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Corso di Basic Design M Merrone Le regole della GESTALT

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Teorie atomistiche (processo percettivo come somma degli elementi dell’oggetto)

All’inizio del Novecento in Germania alcuni studiosi svilupparono laTeoria della psicologia della forma GESTALT che in contrasto con le precedentiTeoria della psicologia della forma, GESTALT, che in contrasto con le precedenti teorie, ritiene che l’Uomo tende a rielaborare i dati sensoriali in base a fattori psicologici, cioè percepisce l’insieme dei singoli elementi di un’immagine organizzati e unificati secondo precise leggi.organizzati e unificati secondo precise leggi.Nel 1950 nasce la psicologia COGNITIVISTA la quale studia i processi mentali degli individui , la coscienza, l'intelligenza, la memoria, le emozioni, l'attenzione, la percezione e i sentimenti.percezione e i sentimenti.

A partire dagli anni ‘60 si parla anche di percezione emotiva

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Corso di Basic Design MerroneLe regole della GESTALT

VEDERE E PENSARE

L d di t i d ll i ll iti i t ll d llLe due grandi teorie della percezione , quella cognitivista e quella della gestalt, assumono due schemi in un certo senso opposti per la comprensione del "vedere“ e, per estensione, del "pensare“:

nella prima i dati sensoriali sono sottoposti a interpretazione da parte del pensiero,p ,Nella seconda, la percezione avviene per l‘organizzazione dei dati sensoriali secondo schemi innati.

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COGNITIVISTA :i dati sensoriali sono sottoposti a interpretazione da parte del pensiero,la percezione visiva è costruzione dell'immagine e avviene per confronto tra l'informazione sensoriale fornita dall'occhio e le immagini precedentemente percepite e conservate in memoriapercepite e conservate in memoria.

Nella figura A la maggior parte degli osservatori riterrà si tratti di unosservatori riterrà si tratti di un albero e come tale verrà percepito. Appena si modificherà il disegno con un piccolo particolare (figura B)un piccolo particolare (figura B) l'ipotesi dell'albero non sarà più soddisfacente e verrà sostituita con l'ipotesi faccia.

A B

l ipotesi faccia.

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GESTALT:la percezione avviene per l‘organizzazione dei dati sensorialidei dati sensoriali secondo schemi innati.

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Corso di Basic Design MerroneLe regole della GESTALT

Lo psicologo Kanizsa ritiene che sia gli schemi gestaltici che quelli p g g g qcognitivisti possano essere validi e contribuire entrambi a spiegare i fenomeni percettivi a seconda di particolari situazioni sensoriali.

Ci sono casi in cui il completamento della figura sembra avvenire tramite la nostra conoscenza precedente,mentre in alcuni casi sembra avvenire tramite schemi gestaltici.

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Figura impensabile di Penrose

Le regole della GESTALT

• Questo oggetto dimostra come alcune cose “possibili” per la visione sono impossibili per il pensiero.

• Esistono perché li vediamo ma non li decodifichiamo come• Esistono perché li vediamo, ma non li decodifichiamo come razionalmente possibili

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Figura impensabile

Le regole della GESTALT

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Rapporto figura sfondo

L i iù i t t l t lti è ll h i f i

Le regole della GESTALT

La prima e più importante legge gestaltica è quella che ci fa organizzare il campo visivo in unità separate e autonome, in figure distinte da tutto il resto, percepito come puro e semplice sfondo.

Perché una certa immagine sia vista come figura, come oggetto a sé, dovrà possedere tutto o in parte, certi requisiti, senza i quali la sua forma tenderà a confondersi con quella degli elementi vicini.

Essa dovrà essere:

• unitaria,

• chiaramente circoscritta,

• delimitata da confini preferibilmente convessi

• spiccante per colore o chiarezza dallo sfondo.

