Coraggio Cerveteri - Numero 0

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La nostra città sta morendo, asfissiata da una crisi poli- tica e amministrativa drammatica, che dura ormai da troppi anni. Al potere sempre la solita “casta”. Praticamente inamovibile. Cambiano ruoli, casacche, amicizie, partiti e alleanze, ma alla fine sono sempre le stesse facce. A regnare è un’assoluta autoreferenzialità, fra inciuci e giochetti di potere, goffamente mascherati dietro simboli di partito ormai svuotati di ogni signifi- cato. Una cerchia ristretta collegata a centri di potere più o meno noti. E quelle sporadiche figure positive, che pur ci sono, finiscono per essere fagocitate da un sistema ben collaudato, incapace di accettare critiche, intollerante ad ogni ipotesi di cambiamento. E mentre i partiti e i politici continuano a litigare fra loro, si allar- ga sempre più il distacco con i cittadini e con la realtà. Intanto, tutto intorno, è indecente decadenza, abban- dono, incuria. Nel panorama politico cerite è quasi impossibile scorgere professionalità e competenze serie. Ma ciò che più demoralizza è l’assoluta mancan- za di una pur minima visione politica, di progettualità importanti, di idee innovative. Si naviga a vista, peral- tro senza riuscire a risolvere neppure i più elementari problemi quotidiani. Un fallimento politico totale, dunque, sia dei grandi partiti, dilaniati da innumere- voli correnti interne, che non rappresentano molto di più dei pacchetti di tessere necessari per occuparli, sia delle innumerevoli liste civiche, che proliferano nei momenti elettorali, ma che di fatto si configurano al più come delle piccole lobby, a carattere ideologico, ter- ritoriale o, peggio, squisitamente personalistico, e che finiscono puntualmente per adeguarsi alle logiche e alle regole del palazzo. Rompere gli ingranaggi di un sistema di potere logoro e perverso. È in questa totale anarchia che gli interessi privati hanno trovato terreno fertile per allacciare rapporti con personaggi politici, in una commistione pericolosa che porta in sé un eviden- te, ed inevitabile conflitto di interessi: l’interesse priva- to finisce per trovare maggiore considerazione, o addi- rittura viene anteposto al bene comune e all’interesse collettivo. E poiché gli interessi privati sono spesso in competizione fra loro, quelle stesse conflittualità fini- scono per essere riprodotte all’interno dei luoghi della politica. Gli uni contro gli altri, in una guerra senza fine, a suon di dispetti, ricatti, maggioranze variabili, continue prove di forza. Grandi e possenti ingranaggi, che ruotano in direzioni opposte e che hanno finito quindi per incepparsi, bloccando un’intera città, ogni meccanismo politico, economico, sociale, imprendito- riale. Le ultime clamorose notizie testimoniano che la macchina sta ormai esplodendo. Non esistono cure miracolose, né bastano persone di buona volontà per invertire il meccanismo. Bisogna rompere gli ingranag- gi inceppati di questo sistema di potere perverso. Serve una risposta civica credibile, giovane, nuova, onesta, che abbia il coraggio di assumere sulle proprie spalle il peso della ricostruzione, la sfida di un risorgimento della politica che torni ad essere servizio e rapporto sano fra cittadini ed eletti. La spinta dal basso per l’uni- ca alternativa possibile. Per questo si è diffusa sempre più l’esigenza di qualcosa di diverso, di un elemento di rottura col passato, di un nuovo modo di intendere la politica e di conseguenza il rapporto con i cittadini. Si sono moltiplicati gli appelli perché le persone oneste, credibili, nuove, possibilmente giovani, si incontrasse- ro in un terreno comune, al di là degli steccati ideolo- gici. Una moltitudine di interventi di cittadini di ogni estrazione politica, riconsegna l’immagine di un’intera città alla ricerca di una nuova classe politica. Ed è pro- prio da queste spinte dal basso che è cresciuta l’idea di un Movimento, che non fosse solo il solito accordo fra sigle e gruppi già precostituiti, che andasse oltre le istanze di una sola zona o frazione, e che fosse invece capace di rompere gli schemi, di unire persone libere da condizionamenti e logiche di partito, pronte a rinunciare a privilegio e a facili rendite di posizione, pronto a coinvolgere le migliori risorse del territorio coniugando competenze, professionalità e bagagli cul- turali diversi, per riconsegnare infine una visione poli- tica nuova, pulita, alternativa. Questo è il Movimento. Un gesto di coraggio, un atto d’amore per la nostra città. Un atto d’amore Cerveteri - Cerenova - Campo di Mare - Valcanneto - Ceri - San Martino - I Terzi - Due Casette - Sasso - Furbara servizio a pagina 3 Manifesto del Movimento: il cittadino torna ad essere protagonista Urbanistica Solidale: regole certe per lo sviluppo del territorio Ipotesi “Thor”: sistemi innovativi per il riciclo dei rifiuti Frazioni al centro: investimenti certi, chiari e trasparenti servizio a pagina 5 servizio a pagina 7 servizio a pagina 2 Voltare pagina... Voltare pagina... è finalmente possibile è finalmente possibile

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Il nuovo mensile dedicato al territorio del Comune di Cerveteri

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Page 1: Coraggio Cerveteri - Numero 0

La nostra città stamorendo, asfissiata da una crisi poli-tica e amministrativa drammatica, che dura ormai datroppi anni. Al potere sempre la solita “casta”.Praticamente inamovibile. Cambiano ruoli, casacche,amicizie, partiti e alleanze, ma alla fine sono sempre lestesse facce.A regnare è un’assoluta autoreferenzialità,fra inciuci e giochetti di potere, goffamente mascheratidietro simboli di partito ormai svuotati di ogni signifi-cato. Una cerchia ristretta collegata a centri di poterepiù o meno noti. E quelle sporadiche figure positive,che pur ci sono, finiscono per essere fagocitate da unsistema ben collaudato, incapace di accettare critiche,intollerante ad ogni ipotesi di cambiamento. E mentrei partiti e i politici continuano a litigare fra loro, si allar-ga sempre più il distacco con i cittadini e con la realtà.Intanto, tutto intorno, è indecente decadenza, abban-dono, incuria. Nel panorama politico cerite è quasiimpossibile scorgere professionalità e competenzeserie. Ma ciò che più demoralizza è l’assoluta mancan-za di una pur minima visione politica, di progettualitàimportanti, di idee innovative. Si naviga a vista, peral-tro senza riuscire a risolvere neppure i più elementariproblemi quotidiani. Un fallimento politico totale,dunque, sia dei grandi partiti, dilaniati da innumere-voli correnti interne, che non rappresentano molto dipiù dei pacchetti di tessere necessari per occuparli, siadelle innumerevoli liste civiche, che proliferano neimomenti elettorali, ma che di fatto si configurano alpiù comedelle piccole lobby, a carattere ideologico, ter-ritoriale o, peggio, squisitamente personalistico, e chefiniscono puntualmente per adeguarsi alle logiche ealle regole del palazzo. Rompere gli ingranaggi di unsistema di potere logoro e perverso. È in questa totaleanarchia che gli interessi privati hanno trovato terrenofertile per allacciare rapporti con personaggi politici, inuna commistione pericolosa che porta in sé un eviden-te, ed inevitabile conflitto di interessi: l’interesse priva-to finisce per trovaremaggiore considerazione, o addi-rittura viene anteposto al bene comune e all’interessecollettivo. E poiché gli interessi privati sono spesso incompetizione fra loro, quelle stesse conflittualità fini-scono per essere riprodotte all’interno dei luoghi dellapolitica. Gli uni contro gli altri, in una guerra senzafine, a suon di dispetti, ricatti, maggioranze variabili,continue prove di forza. Grandi e possenti ingranaggi,che ruotano in direzioni opposte e che hanno finitoquindi per incepparsi, bloccando un’intera città, ognimeccanismo politico, economico, sociale, imprendito-riale. Le ultime clamorose notizie testimoniano che lamacchina sta ormai esplodendo. Non esistono curemiracolose, né bastano persone di buona volontà perinvertire ilmeccanismo. Bisogna rompere gli ingranag-gi inceppati di questo sistemadi potere perverso. Serveuna risposta civica credibile, giovane, nuova, onesta,che abbia il coraggio di assumere sulle proprie spalle ilpeso della ricostruzione, la sfida di un risorgimentodella politica che torni ad essere servizio e rapportosano fra cittadini ed eletti. La spinta dal basso per l’uni-ca alternativa possibile. Per questo si è diffusa semprepiù l’esigenza di qualcosa di diverso, di un elemento dirottura col passato, di un nuovo modo di intendere lapolitica e di conseguenza il rapporto con i cittadini. Sisono moltiplicati gli appelli perché le persone oneste,credibili, nuove, possibilmente giovani, si incontrasse-ro in un terreno comune, al di là degli steccati ideolo-gici. Una moltitudine di interventi di cittadini di ogniestrazione politica, riconsegna l’immagine di un’interacittà alla ricerca di una nuova classe politica. Ed è pro-prio da queste spinte dal basso che è cresciuta l’idea diun Movimento, che non fosse solo il solito accordo frasigle e gruppi già precostituiti, che andasse oltre leistanze di una sola zona o frazione, e che fosse invececapace di rompere gli schemi, di unire persone libereda condizionamenti e logiche di partito, pronte arinunciare a privilegio e a facili rendite di posizione,pronto a coinvolgere le migliori risorse del territorioconiugando competenze, professionalità e bagagli cul-turali diversi, per riconsegnare infine una visione poli-tica nuova, pulita, alternativa. Questo è il Movimento.Un gesto di coraggio, un atto d’amore per la nostracittà.

