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HONDURAN HIGHLIGHTS HONDURAN HIGHLIGHTS HONDURAN HIGHLIGHTS COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN Abbiamo già avuto modo di cono- scere, o quantomeno, intuire la ma- gnificenza di Copàn, meglio nota co- me l’Atene del Centro America, attra- verso una grande mostra ospitata qualche anno fa dal Palazzo Reale di Milano e intitolala appunto “I Maya di Copán”. Questo testo è dedicato a chi non ha avuto l’opportunità di visitare la mostra, agli appassionati di antiche civiltà e a tutti coloro che ignorano l’e- sistenza di questo gioiello archeologi- co posto nel cuore dell’Honduras e di- chiarato dall’UNESCO Patrimonio del- l’Umanità. La Repubblica dell’Honduras, con i suoi 112.492 kmq di superficie, è il se- condo paese del Centro America per estensione. La cordigliera centroameri- cana che attraversa il Paese da nordest a sudest, lo divide in due grandi re- gioni, quella orientale e quella occi- dentale con cime che superano i 2000 metri. I circa 6.485.000 di abitanti (da- to rilevato nell’ultimo censimento del 2000) di cui il 70% è rappresentato da meticci, sono concentrati principal- mente nelle città di Tegucigalpa, la ca- pitale, e San Pedro Sula. Il Parco Archeologico di Copán, noto con il nome il “Paseo Quetzal”, è una delle numerose aree protette iscritta nel triangolo immaginario formato dalla Baia di Omoa, con la sua maesto- sa fortezza set- tecentesca, il la- go Yojoa, unico lago naturale del Paese, e dei Parchi Archeo- logici di Copán Ruinas e di El Puente. Questo centro si svi- luppò in un pic- cola valle di 24kmq circon- data da basse montagne, ca- ratterizzate da faraglioni di tufi vulca- nici contenenti la cantrite dal colore verdastro. La delicatezza di questo materiale tipico dei giganteschi monu- menti di pietra di Copán, se da un lato favorì lo sviluppo della sua scultura, dall’altro presenta gravi problemi di conservazione. Il Sentiero Naturale che è parte integrante del Parco Archeolo- gico, mostra chiaramente la diversità della flora e della fauna caratteristiche di questo tipo di foresta secondaria. Farfalle di un blu intenso che contra- stano con il verde della giungla e dei fusti bruno rossastri, orchidee e ancora farfalle sgargianti che per la loro ma- gnificenza rivaleggiano con i colori brillanti dei tessuti maya, l’ara rossa e la scimmia cappuccina dalla testa bian- ca, o il cervo coda bianca che pascola nella grande piazza sul calar della se- ra… La valle e i versanti che circonda- no il Parco Archeologico di Copán ospitano circa 250 specie diverse di uc- celli, e miriadi di insetti sono visibili in tutta la foresta. San Josè, villaggio vici- no alle rovine di Copán, mostra intatte le impronte del meticciato e dell’epo- ca coloniale: la piazza e le strade e il variegato mercato sembrano scolpiti in un’atmosfera senza tempo, e fanno Posizione Copán, cuore dell’antica civiltà Maya, è si- tuata a nord ovest del Paese, poco distante dalla frontiera con il Guatemala e a circa due ore e mezza da San Pedro Sula. Il col- legamento San Pedro Sula-Santa Rosa di Copán è garantito da una buona rete stra- dale e, per raggiungere il sito archeologico, ci si può rivolgere ad una delle tante agen- zie che operano in città per acquistare una escursione, oppure utilizzare l’efficiente servizio interurbano che garantisce collega- menti giornalieri da e per. Servizi bancari La moneta locale è la Lempira (1$ = 17.00 Lps). A Copán sono operative tre banche: El Banco de Occidente, ubicato nella piazza centrale e aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 16.30 e il sabato dalle 8.00 alle 12.00. Tra i servizi offerti, il cambio di dollari USA, Quetzales guatemaltechi e Co- lones salvadoregni oltre a consentire ope- razioni di prelevamento contante con Visa e Mastecard. Al Banco Atlantida, di fronte al Parco Centrale di Copán Ruinas, si può prelevare denaro con carta Visa Internatio- nal (orario dalle 8.00 alle 12.00; dalle 14.00 alle 17.00). Il Banco Credomatic, con sede accanto al Banco Atlantida, opera con lo stesso orario. Tutti e tre gli istituti di credito sono rappresentanti locali di Ameri- can Express, Visa e Mastecard. Comunicazioni Hondutel è la compagnia honduregna di telecomunicazioni con uffici aperti dal lu- nedì al sabato (8.00-21.00). A Copán Rui- nas ci sono vari centri che offrono accesso a internet e la possibilità di poter leggere la propria posta elettronica: al Destacan Maya Connections, al Cafè Internet del- l’Hotel Camino Maya e Hotel Yaragua op- pure al Copán Net. Clima e costumi Il clima è generalmente secco e l’estate va da dicembre ad aprile inclusi; marzo e apri- le sono i mesi più caldi. L’inverno va da maggio a novembre con piogge più fre- quenti in agosto e settembre. Presso il cen- tro Camino Maya sono in funzione due pi- scine con annesso servizio ristorante. La gente di Copán è allegra e non perde oc- casione per festeggiare ogni qualsiasi even- to. Pertanto razzi e fuochi d’artificio sono all’ordine del giorno e… della notte. Non si spaventino quindi i turisti, sono solo allegri spari di festa! SOSTA OBBLIGATA IN FATTORIA Per chi vuole godere di un soggiorno piuttosto unico, a metà tra natura e avventura, la tappa d’obbligo è all’Hacienda San Lucas, un classico esempio di “finca” (fattoria) honduregna con tanto di piantagioni di caffè e banane. Sita nelle colline che circondano la Valle di Copán, dall’a- zienda si gode un panorama mozzafiato dell’in- tera vallata, della città di Copán e della foresta che circonda il parco archeologico. In fattoria si mangia in un delizioso ristorante e si dorme in camere accoglienti con sistemazione Bed&Break- fast. Con la cifra irrisoria di 30 Lps poi, ci si “re- gala” una passeggiata indimenticabile attraverso la foresta. Le mete spaziano dal percorso archeo- logico che porta a Los Sapos e alle piantagioni di caffé e banane. Dopo una giornata densa di emozioni, il relax è al ristorante, dove vengono serviti i piatti tipici della tradizio- ne locale. E, come dopo cena, una tazza di caffè prodotto in azienda, mentre il so- le tramonta sulla valle dei Maya… Il riposo è assicurato nelle nuove e confortevoli camere doppie, tutte con ba- gno privato (45 $ per 2 persone, 50$ per 3 e 55$ per 4). Il servizio è efficiente e la cordiale ospitalità del personale vi farà sentire a casa e, il mattino riparte al me- glio con un’ottima e abbondante colazio- ne. L’Hacienda San Lucas dista circa 25 minuti a piedi dal centro di Copán, ma chi non volesse affrontare il cammino Non è semplice “esportare” un pezzo di mondo. Soprattutto se quel mondo fa parte di una delle più grandi e misteriose