Impaginato Bareggio Layout 1 · De Simone, Renato Bruson, Enzo Dara, ... passatori di spartito...

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Barbara Luccini nata a Livorno, si è diplomata con il massimo dei voti presso il Conservatorio “ G. Verdi” di Milano sotto la guida del mezzosoprano Sonia Turchetta. Ha seguito i corsi di alto perfezio- namento del M° Vincenzo La Scola e del M° Enzo Dara presso l’Accademia Verdiana della Fon- dazione A. Toscanini, del M° Carlo Bergonzi, presso l’ Accade- mia Verdiana di Busseto e di Alessandra Rossi De Simone a Firenze. Ha studiato presso l’Accademia Fondazione Teatro alla Scala di Milano con il mezzosoprano Bianca Maria Casoni diploman- dosi con il massimo dei voti. Nel 2005 è risultata vincitrice di una borsa di studio di merito dall’Isti- tuto Wagneriano di Milano come miglior soprano. Parallelamente all’attività di solista d’opera e di solista con orchestra, ha portato avanti la sua attività di attrice dopo aver conseguito il di- ploma alla Scuola Triennale di Di- zione e Recitazione del Piccolo Teatro “Laura Ferretti” di Li- vorno. Artista versatile, ha al suo attivo primi ruoli del repertorio operistico e si dedica da sempre alla promozione dell'opera con- temporanea. E' tra gli artisti del Martha Argerich presents project e ha preso parte ad un'impor- tante tournèe italiana al fianco della grande pianista argentina. Mauro Bonfanti Bareggese, Baritono lirico, il suo percorso ar- tistico lo ha portato a cantare in diversi teatri italiani e stranieri, tra i quali si ricordano: il Comunale di Firenze, Carlo Felice di Genova, Operà de Nice, Donizetti di Ber- gamo e Ponchielli di Cremona. Ha collaborato inoltre con artisti quali: Luciano Pavarotti, Bruno De Simone, Renato Bruson, Enzo Dara, Filippo Crivelli e Fabrizio Maria Carminati. Luis Baragiola pianista e compo- sitore argentino di origini italiane, residente a Milano. Estroverso in- terprete di tutto il repertorio ope- ristico, Luis Baragiola, dopo aver fatto esperienza al Teatro Colòn di Buenos Aires, si è stabilito a Mi- lano da vari decenni iniziando a collaborare con La Scala, per poi dedicarsi all'insegnamento del canto. Affermatosi tra i migliori ri- passatori di spartito della Lombar- dia, è stato per vent'anni il direttore musicali delle produzioni operisti- che del glorioso Teatro Rosetum di Milano fino alla cessazione della sua attività. Da anni collabora con Daniele Rubboli alle produzioni del Laboratorio Lirico Europeo di Milano. Emanuele Servidio tenore pa- vese, residente a Voghera. Diplo- matosi in canto al Conservatorio di Milano, è una delle voci liriche piu' interessanti affermatesi negli ultimi 5 anni con una carriera che lo ha già visto impegnato anche al- l'estero (Francia e Paesi dell'Est) in un repertorio che va da Cavalleria rusticana a Tosca, Forza del de- stino, Pagliacci, Ernani. da alcuni anni collabora felicemente con il Laboratorio Lirico Europeo di Mi- lano diretto da Daniele Rubboli. Maria Simona Cianchi soprano drammatico di Firenze, residente a Sarzana. E' la piu' interessante voce di soprano drammatico emersa in Italia negli utlimi anni e felicemente in carriera, dopo la laurea al Conservatorio di Parma, come conferma la sua recentis- sima interpretazione di Nabucco a Busseto, per il Festival Verdi, e i tour in Francia, Polonia e Germa- nia. Protagonista festeggiatissima di titoli quali Cavalleria rusticana, Forza del destino, Ballo in ma- schera, Madama Butterfly , ha de- buttato a Lecco il 19 marzo 2011 in Norma con la regia di Daniele Rubboli e la direzione d'orchestra di Aldo Salvagno. SECONDA GUERRA MONDIALE: RUSSIA 1944, TESTIMONIANZA DI UN BAREGGESE “SALVATO” DALLA LIRICA …finii assegnato a un ospedale militare russo come inserviente. C’erano 45 gradi sotto zero a giugno. Un giorno cadde oltre 1 metro di neve e mentre la spalavo mi accorsi di avere davanti a me un veronese che abi- tava vicino all’Arena e che era, come me, un appassionato di musica li- rica. Ci mettemmo quindi a cantare un duetto della Bohéme: solo alla fine ci accorgemmo che un capitano cosacco ci stava osservando. “Venite qui!”, ci ordinò. Pensai: “si va in Siberia”. Quando fummo davanti a lui ci squadrò per un momento e poi ordinò: ancora!. Ripetemmo il duetto e alla fine ci disse: “andate a lavorare in cucina!”. Un fortuna incredibile. C’erano da lavare 1.500 piatti a ogni pasto ma mangiavo solo carne e tutte le notti riuscivo a portar fuori gli avanzi a tutti gli altri compagni. Rimasi lì circa 1 anno, fino alla fine del 1944, cioè fino a quando l’ospe- dale fu trasferita a Vienna (Aldo Bonfiglio, testimonianza raccolta il 21 giugno 2007 e tratta da “Bareggio un secolo di storia” edito da Par- rocchia dei S.S. Nazaro e Celso Bareggio)