Un atto d’amoreCerveteri - Cerenova - Campo di Mare - Valcanneto - Ceri - SanMartino - I Terzi - Due Casette - Sasso - Furbara

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Manifestodel Movimento:il cittadino

torna ad essereprotagonista

UrbanisticaSolidale:

regole certeper lo sviluppodel territorio

Ipotesi “Thor”:sistemi

innovativiper il riciclodei rifiuti

Frazionial centro:

investimenticerti, chiarie trasparenti

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Numero 0 - Dicembre 20112 ••

Sport, sviluppoe promozionedell’uomo...

“L’unione fa la forza”. Mutuando da questo antico proverbio ilMovimento Coraggio Cerveteri ritiene che se da una parte i 134km² che costituiscono l’estensione territoriale comunale, rap-presentano una “sfida” logistico-amministrativa, dall’altrasono la vera ricchezza di questa cittadina. Nel linguaggiocomune “la frazione geografi-ca è costituita da un'area delterritorio comunale compren-dente, di norma, un centro abi-tato, nonché nuclei abitati ecase sparse gravitanti sul cen-tro”. Ma le frazioni diCerveteri significano molto dipiù. Campo di Mare,Cerenova, Ceri, Due Casette,Furbara, I Terzi, Borgo SanMartino, Sasso, Valcanneto,Procoio, Casetta Mattei: borghistorici, nuclei agricoli, centrituristici e residenziali, realtàmolto diverse fra loro checostituiscono un territorioricco di tesori paesaggistici,storici, culturali ed enogastro-nomici e che, nel loro insieme,definiscono l’identità stessadella Città di Cerveteri. Realtàmolto diverse che non sonomai state considerate, se non incampagna elettorale, con pro-messe improbabili e irrealizza-bili. Il Movimento CoraggioCerveteri si propone di affron-tare le problematiche dellegrandi distanze del nostro ter-ritorio con un approccio diver-so, allo scopo di individuarestrumenti e soluzioni che ren-dano più facile il controllo del-l’operato dell’amministrazionee più agevole la fruizione diservizi da parte del cittadino.In primo luogo occorre quindiimplementare strumenti tele-matici che consentano di for-nire servizi al cittadino senzacostringerlo a doversi recareper forza presso gli ufficicomunali. Per l’azzeramentodelle distanze, internet rappre-senta infatti lo strumento piùcomodo, facile e immediato. Ilfatto che nessuno abbia maiinvestito in questo campodenota non solo scarsa culturain tema di moderne tecnologie,ma anche un colpevole disinte-resse per i problemi quotidianidelle migliaia di cittadini chevivono nelle frazioni. In attesadi tale “rivoluzione” digitale edelle opportunità di azzerare il“digital divide” (ossia il ritar-do in termini di capacità di uti-lizzo degli strumenti digitali,ma anche in termini di man-canza di copertura della bandalarga in certe zone), dovrannoessere riprese e potenziate, intermini di servizi erogabili, ledelegazioni già previste a Marina di Cerveteri e a Valcanneto.Rimanendo in tema di nuove tecnologie, il MovimentoCoraggio Cerveteri intende sviluppare un sistema di geomap-patura del territorio, proponendo un servizio similare a quelligià offerti online, per cui, attraverso smartphone dotati di foto-camera e sistema satellitare, sarà possibile inviare una foto adun centro di analisi per indicare, in tempo reale, una qualsiasiproblematica del territorio, ovunque ci si trovi. Uno strumento

semplice ma dalle grandi potenzialità, attraverso il quale i cit-tadini possono stabilire un contatto diretto e trasparente conl’amministrazione, la quale a sua volta sarà stimolata a fornirerisposte tempestive in rapporto alle segnalazioni che arriveran-no. Oltre alle novità di carattere tecnologico, assume rilievo

determinante la possibilità diverificare le risorse investite suogni singola frazione. Il sensodi abbandono percepito dagliabitanti delle frazioni, hariconsegnato il convincimentodi una forte discriminazione inrapporto alla ricaduta di risor-se sul proprio territorio. Talidinamiche rappresentano lanormale conseguenza di politi-che scarsamente trasparenti,come quelle che si sono succe-dute fino ad oggi. Assumequindi un’importanza maggio-re non solo la trasparenza degliatti, al fine di poter fornire unquadro chiaro e verificabiledegli interventi nelle variezone del territorio, ma anche esoprattutto la definizione diinterventi più diretti e concreti.A tal proposito, in rapportoalle grandi differenze e allediverse esigenze delle tantefrazioni, saranno istituiti per-corsi partecipativi attraverso iquali i cittadini, per ogni “zonaomogenea” (una o più frazioni,a seconda della popolazione),possano decidere come reinve-stire, nella propria “zona”, unapiccola quota percentuale delletasse versate a favore delComune. Percorsi partecipativiche saranno ulteriormente raf-forzati da riunioni di Giunta edi Consiglio comunale itine-ranti, periodicamente organiz-zate sul territorio, al fine di sta-bilire un rapporto più diretto evicino con tutti i cittadini.Ancora in rapporto alla vici-nanza dell’ente alle frazionidel proprio territorio, è impor-tante fornire massima attenzio-ne alle tematiche legate allasicurezza, non solo per quantoconcerne l’illuminazione pub-blica o la manu-tenzione

delle strade, che sonocomunque temi legatialle disponibilità finan-ziarie, ma anche e soprat-tutto pianificando un diver-so e più capillare controllodel territorio da parte dellaPolizia Municipale.

