Corriere Cesenate 04-2016

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    Giovedì 28 gennaio 2016

    Giovedì28 gennaio 2016anno XLIX (nuova serie)numero 4euro 1,30

    4

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Sarsina 17Una moneta

    da due eurocon Plauto

    Cesena 12 Videosorveglianza Altri incontrinei quartieri

    Gatteo 16 A Sant’Angelo

    bambini unitiper la pace

    Cesena 14

    Missioneed emozioniin terra d’Africa

    Due appuntamenti importanti a sostegno della famiglia e della vita. Il primoè sabato 30 gennaio, a Roma. Per contrastare il ddl Cirinnà che equipara leunioni civili al matrimonio e di fatto apre all’utero in affitto, famiglie da tuttaItalia si sono date appuntamento nella capitale per fare sentire la loro voce.Anche da Cesena si partirà con i pullman. Si scende in piazza non solo in difesa,ma a sostegno della famiglia, perché “senza famiglia non nascono figli e senzafigli una nazione muore”.Domenica 7 febbraio si celebra la Giornata per la vita. I vescovi, nel loromessaggio, ricordano che “amare la vita significa prendersi cura dell’altro,volere il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente”. Venerdì5 febbraio, alle 20,45 in seminario a Cesena, un incontro con Gino Solera sulleemozioni della vita prenatale. Servizio alle pagg. 4 e 5

    MessaggioPrima scuola di umanitàDouglas Regattieri, vescovo

    In piazzaper la famiglia

    FOTO ARCHIVIO SIR

    “Non è sano un atteggiamento chepretenda di cancellare ladifferenza sessuale perché non

    sa più confrontarsi con essa”.Prendo questa citazione dal n. 155dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco.Il Pontefice interviene a propositodell’ecologia umana e scrive ancora che“l’uomo possiede una natura che deverispettare e che non può manipolare apiacere”, e ricorda più volte che “tutto èconnesso, tutto è collegato”.Faccio riferimento a questi documentipontifici in vista della grandemanifestazione che si terrà domenica 30gennaio a Roma, convocata dal comitatonazionale “Difendiamo i nostr i figli”.Sempre papa Francesco è intervenuto innumerose occasioni per stigmatizzare il

    rischio delle cosiddette “colonizzazioniideologiche” e per mettere in guardia tuttiquanti noi da derive che nulla hanno a chevedere con la nostra storia e la nostracultura. “Questa è la colonizzazioneideologica – ha detto papa Bergoglio aigiornalisti il 19 gennaio 2015 sul volo diritorno dal viaggio nelle Filippine citandol’ideologia gender -. Entrano in un popolocon un’idea che niente ha a che fare colpopolo; sì, con gruppi del popolo, ma noncol popolo, e colonizzano il popolo conun’idea che cambia o vuol cambiare unamentalità o una struttura. (…) Lo stessohanno fatto le dittature del secolo scorso.Sono entrate con la loro dottrina. Pensate aiBalilla. Pensate alla Gioventù Hitleriana.Hanno colonizzato il popolo, volevanofarlo. I popoli non devono perdere lalibertà. Il popolo ha la sua cultura, la sua

    storia; ogni popolo ha la sua cultura”. Anch’io nel messaggio e nell’omelia per sanGiovanni l’anno scorso ho ribadito conforza questi concetti.Come affermato mercoledì 20 gennaio dalpresidente della Cei, il cardinale AngeloBagnasco, “tutti i vescovi sono uniti ecompatti nel difendere, promuovere esostenere il patrimonio universaleirripetibile che è la famiglia che è il luogo eil grembo della vita, la prima scuola diumanità, di relazione e di dialogo”, anch’iomi sento di sostenere il programmaespresso dal comitato che sta organizzandoil nuovo Family day del 30 gennaio, unamanifestazione che si pone per la famiglia.Certo si tratta di un’iniziativa di laici, presacon responsabilità propria, “nel solco delConcilio Vaticano II”, come ricordato dalcardinale-presidente nei giorni scorsi.

    Un’iniziativa che come pastore di questachiesa di Cesena-Sarsina guardo e accolgocon favore caldeggiando la partecipazione.

    Un risvegliodi coscienzadavanti alle povertà

    Quaresima 10Diocesi 7

    Chiesae comunicazioneRapporto importante

    San Francesco di Salespatrono dei giornalisti:il vescovo Douglas ha in-contrato una ventina di‘comunicatori’ locali

    Attualità 9

    I vescovi unitia sostegnodella famiglia

    Il cardinale Bagnasco:“Nella famiglia vi è unapunta di diamante: i figli. Illoro vero bene deve pre-valere su ogni altro”

    “L e opere di misericor-dia nel cammino giu-bilare” è il tema del testodel Papa. Che ricorda: “lafede si traduce in atti”

    San Giorgio-BagnileOtto giornidi incontri

     Visita pastorale 8

    Da domenica 31 genna-io al 7 febbraio il ve-scovo Douglas sarà nellacomunità guidata da donRafael Villamizar

    FAMILY DAY: nel pomeriggio di sabato 30 gennaio a Roma, al Circo Massimo

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    Giovedì 28 gennaio 2016 3Opinioni

    Ogni bimbo ha dirittoa una mamma e a un babbo

    nche il Quirinale sembra essersene accorto. LaCirinnà bis è incostituzionale, in quanto equipara leunioni gay al matrimonio, in contrasto con l'art. 29Cost, che dice “la Repubblica riconosce i diritti della

    famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.È importante il termine “riconosce”: significa che lafamiglia e il matrimonio sono realtà umane chepreesistono allo Stato, e che non vengono definite dalloStato ma quest’ultimo se le ritrova come sono esemplicemente ne prende atto.Su questo articolo, c’è una storiella che gira sui social enelle discussioni sul matrimonio gay. La costituzione non

    parlerebbe necessariamente di eterosessualità comecondizione essenziale del nucleo familiare.In realtà la Corte Costituzionale (sentenza 138/2010) è statamolto chiara nel ribadire il significato del terminematrimonio: “i costituenti, elaborando l’art. 29 Cost.,tennero presente la nozione di matrimonio definita dalcodice civile entrato in vigore nel 1942, che, come sopra si èvisto, stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovesseroessere persone di sesso diverso”; “questo significato delprecetto costituzionale non può essere superato per viaermeneutica, perché non si tratterebbe di una semplicerilettura del sistema o di abbandonare una mera prassiinterpretativa, bensì di procedere ad un’interpretazionecreativa”. Ciò significa:1. che quello che la nostra costituzione tutela in viaparticolare e privilegiata non è qualsiasi unione, bensìquella che nasce dal matrimonio tra un uomo ed unadonna.2. Quindi una eventuale legge che prevedesse unmatrimonio gay sarebbe incostituzionale. Oppure

    bisognerebbe procedere a modificare la stessa costituzionecon le procedure rafforzate previste e con probabilereferendum.3. Non vi é poi alcuna discriminazione nel non riconosceregli stessi diritti dei coniugi alle persone omosessuali (aisensi del principio di eguaglianza di cui all’art. 3 Cost.), inquanto “le unioni omosessuali non possono essere ritenute

    A

    A proposito del ddl Cirinnà

     Testimoni della “grande speranza”

    omogenee al matrimonio”.Una regolamentazione delle unioni gay sarebbe auspicabile – dice la Corte – masolo come fattispecie diversa dalla famiglia fondata sul matrimonio (per esempioriconoscimento di diritti di assistenza alla cura, di subentro contratto di affitto, diregolamentazione dei reciproci rapporti personali mediante accordo, dirittiperaltro molti dei quali già riconosciuti).Insomma, per ritenere il contrario, ed equiparare famiglie fondate sulmatrimonio ed unioni diverse, bisognerebbe cambiare la stessa cartacostituzionale.La Cirinnà bis, invece, equipara totalmente le coppie gay ai coniugi.In particolare prevede che all’unione civile tra persone dello stesso sesso siapplichino tutte le disposizione sul regime patrimoniale della famigliadiscendenti dal matrimonio, i diritti successori e quelli previdenziali.Si prevede la cosiddetta stepchild adoption, ossia la possibilità di adozione delfiglio del partner. Con essa, chiunque potrà acquistare un figlio, anche ricorrendoall’utero in affitto, per costituire la nuova unione con il proprio partner prescelto.È evidente la confusione tra questa unione e il matrimonio, ipotesi non voluta dapapa Francesco. Qui credo sia il limite oltre il quale la nostra civiltà non possa

    spingersi, e di fronte al quale debbano cedere i desideri degli adulti, pur esistenti,ma cedevoli di fronte alla necessità di tutelare un bene superiore, come il dirittodi un bambino di essere chiamato alla vita da una mamma e da un babbo. Quicredo debba essere fissata la linea maginot , oltre la quale l’autodeterminazione diciascun individuo non possa spingersi, pena la perdita progressiva dell’umanitàdi ciascuno e di tutti.

    Stefano Spinelli

    ella Chiesa vi sono diverse vocazioni, in base alla triplice classica distinzione chepresenta il Popolo di Dio: 1) vocazione laicale e rispettiva spiritualità volta allatrasformazione delle realtà terrene e al loro orientamento verso la costruzione delRegno; 2) vocazione sacerdotale e rispettiva spiritualità incentrata sul Cristo Pastore,

    Maestro e Sposo; 3) vocazione alla vita consacrata, con due ramificazioni: a9 la consacrazione“religiosa” (quella classica e antichissima), con professione pubblica dei consigli evangelici, vitacomune, abito, Regola approvata dalla Chiesa... il tutto per “gridare” apertamente la fede giàcon la sola presenza; b) la consacrazione secolare (approvata solo di recente dalla Chiesa) conprofessione semplice (o temporanea) e quasi nascosta dei consigli evangelici, per esserefermento di vita evangelica in mezzo alla pasta del mondo.Se la spiritualità laicale è solitamente definita “incarnazionista”, quella della vita consacrata hauna più forte valenza escatologica: interpreta meglio la tensione della Chiesa verso ilcompimento, il suo essere Sposa volta a un’impaziente e vibrante attesa dell’incontro con ilSignore risorto, vittorioso sul male e sulla morte.Ma in questo nostro tempo la certezza di una vita dopo la morte sembra sollevare non pochedifficoltà anche tra i cristiani, sempre più frastornati e confusi da un’informazionemassmediatica che fa entrare in modo martellante in tutte le case notizie di cronaca nera esterili dibattiti di polemica virulenta. E di conseguenza si fatica di più a cogliere il significato e ilvalore della vita consacrata, che ha nel rimando alla vita eterna uno dei suoi elementi costitutivie qualificanti.La dimensione escatologica della vita consacrata è sempre stata affermata con forza dalMagistero della Chiesa, e quello di essere testimoni gioiosi della “grande speranza” piantata nel