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Barbara Luccini nata a Livorno,si è diplomata con il massimo deivoti presso il Conservatorio “ G.Verdi” di Milano sotto la guida delmezzosoprano Sonia Turchetta.Ha seguito i corsi di alto perfezio-namento del M° Vincenzo LaScola e del M° Enzo Dara pressol’Accademia Verdiana della Fon-dazione A. Toscanini, del M°Carlo Bergonzi, presso l’ Accade-mia Verdiana di Busseto e diAlessandra Rossi De Simone aFirenze.Ha studiato presso l’AccademiaFondazione Teatro alla Scala diMilano con il mezzosopranoBianca Maria Casoni diploman-dosi con il massimo dei voti. Nel2005 è risultata vincitrice di unaborsa di studio di merito dall’Isti-tuto Wagneriano di Milano comemiglior soprano.Parallelamente all’attività di solistad’opera e di solista con orchestra,ha portato avanti la sua attività diattrice dopo aver conseguito il di-ploma alla Scuola Triennale di Di-zione e Recitazione del PiccoloTeatro “Laura Ferretti” di Li-vorno. Artista versatile, ha al suoattivo primi ruoli del repertoriooperistico e si dedica da semprealla promozione dell'opera con-temporanea. E' tra gli artisti delMartha Argerich presents projecte ha preso parte ad un'impor-tante tournèe italiana al fiancodella grande pianista argentina.

Mauro Bonfanti Bareggese, Baritono lirico, il suo percorso ar-tistico lo ha portato a cantare indiversi teatri italiani e stranieri, trai quali si ricordano: il Comunale diFirenze, Carlo Felice di Genova,Operà de Nice, Donizetti di Ber-gamo e Ponchielli di Cremona. Hacollaborato inoltre con artistiquali: Luciano Pavarotti, BrunoDe Simone, Renato Bruson, EnzoDara, Filippo Crivelli e FabrizioMaria Carminati.

Luis Baragiola pianista e compo-sitore argentino di origini italiane,residente a Milano. Estroverso in-terprete di tutto il repertorio ope-ristico, Luis Baragiola, dopo averfatto esperienza al Teatro Colòn diBuenos Aires, si è stabilito a Mi-lano da vari decenni iniziando acollaborare con La Scala, per poidedicarsi all'insegnamento delcanto. Affermatosi tra i migliori ri-passatori di spartito della Lombar-dia, è stato per vent'anni il direttoremusicali delle produzioni operisti-che del glorioso Teatro Rosetumdi Milano fino alla cessazione dellasua attività. Da anni collabora conDaniele Rubboli alle produzionidel Laboratorio Lirico Europeo diMilano.

Emanuele Servidio tenore pa-vese, residente a Voghera. Diplo-matosi in canto al Conservatoriodi Milano, è una delle voci lirichepiu' interessanti affermatesi negliultimi 5 anni con una carriera chelo ha già visto impegnato anche al-l'estero (Francia e Paesi dell'Est) inun repertorio che va da Cavalleriarusticana a Tosca, Forza del de-stino, Pagliacci, Ernani. da alcunianni collabora felicemente con ilLaboratorio Lirico Europeo di Mi-lano diretto da Daniele Rubboli.

