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Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 Roma, Piazza Venezia 5 Tel. 06 688281 Fondato nel 1876 www.corriere.it IL FALLIMENTO DI UNA CLASSE DIRIGENTE IL POTERE VUOTO DI UN PAESE FERMO di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA L’ Italia non sta pre- cipitando nel- l’abisso. Più sem- plicemente si sta perdendo, sta lentamente disfacendosi. Parole forti: ma quali altre si possono usare per intendere come realmente stanno le cose? E soprattutto che la routine in cui sembriamo adagiati ci sta uccidendo? Sopraggiunta dopo anni e anni di paralisi, la crisi è lo specchio di tutti i nostri errori passati così come delle nostre debolezze e incapacità presenti. Siamo abituati a pensare che essa sia essenzialmente una cri- si economica, ma non è co- sì. L’economia è l’aspetto più evidente ma solo per- ché è quello più facilmente misurabile. In realtà si trat- ta di qualcosa di più vasto e profondo. Dalla giustizia all’istru- zione, alla burocrazia, so- no principalmente tutte le nostre istituzioni che ap- paiono arcaiche, organiz- zate per favorire soprattut- to chi ci lavora e non i cit- tadini, estranee al criterio del merito: dominate da lobby sindacali o da cric- che interne, dall’anzianità, dal formalismo, dalla tor- tuosità demenziale delle procedure, dalla demago- gia che in realtà copre l’in- teresse personale. Del si- stema politico è inutile di- re perché ormai è stato già detto tutto mille volte. I ri- sultati complessivi si ve- dono. Tutte le reti del Pae- se (autostrade, porti, aero- porti, telecomunicazioni, acquedotti) sono logorate e insufficienti quando non cadono a pezzi. Come cade a pezzi tutto il nostro siste- ma culturale: dalle biblio- teche ai musei ai siti ar- cheologici. Siamo ai verti- ci di quasi tutte le classifi- che negative europee: della pressione fiscale, dell’evasione delle tasse, dell’abbandono scolastico, del numero dei detenuti in attesa di giudizio, della durata dei processi così come della durata delle pratiche per fare qualun- que cosa. E naturalmente ormai rassegnati all’idea che le cose non possano che andare così, visto che nessuno ormai più neppu- re ci prova a farle andare diversamente. Anche il tessuto unitario del Paese si va progressivamente lo- gorando, eroso da un re- gionalismo suicida che ha mancato tutte le promesse e accresciuto tutte le spe- se. Mai come oggi il Nord e il Sud appaiono come due Nazioni immensamente lontane. Entrambe abitate perlopiù da anziani: parti separate di un’Italia dove in pratica sta cessando di esistere anche qualunque mobilità sociale; dove cir- ca un terzo dei nati dopo gli anni ‘80 ha visto peg- giorare la propria condi- zione lavorativa rispetto a quella del proprio padre. Quale futuro può esserci per un Paese così? Popola- to da moltissimi anziani e da pochi giovani incolti senza prospettive? Certo, in tutto questo c’entra la politica, i politici, eccome. Una volta tanto, però, bisognerà pur parla- re di che cosa è stato, e di che cosa è, il capitalismo italiano. Di coloro che ne- gli ultimi vent’anni hanno avuto nelle proprie mani le sorti dell’industria e della finanza del Paese. Quale capacità imprenditoriale, che coraggio nell’innovare, che fiuto per gli investi- menti, hanno in comples- so mostrato di possedere? CONTINUA A PAGINA 15 Padiglione Italia Il negazionismo da blog del matematico vanesio C hi ha un pensiero è parco di opinio- ni, chi ha solo opinioni pretende di avere un pensiero. Al matematico Pier- giorgio Odifreddi piace interpretare il ruolo di martellatore di verità. Non gli è bastata la lettera che un fin troppo ge- neroso Joseph Ratzinger gli ha scritto per contestare le tesi del suo libro Caro Papa ti scrivo, edito nel 2011. Ci voleva qualcosa di più forte che lo restituisse alla ribalta. Così, sul suo blog, rispon- dendo a un lettore sull’esistenza delle camere a gas, è andato giù pesante: «Non entro nello specifico delle camere a gas perché di esse so appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopo- guerra, e non avendo mai fatto ricerche, e non essendo uno storico, non posso fa- re altro che “uniformarmi” all’opinione comune; ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le co- se possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato». Siccome Odifreddi non ha fatto ricer- che personali, è razionalmente possibi- le che qualcuno abbia mentito. Magari Primo Levi, magari i sopravvissuti ai campi di sterminio, magari le testimo- nianze e gli studi che esistono in propo- sito. Se non è negazionismo questo, po- co ci manca. Ma al pretenzioso Odifred- di piace «épater le bourgeois», stupire. Come è facile immaginare, essendo la memoria del trauma della Shoah il fon- damento stesso della costruzione del- l’identità europea, le sue provocazioni non sono passate sotto silenzio. Già lo scorso anno, sempre per un te- sto scritto sul sito de la Repubblica e poi rimosso, il matematico cuneese si era applicato alla contabilità funebre: i morti causati dai raid israeliani erano «dieci volte superiori» a quelli delle Fosse Ardeatine. Anni fa, nel suo libro Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) con piglio illu- ministico sosteneva questa tesi: «La critica al Cristianesimo potrebbe ridur- si a questo: che essendo una religione per letterali cretini, non si adatta a co- loro che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo». Ai martellatori di verità, ultimi eredi del positivismo ottocentesco, mentre si aggrappano alle loro opinioni capita spesso di martellarsi le dita. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le frasi sulle camere a gas e chi martella la verità di Aldo Grasso Piergiorgio Odifreddi DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 ANNO 138 - N. 249 In Italia EURO 1,30 9 771120 498008 31 0 2 0> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Oggi Sguardi La lezione del cinema Una capitale chiusa di Sandro Veronesi nel supplemento Serie A, gol di Birsa Il Milan ritrova la rotta Battuta l’Udinese 1-0 Lettera ai figli Storie di un’Italia che non si lamentava Bocci, M. Colombo, Ravelli alle pagine 40 e 41 L’anticipazione del saggio di Aldo Cazzullo a pagina 33 Il corteo antagonista Un pomeriggio di tensione, «assalto» al ministero dell’Economia: ma la rete della sicurezza ha retto Scontri, paura, disagi La protesta blocca Roma Pomeriggio di tensione a Ro- ma. La protesta blocca la città. Migliaia di persone in piazza non solo per casa e reddito: No Tav, centri sociali, migranti, ri- fugiati politici. Ma anche anta- gonisti, giovani teppisti ma- scherati con il volto di «V per Vendetta», incappucciati, che hanno assaltato il ministero del- l’Economia, sfidando i blindati della Finanza a guardia del por- tone. I dimostranti hanno lan- ciato petardi, pietre, bottiglie e bastoni, hanno incendiato cas- sonetti. Ma la sicurezza ha retto. ALLE PAGINE 2 E 3 Fiano, Frignani In primo piano Tutte le contraddizioni del sabato in piazza di GOFFREDO BUCCINI A PAGINA 3 La lunga mediazione per evitare il peggio di GIOVANNI BIANCONI A PAGINA 2 Diritti tv La decisione della Corte d’appello di Milano. Il Pdl unito nella difesa del leader Berlusconi, un nuovo colpo Interdizione di 2 anni. «Accanimento, io vado avanti» Prevenzione LA B EFFA DEI 30 MILIONI PER F RANE E ALLUVIONI di GIAN ANTONIO STELLA M a se il 62% delle frane d’Europa flagella l’Italia causando in media un miliardo di danni l’anno, come possiamo investire nella prevenzione la miseria di 30 milioni cioè molto meno di quanto è costato il centro benessere (mai aperto) finanziato dallo Stato a Bagnoli? Dobbiamo affidarci ancora a San Gennaro, alla Madonna di Loreto e ai cornetti di corallo? Non abbiamo fatto in tempo ad asciugarci le lacrime nel ricordo del disastro del Vajont, e tutte le parole solenni intonate dalle più alte autorità («mai più, mai più, mai più») sono evaporate nel nulla. CONTINUA A PAGINA 25 Parla Veltroni «Il Pd non può credere di aver già vinto. Renzi? Penso abbia l’ispirazione giusta, ma deve coltivare la profondità». Intervista del Corriere al primo segretario dei Democratici, Walter Veltroni. A PAGINA 11 «Il Pd sbaglia se pensa di aver già vinto» Giannelli La Corte d’appello di Milano ha ricalcolato in 2 anni l’in- terdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi dopo la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale. Il Cavaliere: accanimento, io vado avanti. E il Pdl, unito, lo difende. DA PAGINA 5 A PAGINA 8 Duello tra Confindustria e governo Fisco, slitta al 2015 il taglio dei bonus I l taglio delle detrazioni e delle agevolazioni fiscali slitta al 2015: è previsto nel- l’ultima versione della legge di Stabilità. Duello sulla ma- novra tra imprese e governo. ALLE PAGINE 12 E 13 R. Bagnoli, de Feo, Marro La guida Quanto costa gestire la casa di GINO PAGLIUCA A PAGINA 13 Usa La campagna di un miliardario: siete schiacciati, ribellatevi Nativi digitali contro baby boomer di GIUSEPPE SARCINA L a generazione dei baby boomer, i bambini nati nel dopoguerra, beat, hippy, chitarra e capelli lunghi, i protagonisti della rivolta contro la guerra del Vietnam stanno schiacciando i loro fi- gli e i loro nipoti, i nativi di- gitali, i giovani di Facebook. Ogni giorno, negli Stati Uni- ti, vanno in pensione tra i 7 e gli 11 mila «ragazzi» del- l’epoca kennediana. Ex tute blu delle grandi fabbriche automobilistiche, delle ac- ciaierie e poi i colletti bian- chi delle compagnie telefo- niche, elettriche. Gli operai, gli impiegati, i dirigenti che hanno portato l’America al primato mondiale. CONTINUA A PAGINA 36 REUTERS / ALESSANDRO BIANCHI di MARIO SENSINI

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Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821Servizio Clienti - Tel 02 63797510

Roma, Piazza Venezia 5Tel. 06 688281Fondato nel 1876 www.corriere.it

ILFALLIMENTODIUNACLASSEDIRIGENTE

IL POTERE VUOTODI UN PAESE FERMOdi ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

L’ Italia non sta pre-cipitando nel-l’abisso. Più sem-plicemente si sta

perdendo, sta lentamentedisfacendosi. Parole forti:ma quali altre si possonousare per intendere comerealmente stanno le cose?E soprattutto che la routinein cui sembriamo adagiatici sta uccidendo?

Sopraggiunta dopo annie anni di paralisi, la crisi èlo specchio di tutti i nostrierrori passati così comedelle nostre debolezze eincapacità presenti. Siamoabituati a pensare che essasia essenzialmente una cri-si economica, ma non è co-sì. L’economia è l’aspettopiù evidente ma solo per-ché è quello più facilmentemisurabile. In realtà si trat-ta di qualcosa di più vasto eprofondo.

Dalla giustizia all’istru-zione, alla burocrazia, so-no principalmente tutte lenostre istituzioni che ap-paiono arcaiche, organiz-zate per favorire soprattut-to chi ci lavora e non i cit-tadini, estranee al criteriodel merito: dominate dalobby sindacali o da cric-che interne, dall’anzianità,dal formalismo, dalla tor-tuosità demenziale delleprocedure, dalla demago-gia che in realtà copre l’in-teresse personale. Del si-stema politico è inutile di-re perché ormai è stato giàdetto tutto mille volte. I ri-sultati complessivi si ve-dono. Tutte le reti del Pae-se (autostrade, porti, aero-porti, telecomunicazioni,acquedotti) sono logoratee insufficienti quando noncadono a pezzi. Come cadea pezzi tutto il nostro siste-ma culturale: dalle biblio-teche ai musei ai siti ar-cheologici. Siamo ai verti-ci di quasi tutte le classifi-

che negative europee:della pressione fiscale,dell’evasione delle tasse,dell’abbandono scolastico,del numero dei detenuti inattesa di giudizio, delladurata dei processi cosìcome della durata dellepratiche per fare qualun-que cosa. E naturalmenteormai rassegnati all’ideache le cose non possanoche andare così, visto chenessuno ormai più neppu-re ci prova a farle andarediversamente. Anche iltessuto unitario del Paesesi va progressivamente lo-gorando, eroso da un re-gionalismo suicida che hamancato tutte le promessee accresciuto tutte le spe-se. Mai come oggi il Nord eil Sud appaiono come dueNazioni immensamentelontane. Entrambe abitateperlopiù da anziani: partiseparate di un’Italia dovein pratica sta cessando diesistere anche qualunquemobilità sociale; dove cir-ca un terzo dei nati dopogli anni ‘80 ha visto peg-giorare la propria condi-zione lavorativa rispetto aquella del proprio padre.Quale futuro può esserciper un Paese così? Popola-to da moltissimi anziani eda pochi giovani incoltisenza prospettive?

Certo, in tutto questoc’entra la politica, i politici,eccome. Una volta tanto,però, bisognerà pur parla-re di che cosa è stato, e diche cosa è, il capitalismoitaliano. Di coloro che ne-gli ultimi vent’anni hannoavuto nelle proprie mani lesorti dell’industria e dellafinanza del Paese. Qualecapacità imprenditoriale,che coraggio nell’innovare,che fiuto per gli investi-menti, hanno in comples-so mostrato di possedere?

CONTINUA A PAGINA 15

Padiglione Italia

Il negazionismo da blogdel matematico vanesio

C hi ha un pensiero è parco di opinio-ni, chi ha solo opinioni pretende di

avere un pensiero. Al matematico Pier-giorgio Odifreddi piace interpretare ilruolo di martellatore di verità. Non gli èbastata la lettera che un fin troppo ge-neroso Joseph Ratzinger gli ha scrittoper contestare le tesi del suo libro CaroPapa ti scrivo, edito nel 2011. Ci volevaqualcosa di più forte che lo restituissealla ribalta. Così, sul suo blog, rispon-dendo a un lettore sull’esistenza dellecamere a gas, è andato giù pesante:«Non entro nello specifico delle camerea gas perché di esse so appunto soltantociò che mi è stato fornito dal “ministerodella propaganda” alleato nel dopo-guerra, e non avendomai fatto ricerche,e non essendo uno storico, non posso fa-

re altro che “uniformarmi” all’opinionecomune; ma almeno sono cosciente delfatto che di opinione si tratti, e che le co-se possano stare molto diversamenteda comemi è stato insegnato».

Siccome Odifreddi non ha fatto ricer-che personali, è razionalmente possibi-le che qualcuno abbia mentito. MagariPrimo Levi, magari i sopravvissuti aicampi di sterminio, magari le testimo-nianze e gli studi che esistono in propo-sito. Se non è negazionismo questo, po-

co ci manca.Ma al pretenzioso Odifred-di piace «épater le bourgeois», stupire.Come è facile immaginare, essendo lamemoria del trauma della Shoah il fon-damento stesso della costruzione del-l’identità europea, le sue provocazioninon sono passate sotto silenzio.

Già lo scorso anno, sempre per un te-sto scritto sul sito de la Repubblica e poirimosso, il matematico cuneese si eraapplicato alla contabilità funebre: imorti causati dai raid israeliani erano«dieci volte superiori» a quelli delleFosse Ardeatine. Anni fa, nel suo libroPerché non possiamo essere cristiani (emeno che mai cattolici) con piglio illu-ministico sosteneva questa tesi: «Lacritica al Cristianesimo potrebbe ridur-si a questo: che essendo una religioneper letterali cretini, non si adatta a co-loro che, forse per loro sfortuna, sonostati condannati a non esserlo».

Ai martellatori di verità, ultimi eredidel positivismo ottocentesco, mentre siaggrappano alle loro opinioni capitaspesso di martellarsi le dita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le frasisullecamerea gas e chimartellala verità

di Aldo Grasso

Piergiorgio Odifreddi

DOMENICA 20 OTTOBRE 2013 ANNO 138 - N. 249 In ItaliaEURO1,309

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Oggi SguardiLa lezione del cinemaUna capitale chiusa

di Sandro Veronesinel supplemento

Serie A, gol di BirsaIl Milan ritrova la rottaBattuta l’Udinese 1-0

Lettera ai figliStorie di un’Italiache non si lamentava

Bocci, M. Colombo, Ravellialle pagine 40 e 41

L’anticipazione del saggiodi Aldo Cazzullo a pagina 33

Il corteo antagonista Un pomeriggio di tensione, «assalto» al ministero dell’Economia: ma la rete della sicurezza ha retto

Scontri, paura, disagiLa protesta blocca Roma

Pomeriggio di tensione a Ro-ma. La protesta blocca la città.Migliaia di persone in piazzanon solo per casa e reddito: NoTav, centri sociali, migranti, ri-fugiati politici. Ma anche anta-gonisti, giovani teppisti ma-scherati con il volto di «V perVendetta», incappucciati, chehanno assaltato il ministero del-l’Economia, sfidando i blindatidella Finanza a guardia del por-tone. I dimostranti hanno lan-ciato petardi, pietre, bottiglie ebastoni, hanno incendiato cas-sonetti. Ma la sicurezza ha retto.

ALLE PAGINE 2 E 3Fiano, Frignani

In primo piano

Tutte le contraddizionidel sabato in piazzadi GOFFREDO BUCCINI

A PAGINA 3

La lunga mediazioneper evitare il peggiodi GIOVANNI BIANCONI

A PAGINA 2

Diritti tv La decisione della Corte d’appello di Milano. Il Pdl unito nella difesa del leader

Berlusconi, un nuovo colpoInterdizione di 2 anni. «Accanimento, io vado avanti»

Prevenzione

LA BEFFADEI 30 MILIONIPER FRANEE ALLUVIONIdiGIAN ANTONIOSTELLA

M a se il 62% delle franed’Europa flagella

l’Italia causando in mediaunmiliardo di danni l’anno,come possiamo investirenella prevenzione la miseriadi 30 milioni cioè moltomeno di quanto è costato ilcentro benessere (maiaperto) finanziato dalloStato a Bagnoli? Dobbiamoaffidarci ancora a SanGennaro, allaMadonna diLoreto e ai cornetti dicorallo? Non abbiamo fattoin tempo ad asciugarci lelacrime nel ricordo deldisastro del Vajont,e tutte le parole solenniintonate dalle più alteautorità («mai più, maipiù, mai più») sonoevaporate nel nulla.

CONTINUA A PAGINA 25

Parla Veltroni

«Il Pd non può credere diaver già vinto. Renzi?Penso abbia l’ispirazionegiusta, ma deve coltivare laprofondità». Intervista delCorriere al primosegretario dei Democratici,Walter Veltroni.

A PAGINA 11

«Il Pd sbagliase pensa di avergià vinto»

GiannelliLa Corte d’appello di Milano ha ricalcolato in 2 anni l’in-

terdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi dopo lacondanna definitiva a 4 anni per frode fiscale. Il Cavaliere:accanimento, io vado avanti. E il Pdl, unito, lo difende.

DA PAGINA 5 A PAGINA 8

Duello tra Confindustria e governo

Fisco, slitta al 2015il taglio dei bonus

I l taglio delle detrazioni edelle agevolazioni fiscali

slitta al 2015: è previsto nel-l’ultima versione della leggedi Stabilità. Duello sulla ma-novra tra imprese e governo.

ALLE PAGINE 12 E 13R. Bagnoli, de Feo, Marro

La guida

Quanto costagestire la casadi GINO PAGLIUCA

A PAGINA 13

Usa La campagna di un miliardario: siete schiacciati, ribellatevi

Nativi digitali contro baby boomerdiGIUSEPPE SARCINA

L a generazione dei babyboomer, i bambini nati

nel dopoguerra, beat, hippy,chitarra e capelli lunghi, iprotagonisti della rivoltacontro la guerra del Vietnamstanno schiacciando i loro fi-gli e i loro nipoti, i nativi di-gitali, i giovani di Facebook.Ogni giorno, negli Stati Uni-ti, vanno in pensione tra i 7 egli 11 mila «ragazzi» del-l’epoca kennediana. Ex tuteblu delle grandi fabbricheautomobilistiche, delle ac-ciaierie e poi i colletti bian-chi delle compagnie telefo-niche, elettriche. Gli operai,gli impiegati, i dirigenti chehanno portato l’America alprimato mondiale.

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diMARIO SENSINI

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2 Primo Piano Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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La manifestazione Gli scontri

Guerriglia a Romaal corteo antagonistaAssaltati i ministeriTrovati tre ordigni, uno poteva uccidereQuindici fermati, alcuni sono minorenni

ROMA — È bastato il gesto diun sessantenne, vestito di nero,con capelli e barba bianchi, dimettersi i guanti e il cappuccio:decine di ragazzi attorno a luihanno fatto lo stesso all’incrociofra via Cavour e piazza dei Cin-quecento. Da anonimi parteci-panti al corteo dei movimentiper la casa a black bloc in primalinea al seguito del profeta. Sonoloro che ieri pomeriggio hannodato vita al vero momento caldodella manifestazione che, fino aquel punto, si era accesa solo peril tentato assalto a CasaPoundItalia in via Napoleone III, al-

l’Esquilino, quartier generale delmovimento di estrema destra.

Giovanissimi teppisti, con ilvolto coperto dalla maschera di«V per Vendetta», pronti a tutto.Hanno assaltato il ministero del-l’Economia, sfidando i blindatidella Finanza a guardia del por-

tone. Hanno lanciato petardi,pietre, bottiglie e bastoni. Hannoincendiato cassonetti, ne hannobruciati altri su Corso d’Italia, suviale del Policlinico e in via Bon-compagni, dove hanno anchedanneggiato un’agenzia Unicre-dit. Hanno tentato di fare lo stes-so con la Cassa depositi e prestitie tentato di raggiungere l’amba-sciata tedesca in via San Martinodella Battaglia.

Ma le loro sono rimaste azioniai margini di un corteo tuttosommato tranquillo, colorato,accompagnato dal rombo deitamburi e dalla musica sparata

da un tir. In una fetta di città —San Giovanni, Esquilino, No-mentano — sotto coprifuoco,con negozi chiusi e strade deser-te. E con le forze dell’ordine, co-ordinate dal questore FulvioDella Rocca, quasi invisibili.

Settantamila persone da tuttaItalia (circa 20 mila per le forzedell’ordine), in piazza non soloper casa e reddito: c’erano i NoTav, i centri sociali, i migranti, irifugiati politici. Gli antagonistie gli anarchici. Per gli scontri so-no stati fermati in 15: un albane-se e 14 italiani, fra cui due donnee alcuni minorenni. Il più grande

ha 24 anni, i più giovani 17. Fa-cevano parte del gruppo di 200violenti che ha scatenato laguerriglia e lanciato decine diordigni artigianali anche controgli uffici delle Ferrovie dello Sta-to. Tre bombe sono state disin-nescate.

«Una era caricata a pallettoni— spiega un artificiere —, piùpotente di una granata». Sonostate trovate vicino all’acampa-da, la tendopoli montata dai ma-nifestanti per assediare anche ilministero delle Infrastrutture, aPorta Pia. Un altro momento diserenità, con canti e balli, in una

giornata con 20 contusi fra leforze dell’ordine — alle quali ilministro dell’Interno AngelinoAlfano si è rivolto definendo illoro lavoro «eccellente» — e unispettore del Reparto mobile col-pito da infarto e ora in ospedale.Feriti in modo lieve anche duefotografi e un cronista, presi asassate dai teppisti a loro voltaneutralizzati dal servizio di au-totutela del corteo, compostoquasi esclusivamente da ragazziafricani. È anche merito loro setutto, o quasi, è andato bene.

Rinaldo Frignani© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA — L’assalto scatta poco dopole 17.30, davanti al ministero dell’Eco-nomia di via XX Settembre, secondo ilpiano prestabilito. Mentre metà corteoè già sfilato tra slogan, musiche e qual-che invettiva, un gruppo di manife-stanti si ferma e in pochi attimi cambiaaspetto. Si alzano i cappucci e s’abbas-sano i passamontagna, dagli zainettisaltano fuori petardi, bottiglie e sassi;sul fronte opposto, il drappello di fi-nanzieri e poliziotti messi a protezionedel palazzo governativo con quattroblindati, abbassa le visiere dei caschi ealza gli scudi. I ragazzi mascherati —alcune decine, forse un centinaio — sidirigono veloci verso l’obiettivo, pochimetri e attorno a loro si fa il vuoto. Il re-sto del corteo s’è bloccato. Ora il teatrodella battaglia è pronto, si può comin-ciare. Partono pietre, volano bastoni epezzi di vetro, scoppiano le bombe car-ta.

Gli agenti restano immobili, resisto-no inquadrati, i blindati assorbono icolpi, saltano gli specchietti retrovisorie si abbozzano le fiancate. Si va avanticosì per qualche minuto, con gli incap-pucciati che danno sfogo alle proprie

velleità, finché dal fondo della stradaparte la reazione delle forze dell’ordi-ne. Si muovono i mezzi corazzati, poli-ziotti e carabinieri corrono brandendoi manganelli. Colpiscono chi non siscansa, per rompere l’assedio. Gli assa-litori provano a resistere, qualcunoviene fermato, la maggioranza si di-sperde per le strade laterali; mettono ditraverso qualche cassonetto dell’im-mondizia e lo incendiano, finché nonsi ricompongono a piccoli gruppi e sidedicano ad altro: vetrine, bancomat,

e fosse ripreso quello degli slogan edella sfilata; massiccia e arrabbiata, mache non deve degenerare.

Che ci sia una componente violentae difficilmente governabile, nei movi-menti che contestano precarietà e rigo-re, è una realtà di cui tutti sono consa-pevoli. E con la quale tutti sono co-stretti a fare i conti. Non solo le forzedell’ordine, ma anche le diverse animedella protesta, dai più pacifici ai piùdecisi. Ecco perché quel che accade inuna giornata che da mesi viene dipintacome foriera di rischi e scontri di chis-sà quale entità, sembra addiritturaconcordato, oltre che preordinato. Se-condo un copione studiato per con-trollare la situazione ed evitare chesfugga di mano come accadde il 15 ot-tobre di due anni fa, alla manifestazio-ne naufragata negli scontri di piazzaSan Giovanni e la camionetta bruciata.

I pochi uomini sistemati a guardiadel ministero dell’Economia parevanoquasi l’indicazione di un bersaglio ap-petibile, in modo da lasciar sfogare iviolenti e poi disperderli in un contestoche non coinvolgesse troppa gente. Po-chi minuti senza danni rilevanti e poi

la carica, rapida e nemmeno tanto pe-sante, per evitare di innescare reazionia catena. E per non tradire gli accordicon gli organizzatori, i quali hanno fat-to molta attenzione ad evitare la trap-pola di due anni fa. Allora l’infiltrazio-ne del corteo, forse favorita da una pic-cola frangia interna, colse tutti in con-t r o p i e d e e p o r tò a l l a d i s f a t t adell’iniziativa; stavolta erano pronti afronteggiare alcune centinaia di «anar-chici» e «rivoltosi» di varia estrazione(le definizioni ideologiche sono com-plesse e necessariamente sommarie), eper quanto possibile a isolarli e conte-nerli.

Se i tanto temuti tumulti non ci sonostati è anche merito loro, come dellagestione della piazza da parte dei verti-ci della sicurezza cittadina, che eviden-temente hanno messo in campo un di-spositivo efficace e ben gestito. Fattoanche di trattative e accordi, com’ènormale e giusto di fronte a legittimemanifestazioni di protesta. E chissà sepure i violenti non si sentano soddi-sfatti per l’assalto a favore di telecame-re e le altre piccole azioni con le qualihanno comunque ricordato a tutti cheloro ci sono sempre.

Giovanni Bianconi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Guarda il video con una chiamata gratuita al +39 029 296 61 54

Le parole Gli slogan sugli ombrelli di alcuni manifestanti (LaPresse)

Il ruolo di Questura e organizzatori

Una mediazione per contenere i violenti

In duecentoIl gruppo di violenti eracomposto da circa 200persone, sulle migliaiapresenti in piazza

Offensiva in Rete

E Anonymousblocca i sitiistituzionaliROMA — Parallela allaprotesta in strada ha corsoquella virtuale. Hacker inazione contro i siti internetistituzionali. In poche ore ipirati informatici diAnonymous hanno«oscurato» e reso inaccessibilile home page dei ministeridelle Infrastrutture e delloSviluppo Economico, dellaCorte dei Conti e della CassaDepositi e Prestiti. La firmalasciata in tutti i quattro casi è«Tango Down», checompariva a chi provava adaprire le pagine web.Ma a supporto della protestac’è stato anche l’uso intensivodei social network, che hannoaccolto e rilanciato slogan,azioni, immagini del corteo.Migliaia di «tweet» e «post»lanciati dai manifestantihanno raccontato minuto perminuto la piazza e l’hannoidealmente riempita delsostegno e della presenzadegli attivisti che non eranofisicamente nella Capitale.Non a caso una delle paroled’ordine diffusa per tutta lagiornata è stata «aprite ilwifi», un invito a chidisponeva di connessioniinternet private per superarel’annunciata schermaturadelle zone calde da parte delleforze dell’ordine. Ma, comesempre accade in un luogodove si concentrano tantitelefonini, anche un modo perevitare che le reti siintasassero rendendoimpossibile l’invio di allegatipesanti come foto o filmatisotto gli hashtag assedio,rivolta, sommossa. E la Reteha accolto tutto ciò che leveniva inviato, dai consigli perfronteggiare un eventualelancio di lacrimogeni, alvolantino con il numero dialcuni avvocati che offrivanoassistenza legale gratuita. Suisocial network anche leimmagini degli scontri davantia Casa Pound. Ma i video e lefoto si sono rivelati in passatoanche uno strumento preziosoper risalire ai responsabili diazioni illegali. È il caso di 18«Indignados» accusati delledevastazioni del 15 ottobre2011 a piazza San Giovanni, inquesti giorni a processo.

Fulvio Fiano© RIPRODUZIONE RISERVATA

BlindatiA destra, gli scontriscoppiati durante ilcorteo di Roma. Ma-nifestanti incappuc-ciati hanno assaltatoil ministero dell’Eco-nomia, sfidando gliagenti e i blindatidella Finanza a guar-dia del portone: 20 iferiti. A sinistra, altrimomenti delle vio-lenze quando gruppidi manifestanti sisono staccati dalcorteo e hanno datoa fuoco alcuni cas-sonetti (foto RiccardoAntimiani/Eidon e Sal-moirago)

in attesa di trovare un nuovo obiettivo.Ma a parte qualche altro piccolo episo-dio, non accade più niente di rilevante,

Tutto si consuma in poco tempo, poiil corteo ricomincia a sfilare. E quandopassa l’ala più dura dei romani che sibattono per il diritto alla casa, sono lo-ro stessi a convincere con una certa de-cisione qualche solitario che s’è coper-to la faccia con un fazzoletto e vuole ti-rare ancora un po’ pietre. «Tu nun tirignente», gli intimano a spintoni. Comese il tempo della tolleranza fosse finito,

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Primo Piano 3#

storica quinta delle manifestazioni comunistedei tempi di Berlinguer e Lama, con un milionedi militanti allora facilmente raccolti sotto lebandiere del Pci.

E tuttavia, la piazza è in buona parte colma, ela gente continua ad affluire fino alle tre del po-meriggio da via Carlo Felice, cinquanta pullmanarrivano quando il corteo è già partito, perchécarabinieri e polizia usano il buonsenso e ral-lentano ai caselli dell’autostrada le teste più cal-de. La saggezza delle nostre forze dell’ordine è,va detto subito, forse l’elemento decisivo dellagiornata: una giornata che molti temevano fos-se la ripetizione del 15 ottobre di due anni fa,pomeriggio nero di paura per Roma.

«I compagni del 15 ottobre sono ancora in-carcerati, ma sono qui con noi», scandiscono ileader del corteo dal camion blu che apre le fila esu cui è alloggiata una vera cabina di regia, chelancia parole d’ordine e fa controinformazione:«Non siamo quella banda di violenti che i gior-nali raccontano, scendete a protestare con noi!»,strillano dunque dal Tir agli abitanti di San Gio-

vanni e via Merulana, di Santa Maria Maggiore edi via Cavour, affacciati alle finestre. Ma in veritàil 15 ottobre è lontano, al netto delle celebrazio-ni. E la scommessa della non violenza è, appun-to, il secondo dato che incardina il pomeriggio.

Per la prima volta, il corteo ha un serviziod’ordine che funziona. In via XX Settembre unodei teppisti dell’assalto al ministero viene presoa sberle, in viale del Policlinico la scena si ripete:sono migranti, senza casa, operai, disoccupati,che si tengono per mano sotto il camion dell’or-ganizzazione e tamponano i flussi del blocconero. In via Napoleone III, sede di Casa Pound, ilfaccia a faccia con una trentina di fascisti dispo-sti a testuggine potrebbe far deragliare il corteoal grido di camerata basco nero/ il tuo posto è alcimitero, se il servizio d’ordine non lo impedis-

se a spinte e strilli. Attorno a Porta Pia, il serviziod’ordine non basta più e il blocco nero si mani-festa infine, spaccando in due i manifestanti efronteggiando i blindati: in via Boncompagni,con l’assalto all’Unicredit; in via Goito e via Cer-naia; in via Sella bruciando cassonetti; in via SanMartino della Battaglia, contro l’ambasciata te-desca; in via XX Settembre, dove l’attacco ai Fi-nanzieri è violento, continuo, fino alla carica direazione delle Fiamme gialle; in viale del Policli-nico, dove due bombe carta colpiscono una ca-mionetta dei carabinieri e un militare reagiscesparando due candelotti davanti alla folla.Frammenti di tensione, cariche di alleggeri-mento, spicchi d’umanità tra i cordoni. Un tuni-sino prega in ginocchio prima dell’attacco di viaXX Settembre. Un Black bloc si sfila dal gruppoper chiedere a una fotografa di non riprenderlo,«sa, signora, alcuni di noi non sono mascheratie potrebbero avere grane: può evitarlo?», dicegentile; «non me ne frega un c...», risponde lei econtinua a scattare, lui abbozza. Il mito nero deiBlack bloc s’incrina in fretta. Nuova icona dei

manifestanti è l’antagonista in sedia a rotelleche spruzza spray contro i blindati della Finan-za. Nuove vincitrici sono le mamme coi passeg-gini, che restano a sera nella tendopoli improv-visata a Porta Pia, col Bersagliere avvolto in unvessillo No Tav e la musica dei Velvet Under-ground. Il sindaco Marino ha scelto il giornogiusto per andarsene in visita a Cracovia. L’as-senza è del resto riempita dal capo della sua se-greteria, Enzo Foschi, che consegna a Facebookil seguente pensiero: «I veri Black bloc sono tuttiquei giornalisti infiltrati nel corteo... delusi dalfatto che non scorra il sangue». Nella sera chescende pacifica sulla capitale, non tutte le menticonfuse sono protette da passamontagna.

Goffredo Buccini© RIPRODUZIONE RISERVATA

Colosseo

Porta San Giovanni

Piazzale di Porta PiaARRIVO

Stazione TerminiStazione Termini

La giornata

Il corteo, con migliaia di persone, parte da piazza San Giovanni

Ore 15.301

Primi tafferugli davanti alla sede di CasaPound tra militanti di destra e manifestanti

Ore 16.152

Alcuni antagonisti tentano di assaltare il ministero dell’Economia

Ore 17.203

In via Quintino Sella una parte dei black bloc incendia alcuni cassonetti

Ore 17.254

Il corteo arriva davanti alla sede di Ferrovie dello Stato. Vengono lanciate alcune bombe carta contro le forze dell’ordine

Ore 18.156

Tensioni davanti al ministero delle Infrastrutture

Ore 18.307

I manifestanti arrivano in piazzale di Porta Pia. Contro gli agenti parte un lancio di bottiglie, pietre e bastoni

Ore 19.008

Una parte del corteo si accampa davanti al ministero delle Infrastrutture

Ore 19.309

1

2

3

54 6

798

Manifestanti incappucciati sfondano le vetrine di una filiale della banca Unicredit

Ore 17.305

Il racconto Settantamila in marcia tra bandiere No Tav e dei comitati per la casa

Quei sessanta passegginiche fermano i «cappucci neri»Le sberle di migranti e operai ai manifestanti più duri

Porta Pia, le sette di sera, l’aria acre di lacri-mogeni e fumogeni, il frastuono di slogan ebombe carta. Una mamma eritrea sistema nelpasseggino la bambina, un batuffolo di un annoal massimo che, nonostante tutto, sonnecchiabeata, vinta da quattro ore e passa di corteo: lecanta una nenia, sussurrata all’orecchio. Accan-to a lei, dieci ragazzotti del blocco nero si infila-no passamontagna e magliette, e confabulanoattorno a una mappa, decisi a tentare un enne-simo, inutile assalto: «Andiamo veloci, si passada dietro», si ripetono frenetici a mezza voce.

La storia della manifestazione, con le suecontraddizioni, sta tutta qui, da San Giovannifino al monumento del Bersagliere davanti allaBreccia, passando per via Merulana e per il qua-drilatero di ministeri e uffici «sensibili» a ridos-so di Porta Pia: almeno sessanta passeggini, al-meno un centinaio di bambini di neppure diecianni alla mano di mamme e papà, sotto bandie-re rosse dei comitati per la casa, bianche dei NoTav, arcobaleno, multicolori, striscioni di Ac-tion, Cobas e vessilli dell’antagonismo militan-te; e non più di duecento teppisti organizzati, ibalordi camuffati dentro questa sigla che puòcontenere tutto e nulla, come i loro stupidi cap-pucci neri, i Black bloc, con le loro bombe carta,le spranghe, il fuoco ai cassonetti, i petardi e lebottiglie contro i blindati e tutto il trito reperto-rio del teppismo metropolitano. Alla fine i pas-seggini e le mamme avranno la meglio, PortaPia rimane in mano loro per l’acampada, lanotte bianca della protesta, e questo sarà l’epi-logo politico di una giornata per molti versisorprendente, su cui bisognerà riflettere. Voiavete i manganelli, noi i bambini, è del restouno degli slogan più efficaci alla partenza e soloall’arrivo si capirà che non è rivolto esclusiva-mente alle forze dell’ordine.

Attorno ai bambini e agli idioti del blocco ne-ro, si snoda una manifestazione che — nono-stante i momenti di tensione, le cariche, un taf-feruglio più serio davanti al ministero dell’Eco-nomia, feriti e contusi, una pattuglia di fermatiche aumenta durante la notte, una bomba cartacon un proiettile calibro 12 che poteva fare mol-to male — è, e resta, colorata, sostanzialmentepacifica, aperta alle famiglie, alle donne, ai mi-granti che hanno Lampedusa nel cuore, agliuniversitari, ai non belligeranti, a chi vuole faresentire la propria voce su diritti dimenticati co-me casa, integrazione, lavoro: un popolo di nonrappresentati che, per un pomeriggio, si ri-prende il palcoscenico d’Italia alla faccia dei si-gnori della guerriglia. Quanti sono? Cinquanta,settantamila? Di più? Sono buone le cifre degliorganizzatori? Chissà. Dare numeri è difficilepartendo da una piazza come San Giovanni,

In piazza Un ragazzo con il viso coperto: così ci fa passare un guaio

E il black bloc chiese a una signora: niente fotoROMA — All’angolo fra via

Goito e via Cernaia un gruppodi incappucciati presidia iltratto di strada che porta allaCassa depositi e prestiti. Dauna parte c’è il cordone deicarabinieri, dall’altra quellodella polizia. In mezzo altrimanifestanti, compresi alcuniCobas. Affacciati alle finestreci sono gli abitanti del quar-tiere tappati in casa. Un blackbloc si stacca dal plotone: è al-to, robusto. Mette paura. Al-meno così sembra. Attraversala strada e raggiunge unadonna, una manifestante, cheriprende la scena con il telefo-nino. «Scusi signora — le dice— per favore può smetterla difotografarci?». Il tono è stra-namente gentile, cozza con ilsuo aspetto da professionistadella guerriglia urbana. La«fotografa» non è altrettantocordiale. «E perché avrei do-vuto esserlo?», dirà più tardi.«Questi qui stavano rovinan-do la manifestazione». Al

black bloc nemmeno glielospiega. «Non rompere — glidice — fotografo quello chemi pare». Reazione che, vistala situazione, stupisce i pre-senti. Ancora più sorpresi daquella del black bloc: «La pre-go ancora signora — le ripete— smetta di riprenderci, nonmi costringa a fare quello chenon voglio». Niente. Il clicscatta ancora inesorabile enell’obiettivo finiscono anco-ra i violenti pronti a ripartireper un’altra azione. Il teppistaha fretta e dietro al passa-montagna deve esserci unvolto da giovane. «E su signo-ra — la esorta quasi lamen-tandosi — ma non vede che cisono ragazzi con la faccia sco-perta. Ma vuole far passarequalche guaio a qualcuno?».La donna non ha nemmeno iltempo di rispondere cheesplode un petardo e si rico-mincia con i tafferugli.

«Sono sempre gli stessi —commenterà poi la donna —

possibile che non ci sia unmodo per individuarli primadelle manifestazioni?».

Ma la «fotografa» di viaCernaia non è stata l’unica acercare di proteggere un cor-teo a un certo punto in balìadei violenti. Di esempi ce nesono stati tanti. I black blocsono stati fermati più volte vi-cino al Policlinico Umberto I ein Corso d’Italia. In via XX Set-tembre, invece, un pensiona-to sulla sedia a rotelle, anchelui fra chi protestava perchésenza casa, è piombato al cen-tro della strada mentre i «ne-ri» si apprestavano ad assalta-re un blindato della Guardiadi Finanza. Si è messo in mez-zo, urlando: «Fermi, che fate?Non toccateli!». «L’ho fattoperché non volevo che la ma-nifestazione si trasformassein un inferno. Era una festa —ha spiegato — non una guer-ra».

R. Fr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

La preghiera e la rivoltaUn manifestante musulmanoprega con la testa verso la Mec-ca poco prima degli scontri da-vanti al ministero dell’Economia

Maschere Manifestanti col volto di Anonymous (Ansa/Di Meio)

Tende La tendopoli dei dimostranti a Porta Pia (Ansa/Di Meio)

L’abbraccioMomentidi affetto tra duepartecipanti allamanifestazioneanti-austerità diieri per le viedi Roma.Tra le migliaiadi personec’erano anchetante coppiee intere famigliecon i figli(foto Ettore Ferrari/Ansa)

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4 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Primo Piano 5

Politica e giustizia Il caso

I giudici: due anni di interdizione a BerlusconiLa sentenza d’Appello al processo per i diritti tv. La difesa: faremo ricorsoLa vicenda

Il primo e il secondo gradoIl 26 ottobre 2012, al processoMediaset, il tribunale di Milanocondanna Silvio Berlusconi aquattro anni di reclusione (di cuitre condonati per l’indulto) e acinque anni di interdizione daipubblici uffici per frode fiscale.Assolto il presidente di MediasetFedele Confalonieri. La pena èconfermata a maggio dalla Corted’appello

La CassazioneIl primo agosto la Cassazioneconferma la pena principale perBerlusconi ma rinvia alla Corted’appello il procedimento perrideterminare l’interdizione daipubblici uffici. La pena puòoscillare tra un massimo di treanni e un minimo di uno

La nuova pena accessoria Nell’udienza fissata ieri la Corted’appello ha stabilito la nuovapena per il Cavaliere: due anni diinterdizione dai pubblici uffici. Ilverdetto verrà impugnato: laCassazione dovrebbe pronunciarsinei primi mesi del 2014

La difesa I legali hanno annunciato che inCassazione riproporranno duequestioni di illegittimitàcostituzionale. La prima inquadrauna parte della legge Severino. Laseconda riguarda il fatto che asettembre Mediaset ha definitocon il Fisco un «accertamento conadesione» pagando circa 11milioni per le annate 2002 e 2003oggetto della condanna diBerlusconi, che però non puòbeneficiare della connessaesimente dalla pena interdittiva

Gli altri frontiPer l’ex premier ora rimangonoaperti altri due fronti: il nodo delladecadenza da senatore, che prestopasserà al vaglio dell’aula inSenato e l’affidamento ai servizisociali — come richiesto lo scorso11 ottobre — per scontare l’annodi condanna non coperto daindulto

MILANO — Per conteg-giare che l’interdizione diSilvio Berlusconi dai pub-blici uffici deve essere di 2anni, l’udienza ieri in Corted’appello dura mezz’ora e lacamera di consiglio appenaun’ora: perché non c’è nien-te da decidere, ma solo dascegliere a quale parametroaritmetico agganciare il ri-calcolo della durata dellapena accessoria, ordinato l’1agosto dalla Cassazione amargine della condanna a 4anni di Silvio Berlusconi perfrode fiscale sui diritti tvMediaset. Tribunale e Ap-pello milanesi avevano ap-

plicato la norma generale edeciso 5 anni di interdizio-ne, la Cassazione aveva in-vece additato la norma di ri-ferimento in quella specialesui reati tributari che con-templa un minimo di 1 an-no e un massimo di 3. Cosìieri la nuova Corte d’appello(terza sezione presieduta daArturo Soprano con a latereMaria Rosaria Mandrioli eSimona Improta) ha sceltodi accogliere il parametroproposto dalla pg LauraBertolè Viale: visto che laCassazione ha inflitto comepena principale una pena (4anni di carcere) pari a due

terzi di quella massima (6anni), allora l’Appello-biscommisura anche la penaaccessoria dell’interdizionedai pubblici uffici in 2 anni,cioè nei due terzi del massi-mo possibile (3 anni).

«Troppi» per i difensoriNiccolò Ghedini e RobertoBorgogno (braccio destrodel professor Franco Coppiassente ieri), i quali annun-ciano che in Cassazione ri-proporranno le due que-stioni di illegittimità costi-tuzionale propugnate ieriinvano. La prima inquadrauna parte della legge Severi-no che, «se ritenuta applica-

bile retroattivamente», per ilegali sarebbe scoordinata eandrebbe a sovrapporsi allanorma del codice sulle mi-sure interdittive tempora-nee, in un corto circuito tra6 anni in un caso e 2 anninell’altro. La seconda que-stione nasce invece dal fattoche, come informa in aulaGhedini, in settembre Me-diaset dopo il verdetto diCassazione ha definito con ilFisco un «accertamento conadesione» pagando circa 11milioni per le annate 2002 e2003 oggetto della condan-na di Berlusconi. Il qualeperò non può beneficiare

della connessa esimentedalla pena interdittiva per-ché il pagamento, per otte-nere quell’effetto, avrebbedovuto essere fatto primadel processo: ma così, la-menta la difesa, Berlusconisarebbe stato danneggiatodal tardivo adempimentodel debito tributario da par-te di Mediaset, atto fuoridalla disponibilità dell’expremier privo, secondo isuoi legali, della possibilitàdi incidere sulle decisionidell’azienda.

Luigi [email protected]

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Gli 11 milioniIn settembre , dopo lasentenza, Mediaset hapagato al Fisco 11milioniper gli anni 2002 e 2003

Gli avvocatiRoberto Borgogno,collega di FrancoCoppi, e NiccolòGhedini ieri intribunale per ilprocesso davantialla Corte d’appelloa Milano. Sopra,l’annunciodell’udienza affissosulla porta dell’aula(Ansa)

Il retroscena Dai servizi sociali alla decadenza: i fronti del Cavaliere

I verdetti e la partita dei tempiTutto congelato fino al 2014Per la Cassazione un’attesa di non meno di due mesi

MILANO — E adesso? Adesso nonsuccede niente. Niente subito, e pureper parecchi mesi su tutti e tre i versan-ti sanzionatori di Silvio Berlusconi do-po la sua condanna il primo agostoscorso per frode fiscale sui diritti tvMediaset: niente subito sulla penaprincipale di 4 anni di carcere, ridotti a12 mesi dallo sconto di 3 anni dell’in-dulto 2006, e destinati a essere eseguitinella misura alternativa al carcere del-l’affidamento in prova ai servizi sociali;niente subito sull’interdizione per 2anni dai pubblici uffici, fissata ieri dallaCorte d’appello di Milano; e niente su-bito anche sulla decadenza e incandi-dabilità per 6 anni, conseguenti all’ap-plicazione dei requisiti di dignità deglieletti che il Parlamento nel 2012 avevascelto di darsi con la legge Severino.

Servizi socialiTanto per cominciare dalla residua

pena principale, i 12 mesi del condan-nato Berlusconi, che in concreto gliverranno ulteriormente ridotti a 10mesi e mezzo dal beneficio di 45 giornidi «liberazione anticipata» di cui godo-no tutti coloro che espiano ogni seg-mento di 6 mesi di pena, saranno infat-ti decisi, e dunque scatteranno con illoro bagaglio di prescrizioni (non usci-re di casa dalle 23 alle 6, non frequenta-re pregiudicati, non uscire dalla regio-ne), soltanto quando il Tribunale diSorveglianza di Milano avrà esaminatola pratica: cosa che, con i tempi medi di

Milano per i condannati non detenuti,non avverrà prima della primavera.

DecadenzaIn Senato prosegue intanto la proce-

dura che, a dispetto dell’avverbio «im-mediatamente» che campeggia in teo-ria nella legge Severino, dovrebbe pri-ma o poi sfociare nel voto dell’assem-b l e a d i P a l a z z o M a d a m a s u l l adecadenza da parlamentare del senato-re Berlusconi, il quale, sempre in baseal testo votato anche dalla sua maggio-ranza all’epoca del governo Monti, daquel momento non potrebbe nemme-no più candidarsi alle elezioni per 6 an-ni. Le resistenze in seno al Pdl che so-stiene la non applicabilità della legge aBerlusconi, combinate alle incognitedentro il Pd e alle tensioni che stannoscomponendo e ricomponendo il cen-

tro, potrebbero far slittare il voto anco-ra di altre settimane fino ad approdarealla terra promessa di dicembre, quan-do ad avere la priorità nelle sedute delSenato sarebbe per forza l’esame e l’ap-provazione della legge di Stabilità de-terminante per i conti del Paese. Lasensazione è che per l’ennesima volta,dunque, la politica sia tentata dall’ideadi frenare i tempi della propria autono-mia sulla legge Severino per farsi rag-giungere e superare dal fatto compiutodella magistratura, che le toglierebbele castagne dal fuoco se facesse primapassare in giudicato penale i 2 anni diinterdizione di Berlusconi dai pubbliciuffici decisi ieri.

InterdizioneAnche questa prospettiva ha però

tempi non rapidi. Intanto, meno di due

mesi non sarebbero materialmentepossibili: i giudici d’Appello, infatti,hanno 15 giorni per depositare le mo-tivazioni, poi i difensori avranno 30giorni per fare ricorso in Cassazione,quindi i faldoni dovranno essere spe-diti a Roma, dove anche la più fulmi-nea delle fissazioni in Cassazione do-vrà rispettare un preavviso minimo di30 giorni.

Ma è irrealistico anche immaginarecome orizzonte questi soli 2 mesi ditempi forzatamente tecnici, perché ilcarico delle varie sezioni di Cassazione

fa fissare i procedimenti inmedia dopo circa altri 3/4 me-si; e diversamente dalla penaprincipale per le imputazionidi cui si discuteva nel proces-so, dove esisteva un problemadi imminente prescrizioneche determinò l’anticipazionea fine luglio del giudizio diCassazione davanti alla sezio-ne feriale, la pena accessoriadella interdizione non pre-senta alcun rischio di prescri-

zione: insomma, anche in questo casoè improbabile che l’interdizione daipubblici uffici divenga definitiva pri-ma della primavera. Il che da un lato la-scia un margine di manovra politica aBerlusconi, e dall’altro lato rischia disovrapporsi potenzialmente magariproprio a una campagna elettorale nelcaso in cui l’ex premier dovesse riusci-re a ottenere il voto anticipato. Senzadimenticare che persino la definitivainterdizione di 2 anni dovrà avere unminipassaggio parlamentare di merapresa d’atto: mini, eppure protrattosi14 mesi nel caso di Previ t i ne l2006/2007.

L. [email protected]

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La stampa estera

La notizia della condanna vienelanciata subito online dalla Bbc

Il Wall Street Journal dedical’apertura del sito alla notizia

Risalto alla condanna anchesulla Frankfurter Allgemeine

La legittimitàSecondo i legali la leggeSeverino, se retroattiva,va a sovrapporsi alladecisione sull’interdizione

4gli anni di reclusione a cuiè stato condannato SilvioBerlusconi per frode fisca-le nell’ambito del processoMediaset (fondi neri sullacompravendita di diritti difilm): tre sono coperti daindulto

10mesi e mezzo, il periodo chel’ex presidente del Consigliodovrà scontare in affidamen-to ai servizi sociali. Sulla ri-chiesta deve decidere il Tribu-nale di Sorveglianza nei pros-simi mesi, forse non primadella primavera 2014

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6 Primo Piano Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

Politica e giustizia Il caso

Il Cavaliere: comunque vado avantiMa tutto si gioca sulla decadenzaSi tratta sugli incarichi: ipotesi passo indietro di Alfano da ministro

ROMA — La notizia la ricevead Arcore e — pur aspettando-sela — ancora una volta gli gua-sta e parecchio l’umore. Perchéuna cosa è sapere che la senten-za sulla sua interdizione arrive-rà, altra che arrivi davvero, in unpaio d’ore. Sancendo una voltaper tutte (in attesa di un proba-bile ricorso) la sua uscita dallavita pubblica.

Ancora un colpo, ancora unaprova della persecuzione giudi-ziaria contro di lui, ancora acca-nimento, è il giudizio di SilvioBerlusconi. Anche se i due annisono considerati nel suo entou-rage una pena prevedibile e dif-ficilmente attaccabile, la pioggiadi dichiarazione degli esponentidel suo partito — tutti — ha fat-to piacere al Cavaliere. Che maicome in queste settimane ha bi-sogno di sentire i suoi vicini,pronti a combattere per lui, uni-ti per difenderlo.

In tanti — a partire dal vice-premier — lo hanno chiamatoper assicurargli che lo faranno,dell’una e dell’altra delle areedel partito in guerra. E a tutti l’expremier è apparso ferito, masempre deciso ad «andare avan-ti». In quale direzione però, an-cora nessuno è in grado discommettere.

Quel che pare è che, nei pros-simi giorni, dovrebbe reggere

quella sorta di tregua che si èstabilita da quando, con l’incon-tro a pranzo tra lui, Mario Mau-ro e Alfano, Berlusconi ha apertouna breccia nel fronte centrista«tagliando fuori Monti», cosadella quale è pienamente soddi-sfatto. Mossa che potrebbe farpresagire nuovi scenari, ma chepure ne lascia aperti altri. Rac-contano infatti che il Cavaliere

ritenga positivo il riavvicina-mento con i moderati di Sceltacivica almeno per tre ragioni: laprima è che, in vista di alleanzefuture, riconquistare spazio alcentro è fondamentale. La se-conda è che un ancoraggio alPpe — al quale si ispirano espli-citamente gli Innovatori di Alfa-no, Lupi, Quagliariello, Schifani— gli serve per mantenere il suo

partito nel quadro europeo, an-che a seguito della sua condan-na ed eventualmente del pas-saggio contestuale a Forza Italia.Terzo, perché anche il gruppo diMauro e dei suoi potrebbe esse-re utile per evitare, rallentare,depotenziare quel voto sulla de-cadenza che a breve arriverà. Eche resta il possibile punto disvolta della legislatura, a meno

che Berlusconi non decida di ri-nunciare al ricorso in Cassazio-ne sull’interdizione (Ghedini lovuole, Coppi sarebbe scettico)facendo in modo che arrivi pri-ma il verdetto della legge chenon il voto sulla Severino.

È vero infatti che Berlusconi aun salvataggio in extremis credepoco. Continua ad essere infu-riato con il Pd, ad avercela conNapolitano che per lui, ripete,non ha fatto nulla. E vede quasiimpossibile rovesciare l’esito diun voto in Aula, o evitarlo. E pe-rò, la speranza resta l’ultima amorire.

Alfano e i suoi vedono con fa-vore il fatto che laloro iniziativa di av-vicinamento al cen-tro non sia stata dalui minimamentefrenata, e si sentonooggi più forti. Ma ilealisti e i falchi nondanno nul la perscontato, e raccon-tano invece di unBerlusconi che inprivato parlerebbein modo «molto duro» di Alfanoe della compagine governativa,perché «sa bene che sono lìpronti a tradirlo e già lo hannofatto». Un Berlusconi che, giura-no, aspetta solo di capire bene icontenuti reali della legge diStabilità e l’atteggiamento finalesul suo destino prima di far sal-tare il banco.

«Se si arriva al voto sulla de-cadenza senza sue dimissionipreventive, ad oggi molto im-probabili, tutto può succedere»,ammettono anche nelle file deigovernativi, ben sapendo che ilvia libera definitivo al governo

Berlusconi non l’ha affatto dato.E che, se chiedesse ai ministri dilasciare il governo «perché nonpossiamo stare con i miei carne-fici», sarebbe difficilissimo op-porsi.

Anche per questa incertezzasi capisce come sia al momentoviva la lotta per la conquista delpartito, che di fatto è tornatonelle mani dello stesso Berlu-sconi. E che potrebbe rimanerci,se è vero che il Cavaliere sa che,con l’interdizione, il suo unicoimpegno politico potrebbe es-sere proprio quello di guidare ilpartito. Un’idea che si sta facen-do strada anche fra gli Innovato-

ri, se è vero che Alfano sta seria-mente ragionando sull’ipotesidi dimettersi da ministro del-l’Interno (restando vicepre-mier) per confermare la carica disegretario del Pdl che si trasfor-ma in Forza Italia e che mantie-ne lo stesso Statuto: un presi-dente, Berlusconi appunto, unsegretario e tre coordinatori. Sepassasse lo schema, ci sarebbeuna casella di gran peso al go-verno da riempire, e parecchienel partito. Se sufficienti a pla-care la guerra nel Pdl, si vedrà.

Paola Di Caro© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’intervista L’avvocato-deputato Longo: sempre velocissimi

«Quando c’è lui di mezzoviolano qualsiasi legge»

No alla discesa in campoConfalonieri su Marina:perché fare passareanche a lei un calvario?«Berlusconi in politica avrebbe dovutoessere più “cattivo”, deciso, cinico.Paga anche oggi il non essere statocosì»: a dirlo è il presidente di MediasetFedele Confalonieri, ospite ieri delconvegno dei Giovani imprenditori diConfindustria a Napoli. Il manager hacommentato anche l’ipotesi di unadiscesa in campo di Marina: «Perchéfarle passare un calvario come èsuccesso per il padre...?». Parlando delcentrosinistra ha detto: «D’Alema mipiace. Renzi parla bene, e questo èimportante per fare politica oggi.Cuperlo l’ho conosciuto, èintelligente». © RIPRODUZIONE RISERVATA

I governativi«Tutto può succedere,se si arriva al voto sulladecadenza senzale sue dimissionipreventive, ad oggimolto improbabili»

15i voti della Giunta per le elezioni diPalazzo Madama a favore allarelazione che sostiene la decadenzadi Silvio Berlusconi dalla carica disenatore. I voti contrari sono stati 8

Il nodo

La richiestaI giudicihanno dettono allaquestionecostituzionaleVedremo lemotivazioni

ROMA — E ora la palla torna allapolitica. La difesa di Silvio Berlu-sconi, che ieri ha visto fallire il ten-tativo tecnico di richiesta di rinvioalla Corte costituzionale della leggeSeverino, dovrà continuare la par-tita in Parlamento. Ma Piero Longo,che come Niccolò Ghedini gioca inentrambi i campi (da avvocato delCavaliere e deputato del Pdl) non èottimista sull’esito della battagliacontro la decadenza da senatore delleader di Forza Italia.

Onorevole Longo, come la ve-de?

«Come vuole che la veda?»Non si direbbe

positivamente. Per-ché?

« C o s a v u o l e ,quando si tratta delpresidente Berlusco-ni violano tutte leleggi. Violano tutti iprincipi. Violanotutto. Come devo ve-derla?».

Eppure l’esito inAula sulla decaden-za non è scontato. Ha visto laspaccatura in Scelta civica con ledimissioni di Mario Monti?

«Ho visto, ho visto».E cosa ne pensa?«Monti è nervoso. Litiga con Ca-

sini, litiga con Mauro. Non so cosadire. I democristiani sono imper-scrutabili».

Veramente, sembra che sia col-pa vostra.

«Sì, è sempre colpa nostra ...».No, nel senso che le liti non so-

no state estranee alla posizioneda tenere sulla votazione riguar-do alla decadenza.

«Sì, sì, sì ... mi dispiace devo an-dare».

Solo una questione tecnica: orache la Corte d’appello di Milano

ha ignorato la vostra richiesta dirinviare alla Corte costituzionalela questione della legge Severino...

«Non l’ha ignorata. Risponde-ranno nella sentenza. Nella moti-vazione dovrà esserci una rispostaalla nostra richiesta di eccezione dicostituzionalità».

Comunque non sarà positiva.«Hanno risposto negativamente

alla richiesta sollevata dall’avvoca-to Niccolò Ghedini. Aspettiamo lasentenza e vedremo con quale mo-tivazione».

Ecco. Allora, a questo punto, vi-sto che c’è già stata una pronun-cia della magistratura, ed è statauna bocciatura, non cambia nullariguardo alla richiesta di solleva-re in Parlamento la medesima ec-cezione di costituzionalità per lalegge Severino?

«Sono due cose diverse. Proce-deremo per vie parallele».

Pensa che arriverà prima l’auladel Senato sulla decadenza o il ri-corso in Cassazione sulla interdi-zione?

«L’Aula deve essere ancora fissa-ta. Non so quando lo sarà».

In Cassazione che tempi preve-de?

«Ora ci sono 15 giorni di tempo adisposizione della Corte d’appellodi Milano per depositarle la sen-tenza. Poi 30 giorni per chiederel’eventuale ricorso alla Corte di cas-sazione. E poi dovrà essere fissatal’udienza ed esaminato il ricorso».

Di solito quanto ci vuole?«Non ci sono “soliti” quando si

tratta del presidente Berlusconi. Fi-nora sono sempre stati velocissimi.Non so se stavolta vorranno analiz-zare la questione più lentamente.Ma credo proprio di no».

Virginia Piccolillo© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fronte

ParlamentoIl ricorso allaConsulta?Sono duecose diverse,al Senatoprocederemoin parallelo

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 7

BOLOGNA FIRENZE GENOVA LEGNANO MILANO PORTO CERVO ROMA TORINO MADRID TOKIO SEOUL

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8 Primo Piano Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Fitto: le proposte di noi lealistisu spesa, burocrazia e imprese

La lettera

Caro direttore,le scrivo per esprimere un pubblicoringraziamento al suo giornale e alprofessor Panebianco per il suoeditoriale di ieri, che, pur con una lucidacritica, aiuta il centrodestra italiano ascegliere il terreno più lungimirante didiscussione e—mi auguro— didecisione per il futuro. Chi le scrive èparte di un gruppo che si definisce«lealista»: intendiamo, con ciò, unconnotato di lealtà non solo verso unleader, ma— insieme— verso lepolitiche richieste dai suoi elettori.Ecco perché noi puntiamo ad esseresoprattutto e davvero «liberali» e«riformatori». Sappiamo che l’identitàdel centrodestra va rinnovata erafforzata sul terreno dei contenuti edelle idee, e non con operazionipoliticiste e di palazzo. Al di là diautocritiche più o meno sincere o dicomodo, sappiamo bene che ilcentrosinistra e il centrodestra hannotroppe volte mancato la sfidadell’innovazione e del mercato: ilcentrosinistra, perché prigioniero dellalogica «tassa e spendi»; il centrodestraperché imbrigliato da alleanzecontraddittorie, o preoccupato più di«proteggere» che di «trasformare»l’Italia. Non nego che vi siano anchestate valide ragioni per scelte di questotipo, soprattutto negli anni più acutidella crisi: ma non nego neppure che nescontiamo il prezzo in termini dimancate riforme. Ora, intendiamotenere insieme due punti irrinunciabili.Da un lato, la difesa umana e politica diun leader, Silvio Berlusconi, che i suoiavversari devono puntare a battere incampo aperto e davanti agli elettori, enon con scorciatoie parlamentari egiudiziarie. Dall’altro, una sfidaculturale e politica che rimetta al centrogli obiettivi e le idee liberali scelte da

Forza Italia nel 1994, e che hanno unaassoluta attualità: il principio dellacompetitività e della sussidiarietà,l’economia di mercato comemiglioresoluzione possibile, l’imprenditore comecostruttore di pubblico benessere, lasovranità del cittadino, il rifiuto delneostatalismo (chiunque lo proponga eovunque si riproponga), l’indispensabileriduzione del perimetro del «pubblico»,il necessario abbassamento del livellodella spesa pubblica e delle tasse. Se ilcentrodestra vuole ripartire in sintoniacon larghe maggioranze sociali,lepriorità sono scritte nella vita concretadella parte più dinamica— e oggi più arischio— dell’Italia a partire dallepiccole e medie imprese: la difficoltàdrammatica di accesso al credito, lanecessità indifferibile di unacomplessiva riforma fiscale e di unariforma profonda della giustizia civile epenale, di una rivoluzioneantiburocratica, di una vera opera diriduzione e chiusura dei centri di spesaincontrollata, anche a livello locale, dellagiungla delle partecipate, delle aziendeparapubbliche. Tutto questo con unobiettivo di fondo: meno Stato e piùsocietà. Non saremo prigionieri di un«derby» stucchevole tra «ministeriali» e«non governativi»; e non siamointeressati allo stillicidio quotidiano«governo sì-governo no». Il punto non èse si sta al governo, ma come ci si sta, eper fare cosa. Dai prossimi giorni, ciimpegneremo con proposte precise(ambiziose e realistiche) sulla legge diStabilità. Non faremomancareiniziative coraggiose anche su Europa egiustizia, due temi per noi decisivi. Ditutto può avere paura il centrodestra,tranne che di un libero confronto di idee.

Raffaele Fittoparlamentare del Pdl

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Politica e giustizia Le reazioni Il leader PpeAnche Merkelai funeralidi MartensIl presidente dellaCamera belga AndréFlahaut, il presidentedel Consiglio europeoHerman Van Rompuy, ilpresidente dellaCommissione Ue JoséManuel Barroso, ilprimo ministro belgaElio Di Rupo e ilCancelliere AngelaMerkel ieri ai funerali diStato del leader PpeWilfried Martens a Gent

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Il Pdl: ingiustizia lampoE si ricompattacontro la legge SeverinoDa Quagliariello a Bondi: così non vaMa nessuno «minaccia» il governo

ROMA — «Quando si trattadi Silvio Berlusconi la giustiziabrucia i tempi manco fosseSpeedy Gonzales». GianfrancoRotondi sceglie l’immagine deltopo più veloce del mondo, ri-cavata dai cartoni animati, percriticare la rapidità con cui igiudici di Milano si sono pro-nunciati sulla interdizione daipubblici uffici dell’ex premier.Concetto al quale ricorre ancheil senatore Lucio Malan affer-mando che nei confronti delCavaliere c’è «una ingiustizialampo di tale tracotanza chesolo i complici ipocriti posso-no fingere di non vedere». Tut-tavia, quanto deciso ieri dallaCorte d’appello, dopo tre ore dicamera di consiglio, solleva unvasto moto di indignazione nelcampo del Pdl-Forza Italia. Neiconfronti di Michele Vietti, vi-cepresidente del Csm, che hadetto: «Ancora una volta la ma-gistratura è arrivata prima del-la politica, che sta ancora di-scutendo sulla decadenza. Chisi illude che così la magistratu-ra abbia tolto le castagne dal

fuoco alla politica sbaglia». Pa-role che scatenano le reazioniindispettite del centrodestra,che esprime corale solidarietàa Berlusconi. C’è, anche, (e so-no in tanti) chi solleva la pro-posta di modificare la legge Se-verino, dal nome del Guardasi-gilli del governo Monti che l’hafatta approvare la scorsa legi-slatura.

