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CORSO DI FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO SULL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI DIVERSAMENTE ABILI,
DESTINATO AI DOCENTI CURRICULARI DELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO.
IL DIRIGENTE RESPONSABILE DOTT. GUSTAVO RICEVUTO
\Formazione in presenzaIspettore tecnico Rosaria Zammataro1. Integrazione H alla luce della Normativa vigente.
Prof.ssa Simonetta Di Prima1. La progettazione metodologica: la condivisione, la
flessibilità, la gestione delle risorse.
Prof.ssa Elisabetta Provenzale1. “La funzione del docente curriculare
nell’integrazione del portatore di H”2. Le risorse del territorio per l’handicap: l’istituzione di centri t
erritoriali.3. Progettazione di percorsi formativi H4. Documentazione corso H per docenti curriculari5. Questionario
Prof. Michele Pintabona1. L’intervento di sostegno
Prof.ssa Maria Papale1. Le buone prassi per l’integrazione
PresentazioneCircolareCalendarioAttestato
Formazione in situazione
• Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca• Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia-Direzione Generale
• CENTRO SERVIZI AMMINISTRATIVI PER LA PROVINCIA DI MESSINA
• PROT.N. 4534 Messina 23/3/2004
AI DIRIGENTI SCOLASTICI• DEGLI ISTITUTI DI
• OGNI ORDINE E GRADO• LORO SEDI
• OGGETTO: CORSO DI FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO SULL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI DIVERSAMENTE ABILI , DESTINATO AI DOCENTI CURRICOLARI DELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO.
• Quest’ Ufficio, nel contesto del costante monitoraggio dei bisogni di formazione dei docenti, ritiene che rivesta preminente rilievo la necessità di aggiornare gli insegnanti curricolari sull’integrazione scolastica dei portatori di handicap, organizzando un corso sulla seguente tematica:
• “L’ integrazione dell’alunno diversamente abile attraverso la valorizzazione delle risorse umane ”.• Appare di tutta evidenza che, ai sensi della Legge n.104 del 5/2/1992, l’integrazione deve essere
condivisa e cogestita da tutti i docenti, non soltanto quelli specializzati, motivo per il quale risulta pertinente individuare come destinatari del corso due docenti di materie curricolari, appartenenti alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
• Il corso , più in particolare, risulterà articolato in due distinti momenti di formazione:• una formazione in presenza, che si svolgerà secondo le modalità ed i tempi indicati nell’allegato
calendario;• una formazione in situazione - presso le rispettive sedi di servizio dei due docenti curricolari che
frequenteranno il corso– mirata alla stesura di un progetto di integrazione, che, oltre ai due più volte citati docenti, dovrà coinvolgere anche i coordinatori dei Consigli di classe e il GLIS di istituto.
• Non appare fuori luogo, nel sottolineare l’importanza della formazione in situazione come esercizio propedeutico alla effettiva integrazione dei portatori di handicap in tutte le scuole di
• ogni ordine e grado, richiedere la necessaria collaborazione delle SS.LL durante lo svolgimento di detta formazione, che, in particolare dovranno verificare:
l’effettiva attuazione della formazione di cui trattasi tramite la stesura del progetto di integrazione- su floppy- coinvolgente
tutti i soggetti previsti dalla presente nota;la compilazione tempestiva, a conclusione delle due
giornate di formazione in situazione, del modello allegato alla presente (ALL.A) che i corsisti, a loro volta, provvederanno a
consegnare.Le SS.LL, infine, sono invitate a segnalare a questo Ufficio
- tramite fax 090/691545 oppure 090/695254- i nominativi dei due docenti curricolari che parteciperanno al corso, entro e non oltre il 31 marzo , termine che dovrà essere rispettato
con l’indispensabile puntualità.
IL DIRIGENTE RESPONSABILE(Gustavo Ricevuto)
CALENDARIO
• CORSO DI FORMAZIONE• “L’ integrazione dell’alunno diversamente abile attraverso la valorizzazione delle
risorse umane ”.
• SEDE:• DESTINATARI
IPSSCTAR “ANTONELLO” 2 DOCENTI curricolari • DEGLI EX DISTRETTI:
28/29/34/35/36/37 E• FORMAZIONE IN PRESENZA CESARO’• Giorno 14aprile 2004• Ore 8,30/10,30• Integrazione H alla luce della Normativa vigente. • Ispettore tecnico Rosaria Zammataro• ore 10,30/13,30 • La La programmazione integrata degli interventi formativi all’interno dei curricula : la
condivisione, la flessibilità, la gestione delle risorse .• Prof.ssa Di Prima Simonetta
• SEDE IPSSCTAR “ANTONELLO”
• Giorno 16 aprile• Ore 8,30/10,30 • “ Il Profilo Dinamico Funzionale all’interno del Consiglio di clesse • Dott.ssa Mirella Deodato • Ore 10,30/11,30• La stesura del progetto educativo personalizzato
(PEI) :competenze integrate”• Dott.ssa Domenica Mancuso• Ore 11,30/13,30• “La funzione del docente curricolare nell’integrazione del portatore
di H” • prof.ssa Elisabetta Provenzale
• Giorno 19 aprile• Ore 8,30/10,30 • “ I disturbi del comportamento nei soggetti portatori di handicap” • Dott.ssa Katia Basile • Ore 10,30/13,30• Orientamento scolastico e professionale dei portatori di Handicap. • Rappresentanti di Enti.• FORMAZIONE IN SITUAZIONE • SEDI:• ISTITUZIONI SCOLASTICHE SEDI DI SERVIZIO: • 20 e 21 aprile 2004• Ore 15,00/19,00• Stesura, presso le scuole di provenienza, del progetto di integrazione, ai sensi del D.M.331
/98 art.42• Soggetti coinvolti:• I due corsisti • I coordinatori dei Consigli di classe • Coordinamento dei lavori affidato ai Coordinatori del Gruppo H. • .
• FORMAZIONE IN PRESENZA• SEDE IPCT “ANTONELLO
• Giorno 24 aprile • Ore 8,30/10,30• Le risorse del territorio per l’integrazione: l’istituzione dei
Centri Territoriali .• Prof.ssa Elisabetta Provenzale• Ore 10,30/13,30• Le buone prassi di integrazione a cura dei docenti di sostegno
specializzati :Michele Pintabona dell’I.C.vo n.2 di Capo d’Orlando , Maria Papale dell’IPCSTA “ANTONELLO di Messina
• Dibattito
CALENDARIO• CORSO DI FORMAZIONE• “L’integrazione dell’alunno diversamente abile attraverso la valorizzazione delle risorse umane ”.•• SEDE DESTINATARI• ITG “MINUTOLI 2 DOCENTI CURRICOLARI
DEGLI EX DISTRETTI : 30/31/32/33/38• FORMAZIONE IN PRESENZA• Giorno 15 aprile • Ore 8,30/10,30• Integrazione H alla luce della Normativa vigente. • Ispettore tecnico Rosaria Zammataro• Ore 10,30/13,30• La programmazione integrata degli interventi formativi all’interno dei curricula : la condivisione, la flessibilità, la
gestione delle risorse .• Prof.ssa Di Prima Simonetta•• Giorno 17 aprile• Ore 8,30/10,30 • “ Il Profilo Dinamico Funzionale all’interno del Consiglio di clesse • Dott.Pasquale Russo• Ore 10,30/11,30• “La stesura del progetto educativo personalizzato (PEI) :competenze integrate”• Dott ssa Domenica Mancuso• Ore 11,30/13,30• “La funzione del docente curricolare nell’integrazione del portatore di H” • prof.ssa Elisabetta Provenzale
• Giorno 20 aprile• Ore 8,30/10,30 • “ I disturbi del comportamento nei soggetti portatori di handicap” • Dott.ssa Katia Basile • Ore 10,30/13,30• Orientamento scolastico e professionale dei portatori di Handicap. • Rappresentanti di Enti.• FORMAZIONE IN SITUAZIONE • SEDI:• ISTITUZIONI SCOLASTICHE SEDI DI SERVIZIO: • 21 e 22 aprile 2004• Ore 15,00/19,00• Stesura, presso le scuole di provenienza, del progetto di integrazione, ai sensi del D.M.331
/98 art.42• Soggetti coinvolti:• I due corsisti • I coordinatori dei Consigli di classe • Coordinamento dei lavori affidato ai Coordinatori del Gruppo H • .
FORMAZIONE IN PRESENZASEDE ITG “MINUTOLIGiorno 23 aprileOre 8,30/10,30Le risorse del territorio per l’handicap: l’istituzione dei Centri Territoriali.Prof.ssa Elisabetta ProvenzaleOre 10,30/13,30Confronto delle buone prassi da parte dei docenti di sostegno specializzati :Michele Pintabona dell’I.C.vo n.2 di Capo d’Orlando, Maria Papale dell’IPSSCTAR “ANTONELLO di Messina.Dibattito
ATTESTATO • Si attesta che i docenti:
• Nome Cognome Disciplina• Coordinatore GLIS_____________________________________________________• Docente curricolare corsista ___________________________________________• Docente curricolare corsista____________________________________________• Docente coordinatore • Consiglio di classe con alunni H__________________________________________________• Docente coordinatore • Consiglio di classe con alunni H__________________________________________________• Docente coordinatore• Consiglio di classe con alunni H________________________________________________• Docente coordinatore• Consiglio di classe senza alunni H______________________________________________• Docente coordinatore • Consiglio di classe senza alunni H______________________________________________• in servizio presso• ……………………………………………………………………………………..• hanno partecipato alla formazione in situazione, nei giorni ………….. aprile- dalle ore 15,00 alle 19,00-
contribuendo alla stesura del progetto di integrazione, su floppy disk, previsto dal corso ““L’integrazione dell’alunno diversamente abile attraverso la valorizzazione delle risorse umane ”. svoltosi, all’IPSSCTAR “Antonello” di Messina ed all’ITG” Minutoli” , nei giorni 14/15/16/17/19/20 aprile, e che si concluderà, rispettivamente, nei giorni 24 e 23 aprile 2004.
