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GEOLOGIA APPLICATA, GEOTECNICA, IDROGEOLOGIA Dr. Fausto Alessandro CRIPPA 20052 MONZA Via della BIRONA, 8 Tel. 039.367094 _______________________________________________________________________________________________ IPOGEO Studio Geologico GEOLOGIA TECNICA, IDROGEOLOGIA, GEOLOGIA APPLICATA Via della Birona, 8 20052 MONZA Tel- Fax 039-36.70.94 E-mail: [email protected] ISTITUTO CLINICO HUMANITAS VIA MANZONI, 56 ROZZANO RELAZIONE IDRAULICA FINALIZZATA ALLA CARATTERIZZAZIONE DEL RETICOLO IDRICO INSISTENTE NELLE AREE DI PROPRIETA’ HUMANITAS SITE NEL TERRITORIO COMUNALE DI PIEVE EMANUELE (MI) LA COMMITTENZA IL GEOLOGO PIEVE S.R.L. Dott. F. A. CRIPPA ISTITUTO CLINICO HUMANITAS VIA MANZONI, 56 20089 ROZZANO AREA DINTERESSE: AREE DI PROPRIETASITE IN PIEVE EMANUELE OTTOBRE 2010

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GEOLOGIA APPLICATA, GEOTECNICA, IDROGEOLOGIA Dr. Fausto Alessandro CRIPPA 20052 MONZA Via della BIRONA, 8 Tel. 039.367094

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IPOGEO Studio Geologico GEOLOGIA TECNICA, IDROGEOLOGIA, GEOLOGIA APPLICATA

Via della Birona, 8 20052 MONZA Tel- Fax 039-36.70.94 E-mail: [email protected]

ISTITUTO CLINICO HUMANITAS

VIA MANZONI, 56

ROZZANO

RELAZIONE IDRAULICA

FINALIZZATA ALLA CARATTERIZZAZIONE DEL RETICOLO IDRICO

INSISTENTE NELLE AREE DI PROPRIETA’ HUMANITAS SITE NEL

TERRITORIO COMUNALE DI PIEVE EMANUELE (MI) LA COMMITTENZA IL GEOLOGO PIEVE S.R.L. Dott. F. A. CRIPPA ISTITUTO CLINICO HUMANITAS VIA MANZONI, 56 20089 ROZZANO AREA D’ INTERESSE: AREE DI PROPRIETA ’ SITE IN PIEVE EMANUELE

OTTOBRE 2010

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INDICE PREMESSA Pag. 03 1.0 - ASPETTI NORMATIVI 03 2.0 – CRITERI PER L’ INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO 04 3.0 – CRITERI E PROCEDURE ATTUATIVE DELL’ INDAGINE 06 4.0 – CARATTERIZZAZIONE TERRITORIALE DELLE AREE DI INTERESSE 06 4.1 – LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA 06 4.2 – ASPETTI GEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI 06 4.3 – FATTORI PLUVIOMETRICI 07 4.4 – SISTEMA IDROGRAFICO 07 5.0 – INDIVIDUAZIONE GENERALE DEL RETICOLO IDRICO 08 5.1 – RETICOLO PRINCIPALE 09 5.2 – RETICOLO DI BONIFICA E DI PRIVATI 10 5.3 – RETICOLO MINORE 12 6.0 – INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO 12 7.0 – DEFINIZIONE DI DETTAGLIO DEL RETICOLO IDRICO 13 8.0 – ANALISI DI DETTAGLIO DELLA VINCOLISTICA SOVRACOMUNALE 16 CONCLUSIONI 21

FIGURE NEL TESTO FIGURA 01: COROGRAFIA DELL’AREA FIGURA 02: CARTA GEOLOGICA DI DETTAGLIO TAVOLE TAVOLA 01: DEFINIZIONE DEL RETICOLO IDRICO TAVOLA 02: DEFINIZIONE DI DETTAGLIO DEL RETICOLO IDRICO AREE D’INTERESSE TAVOLA 03: EVOLUZIONE MORFOLOGICA ROGGIA BRIANZONA VIQ. – 1980 / 2010 TAVOLA 04: STATO DI FATTO ATTUALE ALVEO ROGGIA BRIANZONA VIQUARTERIO TAVOLA 05: CARTA DELLA DIFESA DEL SUOLO (STRALCIO TAV 2/I P.T.C.P.) TAVOLA 06: CARTA PAESISTICO-AMBIENTALE(STRALCIO TAV 3/I P.T.C.P.)

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PREMESSA Il presente lavoro, commissionato dall’ Istituto Clinico HUMANITAS avente sede in Rozzano – via Manzoni civico n° 56, costituisce lo studio di dettaglio del reticolo idrico insistente all’interno e nello stretto intorno delle aree di proprietà HUMANITAS S.p.a. site nel territorio di Pieve Emanuele dove è prevista la realizzazione del progetto “Nuovo Campus Pieve”. L’analisi del contesto idraulico è stata condotta mediante rilevamenti geologici finalizzati, analisi di foto aeree unitamente all’esame dalla documentazione ufficiale attualmente agli atti del Comune di Pieve Emanuele. L’indagine è stata condotta al fine dell’individuazione dei caratteri costitutivi del reticolo idrico minore attualmente in essere nel rispetto delle DGR 7/7868/02 e 7/13950/03 e s.m.i., giungendo inoltre alla individuazione della vincolistica esistente e delle le fasce di rispetto lungo i corsi d’acqua di specifico interesse.. Nella Figura 01 viene riportato l’inquadramento corografico territoriale dell’area di specifico interesse. Nella Figura 02 viene restituita la carta geologica di dettaglio dell’area di specifico interesse e di un significativo intorno. 1.0 - ASPETTI NORMATIVI Le normative storiche di riferimento per la regolamentazione delle attività di polizia idraulica lungo i corsi d’acqua sono rappresentate da: Regio Decreto n. 523 del 1904 – riguardante fiumi, torrenti, rivi, colatori pubblici e canali di proprietà demaniale; tale norma indica, regola le attività all’interno di ben definite fasce di rispetto dei corsi d’acqua pubblici individuando

- Attività vietate (art. 96); - Attività consentite previa autorizzazione (art. 97 e 98); - nulla osta idraulico (art. 59).

Regio Decreto n. 368 del 1904 - riguarda gli altri canali e le opere di bonifica definendo all’interno di ben definite fasce di rispetto delle opere di bonifica e loro pertinenze, le attività:

- Attività vietate (art. 133); - Attività consentite previa autorizzazione (art. 134 e 135); - Attività osta idraulico (art. 138).

I regimi di polizia idraulica sono stati quindi volutamente distinti in base alla categoria tipologica del corso d’acqua (e non all’appartenenza del medesimo).