Lo sport, non è solo attività fisica e gioco, ma anche e soprat-tutto un veicolo straordinario e sano per lo sviluppo e la pro-mozione dell’uomo, sia nella sua dimensione singola che socia-le. La gestione delle aree e degli impianti sportivi comunalirichiede una pianificazione chiara e coerente, modellata alleesigenze del territorio, finalizzata allo sviluppo delle struttureesistenti, al recupero delle strutture fatiscenti ed alla creazionedi nuovi spazi di interesse pubblico. La pianificazione dellearee sportive comunali è articolata nei seguenti progetti: 1)Avvio di un progetto unico per la riqualificazione dell’area inlocalità San Paolo (ex Ippodromo e campo Galli B), finalizzatoal coordinamento ed al recupero dei progetti e delle attività inessere, con l’obiettivo di garantire la tutela delle disciplinesportive esistenti e la realizzazione di uno spazio di interessepubblico e sociale denominato “Parco dello Sport”; 2)Identificazione di spazi ed aree idonee alla realizzazione dicampi di gioco all’aperto (playground o impianti pubblici diridotte dimensioni) per garantire lo svolgimento di pratichesportive amatoriali minori come il basket o il pattinaggio arotelle. La gestione degli impianti sarà affidata prioritariamen-te ad enti ed associazioni dilettantistiche locali e periferiche; 3)Attivazione di un fondo per lo sport per il mantenimento deldecoro e della funzionalità degli impianti. Il fondo sarà alimen-

tato da quota parte delle tariffe comunali, dalla creazionedi eventi specifici e dai contributi volontari deri-

vanti dall’utilizzo delle aree comuni ed infinedal pagamento dei parcheggi annessi ai

grandi impianti comunali. 4)Classificazione delle aree e degliimpianti comunali esistenti per sta-bilire le priorità di interventodelle risorse e predisporre unprogramma pluriennale pubbli-co di manutenzione finalizzatoal mantenimento del decoro edella funzionalità degliimpianti. 5) Accentramentodelle funzioni di coordina-mento delle risorse delle asso-ciazioni e dei rappresentantidelle istituzioni locali, in unServizio Comunale per lo Sport eil tempo libero con l’obiettivo di

individuare aree di ottimizzazioneeconomica e di promuovere lo sport e

la cultura del tempo libero in tutte le suemanifestazioni.

Azzerare le distanze nell’erogazione di servizi al cittadino

Frazioni al centroInvestimenti nelle frazioni trasparenti e verificabili

RReeiinnvveessttiirree nneellllee ffrraazziioonniiuunnaa qquuoottaa ppeerrcceennttuuaallee

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Numero 0 - Dicembre 2011 •• 3

Coraggio Cerveteri” è unmovimento civico, trasversa-le, libero e indipendente,nato dall’incontro di sensibi-lità ed esperienze diverse,provenienti dalla politica, daipartiti, dalla società civile,dall’associazionismo, chehanno condiviso l’esigenzadi condividere un luogocomune, un impegno nuovo,al di là delle proprie apparte-nenze, per contribuire acostruire un’alternativa poli-tica seria, competente e pro-fessionale al servizio dellacittà. Il Movimento è costitui-to da donne e uomini liberi,che vivono, lavorano, studia-no a Cerveteri, che si ricono-scono nell’obiettivo di inter-pretare il proprio ruolo di cit-tadini in maniera attiva epartecipativa al governolocale, nel rispetto del piùautentico significato grecodella Politica, intesa come“polis”, in una concezionedemocratica e di uguaglianzadi tutti i cittadini davanti allalegge, nei diritti come neidoveri.

Politica e cittadinanzaIl Movimento muove dalconvincimento che politica ecittadinanza siano due con-cetti strettamente connessifra loro. La politica, tantoattraverso l’elaborazionedelle idee quanto attraversole dinamiche di confrontoelettorale, deve saper recupe-rare il senso autenticamentepositivo dell’apporto cheessa può e deve dare allacomunità cittadina. La citta-dinanza, tanto attraversol’espressione della scelta elet-torale quanto attraverso lapartecipazione attiva allavita del governo della città,deve riuscire ad interpretareal meglio il suo ruolo diinterlocutore primario di chiricopre incarichi di pubblicaresponsabilità. Il Movimentoritiene che i due concetti dipolitica e cittadinanza debba-no ritrovare il significato ori-ginale di reciproca utilemutualità, che la storia haloro assegnato, pur nelladiversità dei rispettivi ruoli:occorre però che esse dianovita ad una convergenzaverso un terreno comune, nelquale confrontarsi e cercareinsieme i contenuti nuovi perla visione della Cerveteri cheverrà. Il Movimento indivi-dua il terreno comune diquesta auspicata convergen-za sia costituito da un nuovomodello di amministrazionecomunale, improntato aiprincipi ed ai valori di tra-sparenza, partecipazione,efficienza e modernità orga-

nizzativa.

Un nuovo modellodi “governance”

Il Movimento crede ferma-mente in un modello digoverno locale che, realmen-te permeato da uno spirito diservizio verso i cittadini, rea-lizzi un passaggio epocale dicultura amministrativa,ormai auspicato dalle piùmoderne e democratiche dot-trine pubblicistiche: il pas-saggio da una struttura di“government” (nel quale lapubblica amministrazione sipresenta solo come fonteautoritativa di regole calatedell’alto verso il basso) adnuovo modello, chiamato“governance”, nel quale,invece, la pubblica ammini-strazione si considera illuogo di sintesi dei bisognidella cittadinanza, luogo nelquale il compito istituzionaleconsiste nella composizionedelle diverse istanze dellacomunità e dei diversi inte-ressi pubblici coinvolti, e nelquale i cittadini assumono ilruolo attivo di protagonistidella vita amministrativadella Città.

Legalitàe visione politica

Il Movimento si riconoscepienamente nell’obiettivostrategico di un nuovomodello di “governante”locale, che intende persegui-re con una metodologia cul-turale che si fonda su duepilastri fondamentali: legali-tà e visione politica. Per ilMovimento, è fondamentalei perseguimento di una con-cezione di vita istituzionaleorientata al massimo rispettodei principi di legalità,imparzialità e correttezzadell’azione amministrativapubblica. Per il Movimento,visione politica significadisegnare, condividendolo,un preciso modello di cittàfutura e quindi elaborare isingoli progetti per Cerveterisulla base del disegno di que-sto modello e del complessi-vo orizzonte di valori che loispira. Per far questo, ilMovimento intende partireproprio dai concetti di comu-nità, interessi collettivi e svi-luppo che la legge indicacome gli ambiti fondamenta-li in cui si esprime il ruoloistituzionale del Comune. “Ilcomune è l'ente locale cherappresenta la propria comu-nità, ne cura gli interessi e nepromuove lo sviluppo.” (art.3, comma 2, del DecretoLegislativo n. 267/2000 - piùnoto come Testo Unico sugliEnti Locali).

Un impegno nuovo, al di là delle appartenenze, per costruire un’alternativa politica seria

Il manifesto del Movimento“Governance”: un nuovo modello di governo locale dove il cittadino torna protagonista

La comunitàIl Movimento crede fermamente nel valore della comunità,intesa come insieme delle risorse storiche, culturali, persona-li e professionali utilmente finalizzate al raggiungimento delbene comune. Il Movimento promuove una cultura di gover-no cittadino che riconosce al concetto di persona ed al concet-to di famiglia la giusta centralità nel quadro sistematico dellapianificazione delle iniziative, nella assegnazione delle risor-se pubbliche, nella organizzazione dei servizi pubblici locali.Il Movimento riconosce alle associazioni ed al volontariatoun ruolo primario ed attivo nella promozione delle iniziativenel settore sociale e culturale della comunità, nel rispetto delprincipio di sussidiarietà orizzontale dichiarato all’art. 118della nostra Costituzione.

