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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO RASSEGNA STAMPA 1 – 7 aprile 2019

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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO

RASSEGNA STAMPA

1 – 7 aprile 2019

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Economia 9LA PROVINCIA MARTEDÌ 2 APRILE 2019

L’indagineI dati elaborati da Abitare Co

registrano nel Comasco

la crescita più elevata

delle compravendite

Nel 2018 il mercato immobiliare residenziale lom-bardo registra una crescita degliscambi di abitazioni. Secondo l’elaborazione del Centro Studi di Abitare Co., società attiva nell’ambito dell’intermediazio-ne immobiliare, sui dati forniti dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nell’ultimo anno le compravendite nel settore resi-denziale nella regione sono au-mentate del +6,8%, raggiungen-do in totale 123.372 unità. Un dato che posiziona la Lombar-dia al 1° posto in Italia per nu-merosità – più che doppiando ilLazio, 2° in classifica con 58.999compravendite – e al 7° per tas-so di crescita.

A livello territoriale, le pro-vince che hanno registrato il maggior numero di compra-vendite sono state, nell’ordine, Milano (59.412), Brescia (13.728), Bergamo (12.417), Va-rese (10.255), Como (6.741). Ri-spetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra una cre-scita in tutte le province, con Como (+10,1%) e Varese (+8,9%) le più dinamiche.

E sul fronte dei prezzi? Adesclusione di Pavia, per la primavolta da 5 anni in tutte le città capoluogo della Lombardia i prezzi sono in crescita, seppur in maniera non omogenea. La media generale è del +5,6% ri-spetto all’anno scorso. Milano resta naturalmente il capoluo-go di provincia più caro, con un prezzo medio vicino ai 4.000 euro al mq (+4,0% sul 2017), se-guita da Como con 2.300 euro (+4,5%), Bergamo con 2.200 euro (+5,5%).

ImmobiliareComo primatra le provincelombarde

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12 ComoLA PROVINCIA

MARTEDÌ 2 APRILE 2019

Il teatro Politeama in piazza Cacciatori delle Alpi

L’ex teatro. Il curatore Nessi: «Faccio appello alla società civile comasca»

Il vincolo culturale: «La città ha bisogno di una sala per concerti e congressi»

essere depositate entro il 1luglio. Il giorno successivo èprevista l’apertura delle bu-ste. Se vi saranno due offerte,si procederà alla gara. In casodi una singola offerta, il liqui-datore potrebbe procedereall’aggiudicazione, sempreche siano rispettate tutte lecondizioni poste, tra cui l’im-pegno scritto a mantenere ladestinazione d’uso attuale.

La messa in liquidazionedel teatro ha sollevato criti-

che nei confronti dell’ammi-nistrazione comunale, inca-pace dopo tutti questi anni diproporre una soluzione perrilanciarlo.

«Ma noi siamo costretti avenderlo in ottemperanzadella legge Madia, e la societàche ne è proprietaria è una srldi diritto privato e pertantosoggetta al codice civile» av-verte l’assessore AdrianoCaldara. F. Ton.

«Io sono ottimista,Como può farcela, penso cheil Politeama si venderà e chese ne potrà fare quel centroculturale, quella sala polifun-zionale per concerti ma an-che congressi, di cui la cittàh a b i s o g n o » .Francesco Nessi,il commercialistaincaricato di liqui-dare lo storico tea-tro di piazza Cac-ciatori delle Alpi, èfiducioso in un po-sitivo sbocco dellavendita del teatro,chiuso ormai dal2005.

Il cambio di stato

L’alienazione dell’immobile,di cui il Comune è proprieta-rio all’82%, sta alimentandointeressi e speranze in città.«Ho già portato alcuni privatia visitarlo» rivela il profes-sionista comasco che, già co-me presidente del Lions, unadecina di anni fa si era occu-pato del Politeama, propo-nendo che fossero Conserva-torio e Politecnico ad occu-parsene.

Ne se ne fece nulla. Sonopassati dieci anni invanodunque? «Non direi - rispon-de - Intanto adesso c’è l’im-portante cambio di stato giu-ridico, per cui il bene è stato

messo in vendita. Confido inuna presa di coscienza daparte della società civile co-masca, mi appello a chi hamezzi e cultura per capirel’importanza di questo com-pendio e della necessità che

Como si doti di uncentro culturale,di un polo di ag-gregazione chepossa ospitareconcerti e spetta-coli, sul modelloper esempio delBlu Note di Mila-no. Una sala poli-funzionale chepossa ospitare an-che congressi, per

attirare nuovi visitatori incittà».

C’è tempo fino al 1° luglio

Il teatro è in vendita con ilpreciso vincolo di destinazio-ne culturale, fissato dal con-siglio comunale a settembre2017 quando, in applicazionedella legge Madia, il Comuneè stato costretto a disfarsi diquesta sua partecipazione. Ilprezzo, fissato in 4,5 milionidi euro, discende da una peri-zia del 2011. Anche di più isoldi necessari per riportarloin funzione: circa 6 milioni dieuro. Il liquidatore ha pubbli-cato il bando per le manife-stazioni di interesse: devono

Francesco Nessi

«Politeama, venderlo è possibilePrimi contatti con i privati»

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Corriere di Como Martedì 2 Aprile 2019 3

Giovanni Pontiggia «Sbloccare i cantierisenza le polemichee le liti tra i poteri»

(p.an.) Tre giorni di dibattiti, 80relatori, 18 panel, decine di gio-vani protagonisti con le loro im-prese innovative, sostenibili einclusive e più di 1.500 parteci-panti, ma non solo: il FestivalNazionale dell’Economia Civilea Palazzo Vecchio ha avutoun’anteprima proprio sul Lario,a Lecco, con un convegno spon-sorizzato dalla Bcc Brianza e La-ghi con il sostegno degli enti ter-ritoriali. «Per il Paese Italia, inquesto momento alla ricerca dicrescita e di innovazione, servo-no nuovi modelli economici e so-ciali - spiega il presidente dellaBcc Brianza e Laghi, GiovanniPontiggia - A livello nazionalequeste premesse e nobili moti-vazioni hanno creato il terrenofertile per l’organizzazione delFestival di Firenze».

La componente associativadel credito cooperativo non po-teva certo mancare a un tavolosull’economia sociale. Feder-casse, la Federazione nazionaledelle Banche di Credito Coope-

rativo e Casse Rurali (Bcc), ov-vero 270 banche di comunità,presenti in tutto il Paese, che daoltre 130 anni svolgono il lororuolo di sostegno ai territori, ètra gli organizzatori del Festi-val di Firenze.

«Le Bcc più delle altre banchesvolgono la funzione di sostegnoanche nei momenti difficili perla società civile - spiega ancoraPontiggia - L’obiettivo dei no-stri istituti è proprio studiare epensare modelli di sostenibilitàper il Paese».

Anche in questa direzione laBcc Brianza e Laghi ha promos-so un incontro territoriale aLecco. «A Firenze per la nostrabanca erano presenti il vicepre-sidente Carlo Maria Beretta e

l’ingegnere Luigi Sabadini,componente del nostro comita-to esecutivo e presidente di ApiLecco - dice ancora Pontiggia -L’economia civile vuole propor-re una nuova visione del Paese.Al conflitto, alla rabbia e allapaura si vuole sostituire il sensovero della vita - spiega sempre ilpresidente della Bcc Brianza eLaghi - Una vita intesa come ric-chezza, da spendere senza ranco-re, con serenità e felicità. Il be-nessere o bene vivere, va messo adisposizioni anche delle catego-rie più fragili. Occorre metterel’uomo al centro dell’azione po-litica a livello nazionale, regio-nale e locale. Esiste solo una di-rezione di sviluppo possibile cheunisca il valore economico e la

dignità del lavoro o la tutela del-l’ambiente».

