Corriere Dello Sport 06/02/2013

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Corriere Dello Sport 06/02/2013

Transcript of Corriere Dello Sport 06/02/2013

Il ct da ora potràscegliere: medianaa 4 o attacco a 3con i due esternipronti a tornare

LA CHIAVE TATTICACon Pirlo-Montolivo-De Rossi qualità al servizio del tridente

di Alberto Polverosi

FIRENZE - Da quattro siamo scesi a tre. Tre centrocampisti per reggere, sostenere, spingere e ispirare treattaccanti, due dei quali (El Shaarawy e Candreva), a loro volta, dovranno arretrare per dare sostegno al triocentrale quando la palla è agli avversari. I primi due anni di Prandelli sono stati caratterizzati dalla qualità delpalleggio, dal possesso palla, dalle caratteristiche dei suoi quattro centrocampisti: Pirlo, De Rossi, Marchisio eMontolivo o Thiago Motta, con variazioni sul tema come Aquilani. C’erano, sulla Nazionale, evidenti riflessispagnoli, ma sia come reparto che come individualità solo la Spagna aveva di meglio, visto che Xavi e Iniesta

restano, nei loro ruoli, i migliori al mondo. Spuntato El Shaarawy, il ct ha modificato la rottae nell’ultima amichevole con la Francia ha spostato il gioco d’attacco sulle ali, col milanistae Candreva, un esterno adattato, ma adattato bene. Adesso che l’italo-egiziano ha trovatoBalotelli come compagno di club, il quadro è completo, o quasi completo.

CENTRO-QUALITA’ - Al ct resta però da capire quale strada sia più interessante, piùredditizia per la Nazionale. Ha 15 mesi di tempo per stabilire, fermo restando la difesa a quattro, dove mettere ilmassimo della qualità: a centrocampo con quattro interpreti, o in attacco con tre. L’Italia ha centrocampisti divalore assoluto. Nella classifica ideale dei migliori registi europei Pirlo arriva dopo Xavi (e quando lo juventino èal massimo, lo accosta), Montolivo sta giocando da inizio stagione su un livello eccellente, De Rossi (che havissuto l’anno, il mezzo anno, nero con Zeman) ha segnato più in Nazionale che nella Roma, a conferma diquanto sia forte il suo senso di appartenenza azzurra. Giocheranno loro tre ad Amsterdam. Ma se ricordiamo chista fuori, per infortunio o per altre ragioni, viene da pensare davvero che questa squadra possa far leva su unodei migliori reparti centrali d’Europa. Restano fuori: Thiago Motta, giocatore che per Prandelli (e per Ancelotti) èfondamentale per spessore tattico; Marchisio, il miglior cannoniere fra tutti i centrocampisti italiani della Serie A;Aquilani che nella Fiorentina ha toccato punte notevoli ma senza la continuità necessaria; Verratti, per il quale ilct ha gridato allo scandalo quando i club italiani lo hanno lasciato andare a Parigi. Volendo, anche Candreva puòrientrare nel gruppo dei centrocampisti, se viene spostato dall’esterno all’interno.

LE ALTERNATIVE - A questo gruppo si possono aggiungere Nocerino (se torna quello di un anno fa è unaricchezza per la Nazionale) e Giaccherini, ma anche Mauri (una volta uscito dalla vicenda delle scommesse potràtornare in azzurro, considerato peraltro il suo rendimento?) e il suo compagno Ledesma, che sta giocando uncampionato di alto livello, ma che non convince Prandelli per come interpreta il ruolo del regista: l’ha provato unavolta, nell’amichevole in Austria con la Romania, e l’ha bocciato.

IL DUBBIO-MARCHISIO - Se Pirlo, De Rossi, Montolivo e Thiago Motta possono giocare sia nel centrocampo atre che in quello a quattro senza alterare in modo sostanziale le proprie qualità, è diverso il caso di Marchisioproprio per le sue caratteristiche. Lo juventino dà il meglio quando attacca, quando si inserisce da dietro senzapalla: se davanti ha due punte (come nella Juve e come nella Nazionale del rombo), allora è il vero Marchisio, sene ha tre e lui deve stare più coperto, allora perde molto, come del resto si è visto anche a Parma contro laFrancia.

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E Mancio li esalta:«Oro per Allegri ePrandelli. Mario, sevuole, vale Messi oCristiano Ronaldo»

Mario e Stephan compongono un tandem mai visto né al Milan né in azzurro:erano simili ma non uguali Vialli-Mancini nell’88 e Del Piero-Inzaghi nel 2000MEZZO SECOLO DI COPPIE D’ATTACCO IN NAZIONALE

Dall'inviato Andrea Santoni

AMSTERDAM - Mai così giovani, mai così "moderni", mai così "nuovi italiani", mai tanto promettenti, mai cosìmilanisti, per altro. E in questo caso l'appartenenza allo stesso club definisce la questione in oggetto: in quasimezzo secolo di Nazionale, due come Balotelli e El Shaarawy non ci sono mai stati. Certo, gemelli del gol ilnostro calcio ne ha avuti, intendendo con ciò attaccanti che hanno fatto soprattutto la fortuna di una squadra. Ildiscorso si riduce moltissimo se alla maglia di origine si aggiunge quella azzurra. In questo caso per esempio il

duo proverbialmente associato alla definizione data, Pulici-Graziani, idolatrato dai torinisti,deve essere depennato, non avendo lasciato traccia una volta sfilato il granata. Oppurese prendiamo Baggio-Schillaci, animatori superbi delle notti magiche di Italia '90, bisognaprendere atto che il primo si presentò a quel mondiale da fresco ex viola (dopo i tumultifiorentini), non ancora compagno del piccolo fenomeno bianconero. Scorrendo i cinque decenni che abbiamo alle spalle si vedrà così che in Nazionale si sonofatti valere giusto un paio di coppie storiche: diciamo Vialli-Mancini, esplosi nella Samp e

protagonisti all'Europeo tedesco dell'88 e Del Piero-Inzaghi, juventini in prima fila nell'Italia arrivata a un passodal titolo europeo nel 2000. In un certo senso potremmo aggiungere Casiraghi-Signori, bomber della Lazio,chiamati da Sacchi al mondiale americano del '94, dove Beppe gol finì col litigare col ct che gli preferiva Massaroin avanti, costringendolo a giocare esterno sinistro di centrocampo, con compiti alla... El Shaarawy.

LA MEGLIO GIOVENTU' - Naturalmente questo nostro "gioco" comparato deve tener conto di una premessa.Supermario e il Faraone hanno un grande futuro davanti le spalle e tante promesse da mantenere. Ma il Milan ela Nazionale hanno in potenza una coppia fenomenale. Come dicevamo, nessuno fin qui ha avuto la possibilità digiocare titolare un grande torneo internazionale alla loro età. Vialli e Mancini, entrambi "secondo '64",affrontarono il torneo continentale tedesco a 23 anni, dopo essere stati cresciuti da Vicini nella under 21. Balotellie El Shaarawy sono candidati a presentarsi al mondiale brasiliano rispettivamente a 23 e 21 anni.

APPLAUSI - C'è ovviamente un risvolto intrigante in questa storia. L'intreccio tra un gemello di ieri e uno di oggi.Roberto Mancini si è appena "separato" da Balotelli, dopo averlo voluto con sé a Manchester. E ora, preso attodella loro storia comune che si è chiusa, resta tifoso di Mario, soprattutto in azzurro: «Sono contento che siapartito tanto bene con il Milan. Penso davvero che essere di nuovo a Milano, vicino alla famiglia e a chi glivuole bene, lo possa aiutare a diventare il grande campione che ha dentro. Io lo pensavo prima e continuo apensarlo adesso, nonostante le nostre strade si siano divise: Balotelli in potenza vale Messi e CristianoRonaldo. Lei mi chiede se eravamo più forti io e Vialli o Balotelli-El Shaarawy? Giocatori diversi, epochediverse. Con Gianluca le nostre soddisfazioni ce le siamo prese, anche in Nazionale. Credo che il Milan abbiauna coppia di grandissime prospettive. E lo stesso discorso vale per Prandelli. Che lo ha ripetuto anche inquesti giorni e io concordo con lui: tutto dipende da loro, tutto dipende da Mario» .

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EFFETTO CAMPIONATO SULLA NAZIONALE PIU’ MILAN CHE JUVEdiAlberto Polverosi

Stavolta l’influsso del momento attuale del campionato sulla Nazionale è molto forte. Il campionatodice che da oltre due mesi nessuna squadra ha fatto i punti del Milan e nell’Italia che stasera giocheràin Olanda ci saranno quattro milanisti dal primo minuto: Abate, Montolivo, Balotelli ed El Shaarawy. Neisuoi due anni e mezzo da ct, solo una volta Prandelli aveva schierato più milanisti che juventini, erasuccesso lo scorso agosto, nell’amichevole persa con l’Inghilterra, ma allora c’era una ragione tecnico-logistica: gli juventini erano di rientro da Pechino, dove avevano vinto la Supercoppa Italia, e il ctdecise di escluderli dalla convocazione insieme ai napoletani. Oggi invece, complici le assenze diChiellini e Giovinco per infortunio e di Bonucci per squalifica etica, e il recente arrivo di Balotelli aMilanello, il Milan sorpassa la Juve e stabilisce una curiosa e interessante novità per la storia dellaNazionale: il primo piccolo blocco (una coppia) d’attacco.L’attenzione sarà spostata tutta su quei due, Balotelli-El Shaarawy, ma dopo aver giocato l’ultimapartita il 14 novembre scorso, tre mesi fa, bisogna capire a che punto è arrivata (e potrà arrivare)questa squadra nel passaggio di modulo e di impostazione. Prima era il rombo, col centrocamporotante, il possesso palla e l’effetto spagnolo da assorbire, adesso è 4-3-3, col gioco sulle fasce,l’intensità e una via forse di minor qualità, ma di maggior efficacia. Bisogna capire se il centrocampo atre tiene bene lo stesso, se Candreva ed El Shaarawy danno equilibrio (a Parma contro la Francia cisono riusciti) e se in difesa possiamo rinunciare a giocatori d’esperienza e solidità come Chiellini eBonucci.Di fronte avremo un’Olanda piena di ragazzini e con un’età media perfino più bassa di quella degliazzurri, almeno all’inizio. Per questo Prandelli avrà la possibilità, nella ripresa, per altre interessantiverifiche, tipo quella di Verratti: può stare accanto a Pirlo o deve aspettare che Pirlo dica addio allaNazionale? O quella di Florenzi: può diventare il nuovo De Rossi o anche lui deve aspettareserenamente il suo turno? In avvicinamento alla Confederations Cup, dopo l’Olanda ci sarà un’altragara col Brasile, a metà marzo. Chiamiamole pure amichevoli, ma sembrano piuttosto partite vere.

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«Con Balo sto benespero di giocarciinsieme. Siamodiversi, rapido iomolto tecnico lui»

«Abbiamo 20 e 22anni, un fattoreimportante perchéin Italia si deveinvestire suigiovani»

L’INTERVISTA«Io e Mario, che coppia!»El Shaarawy: Nel Milan non conta chi segna. In Nazionale il sogno è lo stesso, ilMondiale

FIRENZE - Se Mario Barwuah (ora Balotelli) e Stephan El Shaarawy avessero mantenuto le origini, se i genitorifossero rimasti nei loro Paesi, probabilmente si sarebbero incontrati in qualche Coppa d’Africa. Invece il camminodelle loro famiglie li ha portati in Italia e l’Italia li ha consegnati a Cesare Prandelli (oltre che a MassimilianoAllegri) perché mettessero indosso la maglia della Nazionale. Il ct li chiama “nuovi italiani”: italiani lo sono da

sempre e nuovi lo sono da adesso. Una nuova coppia italoghanesegiziana. Bellissima. Efortissima. Non ce n’è in Europa una più giovane, una che garantisca maggior e migliorprospettiva. Di fronte a questi due, l’infelice battuta di Paolo Berlusconi sul “negretto” («non l’ho letta» , chiarisce l’egizianino) non fa nemmeno arrossire, trattandosi di purasciocchezza. «I giocatori che hanno cognomi stranieri e che si integrano nel nostro calciopossono aprire una via importante e in più c’è l’aspetto dell’età, io ho 20 anni, Mario 22.E’ molto importante per il calcio italiano e per questo ci invidiano anche gli altri

campionati. L’Italia è un Paese che deve investire sui giovani perché ce ne sono di fortissimi sia in B che in A». Il pensiero di El Shaarawy, un ragazzo di vent’anni, racchiude bene il senso del discorso.

BALOSHAARAWY - L’intesa è già solida, almeno a sentir parlare il più giovane dei due, il faraoncino. Presto sileggerà tutto insieme, BaloShaarawy. Anche qui Stephan fa capire che saranno una cosa sola. «Nel Milanimportante è vincere, che faccia gol lui o io è lo stesso. In Nazionale abbiamo un sogno in comune: ilMondiale. Ora sto bene con Balo e spero di giocare insieme a lui. E’ venuto al Milan per aiutarci, ha grandiqualità e ci ha dato un bell’aiuto già al suo esordio. Siamo due attaccanti diversi, lui molto tecnico, io moltorapido» . Farà di tutto perchè il futuro appartenga a loro (il nome Pazzini non viene mai citato) e se, per assistere

Balo, non tirerà in porta e non segnerà più come prima, pazienza. Ma di questo il faraonenon è convinto. «Accadrà il contrario, arriverò più spesso al tiro perché Mario safraseggiare e ti mette davanti al portiere. Peraltro c’è stata una buona intesa pure conNiang. E poi, anche prima del suo arrivo mi sacrificavo tanto per la squadra. Mi stannoarrivando un sacco di complimenti, spero davvero di diventare un giocatore importante alfianco di Mario» .

TUTTOMILAN - Ad Amsterdam ci saranno più milanisti di juventini. «E’ merito del Milan, stiamo facendo unottimo lavoro, adesso abbiamo ritrovato l’equilibrio che ci mancava e l’arrivo di Balo ci ha portato più qualità» .Quanto allo scambio dei ruoli, a El Shaarawy va bene stare lì dov’è, nel Milan e nella Nazionale. «Partire largo asinistra è la mia posizione ideale. Anche Allegri alla fine ha dovuto cambiare modulo per esaltare le miecaratteristiche: l’anno scorso giocavamo col 4-3-1-2, adesso col 4-3-3. Volendo, gioco anche nel 4-4-2, o comeesterno sinistro o dietro la punta» . A vent’anni si può essere già dei fenomeni come tecnica, ma El Shaarawy èmolto oltre la sua età sul piano tattico. Gliel’ha riconosciuto lo stesso Prandelli. «Sono parole che mi rendonoorgoglioso anche perché sono le stesse parole di Allegri».

CASSANO E RIGORE - Risposta alle polemiche del barese, che in Nazionale gli ha ceduto il posto, suomalgrado: «Fasulli nel Milan? Io mi ci trovo benissimo e spero di restarci a lungo» . Ma sulle polemiche delrigore con l’Udinese la replica è più vaga: «Quando mi sono buttato avanti la palla, Heurtaux ha preso tutto,prima la palla e poi la gamba e io sono franato sopra. L’arbitro ha deciso per il rigore e non si può tornareindietro». El Shaarawy guarda solo avanti. a.pol.

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«Con la Francialanciammo Balo eEl Shaarawy Ioprogrammo inquesto senso»

«Icardi in azzurro?L’Italia non deveessere soltanto unachance. BravoThiago Motta...»

Cesare Prandelli in alto primatiene a rapporto la squadra inmezzo al campo, poi si coccolai due gioielli d’attacco, MarioBalotelli e Stephan ElShaarawy (Getty Images eAnsa)

Prandelli: Vincere? Sì, giocando bene«Importante proporre gioco anche se non viene il risultato. Mi piace il 4-3-3 E inun attimo può diventare 4-2-3-1»

Dall'inviato Andrea Santoni

AMSTERDAM - Lui, le amichevoli le fa sul serio, nel senso che sul pianoteorico le carica sempre di contenuti importanti. E così alla fine, anche se ilrisultato non gli sorride, questione sempre delicata alle nostre latitudini latine,magari riesce a fare virtù di "necessità" negative. Cesare Prandelli, il suo terzoanno solare da ct vorrebbe iniziarlo coniugando finalmente due facce della

stessa medaglia: prestazione convincente e risultato,anche se in palio non ci sono tre punti. E' un fatto chenelle ultime cinque partite fuori da qualificazionieuromondiali (dove il discorso per fortuna cambia dinetto) la sua Italia ha collezionato altrettante sconfitte, undato che complica sempre i ragionamenti di critica etifosi. Ma il ct in questo senso tiene duro: «Vincere è

importante ma quello che conta per me è proporre gioco per 90'. E anche inquelle circostanze ci siamo quasi sempre riusciti» . Si iniziò a Roma control'Uruguay (novembre 2011), gara che il tecnico ha sempre portato a esempio dibuon calcio applicato a un ko, siamo arrivati al tonfo di Parma. «E anche quiribadisco il concetto. Contro la Francia, una buona squadra, abbiamo lanciatoBalotelli-El Shaarawy, abbiamo provato Candreva a destra, fatto esordireFlorenzi. Non avendo stage, bisogna lavorare sfruttando certe occasioni, pernon farsi trovare impreparati quando conta. A giugno avremo laConfederations Cup e prima due appuntamenti di qualificazione mondiale. Ioprogrammo in questo senso» .

PROGRAMMA - E in questo senso appunto l'Italia seguirà lo stesso calendariopre europeo. Dopo la finale di coppa Italia, breve periodo di riposo, poi raduno

a Coverciano, un'amichevole a inizio giugno, partita premondiale a Praga, poi trasferimento in Brasile per laConfederations, con prima settimana a Rio, conamichevole in preparazione alla Confederations, chel'Italia poi giocherà con ritiro itinerante. Da oggi ad allorapoi Prandelli lavorerà alla sua nuova Nazionale,ridisegnata secondo il 4-3-3. Le ragioni della scelta, al di

là di puntare su El Shaarawy-Balotelli (con Insigne e Osvaldo alternative), il ctle spiega semplicemente: «Bisogna cambiare per non diventare prevedibili.Eppoi l'idea di trovare l'ampiezza in attacco mi piace. Dovremo adesso cercaregiocatori che ci permettano questo modulo anche a destra, oltre a Candreva e Diamanti. Questo schema poicon un semplice cambio di pedina può trasformarsi in 4-2-3-1, dandoci un'ulteriore alternativa» .

NUOVI ITALIANI - A proposito di alternative, si è parlato molto della possibilità di aggregare in azzurro Icardicome ulteriore nuovo italiano. Prandelli ha detto la sua con nettezza: «Sul tema mi piace che ci sia piùtrasparenza e sincerità. Vestire l'azzurro non deve essere solo un'opportunità di carriera ma un sentimento diappartenenza. Non bisogna aspettare tra le due convocazioni quale arriva prima: io a questo ci tengo.Lasciando da parte Icardi, il modello è quello di Thiago Motta. Lui è stato fantastico, mandava messaggi (io misento italiano), senza finire sui giornali. Arrivato in Nazionale, ci ha fatto fare il salto di qualità» .

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GLI OLANDESIHuntelaar ko Van Gaal richiama Robben

Dall'inviatoAMSTERDAM - Aloysius Paulus Maria. Un nome da papa, un papa del calcio, perché questo è Van Gaal, classe'51, maestro olandese d'Europa, che con l'Ayax nel '95 ha vinto qualsiasi cosa in casa e nel mondo, che si è toltoqualche soddisfazione a Barcellona fino ai trionfi con il Bayern. Ecco, la più grande amarezza di Prandelli, allaguida di un club, gliel'ha regalata proprio Van Gaal, il 17 febbraio 2010, quando a Monaco di Baviera, andatadegli ottavi di finale di Champions, la Fiorentina venne sconfitta per 2-1 con un gol di Klose in fuorigiocopazzesco. Quella coppa alla fine l'avrebbe vinta proprio il tecnico olandese, suo ultimo trionfo, prima della nuovaavventura.Van Gaal è tornato alla guida dell'Olanda (già allenata tra il 2000 e il 2002) dopo il disastroso Europeo di Bertvan Marvijk, stritolato dal girone di ferro con Danimarca, Germania e Portogallo, tutte vittoriose contro gli orange.Dopo un traumatico esordio a ferragosto contro il Belgio (ko per 4-2), gli olandesi hanno infilato 4 vittorie nellequalificazioni al mondiale, girone D (unica formazione europea a punteggio pieno insieme alla Russia) , 13 golfatti e 2 soli subiti, serie positiva che si completa con lo 0-0 del 14 novembre scorso contro la Germania sempread Amsterdam.Oggi Van Gaal si presenterà senza numerosi senatori (Stekelenburg, Van der Vaart, Sneijder, Afellay,Emanuelson, Elia, De Jong più Huntelaar che si è fatto male ieri in allenamento, al suo posto Robben), con unasquadra molto giovane (Martins '92, Blind '90, Clasie '91, Strootman '90, Maher '93, John '92) affidata al solitoVan Persie.a.sa.

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Sono 17 i precedenti tra lenazionali maggiori di Olanda eItalia, ben dodici dei quali inamichevole: 7 vittorie per gliazzurri, tre per l’Olanda, sette ipareggi. L’ultima volta,nell’amichevole di Pescara del14 novembre 2009, finì 0-0.

17 precedenti Azzurri avanti per 7 vittorie a 3

L’Italia non batte l’Olanda daltest di Amsterdam del 12novembre 2005. Quella gara finì3-1 grazie ai gol di Gilardino,Camoranesi e Toni. Di quellasquadra, guidata in panchinada Marcello Lippi, solo tre atletifigurano tra i convocati di oggi:Pirlo, De Rossi e Gilardino.

Tre i superstiti dell’ultimo blitz ad Amsterdam

Gianluigi Buffon giocheràquesta sera la sua gara numero124 in Nazionale, a -2 dalsecondo posto di PaoloMaldini. In testa c’è FabioCannavaro a quota 136.Novantacinquesima presenzaazzurra invece per AndreaPirlo, che stacca Facchetti alsesto posto assoluto

Buffon sale a quota 124 -2 da Maldini

«Obiettivo Europeoe poi... il Mondiale»Bocciato PerinMangia: «Nonvoglio dualismi inporta»

UNDER 21, NON È UN’AMICHEVOLE Insigne e Borini in coro: «Contro la Germania non èmai una gara normale»

Dall’inviato Rinaldo Boccardelli

ANDRIA - «E’ sempre Italia-Germania, non potra mai essere un’amichevole». Lo dice Lorenzo Insigne, il piùpiccolo di tutti, che dall’alto della sua tecnica può guardare però dall’alto in basso anche i temibili teutonici. Losottoscrive Devis Mangia che, tra le mille cose che dice (gli piace parlare di calcio quanto allenare) ha dettoanche un « non dico» alla domanda su cosa potesse dire dell’ennesimo esonero firmato Zamparini, lui che faparte di quella lunga lista rosanero.

TEST IMPEGNATIVO - Dopo la sconfitta di Siena con i Campioni in carica della Spagna, ecco un altro banco diprova per misurare le nostre ambizioni alle finali europee di giugno in Israele. Per fortuna sia la Spagna, che ci

ha dato un bel saggio del suo peso specifico, che la Germania, faranno parte del gruppoB e dunque potremmo ritrovarcela, eventualmente, solo in semifinale o finale. Dunqueun’amichevole di studio dove sia Mangia che Rainer Adrion, il tecnico tedesco, arrivanocon qualche defezione importante e qualche penultimo esperimento da fare in certe zonedel campo. Prendiamo la nostra squadra, ad esempio. Mangia sembra aver fatto unascelta definitiva circa il portiere. «Non voglio dualismi, si rischia grosso». Questo pergiustificare la bocciatura di Perin, ritenuto ancora troppo acerbo. Dunque fiducia a Bardi,eroe di Turchia in fase di qualificazione anche se in porta non siamo proprio ai massimi

livelli.

DIFENSORI CERCANSI - Sembrano diventati merce rara, soprattutto gli esterni difensivi. Santon è tornato(giustamente) nel giro della nazionale maggiore, De Sciglio è infortunato e sulle fasce Mangia ripropone Donati elancia Biraghi. In mezzo l’esperimento Bianchetti in coppia con il navigato Caldirola. A pesarlo bene, il settoredifensivo è proprio il reparto che più sembra dare preoccupazioni in vista delle finali in Israele. I panzer tedeschitesteranno la resa del quartetto davanti a Bardi. Contro gli spagnoli abbiamo sofferto e non poco soprattutto negliuno-due e sulla rapidità. A centrocampo invece, c’è il dubbio Marrone, colpito da un fastidioso virus influenzale, che gli dovrebbe impediredi scendere in campo: al suo posto è pronto Crimi. E’ in attacco invece, che la nostra Under 21 come tutte lenazionali italiane sembrano godere di ottimi ragazzi e tutti molto giovani. Pensate che la coppia di Mangiapotrebbe essere Balotelli-El Shaarawy (ancora in età), cioè quella di Prandelli. E che questa sera giocherannoBorini-Immobile, con Paloschi in panchina, Gabbiadini infortunato, Insigne da esterno e c’è anche Destro inconvalescenza. Per giugno ci sarà l’imbarazzo della scelta.

IL PIU’ BRASILIANO - Se si chiamasse Insignao, sarebbe tra i pezzi pregiati di qualsiasi mercato di giocatori. Einvece Lorenzao morde il freno nel Napoli dietro i tre tenori e in Nazionale dove forse pensava, dopo il debutto, diaver fatto breccia nel cuore di Prandelli, che invece gli preferisce le creste milaniste. Insigne risponde con unacrestina appena accennata e con orgoglio ed eleganza. «Sono contento per Stephan, merita la nazionalemaggiore per quello che sta facendo. Io sono qui e darò il meglio con l’Under 21 fino alle finali europee. Poisarò fuori età, una sorta di disoccupato... ma con un anno davanti per conquistarmi Brasile 2014. Penso chefare bene qui sia già molto importante». Gli fa eco Fabio Borini, che torna dopo un’eternità e una lunga serie di guai fisici: «Ora sto bene, ripartodall’Under 21 per chiudere il ciclo europeo e ripropormi anche a livello personale. Devo far bene qui ma anchenel Liverpool dovrò riguadagnarmi un posto da titolare se voglio sperare di andare ai mondiali».

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SEMPRE IN PUGLIA Under 20 e 19 con i pari età tedeschi

Dall’inviatoANDRIA - Tre volte Italia-Germania in un giorno e a pochissimi chilometri di distanza non si era mai visto. Ma èproprio così: cominciano gli Under 19 di Evani a S. Spirito, ore 11 contro i pari età tedeschi. Test probante invista della fase élite di ammissione all’Europeo che si svolgerà in Russia a maggio. Tra gli azzurrini di Evanispicca anche qualche ragazzo che si è già affacciato in prima squadra e in serie A: Romagnoli della Roma,Benassi dell’Inter, Verre del Siena e Roberto Insigne, fratello d’arte, del Napoli.

UNDER 20 - Alle 15 (diretta RaiSport 1) ci si può invece spostare a Barletta dove c’è un altro Italia-Germania,quello tra le formazioni Under 20, valevole per il trofeo delle Quattro Nazioni. Vittoriosi in entrambe le partitecontro la Svizzera, i ragazzi di Di Biagio sono stati invece battuti 4-1 nell’andata ad Aquisgrana dai tedeschi. E’l’occasione per rifarsi: Caprari del Pescara (in prestito dalla Roma) e lo juventino Beltrame i nomi più conosciuti,ragazzi che hanno già esordito in serie A.r.b.