A sostenere la revisione so-no sia governativi (come i mi-nistri Gaetano Quagliariello eNunzia De Girolamo) sia il co-ordinatore Sandro Bondi cheappartiene al gruppo dei leali-sti. Quagliariello afferma al ri-guardo che «questa sentenza cidice che è più urgente una ri-flessione sulla Severino. So-prattutto è necessario trovare

una sede dove si possa discute-re senza anatemi sulla con-gruenza costituzionale rispettoalle norme comunitarie». La DeGirolamo, a sua volta, rilanciala proposta sostenendo che «èsempre più necessario un esa-me approfondito della retroat-tività della legge». Un invitoanalogo lo rivolge Bondi che sirifà alle osservazione dei mini-stri e del presidente della com-missione giustizia del SenatoFrancesco Nitto Palma. Bondisuggerisce in particolare che«il modo più semplice di af-frontare la questione è una de-cisione del Consiglio dei mini-stri al fine di modificare la stes-sa legge, prima che scada il ter-mine ultimo della delega delParlamento».

C’è, tuttavia, anche un’altrarichiesta. «Non si calendarizzi—propone Malan — nell’auladel Senato il voto sulla deca-denza di Berlusconi perché conla pronuncia dei giudici di Mi-lano bisogna attendere che di-venti definitiva l’interdizione».A giudizio di Malan, che è

componente della Giunta perle elezioni di Palazzo Madama,l’assemblea deve aspettare chesi pronunci in via definitiva laCassazione, perché l’interdi-zione prevale sulla deliberazio-ne dell’Aula.

E gli effetti politici? La deci-sione dei giudici di Milanoprovocherà ulteriori fibrilla-zioni sul governo? Al momentosembra di no. Ne è convinta ilministro De Girolamo. Berlu-sconi, fa notare, «ha tenuto di-

stinte le vicende personali daquelle dell’esecutivo. Ovvia-mente ci aspettiamo che non cisia alcun accanimento tera-peutico da parte dei nostri alle-ati, ma il rispetto dell’avversa-rio che, ricordiamo, si battesempre nelle urne e non per viagiudiziaria ».

Non pare produca neppurecontraccolpi sul partito. Lo as-sicura Angelino Alfano. «Il no-stro leader è forte e determina-to come sempre — afferma —.

Noi siamo tutti con lui, impe-gnati, oggi più che mai, nellaricostruzione di un centrode-stra moderno e competitivo».Il nostro progetto, chiarisce Al-fano, «va avanti e non sarà toc-cato da una sentenza che nonpriverà un leader del suo po-polo». Opinione questa condi-visa da Quagliariello. «Nel Pdl— aggiunge il ministro per leRiforme — si ragiona su lineepolitiche che hanno una loroconsistenza e una loro autono-

mia rispetto ai giudizi dellamagistratura. Già la magistra-tura a volte entra nella politicae pretende anche di formularegiudizi politici. Se addiritturadovesse entrare nel dibattitodel Pdl sarebbe ancora più gra-ve».

Altri colleghi di partito sono,però, assai più duri. RenatoSchifani è convinto che si tratti«dell’ennesimo tassello di unmosaico che ha lo scopo, desti-nato al fallimento, di eliminaredalla scena politica il leader didieci milioni di italiani». Ag-giunge Renato Brunetta: «Soloil senso di responsabilità delpresidente Berlusconi e di tuttoil Pdl può sopportare questoulteriore schiaffo alla demo-crazia e al buonsenso». Riassu-me Fabrizio Cicchitto: « A Mila-no con Berlusconi c’è la perfet-ta identificazione tra magistra-tura inquirente e magistraturagiudicante, il che manda a pal-lino lo stato di diritto».

Lorenzo FuccaroLorenzo_Fuccaro

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Davanti a casa

Milano, insulti a Santanchè. Solidarietà dai colleghiCori, insulti e minacce sotto la casa milanese diDaniela Santanchè dopo la mezzanotte dell’altrasera: è stata la stessa deputata del Pdl, che inquel momento si trovava con il compagnoAlessandro Sallusti, intervenuto per calmare idisturbatori, a richiedere l’intervento dellapolizia segnalando anche un ragazzo armato dicoltello. Gli agenti intervenuti hanno trovato e

segnalato 16 ragazzi, tra i 17 e i 18 anni e senzaprecedenti, appena usciti da una festa. Nessunodi loro è stato trovato in possesso di armi; nellefioriere del vicino largo Settimio Severo gliagenti hanno trovato una chiave inglese el’hanno sequestrata. Solidarietà all’onorevole datutto il partito, da Alfano e Lupi fino a Fitto. ©

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Polemica su ViettiPer il vicepresidente delCsm «i pm sono arrivatiprima della politica»E il centrodestra attacca

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Primo Piano 9

CORRIERE DELLA SERA

Ilaria Borletti BuitoniGianluca Susta Linda Lanzillotta

Alessandro Maran Stefania Giannini

PietroIchino

BenedettoDellaVedova

Montiani

Andrea Romano

IreneTinagli

CarloCalenda

Montezemoliani

Maria Paola Merloni

Olivero e Merloni hanno inizialmente aderito allo strappo dei Popolari

AndreaOlivero

LorenzoDellai

Incerti

Lucio Romano Aldo Di Biagio

GabrieleAlbertini

MarioMauro

Popolari

GLI SCHIERAMENTI

Al Senato

La creazione del gruppo dei Popolari a Palazzo Madama potrebbe avere conseguenze anche sul voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Sebbene la maggioranza richiesta sia di 161 parlamentari, un eventuale sostegno dei Popolari al leader Pdl porterebbe i voti in suo favore a quota 129 (Pdl + Gal + Lega + Popolari)

321TOTALE

50Movimento 5 Stelle Partito

democratico

108Per le

autonomie(Svp-Uv-Patt-Upt-Psi-Maie)

10

Scelta civicaper l'Italia

19

Misto(tra cui Monti)

17

10Grandi autonomie e libertà

91Il Popolo della libertà

Lega Norde Autonomie

16

Popolari12

Montiani7

Alla Camera

I Popolari a Montecitorio non riuscirebbero a raggiungere la quota necessaria per dare vita a un gruppo parlamentare autonomo

630TOTALE

106Movimento 5 Stelle Partito

democratico

293

Scelta civicaper l'Italia

47

Misto22

Sinistraecologia

liberta

379Fratelli d'Italia

96Il Popolo della libertà- Berlusconi presidente

Lega Norde Autonomie

20

Popolari8-12

Montiani

La maggioranza I nodi

Scelta civica in frantumiDopo Monti quattro areeMontezemolo: l’ex premier merita riconoscenza

Il chiarimento

Letta vedeFassina:ora avantipancia a terraROMA — (M.Gu.)Nell’ansia di scongiurarel’abbandono di StefanoFassina, Enrico Letta lo havoluto incontrare nella suacasa romana, in un sabatopomeriggio che sperava didedicare al riposo e allafamiglia dopo la missionenegli Usa. È stato un faccia afaccia a sorpresa, perchél’incontro era in agenda perdomani. E poiché ricuciregli strappi è una dote cheanche i «nemici»riconoscono al premier, ilconfronto al rione Testacciosi è chiuso positivamente.«Ora avanti pancia a terra»,riparte Letta e spera diessersi tolto dal fiancoalmeno una delle sue tantespine. «Non mi hanno fattotoccare palla sulla legge diStabilità» ha lamentato ilviceministro all’Economia,che ha trovato nel premier«un interlocutoredisponibile, comprensionedei problemi e volontàcostruttiva». Il che vuol direche il chiarimento c’è stato.Letta ha chiamatoSaccomanni, poi ha vistoFassina e gli ha assicuratoche, d’ora in avanti, le sceltein materia economica sifaranno «all’insegna dellacollegialità». La macchinadi via XX Settembre saràoliata in tutti i suoimeccanismi e ilviceministro avrà un ruolodi primo piano permigliorare la legge, inParlamento e nel confrontocon le parti sociali. Alministero c’è chi dice cheFassina sia in sofferenza sindal primo giorno, perchésperava di diventareministro. Ma lui nega che ilproblema sia personale espiega: «Io ho posto unproblema politico, dirappresentanza di un’areaculturale. Un problemagenerale, di coinvolgimentodi tutte le forze». Un modoper dire che nel governo dilarghe intese c’è pocasinistra e che la manovra variequilibrata: «Questo nonè un governo tecnico, mapolitico…». Caso chiuso?«Io mi rimetto al lavoro, poivediamo che succede».

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ROMA — Vittima di un bipola-rismo che resiste, di un progettopolitico rimasto nell’incubatrice,Scelta civica oggi si presenta comeuna creatura che non ce l’ha fatta,superata, almeno per Mario Mau-ro, Pier Ferdinando Casini e undrappello significativo di senatori.Oppure come una caricatura pos-sibile di una nuova Dc, per dirlacon Marco Follini, almeno perquanto riguarda coloro che le di-cono addio. O infine come ungruppo di smarriti parlamentariche crede ancora nel suo leadermentre lui dice che non ci credepiù. Il disfacimento di un progettotrova Giuliano Cazzola perplessosia di fronte ai nuovi centristi, po-polari, sedicenti europeisti comeCasini e Mauro e gli altri che han-no firmato il documento del tradi-mento, almeno nell’accusa dell’expremier, sia di fronte ai cosiddettilealisti: i primi si illudono di poterscartare Berlusconi, che invece sa-rà sulla loro strada — rimarcaCazzola — i secondi coltivanoun’altra illusione, di poter andareavanti senza Monti, sostituendolocon un Carneade qualunque.

I gruppi che si fronteggiano,che la pensano in modo diverso,

secondo sfumature ri-componibili o spaccatureirrecuperabili sono alme-no quattro. Ci sono imontiani doc, fedelissi-mi, che ritengono il pro-getto di Sc ancora valido:«Le dimissioni di Montisono state uno choc, ve-drete che sarà utile, ma-

gari farà il padre nobile, ma il par-tito riuscirà a sopravvivere». Dalfronte opposto li chiamano illusi,loro invece ci credono ancora, dalportavoce del movimento Bene-detto Della Vedova a Ilaria BorlettiBuitoni, da Pietro Ichino a LindaLanzillotta, sino a Gianluca Susta,Alessandro Maran, Stefania Gian-nini.

Poi ci sono coloro che sono an-cora convinti che il lascito di Mon-ti sia un esempio da seguire, chenon hanno mai strappato, che pe-rò sin dall’inizio hanno marcatodifferenze, alimentato sospetti,contribuito a costruire quella di-stanza fra l’ex premier e la sua cre-atura: sono montiani ma anchemontezemoliani, da Andrea Ro-mano ad Irene Tinagli sino a CarloCalenda, diversamente montiani,almeno per provenienza. Poi ci so-no i presunti colpevoli, coloro chea dire di Monti hanno tramato e

tradito, dal ministro della DifesaMario Mauro all’ex leader del-l’Udc, Pier Ferdinando Casini, co-loro che inseguono la ricostituzio-ne di un centro popolare europeodiverso dal Pdl, che giurano maipiù con Berlusconi, che ricordanoa Follini una caricatura: undici fir-me in Senato per certificare cheMonti non ha più la maggioranzaa Palazzo Madama e alle qualiguarda il Pdl perché tra di loro po-trebbe nascondersi qualche «pre-zioso» no alla decadenza di Berlu-sconi. Ci sono anche Aldo Di Bia-gio, ex An ed ex Fli, Lucio Roma-no, che viene dall’Udc, LuigiMarino, Gabriele Albertini, giàsindaco di Milano, già Forza Italiae Pdl.

Le categorie hanno vari so-prannomi: i lealisti, anche se il resi è dimesso, i frondisti, poi coloroche ancora guardano a Monteze-molo, e infine, il quarto gruppo, iparlamentari che dai colleghi ven-gono visti in bilico. Lorenzo Del-lai, una volta Margherita, oggi

presidente del gruppo alla Came-ra, secondo alcuni potrebbe essereattirato dal progetto di Mauro eCasini; ma fra gli indecisi vengonoannoverati anche Andrea Olivero,già coordinatore per pochi mesi,un passato nelle Acli, poi rimossoda Monti, firmatario del «tradi-mento» ma recuperabile alla cau-sa di Sc, almeno quanto Maria Pa-ola Merloni, anch’essa firmataria esecondo tanti anch’essa indecisa,forse capace di un passo indietro.Due indecisi per un obiettivo nonsecondario: riuscire a conservareil gruppo di Sc anche al Senato,scongiurare la disgregazione delgruppo.

Per Carlo Calenda, un passatoin Confindustria come nell’asso-ciazione di Montezemolo, ItaliaFutura, che ha contribuito alla na-scita di Sc, Mauro e Casini «sonostati sleali». Per Luca Cordero diMontezemolo, che la pensa allostesso modo, «Mario Monti haavuto il coraggio nel mettersi ingioco quando avrebbe potuto se-

renamente fare la riserva della Re-pubblica. Un fatto che troppospesso viene dimenticato ancheda chi dovrebbe essere ricono-scente per la propria posizione inquesto e nel precedente esecutivo.Sono convinto — continua il pre-sidente della Ferrari — che il pro-getto di Scelta civica per una forzamoderna riformista, liberale e po-polare, debba andare avanti, ci so-no tante persone di qualità chestanno facendo un ottimo lavoroin Parlamento e nel governo».

Casini nega che stia per nascereun nuovo gruppo al Senato, imontiani ribattono che MarioMauro dovrebbe dimettersi, a pre-scindere, sia che un nuovo grupposi formi, sia che resti nelle inten-zioni dei traditori: Gianfranco Li-brandi, senatore, ne è convinto,visto che il ministro ha detto cheSc «va superata». Angelino Alfanosta alla finestra, pronto a capire sene può approfittare.

Marco Galluzzo© RIPRODUZIONE RISERVATA

IndecisiDellai potrebbe essereattratto da Casini e MauroOlivero e Merloni indecisisull’addio al gruppo

La decadenzaTra i 12 firmatari dellalettera potrebberoarrivare dei no alladecadenza di Berlusconi

La vicenda

La decisioneLe dimissionie la «salita»in politicaNel dicembre 2012 MarioMonti rassegna le suedimissioni da premier edecide di «salire in politica».La sua lista, Scelta civica, siallea con Unione di centro eFuturo e libertà

Il votoLe promessee il risultatodelle Politiche

Il 20 gennaio presenta (foto) aBergamo i candidati e promette«riforme radicali». L’esito delvoto è deludente: 10,6% allaCamera, 9,1 al Senato. PierFerdinando Casini dice:«Monti? Ho sbagliato scelta»

La crisiCinque mesidi tensioniinterneLo scorso giugno arriva laseparazione tra Scelta civica eUdc. I malumori tra i centristivanno avanti anche nel corsodell’estate, Monti minaccia ledimissioni già a luglio.Le rassegna giovedì

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10 Primo Piano Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

Centrosinistra Il caso

Antimafia, la carta Piciernoper superare i veti incrociatiLa strada di Epifani dopo le difficoltà per la nomina di Bindi

ROMA — Il tempo a disposi-zione è pochissimo. Dopodo-mani l’Antimafia dovrà darsi fi-nalmente un presidente, ondeevitare l’ennesima brutta figu-ra. Guglielmo Epifani, ormaicostretto a portare la croce delsegretario-mediatore, ha pro-messo che troverà una soluzio-ne per unire tutto il partito che,tanto per cambiare, è diviso.

La storia è più o meno que-sta: essendo rimasto a boccaasciutta rispetto a tutte le com-missioni bicamerali, il Pd riven-dica adesso la presidenza del-l’Antimafia. Peccato, però, chenon abbia trovato finora uncandidato in grado di soddisfa-re tutte le anime interne, giànormalmente propense al liti-gio, e divise più che mai ora cheil congresso si avvicina. Si erafatto il nome di Rosy Bindi, nel-la speranza che, non al primogiro, ma almeno al secondo Sele qualche grillino la potesserovotare , dal momento chel’esponente del Pd non ha maifatto sconti né a Berlusconi néal governo delle larghe intese.Ma è dentro casa che l’ex presi-dente del partito ha trovato gliavversari più convinti. E questoha creato una situazione di stal-lo che ha lasciato tutti in imba-razzo e il Pd in grandi difficoltà.

Ma ecco che si profila una so-

luzione all’orizzonte. Una solu-zione che potrebbe portare unapiccola rivoluzione in Parla-mento: quella di affidare la gui-da della presidenza della Com-missione a Pina Picierno. Fran-ceschiniana di ferro, schieratacon Renzi al congresso, nata 32anni fa a Santa Maria Capua Ve-tere, Picierno potrebbe rappre-sentare una novità e una carta a

sorpresa che il Pd potrebbe gio-care spiazzando le altre forzepolitiche. Non solo: a Bindi sa-rebbe difficile dire di no a unadonna giovane che viene da unaterra dove la criminalità orga-nizzata è forte e che si è sempreoccupata di questi problemi. Pi-cierno, infatti, è vicina al grup-po Abele di don Ciotti, molto at-tivo nel Mezzogiorno, ed è inbuoni rapporti con il magistra-to anti-camorra Raffaele Canto-ne. Insomma ha più di un re-quisito per poter aspirare aquella poltrona.

L’identikit che Roberto Sa-viano ha fatto sulla sua paginaFacebook di chi, a suo giudizio,dovrebbe guidare la commis-sione le assomiglia molto: «Daaprile, cioè dall’inizio di questogoverno, manca il presidentedell’Antimafia. Sono trascorsisei mesi nei quali non si è trova-to un accordo e i nomi propostisembrano rappresentare piùscambi politici che la volontà discegliere la persona giusta perun ruolo cruciale e non di merarappresentanza. Mai come inquesto momento bisogna tro-vare una figura esperta, che co-nosca i territori, che sappia dicosa si parla quando si ha a chefare con le organizzazioni cri-minali, che abbia studiato comele mafie riescono a farsi strada

MontecitorioPina Picierno, 32anni, nel 2008 èstata eletta allaCamera e poinominataministro-ombraper le Politichegiovanili del Pd.Lo scorso febbraioè stata rieletta aMontecitorio(Olycom)

nella società civile e a infiltrareil tessuto economico in Italia».E ancora: «Tutto questo è fon-damentale per dare all’Antima-fia un ruolo centrale laddovetalvolta vengono scelti membricon scorie ambigue e veri e pro-pri rapporti con la criminalità,per ricevere verginità dallaCommissione, per boicottarne ilavori, distrarne gli obiettivi.Ecco perché ci vuole un Presi-dente che conosca bene i mec-canismi. Questo temporeggiarein un momento in cui i capitalicriminali sono egemonizzati èirresponsabile e complice».

Insomma, un ritratto che siattaglia assai più a Picierno chea Bindi. Ed è proprio questo pri-mo nome che attualmente è alvaglio del segretario GuglielmoEpifani.

I più maliziosi al Pd diconoche questa è l’ennesima opera-zione di Dario Franceschini perpiazzare in un posto chiave unfedelissimo, anzi, in questo ca-so, una fedelissima. E racconta-no che sarebbero stati i suoi,giocando di sponda con gli altrianti-bindiani del Pd, a favorirelo stallo dell’Antimafia per faruscire poi a sorpresa il nome diPina Picierno.

Maria Teresa Meli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli ultimi presidenti

DsGiuseppe Lumia,53 anni, senatoredel Pd, presiedettel’Antimafia dal2000 al 2001 perl’allora partitodei Democraticidi sinistra

Forza ItaliaRoberto Centaro,59 anni,magistrato diCassazione,senatore nel 2001,quando guidal’Antimafia. Ha poilasciato il Pdl perForza del Sud

RifondazioneFrancescoForgione, 53 anni,eletto alla Cameranel 2006 conRifondazionecomunista, è statopresidentedell’Antimafia dal2006 al 2008

FI-PdlGiuseppe Pisanu,76 anni, deputatodi Forza Italia dal‘94 al 2006, a capodel Viminale dal2002 al 2006. Haguidato l’Antimafiadal 2008 fino alloscorso 15 marzo

Con FranceschiniNel partito le voci sulruolo di Franceschini. Ladeputata campana è nellacorrente del ministro

“Siamo in venditasolo per i nostri consumatori.”Ferrero smentisce nel modo più categorico di aver ricevuto proposte di acquisto.

Ferrero non è in vendita a chicchessia.

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Primo Piano 11

Centrosinistra Gli scenari

Chi è

La carriera Walter Veltroni,romano, 58 anni,vicepremier eministro ai Beniculturali nel primogoverno Prodi,segretario deiDemocratici disinistra dal 1998 al2001, deputato insei legislature,sindaco di Roma perdue mandaticonsecutivi dal 2001al 2008, è stato ilprimo segretario delPartito democratico,eletto il 14 ottobre2007. Ha lasciatol’incarico il 17febbraio 2009 dopola sconfitta alleregionali in SardegnaLa leadershipAlla guida delcentrosinistra, correcome candidatopremier alle elezionidel 13 e 14 aprile2008: la vittoriaandò alla coalizionedi centrodestra cheincassò il 46,3 percento contro il 37,5%degli sfidanti

L’intervista L’ex segretario dei democratici: «Sembra che l’unico problema sia ripartire i posti del governo che verrà. E la destra è avanti nei sondaggi»

Walter Veltroni, che fine ha fatto? Siè dato al cinema?

«Sì, sto girando un documentario chesi chiamerà Quando c’era Berlinguer.Due grandi passioni della mia vita che siincontrano. Ma proprio per la distanzanon fredda dalla politica quotidiana de-vo confessare una preoccupazione: te-mo si stia dando l’impressione che ab-biamo già vinto le elezioni, e l’unicoproblema sia ripartire i posti del gover-no che verrà. Sinceramente, lo eviterei».

Perché dice questo?«Perché vedo una certa leggerezza

nell’affrontare la durezza di questo mo-mento storico in Occidente, come sefosse una fase ordinaria. La politica do-vrebbe analizzare tutti gli elementi di unpassaggio d’epoca sconvolgente. Inveceprevale dovunque la politica dell’istan-te, senza passato e senza futuro, proiet-tata nella polemica del giorno. Tutto ègridato, tutto è personalizzato, con laviolenza di polemiche che per il solo fat-to di esistere finiscono sui giornali».

È così da tempo, non crede?«Sì, ma ora rischiamo di caricarci di

una responsabilità storica molto pesan-te: sottovalutare l’effetto del combinatodisposto tra recessione e crisi istituzio-nale. E questo non vale solo per l’Italia.Mi piacerebbe che si guardasse la situa-zione come dall’alto, per cogliere tutti icambiamenti rispetto al ‘900. La reces-sione, che dura da un tempo tanto lungodall’averci fatto dimenticare quandonon c’era. L’invecchiamento di tutta lapopolazione europea: oggi in Italia cisono la metà dei bambini rispetto aglianni 70. Il mutamento della composi-zione delle società occidentali: la politi-ca è ferma all’idea dei blocchi socialiconsolidati, statici, mentre ora duranteun’esperienza di vita si cambia orizzon-talmente e verticalmente, si cambianolavori e condizioni sociali, più a precipi-tare che a crescere. L’assedio di una so-cietà a copertura totale e permanentedella comunicazione, con l’elevatissimogrado di condizionamento che la gigan-tesca rete comunicativa comporta suogni discorso pubblico».

Non vorrà dire pure lei che si stavameglio negli anni 70.

«No. La società di oggi potenzialmen-te ha dentro di sé tutte le risorse per es-sere la migliore delle società possibili:non ci sono mai stati un così lungo peri-odo di pace in Occidente, tanto saperediffuso, tanta tecnologia, tanta lunghez-za della vita. Ma le rivoluzioni tecnolo-giche postulano la capacità della politicadi saper trovare i nuovi equilibri. È statocosì dalla rivoluzione industriale in poi.Oggi sento la difficoltà delle democraziea governare una società strutturata co-

tri. Prevalgono posizioni che tendono adifendere la propria condizione indivi-duale, spingono all’odio verso gli immi-grati, animano pulsioni di egoismo so-ciale, di superiorità identitaria. La miapaura è che si stia facendo strada nelnuovo millennio un modello diversodalla democrazia, una forma semplifica-ta di decisione politica, di cui Russia eCina sono la testimonianza più eviden-te».

Insomma, la sinistra italiana ancorauna volta dà la vittoria per scontata,mentre ovunque il vento tira dall’altraparte.

«La sinistra storica non è certo in unaposizione di forza. Ma qui ci può essereper una volta la peculiarità italiana, inpositivo. Un Pd che realizzi il miracolo ditenere insieme la capacità di parlare aipiù deboli e di convincere le forze piùdinamiche della necessità di cambia-menti radicali, un Pd che si rivolga al-l’intera nazione oggi potrebbe costituireuna risorsa, l’unica possibile nel nostroPaese. Altrimenti il rischio è che preval-ga un soggetto populistico e demagogi-co».

Sta dicendo che Grillo non è affattofuori gioco?

«Per tutte le ragioni che ho detto,Grillo è un fenomeno politico tutt’altroche sconfitto. E pure la Lega può recu-perare consenso. La politica di un certotipo tende ad annusare la stagione, e ilvoto europeo, sganciato dalla necessitàdi formare un governo, tende a diventa-re un voto di protesta diffuso; non a casoGrillo ha preso posizione contro gli im-migrati e contro l’Europa. Una parte del

suo consenso è legato alla perdita del-l’identità originaria del Pd. Per questo ilPd deve incarnare il bisogno di cambia-mento che c’è nell’elettorato di Grillo,almeno nella sua parte di sinistra».

Come le sembra la campagna diRenzi?

«Penso che Renzi abbia l’ispirazionegiusta, capisca che questa non è una faseordinaria, sappia che l’Italia non può es-sere governata con palliativi paternali-stici, ma ha bisogno di riforme radicaliche scuotano i conservatorismi di ognispecie».

Cosa gli manca, invece?«A Renzi ho detto, pubblicamente e

privatamente, che deve trasferire al Pae-se l’idea di coltivare quella che per me èla parola-chiave della nostra stagionestorica: profondità. Tutto in Italia è mol-to leggero, volatile, privo di radici e nel-lo stesso tempo di prospettiva. Non ba-sta mettere insieme pezzetti di pro-gramma; ci vuole una visione generale,un’idea dell’Italia. Quello che Renzi devefare è ribaltare il modello di politica chela destra ha imposto nei toni, nei lin-guaggi, persino nella rapsodicità di undiscorso pubblico di continuo spezzet-tato e contraddetto».

Le pare che questo Pd sia in grado diparlare a tutti gli italiani?

«Il Pd per me deve tornare a lavoraresu quello che cercai di fare nel 2008: ri-scrivere il rapporto tra finalità e ideolo-gia. La storia della sinistra italiana è sta-ta grande perché legata a una storia di li-berazione, di diritti, di riscatto. Il suo li-mite oggettivo è stato i l legamestoricamente determinato con l’ideolo-gia. Dopo l’89 queste due cose potevanovirtuosamente separarsi. L’impressione,specie negli ultimi anni, è che si sianoperdute ambedue. Dobbiamo recupera-re la sostanza dell’identità di una sini-stra riformista: la battaglia per l’ugua-glianza, nel senso che le attribuiva Bob-bio; l’uguaglianza delle opportunità».

Nell’attesa, il Pd è considerato ilpartito delle tasse.

«Il Pd non deve essere il partito delletasse. L’Italia non può reggere l’attualepressione fiscale. Resto convinto che lastrada sia pagare meno, pagare tutti. Ilcontrasto all’evasione e il calo dellapressione fiscale devono andare di paripasso, insieme a una radicale riduzionedella spesa pubblica. In Italia ci sono duetassazioni, una economica e una buro-cratica; e la seconda non è meno onero-sa della prima. Tante imprese chiudonoo non nascono perché sono oppressedalle tasse e dalla burocrazia, fatta perconsentire la corruzione. La lotta controil conservatorismo passa da qui».

Intanto la sinistra torna a proporrela patrimoniale, cui pure lei si disse fa-vorevole.

«La patrimoniale esiste in tutti i Paesidel mondo. Dobbiamo favorire meno larendita e più la produzione e il lavoro.Occorre un riequilibrio, ma non in sen-so classista: oggi chiunque produca ric-chezza deve essere parte della sinistra.L’operaio e il piccolo imprenditore sonola stessa cosa; altra cosa sono quelli chespostano la finanza. Mi fa piacere cheRenzi abbia recuperato la citazione diOlof Palme che feci al Lingotto: la sini-stra non è contro la ricchezza, è contro lapovertà».

Aldo Cazzullo© RIPRODUZIONE RISERVATA

me quella moderna. E se la democrazianon decide, muore. Lo si vede nel piùconsolidato dei modelli, quello ameri-cano: per la prima volta, quella demo-crazia si dibatte con la sensazione chenon esista più, per dirla con Schlesinger,la “presidenza imperiale”. In Francia, neltotale disinteresse il primo partito è ilFronte xenofobo e antieuropeo di Mari-ne Le Pen mentre appare in crisi l’espe-rienza di gauche traditionelle di Hollan-de. L’estrema destra cresce in Grecia e inAustria. La socialdemocrazia arretra inGermania e nei Paesi scandinavi. Alleprossime elezioni europee rischiamo diavere un Parlamento antieuropeo. E inItalia la destra, con tutto quello che hacombinato, è in testa ai sondaggi».

Perché, secondo lei?«La sinistra è sempre andata meglio

nelle fasi di espansione economica. Lefasi di recessione sono sempre stateun’occasione per la destra. Si reagiscealla recessione su una linea di isolazio-nismo sociale e di disinteresse per gli al-

Veltroni: il Pd non può credere di aver già vinto«Penso che Renzi abbia l’ispirazione giusta, però deve coltivare la profondità»

Nel Pd Il sindaco di Firenze Matteo Renzi, 38 anni, e Walter Veltroni, 58, a un incontro pubblico a Roma lo scorso settembre (Ansa)

A Firenze

Il sindaco votaper i delegatiMattinata da sindaco per MatteoRenzi, quella di ieri, con diversiappuntamenti nella sua città:tra l’inaugurazione dellacaffetteria di Palazzo Vecchio el’incontro con «Gli Angeli delBello» e — l’associazione divolontari che ripulisconoperiodicamente Firenze — ilcandidato favorito allasegreteria del Partitodemocratico è anche andato avotare nella storica sezionecittadina di Vie Nuove per idelegati al congresso.

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Nondobbiamoessereil partitodelle tasseMa lapatrimoniale vabene

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12 Primo Piano Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

La legge di Stabilità Le misure

Manovra, duello imprese-governoSquinzi: più coraggio dalla politicaPer Confindustria «si rischia il pateracchio». Zanonato: giudizio esagerato

Il caso La lettera del 30 luglio scorso. «Istituti non a rischio che necessitano di capitale dovrebbero poter accedere temporaneamente agli aiuti di Stato»

Draghi scrive ad Almunia: più flessibilità sui salvataggi bancari

DAL NOSTRO INVIATO

NAPOLI — Confindustria e lapolitica, Confindustria e gover-no. Le distanze si ampliano. Alcentro sempre la legge di Stabi-lità (che domani verrà conse-gnata a Bruxelles) colpevole diessere troppo micragnosa nel ri-dare potere d’acquisto alle fami-glie. E anche l’ipotesi che possaessere migliorata nel corso del-l’iter parlamentate non convin-ce gli imprenditori. «Abbiamomolti dubbi — afferma il presi-dente Giorgio Squinzi — ri-schiamo interventi a pioggia eun pateracchio incredibile».Una sfiducia nella politica e nelsolito assalto alla diligenza cheva in onda da lustri sintetizzatain una frase che sfugge a Squinziquando pensa al passato :«Quante porcherie, quante por-cate, il nostro Paese non meritaquesto destino». Il ministro del-l’Ambiente Andrea Orlando equello degli Esteri Emma Boni-no, ospiti al convegno napoleta-no dei giovani industriali, incas-sano in silenzio. Il collega alloSviluppo Andrea Zanonato nonci sta a finire nel tritacarne delleparti sociali e risponde a tono.«È un giudizio sbagliato (pate-racchio, ndr) ed esagerato, per-ché noi abbiamo a disposizione11,6 miliardi e li abbiamo spesicercando di posizionare tutte levarie poste, in modo tale di ave-re il massimo effetto in direzio-ne delle attività produttive e indirezione anche del sociale».

Poi, allargando il panoramadel dissenso alla manovra, il mi-nistro sbotta dicendo che sente«critiche da tutte le parti mentrenessuno fa proposte concrete».«Nessuno si cimenta sul meritodelle cose — dice ancora —. Ba-sta affermazioni generiche, co-me quella che ci vuole più co-raggio, occorrono atti operativi,bisogna avere una visione d’in-sieme, consapevoli che quandosi toccano interessi ci sarà sem-pre qualcuno che protesterà».Un passaggio che scatena la rea-zione di Jacopo Morelli, presi-dente dei giovani confindustria-li, e lo porta con ardore a ricor-dare che nel gennaio scorsoConfindustria «elaborò un do-cumento di una ventina di pagi-ne con molte proposte per inve-stire, per tagliare le spese, peraumentare i redditi delle fami-glie che venne preso e copiato

nella campagna elettorale sia dalPd che dal Pdl». Le propostedunque c’erano ma le «largheintese» — o meglio i «larghi dis-sensi» come spiritosamente leha ribattezzate Bonino — lehanno fatte finire in un cassetto.

La crisi e il disagio di un Paeseingessato cronicamente in unmancato sviluppo resta. E ieri èstato ribadito anche dal gover-natore della Banca d’Italia, daBari. «Viviamo una congiunturaeconomica molto difficile, chesta imponendo gravi sacrifici agran parte delle famiglie italiane— ha affermato Ignazio Visco,

lanciando un ennesimo allarme—. Non è solo la conseguenzadella peggiore recessione daldopoguerra, innescata dalla cri-si finanziaria del 2007-08 e ag-gravatasi con le tensioni sui de-biti sovrani dal 2011, è il risulta-to di un forte e diffuso indeboli-mento della capacità del nostroPaese di crescere e competere».

Come uscirne? Tagliando lespese, per esempio. Squinzi nonmolla la presa nel criticare unamanovra che non gli è piaciuta.«Nella legge di Stabilità non c’ènulla per contenere i costi dellapubblica amministrazione —

spiega —. Possibile che non siriesca a fare una sforbiciatinadel 3% su 850 miliardi di eurodella spesa pubblica per ricavarequei 25 miliardi da iniettare nel-la riduzione delle tasse per im-prese e lavoratori?». La politicadeve avere più coraggio. In que-sto passaggio il leader di Con-findustria chiarisce il senso del-l’intervista di venerdì fatta al ca-po dello Stato Giorgio Napolita-no per aprire il convegno deigiovani. Sembrava una bacchet-tata alle imprese che chiedevanoal governo di osare di più ricor-dando che il «coraggio deve es-sere responsabile non inco-sciente». «Ho letto e rilettoquelle frasi molte volte — ag-giunge — e l’appello ad averepiù coraggio responsabile è piùdiretto alla classe politica che anoi».

Squinzi, intervistato insiemeal ministro Emma Bonino, toccamolti altri punti che demolisco-no la politica economica di Enri-co Letta e Fabrizio Saccomanni.Il presidente della Confindustriariconosce che il Paese non puòpermettersi instabilità politicaper cui il governo deve andareavanti (riferito anche alle rea-zioni alla condanna di ieri a Sil-vio Berlusconi a 2 anni di inter-dizione dai pubblici uffici) mainsiste che non ci si può impic-care al palo del 2,5% nel rappor-to tra deficit e Pil. «Abbiamo bi-sogno di un governo autorevolee affidabile che possa andare inEuropa a rinegoziare il fiscalcompact». Una visione sostenu-ta anche dal vicepresidente diViale Astronomia per il CentroStudi Fulvio Conti. Tutte coseche dimostrano quanto ormaisia ampia la delusione degli im-prenditori verso il governo e lapolitica. Sullo sblocco dei creditiverso le imprese da parte dellapubblica amministrazione,Squinzi confessa il suo «scon-certo» nell’osservare che c’è vo-luta una legge per «farci daresoldi nostri». E che, peraltro,degli 11 miliardi assegnati, nesono stati pagati solo 7 e «anco-ra non si sa a quanto ammonta-no i debiti pregressi».

Di tutto questo il leader degliimprenditori ne parlerà al piùpresto con Letta: «Le nostre ra-gioni le ha sempre comprese».

Roberto Bagnoli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il governatore«La congiunturaeconomica difficile èanche il frutto di un forteindebolimento dellacapacità del Paese dicrescere e di competere»

L'analisi

ISTRUZIONE, VISCO SCUOTEIL SISTEMA SCUOLA

«Vi è quindi in Italia un grado di “competenza alfabeticafunzionale” inadeguato alle esigenze di un Paese avanzato». Èquesta la grave conclusione cui giunge il governatore dellaBanca d’Italia, Ignazio Visco, da sempre acuto studioso dellerelazione tra sistema formativo e performance economica, cheieri ha intitolato il proprio intervento al Forum del libro diBari «Investire nella conoscenza». Detto in parole piùsemplici, l’Italia non può recuperare il gap di competitività edi crescita del prodotto interno lordo se non assume comepriorità il miglioramento qualitativo del proprio sistemascolastico e universitario e l’aumento del livello di istruzione eformazione degli italiani. Gli investimenti sul capitale umanohanno una conseguenza diretta sul Pil, sottolinea Visco. NegliStati Uniti pesano per l’11% , in Grecia solo per il 2%. L’Italia si

colloca agli ultimi posti tra i Paesiindustrializzati con un’incidenza diappena il 4%. Aumentare il grado diistruzione della popolazione non fabene solo all’economia: «Più istruitisi vive meglio e più a lungo». Cresce«il senso civico, il rispetto delleregole e l’affermazione del diritto, ilcontrasto della corruzione e dellacriminalità». Purtroppo in Italia non

si è incentivati a studiare. All’estero, invece, «conviene perchérende più probabile trovare un lavoro» e fa guadagnare di più.Anche da noi è così, ma molto meno. Il risultato è un tasso diabbandono scolastico tra i 18 e i 24 anni del 18% contro 11%della Francia e il 12% della Germania. Così abbiamo il 22% dilaureati tra 25 e 34 anni contro il 35% della media dell’Unioneeuropea. E invece, dice Visco, l’Italia, Paese povero di risorsemateriali, dovrebbe «mirare a investire nella scuola e nellaconoscenza non “sotto” o “sulla” ma “al di sopra” dellamedia». La realtà è diversa. «Alle carenze nella dotazione dicapitale umano, si contrappone il basso livello di domanda dilavoro qualificato». Anche qui «occorre un salto di qualità:imprese più grandi, più tecnologiche, piùinternazionalizzate».

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di ENRICO MARRO

L’abbandonoIn Italia il tassodi abbandonodopo il diplomaè del 18%

FRANCOFORTE — Era un giornomolto particolare, ieri, per Mario Dra-ghi, iniziato con un incontro in formaprivata del presidente della Bce e la suafamiglia con papa Francesco a Città delVaticano. Un momento di serenità, a ri-dosso di una settimana densa di avveni-menti concentrati maggiormente sul-l’Europa e le sue banche, alle quali il nu-mero uno dell’Eurotower sta guardandocon una punta di preoccupazione. Per-ché mercoledì la Banca centrale europearenderà noti i parametri necessari perpoter eseguire, fra breve, l’analisi dellaqualità dei bilanci di circa 130 grandibanche europee. Un’operazione moltoimportante per «consolidare la credibi-lità» della Bce, prima che assuma il nuo-vo ruolo di autorità di vigilanza europea(nel novembre del 2014), e spronare la«trasparenza e la fiducia nell’area del-l’euro e nelle sue banche», come haspiegato Draghi in una lettera scritta il

30 luglio scorso al vicepresidente dellaCommissione europea, Joaquìn Almu-nia, al presidente dell’Eurogruppo e aigovernatori di Eurolandia, citata ieri an-che dal quotidiano la Repubblica.

Nella lettera il numero uno della Bcespiega la necessità di considerare i risul-tati delle analisi come un caso moltoparticolare, per il quale è «essenziale»che siano messi a disposizione dei back-stop, delle garanzie finanziarie pubbli-che, per coprire eventuali ricapitalizza-zioni di istituti «solvibili» — le cosid-dette «ricapitalizzazioni precauzionali»

— qualora i privati non fossero in gradodi intervenire. Altrimenti, secondo Dra-ghi, «l’assenza di questo impe-gno pubblico metterebbe in giocola credibilità dell’operazione». Epotrebbe minare la stabilità finan-ziaria dell’eurozona e condurreperfino a una «fuga degli investito-ri fuori dal mercato bancario euro-peo».

L’analisi della qualità dei bilanci èun’operazione ritenuta molto im-portante quanto complessa per la du-rata totale — un anno — che si con-cluderà con gli stress test delle circa130 banche europee. Ma anche per ladifficoltà in sé dell’operazione, nellaquale circa un migliaio di esperti valu-teranno per la prima volta i bilanci se-condo parametri standardizzati, comel’ammontare di crediti inesigibili, a cui imercati hanno cominciato a guardarecon una certa preoccupazione.

Per questa ragione Draghi aveva esor-tato Almunia e la Commissione a tratta-re i risultati come un caso molto specifi-co, valido per tutte le grandi banche del-l’eurozona (e non solo quelle italiane), alquale non si dovrebbe applicare la nuo-va normativa europea di bail-in, di coin-volgimento del capitale privato nei casidi «risoluzione» degli istituti bancari. Equesto perché, se una grande banca pas-sa l’analisi della qualità dei bilanci, maincontra difficoltà negli stress test e habisogno di un aumento di capitale non èqualificata come fallita o a un passo dalfallimento se non viene ricapitalizzata.

Un tema appunto, cruciale. La rispo-sta di Almunia alla Bce, il 3 settembrescorso, riconosce l’esistenza di eccezio-ni, ma da risolvere solo «caso per caso».La discussione è ancora aperta. Ma nonc’è tempo da perdere.

Marika de Feo© RIPRODUZIONE RISERVATA

La risposta di BruxellesLa risposta di Almunia allaBce, il 3 settembre, riconoscel’esistenza di eccezioni darisolvere «caso per caso»

Al direttivo di mercoledì

E la riforma dell’Opaarriva anche al verticedegli industrialiDAL NOSTRO INVIATO

NAPOLI — La riforma dell’obbligatorietà dell’Offertapubblica di acquisto (Opa) atterra ai piani alti di vialeAstronomia. E il prossimo direttivo di Confindustria,in agenda mercoledì, si occuperà proprio dellamozione di Massimo Mucchetti (Pd) approvata neigiorni scorsi dal Senato a grande maggioranza.Palazzo Madama chiede al governo di prevedere,oltre alla soglia del 30%, anche la verifica di uncontrollo di fatto che verrebbe realizzata da Consob.Parlando con gli imprenditori presenti a Napoli,emerge la convinzione comune che il momento èmaturo per fare un passo del genere. Con distinguo

non da poco che verranno analizzati mercoledì. Ilpast president Antonio D’Amato è il più netto nelsostenere a spada tratta l’integrità della mozioneMucchetti. Segue il vicepresidente Aurelio Regina,precisando di parlare a titolo personale, mentreFedele Confalonieri sostiene che «occorre rifletterebene nel valutare le modifiche migliori ma è giustodifendere gli interessi dei piccoli azionisti». FulvioConti, vicepresidente di Confindustria, ad di Enelcon grande esperienza di finanza internazionale, èd’accordo ma invita alla prudenza. «Farlo adessosignifica bloccare l’operazione Telefonica a giochi giàiniziati, un brutto segnale per gli investitori». LuigiAbete, presidente di Assonime (che associa le societàquotate), ritiene giusto modificare uno schema chenon funziona più. Ma suggerisce di stare attenti alfuturo testo di legge: se non viene ridotta al minimola discrezionalità, l’intervento Consob sul controllodi fatto rischia di scatenare ricorsi al Tar.

R. Ba.© RIPRODUZIONE RISERVATA

A Napoli Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, tra Jacopo Morelli e Giorgio Squinzi (a destra)

I provvedimenti

Cambiano le tasse sulla casa. Nel2014 arriva la Trise: saràcomposta dalla Tari sui rifiuticalcolata sui metri quadrati e dallaTasi sui servizi indivisibili (perfinanziare i costi relativi allapolizia locale, l’arredo urbano,l’anagrafe, l’ufficio tecnico) chesarà invece calcolata sulle renditecatastali. Per quest’ultimal’aliquota dell’1 per mille èaggiuntiva all’Imu, che restainvece sulle seconde case, mentreè stata cancellata sulle prime

Il governo nell’impianto dellalegge di Stabilità ha deciso untaglio netto del cuneo fiscale (ilcosto del lavoro per unità diprodotto) da qui al 2015.L’esecutivo ha previsto anche unariduzione dell’Irpef per i redditimedio bassi e unadefiscalizzazione dell’Irap(l’imposta regionale sulle attivitàproduttive) fino a 15 mila euro perogni neoassunto. Tra le misure cisono anche 3,3 miliardi in tre anniper ridurre i contributi Inail

La lettera del 30 luglio del presi-dente Bce al commissario Ue Al-munia sugli aiuti alle banche

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Primo Piano 13

Le modifiche in Parlamento Il nodo dell’abolizione della seconda rata Imu

Bonus fiscali, il taglio slittaa metà gennaio 2015Detrazioni e sgravi in busta paga i capitoli ancora aperti

Vademecum Negli ultimi anni il peso delle procedure amministrative e delle imposte è cresciuto. E cedere, comprare o affittare l’immobile resta complicato

TASSE E NUOVE REGOLE, QUANTO COSTA GESTIRE LA CASASpese condominiali da anticipare, l’arrivo di Trise, Tari e Tasi: sempre più oneri per i proprietari

ROMA — L’operazione resta difficilis-sima, ma se non altro ci sarà un po’ piùdi tempo e qualche margine di manovrain più per il taglio delle detrazioni e delleagevolazioni fiscali previsto dalla leggedi Stabilità 2014. Nell’ultima versionedel testo, sottoposto per la bollinaturaalla Ragioneria, il termine entro il qualeil governo dovrà procedere al taglio deibonus fiscali di 3 miliardi per il 2015, 7per il 2016 e 10 dal 2016 è stato spostatodi quasi un anno, dal 31 marzo del 2014al 15 gennaio del 2015. E cambiano, nonpoco, anche le modalità dell’operazione.

A vararla sarà sempre un semplice de-creto del presidente del Consiglio deiministri, ma solo dopo aver acquisito ilparere delle competenti commissioniparlamentari. Ma soprattutto è previstoche l’importo dei tagli a deduzioni e de-trazioni possa essere ridotto non solo infunzione dei maggiori risparmi di spesarispetto a quelli già previsti, ma anche dieventuali entrate superiori a quelle giàindicate nei tendenziali di finanza pub-blica.

Resta invece confermato il termine delprossimo 31 gennaio per procedere allariduzione delle sole detrazioni Irpef del

19%. La legge prevede che entro quelladata siano adottati provvedimenti di«razionalizzazione» delle detrazioni ca-paci di assicurare un risparmio di 488milioni nel 2014, 772 nel 2015 e 564 nel2016. Se entro fine gennaio non arrivas-se la «razionalizzazione», scatteranno itagli lineari: le detrazioni del 19% (spesemediche, interessi dei mutui, erogazioniliberali, università e palestre per i figli)scenderanno al 18% già in occasione del-la dichiarazione dei redditi 2013, che sifarà a giugno, e al 17% per i redditi 2014.Un taglio che a regime, secondo la rela-zione tecnica allegata alla legge, vale ap-punto quei 564 milioni di euro che man-cano all’appello.

Il taglio delle detrazioni fiscali, tutta-via, è uno dei capitoli “aperti” della leggedi Stabilità presentata dal governo. Ilpresidente del Consiglio, Enrico Letta,ha garantito che sulla revisione delle co-sidette «tax expenditures», i circa 700 re-gimi di agevolazione fiscale previsti dalnostro ordinamento, il Parlamento saràchiamato a dare il suo contributo, cosìcome sull’articolazione del cuneo fiscaleper le imprese e i lavoratori. Sul piatto ilgoverno ha messo 10,6 miliardi in tre

anni, 5 per i lavoratori e 5,6 per le impre-se. Il progetto dell’esecutivo prevede chelo sgravio sulle buste paga dei lavoratoriavvenga con un aumento delle detrazio-ni Irpef, ma solo per i redditi fino a 55mila euro, mentre che i vantaggi per leimprese derivino da un abbattimentodei premi pagati all’Inail contro gli infor-tuni e con la deduzione Irap per i nuoviassunti. Per la discussione parlamentaredel cuneo e della revisione delle agevola-zioni fiscali non ci sono paletti, salvoquello degli effetti finanziari sul bilan-cio. «La legge di Stabilità potrà esseremigliorata in Parlamento, ma a saldi in-variati» ha detto ieri il ministro dei rap-porti col Parlamento, Dario Franceschini

Se questi sono i due capitoli aperti pervolontà dell’esecutivo, ce ne sono moltialtri sui quali il Parlamento tenterà co-munque di intervenire. A cominciaredalla riforma Imu del 2014 (a propositola Tasi con l’aliquota all’1 per mille se-condo la relazione tecnica, vale esatta-mente come l’Imu prima casa ad aliquo-ta standard, 3,7 miliardi), ma magari an-che per assicurare l’abolizione della se-conda rata 2013 sulla prima casa, che alegislazione vigente si deve pagare a me-tà dicembre. La legge di Stabilità entra invigore il primo gennaio, e non è lo stru-mento adatto, ma il tema è lì e lo scontropolitico è pronto a ripartire. Così come cisarà da discutere, e non poco, delle mi-sure per il contenimento della spesa peril pubblico impiego e di quelle a caricodei pensionati. Pd e PdL si attrezzano allacontesa. Ieri sia Cesare Damiano che Re-nato Brunetta hanno chiesto a Letta laconvocazione della cabina di regia sul-l’economia.

Mario Sensini© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’iter parlamentare

In settimana i ddl collegatiLa legge di Stabilità avvia il suoiter in Senato lunedì prossimo edeve essere approvata entrofine anno. Questa settimana ilgoverno varerà i ddl collegati

Atteso il via libera della UeSecondo le nuove regoleeuropee, tutti i Paesi membridevono inviare allacommissione Ue la manovraper un via libera preventivo

Le risorse per le infrastruttureIl disegno di legge stanzia 335milioni per la rete stradale Anas,340 per la Salerno-ReggioCalabria, 200 per il Mose, 500milioni per la rete ferroviaria

11miliardi e seicento milioni di eu-ro. L’ammontare della manovranel 2014. Il testo della legge diStabilità approvato dal Consigliodei ministri individua le copertu-re per l’anno prossimo tra taglialla spesa pubblica, dismissionie interventi fiscali non depressivi

1Il dibattito sull’opportunità o meno di un’imposta come

l’Imu sulla prima casa sta infiammando il dibattito politico damesi, resta però il fatto che il prelievo del tributo sulle abita-zioni principali difficilmente superava lo 0,15% del valore re-ale dell’immobile. Giusto o sbagliato che sia si tratta comun-que di un’aliquota analoga a quella applicata sui depositi ban-cari. La vera stangata fiscale è per chi dispone di una casa chenon ha le caratteristiche per essere considerata abitazioneprincipale: se le disposizioni sulle tassazione immobiliarepresenti nella legge di Stabilità venissero approvate nella for-mulazione che starebbe per essere pubblicata sulla GazzettaUfficiale, un contribuente di Milano o di Roma che nella me-desima città possedesse una casa medio signorile che nonriesce a vendere o ad affittare si troverebbe a pagare dall’annoprossimo oltre 3.000 euro di imposte, sommando Imu, Tasi eIrpef sul 50% del valore catastale: al conto, per prima e secon-da casa, bisogna aggiungere quello della tassa rifiuti, media-mente destinata a crescere del 20% se si vogliono coprire i co-sti di gestione del servizio. Unica consolazione: la si paghe-rebbe anche se si vivesse in affitto.

Fisco più carosulle seconde case

3I prezzi delle case sono continuati a scendere negli ultimi

cinque anni eppure comprare casa è diventato per chi ha bi-sogno di un mutuo un sogno spesso irrealizzabile. Le eroga-zioni di finanziamenti immobiliari negli ultimi cinque annisono più che dimezzate perché le banche hanno o di fatto so-speso i finanziamenti, proponendo già nei fogli informativipubblici condizioni di tasso tali da scoraggiare i potenzialiclienti, o li centellinano, con criteri di valutazione del “meritodi credito” iperselettivi: cinque anni fa per comprare una casada 200 mila euro se ne ottenevano 150 mila dalla banca, oggiper un immobile dello stesso valore si ottiene a fatica un pre-stito da 100 mila euro e spesso l’erogazione condizionata allafornitura di garanzie supplementari. O anche, per avere unmutuo da 700 euro al mese bastava che in famiglia entrasseroogni mese 2.000 euro, adesso ne servono 3.000 e derivanti daproventi sicuri. Una politica restrittiva che rischia di trasfor-marsi in un boomerang per le banche: negando credito au-mentano le difficoltà del mercato immobiliare con il risultatoche si svalutano anche le garanzie ipotecarie ricevute per iprestiti in sofferenza che intanto continuano a crescere.

L’incubo dell’acquistoe il sogno del mutuo

2Da pochi mesi è entrata in vigore la riforma del condomi-

nio, il giudizio sul provvedimento non è unanime ma tuttisono d’accordo nel denunciare che la disposizione che preve-de lo stanziamento obbligatorio di fondi a copertura dei lavo-ri di manutenzione straordinaria sta creando il blocco dei la-vori, perché nessuno è disposto in questa fase a versare in an-ticipo soldi senza certezza sui tempi e sulla qualità delle ope-re. Inoltre le spese della gestione del condominio stannoaumentando sia perché le nuove norme richiedono ammini-stratori di elevata professionalità (e onorari in proporzione)sia perché è in forte crescita morosità nel pagamento dellequote, che richiede l’accantonamento di fondi e l’avvio diprocedure legali di recupero delle somme. Sono aumentati gliadempimenti burocratici per le gestione degli impianti, spes-so travestiti con nobili fini, come quello del risparmio ener-getico. È questo il caso della certificazione energetica neces-saria per vendere, locare o anche per alcune tipologie di ri-strutturazione edilizia. In molti casi l’attestato, soprattuttoper gli immobili vecchi di cui si sa a priori che hanno presta-zioni energetiche scadenti, non è altro che una tassa occulta.

Condominio, il contodella burocrazia

5Nel primo semestre di quest’anno si sono vendute in Italia

203.131 abitazioni; nello stesso periodo del 2006, quando ilmercato andava a gonfie vele erano 439.632: in termini per-centuali il calo di vendite è stato del 54%. Oggi però ci sonosicuramente più case in offerta di sette anni fa. La difficoltà avendere nasce certamente dalla mancanza dei mutui: le casedi pregio, che di solito vengono acquistate per contanti, stan-no soffrendo assai meno la crisi rispetto agli alloggi popolarie periferici, ma molto si deve all’ostinazione di molti proprie-tari a non voler ridimensionare le loro pretese. È un atteggia-mento comprensibile se chi vende lo fa per cambiare casa econta di acquistare l’immobile nuovo contando sull’incassodella vendita di quello di cui dispone: una casa ce l’ha e nonha nessun motivo per svendere. Il discorso cambia se il ven-ditore mette sul mercato una casa che non occupa: incaponir-si a non vendere costa il 5-6% all’anno solo considerando im-poste, spese e mancato introito di interessi che si otterrebbe-ro investendo il ricavato della vendita. Se a questo si aggiungeil rischio di un ulteriore ribasso dei prezzi la perdita annua di-venta misurabile in doppia cifra.

Il mercato è cambiatoPiù difficile vendere

4 Una recente indagine di Tecnoborsa rivela che la domanda diabitazioni da destinare alla locazione ha toccato quest’anno ilminimo storico. La redditività e la sicurezza dell’investimentoimmobiliare sono giudicati poco interessanti. D’altro canto unproprietario che voglia locare la casa e fare tutto in regola oggi hatre possibilità: la prima è locare a canone libero e approfittandodella cedolare secca (21% sul canone percepito): non può au-mentare il canone per tutta la durata del contratto e paga quasiovunque l’Imu con aliquota pari o prossima a quella massima.Può optare per la tassazione Irpef ordinaria e così procedere al-l’adeguamento annuale dei canoni, ma così il prelievo reale ri-schia di superare il 50%. Può infine optare per i canoni concor-dati a livello comunale, ha un prelievo ridotto (15% se opta per lacedolare secca) e di solito anche l’Imu è più bassa, ma il canonelordo nelle grandi città calcolato con le regole previste dagli ac-cordi locali è ridicolmente basso. A tutto questo si aggiungono irischi di sfitto o peggio ancora di morosità: per questo oggi nonsi compra per affittare e chi avendo già una casa prova ad affit-tarla lo fa perlopiù in attesa di tempi più propizi per vendere.

Il rischiodi morositàscoraggiala locazione

Le erogazionidi mutuialle famiglie

Milano

Napoli

Roma

Torino

Anno Erogazioni(euro)

Var.annua

2007200820092010201120122013*

62.75756.98051.04755.85149.24825.78424.537

-0,2%-9,2%

-10,4%9,4%

-11,8%-47,6%

-4,8%

Il valore delle caseD’ARCO

Fonte: elaborazione dati Agenziadelle Entrate e Banca d’ItaliaFonte: Nomisma

L’andamento dei prezzi immobiliari nelle principali 4 città italiane

100,0

100,0

100,0

100,0

105,5

107,8

111,2

104,9

110,5

113,4

119,8

110,7

112,7

117,7

127,2

115,1

105,9

111,8

126,4

111,1

103,8

108,3

124,1

110,9

102,9

106,7

122,8

110,6

100,6

104,3

119,2

107,1

95,4

100,1

112,9

100,8

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

2005=100

*Stima di Nomisma

È il sogno di chi non ce l’ha. Qualchevolta, ad esempio quando il fisco bussaalla porta, si trasforma nell’incubo di chice l’ha. La casa rappresenta, secondogli ultimi dati disponibili della Bancad’Italia, quasi il 60% della ricchezzadegli italiani (5 mila miliardi a fronte de-gli 8 complessivi) e l’amore per il matto-ne in realtà sta fungendo da ammortiz-zatore sociale: basti pensare a qualesarebbe la sorte dei pensionati costrettia fare i conti con assegni più magri se

avessero anche da pagare un affitto o aigiovani disoccupati che riescono a tro-vare aiuto dai genitori perché hanno untetto loro sopra la testa. Negli ultimi annila vita di chi vorrebbe o ha già una casaè diventata più difficile per colpa dellasituazione economica, delle tasse piùalte, delle nuove incombenze burocrati-che. Il guaio è che liberarsi dell’immobi-le sta diventando più complicato.

a cura di Gino Pagliuca© RIPRODUZIONE RISERVATA

I provvedimenti

Piccola rivoluzione anche nellaprevidenza. La nuova normativasulle pensioni prevede per il 2014il blocco dell’adeguamentoall’inflazione per la quota degliassegni che supera i 3 mila euro.Al di sotto di questa cifra larivalutazione sarà parziale sopracerti tetti e totale per le fasce piùbasse. Possibile — ma nonancora effettivamente sdoganato— un contributo di solidarietà peri cosiddetti assegni previdenzialid‘oro, oltre i 150 mila euro annuali

Più incentivi alle imprese adotarsi di una solida strutturapatrimoniale in grado di assorbiregli urti della competizione globale.La Cassa depositi e prestiti potràerogare finanziamenti a tutte leaziende indipendentemente dalleloro dimensioni. Al tempo stessosi rafforza l’Ace (il bonus per lapatrimonializzazione) che salirà al4,75% dal 2016. Prevista ancheuna rivalutazione dei benid’impresa con un’imposta al 16%su quelli ammortizzabili

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14 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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People in Town

“Avevo 20 anni, ero a Parigi e ho visto in una vetrina un anello.”Fiona, designer di gioielli, Piumino Ultralight Juke

“Vorrei incontrare Guttuso. Ma anche organizzare una festa con Caravaggio, Picasso e Bacon.”Paolo, artista, Piumino Ultralight Dot

“Sono fortunata perché il mio lavoro può essere chiuso in una valigia e portato ovunque.”Olimpia, illustratrice, Cappotto Hill

“I miei dolci preferiti: panna cotta, meringa, pasta frolla, pan di spagna e la torta caprese.”A ndrea, chef, Gilet Hook

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Primo Piano 15

L’Italia in crisi d’identità

Il commento Le nostreistituzioni appaiono arcaiche,organizzate per favorirechi ci lavora e non i cittadini,estranee al criterio del merito

POTERE VUOTO IN UN PAESE FERMOIL FALLIMENTO DI UNA CLASSE DIRIGENTEL’aspettativa di un mutamento radicale tradita anche dalle «larghe intese»

SEGUE DALLA PRIMA

La risposta sta nel numero delle fabbrichecomprate dagli stranieri, dei settori produt-tivi dai quali siamo stati virtualmente espul-si a opera della concorrenza internazionale,nel numero delle aziende pubbliche che isuddetti hanno acquistato dallo Stato, per-lopiù a prezzo di saldo, e che sotto la loro il-luminata guida hanno condotto al disastro.Naturalmente senza mai rimetterci un soldodel proprio. Né meglio si può dire delle ban-che: organismi che invece di essere un vola-no per l’economia nazionale si rivelano ognigiorno di più una palla al piede: troppospesso territorio di caccia per dirigenti ve-gliardi, professionalmente incapaci, mai sa-zi di emolumenti vertiginosi, troppo spessocollusi con il sottobosco politico e pronti adare quattrini solo agli amici degli amici.

Questa è l’Italia di oggi. Un Paese la cuicosiddetta società civile è immersa nellamodernità di facciata dei suoi 161 telefonicellulari ogni cento abitanti, ma che natu-ralmente non legge un libro neppure a spa-rarle (neanche un italiano su due ne leggeuno all’anno), e detiene il record europeodelle ore passate ogni giorno davanti allatelevisione (poco meno di 4 a testa, assicu-rano le statistiche).

Di tutte queste cose insieme è fatta la no-stra crisi. E di tutte queste cose si nutre loscoraggiamento generale che guadagnasempre più terreno, il sentimento di sfidu-cia che oggi risuona in innumerevoli con-versazioni di ogni tipo, nei più minuti com-

menti quotidiani e tra gli interlocutori piùdiversi. Mentre comincia a serpeggiaresempre più insistente l’idea che per l’Italianon ci sia più speranza. Mentre sempre piùsi diffonde una singolare sensazione: cheormai siamo arrivati al termine di una corsacominciata tanto tempo fa tra mille speran-ze, ma che adesso sta finendo nel nulla:quasi la conferma — per i più pessimisti (o ipiù consapevoli) — di una nostra segretaincapacità di reggere sulla distanza alle pro-ve della storia. E in un certo senso è propriocosì. L’Italia è davvero a una prova storica.Lo è dal 1991-1994, quando cominciò la pa-ralisi che doveva preludere al nostro decli-no. Essa è ancora bloccata a quel trienniofatale: allorché finì non già la Prima Repub-blica ma la nazione del Novecento: con isuoi partiti, le sue culture politiche originalie la Costituzione che ne era il riassunto, al-lorché finì la nazione della modernizzazio-ne/industrializzazione da ultimi arrivati, lanazione del pervadente statalismo. Ma daallora nessuno è riuscito a immaginarequale altra potesse prenderne il posto.

Ecco a che cosa dovrebbe servire quellaclasse dirigente che tanto drammaticamen-te ci manca: a immaginare una simile realtà.A ripensare l’Italia, dal momento che la no-stra crisi è nella sua essenza una crisid’identità. Da vent’anni non riusciamo atrovare una formula politica, non siamo ca-paci d’azione e di decisione, perché in unsenso profondo non sappiamo più chi sia-mo, che cosa sia l’Italia. Non sappiamo co-me il nostro passato si leghi al presente ecome esso possa legarsi positivamente adun futuro. Non sappiamo se l’Italia servaancora a qualcosa, oltre a dare il nome a unanazionale di calcio e a pagare gli interessidel debito pubblico. Abbiamo dunque biso-gno di una classe dirigente che — messa daparte la favola bella della fine degli Stati na-zionali e l’alibi europeista, che negli ultimivent’anni è perlopiù servito solo a riempire

il vuoto ideale e l’inettitudine politica ditanti — si compenetri della necessità di unnuovo inizio. Ripensi un ruolo per questoPaese fissando obiettivi, stabilendo prioritàe regole nuove: diverse, assai diverse dalpassato. Mai come oggi, infatti, abbiamo bi-sogno di segni coraggiosi di discontinuità,di scommesse audaci sul cambiamento, di

gesti di mutamento radicale.Mai come oggi, cioè, abbiamo bisogno

proprio di quei segni e di quelle scommesseche però, — al di là della personale intelli-genza o inclinazione stilistica di questo oquel suo esponente — dai governi delle«larghe intese» non siamo riusciti ad avere.Governi simili funzionano solo in due casi,

infatti: o quando c’è un obiettivo supremosu cui non si discute, in attesa di raggiunge-re il quale lo scontro politico è sospeso: co-me quando si tratta di combattere e vincereuna guerra; ovvero quando tutte le parti,nessuna delle quali ha prevalso alle elezio-ni, giudicano più conveniente, anziché an-dare nuovamente alle urne, accordarsi sullabase di un accurato elenco di reciproche

concessioni per sospendere le ostilità e go-vernare insieme. Ma nessuno di questi duecasi è quello dell’Italia: dove sia il conflittointerno al Pd e al Pdl che quello tra entrambiè ancora e sempre indomabile, e costituisceil tratto politico assolutamente dominante.La ragione delle «larghe intese» ha così fini-to per divenire, qui da noi, unicamentequella puramente estrinseca che si governainsieme perché nessuno ha vinto le elezio-ni, e per varie ragioni non se ne vogliono fa-re di nuove a breve scadenza.

Certo, due anni fa, quando tutto ebbe ini-zio con il governo Monti, le intenzioni delpresidente della Repubblica miravano, etuttora mirano, a ben altro. Ma dopo dueanni di esperimento è giocoforza ammette-re che quelle intenzioni, sebbene abbianoconseguito risultati importanti sul pianodel contenimento dei danni, appaiono benlontane dal divenire quella realtà di cuil’Italia ha bisogno.

Con le «larghe intese», sfortunatamente,non si diminuisce il debito, non si raddop-pia la Salerno-Reggio Calabria, non si dimi-nuiscono né le tasse né la spesa pubblica,non si elimina la camorra dal traffico dei ri-fiuti, non si fanno pagare le tasse universi-tarie ai figli dei ricchi, non si fa ripartirel’economia, non si separano le carriere deimagistrati, non si costruiscono le carceri,non si aboliscono le Province, non si intro-duce la meritocrazia nei mille luoghi dove ènecessario, non si disbosca la foresta delleleggi, non si cancellano le incrostazioni oli-garchiche in tutto l’apparato statale e para-statale; e, come è sotto gli occhi di tutti, an-che con le «larghe intese» chissà quando siriuscirà a varare una nuova legge elettorale,seppure ci si riuscirà mai. Si tira a campare,con le «larghe intese», questo sì: ma a forzadi tirare a campare alla fine si può anchemorire.

Ernesto Galli della Loggia© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le bancheInvece di essere volano per l’economiasi rivelano ogni giorno di più una palla alpiede, con dirigenti professionalmenteincapaci e mai sazi di emolumenti

La sfiduciaUno scoraggiamento generaleguadagna sempre più terreno ecomincia a serpeggiare l’idea che perl’Italia non ci sia più speranza

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16 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

#

EsteriReazione L’ostilità nei confronti degli stranieri è marcata in tutti i Paesi

Ue, l’onda alta del populismoche fa leva sull’immigrazioneSondaggio: euroscettici dovunque attorno al 20%

Le tendenze europeeL’inchiesta del Financial Times nei cinque Paesi europeicon il più alto numero di immigrati

SPAGNA

FRANCIA

GERMANIA

ITALIA

REGNOUNITO

83%

73%

72%

66%

60%

4,8 milioni

4,8 milioni

5,5 milioni

7,4 milioni

3,8 milioni

4,8 milioni

5,5 milioni

7,4 milioni

3,8 milioni

QUANTI RIDURREBBERO GLI AIUTIAI MIGRANTI DA ALTRI PAESI UE

%

Il numero di cittadiniextraeuropei che vivono nel Paese

Fonte: Eurostat

QUANTI VORREBBEROTOGLIERE POTERI A BRUXELLES:

66%

51%

43%

44%

56%

QUANTI VOTEREBBEROPARTITI EUROSCETTICI:

25%

18%

22%

19%

12%

La popolazionedei 5 Paesi consultatinel sondaggio rispettoa quella Ue

62,9%62,9%

77%

Quanti degli immigratiin Europa vivono

nei 5 Paesi esaminati

(dati marzo 2013)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BRUXELLES — La piantadella paura e della diffidenzaverso lo straniero dispiega lesue radici nell’Unione Euro-pea. E intacca l’albero degliideali europeisti. Questo rive-la un sondaggio commissio-nato dal quotidiano britanni-co Financial Times nei 5 Paesipiù importanti del continen-te. Per esempio: il 71% di tuttigli intervistati — italiani, te-deschi, britannici, francesi espagnoli — auspica che ilproprio governo riduca i be-nefici sociali concessi ai citta-dini di altri Paesi della Ue.Proprio come richiedono datempo partiti e movimentipopulisti. I più decisi su que-sta linea sono i britannici(83% del campione), i più ac-comodanti gli spagnoli (60%)preceduti dagli italiani (66%),mentre francesi (72%) e tede-schi (73%) seguono molto davicino la linea inglese. Proba-bilmente, se la domandaavesse riguardato i beneficiaccordati anche ai cittadiniextracomunitari e non solodella Ue, le percentuali sareb-bero state ancora più alte.

