Corso di Laurea Specialistica in2. REGOLAMENTAZIONE DELL’ESAME DI LAUREA p. 38 2.1. Tesi di...

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Anno Accademico 2006-2007 FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza Laurea in Giurisprudenza (ordinamento quadriennale) Programmi d’insegnamento La presente Guida è accessibile on line al seguente indirizzo: http://www.jus.unitn.it/faculty/guida Tutte le segnalazioni sono indicate all’indirizzo: H http://www.jus.unitn.it/faculty/avvisi H http://www.jus.unitn.it/faculty/avvisi/

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Anno Accademico 2006-2007

FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza Laurea in Giur isprudenza (ordinamento quadr iennale )

Programmi d’ insegnamento

La presente Guida è accessibi le on l ine al seguente indir izzo: http: / /www.jus.unitn. i t / faculty/guida

Tutte le segnalazioni sono indicate al l ’ indi r izzo: Hhttp:/ /www.jus.unitn. i t / faculty/avvisi

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In copertina: “Storie orizzontali” (particolare) Giuseppe Maraniello 1998 Pubblicazione ufficiale a cura della Segreteria della Presidenza della Facoltà di Giurisprudenza; settembre 2006 Stampato dal Servizio Stamperia e Fotoriproduzione dell'Università di Trento Direttore Responsabile: prof. Davide Bassi

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INDICE CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE p. 5 PRESENTAZIONE p. 7

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA

PIANO DEGLI STUDI

INDIRIZZO PRIVATISTICO p. 10 INDIRIZZO PUBBLICISTICO – PENALISTICO p. ��H11 INDIRIZZO TRANSNAZIONALE p. 12

INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI L’INDIRIZZO p. 13 ORDINAMENTO DEGLI STUDI

1. PREMESSA p. 14 1.1. Introduzione p. 14 1.2. Iscrizione agli esami di profitto p. 14

2. ALTRE ATTIVITÀ FORMATIVE p. 15 2.1. Abilità linguistiche p. 15

2.1.1. Esami complementari in lingua straniera p. 15 2.1.2. Lingue giuridiche p. 15

2.2. Abilità informatiche p. 15 2.3. Tirocini professionali p. 16

3. ATTIVITA’ INTERNAZIONALI p. 19

4. PROGRAMMI DI MOBILITÀ DEGLI STUDENTI p. 19 4.1. Programma Socrates- Erasmus p. 19 4.2. Programma Leonardo Da Vinci p. 19 4.3. Convenzioni p. 20

4.3.1. Convenzioni bilaterali p. 20 4.3.2. Convenzioni multilaterali p. 20

4.4. Finanziamento per soggiorni di studio e visite per motivi di studio p. 20

5. REGOLAMENTAZIONE DELL’ESAME DI LAUREA SPECIALISTICA p. 21 5.1. Tesi curricolare p. 21 5.2.Tesi di ricerca p. 21 5.3. Indicazioni e criteri per l'assegnazione e l'elaborazione delle tesi di laurea p. 22

5.3.1. Assegnazione p. 22 5.3.2. Elaborazione p. 22

6. SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI p. 23 6.1. Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali p. 23

6.1.1. Piano degli studi p. 24 6.2. Dottorato in Studi Internazionali p. 25

7. ATTIVITÀ DIDATTICHE PER LAUREATI p. 26 7.1. Scuola di specializzazione per le Professioni legali p. 26 7.2. Master universitario di secondo livello in studi avanzati di diritto

europeo transnazionale p. 26 7.3. Master universitario di secondo livello in diritto dello sport p. 27 7.4. Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati ed europei p. 28 7.5. Attività didattiche per laureati – iniziative interfacoltà p. 29

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7.5.1. Master di primo livello in politiche di genere nel mercato del lavoro p. 29 7.5.2. CoDe - Joint European Master in Comparative Local Development for the Balkans and other Areas in Transformation p. 29

LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS-SOCRATES AND FOREIGN STUDENTS p. 31 INTRODUCTION TO ITALIAN LAW p. 33 CORSO DI LAUREA QUADRIENNALE IN GIURISPRUDENZA p. 35 Ordinamento anteriore alla riforma p. 36

1. PIANO DEGLI STUDI p. 36 1.1. Precedenze p. 37 2. REGOLAMENTAZIONE DELL’ESAME DI LAUREA p. 38 2.1. Tesi di ricerca - tesi curricolare p. 38 2.2. Indicazioni e criteri per l’assegnazione e l’elaborazione della tesi di laurea p. 39

ELENCO E PROGRAMMI DEI CORSI FONDAMENTALI DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA p. 41 ELENCO E PROGRAMMI DEI CORSI OPZIONALI E COMPLEMENTARI DEL CORSO DI LAUREA IN GIURISPRUDENZA p. 55 ELENCO E PROGRAMMI DEI CORSI LIBERI E DEI LABORATORI APPLICATIVI p. 143 PRESIDIO SERVIZI INFORMATICI, TELEMATICI E MULTIMEDIALI p. 171 CORPO DOCENTE DELLA FACOLTA’ P. 172 RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI p. 173 VISITING PROFESSORS p. 175 LE TESI DI TRENTO p. 177 RECAPITI DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA p. 178

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CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ ACCADEMICHE 2006-2007

1° S E M E S T R E Lezioni del Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza: dal 18 settembre 2006 al 09 dicembre 2006 Sessione straordinaria d’esame per gli studenti della Laurea Specialistica che hanno concluso il secondo anno (1 Appello) dal 2 al 14 ottobre 2006

Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (quadriennalisti e studenti della Laurea Specialistica che hanno concluso il secondo anno) (1 appello) dal 6 al 30 novembre 2006 Sospensione delle lezioni: dal 21 dicembre 2006 (compreso) al 07 gennaio 2007 (compreso) Sessione esami 1° semestre (2 appelli) dal 11 dicembre 2006 al 10 febbraio 2007

2° S E M E S T R E Lezioni: dal 12 febbraio 2007 al 26 maggio 2007 Sospensione delle lezioni: dal 05 aprile 2007 (compreso) al 11 aprile 2007 (compreso) Sessione straordinaria d’esame per studenti fuori corso (quadriennalisti, studenti della Laurea Specialistica che hanno concluso il secondo anno) (1 appello) dal 2 al 27 aprile 2007 Sessione esami 2° semestre dal 28 maggio 2007 al 27 luglio 2007 (2 appelli) Sessione d’esami autunnale dal 3 settembre 2007 al 14 settembre 2007 (1 appello) Sessioni per le tesi di laurea: Per l’anno accademico 2005/2006: 13 settembre 2006, 25 ottobre 2006, 13 dicembre 2006, 17 gennaio 2007, 14 marzo 2007 Per l’anno accademico 2006/2007: 6 giugno 2007, 11 luglio 2007, 12 settembre 2007, 24 ottobre 2007, 12 dicembre 2007, 16 gennaio 2008, 12 marzo 2008

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FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA

I l f regio qui i l lust rato è t rat to da : PIERO CALAMANDREI , Elogio dei g iudic i scr i t to da un avvocato. Introduzione di Paolo Bar i le, Firenze, Ponte al le Grazie, 1999

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PRESENTAZIONE L’impostazione culturale e scientifica della didattica della Facoltà di Giurisprudenza di Trento, a partire dal suo primo anno accademico (1984-85), si è ispirata all’idea secondo la quale la formazione del giurista richiede in primo luogo la comprensione del fenomeno giuridico quale realtà sociale ed istituzionale che caratterizza ogni società umana. Il fenomeno giuridico non può essere circoscritto nel tempo e nello spazio e ricondotto ad un solo ordinamento giuridico statuale (quello italiano odierno) ma richiede di essere studiato e compreso anche attraverso la comparazione con altri, sia in prospettiva storica (diacronica) che nella dimensione contestuale (sincronica), con riguardo tanto a sistemi giuridici che esprimono un’evoluzione di radici comuni (quale ad esempio il diritto romano), quanto con sistemi che si richiamano a presupposti originari distinti (ad esempio in contesti extraeuropei). La comparazione agevola dunque la comprensione e la conoscenza critica anche del proprio ordinamento e favorisce pertanto l’acquisizione di fondamenti culturali e metodologici che si pongono quale premessa per un solido sapere professionale. Questa impostazione si rivela di particolare rilevanza ed attualità nel nostro tempo, nel quale fenomeni quali l’integrazione sovranazionale europea, la mondializzazione dei rapporti sociali, economici e culturali e lo sviluppo delle tecnologie (fra le quali, importantissime, quelle dell’informazione) esigono una formazione appropriata anche per il giurista, al quale si richiede di saper guardare al fenomeno giuridico quale esso si manifesta oggi nello scenario mondiale con sensibilità dialogiche e capacità metodologiche idonee a consentirgli l’esercizio di professionalità adeguate. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento, sulla base della propria impostazione culturale e didattica ed in conformità con l’ordinamento nazionale degli studi giuridici del “3+2” (soppreso a partire dall’a.a. 2006/2007), propone due percorsi formativi specialistici: il Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza, che, successivamente, consente di frequentare la Scuola di specializzazione per le professioni legali, che permette di accedere, una volta superati gli esami e i concorsi previsti, alle tradizionali professioni forensi. Il Corso di Laurea in Scienze Giuridiche propone una formazione di base prevalentemente concentrata sull’ordinamento giuridico italiano e sui riflessi interni delle dinamiche esterne. Il Corso di Laurea in Scienze Giuridiche Europee e Transnazionali si presenta invece più attento ai modi attraverso i quali l’ordinamento giuridico italiano contribuisce e partecipa, insieme ad altri ordinamenti, a realizzare le dinamiche della globalizzazione giuridica. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento concorre inoltre alla didattica della Laurea Specialistica in Studi Europei e Internazionali – di natura interdisciplinare e integrata con conoscenze economiche, politologiche e sociologiche – della quale rilascia il titolo in relazione all’indirizzo giuridico, che offre invece una preparazione destinata a professioni non forensi ma nelle quali il diritto rappresenta comunque un patrimonio professionale indispensabile. Rispetto a queste finalità formative, l’organizzazione didattica della Facoltà presenta alcuni propri caratteri tipici quali l'articolazione dell'insegnamento con corsi integrativi, avanzati e specialistici, l’organizzazione di laboratori applicativi, una programmazione annuale dei corsi aggiornata alle moderne prospettive professionali del giurista europeo, l'internazionalizzazione dei programmi didattici (compreso il programma di doppie lauree) e del corpo docente con numerosi visiting professors, un’ampia offerta di opportunità per la mobilità internazionale di studenti e corsisti, il rilievo dato alla formazione linguistica e informatica, l'organizzazione di tirocini professionali anche all'estero. La scienza giuridica è un affascinante e formidabile strumento per comprendere la realtà che ci circonda e per intervenire su di essa con un sapere professionale. La preparazione universitaria del giurista corrisponde ad un impegno formativo di livello superiore e di alto profilo culturale e scientifico nell'apprendimento delle conoscenze e nell'acquisizione sistematica del metodo giuridico. L’articolazione dei percorsi formativi offerti dalla Facoltà di Giurisprudenza di Trento sollecita un impegno individuale ancora maggiore e più intenso tanto per i docenti quanto per gli studenti, che sono chiamati a comprendere la propria vocazione professionale e ad investire nei propri studi universitari le energie richieste.

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA

IN GIURISPRUDENZA

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO PRIVATISTICO

CORSO CREDITI 1° anno

Diritto civile 6 Diritto penale 6 Diritto processuale civile 10 Esame caratterizzante 6 Esame complementare 6

2° anno Diritto del lavoro della cooperazione 6 Un esame a scelta fra: Diritto fallimentare,Diritto industriale, Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro, Diritto commerciale internazionale

6

Diritto processuale amministrativo 6 Procedura penale 10

Un esame a scelta fra: Diritto comune oppure Diritto romano oppure Filosofia del diritto corso avanzato

6

Un esame a scelta fra: Diritto amministrativo oppure Diritto amministrativo comparato oppure Diritto costituzionale oppure Diritto dell’ambiente oppure Diritto pubblico dell’Unione Europea oppure Diritto internazionale (corso avanzato) oppure Diritto internazionale privato oppure Diritto urbanistico e delle opere pubbliche

6

Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Class Actions Diritto anglo-americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani 18 Diritto dei Paesi asiatici (6+6+6) Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale Diritto privato comparato Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti Economia dello sviluppo locale Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche (corso avanzato) A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche, altre abilità informatiche

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Prova finale (esame di laurea) 20 Totale 120

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO PUBBLICISTICO PENALISTICO

CORSO CREDITI 1° anno

Diritto civile 6 Diritto penale 6 Diritto processuale civile 10 Esame caratterizzante 6 Esame complementare 6

2° anno Diritto amministrativo 6 Diritto costituzionale 6 Diritto processuale amministrativo 6 Procedura penale 10

Un esame a scelta fra: Diritto comune oppure Diritto romano oppure Filosofia del diritto corso avanzato

6

Un esame a scelta fra: Diritto commerciale internazionale oppure Diritto comunitario del lavoro oppure Diritto del lavoro della cooperazione oppure Diritto del lavoro pubblico oppure Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure Diritto fallimentare oppure Diritto industriale oppure Diritto internazionale del lavoro

6

Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Class Actions Diritto anglo-americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani 18 Diritto dei Paesi asiatici (6 +6+6) Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale Diritto privato comparato Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti Economia dello sviluppo locale Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche (corso avanzato) A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche, altre abilità informatiche

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Prova finale (esame di laurea) 20 Totale 120

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA INDIRIZZO TRANSNAZIONALE

CORSO CREDITI 1° anno

Diritto civile 6 Diritto penale 6 Diritto processuale civile 10 Esame caratterizzante 6 Esame complementare 6

2° anno Diritto pubblico dell’Unione Europea 6 Diritto internazionale (corso avanzato) 6 Diritto processuale amministrativo 6 Procedura penale 10

Un esame a scelta fra: Diritto romano oppure Diritto comune oppure Filosofia del diritto corso avanzato

6

Un esame a scelta fra: Diritto commerciale internazionale oppure Diritto comunitario del lavoro oppure Diritto del lavoro della cooperazione oppure Diritto del lavoro pubblico oppure Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro oppure Diritto fallimentare oppure Diritto industriale oppure Diritto internazionale del lavoro

6

Almeno tre esami a scelta fra: Biodiritto Class Actions Diritto anglo-americano Diritto comparato della proprietà intellettuale Diritto costituzionale comparato Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Diritto dei Paesi africani 18 Diritto dei Paesi asiatici (6+6+6) Diritto dei Paesi di lingua tedesca Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale Diritto privato comparato Diritto privato comparato della responsabilità civile Diritto privato dell’Unione Europea Diritto privato dell’informatica Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti Economia dello sviluppo locale Storia delle dottrine politiche Storia delle dottrine politiche (corso avanzato) A scelta dello studente tra: altri esami complementari, corsi liberi, laboratori applicativi, tirocini professionali, abilità linguistiche, abilità informatiche, altre abilità informatiche

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Prova finale (esame di laurea) 20 Totale 120

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INSEGNAMENTI CARATTERIZZANTI L’INDIRIZZO Con ciascuno degli insegnamenti sottoelencati è possibile acquisire 6 crediti.

INDIRIZZO PRIVATISTICO Diritto canonico

Diritto commerciale internazionale

Diritto dei trasporti

Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro

Diritto internazionale privato

Diritto penale dell’economia

Diritto privato comparato della responsabilità civile

Diritto romano

INDIRIZZO PUBBLICISTICO-PENALISTICO

Diritto amministrativo comparato

Diritto costituzionale comparato

Diritto dell’ambiente

Diritto del lavoro pubblico

Diritto pubblico dell’Unione Europea

Diritto ecclesiastico

Diritto penale comparato

Diritto penale dell’economia

Diritto regionale e degli Enti locali

INDIRIZZO TRANSNAZIONALE

Diritto amministrativo comparato

Diritto anglo-americano

Diritto commerciale internazionale

Diritto comunitario del lavoro

Diritto costituzionale comparato

Diritto internazionale privato

Diritto penale comparato

Diritto privato comparato della responsabilità civile

Diritto privato dell’informatica

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ORDINAMENTO DEGLI STUDI

DESCRIZIONE DEI CORSI E REGOLE GENERALI 1. Premessa Il nuovo ordinamento nazionale degli Studi Giuridici, fatta salva la possibilità per gli studenti già iscritti di proseguire e terminare con l’ordinamento del “3+2”, sopprime i corsi di Laurea Triennali ed al corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza. Gli studenti iscritti che lo desiderino possono pertanto trasferirsi, secondo i tempi e le modalità annualmente stabiliti, nel nuovo ordinamento quinquennale, il cui primo anno di insegnamento viene attivato nel corrente a.a. 2006/2007. 1.1. Introduzione Il piano di studi del corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza varia a seconda dell’indirizzo scelto. Obiettivo del corso è quello di consentire ai laureati di acquisire una formazione giuridica di livello superiore, premessa indispensabile per l’accesso alle professioni legali (avvocatura, magistratura, notariato), nonché per i concorsi per la dirigenza nell’amministrazione pubblica. La specializzazione maturata in questo ulteriore biennio di studi giuridici consentirà l’accesso alle seguenti carriere: Concorso per Uditore Giudiziario (magistratura), Esame di Avvocato, Concorso per Procuratore presso l’Avvocatura dello Stato, Concorso Notarile, Concorso Diplomatico, Concorsi per la Dirigenza della Pubblica Amministrazione. 1.2. Iscrizione agli esami di profitto Gli esami di profitto nelle singole discipline possono essere sostenuti secondo il calendario che sarà pubblicato sul sito della Facoltà. Gli studenti si iscriveranno ai singoli esami entro il quarto giorno precedente a quello fissato per l'appello. Nelle sessioni con più appelli lo studente che non abbia superato l'esame può ripetere la prova nell'appello immediatamente successivo, salvo, per evidente impreparazione, espresso diniego del docente. Per sostenere l'esame lo studente deve presentarsi alla Commissione munito del libretto e di un documento d’identità. Nel caso che un insegnamento cessi di essere impartito il relativo esame deve essere sostenuto entro l'anno accademico successivo a quello di disattivazione del corso. Qualora i corsi siano tenuti da visiting professors o da professori a contratto è prevista la frequenza obbligatoria e il relativo esame deve essere necessariamente sostenuto a fine corso. L’iscrizione agli esami di profitto deve essere effettuata accedendo all’area Servizi online all’indirizzo: http://www.unitn.it/servizi_online/index.htm. Per l’accesso al sistema sono necessari lo username e la password che vengono forniti dal Presidio didattico al momento dell’immatricolazione (è necessario digitare correttamente maiuscole/minuscole nel nome utente e nella password). Nel caso di smarrimento dei dati necessari per l’accesso al sistema, lo studente deve rivolgersi al Presidio didattico per ottenere una nuova password di accesso. Lo studente che incontrasse problemi nelle fasi di iscrizione agli esami e più in generale nell’utilizzo on-line del sistema è tenuto a leggere con attenzione quanto riportato sul sito all’indirizzo http://www.unitn.it/servizi_online/studenti/info.htm Si ricorda che l’iscrizione on-line agli esami è obbligatoria e che il docente non è obbligato ad ammettere all’esame lo studente che non risulta iscritto. Al fine dell’ammissione all’esame lo studente eventualmente non iscritto, dovrà dimostrare di aver tentato di effettuare l’iscrizione (ad es. esibendo la stampa della pagina web relativa ai problemi incontrati in fase di iscrizione); in tal caso il docente lo potrà ammettere all’esame. Per fornire supporto agli studenti che utilizzano i servizi online è attivo un apposito servizio di helpdesk, che è accessibile unicamente mediante posta elettronica, all’indirizzo [email protected].

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2. Altre attività formative 2.1. Abilità linguistiche É possibile acquisire ulteriori conoscenze linguistiche, diverse o di livello superiore rispetto a quelle acquisite durante il triennio. Presso il CIAL (per i recapiti si veda la pag. 178) sono attivati corsi di lingua straniera secondo diversi livelli di conoscenza ai quali sono assegnati crediti come di seguito indicato:

Livello Base A1 (1 credito) Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi semplici per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri. Interagisce in modo semplice.

A2 (3 crediti) (assorbe A1)

Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente come informazioni personali e familiari, il proprio lavoro, ed è in grado di svolgere azioni come fare la spesa, chiedere le direzioni, ecc..

Livello Autonomo

B1 (5 crediti) (assorbe i livelli minori)

È in grado di affrontare situazioni che gli si presentano. Sa produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari.

B2 (7 crediti) (assorbe i livelli minori)

Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche. É in grado di interagire in forma naturale con gli interlocutori. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su molti argomenti e argomentare il proprio punto di vista.

Livello Padronanza

C1 (9 crediti) (assorbe i livelli minori)

Comprende testi complessi. Produce testi chiari e dettagliati su argomenti impegnativi.

C2 (11 crediti) (assorbe i livelli minori)

Comprende facilmente ciò che sente e legge. Sa riassumere le informazioni ricevute, presentandole coerentemente. Si esprime in modo spontaneo utilizzando la lingua straniera anche a livello personale per il ragionamento.

I certificati di lingua rilasciati da altri istituti europei e riconosciuti a livello internazionale saranno ammessi secondo una tabella di equivalenza predisposta dal CIAL e consultabile on line sul sito della Facoltà (www.jus.unitn.it/faculty/avvisi/home.html). 2.1.1 Esami complementari in lingua straniera Allo studente che intende seguire i corsi, attivati presso la Facoltà di Giurisprudenza, tenuti completamente o parzialmente in lingua straniera saranno attribuiti i seguenti ulteriori crediti:

• 2 crediti per la frequenza (per una frequenza minima di 12 ore e il superamento dell’esame in lingua italiana)

• 2 crediti aggiuntivi qualora sia sostenuto almeno parte dell’esame in lingua straniera I citati crediti saranno certificati su apposito modulo. 2.1.2. Lingue giuridiche É altresì previsto il riconoscimento di 3 crediti per i corsi di inglese, tedesco e francese giuridico. Per i seguenti corsi ci sarà un test di piazzamento e una verifica finale da parte di una Commissione. L’iscrizione ai corsi di lingua giuridica sarà possibile a partire dal secondo anno di corso. 2.2. Abilità informatiche È possibile sostenere i moduli del Programma ECDL che non siano stati già superati durante il triennio. Per informazioni a riguardo si può consultare la pagina http://www.unitn.it/ecdl/. L’iscrizione agli esami avviene esclusivamente tramite web nei periodi specificati alla pagina �Hhttp://www.unitn.it/atiform/iscrizioni.htm. Il recapito e-mail della segreteria ECDL è [email protected]

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2.3. Tirocini professionali Lo stage o tirocinio è quell’esperienza professionalizzante che permette allo studente di approfondire, attraverso un esercizio pratico, le conoscenze apprese nel corso degli studi universitari e di orientare le sue future scelte professionali. Esso consiste in un periodo di formazione svolto presso enti, aziende, studi professionali o istituzioni a complemento od integrazione del percorso di studio seguito dagli iscritti ai corsi di laurea triennali, specialistica e magistrale. Non potendosi configurare il tirocinio formativo quale rapporto di lavoro non sarà possibile per uno studente svolgere un’attività di tirocinio presso l’ente o azienda in cui sia già impiegato con regolare contratto di lavoro. Tuttavia, per non penalizzare lo studente lavoratore, ad esso è concessa la possibilità di svolgere attività formativa diversa dal tirocinio, concordata di volta in volta con il delegato di facoltà. In ogni modo non saranno riconosciute le attività lavorative pregresse. Requisiti per l’accesso al tirocinio Possono svolgere il tirocinio gli studenti dei corsi di Laurea Triennale iscritti almeno al terzo anno, nonché gli studenti dei corsi di Laurea Specialistica e Magistrale. Le procedure potranno comunque essere avviate anche prima di tale data. Per gli studenti che già abbiano un regolare contratto di lavoro sono previsti altri tipi di attività formative da concordare con il delegato di facoltà. Procedura di accesso alle attività di tirocini Per accedere alle attività di tirocinio lo studente deve seguire le procedure previste dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese (DRIm) di cui al sito �Hhttp://www.unitn.it/imprese/stage/attivare_stage.htm#2. Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base di una convenzione stipulata tra Università e soggetto ospitante il quale verrà individuato: - fra coloro che hanno inviato alla Divisione Rapporti con le Imprese la propria offerta di tirocinio�F

∗ (per i quali esiste già la convenzione quadro) - dallo studente in maniera autonoma (in questo caso sarà cura dello studente attivare l’iter amministrativo per la stipula della convenzione rivolgendosi alla DRIm) - seguendo le indicazioni del tutor universitario. In ogni caso non sarà possibile attivare un tirocinio presso aziende o studi professionali gestiti o controllati da familiari. Lo studente lavoratore seguirà una procedura parzialmente diversa da concordare con il suo tutor, il delegato di Facoltà e l’istituzione presso cui presta servizio. Tutor universitario Lo studente può individuare un tutor universitario, quale responsabile didattico delle attività del tirocinio, tra i seguenti soggetti: a) docenti e ricercatori, confermati e non confermati della Facoltà di Giurisprudenza, ovvero di altre Facoltà

in caso di particolari progetti di tirocinio; b) esercitatori e professori a contratto della Facoltà; c) assegnisti di ricerca a condizione che svolgano la loro attività di ricerca prevalentemente presso i

Dipartimenti dell’Università degli Studi di Trento. Il ruolo del tutor universitario è quello di verificare la congruità del progetto formativo, concordato tra lo studente ed il soggetto ospitante, con il programma di studi universitari del candidato, di definirne gli obiettivi formativi e di orientamento e di verificarne in itinere l’andamento. A tal fine lo studente presenterà al suo tutor universitario la Scheda di Approvazione del Progetto di Tirocinio/Stage, in formato digitale, che, se approvato, potrà essere inoltrato dal tutor stesso, via e-mail, alla Divisione Rapporti con le Imprese (DRIm), almeno 5 giorni lavorativi precedenti la data di inizio stage.

∗A tal fine si può consultare la bacheca http://tom.unitn.it:8080/stage/logon.jsp su cui sono pubblicate periodicamente le offerte di tirocinio, ed i bandi della Facoltà

per le procedure di selezione delle domande all’indirizzo http://www.unitn.it/imprese/stage/studenti/borse/index.htm.

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Sarà poi cura dello studente: a. concordare con la DRIm il termine per il ritiro della documentazione di inizio tirocinio; b. far firmare tale documentazione al proprio tutor universitario e a quello aziendale; c. presentarsi presso l’ente ospitante alla data stabilita. Lo studente lavoratore compilerà la Scheda di Approvazione del Progetto di altra attività formativa sulla base degli accordi presi con l’ente presso cui presta servizio e con il tutor universitario. Tale scheda verrà inviata via e-mail alla DRIm dal delegato di Facoltà. Da quel momento lo studente potrà svolgere la sua attività formativa per il tempo concordato. Svolgimento Lo svolgimento del tirocinio avviene sulla base di una Convenzione stipulata tra Università e soggetto ospitante e secondo i compiti fissati nel progetto formativo. Il tirocinante deve attenersi a quanto concordato nella convenzione, deve rispettare i regolamenti disciplinari, le norme organizzative, di sicurezza e di igiene sul lavoro. Ove presente un codice di comportamento, ovvero un regolamento interno, presso il soggetto ospitante, il tirocinante è tenuto a sottoscriverlo e a rispettarlo. Durata La durata del tirocinio varia da un minimo di 4 settimane ad un massimo di 16 settimane. Le date di inizio e termine, le eventuali sospensioni, nonché gli orari di tirocinio sono fissati di comune accordo dal tirocinante e dal soggetto ospitante. Gli orari di frequenza non devono, comunque, essere inferiori a 20 ore settimanali, ragionevolmente distribuite su 5 giorni lavorativi (opzione part-time) né superiori a 40 ore settimanali (opzione full-time). Per quanto possibile il tirocinio non deve confliggere con la frequenza delle lezioni. È quindi preferibile scegliere l’opzione full time durante il periodo di non frequenza delle lezioni�F

∗. Le assenze non devono superare il 20% del numero totale delle ore previste. Relazione Al termine del tirocinio lo studente è tenuto alla redazione di una breve relazione, che dovrà contenere i seguenti argomenti: a) presentazione del soggetto ospitante: attività svolta, settore di appartenenza, prodotti e servizi offerti,

clientela; b) analisi dell’esperienza lavorativa dal punto di vista sia organizzativo che dell’attività effettivamente svolta.

Se si tratta di un tirocinio di laurea magistrale, particolare attenzione deve essere prestata anche agli aspetti di analisi critica;

c) richiamo agli obiettivi definiti nel progetto di tirocinio ed analisi del loro grado di raggiungimento; d) considerazione finale sull’esperienza: valutazione dell’esperienza dal punto di vista sia formativo che

relazionale; valutazione della propria formazione universitaria in relazione alle capacità professionali richieste; soddisfazione in termini di aspettative e di risultati.

Per il riconoscimento della propria esperienza di Tirocinio Didattico Universitario, lo studente deve seguire le procedure previste dal Servizio Stage della Divisione Rapporti con le Imprese. Accreditamento Sulla base della documentazione in possesso alla Divisione Rapporti con le Imprese e della relazione finale, il tutor universitario procederà all’approvazione del tirocinio e all’attribuzione dei crediti annotandoli sul libretto personale dello studente nonché sul modulo di accreditamento fornito dalla DRIm. Sarà cura dello studente poi consegnare tale modulo alla Segreteria studenti per il definitivo accreditamento. In ogni caso il numero di crediti ottenibili con il tirocinio non potrà superare i 10.

∗ Indicativamente nei periodi dicembre-marzo e giugno-settembre.

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Crediti I crediti spettanti al tirocinante vengono attributi sulla base della seguente tabella:

CREDITI TIPOLOGIA D’IMPEGNO 2 4 settimane Part time 3 6 settimane Part time 4 4 settimane Full time oppure 8 settimane Part time 5 5 settimane Full time oppure 10 settimane Part time 6 6 settimane Full-time oppure 12 settimane Part-time 7 7 settimane Full time oppure 14 settimane Part time 8 8 settimane Full time oppure 16 settimane Part-time 10 12 settimane Full time* almeno 6 ore giornaliere per 5 giorni alla settimana

1 credito equivale a 40 ore di tirocinio (tranne che nell’ultimo caso)

Legenda: Part-time: mezza giornata (4 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana. Full-time: intera giornata (8 ore) per 5 giorni lavorativi la settimana. NB1: Per gli studenti lavoratori si prescinde dal monte ore mensile NB2: Per gli stage svolti all’estero ci potranno essere delle deroghe da concordare con il tutor e il delegato ai tirocini.

Disposizioni transitorie Le linee guida sopra esposte e la tabella dei crediti hanno validità per tutti i tirocini iniziati dopo il 1° settembre 2005. É fatta salva la facoltà, per coloro che hanno iniziato il tirocinio prima di tale data, di integrare la loro esperienza formativa fino all’ottenimento dei 10 crediti massimi previsti. Gli studenti interessati a svolgere periodi di tirocinio professionale presso le Aziende possono avere informazioni presso Divisione Rapporti con le Imprese - Direzione Servizi e Comunicazione - Università degli Studi di Trento, Molino Vittoria, Via Verdi 6 - 3° piano (Tel. 0461 883200, Fax 0461 882921, e-mail: [email protected]). Coordinatore del programma: Dott. Andrea Pradi e-mail: [email protected]

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3. Attività internazionali La Facoltà di Giurisprudenza di Trento partecipa alle attività di ELFA (European Law Faculties Association), IALS (International Association of Law Schools), ASCL (American Society for Comparative Law), INVERNOMOS (associazione internazionale di studi legali). 4. Programmi di mobilità degli studenti Dei programmi di mobilità degli studenti, si occupa la Divisione Cooperazione e Mobilità Internazionale i cui uffici si trovano presso il Molino Vittoria, via Verdi 6 (IV piano). Orario di apertura per il pubblico: Lunedì, Mercoledì, Venerdì ore 10.00 - 12.00. Fax 0461 882916-17 Sito web: �Hhttp://www.unitn.it/internazionale/mobilita_coop.htm 4.1. Programma Socrates/Erasmus Il Regolamento Socrates/Erasmus è consultabile on line sul sito della Facoltà al seguente indirizzo internet: www.jus.unitn.it/faculty/erasmus-socrates/home.html. Gli studenti interessati alla partecipazione al Programma possono rivolgersi al dott. Andrea Di Nicola ([email protected]) per le questioni didattiche legate al Programma Socrates/Erasmus e al prof. Emanuele Cusa ([email protected]) per il successivo riconoscimento degli esami. Per altre informazioni si potranno contattare gli studenti collaboratori ([email protected]) negli orari indicati nel sito Socrates/Erasmus di Facoltà, o la segreteria di presidenza.

Informazioni Ufficio Socrates-Erasmus E-mail: �[email protected] Tel. 0461 883237 (studenti in entrata) Tel. 0461 883239 (studenti in uscita) Sito web: �Hhttp://www.unitn.it/internazionale/se/index.htm 4.2. Programma Leonardo Da Vinci Nell'ambito del Progetto Leonardo l'Università di Trento coordina, anche grazie ad un vasto partenariato formato da università ed imprese italiane ed europee, il progetto denominato AT&Q - Advanced Technologies and Qualità. Questo progetto prevede l'assegnazione di borse per tirocini, la cui finalità principale è di sviluppare professionalità specialistiche soprattutto nel settore delle nuove tecnologie e della qualità, nonché l'organizzazione di scambi per promuovere l'aggiornamento delle competenze professionali. Le borse Leonardo sono riservate ai candidati che non abbiano compiuto i 29 anni di età al momento dell’iscrizione al bando e che non abbiano intrapreso alcuna attività lavorativa; studenti iscritti almeno al penultimo anno di un corso di laurea triennale (ultimi due anni di uno corso di laurea quadriennale) o ad un corso post-laurea; laureati che non abbiano conseguito la laurea da più di 18 mesi. La mobilità è aperta a tutti i Paesi europei. In quanto legato al contratto della Commissione Europea, il bando non esce con scadenza fissa. E’ comunque disponibile una mailing list che raccoglie i nominativi degli interessati a cui viene inviata direttamente copia del bando: �Hhttp://www.unitn.it/internazionale/leonardo_da_vinci/mailing_list.htm

Informazioni Ufficio Programmi Comunitari e Consorzi E-mail: �[email protected] Tel. 0461 883235 (laureati) Tel. 0461 883236 (studenti) Sito web: http://www.unitn.it/internazionale/leonardo_da_vinci.htm

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4.3 Convenzioni 4.3.1. Convenzioni bilaterali Gli studenti della Facoltà possono avvalersi di alcune convenzioni bilaterali che prevedono la mobilità di studenti con attribuzione di una borsa di studio. Le istituzioni interessate sono:

• California University, USA • Vermont School of Law, USA • Universidade Vale do Itajaì, Brasile • Universidad de la Habana, Cuba • Ecole Normale Supérieure, Francia

Copia dei bandi e delle domande di candidatura sono disponibili al sito: �Hhttp://www.unitn.it/internazionale/news_coop.htm 4.3.2. Convenzioni multilaterali La Facoltà di Giurisprudenza di Trento partecipa a progetti in collaborazione con università dell’America Latina (ALFA EULATIN II; ALFA DIKIA III). Copia dei bandi e delle domande di candidatura sono disponibili presso l’Ufficio di Presidenza. 4.4. Finanziamento per soggiorni di studio e visite per motivi di studio Regolamento - criteri per il finanziamento -

La Facoltà può intervenire con fondi da destinarsi a favore di studenti regolarmente iscritti ai corsi di laurea o di diploma secondo le seguenti priorità: a) soggiorni individuali presso istituti universitari ed enti di ricerca italiani e stranieri per ricerche per tesi di laurea; b) visite collettive di istruzione allo scopo di perfezionare la preparazione culturale e professionale in Italia e all’estero; c) altre iniziative didattiche che contribuiscano alla formazione giuridica. Le domande dovranno essere inoltrate al Preside. L’inoltro dovrà avvenire a cura dello studente nel caso di soggiorni individuali, a cura del professore ufficiale della materia nel caso di visite o soggiorni collettivi. Le domande per soggiorni individuali vanno corredate dal parere di un docente che attesti l’effettiva utilità della richiesta e da una lettera di accettazione da parte della struttura ospitante. I finanziamenti (anche parziali) saranno assegnati con decreto del Preside e la liquidazione delle cifra assegnata avverrà su presentazione di idonea documentazione di spesa che dovrà essere presentata presso il Presidio Amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza, Via Verdi 53. Potranno essere rimborsate: - Spese di viaggio con mezzi di linea (II classe per il treno o classe economica per viaggi aerei); - Spese di iscrizione a seminari e Corsi; - Spese di soggiorno per un importo massimo di Euro 36,00 al giorno e per una durata massima di tre mesi

consecutivi. Il Consiglio di Facoltà ha fissato il termine di presentazione delle domande nei periodi di seguito indicati: 31 maggio per i viaggi da effettuarsi nel periodo luglio - dicembre 31 ottobre per i viaggi da effettuarsi nel periodo gennaio - giugno. Alla richiesta deve essere allegato il preventivo di viaggio.

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5. Regolamentazione dell’esame di Laurea Specialistica Gli esami di Laurea Specialistica si svolgono secondo il calendario indicato a pag. 5. Per essere ammesso a sostenere l'esame di Laurea Specialistica lo studente deve: - ritirare la modulistica predisposta presso il Presidio didattico - depositare suddetta modulistica, debitamente compilata, almeno quattro settimane prima della data fissata per la laurea presso il Presidio didattico, unitamente a fotocopia del libretto degli esami, completo dei crediti richiesti. Lo studente che nel termine sopra indicato sia in debito di non più di un esame, qualora sia previsto un appello d’esame nei quindici giorni successivi alla data di scadenza della presentazione della domanda, potrà chiedere al Presidio Didattico di essere ammesso con riserva all’esame di laurea. - depositare, entro due settimane dalla data fissata per la discussione, 2 copie della tesi presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà (Sig.ra Ivonne Ronz) ed una copia su dischetto in formato PDF presso il Presidio didattico. Lo studente laureando deve, infine, provvedere personalmente a consegnare una copia della tesi al proprio relatore.

L'acquisizione progressiva, durante tutto il corso degli studi, della capacità di svolgimento di un lavoro di ricerca (individuale e di gruppo) e di elaborazione critica e ragionata in forma scritta costituisce uno degli obiettivi della formazione del giurista sotto il profilo dei contenuti e del metodo. Al conseguimento di tale obiettivo sono finalizzati la prassi di esercitazioni scritte durante i corsi, di svolgimento dell'esame di profitto di taluni corsi con la presentazione e discussione di un elaborato scritto, di svolgimento di almeno una parte dell'esame in forma scritta, nonché la presentazione di una tesi posta a fondamento dell'esame di laurea. L'esame di Laurea Specialistica costituisce la verifica finale dell'acquisizione di adeguate conoscenze di metodo e di contenuti culturali, scientifici e professionali per la formazione del giurista e consiste nella presentazione di una tesi e nella sua discussione di fronte ad una commissione. La tesi di Laurea Specialistica consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari.

La tesi di Laurea Specialistica può essere, a scelta dello studente, una tesi curricolare ovvero una tesi di ricerca. Una tesi curricolare, indicativamente nell’ordine delle ottanta pagine, consiste in una relazione ragionata descrittiva di un determinato argomento giuridico quale risulta, ad esempio, da una rassegna critica della dottrina e/o della giurisprudenza, dalla ricostruzione storica di un istituto ovvero di tendenze legislative e/o giurisprudenziali nazionali, comunitarie e internazionali, dalla valutazione sintetica della portata innovativa di un atto legislativo ovvero di una decisione giurisdizionale, dall'esposizione di una singola opera di dottrina, dalla valutazione delle implicazioni economiche di determinate soluzioni giuridiche; una tesi di ricerca consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. 5.1. Tesi curricolare Ogni docente e ricercatore della Facoltà può assegnare, d'intesa con il candidato all'esame di laurea, una tesi curricolare. Il candidato non può procedere alla scelta della tesi curricolare qualora debba sostenere più di due esami di cui uno fondamentale. Il titolo della tesi viene depositato in Segreteria almeno tre mesi prima della data di convocazione della sessione di laurea. 5.2. Tesi di ricerca Ogni docente e ricercatore della Facoltà può assegnare, d'intesa con il candidato all'esame di laurea, una tesi di ricerca. Il candidato non può richiedere l'assegnazione della tesi di ricerca qualora debba sostenere più di cinque esami di cui due fondamentali. La tesi di ricerca può essere assegnata congiuntamente anche da due docenti e ricercatori. Nessun docente o ricercatore confermato può assegnare più di dieci tesi di ricerca. Il titolo della tesi di ricerca viene depositato in Segreteria almeno sei mesi prima della data fissata per la convocazione della sessione di laurea. La tesi di laurea viene discussa dal candidato con un relatore e un correlatore di fronte ad una Commissione di laurea composta secondo le norme del Regolamento didattico. Possono essere nominati, anche in veste di

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correlatori, docenti o ricercatori esterni alla Facoltà. In caso di tesi di ricerca eccezionalmente buone, il relatore, d'intesa con un altro docente o ricercatore della Facoltà, segnala con motivazione scritta la tesi di ricerca al Preside il quale procede alla nomina di due correlatori. La valutazione finale degli studi del candidato viene svolta dalla Commissione di laurea. La Commissione tiene conto del curriculum generale del candidato - quale risulta dalle votazioni degli esami di profitto, con valutazione delle lodi eventualmente conseguite e dalla regolarità degli studi- e della valutazione della tesi di laurea (curricolare o di ricerca) proposta dal relatore e dal correlatore (ovvero dai correlatori).

I crediti in esubero rispetto ai 300 necessari per il conseguimento del titolo sono riconosciuti, in sede di valutazione finale degli studi, in ragione di 0,20 punti per ciascun credito, sino ad un massimo di due punti.

La valutazione finale viene espressa in centodecimi. La tesi curricolare non può ricevere una valutazione superiore a tre punti. La tesi di ricerca non può ricevere una valutazione superiore ai cinque punti, fatta eccezione per le tesi segnalate che, con l'unanimità del giudizio della Commissione, possono ricevere una valutazione superiore nonché il conferimento della lode.

Tutti i candidati all'esame di laurea che abbiano già depositato il titolo della tesi possono, d'intesa con il relatore, optare per la qualificazione della tesi quale tesi curricolare o tesi di ricerca ovvero procedere alla scelta di un nuovo tema di tesi. 5.3. Indicazioni e criteri per l'assegnazione e l'elaborazione delle tesi di laurea

5.3.1. Assegnazione

L'assegnazione della tesi interessa ovviamente sia gli studenti, sia i singoli docenti, sia la Facoltà nel suo insieme. Gli studenti devono esser messi in condizione di richiedere l'assegnazione della tesi di laurea nel modo più agevole possibile. La Facoltà ha interesse ad una equilibrata ripartizione delle tesi, evitando che si strutturino e consolidino aree di eccessivo affollamento ed aree di desertificazione, il cui formarsi è normalmente segno di disagi sottostanti e non è certo privo di conseguenze negative. 5.3.2. Elaborazione

La Facoltà ritiene utile suggerire indicazioni standard, soprattutto in relazione a due aspetti della tesi:

a. Aspetti formali e compositivi Si tratta di unificare i formati, la densità di stampa, la collocazione delle note, anche al fine di conseguire un significativo risparmio di spazi per la conservazione. In particolare si suggerisce sin d'ora di osservare le seguenti prescrizioni:

- indice-sommario contenente i titoli e la pagina d'inizio e di tutte le partizioni in cui si articola l'elaborato; capitoli (è possibile una sovraddistinzione in parti), paragrafi, ed eventuali sub paragrafi; bibliografia. É possibile altresì inserire una nota introduttiva, così come un capitolo dedicato alle conclusioni; - pagina di 32-35 righe, ciascuna di 65-70 caratteri di tipo prestabilito (times, courier o helvetica); corpo del carattere: 12 per il testo, 10 per le note; scrittura in recto e verso; - indicazione di almeno 5 parole chiave (approvate dal relatore, da inserire nella seconda pagina della tesi, dopo il titolo, l'autore e il relatore); - copertina in cartoncino leggero blu; - figure e tavole in formato UNI (A4, A3, etc.); - predisposizione dell'abstract (riassunto sintetico dell’argomento della tesi), che indichi oltre il nome e cognome del candidato, il titolo della tesi, in 11 copie, in fogli separati, da consegnare alla Segreteria della Presidenza (Sig.ra Ivonne Ronz), assieme a due copie della tesi. b. Criteri di citazione Le citazioni di rivista italiane vanno conformate a quelle indicate in V. Napolitano, Dizionario Bibliografico delle riviste giuridiche italiane, Giuffrè, Milano. Gli stessi criteri si utilizzeranno per le citazioni di riviste straniere.