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BOUTIQUEProssimi test con Russia e Ucraina

Dall’inviatoANDRIA - Mangia avrà a disposizione altri due test amichevoli prima di cimentarsi nelle finali dell’Europeo digiugno. Il 22 marzo gli azzurrini affronteranno la Russia e il 25 dello stesso mese l’Ucraina, entrambe le partite inItalia con sedi ancora da stabilire. Poi Mangia vorrebbe un altro appuntamento per aprile ma non è detto che loottenga. Quindi la spedizione in Israele con la fase finale dal 5 al 18 giugno. L’Italia è inserita nel gruppo A con ipadroni di casa, l’Inghilterra e la Norvegia. Nel girone B si daranno battaglia Spagna, Germania, Russia eOlanda. Debutto il 5 giugno a Tel Aviv contro gli inglesi e sempre a Tel Aviv affronterà poi gli israelinai (l’8) e inorvegesi (l’11).In vista delle finali ci sarà un summit tra i tecnici e i responsabili federali per stabilire se qualcuno degli Under 21della Nazionale A possa essere prestato alla nazionale di Mangia. In quel caso però, i prescelti salterebbero laConfederations Cup in Brasile. Possibile che Prandelli lasci a Mangia Destro, Florenzi e Santon, forse Verratti.r.b.

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Il Pallone d’Oro nonrisponde all’excompagno ma restaal Barça fino al 2018

Zlatan Ibrahimovic, pokerall’Inghilterra nel nuovo stadiodi Solna (Ansa) Lionel Messi,nel 2012 ha segnato 12 gol conla Seleccion (Ansa)

IBRA-MESSI: IL DUELLO DEL GOL Vigilia di Svezia-Argentina al miele: «Leo è fantastico,il più forte del mondo»

di Andrea De Pauli

A tre mesi abbondanti dalla pirotecnica inaugurazione, impreziosita da unospettacolare poker dell'idolo di casa Ibrahimovic, all'Inghilterra di Roy Hodgson,la «Friends Arena» di Solna, si riempie nuovamente per accogliere l'Argentinadi Leo Messi. Grande attesa, proprio per la sfida nella sfida, com'è statapresentata in Svezia, tra il più forte giocatore della storia del Paese, e il più

forte del mondo, che nella stagione 2009-10, nel Barçadi Guardiola, si dimostrarono, però, incompatibili.

IBRA INCORONA MESSI - Venti reti segnate finora inLigue 1 per Zlatan e, addirittura, 34 in Liga per la Pulce

sono il biglietto da visita dei due fuoriclasse, che attrarranno tutti gli sguardi dei50 mila presenti nell'impianto avanguardistico. Alla vigilia del confronto, un Ibrain vena di complimenti, ha incensato pubblicamente il rivale. «Leo è ungiocatore fantastico. Dal punto di vista individuale, è sicuramente il giocatorepiù forte del mondo, per questo fa incetta di premi». Dichiarazioni che hannolasciato a bocca aperta i presenti, abituati a toni ben diversi da parte delcentravanti del Paris SG, che alla domanda secca, si è inchinato davanti all'excompagno «Il più forte tra noi due? Dopo quello che Leo ha fatto negli ultimianni, non c'è confronto». L'ex milanista, non al meglio e impegnato venerdì,nell'anticipo del «Parco dei Principi» con il Bastia, giocherà solo il primo tempo,come ha confermato il ct scandinavo, Erik Hamren.

MESSI RINNOVA - Argentina pericolosamente sbilanciata in avanti, invece, per Sabella, chiamato a farconvivere i vari Agüero, Di María e Higuaín e, al contempo, esaltare al massimo il talento di Messi, come sonoriusciti a fare in Catalogna. Intanto, proprio da Barcellona arriva la notizia che il Pichichi della Liga, al rientro dallaScandinavia, è atteso dal rinnovo del contratto che lo legherà al Barça fino al 2018. I dettagli saranno svelati,giovedì pomeriggio, quando il fuoriclasse visterà l'ufficio del presidente Rosell, per sbrigare la formalità.

Così a Solna (ore 20.30) SVEZIA (4-4-2): Isaksson; Granqvist, Olsson, Lustig, Kancaniklic, Källström, Elm, Larsson; Renegie, Ibrahimovic.CT Hamren. ARGENTINA (4-2-3-1): Romero; Zabaleta, Garay, F. Fernández, Ansaldi; Gago, Mascherano; Messi, Aguero, DiMaría; Higuaín. CT Sabella. ARBITRO: Gautier (Francia).

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INGHILTERRA-BRASILEWembley festeggia i 150 anni della FA e il ritorno nella Seleçao di Felipao Scolarie Ronaldinho

di Gabriele Marcotti

LONDRA - La Football Association festeggia i 150 anni in grande stile, invitando nientemeno che la Seleçao. Manon è solo questione di amichevole di lusso, per i verdeoro c'è anche il grande ritorno in panchina di Luiz FelipeScolari, richiamato dopo l'esonero di Menezes. E un altro grande rientro, quello di Ronaldinho, che sta facendobenissimo nell'Atletico Mineiro. A centrocampo spazio a Paulinho, rimpianto invernale del mercato dell'Inter. PerHodgson c'è da capire quale sarà la coppia difensiva del futuro, dopo l'addio definitivo di Ferdinand e Terry.

Così a Wembley (ore 20.30)INGHILTERRA (4-3-3): Hart; Johnson, Cahill, Jagielka, Cole; Gerrard, Cleverley, Wilshere; Walcott, Rooney,Welbeck. CT. Hodgson.BRASILE (4-3-3): Julio Cesar; Dani Alves, David Luiz, Dante, Luis Filipe; Ramires, Oscar, Paulinho; Neymar,Luis Fabiano, Ronaldinho. CT. Scolari.ARBITRO: Proença (Portogallo).�l TV: Sky Sport 1, SuperCalcio, Sky Calcio 1.

SPAGNA-URUGUAYCavani guida la Celeste all’assalto contro i Campioni di tutto: Casillas Xavi e XabiAlonso ko, Puyol fa 100

BARCELLONA - Prove generali di Confederations Cup per i Campioni d'Europa e del Mondo della Spagna equelli del Sud America dell'Uruguay, che in attesa dell'appuntamento del prossimo giugno, si affrontano staserain amichevole a Doha. Del Bosque, con 68 panchine raggiunge Kubala come ct con più presenze alla guida dellaRoja, dovrà fare a meno di Casillas e dei due playmaker, Xavi e Xabi Alonso, tutti infortunati. Si rivede tra iconvocati Puyol, che in caso d'impiego, toccherà quota 100 partite. Tabárez ha chiamato ben sette elementi chegiocano in serie A.an.d.p.

Così a Doha (ore 19)SPAGNA (4-3-3): Valdés; Arbeloa, Sergio Ramos, Piqué, Jordi Alba; Cazorla, Busquets, Iniesta; Pedro,Fábregas, Silva. CT Del Bosque.URUGUAY (4-4-2): Muslera; Cáceres, Lugano, Godín, C. Rodríguez; Diego Pérez, Arévalo Ríos, ÁlvaroGonzález, Lodeiro; Cavani, Luis Suárez. All. Tabárez.ARBITRO: Fahad Jaber (Qatar).

FRANCIA-GERMANIA Deschamps sfida i tedeschi in emergenza

BERLINO (e.p.) - La partita (ore 21, diretta su Mediaset Premioum Calcio e Ard) è inserita nei festeggiamenti peri 50 anni del patto di amicizia franco-tedesco. Assenze importanti nella Germania per gli infortuni di Klose,Schweinsteiger, Goetze, Reus, Badstuber, Schmelzer. Sulla fascia, duello Lahm-Ribery (compagni nel Bayern).

Le altre amichevoliGiappone-Lettonia (Kobe, ore 11.20), Azerbaigian-Liechtenstein (Dubai, 15), Croazia-Corea del Sud (Londra,15), Moldova-Kazakistan (Antalya, 16), Ungheria-Bielorussia (Belek, 17), Cipro-Serbia (Nicosia, 18), Norvegia-Ucraina (Siviglia, 18), Slovenia-Bosnia (Capodistria, 18), Albania-Georgia (Tiraba, 19), Turchia-Rep. Ceca(Manisa, 19.15), Malta-Irlanda del Nord (La Valletta, 19.30), Macedonia-Danimarca (Skopje), Israele-Finlandia(Netanya, 20), Grecia-Svizzera (Atene, 20.30), Islanda-Russia (Marbella, 20.30), Belgio-Slovacchia (Bruges,20.45), Galles-Austria (Swansea, 20.45), Irlanda-Polonia (Dublino, 20.45), Scozia-Estonia (Aberdeen, 20.45),Romania-Australia (Malaga, 21), Paraguay-El Salvador (Asuncion, 21.30), Portogallo-Ecuador (Guimaraes,21.30), Cile-Egitto (Madrid, 22).

Mondiale 2014�l CONCACAF (quarta fase) - OGGI: Honduras-Usa (San Pedro Sula, 22). DOMANI: Panama-Costa Rica(Città Panama, 3), Messico-Giamaica (Città del Messico, 3.30).

diAndrea Ramazzotti

MILANO - Il suo viaggio verso l’Italia è iniziato ieri pomeriggio quando a Montevideo erano le 15,30.Stamani sbarcherà a Roma e nei prossimi giorni completerà le pratiche per ottenere il passaportoitaliano. Diego Laxalt, l’uruguaiano che l’Inter ha praticamente acquistato in vista della prossimastagione, non vede l’ora di vivere questa nuova avventura. Un assist importante glielo hanno fornito lesue origini italiane e quell’antenato, che di cognome si chiamava Bonfiglio, partito per l’Uruguay a fine’800 dalla Sicilia. Il documento che otterrà in qualche giorno gli consentirà di essere tesserato nel 2013-14 con il club di Moratti come comunitario visto che l’accordo tra l’Inter e il Defensor deve solo essereratificato. A breve farà la conoscenza dei nuovi compagni alla Pinetina e lui non vede l’ora chesucceda. «Sono felice» ci ha detto con addosso ancora la stanchezza per il Sudamericano Under 20 nelquale è stato tra i protagonisti. Adesso lo attende la grande sfida che già da qualche mese sognava,l’avventura in un campionato dove giocano due suoi punti di riferimento come Zanetti e il connazionaleCavani. La favola di Laxalt sta per iniziare.

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L’AUTORE DELL’OPERAZIONE «Lo volevano in tanti ma i nerazzurri sono stati bravi eveloci»

Dalla redazioneMILANO - Nella corsa a Diego Laxalt l’Inter è riuscita ad anticipare la Lazio grazie alla mediazione dell’agenteFifa Vincenzo D’Ippolito. E’ lui a raccontare i retroscena dell’operazione: «Da 15 anni almeno tre volte a stagionevado in Uruguay - ha raccontato D’Ippolito - ed ero presente quando tra gli altri Gargano, Nico Lopez ed AbelHernandez hanno esordito. Tra settembre e novembre ha visto all’opera anche Laxalt con il Defensor e mi hacolpito per la sua facilità di corsa, la dedizione tattica, il dinamismo e la resistenza. Ho capito subito che eraadatto al calcio italiano». Con qualche mese di ritardo lo hanno intuito anche gli osservatori che diverse societàeuropee hanno mandato al Sudamericano Under 20. «Il Psv Eindhoven ci ha provato in tutti i modi, Juventus,Milan e Fiorentina lo hanno seguito, mentre la Lazio ha presentato un’offerta sbagliando però l’intermediario.L’Inter è stata rapida a chiudere l’operazione in pochi giorni: mi ha contattato e con l’agente del giocatore(Krasouski, ndr) abbiamo sistemato tutto. Adesso Laxalt è in arrivo in Italia per prendere il passaporto: se nonavesse avuto l’impegno con la Nazionale sarebbe arrivato in tempo per essere tesserato già subito perché idocumenti sono già pronti da un po’. Poco male: questi mesi gli serviranno per adattarsi. L’Inter ha fattoun’operazione intelligente e non se ne pentirà».and.ram.

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ZANETTI«Voglio raggiungere il record di presenze di Maldini»

MILANO - Ripresa degli allenamenti oggi alla Pinetina e primo vero giorno in nerazzurro per il portiere argentinoJuan Pablo Carrizo, che, lasciata la Lazio, si aggregherà definitivamente alla sua nuova squadra. Intanto, amargine delle presentazione della “Crociera a ritmo di tango”, organizzata dalla Royal Carribean, Javier Zanettiha parlato del suo secondo posto (fino a domenica prossima alla pari con Pagliuca) nella classifica dei giocatoricon più presenze in serie A, con 592 gare disputate: «Se arrivo a poche partite da Maldini (il recordman con647) , mi faccio fare un contratto a gettone giusto per superarlo e poi smetto».p.gua.

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«La squadra è divalore bisogna sololavorare perchétorni a funzionareLa doppietta diBalotelli? E’ stataun po’ aiutata...»

Moratti blinda Stramaccioni«L’allenatore ha la mia piena fiducia, è intelligente e lucido. Sta imparando tratante difficoltà. Bene i nuovi arrivati, basta una vittoria e ripartiamo»

di Pietro Guadagno

MILANO - La fiducia nei fatti, quella più significativa ed importante, c'era già. Ieri, è arrivata pure quella a parole,utile per diffondere il messaggio in pubblico. «Fiducia rinnovata a Stramaccioni? Sì, certamente, certamente» ,ha certificato Moratti in mattinata, sotto i suoi uffici in centro. Ribadendo il concetto in serata alla Trattoria deiCacciatori di Imbersago, in occasione della festa del locale Inter club. «Il nostro allenatore è giovane edintelligente. In più soffre quando le cose non vanno bene. Semmai mi sorprende la lucidità con cuiimmediatamente riesce ad individuare cosa non ha funzionato. Sta lavorando in mezzo a tante difficoltà e in più

sta imparando. Inoltre, come si sa, qui è più difficile che da altre parti».

COMPITO COMPLICATO - Lunedì, all'indomani della débacle contro il Siena, invece, ilpresidente in Saras aveva evitato commenti pubblici. Contava di più confrontarsi con iltecnico ( «Abbiamo fatto una lunga chiacchierata» , ha confermato) e trasmetterglidirettamente il proprio appoggio. Era difficile attendersi qualcosa di diverso. Dieci mesi fa,

quella di Stramaccioni è stata una precisa scelta di Moratti, che ha deciso di affidargli il nuovo corso, quello delrinnovamento e del recupero della piena competitività. Ora però si tratta di guardare avanti. «Non è il caso difarsi prendere dal pessimismo. Io sono convinto che la squadra, individualmente, resti di valore - ha insistitoMoratti - . Poi il meccanismo si può inceppare per tante ragioni, per la mala sorte, per gli infortuni e magaripure per gli arbitri... Adesso l’importante è lavorare perché torni a funzionare. Basta vincere una partita e poi lecose girano. E’ fondamentale che ci dia una mano anche il pubblico, perché anche professionisti di esperienzasentono quando c’è l’appoggio della gente».

INNESTI - Da parte del presidente nerazzurro, peraltro, c’è piena fiducia anche sul mercato appena concluso.«Al di là di Schelotto per cui il giudizio resta in sospeso, l’errore è stato pensare che potesse andare subito incampo (unico appunto fatto a Stramaccioni, ndr) . Kuzmanovic e Kovacic hanno fatto subito bene.Sono arrivatigiocatori di qualità e nei ruoli richiesti dall’allenatore. Saranno utili per vincere subito, ma anche in futuro.Perché c’è sempre un progetto che deve essere portato avanti». Alcuni tasselli di quel progetto, comunque,erano stati già messi in estate e Moratti li ha voluti incensare. «Chi ha sorpreso davvero è stato Juan Jesus, cheè andato oltre le aspettative. Credevamo a tal punto in Guarin che l’abbiamo preso anche infortunato, mentrePalacio è arrivato talmente presto che in molti se lo sono dimenticato».

DOPPIETTA AIUTATA - Resta il punto di domanda su a cosa o a chi pensasse Moratti quando ha parlato di«proteggersi attacchi più vicini» . La prima ipotesi è stata associata al Milan, ma è arrivata un’immediatasmentita: «No, non mi riferisco al Milan» . Come nel dopo-Udinese, peraltro, il presidente nerazzurro si è benguardato dal sollevare la questione arbitrale, nonostante l’Inter non ottenga un rigore dal match con la Sampdoriadel 31 ottobre, ovvero da 13 giornate: «Domenica, in parte poteva essercene uno su Cassano, ma non è statacertamente la causa della sconfitta» . Un penalty che non c’era, invece, è servito al Milan per conquistare i 3punti con l’Udinese e a Balotelli per confezionare una doppietta all'esordio in rossonero. «Un po' aiutata...» , hachiosato Moratti, sorridendo. Una battuta in linea con il veleno schizzato la scorsa settimana nel momento in cui ilMilan aveva concluso l’acquisto di Supermario.

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LAXALT E’ L’ULTIMO DELLA LINEA VERDE In dieci mesi hanno debuttato 13 ragazzi

Da Donkor a Kovacic, Stramaccioni non ha avutopaura di lanciare tanti giovanissimi

di Pietro Guadagno

MILANO - In attesa di Laxalt, l’ultimo a esordire, in ordine cronologico è stato domenica scorsa Mateo Kovacic,probabilmente anche il più pagato della lista alla luce degli 11 milioni (più 4 di bonus) versati alla DinamoZagabria per il suo cartellino. Ma, insieme a Juan Jesus, è anche l’unico a non essere transitato dal settoregiovanile nerazzurro. Un vivaio, che per poco meno di una stagione, ha visto come allenatore della PrimaveraAndrea Stramaccioni. E questi, una volta fatto il balzo in prima squadra, in poco più di 10 mesi ha fatto debuttareaddirittura 13 ragazzi, 10 dei quali al di sotto dei vent’anni.

CURA E ATTENZIONE - Lanciarsi ora in previsioni su chi di questo gruppo potrà effettivamente avere unacarriera importante da nerazzurro sarebbe troppo complicato. Ma la lunghezza della lista (e chissà che non siaggiunga qualcun altro prima della fine della stagione) conferma la cura e l’attenzione con cui l’Inter segue il suosettore giovanile, ma anche come esegue lo scouting internazionale. E comunque coloro che non dovesserofarcela, magari, regaleranno qualche soldino ai forzieri di corso Vittorio Emanuele.

PRESCELTO - Molti di questi ragazzi, Stramaccioni li conosceva proprio per essere stato il tecnico dellaPrimavera. Non è un caso, però, che il tecnico romano si sia sbilanciato sul nome di Kovacic, (re)indicandolocome principale rinforzo per la prima squadra nel momento in cui si è “scoperto” che Paulinho non volevatrasferirsi in Italia. Le sue conoscenze sui giovani, insomma, superano i confini del nostro Paese.

DEBUTTANTI BABY - Tutto lascia intendere che il croato diventerà presto un titolare fisso, nonostante i 19 annida compiere soltanto il prossimo 6 maggio. Ma non è sua la palma del debuttante più giovane. Il primato, infatti,spetta a Donkor, in campo contro il Rubin Kazan a soli 17 anni e 3 mesi. Segue Mbaye, lanciato dall’inizio nelpreliminare di Europa League contro l’Hajduk 2 mesi prima di diventare maggiorenne. Il più impiegato degli under20 finora - ad eccezione di Livaja, appena girato all’Atalanta per arrivare a Schelotto - è invece Benassi, anchelui appena 18enne, già 5 volte titolare tra campionato (Pescara), Europa League (2 presenze) e Coppa Italia (2gettoni). L’Inter punta su di lui, altrimenti non avrebbe riscattato dal Modena la seconda metà del suo cartellino.

IN GIRO - Per concludere, nell’elenco c’è anche qualcuno che ha già fatto le valigie, come Romanò, capitanodella Primavera targata Stramaccioni, e Duncan, uno dei più pronti di quel gruppo. Il primo è finito in prestito alPrato. Il secondo al Livorno, guadagnandosi una maglia da titolare nel giro di sole due partite. Longo, invece, sinda fine agosto lotta per emergere all’Espanyol.

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DAL CHIEVO AL CHIEVO Un girone fa la svolta in difesa ora l’allenatore punta sui nuovi

MILANO - Da Chievo a Chievo. Un girone fa, con il varo della difesa a tre, cominciava il momento d’oro dell’Interstramaccioniana: 10 vittorie consecutive, 7 in campionato e 3 in Europa League. Adesso, invece, dopo un’altradébacle con il Siena, l’Inter deve per forza di cose ripartire. Del resto, nonostante l’unica vittoria nelle 5 gare dicampionato del 2013, la squadra nerazzurra resta in piena corsa Champions. E’ vero che c’è stato l’aggancio delMilan, ma la Lazio è distante solo 3 punti. A fine settembre, la svolta fu tattica e i benefici furono immediati. Ora,invece, è difficile immaginare altre alchimie simili che restituiscano compattezza e autostima al gruppo. Insomma,Stramaccioni, da un lato dovrà far ricorso alle sue doti di psicologo, toccando le corde giuste per risvegliare lemotivazioni, dall’altro, punterà sullo svuotamento dell’infermeria e sulle forze fresche che gli ha regalato ilmercato.

ULTIMI ARRIVATI - Fossero arrivati prima e non agli ultimi sgoccioli di gennaio, ora i vari Kuzamnovic, Kovacice Schelotto avrebbero già acquisito certi meccanismi e sarebbero vicini alla migliore condizione. Un motivo in piùper far contare e pesare la settimana in corso. Oggi il gruppo si ritroverà alla Pinetina per la ripresa dopo il giornodi riposo. Ci sarà pure Kovacic che ha avuto un permesso in più per recuperare le sue cose, dopo essere finitoquasi all’improvviso sull’universo nerazzurro. Per Kuzmanovic, invece, l’appuntamento è fissato a domani, dopol’amichevole tra la sua Serbia e Cipro. Schelotto, infine, merita un discorso a parte. A Siena ha mostrato tutta laruggine di un mese trascorso ai margini nell’Atalanta, con la testa più a mercato che al campo. Non è detto chequesti giorni gli bastino per recuperare la gamba. Sulla sua presenza dall’inizio contro il Chievo, quindi, resta unpunto interrogativo.

INFERMERIA - Già le prossime sedute, comunque, dovrebbero dare indicazioni significative su Milito eCambiasso. Il rientro del Principe si annuncia fondamentale per dare fiato a Palacio e soprattutto per ritrovare unvero centravanti che si metta alla guida del reparto offensivo. Resta da verificare se riuscirà pure a guadagnarsiuna maglia da titolare, visto che, ad eccezione della manciata di minuti disputata con il Pescara (12 gennaio), lasua ultima vera presenza risale a Inter-Genoa 1-1 del 22 dicembre. Cambiasso, invece, fermato da unadistorsione alla caviglia alla vigilia di Siena, potrebbe essere nuovamente dirottato in difesa, sempre che faccia intempo a recuperare. Contro il Chievo, infatti, non ci sarà nemmeno lo squalificato Chivu (oltre a Guarin). Tenutoconto che i tempi per il rientro di Samuel restano avvolti nella nebbia e che Silvestre, oltre a non dareaffidamento, dopo aver rifiutato di andarsene a gennaio, è finito nuovamente ai margini, l’arretramento del Cuchudiventa praticamente obbligato.p.gua.

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«Solo il campopotrà dire se sonopronto, ma avròtempo di lavorare afondo perambientarmi: vogliocrescere emigliorare»

«Cavani èfantastico Lampard,

Diego Laxalt con la maglia dellaCeleste. Sta ottenendo ilpassaporto italiano: i suoiantenati partirono dalla Siciliaper il Sudamericanell’Ottocento (Reuters)

Ha firmato fino al 2018 domani compie 20 anni«Zanetti un mito l’Inter un sogno»L’uruguaiano sta sbarcando in Italia: «Per me è un’opportunità unica I più grandigiocatori sono in Europa, chiederò dei consigli a Recoba»

Diego Sebastiàn Laxalt Suarez è nato a Montevideo il 7 febbraio 1993:domani compie dunque vent’anni. L’Inter, che gli ha fatto firmare un contrattofino al 2018, lo ha prelevato dal Defensor Sporting, in cui nel torneo diApertura non aveva avuto troppo spazio: appena tre presenze. Laxalt si èmezzo in grande evidenza invece nel torneo Sudamericano Under 20 con lamaglia della Celeste. Laxalt, è pronto a partire per l’Italia? «Prontissimo e desideroso di iniziare quest’avventura. Neppure il tempo diarrivare a Montevideo e di salutare i miei familiari che dovrò subito ripartire: traqualche ora prenderò il volo per Roma e coronerò un sogno». Nonostante i suoi 20 anni, ha già le idee chiare.

«I più grandi calciatori giocano o hanno giocato inEuropa ed è quello che volevo anch’io. Ne ho parlatoanche con i miei genitori e loro la pensano come me.Non potevo perdere quest’occasione». Si sente pronto per il grande salto? «Non so se lo sono perché la risposta a questadomanda la darà il campo, ma io ho grande fiducia nei miei mezzi e voglio dimostrarequello che valgo». Al Sudamericano Under 20, intanto, ha stupito tutti imponendosi come uno dei

migliori tre centrocampisti della manifestazione. «I complimenti li ho sentiti e letti anch’io. Non nascondo che mi hanno fatto piacere, ma sono giovane e so didover imparare molto. Siamo contenti di quello che abbiamo fatto al Sudamericano con l’Uruguay e ora sonopronto per una nuova sfida». Metta da parte la modestia e ci dica qual è il suo punto di forza. «La rapidità e la resistenza. Sono mancino e a centrocampo mi posso adattare in più posizioni. Fin da piccolo hosempre giocato in mezzo e un po’ di esperienza (ride, ndr) inizio ad averla». Chi sono secondo Laxalt i centrocampisti più forti al mondo? «Lampard, Iniesta e Xavi». Lei a chi dei tre assomiglia di più? «Non scherziamo... Sono tre fuoriclasse, mentre io devo dimostrare tanto». Il giocatore più forte in assoluto invece chi è? «Messi per distacco, ma a me piacciono tantissimo i miei connazionali Suarez e Cavani». Vede mai giocare il Matador? «Nei mesi scorsi, ogni volta che la Tv uruguaiana trasmetteva le partite del Napoli non me ne perdevo una.Cavani è un fuoriclasse pazzesco, uno degli attaccanti migliori al mondo. Il Napoli, invece, è la squadra italianache mi ha impressionato di più: mi piace come gioca e sono convinto che lotterà fino alla fine per lo scudetto». Ha parlato con qualche suo connazionale del campionato italiano? Si è fatto dare qualche consiglio? «Non molto, sono sincero. Chi vuole diventare un grande giocatore deve fare un’esperienza in Serie A e quandoho avuto questa opportunità non ci ho pensato un secondo». Per lei sarà un vero e proprio banco di prova. «Proprio così. Ultimamente nel Defensor non ho avuto molte possibilità di mettermi in mostra, mentre al

Sudamericano è andata decisamente meglio: ho giocato parecchio e credo di aver fattobene». Talmente bene che le sue prestazioni hanno attirato l’attenzione di diversi clubitaliani.

