CAPITOLO 3 L’ESPOSIZIONE DEL PROGETTO E IL PIANO GUIDA 3.1...

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Il marketing territoriale nel Comune di Venezia: il caso del Parco di San Giuliano CAPITOLO 3 L’ESPOSIZIONE DEL PROGETTO E IL PIANO GUIDA 3.1 Il progetto Nell’introduzione abbiamo già spiegato l’importanza di non confondere il marketing territoriale con la pianificazione urbana e di come rappresenti una strategia che si basa sulla conoscenza delle risorse disponibili. Prima di poter elaborare una strategia di marketing del territorio, è necessario perciò conoscere in dettaglio il progetto, sapere i criteri che ne hanno guidato l’elaborazione, per capire con che spirito e con che scopi è stato redatto. Il progetto del parco elaborato dall’architetto Di Mambro e dal suo gruppo di lavoro è stato presentato ufficialmente alla cittadinanza nella primavera del 1995 e regolarmente approvato dagli enti territoriali preposti il 19 Gennaio 1996. A distanza di quasi dieci anni, è tuttora il punto di riferimento per capire come l’intera zona in questione verrà trasformata, dato che definisce l'area complessiva destinata a costituire il grande parco di Mestre affacciato sulla laguna. È un progetto molto articolato che comprende globalmente una vasta zona di circa 700 ettari, di cui 475 ettari di terreno e 225 ettari di canali, barene e laguna, situata tra Porto Marghera, la città di Mestre e Campalto. Più dettagliatamente fanno parte della zona: la Penisola dei Pili, a sud del ponte translagunare, appartenente alla prima zona industriale di Porto Marghera; il Forte Marghera, con i bracci derivanti dal Canale Salso che lo avviluppano; il Canale e la Penisola di San Giuliano; il corso dell'Osellino da Mestre a Campalto, con l'ex polveriera Manin, e una fascia di terreno agricolo ad esso retrostante; l’area barenicola a valle dell'Osellino fino alla zona del Canale Campalto. Un'area molto articolata dunque, che spazia tra zone molto specializzate (l'industria petrolchimica dei Pili e il centro militare di Forte Marghera), altre in fase di rapida mutazione d'uso (la fascia agricola a monte del Canale Osellino) ed altre ancora abbondantemente inutilizzate (le aree imbonite di San Giuliano e di Campalto) 1 . Il lavoro di progettazione è stato molto complesso e si è posto fin dall’inizio il raggiungimento di quattro finalità: 1. progettare un’organizzazione del parco che comprenda attività ricreative e strutture adeguate per attività culturali ed economiche; 2. eliminare gli ostacoli fisici, visivi e psicologici che si frappongono fra Mestre e Venezia; 3. definire il progetto in fasi successive di intervento, compatibilmente con le possibilità finanziarie; 4. elaborare una strategia economico-finanziaria adeguata alla complessità delle operazioni necessarie a rendere realizzabile il parco. Per conseguire questi obiettivi è stato scelto un approccio progettuale multidisciplinare articolato per stadi, per permettere l’elevato livello di scambio, feedback e coordinamento richiesti dalla complessità del progetto stesso. La realizzazione del parco deve avvenire necessariamente per stadi successivi a seconda dei finanziamenti disponibili e richiede un incondizionato impegno politico, un alto livello di coordinamento tecnico e una flessibilità progettuale che ne permetta, appunto, 1 Comune di Venezia, Il Parco di San Giuliano. Esposizione del progetto, Venezia, 1995.

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Il marketing territoriale nel Comune di Venezia: il caso del Parco di San Giuliano

CAPITOLO 3

L’ESPOSIZIONE DEL PROGETTO E IL PIANO GUIDA

3.1 Il progetto

Nell’introduzione abbiamo già spiegato l’importanza di non confondere il marketing territoriale con la pianificazione urbana e di come rappresenti una strategia che si basa sulla conoscenza delle risorse disponibili. Prima di poter elaborare una strategia di marketing del territorio, è necessario perciò conoscere in dettaglio il progetto, sapere i criteri che ne hanno guidato l’elaborazione, per capire con che spirito e con che scopi è stato redatto.

Il progetto del parco elaborato dall’architetto Di Mambro e dal suo gruppo di lavoro è stato presentato ufficialmente alla cittadinanza nella primavera del 1995 e regolarmente approvato dagli enti territoriali preposti il 19 Gennaio 1996. A distanza di quasi dieci anni, è tuttora il punto di riferimento per capire come l’intera zona in questione verrà trasformata, dato che definisce l'area complessiva destinata a costituire il grande parco di Mestre affacciato sulla laguna.

È un progetto molto articolato che comprende globalmente una vasta zona di circa 700 ettari, di cui 475 ettari di terreno e 225 ettari di canali, barene e laguna, situata tra Porto Marghera, la città di Mestre e Campalto. Più dettagliatamente fanno parte della zona: la Penisola dei Pili, a sud del ponte translagunare, appartenente alla prima zona industriale di Porto Marghera; il Forte Marghera, con i bracci derivanti dal Canale Salso che lo avviluppano; il Canale e la Penisola di San Giuliano; il corso dell'Osellino da Mestre a Campalto, con l'ex polveriera Manin, e una fascia di terreno agricolo ad esso retrostante; l’area barenicola a valle dell'Osellino fino alla zona del Canale Campalto. Un'area molto articolata dunque, che spazia tra zone molto specializzate (l'industria petrolchimica dei Pili e il centro militare di Forte Marghera), altre in fase di rapida mutazione d'uso (la fascia agricola a monte del Canale Osellino) ed altre ancora abbondantemente inutilizzate (le aree imbonite di San Giuliano e di Campalto)1.

Il lavoro di progettazione è stato molto complesso e si è posto fin dall’inizio il raggiungimento di quattro finalità:

1. progettare un’organizzazione del parco che comprenda attività ricreative e strutture

adeguate per attività culturali ed economiche; 2. eliminare gli ostacoli fisici, visivi e psicologici che si frappongono fra Mestre e

Venezia; 3. definire il progetto in fasi successive di intervento, compatibilmente con le

possibilità finanziarie; 4. elaborare una strategia economico-finanziaria adeguata alla complessità delle

operazioni necessarie a rendere realizzabile il parco. Per conseguire questi obiettivi è stato scelto un approccio progettuale multidisciplinare

articolato per stadi, per permettere l’elevato livello di scambio, feedback e coordinamento richiesti dalla complessità del progetto stesso.