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6. Scuola di Studi Internazionali All'interno dell'Università degli Studi di Trento è stata istituita, nel giugno 2001, la Scuola di Studi Internazionali (SSI), una struttura didattica interfacoltà, le cui facoltà costituenti sono: Economia, Giurisprudenza, Lettere e Sociologia. La Scuola si propone di progettare, promuovere e contribuire alla realizzazione coordinata di corsi di studio e attività didattiche successive alla Laurea nel campo degli Studi Internazionali, che verranno attivate nelle Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Sociologia e Lettere. In particolare, la Scuola contribuisce alla formazione post-laurea a prevalente carattere interdisciplinare, finalizzata all'acquisizione di competenze negli studi europei ed internazionali e nelle metodologie della ricerca interdisciplinare nel campo di studio internazionali 6.1. Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali La Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali è destinata a studenti provenienti da corsi di laurea triennale tradizionalmente iscritti a facoltà diverse ed è aperta a studenti provenienti da altri Atenei italiani e stranieri. Nel caso dell’Ateneo trentino, gli studenti dei corsi triennali in "Scienze giuridiche europee e transnazionali", "Scienze economiche e sociali", in e in "Società, politiche e istituzioni europee" potranno iscriversi senza debiti formativi ai rispettivi percorsi; altri corsi di laurea triennale consentono l’iscrizione con debiti formativi (il massimo debito formativo consentito è di 30 crediti). L'accesso è subordinato al superamento di una prova di selezione. La Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali è caratterizzata da tre percorsi formativi: economico, giuridico, politico-sociale. Tali percorsi prevedono un primo tratto comune a tutti gli studenti di diversa provenienza, in buona parte corrispondente al primo anno di studi; essi sono caratterizzati da insegnamenti obbligatori diversi nel corso del secondo anno, a seconda del percorso prescelto. Il laureato in questa classe di laurea conseguirà un titolo di studio nella classe delle "Relazioni Internazionali", in cui comparirà il percorso seguito (economico, giuridico, politico-sociale). Gli sbocchi professionali riguardano sia il settore pubblico che privato: i laureati potranno svolgere funzioni di elevata responsabilità in istituzioni internazionali e nazionali, imprese private che operano in mercati internazionali, associazioni ed enti non governativi nazionali ed internazionali, potranno accedere alla carriera diplomatica ed operare presso centri di ricerca sia pubblici che privati. Ambiti occupazionali Il corso si propone di formare laureati che possano accedere a funzioni di elevata responsabilità in istituzioni internazionali ed in organizzazioni non governative, sia in ambito europeo che extraeuropeo. Inoltre, rilevanti sbocchi professionali sono individuabili in maniera crescente anche in istituzioni pubbliche nazionali e locali rispetto ad attività che presentano uno stretto collegamento sovranazionale ed internazionale, quali ad esempio quelle che riguardano l’applicazione della normativa comunitaria, o attività economiche e politiche di tipo transfrontaliero. Ancora, ambiti professionali rilevanti si possono rinvenire nel quadro di imprese nazionali con consistenti attività estere, imprese multinazionali e più in genere organizzazioni di natura privata in cui siano necessarie competenze giuridiche e multidisciplinari relative ad un contesto internazionale e transnazionale. A titolo esemplificativo, gli sbocchi professionali potranno riguardare la carriera diplomatica, funzioni di elevata responsabilità in istituzioni europee (Unione europea e Comunità europea, Consiglio d’Europa, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, ecc.) ed internazionali (Organizzazione delle Nazioni Unite, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Organizzazione Mondiale per il Commercio, ecc.), per attività legate al funzionamento e lo sviluppo istituzionale, al rafforzamento e la tutela dei diritti umani, al sostegno ai processi di democratizzazione e alla protezione delle vittime dei crimini contro l’umanità. Nell’ambito delle strutture pubbliche nazionali i laureati potranno operare in strutture quali ministeri, regioni ed enti locali per lo svolgimento di tutte le attività che implicano competenze interdisciplinari di carattere transnazionale ed internazionali, in particolare quelle di

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rilevanza comunitaria. Nel settore privato la collocazione dei laureati può essere presso imprese private che operano nel mercato internazionale, associazioni nazionali ed internazionali, organizzazioni non governative, riguardando attività di consulenza, contrattualistica, ed altro. 6.1.1. Piano degli studi

DENOMINAZIONE CORSI CREDITI I anno Economia internazionale 6 Finanza internazionale 6 Diritto internazionale 6 Diritto dell’Unione Europea 6 Sociologia generale 6 A scelta fra: Politica internazionale (istituzioni) Politica europea (istituzioni)

6

Storia e concetti dell’Europa moderna e contemporanea (Storia moderna/contemporanea/relazioni internazionali/Filosofia politica)

12

Lingua inglese 9 Seconda lingua a scelta fra: francese, spagnolo, tedesco 3 II anno Corsi obbligatori Diritto internazionale dell’ambiente (IUS/13) 6 Diritto costituzionale dell’Unione Europea (IUS /14) 3 Diritto amministrativo dell’Unione Europea (IUS/14) 3 Diritto pubblico di internet (IUS/21) 3 A scelta fra: Diritto privato dell’informatica (IUS/02) Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze (IUS/21)

5

A scelta fra: Diritto internazionale del lavoro (IUS/07) Diritto amministrativo internazionale (IUS/10) Diritto comparato delle religioni (IUS/11) Fondamenti del diritto europeo (IUS/18)

6

A scelta fra: - Diritto penale internazionale – 6 crediti - tutti gli insegnamenti attivati o attivabili presso la Facoltà di Giurisprudenza, ovvero corsi di ambito economico, sociologico e politologico presso le Facoltà partners: Economia, Lettere, Sociologia.

9

Altre attività (art. 10 comma 1, lettera f) (ulteriori abilità linguistiche – abilità informatiche – tirocini – altro) 5

Tesi 20 TOTALE 120

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6.2. Dottorato in studi internazionali

Il Dottorato in Studi Internazionali rappresenta il programma di studi più avanzato offerto dalla Scuola di Studi Internazionali. Riunisce alcuni dipartimenti di primaria importanza (Economia, Scienze Giuridiche, Scienze Filologiche e Storiche, Sociologia e Ricerca Sociale, Scienze Umane e Sociali) con lo scopo di offrire un dottorato di ricerca interdisciplinare. L’obiettivo del programma è quello di formare dottorandi competenti e in grado di inserirsi sia in ambito accademico, sia nel mercato del lavoro a livello internazionale e intraprendere carriere di alto livello presso istituzioni governative e/o non governative. Il dottorato è aperto a cittadini provenienti da qualsiasi Paese in possesso di un diploma di laurea (almeno quadriennale) attinente agli studi internazionali (Economia, Storia, Lingue e Letterature moderne, Giurisprudenza, Scienze politiche e Sociologia). Per informazioni: Segreteria organizzativa Scuola di Studi Internazionali Università degli Studi di Trento Palazzo Cavazzani Via Verdi - 38100 Trento Tel. 0461 883125 - 3151 Fax 0461 883152 Dott.ssa Silvia Tomaselli e-mail: [email protected] Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali Dott.ssa Rosalia Amico tel. 0461 883121 mail: [email protected]

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7. Attività didattiche per laureati 7.1. Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali A partire dall’anno accademico 2001-2002, presso la Facoltà di Giurisprudenza ha preso avvio la Scuola di Specializzazione nelle professioni legali. La Scuola nasce in base ad una convenzione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Verona, approvata dal CUN nella seduta dell’8 marzo 2001. Del Consiglio Direttivo della Scuola fanno parte in composizione paritetica professori delle Facoltà di Giurisprudenza di Trento e Verona, nonché componenti in rappresentanza di magistratura, avvocatura e notariato. Alla Scuola possono accedere per concorso i laureati in Giurisprudenza. L’attivazione della Scuola rappresenta un’iniziativa estremamente qualificante per le Facoltà di Giurisprudenza e tale da completare l’offerta didattica che esse sono in grado di mettere a disposizione dei propri studenti. Infatti, se al corso di laurea sono affidate la formazione di base ed il compito di fornire le nozioni giuridiche fondamentali, alle Scuole di specializzazione sono rimessi il perfezionamento di tali conoscenze e soprattutto la funzione di impartire un insegnamento anche pratico ai laureati che aspirano alle tre tradizionali professioni legali (avvocato, magistrato e notaio). La Scuola si pone pertanto in linea di continuità con il corso di laurea in Giurisprudenza poiché completa la formazione del giurista aggiungendo alla didattica tradizionale, volta ad impartire le conoscenze teoriche di base, una didattica per casi diretta a formare il professionista, oltre che a prepararlo per il superamento del relativo esame o concorso. Ulteriori informazioni possono essere consultate sul sito web della Facoltà al seguente indirizzo: http://www.jus.unitn.it/faculty/scuolaforense/home.html Direttore della Scuola: Prof. Carlo Zoli Segreteria: Dott.ssa Gae Santi Tel.: 0461 883817 e-mail: [email protected] 7.2. Master universitario di secondo livello in studi avanzati di Diritto Europeo e Transnazionale Anche nell’anno accademico 2006-2007 viene attivato il Master universitario di II livello in Studi avanzati di diritto europeo e transnazionale. La piena attuazione del regime di libertà di circolazione, di stabilimento e di prestazione di servizi da parte dei professionisti del settore forense nell'ambito dell'ordinamento comunitario pone all'interno degli Stati membri una serie di problemi di adeguamento sia d'ordine normativo sia sul piano della formazione didattica universitaria e postuniversitaria. La formazione universitaria di base e l'organizzazione didattica e scientifica della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento sono impostate sin dall'origine in modo non solo da sensibilizzare genericamente gli studenti alle prospettive culturali offerte dalla comparazione giuridica, ma anche da offrire specificamente basi metodologiche e di contenuto scientifico idonee a rendere concreta la prefigurazione di una futura attività professionale proiettata sul piano europeo. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento ha ritenuto opportuno proporre un'offerta didattica di formazione postuniversitaria corrispondente alle aspettative e alle prospettive di apertura degli spazi professionali sopra delineati e predisporre un'iniziativa volta a proiettare le proprie energie anche nella direzione di una formazione specializzata professionale di laureati con specifica competenza nel campo degli studi giuridici comparati riferiti al diritto comunitario e transnazionale. Il Master di Studi avanzati di diritto europeo e transnazionale costituisce un contributo particolarmente significativo della Facoltà e della rete dei suoi qualificati interlocutori internazionali alla formazione di una nuova generazione di professionisti europei. La didattica del Master si svolgerà nel periodo marzo - giugno 2007 e prevede moduli di didattica istituzionale, di didattica magistrale per temi monografici e di esercitazione nell'argomentazione giuridica applicata e nella compilazione di atti processuali nei settori del diritto pubblico, privato e penale comparato, comunitario e internazionale; nonché l'apprendimento dell'uso di banche dati e di

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inglese e tedesco giuridico. Al termine delle lezioni i corsisti effettuano uno stage proposto dal Collegio Docenti presso studi professionali, anche stranieri, o presso Enti o Istituzioni nazionali, comunitarie o internazionali, oppure presso imprese private o pubbliche di particolare significato nella prospettiva formativa del Master. Al termine del Master, ai partecipanti che superano la valutazione finale verrà conferito, con consegna dell’attestato il titolo di Master universitario di II livello in Studi avanzati di diritto europeo e transnazionale e riconosciuti i 60 crediti formativi universitari previsti dal piano didattico. Direttore del Corso: Prof. Giandomenico Falcon Segreteria: Dott.ssa Loredana Giacomelli Tel.: 0461 881867 e-mail: [email protected] 7.3. Master universitario di secondo livello in Diritto dello Sport Il Master in Diritto dello Sport è rivolto a chi abbia conseguito, presso le Facoltà di Giurisprudenza o di Economia, una laurea del vecchio ordinamento, una laurea Specialistica, o un altro titolo, equipollente alle precedenti, ottenuto all’estero e riconosciuto idoneo in base alla normativa vigente. Il Master ha quale obiettivo formativo quello di dare ad avvocati e praticanti che intendano specializzarsi nel settore, a manager di società sportive, procuratori ed altre figure professionali, un patrimonio di conoscenze giuridiche che consenta loro di operare con la massima competenza possibile. In tale ottica il programma del Master è volto ad affrontare le questioni giuridiche più rilevanti nella prospettiva multidisciplinare che il diritto dello sport dischiude: esso si articola nell’approfondimento di una pluralità di problemi ricondotti alle numerose discipline giuridiche necessariamente interessate, ponendo altresì in luce le peculiarità e le questioni più rilevanti che emergono in alcuni sport. Le attività didattiche consistono in lezioni su tematiche generali ed esercitazioni pratiche con analisi di casi giurisprudenziali o di singoli specifici contratti, per un totale complessivo di 250 ore di didattica in aula. Saranno inoltre previste visite presso enti e strutture sportive. Ad ogni singola attività formativa corrisponde un definito numero di crediti formativi universitari, per un totale di 60. Il Piano Didattico prevede sei aree disciplinari (in particolare: Diritto civile, Diritto commerciale, Diritto del lavoro, Diritto processuale civile, Diritto penale, Diritto amministrativo), che hanno come filo conduttore la trattazione dei profili giuridici attinenti l’attività sportiva in genere nelle sue diverse articolazioni anche organizzative. Le lezioni e i seminari del corso si svolgeranno tra il mese di ottobre 2006 ed aprile 2007, di regola nei giorni di venerdì pomeriggio e di sabato mattina, in modo da consentire la partecipazione di soggetti già professionalmente impegnati. Se reso possibile dagli accordi con enti esterni, dopo il completamento delle lezioni e delle esercitazioni i corsisti potranno effettuare uno stage (presso istituzioni, organismi ed enti del mondo dello sport, ovvero presso professionisti specialisti in diritto dello sport), che sarà loro proposto dal Comitato Scientifico sulla scorta degli esiti delle prove e delle aspirazioni dei corsisti. L’attività di stage avrà una durata minima di due mesi e dovrà comunque svolgersi entro ot poottobre dell’anno successivo. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Facoltà all’indirizzo ��Hhttp://www.jus.unitn.it/faculty/mastersport/home.html. Direttore del Corso: Prof. Alessandro Melchionda Segreteria: Dott.ssa Loredana Giacomelli Tel.: 0461 881867 e-mail: [email protected]

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7.4. Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati ed europei Il dottorato di ricerca costituisce il titolo accademico finale di più alto livello rilasciato dalle Università. I corsi di dottorato di ricerca sono preordinati all’approfondimento delle metodologie della ricerca nel rispettivo settore di formazione scientifica; hanno durata triennale e prevedono la frequenza obbligatoria. L’accesso ai corsi di dottorato avviene mediante selezione e almeno metà dei posti banditi sono coperti da borsa di studio assegnata in base a criteri di merito. Requisito per l’accesso ai corsi è il possesso del diploma di laurea o di titolo equipollente conseguito presso un’Università straniera. I corsi di dottorato sono banditi annualmente da ciascuna Università (sede amministrativa). Talora al dottorato istituito da un’Università aderiscono anche altri soggetti pubblici, comprese altre Università, e soggetti privati (sedi consorziate). Presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, d'intesa con la Facoltà, è attivata la Scuola di Dottorato in Studi giuridici comparati ed europei (suddiviso in cinque curricula): - Diritto privato, privato comparato e commerciale - Diritto sostanziale e processuale del lavoro - Diritto e procedura penale - Scienze pubblicistiche - Storia del diritto romano e del pensiero giuridico europeo Il relativo bando di concorso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Il Dipartimento di Scienze Giuridiche partecipa altresì ai sotto elencati dottorati di ricerca istituiti da altre sedi universitarie (ciclio 21°): Filosofia del diritto (Metodo e tradizioni giuridiche) (sede amministrativa: Padova) Diritto romano e cultura giuridica europea (sede amministrativa: Pavia) Diritto ed economia dei sistemi produttivi, dei trasporti e della logistica (sede amministrativa: Udine) Diritto ed economia (sede amministrativa: Siena) Criminologia (sede amministrativa: Milano) Tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche soggettive (sede amministrativa: Perugia) Web page: http://www.jus.unitn.it/dsg/ricerche/dottorati/home.html Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Dottorati di Ricerca, Via Inama n. 5 – 38100 Trento Fax: +39 0461 882191 e-mail: [email protected] Dott.ssa Barbara Carner tel. 0461/882190 Dott.ssa Silvia Fedrizzi tel. 0461/882377 Dott.ssa Cristina Brugnara tel. 0461/882193 Dott.ssa Annalisa Nardelli tel. 0461/882194

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7.5. Attività didattiche per laureati – iniziative interfacoltà 7.5.1. Master di primo livello in politiche di genere nel mercato del lavoro

Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Scienze Cognitive, Sociologia

Il master è finalizzato a preparare figure professionali esperte in politiche di genere in differenti contesti applicativi. Il profilo atteso sarà caratterizzato dalla capacità di progettare, gestire e valutare progetti di innovazione e cambiamento in un'ottica di genere. Il master intende preparare operatori/trici in grado di comprendere il significato e la portata del concetto di mainstreaming di genere e di porre in essere le corrispondenti strategie nel campo delle politiche pubbliche e delle politiche aziendali. Verranno fornite competenze metodologiche di analisi, progettazione ed inserimento di obiettivi di genere nelle politiche a tal fine rilevanti. Si intende inoltre fornire competenze di ricerca, di project management, di reperimento dei fondi di finanziamento e di valutazione delle politiche di genere sulla base delle indicazioni fornite dalla normativa vigente (es. indicatori VISPO). Tale profilo professionale potrà essere utile per svolgere funzioni manageriali in enti pubblici, all'interno di organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, in centri di formazione e orientamento professionale. Potrà essere impiegato come esperto nella gestione delle risorse umane oppure nell’attività libero-professionale di progettazione e consulenza e valutazione di politiche pubbliche in un ottica di genere di pari opportunità e gestione della diversità. Per informazioni rivolgersi a: Università degli Studi di Trento Via Verdi, 26 38100 Trento Tel. +39 0461 881311 e-mail [email protected] 7.5.2. CoDe - Joint European Master in Comparative Local Development for the Balkans and other Areas in Transformation Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Sociologia Il programma si avvale di una cooperazione internazionale tra: - Università di Trento - Università Corvinus di Budapest - Università di Regensburg - Università di Ljubljana Con la collaborazione di: - Università di Belgrado - Università di Sarajevo - Accademia Europea di Bolzano/Bozen Il Master intende trasmettere agli studenti la conoscenza codificata disponibile e favorire l'apprendimento tacito di alcune esperienze importanti di sviluppo locale, così da poter: - stilare - supportare processi di cambiamento e trasformazione a livello locale, per promuovere: - la stabilità sociale - e la prosperità economica locale in conformità agli standard della giurisprudenza europea (acquis communautaire Commissione Europea – UE).

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Il programma del Master è di tipo intensivo ed interattivo, al fine di favorire la partecipazione attiva degli studenti per identificare campi di intervento e possibili soluzioni nell'ambito locale della loro attività professionale. Tale metodo è adottato in tutte le attività del Master. L’inglese è la lingua ufficiale del programma, ma a seconda delle esigenze potranno essere utilizzate anche lingue diverse. Il Master si compone delle diverse fasi: - corso introduttivo - pre-programma - lezioni frontali - tirocinio - formazione a distanza e didattica on-line - project work

Speciale enfasi è posta sull’acquisizione di abilità e sul valutare criticamente le esperienze studiate, con particolare riguardo per: - le cause ambientali del successo o del fallimento di un progetto, - i limiti della trasferibilità della conoscenza, - il ruolo delle politiche. La durata del Master è di 18 mesi. Per informazioni rivolgersi a: Dott.ssa Martina Cvajner Dipartimento di Economia Via V. Inama 5 Tel. 0461 883446 e-mail: [email protected]

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LEGAL STUDIES IN TRENTO FOR ERASMUS-SOCRATES AND FOREIGN STUDENTS Studying in Trento for foreign students

The Trento Law Faculty offers a wide range of educational opportunities to foreign students. The first semester is designed to ensure a gradual introduction to both the legal and linguistic aspects of Italian culture. Towards this end, in September, before the beginning of classes, an “Italian as second language” (ISL) intensive, extensive and evening courses will be run by CIAL (Central Language Center). After having taken the ISL course, students may attend the “Introduction to Italian Law” course and other regular courses. Together with “Introduction to Italian law”, a special language course, “Italian for Law” (IFL), run by CIAL, is also available. Although ISL and IFL courses are not compulsory, they are strongly recommended to participants in order to increase their knowledge of Italian language. Moreover, additional ECTS credits can be earned by attending the language course “Italian for Law” . Several law courses taught in English by foreign visiting professors will be available in the second semester. Introduction to Italian Law. The course will be taught in the first semester (9 ECTS credits), and will consist of different sessions, each addressing a specific area of the Italian legal system. “Introduction to Italian Law” will provide an overview of the general features of the Italian legal system, and it is therefore strongly recommended to Erasmus students in order to give them a better grasp of the language, which will facilitate their understanding of the subjects taught in other courses. For more information see below. Law courses taught in English Together with the regular courses offered by the Faculty in Italian, the second semester includes numerous courses taught in English. Lectures are given by visiting foreign professors and are meant to increase the legal knowledge of the students in a global perspective. For more information see the program of each course provided by this guide. ITALIAN AS SECOND LANGUAGE (ISL) The CIAL organizes intensive, extensive and evening courses in “Italian as second language”. The courses are held by qualified teachers with educational experience in teaching adults and for the purpose of developing basic linguistic knowledge and the ability to listen, read, write and have a conversation in Italian. The intensive course offers 50 hours of lessons from September 2006, five meetings a week from Monday to Friday. The course is open to all, although priority for places is given to Students of community/exchange programs (Socrates/Erasmus, Doppia Laurea, Leonardo). Extensive course (duration: 13 weeks - 50 hours; frequency: 2 meetings a week of 2 hours each) and evening course (duration: 5 weeks - 50 hours; frequency: 1 meeting a week of 2 hours) are also offered. Enrolling in the course: admissions is free and are accepted in the CIAL Secretary’s office tel. 0461/883460 fax 0461/882900 e-mail: [email protected]

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Italian for Law (IFL) The specific features of the Italian legal language are presented in this course at the CIAL. The course will give participants an overall knowledge of the Italian legal vocabulary, which participants will need in order to follow courses taught in Italian. The course will also discuss useful instruments to assist participants studying Italian law, such as dictionary, textbooks and web-sites. Lectures are offered from October till December 2006. Additional ECTS credits can be earned by attending IFL as well as English for law. Please see http://www.unitn.it/cial/ f or details of facilities for autonomous study available at CIAL.

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INTRODUCTION TO ITALIAN LAW First semester - 9 ECTS Credits Prof. Emanuele Cusa – Dott.ssa Elena Ioriatti (coordinators) PROGRAMME The course is addressed to Erasmus and other foreign students registered at Trento University and will provide an overview of the general features of the Italian legal system. It will be taught by several members of the Law Faculty and will consist of ten sessions each addressing a different area of the Italian legal system. The sessions will deal with the following subject-matters: Introduction to Legal History Introduction to Roman Law The session will deal with all those aspects of private law that have their foundations in Roman law and will also give an overview of the Roman constitutional and criminal systems. Introduction to Constitutional Law The session will provide an overview of the Italian constitutional system and will deal with the following subjects: nature, content and role of the Constitution; fundamental rights; role of the Parliament, the executive and other institutions; hierarchy of sources of law and judicial review of legislation by the Italian Constitutional Court. Introduction to Administrative Law The session aims at introducing the students to the Italian administrative law system. The course will focus on three topics: first, the organization of the different administrative bodies at national, regional and local level. Secondly, the nature and character of administrative powers and the procedural rules that the Administration has to follow in the exercise of its functions. Thirdly, the judicial review of administrative actions before the administrative courts. Introduction to Community Law - Italy and the European Union The session will analyse the constitutional and legislative bases for Italy’s membership in the EC/EU, Italy’s participation in the EU decision-making process, the implementation of EC law in Italy, the respective roles of Parliament and Government in relations with the EC/EU and the procedures for adapting the domestic legal system to EC Law. Italy’s transformation towards a federal system will also be discussed. The final part will deal with EC law in the hierarchy of legal sources and, especially, with the application of EC law by the judiciary. The landmark cases of the Italian Constitutional Court will be analysed. Autonomy and Minority-Protection: the autonomous Province of Bolzano/South Tyrol The autonomous province of Bolzano/South Tyrol, north of Trento, but inhabited by a majority of German speakers, has become a special legal system within the Italian legal and constitutional order. For some decades already, it is an example of "working autonomy" and minority-protection. Historical, political, legal, social and economic elements all play essential roles in the evolution of the South Tyrolean autonomy. The most salient issues that will be discussed are: the development of the "South Tyrol question" in conjunction with the concept of self-determination, the relationship with the central government in Rome, the implementation of a political compromise by creative "constitutional engineering", group rights as well as the current status of the Province within both Italy and Europe.

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Introduction to Criminal and Civil Justice This session is divided into four parts. The first part will offer a general overview of Italian substantive criminal law. The second part will provide an overview of the Italian criminal justice system, giving special attention to the constitutional principles and dealing with the following subjects: organization of the judiciary; structure of ordinary criminal proceeding and special procedures provided to increase the efficiency of the system. The third part will provide an overview of civil jurisdiction and judicial organisation, giving preliminary attention to the constitutional principles and the other sources. The following subjects will be dealt: organisation of ordinary courts; ordinary civil jurisdiction and types of judgments; ordinary cognitive proceedings; types of appeal; summary judgments The last part will provide students with an introduction to the criminal phenomenon in Italy: crime trends; crime victims; crime awareness among citizens; crime prevention; comparisons with other EU countries. Introduction to Private Law General introduction to the Italian system of private law (structure of the Italian civil code and relation of the code with the other sources of Italian private law). Fundamental principles of contract law, tort law, property law and family law. The Italian notion of enterprise. An overview of the Italian business organizations. Introduction to Labour Law General overview of the sources of Italian labour law, including International Labour Organisation conventions and European Union social law. Analysis of the difficult distinction between self-employment and subordinate employment, and the role of the Italian labour courts. Guarantees provided by the labour law towards the employees, with particular attention to the protection against unfair dismissals. The impact of the 2003 labour market reform on Italian labour law system will also be covered. How to carry out legal research The final part of the course will provide students with the basic understanding of how legal information becomes known in the Italian legal system and how to perform legal research. The first part of this final session will deal with the different ways in which legal information in the area of private law are stored in Italy (legal data banks, official publications, etc.). Moreover, it will provide students with the practical means by which and where legal information can be found, also by involving them in the search for materials in the law library. The second part of the session intends to provide the students with the basic "know-how" regarding the way of researching among the different sources of public law within the Italian legal system. It will be at first provided a theoretical framework on the topic; secondly, and mainly, it will be practically exercised on the procedure of researching, with data-bases, on the web, and with traditional books. SUGGESTED READINGS Before the beginning of the course, texts related to all the subjects of the lectures will be delivered to the enroled students. Further suggested readings will be advised during the lectures. ECTS CREDITS The course earns 9 ECTS credits. Additional ECTS credits can be earned by attending the language course “Italian for Law” listed above. EXAMINATION AND PARTICIPATION IN THE COURSE The assessment of the learning outcomes will take the form of a written examination. Regular participation is mandatory: the final grade will take into account the degree of active participation that students have shown during the course.

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CORSO DI LAUREA QUADRIENNALE

IN GIURISPRUDENZA

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CORSO DI LAUREA QUADRIENNALE IN GIURISPRUDENZA

ORDINAMENTO ANTERIORE ALLA RIFORMA Per lo studente iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento prima dell’anno accademico 2001-2002 vale l’ordinamento del proprio anno di iscrizione e pertanto si rinvia alla guida del proprio anno d’iscrizione. Non è prevista attività didattica rivolta allo studente quadriennalista, che potrà pertanto fruire dell’offerta didattica attivata per i corsi di Laurea Triennali, per il corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza e per il corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza. 1. Piano degli studi Lo studente iscritto al corso di Laurea Quadriennale potrà fruire, nei prossimi anni accademici, degli insegnamenti dedicati agli studenti dei corsi di Laurea Triennali o Specialistica o Magistrale, impartiti presso la nostra Facoltà: ciò per consentire allo studente quadriennalista ormai fuori corso di apportare modifiche al proprio piano di studi già formulato, oppure di presentare o completare lo stesso con le 10 annualità relative agli insegnamenti complementari, secondo l’ordinamento del corso quadriennale in giurisprudenza con l’obbligo di concordare con il docente titolare del corso il programma su cui deve essere preparato l’esame. Una figura di qualificazione della didattica è rappresentata dai Laboratori applicativi: si tratta di seminari interdisciplinari monografici, per gruppi ristretti di studenti, dedicati all'approfondimento di un tema specifico. Il riconoscimento dell'importanza del lavoro di ricerca, individuale e di gruppo, dell'acquisizione progressiva e sperimentale, durante tutto il corso degli studi, di capacità metodologiche e di elaborazione sistematica in forma scritta ha determinato l'introduzione, per gli studenti immatricolati a partire dall'a.a. 1996-1997, di un requisito di tre tesine scritte: queste consistono in elaborati prodotti nel corso degli anni di studio e possono configurarsi come lavori scritti presentati e discussi in sede di esame di profitto ovvero di laboratori applicativi o di altre analoghe formule didattiche innovative (ad es. processi simulati o tirocini professionali), nonché come elaborati realizzati nell'ambito di programmi nazionali ed internazionali di formazione e mobilità (ad es. programma SOCRATES-ERASMUS, Faculté Internationale de Droit Comparé, tirocini, ecc.). Le tesine scritte devono essere certificate da un docente, tale attestazione va vistata dalla Segreteria di Presidenza e successivamente consegnata dall'interessato alla Segreteria Studenti. Il requisito delle tre tesine scritte è venuto meno a partire dal Dicembre 2004. Si segnala anche l'importanza di dedicarsi sin dall'inizio degli studi giuridici a quelle attività didattiche ausiliarie extracurriculari (lingue e lingue giuridiche, informatica di base e informatica giuridica) che completano la formazione del giurista. La frequenza attiva e la partecipazione, nel corso dei quattro anni, alle attività didattiche ausiliarie extracurriculari proposte dalla Facoltà - che risultano aggiuntive rispetto alle annualità obbligatorie - sono valorizzate attraverso un sistema di crediti-punto, esteso a tutti gli studenti del corso quadriennale. Le attività extracurriculari sono riconosciute, in sede di valutazione finale degli studi (voto di laurea), in ragione di 0,20 punti per ciascun credito-punto, sino ad un massimo di due punti, secondo lo schema seguente: corsi di informatica giuridica (2 crediti-punto); corsi di lingue, presso il CIAL, con certificato a partire dal livello medio-progredito (1 credito-punto); corsi di lingue giuridiche (2 crediti-punto); laboratori applicativi, con verifica finale di profitto certificata dal docente (2 crediti-punto); corsi liberi, con verifica finale di profitto certificata dal docente (2 crediti-punto); ricerche individuali e di gruppo ovvero relazioni conclusive di esperienze formative (1 credito-punto, con un massimo di 3 crediti-punto, per ciascuna iniziativa certificata da un docente) Ordinamento valido per gli studenti iscritti al corso quadriennale prima dell’a.a. 1996/1997 Per gli studenti immatricolati prima dell'a.a. 1996 - 1997 si rinvia alla guida dell'a.a. 1995/1996 - pag. 15 ss..

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1.1. Precedenze Diritto amministrativo I, per Diritto amministrativo II, Diritto amministrativo comparato e Diritto processuale amministrativo.

Diritto civile, per Diritto civile – corso avanzato - Diritto tavolare.

Diritto del lavoro, per Diritto comparato e comunitario dell’antidiscriminazione.

Diritto commerciale, per Diritto commerciale internazionale, Diritto dei trasporti, Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro, Diritto del turismo, Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale, Diritto delle società quotate.

Diritto costituzionale, per Diritto costituzionale comparato e Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze.

Diritto internazionale, per Diritto delle Comunità Europee pubblico.

Diritto penale I, per Diritto penale II, Diritto penale comparato, Diritto penale dell'informatica, Diritto penale dell'economia, Procedura penale.

Storia del pensiero giuridico moderno o Storia del diritto italiano, per Diritto comune. Tutti i corsi avanzati devono rispettare la propedeuticità e la precedenza dei corsi base. Ordinamento valido per gli studenti immatricolati a partire dall’a.a. 1996/1997

In ogni caso lo studente non può sostenere esami relativi ad insegnamenti fondamentali degli anni successivi al primo, se prima non ha superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto pubblico. Lo studente non può essere ammesso a sostenere alcun esame complementare del secondo biennio se non ha superato gli esami fondamentali del primo biennio. Ordinamento valido per gli studenti immatricolati prima del 1996/1997

In ogni caso lo studente non può sostenere esami relativi ad insegnamenti fondamentali del secondo anno, se prima non ha superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto pubblico. Lo studente non può essere ammesso a sostenere alcun esame del terzo e quarto anno se non ha superato gli esami di Istituzioni di diritto privato, Istituzioni di diritto pubblico, Istituzioni di diritto romano e Sistemi giuridici comparati. Alla Commissione preposta alla verifica dei piani di studio è affidato il controllo del rispetto delle propedeuticità e precedenze.

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2. Regolamentazione dell’esame di laurea Gli esami di laurea si svolgono secondo il calendario indicato a pag. 5. Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente deve

- ritirare la modulistica predisposta presso la Segreteria studenti - depositare suddetta modulistica, debitamente compilata, almeno quattro settimane prima della data

fissata per la laurea presso la Segreteria studenti, unitamente a fotocopia del libretto degli esami, completo delle annualità richieste, gli attestati dei crediti conseguiti (e delle tre tesine svolte, per gli immatricolati dall'a.a. 1996-'97 e fino al dicembre 2004).

- depositare, entro due settimane dalla data fissata per la discussione, 2 copie della tesi presso la Segreteria di Presidenza della Facoltà ed una copia su dischetto in formato PDF presso la Segreteria studenti.

Lo studente laureando, infine, deve provvedere personalmente a consegnare una copia della tesi al proprio relatore. 2.1. Tesi di ricerca - Tesi curricolare

1. L'acquisizione progressiva, durante tutto il corso degli studi, della capacità di svolgimento di un lavoro di ricerca (individuale e di gruppo) e di elaborazione critica e ragionata in forma scritta costituisce uno degli obiettivi della formazione del giurista sotto il profilo dei contenuti e del metodo.

2. Al conseguimento di tale obiettivo sono finalizzati la prassi di esercitazioni scritte durante i corsi, di svolgimento dell'esame di profitto di taluni corsi con la presentazione e discussione di un elaborato scritto, di svolgimento di almeno una parte dell'esame in forma scritta, nonché la presentazione di una tesi posta a fondamento dell'esame di laurea.

3. Le tesine scritte consistono in elaborati presentati e discussi in sede di esame di profitto, elaborati presentati e discussi in occasione di laboratori applicativi ed altre formule didattiche innovative, nonché elaborati realizzati nell'ambito di programmi nazionali e internazionali di formazione e di mobilità (ad esempio, il Programma ERASMUS/SOCRATES, la Faculté Internationale de Droit Comparé, i tirocini, etc.). 4. L'esame di laurea verifica l'acquisizione di "adeguate conoscenze di metodo e di contenuti culturali, scientifici e professionali per la formazione del giurista" (d.m. 11 febbraio 1994). L'esame di laurea consiste nella presentazione di una tesi e nella sua discussione di fronte ad una commissione. 5. La tesi di laurea può essere, a scelta dello studente, una tesi curricolare ovvero una tesi di ricerca. Una tesi curricolare, indicativamente non superiore alle cinquanta pagine, consiste in una relazione descrittiva di un determinato argomento giuridico quale risulta, ad esempio, da una rassegna ragionata della dottrina e/o della giurisprudenza, dalla ricostruzione storica di un istituto ovvero di tendenze legislative e/o giurisprudenziali nazionali, comunitarie e internazionali, dall'innovazione normativa introdotta da un atto legislativo ovvero da una decisione giurisdizionale, dall'esposizione di una singola opera di dottrina, dalla valutazione delle implicazioni economiche di determinate soluzioni giuridiche; una tesi di ricerca consiste in una trattazione esauriente, critica e originale, che riveli capacità di ricerca autonoma, maturità metodologica e di giudizio, conoscenze giuridiche interdisciplinari. 6. TESI CURRICOLARE: Ogni docente e ricercatore della Facoltà può assegnare, d'intesa con il candidato all'esame di laurea, una tesi curricolare secondo modalità che fanno parte del Manifesto degli Studi della Facoltà. Il candidato non può procedere alla scelta della tesi curricolare qualora debba sostenere più di due esami di cui uno fondamentale. Il titolo della tesi viene depositato in Segreteria almeno due mesi prima della data di convocazione della sessione di laurea. 7. TESI DI RICERCA: Ogni docente e ricercatore della Facoltà può assegnare, d'intesa con il candidato all'esame di laurea, una tesi di ricerca secondo modalità che fanno parte del Manifesto degli Studi della Facoltà. Il candidato non può richiedere l'assegnazione della tesi di ricerca qualora debba sostenere

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più di cinque esami di cui due fondamentali. La tesi di ricerca può essere assegnata congiuntamente anche da due docenti e ricercatori. Nessun docente o ricercatore confermato può assegnare più di dieci tesi di ricerca. Il titolo della tesi di ricerca viene depositato in Segreteria almeno sei mesi prima della data fissata per la convocazione della sessione di laurea. 8. La tesi di laurea viene discussa dal candidato con un relatore e un correlatore di fronte ad una Commissione di laurea composta secondo le norme del Regolamento didattico. Possono essere nominati, anche in veste di correlatori, docenti o ricercatori esterni alla Facoltà. In caso di tesi di ricerca eccezionalmente buone, il relatore, d'intesa con un altro docente o ricercatore della Facoltà, segnala con motivazione scritta la tesi di ricerca al Preside il quale procede alla nomina di due correlatori. 9. La valutazione finale degli studi del candidato viene svolta dalla Commissione di laurea. La Commissione tiene conto del curriculum generale del candidato - quale risulta dalle votazioni conseguite negli esami di profitto, dalla regolarità degli studi, dallo svolgimento di attività extracurriculari riconosciute con il conferimento di crediti-voto e della valutazione della tesi di laurea (curricolare o di ricerca) proposta dal relatore e dal correlatore (ovvero dai correlatori). 10. Le attività extracurriculari sono riconosciute, in sede di valutazione finale degli studi, in ragione di 0,20 punti per ciascun credito-punto, sino ad un massimo di due punti, secondo lo schema seguente: corsi di informatica giuridica (2 crediti-punti); corsi di lingue, presso il CIAL, con certificato a partire dal livello medio-progredito (1 credito-punto); corsi di lingue giuridiche (2 crediti-punto); laboratori applicativi, con verifica finale di profitto certificata dal docente (2 crediti-punto); corsi liberi, con verifica finale di profitto certificata dal docente (2 crediti-punto); ricerche individuali e di gruppo ovvero relazioni conclusive di esperienze formative, quali ad esempio i tirocini professionali (1 credito-punto, con un massimo di 3 crediti-punto, per ciascuna iniziativa certificata da un docente). 11. La valutazione finale viene espressa in centodecimi. La tesi curricolare non può ricevere una valutazione superiore a due punti. La tesi di ricerca non può ricevere una valutazione superiore ai cinque punti, fatta eccezione per le tesi segnalate che, con l'unanimità del giudizio della Commissione, possono ricevere una valutazione superiore nonché il conferimento della lode. 12. Tutti i candidati all'esame di laurea che abbiano già depositato il titolo della tesi possono, d'intesa con il relatore, optare per la qualificazione della tesi quale tesi curricolare o tesi di ricerca ovvero procedere alla scelta di un nuovo tema di tesi. 2.2. Indicazioni e criteri per l'assegnazione e l'elaborazione delle tesi di laurea I. Assegnazione L'assegnazione della tesi interessa ovviamente sia gli studenti, sia i singoli docenti, sia la Facoltà nel suo insieme. Gli studenti devono esser messi in condizione di richiedere l'assegnazione della tesi di laurea nel modo più agevole possibile. La Facoltà ha interesse ad una equilibrata ripartizione delle tesi, evitando che si strutturino e consolidino aree di eccessivo affollamento ed aree di desertificazione, il cui formarsi è normalmente segno di disagi sottostanti e non è certo privo di conseguenze negative. II. Elaborazione La Facoltà ritiene utile suggerire indicazioni standard, soprattutto in relazione a due aspetti della tesi: a. Aspetti formali e compositivi Si tratta di unificare i formati, la densità di stampa, la collocazione delle note, anche al fine di conseguire un significativo risparmio di spazi per la conservazione. In particolare si suggerisce sin d'ora di osservare le seguenti prescrizioni:

indice-sommario contenente i titoli e la pagina d'inizio e di tutte le partizioni in cui si articola l'elaborato; capitoli (è possibile una sovraddistinzione in parti), paragrafi, ed eventuali sub paragrafi;

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bibliografia. É possibile altresì inserire una nota introduttiva, così come un capitolo dedicato alle conclusioni; pagina di 32-35 righe, ciascuna di 65-70 caratteri di tipo prestabilito (times, courier o helvetica); corpo del carattere: 12 per il testo, 10 per le note; scrittura in recto e verso; indicazione di almeno 5 parole chiave (approvate dal relatore, da inserire nella seconda pagina della tesi, dopo il titolo, l'autore e il relatore); copertina in cartoncino leggero blu; figure e tavole in formato UNI (A4, A3, etc.); predisposizione dell'abstract (riassunto sintetico dell’argomento della tesi), che indichi oltre il nome e cognome del candidato, il titolo della tesi, in 11 copie, in fogli separati, da consegnare alla Segreteria della Presidenza, assieme a due copie della tesi. b. Criteri di citazione Le citazioni di rivista italiane vanno conformate a quelle indicate in V. Napolitano, Dizionario Bibliografico delle riviste giuridiche italiane, Giuffrè, Milano. Gli stessi criteri, si utilizzeranno per le citazioni di riviste straniere. Non sono più ammessi immatricolazioni e trasferimenti al corso di laurea quadriennale.

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ELENCO E PROGRAMMI

DEI CORSI FONDAMENTALI

DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA

IN GIURISPRUDENZA

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA

ELENCO INSEGNAMENTI FONDAMENTALI OBBLIGATORI

corso percorso crediti semestre docente pag. 1° anno

Diritto penale comune 6 1° G. Fornasari 49 Diritto processuale civile comune 10 1° M. Marinelli 52 Diritto civile comune 6 2° G. Pascuzzi 44

2° anno Diritto processuale amministrativo comune 6 2° G. Falcon 51 Procedura penale comune 10 2° M. L. Busetto 54

Diritto costituzionale pubblicistico/

penalistico 6 1° R. Toniatti 45

Diritto amministrativo pubblicistico/ penalistico

6 2° G. Falcon – D. de Pretis

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Diritto pubblico dell’Unione Europea

transnazionale 6 1° A. Alì 53

Diritto internazionale (corso avanzato)

transnazionale 6 2° A. Alì – M. Hartwig

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Diritto del lavoro della cooperazione

privatistico 6 1° C. Zoli 47

N. B: il corso di diritto commerciale va sostenuto con un esame complementare dell’area.

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DIRITTO AMMINISTRATIVO 2° semestre - 6 crediti Prof. Giandomenico Falcon – Prof.ssa Daria de Pretis e-mail: [email protected] [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende approfondire temi fondamentali del diritto amministrativo sostanziale. Al centro dell’attenzione saranno infatti problemi generali considerati in prospettiva sia teorica che applicativa, attraverso l’esame della dottrina e della giurisprudenza. Per quest’anno il corso avrà ad oggetto lo studio degli stati di invalidità dei provvedimenti amministrativi. Al fine di comprendere appieno la portata degli istituti e di apprezzare le soluzioni che si sono venute definendo nell’ordinamento italiano, il tema sarà affrontato anche in un’ottica di diritto comparato e comunitario. TESTI DI RIFERIMENTO I materiali di studio verranno indicati dai docenti all’inizio del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.

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DIRITTO CIVILE 2° semestre - 6 crediti Prof. Giovanni Pascuzzi e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Attraverso lo studio approfondito del diritto dei contratti, il corso si propone di rendere familiari i metodi della riflessione civilistica. PREREQUISITI Padronanza degli istituti del diritto privato. Contenuti del Corso Oggetto del corso è l'analisi del diritto dei contratti. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti: - la figura (definizione, collocazione e ruolo nel sistema giuridico-economico); - la formazione (procedimenti di conclusione, trattative, forma, rappresentanza); - il regolamento (oggetto, causa, tipi, interpretazione e integrazione); - gli effetti (vincolo contrattuale, tipi di effetti, contratto e terzi, condizione, termine, preliminare, fiducia,

simulazione); - difetti e rimedi (nullità e annullabilità, incapacità e vizi della volontà, contratti illeciti e insensati, rescissione,

risoluzione, rimedi di adeguamento); - il diritto europeo dei contratti. METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine concernente i profili applicativi: l'esame della giurisprudenza (riprodotta in Pacta sunt servanda) farà da sfondo costante all'intera riflessione. Durante il corso verranno organizzate esercitazioni, in forma di processi simulati (Moot Court), su singoli aspetti del programma al fine di esaminare e discutere casi giurisprudenziali. I materiali di ausilio alle singole lezioni (syllabus, slides, etc.) vengono di volta in volta resi disponibili su Internet all'indirizzo http://www.jus.unitn.it/users/pascuzzi/dirciv06-07/home.html. TESTI DI RIFERIMENTO

- V. ROPPO, Il contratto, Giuffrè, Milano, 2001 (solo le parti in corpo grande) - G. PASCUZZI, Pacta sunt servanda, Zanichelli, Bologna, 2006. - G. PASCUZZI, Cercare il diritto, Seconda edizione. Come reperire la legislazione, la giurisprudenza e la dottrina consultando libri e periodici specializzati, Bologna, Zanichelli, 2005.

MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame si sostanzia in una prova orale.

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DIRITTO COSTITUZIONALE 1° semestre - 6 crediti Prof. Roberto Toniatti e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di offrire una conoscenza adeguata ed una comprensione critica delle libertà costituzionalmente garantite dall’ordinamento italiano, anche in correlazione con la dimensione internazionale e sovranazionale, nel contesto della forma di Stato vigente. PREREQUISITI Il corso presuppone l’acquisizione di una buona formazione giuridica di base, sia per quanto riguarda il diritto pubblico e costituzionale sia per quanto concerne le altre principali ripartizioni del diritto. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso offre, alla conclusione degli studi giuridici, l’occasione di una rivisitazione critica della nozione di «forma di Stato» - anche in ragione delle trasformazioni del concetto di sovranità interna ed esterna e sullo sfondo delle dinamiche sociali ed economiche - e una trattazione di singoli diritti di libertà costituzionalmente garantiti – esaminati soprattutto nei loro aspetti problematici -, nonché di alcuni profili tematici “trasversali” (ad esempio, il principio di uguaglianza, i diritti degli stranieri, la pluralità delle giurisdizioni, le norme derogatorie, lo stato d’emergenza, l’obiezione di coscienza). METODI DIDATTICI La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica un'ampia mobilità tematica e non segue un ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle lezioni vengono solitamente indicate in anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica e selettiva dei materiali di studio. Il corso sarà integrato da un ciclo di esercitazioni aventi ad oggetto il sistema delle fonti. TESTI DI RIFERIMENTO - R. BIN e G. PITRUZZELLA, Diritto costituzionale, VII edizione, Giappichelli Editore, Torino, 2006, limitatamente ai Capitoli I Lo Stato: nozioni introduttive (11-32), II Forme di Stato (33-94), XIII Diritti e libertà (457- 535). N.B. Gli studenti in debito di prova possono, senza necessità di richiedere un'ulteriore espressa conferma, conservare il programma vigente nel rispettivo anno di iscrizione. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio non sempre percepito. Durante il corso viene inoltre organizzata una prova scritta, volta ad accertare sia la conoscenza sia la comprensione della materia. L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. Gli studenti che nella prova scritta svolta durante il corso abbiano conseguito la qualificazione di ”ottimo" o di “buono" sono ammessi direttamente all'orale. Un buon esito della

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prova scritta svolta durante il corso non esime tuttavia dalla conoscenza della rispettiva materia. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. L'elaborazione della tesi. Si richiede la frequenza del corso qualora l'esame sia stato sostenuto fuori Facoltà. I tempi di elaborazione dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato.