Il sondaggio — condotto su5.206 adulti — è come sem-pre «sterilizzato», cioè non siaddentra in tentativi di spie-gazione. Ma è intuibile losfondo da cui germoglianocerti sentimenti: dopo anni dicrisi economica, e di fortepressione migratoria, a tortoo a ragione c’è chi vede la pro-pria posizione sociale insidia-

ta da chi viene da «fuori».La diffidenza riguarda però

anche i valori dell’Europa, vi-sta sempre più come un’enti-tà lontana, iper-burocratica.Forse per questo, il 52% di tut-ti gli intervistati si augura chela Ue abbia «meno poteri diquanti ne ha ora». E qui, l’Ita-lia si rivela per una volta piùeuropeista degli altri: il 56%

dei suoi intervistati scartal’ipotesi, non vorrebbe cioèuna Ue dalle prerogative ri-maneggiate e un governo na-zionale rafforzato.

La traduzione in politica ditutti questi umori è la rispostaa un’altra domanda propostadal sondaggio: «È probabileche lei voti per un partito eu-ro-scettico nelle prossimeelezioni europee, nazionali, olocali?». «Sì, è probabile», ri-sponde il 19% del totale. E loripete poi in coro il 22% degliintervistati francesi, concitta-dini di Marine Le Pen. «Sì, èprobabile», risponde anche il25% degli intervistati britan-nici. E a sorpresa, sembra vi-cino a queste posizioni ancheun elettorato tradizionalmen-te europeista come quello te-desco (il 18% è incline a vota-re per gli euroscettici). Più omeno dello stesso parere glielettori italiani: il 19% rispon-de «probabile», il 9% «moltoprobabile», il 46% «improba-bile», il 31% «molto improba-bile» e così via. Coloro che so-no disposti a sostenere con-cretamente un partito euro-scettico sono dunque dimeno di quelli che sposano in

teoria certe battaglie populi-ste: evidentemente, senti-menti e umori faticano a tra-dursi in un voto, ma in Fran-cia non è più così e anche al-trove le cose potrebberocambiare. Come temono or-mai i leader della Ue.

Sugli scogli della diffidenzaverso lo straniero, pare in-frangersi quella che un tempoera celebrata come la solida-rietà comunitaria, fra tutti gli

abitanti della casa europea.Qui vale l’esempio della Ro-mania e della Bulgaria, en-trambi Paesi Ue ma finoranon ammessi completamentenell’area Schengen: da genna-io lo saranno, e i loro cittadiniavranno il diritto di lavorarein qualsiasi nazione della co-munità. Ma altri europei, aquanto pare, non sono d’ac-cordo con quest’apertura: il53% di tutti gli intervistati di-

La pauraDopo anni di crisieconomica e di fortepressione migratoria, atorto o a ragione c’è chivede la propria posizionesociale insidiata da chiviene da «fuori»

DONNE INCINTE NEL MIRINOORRORI DI GUERRA IN SIRIA

U n premio in sigarette se il cecchino centra lapancia della donna incinta. È questo l’ultimo

orrore dell’infinita guerra in Siria. A raccontarloun medico britannico, David Nott, rientratodopo aver trascorso alcune settimane sul campo.In base al suo racconto, rilanciato dal quotidianobritannico Times, i tiratori farebbero parte dellemilizie usate dal regime di Assad. Un’accusa nonprovata e sostenuta dalle voci raccolte tra lapopolazione. Nott ha affermato di aver soccorsonumerose donne vittime del fuoco dei cecchini.Inizialmente avevano ferite nella parte alta delcorpo, poi sono arrivate con proiettili che hannotrafitto i feti. Il medico ha parlato di due casi edha descritto la tattica dei cecchini come un giococrudele e assassino: «È un atto deliberato. Dopol’inferno c’è un altro inferno». Come altre storiedi guerra è difficile verificare se davvero si trattadi un modus operandi studiato ad hoc, cosìcome accertare chi siano i responsabili. Serve

molta cautela. Ma laguerra in Siria hagià mostrato ilpeggio. Quasi 150mila vittime,milioni di profughi,l’uso di armichimiche, stupridi massa eannientamento di

interi villaggi. Ha iniziato il regime di Assad,convinto di poter schiacciare l’opposizionepopolare, hanno risposto componenti dellaguerriglia. In particolare quelle vicine almovimento qaedista.I video su Internet raccontano di esecuzionisommarie, teste tagliate, torture. In alcuneoccasioni si è trattato di rappresaglie ad attacchidei nemici, in altre di vera pulizia etnica persvuotare le località fedeli allo schieramentoavversario. Guerriglia e terrore. Ieri, in unsobborgo a sud-est di Damasco, i ribelli hannodato l’assalto ad una postazione-chiave tenuta daun reparto composto da volontari sciiti arrivatida Libano e Iraq. Molti i caduti in quello chepotrebbe essere l’inizio di un’offensiva sullacapitale. Miliziani e insorti hanno impiegato,specie nei combattimenti all’interno delle città, i

cecchini. Famoso lo «sniper Mosca» protagonistadi molti agguati contro i soldati nelle vie diAleppo. Poi è apparsa una madre di famigliaentrata nella resistenza che si è fatta fotografareappostata con un fucile di precisione. Piùanonimi i tiratori lealisti, però altrettanto letalinel bersagliare i quartieri considerati ostili. Benpresto in molte strade sono stati stesi lenzuoli etendoni per ostacolare la visuale ai cecchini. Duriscontri si sono accesi per conquistare gli edificipiù alti. Per i civili andare in cerca di cibo eacqua è diventato come essere al fronte. I killersilenziosi non hanno risparmiato nessuno.

Una donna in movimento è diventata untarget. Una donna incinta un doppio target.E se hanno fatto centro — ha sottolineato ilmedico britannico — sono stati ricompensati.Tre giorni fa, poi, il tiro accurato di un ribelleha colto una preda importante: il generaleJema’a Jema’a, capo dell’intelligence siriananella regione orientale di Deir Al Zor. Unproiettile lo ha freddato. L’alto ufficiale si erafatto una fama «nera» per i supplizi inflittiagli oppositori catturati e il pugno di ferroimposto nella zona. Nulla di strano per ungenerale sospettato di aver avuto un ruolonell’attentato nel quale perse la vita l’expremier libanese Rafiq Hariri, nel febbraio2005.

@guidoolimpio© RIPRODUZIONE RISERVATA

di GUIDO OLIMPIO

La testimonianzaIl medico ingleseDavid Nott:«I cecchini ricevonoin premio sigarette»

Scontri I ribelli soccorrono un ferito ad Aleppo

In Grecia

Bambina ritrovata tra i nomadi«Cerchiamo la madre biologica»

ATENE — La bimba «del mistero» (foto),scoperta mercoledì dalla polizia grecainsieme a una coppia di rom che nonsono i suoi genitori, «non è stata rapita,né comprata», ma è stata affidata lorodalla madre biologica. Lo hannoaffermato i legali della coppia. «Si tratta diuna donna che non poteva crescerla e cheattraverso un intermediario l’ha affidata

alla coppia nel 2009, poco dopo la nascita», hanno spiegato.La madre biologica, una «straniera», hanno detto gli avvocati,è ricercata dalle autorità greche per verificare la versione dellacoppia che vive in un campo rom di Farsala, Grecia centrale.Secondo la polizia, i due hanno cambiato diverse volte la loroversione sulla provenienza della bimba di 4 anni.

Il conflitto senza fine

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Esteri 17#

Le tendenze europeeL’inchiesta del Financial Times nei cinque Paesi europeicon il più alto numero di immigrati

SPAGNA

FRANCIA

GERMANIA

ITALIA

REGNOUNITO

83%

73%

72%

66%

60%

4,8 milioni

4,8 milioni

5,5 milioni

7,4 milioni

3,8 milioni

4,8 milioni

5,5 milioni

7,4 milioni

3,8 milioni

QUANTI RIDURREBBERO GLI AIUTIAI MIGRANTI DA ALTRI PAESI UE

%

Il numero di cittadiniextraeuropei che vivono nel Paese

Fonte: Eurostat

QUANTI VORREBBEROTOGLIERE POTERI A BRUXELLES:

66%

51%

43%

44%

56%

QUANTI VOTEREBBEROPARTITI EUROSCETTICI:

25%

18%

22%

19%

12%

La popolazionedei 5 Paesi consultatinel sondaggio rispettoa quella Ue

62,9%62,9%

77%

Quanti degli immigratiin Europa vivono

nei 5 Paesi esaminati

(dati marzo 2013)

sapprova, e in Francia si arri-va al 63%. In Italia, i «no»scendono a quasi la metà: so-no il 38% del totale gli italianiche vogliono sbarrare i can-celli di Schengen a chi vienedall’Est. Meno dei francesi,certo: eppure non pochi, e an-che questo dato vorrà forsedire qualcosa.

Luigi [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso La quindicenne, che parla solo francese, era stata prelevata dal bus in gita scolastica ed espulsa in Kosovo

«Leonarda può tornarema senza la famiglia»Hollande scontenta tuttiLa ragazza rom: non ci penso neppure

Il presidente e la ragazzina.Lei che muove tutta la compas-sione possibile per una famigliacresciuta a elemosine. Lui che cimette tutto l’impaccio d’un lea-der in una questione troppo pic-cola per lui, e perciò enorme.L’affaire Leonarda si complica eieri François Hollande, cercan-do di risolvere questa grana del-la quindicenne kosovara nata eintegrata in Francia, eppureespulsa dalla gendarmeria il 9ottobre perché il padre avevafornito falsi documenti sul suostatus di rifugiato, come spessogli accade Monsieur Le Prési-dent ha rattoppato malissimo. Eva bene, ha concesso in tv dal-l’Eliseo, «la ragazza può tornarealla sua scuola, ma la famiglia sene resta in Kosovo». «Io nonrientro in Francia da sola — gliha risposto in lacrime di rabbiaLeonarda Dibrani dalla provvi-soria casa di Mitrovica, ormaidiventata un set televisivo —.Hollande non ha un cuore per lamia famiglia? Non ha pietà?».

Tra la sans papier e il senzapietà, ora è stallo. A pochi mesidal voto europeo, i consensi alminimo e il lepenismo in gran-de ascesa, l’affaire Leonardamette in crisi il governo di Pari-gi. E i francesi riscoprono che civuol poco a fare pure della Sen-

na un Mare Nostrum di migratiaffondati dalla burocrazia.«Abietta crudeltà». «Grave erro-re politico e morale». «Affrontoai nostri valori repubblicani».«Condotta indecente». «Indeci-sionismo da barzelletta». «Pre-mio agli imbroglioni». Da sini-stra e da destra, dagli studentiche manifestano in piazza da tregiorni e dallo stesso Partito so-cialista, che due ore dopo la di-chiarazione presidenziale rico-nosce come la ragazzina abbia

ragione, su Hollande è tiro albersaglio. «Qui mi sento unastraniera — gli piange in facciala giovane rom dal Kosovo —, ioe i miei fratelli abbiamo dirittoalla scuola francese». «Pensava-mo che Hollande fosse pronto aproteggere una famiglia — dicela mamma, Dzemila —. Darglimia figlia, no, non è possibile».«Se non si può tornare con lebuone maniere, lo faremo con laforza — minaccia papà Resat, 47anni —. Che ci sparino alla fron-

tiera…».Ventiquattro pagine di rap-

porto consegnate al presidentedal più popolare dei suoi mini-stri, Manuel Valls, il responsabi-le dell’Interno, danno ragionesolo formalmente a chi haespulso Leonarda: Resat Dibra-ni, nel 2008, disse alle autoritàd’essere scappato dalle persecu-zioni contro i Rom del Kosovo etacque sul fatto che, dal ’91, erainvece vissuto a Fano, dove sononati anche Leonarda e quattrodei suoi cinque fratelli. Le testi-monianze raccolte nella cittadi-na marchigiana non aiutano lafamiglia Dibrani: pur costretto avivere in una scuola abbando-nata, racconta il sindaco, Resatpreferiva mandare i figli a chie-dere l’elemosina, anziché ascuola, e quando gli fu trovatoun lavoro in fabbrica scelse di li-cenziarsi. Appena gli fu fatto ca-pire che gli sarebbero stati tolti iragazzi, se avesse continuato avivere in quel modo, se ne andòin Francia.

Ciò non toglie, riconosce oraParigi, che i poliziotti transalpi-ni potevano agire con «più di-scernimento» ed evitare l’arre-sto della ragazzina sullo scuola-bus, mentre andava in gita conla classe. Si sa che la scuola goded’una certa extraterritorialità, intutta la Ue, quando si tratta diperseguire le famiglie dei sanspapier. L’opinione pubblicafrancese, dicono i sondaggi, al65% è comunque contraria al ri-torno dei Dibrani. Anche Hol-lande lo è. Ma è socialista. Ed è iltestimonial, lo bacchetta perfi-no la ministra italiana dell’Istru-zione, Maria Chiara Carrozza,d’una Révolution che ha ricono-sciuto i diritti fondamentali del-l’uomo. Sua mamma, poi, facevapure l’assistente sociale…

Francesco Battistini© RIPRODUZIONE RISERVATA

A Mitrovica Leonarda Dibrani, 15 anni, parla ai giornalisti

Presidenziali Entro l’11 novembre serve un capo dello Stato

Le Maldive di nuovo nel caosLa polizia blocca le elezioni

di STEFANO MONTEFIORI

S embra di vederlo, il presidenteFrançois Hollande, mentre

maledice i funzionari che hanno sìapplicato la legge, ma con unaottusità tale da provocare protestedi strada e una figuracciainternazionale: sarebbe bastatoaspettare qualche ora, attendereil ritorno di Leonarda dalla gitascolastica, e di lei, dei suoi quattroanni di scuola, del suo ottimofrancese, nessuno avrebbe saputo

nulla. La sua espulsione sarebbestata uguale a tutte le altre 13.510espulsioni di Rom del 2013 (dato al31 agosto): accompagnata dalsilenzio o semmai dalla esibitasoddisfazione del ministro Valls,che caccia più Rom di Sarkozy eanche grazie a questi record èl’uomo di governo più popolaredi Francia. Sembra di vederlo,Hollande, mentre maledice il cieloperché gli tocca prendere unadecisione netta, attività chenotoriamente non ama preferendoper carattere e formazione politica

il tergiversare e il compromesso.Eppure stavolta il presidente dellaRepubblica si è superato. È riuscitoa inventarsi la più improbabiledelle terze vie, una soluzionepasticciata, un rimettersi nellemani di Leonarda affinché tiri fuorilei, Rom quindicenne, il coraggioche l’Eliseo non sa darsi.Hollande sperava forse di mostrarsiumano e fermo allo stesso tempo,un presidente moderno. Obiettivomancato: è sembrato piuttosto il recapriccioso delle fiabe.

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Quel coraggio che l’Eliseo non sa darsi

Non si è votato nelle Maldive.Neanche questa volta. Sembraproprio che l’arcipelago del-l’Oceano Indiano, meta di va-canzieri da tutto il mondo, nonriesca ad eleggere un nuovo pre-sidente dopo che MohamedNasheed, il primo capo di Statoeletto democraticamente nel2008, è stato costretto alle di-missioni 21 mesi fa. Da allora algoverno c’è il suo vice, Moha-med Waheed, ma la legislaturaormai volge al termine ed entrol’11 novembre è necessario tro-vare un successore.

Ieri, però, il voto è stato an-nullato un’ora prima dell’aper-tura dei seggi a seguito dell’in-tervento della polizia, che habloccato i membri della com-missione elettorale impedendoloro di trasportare il materialeper procedere alle elezioni. Ilpresidente della commissione,Fuwad Thowfeek, ha espressotutto il suo disappunto: «Siamoveramente preoccupati perquello che sta succedendo inquesto Paese, in qualche modola polizia pensa di essere sopradi noi e di poter dettare legge».

A trovare un nuovo presiden-te i maldiviani ci avevano giàprovato il 7 settembre scorsocon delle elezioni giudicate re-golari dagli osservatori interna-zionali ma annullate dalla CorteSuprema dopo il ricorso di uncandidato perdente che avevadenunciato la presenza di nomifalsi e di persone morte nei regi-stri degli elettori. La stessa Corteaveva stabilito che le nuove ele-zioni dovevano tenersi entrodomenica e aveva fissato alcunecondizioni da rispettare.

In pole positionper la nominaa capo dello Stato c’è sempre luiMohamed Nasheed, lo strenuo

difensore della democrazia in-carcerato 27 volte durante i 30anni di dittatura di MaumoonAbdul Gayoom. Il 7 settembre ilcandidato del partito democra-tico (Mdp) aveva ottenuto il45,45% dei voti distanziando dimolte lunghezze i suoi avversarima rendendo tuttavia necessa-rio un ballottaggio. L’impressio-ne degli osservatori è che si stiafacendo di tutto per impedire

che l’ex presidente, un convintoecologista considerato troppopoco islamico dai più radicali,possa governare nuovamente ilPaese. Ieri alcuni suoi sostenito-ri hanno occupato la stradaprincipale di Malé, bevendo tè,mangiando snack e masticandospezie: «La polizia controllaquesto Paese — hanno gridato— questo è un colpo di Stato».

Il portavoce delle forze del-l’ordine, Abdulla Nawaz, ha giu-stificato il blocco delle elezionidicendo che la lista degli elettoridoveva essere approvata da tuttie tre i candidati. Due di loro, in-vece, non avevano voluto firma-re l’elenco venerdì scorso, so-stenendo che fosse necessarioun’ulteriore verifica incrociatache però era impossibile a 24ore dal voto. Ad attuare la tatticadilatoria sono stati Yaamin Ab-dul Gayoom, fratello dell’ex dit-tatore Maumoon Abdul Gayoomche perse contro Nasheed nelleelezioni del 2008, e l’uomo d’af-fari Qasim Ibrahim, il politicoche ha contestato in tribunalel’esito del voto del 7 settembredopo essere arrivato terzo con il24% dei voti.

Ora, per evitare una crisi co-stituzionale, il presidenteuscente ha proposto di andarealle urne il 26 ottobre. Ma il Par-tito democratico invoca l’inter-vento della comunità interna-zionale che già guarda alla si-tuazione delle Maldive con cre-scente preoccupazione. India,Stati Uniti e Gran Bretagna han-no invitato ieri il Paese a proce-dere alle elezioni senza ulterioriritardi che mettono a rischio ilprocesso democratico.

Monica Ricci Sargentini@msargentini

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Il Paese Le Maldive sono unarcipelago dell’OceanoIndiano costituito da unaventina di atolli e da 1.192isole di cui 220 abitatePopolazioneGli abitanti sono 300 mila, al100% musulmani sunniti. Ilturismo rappresenta unquarto del PilColpo di StatoMohamed Nasheed (foto),primo presidente elettodemocraticamente, è statodeposto il 7 febbraio del2012

La scheda

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18 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Esteri 19

La storia «Quadro di famiglia» frugale sul Quotidiano del Popolo

Xi Jinping, cuore di mammaLa (dura) infanzia del capo«Riciclavo per lui le scarpe delle sorelle»

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

PECHINO — Anche l’imperscru-tabile Xi Jinping, segretario gene-rale del Partito comunista e presi-dente cinese, ha una mamma, na-turalmente. E la signora Qi Xin, 87anni, è appena uscita allo scopertocon un lungo articolo sulQuotidia-no del Popolo. Una pagina per ri-cordare il marito eroe della rivolu-zione, morto nel 2002, e il figliooggi sessantenne.

Ai lettori viene raccontato che lafamiglia Xi eracosì austera efrugale da rici-clare i vestitidei figli mag-giori ai più pic-coli. Un’accor-tezza che cono-s co n o a n c h emolti genitorioccidentali, maQi Xin e il mari-to compagno XiZhongxun ave-vano maschi e

femmine: e al ragazzino Jinpingpassavano le scarpe che non anda-vano più alle due sorelle maggiori.«Prima il papà le colorava di scuroperché sembrassero meno femmi-nili», scrive ora Qi. Non è un’assur-dità, bisogna pensare che negli an-ni Cinquanta calzature e vestitinella Repubblica popolare eranostandardizzati, simili per tutti. Le

scarpe dei ragazzi Xi erano di stof-fa.

L’articolo è una celebrazione diXi Zhongxun, eroe della rivoluzio-ne arrivato fino al rango di vice pri-mo ministro. In questi giorni ricor-re il suo centenario e si sono tenutegrandi commemorazioni: un con-vegno nella Grande Sala del Popoloper il quale è stato chiuso un gior-no il mausoleo di Mao sulla Tie-nanmen; un documentario a pun-tate della tv di Stato; una emissionespeciale di francobolli con il suovolto. Nel quadro di famiglia mam-ma Xi racconta che nel 2001, XiJinping non riuscì ad essere pre-sente alla festa per gli 88 anni delpadre, che sarebbe stata l’ultima.«Jinping era governatore del Fujianed aveva troppo lavoro da fare»,così scrisse una lettera nella qualesi impegnava a imparare dal carat-tere onesto e tollerante di Xi seniore dalla sua lealtà per il partito.«Quella lettera era la promessa delfiglio di un rivoluzionario di aderi-re per sempre allo spirito dei suoiantenati», commenta la signora Qi.

Qi Xin non è una sprovveduta, èstata anche lei una personalità dispicco nella nomenklatura. Ed èstata lei a spingere il figlio a pren-dere la via della politica. Ci fu unmomento nel quale Xi Jinping erastato sul punto di lasciare quellastrada per seguire la moglie, figliadi diplomatici, in Inghilterra. In-tervenne Qi Xin: e Jinping lasciò

invece la moglie. Si è risposato conPeng Liyuan, affascinante cantan-te. Questo, nell’articolo per il Quo-tidiano del Popolo, Qi Xin non loscrive e tralascia anche gli scontritra il marito Xi Zhongxun e i com-pagni al vertice del partito, non ri-corda che fu purgato e perseguitatodurante la Rivoluzione culturalemaoista, caricato su un camion e

messo alla berlina tra la folla diGuardie Rosse, con un cartello alcollo che lo indicava come «tradi-tore del partito». Però Qi cita l’elo-gio del marito pronunciato da Maodopo che il vecchio Xi era riuscito adomare una rivolta in Tibet senzausare la forza. Evitando di ricorda-re le sofferenze della sua famigliadurante la Rivoluzione culturale, la

signora ha dato un’altra prova delpiano di riconciliazione tra le ani-me del partito che sta seguendo ilfiglio presidente.

È anche un quadro con tocchi diumanità, per dimostrare che XiJinping, pur essendo un «principerosso», come si chiamano i figlidegli alti dirigenti della prima ora,è un uomo uscito dalla massa. E inquesto gioco di propaganda il pre-sidente cinese sta dimostrando diessere un gran maestro: a luglio,sorpreso da un temporale mentrevisitava un cantiere, si è rimbocca-

to i pantaloni fino alle caviglie, pernon inzaccherarli, proprio comefanno i lavoratori cinesi comuni.La foto ha avuto molto successo. Ericorda in modo impressionanteun’immagine del padre Xi Zhon-gxun che aveva fatto lo stessomentre ispezionava una fattorianel 1978. Continuità: un messag-gio chiaro da parte del nuovo lea-der della seconda economia delmondo.

Guido Santevecchi© RIPRODUZIONE RISERVATA

A passeggioIl presidente cinese Xi Jinping, 60anni, con la madre, Qi Xin, 87, apasseggio mano nella mano. Lasignora è «uscita allo scoperto» perraccontare sul quotidiano del Partitocomunista gli anni dell’infanzia delfiglio, mentre il marito Xi Zhongxun èstato celebrato a livello nazionalecon un documentario e un convegno

Il ricordo Qi Xin, 87 anni, mamma delpresidente cinese Xi Jinping, hapubblicato a proprio nome un lungoarticolo sul Quotidiano del Popoloper ricordare il marito, Xi Zhongxun,eroe della Rivoluzione scomparsonel 2002 e anche l’infanzia«frugale» del figlio

Biografia

Dimenticanze Nel pezzo non si fa cenno tuttavia alfatto che Xi Zhongxun fu «purgato»durante la Rivoluzione Culturale(sopra, l’ex vice premier con uncartello che dice: «Elemento antipartito»), mentre si racconta comeXi Jinping, da bambino, mettesse lescarpe vecchie delle sorelle

La provocazione La guru televisiva della cucina britannica

Nigella Lawson: le femministeci hanno distolto dai fornelli

LONDRA — Se una volta lefemministe bruciavano i reg-giseni, oggi dovrebbero con-segnare alle fiamme l’idea checucinare significhi piegarsi aun’idea sorpassata dell’esseredonna. Una certa dimesti-chezza con i fornelli è «essen-ziale per tutti, senza discrimi-nazione di sesso». La tesi ap-partiene a Nigella Lawson,chef televisiva di recente dive-nuta famosa per ildivorzio lampo dalcollezionista e im-prenditore CharlesSaatchi dopo unepisodio di violen-za (vera o simula-ta?) in pubblico.

Il femminismo,sostiene Nigella,ha privato una ge-nerazione di don-ne del «piacere dicucinare» : un pec-cato, perché ades-so non hanno ideadi dove cominciarea preparare qual-co s a d i b u o n o .«Era sicuramentegiusto che le don-ne nate come menegli anni Sessanta— ha sottolineatoNigella all’insertomensile dell’Ob-server sul cibo — non voles-sero sentirsi legate ai fornelli,ma le ramificazioni sono cheadesso cucinare incute timo-re. Questo non fa bene a nes-suno». Difendere la propria li-bertà e i propri diritti, ha pre-cisato, può significare ancheimparare a preparare un pastogustoso. «Trascorrere il saba-to pomeriggio tra i fornelliperché gli amici vengono a

cena non vuol dire venire me-no ad alcun ideale».

Per Nigella è un tema scot-tante. Il suo ricettario del2000, «Come essere una deadomestica», diventato un bestseller in mezzo mondo, avevaattratto una buona dose dicritiche. «Il titolo era stato let-to in maniera sbagliata», haricordato. «Non era mia in-tenzione dire che il posto del-

le donne fosse in cucina, mache la donna deve essere libe-ra di cucinare, se vuole, e difarlo bene, fare senza temereche questo induca la gente apensare che non sia una don-na emancipata». Erano anni,ricorda, in cui «la casa era es-senzialmente una fermata do-po il lavoro». Per lei, invece,cucinare ha sempre voluto di-re sentirsi più vicina alla fa-miglia, e non solo ai figli, masoprattutto alla madre e allasorella, morte precocementedi cancro. È da loro che ha im-parato l’arte. «Molte nostreconversazioni erano centratesu cosa avevamo intenzionedi cucinare e scrivere ricettariè un modo di continuare que-ste conversazioni».

Il discorso fila. Chissà cosane diranno le femministe cheper Nigella, bella, famosa epiena di successo, non hannomai provato grande simpatia.Sicuramente ricorderannoche far valere i propri dirittivuol dire anche non chiudersinel silenzio di fronte all’abu-so. Da Saatchi, fotografato inun ristorante con le mani at-torno al collo della moglie, hadivorziato, eppure sulla que-stione della violenza domesti-ca ha tenuto un profilo basso.Lei è femminista?, le ha chie-sto il giornalista dell’Obser-ver. «Credo che non ci sia bi-sogno di rispondere», ha af-fermato. «Certo che lo sono,ma allo stesso tempo sono in-timorita dalle critiche. Nonvedo come fare la cuoca e scri-vere libri di cucina possa esse-re considerato anti-femmini-sta».

Paola De Carolis© RIPRODUZIONE RISERVATA

CelebritàNigella Lawson, 53 anni,conduttrice tv e food writer digrande successo (pare che i libri leabbiano fruttato 20 milioni dieuro), è figlia di Sir Nigel Lawson,ex cancelliere dello scacchiere.Laureata a Oxford, ha avuto duefigli dal primo matrimonio. Hadivorziato dal secondo marito, ilcollezionista d’arte Charles Saatchi

RichiestaÈ stata la madre a chiedereal figlio di abbandonare laprima moglie per nonmettere a rischio la carriera

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20 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

CronacheIl ricordo In migliaia ai funerali della Garofalo, uccisa per aver «tradito» la ‘ndrangheta

Gli applausi, i fiori e le lacrimeL’omaggio di Milano a LeaDon Ciotti alla figlia Denise: non ti lasceremo mai sola

MILANO — Sono migliaia. Inmano un crisantemo o una ban-diera con il volto di Lea. Piangonoe applaudono di fronte a quella ba-ra di legno chiaro portata a spalladai ragazzi, i volontari dell’asso-ciazione Libera. Istituzioni e citta-dini insieme, nel giorno dei fune-rali laici dell’ex testimone di giu-stizia Lea Garofalo uccisa dal mari-to Carlo Cosco e dai suoi uomini.Per ricordare un caso di luparabianca a pochi passi dal Duomo.Per testimoniare alla figlia Denise,oggi 21enne, che il ricordo di quel-l’orrore è oggi memoria di una cit-tà intera. «Milano è in prima lineacontro tutte le mafie» dice Giulia-no Pisapia dal palco allestito inpiazza Beccaria.

Una «piazza dolce», per il sinda-co, dove in sottofondo suona lamusica di Fabrizio De Andrè e Vi-nicio Capossela. Dove risuonano leparole di Lea, scritte in una letteramai inviata al presidente della Re-pubblica: «Sono una madre dispe-rata che ha perso tutto e che è ri-masta sola assieme a sua figlia.Vorrei che lei rispondesse alle de-cine, forse centinaia di persone,che si trovano nella mia stessa si-tuazione». La commozione inse-gue gli applausi e i silenzi. «Non tilasceremo mai sola», grida don

Luigi Ciotti, il fondatore di Libera,a Denise, la ragazza sotto scorta.Lei ringrazierà poco dopo la cittàcon un breve audiomessaggio daun luogo protetto: «Per me è ungiorno triste, ma la forza me l’haidata tu. Se è successo tutto questoè stato solo per il miob e n e , e n o nsmetterò mai dir i n g r a z i a r t i .C i a o m a m -ma».Don Ciottih a i n s i s t i t o :«Oggi abbiamot a n t o d o l o r edentro, perchénon ce l’abbiamofatta a salvareLea», «una marti-re e testimone dilibertà che ha de-ciso di rompere il silenzio e il codi-ce della mafia: oggi siamo tutti ca-labresi e milanesi. Qui c’è l’Italia».

L’Italia dei volontari e dei giova-ni del presidio Lea Garofalo, chehanno seguito ogni udienza delprocesso. L’Italia delle istituzioniriunite, dagli assessori ai dirigentidelle forze dell’ordine, fino alle as-sociazioni e agli scout. Mario Cala-bresi, direttore della Stampa, por-ta a spalla il feretro insieme con Pi-sapia, don Ciotti e Nando Dalla

Chiesa. C’è il sindaco del pae-se natale di Lea, Petilia Poli-castro (Crotone), AmedeoNicolazzi, che promette diintitolarle un luogo della cit-

tà, mentre il pullman di suoi con-cittadini programmato nei giorniscorsi è rimasto in Calabria («trop-pe poche adesioni»). C’è ancheGianni Cuperlo, candidato alla se-greteria del Pd. Da Roma, arrivanole parole della presidente della Ca-mera Laura Boldrini («Una donnacapace di dare la vita per sottrarsialla schiavitù della ‘ndrangheta»)mentre una targa con il nome diLea viene scoperta davanti ai giar-dini di viale Montello a Milano,

dove si trovava il fortino dei Coscosgomberato dopo 30 anni d’illega-lità.

Lea Garofalo è stata rapita e uc-cisa la sera del 24 novembre 2009tra i locali dell’Arco della Pace.Aveva accompagnato la figlia De-nise dal padre a Milano. Era partitada Campobasso, dove sei mesi pri-ma il marito Carlo Cosco aveva giàtentato di ucciderla inviandole unkiller travestito da tecnico della la-vatrice. I resti di Lea sono stati tro-vati nel terreno di un’azienda a SanFruttuoso, alle porte di Monza, so-lo pochi mesi fa e grazie alla colla-borazione dell’ex fidanzato di De-nise, Carmine Venturino. Un orro-

L’omicidio Lea Garofalo(Photomasi) il 24novembre del 2009 èstata rapita, interrogata,uccisa e bruciata. I restisono ritrovati a SanFruttuoso (Monza) dopola testimonianza delfidanzato della figlia

Le condanne Per l’omicidio sono staticondannati all’ergastolo4 persone tra cui CarloCosco, suo ex compagnoe padre di sua figlia

La vittima

Il salutoIn alto, la folla aifunerali di Lea Ga-rofalo. Qui sopra,Giuliano Pisapia, asinistra, e donCiotti portano il fe-retro della donna(foto LaPresse, Pho-toviews)

Belgio

Cade aereo da turismoMorti 11 paracadutistiSono undici le vittime di un incidenteaereo avvenuto ieri in Belgio. A bordo diun velivolo precipitato, a causa deldistacco di un’ala, c’era un gruppo diparacadutisti che avrebbero dovutofesteggiare il compleanno di uno di loro.Nello schianto nella campagna di Namur,a Sud di Bruxelles, sono morti tutti: i dieciamici e il pilota del piccolo apparecchio daturismo, un Pilatus PC-6 Turbo Porter. Ilvelivolo era decollato intorno alle 15.30dall’aeroporto di Temploux. Pochi minutipiù tardi, la traiettoria dell’apparecchio hacominciato ad essere anomala ed è iniziatala prima picchiata. Quando sembrava chel’aereo stesse per riprendere un assettocorretto, l’ala destra si è staccata dallafusoliera e il Pilatus è caduto nuovamentein picchiata. Pochi istanti dopo, loschianto e l’incendio. Qualcuno, a bordo,ha provato a lanciarsi, ma senza fortuna.Le vittime facevano parte dello stesso clube avevano un’età compresa tra i 21 e i 40anni, in molti casi erano genitori di bimbiancora piccoli: il pilota era diventato padreper la seconda volta appena due giorni fa.

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LIBERAMENTE ISPIRATO ALLA GRAFIC NOVEL "IL BLU E' UN COLORE CALDO" DI JULIE MAROH EDITO IN ITALIA DA RIZZOLI LIZARD CON SALIM KECHIOUCHE AURELIEN RECOING CATHERINE SALEE BENJAMIN SIKSOUMONA WALRAVENS JEREMIE LAHEURTE ALMA JODOROWSKY SANDOR FUNTEK SCENEGGIATURA DI ADBELLATIF KECHICHE ADATTAMENTO E DIALOGHI DI ADBELLATIF KECHICHE & GHALYA LACROIX DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA SOFIAN EL FANIMONTAGGIO CAMILLE TOUBKIS ALBERTINE LASTERA SUONI JEROME CHENEVOY JEAN-PAUL HURIER FABIEN POCHET ROLAND VOGLAIRE PRODOTTO DA WILD BUNCH & QUAT’SOUS FILMS IN COPRODUZIONE CON FRANCE 2 CINEMASCOPE PICTURES VERTIGO FILMS RTBF (TELEVISION BELGA) CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL+ CINE+ FRANCE TELEVISIONS CON IL SUPPORTO DI EURIMAGES - PICTANOVO - CONSEIL REGIONAL NORD PAS-DE-CALAIS IN COLLABORAZIONE CON CNC

U N F I L M D I A B D E L L A T I F K E C H I C H E

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Cronache 21

Nepal

Escursionista di Udinedispersa a KatmanduSono ancora senza esito le ricerche di Franca Venturini,udinese di 65 anni dispersa dal 16 ottobre in Nepaldurante una spedizione di trekking nella Tsum Valley.Partita il 10 ottobre da Milano, viaggiava con un gruppodell’agenzia «Overland» guidato da Daniela Pulvirenti. Inuna ventina di giorni di cammino da Katmandu, ilgruppo avrebbe dovuto raggiungere il DephyudonmaGompa, uno dei monasteri più antichi della Valle dellafelicità, a quattromila metri. Quando Franca è scomparsail gruppo si stava spostando dal villaggio di Soti Kholafino a Machha Khola. I compagni di escursione l’hannopersa di vista ma, convinti che si fosse fermata a scattarequalche foto, non si sono allarmati. Poi, non vedendolaarrivare al punto di ritrovo nell’orario stabilito, si sonomessi in allarme e sono cominciate le ricerche, ancora incorso. Il suo berretto è stato ritrovato vicino a untorrente impetuoso: di Franca nessuna traccia. La donnapotrebbe essere scivolata in acqua, magari a causa di unmalore.

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La ricerca

In Italia sono 35 milai membri della MassoneriaSono 35 mila i membri italiani della massoneria. La piùgrande «obbedienza» è il Grande Oriente d’Italia (21.000membri), seguita dalla Gran Loggia degli Antichi, Liberi eAccettati Muratori — che, a differenza del Grande Oriente,ammette anche le donne — con 7.500 «adepti» e dalla GranLoggia Regolare d’Italia, l’unica riconosciuta dalla casamadre di Londra con 3.000. Ci sono poi decine di gruppiminori, tra cui alcuni riservati alle donne. Sono i numeripresentati ieri a Ferrara dal sociologo Massimo Introvigne alconvegno sulla massoneria «La croce e il compasso»organizzato da un gruppo di associazioni fra cui AzioneCattolica, Comunione e Liberazione e Rinnovamento nelloSpirito Santo. Il convegno ha celebrato il 30° anniversariodella Dichiarazione sulla massoneria della Santa Sede, del1983, che vieta ai cattolici l’iscrizione alla massoneria sottopena di esclusione dalla Santa Comunione. Il documento,firmato dall’allora cardinale Ratzinger, fu controfirmato daPapa Giovanni Paolo II e fa quindi parte del Magisteropontificio vincolante per tutti.

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Il caso Ai media francesi: resterà in Italia

L’avvocato di Priebke:«Accordo per seppellirloin un luogo segreto»

ROMA — La danza macabraintorno alla bara di ErichPriebke si è finalmente conclu-sa ieri, dopo otto giorni di purocaos, allo scadere dell’ultima-tum (le ore 18) imposto dal Pre-fetto di Roma, Giuseppe Peco-raro. Alle cinque della sera,dunque in leggero anticipo, Pa-olo Giachini, legale della fami-glia del nazista, ha dichiara-to:«Tutto risolto. Abbiamo tro-vato un accordo con le istituzio-ni per il luogo della sepoltura.Sarà un luogo segreto tra Italia eGermania che io non rivelo...».

Tomba top secret. In realtà,l’avvocato si è un po’ traditoparlando poi con la France Pres-se, rispondendo «sì» alla do-manda diretta se Priebke verràinumato in Italia. E ha dato an-che un altro indizio: «Il luogosarà segreto perché in questoPaese girano delinquenti cheimpunemente aggrediscono lesalme». Riferimento agli inci-denti di martedì scorso ad Alba-no Laziale. A meno di un depi-staggio, quindi, la salma del bo-ia delle Fosse Ardeatine, tuttoraparcheggiata nell’aeroporto mi-litare di Pratica di Mare, resterà

in territorio italiano. Tramontacosì l’ipotesi della tumulazionein Germania («Non abbiamoavuto nessuna telefonata daparte del legale della famiglia diPriebke e non ci è arrivata nes-suna richiesta», ha confermatoieri una fonte dell’ambasciatatedesca a Roma).

Quale sarà allora la destina-zione finale? Bocche cucite, co-m’è ovvio, in Prefettura e insoli-tamente riservato pure Giachini(«Di sicuro non sarà a Roma eprovincia perché c’è l’ordinanzadel Prefetto che lo vieta»). Po-

trebbe essere forseuna delle coloniepenali (Mamone,Isili e Is Arenas inSardegna, Gorgonain Toscana) o unodei comuni dell’Al-to Adige (Vipiteno,Termeno, Bressa-none) dove Priebkesi rifugiò con mo-glie e figli dopo laguerra. Non sarà in-vece Affile, soluzio-ne di cui pure si vo-

ciferava, il piccolo paese vicinoSubiaco sede del contestatissi-mo mausoleo dedicato al gerar-ca fascista Rodolfo Graziani: Af-file è in provincia di Roma. Chiauspicava, infine, la dispersionein mare delle ceneri rimarrà de-luso: «Il signor Priebke non saràcremato — ha concluso Giachi-ni soddisfatto —. Abbiamo ot-tenuto il rispetto della salma edei sentimenti di parenti e ami-ci. Dopo la tumulazione si terràuna piccola cerimonia per i fa-miliari». Storia chiusa, si spera.

Fabrizio Caccia© RIPRODUZIONE RISERVATA

Modena Chiusa in bagno durante una festa in una villetta con piscina. Uno faceva il palo a turno

Stuprata a 16 annida cinque suoi amici«Poi si vantavano»I ragazzi sotto accusa sono tutti liberi

re valso quattro ergastoli in Appel-lo per sequestro di persona,omicidio e distruzione di cadaveree una pena appena più lieve per ilpentito Venturino. Per la leggequello di Lea Garofalo, figlia e so-rella degli ex boss di Petilia Polica-stro (Crotone) e compagna delproprio carnefice, non è un delittodi ’ndrangheta. Nonostante glisforzi degli investigatori è statoimpossibile contestare l’aggravan-te mafiosa. Ma da ieri il sacrificio ela ribellione di Lea sono storia diMilano.

Cesare GiuzziGiacomo Valtolina

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Il messaggio«Per me oggi è ungiorno triste ma laforza me l’hai datatu e non smetteròmai di ringraziarti»ha detto Denise

DAL NOSTRO INVIATO

MODENA — Chi li ha vistientrare venerdì pomeriggionella caserma dei carabinieriracconta di occhi bassi, visitirati, un fare dimesso. Rac-conta di cinque ragazzi(quattro diciottenni e un di-ciassettenne), modenesi, in-censurati, alle spalle fami-glie benestanti, studenti indifferenti licei della città,che forse soltanto ora (macomunque tragicamente ecolpevolmente tardi) co-minciano a intuire il maleche hanno fatto a una ragaz-za di 16 anni, studentessacome loro e probabilmenteanche amica fino a quellaterribile notte in quel bagno,nella villetta con piscina cheguarda i tetti di Modena, inquella che doveva essere unafesta di compleanno di fineestate e si è invece tramutatain una lunga violenza digruppo.

Uno a fare da «palo» fuoridal bagno. Gli altri a darsi ilcambio. Addosso a quellaragazzina che a forza di alcol(«L’hanno indotta a beresvariati drink» scrivono i ca-rabinieri) aveva perso i pun-

ti di riferimento, la capacitàdi difendersi: alla completamercé di quelli che pensavafossero amici e che invece, ingruppo, si sono tramutati instupratori. Chi li ha visti en-trare venerdì pomeriggio incaserma assicura che sulleloro facce stravolte, in attesadi sottoporsi all’esame delDna (un tampone salivareche li potrebbe definitiva-mente incastrare), non c’erapiù traccia di quei ghignibeffardi e di quell’aria da vi-telloni con cui — come rac-contano ora gli investigatori— avevano «celebrato»quella notte la violenza sullasedicenne, vantandosi con icompagni e ironizzando sul-la più che comprensibile di-sperazione della vittima.

I carabinieri non hannodubbi nel ripercorrere il cal-vario della sedicenne e nelricostruire le responsabilitàdei cinque. L’accusa è di vio-

lenza sessuale di gruppo ag-gravata: i ragazzi rischianopene tra i sei e i dodici anni.Contro di loro, a sentire gliinvestigatori, una montagnadi elementi: a cominciaredalla denuncia presentatasubito dopo la festa dalla vit-tima e dai suoi genitori; a se-guire , unaserie di testi-m o n i a n z eche avrebbe-ro confer-m a t o l os q u a l l i d og i o c o d isquadra deic i n q u e a idanni dellasedicenne;infine, l’esitodelle visitemediche che«hanno for-nito un preliminare riscon-tro alla fondatezza delle ac-cuse».

Eppure, nonostante lagravità del reato e la pesan-tezza di un’eventuale con-danna (della vicenda si stan-no occupando la Procura diModena e quella del Tribu-nale dei minori di Bologna),i presunti aggressori sono erestano a piede libero. Nei

loro confronti, per adesso, èscattata soltanto una denun-cia. Cosa che non ha manca-to di alimentare polemiche:«Il fatto che siano ancora li-beri di girare per la strada —ha commentato il presidentedell’Osservatorio sui dirittidei minori, Antonio Marzia-le — è la conferma che inItalia troppo spesso la leggeresta sulla carta, è uno schi-fo...».

Di quella notte dell’orroresono ancora tanti i dettaglida mettere a fuoco. A quantosi è appreso, sarebbero staticirca una ventina i parteci-panti alla festa e gli investi-gatori stanno cercando dicapire se vi è stata anche unasorta di omertà di gruppodopo lo stupro, venuto allaluce solo grazie alla denun-cia della vittima. Alla seratapartecipavano anche altre

studentesse. Possibile chenessuna si sia accorta di nul-la? O forse c’è chi ha taciutoper paura di ritorsioni? A la-sciare sconcertati non è soloil legame di amicizia che le-gava la vittima ai suoi pre-sunti aggressori quanto ilsenso di vuoto pneumaticoche emana dal comporta-mento dei cinque sotto ac-cusa: «Consumata la violen-za — è scritto in una nota deicarabinieri — i giovani si so-no comportati come nullafosse».

Francesco Alberti© RIPRODUZIONE RISERVATA

I precedenti

La «notte bianca» che diventò tragedia

Derisa dai bullisi toglie la vita

A FanoIl 25 giugno del 2011, a Fano,Angela di 15 anni durante la«notte bianca» sostiene diessere stata trascinata inspiaggia, portata dietro uncapanno e violentata a turnoda un «branco». I carabinieriaccusarono tre ragazzi, allorasedicenni e studenti liceali, diCittà di Castello che il 13novembre comparirannodavanti al gip dei minori chedeciderà se rinviarli a giudizio

In ItaliaIl 5 gennaio, Carolina Picchio (inalto), 14 anni, ritorna a casa conil padre dopo aver partecipato auna festa a Sant’Agabio(Novara). Qualche ora dopo sisuicida. Si ipotizza sia statavittima di cyberbullismo. Sulcaso sta indagando la procuradei minorenni di Torino

OmertàIn casa c’erano circa ventipersone e diversegiovani: ma nessunaquella sera ha detto nulla

Gli alcoliciI presunti aggressoriavrebbero indotto a berel’amica, rendendola cosìincapace di difendersi

Il testamento Il video di Erich Priebke

FONDAZIONE SIGMA-TAULargo Arenula, 26 - Roma - Tel. +39 06.95942405Fax +39 06.5913047 - www.fondazionesigmatau.it

PROF. ROGER FOO MDDept. of Cardiovascular Medicine,Cambridge University, UK CardiovascularResearch Institute and Genome Institute of Singapore

ROMA 22OTTOBRE

ORE 11:30 AULA VIII PADIGLIONEPOLICLINICO UMBERTO IVIA DEL POLICLINICO, 155 / ROMA

CoordinaPROF.Francesco FEDELEDIRETTORE DELLA 1A CATTEDRA DI CARDIOLOGIAFACOLTÀ DI MEDICINA UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA

FIRENZE 24OTTOBRE

ORE 11:00 AULA DIDATTICA 303CENTRO DIDATTICO MORGAGNIVIALE MORGAGNI 40-44 / FIRENZE

CoordinaPROF.Gian Franco GENSINIPRESIDENTE DEL COSSUM COMITATO CONSULTIVODELLA SCUOLA DI SCIENZE DELLA SALUTE UMANA

THE CARDIAC EPIGENOME IN HEALTH AND DISEASE

LEZIONI SULLA MEDICINA DELLA COMPLESSITÀ 2013

in collaborazione con

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22 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Cronache 23

Aspen Convegno al Cern

«Soldi e libertà,così la scienzaproduce innovazione»

DAL NOSTRO INVIATO

GINEVRA (Svizzera) — Dovremo cambiare alla radicel’idea che abbiamo della ricerca scientifica. Di come portarlaa essere innovazione, cioè ad arrivare ai cittadini, all’indu-stria, al mercato. Perché «in Europa non siamo molto bravia fare in modo che la scienza diventi innovazione», secondoAlice Dautry, presidente dell’Istituto Pasteur di Parigi. Spes-so siamo legati all’idea di piano quinquennale dall’alto, manon funziona: non ha prodotto risultati in Unione sovietica,non produce risultati quando sono i governi e la politica ascegliere la specificità del lavoro scientifico. Dovremo la-sciare che scienza e creatività si sviluppino dal basso, na-scano dalla libertà di chi fa ricerca.

A una conferenza internazionale di scienziati organizzatadall’Aspen Institute Italia a Ginevra, presso la sede del Cern,si è detto che questa è una delle cose che si possono impara-re dalla Silicon Valley. Ma che il concetto vale anche per ciòche produce Google e per quello che fa lo stesso Cern, il gi-gantesco centro di ricerca europeo che ha portato all’indivi-duazione del bosone di Higgs e che è forse l’esempio piùgrandioso di Big Science, di grande investimento (otto mi-liardi di franchi svizzeri) effettuato con denaro pubblico. «Èsbagliato contrapporre Big Science e Small Science, quellodi cui abbiamo bisogno è l’ecosistema», ha riassunto Mi-chael Turner dell’università di Chicago e presidente dellaAmerican Physical Society. Che sia un ecosistema di vici-nanza fisica tra ricercatori come in California o di vicinanzavirtuale attraverso Internet non cambia molto.

Al fondo, la questione è conosciuta: meglio grandi inve-stimenti in grandi centri, sulla ricerca di base, effettuati ine-vitabilmente dallo Stato, o meglio lasciare che la ricerca cor-ra da sola, trovi finanziamenti privati e si concentri soprat-tutto sulle applicazioni per essere vicina al mercato? La no-vità sta nella centralità che la scienza e l’innovazione hannoassunto nel mondo moderno. Per esempio: l’iPhone nonsarebbe mai esistito se alla base non ci fossero scoperte

scientifiche per lo più fi-nanziate dal governoamericano; ma non sa-rebbe nemmeno mai esi-stito se non ci fosse statoSteve Jobs a capire comemetterle insieme e a crea-re un mercato che primanon esisteva. Come si ri-solve il contrasto? La ri-

sposta ovvia è che grande e piccolo, pubblico e privato, ri-cerca di base e ricerca applicata devono andare assieme. Ilguaio è che non si tratta di rapporti pacifici.

«I grandi progetti pubblici non necessariamente vannod’accordo con il privato — ha sostenuto William Haseltine,uno dei pionieri della ricerca sul genoma umano in concor-renza proprio con il governo americano —. Nel nostro casoil settore pubblico provò con tutte le sue forze a distrugger-ci. Ci vedeva come concorrenti». La risposta tracciata nel se-minario Aspen si può riassumere nella necessità di lasciareche gli scienziati siano liberi ovunque lavorino. «Anche laBig Science deve essere organizzata in modo light — ha det-to Fabiola Gianotti, una delle protagoniste del lavoro delCern sul bosone di Higgs —. Da noi è l’idea a guidare il lavo-ro». La stessa Google chiede ai suoi scienziati di fare ricercaanche su filoni laterali a quelli principali, di loro scelta.

In parallelo, la ricerca deve avere rapporti sempre piùstretti con l’industria, in particolare in un momento in cui«l’ecosistema si sta erodendo», ha sostenuto Richard Mul-ler, fisico della University of California: i finanziamentipubblici non solo sono in calo, in America, ma per averli or-mai occorre chiedere a Washington, mentre una volta l’au-tonomia finanziaria e quindi la libertà di ricerca erano mol-to maggiori. Oggi, le «idee folli» le finanzia più probabil-mente un privato, ha sostenuto Alberto Sangiovanni Vin-centelli, famoso investitore della Silicon Valley.

Danilo Taino@danilotaino

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La storia Livornese, ex campionessa regionale di salto in lungo, sventa lo scippo di un’anziana a Pisa e diventa un’eroina

Ilaria, studentessa-atletarincorre il ladro e lo bloccaLa 22enne: «Non ditemi brava, ho agito d’istinto»

LIVORNO — Ilaria ha un esame fon-damentale per la sua laurea in Veterinariae non riesce studiare. La cercano ovun-que e ogni ora, al telefonino di casa, alcellulare, su Internet, persino a casa. Tut-te persone che dicono d’esserle amiche,le fanno i complimenti, le promettonomedaglie ed encomi, la chiamano eroina(quando va bene) oppure Wonder Wo-man e donna bionica (quando va male),le manifestano un entusiasmo a volte unpo’ morboso del quale lei, Ilaria Cariello,22 anni, livornese, studentessa all’Uni-versità di Pisa e campionessa di atleticaleggera, farebbe volentieri a meno. Il sin-daco Alessandro Cosimi (Pd) l’ha indica-ta pubblicamente come esempio da se-guire, il prefetto Tiziana Costantino comesimbolo che fa onore al genere femmini-le. E giù una raffica di elogi, panegirici,encomi di politici, femministe, sociologie giuristi.

«Ho fatto solo il mio dovere e tuttoquesto clamore mi fa star male. Dimenti-catevi di me, per favore, io non voglio némedaglie né premi e neppure lodi sperti-cate. Chiedo solo d’essere lasciata in pa-ce», risponde la studentessa.

Vox clamantis. Ormai Ilaria non è solol’eroina trasversale di Livorno e di Pisa,ma sul web è ormai un personaggio miti-co da quando il tam tam mediatico hasvelato la sua «impresa»: l’aver acciuffatoun ladro che aveva appena borseggiatouna vecchietta, dopo averlo rincorso nel-le vie di Pisa, averlo placcato come si fanel rugby e spedito, con un paio di colpistile arti marziali, all’ospedale con il nasorotto e qualche costola fratturata. «Ed èquesta la cosa che mi dispiace di più —spiega Ilaria, quasi commossa — perchéio a quel signore, se pur scippatore, nonvolevo fare male.Quando l’ho bloc-cato a un cer topunto ho avuto lasensazione chefosse armato e al-lora, per paura elegittima difesa,ho tentato di im-m o b i l i z z a r l o .Quando l’ho vistoall’ospedale e gliho sentito dire cheaveva rubato per-ché non aveva soldi ci sono rimasta ma-lissimo».

È una ragazza in gamba, Ilaria, dolcis-sima, sensibile e generosa. Altro che su-perwoman. Quando, dopo una lezioneall’università, ha sentito gridare quel-l’anziana donna e ha visto il malviventenon ci ha pensato due volte a rincorrerlo,con tutto (tantissimo) fiato che aveva incorpo. Dimenticando che quell’uomopoteva nascondere una pistola e un col-tello. «Mi è venuto d’istinto, ho gettato li-bri e borsa e mi sono messa a correre,non potevo permettere una cosa così —racconta — ma non mi sembra proprio diaver fatto nulla di straordinario. Non mipiace tutto questo clamore, questa vogliadi farmi diventare un personaggio da fu-metti».

Lo scippatore, un cinquantenne, pri-ma dell’arresto è stato trasportato al-l’ospedale malconcio con il naso rotto,tre costole incrinate e fratture a entrambii mignoli. «L’ho picchiato più per paurache per coraggio — spiega Ilaria —. Misono ricordata di quel corso di autodifesache ho frequentato qualche anno fa, perònon volevo fargli così male».

Il popolo del web la pensa in modo di-

verso. E ieri non passava minuto che i so-cial network non fossero invasi da frasi diapprovazione per quel «ko meritatissi-mo». Che a Ilaria non sono piaciute. Cosìha deciso di scrivere un post su Facebookper cercare di spegnere quei fastidiosi ri-flettori che la stanno accecando e non lafanno studiare. «Ciao amici! Vi chiedo un

favore. Non pensavo che la cosa prendes-se una piega così su larga scala, io ho solofatto quello che chiunque di noi dovrebbefare in queste situazioni. Quello che avevoe ho intenzione di fare è mandare un belmessaggio che spero sia arrivato. Sonolusingata da tutte le vostre belle parole, ilmio gesto però era per far riflettere... non

per farmi dire “brava”. Premi e medagliedevono andare a ben altre persone».

Messaggio recepito? «Ilaria sindacosubito», uno degli ultimi messaggi sulweb.

Marco [email protected]

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Veterinaria Nata a Livorno,ventidue anni fa,Ilaria Cariello(sotto, in una fototratta dal suo profiloFacebook), studiaalla facoltà diVeterinaria a Pisa.È anche un’atletanelle specialità delsalto in lungo e delsalto triplo

Lo scippoVenerdì mattina harincorso unoscippatore cheaveva derubatoun’anziana in unastrada nel centrodi Pisa. Dopoaverlo raggiunto,l’ha bloccato eplaccato con unapresa da rugbista.Il rapinatore èfinito all’ospedale

Le reazioniLa storia si èdiffusa su Internet.Su Facebook Ilariaha scritto di nonvoler esserechiamata «eroina»

La vicenda

In azioneIlaria Cariello,

22 anni,prende

la rincorsadurante unacompetizio-

ne di saltoin lungo:

la giovanelivornese,

studentessadi Veterinariaall’università

di Pisa,gareggia peri colori della

società«AtleticaLivorno»

(fotoda Facebook)

Il pioniere del genoma«Nel nostro casoil settore pubblico ci hacontrastato, ci vedevacome concorrenti»

Genova

Due balene nel portoDue balenottere entrate nel porto di Genova a Multedosono state aiutate dall’equipaggio di unamotovedetta della Guardia di Finanza a riprendere illargo. I cetacei, disorientati, rischiavano di spiaggiarsi e aloro volta rappresentavano un pericolo per le altre navi.

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24 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Cronache 25

L’allarme Il nostro Paese è il più colpito d’Europa. Dall’inizio del Novecento ci sono stati 12.600 morti e oltre 700 mila dispersi, feriti e sfollati

Quei 52 miliardi persi nell’Italia che franaE il governo al territorio dà solo 30 milioniI danni calcolati dal 1951 al 2009. Aree a rischio ospitano 6.251 scuole e 547 ospedali

Ma è questo il modo di ren-dere omaggio alle vittime diquella strage provocata dall’in-sipienza, dalla sciatteria, dallasuperficialità con cui fu trattatala natura? Non ci sono soldi perdifendere oggi il fragile suolonazionale, dice la legge di stabi-lità. Punto. Discussione chiusa.E la cosa pare non avere scanda-lizzato nessuno.

Eppure, come ricorda ErmeteRealacci chiedendo al governo ealla maggioranza un radicale ri-pensamento perché «la messain sicurezza del territorio è lasola Grande opera assoluta-mente indispensabile al Paese»,la commissione Ambiente dellaCamera aveva votato all’unani-mità (all’unanimità!) una riso-luzione bipartisan, sottoscrittada tutti i gruppi politici, chechiedeva di fare finalmentemolto, ma molto di più. A parti-re da uno stanziamento «pari adalmeno 500 milioni annui». Nearriveranno 16 volte di meno.

Un azzardo. Perché i numeriricordati nella risoluzione nondovrebbero far dormire di not-

te. In Italia, vi si legge, «le aree aelevata criticità idrogeologica(rischio frana e/o alluvione)rappresentano circa il 10 percento della superficie del terri-torio nazionale (29.500 chilo-metri quadrati) e riguardanol’81,9 per cento dei comuni(6.633); in esse vivono 5,8 mi-lioni di persone (9,6 per centodella popolazione nazionale),per un totale di 2,4 milioni difamiglie; in tali aree si trovanooltre 1,2 milioni di edifici e piùdi 2/3 delle zone esposte a ri-schio interessa centri urbani,infrastrutture e aree produtti-ve».

Non bastasse, «la pericolosità

degli eventi naturali è senzadubbio amplificata dall’elevatavulnerabilità del patrimonioedilizio italiano: oltre il 60 percento degli edifici — circa 7 mi-lioni — è stato costruito primadell’entrata in vigore della nor-mativa antisismica per le co-struzioni e, di questi, oltre 2,5milioni risultano in pessimo omediocre stato di conservazio-ne e, quindi, più esposti ai ri-schi idrogeologici».

Di più, «il progetto Iffi (In-ventario dei fenomeni franosiin Italia), realizzato dall’Ispra edalle Regioni e Province auto-nome, ha censito ad oggi oltre486 mila fenomeni franosi, il 68

per cento delle frane europee siverifica in Italia. Inoltre, il mini-stero dell’Ambiente e della tute-la del territorio e del mare, sullabase dei dati dell’Ispra, ha valu-tato che il costo complessivo deidanni provocati dagli eventifranosi e alluvionali dal 1951 al2009, rivalutato in base agli in-dici Istat al 2009, risulta supe-riore a 52 miliardi di euro, quin-di circa un miliardo di euro al-l’anno e, complessivamente,più di quanto servirebbe per re-alizzare l’insieme delle opere dimitigazione del rischio idroge-ologico sull’intero territorio na-zionale, individuate nei pianistralcio per l’assetto idrogeolo-

gico e quantificate in 40 miliar-di di euro».

Ancora: «La gravità del pro-blema appare altresì evidente,se si pensa che, a partire dal-l’inizio del secolo scorso, glieventi di dissesto idrogeologicogravi in Italia sono stati oltre4.000 e hanno provocato ingen-ti danni a persone, case e infra-strutture, ma, soprattutto, han-no provocato circa 12.600 mor-ti, mentre il numero dei disper-si, dei feriti e degli sfollatisupera i 700 mila».

E le cose, anche se la memo-ria collettiva pare avere già di-menticato i disastri e i lutti piùrecenti che hanno colpito alNord e al Sud, da Vicenza aGiampilieri, da Soverato a Ge-nova, vanno peggiorando: «Glieffetti conseguenti ai cambia-menti climatici in atto sono or-mai tali che gli eventi estremi inItalia hanno subito un aumentoesponenziale, passando da unocirca ogni 15 anni, prima deglianni 90, a 4-5 l’anno».

Ad essere a rischio sono an-che moltissimi edifici pubblici.Spiega il rapporto Ance-Cresmesullo «Stato del territorio italia-

no nel 2012» che nelle aree adelevata criticità idrogeologica(poi ci sono quelle esposte aipericoli sismici) «rientranocomplessivamente circa 6.800edifici, di cui 6.251 scolastici e547 ospedalieri». Particolar-mente vulnerabile appare la si-tuazione delle scuole in Campa-nia dove a rischio di smotta-menti, frane e alluvioni sonoaddirittura 1.017: un sesto diquelle italiane.

E siamo al tema: è megliospendere più soldi «dopo»,piangendo morti e dispersi, o èmeglio spenderne di meno«prima» puntando sulla pre-venzione? La risposta è ovvia. Oalmeno così la pensano, a paro-le, tutti coloro che hanno firma-to in questi mesi mozioni sul te-ma. Dal forzista Renato Brunet-ta al democratico Roberto Spe-ranza, dal montiano SalvatoreMatarrese al vendoliano Ales-sandro Zan, dalla leader di Fra-telli d’Italia Giorgia Meloni algrillino Samuele Segoni… In-somma tutti, ma proprio tutti.Ma poi, al momento di stringe-re…

Gian Antonio Stella© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cifreD’ARCO

Fonte: ministero dell’Ambiente, Ispra, Ance-Cresme, Iffi

Friuli V. G.

Trento

Veneto

Piemonte

Liguria

Lombardia

E. Romagna

Marche

AbruzzoUmbria

Lazio

Toscana

Basilicata

Puglia

CalabriaSicilia

Sardegna

Molise

Campania

1.212

1

1.606

1.550

3.097

470

2.114

955

899243 2.542

89992

614306

830*277*

1.157409

1.309372

2.598504

131540

2001.277

136836

Valled'Aosta

74556

4.315

Comuni a rischio Area coinvolta (in kmq)

*dati provvisori

201

327

232

929

245

294

307

1.049

222

Bolzano4846

6.633I comuni a rischio idrogeologico

24,9%con areefranabiliì

18,6%con aree

alluvionabili

38,4% con aree franabili e alluvionabili

486 milaI fenomeni franosi dal 1900 a oggi

12.600Le vittime

provocate dal dissesto

idrogeologico

52 mld Il costo

complessivo dei danni causati dalle frane dal 1951 al 2009

5,8 milioniLa popolazione chevive in aree a rischio

29.517 kmqL’estensione delle aree ad alta criticità

81,9%del totale

Di cui

Aree franabili

Aree alluvionabili

17.254 kmq

12.263 kmq

I cambiamenti climaticiGli eventi estremi legati aicambiamenti climatici in attohanno subito un aumentoesponenziale, passando dauno ogni 15 anni prima del1990 agli attuali 4 o 5 all’anno

In VenetoNel novembre del 2010 ilVeneto viene colpito da unaviolenta alluvione. La provinciadi Vicenza (foto in alto) è la piùcoinvolta: 121 i comuniinteressati, disagi, paralisi,scuole e negozi chiusi, gente

bloccata in casa. Molte impreserimarranno bloccate persettimane. Un miliardo la stimadei danni nella regioneIn SiciliaNell’ottobre del 2009 unnubifragio si abbate nelMessinese: frane e crolli neicomuni Scaletta Zanclea eGiampilieri (foto sopra), dove imorti sono 34. Città isolate,strade e ferrovie interrotte

Disastri

Il voto ignoratoLa commissione Ambientedella Camera aveva votatoall’unanimità finanziamentiper 500 milioni annui

SEGUE DALLA PRIMA

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26 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Cronache 27

Tendenze I ricercatori: Facebook e Twitter stanno annullando le distanze tra persone sconosciute

I sei gradi di separazione? Con i social network sono diventati treDue persone. Tre interazio-

ni. È questa la distanza che se-para ognuno di voi e un pesca-tore della Cambogia. O un ri-cercatore dei laboratori del Po-lo Sud.

Il mondo è diventato «in-credibilmente piccolo». Infretta. E più di prima. Tantoche uno studio della NationalChiao Tung University diTaiwan — che uscirà a genna-io sulla rivista Computers inHuman Behavior — quasi di-mezza i «gradi di separazione»tra le persone. Dai sei ipotizza-ti dal sociologo americanoStanley Milgram ai 3,2 calcola-ti da Eman Yasser Daraghmi eShyan-Ming Yuan.

A ridurre le distanze, so-stengono i due ricercatori, so-no i social network. Facebook,

su tutti. E la cifra arriva pro-prio dopo aver analizzato leinterazioni di 950 milioni diutenti della piattaforma fon-data da Mark Zuckerberg. Nonsolo. Per evitare un risultato«sporco», Daraghmi e Yuannon hanno tenuto conto deiprofili doppi e degli accountdelle celebrità. Risultato: unitaliano — ma anche un fran-cese, un tedesco e un cinese —è collegato a un abitante del-l’Isola di Pasqua attraversouna catena di conoscenze

composta da un paio di «inter-mediari».

Due anni fa un altro studioaveva ridotto i gradi di separa-zione a 3,74. Un gruppo di ri-cercatori italiani del Labora-tory for web algorithmics del-l’Università degli Studi di Mi-l a n o , c o o r d i n a t o d aSebastiano Vigna, ha studiatoper un mese 69 miliardi di in-terazioni virtuali di 720 milio-ni di utenti. Scoprendo, per laprima volta con metodi rigo-rosamente scientifici, chemolto era cambiato dal 1967,da quando Milgram aveva in-trodotto la «Teoria del mondopiccolo».