civiltà del passato: i Maya. Il solo nome è sufficiente, anche per chi non mastica ar- cheologia, ad evocare riti ancestrali, tem- pli del sole, stele scolpite, fieri guerrieri dai volti bruni… Per cercare di penetrare i misteri dei Maya di Copan sono state rea- lizzate mostre imponenti che hanno viag- giato e viaggeranno ancora attraverso il tempo e lo spazio per arrivare a noi come preziosa testimonianza. Italia: Milano - Palazzo Reale, ottobre 97-gennaio 98 La grande civiltà mesoamericana propone una delle sue espressioni più affascinanti. Le testimonianze della vita di Copan, città che raggiunse il suo massimo splendore tra il 250 e il 900 d.C. I conquistatori spagnoli, avanzando nella foresta tropi- cale di quello che è l’attuale Honduras, scoprivano meravigliati i resti degli edifi- ci monumentali, dei templi, ma soltanto dal secolo scorso le spedizioni archeolo- giche definivano l’esatta dimensione ci- vile ed artistica di quella che avrebbero poi chiamato “Atene del Centroameri- ca”. Per la prima volta in Italia si offre anche a un pubblico non iniziato, una visone ampia e affascinante della storia e della qualità artistica degli artigiani pre- colombiani. Il corpus dell’esposizione si compone di 298 pezzi (ceramiche e orna- menti di giada, utensili in pietra e grandi mosaici parietali, figure antropomorfe, ste- le, altari, sepolture, iscrizioni geroglifiche) di cui 143 provenienti dalla città di Copan, e appartengono ai periodi che vanno dal preclassico al classico recente. I restanti 155 pezzi, molto diversi fra loro, sono da attribuire agli altri gruppi indigeni che vis- sero nel territorio hondu- regno ed esprimono quel- la raffinatezza che con- notò sempre l’archeologia dell’Honduras. Essi testi- moniano l’esistenza di grandi centri di produzio- ne su vasta scala di cera- miche, e mostrano le tec- niche e gli stili diversi utiliz- zati nella lavorazione della ceramica e della pietra, (giada, marmo) e nella pit- tura. In mostra oggetti in ceramica che presentano una grande varietà di forme, disegni (i più comuni fanno riferimento alla flora e alla fauna di queste regioni) e dimensioni e an- che pezzi in pietra come il tufo vulcanico, il basalto, il granito, l’ossidiana e la giada. Giappone: Tokyo, Miyazaki, Shidoka, marzo-dicembre 2003 Nel febbraio 2003, 137 pezzi origi- nali in pietra, ceramica, osso e gia- da (escluse 5 o 6 repliche) facenti parte del tesoro Maya di Copan, hanno lasciato l’antica dimora di- retti nel Paese del Sol Levante. Questa mostra - un’anteprima as- soluta per il Giappone - segna un ulteriore consolidamento dei rap- porti tra i due Paesi, che vede il Giappone impegnato da anni per la cura e la salvaguardia del patri- monio archeologico honduregno con massicci investimenti. La mostra, itineran- te in 5 delle più importanti città del Paese, è stata finanziata dalla televisione giappo- nese Tokyo Broadcasting Sistem Inc. me- glio nota a livello mondia- le come TBS, con un’a- spettativa di visita pro città di circa un milione di persone. La selezione dei pezzi è stata fatta da un team di archeologi giap- ponesi e honduregni. La TBS è particolarmente im- pegnata nel recupero e conservazione dei patri- moni archeologici mon- diali e, in Honduras, è pre- sente con un folto gruppo di archeologi nei parchi di El Piente e Copan Ruinas. Tra gli obiettivi dell’even- to, primario è quello di promuovere il turi- smo giapponese in Honduras. Nella cultu- ra nipponica, infatti, la civiltà Maya è mol- to popolare, ma si tratta di una conoscen- za, il più delle volte, astratta e non da visi- ta in loco. Gli organizzatori sono certi che la mostra metterà in evidenza alcuni lega- mi tra i due popoli; i giapponesi, infatti, si identificano con la civiltà Maya perché è scientificamente provato che i primi flussi migratori verso le Americhe provenivano dall’Asia. La similitudine tra i due popoli si evidenzia anche nell’arte: le stele agli dei Maya sono pari in bellezza agli idoli bud- disti. I dati turistici di quest’anno quindi ci diranno se l’obiettivo dei promotori della mostra è stato centrato! Pubblicazione edita a cura del Consolato della Repubblica di Honduras a Milano, in collaborazione con FIDE - Fondazione per gli Investimenti e Sviluppo delle Esportazioni Volume 10, No. 1, 2004, Edizione Italiana HONDURAN HIGHLIGHTS NOTIZIE UTILI SU COPÁN SPECIALE COPÁN COPÁN NEL MONDO può arrivarci comodamente in auto o a cavallo. Il centro di informazioni turistiche saprà fornirvi tutte le indicazioni per raggiungere la meta. Per prenotazioni telefonare al numero (504) 651.4106 o inviare una e-mail a sanlucas@copánruinas.com. HOTEL A COPÁN Hotel tel camere prezzo (Lps) Marina Copán 651-4070 40 1.577 Posada Real de Copán 651-4480 80 1.200 Plaza Copán 651-4039 20 850 Camino Maya 651-4646 23 837 Hacienda El Jaral (Sta Rita) 651-4457 22 835 Ecohacienda San Lucas B&B 651-4106 10 813 RISTORANTI La Llama del Bosque Un ristorante molto popolare, amato dalle guide e dai turisti, offre ottimi piatti a prezzi contenuti. Il menu comprende sia piatti tipici di carne e pol- lo sia le insalate. Servizio bar. Aperto per colazio- ne, pranzo e cena. Si accettano gruppi. Glifos É all’interno dell’hotel Marina Copán. Una buona scelta di menu con piatti tipici e sandwiches. Ser- vizio bar. Aperto dalle ore 6.30 alle 21.30. Si ac- cettano gruppi (sala con aria condizionata). Cafè Welchez É situato in un delizioso angolo dell’Hotel Marina Copán. Ottima tappa per sandwiches e insalate e una buona varietà di caffè. Al secondo piano si trova il Cigar Bar, dove sono in vendita i famosi sigari honduregni fatti a mano. Restaurante Bar Tunkul Famoso per i suoi burritos e baleadas, zuppe, sandwiches, tre tipi di pasta e piatti vegetariani e le gran grigliate di pollo e carne. Aperto dalle ore 12.00 alle 22.00. Servizio bar e una collezione in- dimenticabile di musica (oltre 300 cassette). Prez- zi contenuti. I gruppi sono benvenuti (è il locale più noto tra i turisti). Carnitas Nia Lola Il miglior ristorante tipico di Copán Ruinas carat- terizzato da un’atmosfera cordiale e cu- cina locale (grill all’aperto e happy hour). Aperto per co- lazione, pran- zo e cena dal- le ore 7.00 al- le 22.00. Dal secondo piano si gode di una vista magnifica della Valle di Copán. Buona musi- ca, prezzi modici. Si accettano carte di credito. Twisted Tanyas Il bistro più “in” e raffinato di Copán è al secon- do piano di un nuovo edificio e ha un panorama mozzafiato. Cucina e cantina sono all’altezza del- l’ambiente. Consolato di Honduras 20129 Milano - Via R. Pilo, 19/B Tel. 02 36535614 - Fax 02 29531746 www. hondurasconsulmilano.org E-mail: [email protected]