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DIRITTO DEL LAVORO DELLA COOPERAZIONE 1° semestre - 6 crediti Prof. Carlo Zoli e-mail: [email protected] PROGRAMMAI DEL CORSO Il corso avrà ad oggetto i rapporti di lavoro nelle società cooperative e, più in particolare, le peculiarità che caratterizzano, all’interno di queste, la figura del socio lavoratore. Si tratterà, anzitutto, di ripercorrere l’intenso dibattito sviluppatosi in merito, per poi passare ad approfondire i contenuti della l. n. 142 del 2001 (così come novellata dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003), che disciplina proprio la posizione giuridica del socio lavoratore. In proposito, si cercherà soprattutto di mettere in luce quali siano le conseguenze della sussistenza, in capo a quest’ultimo, di due distinti rapporti, associativo e di lavoro. Si esamineranno, in particolare, i diversi rapporti di lavoro che il socio lavoratore può instaurare con la cooperativa ed il ruolo giocato, in tale contesto, dal regolamento interno di quest’ultima: ci si occuperà così sia dei rapporti di lavoro autonomo, anche in forma continuativa e coordinata e a progetto, che dei rapporti di lavoro subordinato, nelle diverse tipologie, standard e flessibili, previste dalla vigente legislazione giuslavoristica. Nel corso di tale analisi, gli effetti della coesistenza dei vincoli associativo e di lavoro verranno in particolare approfonditi con riguardo ai diritti individuali e collettivi accordati ai soci lavoratori autonomi e subordinati, incluso il relativo trattamento economico. Da ultimo, non potrà non concentrarsi l’attenzione sugli effetti di tale coesistenza sulla disciplina relativa ai licenziamenti, nonché su quella processuale. Per la preparazione dell’esame è necessario consultare il testo della l. n 142 del 2001, così come novellato dall’art. 9 della l. n. 30 del 2003. Lo studente è tenuto ad aggiornarsi fino alla data dell’esame sulle innovazioni normative eventualmente sopraggiunte, che saranno segnalate dai docenti e messe a disposizione presso la copisteria della Facoltà. Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche che potranno consistere nell’esame di casi giurisprudenziali o nella redazione di contratti. TESTI DI RIFERIMENTO Per la preparazione dell’esame si consigliano i seguenti testi, fermo restando che altri testi potranno essere successivamente segnalati dai docenti o concordati anche su proposta dello studente: - L. NOGLER, M. Tremolada, C. Zoli (a cura di), La riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa. Commentario alla l. n. 142 del 2001, in Le Nuove Leggi Civili Commentate, 2002, 4, pp. 339-498. - C. ZOLI, Le modifiche alla riforma della posizione giuridica del socio lavoratore di cooperativa, in M. T. Carinci (a cura di), La legge delega in materia di occupazione e mercato del lavoro. L. n. 30/2003, Milano, IPSOA, 2003, pp. 283-305. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell’interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l’approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente.

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DIRITTO INTERNAZIONALE (CORSO AVANZATO) 2° semestre - 6 crediti Prof. Antonino Alì - Prof. Mathias Hartwig e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso si propone di fornire agli studenti la conoscenza generale delle fonti e degli strumenti internazionali in materia di tutela dei diritti dell’uomo, anche nella loro applicazione concreta. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha ad oggetto i sistemi regionali di tutela dei diritti dell’uomo. Verranno analizzati il funzionamento e le basi normative del sistema europeo, di quello interamericano e di quello africano. Dopo aver descritto i tratti comuni e le diversità dei sistemi esaminati e degli strumenti di monitoraggio ad essi relativi, la parte seconda del corso verrà dedicata alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e al funzionamento della Corte di Strasburgo. Lo studio della giurisprudenza della Corte sarà effettuato con riferimento ai singoli diritti e ai principali canoni interpretativi. TESTI DI RIFERIMENTO - L. PINESCHI, La tutela internazionale dei diritti umani. Norme, garanzie, prassi., Milano, 2006 (da pag. 281 a pag. 708). Gli studenti frequentanti possono concordare il programma di studio con il docente. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le modalità da seguire nel corso dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di conoscere quanto meno una lingua straniera (preferibilmente inglese o francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare le sue reali intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un determinato itinerario di lavoro. ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti.

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DIRITTO PENALE 1° semestre - 6 crediti Prof. Gabriele Fornasari e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il Corso avrà ad oggetto una introduzione generale alla parte speciale del diritto penale, cui farà seguito una trattazione specifica della parte relativa ai reati contro la pubblica amministrazione. Più in particolare, si partirà da un inquadramento complessivo del sistema dei reati nel nostro ordinamento penale, menzionando le scelte di allocazione del nostro legislatore, che solo in parte ha inserito nel codice penale la descrizione dei comportamenti punibili, riservando una vastissima area di fattispecie a leggi complementari. L'attenzione sarà poi concentrata sulla sistematica interna del codice, con una sottolineatura dei passaggi diacronici che hanno portato dal codice precedente a quello vigente ed alle numerose riforme parziali che hanno modificato nel tempo il volto di quest'ultimo. Restringendo ancora ed approfondendo l'oggetto dell'analisi, si tratterà poi delle questioni generali relative ai reati contro la pubblica amministrazione e della configurazione delle singole fattispecie incriminatrici, avendo cura di inserirle in un contesto complessivo idoneo a favorire un apprendimento critico e consapevole dei condizionamenti storici, politici e normativi che le riguardano. Obiettivo essenziale è pertanto quello di introdurre lo studente al lavoro tecnico di interpretazione delle norme configuranti i reati nella consapevolezza della loro contestualizzazione. PREREQUISITI Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche o di Diritto penale europeo e transnazionale del Corso di laurea triennale in Scienze giuridiche europee e transnazionali. PROGRAMMA DEL CORSO Per il carattere istituzionale del Corso, la didattica si basa sulle lezioni tenute dal docente, nelle quali verranno svolti principalmente i seguenti argomenti: 1. Profili generali della parte speciale del diritto penale; 2. Sistematica interna della parte speciale del codice penale; 3. Questioni generali relative ai reati contro la pubblica amministrazione (concetto di PA valido per il diritto penale, rapporti fra giurisdizione penale ed attività amministrativa, qualifiche soggettive pubbliche, conseguenze della privatizzazione degli enti pubblici) 4. Singoli reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione (peculato, malversazione a danno dello stato, indebita percezione di erogazioni a danno dello stato, corruzione, concussione, abuso d'ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, rifiuto e omissione di atti d'ufficio); 5. Singoli reati dei privati contro la pubblica amministrazione (millantato credito, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, esercizio abusivo di una professione, turbativa d'asta, inadempimento e frode in pubbliche forniture). Di tutti si prenderà in considerazione non solo la configurazione normativa, ma anche, con particolare attenzione, l'esperienza applicativa, con specifica analisi dei più importanti casi giurisprudenziali. A tale fine, verrà fatto ricorso anche ad esercitazioni tenute da collaboratori alla cattedra, i dottori Laura Di Paolo e Emanuele Corn. Il Corso potrà valersi della partecipazione di studiosi italiani o stranieri, dotati di specifiche competenze scientifiche, che affiancheranno il docente nella trattazione di alcune parti; si terrà sempre conto, oltre ai profili di diritto nazionale, delle più importanti questioni di diritto straniero e transnazionale.

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TESTI DI RIFERIMENTO - A. BONDI - A. DI MARTINO - G. FORNASARI, Reati contro la pubblica amministrazione, Giappichelli, Torino, 2004. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si articola in una unica prova orale avente ad oggetto gli argomenti del Corso, diretta a varificare il livello di comprensione critica e di approfondimento della materia. Per gli studenti frequentanti, esso potrà in parte consistere nella discussione di tesine scritte su temi concordati con il docente. Per coloro che frequenteranno le esercitazioni, il tema delle medesime sarà oggetto di almeno una domanda in sede di esame, eventualmente su un elaborato scritto da loro presentato. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nell'assegnazione delle tesi di laurea, che potrà vertere su tutti gli aspetti del diritto penale, verranno privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato attitudine ed interesse per la materia, optando per un piano degli studi orientato verso un curriculum penalistico; il tema sarà concordato con il docente ed il deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi ragionata di ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione; si privilegeranno inoltre, in caso di elevato numero di richieste, gli studenti che potranno dimostrare la conoscenza di una lingua straniera e saranno pertanto in grado di svolgere un lavoro in chiave comparatistica.

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DIRITTO PROCESSUALE AMMINISTRATIVO 2° semestre - 6 crediti Prof. Giandomenico Falcon e-mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto la disciplina del processo amministrativo e degli istituti che lo caratterizzano. Esso si propone l’obiettivo di fornire agli studenti la strumentazione necessaria per la comprensione teorica e applicativa dei meccanismi della tutela giurisdizionale amministrativa, anche in una prospettiva di analisi comparata delle soluzioni presenti in altri sistemi. Nello studio della struttura e della funzione del processo amministrativo, condotto alla luce dell’influsso comunitario e delle recenti modifiche normative, saranno in particolare esaminate le problematiche relative al contraddittorio, alla tutela cautelare, al sistema probatorio e alla esecuzione della sentenza amministrativa. Lo studio dei diversi istituti e delle relative problematiche sarà caratterizzato da un costante riferimento alla giurisprudenza. TESTI DI RIFERIMENTO - A. TRAVI, Lezioni di giustizia amministrativa, VII ed., Giappichelli, Torino, 2006

oppure

- L. MAZZAROLLI – G. PERICU – A. ROMANO – F.A. ROVERSI MONACO – F.G. SCOCA, Diritto amministrativo, IV ed., Monduzzi editore, Bologna, 2005, limitatamente al TOMO II – PARTE SPECIALE E GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA, pagine 351-704. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.

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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE 1° semestre - 10 crediti Prof. Marino Marinelli e-mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso mira a offrire le metodologie argomentative e gli strumenti teorico-pratici atti a comprendere l'applicazione delle norme sostanziali civili nel processo e, così, la dimensione “clinica” del diritto civile. I temi da studiare sono i seguenti: parte generale; il processo di cognizione di primo grado e l’istruzione probatoria; le impugnazioni; il diritto processuale civile internazionale; l’arbitrato. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame consiste in una prova orale. É data facoltà allo studente che lo desideri di dividere l’esame in due parti con la seguente suddistinzione: la prima parte verte sugli argomenti trattati ne “Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali” di C. Consolo; la seconda parte verte sugli argomenti trattati nel volume di C. Mandrioli e ne “Le impugnazioni delle sentenze” di C. Consolo. TESTI DI RIFERIMENTO - C. CONSOLO, Spiegazioni di diritto processuale civile. II. Le disposizioni generali, Cedam, ult. ed. - C. CONSOLO, Le impugnazioni delle sentenze e dei lodi, Cedam, Padova, in corso di pubblicazione - C. MANDRIOLI, Corso di diritto processuale civile. II. Il processo di cognizione, Editio minor, ult. ed., Giappichelli, (capp. I, II, III, IV, V, VI e VII). Date le rilevanti e recenti modifiche operate nell’ambito del C.P.C., è assolutamente necessario preparare l’esame su un C.P.C. aggiornatissimo, tenendo altresì presente il decreto legislativo 02-02-2006 n. 40 in tema di riforma della Cassazione e dell’arbitrato. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si concordano con il docente al momento della richiesta da parte dello studente. NOTA Gli studenti del vecchio quadriennio continueranno a preparare l’esame sulla base del programma e dei testi adottati durante la docenza del Prof. Massimo Montanari. Resta ferma la possibilità, a suo tempo concessa dal Prof. Montanari, di sostenere l’esame in due parti distinte, secondo la suddistinzione elaborata dallo stesso Prof. Montanari.

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DIRITTO PUBBLICO DELL’UNIONE EUROPEA 1° semestre - 6 crediti Prof. Antonino Alì e-mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha carattere istituzionale e ha lo scopo di analizzare: le origini e lo sviluppo del processo di integrazione; le competenze della Comunità europea e dell’Unione europea; il sistema delle fonti dell’ordinamento comunitario; i rapporti tra l’ordinamento comunitario e l’ordinamento degli Stati membri (in particolare quello italiano); le procedure interistituzionali per l’adozione degli atti dell’Unione, la tutela giurisdizionale comunitaria. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso. TESTI DI RIFERIMENTO I testi consigliati per il corso sono: 1a) L. DANIELE, Diritto dell’Unione europea – dal Piano Schuman al progetto di Costituzione per l’Europa, Milano, Giuffré, 2004 o, in alternativa, 1b) G. Strozzi, Il diritto dell'Unione europea, Torino, Giappichelli, ult. ed. ed, inoltre, in aggiunta ad uno dei due testi a scelta sub 1): 2) A. ALÌ, Il principio di legalità nell’ordinamento comunitario, Torino Giappichelli, 2005 È in facoltà dello studente concordare con il docente testi alternativi a quelli consigliati. Si invitano gli studenti non frequentanti a prendere visione del materiale di studio che, durante il corso, verrà depositato in copisteria. Ai fini della preparazione dell’esame è indispensabile lo studio dei Trattati istitutivi della Comunità europea e dell’Unione europea. Si consiglia, a tale riguardo, la consultazione della raccolta di testi normativi di : - B. NASCIMBENE, Comunità e Unione europea, Codice delle Istituzioni, Giappichelli, Torino, ult. ed. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Le tesi vengono assegnate dopo un colloquio con gli aspiranti tesisti. Nel colloquio vengono indicate le modalità da seguire nel corso dell’elaborazione della tesi. Si sottolinea l’assoluta necessità di conoscere quanto meno una lingua straniera (preferibilmente inglese o francese). Una volta assegnato l’argomento, si chiede che l’aspirante tesista elabori una breve relazione sull’argomento al fine di verificare le sue reali intenzioni e di permettergli di acquisire una certa familiarità con il tema prescelto. Si suggerisce poi un determinato itinerario di lavoro. ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti.

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PROCEDURA PENALE 2° semestre - 10 crediti Prof. Marcello Luigi Busetto e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire gli strumenti per un’adeguata comprensione del sistema processuale penale, con particolare attenzione alla disciplina del procedimento-processo in primo grado e della formazione della prova. PREREQUISITI Non sono previsti prerequisiti. E’ tuttavia consigliato sostenere l’esame di procedura penale dopo quello di diritto processuale civile. PROGRAMMA DEL CORSO Le lezioni – premesso un breve richiamo alle evoluzioni storiche che hanno condotto all’attuale assetto, dalla riforma del 1988, agli interventi del 1992, alla riaffermazione del principio del contraddittorio nell’art. 111 Cost. e nella legge n. 63 del 2001 – approfondiranno specialmente la c.d. parte dinamica: indagini preliminari, con particolare riguardo alle attività del pubblico ministero e della polizia giudiziaria, ai diritti della difesa, agli interventi del giudice delle indagini preliminari; chiusura delle indagini, archiviazione ed esercizio dell’azione penale; udienza preliminare; riti alternativi (in special modo, giudizio abbreviato ed applicazione della pena su richiesta delle parti); fase del giudizio, con particolare attenzione alla disciplina dell’istruzione dibattimentale e del regime di efficacia degli atti d’indagine nel dibattimento. Apposito spazio verrà dedicato al sistema delle impugnazioni, con particolare riguardo alle novità introdotte dalla legge n. 46 del 2006. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. Eventuali seminari, esercitazioni ed altre iniziative didattiche saranno segnalati a lezione. Si indica sin d’ora il laboratorio applicativo “l’imputazione nel sistema processuale penale”, che si svolgerà in concomitanza del corso e la cui frequenza è fortemente consigliata. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO AA. VV., Compendio di procedura penale, a cura di G. CONSO e V. GREVI, terza ed., Padova, Cedam, 2006 (escluse pagine 941–1060). E’ inoltre indispensabile una edizione aggiornatissima del codice di procedura penale. A titolo d’esempio si indica: G. SPANGHER, Codice di procedura penale, Giappichelli, Torino, 2006.

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ELENCO E PROGRAMMI

DEI CORSI OPZIONALI E COMPLEMENTARI

DEL CORSO DI LAUREA IN GIURISPRUDENZA

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ELENCO INSEGNAMENTI

Lo studente potrà scegliere gli insegnamenti opzionali e complementari di cui non abbia già sostenuto l’esame durante il triennio.

corso crediti semestre docente pag. Diritto amministrativo internazionale* 6 1° G. Falcon 58 Diritto comune 6 1° C. Zendri 59 Diritto dei trasporti 6 1° S. Busti 60 Diritto del mercato interno 6 1° M. Dani 61 Diritto del turismo 6 1° S. Busti 63 Diritto delle cooperative e degli enti senza scopo di lucro 6 1° E. Cusa 64 Diritto ecclesiastico 6 1° E. Camassa 65 Diritto internazionale del lavoro* 6 1° M. Borzaga 67 Diritto internazionale privato 6 1° A. Alì 68 Diritto penale dell’economia 6 1° A. Melchionda 69 Diritto penale internazionale* 6 1° E. Fronza –

E. Malarino 71

Diritto privato dell’Unione Europea 6 1° G. A. Benacchio 72 Diritto pubblico di Internet* 3 1° N. Lugaresi 73 Diritto regionale e degli Enti Locali 6 1° D. Florenzano 74 Diritto tributario 6 1° A. Magliaro 75 Diritto urbanistico e delle opere pubbliche 6 1° A. Simonati 76 Economia dello sviluppo locale 6 1° S. Goglio 77 Esegesi delle fonti di storia del diritto italiano 6 1° G. Marchetto 78 Filosofia del diritto corso avanzato 6 1° M. Manzin 79 Fondamenti del diritto europeo* 6 1° G. Santucci 80 Storia del diritto canonico 6 1° R. Maceratini 81 Storia delle dottrine politiche 6 1° P. Carta 82 Storia delle dottrine politiche (corso avanzato) 6 1° P. Carta 83 Biodiritto 6 2° C. Casonato –

C.M. R. Casabona 84

Class Actions 6 2° L. S. Mullenix 85 Criminologia 6 2° A. Di Nicola 86 Criminologia applicata 6 2° A. Di Nicola 89 Diritto amministrativo comparato 6 2° B. Marchetti 91 Diritto anglo-americano 6 2° A. Pradi –

W. Burnham 92

Diritto bancario e degli intermediari finanziari 6 2° F. Sartori 94 Diritto canonico 6 2° R. Maceratini 96 Diritto commerciale internazionale 6 2° G. A. Benacchio –

M. Torsello 97

Diritto comparato del lavoro/Comparative Labour Law 6 2° W. Däubler 98 Diritto comparato della proprietà intellettuale 6 2° R. Caso 99 Diritto comparato delle religioni* 6 2° R. Maceratini –

E. Camassa 101

Diritto comunitario del lavoro 6 2° S. Scarponi – M. Dispersyn

102

Diritto costituzionale comparato 6 2° R. Toniatti – R. Janda

103

Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze 6 2° F. Palermo – J. Marko

105

Diritto costituzionale dell’Unione Europea* 3 2° J. Woelk 106

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Diritto dei Paesi africani 6 2° E. Ioriatti A. Keita –

107

Diritto dei Paesi asiatici 6 2° I. Castellucci - E. Feldman - X. Jun

108

Diritto dei Paesi di lingua tedesca/Das Recht der Deutschsprachingen Staaten

6 2° L. Nogler – J. Woelk – U. Reifner

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Diritto del lavoro pubblico 6 2° L. Nogler – A. Lassandari

113

Diritto dell’ambiente 6 2° N. Lugaresi – R. L. Glicksman

114

Diritto dell’arbitrato interno ed internazionale 6 2° G. A. Benacchio - R. Ceccon

115

Diritto e genere (gender studies) 6 2° L. Antoniolli - D. de Pretis - S. Scarponi

116

Diritto e letteratura 6 2° A. Fontana 117 Diritto fallimentare 6 2° E. Pederzini –

L. Baccaglini 118

Diritto industriale 6 2° E. Pederzini – A. Giuliani

120

Diritto internazionale dell’ambiente* 6 2° A. Fodella 121 Diritto penale comparato 6 2° S. Bonini 122 Diritto penale dell’informatica 6 2° A. Melchionda -

O. Morales Garcia 124

Diritto privato comparato 6 2° L. Antoniolli 126 Diritto privato comparato della responsabilità civile 6 2° U. Izzo 128 Diritto privato dell’informatica 6 2° R. Caso 130 Diritto processuale tributario 6 2° A. Magliaro –

M. Matteuzzi 132

Diritto romano 6 2° G. Santucci 133 Diritto russo e della Comunità Stati Indipendenti 6 2° W. Simons 134 Diritto tavolare 6 2° A. Pradi 136 Esegesi delle fonti del diritto romano 6 2° M. Miglietta 137 Metodologia della scienza giuridica 6 2° P. Sommaggio 138 Retorica forense e informatica giuridica 6 2° P. Sommaggio –

P. Moro 139

Storia del diritto romano 6 2° M. Miglietta 140 Storia delle codificazioni moderne 6 2° D. Quaglioni -

L. Bianchin 142

N.B. I corsi contrassegnati da * sono attivati nell’ambito del percorso giuridico del Corso di Laurea Specialistica in Studi Europei ed Internazionali, per il quale si rinvia alla guida della Scuola di Studi Internazionali.

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DIRITTO AMMINISTRATIVO INTERNAZIONALE* 1° semestre – 6 crediti Prof. Giandomenico Falcon e-mail: ��[email protected] OBIETTIVI FORMATIVI L’obiettivo è di fornire allo studente della laurea specialistica e magistrale le coordinate per comprendere l’affermarsi di poteri in senso lato “pubblici” al di fuori dello Stato e l’importanza dell’applicazione ad essi di canoni e regole d’azione sviluppati nell’esperienza statale come elementi di razionalizzazione, di controllo e di garanzia dell’esercizio della funzione amministrativa. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso è dedicato allo studio del fenomeno dell’amministrazione internazionale. Per essa si intende l’affermarsi a vari livelli, nell’ambito di soggetti di rilievo internazionale o transnazionale, di formule organizzative e di azione riconducibili alle modalità di organizzazione e di azione tradizionalmente proprie delle amministrazioni statali. Saranno esaminati alcuni esempi di amministrazione internazionale nell’ambito di organizzazioni internazionali particolarmente significative quali il sistema delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per la sanità, dell’Organizzazione mondiale per il commercio, della Banca mondiale. Di tali sistemi saranno approfonditi il profilo organizzativo, le regole di azione e il sistema di review.

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DIRITTO COMUNE 1° semestre - 6 crediti Dott. Christian Zendri e-mail: ��[email protected] PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà per oggetto il problema della guerra giusta nella dottrina di diritto comune. La questione della guerra, della sua liceità e del diritto che la regola ha costituito uno dei problemi di maggiore gravità per i giuristi di ius commune. Civilisti e canonisti hanno affrontato il problema, ponendo anzitutto in discussione la liceità della professione delle armi in quanto tale, e poi individuando le cause capaci di distinguere il bellum licitum da quello illecito. Inoltre, la dottrina ha dedicato particolare attenzione alla questione del bellum Deo auctore e a quella dell'esercizio della violenza legittima da parte della pubblica autorità. Il passaggio dalla matura età intermedia a quella moderna ha visto poi fiorire gli studi dedicati al diritto di guerra romano, sia nelle forme di un crescente interesse per il diritto feziale sia in quelle di una rilevante attenzione per i principi e le norme che regolavano la vera e propria organizzazione bellica. Ciò avvenne sullo sfondo della disgregazione dell'antica Respublica Christiana e della nascita dei moderni Stati nazionali, che imposero l'abbandono di paradigmi plurisecolari e la formazione di nuovi modelli giusdottrinali. Il corso si svolgerà affrontando la lettura parziale del De iure belli di Alberico Gentili (1552-1608), giurista fra i maggiori nel panorama europeo del tardo Cinquecento, e fra i protagonisti più interessanti del dibattito dottrinale sul diritto di guerra. L'opera di Gentili costituirà inoltre il punto di partenza ideale per ricostruire, a ritroso, il complesso dibattito giusdottrinale dell'età intermedia. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO A tutti gli studenti è consigliata la lettura di: - V. ILARI, L'interpretazione storica del diritto di guerra romano fra tradizione romanistica e giusnaturalismo, Milano, Giuffrè, 1981. Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di: - F. CALASSO, Introduzione al diritto comune, Milano, Giuffrè, 1970. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.

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DIRITTO DEI TRASPORTI 1° semestre - 6 crediti Prof. Silvio Busti PROGRAMMA DEL CORSO I. Nozione e fonti del Diritto dei trasporti Gerarchia delle fonti normative interne Diritto internazionale privato e diritto privato internazionale uniforme in tema di trasporto I sistemi di diritto uniforme sui trasporti marittimi, aerei e di superficie II. Il contratto di trasporto Tipizzazione, nozione e sottotipi Il regime di responsabilità del vettore III. Amministrazione interna ed organizzazioni internazionali dei trasporti In particolare, la disciplina del trasporto pubblico locale IV. Le libertà dei trasporti internazionali - Accordi sui diritti di traffico aereo e di superficie - Il regime dei trasporti nella C.E. V. Parte speciale: i documenti del contratto di trasporto. Il corso, che si prefigge l'obiettivo di mostrare l'interazione tra diritto pubblico e diritto privato nella materia speciale, presuppone la conoscenza della teoria dei titoli di credito, dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti. Viene, pertanto, evidenziata, per gli studenti dei corsi di laurea sia triennale che quadriennale, l’opportunità di dare la precedenza all’insegnamento di Diritto commerciale e del relativo esame. Sono previste esercitazioni in materia di trasporto pubblico locale e regime comunitario dei trasporti. Il corso può essere scelto dallo studente sia del quadriennio che dei corsi di laurea triennale o biennale specialistica (ben inteso, lo studente del biennio specialistico non deve aver già sostenuto l’esame nel triennio). TESTI DI RIFERIMENTO - BUSTI S. , Contratto di trasporto aereo, Giuffrè. Milano, 2001; I frequentanti potranno sostituire parte del testo con gli appunti delle lezioni. Per la parte speciale: - S. BUSTI, Nuovi documenti del contratto di trasporto di cose, Cedam, Padova, 1983, solo i capp. I, II e V. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato, almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. Per l'elaborazione della tesi sono richiesti la buona conoscenza di una lingua straniera e un ottimo esito dell'esame. Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema ragionato di ricerca elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo sviluppo della ricerca è necessario che il candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto. Non sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello studente.

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DIRITTO DEL MERCATO INTERNO 1° semestre - 6 crediti Dott. Marco Dani e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il diritto del mercato interno costituisce il nucleo originario del processo di integrazione europea. Nei suoi principi di regolamentazione si rispecchia tuttora la vocazione costituzionale dell’ordinamento comunitario ad assicurare soluzioni normative comuni agli Stati membri ispirate all’obiettivo generale dell’efficienza economica. Al contempo, i più recenti sviluppi del processo di integrazione europea mostrano come sia riduttivo considerare l’Unione Europea come esclusivamente orientata a perseguire quest’ultimo obiettivo. Di conseguenza, lo studio del diritto del mercato interno richiede di essere arricchito e contestualizzato in una prospettiva più ampia che si faccia carico anche di motivi non immediatamente economici e, in definitiva, della più composita natura costituzionale dell’ordinamento comunitario. Il corso si propone di fornire agli studenti strumenti analitici appropriati per una comprensione critica e approfondita dei profili sostanziali e procedimentali della regolamentazione del mercato interno così come delle interazioni della stessa con il contesto generale delle dinamiche di integrazione sovranazionale. A tal riguardo, la disciplina comunitaria della libera circolazione delle merci verrà considerata ambito privilegiato di studio e riflessione. PREREQUISITI Il corso presuppone il superamento dell’esame di istituzioni di diritto comunitario. E’ consigliato anche il superamento degli esami di economia politica e diritto costituzionale. PROGRAMMA DEL CORSO Il programma del corso si articola in 7 unità:

1) I presupposti concettuali e la nozione giuridica di mercato interno. 2) L’instaurazione dell’unione doganale – Il diritto del mercato interno nel contesto della

regolamentazione globale del commercio internazionale. 3) La disciplina comunitaria della tassazione sulle merci. 4) La disciplina comunitaria delle restrizioni quantitative e delle misure aventi effetto equivalente alle

esportazioni. 5) La disciplina comunitaria delle restrizioni quantitative e delle misure aventi effetto equivalente alle

importazioni. 6) Dall’armonizzazione negativa all’armonizzazione positiva. 7) Il diritto del mercato interno nel contesto generale del diritto dell’U.E.: mercato vs. diritti fondamentali?

METODI DIDATTICI La didattica è impostata secondo un approccio empirico basato sullo studio diretto delle fonti normative e della giurisprudenza della Corte di giustizia. Gli studenti sono chiamati ad una partecipazione attiva che richiede per ogni lezione lo studio preliminare di 1-2 casi indicati dal docente. Nel corso delle lezioni gli interventi frontali del docente si alterneranno alla discussione delle pronunce assegnate e alla verifica concreta dell’apprendimento attraverso la simulazione di casi specifici. TESTI DI RIFERIMENTO Trattato dell’Unione Europea e Trattato CE in qualunque versione disponibile aggiornata. Carta dei diritti fondamentali dell’U.E. Una lista delle pronunce indispensabili per la preparazione dell’esame verrà predisposta dal docente assieme ad una guida ragionata per il loro studio.

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Gli stessi materiali costituiscono oggetto dell’esame anche per gli studenti non frequentanti. E’ consigliato caldamente il ripasso degli istituti fondamentali del diritto comunitario sui testi utilizzati per la preparazione dell’esame di istituzioni di diritto comunitario. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà attraverso una prova scritta avente ad oggetto alcune domande di natura generale e la risoluzione di un caso specifico. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione della tesi richiede, oltre ad un buon esito dell’esame, la conoscenza della lingua inglese. L’argomento della tesi viene concordato con il docente in seguito ad una proposta, almeno in termini generali, del candidato. L’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo hanno luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di un’ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche e alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. I tempi di lavoro sono rimessi al candidato.

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DIRITTO DEL TURISMO 1° semestre - 6 crediti Prof. Silvio Busti PROGRAMMA DEL CORSO I Diritto del turismo: nozione e contenuti. II L'intervento pubblico nel turismo. Il decentramento delle competenze L'imprenditorialità alberghiera e turistica. L'intervento finanziario pubblico: il credito alberghiero e turistico. Turismo e tutela dell'ambiente. III La disciplina pubblicistica dell'esercizio alberghiero e delle strutture ricettive similari. IV Il contratto d'albergo: nozione e tipicità; le altre figure affini. Caratteri e soggetti del contratto. Le obbligazioni dell'albergatore e del cliente. La responsabilità dell'albergatore. Estinzione del rapporto. La responsabilità dei soggetti assimilati agli albergatori. V I contratti di organizzazione ed intermediazione di viaggio. Obblighi e diritti dell'organizzatore e venditore dei c.d. pacchetti turistici. La tutela del turista-consumatore nella normativa comunitaria. Il corso, che si prefigge l'obiettivo di mostrare l'interazione tra diritto pubblico e privato nella materia speciale, può essere scelto dallo studente sia del quadriennio che dei corsi di laurea triennale o biennale magistrale (ben inteso , lo studente del biennio specialistico non deve aver già sostenuto l’esame nel triennio). Sono previste esercitazioni in tema di intervento pubblico nel turismo e disciplina pubblicistica dell’esercizio alberghiero. Il corso presuppone la conoscenza della teoria dell’impresa commerciale e dei contratti ad essa attinenti. Viene pertanto evidenziata, per gli studenti dei corsi di laurea sia triennale che quadriennale, l’opportunità di dare la precedenza all’insegnamento di Diritto commerciale, e del relativo esame. TESTI DI RIFERIMENTO - V. FRANCESCHELLI – F. MORANDI (a cura di), Manuale di diritto del turismo, Giappichelli, Torino 2003, con esclusione, per lo studente triennalista dei capp. XIX e XXII. Gli studenti della Facoltà di Lettere che mutuano l’insegnamento, sono esentati dalla esigenza di frequentare il corso e sostenere l’esame di Diritto commerciale. I frequentanti potranno sostituire parte del testo con gli appunti delle lezioni. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione dell'argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato, almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. Il deposito del titolo ha luogo solo in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di uno schema ragionato di ricerca elaborato in base a letture propedeutiche. Per dare la possibilità al docente di seguire lo sviluppo della ricerca è necessario che il candidato faccia pervenire al docente parti del lavoro già svolto. É richiesto un ottimo esito dell'esame. Non sono predeterminati tempi di lavoro che dipendono esclusivamente dall'applicazione dello studente.

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DIRITTO DELLE COOPERATIVE E DEGLI ENTI SENZA SCOPO DI LUCRO 1° semestre - 6 crediti Prof. Emanuele Cusa e-mail: [email protected]

PROGRAMMA DEL CORSO - La disciplina delle società cooperative e loro consorzi, in base alla Costituzione, al codice civile, alla

legislazione speciale e ai principi cooperativi. - La disciplina degli enti senza scopo di lucro, in base alla Costituzione, al codice civile e alla legislazione

speciale. - Le fondazioni bancarie. - L’impresa non lucrativa di utilità sociale. METODI DIDATTICI Le lezioni saranno tenute in modo da stimolare la partecipazione attiva degli studenti. Per raggiungere questo obiettivo non solo verrà indicato o distribuito durante il corso materiale vario, ma sarà anche consentito a chi lo desideri di preparare relazioni da presentare in aula. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. Gli studenti frequentanti saranno valutati sui testi, casi e materiali oggetto di analisi individuale e di discussione durante il corso. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti non frequentanti è necessario studiare l’apposita dispensa, comprensiva di una selezionata raccolta di disposizioni legislative, la quale è fotocopiabile per uso personale ed è disponibile presso la portineria della Facoltà di Giurisprudenza di Via Santa Margherita, 10. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’argomento della tesi di laurea può essere suggerito dal docente o individuato su proposta del candidato e precisato d’intesa con il docente. Di norma, la tesi viene definitivamente assegnata una volta che il candidato abbia elaborato uno schema ragionato di ricerca sulla base di letture propedeutiche. I tempi di elaborazione della tesi dipendono dalle capacità, dall’impegno e dagli obiettivi del laureando.

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DIRITTO ECCLESIASTICO 1° semestre - 6 crediti Prof.ssa Erminia Camassa e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Obiettivo primario del corso è quello di porre in evidenza come il Diritto ecclesiastico, pur superato nella sua concezione tradizionale di studio dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa Cattolica, debba essere oggi, in una società sempre più multiconfessionale, lo studio dei rapporti che si instaurano tra lo Stato e tutte le confessioni religiose e resti comunque tra le discipline giuridiche quella che più si accosta ai “confini della coscienza e della dimensione spirituale dell’individuo”. PREREQUISITI Oltre al rispetto delle propedeuticità stabilite dalla Facoltà, si consiglia a coloro che avessero eventualmente deciso di inserire nel piano di studi Diritto canonico,di dare la precedenza allo studio di quest'ultimo, prima di sostenere l'esame di Diritto ecclesiastico. L'esame potrà comunque essere inserito e sostenuto indipendentemente da Diritto canonico. PROGRAMMA DEL CORSO Oggetto del corso sarà lo studio del fenomeno religioso nella sua dimensione individuale e sociale e l'approfondimento di quei settori dell'ordinamento giuridico statale che lo disciplinano. Nella prima parte del corso si procederà ad un'analisi storica dei sistemi attraverso i quali gli Stati hanno regolato i loro rapporti con le confessioni religiose e ad un esame dell'evoluzione nel tempo e nei contenuti del concetto di libertà religiosa. Una seconda parte del corso, tratterà del fenomeno religioso nella Costituzione italiana e delle forme concrete di garanzia dell'esercizio della libertà religiosa dell'individuo, sia come singolo che nelle formazioni sociali, previste dalle fonti statali e da quelle pattizie. Si presterà inoltre particolare attenzione allo studio dei rapporti con le confessioni acattoliche ed alle problematiche più attuali di cui si è occupato negli ultimi anni il diritto ecclesiastico, dall'obiezione di coscienza, alla bioetica, ai sistemi di finanziamento delle confessioni religiose. METODI DIDATTICI Tipo lezioni: Il corso nella sua parte generale si svolgerà mediante lezioni frontali. Nell’ambito del corso sono inoltre previsti cicli di esercitazioni, aventi ad oggetto l’approfondimento di temi specifici. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La valutazione dell’apprendimento avverrà tramite un esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti iscritti al Corso di Laurea magistrale, al Corso di Laurea specialistica e per gli iscritti al Corso di Laurea quadriennale si consiglia l'adozione di: - F. FINOCCHIARO, Diritto Ecclesiastico, Zanichelli, Bologna, ultima edizione. - C. CARDIA, Manuale di diritto ecclesiastico, Il Mulino, Bologna, ultima edizione. - L. MUSSELLI, V. TOZZI, Manuale di diritto ecclesiastico. La disciplina giuridica del fenomeno religioso. Laterza, Bari, ultima edizione.

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CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l’assegnazione della tesi si richiede da parte del candidato la proposizione di un tema, quanto meno nelle linee generali, da precisare poi attraverso accordi con il docente. L’assegnazione definitiva della tesi seguirà la presentazione da parte del candidato di un elenco della bibliografia reperita sull’argomento e di uno schema preliminare del lavoro che si intende svolgere. Criterio preferenziale sarà l’aver frequentato le lezioni e i seminari; la votazione riportata potrà costituire criterio di priorità.

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DIRITTO INTERNAZIONALE DEL LAVORO* 1° semestre - 6 crediti Dott. Matteo Borzaga e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha lo scopo di trasmettere agli studenti le principali nozioni della materia, facendo particolare attenzione alle problematiche ad essa connesse e dunque, soprattutto, alla questione dell’effettività delle norme giuslavoristiche prodotte in sede internazionale in un contesto di marcato squilibrio economico-sociale tra Paesi e Regioni del mondo. PREREQUISITI Si richiedono conoscenze generali di diritto del lavoro e di diritto internazionale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà come oggetto, in primo luogo, lo studio dell’evoluzione storica delle istituzioni deputate ad emanare norme internazionali del lavoro - l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il Consiglio d’Europa e, soprattutto, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), - delle quali si analizzeranno, in particolare, struttura ed organi. Successivamente, si passerà a descrivere le fonti del diritto internazionale del lavoro, ponendo in luce quale ne sia la natura e quale genere di diritti esse producano. Esaurite le questioni di carattere istituzionale, verranno indagati, in terzo luogo, i contenuti del diritto internazionale del lavoro e dunque, soprattutto, le più rilevanti convenzioni e raccomandazioni approvate in sede OIL, ma anche altri provvedimenti adottati da ONU e Consiglio d’Europa. Nell’affrontare tale analisi verrà dato soprattutto rilievo a tematiche quali la libertà sindacale, la contrattazione collettiva, la consultazione e cooperazione tripartita, le discriminazioni in materia di lavoro, il salario minimo, il collocamento ed il mercato del lavoro. In questo quadro, ci si porrà il problema dell’applicazione delle norme internazionali del lavoro, del grado di adeguamento, rispetto ad esse, dei singoli ordinamenti nazionali e dell’efficienza dei sistemi di monitoraggio e supervisione approntati, in proposito, dalle organizzazioni internazionali. Da ultimo, si porrà l’attenzione sul tema del rapporto tra i mercati del lavoro dei Paesi occidentali e di quelli in via di sviluppo e sulla discussa prassi, invalsa negli ultimi anni, di introdurre, negli accordi commerciali internazionali, «clausole sociali» che ammettano l’ingresso nel mercato interno di imprese straniere soltanto laddove queste ultime rispettino determinati standard di tutela dei lavoratori. METODI DIDATTICI Il corso alternerà lezioni frontali ad esercitazioni pratiche. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO I testi per la preparazione dell’esame verranno indicati all’inizio del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea avverrà in considerazione dell'interesse per la materia. Il titolo della tesi verrà definitivamente assegnato dopo la presentazione e l'approvazione di un programma di ricerca su un argomento concordato fra docente e studente.

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DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO 1° semestre - 6 crediti Prof. Antonino Alì e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende consentire allo studente l'approfondimento, alla luce dei casi di giurisprudenza e delle ulteriori letture indicati a lezione dal docente, dei problemi classici del diritto internazionale privato, del diritto internazionale processuale. In particolare, il corso affronterà il tema della cd. comunitarizzazione del diritto internazionale privato e processuale. PROGRAMMA DEL CORSO L’evoluzione del diritto internazionale privato, la giurisdizione internazionale (il regolamento comunitario sulle decisioni in materia civile e commerciale; il regolamento comunitario sulle decisioni in materia matrimoniale e di responsabilità genitoriale, la legge italiana); le norme di diritto internazionale privato, il diritto applicabile, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie straniere (il regolamento comunitario sulle decisioni in materia civile e commerciale, il regolamento comunitario sulle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, la legge italiana), la convenzione di Roma del 1980 sulla legge applicabile alle obbligazione contrattuali. La comunitarizzazione del diritto internazionale privato e processuale. Il ruolo della Corte di giustizia delle comunità europee nell’interpretazione delle norme adottate in forza del titolo IV del trattato CE. Il regolamento comunitario sulle procedure di insolvenza. TESTI DI RIFERIMENTO 1) F. MOSCONI, C. CAMPIGLIO, Diritto internazionale privato e processuale. Parte generale e contratti (volume I), Torino, UTET, 2004 ed, inoltre, 2a) P. DE CESARI, Diritto internazionale privato e processuale comunitario, Giappichelli, Torino, 2005, (capitoli I, II, VI) o in alternativa 2b) P. DE CESARI, G. MONTELLA, Le procedure di insolvenza nella nuova disciplina comunitaria, Giuffré, 2004, fino a pag. 271. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si articola in una prova orale che mira alla verifica della conoscenza del programma del corso. ALTRE INFORMAZIONI Il corso è strutturato in lezioni dialogate con la collaborazione degli studenti frequentanti.

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DIRITTO PENALE DELL’ECONOMIA 1° semestre - 6 crediti Prof. Alessandro Melchionda e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il programma prevede una prima parte di carattere introduttivo, nel corso della quale verranno affrontati i profili generali della materia, con riguardo soprattutto alle peculiarità tecnico-legislative del settore, alle questioni in ordine al c.d. trasferimento di funzioni ed alla nuova disciplina della responsabilità degli enti. Nella seconda parte si procederà invece ad un'analisi particolareggiata delle principali fattispecie dei reati fallimentari e societari. L'obiettivo è quello di fornire una conoscenza delle specifiche peculiarità di queste aree della legislazione penale complementare. In questa prospettiva, lo studio della materia si presta anche al fine di sviluppare una verifica logico-argomentativa delle modalità di applicazione della legge penale, attraverso la continua e costante valutazione di singoli ipotetici casi concreti. PREREQUISITI Lo studio del diritto penale dell'economia presuppone la conoscenza degli istituti generali del diritto penale. Stante le molte correlazioni interdisciplinari è altresì consigliabile affrontare la materia dopo aver già completato lo studio del diritto commerciale e (se inserito nel piano di studi) del diritto fallimentare. PROGRAMMA DEL CORSO

• Nozione e contenuto del diritto penale dell'economia • Il ruolo del bene giuridico nella disciplina dei reati economici • Le peculiarità tecnico-legislative della materia • L'individuazione dei soggetti penalmente responsabili • La nuova disciplina sulla responsabilità degli enti • La disciplina del trasferimento e/o della delega di funzioni • Analisi dei reati fallimentari • Analisi dei reati societari

METODI DIDATTICI La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dal docente. Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile di consultare costantemente il codice penale, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati. Nell'impossibilità di procedere ad una esaustiva trattazione del programma, nel corso delle lezioni verranno esaminati solo gli aspetti generali e quelli inerenti le fattispecie incriminatrici di principale importanza. Ampio spazio verrà comunque assegnato alla valutazione di esempi concreti ed alla ricerca delle soluzioni applicative più appropriate. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si svolgerà in forma orale, mediante l'analisi di alcuni fra i temi del programma. Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame. Gli studenti frequentanti potranno concordare col docente programmi alternativi a quello ufficiale. TESTI DI RIFERIMENTO - C. PEDRAZZI - A. ALESSANDRI, Manuale di diritto penale dell'impresa. Parte generale e Reati fallimentari, Monduzzi Editore, Bologna, 2003 - AUTORI VARI, I reati societari, a cura di A. LANZI E A. CADOPPI, Cedam Padova, 2006 (in corso di stampa)

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N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’economia, all’inizio del corso potrebbero essere indicati altri testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso). ALTRE INFORMAZIONI Gli studenti fuori corso ancora iscritti all’originario Corso di laurea quadriennale in Giurisprudenza possono frequentare il corso delle lezioni ma il programma d'esame rimarrà quello a suo tempo previsto nell’ambito del Corso di laurea originario, comprensivo anche dello studio dei reati tributari. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l’assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche, ed a tal riguardo sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, a seminari o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. In caso di conoscenza di lingue straniere, potranno essere concordati anche temi di carattere comparatistico.

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DIRITTO PENALE INTERNAZIONALE* 1° semestre - 6 crediti Dott.ssa Emanuela Fronza – Prof. Ezequiel Malarino e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire le basi sui metodi e sui contenuti essenziali del diritto penale internazionale. A tal fine si prenderanno in esame non solo lo Statuto e le prime decisioni della Corte penale internazionale, ma anche le sentenze più significative pronunciate dai Tribunali ad hoc e dalle giurisdizioni penali nazionali. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso inizierà con una breve introduzione storica alla materia, prendendo in esame la nascita e l’evoluzione del diritto penale internazionale a partire dai Tribunali di Norimberga e di Tokio, dai Progetti della Commissione di diritto internazionale delle Nazioni Unite, dalle Convenzioni di Ginevra, dalla Convenzione sul Genocidio per poi arrivare ai Tribunali ad hoc per la ex Jugoslavia ed il Ruanda. Si passerà poi ad analizzare le norme di parte generale e le norme di parte speciale dello Statuto di Roma, tenendo conto della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc, nonché delle senteze più significative dei Tribunali ad hoc e delle giurisdizioni nazionali. L’ultima parte del corso sarà dedicata all’analisi dei processi di adattamento allo Statuto della Corte penale permanente. Tale esame verrà condotto secondo un approccio comparato e prestando grande attenzione ai problemi di compatibilità delle disposizioni statutarie con le norme costituzionali e con il codice penale e il codice di procedura penale. In tale prospettiva una parte delle ore sarà dedicata allo studio del processo di adattamento in America Latina, in quanto paradigmatico sia a livello formale, dei modelli prescelti, sia sul piano sostanziale, delle possibile antinomie con le norme costituzionali. METODI DIDATTICI Il corso tratterà il diritto penale internazionale avvalendosi, da un lato del metodo comparato, dall’altro dell’analisi di leading cases (nazionali o internazionali) utili a capire le problematiche politico-criminali e tecniche relative alla persecuzione di crimini gravemente lesivi dei diritti fondamentali. Il corso potrà valersi della partecipazione di studiosi italiani o stranieri, nonché di operatori del diritto penale internazionale (giudici o avvocati), che potranno affiancare il docente nell’analisi di alcune questioni significative. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Potrà essere concordata la possibilità di svolgere un lavoro scritto, sostitutivo di una parte del programma indicato per la prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO - AMATI, E., CACCAMO, V., COSTI, M., FRONZA, E., VALLINI, A., Introduzione al diritto penale internazionale, Giuffré, Milano, 2006.