«La sfida riguarda ora il comefare? Personalmente - concludePontiggia - dico che si devono alpiù presto sbloccare tutti i can-tieri. Si tratta di un modo percreare occupazione, liberare ri-sorse per miliardi. Ma i cantierinon si muovono con le polemi-che continue e le conflittualitàtra i poteri, ma creando un rap-porto virtuoso tra il mondo eco-nomico e il mondo amministra-tivo e quello della giustizia».

Il territorioComo e la provincianon si scopronovirtuose in tema dieconomia civile.Non mancano adogni modo “buonepratiche” anche alivello locale

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9LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 3 APRILE 2019

Economia

Case da riqualificare«Lavori per 3 miliardie si aiuta l’ambiente»

COMO

MARILENA LUALDI

Riqualificare e rispar-miare a livello energetico si può, anzi bisogna accelerare per il bene dell’economia e del-l’ambiente. Anche perché il pa-trimonio edilizio del territorio ne ha decisamente bisogno, da-ti alla mano. Così Rete Irene – larete di imprese guidata dal co-masco Manuel Castoldi – ha annunciato durante l’evento di gala a Milano la volontà di alza-re il tiro. E una partnership im-portante: quella con CasaCli-ma, che permetterà di tracciarelinee guida.

In effetti, oggi la rete nonopera più solo in Lombardia – dove ha eseguito interventi di riqualifica energetica premiati da Legambiente a Milano, ad esempio – ma si sta espanden-do in tutto il Nord Ovest. C’è grande attenzione ai condomi-ni che sono spesso l’elemento più delicato della partita.

Dalle parole ai fatti

«Tra soci e partner oggi contia-mo 18 realtà con anche grossi

Lo studio. Rete Irene: «Metter mano agli immobili

significa garantire sviluppo sociale ed economico»

Certificazioni, firmato un accordo con Casaclima

gruppi a bordo - spiega Castoldi– Grazie a un invito dell’asses-sore Raffaele Cattaneo parteci-piamo al tavolo sull’efficienza energetica promosso da Regio-ne Lombardia quale operatore privato. Partendo da un dato: oltre il 40% dell’inquinamento atmosferico del nostro territo-rio deriva da fonti di riscalda-mento. Incidere con interventi di riqualificazione energetica è un bene anche per l’ambiente».

In termini economici ciònon è meno rilevante. «Il valoredel patrimonio edilizio lombar-do da poter riqualificare - ricor-da ancora l’imprenditore - su-pera i 40 miliardi. A Como va oltre i 3. Intervenire sulla ri-qualificazione energetica del costruito significa dare un con-creto sviluppo economico e so-ciale sui territori. Questo è il settore più pronto a cui ci si puòrivolgere per fare qualcosa di concreto e non lasciare sempree solo parole al vento».

In questo senso, la cessionedel credito fiscale ecobonus è lachiave di volta per far finalmen-te decollare questa enorme op-

portunità. Non certo facile da usare nel nostro Paese: «Noi siamo partiti con fatti concreti.Sono oltre 20 gli interventi di rete Irene che hanno visto l’uti-lizzo del meccanismo di cessio-ne del credito fiscale unito a strumenti di finanziamento bancario a 10 anni».

Intesa sui condomini

Poi appunto l’accordo con Ca-saclima: «La partnership tecni-co scientifica più importante che si potesse realizzare. Insie-me stiamo costruendo il primo protocollo di certificazione na-zionale per interventi di riqua-lificazione energetica sui con-domini o comunque sul costru-ito». C’è tanto da fare, dati alla mano come si è visto, guardan-do all’età del patrimonio immo-biliare. «Lo faremo con un nuo-vo contratto di prestazione energetica garantita: ovvero se riqualifico la tua casa e ti dico che risparmierai il 40% sui con-sumi energetici, non solo lo di-co ma lo contrattualizzo. Moltoabbiamo fatto a Milano, speria-mo di riuscirci anche a Como».

Manuel Castoldi (presidente Rete Irene)

Tecnologie e credito fiscaleServono nuove linee guida

Si è svolto nei giorniscorsi all’Hotel Mariott di Mi-lano, l’evento di gala che ReteIrene ha organizzato per coin-volgere i professionisti dellaprogettazione e gli ammini-stratori di condominio. Mis-sione, approfondire le oppor-tunità, le modalità attuativeofferte dalla cessione del cre-dito fiscale e le tecnologie eper favorire la realizzazionedegli interventi di riqualifica-

zione energetica degli edificiesistenti.

Diversi gli speech, lo zoomsul nuovo protocollo di certifi-cazione Irene-CasaClima.

In quell’occasione la rete diimprese e l’Agenzia per l’ener-gia Alto Adige – CasaClimahanno sottoscritto l’accordoche le vede collaborare dalpunto di vista tecnico scienti-fico, per fare chiarezza nelmondo della riqualificazione

energetica, in particolare sugliinterventi operativi. Oggi, tragli obiettivi vi è quello di crea-re delle linee guida che per-mettano di tracciare e definirecon precisione i passi da adot-tare per realizzare un correttointervento.

Il protocollo, sottolineaManuel Castoldi, sarà un im-portante veicolo per tutti glioperatori professionali delsettore. Anche Ulrich Santa,direttore generale dell’Agen-zia CasaClima, ha espressosoddisfazione perché si potràpotenziare un sistema virtuo-so e di qualità per il rinnova-mento edilizio dei condomini.

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12LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 3 APRILE 2019

Focus Casa Il Fisco allarga le agevolazioni

Sisma bonus all’85%Lo sconto fiscalesarà esteso a tuttiLe agevolazioni. Confermata l’estensione della

detrazione nella misura massima anche

agli immobili riqualificati nelle zone sismiche 2 e 3

COMO

SIMONE CASIRAGHI

Una misura attesa da tempo. Un incentivo – una detra-zione fiscale che arriva fino al-l’85% delle spese sostenute - chepiù volte era stato chiesto di estendere a ogni zona del Paese aprescindere dal più o meno altorischio sismico che caratterizzaval’area geografica d’Italia. Oggi questa misura estesa riguarda so-lo alla cosiddetta Zona 1, La sicu-rezza guarda oltre questi confini.E i benefici, in termini anche di risparmio energetico sono sicura-mente un ulteriore stimolo a per-correre questa strada. Anche per-ché, secondo le più recenti stime,contenute nell’ultimo RapportoCasa Italia, il sisma-bonus po-trebbe essere la leva definitiva perriqualificare circa 566.000 edificicostruiti prima del 1971, e tutti con una potenziale vulnerabilitàsismica. A questo elemento – la messa in sicurezza degli edifici –va poi aggiunto l’obiettivo della

ripresa economica, ridando cosìfiato a un settore che ancora la-menta pesanti segni di rallenta-mento.

Gli obiettivi prioritari

Tre obiettivi che il governo ha recentemente annunciato di vo-ler perseguire con un nuovo prov-vedimento. È stato il sottosegre-tario al ministero delle Infrastrut-ture, Michele Dell’Orco, a confer-mare che gli incentivi per l’acqui-sto di case antisismiche, ora in vigore solo per le zone a rischio sismico 1, saranno estesi alle zone

2 e 3. Più che altro saranno confer-mate, visto che la misura è già contenuta nel decreto “Crescita”.