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Rapporto figura sfondo Le regole della GESTALT

G. Valieri – Manifesto Pubblicit.

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Rapporto figura sfondo - 1Le regole della GESTALT

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Rapporto figura sfondo - 2Le regole della GESTALT

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Rapporto figura sfondo - 3Le regole della GESTALT

G: ILLIPRANDI - simbolo congresso internazionale a Venezia

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Rapporto figura sfondo - 4Caos percettivo

Le regole della GESTALT

Due esempi di difficile lettura tra figura e sfondo

La presenza di molti elementi frammentati e diversamente

ingranditi rende difficile

la lettura

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Rapporto figura sfondo - 5Caos percettivo

Le regole della GESTALT

Manifesti di Lech Majewski

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I principi percettivi delRapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

Esistono precise condizioni in base alle quali è possibile stabilire a à l f f dpriori cosa sarà letto come figura e cosa come sfondo:

1. L’area piccola2 L’ hi2. L’area chiusa3. Il contorno4. La larghezza costante5 La simmetria5. La simmetria6. La direzione7. La zona bassa

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1 - L’area piccola

I principi percettivi delRapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

1 - L area piccola

Percepiamo come figura l’area più piccola:

La riga nera è percepita comeLa riga nera è percepita come forma

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I principi percettivi delRapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

2 - L’area chiusa

Percepiamo come figura l’area chiusa:

Il cerchio come oggetto suIl cerchio come oggetto su fondo bianco e non un rettangolo bianco con un buco

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I principi percettivi delRapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

3 - Il contorno convesso

Percepiamo come figura quella con il contorno convesso:

Anche invertendo i colori la percezione non cambia

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I principi percettivi delRapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

4 - La larghezza costante

Le aree con larghezza costanteLe aree con larghezza costantetendono a essere interpretate come figure

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I principi percettivi delRapporto figura sfondo

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5 - La simmetria

Le aree simmetriche ci appaionoLe aree simmetriche ci appaiono come figura

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6 - La direzioneI principi percettivi delRapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

Croce nera croce bianca

L i t t li i i t li ti li l tt fiLe aree orientate sugli assi orizzontali e verticali vengono lette come figure

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I principi percettivi delRapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

7 - La zona bassa

L’area che sta nella parte inferiore delLarea che sta nella parte inferiore del campo viene interpretata come figura

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Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

Immagini ambivalenti

II mimetismo animale rappresenta un caso in cui le forme che osserviamo interferiscono con la nostra istintiva tendenza a identificare, all'interno del campo visivo figure unitarie ben distinte e chiaramente separate dallocampo visivo, figure unitarie. ben distinte e chiaramente separate dallo sfondo.

Anche gli artisti si sono ingegnati a mettere in crisi questa nostra tendenza, creando immagini che ci costringono a interrogarci dì continuo su cosa debba essere visto come rappresentazione di un oggetto e cosa, invece, come spazio vuoto.

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Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondoCONTROSCAMBIO

Le regole della GESTALT

Motivo islamico Rubin Escher - 1960

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Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondoCONTROSCAMBIO

Le regole della GESTALT

Picasso - 1921 G. Gastel – 1984 Cop Vogue

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Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

In condizioni di ambiguità dell’immagine entrano in gioco e in aiuto altri fattori:fattori:

•La nitidezza della forma (messa a fuoco del soggetto principale)Il t t ti (l ti t ld i tt ll f dd )•Il contrasto cromatico (le tinte calde emergono rispetto a quelle fredde)

•La grandezza relativa delle figure (visione prospettica)•La texture

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Illusioni ottiche e ambiguità - 1Le regole della GESTALT

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Corso di Basic Design MerroneIllusioni ottiche e ambiguità - 2Le regole della GESTALT

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Illusioni ottiche e ambiguità - 3Le regole della GESTALT

L’uomo tende a privilegiareLuomo tende a privilegiare percettivamentele le cose gradevoli

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Illusioni ottiche e ambiguità - 4Le regole della GESTALT