• IL DIRIGENTE SCOLASTICO
ALL. A
• Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca• Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia-Direzione Generale
• CENTRO SERVIZI AMMINISTRATIVI PER LA PROVINCIA DI MESSINA
• CORSO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI CURRICOLARI DELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO..• “L’INTEGRAZIONE DELL’ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE” . • QUESTIONARIO• Le sue aspettative di formazione sono state:• Deluse • Esaurite• Pienamente soddisfatte• altro …………………………………………………………………………………………………• ……………………………………………………………………………………………………..• A suo parere gli argomenti presentati dai relatori sono stati:• noiosi • interessanti• efficaci • altro• Avrebbe preferito:• altri argomenti , suggerisca quali……………………………………………………………• ………………………………………………………………………………………………….• una modalità di presentazione diversa , suggerisca quale………………………………..• …………………………………………………………………………………….• Quali sono state le eventuali difficoltà rilevate nella gestione dell’incontro in sede?• Organizzazione • Comunicazione• Relazione tra i componenti del gruppo• altro………………………………………………………………………………………………
• a cura di elisabetta provenzale• Ritiene che l’atteggiamento dei colleghi durante l’incontro presso la sede di servizio sia stato: Attento• interessato distratto• annoiato• non collaborativo altro………………………………………………………………………………………………• ………………………………………………………………………………………………….• A suo parere, quale è stata la disponibilità dei coordinatori del Consiglio di classe e/o interclasse alla collaborazione per la
stesura del progetto di integrazione H? nessuna poca sufficiente piena • Crede che questo modello, di informazione /formazione, “a ricaduta” possa continuare ad essere praticato? Si No• Qualora la risposta sia stata positiva, a suo parere, quali strategie o persone possono aiutare ad ottimizzare la “ricaduta”nelle
scuole. la presenza del dirigente scolastico nell’attività di formazione Minor numero di ore di formazione Maggior numero di ore di formazione Materiale multimediale altro………………………………………………………………………………………………• Si ringrazia per la cortese collaborazione
• a cura di elisabetta provenzale
Corso di Formazione sull’integrazioneCorso di Formazione sull’integrazionescolastica dei diversamente abiliscolastica dei diversamente abili
Integrazione H alla luce della Integrazione H alla luce della normativa vigentenormativa vigente
Isp.ce Rosaria ZammataroIsp.ce Rosaria Zammataro
In Italia abbiamo 77.OOO docenti impegnati nel sostegnoIn Italia abbiamo 77.OOO docenti impegnati nel sostegno150.000 ragazzi con problemi di disabilità150.000 ragazzi con problemi di disabilità
La Legge 104/92 La Legge 104/92
va oggi letta va oggi letta
Nel quadro dell’autonomiaNel quadro dell’autonomia Ai sensi del D.Leg.vo 112/98Ai sensi del D.Leg.vo 112/98 Legge Quadro 328/2000Legge Quadro 328/2000 Lettera Circolare n°139/2001-Nota Lettera Circolare n°139/2001-Nota
M.n°186/2002/Nota M.n°81/2002 M.n°186/2002/Nota M.n°81/2002
Il Quadro dell’AutonomiaIl Quadro dell’Autonomia
Art.4Art.4(D.P.R. 275/1999) (D.P.R. 275/1999)
AUTONOMIA DIDATTICAAUTONOMIA DIDATTICA
LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE REALIZZANO:LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE REALIZZANO:
Diritto di apprendere e crescita educativa di tutti gli alunni Diritto di apprendere e crescita educativa di tutti gli alunni Riconoscere e valorizzare le diversitàRiconoscere e valorizzare le diversità Promuovere le potenzialità di ciascunoPromuovere le potenzialità di ciascuno Regolare i tempi di insegnamento e lo svolgimento delle attività Regolare i tempi di insegnamento e lo svolgimento delle attività
nel modo più adeguato ai ritmi di apprendimento.nel modo più adeguato ai ritmi di apprendimento. Attivazione di percorsi individualizzati anche in relazione agli Attivazione di percorsi individualizzati anche in relazione agli
alunni in situazione di handicapalunni in situazione di handicap Iniziative di recupero e sostegno coordinandole con iniziative Iniziative di recupero e sostegno coordinandole con iniziative
assunte dagli E.E.L.L.in materia di interventiassunte dagli E.E.L.L.in materia di interventi integratiintegrati((art.139 art.139 del D.leg.vo del D.leg.vo 112/98) 112/98)
Art.5: Autonomia organizzativaArt.5: Autonomia organizzativa
Le Istituzioni scolastiche realizzano:Le Istituzioni scolastiche realizzano:
Flessibilità nell’uso dei tempi, nell’utilizzazione del personale, nella Flessibilità nell’uso dei tempi, nell’utilizzazione del personale, nella predisposizione degli spazi.predisposizione degli spazi.
Lettera Circolare n°139/2001Lettera Circolare n°139/2001Nota Ministeriale n°186/2002Nota Ministeriale n°186/2002Nota Ministeriale n°81/2002Nota Ministeriale n°81/2002
Flessibilità: Flessibilità: Articolazione delle classi in gruppiArticolazione delle classi in gruppi
Tempo didattico flessibile Tempo didattico flessibile
Utilizzo mirato delle tecnologieUtilizzo mirato delle tecnologie
Responsabilità:IlResponsabilità:Il POF va progettato per tutti gli alunni POF va progettato per tutti gli alunni compresi i disabilicompresi i disabili
La corresponsabilità è di tutti i docentiLa corresponsabilità è di tutti i docenti
Integrazione: Integrazione: Sviluppare il lavoro di integrazione in reteSviluppare il lavoro di integrazione in rete
con gli altri servizi del territorio.Le reti di scuolecon gli altri servizi del territorio.Le reti di scuole
avvieranno “patti territoriali di responsabilità”.avvieranno “patti territoriali di responsabilità”.
D.Legvo n°112 del 31/3/1998D.Legvo n°112 del 31/3/1998
Art.139 . Trasferimento alle province ed ai comuniArt.139 . Trasferimento alle province ed ai comuni
c) dei servizi di supporto organizzativo del servizio di c) dei servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio.svantaggio.
Legge 8/11/2000 n°328Legge 8/11/2000 n°328
Art. 14Art. 14 Progetto individuale per la persona disabile comprende:Progetto individuale per la persona disabile comprende:
Valutazione diagnostico-funzionaleValutazione diagnostico-funzionale Prestazioni di cura e di riabilitazionePrestazioni di cura e di riabilitazione Servizi alla personaServizi alla persona Eventuali sostegni al nucleo familiareEventuali sostegni al nucleo familiare Art.!6Art.!6
Il sistema integrato di interventi sostiene:Il sistema integrato di interventi sostiene: Il ruolo della famiglia nella formazione e cura della persona ,nella Il ruolo della famiglia nella formazione e cura della persona ,nella
formulazione di proposte e di progetti.formulazione di proposte e di progetti.
Disabilità e TecnologiaDisabilità e Tecnologia
Portale Handtecno (Portale Handtecno (ospitato sul sito ospitato sul sito dell’Indire)dell’Indire)
Tra le iniziative tenologicheTra le iniziative tenologiche
più significative: - Telecamere speciali per i disabili visivipiù significative: - Telecamere speciali per i disabili visivi
- Elaboratori elettronici per la comunicazione - Elaboratori elettronici per la comunicazione
degli autisticidegli autistici
- Sistemi di comando vocale per alunni con - Sistemi di comando vocale per alunni con problemi motoriproblemi motori
- Tastiere semplificate per alunni con ritardi - Tastiere semplificate per alunni con ritardi mentali mentali
Seminario Nazionale di studio e di produzioneSeminario Nazionale di studio e di produzioneIMOLA 10/11/12 novembre 2003IMOLA 10/11/12 novembre 2003
L’Integrazione del disabile rientra nel POF , pertantoL’Integrazione del disabile rientra nel POF , pertanto
Interagiscono molte figure professionali con competenze diverseInteragiscono molte figure professionali con competenze diverse
La scuola è inserita in un contesto sociale e interagisce con Enti La scuola è inserita in un contesto sociale e interagisce con Enti diversi , da quidiversi , da qui
la necessità del lavoro di retela necessità del lavoro di rete
Centralità della persona disabile nella globalità dei suoi bisogni, delle sue Centralità della persona disabile nella globalità dei suoi bisogni, delle sue caratteristiche, delle sue potenzialità.caratteristiche, delle sue potenzialità.
Gli operatori delle scuola e delle altre istituzioni devono saper costruire un Gli operatori delle scuola e delle altre istituzioni devono saper costruire un rapporto di collaborazione comunicativa e costruttiva con la famiglia del rapporto di collaborazione comunicativa e costruttiva con la famiglia del disabile.disabile.
Integrazione scolastica in funzione dell’integrazione sociale e quindi un Integrazione scolastica in funzione dell’integrazione sociale e quindi un progetto di vita della persona disabile orientato verso il futuro.progetto di vita della persona disabile orientato verso il futuro.
Esigenze e Linee di tendenzaEsigenze e Linee di tendenza
Rafforzare l’interistituzionalitàRafforzare l’interistituzionalità Rivitalizzare il GLIPRivitalizzare il GLIP Costituire reti di scuoleCostituire reti di scuole Costituire Centri di DocumentazioneCostituire Centri di Documentazione Formazione anche dei docenti Formazione anche dei docenti
curriculari e loro coinvolgimento curriculari e loro coinvolgimento nell’azione di integrazione dei nell’azione di integrazione dei disabilidisabili
Un cammino lungo 33 anni
L’istruzione dell’obbligo deve avvenire nelle classi normali
della scuola pubblica
Legge n.118 del 30 marzo 1971
Linee guida per la costruzione del progetto di
integrazione Individuazione dei riferimenti legislativi
ed istituzionali (L.517/77, C.M. 258/83, 250/85,L.104/92)
Raccordo e progettazione degli interventi e dei servizi (L. 104/92, DPR 24/2/94, L.328/00)
Definizione delle linee generali della programmazione educativa e didattica (L. 517/77, L.104/92, DPR 24/2/94)
Il processo di integrazione richiede:
un’ottica sistemica, nella quale si realizza la correlazione dei diversi interventi educativi e l’integrazione di specifiche competenze culturali e professionali.
modelli di lavoro flessibili e differenziati. un apprendimento che si sviluppi non
tanto secondo l’ottica dell’alfabetizzazione e dell’acquisizione della strumentalità di base, quanto verso il raggiungimento di traguardi educativi commisurati alla capacità del soggetto.
un atteggiamento educativo mirante a cogliere i processi dinamici di ogni allievo in rapporto all’area cognitiva, emotiva ed affettiva, comportamentale e relazionale
un approccio che renda complementari, e non alternativi e/o esclusivi, i processi dell’apprendimento e della socializzazione.
La presenza dell’alunno in situazione di handicap
Sollecita processi significativi a livello di:
Relazioni – rapporti tra docenti, docenti e genitori, con gli specialisti
Organizzazione del lavoro scolastico – insegnamento per gruppi, revisione di curricoli, superamento del concetto di classe
Il ruolo del docente di sostegno
I riferimenti organizzativi nella L. 517/77 , nella 104/92 puntualizzano:
L’appartenenza dell’alunno alla classe La partecipazione di ogni docente di classe alla
realizzazione del percorso educativo e didattico differenziato previsto per l’alunno h.
La necessità di programmare interventi individualizzati nei tempi e nei modi previsti dal PDF e dal PEI (PDF e PEI L.104/92, DPR24/2/94)
La partecipazione di tutte le figure istituzionali alla stesura e alla definizione della documentazione di cui sopra.
compiti e funzioni del docente specializzato
La presenza del docente specializzato va ricondotta all’interno della classe:
ad una attività di ‘consulenza’ necessaria nei momenti della programmazione e prevista in rapporto all’alunno disabile per intervenire direttamente nei modi e nei tempi previsti dal PDF e dal PEI.
G .L .H d 'Ist itu to
C O N S IG L IO D I C L A S S E
C O L L E G IO D O C E N TI
O R G A N I IS T IT U Z IO N A L I D I A P P A R T E N E N ZA
In te rve n to d ida tt icod iffe ren z ia to in lin ea
co n il P .D .F . ed il P .E .I.