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Page 1: COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN COPÁN …hondurasconsulmilano.org/documents/hh204.pdfEl Piente e Copan Ruinas. Tra gli obiettivi dell’even-to, primario è quello di promuovere

HONDURAN HIGHLIGHTS HONDURAN HIGHLIGHTSHONDURAN HIGHLIGHTS

C O P Á N C O P Á N C O P Á N C O P Á NC O P Á N C O P Á N C O P Á N C O P Á N

Abbiamo già avuto modo di cono-scere, o quantomeno, intuire la ma-gnificenza di Copàn, meglio nota co-me l’Atene del Centro America, attra-verso una grande mostra ospitataqualche anno fa dal Palazzo Reale diMilano e intitolala appunto “I Maya diCopán”. Questo testo è dedicato a chinon ha avuto l’opportunità di visitarela mostra, agli appassionati di antiche

civiltà e a tutti coloro che ignorano l’e-sistenza di questo gioiello archeologi-co posto nel cuore dell’Honduras e di-chiarato dall’UNESCO Patrimonio del-l’Umanità.La Repubblica dell’Honduras, con isuoi 112.492 kmq di superficie, è il se-condo paese del Centro America perestensione. La cordigliera centroameri-cana che attraversa il Paese da nordesta sudest, lo divide in due grandi re-gioni, quella orientale e quella occi-dentale con cime che superano i 2000metri. I circa 6.485.000 di abitanti (da-to rilevato nell’ultimo censimento del