Escher E. Rubin

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Illusioni ottiche e ambiguità - 5Le regole della GESTALT

S. Dalì

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Illusioni ottiche e ambiguità - 6Le regole della GESTALT

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Illusioni ottiche e ambiguità - 7Le regole della GESTALT

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Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondo

Le regole della GESTALT

Il progettista grafico, conoscendo le regole, può decidere se seguirle oppure no L’ambiguità non sempre va evitata bastiseguirle oppure no. L’ambiguità non sempre va evitata, basti pensare a Escher o a Edgar Rubin oppure lo Yin e Yang.

d l l l h l dProvate ora ad applicare tali principi a qualche vostra simulazione di progetto

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ILLUSIONE OTTICA DI PONZOLe regole della GESTALT

Le due barre orizzontali pur essendo della stessa lunghezza, per effetto di divergenzaper effetto di divergenza provocato dalle due laterali, appaiono di misure differenti

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ILLUSIONE OTTICALe regole della GESTALT

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LE ILLUSIONI OTTICHE

Le regole della GESTALT

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ILLUSIONE OTTICALe regole della GESTALT

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Leggi della configurazioneLe regole della GESTALT

Sono otto le leggi dell’organizzazione della forma o del campo:

1. Legge della vicinanza2. Legge della somiglianza3. Legge del destino comune4. Legge della continuità della direzione5. Legge della forma chiusa6 L d ll d ll b f6. Legge della pregnanza o della buona forma7. Legge dell’esperienza passata8. Legge dell’articolazione senza resti ndi Kanisza

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1 - Legge della vicinanzaLe regole della GESTALT

La figura viene percepita in quattro gruppi di lineequattro gruppi di linee parallele e non in un’unica immagine

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1 - Legge della vicinanzaLe regole della GESTALT

A sinistra non sembrano esistere gruppi A destra 4 pulcini vengono letti come gruppo

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1 - Legge della vicinanzaLe regole della GESTALT

P. della Francesca Flagellazione

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1 - Legge della vicinanzaLe regole della GESTALT

ESERCIZIOPotete realizzare elaborati simili sovrapponendo ina griglia pp g gquadrettata a una foto molto contrastata, variando la dimensione degli elementi sugli incroci in base all’intensità chiaroscurale della foto

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2 - legge della somiglianzaLe regole della GESTALT

Per il principio di somiglianza si tende a raggruppare le parti o i punti con caratteristiche simili.In questo caso si tenderà a percepire linee verticali formate da cerchi neri alternati a bianchi

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2 - legge della somiglianzaLe regole della GESTALT

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2 - legge della somiglianzaLe regole della GESTALT

Nel dipinto di Gentile da Fabriano, pittore tardo gotico, è un esempio di come la somiglianza della formapossa concorrere a collegare i personaggi principali di un 'affollala composizione:composizione:

i cerchi delle aureoledeterminano, infatti, una configurazione unitariache ci permette di riconoscere come gruppo

éa sé i tre Re Magi e i mèmbri della Sacra Famiglia.

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2 - legge della somiglianzaLe regole della GESTALT

Nel dipinto di P. Uccello la caccia 1460 la somiglianza del colore e non la forma contribuisce a creare collegamenti tra elementirappresentatirappresentati.

C’è uno stesso rosso che che collega i cavalieri e i battitori

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2 - legge della somiglianzaLe regole della GESTALT

U lt i it i di id tifì iUn ulteriore criterio di identifìcazione formale è quello relativo alla somiglianza delle dimensioni:

esso agisce quando riconosciamo tra gliesso agisce quando riconosciamo tra gli elementi una identità di grandezza, ma anche quando, con un'osservazione più attenta, possiamo cogliere, tra elementi , p g ,di grandezza variabile, un costanterapporto proporzionale, come nel quadro donne sulla spiaggia 1959 di Campigli dove possiamo riconoscereCampigli, dove possiamo riconoscere un legame tra le varie figure basalo sulla similarità delle dimensioni, ma anche perché , primpiccioliscono con una progressione regolare.