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2.0 - CRITERI PER L'INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO Gli elementi costitutivi fondamentali della struttura idrografica presente in un determinato territorio sono rappresentati dal Reticolo Idrico Principale, Reticolo Idrico Minore e Reticolo di Bonifica definiti come nel seguito riportato: Reticolo Principale Il reticolo principale è costituito dai soli corsi d’acqua che sottendono bacini idrografici significativi. Si possono considerare come significativi i bacini sottesi da corsi d’acqua di lunghezza superiore ai 2 Km (d.g.r. n. 7 /7868, 25 gennaio 2002). La Regione Lombardia seguendo questa impostazione ha classificato i corsi d’acqua che fanno parte del reticolo principale. L’elenco dei corsi d’acqua suddiviso per provincia viene riportato nell’allegato A della delibera. Inoltre nel reticolo principale sono stati inseriti i corsi d’acqua che nel tempo sono stati interessati da: - rilevanti problematiche idrauliche o idrogeologiche; - interventi idraulici o di versante particolarmente significativi (caratteristica che vale

anche per quei corsi d’acqua che fungono da confine tra comuni limitrofi); - opere di sbarramento o autorizzazioni di derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico. I corsi d’acqua principali devono possedere almeno una delle seguenti caratteristiche (d.g.r. n.VI /47310, 22 Dicembre 1999): - corsi d’acqua già iscritti negli elenchi delle acque pubbliche; - corsi d’acqua anche non iscritti su cui sono state eseguite opere idrauliche da parte di Enti pubblici; - corsi d’acqua oggetto di derivazioni e/o attingimenti; - corsi d’acqua non iscritti su cui sono già state rilasciate autorizzazioni di polizia idraulica, avendone riconosciuto la caratteristica di acque pubbliche. Reticolo Minore In base all’allegato B comma 4b della Delibera regionale n.7/7868 il reticolo minore di competenza comunale viene individuato per differenza dai corsi d’acqua di cui all’Allegato A e comunque seguendo la definizione del regolamento di attuazione della legge 36/94 all’art.1 Demanio idrico comma 1-2 (DPR 18/2/99 n.238, G. U. del 26 luglio 99) che dice: “appartengono allo Stato e fan parte del demanio pubblico tutte le acque sotterranee e le acque superficiali anche raccolte in invasi o cisterne” (comma 1) “ la disposizione di cui al comma 1 non si applica a tutte le acque piovane non ancora convogliate in un corso d’acqua o non ancora raccolte in invasi o cisterne” (comma 2) Esclusione dal reticolo minore I corsi d’acqua che presentano uno dei criteri appena menzionati possono essere esclusi dal reticolo di competenza comunale: - sulla base di uno studio di dettaglio adeguato allo scopo

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- nel caso in cui gli stessi non presentino le caratteristiche di acqua pubblica ai sensi della L. 36/94 e relativo regolamento sopra richiamati. Reticolo di Bonifica Con il termine Reticolo di Bonifica si intende l’elenco dei corsi d’acqua riportato nell’allegato “D” alla D.G.R. n. 7/7868 del 25/01/2002 “Elenchi dei canali gestiti dai Consorzi di Bonifica”, eventualmente integrato con ulteriori corsi riconducibili alla rete di bonifica identificata che dovessero emergere in fase di approfondimento d’indagine nella definizione dei reticoli minori comunali. A tale reticolo appartengono quattro differenti tipologie di corsi d’acqua: - canali di bonifica idraulica realizzati dai Consorzi di Bonifica con finanziamenti pubblici o privati; - canali privati, gestiti da Consorzi di Bonifica o da Compagnie private, per uso promiscuo; - corsi d’acqua compresi anche nell’allegato A alla D.G.R. 7/7868 e successiva modifica “Reticolo idrico principale”, di competenza regionale; - corsi d’acqua demaniali che erano stati iscritti nell’elenco delle acque pubbliche. Esclusione dal reticolo di Bonifica Alcuni corsi d’acqua appartenenti al reticolo dei Consorzi di Bonifica sono stati esclusi dal suddetto elenco approvato, in ottemperanza alla sentenza 91/04, come determinata da sentenza 129/05 contenute nella D.G.R. 20552/05 in base, successivamente riconosciute con la D.G.R. n.8/1239 del 30 novembre 2005. Denominazione di “corso d’acqua” La Delibera del Comitato Interministeriale Ambiente del 4/02/1977, identifica con la denominazione “ corso d’acqua “ le seguenti strutture idrauliche: - i corsi d'acqua naturali (come i fiumi, i torrenti, i rii, ecc.); - i corsi d’acqua artificiali (come i canali irrigui, industriali, navigabili, di scolo, ecc.). Vengono esclusi i canali appositamente costruiti per lo smaltimento di liquami e di acque reflue industriali. Nella delibera sono indicati i criteri che devono essere seguiti dei quali i più significativi riguardano: - l’individuazione idraulica - la caratterizzazione geografica e topografica Inserimento I corsi d’acqua devono rispondere in linea generale ad almeno uno dei seguenti criteri (Allegato B) per appartenere al reticolo minore di competenza comunale: - siano indicati come demaniali nelle carte catastali o in base a normative vigenti; - siano stati oggetto di interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici; - siano interessati da derivazioni d’acqua; siano rappresentati come corsi d’acqua nelle cartografie ufficiali (IGM, CTR).

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3.0 - CRITERI E PROCEDURE ATTUATIVE DELL’INDAGINE

Le procedure geologico-tecniche d’indagine attuate per l’espletamento del presente lavoro hanno seguito rigorosamente le disposizioni della delibera regionale. In particolare sono state analizzate le caratteristiche del settore territoriale di specifico interesse progettuale dal punto di vista idrografico, geologico e geomorfologici. Su questa base si è proceduto all’esame del sistema idraulico sulle diverse cartografie esistenti (catastali, carte IGM, carte CTR, carte aerofotogrammetriche) interfacciato con l’analisi delle fotografie aeree disponibili. Questa prima fase conoscitiva è stata completata da diverse fasi di rilevamento finalizzato sul terreno dove sono state analizzate le caratteristiche del sistema idrico, il suo sviluppo e gli aspetti di modificazione che si sono determinati nel tempo sia per modellazione naturale che per interventi antropici. L’indagine di campagna ha permesso di sviluppare un primo giudizio sullo stato delle opere idrauliche presenti e in generale sullo stato del sistema idrico. Il lavoro è stato completato con l’analisi della documentazione geologica territoriale esistente (piano delle bonifiche regionali, mappe catastali, componente geologica al P.R.G., PAI, ecc.), cortesemente fornita dall’Ufficio Tecnico Comunale di Pieve Emanuele. I risultati ottenuti sono stati restituiti mediante l’elaborazione di carte originali sviluppate su base cartografica cortesemente fornita dalla committenza. 4.0 – CARATTERIZZAZIONE TERRITORIALE DELLE AREE D’INTERESSE 4.1 - LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA Le aree di specifico si situa nel territorio comunale di Pieve Emanuele ubicandosi cartograficamente nel foglio B6b5 della Cartografia Tecnica Regionale (scala 1:10.000); in particolare si ubica nel settore estremo Nord occidentale del territorio comunale in prossimità del limite amministrativo con il confinante comune di Rozzano. Attualmente le aree si caratterizzano per uso del suolo esclusivamente agricolo costituendo di fatto un vasto settore agricolo ancora attualmente coltivato.