2000) di cui il 70% è rappresentato dameticci, sono concentrati principal-mente nelle città di Tegucigalpa, la ca-pitale, e San Pedro Sula.

Il Parco Archeologico di Copán, notocon il nome il “Paseo Quetzal”, è unadelle numerose aree protette iscrittanel triangolo immaginario formatodalla Baia di Omoa, con la sua maesto-

sa fortezza set-tecentesca, il la-go Yojoa, unicolago naturaledel Paese, e deiParchi Archeo-logici di CopánRuinas e di ElPuente. Questocentro si svi-luppò in un pic-cola valle di24kmq circon-data da bassemontagne, ca-

ratterizzate da faraglioni di tufi vulca-nici contenenti la cantrite dal coloreverdastro. La delicatezza di questomateriale tipico dei giganteschi monu-menti di pietra di Copán, se da un latofavorì lo sviluppo della sua scultura,dall’altro presenta gravi problemi diconservazione. Il Sentiero Naturale cheè parte integrante del Parco Archeolo-gico, mostra chiaramente la diversitàdella flora e della fauna caratteristichedi questo tipo di foresta secondaria.Farfalle di un blu intenso che contra-stano con il verde della giungla e deifusti bruno rossastri, orchidee e ancorafarfalle sgargianti che per la loro ma-gnificenza rivaleggiano con i coloribrillanti dei tessuti maya, l’ara rossa ela scimmia cappuccina dalla testa bian-ca, o il cervo coda bianca che pascolanella grande piazza sul calar della se-ra… La valle e i versanti che circonda-no il Parco Archeologico di Copánospitano circa 250 specie diverse di uc-celli, e miriadi di insetti sono visibili intutta la foresta. San Josè, villaggio vici-no alle rovine di Copán, mostra intattele impronte del meticciato e dell’epo-ca coloniale: la piazza e le strade e ilvariegato mercato sembrano scolpitiin un’atmosfera senza tempo, e fanno

PosizioneCopán, cuore dell’antica civiltà Maya, è si-tuata a nord ovest del Paese, poco distantedalla frontiera con il Guatemala e a circadue ore e mezza da San Pedro Sula. Il col-legamento San Pedro Sula-Santa Rosa diCopán è garantito da una buona rete stra-dale e, per raggiungere il sito archeologico,ci si può rivolgere ad una delle tante agen-zie che operano in città per acquistare unaescursione, oppure utilizzare l’efficienteservizio interurbano che garantisce collega-menti giornalieri da e per.

Servizi bancariLa moneta locale è la Lempira (1$ = 17.00Lps). A Copán sono operative tre banche:El Banco de Occidente, ubicato nella piazzacentrale e aperto dal lunedì al venerdì dalleore 8.00 alle 16.30 e il sabato dalle 8.00alle 12.00. Tra i servizi offerti, il cambio didollari USA, Quetzales guatemaltechi e Co-lones salvadoregni oltre a consentire ope-razioni di prelevamento contante con Visae Mastecard. Al Banco Atlantida, di fronteal Parco Centrale di Copán Ruinas, si puòprelevare denaro con carta Visa Internatio-nal (orario dalle 8.00 alle 12.00; dalle14.00 alle 17.00). Il Banco Credomatic,con sede accanto al Banco Atlantida, operacon lo stesso orario. Tutti e tre gli istituti dicredito sono rappresentanti locali di Ameri-can Express, Visa e Mastecard.

ComunicazioniHondutel è la compagnia honduregna ditelecomunicazioni con uffici aperti dal lu-nedì al sabato (8.00-21.00). A Copán Rui-nas ci sono vari centri che offrono accessoa internet e la possibilità di poter leggere lapropria posta elettronica: al DestacanMaya Connections, al Cafè Internet del-l’Hotel Camino Maya e Hotel Yaragua op-pure al Copán Net.

Clima e costumiIl clima è generalmente secco e l’estate vada dicembre ad aprile inclusi; marzo e apri-le sono i mesi più caldi. L’inverno va damaggio a novembre con piogge più fre-quenti in agosto e settembre. Presso il cen-tro Camino Maya sono in funzione due pi-scine con annesso servizio ristorante. Lagente di Copán è allegra e non perde oc-casione per festeggiare ogni qualsiasi even-to. Pertanto razzi e fuochi d’artificio sonoall’ordine del giorno e… della notte. Non sispaventino quindi i turisti, sono solo allegrispari di festa!