P a rte c ipa z io n e a lla d e fin iz io ned e l P .D .F . e de l P .E .I.
A tt iv ità d i p ro g ra m m a zio n e ed i co n su le n za n e l co lle g io o n e lla c la sse
IN T E R V E N T I
P ro b lem a tich e h an d icap
D id a tt ich e d iffe re n z ia te
P e d ag o g ich e o rg a n izza tivere la z io n a li
C O M P E T E N ZE
IN S E G N A N TES P E C IA L IZ Z A TO
Caratteristiche di una programmazione
Assenza di una gerarchia tra le attività prevalentemente intellettive e le attività integrative;
Attenzione nei curricoli ad una vasta gamma di attività integrative e ad una pluralità di linguaggi espressivi al fine di offrire tutte le opportunità di spazio e di valorizzazione delle capacità del singolo;
Possibilità di formare gruppi opzionali, gruppi omogenei per livelli di apprendimento strumentale o per capacità e, all’occorrenza, trattamenti individualizzati;
Valutazione formativa operata in base al livello di partenza e successivo potenziamento e miglioramento delle capacità iniziale, senza riferimento a modelli culturali standardizzati;
Pluralità di insegnanti ed operatori che si occupano dei singoli settori secondo specifiche competenze in un lavoro trasversale ed integrato e superamento di individualismi improduttivi.
In una logica di ‘sostegno complessivo’, che la comunità scolastica pone in essere, si colloca il ruolo del docente di sostegno.
ELEMENTI TRASVERSALI DEL MICRO-CURRICOLO
Necessità della collegialità : Conoscenza della situazione iniziale che
precede la formulazione di obiettivi Formulazione degli obiettivi Scelta di metodologie, strategie, attività
e strumenti idonei. Verifica e valutazione degli interventi e
degli esiti educativi rispetto descrittori stabiliti e condivisi
Rischi di una programmazione astratta
e teorical’alunno viene scisso in categorie: Linguaggio Memoria Apprendimento Percezione Capacità logico-formali
Si pretende di colmarle con la somministrazione di una serie di esercizi settoriali che hanno lo stesso schema della lezione tradizionale:
proposta ascolto esecuzione eventuale riesecuzione
Da ciò ne consegue che:
Il soggetto è imprigionato in una situazione di stimolo-risposta
Egli ha solo la possibilità di accettare o rifiutare l’attività
Il rifiuto dell’attività viene colto come “sintomo dell’handicap”, mai come manifestazione libera e motivata
Il successo eventuale viene attribuito alla modalità dell’intervento
L’insuccesso viene ascritto all’handicap.
Ed ancora….
Frustrazione dell’insegnante nei confronti di un allievo che non impara
Frustrazione dell’insegnante di fronte ad un soggetto che mette in crisi le regole quotidiane ed impedisce lo svolgimento del lavoro in classe
Pressioni negative esercitate dai altri genitori che temono una sicura perdita di profitto per i loro figli
…………………..
Punti deboli dell’integrazione
Assenza di una tradizione di comportamento collegiale che ponga i diversi ruoli in relazione all’interno di un processo unitario
Idea che collaborazione tra i docenti si traduca in un compito aggiuntivo e non come ottimizzazione della realizzazione di abituali attività
Ritenere l’insegnante di sostegno come ‘solutore’ ed unico responsabile dell’alunno H.
L’alunno H pensato ed agito come ‘eterno bambino’
ACCORGIMENTI DIDATTICI MODALITA’COMUNITIVE
L’uso della triade scelta-gradazione-presentazione dei contenuti
L’opportunità che il messaggio sia motivato in un contesto operativo
L’abitudine a comunicare in modo congruente con lo’slowlearner’
L’uso di “discorsi di appoggio” funzionali alla comprensibilizzazione
L’adozione consapevole del comportamento non-verbale in funzione relazionale
Una modalità relazionale diretta al coinvolgimento
La ricerca di un delicato equilibrio fra direttività e non-direttività
L’utilizzo di una pluralità di codici e di una varietà di modalità comunicative:
mimico-gestuale (dal significante non verbale – mimica facciale, azioni mimate al significante verbale orale (favole o drammatizzazione)
visivo: dal messaggio visivo a quello narrato o scritto attraverso la decodifica di immagini singole o in sequenza formanti un racconto.
tattile-olfattivo-gustativo: rilevazione, conoscenza attraverso percezioni (discriminazioni di grandezze, forme, sapori etc.)
grafico-coloristico: da una realtà percepita con la vista e con il tatto per passare verso un’astrazione della realtà ridotta ad immagini
RUOLO DEI GENITORI
Il rapporto con i genitori è essenziale: per la definizione di orientamenti pedagogici
comuni per il bisogno di conoscere la storia e le
esigenze di ciascun allievo per individuare le aspettative che si creano
attorno a lui per ipotizzare strategie e percorsi che
coinvolgono la famiglia togliendo alla scuola la delega di unica agenzia istruttiva/formativa
PROGETTUALITA’ SCOLASTICA
C O N S IG L I D I CL A S S E
G .L .H . d i IS T IT U TO
C o lle g io D o ce n te
O R G A N I C O M P E T E N TID ig ita re il t ito lo
P ro g ram m a z io n e e ve rif ica d e l p erco rso e d u cativo e d id a tticod e ll'a lu n n o H
D .F . P .D .F . P .E .I.
P ro g e tta z io n e e d a ttiva z ion e d i se rv iz i pe r g li a lu n n i Hd i in te rve n ti sco la s tic i e d ex tra sco la s tici
co lle g am e n ti in te ris tituz io n a le
P .O .F.
A M B IT I D I INT E R V E N TOD ig ita re il t ito lo
D o ce n ti d i c la sse - D o cen te sp e cia lizza toA .S .L ., G e n ito ri - A ss is te n ti
C a p o d 'Is titu to - D o ce n ti - E sp e rti - G e n ito ri - A S .L . - Co m u neD o ce n ti d i c la sse - D o cen te sp e cia lizza to
C a p o d 'Is titu to - D o ce n ti - E sp e rti
F IG U R E IS TIT U Z IO N A LID ig ita re il t ito lo
P R O G E T T O D I IN T E G RA Z IO N E S CO L A S T IC A D I IS T IT U TO
PROMUOVERE
LA CULTURA DEL RACCORDO ISTITUZIONALE
condizione necessaria per garantire lo sviluppo armonico della persona handicappata attraverso la realizzazione di interventi integrati (L.104/92)
PROMUOVERE
LA CULTURA DEL RACCORDO ISTITUZIONALE
condizione necessaria per garantire lo sviluppo armonico della persona handicappata attraverso la realizzazione di interventi integrati (L.104/92)
CONDIZIONI PER L’INTEGRAZIONE
Sono chiari ed assunti i ruoli e le responsabilità
Si lascia spazio ad un pensiero assertivo e creativo
Non si banalizzano i problemi Le persone sono considerate come
risorse per quello che sono Vi è la consapevolezza dei propri limiti e
delle proprie potenzialità
CONDIZIONI PER L’INTEGRAZIONE
Sono chiari ed assunti i ruoli e le responsabilità
Si lascia spazio ad un pensiero assertivo e creativo
Non si banalizzano i problemi Le persone sono considerate come
risorse per quello che sono Vi è la consapevolezza dei propri limiti e
delle proprie potenzialità
Se questa è la linea assunta…
Il gruppo dei docenti è consapevole che l’integrazione è un processo che si avvia se tutti i soggetti sono disponibili a pensarsi all’interno di un sistema integrato.
I docenti definiscono un orientamento di massima per la gestione del gruppo classe.
Ci si muove nella logica del contratto formativo e del gruppo cooperativo.
Ogni attività deve essere strutturata come progetto contribuendo a costruire nell’organizzazione la cultura del lavorare per progetti.
I docenti individuano/inventano collegamenti tra i singoli progetti di materia e il progetto individualizzato
Il sostegno porta la propria competenza osservativa ed un punto di vista specifico e
utilizza le proprie competenze per definire significati e strategie e per proporre modi di fare le cose in funzione dell’integrazione della classe
Il gruppo evita di cadere nell’improvvisazione come stile di lavoro
Il gruppo è attento ai bisogni della classe e dei ragazzi con problemi che la frequentano in modo da modulare tempi e luoghi significativi per i diversi bisogni.
Il sostegno non si isola dai colleghi, i colleghi non delegano tutto al sostegno …
Si dubita che l’integrazione avviene solo
perché lui "sta sempre in classe
La qualità del lavoro del gruppo è riconosciuta, dai docenti stessi, come la loro capacità di fare una lezione, un lavoro … dove tutti gli alunni comprendono qualcosa, sentono di aver dato qualcosa, trovano una loro collocazione e appartenenza nel gruppo …
E’ difficile fare le cose difficili:parlare al sordo,mostrare la rosa al cieco.Bambini, imparatea fare le cose difficili:regalare una rosa al ciecocantare con il sordo,liberare gli schiaviche si credono liberi. Gianni Rodari
Accettami come sono…
e pensa a ciò che potrei essere, grazie al tuo aiuto.
Il contatto con la realtà del deficit porta
a tipi di reazione quali: indifferenza rifiuto
Si ergonomuri di ghiaccioma…
… per realizzare la diversità di coloro che non sono simili a noi…
Bisogna essere capaci d’incontrarel’altro nel suo essere altro.
La funzione ed il ruolo che i docenti curriculari e di sostegno debbono svolgere in una classe nella quale sono inseriti alunni diversamente abili
La normativa, Legge 104/92, attribuisce ai docenti di sostegno le seguenti funzioni:
Sostenere l’alunno con handicap; essere intermediario dell’integrazione tra
compagni; essere mediatore tra alunno con handicap ed
insegnanti essere docente, a pieno titolo, della classe; essere il mediatore con l’extrascuola.
Sostegno all’alunno con handicap
Garantire interventi didattici specificiad es:braille per i ciechi,linguaggio per i sordi,
tecniche di lettura, scrittura,calcolo, per i dislessici,disgrafici,discalculici,il massimo possibile
di autonomia per alunni con deficit intellettivo, minimi
apprendimenti linguistici e matematici
Essere intermediario dell’integrazione tra compagni
L’insegnante specializzato deve cioè realizzare la comunicazione,
la socializzazione ,lo scambiorelazionale con i compagni
(art 12, comma 3 legge 104/92)Proprio per questo egli valuta
tutti gli alunni.
Essere il mediatore tra alunno con handicap ed insegnanti
L’insegnante di sostegno dovrà essere il consulente
di ciascun collega,affinchè ciascuno sappia
come realizzare la docenza con l’alunno H e non sia
tentato di delegare l’insegnamento e la valutazione
al suo collega di sostegno, in palese violazione del D.M.141/99 che stabilisce che il PEI deve essere
predisposto congiuntamente da tuttii docenti della classe
Essere docente,a pieno titolo, della classe L’Art.13, Legge 104, ultimo comma, stabilisce
che il docente di sostegno, nell’ambito delle discipline per cui è abilitato, potrà svolgere
attività di docenza a tutta la classe, sia
in base alla programmazione, sia
per supplire i colleghi della classe stessa.Egli, al pari di tutti gli altri colleghi, può
lavorare con un gruppo di alunni,o insieme a quelli di altre classi, per attività di recupero, rinforzo e/o altro.