4.2 - ASPETTI GEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI Il settore di specifico interesse si estende nella fascia della media pianura padana contraddistinta da superficie topografica pressoché pianeggiante ed altimetricamente sviluppata a quote comprese tra 100.4 e 99 m s.l.m. I sedimenti più antichi, di origine fluvioglaciale e fluviale quaternaria, sono rappresentati dall’unità formazione del Diluvium Recente informalmente definita come “Livello Fondamentale della Pianura” (Fluvioglaciale e fluviale Würm) o "Piano Generale Terrazzato della Pianura Padana". Questa formazione, di età pleistocenica (Würm), è composta da depositi sciolti rappresentati da sabbie e sabbie ghiaiose. La coltre

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di alterazione superficiale presenta spessori variabili da pochi decimetri ad alcuni metri presentando litologia limoso dominante. La potenza del materasso alluvionale continentale è di circa 200 m, poggiante su sedimenti marini Villafranchiani individuati attraverso le perforazioni profonde condotte sia a scopo di ricerca idropotabile sia nell’ambito della ricerca di idrocarburi (Eni-Agip). Le falde acquifere sfruttate per uso idropotabile si trovano racchiuse all’interno di tale complesso alluvionale (Fluviale e Fluvioglaciale Wurm Auct.). I depositi più recenti sono costituiti dai sedimenti alluvionali del fiume Lambro Meridionale (non affioranti nel settore di specifico interesse) caratterizzati da litologie granulari dominanti (ghiaie e sabbie) di varia pezzatura localmente associati a depositi fini sabbioso-limosi e limosi (Alluvium recente ed antico). Tali sedimenti si rilevano in settori morfologicamente depressi rispetto al Livello Fondamentale della Pianura coincidenti con il solco vallivo fluviale del Lambro Meridionale medesimo.

4.3 - FATTORI PLUVIOMETRICI Le caratteristiche di piovosità dell’area in esame sono state definite attraverso l’analisi dei dati pluviometrici registrati presso la stazione di Baggio (Milano) e dei dati termometrici dell’Osservatorio Metereologico di Brera (Milano), relativi al trentennio 1959-1988. Dall’elaborazione di questi dati la media trentennale di piovosità annua è risultata pari a 976 mm. Anni eccezionalmente piovosi sono stati il 1959 e il 1960 (rispettivamente 1509 e 1315 mm di precipitazioni), mentre il minimo del periodo è stato registrato nell’anno 1974 con una piovosità media annua di 558 mm. Le piovosità mensili risultano ben distribuite lungo l’arco di tutto l’anno, con minimo nel mese di dicembre (61,9 mm) e massimo nel mese di ottobre (107,5 mm). Per quanto attiene le variazioni delle piovosità mensili nel trentennio, il massimo assoluto è stato registrato nell’ottobre del 1976, con ben 356,4 mm di pioggia distribuiti su 17 giorni piovosi. Si tratta di un evento eccezionale, comparabile solo con i 293,5 mm dell’ottobre 1979. Valori di piovosità mensile tra 150 e 200 mm, quasi doppi rispetto a quelli del mese più piovoso su media trentennale, sono relativamente frequenti.

4.4 - SISTEMA IDROGRAFICO

Il settore territoriale in cui si situa l’area di studio vede la presenza dalla presenza di una diffusa rete idrica costituita dal fiumi, cavi irrigui e rogge secondarie. Il corso d’acqua principale della zona è rappresentato dal fiume Lambro Meridionale contraddistinto da un’ampia valle fluviale ben conservata e sviluppata in prossimità del limite amministrativo orientale di Pieve Emanuele ad una certa distanza dalle aree di specifico interesse progettuale. I corsi d’acqua costituenti il reticolo idrografico minore rientrano nella classificazione di “Reticolo Idrico di Bonifica”, essendo questi rappresentati da vie d’acqua create artificialmente dall’uomo per lo specifico scopo irriguo. I fossi irrigui e colatori presenti nel territorio esaminato completano e/o completavano in modo capillare il reticolo idrografico.

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5.0 - INDIVIDUAZIONE GENERALE DEL RETICOLO IDRICO Il territorio comunale di Pieve Emanuele viene interessato dallo sviluppo di un reticolo idrografico composto da 24 corsi d’acqua che si sviluppano per una lunghezza totale (stimata) pari a 86 Km circa. L’analisi dei dati catastali forniti dall’Agenzia del Territorio ha permesso di definire l’elenco nominale dei corsi d’acqua di seguito riportato

Denominazione Lunghezza (m)

1 Fiume Lambro Meridionale 7200 2 Roggia Libassa 113 3 Roggia Marchino 1232 4 Roggia Molinara 6248 5 Cavetto Franzini 3742 6 Cavetto Visconti 4927 7 Cavo Celario 1243 8 Cavo di Basiglio 45 9 Cavo Litta 3088 10 Fontanile Maltraverso 933 11 Fontanile Viquarterio 12321 12 Roggia Brianzona 502 13 Roggia Brianzona Di Maltraverso 6076 14 Roggia Brianzona Di Viquarterio 3484 15 Roggia Carlesca 2863 16 Roggia Corina 3797 17 Roggia Corio 4800 18 Roggia Del Molino 1774 19 Roggia Forcellina 7046 20 Roggia Gnignana 6768 21 Roggia Marcisciolo 518 22 Roggia Pizzabrasa 5335 23 Roggia Prevosta 1485 24 Roggia Speziana 521

N.B: il carattere grassetto identifica i corsi d’acqua sviluppati nelle aree di interesse progettuale Da sottolineare come buona parte del territorio di Pieve Emanuele risulta ancora a vocazione d’uso agricola (superficie agricola utilizzata - S.A.U. – pari al 31%) il cui fabbisogno idrico garantito da una fitta rete irrigua a scorrimento composta da rogge alimentate prevalentemente da derivazioni d’acqua. I canali adacquatori a cielo aperto presentano strutture spondali in terra, non rivestite ed in genere a tipica sezione trapezoidale.