A confermare la tendenzac’è anche un’altra ricerca ap-pena pubblicata dalle Univer-sità del Michigan (Stati Uniti)

e Aberdeen (Regno Unito).Usando complessi modellimatematici per analizzare ladiffusione della peste del 14°secolo in Europa gli studiosihanno scoperto che la «Teoriadel mondo piccolo» è un «fe-nomeno del tutto moderno»,

iniziato timidamente «con ildiffondersi del trasporto fer-roviario» e scoppiato «conl’introduzione dei socialnetwork».

«Ma bisogna sempre tenerepresente che, soprattutto nel-l’era virtuale, meno gradi di

separazione non vogliono direche effettivamente si conosco-no sempre più persone anchenel mondo reale», spiega Se-bastiano Vigna, ora professoreassociato di Informatica allaStatale di Milano. «Un contosono gli amici veri, quelli chepoi magari hanno una connes-sione con noi anche su Face-book. Un altro sono le decinedi conoscenti virtuali, ma dicui spesso ignoriamo tutto».

È, questo, un problema im-portante per chi cerca di capire

quanto e come è connesso ilmondo. «Nonostante i miliar-di di dati a disposizione, nonabbiamo ancora idea di quan-to i rapporti virtuali incidanosul calcolo della “distanza” trale persone», precisa Vigna.

Da Facebook a Twitter, perVigna è «altamente probabile»che i gradi di separazione sullapiattaforma dei cinguettii sia-no ancora meno. «Su Face-book c’è bisogno dell’intera-zione di entrambe le persone,su Twitter, invece, uno può se-guire un’altra persona che asua volta può ignorarla». Il fu-turo cosa ci riserva? «Di certonon scenderemo sotto i tregradi di separazione», sostie-ne il docente di informatica.Spegnendo l’illusione, diqualcuno, di un pianeta basatosull’unico grado di separazio-ne.

Leonard Berberi@leonard_berberi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il mondo piccoloLa teoria del «mondopiccolo» del sociologoStanley Milgram è del ‘67

Le «distanze» tra le persone

D’AR

COFonte: Stanley Millgram, Laboratory of web algorithmics - Unimi, Facebook data team, National Chiao Tung Università - Taiwan

3,20

0123456

1967 2008 2011 2013

6

5,283,74

Pro e contro

Gli Stati Unitie la Green Card

Alcuni Paesi offronoagevolazioni fiscali perattirare investitori: gliUsa danno la GreenCard a chi investe500 mila dollari e creadieci posti di lavoro

La strategia della Grecia

Gioie e dolorinegli Emirati

La Grecia stacercando di attirareextracomunitari: chiacquista un immobiledi oltre 250 mila euroha il permesso disoggiorno per 5 anni

Dubai è la cittàmigliore in cui vivere einvestire secondoKnight Frank. Però c’èun’umidità del 70 percento e le minime nonscendono mai a -30°

Dilemmi da plutocrati: in quale cit-tà vivere per investire? Forse a La Val-letta, dove le scuole e lo champagnenegli alberghi di lusso costano poco?Oppure a Hong Kong, dove c’è il mag-gior numero di ristoranti con stelleMichelin? E perché non a Palma diMaiorca o alle Isole Cayman, dovel’aeroporto è a un tiro di schioppo enon piove quasi mai? E non sarà il ca-so di rivalutare Tortola, ai Caraibi, conrischio politico pari a zero, o Auck-land (Nuova Zelanda) con mare,montagna, golf, ippica e teatri a por-tata di mano?

L’agenzia di consulenza immobi-

liare internazionale Knight Frank hatrovato la risposta. Il posto giusto incui far fruttare il proprio tesoretto evivere bene è Dubai, che ha più di 30scuole internazionali, un altissimonumero di giorni di sole all’anno,molteplici possibilità di intratteni-mento nel tempo libero e il carburan-te costa poco. E pazienza se le tempe-rature minime non vanno mai sotto itrenta gradi e l’umidità supera il 70%.Dettagli, per l’agenzia di consultingche nel suo ultimo rapporto sugli stilidi vita ha scelto ventitré località conregimi fiscali particolarmente van-taggiosi e tra queste ha stilato il deca-logo dei luoghi dove è preferibile tra-sferirsi in base a una serie di parame-tri: sole, teatri, cucina, scuole, aero-porti, prezzi, stabilità politica e altro.Perché non basta che il Paese ospi-tante metta in pratica incentivi irresi-stibili (gli Stati Uniti, per esempio,

garantiscono la Green Card a chi in-vesta da loro almeno 500 mila euro ecrei dieci posti di lavoro): bisogna po-terci vivere bene.

«Sarà. Ma io a Auckland ci sono sta-to e a parte raggiungere in poco tempole montagne e, se si cambia idea, ilmare per fare windsurf, mi annoiereia morte guardando le pecore e basta»,interviene asciutto l’economista dellaBocconi Severino Salvemini. Che an-zitutto nota con disappunto una cla-morosa assenza nell’elenco delle cittàselezionate da Knight Frank: manca

l’Italia. «Quanto a stelle Michelin sia-mo secondi solo alla Francia, il meteoè dalla nostra parte, abbiamo un’of-ferta culturale e di intrattenimentovaria e ricca, che va dai centri alle pro-vince», prosegue animandosi mentresi trova nella Rabatana, a Tursi, in pro-vincia di Matera, per visitare un anti-chissimo presepe di pietra. «Ecco, senoi fossimo non dico americani, ma diqualunque altro Paese civile, questoposto sarebbe già nelle prime centomeraviglie della nazione. Da noi c’èl’imbarazzo della scelta: dalle langheal Salento, dalle Dolomiti alla Sicilia,siamo circondati dalla bellezza. E sequalcuno volesse investire nel patri-monio pubblico, farebbe bingo: di-venterebbe in un istante un benefat-tore dell’umanità e vivrebbe in unluogo meraviglioso».

Anche il sociologo Vanni Codeluppiha qualche riserva su una relazione

troppo stretta tra investimento eco-nomico e qualità della vita: chi sceglieDubai, sostiene, lo fa sulla base deglisgravi (e ovviamente qui si escludonocoloro che vanno alla ricerca dei para-disi fiscali). Ma poi concede: «L’Olan-da è interessante perché offre un trat-tamento fiscale più conveniente ri-spetto all’Italia». Valutare oggettiva-mente dove sia meglio stare è difficile.Lo è per noi comuni mortali, a mag-gior ragione per miliardari che — co-me ha scritto l’inserto del weekenddel Financial Times di ieri — hannoproblemi tipo: far modificare il jet pri-vato in modo da poterci stare in piedi.

Comunque, Codeluppi non avrebbedubbi: «L’Italia è il Paese migliore delmondo: è il più bello, è un dato di fat-to».

Elvira Serraelvira_serra

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica L’analisi del «Financial Times». L’esperto: «Ma è impossibile escludere l’Italia»

Dove investire e vivere al meglioAlla ricerca della città «perfetta»Da Dubai a Madrid tra servizi, agevolazioni e divertimenti

I parametriUn buon regime fiscale, moltastabilità e tanti sfizi a «cinquestelle»: sono i parametriprincipali analizzati

CORRIERE DELLA SERAFonte: Knight Frank Lifestyle Report

Numero di scuole internazionali

Dubai1a

Distanza dall’aeroporto

Palma di Maiorca (Spagna)2a

Scarse precipitazioni

Isole Cayman2a

300 giorni di sole all’anno

Montecarlo10a

Stabilità politica

Ginevra (Svizzera)2a

Costo della vita più basso

Cipro5a

Varietà delle attività di svago

Londra (Regno Unito)6a

Varietà delle attività di svago

Madrid (Spagna)10a

Miglior prezzo dello Champagne

Singapore8a

Record di ristoranti stellati

Hong Kong (Cina)7a

Costo del carburante

Mosca (Russia)10a

Qualità della vita

Auckland (Nuova Zelanda)9a

Un mare di pecorein Nuova Zelanda

Auckland, in NuovaZelanda, offre sìmontagna, oceano,campi di golf, cinemae teatri. Ma dopo avervisto tante pecore, unpo’ ci si annoia

I ristoranti (chiusi)della Svizzera

Nel Canton Zugo, inin Svizzera, lealiquote fiscali sonobassissime. Però nonsi trova un ristoranteaperto dopo le novedi sera

12LUOGHI IDEALI

Il paradossoI contatti virtuali nonimplicano però unaconoscenza nella vita reale

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28 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Cronache 29

Le iniziative del Corriere Lamedicina del futuroScenari La nuova missione della scienza sarà coniugare longevità e buona salute

Vita più lunga di tre mesi ogni annoLa rivoluzione che non vediamoL’età media nei Paesi sviluppati aumenta e la società è in ritardo

È noto che da un po’ di tempo la nostravita si sta allungando con ritmo co-stante: guadagniamo più di un trime-

stre di vita ogni anno che passa. Con un bo-nus per le donne, che vivono in media sei-sette anni più dei maschi. Questi dati valgo-no più o meno per tutti i Paesi sviluppati,ma anche per molti di quelli meno sviluppa-ti, anche se lì la vita media può essere assaipiù bassa.

Tutto ciò sta accadendo, in maniera stri-sciante e quasi in sordina, perché abbiamocambiato il nostro stile di vita: si mangiaquasi regolarmente, ci si cura e si lavora ge-neralmente in maniera meno disumana. Seguardiamo nel dettaglio le ragioni del cam-biamento, osserviamo che all’inizio del fe-nomeno stesso la causa principale di questoallungamento della nostra vita media era

dovuto alla riduzione della mortalità infan-tile. È chiaro che quando i bambini moriva-no spesso in tenera o tenerissima età, il va-lore della vita media ne risultava molto ri-dotto. Per i Paesi sviluppati, ciò non è quasipiù vero, anche se non ci possiamo legitti-mamente ancora ritenere soddisfatti dei ri-sultati ottenuti. È subentrata quindi da que-ste parti una seconda fase, di natura assaidiversa: la vita media si sta allungando per iprogressi della medicina della terza e quartaetà; ci si cura meglio anche da anziani e si vi-ve di conseguenza una vita migliore anche auna certa età. Come risultato la vita si è al-lungata ulteriormente, praticamente senzaaver messo in atto nessuna diavoleria.

L’età avanzata comporta malattie abba-stanza particolari, alcune delle quali sonoaumentate con l’allungamento della vitamedia, mentre di altre non si era quasi sen-tito parlare prima. Si può trattare di tumoridi vari tipi, di malattie cardiocircolatorie, didiverse patologie neurodegenerative, didiabete senile o di disturbi della risposta

immune, sordità, cecità e simili. Per tuttequeste la medicina ha fatto enormi progres-si e si comincia a sentire parlare addiritturadi medicina rigenerativa. Non si tratta di uncapitolo simpatico della medicina, ma èquanto di più attuale ci sia in ballo in questomomento e in un prevedibile futuro. L’osta-colo più consistente è probabilmente rap-presentato dalle malattie neurodegenerati-ve, anche per i contorni tragici del loro de-corso per i pazienti e per le loro famiglie,una vera piaga. Pure se la diagnosi di tumo-re è ancor oggi la più temuta, enormi passiavanti sono stati fatti e vengono fatti ognianno in questo campo, con grande sollievoper tutti.

Se le cose continueranno così, e non c’èmotivo di pensare il contrario, occorrerà da-re un nuovo assetto alla nostra società, inmodo da fornire una vita piacevole e inte-ressante alle nuove masse di persone di una

certa età che saranno sempre più consisten-ti. Le motivazioni dei trent’anni sono diver-se da quelle dei cinquanta anni e ancora dipiù da quelle dei settanta. E le motivazionisono l’essenza e l’anima della vita, a tutte leetà. Non si può vivere bene senza vere moti-vazioni. Occorrono quindi proposte nuove eun profondo ripensamento della strutturadella società. Ciò non è ancora successo per-ché i cambiamenti sono stati troppo lenti econtinui per poter essere percepiti a fondo.Va da sé inoltre che le condizioni di salutedei nuovi anziani sono fondamentali. Nonha senso essere ancora in vita, se le condi-zioni di salute non sono buone, almeno perlunghi periodi. La medicina di domani do-vrà quindi assicurare la sopravvivenza apersone di età sempre più avanzata, ma an-che assicurare loro una condizione fisicasempre più soddisfacente.

La medicina di domani dovrà essere con-servativa, se non rigenerativa. E infonderesoprattutto speranza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di EDOARDO BONCINELLI

L’esito dei cambiamentinei nostri stili di vita,di migliori condizionisul lavoro, di più cibo eattenzione alla cura di sé

Bisogna assicurareuna condizione fisicasoddisfacenteanche alle personepiù anziane

Il libro In edicola con il «Corriere» il testo di Umberto Veronesi

La frontieradella ricercasui tumori:obiettivo«mortalità zero»

«Potremo dire di aver sconfitto il cancroquando non soltanto lo cureremo definitiva-mente, ma soprattutto non ci ammaleremopiù, perché ne avremo eliminato le cause». Èl’obiettivo che si pone Umberto Veronesisulla quarta di copertina del suo libro Lagrande Sfida, sottotitolo: «Sconfiggere ilcancro con la prevenzione, la cura e la ricer-ca» (Fondazione Umberto Veronesi e «Cor-riere della Sera»).

La medicina «è ogni giorno più vicina altraguardo della mortalità zero nella lotta aitumori», come spiega il professore. E il libro,venduto in edicola in abbinamento al «Cor-riere» (a 12,90 euro più il prezzo del quoti-diano) e in versione ebook nell app Bibliote-ca del Corriere (a 7,99 euro), rappresenta unimportante documento divulgativo proprioperché spiega gli straordinari progressiscientifici realizzati nel campo della diagnosie della cura, «permettendo di guardare consperanza ed ottimismo a un futuro libero daneoplasie». Ma è anche sul tema della pre-venzione che il professore ha impostato lasua sfida contro questa malattia. E il libro

pone domande e risposte (cento) sui fattoridi rischio modificabili, gli stili di vita e i con-trolli per una prevenzione efficace, prima didare conto delle terapie disponibili e degliultimi studi sul genoma. Parla di interazionegene-ambiente, il professore, quale causascatenante. Perché se «il cancro è una malat-tia provocata da mutazioni del Dna, nellostesso tempo è l’ambiente (luogo in cui si vi-ve e stile di vita) a produrre la comparsa del-le mutazioni. L’insorgenza del cancro puòdunque essere favorita o frenata dall’adozio-ne di determinate misure preventive, comeesercizio fisico, dieta o rinuncia al fumo edroghe. Il fumo è definito dall’Organizzazio-ne mondiale della sanità la prima causa dimorte facilmente evitabile (85% i fumatoritra i casi di tumore polmonare, 90% tra quelliall’orofaringe). Buone notizie per chi smettedi fumare: dopo 12 ore i polmoni iniziano afunzionare meglio, dopo 24 ore migliora lacircolazione. Dopo 15 anni i principali indi-catori sono rientrati nella normalità.

Quindi il capitolo alimentazione. Si co-mincia dal controllo del peso, perché «è as-

sodato, l’obesità aumenta il rischio di diversitipi di tumore: colon, rene, colecisti, prosta-ta, utero e mammella nelle donne in meno-pausa». Il più insidioso è il grasso che non sivede. Studi hanno dimostrato che il tessutoadiposo contenuto nell’addome, non è sol-tanto un deposito passivo dell’energia mafunziona come un organo endocrino chepuò influire sul controllo della pressione ar-teriosa e dell’infiammazione.

Una buona alimentazione può ridurre ilrischio di cancro del 20-30%. La più sana re-sta la dieta Mediterranea, basata su alimentisoprattutto di origine vegetale accompagna-ti da olio di oliva e attenta al consumo di car-ne rossa e sale. Una dieta con potenziale pre-ventivo contiene 5 porzioni di frutta e verdu-ra da scegliere in base ai colori. Solo così si èsicuri di assumere ogni tipo di vitamina esostanza antiossidante disponibile in natu-ra. Con un’avvertenza: aglio e cipolla tantovituperati dalla società moderna sono consi-derati tra i principali alimenti antitumorali.

M.T.V.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’opera«La grande sfida», diUmberto Veronesi, in venditada ieri assieme al «Corrieredella Sera», anche in ebook

L'aspettativa di vita

D’ARCO

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Fonte: Istat e G. Caselli

80 anni

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2ª guerramondiale

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30 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

EconomiaLa lente

CORRIERECONOMIALA BUSSOLAPER INVESTIRESENZA RISCHI

P ortafogli sospesi neltempo della crisi e

della speranza di unasvolta. In questomomento si prevedonotempi duri per leobbligazioni se i tassidovessero continuare asalire e ulterioripossibili sorprese daititoli azionari, anche sedubbi sulla consistenzadella ripresa (e quindisulla effettivapossibilità dei tassi dicrescere in fretta)vengono espressi da piùparti ogni giorno.Non resta che fare, nelmodo più semplice, iconti con la realtà:CorrierEconomia, inedicola domani con ilquotidiano, ha costruitouna sorta di bussola perl’investitore italiano.Nelle tabelle iriferimenti nazionali,sia per i titoli di Statoche per i bond societari,

oltre all’immancabileconfronto con il bundtedesco e i corporatebond della Germania(come Siemens ed Rwe)oltre a quello con iTreasury, i titoli di Statodegli americani. Inumeri vanno dallo zerovirgola dei Bund annualial 4,2% dei Btpdecennali. In mezzo sitrova— oltre allagamma di rendimentilegati alle varie scadenzee ai diversi rating—l’1,99% dei depositionline per chi vincola ildenaro a un anno. Undato molto menogeneroso di un anno fama ancora in grado dirappresentare (al nettodel 20% di tasse) ildoppio dell’inflazione.E poi c’è la Borsa: inquesto caso non ci sonorendimenti garantiti davalutare. La matematicaperò ci dice che negliultimi vent’anniinvestire nel titolo giustopoteva fruttareperformance a tre cifre(dividendi compresi),mentre un impegno arate nei principali indiciazionari dei fondicomuni ha consentito dipatire meno oscillazioninei prezzi, con lacontropartita di risultatidecisamente menoeclatanti.

Giuditta Marvelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Trasporti Alla base del progetto la creazione di sistemi per aree regionali omogenee

Aeroporti, a Venezia e Firenzela partita incrociata dei sociAtteso per metà novembre il piano nazionale del settore

MILANO — Le ultime vicendeche hanno coinvolto l’Alitaliahanno anche riacceso l’attenzio-ne sul nostro sistema aeropor-tuale. Perché sono finiti i tempiin cui le compagnie di bandiera egli aeroporti erano monopoli na-turali. Ora gli scali operano inconcorrenza tra loro, anche conaeroporti che sono molto distan-ti e fuori dai confini. E’ indispen-sabile, dunque, una strategia na-zionale. Il ministero dei Traspor-ti sta lavorando a un nuovo Pianodegli aeroporti atteso per metànovembre. Un mese fa c’è statoun primo confronto con le Re-gioni ed è stato creato un gruppodi lavoro. Ma, spiegano al mini-stero, non sarà il piano dei centoaeroporti dei cento campanili.Alla base del nuovo progetto (so-lo un anno fa aveva visto la luce ilPiano Passera però mai attuato)c’è l’idea di creare sistemi aero-portuali per aree regionali omo-genee per traffico. Un esempio sututti: gli scali di Pisa e Firenze. InToscana si stanno già muovendo.La Regione, che ha il 16,9% di Sate il 5% di Adf ha siglato un accor-do con anche gli altri soci pub-blici delle due società che gesti-scono rispettivamente Pisa e Fi-renze per la nascita di una hol-

ding in cui far confluire lepartecipazioni azionarie. L’obiet-tivo è creare un polo competitivoa livello nazionale ma in un terri-torio di grande attrazione turisti-ca. «Pisa è il nono aeroporto ita-liano — spiega l’amministratoredelegato di Sat, Gina Giani —con 4,5 milioni di passeggeri al-l’anno. Lo scalo di Firenze ne hacirca 1,9 milioni ma rappresentauna porta in una delle città d’artepiù belle. Siamo in pieno svilup-po. Nel 2012 abbiamo avuto unutile record e quest’anno investi-remo 19 milioni».

In Italia ci sono 112 aeroporti,di cui 46 certificati Enac. Il nuovo

piano procederà alla classifica-zione, per definire quelli strate-gici. «Si dovrà arrivare a una me-diazione tra le istanze dei territo-ri, che tendono in genere un po’ asopravvalutare i propri asset e il

disegno industriale del Paese perottenere un risultato credibile»,spiega Giuseppe Bonomi, ex pre-sidente Sea, ora advisor a titologratuito del ministro dei Tra-sporti Maurizio Lupi. «Ci sonotre aspetti importanti da consi-derare. Questo è il mio punto divista — precisa Bonomi —: sideve cercare di favorire la costru-zione di reti di più infrastrutturegestite da un unico soggetto; fa-vorire la specializzazione degliaeroporti, specie quelli di mediedimensioni devono avere unruolo industriale ben definitoper reggere la concorrenza; farein modo che le gestioni aeropor-

La compagnia

Accordocon i creditoriWind Jet evitail fallimentoWind Jet la compagniaaerea low cost siciliananon fallirà: il concordatofallimentare ha ottenutoil 92% di sì dai creditoriche hanno votato.Riparte quindi ilcammino dellacompagnia aerea che siera interrotto l’estatedello scorso anno.L’accordo prevede larestituzione del 48%delle somme avanzateper i creditori privilegiatie il 5% agli altri. A farprevalere il voto positivosarebbero state legaranzie economichemesse dal presidentedella società aereaAntonino Pulvirenti.Nel piano erano previsticinque anni di tempo perpagare i creditorichirografari, cheverranno pagati l’1%ogni anno da qui acinque anni. L’attivoconcordatario consentiràdi pagare i dipendenti al47%. In più questi ultimiriceveranno un 5 percento come creditorichirografari. «È statofatto un passofondamentale, quellodella votazione con unrisultato favorevole. Afronte di 183 milioni dieuro per valore di votanti— ha detto il legale dellaWind Jet GaetanoFranchina incontrando igiornalistisull’approvazione delconcordato fallimentare— «il voto negativo èstato di poco sopra ai 15milioni, poco più del 8%di contrari. Adesso siattende l’omologazione,che potrebbearrivare entro l’anno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

tuali italiane tendano a raggiun-gere l’equilibrio economico es-senziale. Non ci devono esseregestioni in perdita strutturaleche ricadono sulle spalle deicontribuenti, fatti salvi ovvia-mente gli scali che garantisconola continuità territoriale e svol-gono un servizio primario».

In questa direzione si stamuovendo il Nordest. Save, lasocietà che gestisce gli aeroportidi Venezia e Treviso, ha fattoun’offerta a Catullo, che gestiscegli scali di Verona e Montichiari,per l’ingresso nell’azionariato. Ladecisione sarà presa il 28 ottobredall’assemblea dei soci della Ca-tullo. Il board, che ha dato parerepositivo, nei giorni scorsi ha re-spinto un’altra offerta di nozze,quella avanzata da Sacbo (Berga-mo). Le ambizioni di EnricoMarchi, presidente di Save, sonodi «raggiungere i 20 milioni dipasseggeri nel 2020. Ora Vene-zia-Treviso hanno 10,5 milionidi passeggeri e Verona 3,5 milio-ni. Il nostro obiettivo è unire allaspecializzazione degli scali la mi-gliore risposta a ogni singolomercato, evitando duplicazioni esviluppando sinergie».

E’ in trasformazione anche ilfuturo di aeroporti del calibro diFiumicino. Adr, la società che logestisce, teme che lo scalo perdalo status di hub: Alitalia vale dasola circa il 45% del traffico e lecondizioni industriali imposteda Air France-Klm alla nostracompagnia di bandiera per ade-rire all’aumento di capitale an-drebbero a favorire Parigi a sca-pito di Roma.

Francesca Basso© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il rapporto Coldiretti Il giro d’affari della criminalità è salito del 12% in due anni. In terreni un investimento su quattro

«Mafia e agricoltura? Business da 14 miliardi»5.000aziende nella ristorazionecontrollate dalla malavitasecondo Coldiretti-Eurispes

DAL NOSTRO INVIATO

CERNOBBIO (Como) – Alpunto in cui siamo arrivati,quelli che producono mediocreformaggio appiccicandogli so-pra l’etichetta di «Parmesan»sono dei dilettanti. I pirati delcibo si sono ormai spinti moltopiù avanti, dispongono addirit-tura di farmaci in grado di farpassare indenni a ogni control-lo veterinario capi di bestiamein realtà malati. «Possiamo af-fermare che persino la scienzalavora per le agro-mafie» arriva a direil pm di Napoli Do-nato Ceglie, le cuiinchieste hanno piùvolte fronteggiato ilfenomeno.

Già, le agromafie:la convention dellaColdiretti chiusasiieri a Cernobbio si èconcentrata sul-l’analisi del feno-meno delle infiltra-zioni della crimina-lità organizzata nel-la filiera del cibomade in Italy. Spiccail dato assoluto, valea dire un incremen-to del fatturato arri-vato a toccare i 14miliardi con unacrescita rispetto all’anno passa-to del 12%. Ma la cifra in sé puòapparire astratta e povera diraffronti e allora ecco che l’ana-lisi di Coldiretti, realizzata incollaborazione con Eurispes,fotografa con esempi concretil’invadenza dell’illegalità nel-l’agroalimentare italiano.

Ogni spiraglio è buono peraccumulare profitto grazie aicampi, così è stato calcolato adesempio che ormai 725 mila et-tari di terreni coltivabili sonostati usati per sotterrare rifiutitossici, una superficie di pocoinferiore al Friuli Venezia Giu-lia. Altro esempio: su 10.563beni confiscati alla mafia, unquarto sono immobili a usoagricolo o terreni. Le mani dellecosche si allungano su tutta lacatena produttiva e distributivafino a toccare l’apice terminale.

Il rapporto Coldiretti – Eurispescalcola infatti, in base a dati for-niti dalla direzione nazionaleantimafia, che circa 5 milaaziende della ristorazione sianocontrollate dalla malavita.

La galleria degli orrori è infi-nita e non riguarda solo le con-traffazioni più sfacciate (messein mostra anche ieri in una sa-letta di Villa d’Este a Cernobbio)come il «salami rigorosamen-te» italiano prodotto in Canadao il vino in cartone battezzato«Barollo», ma del tutto privo di

quarti di nobiltà enologica. An-che sul mercato italiano del ci-bo il falso imperversa, tanto chei sequestri in un anno sono cre-sciuti del 170%: si va dal biolo-gico che biologico non lo è af-fatto al non rispetto dei capito-lati produttivi. «Si va diffon-dendo l’utilizzo di ingredientilow cost che spesso nascondo-no frodi e adulterazioni» sotto-linea Coldiretti. Tutto questoper tacere di consuete e ormaiben conosciute illegalità nelmondo dell’agricoltura come il

caporalato, il racket del tra-sporto o della manovalanza deimercati. Al tirar delle somme, esempre per richiamare esempiche abbiano a che vedere con lanostra vita quotidiana di con-sumatori, un italiano su 5 è or-mai vittima delle agromafie.«Tutto questo provoca un gravedanno agli agricoltori onesti —ha detto a Cernobbio la mini-stra Nunzia De Girolamo —.Abbiamo due linee da seguirein merito: ricontattare le autori-tà locali perché i fenomeni ven-gano repressi con decisione maanche lavorare sull’internazio-nalizzazione dei prodotti, per-ché dove l’offerta è buona quel-la cattiva viene meno».

Claudio Del Frate© RIPRODUZIONE RISERVATA

I sequestriNel mercato italiano delcibo imperversa il falso:i sequestri sonocresciuti del 170%

Contraffazione, un kit per il parmigianoProduttori di parmigiano con 120 euro: su internet è invendita il kit per realizzarlo in casa, ma si può fare anchemozzarella o pecorino romano). La Coldiretti ha chiesto ilritiro immediato dell’armamentario, prodotto nel RegnoUnito, ieri in mostra a Cernobbio.

I protagonisti

Giuseppe Bonomi, 55 anni,ex presidente di Sea, societàdi gestione aeroportualedi Malpensa e Linate

Maurizio Lupi, 54 anni,ministro delle Infrastrutture.Ha scelto come advisorproprio Bonomi, ex Sea

Enrico Marchi, presidente diSave, la società di gestionedegli scali aeroportualidi Venezia e Treviso

112gli aeroporti in tutto ilPaese, ma sono solo 46quelli certificati dall’Enac,l’ente nazionaleper l’aviazione civile

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ESTRATTO BANDO DI GARA (CIG 5363688F58)Questa Azienda sanitaria ha indetto Asta pubblica per l’affidamento del servizio di gestionedella residenza sanitaria assistenziale ospedaliera (RSAO) presso l’Ospedale di Tione. Importoannuo a base d’asta € 937.000,00 = esclusa IVA ed oneri per rischi da interferenze (l’importoper l’intero periodo contrattuale è di € 5.637.000,00 = + IVA, di cui € 15.000,00 = per oneri perrischi da interferenza) per la durata di 6 anni, a decorrere dalla data di sottoscrizione del conÚtratto, con possibilità per APSS di concordare il rinnovo per ulteriori 3 anni.L’aggiudicazione avverrà ai sensi dell’art. 83 del DLgs n. 163/2006. Bando, Norme diPartecipazione e Capitolato Speciale sono reperibili sul sito internet dell’APSS: www.apss.tn.it,sezione “Bandi di gara”. Le offerte, corredate della necessaria documentazione e indirizzateall’Ufficio protocollo dell’Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari Via Degasperi, 79, Trento,dovranno pervenire entro le ore 12:00 del 25/11/2013, termine perentorio. Per informazionisulla procedura di gara: tel. 0461904946.Bando trasmesso per la pubblicazione nella GUUE il giorno 09/10/2013.

IL DIRETTORE DEL SERVIZIO PROCEDURE DI GARA E CONTRATTI Ú ddootttt.. LLuucciiaannoo BBoocccchhii

Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari

Provincia Autonoma di Trento - Via Degasperi n. 79 - 38123 Trento

AVVISODI AGGIUDICAZIONE

Il 04/09/13 è stata aggiudicata laProcedura aperta per l'affidamento dellarealizzazione di una struttura metallicaprefabbricata destinata a “terminale difinitura” per la preparazione dei pastidell'Ospedale di Trento unitamente allafornitura delle attrezzature e degli arredinecessari all'esercizio dell'attività conÚnessa a tale destinazione (avviso GUUEn. 2013/S 197Ú340360 del 10/10/2013,spedito il 07/10). AGGIUDICATARIO: ATIfra IMPRESA MARSILLI SPA (capogruppo),PREMETAL SPA (mandante) e PVB SOLUÚTIONS SPA (mandante) Ú VALORE TOTALEAPPALTO: € 1.277.917,58 Iva esclusa ÚOGNI ALTRA INFORMAZIONE:www.apss.tn.it Ú sezione “bandi di gara”.

IL DIRETTORE DEL SERVIZIOPROCEDURE DI GARA E CONTRATTI

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Economia 31

Il Lingotto Entro fine anno il gruppo al 100% in Vm Motori. Conto alla rovescia per la produzione dei Suv a Melfi e Mirafiori

Fiat, da Modena a Grugliascopiù export dagli impianti italianiCrescono gli ordini per Maserati nei primi nove mesi

Nei primi nove mesi la Mase-rati ha raccolto 22.500 ordini,9.900 sono per la berlina Quat-troporte, 7.900 della sorella piùpiccola Ghibli e 4.700 tra Gran-Turismo e GranCabrio. «Gli in-vestimenti cominciano a darefrutti», ha dichiarato HaraldWester, amministratore dele-gato della casa del Tridente che,nel 2012 aveva venduto solo6.290 vetture.

Sergio Marchionne, nel 2010aveva deciso di investire 1,5miliardi — per il periodo 2011-2014 — su Maserat i , conl’obiettivo di arrivare a 50 milaimmatricolazioni nel 2015, tut-te vetture prodotte in Italia. Glistabilimenti coinvolti sonoquello storico di Modena, a cuisi è aggiunto quello di Gruglia-sco, dove oltre 1500 personeerano senza lavoro, dopo la cri-si che aveva coinvolto la carroz-zeria Bertone. Oggi tutte le ma-estranze sono state richiamatee saranno integrate da altre 500assunzioni, a regime, si pro-durranno 3.000 vetture al mese.

Marchionne ha deciso di uti-lizzare anche Mirafiori, altrafabbrica agonizzante, per pro-durre il suv Maserati Levante(circa 20 mila pezzi all’anno), acui si potrebbe aggiungere unnuovo coupé, a due posti, chepotrebbe chiamarsi Gran Sport.

L’alto di gamma made inItaly, rifiorito grazie all’esporta-zione in aree ricettive — Nord

America, Medio Oriente e Cina— si espande anche in Europa,a dispetto della congiuntura,dove si manifesta un interessesuperiore alle attese, grazie almotore diesel da 250 o 275 ca-valli, per la prima volta monta-

to sulle Maserati.Il successo del Tridente coin-

volge anche l’Alfa Romeo 4C(assemblata nello stabilimentodi Modena), che sarà distribui-ta, negli Stati Uniti,attraverso leconcessionarie Maserati e che

ha fatto dire, nei giorni scorsi,al sindaco di Modena, GiorgioPighi «per far si che la Maseratirimanga nella nostra città sia-mo disposti a tutto, se ci chie-dessero anche le ex fonderie,saremmo disposti a dargliele».

Un altro impianto, quello diMelfi, ha iniziato il conto allarovescia: nel 2014 prenderà ilvia la produzione del suv, cono-sciuto come 500X, realizzato siacon marchio Fiat che Jeep, iprototipi camuffati delle cros-sover compatte circolano già inItalia ed in Usa, per effettuare itest di qualità.

Gli investimenti di Fiat nelnostro Paese sono «un atto dicoraggio contro il declino, ungesto di fiducia verso il futuro— ha ribadito Marchionne —avviamo nuove produzioni neinostri stabilimenti italiani, de-stinate a servire i mercati di tut-to il mondo».

Entro la fine dell’anno, il Lin-gotto acquisterà la totalità dellequote della VM Motori di Cento,in provincia di Ferrara, con1.150 dipendenti. AttualmenteFiat ha una partecipazione del50%, l’altra metà è nelle mani diGeneral Motors che ha decisodi cederla. Questa fabbrica sarà,nel puzzle del riassetto produt-tivo del Lingotto, in Italia, untassello decisivo, VM dovrà as-sicurare i propulsori sportiviper le auto premium anche perChrysler, vendute globalmente.I diesel iniziano ad attirare l’at-tenzione della clientela Usa, laJeep Grand Cherokee e il pickupRam 1500 sono disponibili coni motori turbo compressi diVM. L’integrazione tra Fiat eChrysler ha dato un nuovoslancio anche all’impianto diAtessa, in Abruzzo, dove si co-struisce il Fiat Ducato,che for-nisce componenti al suo ge-mello di Saltillo in Messico, do-ve nasce un furgone Ram Pro-Master, simile al Ducato, per ilmercato americano.

Bianca Carretto© RIPRODUZIONE RISERVATA

500Nuove assunzioni,grazie alla ripresadella domanda diauto Maserati,soprattutto in NordAmerica, MedioOreinte, Cina maanche sul mercatoeuropeo

22.500Gli ordini diautovetture Maseratinei primi nove mesidel 2013, di cui 9.900sono per la berlinaQuattroporte, 7.900per la Ghibli e 4.700tra GranTurismo eGran Cabrio

3.000Le automobiliMaserati chesaranno prodottoogni mese nellostorico stabilimentodi Modena, a cui sisono aggiunte anchele fabbriche diGrugliasco e Mirafiori

Accordo con il Dipartimento di Giustizia

Jp Morgan, la multa sale a 13 miliardiJPMorgan Chase sarebbe vicino a un accordo da 13 miliardi di dollari con il Dipartimento di Giustiziaamericano, per chiudere una serie di pendenze sulla vendita di obbligazioni strutturate garantiteda mutui che avrebbero contribuito alla crisi finanziaria. La sanzione record includerebbe circa 4miliardi legati all’intesa raggiunta con l’Agenzia Usa per il finanziamento immobiliare (Fhfa), cheaccusava la banca di aver mentito a Fannie Mae e Freddie Mac sulla qualità dei mutui ceduti

Il tavolo

Crisi dell’auto,le parti socialis’incontranoil 24 ottobreMILANO — La strategia dirilancio passa per una data— a questo punto — dasegnare in rosso: giovedì 24ottobre. Ha detto ieri ilministro allo SviluppoEconomico FlavioZanonato, che il tavolo perl’automotive si terrà proprioquel giorno: «Ci sarà ancheFiat, ci ha assicurato la suapresenza». Così dovrebbeessere stata finalmenteelaborata una precisa roadmap per dare ossigeno a unsettore con il fiatone a causadi una domanda domesticain fortissima contrazione.La prima riunione avrebbedovuto tenersi ai primi disettembre. Sui motivi delrinvio il ministro si èlimitato a dire: «Abbiamodovuto aspettare», ma èimplicito il riferimento allacomplessa dialettica tra ilLingotto e i metalmeccanicidella Cgil sul modelloPomigliano e la richiesta diuna legge sullarappresentanza sindacale(chiesta da Fiat). Al nettodelle diatribe sindacalirestano negli occhi i datidell’emergenza (è ilquarantesimo mese innegativo per la vendita diauto nel nostro Paese). Daqui anche l’annullamentodella 38ma edizione delMotor Show di Bolognaprevista per metà dicembre.

Fabio Savelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

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32 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 33

era la quarta. C’erano la leva obbligatoria e imaneggi per evitarla, la visita militare, la naja,il car, il nonnismo. I calciatori andavano in va-canza in Riviera sotto l’ombrellone e non inPolinesia. La mafia ufficialmente non esiste-va, ma in Sicilia era molto più potente di ades-so, anche perché in pochi la combattevano. ANapoli c’era il colera. Ma in ogni città c’eranomolti più bambini, e non erano chiusi in casa,a giocare con il Nintendo o l’iPhone o l’iPad, asimulare sport con la Wii, a festeggiare ilcompleanno con gli animatori ingaggiati dal-la mamma, i palloncini, le facce dipinte e igiochi organizzati. Si giocava per strada: a na-scondino, ai quattro cantoni sul sagrato dellachiesa, a palla avvelenata con le ragazze, a pal-lone con i maschi, fino a quando non interve-niva il vigile o il padrone dell’auto che facevada porta. Avevamo sempre le ginocchia e i go-miti sbucciati.

L’Italia di allora era molto più modesta epovera dell’Italia di oggi. Ma era un Paese chenon si lamentava. Per questo mi piacerebberaccontarlo ai nostri ragazzi, che si lamenta-no molto, a volte con ragione e a volte no.

Lo so che i nostri giovani hanno di chepiangere. L’Italia tratta in modo scandaloso isuoi figli. Ne fa pochi. Li fa studiare male. Ligrava di debiti. Non gli offre un lavoro. So-prattutto, non li prepara alle difficoltà che in-contreranno.

Viziamo troppo i nostri ragazzi. Tentiamodi accontentarli in ogni capriccio, di anticipa-re le loro richieste, di prevenire i loro deside-ri. Li sfamiamo al di là di quanto desiderino. Equando si affacciano sul mondo sono già sazi.(Spesso, anche grassi). Provate a fare un girodavanti a un liceo romano o milanese: non c’èuna bicicletta. Hanno tutti lo scooter, o il pa-pà che li porta in macchina. E la colpa, se si

deprimono davanti ai primi ostacoli, non èloro; è nostra.

Noi avevamo invece una fortuna: il collega-mento tra le generazioni era solido. Non ave-vamo vissuto la fame e la guerra; ma sapeva-mo che c’erano state. Non abbiamo memoriadiretta della ricostruzione e del boom; ma neavevamo assorbito l’energia. I nonni non era-no simpatici vecchietti che venivano in visitaogni tanto, portando regali e inventandosiqualsiasi cosa per strappare un sorriso ai ni-poti. Vivevamo con loro. Mia bisnonna Matil-de, detta Tilde, sposò un uomo che non avevamai visto: non era la persona giusta con cuilamentarmi per le mie prime pene d’amore.Nonno Lorenzo aveva fatto la Grande Guerra evisto i compagni di prigionia morire di tifo;non mi potevo lamentare per il morbillo (chei ragazzi di oggi non sanno cosa sia). L’altrononno, Aldo, a 12 anni faceva il garzone inuna macelleria, e andava a piedi per sedicichilometri da Canale ad Alba: non aveva la bi-cicletta né i soldi per la corriera, e non sareb-be mai salito sulla corriera senza biglietto.Neppure nonno Aldo era la persona giustacon cui lamentarsi se non mi compravano ilmotorino.

Quel poco che avevamo era infinitamentepiù di quello che avevano avuto i nostri geni-tori e i nostri nonni. Era questa consapevolez-za che ci impediva di piagnucolare. Ancheperché in casa c’era sempre qualcuno che, seti vedeva triste, abbattuto, scoraggiato, ti di-ceva: «Adesso basta piangere!».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I sette giorni su Twitterdi Giulio Giorello

Tutte le settimane un ospitesuggerisce un libro al giornoai follower de @La_Lettura. Eccoi consigli di Giulio Giorello

DomenicaFederico García Lorca,«Nozze di sangue»:«l’oscura radicedel grido» segnodella Guerra Civile(1936).

LunedìMarcus Rediker,«La ribellionedell’Amistad»:come gli schiaviinsegnano ai «liberi»...a esseri liberi.

MartedìLa morale nascedal basso. E tra«Il bonobo e l’ateo»(Frans deWaal)la scimmiaè quella più saggia.

Mercoledì«I Cantos» di EzraPound. Perché la nostrafantasia infiammatanon venga spentadal conformismo.

Giovedì«Le Opere» di BaruchSpinoza: lo Stato—e la filosofia— al serviziodella libertà dei cittadini.

VenerdìConsiglio per filosofie non: i «Pensieri»di Pascal che insegnanoalla filosofiaa ridere di se stessa.

SabatoFrank Close, «L’enigmadell’infinito»:per chi non ha timoredella «particella Dio»,il bosone di Higgs.

Giovanni Realeè il nuovo#twitterguestDa oggi Giovanni Reale,storico e filosofo,sceglie i libri per ifollower de@La_Lettura

Cultura Sylvie Uderzo boccia l’Asterix senza il padreLa figlia di Albert Uderzo, creatore storico di Asterix, fa sapere via Twitter dinon aver apprezzato il nuovo album dell’eroe, il primo a non essere firmatodal padre. Asterix e i Pitti uscirà in Francia il 24 ottobre, disegnato da DidierConrad e sceneggiato da Jean Yves Ferri. Sylvie Uderzo, che ha un rapportoconflittuale col padre, ha affidato il commento negativo a un’immagine(qui accanto) che, scrive «Le Figaro», «ha il merito d’essere chiara».

N on ho nessuna nostalgia del tempoperduto. Non era meglio allora. Èmeglio adesso.

Un adolescente dell’Italia di oggi èl’uomo più fortunato della storia. Anche senato in una famiglia impoverita dalla crisi, hainfinitamente più cose e più opportunità diun ragazzo di qualsiasi generazione cresciutanel Novecento.

Vive in una casa riscaldata, illuminata, conil bagno e l’acqua corrente, che i miei nonnida giovani avrebbero osservato con la boccaspalancata dallo stupore.

Va al mare, in campeggio, in discoteca, al-l’estero su voli low cost, ai fast food o nei ri-storanti etnici dove mangia piatti esotici: tut-te cose che i miei genitori non conoscevano onon potevano permettersi.

Ha la tv a colori con decine di programmi aqualsiasi ora del giorno e della notte, un com-puter connesso con il mondo intero, il telefo-nino con cui scaricare qualsiasi canzone ofilm immaginabile, una varietà di socialnetwork per ritrovare i vecchi amici o entrarein contatto con gli sconosciuti. Noi, quandoeravamo ragazzi tra gli anni Sessanta e Set-tanta, avevamo la tv in bianco e nero, e aspet-tavamo con ansia le otto di sabato sera per ve-dere i cartoni animati della tv svizzera, tifan-do invano contro lo struzzo e per Wile E.Coyote (che chiamavamo Willy). Avevamo let-to Pinocchio e il libro Cuore. Sandokan e Or-zowei ci parvero la modernità.

L’Italia su cui aprivamo gli occhi non era ilparadiso in terra. Anzi, era senz’altro peggio-re di quella di oggi. Era un Paese scosso datensioni, talora da tragedie. Era un Paese piùinquinato: fabbriche in città, acciaierie in rivaal mare, ciminiere, smog. Era un Paese piùviolento: bombe fasciste, agguati brigatisti,sequestri come quello di Cristina Mazzotti.

diALDO CAZZULLO

Il saggio Anticipiamo un brano del nuovo libro di Aldo Cazzullo: una riflessione sulla società di oggi e sulle aspettative dei ragazzi

Lettera ai figli del piagnisteo:la vostra Italia è meglio della nostraNoi vivevamo in un Paese più povero, che però non si lamentava

Era un Paese più maschilista, in cui i «femmi-nicidi» non facevano notizia: chi trovava lamoglie con un altro e la ammazzava non com-metteva un crimine ma un «delitto d’onore»,spesso non finiva neppure in galera. Era unPaese più semplice, con meno aspettative emeno pretese. Non si festeggiava Halloweenma si piangevano i Morti. La marcia più alta

Il volume

Dagli anni 60al XXI secolo

Basta piangere! è il titolodel nuovo saggio di AldoCazzullo. Sottotitolo:Storie di un’Italia che nonsi lamentava. In libreriamartedì per Mondadori(pagine 137,e 14,90), illibro è un viaggionell’Italia di oggiattraverso l’Italia deglianni Sessanta, le illusionidi allora e le delusioni dioggi, ma con unapremessa, fondamentale:le cose e le opportunitàche ha oggi un adolescentenon le ha mai avutenessuno. In questa paginapubblichiamo un ampioestratto del primo capitolo.L’illustrazione in alto(con alcune figure mitodegli anni 60, 70 e 80)è di Amalia Caratozzolo.

Aldo Cazzullo è invia-to ed editorialista del«Corriere della Sera».Ha scritto, tra gli altri,«Viva l’Italia!»e «L’Italia s’è ridesta»

Resistenza

Associazione partigiani polemicaper i premiati all’«Acqui Storia»

N uove polemiche sul premio Acqui Storia, stavolta daparte dell’associazionismo resistenziale di sinistra. Ieriad Acqui Terme (Alessandria) i riconoscimenti sono

stati consegnati ai vincitori: Ottavio Barié e Maurizio Serra perla sezione scientifica, Giuseppe Marcenaro per quelladivulgativa, al giornalista del «Corriere della Sera» DarioFertilio per il romanzo storico. Tra i premiati anche GiampaoloPansa, Pier Francesco Pingitore e Franco Cardini. Le scelte nonsono piaciute all’Associazione nazionale partigiani (Anpi) diAlessandria, per la quale alcuni di questi autori sono «lontanidai valori» che ispirano il premio, creato per ricordare i soldatidella divisione Acqui sterminati nel 1943 dai tedeschi aCefalonia. Inoltre un iscritto all’Anpi di Prato, FulvioCastellani, ha denunciato i giurati alla magistratura perpeculato, in quanto avrebbero distratto fondi pubblicidestinati a celebrare la Resistenza. Nel mirino degli expartigiani ci sono soprattutto Pansa, per i libri sulle vendetteseguite al 25 aprile, e Fertilio, premiato per il romanzoL’ultima notte dei fratelli Cervi (Marsilio), che secondo l’Anpidi Alessandria getterebbe «discredito» sull’antifascismo. «Mirammarico — replica Fertilio — che la proposta dell’IstitutoAlcide Cervi di Reggio Emilia per un dibattito pubblico suicontenuti del libro non abbia ancora avuto seguito, perchécosì si lascia spazio a speculazioni di parte come questa».

Recensione dello scrittore inglese

Amis e la biografia di Roth«Un talento orgoglioso»

Q uelli che ancora piangono il mancato Nobel per laletteratura a Philip Roth potranno trovare una qualchedebole consolazione nella monografia che Claudia Roth

Pierpont, giornalista del «New Yorker» senza alcuna parentelacon lo scrittore, ha dedicato al grande autore americano. RothUnbound, questo il titolo dell’opera in uscita la prossimasettimana negli Stati Uniti per i tipi di Farrar, Straus andGiroux, ha ricevuto già il plauso di un altro autorevolissimoesponente della letteratura anglosassone contemporanea,l’inglese Martin Amis. Che ha dedicato al lavoro certosino dellagiornalista un articolo sul «New York Times» in cui definiscel’opera intelligente e brillante. Come promette il titolo, RothUnbound — che è frutto di anni di analisi, letture e incontri traPierpont e lo scrittore — rivela aspetti inediti dell’autore diPastorale americana, a partire da quando nel 1962 — inseguito a un incontro alla Yeshiva University di New York —dichiarò che non avrebbe «mai più scritto di ebrei». Ma,ricorda Martin Amis, all’epoca Roth «aveva ancora vent’anni euno dei problemi di cominciare da giovane è che sei obbligatoa crescere in pubblico». La monografia svelerebbe soprattuttoquanto «selvaggiamente eccentrico» fu l’inizio della carriera diRoth: «Un agitarsi misterioso e affascinante», sottolinea Amische definisce il collega «un talento fortemente malvagio,orgogliosamente americano ed ebreo».

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34 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

cervello

EventiLa sfida Una pagina scientificatutta da scrivere nel XXI secolo

L’appuntamento Fino ad aprileal Museo di Storia Naturale

La rivincitadel

La simulazione dei supercomputerrilancia l’indagine sul modello umanoPer un’intelligenza artificiale «amica»

A lan Turing verso gli anni Cin-quanta del secolo scorso esplora-va l’idea di una intelligenza artifi-ciale. Anzi, ideava un metodo per

distinguere questa forma di elaborazioneda quella umana. Il matematico Turing ar-rivava dalle ricerche sui codici segreti chein Gran Bretagna durante la guerra eranoun mezzo prezioso per decifrare le inten-zioni e i piani nazisti. Guardando all’intel-ligenza artificiale prendeva come modelloil cervello umano e lo indagava per trarreidee alla sua ardua sfida.

Nel frattempo, era il 1954, un gruppo diillustri studiosi americani riunito in un se-minario estivo al Dartmouth College bat-tezzava queste indagini Artificial Intelli-gence. Subito dopo lo sviluppo fu tumul-tuoso sotto la guida dei padri fondatoridella nuova disciplina: John McCarthy del-la Stanford University, Marvin Minsky alMIT e Allen Newell e Herbert Simon allaCarnegie-Mellon University.

Nei decenni seguenti, però, le inevitabi-li difficoltà che la frontiera nascondevamettevano in discussione la visione di ri-ferimento del nostro cervello proiettandogli studi verso orizzonti diversi. Negli ulti-mi tempi la visione è di nuovo cambiata eil modello del cervello umano è tornato adessere considerato come punto di parten-za.

«È vero — dice Amedeo Cesta dell’Isti-tuto della cognizione del Consiglio nazio-

nale delle ricerche —. La ricerca era piom-bata in una crisi estrema e la delusioneaveva anche preso il sopravvento perchésembrava quasi impossibile affrontarel’argomento. In realtà, dopo i successi ini-ziali gli scienziati si sono concentrati suaspetti particolari, piccoli problemi, conun riduzionismo eccessivo senza una vi-sione generale. In questo modo ci si è al-lontanati dalla necessità di mettere ideepiù complessive di un sistema di intelli-genza artificiale, ma essenziali».

Il recente cambio della strategia derivada due fattori importanti. Il primo riguar-da l’enorme progresso delle ricerche sulcervello che offrono cognizioni prima ine-sistenti. Il secondo aspetto è legato allastraordinaria capacità di elaborazione cheoggi hanno i supercomputer consentendodi simulare e verificare intuizioni e princi-pi. «Ciò permette — aggiunge Cesta — diriconsiderare le idee di fondo con unanuova maturità. Anche per quanto riguar-da la prospettiva. Cioè, si guarda semprepiù a un sistema di intelligenza artificialeche non sostituisca l’uomo ma lo integrinelle sue necessità: dalla valutazione della

capacità di scelta ad altri aspetti concet-tuali delle nostra mente».

Intanto gli scienziati cercano di evitarealcuni rischi in agguato. «Oggi c’è un ec-cesso di informazione — precisa Cesta —ed è necessario selezionare gli elementiessenziali finalizzati agli scopi da raggiun-gere tenendo conto che la conoscenza è inrapida evoluzione». Cercando di arrivare asistemi artificiali che non siano in grado dinuocere all’uomo come accadde con il

computer AL 9000 che governava l’astro-nave del più bel film di fantascienza mairealizzato come 2001: Odissea nello spa-zio.

In tale prospettiva e per la necessità diindagare cognizioni fondamentali e nuoveprospettive, l’Europa e gli Stati Uniti han-no varato ciascuno un programma di ri-cerca proiettato nel decennio. In Europa èpartito proprio all’inizio di ottobre il pro-getto Human Brain Project coordinato dalneuro scienziato Henry Markram del-l’Ecole Polytecnique di Losanna e ben piùricco di quello americano. Gli scopi sonomolteplici e riguardano soprattuttotre obiettivi: costruire un super-computer mille volte più ca-pace degli attuali esistentiche apra un nuovo mon-do di possibilità; cono-

scere il funzionamento di base del nostrocervello e, infine, costruire un cervellocompletamente artificiale. In parallelo inAmerica si punta ad una mappatura detta-gliata delle funzioni cerebrali. Entrambinella prospettiva di utilizzare, strada fa-cendo, i risultati ottenuti applicandoli alcampo medico nella cura di alcune patolo-gie.

«Nel 2045 l’intelligenza artificiale supe-rerà nelle capacità quella umana», affermaRay Kurzweil illustre specialista dellaComputer Science chiamato a guidare un

team di sviluppatori di Google. Alcuni lohanno accusato di eccesso di ot-

timismo, ma al di là delle da-te l’ambizioso obiettivo og-

gi è più chiaro e affronta-bile rispetto al passato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

diGIOVANNI CAPRARA

La prospettivaSi guarda a un sistema creatoin laboratorio che non sostituiscal’uomo ma che integri la suamente in molti aspetti concettuali

G iulia mangerà il suo biscotto?O rispetterà il divieto dellamamma? Quale impulso pre-varrà? Come si muoveranno

nel frattempo i neurotrasmettitori checontrollano le emozioni? Queste, tratante altre, le risposte che cerca di darea grandi e bambini Brain, il cervello,istruzioni per l’uso, esposizione inte-rattiva di carattere scientifico appenaatterrata a Milano. Nata da una colla-borazione tra il Museo di Storia Natu-rale di Milano e l’American Museumof Natural History di New York, che lapromuovono e organizzano assieme alComune di Milano, Codice. Idee per lacultura, 24 Ore Cultura (Gruppo 24Ore), Guangdong Science Center,Guangzhou e Parque de las Ciencias(Granada), la mostra — dopo il suc-cesso di New York — sarà fino al 13

aprile in allestimento al Museo di Sto-ria Naturale di Milano. Unicum italia-no (non sono previste altre tappe nellaPenisola) che rappresenta al meglio ilcoté scientifico dell’Autunno america-no, la stagione milanese dedicata cul-tura, arte e tradizioni americane. Al

tempo stesso, «Brain» è un festeggia-mento per il 175° compleanno delMuseo di Storia Naturale, il più anticomuseo civico. Ed è un segnale dellaspinta milanese verso l’approccio an-glosassone alla divulgazione scientifi-ca. «L’amministrazione comunale cer-

cherà sempre di più — ha annunciatol’assessore alla Cultura Filippo DelCorno durante l’inaugurazione dellamostra — di produrre e sviluppare oc-casioni di approfondimento scientifi-co, che riteniamo essenziali per l’at-trattività turistica di Milano e la cre-scita cognitiva della cittadinanza».

Brain. Il cervello, istruzioni perl’uso è una mostra per tutti perché, at-traverso installazioni artistiche e mul-timediali, modelli, testimonianze, ap-profondimenti e giochi interattivi, ac-compagna il pubblico alla scoperta delcervello. Dopo essere entrato ideal-mente «dentro» un cervello, il visita-tore passa attraverso 700 chili di fili lu-minosi, l’installazione di Daniel Cano-gar che, usando solo materiali ricicla-ti, simula l’attività dei nostri 100miliardi di neuroni. Il «teatro intro-

1,5 kgè il peso della massacerebrale contenutaall’interno del cranio di unuomo adulto. Il cervellomaschile è in media 100grammi più pesante diquello femminile

Scandaglio cere-brale I risultati di

una tac, un esamediagnostico che

consentedi ottenere imma

gini dell’internodel corpo grazie

ai raggi X(foto Richard T

Nowitz/Corbis)

Il precursoreSi ritorna all’impostazione ideatanegli anni 50 da Alan Turinge poi abbandonata per le troppedifficoltà nello studio del cervello

L’allestimento Un evento realizzato in collaborazione con New York per festeggiare i 175 anni del museo

Un viaggio nella «scatola delle meraviglie»La materia grigia in scena: 700 chili di fili luminosi descrivono 100 miliardi di neuroni

UNA MOSTRAA MILANO

Gigante sensibileHomuncolus è unastatua alta quasidue metri dal voltoe dalla maniingranditi,rappresentail senso del tatto

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Eventi 35

Una storia lunga 3.500 anni Il papiro di Edwin Smith (dal nomedell’egittologo che lo ritrovò), considerato il più antico trattato dimedicina — risale a 1.500 anni prima di Cristo — lo cita ben otto volte.Il cervello, la sede operativa del pensiero, ha affascinato per secoli gliuomini, dai filosofi dell’antica Grecia, come Platone e Ippocrate, agliscienziati del Rinascimento, celebri gli schizzi di Leonardo e di AndreaVesalio (considerato l’inventore dell’anatomia moderna), ma fu solo

con la diffusione del microscopio, a metà del XVII secolo, che gliscienziati poterono disporre degli strumenti per capirne ilfunzionamento. E individuare i neuroni: scoperta che valse all’italianoCamillo Golgi il Nobel per la medicina nel 1906. Una lunga cavalcatache ha portato fino a oggi in cui si tenta di dare spiegazione anche alleattitudini umane: nel 1994 Semir Zeki avvia lo studio delle basi neuralidella creatività e dell’apprezzamento estetico dell’arte.

duttivo» trasmette poi leinformazioni basilari sulchilo e mezzo di materiacerebrale racchiusa nelcranio che, nonostante igrandi passi avanti com-piuti negli ultimi annidalla ricerca, resta in par-te misteriosa. Un misteroindagato a diversi livellida biologia, genetica,neurologia, psicologia,filosofia...

Mentre il 1900 è statosegnato dalla grandescoperta del Dna, questosecolo sembra caratte-

rizzarsi per la sfida alla comprensio-ne della scatola delle meraviglie.«L’uomo è l’unico essere vivente ingrado di pensare al suo pensiero», sot-tolinea il curatore della mostra RobDeSalle, ricercatore presso il SacklerInstitute for comparative genomicsdell’American Museum of Natural Hi-story, che ha ideato un viaggio multi-mediale di forte impatto visivo e emo-zionale per spiegare con semplicità la

conformazione e il funzionamento delcervello; le aree specifiche dedicate aicinque sensi; i meccanismi che regola-no percezioni, emozioni, opinioni,sentimenti. Uno schermo interattivoinvita a usare le mani per capire comecomunicano i neuroni; un’installazio-ne spinge a elaborare visivamente i

pezzi colorati di un puzzle nell’imma-gine di un notissimo dipinto. Un’enor-me riproduzione plastica dell’area sot-tocorticale del cervello troneggia alcentro della sezione dedicata al cervel-lo pensante, che spiega tra l’altro comedurante il sonno i ricordi vengano tra-sferiti nella memoria a lungo termine;

una massa a forma di imbuto di fila-menti di rame e argento evoca lo svi-luppo neuronale del feto e l’incredibileriorganizzazione del cervello durantele fasi della vita. Uno zoom futuristico,infine, mostra le più avanzate tecnolo-gie utilizzate nella ricerca delle cureper patologie come Alzheimer,Parkinson e i disturbi dell’umore.

A scandire il viaggio in sette sezionitematiche, accompagnato da Novartiscome main sponsor e dall’Associazio-ne italiana sclerosi multipla qualecharity partner, momenti di gioco chemettono alla prova la concentrazione,la propensione alle lingue, la memoriaa breve termine e quella procedurale,quella grazie alla quale una volta im-parato a andare in bicicletta o a ese-guire una sequenza di danza non dob-biamo più richiamare alla mente i sin-goli passaggi. Disegnare una stellaguardandone l’immagine rovesciataallo specchio ci dimostrerà dopo avereripetuto lo stesso movimento più e piùvolte che non lo dimenticheremo più.

Caterina Ruggi d’Aragona© RIPRODUZIONE RISERVATA

Presenza intelligenteUn ingrandimentodi trentacinque voltedell’area sottocorticaledel cervello.L’installazione si trovaal centro della sala delMuseo di Storia Natura-le di Milanodedicata all’intelligenza

La guida

«Brain. Il cervello, istruzioni per l’uso», fino al 13 aprile 2014 al MuseoCivico di Storia Naturale di Milano, a cura di Rob DeSalle e conl’adattamento italiano di Giorgio Racagni e Monica DiLuca — inserita nelprogetto Autunno Americano — è organizzata dall’American Museum ofNatural History di New York in collaborazione con Comune di Milano-Cultura, Museo di Storia Naturale di Milano, Codice. Idee per la cultura, 24ORE Cultura– Gruppo 24 ORE, Guangdong Science Center, Guangzhou eParque de las Ciencias, Granada. I cataloghi per adulti e bambini sonoediti da Codice Edizioni e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE. La mostra èrealizzata grazie al sostegno di Novartis, main sponsor, in partnership conFocus e con il supporto di Reggiani Illuminazione, lighting sponsor eFondazione AEM. Orari: lun. 9.30/13.30; mar-dom 9.30/19.30; giov. finoalle 22.30 Info: www.mostrabrain.it. Hashtag: #brain #scervelliamoci.Prenotazioni: www.ticket.it/brain. Tel. 02 54911. Biglietto (comprensivodi ingresso al Museo di Storia Naturale): 10 euro (ridotto 8,50).

Il personaggio Una ricercatrice milanese esplora negli Stati Uniti un territorio della mente nel quale si costruisce il concetto del bello

«Ma per i simboli ci vuole l’arte»Ludovica Lumer: «Allargo la visione con la neuroestetica»

La formaIl neurologo Lynn Meshberger ha ravvisato nella «Creazione di Adamo»michelangiolesca della Cappella Sistina l’immagine di un cervello

Il colore«Pommes, pêches et poires» di Cézanne è uno dei dipinti presi comeesperimento per visualizzare le fasi dell’elaborazione dei colori

La parola«La trahison des images» di Magritte ha rivelato un insolito mododell’occhio interiore di associare l’immagine della pipa e la parola «pipa»

M entre dipingeva lesue mele giallo-verdi, Cézanne ri-p e teva s p ess o :

«Nella pittura ci sono due co-se: l’occhio e il cervello. E de-vono aiutarsi tra loro». Si eranella seconda metà dell’Otto-cento, ma il legame profondotra arte e materia cerebralecominciava a prendere for-ma, in un’Europa sempre piùattenta agli abissi psichici. AVienna, più tardi, Freud e Ar-thur Schnitzler si confronte-ranno in accese discussionisull’argomento, dopo avercondiviso i banchi universi-tari negli studi in medicina; leforme inquietanti di Klimtindagheranno sulle ferite in-consce, mentre le teorie diDarwin avevano diffusol’idea di un essere umano co-me prodotto «di un’evoluzio-ne biologica». Misurabile,dunque.

«Oggi l’anello che tiene in-sieme arte e cervello è decli-nabile in numerose discipli-ne, prima fra tutte la neuroe-stetica», dice Ludovica Lu-m e r, 4 2 e n n e m i l a n es e .Ludovica ha studiato filosofiae neurobiologia, prima dispecializzarsi in neuroesteti-ca con il britannico Semir

Zeki, massimo studioso diquesta particolare scienzache analizza il cosiddetto«occhio del cervello». Da duemesi, Lumer è a New York perfare un passo avanti: è stataammessa alla PsychoanalyticSociety & Institute. «In so-stanza — ride — unirò la psi-canalisi allo scandaglio dellaneuroestetica». Uno sguardocompleto, dunque, che ab-braccia l’intero concetto di«visione», esterna e interna,quella che si ferma sull’operad’arte e quella che ne restitui-sce una parte all’inconscio.

Ma in che modo l’arte ci haaiutato a comprendere i mec-canismi del cervello? «Inmolti modi — afferma la ri-cercatrice — io credo chel’estetica, oggi più che mai,sia fondamentale. Ci aiuta adare delle risposte laddove la

scienza deve necessariamen-te fermarsi. Un artista e medi-co come Cesare Pietroiusti,durante un convegno, ha det-to che se improvvisamentel’arte sparisse dal mondo, ilmicrofono che lui in quelmomento aveva in mano nonavrebbe mai più avuto la pos-sibilità di essere altro che unmicrofono». Così come il fa-moso orinatoio di Marcel Du-champ cesserebbe di essereun’opera e tornerebbe a esse-re un accessorio scabroso.Ecco il primo «sostegno»:l’arte aiuta il cervello a co-struire significati simbolici.Produce senso, come aveva

intuito anche lo storico e cri-tico Ernst Gombrich (per ilquale le immagini che l’arti-sta crea, vengono poi ricreate,a loro volta, nel nostro cervel-lo). Lumer cita esperimenti:«Per visualizzare le fasi del-l’elaborazione dei colori nelcervello umano, Zeki ha uti-lizzato le opere dei Fauves». Eanche alcuni dipinti di Cé-zanne, come «Pommes,pêches et poires». Con unavera risonanza magnetica. Ilpotere dei colori di Monet odelle distorsioni di Picasso vaanche oltre: alcuni ricercatoriparlano di «simulazione in-carnata», l’inclinazione a ri-

petere le azioni che vediamonell’opera.

«In un altro esperimento— continua la studiosa — èstata analizzata la “risposta”davanti al celebre “La trahi-son des images” di Magritte.Ebbene, detto in terminimolto semplici, l’occhio inte-riore registra l’immagine del-la pipa e la parola “pipa” inmodi interessanti». E ancora:perché alcune opere d’arte cipiacciono e altre no? «A que-sto — annota Lumer — hacercato di rispondere una ri-cerca di Zeki condotta con ilcollega giapponese Kawaba-ta. Hanno mostrato tele mol-to diverse tra loro a un centi-naio di persone. Al di là delrisultato dell’esperimento,quello che incuriosisce è ilparadigma che ne è scaturito,il disegno della misurabilità

di un’esperienza soggettivacosì personale, intima». Zekie Kawabata hanno osservatoche, mentre i rappresentantidel campione scelto guarda-vano quadri descritti come«belli», nel cervello si attiva-va l’area nota per il suo coin-volgimento nei meccanismidi ricompensa. Dunque, ilbello ci rende felici. Lo ha di-mostrato, in Italia, il gruppodi ricerca di Enzo Grossi, cheha esaminato un campione diquasi duemila persone.

Ma vale la pena ricordareche il cervello stesso ha unasua valenza estetica: una spe-cie di meccanismo di preci-sione irrorato da alchimie an-cora inspiegabili in una for-ma emblematica, simile auna ghianda, un guscio ferti-le. Non è una divagazione: ilneurologo americano FrankLynn Meshberger, visitandola Cappella Sistina, ha ravvi-sato, nel gruppo pittorico mi-chelangiolesco «Creazione diAdamo», l’immagine di uncervello (lo ha scritto in unfamoso articolo pubblicatosul Journal of American Me-dical Association). Se dunqueè vero, come diceva Cézanne,che «nella pittura ci sono duecose: l’occhio e il cervello»,l’arte è un validissimo sguar-do segreto da non lasciar ap-passire.