    Ncuore della storia dal Cristo risorto èritenuto l’apporto più rilevante che essaè chiamata a offrire a tutto il Popolo diDio. Ciò che rende i consacrati testimoni

    vigorosi della “grande speranza” (comeBenedetto XVI definisce la speranzacristiana in Spe salvi 31) è il fatto che ilprogetto di vita da essi abbracciato ècentrato completamente sul dato difede: in esso tutto è impostato intorno aquell’unum necessarium rappresentatodalla persona del Signore risorto edunque vivo e dai valori del Regno.Proprio il fatto che tutto nel consacratopoggia sul dato di fede, rendeparticolarmente forte ed efficace la suafunzione di “testimone dell’assoluto diDio e di Cristo”: la sua vita è un po’come un triangolo che si regge inequilibrio poggiando non su un lato, masu di un angolo. Umanamente parlando,è un paradosso. Per chi non crede,infatti, quella di un frate o di una suorasono vite assurde. Per la comunità

    cristiana sono invece vite che “gridano”la fede nel Signore risorto, riconosciutoe accolto come la sola speranza delmondo.Se tutti i cristiani sono chiamati asentirsi “prigionieri della speranza”, iconsacrati lo sono in un modo tuttoparticolare: chi tra loro perdesse lasperanza, non potrebbe più viveredentro la casa che lo ospita come“pellegrino e forestiero”: vi si sentirebbefuori luogo. Dunque, essi si trovano aessere in modo speciale “prigionieridella speranza” proprio per liberare itanti fratelli che sono prigionieri delladisperazione e degli spazi angusti diogni speranza solo umana.La speranza cristiana è latrasfigurazione radicale della speranzaumana, una novità dentro la continuità.Non può confondersi con l’ottimismo

    del buontempone che ha un caratteregioviale e vede solo il lato bello e giocosodella vita. Se la speranza è riposta inCristo risorto, vuol dire che in ultimaanalisi lo spartiacque tra la speranzaumana e quella cristiana sta nelladiversa risposta davanti all’enigma dellamorte. Siamo di fronte a una differenzache, mutando il senso della morte,cambia anche il senso della vita: chi vivecredendo alla “buona notizia” di essereamato da Dio in Cristo e tiene salda nelcuore la speranza certa di un futuro chesarà nella luce piena del Cristo risorto,vive sin d’ora in modo diverso, piùsereno e gioioso. È ciò che la gente“sazia e disperata” della nostra terra siaspetta con urgenza in primo luogo daiconsacrati. È insieme una sfida e unachance. Ad essi accoglierla e investirvi il

    meglio di sé, anche per non deludere leattese della Chiesa, che - come varipetendo papa Francesco - li vuole inprima fila tra i “testimoni della grandesperanza”.

    Prospero Rivi

    FOTO ARCHIVIO SIR

     2  f e b b r a i o

     G i o r n a t a  d e l l a

     V i t a  c  o n s a c  r a t a

    IL POST-IT DELLA SETTIMANA 

    “Non può esserci confusionetra la famiglia voluta da Dioe ogni altro tipo di unione”.

    Dal discorso di papa Francescoal Tribunale della Rota romana.

    Udienza per l’inaugurazione dell’anno giudiziario

    (22 gennaio 2016)

    di Emanuela Campanile

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    Giovedì 28 gennaio 20164 Primo piano

    l ddl Cirinnà sulle unioni civili,comunque venga emendato,rimane una trappola attraverso laquale si vuole far passare un

    concetto pratico di "famiglia" innetto contrasto con la "societànaturale fondata sul matrimonio"riconosciuta dall’articolo 29 dellanostra Costituzione.Il suo vero scopo non è tantoriconoscere dei diritti, in larghissima

    parte già concessi dalla legislazione

    I

    Un disegno di leggeche nasconde insidie

    Intervento a favore dell’unicità del rapporto uomo-donna

    ordinaria, quanto imporreun’ideologia, quella del "gender",come nuovo modello culturale per lapopolazione italiana, senza curarsidelle ricadute sulle persone piùfragili, quali i bambini, che la naturavuole generati nel grembo di unamamma e custoditi ed educati dauna madre e da un padre.Quello che manca in realtà, nellalegislazione del nostro Paese, è un

    riconoscimento effettivo del valore

    della "famiglia", che costituisce lavera base della società civile, e unsuo sostegno adeguato nelle funzioniindispensabili che si trova a svolgerea servizio della stessa società. Perquesto stiamo assistendo a unaperdita di identità, con il calodrammatico dei matrimoni e unacrisi demografica che proiettapreoccupanti ombre sul futuro dellapopolazione italiana."Non può esserci confusione tra lafamiglia voluta da Dio e ogni altrotipo di unione": è la voce di papaFrancesco che richiama alla realtàpiù essenziale "per la salvezzadell’umanità".

    La difesa della famiglia è comunqueun’impresa da portare avanti nonsolo per motivi religiosi ma, moltolaicamente, per il "benessere" delmondo che viviamo, a partire dallepiù giovani generazioni che necostituiscono il futuro.Per questi motivi il Forum delle Associazioni Familiari dell’Emilia-Romagna si trova in pieno accordocon il comitato “Difendiamo i nostrifigli” nel sostenere la partecipazioneal Family day del 30 gennaio,invitando le numerose associazioniche ne fanno parte a organizzarsi e afarsi protagoniste perché la "piazza"del Circo Massimo sia davverol’immagine della volontà e deidesideri del popolo italiano.

    Forum delle Associazioni Familiari

    dell’Emilia-Romagna 

    Brevi

    Giornata per la vitaLa Diocesi di Cesena-Sarsina promuoveuna serie di momenti in occasione della38esima Giornata per la vita. Venerdì 5febbraio, alle 20,45 in Seminario a Cesena,il dottor Gino Soldera, dell’Associazionenazionale di psicologia ed educazioneprenatale, parlerà di "Le emozioni nellavita prenatale". Sabato 6 febbraio alle 18in Cattedrale a Cesena il vescovo DouglasRegattieri presiede la messa durante laquale conferirà il sacramento delbattesimo e benedirà le mamme in attesa.Domenica 7 febbraio nelle parrocchie saràcelebrala la Giornata per la Vita.

     Al Family day a Roma

    Roma, Family day, ecco come partecipare.Sabato 30 gennaio il viaggio sarà diandata e ritorno in giornata con partenzaalle 6 dal piazzale dell’Ippodromo aCesena. Sono disponibili ancora alcuniposti. La manifestazione si svolgerà alCirco Massimo. Per iscrizioni rivolgersi allalibreria San Giovanni di piazza Isei aCesena, o inviare una email [email protected]

    Il corpo raccontaIl consultorio "Don Giorgini" di Cesenaorganizza due incontri per mamma e figlia(attorno agli 11 anni) con un approcciopedagogico per acquisire una visionepositiva della femminilità e dellasessualità. Si svolgeranno a Cesena,presso la sede del consultorio in viaCanonico Lugaresi 202, il 5 e il 12 marzodalle 15 alle 18. Per costi e iscrizioni0547/333300; 333/3732518.

    Dopo la veglia in piedi

    è l’ora del Family dayrano 520. Fra loro c’eranoragazzi, uomini e donne,universitari e professori, nonnie zii. Si sono ritrovati in piazza

    del Popolo a Cesena sabato 23gennaio. Qui alle 16,30 fermi e dirittiin piedi per un’ora hanno letto il libroportato da casa circondati da unsilenzio quasi surreale. Le Sentinellein piedi a distanza di quasi un annodalla prima veglia sono tornate aCesena per la terza volta peraffermare la dignità della famiglianaturale e dire il loro no al ddl

    Cirinnà sulle unioni civili che è inquesti giorni al Senato per ladiscussione.Il portavoce delle Sentinelle ha dettoin apertura della veglia: "Il disegno dilegge denominato Cirinnà demoliscel’istituto del matrimonio e smantellala famiglia, cellula base della nostrasocietà. Questa proposta di legge nonci piace. Siamo qui per ripeterloancora. E anche oggi vogliamogridarlo con la forza del nostrosilenzio. Si tratta di una legge ingiustaperché mira a ridefinire sul piano

    Eantropologico il concetto di famiglia.Una legge criminale perché tramitel’istituto della "stepchild adoption" inessa contenuto, si vorrebbe introdotta lapossibilità per i bambini di essereadottati da due padri o due madri,aprendo in tal modo la stradaall’abominevole mercato dell’utero inaffitto e privando deliberatamente i piùpiccoli dei loro genitori".Contemporaneamente alla veglia diCesena in tanti si sono alzati in piedi inpiù di 50 piazze di tutta Italia. Alle 17,30 il discorso di chiusura della

    veglia: "Il cammino deve proseguireverso un’ulteriore tappa: la grandemanifestazione di popolo del ’Family day’ che si terrà a Roma, al CircoMassimo, sabato 30 gennaio. Noi saremolì con le nostre famiglie, le nostre mogli, inostri mariti e i nostri figli per dire algoverno e al Paese: "Guardateci! Siamolo spettacolo più bello, il progetto piùmaestoso, la via più vera per continuarela storia del nostro popolo. Perché senzala famiglia non nascono figli. E senzafigli una nazione muore".

    Barbara Baronio

    Dalla piazza di Cesena a quella di Roma Ampie fotogallery suwww.corrierecesenate.it

    Foto Pg Marini

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    Giovedì 28 gennaio 2016 5Primo piano

    Movimento per la vita Un commento e approfondimento al messaggio della Cei

    Le più recenti scopertedimostrano che esisteuna intensa comunicazione trail mondo intra ed extrauterinoI genitori educano già primadella nascita

    l nostro Paese continua a

    soffrire un preoccupante calodemografico,che in buonaparte scaturisce da una carenza

    di autentiche politiche familiari". Parteda questa constatazione il Messaggiodel Consiglio permanente Cei per la XXXVIII Giornata Nazionale per la Vita,che si celebra il 7 febbraio 2016.Il Movimento per la Vita accoglie congratitudine questo messaggio dellaChiesa italiana, ricco di considerazionie spunti operativi. Condivide lapreoccupazione per il progressivo calodelle nascite e l’aumento del numerodelle persone morte, per la pocaattenzione ai milioni di famiglie che sifanno carico della vita nascente, deidisabili e della cura degli anzianisempre più numerosi, mentre "sicontinuano a investire notevoli energie

    a favore di piccoli gruppi di persone". ICentri di aiuto alla vita, come tante altrerealtà nel nostro Paese al servizio dellavita nascente, cercano di diventare ognigiorno di più luoghi di "misericordiache fa fiorire la vita", quellamisericordia "che cambia lo sguardo,allarga il cuore e trasforma la vita indono: si realizza così il sogno di Dio…chiunque si pone al servizio dellapersona umana realizza il sogno diDio".Una vera crescita in umanità avvieneinnanzitutto attraverso l’amore delpadre e della madre generatori di vita:"la buona educazione familiare è lacolonna vertebrale dell’umanesimo. La