In particolare la nuova misurache estende la leva del sisma-bo-nus, prevede che chi comprerà unimmobile in un edificio demolitoe ricostruito, situato in una zonaa rischio 1, 2 o 3 – quindi senza piùalcuna distinzione - potrà ottene-re una detrazione pari al 75% delprezzo pagato per acquistare l’im-mobile se dalla realizzazione degliinterventi d ristrutturazione e ri-qualificazione dell’immobile neè derivato una riduzione del ri-

schio sismico che determini il passaggio a una classe di rischioinferiore, o dell’85% se si ottieneinvece il passaggio a due classi dirischio inferiore.

In questa prospettiva, quindi,la ragione dell’incentivo dovrebbepuntare proprio a favorire mag-giori interventi di recupero edili-zio e di sostituzione dell’ediliziadi scarsa qualità, particolarmentesotto il profilo energivoro, e dal-l’altra la ripresa delle compraven-dite.

Un passaggio comunque nonfacile, né scontato visto che a sen-tire gli stessi operatori e profes-sionisti del settore, oltre a manca-re un piano complessivo di messain sicurezza, viene denunciato che manca soprattutto una “co-noscenza dello stato di salute deifabbricati”, motivo per cui da anniviene chiesta l’introduzione del fascicolo del fabbricato. Inoltre,diversamente da una misura co-me l’eco-bonsu, i cui effetti di ri-sparmio si riscontrano immedia-tamente in bolletta, la maggior parte dei cittadini non ritiene ur-genti – e forse nemmeno necessa-ri - gli interventi di miglioramen-to e adeguamento antisismico.

Il ritardo dei professionisti

In realtà c’è tutto un vantaggio economico, non certo secondarioalla sicurezza, che gioca a favoredi questi interventi. Se poi si guar-da ai condomini, come agli immo-bili verso cui si rivolge con prioritàquesto insieme di interventi (ve-tustà, alti consumi energetici, mancanza di comfort e spesso altirischio di sicurezza), allora anchel’urgenza dovrebbe diventare a maggior ragione una acceleratoredi questi cantieri. I vantaggi eco-nomici sono comunque un’ottimabase di partenza. Vediamole neldettaglio delle norme. Nelle sin-gole unità immobiliari, a destina-zione sia residenziale sia produt-tiva, si parte da una detrazione

fiscale del 50% delle spese soste-nute e si può arrivare: al 70% se l’intervento determina il passag-gio a una classe di rischio inferio-re, ma arriva all’80% se l’interven-to fa scattare il passaggio a due classi di rischio inferiori.

Il tetto di spesa su cui calcolarela detrazione è pari a 96.000 europer unità immobiliare per ciascunanno. Nei condomini la detrazio-ne fiscale di partenza è al 50% delle spese sostenute e, anche inquesto caso, può salire al 75% sel’intervento determina il passag-gio a una classe di rischio inferio-re. Anche qui scatta l’85% di de-trazione se I lavori determinanoil passaggio a due classi di rischioinferiori. Attenzione all’estensio-ne del nuovo limite di spesa su cuicalcolare la detrazione: I 96.000euro vanno moltiplicati per il nu-mero delle unità immobiliari checompongono l’edificio.

Il tetto di spesa si alza

Altro dettaglio: se sullo stesso edi-ficio vengono effettuati interventidi natura diversa (per esempio interventi antisismici e lavori dimanutenzione straordinaria) il limite di spesa agevolabile è unico(96.000 euro annuali) in quantoriferito all’immobile. In prospet-tiva, quindi, cade il vincolo dellazona sismica 1: gli interventi perla riduzione del rischio sismico, che danno diritto alle più elevatedetrazioni del 70% o dell’80%, hanno valore fiscal a prescinderedalla zona sismica in cui si trovail Comune. Se un immobile vienemesso sul mercato, mediante de-molizione e ricostruzione di inte-ri edifici, chi compra quell’immo-bile ricostruito può usufruire diuna detrazione, rispettivamente,dal 75 o all’85% del prezzo di ac-quisto della singola unità immo-biliare, come riportato nell’atto pubblico di compravendita, entroun ammontare massimo di 96.000 euro.

Le nuove misure

Il potenzialeCoinvolte quasi 600mila case

Il sisma-bonus esteso alle due

nuove zone a basso rischio sismi-

co potrebbe essere la leva defini-

tiva per riqualificare circa

566.000 edifici costruiti prima del

1971, e tutti comunque con una po-

tenziale vulnerabilità sismica e di

insicurezza statica.

I lavoriIl vincolo sulle imprese

Gli interventi per poter usufruire

del bonus devono essere eseguiti

da imprese di costruzione o ri-

strutturazione immobiliare che

acquistano un vecchio immobile,

lo demoliscono e ne costruiscono

uno nuovo con criteri antisismici.

I tempiUn anno e mezzo di tempo

L’alienazione degli immobili deve

avvenire entro diciotto mesi dalla

conclusione dei lavori. In questo

caso chi compra quell’immobile

può usufruire di una detrazione,

rispettivamente, dal 75 o all’85%

del prezzo di acquisto.

75%IL VECCHIO LIMITE

Il tetto ordinarioper gli interventipotrà essere aumentato all’85%

96.000IL MASSIMO DI SPESA

Resta confermatoil massimale fiscaledi spesa su cui è possibile lo sconto

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Corriere di Como Mercoledì 3 Aprile 2019 3

Il “derby” Como-Varese coinvolge la società civileIl parere del presidente dell’Ance e dell’ex assessore alla Cultura

Il confronto

Varese più avanti rispetto a Co-mo sulla programmazione dellacittà del futuro e la rigenerazionedelle aree? Il dibattito, innescatoda un’intervista al sindaco dellaCittà Giardino, Davide Galimber-ti, pubblicato su queste colonnenell’ambito di un focus su unasorta di “derby” tra le due cittàprealpine, ha coinvolto la societàcivile comasca. Ieri era stato di-rettamente il sindaco di Como,Mario Landriscina, a respingere leaccuse punto su punto, con tantodi esempi positivi di lavori svolti.Anche la Fondazione Volta, pervoce del suo presidente Luca Le-vrini, aveva speso parole positivesulla progettualità di PalazzoCernezzi e sulle prossime sfide.

Francesco Molteni, presidente diAnce Como, crede fortementenella rigenerazione urbana e con-fida nel lavoro dell’amministra -zione. «Fino a oggi a Como quasitutte le operazioni di rigenerazio-ne e trasformazione sono nate dainiziative di tipo privato - spiegaMolteni - anche se hanno dato ri-sposte per la città, con piazze e

luoghi di aggregazione. Sono con-vinto che ora il pubblico, parlo delComune di Como e della Regione,sia in grado di contribuire all’at -trattività della città riqualifi-cando importanti aree».

Molteni si riferisce in particola-re a quelle dell’ex Sant’Anna diCamerlata (regionale) e dell’exTicosa (comunale).

«I temi da affrontare sono pro-gettualità e tempi - dice ancoraMolteni - Chi prima arriva a darerisposta alle esigenze abitativeattuali, meno ha problemi. C’èMilano che ha già programmato eora corre, noi possiamo inseguire.Se pensiamo ad altre città dellastessa dimensione di Como nonvedo una differenza così grandeda colmare. Non siamo all’annozero. L’analisi sulle aree è in attoda tempo. La pubblica ammini-strazione rifletta, con coerenza epossibilmente senza inutili litisul tipo di servizi. Ci sono degli as-set fondamentali per il capoluogolariano, che passano dal turismoalla cultura, fino ai servizi allapersona» conclude.