La realizzazione del parco deve avvenire necessariamente per stadi successivi a seconda dei finanziamenti disponibili e richiede un incondizionato impegno politico, un alto livello di coordinamento tecnico e una flessibilità progettuale che ne permetta, appunto,

1 Comune di Venezia, Il Parco di San Giuliano. Esposizione del progetto, Venezia, 1995.

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uno sviluppo per fasi. Il progetto infatti è realizzabile nella sua globalità solo in tempi molto lunghi, dato che prevede la completa trasformazione di aree della città finora lasciate all’incuria e all’abbandono.

Il Piano Guida, il documento presentato pubblicamente nel 1995, ha definito l’assetto urbanistico, il programma delle attività proposte, l’immagine paesaggistica, architettonica e di recupero ambientale dell’area di progetto. Lo sviluppo di questo importante documento ha richiesto un’approfondita conoscenza dello stato di fatto dell’area di studio. All’inizio del progetto sono state dunque programmate e completate le seguenti indagini e analisi:

1. indagine fotografica del territorio; 2. notizie storiche e tendenze in atto a livello urbanistico; 3. uso del suolo, delle vie d’acqua, viabilità, trasporti e infrastrutture; 4. individuazione delle strutture di valore storico e ambientale; 5. rilevamento della vegetazione e delle condizioni del suolo; 6. caratterizzazione chimica e geologica dei siti interessati; 7. rilevamento della attività economiche esistenti nell’area. Tali indagini e analisi hanno costituito una vera e propria Swot Analysis, utile per

conoscere e capire le caratteristiche generali del territorio. Grazie ad essa sono emersi i punti di debolezza e le potenzialità, che potevano condizionare lo sviluppo stesso del progetto.

I punti di debolezza emersi sono stati molteplici e, data la loro complessità, hanno richiesto delle specifiche politiche di intervento per giungere al loro superamento. I dati raccolti avevano infatti evidenziato:

• la presenza di ampie zone di terreno inquinato; • la presenza di un sistema viario negativo per l’impatto nei confronti del parco,

costituendo una barriera di notevole peso alla sua integrità funzionale, spaziale e ambientale;

• il degrado ambientale dovuto allo stato di abbandono dell’area, con conseguenti problemi di inquinamento e degrado della maggior parte degli edifici presenti;

• le condizioni di deterioramento in cui si trovavano i canali; • la presenza di numerose attività economiche, particolarmente lungo i canali e nelle

zone periferiche a contatto con la città, che condizionavano fortemente le possibilità realizzative del parco, sia sul piano funzionale che per l’aspetto paesaggistico-ambientale.

I punti di forza emersi sono stati altrettanto numerosi, ma, nella maggioranza dei casi,

derivavano essenzialmente dalla particolare posizione geografica del parco. Ne sono stati però individuati anche degli altri:

• la presenza di valori storico-ambientali, stratificatisi durante la formazione e l’utilizzo

storico dell’area e in rapporto alla sua particolare collocazione tra terra e laguna; • la presenza di numerosi canali che attraversano l’area arricchendola di

connotazioni ambientali e paesaggistiche e che offrono interessanti possibilità di organizzazione delle attività del parco;

• l’ampia estensione della proprietà pubblica dei terreni costituenti il parco, che permette di impostare realisticamente un progetto di parco cittadino su un’area di 700 ettari;

• le connessioni che l’area consente con il centro di Mestre, l’Università di Venezia (soprattutto con le sedi distaccate presenti a Mestre), con i futuri riassetti della

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prima zona industriale di Porto Marghera, con la rete dei percorsi e delle attrezzature nautiche della laguna e dei canali, con gli altri parchi urbani, attrezzature sportivo-ricreative e culturali presenti in città;

• la possibilità di sviluppo programmato, dimensionale ed economico, derivanti dalla sua ubicazione territoriale e configurazione morfologica, che ammettono scelte e interventi di piano generali e realizzazioni per fasi.

Si sono presentate anche quelle che nella Swot analysis sono definite minacce. Esse

derivavano essenzialmente dal profilo vegetazionale, dall’indagine geologica condotta sui suoli ed erano strettamente connesse ai problemi di inquinamento. Hanno reso molto difficile sia l’opera di riqualificazione che la programmazione dell’intervento. Le principali erano costituite dalla necessità di bonificare i suoli in oltre la metà delle aree del parco per renderli idonei a recepire impianti arborei, dalle zone aride ad acidità elevata e dalla contaminazione dei suoli da sostanze pericolose (vapori tossici, mercurio, peci…).

Lo stesso profilo vegetazionale presentava però in sé anche delle opportunità per il parco, andando a costituire un importante valore aggiunto: grazie alle indagini condotte, è emersa la presenza di alcuni habitat di valore unici e di grande pregio naturalistico, come la vegetazione erbacea delle barene e della penisola di San Giuliano e i graminati costieri, importanti per la loro azione di barriera di contenimento della salinità.

I problemi e le potenzialità dell’area emersi hanno richiesto, data la loro complessità, una programmazione oculata, flessibile e sensibile alle delicate qualità dell’ambiente lagunare e alle vocazioni del territorio veneziano.

Una volta studiato e analizzato il territorio, è stato possibile redigere un programma di sviluppo, utile per definire la metodologia di lavoro e soprattutto i criteri generali sui quali impostare le scelte d'uso e d'attività per il parco. Per la loro elaborazione sono state considerate diverse variabili, come la collocazione del parco in termini ambientali e paesaggistici, le aree disponibili, i fabbisogni nel contesto cittadino emergenti e sommersi e la dimensione economica dell'intervento.