Iniesta e Xavi i mieiidoli. Spero di potergiocare inChampions: l’Interpuò qualificarsi»

italiani. «Mi hanno detto che alcune società mi seguivano durante il Sudamericano e che l’Internon era l’unica italiana interessata, ma io non ho avuto il minimo dubbio nello scegliere inerazzurri». Perché? «Perché si tratta di uno dei club migliori al mondo. Indossare quella maglia vuol dire

coronare il sogno di una vita perché fin da bambino l’Inter mi è sempre piaciuta. Mi hanno voluto e hannopresentato subito un’offerta per me, cosa che altre società non hanno fatto». Alla Pinetina troverà i suoi connazionali Gargano e Pereira. «Li conosco come giocatori perché li ho visti in azione tante volte, ma non ho mai parlato con nessuno dei due». Anni fa il suo connazionale Recoba fece innamorare il presidente Moratti e per anni è stato il suopupillo. Spera di ripercorrere i passi del Chino? «Sarebbe bello, non lo nascondo, ma la strada da fare è lunga. Magari chiederò qualche consiglio a Recoba». Per giocare però dovrà aspettare la prossima stagione. «E’ vero e per questo motivo adesso sono concentrato solo sulle pratiche per ottenere in fretta il passaportoitaliano, quindi penserò ad ambientarmi il prima possibile nel vostro calcio». Avrà quattro mesi di allenamenti per riuscirsi. «Sarà un periodo di tempo importante che mi permetterà di crescere e di studiare i segreti di tanti campioni con iquali mi allenerò. L’adattamento a una realtà nuova come il vostro campionato è fondamentale e avere adisposizione questi mesi per imparare mi aiuterà in vista della prossima stagione». Ha già parlato con il tecnico Stramaccioni o con capitan Zanetti? «Non ancora, ma il tempo non mancherà. Zanetti è un professionista incredibile, un esempio per chi ama ilcalcio». A che punto sono le pratiche per l’arrivo del passaporto italiano? «E’ quasi tutto fatto e sto venendo in Italia per ritiralo. Non vedo l’ora di stringerlo tra le mani...». Poi per lei si apriranno le porte della Pinetina e inizierà il conto alla rovescia in vista della prossimaestate quando l’Inter la tessererà. «In questi mesi lavorerò con i miei nuovi compagni e farò il tifo perché arrivino almeno terzi in campionato». Così il prossimo anno potrà giocare in Champions League... «La Champions l’ho vista tante volte in Tv e l’Inter per l’importanza del club deve prendervi parte. La classifica ècorta e i mezzi per qualificarsi la squadra li ha. Giocare in Champions è uno dei miei obiettivi». Quali sono gli altri? «Crescere e migliorare». Buon viaggio, Laxalt. «Ci vediamo presto a Milano».

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Il centrale di Fiesoleè il bianconero piùimpiegato da ConteSabato in campocon Marrone eCaceres

TRANQUILLI C’È BARZAGLI Intoccabile, guiderà la difesa con i viola

di Antonio Barillà

TORINO - Giorgio Chiellini ne avrà ancora per un mese: guarderà dalla tribuna la sfida con la Fiorentina,squadra del debutto in serie A. Leo Bonucci spera nel buon esito del ricorso, ma calcola la seconda giornata disqualifica. Così, sabato sera, a guidare la difesa sarà Andrea Barzagli.

INTOCCABILE - Lo ha già fatto domenica a Verona, unico superstite dell'asse titolare, riferimento per il giovaneLuca Marrone, nel cuore della linea, e per l'esperto Martin Caceres, schierato sul centro-sinistra. Lo fa sempre, inverità, anche a ranghi completi: leader tra i leader di una difesa non casualmente trapiantata in azzurro e, in

assoluto, intoccabile tra i Campioni. Barzagli è infatti, con 32 presenze, il bianconero piùimpiegato da Antonio Conte: 22 partite di campionato (primato assoluto), 4 di Coppa Italia,5 di Champions League più la Supercoppa.

LOW COST - Una seconda giovinezza. Un affare low cost realizzato due anni fa cheinorgoglisce l'ad Beppe Marotta. Un rimpianto per il Wolfsburg che lo regalò pertrecentomila euro. Se la Juve ha costruito sulla solidità uno scudetto (appena 20 i gol

subiti nell'ultimo campionato) e vanta anche adesso la miglior difesa della A (16 le reti al passivo) è anche permerito di un campione del mondo giudicato troppo presto smarrito.

RECORD - La Juve ha un attacco scatenato - 48 gol: solo la Roma ha fatto meglio -, ma è innegabile che sul suoprimato infinito incida, con identica forza, la blindatura. I 16 gol, per altro, non rappresentano solo il record dellaserie A, ma proiettano la Juventus nella hit europea delle difese più forti. Prendendo in esame i maggioricampionati, meglio hanno fatto soltanto il Bayern Monaco in Bundesliga (7 reti al passivo: roba da marziani) edue club di Ligue 1: il Psg di Carlo Ancelotti (12) e il Bordeaux (15). Nelle reclamizzatissime Liga e PremierLeague, nessuna squadra sfiora i numeri bianconeri: tra le spagnole, la meno perforata è il Malaga (20) e tra leinglesi il Manchester City (21). D'altronde, la qualità difensiva "d'esportazione" aveva già trovato testimonianzanel girone di Champions League: la Juve ha chiuso al primo posto subendo meno gol d'ogni rivale (4 contro gli 8dello Shakhtar Donetsk, i 10 del Chelsea e i 22 del Nordsjaelland) e in generale, estendendo l'analisi a tutti iraggruppamenti, s'è imposta come seconda miglior difesa insieme al Porto: meno battuto (3 reti) solo il Psg.

ABBONATI - In campionato, a voler essere pignoli, il primato potrebbe essere ancor più netto: nelle ultime ultime6 giornate, infatti, la squadra bianconera ha beccato 6 gol, in media uno a partita contro lo 0,58 delle 17 giornateprecedenti. Hanno lasciato tracce, però, distrazioni isolate che non allungano crepe sull'efficacia dei meccanismi,adesso si tratta di stringere i denti, aggrappati a Barzagli, aspettando il ritorno degli altri due titolari. E fidandosi,com'è giusto, di Caceres, nazionale uruguaiano, di Marrone reinventato difensore da Conte e, in alternativa, diFederico Peluso che è partito così così ma possiede qualità nitide: non casualmente è ad Amsterdam con laNazionale. Prossimo test, durissimo, contro la Fiorentina di Stevan Jovetic, malcelato oggetto del desiderio, e diLuca Toni, da queste parti una meteora, arrivato come Andrea nel gennaio 2010 ma emigrato un anno dopo aDubai. E per l'intoccabile centrale juventino, che aspetta intanto di affrontare l'Olanda in maglia azzurra, quella disabato non sarà una partita qualsiasi: è di Fiesole, papà Saverio e mamma erano abbonati al Franchi, il fratelloMarco ha giocato nella Fiorentina Primavera, i sogni di bambino erano tinti di viola...

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OTTIMISMO PER GIOVINCOAllenamento a ranghi ridotti: basta una seduta

TORINO - Dodici nazionali in giro per il mondo e cinque infortunati: difficile combinare un allenamento,impossibile non pensare ai riflessi sulla partitissima con la Fiorentina. I resti della Juve, implementati da ungruppo di Primavera, ci mettono però impegno ed entusiasmo, al punto da spingere Antonio Conte a concedereun pomeriggio di riposo: sono programmate due sedute, ma il tecnico, particolarmente soddisfatto del lavoromattutino, decide di annullare quella pomeridiana.

ATTACCO - Curioso che in una squadra così falcidiata, l'attacco sia presente al gran completo. A Mirko Vucinic,Alessandro Matri, Fabio Quagliarella e Nicolas Anelka si aggiunge infatti Sebastian Giovinco, rientrato daCoverciano perché sofferente alla coscia: la punta è a Vinovo, benché la contusione rimediata contro il Chievoimponga ancora un giorno di riposo. C'è ottimismo per il recupero in vista di sabato, anche se Conte dovrà poiponderare se schierarlo contro la Fiorentina o preservarlo per la Champions League. Stessa situazione perClaudio Marchisio, costretto a saltare la trasferta di Verona e l'impegno azzurro con l'Olanda.

TWITTER - Un incoraggiante passo verso il recupero, in realtà ancora lontano, lo fa Simone Pepe: «Lavoro dicorsa in campo» annota l'esterno su twitter, aggiungendo tre punti esclamativi per sottolineare la gioia delritorno, pur solitario, sul manto erboso. Progressi anche per gli altri due lungodegenti, Giorgio Chiellini («Dovrebbe rientrare a fine mese - dice l'agente Davide Lippi a calciomercato.it -, ma né lui né la societàintendono forzare i tempi») e Niklas Bendtner: «Sempre più forte e più in forma ogni giorno» cinguetta ilcentravanti danese. A Vinovo, accanto alla squadra, c'è il consigliere d'amministrazione Pavel Nedved: ilpresidente Andrea Agnelli e l'ad Beppe Marotta rientreranno soltanto oggi da Doha dove hanno partecipatoall'assemblea dell'Eca, European Club Association.

SOLD OUT - Intanto, com'era ampiamente prevedibile per una sfida che annoda antiche rivalità e importantiesigenze di classifica, Juventus-Fiorentina restituisce il sold out allo Juventus Stadium. I biglietti sono infatti giàtutti esauriti e l'unica possibilità è che possa liberarsene qualche centinaio delle disponibilità degli aventi diritto: levendite, in tal caso, riapriranno venerdì.a.ba.

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«Sabato abbiamoun piccolovantaggio Entriamoin campo con laLazio sapendo cosaha fatto la Juve»

MAGNIFICO Lorenzo Insigne,21 anni, ha debuttato in Serie Acon la maglia del Napoli il 24gennaio 2010, nella sfida vinta2-0 in casa del Livorno.Quest’anno ha segnato già 4gol in campionato e 2 conl’Under 21

Insigne show «Il mio Napoli le vince tutte»Il talento azzurro lancia la sfida alla Juve per lo scudetto «Stiamo vivendo unsogno, la squadra c’è, ci crediamo»

Dall’inviato Rinaldo Boccardelli

ANDRIA - Il look è una via di mezzo tra El Shaarawy e Osvaldo. Il matrimonionon ha portato consiglio... Lorenzo Insigne sfoggia una mezza cresta made inMergellina e un paio di occhialoni alla Johnny Deep. « Per vedere meglio laporta » ci scherza lui, sapendo già che tutti glielo avrebbero chiesto. Nessunproblema di diottrie, solo che all’aperto le lenti automaticamente si oscurano.Utilissimo, no? In ogni caso il piccolo grande Lorenzo vede molto bene davantia sè, e ci perdonerà (e lo perdonerà) mister Mangia se il pensiero, primaancora della partita di oggi con la Germania, corre via veloce verso un sabato

italiano di quelli che potrebbero rimanere nella storia delcampionato. « La Juve rischia con la Fiorentina. Oddio,rischia anche di vincere, ma è una partita tutta dagiocare con pronostico davvero incerto. Noi abbiamo unpiccolo vantaggio: giocare la sera con la Lazio sapendogià il risultato dei bianconeri. E se avranno vinto nessunproblema, vinceremo anche noi e resteremo lì, attaccati

alla coda della Signora. Se poi la Juve non vince, beh, allora sì che lafaccenda si farà appetitosa. Fermo restando che neanche noi ce la portiamoda casa ». La Lazio è un bel banco di prova. «Sì, ma se vogliamo accreditarci per sfilare lo scudetto alla Juve dobbiamosuperare in bello stile anche l’ostacolo Lazio, che sulla carta resta abbastanzaostico. Io però sono fiducioso. La squadra c’è, ci crediamo, vogliamo vincerletutte da qui alla fine del campionato e vediamo cosa fa la Juve. Spero che allafine i conti ci diano ragione. Sai che festa a Napoli... No, non ci voglio pensare.Una partita alla volta, ma anche tre punti alla volta». Insigne che è diventato un po’ il dodicesimo titolare di Mazzarri. «Un ruolo che a me sta benissimo. Guardate chi gioca davanti nel Napoli: Cavani, Hamsik e Pandev: trefuoriclasse. Il fatto che io riesca comunque a trovare posto a partita in corso mi riempie d’orgoglio. E quandoMazzarri mi manda in campo sento che non si tratta di un ripiego, di un ritaglio o un contentino. Il mister mimanda in campo sapendo che posso essere utile e all’altezza di uno di quei tre. Non è poco. L’anno scorso queitre mostri li guardavo, tifando, alla tivù. Ora mi alleno e gioco con loro, mi sembra ancora un sogno». Che effetto fa giocare con Cavani? «C’è già una bella intesa, gli ho già fornito un paio di assist vincenti. Cerco di rubare qualche segreto un po’ atutti, e di Cavani vorrei avere la sua cattiveria in zona gol». Il rapporto con Mazzarri? «Ottimo, basti pensare che il Napoli composto da giocatori già abbastanza esperti. Io sono il più piccolo di tutti enonostante questo il mister mi dà la sua fiducia». Zeman è stato appena esonerato... «A Zeman devo tantissimo, mi ha valorizzato nel Foggia e poi mi ha voluto a Pescara dove abbiamo fattoqualcosa di veramente grande. Forse senza di lui adesso non giocherei neanche in serie A. Mi dispiaceveramente che non abbia avuto fortuna a Roma. Sento dire in giro che forse nella prossima stagione tornerà aPescara. In questo caso io gli porterei mio fratello Roberto, che sta facendo molto bene in primavera. Vuoivedere che riesce a fare anche di lui un bel giocatore da Napoli, da serie A e da nazionale?»

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L’ENTUSIASMO Seimila tifosi sabato sera all’Olimpico

Arriveranno da ogni parte d’Italia nonostante ilfreddo. Il settore ospiti sarà esaurito

di Rino Cesarano

NAPOLI - Dodicimila tifosi si sono spostati nelle ultime due trasferte del Napoli: quella di Firenze e l’altra aParma. Altri seimila sono pronti a sbarcare all’Olimpico sabato sera. Il tifoso napoletano vuole partecipare aquesta rincorsa alla Juve, incitare da vicino i propri beniamini, trasmettergli ulteriore convinzione semmai ce nefosse ancora bisogno. Ventimila persone che si mettono in viaggio in venti giorni, a dispetto delle distanze e dellecondizioni meteo, testimoniano l’incredibile entusiasmo che si è venuto a creare intorno a Cavani e soci.Dei cinquemila biglietti disponibili nel settore ospiti dell’Olimpico (distinti sud-ovest quando si esibisce la Lazio),tremilacinquecento sono stati piazzati in largo anticipo. Gli esperti prevedono il tutto esaurito entro sabato.Ognuno di questi è in possesso di tessera del tifoso e molti di loro hanno già partecipato alle trasferte di Firenzee Parma contribuendo a far realizzare un buon incasso alle società ospitanti e comportandosi in maniera civile. ARoma confluiranno tifosi da ogni parte d’Italia, non solo dalla Campania. Previste comitive in arrivo dallaToscana, dall’Emilia e Romagna, dalla Liguria. E persino da regioni più lontane quali Lombardia, Piemonte eVeneto. Andranno quasi tutti nel settore ospiti.Ma in queste ore, i napoletani residenti fuori regione ed in particolare nel basso Lazio si sono precipitati adacquistare biglietti di altri settori. Loro possono farlo liberamente. E centinaia di tagliandi di tribuna Tevere maanche di tribuna centrale sono stati acquistati da supporters partenopei che non possiedono la tessera del tifoso.Si calcolano almeno seimila fans di fede azzurra sugli spalti dell’Olimpico. E per le forze dell’Ordine e gli stewardin servizio allo stadio si prevedono straordinari per evitare possibili contatti, specie in tribuna Tevere. Ma molti diquesti andranno alla partita insieme ad amici laziali, alcuni con le famiglie al seguito e l’intento è solo quello diassistere ad un sano spettacolo di calcio. Nonostante le previsioni meteo che preannunciano una serata gelida,la corsa alle agenzie addette alla prevendita da parte dei napoletani residenti fuori regione non si è fermata.Il Napoli, specie dopo le ultime prestazioni, sei risultati utili consecutivi di cui cinque vittorie ed un pari, harispolverato un entusiamo mai registrato durante l’era De Laurentiis. Quarantaseimila spettatori (abbonaticompresi) con il Catania, seimila di media quando la squadra si esibisce lontano dal San Paolo. Il tifosonapoletano ormai sente l’importanza del momento e vuole accompagnare le gesta dei propri beniamini dal vivo,ecco perchè rifiuta il calcio in tv. E lo hanno realizzato anche Cannavaro e compagni che in campo danno l’animapur di corrispondere tanto affetto che arriva dagli spalti. Si è creata quella sinergia tanto auspicata da Mazzarri,tra i calciatori e l’ambiente che li circonda; una simbiosi perfetta tra squadra e pubblico. E se oggi il Napoli fuoricasa si esprime con la stessa personalità che dimostra a Fuorigrotta, lo deve proprio al sostegno che staricevendo dal proprio pubblico, presente ovunque, non solo in Campania.

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IL RETROSCENA Diego era pronto a partire da Dubai e aveva ordinato gli spaghetti aBruscolotti

NAPOLI - « Gli altri sono liberi d'andare dove vogliono senza sentirsi appiccicata addosso l'etichetta d'evasoree io, invece, sono costretto a sentirmi come un ladro. Come uno che ha rubato». No. Non ci sta DiegoMaradona che aveva deciso di tornare in Italia a metà mese, il 18, assieme alla maggiore delle figlie. Il suoprogramma prevedeva - ma chissà se sarà confermato - una puntata a Roma e poi, una corsa a Napoli perfesteggiare la « vittoria su quelli delle tasse». Perché quella era la falsa notizia arrivata a Maradona l'altrogiorno. Annuncio che subito dopo aveva scatenato una pioggia di telefonate dall'Italia. E poi una da Dubai aNapoli. A Posillipo. A casa Bruscolotti. « Verrò a festeggiare a casa tua e dì a Mary - aveva detto Diego al suoamico Beppe - di prepararmi uno spaghetto con le vongole. E' una vita, ormai, che ho questo desiderio».Roma, Napoli, gli amici. Una cena assieme a chi con lui aveva vissuto tanti bei momenti. In pratica s'era giàmesso in moto un comitato d'accoglienza e di festeggiamenti, a Napoli. Poi, invece, il dietrofront. La scopertadella verità. E la delusione. Niente sentenza a favore. Niente festa. Niente spaghetti con le vongole. Sarà perun'altra volta. Forse. E, forse, anche niente ritorno in Italia il 18 di febbraio. Diego, per adesso, deluso edarrabbiato, se ne starà rintanato nella sua casa di Dubai, tra qualche impegno di lavoro e molta nostalgia. Tra ilconsumo quotidiano di odiose zuppe di verdure, il calcio di tutto il mondo in tv e la musica. Tanta musica.Argentina, certo, ma anche italiana e napoletana. Anzi, c'è chi giura che come cantante Diego Maradona negliultimi anni è addirittura migliorato.fra. mar.

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«Sono una vittima enon un evasore Ilmio desiderio ècamminare in città eabbracciare tutti»

VIDEOMESSAGGIO DAGLI EMIRATI ARABI UNITIMaradona: «Voglio tornare»

di Francesco Marolda

NAPOLI - Messaggio. Appello. Richiesta di giustizia. E poi: emozioni e sentimenti che a stento tengono a badarabbia e delusione nelle parole che Diego Maradona spedisce da Dubai. Parla per sei minuti, l'ex campione. Eper sei minuti non c'è traccia di sorriso sul suo volto. «Non sono un evasore», ripete all'indomani della decisionedella Commissione tributaria centrale che, respingendo la sua «richiesta di intervento adesivo» nel ricorso cheha scagionato definitivamente il Napoli di allora, Careca e Alemao, gli ha negato di godere anche del condono. Il

che vuol dire che, al di là d'ogni artificiosa lettura di quest'ultima sentenza, per lo Statoitaliano lui resta un evasore. Con un debito verso il Fisco di, euro più euro meno, unaquarantina di milioni. «Sono vittima» , afferma Maradona. Ed ha ragione: è vittima di un paradosso giuridicoche, nell'ambito dello stesso, iniziale procedimento, alla fine assolve tre dei quattro"imputati" e ne condanna uno - lui - rincorso dalle stesse accuse. Vittima di un dirittoformale, non certo sostanziale. Vittima di notifiche mai notificate e di un ricorso mai firmato.

«Voglio tornare in Italia, voglio tornare a Napoli, ma voglio tornarci da uomo libero. Voglio poter passeggiareper le strade di Napoli senza sentirmi braccato perché non ho fatto nulla. Qualcuno sta tentando di spezzare ilrapporto d'amore che c'è tra me e i napoletani, ma non ci riuscirà. Ho commesso tanti errori in vita mia, ma conil Fisco non ho mai sbagliato», afferma con forza Maradona dal salotto della sua casa sul mare di Dubai. Eancora: «Qualcuno nasconde la verità e nascondere la verità è come rubare. Ebbene - dice Diego - a me chenon ho mai rubato nulla, stanno rubando la possibilità di tornare a Napoli e di riabbracciare gli amici e la cittàche amo come amo l'Argentina».

SVILUPPI GIUDIZIARI - Dubai-Napoli-Buenos Aires: è su quest'asse che rimbalzano e si rincorrono verità,esagerazioni, anche speculazioni su questa infinita storia. E proprio per sapere tutto e bene anche nei dettagli,nei prossimi giorni sarà in Italia l'avvocato argentino di Diego Maradona. Con i legali italiani dell'ex campionediscuterà di quanto è stato fatto sino ad oggi e, soprattutto, alla luce dell'ultima sentenza, quali ipotesi difensiverestano percorribili per provare a riaprire e portare avanti - ma con possibilità di successo - il contenziosoMaradona-Erario. Già fissato l'appuntamento: a Roma, lunedì pomeriggio, in un elegante hotel di via Sistina. Unappuntamento al quale il professore Angelo Scala a l'avvocato Angelo Pisani non dovrebbero mancare. In quellasede, se possibile, saranno tracciate le nuove linee difensive in attesa, ovvio, del successivo via libera di DiegoMaradona. Tra i possibili nuovi percorsi processuali non ci sarà di sicuro quello in Cassazione contro la sentenzadella Commissione tributaria centrale. Ricorso che infatti finirebbe per essere ritenuto inammissibile per laposizione di "interventore" e non di "parte" di Diego Maradona nel procedimento. Intanto dall’Argentina arrivaanche la replica di Guillermo Coppola (all’epoca dei fatti manager di Diego) alle accuse di Maradona: «Mi sonosempre occupato soltanto di problemi sportivi e non fiscali. Di questa storia non so nulla».

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IL CALENDARIOPer Mazzarri e Conte 7 gare in casa, 8 fuori Lo scontro diretto venerdì 1° marzo

Mancano quindici partite alla fine del campionato, la Juve ha tre punti di vantaggio in classifica ma dovrà giocarelo scontro diretto in casa del Napoli, venerdì 1° marzo. Le squadre di Mazzarri e Conte saranno impegnate 7volte in casa e 8 in trasferta.

CALENDARIO NAPOLILAZIO-NAPOLINAPOLI-SAMPDORIAUDINESE-NAPOLINAPOLI-JUVENTUSCHIEVO-NAPOLINAPOLI-ATALANTATORINO-NAPOLINAPOLI-GENOAMILAN-NAPOLINAPOLI-CAGLIARIPESCARA-NAPOLINAPOLI-INTERBOLOGNA-NAPOLINAPOLI-SIENAROMA-NAPOLI

CALENDARIO JUVENTUSJUVENTUS-FIORENTINAROMA-JUVENTUSJUVENTUS-SIENANAPOLI-JUVENTUSJUVENTUS-CATANIABOLOGNA-JUVENTUSINTER-JUVENTUSJUVENTUS-PESCARALAZIO-JUVENTUSJUVENTUS- MILANTORINO-JUVENTUSJUVENTUS-PALERMOATALANTA-JUVENTUSJUVENTUS-CAGLIARISAMPDORIA-JUVENTUS

Prandelli ha elogiato Insignedal ritiro della Nazionale: «Inavanti con l’Olandagiocheranno Balotelli-ElShaaraw, ci stavo giàlavorando prima che siformasse la coppia nel Milan. Epoi c’è Insigne, comealternativa a Stephan»

Prandelli: «E’ Lorenzo la prima alternativa nell’attacco azzurro»

COPPA D’AFRICAIl Ghana di Onazi cerca la finale

Si preannuncia un finale hot per la Coppa d’Africa. Secondo le ultime indiscrezioni circolate in rete, pare infattiche l’Associazione di prostitute nigeriane abbia promesso prestazioni gratis in caso di vittoria delle Super Aquilein finale. Un incentivo in più per i giocatori nigeriani fra cui Onazi, il centrocampista laziale che tanto bene ha fattoai quarti contro la Costa d’Avorio. Ad ostacolare i sogni di gloria il Mali dell’eroico portiere Diakitè che per laseconda edizione consecutiva agguanta un posto in semifinale. L’appuntamento è per le ore 16. In serata saràinvece la volta dei giovani e rampanti Stalloni del Burkina Faso affrontare la corrazzata ghanese guidata dallacoppia dell’Udinese Asamoah-Badu. Le Black Stars sono date per favorite dai bookmakers ma gli uomini diAppiah hanno mostrato, nel corso del torneo di avere molti assi nella manica, fra questi sicuramente AlainTraorè.�l SEMIFINALi - OGGI: ore 16 Nigeria-Mali; ore 19.30 Burkina Faco-Ghana. Diretta su Eurosport.Ass

Dopo il crac di Mironon convincel’ipotesi direintegrare ZarateBrocchi oggi siopera: potrebberitirarsi

Keita Balde Diao, 18 anni dacompiere a marzo, è il talentoemergente della Lazio(LaPresse)

LINEA VERDE ASPETTANDO KLOSE Fatta per Perea da luglio, ora avanti con Rozzi eKeita dietro Floccari-Kozak

di Daniele Rindone

ROMA - Un attaccante arriverà, ma solo a luglio. E’ Brayan Perea, classe 1993,il giovane colombiano che Lotito ha acquistato dal Deportivo Calì (ieri le firme,contratto sino al 2018). Il presente sarà costruito in casa. Rozzi più Keita dietroFloccari e Kozak: linea verde, i giovani attaccanti in rampa di lancio. E’ la primasoluzione in casa Lazio per rimpolpare l’attacco dopo l’infortunio di Miro Klose(due mesi di stop). Il reintegro di Zarate non convince, una decisione saràpresa entro 48 ore, si va verso il no. E il mercato degli svincolati non offrespunti interessanti.

IL PIANO - Largo alle giovani aquile, è questa l’intenzione della società. LaLazio aveva fissato un obiettivo a inizio stagione,l’inserimento di alcuni ragazzi in prima squadra. La sceltadi cedere giocatori-simbolo e in età avanzata comeRocchi e Scaloni va letta anche sotto questa ottica. Ildiesse Tare ha individuato talenti promettentissimi negliultimi anni, ha costruito un percorso per lanciarli nelgrande calcio: Onazi, tra le rivelazioni della Coppad'Africa, è un esempio lampante. Il resto del progetto-giovani potrebbe essere anticipato di qualche tempo.

Rozzi ha già esordito in serie A e in Europa League, fa parte della rosa. Keita,talento uscito dalla Cantera del Barcellona, s’è allenato spesso con Petkovic. Il suo esordio in campionato eragià programmato entro marzo e in estate sarebbe stato inserito nella lista dei convocati per il ritiro 2013-14. Keitada gennaio ha iniziato a incantare con la Primavera, ieri si è allenato con la prima squadra insieme ad altricompagni: l’attaccante Tounkara, i centrocampisti Antic, Falasca, Crecco e Cataldi. Vlado aveva bisogno diuomini, la Lazio è orfana degli infortunati Klose, Brocchi, Hernanes ed Ederson, mancavano anche 7 nazionali(Cana, Candreva, Marchetti, Lulic, Gonzalez, Radu, Onazi).

KEITA - Lotito gongola da tempo pregustando il giorno in cui potrà mettere in vetrina il suo gioiello. Keita BaldeDiao viaggia verso la promozione. E’ stato strappato la Barcellona, è un attaccante esterno da 4-3-3. E’abilissimo nel dribbling, ha un tiro formidabile. Spesso segue la Lazio all’Olimpico, sogna il debutto in primasquadra. Certo, è un ragazzo, compirà 18 anni l’8 marzo, non va caricato di responsabilità. La sua qualità è fuoridiscussione, per diventare campioni serve però anche la testa giusta, una maturità da raggiungere attraverso unprocesso di crescita. E’ stato affidato alle cure di Alberto Bollini, il tecnico della Primavera. Le piccole aquilepreparano l’esordio nel Viareggio e Keita è previsto nella lista dei partecipanti: c’è da capire se rimarrà adisposizione di Bollini o sarà integrato stabilmente in prima squadra. La Lazio non vuole correre il rischio dibruciarlo, ma è convinta della sua forza, lo proteggerà.