    I"   Accogliere

    famiglia, costituita da un uomo e unadonna con un legame stabile, è vitale secontinua a far nascere e a generarevita". Misericordia genera amore concui concepire un figlio, crescerlo ingrembo nove mesi, partorirlo,abbracciarlo, educarlo come personaunica e come dono, non come proprietào oggetto di desiderio. Oggi purtropponessuna creatura così piccola e indifesacome il bambino concepito è passibiledi essere "scartata": ogni gravidanza èsuper medicalizzata, ogni gravida si

    sottopone volontariamente a esami

    prenatali che spesso generano angoscia,dubbi e aborti volontari. Si può dire cheoramai ogni figlio che nasce è frutto diuna selezione eugenetica, è un"sopravvissuto". Eppure sin dalconcepimento il figlio è un soggettoattivo, capace di proposte, portatore diun progetto di vita e di una identitàpersonale precisa, che intreccia subitocon la madre un fitto dialogo attraversodiverse vie, non tutte ancora esplorate.Proprio di questa relazione prenatalereale e misteriosa già con entrambi igenitori ci verrà a parlare la sera del 5febbraio in Seminario a Cesena ilprofessor Gino Soldera, psicologo epresidente dell’Associazione nazionaledi psicologia e di educazione prenatale.Le più recenti scoperte della scienzaprenatale dimostrano che esiste una

    intensa comunicazione tra il mondointra ed extrauterino, fondamento perlo sviluppo psicosomatico del feto. Igenitori possono già "educarlo" primadella nascita, comunicare con lui,capirlo, amarlo senza riserve, conquell’amore gratuito senza il quale ilfiglio non potrà vivere e sperare nelfuturo."In questa gratuità del dono fiorisce lospazio umano più fecondo per farcrescere le nuove generazioni… Il sognodi Dio, fare del mondo una famiglia,diventa metodo quando in essa siimpara a custodire la vita, dalconcepimento al suo naturale termine".

     Anna Maria Amaducci

    Il messaggio dei vescovi"La misericordiafa fiorire la vita""Una società cresce forte, cresce buona e sanase si edifica sulla base del nucleo familiareÈ attentato alla vita la piaga dell’aborto"

    iamo noi il sogno di Dioche, da vero innamorato,vuole cambiare la nostravita". Con queste parole

    Papa Francesco invitava a spalancare ilcuore alla tenerezza del Padre, "chenella sua grande misericordia ci harigenerati" (1Pt 1,3) e ha fatto fiorire la

    nostra vita.La vita è cambiamentoL’Anno Santo della misericordia cisollecita a un profondo cambiamento.Bisogna togliere "via il lievito vecchio,per essere pasta nuova" (1Cor 5,7),bisogna abbandonare stili di vita sterili,come gli stili ingessati dei farisei. Diloro il Papa dice che "erano forti, ma aldi fuori. Erano ingessati. Il cuore eramolto debole, non sapevano in cosacredevano. E per questo la loro vita era -la parte di fuori - tutta regolata; ma ilcuore andava da una parte all’altra: uncuore debole e una pelle ingessata,forte, dura". La misericordia, invero,cambia lo sguardo, allarga il cuore etrasforma la vita in dono: si realizza cosìil sogno di Dio.

    La vita è crescita Una vera crescita in umanità avvieneinnanzitutto grazie all’amore materno epaterno: "la buona educazionefamiliare è la colonna vertebraledell’umanesimo”. La famiglia, costituitada un uomo e una donna con unlegame stabile, è vitale se continua a farnascere e a generare. Ogni figlio che

    viene al mondo è volto del "Signoreamante della vita" (Sap 11,26), donoper i suoi genitori e per la società; ognivita non accolta impoverisce il nostrotessuto sociale. Ce lo ricordava papaBenedetto XVI: "Lo sterminio di milionidi bambini non nati, in nome della lottaalla povertà, costituisce in realtà

    l’eliminazione dei più poveri tra gliesseri umani". Il nostro Paese, inparticolare, continua a soffrire unpreoccupante calo demografico, che inbuona parte scaturisce da una carenzadi autentiche politiche familiari. Mentresi continuano a investire notevolienergie a favore di piccoli gruppi dipersone, non sembra che ci sia lo stessoimpegno per milioni di famiglie che, avolte sopravvivendo alla precarietàlavorativa, continuano a offrire unastraordinaria cura dei piccoli e deglianziani. "Una società cresce forte,cresce buona, cresce bella e cresce sanase si edifica sulla base della famiglia". Èla cura dell’altro - nella famiglia comenella scuola - che offre un orizzonte disenso alla vita e fa crescere una societàpienamente umana.

    La vita è dialogo?I credenti in ogni luogo sono chiamati afarsi diffusori di vita "costruendo ponti"di dialogo, capaci di trasmettere lapotenza del Vangelo, guarire la paura didonarsi, generare la "culturadell’incontro". Le nostre comunitàparrocchiali e le nostre associazionisanno bene che "la Chiesa deve venire a

    S"dialogo col mondo in cui si trova a vivere".Siamo chiamati ad assumere lo stile diEmmaus: è il vangelo della misericordia che

    ce lo chiede (cfr. Lc 24,13-35). Gesù si metteaccanto, anche quando l’altro non loriconosce o è convinto di avere già tutte lerisposte. La sua presenza cambia lo sguardoai due di Emmaus e fa fiorire la gioia: neiloro occhi si è accesa una luce. Di tale lucefanno esperienza gli sposi che, magari dopouna crisi o un tradimento, scoprono la forzadel perdono e riprendono di nuovo adamare. Ritrovano, così, il sapore pieno delleparole dette durante la celebrazione delmatrimonio: "Padre, hai rivelato un amoresconosciuto ai nostri occhi, un amoredisposto a donarsi senza chiedere nulla incambio". In questa gratuità del dono fioriscelo spazio umano più fecondo per farcrescere le giovani generazioni e per"introdurre - con la famiglia - la fraternitànel mondo". Il sogno di Dio - fare del mondouna famiglia - diventa metodo quando inessa si impara a custodire la vita dal

    concepimento al suo naturale termine equando la fraternità si irradia dalla famigliaal condominio, ai luoghi di lavoro, allascuola, agli ospedali, ai centri di accoglienza,alle istituzioni civili.

    La vita è misericordia?Chiunque si pone al servizio della personaumana realizza il sogno di Dio. Contagiare di

    misericordia significa aiutare la nostrasocietà a guarire da tutti gli attentati alla vita.L’elenco è impressionante: "È attentato alla

    vita la piaga dell’aborto. È attentato alla vitalasciar morire i nostri fratelli sui barconi nelcanale di Sicilia. È attentato alla vita la mortesul lavoro perché non si rispettano leminime condizioni di sicurezza. È attentatoalla vita la morte per denutrizione. Èattentato alla vita il terrorismo, la guerra, laviolenza; ma anche l’eutanasia. Amare lavita è sempre prendersi cura dell’altro,volere il suo bene, coltivare e rispettare lasua dignità trascendente". Contagiare dimisericordia significa affermare - con papaFrancesco - che è la misericordia il nuovonome della pace. La misericordia farà fiorirela vita: quella dei migranti respinti suibarconi o ai confini dell’Europa, la vita deibimbi costretti a fare i soldati, la vita dellepersone anziane escluse dal focolaredomestico e abbandonate negli ospizi, lavita di chi viene sfruttato da padroni senzascrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto

    il suo diritto a nascere. Contagiare dimisericordia significa osare uncambiamento interiore, che si manifestacontro corrente attraverso opere dimisericordia. Opere di chi esce da se stesso,annuncia l’esistenza ricca in umanità, abitafiducioso i legami sociali, educa alla vitabuona del Vangelo e trasfigura il mondo conil sogno di Dio.

    Foto

    archivio Sir 

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    Giovedì 28 gennaio 20166 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria dellaSperanza

    8.30 Madonna delle Rose,San Rocco, Sant’Egidio,cappella del cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 

    16.00 Ponte Pietra18.00  Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza, Sant’Egidio

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    San Pio X, Torre del Moro, Gattolino

    20.30  Villachiaviche

    Sabatoe vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)16.00 Ponte Pietra17.00 Cappella

    ospedale “Bufalini”Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’AddolorataSan Vittore

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Osservanza, Santo Stefano,San Paolo, Sant’Egidio,Madonna delle Rose, Villachiaviche, San Rocco,Case Finali, Diegaro, Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio

    18.30 Convento Cappuccini,San Pietro, Bulgarnò,Santa Maria della Sper.

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    San Pio X, Bulgaria,Ruffio, Pioppa,Pievesestina,Calisese,Gattolino, Ronta

    Messe festive7.00   Cattedrale 7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine, Martorano,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,

    Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    8.45 San Martino in Fiume9.00 San Giuseppe (Cesena

    corso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Capannaguzzo,

    Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio

    9.30 cappella del cimitero,Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00  Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Ronta, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone, Capannaguzzo

    11.10  Torre del Moro

    11.15 Madonna delle Rose,Diegaro, Martorano

    11.30  Cattedrale , San Rocco,Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00  Cattedrale,

    San Domenico, Osservanza18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorio

    Bagno di Romagnaore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;16,30 San Giuseppe,Boschetto; 17,30 Conv.Cappuccini, Santa MariaGoretti; 18 San Giacomo;20 Sala;

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala, Boschetto;9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;

    11 San Giacomo,Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10/ 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;19 Crocetta; 20 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30; San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:

    ore 18 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7,30 / 9 / 11 / 17; Casa di Riposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15

    (domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: 17(sab.); 11,15; Pereto: 10;Riofreddo: 10; Corneto: 11

    ✎   A MESSA DOVE

    Direttore editorialePiero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettoreErnesto Diaco

    Membro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

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     Tiratura del numero 3 del 21 gennaio 2016: 8.003 copie

    Questo numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di martedì 26 gennaio 2016

    Domenica 31 gennaioIV Domenica del Tempo Ordinario - Anno C Ger 1,4-5.17-19; Sal 70; 1Cor 12,31-13,13;Lc 4,21-30

    Il brano di Vangelo di questa domenica è lacontinuazione di quello della settimana scorsa.Fa da collegamento il breve commento di Gesù

    al testo di Isaia: “Oggi si è compiuta questascrittura che voi avete ascoltato”. Queste paroleprovocano forti reazioni in chi le ascolta. Gesù sirivela così, fin dall’inizio: un segno dicontraddizione per quanti lo incontrano e talerimane ancora oggi per noi. Nel Vangelo didomenica scorsa si faceva riferimento al fatto che“gli occhi di tutti erano fissi su di lui”. Gli uomininon possono fare a meno di guardare a Cristo. Difronte a Lui prima o poi si deve prendere unaposizione. Inizialmente, a Nazareth, “tutti erano

    meravigliati dalle parole di grazia che uscivanodalla sua bocca” e in seguito “tutti si riempirono disdegno”. Gesù non è venuto per cercare ilconsenso degli uomini, ma per “daretestimonianza alla Verità”. Vivere la Verità di Dio, lovediamo anche nel nostro contesto, puòcomportare il rischio di contrastare le logiche delmondo. Gesù è avvertito come un personaggioscomodo perché la sua Parola cambia la vita, leabitudini e la mentalità. Agli abitanti di Nazarethcrea scandalo che l’annuncio sia arrivato dal“figlio di Giuseppe”, cioè da qualcuno checonoscevano bene. Fanno fatica a comprendereche, per salvarci, Dio abbia scelto di esprimersi inun uomo comune. Gesù delude le aspettative deisuoi compaesani perché compie miracoli altrove.