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5.1 - RETICOLO PRINCIPALE Nel Comune di Pieve Emanuele il corso d’acqua individuato dalla Regione Lombardia come appartenenti al reticolo principale, così come riportato nell’ Allegato A della Delibera regionale 7/13950/03 è rappresentato da Fiume Lambro Meridionale identificato come segue

N. Progr. Denominazione Comuni interessati N. iscri. el.

AAPP

MI 015 Fiume Lambro Meridionale

Locate Triulzi Milano Opera Pieve Emanuele Rozzano Carpiano

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Il tratto di alveo sviluppato nel territorio comunale di Pieve Emanuele presenta una lunghezza pari a circa 7200 m. La competenza di polizia idraulica è affidata alla Regione Lombardia. Sebbene di non interesse ai fini specifici viene comunque di seguito elencata, per completezza restituiva la vincolistica idrogeologica esistente nel territorio comunale di Pieve Emanuele. 5.1.1 - Vincoli idrogeologici Di seguito vengono riportati i principali vincoli sul territorio derivanti da normative in vigore di contenuto prettamente idrogeologico. L. 183/89 L 102/90 L 365/00 L. R. 1/00 D. Lgs. 258/00 D.Lgs. 152/06

a) Fasce fluviali Autorità di Bacino (DPCM 24/7/98) b) Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) c) Vincoli temporanei di salvaguardia (art. 17), esempio perimetrazioni L 267/98 Zone di inedificabilità assoluta e temporanea Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato ed in materia di protezione civile Vincoli di polizia idraulica Aree di salvaguardia delle captazioni ad uso idropotabile Decreto Ambientale: Parte Terza: Norme in Materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche

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5.2 - RETICOLO DI BONIFICA E DI PRIVATI L’area comunale di Pieve Emanuele rientra nel Comprensorio di Bonifica Est Ticino Villoresi. Nel territorio risultano presenti alcune rogge nominalmente riconducibili all’elenco dei canali segnalati nell’all. D della DGR 7/13950/03 (relativa ai canali gestiti dal consorzi di bonifica). Si prende atto di quanto riportato nella relazione ufficiale relativa allo studio del Reticolo Minore di Pieve Emanuele: “…….i corsi d’acqua individuati come di bonifica ora, in base alla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche 91/2004 non rientrano più in tale classe, dunque, essendo di competenza di privati, non sono più presenti le fasce di rispetto e vale solo il codice civile e il RD 1933 n. 1775, come modificato dal D.Lgs 12 luglio 1993 n.275”. Secondo quanto riportato nella DGR 7/15677 del 2003 della Lombardia derivata dalla LR 7/03 gli enti irrigui operanti sul territorio (consorzi e le comunità di utenza sottoscrittori e beneficiari delle dispense irrigue derivate dai canali di competenza del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi) sono i seguenti:

Nominativo Bocche di Presa

Consorzio Naviglio Olona Carlesca

Roggia Corio Corio L’elenco dei corsi d’acqua di privati/bonifica sviluppati nel territorio comunale di Pieve sono riportati nella tabella di seguito riportata:

n° Denominazione Lunghezza [m] 1 Cavetto Franzini 3742 2 Cavetto Visconti 4927 3 Cavo Celario 1243 4 Cavo di Basiglio 45 5 Cavo Litta 3088 6 Fontanile Maltraverso 933 7 Fontanile Viquarterio 12321 8 Roggia Brianzona 502 9 Roggia Brianzona di Maltraverso 6076 10 Roggia Brianzona Di Viquarterio 3484 11 Roggia Carlesca 2863 12 Roggia Corina 3797 13 Roggia Corio 4800 14 Roggia Del Molino 1774 15 Roggia Forcellina 7046 16 Roggia Gnignana 6768 17 Roggia Marcisciolo 518 18 Roggia Pizzabrasa 5335

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19 Roggia Prevosta 1485 20 Roggia Speziana 521

Il carattere grassetto identifica i corsi d’acqua sviluppati nelle aree di interesse progettuale Di seguito descriveremo sinteticamente i percorso di alcune dei principali corsi d’acqua sopra elencati. La Roggia Carlesca , gestita dal Consorzio Naviglio Olona deriva 550l/s dal Naviglio Grande attraverso la bocca di presa Carlesca a Milano; attraversa poi i comuni di Assago e Rozzano entrando poi nel territorio di Pieve Emanuele. Il Cavo Celario e la Roggia Gnignana sono derivate dalla Carlesca rispettivamente a Basiglio e a Pieve Emanuele; sono dunque anch’esse private. La Roggia Corio deriva 566l/s tramite la bocca di presa Corio dal Naviglio Grande a Corsico. Questa roggia è gestita da Borromeo. Dalla Roggia Corio si diparte la Corina, che è dunque considerata anch’essa privata. La Roggia Speziana è di proprietà del Consorzio Naviglio Olona che gestisce le acque a partire dai fontanili a Corsico e Milano. La domanda di derivazione è stata fatta alla Regione Lombardia il 26/6/2000. La Roggia Pizzabrasa è derivata per scopi irrigui dal Lambro Meridionale nel comune di Rozzano ed è gestita dal Consorzio degli Utenti dei Cavi Litta ed Uniti ed ha una portata di 40.874.803 m3/anno. Il Cavetto Visconti , il Cavo Litta , il Cavetto Franzini , la Roggia dal Molino , la Roggia Prevosta e la Roggia Forcellina sono derivate dalla Pizzabrasa e dunque sono considerate private. Il Cavo di Basiglio e la Roggia Brianzona di Viquarterio ricevono le loro acque dalla Roggia Brianzona a Rozzano, che è derivata a sua volta dal Naviglio Grande a Corsico. La Roggia Marcisciol o riceve poi parte delle acque del Cavo di Basiglio a Rozzano. Il Fontanile di Malatraverso e il Fontanile di Viquarterio ricevono le acque dalla Roggia Brianzona di Maltraverso , che riceve le sue acque dal Naviglio Grande a Rozzano. Nel territorio comunale di Pieve Emanuele non sussistono altre derivazioni autorizzate dalla Provincia di Milano.

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5.3 - RETICOLO MINORE Il reticolo idrografico è costituito da strutture idrauliche (cavi, rogge e cavetti) con uno scorrimento Nord - Ovest / Sud - Est, parallelo al corso del Fiume Lambro Meridionale. L’antropizzazione territoriale ha determinato la tombinatura di buona parte del reticolo minore che ha quindi perso la loro struttura di roggia a cielo aperto. S i tratta di corsi d’acqua posti al di fuori delle aree d’interesse la cui breve trattazione trova giustificazione solo per ragioni di completezza. L’elenco del reticolo minore di competenza comunale così come riportato nella relazione ufficiale relativa allo studio del reticolo idrografico comunale di Pieve Emanuele è il seguente:

Denominazione Lunghezza (m) 1 Roggia Libassa 113 2 Roggia Marchino 1232 3 Roggia Molinara 6248

Nel territorio comunale non sono presenti teste di fontanili attive.