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2 - legge della somiglianzaLe regole della GESTALT

La somiglianzà di posizioneg pinterviene

A - sia nel nel caso in cui le figure sono unificate perchég pprossime le une alle altre

Corteo di Teodora

B - sia nel caso in cui esse

Ravenna - 526

assumono la stessa posizionerispetto a un elemento comune,

Il sogno delIl sogno del cavaliere

Raffaello - 1505

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Battaglia di Isso

Pompei – III sec a.c.

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2 - legge della somiglianzaLe regole della GESTALT

L'ultimo tra i principali fattoriL ultimo tra i principali fattori di unificazione formale è l'orientamento degli elementi nello spaziop

Ritroviamo un caso di coordinamento di elementi in base al loro orientamento spaziale, nei celebre mosaico della Casa del Fauno, a Pompei, che rappresenta la storica battaglia di isso tra le truppe greche, capitanate dall'imperatorela storica battaglia di isso tra le truppe greche, capitanate dall imperatoreAlessandro, e quelle persiane, agii ordini del Re Dario.

L 'orientamento delie lance preannuncia l'esito dello scontro:

t tt l l d i ld ti di D i i f tti i lt t il inon tutte le lance dei soldati di Dario sono infatti rivolte contro il nemico, ma tre di esse si volgono dall 'altra parte, facendoci intendere che, nel mezzo dello schìeramento persiano, c'è già chi pensa alla fuga.

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3 - legge del destino comuneLe regole della GESTALT

Elementi simili per movimento e orientamento vengono letti come unità

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4 - legge della buona continuità di direzione

Le regole della GESTALT

Tendiamo a considerare uniti elementi simili accomunati dalla stessa direzione

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5 - legge della chiusuraLe regole della GESTALT

L’immagine viene percepitaL immagine viene percepita come un quadrato, anche se incompleto

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5 - legge della chiusuraLe regole della GESTALT

ILLUSIONE OTTICAL’OMISSIONE DEI DATI

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5 - legge della chiusuraLe regole della GESTALT

D. Libeskind - Berlino Museo Ebraico

L’insieme dei segni variamente ordinati d ll t iti idelle aperture sono percepiti come unico elemento figurativo perché racchiusi in una grande forma rettangolare

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Corso di Basic Design MerroneLe regole della GESTALT 6 - legge della pregnanza

o della buona forma

Gli psicologi della percezione definiscono "pregnanti" quelle forme in cui prevalgono caratteristiche di ordine di semplicità diin cui prevalgono caratteristiche di ordine, di semplicità, di coerenza e che svolgono perciò, nei processi percettivi, un ruolo di particolare rilievo: tali sono per esempio le linee verticali e orizzontali il cerchio il quadrato il triangolo e le altre figureorizzontali, il cerchio, il quadrato, il triangolo e le altre figure geometriche regolari.Essi costituiscono un termine di confronto costante in ogni percezione, perché noi tendiamo a organizzare i vari elementiche rientrano nel campo visivo secondo una forma generale che abbia quanto più possibile i loro stessi requisiti di semplicità, abb a qua to p ù poss b e o o stess equ s t d se p c tà,regolarità e concisione.

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6 - legge della pregnanza o della buona forma

Le regole della GESTALT

La figura viene percepita come un parallelogramma compreso tra due linee e non come una Wtra due linee e non come una W sulla sommità di una M

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Nessuno vedrà mai nella

Le regole della GESTALT 6 - legge della pregnanza o della buona forma

Nessuno vedrà mai nellabandiera europea la rappresentazione di un poligono o di una margherita,

ùsu tutte prevale la piùpregnante. cioè la più regolare, il cerchio.Se togliamo una sola stellaSe togliamo una sola stella continueremo a vedere un cerchio, seppure incompleto, ma se riduciamo le stelle a tre soltanto, comparirà un triangolo. perché sarà ora quella la forma più pregnante. q ella che p es ppone cioèquella che presuppone cioè l'organizzazione più semplice degli elementi.