    IL GIORNODELSIGNORE

    Gesù, segno di contraddizione per quanti lo incontrano

    lunedì 1 febbraiosanta Verdiana2Sam 15,13-14.30;16,5-13a; Sal 3;Mc 5,1-20

    martedì 2Present. del Signore Ml 3,1-4; Sal 23;Eb 2,14-18;Lc 2,22-40

    mercoledì 3san Biagio2Sam 24,2.9-17;Sal 31; Mc 6,1-6

    giovedì 4san Gilberto1Re 2,1-4.10-12;Cant. 1Cron 29,10-12; Mc 6,7-13

     venerdì 5sant’AgataSir 47,2-13; Sal 17;Mc 6,14-29

    sabato 6santi Paolo Miki e compagni 1Re 3,4-13; Sal 118,Mc 6,30-34

    La Paroladi ogni giorno

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    Citando gli episodi della vedova di Sarèptae di Naamàn il Siro, Egli afferma ancheun’altra verità: l’amore di Dio non ha limitie la sua missione è aperta a tutti. OggiCristo “adempie la sua funzione profeticanon solo per mezzo della gerarchia, maanche per mezzo dei laici, che perciòcostituisce suoi testimoni e forma nelsenso della fede e nella grazia della parola”(Lumen Gentium, 35). Noi battezzatisiamo invitati a essere profeti, atestimoniare il Vangelo con la vita e laparola in tutti gli ambiti che frequentiamo.Giovanni Paolo II nel saggio Varcare lasoglia della speranza scriveva: “Il Vangelonon è la promessa di facili successi. Nonpromette a nessuno una vita comoda. Nel Vangelo è contenuto un paradossofondamentale: per trovare la vita, bisogna

    perdere la vita; per nascere, bisognamorire; per salvarsi, bisogna prendere lacroce. Questa è la verità essenziale del Vangelo, che sempre e dappertutto urteràcontro la protesta dell’uomo”. Oggi più chemai ci vuole il coraggio dei profeti perandare anche controcorrente rispetto acerta cultura dominante. Un’azioneessenziale per la nostra missioneprofetica, lo vediamo proprio in questigiorni, è quella di testimoniare la naturadella famiglia e del matrimonio comeunione tra un uomo e una donna, la suaindissolubilità e l’apertura alla vita. Questaè una fondamentale opera di misericordia.

    Marco Castagnoli

    Pellegrinaggio al MontePreghiera per le vocazioni sacerdotaliPromosso dall’Ufficio diocesano vocazioni, si terrà sabato 30gennaio (come ogni ultimo sabato del mese) il pellegrinaggio apiedi dalla Cattedrale di Cesena alla Basilica del Monte. Ilpellegrinaggio sarà occasione di preghiera per le vocazioni e per i

    sacerdoti. Alle 6,30 partenza dalla Cattedrale, cammino verso laBasilica del Monte e recita del Rosario. Alle 7,30 Messa.

     Veglia per la Pace in Cattedrale a CesenaSabato 30 gennaio alle 21, promossa dall’Azione Cattolica

    “La pace è di casa. Vinci l’indifferenza, conquista la pace” è iltema della Veglia per la Pace, promossa dall’Azione Cattolica dio-cesana, che si terrà sabato 30 gennaio alle 21. L’incontro di pre-ghiera sarà presieduto dal vescovo Douglas.

    Giornata della Vita consacrataDomenica 31 gennaio Messa celebrata dal vescovo

    Il vescovo Douglas presiederà la Messa di domenica 31 gennaioalle 18 in Cattedrale a Cesena, in occasione delal Giornata della Vita consacrata (2 febbraio).Martedì 2 febbraio alle 20,45, al San-tuario del Suffragio, a Cesena, adorazione eucaristica per i con-sacrati (e aperta a tutti), a conclusione dell’anno dedicato alla Vita consacrata.

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANO

    Giornata parrocchiale di Angelina A Sala di Cesenatico, domenica 31 gennaio

    Domenica 31 gennaio la parrocchia di Sala diCesenatico e l’associazione "Amici di Angelina"invitano alla Giornata parrocchiale di Angelina. Al mattino, nella chiesa parrocchiale di Sala diCesenatico, Messe alle 8,30 e 11 con ricordo eintenzioni particolari di Angelina. Alle 15,catechesi presso la Casa della Serva di Dio, tenuta dal parrocodon Luca. Alle 17, in chiesa, la preghiera del Vespro.

    ✎ CHIESA INFORMA

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 04-2016

    7/24

    Giovedì 28 gennaio 2016 7Vita della Diocesi

    In breve

    I lettori del Corriere Cesenate gratis al Giubileo a RomaNel 2016 la Fisc, la Federazione italianasettimanali cattolici che raggruppa 192 testatediocesane - il Corriere Cesenate compreso -

    festeggia i suoi primi cinquant’anni di vita.Per l’occasione i direttori, i redattori, icollaboratori e tutti i lettori dei giornali della Fiscpotranno vivere il Giubileo con papa Francesco.Nella mattina di sabato 9 aprile, in piazza SanPietro, a Roma, si terrà un evento giubilare cuisono stati invitati quanti gravitano attorno aiperiodici diocesani.L’invito è aperto anche ai lettori del CorriereCesenate, oltre a quanti operano nel nostrogiornale. Chi volesse partecipare può contattare laredazione al numero telefonico 0547 300258. Sonogarantiti posti a sedere per tutti i partecipanti. Aiprimi 100 iscritti è riservato il viaggio gratuito diandata e ritorno in giornata.Sono disponibili gli ultimi posti!

    pochi giorni dall’inizio della Quaresima(mercoledì 10 febbraio), la Pastorale

    giovanile offre la possibilità a giovanissimi egiovani di usufruire di un sussidio di Quaresima,utile alla preghiera e alla riflessione.“Gioia infinita” è il sussidio per i giovanissimi;“Il tempo per te” è il titolo del sussidio per igiovani. Il costo di ciascun sussidio è di 2 euro. Isussidi possono essere prenotati entro mercoledì27 gennaio inviando una mail [email protected] indicando parrocchia,numero dei sussidi e recapito telefonico.

    A

    Pastorale giovanile 

    Disponibileun sussidio di preghieraper la Quaresima

    ◆Centro educativo promosso dalle Suore francescane della Sacra Famiglia, in via Mami a Cesena

     Al Cantiere 411cercasi Vip:

    “Volontari In Pensione”l “Cantiere 411” è un centro educativopomeridiano gratuito che accoglie bambini e ragazzi di nazionalità, cul-

    ture e religioni diverse; un’esperienza pre-ziosa di crescita e aggregazione in cui il centro di tutto è la persona nella sua in-terezza e nella sua unicità.Un’equipe di cinque educatori, in colla-borazione con i volontari, ha come obiet-tivo comune quello di educare a una co-munità multietnica fondata sull’amore,la pace, la giustizia e la solidarietà. Attraverso le attività proposte aiutiam o i ragazzi a riconoscere i propri limiti e le proprie potenzialità, a investire le risorse nel modo migliore, allenando la capacitàdi cogliere nella diversità di ciascuno unaricchezza per tutti.

    IIl Cantiere è promosso dall’associazione “Il Pellicano” fondata dalle suore della Sa-cra Famiglia di Cesena con diversi amici.È un luogo di ritrovo per famiglie, ragaz-zi e bambini, in via Mami 411, a Cesena:uno spazio aperto a giovani e adulti che vogliono “metters i in gioco”.I pomeriggi sono scanditi dal momentodel gioco, dello studio e, dopo la merenda,dei laboratori e giochi guidati.Preziosissima è la presenza dei volontari!  Allora affrett ati: se sei una pers ona inpensione desiderosa di mettere a disposi-zione un pezzetto del tuo tempo, vieni aconoscerci e sperimenterai con stupore che donando, si riceve! Puoi contribuire in tanti modi: aiutandoi ragazzi nel compito o spendendoti nel-

    la pulizia degli ambienti o preparandoci unamerenda da poter condividere! Vi aspettiamo! Per informazioni: Lorenzo, 380 2120262; suor  Alessandra, 0547 334709.

    SUOR ALESSANDRA,SUOR NADIA

    E UN RAGAZZINOAL “CANTIERE 411”

    IN VIA MAMI,A CESENA

    Incontro a più voci

    sulla BibbiaA conclusione della Settimana di preghiera perl’unità dei cristiani (18-25 gennaio), si terrà ve-nerdì 29 gennaio alle 21 un “Incontro a più vocisulla Bibbia” nella Chiesa cristiana avventista diCesena (via Gadda 300, zona Case Finali). Tema del-l’appuntamento: “Come viene vissuto il rapportopersonale e comunitario con la Parola di Dio nellecomunità ecclesiali cattoliche, ortodosse e della Ri-forma protestante. L’incontro è aperto a tutti.

     Animatori liturgiciIncontro in SeminarioDomenica 7 febbraio, a Cesena presso il Seminario,dalle 15 alle 17,30, si terrà l’incontro diocesanodegli animatori liturgici. L’invito è rivolto in parti-colare ai ministri istituiti, lettori e accoliti, ai mini-stri straordinari della Comunione, agli animatoridei gruppi liturgici parrocchiali. Don Pier Giulio

    Diaco guiderà l’incontro proponendo una rifles-sione sui vari aspetti e momenti della celebrazioneeucaristica. L’ iniziativa si inserisce nel progetto il-lustrato dal Vescovo Douglas con le linee pastorali2015-16: “Il pane del viandante. L’Eucaristia nellavita delle nostre comunità”.