6.0 - INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO

Le fasce di rispetto sono le aree attigue al corso d'acqua che consentono l'accessibilità al corso d'acqua ai fini della sua manutenzione, della sua fruizione e riqualificazione ambientale e per salvaguardare la sua integrità strutturale e morfologica. Le fasce di rispetto definite dallo studio ufficiale del reticolo idrico del comune di Pieve Emanuele per il Reticolo Idrico Minore e per il Reticolo Idrico Principale sono per ambo i lati pari a 10 m. Per i corsi idrici di competenza dei privati non sono state poste fasce di rispetto in quanto soggette, secondo lo studio ufficiale sopra citato, esclusivamente al Codice Civile e al RD 1775/33, come modificato dal D.Lgs 12 luglio 1993 n.275.

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7.0 - DEFINIZIONE DI DETTAGLIO DEL RETICOLO IDRICO SVILUPPATO NELL’INTORNO DELLE AREE DI SPECIFICO INTERESSE PROGETTUALE I corsi d’acqua presenti all’interno delle aree di progetto e nello stretto intorno delle medesime sono stati dettagliatamente studiati mediante l’esecuzione di rilevamenti finalizzati, al fine di verificare nel dettaglio lo sviluppo dei loro tracciati (in essere o meno), lo stato di conservazione e continuità idraulica. Procedendo da Est verso Ovest sono stati identificati i seguenti corsi d’acqua, appartenenti tutti al Reticolo Idrico di Bonifica e privati:

Denominazione Roggia Brianzona di Maltraverso Roggia Corio Roggia Brianzona di Viquarterio Roggia Carlesca Roggia Marcisciolo Roggia Brianzona

Per una chiara individuazione territoriale dei corsi d’acqua sopra elencati si rimanda alla Tavola 01 “Definizione del Reticolo Idrico Minore”, stralcio della Carta Ufficiale del Reticolo Idrico del Comune di Pieve Emanuele. Nella Tavola 02 viene riportata la restituzione relativa alla definizione di dettaglio del reticolo idrico nei settori d’interesse progettuale ed in uno stretto intorno. Descriveremo di seguito i caratteri salienti di ciascuno dei corsi d’acqua sopra elencati. Roggia Brianzona di Maltraverso : derivata dal Naviglio Grande in Rozzano si presenta, nell’ambito di specifico interesse, con andamento pressoché parallelo alla Roggia Corio, si caratterizza per alveo in buon stato di conservazione, chiara continuità idraulica e sviluppo a cielo aperto, eccezione fatta per un breve tratto sviluppato in prossimità del limite nord delle aree di progetto. Non interessa direttamente le aree di interesse sviluppandosi altresì nello stretto intorno del limite settentrionale delle medesime. La Roggia Brianzona di Maltraverso, così come definita dalla Carta Ufficiale del Reticolo Idrico Minore del Comune di Pieve Emanuele, viene attribuita come appartenenza al Reticolo di bonifica / di privati, risultando quindi priva di fascia di rispetto. Roggia Corio : derivata dal Naviglio Grande a Corsico, si sviluppa lungo il limite nord-orientale dell’area di specifico interesse, presentandosi con alveo ben definito, in buono stato di conservazione e contraddistinto da flusso idrico abbondante anche nella presente fase stagionale. Presenta un breve tratto tombinato sviluppato in prossimità del limite nord delle aree di interesse.

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Da questa si diparte un fosso irriguo di spagliamento che si sviluppa all’interno delle aree di proprietà contraddistinto da mediocre stato di conservazione e alveo ancora riconoscibile solo in limitati settori prossimi alla zona di derivazione. La Roggia Corio, così come definita dalla Carta Ufficiale del Reticolo Idrico Minore del Comune di Pieve Emenuele, viene attribuita come appartenenza al Reticolo di bonifica / di privati, risultando quindi priva di fascia di rispetto. Roggia Brianzona di Viquarterio : riceve le sue acque dalla Roggia Brianzona a Rozzano, entrando nel territorio comunale di Pieve Emanuele in prossimità delle aree di specifico interesse. Si sviluppa con direzione prevalente nord-sud, all’interno delle aree di progetto, continuando la sua corsa in direzione sud, attraversando con breve tratto combinato, la strada di collegamento Fizzonasco-Pieve Emanuele attualmente in essere. Nel territorio comunale di Rozzano, si presenta con sviluppo d’alveo complesso caratterizzato da tratti tombinati sviluppati al di sotto del tessuto urbanizzato, tornando in condizioni di alveo a cielo aperto solo in corrispondenza del limite nord delle aree di interesse. L’alveo attualmente osservabile si trova in mediocre-scadente stato di conservazione venendo contraddistinto da periodica presenza di acque al suo interno. L’analisi condotta indicherebbe la sussistenza di condizioni di continuità idraulica del corso d’acqua, sebbene si avanzino perplessità circa l’efficienza idraulica effettiva dell’alveo medesimo; Nella Tavola 03 è stata ricostruita ed l’evoluzione morfologica e di sviluppo della struttura d’alveo della Roggia Brianzona di Viquarterio nel trentennio 1980 – 2008/2010. Nella Tavola 04 viene riportata la documentazione fotografica inerente allo stato di conservazione attualmente osservabile della struttura d’alveo, da cui si possono evincere chiaramente le problematiche in atto. Il rilevamento di dettaglio ha permesso di verificare una discrepanza dalle cartografie tematiche ufficiali del reticolo idrico, con particolare riferimento alle condizioni di attraversamento della sede stradale Fizzonasco-Rozzano sopra citata: la continuità idraulica in direzione sud viene garantita dalla presenza di un unico breve tratto tombinato (e non da due come segnalato) costituente parte del ramo sviluppato in sinistra orografica. La Roggia Brianzona di Viquarterio, così come definita dalla Carta Ufficiale del Reticolo Idrico Minore del Comune di Pieve Emanuele, viene attribuita come appartenenza al Reticolo di bonifica / di privati, risultando quindi priva di fascia di rispetto. Roggia Carlesca : deriva le sue acque dal Naviglio Grande attraverso la bocca di presa Carlesca a Milano; sviluppandosi nei comuni di Assago e Rozzano ed entrando poi nel territorio comunale di Pieve Emanuele. L’ingresso nel territorio comunale avviene all’interno delle aree di interesse progettuale. L’alveo si presenta con sviluppo in direzione preferenziale nord-sud, andamento rettilineo e stato di conservazione generale buono, chiara continuità idraulica e sviluppo a cielo aperto, eccezione fatta per il breve tratto di attraversamento della sede stradale Fizzonasco-Rozzano. Il flusso idrico osservabile è abbondante.