SOSTA OBBLIGATAIN FATTORIAPer chi vuole godere di un soggiorno piuttostounico, a metà tra natura e avventura, la tappad’obbligo è all’Hacienda San Lucas, un classicoesempio di “finca” (fattoria) honduregna contanto di piantagioni di caffè e banane. Sita nellecolline che circondano la Valle di Copán, dall’a-zienda si gode un panorama mozzafiato dell’in-tera vallata, della città di Copán e della forestache circonda il parco archeologico. In fattoria simangia in un delizioso ristorante e si dorme incamere accoglienti con sistemazione Bed&Break-fast. Con la cifra irrisoria di 30 Lps poi, ci si “re-gala” una passeggiata indimenticabile attraversola foresta. Le mete spaziano dal percorso archeo-logico che porta a Los Sapos e alle piantagioni dicaffé e banane. Dopo una giornata densa di

emozioni, il relax è al ristorante, dovevengono serviti i piatti tipici della tradizio-ne locale. E, come dopo cena, una tazzadi caffè prodotto in azienda, mentre il so-le tramonta sulla valle dei Maya…I l riposo è assicurato nelle nuove econfortevoli camere doppie, tutte con ba-gno privato (45 $ per 2 persone, 50$ per3 e 55$ per 4). Il servizio è efficiente e lacordiale ospitalità del personale vi faràsentire a casa e, il mattino riparte al me-glio con un’ottima e abbondante colazio-ne. L’Hacienda San Lucas dista circa 25minuti a piedi dal centro di Copán, machi non volesse affrontare il cammino

Non è semplice “esportare” un pezzodi mondo. Soprattutto se quel mondo faparte di una delle più grandi e misterioseciviltà del passato: i Maya. Il solo nome èsufficiente, anche per chi non mastica ar-cheologia, ad evocare riti ancestrali, tem-pli del sole, stele scolpite, fieri guerrieridai volti bruni… Per cercare di penetrare imisteri dei Maya di Copan sono state rea-lizzate mostre imponenti che hanno viag-giato e viaggeranno ancora attraverso iltempo e lo spazio per arrivare a noi comepreziosa testimonianza.

Italia: Milano - Palazzo Reale,ottobre 97-gennaio 98 La grande civiltà mesoamericana proponeuna delle sue espressioni più affascinanti.Le testimonianze della vita di Copan, cittàche raggiunse il suo massimo splendoretra il 250 e il 900 d.C. I conquistatorispagnoli, avanzando nella foresta tropi-cale di quello che è l’attuale Honduras,scoprivano meravigliati i resti degli edifi-ci monumentali, dei templi, ma soltantodal secolo scorso le spedizioni archeolo-giche definivano l’esatta dimensione ci-vile ed artistica di quella che avrebberopoi chiamato “Atene del Centroameri-ca”. Per la prima volta in Italia si offreanche a un pubblico non iniziato, unavisone ampia e affascinante della storiae della qualità artistica degli artigiani pre-colombiani. Il corpus dell’esposizione sicompone di 298 pezzi (ceramiche e orna-menti di giada, utensili in pietra e grandimosaici parietali, figure antropomorfe, ste-le, altari, sepolture, iscrizioni geroglifiche)

di cui 143 provenienti dalla città di Copan,e appartengono ai periodi che vanno dalpreclassico al classico recente. I restanti155 pezzi, molto diversi fra loro, sono daattribuire agli altri gruppi indigeni che vis-sero nel territorio hondu-regno ed esprimono quel-la raffinatezza che con-notò sempre l’archeologiadell’Honduras. Essi testi-moniano l’esistenza digrandi centri di produzio-ne su vasta scala di cera-miche, e mostrano le tec-niche e gli stili diversi utiliz-zati nella lavorazione dellaceramica e della pietra,(giada, marmo) e nella pit-tura. In mostra oggetti inceramica che presentano

una grande varietà di forme, disegni (i piùcomuni fanno riferimento alla flora e allafauna di queste regioni) e dimensioni e an-che pezzi in pietra come il tufo vulcanico, ilbasalto, il granito, l’ossidiana e la giada.Giappone: Tokyo, Miyazaki, Shidoka,

marzo-dicembre 2003 Nel febbraio 2003, 137 pezzi origi-nali in pietra, ceramica, osso e gia-da (escluse 5 o 6 repliche) facentiparte del tesoro Maya di Copan,hanno lasciato l’antica dimora di-retti nel Paese del Sol Levante.Questa mostra - un’anteprima as-soluta per il Giappone - segna unulteriore consolidamento dei rap-porti tra i due Paesi, che vede ilGiappone impegnato da anni perla cura e la salvaguardia del patri-

monio archeologico honduregno conmassicci investimenti. La mostra, itineran-te in 5 delle più importanti città del Paese,è stata finanziata dalla televisione giappo-nese Tokyo Broadcasting Sistem Inc. me-