Roberta [email protected]

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Il bello rende feliciDavanti ai quadrinel cervello si attival’area adibita allericompense

Creatore di sensoIl cervello si fa«aiutare»: comeper l’orinatoio diDuchamp

100

1.350

330

miliardi: i neuroni (cellulenervose) nel cervello umano.Ciascuno è grande 10 microne sviluppa in media 10 milasinapsi

cm³: il volume medio delcervello dell’uomo moderno(il range di «normalità» delladimensione va da 900 a2.000 cm³)

cm³: il volume mediodel cervello dei primi ominidi,Ardipithecus ramiduse Sahelanthropus, di cuiconosciamo le misure

6

1,3

mila i neuroni prodotti ogniminuto dal feto.Tra 30 e 15 giorni primadella nascita iniziala creazione delle sinapsi

I lobi della cortecciatelencefalica:frontale, parietale,temporale, occipitale,limbico, dell’insula

m²: la superficie di ciascun emisferocerebrale. Il destro specializzato inelaborazione visiva e organizzazionespaziale; il sinistro in linguaggio eragionamento

52Le aree di cortecciacerebrale, con diversefunzioni, individuatedal neurologo tedescoKorbinian Brodmann

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250

PaladinaLudovica Lumer,42 anni, hastudiatofilosofia eneurobiologia esi è specializzatain neuroesteticacon il britannicoSemir Zeki.Ora negli Usafrequenta laPsychoanalyticSociety &Institute

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36 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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NEGAZIONISMO

La verità storica stabilita per leggeerrore di una cultura poco liberalediGIOVANNI BELARDELLI

Colpisce e preoccupa l’assenza diopinioni critiche riguardo al disegnodi legge che intende punire con lareclusione fino a tre anni chi si rendacolpevole del reato di negazionismo.

La legge, che ha sostanzialmente l’appoggio ditutte le forze politiche, non è stata ancoraapprovata dal Senato solo per una questioneprocedurale (la richiesta del M5S che a votarlasia l’Aula tutta e non soltanto la commissionegiustizia in sede deliberante). Ma conpochissime eccezioni (il radicale MarcoPannella, la giornalista Fiamma Nirenstein)nessuno sembra attraversato da dubbi circa ilsuo carattere illiberale, che pure dovrebbeessere evidente dato che la nuova normasanzionerebbe pur sempre delle opinioni. Lastorica debolezza della cultura liberale nelnostro Paese è testimoniata appunto dal fattoche tendiamo a ignorare come la libertà diopinione si misuri in primo luogo in relazionealle opinioni che non condividiamo e chetroviamo anzi aberranti.Una legge del genere si inserisce in unatendenza, comune ormai a vari Paesi, adefinire in via ufficiale cosa sia lecito e cosa siaproibito sostenere rispetto al passato,stabilendo di fatto delle verità storiche di Stato.È una tendenza forte soprattutto in Francia,dove esistono ormai varie lois mémorielles,come vengono chiamate; leggi che sono tutteda respingere in linea di principio, cioèindipendentemente da ciò che prescrivono ovietano, come sostennero qualche anno faalcuni dei massimi storici francesi in undocumento-appello intitolato «Libertà per lastoria». È egualmente inaccettabile, dunque,sia la legge francese che punisce chi nega ilgenocidio degli armeni, sia la legge turca che,al contrario, vieta anche solo di nominare quelgenocidio. Leggi del genere consegnano aitribunali il diritto di avere l’ultima parola perstabilire se effettivamente una certaaffermazione debba essere considerata«negazionista». Per di più, nel caso deldisegno di legge in discussione al Senato, lanuova fattispecie di reato riguarda non solo lanegazione dei crimini di genocidio e control’umanità, ma anche la loro «minimizzazione»:un concetto, evidentemente, non solo vago mache implica l’esistenza di una versione ufficiale(stabilità da chi?) alla quale occorra attenersi.Peraltro, una legge come quella contro ilnegazionismo non rappresenta nemmeno unmodo sbagliato per raggiungere un obiettivo

giusto (l’adeguata consapevolezza econoscenza di ciò che sono stati alcuni tragicieventi storici, a cominciare dalla Shoah). Lapunizione per legge delle sue opinioniconsente infatti al negazionista di ergersi a

difensore della libertà di espressione, rischiadi circondare le sue affermazioni di un alonedi mistero. E questo potrebbe esercitarequalche attrazione su quella parte di opinionepubblica affascinata dal complottismo e dalle«verità segrete» che qualcuno — secondo unatipica affermazione dei negazionisti —vorrebbe tenere nascoste ricorrendo allaminaccia del carcere.Ma se le cose stanno così, se sono tanti gliaspetti censurabili di una legge come quellasul negazionismo, diventa allora sorprendentela quasi completa assenza di discussione che laha accompagnata. Segno di una pochezzaculturale, di un radicato conformismodell’intero nostro ceto politico, immemoreevidentemente delle critiche che inveceaccompagnarono pochi anni fa, nel 2007, unanalogo disegno di legge presentato dall’alloraguardasigilli Mastella determinandone di fattol’affossamento. L’Unità ospitò a quell’epoca undurissimo documento firmato da vari storiciitaliani, un intellettuale influente comeStefano Rodotà scrisse un articolo contro ilprogetto Mastella che diceva tutto già neltitolo: Libertà di parola. E tanti altri esempi sipotrebbero fare. Oggi, invece, nulla di tuttoquesto ma solo silenzio.

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NORME SULLA DIFFAMAZIONE

La strada maestra della rettifica

Caro direttore, con una accelerazioneimprevista, ma encomiabile, la Ca-mera ha approvato le modifiche allenorme sulla diffamazione e non solo,con una legge che presenta luci ed

ombre.La novità più rilevante, per gli effetti che

produce, riguarda la rettifica, non amata dai di-rettori che debbono pubblicarla, usata con par-simonia dagli interessati, per il timore di dareulteriore diffusione alla notizia sbagliata. Se,però, il testo verrà approvato, in via definitiva,senza stravolgimenti, ma con i necessari aggiu-stamenti, pubblicare le rettifiche o ripararespontaneamente agli errori commessi, anchein buona fede, oltre che un dovere, sarà per tut-ti la strada maestra, per evitare la condanna insede penale, facendo ammenda. «L’autore del-l’offesa nonché il direttore responsabile delletestate giornalistiche anche on line registrate...non sono punibili se, con le modalità previstedall’art. 8, anche spontaneamente, siano statepubblicate o diffuse dichiarazioni o rettifiche»,dispone il nuovo articolo 13 della legge47/1948. La stessa previsione riguarda gli edi-tori, che rispondono del contenuto dei loro li-bri, se l’autore è ignoto, mentre qualche dubbiorimane sull’estensione della causa di non puni-bilità ai direttori delle testate giornalistiche ra-diotelevisive, non espressamente menzionati.

Ma, come spesso accade, in cauda vene-num! La rettifica, per spiegare i suoi effetti be-nefici, oltre ai tradizionali requisiti, dovrà es-sere pubblicata senza commento, senza rispo-sta, senza titolo e con l’indicazione espressa

dell’autore, obbligo che sembra presentareprofili di incostituzionalità, oltre che di irra-gionevolezza: il direttore potrà davvero rinun-ciare a smentire una rettifica, se contiene fattifalsi, venendo meno ad un suo preciso dovere,pur di beneficiare della causa di non punibili-tà? Positiva l’estensione del segreto professio-nale ai pubblicisti, non condivisa da tutti l’eli-minazione della pena detentiva, compensata,però, dalla previsione di una multa assai eleva-ta per chi abbia diffuso volutamente un fattofalso, forse troppo severa l’interdizione da unoa sei mesi, per chi reitera la diffamazione, sur-reale l’introduzione di un nuovo reato per il di-rettore, che verrà punito se, richiesto dall’auto-re dell’articolo, si rifiuterà di pubblicare unarettifica.

La formulazione della norma presenta di-versi problemi, sia per quel che riguarda l’enti-tà della pena sia perché il reato, mancandoogni riferimento alla querela, potrebbe essereprocedibile d’ufficio. E soprattutto il giornali-sta che avrà fatto condannare il suo direttore

— con quali effetti positivi sui rapporti in re-dazione è facile immaginare — non potrà go-dere della causa di non punibilità, che rimanesubordinata comunque alla pubblicazionedella rettifica. Ciò a meno che non si rivolgaanche al giudice civile, chiedendo un provve-dimento che obblighi il direttore a pubblicar-la.

Alcune occasioni perse, una su tutte: puravendo estesa la norma che sanziona l’omessocontrollo sui contenuti ai direttori delle testateradiofoniche e televisive ed a quelli delle testa-te on line registrate — in assenza di un obbli-go, la cosa più semplice sarà cancellarle dal-l’apposito registro — è mancato il coraggio diriformarla: in realtà e nei fatti era ed è rimastauna responsabilità oggettiva, per un obbligoinesigibile, siccome impossibile da adempiere.

Davvero è possibile sostenere che il direttoredi un giornale o, peggio, di un sito in continuoaggiornamento possa verificare, prima dellaloro diffusione, tutte, ma proprio tutte le noti-zie?

Non inganni la possibilità, che gli viene rico-nosciuta, di delegare «le funzioni di vigilanza»e, quindi, le proprie responsabilità penali e ci-vili a «giornalisti professionisti idonei», piùuomini di paglia, degli stuntmen, che veri epropri controllori quanti ne troverà disposti adaccollarsi comunque questo rischio, per di piùsenza alcuna gratifica economica, in questitempi di crisi?

Avvocato espertoin diritto dell’informazione

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DORI

ANO

SOLI

NAS

di CATERINA MALAVENDA

Finora i post degli utenti di Face-book sotto i diciotto anni poteva-

no essere visti solo dagli amici coetanei,ma adesso il numero uno dei socialnetwork ha deciso di cambiare politica: iteenager potranno condividere informa-zioni con gli altri utenti, potranno cioèpubblicare post accessibili anche da partedel pubblico adulto e scambiare informa-zioni con tutti, a prescinde-re dall’età. Questo se sce-glieranno di farlo, modifi-cando il settaggio dei loroprofili che, di default, reste-ranno predisposti per la co-municazione fra minori.

Facebook motiva la deci-sione affermando che i tee-nager sono gli utenti piùesperti delle piattaformesocial, per cui non si vedeperché se ne debba limitare il diritto diesprimere opinioni, nonché di praticareforme di impegno sociale, civile o politico.Un’opinione condivisa da molti blogger egiornalisti, i quali, soprattutto negli StatiUniti, hanno a loro volta sostenuto che an-che agli adolescenti deve essere concesso ildiritto di espressione, se vogliamo farnedei buoni cittadini.

Sono pareri che, a prima vista, suonano

sensati, ma ignorano tre fattori decisivi pervalutare i pro e i contro della svolta: 1) nellamaggioranza dei casi, come confermano in-numerevoli ricerche, gli adolescenti nonusano i social network per informarsi e/oesercitare forme di impegno culturale e civi-le, ma per ottenere riconoscimento, abbelli-re ed esibire la propria immagine, spettego-lare, intessere relazioni amorose, condivi-

dere passioni sportive o altrihobby, ecc.; 2) se ciò è vero,è chiaro che Facebook vuole«liberalizzare» la loro parte-cipazione al network so-prattutto perché si tratta diun pubblico di interessestrategico per la comunica-zione commerciale (pubbli-cità, ricerche di mercato,ecc.); 3) far cadere la barrie-ra fra adulti e adolescenti si-

gnifica indebolire la privacy dei secondi,esponendoli al rischio di divenire oggetto dipredazione sessuale (o anche solo di sfrut-tamento delle loro immagini a fini erotici).Anche senza enfatizzare quest’ultimo peri-colo, basterebbero le prime due considera-zioni ad alimentare fondate perplessità inmerito a questa innovazione.

Carlo Formenti© RIPRODUZIONE RISERVATA

NATIVI DIGITALI CONTRO BABY BOOMERTORNA LA RIVOLTA DELLE GENERAZIONI

SEGUE DALLA PRIMA

Un blocco sociale formidabile, garantitodai sindacati, vezzeggiato tanto dai repubbli-cani quanto dai democratici. Basta dare unosguardo, anche sommario, all’architetturache regge il sistema fiscale e quello pensio-nistico. Peccato che i mezzi finanziari stianopraticamente finendo. Senza riforme il pesodei baby boomer schiaccerà la nuova genera-zione. C’è qualcuno disposto a ribellarsi? Sì,ma è un ex ragazzo di 61 anni, un finanzieremolto invidiato a Wall Street perché ha gua-dagnato un sacco di soldi speculando in Bor-sa al ribasso e prevedendo, tra i pochi,l’esplosione della bolla legata ai mutui sub-prime tra il 2007 e il 2008. Si chiama StanDruckenmiller e il suo nome comincia a di-ventare familiare agli studenti delle più im-portanti università negli States. A Berkeley, aStanford, a Brown, alla New York Universityle aule sono sempre piene quando Drucken-miller comincia a parlare, sciorinando nu-meri, mostrando grafici, spiegando che se letasse, il ritmo di crescita del prodotto inter-

no lordo, le spese militari e il meccanismodel welfare resteranno quelli di adesso nonci saranno più risorse per garantire posti dilavoro, istruzione, assistenza medica e previ-denza sociale per i ventenni di oggi.

Certo, c’è un problema di squilibrio de-mografico. Si calcola che entro il 2050 leschiere degli ultrasessantacinquenni au-menteranno del 100%. Coloro che ne dovran-no pagare le pensioni, la base compresa tra i18 i 64 anni, invece crescerà del 17%.

Ma non è solo questo. La generazione deiFacebook-boys e girls avrebbe diritto a un at-to di generosità da quei ragazzi e quelle ra-gazze che sfilavano contro Nixon, che corre-vano ai concerti di Bob Dylan e di Joan Baez,che sognavano con i Kennedy e Martin Lu-ther King. Molti di loro, oggi, fanno partedell’establishment politico-sociale america-no. Involuto, avvizzito. Basterebbe un cente-simo degli slanci di quegli anni per ridare unpo’ di speranza e di prospettiva ai figli dei fi-gli dei fiori.

Giuseppe Sarcina© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONTATTI TRA ADOLESCENTI E ADULTILA BARRIERA NECESSARIA SU FACEBOOK

A GAZA TUNNEL INVECE DI OSPEDALIL’ULTIMO SOSPETTO SUI FONDI EUROPEI

È un la versione aggiornata dei vo-lantini paracadutati oltre le linee

nemiche in guerra per demoralizzare gli av-versari e indurre la popolazione a ribellarsi.L’esercito israeliano ha avviato una campa-gna diretta ai palestinesi di Gaza attraversoil telefono. Una voce registrata, secondoquanto riferisce la France Press, arriva viacavo a domicilio: «Sappiate che Hamasspende milioni di dollari per costruire itunnel da usare per condurre attentati ter-roristici contro Israele, anziché investirequei soldi in infrastrutture o progetti edu-cativi e sanitari per i residenti nella Stri-scia».

L’accusa all’organizzazione che governaGaza ed è iscritta nelle liste dei gruppi ter-roristici stilate da Unione europea, Usa eAustralia, non è peregrina. Proprio pochigiorni fa il Sunday Times riferiva del disap-punto degli ispettori della Ue per lo «smar-rimento» di oltre metà dei quasi due miliar-di di euro trasferiti, fra il 2008 e il 2012, dalBelgio all’Autorità nazionale palestinese,presieduta da Abu Mazen in Cisgiordania, ea Gaza, feudo di Hamas. Che siano finiti tut-ti nelle gallerie è da dimostrare, e il rappor-to della Corte europea (non ancora pubbli-cato) pare punti il dito soprattutto sulla cor-ruzione. Ma è vero che l’attività sotterranea

a Gaza è intensa, si perfeziona ingegneristi-camente e preoccupa parecchio il governoebraico: all’inizio del mese l’esercito ha mo-strato una delle sue ultime scoperte, un tra-foro ad altezza d’uomo che, da Gaza, sbuca-va qualche chilometro più in là in prossimi-tà di un kibbutz. Era munito di illuminazio-ne elettrica e linea telefonica. Costruito colcemento che, pur gravato come quasi tuttele merci da dazi vari, gli israeliani avevanolasciato entrare a Gaza per l’edilizia civile.

Ma è sulle finalità delle gallerie che si di-scute: un indispensabile canale di sopravvi-venza per far entrare merci libere da balzellidall’Egitto, o un passaggio per perpetrarenuovi attacchi in territorio israeliano? Pro-babilmente entrambe. Amira Hass, giorna-lista e scrittrice israeliana impegnata con-tro l’occupazione dei territori, sostiene suHaaretz il «diritto di Hamas a scavare tun-nel»: è colpa della politica di chiusura diIsraele, spiega, se Hamas ha stabilito il suoemirato religioso nella Striscia, ormai so-cialmente e istituzionalmente disconnessadalla Cisgiordania. Con i tunnel, insomma,Hamas intende esibire il suo potere intimi-datorio. Certamente a spese dei suoi citta-dini. E forse anche della Ue.

Elisabetta Rosaspina© RIPRODUZIONE RISERVATA

Si sta sviluppando unatendenza, già forte inFrancia, a definire cosasia lecito o menosostenere sul passato

Un modo sbagliatoper un obiettivo giustoLa libertà di opinionesi misura su ciòche non condividiamo

Luci e ombre in un testoapprovato alla CameraIl direttore dovrebbepoter replicare a unasmentita non corretta

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 37

LetterealCorriere Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:«Lettere al Corriere» Corriere della Seravia Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 @ E-mail: [email protected]

oppure: www.corriere.itoppure: [email protected]

RispondeSergio Romano

LA MASCHERA DI GUY FAWKESE IL CARNEVALE DELLA POLITICA

C’è un fenomeno di costume datempo assai diffuso provenientedall’Inghilterra piuttostocurioso .Si tratta della oramaifamosissimamaschera cheraffigura in maniera stilizzata ilviso di Guy Fawkes, che anchein Italia è il vessillo dellacontestazione di sistema, che avolte si manifesta anche conforme di violenza. Ora, come leisa sicuramente meglio di me,Guy Fawkes nell’Inghilterra diinizio ‘600 regnante Giacomo I,successore della reginaElisabetta, era un ferventedifensore dei diritti dei cattoliciche di fronte alla decisone (peraltro presa da malincuore dal resotto la pressione deglianglicani) di mantenere icattolici in stato di inferioritànei diritti civili, aderì allafamosa congiura delle polveri.Congiura che prevedeva diminare la sede del Parlamentofacendo fuori in un colpo solo latesta degli anglicani. Ma tuttofu scoperto e Guy Fawkes, che

ammise orgogliosamente le sueresponsabilità, fu orrendamentegiustiziato. Quello che miincuriosisce è comemai primada un fumetto, mi pare di AlanMoore, e poi da un filmfamosissimo, «V comevendetta», dall’Inghilterraanglicana e monarchica , dove i«papisti» non sono proprio benvisti, dilaghi in tutto il mondounamaschera che rappresenta,certo a suo modo unrivoluzionario, ma unrivoluzionario cattolico il cuiscopo finale sarebbe stato ilriportare l’Inghilterra allaChiesa romana del Papa.

Angelo [email protected]

Caro Rambaldi,

H o già ricordato il «com-plotto della polvere dasparo» (come viene an-

cora definito in molti Paesi dilingua inglese) sulla «Lettura»del 15 aprile 2012. La minacciafu molto seria e il colpo, se fosse

andato a segno, avrebbe scate-nato una guerra di religione. Mal’organizzazione della congiurafu piuttosto dilettantesca. Piùtardi, nell’Ottocento, uno stu-dioso gesuita cercò di dimostra-re che il complotto era stato or-dito al vertice dello Stato da unoscaltro cortigiano, deciso a pro-vocare una sollevazione in mas-sa contro quella parte della so-cietà inglese che era rimasta fe-dele alla Chiesa cattolica. Ma latesi non fu mai provata e la ri-correnza del complotto, permolto tempo, è stata celebratadagli anglicani con lo spirito diun patriottismo religioso e anti-papista.

L’uso ludico della maschera, acui lei si riferisce nella sua lette-ra, è dovuto al mutamente subi-to dalla commemorazione con il

passare del tempo. Il posto degliadulti è stato preso dai bambiniche indossano la maschera delcongiurato e vanno di casa in ca-sa a chiedere denaro per compe-rare razzi e petardi con cui met-tere in scena il complotto fallito.A me sembra molto «inglese»,nel senso migliore della parola,che il ricordo di una potenzialeviolenza religiosa sia diventatol’occasione per una farsa giova-nile. Ma il miglior modo peresorcizzare la minaccia di unevento luttuoso è forse proprioquello di farne un’occasione perscherzi e risate. Mentre noi ciprepariamo a celebrare il giornodei morti, i bambini americani sitravestono da spiriti maligni evanno di casa per chiedere «mi-nacciosamente» torte e dolciu-mi. In Messico, nella notte deidefunti, si accendono luminariee si vendono giocattoli in formadi scheletri. In alcuni Paesi gre-co-ortodossi si banchetta nei ci-miteri. In Irlanda la veglia inonore del defunto (wake) termi-

na spesso con una sbornia gene-rale. E noi approfittiamo deiSanti e dei morti per un lungo fi-nesettimana in montagna.

Ciascuna di queste «feste» ca-de tra la fine di ottobre e l’iniziodi novembre, vale a dire in unmomento in cui muoiono le fo-glie, scende la nebbia, la primabrina spezza i rami degli alberi, icampi sembrano destinati a nondare più frutti e il calendariorende omaggio ai defunti. È ilmomento per inserire in questegiornate brumose un breve car-nevale autunnale. La miglioremaschera di questo carnevale èquella di Guy Fawkes. Non di-mentichi, caro Rambaldi, chenei giorni di Carnevale molto èpermesso di ciò viene abitual-mente vietato. In certe dimo-strazioni politiche dagli scorsianni, da quella degli indignadosdella Puerta del Sol a quella diOccupy Wall street, vi è semprestato qualcosa di carnevalesco.

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RUOLO DI MARIO MONTISenatore a vitaCaro Romano, ho saputo cheMonti lascia Scelta civica. Iomi aspetterei che, per eticapersonale e professionale, sidimettesse anche dalParlamento. Invece, mi pare,rimangono tutti molto attrattidal seggio parlamentare, contutti i benefici e privilegi chequesto consente. Sappia ilprofessor Monti che questo èciò che pensano molticittadini italiani.

Adriana Bacchetta, MilanoMolto dipende da ciò che

Monti farà d’ora in poi al Se-nato. Ma se rinunciasse allesue ambizioni politiche, si po-trebbe sostenere che mai co-me oggi il suo seggio di sena-tore a vita corrisponde perfet-tamente alla natura e agli sco-pi della istituzione.

REGNO UNITORapporti con la UeGli inglesi non sono affattoostili nei confrontidell’Europa, ma non se la

sentono di appartenereall’Unione a pieno titolo.Forse perché delusi da unapolitica comunitaria nonconvincente? O forse perchénotano scarsa solidarietà trale nazioni del VecchioContinente? Lampedusapotrebbe essere una dellechiavi di lettura perinterpretare il loroscetticismo.

Carlo [email protected]

LEA GAROFALORicordo della CalabriaLa Regione Calabria, ilsindaco e i cittadini di Cutroricordino con una cerimoniaLea Garofalo, la coraggiosa

testimone antiboss, uccisa dalmarito, capo della cosca diCutro. Lea è statacommemorata aMilano.Bene. Ma anche la Calabriadeve saper dimostrare che hala forza e la volontà dicombattere e isolare le‘ndrine.

Pietro Mancini, Cosenza

INDUSTRIANome del ministeroLa produzione industriale inItalia si riduce al lumicino. Nesono una prova (non seriosa

ma corrispondente al vero) gliacronimi che nel tempo haassunto e di conseguenzavariato il ministerocompetente. DapprimaMica(ministero dell’Industria,commercio e artigianato), inseguito Map (ministero delleAttività produttive) e oraMise(ministero dello Sviluppoeconomico). Si può intuire illento e inesorabile declinograzie al significato e allascansione di questi termini.

Massimo [email protected]

BUONA NOTIZIAConsegna veloceMercoledì ho spedito un paccodi circa un chilo a Udine con

tariffa ordinaria, checomprende la tracciabilità. Èstato consegnato venerdìscorso in poco più di 50 ore.Con meno di 10 euro. Misembra corretto segnalarequalcosa che funziona nelnostro Paese dove va tuttomale.

Gilberto Gagliardigilberto.gagliardi@

teleu.it

TROPPE MONETEMacchinette con restoConsiderando il proliferare diapparecchi che necessitano dimonete e/ banconote perl’erogazione di prodotti e/oservizi credo sia necessario,per la tutela del consumatore,un decreto che impongaapparecchi con l’erogazionedel resto: ad oggi ci sonotroppe macchinette cherichiedono l’importo esattoperché non erogano il resto,altrimenti si trattengono ilsurplus penalizzando ilconsumatore.

Simone Ferrario,Ceriano Laghetto

La tua opinione susonar.corriere.itLa sorella di MarkZuckemberg , fondatoredi Facebook, consiglia aibimbi di non abusare deisocial network. Giusto?

SUL WEB Risposte alle 19 di ieri La domanda di oggiIl governatore IgnazioVisco: l’Italia colpita nonsolo dalla crisi madall’incapacità acompetere. Condividete?

Interventi & Repliche

Perché l’amnistia è indispensabileSe a giustificare l’amnistia non bastasse ildovere morale e civile di alleviare le condizionidisumane di migliaia di detenuti e di riportare alegalità l’attuale situazione delle carceri, visarebbe comunque l’urgenza di provvedere,entro il maggio del prossimo anno, per evitareall’Italia la condanna dell’Europa. E nessunadelle pur giuste e ragionevoli misure invocateper affrontare in modo strutturale esistematico il problema della repressionepenale e dell’esecuzione della pena sarebbeoggi in grado di conseguire in tempi così breviun miglioramento tale da allineare il Paese aiprincipi sia della nostra Costituzione che deitrattati internazionali ai quali siamo vincolati.

Avv. Carlo Giulio Lorenzetti [email protected]

Feste dei partiti e Iva: direttiva UeIl riferimento alla lettera «Privilegi dei partiti:feste esentate dall’Iva» (Corriere 17 ottobre),è l’articolo 132 della direttiva europea relativaall’Iva la quale dispone che,in tutti gli Stati membri, siano esentidall’imposta «le prestazioni di servizi e lecessioni di beni effettuate» da specificati enti oorganismi — tra cui appunto anche i partiti —«in occasione di manifestazioniper la raccolta di fondi, organizzate a loroesclusivo profitto, purché l’esenzione non siatale da provocare distorsioni dellaconcorrenza».Ma chi controlla che tali feste non provochinodistorsioni alla concorrenza?

Flavio FavilliImola(Bo)

Messaggio ai politici di un pensionatoVorrei far sapere ai parlamentari come vivono ipensionati benestanti che devono esseretassati per la loro ricca pensione. Dopo 41 annidi lavoro e di versamento di tutti i contribuiti,sono stato collocato in pensione conun’indennità di circa 2.000 euro di pensionenetta (circa 2.900 euro lordi). Appena cessatodal lavoro, con la somma della liquidazione hoacceso un mutuo e ho comprato un’abitazioneper viverci( e non per investimento!). Miamoglie è casalinga e non percepisce alcunapensione o indennità. Per i politici sono ricco edè giusto che debba fare sacrifici. Secondo me isacrifici dovrebbero farli chi prende centinaia dimigliaia di euro di liquidazione e altrettanti inpensione, oppure chi è stato incoraggiati daldatore di lavoro ad andare in pensione prima

del raggiungimento dell’età per la pensione,concedendo loro, oltre alla liquidazione, anchebenefit di 70/150 mila euro. Sono amareggiatoperché tutti i governi sono miopi enell’emergenza sanno solo aumentare labenzina, le tasse sulla casa ecc.

Luigi Di Donfrancesco, Ariano Irpino ( Av)

Svizzera e Unione EuropeaRicordo che davanti a una platea di studentiuniversitari un professore ebbe a dire che laConfederazione Elvetica, prima o poi, avrebbescelto di entrare a far parte della nascenteUnione Europea. Sono passati decenni, èarrivato l’euro, quegli studenti hanno nelfrattempo messo i capelli grigi, ma la Svizzera,come le sue montagne, non si è smossa né si

smuove. Quando i «cantoni» si erano riunitiformando la Confederatio, le comunitàvalligiane ne avrebbero volentieri fatto a meno,gelosissime com’erano della loro indipendenza,e non avrebbero chiesto di meglio che dicontinuare a vivere e a svilupparsi per contoproprio. Solo l’istinto di conservazione leobbligò dapprima ad allearsi e poi a fondersidefinitivamente sino a diventare lo Stato di cuioggi si ammirano ancora l’ordine, la saggezza el’efficienza. Ma visto che gli svizzeri persistononell’essere gelosi del loro fai da te, mi chiedo sesarà ancora l’istinto di conservazione che licostringerà, prima o poi come disse quelprofessore, a rompere l’isolamento e a unirsi aiPaesi membri.

Alessandro [email protected]

Sì 94 No 6

PREZZI DI VENDITA ALL'ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 19,50 (recargo envio al interior $ 1,50); Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD3,50; CH Fr. 3,00; CH Tic. Fr. 3,00; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; CZ Czk. 64; Egitto e 2,00; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e2,00; Malta e 2,00; Monaco P. e 2,00; Olanda e 2,00; Portogallo/Isole e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Hong Kong HK$ 45;

Thailandia THB 190; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 600; U.S.A. USD 4,00. ABBONAMENTI: Per informazioni sugli abbonamenti nazionali e per l'estero tel.0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41 (per gli Stati Uniti tel. 001-718-3610815 fax 001-718-3610815; per il Brasile Numero Verde 0800-558503 solo per San Paolo e00xx11-36410991 per tutte le altre località). ARRETRATI: Tel. 02-99.04.99.70. SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni).

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane

CONSIGLIERI

Fulvio Conti, Luca Garavoglia,Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti,Laura Mengoni, Carlo Pesenti

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI

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PREZZI: * Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette e 1,80 (Corrieree 1,30 + Sette e 0,50); il sabato Corriere della Sera + IoDonna e 1,80 (Corriere e 1,30 +IoDonna e 0,50) . A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor.

Como e 1,10 + e 0,20; ven. Corsera + Sette + Cor. Como e 1,10 + e 0,50 + e 0,20; sab.Corsera + IoDonna + Cor. Como e 1,10 + e 0,50 + e 0,20. In Campania, Puglia, Matera eprov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. e 0,87 + e0,43; m/m/g/d Corsera + CorMez. e 0,87 + e 0,43; ven. Corsera + Sette + CorMez. e 0,87+ e 0,50 + e 0,43; sab. Corsera + IoDonna + CorMez. e 0,87 + e 0,50 + e 0,43. In Veneto,non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. e 0,90 + e 0,40; ven. Corsera +Sette + CorVen. e 0,90 + e 0,50 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. e 0,90 + e 0,50+ e 0,40. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor-Trent. o CorAltoAd. e 0,90 + e 0,40; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. e 0,90 +e 0,50 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. e 0,90 + e 0,50 + e 0,40.A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo e 0,63 + e 0,67;ven. Corsera + Sette + CorBo e 0,63 + e 0,50 + e 0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorBo e0,63 + e 0,50 + e 0,67. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera +CorFi e 0,63 + e 0,67; ven. Corsera + Sette + CorFi e 0,63 + e 0,50 + e 0,67; sab. Corsera +Io Donna + CorFi e 0,63 + e 0,50 + e 0,67.

ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7336 del 14-12-2011

La tiratura di sabato 19 ottobre è stata di 507.604 copie

FONDATO NEL 1876

DIRETTORE RESPONSABILE

Ferruccio de Bortoli

CONDIRETTORE

Luciano Fontana

VICEDIRETTORI

Antonio MacalusoDaniele MancaGiangiacomo SchiaviBarbara Stefanelli

4

* Con "Sette" e 2,80; con "Io Donna"e 2,80; con "Style Magazine" e 3,30; con "Living"e4,80; con "Patricia Highsmith" e 8,20; con "Carosello"e 11,29; con "Io sono Malala"e 14,20; con "Vajont. Orazione civile" e 12,20; con "I classici della letteratura. Grandi autrici"e 9,20; con "Piano Classica" e 7,20; con "Twin stories" e 4,20; con "Vignaioli e vini d’Italia" e14,20; con "Il Cosmo" e 12,20; con "I dolci di Benedetta" e 9,29; con "La grande sfida" e14,20;con "I grandi romanzi storici" e 9,20; con "Classici dell’Avventura" e 8,20; con "I Libri del Festival della Mente" e 7,20; con "Francesco Guccini. Storie di libertà" e 11,20; con "Passione Tango" e 9,20; con "Holly e Benji" e 11,29; con "Le cose cambiano" e 9,20; con "Il commissario Montalbano" e 11,29; con "Francesco. La rivoluzione della tenerezza" e 8,20; con "Riccardo Muti, il mio Verdi" e14,20; con "Il Mondo" e 4,30

37Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013

Più o Meno

di Danilo Taino Statistical Editor

La mezza modernitàdell’Italia a scuola

Possibile (parziale) interpretazione della crisi italiana: il sal-to nella modernità il Paese l’ha fatto solo per un pezzo. Poil’ha abbandonato. Viene da pensarlo se si guardano le sta-tistiche sulla scolarizzazione e le si confrontano con i part-ner europei. Ne risulta un quadro drammatico. Nella fascia

di età tra i 25 e i 54 anni, solo il 16,1% degli italiani ha una laurea oun’educazione di livello definito «alto», cioè comparabile (dati e de-finizioni di Eurostat). La media dell’Europa dei 27 è il 28,8%. LaFrancia è al 33,4%, la Germania al 28%, la Gran Bretagna al 39,3%.Peggio di noi, non uno dei Paesi della Ue. Nella stessa fascia di età, il39,5% degli italiani ha un livello di educazione «basso», cioè non haottenuto un diploma di scuola secondaria: la media europea è il23,5%, quella francese il 23,8, la tedesca il 13,1 e la britannica il 21,4.Peggio di noi solo Spagna, 41,4%, Malta, 62,8%, Portogallo, 60,4%.

Naturalmente le cose non vanno meglio tra coloro meno giovani,tra i 55 e i 74 anni, che solo in parte hanno beneficiato della scolariz-zazione di massa. La percentuale dei laureati è dell’8,6%, superioresolo a quelle maltese (7,1%) e rumena (7,1%). La media dei 27 è il17,6%. La Francia quasi ci doppia (16,7%) e la Germania (23,8%) e laGran Bretagna (27,3%) non ci vedono nemmeno. Anche in questafascia di età, la percentuale di italiani con istruzione «bassa» è eleva-tissima: il 67,5%. Peggio di noi la Spagna, 72,1%, Malta, 85,7%, Por-togallo (85,5%). La media Ue è 42,7%. Partivamo male, da Paese

agricolo e poco avvezzo all’univer-sità, riservata fino al dopoguerra al-le élite. Ci siamo industrializzati,siamo diventati una delle maggiorieconomie dell’Occidente, ma nonsiamo lontanamente riusciti a col-mare il gapdi istruzione con la stra-grande maggioranza dei Paesi eu-ropei.

Non si tratta di dati statistici dipoco conto. Questi numeri danno ilsegno della difficoltà strutturale,ormai di lungo periodo, che il Paese

ha nel rispondere a un’economia globale che chiede di competere at-traverso i saperi, le competenze, la ricerca, l’innovazione. Non è chelo studio universitario garantisca qualcosa in sé, che assicuri il suc-cesso a un individuo (anche se chi è laureato ha redditi mediamentepiuttosto superiori a chi non lo è).È che l’Italia sta del tutto mancan-do l’adeguamento al mondo di oggi che pretende si punti sulle clas-siche tre cose: capitale umano, capitale umano, capitale umano.

Sempre l’Eurostat indica che il numero dei cosiddetti dropout, co-loro che abbandonano gli studi prima di avere raggiunto un livellomedio-alto, è in Italia tra i più elevati. I ragazzi tra i 18 e i 24 anni chenon hanno preso un diploma e che non sono più a scuola e nemme-no seguono programmi di training sono il 14,5% del totale della fa-scia di età. La media della Ue a 27 è l’11% e risultati peggiori si regi-strano solo in Spagna, 20,8%, a Malta, 17,6%, e in Romania, 16,7%. LaGermania e la Francia sono al 9,8%, la Gran Bretagna è al 12,4%. So-no confronti imbarazzanti da commentare. Raccontano l’inadegua-tezza dell’Italia a stare nel mondo moderno. E dicono che uscire daquesto abisso sarà un processo lungo e difficile. Ammesso che co-minci.

@danilotaino© RIPRODUZIONE RISERVATA

Solo il 16,1 percento ha unalaurea nell’etàcompresa frai 25 e i 54 anni

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38 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

Spettacoli FemminilitàNon ho coscienza della miaetà, cercherò di invecchiarecon tutta la grazia possibile

Il personaggioPer il suo Paese è un simbolo, comela Tour Eiffel o la baguette. Il cinema,Mastroianni, i figli: lei si è sempre fattachiamare, e lo fa ancora, «mademoiselle»

Deneuve, la signorina di Francia«Pronta per un nuovo amore»

L’attrice alla vigilia dei 70 anni: sto solo diventando grande

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

PARIGI — L’istituzione nazionaleCatherine Deneuve, simbolo dellaFrancia quanto la Tour Eiffel o labaguette, martedì compie 70 annicon la stessa eleganza mostrata nelcorso dei suoi 120 film. In un mon-do terrorizzato dall’avanzare del-l’età proprio lei, sempre attraversa-ta da un’ombra di mistero sulloschermo, è candida a proposito diun compleanno impegnativo pertutti, a maggior ragione per «ladonna più bella del mondo» (defi-nizione della rivista americanaLook, nel 1968, rimastale appiccica-ta a lungo).

Settant’anni felici: «È la paura diessere sorpresa in flagrante delittoche mi fa dire la verità — diceva po-co tempo fa a Paris Match —. Nonho coscienza della mia età. Noncomincerò adesso a lottarecontro qualcosa che è inelut-tabile, diciamoche cerco diinvecchiarecon la mag-giore gra-zia possi-bile. Forseun giornoriuscirò fi-n a l m e n t e a davere l’età che mispetta! Non mi piacel’idea che la vita si accorci. Del re-sto, alla parola invecchiare, preferi-sco l’espressione diventare grandi.Alla vigilia dei miei 70 anni, misento audace quanto a 20».

E infatti in Elle s’en va di Emma-nuelle Bercot, il suo ultimo film, ladiva interpreta la parte di Betty, unadonna come lei non più giovaneche un giorno scopre di essere statalasciata, di dover chiudere l’albergosopraffatta dai debiti, di non sop-portare più l’anziana madre e nean-che la figlia, entrambe pronte a col-pevolizzarla. Allora Betty-Catherinesale sulla sua vecchia Mercedes eattraversa la Bretagna per finire unavolta in discoteca, un’altra a un con-corso di Miss France, poi nel lettodi un ragazzo che le dirà, con galan-teria tutta sua: «Mentre facevamol’amore pensavo a lei da giovane,deve essere stata talmente bella».

Deneuve dice di essersi messa aridere quando ha letto quella battu-ta nella sceneggiatura, «d’altra par-te è vero. Mi capitano di continuosotto gli occhi le immagini della

mia giovinezza, e certo non sonopiù quella di quando avevo 30 an-

ni. Sono diventata grande, ma nonsono cambiata. Non si può passarela vita a rinverdire i ricordi. Vivo nelpresente. Malinconica, mai nostal-gica. Mi capita di interpretare ruolida nonna ma, nella mia testa, sonouna ragazzina. Con le mie amiche,o le mie sorelle, ho un rapporto daadolescente. E se l’occasione si pre-sentasse, non rifiuterei una grandestoria d’amore».

Il fatto è che Mademoiselle De-neuve (così vuole da sempre esserechiamata) ha coltivato in cinquan-t’anni di carriera cinematograficaun’immagine di donna sofisticata,borghese, algida, talvolta complica-ta (tanto da farsi infangare in Belledu jour di Buñuel), quanto nella vi-ta reale è lucida e capace di puntareal sodo, ossia lo stare bene. Truf-faut, che la diresse nell’Ultimo Me-tro e La mia droga si chiama Julie,aveva capito bene le due Catherine.«Quel che amo in lei è il suo miste-ro — diceva —: è perfetta nei ruoli

che comportano un segreto, unadoppia vita. Catherine Deneuve ag-giunge ambiguità a qualsiasi situa-zione, qualsiasi sceneggiatura». Maanche: «Per Catherine conta solo lafelicità».

Felicità con il primo compagnoimportante Roger Vadim, che lediede il primogenito Christian e lediede il consiglio — fondamentale— di farsi bionda, con il fotografobritannico David Bailey, l’unico cheaccettò di sposare (nel 1965, i testi-moni erano Mick Jagger e la sorelladi Catherine, Françoise Dorléac),con Marcello Mastroianni, il padredi Chiara, e con il giornalista e l’uo-mo d’affari Pierre Lescure, fondato-re di Canal Plus.

Dice Mademoiselle Deneuve chequesta capacità di godersi il pre-sente tutte le volte che si può le de-riva come reazione al più grandedolore della sua vita, la morte dellasorella Françoise, che aveva appenafinito di girare con lei Les Demoi-selles de Rochefort (uscito in Italiacome Josephine) di Jacques Demy:

nel giugno 1967 Françoise stava an-dando in auto a Nizza a prenderel’aereo per Londra, le due sorelledovevano vedersi per la «prima» in-glese, ma la Dorléac (vero nome an-che di Catherine) ebbe un inciden-te, fatale.

Da allora Catherine decise che sisarebbe lasciata turbare solo dallecose serie. Le altre le avrebbe af-frontate con un distacco divenutoleggendario. Come quella volta che,al ristorante con Pierre Lescure,sentì due vecchine che al tavolo ac-canto facevano commenti su di leima soprattutto sul «naso da ebreo»di lui. Finita la cena, ormai sullaporta, la Deneuve si fermò e fecequalche passo indietro per dire allesignore, con la più grande calmadel mondo: «Volevo dirvi, il suo na-so potrebbe essere ebreo, e mi an-drebbe benissimo. Il caso vuole chesia borbonico, et je vous emmer-de». Buon compleanno, Mademoi-selle Deneuve.

Stefano Montefiori© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mi sento una ragazzinaVivo nel presente, sonomalinconica ma mainostalgica. Ho la stessaaudacia di una ventenne

FascinoA destra Catherine

Deneuve nel 1961. Sotto,sulle spalle di Marcello

Mastroianni in unascena de «La cagna», il film

girato nel 1972 da MarcoFerreri. In basso a destra,

l’attrice e ambasciatricedell’Unesco sul red carpet

del Festival di Cannesdi quest’anno

La vitaCatherine Deneuve, vero nomeCatherine Fabienne Dorléac, ènata a Parigi il 22 ottobre1943. Ha due figli: Christian,nato dal legame con il registaRoger Vadim, e Chiara, avutada Marcello Mastroianni

La carrieraTra i suoi film più famosi :«Répulsion» (1965) diPolanski; «Bella di giorno»(1967) di Buñuel (foto) per«Premiere Magazine» tra le100 migliori interpretazioni ditutti i tempi; «L’ultimo metrò»(1981) di François Truffaut

Il profilo

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Spettacoli 39

L’intervista L’attrice debutta martedì a Torino con «Giorni felici» di Beckett. Dal 12 novembre sarà a Milano

Braschi alla prova di Winnie:la donna che resiste a tutto«Benigniinscena?Impensabilenelruolodimiomarito»

MILANO — Sepolta nella sab-bia fino alla vita, costretta a unaprogressiva e inesorabile immo-bilità, Winnie non sembra pati-re la sua condizione. Sempre dibuon umore, considera il suo ilmigliore dei mondi possibili esaluta ogni livida alba con entu-siasmo: «Oh, un altro giorno di-vino!». Del resto che le manca?Con sé ha tutto ciò che le serve:l’abitino color cipria debitamen-te scollato, il cappellino fiorito,l’ombrellino dal lungo manico.E la sua borsa. Capiente ricetta-colo di tesori irrinunciabili: ilrossetto, lo specchio, lo spazzo-lino, una lima per unghie, un or-ganetto... «Una borsa della spe-sa di plastica nera intrecciata.Appena l’ho vista ho pensato:ecco la borsa di Winnie. E cosìl’ho chiesta in prestito a un’ami-ca» confessa Nicoletta Braschi,protagonista di una delle piècechiave del ’900, Giorni felici diSamuel Beckett.

Borsa innocua solo all’appa-renza. «A frugarci bene dentro,c’è persino una rivoltella… Cheforse un giorno sparerà o forseno. Beckett non ce lo dice. Cia-scuno può immaginare un terzoatto dove quella pistola ha spa-rato» suggerisce l’attrice, damartedì al Gobetti di Torino do-ve aprirà la stagione con lo spet-tacolo diretto da Andrea Renzi,scene e costumi di Lino Fiorito.

«Ma quando finiranno le ri-sorse di quella borsa, Winnie ri-

correrà alle parole, alle sue me-morie, alle sue malinconie, perfronteggiare il vuoto. Tutto ciòche l’aiuta a sopportare quellaparalisi assurda, a vivere la vitaogni giorno come una festa». Unprimo Beckett, una grande pro-va d’attrice, già sostenuta da no-mi come Madeleine Renaud,Laura Adani, Giulia Lazzarini,Natasha Perry. «Una sfida dopoun altro testo che ho molto ama-to, Tradimenti di Pinter. Autore

che stimava Beckett, come lui af-fascinato dalla vertigine della vi-ta». Quanto a Winnie, Nicolettala giudica con simpatia. «È unadonna letteralmente ben pianta-ta in terra. Si arrabatta con tuttase stessa, vive la tragedia dellosprofondare nella fine con gra-zia, senza ribellarsi. E quandoaffiora il dolore, lei sa come te-nerlo a bada con noncuranza».

Ma in quella landa desolataWinnie non è del tutto sola. Ce-

lato alle sue spalle, vegeta in unbuco Willie, marito invisibile.Sordo e muto destinatario del-l’ininterrotto flusso di paroledella donna. A interpretarlo Ro-berto De Francesco. Nello stessoruolo, in una storica edizione,Madeleine Renaud aveva volutoil marito Jean Luis Barrault.

Con lei non avrebbe potutostrisciare in scena anche Beni-gni? «Impensabile. Chi mai riu-scirebbe a far stare zitto Roberto

per tutto quel tempo?». Come dirigore, nel mondo beckettianotra Winnie e Willie non esisteinfatti comunicazione alcuna,ciascuno avviluppato nella suasolitudine. «Eppure credo chetra loro esista una sorta di amo-re. Magari fatto di consuetudini,assuefazioni. Willie comunicadi rado con lei ma lei lo ama cosìcom’è, perché tanto “Non seimai stato di compagnia. Unavolta mi hai detto: ti adoro Win-nie, e da quel giorno più niente.Solo qualche grugnito per riferi-re i titoli del giornale”».

Una condizione comune atante coppie di lungo corso. MaWinnie non si dispera. Per lei èsolo un altro giorno felice. «Nel-l’ultima scena lui la raggiunge e idue si guarderanno negli occhi.Un grande gesto d’amore primadel buio». Dopo Torino GiorniFelici sarà a Milano, al FrancoParenti dal 12 novembre. E poi intour fino a Natale. «E l’annoprossimo dovrei dedicarmi al ci-nema. Un film italo americanocon la mia amica Sara Driver».Filmaker indipendente a lungoin coppia con Jim Jarmusch, ilregista di Down by Law che fecescoprire Benigni negli Usa.

Giuseppina Manin© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sul palcoNicolettaBraschi, 53anni, è Winniein «GiorniFelici» diSamuel Beckett

Da novembre su Rai2

Marrazzo in tv«Torno a fareil mio mestiere»D ieci anni che per altri sarebbero una

vita intera. Prima popolare conduttoretv (MiManda Rai3), poi presidente dellaRegione Lazio, quindi il ricatto e loscandalo per il suo rapporto con unatransessuale. Le dimissioni, le riflessioni inmonastero, il lento ritorno alla normalità.Che per Piero Marrazzo significa stare in tv.Dopo un approccio morbido (duedocumentari per Rai Cinema), ilgiornalista torna a metterci la faccia e a fareil conduttore. Lo ha rivelato l’altra sera a

Virus su Rai2. Esarà proprio laseconda rete aospitare il suosecondo debutto(Razza umana,da metànovembre,mercoledì,seconda serata).«Torno a fare ilmio lavoroattraversodocumentari dicostume e

politica. La grande scommessa è puntaresu formati brevi», spiega il conduttore che,insieme ad alcuni ospiti, commenterà 4 o 5filmati a serata. A Virus si era presentatocosì: «Sono Piero Marrazzo, ho 55 anni, trefiglie, due matrimoni alle spalle e una vitain cui ho avuto la fortuna di fare tante cose.Ho avuto una grande debolezza, ho fattoun percorso psicoanalitico, terapeutico, manon farmacologico; ho avutofrequentazioni che non deve avere unuomo politico, ma solo a livello personale,e che non hanno influito sulla mia attivitàpolitica». Rivendica: «Io non ho avutoprocedimenti penali».

Renato Franco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lei è in grado disopportare tutto,perfino di vivereimmobilizzata in uncumulo di sabbia

VoltoPiero Marrazzo,romano, 55 anni

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40 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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SportLe pagelle Milan

Montolivo leader6,5 GABRIEL Esordio (a 21 anni) senzaparacadute in un momento difficilissimo: tocca il tirodi Di Natale su punizione e appoggia la palla sullatraversa. Applauditissimo.6 ABATE Prestazione ordinata, merita lamenzione il salvataggio su Muriel nel finale.6 ZAPATA Sente un fastidio alla coscia nelriscaldamento, ma poi gioca, più sicuro del solito,tutta la partita.6 SILVESTRE Buono l’esordio: le prende anche ditesta, che sia quello giusto?6 CONSTANT Serata tranquilla, Basta non punge,lui non spinge.6,5 POLI Fa tutto bene, dribbling, dai-e-vai,serpentine, poi gli manca l’ultimo atto: una voltadovrebbe tirare e la mette in mezzo, un’altra tira maKevala è pronto.

7 MONTOLIVO L’unico azzurro ad aver giocatoentrambe le partite con l’Italia non sa cosa sia lastanchezza: è dappertutto, a sgomitare, aragionare, a dar fastidio a Muriel e anche aliberare nella sua area di testa.

5,5 MUNTARI Il più confusionario della medianarossonera, nei minuti finali (stanco) perde una pallapericolosissima.7 BIRSA Largo a destra e non trequartista, è lamossa a sorpresa e l’uomo partita. In contropiede sifa coast to coast tre volte: la prima Pinzi lo abbatte,la seconda finisce con il gran gol di sinistro a girare(bis, più spettacolare, della rete con la Samp), laterza mette in mezzo, ma Kelava respinge. Per ora èl’acquisto con il miglior rapporto costo/benefici.Crolla nella ripresa.5,5 MATRI Per dirla con Allegri, è una questione dicentimetri: l’ex juventino, forse perché non sereno,arriva sempre un attimo tardi e il gol resta unmiraggio.6 ROBINHO Ogni tanto si ricorda che è brasilianoe fa vedere giocate all’altezza.5 NIANG Diventerà anche il più forte di tutti, perora non trova mai la porta.

6 ALLEGRI Il ritiro è servito, l’atteggiamento deisuoi è cambiato, la vittoria che tiene a galla arrivata.

Arianna Ravelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le pagelle Udinese

Muriel si spegne6 KELAVA Ottima risposta al tiro di Poli,uscite precise. Sul gol di Birsa non può nulla.

5,5 HEURTAUX Robinho gli crea qualchegrattacapo; davanti non combina granché.5,5 DANILO La serata si complica in fretta, luiregge finché può, con qualche incertezza.6 NALDO Considerato che si trova nella zonapericolosa in cui (nel primo tempo) furoreggiaBirsa, lui tutto sommato non sfigura.5 GABRIEL SILVA La contromossa di Guidolina Birsa largo, è Gabriel Silva arretrato sulla lineadifensiva: finché lo sloveno non finisce la benzinaperò sono dolori. Un tiro pericoloso fuori di poco.5,5 BASTA Spinge più dei suoi compagni, corretantissimo, ma un po’ a vuoto e perde qualcheduello con Constant. Si fa vedere con i tiri dalontano.5,5 PINZI Graziato dall’arbitro per il fallo dadietro su Birsa che poteva essere da rosso.Bazzica nella zona di Montolivo e ha la peggio.5 ALLAN Prova incolore, con tante palleregalate ai rossoneri, compresa quella che sitrasformerà nel vantaggio del Milan.5,5 LAZZARI La qualità ce l’ha, ma la mostrasolo a sprazzi e a partire dal secondo tempo.Qualche buona apertura, un tocco da brividi nellapropria area.5 PEREYRA Dovrebbe fornire assistenza a DiNatale, ma non gli riescono né accelerazioni népassaggi in profondità. Un po’ meglio nelsecondo tempo.6 DI NATALE Isolatissimo com’è, non ha mododi aggiornare lo score degli 11 gol già segnati alMilan; ci può provare solo su punizione ecostringe a un supervolo Gabriel.5,5 MURIEL Entra quando l’Udinese spinge dipiù e per dieci minuti sembra poter guidare lariscossa (Montolivo fatica nei raddoppi): saràsolo un’illusione perché poi non riesce a fare ladifferenza.

5 GUIDOLIN L’Udinese gioca un primo tempotroppo chiusa: poi non riesce a raddrizzare lagara nonostante i cambi di modulo.

a.rav.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’anticipoLa squadradi Allegri, anchese incompleta,ritorna a vincere.In campo Kakà

MILANO — RiccardinoKakà riabbraccia il suo stadiodopo quattro anni e mezzo, maa risolvere la partita con l’Udi-nese e ad allontanare lo spettrodella crisi milanista ci pensa ilsuo alter ego, Valter Birsa, allaseconda rete consecutiva e de-cisiva a San Siro dopo quellacontro la Sampdoria. Lo slove-no, titolare nel 4-3-3 scelto daAllegri, ha un’autonomia ri-dotta, ma quanto basta a indi-rizzare la sfida che riporta ilDiavolo nella parte sinistradella classifica e miglioral’umore di Allegri alla vigiliadello scontro titanico con ilBarcellona. Kakà, in panchina

curva Sud sale forte l’urlo con-tro i napoletani. Non un coroisolato, appena mormorato dadieci o venti persone. Ma scan-dito a gran voce da quasi tuttala parte calda del tifo milanista.E quando l’altoparlante an-nuncia che se gli slogan insul-tanti verranno reiterati la par-tita potrebbe essere sospesa, ifischi seppelliscono lo speaker.Un paio di striscioni rafforzanola protesta. Una provocazione,insomma. Una sfida che co-stringerà il giudice sportivo aprendere provvedimenti. IlMilan rischia la chiusura delsettore, anche se potrebbe be-neficiare della condizionale.Dipenderà quasi tutto dal rap-

porto degli ispettori federali.In campo la squadra di Alle-

gri comanda la partita sin dal-l’inizio con Birsa e Robinhochiamati sugli esterni ad allar-gare la difesa friulana e conMontolivo regista abile in en-trambe le fasi, cioè a catturarepalloni nella propria trequartie a dettare i tempi dell’azione.L’Udinese, invece, mostra ledifficoltà che hanno sino quicaratterizzato il suo camminolontano dal Friuli fatto solo disconfitte. La squadra di Guido-lin riparte con pochi uomini,forse per paura di scoprirsi,con il risultato di lasciare DiNatale da solo contro due o treavversari. Birsa, come detto, è

il più ispirato. Dribbling, cor-sa, triangolazioni. E un grangol: un sinistro a girare chefulmina Kelaya. Tre minutiprima un contropiede magi-strale dello stesso sloveno è in-terrotto davanti all’area del-l’Udinese da un brutto fallo diPinzi, che meriterebbe più delgiallo sventolato da Guida alcentrocampista.

Una volta in vantaggio il Mi-lan continua a controllare lapartita, cercando il raddoppio,ma senza creare nitide occa-sioni. E quando si spegne Bir-sa, la fase d’attacco perde so-stanza. E nella ripresa tornanole antiche paure. I rossonerisembrano avere il braccino

dopo l’infortunio, si acconten-ta degli ultimi 13 minuti più 4di recupero e si mette in lucecon una bella ripartenza e unapalla d’oro che Niang sprecadavanti a Kelaya. Tracce delcampione che è stato e che de-ve ancora dimostrare di essere.

È un Milan piccolo, pieno dipaure, penalizzato dalle assen-ze, ben otto tra infortunati esqualifiche. È sufficiente vede-re quanto pena nei minuti direcupero contro un’Udinesetutt’altro che irresistibile perfarsi un’idea precisa delle suedifficoltà. Il punto di svoltaverso la gloria è ancora lonta-no. Ma finché dura Birsa, l’ul-timo degli acquisti, i rossonerisono anche divertenti. Poisbuffano, soffrono, tengono. Atratti inguardabili, ma almenocon la volontà di difendere ilrisultato che può rappresenta-re l’inizio della rincorsa.

Il peggio sugli spalti. Dopomeno di un quarto d’ora, dalla

Paura del giudice sportivo

Galliani: «È semprela solita parte di settoreLo segmenteremo»MILANO — Allegri tira un sospiro disollievo. Il Milan vince, si porta a -8 dal terzoposto, ricompaiono sprazzi di bel gioco.«Avevamo fuori molti giocatori, abbiamoperso Abbiati per ultimo. Nel primo tempoabbiamo verticalizzato con troppa fretta manella ripresa abbiamo creato diverse pallegol. Ora però dobbiamo tenere questo spiritoche nelle prime partite avevamo perso einfatti non a caso avevamo incassato 13 gol».Adriano Galliani sorride: «Anche se nonsono un fedele di Mao, dico che da oggicomincia la lunga marcia». Il più applauditoè stato Kakà. «Cercherò di portare il mioatteggiamento nello spogliatoio insegnandoche se uno vuole fare il suo magari vince unapartita ma non fa vincere i campionati».Eppure si parla sempre di lui, MarioBalotelli, assente per infortunio ieri esicuramente anche con il Barcellona. Ai suoicomportamenti sopra le righe ha fatto cennoil ministro di Giustizia, Anna MariaCancellieri, ieri allo stadio con i nipoti:«Spero che Balotelli sia degno di essereesempio per i bambini: ha una possibilitàenorme di essere un modello. Chi gioca aquesti livelli si deve rendere conto cherappresenta molto di più di un giocatorequalunque». Adriano Galliani ai rimproveridi non aver censurato gli atteggiamenti diSupermario replica: «Non vedo perchédovrei raccontare che punizione economicaha ricevuto Balotelli. L’ha avuta e anchemolto salata, come del resto Mexes». Lacurva Sud ha provocatoriamente intonatoquei cori che già dopo la gara con la Juveavevano causato la chiusura dello stadio.«Spero — dice Galliani— che non si ritornialla chiusura della curva. I cori arrivanosempre da un segmento particolare, perciòla segmenteremo».

Monica Colombo© RIPRODUZIONE RISERVATA

Calcioscommesse,così operava mister XPresto l’interrogatorio

MILANO — (a. rav.) Prima, ilcontatto con l’acquirente, dispostoa offrire anche centinaia dimigliaia di euro per combinareuna partita. Poi, la propostaindecente ai dirigenti delle società:«Ci sono pronti per voi questi

Dopo l’Udinese, martedì il Milan affronta a San Siroil Barcellona in Champions League. Secondo

voi la squadra vista in azione contro i friulani è prontaper affrontare i catalani di Messi (A) oppure no (B)?

il sondaggio

Vota con uno squillo. Chiamata gratuita

A +39 029 296 6261 B +39 029 296 6260

Il Milan respiraContro l’Udinese basta una prodezza di BirsaNuovi cori antinapoletani dalla curva rossonera

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Consulta le probabilità di vincita dei giochi con vincita in denarosu www.aams.gov.it, www.snai.it o presso il tuo Punto SNAI

E’ vietato il gioco ai minori di anni 18Il gioco può causare dipendenza patologica

Le proposte di oggi sullaSerie A

Le quote sono soggette a variazioni. Aggiornamenti nei Punti SNAI o sul sito www.snai.it

Atalanta - Lazio LIVE

Risultato Finale1 2,75X 3,152 2,60

ore 12.30

Under/Over 2,5

Under 1,68

Over 2,07

Fiorentina - Juventus LIVE

Risultato Finale1 3,35X 3,252 2,15

ore 15.00

Under/Over 2,5

Under 1,75

Over 1,95

Genoa - Chievo LIVE

Risultato Finale1 2,00X 3,302 3,70

ore 15.00

Under/Over 2,5

Under 1,68

Over 2,07

Verona - Parma LIVE

Risultato Finale1 2,30X 3,302 3,00

ore 15.00

Under/Over 2,5

Under 1,80

Over 1,90

Livorno - Sampdoria LIVE

Risultato Finale1 2,35X 3,152 3,00

ore 15.00

Under/Over 2,5

Under 1,68

Over 2,07

Sassuolo - Bologna LIVE

Risultato Finale1 2,40X 3,302 2,85

ore 15.00

Under/Over 2,5

Under 1,75

Over 1,95

Torino - Inter LIVE

Risultato Finale1 3,50X 3,302 2,05

ore 20.45

Under/Over 2,5

Under 1,80

Over 1,90

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Sport 41#

Milan 1Udinese 0

Marcatore: Birsa 22’ p.t.

MILAN (4-3-3): Gabriel 6,5;Abate 6, Zapata 6, Silvestre 6,Constant 6; Poli 6,5, Montolivo7, Muntari 5,5 (Nocerino s.v. 41’s.t.); Birsa 7 (Niang 5 23’ s.t.),Matri 5,5 (Kakà s.v. 32’ s.t.),Robinho 6. All.: Allegri 6

UDINESE (4-4-1-1): Kelaya 6;Heurtaux 5,5, Danilo 5,5, Naldo6, Gabriel Silva 5; Basta 5,5(Muriel 5,5 6’ s.t.), Pinzi 5,5(Zielinski s.v. 29’ s.t.), Allan 5,Lazzari 5,5; Pereyra 5 (Ranegies.v. 43’ s.t.); Di Natale 6. All.:Guidolin 5

Arbitro: Guida 5,5Ammoniti: Pinzi, Montolivo,Muntari, Pereyra, Allan, Robinho.Recuperi: 1’ più 4’

corto, abbassano il baricentro,si allungano, danno campo al-l’Udinese che, nel frattempo,provvede a sistemare Murielaccanto a Di Natale. È il segnodel cambiamento. Mentale,tattico. E, di conseguenza, del-la partita. Totò prima ci provacon un destro fiacco, poi esaltale qualità del giovane Gabriel,il sostituto di Abbiati, che volaall’incrocio dei pali per sma-nacciare la punizione millime-trica del capitano. Il Milan indifficoltà si aggrappa al cuoredi Montolivo, il migliore incampo. L’Udinese, senza in-cantare, preme. I rossonerihanno l’occasione per colpirein contropiede ma Kelaya sisupera su Poli e Niang, entratoper lo stremato Birsa, sbagliatutto quanto può sbagliare, fa-cendo infuriare Allegri. E allafine è Abate a salvare il risulta-to chiudendo su Muriel.

Alessandro Bocci© RIPRODUZIONE RISERVATA

ProdezzaLa conclusionedi ValterBirsa, 27 anni,si infilaalle spalledel portieredell’UdineseIvan Kelava,25(LaPresse)

La capolista Centrocampista e difensore aggiunto, la rinascita di capitan Futuro

Il patto di ferro Garcia-De Rossiprima pietra della Roma perfettaL’intesa naturale tra tecnico e giocatore tra i segreti giallorossi

ROMA — Nella foto pub-blicata da Le Monde, scattataalla fine del derby del 22 set-tembre, saltano uno vicino al-l’altro, in direzione della cur-va Sud. E se per Daniele DeRossi è un gesto usuale, perRudi Garcia è una novità. Lagiacca e le scarpe inglesi nonne frenano l’entusiasmo. Erala quarta vittoria di fila, spe-ciale perché contro la Lazio.Da allora ne sono arrivate al-tre quattro, con il primo postoin classifica, il 100% dei punticonquistati, il miglior attaccodel campionato (22 gol) e lamiglior difesa (uno solo subi-to). Nei principali campionatieuropei è record.

La Roma dei tanti segreti,capace di risorgere sulle ce-neri della stagione scorsa, neha uno più importante deglialtri: il legame fortissimo chesi è creato tra il tecnico e lasua squadra, in modo parti-colare con Daniele De Rossi.

Garcia non ha ancora vintoniente, in Italia, come è il pri-mo a dire e ripetere. Però hadimostrato di essere un alle-natore da top team, tanto chela Roma sta pensando a pro-lungargli i due anni di con-tratto. Walter Sabatini, il d.s.giallorosso, lo aveva già cer-cato due anni fa, quando ve-niva dalla vittoria in campio-nato e Coppa di Francia con ilLilla. Non era uno sconosciu-to, né allora né adesso. Pocoimporta se i giornalisti fran-cesi danno dei provinciali aquelli italiani e poi scrivonoche «Rudi le Romain» ha fir-mato con il presidente Tho-mas DiBenedetto e non conquello vero, James Pallotta.L’errore è sempre dietro l’an-golo, in campo e fuori. Vincechi ne commette meno.

Rudi Garcia è un ex gioca-tore, figlio di un giocatore, eDaniele De Rossi, figlio di unallenatore, è già un allenatorein pectore. Non potevano nontrovarsi. Non potevano nonpiacersi. De Rossi è la proie-

zione in campo delle teorie diGarcia. Quest’estate, quandosembrava che Daniele potesseandare via, si sono parlati ehanno messo una data oltre laquale De Rossi avrebbe dettono a qualsiasi altra offerta.Pochi giorni prima dell’iniziodel campionato l’offerta arri-vò. Dal Manchester United.De Rossi ha tenuto fede allaparola data, ha giocato a Li-vorno e segnato il primo goldella stagione giallorossa.Nemmeno il più ottimista po-teva pensare che avrebbe datoil via a questa cavalcata. Oggisono tutti amici di De Rossi etutti avevano scoperto in an-ticipo Garcia. Le parole le por-ta il vento, tranne quelle chesi dicono gli uomini veri.Quelli che si fidano l’uno del-l’altro.

La posizione di Daniele DeRossi in campo dice molto sulgioco della Roma. Contro le«big», come Inter o Napoli, èil vero e proprio baluardo da-vanti alla difesa. Una specie diterzo difensore centrale, sem-pre pronto ad aiutare Castan eBenatia a chiudere gli spazi eridurre il più possibile il ta-lento degli avversari nel-l’uno-due stretto al limitedell’area. Contro le altre squa-dre, dove la Roma impone dipiù il possesso palla, parteci-pa al valzer con Pjanic e Stro-otman che si cambiano spes-so posizione e compiti.

Garcia, nelle otto partite finqui disputate, non ha rispar-miato a De Rossi nemmenoun minuto. Come è successo aDe Sanctis, Benatia e Castan.Perché tutte le grandi squadrenascono con un’idea di calciooffensiva che non disprezzamai il sapersi difendere. ConZeman che gli preferiva Ta-chtsidis, la stagione scorsa,De Rossi non ha mai trovatoun linguaggio comune. ConGarcia è tornato quello che èsempre stato in nazionale.

Luca Valdiserri© RIPRODUZIONE RISERVATA

Calcio estero

Il Real avverte la Juve, il Barça pareggiaIl Real Madrid manda due segnali allaJuventus che affronterà mercoledì inChampions: 2-0 al Malaga (Di Maria eRonaldo) e una prova convincente. NellaLiga i Blancos vanno a 3 punti dal Barcellona(0-0 a Osasuna per i prossimi avversari delMilan), primo a quota 25 con un punto divantaggio sull’Atletico Madrid, k.o. (1-0) asorpresa con l’Espanyol. In Premier Leaguel’Arsenal batte il Norwich 4-1 e torna intesta da solo grazie al 2-2 del Liverpool aNewcastle. Vincono Chelsea (4-1 sul Cardiff,primo gol di Eto’o, espulso Mourinho) eManchester City (3-1 al West Ham), mentre

continua la crisi del Manchester United (1-1in casa col Southampton). In Bundesligavincono sia Bayern Monaco (4-1 sul Mainz)che Borussia Dortmund (1-0 all’Hannover):bavaresi primi a quota 23, Dortmund eLeverkusen a 22. In Francia show diIbrahimovic (doppietta, con un gol di tacco)e il Psg capolista, con un’altra doppiettaCavani, stende il Bastia 4-0.Oggi la risposta del Monaco di Ranieri aSochaux. Il Marsiglia, avversario del Napoliin Champions martedì, aveva perso venerdì1-0 a Nizza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Celebrazione «Garcia le Romain», così Le Monde ha celebrato l’avvio di campionatostraordinario di Rudi Garcia alla guida della Roma. Il tecnico francese ha vinto le prime 8partite giocate con il miglior attacco (22 gol segnati) e la miglior difesa (1 subito)

Cagliari 2Catania 1

Marcatori: Bergessio 5’, Ibarbo 26’p.t.; Pinilla 39’ s.t.

CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 6;Perico 6, Rossettini 5,5, Astori 6,Murru 6; Cabrera 5,5 (Ibraimi 6 28’s.t.), Conti 6,5, Nainggolan 6; Cossu6 (Nené s.v. 36’ s.t.); Ibarbo 7, Sau6 (Pinilla 7 21’ s.t.). All.: Lopez 6,5

CATANIA (4-3-3): Frison 8;Alvarez 6, Bellusci 6 (Gyomber 5,526’ p.t.), Legrottaglie 4, Biraghi 5;Izco 6, Almiron 6 (Tachtsidis s.v.32’ s.t.), Plasil 7; Castro 6 (Rolin 61’ s.t.) , Bergessio 7, Barrientos 6.All.: Maran 6

Arbitro: Giacomelli 6Espulso: Legrottaglie 40’ p.t.Ammoniti: Nainggolan, Nené,PinillaRecuperi: 0’ più 4’

Catania battutoPinilla regalaal Cagliariun ritorno okal Sant’Elia

Il Cagliari torna al Sant’Eliadopo 19 mesi e ritrova la vitto-ria che mancava dalla primagiornata di campionato. È statoPinilla che, al 39’ della ripresa,ha segnato la rete del definitivo2-1 e festeggiando direttamen-te in curva nord.

Il Catania è andato in vantag-gio con un gol lampo di Berges-sio, poi ha dato l’impressione dipoter difendere il pareggio no-nostante giocasse in dieci dal40’ del primo tempo per il rossoa Legrottaglie, autore di un falloin area allo scatenato Ibarbo.Frison ha respinto il rigore epoi il colpo di testa del colom-biano sulla ribattuta. Alla lun-ga, però, il Catania è crollato,dopo essere stato costretto a ri-nunciare per infortunio anche aBellusci. Ibarbo, già autore delgol del pari, mette in mezzo unapalla per la deviazione al volo diPinilla che finisce sul palo, matorna sul piede del cileno che alsecondo tentativo non sbaglia.E per il Cagliari è qui la festa:nel suo Sant’Elia.

soldi: ci state?». Così si muovevamister X, il personaggio in grado di«vendere» risultati sicuri sullepartite di serie A, che la procura diCremona intende interrogarepresto, probabilmente a dicembre,dopo che sarà eseguito l’incidente

probatorio su computer etelefonini dei calciatori coinvolti (edal quale dovrebbe emergere laprova di contatti). Il modusoperandi è stato ricostruito in uninterrogatorio delle scorsesettimane da Ivan Tisci (foto), ex

calciatore di Pescara, Avellino eModena, arrestato a maggio, cheha però raccontato fatti nuovi, peresempio di aver incontrato misterX e che, in un’occasione, c’è statoanche un contatto con i capi deglizingari, Ilievski e Gegic. Tisci ha

però aggiunto che il piano non si èmai concretamente realizzato, maè rimasto sempre solo a livello diprogetto. Su quest’ultimo aspettoil pm Roberto Di Martino, che èrimasto particolarmentesoddisfatto dalla nuova

chiacchierata con Tisci, nutremolte perplessità: possibile cheun meccanismo così bendelineato non abbia mai prodottorisultati? Gli interrogatori, e leindagini, proseguono.

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Serie A 8a giornata Prossimo turno

Classifica

Serie B 10a giornata

Il Lanciano è andato a vincere in casa delCrotone (5 successi nelle ultime 6 partite) e haoperato il controsorpasso nei confronti delCesena, riconquistando il primo posto inclassifica. È tornato a vincere anche l’Empoli,che ha sconfitto il Varese, che nelle ultime 3partite ha raccolto un punto. Impressionanti isuccessi dell’Avellino (4-1 al Carpi) e dellaTernana, che dopo un inizio di campionatotormentato, sta cambiando marcia: 5-0 alNovara, con Aglietti che rischia l’esonero. Primosuccesso del Brescia, dopo due pareggi, sotto laguida di Bergodi: 4-1 al Cittadella, rimasto conun uomo in meno dopo 5 minuti. Traballa anchela panchina di Marino: il Pescara è stato sconfittoin casa dal Latina, con un gol di Jonathas, un ex.Da quando Breda ha preso in mano il Latina, haconquistato 5 pareggi e 2 vittorie. Il Padova habattuto la Juve Stabia nel finale, mentre ilModena ha travolto la Reggina, con doppietta diBabacar. Domani Siena-Palermo, due retrocesse.

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Lanciano, vittoriae primato ritrovato

Atalanta4-4-1-147 Consigli

6 Bellini2 Stendardo3 Lucchini

83 Del Grosso77 Raimondi21 Cigarini17 Carmona10 Bonaventura11 Moralez21 Denis

Lazio4-3-322 Marchetti39 Cavanda

2 Ciani27 Cana19 Lulic

5 Biglia23 Onazi

8 Hernanes87 Candreva34 Perea10 Ederson

Fiorentina4-3-2-1

1 Neto4 Roncaglia2 Gon. Rodriguez

15 Savic23 Pasqual10 Aquilani

7 Pizarro21 Ambrosini11 Cuadrado20 Borja Valero49 Rossi

Juventus3-5-2

1 Buffon15 Barzagli19 Bonucci

3 Chiellini20 Padoin

6 Pogba21 Pirlo

8 Marchisio22 Asamoah10 Tevez12 Giovinco

Genoa3-4-3

1 Perin3 Antonini

90 Portanova21 Manfredini20 Vrsaljko10 Lodi

8 Biondini15 Marchese17 Santana11 Gilardino

9 Stoian

Chievo4-4-2

1 Puggioni17 Sardo

4 Claiton12 Cesar93 Dramé56 Hetemaj

8 Radovanovic27 L. Rigon20 Estigarribia77 Thereau43 Paloschi

Torino4-3-330 Padelli

3 D’Ambrosio36 Darmian24 Moretti26 Pasquale33 Brighi20 Vives

8 Farnerud11 Cerci

9 Immobile10 Barreto

Inter3-5-1-1

1 Handanovic35 Rolando25 Samuel40 Juan Jesus

2 Jonathan13 Guarin19 Cambiasso21 Taider55 Nagatomo10 Kovacic

8 Palacio

Verona4-3-3

1 Rafael29 Cacciatore25 Marques23 Gonzalez33 Agostini

2 Romulo5 Donati

19 Jorginho15 Iturbe

9 Toni21 Gomez

Parma3-5-291 Bajza

2 Cassani6 Lucarelli

19 Felipe7 Biabiany5 Gargano

32 Marchionni16 Parolo18 Gobbi11 Amauri99 Cassano

Sassuolo3-5-279 Pegolo

5 Antei20 Bianco15 Acerbi37 Schelotto27 Kurtic

8 Marrone7 Missiroli3 Longhi

25 Berardi83 Floro Flores

Bologna3-5-1-1

1 Curci6 Sorensen

14 Natali5 Antonsson8 Garics

15 Perez24 Pazienza33 Kone35 Cech23 Diamanti99 Cristaldo

ROMA* 24NAPOLI* 19JUVENTUS 19INTER 14VERONA 13FIORENTINA 12LAZIO 11MILAN* 11UDINESE* 10CAGLIARI* 10

TORINO 9PARMA 9ATALANTA 9LIVORNO 8GENOA 5CATANIA* 5CHIEVO 4SAMPDORIA 3BOLOGNA 3SASSUOLO 2

ClassificaV. Lanciano p.22; Cesena e Empoli17; Avellino 18; Crotone 16; Varese eModena 15; Palermo* e Spezia 14;Cittadella 13; Brescia e Latina 12;Siena* (-5) e Trapani 11; Carpi*,Novara e Ternana 10; Reggina 9; Pe-scara e Bari (-3) 8; Padova* 7; JuveStabia 5. (*) una partita in meno

Prossimo turnoVenerdì 25/10, ore 20.30: Reggi-na-Pescara. Sabato 26/10, ore 15:Bari-Trapani; Brescia-Siena; Carpi-Latina; Juve Stabia-Empoli; Paler-mo-Varese; Spezia-Modena; Ter-nana-Crotone; V. Lanciano-Pado-va. Lunedì 28/10, ore 20.30: No-vara-Cesena. Martedì 29/10, ore20.30: Cittadella-Avellino

Partite intempo realee tutti i gol ele immaginidellagiornata su

Arbitro: Russo di NolaTv: ore 12.30, Sky Calcio 1e Supercalcio, Premium Calcio

Arbitro: Rizzoli di BolognaTv: ore 15, Sky Calcio 1,Premium Calcio 1

Arbitro: Mazzoleni di BergamoTv: ore 15, Sky Calcio 5,Premium Calcio 2

Arbitro: Damato di BarlettaTv: ore 15, Sky Calcio 4

Arbitro: Doveri di RomaTv: ore 20.45, Sky Sport 1 e Calcio 1,Premium Calcio

Arbitro: Mariani di TivoliTv: ore 15, Sky Sport 1 e Calcio 2,Premium Calcio 3

Prossimo turnoSabato 26/10, ore 18Sampdoria-AtalantaOre 20.45Inter-VeronaDomenica 27/10, ore 12.30Napoli-TorinoOre 15Bologna-LivornoCatania-SassuoloChievo-FiorentinaJuventus-GenoaParma-MilanUdinese-RomaOre 20.45Lazio-Cagliari

VenerdìRoma-Napoli 2-0IeriCagliari-Catania 2-1Milan-Udinese 1-0Oggi, ore 12.30Atalanta-LazioOre 15Fiorentina-JuventusGenoa-ChievoLivorno-SampdoriaSassuolo-BolognaVerona-ParmaOre 20.45Torino-Inter

VenerdìCesena-Bari 2-1Ieri Avellino-Carpi 4-1Brescia-Cittadella 4-1Crotone-V. Lanciano 1-2Empoli-Varese 2-0Modena-Reggina 3-0Padova-Juve Stabia 2-1Pescara-Latina 0-1Ternana-Novara 5-0Trapani-Spezia 1-1Domani, ore 20.30Siena-Palermo (Ciampi)

(*) una partita in più

Livorno3-5-2

1 Bardi85 Coda23 Emerson17 Ceccherini28 Schiattarella41 Duncan19 Greco10 Luci15 Mbaye20 Emeghara

9 Paulinho

Sampdoria3-4-1-2

1 Da Costa28 Gastaldello19 Regini

3 Costa29 De Silvestri14 Obiang10 Krsticic79 Gavazzi12 Sansone11 Gabbiadini23 Eder

Arbitro: Celi di BariTv: ore 15, Sky Calcio 3

Bomber Luca Toni

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42 Sport Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

in piedi, come sempre, davantialla panchina, nel nuovo im-pianto senza barriere. Si èscritto e detto di bodyguard,agenti sotto copertura, cor-done di steward, linea Ma-ginot. Non parlando di cal-cio, Conte commenta serio(ma faceto sottotraccia):

«Se dovessi preoccuparmi diuno stadio senza barriere smet-

terei di fare l’allenatore. Mi de-vono picchiare? Siamo in Italia eil calcio non è vissuto serena-mente come in Inghilterra o inGermania. Qui sembra di andarein guerra ogni volta. Uno schifo,

All’inseguimento A Firenze senza barriere e senza il giocatore ritardatario

Juventus tra Vidal e Real«Ma prima la Fiorentina»Conte convoca il cileno, multato e in panchina«Le regole vanno rispettate, e vale per tutti»

L’ultima vittoria viola nel ‘98

Montella: «Una partitache ha una storia sua»

Quarantamila spettatori alFranchi e record d’incasso(superiore al milione di euro) perla gestione Della Valle. Firenzefreme per il suo personale derbyche in casa non vince da 15 anni(l’ultima volta 1-0 nel ’98 con retedi Batistuta). Forse anche perquesto Montella (foto) dice: «È

una partita che ha una storia sua e non vale per laclassifica». Vincenzino, ancora senza Gomez, ci provacon Rossi unica punta sostenuto da Cuadrado e BorjaValero che avranno il compito di sostenere Pepito etogliere il fiato a Pirlo. In mezzo al campo ci saràPizarro, che si è allenato bene, con Aquilani eAmbrosini. «Sarà fondamentale l’approccio», dicel’allenatore. E anche l’attenzione: «Perché un episodiopuò decidere la partita». Ma come si batte la Juve?Montella sorride e risponde con un’ovvietà: «Bisognaessere perfetti». Andare oltre i propri limiti. «E vincerei duelli in ogni zona del campo». Tutto è pronto:limitare Pirlo, migliorare l’attenzione in difesa(Roncaglia favorito su Tomovic), contenere leripartenze bianconere. «Sono tranquillo, la squadra stabene. La differenza tra me e Conte? Lui ha vinto e io no.E questo non è poco», ammette il viola. Intanto speradi cominciare oggi anche perché «i tifosi mi hannochiesto di battere la Juve». Non sarà per niente facile.

a.b.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tra Juventus e Real, c’è Vidal,ma soprattutto, parlando di cal-cio, la Fiorentina. Fiorentina-Ju-ventus (0-0) del 25 settembre2012 rappresentò, dopo quattrovittorie (squillanti come risultatima variamente assortite comeprestazioni), la prima impasse diMadama, a dimostrazione del-l’assioma di Antonio Conte, ri-petuto anche ieri (con due newentry): «Ho visto due squadrefortissime, Roma e Napoli, chelotteranno fino all’ultimo per loscudetto. Per noi sarà una sta-gione durissima. Meglio così:qualcuno, nel nostro ambiente,forse pensava che sarebbe statotutto facile oppure seguiva i me-dia che ci definivano stra-favori-ti. Dovremo superarci per riusci-re a fare qualcosa di straordina-rio per il terzo anno consecutivo.Era già tutto previsto».

Parlando di calcio, un anno faVincenzino Montella trasformòil campo del Franchi in una pa-lude tattica in cui pochi juventi-ni capirono qualcosa. Il pareggiovenne salutato come un risultatopositivo. «E quest’anno la Fio-rentina è stata costruita per mi-gliorarsi».

Non parlando di calcio, unanno fa Antonio Conte vide lagara da un box tv mentre i tifosiviola ironizzavano sulla sua con-dizione tricologica. Quest’annol’allenatore della Juventus starà

cerchiamo di migliorarci. Hannofatto bene a togliere le barriere:consideriamo i fiorentini moltocivili e un esempio per l’Italia,sarà così anche in occasione del-la partita».

Parlando di calcio a Conte in-teressa solo questa gara. Cortese,

Avversarie«Roma e Napolilotteranno per il titolo.Sarà difficile ripetersi,ma meglio capirlo subito

Il posticipo Stasera i nerazzurri contro i granata, che non vincono dal 1994

L’Argentina rovina l’InterCampagnaro, nuovo stopMazzarri costretto a schierare una squadraincompleta e turbata dall’uscita di Moratti

Gli avversari

Il Toro sfida un tabùe cambia il modulo

TORINO — «I Moratti, padre efiglio, hanno scritto una pagina distoria indelebile dell’Inter e delcalcio italiano». Tocca al Torinobattezzare la prima Interindonesiana e Ventura (foto)rende omaggio alla famiglia che siè legata indissolubilmente aicolori nerazzurri: «L’arrivo di

Thohir? Il calcio è cambiato: una volta c’eranogiocatori che rappresentavano una società, oggi nonpiù. Quando persone come Moratti lasciano è evidenteche qualcosa viene a mancare, ma non mi meraviglioche succeda. Anche Berlusconi e Zamparini, leggo,stanno cercando nuovi soci». Il Toro, intanto, è inpiena emergenza: sei titolari fuori, difesa ecentrocampo decimati e da inventare. L’unico sorrisoriguarda il ritorno dalla squalifica per il calcioscommesse di Gazzi e Barreto. Ventura potrebbe cosìabbandonare l’ormai abituale 3-5-2 per passare al 4-3-3. «Molto dipenderà anche da come si schiererà l’Inter.Viviamo un’emergenza reale ma io odio piangermiaddosso: faremo una buona partita». Per cercare quellavittoria che manca con i nerazzurri da ben 19 anni.«L’Inter è la tipica squadra di Mazzarri: bravissima adattaccare gli spazi e a sfruttare le qualità dei singoli —riconosce Ventura —. Non so se lotterà per lo scudetto,ma farà un campionato diverso dall’anno scorso».

Filippo Bonsignore© RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO — È il passato a farcoraggio a Walter Mazzarri, inquesto momento delicatissimodella sua avventura interista,dopo il cambio di proprietà (perora virtuale, comunque unevento dopo 18 anni, 8 mesi e ungiorno con Moratti azionista dimaggioranza), il pareggio con ilCagliari e la sconfitta con la Ro-ma. I nerazzurri non perdono incampionato a Torino dal 27 feb-braio 1994 (2-0 per i granata);tredici mesi fa (16 settembre2012), avevano vinto all’Olimpi-co 2-0 (Milito e Cassano) dopola pausa per la nazionale; il Na-poli, allenato da Mazzarri, avevagiocato una delle migliori parti-te dell’ultimo campionato pro-prio contro i granata, chiudendosul 5-3 in rimonta (30 marzo).

Viceversa, visto con gli occhidel tecnico interista, il presenteha risvolti poco rassicuranti inattesa di questo posticipo. Nellarifinitura, che ha preceduto lapartenza per Torino, Mazzarri haperso uno di quei giocatori cheal momento appaiono non utili,ma indispensabili: Campagnarosi è fermato per un risentimentoal quadricipite della coscia de-stra, gentile omaggio di Sabella,il c.t. dell’Argentina, che marte-dì notte contro l’Uruguay haschierato per 90’ il difensore,che aveva saltato le ultime duepartite di campionato tra pro-

blemi muscolari (Cagliari) e fa-scite plantare (Roma). GiuseppePondrelli, il preparatore atleticonerazzurro, ha usato mille pre-cauzioni, ma viene anche il mo-mento in cui bisogna avere unarisposta chiara dai giocatori eCampagnaro si è fermato.

Così si va verso la conferma diRolando, con la possibile novitàdi Walter Samuel (esordio nellastagione), al posto di Ranocchia,che all’improvviso ha persol’ispirazione fra Roma e Dani-marca (in azzurro). Non ci sarànemmeno Alvarez, che non èancora guarito dal colpo alla ca-

viglia nel finale di Inter-Roma(il viaggio in Argentina per es-sere visitato in nazionale non haaiutato): Kovacic dovrebbe so-stituirlo alle spalle di Palacio, unaltro degli insostituibili, reduceda due partite con l’Argentinapiù il viaggio con ritardo incor-

PunitoArrivato inritardo, Vidal oggisarà in panchina.A destra,Giovinco e Tevez(Ansa, Inside)

RitornoSamuel oggipotrebbetornarein campo. Adestra, Palacio(Forte, Reuters)

Scenario cambiatoDopo 18 anni e 8 mesi,una partita con Morattinon più azionista dimaggioranza del club

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Sport 43

stoppa due giornalisti spagnolisaliti a Torino per chiedergli delReal. «Ora per me il Real Madridnon ha importanza. C’è la Fio-rentina. Penseremo al Real al90’». Prima ancora di Fiorentinae Real, c’è Vidal. Non è il primosudamericano lento a rientrare.Diego Maradona era famoso peri suoi ritardi ma ancora di piùper le motivazioni che regalava:un’estate confessò che stava pe-scando dorados alla foce del Pa-ranà e aveva perso la nozione deltempo. Su Arturo «el guerrero»Vidal che, al momento della con-ferenza stampa antelucana

(9.45), Conte praticamente nonaveva ancora incontrato, l’ideaera questa: «Non ho ancora par-lato con lui, ed è giusto chiederead Arturo perché si sia presenta-to con un giorno di ritardo, sal-tando due allenamenti. Quandoavrò le idee abbastanza chiaredeciderò. Però esiste un regola-mento e le regole vanno rispet-tate per il bene e per l’esempioper tutti».

Dopo allenamento e colloqui,l’allenatore ha consegnato al re-probo il biglietto del Frecciaros-sa per Firenze, oltre a copia dellarichiesta di una multa salatissi-ma. Paul Pogba, un anno fa, allavigilia della parita con il Pescara(10 novembre) per un reato si-mile venne lasciato a casa edesposto al pubblico ludibrio. Lasocietà prega di non accostare idue casi (Pogba sarebbe stato alterzo, sebbene non clamoroso intermini di minuti, ritardo conse-

cutivo) anche se la tentazioneviene. Per Vidal esisterebberofondati motivi familiari. La scel-ta però appare politica.

L’esigenza di dare un segno (etenerlo buono) al gruppo e quel-la di non entrare in collisionecon un giocatore irrinunciabile.Comunque la panchina a cui èdestinato dipende anche dallamancanza di allenamento. Da-vanti la coppia Tevez-Giovinco.«Llorente sta crescendo» diceConte. Sarà abbastanza adultoper giocare contro il Real?

Roberto Perrone© RIPRODUZIONE RISERVATA

2allenamenti saltatida Vidal. Dovevarientrare giovedì, èarrivato venerdì sera.Ieri incontro con Conte

Senza rete«Che cosa devono fare,picchiarmi? Firenzeè una città civile e ifiorentini sono educati»

porato. Icardi ha attraversatol’oceano per giocare nove minu-ti e non sta nemmeno bene(problemi agli adduttori).

La partita con il Torino arrivain fondo alla settimana che hasancito la firma dell’accordo sulpassaggio del 70% delle azioniinteriste da Moratti alla holdingindonesiana, guidata da ErickThohir. Mazzarri ha provato aspiegare che «Moratti ha presoquesta decisione per il bene delclub. Per ora è sempre con noi;mercoledì è venuto a vedere l’al-lenamento; ci sta vicino. Al mo-mento non è cambiato gran-

ché». Qualcosa cambierà per lafelicità degli sponsor di Thohir,che adesso si divertono a ironiz-zare sull’inglese di Mazzarri esulla prossima telefonata delmagnate indonesiano al tecnico:«L’inglese lo so anch’io. Ho fattola gavetta, mi sono sempre fattocapire. È chiaro che non avrò lascioltezza di linguaggio, ma tan-ti miei colleghi italiani non sonopiù bravi di me a farsi capire.Credo di aver fatto questa carrie-ra perché ho imparato come ci simuove in una società: so qual èil ruolo che ricopro e so comenon sconfinare. Io non chiamomai la proprietà, è la proprietàche chiama l’allenatore. E sono adisposizione di chi guida la so-cietà 24 ore su 24. Il resto è ariafritta. E se Thohir mi chiamerà,ovviamente gli risponderò».Forse l’inglese di Mazzarri non èda libera docenza universitaria,ma sarà sicuramente superiore

rispetto alle conoscenze calcisti-che di Thohir e dei suoi compa-gni di cordata, che, al momento,hanno vaste esperienze dibasket, sport molto diverso dalcalcio.

In attesa che squilli il telefonoe che E.T. sbarchi in Italia, Maz-zarri deve fare i conti con il Tori-no che «è una squadra forte eorganizzata; fin qui ha raccoltomeno di quanto avrebbe merita-to». E in più ha Cerci, uno chepuò fare la differenza in qualsia-si momento.

Fabio Monti© RIPRODUZIONE RISERVATA

9successi di seguitodell’Inter in casadel Torino. Ultimavittoria granata:27 febbraio 1994, 2-0

Il telefono e l’inglese«Se mi dovesse chiamareThohir, io sono quie gli risponderò. Un po’di inglese lo so anch’io»

Ippica Il cavallo con il destino nel nome favorito al Gran premio

Biz the Nurse cercanel Jockey di San Siroun tris dopo 66 anniL’ultima tripletta realizzata nel 1947

In tv alle ore 16

La corsaIl Gp del Jockey Clubè in programma oggialle ore 16 all’ippodromodi San Siro sulla classicadistanza del miglioe mezzo di pista grandeCosì in tvDiretta su Sky Sport 24I concorrentiSette i cavalli al via,con Biz The Nurse grandefavorito e il vincitoredella scorsa edizione Earlof Tinsdal a cercare il bisLe quote SnaiQueste le quote Snaiper la vittoriaV Biz the Nurse 2,10V Earl of Tinsdal 2,50V Orsino 6,00V Jehannedarc 11,00VWild Wolf 11,00V Duca di Mantova 51,00V Summer Fall 101,00Le altre gareIl via alle 14.30V Premio Maria SaccoV Premio Carlo PortaV Gp del PiazzaleV Premio DormelloV Premio MadonninaV Gp Ormenoni

Purosangue Biz the Nurse cerca nel Gp del Jockey Club a San Siro una tripletta storica (De Nardin)

MILANO — A volte la vita èingiusta, anche con i cavallida corsa. Il purosangue ame-ricano Alydar avrebbe vinto laTriplice Corona di galoppo inqualunque altro anno diversodal 1977 nel quale invece sivide sbarrato prima dalla te-sta, poi dal muso e infine solodalla narice del coetaneo ri-vale Affirmed. In compenso,oggi a San Siro l’indigeno Bizthe Nurse, se vince anchel’autunnale Gran premio delJockey Club dopo l’estivoGran Premio di Milano e ilprimaverile Derby Italiano,infila una tripletta nello stes-so anno riuscita neanche aSirlad (che non corse il JockeyClub), nemmeno a Tony Bin,che mancò il Derby, e neppu-re al leggendario imbattutodormelliano Ribot, che saltò

il Derby per mancanza del-l’iscrizione: solo il papà di Ri-bot, Tenerani, può vantarequesta tripletta, ma ben 66anni fa, nel 1947.

Già solo questa constata-zione fa intuire quanto sinoraBiz the Nurse, sicuramenteottimo cavallo, abbia benefi-ciato dell’autarchia di fattodeterminata in quasi tutti iGran premi del 2013 dallapressoché totale assenza distranieri, indisponibili alletrasferte finché l’ippica italia-na sarà (con i suoi 50 mila oc-cupati quasi sul lastrico)strangolata dal mancato pa-gamento dei debiti della pub-blica amministrazione: fla-gello che, nel caso di questosport che è anche agricolturae industria, consiste nei moltimesi di ritardo con i quali lo

Stato, che pure incamera ric-chi prelievi fiscali, paga i pre-mi vinti nel 2012 e inizio 2013dalle varie scuderie (che aruota alimentano i compensidi allevatori, allenatori, fanti-ni, artieri, veterinari).

Ma visto che l’albo d’orostatistico è lì a portata di ma-no, dalle ore 16 fanno bene aprovarci l’allevatore MassimoParri, la scuderia Aleali chenel nome sorride ai nipoti(Alessandro e Alice) del risto-ratore romano di fede lazialeMassimo Crecco, il 22ennefantino Cristian Demuro duevolte campione dei jockeysitaliani e nel 2012 primatistanazionale (a un passo dal re-cord europeo) con 264 centriin una stagione.

Una responsabilità che pe-sa sulle spalle di Stefano Bot-

ti, l’allenatore di questo ca-vallo di mole che nel nomeporta sia la mamma (Biz Bar)sia la propria storia di quasiorfano, stranamente ripudia-to proprio dalla madre e per-ciò affidato per forza da pic-colo a una cavalla-balia (ap-punto la «nurse» del resto delnome).

Stavolta, comunque finiscacontro 6 avversari tra i quali iltedesco (di carriera italiana)Orsino e la inglese (ma discuderia italiana) Jehanne-darc, Biz The Nurse almenouscirà da questo Gran Premiodi «gruppo 1», sui classici2.400 metri per 209 mila euro,con una solida linea interna-zionale: dalla Germania, in-fatti, ritorna a San Siro (dovel’anno scorso vinse il GranPremio di Milano) il 5 anniEarl of Tinsdal, nel 2011 se-condo nel Derby tedesco e in-terpretato dal 39enne pana-mense Eduardo Pedroza, uni-co fantino di colore dal Dopo-guerra ad aver vinto Granpremi in Europa, compresoproprio il Jockey Club un an-no fa in sella al tedesco Novel-list.

Luigi [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MotoGp in Australia

Marquez, match pointnel Gp diviso in dueLa MotoGp a Phillip Island è partita alle 7italiane (repliche su Italia 1 alle 13.40 e suItalia 2 alle 19) con Lorenzo in poledavanti a Marquez e Rossi, quintoPedrosa. Una gara anomala e divisa indue. La direzione corsa ha infatti deciso diobbligare i piloti a un pit stop fra il 12° e il14° dei 26 giri totali per cambiare la moto.La Bridgestone, unico fornitore di gommein MotoGp, ha ammesso che glipneumatici non reggono più di 14 girisull’asfalto nuovo di Phillip Island. Dopo,per via dell’eccessivo surriscaldamento,c’è il concreto rischio che scoppino. Che ilproblema derivi dall’asfalto lo confermaanche il dimezzamento obbligato dellaMoto2 (da 25 a 13 giri) dove le gommesono Dunlop. Resta un fatto: ilmonogomma, in vigore in MotoGp dal2009, in mancanza di concorrenza causaimpoverimento tecnico e abbassamentodegli standard di sicurezza. Un interventocorrettivo nel 2014 è obbligatorio.

al.p.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Volley

Serie A1 al viaTrento nel mirinoUna prima giornata monca, a causadegli impegni di Trento al Mondialeper club di Betim, in Brasile, inaugurail campionato di serie A1 maschile dipallavolo numero 69. Un campionatotecnologico: i 12 campi della massimaserie A1 saranno infatti dotati delVideo Check che sorveglieràufficialmente le linee perimetrali delcampo. In caso di contestazioni, leimmagini verranno immediatamentemostrate all’arbitro, e pure in tv. Lacaccia allo scudetto di Trentocomincia dunque ufficialmente oggi,con Piacenza e Cuneo in prima filanell’inseguimento ai campioni. Per ipiemontesi subito un test in tv oggicontro Perugia.1ª giornata: ore 17.30: Cuneo-Perugia(RaiSport1); ore 18: Modena-Ravenna, Vibo Valentia-Verona, Cittàdi Castello-Piacenza, Macerata-Molfetta; 21/11, ore 20.30: Trento-Latina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Basket

Milano-Vareseè tempo di derbyIl derby dei derby non è certo la partitamigliore per cancellare la falsa partenza,ma l’EA7 non ha alternative: vincere eripartire dopo i due k.o. di Brindisi eIstanbul. Milano-Varese, sfida numero167, le Scarpette Rosse conducono per92-74, ma nel gran gala di questa sera(ore 20.30, diretta RaiSport1) si parte,come è ovvio, da 0-0, e senza alcuniprotagonisti. Il coach dei milanesi LucaBanchi deve fare a meno dei lungodegentiGigli e Kangur (un ex) e speradi recuperare David Moss, ma nonsi nasconde dietro le assenze:«Il debutto al Forum sarà un’esperienzaemozionante e spero che i tifosi cisostengano in questa occasione, controun’avversaria storica e più rodata di noi».2ª giornata: ore 18.15: Roma-Brindisi,Venezia-Montegranaro, Reggio Emilia-Siena, Pistoia-Avellino, Pesaro-Caserta,Sassari-Cantù, Cremona-Bologna; ore20.30: Milano-Varese (RaiSport1).

w.p.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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44 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 45

Si chiude oggi “Viva! La settimanaper la rianimazione cardiopolmonare”,realizzata da IRC (Italian Resuscita-tion Council) Gruppo Italiano per laRianimazione Cardiopolmonare, natonel 1994 con lo scopo primario di dif-fondere la cultura e l’organizzazionedella rianimazione cardiopolmonare

nel nostro Paese.Centinaia le ini-ziative messe incampo. Tra lepiù “spettacola-ri” quella in pro-gramma per og-gi, 20 ottobre, aMilano, in piaz-za Duomo. Gra-z i e a d A r e u(Azienda regio-

nale emergenza urgenza), Croce RossaItaliana e altre organizzazioni di soc-corso, a oltre 5 mila studenti diciotten-ni, è offerta l’opportunità di partecipa-re alla parte pratica del corso di riani-mazione cardiopolmonare (massaggiocardiaco) e di defibrillazione, per “di-plomarsi” soccorritori salvavita, contanto di certificazione regionale.

In Italia ogni anno 60 mila personesono colpite da arresto cardiaco, la cuisopravvivenza dipende in buona partedall’avvio precoce di una corretta ria-nimazione cardiopolmonare con l’ausi-lio del defibrillatore.

CorriereSaluteLE PAGINE DEL VIVERE BENE www.corriere.it/salute

Medicina

Nuove strategiecontrola pre-eclampsia

a pagina 51

Storia

Un raccontoper combatterela malattia

a pagina 53

Diritto

Triangolo neroper i farmaci« da sorvegliare»

a pagina 52

Medicina

Cause, diagnosie terapiedel rene policistico

a pagina 49

La spesa sanitaria pro-capite nel nostro Paese è giàben al di sotto della media dei Paesi OCSE eulteriori riduzioni rischiano di accelerarnepericolosamente il degrado. Bisogna fare in frettainvece ad affrontare i veri problemi della nostra

sanità, che restano due. Il primo riguarda l’efficacia: nel2000, l’OMS posizionava il nostro fra i migliori sistemisanitari al mondo. Dodici anni dopo, siamo scivolati al 21°posto per qualità delle cure tra i 34 Paesi censitidall’EuroHealth Consumer Index. Il secondo riguardal’efficienza: spendiamo male, sprecando risorse in unsistema inefficiente e disomogeneo. Servonoprovvedimenti strutturali, che investano le poche risorsedisponibili dando priorità a quegli interventi in grado difermare il declino. Per capire come, basta guardare aisistemi sanitari più virtuosi o imparare dall’evoluzione ditutti i settori ad alta intensità di informazione. Una delle

strade per una sanità piùefficace e più sostenibile èla modernizzazioneattraverso l’innovazionedigitale. I datidell’Osservatorio ICT inSanità del Politecnico diMilano parlano chiaro: se ilsistema sanitario italianorealizzasse pienamente ilpotenziale delle tecnologiedigitali potrebberisparmiare fino a 6,8miliardi all’anno: circa 3

miliardi con tecnologie per la medicina sul territorio edell’assistenza domiciliare, 1,37 miliardi con la cartellaclinica elettronica, 860 milioni con la dematerializzazionedi referti e immagini, 860 milioni con sistemi di gestioneinformatizzata dei farmaci, 370 milioni con la consegna deireferti via web, 160 milioni con la prenotazione online delleprestazioni, 150 milioni con la razionalizzazione dei datacenter e l’utilizzo di tecniche di virtualizzazione e 20 milionidalla riduzione dei costi di stampa delle cartelle cliniche.Il digitale al tempo stesso migliorerebbe la qualitàaumentando trasparenza e appropriatezza, riducendogli errori e dando servizi migliori ai cittadini. Per iniziarebasterebbe poco. Gli investimenti da attuare per ottenerebenefici tanto importanti sono dell’ordine dei milioni dieuro. Eppure di innovazione digitale si parla pochissimo eancora meno si agisce.

* Osservatorio ICT in Sanità Politecnico di Milano© RIPRODUZIONE RISERVATA

DIGITALIZZAREPER NON TAGLIARE

Con le nuovetecnologieil Ssn potrebberisparmiare6,8 miliardi l’anno

diMARIANO CORSO*

di Elena Melialle pagine 46-48

Per saperne di piùIl sito dell’iniziativa «Viva!»www.viva2013.it

Il numero

Cinquemila ragazzi imparanole manovre di rianimazione

Sia che rimbalzino su Internetsia che si diffondano attraversoil passaparola, in tema di saluteabbondano le leggende metropolitane

Mitida sfatare

( )Tanti sono i casidi arresto cardiacoogni anno in Italia.Sette volte su dieci

c’è qualcuno presenteche, se addestrato,

potrebbe salvarechi ne è colpito

60 mila

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46 Salute Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

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I motivi per non crederci

D’ARCO

Per evitare i calcolirenali basta beremolto, qualsiasi tipo di bevanda

Perché non è vero Le bibite gassate e zuccherate favoriscono i calcoli renali;meglio semmaicaffè, tè e succod'arancia

Scrocchiare le ditafa venire l'artrite

Perché non è veroNon c'è una relazione provata;

farlo molto spesso può semmaiindebolire l'articolazione e gonfiare

le dita, ma non è causa di artriteo artrosi nel lungo periodo

Bere birra, vino, liquori passandoda una gradazione più bassa

a una più alta non fa ubriacarePerché non è vero

Quello che conta è la quantitàcomplessiva di alcol consumato,

non la sequenza con cui sibevono le bevande alcoliche

Lo zucchero rende i bambini iperattivi

Perché non è veroQuantità significative

di glucosio aumentanoper tempi brevi la capacità

di concentrazionedel cervello, ma non

rendono iperattivi i bimbi

Periodicamenteè necessario disintossicarsi

con digiuno o diete liquidePerché non è vero

Il nostro organismo ha ottimi sistemidi «purificazione»; inoltre, si stima

che per dimezzare le sostanze tossicheeventualmente immagazzinate

nei depositi di grasso (come pesticidio altri composti organici) dovremmo

non esservi esposti per 6-10 anni

La sauna fa dimagrirePerché non è vero

Facendo perdere molti liquidi tramitela sudorazione abbondantedà l'impressione di una perdita di peso,che tuttavia è solo temporanea.Infatti, appena possibile il corporipristina i liquidi persi

Inutile curare i denti da latte:sono destinati a cadere

Perché non è vero Perdere prima del tempoi denti da latte perché cariatipotrebbe pregiudicarel'assetto della bocca; inoltre,i batteri che provocano cariepossono propagarsi ai denti definitivi vicini

Le macchie bianchesulle unghie dipendonoda una carenza di calcio

Perché non è veroLa carenza di calciosi manifesta piuttosto con una fragilità generalizzata; le macchiebianche sono segni di colpi accidentali

La frutta deveessere mangiatasolo fuori dai pasti

Perché non è veroLa frutta dovrebbe rientrare in ogni pasto: la vitamina C contenuta in molti frutti aiutaad assorbire il ferro presentenei vegetali. Nessun effettospecifico su digestionee aumento di peso

Quando sanguina il nasobisogna inclinare all'indietro la testa

Perché non è vero Così facendo si rischiadi inghiottire il sangue e non si riduce la fuoriuscita. Occorre invece restare a testadritta, premendo semmaialla base del naso un po'di ghiaccio

direttore della Medicina Gene-rale 1 al Policlinico San Matteodi Pavia e presidente della So-cietà Italiana di Medicina In-terna. Corazza, nel prossimocongresso della Società, a fineottobre, dedicherà un’interasessione alle ricerche scientifi-che più recenti su stress ossi-dativo e antiossidanti. «Anchela raccomandazione a disintos-sicarsi attraverso diete liquidee soprattutto mediante i lavag-gi intestinali, prosegue Coraz-za — nasce da un malintesosenso di pulizia: i batteri chevivono nel nostro intestino so-no essenziali per la nostra sa-lute, producono ad esempio

vitamina K e acido butirrico,che protegge il tessuto dai tu-mori. Eliminarli, alterando laflora intestinale, non è soloinutile, ma può anche esseredannoso. Eventuali squilibrinelle popolazioni batteriche sipossono trattare favorendo lespecie “buone”, non certo por-tando via tutto».

«Queste sono solo alcunedelle innumerevoli credenzeda smentire — continua Co-razza —. Purtroppo la medici-na ne è piena, soprattutto neisettori dove le evidenze scien-tifiche certe sono scarse e nonabbiamo a disposizione testdiagnostici efficienti. Allergie eintolleranze alimentari sonodue esempi: diversi esami per

individuarle sono poco speci-fici e poco sensibili, così neproliferano tantissimi di total-mente inadeguati, senza alcunvalore scientifico se non addi-rittura truffaldini. A cui tutta-via non sono poche le personeche prestano fede».

Non è però tutta colpa di chivuole lucrare su qualche cre-denza popolare; è anche colpadella nostra innata scarsa di-mestichezza con la scienza, co-me spiega Silvio Garattini, di-rettore dell’Istituto Mario Ne-gri di Milano e autore del volu-me «Fa bene o fa male» (Ed.Sperling & Kupfer), dedicatoproprio a far chiarezza su molti

equivoci in medicina. «Gli ita-liani — dice Garattini — nonbrillano per cultura scientifica.La maggioranza non ha maistudiato i principi e i modi concui avanza il sapere scientifico,per cui non ha strumenti perinterpretare le informazioniche riceve. La scienza si occupadi stabilire con certezza i rap-porti di causa-effetto: se unmedicinale fa passare il doloredella sciatica devo essere certoche sia tutto e solo merito delfarmaco, assicurandomi chesenza di esso il disturbo nonsarebbe scomparso comun-que, magari perfino prima. Perdimostrarlo vanno condottistudi rigorosi e ben concepiti:non ci sono scorciatoie».

Servono insomma le prove,ma quando si crede a una leg-genda metropolitana di solitoci si dimentica di esigerle. Avolte, va detto, anche la ricercaci mette del suo: sono molti icasi in cui gli studi su uno stes-so argomento hanno dato ri-sultati contraddittori se nonopposti e, nella confusione chene deriva, in cui sembra verotutto e il contrario di tutto, latentazione di crearsi teorie “faida te” è forte. Di nuovo succedeperché la maggioranza non saquali siano i criteri per giudi-care l’attendibilità di un lavoroscientifico: il processo di pub-blicazione è sempre rigoroso,ogni ricerca deve passare il va-glio di “arbitri” del settore chedopo aver analizzato attenta-mente esperimenti e conclu-sioni danno o meno l’approva-zione alla divulgazione dei da-ti, ma c’è molta differenza frauno studio preliminare, con-dotto su poche persone, maga-ri viziato da qualche “neo” epubblicato su riviste minori, eil peso di dati che arrivano daricerche ampie apparse sugiornali scientifici severi.

«Certo, sono anche possibilierrori d’interpretazione daparte dei ricercatori — ammet-te Garattini —. Tuttavia, le“sviste”, magari dovute al-l’emotività di chi è coinvoltonegli studi, con il tempo si cor-reggono: i risultati di qualun-que ricerca devono essere ripe-tuti e ripetibili; se qualcuno hasbagliato prima o poi il proces-so scientifico rimedia al dan-no».

Come crearsi gli “anticorpi”ai miti e alle chiacchiere sullasalute, per non credere a qua-lunque idea balzana ci vengaproposta? «Innanzitutto è benepensare con la nostra testa,chiedendoci sempre se qual-

cuno ci guadagna e cercando dicapire se le teorie propostepossano avere un senso con-creto: purtroppo i ciarlatanispesso e volentieri argomenta-no le loro ipotesi ammantan-dole di verità, ma dovremmosempre usare il senso criticoper non abboccare a qualun-que sproloquio — intervieneAndrea Ghiselli, ricercatore delConsiglio per la Ricerca e laSperimentazione in Agricoltu-ra (CRA) di Roma —. Poi biso-gnerebbe sempre far riferi-mento a fonti ufficiali e sitiweb istituzionali, “sopra leparti”».

«Su internet, e non solo, sitrova di tutto e non molti sonoin grado di risalire alle fonti diciò che leggono: un buon livel-lo di scetticismo, perciò, è rac-comandabile. Altrimenti si de-ve chiedere al proprio medico,che ha gli strumenti per un’in-terpretazione corretta» ag-giunge Garattini.

Qual è il mito da sfatare più“pericoloso”? «Uno dei peggio-ri è senza dubbio quello secon-do cui “naturale” coincide con“innocuo” — osserva Corazza—. Non è affatto così, e non so-lo perché molte tossine e tantiveleni, così come molti farma-ci, derivano da composti natu-rali: i cosiddetti “rimedi alter-nativi” in genere sono menostandardizzati, dosati e “puliti”rispetto ai farmaci standard.Purtroppo molti medici hannoperso la capacità di ascoltare ecolloquiare con i pazienti ed èper questo che i falsi miti su ri-medi alternativi attecchisconocon facilità: tanti hanno la sen-sazione di una maggiore em-patia da parte di chi propone“terapie naturali” e per questosi fidano. Peccato che in molticasi non vi siano prove reali diefficacia. Con il rischio di ritar-dare la diagnosi di vere malat-tie e indurre false sicurezze».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mangiare l’ananasdopo i pasti per-ché brucia le ca-lorie. Guai, inve-ce, a portare una

mela in tavola come dessert:farebbe gonfiare o addiritturaingrassare. Disintossicarsi dascorie, inquinamento e sostan-ze nocive con digiuni regolari,magari pulendo «a fondo» l’in-testino con un lavaggio del co-lon di tanto in tanto. Ingurgita-re antiossidanti senza freni perallungarsi la vita. Proibire lozucchero ai bambini perché lirende iperattivi.

Sono solo alcuni dei miti cheriguardano la salute di cui ab-bonda internet, la versionemoderna della saggezza popo-lare e del passaparola: a volte sitratta di vere e proprie leggen-de metropolitane oppure diluoghi comuni tramandati dagenerazioni, ma non mancanoteorie con una parvenza di ve-rità scientifica.

Che cosa c’è di corretto nelleraccomandazioni che si trova-no ormai ovunque, a voltefrancamente bizzarre?

Spesso non molto, come haspiegato un recente numerospeciale della rivista NewScientist dedicato a «demoli-re» le ipotesi strampalate oplausibili alle quali ci vienechiesto di dar credito: non dirado si tratta di dicerie senzaprove scientifiche che le so-stengano, nate per svariati (enon sempre nobili) motivi.

«Molti miti da sfatare nasco-no da interessi commerciali: adesempio, la spinta a consuma-re in modo smodato antiossi-danti a volontà (pure quandonon ce n’è bisogno), decantan-done doti antinvecchiamentoo antitumorali prende le mosseanche da esigenze di mercato»osserva Gino Roberto Corazza,

L’eccezione

Non esattamenteotto bicchieri,ma bere fa beneA volte nelle leggendemetropolitane c’è un fondo diverità: è il caso degli otto bicchierid’acqua al giorno da bere per unacorretta idratazione. Gino RobertoCorazza, internista, osserva: «Nonabbiamo le prove che sia questa laquantità necessaria, ma è un modoper ricordarci l’importanza di bere,visto che la maggioranza non lo faabbastanza». «Non è possibiledeterminare con precisione ilfabbisogno di acqua di ciascuno,perché dipende da molti parametri,ad esempio da quanto e da checosa si mangia o dalle attivitàsvolte — dice il nutrizionistaAndrea Ghiselli —. Si assume persemplicità che occorra un millilitrodi acqua per caloria ingerita e dalle2 mila calorie della dieta standardderivano i 2 litri di liquidi al giorno;poi, siccome i liquidi vengonointrodotti anche con vegetali, latte,brodo e così via si raccomandano6-8 bicchieri di acqua come tale.Il consiglio più sensato? Bere concostanza, senza stare a misurarei bicchieri. Se l’urina è chiara, ingenere la quantità d’acqua ècorretta, a meno che non ci si stiadisidratando o non si riesca aconcentrarla per altri motivi».

Ipotesi bizzarreNon di radosi affermanodicerie chenon hanno alcunfondamento

Elementi provatiLa ricercasi occupadi individuarei rapporti certidi causa-effetto

di ELENA MELI

Leggende metropolitane Ma anche tradizioni popolari ben consolidate

Dietro ai miti sulla saluteinteressi economicie poca cultura scientifica

Dal «naturale» buono sempre e comunque,ai cibi che bruciano i grassi, alle diete liquide

dossier medicina

Nuova Pastaschär ai cereali

La Pasta Schär al miglio,che ha suscitato gran-de successo dopo il lancio lo scorso anno,con-fermato anche dal Premio “Sapore dell’anno2013”, si arricchisce di novità genuine, come laNuova ricetta ai Cereali, più bilanciata gra-zie ad ingredienti ricchi di fibre. Il segreto delsuo sapore è l’equilibrio tra farina di sorgo,grano saraceno, lenticchie e fibra di cicoria,elementi innovativi e alternativi alla farina diriso integrale,che hanno permesso di ottenereuna ricetta più ricca e senza additivi. Studiata

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uN coNvegNo Peri 40 aNNi di sPecchiasol

Il 29 Ottobre a Ve-rona, al palazzo del-la Gran Guardia, inpiazza Brà, si terrà ilConvegno scientificointernazionale “Be-nessere e bellezza almaschile ed al fem-minile”, per celebrarei 40 anni di attività diSpecchiasol.A condurre la giornata il condut-tore di Melaverde E.Raspelli.Madrina KseniaZaynak, ex campionessa di ginnastica ritmicae miss Una ragazza per il Cinema.Specchiasol,sempre alla ricerca di nuovi traguardi, è statala prima a formulare in Italia per la propoliun brevetto esclusivo per la decerazione e lapurificazione (EPID) ed è stata pioniera del-la Stevia Rebaudiana Bertoni, il dolcificante100% naturale. Oggi collabora con i più pre-stigiosi istituti universitari, produce e distri-buisce in tutto il mondo prodotti fitoterapici ecosmetici di altissima qualità seguendo tuttala filiera produttiva con oltre 700 referenze.

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Salute 47

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I motivi per non crederci

D’ARCO

Per evitare i calcolirenali basta beremolto, qualsiasi tipo di bevanda

Perché non è vero Le bibite gassate e zuccherate favoriscono i calcoli renali;meglio semmaicaffè, tè e succod'arancia

Scrocchiare le ditafa venire l'artrite

Perché non è veroNon c'è una relazione provata;

farlo molto spesso può semmaiindebolire l'articolazione e gonfiare

le dita, ma non è causa di artriteo artrosi nel lungo periodo

Bere birra, vino, liquori passandoda una gradazione più bassa

a una più alta non fa ubriacarePerché non è vero

Quello che conta è la quantitàcomplessiva di alcol consumato,

non la sequenza con cui sibevono le bevande alcoliche

Lo zucchero rende i bambini iperattivi

Perché non è veroQuantità significative

di glucosio aumentanoper tempi brevi la capacità

di concentrazionedel cervello, ma non

rendono iperattivi i bimbi

Periodicamenteè necessario disintossicarsi

con digiuno o diete liquidePerché non è vero

Il nostro organismo ha ottimi sistemidi «purificazione»; inoltre, si stima

che per dimezzare le sostanze tossicheeventualmente immagazzinate

nei depositi di grasso (come pesticidio altri composti organici) dovremmo

non esservi esposti per 6-10 anni

La sauna fa dimagrirePerché non è vero

Facendo perdere molti liquidi tramitela sudorazione abbondantedà l'impressione di una perdita di peso,che tuttavia è solo temporanea.Infatti, appena possibile il corporipristina i liquidi persi

Inutile curare i denti da latte:sono destinati a cadere

Perché non è vero Perdere prima del tempoi denti da latte perché cariatipotrebbe pregiudicarel'assetto della bocca; inoltre,i batteri che provocano cariepossono propagarsi ai denti definitivi vicini

Le macchie bianchesulle unghie dipendonoda una carenza di calcio

Perché non è veroLa carenza di calciosi manifesta piuttosto con una fragilità generalizzata; le macchiebianche sono segni di colpi accidentali

La frutta deveessere mangiatasolo fuori dai pasti

Perché non è veroLa frutta dovrebbe rientrare in ogni pasto: la vitamina C contenuta in molti frutti aiutaad assorbire il ferro presentenei vegetali. Nessun effettospecifico su digestionee aumento di peso

Quando sanguina il nasobisogna inclinare all'indietro la testa

Perché non è vero Così facendo si rischiadi inghiottire il sangue e non si riduce la fuoriuscita. Occorre invece restare a testadritta, premendo semmaialla base del naso un po'di ghiaccio

L’equivoco Ci sono differenze, ma nessuna droga è «leggera»

Le «canne» non sono innocueEffetti molto potenti sul sistema nervoso

Un equivoco sta costandocaro a molti giovani, stan-do ai ripetuti allarmi degliesperti. Non ultimo il far-macologo Silvio Garattini,

che nel suo ultimo libro «Fa bene o famale» (edizioni Sperling & Kupfer)dedica all’argomento «droghe legge-re» capitoli densi di avvertimenti edati che tutti dovrebbero conoscere.Perché aver affibbiato l’appellativo«leggere» ad alcune sostanze d’abu-so è, secondo non pochi farmacolo-gi, un rischio per la salute dei giova-ni. «Stanno emergendo nuove cer-tezze sulla pericolosità di hashish emarijuana: gli studi che hanno se-guito per 10-15 anni persone che nehanno fatto ampio uso dimostranocome queste sostanze aumentinol’incidenza di psicosi e depressione— spiega Garattini —. Per di più,spesso le droghe cosiddette leggeresi accompagnano a una condotta divita non salutare, che ne peggiora glieffetti: bere alcol e insieme fumarsiuna canna fa indubbiamente male».

I motivi li spiega Gaetano Di Chia-ra, farmacologo dell’Università diCagliari ed esperto di neurofarmaco-logia delle dipendenze: «Il principioattivo della cannabis, il tetraidrocan-nabinolo o THC, non è leggero perniente — esordisce —. L’equivoco

nasce perché nelle erbe usate perpreparare le canne la concentrazionedi THC è mediamente bassa. Però,negli anni sono state selezionate va-rietà di piante che ne contengonomolto di più, fino al 10-15%. E il THCha effetti potentissimi sul sistemanervoso centrale, perché agisce surecettori presenti in abbondanza inaree essenziali per l’apprendimentoe la plasticità cerebrale».

Una ricerca che ha seguito per an-ni i ragazzi di una cittadina neoze-landese ha dimostrato come l’uso re-golare di cannabis (almeno 4 volte asettimana per 10 anni) riduca il quo-ziente intellettivo da adulti, oltre adalterare le funzioni cognitive mentrese ne fa uso. Altri studi mostrano chele canne sono in grado di accelerarela comparsa dei disturbi psicotici insoggetti predisposti: per ora non è

aumentata l’incidenza generale diqueste patologie, ma la risposta defi-nitiva si avrà solo fra 10 o 20 anni,quando saranno adulti i ragazzi dellagenerazione che ha «sdoganato» lecanne a un consumo abituale.

«Il THC inoltre dà dipendenza,proprio come altre droghe: l’unicadifferenza è che in caso di overdoseda THC non si muore — riprende DiChiara —. Il fumo di cannabis, poi, ètossico sui polmoni tanto quantoquello di sigaretta, se non di più: unacanna equivale alla capacità pro-tu-morale di un pacchetto di sigarette.Infine, mettersi alla guida dopo averfumato cannabis è pericoloso perchéil THC rende tutti principianti al vo-lante: altera infatti la modalità abi-tuale, quella che ci consente di averegesti fluidi e automatici una voltaimparato un compito, e costringe a

guidare in modalità “esecutiva”, co-me se non sapessimo più l’effettodelle nostre azioni sui comandi del-l’auto e fossimo continuamente difronte a imprevisti». Tuttavia, se-condo molti il THC e ancor di più ilcannabidiolo, un composto non psi-cotropo della cannabis, potrebberoavere applicazioni terapeutiche utili,in preparazioni controllate e a do-saggi lontani da quelli dell’abuso.Garattini osserva: «Anche la morfinacura, ma non se assunta al di fuori diun preciso contesto medico: puresupponendone effetti benefici incerte situazioni, i componenti dellecanne non diventano per questo“buoni” sempre». «Negli Stati Unitisi è scoperto che appena l’1% dei pa-zienti con il “patentino” per riceverecannabis ne avrebbe diritto in basealle premesse per l’uso medico —aggiunge Di Chiara —. In Italia c’èl’indicazione all’uso come antispa-stico e antidolorifico nei pazienticon sclerosi multipla, ma attenzione,si tratta comunque di un uso pallia-tivo e come seconda scelta. Ed è pro-babile che gli effetti derivino per lopiù dallo stato di benessere che lacannabis induce, come tutte le dro-ghe, riducendo l’ansia e aumentan-do il tono dell’umore».

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Antiossidanti

Uno dei miti più duri a morire èquello che vuole integratori eantiossidanti alleati come«indispensabili» control’invecchiamento e le piùdisparate malattie. «Tanti li usanoogni giorno e c’è pure chi si faportare le vitamine dagli StatiUniti, perché leggenda vuole chelà siano “meglio”. Ovvio che nonha senso: le vitamine quelle sonoe quelle restano» dice SilvioGarattini, direttore dell’Istitutodi Ricerche Farmacologiche MarioNegri di Milano. Gino RobertoCorazza, presidente della SocietàItaliana di Medicina Interna,aggiunge: «Dalle reazionichimiche che si verificanoall’interno del nostro organismosi liberano sostanzepotenzialmente tossiche, i radicaliliberi; il corpo però possiedesistemi efficienti perdisintossicarsi da quelle scorie.Ed è verosimile che “bastino a sestessi”, senza bisogno diaggiungere nulla: vitamine,minerali e antiossidanti vannopresi se c’è una carenza, e in quelcaso bisogna comunquechiedersi il perché del deficit».«Mangiare vegetali è decisivo,perché rispetto ad altri cibicontengono meno sostanze pro-ossidanti e ci fanno correre menorischi, ognuno di noi in generefabbrica da solo tutti gliantiossidanti che servono conuna dieta bilanciata — dice ilnutrizionista Andrea Ghiselli —.L’unica eccezione universalmenteaccettata è l’acido folico ingravidanza: i danni ingenti cheprovoca una sua carenza (unmaggior rischio di spina bifida,ndr) e l’innocuità della vitaminaspingono a consigliare isupplementi per qualche mese».

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Non sono migliorile vitaminecomprate in Usa

Il principio attivodella cannabis,il THC, agiscein aree essenziali perl’apprendimento

Il THC riducela consapevolezzadelle proprie azionisui comandi dell’autodurante la guida

Sostanze psicoattive Rischiose e inutili

Le illusorie pilloleper il cervello

Imix di droghe, alcol e caffeina so-no pericolosi e niente affatto «leg-geri». Un mito da sfatare al piùpresto perché, come sottolineaGaetano Di Chiara, farmacologo

dell’Università di Catania: «Sono mol-tissime le segnalazioni secondo cui lacannabis, ad esempio, è il primo passoverso droghe più temibili, perché spes-so chi vende il fumo vende anche altro(e prima o poi lo offre a i suoi clienti) eanche perché negli animali sono statidimostrati meccanismi biologici chefacilitano il passaggio dai cannabinoidiad altre sostanze d’abuso. Spesso sitratta dell’ecstasy, droga potente e peri-colosissima, perché, come le amfeta-mine da cui deriva, può essere tossicasul cervello danneggiando direttamen-te i neuroni. Un rischio ancora più con-creto se all’ecstasy si associa la caffeina,presente in quantità in molti drink cheaccompagnano le serate dei ragazzi».

Le anfetamine fanno parte di una ca-tegoria, gli psicostimolanti, su cui siaddensano non poche leggende metro-politane: molte vengono usate dai ra-gazzi in vista degli esami, corroborateda robuste dosi di caffè, per «rendere dipiù». Sono chiamate stimolanti cogni-tivi, ma, anche qui, si tratta di un equi-voco: «A oggi non conosciamo nessunfarmaco davvero in grado di aumentarele performance del cervello in un sog-getto normale, in condizioni basali —spiega Di Chiara —. In altri termini, glipsicostimolanti aumentano l’allerta eriducono il senso di fatica, riportando auna prestazione decente una personaaltrimenti morta di sonno e di stan-chezza: aiutano a tirare tardi e a studia-re a più non posso, ma non miglioranoun bel niente. Anche perché si può faremattina sui libri, ma se si arriva all’esa-me in fase calante, perché è finito l’ef-fetto dei farmaci, il rendimento restainferiore. Senza contare il prezzo da pa-gare per queste abitudini rischiose: pu-re gli psicostimolanti possono dare di-

pendenza e in astinenza i sintomi sonoparticolarmente pesanti. Il tono del-l’umore crolla. Non a caso, fra i giova-nissimi si inverte il rapporto maschi/femmine in relazione alla depressione:nelle diverse età è un problema più fre-quente nelle donne, salvo attorno aivent’anni, periodo della vita in cui sonoi maschi a soffrirne di più, proprio per-ché più delle loro coetanee fanno uso dipsicostimolanti e droghe in genere».Inoltre, usare psicostimolanti fa maleanche solo per il fatto che priva delsonno e del riposo di cui il cervello habisogno per funzionare al meglio, co-me spiega Federica Provini, neurologadel Centro di Medicina del Sonno del-

l’Università di Bologna: «Sono molti ifarmaci attivi sul sistema nervoso cen-trale assunti per ridurre la necessità disonno nell’illusione di “rendere” di più.Negli ultimi anni la spinta a una societàiperattiva 24 ore su 24 è stata semprepiù forte, ma ora la tendenza si sta in-vertendo anche negli Usa, dove in pas-sato c’è stata assai più apertura versofarmaci per potenziare le attività cogni-tive. Ciò che ne fa le spese infatti è spes-so proprio un buon sonno, da molti ri-tenuto una perdita di tempo. Invece, ilnostro cervello per funzionare bene habisogno di riposare a sufficienza: spin-gerlo oltre il limite fa soltanto male».

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Svegli a lungoL’unico effetto verodegli psicostimolantiè far passare il sonno,ma si tratta di unaprivazione che si pagaa caro prezzo

Per saperne di piùsui temi che riguardano la salutedel sistema nervosowww.corriere.it/salute/neuroscienze

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48 Salute Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

Sorprese positive Quando le tradizioni superano il vaglio degli studi

Ma alcuni consigli «della nonna»possono rivelarsi davvero saggi

Imiti sulla salute qualchevolta hanno riservato dellesorprese: alcuni, messi al-la prova con studi scienti-fici rigorosi, hanno rivela-

to una loro «saggezza».È il caso di certi rimedi contro

raffreddori e influenza: il miele,ad esempio, potrebbe davveroessere utile, come ha sempresostenuto la tradizione popola-re, per prevenire la tosse, so-prattutto di notte e nei bambini.Lo ha dimostrato una ricercapubblicata sugli Archives of Pe-diatrics and Adolescent Medici-ne, secondo cui un cucchiainodi miele prima di dormire riescea ridurre frequenza e gravità de-gli attacchi tanto quanto uncucchiaio di sciroppo per la tos-se. «Considerando che i farmacipossono avere effetti collateralie il miele, invece, è del tutto in-nocuo, questo rimedio “dellanonna” è un’ottima soluzioneper i più piccoli» hanno com-mentato gli autori dello studio.

Benefico anche l’effetto delbrodo di pollo, che tante mam-me cucinano per «curare» chiha la febbre: secondo uno stu-dio condotto all’Università delNebraska, infatti, la zuppa ri-durrebbe l’infiammazione a li-vello dell’apparato respiratorio;inoltre nel pollo ci sono protei-ne che proteggono contro viruse batteri e vengono rilasciate nelbrodo. Una ricerca del Cedars-Sinai Medical Center di Los An-geles ha poi sottolineato che, senella preparazione si mette an-che un po’ d’aglio, il sistema im-munitario risulta ancora piùrafforzato, senza contare che in-trodurre una buona quantità diliquidi, pur non «curando»,aiuta poi parecchio chi è alle

prese con febbre e naso che co-la. E anche l’azione rasserenantedel cibo caldo non è da sottova-lutare, sebbene sia meno «mi-surabile».

Vale anche per la tazza di lattetiepido alla sera, per conciliare ilsonno: un’abitudine che forsenon funziona quanto un verosonnifero, ma che può avere unsenso, perché il latte contiene iltriptofano, aminoacido che fa-vorisce la sintesi di serotonina emelatonina, sostanze che aiuta-no a dormire. Le prove in questocaso sono più traballanti, per-

ché le quantità di triptofano nellatte non sono tali da provocareun sicuro effetto soporifero (cen’è di più, per dire, nella bresao-la o nelle mandorle secche), pe-rò si tratta di un’usanza conqualche fondamento.

Stesso dicasi per l’ammoni-zione a non mangiare troppo al-la sera, pena una notte funestatadagli incubi: lo ha dimostratouno studio su un gruppo di vo-lontari, secondo cui la probabi-lità di brutti sogni aumenta dicirca il doppio se poco prima didormire ci si è rimpinzati di ge-lati e torte, magari non disde-gnando altri cibi pesanti. Averelo stomaco troppo pieno quan-do ci si corica, infatti, facilita la

comparsa di alterazioni nelleonde cerebrali che favorirebbe-ro gli incubi.

Certa anche la veridicità deldetto «usalo o lo perdi», riferitoal cervello: non sfruttare cono-scenze e capacità di una specifi-ca area cerebrale porta inevita-bilmente a «rimpiazzarle» conaltro, per cui è bene tenere sem-pre attiva la mente in tutte le suefunzioni (attenzione, memoria,comando dei movimenti e cosìvia).

Per diventare più intelligenti,inoltre, bisognerebbe prestare

fede a un dettame di saggezzapopolare: mangiare tanto pesce.Certamente un branzino nonpotrà mai alzare il quoziente in-tellettivo di nessuno, né lo faràil fosforo tanto decantato inpassato, ma è sicuro invece chegli acidi grassi omega-3, di cui ilpesce è ricco, sono preziosi peril cervello e devono essere pre-senti soprattutto nella dieta deibambini, che in questo modopossono avere uno sviluppo co-gnitivo migliore.

E.M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Convinzioni errate Su alimentazione e diete i luoghi comuni abbondano

Gli spinaci non sono ricchi di ferroE il latte non ruba calcio alle ossa

Diete e alimentazio-ne: è questo il cam-po dove i falsi mitiprosperano di più ela fantasia sembra

non avere limiti: dagli spinaciricchi di ferro (leggenda per-petuata dai cartoni di Bracciodi Ferro, anche se questi vege-tali non abbondano del mine-rale più di altre verdure simi-li), all’ananas brucia-calorie(che invece aiuta soltanto ladigestione grazie all’enzimabromelina); dai carboidrati e ilatticini che fanno ingrassare,alle uova off limits per colpadel colesterolo. Ce n’è davveroper tutti i gusti. Perché? «Inparte accade perché i disturbiche compaiono dopo avermangiato sono abbastanza co-muni, così la gente si convinceche qualche specifico alimen-to ne sia responsabile senzarendersi conto che, se l’appa-rato digerente non funzionabene, si possono avere sinto-mi a prescindere da ciò che simangia — risponde Gino Ro-berto Corazza, presidente del-la Società Italiana di MedicinaInterna —. Inoltre, i test a di-sposizione per capire se real-

mente un cibo non viene tol-lerato sono poco precisi, equesto non fa che favorire ilproliferare dei numerosi luo-ghi comuni».

«C’è da aggiungere che ne-gli ultimi anni l’alimentazioneè entrata nelle case di tutti echiunque si sente un po’ nu-trizionista per aver orecchiatoqualche informazione in tele-visione o altrove — interviene

Andrea Ghiselli, ricercatoredel Consiglio per la Ricerca e laSperimentazione in Agricoltu-ra (CRA) di Roma —. A questosi sommano i lavori scientificiamplificati e divulgati soprat-tutto se accattivanti, a pre-scindere dal loro reale valore.Non sorprende, quindi, che datutto ciò possano nascere leidee più eccentriche».

Ecco, allora, la dieta dei ca-

vernicoli, a cui dovremmo tor-nare per salvarci da malattiecardiovascolari e tumori: nes-suno però ha mai dimostratoche i nostri avi (il cui stile divita di cacciatori-raccoglitoriera peraltro ben diverso dalnostro) abbiano davvero avu-to una salute di ferro, nessunosa che cosa mangiassero real-mente, mentre pare certo cheprivarsi di cereali e latticini,come predicano i più intransi-genti «paleo-seguaci», nonfaccia bene alla salute.