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DIRITTO PRIVATO DELL’UNIONE EUROPEA 1° semestre - 6 crediti Prof. Gian Antonio Benacchio e-mail: [email protected] PREREQUISITI Per sostenere l'esame lo studente deve avere superato gli esami di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto comunitario. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, che dà per acquisita la conoscenza delle Istituzioni e delle fonti del diritto della Comunità europea, intende innanzitutto approfondire alcune tematiche relative agli effetti del diritto europeo sui rapporti interprivatistici, sia attraverso l’analisi degli effetti diretti e indiretti del Trattato, delle direttive e dei regolamenti, sia attraverso lo studio delle decisioni della Corte di giustizia che producono conseguenze immediate nell’evoluzione del diritto privato nazionale. In questa prospettiva saranno evidenziati i fenomeni, estremamente interessanti ed attuali, relativi alla circolazione intracomunitaria delle regole e dei modelli giuridici, alla comunitarizzazione dei diritti nazionali, alla trasposizione dei concetti, alle tecniche di armonizzazione e di uniformazione delle regole nazionali di diritto civile e commerciale. Nella seconda parte del corso saranno esaminati, oltre ai più rilevanti settori del diritto privato comunitario quali la concorrenza tra imprese e la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, anche quegli istituti nazionali di diritto civile e commerciale che hanno subìto, in questi ultimi anni, profonde trasformazioni nella loro disciplina; mi riferisco, in particolare, ai contratti del consumatore, alla responsabilità del produttore, al diritto societario, al commercio elettronico, alla pubblicità ingannevole e comparativa, ai brevetti, ai marchi, al diritto d’autore, ecc., nonché ad altri settori o istituti che saranno concordati con gli studenti frequentanti durante il corso. Durante il corso si svolgerà un laboratorio applicativo in materia di diritto comunitario della concorrenza, a cura del Dott. Michele Carpagnano, della durata di 20 ore. METODI DIDATTICI Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali sentenze delle corti comunitarie ed italiane, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi durante le lezioni. TESTI DI RIFERIMENTO - G. BENACCHIO, Diritto privato della Comunità europea (Fonti, modelli, regole), Cedam, 2004; terza edizione, limitatamente alle parti che saranno rese note, anche mediante avviso nel sito della Facoltà, all’inizio del corso. Trattato della C.E. (qualunque edizione aggiornata al 2004 e contenente l’allargamento a 25 membri) MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente, oltre che sul Trattato CE, sulle parti del testo indicate all’inizio del corso. Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte operate durante lo svolgimento del corso.

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DIRITTO PUBBLICO DI INTERNET* 1° semestre - 3 crediti Prof. Nicola Lugaresi e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Analisi della parte pubblica (costituzionale e amministrativa) del diritto di Internet. PROGRAMMA DEL CORSO Le regole di Internet (leggi, analogia, auto-regolamentazione, mercato, architettura); la tutela dei diritti fondamentali; la governance della Rete. La partecipazione attiva degli studenti è gradita e incentivata. METODI DIDATTICI Analisi e discussione di casi. TESTI DI RIFERIMENTO Indicati in prossimità dell’inizio delle lezioni. Differenziato per frequentanti e non frequentanti (la frequenza è consigliata). MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Partecipazione attiva alle lezioni (per frequentanti). Esame orale.

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DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI 1° semestre - 6 crediti Prof. Damiano Florenzano e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende illustrare agli studenti il sistema delle autonomie territoriali del nostro ordinamento, mediante un approccio mirato all’approfondimento dei contenuti della revisione del Titolo V della seconda Parte della Costituzione, nonché della Legge costituzionale n. 2 del 2001, alla luce della più recente giurisprudenza della Corte costituzionale. PREREQUISITI Lo studio della materia presuppone la piena padronanza dei principi di diritto pubblico e di diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO A) Per quanto concerne le Regioni:

- L’istituzione delle Regioni e l’organizzazione - Le attribuzioni regionali - I rapporti Stato-Regioni B) Per quanto concerne i Comuni e le Province:

- Organizzazione e attribuzioni; - I servizi pubblici locali Il corso avrà particolare riguardo agli elementi di specialità relativi alla Regione Trentino Alto Adige-Südtirol, ed alle Province Autonome di Trento e Bolzano. METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in lezioni frontali, miranti a presentare teoricamente gli istituti ed i principi generali che ne costituiscono l’oggetto. Agli studenti saranno offerte indicazioni per l’ulteriore approfondimento della realtà istituzionale (sentenze della Corte costituzionale) e provvedimenti normativi. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per il Diritto regionale: - S. BARTOLE – R. BIN, G. FALCON – R. TOSI, “Diritto regionale”, Il Mulino, ult. ed. Per il Diritto degli Enti Locali: - L. VANDELLI, Il sistema della autonomie Locali, Il Mulino, ult. ed., esclusivamente le parti riferite al programma (cap. I-VIII). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per quanto concerne l’eventuale assegnazione di tesi di laurea, lo studente può manifestare il proprio interesse per un argomento individuato almeno in termini generali. Gli verrà quindi consigliata una prima bibliografia introduttiva, la cui lettura consentirà di meglio circoscrivere l’oggetto della ricerca e di assegnare il titolo definitivo.

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DIRITTO TRIBUTARIO 1° semestre - 6 crediti Dott.ssa Alessandra Magliaro e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI 1. Fornire attraverso lo studio dei principi generali del diritto tributario strumenti per apprendimenti pratici. 2. Far comprendere l’evoluzione odierna dei tributi. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si divide in due parti.

Parte generale - principi costituzionali, fonti normative interne e comunitarie - l'obbligazione tributaria - i soggetti dell'obbligazione tributaria distinti in: a) soggetti attivi - l'amministrazione finanziaria b) soggetti passivi - il contribuente, il sostituto d'imposta e il responsabile d'imposta - l'accertamento tributario e le sanzioni - riscossione e rimborso - la tutela giurisdizionale in materia tributaria - i reati tributari

Parte speciale - imposta sul reddito - imposta sui trasferimenti - imposta sul valore aggiunto - tributi minori. Cenni

In collegamento con il corso sarà tenuto un laboratorio applicativo su "La Giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di imposte dirette”. TESTI DI RIFERIMENTO - LUPI, Diritto tributario, Milano, 2 volumi, ult. edizione

oppure

- TESAURO, Istituzioni di diritto tributario, Torino, UTET, ult. edizione, 2 voll.

oppure

- FALSITTA, Manuale di diritto tributario, II ed., 2 vol. Padova, 2000

È indispensabile l'utilizzo di una raccolta aggiornata di leggi tributarie. All’inizio del corso verranno segnalati ulteriori testi aggiornati con le più recenti modifiche. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Chi intende sostenere la tesi nella materia dovrà proporre al docente un’ ipotesi di ricerca ed una adeguata bibliografia.

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DIRITTO URBANISTICO E DELLE OPERE PUBBLICHE 1° semestre - 6 crediti Dott.ssa Anna Simonati e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso è dedicato allo studio del diritto urbanistico e, più in generale, delle problematiche giuridiche del governo del territorio, fra le quali anche le opere pubbliche. Al tempo stesso esso intende essere un momento di approfondimento e di verifica applicativa delle conoscenze generali già acquisite nella materia del diritto amministrativo. Il corso si propone inoltre di valorizzare gli aspetti pratici e applicativi del diritto amministrativo mediante l’analisi diretta della giurisprudenza più significativa degli ultimi anni, oltre che, eventualmente, di altri materiali di carattere pratico. PREREQUISITI È richiesta la conoscenza del diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO Per l’urbanistica, sarà analizzato il sistema della pianificazione e dei provvedimenti permissivi dell’attività di trasformazione del territorio. In questo contesto, saranno approfondite le tematiche dei soggetti titolari del potere di pianificazione, dei procedimenti attraverso i quali tale potere si esprime, dei rapporti fra l’urbanistica e altri settori interferenti con il governo del territorio, nonché dei rapporti fra potere pianificatorio e contenuto del diritto di proprietà. Particolare attenzione sarà dedicata ai fenomeni che si vanno più recentemente affermando nella materia, quali la contrattazione fra pubblico e privato nella pianificazione e i nuovi modelli di piano attuativo. Quanto alle opere pubbliche, l’attenzione si concentrerà sui profili giuridici della loro localizzazione, progettazione ed esecuzione. In questo contesto, sarà dedicata attenzione anche all’attività contrattuale dell’amministrazione. METODI DIDATTICI Lezioni frontali. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si terrà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO - F. SALVIA e F. TERESI, Diritto urbanistico, Padova, ult. ed. - Corte costituzionale, sent. n. 303/2003, reperibile in http://www.giurcost.org/decisioni/index.html unitamente alla nota di A. D’ATENA, L’allocazione delle funzioni amministrative in una sentenza ortopedica della Corte costituzionale, - Corte di giustizia delle comunità europee, sent. 12 luglio 2001 in causa C-399/98, reperibile in http://curia.eu.int/it/content/juris/index.htm - P. DE LISE, Speciale sul nuovo Codice degli appalti, reperibile in: http://www.giustamm.it/new_2006/ART_2405.htm La docente si riserva di fornire all'inizio del corso indicazioni alternative. Per gli studenti frequentanti, inoltre, potranno essere indicati durante il corso programmi diversi. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per quanto riguarda l’assegnazione della tesi di laurea, i temi delle tesi sono di regola suggeriti dalla docente. I tempi di elaborazione della tesi dipendono largamente dalle attitudini del candidato.

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ECONOMIA DELLO SVILUPPO LOCALE 1° semestre - 6 crediti Prof. Silvio Goglio e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI 1. Definire il contesto teorico per l’analisi dei sistemi economici locali, con particolare attenzione agli aspetti

istituzionali. 2. Fornire un’interpretazione dello sviluppo economico italiano basata sulle differenziazioni territoriali. 3. Illustrare le linee strategiche e i principali strumenti di politica per lo sviluppo dei territori, con particolare

attenzione agli aspetti amministrativi. PREREQUISITI Conoscenza dei principi dell’economia politica. PROGRAMMA DEL CORSO

1) Sviluppo e territorio 2) La percezione spaziale e i modelli organizzativi della produzione 3) Il sistema locale come unità d’analisi integrata 4) Il distretto industriale 5) Dal sistema locale alla regione economica 6) Fattori immateriali e sviluppo, innovazione tecnologica e innovazione istituzionale 7) Azione collettiva, beni pubblici locali e criminalità economica 8) Relazioni locali e sovralocali nello sviluppo italiano 9) Strategie di sviluppo territoriale

10) Strumenti di politica del territorio METODI DIDATTICI Il corso si articolerà in lezioni frontali e in seminari con l’intervento di esperti ed operatori esterni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame finale consiste in una discussione orale. TESTI DI RIFERIMENTO I testi verranno forniti dal docente durante il corso. Gli studenti non frequentanti sono pregati di mettersi in contatto con il docente. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione definitiva ed il conseguente deposito del titolo della tesi hanno luogo solamente in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di un'ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche. L'elaborazione della tesi richiede la conoscenza della lingua inglese oltre che dei fondamenti della teoria economica. I tempi di lavoro sono rimessi al candidato, ma ci si può ragionevolmente aspettare che siano lunghi. Si richiede un buon esito nell'esame di Economia politica.

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ESEGESI DELLE FONTI DI STORIA DEL DIRITTO ITALIANO 1° semestre - 6 crediti Dott. Giuliano Marchetto e-mail: [email protected] PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o Storia del pensiero giuridico moderno. PROGRAMMA DEL CORSO Attraverso la lettura di fonti normative e dottrinali dell’esperienza giuridica italiana medievale e moderna, sarà affrontato il problema del rapporto tra prova e decisione giudiziaria. La dottrina medievale delle “probationes” e la loro classificazione, la teoria degli indizi e delle presunzioni, il sistema delle prove legali, i concetti di evidenza e certezza morale, il ruolo della coscienza del giudice costituiranno i nodi tematici da affrontare nel percorso storico che portò dalla concezione medievale della prova - fondata su un’idea del “probabile” che rinvia all’opinione, all’assenso e ai valori condivisi – a quella moderna, in cui la “probabilità” è piuttosto espressione di una regolarità di tipo statistico, in consonanza col modello offerto dalle scienze sperimentali. L’esame diretto delle fonti mira ad offrire agli studenti frequentanti la possibilità di accostarsi ad un tema difficile e controverso, al fine di acquisire i fondamenti di un metodo e sviluppare il senso critico necessari per un approccio scientifico alla conoscenza storica del diritto. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO A tutti gli studenti è consigliata la lettura di: - A. GIULIANI, Prova, in Enciclopedia del diritto, XXXVII, Roma, 1988, pp. 518-579. Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di:

- M. MECCARELLI, Arbitrium. Un aspetto sistematico degli ordinamenti giuridici in età di diritto comune, Milano, Giuffrè, 1998, esclusa la Parte Terza (pp. 309-376). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.

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FILOSOFIA DEL DIRITTO CORSO AVANZATO 1° semestre - 6 crediti Prof. Maurizio Manzin e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira a suscitare un cenacolo di pensatori totalmente demodé – una sorta di “setta dei filosofi estinti” – che, incuranti di ogni richiamo alla concretezza, dedicheranno alcune ore della loro vita (universitaria) all’otium della riflessione e della discussione rigorosa. Il percorso didattico che verrà proposto ai partecipanti avrà attentissima cura nel bandire qualsiasi espressione del politically correct. Obiettivo principale del corso è la de-formattazione dal pensiero standard in vista dell’acquisizione di una cultura giuridica capace di ragionare “per problemi” e non “per definizioni”. PREREQUISITI È considerato requisito fondamentale il previo superamento dell’esame obbligatorio di Filosofia del diritto. Per la natura delle tematiche affrontate e delle fonti proposte, sono inoltre raccomandate una forte propensione alla riflessione filosofica e la frequenza ai corsi delle discipline filosofiche e storiche. PROGRAMMA DEL CORSO Protrepticon: è possibile sottrarsi al filosofare? Filosofi giuristi o giuristi filosofi? Palin ex arches: la costruzione dell’oggetto filosofico Cosa s’intende per “logica”? (La lezione dei presocratici) Arche: la questione del Principio Principio, metodo, verità Ma il dialogo filosofico non ha mai fine? E chi ha ragione, allora? Verità, libertà e regola La “pastorizia” dell’Essere, i custodi della scienza giuridica e i poeti Sacerdotes appellet: miti e riti del diritto E infine: cosa s’intende per “diritto”?

Ta topika. Alcuni “luoghi” della discussione giusfilosofica: seminarii speciali del corso (da stabilirsi). TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: 1. appunti delle lezioni e dei seminarii; 2. F.CAVALLA, La verità dimenticata, Cedam, Padova, 1996; 3. F. TODESCAN, Etiamsi daremus: studi sinfonici sul diritto naturale, Cedam, Padova, 2003, limitatamente a: Studio II; Studio IV, Studio VI. Per gli studenti non frequentanti: 1. F. TODESCAN, Etiamsi daremus: studi sinfonici sul diritto naturale, Cedam, Padova, 2003, testo integrale; 2. A. SCHIAVELLO, V. VELLUZZI (a cura di), Il positivismo giuridico contemporaneo: una antologia, Giappichelli, Torino, 2005, testo integrale. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. ALTRE INFORMAZIONI Il materiale di studio d’appoggio per le lezioni (testi, fonti, handouts, diapositive ecc.), sarà reso disponibile online o in copia fotostatica.

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FONDAMENTI DEL DIRITTO EUROPEO* 1° semestre - 6 crediti Prof. Gianni Santucci e-mail: [email protected] PREREQUISITI Dato il conseguimento della laurea triennale si presuppone una buona conoscenza del diritto privato italiano e romano, nonché delle principali caratteristiche dei principali sistemi giuridici di common law e di civil law. OBIETTIVI FORMATIVI Con il corso di “Fondamenti del diritto europeo” – di recentissima istituzione nel piano di studi della facoltà di giurisprudenza – si intende offrire ai discenti soprattutto un metodo di ricerca che coniuga le discipline storiche con quella della comparazione giuridica al fine di individuare i fondamenti dei nostri diritti europei attuali. Un siffatto metodo di ricerca consente di comprendere il fondamento e le ragioni che hanno alle odierne soluzioni giuridiche, offrendo uno strumento critico di valutazione dei pregi e difetti di tali soluzioni, nonché della loro potenzialità in funzione del quotidiano adattamento che il diritto richiede. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso avrà inevitabilmente andamento monografico e toccherà problemi particolari di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. TESTI DI RIFERIMENTO Studenti frequentanti: un’assidua e partecipata frequenza al corso consente agevolmente di organizzare la preparazione all’esame sugli appunti presi a lezione e sul materiale ivi distribuito. Studenti non frequentanti: C.A. CANNATA, Materiali per un corso di fondamenti del diritto europeo, I, edizioni Giappichelli 2005.

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STORIA DEL DIRITTO CANONICO 1° semestre - 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Se la Chiesa è orgogliosa delle promesse di eternità, il suo diritto e le sue istituzioni subiscono la legge universale dell’incessante mobilità delle forme ( G. Le Bras, La Chiesa del diritto. Introduzione allo studio delle istituzioni ecclesiastiche p.27) Il corso, quindi, mira a fornire allo studente una informazione generale dello sviluppo storico del diritto canonico ed insieme a studiarne la mobilità delle forme. Esso si pone in una posizione al contempo di autonomia, ma anche di complementarietà con il Diritto Canonico, ed avrà, ovviamente, un rapporto costruttivo e dialettico con le altre discipline storiche insegnate nella Facoltà. Pertanto, accanto a problemi di metodologia, e ad una visione generale della storia del Diritto delle Chiesa, verranno trattati, di volta in volta, approfondimenti tematici relativi a singoli istituti di questo ordinamento giuridico. PREREQUISITI Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio, della buona volontà. PROGRAMMA DEL CORSO I. Diritto Canonico e Storia. II. Problemi metodologici di partizione cronologica della Storia del Diritto Canonico. III. Le fonti del Diritto Canonico: varie distinzioni. IV. L’evoluzione complessiva delle fonti di conoscenza del Diritto Canonico dalle origini sino al Codex del

1917 (esposizione e conoscenza sintetica). V. Il Diritto canonico classico: caratteri. VI. Il Corpus juris Canonici. VII. Il Primato Petrino evoluzione storica sino al suo apogeo medievale. METODI DIDATTICI Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari tenuti da professori di altre Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi. TESTI DI RIFERIMENTO - L. MUSSELLI, Storia del diritto canonico. Introduzione alla storia del diritto e delle istituzioni ecclesiali, Torino 1992;in alternativa gli appunti delle lezioni integrati con indicazioni bibliografiche che verranno fornite nel corso delle stesse.

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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE 1° semestre – 6 crediti Prof. Paolo Carta e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di restituire allo studente la consapevolezza critica e storica della riflessione politica intorno allo Stato, nelle specificità schiettamente politico-dottrinali, caratteristiche dell’Italia del secondo dopoguerra (1950-1970). PREREQUISITI Agli studenti si richiede di aver frequentato almeno uno tra i seguenti corsi: Storia del diritto italiano, Storia del pensiero giuridico, Storia delle codificazioni moderne. PROGRAMMA DEL CORSO La dottrina dello Stato nel pensiero politico italiano del secondo dopoguerra. Il corso è dedicato all’indagine storica della dottrina dello Stato in Italia, a partire dalla riflessione politica di Antonio Pigliaru colta nelle sue relazioni intellettuali e personali con i più grandi esponenti della scienza politica e giuridica italiana del ‘900. Ciò anche a partire dai riflessi che la dottrina dello Stato ha avuto in quegli anni, in ordine al dibattito filosofico, giuridico e morale. Gli argomenti sviluppati nel corso riguarderanno: la formazione degli intellettuali e la ‘spovincializzazione’ della cultura; verità e politica; autonomia e articolazione democratica dello Stato; pluralità degli ordinamenti e centralità dello Stato; la democrazia come impegno personale; le relazioni tra piazza e Stato e tra uomo e Stato; la resistenza come virtù dell’individuo; obiezione di coscienza e non-violenza. Il corso ha la durata di 42 ore Gli studenti potranno seguire un laboratorio applicativo di 20 ore, affidato al dott. Maurizio Cau. METODI DIDATTICI Lezioni in classe con lettura e commento di fonti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avverrà in forma di colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti, oltre al materiale messo a loro disposizione durante il corso si consiglia lo studio dei volumi:

- P. CARTA, Il poeta la polis, Padova, Cedam, 2003. - S. SATTA, Il mistero del processo, Milano, Adelphi, 1994 (e successive edizioni). Agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti testi:

- H. ARENDT, Vita Activa, Milano, Bompiani, 1964 (e successive edizioni). - S. SATTA, Il mistero del processo, Milano, Adelphi, 1994 (e successive edizioni). - P. CARTA, Il poeta e la polis, Padova, Cedam, 2003.

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STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE (CORSO AVANZATO) 1° semestre - 6 crediti Prof. Paolo Carta e-mail: ��[email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone indagare le relazioni tra politica e diritto nel Rinascimento italiano. PREREQUISITI Il corso è destinato agli studenti della laurea specialistica che abbiano già sostenuto l’esame di Storia delle dottrine politiche. PROGRAMMA DEL CORSO Il momento guicciardiniano. Il corso è dedicato allo studio del pensiero di Francesco Guicciardini in relazione alla trattatistica italiana del ‘500. Partendo dalla indagine intorno alla formazione giuridica e alla esperienza politica di Guicciardini, si leggeranno in aula alcuni tra i suoi scritti più importanti. Si tenterà di comprendere in che misura la cultura rinascimentale ha fatto proprie e sviluppato alcune delle sue riflessioni politiche. Il corso ha la durata di 42 ore. METODI DIDATTICI Lezioni in classe con lettura e commento di fonti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avverrà in forma di colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti frequentanti prepareranno l’esame unicamente sul materiale messo a loro disposizione durante il corso e concorderanno con il professore la lettura di un classico della storiografia politica. Agli studenti che non siano in grado di seguire regolarmente le lezioni si richiede lo studio dei seguenti testi: - A.M. BATTISTA, Politica e morale nella Francia dell'età moderna, a c. di A. M. Lazzarino Del Grosso, Genova, Name, 1998.

- Il potere come problema nella letteratura della prima età moderna, a c. di S. Testoni Binetti, Firenze, CET, 2005 (Politeia. Scienza e pensiero, 25).

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BIODIRITTO 2° semestre - 6 crediti Prof. Carlo Casonato - Prof. Carlos Maria Romeo Casabona e-mail: [email protected] PREREQUISITI Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e della metodologia della comparazione. É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese. PROGRAMMA DEL CORSO La materia del biodiritto, di relativamente recente formazione, verrà dapprima introdotta in riferimento ai suoi rapporti con la bioetica. In particolar modo si metteranno in luce le caratteristiche del biodiritto in uno stato plurale e costituzionale. Il corso proseguirà con lo studio dell’oggetto, del metodo e delle fonti del biodiritto, in modo da indicarne le specificità a livello di valutazione critica. Ogni profilo di analisi verrà accompagnato ed esemplificato dallo studio di casi significativi tratti dall’esperienza biogiuridica comparata. Il corso si propone in questo modo di fornire una comprensione critica delle dinamiche su cui si muove il biodiritto in una pluralità di ordinamenti attraverso la valutazione comparata dei dati normativi, dottrinali e giurisprudenziali relativi ad alcune tematiche significative. La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a sviluppare un approccio critico. La didattica implica perciò un'ampia mobilità tematica. Durante il corso, gli studenti verranno sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica dei materiali di studio. Sarà inoltre organizzata una prova scritta intermedia, volta ad accertare sia la conoscenza che la comprensione della materia. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame, che si svolge in forma orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti metodologici della comparazione applicata al biodiritto; capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica del materiale di studio viene considerata non sufficiente per il superamento dell'esame. Un buon esito della prova durante il corso non esime dalla conoscenza della rispettiva materia. TESTI DI RIFERIMENTO I materiali di studio, di prossima pubblicazione, verranno indicati durante le lezioni. Verranno altresì indicati ed inseriti on line casi e materiali specifici che gli studenti dovranno leggere e su cui si richiederà una discussione ragionata in classe. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. I tempi di elaborazione dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato. Visiting Professor: Carlos Romeo Casabona, Universidad del País Vasco, Spagna

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CLASS ACTIONS 2° semestre - 6 crediti Prof.ssa Linda Susan Mullenix CATTEDRA FULBRIGHT COURSE REQUIREMENTS Students are expected to read all the assigned readings, as indicated separately, before class. The materials include a combination of statutory, rules, and secondary source materials (law review articles). During each class session, I will combine a lecture or overview of the assigned topic with class discussion. As we progress through the materials, I will gradually introduce questions for discussion and debate. Students are encouraged to read and think about the assigned materials, and to be prepared to discuss their views during class time. I also will gladly entertain any questions students may have about the assigned materials, and I encourage them to inform me about differences in civil law or the Italian civil law system. TOPICS

I. Introduction to Concepts of Aggregative Justice, Class Action, and Mass Tort Litigation

II. Comparative Overview of Anglo-American, Civil Law, and Mixed Legal Systems; Approaches to Aggregative Litigation

III. International Human Rights Class Actions

IV. International Mass Tort Litigation – Class Actions

V. Collective Historical Restitution and Other Group Harms (Peonage Litigation)

VI. Comparative Analysis of Different Approaches to Resolving Aggregate Group Harms

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CRIMINOLOGIA 2° semestre - 6 crediti Dott. Andrea Di Nicola e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di criminologia ha l’obiettivo di introdurre gli studenti alla conoscenza dei comportamenti criminali e all’analisi delle reazioni dei sistemi di giustizia penale. Il comportamento criminale, nella duplice prospettiva di chi lo commette (autore) e chi lo subisce (vittima), comporta costi individuali e sociali di dimensioni crescenti che compromettono l'equilibrio individuale, familiare, sociale, politico ed economico dei sistemi sociali contemporanei. La questione criminale, nel doppio processo di localizzazione e di internazionalizzazione, continua ad essere il problema che accomuna paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo e che allarma la comunità internazionale. La concentrazione della criminalità, spesso violenta, nelle classi giovanili e nelle grandi metropoli è un processo di allarmante localizzazione. La crescita delle organizzazioni criminali transnazionali che operano a cavallo dei confini nazionali, dovuta alla globalizzazione dei mercati e all’intenso sviluppo tecnologico, è un processo di allarmante internazionalizzazione che sta anche causando una modificazione nella struttura e nelle attività delle organizzazioni criminali che, agendo come imprese legali in un’ottica di profitto, stanno intraprendendo nuove attività illecite. Questi due processi di localizzazione ed internazionalizzazione, determinati da molti fattori differenti, hanno cambiato la questione criminale all’inizio del terzo millennio e stanno modificando tanto concetti, paradigmi teorici e metodi di studio del fenomeno criminale quanto i metodi di regolazione. Il diritto penale, la pena, la reclusione carceraria sono insufficienti e risentono dei limiti culturali del loro progetto che li portano a dialogare con difficoltà con altri diritti e con i diritti penali di altri paesi. Gli apparati di polizia e quelli giudiziari risentono dei limiti della giurisdizione e faticano ad aprire spazi efficaci di cooperazione internazionale di fronte alle nuove ed emergenti forme di criminalità ed alle evoluzioni di quelle tradizionali. A livello internazionale è in corso un intenso dibattito ed un ampio lavoro di ricerca e approfondimento che permette oggi alla criminologia di dare alcune risposte a questi nuovi problemi e che permetterà a coloro che dovranno confrontarsi con le dimensioni della criminalità, sia locale sia transnazionale, di trovare le risposte adeguate in un contesto nazionale ed internazionale. PREREQUISITI È consigliato aver sostenuto l'esame di diritto penale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso di criminologia, della durata di 42 ore, si sviluppa secondo il seguente programma, articolato in moduli:

- Modulo 1. Definire la devianza e la criminalità. Che cosa è un atto deviante. Che cosa è un reato e chi è criminale. La definizione di devianza e criminalità secondo variabili culturali, religiose, politiche ed economiche. Controllo sociale formale e informale. Confronto tra reazione ufficiale e reazione sociale alla criminalità.

- Modulo 2. Misurare la criminalità. Quanti reati, quanti criminali, quante vittime. Metodi e tecniche per rilevare le dimensioni della criminalità in Italia e in altri paesi (introduzione alla statistica giudiziaria penale e indagini di vittimizzazione). Processi di localizzazione/internazionalizzazione della criminalità in paesi sviluppati, in via di sviluppo e in transizione.

- Modulo 3. Spiegare la criminalità. Criminologia e altre scienze. Teorie bio-antropologiche, psicodinamiche, sociologiche ed economiche della criminalità.

- Modulo 4. Distorsioni della personalità e implicazioni criminali e processuali. Il problema dell’imputabilità. Serial killers.

- Modulo 5. Forme di criminalità. Criminalità comune. Dalla criminalità individuale a quella organizzata. Forme di criminalità organizzata in Italia e nel mondo e risposte dei sistemi di giustizia penale.

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Criminalità economica e criminalità economica organizzata: riciclaggio di denaro sporco, frodi e corruzione. Criminalità e sicurezza urbana. Criminalità e sicurezza aziendale.

- Modulo 6. Istituzioni per la criminalità. Dall'indiziato al condannato. Il percorso dentro e fuori il sistema di giustizia penale. Quale sanzione per quale criminale? Problemi di efficacia delle sanzioni in termini di deterrenza e costi individuali, sociali ed economici della pena. Diritti umani e carcere. Il problema del trattamento all’interno del carcere e le misure alternative al carcere. Equità ed efficienza nel funzionamento del sistema penale.

- Modulo 7. Prevedere la criminalità ed i suoi rimedi. Trasformazioni della criminalità nei prossimi 15 anni: effetti combinati di tecnologia e globalizzazione. Limiti all’espansione della sanzione penale e le libertà civili. Fine della prevenzione penale come rimedio alla criminalità e sviluppo della prevenzione situazionale e di altre forme di prevenzione.

METODI DIDATTICI Tipo lezioni: lezioni frontali. È previsto lo svolgimento dei seguenti seminari integrativi – della durata di 2 ore ciascuno e la cui frequenza è facoltativa – che approfondiscono i contenuti di alcuni moduli del corso: - Psiche e criminalità: serial killers; - Nuove forme di criminalità: computer crimes; traffico di persone a scopo di sfruttamento; reati

ambientali (abusivismo edilizio, traffico di rifiuti e sfruttamento di animali); traffico di opere d'arte e di beni archeologici;

- Nuove forme di prevenzione della criminalità: crime proofing della legislazione e dei prodotti. I seminari sono tenuti da ricercatori di TRANSCRIME (dottori di ricerca in criminologia) o da altri esperti del settore. Le date e i nominativi dei docenti sono comunicati all'inizio del corso. All'inizio del corso agli studenti frequentanti viene anche distribuito il programma dettagliato delle lezioni e la lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO La lista del materiale bibliografico per i frequentanti, relativo ai temi trattati durante le lezioni, è disponibile online sul sito della Facoltà all'inizio del corso. Per gli studenti frequentanti l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Coloro che frequentano almeno 2/3 dei seminari integrativi possono sostituire il materiale relativo ad una parte del corso con gli appunti dei seminari. Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza ma ugualmente interessati a sostenere l’esame, i testi di riferimento sono: - F.P. Williams e M.D. McShane, Devianza e criminalità, Il Mulino, Bologna, 2002, pp. 9-200; - M. Barbagli, A. Colombo e E.U. Savona, Sociologia della devianza, Il Mulino, Bologna, 2003 (esclusi

paragrafo 7 del cap. I - “Le teorie della devianza e della criminalità” - e capitolo VIII - “Il sistema penale”);

- A. Di Nicola, La criminalità economica organizzata: le dinamiche dei fenomeni, una nuova categoria concettuale e le sue implicazioni di policy, Angeli, Milano, 2006.

CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Il corso di criminologia prevede: i) tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME; ii) tesi senza stage. i) Tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME. Queste tesi sono assegnate a studenti che hanno superato l'esame di criminologia e (se biennalisti o magistrali) quello di criminologia applicata. Il periodo di stage presso TRANSCRIME – che può essere di 3-6 mesi (studenti triennalisti) o 9-12 mesi (studenti biennalisti o magistrali) – ha lo scopo di addestrare lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi-professionale

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portandolo a diretto contatto con ambienti, istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Durante lo stage lo studente in tesi ricopre il ruolo di assistente alla ricerca e viene inserito in uno dei progetti di ricerca che TRANSCRIME svolge in proprio o per conto di Enti esterni nazionali ed internazionali. Nello sviluppare la sua tesi lo studente riceve una formazione continuata sul metodo (come si fa una tesi di laurea, come si scrive una relazione, come si sviluppa un progetto di ricerca) e sul contenuto. Fa parte inoltre a pieno titolo del gruppo di ricerca e partecipa alle sue riunioni. Allo studente interno viene chiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, per l’intera durata dello stage, e viene data la disponibilità delle attrezzature necessarie per lo svolgimento della sua attività di ricerca e del fornito Centro di Documentazione di TRANSCRIME. Par accedere a questo percorso, lo studente deve aver superato con un’ottima valutazione l’esame di criminologia e (se biennalista o magistrale) anche quello di criminologia applicata, avere a un’ottima media degli esami sostenuti e una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 4. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi. ii) Tesi senza stage. Queste tesi sono assegnate agli studenti che hanno superato l’esame di criminologia, e nel caso di biennalisti o magistrali anche quello di criminologia applicata, e che hanno una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi senza stage assegnate ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 6.

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CRIMINOLOGIA APPLICATA 2° semestre - 6 crediti Dott. Andrea Di Nicola e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di criminologia applicata intende fornire agli studenti gli strumenti fondamentali per l’applicazione delle conoscenze criminologiche teoriche, acquisite durante il corso di criminologia, a tutte quelle attività (investigative, di polizia, di analisi) volte a ridurre la criminalità e quelle decisioni riguardanti le misure più appropriate per la prevenzione di criminalità, illegalità e disordine sociale. Nel corso vengono inoltre trattati elementi di scienze forensi utili a comprendere le diverse applicazioni. Il corso intende anche offrire nozioni di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle relative politiche di contrasto. PREREQUISITI Il superamento dell’esame di criminologia. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso di criminologia applicata, della durata di 36 ore, sviluppa i seguenti temi: - La criminalità appropriativa: le teorie dell’attività di routine, degli stili di vita e della scelta razionale e la

loro applicazione alle attività investigative e preventive dei reati appropriativi (rapine, furti, ecc.), in particolare il crime mapping. Spazio difendibile, crime prevention through environmental design, problem oriented policing e crime proofing dei prodotti. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità.

- La criminalità violenta: le teorie sull’omicidio e sulle violenze sessuali e le loro applicazioni alle indagini sui crimini violenti. Criminal profiling e scena del delitto. Perizie cliniche nell’attività processuale e di sorveglianza. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità.

- La criminalità organizzata: le teorie sullo sviluppo e le trasformazioni della criminalità organizzata e loro applicazione alle indagini sulle organizzazioni criminali. Indagini in materia di tratta di persone a scopo di sfruttamento e traffico di migranti. Interventi di prevenzione situazionale della criminalità.

- La criminalità economica e la criminalità informatica: lo sviluppo delle teorie e loro applicazione alle indagini sulla criminalità economica. Indagini sui reati informatici: computer forensic e network forensic. Metodi e mezzi per gestire il rischio criminalità in azienda. Interventi diretti alla riduzione delle opportunità criminali.

METODI DIDATTICI Tipo lezioni: - lezioni frontali; - studio di casi concreti di attività di investigazione e di interventi preventivi.

Il corso prevede lo svolgimento di seminari integrativi di ricerca applicata nel settore della criminalità e delle politiche di contrasto alla criminalità. I seminari, della durata di 2 ore ciascuno, dopo un’introduzione alla metodologia della ricerca criminologica, illustrano i risultati di ricerche condotte presso TRANSCRIME, Joint Research Centre on Transnational Crime dell'Università degli Studi di Trento e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Gli argomenti dei seminari sono i seguenti: 1) metodologia della ricerca criminologica: il disegno della ricerca; 2) metodologia della ricerca criminologica: ricerca pura/ricerca applicata, ricerca descrittiva, esplicativa, esplorativa e valutativa; 3) esempio di ricerca applicata: riciclaggio e paesi off-shore; 4) esempio di ricerca applicata: confisca dei proventi illeciti nei paesi dell’Unione europea; 5) esempio di ricerca applicata: politiche prostituzionali e tratta di donne e bambini a scopo di sfruttamento nei paesi dell’Unione europea.

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All'inizio del corso agli studenti frequentanti viene distribuito il programma dettagliato delle lezioni e dei seminari integrativi e la lista del materiale bibliografico per la preparazione dell’esame. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale bibliografico relativo ai temi trattati durante le lezioni è disponibile, all'inizio del corso, online sul sito della Facoltà. Per gli studenti frequentanti, l'esame consiste nella preparazione di questo materiale e degli appunti presi a lezione. Il carattere del corso presuppone la frequenza delle lezioni. Tuttavia, per coloro che fossero impossibilitati alla frequenza ma ugualmente interessati a sostenere l’esame, il programma consiste nello studio dei testi che verranno indicati dal docente all’inizio delle lezioni. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Il corso di criminologia applicata prevede: i) tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME; ii) tesi senza stage. i) Tesi di ricerca con stage presso TRANSCRIME. Queste tesi sono assegnate a studenti che hanno superato l'esame di criminologia e quello di criminologia applicata. Il periodo di stage presso TRANSCRIME – che può essere di 3-6 mesi (studenti triennalisti) o 9-12 mesi (studenti biennalisti o magistrali) – ha lo scopo di addestrare lo studente alla ricerca con una formula di tipo semi-professionale portandolo a diretto contatto con ambienti, istituzioni e persone che si occupano di criminalità e della sua prevenzione. Durante lo stage lo studente in tesi ricopre il ruolo di assistente alla ricerca e viene inserito in uno dei progetti di ricerca che TRANSCRIME svolge in proprio o per conto di Enti esterni nazionali ed internazionali. Nello sviluppare la sua tesi lo studente riceve una formazione continuata sul metodo (come si fa una tesi di laurea, come si scrive una relazione, come si sviluppa un progetto di ricerca) e sul contenuto. Fa parte inoltre a pieno titolo del gruppo di ricerca e partecipa alle sue riunioni. Allo studente interno viene chiesta una frequenza settimanale di 2 giorni, con orario d’ufficio, per l’intera durata dello stage, e viene data la disponibilità delle attrezzature necessarie per lo svolgimento della sua attività di ricerca e del fornito Centro di Documentazione di TRANSCRIME. Par accedere a questo percorso, lo studente deve aver superato con un’ottima valutazione l’esame di criminologia e (se biennalista o magistrale) anche quello di criminologia applicata, avere a un’ottima media degli esami sostenuti e una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi con stage assegnate complessivamente ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 4. Il periodo di internato è valido per il conseguimento di crediti formativi. ii) Tesi senza stage. Queste tesi sono assegnate agli studenti che hanno superato gli esami di criminologia e di criminologia applicata e che hanno una buona conoscenza della lingua inglese. Il numero massimo di tesi senza stage assegnate ogni anno, per criminologia e criminologia applicata, è 6.

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DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO 2° semestre - 6 crediti Prof.ssa Barbara Marchetti e-mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha per oggetto l’esame delle caratteristiche di alcuni sistemi stranieri di giustizia amministrativa e ha l’obiettivo di porre a confronto le diverse esperienze di tutela del cittadino di fronte alla pubblica amministrazione in ordinamenti connotati, quanto al regime dei pubblici poteri amministrativi, da tradizioni e sviluppi anche assai differenziati. Nella trattazione dei vari temi sono presupposte le nozioni di base del diritto amministrativo italiano sostanziale e processuale - o, nel caso di studenti Erasmus, del diritto amministrativo del Paese di provenienza -, cosicché la acquisita conoscenza di tali nozioni è condizione per frequentare il corso e sostenere l’esame. L'intento è quello di mettere a confronto tradizioni giuridiche storicamente differenti (in particolare quella del droit administratif e quella dei Paesi di common law) e di individuare divergenze e convergenze dei diversi modelli di protezione del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione. E’ utile inoltre che i frequentanti conoscano almeno una lingua straniera. Il corso si inserisce, anche per quanto riguarda le collaborazioni, nell’organizzazione generale delle materie amministrativistiche. L’esame si svolgerà in forma orale. Per gli studenti frequentanti il corso potrà concludersi con un colloquio preceduto da una o più prove scritte. TESTI DI RIFERIMENTO I materiali di studio verranno indicati all’inizio del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dal docente. Un curriculum coerente con la scelta della tesi nella materia può costituire elemento di priorità. I tempi di elaborazione della tesi di ricerca dipendono largamente dalle attitudini del candidato.

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DIRITTO ANGLO-AMERICANO 2° semestre - 6 crediti Dott. Andrea Pradi – Prof. William Burnham e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira ad approfondire le caratteristiche principali della famiglia di Common Law. Lo studio dell'evoluzione storica dei sistemi di common law, il funzionamento delle istituzioni giuridiche e l'analisi di alcuni istituti e concetti paradigmatici, mira a rendere consapevoli gli studenti tanto delle analogie quanto delle differenze che esistono all'interno della Tradizione Giuridica Occidentale, andando oltre le semplici somiglianze ed affinità linguistiche ed i luoghi comuni relativi al diverso sistema delle fonti. PREREQUISITI Il corso presuppone la conoscenza delle caratteristiche fondamentali dei sistemi di common law e della metodologia comparatistica oggetto del corso di sistemi giuridici comparati. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso mira ad approfondire gli elementi fondanti della famiglia di common law, attraverso lo studio storico della sua formazione, l'analisi del sistema delle fonti del diritto con particolare riferimento al ruolo del formante giurisprudenziale. Tale lavoro richiede la capacità di collocare i singoli temi in una più vasta cornice istituzionale, che tenga conto del modo in cui i diversi formanti interagiscono fra di loro, e più in generale della posizione che occupa il diritto rispetto ai fattori meta-giuridici rilevanti (politico, economico, sociale). Il corso approfondirà in modo selettivo alcuni aspetti paradigmatici dei sistemi di common law: a tal proposito esso sarà diviso in due distinti moduli, il cui oggetto sarà rispettivamente il diritto inglese ed il diritto degli Stati Uniti d'America. Lo studio del diritto inglese riguarderà sia l'aspetto diacronico della formazione delle principali caratteristiche sistemologiche del common law (origini storiche del common law; common law ed equity; sistema delle fonti), sia l'attuale configurazione del diritto inglese, con particolare attenzione alle evoluzioni recenti che hanno progressivamente allontanato il diritto inglese dal modello "classico", evidenziando sviluppi autonomi ed elementi di convergenza con i sistemi continentali (organizzazione della giustizia e recenti riforme del processo civile; adozione dello Human Rights Act; decentramento legislativo e perdita di centralità del Parlamento ecc.). L'analisi del diritto americano si concentrerà sulle peculiarità istituzionali e sostanziali che lo caratterizzano rispetto al sistema inglese, quali il rapporto fra diritto federale e statale, il ruolo della Costituzione e del judicial review, l'evoluzione del modello americano del tort, per evidenziarne le centralità del diritto rispetto agli altri sistemi di scelta istituzionali (politica, mercato). Il modulo sul diritto statunitense vedrà la partecipazione del prof. William Burnham (Wayne State University - Detroit) che, assieme al docente, approfondirà particolari aspetti dell'ordinamento USA attraverso lo studio di alcune sentenze paradigmatiche pronunciate dalla corti americane. Per quest'ultimo modulo è richiesto un buon livello di conoscenza della lingua inglese. E' infatti prevista l'attribuzione di crediti aggiuntivi per la frequenza del modulo stesso (2) e per il superamento della prova scritta (2). E' previsto lo svolgimento di due cicli di esercitazioni relativi al delle fonti in diritto inglese e statunitense tenuti dai dottori Paolo Guarda e Federica Lorenzato. METODI DIDATTICI Il corso si svolgerà sia attraverso l'inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la discussione di materiali quali sentenze, leggi e altri materiali giuridici di interesse, con l'intervento attivo e critico degli studenti, a cui potranno essere assegnate singole letture per la discussione in classe.

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MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per gli studenti frequentati si prevede una prova in forma scritta alla fine di ciascun modulo. La prova inerente al modulo di diritto americano sarà svolta in lingua inglese ed al suo superamento verranno assegnati due crediti aggiuntivi. Per gli studenti non frequentanti l’esame consiste in un esame orale. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti, il testo di base è:

- U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione

- Ulteriori materiali verranno depositati presso la copisteria della facoltà durante il corso. Per gli studenti non frequentanti i testi per la preparazione all’esame sono:

- U. MATTEI, Il modello di common law, Torino, Giappichelli, ultima edizione.

- G. GILMORE, Le grandi epoche del diritto americano, Milano, Giuffrè, 1988. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l’assegnazione della tesi il candidato deve proporre uno o più argomenti, almeno in termini generali, che dovrà poi essere definito d’intesa con il docente attraverso la stesura di una bibliografia sommaria e la preparazione di un indice provvisorio. La scelta di una tesi comparata relativa a temi giuridici propri dei sistemi di common law presuppone la conoscenza almeno passiva della lingua inglese, essendo imprescindibile la capacità di lavorare di prima mano sulle fonti. I tempi di lavoro dipendono dall’impegno del candidato, e vanno concordati con il docente.