In tema di cultura, il raffrontotra Como e Varese pare sbilancia-to verso la Città Giardino, che nel2020 avrà una grande mostra suRenato Guttuso, con previewquest’anno da maggio. Il sindacoGalimberti ha spiegato di essersiispirato al modello comasco dellemostre firmate dall’ex assessoreSergio Gaddi. Gaddi, dopo l’espe -rienza di Villa Olmo, ha organiz-zato decine di esposizioni in tuttoil mondo, ma non più nella suacittà. Ora è a Napoli per l’allesti -mento della mostra di Chagall al-la Chiesa della Pietrasanta.

«Non so più cosa dire su Como -afferma Gaddi - Noi, se mi passateun linguaggio calcistico, aveva-mo ai nostri tempi stracciato Lu-gano e ce la giocavamo con Mila-no. Varese non avrebbe mai osatosfidarci, sarebbe stata come unapartita tra il Napoli e l’Albatese».Ora i valori in campo sono cam-biati, almeno così sembra.

«Non sembra, è così - dice Gaddi- paghiamo l’immobilismo di chiguida, per non parlare di incapa-cità. Oggi ci sono molti più soldi

Francesco Molteni

Sergio Gaddi

Ex TicosaTor natalo scorso annodi proprietàcomunaleè la maggiorearea in attesa dirigenerazione ditutta la convalledi Como

per la cultura di quando io ero as-sessore, esiste una stabilità poli-tica assoluta, un contesto turisti-co irripetibile. C’è una Formula 1a disposizione di Como per orga-nizzare una grande mostra, mamanca il pilota che la mette inmoto. Io dieci anni fa guidavo unferrovecchio e arrivavo primo».

Paolo Annoni

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7LA PROVINCIA

GIOVEDÌ 4 APRILE 2019

COMO

MARILENA LUALDI

Prima si definirà la squadra del presidente Marco Galimberti. Poi le partecipate, due al rinnovo già quest’anno: Lariofiere e SviluppoComo-ComoNext. Intanto nella nuo-va Camera di commercio di Co-mo e Lecco è stato affidato l’in-carico di segretario facente funzione nei giorni scorsi: la scelta è ricaduta su Giuliano Caramella, che già guidava l’en-te comasco.

I tasselli

Le prossime settimane saran-no fondamentali dunque per gli assetti della Camera. E per quanto riguarda le partecipate,l’alternanza territoriale do-vrebbe scattare per la guida di Lariofiere a fine primavera. Con la scadenza, infatti, le redi-ni dovrebbero passare a Lecco e lo scorso dicembre – all’in-contro sulla presidenza tra le associazioni dell’apparenta-mento principale – si era indi-cato un nome: quello dell’al-bergatore lecchese Fabio Da-dati. Giovanni Ciceri, presi-dente uscente e attuale presi-dente di Confcommercio Co-mo, è al suo secondo mandato, ma appunto l’accordo avrebbe previsto questo cambio di ter-ritorialità.

In questi anni, Lariofiere èstato scenario di grande colla-borazione tra le realtà delle due

Camera commercioPer Lariofiere presidenza leccheseDopo la fusione. Entra nel vivo il risiko degli incarichi

Caramella segretario, Dadati verso il polo espositivo

Il 17 aprile si vota la squadra, poi i vertici delle società

province, che prefigurava e preparava la futura Camera. Ha visto crescere le sue rasse-gne e gli eventi, conquistando-ne anche di nuovi, ed è riuscitoa mantenere iniziative non fa-cili viste le crisi di settore: una su tutte, Meci che si è conclusa pochi giorni fa.

Sul fronte Parco tecnologi-co, presidente attuale è Enrico Lironi. Il professore ha svolto solo un mandato ed è quello che ha visto appunto nascere lasocietà unica di Sviluppo Comoe ComoNext e ha vissuto ancheil terzo e decisivo lotto per que-sto hub dell’innovazione, capa-ce di porsi quota mille come la-voratori arruolati. Un tetto nonimpossibile, perché anche gli ultimi spazi sono andati a ruba.Si andrà dunque verso una ri-conferma di Lironi, che non fa parte di schieramenti? Quandoera consigliere nella scorsa le-gislatura, era stato indicato dalmondo del credito.

Va detto che il presidente ca-merale Marco Galimberti spazza via tutte le riflessioni e le voci che girano con un’affer-mazione: «Prematuro parlare del rinnovo delle partecipate inquesta fase. Come prima cosa, ci troveremo nel prossimo con-siglio camerale a Lecco il 17 aprile per votare la giunta, que-sto sì». Qui una certezza c’è: si chiama Roberto Magni, il vice-presidente di Coldiretti Como-Lecco. All’agricoltura spetta un

seggio di diritto nella squadra. Guardando sempre all’in-

contro del principale apparen-tamento dello scorso dicem-bre, il vicepresidente dovrebberisultare poi dai voti Lorenzo Riva, leader degli industriali lecchesi. Si parla di un’altra de-lega all’industria e una per gli artigiani, poi tre per il commer-cio. Per Confartigianato il no-me indicato in quella sede era Daniele Riva, presidente uscente della Camera lecchese.

Scrutinio segreto

C’è da considerare che in quellagiunta ci deve essere almeno una donna. Ma se Confindu-stria, Confartigianato e Con-fcommercio dei due territori hanno le loro indicazioni e de-tengono sulla carta 22 voti (tanti i seggi che hanno rag-giunto), ci sono altri 11 consi-glieri che diranno la loro. E la votazione avverrà così: due preferenze verranno espresse da ciascuno, a scrutinio segre-to. Galimberti dunque rimandaogni considerazione su altri aspetti come il futuro delle par-tecipate, a quando questo as-setto sarà definito. Nel frattem-po sia Lariofiere sia Sviluppo-Como – ComoNext porterannoin assemblea il loro bilancio. Villa Erba invece scade l’anno prossimo. Con la giunta forma-ta, scatterà un’altra procedura: il bando per la selezione del nuovo segretario generale.

Economia

Il presidente Marco Galimberti con Ambrogio Taborelli e Daniele Riva

Fabio Dadati

Lorenzo Riva

Roberto Magni

Giovanni Ciceri

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Economia 9LA PROVINCIA GIOVEDÌ 4 APRILE 2019

Al Gruppo di Pietro Salini il 63,5% di Cossi Costruzioni

che nei momenti più difficili (vedila nuova variante di Morbegno, aperta nell’autunno scorso, che rischiava di restare al palo se l’isti-tuto di credito non avesse garanti-to il pagamento dei fornitori) e cheoggi entra attivamente con capita-le fresco nella nuova società che proprio lunedì prossimo si riuniràper darsi un nuovo assetto.

Regista dell’importante opera-zione – parliamo di un gruppo cheha realizzato un fatturato di 134 milioni di euro nel 2017 e di 176 milioni nel 2016)- l’advisor finan-ziario “Partners spa” di Milano.

Tirano un sospiro di sollievo i170 dipendenti valtellinesi che hanno stretto i denti nei momentidi difficoltà, ma che non hanno mai abbandonato l’azienda. Uno“zoccolo duro” che Renato Cossiha sempre messo davanti ad ognidecisione. E possono cominciarea vedere la luce in fondo al tunnel

SONDRIO

È fatta. Cossi Costruzio-ni spa giunge al traguardo che si era prefissata un anno fa e soprat-tutto raggiunge la zona salvezza.L’offerta presentata da Salini-Im-pregilo per l’acquisizione del pac-chetto di maggioranza dell’azien-da valtellinese si è trasformato inuna compravendita e ieri la notizia- nell’aria da diversi mesi - è rim-balzata su tutti i media. Grande lasoddisfazione della famiglia Cossi,che pur non essendo mai stata coinvolta dall’amministrazione straordinaria in cui versava la so-cietà madre, ha dovuto lottare - enon poco - per uscire dal pantanoin cui - suo malgrado - si è ritrovataper via della “Società italiana perle condotte d’acqua spa”, che dete-neva l’80% delle sue azioni.