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La Roggia Carlesca, così come definita dalla Carta Ufficiale del Reticolo Idrico Minore del Comune di Pieve Emanuele, viene attribuita come appartenenza al Reticolo di bonifica / di privati, risultando quindi priva di fascia di rispetto. Roggia Marcisciolo : riceve buona parte delle sue acque del Cavo di Basiglio a Rozzano entrando nel territorio comunale di Pieve Emanuele direttamente a sud del fontanile Maino (Rozzano). Presenta andamento nord-est sud-ovest prevalente, sviluppandosi ad ovest della sede stradale Rozzano-Basiglio delineante il limite occidentale dell’area di interesse progettuale. Si situa pertanto al di fuori delle aree di specifico interesse. Presenta condizioni d’alveo in buon stato di conservazione, chiara continuità idraulica ed abbondante flusso idrico. La Roggia Marcisciolo, così come definita dalla Carta Ufficiale del Reticolo Idrico Minore del Comune di Pieve Emanuele, viene attribuita come appartenenza al Reticolo di bonifica / di privati, risultando quindi priva di fascia di rispetto. Roggia Brianzona : derivata dal Naviglio Grande a Corsico. Presenta andamento nord-est sud-ovest prevalente parallelo alla Roggia Marcisciolo, sviluppandosi ad ovest della sede stradale Rozzano-Basiglio delineante il limite occidentale dell’area di interesse progettuale. Si situa pertanto al di fuori delle aree di specifico interesse. Presenta condizioni d’alveo in buon stato di conservazione, chiara continuità idraulica ed abbondante flusso idrico. La Roggia Brianzona, così come definita dalla Carta Ufficiale del Reticolo Idrico Minore del Comune di Pieve Emanuele, viene attribuita come appartenenza al Reticolo di bonifica / di privati, risultando quindi priva di fascia di rispetto. Menzione merita il cavo del fontanile Maino sviluppato in origine in corrispondenza del limite nord-occidentale delle aree di interesse progettuale. Benché il fontanile Maino, sviluppato in territorio di Rozzano, attualmente ancora sussista e sia stato oggetto di recenti interventi di recupero e valorizzazione ambientale, l’asta del fontanile medesimo ha subito ben diversa sorte, venendo idraulicamente separata dalla testa del fontanile (interventi stradali), e versando attualmente in condizioni di totale abbandono. L’analisi delle fotografie aeree e da satellite, unitamente ai rilevamenti geologici finalizzati, ha dimostrato come l’asta del Fontanile Maino costituisca una struttura relitta, solo a tratti osservabile e priva di alcun significato idraulico ovvero contraddistinta da totale assenza di continuità idraulico e conseguente assenza di deflusso idrico. Nella Tavola 02 viene restituita la carta di dettaglio del reticolo idrico attualmente esistente nei settori di specifico interesse.- Una valutazione di carattere preliminare e pre-progettuale riguarda la possibile interazione fra le attività progettuali previste ed il reticolo idrico attualmente in essere con particolare riferimento alla Roggia Brianzona di Viquarterio . Le soluzioni a questa possibile problematica risultano principalmente connesse alle

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condizioni di continuità idraulica del corpo idrico: in caso di verificate condizioni di non continuità idraulica sarebbe possibile previa autorizzazione da parte degli enti di controllo competenti procedere alla estinzione d’ alveo del corso d’ acqua mediante rimozione / tombamento. Nel caso di verificate condizioni di continuità idraulica, concordemente al parere degli enti di controllo sarebbe possibile procedere alla deviazione del corso d’ alveo con il conseguente mantenimento conservativo complessivo delle condizioni di continuità ed efficienza idraulica in precedenza esistente. Per entrambe le soluzioni dovranno essere affrontate e risolte concordemente all’ ente di controllo provinciale competente le problematiche inerenti alla vincolistica paesistico ambientale nella fattispecie Articolo 46 delle Norme di Attuazione del P.T.C.P. della provincia di Milano per la quale si rimanda al paragrafo successivo.

8.0 - ANALISI DI DETTAGLIO DELLA VINCOLISTICA SOVRACOMUNALE La definizione del contesto idraulico nei settori d’interesse progettuale è stata completata attraverso l’analisi della documentazione ufficiale relativa al Piano di Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Milano. Di particolare interesse sono risultate le cartografie tematiche relative alla Tavola 02/I “Difesa del Suolo” e la Tavola 03/I “Sistema Paesistico Ambientale” Al fine di fornire una chiara restituzione delle analisi condotte sono stati restituiti elaborati derivanti dalle cartografie tematiche sopra citate (stralci) e riportati nella Tavola 05 e Tavola 06 a fine lavoro. Dalla carta di “Difesa del Suolo” (Tavola 02/I del P.T.C.P.) si evince come i corsi d’acqua di seguito riportati rientrino nell’ elenco 2 regionale

Denominazione Roggia Brianzona di Maltraverso Roggia Corio Roggia Carlesca Roggia Marcisciolo Roggia Brianzona

ovvero valgono le prescrizioni così come definite dall’ Art. 46 relativo alle Norme di Attuazione del P.T.C.P. della Provincia di Milano. Per completezza restituiva viene riportato di seguito il testo integrale dell’Art 46 sopra citato:

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“Art. 46 Corsi d’acqua

1. Il PTCP, all’Elenco 2, riporta i più importanti corsi d’acqua con caratteristiche prevalentemente naturali e quelli sottoposti a vincolo paesistico ai sensi del comma 1, lettera c) art. 146 del D.lgs. 490/1999 integrati con i tratti del reticolo principale conformemente alla D.G.R. 25 Gennaio 2002, n. VII/7868. Detta Individuazione assume efficacia di prescrizione diretta solo nei casi di cui al comma 5 dell’art. 4. Per corso d’acqua s’intende il sistema costituito dall’alveo, dalle acque che vi fluiscono e dalle relative sponde. In particolare s’intende per corsi d’acqua naturali, la porzione di territorio costituita oltre che dall’alveo e dalle sponde, anche dalla piana circostante, in cui hanno sede fenomeni morfologici, idraulici e naturalistico ambientali connessi al regime idrologico del corso d’acqua. Le modalità di intervento ammesse per tali elementi rispondono al principio della valorizzazione.