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DIRITTO BANCARIO E DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI 2° semestre - 6 crediti Dott. Filippo Sartori e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha per oggetto la disciplina giuridica dell’intermediazione bancaria e finanziaria, alla luce delle norme generali del codice civile e dei due testi unici del 1993 (c.d. Testo Unico Bancario) e del 1998 (c.d. Testo Unico della Finanza) recentemente modificati dalla c.d. legge sul risparmio. Nella prima parte, l’insegnamento affronta la materia dei soggetti che esercitano dette attività (diverse tipologie di banche, SIM, SGR, SICAV, società fiduciarie), nonché la disciplina normativa dell’attività bancaria, finanziaria e delle attività connesse, avendo specificamente riguardo alla raccolta del risparmio e alla concessione del credito. Particolare attenzione verrà altresì posta sull’agere degli organi di controllo e sulla disciplina delle crisi bancarie. Nella seconda parte, si esamineranno le diverse tipologie di strumenti finanziari e di servizi di investimento, per passare poi, attraverso l’analisi dei formulari contrattuali messi a punto per taluni prodotti finanziari, a considerare l’influenza che su tali prodotti hanno avuto e possono avere le “nuove tecnologie”, con particolare riguardo alle possibilità di commercializzazione via Internet (cd. trading on-line) ed agli spunti di riflessione innescati dalla c.d. dematerializzazione degli strumenti finanziari. Infine, si dedicherà ampio spazio alle regole di comportamento, poste a presidio della tutela dei risparmiatori e dell’integrità del mercato, che gli operatori finanziari devono rispettare nello svolgimento dei servizi di investimento e accessori. PREREQUISITI Il corso di diritto bancario presuppone la conoscenza del diritto civile e del diritto commerciale. PROGRAMMA DEL CORSO 1. La disciplina dell’attività di intermediazione finanziaria. 2. Le banche tra riforma del diritto societario e legislazione speciale. 3. Gli intermediari finanziari non bancari: gli organismi di investimento collettivo del risparmio, gli altri

intermediari. 4. La vigilanza amministrativa sugli intermediari finanziari. 5. I gruppi bancari, finanziari e la vigilanza consolidata. 6. L’attività bancaria: la raccolta del risparmio, le attività finanziarie e le attività connesse e strumentali,

nonché le forme alternative di finanziamento. 7. Tipologia negoziale delle operazioni di raccolta fra il pubblico e di sollecitazione del risparmio. 8. I contratti di credito. I c.d. contratti parabancari. 9. Le garanzie nella pratica bancaria e finanziaria. 10. Il conto corrente bancario. 11. L’assegno e gli altri titoli di credito bancari. 12. I servizi di pagamento. I crediti documentari. 13. La disciplina delle crisi degli intermediari finanziari. In particolare, l’amministrazione straordinaria e la

liquidazione coatta amministrativa. 14. Gli strumenti finanziari e i servizi di investimento. 15. La negoziazione per conto proprio e per conto terzi. 16. Il collocamento. 17. La ricezione e la trasmissione di ordini, nonché la mediazione. 18. La gestione su base individuale di portafogli di investimento. 19. Le regole di condotta: dalla direttiva sui servizi di investimento (c.d. ISD) alla direttiva sui mercati di

strumenti finanziari (c.d. FIM). 20. Le regole elaboratore dalla Consob e dal Committee of European Securities Regulators.

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21. Il trading on line. I principi IOSCO. 22. La legge 28 dicembre 2005, n. 262: c.d. legge sul risparmio. 23. Le sanzioni e i rimedi. METODI DIDATTICI Alla trattazione teorica delle problematiche in diritto verrà affiancata una puntuale analisi dei profili applicativi, avendo riguardo ai casi di attualità finanziaria (in particolare, “bonds argentini”, “Cirio” e “Parmalat”). L'esame del formante giurisprudenziale farà da sfondo costante all'intera riflessione. Lo studio del diritto bancario e finanziario sarà condotto attraverso l'ausilio degli strumenti di indagine messi a disposizione dalla comparazione giuridica e dall'analisi economica del diritto. Durante il corso saranno organizzati gruppi di lavoro per la presentazione di casi da discutere in aula (anche in apposite sessioni) oltre che seminari al fine di esaminare e discutere taluni aspetti del programma con operatori del settore. Saranno tenute lezioni di carattere seminariale dall’avv. Paolo Cristoforetti della Federazione Trentina della Cooperazione. TESTI DI RIFERIMENTO - F. ANNUNZIATA, La disciplina del mercato mobiliare, Torino, Giappichelli, ultima edizione, dal capitolo I al capitolo X, nonché il capitolo XV

- P. FERRO - LUZZI, Lezioni di diritto bancario, Torino, Giappichelli, ultima edizione, esclusa la lezione X: In alternativa ai testi indicati: - AA.VV., L’ordinamento finanziario italiano, Francesco Capriglione (a cura di), Padova, Cedam, 2005, I e II. Per gli studenti frequentanti saranno fornite all’inizio delle lezioni specifiche indicazioni bibliografiche. Letture consigliate: - U. MATTEI, F. SARTORI, A un anno da Enron negli Stati Uniti e in Europa, in Politica del diritto, Il Mulino, 2003

- F. SARTORI, Le regole di condotta degli intermediari finanziari, Milano, Giuffrè, 2004

- G. ROSSI, Il gioco delle regole, Milano, Adelphi, 2006 MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Prova orale. Per gli studenti frequentanti è previsto un preappello al termine delle lezioni avente ad oggetto gli argomenti trattati nel corso.

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DIRITTO CANONICO 2° semestre - 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha un duplice carattere: generale ed informativo e, per quanto possibile anche monografico. Sotto il primo profilo si propone di far conoscere la struttura della Chiesa, come società che si basa su presupposti diversi dalle altre realtà politiche. Per tale motivo verrà data rilievo alla parte costituzionale del diritto canonico stesso, senza trascurare i necessari riferimenti storici. Sotto il secondo profilo l’attenzione sarà rivolta in modo particolare all’istituto matrimoniale e dal relativo processo e verranno poi esposti brevemente i principi fondamentali che regolano le sanzioni nella Chiesa. PREREQUISITI Si ritiene che non debbano sussistere particolari prerequisiti tranne quello, ovvio della buona volontà. PROGRAMMA DEL CORSO I) Fondamenta del diritto canonico; II) La costituzione della Chiesa; III) Profili istituzionali della Chiesa cattolica; IV) Il governo della Chiesa: norma canonica, consuetudine, atto amministrativo; V) Il matrimonio canonico ed il diritto processuale canonico; VI) Elementi sulle sanzioni canoniche. METODI DIDATTICI Il corso si articola in una serie di lezioni ed eventualmente, a seconda delle circostanze, anche in seminari tenuti da professori di altre Università. Ai frequentanti che dimostreranno particolare interesse verranno segnalati eventuali approfondimenti della materia su cui svolgere anche brevi elaborati scritti. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Per quanto riguarda le modalità dell’accertamento dell’apprendimento, ferma restando l’insostituibilità dell’esame orale per tutti, dal momento che nelle lezioni si tende ad avere anche un dialogo con gli studenti, ovviamente, per i frequentanti, si verifica attraverso di esso un automatico accertamento dell’efficacia delle lezioni nonché dell’impegno degli studenti stessi. TESTI DI RIFERIMENTO A scelta per la parte costituzionale ed istituzionale: 1) P. LOMBARDIA - Lezioni di Diritto canonico, Milano Giuffrè ultima edizione; 2) G. FELICIANI – Le basi del diritto canonico dopo il Codice del 1983, Bologna Il Mulino ultima edizione; 3) P. MONETA – Introduzione al diritto canonico, Torino Giappichelli 2001; 4) I frequentanti potranno sostituire i testi con gli appunti delle lezioni.

Per la parte matrimoniale: 1) F. FINOCCHIARO – Il matrimonio nel diritto canonico, Bologna Il Mulino ultima edizione. oppure 2) E. VITALI S. BERLINGÒ, Il matrimonio canonico, Milano Giuffrè 2003, 2ª ed. tutto.

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DIRITTO COMMERCIALE INTERNAZIONALE 2° semestre - 6 crediti Prof. Gian Antonio Benacchio – Dott. Marco Torsello e-mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Il commercio internazionale: Il corso prevede l’analisi degli aspetti principali del diritto dei contratti internazionali tra cui: 1. le fonti 2. il contratto internazionale:principi generali 3. la fase prenegoziale: lettere d'intenti e lettere di riservatezza 4. clausole contrattuali tipiche: hardship, forza maggiore, risoluzione del contratto, clausole penali. 5. clausole particolari in alcuni tra i principali contratti internazionali (ad es. di vendita, di distribuzione, di

licenza, ecc.) PREREQUISITI Si consiglia di seguire il corso dopo avere sostenuto l’esame di diritto commerciale METODI DIDATTICI Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali contratti internazionali, decisioni arbitrali, decisioni delle corti nazionali italiane e straniere, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi durante le lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente sulle parti del testo indicate all’inizio del corso. Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte operate durante lo svolgimento del corso. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale di studio sarà reso noto all’inizio del corso anche mediante pubblicazione nel sito internet della Facoltà.

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DIRITTO COMPARATO DEL LAVORO/COMPARATIVE LABOUR LAW 2° semestre - 6 crediti Prof. Wolfgang Däubler OBIETTIVI FORMATIVI The course will give basic informations about foreign labour law systems and some experience in comparing different national solutions of comparable problems. PREREQUISITI Some elementary knowledge of English; some knowledge of Italian labour law. PROGRAMMA DEL CORSO The course will give a short introduction into six labour law systems which are among the most important ones in the world: US, Brazil, Japan, China, Italy and Germany. The method of comparison will not be taught as such; the course follows the principle of “learning by doing”. We will deal especially with two subjects which have found quite different solutions in the legal orders examined: Protection against dismissal and participation of workers in decision-making. METODI DIDATTICI After some time, the course will be based on questions and discussions. MODALITÀ DI VERIFICA DELL´APPRENDIMENTO The examination will be an oral one; Italian language can be used if it is spoken slowly. TESTI DI RIFERIMENTO Zweigert/Kötz, Introduction to comparative law, 3rd edition, Oxford 1998; Wedderburn, Common law, labour law, global law, Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali 2002, 1 – 38; Auvergnon (dir.), Les juges et le droit social. Contributions à une approche comparative, Bordeaux 2002; Edlund (Ed.), Labour Law Research in twelve countries, Stockholm 1986; Krotoschin, Instituciones del derecho de trabajo, Buenos Aires 1968.

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DIRITTO COMPARATO DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE 2° semestre - 6 crediti Dott. Roberto Caso e-mail: [email protected] PREREQUISITI E' necessario aver assimilato i contenuti dei corsi di Istituzioni di diritto privato e Istituzioni di diritto pubblico. OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di esplorare una materia di grande attualità e di affinare, nello studio della stessa, i metodi della riflessione comparativa. PROGRAMMA DEL CORSO La proprietà intellettuale è materia fondamentale del diritto contemporaneo. Tra le forme di proprietà intellettuale, il copyright – ovvero la tutela delle opere dell’ingegno - assume una crescente rilevanza. Molti gesti quotidiani che riguardano la fruizione della cultura chiamano in causa i diritti sulle opere dell’ingegno. L’acquisto o il prestito di un libro, la partecipazione ad uno spettacolo teatrale, l’ascolto di una musica alla radio, la contemplazione di una trasmissione televisiva, e l’acquisizione di un file multimediale attraverso Internet mettono in gioco regole di diritto d’autore. Chi d’altra parte si pone nella prospettiva della produzione di conoscenza ancor meglio percepisce la centralità del copyright. Ad esempio, chiunque ha avuto modo di confrontarsi con la pubblicazione di un testo ha una (pur minima) familiarità con i diritti sulle opere dell’ingegno. L’evoluzione del copyright pone importanti e complessi problemi sul piano del diritto privato comparato. Da sempre i diritti sulle opere dell’ingegno sono strettamente legati all’evoluzione tecnologica. Ma le tecnologie digitali hanno completamente rivoluzionato il contesto in cui si muovono la creatività e le sue forme di sfruttamento economico. Ad essere messe in discussione non sono solo le regole di dettaglio, ma anche la logica dello strumento giuridico prescelto tre secoli fa per coordinare gli interessi connessi al mercato dei libri: un diritto di esclusiva limitato (nell’ampiezza, nonché nella durata) e trasferibile. Nell’accostarsi all’evoluzione dei modelli normativi del copyright angloamericano e del diritto d’autore continentale, occorre sempre tenere a mente che al legislatore tocca scegliere tra i vari meccanismi giuridici che il contesto tecnologico rende possibile mettere in atto. In questa scelta il legislatore dovrebbe essere guidato dall’esigenza di conciliare molteplici e rilevanti interessi. In particolare, ciò che va primariamente preservato è l’interesse pubblico alla produzione e circolazione di (nuova) informazione e conoscenza. Tuttavia, il processo di costruzione delle regole legislative è pesantemente influenzato da gruppi di pressione che guardano ai propri settoriali interessi e non a quelli della società nel suo complesso. A ciò si deve aggiungere che i legislatori intendono la regolamentazione dei diritti sulle opere dell’ingegno come uno snodo cruciale della competizione internazionale. L’auspicio di un quadro normativo globale è stato perciò sempre contrastato dalla competizione tra Paesi produttori e Paesi importatori di informazione. Tale competizione si è innestata soprattutto sulle differenze declamatorie tra copyright angloamericano e diritto d’autore continentale. Solo quando le tecnologie hanno posto minacce esiziali all’assetto tradizionale degli interessi di titolari di diritti su opere dell’ingegno, sono aumentate le spinte alla convergenza ovvero al rafforzamento della protezione dei medesimi interessi. Tuttavia, le ricostruzioni d’insieme, che esaltano le nuove concordanze, non colgono la complessità del quadro di riferimento. Le spinte alla competizione tra modelli normativi (ad esempio, tra copyright statunitense e diritto d’autore comunitario) non sono annullate e le differenze tra sistemi giuridici possono giocare un ruolo decisivo negli esiti operazionali. Per esplorare tali esiti occorre andare oltre il dato legislativo e volgere lo sguardo alla dottrina, alla giurisprudenza ed alla prassi contrattuale. Mettersi sulle tracce dell’evoluzione del copyright è dunque una preziosa occasione per affinare lo strumentario metodologico del diritto privato comparato: storia, teoria dei formanti, circolazione di modelli giuridici, analisi economica del diritto, legal process, diritto e tecnologia.

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METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica del tema, una puntuale analisi delle varie problematiche anche attraverso il metodo casistico. Dopo un'introduzione alla materia della proprietà intellettuale, si approfondiranno singoli aspetti dell’evoluzione della tutela delle opere dell’ingegno. I frequentanti devono seguire le lezioni, studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni. MODALITA' DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. TESTI DI RIFERIMENTO - G. PASCUZZI, R. CASO (curr.), I diritti sulle opere digitali - Copyright statunitense e diritto d’autore italiano, Cedam, Padova, 2002 - R. CASO, Digital rights management - Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d’autore, Cedam, Padova, 2004 (ristampa, Trento, 2006, disponibile gratuitamente in formato pdf all’indirizzo Internet: http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente "orale" quale è quella di Giurisprudenza, essa costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione "vergata" e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. Il docente individua periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale vengono definiti un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. E' richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera.

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DIRITTO COMPARATO DELLE RELIGIONI* 2° semestre - 6 crediti Prof. Ruggero Maceratini – Prof.ssa Erminia Camassa e-mail: [email protected] [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI In ragione del rinnovato interesse delle scienze sociali verso il fenomeno religioso il corso si propone di approfondire lo studio dei diritti religiosi. Ogni religione “produce diritto”, pone cioè regole guida ai propri fedeli, regole che vengono ad incidere spesso oltre l’ambito strettamente cultuale, per produrre effetti anche sui comportamenti pubblici e sociali nella famiglia, nel lavoro, nell’istruzione, nella vita economico-sociale (preghiera, giorni festivi, scuola, alimentazione, macellazione, abbigliamento e sepolture). PROGRAMMA DEL CORSO Oggetto del corso sarà l'analisi del ruolo dei diritti religiosi nelle società multiculturali ed il rapporto tra diritti religiosi e diritti secolari . Diritto e religione nella tradizione ebraica, cristiana e mussulmana. Il diritto all'appartenenza e l'appartenenza di diritto. Il cristianesimo ed il Diritto canonico. Giuridicità e fonti del Diritto canonico, il Popolo di Dio. Il sistema matrimoniale canonico, il diritto penale canonico (cenni). Le fonti dell'Ebraismo. Pratiche religiose e norme giuridiche nel Diritto ebraico.Il matrimonio ebraico. Le fonti del Diritto islamico, il matrimonio islamico, Stati islamici e diritto di famiglia. Norme penali e norme in materia di abbigliamento, alimentazione, macellazione e sepoltura. METODI DIDATTICI Le modalità con le quali si organizzerà l’attività didattica saranno individuate sulla base del numero degli studenti e consisteranno sia in lezioni frontali, che in un lavoro di tipo seminariale. TESTI DI RIFERIMENTO Per un’introduzione di carattere generale: - S.FERRARI, Lo spirito dei diritti religiosi, Ebraismo, cristianesimo e islam a confronto, Il Mulino, ultima edizione. Letture su argomenti specifici verranno consigliate dai docenti nel corso delle lezioni.

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DIRITTO COMUNITARIO DEL LAVORO 2° semestre - 6 crediti Prof.ssa Stefania Scarponi – Prof. Michel Dispersyn e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Approfondire le tematiche inerenti la politica sociale dell’Unione Europea in relazione al quadro normativo ed alla giurisprudenza della Corte di Giustizia. Comprendere le implicazioni dell’evoluzione delle tecniche normative fra hard-law e soft-law sotto il profilo dell’integrazione europea. Approfondire il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea. Affrontare criticamente le questioni emerse con riferimento ad alcuni particolari istituti lavoristici quali i contratti di lavoro flessibili, il trasferimento d’azienda, gli aiuti di stato alle imprese, il contratto collettivo. PROGRAMMA DEL CORSO Le tappe evolutive della politica sociale europea ed il sistema delle fonti. La portata ed il contenuto dei diritti sociali dei lavoratori. Il metodo aperto di coordinamento e le strategie per l’occupazione. Armonizzazione e concorrenza. Le questioni teoriche ed applicative connesse alla trasposizione delle direttive nell’ordinamento italiano e francese, con particolare riferimento al trasferimento d’azienda, somministrazione di lavoro, contratti di lavoro flessibile. La giurisprudenza “ creativa” della Corte di Giustizia in materia di diritti dei lavoratori: il lavoro a tempo parziale il licenziamento collettivo dei lavoratori; il trasferimento d’azienda; l’orario di lavoro, la libera circolazione dei lavoratori Il dialogo fra Corte di Giustizia e Corti interne, con particolare riferimento alla tematica dei “diritti fondamentali”. La portata e il contenuto dei diritti sociali nella Costituzione europea. METODI DIDATTICI Il corso prevede lezioni frontali per 42 ore, di cui 18 svolte dal Prof. M. Dispersyn e 24 svolte dalla Prof.ssa S. Scarponi, oltre all’attività di studio individuale. Parte del corso sarà svolto in lingua francese. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPREINDIMENTO Per gli studenti frequentanti è prevista una prova intermedia ed un colloquio finale. TESTI DI RIFERIMENTO La bibliografia verrà comunicata agli studenti all’inizio del corso.

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DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO 2° semestre - 6 crediti Prof. Roberto Toniatti – Prof. Richard Janda e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di offrire strumenti di conoscenza e comprensione dell’evoluzione del costituzionalismo moderno e contemporaneo – anche con riguardo alle più recenti Costituzioni dell’Europa centrale, orientale e balcanica - nonché delle principali forme di governo vigenti nel contesto euro-atlantico (compresa la forma di governo italiana), con particolare riguardo agli assetti decentrati federali e regionali. PREREQUISITI Il corso presuppone la conoscenza dell’ordinamento costituzionale italiano e delle tradizioni giuridiche di common law e di civil law. É richiesta una conoscenza perlomeno passiva della lingua inglese. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso propone una trattazione dei concetti fondamentali del costituzionalismo (concezioni, procedimenti di formazione e di revisione costituzionale, forma di Stato, separazione dei poteri e checks and balances), anche con riguardo alla riconducibilità degli ordinamenti a tradizioni giuridiche diverse. Oggetto di particolare attenzione saranno i modelli federale e regionale, anche alla luce delle innovazioni introdotte nell’ordinamento italiano. In proposito, un ciclo di lezioni verrà tenuto, in lingua inglese, dal professor Richard Janda (McGill University,Canada). METODI DIDATTICI La didattica è impostata in modo da porre in evidenza e trattare gli aspetti problematici della materia, anche al fine di allenare gli studenti a coglierne e selezionarne gli aspetti critici. Di conseguenza, la didattica implica un'ampia mobilità tematica e non segue un ordine espositivo corrispondente ai materiali di studio, anche se le parti di questi ultimi che abbiano un'attinenza diretta con i temi delle lezioni vengono solitamente indicate in anticipo. Durante il corso, gli studenti frequentanti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica e selettiva dei materiali di studio. TESTI DI RIFERIMENTO G. de VERGOTTINI, Diritto costituzionale comparato, Vol. I, 6a edizione, Cedam, Padova, 2004. ovvero, in alternativa G. MORBIDELLI, L. PEGORARO, A. REPOSO, M. VOLPI, Diritto pubblico comparato, Giappichelli Editore, Torino, 2004, limitatamente a Capitolo Primo (1-25) , Capitolo Secondo (27-72), Capitolo III (119-206), Capitolo IV (207-280), Capitolo V (281-336), Capitolo VI (340-415). Si segnala anche, per un’utile lettura facoltativa, A. Pizzorusso, Il patrimonio costituzionale europeo, Il Mulino, Bologna, 2002. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La partecipazione attiva al corso, in quanto stimola a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva per l'esame, è un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio non sempre percepito. Durante il corso viene inoltre organizzata una prova scritta, volta ad accertare sia la conoscenza sia la comprensione della materia. L’esame, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata non

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sufficiente per il superamento dell'esame. Gli studenti che nella prova scritta svolta durante il corso abbiano conseguito la qualificazione di ”ottimo" o di “buono" sono ammessi direttamente all'orale. Un buon esito della prova scritta svolta durante il corso non esime tuttavia dalla conoscenza della rispettiva materia. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un tema, proposto dal candidato almeno in termini generali e precisato d'intesa con il docente. L'elaborazione della tesi - per la quale è richiesta la conoscenza di lavoro di almeno una lingua straniera - comporta l'impiego del metodo comparato. Si richiede altresì la frequenza del corso qualora l'esame sia stato sostenuto fuori Facoltà. I tempi di elaborazione dipendono largamente dalle capacità e dal grado di motivazione del candidato. Visiting Professor: Richard Janda, McGill University (Canada)

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DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO DEI GRUPPI E DELLE MINORANZE 2° semestre - 6 crediti Prof. Francesco Palermo – Prof. Joseph Marko e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di indagare in chiave comparata il “diritto delle diversità” posto a garanzia dei gruppi e delle minoranze identificabili in base a propri caratteri distintivi, di natura etnico-nazionale, culturale, linguistica e religiosa. A tal fine, in una prima parte del corso saranno enucleati i modelli costituzionali comparati emergenti dall’analisi delle forme di Stato in riferimento ai diritti dei gruppi e delle minoranze e l’evoluzione delle tecniche di garanzia del pluralismo etnico, culturale, linguistico, religioso. In questa ricostruzione sarà prestata particolare attenzione ai principi internazionali e sovranazionali ed alla loro costituzionalizzazione, nonché alla pluralità dei livelli normativi (internazionale, sovranazionale, nazionale e subnazionale) che intervengono in materia, al fine di abituare gli studenti a lavorare su diversi piani e con uno strumentario particolarmente sofisticato, sullo sfondo di un quadro teorico unitario. Per questa parte, il corso si avvarrà per 12 ore del visiting professor, Joseph Marko, dell’Università di Graz, già giudice della Corte costituzionale della Bosnia Erzegovina, che approfondirà in lingua inglese i modelli comparati di trattamento giuridico-costituzionale della diversità e le principali tecniche interpretative impiegate. Nella seconda parte si approfondiranno le tecniche normative e soprattutto di interpretazione giurisprudenziale del “diritto diseguale”, con particolare riferimento alla giurisprudenza costituzionale comparata ed a quella internazionale e sovranazionale. Attraverso l’analisi di testi normativi e di decisioni giudiziarie, gli studenti saranno sollecitati a sviluppare capacità di analisi critica e dimestichezza con gli strumenti tecnico-interpretativi del diritto alla differenza. Il corso è volto a fornire gli strumenti, culturali in genere e tecnico-giuridici in particolare, per la comprensione del fenomeno minoritario e della sua trattazione giuridica in ottica comparata. Oltre all’inquadramento teorico, si forniranno strumenti per l’analisi di atti normativi e di giurisprudenza costituzionale di diversi ordinamenti, che saranno oggetto di analisi ragionata e commento. Si richiede l’attiva presenza e la partecipazione alla discussione da parte degli studenti, nonché la conoscenza almeno passiva della lingua inglese, anche per poter seguire la parte monografica del prof. Marko. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale di studio per i frequentanti sarà costituito da dispense. Eventuali studenti non frequentanti potranno preparare l’esame sul seguente testo: - E. PFÖSTL (a cura di), Valorizzare le diversità: tutela delle minoranze ed Europa multiculturale, Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, Roma, 2003.

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DIRITTO COSTITUZIONALE DELL’UNIONE EUROPEA * 2° semestre – 3 crediti Dott. Jens Woelk e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire una conoscenza critica e approfondita del processo di costituzionalizzazione e del fenomeno dell’integrazione fra il diritto costituzionale degli Stati membri e dell’Unione Europea, contribuendo alla comprensione dell’originale natura sovranazionale dell’ordinamento comunitario. PREREQUISITI Il corso di diritto costituzionale dell’Unione Europea presuppone la conoscenza istituzionale di base dell'ordinamento giuridico italiano (o dell’ordinamento di un altro Stato membro) e dell’ordinamento comunitario. PROGRAMMA DEL CORSO Il programma del corso delinea l’intersezione fra una “clausola europea” nell’ordinamento costituzionale degli Stati membri e una corrispondente “clausola di rispetto dell’identità costituzionale degli Stati membri” da parte dell’ordinamento dell’Unione Europea. L’area di intersezione fra tali clausole generali – il cui presupposto è la condivisione di fondo dei valori e degli istituti propri del costituzionalismo europeo - genera uno spazio di pluralismo costituzionale che caratterizza il fenomeno di costituzionalizzazione del processo di integrazione sovranazionale. METODI DIDATTICI La didattica è impostata prevalentemente secondo la lezione frontale, con l’ausilio della proiezione di materiali posti su Internet. Durante il corso, gli studenti vengono sollecitati ad intervenire nella discussione della materia, al fine di imparare a fare affidamento sulle proprie capacità di esposizione ragionata e di lettura critica e selettiva dei materiali di studio. TESTI DI RIFERIMENTO 1) A. PIZZORUSSO, Il patrimonio costituzionale europeo, Il Mulino, Bologna, 2002. 2) J. ZILLER, La nuova Costituzione europea, II ed., Il Mulino, Bologna, 2004. 3) Il materiale di studio disponibile sul sito internet. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO La partecipazione attiva al corso è anche un'occasione per fruire di più frequenti verifiche del proprio apprendimento, che per gli studenti frequentanti sono un vantaggio (anche se non sempre percepito), in quanto stimolano a far coincidere la frequenza con lo studio costante e la preparazione progressiva per l'esame. L’esame finale, che si terrà in forma scritta e orale, è diretto ad accertare la capacità di elaborazione critica e di utilizzazione degli strumenti di analisi del diritto costituzionale, capacità che evidentemente presuppone un buon livello di conoscenza degli istituti. La ripetizione mnemonica dei testi di riferimento viene considerata insufficiente per il superamento dell'esame. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L'assegnazione della tesi di laurea richiede l'individuazione di un argomento, proposto dal candidato almeno in termini generali e in seguito precisato d'intesa con il docente. L'assegnazione definitiva della tesi e il conseguente deposito del titolo hanno luogo solamente in seguito alla presentazione scritta da parte del candidato di un'ipotesi ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche e alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione. I tempi di lavoro sono rimessi al candidato.

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DIRITTO DEI PAESI AFRICANI 2° semestre - 6 crediti Dott.ssa Elena Ioriatti - Prof. Amadou Keita e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso ha lo scopo di introdurre allo studio del pluralismo giuridico africano. Che cosa significa pluralismo giuridico? Perché non ha senso studiare il diritto africano avendo come esclusivo termine di riferimento il diritto a base statuale? Perché il diritto tradizionale e la shariah continuano a svolgere un ruolo così fondamentale? Come interagiscono fra loro questi diversi attori giuridici? E, infine, quale impatto hanno gli attori transnazionali sul contesto preesistente? Nel corso delle lezioni sarà adottato un approccio diacronico, che muove dall’analisi degli strati più antichi (diritto tradizionale, diritto a base religiosa) fino a quelli più recenti (diritto coloniale, diritto contemporaneo a base statuale, diritto dei nuovi e vecchi attori transnazionali). PROGRAMMA DEL CORSO Dopo alcune lezioni introduttive mirate ad approfondite tematiche proprie della sistemologia (fra queste: le diversità nell’ambito del diritto, la mutazione giuridica, i modelli e la loro circolazione) il corso offrirà allo studente un’apertura interdisciplinare ed approfondirà i seguenti temi:

- ll diritto tradizionale africano Le caratteristiche del diritto tradizionale africano. Alcuni esempi: le regole tradizionali in materia di vendetta, proprietà e matrimonio/filiazione. I rapporti fra il potere prestatuale e statuale e le regole tradizionali. I rapporti fra tradizioni e regole internazionali/transnazionali. - Lo strato religioso ed i suoi rapporti con le regole tradizionali, statuali ed internazionali Le religioni in Africa: cenni introduttivi di diritto islamico e peculiarietà dell’Islam africano; la sua diffusione in Africa e l’impatto sul sostrato animista preesistente; il cristianesimo in Africa. - La colonizzazione e i mutamenti delle società africane La politica giuridica e giudiziaria nei confronti dei diritti locali e i mutamenti subiti dalle società africane in ambito sociale, economico, politico e giuridico. Particolare attenzione sarà prestata all’analisi dell’impatto della politica coloniale sui diritti tradizionali. - Il diritto nelle società africane contemporanee Ovvero il contesto politico e sociale dei paesi africani dopo l’indipendenza, il diritto ed il pluralismo giuridico nelle società africane contemporanee. Particolare attenzione sarà dedicata all’analisi dei nuovi processi di unificazione giuridica nello spazio dell’Unione economica e monetaria dell’Africa Occidentale (UEMOA) e al processo di armonizzazione del diritto degli affari nell’ambito dell’organizzazione (OHADA) che raggruppa oggi 16 paesi. L’ultima parte del seminario sarà dedicata ad un “case study” sul Mali. TESTI DI RIFERIMENTO Studenti frequentanti: i materiali saranno distribuiti durante il corso. Studenti non frequentanti: - R. SACCO, Il dritto africano, Utet, 1995. - M. GUADAGNI, Il modello pluralista, Giappichelli, Torino, 1996. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Tesi di laurea, in numero limitato, potranno essere assegnate a studenti che dimostrano un particolare interesse per gli argomenti trattati.

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DIRITTO DEI PAESI ASIATICI 2° semestre - 6 crediti Prof. Ignazio Castellucci – Prof. Eric Feldman – Prof. Xue Jun PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, riservato a studenti frequentanti, si pone diversi obiettivi. Il più ovvio è quello di introdurrre allo studio dei sistemi giuridici dei paesi dell’Asia, in particolare la parte meridionale ed orientale del continente, con esclusione sia degli ordinamenti sviluppatisi nell’ambito della tradizione islamica che di quelli dei Paesi dell’ex Unione Sovietica. Saranno quindi oggetto del corso i sistemi e le tradizioni giuridiche dell’India, dell’Asia sud-orientale, e, con maggiore approfondimento, della Cina e del Giappone. Altro obiettivo del corso, non meno importante, è quello di confrontare la concezione occidentale del diritto con concezioni del tutto diverse, nelle quali leggi, regolamenti, decisioni delle corti sono solo alcuni tra i fattori di produzione delle norme di comportamento osservate da cittadini ed istituzioni – in contesti spesso marcatamente pluralistici, nei quali la norma scritta è in concorrenza con le concezioni religiose e filosofiche, le direttive politiche, la prassi amministrativa, le regole sociali. Infine, il corso si propone di completare la preparazione comparatistica di base, attraverso una revisione critica delle più note classificazioni dei sistemi giuridici svolte dai comparatisti del XX secolo (David, Zweigert-Kötz), fondate su una visione eurocentrica oggi divenuta inadeguata; integrando nel bagaglio culturale dello studente la conoscenza delle tradizioni ed ordinamenti di un area del mondo non più sottovalutabile dal punto di vista demografico, politico ed economico. L’avvicinamento a quelle esperienze avverrà per mezzo della ricostruzione storica della loro evoluzione. Il primo modulo didattico del corso, sarà tenuto dal prof. Ignazio Castellucci. Muovendo da un’introduzione alla sistemologia comparatistica richiesta per accostarsi ai diritti dei paesi asiatici, il modulo offrirà una introduzione alle tradizioni giuridiche dell’India e del sud-est asiatico, dando poi spazio ad un inquadramento generale del diritto cinese, che verrà trattato partendo dalle epoche più risalenti, attraverso l’evoluzione del sistema imperiale e la fase dell’apertura ai modelli occidentali, per giungere ad esaminarne le caratteristiche nel periodo successivo alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese (1949), ed infine alla situazione attuale ed alle tendenze evolutive oggi rilevabili. Saranno oggetto di analisi alcuni importanti istituti di diritto cinese attuale, attinenti sia alla sfera pubblicistica che ad interessi di natura privatistica. Attraverso il successivo modulo di didattico tenuto dal prof. Xue Jun in lingua italiana si procederà ad una analisi più approfondita di aspetti particolari del diritto cinese. Il corso si concluderà con un modulo didattico focalizzato sul diritto giapponese, che sarà impartito in lingua inglese dal prof. Eric Feldman. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO Le modalità di verifica dell’apprendimento verranno stabilite e comunicate durante lo svolgimento del corso, in relazione al numero degli iscritti. E’ in ogni caso richiesta ai corsisti la conoscenza dell’inglese, sia in relazione alla capacità di fare propri contenuti di materiale didattico in lingua che con riferimento alla lezioni impartire dal prof. Feldman, mentre non è necessaria la conoscenza di lingue asiatiche. TESTI DI RIFERIMENTO I materiali didattici verranno segnalati e messi a disposizione dai docenti durante lo svolgimento del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Tesi di laurea, in numero limitato, potranno essere assegnate a studenti interessati ad approfondire argomenti trattati durante il corso, previo accordo con i singoli docenti.

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DIRITTO DEI PAESI DI LINGUA TEDESCA 2° semestre - 6 crediti Prof. Luca Nogler - Dott. Jens Woelk – Prof. Udo Reifner e-mail: [email protected] [email protected] [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Obiettivo del corso è l’introduzione ai sistemi giuridici di lingua tedesca, in particolar modo all'ordinamento giuridico della Germania. Esso è da intendere quale corso di base del curriculum di studi transnazionali e come tale è introduttivo ad altri corsi di diritto comparato, dedicati, in modo più specialistico, a singole materie, sia dell'area privatistica che di quella pubblicistica. PREREQUISITI Il corso, che consta di due moduli, sarà svolto in lingua tedesca; per i frequentanti è quindi consigliabile una buona conoscenza (almeno passiva) del tedesco. A tal fine si segnala la preziosa opportunità offerta dal corso di tedesco giuridico organizzato dal CIAL e tenuto presso la Facoltà di Giurisprudenza. CONTENUTI DEL CORSO Il corso, destinato agli studenti frequentanti, avrà ad oggetto le nozioni base, relative sia al diritto pubblico che al diritto privato, ma si propone più in generale di trasmettere le specificità del pensiero giuridico dei paesi di lingua tedesca, privilegiando in particolar modo quello della Germania. Periodici seminari tematici consentiranno, invece, di approfondire singoli aspetti, favorendo una partecipazione più attiva degli studenti. Una particolare attenzione sarà dedicata alla ricerca giuridica nell'ambito dei paesi di lingua tedesca. Il corso consta di due moduli: • Il modulo dedicato al diritto privato, sarà svolto dal prof. Udo Reifner e dal prof. Luca Nogler. Si

prenderanno in particolar modo in considerazione le origini e le elaborazioni relative al codice civile tedesco (BGB) concentrando quindi l’attenzione al tema delle obbligazioni.

• Il modulo dedicato al diritto pubblico, sarà svolto dal dott. Jens Woelk. Nella parte relativa al diritto costituzionale saranno trattati i diritti fondamentali e l'organizzazione dello Stato, ponendo un maggiore accento sulla forma di governo e sul sistema federale nonché sull’integrazione europea.

METODI DIDATTICI Lezioni ed esercitazioni frontali. MODALITÁ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame del modulo privatistico si svolgerà, per i frequentanti, in forma scritta dopo la conclusione di tale modulo. Per la parte pubblicistica nonché per chi non può frequentare è previsto un esame orale, che potrà essere sostenuto in lingua italiana o tedesca. TESTI DI RIFERIMENTO Per la parte relativa al diritto privato verranno consigliate letture su argomenti specifici nel corso delle lezioni. Oltre alle schede predisposte per la parte relativa al diritto pubblico e disponibili sul sito si segnalano A. ANZON/J. LUTHER (trad.), La legge fondamentale tedesca. Introduzione di Peter Häberle, Giuffrè, Milano 1997 e F. PALERMO/J. WOELK, La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna, 2005. Programma per i non-frequentanti Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua italiana: Parte privatistica (Udo Reifner/ Luca Nogler)

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C. Castronovo, Obblighi di protezione e tutela del terzo, in JUS, pp. 123-179 L. Mengoni, La pubblicità del contratto preliminare e dei contratti condizionati nei libri fondiari, in Riv. trim. dir. proc. civ., 1998, p. 993 ss. I cento anni del codice civile tedesco, Padova, CEDAM, 2002, per quanto riguarda le pagine: da 43 a 73; da 155 a 176; da 177 a 236; da 347 a 369; da 393 a 419; da 451 a 472. Si segnala infine la traduzione italiana del BGB, S. Patti (a cura di), Codice civile tedesco, Milano, Giuffrè, 2005

Parte pubblicistica ( Jens Woelk) Si consiglia di esplorare i links indicati sulla pagina del corso: http://www.jus.unitn.it/users/woelk/dplt/home.html

Inoltre, si consiglia, di procurarsi il testo della Legge costituzionale nonché le schede sintetiche delle lezioni pubblicate sul sito del docente.

La Legge Fondamentale in lingua italiana: - AA.VV., Le Costituzioni dei Paesi dell’Unione Europea, CEDAM, Padova, 1998, contenente

la Legge fondamentale della Germania (GG), pagg. 269-322 - Ufficio Stampa e Informazione del Governo federale (a cura di), Legge Fondamentale della Repubblica

Federale di Germania. Traduzione di Gian Luigi Mannucci. Bonn 1998; reperibile anche sul sito: http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/normativa/file/costituzionetedesca.html

Testo in lingua italiana: - Palermo, F./Woelk, J., La Germania, collana “Si governano così”, a cura di C. Fusaro, Il Mulino, Bologna,

2005 Per chi sceglie di studiare su materiali in lingua tedesca o inglese (studenti ERASMUS):

- Robbers, G., Einführung in das deutsche Recht, NOMOS Baden-Baden, 3. Aufl. 2002 - Robbers, G., Introduction to German Law, NOMOS Baden-Baden, 3° ed 2003 [parte II (diritto

costituzionale) e parte IV.A-C. (diritto privato)] - Woelk, J., Farewell to the “unitary federal State“? Transformations and tendencies of the German federal

system, in Sergio Ortino, Mitja Žagar & Vojtech Mastny (cur.), The changing faces of federalism: Institutional reconfiguration in Europe from East to West, Manchester University Press (“Europe in Change”), Manchester, December 2004, p. 289 – 334

ALTRE INFORMAZIONI Per la frequenza delle lezioni in lingua tedesca (come lingua straniera) saranno assegnati 2 crediti aggiuntivi. N.B. Le prove rispettive di entrambi i moduli potranno essere svolte in lingua tedesca; in tal caso al superamento verranno assegnati due crediti aggiuntivi. Come conseguenza della struttura modulare del corso, è tuttavia possibile frequentare soltanto uno dei due moduli attivamente (incluso l’esame secondo le modalità indicate) e preparare l’esame dell’altro con il programma da non-frequentante.

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DAS RECHT DER DEUTSCHSPRACHIGEN STAATEN 2° semestre - 6 crediti Prof. Luca Nogler - Dr. Jens Woelk – Prof. Udo Reifner e-mail: [email protected]

[email protected] [email protected] LERNZIELE Ziel der Vorlesung ist die Einführung in die Rechtsordnungen der deutschsprachigen Staaten, insbesondere in diejenige Deutschlands. Die Vorlesung versteht sich als Grundlagenkurs im transnationalen und vergleichenden Studienschwerpunkt und hat daher einführenden Charakter – im Verhältnis zu anderen Vorlesungen, welche bestimmte privatrechtliche oder öffentlich-rechtliche Gebiete oder Themen vertiefend behandeln. VORAUSSETZUNGEN Der aus zwei Modulen bestehende Kurs wird in deutscher Sprache gehalten; für die aktiven Teilnehmer sind deshalb (mindestens passive) Deutschkenntnisse erforderlich. Eine Teilnahme am Sprachkurs „Deutsche Rechtssprache“ wird daher besonders empfohlen. Der vom CIAL (fakultätsübergreifendes Sprachenzentrum) organisierte Kurs wird an der Juristischen Fakultät angeboten. INHALTE DER VORLESUNG In der vor allem an aktiv teilnehmende Studenten gerichteten Vorlesung werden Grundlagen des Privatrechts und Öffentlichen Rechts erläutert. Darüber hinaus sollen jedoch auch die Besonderheiten der spezifischen Rechtskultur der deutschsprachigen Staaten und insbesondere Deutschlands vermittelt werden. In Seminaren und Themenschwerpunkten können wichtige Einzelaspekte unter aktiver Beteiligung der Studenten vertieft werden. Besondere Aufmerksamkeit gilt der juristischen Quellen- und Literatursuche im deutschen Sprachraum. Die Vorlesung gliedert sich in zwei Module: • Ein Modul Privatrecht, das von Prof. Udo Reifner und Prof. Luca Nogler unterrichtet wird. Die Ursprünge

und Entwicklung des deutschen Bürgerlichen Gesetzbuchs (BGB) stehen im Mittelpunkt dieses Moduls; Hauptaugenmerk gilt dabei dem deutschen Schuldrecht.

• Ein Modul Öffentliches Recht, das von Dr. Jens Woelk gehalten wird und sich hauptsächlich auf Verfassungsrecht konzentriert. Behandelt werden u.a. die Grundrechte und die Staatsorganisation, mit den Schwerpunkten Regierungsform, bundesstaatliche Ordnung und europäische Integration.

LEHRMETHODE Vorlesung und Übungen. MATERIALIEN S.o. (in der italienischen Beschreibung) und ggf. nach Absprache mit den Dozenten. PRÜFUNGEN Für die Besucher der Vorlesungen findet nach Abschluss des Moduls Privatrecht eine schriftliche Prüfung über dessen Stoff statt. Für den öffentlichrechtlichen Teil sowie für die Studenten, welche die Vorlesungen nicht regelmäßig besuchen können, ist eine mündliche Prüfung vorgesehen, die – wahlweise – in italienischer oder deutscher Sprache abgelegt werden kann. WEITERE INFORMATIONEN Für den regelmäßigen Besuch der Vorlesungen in deutscher Sprache (Fremdsprache) werden zwei zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben

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Die Prüfungen zu beiden Modulen können in deutscher Sprache abgelegt werden; bei Bestehen werden dem Studenten dafür zwei zusätzliche Kreditpunkte gutgeschrieben. Aus der modularen Gliederung des Kurses ergibt sich die Möglichkeit, auch an lediglich einem Modul aktiv teilzunehmen (einschließlich der Teilprüfung entsprechend der obigen Angaben) und die zweite Teilprüfung (zum jeweils anderen Modul) mit den Materialien vorzubereiten, die für die Studenten angegeben sind, welche die Vorlesungen nicht besuchen können (“programma da non-frequentante“).

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DIRITTO DEL LAVORO PUBBLICO 2° semestre - 6 crediti Prof. Luca Nogler – Prof. Andrea Lassandari e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira a fornire gli strumenti per affrontare il problema della disciplina del lavoro pubblico ed in particolare a porre in luce le particolarità rispetto alla regolamentazione dei rapporti di lavoro del settore privato. Particolare risalto sarà attribuito alle ulteriori particolarità che contraddistinguono il lavoro pubblico nelle amministrazioni che hanno sede nelle province di Trento e di Bolzano. PREREQUISITI Per seguire il corso è consigliabile aver svolto l’esame di diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO I. Lavoro pubblico e principi costituzionali. II. Il riparto di competenze legislative sul lavoro pubblico con particolare riguardo allo Statuto d’autonomia per il Trentino- Alto Adige/Südtirol. III. La riforma del lavoro pubblico: contrattualizzazione e privatizzazione. IV. Le fonti di disciplina del rapporto di lavoro. V. Segue Il contratto collettivo. VI. I singoli aspetti della disciplina del rapporto di lavoro: VI.I. La fase dell’accesso. VI.II. La gestione del rapporto di lavoro (in particolare, l’utilizzo di tipologie contrattuali “flessibili”; gli strumenti di mobilità del personale; la disciplina dell‘orario di lavoro e della retribuzione). MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Gli studenti frequentanti saranno valutati sulla base di una prova scritta incentrata sulla risoluzione di casi concreti. Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sui testi di seguito consigliati. TESTI DI RIFERIMENTO Gli studenti, frequentanti e non, sono tenuti a procurarsi le Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (D. lgs. 30 marzo 2001, n. 165) nonché il testo dello Statuto d’autonomia per il Trentino- Alto Adige/Südtirol. Gli studenti non frequentanti prepareranno l’esame sui seguenti testi - NOGLER L., Il lavoro pubblico in provincia di Bolzano, Cedam, Padova, in corso di stampa. Gli studenti potranno sostituire tale testo con altri testi e/o materiali da concordare con i docenti.