Un ruolo decisivo l’ha avutoBanca Popolare di Sondrio che hasempre supportato la società an-

Salini-Impregiloacquisisce CossiSostegno di Bps

Appello Ance a SalviniLa strategia è social

Anche il presidente di Ance Como Francesco Molteni ha incontrato il vicepremier Salvini a Villa d’Este lunedì sera.Affidandogli proposte concrete per cercare di portare ossigeno all’edilizia, partendo da gesti cheprendono in esame i trend cam-biati nelle abitudini, come la maggiore tendenza all’affitto.

Segno particolare, il tutto do-cumentato via social. Perché i costruttori comaschi in questo periodo hanno deciso di diven-tare 4.0 anche nella comunica-zione: «Vogliamo essere al passocon i tempi anche così – osservaMolteni – per questo abbiamo avviato una collaborazione con una dottoressa in marketing suisocial, Greta Ramanzina».

Tra i primi eventi immortala-ti, l’incontro tra Salvini e Molte-ni all’assemblea degli Amici di Como. Si sottolinea anche l’og-getto della chiacchierata (tag-gando naturalmente Salvini): infrastrutture e cantieri per il nostro domani.

Il presidente è stato attento

ascoltatore dell’esponente del governo, ma ha anche risposto in modo netto: «Il vicepremier ci dice che sta cercando di met-tere contenuti significativi nellosbloccacantieri e nel decreto crescita. Io gli ho spiegato che il tempo è scaduto». Ance ha ospi-tato il mese scorso l’incontro con tutte le associazioni di cate-goria e i sindacati proprio per chiedere a gran voce un impe-gno su infrastrutture e cantieri da parte della politica: per ren-dere attrattivo il territorio e da-re occasione di lavoro in un mo-mento ancora delicato per l’edi-lizia.

Precisa poi Molteni: «Peròsono riuscito a fare un paio di proposte a Salvini, proposte chepossono servire al settore lui miha effettivamente ascoltato con attenzione».

Quali proposte? «Fiscalitàimmobiliare per agevolare gli interventi eseguiti dalle impre-se e finalizzati alle abitazioni da mettere in locazione» risponde Molteni. M. Lua.

anche quei fornitori che in un pas-sato recente avevano lamentato ritardi e difficoltà nel pagamentodi forniture e prestazioni. Ora si volta pagina e il gruppo è prontoa ricominciare daccapo. Cossi e ilsuo staff, nei giorni scorsi hannofatto i bagagli per Roma per il clo-sing dell’operazione e sono tornatiin Valle vittoriosi. Impresa nel-l’impresa, sono riusciti anche a riportare nel cuore di Sondrio lasede e gli uffici che Condotte aveva

voluto a Roma. Il Gruppo guidatodall’ingegner Pietro Salini deterràil 63,5% dell’azienda, la famiglia Cossi e la Banca Popolare di Son-drio avranno un pacchetto aziona-rio del 18,25% ciascuno.

L’operazione prevede la ricapi-talizzazione da parte delle banchetramite rinuncia alla maggior par-te dei crediti, per un valore di 24milioni di euro, a cui si aggiunge unprestito di 12 milioni da parte di Salini Impregilo. A. Mar.

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Como 17LA PROVINCIA VENERDÌ 5 APRILE 2019

FRANCO TONGHINI

A Ponte Chiasso si an-nuncia l’apertura di una nuovaarea commerciale, nelle aree exLechler ed ex Albarelli, con l’ar-rivo, tra gli altri, di Esselunga.

La scelta di buttarsi a ridossodel confine non è casuale: sonosempre di più le famiglie ticine-si che per convenienza o pervarietà dei prodotti offerti,scelgono di fare la spesa in Ita-lia. E Ponte Chiasso, con quellearee immediatamente prossi-me alla linea di demarcazione,offre un’opportunità che chiopera nel settore non vuole far-si sfuggire.

I dubbi delle opposizioni

Il semplice annuncio dell’inve-stimento (siamo ancora alla fa-se preliminare) ha destato l’at-tenzione degli operatori dellagrande distribuzione. Gran-mercato si è mosso con grandeanticipo, affidando allo studiolegale del professor Marco Si-ca la redazione di un parereprotocollato in Comune in me-rito al piano, che ha già solleva-to molti dubbi nelle opposizio-ni, spaventate da quei 11milametri quadrati di aree commer-ciali in una zona già densamen-te trafficata.

Ebbene, il professor Sicaconclude, in una sorta di diffi-da, che «l’impostazione datadai proponenti secondo cui L’ex area Lechler a Ponte Chiasso

Il caso. Granmercato si è affidata allo studio legale Sica per un parere sul centro commerciale«Il piano previsto non è conforme alle regole urbanistiche». L’assessore: «Le cambieremo»

re.«Il Comune conferisce al Fondo il patrimonio immobilia-re con delega a valorizzarlo e venderlo, oppure valorizzarlo e affittarlo. Il Fondo è aperto ai so-li investitori istituzionali e, quindi, non soggetto a specula-zioni spinte del mercato, con ciòintendendo che non ci stiamo impelagando in operazioni di fi-nanza ad alto rischio e creativa quali i Bond comunali» spiega

scritta anche da Maurizio Tra-glio (Scelta civica), Stefano Fa-netti (Pd) ed Enrico Cene-tiempo (Forza Italia), per la co-stituzione di questo strumento (già adottato nei primi anni 2000, giunta Albertini, dal Co-mune di Milano), che consente una gestione efficiente e flessi-bile del patrimonio pubblico, con tempi ridotti per la manu-tenzione e possibilità di aliena-

La propostaApprovata la costituzione

dello strumento di gestione

dei beni di proprietà pubblica

L’esempio di Milano

Un fondo immobiliare per il Comune di Como: è stata approvata la proposta avanzata dal consigliere Patrizia Mae-sani (gruppo misto), e sotto-

Maesani. Con l’assestamento di bilancio di luglio verranno stan-ziati i fondi per affidare un inca-rico alla stesura di uno studio che individui le linee guida per lacostituzione, le qualità dei beni da conferire ed i costi di massi-ma della costituzione.

«Va da sè - avverte Maesani -che Villa Olmo come i musei so-no fuori dal Fondo in quanto strumenti per l’esercizio della funzione culturale ed è bene chevengano gestiti dalla nascente Fondazione. Ed è facilmente in-tuibile che la valorizzazione e la manutenzione operate da un Fondo avvengono con tempi e procedure più spediti rispetto a quanto avviene ora».

Al via il fondo immobiliareper il patrimonio comunale

Patrizia Maesani

Ponte Chiasso, dubbi sull’ex Lechler «L’intervento non rispetta le norme»

stico (Ptcp)». In altre parole,secondo il legale la suddivisio-ne degli interventi sulle suearee, ex Lechler ed ex Albarelli,sarebbe tesa a camuffare, sottole effigie di tanti punti venditadi medie dimensioni, un inter-vento integrato di grande di-stribuzione.

«Vogliamo rivedere il Pgt»

È l’assessore all’UrbanisticaMarco Butti ad occuparsi del-la questione. «Prendiamo attodella posizione di Granmerca-to, alla quale verrà ovviamentedata una risposta articolata te-nuto conto che siamo ancora infase di parere preliminare e chesi dovrà attendere l’eventualeformulazione della propostadel piano integrato di interven-to definitivo» è la sua primarisposta.