    San Sebastiano | Patrono della Polizia municipale 

    Nel pomeriggio di mercoledì 20 gennaio in Cattedrale a Ce-sena è stata celebrata la festa di San Sebastiano, patronodella Polizia Municipale. Come avviene già da vari anni, le Poli-zie Locali di tutti i Comuni della Provincia di Forlì-Cesenahanno celebrato la ricorrenza insieme, e per farlo quest’annosi sono dati appuntamento a Cesena.Prima della celebrazione in Cattedrale, gli agenti hanno visi-tato la Biblioteca Malatestiana. Successivamente, alle 16,30 ilvescovo Douglas ha presieduto la Messa.SUL SITO WWW.CORRIERECESENATE FOTOGALLERY A CURA 

    DI MAURO ARMUZZI

    l vescovo Douglas e i giornalisti,come da tradizione. Ancheperché, ha detto il vescovo

    colloquiando con gli operatori neimass media, “avere a che fare conquesti strumenti, anche con i new media, è un dovere e un compito per

    la Chiesa”. E il linguaggio non èassolutamente secondario. “PapaFrancesco piace perché quando parlala gente capisce. Un forte richiamoper tutti noi”.In occasione della festa del patrono,san Francesco di Sales (24 gennaio),nella mattina di lunedì 25 gennaiomonsignor Regattieri ha ricevuto inepiscopio i giornalisti del territorio.Dopo l’introduzione sul messaggio dipapa Francesco “Comunicazione emisericordia: un incontro fecondo”, aproposito del quale il vescovo haposto l’accento nella capacità deicomunicatori di gettare ponti inmodo da costruire pace e armonia,nell’ampio dibattito seguito, ilpresule ha annunciato alcuniappuntamenti importanti per la

    Diocesi di Cesena-Sarsina. Il primosarà il congresso eucaristico che siterrà dal 22 al 29 maggio. Lo apriràl’ex cerimoniere del Papa, monsignorPiero Marini e lo chiuderà, sempre inCattedrale, il segretario di Statovaticano, il cardinale Pietro Parolin. Iltema sarà Eucaristia e Misericordia,in linea con l’Anno Santostraordinario voluto da papaFrancesco.Monsignor Regattieri è anche alquarto anno di visita pastorale. Ora ènelle parrocchie della zona pastoraledelle vie Ravennate, Cervese,Cesenatico. Un incontro “bello eimportante, per essere vescovo

    I

    Chiesa e informazioneRapporto importante

    San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti: lunedì 25 gennaio il vescovoDouglas ha incontrato in Episcopio gli operatori della comunicazione

    insieme al popolo, sullo stile sinodaleauspicato al recente convegnonazionale della Chiesa italianatenutosi nel novembre scorso”.In questa linea, ha aggiunto ilvescovo, “stiamo pensando a unquestionario da inviare a tutta la

    Diocesi per chiedere cosa proposte.Un’occasione propizia per me perascoltare l’opinione di tanti in meritoalla vita della nostra Chiesa locale.Realizzeremo questo sondaggiograzie alle nuove tecnologie in modoche vi possano partecipare tantepersone. Penso anche al canale delleparrocchie. Perché tutti possano direla loro, senza distinzioni”.In merito alle recenti discussionisulle unioni civili, ai matrimoni gay ealla stepchild adoption, monsignorRegattieri ha ribadito che la Chiesatiene sempre distinti i peccati daipeccatori. “Dobbiamo sempre avereun grande rispetto per le persone e alcontempo dobbiamo avere fermezzanel condannare il male. Ognuno hadiritto di esprimere la propria

    opinione. È anche vero che il Vangelodivide, come narra la Sacra Scrittura,ma nel senso che chi sta dalla partedi Gesù è chiamato a compiere dellescelte. La salvaguardia dei dirittiindividuali va garantita, ma nonequipariamoli alla famiglia volutadalla natura”.“Anch’io mi sento di sostenere ilprogramma espresso dal comitatoche sta organizzando il nuovo Family day del 30 gennaio, unamanifestazione che si pone per lafamiglia”.Infine un pensiero per la nuova casa-famiglia dell’associazione papaGiovanni XXIII che verrà ospitata in

    episcopio. “Oltre alle raccolte di Avvento e di Quaresima - ha precisatomonsignor Regattieri - dedicheremoanche quella dell’ultimo giorno delcongresso eucaristico per i lavori diristrutturazione dei localiattualmente occupati dagli uffici

    della curia. Sì, perché questa aperturasta a significare che non vi può essereseparazione tra fede e carità”. Unarealtà, quella fondata da don OresteBenzi, “dalla quale sono rimastoaffascinato”, ha aggiunto il vescovo.

    EPISCOPIO DI CESENA,LUNEDÌ 25 GENNAIO: UNA VENTINAI GIORNALISTI PRESENTI ALL’INCONTROCON IL VESCOVO DOUGLAS.A DESTRA, MONSIGNOR REGATTIERIE IL DIRETTORE DEL CORRIERE CESENATEFRANCESCO ZANOTTI(FOTO MAURO ARMUZZI)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 04-2016

    8/24

    Giovedì 28 gennaio 20168 Speciale Visita pastorale

    SAN GIORGIO-BAGNILE

    il vescovo Douglas in parrocchiaontinuando la visita nella Zona pa-storale delle vie Cervese e Raven-nate, monsignor Douglas Regattie-

    ri, dal 31 gennaio al 7 febbraio prossimi,saluterà la parrocchia di San Giorgio-Ba-gnile. Le due comunità, un tempo auto-nome, sorgono nella campagna cesenate(quartiere Cervese Nord), nel cuore del-l’area della Centuriazione romana. Il ve-scovo non a caso ha in programma un in-contro proprio con l’Associazione TerreCenturiate Cesenati (Atcc) che si occupadella valorizzazione dell’area compresatra i fiumi Savio, Pisciatello e Rubicone eil mare Adriatico. Ogni anno il sodalizioorganizza, a Bagnile, la rievocazione delpassaggio di Giulio Cesare nella Centuria-zione romana cesenate. Anche “la caratteristica delle due anticheparrocchie è legata alla grandiosa pianifi-cazione territoriale che va sotto il nomedi Centuriazione e che risale al II o III se-colo A.C. La regolare divisione in quadrecon lato di 700 metri si nota percorrendole strade che portano alla due chiese”,racconta Giancarlo Brighi, storico delterritorio e presidente dell’Atcc.In antichità San Giorgio e Bagnile ap-partenevano all’antica Pieve di SanPietro in Cerreto (vicino all’attualePontecucco) che venne soppressa nel1520, “ma già da tempo poco frequen-tata, segno della presenza nei dintornidi altri centri di culto. Di sicuro all’attodella soppressione di San Pietro in Cer-

    reto erano attive le chiese di San Gior-gio e Bagnile”, specifica Brighi. “Le dueparrocchie hanno percorso due stradediverse, ma entrambe nel territorio diCesena. San Giorgio subì un forte svi-luppo agli inizi del ’900 e divenne pro-gressivamente la frazione più impor-tante del territorio nonostante la nasci-ta delle parrocchie autonome di Piop-pa e Calabrina”. Nel settembre del 1999 ledue parrocchie autonome sono soppres-se e viene eretta la parrocchia di SanGiorgio- Bagnile il cui territorio riuniscequello delle due ex parrocchie.Oggi le due comunità insieme fanno circa3mila abitanti, con più di 2mila personeconcentrate a San Giorgio. L’attività prin-cipale un tempo era l’agricoltura, masempre meno sono le persone dedite aquesto mestiere, specialmente fra i giova-

    ni. In particolare San Giorgio ha visto losviluppo di piccole imprese artigianali efabbriche.Dal 31 ottobre 2014 guida la parrocchiadon Rafael Rojas Villamizar, sacerdotesudamericano proveniente dalla cordi-gliera andina venezuelana. Fresco di no-mina, dunque, don Rafael racconta di es-sere stato subito ben accolto nella nuovacomunità. “Mi sento ben voluto. La genteparla con me, sento la fiducia di questagente. È una comunità non grandissima,di periferia, ma molto attiva. Mi piacesottolineare che la Messa domenicale èmolto partecipata, soprattutto da giovanie bambini”. “Il mio servizio qui parte dallavocazione personale. Cerco di incontrarela gente, ogni persona della comunità,nessuno escluso. È una parrocchia moltoimpegnata che ha sempre bisogno dellapresenza del sacerdote”.L’ambiente parrocchiale è piuttosto gran-de. Tra le opere principali spicca la scuolamaterna parrocchiale intitolata a don Au-gusto Vaienti, compianto parroco di SanGiorgio e frequentata da un centinaio dibambini. È presente anche la scuola ele-mentare “E. De Amicis”, e la media statale“A. Frank”. Le scuole sono dotate di unabella palestra a servizio della comunità.Inoltre, tra le opere parrocchiali è presen-te un centro catechistico con ampio salo-ne utilizzato in maniera diversa a secon-da delle occasioni: cene, compleanni,pranzi comunitari.Tanti i gruppi che animano la vita parroc-chiale, e non, della comunità. Il gruppocatechisti, per esempio, è formato da unaventina di persone di diverse età, dagli

    adulti agli aiuto-educatori della terzamedia. Il catechismo si svolge il sabatopomeriggio e coinvolge 150 bambini eragazzi dalla seconda elementare allaprima media. Negli ultimi anni sta ri-fiorendo un gruppo di giovanissimiche, dalla terza media alla prima supe-riore, conta trenta ragazzi. Si incontra-no settimanalmente il venerdì sera raffor-zando il loro rapporto di amicizia e portandoavanti un percorso di fede attraverso la pre-

    ghiera, la riflessione, la condivisione. C’è poiun gruppo giovani formato da venti ragazzidelle superiori che si incontrano la domeni-ca sera. Quest’anno stanno lavorando sul te-sto del cardinal Biffi “L’abc della fede”. Inestate parteciperanno alla Gmg di Cracovia eper questo stanno preparando alcune attivitàdi autofinanziamento. A San Giorgio-Bagnile è ormai consolidata lapresenza dell’Azione Cattolica che conta cir-ca trenta aderenti tra adulti, giovani, giova-nissimi e ragazzi. Per questi ultimi è presenteanche l’Acr che si svolge il sabato pomeriggiograzie all’impegno di diversi educatori. Tra lediverse iniziative curate dall’Ac quest’annosono stati proposti la recita natalizia e il mo-mento di preghiera per la pace tutti i venerdìsera. Esiste anche un gruppo famiglie che siriunisce una domenica al mese, guidati daldiacono Antonio Foschi.Tra le attività che coinvolgono giovani e ra-gazzi c’è il centro estivo, divenuto negli anniun vero e proprio pilastro della parrocchiaSan Giorgio-Bagnile. Si svolge da quasitrent’anni e ha la durata di un mese (da finegiugno a fine luglio); coinvolge più di centoragazzi e trenta educatori. Altro momentomolto atteso è il campo scuola che coinvolgeogni anno una sessantina di ragazzi dallaquarta elementare alla terza media.In parrocchia è presente uno sportello Cari-tas, nato da volontari una quindicina di annifa per ascoltare e assistere le persone in diffi-coltà presenti in parrocchia e nell’Unità pa-storale che comprende anche Pioppa, Cala-brina e Gattolino. La Caritas si sostiene prin-cipalmente con le offerte e il ricavato deri-vante da mercatini organizzati durante le fe-ste parrocchiali. Assiste una ventina di fami-