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DIRITTO DELL’AMBIENTE 2° semestre - 6 crediti Prof. Nicola Lugaresi – Prof. Robert L. Glicksman e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di approfondire la conoscenza della relazione tra ambiente e diritto, fornendo le nozioni fondamentali, evidenziando le diverse problematiche connesse, analizzando la normativa vigente, nazionale e comunitaria, e cercando di fornire gli strumenti utili per la comprensione, l’analisi e l’interpretazione del Diritto ambientale. PREREQUISITI Si presuppone la conoscenza delle nozioni di base di Diritto pubblico e di Diritto comunitario. E’ vivamente consigliabile avere già sostenuto, o almeno studiato, Diritto amministrativo. PROGRAMMA DEL CORSO Il programma del corso comprende l’inquadramento delle problematiche ambientali a livello nazionale, comunitario e internazionale, l’individuazione dei principi e dei concetti fondamentali, lo studio delle procedure e degli istituti peculiari del Diritto ambientale, nonché un’analisi dei profili settoriali più rilevanti. METODI DIDATTICI I metodi didattici sono discussi con gli studenti, e possono variare, in relazione al numero degli studenti frequentanti. La partecipazione attiva degli studenti è gradita e incentivata. TESTI DI RIFERIMENTO Per fornire indicazioni di testi quanto più aggiornati, i testi di riferimento saranno comunicati in prossimità dell’inizio delle lezioni, e riportati sulla pagina web del corso (vedi sotto), nell’apposita sezione. Per gli studenti frequentanti, ulteriori materiali saranno indicati o resi disponibili a lezione. MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Partecipazione attiva alle lezioni (per frequentanti). Esame orale. Possibile preappello riservato ai frequentanti. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA L’assegnazione della tesi in diritto dell’ambiente presuppone, oltre al rispetto della regolamentazione generale della facoltà di Giurisprudenza, il superamento dell’esame o la frequenza alle lezioni. Gli studenti che abbiano partecipato attivamente al corso hanno una prelazione per l’assegnazione. Nota Per ulteriori indicazioni ed informazioni, si rinvia alla pagina web del Corso: http://www.jus.unitn.it/users/lugaresi/diramb/home.html

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DIRITTO DELL’ARBITRATO INTERNO ED INTERNAZIONALE 2° semestre - 6 crediti Prof. Gian Antonio Benacchio - Avv. Roberto Ceccon e-mail: [email protected] PREREQUISITI Si consiglia di seguire il corso dopo avere sostenuto l’esame di procedura civile PROGRAMMA DEL CORSO Il corso prenderà in esame i seguenti temi: - fonti - cenni comparatistici sui principali ordinamenti di civil law e common law - principi generali sull’arbitrato internazionale - la clausola arbitrale - la legge applicabile: legge procedurale e legge sostanziale - la procedura arbitrale: arbitrato ad hoc e arbitrato amministrato - l’arbitrato ad hoc secondo il regolamento uncitral - l’arbitrato amministrato secondo il regolamento i.c.c. e il regolamento venca - disciplina dell’arbitrato internazionale secondo la legge italiana - lodo internazionale e lodo estero - il riconoscimento e l’esecuzione dei lodi esteri: la convenzione di new York del 10 giugno 1958 - organizzazione di un tribunale arbitrale - esercitazione: simulazione di un procedimento arbitrale METODI DIDATTICI Per gli studenti frequentanti il corso affiancherà lo studio degli istituti all’analisi diretta di documenti, quali sentenze delle corti comunitarie ed italiane, testi normativi ed altri materiali ritenuti utili e che saranno discussi durante le lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale e verterà esclusivamente sulle parti del testo indicate all’inizio del corso. Con gli studenti frequentanti potranno essere concordate parti diverse o sostitutive in funzione delle scelte operate durante lo svolgimento del corso. TESTI DI RIFERIMENTO Il materiale di studio sarà reso noto all’inizio del corso anche mediante pubblicazione nel sito internet della Facoltà.

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DIRITTO E GENERE (GENDER STUDIES) 2° semestre - 6 crediti Prof.ssa Luisa Antoniolli - Prof.ssa Daria de Pretis – Prof.ssa Stefania Scarponi e-mail: [email protected] [email protected] [email protected] PREREQUISITI Solo requisito è la normale conoscenza dei concetti e delle regole fondamentali del diritto privato e delle nozioni di base del diritto pubblico quali apprese nei precedenti corsi. PROGRAMMA DEL CORSO Nell’ambito dei cosiddetti gender studies si è affermato, soprattutto negli Stati Uniti, ma più di recente anche in Europa, un filone di ricerca che riguarda il rapporto fra diritto e genere. Il corso si propone di offrire agli studenti gli strumenti per un approccio articolato e interdisciplinare a questo oggetto, attraverso lo studio di alcuni temi. Una prima parte del corso sarà tenuta dalla Visiting Professor Sylviane Colombo dell’Università di Haifa, che introdurrà le tematiche proprie dei feminist legal studies. Una parte riguarderà le tematiche inerenti il diritto del lavoro mediante l’analisi della legislazione in materia di protezione del lavoro femminile, nonché di eguaglianza e promozione delle pari opportunità nei confronti delle donne, per approfondirne i presupposti concettuali e l’evoluzione dei contenuti e delle tecniche di tutela. Verranno esaminate altresì le tematiche inerenti la condizione della donna migrante. Nell’ambito del corso ci si soffermerà sull’illustrazione della feminist legal theory negli Stati Uniti, della quale si cercherà di dare conto anche nelle sue relazioni con altri campi del sapere, fra i quali la sociologia, le scienze politiche e la critica letteraria. Una parte del corso sarà dedicata al rapporto fra donne e diritto pubblico e si occuperà,fra l’altro, del problema dell’accesso delle donne alle cariche pubbliche, dagli albori della concessione del diritto di vote alle più recenti previsioni, anche costituzionali, di strumenti di riequilibrio della rappresentanza dal punto di vista del genere. TESTI DI RIFERIMENTO I materiali di studio verranno indicati all’inizio del corso. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA I temi delle tesi sono di regola suggeriti dalle docenti.

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DIRITTO E LETTERATURA 2° semestre – 6 crediti Prof. Alessandro Fontana e-mail: [email protected] PROGRAMMA DEL CORSO Nella prima parte del corso (a.a. 2005-2006) si sono proposti, dopo le necessarie premesse, un esame e una lettura puntuali della rivista milanese “Il Caffè”, per mostrare come le discussioni nate nella “Accademia dei Pugni” costituiscano le condizioni che hanno reso possibile la “nascita” dell’operetta di Beccaria “Dei delitti e delle pene”. Nella seconda parte (a.a. 2006-2007) il corso si articolerà intorno ai seguenti punti: a) un’analisi dettagliata del testo di Beccaria, capitolo per capitolo, per evitare i luoghi comuni di certa critica

e le consuete generalità della manualistica sulla storia del diritto penale; b) un resoconto, per quanto possibile esauriente, delle controversie e dei dibattiti suscitati dalla diffusione in

Italia e in Europa del libro di Beccaria e da alcuni principi in esso contenuti (diritto di punire, tortura, pena di morte, soprattutto);

c) un esame particolareggiato delle discussioni parlamentari dell’Assemblea Costituente francese che hanno portato alla riforma della procedura e del codice penale nel settembre del 1791.

Questa riforma ha una rilevanza specifica e uno statuto singolare: essa costituisce infatti il punto d’approdo del movimento di riforma, soprattutto beccariano, e l’inizio, a partire dal problema della responsabilità del colpevole, della “questione intenzionale”, della dissociazione tra il diritto e il fatto, di una nuova articolazione complessa tra diritto e letteratura. Questa articolazione dovrebbe, retrospettivamente, consentire di ripensare in modo non empirico né occasionale i loro rapporti tradizionali da una parte, e dall’altra le loro trasformazioni, in una serie di fasi successive (imputabilità morale, pericolosità sociale, crimini contro l’umanità), che scandiscono dopo il 1791 la “modernità” del problema. A giustificazione di questo piano e di questa scansione, qui brevemente delineati, sono state dedicate le lezioni introduttive della prima parte del corso, il cui obiettivo, in ultima istanza, è quello di avviare un ripensamento storico ed epistemologico dei fondamenti del diritto e della letteratura, non tanto come discipline “specialistiche”, ma come “pratiche discorsive” (di tipo normativo, prescrittivo, narrativo, etc.), nelle loro molteplicità e variabili relazioni di conflittualità, di rafforzamento reciproco, di specularità, relazioni che andranno comunque analizzate caso per caso. Solo alla fine del corso, e non preliminarmente, sarà possibile effettuare un censimento dei già copiosi studi su “Diritto e letteratura” in Europa e nel mondo anglosassone. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Nel corso verranno utilizzati come base i seguenti testi: - C. BECCARIA, Dei delitti e delle pene, a cura di F. Venturi, Torino, Einaudi 1965, e successive ristampe (soprattutto per il dossier dei dibattiti suscitati dall’opera); - C. BECCARIA, Dei delitti e delle pene, a cura di A. Burgio, Milano, Feltrinelli 1991, e successive ristampe (soprattutto per le note al testo); - M. FOUCAULT, Sorvegliare e punire, Torino, Einaudi 1975 (soprattutto la prima parte, dall’epoca dei supplzi alle “pene dolci”); - J. BENTHAM, Teoria delle finzioni, a cura di R. Petrillo, Napoli, Cronopio 2001; - J. BENTHAM, Panopticon, ovvero, La casa d'ispezione, a cura di M. Foucault e M. Perrot, Venezia, Marsilio 1983; - J. STUART MILL, Utilitarismo, con un saggio introduttivo di E. Musacchio, Bologna, Cappelli 1981. Ulteriori letture verranno di volta in volta segnalate durante le lezioni.

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DIRITTO FALLIMENTARE 2° semestre - 6 crediti Prof.ssa Elisabetta Pederzini – Dott.ssa Laura Baccaglini e-mail: [email protected] [email protected] PREREQUISITI La conoscenza delle nozioni e degli istituti del Diritto Commerciale e del Diritto Processuale Civile si rivela preziosa per seguire proficuamente il corso e sostenere il relativo esame. Si consiglia pertanto di affrontare il Diritto Fallimentare solo dopo aver sostenuto l’esame di Diritto Commerciale o di Diritto Commerciale Europeo e Transnazionale e di Diritto Processuale Civile. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso intende analizzare il momento della crisi dell’impresa individuale e collettiva e della sua possibile risoluzione, in prospettiva liquidatoria o conservativa, attraverso la nuova disciplina delle procedure concorsuali e degli strumenti giuridici di composizione negoziale (concordato preventivo, accordi di ristrutturazione dei debiti, piani di risanamento). In particolare, saranno oggetto di trattazione e approfondimento i seguenti temi: - Presupposti soggettivi e presupposti oggettivi della dichiarazione di fallimento; - L’istruttoria prefallimentare e la sentenza dichiarativa di fallimento; - Gli organi del fallimento: curatore, giudice delegato, comitato dei creditori; - Cenni alla disciplina comunitaria sulle procedure di insolvenza con carattere transnazionale; - Effetti del fallimento per il fallito e per i creditori: - I rapporti giuridici pendenti; - Il sistema delle revocatorie; - L’accertamento del passivo; - L’esercizio provvisorio e la liquidazione dell’attivo; - Il fallimento delle società; - La chiusura del fallimento e l’effetto esdebitatorio; - Le fattispecie di riapertura del fallimento; - Il concordato preventivo e gli accordi di ristrutturazione dei debiti; - Cenni alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata. Può essere utile la consultazione di una raccolta ragionata di leggi in materia concorsuale (“Codice del fallimento”) a scelta tra quelli attualmente in commercio. L’intera materia è stata oggetto di recente revisione normativa, ad opera prima del d. lgs. 14 marzo 2005, n.35, convertito in legge 14 maggio 2005 n. 80 (cd. Decreto “competitività”), già entrato in vigore, poi del d. lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 (“Riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali”), entrato in vigore il 16 luglio 2006. Pertanto, i testi per la preparazione dell’esame potranno essere utilmente indicati solo successivamente alla pubblicazione di manuali adeguatamente aggiornati, o comunque al principio del corso: se ne troverà immediata e puntuale informazione sulla home page del docente http://www.jus.unitn.it/user/pederzini/home.html. Qualora si rendessero necessarie indicazioni bibliografiche ulteriori, integrative od alternative, le stesse saranno egualmente riportate sulla home page del docente.

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Il programma è unico e indifferenziato per studenti frequentanti e non frequentanti. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA La scelta dell’argomento implica l’individuazione di un ambito tematico da concordare con il docente. I tempi e i modi di elaborazione dipendono dalle attitudini del candidato.

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DIRITTO INDUSTRIALE 2° semestre - 6 crediti Prof.ssa Elisabetta Pederzini – Dott. Aldo Giuliani e-mail: [email protected] PREREQUISITI Avere già sostenuto l’esame di Diritto Commerciale o di Diritto Commerciale Europeo e Transnazionale. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso, concepito quale naturale integrazione di quello di Diritto commerciale, intende focalizzare l’attenzione sulla disciplina della concorrenza sleale e dell’antitrust, nonché della proprietà industriale, anche alla luce del recente D. Lgs. 10 febbraio 2005 n. 30 (Codice della proprietà industriale). Durante il corso saranno esaminati casi pratici, precedenti giurisprudenziali e decisioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. In particolare, saranno oggetto di indagine: • Funzione della disciplina sulla concorrenza, clausola di correttezza professionale, presupposti della

concorrenza sleale; • Fattispecie tipiche ed atipiche di concorrenza sleale; • Rapporti tra le discipline antitrust comunitaria e nazionale, intese restrittive della libertà di concorrenza e

abuso di posizione dominante; • Segni distintivi dell’ impresa (ditta, insegna,marchio). MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consiste in una prova orale. TESTI DI RIFERIMENTO È indispensabile innanzitutto la conoscenza diretta dei testi normativi nella loro versione aggiornata. Può essere utile la consultazione di una raccolta ragionata di leggi in materia industriale (“Codice di diritto industriale”) a scelta tra quelli attualmente in commercio. - P. AUTERI, G. FLORIDIA, V. MANGINI, G. OLIVIERI, M. RICOLFI, P. SPADA "Diritto industriale – proprietà intellettuale e concorrenza", Giappichelli, ultima edizione (limitatamente al programma indicato) - A. GIULIANI “La concorrenza sleale” in M. Franzoni (a cura di) Le obbligazioni. II Le obbligazioni da fatto illecito, UTET, 2004 (pagg. 655-790 del volume collettaneo ovvero in estratto pubblicato singolarmente) Il programma è unico, senza distinzioni tra studenti frequentanti e non frequentanti. Qualora durante il corso venissero messi a disposizione dati normativi e/o materiale bibliografico integrativo, sentenze o saggi sotto forma di dispense, le relative indicazioni saranno immediatamente riportate sulla home page dei docenti http://www.jus.unitn.it/user/pederzini/home.html CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA La scelta dell’argomento implica l’individuazione di un ambito tematico da concordare con i docenti. I tempi e i modi di elaborazione dipendono dalle attitudini del candidato.

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DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE* 2° semestre - 6 crediti Prof. Alessandro Fodella OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di diritto internazionale dell’ambiente mira a fornire una conoscenza delle norme di diritto internazionale che hanno per oggetto la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Si tratta di un corpus normativo relativamente giovane che ha, tuttavia, conosciuto di recente una notevole espansione, attraverso la formazione di norme consuetudinarie e, soprattutto, pattizie, creando dinamiche particolari all’interno dell’ordinamento giuridico internazionale. PREREQUISITI Il corso presuppone una buona conoscenza di base dei fondamentali istituti giuridici di diritto internazionale, nonché una discreta conoscenza delle lingue inglese e/o francese. PROGRAMMA DEL CORSO Nella parte introduttiva del corso verranno illustrati gli sviluppi storici del diritto internazionale dell’ambiente fino ai giorni nostri, nonché le caratteristiche peculiari dello stesso nel quadro del diritto internazionale generale. Verranno successivamente analizzate le norme convenzionali, consuetudinarie e di “soft law” che hanno per oggetto la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile, dai principi generali alle discipline di settore, inter alia in materia di protezione dell’atmosfera, della biodiversità, dei mari, di fiumi e laghi internazionali, di controllo delle attività umane pericolose, di compatibilità fra protezione dell’ambiente e sviluppo economico. METODI DIDATTICI È prevista la partecipazione attiva degli studenti alle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale. Potranno essere stabilite eventuali prove scritte. TESTI DI RIFERIMENTO Come testi di riferimento verranno usate parti rilevanti dei seguenti volumi:

PHILIPPE SANDS, Principles of International Environmental Law, 2nd edition, Cambridge, 2003 o, in alternativa,

PATRICIA BIRNIE AND ALAN BOYLE, International Law and the Environment, 2nd edition, Oxford, 2002 Ulteriori riferimenti potranno essere forniti successivamente.

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DIRITTO PENALE COMPARATO 2° semestre - 6 crediti Dott. Sergio Bonini e-mail: [email protected] OBBIETTIVI FORMATIVI Il corso avrà a oggetto innanzitutto un aggiornamento sulla comparazione penalistica, in riferimento tanto ai modelli di civil law quanto a quelli di common law, nel più generale quadro dell'attuale scienza della comparazione giuridica. Si passerà poi a dirigere l'attenzione al modello penalistico tedesco, che verrà studiato soprattutto in rapporto ai suoi fondamenti costituzionali, alle sue relazioni con l'ordinamento internazionale e comunitario e ai suoi principi di parte generale (teoria del reato, forme di manifestazione del reato, sistema sanzionatorio, presupposti processuali). In ordine a tutti questi aspetti, sarà seguito un metodo comparatistico rivolto in primo luogo a fare luce sui corrispondenti istituti del diritto penale italiano, sicché si porrà un particolare accento su quelle materie (fra le tante, imputazione dell'evento, dolo, colpa, errore, tentativo, concorso di persone, pene pecuniarie) che presentano rilevanti elementi di distonia rispetto al nostro sistema. Allo studente si intende dunque fornire, insieme a conoscenze sul quadro normativo di un ordinamento straniero, strumenti di miglior comprensione della realtà normativa del nostro Paese, nella prospettiva di una riflessione su una ipotesi di armonizzazione in vista di una futura codificazione comune europea. PREREQUISITI Si suggerisce di seguire il corso di Diritto penale comparato dopo aver seguito quello di Diritto penale. METODI DIDATTICI Il corso consterà di una parte istituzionale, relativa alla parte generale del diritto penale tedesco, e di una parte monografica, che avrà come contenuto la trattazione di tematiche di particolare attualità. Per lo svolgimento di quest'ultima parte, ci si avvarrà del contributo di docenti italiani e stranieri dotati di specifiche competenze scientifiche, i quali affiancheranno il docente intervenendo con rapporti relativi a determinate esperienze straniere. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti non frequentanti: - G. FORNASARI, I principi del diritto penale tedesco, CEDAM, Padova, 1993 (salvo edizione successiva eventualmente disponibile) (con l'ausilio del codice penale tedesco, del quale è utilizzabile una versione italiana con testo a fronte: Codice penale tedesco, CEDAM, Padova, 2^ ed., 2003); oppure, i seguenti testi, che compongono nel loro complesso il programma alternativo: - G. FORNASARI (a cura di), Le strategie di contrasto alla criminalità organizzata nella prospettiva di diritto comparato, CEDAM, Padova, 2002 (pagg. 1-198); - G. ILLUMINATI - L. STORTONI - M. VIRGILIO, Crimini internazionali tra diritto e giustizia, Giappichelli, Torino, 2000 (con esclusione delle pagg. da 117 a 160); - A. CADOPPI, Dalla judge-made law al criminal code, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1992, pagg. 923-994; - F. CURI, L'istituto della recklessness nel sistema penale inglese, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1998, pagg. 975-1009; - M. PAPA, Considerazioni sui rapporti tra previsioni legali e prassi applicative nel diritto penale federale statunitense, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 1997, pagg. 1258-1306.

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Verrà inoltre consigliata durante le lezioni, per l’approfondimento di singole parti del programma, la lettura di altri testi, che potranno costituire, per i frequentanti, argomento di esame in sostituzione di parti istituzionalmente previste. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Nell’assegnazione delle tesi di laurea, saranno privilegiati gli studenti frequentanti che avranno mostrato attitudine per la materia; il tema sarà concordato con il docente e il deposito del titolo avverrà dopo la presentazione scritta, da parte del candidato, di una ipotesi ragionata di ricerca basata sulla effettiva disponibilità di materiali di consultazione.

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DIRITTO PENALE DELL'INFORMATICA 2° semestre - 6 crediti Prof. Alessandro Melchionda – Prof. Oscar Morales Garcia e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso muove dall’analisi delle nuove forme di criminalità e di comportamenti illeciti, che si manifestano in ogni ambito della vita sociale ed economica, con l’utilizzazione sempre più estesa e capillare dei sistemi informatici e telematici (c.d. computer-crime e cybercrime). Particolare attenzione sarà quindi dedicata anche ad una verifica delle principali lacune ed esigenze di tutela che sono emerse con il diffondersi di queste nuove tecnologie, tenendo presente il vincolo del principio di stretta legalità e del divieto di analogia in malam partem in materia penale. PREREQUISITI Il corso presuppone il superamento dell’esame di Diritto penale ed una sufficiente cognizione dell’informatica. PROGRAMMA DEL CORSO Con riferimento all’ordinamento italiano, verranno considerate le diverse novelle legislative che – a partire dagli anni ’90 - hanno introdotto o riformulato le fattispecie incriminatrici dirette a punire i c.d. reati informatici. In questa prospettiva verranno quindi considerate, sia le disposizioni previste nell’ambito del codice penale, sia quelle introdotte in altre leggi complementari, con particolare riguardo al Codice della privacy ed alla normativa sul diritto d’autore. Accanto ad alcune indicazioni di comparazione giuridica con altri ordinamenti, si farà inoltre riferimento alle principali Convenzioni, Raccomandazioni, Direttive e fonti sovranazionali, specie comunitarie. Infine, l’attenzione si soffermerà sui problemi determinati dalla diffusione delle comunicazioni via Internet, la cui disciplina giuridica, in specie di natura penale, necessita di essere ancora compiutamente definita, sia per ragioni tecnico-normative, sia per la difficoltà di determinare, sul piano della politica criminale, un soddisfacente punto di equilibrio fra esigenze di libertà di manifestazione del pensiero e garanzia di altri diritti fondamentali dei singoli e della collettività. METODI DIDATTICI La didattica si basa principalmente sulle lezioni tenute dai docenti. Le lezioni saranno svolte e coordinate dal docente titolare con la partecipazione di esperti della materia, sia nell’ambito strettamente giuridico, che nel campo tecnico-informatico. Una parte del corso, principalmente dedicata al quadro delle fonti sovranazionali ed ai profili di diritto comparato, verrà svolta dal Visiting Professor Prof. Oscar Morales Garcia. Dato il carattere giuspositivo della materia, è indispensabile consultare costantemente il codice penale, tanto durante la partecipazione alle lezioni, quanto nella fase di studio dei testi consigliati. Si prevede la possibilità di completare l’offerta didattica con esercitazioni su temi specialistici. Si prevede inoltre la possibilità di offrire supporti didattici on-line. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolgerà in forma orale, mediante l’analisi di alcuni fra i temi del programma. Gli argomenti trattati a lezione costituiranno il primo tema di verifica in sede d’esame. TESTI DI RIFERIMENTO - PICOTTI L., voce Reati informatici, in Enciclopedia giuridica Treccani, Aggiorn., VIII, Roma, 2000 - PETRINI D., La responsabilità penale per i reati via internet, Napoli, Jovene, 2004 - MANNA A., Codice della privacy: nuove garanzie per i cittadini nel Testo unico in materia di protezione dei dati personali, in Diritto penale e processo, 2004, pagg. 15-31 - ONORATO P., La tutela penale del diritto d’autore. Le fattispecie incriminatrici dopo la Legge n. 248/2000, in Cassazione penale, 2003, pagg. 675-689

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N.B. A causa delle frequenti novità normative in molti settori del diritto penale dell’informatica e della perdurante assenza di specifici manuali di studio, all’inizio del corso potrebbero essere indicati altri testi più aggiornati, dei quali verrà dato apposito avviso sul sito internet della Facoltà (prima di iniziare la preparazione dell’esame, si prega quindi di consultare sempre la pagina internet del docente titolare del corso). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l'assegnazione della tesi di laurea occorre che il candidato mostri particolare propensione per le materie penalistiche e, a tal riguardo, sarà tendenzialmente preferito chi ha partecipato attivamente al corso, alle esercitazioni o ad altre iniziative afferenti alla materia. Il tema sarà concordato col docente; per l’assegnazione definitiva della tesi ed il conseguente deposito del titolo si disporrà solamente in seguito alla presentazione, da parte del candidato, di una traccia ragionata di ricerca elaborata in base a letture propedeutiche ed alla verifica concreta di adeguate disponibilità di materiali di consultazione.

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DIRITTO PRIVATO COMPARATO 2° semestre - 6 crediti Prof.ssa Luisa Antoniolli e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso mira ad approfondire lo studio e l’applicazione delle metodologie comparatistiche nel settore del diritto dei contratti, attraverso l’analisi di documenti giuridici quali leggi, sentenze e materiali dottrinari, provenienti da diversi sistemi nazionali,. L’utilizzo diretto di materiali giuridici diversi è necessario per comprendere il modo con cui problemi giuridici analoghi sono affrontati in modo più o meno divergente nei vari ordinamenti, ed impostare quindi in modo corretto il lavoro di comparazione. PREREQUISITI Il corso di diritto privato comparato presuppone la conoscenza delle caratteristiche fondamentali delle principali famiglie giuridiche occidentali, nonché delle metodologie del diritto comparato, che sono oggetto dello studio del corso di sistemi giuridici comparati. Inoltre, esso presuppone la padronanza dei concetti e delle norme relative ai principali istituti del diritto privato patrimoniale nel diritto italiano, oggetto del corso di istituzioni di diritto privato, che formano le basi necessarie per il lavoro di comparazione. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso mira all’approfondimento dei temi della comparazione giuridica nell’ambito del diritto dei contratti in alcuni ordinamenti paradigmatici della tradizione giuridica di civil law e di common law. Tale lavoro verrà svolto sia attraverso la macrocomparazione delle caratteristiche generali dei diversi ordinamenti nazionali, sia attraverso la microcomparazione di alcuni istituti e concetti. Verrà inoltre analizzato il fenomeno della progressiva convergenza in ambito europeo nel settore del diritto dei contratti, attraverso l’analisi dell’armonizzazione giuridica operata dalla Comunità europea e di ulteriori strumenti di armonizzazione, quali i Principi del diritto europeo dei contratti (PECL) ed i Principi Unidroit dei contratti commerciali internazionali. Per la frequenza del corso è richiesta la conoscenza passiva dell’inglese, necessaria per la lettura e lo studio dei materiali che verranno analizzati durante le lezioni. Gli studenti che sono in grado di utilizzare ulteriori lingue europee possono scegliere di approfondire lo studio di materiali degli ordinamenti interessati. METODI DIDATTICI Il corso si svolgerà sia attraverso l’inquadramento teorico dei temi oggetto di studio, sia attraverso la discussione di materiali quali sentenze, leggi e altri materiali giuridici rilevanti, con l’intervento attivo e critico degli studenti, a cui potranno essere assegnate singole letture per la discussione in classe. Qualora il numero dei frequentanti lo consenta, sarà possibile anche prevedere la presentazione e discussione di elaborati scritti, individuali o di gruppo, su temi specifici individuati d’accordo con il docente. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame consisterà in una prova orale. Per gli studenti frequentati potranno essere fissate delle modalità alternative di esame; su richiesta potranno essere presentati degli elaborati scritti inerenti a temi trattati durante il corso. TESTI DI RIFERIMENTO - H. KOETZ, S. PATTI, Diritto europeo dei contratti, Milano, Giuffrè, 2006

- Principi di diritto europeo dei contratti (Parti I e II), in Europa e Diritto Privato, 2000, pp. 249-291 (introduzione di C. Castronovo)

- Principi di diritto europeo dei contratti – Parte III, in Europa e Diritto Privato, 2002, pp. 949-975 (introduzione di C. Castronovo)

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Per gli studenti frequentanti ulteriori materiali saranno indicati e messi a disposizione durante il corso. Per gli studenti del corso di laurea quadriennale in giurisprudenza:

- H. KOETZ, S. PATTI, Diritto europeo dei contratti, Milano, Giuffrè, 2006 - G. ALPA, R. DELFINO, Il contratto nel common law inglese, II ed., Padova, CEDAM, 1997 N.B.: gli studenti del corso di Laurea specialistica possono sostenere l’esame di Diritto Privato Comparto quale esame complementare, se non inserito nel piano di studi del corso di Laurea triennale in Scienze Giuridiche.

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DIRITTO PRIVATO COMPARATO DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE 2° semestre - 6 crediti Dott. Umberto Izzo e-mail: ��[email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Attraverso lo studio critico delle tematiche appena descritte, il corso si propone di consentire allo studente di mettere in pratica il metodo della comparazione giuridica, padroneggiando un metodo casistico e multidisciplinare. PROGRAMMA DEL CORSO Mettendo a frutto ed affinando la metodologia e le nozioni di diritto comparato acquisite dallo studente nell’ambito del triennio, il corso si propone di analizzare in che modo il diritto interpreti nell’ambito di sistemi giuridici differenti l’imperativo di ridurre al minimo le occasioni di danno, che, nell’era della globalizzazione del rischio tecnologico, caratterizzano la società contemporanea. Il programma di studio muove dal presupposto che ad ogni latitudine le regole di responsabilità civile e la regolamentazione espressa dalle autorità di controllo statali e sovranazionali costituiscono modi complementari di perseguire questo obiettivo, e si propone di analizzare in una prospettiva di legal process l’interazione che si realizza fra tort law e regulation amministrativa nell’ambito di un confronto fra l’ordinamento giuridico statunitense e quello di alcuni paesi membri dell’Unione Europea, fra cui, in particolare, l’ordinamento municipale e quello francese, in un contesto influenzato in misura crescente dall’azione normativa comunitaria. Nel far ciò, il corso segue un approccio focalizzato su problemi reali, analizzando in che modo specifiche tipologie di rischi, accomunati dal fatto di esprimere esempi concreti del delicato rapporto fra diritto ed incertezza tecnologica, sono oggetto di regolamentazione nei sistemi giuridici considerati. In questa prospettiva, lo studio di fattispecie paradigmatiche -- quali il rischio del contagio determinato da sangue infetto, il rischio da consumo di tabacco, il rischio da consumo di sostanze alimentari infette o nocive, il rischio da onde elettromagnetiche, il rischio legato all’impiego di organismi geneticamente modificati, il rischio da vaccini, il rischio iatrogeno determinato da farmaci o dispositivi medici difettosi, il rischio da trattamento medico -- consentirà di mettere a nudo in che misura i diversi modelli di responsabilità civile e di istituzioni volte a gestire la regolamentazione accentrata del rischio operanti in ciascun sistema giuridico considerato mostrino convergenze e divergenze operazionali spiegabili alla luce delle tradizioni culturali ed istituzionali proprie di ciascuna esperienza giuridica. In particolare verranno affrontati i seguenti argomenti:

• Ricerca dei materiali d’interesse comparatistico • Legal process e comparazione giuridica • Il c.d. principio di precauzione e la globalizzazione del rischio tecnologico • Il rapporto fra scienza, tecnologia e diritto • La regulation federale ed il modello istituzionale di gestione accentrata del rischio

nell’esperienza statunitense • La normativa comunitaria e i modelli istituzionali di gestione accentrata del rischio nell’Unione

Europea e nell’ordinamento francese ed italiano • Il ruolo delle corti e della responsabilità civile nella regolamentazione decentrata del rischio • I modelli di responsabilità civile statunitense, francese ed italiano fra colpa e responsabilità

oggettiva • Le regole in tema di prescrizione dell’azione risarcitoria per il danno lungolatente negli Stati

Uniti, in Francia ed Italia • I piani di indennizzo no-fault nell’esperienza statunitense, francese ed italiana

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METODI DIDATTICI Il corso alternerà alla esposizione teorica delle tematiche, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine concernente la casistica giurisprudenziale relativa ai temi affrontati. Dopo un'introduzione metodologica e teorica agli argomenti del programma, il corso proseguirà seguendo un approccio seminariale, attraverso il quale gli studenti saranno chiamati ad interagire con il docente attraverso la discussione critica in classe di materiali dottrinali, giurisprudenziali e legislativi che saranno segnalati prima dell’inizio delle lezioni. In questo contesto, il corso contempla un modulo di 15 ore in lingua inglese che sarà tenuto congiuntamente dal docente del corso e dal professor Eric Feldman, visiting professor della University of Pennsylvania School of Law, sul tema “US-UE Tobacco Policy and Litigation: An Institutional Comparison”. Il corso si avvarrà di strumenti informatici (WEB Board riservata ai corsisti) per consentire lo scambio di informazioni e materiali fra il docente ed i frequentanti, ai quali è richiesta la capacità di fare propri i contenuti di materiale didattico in lingua inglese e (auspicabilmente) francese. L'esame si sostanzia in una prova orale. Per i frequentanti è prevista la possibilità di sostenere una prova scritta vertente sulla realizzazione di una tesina di approfondimento e ricerca su uno degli argomenti del programma. TESTI DI RIFERIMENTO Ai frequentanti è consigliata la lettura di BASIL MARKESINIS, Il metodo della comparazione (Collana Giuristi Stranieri di Oggi), Milano, Giuffré, 2004, pagg. 270. Altre letture saranno indicate dal docente durante il corso. Testi per i non frequentanti:

- BASIL MARKESINIS, Il metodo della comparazione (Collana Giuristi Stranieri di Oggi), Milano, Giuffré, 2004, limitatamente al Cap. V (pagg. 223-252).

- UMBERTO IZZO, La precauzione nella responsabilità civile. Analisi di un concetto sul tema del danno da contagio per via trasfusionale, Cedam, Padova, 2004. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA La tesi di laurea si pone, di regola, al termine di un ciclo di studi universitari e coincide con un periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica della maturità acquisita dallo studente. Interrogarsi, perciò, sul significato della tesi, prima di intraprendere la scelta che porterà alla sua stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne l'utilità formativa. Compiendo questo bilancio, attraverso il quale si comprende che tipo di rapporto si è riusciti ad instaurare con il diritto, e quali propensioni, passioni e curiosità sono germogliate nel corso degli studi, lo studente trae indicazioni sicure per la scelta del tipo di tesi di laurea da svolgere. La tesi è un testo scritto che tratta un argomento dato, ma è soprattutto un banco di prova atto a stimolare la propria creatività e la propria curiosità intellettuale. Occorre organizzare un discorso, mette conto saperlo documentare, elaborare, vergare, migliorare, presentare, impadronendosi di quei meccanismi di legittimazione del proprio pensiero che sono essenziali per il giurista che intenda mettere a frutto le conoscenze acquisite nel corso dei suoi studi al fine di risolvere problemi attraverso l’argomentazione. Scrivere significa gestire gli strumenti per reperire le informazioni, processare i dati raccolti, elaborarli in una forma che appaia il più possibile convincente. In definitiva, il tempo trascorso “in tesi” insegna al futuro giurista a scrivere ed il giurista sa che una parte considerevole, se non preponderante, delle sue future abilità lavorative e professionali troverà modo di esprimersi attraverso la propria capacità di scrittura. La stesura della tesi di laurea è dunque un momento chiave, durante il quale si testa se stessi, nella consapevolezza di avere occasione in quella sede di rimediare alle proprie lacune ed alla propria inesperienza espressiva. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti di tesi che il docente individua volta per volta nell’ambito di un’area di riflessione scientifica. É richiesta la conoscenza in lettura della lingua inglese ed è auspicata la capacità di fare propri i contenuti di testi redatti in una seconda lingua. I tempi di lavoro sono lunghi.

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DIRITTO PRIVATO DELL’INFORMATICA 2° semestre - 6 crediti Dott. Roberto Caso e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di verificare come l'informatica influisca sul mutamento delle regole privatistiche. PROGRAMMA DEL CORSO L’evoluzione del diritto coincide anche con l’evoluzione dei mezzi espressivi e delle tecnologie connesse a questi ultimi. Ogni stadio evolutivo deriva alcune sue peculiarità dalle caratteristiche delle tecnologie adoperate per rappresentare e trasmettere il diritto. Diventa così fondamentale saper cogliere cosa, di una certa evoluzione, è dovuto alla caratteristiche proprie di una singola tecnologia. Il diritto dei popoli primitivi (c.d. diritto muto) è diverso da quello delle società orali che ancora non conoscono la scrittura. Così come la cultura giuridica che si produce attraverso un’ampia utilizzazione della stampa (libri, collane, riviste, etc.) è molto diversa da quella che poteva contare su rari manoscritti. È verosimile che l’utilizzo dei bit per rappresentare e diffondere la conoscenza giuridica incida sugli stessi contenuti culturali e operazionali. In breve: è probabile che l’uso dell’informatica cambi lo stesso diritto. Quest’ultima affermazione ha una valenza almeno duplice. Il diritto cambia perché le regole operazionali devono adeguarsi ai mutamenti della realtà ovvero perché la costruzione del ragionamento giuridico obbedisce a modalità differenti. Il corso si concentrerà sul primo dei due profili indicati. Il corso tratterà in particolare i seguenti temi:

- Proprietà intellettuale e tecnologie digitali - Privacy e trattamento informatico dei dati personali - Contratto dell’era digitale

METODI DIDATTICI Il corso alternerà all’esposizione teorica della tematica, una puntuale analisi delle varie problematiche ed una specifica indagine concernente i profili applicativi. Dopo un'introduzione metodologica, si approfondirà il tema specifico del corso. I frequentanti devono seguire le lezioni e studiare il materiale messo di volta in volta a disposizione prima delle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si sostanzia in una prova orale. Gli studenti frequentanti sostengono anche una prova scritta finale relativa ai temi trattati a lezione. TESTI DI RIFERIMENTO

- G. PASCUZZI, Il diritto nell'era digitale. Tecnologie informatiche e regole privatistiche, Seconda edizione, Bologna, Il Mulino, 2006

- R. CASO, Digital rights management - Il commercio delle informazioni digitali tra contratto e diritto d’autore, Cedam, Padova, 2004 (ristampa, Trento, 2006, disponibile gratuitamente in formato pdf all’indirizzo Internet: http://www.jus.unitn.it/users/caso/pubblicazioni/drm/home.asp?cod=roberto.caso).

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CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA La tesi di laurea si pone, di regola, alla fine degli studi universitari e coincide quindi, per definizione, con un periodo di bilanci (non solo culturali), costituendo anzi essa stessa uno strumento di verifica. Interrogarsi, perciò, sul suo significato, prima di intraprenderne la stesura, rappresenta un modo per delinearne il valore e scoprirne (se esiste) l'utilità. La dissertazione finale dovrebbe essere, nelle intenzioni, una sorta di esercizio riepilogativo, anche se, in una facoltà pervicacemente “orale” quale è quella di Giurisprudenza, essa costituisce (spesso) il primo momento ufficiale di riflessione “vergata” e, sotto questo profilo, va considerata un esordio piuttosto che un bilancio. Ma posto che l'argomento è unico, il più delle volte specifico e, in qualche caso riguarda materie che non hanno formato oggetto di studio nel corso degli anni universitari, è evidente che la tesi non possa essere considerata come la prova di quanto si è imparato, sempre che con questa espressione ci si riferisca alle nozioni o ai contenuti. Se questo è vero, l'utilità di questo sforzo finale va ricercata nella dimostrazione del possesso di un metodo e di una serie di strumenti di indagine. Il docente individua periodicamente un filone di riflessione in relazione al quale definisce un certo numero di argomenti di tesi. Il candidato sceglie nell'ambito degli argomenti disponibili. E' richiesta la conoscenza almeno di una lingua straniera.

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DIRITTO PROCESSUALE TRIBUTARIO 2° semestre - 6 crediti Dott.ssa Alessandra Magliaro – Dott. Maurizio Matteuzzi e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI La finalità principale del corso è quella di fornire allo studente gli strumenti che gli consentano di comprendere il funzionamento della giustizia tributaria. PROGRAMMA DEL CORSO Durante gli incontri sarà analizzato il contenuto del d.lgs. 31 dicembre 1992 n. 546 in vista di una conoscenza sia teorica che pratica del contenzioso tributario. Alle lezioni teoriche sarà affiancata la simulazione di un processo tributario in cui gli studenti saranno chiamati, divisi in gruppi, a partecipare attivamente sostenendo, secondo l’iter processuale tipico del giudizio avanti la commissione tributaria provinciale, le ragioni di un contribuente in contrapposizione a quelle dell’Agenzia delle Entrate. Gli argomenti trattati saranno: 1. - Disposizioni generali 2. - Il giudizio di primo grado 3. - I procedimenti cautelari e conciliativi 4. - Il giudizio d’appello e l’esecuzione delle sentenze tributarie 5. - Ricorso per cassazione e giudizio d’ottemperanza TESTI DI RIFERIMENTO

- CONSOLO, GLENDI, COMMENTARIO BREVE ALLE LEGGI DEL PROCESSO TRIBUTARIO, PADOVA 2005 - BAGLIONE, MENCHINI, MICCINESI, IL NUOVO PROCESSO TRIBUTARIO, II, ED, MILANO 2004

È indispensabile l'utilizzo di una raccolta aggiornata di leggi tributarie. All’inizio del corso verranno segnalati ulteriori testi aggiornati con le più recenti modifiche.

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DIRITTO ROMANO 2° semestre - 6 crediti Prof. Gianni Santucci e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Parte generale Contenuto del corso: la responsabilità extracontrattuale in diritto romano. Obiettivi di apprendimento: il corso intende offrire un quadro il più possibile dettagliato degli sviluppi storici e dell’impianto dogmatico finale della figura giuridica in esame, attraverso l’esegesi e il commento dogmatico delle fonti giurisprudenziali e legislative romane pertinenti (fonti pregiustinianee e principalmente il titolo IX, 2 ad legem Aquiliam dei Digesta Iustiniani). Parte speciale Contenuto del corso: antigiuridicità e colpevolezza dell’illecito civile nella tradizione romanistica posteriore fino ai principali modelli contemporanei (esperienze austriaca, francese, italiana e tedesca). Obiettivo di apprendimento: la consapevolezza per il giurista dell’utilità della conoscenza storico-dogmatica delle odierne figure giuridiche del diritto privato, intesa quale utile chiave di lettura sia dei problemi del presente sia per la comprensione delle differenze e delle identità all’interno dei sistemi giuridici giusprivatistici contemporanei. Il metodo utilizzato sarà quello storico-comparatistico. PREREQUISITI Il corso presuppone la conoscenza di base degli istituti fondamentali del diritto privato romano e del diritto privato italiano. Delle fonti giurisprudenziali sarà costantemente illustrato il contenuto in lingua italiana, anche se si deve ricordare che gli studenti muniti di una, seppur minima, familiarità con la lingua latina si potranno trovare facilitati nell’apprendimento. METODI DIDATTICI Il corso avrà andamento seminariale e pertanto la frequenza è vivamente consigliata; la didattica si fonda essenzialmente sulle lezioni del docente che provvederà di volta in volta a distribuire i necessari materiali a supporto delle lezioni. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolge in forma orale. É previsto per i soli frequentanti un preappello su tutto il programma a fine corso. TESTI DI RIFERIMENTO Studenti frequentanti: un’assidua e partecipata frequenza al corso consente agevolmente di organizzare la preparazione all’esame sugli appunti presi a lezione e sul materiale ivi distribuito Studenti non frequentanti: - ALESSANDRO CORBINO, Il danno qualificato e la lex Aquilia, Padova 2005 (edizioni Cedam), pp.1-177. CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si fa presente che ai fini dell'assegnazione delle tesi di laurea non esistono criteri preferenziali di sorta; si richiede soltanto la conoscenza della lingua latina e di almeno una lingua straniera. L'argomento sarà individuato d'intesa con il candidato e potrà anche vertere su schemi giuridici attuali nella prospettiva storico–comparatistica. I tempi dell'elaborazione non possono essere preventivamente determinati se non in linea di massima, in quanto dipendono esclusivamente dall'impegno e dalle attitudini del candidato.

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DIRITTO RUSSO E DELLA COMUNITÀ STATI INDIPENDENTI 2° semestre - 6 crediti Prof. William B. Simons Il corso sarà tenuto dal professor William B. Simons, direttore dell’Institute of East European Law and Russian Studies, Leiden University – Faculty of Law. PROGRAMMA DEL CORSO It is an understatement to say that - over the last decade - much has changed in Central and Eastern Europe (CEE) and in the former USSR (most of the countries of which have joined together in the Commonwealth of Independent States - CIS). However, there is also much in the CEE/CIS countries that retains (some of) the “old” essence of the Soviet system. The fields of law and the economy are no exception to these general statements. This course will offer an introduction to the legal regime in the transition phase in the region: the move away from state-controlled economies and single-party political systems towards the societies based on the rule of law, democratic institutions and market principles of coordinating the economy. The largest country and historically the most important, the Russian Federation, will be used as the prime example for this course of the transitions in law and economy. The main topics to be discussed are: Historical Review of Legal Developments in Russia. Scope and Main Issues of Legal Reform Post-Communism. The Making of Constitutions in Post-communist Central and Eastern Europe

State Organs. Separation of Powers. The Law-Making Process. The Constitutional Court: Organisation and Competence. Review of Practice and Problems.

Human Rights. Restrictions and Guarantees. Political Rights. Dealing with the Past (Lustration, Restitution, Criminal; Liability, Secret Files). Economic and Social Rights. The Social State Principle. The Federal System of the Russian Federation. The Problem of Seccession. Organisation of the Court System. Judicial Independence. The Procuracy.

Legal System: Normative Sources of Law. Forms of Judicial Control. Judicial Practice. The Role of International Law in the Legal System of the Russian Federation. Participation in International

Organisations. Harmonisation of Laws within the CIS. Codification of Private Law in Russia: The Drafting of the Civil Code of 1994. Forms of Ownership. Limitations on the Exercise of Property Rights. Land Ownership. Registration. Lease. Contracts: Freedom and Limitaiton of Contracts. Consumer Contracts. The Weak Party Doctrine. Entrepreneurial Activity. Commercial Organisations. Privatisation. Corporate Governance: Regulation and Practice Foreign Direct Investment. Commercial Arbitration.

Because the course will be offered by visiting professors who will thereafter return to their home university, students shall necessarily sit for the exam right after the end of the course, according to the manner and timing established during the course TESTI DI RIFERIMENTO The students will be required to acquaint themeselves with the main primary legal acts of the Russian Federation (The Constitution, The Civil Code, The Law on Joint Stock Companies, etc.) as well as with some important cases of the Constitutional Court. The main reference textbook for the course will be: G.M.

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Danilenko and W. Burnham, Law and Legal System of the Russian Federation, latest edition. In addition, the lecturers will provide specific readings and sources on the individual lecture topics. N.B. L’esame deve essere sostenuto al termine del corso.

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DIRITTO TAVOLARE 2° semestre – 6 crediti Dott. Andrea Pradi e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di illustrare i caratteri principali della pubblicità tavolare in raffronto al sistema della trascrizione nel più ampio contesto dei trasferimenti della proprietà immobiliare. PREREQUISITI Per la frequenza del corso è richiesto il superamento dell'esame di Istituzioni di diritto privato. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso ha ad oggetto la disciplina del sistema tavolare inserito nel più ampio contesto dei trasferimenti dei diritti immobiliari. Considerato il trasferimento immobiliare quale fattispecie a formazione progressiva (preliminare+atto pubblico+trascrizione/iscrizione) verranno comparate le diverse alternative istituzionali che affidano al sistema pubblicitario efficacia costitutiva o meramente dichiarativa. A tal fine saranno indagate le ragioni storiche e i principi ispiratori del sistema tavolare; il criterio reale di organizzazione della pubblicità tavolare; il principio di iscrizione quello di pubblica fede e di legalità. METODI DIDATTICI Il corso alternerà lezioni di natura teorica a momenti pratici. All'interno del corso verranno offerti due cicli di seminari: uno relativo all'atto pubblico (oggetto, tecniche di redazione ed efficacia) tenuto dal dott. Guglielmo Reina (notaio in Trento); l'altro relativo alla struttura a base reale del libro fondiario, all’oggetto della pubblicità tavolare e all'accesso ai dati tenuto dal dott. Flavio Margonari (Incarico Speciale in materia di Libro Fondiario e Catasto PAT). MODALITA’ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L'esame si svolgerà in forma orale. TESTI DI RIFERIMENTO Agli studenti frequentanti il materiale verrà distribuito durante il corso. Per gli studenti non frequentanti il testo è:- G. GABRIELLI - F. TOMMASEO, Commentario della legge tavolare, ult. ed. Giuffrè, Milano, limitatamente agli articoli 1-13 e 21 del R.D. 28/3/1929 n. 499 e agli articoli 1-12, 19-33, 35-52 e 53-58 della Legge generale sui libri fondiari.