glio nota a livello mondia-le come TBS, con un’a-spettativa di visita procittà di circa un milione dipersone. La selezione deipezzi è stata fatta da unteam di archeologi giap-ponesi e honduregni. LaTBS è particolarmente im-pegnata nel recupero econservazione dei patri-moni archeologici mon-diali e, in Honduras, è pre-sente con un folto gruppodi archeologi nei parchi diEl Piente e Copan Ruinas.Tra gli obiettivi dell’even-

to, primario è quello di promuovere il turi-smo giapponese in Honduras. Nella cultu-ra nipponica, infatti, la civiltà Maya è mol-to popolare, ma si tratta di una conoscen-za, il più delle volte, astratta e non da visi-ta in loco. Gli organizzatori sono certi chela mostra metterà in evidenza alcuni lega-mi tra i due popoli; i giapponesi, infatti, siidentificano con la civiltà Maya perché èscientificamente provato che i primi flussimigratori verso le Americhe provenivanodall’Asia. La similitudine tra i due popoli sievidenzia anche nell’arte: le stele agli deiMaya sono pari in bellezza agli idoli bud-disti. I dati turistici di quest’anno quindi cidiranno se l’obiettivo dei promotori dellamostra è stato centrato!

Pubblicazione edita a cura del Consolato della Repubblica di Honduras a Milano, incollaborazione con FIDE - Fondazione per gli Investimenti e Sviluppo delle Esportazioni

Volume 10, No. 1, 2004, Edizione Italiana

HONDURAN HIGHLIGHTSNOTIZIE UTILI SU COPÁN

SPECIALE COPÁN

COPÁN NEL MONDOpuò arrivarci comodamente in auto o a cavallo. Ilcentro di informazioni turistiche saprà fornirvitutte le indicazioni per raggiungere la meta. Perprenotazioni telefonare al numero (504)651.4106 o inviare una e-mail asanlucas@copánruinas.com.

HOTEL A COPÁN Hotel tel camere prezzo (Lps)Marina Copán 651-4070 40 1.577Posada Real de Copán 651-4480 80 1.200Plaza Copán 651-4039 20 850Camino Maya 651-4646 23 837Hacienda El Jaral (Sta Rita) 651-4457 22 835Ecohacienda San Lucas B&B 651-4106 10 813

RISTORANTI La Llama del BosqueUn ristorante molto popolare, amato dalle guidee dai turisti, offre ottimi piatti a prezzi contenuti.Il menu comprende sia piatti tipici di carne e pol-lo sia le insalate. Servizio bar. Aperto per colazio-ne, pranzo e cena. Si accettano gruppi.GlifosÉ all’interno dell’hotel Marina Copán. Una buonascelta di menu con piatti tipici e sandwiches. Ser-vizio bar. Aperto dalle ore 6.30 alle 21.30. Si ac-cettano gruppi (sala con aria condizionata). Cafè WelchezÉ situato in un delizioso angolo dell’Hotel MarinaCopán. Ottima tappa per sandwiches e insalate euna buona varietà di caffè. Al secondo piano sitrova il Cigar Bar, dove sono in vendita i famosisigari honduregni fatti a mano. Restaurante Bar TunkulFamoso per i suoi burritos e baleadas, zuppe,sandwiches, tre tipi di pasta e piatti vegetariani ele gran grigliate di pollo e carne. Aperto dalle ore12.00 alle 22.00. Servizio bar e una collezione in-dimenticabile di musica (oltre 300 cassette). Prez-zi contenuti. I gruppi sono benvenuti (è il localepiù noto tra i turisti). Carnitas Nia LolaIl miglior ristorante tipico di Copán Ruinas carat-terizzato daun’atmosferacordiale e cu-cina locale(grill all’apertoe happy hour).Aperto per co-lazione, pran-zo e cena dal-le ore 7.00 al-le 22.00. Dalsecondo pianosi gode di unavista magnifica della Valle di Copán. Buona musi-ca, prezzi modici. Si accettano carte di credito.Twisted TanyasIl bistro più “in” e raffinato di Copán è al secon-do piano di un nuovo edificio e ha un panoramamozzafiato. Cucina e cantina sono all’altezza del-l’ambiente.

Consolato di Honduras20129 Milano - Via R. Pilo, 19/B

Tel. 02 36535614 - Fax 02 29531746www. hondurasconsulmilano.org

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di Yax-Pac. La cosa curiosa è che il“nuovo” tempio venne eretto sul pre-cedente senza intaccarne la strutturaoriginale. Il risultato è un reperto ar-cheologico unico al mondo.La lunga storia delle ricerche archeolo-giche e degli scavi nelle rovine diCopán che hanno riportato alla lucetesori inestimabili, ha dato origine adun’estesa rete di tunnel (Los Tuneles) -inizialmente chiusi al pubblico - scavatisotto il sito archeologico. Dal 1999,grazie all’intervento dell’Istituto Hon-duregno di Antropologia e Storia, i

tunnel sono visitabili e rappresentanoun’altra finestra sul glorioso passatomaya. Questa intricata rete sotterra-nea porta alla scoperta di templi etombe di rara bellezza. Tra questi il fa-moso tempio Rosa Lila, ritenuto forsel’edificio decorato con stucchi e meglioconservato; il tempio di Los Jaguarescon una longitudine di 700 metri ricca-mente decorata da rilievi e glifi e unadelle tombe più interessanti di Copán,quella di Galindo, scoperta oltre centoanni orsono.