Sono stati così individuati dei criteri ai quali le scelte per il parco dovevano aderire e che sono attualmente validi: il parco deve corrispondere alle esigenze della popolazione locale e caratterizzarsi a livello metropolitano, sia per le caratteristiche strutturali che per il dimensionamento delle attività. Deve inoltre saper favorire e incrementare l'afflusso turistico con la creazione di nuovi poli di interesse ad elevata funzione catalizzante e ospitare nodi d'attività culturali strutturali in modo da comprenderne l'interno ciclo: dall'osservazione alla didattica, dallo studio alla ricerca. Infine saper corrispondere alle esigenze dei diversi livelli di fruizione, differenziati per età (bambini, giovani, adulti, anziani) e per le esigenze di approccio (elementare, amatoriale, professionale).

Sulla base di questi criteri generali, è stato possibile enucleare le scelte d'uso del futuro parco, che avevano il compito di realizzare le vocazioni intrinseche del territorio e permettere il raggiungimento degli obiettivi ipotizzati. Il parco è stato proposto quale:

• area di recupero ambientale e paesaggistico; • spazio ricreativo e di ristoro in aree all'aperto o al coperto; • meta per lo svolgimento di attività sportive, amatoriali e agonistiche; • luogo per l'osservazione, sperimentazione, studio, ricerca e produzione

dell'ambiente lagunare in chiave interattiva e con supporti strumentali a tecnologia avanzata;

• centro alberghiero di ricezione del flusso turistico, sia inerente le attività del parco, sia con interessi e mete esterne;

• luogo attrezzato per lo svolgimento di attività hobbistiche, relative alle attività presenti nel parco;

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• area attrezzata per l'allestimento di mostre, spettacoli, mercati e per lo svolgimento di attività culturali varie;

• centro per la conservazione "storica" dei processi passati, presenti e futuri, inerenti il territorio e il suo interland;

• terminal di interscambio per i diversi mezzi di trasporto. In un’ultima fase sono state proposte delle attività, appartenenti a sette differenti

settori, per soddisfare gli obiettivi, i criteri e le scelte d'uso. Attività culturali e museali, ricreative, sportive (sia amatoriali che agonistiche), di gestione e manutenzione del parco, ricettive e commerciali, di interscambio merci e cantieristiche, parcheggi e servizi di trasporto sono state distribuite in tutta l’area di progetto secondo uno schema di "rete modulata" per "nodi d'attività" e la loro specifica ubicazione è stata definita tenendo conto di diversi fattori (ad esempio della disponibilità dell'area, del condizionamento della struttura viaria, ecc..).

Il parco, secondo il Piano Guida, viene a strutturarsi complessivamente su quattro grandi aree territoriali più una quinta che si sviluppa a fascia lungo la costa lagunare. Per ognuna di esse è stata individuata una funzione prevalente e, all'interno di queste grandi aree, sono stati proposti tredici poli di attività. Comune a tutte è una rete di connessioni viaria e ciclo-pedonale, in stretta sintonia con il nuovo assetto della vegetazione, sulla quale si distribuiscono e si sovrappongono diversi percorsi e ambiti di interessi che si arricchiscono reciprocamente.

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Figura 1 Diagramma organizzativo del Parco e localizzazione dei poli di attività: 1. Punta San Giuliano; 2. Canale San Giuliano; 3. Forte Marghera; 4. Canale Cieco; 5. Area C.O.N.I.; 6. Bissuola; 7. Quartiere P.E.E.P.; 8. Via Orlanda; 9. Campalto; 10. Passo Campalto; 11. Parco San Giuliano; 12. Area Industriale; 13. Pili.

Area Ricreativo - Culturale Area Boschiva Area Parco Ricreativa Zona di Riqualificazione Urbana Area di Recupero e Protezione Ambientale

Accesso Primario Accesso Secondario

Accesso di Penetrazione Canali Percorso Portante d'innesto Urbano - Lagunare

Fonte: Comune di Venezia, Il Parco di San Giuliano. Esposizione del progetto, Venezia, 1995.

La tabella che segue contiene l'elenco particolareggiato delle attività proposte per il Parco San Giuliano, suddivise nei settori e connotate da dati dimensionali e delle loro possibili ubicazioni nei poli di attività del parco. I dati riportati si riferiscono ad una progettazione a scala urbana e potranno pertanto trovare modificazione in successivi livelli di definizione.

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1. Attività culturali e museali

Sito m2 Polo di Attività

1.1 Museo /Osservatorio della Laguna 420.000 3 1.2 Centro Informativo Lagunare 7.200 11 1.3 Museo della Nautica Amatoriale 10.500 1 1.4 Acquario con Centro di Ricerca 38.000 13 1.5 Museo per i bambini 10.500 1 1.6 Giardino delle sculture 65.000 2 1.7 Arboretum - Giardino Ecologico 45.000 9

2. Attività ricreative

Sito m2 Polo di Attività

2.1 Spettacoli all'aperto 18.000 7 2.2 Parco Divertimenti 16.000 13 2.3 Belvedere Panoramico 210.000 11 2.4 Percorso Panoramico sulla Laguna 8.000 11 2.5 Percorso Vita 2.000 9 2.6 Parco per Libere Attività e Picnic 240.000 1,2 e 3 2.7 Pista Ciclabile e Percorsi Pedonali 55.080 1,3 e 6-11

3. Attività sportive amatoriali e agonistiche

Sito m2 Polo di Attività

3.1 Campi da Gioco 14.850 1,7 3.2 Campo da Golf Pubblico e Servizi 660.000 8,10 3.3 Centro Fitness 40.000 8 3.4 Associazioni Remiere 11.500 1 3.5 Associazioni Veliche 1.600 1 3.6 Darsene e Servizi Nautici 52.500 1,6,10 e 13 3.7 Maneggio e Percorso Equestre 130.000 9 3.8 Centro Atletica C.O.N.I 55.000 5

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4. Attività di gestione e manutenzione del Parco

Sito m2 Polo di Attività

4.1 Centro Manutenzione Parco 33.000 1 4.2 Direzione Amministrativa del Parco 3.500 11 4.3 Impianti Tecnologici* 14.310 1,6 e 11

5. Attività ricettive e commerciali

Sito m2 Polo di Attività

5.1 Attività Commerciali di Quartiere 15.700 6,7 5.2 Albergo Esistente Ristrutturato 22.000 8 5.3 Nuovo Albergo con Centro Fitness 32.500 9 5.4 Centro di Ristoro 6.000 1,10

6. Attività di interscambio merci e cantieristiche

Sito m2 Polo di Attività

6.1 Terminal Interscambio Merci A 7.200 4 6.2 Terminal Interscambio Merci B 5.000 **

7. Parcheggi e servizi di trasporto

Sito m2 Polo di Attività

7.1 Parcheggio 70.900 6,9 e 13 7.2 Autosilos 50.650 7,13 7.3 Stazione Treno Navetta 24.000 13 7.4 Fermata Vaporetto 960.000 1,3,11 e 13 * I dati dimensionali non includono il progetto ASPIV ** Situato fuori dell'area di studio Tab 1. Elenco delle attività proposte per il Parco di San Giuliano. Fonte: Comune di Venezia, Il Parco di San Giuliano. Esposizione del progetto, Venezia, 1995.