L’interesse pubblicoIl Movimento si riconosce in uno spirito di governo cittadinoche, nell’amministrare la cosa pubblica, tenga esclusivamen-te conto dell’interesse pubblico, concepito come mediazioneultima tra le diverse componenti di specifiche categorie coin-volte sullo stesso tema. Il Movimento crede nella valorizza-zione degli istituti di partecipazione popolare per l’attuazio-ne del proprio modello di governance, e nella facilitazionedell’accesso alle informazioni dell’azione amministrativapubblica.

Lo sviluppoIl Movimento concepisce lo sviluppo in una accezione terri-toriale, sociale e culturale, nella quale l’affermazione di cia-scuna di queste tre declinazioni è garantita in modo progres-sivo e coerente con le altre. Il fattore al quale il Movimentoriserva prioritaria importanza nella elaborazione delle politi-che di sviluppo è il concetto di “sviluppo integrato”, vale adire la massima integrazione tra componenti appartenentiallo stesso insieme di crescita strutturale. Ne è esempio la pia-nificazione urbanistico-territoriale, da elaborarsi in modocoerente con la pianificazione del sistema dei servizi pubbli-ci, con quello della mobilità sostenibile e con gli obiettividelle politiche sul cd. “terzo settore”. Progressività e coeren-za degli interventi con il sistema esistente sono elementi cheil Movimento considera necessari per garantire il costanteequilibrio tra la progettazione e la realizzazione di nuove ini-ziative edilizie ed urbanistiche ed il valore primario dellavivibilità del territorio. Il Movimento ritiene fondamentaleche qualsiasi linea di sviluppo sia improntata al rispetto edalla valorizzazione della sostenibilità ambientale, essendoanche la salubrità dei luoghi e la tutela del verde e, più ingenerale, il rispetto dell’ambiente, componenti imprescindi-bili per la costruzione di una Cerveteri effettivamente miglio-re.

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Pubblicità dell’azione amministrativa: pilastro irrinunciabile della democrazia

Trasparenza e (è) partecipazione

Dall’Europa alla Regione, pool di esperti per la partecipazione ai bandi pubblici

I “soldi” ci sonobasta saperli chiedere

“La trasparenza è un principiogenerale del nostro ordina-mento, cui devono ispirarsitutte le pubbliche amministra-zioni. L’obiettivo è garantire ilrispetto dei principi di impar-zialità, efficienza e semplicità.La trasparenza consiste nell’ac-cessibilità totale delle informa-zioni concernenti ogni aspettodell’organizzazione e delle atti-vità delle pubbliche ammini-strazioni, in modo da consenti-re il controllo dei cittadini sul-l’esercizio del potere ammini-strativo. Riguarda sia i rappor-ti fra gli uffici (trasparenzainterna) sia i rapporti delleamministrazioni con i cittadini(trasparenza esterna). La tra-sparenza esterna si può realiz-zare sia in seguito all’eserciziodel diritto di accesso (traspa-renza su richiesta) sia in segui-to a iniziative autonome delleAmministrazioni (trasparenzaofferta).” La trasparenzaamministrativa e con essa, l’ac-cesso agli atti, continua a rap-presentare un grave problema

del nostro Comune, sia perscelta politica di chi ammini-stra, sia talvolta anche per lascarsa professionalità di alcuniuffici, dove non si conoscono lenorme o vengono interpretatesulla base di simpatie persona-li. Come ha puntualmente stig-matizzato il Prefetto di Romaintervenendo sulla questione,alle richieste di accesso agliatti, “gli uffici talvolta sembra-no voler resistere per le piùvarie ragioni, tra cui la segre-tezza amministrativa, l’ostina-ta tutela del proprio operato odelle scelte degli assessori diriferimento, il malcelato timoredi eccessiva pubblicizzazionedell’azione amministrativa”.Atteggiamenti lontani dal con-cetto di trasparenza ammini-strativa cui invece ogni Entedovrebbe tendere, rendendopubblica la propria organizza-zione interna e la propria atti-vità. Solo in questo caso, e cor-reggendo gli atteggiamenti elu-sivi delle norme e dei principidi trasparenza, si possono for-

nire adeguati strumenti di con-trollo e partecipazione da partedel cittadino. I ritardi delnostro Comune su tale argo-mento sono inaccettabili, e get-tano inoltre dei sospetti sul-l’azione politica e amministra-tiva, dal momento che, se nonsi avesse nulla da nascondere,non dovrebbero esserci proble-mi a rendere pubblici tutti gliatti della propria azione. Latrasparenza rappresenta unpilastro fondamentale dellademocrazia in quanto consenteai cittadini di poter conoscere,valutare, giudicare, interagirecon la pubblica amministrazio-ne. In una parola, partecipare.Per questo la trasparenzaamministrativa deve diventarela normalità, adottando glistrumenti necessari a valoriz-zarla e rimuovendo invecequegli ostacoli che ne impedi-scono o ne rallentano la suaeffettiva realizzazione. Il“Manifesto sulla trasparenzadella pubblica amministrazio-ne” individua 7 regole per

garantire la trasparenza, esono: Informatica.Un’amministrazione è traspa-rente quando utilizza efficace-mente le tecnologie dell’infor-mazione e della comunicazio-ne, garantendo l’accesso ai datie alle informazioni, l’interope-rabilità dei sistemi e l’integra-zione tra le diverse ammini-strazioni; Siti istituzionali.Un’amministrazione è traspa-rente quando il suo sito rispet-ta i principi di accessibilità,completezza di informazione,chiarezza, affidabilità, sempli-cità, omogeneità e interopera-bilità; Diritto di accesso.Un’amministrazione è traspa-rente quando adotta tutti iprovvedimenti per garantire erendere facile il diritto di acces-so da parte del cittadino.Pubblicazione di atti a caratteregenerale. Un’amministrazione ètrasparente quando pubblicanel proprio sito tutti gli attiche dispongono sulle propriefunzioni, obiettivi e procedi-menti. Dati per la valutazione.

Un’amministrazione è traspa-rente quando assicura la totaleaccessibilità dei dati relativi aiservizi da essa forniti per con-sentirne la valutazione.Programma per la trasparenza.Un’amministrazione è traspa-rente quando adotta un pro-gramma triennale per adegua-re l’attività dell’amministrazio-ne ai principi di trasparenza. Aqueste regole il MovimentoCoraggio Cerveteri ne aggiun-ge un’altra: Elaborazione dati ecomunicazione.Un’amministrazione è traspa-rente quando offre elaborazio-ni dei dati in modo darenderli piùfacilmentein t e l -

legibili e li comunica attraversostrumenti accessibili a tutti.Può sembrare superfluo, ma inrealtà rappresenta il passo suc-cessivo per rendere la traspa-renza davvero concreta e frui-bile da tutti. Non basta infattipubblicare il bilancio, se non sispiega anche come leggerlo;non basta pubblicare una deli-bera, se non si pubblicano con-testualmente i relativi allegati.La politica della trasparenzarischia infatti di risultareincompleta se non accompa-gnata dall’obiettivo di renderel’azione amministrativa con-

cretamente verificabile e,quindi, giudica-

bile datutti.