Essere mediatore con l’extrascuola
L’alunno H ha necessità di essere a contatto col mondo
esterno alla scuola.Il docente disostegno,dovendo curare questi
rapportipotrebbe essere incaricato di F .O. (.Area 3) e prevedere interventi mirati, ad es. , all’accoglienza nel tempo e nella casa dei compagni, a contatti con Enti per l’eventuale
avviamento al lavoro.
Le funzioni attribuite dalla normativa , Legge 104/92, agli insegnanti curricolari
essere coadiutore e partecipe del Piano Educativo Individualizzato ( PEI) ed, eventualmente, del Piano Educativo Personalizzato ( PEP) (insieme al docente di sostegno)
essere partecipe e facilitatore degli obiettivi minimi e massimi che il diversamente abile può raggiungere.
essere il continuatore delle strategie didattico/ relazionali anche nelle ore in cui non è presente il docente di sostegno
Il ruolo dei docenti curricolari e di sostegno
ha quindi lo stesso obiettivo: Permettere all’alunno H : di portare avanti un progetto di vita che gli
assicuri l’opportunità di esprimere al massimo le proprie potenzialità in ogni spazio ed in ogni età;
di migliorare la propria realtà esistenziale in un cammino continuo verso l’autonomia a lui possibile
Da quanto finora detto emerge l’importanza dell’azione sinergica e collegiale di tutti gli operatori
della scuola
La Collegialità nell’integrazione del
portatore H
Valore
Realizzazione
Gestionedelle risorse
Il valore della collegialità
La collegialità è una ‘competenza d’arrivo’, che identifica l’essere gruppo’, non è un dato automatico che si acquisisce subito ma si impara.
Il valore del gruppo degli operatori, docenti e non docenti , come risposta qualificata di un gruppo di adulti, necessita di tempo, di volontà, di convincimento che non si perde nulla ma si acquista dall’altro che opera con noi
E’ importante che gli alunni possano riferirsi a persone adulte dando loro ruoli diversi.
Riflettere sul ruolo in cui si è vissuti da parte degli alunni è importante per evitare loro delusioni.
‘Fare gruppo’ in maniera positiva significa andare velocemente d’accordo e puntare sugli aspetti operativi (obiettivi, metodi ecc)
Realizzare la collegialità
Per realizzare la collegialità bisogna che il gruppo:
programmi interventi adeguati alla realtà degli alunni
tenga conto dell’ obiettivo finale:lo sviluppo dell’alunno che, sin dai primi anni , si vede circondato da adulti che si interessano alla sua crescita.
espliciti il progetto pedagogico a tutti coloro che ne sono coinvolti.
Gli interventi devono essere caratterizzati da :
unitarietà e non saltuarietà (per es: inadeguati o inutili).
trasparenza ovvero visibilità
degli stessi.
Gestione delle risorse: il tempo gli spazi,i sussidi
Il tempo-scuola deve essere funzionale alle esigenze individuali dell’alunno H.
Lo spazio- scuola deve essere attrezzato e finalizzato come risorsa essenziale allo sviluppo delle varie discipline.Gli spazi organizzati possono diventare opportunità di apprendimento.
Agli spazi sono collegati strettamente sussidi e materiali.
E’ necessario pianificarne l’uso e la collocazione per una loro individuazione rapida e completa.(i collaboratori coinvolti nella programmazione potranno coadiuvare in maniera pronta ed efficace i docenti e gli alunni)
Le categoriedell’Autonomia
Identità
Responsabilità
Integrazione
Flessibilità
Identità
Con questo termine si indica la specificità di una scuola rispetto ad un’altra ed il senso di appartenenza dell’utenza.
In essa è possibile ritrovare il tratto distintivo su cui vengono investite risorse, ad esempio, per l’integrazione dei portatori H.
Integrazione
Intesa come esigenza che l’insieme delle attività della scuola convergano verso l’acquisizione di quegli apprendimenti, per i quali la stessa istituzione ha ragione di esistere.
Il POF è la sede di queste attività
Cosa deve prevedere il POF per i disabili?
Accoglienza . Programmazioni educative e didattiche che
comprendano attività di integrazione, anche interdisciplinari.
Attività organizzate per gruppi di studenti della stessa classe o di classi diverse.
Laboratori pluridisciplinari di educazione ai linguaggi.(comunicazione multimediale)
Responsabilità, ovvero, assunzione motivata delle scelte pedagogiche e didattiche
Ai docenti (curricolari e di sostegno) e agli organi collegiali compete:
la scelta delle strategie, delle metodologie impiegate per il raggiungimento degli obiettivi;
l’attivazione di procedure di monitoraggio ed autovalutazione per procedere alle necessarie verifiche ed eventuali modifiche.
Flessibilità, ovvero l’opportunità che la scuola può offrire rispettando le caratteristiche e le esigenze individuali di ciascun alunno in formazione
Espressione di questa opportunità è: la modularità didattica; le varie articolazioni del tempo scuola (unità
orarie di varia durata) gli spazi di apprendimento (per gruppi e non
per classi) la distribuzione dei docenti in
corrispondenza dei gruppi formati
Il Piano Educativo Individualizzato I partecipanti alla definizione :
A norma dell’Art.12 Legge 104/92 il PEI deve essere redatto da:
operatori ASL; docenti curricolari e di sostegno in
collaborazione con i genitori o con chi esercita la patria podestà.
Il grado di accuratezza del PEI dipende dalla definizione di...
obiettivi concretamente raggiungibili; attività da svolgere per raggiungere gli
obiettivi definiti ; un piano di verifica per controllare il
raggiungimento degli obiettivi; tempi precisi di realizzazione dei singoli
obiettivi.
La programmazione di brevi corsi di formazione potrebbe essere l’occasione per
aggiornare i docenti curricolari … sul significato delle diagnosi funzionali; sulla stesura del PEI o del PEP; sulla conoscenza delle caratteristiche di alcune
minorazioni
Specializzazione , o l’aggiornamento in servizio, dei docenti curricolari allo scopo di far acquisire loro: sensibilità, cultura e competenza nel coprogettare,
con il docente di sostegno, gli apprendimenti e la valutazione dell’alunno H
Ed ancora…:
Lezioni suddivise per singole classi al fine di:
leggere le diagnosi funzionali dei rispettivi alunni H:
impostare i Profili Dinamici Funzionali e quelli individualizzati o personalizzati
Costi contenuti se si utilizzano le risorse disponibili... Cdrom, videocassette e documentazione
presente nei “centri risorse” del territorio,o presso gli Enti preposti al recupero dell’H.
I fondi strutturali europei per attingere ad ulteriori risorse finanziarie.(PON)
La tecnologia può essere un utile La tecnologia può essere un utile mezzo per l’integrazione dei mezzo per l’integrazione dei
diversamente abili?diversamente abili?
Le nuove tecnologie influenzano la vita Le nuove tecnologie influenzano la vita quotidiana, il modo di pensare e di comunicare . quotidiana, il modo di pensare e di comunicare .
Il loro uso deve essere mirato,però, a raggiungere i seguenti importanti obiettivi educativi:
lo sviluppo delle competenze cognitive, emotive,relazionali e sociali.
il miglioramento della qualità della vita.
L’utilizzo delle nuove tecnologie deve L’utilizzo delle nuove tecnologie deve tenere conto di alcuni punti fermi di tipo tenere conto di alcuni punti fermi di tipo
metodologicometodologicoLa conoscenza del bambino deve essere
fatta considerandolo nella sua totalità e non come somma di disabilità
La tecnologia è uno strumento a disposizione,come tanti altri.
L’informatica serve a potenziare le abilità piuttosto che diminuire l’handicap.
Bisogna quindi …Bisogna quindi …
Rilevare i bisogni specifici di quel particolare bambino e costruire percorsi educativi integrati che utilizzino la strumentazione informatica e diventino così dei modelli educativi.
Quando è utile l’uso del Quando è utile l’uso del computer?computer?
Quando esso funziona come ausilio, organizzatore e propositore di
percorsi.
Il P.C come ausilioIl P.C come ausilio
per lo svolgimento di operazioni( altrimenti lente e faticose) quali la scrittura e la produzione di testo da parte di alunni con disturbi motori gravi;
per il lavoro con gli ipovedenti ;per la riabilitazione.
Il P.C. come sistema organizzatore di Il P.C. come sistema organizzatore di
attività o esercizi finalizzatiattività o esercizi finalizzati..Esercizi di discriminazione visiva;Miglioramento di abilità visuospaziali
(b.disgrafici)Esercizi di discriminazione uditiva (b.
dislessici).Videoscrittura;calcolo automatico di base
ecc.Giochi didattici interattivi.
Il P.C.come propositore di percorsi Il P.C.come propositore di percorsi formativi alternativi,attraverso la formativi alternativi,attraverso la
consapevolezza e l’esercizio delle proprie consapevolezza e l’esercizio delle proprie possibilità.possibilità.
Presentazione di materiali di accesso molto semplice.
Procedure di lavoro con mouse,tastiera ecc.Gioco didattico interattivo-Educazione ed intrattenimento.Accesso ad informazioni, Internet.
Integrazione e tecnologia: quali Integrazione e tecnologia: quali iniziative sono presenti sul iniziative sono presenti sul
territorio?territorio?
C.S.A di Messina a cura di elisabetta provenzale
Centro territoriale misto per Centro territoriale misto per l’integrazione dei diversabilil’integrazione dei diversabili
CaratteristicheFunzioniObiettivi
a cura di elisabetta provenzaleC.S.A. di Messina
CaratteristicheCaratteristiche
Il Centro Territoriale H , situato presso una scuola, nasce come centro di supporto, di informazione, scambio, formazione,documentazione, funzionale all’integrazione scolastica degli alunni disabili.
Il C.T.H è detto misto perché in esso interagiscono scuola,enti locali ed associazioni che, tramite protocolli, prevedono intese mirate a migliorare la qualità di integrazione del diversabile.
elisabetta provenzale
ObiettiviObiettivi
Realizzare nuove modalità di spesa dei fondi per l’integrazione dell’handicap.
Ottimizzare le risorse per una utenza più ampia. Monitorare i bisogni di strumentazione tecnologica e sussidi didattici. Ottimizzare l’acquisto di strumenti non riferiti solo alle singole scuole. Costruire un sistema che, attraverso il comodato d’uso, permetta la
massima. utilizzazione degli strumenti, fruibili da un elevato numero di utenti.
Attivare le intese con gli enti locali per progetti di integrazione. Documentare attività di integrazione, formazione, recupero di abilità. Aprire uno sportello per informazioni on line,all’interno della scuola
che ospita il Centro Territoriale.
elisabetta provenzale
Informatica e disabilitàInformatica e disabilità
Perché informatica e multimedialità abbinate alla disabilità?
Perché la multimedialità povera o ricca?
Perché ciò può essere utile al mondo della scuola? Quali tipi di disabilità possono trarre vantaggio
dall’uso del computer?
a cura di elisabetta provenzale
Perché informatica e multimedialità Perché informatica e multimedialità abbinate alla disabilità?abbinate alla disabilità?