    Da domenica 31 gennaio a domenica 7 febbraiomonsignor Douglas Regattieri è in Visita pastorale 

    nella parrocchia di San Giorgio-Bagnile Don Rafael Rojas Villamizar 

    ne è amministratore parrocchiale dal 2004

     ZONA PASTORALE DELLE VIE CESENATICO, CERVESE E RAVENNATE - 8ª UNITÀ PASTORALE

    glie. I servizi forniti vanno dalla consegnadi alimenti una volta al mese donati dalBanco Alimentare, alla distribuzione di ve-

    stiario donato dai parrocchiani, fino al-l’ascolto degli assistiti nei locali parroc-chiali. A San Giorgio-Bagnile è inoltre presenteun gruppo del Centro Volontari della Sof-ferenza. Si ritrovano tutti i giovedì per “ve-rificare il proprio cammino spirituale e perorganizzare al meglio il loro apostolato. Algiovedì si prega in modo particolare pertutti gli ammalati della nostra parrocchia”.Le Messe vengono celebrate a Bagnile, ladomenica alle 9 e il mercoledì alle 20,30; aSan Giorgio la domenica alle 11, il sabatoalle 18 (nei feriali alle 17). Ad animare le ce-lebrazioni domenicali e le principali ricor-renze dell’anno liturgico è il coro parroc-chiale composto da circa 25 elementi. Unservizio che nasce anche con lo spirito direndere le Messe più partecipate con l’au-silio di strumenti musicali come tastiere,chitarre, flauti e piccoli strumenti ritmici.La chiesa a San Giorgio è intitolata al-l’omonimo santo. Viene celebrata la festaparrocchiale dedicata alla Madonna la se-conda domenica di settembre dove allefunzioni religiose si accostano anche quel-le civili con momenti conviviali, giochi eanimazione.La chiesa di Bagnile è invece intitolata aisanti Filippo e Giacomo apostoli, raffigu-rati nell’ancona lignea posta nell’absidedella chiesa. “Esternamente la chiesa haassunto l’attuale forma a seguito dei lavoridi ricostruzione effettuati nell’anno 1905,su impulso dell’allora parroco don Giu-seppe Mancini e si presenta a unica nava-ta”. La festa paesana a Bagnile cade il pri-mo fine settimana di settembre.

    Michela Mosconi

    CALENDARIO VISITA PASTORALE

    SAN GIORGIO

    BAGNILEda domenica 31 gennaio

    a domenica 7 febbraio

    Domenica 31 gennaio• ore 15,30  Messa di inizio a San Giorgio• ore 16,30  Incontro con gli agricoltori

    Lunedì 1 febbraio• ore 9   Visita alle suole elementari e

    medie• ore 20,30  Incontro con il Cpp e il Caep

    Martedì 2 febbraio• ore 10  Incontro con la scuola materna

    Mercoledì 3 febbraio• ore 8,30   Visita ai luoghi di lavoro• ore 17  Incontro con il mondo dello sport

    Giovedì 4 febbraio• ore 20,30 Messa e Adorazione eucaristica

    a Bagnile

     Venerdì 5 febbraio• ore 9   Visita ai malati e agli anziani• ore 20  Incontro con i giovanissimi

    Sabato 6 febbraio• ore 14,30  incontro

    con la Caritas parrocchiale• ore 15  Incontro con i ragazzi

    del catechismo• ore 20  Incontro con le famiglie

    Domenica 7 febbraio• ore 11 Messa di chiusura a San Giorgio

    e pranzo

    ESTERNO

    DELLA CHIESA

    PARROCCHIALE

    DI SAN GIORGIO,

    IN VIA SAN GIORGIO,

    A CESENA

    SOTTO, RAFAEL ROJASVILLAMIZAR,

    AMMINISTRATORE

    PARROCCHIALE DAL 2014

    SOTTO A DESTRA,

    LA CHIESA DEI SANTI

    FILIPPO E GIACOMO

    APOSTOLO,

    A BAGNILE

    Prossime tappe della Visita pastoraledel vescovo Douglas:- A Pioppa e Calabrina, dal 7 al 14 febbraio

    - A Macerone e Ruffio, dal 21 al 28 febbraio

    - A Ponte Pietra, dal 28 febbraio al 6 marzo

    - A Sant’Egidio dal 6 al 20 marzo

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    Giovedì 28 gennaio 2016 9Vita della Chiesa

    ROMA - Giubileo della Misericordia:- PELLEGRINAGGIO DIOCESANO presieduto dal vescovo Douglas Regaeri (un giorno, 25 aprile 2016) 50 euro

    - PELLEGRINAGGIO con le parrocchie di Budrio e di Longiano (due giorni, 24 e 25 aprile 2016) 150 euro

    - PELLEGRINAGGIO con l’UNITALSI Cesena(due giorni, 24 e 25 aprile 2016, iscrizioni presso Umberto e Giovanna, 329 6484489, 333 2995808) 150 euro

    LOURDES- 3 giorni, dal 16 al 18 maggio 2016 - in aereo - con la parrocchia di San Domenico di Cesena da 540 euro

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi e Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    PROGRAMMI IN PREPARAZIONELISIEUX: 6 giorni (inizio luglio 2016), in pullman - La santà femminile in Francia e in parcolare Santa Teresa di Gesù Bambino e i suoisan genitori Luigi e Zelia Marn - Visite a Caen, Alençon, Nevers, Paray Le Monial

    TERRA SANTA: 8 giorni, dal 6 al 13 oobre 2016 - in aereo - Nazareth, Monte Carmelo, Cafarnao, Lago di Tiberiade, Gerico, Betlemme,Gerusalemme

    CARDINAL BAGNASCO

    “I vescovi sonouniti e compattinella difesadella famiglia”È andato dritto al sodo il cardinale Angelo Bagnasco,nella prolusione, che ha aperto il Consiglio episcopalepermanente, chiarendo, ancora una volta, che“insinuare contrapposizioni e divisioni” tra i vescovi“significa non amare né la Chiesa né la famiglia”

    a Chiesa italiana continua a “percorrere” la via della“sinodalità”. E proprio per questo,“i vescovi sono uniti e compatti nel condividere ledifficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la

    bellezza, la centralità e l’unicità”.È andato dritto al sodo il cardinale Angelo Bagnasco, presidentedella Conferenza episcopale italiana, nella prolusione con cui nelpomeriggio di lunedì 25 gennaio ha aperto il Consiglio episcopalepermanente, chiarendo, ancora una volta, che “insinuarecontrapposizioni e divisioni” tra i vescovi “significa non amare néla Chiesa né la famiglia”. Già, perché la Chiesa italiana èimpegnata a vivere “il frutto più prezioso” del Convegnoecclesiale di Firenze (9-13 novembre 2015): la “sinodalità”. Equesto, “a livello di singole comunità e Chiese particolari, nelleConferenze regionali e in quella nazionale”.

    La “cattedra dei poveri”. La “sinodalità”, dunque… Il Convegno diFirenze, ha spiegato il cardinale, “è stata un’esperienza di Chiesa -preparata per mesi - attraverso la quale abbiamo toccato la

    ricchezza e la bellezza della comunione”. Quattro i “temi connessitra loro” raccolti da Bagnasco nelle conclusioni del Convegno eora presentati al Consiglio permanente “nella prospettiva dellaseconda parte del decennio” dedicato al tema dell’educazione:“missionarietà”, “famiglia”, “scuola”, “cattedra dei poveri”. Anzitutto la “missionarietà”, “slancio che va rinvigorito eringiovanito”. In secondo luogo, “l’attenzione alla famiglia”,perché “le sia conferita la centralità che le spetta sia nella Chiesasia nella società”. C’è poi la scuola, che deve essere sostenuta evalorizzata”. Infine, “ma non ultima per importanza”, “la cattedradei poveri”:“A Firenze ci ha richiamato all’opzione preferenziale per i poveri ilPapa, insieme al compito di mantenere vivo il dialogo e ilconfronto con le diverse culture presenti sul nostro territorio”. Ancora oggi, ha concluso, “sentiamo in noi il calore e l’intensitàcon cui ci ha indicato questa meta alta: tenerla come riferimentocostante e normativo, ci aiuterà a verificare le scelte pastoralidelle nostre diocesi come dell’intera nostra Conferenza”. Tema,questo, che richiama per certi versi il Giubileo della misericordia,con l’invito alle “nostre comunità” a diventare “sempre più luoghi

    ospitali e accoglienti, in cui le inevitabili e salutari differenze sonooccasione di crescita, e non di divisione”. Per questo, hasottolineato Bagnasco, è importante “valorizzare in tutte lediocesi le Porte Sante” con l’auspicio che “il Giubileo c’insegni aguardare le persone e le cose con occhi di bontà”.

    LLa crisi sui territori. Restando sui territoriitaliani, il cardinale ha manifestato lapreoccupazione dei vescovi in quanto“quotidianamente testimoni, nelle parrocchiee comunità”, della mancanza di “ricadute sulpiano concreto” della ripresa economica. Isegni sono tanti: dalla disoccupazionegiovanile, alla “sofferenza” di adulti cheperdono il lavoro, dalle varie situazionid’indigenza che riguardano “bambini eanziani, donne e uomini”, al “disagio psico-relazionale” e agli “stati ansiosi dovuti allapreoccupazione per il futuro dei figli”…La povertà, ha chiosato il presidente Cei, “nondeve diventare invisibile agli occhi dinessuno”. Al riguardo, il cardinale ha ricordato le varieforme di testimonianza della Chiesa: “I seimilioni e 300mila pasti erogati, nel 2014, dalle

    353 mense della Caritas a cui bisognaaggiungerne almeno altrettanti, assicurati daparrocchie, Istituti religiosi, associazionivarie”; “gli oltre sei milioni e mezzo di pacchiviveri dati dai centri coordinati dalla Caritas”;“la cinquantina di empori-market solidali”;l’azione dell’”Alleanza contro la povertà”, chepromuove tra l’altro il “reddito d’inclusione”sociale. Davvero, ha rimarcato, “c’è un benesommerso che non fa notizia, ma crearapporti e segna la vicenda umana: vaincoraggiato per far crescere il fronte dellagenerosità e del servizio ai poveri e agliindigenti, perché la vita di tante personerichiede risposte concrete e tempestive”.