Le passate amministrazioniCerveterane non hanno attuatonessun piano organico per reperi-re fondi ma anzi hanno spessoutilizzato questo argomentocome alibi per mascherare la loroinefficienza e hanno sempre sot-taciuto ai cittadini i diversi modi,alcuni anche innovativi, che con-sentono di reperire le necessarierisorse. Questo perché la vecchia classepolitica non ha mai avuto partico-lare interesse nell’intraprendereiter faticosi e complessi. Ora èdoveroso invertire la rotta e cam-biare passo rispetto al passato.Ogni programma serio devebasarsi sulle modalità di reperirele risorse per la sua attuazione.Nel caso contrario ogni insiemedi proposte diviene un “libro deisogni” senza nessuna credibilità.Per Coraggio Cerveteri è quindifondamentale proporre progettie, contestualmente, prospettareil modo per reperire le necessarierisorse per attuarli. In questoambito il primo obiettivo da per-seguire è quello di sfruttare le

ingenti risorse che - tramite bandipubblici - lo Stato, la Regione, laProvincia ma anche la ComunitàEuropea mettono a disposizionedelle amministrazioni comunaliper creare sviluppo e realizzareinfrastrutture. Nello specifico i bandi europeirappresentano una fonte impre-scindibile di finanziamento perprogetti di ampio respiro.Sembrano argomentazioni scon-

tate ma non per Cerveteri dovetroppi bandi sono stati persi,ignorati, o addirittura lasciatiscadere. Spesso per incuria, permancata attenzione e a volte per-ché occorrono competenze speci-fiche che Cerveteri sembra nonavere. Nel prossimo futuro occorrestrutturare la macchina ammini-strativa di Cerveteri in modo taleda poter cogliere tutte le opportu-

nità che si presenteranno. Questodovrà avvenire introducendo unafigura di responsabilità che moni-torizzi costantemente tutti i bandidisponibili, che supporti gli ufficinella redazione dei progetti, chene segua il percorso stimolandole azioni conseguenti per nonperdere eventuali contributi asse-gnati. Obiettivo è quello di creareuna struttura dedicata, a respon-sabilità politica, che tenga costan-temente aggiornata, con azionitrasparenti, la situazione deibandi e dei relativi progetti. E perperseguire questa strada sidovranno attuare tutte le azionipossibili, come avviene in altripaesi dell’Unione e in altri comu-ni d’Italia. Al completo “sfruttamento” deibandi pubblici si dovrannoaffiancare altri metodi importantiper reperire risorse come l’utiliz-zo intelligente e non invasivodelle sponsorizzazioni e l’innova-tiva pratica del Fund raising, giàapplicata in molti comuni italiani(es. Torino). Altro elemento fon-damentale per realizzare infra-

strutture e reperire risorse econo-miche per lo sviluppo è legatoall’urbanistica solidale. Fino adora gli imprenditori che hannosfruttato il territorio non hannoconcesso alcun corrispettivo ocontropartite adeguate in terminidi servizi o infrastrutture. Anchein questo “terreno” si dovrà cam-biare registro. Chi vorrà investire nel territoriodovrà ricompensare la comunitàcon opere pubbliche adeguate checonsentano uno sviluppo armoni-co del territorio. Insomma, imodi ci sono, mentre il problemaè che nessuno sembra mai avercipensato. Immaginare un nuovomodo di governare e di intenderel’amministrazione pubblica signi-fica anche superare logiche digoverno che per anni si sonocaratterizzate solo con l’occupa-zione del potere. Ora inveceoccorre dedicarsi con spirito diservizio all’individuazione distrumenti e soluzioni innovative,anche originali, per fornire mag-giori e migliori servizi al cittadi-no.

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Un nuovo modo di intendere l’Urbanistica: regole certe per lo sviluppo del territorio

UrbanisticaSolidale

L’urbanistica può rappresen-tare uno straordinario stru-mento strategico per lagestione e la salvaguardiadel territorio, attraverso unapianificazione dello svilup-po ordinata e coerente con levocazioni della nostra città. Una pianificazione che può edeve essere improntataall’individuazione di solu-zioni innovative indispensa-bili per colmare il graveritardo in termini di servizi einfrastrutture, derivante dadecenni di cattiva gestione euna crescita abnorme e caoti-ca su tutto il territorio. Nonconvincono affatto le scor-ciatoie proposte dall’ammi-nistrazione uscente, cheavrebbe voluto proseguiresulla strada dei piani inte-grati (singoli progetti propo-sti dal privato senza alcunaregola urbanistica) evitandola definiizone di una nuovopiano regolatore generale.L’obiettivo è il medesimo:ossia quello di indurre il pri-vato a contribuire maggior-mente per la realizzazionedei servizi indispensabili chel’ente, per le note difficoltàfinanziarie, non può affron-tare. La vera differenza statuttavia nella corretta defini-zione degli equilibri tra pub-blico e privato. Se il vecchioPRG infatti, massimizzandola rendita fondiaria (in pochiguadagnavano tantissimo),non si è dimostrato in gradodi sopperire alle esigenze diservizi e infrastrutture per ilimiti delle risorse pubbli-che, spostare tale equilibriotutto sul privato (con i cosid-

detti piani integrati) nonrappresenta una soluzioneefficace: non basta infatti agarantire una corretta e coe-rente pianificazione del ter-ritorio, proprio perchè ilpubblico si ritrova in baliadegli interessi del privato,che andrà a proporre i propriinterventi dove riterrà piùvantaggioso. Ciò comporta una competi-zione malsana, in quantosenza regole prefissate restaa discrezione dell’ammin-strazione l’accoglimento diuna proposta di interventopiuttosto che un’altra e pro-duce ulteriore caos urbani-stico (interventi a macchia dileopardo) con il conseguentee implicito rischio di aggra-vare ulteriormente le diffi-coltà strutturali e di fornitu-ra di servizi. Questa è lasituazione attuale e occorrequindi individuare soluzionialternative e innovative. Partendo da principi difondo che devono essererispettati: una corretta piani-ficaizone del territorio chegarantisca una migliore qua-lità delal vita, il contributodel privato per colmare ilgap in termini di servizi einfrstrutture. Gli strumentiesistono già e sono sintetiz-zabili in un concetto che ilProf. Urbani (Avvocatoiscritto all’ordine di Roma,ordinario di DirittoAmministrativo pressol’Università di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio”,titolare della cattedra diDiritto Urbanistico presso laFacoltà di Architettura

dell’Università degli Studidi Roma Tre, nonché pressola Facoltà di Giurisprudenzadell’università LUISS GuidoCarli di Roma) ha definito“Urbanistica solidale”. “Nonsi tratta solo - scrive il Prof.Urbani - di ordinare sul ter-ritorio gli interessi pubblici eprivati attraverso la confor-mazione dei suoli, ma di tro-vare il giusto equilibrio trainteressi pubblici e interessiprivati attraverso modelli dipianificazione che innovinorispetto alla vigente discipli-na e raggiungano obiettivimaggioramente rispondentisia agli interessi dell’econo-mia sia a quelli della colletti-vità che in quei territoririsiede: interessi non sempre

convergenti maspesso antago-nisti poichègli uni mira-no al consu-mo indi-scriminatodi territo-rio, glialtri -almeno inlinea teori-ca - essen-do funzio-nalizzati aun consumomisurato chetenga conto delleaspettative dellegenerazioni future”.Occorre dunque immagi-nare una diversa configura-