L’informatica attrae tutti i ragazzi, diversabili e normodotati.
il computer è uno strumento potentissimo che non delude. E’ sufficiente un programma e diventa una macchina da scrivere per normodotati o per disabili, un programma e diventa un libro di geografia, un programma e l’allievo diventa un costruttore di cartoni animati.
elisabetta provenzale
Perché la multimedialità poveraPerché la multimedialità povera o o ricca?ricca? (povera se utilizza una semplice scheda audio (povera se utilizza una semplice scheda audio
o invece un Kit più sofisticato che comprende un CD o invece un Kit più sofisticato che comprende un CD rom) rom)
Ognuno di noi ha un suo canale di comunicazione privilegiato. Se le informazioni ci giungono con il canale da noi preferito apprendiamo di più e probabilmente riusciamo a decontestualizzare le conoscenze.
Per alcuni disabili i canali sono obbligati:il bimbo sordo ha obbligato quello visivo, il non vedente quello uditivo e tattile.
E’ evidente l’utilità di disporre di strumenti che permettono ai disabili la scelta di un canale privilegiato o obbligato o l’uso contemporaneo di più canali in modo interattivo.
Perché nel mondo della scuola questi Perché nel mondo della scuola questi strumenti?strumenti?
E’sempre possibile dedicare una singola macchina ad un singolo tipo di disabilità o personalizzarla sulle esigenze del singolo disabile (con funghi o tastiera espansa per disabile o sintesi di voce per il non vedente)ma in un laboratorio scolastico lo stesso strumento motorio che serve ad un disabile può servire a tutta la classe e viceversa.
Quali tipi di disabilità possono Quali tipi di disabilità possono trarre vantaggio dall’uso del trarre vantaggio dall’uso del
computer?computer? Tetraparesi Obiettivi da raggiungere
Fornire strumenti per l’espressione grafica e per la scrittura
elisabetta provenzale
Tetraparesi+anartria
Obiettivi da raggiungere
Fornire strumenti per allargare la comunicazione ed aumentarla
elisabetta provenzale
Disabilità uditiva
Obiettivi da raggiungere
Stimolare la potenzialità del canale visivo integro nel sordo.
elisabetta provenzale
Disabilità visiva
Obiettivi da raggiungere
Accesso a riviste e testi senza preventiva traduzione ad opera di centri specializzati.
elisabetta provenzale
Ritardo cognitivo
Obiettivi da raggiungere
Stimolare potenzialità residuesul versante motivazionale dellaattenzione, me-morizzazione,simbolizza-zione,letto-scritturaoffrendo strumenti a pari dignità con i coetanei.
elisabetta provenzale
Disturbi settoriali
Obiettivi da raggiungere
Autogestione deglierrori, fare degli errori occasione di crescita e non di inibizione.
elisabetta provenzale
Progettazione di percorsi Progettazione di percorsi formativi integrati per formativi integrati per
diversabilidiversabili
Suggerimenti e linee di Suggerimenti e linee di stesura generalistesura generali
La stesura materiale del La stesura materiale del progetto deve essere progetto deve essere preceduta preceduta
da alcune attività…da alcune attività…
Incontro con il coordinatore del GLIS Incontro con il coordinatore del GLIS per stabilire per stabilire a qualea quale dei dei diversamente abili della scuola è diversamente abili della scuola è destinato il progetto . destinato il progetto .
Esame e lettura della Esame e lettura della documentazione:documentazione:
Diagnosi funzionale.Diagnosi funzionale. PDFPDF PEIPEI
Ricordarsi che la progettazione è Ricordarsi che la progettazione è efficace solo se viene praticata in efficace solo se viene praticata in
team ed ha significato in quanto …team ed ha significato in quanto …
si ha fiducia in ciò che si fa e nel motivo si ha fiducia in ciò che si fa e nel motivo per il quale lo si sta facendo;per il quale lo si sta facendo;
si ha sempre presente la persona per la si ha sempre presente la persona per la quale il progetto è redatto;quale il progetto è redatto;
si effettua lo scambio delle esperienze si effettua lo scambio delle esperienze ma anche la negoziazione delle scelte ma anche la negoziazione delle scelte di progetto tra docenti, alunni, genitori.di progetto tra docenti, alunni, genitori.
La programmazione è…La programmazione è…
La scansione degli obiettivi e dei La scansione degli obiettivi e dei contenuti delle discipline, fatta dai contenuti delle discipline, fatta dai docenti.docenti.
In essa i docenti diconoIn essa i docenti dicono cosacosa vogliono fare,vogliono fare,in quanto tempoin quanto tempo e e perché.perché.
Essa interessa il Collegio dei Essa interessa il Collegio dei docenti.docenti.
La progettazione è La progettazione è invece…invece…
Finalizzata e flessibile ed è l’ideale Finalizzata e flessibile ed è l’ideale per sviluppare un’organizzazione per sviluppare un’organizzazione educativa e didattica per un bambino educativa e didattica per un bambino diversamente abile, a patto che sia diversamente abile, a patto che sia perfettamente conosciuta e perfettamente conosciuta e analizzata la sua documentazione analizzata la sua documentazione (Diagnosi, PDF, PEI).(Diagnosi, PDF, PEI).
Essa interessa il Consiglio di classeEssa interessa il Consiglio di classe
Caratteristiche del progettoCaratteristiche del progetto
Sviluppo di operatività rivolta, Sviluppo di operatività rivolta, simultaneamente, in più direzioni simultaneamente, in più direzioni ed al livello di tutti coloro che ne ed al livello di tutti coloro che ne sonosono interessati interessati..
Investimento di risorse ed energie Investimento di risorse ed energie che, nell’individuazione delle priorità, che, nell’individuazione delle priorità, non privilegi questo o quel soggetto non privilegi questo o quel soggetto ma li coinvolga tutti nel processoma li coinvolga tutti nel processo..
Ed ancora...Ed ancora...
Riconoscimento Riconoscimento dell’unicità delle dell’unicità delle situazionisituazioni e quindi elaborazione e quindi elaborazione di undi un progetto progetto con un con un elevato elevato grado di specificitàgrado di specificità..
Sviluppo cronologico e Sviluppo cronologico e simultaneo delle azioni da simultaneo delle azioni da attivare secondo ciò che il attivare secondo ciò che il progetto avrà puntualizzato.progetto avrà puntualizzato.
Ed ancoraEd ancora......
Previsione di flessibilità del progetto, Previsione di flessibilità del progetto, non come espressione di incertezza non come espressione di incertezza ed ambiguità, ma come proprietà ed ambiguità, ma come proprietà adeguata ad incorporare adeguata ad incorporare l’imprevedibilità, attraverso il l’imprevedibilità, attraverso il riaggiustamento del progetto stessoriaggiustamento del progetto stesso..
Un progetto è flessibile se si riadatta Un progetto è flessibile se si riadatta o si riorienta in base a quanto le o si riorienta in base a quanto le circostanze richiedono.circostanze richiedono.
Fondamento del progettoFondamento del progetto
Il bisogno e le risorse debbono Il bisogno e le risorse debbono essere identificabili per lasciare essere identificabili per lasciare aperta la strada della ricerca di aperta la strada della ricerca di nuove soluzioni.E’ opportuno nuove soluzioni.E’ opportuno sottolineare... sottolineare...
……i seguenti punti fermii seguenti punti fermi
Le ragioni per le quali si Le ragioni per le quali si intraprende l’azioneintraprende l’azione
le condizioni per realizzarlale condizioni per realizzarla le risorse necessarie per lo le risorse necessarie per lo
sviluppo delle iniziative;sviluppo delle iniziative; i rischi che si corrono nella i rischi che si corrono nella
impresa.impresa.
IL CONTESTO DEL PROGETTOIL CONTESTO DEL PROGETTO
Il livello operativo specifica il Il livello operativo specifica il contesto del progetto rispetto contesto del progetto rispetto all’insieme delle regole che gli all’insieme delle regole che gli operatori si danno per coordinare operatori si danno per coordinare l’attività dei singoli, all’interno del l’attività dei singoli, all’interno del gruppo operativo, definiti, gruppo operativo, definiti, preliminarmente, di fronte al preliminarmente, di fronte al singolo caso.singolo caso.
Il livello operativo specifica il contesto del progetto rispetto all’insieme delle regole che gli operatori si danno per coordinare l’attività dei singoli, all’interno del gruppo operativo, definiti, preliminarmente, di fronte al singolo caso.Il livello operativo specifica il contesto del progetto rispetto all’insieme delle regole che gli operatori si danno per coordinare l’attività dei singoli, all’interno del gruppo operativo, definiti, preliminarmente, di fronte al singolo caso.
GLI ELEMENTI STRUTTURALI DEL GLI ELEMENTI STRUTTURALI DEL PROGETTOPROGETTO
Un progetto non può avere sviluppo Un progetto non può avere sviluppo logico e consistenza operativa senza logico e consistenza operativa senza l’elaborazione dei seguenti punti:l’elaborazione dei seguenti punti:
la definizione degli obiettivi.la definizione degli obiettivi. L’individuazione delle priorità.L’individuazione delle priorità. L’articolazione degli interventi.L’articolazione degli interventi. L’individuazione delle risorseL’individuazione delle risorse la scelta degli strumenti.la scelta degli strumenti.
Definizione degli obiettiviDefinizione degli obiettivi
Occorre distinguere tra :Occorre distinguere tra : finalità: esse attengono a qualcosa a cui si finalità: esse attengono a qualcosa a cui si
tende e si può tendere per tutta la vita.tende e si può tendere per tutta la vita. Scopi: indicano il fine di un’azione e quindi Scopi: indicano il fine di un’azione e quindi
sono attinenti al campo di azione(stare in sono attinenti al campo di azione(stare in classe,rendersi autonomo…)classe,rendersi autonomo…)
obiettivi: risultati concreti che ci prefiggiamo obiettivi: risultati concreti che ci prefiggiamo di raggiungere con l’intervento (chiamare i di raggiungere con l’intervento (chiamare i compagni per nome, sedersi da solo…)compagni per nome, sedersi da solo…)
Gli obiettivi debbono essere Gli obiettivi debbono essere osservabili e definibili secondoosservabili e definibili secondo
tre indicatori tre indicatori
…il possesso delle cose
Acquisizione dicapacità-
competenze
Cambiamentointerno chemodifica
il comportamento
AVERE
FAREESSERE
NOTA BENENOTA BENE
Tenuto conto delle risorse a Tenuto conto delle risorse a disposizione, gli obiettivi vanno disposizione, gli obiettivi vanno individuati, secondo gli scopi che ci individuati, secondo gli scopi che ci si prefigge e,qualora fossero molti, si prefigge e,qualora fossero molti, è necessario individuare delle è necessario individuare delle priorità adottando,soprattutto, il priorità adottando,soprattutto, il criterio di urgenza suggerito dalla criterio di urgenza suggerito dalla situazione.situazione.
ATTUAZIONE DEGLI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTIINTERVENTI
Occorre organizzare un insieme di Occorre organizzare un insieme di interventi articolati per cui le interventi articolati per cui le singole azioni siano concatenate e singole azioni siano concatenate e tutte obbediscano ad un centro tutte obbediscano ad un centro comune.Per raggiungere obiettivi comune.Per raggiungere obiettivi diversi è quindi necessario diversi è quindi necessario adottare strategie diverse.adottare strategie diverse.