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Nel dipinto ài Kasidinskìj. troviamo

Le regole della GESTALT 6 - legge della pregnanza o della buona forma

Nel dipinto ài Kasidinskìj. troviamo un interessante effetto espressivo derivante dalia legge della pregnanza.Gli elementi sono collocati entro un quadrilatero chiaro, a sua volta contenuto in un quadrilatero nero:

i ila forma irregolare del quadrilatero interno, messa a diretto confronto con la forma più "pregnante" dei quadralo esterno, appare come una suaquadralo esterno, appare come una suaderivazione, come un quadrato che sia stato sottoposto, per così dire a una pressione che lo ha deformato e ciòcontribuisce a rendere più ricco di tensioni il campo entro cui si svolge la composizione vera e propria.

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7 - legge dell’esperienzaLe regole della GESTALT

L’esperienza culturale pregressa ci consente di percepire queste linee come una F e una E.Il semplice ribaltamento della figura la rende un aggregato di segmenti incoerentesegmenti incoerente

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7 - legge dell’esperienza

Le regole della GESTALT

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6 - 7 Un esempio di applicazione delle leggi della buona forma e dell’esperienza

Le regole della GESTALT

leggi della buona forma e dell esperienza

Le frecce bianche le leggiamo prima come gg pfrecce (buona forma) e poi come lettere V e A (esperienza)

I testi in bianco (chi, dove, quando) fanno raggruppamento (2 - somiglianza) anche se non hanno alcun allineamentonon hanno alcun allineamento

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8 - legge dell’articolazione senza resti di Kanisza

Le regole della GESTALT

Benchè per la legge della vicinanza i segmenti b+cvicinanza i segmenti b+cpotrebbero fare gruppo a se, questo tipo di associazione lascerebbe da soli (resti) a e d.

Per questo interpretiamo la figura come due gruppi di oggetti a+b e c+d solo cosìoggetti a+b e c+d solo così non rimangono elementi isolati

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ESERCIZILe regole della GESTALT

Paesaggi creati con forme geometriche

Prova a ideare e realizzare illustrazioni simiili con unillustrazioni simiili con unsoftware di grafica vettoriale

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

Se fossimo privi della capacità di elaborare e interpretare gli stimoli ottici che ci provengono dagli oggetti, questi sembrerebbero strani esseri in continua trasformazionetrasformazione.Un semplice piatto, per esempio, rivelerebbe la sua forma rotonda solo se visto perfettamente dall'alto, mentre in tutti gli altri casi, cambiando il punto di vista, apparirebbe come un'ellisse di proporzioni sempre diverseapparirebbe come un ellisse di proporzioni sempre diverse.Per fortuna interviene un'ulteriore legge gestaltica, che ci permette di riconoscere la rotondila del piatto quale che sia il punto di vista da cui lo osserviamo.

l d ll iE’ questa la legge della costanza percettiva, così detta proprio perché, grazie a essa, riconosciamo come costanti, nel flusso continuamente mutevole

delle sensazioni visive, le caratteristiche fondamentali degli oggetti.de e se sa o s e, e ca atte st c e o da e ta deg oggett

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

Disegni qui a sinistra, anziché d i diff tivedere cinque differenti

quadrilateri, riconosciamo un quadrato di forma costanteche si inclina progressivamente, passando da una posizione frontale a puna trasversale.

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

Il secondo disegno presenta i di d tiuna serie di quadrati sempre

più piccoli, ma, per la tendenza a vedere come costanti le

èdimensioni degli oggetti, ci è facile interpretarlo come una "fuga" di quadrati uguali, g q g ,dislocati diversamente nello spazio.