BROCCHI - Il mercato, le strategie interne e l’infermeria. Brutte notizie per Brocchi, l’infortunio al piede destro ègrave, si tratta di una ricaduta, potrebbe chiudere la carriera. Oggi sarà sottoposto ad un piccolo intervento, loeffettuerà il professor Stefano Lovati, ortopedico di fiducia della Lazio. Ogni decisione sarà presa dopol’operazione. «Nel pomeriggio Cristian Brocchi, presso la Clinica Paideia, è stato sottoposto ad accertamentoradiografico e TAC al piede destro. Tali accertamenti hanno evidenziato una piccola infrazione al livello dellabase e del secondo metatarso ed una lussazione metatarso-falangea del terzo dito per cui, nella giornata didomani, sarà sottoposto a riduzione cruenta» , è il comunicato diffuso ieri dal club.

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SAMPDORIA - Eder in Brasile: salta la RomaGENOVA - Assenza importante in casa Sampdoria per la sfida con la Roma di domenica: l'attaccante brasilianoMartins Citadin Eder è tornato improvvisamente in Brasile ieri mattina per motivi familiari e non sarà disponibileper la gara con i giallorossi. Si è allenato invece l'ultimo arrivato, l'argentino Matias Rodriguez.

TORINO - Problemi per Ventura, si ferma BianchiTORINO (Ass) - Problemi alla ripresa per Bianchi che ha terminato la prima seduta della settimana anzitempo peruna contusione alla tibia. Allenamento a ritmo ridotto per Cerci: le sue condizioni non preoccupano.

GERMANIA - Lewandowski verso il BayernBERLINO (e.p.) - Il primo colpo per il nuovo Bayern di Pep Guardiola sarà Robert Lewandowski, sceltopersonalmente dal tecnico catalano. L’accordo col giocatore sarebbe già raggiunto. L’anticipazione è uscita ierisui siti dei principali giornali tedeschi. No comment del Bayern. Il Borussia ha comunicato di non avere ricevutoofferte dal club monacense per l’attaccante polacco sotto contratto fino al 2014.

DISCIPLINARE - Multata la FiorentinaROMA - La Commissione Disciplinare Nazionale ha sanzionato con un’ammenda di 18.000 euro la Fiorentina,per aver violato quanto previsto dall’art. 16, commi n. 1 e 3, del Regolamento Agenti FIGC; sanzione pecuniaria(6.000 euro) anche per Mario Cognini e Sandro Mencucci all’epoca dei fatti Vice Presidente e AmministratoreDelegato del club viola; squalificati i calciatori Federico Masi e Daniele Morritti, ammende (20.000 euro) esospensione di due mesi della licenza per gli Agenti coinvolti, Romualdo Corvino e Giocondo Martorelli.

PRIMAVERA - Oggi un anticipo, domani altre treROMA - Lunedì scatta la Viareggio Cup e la 5ª giornata di ritorno del campionato Primavera viene spalmata suquattro giorni. Oggi per il Girone A si gioca alle 14.30 Grosseto-Torino, domani alle 14 Cagliari-Parma, alle 14.30Empoli-Spezia, alle 15 Sampdoria-Livorno. Venerdì altre sei partite, sabato le ultime 11.

IN SPAGNA Il nome “Milan” nei faldoni di Fuentes

MADRID - C’è anche il nome “Milan” tra i faldoni che in Spagna stanno supportando il processo controil ginecologo Eufemiano Fuentes, sotto processo per doping e principale accusato nella OperaciònPuerto che ha sconvolto già il ciclismo. In un foglietto appartenente al medico, riporta il quotidiano ElPeriodico, il nome “Milan” compare scritto a fianco della sigla RSoc, che sta per certezza per RealSociedad, il club basco, il cui presidente ha denunciato che i nsuoi predecessori avevano compratofarmaci dopanti dal 2001 al 2006 da Fuentes. Non c’è alcun riscontro che colleghi però il termine Milanalla società rossonera.

La rivalità tra i tifosipreoccupa ilPrefetto, ma per ilclub è tutto a postoOggi la decisione?

«A IS ARENAS O NON SI GIOCA» Il Cagliari non intende accettare un’altra sede

di Antonio Maglie

«G iochiamo solo a Is Arenas». Massimo Cellino ha deciso di tacere perché non vuole offrire appigli dialettici achi «lavora» per fare ancora una volta emigrare la squadra sul Continente. Ma dalla sede della società dove staseguendo la vicenda ha fatto filtrare l’indicazione di questa sua linea del Piave. Insomma, di traslocare ancorauna volta non ha nessuna voglia anche perché ritiene di aver ottemperato a tutti gli obblighi. «In Italia c’è un solostadio a norma, quello di Is Arenas, al massimo un secondo: a Torino, ma non il nuovo della Juventus» , sisfoga con i suoi collaboratori nell’attesa che la vicenda si sblocchi. Potrebbe accadere già oggi. Certo la vicenda

di Is Arenas ha aspetti veramente surreali. Cellino si sente accerchiato, vittima di unassortito campionario di pregiudizi e ingiustizie, tentato, per difendere i suoi diritti, di farenella giornata di oggi una visita in Procura per denunciare quelli che considera interventiirregolari, che provocano soltanto danni al Cagliari. Lui, ripete, ha fatto tutto quello chedoveva fare: quel che non è stato fatto non dipende dal club ma dal comune di Quartu.

PROBLEMA - Alla base delle perplessità prefettizie sempre la questione della via Olimpia. Mancano un paio dicancelli. Il Cagliari ha fatto sapere di essere disponibile a montarli. Ma non può farlo senza una opportunaautorizzazione del Comune che, però, non arriva perché poi tutta la questione è stata complicata da unainchiesta giudiziaria che ha coinvolto alcuni funzionari pubblici. E così la questione della via Olimpia resta lì insospeso, come le fogne che non vengono ultimate per problemi tra la società che le gestisce e il comune diQuartu. Il club sottolinea che dal punto di vista della sicurezza lo stadio, al suo interno, è perfettamente a norma.E per sottolineare questa situazione lunedì il Cagliari ha spedito una lettera al sindaco di Quartu, al Prefetto, alQuestore e al Ministero dell’Interno, una lettera in cui sottolinea il fatto che l’impianto di video-sorveglianza èstato ormai ultimato. Dalla sede del club fanno sapere che le telecamere montate sono di ultimissimagenerazione. Agli amici, Cellino racconta: «Ho speso un milione e ottocentomila euro per tenere sotto controllosedicimila posti. A Is Arenas ci sono più telecamere che poltroncine» .

AIUTO - Il Cagliari non vuole andare via dalla sua «casa» e non capisce perché lo stadio fosse adeguato alleesigenze per quanto riguarda la sicurezza in occasione della sfida col Napoli e non lo sia adesso, per la sfida conil Milan. E’ un copione già visto: con la Juventus. E in quel caso finì con il trasloco della partita a Parma, uncampo non propriamente neutro visto che sugli spalti del Tardini c’erano più tifosi bianconeri che sardi. Cellinoquesta volta dovrebbe contare sul sostegno di Adriano Galliani. Tra i due i rapporti sono da sempre molto buonie per giunta le ultime vicende di Lega lo hanno consolidato. Il Milan ha fatto sapere che non vuole forzare lamano, che preferisce giocare a Is Arenas. Potrebbe essere un punto a favore di Cellino. Ma la questione è nellemani delle istituzioni che sovrintendono alla sicurezza. Bisognerà, insomma, convincere Prefetto e Questore. Ilnodo sono i tifosi rossoneri perché le perplessità riguardano proprio la gestione di una numerosa «colonia»rossonera. La soluzione, peraltro avanzata dal Cagliari, potrebbe essere la chiusura del settore ospiti. La partitaè delicata e questa delicatezza spiega la cautela di Cellino. (ha collaborato Giuseppe Amisani)

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Guaio all’adduttorel’attaccante rischiadi saltare anche lagara di Championscontro il Barcellona

IN CASA ROSSONERA I PROBLEMI SONO DI ORGANICOMilan, allarme Pazzini

Dalla redazione Furio Fedele

MILANO - Allarme Pazzini in vista del Barcellona. Nella tarda serata di ieri un comunicato ufficiale della società divia Turati ha svelato che «Giampaolo Pazzini si è sottoposto a esami medici strumentali che hanno evidenziatouna leggera sofferenza al muscolo adduttore destro. Al termine di questa settimana verranno effettuati nuoviesami medici sul calciatore» . Quindi, confermata la diagnosi, non è ancora chiara la prognosi a due settimanedalla gara d’andata sfida di Champions League in programma a San Siro il 20 febbraio. Il Pazzo si era infortunato

domenica scorsa durante il pre-riscaldamento della sfida contro l’Udinese. L’ex-interista è l’unica prima punta di ruolo. Venduto Pato, Balotelli non può essereschierato nella seconda fase di Champions League perchè già impiegato dal City nelgirone di qualificazione. Quindi, assente Pazzini, avrebbe a disposizione nell’andata controil Barça solo 4 attaccanti (Niang, El Shaarawy, Robinho e Bojan) per 3 posti da titolare eun solo cambio in partita.

EMERGENZA - Intanto Allegri deve fronteggiare in campionato un’emergenza piuttosto seria a centrocampodove domenica contro il Cagliari avrà a disposizione il solo Ambrosini nel ruolo di regista davanti alla difesa. Lasqualifica di Montolivo e le condizioni di forma ancora precarie di Muntari non tranquillizzano il tecnico milanista. Ilmercato invernale ha sicuramente rinforzato la sua squadra in attacco (Balotelli) e in difesa (Zaccardo eSalamon) ma non è arrivato l’atteso e fondamentale regista difensivo in sostituzione dell’olandese de Jong. Che,a sua volta, era stato ingaggiato, in extremis, nel mercato estivo dopo il kappaò di Muntari.

CONFERME - Montolivo a parte, Allegri spera di poter ripresentare contro il Cagliari la stessa squadra che habattuto l’Udinese. Non ci sono, però, certezze riguardo alla disponibilità del colombiano Zapata che, a differenzadei 5 azzurri reduci dall’Olanda, tornerà da Miami, insieme a Yepes, solo venerdì mattina. Due altre novitàpotrebbero essere rappresentate dalla rinnovata disponibilità di Abbiati (ripresosi dall’attacco influenzale) e di DeSciglio, con Abate che quest’oggi dovrebbe partire titolare nell’amichevole contro l’Olanda.

VAN BASTEN - Il mitico attaccante milanista, intervistato da Sky Sport24, ha ammesso che il Milan resta sempreil principale obiettivo della sua carriera di allenatore: «Sì, mi sto allenando...per la panchina del Milan, ma devofare più esperienza. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma se potrò scegliere non avrò dubbi: il Milan è la societàdove conosco meglio l’ambiente, dove ho avuto sempre il maggior “feeling”. Cosa non mi piace di questoMilan? San Siro vuoto mette tristezza, con noi era sempre pieno. Certo, allenerei volentieri Balotelli, ma è statoun errore quello dell’Inter di cedere Sneijder. Il calcio italiano, in genere, è in declino. Ma è stata brava laJuventus a creare un’organizzazione perfetta».

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IL SILENZIO ASSORDANTE DELLA LEGA DI AdiAntonio Maglie

Is Arenas all’inizio era una sfida, poi è diventato un problema, adesso ha tutti i connotati di una farsa.Una vicenda triste ed emblematica o, se vogliamo, tristemente emblematica di un calcio, quelloitaliano, con poche certezze, regole inconsistenti e normalmente violate (come nelle più effervescentitradizioni tricolori), sostanziale indifferenza nei confronti dei diritti dei tifosi (cioè dei consumatori chein Italia vengono normalmente percepiti come limoni: roba da spremere). In questo braccio di ferro traMassimo Cellino e Prefetti e Questori, i torti e le ragioni finiscono per scolorire. E, comunque, appareanche stucchevole (e inutile) provare a capire chi in questa vicenda rivesta i panni della vittima.Perché, alla resa dei conti, due sono le vittime certe: i tifosi del Cagliari trattati come orpelli inutili, el’immagine di un campionato che vede profondamente compromessa la sua regolarità da questaperiodica transumanza di una squadra perennemente privata della Terra (o del terreno di gioco)promessa.Guardiamoci attorno: si verificano in altri campionati di vertice nell’Europa calcisticamente evoluta,situazioni simili a quelle di Is Arenas? Ci sono altre squadre come il Cagliari che si vedono«espropriate» del proprio stadio a giorni alterni? C’è un altro torneo in cui una squadra che gioca incasa finisce nei fatti per giocare fuori casa (come è accaduto ai sardi in occasione della sfida con laJuventus)? E, soprattutto, c’è un altro mondo (un altro pianeta) in cui tutto questo avviene quasinell’indifferenza dell’ente (la Lega) che organizza (su mandato della Federazione) l’evento e limitandosia svolgere un ruolo puramente notarile?La risposta ai quattro interrogativi è negativa. Cagliari (Italia) èuna eccezione, una inaccettabile eccezione perché da troppo tempo questa situazione instabile sitrascina. Proprio questo «trascinamento» avrebbe dovuto indurre la Lega a prendere le redini dellasituazione. Perché è evidente il depauperamento dell’immagine del campionato. E non solo.Ma siamo proprio sicuri che sia regolare un campionato in cui una squadra gioca in casa alcune partitea porte chiuse, una non la gioca per nulla e un’altra la gioca a diverse centinaia di chilometri didistanza? Tra Cagliari e Juventus chi ha tratto vantaggio dal fatto che si sia giocato a Parma? Il«teorico» stadio di casa era popolato (si fa per dire) più da tifosi bianconeri (che in autostrada potevanoagevolmente raggiungere l’Emilia) che di supporters rossoblù. E in che misura questa disparità dicondizioni incide tanto sulla lotta per la salvezza quanto su quella per lo scudetto (il Napoli, adesempio, a Is Arenas vi ha giocato)? Una Lega degna di questo nome si preoccuperebbe di dare unasoluzione definitiva al problema cominciando a interrogarsi un po’ anche sulle regole che ispiranol’organizzazione del campionato e la loro effettiva applicazione.

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«Di fronte al gruppoil tecnico va sempreprotetto. Pallotta?La presenza èfondamentale»

L’EX PRESIDENTE ATTACCA Rosella Sensi: «Io non avrei mai esonerato Zeman»

ROMA - Rosella Sensi torna all’attacco. Nonostante i sorrisi e i toni garbati, l’ex presidentessa critica in manieraesplicita i sistemi e le scelte della Roma americana. A partire dall’esonero di Zeman, che considera sbagliato.«Parlo da chi sta fuori, ma mi permetto di dare il mio parere - racconta a Raisport - Per la sua storia Zeman vasempre protetto e tutelato fino in fondo. Mio padre mi ha insegnato che gli allenatori si difendono.

Sinceramente non lo avrei esonerato» . Ai tempi di Franco Sensi, Zeman venne mandatovia a sorpresa alla fine della seconda stagione dopo che l’ipotesi di rinnovo contrattualevenne abbandonata di fronte alla possibilità di ingaggiare Capello.

STRATEGIE - Ma Rosella Sensi è in disaccordo anche con le mosse di Baldini e Sabatini:«Lo scorso anno avrei proseguito con Montella. Non vuol dire che non avrei scelto

Zeman, che è un ottimo allenatore, ma per un progetto fatto di giovani avrei proseguito con Montella ». Spietataanche l’analisi della conferenza stampa di Sabatini, preludio alla cacciata di Zeman: «I panni sporchi si lavano incasa. Di fronte alla gestione del gruppo l'allenatore va sempre protetto» . Le chiedono di commentare il drasticotaglio con il passato effettuato dalla nuova Roma: «Per me un segno di continuità andava dato. Poi ognuno fa lescelte che ritene più giuste, io non avrei fatto così. Mi auguro che abbiano avuto dei buoni motivi» .

PALLOTTA - Rosella Sensi dice di parlare da tifosa. E da tifosa «ottimista» non è contenta di quello che vede,anche osservando la distanza fisica di James Pallotta. «Non so cosa sia la proprietà della Roma oggi. Possodire che quando c’eravamo noi la proprietà della Roma è stata un punto di riferimento, nel bene e nel male.Anche nei periodi in cui le cose non funzionano e devi prenderti gli insulti. La presenza è fondamentale nellagestione di un gruppo. La Roma si vive dal lunedì mattina alla domenica sera. Ci vuole passione per farequesto lavoro. Mi auguro che Pallotta ce l’abbia. E magari ce l’ha ma è troppo lontano da Trigoria» .

IL SOCIO - Non mancano le frecciate anche nei confronti della banca Unicredit, a cui la signora Sensirimprovera un’eccessiva severità nei confronti della “sua” Roma: «Non so che atteggiamento abbia in questomomento, ma ho la sensazione che ci sia un po’ meno di rigore verso l’azionista rispetto al nostro periodo.Forse hanno mollato un pochino...» . rob.mai.

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«Ci saranno pocheregole, ma ferree.Ho un gruppo diragazzi eccezionali,lavorerò pensandoanche al futuro.Non ho bisogno diaiuti, deciderò soloio»

Aurelio Andreazzoli, 59 anni(Ansa)

«SO QUELLO CHE DEVO FARE» Andreazzoli: Dentro Trigoria deve rinascere l’entusiasmo

di Roberto Maida

ROMA - Non è stata un’intervista ma una lettera aperta. Aurelio Andreazzoli si èpresentato ai tifosi attraverso le telecamere e i microfoni di Roma Channel,aspettando la prima partita da allenatore della Roma e il debutto in serie A. «Mirendo conto benissimo di dove sono e so cosa devo fare - ha spiegato - quindiconosco le responsabilità. Ma non sono preoccupato. Magari sono incoscienteperò mi sto veramente godendo questo momento. L’altra sera ho fatto unadoccia a mezzanotte negli spogliatoi di Trigoria e poi mi sono soffermato apensare al lavoro che mi sarebbe toccato. Più che preoccupazione, sento ilpiacere di provare questa avventura: ci restano tante partite, speriamo che

siano diciassette ( si riferisce alla finale di Coppa Italia,ndr) , dovremo dare il massimo» .

FEDELTA’ - Andreazzoli, uno stakanovista come il suovecchio capo Spalletti, vive all’interno del centro sportivodi Trigoria e si sente un uomo della società: «Loro mi hanno dimostrato entusiasmo efiducia. Era già successo nel 2011, quando mi rinnovarono il contratto spingendomi anon accettare un’altra offerta» . L’avrebbe preso la Fiorentina, affidandogli un ruolo simile:collaboratore tecnico. Invece ha preferito legarsi alla Roma fino al 2017. «Sabatini mi ha

fatto desistere - ricorda Andreazzoli - e fin dall’inizio con lui c’è stata sintonia: ci siamo piaciuti subito. Mi hacoinvolto. E sono stato bravo anche io a superare certi momenti in cui non venivo utilizzato, ritirandomi nel mioruolo. Ora so che la società mi sosterrà e questo mi rassicura» . In effetti è stato proprio Sabatini a fare il suonome, nello studio Tonucci, quando si è trattato di scegliere l’allenatore a cui affidare la squadra«temporaneamente» al posto di Zeman.

DISCIPLINA - Sul problema del regolamento, che è stato la causa principale dell’esonero di Zeman, Andreazzolispiega: «Stare un passo indietro e non in prima linea ti fa osservare le cose da un punto di vista più critico.Quindi dico che le soluzioni positive si trovano. Abbiamo un gruppo di ragazzi eccezionale. Ci saranno pocheregole ma ferree. E le dovranno rispettare tutti, senza che io controlli. Chi non si metterà a disposizione rimarràfuori. L’aspetto decisivo per noi sarà l’entusiasmo, che dovrà nascere dentro Trigoria. A volte non c’è stato.Dobbiamo pensare che tutti vorrebbero essere al nostro posto: un luogo di piacere e non di lavoro. Per questodobbiamo anche scoprire il dolore della sconfitta: se non hai un po’ di dolore quando hai perso, significa chehai sbagliato mestiere» .

TRAGHETTATORE - Non teme il concetto di provvisorietà: «Ragiono come se fra tre anni sarò ancoral’allenatore della Roma. Non voglio fare il fenomeno e strabiliare. Devo lavorare in prospettiva, non solo per lapartita di domenica a Genova. In questo modo non mi faccio distrarre dall’immediato. Poi è chiaro che ci servela benzina dei risultati subito. Voglio spianare la strada alla società per permetterle di lavorare, con me o conqualcun altro» . Nemmeno il possibile arrivo di Panucci lo spaventa: «Non ho bisogno di aiuti da nessuno...Deciderò solo io» .

L’AMICIZIA - Gli possono creare dei problemi i grandi rapporti con i calciatori: «L’amicizia e il rispetto sono allabase della mia vita. E credo che questi sentimenti mi rafforzeranno, rendendomi esigente al duecento per centonei confronti dei calciatori: anche loro hanno dei valori. Ne ho già parlato a Totti: “Sei il Colosseo ma io hobisogno che ti comporti da Colosseo. Devi essere il primo a darmi una mano”. Non voglio imporre niente maspiegare. Poi vado avanti» .

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Il nuovo allenatore:«Resettiamo tutto eripartiamo da zero»E torna al suoposto il dg Perinetti

MALESANI, AVVIO NELLA BUFERA Primo allenamento e i tifosi contestano Zampariniche dice: «Ci salveremo»

di Paolo Vannini

PALERMO - Alberto Malesani è l’uomo che proverà a portare Palermo fuori dalla palude. Ci metterà la sua vogliadi riemergere, l’esperienza accumulata in piazze non facili (Firenze, Verona, Parma, Bologna, Genova ma ancheAtene), la sua riconosciuta capacità di far gruppo e farsi ascoltare dallo spogliatoio. L’allenatore veronese èsbarcato sorridente e propositivo in una mattinata di sole palermitano, si è curiosamente incrociato all’aeroportocon Zamparini che arrivava da un altro scalo e ha iniziato a lavorare. Prima ha firmato il contratto, fino a giugno con opzione di rinnovo in caso di salvezza (350.000 € più 150.000 dibonus), poi si è diretto al campo di allenamento dove ha però capito subito che l’atmosfera attorno al club non è

delle migliori. Un nutrito manipolo di tifosi attendeva non tanto lui quanto il presidente.Alcuni per parlamentare, altri per contestarlo apertamente. Zamparini è stato come suocostume coraggioso, ha discusso con una delegazione della tifoseria organizzata in tonisufficientemente civili: a loro ha ribadito di tenere sempre e più di prima al Palermo, divoler fare di tutto per arrivare alla salvezza, di meritare a suo parere ancora ringraziamentie fiducia. Quando però ha lasciato l’impianto in auto, pur protetto da un cordone di Polizia,l’altro gruppetto all’esterno ha violentemente inveito nei suoi confronti, colpendo la

macchina con manate e sputi. I cori erano circostanziati: « Zamparini chiacchierone » è l’accusa che la maggiorparte dei tifosi continua a muovergli. Cori anche in favore di Pietro Lo Monaco, appena defenestrato.

TORNA PERINETTI - Più tardi in un intervento a Radio 24, il patron ha provato a sminuire la portata dellacontestazione. Ma in realtà la frattura con la città è profonda e non più negabile. Si moltiplicano lettere alleredazioni e commenti su social network e siti, dove si imputa a Zamparini la totale mancanza di programmazionee i continui stravolgimenti tecnici che provocano solo confusione. Il patron ha tranquillizzato i più pessimisti sullesue intenzioni. Ai tifosi al Tenente Onorato e poi in radio ha affermato: « Se anche retrocedessimo risaliremosubito com’è successo alla Samp. Ma io sono convinto che ci salveremo ». Intanto torna sul pennone dicomando, scontento del modo di fare di Lo Monaco: « Il presidente sono io, un dirigente che pago deve fare ildirigente - ha ripetuto ieri sera a Italsportpress - Perinetti darà tranquillità ad un ambiente troppo esagitat o». Daoggi il dg allontanato a settembre, rioccuperà quel posto e lavorerà a fianco di Malesani.

PARLARE COI FATTI - La prima conferenza ufficiale del nuovo allenatore si svolgerà solo sabato alla vigiliadella gara col Pescara. In un primo tempo era stata fissata per la tarda mattinata di oggi, poi c’è stato l’ennesimodietrofront. E’ finito però il silenzio stampa, per cui domani o dopodomani parlerà un tesserato del Palermo.Malesani è apparso determinato e chiaro: « Dovremo lavorare sodo e parlare coi fatti, le parole in questesituazioni sono inutili. Niente promesse ai tifosi. Facciamo finta che sia l’inizio di un nuovo campionato,resettiamo tutto. Non c’è niente di definitivo, la classifica non è come quella del Siena che presi con 9 punti didistacco e senza presidente (con lui i toscani fecero un gran recupero ma poi retrocessero lo stesso, ndc.).Ritengo il Palermo una buona squadra, ma con un gruppo da amalgamare. Cercherò di tirare fuori da ciascunole giuste motivazioni perchè sono queste che portano risultati ». Sul campo, nel pomeriggio, le prime indicazioni:provati il 3-4-3 ed il 3-5-2, Donati restituito a centrocampo, Formica utilizzato come esterno alto, Boselli e Dybalaa far coppia. Il debutto domenica col Pescara. Subito uno scontro senza appello.

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QUANTI ERRORI DA QUELLA FINALE DI COPPA ITALIA...diAntonio Maglie

Cinquecentonovanta giorni fa il Palermo portava a Roma quarantamila tifosi per la finale di Coppa Italia.Da allora, da quella domenica di fine maggio si sono avvicendati sette allenatori (compreso Delio Rossiche guidò la squadra in quella indimenticabile serata), svariati direttori sportivi, persino la poltrona diamministratore delegato a partire dall’addio di Rinaldo Sagramola non ha più conosciuto un momentodi pace, tra gente che andava e gente che veniva.Maurizio Zamparini è come quei bambini che d’estate giocano con i castelli di sabbia: li costruisce epoi, con un certo accanimento, ci salta su per essere sicuro che non sopravviva nemmeno una tracciadi quella costruzione. Uomo di grandi intuizioni e di ancor più grandi e autolesionistiche irrequietezze,il presidente palermitano. Ha fatto tanto per il Palermo e tutti gli hanno riconosciuto gli indubbi meriti.Ma questa consapevolezza lo ha indotto a maturare una sorte di potere di vita o di morte nei confrontidi quella Creatura prima allevata con amore e poi quasi abbandonata in una sorta di ruota degli esposti.Lo avevano tanto amato, ieri lo hanno contestato. Quel che ha fatto per il Palermo non si puòdimenticare ma non si può dimenticare neanche quello che ha combinato in questi ultimicinquecentonovanta giorni e che hanno fatto precipitare il Palermo all’ultimo posto in classificacandidandolo a una retrocessione che sarebbe un insulto per una tifoseria appassionata e corretta. Hasmontato il giocattolo nella convinzione evidentemente infondata di poterlo rimontare senza perderenulla per strada. Ma il gioco del meccano nel calcio non funziona: non si passa senza subire danni daDelio Rossi a Pioli, da Mangia a Bortolo Mutti, da Sannino a Gasperini per finire a Malesani, non si passada Pastore a Dybala o da Cavani a Ilicic rimanendo felicemente a galla, non si passa da Sabatini aSogliano, da Cattaneo a Panucci, da Perinetti a Lo Monaco senza smarrire il filo del discorso. Dentroquesta centrifuga è rimasto solo il caos, un vuoto sostanziale di idee colmato da un avvicendamentovorticoso di dirigenti, allenatori e calciatori. Soprattutto è rimasta l’amarezza di una città che oggi nonpuò che sentirsi tradita. Il Palermo, dopo quella finale, è rimasto a Roma: il suo presidente ha smarritoil biglietto di ritorno.