INDIVIDUAZIONE DELLE INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE NECESSARIERISORSE NECESSARIE
E’ risorsa tutto ciò che è E’ risorsa tutto ciò che è disponibile e serve, realmente, ad disponibile e serve, realmente, ad affrontare un bisogno, a risolvere affrontare un bisogno, a risolvere un problema, a raggiungere uno un problema, a raggiungere uno
scoposcopo
SCELTA DEGLI STRUMENTISCELTA DEGLI STRUMENTI
La scelta degli strumenti dipende La scelta degli strumenti dipende dalle esigenze di una realtà umana dalle esigenze di una realtà umana e sociale sempre più mutevole e e sociale sempre più mutevole e complessa.complessa.
LA VALUTAZIONELA VALUTAZIONE
Deve essere la costante riflessione Deve essere la costante riflessione nelle varie fasi del processo di nelle varie fasi del processo di progettazione. La gestione di un progettazione. La gestione di un progetto deve essere verificata, progetto deve essere verificata, passo dopo passo,per vedere se ha passo dopo passo,per vedere se ha prodotto i risultati attesi. Il problema prodotto i risultati attesi. Il problema della valutazione deve porsi all’inizio della valutazione deve porsi all’inizio del progetto e non alla fine.del progetto e non alla fine.
Due i tipi di valutazione.Due i tipi di valutazione.
Di processo o monitoraggio:la raccolta Di processo o monitoraggio:la raccolta di informazioni che consentono di di informazioni che consentono di gestire ed orientare lo sviluppo del gestire ed orientare lo sviluppo del progetto.progetto.
Di progetto o di risultato.La valutazione Di progetto o di risultato.La valutazione di tutto il processo di gestione tramite di tutto il processo di gestione tramite la raccolta di informazioni su:la raccolta di informazioni su:
attività svolte, risorse umane attività svolte, risorse umane impiegate(ore di lavoro svolte) grado di impiegate(ore di lavoro svolte) grado di soddisfazione dei partecipanti.ecc. soddisfazione dei partecipanti.ecc.
Il giudizio sugli esiti di un Il giudizio sugli esiti di un progetto dipende: progetto dipende:
dalla definizione degli obiettivi in dalla definizione degli obiettivi in termini operativi rilevabili;termini operativi rilevabili;
dall’individuazione di indicatori dall’individuazione di indicatori validi,sensibili ed attendibili;validi,sensibili ed attendibili;
dal confronto tra la situazione di dal confronto tra la situazione di partenza e quella di arrivo del partenza e quella di arrivo del soggetto disabile.soggetto disabile.
Centro Servizi Amministrativi di MessinaDOCUMENTAZIONE
L’integrazione dell’alunno diversamente abile attraverso la valorizzazione delle risorse umane
Corso di formazione per l’integrazione dei diversabili destinato a due docenti curriculari delle scuole di ogni ordine e grado.
Sedi del corso: Centro Territoriale Risorse Handicap c/o IPSSCTAR”Antonello” di
Messina ITG ”Minutoli” di Messina Date del corso: a giorni alterni, a partire dal 14 al 24 aprile 2004,
per complessive 28 ore. Totale corsisti: 220
Articolazione del corso
Il corso, unico per le due sedi, si è basato su di un duplice tipo di formazione.
Formazione in presenza, svolta nelle due sedi del corso, attraverso relazioni, proiezioni ed il dibatti
Formazione in situazione.
Formazione in situazione, svolta nelle sedi di servizio dei docenti, al fine di…
operare un’immediata ricaduta culturale di quanto
appreso durante il corso; iniziare a mettere in pratica la collegialità , intesa
come lavoro di squadra, pensando insieme ad un progetto mirato a recuperare le priorità di integrazione del diversabile e così, condividendo ansie, competenze e responsabilità, esaminare, insieme, il percorso formativo possibile;
attuare la consegna, data durante il corso, di simulare il succitato progetto su modello predisposto in floppy disk.
Motivazione del corso di formazione
Il corso è nato dall’esigenza di raggiungere e formare, sulla problematica dell’handicap, un numero sempre più crescente di docenti curriculari.
Analoga iniziativa,nel 2003, ha fatto emergere la necessità di una formazione mirata a raggiungere tutti i docenti curriculari e non, solo alcuni di loro ossia i docenti della Funzione Obiettivo Area 2, sono stati destinatari del precedente corso.
Obiettivi del corso
Sensibilizzare sulla problematica dell’handicap. Informare sulle norme, sui possibili percorsi di
integrazione, supportati dall’équipe dell’AUSL e dal docente specializzato.
Delineare il ruolo del docente curriculare nei confronti del diversabile.
Iniziare a considerare il diversabile, presente sul registro, come alunno della classe e non come alunno da “affidare” in delega al collega specializzato.
Ed ancora…
Veicolare a tutto il Consiglio di classe il seguente messaggio:
L’integrazione passa attraverso la conoscenza dell’alunno e della sua storia.Non si può integrare se non si conosce il destinatario dei nostri sforzi educativi. Indispensabile, quindi, il rapporto di collaborazione con i genitori , la consulenza dell’equipe medica e del docente specializzato.
Le buone prassi di integrazione
Attraverso le esperienze dirette di due docenti di sostegno si è voluto dare ai docenti curriculari la dimostrazione pratica di ciò che è possibile fare tutti insieme per i diversabili, a patto che lo si “voglia fare”.
L’informazione è stata poi completata attraverso l’indicazione delle risorse materiali per i diversabili ed il loro possibile orientamento lavorativo.
I Centri Territoriali Risorse per l’H
Legge 53/2003Comunicazioni
degliEnti Professionali
RelazioneProf.ssaElisabetta Provenzale
RELAZIONI
Ispettore Tecnico Dott.ssa Zammataro Rosaria
L’integrazione H alla luce dellaNormativa vigente
Prof.ssa Simonetta Di PrimaLa programmazione integrata degli interventi formativi all’interno dei curricula: condivisione, flessibilità, gestione risorse
Prof.ssaElisabetta ProvenzaleLa funzione del docente curricolare nell’integrazione del portatore H
RELAZIONI
LE BUONE PRASSI DI INTEGRAZIONE
Prof.Michele PintabonaEsperienze di integrazione in un Istituto Comprensivo
Prof.ssa Maria PapaleEsperienze di integrazioneIn un Istituto Superiore di 2° Grado
Altri interventi…
Gli altri relatori, avendo usato lucidi o appunti, non hanno fornito copia che possa esere inserita nella documentazione presente.
Risultati del Questionario somministrato alla fine del corso.
Le aspettative sono state soddisfatte per l’ 80%.
Gli argomenti presentati dai relatori sono stati giudicati al 90% interessanti o efficaci.
Non viene suggerita alcuna altra modalità di presentazione.
Formazione in situazione
Difficoltà al 55% per la relazione tra i componenti del gruppo,15% per l’organizzazione, 25% per la comunicazione tra i componenti. Solo un 5% ha dichiarato di non aver avuto difficoltà.
L’atteggiamento dei colleghi è stato al 50% collaborativo,al 10% poco collaborativo, al 30% interessato,al 10% non collaborativo.
Ed ancora...
La disponibilità dei coordinatori o dei rappresentanti di classe è stata sufficiente al 50% al 30% poca, al 20% piena.
La formazione in situazione, a ricaduta, viene ritenuta valida, e quindi da applicare , dal 90% dei docenti;solo un 20% ritiene il modello non più applicabile.
La presenza del dirigente è ritenuta- dal 80%- indispensabile per l’efficacia della formazione in
situazione . Il 20% richiede un maggior numero di formazione
Modulistica a disposizione
•Linee-guida per la progettazione simulata.
•Modello di progettazione
Questionario
Modello di progettazione di percorsi formativi per diversabili
DATI IDENTIFICATIVI DELLA SCUOLA: ________________________________________________________ NUMERO ALUNNI DIVERSABILI_______________________ TOTALE ALUNNI _____________________________________ L’ALUNNO, DESTINATARIO DEL PROGETTO, HA LA SEGUENTE DIAGNOSI:
___________________________________________________ CLASSE FREQUENTATA ________________________________ LA DOCENTE SPECIALIZZATA E’ DI RUOLO: SI NO Se la risposta è positiva indicare da quanti anni il docente è presente nella scuola _________________________________________________________________ CARATTERISTICHE DEL PROGETTO: OPERATIVITA’ ____________________________________________________________________ INDIVIDUAZIONE DI PRIORITA’ INDIVIDUAZIONE DI PRIORITA’ ____________________________________________________________________________________________________________________________________ QUANTIFICAZIONE DELLE ORE IMPIEGATE ________________________________________________________________ SVILUPPO CRONOLOGICO E SIMULTANEO DELLE AZIONISVILUPPO CRONOLOGICO E SIMULTANEO DELLE AZIONI _________________________________________________________________
L’intervento di sostegno: la collegialità
è una momento di arrivo e non di partenza Per realizzare la collegialità occorre che venga esplicitato un progetto pedagogico condiviso da coloro che intervengono sul soggetto diversamente abile
Team docentegestione di
RuoliAssumere specifici ruoli
Chiedersi quale ruolo viene vissuto dal soggetto
CompetenzePer discipline
Per metodi
Per strategie
Per tipologia di interventi
RapportiIn vista della conoscenza del soggetto
Conoscenza dei singoli membri del team
Influenza su obiettivi, metodi , strumenti
Il percorso operativo si snoda dall’accordo all’intesa
Diventa competenza anche il
saper fare gruppo
Progetto educativo Si traduce in
PROGRAMMAZIONE DI INTERVENTI
Ins.te di sostegno Insegnanti
Educatori-operatori Famiglia
Valutazione• Questioni di valori umani
Potere•Azione/immobilità•Intimidazione•Tenacia
Comunicazione•Frequenza•Qualità•Distanza•Chiarificazione
Limitazioni•Economiche•Di Personale•Di Tempo•Funzionamento del team di lavoro
Prestazione di servizi•Natura dei servizi•Durata dei servizi•Alternative
Conoscenza•Squilibrio•Valutazione•Legislazione•Problem solving
Fiducia• Attitudini•Tolleranza dei genitori
Punti di vista
discrepanti sul bambino o
sui suoi bisogni
Indicatori strutturali 1. Formazione delle classi
DM 141/99 ?
Livello minimale di qualitàle classi frequentate da alunni con disabilitarispetto ai parametri fissati dal DM 141/99
Livello intermedio di qualitàLe classi con 20 alunni
hanno non più di 2 alunni con disabilita
Livello ottimale di qualitàLe classi con un solo alunno con disabilita
hanno meno di 25 alunni
(massimo 25 alunni con un compagno con disabilita
massimo 20 alunni in presenza di più di uno) ?
Ipotesi di indicatori di qualità dell'integrazione scolastica degli alunni diversamente abili di cui alla nota ministeriale
prot. 4088 del 2 ottobre 2002 Elaborati dal presidente della commissione per l’ handicap
2. Assegnazione dell'insegnante per il sostegno
Livello minimale di qualità l'insegnante per le attività di sostegno
è specializzato ai sensi del D.P.R. 970/75 o, in mancanza ,
Livello intermedio di qualitàè docente di sostegno
a tempo indeterminato ?
