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di Stefano Lorenzetto S ono rimasti in 300, né gio- vani né forti. Circa un cen- tinaio di famiglie. Tutte le loro speranze sono riposte in una cinquantina di bambini e nell’amata patria, l’Italia, che non hanno mai visto. Abitano a Kerch, in passato Urss, poi Ucraina, ora Repubbli- ca autonoma di Crimea, auto- proclamatasi indipendente e annessa alla Federazione russa. Alcuni parlano ancora la no- stra lingua. Portano i cognomi degli avi, emigrati qui tra il 1830 e il 1870 soprattutto dalla Pu- glia, ma anche dalla Campania e dalla Liguria. SEGUE A PAGINA 11 Saluto romano del presidente Pedergnana, dalle feste fasciste alla guida del Patt SELVA E MANTOVAN A PAG. 27 il caso della settimana Le case in viale dei Tigli resteranno nel libro dei sogni LUCA MAROGNOLI A PAGINA 28 ESISTONO ANCORA ITALIANI SERI il gusto «utile» Golosi-preziosi i mandarini, i mandaranci e le clementine IL RITRATTO di Claudio Giua T re milioni di ebrei viveva- no in Polonia quando, il primo settembre 1939, le truppe tedesche irruppero da Sud Ovest. Fu la cosiddetta Bli- tzkrieg, guerra lampo. In no- vembre le autorità d'occupazio- ne disposero che ogni ebreo fos- se sempre identificabile dalla stella gialla cucita sul vestito. Molti cercarono di scappare al- trove. In migliaia s'incammina- rono verso est. La salvezza era l'attraversamento del fiume Bug, che separava l'ex Polonia li- bera dall'Unione Sovietica. Per settimane, nessuno li fermò. SEGUE A PAGINA 10 LA STORIA E I MIGRANTI SUL FIUME Oltre 40 banche dati possono essere interrogate per avere una radiografia del contribuente: si va dall’anagrafe tributaria, ai dati catastali e dell’Inps per arrivare alle informazioni dell’Aci. Finanza, ecco il cervellone «scova-evasori» l’incrocio dei dati A PAG. 25 nelle cronache Profughi, recinti al Brennero pronti a Pasqua immigrazione A PAGINA 22 Sanità, i ticket più bassi d’Italia sono da noi lo studio A PAGINA 29 Assicura che si tratta di un alimento dalle proprietà nutritive eccezionali, che ha proteine, colesterolo buono e vitamine. A spiega- re le proprietà di un alleva- mento sperimentale, è Vit- torio Friz, cinquantenne originario di Garniga Ter- me, dove è stato allestito il primo esperimento in que- sto senso in Italia: si tratta di grilli. SANDRA MATTEI A PAGINA 37 PRIMO ITALIANO A VINCERE IL TROFEO MARCO MARANGONI ALLE PAGINE 60 E 61 Grandissimo Fill! Con la coppa di libera è nella storia dello sci di Barbara Borzaga T ra i frutti più curativi dell'inverno spicca- no i mandarini, le cle- mentine e i mandaranci. Frutti che sono ricchi di vita- mina C, fibra, potassio e pre- ziosi poli fenoli. SEGUE A PAGINA 11 di Valentino Beccari Il primo vagito sugli sci Peter lo emette nel cortile di casa, sulla pista di fronte alla scuola. SEGUE A PAGINA 60 IL TALENTO FINALMENTE È CAMPIONE ■■ Domenica mattina dal palco del Palarotari di Mezzocorona giurava fedeltà alle stelle alpine tirolesi, ma ora spuntano le foto in cui Carlo Pedergnana - appena eletto presidente del Patt - bacia il santino del duce e si esibisce nel saluto romano. È bufera all’interno del partito autonomista. A PAGINA 27 in consiglio Statuto di autonomia, bagarre sul ruolo della Regione IL SERVIZIO A PAGINA 24 LA SALUTE A TAVOLA la sfida di vittorio friz Allevamento di grilli sul Bondone La start up nata a Garniga: è il primo esperimento in Italia LA PAGINA DEI QUARTIERI » «Ortolameo», universitari a lezione di agricoltura RAGOZZINO A PAG. 39 GIOVEDÌ 17 MARZO 2016 QUOTIDIANO FONDATO NEL 1945 DIREZIONE REDAZIONE: VIA SANSEVERINO 29 38122 TRENTO TEL: 0461/885111 [email protected] www.giornaletrentino.it ALTO ADIGE € 1,20 ANNO 71 (CXXX) - N O 65 Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO y(7HB5J2*TQQNLT( +.!z!%!=!/ Copia di 5fdd5a98e5b49079ef5c1edab50a6195

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di Stefano Lorenzetto

S ono rimasti in 300, né gio-vani né forti. Circa un cen-tinaio di famiglie. Tutte le

loro speranze sono riposte inuna cinquantina di bambini enell’amata patria, l’Italia, chenonhannomaivisto.