Più in generale, l’assessoreButti sottolinea che «è evidenteche ci sono criticità in seno allostrumento di programmazioneurbanistica in relazione alla di-sciplina delle aree commercia-li. Nascono e si evidenziano dalfatto che non vi è totale recepi-mento della normativa nazio-nale, vedi anche il caso Coop aRebbio. Per questa ragione-conclude - intendiamo proce-dere ad una revisione del Pgtper quanto concerne la mediae la grande strutture di vendi-ta».

l’intervento in esame configu-rerebbe un insieme di singolie autonomi esercizi commer-ciali, ognuno dei quali non su-pera la dimensione della mediastruttura di vendita, non siacondivisibile. Paiono infatti ri-correre elementi propri dellegrandi strutture di vendita or-ganizzate informa unitaria -continua -. In ogni caso la pro-posta di intervento non sembrarispettare le norme tecniche diattuazione del Piano territoria-le di coordinamento paesaggi-

Chi è

Professoredi dirittoa Milano

Marco Sica è professore Ordinario

di diritto amministrativo all’Uni-

versità degli Studi di Milano. Dal

1998 al 2016 è stato Ordinario

nell’Università degli Studi dell’In-

subria (dal 1998 al 2004 presso la

Facoltà di Giurisprudenza, dal

2004 al 2011 presso il Dipartimento

di Diritto Pubblico e Internazionale

e dal 2011 presso il Dipartimento di

Diritto, Economia e Culture. È

titolare di un famoso studio legale

con sedi a Como in via Ferrari e a

Milano in via della Guastalla.

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Como 33LA PROVINCIA SABATO 6 APRILE 2019

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Domenica 7 Aprile 2019 Corriere di Como2

La proposta per i fondi Cariplo

Blevio, un ponte per la “Via della Bellezza”(p.an.) Anche il Comune di Ble-vio ha presentato un progettoper il piano di “Interventi Em-blematici” promosso dallaFondazione Cariplo. La propo-sta coinvolge tutta la rivaorientale del ramo comascodel Lario e riguarda l’aperturadella “Via della Bellezza” ov -vero il primo tratto della “An -tica Strada Regia”.

Blevio (come capocordata) èin buona compagnia. Il proget-to coinvolge infatti le ammi-nistrazioni di Como, Torno,

Pognana e Faggeto. La Socie-tà Archeologica Comensecompleta il partenariato, cheè pure sostenuto da una serie diassociazioni di categoria comeCna, Compagnia delle Opere,Confesercenti, Ance Como, dalPolitecnico di Milano e darealtà attive nel settore dellamobilità dolce e dell’ambien -te, come Fiab Como, Iubilan-tes, Lega Ambiente e La CittàPossibile.

«Una doppia proposta - si leg-ge nel progetto - Una via d’ac -

qua alimentata dai venti Bre-va e Tivan e una via di terra,arrampicata e snodata lungole pendici ripide dei monti,collegavano da sempre i vil-laggi affacciati sulla spondaorientale del ramo del Lago diComo. Fino alla fine dell’Otto -cento erano le uniche due vieche salivano da Como su su fi-no a Bellagio». Tra il 2002 e il2006 era già stato recuperatoun tratto della Strada Regia,da Blevio fino al Ponte del Dia-volo. Manca ora il primo trat- Un panorama dal primo tratto della “Antica Strada Regia”

Primo piano La città del futuro

Tre rendering del progetto Chorus Life che vedrà la luce nell’area ex Ote di Bergamo

L’intervista Il progettol Chorus Lifecomprende quattropiazze, zone verdiattrezzate per25mila quadrati

l Un’a re amultifunzionale(Palasport) da 6.500posti oltre aspogliatoi e servizi

l Ristoranti,caffetterie e bar.Un hotel da 100camere doppie e 10suite family room

l Un residencecon 80appartamentitra mono-bi etrilocali tutti in“abbonamento” conservizi comuni, salefeste, terrazza

l Tutte le strutturehanno accessoal percorsoper il joggingsopraelevato lungo750 metri

l Un’a re awellness conpiscina, palestrae centro medicosportivo

l Un parcheggiodi 1.000 posti autoe 100 postazioni diricarica per veicolielettrici

l Spazi uffici inco-working, 30negozi, ufficiopostale, banca,lavanderia, piccoloalimentari e nursery

«C’è un esempio che facciosempre. Tutti noi, oggi, ri-schiamo più volte la vita, con-sapevolmente, usando losmartphone in auto. Ecco, senonostante siamo consapevo-li del rischio che corriamo, locontinuiamo a fare - io, lei etante altre persone civili, perbene, acculturate - forse vuoldire che le auto sono proget-tate male». Inizia così lachiacchierata con Joseph diPasquale, comasco, 50enne,archistar internazionale.

«Archistar lo dice lei – cor -regge subito il professionistadal suo studio milanese – finoa cinque sei anni fa, forse, erala mia ambizione. Ora sonosemplicemente uno spaccia-tore di concept architettoni-ci, un pusher di soluzioni dalgrande potenziale emotivoper le aree urbane».

Di Pasquale, architetto, èsicuramente una delle mentipiù brillanti e in vista del set-tore. Alcuni suoi lavori in Ci-na gli hanno dato popolaritàinternazionale, come laGuangzhou Circle, inaugura-ta nel 2013. Oggi teorizza laperdita di identità nell’archi -tettura contemporanea glo-balizzata, si definisce un “ar -chitectural storyteller”, uncercatore di nuove chiavi dilettura per la città contempo-ranea.

Alla recente Meci (il Salonedell’edilizia), dove l’argo -mento era la rigenerazioneurbana, hanno fatto di tuttoper averlo tra i relatori. Lui,con grande disponibilità, hadetto sì. E ora, con altrettan-ta disponibilità e semplicità,si mette a disposizione dellasua Como. «Ho una soluzioneper la Ticosa» annuncia.

«Mi piacerebbe molto in-contrare il sindaco Landrisci-na e l’assessore all’Urbanisti -

ca Butti per parlarne».Joseph di Pasquale, del re-

sto, ha firmato quello che èdestinato a diventare un mo-dello di riqualificazione di unintero quartiere. “Chorus Li-fe”, a Bergamo, nell’area exOte (Officine trasformatorielettrici). Quante analogiecon la Ticosa: un grandissimocomplesso industriale nell’a-rea urbana, dismesso da anni,una bonifica non semplice darealizzare…

Tra fine 2021 e inizio 2022 di-venterà Chorus Life, più diogni descrizione scritta di co-sa sarà il nuovo quartiere, conmobilità dolce sopraelevata,senza auto, valgono i rende-ring di questa pagina. Quelloche potrebbe stupire sono itempi di realizzazione: 5 annidalla firma del primo docu-mento, ovvero un protocollodel 2017 tra Comune di Berga-

mo, Provincia e RegioneLombardia.

Certo, a Bergamo una bellaspinta l’ha data un imprendi-tore tosto, come il cavaliereDomenico Bosatelli, classe1933, fondatore dell’imperoGewiss. «È stato il cavaliere ilvero iniziatore e a cui va tuttoil merito di questo approccio –spiega Di Pasquale – Parlo pe-rò di approccio, perché Choru-slife mette in primo piano lavisione della rigenerazionesociale e della ricomposizionedelle relazioni di prossimitàanche tra le diverse genera-zioni. Da questa visione vienecostruita la sostenibilità eco-nomica, finanziaria e gestio-nale del modello di quartie-re».

Quindi, in parole povere, civuole dire che non è una spe-culazione edilizia? Un inve-stimento immobiliare per

vendere case, appartamenti?Anche i campi di golf vengonofatti per vendere le ville...