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LE DIMISSIONI DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO L’addio di Lo Monaco: «Unadecisione inevitabile»

«Zamparini senza consultarmi ha deciso dicambiare tecnico e di mandare la squadra inritiro. Ho capito che era finita...»

PALERMO - Si sapeva sin dall’inizio che la loro sarebbe stata una convivenza molto difficile. Lo Monaco èabituato a gestire comandando a 360 gradi, cosa che Zamparini, nonostante i proclami che ogni tanto torna asbandierare (« passo in seconda linea - aveva detto alla presentazione - Pietro avrà pieni poteri tecnici eamministrativi»), non accetterà mai da nessuno. Il presidente dopo un po’ si è sentito sminuito e si è ripreso lascena. La goccia decisiva pochi minuti dopo la sconfitta di domenica con l’Atalanta. Ha rivelato Lo Monaco: «Zamparini senza consultarmi ha deciso di mandare la squadra in ritiro e di cambiare allenatore. A quel puntoho capito che mi sarei dovuto mettere da parte». Lo Monaco ha rassegnato le dimissioni da amministratoredelegato: il suo ingresso in società con l’acquisto del 10% del pacchetto azionario in realtà non si è mairealizzato. « Ma è stata colpa mia - ha affermato - non ho avuto materialmente il tempo di occuparmene presocome sono stato dai problemi della squadra. Non voglio fare nessuna polemica, auguro il meglio al Palermo edico che c’è tutto per salvarsi. La contestazione a Zamparini? Capisco il disappunto della gente ma finoall’ultimo bisogna tentare di salvare la stagione».

USCITA DI SCENA - Lo Monaco ha parlato al termine dell’incontro al Barbera che ha formalizzato il suo addio: «Ringrazio Palermo perchè ho conosciuto in questi tre mesi e mezzo una passione straordinaria, la stessa cheho poi messo mel mio lavoro. Al mercato rosanero è mancato il bomber? Avevamo bisogno di un finalizzatore eabbiamo preso Boselli che un anno fa è stato capocannoniere in Argentina. Eravamo su Denis, ma il fatto è cheil Palermo non ha avuto il miglior Miccoli ed ha assoluto bisogno di lui. Considerate che fra un mese siaggregherà Hernandez e in attacco le scelte ci sono. Per il difensore, Vitoria (centrale portoghese, ndc.) èsfumato per stupidaggini». Però ci sono troppi elementi che non conoscono il nostro calcio: « L’unico elementodi difficoltà è il tempo che impiegheranno ad adattarsi - riconosce Lo Monaco - ho portato giocatori che nel loropaese erano protagonisti. Si tratta solo di farli ambientare. D’altronde in estate era stata fatta una campagnaacquisti temeraria, con tanta gente retrocessa. Oggi l’organico è di spessore. Perinetti? Un uomo navigato, sacome comportarsi. Malesani? Lo conosco bene, gli ho parlato lasciandogli le consegne...». Un’annataparticolare, andata male prima nel Genoa ora a Palermo: «Non credo che lascerò il calcio, di certo non andròper ora in altre società. Tornare con Zamparini? Mi pare che oggi, per espressa volontà della proprietà, ildiscorso si sia chiuso».p.v.

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«A Napoli siamostati penalizzati solodagli episodi e...dall’arbitro Ma lasquadra c’è si puòancora sognare»

PARLA SPOLLI«Catania, siamo forti A Bergamo senza paura»

di Concetto Mannisi

CATANIA - Ripartire da Napoli, dalla voglia e dalla determinazione messe in campo contro i campani, per andarea fare punti a Bergamo. Nicolas Spolli ha le idee chiare in vista della prossima trasferta - la seconda consecutiva- che il calendario ha riservato alla squadra di Maran e spiega perché il Catania “formato San Paolo”, nonostante

il risultato, può andare a creare problemi all’Atalanta dell’ex Colantuono: « A Napolisecondo me abbiamo disputato una grande partita, siamo stati penalizzati solo dagliepisodi. Non abbiamo mai sofferto, piuttosto abbiamo dimostrato di non avere timorireverenziali e di essere andati al San Paolo per fare il nostro gioco. A volte ci siamoriusciti, altre volte no. Di sicuro siamo rimasti vivi fino all’ultimo. Certo, resta l’amaro inbocca per quelle decisioni arbitrali che, di sicuro, non ci hanno favorito ». Già, il Cataniaha protestato per il rigore di Zuniga, la mancata espulsione di Grava, lo stesso gol

annullato a Bergessio che aveva subìto la prima trattenuta dallo stesso Zuniga... « La sensazione è che gliarbitri non siano stati molto d’accordo fra loro, però non ha senso guardare indietro. E’ un peccato perdere, mala strada è quella giusta. Abbiamo dimostrato di poter metter in difficoltà qualunque squadra. Pensiamo aBergamo ». La salvezza è praticamente fatta.« Mancano ancora dei punti. Però siamo ancora lì in alto. Cercheremo diraggiungere quota 42 il prima possibile, poi, quando lo faremo, cercheremo di puntare al massimo (non parla diEuropa, ndc). Per i tifosi sarebbe qualcosa di storico, ma non sarà facile. Intanto, ad ogni modo, giusto pensarea noi, a fare una grande settimana di lavoro ed a fare punti a Bergamo. A tutto il resto penseremo dopo ».

«Bisogna ritrovarelo spirito di qualchepartita fa. Mancano15 giornate, tiriamofuori gli artigli...»

QUATTRO SCONFITTE DI FILA PER I BIANCAZZURRIBergodi: Il Pescara è ancora vivo!«Avverto un’atmosfera funerea, ma la squadra deve reagire. Il ritiro? Non serve»

di Giancarlo Febbo

PESCARA - Cristiano Bergodi sembra ancora un allenatore sereno, nonostante gli sbalzi d'umore della suasquadra avrebbero trascinato nella depressione chiunque. Il Pescara vive un'intermittenza cronica di rendimento,ma lui pensa che in qualche modo il problema si possa risolvere. « Dobbiamo ritrovare quello spirito che ci haaccompagnati fino alla partita di Firenze. Nel primo periodo della mia gestione anche quando subivamo degliuno-due che avrebbero ammazzato chiunque, si riusciva a reagire (vedi Napoli e Milan). Ultimamente, invece,facciamo una fatica tremenda. Bisogna fortificarci sotto l'aspetto mentale ».

Non sarà facile. Neanche può essere d'aiuto analizzare un filo conduttore che unisce leultime quattro sconfitte, perché non c'è. Resta solo da constatare che, rispetto alla provainsapore con l'Inter e alle cadute verticali con Torino e Sampdoria, l'ultima gara internacon il Bologna ha fatto registrare un lieve miglioramento complessivo. Ma le condizioni delpaziente restano gravi. Talmente gravi che molti tifosi hanno già perso la speranza. Non acaso circa 1.200 possessori di voucher (i mini abbonamenti per gruppi di partite) hannoscelto di non rinnovarli e la media presenze si è drasticamente ridotta. Insomma, una città

con il morale sotto i tacchi.

TIFOSI - Domenica sera 400 tifosi hanno contestato i giocatori pretendendo un confronto nel chiuso deglispogliatoi. C'era il rischio che le lamentele potessero reiterarsi, invece alla ripresa degli allenamenti di ieri solopochi intimi, la squadra ha lavorato nell'indifferenza più totale. Il clima è dimesso e Bergodi, che conosce questoambiente da ben 25 anni, un po' se lo aspettava. « L'atmosfera è funerea, il pessimismo si è impadronito dimedia e tifosi, tutti ci danno già per spacciati, siamo passati dalle stelle alla stalle in un batter d'occhio. Nonposso biasimare gli altri, ma dai miei pretendo uno scossone. Forse adesso che siamo scivolati tra gli ultimi tredella classifica i ragazzi si renderanno conto di quello che serve. Dobbiamo tirare fuori gli artigli. Ci hanno giàfatto il funerale, ma non siamo ancora retrocessi. Ci troviamo appena un punto dietro alla quart'ultima emancano ancora 15 partite con 45 punti disponibili. Mi sembra che i margini di ripresa non manchino ». Nonmancherebbero, ovvio, anche se i presupposti non sono dei migliori: peggior attacco, peggior difesa e la cattivaabitudine di non fare neanche i passettini. Già, il Pescara non sa neanche pareggiare, solo 2 volte su 23. E nonè un difetto da sottovalutare, anche Bergodi ne è convinto. « Quando abbiamo vinto quelle tre partite in quattrogiornate siamo balzati a +5 dalla zona rossa, ora che è stato dilapidato il vantaggio è arrivata una grandepreoccupazione. Ma se avessimo ottenuto gli stessi punti con qualche pareggio la striscia dei risultati utili sisarebbe allungata e ora ci sarebbe meno pessimismo. Chiaro, sempre meglio vincere che pareggiare, eppure avolte bisogna sapersi accontentare ». In coda le motivazioni del tecnico sul no a un altro ritiro. « Come avetevisto non è servito a niente. Se ci sono cali di tensione, se l'autostima si è abbassata non è certo andando inritiro che si migliora. Io, perlomeno, non ci ho mai creduto. Ognuno deve fare uno sforzo per conto suo ». g.f./GieffePress

Il Pescara non segna su azioneda 360 minuti, dalla rete messaa segno da Celik al 91’ diFiorentina-Pescara 0-2 del 6gennaio. Successivamente,zero gol realizzati contro Inter,Torino e Sampdoria poidomenica scorsa con ilBologna due rigori messi asegno da Weiss e D’Agostino

Pescara senza gol su azione da 360 minuti

IL CT DEL GHANAPut (3 anni di squalifica per scommesse) «Le partite truccate ci saranno sempre»

NELSPRUIT - «Le partite truccate per favorire gli scommettitori ci sono sempre state e continueranno adesserci». A dirlo, alla vigilia della semifinale di Coppa d'Africa contro il Ghana, è il ct del Burkina Faso, il belgaPaul Put. Lui sa di cosa si tratta, visto che alla guida degli Stalloni si sta rifacendo una reputazione dopo essererimasto coinvolto nel calcioscommesse del suo paese e aver scontato una squalifica di 3 anni. «I match truccatici sono sempre stati e si può fare poco. Ma se prendiamo altri sport è lo stesso: si parla solo di LanceArmstrong, ma il doping lo usavano tutti. Quando giocavo io, ho visto di tutto e non credo che le cose possanocambiare. È una disdetta, ma è così e credo che questo tipo di cose esista in tutti gli sport».

Già circa 40 i Paesiall’opera per darvita a qualcosa cheabbia la forza deldocumentodell’Unesco suldoping

La conferenza stampadell’Europol con i dati choc sulfenomeno delle scommesse neiPaesi del Vecchio Continente. Ilcentro dell’Organizzazione ènell’Est Asiatico, un ruolo nonsecondario lo reciterebbe lamafia cinese e, soprattutto,rapporti di cooperazione con inuclei criminali locali(Lapresse)

SCOMMESSE, SI MUOVE L’EUROPA Dopo la denuncia di Europol, il Consiglio dell’Unionesi mette al lavoro per una legge

di Antonio Maglie

Una «legge» europea per fermare il contagio. Il giorno dopo la clamorosaconferenza-stampa dell’Europol, il mondo dello sport e della politica si mobilitacontro le scommesse che stanno condizionando profondamente il calcio. Ledimensioni del fenomeno sono state svelate l’altro giorno all’Aja: 680 partitesospette, trecentottanta soltanto in Europa; nel calderone anche un paio digare della Champions League (quelle giocate dal Debrecen nel 2009 contro ilLiverpool e la Fiorentina, con il portiere Poleksic, sul banco degli imputati e già

squalificato dall’Uefa per quelle accuse) e di EuropaLeague (secondo la Bild tedesca, l’occhio degliinvestigatori è caduto su Rapid Vienna-Vllaznia Shkodrae Fenerbahce-Honved). Complessa e incandescente laquestione, con la Fifa che sollecita un sostegnointernazionale e la Uefa che ha accolto con una certaprudenza le dichiarazioni del direttore dell’Europol, RobWainwraight, anche perché l’indagine appare più lasomma di tante indagini non nuovissime, per giunta. A

molti la sortita di Wainwright è apparsa come una forzatura per ottenere maggiori mezzi e maggiori strumenti. Mase le cose stanno così, una risposta il direttore dell’Europol l’ha già avuta.

CONVENZIONE - Il Consiglio d’Europa, infatti, sul fronte delle scommesse sportive si sarebbe già messo allavoro. L’idea è molto semplice: creare una sorta di legge di riferimento (si chiama tecnicamente convenzione)alla quale si dovrebbero uniformare le normative di quelle nazioni che decidessero di sottoscrivere il documento.Al progetto stanno lavorando una quarantina di paesi europei e a tirare le fila di questo lavoro si sarebbededicato Jean Francois Vilotte, presidente dell’Autorità che in Francia governa le scommesse in rete. Vilotte haspiegato che sono in corso contatti con la Corea del Sud, l’Australia e alcuni Paesi del Commowealth. Se questicontatti di dovessero concretizzare, la Convenzione potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto simile aldocumento contro il doping adottato dall’Unesco e che ha assunto una valenza universale.

FATTURATO - Una cosa è certa: la rete del malaffare ha ormai avviluppato tutto il mondo. Il centrodell’Organizzazione è nell’Est Asiatico, un ruolo non secondario lo reciterebbe la mafia cinese e, soprattutto,rapporti di collaborazione si creerebbero a livello nazionale con le organizzazioni criminali locali. Europol perquanto riguarda la sua inchiesta ha parlato di “investimenti” per sedici milioni di euro e di utili per otto milioni dieuro. Il giro d’affari è enorme e soltanto quello che fa capo all’Est Europeo si aggirerebbe intorno al miliardo didollari. Una forza economica che può inquinare il calcio in profondità (ieri il capo della Bundesliga, ReinhardRanball ha tenuto a far sapere che «nell’inchiesta non sono coinvolte partite del campionato di Prima eSeconda divisione» ). La vastità del fenomeno reclama mezzi nuovi, sovranazionali. L’ipotesi di creare unaAgenzia internazionale come quella anti-doping sembra essere tramontata ma la convenzione europea dovrebbegarantire un utile quadro di riferimento internazionale.

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L’INCHIESTA DI CREMONA Le novità di Gervasoni ora alla verifica dei pm

Dalla redazioneMILANO - A Cremona sono scattati ieri i riscontri dopo l'ennesimo interrogatorio di Carlo Gervasoni, unapprofondimento su alcuni temi che l'ex Piacenza aveva già trattato nei precedenti faccia a faccia con imagistrati. Il contributo fornito dal giocatore è giudicato importante anche se il pm Di Martino sperava che ildifensore fornisse ulteriori riscontri sulla figura di Mister X e Mister Y, che fosse a conoscenza di elementi ingrado di fare definire ancora meglio il contribuito all'attività illecita portato dai due soggetti i cui nomi sono tenutitop secret. E invece Gervasoni sull'argomento non ha potuto fare puntualizzazioni o aggiunte e la Procura devecontinuare ad andare avanti con le proprie forze ovvero attraverso un'attività investigativa che è già iniziata daalcune settimane e che sta portando all'individuazione di tutte le persone che hanno avuto contatti con i duepersonaggi capaci, in cambio di svariate centinaia di migliaia di euro, di dare dritte sicure sui risultati di partite diSerie A. La mole di lavoro è notevole e secondo gli inquirenti porterà interessanti novità. Motivo? A Cremona c'èla convinzione che dai tabulati telefonici dei due spunteranno nomi di calciatori e/o dirigenti coinvoltinell'inchiesta. Anche quello di Mauri? L'indiscrezione non trova né conferme né smentite nel Palazzo di giustiziadella città su Po, ma in compenso il capitano della Lazio non gradisce le voci che lo riguardano e ieri, intervenutoa Sky, il suo avvocato, Matteo Melandri, ha precisato: «Non capisco come Gervasoni possa modificare ciò chedice da mesi, come può aggiungere sempre nuove cose. Secondo quello che si legge dai provvedimenti, èstato dichiarato inattendibile praticamente ovunque. Ciò premesso, sono ansioso di confrontarmi con la procuradi Cremona: dallo studio che ho fatto dei tabulati di Mauri e di altri documenti, sulla posizione del mio assistitonon ci sono dubbi, eppure Mauri ha subito 20 giorni di custodia cautelare per associazione a delinquere, cosadi cui non si è mai parlato nei suoi riguardi. La procura di Cremona dovrà spiegare anche questo e, se Mauridovesse essere prosciolto, dovrà poi difendersi da tutto quello che è stato. Stefano è stanco di questasituazione, ma in campo con le sue belle prestazioni fa vedere qual è il suo stato d'animo ovvero che ètranquillo».a.ram.

LA LOVE STORYPiquè-Shakira dall’amore all’arrivo di baby Milan

Lei ci ha fatto ballare, scatenare. E ancora lo farà. Magari tra un po’. Il ritmo latino, pop, ondeggiante,incalzante dei suoi successi ha fatto il resto. Shakira non la scopriamo noi, il mondiale di calcioafricano l’ha resa solo un po’ più celebre tra i comuni mortali non totalmente esperti di musica macertamente di tackle e dribbling. Il calcio è diventato la sua passione. E quando a inizio 2011 haannunciato sul suo sito la separazione dal fidanzato ufficiale e decennale, la sua vita privata è finita...on line. Prima alcuni flirt, poi quella foto. Di lei e Gerard Piqué insieme. E’ amore, festeggiano ilcompleanno - tutti e due sono nati il 2 febbraio - con alcuni amici. La foto viene postata in bacheca sulprofilo della cantante colombiana e del suo nuovo uomo. Perché si fa così se vuoi dirlo a tutti. Come levoci di una presunta gravidanza che alla fine diventa vera e bellissima. Ultime, recenti le immagini deidue immortalati per una campagna Unicef per i bambini disagiati. Lui abbraccia lei che mostra ilpancione nudo del nono mese. Ed è di qualche giorno fa lo scatto di Gerard che bacia Milan, il lorobimbo appena nato e già messo in rete. Che si chiama così per un motivo ben preciso e Piquè lo haspiegato. Ovviamente su Facebook.

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L’EMIGRATOIn Australia Del Piero star con Djokovic e il Gladiatore

Si era detto: una stella non va a Sydney. Invece no, la vita gira in maniera diversa da quello che avevi pensato eDel Piero, tolta la maglietta della Juve con lo scudetto appena vinto, fa le valigie direzione Sydney. Sua nuovasquadra, sua nuova terra - quella dei canguri - dove prova a calcare campi inediti ed esperienze inattese. Volavia ma resta comunque collegato. Di lui sappiamo tutto anche perché in rete non manca mai di dire, scrivere,postare foto o immagini. Lui e la moglie Sonia agli Awards 2013, gli Oscar del cinema e tv australiani tra CateBlanchett e Russell Crowe, oppure con il tennista Djokovic agli Us Open. L’Italia però un po’ deve mancargli enon sarebbe neanche un peccato. Si tiene informato e informa. Posta belle parole per la morte del presidentedella Sampdoria Garrone, ricorda i dieci anni senza l’Avvocato Agnelli («Se mi telefonasse oggi»), mostra iltabellone con i risultati del suo club che è in corsa per i play off. Lontano sì, ma in effetti vicino vicino. Non hatagliato i ponti Alex, non potrebbe farlo. Su Facebook ha 3.334.496 persone che lo seguono, i followers suTwitter ieri hanno tagliato i 500mila. Lui è uno di tutti.

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LE CURIOSITA’Gli Europei fanno il boom Poi “tirano” nuoto e tennis

Gente di calcio e gente di sport. In generale. C’è chi commenta una gara andata male, chi festeggia l’ennesimotitolo (leggi la Spagna europea), chi maledice un infortunio (il tennista Rafa Nadal). Vale. Vale per tutto. Durantegli ultimi campionati europei ci sono stati giocatori che hanno raccontato giorno per giorno le emozioni. Lojuventino Giorgio Chiellini aveva addirittura un Diario, Gigi Buffon ha utilizzato la sua bacheca per rispondere,spiegare e raccontare cosa andava e cosa no. La Spagna ha fatto festa, il portiere Casillas nei momenti liberi hapostato le foto con la fidanzata, la bella giornalista tv, Sara Carbonero al seguito della nazionale. CristianoRonaldo ha alternato gioie a dolori, ma sulla sua pagina in assoluto si trova una gran quantità di materiale,comprese immagini private del suo tempo libero tra gite in barca per pescare o scatenato che suona la batteria.Ma ad allargare la piazza contribuiscono anche altri sport. Detto di Nadal, ci sono i nuotatori, dal cannibalepluridecorato delle vasche Michael Phelps all’italianissimo Luca Dotto, due tecnologicamente avanzati e ci saràanche qui un perché.

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Era nato per mettere in contatto gli studenti dei college americaniIl 4 febbraio ha compiuto 9 anni Oggi è il “paese” più grande che c’èPagina di Francesca Fanelli

Se avete visto il film di David Fincher avete già un’idea romanzata delfenomeno. Se siete iscritti, ci siete dentro e lo vivete, sapeteperfettamente di cosa parliamo. Il paese più grande che c’è: ecco cosa èdiventato oggi Facebook, piazza virtuale in cui puoi condividereemozioni belle e brutte ed entrare in contatto con chi vuoi. Nove anniappena (li ha festeggiati il 4 febbraio scorso) e oltre un miliardo dipersone collegate. Era nato una sera del 2004, si chiamava“thefacebook.com” e doveva servire a mettere in contatto gli studentidei college americani. A questo aveva pensato Mark Zuckerberg, il suogiovane e ambizioso inventore. Ora ha cinque miliardi di utili, un imperoche nel 2012 si è chiuso con un aumento di fatturato di 1,5 miliardi didollari (il 40 per cento in più rispetto all’anno precedente) e che negliultimi tre mesi ha registrato 680 milioni di utenti connessi susmartphone e tablet. Perché ce l’hai dietro, vive, gira, viaggia e ama conte. Facebook è il modo più semplice per comunicare. Lo utilizzano tutti,ovviamente tutti quelli che lo conoscono e ne apprezzano lepotenzialità: sportivi e non, gente comune e personaggi pubblici, leformule sono diverse. Il segreto è l’immediatezza del mezzo: lo dicisubito a chi vuoi tu, senza filtri. Con emozione. Dal flirt impensabile alfiglio appena nato, dalla polemica a una finale vinta. Durante gli ultimiEuropei di calcio molti giocatori ne hanno approfittato per tenere i tifosiinformati. Quando è nata Harper Seven, la piccola di casa BeckhamDavid e Victoria l’hanno postata. E anche Milan il primogenito di Shakirae Piquè è finito subito nella piazza virtuale. Perché dentro Facebook cisono tutte le facce del mondo.

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GLI SPORTIVICi siamo anche noi del Corsport seguiteci

Ci siamo anche noi del Corriere dello Sport-Stadio. Andate a trovarci. La prima immagine che vi sipresenterà è quella di una vecchia edicola in bianco e nero con la pubblicità della nostra testata messain alto sul tetto. Potrete trovare informazioni, notizie, curiosità e aggiornamenti su tutto ciò che fa sportin generale e calcio in particolare. Potete inserire un post su un argomento che vi sta particolarmente acuore o fare un commento legato a una polemica della domenica calcistica. Abbiamo quasi 170mila “Mipiace” e varie finestre con cui interagire: dal nuovo allenatore della Roma, all’attesa in casaSampdoria, dall’incertezza di Bergodi a Pescara, ai commenti del commissario tecnico della NazionaleCesare Prandelli, dalle ultime parole di Antonio Conte nei confronti degli arbitri ai giudizi di MarcelloLippi sulla nuova coppia d’attacco dell’Italia. Poi ci sono anche delle sezioni speciali come quellalegata torneo calcistico Junior Club, o consultando il Diario potrete trovare lo storico del giornale e delcampionato che vi interessa. Basta collegarsi a facebook.com/corrieredellosport per comunicare e interagire. Vi aspettiamo!

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LA MUSICA IN CAMPOJovanotti e Ligabue in ricordo di Morosini

E’ stato un giorno triste e nero per tutti. Piermario Morosini, giovane calciatore del Livorno, è morto incampo durante una maledetta partita di pallone contro il Pescara, in serie B. Si è accasciato al suolomentre inseguiva il suo sogno più bello, portato via dal cuore e da una vita già segnata dalla tristezza.Aveva 25 anni. E quel giorno, il 14 aprile del 2012, ma anche nei successivi giorni, tanti messaggi, tanteparole sul suo profilo Facebook. A testimoniare l’amicizia, la vicinanza per chi non c’era più, il vuotoincolmabile dei parenti, dei colleghi e di tutti gli altri. Il nostro anche. E tra tutte le voci, le più forti, sonostate quelle di due cantanti che Piermario amava, Jovanotti e Ligabue che hanno postato nelle lorobacheche (di Facebook il primo e del barMario il secondo) tutto il loro dolore per una morte così. Anchein questo caso la piazza virtuale ha unito, ha fatto sentire vicini nella sofferenza, chi lo conosceva e chino. Jovanotti aveva scritto: «Perché niente è mai come sembra e ogni storia, ogni vita è unica eirripetibile. A lui il mio ringraziamento per avermi fatto sentire, oggi, all’improvviso parte del suomondo, del suo cammino pieno di ostacoli... Ciao Piermario!».

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GIUDICE SPORTIVODIONIGI PERDE HETEMAJ

MILANO - Il Giudice sportivo dopo la 3ª di ritorno. Squalifica per una giornata a Brighenti (Vicenza), Goian(Spezia), Trevisan (Padova), Gomez (Verona), Hetemaj (Reggina), Marianini (Novara), Saponara (Empoli).Diffidati - Dicuonzo (Juve Stabia), Moro (Empoli), Peccarisi (Ascoli), Brosco (Ternana), Dionisi (Livorno),Falcinelli (Lanciano), Gemiti (Livorno), Gulan (Modena), Ludi (Novara), Zito (Juve Stabia), Bacinovic (Verona),Caglioni (Crotone), Soncin (Ascoli). Ammonizione con diffida a Maurizio Sarri (Empoli). Ammende - Grosseto4 mila € e Ternana 2 mila €. E 1000 € a Vinetot (Crotone) e Padalino (Vicenza).

ATTACCANTE FIGLIO D’ARTE Comi sogna di duettare con Balotelli

«Decideranno il Milan e il Torino Ora mi concentro sulla Reggina»

di Eugenio Marino

REGGIO CALABRIA - E se dovesse giocare con Balotelli nel Milan? La domanda incuriosisce Gianmario Comi,l'invita a riflettere. Poi l’attaccante della Reggina sorride. «Credo di dover rimanere coi piedi per terra. Balotellied El Shaarawy sono campioni. Io ho fatto poco o nulla. Penso solo alla Reggina. Il resto verrà. Certo,sarebbebello. E poi, cosa costa sognare?». Al centro dell'attacco della Reggina e delle attenzioni dei tifosi amaranto,Comi vive nell'assoluta normalità dei suoi 20 anni. «Computer, play-station e giochi di guerra, gli amici e leamiche, tante ma nessuna fidanzata, e le passeggiate per le strade di questa bella città che mi ha accoltobene». L'inserimento è stato facile anche perché aiutato dal reggino Andrea Ferri. «Ci conosciamo da quandosiamo nati. E' il figlio di Giacomo, difensore di Reggina e Torino. In granata ha giocato con papà. Stiamosempre insieme io, Andrea e i suoi amici».