Abitano a Kerch, in passatoUrss,poi Ucraina, ora Repubbli-ca autonoma di Crimea, auto-proclamatasi indipendente eannessaallaFederazionerussa.

Alcuni parlano ancora la no-stra lingua. Portano i cognomidegli avi, emigrati qui tra il 1830e il 1870 soprattutto dalla Pu-glia, ma anche dalla CampaniaedallaLiguria.

■ SEGUEAPAGINA11

Saluto romano del presidentePedergnana,dalle feste fascisteallaguidadelPatt ■ SELVAEMANTOVANAPAG.27

il caso della settimana

Le case in viale dei Tigliresteranno nel libro dei sogni

■ LUCA MAROGNOLI A PAGINA 28

ESISTONOANCORAITALIANISERI

il gusto «utile»

Golosi-preziosii mandarini,i mandarancie le clementine

IL RITRATTO

di Claudio Giua

T remilioni di ebrei viveva-no in Polonia quando, ilprimo settembre 1939, le

truppe tedesche irruppero daSud Ovest. Fu la cosiddetta Bli-tzkrieg, guerra lampo. In no-vembre le autorità d'occupazio-ne disposero che ogni ebreo fos-se sempre identificabile dallastella gialla cucita sul vestito.Molti cercarono di scappare al-trove. In migliaia s'incammina-rono verso est. La salvezza eral'attraversamento del fiumeBug, che separaval'ex Polonia li-bera dall'Unione Sovietica. Persettimane,nessunoli fermò.

■ SEGUEAPAGINA10

LASTORIAE IMIGRANTISULFIUME

Oltre 40 banche dati possono essere interrogateper avere una radiografia del contribuente: si vadall’anagrafe tributaria, ai dati catastali edell’Inps per arrivare alle informazioni dell’Aci.

Finanza, eccoil cervellone«scova-evasori»

l’incrocio dei dati ■ A PAG. 25

nelle cronache

Profughi, recintial Brenneropronti a Pasqua

immigrazione ■ A PAGINA 22

Sanità, i ticketpiù bassi d’Italiasono da noi

lo studio ■ A PAGINA 29

Assicura che si tratta di unalimento dalle proprietànutritive eccezionali, cheha proteine, colesterolobuono e vitamine. A spiega-re le proprietà di un alleva-mento sperimentale, è Vit-torio Friz, cinquantenneoriginario di Garniga Ter-me, dove è stato allestito ilprimo esperimento in que-sto senso in Italia: si trattadi grilli.

■ SANDRAMATTEIAPAGINA37

PRIMO ITALIANO A VINCERE IL TROFEO

■ MARCO MARANGONI ALLE PAGINE 60 E 61

GrandissimoFill!Con la coppa di liberaè nella storia dello sci

di Barbara Borzaga

T ra i frutti più curatividell'inverno spicca-no i mandarini, le cle-

mentine e i mandaranci.Frutti che sono ricchi di vita-mina C, fibra, potassio e pre-ziosipoli fenoli.

■ SEGUEAPAGINA11

di Valentino Beccari

Il primo vagito sugli sci Peterlo emette nel cortile di casa,sulla pista di fronte alla scuola.

■ SEGUEAPAGINA60

ILTALENTOFINALMENTEÈCAMPIONE

■■ Domenica mattina dal palco del Palarotari di Mezzocorona giurava fedeltà alle stelle alpine tirolesi, ma oraspuntano le foto in cui Carlo Pedergnana - appena eletto presidente del Patt - bacia il santino del duce e si esibiscenel saluto romano. È bufera all’interno del partito autonomista. ■ A PAGINA 27

in consiglio

Statuto di autonomia, bagarresul ruolo della Regione

■ IL SERVIZIO A PAGINA 24

LA SALUTE A TAVOLA

la sfida di vittorio friz

Allevamento di grilli sul BondoneLa start up nata a Garniga: è il primo esperimento in Italia