zione del PRG, la cuivecchia struttura orga-nizzata per zonizzazio-ne, ossia individuazionepreliminare e rigidadelle zone di edificazio-ne, viene superata da undoppio livello di pianifi-cazione: il piano struttu-rale e la pianificazioneoperativa. Il piano strut-turale individua strate-gie, obiettivi, finalità,invarianti, salvaguardie,rappresentando un per-corso politico-program-matico che non dettaprescrizioni generaliz-zate, non crea aspettati-ve nè impone vincoli dirinvio cui deve necessa-riamente e preordinaria-mente conformarsi lasuccessiva pianificazio-ne attuativa. In sostan-za, a differenza del cal-ssico PRG che prescrivetutto e subito, anche sel’attuazione è protrattanel tempo, in questonuovo approccio non sidisegnano scenari pre-definiti, se non quelliimposti dalla pianifica-zione sovraordinata oda invarianti di trasfor-mazione o precrizionidecise dall’amministra-

zione, come il limite massi-mo di abitanti insediabili, ladensità edilizia, le altezzemassime, le superfici com-merciali e produttive in undeterminato ambito e cosìvia. Il resto è demandato alla pia-nificazione operativa, cherappresenta il passaggio daun’urbanistica prescrittiva aun’urbanistica consensuale.Attraverso la pianificazioneoperativa saranno i privati aproporre ipotesi di interven-to, nel rispetto dei limiti edegli indirizzi prefissati. Taliproposte risponderanno alogiche perequative e con-sensuali, in cui troverannoun giusto equilibrio le esi-genze del privato e quelledella “città pubblica”. I contenuti degli accordisaranno quindi oggetto diapposite convenzioni urba-nistiche, in cui verrannodefiniti gli impegni del pri-vato in termini di opere pub-bliche, standard o altro. Inestrema sintesi, il modello di“urbanistica solidale”,risponde quindi alla esigen-za di coniugare gli interessidei privati con quelli della“città pubblica”, in funzionedi una pianificazione deisuoli concreta, fattibile, ingrado di perseguire l’obietti-

vo primario di unamigliore qualità

della vita intutto ilterrito-rio.

Nella definizione del Piano Strutturale, bisogneràtener conto delle indicazioni e, soprattutto, delleprescrizioni del Piano di Gestione UNESCO, perindividuare in via preliminare non solo gli indirizzima anche le invarianti. Occorre quindi individuarelinee di sviluppo coerenti e sostenibili, sia dalpunto di vista infrastrutturale che ambientale,finalizzate ad una migliore vivibilità del territorio,alla valorizzazione delle sue risorse, al suo svilup-po, intorno alle quali si muoverà, nella fase succes-siva, la Pianificazione Operativa, che realizzerà taliindirizzi in maniera progressiva, in divenire, attra-verso logiche perequative/compensative e per-corsi negoziali (contropartite per la “città pubbli-ca), allo scopo di colmare il deficit di strututre eservizi della città. Il Piano strutturale dovrà inoltreindividuare almeno 7 ambiti territoriali funzionalialla definizione e allo sviluppo di specifici settori,cui va individuata adeguata collocazione sul terri-torio: Parco Archeologico (strettamente funziona-le alla Necropoli etrusca e al centro storico);Parco Agricolo (connesso al duplice obiettivo ditutela del territorio e di reperimento fondi per ilsostegno di progetti legati all’agricoltura); Parcodel Sole (sfruttare le grandi dimensioni del nostroterritorio per la realizzazione di impianti fotovol-taici capaci di generare introiti per il Comune);Parco dello Sport (partendo da quanto già esi-stente per allargare ulteriormente l’offerta distrutture e definendo quindi un comparto omo-geneo); Parco della Cultura (individuare un com-parto per la previsione di servizi e strutture qualiteatri, anfiteatri, cinema, centri scientifico-culturalie polifunzionali, ecc.); Percorsi naturalistici (valo-rizzare le risorse naturali del territorio rendendo-le fruibili al pubblico attraverso la definizione e lacostruzione di percorsi e sentieri, nonché distrutture eco-compatibili); Parco termale (favorirelo sfruttamento della risorsa termale, studiandocontestualmente percorsi archeologico-naturalisti-ci che colleghino le terme, alle terme antiche, alBorgo del Sasso).

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Numero 0 - Dicembre 20116 ••

La sicurezza della propria città non può essere lasciata al caso: servono progetti seri e azioni concrete

Forum per la sicurezza urbanaVivere in spazi urbani sicuri rap-presenta per tutti i cittadini un’esi-genza imprescindibile, che nonpuò essere scaricata unicamentesulle forze dell’ordine o sulle orga-nizzazioni sociali ed assistenziali,ma che chiama in causa moltepliciimportanti fattori, fra i quali, nonultimo, quello delle responsabilitàlegate alla pianificazione, alla pro-gettazione e alla gestione dellacittà. Per questo “CoraggioCerveteri”, intende costruire ilprogetto “Città Sicura”, affrontan-do lo studio di una adeguata pro-gettazione urbana, attraversol’aiuto di professionalità impor-tanti, basata su criteri e soluzionivolte alla creazione di condizionidi vivibilità e sicurezza migliori,capaci di favorire la prevenzionedella criminalità nell’ambienteurbano. Il progetto intende affron-tare sia aspetti di sicurezza ogget-tiva che di sicurezza percepita daicittadini, e si sviluppa attraversoun sistema integrato di interventiche rafforzano la prevenzionesociale e territoriale, valorizzandola partecipazione della comunitànelle sue varie componenti. Il prin-cipio di fondo intende favorirel’integrazione delle attività di con-trollo e di contrasto ai fenomeni dimicrocriminalità esercitate dalleforze dell’ordine e dalla PoliziaLocale comunale, con azioni dieducazione alla legalità, tutela ed

animazione degli spazi urbani,realizzazione di percorsi protettiper utenti deboli, prevenzione deifenomeni di devianza. Emergequindi l’esigenza di svilupparesinergie intersettoriali, attraversouna stretta collaborazione fra leforze dell’ordine, il Corpo diPolizia Locale, gli uffici comunalidei settori di competenza e le rap-presentanze dei diversi quartieri edelle frazioni (circoscrizioni, comi-tati di zona, ecc.). Tale collabora-zione dovrà integrarsi con il com-plesso delle altre attività, servizied interventi, che il Comune diCerveteri dovrà promuovere sulterritorio, sia in ordine a specificheproblematiche riscontrate, che inordine ad azioni di promozione

sociale e culturale. Lo scopo èquindi la promozione del miglio-ramento della qualità della vita,iniziando dalla sicurezza - oggetti-va e percepita - dei propri cittadi-ni, mediante il rafforzamento dellaprevenzione sociale e territorialeche valorizzi il momento della par-tecipazione della comunità nellesue varie componenti. Un obietti-vo che può essere raggiunto soloattraverso un progetto, complessoe articolato, che sappia ascoltare erecepire le istanze dei cittadini eriesca a creare le necessarie siner-gie fra tutti gli attori coinvolti. IlProgetto dovrà essere guidato daun coordinamento unitario di tuttele realtà coinvolte (Vigili Urbani,scuole, circoscrizioni, uffici comu-

nali, ecc.) sotto la direzione di unassessorato appositamente predi-sposto, che curerà anche la defini-zione e lo sviluppo dei singoli pro-getti, compreso il reperimento deifinanziamenti attraverso la parte-cipazione a bandi europei dedicati.L’idea del Progetto “Città sicura”nasce da una rete di esperienze edi buone pratiche sviluppate dacentinaia di enti territoriali italianied europei, mediante la partecipa-zione al Forum italiano e al Forumeuropeo per la sicurezza urbana. Sitratta quindi di esperienze già col-laudate, che hanno riscontratorisultati positivi e che quindi meri-tano di essere riprese e valorizzateanche nel nostro territorio. Il pro-getto si compone di molteplici atti-vità e azioni concrete, alcune chepossono essere messe in pratica finda subito, altre che necessitanoinvece di investimenti più impor-tanti: educazione alla legalità ededucazione civica (progetti nellescuole); sicurezza stradale (forma-zione nelle scuole, manutenzionestradale, dissuasori, marker rifran-genti, ecc.); videosorveglianzacomunale; sicurezza sul lavoro(formazione e controlli); tutela deldecoro urbano (illuminazione,cura dei parchi e degli spazi pub-blici, ecc.); riqualificazione ed ani-mazione degli spazi urbani; pre-venzione e mediazione dei conflit-ti sociali e culturali.