Maria Simona Cianchi sopranodrammatico di Firenze, residentea Sarzana. E' la piu' interessantevoce di soprano drammaticoemersa in Italia negli utlimi annie felicemente in carriera, dopo lalaurea al Conservatorio di Parma,come conferma la sua recentis-sima interpretazione di Nabuccoa Busseto, per il Festival Verdi, e itour in Francia, Polonia e Germa-nia. Protagonista festeggiatissimadi titoli quali Cavalleria rusticana,Forza del destino, Ballo in ma-schera, Madama Butterfly , ha de-buttato a Lecco il 19 marzo 2011in Norma con la regia di DanieleRubboli e la direzione d'orchestradi Aldo Salvagno.

SECONDA GUERRA MONDIALE: RUSSIA 1944, TESTIMONIANZA DI UN BAREGGESE

“SALVATO” DALLA LIRICA…finii assegnato a un ospedale militare russo come inserviente. C’erano45 gradi sotto zero a giugno. Un giorno cadde oltre 1 metro di neve ementre la spalavo mi accorsi di avere davanti a me un veronese che abi-tava vicino all’Arena e che era, come me, un appassionato di musica li-rica. Ci mettemmo quindi a cantare un duetto della Bohéme: solo allafine ci accorgemmo che un capitano cosacco ci stava osservando. “Venitequi!”, ci ordinò. Pensai: “si va in Siberia”. Quando fummo davanti alui ci squadrò per un momento e poi ordinò: ancora!. Ripetemmo il duettoe alla fine ci disse: “andate a lavorare in cucina!”. Un fortuna incredibile.C’erano da lavare 1.500 piatti a ogni pasto ma mangiavo solo carne etutte le notti riuscivo a portar fuori gli avanzi a tutti gli altri compagni.Rimasi lì circa 1 anno, fino alla fine del 1944, cioè fino a quando l’ospe-dale fu trasferita a Vienna (Aldo Bonfiglio, testimonianza raccolta il21 giugno 2007 e tratta da “Bareggio un secolo di storia” edito da Par-rocchia dei S.S. Nazaro e Celso Bareggio)

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L’OPERA LIRICA ITALIANA UNICA IDENTITA’CULTURALE DELLA CIVILTA’ ITALIANADALLA SICILIA AL LOMBARDO VENETO.

L’opera lirica italiana unica identità culturale della civiltà italianadalla Sicilia al Lombardo Veneto

Questo concerto tende a dimostrare una tesi molto semplice e as-solutamente realistica. L’Italia, alla fine del Rinascimento, ebbe ilguizzo geniale di inventare l’unica arte originale espressa dalla civiltàitaliana: la Musica da Teatro, ossia il Recitar Cantando da cui si svi-luppa la storia del melodramma italiano e dell’opera giocosa. Unastoria che è stata possibile grazie all’adesione spontanea della civiltàcontadina italiana che se ne è appropriata e l’ha fatta vivere e svi-luppare nel tempo. Tutto questo meriterebbe un concerto o una le-zione con audizioni (ancor meglio) a parte: Il Melodramma e laCiviltà Contadina Italiana. Dalla Sicilia al Piemonte, dalla Sardegnaalla Puglia il popolo italiano vive dentro e fuori il teatro musicale alquale partecipa come pubblico, ma ancor piu’ come "attori" e cioècompositori, strumentisti, direttori d’orchestra, cantanti, coristi, sce-notecnici. Una "passione", ma anche una professione, un mestiereche non cede di fronte alla frantumazione sociale e politica alla qualel’Italia viene sottoposta con il Congresso di Vienna del 1815. E saràquindi proprio questo spettacolo che si tradurrà in fortissimo ed ef-ficace collante culturale tra i segmenti in cui vive l’Italia dell’’800,partecipando anche in varia misura a sollecitare l’idea di irredentismoche porterà all’Unità Militare e Politica del Paese, confermandoquanto l’Opera Lirica aveva già fatto. Da sempre.