LA PAGINA DEI QUARTIERI » «Ortolameo», universitari a lezione di agricoltura ■ RAGOZZINO A PAG. 39

GIOVEDÌ 17 MARZO 2016 QUOTIDIANOFONDATONEL1945DIREZIONE REDAZIONE:VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111 [email protected] ■ www.giornaletrentino.itALTO ADIGE

€ 1,20 ANNO 71 (CXXX) - NO 65

Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamentopostale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004n°46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO

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segue dalla prima pagina/stefano lorenzetto

I loro cognomi sono Barone,Bassi, Binetto, Capuleti, Car-bone, Cassanelli, De Lerno, DeMartino, Dell’Olio, Di Pinto,Fabiano, Giacchetti, La Rocca,Le Conte, Maffione, Mezzino,Nenno, Petringa, Porcelli, Sca-ringi, Scolarino, Scuccemarro,Simone, Zingarelli.

La tragedia dei loro padri edei loro nonni si consumò frail 29 e il 30 gennaio 1942, dopovent’anni di purghe stalinianepunteggiate da arresti, torture,fucilazioni. Ingiustamente ac-cusati di simpatizzare per Be-nito Mussolini, gli italiani furo-no radunati nel giro di due oredai militari sovietici per esseredeportati ai confini con la Sibe-ria. L’ordine partì ancora unavolta da lui, Iosif VissarionovicDžugašvili, detto Stalin, al qua-le poco importava che in quel-la colonia avessero nel frattem-po trovato rifugio molti esuliantifascisti. Poterono portarecon sé solo otto chili di baga-glio. Furono rinchiusi nelle sti-ve delle navi e poi, attraversatoil Mar d’Azov, ammassati co-me bestie dentro i vagonipiombati di tre convogli ferro-viari. I treni diretti verso lesteppe gelate del Kazakistanavanzarono fra la neve fino amarzo. A farlo oggi in auto è unviaggio di 8.000 chilometri, civogliono cinque giorni.

Vecchi e bambini furono uc-cisi dalla fame e dal freddo neidue mesi di calvario sulla stra-da ferrata. Una madre finseper giorni di allattare il figlio-letto morto, nella speranza diriuscire almeno a dargli cristia-na sepoltura all’arrivo. I so-pravvissuti vennero rinchiusinei lager di Akmolinsk e Kara-

ganda e utilizzati come schiavinella Trudarmia, l’Armata dellavoro, sotto la ferrea sorve-glianza dell’Nkvd, il Commis-sariato del popolo agli affari in-terni. Metà di loro - secondo al-cune fonti almeno 500, secon-do altre circa 1.000 - non torna-rono più indietro. Per capire ache prezzo l’altra metà scam-pò alla morte, è sufficienteascoltare la testimonianza re-sa fra le lacrime al sito Soviet-memories.it da una discen-dente di Sergio De Martino:«Raccontava che si finse sordo-muto per sei mesi. Ogni nottelo torturavano perché confes-sasse un furto. Allora lui chiesea qualcuno di procurargli agoe filo, nascondendoli nel pane,e si cucì la bocca per fare inmodo che non lo torturasseropiù». Solo nel 1956, nella rela-zione al XX congresso delPcus, Nikita Krusciov condan-nò questo «brutale, mostruosogenocidio di popoli». Ma si do-vette arrivare al 14 novembre1989 perché, caduto il Muro diBerlino, il Soviet supremo di-chiarasse illegale la deporta-zione dei nostri connazionalidi Kerch. [...]

Dei superstiti non interessanulla a nessuno. Peggio: il no-stro Paese ne ignora addirittu-ra l’esistenza. Solo un italianodi frontiera, figlio di un mare-sciallo sardo dell’esercito e diun’altoatesina di lingua tede-sca, poteva prendersi cura diquesti fratelli in terra stranie-ra, dimenticati da tutti. Si chia-ma Walter Pilo, è nato a Bolza-no nel 1951, ha una moglie edue figli «ai quali», dice con or-goglio, «sono riuscito a tra-smettere il sentimento dellapatria che ho ricevuto da miopadre». Titolare di due bar,uno a Riva del Garda e l’altro aTorbole, più di vent’anni fa Pi-lo s’è messo in testa un’ideafolle quanto eccelsa: aiutaregli uomini a non perdere la li-bertà. Così nel luogo dove abi-ta, Arco, provincia di Trento,ha fondato L’Uomo Libero,una Onlus di cui è tuttora pre-sidente. [...]