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ESEGESI DELLE FONTI DEL DIRITTO ROMANO 2° semestre - 6 crediti Prof. Massimo Miglietta e-mail: [email protected] PREREQUISITI Per la frequenza non è necessaria la conoscenza della lingua latina, poiché sarà cura del docente rendere accessibile la traduzione dei testi trattati a lezione. Il corso presuppone la conoscenza delle istituzioni di diritto romano (e, possibilmente, il superamento del relativo esame). PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si articolerà intorno ad una "parte generale" e ad una "parte speciale". Le lezioni consisteranno nella lettura e nella analisi approfondite dei passi al fine di illustrare praticamente le tecniche interpretative dei giuristi romani - presupposto indispensabile per la formazione del giurista moderno. Tale svolgimento del corso è teso a favorire nello studente l'apprendimento del "metodo deduttivo" - vera peculiarità della giurisprudenza romana - metodo ispirato alla individuazione della "regola" a partire dal "caso concreto" e, dunque, fecondo ed efficace per la risoluzione delle controversie. Alcune lezioni consentiranno, infine, di verificare la differenza tra il metodo sintetico ed efficace (poiché ancorato alla realtà) della produzione giurisprudenziale romana rispetto alla prolissità, alla contraddittorietà e alla genericità che, spesso, contraddistinguono il tenore delle moderne sentenze di merito e di legittimità. Il corso avrà carattere seminariale: è, pertanto, vivamente consigliata la frequenza. METODI DIDATTICI Lezioni a carattere esegetico. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame si svolgerà in forma orale. E' prevista, per i soli frequentanti, la possibilità di usufruire di una cosiddetta 'prova scritta intermedia'. TESTI DI RIFERIMENTO Per gli studenti frequentanti: Sarà cura del docente fornire a lezione il testo dei passi analizzati; gli studenti frequentanti potranno, pertanto, sostenere l'esame sulla base degli 'appunti' tratti a lezione. Il docente, compatibilmente con i propri impegni, si riserva la possibilità di pubblicare una dispensa del corso.

Gli studenti non frequentanti potranno preparare l'esame, invece, scegliendo una delle opere proposte: 1. G. SCHERILLO, Il testamento [a cura di F. Gnoli], Milano, Cisalpino, ult. ed.; oppure: 2. G. SCHERILLO, Lezioni sulle obbligazioni. Corso di diritto romano [a cura di F. Gnoli], Milano, Cisalpino, ult. ed.; oppure: 3. A. CORBINO, Il danno qualificato e la lex Aquilia. Appunti dalle lezioni di diritto romano, Catania, Libreria Editrice Torre, 2003.

N.B. Per regole di carattere generale, relative al divieto di reiterazione di progammi d'esame, la scelta di uno dei testi indicati è preclusa a coloro che avessero già sostenuto esami romanistici aventi ad oggetto principale il relativo programma (testamento; responsabilità extracontrattuale; obbligazioni). In questo caso, l'opzione potrà essere effettuata, per i non frequentanti, soltanto in relazione agli altri testi opzionali.

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METODOLOGIA DELLA SCIENZA GIURIDICA 2° semestre - 6 crediti Prof. Paolo Sommaggio e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso intende fornire le basi per una corretta impostazione del tema del metodo del giurista. Offrirà quindi una impostazione fondata sulla logica giuridica intesa come modello di ragionamento basato sulla organizzazione del materiale giuridico da parte tanto del giurista pratico quanto dello scienziato del diritto. PREREQUISITI E’ prerequisito indispensabile avere sostenuto l’esame di Filosofia del diritto. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso intende offrire una panoramica sulla natura del metodo del giurista cercando, nel contempo, di offrire gli strumenti per sviluppare un diverso approccio al dato normativo concepito nell'ottica di una concreta spendibilità nelle professioni legali. Il modello analitico, ermeneutico e retorico costituiranno utili addestramenti al ragionamento giuridico.

- Il problema del metodo nella cultura giuridica contemporanea. - Scienza e metodo. Il metodo nelle Scienze giuridiche. - Il problema del cd. "Sillogismo pratico" e suo superamento. - Argomentazione e dimostrazione. - Teorie contemporanee dell'argomentazione. - Il modello retorico. Il tema delle opposizioni. - Topica e dialettica nella argomentazione. - Il reperimento degli argomenti per il giurista. - La confutazione ed il controllo. - La via retorica alla verità. METODI DIDATTICI Lezioni frontali, seminari di approfondimento. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolge in forma orale TESTI DI RIFERIMENTO a) Studenti frequentanti: - Appunti delle lezioni, unitamente allo studio di: - M. MANZIN, P. SOMMAGGIO (a cura di), Interpretazione giuridica e retorica forense. Il problema della vaghezza del linguaggio nella ricerca della verità processuale, Giuffrè, Milano 2006. b) Studenti non frequentanti (lo studio integrale dei seguenti testi): - M. MANZIN, P. SOMMAGGIO (a cura di), Interpretazione giuridica e retorica forense. Il problema della vaghezza del linguaggio nella ricerca della verità processuale, Giuffrè, Miano 2006. - I. TESTA, P. CANTÙ, Teorie dell'argomentazione. Un'introduzione alle logiche del dialogo, Mondadori 2006.

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RETORICA FORENSE E INFORMATICA GIURIDICA 2° semestre - 6 crediti Prof. Paolo Sommaggio – Dott. Paolo Moro e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Il corso si propone di far comprendere la natura filosofica e metodologica dell'informatica giuridica e della retorica forense, privilegiando l'indagine logica dell'attività che avvocati e magistrati compiono per argomentare nel processo, nel quale è oggi prevalente l'uso di strumenti informatici e telematici. PREREQUISITI E’ prerequisito indispensabile avere sostenuto l’esame di Filosofia del Diritto. PROGRAMMA DEL CORSO 1) Diritto e retorica. 2) Informatica e processo. 3) Struttura dialettica del processo telematico (d.P.R. 13 febbraio 2001 n. 123). 4) Topica e informatica giuridica. 5) Capacità argomentativa orale e scritta. La retorica degli atti scritti. Nella parte pratica, il corso promuove il tentativo di far acquisire la capacità critica di amministrare e organizzare una controversia giuridica attraverso l'esame di significativi casi problematici, tratti dalla giurisprudenza contemporanea. METODI DIDATTICI Lezioni frontali, seminari di approfondimento. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO L’esame si svolge in forma orale. TESTI DI RIFERIMENTO a) Studenti frequentanti: Appunti delle lezioni, unitamente allo studio integrale dei seguenti testi: - P. MORO, L'informatica forense. Verità e metodo, San Paolo Edizioni 2006. - AA.VV., Metodologia della scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell'atto giudiziale, di prossima pubblicazione. b) Studenti non frequentanti: Lo studio integrale dei seguenti testi: - P. MORO, L'informatica forense. Verità e metodo, San Paolo Edizioni 2006. - P. MORO, Fondamenti di retorica forense, Lib. Al segno 2004. - AA.VV., Metodologia della scrittura forense. Manuale di redazione del parere motivato e dell'atto giudiziale, di prossima pubblicazione.

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STORIA DEL DIRITTO ROMANO 2° semestre - 6 crediti Prof. Massimo Miglietta e-mail: [email protected] OBIETTIVI FORMATIVI Premesse alcune considerazioni indispensabili sulla utilità dello studio storico del diritto per la formazione del giurista moderno, sulla storiografia romanistica e sui metodi di indagine, il corso sarà teso, soprattutto, ad illustrare i mutamenti costituzionali che hanno caratterizzato la storia di Roma antica. Si cercherà, pertanto, di identificare, avendo a paradigma il modello romano, quelle che sono — nella vicenda istituzionale di uno Stato — le modalità giuridiche che possono condurre a radicali trasformazioni dell’assetto fondamentale. Per Roma, infatti, ciò ha coinciso col passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, da questa al Principato e, infine, con la irresistibile avanzata della monarchia assoluta (cosiddetto Dominato). Particolare attenzione sarà prestata allo studio delle fonti del diritto e del processo criminale (con speciale riferimento alle molteplici controversie legate al “processo a Gesù”). PROGRAMMA DEL CORSO Parte generale:

1. Il diritto romano e il suo studio; 2. Origini di Roma e organizzazione politica primitiva (cenni); 3. Il decemvirato legislativo e la legge delle XII Tavole; 4. Caduta della monarchia e passaggio alla Repubblica; 5. Magistrature, popolo, senato; 6. Le fonti del diritto (lex, ius civile, ius honorarium, ius gentium, interpretazione giurisprudenziale); 7. La crisi dell’assetto istituzionale repubblicano; 8. L’ingegneria costituzionale di Ottaviano Augusto e il principato; 9. Le fonti del diritto e le costituzioni imperiali; 10. La trasformazione del principato in monarchia assoluta: il Dominato; 11. Le fonti del diritto; 12. Giustiniano e le compilazione del Corpus Iuris Civilis; cenni di diritto bizantino.

Parte speciale: Il diritto criminale e il “processo a Gesù”. TESTI DI RIFERIMENTO Per i frequentanti: per la parte generale saranno sufficienti gli appunti tratti a lezione (che potranno essere integrati attraverso uno dei manuali indicati per i “non frequentanti”); per la parte speciale: AA. VV., Il processo contro Gesù, a cura di F. AMARELLI E F. LUCREZI, Napoli, Jovene 1999 (tutto il volume, ad eccezione dei capitoli II e VII [pagg. 65-84 e 211-227] dei quali è richiesta la sola lettura attenta); Per i non frequentanti: per la parte generale è consigliato il testo di G. SCHERILLO – A. DELL’ORO, Manuale di storia del diritto romano, Milano, Cisalpina ed. 1990 (tutto il volume, ad eccezione delle pagg. 7-60 e 173-198, che dovranno essere oggetto soltanto di lettura). In alternativa, l’esame potrà essere utilmente preparato anche su uno dei seguenti testi: F. AMARELLI – L. DE GIOVANNI – P. GARBARINO – V. MAROTTA – A. SCHIAVONE – U. VINCENTI, Storia del diritto romano (con integrazione di diritto privato), ult. edizione, Torino, Giappichelli 2005; F.M. D’IPPOLITO – F. LUCREZI, Profilo storico istituzionale di diritto romano, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane 2003. Per la parte speciale: AA.VV., Il processo contro Gesù, a cura di F. AMARELLI e F. LUCREZI, Napoli, Jovene 1999 (tutto il volume, ad eccezione dei capitoli II e VII [pagg. 65-84 e 211-227] dei quali è richiesta la sola lettura attenta).

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MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L’esame sarà svolto in forma orale. È tuttavia prevista, per i soli studenti frequentanti, la possibilità di sostenere prove scritte intermedie, il cui esito positivo esonera dalle corrispondenti parti di programma ai fini del conseguimento del voto. CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Per l’assegnazione della tesi di laurea è necessario che lo studente abbia inserito nel piano di studi anche il corso di Diritto romano. L’argomento sarà individuato d’intesa con il candidato. I tempi di elaborazione della tesi non possono essere preventivamente determinati, dipendendo dall’impegno e dalla predisposizione dello studente.

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STORIA DELLE CODIFICAZIONI MODERNE 2° semestre - 6 crediti Prof. Diego Quaglioni – Dott.ssa Lucia Bianchin e-mail: [email protected] [email protected] PREREQUISITI È opportuno che gli studenti abbiano già seguito un corso di Storia del diritto italiano o di Storia del pensiero giuridico moderno. PROGRAMMA DEL CORSO Il corso intende ripercorrere l'itinerario dottrinale e dei mutamenti istituzionali che hanno presieduto al lungo processo di formazione dei codici in Italia e in Europa tra i secoli XVII e XIX. Particolare attenzione sarà offerta alle correnti principali del pensiero giuridico italiano, tedesco e francese del Sei e Settecento e ai motivi prevalenti in seno alla lunga stagione del giusnaturalismo moderno, come esperienza dottrinale e normativa che ha posto le basi dell'idea stessa di codice. MODALITÀ DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO L'esame avrà la forma del colloquio. TESTI DI RIFERIMENTO Nel corso delle lezioni verrà utilizzato: - R. BONINI, Crisi del diritto romano, consolidazioni e codificazioni nel Settecento europeo, Bologna, Patron, 1988 (rist. 2001). Gli studenti che non potranno frequentare regolarmente le lezioni, integreranno la loro preparazione con la lettura di: - P. CARONI, Saggi sulla storia della codificazione, Milano, Giuffrè, 1998 (Per la storia del pensiero giuridico moderno, 51). CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DELLA TESI DI LAUREA Si richiede la disponibilità a lavorare di prima mano sulle fonti e sulla letteratura specialistica.

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ELENCO E PROGRAMMI DEI CORSI LIBERI

E DEI LABORATORI APPLICATIVI

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ELENCO CORSI LIBERI

Corso libero crediti semestre Docente Pag Aspetti criminologici e giuridici del fenomeno mafioso 2 1° Prof. G. Fornasari

Dott. Andrea Di Nicola 146

Informatica e documentazione giuridica 2 1° Prof. G. Pascuzzi Dott. A. Rossato

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Ordinamento forense e deontologia professionale 2 1° Avv. A. de Bertolini 148

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ELENCO LABORATORI APPLICATIVI

Laboratorio Applicativo Crediti Semestre Esperto o Docente Pag. Atti e questioni del processo civile europeo 2 1° Prof.ssa Ena-Marlis Bajons 150 Biotecnologie, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente 2 1° Dott.ssa Silvia Bertazzo 150 I contratti della Pubblica Amministrazione 2 1° Dott.ssa Evelina Stefani 151 I diritti differenziati delle identità religiose nel diritto costituzionale comparato 2 1° Dott.ssa Cinzia Piciocchi 152

I principi comunitari del diritto amministrativo 2 1° Dott.ssa Giulia Bertezzolo 152 Il procedimento amministrativo tedesco 2 1° Dott.ssa Cristina Fraenkel 153 L’ente pubblico e l’organismo di diritto pubblico 2 1° Dott. Antonio Cassatella 153 L’idea di Stato nella cultura politica tedesca tra Weimar e il secondo dopoguerra

2 1° Dott. Maurizio Cau 154

La responsabilità civile della pubblica amministrazione nelle sentenze dei giudici amministrativi

2 1° Dott.ssa Silvia Pellizzari 154

La struttura retorica degli atti giudiziari 2 1° Dott. Federico Brangian 155 La traduzione del diritto comunitario ed europeo 2 1° Dott.ssa Elena Ioriatti 155 La tutela dell’incapace nel diritto civile: interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno

2 1° Prof. Giovanni Pascuzzi – Dott. Carlo Bona 156

Le regole comunitarie in materia di concorrenza 2 1° Dott. Michele Carpagnano 157 Organi politici e organi dirigenziali nella pubblica amministrazione 2 1° Dott. Fulvio Cortese 157 Atti del processo civile e questioni di clinica processuale 2 2° Prof. Marino Marinelli 158 I patti parasociali 2 2° Dott. Gianluca Riolfo 158 I principi costituzionali in materia penale 2 2° Dott. Sergio Bonini 159 I profili tributari delle società cooperative 2 2° Dott. Francesco Montanari 160

L’impatto della scienza medica nel processo 2 2° Dott.ssa Gabriella Di Paolo – Dott. Fabio Cembrani 161

L’imputazione nel processo penale: regole giuridiche e tecniche di formulazione 2 2° Dott. Mario Alessandro Bazzani 162

L’influenza del diritto comunitario sul diritto penale nazionale 2 2° Dott.ssa Emanuela Fronza 163

La Corte dei Conti e le sue funzioni 2 2° Dott.ssa Paola Cosa – Dott. Carlo Mancinelli 163

La Giurisprudenza comparata e comunitaria in materia di legislazione antidiscriminatoria 2 2° Dott.ssa Eleonora Stenico 164

La giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di imposte dirette 2 2° Dott. Paolo Conci 165

La sicurezza alimentare in diritto comparato: regole e culture del cibo a confronto 2 2° Dott. Umberto Izzo -

Dott. Matteo Ferrari 166

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La società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata 2 2° Dott. Valerio Sangiovanni 167 Le società di persone: modello organizzativo legale ed autonomia contrattuale

2 2° Dott. Alessandro Benussi 168

Licenze d’uso sui contenuti digitali: modelli e tecniche di redazione 2 2° Dott. Roberto Caso - Dott.ssa Federica Lorenzato – Dott. Thomas Margoni - Dott. Andrea Rossato

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Regimi di appartenenza nell’ottica dell’analisi economica del diritto 2 2° Dott. Andrea Pradi – Dott. Andrea Rossato 170

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CORSI LIBERI I corsi liberi danno 2 crediti agli studenti iscritti ai corsi di Laurea triennale, specialistica e magistrale; per gli studenti iscritti al corso di laurea quadriennale (ante riforma), sono aggiuntivi rispetto alle 26 annualità e corrispondono ciascuno a 0,40 punti valutati in sede di esame di Laurea. I corsi liberi possono essere registrati unicamente nella data indicata dal docente titolare. ASPETTI CRIMINOLOGICI E GIURIDICI DEL FENOMENO MAFIOSO 1° semestre - 2 crediti Prof. Gabriele Fornasari – Dott. Andrea Di Nicola Scopo Il corso intende approfondire, in chiave interdisciplinare (criminologia/sociologia della devianza e diritto penale), l’evoluzione del fenomeno mafioso e delle strategie di contrasto in Italia. Il corso si inquadra nelle molte attività didattiche, formative e di ricerca che l’Università degli Studi di Trento da tempo porta avanti per approfondire le conoscenze e le tematiche attinenti al fenomeno della criminalità organizzata nei suoi aspetti economici, giuridici e sociali sia a livello nazionale che internazionale. Prerequisito è aver superato gli esami di: a) diritto penale del corso triennale in scienze giuridiche o diritto penale europeo e transnazionale del corso triennale in scienze giuridiche europee e transnazionali e b) criminologia. Oggetto Il corso è organizzato in due moduli, uno criminologico e uno penalistico. Argomenti del modulo criminologico: 1) definizioni, cause, rappresentazioni e storia della mafia dalle origini ad oggi; 2) pentitismo e maxiprocesso; 3) braccio di ferro tra stato e mafia (in particolare: mafiosi e carcere duro, 41-bis); 4) società civile contro la mafia; 5) la mafia di oggi, la mafia imprenditrice. Argomenti del modulo penalistico: 1) storia delle legislazione antimafia (in particolare: i reati associativi); 2) altre fattispecie incriminatrici legate al fenomeno mafioso (ad es. 640bis, 513bis c.p.); 3) questioni relative alla prova nei processi di mafia; 4) trattamento penitenziario dei detenuti per reati di mafia; 5) valutazione della normativa antimafia in chiave comparatistica. Il corso, della durata di 20 ore, si svolge non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso discussioni in aula nelle quali vengono coinvolti gli studenti. Sono anche previste riflessioni comuni attorno a testi letterari o opere cinematografiche sulla mafia. Modalità di svolgimento Parallelamente al corso è organizzato un ciclo di Seminari di antimafia nel quale vengono approfonditi aspetti concreti di tecnica dell’investigazione in materia di criminalità organizzata con l’aiuto di esperti (pubblici ministeri antimafia, funzionari dei corpi speciali che si occupano di investigazioni antimafia).

La verifica dell’apprendimento avverrà tramite relazioni da parte degli studenti durante le lezioni o prova scritta finale.

Visto il carattere seminariale e a frequenza obbligatoria del corso, il materiale bibliografico relativo ai temi trattati è distribuito durante le lezioni.

Il corso, per le modalità didattiche, è a numero chiuso (30 studenti). I Seminari di antimafia sono, però, aperti a tutti gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza.

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INFORMATICA E DOCUMENTAZIONE GIURIDICA 1° semestre - 2 crediti Prof. Giovanni Pascuzzi – Dott. Andrea Rossato Scopo Il corso si propone di rendere familiari contenuti e modalità di consultazione delle principali banche dati giuridiche (italiane, comunitarie, straniere) e di lumeggiare i temi connessi alla ricerca automatica dei dati (operatori booleani, ricerca per canali, ricerca concettuale, ricerca testuale, tecniche di troncamento, tecniche di mascheramento). Oggetto È indispensabile possedere una alfabetizzazione informatica ed essere in grado di navigare in Internet. Il corso si struttura in quattro parti:

Dalla carta al bit La ricerca tradizionale dei dati giuridici (supporti cartacei). Repertori e riviste cartacee specializzate. Dalla carta al bit. La ricerca computerizzata dei dati giuridici. Conservazione e diffusione del dato giuridico. Reti per la comunicazione dei dati. Rete Internet. Banche dati.

Le banche dati giuridiche Approfondimento delle tecniche di consultazione delle principali banche dati giuridiche e degli archivi giuridici elettronici su CDROM. In particolare saranno indagati: a) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca del diritto italiano. b) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca del diritto comunitario. c) Banche dati on-line e CDROM per la ricerca dei dati giuridici nelle esperienze: francese, tedesca, inglese, statunitense.

Informazione giuridica in internet I siti web che diffondono dati giuridici e informazioni utili al lavoro del giurista.

Tendenze evolutive La strutture del web semantico ed il suo impatto nella ricerca e nel reperimento delle informazioni giuridiche. Modalità di svolgimento Il corso si svolgerà nelle aule informatiche della Facoltà affinché i frequentanti possano avere esperienza diretta della ricerca dei dati giuridici nelle esercitazioni che si alterneranno alle lezioni. LETTURE CONSIGLIATE

- G. PASCUZZI, Cyberdiritto.2.0 Guida alle banche dati italiane e straniere, alla rete Internet e all’apprendimento assistito da calcolatore, Zanichelli, Bologna, 2003, seconda edizione. - G. PASCUZZI, Il diritto tra tomi e bit. Generi letterari e ipertesti, Cedam, Padova, 1997.

- A. ROSSATO, Tendenze evolutive nello spazio digitale, IN G. PASCUZZI (a cura di), Diritto e tecnologie evolute del commercio elettronico, Cedam, Padova, 2004, pp. 19-57.

Altro materiale di approfondimento verrà indicato agli studenti all’inizio del corso.

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ORDINAMENTO FORENSE E DEONTOLOGIA PROFESSIONALE 1° semestre - 2 crediti Avv. Adolfo de Bertolini Oggetto La professione forense, così come in parallelo l'ingresso in Magistratura, rappresenta un punto di arrivo quasi naturale e ideale per gli studenti delle Facoltà di Giurisprudenza. Professione di antica e necessaria origine (se ne vedranno esempi significativi in una rapida retrospettiva), l'Avvocatura esprime e tende a realizzare, nel suo nucleo essenziale, il diritto alla difesa riconosciuto a ciascun uomo in quanto persona. Consegue necessariamente un ordinamento professionale autonomo, corpus normativo nel pluralismo degli ordinamenti, così da garantire l'effettività dell'esercizio del diritto di difesa in piena libertà ed autonomia. La figura professionale dell'Avvocato, sostanzialmente rimasta immodificata per decenni, ha subito negli ultimi anni profondi e rapidi cambiamenti dovuti alla forte accelerazione nei mutamenti economico, politico-istituzionali non solo del nostro Paese. L'Ordinamento comunitario, nella progressiva integrazione con gli ordinamenti nazionali, ha inciso in misura sensibile sul ruolo dell'Avvocato imponendo nuovi e differenti modi e ambiti di esercizio della professione; libera prestazione dei servizi e diritto di stabilimento conducono alla nuova figura di Avvocato europeo. La conoscenza, l'apprendimento e la concreta osservanza della deontologia si impongono tanto come momento formativo del capitale umano del futuro professionista quanto come essenza stessa della professione. Il corso ha ad oggetto l'ordinamento professionale vigente, inscindibilmente legato a un complesso di principi e regole di condotta che tendono alla deontologia come teoria dei doveri, sistema di regole di comportamento che unisce diritto, etica e prassi forense, senza con essi confondersi. Il corso ha la durata di venti ore, l'orario e le modalità di iscrizione saranno comunicate mediante avvisi on line. La frequenza e la presentazione di un elaborato scritto, secondo la valutazione del docente, corrispondono al riconoscimento di 2 crediti.

N.B. Si ricorda che una delle prove orali dell'esame da avvocato consiste nella dimostrazione di conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato. LETTURE CONSIGLIATE

Alpa Guido e Zatti Paolo - Codici deontologici e autonomia privata, Giuffrè 2006 Cappelli Paolo - Manuali Diritto e Formazione, Guida alla conoscenza dell’ordinamento e della deontologia forensi, Giuffrè, 2005 Danovi Remo - Codice dell’Avvocato, Giuffrè, 2006 - Il codice deontologico forense, Giuffrè, 2006 - Il procedimento disciplinare nella professione di avvocato, Giuffrè, 2005 - La professione d'avvocato, testi legislativi e codice deontologico, Giuffrè, 2003 Guida al Diritto, Il Sole 24 Ore - Le responsabilità dell’Avvocato, Profili civili, penali e disciplinari, Nuovo Codice Deontologico, Garello – Piselli - Scuto, 2003 Mariani Marini Alarico - Processo e verità, Collana formazione Giuridica, Edizioni Plus, 2005

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Randazzo Ettore - La giustizia nonostante, Sellerio Editore, 2006 - L’avvocato e la verità, Sellerio Editore, 2003 - Deontologia e tecnica del penalista, Giuffrè, 2000 Tacchi Francesca - Gli avvocati italiani dall’Unità alla Repubblica, Il Mulino, 2002

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LABORATORI APPLICATIVI I laboratori applicativi danno 2 crediti agli studenti iscritti ai corsi di Laurea triennale, specialistica e magistrale; per gli studenti iscritti al corso di laurea quadriennale (ante riforma), sono aggiuntivi rispetto alle 26 annualità e corrispondono ciascuno a 0,40 punti valutati in sede di esame di Laurea. I laboratori applicativi possono essere registrati unicamente nella data indicata dal docente titolare. Atti e questioni del processo civile europeo 1° semestre - 2 crediti Prof.ssa Ena-Marlins Bajons Oggetto del laboratorio e materiali saranno resi noti all’inizio delle lezioni. Biotecnologie, sicurezza alimentare e tutela dell’ambiente 1° semestre - 2 crediti Dott.ssa Silvia Bertazzo Scopo: il laboratorio applicativo è finalizzato all’analisi della disciplina giuridica in materia di biotecnologie, con particolare attenzione alle problematiche di natura ambientale e alimentare. Oggetto: il crescente utilizzo di organismi geneticamente modificati pone degli interrogativi sotto il profilo della sicurezza alimentare e della tutela dell’ambiente. Ciò ha condotto recentemente ad un vivace dibattito giuridico a livello internazionale, in cui si registrano posizioni distanti, tra chi sostiene la sostanziale equivalenza tra prodotti OGM e quelli tradizionali e chi preferisce invece adottare un approccio precauzionale, scegliendo di introdurre restrizioni al commercio di tali prodotti. Il laboratorio applicativo partirà dall’esposizione dei principi e delle norme elaborati a livello comunitario, che verranno comparati con quelli sorti in ordinamenti giuridici extra-europei, in particolar modo quello statunitense. In un secondo momento si analizzerà la disciplina di carattere internazionale, derivante dagli accordi stipulati nel quadro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e dal Protocollo sulla Biosicurezza (Cartagena, 2000). Verranno considerati i profili relativi alla conservazione della biodiversità e delle colture “tradizionali”, nonché quelli attinenti alla tutela e all’informazione del consumatore. Lo studio del materiale normativo avverrà anche attraverso l’esame di casi giurisprudenziali. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore a carattere seminariale e richiede la partecipazione attiva all’analisi dei casi pratici. Agli studenti verrà fornito il materiale necessario all’inizio del laboratorio. La frequenza è obbligatoria.

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I contratti della pubblica amministrazione 1° semestre - 2 crediti Dott.ssa Evelina Stefani Scopo: il laboratorio si propone di approfondire la materia dei contratti che vedono quale parte contrattuale la Pubblica Amministrazione con le annesse problematiche legate alla presenza, nella formazione, nella conclusione e nell’esecuzione del contratto, di un soggetto per sua natura peculiare rispetto al privato contraente. Oggetto: innanzitutto saranno presi in considerazione i caratteri generali dell’attività contrattuale della p.a., in contrapposizione all’attività di tipo autoritativo, a partire dalle modifiche apportate nel 2005 alla legge sul procedimento amministrativo, n. 241/1990. Dopo aver operato una classificazione delle tipologie contrattuali in cui risulta coinvolta la p.a., ci si soffermerà in particolare sul contratto d’appalto avendo riguardo anche alle disposizioni contenute nel cd. “codice dei contratti pubblici” nonché nella normativa comunitaria. In particolare si analizzeranno il procedimento per la formazione del contratto, cd. “procedimento dell’evidenza pubblica”, e i sistemi di scelta del contraente privato. In questa sede si prenderanno in considerazione anche i profili legati alla eventuale illegittimità del bando di gara. Particolare rilievo sarà dato all’incidenza dei vizi del procedimento di evidenza pubblica sulla sorte del contratto già concluso, con specifico riferimento ai recenti orientamenti giurisprudenziali relativi alla sorte del contratto dopo l’annullamento dell’aggiudicazione. Si accennerà altresì agli aspetti relativi al riparto della giurisdizione in caso di controversie che insorgano nella fase precedente e in quella successiva alla stipulazione del contratto. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore di lezione in forma seminariale con esame finale, consistente in una prova scritta. La spiegazione teorica degli istituti e delle problematiche ivi sottese sarà accompagnata dall’esame e dalla discussione delle più significative pronunce giurisprudenziali intervenute in materia. I materiali necessari per la partecipazione alle lezioni nonché per la preparazione della prova scritta saranno indicati durante il laboratorio. La frequenza è obbligatoria.

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I diritti differenziati delle identità religiose nel diritto costituzionale comparato 1° semestre - 2 crediti Dott.ssa Cinzia Piciocchi Scopo: il laboratorio applicativo propone l’analisi comparata del fondamento costituzionale dell’attribuzione di diritti differenziati ad alcuni gruppi, in ragione della loro identità religiosa. Il laboratorio mira ad analizzare e ad evidenziare eventuali tratti comuni nel riconoscimento della rilevanza giuridica delle identità religiose da parte di alcuni ordinamenti ed in particolare il fondamento costituzionale dell’attribuzione di diritti differenziati. Oggetto: il percorso didattico prende le mosse dall’analisi comparata dei “diritti d’esenzione” riconosciuti dagli ordinamenti giuridici (in ambito sia legislativo, sia giurisprudenziale), in virtù della richiesta di differenziazione da parte di alcuni gruppi religiosi. In particolare, saranno considerate l’esperienza giuridica statunitense, britannica ed italiana nonché quella francese, che presenta profili contrastati. Attraverso l’analisi e la discussione di casi, si cercherà di comprendere quali siano i tratti costitutivi delle identità religiose giuridicamente rilevanti. In una seconda parte, si cercherà di comprendere quali problematiche ponga il riconoscimento di diritti differenziati da parte degli ordinamenti giuridici. Alla luce dei casi analizzati e discussi, si condurrà un’analisi induttiva volta, da un lato, a tratteggiare in prospettiva comparata i diversi approcci giuridici verso la richiesta di riconoscimento dei gruppi religiosi e, d’altro lato, volta a comprendere i possibili significati della “laicità” degli ordinamenti costituzionali. Modalità di svolgimento: il laboratorio ha una durata di 20 ore a carattere seminariale e richiede la partecipazione attiva all’analisi dei casi ed alla discussione. È richiesta la conoscenza almeno passiva della lingua inglese. I materiali saranno distribuiti durante il laboratorio, che si avvarrà della collaborazione dei dott. T. Leonardi e S. Penasa. Numero massimo di partecipanti: 40 con frequenza obbligatoria. I princìpi comunitari del diritto amministrativo 1° semestre - 2 crediti Dott.ssa Giulia Bertezzolo Scopo: l’integrazione europea ha dato avvio, sul piano giuridico, ad un processo tale per cui i principi elaborati nei diversi Stati membri, una volta trasposti nel diritto comunitario e rielaborati all’interno di questo sistema, divengono a loro volta modello per i diversi sistemi nazionali. Questo processo è frutto, nel diritto amministrativo comunitario, prevalentemente dell’opera giurisprudenziale della Corte di Giustizia. Con il laboratorio ci si propone quindi di introdurre gli studenti alla conoscenza del diritto amministrativo comunitario attraverso l’analisi del ruolo svolto dalla Corte, in particolare dal punto di vista della elaborazione “creativa” dei principi del diritto comunitario e della dialettica con le magistrature interne. Oggetto: il laboratorio sarà dedicato all’analisi dei principi di diritto amministrativo elaborati a livello comunitario e dell’influenza che essi svolgono nel diritto interno. A seguito di una breve introduzione si passerà dunque all’esame di alcune sentenze significative della Corte di giustizia. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore con esame finale. La frequenza è obbligatoria.

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Il procedimento amministrativo tedesco 1° semestre - 2 crediti Dott.ssa Cristina Fraenkel-Haeberle Scopo: il laboratorio si propone di approfondire in una prospettiva comparata i principi dell’attività amministrativa procedimentalizzata. Il procedimento amministrativo viene analizzato come il luogo della partecipazione in cui si esprime il rapporto dialettico tra amministrazione, destinatari del provvedimento e terzi. Oggetto: oggetto di analisi sarà in particolare il modello tedesco di procedimento amministrativo, disciplinato fin dal 1976 in maniera organica dalla Legge federale sul procedimento amministrativo (Verwaltungsverfahrensgesetz – VwVfG). In particolare verranno analizzati la genesi della Legge, i principi fondamentali del procedimento, il concetto di provvedimento amministrativo particolare e generale (Verwaltungsakt, Allgemeinverfügung) e di contratto di diritto pubblico (öffentlich-rechtlicher Vertrag); verranno studiate le diverse gradazioni dei vizi del provvedimento (manifeste inesattezze, vizi formali e loro sanatoria, conversione, annullamento e nullità), i provvedimenti di secondo grado ad esito demolitorio (Rücknahme, Widerruf) e la riapertura del procedimento (Wiederaufgreifen des Verfahrens). Per la frequenza del laboratorio non è richiesta la conoscenza del tedesco. Modalità di svolgimento: l’insegnamento teorico in forma seminariale sarà accompagnato dall’esame e dalla discussione di casi pratici. Il materiale necessario alla partecipazione sarà indicato all’inizio del laboratorio che si concluderà con una prova scritta. L’ente pubblico e l’organismo di diritto pubblico 1° semestre - 2 crediti Dott. Antonio Cassatella Scopo: condurre una riflessione sul rapporto fra diritto interno e diritto comunitario nella definizione delle soggettività giuridiche pubbliche, anche alla luce della giurisprudenza prodotta in materia sia dalle corti nazionali che dalle corti comunitarie. Oggetto: il laboratorio mira ad esaminare, innanzitutto, il concetto di “ente pubblico” affermatosi nell’ordinamento italiano, cogliendo le peculiarità delle varie elaborazioni intervenute in materia. Verrà successivamente esaminato il concetto di “organismo di diritto pubblico”, avente origine nell’ordinamento comunitario, illustrandone quindi l’impatto nell’ordinamento interno. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore di lezione, basate sulla spiegazione generale dell’argomento e sulla discussione di casi pratici. Durante il laboratorio verranno indicati agli studenti i materiali per consentire una partecipazione attiva e consapevole alle lezioni. Il conseguimento dei crediti è subordinato al superamento di una prova scritta che si terrà alla fine del laboratorio. La frequenza è obbligatoria.

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L'idea di Stato nella cultura politica tedesca tra Weimar e il secondo dopoguerra 1° semestre - 2 crediti Dott. Maurizio Cau Scopo: il laboratorio si propone di ricostruire i tratti principali della riflessione sullo Stato condotta in seno alla cultura politica e giuridica tedesca negli anni che vanno dall’esperienza weimariana alla nascita della Repubblica Federale Tedesca. Oggetto: partendo da un esame della tradizione dottrinale che ha informato la riflessione politica e la scienza giuspubblicistica tedesche degli anni Venti e che ha trovato piena espressione negli scritti di Hans Kelsen, Hermann Heller, Carl Schmitt e Rudolph Smend, si ripercorreranno i principali modelli teorici sviluppati dalla dottrina dello Stato tedesca negli anni che vanno dall’affermazione del terrore nazionalsocialista alla rinascita democratica postbellica. Particolare attenzione sarà dedicata alla ricostruzione dell’intensa interazione tra cultura politica e Staatsrechtslehre caratteristica della Germania degli anni Cinquanta e Sessanta, vale a dire all’esame delle basi teoriche del processo di democratizzazione affrontato dalla Repubblica Federale Tedesca, segnata da una controversa ripresa delle matrici teoriche smendiane e schmittiane, da un profondo ripensamento dei rapporti tra Stato e società, nonché dall’aspirazione ad una rinnovata dialettica tra unità statuale e pluralismo, tra “decisione” e “integrazione”. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore di lezione. La responsabilità civile della pubblica amministrazione nelle sentenze dei giudici amministrativi 1° semestre - 2 crediti Dott.ssa Silvia Pellizzari Scopo: il laboratorio mira ad approfondire la tematica della responsabilità civile della Pubblica Amministrazione, conseguente all’adozione di provvedimenti amministrativi illegittimi, fornendo un quadro esaustivo della stessa da un punto di vista sostanziale e processuale attraverso l’analisi della giurisprudenza amministrativa formatasi sul punto. Oggetto: il laboratorio sarà dedicato innanzitutto all’evoluzione legislativa e giurisprudenziale che ha condotto all’affermazione della risarcibilità delle posizioni soggettive di interesse legittimo. Oggetto di analisi puntuale saranno poi principalmente gli aspetti applicativi della responsabilità: particolare attenzione verrà data alla natura giuridica della fattispecie risarcitoria e ai suoi elementi costitutivi sia oggettivi che soggettivi, nonché ai profili processuali dati dal riparto di giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario e alle tecniche di tutela accordate dall’ordinamento. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore con esame finale. La frequenza è obbligatoria.

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La struttura retorica degli atti giudiziari 1° semestre - 2 crediti Dott. Federico Brangian Scopo: il laboratorio è finalizzato a mostrare le possibili applicazioni del metodo retorico nella redazione degli atti giudiziari. Oggetto: in linea con le recenti modifiche dell’esame di stato per la professione di avvocato, saranno forniti gli idonei strumenti pratici e concettuali per l’utilizzo delle tecniche argomentative nella scrittura forense. Modalità di svolgimento: sulla base di un testo di riferimento e di documenti che verranno forniti nel corso delle lezioni, dopo adeguata istruzione, lo studente si cimenterà nella redazione di atti giudiziari che verranno discussi sotto il profilo della tecnica argomentativi. La traduzione del diritto comunitario ed europeo 1° semestre - 2 crediti Dott.ssa Elena Ioriatti Scopo: il laboratorio è finalizzato a sensibilizzare gli studenti ai problemi derivanti dalla traduzione dei concetti giuridici. La traduzione delle espressioni linguistiche che trasmettono dati giuridici implica infatti una delicata opera di trasposizione dei concetti da un ordinamento all’altro, o verso più altri, presupponendo quindi una corretta applicazione della metodologia giuridico-comparatistica così come di metodologie proprie di altre scienze, tale la linguistica. Il processo di integrazione europea ha reso tale attività particolarmente importante: essa costituisce infatti un passaggio cruciale nella redazione, attuazione ed applicazione delle direttive e dei regolamenti, oltre che nella pubblicazione delle sentenze della Corte di Giustizia CE e nella creazione dei principi comuni europei. Nel corso del laboratorio particolare attenzione sarà quindi riservata alla traduzione diritto comunitario, al diritto nazionale di attuazione e al diritto privato europeo. Oggetto: la prima parte del laboratorio sarà dedicata all’analisi dell’origine delle problematiche di traduzione dei concetti giuridici, alla loro esposizione teorica ed alle soluzioni proposte dalla comparazione giuridica e dalla linguistica. Saranno nel contempo esaminati alcuni atti comunitari (in particolare direttive, unitamente alla fonte di attuazione italiana e propria di altri ordinamenti, ed altresì regolamenti comunitari) al fine di comprenderne la tecnica di redazione e di traduzione così come concretamente applicata dagli operatori comunitari. Il laboratorio proseguirà con alcune esercitazioni pratiche di traduzione di inglese giuridico, essendo questa la lingua di lavoro utilizzata con prevalenza, tanto nella redazione del diritto comunitario, quanto nella creazione dei principi comuni europei. Modalità di svolgimento: il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di venti ore. Nel corso delle lezioni sarà fornito agli studenti il materiale necessario. E’ richiesta una partecipazione attiva e critica. Al fine di consentire la piena comprensione delle problematiche e delle tecniche di traduzione giuridica del diritto comunitario ed europeo la didattica sarà integrata dalla partecipazione di un docente di linguistica, un traduttore ed un giurista linguista del Consiglio dell’Unione europea.

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La tutela dell’incapace nel diritto civile: interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno 1° semestre - 2 crediti Prof. Giovanni Pascuzzi - Dott. Carlo Bona Scopo: il laboratorio si propone di introdurre gli studenti alle forme di tutela dell’incapace nel diritto civile, analizzandole sia sotto il profilo sostanziale, sia sotto quello processuale. Il metodo proposto è strettamente pratico - applicativo: si seguirà passo per passo un virtuale procedimento di interdizione, uno di inabilitazione, ed uno volto alla nomina dell’amministratore di sostegno, soffermandosi sulle difficoltà, sia d’ordine sostanziale, sia d’ordine processuale, che ogni giorno gli avvocati ed i giudici si trovano ad affrontare. Lo scopo non è quindi solo quello di approfondire il tema della tutela dell’incapace così come sarebbe possibile studiando un manuale, una monografia od un trattato, ma soprattutto quello di portare simili conclusioni sul campo, e pertanto di offrire agli studenti un’anticipazione quanto più possibile realistica di quanto verranno a trovare frequentando da professionisti o da giudici le aule dei tribunali. Oggetto: in un ordinamento ed in una realtà sociale sempre più complessi e per ciò sempre più attenti alla protezioni dei più deboli, la tutela di chi sia o divenga incapace di provvedere ai propri interessi diventa un momento saliente. Tradizionalmente la tutela viene accordata mediante gli strumenti dell’interdizione e dell’inabilitazione. Con l’interdizione chiunque si trovi in una situazione di abituale infermità di mente tale da renderlo incapace di provvedere ai propri interessi viene giudizialmente privato della capacità di agire e si vede nominare un tutore. Con l’inabilitazione chiunque, sempre per infermità abituale, sia solo parzialmente capace di provvedere ai propri interessi viene affiancato da un curatore per il compimento degli atti di straordinaria amministrazione. Recentemente, con la legge 9 gennaio 2004, n. 6, è stato introdotto un nuovo istituto, l’amministrazione di sostegno, nell’intento dichiarato di offrire uno strumento più duttile, che potesse operare anche a fronte di situazioni di incapacità che non derivassero da abituale infermità di mente, e che fosse idoneo a “ritagliare” una tutela su misura per l’incapace, senza privarlo totalmente della capacità di agire o anche solo della capacità di compiere tutti gli atti di straordinaria amministrazione. In tale contesto normativo i problemi interpretativi che giudici ed avvocati si trovano quotidianamente ad affrontare sono svariati: quali tra le alterazioni patologiche delle facoltà mentali sono idonee a giustificare l’intervento del giudice? Lo è ad esempio uno stato depressivo? È sufficiente un’alterazione delle facoltà volitive (come in alcuni casi di etilismo o di intossicazione cronica da stupefacenti) o è necessario siano compromesse anche le facoltà cognitive? É possibile pronunciare l’interdizione o l’inabilitazione quando l’inabilità non è comunque idonea ad incidere sulla sfera patrimoniale dell’incapace? Qual è il momento al quale va ancorato il giudizio sull’incapacità? L’inabilitato è processualmente capace, o piuttosto legittimato ad agire o resistere è il curatore, o ancora vi è una legittimazione congiunta? Qual è il confine tra amministrazione di sostegno ed inabilitazione? Può essere nominato un amministratore di sostegno al solo fine di consentire all’incapace la continuazione dell’attività di impresa? Etc. Modalità di svolgimento: il laboratorio si svolgerà in venti ore. In via preliminare i partecipanti riceveranno un inquadramento generale sul tema oggetto dell’indagine applicativa, unitamente all’indicazione degli opportuni riferimenti legislativi, dottrinali e giurisprudenziali. Nella fase successiva verranno invitati a redigere tutti gli atti di un procedimento di interdizione, di uno di inabilitazione, e di uno volto alla nomina di un amministratore di sostegno. Numero massimo di partecipanti: per consentire un proficuo svolgimento del corso, considerate le difficoltà connesse alla redazione e contestuale correzione e discussione degli atti, il laboratorio è aperto alla partecipazione di non più di venti studenti.