«Chorus Life è un unico or-ganismo urbano, e come taleva pensato e gestito. Non ven-gono venduti appartamenti,neppure affittati, sono in ab-bonamento. Si tratta di unconcetto del tutto nuovo -spiega Di Pasquale - Ci sonogià abbastanza case in giro, imodelli real estate sono obso-leti. Noi dobbiamo pensare acome vive la gente. Per questola Ticosa sarebbe perfetta perun Chorus Life. Appena il can-tiere sarà a buon punto, l’ideaè proprio andare in giro per l’I-talia e per il mondo a proporreun nuovo modello abitativo efinanziario. Un sistema cheha portato in un anno e ottomesi a mettere in fila le fasicomplicatissime della buro-crazia».

In Chorus Life avete ungrande palasport, cinema, at-tività commerciali, bar, ri-storanti, un hotel; a Como e aCantù manca il palasport adesempio, da diversi anni.

«Sa che dopo l’ultimo lavo-ro in Cina ho avuto una crisiprofessionale ed esistenziale.Ho chiuso lo studio e mi sonorimesso a studiare. Un dotto-rato di ricerca sui nuovi com-portamenti abitativi. L’ar -chitetto oggi deve andare in-contro alle esigenze dell’uo -mo. Così sono ripartito da ze-ro - spiega l’architetto - Leimi continua a parlare di con-tenuti, di palasport, ma per ilnostro progetto su Bergamo,la vera novità è l’aspetto ge-stionale. Siamo partiti da unmodello di rigenerazione so-ciale, prima che urbana. InChorus Life ci sarà un diretto-re generale a gestire il quar-tiere, sa come è stato scelto?Tra chi aveva gestito grandiparchi di divertimento».

«Chorus Life dovrà vivere,le persone dovranno spostarsinel quartiere perché lì avvie-ne qualcosa in quel momento- aggiunge - Tante operazionioggi falliscono perché hannouna impostazione solo finan-ziaria, che tiene conto dei pro-fitti della vendita al metroquadrato. Non voglio dire cheChorus Life non sia redditizio,ma la sua filosofia è all’oppo -sto delle altre operazioni im-mobiliari».

«Oggi ne parliamo con deirendering - dice ancora - maquando il quartiere sarà rea-lizzato sarà molto più sempli-ce convincere altre ammini-strazioni. Il format sarà a di-sposizione e non è detto chel’intervento debba essere perforza legato a un unico im-prenditore illuminato. Sitratta di un progetto svinco-lato. Noi lo abbiamo fatto, al-lora si può fare. Questa sarà lafilosofia futura per replicarequesto progetto ovunque, aComo, a Lecco, in Lombardia,in Italia e nel resto d’Europa»conclude l’architetto coma-sco.

Paolo Annoni

L’archistar Joseph di Pasquale:«Ho un progetto per la Ticosa,si può realizzare in cinque anni»L’appello al sindaco e l’esempio di Chorus Life a Bergamo

A sinistra,l’architetto Josephdi Pasquale, natoa Como il 24aprile 1968.Ha vinto numerosiconcorsiinter nazionali.Tra le sue opere,il GuangzhouCircle, in Cina(a destra),inauguratonel 2013

to per collegarsi anche con Co-mo. Per la congiunzione è ne-cessario costruire un ponte,dato che una frana e un incen-dio hanno reso il sentiero im-praticabile. Il ponte sarebbe ingrado di coprire un salto nelvuoto di 50 metri per uno deipanorami che il mondo ci invi-dia. Non per nulla il primotratto della Regia tra Como etutto il primo bacino del Larioviene definito la “Via dellaBellezza” nel progetto presen-tato a Fondazione Cariplo.

Si tratterà, una volta com-pletato, di un percorso di 35chilometri. Una passeggiatache parte da Villa Geno tra iboschi lariani, con un’impaga -bile vista su ville, giardini e ilMonte Rosa.

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Corriere di Como Domenica 7 Aprile 2019 3

Primo piano Territorio e infrastrutture

Paratie, il nuovo progetto (forse) è prontoL’assessore regionale convoca un verticeIn settimana si dovrebbero conoscere i nuovi tempi per la pubblicazione del bando

Massimo Sertori

Angelo Orsenigo

Raffaele Erba

(da.c.)Il progetto c’è ma nessuno,sino a questo momento, ha potu-to dargli un’occhiata. È conclu-so ma tuttora incompleto, vistoche si trova «nelle ultime fasi diverifica e validazione». Bisognaperciò aspettare ancora qualchegiorno. Avere pazienza.

La ripresa dei lavori nel can-tiere infinito delle paratie di Co-mo slitta ancora. Il termine di fi-ne febbraio 2019 per la pubblica-zione del bando di gara, indicatodalla Regione dopo la conclusio-ne della conferenza dei servizi (ametà dello scorso mese di gen-naio), è ormai abbondantementesuperato.

Il Corriere di Como ha chiestoall’assessore alla Montagna eagli Enti locali Massimo Sertori imotivi di questo ritardo. E unaprima risposta è arrivata ieri daun diretto collaboratore dellostesso Sertori. «Sono giorni cheInfrastrutture Lombarde ci hadetto che il progetto esecutivo èconcluso ed è nelle ultime fasi diverifica e validazione. Ciò nono-stante il progetto, con tutti isuoi elaborati definiti, non è sta-to ancora fatto visionare all’as -sessore». Sertori ha quindi «fis-sato per la prossima settimanal’incontro con i funzionari dellaRegione e i tecnici di Infrastrut-ture Lombarde per riuscire aprenderne visione».

A questo punto la domanda è:manca ancora qualcosa o si trat-ta di un semplice ritardo tecni-co? C’è chi sostiene che il rinviodell’ufficializzazione del proget-to esecutivo sia legato alla pub-blicazione delle motivazioni del-la sentenza del processo paratie.I giudici dovrebbero depositareil testo entro il 19 aprile.

La Regione teme che la sen-

tenza possa contenere prescri-zioni significative - ad esempiol’abbattimento di alcune parti dimanufatti - e quindi aspetta dileggere il dispositivo per even-tualmente calibrare nuovi in-terventi. In realtà, se anche cosìfosse, le cose non cambierebberomolto. La sentenza sarà sicura-mente appellata e la sua effica-cia sospesa. E la Regione non po-trebbe certo aspettare il verdet-to definitivo, poiché passerebbe-ro anni.

Per Angelo Orsenigo, consiglie-re regionale del Partito Demo-cratico, «tutta la vicenda è unafarsa, una nuova presa in giro.Con tabelle di marcia non rispet-

tate e promesse non mantenute.È stata la stessa Regione a det-tare i tempi, come spiegano il ri-tardo?».

Forse, aggiunge Orsenigo ri-prendendo quanto detto pochigiorni fa, «bisognerebbe propriorivedere l’intera opera e capirese sia ancora utile per la città, al-la luce anche delle conseguenzeevidenti del cambiamento cli-matico. Ormai il contratto conSacaim è stato risolto, ci si puòdavvero fermare a riflettere».

Una posizione in qualche modocondivisa da Raffaele Erba, con-sigliere regionale del Movimen-to 5 Stelle. «Il problema non sonopiù le paratie ma il lago che è

sempre più basso. Serve una ri-flessione su questo e, in genera-le, sull’utilità delle grandi ope-re». Erba ricorda di aver «chiestoil progetto con un formale acces-so agli atti. Pensavamo che fossepronto, mentre adesso appren-diamo con stupore del ritardo.La gestione della Regione, pre-sentata come risolutiva, si staconfermando invece problema-tica come le altre».