Las SepulturasÉ parte integrante del Pro-getto Archeologico di Copán,e dista circa due km dal parcoprincipale. L’area è conosciu-ta come “zona di sepoltura”per l’usanza del popolo Mayadi seppellire i propri mortinella stessa casa dove abita-vano. Oggi sappiamo chequesta era una zona residen-ziale della élite copaneca du-rante il regno di Yax-Pac, ulti-mo re di Copán. Las Sepultu-ras ha aperto uno spiraglio diconoscenza sullo stile di vita

della classe dominanteMaya nell’epoca che hapreceduto il collasso diquesta grande civiltà.

Los SaposDall’altro lato del fiumeRio Copán, ubicato suuna collinetta dallaquale si gode di una vi-sta straordinaria dellaValle di Copán, si trovala località Los Sapos. Sitratta di un piccologruppo di rocce scolpi-te, tra le quali ne spiccauna in particolare dallaforma di rospo. Da que-sta il nome del sito.

Las Estelas del Valle de CopánAltrettanto importanti di templi e tom-be per capire i misteri dei Maya sono leStele, che a Copán sorgono numerose.Queste ultime avevano per loro unprofondo significato mistico e serviva-no a “comunicare” con gli dei. La mag-gior parte delle stele di Copán si incon-trano nel centro cerimoniale nella GranPlaza, ma ne esistono parecchie distri-buite in tutta la valle. Gran parte di es-se vennero erette da re XII, della dina-stia di Yax-Kuk-Mo, con lo scopo di de-finire un ipotetico percorso di comuni-cazione con gli dei.

Museo de CopánÉ un piccolo museo, situato di fronteal parco centrale di Copán Ruinas. Cu-stodisce un’importante collezione dimanufatti provenienti dalla zona ar-cheologica, oltre alla “tumba del escri-bano” ritrovata a Las Sepulturas e unaraccolta di eccentrici.

Museo de Escultura MayaSituato nell’area centrale del parco ar-cheologico di Copán, è considerato da-gli studiosi come unico nel suo genere.All’interno: una serie di sculture pro-venenti dal sito archeologico comel’impressionante replica a scala natura-le del tempio di Rosa Lila, più famosocome il Tempio del Sole scoperto nel-l’edificio 16 in perfetto stato. O anco-ra, la facciata del Gioco della Pelota, lestele e l’altare Q, tutti rigorosamenteoriginali.

Casa K’inich e Zona ArqueologicaEl Puente.É l’attrattiva più recente della zona:un museo interattivo dedicato ai bam-bini che per la prima volta si avvicina-no al Mondo Maya mentre El Puente èil secondo parco archeologico del-l’Honduras aperto al pubblico nel1994.

Copán, situata a sud del famosoMundomaya, possiede uno dei siti ar-cheologici meglio conservati di tutta la“Rotta Maya Mesoamericana”. Dichia-rata nel 1980 dall’UNESCO Patrimoniodell’Umanità, l’antica città Maya diCopán è oggi considerata la più affa-scinante e complessa ap-partenuta a questa civiltà.I Maya di Copán hannoconosciuto il massimosplendore nell’epocacompresa tra il VI e l’VIIIsecolo. Le strutture più interes-santi lasciate in eredità daquesto popolo misteriososono: il Parco Archeologi-co, che al suo interno cu-stodisce tesori d’inestima-bile valore; l’area di LasSepulturas, a due km dalparco principale; Los Sa-pos, Los Tuneles e le im-ponenti stele ubicate lun-go tutta la valle. A sup-porto del sito, sono statiistituiti anche due impor-tanti musei.

Parque ArqueologicoCopán e Los TunelesIl Parco è suddiviso in di-verse aree quali “il Cam-po da Gioco della Pelota”(palla), considerato il cen-tro sociale della città esenza dubbio il più im-portante del mesoameri-ca. Di particolare interes-se risultano essere i se-gnapunti situati sulle pa-reti inclinate e riccamenteincisi. L’ultima modificaalla costruzione originale viene attri-buita al re 18 Coniglio. La “Gran Pla-za” (Piazza Grande) è il fulcro dellacittà, famosa per le stele e gli altari che

la decorano. La maggior parte di que-ste stele furono erette tra gli anni 711e 736 d.C. I molti altari hanno formazoomorfa. Altro capolavoro dell’artemaya è la Scalinata Geroglifica che siinerpica sulla piramide-tempio e mo-stra il più ricco testo maya, non total-mente decifrato a causa del deteriora-mento. Il tempio risale a Humo Caracol

e si pensa che sia una sorta dialbero genealogico della dina-stia di Copán fondata da Yax-Kuk-Mo. Le cinque statue po-

ste sulla scalinata rappresentano i reprecedenti a Humo Caracol. E infinel’Acropoli, divisa in due grandi piazzedove, in quella orientale, si erge il tem-pio 11 costruito da Yax-Pac, l’ultimo redi Copán come opera somma. La piaz-za ospita anche il tempio 16 con il fa-moso “Altare Q” che è stato totalmen-te decifrato e rappresenta un monu-mento alla gloria della dinastia copa-neca, dal fondatore Yax-Kuk-Mo aYax-Pac. Questo tempio è posto tra ledue grandi piazze e l’ultima modificavenne effettuata durante il nel regno