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3.2 Le trasformazioni previste nel Piano Guida

Il Piano Guida ha presentato le sostanziali trasformazioni che, a lungo termine, avverranno nelle singole aree di progetto e le politiche di intervento necessarie, comprendenti il riassetto stradale e ciclo-pedonale, parcheggi e ingressi, riedificazione del verde, ecc.. Nel progetto le aree di sviluppo sono integrate tra loro e assumono una caratterizzazione particolare che permetteranno al parco di svolgere le importanti funzioni di cerniera verde e di catalizzatore del processo di riorganizzazione della città.

Le principali caratterizzazione del parco sono sintetizzabili nelle seguenti quattro macro aree.

3.2.1 Punta e canale San Giuliano, belvedere panoramico, Forte Marghera, l’isola delle Sculture e il canale Salso

Quest'area ospita attività a carattere prevalentemente ricreativo e culturale e diventa la spina dorsale del parco, sulla quale si connettono le altre aree e s'innestano i collegamenti con Mestre e Venezia. Nell'area è collocato uno degli ingressi principali d'accesso al parco; altri tre ingressi secondari si trovano in corrispondenza dell’estremità della zona, in Punta San Giuliano (di accesso acqueo) e a Forte Marghera. È scomponibile in sei sub-aree, che presentano delle particolari peculiarità.

Per la zona di Punta San Giuliano si confermano gli attuali usi nautici, che dovrebbero concretizzarsi con la costituzione del Polo nautico, sito destinato a costituire l'unica struttura attrezzata per la pratica della nautica naturale nella terraferma veneziana. Con il termine Polo Nautico viene inteso infatti il complesso di strutture destinato ad ospitare tutte le Società nautiche sportive, dalle remiere alle velistiche. Lungo il lato occidentale della punta il progetto propone invece la creazione di un polo di attività ricreativo-culturale comprendente un museo della nautica lagunare e un centro di ristoro.

Lo spazio risultante tra il polo orientale e quello occidentale della punta è una grande radura definita da folte alberature a filari e attrezzata con servizi e chioschi per il ristoro. L'argine lagunare è totalmente ridisegnato con una banchina attrezzata per vari e alloggio di imbarcazioni e con percorsi pedonali. Attorno all'edificio dell'ex Dogana sono previste piazzole che possono essere date in concessione per attività commerciali o di ristoro.

Questa riorganizzazione della Punta San Giuliano esalta la sua strategica posizione all'interno del parco e la trasforma in un importante luogo d'incontro e di svago per i cittadini di Mestre e Venezia.

Il belvedere panoramico, inserito nell’area bonificata dell'ex discarica, è l'esempio più complesso e delicato di riambientamento ecologico del parco. L'area è configurata come lo spazio centrale dove convergono i vari collegamenti pedonali e ciclabili dagli ingressi principali e dalle aree di parcheggio. I percorsi pedonali sono arricchiti da slarghi dove vengono localizzate attrezzature per esercizi o supporti con informazioni sugli insediamenti insulari che si ammirano dal belvedere. Attrezzature per il ristoro e servizi per l'area sono situati nell'isolotto del Canale Osellino (ex polveriera Manin) dove nei due edifici ristrutturati si propone anche un centro informativo sull'ambiente lagunare.

Il canale San Giuliano è un’importante via d'acqua situata tra la via San Giuliano e la ferrovia e comprende sul lato nord una fascia caratterizzata da attività cantieristiche e di trasporto; l'altro argine del canale è delineato da vaste porzioni di territorio che risultano difficilmente accessibili e quindi praticamente inutilizzate.

Allo stato attuale le sue condizioni si possono definire di avanzato degrado. Per il canale San Giuliano vengono prospettati due ordini di modificazioni: l'integrazione al parco

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di tutte le aree non ancora utilizzate o sotto utilizzate situate tra il canale San Giuliano e la ferrovia; la fruizione pubblica di questa amplissima superficie può essere resa materialmente attuabile con la creazione di nuovi ponti di collegamento, la riqualificazione delle sponde e l'inserimento di verde d'arredo. Il secondo intervento prevede la creazione di un viale alberato lungo la sponda nord del canale dotato di un percorso banchinato per il passeggio e una pista ciclabile.

Il Forte Marghera è struttura che si pone in una strategica posizione all'interno del parco e che possiede una certa importanza storica. Per questi motivi il Forte e le aree di sua competenza vengono destinate ad uso culturale e museale. Si prevede in questa sede un "Osservatorio della Laguna" inteso sia come luogo della memoria storica dell'ambiente lagunare veneziano (una sorta di "museo" in cui possano trovare collocazione tutte le testimonianze storico-culturali di questo ambiente), sia come centro di registrazione e monitoraggio dei mutamenti della realtà. L'affaccio diretto sui canali e l’originaria destinazione militare del complesso, consentono una invidiabile ambientazione e la comprensione del ruolo e della struttura di opere di fortificazione. L'Osservatorio/Museo di Forte Marghera sarà collegato a livello funzionale e forse anche gestionale alle altre strutture culturali previste all'interno del parco in modo da permettere all'utente una conoscenza non soltanto storica ma anche dimostrativa ed operativa sulla realtà lagunare.