NEL NOME DEL PADRE - Speciale il rapporto col papà Antonio, ex calciatore di Torino e Roma. «E'straordinario come credo debba essere il rapporto tra genitore e figlio. Poi parlare di calcio con lui è utile.Conosce l'ambiente. Ci sentiamo tutti i giorni. Le sue valutazioni e le sue parole mi aiutano a crescere». Comi èsempre tra gli ultimi a lasciare il campo di allenamento desideroso di affinare le sue qualità tecniche e carpire gliinsegnamenti del suo allenatore Dionigi. Otto reti in campionato e una in coppa Italia rappresentano un bottinoragguardevole per l'attaccante torinese in prestito dal Milan per la sua prima stagione tra i professionisti. «Sonocontento per quanto fatto sinora. Voglio aiutare la Reggina a conquistare una classifica più tranquilla.Completare al meglio la stagione qui. Poi decideranno Milan e Torino. Spero di trovare spazio anche in A».

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IL CROTONE PRESENTA I NUOVICROTONE (Liopress) - Saranno presentati questa mattina (anche se due di essi hanno già giocato) gli ultimi treacquisti del Crotone: Lorenzo Del Prete, Lorenzo Crisetig e Gabriele Paonessa. Resta piena l'infermeria conConcetti, Vinetot, Correia, Matute e Addae fermi.

Nato a Bari Vecchia come Cassano. Era un pallino di Zeman

NICOLA BELLOMO è nato il 18 febbraio del 1992 a Bari, stesso storico quartiere che ha dato i natali all’altrotalento barese Antonio Cassano dieci anni prima (12 luglio 1982), nel giorno in cui l’Italia vinceva il Mondialein Spagna con Bearzot. Emulo del fuoriclasse interista, Bellomo ha soprattutto un’altra testa, come amaripetere lui stesso a chi lo intervista. Ma in passato è stato spesso incoraggiato anche pubblicamentedall’illustre concittadino. I due hanno rischiato di incrociarsi nello scorso mercato di gennaio, quando ilpresidente Moratti ha valutato il gioiellino di Torrente prima di ingaggiare il diciottenne trequartista croatoMateo Kovacic. Stimato da Zeman sin dai tempi dell’ultima apparizione a Foggia del boemo, c’è chi giura chese non fosse precipitata la situazione alla Roma, Bellomo sarebbe arrivato subito in giallorosso, con l’ok delChievo che detiene l’altra metà del cartellino del calciatore.

Sarebbe stato bellogiocare conCassano o conTotti. Ma non èdetto che nonaccada

In Serie B tantigiovani di talento.Servirebbe piùcoraggio. Ioringrazierò semprela mia società

Milan, Inter o Romasono comunque ilmassimo Ma ora hoin testa solo lasalvezza conTorrente

«Salvo il Bari poi mi prendo anche la A»

di Tullio Calzone

B ellomo, come ci si sente a lottare per la salvezza a Bari dopo aver sfiorato Inter, Milan e Roma? «La testa è qui poi a giugno vedremo. Certo ci ho sperato, ma è andata così. Ringrazio la società, il mioprocuratore Davide Lippi, il direttore Angelozzi. So che hanno fatto tutto per il mio bene». E’ vero che ci è rimasto un po’ male quando le hanno detto che non c’era l’offerta giusta per cederla inA?

«Male no. E’ chiaro che la possibilità di andare subito in un grande club mi allettava. Mac’era anche l’ipotesi concreta di dover restare comunque a Bari sino al termine deltorneo». Questa storia dimostra che lei è considerato un capitale non solo tecnico dalla suaattuale società. E’ contento? «Con il Bari c’è un legame forte reciproco. Ho Bari dentro. E’ la mia città, giocare daprotagonista qui è una soddisfazione immensa. Non mi sento affatto demotivato. Prima lasalvezza, poi verrà anche la A. E magari torno in azzurro. Mi aspettavo una chiamata, non

sto giocando male. Comunque la vita mi ha insegnato a lottare presto e non mi arrendo facilmente.Figuriamoci!». Lo sa che Zeman la stava studiando dai tempi di Foggia? Poi, si dice, che Peppino Pavone l’abbiaconvinto a puntare su Insigne. A volte basta un attimo a cambiare certe storie. «Capita. Ma a Barletta ho fatto bene e quel Foggia si è salvato come noi. Essere allenato da Zeman rappresentaper chiunque un arricchimento. Lo ringrazio per le belle parole che mi ha riservato. Ma anche a Bari ho avutol’opportunità di crescere». Se avesse potuto scegliere dove sarebbe andato a giocare? «Non ho preferenze, l’importante è approdare in A. Non ho smesso di sperarci e continuerò a lavorare per questo

obiettivo. Ma nella testa ora ho il Bari e niente altro. Voglio rassicurare tutti: non ci sonodelusioni da smaltire». Lei è stato accostato più volte a Cassano, non solo perché siete nati nello stessoquartiere, Bari Vecchia. Sarebbe stato bello giocare insieme nell’Inter? «Bellissimo. Come duettare con Totti o con Balotelli. E non è detto che non possaaccadere in futuro. Tocca a me dimostrare di meritarlo». Ora c’è da combattere per il Bari. «Sono motivatissimo. Sapevo dall’inizio che sarebbe stato difficile. La penalizzazione si fa

sentire. Questa squadra è giovane, la più giovane di B, ma ha anche valori forti e qualità. Oltre a un bravissimoallenatore come Torrente. Gli devo molto, come a Conte che mi ha fatto esordire in B. Resto fiducioso eottimista». La salvezza dipende anche dal suo talento e dalla sua applicazione. Contro la Ternana non si è visto ilBellomo trascinatore della prima parte della stagione. Come mai? «Io faccio sempre la mia parte. A volte mi riesce meglio di altre. Nell’ultimo periodo stiamo accusando deiproblemi soprattutto perché gli avversari ci conoscono di più e non ci concedono spazi o profondità. Si è vistocon l’Ascoli e con la Ternana che pure giocava in casa. Dobbiamo essere più concreti. Mentalmente, poi, laclassifica ora pesa un po’. Bisogna ritrovare la tranquillità iniziale».

Torrente ha problemi evidenti in attacco. Serve anche il Bellomo goleador. «Io sono a disposizione di tutti. Finora ho fatto 6 gol, giocando da trequartista, non sonopochi. Ma è ovvio che si può sempre fare di più». Le società di B, con l’avvento della presidenza Abodi, hanno curatoparticolarmente i settori giovanili. Poi però i grandi club investono all’esterosoprattutto per ragioni fiscali. Si sente penalizzato Bellomo? «Penalizzato no. Al Bari non mi è mancato mai niente e ho avuto le mie opportunità. Tantidi noi stanno dimostrando che in Italia ci sono giovani di qualità. El Shaarawy, Insigne,

Verratti, Immobile non vengono dal niente. Stanno emergendo Galano, Zaza davvero fortissimo, Fedato

bravissimo considerando che giocava in Eccellenza. Certo servono più coraggio e maggiori incentivi. Ma è undiscorso che non vale solo nel calcio». Due gare in casa contro Varese e Crotone. E’ pronto a trascinare i compagni? «Darò il massimo come ogni volta. Due partite fondamentali. Ma bisogna fare tutti di più e non sbagliare.Possiamo tirarci fuori dai guai e poi divertirci ancora». Ai tifosi cosa sente di promettere? «Che metterò in campo tutto me stesso per la salvezza. Poi mi piacerebbe che Bari tornasse in A. Lo merita, èuna grande città che ha dato tantissimo al calcio italiano. La Serie B non è il suo posto». Esattamente come per Bellomo, destinato, prima o poi, a prendersi comunque la A!

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IN BREVEDI NATALE SALUTA BERTOTTO E GLI AZZURRINI DI LEGA PRO

UDINE - Totò Di Natale, capitano dell'Udinese, ha salutato l'ex compagno di squadra Valerio Bertotto, oggi Ctdell'Italia Lega Pro, e i giovani azzurri al termine dell'allenamento dell'Udinese, nel campo accanto dove erano gliazzurrini per preparare la gara di domani contro la Croazia, ad Umag.

Gavorrano: pullman saccheggiatoGAVORRANO - (atc) - Fine settimana da dimenticare per il Gavorrano. Prima i ritardi all'areoporto di Roma perun incidente aereo, poi la sconfitta con l’Hinterreggio, infine il pullman saccheggiato dai ladri mentre la squadra sitrovava in un ristorante di Fiumicino dopo essere atterrata a Roma di ritorno da Reggio Calabria. La squadra èrientrata alle 4 di notte.

GIUDICE SPORTIVO Stangata al Gubbio: 3 squalificati

FIRENZE - Questi i provvedimenti disciplinari adottati dal Giudice sportivo di Lega Pro.Prima Divisione - Tre giornate: Meza Colli (Pavia). Due giornate: Pesenti (Albinoleffe); Guerri (Gubbio); DeOliveira (Paganese). Una giornata: Piccinni e Pippa (Barletta); Pasciuti (Carpi); Benassi e Pestrin (Carrarese);Moi (Cremonese) Danucci, Donida e Scaglia (Cuneo); Briganti e Malaccari (Gubbio); Sacilotto (Latina); Cesca(Pavia); Moracci (Portogruaro); Malomo (Prato); Ferrero (San Marino); Balzano (Sorrento); Caccetta (Trapani);Crescenzi (Viareggio). Allenatori - Una giornata: Cozza (Catanzaro); Rossi (Cuneo); Spalla (Entella).Seconda Divisione - Due gare: Gigli (Chieti); Fiorentino (Martina); Dal Bosco (Poggibonsi). Una gara:Fanucchi (Alessandria); Castaldo (Aversa); Longobardi (Bassano); Tattini (Bellaria); Candiano (Borgo aBuggiano); Ferrari e Sandrini (Castiglione); Urso (Fano); Palumbo (Fondi); Capellupo, Pandiani e Varricchio(Giacomense); Della Latta e Mazzanti (Gavorrano); Angelino, Cruz, Franceschini e Ungaro (Hinterreggio); DeLuca (Lamezia); Bersi e Pietribiasi (Mantova); Scuffia (Melfi); Salvatori e Schicchitano (Poggibonsi); Caponi(Pontedera); Gaeta (Renate); Locatelli (Satarcangelo); Gallon (Savona); Frattali e Jidayi (Valle d’Aosta).Allenatori - Una gara: Carbone (Valle d’Aosta).FONDI, FRATENA IN PANCHINA - (infopress) Quinto cambio di panchina al Fondi. Dopo Provenza (due volte)e Capuano (due volte), la società laziale ha affidato la squadra a Fabio Fratena (50 anni), ex giocatore diFoggia e Salernitana.

BOMBER RITROVATOL’attaccante Simone Masini, 28anni

CATANZARO, I RINFORZI IN CASA I gemelli del gol Fioretti e Masini si riprendono lascena

di Vito Macrìna

CATANZARO - Torna a rialzare la testa il Catanzaro. E' l'effetto del ritorno allavittoria sulla Paganese, la prima del nuovo anno al Ceravolo dopo lo stop con ilLatina. Una sconfitta che, aggiungendosi a quella di Benevento, aveva messoin ginocchio Fioretti e compagni. Provocando, c'è da aggiungere, ilposizionamento in classifica al confine della zona rossa.

RIPARTENZA - Una situazione, insomma, che richiedeva una ripartenza perevitare una crisi dagli sviluppi impensabili. Con il ritorno alla vittoria, la squadrae tutto l'ambiente hanno prima di tutto tirato un sospiro di sollievo, mentre leprospettive sembrano cambiate con i primi segnali di maggiore coesione tranuovi arrivati e giocatori confermati. Solo segnali, però, in quanto la prestazionecontro la Paganese è stata tutt'altro che brillante. «Un Catanzaro - è ilmessaggio che viene trasmesso dai responsabili della squadra - destinato acrescere ancora». Man mano, si fa intendere, che Castiglia e compagni siintegreranno nel vecchio impianto.

BOMBER RITROVATI - Oltre al morale ritrovato, l’allenatore Cozza ha ottenuto una vittoria personale dandofiducia alla coppia d’attacco composta da Fioretti e Masini, che era stata messa un po’ da parte dopo l’arrivo diRussotto, che ha scontato la prima delle due giornate di squalifica. Fioretti contro la Paganese è andato a segnosu rigore che si è procurato; Masini invece è stato il protagonista di un'autentica prodezza decisiva per laconquista dei preziosi tre punti. Un segnale importante perché rilancia le quotazioni di due pedine preziose per igiallorossi.

CONFERMA - Il duo che fece faville nella scorsa stagione totalizzando 54 gol, di cui 31 del supercannoniereFioretti che dovrebbe essere confermato domenica ad Andria dove, detto per inciso, il Catanzaro potrebbepiantare il puntello più solido per centrare l’obiettivo che, giocoforza, è una salvezza tranquilla.Salvo, ovviamente, che lo sprint iniziato domenica si trasformi in un allungo. Il che sarà possibile solo se ilristrutturato collettivo del Catanzaro saprà compiere altri passi avanti nell’amalgama dopo un'altra settimana dirodaggio e, magari, approfittando ancora della ritrovata vena realizzatrice della coppia Fioretti-Masini. Queste,del resto, le condizioni indispensabili per superare lo scoglio Andria.

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NON TORNANO I CONTI Grido d’allarme del Teramo

Campitelli: Alcuni sponsor si sono tirati indietro,il futuro è a rischio

TERAMO - Una strana situazione. Una di quelle che ti lasciano tanto amaro in bocca. Da una parte c'è il Teramoche vince, quello che lotta per un posto al sole nel girone B di Seconda Divisione, quello capace di conquistaretredici punti nelle ultime cinque giornate. Dall'altra c'è un presidente, Luciano Campitelli, numero uno degliaprutini da cinque anni, che lancia un grido d'allarme. «La squadra sta andando bene e questo rende onore allavoro della società e dei nostri ragazzi. Ma oggi io sono preoccupato per il futuro della società perchèpurtroppo alcuni sponsor non ce la fanno a rispettare gli impegni presi e le previsioni di entrata che avevamofatto a inizio stagione non si stanno concretizzando».

DIFFICOLTA’ - Il Teramo ha problemi economici, proprio nell'anno del suo centenario (a luglio la societàabruzzese spegnerà le tante candeline). Col Fondi, domenica scorsa, appena 270 paganti al botteghinononostante l'andamento entusiasmante della squadra. Un dato misero che non lascia presagire alcun riscatto.All'orizzonte, però, c'è il derby di sabato prossimo contro i cugini dell'Aquila (la sfida non fu disputata lo scorso 10dicembre per neve). Il patron Campitelli prova a caricare I suoi. Ma questa volta senza il piglio di sempre: «Ilderby? Dovremo lottare col cuore, ma in questo momento di difficoltà passa in secondo piano».Solo pochi mesifa la città ha perso, in un silenzio quasi assordante, la serie A di basket. Il calcio, oggi, resta l'unico patrimonio daconservare.GieffePress

Sorrento: preso KonanSORRENTO - (g.s.) Il Sorrento ha ingaggiato l’attaccante ivoriano Axel Cedric Haouliais Konan, 30 anni, l’annoscorso al Bellinzona, serie A svizzera. Nel suo palmares 111 partite e 22 reti in serie A tra Lecce e Torino.

MOMENTO SI’L’Aquila torna a volare alto e va all’assalto del secondo posto

L'AQUILA - Quattro risultati utili consecutivi, tra i quali un significativo pareggio a Pontedera, e poi tre vittorieconsecutive (Aprilia al "Fattori" e nelle due trasferte di Fondi e Arzanese). È lo score dell'Aquila che, dopo unpiccolo periodo nero, è tornata ad avere una marcia imperiale.

RECUPERO - In vista del recupero del derby con il Teramo al "Fattori", sabato con diretta tv su RaiSport 1, sulcampo di San Gregorio i rossoblù hanno ripreso gli allenamenti con il pensiero ancora rivolto all'ultimo successo.«Nel primo tempo - spiega l'allenatore Maurizio Ianni, aquilano doc - ci siamo abbassati troppo e quindi nonriuscivamo ad aggredire i loro due mediani posti nelle retrovie. Ma nel secondo tempo abbiamo capito cosafare e il risultato si è visto». Andrea D'Amico ha debuttato dal primo minuto grazie alla squalifica di NicolaCiotola. «D'Amico ha disputato un'ottima gara - prosegue Ianni - ma per vincere due gare consecutive fuoricasa, prima a Fondi e domenica ad Arzano, ci voleva una prestazione da squadra vera e i ragazzi hannorisposto alla grande. Non è facile per nessuna squadra vincere fuori casa due partite di fila: per raggiungerequesto obiettivo è importante che tutti i giocatori diano il massimo, altrimenti non si può avere questorisultato».

APPELLO AI TIFOSI - Dello stesso pensiero è il presidente Corrado Chiodi, che ieri ha voluto salutare lasquadra. «Ho voluto ringraziare i ragazzi perché hanno dimostrato di che pasta sono fatti. Nel frattempo invitotutti gli aquilani a sostenere sabato i colori rossoblù nel derby contro il Teramo. Con tutto rispetto dei "diavoli"teramani noi dobbiamo vincere per ridurre il distacco dal Pontedera che occupa il secondo posto».GieffePress

CD: MULTATO L’HINTERREGGIO - (liopress) La CD ha multato all'Hinterreggio di 10000 euro e inibito per unmese il presidente Pellicanò per la ritardata presentazione della documentazione relativa alla concessione dellostadio Granillo.

MARCATORISpampatti: 20 gol Salandra sale a 19 Tarallo e Mosciaro sono a quota 17

ROMA - I principali marcatori di DGIRONE A15 reti: Diagnè (Bra) 14 reti: Di Paola (Santhia, 5 rig.) 13 reti: Guidetti (Borgosesia, 1 rig.) 11 reti: Iannolo(Imperia, 4 rig.); Franca (Lavagnese, 2 rig.)GIRONE B20 reti: Spampatti (Alzano Cene, 3 rig.) 19 reti: Salandra (Pontisola, 1 rig.) 16 reti: Castagna (Lecco, 5 rig.) 14reti: Aquaro (Trento, 1 rig.) 12 reti: Lorenzi (Atl. Montichiari, 3 rig.); Magnini (Castellana, 3 rig.)GIRONE C14 reti: Sessolo (Pordenone, 6 rig.) 13 reti: Lella (Clodiense, 2 rig.); Gherardi (Delta Porto Tolle, 1 rig.); DellaBianca (Tamai, 3 rig.) 12 reti: Brotto (Este, 3 rig.); Zubin (Pordenone, 2 rig.); Trinchieri (Trissino Valdagno)GIRONE D15 reti: Tosi Fe. (Camaiore, 5 rig.); Taddeucci (Massese); De Vecchis (V. Castelfranco, 3 rig.) 14 reti: Gucci(Pistoiese) 13 reti: Piccolo (Pro Piacenza) 11 reti: Villa (Mezzolara, 2 rig.); Colombo (S.M. Tuttocuoio, 2 rig.)10 reti: Bazzani (Mezzolara, 1 rig.)GIRONE E15 reti: Porricelli (Deruta, 7 rig.) 12 reti: Marri (Casacastalda, 3 rig.); Vegnaduzzo (Viterbese, 5 rig.) 10 reti:Invernizzi (Bastia); Tomassini (Casacastalda); Tarpani (Todi, 3 rig.) 9 reti: Mussi (Fiesolecaldine, 2 rig.);Essoussi (Sansepolcro, 2 rig.); Mancini (Trestina, 1 rig.)GIRONE F15 reti: Bartolini (Termoli, 3 rig.) 14 reti: Melchiorri (Maceratese) 13 reti: Tajarol (San Cesareo) 12 reti:Stefanelli (Jesina, 2 rig.); Sivilla (Ol. Agnonese); Napolano, Shiba (Sambenedettese) 11 reti: Pedalino(Amiternina, 1 rig.); Di Iorio (Astrea, 3 rig.)GIRONE G17 reti: Tarallo (Sarnese, 4 rig.) 13 reti: Palumbo (Casertana, 1 rig.) 12 reti: Cappai (Arzachena, 2 rig.);Meloni (Torres, 1 rig.) 11 reti: Borrotzu (Budoni, 1 rig.); Morbidelli (S.Basilio P.); Sanna (Selargius, 1 rig.);Branicki (Sora, 3 rig.) 10 reti: Amassoka (Anziolavinio, 2 rig.)GIRONE H12 reti: Sorrentino (Battipagliese, 2 rig.) 11 reti: Di Rito (Bisceglie, 2 rig.); Giglio (Foggia, 1 rig.); Letizia(Puteolana, 4 rig.); Tedesco (S.Antonio Abate, 4 rig.) 10 reti: Moscelli (Bisceglie, 2 rig.); Cunzi (Ischia, 3 rig.) 9reti: Albano (Brindisi, 2 rig.); Del Sorbo (S.Felice Gladiator)GIRONE I17 reti: Mosciaro (Cosenza, 6 rig.) 11 reti: Corona (Messina, 1 rig.) 10 reti: Savanarola (8 Comp. Normanno, 3rig./2 Messina) 9 reti: Guarro (Savoia, 4 rig.) 8 reti: Saraniti (2 rig.), Tiscione (Città di Messina); Galantucci(Gelbison, 1 rig.) 7 reti: Citro (Città di Messina); Riccobono (Licata, 3 rig.); De Rosa (Pro Cavese, 3 rig.);Bonarrigo (Ragusa, 2 rig.); Marasco (Vibonese, 1 rig.)

Il caso-Arcidiaconoieri al Tnas: i legalipuntano allariduzione dellasqualifica. Forse giàoggi la sentenza

SI E’ DIMESSO Stefano Fioredirettore sportivo del Cosenza

COSENZA REAGISCE «TUTTI CON FIORE» Gagliardi, squadra e tifosi «richiamano» il ds

di Biagio Angrisani

ROMA - Di nuovo acque agitate a Cosenza. La vittoria di Ribera, che hariaperto spiragli per la vittoria del campionato (il Messina ora è a +4), non haportato la pace sperata. Il diesse Stefano Fiore, un’istituzione in città dall’altodelle sue 38 presenze in Nazionale, lunedì si è dimesso lanciando i suoi stralicontro il presidente Eugenio Guarascio, reo di non aprire i cordoni della borsa e

di mettere i bastoni nelle ruote del settore tecnico. Iltecnico Gianluca Gagliardi, il capitano Aniello Parisi e lasquadra ieri hanno ribadito la loro solidarietà a Fiore. Itifosi hanno fatto di più: hanno impedito la ripresa degliallenamenti e minacciato di continuare anche neiprossimi giorni. Intanto Guarascio lancia ramoscelli diulivo (« Fiore ci ripensi, possiamo vincere restandoinsieme» ).

CASO ARCIDIACONO - Ieri battaglia giuridica davanti al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (collegiocon i prof. Maurizio Benincasa, Massimo Zaccheo e Dario Buzzelli presidente) per il caso Pietro Arcidiacono: ilcalciatore del Cosenza squalificato sino al 20 luglio (e Daspo di tre anni) per aver mostrato in tv, dopo un golsegnato al Sambiase una t-shirt con la scritta “Speziale innocente”. Antonino Speziale, tifoso catanese, è statocondannato in via definitiva per omicidio preterintenzionale a otto anni di carcere per la morte dell’ispettore capodella Polizia Filippo Raciti nei tragici scontri alla fine del derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007. FiduciosoAristide Leonetti, avvocato del calciatore siciliano, che punta a una riduzione della lunga squalifica. «Il calciatore- dice il legale - ha già scontato quasi tre mesi. Abbiamo esposto le nostre ragione. Attendiamo con speranza ilverdetto». Forse già oggi la sentenza. il Cosenza spera che Pietro Arcidiacono possa rientrare prima possibileper partecipare alle gare decisive per la corsa-promozione in Lega Pro. Intanto lunedì scorso è stato squalificato per sei mesi dalla Disciplinare anche Salvatore Arcidiacono, per averpassato al fratello la t-shirt incriminata.

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Il tecnico Giancarlo Magrini e ilcapitano Giacomo Ridolfi

VIAREGGIO CUPLa Rappresentativa lunedì con l’Anderlecht mercoledì la Reggina e venerdì colGuayaquil

ROMA - La Rappresentativa di Serie D si allena da ieri al Centro Tecnico diCoverciano in vista dell’esordio alla 65ª edizione della Viareggio Cup. Ottavapartecipazione dei ragazzi della D al torneo giovanile più importante del mondo.Domani pomeriggio amichevole con l’Arezzo; venerdì alle ore 14.30 amichevolecon il Fiesolecaldine.Inserita nel gruppo 6, la Rappresentativa giocherà la prima partita lunedì 11febbraio allo stadio comunale di San Donato (frazione di San Miniato) contro ibelgi dell’Anderlecht. Lo stesso giorno alla stessa allo stadio “Cavanis” diCapezzano la Reggina affronta il Guayaquil. Rappresentativa Serie D-Regginamercoledì 13 allo stadio “La Pruniccia” di Strettoia mentre Anderlecht eGuayaquil alla stessa ora giocano ad Altopascio. Nell’ultima giornata delgruppo 6, venerdì 15 febbraio, i ragazzi del tecnico Giancarlo Magrini se lavedranno con gli ecuadoregni del Guayaquil allo stadio “Mannucci” diPontedera. Anderlecht- Reggina alla stessa ora al “Bui” di San Giuliano Terme.

CONVOCATI

PORTIERI - Deril Cristofoli (1994, Legnago Salus), Valerio Spacca ('94, Amiternina), Leandro Casapieri ('94,Lucchese)

DIFENSORI - Giovanni Dominici ('94, Vis Pesaro), Alberto Accardo ('94, Torres), Gianfilippo Pulci ('94, Ischia),Gennaro Armeno ('94, Ischia), Ivo Molnar ('94, Olginatese), Giampaolo Sirigu ('94, Budoni), Marco Picascia ('94,Foggia), Simone Pessagno ('94, Fidenza)

CENTROCAMPISTI - Giacomo Ridolfi Cap. ('94, Vis Pesaro), Ettore Braccalenti ('94, Sansepolcro), JacopoScaccabarozzi ('94, Olginatese), Simone Amelotti ('94, Pro Sesto), Damiano Buscema ('94, Ragusa), FedericoMassaccesi ('93, Spal), Matteo Idromela ('94, Arezzo), Alberto Torelli ('95, Vis Pesaro)

ATTACCANTI - Jacopo Ferre’ ('94, Seregno), Massimo Bussi ('93, Sandonajesolo), Alessandro Gatto ('94,Taranto), Alessandro Gabrielloni ('94, Jesina), Nicola Galelli ('96, Darfo Boario)b.a.

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PANCHINEIl Rosignano cambia ancora ecco Polzella

ROSIGNANO (atc) - Cambia ancora il Rosignano (gir. D). Il terzo allenatore di questa travagliata stagione che,dopo l'esonero di Gabriele Lazzerin, e dopo avere affidato le redini della squadra al tecnico Walter Cardinali,passa a Luca Polzella, che aveva già allenato la formazione livornese.

ANZIOLAVINIO, SCARFINI NUOVO TECNICO - (infopress) L'Anziolavinio (G) ha esonerato il tecnico MauroPernarella. Al suo posto arriva Daniele Scarfini, ex giocatore dei laziali.

CARONNESE, ESONERATO COTTA - (infopress) La Caronnese (B) ha esonerato il tecnico Corrado Cotta: lasocietà lombarda si appresta ad affidare la squadra a Ernestino Ramella.

CARATESE, VIA ZAFFARONI - (infopress) La Caratese (B) ha esonerato il tecnico Marco Zaffaroni. La societàlombarda decide oggi il sostituto.