«Uno dei miti da sfatare piùpericolosi riguarda proprio ilatticini, a cui tantissimi si au-toproclamano intolleranti unpo’ per moda, un po’ perchéhanno sentito dire che l’uomoè l’unico animale che beve lat-te da adulto, e un po’ perché siconvincono di aver la panciagonfia dopo aver introdottouna microscopica quantità dilatticini — dice Ghiselli —.L’intolleranza al lattosio, do-vuta alla carenza dell’enzimache serve a digerirlo, è un di-sturbo comune, ma tutti do-vrebbero sapere che i sintomi,dal dolore alla diarrea, compa-iono se si beve una tazza di lat-

te tutta insieme: se in un gior-no la stessa quantità viene in-trodotta in due volte non suc-cede niente. Nonostante ciò,tante persone si stanno pri-vando di nutrienti che sonoindispensabili per raggiunge-re il picco di massa ossea, co-me dimostrano parecchi lavo-ri scientifici. Perché non ènemmeno vero che il latte siaacidificante e “rubi” calcio alleossa: un’altra leggenda dasmentire. Come quella per cuinon dovremmo mangiare lafrutta dopo i pasti. Tutt’altro:la frutta dovrebbe farne sem-pre parte, anche perché con-tiene la vitamina C che aiuta aassorbire meglio il ferro pre-sente nei vegetali».

Non è vero neppure che da-re zucchero ai bambini li ren-da iperattivi: gli studi hannodimostrato come in gran partesi tratti di un’errata impressio-ne in genitori al corrente diquesto luogo comune. Lo zuc-chero, semmai, aiuterebbe ilcervello dei bimbi a concen-trarsi meglio. Ma il migliora-mento delle performance durapoco , e quindi è meglio darloro pasti equilibrati che con-tengano carboidrati comples-si, in grado di fornire ai neuro-ni un apporto stabile di gluco-sio.

E. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’origine

Tutta colpadi una virgolasbagliataCome nasce una «leggendametropolitana»? A volte nel piùfortuito dei modi: è il caso deglispinaci ricchi di ferro. La colpa ètutta di un errore di stampacommesso alla fine dell’800 da unchimico tedesco, Erich von Wolf,che stava studiando i contenuti inferro di vari vegetali a foglia verde:trascrivendo quello degli spinacimise una virgola al posto sbagliatoe i 3,5 milligrammi di ferro per 100grammi divennero ben 35, assaipiù di qualsiasi altra verdura.L’errore fu segnalato nel 1937, maormai era entrato stabilmentenelle credenze popolari.

Dati in mg per 100 grammi di alimento a crudo; è bene ricordare che il ferro contenutonella carne e nel pesce è più facilmente assimilabile di quello contenuto nei vegetali

Dove trovare il ferro

D’ARCO

Uvetta secca

Spinaci

Alici

Bresaola

Fesa bovina

Gamberi

Uova di gallina

Vongole

Fegato bovino

Radicchio verde

Pistacchi

Farina di soia

Lenticchie

Pesche secche

Muesli

Fiocchi di avena

Cioccolato fond.

Cozze

Pagello

Grano saraceno

Carne di cavallo

14 5,6 3,3

2,9

2,8

2,4

1,8

1,8

1,5

5,2

5

5,8

4,3

4

3,9

8,8

7,8

7,3

6,9

8

6

dossier L’esperto rispondealle domande dei lettori sui temidella nutrizione all’indirizzohttp:/forum.corriere.it/nutrizione

WEB

Idee rischioseTante personesi privano senzamotivodi nutrientiindispensabili

Ci sono indicazionisull’effettobenefico del mielesulla tossedei bambini

L’ananas non è affattoin grado di bruciare le calorie.Può, invece, aiutare un po’la digestione, grazieall’enzima bromelina

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Salute 49

medicina pratica L’esperto risponde alle domande dei lettori sulle malattierenali all’indirizzo Internetforum.corriere.it/malattie_renali

WEB

LE CAUSE

Le cisti sono cavità che, in genere, hanno un contenuto liquido.

Oltre a causare un ingrossamento del rene, possono intaccarela sua capacità di filtrazione

Il rene policistico dell’adulto è una delle malattie genetichepiù comuni.È caratterizzatadallo sviluppodi numerose cisti

in entrambi i reni.Queste formazioni aumentanodi numero e dimensioni durante la vita, fino a causare la perdita totale di funzionalità renalein circa la metà dei pazienti

RENE SANO

URETERE

VESCICA

RENE POLICISTICO

La malattia è determinata da una mutazione in due geni principali,denominati PKD1 e PKD2. Nel secondo caso, meno comune, la malattiaha un’evoluzione più lentaOgni figlio di un genitore portatore del gene mutato ha una probabilitàdel 50% di ereditare la malattiaIn una minoranza di casi la malattia non viene ereditata dai genitori,ma si sviluppa in seguito a una nuova mutazione nei geni PKD1 o PKD2

LA DIAGNOSI

I CONSIGLI

Se è presente una storia familiare di rene policistico dell’adulto è facile diagnosticare la malattia: con una semplice ecografia, effettuataa partire dai 20 anni, è possibile infatti rilevare la presenza delle cisti renalied, eventualmente, extra-renali

Negli ultimi anni sono stati fatti numerosi progressi anche sul fronte dell’analisi genetica, per cui in alcuni centri specializzati è possibile eseguire un esame del DNA per individuare la mutazione chiamatain causa sui geni PKD1 o PKD2

Talvolta la malattia viene scoperta in modo accidentale in seguito ad accertamenti fatti per capire la causa di un’ipertensione, di dolori lombari, di una calcolosi renale o in seguito alla rilevazione di sangue nelle urine

In casi selezionati, qualora si sospetti che le cisti renali abbianoun’origine diversa si possono eseguire altre indagini più approfondite (urografia, tomografia computerizzata, scintigrafia renale)

LE CURE

Per ora non esiste ancora una cura in grado di inibire o arrestarela formazione delle cistiL’attuale approccio terapeutico alla malattia si basa su alcuni accorgimenti inerenti lo stile di vita (si veda «I consigli») e l’eventuale assunzionedi farmaci antipertensivi che aiutano a rallentare il danno renale

Nei pazienti che sviluppano un’insufficienza renale grave, infine, le uniche opzioni terapeutiche sono rappresentate dalla dialisi e dal trapianto di rene

I SEGNI E I SINTOMI

In genere le cisti iniziano a formarsi intorno ai 20 anni e, in faseiniziale, non causano sintomi evidenti. Di solito i primi segni di malattiasi manifestano dopo i 30 anni

In più della metà dei pazienti, le cisti si formano non solo nei reni,ma anche, seppure in misura minore, nel fegato e nel pancreas

La malattia può avere ripercussioni, oltre che sui reni, anche sul resto dell’organismo. Tra le possibili manifestazioni extra-renali rientrano

Possibili segnali spia del rene policistico sono:

Eseguire controlli regolari, concordati con il proprio nefrologo

Seguire una dieta equilibrata, evitando grandi quantità di carne rossae di sale (ancora più importante in pazienti che assumono farmaciper il controllo della pressione sanguigna o per l’insufficienza renale)

In presenza di una conservata funzione renale, garantire all’organismoun abbondante apporto idrico. Quando si bevono molti liquidi, aumentala produzione di urina. Questo riduce il rischio di infezione urinariae di calcoli renali e, secondo dati non conclusivi, potrebbe contribuirea rallentare la crescita delle cisti

Non eccedere con il caffè e limitare il consumo di alcolici

Praticare una regolare attività fisica

presenza di sangue nelle urine(microematuria, ovvero sangue non visibile a occhio nudo,o macroematuria, ovvero sangue chiaramente rilevabile alla vista)ipertensione arteriosadolore lombarecalcolosi urinariainfezioni urinarie ricorrentiinsufficienza renale

diverticoli del colon (16% dei casi)prolasso della valvola mitrale del cuore (25-30% dei casi)aneurismi cerebrali (5-10% dei casi) Ecografia renale

L’esame mostra numerose cisti (c)nonché l’assottigliamentodel tessuto renale sano (freccia)

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Mi spieghi dottore Che cosa significa rene policistico?

Èpiù diffuso di altre malattiegenetiche (come la fibrosicistica e l’anemiamediterranea), ma pochi loconoscono. Stiamo parlando

del rene policistico, tradizionalmentedefinito dell’adulto (o, piùcorrettamente, rene policisticoautosomico dominante), condizioneche interessa almeno una persona sumille e che può danneggiare i reni finoa renderli incapaci di svolgere il proprioruolo di filtri, ma anche avereripercussioni sul resto dell’organismo.A che cosa è dovuta la malattia?

«Nel rene policistico autosomico dominante la causa ènell’85% dei casi una mutazione del gene PKD1 e nelrestante 15% del gene PKD2 — dice il professorFrancesco Scolari, direttore della Nefrologia e Dialisi delPresidio Montichiari, Azienda Spedali Civili di Brescia—. Nella maggioranza dei casi la malattia è trasmessaall’interno della famiglia da una generazione all’altra; inparticolare, ogni figlio di un genitore portatore del genemutato (e quindi malato) ha una probabilità del 50% diereditare la patologia. In circa il 10% dei casi la malattiasi sviluppa in assenza di familiarità, in seguito a unamutazione “de novo”».Che cosa comporta?«La malattia è caratterizzata dallo sviluppo di cisti,in entrambi i reni, che si espandono per numeroe dimensione durante tutta la vita, aumentando cosìil volume renale. Il tessuto renale vieneprogressivamente sostituito e sovvertito dalle cisti,perdendo col tempo la sua capacità di filtrare».Come si riconosce?«La malattia è silenziosa per anni. I disturbi legati allapresenza delle cisti si manifestano in età adulta, dopoi 30 anni. Tra i possibili segnali, dolore a livellolombare, sangue nelle urine e pressione alta in giovaneetà. L’espansione delle cisti causa insufficienza renaleterminale in circa la metà dei pazienti entro i 60 anni.La malattia presenta anche manifestazioni extrarenali,quali cisti nel fegato, aneurismi intracranici,valvulopatie cardiache ed ernie addominali. Gravitàe decorso della malattia variano da paziente a paziente,e sono influenzati dal tipo di mutazione geneticae da fattori ambientali. L’ecografia è il test di screeningpiù pratico e permette di identificare cisti renali in quasitutti i soggetti portatori di gene mutato che abbianopiù di 30 anni».Quali le cure possibili?«Ad oggi non esistono terapie in grado di arrestarela formazione delle cisti. Sono stati studiati vari farmaci,che non hanno dato i risultati sperati; altri farmaci sonooggetto di sperimentazione. La ricerca volta a interferirecon i meccanismi di formazione delle cisti è però moltoattiva. Oggi l’approccio terapeutico si basaprincipalmente su alcuni accorgimenti inerenti lo stiledi vita e l’eventuale assunzione di farmaci antipertensiviche aiutano a rallentare il danno renale. Nei pazienti chesviluppano un’insufficienza renale grave, infine, nonrestano che la dialisi e il trapianto di rene».

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diANTONELLA SPARVOLI

Tra i possibili segnali, il dolore a livellolombare, sangue nelle urinee pressione alta in giovane età

FrancescoScolariDirettoreNefrologia edialisi, AziendaSpedali Civilidi Brescia

Lo specialista

Una malattiageneticache si manifestain età adulta

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50 Salute Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

Non solo tremore nellamalattia di Parkin-son, ma anche segnie sintomi insospetta-ti oltre a quelli classi-

ci di tipo motorio. Uno studiodell’Università di Taiwan appe-na pubblicato su Neurology in-dica che la depressione maggio-re espone a un rischio triplicatodi malattia di Parkinson. «Ma gliitaliani sono stati fra i primi acapirlo — dice Alfredo Berardel-li, docente di Neurologia a LaSapienza di Roma e Presidentedel secondo congresso con-giunto delle due principali so-cietà scientifiche italiane che sioccupano di malattia di Parkin-son ( LIMPE e DISMOV-SIN,)svoltosi a Roma dal 9 all’11 otto-bre —. Già tre anni fa Paolo Ba-rone, presidente della DISMOV-SIN e professore di neurologiaall’Università Federico II di Na-poli, aveva dimostrato che unfarmaco usato per aumentare ilneurotrasmettitore dopamina,di cui i parkinsoniani sono ca-renti, era più efficace perché

aveva anche un effetto antide-pressivo».

«In questa malattia occorrestare attenti — dice Barone —perché alcuni sintomi derivanodai trattamenti: per anni aveva-mo pensato che la sonnolenzafosse un sintomo della malattia,per poi capire che è indotta daifarmaci. Lo stesso vale perl’ipersessualità o il gambling(gioco d’azzardo patologico,ndr). Cominciamo a pensare chei pazienti hanno questi disturbia causa di un’alterazione gene-rale che, da una parte scatena ilParkinson, e dall’altra li esponea questi effetti collaterali».

«La mia osservazione, oraconfermata dallo studio diTaiwan, evidenzia che, non fa-cendo nuove scoperte sui di-sturbi del movimento, siamodiventati tutti più attenti ai sin-tomi non motori, mettendo inluce aspetti che, come la depres-sione, ci erano sfuggiti. Ciò nonsignifica che tutti i depressi svi-lupperanno malattia di Parkin-son, ma che la depressione e al-

tri sintomi precoci, come le alte-razioni del sonno o dell’olfatto,testimoniano un’alterazione ditutto il sistema nervoso di cuinon c’eravamo resi conto».

C’è il sospetto che l’alterazio-ne di cui parla Barone sia di tipoconformazionale, cioè da sfasa-mento geometrico delle mole-cole cellulari, simile a quellocausato dai prioni della malattiachiamata «mucca pazza». Ad al-terarsi sarebbe la proteina alfa-sinucleina, il cui accumulo in-nesca una reazione a catena checulmina nel deficit di dopami-na. All’alfa-sinucleina sarebberolegati ulteriori disturbi, uno dei

quali modifica il sonno REM,quello in cui sogniamo. È il co-siddetto RBD, sigla di «REMsleep Behaviour Disorder», cioè«disturbo del comportamentonel sonno REM», che colpisce il15% dei parkinsoniani ed è ca-ratterizzato da inconsulti movi-menti notturni. Anche un altrodisturbo del sonno, quello delle«gambe senza riposo», spessoprecede l’esordio del Parkinson.«Come per la depressione, averequesti disturbi non significa es-sere destinati al Parkinson, —precisa il professor Pietro Cor-telli, neurologo dell’Universitàdi Bologna — ma solo che nellefasi iniziali un esame polisom-nografico può aiutare nella dia-gnosi differenziale fra parkinso-nismi e vera malattia di Parkin-son, nella quale queste manife-stazioni sono meno frequenti:sarebbe un importante markerprognostico».

«Queste scoperte forse ci per-metteranno di guardare alParkinson non più solo comeuna mera disfunzione motoria,

ma come un’alterazione globale— osserva Berardelli —. Non di-mentichiamo, però, che ciò chedavvero importa al paziente inprima istanza è che si blocca ocade dopo pochi passi». «Neipazienti meno compromessi lariabilitazione fisioterapica puòfar molto, come dimostrano or-mai vari studi di imaging — ag-giunge Giovanni Abruzzese, re-sponsabile del Dipartimento discienze neurologiche dell’Uni-versità di Genova —. Purtropponei parkinsoniani l’apprendi-mento dei movimenti è alteratoed è difficile ottenere risultatiduraturi. Se però, oltre alla ria-bilitazione fisioterapica, si usa lastimolazione magnetica ripeti-tiva la plasticità neuronale au-menta e il beneficio si prolun-ga». «Altra esperienza consoli-

data è quella del trattamentoDBS di stimolazione cerebraleprofonda mediante microim-pulsi elettrici sub-talamici,quando i farmaci non controlla-no più la malattia, — sottolineail professor Leonardo Lo Piano,neurologo dell’Università di To-rino — utile già in 45enni semalati da almeno 5 anni. Ilgruppo di Alberto Priori, del Po-

liclinico di Milano, ha sviluppa-to anche la cosiddetta DBS adat-tativa, che modula la stimola-zione alle necessità del singolopaziente e potrebbe rappresen-tare l’evoluzione di questo trat-tamento». «Se poi DBS e terapiaorale fossero controindicate —conclude Angelo Antonini, del-l’Unità operativa Malattia diParkinson IRCCS San Camillo diVenezia — c’è l’infusione intra-duodenale di farmaci dopami-nergici, che soddisfa l’esigenzaprimaria di ricevere la terapia inmaniera continua, peraltro ri-portando molti meno effetti col-laterali. Siamo stati fra i primi ausarla nel 1987 e oggi sta per ar-rivare da Israele un cerotto ca-pace di fare la stessa cosa».

Cesare Peccarisi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Si chiamaalfa-sinucleinala molecolasottoosservazione

La teoria

medicina L’esperto risponde alle domandedei lettori sulla malattiadi Parkinson all’indirizzohttp://forum.corriere.it/parkinson/

WEB

Il morbo di Parkinson si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala consistentemente. I livelli ridotti di dopamina sono dovuti alla degenerazione di neuroni, in un'area chiamata Sostanza Nera. Dal midollo al cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata alfa-sinucleina. Forse è proprio questa proteina che diffonde la malattia in tutto il cervello.

I SINTOMI PRINCIPALITremore (solo il 30% non ne soffre)1

Rigidità

Lentezza dei movimenti

2

3

Altri possibili disturbiFissità dell’espressione (viso fisso inespressivo)

Alterazioni della grafia

Variazioni della voce (flebile e monotona)

Diminuzione del senso dell’olfatto

La malattia

CORRIERE DELLA SERA

Il legame conla depressioneè assodato ma nonnecessariamentepredittivo

La sonnolenzapuò essereindottadai farmaciutilizzati

Neurologia L’innesco dall’accumulo di una proteina

Una reazione «a catena»all’originedel morbo di Parkinson

In prospettiva, la scopertapermetterà di guardareil morbo non più solo comeuna disfunzione motoria, macome un’alterazione globale

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Salute 51

In un futuro non lontano,gli antibiotici potrebbe-ro prevenire almenoparte dei casi di pre-eclampsia (o gestosi),

condizione che porta a un in-nalzamento importante e im-provviso della pressione arte-riosa durante la gravidanza,che può arrivare a mettere inpericolo la vita della madre edel bambino.

In anni recenti, un numerosempre maggiore di ricercheha infatti trovato che la malat-tia, determinata da alterazioninello sviluppo della placenta,è molto più comune fra ledonne che hanno contratto leforme più aggressive dell’He-licobacter pylori, il batterionoto per provocare ulcere egastriti. E la prova che questaassociazione non è casuale ar-riva ora da uno studio del-l’Università Cattolica di Roma,che ha chiarito il meccanismoalla base del fenomeno.

Negli esperimenti di labo-ratorio, sono state utilizzate

cellule estratte da placente ot-tenute da donne sane, cheavevano appena partorito. Itest mostrano che a danneg-giare la placenta non è diret-tamente l’Helicobacter, ma glianticorpi che l’organismoproduce per contrastarne l’in-fezione, e che sono diretticontro la tossina batterica Ca-gA, espressa solo dai ceppi piùaggressivi. Questa molecola èmolto simile a una proteinachiamata beta-actina, che sitrova nella placenta e che, nel-le prime fasi della gravidanza,è cruciale perché essa cresca esi impianti nel modo correttonell’utero. Accade, così, che ilsistema immunitario “si con-fonda”, e che l’arma contro ilbatterio comprometta anchelo sviluppo dell’organo chedeve sostenere lo sviluppo fe-tale, generando la gestosi.

«Gli anticorpi anti-CagAsono in grado di fermare laproliferazione dei tessuti dellaplacenta» si legge nello stu-dio, pubblicato sulla rivista

scientifica «Helicobacter».La pre-eclampsia colpisce il

2-7% delle donne in gravi-danza. È tenuta sotto control-lo con farmaci anti-ipertensi-vi, ma se questi non bastanodiventa necessario far nascereil bambino prima del tempo.Le cause della gestosi sono ingran parte sconosciute, seb-bene le si stia indagando datempo. La ricerca del gruppodi Roma ne individua una im-portante, ma, soprattutto, la-scia intravedere una strada

per prevenire la malattia. «Ilnostro studio non permette didare precise indicazioni clini-che — chiarisce FrancescoFranceschi, dell’Istituto diMedicina interna della Catto-lica, che ha condotto gli espe-rimenti in collaborazione coni colleghi gastroenterologi eginecologi —. Tuttavia, anchesulla base delle indagini epi-demiologiche, riteniamo chel’Helicobacter pylori possa es-sere realmente implicato nellagenesi della malattia e che le

future mamme debbano es-serne informate, così da poterdecidere se sottoporsi al testper verificare la presenza delbatterio e, in caso di positivi-tà, assumere al terapia anti-biotica per eradicare l’infezio-ne». Esistono vari test per la

diagnosi. «Quelli più comunie affidabili sono l’urea breathtest o il test sulle feci effettua-to con la tecnica degli anticor-pi monoclonali. Entrambi pe-rò non distinguono fra ceppipiù o meno aggressivi — pro-segue l’esperto —. Questa in-

formazione si potrebbe inveceottenere con un esame delsangue, semplice e poco co-stoso, che però al momento èdisponibile soltanto in viasperimentale».

Margherita Fronte© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un semplicetest potrebbesvelare le donnepiù a rischioper il problema

Strategie

medicina

Gravidanza Helicobacter nuovo bersaglio della prevenzione

Nella gestosiimplicato il batterioche causa l’ulcera

Pre-eclampsia

CORRIERE DELLA SERA

Epidemiologia: colpisce il 2-7% delle gestanti.È più fre- quente nelle primipare, nelle donnemolto giovani oppure oltre i 35 anni, in chi soffredi diabete, malattie renali, ipertensione

Sintomi: pressione arteriosa superiore a 90/140, gonfiori, proteine nelle urine. In un caso su 200, la pre-eclampsiaevolve in eclampsia, che comporta crisi convulsivee serio pericolo di vita per madre e bambino

Terapia: riposo a letto, somministrazione di solfatodi magnesi e farmaci anti-ipertensivi, monitoraggio stretto della gravidanza. Se le medicinenon permettono di controllare bene la malattiail bambino è fatto nascere prima del tempo

L’ipotesi Contro il Papilloma virus

Anche un vaccinopotrebbe servire

Secondo l’Organizzazio-ne Mondiale della Sani-tà), la pre-eclampsiauccide ogni anno 50-70mila donne nel mondo

e, fra le cause di morte mater-no-infantile, è seconda solo allecomplicazioni che possono av-venire durante il parto.

Nonostante la sua diffusio-ne, però, molti aspetti dellamalattia sono ancora poco noti,e i laboratori di ricerca li stannoquindi indagando, con lo scopodi mettere a punto strategiepreventive efficaci e test chepermettano di diagnosticare lagestosi sempre più precoce-

mente. Per esempio, uno studiopubblicato all’inizio di ottobresull’American Journal of Obste-trics and Ginecology, che hacoinvolto un migliaio di donne,ha mostrato che coloro che pri-ma della gravidanza avevanocontratto il Papilloma virus (lostesso che può causare il tumo-re dell’utero), hanno un rischiodoppio di andare incontro apre-eclampsia. I ricercatori –un gruppo di ginecologi del-l’Università del Texas – fannonotare che il vaccino controquesto virus potrebbe quindiessere utile anche contro l’iper-tensione gravidica. Sempre sui

fattori di rischio, in passato eragià emerso che diete povere divitamina D o troppo ricche digrassi favoriscono la condizio-ne, mentre all’inizio di que-st’anno una ricerca pubblicatasu BMJ Open ha evidenziatoche l’esposizione a concentra-zioni elevate di ozono nel pri-mo trimestre di gravidanzacomporta un rischio aumentatodi pre-eclampsia: in Svezia, do-ve lo studio è stato condotto,addirittura un caso su 20 sareb-be attribuibile ai livelli eccessividi questo inquinante dell’aria.

Altri gruppi di ricerca stannoinvece tentando di identificaresegnali che permettano di sco-prire la malattia con molto an-ticipo rispetto al periodo nelquale iniziano a manifestarsi iprimi sintomi, che di solitocoincide con la ventesima setti-mana. Così, un laboratorio diManchester ha recentementeindividuato due proteine pre-senti nel sangue delle donneche sviluppano l’ipertensionegià oltre un mese prima dellacomparsa dei disturbi. Un altrometodo è stato invece propostoqualche mese fa, al congressodell’American College of Car-diology, da Tarek Antonios,medico cardiovascolare dellaSaint George University di Lon-dra. Antonios ha messo a puntoun test non invasivo che durauna ventina di minuti e che, av-valendosi di un microscopio,valuta la distribuzione dei ca-pillari che scorrono sottopellein diverse parti del corpo: ledonne che ne hanno pochiavrebbero un rischio maggioredi gestosi.

M. F.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Grave insidiaLa pre-eclampsiaè la secondacausa di mortematerno-infantilenel mondo

Per saperne di più sulle patologie di cuoree vasi si può consultarewww.corriere.it/salute/cardiologia

La patologia è tenuta sottocontrollo con anti-ipertensivi,ma se questi non bastanodiventa necessario far nascereil bambino prima del tempo

FEASR REGIONE DEL VENETO

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52 Salute Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

Un’iniziativadecretatadell’Ue, cheriguarda tuttii Paesi membri

La decisione Farmaci Un triangolo sui «bugiardini» invita a segnalare reazioni avverse

Medicinali che vanno«tenuti d’occhio»

Potreste averlo notato sulfoglietto illustrativo dellamedicina che state pren-dendo: un triangolo nerocapovolto, seguito dalla

frase «Medicinale sottoposto amonitoraggio addizionale». Dasettembre il nuovo simbolo sta co-minciando ad apparire sui “bu-giardini” di alcuni farmaci, in se-guito all’entrata in vigore del Re-golamento della Commissione eu-ropea che ha introdotto la nuovaprocedura in tutti gli Stati membri.

Che cosa vuol dire lo spiegal’Agenzia europea dei medicinali(Ema) in un video e in un opuscolopubblicati nei giorni scorsi in tuttele lingue ufficiali dell’Unione.Chiarisce subito l’Ema: come tutti ifarmaci autorizzati all’immissionein commercio nell’Ue, anche que-sti contrassegnati dal triangolo ne-ro sono sottoposti ai test di effica-cia e sicurezza. Il nuovo simboloinvita a fare attenzione a eventualireazioni avverse non indicate nelfoglietto illustrativo.

«Non è un segnale di pericolo,ma un modo per sollecitare i pa-zienti a segnalare gli effetti indesi-derati di un farmaco alle autoritàcompetenti — sottolinea Paola Te-stori Coggi, direttore generale “Sa-

lute e consumatori” della Commis-sione europea — . Il simbolo è pre-visto dalla legislazione europea sulsistema di farmacovigilanza sia peri medicinali e vaccini introdotti nelmercato europeo dopo il primogennaio 2011, sia per alcuni far-maci già in commercio da prima,che necessitano di un monitorag-gio sulla loro sicurezza nel tempo».

L’elenco dei prodotti sottopostia “monitoraggio addizionale”, sti-lato dal Comitato di valutazionedei rischi per la farmacovigilanza

dell’Ema, è aggiornato ogni mese.Per ora sono più di un centinaioquelli che avranno sul foglietto il-lustrativo il triangolo nero; rimar-ranno sotto osservazione per 5 an-ni, o fino a quando gli esperti riter-ranno. Tra i “sorvegliati” in com-mercio da prima del 2011 ci sonofarmaci per curare malattie gravi(come alcuni tipi di tumore), ma-lattie rare, complicanze del diabe-te. «Gli studi clinici sono condottiin genere su un numero limitato dipazienti, per un determinato peri-odo di tempo e in condizioni con-trollate — dice Giuseppe Pimpi-nella, direttore dell’ufficio farma-covigilanza dell’Agenzia italianadel farmaco —. Nella pratica clini-ca, poi, il farmaco è usato da ungruppo di “utenti” più ampio e di-versificato: alcuni potrebbero ave-re altre malattie e assumere anchealtri medicinali, per cui può essererilevato qualche effetto indeside-rato meno frequente». La segnala-zione di una sospetta reazione av-versa aiuta le autorità a stabilire sei benefici di un medicinale conti-nuano a essere superiori ai rischi e,in caso contrario, ad adottare lemisure necessarie.

Maria Giovanna Faiella© RIPRODUZIONE RISERVATA

Come si fa

Sul sito dell’Aifauna schedada compilareSe riscontrate effetti indesideratilegati all’assunzione di unfarmaco, parlatene col dottoreo segnalateli voi stessi. «Èimportante comunicare le reazioniavverse osservate con qualsiasimedicinale, in particolar modose sottoposto a monitoraggioaddizionale – sottolinea GiuseppePimpinella dell’Agenzia italianadel farmaco – . Oltre che almedico o al farmacista possonoessere segnalate al responsabiledi farmacovigilanza della propriaAsl». L’apposita scheda èdisponibile sul sito dell’Aifa(www.agenziafarmaco.gov.it ).

Fonte: Aifa, Agenzia italiana del farmaco, 2013

Medicinale sottopostoa monitoraggio addizionale(questo simbolo comparenel foglietto illustrativo)

IL NUOVO SIMBOLO

Le segnalazioni di sospettereazioni avverse a farmaciinviate alla Rete Nazionale

di Farmacovigilanza nel 2012

Le reazioni più segnalate Cutanee, respiratorie,

a livello gastrointestinale,sul sistema nervoso,

relative alle condizioni generali

29.036

D’ARCO

La sanità italiana è uguale per tutti? Ormai soltanto unitaliano su 4 pensa di sì. E nell’ultimo anno c’è stato uncrollo di fiducia: quelli che pensano che l’accesso alle curesia paritario sono scesi dal 44% (che è la media europea)al 28%. L:a bocciatura emerge dal 7° barometro Sanità e

Società, indagine condotta ogni anno da Europ Assistance in 8Paesi europei e negli Usa. Il sistema sanitario nel suo complesso simerita inevitabilmente un votaccio: 3,2 su 10, con un calo di mezzo

punto nell’ultimo anno,contro una media europeadi 4,7 (la Polonia in fondocon 2,8; la Francia al verticecon 5,1). Sembrano finitiinsomma i tempi in cui gliitaliani pensavano che,nonostante tutto, la nostrasanità non fosse poi male.La crisi economica, i tagli, ledifficoltà di molte Regionisembrano incidere profon-

damente nella percezione della realtà, più di quanto, in verità, i datioggettivi mostrino. Soltanto i medici sembrano salvarsi, visto chela loro competenza è valutata 4,8. Tra i “rimedi” che gli italianiindividuano, inaspettatamente, le nuove tecnologie: il 42% ( era il26% un anno fa) accetterebbe una consulenza medica via webcame il 70% si dichiara favorevole al monitoraggio delle condizioni disalute (glicemia, pressione sanguigna, ritmo cardiaco) col telefoni-no o un tablet. Forse pensano che così possono almeno evitare lecode e i ticket. E confidano che alla fine una app ci salverà.

Pensa la salutedi Riccardo Renzi

La nostra sanità scendenella classifica europea

Nell’ultimo annoc’è stato ancheun crollo di fiduciada partedegli italiani

Ridiamoci su

In breve

Tutti i bambini fino a 14 anni di età possono partecipare a«Un disegno per Agal» e alla realizzazione del calendario Agal2014. Agal è una onlus di Pavia che dà ospitalità gratuita allefamiglie dei bambini in cura presso il reparto di Oncoematolo-gia del Policlinico della città. Tra tutti i disegni inviati entro il31 ottobre, ne verranno scelti 13: i temi sono i mesi e le stagionioppure l’amicizia e la solidarietà. Regolamento e scheda di par-tecipazione su http://www.associazioneagal.org/wp/

Un disegno per i bimbi malati

ALT — Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattiecardiovascolari — Onlus ha realizzato l’Agenda del Cuore: ognimese una ricetta sana ed equilibrata a cura di Mattia Poggi, sugge-rimenti per migliorare lo stile di vita, schede per imparare a rico-noscere sintomi che dovrebbero mettere in allerta. I fondi raccoltisosterranno due progetti di ricerca dedicati ai giovani e ai bambi-ni. L’agenda si può richiedere (contributo minimo di 15 euro) allo02. 58325028, o su www.trombosi.org, o [email protected]

L’Agenda del cuore di ALT

Sono 1,4 milioni i bambini non vedenti nel mondo: secondol’OMS nel 40% dei casi le cause che determinano la cecità infantilesono curabili. CBM Italia Onlus invita a partecipare fino al 27 ottobrealla Campagna di lotta alla cecità infantile «Apriamo gli occhi», consms solidali al 45505, per donare 2 euro a sostegno di progetti in 12Paesi. I medici di CBM potranno operare i bimbi delle famiglie piùpovere, allestire cliniche oculistiche mobili e screening, distribuireocchiali. Tutte le informazioni su www.cbmitalia.org.

Lotta alla cecità infantile nel mondo

Incidenti Soccorso migliore

Alleanza salvavitasulle nostre strade

Migliorare le curedopo gli inci-denti stradali: èl’obiettivo dellaGlobal Alliance

for Care of the Injured, pre-sentata nei giorni scorsi a Mi-lano da Società Italiana diChirurgia d’Urgenza e delTrauma (SICUT) e EuropeanSociety for Trauma and Emer-gency Surgery (ESTES).

Sebbene le statistiche perl’Italia registrino un calo pro-gressivo dei decessi per inci-denti stradali, sono ancoramolte le vittime: circa 4.200morti nell’anno 2009. E si sti-

ma che nel 2030 gli incidentipasseranno dal nono al quin-to posto nella graduatoriadelle principali cause di mor-te nel mondo.

«É importante intervenirerapidamente, soprattutto a li-vello organizzativo-sanitario— dice Mauro Zago, chirurgoe rappresentante di ESTES eSICUT —. Ci sono soluzionirelativamente semplici da re-alizzare, che aiuterebbero inmodo significativo a raggiun-gere il duplice scopo: salvarevite umane e ridurre i costiper il Servizio sanitario».

Tre sono i fronti principali

su cui urge agire, secondo gliesperti. Primo: miglioraretempistiche e modalità delsoccorso stradale, in modoche le vittime d’incidente ar-rivino il più velocementepossibile nel centro maggior-mente attrezzato nelle vici-nanze.

«In pratica dobbiamo rea-lizzare un “sistema traumi”,— dice Zago — che non puòprescindere dal secondo pun-to: creare anche in Italia unRegistro Traumi, per racco-gliere dati, allo scopo di capi-re i punti critici e dove serveintervenire per ottimizzare gliinterventi di Pronto soccor-so». Infine, va affrontato ilproblema formativo e orga-nizzativo delle strutture d’ur-genza. Già oggi esistonograndi Centri specializzati intraumi maggiori, in cui soli-tamente finiscono i casi piùgravi. Ma che accade a chi halesioni “minori”? «È impor-tante organizzare e inquadra-re i Centri in modo chiaro(grandi, medi e piccoli) inmodo da smistare i feriti inmodo appropriato al caso. Maè anche fondamentale che ilpersonale, medico e infer-mieristico, di tutti i Centritrauma, anche di quelli mino-ri, sia formato al “pronto soc-corso”, cioè a escludere inmodo rapido (con questiona-ri o rapidi esami di routine,come un’ecografia o un esa-me del sangue) che una “pic-cola” lesione sia davvero tale,che non ci siano traumi inter-ni o interventi urgenti da fa-re».

Vera Martinella© RIPRODUZIONE RISERVATA

diritto Il libro«L’amore, sempre. Il senso della vita nel racconto dei malati» (Ed. Lindau),scritto da Attilio Stajano, volontario nel servizio di cure palliative di unospedale di Bruxelles, ci aiuta a riflettere su quella che l’autore stessodefinisce «la nuova medicina che protegge alla fine della vita e consente discoprire il valore delle ultime settimane come uno spazio di relazione con lepersone care, di gratitudine e di consuntivo della nostra vita».

Per saperne di più Il video dell’Agenzia europea dei medicinalisulla farmacovigilanzawww.youtube.com/watch?v=1eR1ZpEljmQ

Da creareServe un RegistroTraumi,per raccoglieredati e individuarei punti critici

Non èindice dipericolo,ma solo uninvito allavigilanza

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Salute 53

la storia In aiuto di chi è in difficoltàL’Associazione «Marina Neri» raccoglie fondi — anche con la vendita del libro«Un punto nero nell’immenso azzurro del mare», (nella foto) — sul sitowww.associazionemarinaneri.it per i giovani malati oncologici che necessitanodi costante sostegno assistenziale, psicologico e anche economico. Per esempio,1.500 euro sono andati, per qualche paziente, a Momcilo Jankovic, responsabiledel Day Hospital di Ematologia pediatrica dell’ospedale S. Gerardo di Monza.

Per saperne di più L’elenco dei centridi psiconcologia presenti in Italia sul sitowww.corriere.it/salute/sportello_cancro/psiconcologia/index.html

Pagine toccantidi riflessione,ma anche ritrattidi diversi«tipi» medici

Come un diario

«Cancro = Morte.Era davvero pro-prio così? Nonpoteva essere,non lo accettavo.

Io avevo ancora troppo da fare, davedere, da amare, da odiare, darimpiangere, da rimordere perchétutto finisse così. Proprio allora,agli inizi di tutto, sentii dentro unavoce che mi diceva: “Tu ce la farai,tu nonmorirai, tu lo sconfiggi il ba-stardo”. E anche nei momenti dimalinconia e tristezza che non tar-darono ad arrivare, chiudevo gliocchi e ripetevo ”Io ce la faccio. Iovinco”».

Chi scrive è Marina Neri (nel di-segno), una ragazza qualsiasi cheavrebbe preferito restare tale. Inve-ce, la Tuke (il fato della Grecia clas-sica) ha tessuto per lei un disegnodiverso. A 22 anni, nel pieno dellavita e con un futuro ricco di aspet-tative, Marina è stata messa allaprova da un nemico formidabile:un condrosarcoma a cellule chiare,tumore raro della cartilagine osseae dei tessuti molli. Non si è tirataindietro. Per nove anni ha combat-tuto la battaglia con coraggio e lu-cidità, con le immancabili debolez-ze e gli scoramenti, riuscendo peròa mantenere per intero femminilitàe umanità. Ha lottato Marina, cheamava il mare, Parigi e San Franci-sco. E alla fine, pur sconfitta, havinto. Ha vinto perché ha volutodonare a tutti una testimonianza diquella che l’odierna psicologiachiama resilienza, cioè la capacitàdel malato di assorbire un «urto»come la malattia, senza però «fran-tumarsi» ma addirittura miglio-rando.

Il dono è diventato un libro: «Unpunto nero nell’immenso azzurrodel mare». Il titolo originariamentedato da Marina al suo diario era«Darei la vita per non morire», tito-lo paradossale di enorme sugge-stione emotiva rinvenuto casual-mente solo dopo la pubblicazionedel libro, a cui è stato comunqueattribuito un titolo preso a prestitoda una frase di Marina che svelaper intero il suo modo di essere: «Ilnero nel mare lo vedi solo se ti fissi.

Io preferisco concentrarmi sul mo-vimento delle onde mai uguali fraloro, sul loro profumo. Sul blu me-raviglioso». Il dono è diventato an-che un’associazione, voluta dallasua famiglia con l’obbiettivo dicontribuire al processo di umaniz-zazione della medicina, attraversoincontri e dibattiti sul tema, e diaiutare in concreto i giovani malationcologici e le loro famiglie in dif-ficoltà, raccogliendo fondi da de-stinare loro.

Racconta Marina che l’idea discrivere il diario della sua espe-rienza è nata quasi per gioco. Piùcome risposta alla richiesta di pa-renti e amici, all’inizio. Poi, mentreil tempo passava e le pagine au-mentavano di numero, con la spe-ranza di poter essere di aiuto. Ma,soprattutto, senza la pretesa di vo-ler insegnare nulla a nessuno. «Loso siamo sovraffollati di pazientioncologici o ex tali, che solo per ilfatto di essere sopravvissuti si sen-tono graziati ed investiti del poterequasi paranormale di curare gli al-tri perché loro “ci sono passati esolo loro possono capire”. Io inveceparto da un punto di vista legger-mente diverso: io non sono nessu-no per dire a voi che sfogliate que-ste poche pagine sincere comecondurre la vostra vita. Sono soloqualcuno che ogni giorno siede ecammina in mezzo ad altri esseriumani con una pena enorme nelcuore, che niente e nessuno potràcancellare ma prova ogni giornocon difficoltà e coraggio a vivere.Esattamente come molti di voi.Questa sono io».

Non si può non restare colpitidalla vicenda umana di questa ra-gazza dal sorriso dolce e accatti-vante. Nel 2000, un anno prima dilaurearsi, un dolore insopportabileal ginocchio sinistro la porta a fareun esame più approfondito inospedale. Il verdetto: «Can-cro:due sillabe, una vita in frantumi —scrive Marina —. Forse un monitopiù che una condanna, forse unalezione di vita. Dura da accettarema forse chissà indispensabile periniziare a cambiare. Chi conosce lamia storia la definisce una trage-dia, una disgrazia. Io semplice-mente dico che è esperienza».

Per quasi dieci anni, Marina vivesu un ottovolante di sensazioni edemozioni, tra diversi ospedali inItalia e negli Stati Uniti, il corpomartoriato da interventi e terapieche solo a descriverle trasmettonodolore vivo.

In mezzo a questo oceano di sof-ferenza, però, la famiglia e gli amicisi ergono come porti sicuri. La ma-lattia abbatte ogni steccato: il papà,Manlio, e la mamma, Giulia (sepa-rati da quando Marina aveva 13 an-ni); Sue, la nuova compagna diManlio, e la figlia Tess diventano lasua nuova famiglia “allargata”.

Anche grazie a loro Marina sco-pre una forza d’animo insospetta-ta. Trova la forza di ironizzare conun “catalogo” dei medici: «Con glianni e dopo aver conosciuto unacinquantina di medici ho imparatoa suddividerli nella mia mente incategorie. Dai giovialioni , paccasulla spalla e “la rimettiamo in pie-di presto questa bella fanciulla”, aipossibilisti che forniscono milleopzioni partendo dalla lettera A odal numero 1, per poi terminare al-largando le braccia e dicendo “Mah

non saprei”, per poi arrivare aglispietati che sembrano quasi pro-vare un certo godimento nell’infor-mare il paziente su ogni minuziosodettaglio di terapie e interventi e,ovviamente, le percentuali di ri-schio».

Trova l’Amore (si quello con la“a” maiuscola) in Heider, un ragaz-zo latino-americano, e lo sposa.Marina lo segue in Germania, doveil giovane lavora. Poi però le suecondizioni di salute peggiorano epreferisce rientrare in Italia, a Mila-no, con il marito. La malattia non ledà tregua. Ancora due anni, dram-matici per i tremendi dolori fisiciche la consumano: il 10 aprile2010, il cuore di Marina smette dibattere.

Nel finale del libro, completatoda papà Manlio, annota: «Perchiunque viva un’esperienza similealla mia, e oggi purtroppo i pazien-ti oncologici sono sempre di più,credo che valga sempre la pena dilottare, di provarci credendoci to-talmente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

diRUGGIERO CORCELLA

Il nero nelmare lo vedisolo se ti fissi.Io preferiscoconcentrarmiinvece sulmovimentodelle onde,mai uguali fraloro. Sul blumeraviglioso

L’associazione

Al dottore non basta sapere che cosa direDeve imparare ad ascoltare e comunicare

L’articolo 5 della Cartadi Firenze è esplicito: «Iltempo dedicato allainformazione, allacomunicazione e alla

relazione è tempo di cura».Il documento, redatto da alcuni deiprincipali esperti del settore medico,sanitario e dell’informazione, presentatoil 14 aprile 2005, proponeva una serie diregole che devono stare alla base di unnuovo rapporto, non paternalistico, tramedico e paziente.A distanza di otto anni, molto è statofatto ma molto di più resta ancora da farenel campo della comunicazione incorsia. «Imparare a comunicare di più emeglio con gli ammalati e i loro familiaripuò migliorare la loro condizione,rendendoli più partecipi e meno soli;può migliorare anche la nostracondizione, accrescendo

la soddisfazione per il recupero di unrapporto più consapevole e solidale conloro», scrive Guido Tuveri , direttore diOncologia medica agli Ospedali Riunitidi Trieste, nella prefazione al suo libro“Saper ascoltare, saper comunicare”(edito da Il Pensiero Scientifico). Propriodi questo intende occuparsil’Associazione Marina Neri.«La nostra missione, — spiega TessaSewell, presidente del sodalizio e sorelladi Marina —, si può sintetizzare nellaforte determinazione di portare uncontributo al processo, da tempo avviatonel nostro Paese, di umanizzazione dellamedicina attraverso una serie di attivitàistituzionali tese a dibattere,approfondire, sensibilizzare e divulgaretutti gli aspetti legati non tanto allapatologia oncologica quanto al pazienteoncologico». L’associazione ha giàorganizzato due incontri-dibattito rivolti

a sensibilizzare gli operatori sanitari e neha in cantiere un terzo dedicato agliaspetti psicologici che comporta l’esseregiovane paziente oncologico. Il temadella comunicazione medico-paziente ècruciale ma, ad esempio, l’università nonprevede una formazione specifica.E con una Sanità sempre più orientata alrisultato economico e al taglio delpersonale, i medici lamentano di nonavere il tempo necessario (spessoneppure gli spazi giusti). Qualcunopensa di risolvere il problema daautodidatta, ma non basta: «Nellacomunicazione il 7% è che cosacomunichiamo, il 93% è tuttoil resto, — dice Fabrizio Renzi, medico epsicoterapeuta specialista in Psicologiaclinica — cioè come comunichiamo.Se il come non è in sintonia con il cosa, ilmessaggio non passa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Medicina narrativa In un libro la coraggiosa testimonianzadi Marina Neri, giovane colpita da un raro tumore osseo,che ha saputo combattere fino alla fine senza mai arrendersi

«Darei la vita per non morire»

Con estratti da pianta fresca

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 Salute 55

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a cura diDANIELA NATALI [email protected] www.corriere.it/salute/forum

Segnalato da voi

La diagnosi di «emicrania vertigino-sa» o meglio ancora di «vertigine emi-cranica» è con ogni probabilità corretta.La presenza contemporanea di emicra-nia e sindrome vertiginosa (nel suo casovertigine «oggettiva», come ci scrive, incui il soggetto vede ruotare l’ambienteintorno a sé) è un’associazione cono-sciuta fin dall’antichità, è presente nel3,2 per cento della popolazione generalee colpisce soprattutto le donne tra i 40 e54 anni. D’altra parte, nel soggetto emi-cranico sono spesso presenti (nel 30 percento circa dei casi) sensazione di insta-

bilità e vertigine come sintomi di ac-compagnamento di un attacco. Ma è datenere presente l’eventualità che lei sof-fra di una particolare forma di emicra-nia con aura, quella cosiddetta «basila-re», i cui criteri diagnostici prevedonoalmeno due tra questi sintomi: vertigi-ni, disartria (difficoltà ad articolare laparola), acufeni (fischi all’orecchio),ipoacusia (diminuzione di udito), di-plopia (visione sdoppiata), riduzionedel livello di coscienza, parestesie (for-micolii), atassia (disequilibrio, instabi-lità alla marcia). Almeno uno di questisintomi, perché si possa formulare ladiagnosi in questo senso, deve svilup-parsi gradualmente entro cinque minutie non durare più di un’ora. Segue (manon sempre) un mal di testa medio-for-te, invalidante, con nausea (oppure vo-

mito), fastidio alla luce e ai suoni. Tratutti questi sintomi, la vertigine è il sin-tomo più frequente (colpisce il 60 percento dei soggetti), può essere di tiporotatorio oppure presentarsi sotto for-ma di intolleranza ai movimenti del ca-po (i due disturbi possono anche esserecopresenti) e solo nel 9 per cento dei ca-si è un sintomo iniziale.

Altro rilievo importante: dal momen-to che ai sintomi dell’aura basilare nonsempre segue cefalea, e dal momentoche vertigine, acufene e tinnitus posso-no manifestarsi come un unico sinto-mo, diventa difficile differenziarli dauna labirinto-vestibolopatia, da unasindrome di Menière o da una vertigineparossistica benigna. Patologie, queste,che possono presentarsi in maniera epi-sodica come comorbilità (presenza didue diverse malattie in un stesso indivi-duo) in un soggetto emicranico.

A tutt’oggi non c’è un criterio diagno-stico preciso che consenta di risponderealla domanda cruciale: l’emicrania è lacausa dell’attacco di vertigini o, vicever-sa, l’attacco vertiginoso causa l’emicra-nia? È evidente che poter rispondere aquesta domanda permetterebbe di mi-gliorare l’approccio terapeutico, diffe-renziandolo.

Comunque, se lei soffre di vertigineemicranica, la profilassi è quella utiliz-zata per l’emicrania (beta bloccante, cal-cio-antagonista, antidepressivi tricicli-ci, neuromodulatori). Le consiglio di af-fidarsi a un ambulatorio o a un Centrocefalee per inquadrare meglio il proble-ma — che, come vede già da questa miabreve risposta, è passibile di più “lettu-re” — da un punto di vista diagnosticoe, soprattutto, terapeutico.

Soffrodiemicraniaedaunpo’anchedivertigini,comepossocurarmi?Da 5 mesi ho «vertigini oggettive» ogni 10 giorni. Durano 5 minutie mi capitano a ogni ora. Soffro anche di forti emicranie mestruali,e ogni 1-2 anni di emicrania con aura. Per le vertigini ho fatto analisiper prolattina e tiroide; poi risonanza cranio, emocromo completo,ecocolordoppler epiaortico, visita cardiologica, visita oculistica, provevestibolari. Nessun problema. Glicemia perfetta. Pressione: 70-100 mmHgoppure 70-90. Alcuni dottori pensano che l’ipotensione sia responsabiledei miei guai, il neurologo ha invece diagnosticato un’«emicrania vertiginosa».La diagnosi del neurologo le sembra corretta? E quale cura suggerirebbe ?

RispondeMaria Clara ToniniResponsabile centro cefalee ClinicaSan Carlo, Paderno Dugnano, Mi.

Il sito della settimana

www.afadoc.it

Tutto sul deficit dell’ormone della crescita

Il sito www.afadoc.it, dell’Associazionefamiglie di persone con deficitdell’ormone della crescita e altrepatologie, offre un supporto a coloro chene soffrono, e ai loro familiari.Nella sezione dedicata alle «Patologiedi riferimento» si possono trovareapprofondimenti sulle diverse malattiecollegate alla terapia con ormone dellacrescita, come sindrome di Turner e

Panipopituitarismo. Cliccando su «Centridi cura» si accede all’elenco, diviso perregioni, dei «Centri prescrittori GH», cioèle strutture sanitarie, sia pediatriche siaper l’adulto, riconosciute dal Serviziosanitario nazionale per la diagnosi e lacura del deficit dell’ormone della crescitae di tutte le altre patologie in terapiacon il GH. Sempre in questa sezione, sitrovano gli indirizzi di alcuni «Centri peril supporto psicologico». Nell’area «Leggie normative» si possono consultarele principali norme d’interesse (comequelle su invalidità civile e agevolazioni )e scaricare manuali sull’inserimentolavorativo e l’inclusione scolastica.Nei «Forum» i pazienti hanno uno spazioin cui confrontarsi, mentre nella sezione«Pubblicazioni» si accede al materialedivulgativo prodotto dall’Associazione.

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Come si può contrastare la rarefazionedelle ossa in donne che sonoin terapia per un tumore al seno?Da domani su Corriere.it/Salute intervistacon la professoressa Maria Luisa Brandi,ordinario di Endocrinologiaall’Università di Firenze

EndocrinologiaIl tumore al senoe l’osteoporosi

Dal forum dei nostri esperti

L’edema della glottide è un gonfiore (edema)che compare nella regione sotto-glottica,situata appena al di sotto delle corde vocali,prima della trachea. Si manifesta con senso

di costrizione alla gola e grave sofferenzarespiratoria. Difficilmente regrediscespontaneamente in tempi brevi e occorre unrapido intervento farmacologico. Mentrele allergie primaverili in sé non produconoedema della glottide, questo si vede spessocomparire in soggetti allergici a farmaci,ma tale aspetto andrebbe meglio indagatoa livello anamnestico. In passato lei nonaveva mai avuto episodi simili? Aveva giàutilizzato nimesulide? Inoltre andrebberoescluse condizioni allergiche alimentari o dainalazione e andrebbe, infine, fatta unadiagnosi differenziale escludendo la presenzadi altre condizioni che potrebbero essereresponsabili dell’edema: ad esempio, laringitiin reflusso gastroesofageo, ma anche laringitiacute infettive e irritative. Si dovrebbe inoltreeseguire una laringoscopia per valutare iltratto respiratorio nella regione in causa.

Allergie

Edema della glottideprovocato da un farmaco?Soffro d’allergia primaverile e quattro mesifa sono stato colpito da edema alla glottidedopo aver assunto nimesulide. L’edemaè stato causato dall’allergia o dal farmaco?

RispondeWalter CanonicaDirettore clinica allergologia e malattieapparato respiratorio, Un. Genova

Gastroenterologia

Colite cronicao morbo di Crohn?Colite cronica aspecificacurata con Pentacol, maora non funziona più.Avrò il morbo di Crohn?

RispondeSilvio Danese,Ist. HumanitasMilano

Per distinguere la colitecronica (o rettocolite ulcerosa)dal morbo di Crohn ci si basasu quadro endoscopico, esameistologico, sintomi ed esami dilaboratorio. Purtroppo nel5 - 10% dei pazienti non siriesce a distinguere tra le duepatologie e la diagnosi puòcambiare nel corso della storiaclinica. In alcuni casi si parladi «coliti indeterminate».Comunque, il trattamentoè simile in entrambe lepatologie e si fonda su farmacisovrapponibili. L’obiettivoè sempre controllarel’infiammazione dell’intestino.

Fitoterapia

Un dimagrantepericoloso?Mi hanno consigliato perperdere peso un prodottoa base di Usnea barbata,un lichene: è pericoloso ?

RispondeF. FirenzuoliCentro medicinaintegrata, Osp. Careggi, Fi

L’ Usnea barbata, che latradizione considera utile peralcuni disturbi respiratori,viene presentata anche comedimagrante. Le conoscenzescientifiche attuali, invece,dicono ben altro: questolichene contiene acido usnico,sostanza tossica per il fegato,che non dovrebbe essereassunta, perché correlata anumerosi casi di epatite.In letteratura ne sono statidescritti 22, alcuni anchefulminanti, e almeno 4hanno richiesto un trapiantodi fegato. Per dimagrire mangimeno e si muova di più.

Pediatria

Quando iniziarelo svezzamento?Qual è il periodomigliore per iniziarelo svezzamento e qualisono i cibi consigliati?

RispondeG. ZuccottiDir. Dip. materno-infantile, Osp. Sacco, Mi.

Il periodo migliore per iniziarelo svezzamento va valutato colpediatra in base all’andamentodella crescita del bambino.È consigliabile non introdurrecibi diversi dal latte primadella fine del quarto mesedi vita e non posticipare oltreil sesto. Gli alimenti con cuiiniziare sono le verdure, dausare per preparareun brodo al quale unire cremedi riso o mais-tapioca, uncucchiaino d’olio, uno di grana.Tre, quattro giorni dopo, si puòintrodurre la carne, iniziandocon l’agnello e proseguendo conle altre carni ogni 3 giorni circa.

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56 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

La salute degli occhi va sempre tutelata mediante accurati e periodici controlli oculistici

èuno dei nostri sensi piùpreziosi, ma anche piùtrascurati. Sono infat-ti ancora troppo pochi

gli italiani che effettuano unsemplice controllo annualedella vista. Eppure è la strate-gia migliore per monitorare lostato di salute degli occhi inquanto ci sono delle malattieoculari che potrebbero essereprevenuteocomunquediagno-sticate fin dai primi segnali,rallentandone l’evoluzione.

Prima fra tutte il glaucoma checolpisce nel mondo, secondo idati dell’Organizzazione Mon-diale della Sanità, 55 milioni di

Non avere nulla da invidiare alle aquilepersone e che proprio per unascarsa cultura della prevenzio-ne, rappresenta a tutt’oggi unadelle principali cause di cecità.A dare il via alla malattia è unaumento della pressione internadell’occhio che lentamente dan-neggia in modo irreversibile ilnervo ottico. Accorgersi di sof-frire glaucoma è difficile, perchési insidia piano piano all’inter-no degli occhi senza provocaresintomi particolari. Quando ilglaucoma è però curato tempe-stivamente si riduce il rischiodi cecità. A mettere a rischiola salute degli occhi è anche ladegenerazione maculare legataall’età. Considerata attualmen-

te la prima causa di cecità o diipovisione nei Paesi di maggiorbenessere, colpisce soprattuttodopo i 55 anni. è provocata daun’alterazione e perdita di fun-zionalità della parte centraledella retina, la macula, con laconseguente irreversibile ridu-zione della funzione visiva conperdita della visione centrale.

Alcune malattie oculari non causano segni evidenti della loro presenza, ma compromettono gravemente la visione

Glaucoma,degenerazionemaculare senilee cataratta causanoriduzionedella vista e cecità

In occasione del xxxICongresso Europeo diOftalmologia Tenutosiad Amsterdam, abbiamoincontrato il Dr. Carlo Vanetti,uno dei maggiori espertiitaliani di microchirurgiaoculare con una casistica dioltre 20mila interventi. Il Dott.Vanetti da 15 aa. dirige con isuoi collaboratori Il Centro diDiagnostica e MicrochirurgiaOculare di Milano (www.lacataratta.it) specializzato neltrattamento della cataratta,del glaucoma e delle patologiedegenerative della retina.“Durante questo importantecongresso internazionale” cispiega Vanetti, “sono stateconfermate tutte le buone

previsioni che erano statefatte un anno fa sull’utilizzodel laser a femtosecondi nellachirurgia della cataratta, lecasistiche mondiali dimostranobrillanti risultati visivi, unimpatto chirugico più delicato,preciso e riproducibile. “L’annoscorso il nostro è stato unodei primi centri in Europa adotarsi del rivoluzionario lasera Femtosecondi col qualeabbiamo sviluppato la tecnicaFemto-Faco dove laser edultrasuoni vengono utilizzati inrapida successione.“Nel giro di due anni è tutta lasala operatoria che ha avutoun’evoluzione epocale, oltre almicroscopio ed agIi ultrasuonisono comparsi sofisticati sistemicomputerizzati di controllo cheaiutano il chirurgo a riprodurreesattamente sull’occhio tuttii cambiamenti necessari adottenere il risultato visivopreventivato durante gli esamistrumentali pre operatori.”“Ogni occhio è unico percaratteristiche anatomiche efunzionali, per questo si cercadi aumentare sempre di piùprecisione e standardizzazionedelle procedure chirurgiche.Per raggiungere questo

obiettivo utilizziamo strumentidiagnostici digitali a controllonumerico per mappare lecaratteristiche strutturali di ogniocchio, successivamente coni nuovi laser a femtosecondia controllo computerizzato econ i microscopi ad immaginevirtuale riproduciamofedelmente le strategie diintervento preventivateottenendo così trattamentichirurgici personalizzati erisultati visivi migliori e stabilinel tempo.”“Altri vantaggi per i nostripazienti sono arrivatidall’evoluzione dei cristalliniartificiali intraoculari, oggiriusciamo ad introdurlinell’occhio attraverso microincisioni di 1.8 mm. senza doverdare punti di sutura riducendocosì i possibili astigmatismicicatriziali, inoltre tarandocon precisione il potere diqueste lenti siamo in grado dicorreggere l’80 % dei difettivisivi preesistenti come miopie,ipermetropie ed astigmatismi.”“Questa nuova era gliamericani la chiamanobladeless surgery ovverochirurgia senza bisturi, noi ciaccontentiamo di utilizzare conbuon senso le nuove tecnologieper migliorare sicurezza eriproducibilità dei risultati. Nonbisogna dimenticare che hasempre estrema importanzasia l’esperienza ed il grado diaggiornamento scientifico delchirurgo sia l’attenta selezionedei pazienti perchè questenuove tecnologie si adattanosolo al 60% degli occhi.

Intervista a cura di Stefano Cucchiarini

www.vedo.org - www.lamiopia.netwww.lacataratta.it

Cataratta: computere laser rottamano il bisturi

Laser a femtosecondi e sistemi computerizzati di controllo aumentanoprecisione, delicatezza e velocità consentendo ottimi risultati visivi

Dr. Carlo Vanetti

Le microincisioni del Lasersulla cornea

Impostazione del Laser a Femto-secondi prima dell’intervento

Il Laser incide la capsula ante-riore del cristallino

IPa cura di Omnia Editoria

Scegliereun farmacogenericonon significascegliereun farmacoqualunque.

Da EG EuroGenericigli equivalenti

per la salute dell’occhioEG EuroGenerici è un’azienda farmaceutica delgruppo STADA, una società fondata nel 1895 aDresda in Germania da una cooperativa di farma-cisti, che oggi impiega nel mondo quasi 8.000 di-pendenti e che si è qualificata come uno dei piùimportanti gruppi mondiali nel campo dei farmaciequivalenti. EG EuroGenerici, che è presente dal2000 nel nostro Paese, si prende cura della salutedegli italiani offrendo nella propria gamma di pro-dotti quasi 200 farmaci equivalenti. La sua offerta èamplissima e comprende anche i farmaci utilizzatiper la salute dell’occhio.Visitando il sito www.eglab.it, sezione oculistica, sitrova l’elenco completo delle molecole contenutenei farmaci equivalenti prodotti da EG.I farmaci equivalenti sono una risorsa importanteper tutti. Rispetto al medicinale di ‘marca’, infatti,contengono lo stesso principio attivo nella mede-sima quantità e sono uguali anche la forma farma-ceutica, il dosaggio, l’efficacia e la sicurezza. Uni-ca differenza il prezzo che è inferiore a quello delfarmaco di ‘marca’ in quanto il brevetto è scaduto.Di conseguenza l’azienda che lo produce non hadovuto sostenere i costi dello sviluppo e può quindioffrire il farmaco con il massimo della qualità, maal minor prezzo. La sicurezza, l’efficacia e la quali-tà dei farmaci equivalenti è garantita in quanto laloro immissione sul mercato è autorizzata dall’AIFA,Agenzia Italiana del Farmaco.

Per maggiori informazioni: www.eglab.it

Maculopatie: si moltiplicano i farmaci intelligentiche bloccano la malattia

Aflibercept e ranibizumab sono i due farmaci più recenti per combattere la DMS (Degenerazione Maculare Senile) umida, l’impiantodi dexamethasone viene usato invece nelle alterazioni retiniche vascolari post trombotiche.Sono dei farmaci intelligenti che immessinell’occhio chiudono selettivamente i capillari che hanno perso la loro impermeabilità e disperdono siero tra gli strati della retina.Iniettati dal chirurgo con un intervento ambulatoriale all’interno dell’occhio agiscono per circa 30/45 gg.: per questo motivo vengonoprogrammate successive iniezioni. Le degenerazioni maculari senili (DMS, provocano alterazioni visive nel 5% delle persone tra i60/70 anni. E nel 15% tra i 70/80 anni. Lo specialista si avvale di attrezzature diagnostiche indispensabili per analizzare con precisionela micro struttura della retina (OCT). La prevenzione prevede occhiali da sole che difendono la retina, ridurre il fumo e mantenereuna dieta equilibrata e ricca di anti ossidanti. Da qualche tempo è in commercio un piccolissimo cilindretto di 0.5mm di diametroimpregnato di dexamethasone che iniettato chirurgicamente nella cavità vitrea dell’occhio continua a rilasciare per qualche mesela dose ideale di farmaco, per migliorare la visione e ridurre gli effetti degenerativi successivi alla trombosi venosa dei vasi retinici.

Per maggiori informazioni: www.vedo.org

BENESSERE DELLA VISTAS P E C I A L Ea cura di RCS MediaGroup Pubblicità

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Un’altra delle principali causedi disabilità visiva è anche lacataratta, una malattia oculareche colpisce con il passare de-gli anni e di cui è responsabileun progressivo opacamento delcristallino che riduce l’acutezzavisiva fino a limitarla alla solapercezione della luce. All’inizio idisturbi che provoca possono es-sere confondibili con la stanchez-za visiva, in quanto causa unadiminuzione dell’acutezza dellavista. Ma in seguito compaionoaltri sintomi chevia viapeggiora-no, tanto da rendere difficoltosaanche l’azione più banale.

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 57

BENESSERE dEL BAMBINOS P E C I A L Ea cura di RCS MediaGroup Pubblicità

graficocreativo

Fin dai primi anni di vita dovrebbe essere proposto un regime alimentare diversificato ed equilibrato

Menù vario e bilanciatofin dalle prime pappeUna corretta alimentazione è fondamentale per permettereall’organismo in crescita lo sviluppo delle facoltà fisiche e intellettive

Una corretta alimentazioneper crescere generazioni più sane

Lo studio Nutrintake rivela le reali abitudini alimentari dei bambini italiani da 6 a 36 mesi. èstato condotto dal Professor Gianvincenzo Zuccotti - Direttore della Clinica Pediatrica L. Saccodi Milano, Università degli Studi di Milano - e realizzato su un campione di oltre 400 bambinidai 6 ai 36 mesi da un team scientifico composto da esperti di nutrizione, pediatri di famiglia,dietologi appartenenti all’Associazione Nazionale Dietisti Italiani e ingegneri informatici.Lo studio Nutrintake riporta l’attenzione sull’importanza della corretta alimentazione apartire dai primi mesi di vita per porre le basi per la crescita del bambino e per la salute delfuturo adulto. Lo studio è stato suddiviso in tre fasi: l’intervista alla famiglia, svolta tramite illavoro di dietisti ed esperti di nutrizione, la valutazione antropometrica, eseguita dagli stessiesperti, la valutazione delle abitudini alimentari, effettuata utilizzando il diario alimentaredi cibi e bevande che il bambino aveva consumato in sette giorni. Lo studio evidenzia comeil livello di attenzione delle mamme cali già intorno ai 9 mesi di vita del bambino. Si tendeinfatti a considerare erroneamente il bambino come “un piccolo adulto” e ci si allontanada quanto suggerisce il pediatra, abbandonando l’alimentazione specifica per l’infanzia euniformandola a quella della famiglia. Dai primi risultati emersi, la dieta dei bambini italianiha infatti forti squilibri nutrizionali tra cui, in primis, eccesso di proteine e carenza di ferro.Un eccesso di proteine sembra essere collegato ad un aumentato rischio di sovrappeso eobesità, da bambini e, successivamente, anche in età adulta. Il grande assente risulta inveceil ferro, micronutriente fondamentale per lo sviluppo delle funzioni biologiche del bambino,a partire dallo sviluppo cognitivo.

Ha proprio ragioneBraccio di Ferro...

Attualmente uno dei deficitnutrizionali più diffusi durantela prima infanzia è quello di

ferro. Eppure proprio questo mineraleè un elemento indispensabile perla crescita in quanto ha un ruolofondamentale per il corretto sviluppodi differenti funzioni biologiche.

Secondo lo studio pubblicato nel 2010su Nutritional Neuroscience, la carenzadi ferro nell’infanzia ha un impattonegativo e duraturo nel tempo, sumolteplici processi neuronali. Infattiè stato evidenziatoche la sua carenza ècorrelata a persistentialterazioni del sistemanervoso centrale e adeficit nelle funzionicomportamentali. èstato dimostrato chei bambini con carenzadi ferro hanno inoltreuna minore capacitàdi concentrazione e diapprendimento.Un apporto adeguatodi ferro, invece,permette un correttosviluppo dellefunzioni neurologichee cognitive in

Nella prima infanzia si deve prevenire la carenza di ferro

La mancanzadi questomineralepuò causareproblematichecomportamentali

Rischio di dEficit di fERRo

quanto questo minerale ha un ruolofondamentale nei processi checoinvolgono le cellule cerebrali e checomportano la creazione di nuoveconnessioni. Infatti contribuisce allaformazione della mielina e alla produzionedi importanti mediatori che consentonoalle cellule nervose di comunicare tra loroattraverso segnali elettrici. L’importanzadel ferro è, però, legata anche allavoro che svolge nella distribuzionedell’ossigeno nell’organismo, inquanto è un componente insostituibiledell’emoglobina dei globuli rossi del

sangue. Infine haun compito di primopiano nello stimolarele cellule del sistemaimmunitario,dimostrandosi unprezioso alleatocontro le infezioni.

Quando su indicazionidel pediatra inizia ladelicata fase dellosvezzamento, comin-

cia un periodo che richiede daparte dei genitori molto im-pegno e attenzione al tipo diregime alimentare da proporreal proprio bimbo. Per cresce-re sani e con un peso forma,i bambini dovrebbero infattivenire abituati fin da subito aseguireun’alimentazione variae bilanciata dal punto di vistanutrizionale.