L'isola delle Sculture è situata di fronte a Forte Marghera ed è ritagliata dai canali Salso e San Giuliano. È assimilata al parco attraverso una serie di operazioni che la renderanno fruibile e ne trasformeranno l'immagine. Il progetto prevede la realizzazione di due ponti ciclo-pedonali che collegano l'isola con il viale San Giuliano. Altre connessioni sono ipotizzate con l'area Pili.

Lungo il perimetro ristrutturato dell'isola è prevista una banchina attrezzata con ormeggi per piccole imbarcazioni, una fermata vaporetto e aree all'aperto specifiche per l'esposizione di sculture o altri reperti di interesse storico, scientifico e culturale.

La parte centrale dell'isola è concepita come una grande radura in modo da mantenere un rapporto visivo diretto con il Forte Marghera e creare grandi ma intimi spazi.

Il canale Salso, fin dalla sua formazione, ha svolto un ruolo primario nei rapporti commerciali tra Venezia e l'entroterra. Questo ruolo si è mantenuto fino alla costruzione del ponte translagunare che ne ha drasticamente ridimensionato l'importanza. Tuttavia la sua funzione spiccatamente commerciale è rimasta, legata quasi unicamente ad attività cantieristiche e di rimessaggio natanti e ad attività di trasporto di merci e materiali da e per Venezia.

Per quanto concerne l'uso del canale, il progetto prevede un graduale riordino delle attività presenti sulla sponda orientale al fine di rendere libero l'argine e integrarlo con funzioni più consone alle nuove attività presenti nel parco. A lungo termine è ipotizzato il trasferimento di tutte le attività commerciali, che possono trovare una nuova sede in un sito identificato al di fuori dell'area del parco. Sull'argine liberato dalle attività esistenti viene proposto lo sviluppo di un viale alberato con pista ciclo-pedonale e una banchina attrezzata per ormeggi di piccole imbarcazioni.

3.2.2 Canale Osellino, da Bissuola a via Orlanda e Campalto Quest'area prevede un intervento di rimboschimento intensivo. Costituisce un'area filtro

tra le aree edificate e il parco e ospita il percorso equestre, che si snoda in profondità. I nodi d'attività, che si distribuiscono al suo interno, hanno carattere prevalentemente ricreativo, ricettivo e commerciale.

Tutta la fascia a nord del canale Osellino, dal quartiere CEP di Campalto a Mestre, è caratterizzata da un uso spiccatamente agricolo con intrusioni di sporadiche attività

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commerciali, artigianali e ricettive, miste a residenza alle due estremità, in vicinanza delle aree urbanizzate, e al centro, lungo la via Orlanda. Negli argini del canale sono presenti costruzioni abusive di ricoveri per imbarcazioni realizzati spesso con materiale di recupero.

In questa area si prevedono due importanti operazioni. La prima punta alla rivalutazione dell'immagine del canale: smantellati attracchi e cavane, abolita la sosta dei natanti, il corso del canale e gli argini vengono liberati da deturpanti sovrastrutture e ricondotti al loro aspetto tradizionale. A ridosso degli argini sono proposti percorsi pedonali e ciclabili, che aprono nuove prospettive sul canale. La seconda operazione richiede l'inserimento nella fascia a verde di fronte al canale di quattro poli di attività: una darsena con servizi per piccole imbarcazioni a Bissuola; un'area attrezzata per spettacoli all'aperto vicino al quartiere P.E.E.P.; un complesso ricettivo vicino alla via Orlanda e un centro ippico a Campalto.

Per quanto riguarda Passo Campalto, il progetto ne rafforza la vocazione di punto di passaggio tra la terraferma e la laguna. Per quest'area si prevede a medio termine il completamento delle opere di risanamento delle sponde del canale presente. A lungo termine, si propone la ristrutturazione di alcune aree immediatamente adiacenti al canale, proponendo lo sviluppo di un percorso banchinato ad uso pubblico e un collegamento con la nuova darsena costruita in laguna.

Dall'altro lato del canale si confermano gli usi residenziali esistenti e vengono progettati una nuova fermata vaporetto e un ristorante. Il progetto quindi rispetta le qualità paesaggistiche di Passo Campalto e ne esalta le funzioni di luogo di socializzazione e di porta d'accesso alla laguna

3.2.3 Area compresa tra San Giuliano, via Orlanda e Campalto Quest'area corrisponde alla zona centrale del parco che si affaccia sulla laguna. In essa sono previsti interventi per il recupero e la protezione ambientale, la creazione

di un'ampia zona a verde estensivo, attività a carattere prevalentemente ricreativo. La vocazione di luogo d'osservazione paesaggistica sarà ulteriormente rafforzato con

la creazione di percorsi e stazioni attrezzate. Il fronte lagunare è l'area che si estende da Campalto a Punta San Giuliano. Questa

fascia costiera, in origine costituita da un sistema barenicolo che terminava a ridosso del canale Osellino, è stata quella che più di tutte è stata alterata nel profilo altimetrico per l'apporto di materiale di diversa origine, per lo più di risulta industriale. Morfologicamente molto delicata, ha richiesto delicati interventi di bonifica e di recupero degli originali equilibri ecologico-ambientali, e di protezione. Perciò gli interventi programmati lungo la costa sono di rafforzamento delle sue peculiarità naturali e d'inserimento, calibrato, di sole strutture leggere, galleggianti o su palafitta, prevalentemente a carattere non permanente.

La fascia costiera, a lungo termine, sarà resa accessibile tramite l'inserimento lungo il bordo di una pista ciclo-pedonale e di percorsi su palafitte che si addentrano nella zona barenicola.

3.2.4 Canale Brentella e Area Pili L'area Pili fa parte della penisola a sud del Ponte Translagunare. In essa si collocano

industrie petrolchimiche e altri insediamenti ad esse connesse, due ampi bacini per lo scarico dei prodotti dalle navi cisterna, ampie zone di parcheggio, e un residuo di area

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barenicola oltremodo degradata. Tutta l'area è caratterizzata dall'intreccio di strutture e condotte degli impianti di raffineria e di compressione dei gas e dai depositi di stoccaggio.

Ipotesi di modificazioni d'uso in quest'area sono pensabili solo a lunghissimo termine e strettamente legate al destino delle attività industriali qui attestate e quindi a scelte complesse che travalicano la pianificazione locale.