GIRONE FOggi (14.30) si recupera Astrea-Marino

ROMA - Oggi alle ore 14.30 si recupera Astrea-Marino (girone F, (arbitro Garoffolo di Vibo Valentia)), nondisputata lo scorso 27 gennaio per gravi danni all’impianto di Casal del Marmo da parte di una banda di ladri.

COPPA ITALIAIl 27 febbraio semifinaliROMA - Ecco le due semifinali di Coppa Italia. Virtus Castelfranco-Delta Porto Tolle; Torre Neapolis-Arezzo. Legare di andata si giocheranno il 27 febbraio, il ritorno in programma il 20 marzo. Nessuna delle quattrosemifinaliste ha mai vinto la Coppa tricolore di D.La finalissima, in gara unica e in campo neutro, il 25 aprile. Per regolamento la vincente della manifestazionetricolore partecipa di diritto alla fase post season dei play off.

PROGRAMMA

SUPERG F: 1. Maze (Slo) 1’35”39; 2. Gut (Svi) a 0”38; 3. Mancuso (Usa) a 0”52; 4. GOGGIA a 0”57; 5. Suter(Svi) a 0”86; 6. Stuhec (Slo) a 0”89; 7. MERIGHETTI a 0”93; 8. Rebensburg (Ger) a 0”94; 9. Fischbacher (Aut) a1”01; 10. Gisin (Svi) a 1”18; 11. Goergl (Aut) a Schmidhofer (Aut) a 1”25; 13. Sejersted (Nor) a 1”46; 14.Marchand-Arvier (Fra) a 1”63; 15. Lindell-Vikarby (Sve) a 1”68; 18. E. CURTONI a 1”73; 21. N. FANCHINI a2”24. Tra le rit. Vonn (Usa).

Il MedagliereNazione O A B tot1. Slovenia 1 0 0 12. Svizzera 0 1 0 13. Mancuso 0 0 1 1

Oggi superG MOre 11 (diretta su Raisport1 ed Eurosport)CAMPIONE USCENTE: INNERHOFERFAVORITO: Svindal (Nor)DA PODIO: MARSAGLIA, Jansrud (Nor), Reichelt (Aut)ITALIANI IN GARA: Christof Innerhofer (campione uscente), Matteo Marsaglia, Werner Heel, Peter Fill,Siegmar Klotz

L’urlo disumano diLindsey dopo laspaventosa cadutaVince la rivale Mazequarta Sofia Goggia

SVOLTA La caduta di LindseyVonn. A destra, mentre vieneportata via su una lettigaagganciata a un elicottero. Nelriquadro, l’espressione dellarivale, Tina Maze, al momentodell’incidente (Reuters)

LA VONN FA CRAC CARRIERA A RISCHIO Drammatico avvio ai Mondiali di Schladming:schianto terribile per la campionessa Usa, ha ceduto il ginocchio destro dopo un volo

SCHLADMING (Austria) - L’urlo disumano della Barbie del Circo bianco èquello che segnerà per sempre l’apertura di questi Mondiali. Lindsey Vonn, 28anni, la campionessa americana di SuperG, la luminosa regina dell’alta velocitàche nei mesi scorsi aveva chiesto invano di poter gareggiare con gli uomini,dopo appena cinquanta secondi di discesa, si è rotta i legamenti crociati delginocchio destro e fratturato il piatto tibiale, dopo un leggero salto durante laprima gara stagionale del SuperG, a Schladming, in Austria.

50 secondi - L’americana ha urlato di dolore, dopo aver sentito cedere ilginocchio. Si è piegata su se stessa ancora prima di atterrare, poi è scivolataper una trentina di metri, senza rialzarsi. La sequenza, rilanciata via internet, è

terribile. E’ parso subito un incidente grave. Soccorsa, èstata caricata su una lettiga agganciata al cavo di unelicottero per il trasporto in ospedale. La gara è ripresacon la discesa della tedesca Maria Hoefl Riesch, grandeamica di Vonn, che si è però fermata dopo aver rischiatoa sua volta una caduta. La gara è stata poi vinta dallaslovena Tina Maze, grande doministrazione della

stagione di coppa del mondo, davanti alla svizzera Gut, all’altra americanaMancuso. Quarto posto per l’azzurra Sofia Goggia. Ma in tutte c’era poca vogliadi fare festa.

IL GRANDE RISCHIO - Lindsey, quattro volte campionessa del mondo, 59successi in coppa, la grande dominatrice dell’alta velocità, ha già concluso lastagione: verrà operata e dovrà stare ferma tra i sei e gli otto mesi. Si parla diuna complessa rottura dei legamenti crociati anteriori e mediali. Lei stessa hachiesto di essere portata in albergo e da lì poter scegliere, con calma, chi dovràintervenire sul suo ginocchio. E’ a un punto di svolta: l’americana rischia anchedi saltare i Mondiali di Sochi previsti nel 2014. Un brutto colpo per la campionessa, che aveva cominciato male la stagione conun’infezione intestinale - almeno questa la versione ufficiale - che l’avevaportata in ospedale. Ma questa volta è in gioco la carriera. E’ un epilogodrammatico che toglie dal circuito la sua stella, un personaggio che era andatooltre i confini dello sci: bella, radiosa, con un futuro televisivo assicurato,fotografata sui set degli spot pubblicitari, in competizione con l’altra bellona delcircuito, la grande rivale Tina Maze, Vonn ha anche ammesso di soffrire didepressione e di aver fatto uso di farmaci.

CATTIVA STELLA - L’incidente che l’ha tolta definitivamente da questastagione ancora alle porte, arriva a sigillo di una giornata austriaca nata nonesattamente sotto una buona stella e che avrà strascichi polemici: ilsupergigante femminile era cominciato con tre ore e mezza di ritardo a causadella nebbia. Diradata quella, ha cominciato a piovere, ma quando si ècominciato a scendere, alle 14.30, la visibilità era già scarsa, tanto che alla finedopo la partenza di 36 atlete su 59, la gara è stata dichiarata conclusa perchéera arrivata la sera. Nel frattempo, dopo la partenza delle prime otto concorrenti, la gara era giàstata sospesa per il malore di un guardiaporte, uno degli sciatori esperti che trauna discesa e l’altra ripuliscono la pista. L’uomo ha avuto un malore e si èaccasciato, subito soccorso e portato in ospedale. Per lui commozione cerebrale e naso rotto. La gara poi era ripresa, riproponendo la classica sfida tra la slovena Maze e Lindsey, le «gemelle sexy» del

circuito. L’americana, scesa dopo la fortissima slovena, aveva già un ritardo all’intermedio. Poi il crac e la fine. LaBarbie dello sci si è accasciata. La rivale ha vinto con una certa facilità Al primo giorno di SuperG, il destino hagià fatto le sue scelte: non c’è posto per due regine. L’americana sperava di riprendersi la rivincita sulla slovena,che le aveva strappato il quinto titolo di coppa del mondo. Il timore, adesso, è che rischia di non avere un’altrachance.

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DIVA Un’immagine dellaamericana Lindsey Vonn, 28anni (Ap)

IL PERSONAGGIO Enigmatica Lindsey tra inquietudini e grandi imprese

Feroce e cannibale o fragile e depressa. Atleta che azzanna le avversarie osimulatrice di malori prima delle gare. Lindsey Vonn, diva da passerella,ricercata dagli sponsor come poche atlete al mondo ma anche donna sofferta, atratti enigmatica. L’ultimo episodio risale allo scorso novembre, un ricovero inospedale di Vail, Colorado, per «forti dolori intestinali». Ma chi conosce il circobianco parlò di depressione, di crollo nervoso. Alla base di tutto lo stress per ildivorzio avvenuto a fine 2011 dal marito, Thomas Vonn, ex sciatore che diLindsey è stato allenatore e manager per anni. Una depressione che la biondastatunitense aveva già confessato a “People”. Uno stato psicologico chesecondo alcuni ha però radici più lontane della separazione e va ricondotto alrapporto difficile col padre, Alan Kildow, con cui Lindesey si è riconciliata dopoil divorzio.Difficile stabilire una relazione tra terribile incidente di ieri e i problemi vissutidalla Vonn negli ultimi mesi. Certo è che spesso è successo che, prima di unagara o durante un grande evento, a Lindsey sia capitato qualche incidente. E’successo anche che qualcuno abbia insinuato che fosse lei stessa a volte asimulare o esagerare dei malori o dei disagi, per disorientare le avversarie.Ai Giochi invernali di Vancouver 2010 arrivò lamentando un dolore alla tibiaconseguenza di una caduta in allenamento. Tutto vero, certo è che alla prova dei fatti Lindsey vinse l’oroolimpico in discesa, prima statunitense a compiere l’impresa.Nel 2009 a Val d’Isere riuscì a spaventare tutti lacerandosi il tendine della mano destra mentre apriva unabottiglia di champagne per festeggiare i suoi successi.Ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen. 2011 la Vonn arrivò dopo aver subito una commozione celebrale riportatauna decina di giorni prima durante uno slalom. Sembrava difficile puntare al podio ascoltando le suedichiarazione prima della gara di discesa e il suo lamentarsi della pericolosità della pista. Eppure alla fineconquistò un argento, la quinta medaglia iridata in carriera.La storia di Lindesey Vonn è costellata di episodi del genere, inquietudini e rinascite, cadute e trionfi, dolori edesultanze. Ieri però la fortuna si è distratta per un momento, breve ma sufficiente a stroncare i sogni di Linsdey.

Innerhofer pronto«Essere campionein carica mi dàsicurezza ma nonmi sento appagato»

SPERANZA Sofia Goggia, 20anni, di Bergamo, sorridenteal’arrivo (Ap)

L’EXPLOIT DELL’ESORDIENTE Goggia, una favola azzurra. E oggi gli uomini jet

La bergamasca quarta a 5 centesimi dal podio.In pista lo squadrone azzurro del SuperG

SCHLADMING - Nel SuperG mondiale, nel giorno dell’infortunio di LindseyVonn, la protagonista è anche Sofia Goggia, 20 anni, di Bergamo. L’azzurra,scesa con il numero 33, ha conquistato un ottimo quarto posto, sfiorando lamedaglia di bronzo per soli 5 centesimi. Un risultato formidabile visto che laGoggia era all’esordio assoluto in questa rassegna e aveva al suo attivosoltanto tre prove di Coppa del Mondo.

gioia - Niente podio, ma Sofia è ugualmente felice: «Sono arrivata in fondo edho sentito lo speaker che urlava. Mi sono detta ‘No!’, ho visto che ero quarta

ed ho provato una grande gioia. Poi ho visto che ilbronzo è sfumato per soli 5 centesimi, ma va benecosì». La inondano di domande e di foto. Chiedono: Sofia, cosapensavi alla partenza? E lei: «A nulla, mi dicevo soloche non avevo nulla da perdere. Questo risultato èincredibile perché quest’anno nei SuperG di Coppa

Europa ho raccolto molto poco. Sono consapevole che le chances migliori mele giocherò nella libera».

TROPPO FORTE - Aggiunge: «Francamente non pensavo di essere andata tanto forte. Quest’anno ho fattotanti quarti posti in Coppa Europa, direi che questo è ben diverso». «Sono andata bene fino alla fine - continua senza smettere di sorridere e rispondere a tutti - poi pensavo che leultime porte girassero un po’ di più, avrei potuto mollare maggiormente. Però alla mia prima gara iridata sonosoddisfatta, pensare che ho visto uscire tante campionesse davanti a me, così mi sono detta che non avreiavuto nulla da perdere e mi sono lanciata. In supergigante non avevo raccolto molto sinora, ero convinta chemi sarei giocata le migliori carte in discesa, vedremo cosa succederà».

LA STORIA - Nata a Bergamo il 15 novembre del ‘92, Sofia Goggia ha esordito giovanissima, a 16 anni, nelloslalom gigante. Pochi giorni dopo ha debuttato in Coppa Europa in Supergigante, ma il vero grande salto - laconvocazione per una gara di Coppa del mondo - risale al 28 dicembre del 2011 sulla pista di Lienz, in Austria. Ilsuo primo podio appena un mese e mezzo dopo, l’8 febbraio 2012, in Coppa Europa con una strepitosa discesasul circuito slovacco di Jasnà. Su Facebook fino a ieri aveva poco meno di seicento amici, ma è possibile che ilnumero sia destinato a salire nei prossimi giorni, perché quello che Sofia ha ottenuto in Austria non pare unrisultato passeggero. All’interno della Federazione sono in molti a scommettere su di lei. Non a caso, uno deidirigenti, nei primi minuti di gara, aveva invitato a fare attenzione alla numero 33. Sofia Goggia. E non hasbagliato. Oggi toccherà allo squadrone azzurro nel supergigante uomini. Cinque gli atleti, uno in più di quelliconsentiti. L’onore tocca a Christof Innerhofer, campione del mondo. «Ho una sicurezza in più, ma non mi sentoappagato. Voglio vincere ancora» . Con lui scenderanno in pista Matteo Marsaglia, Werner Heel, Peter Fill eSiegmar Klotz, che ha preso il posto di Dominik Paris, il vincitore delle discese di Bormio e Kitzbuehel.

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I TEMPI

COSÌ IERI: 1. Button (Gbr, McLaren- Mercdes) 1’18”861 (37 giri); 2. Webber (Aus, Red Bull-Renault) 1’19”709(73); 3. Grosjean (Fra, Lotus-Renault) 1’19”796 (5); 4. Di Resta (Gbr, Force India-Mercedes) 1’20”343 (89); 5.Ricciardo (Aus, Toro Rosso-Ferrari) 1’20”401 (70); 6. Massa (Bra, Ferrari) 1’20”536 (64); 7. Hülkenberg (Ger,Sauber-Ferrari) 1’20”699 (79); 8. Rosberg (Ger, Mercedes) 1’20”846 (11); 9. Maldonado (Ven, Williams-Renault) 1’20”864 (84); 10. Van der Garde (Ola, Caterham-Renault) 1’21”915 (64); 11. Chilton (Gbr, Marussia-Cosworth) 1’24”176 (29).�l La Toro Rosso, per bocca del caposquadra Franz Tost, ha confermato che la squadra intende passare nel2014, alla fine del contratto con la Ferrari, al motore Renault «per meglio sfruttare la sinergia con la Red Bull».

«La vecchia vetturanon stava in pistaC’è molto da fareperò le sensazionisono quelle giuste»

Surriscaldamentosulla Rossa, mentrebrilla la McLaren diButton: «Fatta sumisura per me»

ALA NERA Felipe Massa, 31anni, ha portato al debutto laF138 sulla pista di Jerez. Sullavettura il lungo sensore spessoutilizzato dalla Ferrari nei test(Ansa)

MASSA: QUESTA È UNA FERRARI Partenza lenta, ma Felipe è fiducioso: «Un altropianeta rispetto al 2012»

Qui bisogna mettersi d’accordo con se stessi e capire che cosa si cerca. LaFerrari non ha in programma di mettersi d’accordo con se stessa prima dellafine di febbraio, quando si avvierà l’ultima sessione di test prima del Mondiale edavvero sarà necessario capire quanto valga questa F138 che sinora deve

portarsi dietro un carico pesante di virtù quasi teologali,fede speranza e carità di patria. Cominciamo col dire chequanto meno la macchina è in grado di sostenere questopeso. Anche con una certa disinvoltura. Felipe Massa,che lo scorso anno alla fine della prima giornata di provetelefonò furioso e sconfortato al presidente Montezemoloper esprimergli tutto il suo disappunto, questa volta

scende dalla monoposto con tutt’altro stato d’animo: «Siamo su un pianetadiverso rispetto al 2012» . Il paragone della Rossa con se stessa è lusinghiero e già questo è un eccellente inizio. La F2012 non andavanemmeno dritto e se ci andava lo faceva a passo d’uomo. Poi sono riusciti a rimetterla in sesto, ma più di tantouna macchina nata male non migliora. Secondo Massa, quella situazione è dietro le spalle: «Tutta un’altra storia.Questa volta ho avvertito subito buone sensazioni. C’è molto lavoro da fare ancora, molto da migliorare. Peresempio, la temperatura interna della macchina si alza eccessivamente e il calore si avverte anche

nell’abitacolo» . Infatti la Ferrari si è fermata due volte nel corso della mattinata. «Avremmo volutopercorrere cento giri, ci siamo fermati a 64. Comunque non sono pochi per il primogiorno» . Queste sono le buone notizie. La cattiva è che come al solito la Ferrari appenava in pista non riesce mai a dare un segnale di forza. Tra le quattro macchine che contano- la Mercedes è ancora fragile come un grissino - la F138 si piazza quarta nei tempi sulgiro. «Il risultato di Button è fuori della realtà, quello di Webber mi sembra più

attendibile» , dice Massa, aggiungendo che comunque la Ferrari tutto ha cercato in questa prima giornata tranneche il giro veloce. Di sicuro è così, ma sarebbe sempre gradevole per i tifosi ricevere un segnale di vento che cambia. Button hapiazzato il suo tempo irreale alla fine di due uscite lunghe, con gomme dure e quindi non adatte alla prestazioneassoluta e soprattutto dopo una mattina passata a sperare di poter mettere insieme almeno qualche giro unavolta riparata la pompa della benzina difettosa. «Questa macchina è stata disegnata per me» , ha detto l’inglese.E non più per Hamilton, che oggi sale sulla Mercedes non sappiano con quanti rimpianti nel cuore. r.m.

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OGGI TOCCA A HAMILTON Per la Mercedes avvio “bruciante”

di Gabriele Fontanelli

La nuova Mercedes ha cominciato con i fuochi, e non d’artificio. Due volte un cavo allentato ha bloccato lamacchina e in una di queste occasioni la benzina rimasta negli scarichi ha provocato fiammate e fumo nero.«Comunque la macchina è buona e quando potremo girare lo dimostreremo», ha detto Nico Rosberg. Oggicomincia a guidare il nuovo acquisto Lewis Hamilton.La Mercedes W04 in effetti è stata progettata per inserirsi nella lotta per il titolo mondiale. Si tratterebbe diun'impresa storica. La casa tedesca ha conquistato due titoli iridati con Juan Manuel Fangio nel 1954 e 1955.Mai un costruttore ha centrato il titolo 58 anni dopo il suo ultimo Mondiale. Nico Rosberg, dopo essere stato ilprimo pilota tedesco a centrare la vittoria (GP Cina 2012) con la scuderia simbolo della Germania, diventerebbe ilprimo campione del mondo tedesco della stella a tre punte. Ma anche per il nuovo arrivato Hamilton, campionedel mondo con la McLaren nel 2008, il titolo con Mercedes si trasformerebbe in un risultato storico: negli ultimi 40anni a nessun driver britannico è riuscito il bis iridato. E solo due hanno conquistato l'alloro iridato con duediverse scuderie: Graham Hill nel 1962 (Brm) e 1968 (Lotus) e Jackie Stewart nel 1969 (Matra), 1971 e 1973(Tyrrell).

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Tre le sessioni E il 17 marzo via al campionato

LA PRIMA SESSIONE di prove della stagione 2013 di Formula 1 continua fino a venerdì. Sono inprogramma altri due test collettivi, entrambi a Barcellona: 19-22 febbraio e 28 febbraio-3 marzo. Poiscatterà il divieto di girare al di fuori dei GP - con l’eccezione di test in rettilineo e filmati promozionali,comunque contingentati - fino alla fine del Mondiale. Il campionato prende il via il 17 marzo aMelbourne con il GP d’Australia e conterà 19 gare. Chiusura il 24 novembre con il GP del Brasile a SanPaolo.

Mancavano tre macchine percompletare il quadro dellenuove monoposto delMondiale. Ora ne resta una, laWilliams, che sarà lanciata il 19a Barcellona. Ieri sono statesvelate la Caterham CT03(sopra) e la Marussia MR02,reciproche concorrenti nellalotta per il prezioso 10º postonella prossima classifica deicostruttori. La Caterham -guidata nella foto da Giedo vander Garde, 22 anni - ècaratterizzata da un musosottilissimo, la Marussia ètornata in galleria del ventodopo il tentativo fallito distudiare l’aerodinamica solo alcomputer (Ansa)

Tra Caterham e Marussia il duello è già cominciato

L’ACCORDO La Emirates partner della Formula 1

DUBAI - Sempre alla ricerca di uno sponsor che dia il suo nome all’intero campionato, la Formula 1 ha intantotrovato quello che in gergo finanziario si chiama “global partner”. Lo sceicco Ahmed bin Saeed Al-Maktoum el’organizzatore del Mondiale, Bernie Ecclestone, hanno annunciato che la compagnia aerea Emiratessponsorizzerà 15 delle 19 gare del 2013. L’accordo inoltre coprirà le prossime cinque stagioni. La Emirates incampo sportivo aveva già stretto legami di partnership con la squadra di calcio dell’Arsenal, con l’organizzazionedei Giochi del Commonwealth 2014 e con il circuito tennistico Atp come compagnia aerea ufficiale.

«Mi sono divertito èquesto che contaDevo recuperarequalche decimo,sono un vecchio...»

Invece la Rossacontinua a stentareAvrebbe bisogno dimolti test, però icosti sono elevati

VALE SE LA RIDE «SONO TORNATO» Rossi (4º) euforico dopo le prime prove con laYamaha in Malesia «Mi chiedevo: sono ancora un pilota? Io miglioro, la Ducati resta lì»

Non è più esistenziale il dubbio di Valentino Rossi. Solo contingente. Si sta chiedendo: ma perché non ho fattosubito questa scelta? perché ho continuato a sperare in ciò che non poteva essere? E’ salito sulla Yamaha, lasua vecchia e cara Yamaha che in realtà è tutta diversa da quella che guidava lui fino a tre anni orsono. E nondeve più ragionare di secondi da recuperare. C’è da recuperare, sì, ma si tratta di decimi. Quattro, stando ai

risultati di ieri. Quattro decimi che separano il suo quarto tempo dalla leadership di DaniPedrosa nella prima giornata dei test di Sepang.

AL LIMITE - «Mi stavo divertendo» , racconta. Ed era un po’ che non si divertiva, cherimuginava domande senza risposta. «Mi domandavo se ero ancora un pilota da primiposti, uno dei migliori come sono sempre stato. Troppa distanza tra me e gli avversari. E

allora era normale chiedersi se fossi ancora in grado di toccare il mio limite. Ebbene sì, ci riesco. Non sapevoche cosa aspettarmi e adesso lo so. Ma non intendo montarmi la testa» . In fila: la Honda di Pedrosa, poi la Yamaha di Lorenzo, la Honda di Marc Marquez (che si è preso i complimenticonvinti di Rossi e ne è arrossito), la Yamaha di Vale. La Ducati di Hayden ovviamente è molto indietro, a più didue secondi, e quella di Dovizioso ancora peggio. «Ero curioso di vedere come si sarebbero comportati - hacommentato il pesarese non senza ironia - Oggi io sono andato meglio e loro come lo scorso anno. Del resto lamoto è sempre quella» . A Borgo Panigale fanno i conti con il costo dei test, ma a furia di risparmiare non simigliora mai come sa qualsiasi imprenditore degno di questo nome. Rossi non intende infierire, comunque: «Alla Ducati hanno cambiato molto, anche tra i piloti. Logico provare

quello che già si ha prima di intraprendere strade nuove» . Tanto lui la sua strada nuoval’ha presa, anche se si tratta di una strada che in fin dei conti conosceva bene. Solo chel’ha imboccata con un’umiltà nuova. «Lorenzo e Pedrosa sono nei loro anni migliori. Nonsarà facile batterli. Io però non sono lontano e mi sento più giovane di quanto non sia seripenso ai due anni che mi sono appena lasciato alle spalle» . E’ una parafrasi della celebre battuta di Groucho Marx, che pretendeva di sottrarre dallasua mezza età il tempo passato ad aspettare i bagagli all’aeroporto. E’ vero comunque che

Rossi nelle due stagioni di Ducati non ha mai avuto davvero la possibilità di essere Rossi. «Io credo continomolto le sensazioni che ti dà la moto nei primi dieci giri in cui la porti. E in Ducati un feeling simile non l’avevomai provato. Con la Yamaha riesco a essere subito veloce. Hanno fatto un ottimo lavoro, anche senza di me» .

DIFETTI - Questa è una battuta, ma forse neppure tanto. «La cilindrata 1.000 è l’ideale per i quattro cilindri inlinea, l’anteriore dà sicurezza in frenata. Riesco a guidare come voglio» . Era quello il grande handicap dellaDucati e l’handicap di Rossi sulla Ducati: il bilanciamento avvertito dal Dottore come inadeguato, la mancanzaquasi totale di fiducia nel comportamento della moto. «L’unico aspetto critico della Yamaha è il fatto che inaccelerazione saltella un po’. Gli ingegneri ci stanno lavorando» . E se vogliamo, aggiunge lo stesso Lorenzo,«la Honda ci batte in accelerazione» . Se n’è acorto anche Pedrosa, che infatti ieri se la rideva quanto Rossi. r.m.

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Pedrosa di un soffio su Lorenzo

I TEMPI DI IERI (primo di 3 giorni di test): 1. Pedrosa (Spa, Honda) 2’01”157 (49 giri); 2. Lorenzo (Yamaha,Spa) 2’01”165 (58); 3. Marquez (Spa, Honda) 2’01”201 (62); 4. Rossi (Yamaha) 2’01”584 (56); 5. Bradl (Ger,Honda) 2’01”789 (59); 6. Crutchlow (Gbr, Yamaha) 2’01”881 (64); 7. Bautista (Spa, Honda) 2’01”981 (59); 8.Nakasuga (Gia, Yamaha) 2’02”968 (58); 9. Akiyishi (Gia, Honda) 2’02”972 (69); 10. Hayden (Usa, Ducati)2’03”336 (62); 11. Yoshikawa (Gia, Yamaha) 2’03”456 (46); 13. Dovizioso (Ducati) 2’03”535 (48).

PROGRAMMA

OGGI - Ore 18.25 TQQ ad Aversa (trotto, 7ª corsa, m. 2060) Favoriti: 1-14-11-13-12. Sorprese: 15-4-3. Inizioconvegno alle 15.10. Corse anche a Firenze (t, 14.30), Grosseto (g, 14.15).IERI - TQQ a Trieste: Tris 14-15-9, quota 245,85 euro per 440 vincitori, quota con rit. (n. 7, 11) 20,76 euro;Quarté 14-15-9-5, quota 660,47 euro per 34 vincitori, quota con rit. 95,33 euro; Quinté 14-15-9-5-4, quota12.103,28 euro per 3 vincitori.FRANCIA - Oggi galoppo a Cagnes: maiden (24.000 euro, m. 2000 aw) - Performance; handicap (23.000 euro,m. 2000 aw) - Casamassima. Oggi trotto a Vincennes: Prix de Bourg en Bresse (58.000 euro, m. 2700) - NancySco.

La protesta degli ippici a Romaal Campidoglio

ippicaRoma, la protesta ora tocca il ministroAltro blocco stradale in zona Tor di Valle, al Campidoglio contestato Catania

ROMA - L'onda della protesta ippica è tornata a colpire Roma. All'alba e dintorniblocco stradale stavolta sulla Via del Mare all'altezza dello svincolo perl'ippodromo Tor di Valle, dove un centinaio di addetti ai lavori ha invaso lacarreggiata anche con alcuni trottatori: i disagi al traffico sono durati circa treore, fino alle 9.30.Nel primo pomeriggio invece nuova contestazione al ministro Mario Catania,titolare del Mipaaf, dopo quelle dei giorni a scorsi a Verona, Bovolone e Bari:alcuni ippici da Capannelle si sono presentati in Campidoglio, dove Catania eraatteso per un convegno sul "Made in Italy alimentare", con una serie distriscioni che lo accusavano di non aver fatto nulla per il settore durante il suomandato. Intanto alcuni rappresentanti di Imprenditori Ippici Italiani hannochiesto con urgenza all'ex Unire e al Mef l'attestazione dei crediti da loromaturati, da utilizzare in eventuali operazioni di "factoring" bancarie.