I bisogni degli uomini liberidal 1991 a oggi si sono via viaallargati e Pilo ha promossoanche la costruzione di capan-ne per il popolo Karen in Bir-mania, un asilo in Eritrea, leadozioni a distanza a Bet-lemme, l’apertura di un centroper l’infanzia in India, l’arrivodella corrente elettrica in dueenclave serbe del Kosovo, il so-stegno economico agli italianid’Argentina che hanno persotutto nel default, i progetti disolidarietà in Bolivia, Cile edEcuador. [...]

Com’è arrivato a occuparsidegli italiani di Crimea?

«Attraverso Giulia Giacchet-ti Boico, che abita là. È una fra-gile casalinga quarantennecon un coraggio da leonessa.Quattro fratelli di sua nonnafurono arrestati durante le pur-ghe staliniane, fra il 1933 e il1937: due vennero fucilati,uno scomparve nei gulag sibe-riani, il quarto tornò a casa ma

fu deportato nel 1942. Giuliapresiede l’associazione Ce-rkio, acronimo di Comunitàemigrati regione di Kerch ita-liani di origine. Cerkio come ilcerchio della vita che conti-nua, anche se i marinai sono ri-masti senza navi e senza lavo-ro, gli insegnanti e i musicistifanno le pulizie o vendonoconserve al mercato e i neolau-reati s’ingegnano come mano-vali nell’edilizia. I più ricchi so-no i pensionati, che ricevonodalle 800 alle 1.000 grivne almese: fra i 75 e i 95 euro».

Una storia di emigrazionesemisconosciuta.

«Eppure è cominciata conl’impero romano e proseguitacon le repubbliche marinaredi Genova e Venezia. A Solda-ia, oggi Sudak, 150 chilometrida Kerch, il padre e lo zio diMarco Polo avevano una com-pagnia di commerci conl’Oriente. A Odessa, sul finiredel Settecento, un abitante sudieci era italiano. Furono glizar a favorire nell’Ottocentol’immigrazione degli italiani,soprattutto da Trani, Biscegliee Molfetta. Erano per lo piùcontadini, marinai, maestri

d’ascia che si dedicarono allacoltivazione dei terreni incolti,alla pesca e alla cantieristicanavale, visto che Kerch si trovasull’omonimo stretto che col-lega il Mar Nero con il Mard’Azov». [...]

Lei che cosa fa per gli italia-ni di Crimea?

«Piccole cose. I panettoni aNatale, i libri in italiano. Nonvogliono soldi. Mi hanno chie-sto i tricolori, perché ne aveva-no solo un paio con lo stemmasabaudo. E anche i rosari. Lachiesa dedicata all’Assunzio-ne di Maria fino al 1992 era sta-ta adibita a magazzino dal regi-me comunista. C’erano duenicchie vuote ai lati dell’altare.In una abbiamo messo unastatua della Madonna donatada un avvocato che abita aMotta di Livenza, Emilio DelBel Belluz. Nell’altra vorrebbe-ro l’immagine di San Nicola ilPellegrino. È il patrono di Tra-ni. [...]Il parroco, don CasimirLudovik Tomasik, è polacco.Per la prima volta ha potuto ce-lebrare nella loro lingua con ilmessale romano che gli hospedito dall’Italia».

S’accontentano di poco.

«Quando celebrano il loropatrono, all’inizio e alla finedella manifestazione intona-no il “Va’ pensiero” di Giusep-pe Verdi, che nel “Nabucco”viene cantato dagli ebrei pri-gionieri a Babilonia. Il loro piùgrande desiderio è l’Italia. Ivecchi vorrebbero vederla al-meno una volta prima di mori-re, ma non hanno certo i soldiper il viaggio, né osano chie-derli. Sognano di andare inpellegrinaggio dal Papa. Vide-re Petrum. Bisogna capirla, lareligiosità slava. Non è come lanostra. Dieci giorni fa ero a Ge-rusalemme e osservavo ungruppo di fedeli dell’Est in visi-ta al Santo Sepolcro. Non s’in-ginocchiavano: si prostravanoa terra, con tutto il corpo».

L’Italia che cosa fa per gliitaliani di Kerch?

«Niente. Lei pensi che fino auna decina di anni fa non pote-vano neppure comprarsi unsemplice dizionario russo --italiano o italiano --russo». [...]