Il Piano Guida è stato limitato dall'Amministrazione comunale soltanto alla definizione progettuale di una parte della penisola, circa 70 ettari, situata immediatamente a sud di via della Libertà. Tuttavia il progetto ha tenuto conto delle eccezionali potenzialità di riuso di tutta l'area e delle altre zone circostanti.

A lungo termine, il Piano prevede il risanamento di tutta l'area barenicola e lo sviluppo di un polo di attività che definisce uno degli ingressi principali del parco e che, data la sua strategica posizione, deve anche svolgere due importanti funzioni. La prima, simbolica, di porta per l'eccesso della laguna e l'altra di catalizzatore nel processo di rinnovo della zona industriale.

Le destinazioni d'uso programmate per questo polo includono attività a carattere prevalentemente scientifico e culturale, generalmente operanti su strumentazioni a tecnologia avanzata. In essa si concentrano, in una proiezione a lungo termine il Terminal Intermodale dei Servizi di Trasporto e i parcheggi, dimensionati per soddisfare anche esigenze di grandi flussi di visitatori, in concomitanza con manifestazioni e spettacoli di grande richiamo, un parco divertimenti permanente, un acquario con centro di ricerca, una darsena per barche a motore con relativi servizi nautici e, eventualmente, una stazione della linea metropolitana e una fermata vaporetto. Tra queste proposte, l'acquario è l'elemento visivo predominante, concepito come simbolo architettonico di nuovi interessi culturali, economici e di ricerca scientifica sui problemi dell'ambiente lagunare di cui Venezia deve essere centro propulsore e su cui costruire una nuova idea della città.

Figura 2 Planimetria illustrativa. Sviluppo a lungo termine.

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A

Area Bissuola B

Area quartiere P.E.E.P.

C Area via Orlanda

D Area Campalto

E Passo

Campalto

F Area parco ricreativo

A1. Impianto Tecnologico A2. Parcheggio A3. Darsena A4. Servizi Nautici A5. Attività Commerciali di Quartiere

B1. Area per Spettacoli all'Aperto e Pista di Pattinaggio B2. Campi da Gioco B3. Autosilo B4. Piazza con Attività Commerciali di Quartiere

C1. Attività Ricettiva

D1. Centro Manutenzione Parco con Area Piantonaio D2. Maneggio e Percorso Equestre D3. ParcheggioD4. Arboretum e Giardino Ecologico D5. Attività Ricettiva con Centro Fitness

E1. Darsena con Servizi Nautici

F1. Impianto Tecnologico F2. Centro Informativo sull'Ambiente Lagunare F3. Direzione Amministrativa del Parco e Centro Informazioni F4. ParcheggioF5. Belvedere Panoramico sulla Laguna F6. Impianto Tecnologico (ASPIV) F7. Percorso Panoramico sulla Laguna F8. Centro di Ristoro F9. Parco Urbano F10. Centro Manutenzione Parco

G CANALE SAN

GIULIANO

H PUNTA SAN GIULIANO

I AREA C.O.N.I.

J CANALE CIECO

K FORTE

MARGHERA

L AREA PILI

G1. Museo per Bambini G2. Parco per Libere Attività G3. Verde Pubblico e Area Picnic G4. Fermata Vaporetto G5. Isola delle Sculture

H1. Museo della Nautica Amatoriale Lagunare H2. Area Picnic con Libere Attività H3. Fermata Vaporetto H4. Centro di Ristoro H5. Campi da Gioco H6. Associazioni Veliche H7. Associazioni Remiere

I1. Centro Atletica C.O.N.I.

J1. Terminal Interscambio Merci

K1. Area Picnic con Libere Attività K2. Fermata Vaporetto K3. Museo dei Trasporti e delle Fortificazioni della Laguna

L1. Stazione L2. ParcheggioL3. Parco Divertimenti Permanente L4. Acquario con Centro di Ricerca L5. Terminal Intermodale e Autosilo L6. Darsena con Servizi Nautici L7. Fermata Vaporetto

Fonte: Comune di Venezia, Il Parco di San Giuliano. Esposizione del progetto, Venezia, 1995.

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3.3 Le politiche di intervento Il piano di sviluppo del parco, per poter cominciare a prendere corpo, necessita di

concrete politiche di intervento. Il Piano Guida ha previsto quelle riguardanti il riassetto stradale e ciclo-pedonale, il sistema dei parcheggi e gli ingressi, la riedificazione del verde, la riqualificazione dei canali e le opere di salvaguardia ambientale ed ha fornito un diagramma di attuazione per fasi del progetto in gran parte definito dalla disponibilità di alcune aree, la convergenza di orientamento dell’opinione pubblica su particolari problemi, l’interesse di alcune associazioni per la gestione di determinate strutture, i risultati delle analisi dei terreni e la disponibilità immediata di alcuni fondi. Sono poi state individuate le seguenti priorità di intervento:

• attivazione immediata delle operazioni di bonifica e avvio delle opere di

imboschimento; • formazione di parcheggi e realizzazione delle opere stradali; • acquisizione di proprietà pubbliche e private; • avvio del processo di trasferimento delle attività nell'area di progetto non compatibili

con le funzioni del parco. Su tutto quindi è prevalsa la necessità di mettere in sicurezza l’intera area, chiudendo

così definitivamente il capitolo che aveva visto San Giuliano come discarica.

3.3.1 La bonifica delle aree inquinate La bonifica delle aree inquinate ha costituito il primo intervento operativo effettuato. Le

opere di maggior rilevanza, in rapporto alle problematiche di impatto ambientale, si riferivano alla bonifica delle aree comprese tra Canale San Giuliano e Passo Campalto.

Le analisi effettuate prima di procedere, avevano permesso l’identificazione di due zone relativamente omogenee per le modalità e il tipo di inquinamento e l’individuazione successiva di alcune tipologie di intervento diversificate e specifiche.