PISA SU YOUTUBE - Dopo Capannelle, anche Pisa ha il suo canale YouTube al linkhttp://www.youtube.com/user/ippodromosanrossore

POLO A CORTINA - Ghiaccio troppo sottile per ospitare il tradizionale torneo di polo: la Cortina Winter Polo AudiGold Cup (17-23 febbraio) si disputerà quindi nel Centro Fondo di Fiames anziché sul lago di Misurina.

ELEZIONI Tommasi entra nel Consiglio Nazionale Coni

Prima volta del calcio. La Arisi è la più votata Eletti pure Idem e Rossi. Nuovopresidente il 19

ROMA - Il Coni compirà 100 anni nel 2014 ma alla fine il Consiglio nazionale ha potuto aprire le porte a uncalciatore. Il pioniere è Damiano Tommasi, eletto dall'assemblea chiamata a nominare i nove atleti chesiederanno nel prossimo consiglio del comitato olimpico nazionale italiano: l'ex calciatore della Nazionale, oggipresidente dell'Assocalciatori (Aic), ha ricevuto 47 preferenze, terzo tra gli eletti dopo l'ex pongista Alessia Arisi(60 voti) e l'olimpionico della canoa Antonio Rossi (52).« È un segnale importante per il calcio», ha detto Tommasi.Gli altri atleti eletti sono Marco Durante (golf, 45 voti), Josefa Idem (canoa, 43 voti), Mara Santangelo (tennis,41); Raffaello Leonardo (canottaggio, 39); Annamaria Marasi (pallavolo, 38), Giampiero Pastore (scherma, 38).Tommasi ha già parlato con gli altri rappresentanti degli atleti di alcune "priorità trasversali" alle diversediscipline: aspetti sanitari, vincolo sportivo e scommesse. La parola d'ordine della sua campagna elettorale,d'altra parte, era stata proprio questa: « Il calcio in Consiglio nazionale del Coni può dare tanto agli altri sport e,da loro, anche ricevere tanto».Molto soddisfatta per la rielezione Alessia Arisi, parmense, prima atleta azzurra a qualificarsi alle Olimpiadi neltennistavolo, a Barcellona '92.« Felice della conferma e sorpresa dall'ampiezza del consenso», ha detto. Risultato storico per la canoa: conIdem e Rossi prima volta con due rappresentanti in consiglio.In quota "tecnici" altro ingresso eccellente: Alessandro Campagna, ct del Settebello campione del mondo. Conlui, eletti Orazio Arancio (rugby, 30 voti), Giovanni Medugno (bridge, 26) e Daniela Isetti (ciclismo, 25).Il Coni è in attesa del nuovo presidente per l'attuale quadriennio olimpico. Corsa tra Giovanni Malagò e RaffaelePagnozzi; mentre Simone Gambino, presidente della federcricket, non ha possibilità. Si vota il 19 febbraio.

pallavoloPiacenza, andata ok vince 3-1 in Francia

CHAMPIONS LEAGUE maschile - Andata play off 6 - IERI: Zaksa Kedzierzyn-Kozle (Pol)-Arkas Izmir (Tur) 3-2. OGGI (ore 20,30): Lube Banca Marche MACERATA-Bre Banca Lannutti CUNEO; Zenit Kazan (Rus)-DinamoMosca (Rus).

COPPA CEV maschile - L’Andreoli Latina gioca ad Ankara. Jakub Jarosz, opposto, ha fiducia: «Ci siamopreparati molto bene, è un momento importante della stagione. Ci dobbiamo aspettare una partita lunga edifficile. In Turchia il pubblico è caloroso, ma io in Turchia ho un buon ricordo: la vittoria dell'Europeo 2009 infinale a Smirne sulla Francia».Semifinale - OGGI (ore 16 italiane): Maliye Milli Piyango Ankara (Tur) - Andreoli LATINA diretta Lazio Tv;Halkbank Ankara (Tur)-Lokomotiv Kharkiv (Ucr).

CHALLENGE CUP maschile - Andata PlayOffs 6 - OGGI: (ore 19,30): Stroitel Minsk (Blr) - Copra EliorPIACENZA.

CHAMPIONS LEAGUE donne - play off 6 - Il programma delle gare di andata - IERI: Unendo YamamayBUSTO ARSIZIO-Azerrail Baku (Eze) 3-2 (25-17, 16-25, 20-25, 25-23, 15-8). DOMANI: Dinamo Kazan (Rus) -Rabita Baku (Aze); Vakifbank Istanbul (Tur)-Eczacibasi VitrA Istanbul (Tur).UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO - AZERRAIL BAKU 3-2 (25-17, 16-25, 20-25, 25-23, 15-8) - UNENDOYAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Faucette 5, Brinker 16, Leonardi (libero), Marcon 2, Bauer 14, Kozuch 17,Lombardo 6, Arrighetti 9, Caracuta 1, Bisconti. n.e.Prandi, Pisani. All. Parisi. AZERRAIL BAKU: Anzanello 5,Flier 18, Sorokaite 18, Radecka 1, Lehtonen, Hodge 24, Korotenko (libero), Wensink 7, Karimova, Grbac. m.eWilson, Carocci. All. Chiappini. Arbitri: SchÜrmann - Van Der Velden . Note - Spettatori 2597, durata set: 23',24', 27', 28', 15'.

CHALLENGE CUP femminile -andata Quarti di finale - IERI: Rocheville Le Cannet (Fra)-REBECCHIN.MECCANICA PIACENZA 1-3 (27-25, 15-25, 20-25, 17-25) - LE CANNET: Le Thuc 1, Decamp,Steux 3, Thibeault 7, Fedele 6, Lunghi (libero), Melicharova, Bursac 23, Pinedo 9, Collar 15, Aguirre 8. n.e.Orle. All. Marchesi. PIACENZA: Leggeri 7, Turlea 20, Meijners 24, Secolo, Nicolini, Ferretti, Sansonna (libero),Guiggi 10, Bosetti 14, Zilio. n.e. Radenkovic. All. Mazzanti. Arbitri: Hojka - Juracek . Note - Spettatori 452,durata set: 31', 24', 25', 23'.

TENNIS Fognini: Canada ok Volandri avanti in Cile Nadal stasera in Tv

MONTECATINI TERME - « La superficie veloce? Non sarà un problema, ormai siamo abituati a giocaredovunque». Così il tennista azzurro Fabio Fognini parla del prossimo turno di Coppa Davis contro il Canada, cheha sconfitto la favorita Spagna.Fognini è colui che, battendo Dodig, ha permesso all'Italia di andare ai quarti dopo 15 anni. « Il Canada? Megliocosì per noi - dice fiducioso - anche se dovremo fare un viaggio più lungo».Fognini ribadisce di non essere il « Cassano o il Balotelli del tennis» per i suoi comportamenti a volte estrosi erimarca: «La vittoria contro la Croazia è stata la più bella assieme ai quarti di finale di Parigi».Quanto al rapporto con il capitano Corrado Barazzutti dice: «Lui è un maestro nel tennis e abbiamo sempre avutoun rapporto diretto e schietto. Se ci dobbiamo mandare a quel paese lo facciamo senza problemi. Ma è unapersona alla quale in questo sport si possono fare tutte le domande che vogliamo».Fognini è a Montecatini per sottoporsi ad alcune cure fisioterapiche nello studio del medico della Nazionale PierFrancesco Parra, per rimediare a un infortunio a un adduttore rimediato nella partita decisiva contro la Croazia.

ATP - Vina del Mar (terra rossa, 410.200 dollari) 1º turno: VOLANDRI b. L. Mayer (Arg) 6-2 6-1; oggi LORENZI(6) c. NASO. Tv: su SuperTennis oggi alle 22 Nadal (Spa, 1) c. vinc. Pella (Arg)-Delbonis (Arg). Zagabria(cemento, 467.800 euro) 1º turno: SEPPI bye, Klizan (Svc, 5) b. Mat. VIOLA 4-6 7-6(6) 6-1; oggi CIPOLLA c.Lacko (Svc, 8). Challenger Bergamo (cemento, 42.500 euro) 1º turno: GALOVIC b. GRASSI 7-6(4) 6-3,CECCHINATO b. Sergeyev (Ucr, 8) 6-1 6-1, Nedovyesov (Ucr) b. BEGA 6-2 6-4.

CICLISMO Qatar: Cavendish sprint Maiorca: ecco Valverde Da oggi il Mediterraneo

di Ruggero Quadrelli

Valverde e Cavendish, doppio hurrà! E da oggi si corre su tre fronti: in Spagna con l'ultimo appuntamento dellaChallenge Maiorca, in Qatar con la 4ª tappa del Tour dell'emirato e nel sud della Francia dove si accendono iriflettori sul Giro del Mediterraneo.Nella 3ª prova della challenge Alejandro Valverde (Movistar) ha vinto davanti a Henao (Col), Gesink (Ola) e RuiCosta (Por). Il gruppo con Malori (11°) e Ulissi (12°) a 51''.In Qatar in 102 si sono giocati la vittoria in volata: Mark Cavendish (Omega Quick Step) primo, Barry (Ola) 2°,Kruopis (Lit) 3°. Italiani meglio piazzati: Fortin 8° e Guardini 11°. Classifica: 1° Bookwalter (Usa).

MEDITERRANEO - Si corre da oggi a domenica in cinque tappe distribuite nei dipartimenti francesi (Aude,Provenza, Var) che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Sono 641 i km di un percorso che propone unacronometro, il Mont Faron (la montagna-simbolo di questa corsa) e la conclusione a Grasse la capitale deiprofumi. Unica squadra italiana l'Androni Venezuela di Gianni Savio. « Siamo orgogliosi - dice Savio - dirappresentare l’Italia in questa importante gara. Abbiamo iniziato bene la stagione con la splendida vittoria diMattia Gavazzi in Argentina e intendiamo essere protagonisti anche qui, dove presenteremo Pellizotti in magliatricolore».OGGI 1ª tappa: Limoux-Gruissan 141 km; domani 2ª tappa: Cap d'Agde-Sète/Mont Saint Clair crono 24;venerdì 3ª tappa: Marsiglia/Estaque-Saint Remy de Provence 158; sabato 4ª tappa: Rousset-Mont Faron 151;domenica 5ª tappa Bandol-Grasse 167.Migliori iscritti: Andy Schleck, Hushovd, Greipel, Voechler, Rolland, Pellizotti, Mattia Gavazzi, Felline, Sella,Nizzolo, Montaguti.

L’INIZIATIVA Maratona e Gran Fondo così Roma raddoppia con podismo e ciclismo

ROMA - Per la prima volta due grandi eventi sportivi di massa della Capitale si uniscono per creare una sinergiaimportante che ha come denominatore comune la promozione della pratica sportiva e l'incremento dei flussituristici a Roma.Acea Maratona di Roma e Gran Fondo Campagnolo Roma sono al lavoro per realizzare un progetto ambizioso einnovativo che abbina due delle discipline più praticate dagli amatori: podismo e ciclismo.Nasce così nel 2013 un gemellaggio tra le due organizzazioni che mettono a disposizione la propriaprofessionalità per gli amatori di tutto il mondo che vogliono provare l'esperienza di correre e pedalare, dandovita ad un «duathlon» a distanza affascinante che, oggi, non ha eguali nel mondo, anche per il contesto in cui sisvolge.Chi accetterà la sfida potrà contare su servizi di eccellenza e uno sconto del 15% all'atto dell'iscrizione alle dueprove (già operativo con gli arrivati della Gran Fondo 2012 e della maratona 2013). Unico requisito richiesto, èl'iscrizione a entrambe le gare. Il "duathlon" prevederà classifiche e, quindi, anche premi speciali riservati agliarditi che si cimenteranno nelle due prove. Questa è solo una delle tante iniziative previste dal gemellaggio tradue eventi di massa tra i più partecipati d'Europa.Iscriversi alla Gran Fondo Campagnolo di ciclismo costa 75 euro; alla Acea Maratona costa 80 euro ma c’è unatariffa promozionale di 50 euro, valida fino al 6 marzo, per i residenti in Italia alla prima partecipazione, così comeper chi porta a termine una delle mezze maratone del circuito Maratona di Roma Tune-Up.

Simone Parodi, 26 anni, nelleMarche per la secondastagione consecutiva (Galbiati)

La Champions stuzzica ParodiLo schiacciatore di Macerata da ex contro Cuneo «Siamo noi i più forti,dobbiamo solo dimostrarlo»

di Adelio Pistelli

MACERATA - E' un elemento chiave, il giocatore sul quale sai di poter fareaffidamento a prescindere.Simone Parodi è uno degli uomini di spicco di una Lube grandi firme chestasera cercherà il primo acuto europeo per mirare seriamente alla Final Four diChampions League.A Macerata va in scena il primo atto di una sfida tutta italiana, un match ricco diemozioni che nasconde adrenalina, imprevisti e inevitabili retroscena.Dall'altra parte della rete ci sarà la Brebanca Cuneo, ovvero la squadra che hacresciuto Parodi, poi gradualmente valorizzato e consacrato da Alberto Giuliani,il tecnico che ha sempre allenato Simone in A e, con il quale, Parodi ha vintoanche il primo storico scudetto dei piemontesi. « Che sfida, non vedo l'ora». Loschiacciatore della Lube e della nazionale scalpita.

pronostico - « Sono partite particolari. Pressione? Forse più noi ma non lasentiamo nemmeno un po’. E per quanto mi riguarda penso anche alla gara diritorno, a Cuneo. Sarà dura vincere da quelle parti ma se giochiamo comesappiamo, ci toglieremo la grande soddisfazione. Siamo più forti, dobbiamosolo avere la forza e la continuità per dimostrarlo».Il dado è tratto, Parodi è entrato a piedi pari sul derby italiano di coppa, concreto lui che, solitamente parla con ilcontagocce, amante più dei fatti che delle parole. E magari, spesso lascia a matite e pennelli la responsabilità dirilanciare i suoi pensieri.Eh sì, Simone Parodi, talentuoso uomo di volley, forse il valore aggiunto del team marchigiano, è anche unvalidissimo disegnatore. « Mi è sempre piaciuto disegnare - racconta - Pensavo di fare il liceo artistico, unistituto che forse però non era adatto alle mie caratteristiche personali. E così ho scelto geometri, portandoavanti, comunque, la mia passione per schizzi e disegni».

DISEGNO NO - Però, diciamolo: per una volta le sue idee da provetto designer non sono state totalmenteapprezzate. La Lube, sul finire della scorsa settimana, ha inaugurato il nuovo pullman per le trasferte e,inizialmente, era stato proprio Simone Parodi a disegnare le pareti. « Poi invece non se n'è fatto più nulla, sonostato bocciato - sorride lo schiacciatore di Macerata - Molto di quanto avevo fatto, comunque si avvicinava aquanto è maturato. Il mio bozzetto con gli stessi colori, ovviamente e con uno schiacciatore stilizzato, era anchepiaciuto ai miei compagni. Pazienza ma, va detto, il pullman è bello comunque».A proposito di disegni: come rappresenterebbe la doppia sfida europea con Cuneo? « Una battaglia. Che, ripeto,sappiamo di poter vincere senza pensare nemmeno un attimo, però a ciò che è successo domenica incampionato (piemontesi sconfitti a Piacenza). Grbic e soci saranno motivati e pericolosi, pronti a giocarselapallone su pallone. E' un appuntamento troppo importante».

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BOXEDa oggi cinque azzurri in UngheriaDEBRECEN - Trasferta ungherese per cinque dilettanti azzurri: Fabio Introvaia (60 kg), Dario Morello,Raffaele Munno, Adriano Sperandio e Fabio Turchi da oggi saranno impegnati nel 57º Bocskai IstvanMemorial.

VELASoldini a cento miglia dall’equatoreGENOVA - Giovanni Soldini e il team di Maserati si trovano a sole 100 miglia dall'equatore, nel tentativodi record di traversata New York-San Francisco. Ora Soldini è alle prese con le piatte equatoriali, 600miglia particolarmente impegnative per il poco vento instabile e i temporali improvvisi.

RUGBYPronta la Scozia anti-ItaliaEDIMBURGO - Fatta la Scozia anti-Italia per il match di sabato a Edimburgo valido per il 2° turno del SeiNazioni. Il ct ad interim Scott Johnson ha inserito nel XV iniziale il flanker Robert Harley e il tallonatoreRoss Ford. «L'Italia contro la Francia ha meritato di vincere - dice Johnson - non mi ha sorpreso. Quellodi sabato sarà un match molto duro». La formazione: Hogg, Maitland, Lamont, Scott, Visser, Jackson,Laidlaw, Beattie, Brown, Harley, Hamilton, Gray, Murray, Ford, Grant.

NUOTOAdlington, 23 anni, dice bastaLONDRA - Rebecca Adlington, due ori nei 400 e 800 stile libero ai Giochi di Pechino 2008, rivale anche diFederica Pellegrini in vasca, ha deciso di dire addio all'attività agonistica a soli 23 anni. La campionessabritannica, che alle Olimpiadi di Londra in casa si è dovuta accontentare di due bronzi, ha annunciato:«Odio la parola ritiro, adoro il nuoto ma non gareggerò più. Non riesco a lavorare tanto, ho bisogno dimaggior tempo per recuperare».

VARESE-MILANO (DOMANI ORE 20.30) Dunston-Bourousis che duello in area!

VARESEPunti di forza: Dunston è uno dei migliori centri della A, e in area garantisce rimbalzi (7,7 r.), punti sicuri (ha il65% da 2) e stoppate (2,2); lo innesca Green, play che piace per la sua solidità difensiva e per la visione digioco; Banks è una guardia imprevedibile molto difficile da marcare; 1ª nel tiro da 3 (39,2%).Punti deboli: la pesante battuta di arresto a Siena ha tolto qualche sicurezza; Polonara, brillante e duttile sinoa questo momento, sembra accusare un momento di pausa.Miglior marcatore: Banks (15,5 p.)Passa se: saprà contenere lo strapotere fisico in area di Bourousis e limitare l’incontenibile piccolo Marquescon la staffetta Green-De Nicolao; riuscirà a servire in velocità Dunston.Così quest’anno: Varese-Milano 1-0 (83-77) MILANOPunti di forza: l’innesto di Green in regia ha trasformato una squadra lenta e con poche idee in una formazioneche corre, sa innestare il pick and roll e sfruttare al massimo la stazza di Bourousis sotto i tabelloni; moltomeno prevedibile rispetto a qualche settimana fa; pochissimi possono frenare il talento e il fisico del talentuosoGentile.Punti deboli: Bremer come cambio di Green ancora non convince, tanto è vero che è stato “rispolverato” dallapanchina (e con successo), Giachetti; Fotsis fa fatica ad adeguarsi anche alla “nuova” Milano.Miglior marcatore: Langford (14.1 p.)Passa se: farà in modo che a Dunston arrivino pochi palloni; sfrutterà il talento offensivo di Langford noncostringendolo a troppe forzature.Chances di passare: 70%

SIENA-REGGIO E. (VENERDÌ 20.30) Il sistema dei tricolori contro l’asso Taylor

SIENAPunti di forza: solidità difensiva; capacità di coinvolgere tutti i suoi uomini in fase offensiva; la leadership diBrown, migliorato anche come play; un Hackett spesso uomo chiave nei momenti caldi degli incontri;Punti deboli: corta nel reparto esterni, con Rasic che non gioca neppure 7’ a partita; leggera sotto i tabelloni,dove Eze non sembra essere tornato quello dei bei tempi dopo l’infortunio; l’incognita Ress, tra i migliori delgirone d’andata e fermo da alcune settimaneMiglior marcatore: Brown (16,1 p.)Passa se: saprà contenere le bocche da fuoco reggiane, imponendo il suo sistema difensivo e il talento diBrown anche nel tiro da tre punti.Così quest’anno: Siena-Reggio Emilia 2-0 (64-49, 61-56). REGGIO EMILIAPunti di forza: dopo un pessimo inizio, ha trovato in Taylor un trascinatore; Brunner rimane un oscuro maredditizio pivot di mestiere; Cinciarini in regia è il vero valore aggiunto di coach Menetti; attenti ad Antonutti,sta tirando con il 53.9% da tre punti...Punti deboli: soffre a rimbalzo, dove è solo 13ª (33,2 r.); messa sotto pressione a metà campo, tende aperdere lucidità; James da playmaker non sta rispondendo appieno alle aspettative, ed ha un orrido 20,5% datre punti.Miglior marcatore: Taylor (20,1 p.)Passa se: saprà sfruttare il peso di Brunner in area; avrà pazienza nel girare la palla contro la difesa senese;manderà fuori giri Brown costringendolo a forzare nel tiro da tre punti.Chances di passare: 30% .

SASSARI-BRINDISI (VENERDÌ 17.45) “L’alta velocità” sarda contro bomber Gibson

SASSARIPunti di forza: con la coppia di cugini Diener, vanta l’attacco più prolifico della A (88 p. di media); gioca a ritmivertiginosi puntando in maniera netta sul tiro da tre (503 tiri tentati sino ad ora!) con buone percentuali (38,4%);Thornton garantisce esperienza, malizia e difesa.Punti deboli: il suo basket corri e tira la porta a volte ad andare fuori giri, e soprattutto a perdereconcentrazione in difesa; Easley potrebbe faticare contro lunghi di maggior peso; Di Liegro in area non dà lacontinuità che occorrerebbe per dare respiro a Easley.Miglior marcatore: Travis Diener (16,8 p.)Passa se: saprà imporre a Brindisi il suo basket così rischioso ma allo stesso tempo redditizioCosì quest’anno: Sassari-Brindisi 0-1 (78-90) BRINDISIPunti di forza: 3ª nei punti segnati (81,8), sa mordere anche in difesa, dove è quinta nelle palle recuperate;Gibson, Reynolds e Viggiano sono realizzatori che rendono difficili le scelte difensive degli avversari; lacapacità di coach Bucchi di leggere le gare.Punti deboli: panchina corta; il centro Simmons, nonostante i suo i trascorsi, a volte tende a sparire dal gioco;Gibson spesso si lascia trasportare dal suo talento offensivo con scelte di tiro non troppo assennate chetolgono equilibrio al gioco dell’Enel.Miglior marcatore: Gibson (20,1 p.)Passa se: distribuirà in maniera equa il numero di tiri; riuscirà a non farsi travolgere dal ritmo di Sassari;metterà in condizione Viaggiano di sfruttare al meglio il suo tiro da fuori.Chances di passare: 40%

Arrivato a gennaio a Milano,Maques Green, 30 anni, alto1,65, ha già trasformatol’Olimpia (Ciamillo)

ATTENTI AL FATTORE GREEN Domani via alle Final Eight: il mini play ha ridato a Milanoil ruolo di superfavorita

Servizi di Andrea Barocci

La storia si scontra subito contro il presente nei quarti delle Final Eightdi Coppa Italia che scatteranno domani al Forum di Assago. La storiainfatti racconta che nelle 8 edizioni con la formula con 8 protagoniste, lasquadra testa di serie n.1 ha sempre vinto all’esordio. Il che dovrebbedare fiducia a Varese, che ha chiuso l’andata al primo posto ed è tutt’oraleader della classifica. Peccato che l’ottava testa di serie, avversariadella ottima Cimberio, sia quella Milano che in poche settimane hacompletamente cambiato volto, trasformandosi nella formazione più informa del momento. E a rendere l’Armani la superfavorita non solo perla prima sfida, ma per il successo finale, c’è anche il fatto di giocare incasa. Ma altri di motivi di interesse non mancano. Riuscirà Roma aripetere contro Cantù l’impresa di due settimane fa al Pianella? Sassaridimosterà di essere maturata a tal punto da regalarsi il suo primo trofeo? Siena dimenticherà le fatichedel doppio impegno Eurolega-campionato per difendere la Coppa rimasta nella sua bacheca negliultimi 4 anni?

IL CASO Cremona fa causa alla Fip

Jackson diventa italiano, ma per questa stagionegiocherà come comunitario

ROMA - (a.b.) La Vanoli Cremona ha deciso di fare causa alla Federazione Pallacanestro che non le hapermesso di schierare come italiano Jarrius Jackson, la guardia americana che il 14 gennaio scorso ha ottenutola nazionalità del nostro Paese. L’ufficio tesseramenti ha respinto la richiesta, concedendo come da regolamentoal giocatore di andare in campo con lo status di comunitario.

SCRITTE CONTRO MANCINELLI - Due notti fa, sui muri dell’edificio milanese che ha ospitato in passatoMancinelli, sono apparse assurde scritte ingiuriose contro il capitano della Nazionale, “colpevole” di aver firmatoper Cantù. Esemplare il commento di Alessandro Gentile (Armani) su Twitter: «Un gesto vergognoso».

ROMA, RIAPRE GLI ABBONAMENTI - Visto i risultati ottenuti sino ad oggi, Roma ha deciso di riaprire lacampagna abbonamenti per le prossime 7 gare casalinghe.

LEGADUE, PLAY OFF INALTERATI - L’assemblea della Legadue ha deciso di lasciare inalterata la formula deiprossimi play off a 8 squadre e di assegnare a Trento l’organizzazione della prossima Final Four di Coppa ( 9 e10 marzo).

THOMAS Al BARCELLONA - Jobey Thomas, lasciata Trieste, ha firmato ieri per il Barcellona Pozzo di Gotti(Legadue)

RICORSO OLYMPIACOS - L’Olympiacos ha presentato alla Eurolega ricorso contro la decisione di considerarevalido il risultato della gara vinta da Siena.NBA, BELI NON BASTA - I 24 punti di Belinelli non sono bastati a Chicago per battere Indiana. James (31punti) trascina al successo Miami contro Charlotte. Risultati: New York Knicks-Detroit 99-85, Miami-Charlotte99-94, Utah-Sacramento 98-91 (dts), Oklahoma-Dallas 112-91. Minnesota-Portland 98-100, Indiana-Chicago111-101, Philadelphia-Orlando 78-61, Washington-LA Clippers 98-90

CANTU’-ROMA (DOMANI ORE 17.45) L’effetto Mancio contro Datome

CANTU’Punti di forza: sistema di gioco rodato da anni; ottima circolazione di palla che porta a tirare da tre con il38,7% totale (3ª); Cusin centro concreto ed utile; l’esperienza di Mazzarino nelle partite che contano.Punti deboli: non avrà Tyus, ricoverato due giorni fa con febbre e spossatezza. Il nuovo play Anderson sino adora è un oggetto misterioso. Ha appena perso Markoishvili ed ha avuto poco tempo per ridistribuireresponsabilità e minuti. E’ ultima nei recuperi (solo 5,6 a gara)Miglior marcatore: Aradori (12,5 p.)Passa se: conterrà l’aggressività difensiva romana (a Cantù non le è riuscito) e Mancinelli riuscirà far valere isuoi movimenti sotto canestro.Così quest’anno: Cantù-Roma 1-1 (60-65; 84-70) ROMAPunti di forza: l’aggressività e le rotazioni difensive; la forza d’urto a rimbalzo grazie al leader della A Lawal ea Czyz (è 1ª con 37,4 r. di media); la leadership silenziosa e micidiale di Datome, attualmente il migliorgiocatore in assoluto del campionato; l’utilità a ricoprire due ruoli di Goss.Punti deboli: i ritmi alti portano a perdere molti palloni (17,8 a gara, 3ª del campionato); l’inconsistenza nelruolo fondamentale di ala forte di Jones (37,7% da 2); l’inesperienza a certi livelli di buona parte del gruppo;brutta percentuale nei liberi (71,9%).Miglior marcatore: Datome (18,1 p.)Passa se: se imporrà la sua maggiore atleticità sotto i tabelloni in assenza di Tyus, e se saprà chiudere lelinee di passaggio di Cantù.Chances di passare: 40%