2. Il PTCP individua ai fini della loro tutela e salvaguardia i seguenti indirizzi:

a) favorire il naturale evolversi dei fenomeni di dinamica fluviale e degli ecosistemi; b) migliorare la capacità di laminazione delle piene e di autodepurazione delle acque. 3, Lungo i corsi d’acqua, di cui all’Elenco 2, ai sensi dell’art. 4, si applicano i seguenti indirizzi e prescrizioni di legge:

a) la programmazione e progettazione degli interventi di difesa del suolo e di regimazione idraulica devono essere orientate verso soluzioni di tipo integrato che coniughino aspetti di prevenzione del rischio idraulico con il miglioramento della qualità delle acque e la fruibilità dei luoghi;

b) le opere di difesa del suolo, di regimazione idraulica e in generale ogni intervento infrastrutturale sui corsi d’acqua devono essere realizzati in modo da rispettare la diversità ambientale, da ridurre al minimo la rottura di stabilità degli ecosistemi locali e le sue ripercussioni sui tratti situati più a valle. In tal senso devono essere individuate, conformemente alle disposizioni del PAI, aree libere in cui consentire la naturale divagazione dei corsi d’acqua e favorire il ristagno delle acque di supero nei brevi periodi di intensa precipitazione meteorica ed il successivo lento rilascio delle stesse al termine della crisi, evitando ove possibile di procedere con opere strutturali, La progettazione e la realizzazione delle opere di cui sopra deve tendere non solo a minimizzare gli impatti sulle componenti ambientali ma soprattutto al miglioramento della funzionalità ecologica dell’ambito fluviale e al miglioramento della qualità paesistica dei luoghi, con adeguati accorgimenti tecnici Devono essere utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica, a meno che non sia dimostrata la loro inapplicabilità, anche con riferimento agli esempi progettuali di cui al Repertorio B;

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c) favorire la riduzione della pericolosità dei corsi d’acqua in caso di piena attraverso una regolare pulizia degli alvei con asportazione di materiale ingombrante e di quanto può ostacolare il regolare deflusso delle acque;

d) favorire ove possibile la sostituzione di opere di difesa del suolo di tipo tradizionale relativi a corsi d’acqua naturali, con sistemazioni di ingegneria naturalistica. A tal fine i manufatti in calcestruzzo, muratura, scogliera o prismata in caso di ripristino o adeguamento funzionale, non possono essere riparati o ristrutturati ma devono essere sostituiti con interventi di rinaturazione delle sponde. E’ opportuno non mutare la tipologia costruttiva e lo stile di opere idrauliche, o connesse ai corsi d’acqua, che siano dotate di valore o riconoscibilità storico - architettonica;

e) le nuove opere di attraversamento stradale e ferroviario, o comunque le infrastrutture a rete che interessano i corsi d’acqua naturali, devono essere progettate nel rispetto della specifica Direttiva allegata alle Norme di Attuazione del PAI;

f) vanno mantenuti i tracciati dei corsi d’acqua naturali. Gli interventi che comportano la regolazione dei corsi d’acqua naturali, I rivestimenti, la bonifica e altri simili che incidono sul regime delle acque, dovranno essere comunicati alla Provincia;

g) è vietata la copertura o il tombinamento dei corsi d’acqua ai sensi dell’art. 41 del D.lgs. 152/1999, fatti salvi casi dettati da ragioni di tutela di pubblica incolumità, ove sia dimostrata l’impossibilità di intervenire con altri sistemi o mezzi. Riguardo ai tombinamenti esistenti dei corsi d’acqua naturali, ai sensi dell’art. 21 del PAI, i proprietari o concessionari predispongono, entro un anno dalla data di pubblicazione dell’atto di approvazione del PA!, una verifica idraulica ditali opere in corrispondenza degli attraversamenti dei centri urbani. Sono da privilegiare interventi di ripristino delle sezioni di deflusso a cielo aperto con priorità per quelle opere di copertura che determinano condizione di rischio idraulico. Tali azioni risultano prioritarie per le aree libere dove non sussistano ostacoli agli interventi di rinaturazione e al ripristino della funzionalità idraulica.

h) per i corsi d’acqua ad uso irriguo, gli interventi dovranno essere compatibili alle esigenze e alle necessità della funzione agricola.

4. La Provincia di Milano promuove, anche attraverso forme di incentivazione e di coordinamento con soggetti pubblici e privati, interventi di manutenzione ditali ambiti, sviluppa azioni volte al miglioramento delle condizioni di sicurezza e alla qualità ambientale e paesaggistica. Nell’ambito delle specifiche competenze di

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polizia idraulica, verranno definiti programmi di manutenzione secondo la specifica Direttiva allegata alle Norme di Attuazione del PAI. La Provincia ed i Comuni collaborano agli interventi di rimozione di rifiuti negli ambiti fluviali sulla base delle indicazioni specifiche riportate all’art. 7 della L.R. 33/1977. Il Comune, in fase di adeguamento dello strumento urbanistico alle indicazioni del PTCP, verifica i tracciati dei corsi d’acqua presenti alla Tavola 2 ed individua planimetricamente in scala di maggior dettaglio eventuali nuovi tratti da sottoporre al regime di tutela di cui al presente articolo.

I Consorzi di bonifica e irrigazione, in sintonia con gli indirizzi di cui al comma 2 lettera b), per la parte di reticolo idrografico di propria competenza svolgono specifiche attività consentite dalla normativa di settore, alfine di regolare i deflussi delle acque ed evitare situazioni di rischio idraulico.” Come si evince da quanto sopra la Roggia Brianzona di Viquarterio non rientra nell’ elenco 2 di cui sopra non risultando interessata da quanto definito dall’ articolo 46. -------------- Dalla carta del “Sistema Paesistico Ambientale” (Tavola 03/I del P.T.C.P.) si evince come per le sponde dei corsi d’acqua di seguito riportati

Denominazione Roggia Brianzona di Maltraverso Roggia Corio Roggia Brianzona di Viquarterio Roggia Carlesca Roggia Marcisciolo Roggia Brianzona

valgono le prescrizioni così come definite dall’ Art. 64 relativo alle Norme di Attuazione del P.T.C.P. della Provincia di Milano con particolare riferimento agli elementi ambientali “Arbusteti e Siepi” . Per completezza restituiva viene riportato di seguito il testo integrale dell’Art 64 sopra citato:

“Art. 64 Arbusteti, Siepi, Filari

1. Le unità ecosistemiche costituenti la struttura di riferimento per la costituzione della rete ecologica, individuate In via preliminare alla Tav. 3, sono:

a) arbusteti;

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b) siepi; c) filari.

Gli interventi ammessi per tali elementi rispondono al principio della valorizzazione.

2. Gli indirizzi del PTCP mirano a renderne la presenza sul territorio più diffusa ed omogenea.

3. La Provincia promuove interventi per il potenziamento vegetazionale del territorio, da realizzare attraverso la messa a dimora di nuove piante o orientando lo sviluppo della vegetazione arborea e arbustiva esistente, anche sulla base dei criteri progettuali presenti nel Repertorio B.