HONDURAN HIGHLIGHTSHONDURAN HIGHLIGHTSHONDURAN HIGHLIGHTS

C O P Á N C O P Á N C O P Á N C O P Á NC O P Á N C O P Á N C O P Á N C O P Á N C O P Á N C O P Á N C O P Á N C O P Á N

Questa “elegante divinità” è statapresentata - per la prima volta - almondo civile circa due secoli orsonoattraverso un libro illustrato ma resapubblica invece soltanto qualche de-cennio (1982) fa grazie al BancoAtlantida. Il 3 ottobre 1839 due amici legati dal-l’amore per l’avventura salparono daNew York alla volta del Centro Ameri-ca. Uno di questi era un avvocato conl’indole dello scrittore, l’altro inveceera un artista inglese appassionato diarcheologia. Le loro memorie di viag-gio vennero racchiuse in un libro pub-blicato a New York nel 1841 con il ti-tolo “Racconti di viaggio nel CentroAmerica, Chiapas e Yucatan”. I testierano dell’avvocato-scrittore JohnLloyd Stephans e le illustrazioni dell’ar-tista-archeologo FrederickCatherwood.In un passaggio del libro riferito aCopán, Stephans scrive… “Gli storiciaffermano che l’America fu popolatada selvaggi. Ma come hanno potutodei selvaggi edificare queste imponen-ti strutture e inciderle in modo cosìperfetto?…”.Grazie alle dettagliate descrizioni diStephans e alle particolareggiate illu-strazioni di Catherwood, si può affer-mare che il loro libro è l’unica e più at-tendibile testimonianza dello stato, al-l’epoca, di monumenti deterioratisi nelcorso dei secoli. Ed è fuor di dubbioche l’opera dei due studiosi ha contri-buito a divulgare l’esistenza delle me-ravigliose rovine Maya e a farne luogodi studi e d’interesse mondiale. Pensando a chi non ha avuto l’oppor-tunità di leggere i loro racconti di viag-gio corredati dalle particolareggiate efedeli illustrazioni, il Banco Atlantida siè adoperato al fine di riprodurre alcu-ne lamine che Frederick Catherwookdisegnò espressamente per Stephans.

pensare ai fasti dell’antica culturaMaya che qui fiorì. La fine del diciannovesimo secolo se-gna l’inizio delle ricerche scientifichedi archeologia honduregna che, pertutto il corso del secolo, si sono con-centrate sulla leggendaria città mayadi Copán la cui esistenza fu rivelataper la prima volta in Europa nel sedi-cesimo secolo. Attraverso la “Relacionescrita por Diego Garcia de Palacios alRey Felipe II”, veniva espressa “la me-raviglia di fronte a una civiltà dalla po-polazione numerosa e dagli edificisplendidi che non sembravano esserestati costruiti dagli indigeni di quellaprovincia…”.

Ma l’interesse per l’antica città diCopán diede i suoi frutti migliori neltardo Ottocento quando, per la primavolta, vennero organizzati scavi ar-cheologici a opera del Peabody Mu-seum della Harvard University. La suc-cessiva cooperazione tra archeologihonduregni, americani, francesi egiapponesi, hanno permesso negli an-ni di decifrare solo alcune delle chiavidei segreti della città di Copán.

Grazie ai loro scavi e ai loro studi, oggil’architettura monumentale, i testi ge-roglifici, le sculture, i sovrani, i guerrie-ri e gli dei che fanno parte della storiadi una città che ha tentato invano dicustodire i propri misteri per oltre die-ci secoli, ci sembrano più familiari. E così, visitando le rovine di Copán, siha l’illusione di compiere un viaggioattraverso il tempo, quando metà delterritorio honduregno era abitato dapopolazioni mesoamericane come iMaya e i Lenca, le cui espressioni arti-stiche erano collegate alle grandi cul-ture del Messico e del Guatemala el’altra metà invece era occupata daigruppi dell’Area Intermedia con formed’arte più vicine a quella dei complessicacicchi del Costa Rica, Panama e Co-lombia. Un salto nel passato, anche so-lo virtuale, per assaporare le qualitàeccelse degli artigiani precolombiani eriviverne la magia.

Com’è Copán oggiUN IDOLO GENTILE

Incisione n. 3:Un idolo, parte posteriore, di H. Warren“Il soggetto di questa lastra è la parte po-steriore di uno degli idoli di pietra diCopán. Il disegno consiste in 5 ghirlandeintrecciate che circondano i geroglifici. Leincisioni sono realizzate con estrema curae, in alcune parti, si possono ancora ve-dere resti di pittura di color rosso intenso.La composizione risulta molto elegante emolto diversa dalle abituali sculture diCopán che evocano paura e terrore inve-ce di gentili emozioni. Questa, al contra-rio, è aggraziata e leggera e simboleggiaun’offerta floreale agli dei…”.