La prima zona individuata è stata quella situata tra l’ex Polveriera Manin e il canale scolmatore dell’Osellino: la discarica si era formata per successivo accumulo di materiale di scarto dell’industria siderurgica e petrolchimica e di rifiuti solidi urbani. Occupava una superficie di circa 19 ettari per un’altezza di 5 metri. Il progetto di messa in sicurezza ha previsto la costruzione di un diaframma di contenimento, l’isolamento dell’area inquinata con uno strato di argilla e la sua copertura con un manto di terreno adatto per la nuova vegetazione prevista in questa area.2

La seconda zona, compresa tra il canale scolmatore dell’Osellino e Passo Campalto, era costituita da una vasta discarica che si estendeva per circa 30 ettari per un’altezza di circa 3 metri. Il materiale qui accumulato, depositato direttamente sulle barene, era costituito da residui industriali. Date le caratteristiche dei rifiuti depositati, la tecnica adottata è stata quella dell’isolamento con la sola copertura, impedendo la penetrazione della acque meteoriche3.

2 Comune di Venezia, Il Parco di San Giuliano. Verso la realizzazione. Esposizione progetto esecutivo,Venezia, 1997. 3 Comune di Venezia, Il Parco di San Giuliano. Esposizione del progetto, Venezia, 1995.

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Figura 3 Planimetria delle aree bonificate

Fonte: Comune di Venezia, Il parco di San Giuliano. Esposizione del progetto, Venezia, 1995.

3.3.2 La riedificazione del verde La riedificazione del verde ha costituito un’altra politica d’intervento consistente ed ha

previsto sei tipologie di opere differenti: il bosco, il parco ricreativo, il giardino ecologico, il verde d’arredo urbano, gli ambienti naturali e il consolidamento costiero. Ovviamente solo tra una decina d’anni si potranno vedere i risultati di questa politica di intervento, dato che gli alberi e le piante devono avere il tempo di crescere.

Il bosco rappresenta una struttura consistente che ricostruisce un frammento del manto arboreo originario della Padania. La parte che rientra nel Parco San Giuliano non è però un frammento isolato, ma parte integrante di un progetto di pianificazione del verde di vaste dimensioni che va sotto il nome di Bosco di Mestre. Questa sistemazione a verde di carattere estensivo presenta al suo interno diversi percorsi fruibili a piedi, in bicicletta o a cavallo, in modo da essere goduta come ambiente ad elevato grado di naturalità.

Il parco ricreativo è un’area costituita da diversi spazi verdi, caratterizzati in modo da soddisfare differenti esigenze di utilizzo e differenti gradi e forme di utenza. Il parco di utilizzo prevalentemente cittadino viene costituito nella zona della collinetta del belvedere, mentre gli ampi spazi adatti ad accogliere una presenza e un’aggregazione umana numerosa sono quelli situati in Punta San Giuliano e nella fascia occidentale.

Lungo il corso del canale Osellino, all’interno della fascia boschiva, è stato previsto un giardino botanico, specificatamente studiato per divenire un ambito didattico naturalistico, legato soprattutto all’ecologia lagunare. Questa struttura crea la possibilità di soddisfare le esigenze di un pubblico qualificato e interessato, sino a diventare un centro di attività culturali a differenti livelli: dall’istruzione di base al laboratorio amatoriale, dalla formazione professionale a punto di incontro di chi è impegnato nella tutela dell’ambiente.

Il verde d’arredo urbano include invece le alberature dei viali cittadini, le schermature visive e le barriere antirumore e frangivento.

Sono previsti anche ambienti naturali in cui non si prevedono interventi diretti. Si tratta del complesso barenicolo che si sviluppa in laguna, oltre il profilo della terraferma destinata a parco e da un modesto acquitrino d’acqua dolce situato nella penisola di San Giuliano. Qui sono previste solo misure indirette di protezione.

Tra le opere a verde di carattere meramente funzionale sono previsti gli interventi di sistemazione e protezione dei suoli in condizione di degrado o di instabilità. Ci si riferisce, per esempio, ai consolidamenti delle coste lagunari, delle sponde dei corsi d’acqua, ecc..

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3.3.3 Il riassetto stradale e i parcheggi

La progettazione del sistema degli ingressi, dei movimenti veicolari e ciclo-pedonali ha rappresentato un risvolto determinante nello studio dell’organizzazione del parco. La soluzione progettuale è stata coordinata con il Piano del traffico della città e ha previsto la realizzazione di una serie di interventi interconnessi.

Per quanto riguarda l’assetto stradale, sono stati previsti la creazione di un nuovo tronco della tangenziale, una deviazione del traffico della zona attraverso strade minori e la ristrutturazione di alcune strade, necessarie per convogliare i flussi veicolari ai punti d’accesso del parco.

I parcheggi sono stati in genere previsti ai margini del parco, ma sono state progettate anche realizzazioni in superficie e multipiano più distanti, adiacenti però ai percorsi ciclabili. Questi ultimi rappresentano la reale rete connettiva che collega tutte le attività del parco. Vi sono sostanzialmente due circuiti, raccordati tra loro da piccoli ponti che, per la continuità d’uso del parco, si rendono necessari. Questa necessità mette in evidenza la capillare presenza dell’acqua e lo stretto rapporto che la lega alle attività previste.

3.3.4 La riqualificazione dei canali

La struttura fisica e funzionale del parco è in buona parte condizionata dalla presenza di numerose vie d’acqua con funzioni e peculiarità assai diverse, che ne hanno determinato la configurazione e le caratteristiche.

La riqualificazione delle vie d’acqua si configura in due tipologie di intervento: lo scavo del letto e la ristrutturazione degli argini. Entrambe presuppongono diverse tipologie di intervento legate alla destinazione d’uso e alle caratteristiche predominanti delle varie zone interessate, che sono principalmente il canale Osellino, il canale San Giuliano e Forte Marghera.

3.4 L’impegno economico

Nella redazione di piani a livello urbanistico raramente ci si addentra in considerazioni di ordine economico. L'assenza di previsioni di costo ha condotto però spesso amministrazioni pubbliche ad adottare piani la cui realizzazione si è rivelata impossibile per l'insostenibile onere finanziario, che, se preventivamente ipotizzato, avrebbe condotto ad una revisione progettuale in termini magari più contenuti ma alla fine realizzabili.

Per evitare questo, sono stati esaminati i costi delle politiche di intervento necessarie ed è stato redatto un primo preventivo, ovviamente calcolato in basi ai prezzi vigenti nel 1994, anno in cui il documento era in fase di lavorazione.