    Lo scrigno della famiglia. In questa linea, haaggiunto Bagnasco, “sentiamo il dovere dirilanciare la voce della famiglia perché siatutelata, promossa e sostenuta da politiche

    veramente incisive e consistenti”. L’augurio èche “nella coscienza collettiva mai vengameno l’identità propria e unica di questoistituto”. Proprio su questo “fronte vitale”, haevidenziato il cardinale, “si è accesa una

    La Chiesaitalianaè impegnataa vivere“il frutto piùprezioso”del Convegnoecclesialedi Firenze: la“sinodalità”.La “cattedradei poveri”come“riferimentocostantee normativo”per“verificarele sceltepastorali

    delle nostrediocesi comedell’interaConferenza”

    particolare attenzione e un acceso dibattito”.Perciò, “è bene ricordare che i Padricostituenti ci hanno consegnato un tesoropreciso, che tutti dobbiamo apprezzare ecustodire come il patrimonio più caro eprezioso”, “coscienti” che - come ha detto ilPapa - “non può esserci confusione tra lafamiglia voluta da Dio e ogni altro tipo diunione”. Nella famiglia, ha proseguito, “vi èuna punta di diamante: i figli. Il loro verobene deve prevalere su ogni altro, poichésono i più deboli ed esposti: non sono mai undiritto, poiché non sono cose da produrre.Hanno bisogno di un microcosmo completonei suoi elementi essenziali”. Insomma, ivescovi non solo credono che “la famiglia è ’laCarta costituzionale della Chiesa’”, ma anchesognano “un ’Paese a dimensione familiare’,dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i

    diritti di ciascuno vengano garantiti su pianidiversi secondo giustizia”.

    Dalle questioni nazionali a quelleinternazionali… I vescovi, ha assicurato ilcardinale, sono “interpellati da migranti eperseguitati”. In questo momento, “l’Europa el’Onu devono farsi carico della responsabilitàd’individuare e consolidare soluzioni chevadano alla radice di situazioni, che gettanoun’ombra pesante sulla stessa civiltà.È necessario altresì sollecitare una nuovapolitica migratoria in Europa, affinché i Paesidell’Unione non si chiudano, limitando lalibera circolazione e riducendo l’impegnocondiviso dell’accoglienza”. Ad oggi, ha informato Bagnasco, “sono oltre27mila coloro che sono ospitati nelle nostrestrutture, anche in risposta all’appello delSanto Padre dello scorso 6 settembre”.

    Comunque sia, ha concluso, “è necessariosuperare soluzioni affidate solo allagenerosità di singoli e di organismi,favorendo un’accoglienza diffusa”.

     Vincenzo Corrado

    IL CARDINALE ANGELO BAGNASCOHA TENUTO LA PROLUSIONEAL CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE(ROMA, 25 GENNAIO 2016)(FOTO SICILIANI-GENNARI7SIR)

     C o n s i g l i o  e p i s c  o p a l e

     p e r m a n e n t e

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 04-2016

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    Giovedì 28 gennaio 201610 Vita della Chiesa

    Settimanale d’informazione

    fondato nel 1911

    c a m p a g n a a b b o n a m e n t i 

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    on perdiamo questo tempodi Quaresima favorevole allaconversione!”. È l’appello

    con il quale papa Francesco conclude ilsuo messaggio per la Quaresima 2016che si apre il 10 febbraio, mercoledì delleCeneri.Tema del documento, presentato il 26gennaio in Vaticano, “Misericordia iovoglio e non sacrifici (Mt 9,13). Le operedi misericordia nel cammino giubilare”.Nel testo, il Pontefice richiama l’auspicioespresso nella Misericordiae Vultus , che“la Quaresima di quest’anno giubilare siavissuta più intensamente comemomento forte per celebrare esperimentare la misericordia di Dio” che,spiega, è “un annuncio al mondo: ma ditale annuncio ogni cristiano è chiamato afare esperienza in prima persona”. Per

    questo, richiamando il n. 18 della bollad’indizione dell’Anno Santo, spessocitata nel messaggio, ricorda:“Nel tempo della Quaresima invierò imissionari della misericordia perchésiano per tutti un segno concreto dellavicinanza e del perdono di Dio”.Proprio il 10 febbraio, infatti, nellasolenne celebrazione del mercoledì delleCeneri nella basilica di san Pietro, allapresenza delle spoglie di due grandiconfessori, i cappuccini san LeopoldoMandic’ e san Pio da Pietrelcina, ilPontefice conferirà il mandato a 800“missionari della misericordia”.Le opere di misericordia corporale espirituale, sottolinea il Papa, “ciricordano che la nostra fede si traduce inatti concreti e quotidiani, destinati adaiutare il nostro prossimo nel corpo e

    nello spirito e sui quali saremo giudicati:nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo”.Ecco perché Francesco auspica che,durante il Giubileo, siano “un modo perrisvegliare la nostra coscienza spessoassopita davanti al dramma della povertà

    e per entrare sempre piùnel cuore del Vangelo”.Nel povero “la carne diCristo ’diventa di nuovovisibile come corpomartoriato, piagato,flagellato, denutrito, infuga… per essere da noiriconosciuto, toccato eassistito con cura’”.Si tratta di un “inaudito escandaloso mistero”,soprattutto “quando ilpovero è il fratello o lasorella in Cristo chesoffrono a causa dellaloro fede”.Ma il “povero più misero”, avverteFrancesco, è chi “non accetta diriconoscersi tale. Crede di essere ricco,

    ma è in realtà il più povero tra i poveri” e“schiavo del peccato”. “E tanto maggioreè il potere e la ricchezza a suadisposizione, tanto maggiore puòdiventare quest’accecamentomenzognero” da non voler vedere“Lazzaro che mendica alla porta dellasua casa”, figura del Cristo che “mendicala nostra conversione” e “possibilità diconversione che Dio ci offre e che forsenon vediamo”. Un accecamento che “siaccompagna ad un superbo delirio dionnipotenza, in cui risuonasinistramente quel demoniaco ’saretecome Dio’ che è la radice di ognipeccato” e che, il monito del Papa, “puòassumere anche forme sociali e politiche,come hanno mostrato i totalitarismi del XX secolo, e come mostrano oggi leideologie del pensiero unico e della

    tecnoscienza, che pretendono di rendereDio irrilevante e di ridurre l’uomo amassa da strumentalizzare”.Francesco mette in guardia anche dalle“strutture di peccato collegate ad unmodello di falso sviluppo fondato

    sull’idolatria del denaro, che rendeindifferenti al destino dei poveri lepersone e le società più ricche, chechiudono loro le porte, rifiutandosi

    persino di vederli”.La Quaresima di questo Anno giubilare èun tempo favorevole per “poterfinalmente uscire dalla propriaalienazione esistenziale grazie all’ascoltodella Parola e alle opere di misericordia”,l’incoraggiamento del Papa nella parteconclusiva del messaggio. “Se mediantequelle corporali tocchiamo la carne delCristo nei fratelli e sorelle bisognosi diessere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati -spiega -, quelle spirituali - consigliare,insegnare, perdonare, ammonire, pregare- toccano più direttamente il nostroessere peccatori”. Per questo non vannomai separate. Grazie ad esse,“toccando nel misero la carne di Gesùcrocifisso”, anche “i ’superbi’, i ’potenti’ ei ’ricchi’” possono accorgersi “di essereimmeritatamente amati dal Crocifisso,

    morto e risorto anche per loro” e dunqueconvertirsi.Ma le opere di misericordia, da sole, nonbastano. Di qui l’invito anche ad un“ascolto operoso” della Parola.

    Giovanna Pasqualin Traversa 

    N“

    “Risvegliarela coscienzaassopitadavanti al dramma della povertà”

    Il Messaggio di papa Francesco

    per la Quaresima che inizierà

    mercoledì 10 febbraio

    “Misericordia io voglio e non sacrifici (Mt 9,13). Le operedi misericordia nel cammino giubilare” è il tema delmessaggio del Papa per la Quaresima 2016. Neldocumento il Pontefice ricorda che la fede “si traduce inatti concreti”, richiede le opere di misericordia corporalee spirituale per “risvegliare la nostra coscienza spessoassopita davanti al dramma della povertà”, e un “ascoltooperoso” della Parola. Fermo no a “pensiero unico”,“tecnoscienza”, “falso sviluppo fondato sull’idolatria deldenaro” che chiude le porte ai poveri. E i poveri sono purei perseguitati a causa della loro fede. Toccando “la carnedi Gesù” anche i potenti e i superbi possono convertirsi

    Giubileo misericordia

    Un’app per viverlotramite smartphoneAssistere e vivere dalla propria città, in ogni partedel mondo, il Giubileo straordinario dellaMisericordia con papa Francesco da qualche

    giorno è possibile grazie all’app, l’unica con illogo ufficiale, che Spes Nostra onlus(www.spesnostra.it) distribuisce in tutto ilmondo.L’applicazione consentirà di parteciparevirtualmente all’Anno santo con i collegamenti inlive-streaming che saranno trasmessi fino al 16novembre 2016. Non solo eventi “live” perchégrazie all’applicazione saranno disponibili in 5lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese,portoghese) tutte le informazioni ufficiali come ilprogramma e gli appuntamenti principali dispiritualità del Giubileo. Soprattutto nell’app delGiubileo della Misericordia, scaricabile da tutte lepiattaforme, sarà possibile realizzare un tourvirtuale delle quattro basiliche papali: basilica diSan Pietro, San Giovanni Laterano, San Paolofuori le Mura e Santa Maria Maggiore e le trechiese della Misericordia, Santo Spirito in Sassia,Santa Maria in Transpontina e santuario del

    Divino Amore. L’introduzione del Giubileo virtualeè affidata a un video di monsignor Rino Fisichella,presidente del Pontificio Consiglio per la NuovaEvangelizzazione.L’app è nata da un’iniziativa, condivisa dalPontificio Consiglio, di Spes Nostra onlusun’associazione impegnata da anni nella difesadella religione cattolica e dell’evangelizzazioneattraverso la preghiera, la carità e la parola diDio, con la speranza di aumentare la fede in chigià crede e di diffonderla tra chi è lontano daessa. L’app è disponibile per i dispositivi iPhone eAndroid.

    Ad Arezzo

    La Settimanadella comunicazioneDal 1° all’8 maggio si terrà l’undicesima edizionedella Settimana della Comunicazione, promossadalle Figlie di San Paolo e dalla Società San Paolo.Lo scopo, spiegano i promotori, “è dare risaltoalla Giornata mondiale delle comunicazionisociali, giunta quest’anno al cinquantesimoappuntamento, e al messaggio proposto dal Papasul tema ‘Comunicazione e Misericordia: unincontro fecondo’”.La manifestazione coinvolgerà numerose città conseminari, conferenze, trasmissioni televisive eradiofoniche, momenti di festa e incontro. Ilmomento clou si svolgerà ad Arezzo, con iltradizionale Festival della Comunicazione. IlCopercom è tra i patrocinatori dell’evento, cheseguirà passo passo valorizzandolo nel sito, suisocial network e attraverso la rete delle ventinoveassociazioni che fanno capo al Coordinamento.

    Nella precedente edizione la manifestazione hacoinvolto quaranta città, con la collaborazione dimolte diocesi e il sostegno di enti ecclesiali eculturali, che ne fanno un “unicum” nel panoramaecclesiale e culturale italiano.Info: www.settimanadellacomunicazione.it.

    FOTO ARCHIVIO SIR

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 04-2016

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    Giovedì 28 gennaio 2016 11Attualità

    il Periscopio di Zeta

    Su unioni civili, Sentinelle in piedi e Family dayi mass media rischiano il corto circuito

    Informazione a senso unico

    Non so più da che parte iniziare. L’informazione va a senso unico, o quasi.