Sul piano tecnico, i 5 Stelle ri-badiscono infine i loro dubbi sualcune soluzioni tecniche indi-viduate per le nuove paratie. Apartire dalla posa manuale su un«binario» che, con il tempo, sarà«problematico da gestire».

Lo stopIl cantiere delleparatie a Como èfermo ormai da 7anni. Alla fine del2016 la Regione hadeciso di occuparsiin modo diretto dellaquestione. Il contrattocon Sacaim è statorisolto e il progettocompletamenterivisto (foto AntonioNassa)

15Milioni di costoL’importocomplessivodi tutti gli interventinecessari alcompletamento delprogetto delle paratieè stato fissato dallaRegione in 15 milionidi euro. I lavoridovrebbero finiread aprile 2022

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Corriere di Como Domenica 7 Aprile 2019 XIII

Il Museo dell’Adi

“Compasso d’Oro”,trampolino di lancioper le eccellenze lariane(l.m.)Mentre la Triennale varaa breve il suo Museo del Desi-gn, il nuovo Adi Design Mu-seum Compasso d’Oro di Mila-no sarà un altro punto di rife-rimento internazionale pertutte le attività che ruotanointorno al design.

Gianluigi Landoni, architet-to e designer, è consigliere del-l’Associazione Disegno Indu-striale. «Il Museo del Designdell’Adi - dice - prenderà vitanel 2020 in un ex spazio indu-striale in via Bramante, a Mi-lano (ex centrale elettricaEnel) in un’area di circa 5.000

metri quadri dove sarannoesposti oltre 2.000 pezzi, deiquali 350 Compassi d’Oro (e pernon vantarmi troppo anche ilmio, vinto nel 1998), che po-tranno essere fruibili dalgrande pubblico». Qui sarannoospitati anche gli oggetti didesign del Compasso d’Oroesposti un tempo a Cantù.

«Sarà anche un punto di in-contro strategico e di raccor-do con tutte le altre istituzio-ni, i luoghi del design non solodel Milanese, ma anche con lealtre istituzioni sparse sulterritorio lombardo, non ulti-

me le realtà del territorio co-masco che è stata storicamen-te la culla del Razionalismoitaliano - dice Landoni - ed èora luogo di un fermento im-prenditoriale del settore arre-do che ha saputo trasformarele semplici realtà artigianalidi ebanisti e tessitori, a grandiindustrie, e alle attività cul-turali che nel tempo sul terri-torio, che sono succedute, ba-sta pensare alla mitica esposi-

zione del ’57 a Villa Olmo cheproponeva nuove idee per lacasa, con la partecipazione digiovani architetti dell’epoca,che poi sono stati i maestri deldesign italiano: da Ponti, Ca-stiglioni, Zanuso, Gardella aParisi, Asti e le “botteghe” co -me Tecno e Cassina. Una ras-segna merceologica che si pro-poneva il rinnovamento dellaproduzione mobiliera del di-stretto comasco, e a tal propo-

sito dobbiamo ringraziarel’architetto lariano Paolo Do-nà, per la sua mirabile inizia-tiva di ristampa del catalogodi “Colori e forme della casad’oggi” avvenuta lo scorso an-no, che porta alle nuove gene-razioni la conoscenza del fer-mento culturale dell’epocache ha attraversato la città diComo. Questa iniziativa a mioparere rientra in quelle attivi-tà che l’Adi Lombardia vuolemettere in campo, per far ele-vare la consapevolezza dellecapacità propositive culturalie manifatturiere che il terri-torio può esprimere anche aigiorni nostri, e rafforzare econsolidare l’identità tessile emobiliera comasca. Un siste-ma di relazioni, con le istitu-zioni, gli operatori professio-nali e le aziende e non ultimala rete dei media e delle scuo-le, che non si concentri solo inquesta settimana della Mila-no Design Week dove tutto ilmondo arriva a Milano, mapossa proseguire in un dialogocontinuo tutto l’anno».

“Colori e forme” a Villa OlmoProve tecniche di Salone

(l.m.) La grande avventu-ra del Salone del Mobileiniziata nel 1961 ebbe a Co-mo una sorta di laborato-rio, di incubatore si direb-be oggi, nella mostra Co -lori e forme della casa d’oggidel 1957, a Villa Olmo. Ilcatalogo è stato ristam-pato nel 2018 a cura di No-do per conto dell’Ance,l’associazione degli edili.

Perché in Italia non cisono solo cantieri da farripartire. C’è da recupe-rare una densa sedimen-tazione di memorie. El’Ance di Como intendeproseguire su questastrada. L’esposizione ori-ginaria - promossa da per-sonalità quali Mario Ra-dice, Ico Parisi, FulvioCappelletti, Manlio Rho eFrancesco Somaini - die-de vita a una manifesta-zione artistica fuori daglischemi.

«Il lavoro sulla memo-ria proseguirà presto conaltre iniziative - dice ilpresidente di Ance ComoFrancesco Molteni - Giànel 2017 gli edili larianihanno ristampato il nu-mero 35 del 1936 della rivi-sta “Quadrante” sull’exCasa del Fascio, oggi Pa-lazzo Terragni. Un impe-gno, quello della ristam-pa della rivista, volutoper consolidare la tradi-zione, ma soprattutto perriaffermare l’attenzioneall’architettura del No-vecento a Como».

Con la ristampa del ca-talogo di Colori e forme,sottolinea Molteni, «siconsolida il forte legametra i due mondi, l’ediliziae l’arredamento, nel se-

La mostra storica

~MolteniSi consolidail fortelegame traedilizia earredamento,nel segnodella memoria

gno della memoria».Il curatore della riedi-

zione del catalogo del1957, l’architetto coma-sco Paolo Donà, conte-stualizza storicamentel’evento espositivo: «Co-mo e il suo territorio - di-ce Donà - rappresentanoun importante distrettoproduttivo satellite del-l’intera regione per l’ar -redo e i suoi complementie insieme il cuore intel-lettuale dell’avanguar -dia astrattista e raziona-lista degli anni Trenta: illuogo in cui ancora si pos-sono lanciare, tentare,intraprendere viaggi eracconti, che coagulano eraccolgono insieme l’or -todossa e imponente ere-dità locale, rappresenta-ta da artisti e architettireduci dell’esperienza ac-quisita con Terragni eCattaneo, e gli inediti in-combenti episodi artisti-ci, provenienti soprattut-to dalle tendenze in attonella grande città (Mila-no), cogliendo una possi-bile contaminazione reci-proca».

E capofila di questaispirazione, colui che la-sciò un’impronta fortenella mostra del 1957, fu ildesigner comasco Ico Pa-risi, artefice del comitatoesecutivo dell’evento in-sieme ad amici e colleghi,alcuni di fama nazionalecome i pittori Radice,Rho e Somaini, altri me-no conosciuti come Lon-ghi, Lotti (ancora artisti)e Alberio e Cappelletti(architetti). Insommauna vetrina internazio-nale d’alta scuola.

Sopra, lo sgabello“M e z z a d ro ”, icona deldesign italiano, opera diPier Giacomo Castiglionie Achille Castiglioni del1957, protagonista a“Colori e forme”. Sotto,la “casa per vacanze”costruita nel parco diVilla Olmo, su progettodi Ico e Luisa Parisicon Gianpaolo Allevi,nella stessa mostra

L’allestimento dell’11dicembre scorsoa Villa Olmo per lapresentazione dellaristampa, voluta daAnce ed edita da Nodo,del catalogo di Colori eforme della casa d’oggi.Nella sua installazionel’artista MariannaGrillone ha rievocato ilpadiglione di Ico Parisinel parco della Villa