Il turismo è la pratica, l'azione svolta da coloro cheviaggiano e visitano luoghi a scopo di svago, cono-scenza e istruzione. Da anni si parla di “turismo” aCerveteri, ma nessuno si è mai proposto pochi puntifermi e realizzabili per far sì che questa “parola”prendesse vita. Il territorio, le ricchezze storico –archeologiche e naturalistiche, la nomina a sitoUnesco, i nostri prodotti tipici e i nostri vini, dovreb-bero portare fiumi di turisti ed escursionisti nelnostro Comune, quotidianamente. Ma la situazione,ad oggi, appare piuttosto inadeguata, per non direridicola. Strutture ricettive: nessun albergo; 8 agritu-rismi; 24 B&B; 1-2 aree per sosta camper autorizza-te; 7 stabilimenti balneari. La situazione è veramen-te grave sotto il punto di vista ricettivo e il nostro“biglietto da visita” è decisamente sbiadito, in bian-co e nero… allora che fare? Il problema va inquadra-to sotto un duplice aspetto: azioni immediate e azio-ni a lungo termine. Ciò significa smetterla di affidar-si al solito libro dei sogni, o perdersi in voli pindari-ci e pensare di trasformare in poco tempo il turismoa Cerveteri come se ci trovassimo in mano il flussoturistico delle piramidi d’Egitto. Piuttosto, bisognarimboccarsi le maniche e pianificare pochi ma signi-ficativi interventi nel territorio, che riescano a dare,nell’immediato, una boccata d’ossigeno al settoreturistico. Al contempo, occorre predisporre unaseria programmazione di interventi mirati a lungotermine. Le due azioni sono strettamente intercon-

nesse e l’una, senza l’altra, non produrrebbe alcuneffetto concreto. Azioni immediate: riqualificaresubito, in accordo con la Soprintendenza, la zonadella Banditaccia con rifacimento immediato dellastrada, del piazzale e delle indicazioni stradali perarrivare alla necropoli; rifacimento di tutta la cartel-lonistica pubblicitaria; acquisto di spazi/cartellonipubblicitari sull’autostrada e alla stazione Terminidi Roma (accordi con FS), con indicazioni e modali-tà per raggiungere Cerveteri; stampa di depliant,piantine turistiche, brochure, pieghevoli, materialeturistico qualificato e multilingue. Inoltre occorresottoscrivere contratti di collaborazione con le mag-giori compagnie crocieristiche con sbarco a

Civitavecchia, affinché, già a bordo delle navi, siparli della nostra località come escursione da fare;collaborazione fattiva con il Punto di InformazioneTuristica, come snodo importantissimo per il flussodei turisti/escursionisti; collaborazione con la ProLoco quale braccio destro dell’amministrazionecomunale per la partecipazione a fiere turistiche,borse internazionali del turismo, tavoli di lavoro edorganizzazione di eventi nel nostro territorio.Bisogna poi incentivare l’apertura di attività per lavendita di souvenir e prodotti tipici e incentivare iristoranti locali alla creazione di menù turistici. Nonmeno importante è la predisposizione di progetti alungo termine: incentivare l’apertura di strutture

alberghiere che possano ospitare almeno uno o duepullman di turisti (possibili accordi con compagniealberghiere e ricettive); riqualificazione della Valledel Manganello per la creazione di un percor-so/ponte di collegamento tra la Necropoli e ilCentro storico. In questo modo i turisti potrebberoscendere con l’autobus alla Necropoli e risalire inpiazza, creando “movimento” di turisti nel centrodella città e riattivando così il commercio; riqualifi-care il centro storico e renderlo il vero cuore dellanostra città (illuminazione, strade, decoro urbano,insegne dei negozi, colori dei palazzi, botteghe diprodotti tipici, ecc); creazione di percorsi per riqua-lificare le risorse naturalistiche (cascate e colli ceriti);rivalutare e attivare un piano di sviluppo per lazona termale di Pian della Carlotta; trasformare lostabile del Granarone in Museo Civico e polo cultu-rale della città. Questo ci darebbe la possibilità diriportare a Cerveteri tutti quei beni storico-artisticiritrovati nella nostra città, a partire dal cratere diEufronio, ma conservati in diversi musei delmondo, o peggio, accatastati nei magazzini e nonvisibili al pubblico. Sarebbe poi particolarmenteimportante, dal punto di vista turistico, ma ancheculturale, creare una scuola di archeologia e incenti-vare rapporti con università ed associazioni al finedi riattivare gli scavi e la ricerca, per riportare allaluce le innumerevoli ricchezze archeologiche cheancora nasconde il nostro territorio.

In tema di sicurezza, una delleproblematiche più urgenti, inparticolare per alcune frazioni,è rappresentata dalla vergo-gnosa situazione della illumi-nazione pubblica. Nessunapolitica per la sicurezza puòprescindere da una buona illu-minazione delle strade e dellepiazze, quale deterrente effica-ce e immediato contro fenome-ni malavitosi di ogni genere.Particolarmente odiose sono leirruzioni dei cosiddetti topid’appartamento che invadonoe violano la propria sfera priva-ta e il rifugio che dovrebbe rap-presentare il proprio focolare.Proprio ultimamente si sonoregistrati numerosi furti in caseprivate, soprattutto in zonelasciate colpevolmente al buio.Anche per questo il problemadell’illuminazione pubblica anostro avviso necessita di unsacrificio iniziale in più, al finedi poter garantire, su tutto ilterritorio, uguali standard disicurezza, dignità e qualitàdella vita.

Illuminazionepubblica

Azioni mirate a breve e lungo periodo per riattivare fin da subito un settore incredibilmente abbandonato