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

Similmente, per effetto della costanza del colorecostanza del colore, addebitiamo a un'accresciuta illuminazione la variazione cromatica che si osserva nelcromatica che si osserva nel disegno a fianco, come se fossimo in presenza non di colori diversi, ma dei medesimi,colori diversi, ma dei medesimi, sui quali sìa proiettato un fascio di luce.

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

I disegni precedenti dimostrano che, interpretando le variazioni di forma, di di i i di l ff tt i tti t d l didi dimensioni o di colore come effetto, rispettivamente, del diverso orientamento delle figure nello spazio, della loro maggiore o minore distanza e delle mutate condizioni di luce, possiamo percepire, anche

èin un'immagine bidimensionale (che si sviluppa cioè esclusivamentein altezza e in larghezza), la terza dimensione, cioè la profondità.Gli psicologi delta percezione chiamano appunto indizi di profonditàGli psicologi delta percezione chiamano appunto indizi di profonditàquegli aspetti dell'immagine che determinano l'impressione della tridimensionalità dello spazio.

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

Osservando questa fotografìa, notiamo che, procedendo dal basso verso l'alto, le figure dei fenicotteri si rimpiccioliscono e si addensano progressivamente, che i colori si sfumano e i profili di t itididiventano sempre meno nitidi, finché gli animali sì riducono u piccole macchie puntiformi.S lSono questi gli

“indizi di profondità”

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

LA GRANDEZZA RELATIVALe due barche non sono di di i i didimensioni diverse ma semplicemente ad una distanza differente da chi guarda

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

LA POSIZIONE DEGLI OGGETTINella definizione della profondità svolge un ruolo importante l li d’ i h id l ll i d li ila linea d’orizzonte che guida la collocazione degli oggetti nello spazio

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Costanza percettiva eIndizi di profondità

Le regole della GESTALT

I GRADIENTI DI PROFONDITA’progressioni più o meno costanti date con il colore, i

t i l l il hicontorni, la luce, il chiaro-scuro o dalla graduale rotazione della forma

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Abbiamo fin qui trattato esclusivamente di fenomeni visivi, ma, nell'osservazione di un'immagine capita a volte che una sensazione visiva ne evochi un'altra

La SINESTESIALe regole della GESTALT

un immagine, capita a volte che una sensazione visiva ne evochi un altra, attinente a una diversa area sensoriale.

Benché ogni organo di senso sia specializzato a reagire a un solo tipo di stimoli traBenché ogni organo di senso sia specializzato a reagire a un solo tipo di stimoli, trai vari sensi c'è infatti una comunicazione ininterrotta:

non diciamo per esempio che un colore è "squillante", come se si trattasse di un suono, oppure che è "caldo" o "freddo" come se, invece di fornirci uno , pp ,stimolo visivo, ci desse una sensazione termica? Non sentiamo parlare di note "alte" o "basse" come se, invece che di suoni, si trattasse di sensazioni spaziali?

Alla base di questi accostamenti c'è quella facoltà, definita dagli psicologi "sinestesia“ o "percezione simultanea", che ci permette di riconoscerel lità i i i di di ti t t dìle qualità comuni a sensazioni di diverso tipo e, conseguentemente, dì arricchire la nostra capacità di cogliere, interpretare e valutare gli stimoli percettivi.

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La SINESTESIALe regole della GESTALT

Un semplice esperimento ideato da p pWolfgang Kohler (1887-Ì967), uno dei padri della Gestaltpsychologie, ci permette di verificare come agisca questo genere di percezione "intrasensoriale": si tratta di associare le parole takete e maluma ai disegni qui riprodotti:

benché le due parale siano prive di significato e i disegni non rappresentino alcunché di concreto. riusciamo a coglierealcunché di concreto. riusciamo a cogliere

un 'analogia, una similitudine tra suono e forme e non ci è difficile riferire “takete" al disegno più in alto e "maluma“ a quello

Takete - Maluma

al disegno più in alto e "maluma“ a quello sotto.