Per il corretto sviluppo dellefacoltà fisiche e intellettivedei bambini, i primi tre annidi vita sono fondamentali edè indispensabile garantire conl’alimentazione quotidiana unapporto equilibrato e corret-to di tutti macronutrienti e ditutti micronutrienti necessari.Invece, sarà per la perennepaura che hanno i genitoriche il proprio figlio non mangia sufficienza oppure per unascarsa conoscenza di principinutrizionali, è proprio in questianni così delicati per il benes-sere dei bambini che vengonocommessi il maggior numero dierrori alimentari.

Una scElta imPoRtantECome continuano a ribadire ipediatri, oggi prevale fra i ge-nitori la tendenza a proporrequotidianamente ai bambini,fin dallo svezzamento, un re-gime alimentare basato su un

Gli apportinutrizionalicambiano conle fasi di crescita

eccesso nutrizionale ad esem-pio di proteine, ed invece suuna carenza di vitamine comela C, e di minerali quali il ferro,a tutto svantaggio del loro be-nessere presente e futuro. Ed èdimostrato che questo tipo didieta è associata ad un aumen-to del rischio di soprappeso,obesità e ipertensione. Uno

zionali dei bimbi nella delicatae importante fase di vita tra i12 e 36 mesi.All’interno di una dieta bilan-ciata, garantiscono un ridottocontenuto di proteine che per-mette di evitare un eccesso diquesti nutrienti e di mantenerepiù facilmente la quota proteicaentro i livelli raccomandati.Inoltre forniscono un apportocorretto di ferro e di zinco, duemicronutrienti fondamentali perlo sviluppo neuropsicologico efisico, oltre che di vitamine e diacidi grassi essenziali omega 3e 6, tutti elementi importantiper supportare la forte crescitache contraddistingue questi pri-mi anni della vita dei bambini.

la tavola PER la sUa salUtEMa in pratica, come dovrebberoregolarsi i genitori con il menùdel proprio bambino? Durantela fase dello svezzamento do-vrebbero seguire con attenzio-ne i preziosi consigli del pedia-tra che è lo specialista in gradodi indicare come impostare unregime nutrizionale correttoper il bimbo. Finita la fasedelle prime pappe, è buona re-

gola proporre un’alimentazioneequilibrata e varia, con cinquepasti al giorno comprese duemerende, ricca di frutta e ver-dure fresche e che comprendail pesce più volte la settimana,tenendo sempre presente chele esigenze nutrizionali deibambini nei loro primi anni divita non sono uguali a quel-le degli adulti. Questo perònon vuole dire aumentare edesagerare con le porzioni, maorganizzare un’alimentazioneche sia qualitativamente, piùche quantitativamente, di ele-vato valore cioè che garantiscaapporti nutrizionali adeguatialle diverse fasi di crescita delbambino.

La dieta deve esserequalitativamentedi elevato valore

infatti, molte mamme lo pro-pongono al bimbo, spesso giàprima dei suoi 12 mesi di vita edi regola nel corso del secondoanno d’età.Come raccomandato dall’Eu-ropean Society of PaediatricGastroenterology, Hepatologyand Nutrition, non bisognainvece dare al bambino il lat-te vaccino per almeno tutto ilprimo anno di vita in quantoè troppo ricco di proteine, hauna bassissima quantità diacidi grassi polinsaturi ed ècaratterizzato da poco ferro ascarsa biodisponibilità.Anzi, sarebbe meglio addirittu-ra l’introduzione del latte vacci-no dopo il secondo anno.Se il latte materno non è piùdisponibile o non basta a sod-disfare il fabbisogno nutritivodel bimbo, dopo il sesto mese divita i genitori possono trovare,però, una valida alternativa dalpunto di vista nutrizionale, allatte vaccino, nei diversi tipi dilatte di crescita, che sono statistudiati per rispondere in modoequilibrato alle esigenze nutri-

degli alimenti che può concor-rere a sbilanciare la dieta delbambino in termini di ecces-so proteico è il latte vaccino.Quando smettono di allattare,

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58 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

BENESSERE DELLA PELLES P E C I A L Ea cura di RCS MediaGroup Pubblicità

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Abitudini di vita sane e cure adeguate sono le strategie per mantenere la bellezza della cute ad ogni età

Man mano che tra-scorrono gli anni siverificano una seriedi modificazioni a

carico della pelle del viso edel corpo. La cute infatti di-venta più sottile, meno ela-stica, tende a seccarsi e mo-stra segni di invecchiamentocon la comparsa di rughe epigmentazioni. è del tuttofisiologico ed accade a tutti,uomini e donne.

Con l’età la struttura della pellemodifica e si riducono gradual-mente la percentuale di collage-ne e di elastina, le due proteineresponsabili della consistenzadella cute, della sua tensione edella sua resistenza, e diminui-sce il contenuto di acqua cheè naturalmente presente neglistrati sottocutanei con il com-pito di mantenere una buonaidratazione. Per limitare il piùpossibile questi cambiamenti,è necessario quotidianamentemettere in atto alcune buoneabitudini di stile di vita, oltreche prendersi cura della cutecon gesti e prodotti mirati.

Tenere sempre presenTeL’aspetto della pelle è stret-tamente legato allo stato dibenessere fisico in quanto sitratta di un rivestimento vivoche funziona da tramite fra l’am-biente interno del nostro orga-

La pelle è lo specchio del proprio stato di benesseree dei trattamenti che vengono effettuati giorno dopo giorno

Con gli anni la cutediventa menoelastica e tonicae soggettaalle rughe

nismo e quello esterno. Quandosi è in salute, infatti, la pellelo dimostra con il suo aspettoluminoso e sano. Gioca a questoscopo un ruolo basilare il segui-re quotidianamente un regimealimentare sano ed equilibratoche comprenda tutti i nutrientinecessari a far fronte alle fisio-logiche esigenze dell’organismoe della pelle. In particolare è ne-cessario che la dieta sia ricca dialimenti freschi come verdure efrutta di stagione che garanti-scono vitamine, sali minerali ealtri preziosi oligoelementi. Nondeve inoltre mai mancare unadeguato apporto d’acqua chesvolge una benefica azione neiconfronti della cute in quantofacilita la regolazione del suoequilibrio idrico e di conseguen-za una sua corretta idratazione.Non meno importante per l’este-tica della pelle sono: l’attivitàfisica in quanto facilita l’elimi-nazione delle tossine e migliorail metabolismo di tutto il corpo,il mettere al bando il fumo e iltenere sotto controllo tensio-ni, preoccupazioni e stress chelasciano i loro segni sia indi-rettamente in quanto hanno uninflusso negativo sulla salutegenerale, sia direttamente per-

ché aumentano la permeabilitàdei vasi della cute.

TanTi prodoTTi efficaciPer quanto riguarda le cure dadedicare alla propria pelle èfondamentale innanzitutto la

Luminosa e liscia? Sta a noi renderlo possibile

La zona del volto è particolarmente a rischio

Cinque suggerimentiche fanno la differenzaAlcune semplici avvertenze permettono di contrastaremaggiormente l’invecchiamento della cute del viso

èsicuramente la pelledel viso ad averebisogno di essere

curata con maggioriattenzioni. essendoesposta ogni giorno alleaggressioni da partedegli agenti climatici,dei raggi solari edell’inquinamento,tende infatti a mostrarein fretta i segni di unprecoce invecchiamento.

Una volta alla settimanasarebbe buona normaeffettuare una mascheraspecifica per il propriotipo di pelle, conl’obiettivo di contrastarela disidratazione e nutrirela cute in profondità.Ogni 15 giorni è inoltrefondamentale fare unoscrub in modo da toglierele cellule morte e favorireil ricambio cellulare.Si ottiene così unapelle più compatta edanche più recettiva neiconfronti dei trattamentiquotidiani a base di

creme, fluidi e sieri.Altrettanto fondamentaleè il consiglio di usare inogni stagione una cremada giorno che contengaanche un fattore diprotezione solare, oppuredi applicare sotto lacrema da giorno abituale

La detersionedel volto èbasilare perqualunquetrattamentodi bellezza

detersione che deve essere ese-guita tutti i giorni, alla mattinae alla sera, anche da chi non sitrucca. Va effettuata con pro-dotti specifici al proprio tipo dicute in modo da non aggredireil film idrolipidico della pelle,

Un tocco di perfezioneper un viso più giovane

e seducenteLa BB Cream + Primer Filler della linea PENTA5ANTI-AGE, la linea top di gamma ai 5 acidi ialu-ronici di PLANTER’S, è il segreto della cosmeticanaturale per un viso giovane e sempre seducente.Planter’s ha unito due prodotti in uno realizzan-do una crema viso anti-age multi-benefits conpigmenti colorati, che aiuta a perfezionare lapelle rendendola più uniforme, idratata, protet-ta, tonica e dal colorito perfetto. Un unico pro-dotto ideale per le pelli stressate e rilassate. Dauna parte la BB Cream (Blemish Balm Cream)uniforma l’incarnato, idrata e protegge. Un solocolore che si adatta a diverse tonalità di carna-gione, grazie ai pigmenti micro-incapsulati che,durante l’applicazione, si rompono e rilascianoil loro colore direttamente sulla pelle. Dall’altra ilPrimer Filler prepara e rifinisce la pelle, minimiz-zando le rughe sottili e i pori dilatati, aiutando aridurre le lucidità indesiderate, per migliorare lastesura e la durata del trucco. BB Cream + PrimerFiller PENTA5 è un concentrato di attivi anti-age,5 acidi ialuronici, estratti naturali e pigmenti co-lorati. Il risultato è un viso più luminoso e senzaimperfezioni… e una pelle che appare più bella enaturalmente più giovane. Profumazione per ri-durre il rischio di allergie, senza parabeni, EDTA,alcol, con filtri UVA-UVB, nickel tested, dermato-logicamente testata, efficacia testata.

Per maggiori informazioni: www.planters.it

un prodotto solarecon filtri Uva e Uvb.I raggi solari, infatti,sono sempre presenti ecausano una gradualedegenerazione del tessutoelastico del derma diviso, mani e décolletéche sono le parti delcorpo più esposte. Infineè consigliabile cambiaretipo di crema a secondadella stagione.Ad esempio nei mesifreddi andrebberopreferite creme ricche divitamine antiossidanti,sali minerali e acidigrassi, che agisconocome ricostituenti e chestimolano i processi diidratazione. Va bene,invece, impiegare inqualsiasi stagione lanotte, le consuetecreme o sieri a base diprincipi attivi antietà chestimolano i meccanismiantinvecchiamento dellapelle e che aiutano acontrastare e ridurre lerughe.

cioè quello strato superficialeche ha il compito di protegger-la e mantenerla soffice e mor-bida. Per quanto poi riguarda iprodotti cosmetici da impiega-re sulla pelle dopo averla bendetersa, oggi sono disponibilicreme, anche con pigmenti co-lorati, sieri, fluidi, sempre piùspecifici e in grado di preveniree minimizzare i segni del tem-po. Contengono diversi tipi diprincipi attivi estremamente ef-ficaci che aiutano a contrastarela comparsa delle rughe e il loropeggioramento, e a conservare

la pelle ben idratata, luminosa,morbida, elastica e compatta.Per garantirsi questi benefici èbuona regola scegliere il pro-dotto adatto alla propria pelle ealle sue necessità, chiedendo ilconsiglio di un esperto.

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 59

BENESSERE DELLA PELLES P E C I A L Ea cura di RCS MediaGroup Pubblicità

graficocreativo

Organizzata ogni anno, la Giornata Mondiale della Psoriasi si svolge contemporaneamente in tutto il mondo

I stituita nel 2004, conil patrocinio dell’Orga-nizzazione Mondialedella Sanità, la Giorna-

ta Mondiale della Psoriasi, inprogramma per il prossimo 29ottobre, rappresenta un mo-mento importante di informa-zione e di sensibilizzazionedell’opinione pubblica su unamalattia dal forte impatto psi-cologico e sociale.

La Giornata è stata ideata conl’obiettivo di dare una voce uni-taria ed internazionale agli oltre125 milioni di persone che nelmondo sono affette dalla psoria-si, in modo da focalizzare l’at-tenzione dell’opinione pubblicae della classe politica sui pro-blemi legati a questa malattia,e da fornire giuste informazioniche consentano di evitare i falsipregiudizi e le pesanti discrimi-nazioni sociali che ancora cir-condano coloro che ne soffrono.La psoriasi è una malattia in-fiammatoria cronicae recidivantedella cute che mette dura prova

Contrastare una malattiaancora circondata da pregiudizi

la qualità della vita di chi ne ècolpito edei suoi familiari. Sima-nifesta, infatti, conchiazzeerite-matose, cioè areeda rosao rosso,conunnettomarginedidemarca-zione, a volte pruriginose e su cuicon il progredire della malattiasi sviluppano squame di colorebianco-argenteo e possono an-che comparire lesioni pustolose.Interessano tutto il corpo, anchese più spesso sono localizzate alcuoio capelluto, ai gomiti, alleginocchia, alla zona ombelicalee a quella sacrale. Con la conse-guenza che i malati di psoriasipatiscono dello stigma che siaccompagna a questa malattia eall’imbarazzo nel mostrarsi. Allaorigine di questa patologia c’è

un alterato funzionamento delsistema immunitario. In praticain chi ha la psoriasi è presenteun’iperstimolazione di partico-lari cellule del sistema difensivodell’organismo, chiamate linfocitiT, che provoca un’ accelerazionedel ciclo di crescita delle cellu-le cutanee chiamate cheratocitiche si riproducono sette voltepiù rapidamente del normale. Diconseguenza la pelle delle par-ti colpite dalla malattia risultaispessita e c’è la formazione dichiazze desquamanti, che rap-presentano il segno più classicodella malattia.

I fattOrIche la ScatenanOAlla base della comparsa del-la psoriasi vi è sicuramente lapredisposizione genetica,che sitrasmette per via ereditaria. Maperché la malattia faccia la suacomparsa devono intervenireanche dei fattori scatenanti.Sono numerosi: alcune abitudi-ni di vita come l’abuso di alcol,il fumo e una dieta con scarsafrutta e verdura. Poi lo stressche pare implicato nel 30-40%dei casi. Fra i fattori scatenantici sono anche lesioni cutanee,punture di insetti, infezioni vira-

Ancora oggi è forte la necessità di informare sulle problematichedi questa patologia e sulle possibilità terapeutiche disponibili

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Oltre 2 milionie mezzo:è attualmenteil numero degliitaliani chesoffrono di psoriasi

Terme del Trentino:luoghi della salute,

del benessere, del relax

Cinque centri termali per una terra dove l’acqua è alle-ata dello star bene e aiuto concreto per ritrovare salutee bellezza. Da milioni di anni scorrono negli strati piùprofondi delle rocce trentine e nel percorso si arricchi-scono di minerali ed elementi naturali preziosi. Sono leacque termali del Trentino che grazie ai loro principi cu-rativi, in certi casi unici in Italia, offrono cure naturali inincantevoli location fra montagne e laghi alpini. Curarsicon le terme è curarsi in maniera naturale, in accordocon i rimedi offerti direttamente dalla natura, e standonella natura, rispettando l’equilibrio fra corpo e mente.Lo sapevano bene gli antichi romani: niente di megliodell’acqua termale per rigenerare il corpo e la mente.Trascorrere qualche giorno in uno dei centri termalidel Trentino è la scelta ideale per dedicarsi alla propriasalute, alla propria bellezza e al riposo.Nelle Terme del Trentino - Comano, Dolomia, Levico,Pejo e Rabbi - grazie alle differenti varietà di acque, sicurano con successo malattie artroreumatiche, dellapelle, delle vie respiratorie, della circolazione venosa,dell’apparato gastroenterico e dei reni.Un circuito della salute che ha come comune denomi-natore la naturalità delle cure, prive di effetti collateralie comprovate da autorevoli ricerche mediche, oltre checonvenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale.

INFO: www.visittrentino.it/terme

li, micotiche, da lieviti o batteri-che, ustioni solari e l’impiego dialcuni farmaci come ad esempioil litio. Ad oggi non esiste unacura definitiva, ma si può tene-re sotto controllo la malattia inquanto sono disponibili diversestrategie terapeutiche: farma-ci per uso topico, fototerapia,trattamenti sistemici con far-maci tradizionali e con farmaci

biologici, terapie naturali di tipotermale. Sono tutte ugualmentevalide, ma per ottenere risultatiè fondamentale che le terapievengano personalizzate sull’en-tità e gravità dei sintomi delsingolo paziente e sul suo statodi salute, considerando ancheparametri come la rapidità d’a-zione dei farmaci nei confrontidelle lesioni.

L e Terme di Comano, ilpiù importante centrodermatologico in Ita-

lia, da decenni si proponecome punto di riferimentonella cura naturale dellapsoriasi e delle dermatiti.L’acqua termale di Coma-no contiene infatti elementicome il calcio ed il magne-sio fondamentali per la co-esione e l’integrità dell’epi-dermide.L’efficacia termale per lacura della pelle ha radicistoriche e scientifiche an-tiche. In tempi moderni èconfortata da sempre nuo-

ve ricerche mediche, ela-borate dai più autorevolistudiosi ed esperti in der-matologia. Per questo oltre15.000 persone all’annoscelgono le Terme di Co-mano per curare la psoria-si, mentre oltre 3.000 sonoi bambini che a Comanocurano la dermatite atopi-ca, con eccellenti risultati.Numerosi lavori clinici ga-rantiscono la validità scien-tifica delle cure termali diComano per la psoriasi,patologia cronica in gradodi causare notevoli disagi,anche psicologici e che

generalmente si presentacon arrossamenti della pel-le, che appare ispessita ericoperta da squame.Gli ospiti che vengono alleTerme di Comano sono visi-tati dal medico specialistaidrologo e dermatologoche, a seconda del tipo edella gravità dei disturbi,stabilisce un percorso cu-rativo personalizzato. Nelperiodo di cura vengonodi solito sospese le terapiefarmacologiche ed il solofarmaco impiegato è l’ac-qua.Per la psoriasi la cura ter-

TERME DI COMANO IN TRENTINO

L’acqua termale che da oltre 100 anni cura la psoriasi

CheCk-uP dermAToLoGICo GrATuIToIn occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi le Terme di Comanopropongono, nei giorni 26, 27 e 29 ottobre 2013, un check-up dermatologicogratuito, ovvero una visita medica specialistica con i dermatologi delle terme.Iniziativa riservata a chi soffre di psoriasi e non è mai venuto alle Termedi Comano. Solo su prenotazione, chiamando il numero 0465.701277.Su l’account Twitter e il profilo Facebook delle Terme di Comano si potrannoseguire, in tempo reale, le iniziative delle Giornata Mondiale della Psoriasi.http://bit.ly/GMPComano

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Una cura naturale, senza farmaci, con effetti duraturi scientificamente dimostratialle cure eseguite duranteil resto dell’anno.Nel trattamento termale,hanno importanza ancheun complesso di cofattoricurativi quali il cambia-mento di clima, di abitu-dini di vita, la distensionepsichica, ma soprattuttoComano è il luogo idealeper riflettere sui propri stilidi vita e adottarne di piùcorretti. È in questa otticache da anni le Terme diComano propongono laScuola della Psoriasi, in-contri settimanali in piccoligruppi gestiti da un medi-co specialista che insegnacome gestire la patologianella quotidianità.La terapia termale di Co-mano rappresenta dunqueun approccio terapeuticoscientificamente valido perle malattie della pelle e perla psoriasi in particolare,che dà risultati lenti maprotratti nel tempo. Inoltrepermette alle persone incura di conoscere megliola propria patologia equindi gestirla al meglio,in modo da ridurne le ma-nifestazioni e da preve-nirne le recidive attuandocorretti stili di vita.

INFOTerme di ComanoTel. 0465 701277http://bit.ly/GMPComano

male di Comano prevedebagni termali, talvolta abbi-nati alla fototerapia seletti-va. I bagni termali riduconol’irritazione, l’infiammazio-ne, la soglia di eritema, ilprurito e prolungano i tempidi remissione fra una faseacuta e l’altra. La terapiatermale consente un miglio-ramento clinico duraturo neltempo, senza effetti collate-rali. L’acqua di Comano hainfatti documentate proprie-tà anti-infiammatorie, leni-tive ed emollienti, inibiscela produzione e secrezionedi citochine e chemochineproinfiammatorie delle cel-lule psoriasiche e agiscesul meccanismo dell’infiam-mazione psoriasica ridu-cendone significativamentel’attività.La terapia termale di Coma-no è una terapia naturale,senza controindicazioni,efficace con alternativa tera-peutica o come integrazione

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60 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

SERVIZIOACQUISIZIONE NECROLOGIE

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Totaamore di tutta la mia vita, accudendomi sei sem-pre stata il mio angelo sulla terra.- Sono statol'uomo più fortunato e sarai sempre vicino a meanche come angelo dal cielo.- Tuo per sempre,Piero. - Milano, 19 ottobre 2013.

Partecipano al lutto:– Antonio, Ileana Borgazzi Barbò.– Roberto, Paola, Giulio Brighenti.– Valentina e Giangualberto con immenso af-

fetto.– Toniolo e Lavinia.– Leonardo e Cecilia.– Achille Pio Ratti.– Giancarlo Clarissa Melzi d'Eril.– Filippo, Mariagrazia Meda e figli.– Gabriele Orlandini.– Amedeo e Luisa Ponzani.– Margherita e Francesco Debickè.

Il giorno 19 ottobre 2013, dopo lunga malat-tia, si è serenamente spenta, circondata dall'infi-nito affetto dei suoi cari

donnaLavinia CominiMeloni

Lo annunciano il marito Piero Enrico Comini, igenitori Roberto luigi e Mariapaola Meloni, la so-rella Emanuela col marito Paolo Zavatarelli conle figlie Elisa, Livia e Maria.- I funerali sarannocelebrati nella parrocchia di Sant'Alessandro.-Per il giorno e l'ora telefonare al n. 02.341898.-Si ringrazia il prezioso Hospice di Niguarda As-sociazione Cominetta c.f. 97260330150.- Milano, 20 ottobre 2013.

I nipoti Elisa, Livia, Maria, Nicolò e Anna nondimenticheranno mai la dolcissima

zia Lavinia- Milano, 20 ottobre 2013.

Cara

zia Laviniaci hai viziato, coccolato, amato e adesso che seivicino al Signore amaci ancora di più.- Le tue ni-potine Elisa, Livia, Maria.- Milano, 20 ottobre 2013.

Partecipano al lutto:– Mimi e Renzo Zavatarelli.– Il Padre Topio, Nini, Carlo e famiglia.

Roberto Comini con Vittoria, Adriana, Fabio ei piccoli Nicolò e Anna avranno sempre nel cuoree nei pensieri l'amata dolce

Lavinia- Milano, 19 ottobre 2013.

I fratelli Isabella con Alessandro, Federico conPupi, Roberta con Marcello, abbracciano la sorel-la Maria Paola con Roberto e sono vicini a Piero,addolorati per la scomparsa dell'amatissima ni-pote

donnaLavinia CominiMeloni

- Milano, 19 ottobre 2013.

I cugini Maria Adelaide, Luisa con Andrea, Car-la, Maddalena, Andrea, Domitilla con Francesco,Clemente con Ludovica, Laura con Rodolfo e Mi-chele, piangono la scomparsa dell'amata cugina

Lavinia- Milano, 19 ottobre 2013.

I cugini Giulini e Pellicanò sono vicini a Robertoe Mariapaola e tutta la loro famiglia con affettoe commozione per la perdita di

Lavinia- Milano, 19 ottobre 2013.

Pietro e Paola con Massimo, Francesco e An-tonio sono vicini con tanto affetto a Piero, MariaPaola, Roberto ed Emanuela per la immaturascomparsa della loro amatissima

Lavinia- Milano, 19 ottobre 2013.

Pierluigi, Patrizia e Matteo abbracciano i caricugini Maria Paola e Roberto e sono loro vicininel dolore per la prematura e drammatica scom-parsa di

Lavinia- Milano, 19 ottobre 2013.

Con enorme dolore e profondissimo affetto Mi-ny Gavazzi Sormani, Franco e Maria Gamna ab-bracciando Roberto e Mariapaola piangono ladolcissima

Lavinia- Milano, 19 ottobre 2013.

Partecipano al lutto:– Umberto e Mariateresa Colotto.

Paola, Sole e Chicca si stringono con l'affettodi sempre a Piero pensando all'adorata

Lavinia- Milano, 19 ottobre 2013.

LaviniaMeloniAffettuosamente vicini partecipiamo al grandedolore della famiglia.- Mario e Donatella.- Milano, 19 ottobre 2013.

Ciao

LaviniaCi sgtringiamo con affetto a tutti i tuoi cari nelricordo del tuo dolce sorriso.- Elena e Francesca.- Milano, 19 ottobre 2013.

Piera, Gianpaolo, Carla si stringono con gran-dissimo affetto a Roberto, Mariapaola e Piero nelcommosso rimpianto di

Laviniaricordando la sua simpatia e il suo coraggio.- Milano, 19 ottobre 2013.

La Borsalino Giuseppe e Fratello SpA si stringeintorno a Piero ed alla sua famiglia per la dolo-rosa perdita di

Lavinia- Milano, 19 ottobre 2013.

Dopo una vita dedicata alla famiglia e al lavororimane all'affetto dei suoi cari

Adele Pila SegaliniCon infinito dolore lo annunciano i figli, i generi,la nuora, gli amati nipoti, i fratelli e le sorelle, lecognate, i cognati, i parenti e gli amici tutti.- Ifunerali avranno luogo lunedì 21 alle ore 15 aSan Colombano nella chiesa parrocchiale.- Unsentito ringraziamento al Dottor Luigi Sagrada eal Professor Giulio Nalli per le cure prestate.- San Colombano al Lambro, 19 ottobre 2013.

I nipoti Federico, Giulio, Jacopo, Marta e Cri-stina ricordano la nonna

Adeleper la rara sensibilità, l'appassionato sostegno,l'affetto incondizionato.- San Colombano al Lambro, 19 ottobre 2013.

Angelo e Mariarita Marchesi con Vittorio e Zarapartecipano al dolore di Emanuela e della mam-ma Adriana per la perdita dell'amato

RemoGriglié- Milano, 19 ottobre 2013.

Valeria, Rossella e la redazione di Myself ab-bracciano con affetto Emanuela, nel dolore perla perdita del padre

RemoGrigliée partecipano al lutto della famiglia.- Milano, 20 ottobre 2013.

È mancato all'affetto dei suoi cari il

Dott. GiulioMagnonidi 85 anni.- Ne danno il triste annuncio la moglieAnna, la figlia Elisabetta con Massimo e Matteo,la cognata Anna, i nipoti e i parenti tutti.- Il caroGiulio è composto presso la camera ardente de-gli "Istituti Clinici Zucchi" di Carate Brianza.- I fu-nerali si svolgeranno in Carate Brianza lunedì 21ottobre alle ore 15.15 nella chiesa preposituralepreceduti dalla recita del Santo Rosario, indi alprocesso di cremazione.- Carate Brianza, 19 ottobre 2013.

Siamo affettuosamente vicini a Paola, Sara eAndrea per la dolorosa improvvisa perdita del ca-ro papà

Ing. Luciano SalariMariapina, Renzo Carminati con Lucia, Chiara,Ida; Tilde, Vito Laronzana con Elena, Stefania;Grazia, Franco Maconi con Andrea, Laura; Carla,Roberto Valeri con Linda.- Milano, 19 ottobre 2013.

È improvvisamente mancata all'affetto degliamici, degli uccellini e dei suoi fiori la nostra cara

Maria Luisa AstesaniI funerali alla chiesa di San Silvestro, via Ludovicoil Moro, 173 martedì 22 ottobre ore 14.45.- Giu-lia Settimo, Carlo Terziotti.- Milano, 19 ottobre 2013.

Gian Luigi BigottaI colleghi e i dipendenti tutti dello Studio PVC eLombardi, addolorati dalla scomparsa del caroamico Gian Luigi, si uniscono con affetto alla pre-ghiera della sua famiglia.- Milano, 19 ottobre 2013.

Giuseppe LopezAddio indimenticabile amico.- Giovanni Perrotti.- Milano, 19 ottobre 2013.

Piera, FrancescaPaola con Jean-François, Lu-crezia con Alberto, Lodovica con Christian an-nunciano la morte del

ConteAvvocato

Angelo Rampinelli Rota- Brescia, 19 ottobre 2013.

Angela, Francesco, Massimo, Giovanni, Lodo-vico e Emma piangono la morte del loro amatis-simo

nonnoAngi- Brescia, 19 ottobre 2013.

Silvia, Carla con Adolfo, Franco con Graziapiangono con grande commozione il loro fratello

Angi- Brescia, 19 ottobre 2013.

Francesco e Ilaria abbracciano Piera nel ricor-do del caro amico

Angelo Rampinelli- Milano, 19 ottobre 2013.

Vicini a Piera, FrancescaPaola, Lucrezia, Lodo-vica e tutta la famiglia partecipiamo con grandeaffetto al loro dolore per la scomparsa del

ConteAvvocato

Angelo Rampinelli RotaJean e Marie-Pierre con Joëlle, Caroline, Paolo ePietro. - Vicenza, 19 ottobre 2013.

Pietro ed Elena Bacci sono vicini al dolore dellefiglie Francesca Paola, Lucrezia, Lodovica e dellamoglie Piera per la scomparsa del caro

Angi- Milano, 19 ottobre 2013.

Alberto Varisco partecipa al dolore della fami-glia per la perdita dell'

Avv. Angelo Rampinelli Rotacarissimo e affezionato amico di cui ricorderàsempre lo spessore culturale, l'integrità profes-sionale e il gusto della bellezza in ogni suaespressione.- Nova Milanese, 19 ottobre 2013.

Presidenza, Direzione e soci tutti del Circolodell'Unione di Milano ricordano con profondorimpianto il consocio

conteavv. Angelo Rampinelli Rota- Milano, 19 ottobre 2013.

Francesco Rigano, insieme con i colleghi delloStudio Colombo-Rigano, ricorda con commozio-ne l'

avv. Angelo Rampinelli Rotauomo colto e gentile.- Milano, 19 ottobre 2013.

L'Amministratore Delegato Davide Usberti, ilConsiglio di Amministrazione e il Collegio Sinda-cale della Gas Plus SpA, insieme con tutti gli ope-ratori del gruppo, partecipano al dolore per lascomparsa dell'

Avv. Angelo Rampinelli Rotaprestigioso Presidente della società e preziosa fi-gura connotata da integrità morale e professio-nale. - Milano, 19 ottobre 2013.

Partecipano al lutto:– L'Ingegner Cinzia Triunfo.– Il Dottor Germano Rossi.– Achille Capelli.– Il Ragionier Gianmaria Viscardi.

Davide Usberti piange con tutta la famiglia edi più stretti collaboratori, l'amico

Angelo Rampinelli Rotagentiluomo di altri tempi, filantropo e capacePresidente. - Milano, 19 ottobre 2013.

Angelo Rampinelli Rota

Partecipano al lutto:– Raffaele Carlo de Marinis.– Luigi Bellini.

Le sorelle Marcella ed Adriana Berti, il cognatoGiuseppe e le nipoti, con grande affetto si strin-gono a Roberta e a Cristina nel dolore per la per-dita della mamma

Rina Berti Lai- Milano, 18 ottobre 2013.

Adriano Vanzetti piange la morte del carissimoamico

prof. Antonio Pavone La Rosaricordandone con affetto le grandi doti intellet-tuali ed umane, ed è vicino nel dolore a Mariaed alle figlie. - Milano, 19 ottobre 2013.

Giorgio, Liliana e Margherita Sacerdoti ab-bracciano Maria Luisa per la perdita della caramamma

AdrianaMontel- Milano, 19 ottobre 2013.

20 ottobre 1993 - 20 ottobre 2013Dopo vent'anni Fernanda, Massimo e Vera Bur-

ghignoli ricordano con amore

Ubaldo Burghignoli- Milano, 20 ottobre 2013.

2010 - 2013

GraziaDipietromaria PariettiAdorata mammina tu e papà per sempre nei no-stri cuori.- Alba e Francesco.- Basiglio, 20 ottobre 2013.

Nell'indimenticabile ricordo di

Irenea sedici anni dalla scomparsa.- Gaetano, Fran-cesca, Alessandra. - Milano, 20 ottobre 2013.

Adriano CastagnettiSempre insieme.- Renata Valeria Valerio.- Milano, 20 ottobre 2013.

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Superenalotto Combinazione vincente

LottoEstrazioni di sabato 19 ottobre

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EconomiaTutta la manovraIl testo integrale della legge diStabilità e la relazione tecnicada scaricare in pdf.

CulturaDedicato a Robert CapaRassegna a Villa Manin diPassariano di Codroipo, inFriuli: le immagini.

CinemaDeneuve, il compleannoL’attrice compie 70 anni:immagini della sua carriera.

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«I passeggeri sono pregati di scendere:l’aereo è stato sequestrato dal tribunale»

BARI 52 45 89 60 73CAGLIARI 31 21 45 65 37FIRENZE 19 9 42 68 40GENOVA 1 13 69 12 35MILANO 17 70 67 65 66NAPOLI 65 86 11 79 82PALERMO 44 28 46 22 64ROMA 36 81 24 4 15TORINO 12 2 77 6 33VENEZIA 2 81 28 50 58NAZIONALE 62 30 40 15 76

La protesta e imomenti ditensione: leimmagini delcorteo deimovimentiantagonisti.

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Nuova Ultimo quartoPrimo quarto PienaSorge alleTramonta alle

OGGILE PREVISIONI

IL SOLE LA LUNA

LE TEMPERATURE DI OGGI

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IN EUROPA

ASIA AUSTRALIA

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ChicagoSan Francisco

New YorkLos Angeles

Città del Messico

Buenos AiresSantiago

CaracasBogotà

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Città del Capo

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NORD AMERICA SUD AMERICA AFRICA

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Trento

Trieste

Udine

Venezia

Verona

min max min max min max

S = Sereno P = Pioggia N = Nuvoloso T = Temporale C = Coperto V = Neve R = Rovesci B = Nebbia

Fronte Caldo

FronteFreddo

FronteOccluso

Bassa Pressione

L

Alta Pressione

H

Edimburgo

Dublino

Londra

Amsterdam

Parigi

Praga

Oslo

Copenaghen

Stoccolma

Helsinki

Varsavia

Kiev

Vienna

Berlino

Lisbona

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Atene

Ankara

Algeri

Barcellona

Belgrado

Bucarest

Madrid

Milano

Roma

Tunisi

AostaMilano

Torino

GenovaBologna

Trento

Venezia

Firenze

Trieste

Ancona

Perugia

L’Aquila

ROMACampobasso

NapoliPotenza

Bari

Catanzaro

Palermo

Cagliari

a cura di

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Una estesa bassa pressione, in azione in pieno Atlantico, spinge fronti perturbati verso l'Europa centro-occidentale dove sono presenti nubi e piogge diffuse, in estensione anche al Mare del Nord e al Sud della Scandinavia. Tempo più freddo, invernale con locali nevicate fino a bassa quota sul resto della Scandinavia, alta pressione con bel tempo prevalente sul resto del continente.

Fase di tempo instabile abbastanza duratura, da oggi e fino a metà settimana, sul Nord Italia e sulla Toscana, per il transito di alcune perturbazioni atlantiche le quali temporaneamente porteranno anche condizioni di forte maltempo su diverse aree del Nord, specie Liguria, Piemonte, Lombardia e sulla Toscana. Andrà meglio altrove al Centro e sulla Sardegna, salvo qualche pioggia sparsa lunedì, continua il bel tempo soleggiato e stabile al Sud.

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61Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013

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62 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera

Tv in chiaro

Rai1rai.it

Rai2rai.it

Rai3rai.it

Rete4mediaset.it/rete4

Italia1mediaset.it/italia1

Canale5mediaset.it/canale5

La7la7.it

MTvmtv.it

20.35 RAI TG SPORT.Rubrica sportiva

20.40 AFFARI TUOI. Varietà21.30 UN PASSO DAL CIELO

2. Miniserie. ConTerence Hill, EnricoIanniello, GianmarcoPozzoli, GaiaBermani Amaral,Francesco Salvi

20.30 TG 2 20.30.21.00 N.C.I.S. Telefilm.

Con Mark Harmon,Michael Weatherly

22.35 LA DOMENICASPORTIVA. Rubricasportiva

1.00 TG 2 .1.20 SORGENTE DI VITA.

Attualità

19.30 TGR. TGR METEO.20.00 BLOB. Attualità20.10 CHE TEMPO CHE FA.

Talk show. ConFabio Fazio. ConFilippa Lagerback,Luciana Littizzetto,Luca Mercalli

22.45 TG3.22.55 TG REGIONE.

21.30 TEMPESTA D’AMORE.Soap Opera.Con Mona Seefried,Simone Ritscher

23.15 CINEFESTIVAL R4.Attualità

23.20 FILM BURN AFTERREADING - A PROVADI SPIA. (Comm.,Francia/Gb/Usa, ‘08)

20.00 TG 5.Nel programma:Meteo.it

20.40 PAPERISSIMASPRINT. Varietà

21.30 IO CANTO. Varietà.Con Gerry Scotti

0.20 X-STYLE.Attualità

1.30 TG 5 - NOTTE.

19.25 FILM COLPO GROSSOAL DRAGO ROSSO.(Azione, Usa, 2001).Regia di BrettRatner. Con JackieChan, Chris Tucker,John Lone

21.15 LUCIGNOLO 2.0.Attualità. ConMauro Trombini

20.00 TG LA7.20.30 LE STORIE DI LINEA

GIALLA. Attualità.Con Salvo Sottile

21.00 GREY’S ANATOMY.Telefilm. ConPatrick Dempsey,Katherine Heigl

23.45 SAVING HOPE.Telefilm

13.30 FILM L’AMORESECONDO DAN.

15.20 MILEY: THEMOVEMENT. Musica

16.10 GINNASTE - VITEPARALLELE. Varietà

18.10 CALCIATORI -GIOVANI SPERANZE.Varietà

19.10 GANDIA SHORE.Varietà

21.10 FILM NATIONALSECURITY - SEI INBUONE MANI.

23.00 RIDICULOUSNESS:VERI AMERICANIDIOTS. Varietà

23.50 IL TESTIMONE.Reportage

0.50 GANDIA SHORE.Varietà

SERA

18.00 FINO ALLA FINE DELMONDO.Documentario

18.55 DEEJAY TG.19.00 DAY BREAK. Telefilm20.00 BEST OF LOREM

IPSUM. Musicale20.30 MICROONDE - BEST

OF. Varietà21.00 FILM PER LEGITTIMA

ACCUSA. (Thriller,Usa, 1993). Regia diSidney Lumet

23.00 DEEJAY CHIAMAITALIA REMIX.Varietà

Deejay TV

Rai4rai.it

Rai5rai.it

RaiStoria

rai.it

RealTime

realtimetv.it

RaiYoYo

rai.it

RaiGulp

rai.it

DMax

dmax.it

La7dla7.it

8.35 BATTLESTARGALACTICA. Serie

9.20 BATTLESTARGALACTICA. Serie

10.00 FILM PONYO SULLASCOGLIERA.

11.45 PERSONASCONOSCIUTA. Serie

12.30 MAD MEN. Serie13.15 MAD MEN. Serie14.05 FILM CONNECTED.15.50 MAINSTREAM.

Attualità16.15 ONCE UPON A TIME.

Serie17.00 ONCE UPON A TIME.

Serie17.45 RAI NEWS - GIORNO.17.50 FILM STAR TREK III -

ALLA RICERCA DISPOCK.

19.35 HAVEN. Serie21.10 DEXTER. Serie22.55 MAINSTREAM.

Attualità23.20 FILM NICKNAME:

ENIGMISTA.(Horror). Regia diJeff Wadlow.

19.40 CON I TUOI OCCHI.Documentario

20.10 Q.B. ALL’ESTEROQUANTO BASTAAMERICA. Doc.

20.40 ROMA LA STORIADELL’ARTE. Doc.

21.15 EARTH LA POTENZADEL PIANETA. Doc.

22.10 EARTH LA POTENZADEL PIANETA. Doc.

19.30 CORTOREALE.Documenti

20.00 IERI E OGGI.Documenti

21.00 RES GESTAE FATTI.Documenti

21.30 TABLET. Documenti22.30 I-VARIETÀ.

Documenti23.00 I-VARIETÀ.

Documenti

16.20 ABITO DA SPOSACERCASI. Attualità

19.10 PARTY PLANNERS.Attualità

20.10 SHOPPING NIGHT UK.Attualità

21.10 NUDE E BELLE.Attualità

22.10 BREAKING AMISH:TUTTA LA VERITÀ.Attualità

18.15 GULP GIRL2013/2014. Attualità

18.45 GRACHI. Telefilm19.30 FILM ZACK & CODY:

IL FILM.21.00 SCUOLA DI VAMPIRI.

Cartoni21.15 WINX CLUB. Cartoni21.40 HEART CATCH

PRETTY CURE.Cartoni

8.25 IL TG DELLACONVENIENZA. Att.

12.15 FILM 4.3.2.1.14.20 SPECIALE CLASS

LIFE 7. Attualità15.20 TV MODA. Attualità16.00 CAPITAL. LA SFIDA.

Attualità18.15 LAW&ORDER. Telefilm21.00 FILM LA VOCE

DELL’AMORE.

18.40 I MAGHI DELLE AUTO.Documentario

19.35 MONKEY GARAGE.Documentario

20.25 MYTHBUSTERS.Documentario

21.20 AFFARI IN VALIGIA.Documentario

22.10 MAN VS FOOD:CRONACHECARNIVORE. Doc.

18.55 TG LA7.19.00 RICETTE SPRINT DI

BENEDETTA. Attualità19.10 I MENÙ DI

BENEDETTA. Attualità20.05 CUOCHI E FIAMME.

Attualità21.10 S.O.S. TATA. Varietà23.10 CROZZA NEL PAESE

DELLE MERAVIGLIE.Varietà

Tv2000

tv2000.it

18.55 I PASSI DELSILENZIO. Religione

19.55 GOCCE DI MIELE.Attualità

20.00 ROSARIO DALOURDES. Religione

20.30 LA BIBBIA NELL’ARTE. Attualità

21.00 FILM RITA DACASCIA.

22.45 E’ NOTTE. Attualità

La5mediaset.it

17.45 VIENI A VIVERE CONME. Reality

18.40 CAMBIO CASA,CAMBIO VITA.Reality

19.30 EXTREMEMAKEOVER HOMEEDITION.Documentario

21.10 DR.HOUSE. Telefilm22.02 NIP’N TUCK. Telefilm

Cielo

cielotv.it

18.20 FILM BACHELORPARTY - ADDIO ALCELIBATO.

20.15 AFFARI DI FAMIGLIA.Varietà

21.00 VIVI PER MIRACOLO.Varietà

21.05 AFFARI DI FAMIGLIA.Varietà

22.40 STOP & GOL NIGHT.Calcio

Iris

iris.mediaset.it

11.22 FILM L’ULTIMOCACCIATORE.

13.36 FILM FEARLESS -SENZA PAURA.

15.49 FILM THE MAJESTIC.18.36 FILM IL TERZO

MIRACOLO.21.03 FILM LA SOLITUDINE

DEI NUMERI PRIMI.23.11 FILM VESNA VA

VELOCE.

6.00 RAI PARLAMENTO .6.30 UNOMATTINA IN

FAMIGLIA. Varietà10.00 PAESI CHE VAI.

Attualità10.30 A SUA IMMAGINE.

Attualità. ConRosario Carello.Nel programma:Santa Messa dallaChiesa Santa Mariain Ferentillo (Terni);Recita dell’Angelusda piazza SanPietro

12.20 LINEA VERDE.Documenti. ConPatrizio Roversi,Ingrid Muccitelli

13.30 TELEGIORNALE.14.00 L’ARENA. Varietà.

Con Massimo Giletti16.30 TG 1.16.35 DOMENICA IN.

Varietà. Con MaraVenier

18.50 L’EREDITÀ. Quiz20.00 TELEGIORNALE.

7.00 CARTOON FLAKESWEEKEND. Ragazzi

9.15 SPIKE TEAM. Cartoni9.40 INSIDE THE WORLD.

Attualità10.10 RAGAZZI C’È

VOYAGER! Ragazzi10.50 A COME AVVENTURA.

Documenti11.30 MEZZOGIORNO IN

FAMIGLIA. Varietà13.00 TG 2 GIORNO.13.30 TG 2 MOTORI.

Attualità13.45 QUELLI CHE

ASPETTANO.Talk show

15.40 QUELLI CHE ILCALCIO. Varietà.Con Nicola Savino

17.05 TG 2 L.I.S.18.10 90° MINUTO. Rubrica

sportiva. ConFranco Lauro

19.35 SQUADRA SPECIALECOBRA 11. Telefilm.Con Tom Beck,Erdogan Atalay

8.25 FILM ERCOLE SFIDASANSONE.

9.55 NEW YORK NEWYORK. Telefilm

10.45 TELECAMERESALUTE. Attualità

11.10 TGR ESTOVEST.Attualità

11.30 TGR REGIONEUROPA.Attualità

12.00 TG 3.12.25 TGR MEDITERRANEO.

Reportage12.55 PRIMA DELLA

PRIMA. Musica13.25 PASSEPARTOUT.

Attualità14.00 TGR. TGR METEO.14.15 TG 3.14.30 IN 1/2 ORA. Attualità15.00 TG3 L.I.S.15.05 KILIMANGIARO

PRIMA DI TUTTO.Attualità

16.10 KILIMANGIAROCOM’È PICCOLO ILMONDO. Attualità

18.55 METEO 3. - TG 3.

6.50 TG 4 NIGHT NEWS.7.40 SUPER PARTES.

Attualità8.15 VITA DA STREGA.

Serie9.20 LE STORIE DI

VIAGGIO A... Attualità10.00 SANTA MESSA.

Religione10.50 PIANETA MARE.

Attualità11.25 ANTEPRIMA TG 4.11.30 TG 4 - TELEGIORNALE.12.00 PIANETA MARE.

Attualità13.00 I VIAGGI DI LIFE.

Attualità13.55 ANTEPRIMA TG 4.14.00 TG 4 - TELEGIORNALE.14.40 DONNAVVENTURA.

Attualità15.50 FILM LA BATTAGLIA

DEI GIGANTI.(Guerra, Usa, 1965)

18.50 ANTEPRIMA TG 4.18.55 TG 4 - TELEGIORNALE.19.35 IL COMANDANTE

FLORENT. Telefilm

8.45 LE FRONTIERE DELLOSPIRITO. Attualità

9.40 THE CHEF - SCELGOE CREO IN CUCINA -PILLOLE. Reality

10.05 THE CHEF - SCELGOE CREO IN CUCINA.Reality

11.25 TGCOM.11.30 LE STORIE DI

MELAVERDE.Attualità

12.00 MELAVERDE.Attualità. ConEdoardo Raspelli,Ellen Hidding

13.00 TG 5. Nelprogramma:Meteo.it

13.40 L’ARCA DI NOÈ.Attualità

14.00 DOMENICA LIVE.Attualità. ConBarbara D’Urso

18.50 AVANTI UN ALTRO!Quiz. Con PaoloBonolis, LucaLaurenti

9.35 FILM BINGO - SENTICHI ABBAIA.(Avventura, Usa,1991)

11.30 GRAND PRIX -SUPERBIKE : G.P.Spagna - ClasseWsbk Gara 1.Motociclismo

12.55 STUDIO APERTO.14.00 GRAND PRIX -

MOTOMONDIALEGARE: G.P. Australia- Motogp.Motociclismo

15.00 GRAND PRIX -SUPERBIKE : G.P.Spagna - ClasseWsbk Gara 2.Motociclismo

16.20 FUORI GIRI. Rubrica17.00 RED BULL WORLD

SERIES. Sport18.05 MIKE & MOLLY.

Telefilm18.30 STUDIO APERTO.19.00 COSÌ FAN TUTTE 2.

Serie

6.00 TG LA7.6.55 MOVIE FLASH.

Attualità7.00 OMNIBUS -

RASSEGNA STAMPA.Attualità

7.30 TG LA7.7.50 OMNIBUS METEO.

Attualità7.55 OMNIBUS. Attualità9.45 FILM NAVIGATOR.

(Fantascienza,Norvegia/Usa,1986). Regia diRandal Kleiser

11.30 CUORE D’AFRICA.Telefilm

13.30 TG LA7.14.00 TG LA7 CRONACHE.

Attualità14.40 FILM TRAPEZIO.

(Dramm., Gb, 1956)16.30 THE DISTRICT.

Telefilma18.15 COMMISSARIO

CORDIER. Telefilm.Con Pierre Mondy,Bruno Madinier

23.35 SPECIALE TG1.Attualità

0.30 IL CORAGGIO DELLASPERANZA.Religione

0.50 TG 1 NOTTE.

1.55 APPUNTAMENTO ALCINEMA. Attualità

2.00 FILM L’AMOREFATALE. (Thriller,2004). Regia diRoger Michell

23.00 SOSTIENE BOLLANI.Musicale

0.15 TG3.METEO 3.

0.25 TELECAMERESALUTE. Attualità

1.30 MUSIC LINE -SPECIALE. Musicale

2.30 FILM LA CAPANNADELLO ZIO TOM.(Drammatico,Germania, 1965)

2.00 PAPERISSIMASPRINT. Varietà

2.35 FILM DA ZERO ADIECI. (Commedia,Italia, 2002). Regiadi Luciano Ligabue.

24.00 CALIFORNICATION.Telefilm. Con DavidDuchovny

1.10 SPORT MEDIASET.1.35 STUDIO APERTO - LA

GIORNATA.

1.35 TG LA7 SPORT.1.50 MOVIE FLASH.

Attualità1.55 FILM TERRAROSSA.

(Drammatico, Italia,2001)

DATI DI PROGRAMMAZIONEFORNITI DA COMPUTIME

18.00 SHAUN VITA DAPECORA. Cartoni

18.30 LE NUOVEAVVENTURE DELLAPIMPA. Cartoni

18.40 LA PIMPA. Cartoni19.00 CUCCIOLI. Cartoni19.30 BARBAPAPÀ. Cartoni20.00 I CARTONI DELLO

ZECCHINO. Cartoni

16.30 UNA MAMMAIMPERFETTA. Serie

17.00 RAI NEWS - GIORNO.17.05 PECHINO EXPRESS.

Spettacolo19.25 LA DONNA CHE

RITORNA. Miniserie21.15 TALE E QUALE SHOW.

Varietà24.00 L’ISOLA. Serie1.50 RAI NEWS - NOTTE.

class.it

ClassTv

RaiPremium

rai.it

RaiMovie

rai.it

14.45 FILM AMEN.17.00 SOUNDTREK.

Attualità17.25 RAI NEWS - GIORNO.17.30 FILM MR. & MRS.

BRIDGE.19.35 FILM BALLE

SPAZIALI.21.15 FILM MONGOL.23.20 FILM LA VIE EN

ROSE.

Teleraccomandodi Maria Volpe

Film e programmi

PER CAPIRE

Ruggeri-Berrytra i No Tav

Secondo appuntamento delprogramma che racconta igiovani, molto cambiatorispetto alla prima puntata.Oggi esordiscono infattiMarco Berry (foto) e EnricoRuggeri, in veste di quasi-conduttori che lanciano iservizi e realizzanointerviste. Tra i temi distasera: «Vite parallele»,No Tav e poliziotti fronte afronte alla manifestazionedi Roma. Racconto in presadiretta, minuto per minuto .E «I pulcini strappati allacamorra»: un giovane diScampia sfida i bossreclutando nella suasquadra di calcio i ragazzinidestinati alla malavita.

Lucignolo 2.0Italia 1, ore 21.15

PER CONOSCERE

Australia e Brasilecon Licia Colò

È ripartita settimana scorsala domenica di Licia Colò(foto) insieme a DarioVergassola. Come sempre siviaggia e si imparano moltecose. Oggi si vola aMelbourne, in Australia, inMyanmar, in Brasile, inNorvegia alla scoperta delleIsole Lofoten, nellacaratteristica Lucerna e adAcapulco. Continua anche laricerca del «Borgo» più bello:questa volta tocca aMontone,una frazione del comune diMosciano Sant’Angelo(Teramo), per scoprirnebellezze e segreti. Infineun’inchiesta sulle condizionidegli scavi archeologici diPompei (Napoli).

KilimangiaroRai3, ore 15.05

AlbaRohrwacherleggeGiordano

Tratto dal romanzo omonimo diPaolo Giordano. Dagli anni 80 aoggi le vite parallele di Mattia eAlice (Luca Marinelli e AlbaRohrwacher, foto) dall’infanziaalla maturità.La solitudine dei numeri primiIris, ore 21.03

Elisa,FittoeMinàospitidaFazio

Elisa (foto), Raffaele Fitto,Gianni Minà e Vito Mancusosono gli ospiti del programmadi Fabio Fazio. Come semprel’appuntamento cult conLuciana Littizzetto.Che tempo che faRai3, ore 20.10

Nuovesfide innoteperGerryScotti

Nuove sfide tra ragazzini(6-15 anni) nel talent musicalecondotto da Gerry Scotti (foto).«Capitani» delle squadre: MaraMaionchi, Claudio Cecchettoe Flavia Cercato.Io cantoCanale 5, ore 21.30

UnasmemorataperTerenceHill

Tempo di repliche. La fictioncon Terence Hill nei panni diun comandante dellaForestale, oggi alle prese conuna ragazza che sembra averperso la memoria.Un passo dal cielo 2Rai1, ore 21.30

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Corriere della Sera Domenica 20 Ottobre 2013 63

Pay Tv

Filme programmi

JuliaRobertsmoglietradita

Californiana e benestante,Grace (Julia Roberts, foto)scopre che il marito (DennisQuaid) la tradisce. Lo molla,prende la bimba e torna dallamamma.Qualcosa di cui... sparlareCinema Emotion, ore 21.15

Guzman-McCormickunitidalladanza

Miami. Sean organizza flashmobper diventare famoso, Emily (RyanGuzman e Kathryn McCormick,foto), figlia di uno speculatore,sogna di diventare una ballerina.A unirli è l’amore per la danza.Step Up 4 RevolutionSky Cinema 1, ore 21.10

L’amantepazzainguaiaDenzel

Matt (Denzel Washington) vienemesso nei guai dall’amante eaccusato di due omicidi. Losalverà la moglie (Eva Mendes,nella foto con Washington) da cuista per divorziare.Out of TimeSky Cinema Max, ore 21

UnostranocustodeproteggelaforestaTed è alla ricerca del seme di unalbero vero e per questo lascia lacittà, dove tutto è artificiale. Nellasua avventura incontrerà Lorax,tenace difensore della foresta.Lorax - Il guardiano dellaforestaPremium Cinema, ore 21.15

11.00 IL PROFESSIONISTA Una coppia diborsaioli alle prime armi accetta dilavorare con due ladri professionisti.Con J. Coburn. Sky CinemaClassics

12.00 L’ALTRA MADRE Una coppia chenon riesce ad avere figli si rivolge aKate che si offre come madresurrogata. La giovane però si rivelapericolosa... Sky Cinema Max HD

13.15 JACK REACHER - LA PROVADECISIVA Un cecchino spara tra lafolla uccidendo cinque persone. Ilresponsabile sembra essere JamesBarr ma l’uomo si professainnocente... Sky Cinema 1 HD

14.15 ATTILA A. Quinn veste i panni diAttila, mentre S. Loren è Honorianella pellicola storica, diretta nel1954 da P. Francisci.Sky Cinema Classics

15.05 DISTRICT 9 District 9 è dove gliesseri umani hanno confinato glialieni in seguito alla loro invasione.Dopo anni, gli umani hanno bisognodi loro. Sky Cinema Max HD

17.00 AGENTE 007 - BERSAGLIOMOBILE Ultimo 007 dell’era R.Moore. La canzone “A view to a kill”è dei Duran Duran. C. Walken è uncattivo inusuale; con G. Jones.Sky Cinema 007 HD

18.40 FLIGHT La parabola del comandanteWhitaker che, dopo un atterraggio

d’emergenza e il salvataggio deipasseggeri, viene indagato.Sky Cinema 1 HD

19.10 TUTTA COLPA DEL PARADISOUscito dal carcere e abbandonato datutti, Romeo si mette sulle traccedella famiglia che ha adottato suofiglio. Sky Cinema Classics

19.15 AGENTE 007 - LICENZA DIUCCIDERE James Bond (S. Connery)deve fermare il dottor No. Storicascena con U. Andress in bikini. Primofilm ispirato ai romanzi di IanFleming. Sky Cinema 007 HD

19.20 MONSIEUR LAZHAR Bachir,immigrato algerino di 55 anni, sioffre come supplente in una scuola.Viene assunto ma nessuno sospettache rischia l’espulsione.Sky Cinema Cult

19.25 RIBELLE - THE BRAVE Merida,impetuosa figlia di re Fergus, decisaa costruire il suo futuro si ribella allatradizione secolare della sua terra...Sky Cinema Family

21.00 LA MOGLIE PIÙ BELLA Ispirato alcaso Viola, che scandalizzò la Sicilianel secondo dopo guerra. La figlia diun contadino viene rapita da un bosslocale. Sky Cinema ClassicsIL CAMMINO PER SANTIAGO Tom,medico americano, giunge in Franciaper recuperare le ceneri del figlio,

Cinema Sport

14.15 AMERICAN DAD Fox HD15.20 LIFE BITES Disney Channel16.25 LAW & ORDER: CRIMINAL INTENT

Fox Crime HD17.20 AMERICAN DAD Fox HD18.40 THE BIG BANG THEORY Fox HD19.35 NEW GIRL Fox HD20.05 I SIMPSON Fox HD21.00 AVVOCATI A NEW YORK Fox

Crime HDI SIMPSON Fox HDDEVIOUS MAIDS - PANNISPORCHI A BEVERLY HILLSFox Life

21.55 BOB’S BURGERS Fox HD22.00 LIFE BITES Disney Channel22.20 I GRIFFIN Fox HD22.25 THE SLEEPOVER CLUB Disney

Channel

14.00 SUPERMARKET SUPERSTAR LEI15.05 X FACTOR 2013 - HOME VISIT

Sky Uno15.40 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA

CONTRO SUOCERA LEI17.05 HELL’S KITCHEN Sky Uno19.25 STATO DI CRISI Sky Cinema Max

HD20.05 CUCINE DA INCUBO Fox Life20.40 TWITCHES - GEMELLE

STREGHELLE Disney Channel21.00 IL FACHIRO DI BILBAO Sky

Cinema FamilyIL CORAGGIO DI UNA FIGLIA SkyCinema Passion HD

21.10 MASTERCHEF USA Sky Uno22.00 I ROBINSON K2

ARTISTE PER CASA LEI22.30 PRANK PATROL Rai Gulp

18.40 MAX STEEL Cartoon NetworkTEENAGE MUTANT NINJATURTLES Nickelodeon

19.00 VIKY TV DeAkids19.05 DREAMWORKS DRAGONS: I

CAVALIERI DI BERK CartoonNetworkPHINEAS E FERB K2

19.10 TEENAGE MUTANT NINJATURTLES Nickelodeon

19.30 PHINEAS E FERB K219.35 TEENAGE MUTANT NINJA

TURTLES Nickelodeon19.50 ADVENTURE TIME Cartoon

Network20.05 SPONGEBOB Nickelodeon20.15 LO STRAORDINARIO MONDO DI

GUMBALL Cartoon Network20.30 PREHISTORIC PARK DeAkids

14.25 CHI OFFRE DI PIÙ? DiscoveryChannel HD

15.00 BIGFOOT - LA VERA STORIAHistory Channel

16.00 DISCOVERING WATERSPORTS ONTERCEIRA Yacht & Sail

17.00 COSA TI DICE IL CERVELLO?National Geographic

18.10 AFFARI A QUATTRO RUOTEDiscovery Channel HD

19.05 RIVER MONSTERS DiscoveryChannel HD

20.00 CHI OFFRE DI PIÙ? DiscoveryChannel HD

21.00 MARCHIO DI FABBRICA DiscoveryChannel HD

22.00 UOMO VS SCIMMIA NationalGeographic

23.45 OSSESSIONI LEI

Serie Tv Intrattenimento Ragazzi Documentari

morto mentre percorreva il camminodi Santiago. Sky Cinema CultOUT OF TIME Matt Lee Whitlock,comandante della polizia di unacittadina della Florida, ha il volto diD. Washington. Con E. Mendes.Sky Cinema Max HD

21.10 007 - LA MORTE PUÒ ATTENDEREJames Bond (P. Brosnan) è a capo diun’operazione segreta nella Coreadel Nord, ma nulla va comepreventivato. Con H. Berry.Sky Cinema 007 HDSTEP UP 4 REVOLUTION Sean siinnamora di Emily, ballerina e figliadell’uomo intenzionato a radere alsuolo il quartiere in cui si allenano iragazzi. Sky Cinema 1 HD

22.35 IL PESCATORE DI SOGNI AlfredJones, scienziato presso il ministerodella Pesca britannico, vienerichiamato da uno sceicco per unostravagante progetto.Sky Cinema Passion HD

22.50 TAKERS Una banda di rapinatori haappena elaborato il colpo perfetto.Sulle loro tracce, un detective che nonmolla (M. Dillon). Sky Cinema 1 HD

23.10 STAND BY ME - RICORDO DIUN’ESTATE Informato della morte diun amico, uno scrittore ricorda unepisodio dei suoi anni tra infanzia eadolescenza. Con R. Phoenix e K.Sutherland. Sky Cinema Cult

13.30 MOTOCICLISMO: GP DI SPAGNAMondiale Supersport. DirettaEurosport HD

13.55 AUTOMOBILISMO:HOCKENHEIMRING CampionatoDTM. Diretta Sky Sport 2 HD

14.30 SOLLEVAMENTO PESI: 48 KGDONNE Campionato del Mondo.Diretta Eurosport HD

14.55 CALCIO: VERONA - PARMA SerieA. Diretta Sky Sport 1 HD

15.30 MOTOCICLISMO: GP DI SPAGNAMondiale Superbike. DirettaEurosport HD

15.55 RUGBY: CLERMONT AUVERGNE -HARLEQUINS Heineken Cup. DirettaSky Sport 2 HD

17.45 CALCIO: ITALIA - NUOVA ZELANDAMondiali U17. Diretta Eurosport HD

18.00 CALCIO: BIELLA - TORINO LnpGold. Diretta Sport Italia

19.00 CALCIO: TERZO TEMPO, IN ONDACON NOI Diretta Sky Sport 1 HD

20.45 CALCIO: TORINO - INTER Serie A.Diretta Sky Sport 1 HD

21.00 PATTINAGGIO DI FIGURA: SKATEAMERICA - PROGRAMMA LIBEROCOPPIE ISU Grand Prix Series.Diretta Eurosport HDPALLAVOLO: FINALE Mondiale perclub FIVB. Diretta Sport Italia

21.45 PATTINAGGIO DI FIGURA: SKATEAMERICA - PROGRAMMA LIBERODANZA ISU Grand Prix Series.Differita Eurosport HD

Sky

12.10 PROJECT GREENLIGHT 1.Documentario Studio Universal

12.13 THE GIRL. Film Tv PremiumCinema

12.45 IL MARATONETA. Film StudioUniversal

12.57 DESPERATE HOUSEWIVES. TelefilmMYA

13.44 POLVERE DI STELLE. RubricaPremium Cinema

13.49 DESPERATE HOUSEWIVES. TelefilmMYA

13.51 BACIAMI PICCINA. Film PremiumCinema

14.32 ROYAL PAINS. Telefilm JOI14.55 RITORNO A COLD MOUNTAIN. Film

Studio Universal15.22 ROYAL PAINS. Telefilm JOI15.33 GLADIATORI DI ROMA. Film

Premium Cinema

15.41 NIP’N TUCK. Telefilm MYA16.09 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.

Telefilm JOI16.59 GOSSIP GIRL. Telefilm MYA17.01 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.

Telefilm JOI17.07 40 ANNI VERGINE. Film Premium

Cinema17.30 SERENDIPITY - QUANDO L’AMORE

È MAGIA. Film Studio Universal

17.49 GOSSIP GIRL. Telefilm MYA18.41 GOSSIP GIRL. Telefilm MYA19.05 CHI HA PAURA DELLE STREGHE?.

Film Studio Universal19.09 THE MIDDLE. Telefilm JOI19.21 AGENTE SMART - CASINO

TOTALE. Film Premium Cinema19.32 GOSSIP GIRL. Telefilm MYA19.35 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.

Telefilm JOI

20.23 GOSSIP GIRL. Telefilm MYA20.25 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.

Telefilm JOI20.45 CHI TI CREDI DI ESSERE?.

Documentario Studio Universal21.15 LORAX - IL GUARDIANO DELLA

FORESTA. Film Premium Cinema21.15 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA.

Telefilm MYA21.15 THE HOURS. Film Studio Universal

22.07 ER-MEDICI IN PRIMA LINEA.Telefilm MYA

22.53 CONTRABAND. Film PremiumCinema

22.54 QUELLI DI JOI. Show JOI22.57 PARENTHOOD. Telefilm MYA23.15 MISSIONE 3-D: GAME OVER. Film

Studio Universal23.41 PARENTHOOD. Telefilm MYA0.21 MYA MAG. Rubrica MYA

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La televisionein numeri

L’arte (sconosciuta)di fare un palinsesto

Il palinsesto è un’arte e a farlo dovrebbero essere arti-sti della tv. A volte, invece, si ha la sensazione che inItalia prevalga il pressapochismo o il semplicismodelle buone intenzioni. La settimana appena tra-scorsa ci regala diversi esempi di programmazione

più o meno scellerata. Giovedì è un caso da manuale e pur-troppo «The Newsroom», l’ottima serie creata da AaronSorkin, finisce in fondo alla classifica settimanale, flopche trascina Rai3 sotto il 3% di share, battuta addirittura

dagli Home Visit di «X-Factor» su Sky Uno (canalea pagamento).

Nonostante gli annunci,la forte promozione, l’im-pegno in prima personadel direttore Andrea Via-nello, il pubblico di Rai3ha preferito chi Santorochi la prof. Pivetti. Che oc-casione persa! Il successivo«Gazebo», anticipato diun’ora, si è schiantato sul-l’1,9%, perdendo più di 5punti. Doveva forse esserechiaro che la serata non eraquella giusta (con Santoroe lo «scandalo Bonev» e«X-Factor», in diretta con-correnza sul pubblico piùqualificato) e, soprattutto,che il più raffinato dei pro-dotti pay americani fa a pu-gni con la prima serata ge-neralista italiana (altro di-scorso, la seconda serata).

Il giorno prima, l’esor-dio del «Testimone» di Pifveniva massacrato dagli in-serti pubblicitari e mala-mente tagliato sul finale(pare per problemi tecnicidi Mtv). «Pechino Ex-press» viene sospeso peruna settimana ma raddop-pia quella successiva, sco-

prendo per puro caso che il mercoledì sarebbe più vistoche il lunedì (+1,3% di share). Canale 5, infine, spiazza ilsuo pubblico con improvvisi (e, spesso, inspiegabili) cam-biamenti. Sbaglia chi pensa che il palinsesto deve educarei suoi spettatori; al contrario, bisognerebbe meglio educa-re chi i palinsesti — vera arte della tv — li crea. (a.g.)

In collaborazione conMassimo Scaglioni,elaborazione Geca Italia su dati Auditel

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Top & Flop

Italia – Armenia (I tempo):8.073.000 spettatori,28,36% di share, Rai1,martedì 15 ottobre, ore20.46. Minuto picco primetime: 8.965.000 spettatori,verso lo scadere del tempoper Prandelli & C. (ore 21.15)

«The Newsroom»:634.000 spettatori, 2,73%di share, Rai3, giovedì 17ottobre, ore 21.14. Minutopicco negativo: 612.000spettatori, in onda la seriesul giornalismo Usa conJeff Daniels (ore 21.37)

Prandelli verso la fineItalia – Armenia

Daniels fa il giornalistaThe Newsroom

In pprima tv LLA7 la nuuova staggioneIn pprima tv LLA7 la nuuova staggionedi Grrey’s Anattomy.di Grrey’s Anattomy.

Stasera alle 21.00, la nona stagione.

www.la7.it

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64 Domenica 20 Ottobre 2013 Corriere della Sera