Daniele Rubboli

CON GLI ARTISTI DEL LABORATORIO LIRICO EUROPEO DI MILANO

Barbara Luccini soprano lirico leggeroMaria Simona Cianchi soprano drammatico

Mauro Bonfanti baritonoEmanuele Servidio tenore

al pianoforte Luis Baragiola Uno spettacolo scritto e raccontato da Daniele Rubboli

1. Johann Baptist Strauss: La marcia di Radetzsky

2. Offenbach La Perichole Ah! Quel diner

3. Rossini: Il Barbiere di Siviglia, Largo al Factotum

4. Una voce poco fa

5. Verdi: Un ballo in maschera Ma se m'è forza perderti

6 Morrò ma prima in grazia

7. Donizetti: L’elisir d’amore Come Paride vezzoso

8 Prendi per me sei libero

9. Don Pasquale: Bella siccome un angelo

10. Bellini: Norma Casta diva

11. Verdi: La forza del destino O tu che in seno agli angeli

12. Pace mio Dio

13. Gastaldon: Musica proibita tenore

14. Augusto Rotoli: Mia sposa sarà la mia bandiera

15. Rossini: La Danza

16.. Cottrau: Addio a Napoli

GRAN FINALE: A SORPRESA!

Il 17 marzo 1861 a Torino il Senato e laCamera dei Deputati approvarono questoarticolo di legge: Il Re Vittorio EmanueleII° assume per sé e i Suoi successori il ti-tolo di Re d’Italia.Dalla primavera del 1859 a quella del 1861,da un’Italia divisa in sette Stati, nacque ilnuovo regno: un percorso partito dalla vit-toria militare degli eserciti franco-piemon-tesi nel 1859 e dal contemporaneoprogressivo sfaldarsi dei vari Stati italiani le-gati alla presenza dell’Austria nella penisola,che si conclude con laproclamazione di Vittorio Emanuele II Re d’Italia. Il nuovo Statocaratterizzato da differenti tradizioni politiche - al Centro-Nord iComuni e le Signorie, nel Mezzogiorno le tradizioni monarchicheaccentrate a Napoli - era fondato su una nazione culturale di anticheorigini. Nell’Italia ottocentesca divisa e sottomessa a sudditanze stra-niere gli italiani, costretti a vivere in realtà chiuse dalle frontiere chedelimitano gli stati, perdono i contatti tra loro. Unico veicolo discambio resta il Teatro d’Opera che porta nel Meridione opere e in-terpreti del Centro e del Nord Italia, e al Centro-Nord quelli del Me-ridione. La cultura musicale operistica si conferma collante dellaciviltà italiana e mantiene un’identità nazionale prima di quelle mili-tari e politiche che seguirono dal 1860 in poi. Questo concerto è il“cuore” degli eventi con cui l’Amministrazione Comunale vuole ce-lebrare questo 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un momentoculturale per riflettere su un fatto: la persona viene prima dello Stato.Anche nell’Inno di Mameli leg giamo: Stringiamoci a coorte, siampronti alla morte. Siam pronti alla morte, l ’Italia chiamò, sì !Nell’esercito romano le legioni (cioè l’esercito), era diviso in moltecoorti. Stringiamoci a coorte significa quindi restiamo uniti fra noicombattenti che siamo pronti a morire per il nostro ideale. Per que-sto concerto la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha concesso illogo ufficiale delle celebrazioni, rappresentato da tre bandiere tri-colore che indicano i tre giubilei del 1911, 1961 e 2011, in un colle-gamento ideale tra le generazioni.

IL SINDACO

Monica Gibil l ini

Daniele Rubboli giornalista professionista di Modena, ha la-sciato le redazioni (ultima: Tv Sorrisi e Canzoni) per dedicarsisolamente al teatro dove aveva debuttato all'età di 9 anni senzamai piu' interrompere questa esperienza. Regista, autore, con-duttore, attore Daniele Rubboli ha creato e dirige il Laborato-rio Lirico Europeo di Milano che offre ai giovanitalenti del teatro d'opera e operettal'occasione del debutto. La sua attivitàsi sviluppa in tutta Italia da Reggio Ca-labria a Brunico e Bressanone. Autoredi 44 libri quasi tutti di saggistica musi-cale (due sono i romanzi) a maggiotorna in libreria con altri due volumi: lebiografie dei baritoni Anselmo Colzanibolognese, e Mario Basiola cremonese(Bongiovanni Ed, Bologna).

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