4. Il Comune, in fase di adeguamento dello strumento urbanistico alle indicazioni del PTCP, verifica dati conoscitivi di cui alla Tav. 3 e individua eventuali specifici elementi da sottoporre a azioni di tutela o controllo sulla base di quanto specificato nel precedente comma 3.” Dalla medesima carta (“Sistema Paesistico Ambientale”) (Tavola 03/I del P.T.C.P.) si evince inoltre come il limite occidentale delle aree di specifico interesse ovvero il tratto confinale sviluppato lungo la sede stradale Rozzano-Basiglio risponda alle prescrizioni di cui all’ articolo 64 sopra riportato con particolare riferimento all’ elemento ambientale”Filari” . L’ analisi della Tavola 03/I sopra citata permette di rilevare inoltre l’ esatto sviluppo del limite delle aree rientranti nella tipologia “Parchi Regionali” nello specifico rappresentato dal “ Parco Agricolo Sud di Milano “ per le quali valgono i vincoli previsti dalle norme di riferimento specifiche. Tutte le aree di interesse progettuale si ubicano al di fuori del “ Parco Agricolo Sud di Milano “ sopra citato non risultando sottoposte ad alcun vincolo di merito. Per eventuali approfondimenti relativi al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n.55 del 14/10/2003 – pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n.45 del 5/11/2003 ai sensi dell’ Articolo 3 comma 36 della L.R. 5/1/2000 n.1) si rimanda alla cartografia tematica specifica ed alle norme di attuazione consultabili presso la sede della Provincia di Milano

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CONCLUSIONI

Il presente lavoro ha permesso di definire in dettaglio la struttura idrografica esistente nelle aree di interesse progettuale ed in un significativo intorno. Lo studio è stato condotto in fasi diversificate giungendo dapprima alla caratterizzazione a scala territoriale del reticolo idrico ed in seguito alla definizione di dettaglio del reticolo medesimo sviluppato all’ interno delle aree di interesse. A scala territoriale, così come riportato nella documentazione ufficiale relativa allo studio del Reticolo Idrico del comune di Pieve Emanuele la struttura del reticolo idrico medesimo risulta così composta: Reticolo principale Fiume Lambro Meridionale (n° MI 015 All.A d.g.r. 7/ 13950). Reticolo di Bonifica e di privati Il reticolo idrico di privati è formato da 20 corsi d’acqua dei quali nella tabella a seguire si elencano quelli sviluppati all’ interno o nell’ immediato intorno delle aree di specifico interesse Roggia Brianzona di Maltraverso Roggia Corio Roggia Brianzona di Viquarterio Roggia Carlesca Roggia Marcisciolo Roggia Brianzona

Reticolo Minore I corsi d’acqua rientranti nella classe tipologica del reticolo minore sono i seguenti: Roggia Libassa Roggia Marchino Roggia Molinara

e sviluppare al di fuori dell’ area di interesse progettuale.

Le fasce di rispetto definite dal sopra citato studio del Reticolo Idrico del Comune di Pieve Emanuele prevedono l’ applicazione del vincolo di inedificabilità pari a 10m (Fasce di Rispetto) sia per i corsi d’ acqua rientranti nella classe tipologica sia del Reticolo Principale che del Reticolo Minore. Per i corpi idrici di competenza dei privati non sono state poste fasce di rispetto, in quanto soggetti, così come definito nello studio del reticolo sopra citato, esclusivamente al Codice Civile e al RD 1775/33, come modificato dal D.Lgs 12

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luglio 1993 n.275. Pertanto i corsi d’ acqua sopra elencati sviluppati nelle aree di interesse non possiedono fascia di rispetto alcuna (assenza limite di inedificabilità).

La definizione del contesto idraulico nei settori d’interesse progettuale è stata completata attraverso l’analisi della documentazione ufficiale relativa al Piano di Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Milano. Di particolare interesse sono risultate le cartografie tematiche relative alla Tavola 02/I “Difesa del Suolo” e la Tavola 03/I “Sistema Paesistico Ambientale” Per tutti i corsi d’ acqua sopra elencati valgono le prescrizioni così come definite dall’ Art. 64 relativo alle Norme di Attuazione del P.T.C.P. della Provincia di Milano con particolare riferimento agli elementi ambientali “Arbusteti e Siepi” .

Dalla medesima carta (“Sistema Paesistico Ambientale”) (Tavola 03/I del P.T.C.P.) si evince inoltre come il limite occidentale delle aree di specifico interesse ovvero il tratto confinale sviluppato lungo la sede stradale Rozzano-Basiglio risponda alle prescrizioni di cui all’ articolo 64 sopra riportato con particolare riferimento all’ elemento ambientale”Filari” . L’ analisi della Tavola 03/I sopra citata permette di rilevare inoltre l’ esatto sviluppo del limite delle aree rientranti nella tipologia “Parchi Regionali” nello specifico rappresentato dal “ Parco Agricolo Sud di Milano “ per le quali valgono i vincoli previsti dalle norme di riferimento specifiche. Tutte le aree di interesse progettuale si ubicano al di fuori del “ Parco Agricolo Sud di Milano “ sopra citato non risultando sottoposte ad alcun vincolo di merito. Dalla carta di “Difesa del Suolo” (Tavola 02/I del P.T.C.P.) si evince come i corsi d’acqua sopra riportati, ad eccezione della Roggia Brianzona di Viquarterio , i rientrino nell’ elenco 2 regionale ovvero rispondono alle prescrizioni così come definite dall’ Art. 46 relativo alle Norme di Attuazione del P.T.C.P. della Provincia di Milano. Il testo degli Articoli 46 e 64 sopra citati vengono per completezza restitutiva riportati integralmente nei paragrafi precedenti. In riferimento a quanto sopra si rimanda al documento ufficiale relativo al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n.55 del 14/10/2003 – pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n.45 del 5/11/2003 ai sensi dell’ Articolo 3 comma 36 della L.R. 5/1/2000 n.1) alla cartografia tematica specifica ed alle relative norme di attuazione consultabili presso la sede della Provincia di Milano.

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TAVOLE GRAFICHE

TAVOLA 01 – DEFINIZIONE DEL RETICOLO IDRICO

(STRALCIO CARTA UFFICIALE R.I.M. COMUNE DI PIEVE

EMANUELE)

TAVOLA 02 – DEFINIZIONE DI DETTAGLIO DEL RETICOLO IDRICO IN

ESSERE

TAVOLA 03 – EVOLUZIONE MORFOLOGICA TRENTENNIO 1980-2010

DELLA ROGGIA BRIANZONA DI VIQUARTERIO

TAVOLA 04 – STATO DI FATTO ATTUALE STRUTTURA D’ALVEO

DELLA ROGGIA BRIANZONA DI VIQUARTERIO

TAVOLA 05 – CARTA DI DIFESA DEL SUOLO (STRALCIO TAV 2/I del P.T.C.P.

DELLA PROVINCIADI MILANO

TAVOLA 05 – CARTA DEL SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALE

(STRALCIO TAV 2/I del P.T.C.P. DELLA PROVINCIA DI MILANO