Livello ottimale di qualitàHa frequentato corsi di alta qualifica
di cui all'O.M. 169/96 edell' O.M. 782/97?
ha frequentato un corso di aggiornamento?
3. Formazione docenticurricolari
Livello minimale di qualità gli insegnanti curricolari hanno
frequentato un corso di aggiornamentosull'integrazione scolastica
Livello intermedio di qualitàTra i docenti c'è qualcuno
specializzato per il sostegno?
Livello ottimale di qualitàTutti i docenti sono specializzati
?
di alunni con disabilita ?
4. Assistenza specialistica educativa o generica
Livello minimale di qualità Sono presenti nella scuola un collaboratore
e una collaboratrice scolastici per garantire l'assietnza igenico sanitaria
Livello intermedio di qualitàHanno seguito i corsi di formazione
specifica a cui si fa riferimento nella stessanota ministeriale ?
Livello ottimale di qualitàSono presenti, nei casi richiesti, asstenti perl'autonomia e la comunicazione forniti dagli
Enti Locali,
e gli spostamenti all'ingresso e all'uscita dalla scuola e al so interno
ai sensi della nota min. prot. 3390 del 30 novembre 2001?
ai sensi dell'art. 13, comma 3,
della legge 104/92?
Gruppo di lavoro di istituto
Livello minimale di qualità E' presente il gruppo di lavoro
di istituto per l'integrazione scolasticadi cui all'art. 15, comma 2 della legge 104/92
Livello intermedio di qualitàTale gruppo partecipa alla stesura del
P.O.F. ?
Livello ottimale di qualitàDel gruppo fanno parte
rappresentanti dell'Ente Locale
con la presenza di genitori,
operatori scolastici e igenico-sanitari ?
Rapporti interistituzionali
Livello minimale di qualità Esistono a livello comunale , provinciale o regionale rapporti, anche non formalizzati,
fra l'amministrazione scolastica e i
Livello intermedio di qualitàEsiste un'intesa formalizzata concernente
anche gli aspetti finanziari ?
Livello ottimale di qualitàEsiste un accordo di programma riguardante
gli aspetti finanziari, ai sensi dell'art. 13comma,1 lettera a) della legge 104/92
servizi socio sanitari del territorio concernenti
l'integrazione scolastica ?
Stanziamenti dell'Istituzione scolasticaautonoma
Livello minimale di qualità Esistono in bilancio stanziamenti di risorse finanziarie idonee per l'eventuale acquisto,o leasing, o godimento in uso, di sussidi
Livello intermedio di qualitàEsistono nella scuola ausilitecnologicamente avanzati
?
Livello ottimale di qualitàEsistono nella scuola software avanzati
?
e ausili didattici (DPR 401/01)regolamento per la contabilità
delle scuole autonome ?
Acquisizione della diagnosi funzionale dell'alunno
con disabilità
Livello minimale di qualità E' stata presentata al momento dell'iscrizione
la diagnosi funzionale dell'ASL , di cui all'art. 12 comma 5 della
Livello intermedio di qualitànella diagnosi è compresa anche la prescrizione
di suggerimenti da attivare nella varie aree ?
Livello ottimale di qualitàSono pure presenti suggerimenti
sull'uso di ausili e sussidi o su possibiliprestazioni dell'alunno, nel caso
legge 102/92 relativa non solo alle minorazioni, ma anche alle potenzialità e alle capacità
residue ?
in cui venga messo in condizionedi esprimersi più agevolmente?
Formulazionedel piano educativo individualizzato
Livello minimale di qualità E' formulato per iscritto entro la primavera
dell'anno precedente il progetto didattico personalizzato,
Livello intermedio di qualitàIl progetto didattico personalizzato
è formulato, oltre che dall'insegnante di sostegno, anche da tutti gli insegnanti
Livello ottimale di qualitàIl progetto didattico personalizzato è stato
preceduto dalla stesura del PEI, di cui all'art. 12comma 5 L.. n. 104/92, che comprende
di cui all'art. 41 del DM N. 331/98, nonché del DM N. 141//99, comprendente
gli obiettivi, le metodologie didattiche e i criteri di verifica dei risultati predisposto da
da almeno un insegnate?
curricolari?
la sintesi dei tre progetti: didattico,di riabilitazione e di socializzazione (art. 13,
comma 1, lettera a L. 104/92 ) formulato da tutti gli operatori scolastici
e socio sanitari in collaborazionecon la famiglia
?
Indicatori di processo
Valutazione dei risultatidell'integrazione scolastica
Livello minimale di qualità Viene effettuata la valutazione dell'alunno
disabile con riguardo agli aprendimentirealizzati
Livello intermedio di qualitàLa valutazione concerne anche l'acquisizione di
capacità comunicative, di socializzazione e relazionali anche in ambito extrascolastico
Livello ottimale di qualitàViene svolta anche l'autovalutazione
da parte dei docenti i del consiglio di classe
?
secondo quanto stabilito dall'art. 12, comma 3, della legge 104/92
??
Indicatore di valutazione
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaUfficio Scolastico Regionale per la Sicilia-Direzione Generale
CENTRO SERVIZI AMMINISTRATIVI PER LA PROVINCIA DI MESSINACORSO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI CURRICOLARI DELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO..“L’INTEGRAZIONE DELL’ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE” . QUESTIONARIOLe sue aspettative di formazione sono state:Deluse EsauritePienamente soddisfattealtro ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..A suo parere gli argomenti presentati dai relatori sono stati:noiosi interessantiefficaci altroAvrebbe preferito:•altri argomenti , suggerisca quali……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….•una modalità di presentazione diversa , suggerisca quale………………………………..…………………………………………………………………………………….Quali sono state le eventuali difficoltà rilevate nella gestione dell’incontro in sede?Organizzazione ComunicazioneRelazione tra i componenti del gruppoaltro………………………………………………………………………………………………
a cura di elisabetta provenzale
Ritiene che l’atteggiamento dei colleghi durante l’incontro presso la sede di servizio sia stato:Attento
interessatodistrattoannoiato
non collaborativoaltro………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………….A suo parere, quale è stata la disponibilità dei coordinatori del Consiglio di classe e/o interclasse alla collaborazione
per la stesura del progetto di integrazione H?nessuna
pocasufficiente
piena
Crede che questo modello, di informazione /formazione, “a ricaduta” possa continuare ad essere praticato?Si
NoQualora la risposta sia stata positiva, a suo parere, quali strategie o persone possono aiutare ad ottimizzare la
“ricaduta”nelle scuole.la presenza del dirigente scolastico nell’attività di formazione
Minor numero di ore di formazioneMaggior numero di ore di formazione
Materiale multimedialealtro………………………………………………………………………………………………Si ringrazia per la cortese collaborazione
a cura di elisabetta provenzale
Modello di progettazione di percorsi formativi per diversabiliDATI IDENTIFICATIVI DELLA SCUOLA:
________________________________________________________NUMERO ALUNNI DIVERSABILI_______________________
TOTALE ALUNNI _____________________________________ L’ALUNNO, DESTINATARIO DEL PROGETTO, HA LA SEGUENTE DIAGNOSI:
___________________________________________________CLASSE FREQUENTATA ________________________________
LA DOCENTE SPECIALIZZATA E’ DI RUOLO:SI
NOSe la risposta è positiva indicare da quanti anni il docente è presente nella
scuola_________________________________________________________________
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO:OPERATIVITA’
____________________________________________________________________INDIVIDUAZIONE DI PRIORITA’ INDIVIDUAZIONE DI PRIORITA’
____________________________________________________________________________________________________________________________________QUANTIFICAZIONE DELLE ORE IMPIEGATE
________________________________________________________________SVILUPPO CRONOLOGICO E SIMULTANEO DELLE AZIONISVILUPPO CRONOLOGICO E SIMULTANEO DELLE AZIONI
_________________________________________________________________
FONDAMENTO DEL PROGETTOLE RAGIONI PER LE QUALI SI INTRAPRENDE L’AZIONE.LE RAGIONI PER LE QUALI SI INTRAPRENDE L’AZIONE.
________________________________________________________________________________________________________________________________________LE CONDIZIONI PER REALIZZARLA LE CONDIZIONI PER REALIZZARLA
____________________________________________________________________________________________________________________________________RISORSERISORSE
____________________________________________________________________________________________________________________________________RISCHIRISCHI
________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
IL CONTESTO DEL PROGETTO________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________
GLI ELEMENTI STRUTTURALI DEL PROGETTO:DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________INDIVIDUAZIONE DELLE PRORITA’INDIVIDUAZIONE DELLE PRORITA’
________________________________________________________________________________________________________________________________________
ARTICOLAZIONE DEGLI INTERVENTIARTICOLAZIONE DEGLI INTERVENTI
SCELTA DEGLI STRUMENTISCELTA DEGLI STRUMENTI__________________________________________________________________
DEFINIZIONE DI TECNICHE DI INTERVENTO E DI STRATEGIE___________________________________________________________________
VALUTAZIONE FORMATIVA E SOMMATIVA___________________________________________________________________
______________________________________________________________________
IL CONSIGLIO DI CLASSEa cura di elisabetta provenzale e simonetta di prima
Tel.090 5731583 - 090 5731753 - fax. 0903710776www.antonello.messina.it
e-mail: [email protected]
V.le Giostra, 2 98121 MESSINA
A cura di Maria Papale
indice
PremessaIl sostegno nella scuola media superiore – Le aree disciplinariAdempimenti annuali previsti dalla normativa per gli operatori
scolastici, extrascolastici e la famiglia.Continuità educativa nel processo di integrazione degli alunni
portatori di Handicap Iscrizione e frequenza della scuola secondaria di II grado degli alunni portatori di handicapO.M. n° 128 del 14/5/99
Percorso per il triennioEsami di Stato per alunni per cui è stato adottato il PEIDocumento del 15 maggioProposta C.d.c. per l’adozione del P.E.I.Accettazione P.E.I.Esami di qualifica Percorso IV e V post qualificaModulistica- Comunicazione alla famiglia per adozione PEI- Modello PEI- Richiesta PEI
Premessa
La scelta dell’integrazione va oggi riconfermata e considerata irreversibile, essa però si realizza solo dove l’intera comunità scolastica se ne fa carico e dove l’insegnante di sostegno interagisce con tutti i soggetti coinvolti e non con il singolo alunno; ricordiamo, se ancora ce ne fosse bisogno, che la sua assegnazione è disposta nei confronti di tutta la classe.
La presenza del soggetto in situazione di handicap nella scuola è considerata un valido stimolo all’evoluzione e all’educazione degli allievi normodotati; essi, attraverso il contatto con una realtà diversa, acquisiscono una più ricca e matura consapevolezza di se stessi e del problema della diversità umana.
Il sostegno nella scuola media superiore
Le aree disciplinariA differenza degli altri ordini di scuole, nella scuola media superiore le graduatorie di sostegno sono suddivise per aree disciplinari.