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La SINESTESIALe regole della GESTALT

nel 1923 Kandinskij sottopose per esempio ai suoi allievi un questionario in cui si chiedeva di associare i colori primari alle forme geometriche elementari:

la gran parte degli allievi concordò nel collegare il giallo ai triangolo, il rosso al quadrato e il blu al cerchio, cogliendo, in questo caso,un‘affinità tra qualità cromatiche e formaliun affinità tra qualità cromatiche e formali.

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La SINESTESIA

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Le regole della GESTALT Sono possibili anche i parallelismi tra colori e suoni. Lo stesso Kandinskijstesso Kandinskijdescrive così, nel suo libro Lo spirituale nell'arte (1912), lecaratteristiche sonoredelle diverse qualità di rosso:

Il rosso caldo ricorda il suono di una campana media che chiami per l'Angelus o una forteIl rosso caldo ricorda il suono di una campana media che chiami per l Angelus, o una forte voce di contralto, o una viola che suoni un largo,

• mentre il rosso freddo, quando è scuro, ricorda un pò i toni appassionati, medi e gravi del violoncellodel violoncello,

• quando è chiaro, i toni più alti, chiari, melodiosi del violino.

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La SINESTESIALe regole della GESTALT

nel dipinto profumo di Luigi Russalo ( t d l F t i(esponente del Futurismo, movimento artistico affermatesi in Italia intorno al 1910),

il giallo rimanda per esempio a ima sensazione odorosa.

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La SINESTESIALe regole della GESTALT

Riconosciamo tale uso del colore, anche in molte opere commerciali, quali manifesti e inserzioniquali manifesti e inserzioni pubblicitarie, etichette, confezioni di cibi,bevande o profumi.

I d i li i di iI prodotti alimentari di cui esistono una variante "dolce” e una "amara" come le polveri di

o ono pe e empio offe ticacao, sono, per esempio, offerti in confezioni in cui i colori evocano le rispettive sensazioni gustative.

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Corso di Basic Design MerroneESERCIZI di VERIFICA

Nei disegni qui riprodotti, le varie forme appaiono dislocate sullo stesso i l d il dipiano ma, colorando il disegno con

matite o pennarelli, puoi farne emergere, di volta in volta, solo alcune, ottenendo diversi motivi ornamentali con effetto di "controscambio".

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Corso di Basic Design MerroneESERCIZI di VERIFICA

Prova a rintracciare l'elemento a nei disegni b, c e d, marcandone il profilo con una matita nera.

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Corso di Basic Design MerroneESERCIZI di VERIFICA

Completa questo disegno p q gsecondo il tracciato suggerito dalle forme più "pregnanti" e colora le varie figure checolora le varie figure che otterrai.

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Corso di Basic Design MerroneESERCIZI di VERIFICA

Indica sul quaderno quali sonole caratteristiche (formale caratteristiche (forma, colore, dimensioni, posizione, orientamento) che restano costanti e quali invece quellecostanti e quali invece quelle che mutano nello sviluppo diciascuna di queste dieci

i i hsequenze ritmiche.

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Per dimostrare la facilità con cui trasferiamo da un piano all'altro i contenuti delle nostre

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all altro i contenuti delle nostre sensazioni, il grande storico dell'arte E. Gombrichsuggerisce un gioco cheESERCIZI di VERIFICA suggerisce un gioco, che consiste nel definire le più diverse sensazioni (visive, t ttili diti ) tili dtattili, uditive ecc.) utilizzandodue soli termini: ping epong

Prova anche tu a classificare con ping o pong le parole che seguono in base alle

i i h ti ( i h pongsensazioni che ti evocano (puoi anche aggiungerne, se vuoi, di tue)

Stanlio, tamburo, zanzara, violino Ollio cioccolataviolino, Ollio, cioccolata, limone, cerchio, elefante, giorno, triangolo, notte…g , g ,