Va precisato che questo primo preventivo, di lire 131.841.535.000, escludeva tutti gli oneri accessori quali costi di progettazione, interessi passivi, IVA eccetera. Le informazioni inerenti alla determinazione dei prezzi sono state fornite principalmente dagli assessorati ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica di Mestre e sono state utilizzate per gli scopi della pianificazione urbanistica. Il Piano Guida ha inoltre evidenziato come l'erogazione pluriennale dei fondi per la realizzazione delle opere che definiscono l'armatura del Parco non spettava, e tuttora non spetta, soltanto al Comune di Venezia. La gran parte delle opere sono di competenza di altri enti come, per esempio, il Magistrato alle Acque, il Consorzio Dese-Sile, ecc...

I costi individuati per le operazioni sono stati riassunti nella seguente tabella.

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---------------------------------------------------------------------------------------- Sommario della valutazione preliminare dell'impegno economico ---------------------------------------------------------------------------------------- BONIFICA AREE INQUINATE ---------------------------------------------------------------------------------------- Penisola San Giuliano 198.500 Tra la polveriera Manin e il canale scolmatore 8.619.000 Tra il canale scolmatore e Campalto 10.815.000

19.632.500 --------------------------------------------------------------------------------------- RIQUALIFICAZIONE DEL CANALE --------------------------------------------------------------------------------------- Pulitura canali 35.612.180 Riassetto degli argini 46.652.575 Scavo di nuovi canali 661.500

82.926.255 --------------------------------------------------------------------------------------- RIEDIFICAZIONE DEL VERDE --------------------------------------------------------------------------------------- Formazione di bosco 733.600 Formazione di Parco urbano 2.059.200 Arredo verde per Campo da Golf 5.805.500 Arboretum 4.648.200 Verde in filari 1.272.010 Opere di consolidamento vegetazionale 1.973.466

16.491.980 --------------------------------------------------------------------------------------- VIABILITA' PEDONALE E CICLABILE --------------------------------------------------------------------------------------- Ponti 1.849.200 Percorsi attrezzati 2.868.900 Sentieri 406.800

5.124.900 ---------------------------------------------------------------------------------------- TOTALE (Lit. in migliaia) 131.841.535 Fonte: Comune di Venezia, Il Parco di San Giuliano. Esposizione del progetto, Venezia, 1995.

3.5 Lo stato di fatto attuale dei lavori

Da come risulta dal Piano Guida, il progetto è destinato a trasformare completamente la città di Mestre, la quale potrà proporsi come polo culturale di forte attrazione. Dal 1995 ad oggi molte cose sono state fatte e parte del progetto contenuto nel Piano Guida ha cominciato a prendere vita. Del complesso parco configurato, l'Amministrazione comunale ha, in seguito, stabilito le priorità attuative, in rapporto ad urgenze politico-amministrative, alle disponibilità finanziarie e all'assetto proprietario delle aree ed ha dato inizio ai lavori.

I primi sono cominciati nel 1998 ed hanno riguardato i circa 74 ettari che costituiscono l’attuale parco urbano, aperto alla cittadinanza l’8 maggio 2004. I lavori compresi in questa area, suddivisa in Lotto A2 per 12.4 ettari e Lotto B1 ( escluso il futuro Polo Nautico ) per 61.6 ettari, hanno riguardato:

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1. la messa in sicurezza dell’ex discarica di San Giuliano di circa 19 ettari, che ha richiesto, come spiegato già nel Piano Guida, la costruzione di un diaframma di perimetrazione dei rifiuti tossici nocivi e la copertura dell’area con un manto di argilla;

2. la costruzione del ponte ciclo–pedonale lungo 140 m. che collega Mestre con il bordo lagunare;

3. la realizzazione di aree parcheggio; strutture sportive (campo da calcio e centro di pattinaggio), un centro di accoglienza visitatori ed utenti (Porta Nord) ed un edificio di ristorazione (Bar ingresso);

4. percorsi pedonali e ciclabili per circa 10 km; 5. infrastrutture varie e sottoservizi; 6. spazi verdi alberati e a prato per circa 40 ettari. Il parco che attualmente si presenta alla città è una struttura per certi versi molto

delicata: gli alberi e le piante sono ancora molto giovani e necessiteranno di almeno 5 anni per assumere l’impatto visivo progettato. In più, dove sorgerà il polo nautico, sono presenti ruspe e scavatori che deturpano il paesaggio. Ciò non toglie che il parco è utilizzabile dall’inaugurazione sia negli spazi verdi sia per quanto riguarda le attività delle varie associazioni sportive presenti. La città di Mestre insomma, con i suoi 250.000 abitanti e finora senza identità, finalmente dispone di uno spazio verde e di un volto ben preciso.

L’Amministrazione comunale ha già programmato le prossime fasi di attuazione del progetto che comprendono la costruzione del Polo Nautico in un’area di circa 12 ettari in Punta San Giuliano, le opere di arredo urbano dei Lotti A2 e B1 (fontane del laghetto, pergolati, ecc.), la ristrutturazione dell’isola ex polveriera Manin nel canale Osellino e l’espansione del Parco su un area di 29 ettari tra il canale Scolmatore e Campalto, area che è stata recentemente messa in sicurezza dal Magistrato alle Acque.

La realizzazione delle opere comprese nel primo stralcio (lotti A1, A2 e B1) ha avuto un valore complessivo di € 37.525.241 ed è stata finanziata con contributi della Comunità Europea, dal Comune di Venezia e dalla Regione del Veneto. I marginamenti lagunari del Parco sono stati invece realizzati dal Magistrato alle Acque con fondi propri.

Per gli interventi futuri elencati sono inoltre già stati stanziati € 33.000.000 nelle annualità 2003/20054. 4 Cfr www.comune.venezia.it/news/sangiuliano_old/info.asp

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Figura 4 Delimitata con linea rossa l'area complessiva del Piano Guida del Parco. Al centro, a colori pieni, l’area in fase di attuazione.

Fonte: www.provincia.venezia.it/circolovelicocasanova

Figura 5 Parco urbano aperto al pubblico l’8 maggio 2004

Fonte: www.comune.venezia.it/news/sangiuliano