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Le regole comunitarie in materia di concorrenza 1° semestre - 2 crediti Dott. Michele Carpagnano Scopo: il Laboratorio applicativo si propone lo studio delle regole comunitarie della concorrenza e l’analisi delle modalità di applicazione delle stesse da parte delle competenti Istituzioni comunitarie e nazionali. Il Laboratorio è finalizzato alla analisi ed alla comprensione da parte degli studenti della reazione dell’ordinamento giuridico comunitario alle illecite distorsioni della concorrenza nel mercato comune. Oggetto: dopo aver preliminarmente introdotto la funzione storica, economica e sociale del diritto della concorrenza all’interno dell’Unione Europea, si approfondiranno il contenuto sostanziale, gli aspetti procedurali delle regole e concrete modalità di applicazione (public – private enforcement). Considerato il carattere eminentemente giurisprudenziale del diritto comunitario della concorrenza sarà frequente, nel corso del laboratorio, l’analisi e la discussione delle Decisioni della Commissione Europea così come delle Sentenze delle Corti Comunitarie e nazionali. I testi di studio ed i materiali di riferimento saranno indicati all’inizio del laboratorio. Modalità di svolgimento: il Laboratorio si articola in 20 ore di lezione. Si consiglia la frequenza. E’ previsto un esame finale. Organi politici e organi dirigenziali nella pubblica amministrazione 1° semestre - 2 crediti Dott. Fulvio Cortese Scopo: l’obiettivo del laboratorio consiste nello studio critico dell’evoluzione storica e della configurazione attuale dei rapporti tra organi politici ed organi dirigenziali nel sistema amministrativo italiano. Oggetto: premessi brevi cenni storici e comparatistici sui diversi approcci mediante i quali il problema del rapporto tra politica e amministrazione può trovare soluzione sul piano dell’organizzazione pubblica, si passerà ad un esame dettagliato della disciplina costituzionale e dei principi legislativi vigenti nell’ordinamento italiano, sia per ciò che concerne l’amministrazione statale, sia per quanto riguarda l’amministrazione regionale e locale. In particolare, saranno oggetto di specifico esame: 1) il processo di graduale affermazione di un trasversale criterio di “separazione” tra organi politici e organi tecnici; 2) le ragioni funzionali di simili sviluppi in relazione alla progressiva diffusione di un modello amministrativo cd. “di risultato”; 3) le conseguenze operative di detto approccio in ordine alla definizione dello status di dirigente pubblico; 4) il peculiare regime delle nomine “fiduciarie” nei contesti organizzativi di “alta amministrazione”; 5) l’impatto sul sistema complessivo della previsione eccezionale di forme ibride di “spoil system” (ex lege n.145/02). Modalità di svolgimento: il laboratorio si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Sarà dedicato ampio spazio all’analisi delle ricostruzioni dottrinali maggiormente condivise e dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, con discussione collettiva e ragionata di alcune pronunce particolarmente significative. La frequenza è obbligatoria. Il laboratorio si chiuderà con una breve prova scritta.

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Atti del processo civile e questioni di clinica processuale 2° semestre - 2 crediti Prof. Marino Marinelli Oggetto del laboratorio e materiali saranno resi noti all’inizio delle lezioni. I patti parasociali 2° semestre - 2 crediti Dott. Gianluca Riolfo Oggetto: il laboratorio si propone di evidenziare l’evoluzione giurisprudenziale e normativa avutasi negli anni e relativa alla materia dei patti parasociali. Partendo dalla definizione di patto parasociale o accordo di sindacato come contratto atipico, definizione di matrice dottrinale, si procederà alla verifica degli orientamenti espressi dalla Cassazione a partire dagli anni ’30 del secolo scorso sul tema della validità o meno dei suddetti patti. A tal fine verrà presa in esame una sentenza significativa di tali orientamenti. Successivamente, la giurisprudenza di legittimità dagli anni ’90 evidenzia un deciso cambio di rotta, bene espresso una prima volta da Cassazione n° 9975/95, con argomentazioni poi compiutamente espresse da Cassazione n° 14865/01. Entrambe queste sentenze saranno oggetto di approfondita analisi. L’evoluzione della normativa in materia occuperà la seconda parte del corso: a partire dalle prime leggi degli anni ’80 in cui non vi è una disciplina compiuta dell’istituto in questione, per giungere poi al Testo unico della finanza (d.lgs. 58/98) e alla riforma del diritto societario del 2003. Si procederà all’enucleazione delle problematiche più rilevanti proposte dalla lettura degli articoli 122 e 123 del T.U.F., nonché degli articoli 2341-bis e 2341-ter c.c.. Si procederà alla lettura, nell’ambito del laboratorio, di uno o più patti parasociali adottati da società italiane. II materiale per la preparazione della verifica verrà segnalato all’inizio del corso. Le modalità dell’esame verranno stabilite all’inizio del laboratorio.

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I principi costituzionali in materia penale 2° semestre - 2 crediti Dott. Sergio Bonini Scopo: il laboratorio intende approfondire il rilievo dei principi costituzionali in ambito penale attraverso l’analisi dell’evoluzione della giurisprudenza della Corte costituzionale. Oggetto: in un diritto penale moderno nel quale la Costituzione assurge a fondamento delle scelte di incriminazione, essenziale è l’approfondimento delle norme che la Carta costituzionale espressamente dedica alla materia penale. Il laboratorio è rivolto allo studio delle esigenze di natura costituzionale, espresse dall’art. 25, II comma, Cost. ed enucleate nel principio di legalità, il quale opera su tre piani − fonti, formulazione tecnica e interpretazione delle norme, validità della legge penale nel tempo −, i quali corrispondono a quattro principi: riserva di legge, tassatività o sufficiente determinatezza della legge penale, divieto di analogia in malam partem, irretroattività della norma penale. Altrettanto spazio meritano altri principi “dimostrativi” quali il principio di colpevolezza, desumibile dal carattere personale della responsabilità penale (art. 27, I comma, Cost.), e il principio del finalismo rieducativo della pena (art. 27, III comma, Cost.). A quest’ultimo riguardo, è prevista anche una visita guidata all’Istituto penitenziario di Trento e relativo incontro con i detenuti. Contribuiscono a scolpire il “volto” costituzionale dell’illecito penale il principio di materialità e, seppure con “statuto” più controverso, il principio di laicità e il principio di offensività. Nel corso delle lezioni, notevole importanza sarà assegnata allo studio delle principali pronunce della Corte costituzionale in materia. Modalità di svolgimento: il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria e a carattere seminariale, nel contesto delle quali agli studenti sarà richiesta una partecipazione sempre critica e attiva. Al termine del ciclo di incontri è prevista una verifica scritta per procedere all’attribuzione dei crediti. Numero massimo di partecipanti: 30. È consentita la partecipazione a un solo laboratorio applicativo di diritto penale per ciascuno studente.

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I profili tributari delle società cooperative 2° semestre - 2 crediti Dott. Francesco Montanari Scopo: il laboratorio ha lo scopo di individuare le principali problematiche di natura tributaria delle diverse forme di società cooperative, anche in virtù delle sensibili modifiche normative che si sono susseguite negli ultimi anni. Ad una parte introduttiva di tipo istituzionale, necessaria per la piena comprensione dei diversi istituti, verrà affiancata l’analisi di casi pratico - operativi, con particolare riferimento ai diversi orientamenti della prassi amministrativa nonché della giurisprudenza di merito e di legittimità. Verranno, altresì, considerati alcuni profili di compatibilità della disciplina nazionale con il diritto comunitario. Nel corso delle lezioni è prevista la distribuzione di materiale didattico (articoli di dottrina, sentenze, ecc…) Oggetto: il corso avrà ad oggetto, in via del tutto indicativa, i seguenti argomenti: 1) Lineamenti essenziali delle diverse forme di società cooperative rilevanti ai fini tributari:

a) Cooperative agricole; b) Cooperative sociali; c) Cooperative di produzione e lavoro.

2) Il requisito della c.d. “mutualità prevalente”: scopo mutualistico e scambio mutualistico. 3) Esenzioni e agevolazioni tributarie. 4) Cooperative a mutualità non prevalente: conseguenze di ordine tributario. 5) Regime tributario di utili e ristorni. 6) La figura del socio lavoratore. 7) Analisi delle problematiche connesse all’imposta sul valore aggiunto. 8) Cooperative e fiscalità locale. 9) Profili comunitari. 7) Analisi di alcuni casi concreti. Modalità di svolgimento: il laboratorio avrà una durata di 20 ore.

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L’impatto della scienza medica nel processo 2° semestre - 2 crediti Dott.ssa Gabriella Di Paolo – Dott. Fabio Cembrani Scopo: il laboratorio si propone di introdurre gli studenti nelle complesse problematiche che scaturiscono dall’impiego dei nuovi ritrovati tecnologici e della scienza medica nella ricerca della prova e/o nella formazione del convincimento giudiziale nel processo penale. Oggetto: il laboratorio si aprirà con un’introduzione volta a illustrare in chiave problematica gli effetti del rapidissimo progresso tecnologico-scientifico sulla giurisdizione penale, sulla funzione cognitiva del processo. Di seguito verranno affrontate, con un approccio interdisciplinare volto a consentire un dialogo tra i diversi saperi, quello giuridico e quello medico-scientifico, i seguenti argomenti: – la figura del perito (aspetti processuali e metodologia di elaborazione della perizia); – gli accertamenti tecnici irripetibili, in particolare l’accertamento della morte (cause e cronologia); – tecniche di sopralluogo giudiziale, ispezioni, prelievi di campioni; – regole di giudizio (principio dell’oltre ogni ragionevole dubbio) e accertamento del nesso causale; – ruolo del perito nell’accertamento delle lesioni personali, specialmente in punto di indebolimento permanente di un organo, lesioni da arma da fuoco e da energia meccanica; – identificazione personale della vittima e del presunto autore del reato (tecniche di identificazione biometriche, come ad esempio il test del DNA, o basate sulle caratteristiche morfologiche etc.) – etilometro e prelievi ematici coattivi ai fini della ricerca della prova.

Una proficua partecipazione al laboratorio applicativo richiede una certa familiarità con i principi e gli istituti fondamentali del diritto e del processo penale. Il laboratorio è perciò destinato a studenti della Laurea Specialistica e dell’ultimo biennio della Laurea Magistrale che abbiano già sostenuto gli esami dell'area penalistica (diritto penale e procedura penale). Modalità di svolgimento: Il laboratorio si articolerà in 20 ore a carattere seminariale, dove l’insegnamento teorico sarà accompagnato all’analisi di casistica peritale e di pronunce giurisprudenziali. La frequenza è obbligatoria. All’esito del laboratorio ci sarà una prova finale. Il materiale necessario per la partecipazione sarà indicato all’inizio del laboratorio. Numero massimo di partecipanti: data la natura del laboratorio, l’attivazione del medesimo presuppone un numero minimo di partecipanti (10). Il numero massimo di partecipanti è fissato nel numero di 30 studenti.

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L’imputazione nel processo penale: regole giuridiche e tecniche di formulazione 2° semestre - 2 crediti Dott. Mario Alessandro Bazzani Scopo: il laboratorio si propone di indagare sul significato e sul ruolo che la domanda di giurisdizione (esercizio dell’azione penale) riveste nell’attuale sistema processuale, non solo su di un piano meramente teorico, ossia con riferimento ai principi costituzionali (ora mutuati in parte dalle Carte sovranazionali e trasfusi nel ‘nuovo’ art. 111 Cost.) ed alle novità che negli ultimi anni si sono succedute sul piano della legislazione ordinaria, ma con riguardo altresì alla dimensione pratica nella quale si cala l’attività dell’imputare, mediante un’analisi – per dir così – empirica di discutibili indirizzi giurisprudenziali, condotta attraverso l’esame di specifici ‘casi’ e atti giudiziari. Il laboratorio è destinato a studenti che abbiano frequentato o stiano frequentando il corso di Procedura penale. Oggetto: recenti interventi normativi, collocati su diversi livelli nella gerarchia delle fonti, colorano il tema dell’imputazione – da sempre dibattuto – di una luce innegabilmente nuova. Il riferimento, di primo acchito, cadrà sulla riforma costituzionale del novembre 1999 che, riscrivendo l’art. 111, ha tracciato le linee di un ‘procedere rinnovato’, all’interno del quale la posizione del thema decidendum rappresenta una sorta di ‘filo rosso’ che percorre il sistema da cima a fondo. Tenendo fermo, quale referente concettuale, l’enunciazione del fatto che riempie di contenuto la domanda di giurisdizione, il lavoro si snoderà in differenti parti. Dapprima, l’attività del laboratorio tenderà a dimostrare (e a sottolineare) come la qualità descrittiva dell’addebito processuale non possa non risentire della tecnica di costruzione delle norme in campo sostanziale. Ci si dovrà poi interrogare sulla perdurante validità dogmatica di consolidati orientamenti giurisprudenziali che azzerano, nella sostanza, il primo requisito qualitativo dell’imputazione, ovvero la sua capacità di fissare in via esclusiva la materia del decidere. A tal proposito, le elaborazioni offerte dal ‘diritto vivente’ sul principio di correlazione tra accusa e sentenza costituiranno un punto d’osservazione privilegiato per scoprire la varietà degli strumenti che la prassi forgia nel contesto delle aule di giustizia, allo scopo di aggirare una lettura rigorosa dell’art. 521 c.p.p. e della ‘sanzione’ correlata alla sua inosservanza. Infine il laboratorio si soffermerà sul ruolo giocato dai requisiti di “forma” della proposizione accusatoria e sull’impatto che una loro violazione genera sul sistema. Il ragionamento punterà per conseguenza sulla genesi e sul regime del vizio processuale, anche con riguardo alla differente disciplina dettata dal legislatore nelle diverse fasi del procedimento. Modalità di svolgimento: il laboratorio avrà una durata di 20 ore, a frequenza obbligatoria e a carattere seminariale, nell’ambito del quale agli studenti sarà richiesto un lavoro di ricerca e di partecipazione critica, anche attraverso la discussione in aula di concreti ‘casi’ giudiziari. Il materiale necessario sarà indicato all’inizio del laboratorio.

Numero massimo di partecipanti: è consentita la partecipazione di un numero massimo di 25 studenti.

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L’influenza del diritto comunitario sul diritto penale nazionale 2° semestre - 2 crediti Dott.ssa Emanuela Fronza Scopo: il laboratorio intende fornire, attraverso un’analisi della legislazione vigente e della giurisprudenza, le conoscenze fondamentali sull’attuale interazione tra diritto penale e diritto comunitario. Oggetto: il Laboratorio avrà ad oggetto innanzi tutto il diritto esistente. In tale quadro, verranno esaminati i rapporti tra diritto comunitario e diritto italiano (così come disciplinati dalla nostra Costituzione), i principi di diritto comunitario del primato e dell’efficacia diretta di quest’ultimo, il significato della sussidiarietà comunitaria e della sussidiarietà penale e il principio di proporzione. In un secondo momento, verranno prese in esame le diverse forme di interazione tra diritto penale nazionale e diritto comunitario. A tale riguardo si analizzeranno alcune sentenze, in particolare della Corte di Giustizia delle Comunità Europee, rilevanti per la materia trattata e verrà a tal fine richiesto un contributo attivo dei partecipanti. Si passerà poi all’analisi delle prospettive de iure condendo: questa avrà ad oggetto innanzitutto il trattato Costituzione europea e segnatamente l’analisi delle norme rilevanti per il diritto penale sostanziale. Numero massimo di partecipanti: 30. É consentita la partecipazione ad un solo Laboratorio applicativo di diritto penale per ciascuno studente. La Corte dei conti e le sue funzioni 2° semestre - 2 crediti Dott.ssa Paola Cosa – Dott. Carlo Mancinelli Scopo: il laboratorio è finalizzato ad approfondire lo studio della Corte dei conti, nelle sue tradizionali funzioni di controllo e di giurisdizione, nonché in quelle di più recente attribuzione nel sistema delle autonomie regionali e locali. Oggetto: dopo una breve introduzione di carattere generale, finalizzata all’esame del sistema organizzativo e funzionale generale della Corte dei conti, il laboratorio prenderà in esame, in dettaglio, le modalità di espletamento delle funzioni affidate dalla Costituzione e dalla normativa vigente alla magistratura contabile: la funzione di controllo, la funzione consultiva e la funzione giurisdizionale. Per quanto riguarda la funzione di controllo, sarà dato particolare rilievo alle nuove attribuzioni in tema di controllo sulla gestione e sugli equilibri di finanza pubblica, in particolare in ambito regionale e locale; in merito alla funzione giurisdizionale, attenzione preponderante sarà dedicata alla giurisdizione di responsabilità amministrativa a carico di amministratori e dipendenti pubblici, con l’analisi degli elementi costitutivi della medesima e di tutte le più recenti evoluzioni giurisprudenziali. La parte finale del laboratorio avrà a specifico oggetto i giudizi davanti alla Corte dei conti. Saranno evidenziate le peculiarità della Corte dei conti nel Trentino – Alto Adige. Modalità di svolgimento: il laboratorio ha durata di 20 ore e si conclude con un esame finale. Le lezioni saranno tenute da magistrati della Corte dei conti. La frequenza è obbligatoria. N. B.: data la specificità degli argomenti trattati, si consiglia la partecipazione a studenti che abbiano già sostenuto l’esame di istituzioni di diritto processuale e quello di diritto amministrativo (o, quantomeno, di istituzioni di diritto pubblico).

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La giurisprudenza comparata e comunitaria in materia di legislazione antidiscriminatoria 2° semestre - 2 crediti Dott.ssa Eleonora Stenico Scopo: l’apporto della giurisprudenza ai temi dell’antidiscriminazione è di estremo rilievo, soprattutto quella della Corte di Giustizia costituisce una componente rilevante del Diritto comunitario del lavoro sia per l’influenza esercitata nell’assetto complessivo del diritto comunitario dopo il Trattato di Amsterdam sia per l’incidenza dispiegata negli ordinamenti interni. La giurisprudenza interna, benchè non così cospicua, ha permesso di puntualizzare vari concetti come quello di discriminazione diretta e indiretta, di utilizzazione di particolari strumenti di tutela giurisdizionale. Il laboratorio intende approfondire il ruolo svolto dalla Corte di Giustizia in particolare dal punto di vista della elaborazione “creativa” dei principi del diritto comunitario, la dialettica instauratasi con le magistrature interne, e le pronunce relative all’applicazione nell’ordinamento interno dei divieti di discriminazione di razza, genere, etc.. Oggetto: il laboratorio verterà sull’analisi di filoni giurisprudenziali relativi all’applicazione del principio di eguaglianza e non discriminazione, da cui emerge l’ interrelazione tra la visione fatta propria dalla giurisprudenza della Corte e la disciplina dell’ordinamento comunitario nonché quella degli ordinamenti interni, e che consentono l’approfondimento circa le tecniche argomentative impiegate e gli effetti prodottisi, sul piano giudiziale e normativo Modalità di svolgimento: per l’anno accademico in corso l’attività si articola su 20 ore ed è diretta agli studenti che abbiano superato o stiano frequentando l’esame di Diritto del lavoro o Diritto sindacale o Diritto comparato del lavoro. Dopo una breve introduzione circa il ruolo della giurisprudenza “sociale” della Corte di Giustizia, e il significato dell’inserimento nel Trattato di Amsterdam delle disposizioni concernenti i divieti di discriminazione, sul contenuto e la portata delle direttive “di seconda generazione” nonché sulle norme di attuazione nel nostro ordinamento, verrà fornito agli studenti materiale costituito da sentenze e atti processuali, sia della giurisprudenza comunitaria sia di quella interna, per compiere ricerche e approfondimenti anche alla luce dei commenti a carattere dottrinale. Il laboratorio verterà sull’applicazione del principio di libera circolazione, sull’eguaglianza uomo – donna, sul divieto di discriminazioni per motivi di “razza”, nonché per motivi correlati agli altri fattori di discriminazione vietata. Numero massimo di partecipanti: 45.

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La giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di imposte dirette 2° semestre - 2 crediti Dott. Paolo Conci Scopo: il laboratorio si propone di sensibilizzare gli studenti sulla rilevanza del diritto comunitario per il diritto tributario. Per l’accesso al laboratorio è necessario aver sostenuto l’esame di Diritto Tributario. Oggetto: durante il laboratorio verranno esaminate le sentenze della Corte di Giustizia in materia di imposte dirette. Questa giurisprudenza si occupa della compatibilità delle disposizioni fiscali nazionali con le libertà fondamentali previste nel Trattato Ce. Secondo la Corte infatti gli Stati membri devono esercitare la loro competenza in materia di imposte dirette nel rispetto del diritto comunitario. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articola in 20 ore durante le quali gli studenti saranno invitati a partecipare attivamente.

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La sicurezza alimentare in diritto comparato: regole e culture del cibo a confronto 2° semestre - 2 crediti Dott. Umberto Izzo - Dott. Matteo Ferrari Scopo: il laboratorio applicativo si propone di introdurre gli studenti alle problematiche giuridiche relative alla sicurezza alimentare, attraverso lo studio comparato di alcune esperienze nazionali. L’analisi verrà sviluppata attraverso l’esame di alcune recenti vicende, quali la crisi delle mucca pazza o lo scontro sugli OGM, che hanno magnificato il ruolo che la sicurezza alimentare ha assunto sia sulla scena internazionale, che all’interno dei sistemi nazionali. Dopo aver descritto le principali caratteristiche degli strumenti che gli ordinamenti giuridici predispongono per gestire i rischi derivanti dal consumo di prodotti alimentari, l’attenzione sarà rivolta all’esperienza di tre paesi che sono intervenuti nel campo della sicurezza alimentare con modalità (apparentemente) diverse tra loro: Italia, Stati Uniti e Giappone. Lo studio delle esperienze di questi tre paesi permetterà di porre in esponente il forte legame esistente tra gestione dei rischi alimentari e culture dei singoli paesi. Oggetto: la sicurezza alimentare acquista un ruolo sempre più centrale nelle politiche di tutela del consumatore. Oggi più che mai la produzione e commercializzazione di prodotti alimentari sono settori chiave nella vita degli Stati. L’importanza delle regole che governano il settore è del resto attestata dal sorgere di frequenti conflitti a livello nazionale, comunitario ed internazionale. Crisi come quella della c.d. influenza aviaria o del c.d. morbo della mucca pazza, così come lo scontro sugli OGM (solo per ricordare i casi più noti), rendono evidente la criticità della sicurezza alimentare in tempi in cui ciò che mangiamo tende ineluttabilmente a seguire le dinamiche produttive e distributive della globalizzazione. In tutti i sistemi giuridici sono all’opera regole e strumenti per controllare i rischi che derivano dal consumo dei prodotti alimentari. Si tratta in primo luogo di interventi di natura amministrativa, che comprendono valutazione e gestione dei rischi, politiche informative nei confronti dei consumatori, approvazione preventiva di determinati prodotti, attività di monitoraggio della catena produttiva alimentare, forme di adverse events reporting, e così via. I paesi industrializzati si sono dotati di agenzie cui è deputata la valutazione dei rischi alimentari: la Food and Drug Administration statunitense, la European Food Safety Agency a livello comunitario, la Food Safety Commission giapponese. Ma in tutti gli ordinamenti la gestione del rischi alimentare è perseguita anche attraverso l’operatività della responsabilità civile, impiegando in particolare l’apparato di regole sulla responsabilità da prodotti difettosi, e non è un caso che alcuni dei più importanti casi di products liability concernino proprio generi alimentari. Il terzo strumento è demandato all’autonomia privata e consiste nelle attività di certificazione che organismi privati svolgono, attestando che i produttori si sono attenuti agli standard di qualità fissati a livello municipale o internazionale. Lo studio comparatistico di quanto avviene in Stati Uniti, Italia e Giappone a tutela della salute dei consumatori nel settore alimentare vuole porre in risalto l’interazione che si realizza tra regole di sicurezza alimentare e culture locali, analizzando nel contempo le sfide che questa interazione pone alle dinamiche della globalizzazione. Modalità di svolgimento: il laboratorio avrà una durata di 20 ore a frequenza obbligatoria. Al termine del laboratorio è prevista una prova scritta, il cui superamento è necessario ai fini dell’accreditamento. Il laboratorio si avvarrà di una WebBoard, strumento attraverso cui gli studenti potranno reperire i materiali legislativi, giurisprudenziali e dottrinali che saranno oggetto di analisi, interagendo con i docenti.

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La società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata 2° semestre - 2 crediti Dott. Valerio Sangiovanni Oggetto: il laboratorio mira a esaminare la disciplina della società a responsabilità limitata nella prospettiva comparata. Il punto di partenza sarà la disciplina italiana della società a responsabilità limitata, quale contenuta nel codice civile (artt. 2462-2483 c.c.). Si prenderanno in considerazione i singoli istituti regolati dal legislatore italiano. Si esamineranno, in particolare, il procedimento di costituzione della società, il regime dei conferimenti e delle quote, il sistema di amministrazione e controllo, i meccanismi che regolano le decisioni dei soci. L’approccio seguito nel laboratorio è pratico, perché si prenderanno in esame atti costitutivi, statuti e altri atti societari. L’esame di questa documentazione costituirà il punto di partenza per effettuare confronti con la disciplina prevista in alcuni altri importanti ordinamenti europei. In particolare ci si soffermerà sulla disciplina della Gesellschaft mit beschränkter Haftung tedesca e della Limited Liability Company inglese. Si tratta di tipi societari che conoscono ampia diffusione nei relativi ordinamenti. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articolerà in 20 ore complessive. Per prendere parte al laboratorio non è necessaria la conoscenza né della lingua tedesca né della lingua inglese. Il materiale, in italiano, verrà fornito oppure indicato all’inizio del laboratorio. È tuttavia necessario portare sempre la copia di un codice civile aggiornato. Il corso è particolarmente utile per chi sta preparando l’esame di diritto commerciale, perché consente di approfondire una parte del programma del relativo corso. Chi ha invece già affrontato l’esame di diritto commerciale sarà facilitato per le conoscenze di diritto societario che ha già accumulato e potrà approfondire alcuni aspetti.

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Le società di persone: modello organizzativo legale ed autonomia contrattuale 2° semestre - 2 crediti Dott. Alessandro Benussi Oggetto: il laboratorio mira, premessi brevi cenni storici, comparatistici e metodologici, alla comprensione del modello organizzativo delle società personali, sia sotto il profilo della disciplina legale, sia sotto quello dell’autonomia statutaria. E’ noto, infatti, come esso nella prassi sia oggetto di frequenti modifiche ed integrazioni finalizzate ad adattare lo schema legale al fenomeno economico regolato. I limiti dell’autonomia statutaria in materia verranno individuati attraverso l’applicazione del c.d. “metodo tipologico”, in contrapposizione al c.d. “metodo logico”, dei quali verranno evidenziati il fondamento teorico, i presupposti e le modalità di applicazione. Nel corso del laboratorio, individuati gli elementi essenziali e le norme inderogabili della disciplina, si procederà partitamente all’analisi del modello organizzativo in relazione ai profili decisionale, gestionale e di controllo, evidenziando di volta in volta problemi interpretativi e soluzioni applicative. Alla luce dei risultati raggiunti si analizzeranno infine, anche in termini di analisi economica del diritto, le pattuizioni contenute in una serie di statuti che verranno messi a disposizione dei partecipanti e si procederà alla redazione di statuti. Modalità di svolgimento: il laboratorio si articolerà in 20 ore complessive. Il laboratorio verrà costantemente condotto attraverso il metodo seminariale, sia per l’individuazione dei fondamenti della disciplina, sia per la comprensione e l’analisi dei problemi interpretativi ed applicativi. Spazio verrà inoltre dedicato ad esercitazioni pratiche finalizzate alla redazione da parte dei partecipanti di statuti sulla base di specifiche caratteristiche della compagine sociale e della natura dell’attività esercitata. Il materiale verrà indicato all’inizio del laboratorio.

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Licenze d’uso sui contenuti digitali: modelli e tecniche di redazione 2° semestre - 2 crediti Dott. Roberto Caso, Dott.ssa Federica Lorenzato, Dott. Thomas Margoni, Dott. Andrea Rossato Scopo: il laboratorio applicativo si propone di esplorare le tecniche di redazione delle licenze d’uso sui contenuti digitali. Le tecnologie informatiche mutano i tradizionali modelli di business e consentono l’emersione di nuove forme di produzione, distribuzione e fruizione dell’informazione. Mediante lo schema della licenza d’uso, un esempio di contratto standard frutto della dinamicità della prassi attuale, vengono stabilite le modalità attraverso le quali l’utente può utilizzare il contenuto digitale, garantendo al tempo stesso i diritti di chi è produttore dell’informazione. In tale contesto si sono affermati – prima nel sistema giuridico nordamericano poi su scala globale - due contrapposti modelli di contratto: da un lato le licenze c.d. proprietarie (e.g. EULA), dall’altro le licenze c.d. Free/Open Source Software (FOSS) e Open Content (e.g. Open Access Definition, Creative Commons, Open Pubblication, etc.). Tali schemi affondano le loro radici in due opposti approcci all’interazione tra la proprietà intellettuale (in particolare, il diritto d’autore) e il diritto dei contratti. Questa interazione pone molteplici problemi (ad esempio, sul piano dei limiti della proprietà intellettuale, della protezione del consumatore e della tutela della concorrenza). Oggetto: premessi brevi cenni alle materie della proprietà intellettuale e del diritto dei contratti, si procederà alla raccolta ed allo studio di modelli negoziali per la trasmissione di diritti sui contenuti digitali. L’analisi dei modelli contrattuali costituisce la premessa della fase del laboratorio finalizzata all’insegnamento delle tecniche di redazione dei contratti nel contesto del diritto dell’era digitale. Modalità di svolgimento: il laboratorio applicativo si svolgerà in forma seminariale per un complessivo impegno di 20 ore. Il materiale di base –costituito principalmente da modelli di contratti di licenze d’uso sui contenuti digitali e dalla giurisprudenza di riferimento – in parte verrà fornito dai docenti, in parte verrà raccolto dagli studenti che avranno in questo modo la possibilità di mettere alla prova anche le proprie abilità nel campo della ricerca del materiale giuridico. Numero massimo di partecipanti: 20.

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Regimi di appartenenza nell’ottica dell’analisi economica del diritto 2° semestre - 2 crediti Dott. Andrea Pradi - Dott. Andrea Rossato Scopo: il laboratorio applicativo si propone di analizzare il tema dei regimi di appartenenza alla luce dell'analisi economica del diritto. Lo scopo è quello di avvicinare gli studenti alla letteratura specialistica mediante l'individuazione di percorsi tematici che pongano in relazione gli sviluppi istituzionali con le riflessioni teoriche sulla struttura economica degli incentivi all'efficiente utilizzo delle risorse. Oggetto: il laboratorio avrà ad oggetto il tema dei regimi di appartenenza, con particolare riferimento al diritto di proprietà ed ai diritti sulle opere dell'intelletto, alla luce dell'analisi economica del diritto. L'ampiezza dei diritti esclusivi e delle privative che esprimono l'appartenenza delle risorse, fisiche o intellettuali, saranno analizzati alla luce degli incentivi che essi forniscono in relazione all'efficiente utilizzo delle medesime risorse. Modalità di svolgimento: dopo una breve introduzione volta a fornire agli studenti le tecniche di analisi dell'approccio economico al diritto, il laboratorio si articolerà in due parti:

1. analisi economica del diritto di proprietà 2. analisi economica della “proprietà intellettuale”

Il laboratorio avrà un andamento seminariale. Gli studenti saranno invitati alla lettura dei materiali forniti ed alla loro discussione in sede di lezione. L'esame consisterà nella predisposizione di un breve elaborato scritto su di un tema concordato con i docenti. Agli studenti frequentanti il materiale verrà distribuito durante il corso. Numero massimo di partecipanti: 20.

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PRESIDIO SERVIZI INFORMATICI, TELEMATICI E MULTIMEDIALI

Comitato locale:

Presidente: Dott. Roberto Caso

Rappresentante del Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza

e-mail: [email protected]

Prof. Roberto Toniatti Preside della Facoltà di Giurisprudenza e-mail: [email protected] Prof. Luca Nogler Direttore del Dipartimento di Scienze

Giuridiche e-mail: [email protected]

Prof. Nicola Lugaresi Rappresentante del Consiglio del Dipartimento di Scienze Giuridiche

e-mail: [email protected]

Dott. Ing. Giuseppe Chiasera Responsabile Tecnico e-mail: [email protected] Personale: Dott. Ing. Giuseppe Chiasera Responsabile Tecnico e-mail: [email protected] Dott.ssa Arianna Dorigatti Assistente elaborazione dati (banche

dati) e-mail: [email protected]

Sig. Giuseppe Oss Assistente elaborazione dati e-mail: [email protected] Sig. Albert Tyszkiewicz Assistente elaborazione dati e-mail: [email protected]

Il Presidio, attivato nel 1996, svolge il compito di implementare e diffondere l'utilizzo di strumenti telematici a fini didattici e di ricerca all'interno della Facoltà di Giurisprudenza e del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Persegue l'obiettivo di sensibilizzare gli utenti, sia docenti che studenti, sulle opportunità offerte dai sistemi di archiviazione, reperimento dati e comunicazione in forma elettronica. In particolare, allestisce per gli studenti servizi sostitutivi o aggiuntivi ad impatto tecnologico volti ad agevolare l'assolvimento dei normali adempimenti connessi all’attività didattica, ovvero a consentire l'accesso, organizzato secondo precise modalità e tempi di collegamento, alle banche dati giuridiche, rispetto cui intende promuovere specifici corsi di addestramento. Supporta le segreterie di Facoltà e Dipartimento, nella gestione delle funzionalità del sito Web. Il sito “Jus” promuove oltre alle iniziative istituzionali, una serie in espansione di luoghi virtuali di particolare interesse giuridico. Pubblica periodicamente un Notiziario reperibile nella sezione del sito dedicata al Presidio (http://www.jus.unitn.it/presidio/home.html). Il Presidio inoltre mette a disposizione degli studenti appositi spazi su di un server di rete dedicato per l’archiviazione personale , accessibile dalle postazioni delle aule informatiche. Coordina e supporta i progetti informatici proposti dagli studenti che siano ritenuti meritevoli di attuazione da parte della Facoltà e del Dipartimento. Un servizio ulteriore è la trasmissione in diretta internet degli eventi pubblici (convegni, conferenze, seminari) della Facoltà e del Dipartimento (i rispettivi links sono promossi di volta in volta in home page) e i relativi contributi trovano successivamente collocazione nell'archivio audiovisivo on line (http://www.jus.unitn.it/services/arc). Il Presidio gestisce le due aule informatiche della Facoltà (70 postazioni multimediali) con accesso internet e fruizione di banche dati giuridiche offerte dalla Facoltà direttamente o attraverso il sistema online della Biblioteca d’Ateneo. Mette inoltre a disposizione degli studenti l’accesso wire/wireless alla rete d’Ateneo con portatile personale e credenziali Unitn (Esse3).

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CORPO DOCENTE DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Preside: prof. Roberto TONIATTI Professori ordinari e straordinari Professori associati Luisa ANTONIOLLI Antonino ALI’ Gian Antonio BENACCHIO Marcello BUSETTO Silvio BUSTI Erminia CAMASSA Paolo CARTA Carlo CASONATO Daria de PRETIS Emanuele CUSA Giandomenico FALCON Alessandro FODELLA Damiano FLORENZANO Silvio GOGLIO Gabriele FORNASARI Nicola LUGARESI Ruggero MACERATINI Barbara MARCHETTI Maurizio MANZIN Marino MARINELLI Alessandro MELCHIONDA Massimo MIGLIETTA Giuseppe NESI (coll. fuori ruolo) Cecilia Frida NATALINI Luca NOGLER Teresa PASQUINO Giovanni PASCUZZI Elisabetta PEDERZINI Mauro POLITI (aspettativa) Massimo SANTARONI Diego QUAGLIONI Stefania SCARPONI Gianni SANTUCCI Paolo SOMMAGGIO William SIMONS (2004-2008) Roberto TONIATTI Carlo ZOLI Fulvio ZUELLI

Ricercatori Sergio BONINI Umberto IZZO Donata BORGONOVO RE (aspettativa) Demetrio Nicola LUISI Matteo BORZAGA Alessandra MAGLIARO Stefania BRUN Giuliano MARCHETTO Roberto CASO Raffaella MURONI Marco DANI Andrea PRADI Andrea DI NICOLA Filippo SARTORI Gabriella DI PAOLO Anna SIMONATI Emanuela FRONZA Jens WOELK Elena IORIATTI Christian ZENDRI

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Partecipano al Consiglio di Facoltà, in qualità di Rappresentanti degli studenti, i Sig.ri: Tommaso ACLER Manuela BENTIVOGLIO Antonella COSTANZO Alberto LORUSSO Alessandro MARTINI Francesco PLANCHENSTAINER Nicola Matteo SARTORE

Si ricorda che nell’Università di Trento opera un Consiglio degli Studenti presieduto dal Sig. Francesco Planchensteiner. Recapito rappresentanti degli studenti: [email protected] Gli studenti sono invitati ad utilizzare attivamente il servizio prestato dai loro rappresentanti sia attraverso la consultazione dell'apposita bacheca nell'ingresso della Facoltà sia con contatto diretto anche via e-mail. PRESIDE: Prof. Roberto Toniatti PRESIDE VICARIO: Prof.ssa Daria de Pretis CONSIGLIO DI PRESIDENZA: Prof.ssa Daria de Pretis, Prof.ssa Luisa Antoniolli, Prof. Massimo Miglietta, Dott.ssa Gabriella Di Paolo COMITATO PARITETICO PER LA DIDATTICA: Prof. Roberto Toniatti, Prof.ssa Barbara Marchetti, Dott.

Giuliano Marchetto - studenti: sig. Tommaso Acler, sig. Alberto Lorusso, sig. Nicola M. Sartore

Incarichi di Direzione: DIRETTORE DEL MASTER DI II LIVELLO IN STUDI AVANZATI DI DIRITTO EUROPEO E TRANSNAZIONALE: Prof. Giandomenico Falcon (Responsabili di area: Proff. Fodella, de Pretis, Fornasari, Nogler, Santaroni) DIRETTORE DEL MASTER DI I LIVELLO IN DIRITTO DELLO SPORT: Prof. Alessandro Melchionda DIRETTORE DEL CORSO FORMATIVO DONNE, POLITICHE, ISTITUZIONI PARI OPPORTUNITA’ (Ministero per le Pari Opportunità): Prof.ssa Daria de Pretis DIRETTORE DELLA SCUOLA DI FORMAZIONE PER GLI ASPIRANTI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari DIRETTORE DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI FORENSI: Prof. Carlo Zoli (Membri del Consiglio Direttivo: Prof.ssa Daria de Pretis, Prof. Alessandro Melchionda) DIRETTORE DEL CORSO PER COMANDANTI E UFFICIALI DELLA POLIZIA MUNICIPALE: Dott.ssa Gabriella Di Paolo Incarichi di Rappresentanza: RAPPRESENTANTE DELLA FACOLTÀ NEL COMITATO DEL PRESIDIO ITGM: Prof. Roberto Caso RAPPRESENTANTE DELLA FACOLTA’ NEL CONSIGLIO DI BIBLIOTECA: Prof. Massimo Miglietta, Prof. Gianni Santucci (sostituto) RAPPRESENTANTE DELLA FACOLTA’ PRESSO IL CONSIGLIO DIRETTIVO RISTRETTO ED ALLARGATO DELLA SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI: Prof. Alessandro Fodella DELEGATO PRESSO IL MASTER PER LO SVILUPPO LOCALE NEI BALCANI: Dott. Jens Woelk DELEGATO PRESSO IL MASTER DI I LIVELLO IN POLITICHE DI GENERE: Prof.ssa Stefania Scarponi

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DELEGATO PER PROGETTI INTERNAZIONALI E PER IL PROGETTO “DOPPIE LAUREE”: Prof. Gabriele Fornasari Incarichi Speciali DELEGATO PER I PIANI DI STUDIO: Prof. Silvio BUSTI DELEGATO PER ESSE3: Prof.ssa Elisabetta Pederzini DELEGATI PER IL PROGRAMMA ERASMUS/SOCRATES-ECTS-TSM: Prof. Emanuele Cusa, Dott. Andrea Di Nicola DELEGATO PER IL PROGRAMMA ERASMUS/MUNDUS: Dott. Umberto Izzo COORDINATORE PER L’ORIENTAMENTO: Prof. Marino Marinelli, con la collaborazione dei Proff. Barbara Marchetti, Nicola Lugaresi, Gianni Santucci. DELEGATO PER GLI STUDENTI DISABILI: Dott. Andrea Di Nicola COORDINATORE PER I TIROCINI PROFESSIONALI: Dott. Andrea Pradi (Ordini professionali, amministrazione della giustizia), con la collaborazione dei Dott. Filippo Sartori (Banche e Imprese) e Dott.ssa Alessandra Magliaro (Pubblica Amministrazione) RESPONSABILE PER LA FORMAZIONE DEI GIUDICI DI PACE: Prof. Gabriele Fornasari DELEGATO PER LA DIDATTICA A DISTANZA: Dott. Roberto Caso DELEGATO PER IL PROGETTO UNIVERSITA’ A COLORI: Dott. Jens Woelk DELEGATO PER IL PROGRAMMA DIRITTO E CINEMA: Prof.ssa Elisabetta Pederzini

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Lauree honoris causa: Prof. Reinhard ELZE (1994) Prof. Rudolf B. SCHLESINGER (1994) Mons. Iginio Rogger (2006) VISITING PROFESSORS 2006-2007 Biodiritto Prof. Carlos Romeo Casabona, Universidad del País Vasco, Spagna Diritto anglo americano Prof. William Burnham, Wayne State University Law School, Detroit, USA Diritto comunitario del lavoro Prof. Michel Dispersyn, Universitè Libre de Bruxelles, Belgio Diritto costituzionale comparato Prof. Richard Janda, McGill University, Canada Diritto costituzionale comparato dei gruppi e delle minoranze Prof. Joseph Marko, Karl-Franzens- Universität Graz, Austria Diritto dei paesi africani Prof. Amadou Keita, Università di Bamako, (Mali) Diritto dei Paesi asiatici Prof. Eric Feldman, Università di California, USA Prof. Xue Jun, University of Economics and Law, Wuhan, Cina Diritto dei paesi di lingua tedesca Prof. Udo Reifner, Universität Hamburg, Germania Diritto dell’ambiente Prof. Robert L. Glicksman, University of Kansas, USA Diritto e Letteratura Prof. Alessandro Fontana, Ecole Normal Supérieure di Lione, Francia Diritto internazionale Prof. Mathias Hartwig, Max Planck Institut für Völkerrecht – Heidelberg, Germania Diritto penale dell’informatica Prof. Oscar Morales Garcia, Università Oberta de Catalunya, Spagna Diritto penale internazionale Prof. Ezequiel Malarino, Collège de France, Francia Diritto privato romano (fondamenti del diritto europeo) Prof. Peter Gröschler, Johannes Gutenberg Universität Mainz, Germania

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Diritto processuale civile Prof.ssa Ena-Marlis Bajons, Universität Wien, Austria Filosofia del diritto Prof. Miguel Ayuso, Pontificia Universidad de Comillas, Madrid, Spagna Istituzioni di Diritto romano Prof. Christian Baldus, Universität Köln, Germania CATTEDRA FULBRIGHT 2006-2007 Prof.ssa Linda Susan Mullenix, University of Texas, USA PROFESSORE DI CHIARA FAMA Prof. Wolfgang Däubler, Universität Bremen, Germania

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LE TESI DI TRENTO Le Tesi di Trento sono un manifesto culturale sulla scienza della comparazione giuridica elaborato nel 1987 da un circolo di autorevoli comparatisti (F. Castro, P. Cendon, A. Frignani, A. Gambaro, M. Guadagni, A. Guarnieri, P. G. Monateri, R. Sacco) alcuni dei quali già docenti della Facoltà di Trento. La conoscenza e la comprensione delle Tesi agevola gli studenti ad apprezzare il significato e il valore dei numerosi insegnamenti comparatistici impartiti dalla Facoltà. 1ª Tesi La comparazione giuridica, intesa come scienza, mira in modo necessario alla migliore conoscenza di dati giuridici. Compiti ulteriori - ad esempio la promozione del modello legale o interpretativo migliore - meritano la più grande considerazione, ma rappresentano un fine solo eventuale della ricerca comparatistica. 2ª Tesi Non esiste scienza comparatistica senza misurazione delle differenze e delle identità che intercorrono fra i vari sistemi giuridici. Non si fa scienza comparatistica finché ci si limita agli scambi culturali o all'esposizione parallela delle soluzioni esplicitate nelle diverse aree. 3ª Tesi Il comparatista rivolge la sua attenzione ai vari fenomeni della vita giuridica realizzati nel passato o nel presente, considera le stesse proposizioni giuridiche (fra cui gli atti del legislatore e del giudice, e le definizioni del dottrinario) come fatti storici, e tende ad accertare ciò che è realmente accaduto. In questo senso, la comparazione è una scienza storica. 4ª Tesi La conoscenza dei sistemi giuridici in forma comparativa ha il merito specifico di controllare sia la coerenza dei formanti presenti in ogni sistema giuridico, sia gli elementi che compongono e determinano i singoli contrapposti formanti. In particolare, essa controlla la coerenza fra le regole operazionali presenti nel sistema e le proposizioni teoretiche elaborate per rappresentare le regole operazionali. 5ª Tesi La conoscenza di un sistema giuridico non è monopolio del giurista appartenente al sistema. Al contrario, il giurista appartenente al sistema dato, se da una parte è favorito dall'abbondanza di informazioni, sarà però particolarmente impacciato dal presupposto che gli enunciati teoretici presenti nel sistema siano pienamente coerenti con le regole operazionali del sistema considerato.

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RECAPITI DELLA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA

Ufficio di Presidenza

Preside: prof. Roberto Toniatti Facoltà di Giurisprudenza - via Verdi 53 - 38100 Trento tel. 0461 881806 – fax 0461 881865-76 e-mail: [email protected]

Segreteria dell'Ufficio di Presidenza

Sig.ra Rosa Alba Fiorellini tel. 0461 881807 - fax 0461 881865 - 76 e-mail: [email protected] Sig.ra Ivonne Ronz tel. 0461 881873 - fax 0461 881865 e-mail: [email protected] Dott.ssa Loredana Giacomelli tel. 0461 881867 – fax: 0461 881876 e-mail: [email protected] Dott.ssa Gae Santi tel. 0461 883817 – fax: 0461 881876 e-mail: [email protected] Dott.ssa Valeria Tramonte tel. 0461 883818 - fax: 0461 881876 e-mail: [email protected]

Portineria della Facoltà

sede di via Verdi n. 53:

Sig. Giorgio Faitelli (coordinatore) tel. 0461 883808 e-mail: [email protected] Sig.ra Fabia Poggini tel. 0461 881818 Sig.ra Cinzia Pisetta tel. 0461 881817 Sig.ra Ana Lucia dos Santos Wilson tel. 0461881817

e-mail: [email protected] FAX: 0461 881899 sede di via S. Margherita n. 10:

Sig.ra Giuseppina Mazzardi tel. 0461 883896

e-mail: [email protected] FAX: 0461 883828 sede di Palazzo Consolati – via S. Maria Maddalena n. 1:

Sig. Marco Bonetti tel. 0461 883411 Sig.ra Marianna De Pascalis tel. 0461 883411 Sig.ra Francesca Bertotti tel. 0461 883411

e-mail: [email protected]

ALTRI RECAPITI UTILI

Centro Interfacoltà per l'Apprendimento delle Lingue via Verdi 8, tel. 0461 – 883460 e-mail: [email protected]

Presidio didattico della Facoltà di Giurisprudenza via Inama n. 1, 38100 Trento (tel. 0461 88 2170 – 2173 – 2174 – 2175) e-mail: [email protected]