Perché s’è preso un impe-gno così gravoso?

«Potrei risponderle in tantimodi. Perché mi dà stimolisempre nuovi? Perché mi grati-fica? Perché mi riempie la vi-ta?». (Si ferma un attimo a ri-flettere). «Perché è giusto».

Stefano Lorenzetto©RIPRODUZIONE RISERVATA

Da oggi è in libreria “Giganti”di Stefano Lorenzetto (Marsilioeditore, 396 pagine, 19 euro),35 ritratti di «italiani seri nelPaese del blablà», come si leggenel sottotitolo (nella foto più asinistra, la copertina). Per gen-tile concessione dell’editore,quelli pubblicati sono alcunibrani dal capitolo dedicato albolzanino Walter Pilo (nella fo-to qui a fianco con sullo sfon-do gli italiani di Crimea mortidurante le deportazioni), fon-datore della onlus «L’Uomo Li-bero», con sede ad Arco.

Segue dalla prima

LA SALUTE A TAVOLA

TI

RISP

LETTERE AL

DIRETTORE

LETTERE AL

DIRETTORE

ESISTONOANCORAITALIANISERI

Per tale motivo questi piccoliagrumi rappresentano la mi-gliore prevenzione per le ma-lattie tipicamente invernali co-me raffreddori, bronchiti e feb-bri.

Ma questi frutti non si limi-tano a farci da scudo contro imali di stagione: grazie a unodei loro numerosi polifenoli,l'esperidina, svolgono ancheun'azione rinforzante sui vasisanguigni, prevenendo la fragi-lità capillare; agiscono depu-rando fegato e bile e drenanogli organi emuntori, eliminan-do le scorie acide.

Inoltre un flavonoide in essicontenuto, la nobiletina, è effi-cace contro l'aumento del co-lesterolo: per questo consu-mando regolarmente questiagrumi si allontanano i rischi

di contrarre ictus e infarto.Anche sulla prevenzione del

diabete di tipo 2, la nobiletinaavrebbe un'azione preventiva.Quindi via libera fino a prima-vera al consumo quotidiano dimandarini, clementine e man-daranci: in succo, centrifuga,in spicchi oppure anche tra-sformati in golosi dolcetti daservire a merenda e colazione.La maggiore quantità di fitonu-trienti si ottiene con la centri-fuga del frutto intero, che ov-viamente dovrà essere biologi-co: nella buccia e nell'albedo,la parte bianca che riveste glispicchi e la buccia interna, siconcentrano infatti le antocia-nine, molecole dall'alto poten-ziale antiossidante e antitumo-rale. Sarebbe opportuno quin-di abituarsi a consumare non

solo le spremute ma anche icentrifugati. È bene ricordareche il succo del frutto intero ri-sulta gradevole se si ottienedai mandarini o dalle clemen-tine con la buccia più sottile:più la scorza è spessa e piùcontiene oli essenziali dal gu-sto amarognolo. Se invece pre-pariamo il succo ai nostri bam-bini è meglio ottenerlo attra-verso la spremuta, evitando diutilizzare anche la buccia, cherisulterebbe amara per loro.

Come regola generale, cen-trifugati e spremute andrebbe-ro bevute digiuno, la mattina ecomunque non oltre il tramon-to: alla sera, infatti, i succhi aci-duli possono risultare più pe-santi da digerire.

Ecco allora una ricetta: imuffin antiossidanti. Ingre-

dienti per 12 dolcetti: 3 uova,100 g. zucchero di canna, 80 g.burro fuso, 3 mandarini, uncucchiaio di lievito, 130 g. di fa-rina integrale.

Preparazione: spremere imandarini e conservare lascorza di un frutto. Frullare ituorli d'uovo con lo zucchero,aggiungere il burro fuso, poi lafarina e il lievito. A parte, mon-tare a neve gli albumi e unirliall'impasto, infine versare ilsucco di mandarino e la buc-cia tagliata a pezzettini picco-lissimi. Versare i muffin neglistampini e infornarli per 20-25minuti a 180 gradi, finché nonsono dorati. Guarnire con unvelo di confettura e spicchi dimandarino.

www.barbaraborzaga.it©RIPRODUZIONE RISERVATA

PICCOLI AGRUMIDOTATI DIGRANDI QUALITÀdi Barbara Borzaga

GIOVEDÌ 17 MARZO 2016 TRENTINO Lettere e Commenti 11

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