Turismo: risorsa da valorizzare

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Quanto sia oneroso e problemati-co il trattamento dei rifiuti, lodimostra la “tragedia” dellaCampania. Un problema partico-larmente grave, con implicazioniin rapporto all’inquinamento del-l’aria, dell’ambiente, delle faldeacquifere, ma anche con ripercus-sioni economiche importanti. Lagestione del ciclo dei rifiuti pre-senta infatti delle possibilità diinvestimento e di lucro ragguar-devoli, a fronte di soluzioni cheperò risultano devastanti per ilterritorio (come le discariche e gliinceneritori). Occorre inoltre considerare unulteriore fattore con cui il nostroterritorio è stato costretto a fare iconti negli ultimi tempi. Ignorareil problema, infatti, non solo nonrappresenta una soluzione, maapre le porte a imposizioni dal-l’alto, che possono dimostrarsipoco sensibili alle prerogative diuna comunità. è quanto sta acca-dendo con il Piano dei Rifiutidella Regione Lazio, che stadistribuendo su tutto il territoriosoluzioni particolarmente gravo-se, a fronte della necessità dichiudere la discarica diMalagrotta. Uno dei siti individuati per l’in-stallazione di un inceneritore(pericolosissimo dal punto divista dell’inquinamento) è nellazona di Pizzo del Prete, nelComune di Fiumicino, ma a circaun km dalla nostra frazione diValcanneto. Le importanti proteste organizza-te da comitati cittadini non sem-brano aver incrinato la determi-nazione con cui la Regione staandando avanti per la sua strada.Una risposta più efficace, però,potrebbe venire da una propostaalternativa e concreta, responsa-bile e coraggiosa. Esistono infatti delle tecnologieinnovative, stranamente nonmolto pubblicizzate, che possonodeterminare l’autosufficienza delnostro territorio, e non solo, intema di trattamento dei rifiutisolidi urbani. è in questa direzio-ne che si muove “Thor” (Totalhouse waste recycling - riciclag-gio completo dei rifiuti domesti-ci), una tecnologia ideata e svi-luppata dal Consiglio Nazionaledelle Ricerche attraverso unaricerca congiunta pubblica e pri-vata, che si basa su un processo diraffinazione meccanica (meccano-raffinazione) dei materiali discarto, i quali vengono trattati inmodo da separare tutte le compo-nenti utili dalle sostanze dannoseo inservibili. Il sistema permette di recuperare

e raffinare tutti i rifiuti e trasfor-marli in materiali da riutilizzare ein combustibile dall’elevato pote-re calorico, senza passare per icassonetti separati della raccoltadifferenziata. Come un ‘mulino’ di nuova gene-razione, l’impianto Thor riduce irifiuti a dimensioni microscopi-che, inferiori a dieci millesimi dimillimetro. Il risultato dell’interoprocesso è una materia omoge-nea, purificata dalle parti danno-se e con un importante contenutocalorifico, utilizzabile come com-bustibile. “Un combustibile uti-lizzabile con qualunque tipo di

sistema termico”, aggiunge PaoloPlescia, ricercatore dell’Ismn-Cnre inventore di Thor, “compresi imotori funzionanti a biodiesel, lecaldaie a vapore, i sistemi diriscaldamento centralizzati e gliimpianti di termovalorizzazionedelle biomasse. Infatti, le caratteristiche chimichedel prodotto che viene generatodalla raffinazione meccanica deirifiuti solidi urbani, una volta eli-minate le componenti inquinantisono del tutto analoghe a quelledelle biomasse, ma rispetto a que-ste sono povere in zolfo ed esentida idrocarburi policiclici”. Thor

rappresenta quindi una impor-tante risorsa, non solo perchésepara materiali come vetro oferro destinati al riuso, ma ancheperché produce combustibile noninquinante, quindi energia chepuò essere rivenduta. Ad oggi,quindi, Thor è il sistema di rici-claggio dei rifiuti domestici piùpulito ed economico attuabile, siaa confronto dei termovalorizzato-ri (costosi e inquinanti) che dellaraccolta porta a porta, troppocostosa in rapporto all’estensionedel nostro territorio, ma soprat-tutto indissolubilmente legataalla presenza di una discarica.

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Il primo impianto THOR,attualmente in funzione inSicilia, riesce a trattare fino aotto tonnellate l’ora e non habisogno di un’area di stoccag-gio in attesa del trattamento; ècompletamente meccanico,non termico e quindi non ènecessario tenerlo sempre infunzione, anzi può essereacceso solo quando serve,limitando o eliminando così lostoccaggio dei rifiuti e i conse-guenti odori. Inoltre, è stato progettatoanche come impianto mobile,utile per contrastare le emer-genze e in tutte le situazionidove è necessario trattare irifiuti velocemente, senza sco-rie e senza impegnare spazi digrandi dimensioni, con uncosto contenuto: un impiantoda 4 tonnellate/ora occupa unmassimo di 300 metri quadratie ha un costo medio di 2 milio-ni di euro. “Un impianto di meccano-raf-finazione di taglia medio-pic-cola da 20 mila tonnellate dirifiuti l’anno presenta costi dicirca 40 euro per tonnellata dimateriale”, spiega PaoloPlescia. “Per una identica quantità,una discarica ne richiederebbealmeno 100 e un inceneritore250 euro. A questi costi vanno aggiuntiquelli di gestione, e in partico-lare le spese legate allo smalti-mento delle scorie e ceneri pergli inceneritori, o della gestio-ne degli odori e dei gas dellediscariche, entrambi inesisten-ti nel Thor”.

I dati del primoesperimento...

L’ambiente, la natura e la salu-te dei cittadini, oggi sonomessi in pericolo da una seriedi insidie inquinanti che insi-diano il nostro territorio. Bastipensare alla centrale a carbonedi Torrevaldaliga Nord diCivitavecchia, alla discarica diCupinoro, agli scarichi abusivinei corsi d’acqua o alla caren-za di zone verdi che non sonostate tutelate a fronte di unimportante e spesso disordina-to incremento di edilizia resi-denziale. Per difendere la salubrità delnostro territorio, valorizzandoal contempo l’ambiente,diventa importante attuareprogrammi di riqualificazionecome il progetto “Alberi dalcemento”. Un’idea semplicema efficace, che consiste nelcreare una o più aree verdipiantando alberi e vegetazionevaria in proporzione allenuove costruzioni che si svi-lupperanno sul nostro territo-rio. Piantando alberi non solo sivalorizza e si arricchisce l’am-biente, ma si combatte anche ilproblema dell’inquinamentodell’atmosfera e dell’aria cherespiriamo. In particolar modo la produ-zione di anidride carbonica èdannosa per l’ambiente, per-ché causa l’effetto serra e diconseguenza, il surriscalda-mento della terra, l’innalza-mento della temperatura e perlogica tutti i danni che ne con-seguono. Piantando alberi, gliunici essere viventi a creareossigeno, possiamo ridurre laquantità di anidride carbonica.Più alberi vuol dire: meno ani-dride carbonica; più ossigeno;aria pulita; terreno fertile;riduzione dell’effetto serra. Seprogrammi del genere fosserostati adottati nel passato, oggila nostra Città avrebbe unaspetto diverso, più verde, piùricco, più salubre.

Alberi...dal cemento!

Sistemi innovativi per la gestione non inquinante dei rifiuti

Thor: riciclo totaledei rifiuti domesticiTotal house waste recycling, tecnologia meccanica sviluppata dal CNR

Oggi il nostro Comune produce 19.300 tonnellate di rifiuti indifferenziati,che vengono trasportati alla discarica di Cupinoro, al costo di € 89,00 atonnellata, per un totale di spesa annuale pari a € 1.717.082,00. In questomodo, oltreché spendere cifre astronomiche, si continua ad alimentareuna discarica ormai esaurita e sull’orlo del collasso, altamente inquinante,che dovrebbe invece essere chiusa. Con il sistema T.H.O.R., oltre adabbattere inquinamento ed esalazioni maleodoranti, le 19.300 tonnellatedi rifiuti indifferenziati costerebbero alle casse comunali solo € 772.000,00con un risparmio di ben € 945.082,00 rispetto al conferimento in discari-ca. Inoltre, dalle 19.300 tonnellate di rifiuti, si riuscirebbe a produrremediamente 11.580 tonnellate di combustibile (utilizzabile con qualunquetipo di sistema termico), 1.158 tonnellate di vetro, 772 tonnellate di ferroe 386 tonnellate di rifiuti iner ti, abbattendo ulteriormente il costo deltrattamento dei rifiuti.

IIppootteessii TThhoorr aa CCeerrvveetteerrii

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Felice anno nuovo, di cuore!

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