    Televisioni e radio nazionali hanno dato ampio risalto, anche troppo a miomodesto avviso, alle piazze arcobaleno che sabato scorso hanno colorato,con tanto di palloncini, molte città italiane. È stato tutto un incitamento alleunioni gay, ai diritti di tutti, all’equiparazione con la famiglia, finalmente, a dettaloro.

     Anche a Cesena si è svolta una manifest azione di questo tipo. Li ho visti davanti alteatro Bonci, verso le 15,45 di sabato. Non so quanti fossero i partecipanti, ma inumeri indicati domenica dalla stampa locale (un migliaio) mi sono sembratieccessivi. Comunque va bene: liberi di manifestare loro e libere le Sentinelle inpiazza del Popolo, sempre a Cesena.Devo notare, con un po’ di rammarico, anche il coro di “buffoni, buffoni”, arrivatoalle Sentinelle, dopo l’applauso al termine dell’ora di veglia silenziosa trascorsa aleggersi un libro. Una testimonianza di non poco conto in un mondo che fa delchiasso uno dei suoi dati più frequenti e, ahimè, controproducenti.Non comprendo perché se qualcuno è libero di manifestare deve poi prendersi lalibertà di insultare chi manifesta altrettanto liberamente. È un fatto del tutto fuoridal mio modo di pensare. Sarà che ormai appartengo a un’altra generazione. Saràche vengo da un’educazione costruita sul confronto, anche aspro, ma maiintollerante. Sarà che oggi si ragiona per slogan, e anche per offese, ma io in

     Anche noi ogni settimana ci confrontiam o conquesto limite.Trovo comunque sorprendente che il Corriere Romagna, cronaca di Cesena, non abbia avutomodo di dedicare neppure una rigaall’appoggio riservato al Family day da parte

    del vescovo Douglas. Durante l’incontro con igiornalisti (cfr pag. 7) di lunedì scorso, vistal’attualità della discussione sulle unioni civili ela convocazione della grande manifestazione aRoma di sabato 30 gennaio, a monsignorRegattieri sono state poste domande inargomento. Il vescovo ha risposto in manierapacata, ma altrettanto decisa. E poi sono statelette alcune righe del suo messaggio che ilettori trovano in prima pagina. Di questeprese di posizione, non un solo accenno sulCorriere Romagna. Tradotto: per i lettori diquel quotidiano, giornale col quale il Corriere Cesenate condivide numerose battaglie suitavoli nazionali in merito al sostegno alpluralismo dell’informazione, per quei lettori,dicevo, il nostro vescovo non si sarebbeespresso in vista del Family day . Mi pare nonoccorra commento. (914)

    questo modo di pensare proprio non mi ci ritrovo.Del silenziatore messo alle Sentinelle ne scriviamoquesta settimana in pagina aperta, con la lettera di

     Antonio Domenico Capristo. È un argomentocontro al politicamente corretto e allora va del tuttotaciuto. Come vanno taciuti tutti quei temi che nonsono in linea con un’informazione che spesso èsolo di parte. Certo, su un giornale non ci può staredi tutto, anche perché lo spazio non è sconfinato.

    SOCIETÀ

    Paese Italiaal tempodella crisiNando Pagnoncelli parla di famiglia, consumi,stereotipi e Chiesa

    ual è il ritratto dell’Italia dopo otto anni

    di crisi? Come si sono trasformate leabitudini di vita degli italiani? Che ruologioca la Chiesa in una società che si

    confronta con le sfide dei tempi? NandoPagnoncelli è tra i sondaggisti più apprezzati e tragli osservatori più acuti dei cambiamenti sociali.Presidente dell’Istituto di ricerche di mercato esondaggi d’opinione “Ipsos” e docenteall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Mil ano,ha recentemente dato alle stampe un volume su“Le mutazioni del Signor Rossi” (Edb) nel quale, apartire dall’esperienza maturata in tanti anni dilavoro, offre una chiave di lettura originale per lacomprensione degli italiani.

    Famiglia. Dal 2008, anno che sancisce l’inizioconclamato della crisi, la famiglia ha continuato aessere l’elemento centrale per l’equilibrio socialedel Paese, sebbene abbia seguito un percorso dicrescente chiusura in se stessa: “È evidente unatteggiamento di ripiegamento difensivo. Questo –spiega Pagnoncelli al Sir – riguarda la famiglia inquanto tale, che ha subito i contraccolpi della crisieconomica ed è stata obbligata a ridefinire iparadigmi di consumo, ma anche i giovani. Nondimentichiamo che la percentuale di persone tra i18 e i 35 che vive nella famiglia di origine èaumentata di 5 punti (66 per cento) dall’inizio dellacrisi a oggi”.La famiglia, dunque, rappresenta un riferimentoessenziale per i giovani: “Per quelli che non hannooccupazione o percepiscono redditi bassi, maanche per coloro che sono usciti e possonobeneficiare di un’integrazione reddituale da partedella famiglia di origine”.

    Paesaggio sociale. Città degradate, periferietrascurate, negozi abbandonati. Anche il paesaggiosociale si è modificato in questi anni. Ilcambiamento, precisa Pagnoncelli, non è tuttavia“omogeneo e uniforme”: “Da un lato ha influito la

    diminuzione di risorse economiche a disposizionedelle amministrazioni locali, che hanno privilegiatodunque i servizi alla persona. Dall’altro, si è andataaffermando sul territorio la fioritura diorganizzazioni di volontariato e di iniziativeautonome da parte dei cittadini. Azioni che,

    Qpartendo da istanze individuali,trovano uno sbocco pubblico.Pensiamo alla reazione deimilanesi all’indomanidell’attacco dei black bloc o allamobilitazione per pulire i muriimbrattati di Venezia”. Perl’esperto, si tratta di “situazioninon sporadiche e poco

    prevedibili che fanno riferimento a un senso civico‘fai-da-te’ presente in Italia, che non è indice difiducia nelle istituzioni o di coesione sociale maesito di un impulso positivo che i cittadiniesprimono spontaneamente”.

    Stereotipi. Tanti i luoghi comuni diffusi tra gliitaliani che, seguendo prevalentemente la dietamediatica proposta dalla televisione, tendono adavere una percezione distorta della realtà. “C’è statauna stagione in cui sembrava che fossimoaccerchiati da violenti e che la nostra sicurezza fossemessa a repentaglio. In realtà – rivela Pagnoncelli -,studiando l’andamento dei reati si coglieva chel’unica relazione esistente era quella tra il senso diinsicurezza e le notizie degli omicidi eccellenti,come l’assassinio della giovane studentessaMeredith Kercher. L’insistenza con cui i mediatrattavano questi temi produceva la convinzione neicittadini che fossimo in presenza di un incrementosignificativo dei fatti di sangue. Dall’esame dei dati,però, gli omicidi in quel periodo erano un terzo diquelli commessi negli anni Novanta”. Discorsoanalogo vale per la presenza degli stranieri in Italiache, se in base alle rilevazioni sono circa il 7 percento della popolazione, salgono al 30 per centonella percezione degli italiani. “Queste distorsioni –osserva Pagnoncelli – guidano le nostre opinioni e inostri comportam enti”.

    Fiducia. Sul fronte della crisi economica, il climasociale sembra invece migliorato. La fiducia dei

    consumatori, secondo i dati Istat, è ai massimi degliultimi anni: “Probabilmente gli italiani credono chestiamo uscendo dalla crisi, o almeno lo desiderano.Le difficoltà economiche, però, hanno contribuito aridefinire i paradigmi di consumo. Gli italiani oggisono selettivi, razionali e attenti. Prima gli

    “Il ruolo nuovo dellaChiesa e, in particolare,di papa Francescopossono suscitaregrande consensoesteriore senzamodificare le coscienze.La religione ‘fai-da-te’ è

    figlia della multi-appartenenza dellepersone: la fede è unaparte dell’identità manon è quella checonforma icomportamenti”. È unodei temi affrontati neldialogo con NandoPagnoncelli, presidentedell’Istituto di ricerchedi mercato e sondaggid’opinione “Ipsos” edocente all’UniversitàCattolica del SacroCuore di Milano, che, apartire dall’esperienza

    maturata in tanti anni dilavoro, offre una chiavedi lettura originale perla comprensione degliitaliani

    intervistatori ci dicevano di avere ilfrigorifero pieno di prodotti che buttavano.Era un acquisto più leggero ed emotivo”.Una citazione a parte la merita lapropensione al risparmio, che è cresciuta inquesti anni: “Avere più f iducia nel fut uropersonale e del Paese – sottolineaPagnoncelli – non si traduceautomaticamente in un incrementosignificativo dei consumi, che ci possaportare ai valori antecedenti alla crisi”.

    Religione. Alla Chiesa spetta il compito dileggere i tempi e individuare soluzionipossibili. In un momento in cui le grandinarrazioni e le appartenenze si sonofortemente indebolite, aggiunge ilsondaggista, “talora si avverte un fortedisorientamento dei cittadini di fronte allegrandi questioni”: “La Chiesa, con uno stileassai diverso da quello di qualche anno fa,privilegia l’empatia, il dialogo e lacomprensione. Questo non significa che inon credenti si convertono ma che la Chiesa,nel vuoto del dibattito pubblico italiano,marca una posizione im portante”. I rischi,però, sono dietro l’angolo: “Il ruolo nuovodella Chiesa e, in particolare, di PapaFrancesco possono suscitare grandeconsenso esteriore senza modificare lecoscienze.La religione ‘fai-da-te’ è figlia della multi-appartenenza delle persone: la fede è unaparte dell’identità ma non è quella checonforma i comportamenti.

     Anzi, pemane la tendenza ad accettare delmessaggio evangelico quello che è insintonia con il proprio stile di vita. I piùfavorevoli ai respingimenti degli immigrati,ad esempio, sono i credenti. E questo nonperché siano più cattivi ma perché sono più

    impauriti. Dunque, l’invito all’accoglienza fabreccia a livello teorico, suscita entusiasmovedere un Papa andare a Lampedusa, manella vita quotidiana si teme che gliimmigrati arrivino in casa nostra”.

    Riccardo Benotti

    IL SONDAGGISTANANDO PAGNONCELLI,AUTORE DEL VOLUME

    “LE MUTAZIONIDEL SIGNOR ROSSI”(FOTO SOPRA) (SIR)

    FOTO SIR

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 04-2016

    12/24

    Giovedì 28 gennaio 201612   Cesena

    Iniziamo questa settimana una rubrica sui temi dell’alimentazione per scoprire in che modo la scelta dei cibi e i comportamenti alimentari possono influire sulla salute.Per districarci in un mondo complesso ab-biamo chiesto l’aiuto della dottoressa Fla-viana Betti, farmacista, che da qualche an-no ha dato vita a "Cibo Corpo mente" per divulgare i principi di una