Le aree previste sono quattro:
Area scientifica (AD01);
Area umanistica (AD02);
Area tecnica (AD03);
Area psicomotoria (AD04);
Si può accedere a tali aree in base alle classi di concorso in cui si è inseriti conseguentemente al titolo di studio.
ADEMPIMENTI PREVISTI DALLA NORMATIVA PER GLI OPERATORI SCOLASTICI EXTRASCOLASTICI E
LA FAMIGLIA
ADEMPIMENTI TEMPIDIAGNOSI FUNZIONALE Da rinnovare al completamento
della scuola media inferiore.
PROGETTO DI ACCOGLIENZA Può essere redatto alla fine dell’anno scolastico precedente e in seguito perfezionato all’inizio del successivo anno scolastico.
PROGETTO DI CONTINUITA’ Viene redatto e approvato, in genere, entro aprile/maggio dell’anno scolastico precedente;
è va inviato all’Ufficio H del C.S.A. entro i termine previsti dai disposti normativi.
OSSERVAZIONE SISTEMATICA DELL’ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE
Da effettuare all’inizio dell’anno scolastico.
P.D.F. (Profilo dinamico funzionale)Da redigere dopo un primo
periodo di inserimento scolastico; da verificare al II e IV
anno della scuola secondaria superiore.
P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) Da redigere entro il mese di novembre.
In casi eccezionali entro dicembre, da riformulare annualmente. Sono inoltre previste verifiche trimestrali per adeguare l’azione didattica.
RICHIESTA DELLE ORE DI SOSTEGNO
PER L’ANNO SCOLASTICO SUCCESSIVO
Da consegnare al C.S.A. entro
maggio di ogni anno.
DOCUMENTAZIONE PER GLI ESAMI DI QUALIFICA/DI STATO
Da predisporre entro il 15
maggio.
ESAMI DI QUALIFICA/DI LICENZA DI MAESTRO D’ARTE
Pre-esame: ultime 2/3 settimane dell’anno scolastico.
ESAMI DI STATO Esame: come da calendario fissato dal M.I.U.R.
La continuità del processo educativo, fattore rilevante per la positività dell'esperienza scolastica di ogni alunno, per il soggetto portatore di handicap diviene condizione di garanzia di interventi didattici che non procurino difficoltà nei passaggi dalla scuola materna alla scuola elementare e da questa alla scuola media.
CONTINUITA’ DEL PROCESSO EDUCATIVO
L’alunno portatore di handicap, proprio in quanto
"pone alla scuola una domanda più complessa di aiuto
educativo e di sostegno didattico", necessita più di
ogni altro di una particolare attenzione educativa volta
a realizzare un progetto individualizzato unitario.
È opportuno a questo scopo individuare, nell'ambito dei tre livelli del sistema formativo di base, criteri e metodi che sul piano operativo facilitano il passaggio dell'alunno portatore di handicap da un ordine di scuola a quello successivo. Nel periodo immediatamente successivo alle preiscrizioni degli alunni sarà utile effettuare incontri tra i capi d'istituto, gli insegnanti della sezione o della classe che il ragazzo portatore di handicap frequenta, i docenti di sostegno della scuola media, gli operatori dei servizi sociosanitari e i genitori, al fine di predisporre un primo esame delle situazioni ambientali in cui il ragazzo ha vissuto e vive.
INDICATORI PER LA STESURA DELL’IPOTESI DI PROGETTO
PER GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP DI NUOVA ISCRIZIONE
(Previsione di Progetto per l’anno scolastico successivo)
•Referenti del progetto•Modalita’ e stesura del progetto.•Dati conoscitivi dell'alunno•Dati anagrafici•Diagnosi clinica: (E’ redatta dal medico specialista dell’Azienda A.S.L. di appartenenza del ragazzo e indica la diagnosi clinica sintetica nella patologia segnalata)
• Referente A.S.L.
• Scuola media di provenienza
• Profilo sintetico dell’alunno
• Dati anagrafici del progetto
• Percorso didattico formativo previsto per l'anno scolastico ___
• Orario di frequenza scolastica
• Indicazioni sul percorso didattico
• Obiettivi per l'anno scolastico …..
• Compiti del personale docente
• Docente di sostegno
• Docenti curriculari
• Altro personale
• Richiesta ore di sostegno per l'anno scolastico: ……
• Forme di verifica dell'apprendimento-insegnamento
Data ____ Firma __
Confermata la pre-iscrizione, alla prima riunione utile del collegio dei docenti, il capo di istituto pone all'ordine del giorno la richiesta di parere di cui alla lett. b) art. 4 D.P.R. n. 416/74, al fine di individuare la sezione di indirizzo più idonea per l'accoglienza dell'alunno con handicap.Effettuata l'assegnazione, il capo di Istituto convoca immediatamente il consiglio di classe perché formuli proposte ai sensi dell'art. 3 D.P.R. n. 416/74 oltre ché per l'attuazione di un eventuale corso di aggiornamento relativo alle problematiche dell'integrazione scolastica di alunni con handicap, anche per l'impostazione dei piani educativi individualizzati.
Ai docenti partecipanti al corso spetta l'indennità gravante sul fondo di incentivazione di cui all'art. 9 del D.P.R. n. 209 del 10/04/1987.
Possono essere previsti anche corsi destinati al personale non docente dell’ istituzione scolastica impegnata nell'attività di integrazione nonché agli operatori socio-sanitari della A.S.L. e degli Enti locali che collaborano alla stesura e verifica dei piani educativo-riabilitativi individualizzati, con i quali è opportuno concordare specifiche intese.
Qualora un C.d.C. intenda adottare la valutazione differenziata, deve darne immediata comunicazione alla famiglia fissandole un termine per manifestare un normale assenso, in mancanza del quale la modalità valutativa proposta si intende accettata.
In caso di diniego espresso, l’alunno non può essere considerato in situazione di handicap ai soli fini della valutazione.
L’ordinanza Ministeriale n° 128 del 14 maggio 1999 sottolinea che nei confronti degli alunni con minorazione fisiche e sensoriali non si procede di norma, ad alcuna valutazione differenziata; è consentito, tuttavia, l’uso di particolari strumenti didattici appositamente individuati dai docenti, al fine di accertare il livello di apprendimento.
PUO’ RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DELLA CLASSE?
??
si
Test d’ingressoTutti posseggono i
prerequisiti necessari?
si
no Lezione di ripasso
TEMPI PIU’ LUNGHISTESSO TEMPO
Il C.d.C. propone ai genitori l’adozione
P.e.i.
CREDITOQUALIFICA
Documentazione formulata dal C.d.c. nei confronti della Commissione d’esame al fine del
conseguimento dell’esame di Stato
predisporre il documento del 15 maggio;
relazione del consiglio di classe da presentare alla commissione d’esame;
la documentazione relativa agli alunni in situazione di
handicap (P.D.F., P.E.I., prove di verifica significative,
altri lavori svolti e ogni altra documentazione ritenuta utile).
Per gli alunni in situazione di handicap candidati agli esami di maturità, i quali hanno svolto un Piano Educativo Individualizzato differenziato, il D.P.R. n° 323 del 23/07/98, artt.6 e 13 prevede che la commissione d’esame, sulla base della documentazione fornita dal Consiglio di classe e relativa alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all’assistenza prevista per l’autonomia e la comunicazione, predisponga prove equipollenti a quelle previste per gli altri candidati; le prove possono consistere nell’utilizzo di mezzi tecnici o modi diversi ovvero nello sviluppo di contenuti culturali e professionali differenti.
ESAMI DI STATO PER GLI ALUNNI PER CUI E’
STATO ADOTTATO IL P.E.I.
Destinatari: i genitori
Oggetto: proposta adozione P.E.I.
Si comunica alla S.V., che il C.d.c., dopo aver esaminato, con opportuni accorgimenti, il livello di apprendimento dell’alunno nominato in oggetto, ritiene necessario adottare la valutazione differenziata.
Si allega alla presente, modello di dichiarazione assenso che deve essere consegnato alla segreteria di questa scuola debitamente compilato e firmato entro dieci giorni dal ricevimento della presente, trascorso tale termine la proposta si intende accettata, così come prevede l’art. 15 comma 5 dell’O.M. n° 90 del 21 maggio 2001.
Proposta C.d.c. per l’adozione del P.E.I.
Accettazione adozione P.E.I.
Al Dirigente scolastico
dell'I.P.S.S.C.T.A.R.
"Antonello" di Messina
Il sottoscritt__ __________________________________________ padre/madre dell' alunn__
______________________________________ nato/a a __________________ il _____________
residente in ____________________________ Via __________________________________n° ____
tel. n° _____________, iscritt__ alla classe ____ Sez. _____ per l'a .s. 2003/2004.
dichiara
di approvare la proposta del C.d.C. che ha previsto per il proprio figlio un Piano Educativo
Individualizzato.
Messina, _________________
Firma
___________________________________
prove strutturate di preesame ( ultime 2‑3 settimane dell'anno scolastico ), svolte contemporaneamente al resto della classe
esame di qualifica ( secondo il calendario scolastico )
l'ammissione all'esame è decisa dal Consiglio di Classe, sulla base del profitto scolastico e dei risultati delle prove di preesame
medesime prove del gruppo classe:
test strutturati
sviluppo di progetti
casi pratici
prove equipollenti
il Consiglio di classe fissa obiettivi e contenuti sulla base del profilo professionale
per il preesame gli obiettivi vengono fissati per ogni singola disciplina
gli obiettivi delle prove d'esame sono trasversali e i contenuti sono interdisciplinari: devono essere individuati in modo tale da rilevare il livello di competenze professionali raggiunto in riferimento al profilo professionale
possono essere concessi tempi piu’ lunghi e l'uso di ausili tecnologici adatti
è prevista l'eventuale presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione
il punteggio minimo per l'ammissione all'esame è stabilito in 60/100
criterio quantitativo e qualitativo
il punteggio è fissato in centesimi o in decimi, come da normativa
Il diploma ha valore legale a tutti gli effetti.
**
L’esame di Maestro d’arte si svolge in modo analogo.
PUO’
STESSO TEMPO TEMPI PIU’ LUNGHI
CHI HA CONSEGUITO IL DIPLOMA DI QUALIFICA E PUO’RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI MINIMI DELLA
PROGRAMMAZIONE MINISTERIALE
ESAMI DEI STATO
Frequenza alla IV classeLa nota ministeriale del 28 marzo del 1996 stabilisce che gli alunni in situazione di handicap, che non sono stati ammessi a sostenere l’esame di qualifica, non possono essere iscritti alla quarta classe degli istituti Professionali.
Detta norma trova spiegazione e fondamento nel fatto che gli Istituti professionali sono strutturati a differenza delle altre scuole, in un corso triennale al termine del quale viene rilasciato il diploma di qualifica, avente valore legale e professionalizzante.
CREDITO FORMATIVO
ESAMI DI STATOPer alunni con il P.E.I.
FREQUENZAIV ANNO
ISCRITTI AL III ANNO
FREQUENZA V ANNO
Art. 14 , comma 1, della legge n° 104 /92 consente la ripetenza per la terza Volta della stessa classe
Dott. Pasquale Russo
-Icf-Relazione scuola icf