PRESENTAZIONE ance brescia novembre 2013 [modalità ...

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venerdì 24 gennaio 2014 1 BRESCIA 25/01/2014 BRESCIA 25/01/2014 DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA Impianti elettrici di messa a terra e delle scariche atmosferiche nel settore edile Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento di Milano DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA Dott. Ing. Dott. Ing. Iuri Iuri Mazzarelli Mazzarelli Responsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL Responsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL Dipartimento di MILANO Dipartimento di MILANO [email protected] 02.62586378 02.62586378 - 333.7705978 333.7705978 Testo Unico ATTREZZATURE DI LAVORO Di tti d DIRETTIVE SOCIALI DIRETTIVE SOCIALI Direttiva quadro 89/391/CE Obiettivi sociali D.Lgs 81/08 TITOLO III:

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BRESCIA 25/01/2014BRESCIA 25/01/2014

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

Impianti elettrici di messa a terra e delle scariche atmosferiche nel settore edile

Ricerca, Certificazione e Verifica

Dipartimento di Milano

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

Dott. Ing. Dott. Ing. IuriIuri MazzarelliMazzarelliResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAILResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL

Dipartimento di MILANODipartimento di [email protected]

02.62586378 02.62586378 -- 333.7705978333.7705978

Testo UnicoATTREZZATURE DI LAVORO

Di tti d

DIRETTIVE SOCIALIDIRETTIVE SOCIALI

Direttiva quadro89/391/CE

Obiettivi sociali

D.Lgs 81/08

TITOLO III:

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Impianti elettrici

Impianti elettrici

Articolo 80 D.Lgs 81/08 - Obblighi del datore di lavoro1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano

salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica ……..ed, in particolare, da quelliderivanti da:derivanti da:

a) contatti elettrici diretti;b) contatti elettrici indiretti;c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperaturepericolose, archi elettrici e radiazioni;d) innesco di esplosioni;e) fulminazione diretta ed indiretta;f) sovratensioni;g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili (es. sovracorrenti)g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili (es. sovracorrenti)

2. ….il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi …., tenendo inconsiderazione:a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventualiinterferenze;b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.

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Impianti elettrici

Impianti elettrici

Linea Guida CEI 64-17: cantieri edili

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Impianti elettrici

Impianti elettrici

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Impianti elettrici

TECNICO QUALIFICATO e con provata esperienza

La norma precisa che per i cantieri deve essere prevista una frequenza di verifica maggiore (es. 2 anni)

Impianti elettrici

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Impianti elettrici

Impianti elettrici

ART.5 D.M. 37/08– Non c’è obbligo di progetto perART.5 D.M. 37/08 Non c è obbligo di progetto per i cantieri; schemi rilasciati da installatore

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Impianti elettrici

INAIL

Impianti elettrici

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ESECUZIONE MT e BT

REGOLE GENERALI - CEI 64-8 DA PARTE 1 A PARTE 6

REGOLE PARTICOLARI - CEI 64-8 PARTE 7 SEZIONE 704

lavori di costruzione di nuovi edifici; lavori di riparazione, trasformazione, ampliamento o demolizione di edifici esistenti; opere pubbliche; lavori di movimentazione di terra; lavori simili (manutenzione in banchine, per costruzione di teleferiche, ecc.).

Non si applica agli impianti nei luoghi di servizio dei cantieri (locali diproduzione e distribuzione energia uffici spogliatoi sale di riunione spacci

Si applica a tutti i luoghi di cantiere

produzione e distribuzione energia, uffici, spogliatoi, sale di riunione, spacci,ristoranti, dormitori, servizi igienici ecc.)

LINEA GUIDA CEI 64 - 17

IMPIANTI MT - CEI 11-1 e Guida CEI 11-37

ESECUZIONE MT o BT

REGOLE GENERALI - CEI 64-8 DA PARTE 1 A PARTE 6

REGOLE PARTICOLARI - CEI 64-8 PARTE 7 SEZIONE 704

Impianto fisso Impianto movibile o trasportabile

GRUSenza protezione da sovraccarico

QUADRI ASC - IP44 – CEI 17-13/4

Sezionamento (con lucchetto o quadro chiuso a chiave),

comando, protezioni (sovracorrenti e differenziale, prese

a spina)

Alimentazioni dirette e quadri ASC mobili

Apparecchi utilizzatori

Spine e cavi dell’apparecchio

utilizzatorePrese a spina

IP44/IP67 CEI 23-12

kW o sottostazione MT/BT o GE indipendente o con presa da

Lampade mobili IP44EN 60598-2-8

kW o sottostazione MT/BT o GE indipendente o con presa da impianto esistente

(sistema TN-S o TT, il sistema IT è sconsigliato)

-UL ≤ 25 Volt c.a. e ≤ 60 Volt in c.c.- in sistemi TN e IT tempi eliminazione guasti molto ridotti- per contatti diretti mediante isolamento e involucri o barriere- Per contatti indiretti interruzione automatica con differenziale 30mA fino a In=32A, classe II almeno IPX4 e separazione elettrica e/o SELV

Magneto – termico 10/20In

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Impianti elettrici

Si ricorda che tutti i manufattimetallici di cantiere (recinzioni,ponteggi, tettoie, ecc.) che nonsiano definite né masse né masseestranee non devono essere

Non sono da considerare masseestranee i manufatti metallici(recinzioni, ponteggi, tettoie ecc.)che risultano isolate da terra oche presentino un valore diresistenza verso terra maggioredi 200Ω.

collegati all’impianto di terra.

ESEMPI DI POSA

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POSA DEI CAVI

POSA DEI CAVI fissa

non è ammesso il sostegno a mezzo di legacci in filo di ferro

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AVVOLGICAVI e CORDONI

incorporare un protettore termico o di corrente che protegga il cavo dasurriscaldamenti dannosi, sia con cavo avvolto che con cavo svolto; il cavo deve essere di tipo H07RN-F con sezione minima di 2,5 mm2 per

Gli avvolgicavo devono essere di tipo industriale (CEI EN 61316) e devono:

avvolgicavo da 16A, 6 mm2 per avvolgicavo da 32A, e 16 mm2 peravvolgicavo da 63A; riportare il nome o marchio del costruttore, la tensione nominale, e lemassime potenze prelevabili a cavo avvolto e a cavo svolto.

I cordoni prolungatori debbono essere equipaggiati con prese a spina ditipo industriale e, come affermato per le prese ad uso mobile, è opportunoche abbiano grado di protezione IP67, il cavo deve essere del tipo H07RN-Fo equivalente, la sezione minima deve essere di 2,5 mm2 per prolunghecon prese da 16A, di 6 mm2 per prese da 32A, e di 16 mm2 per prese dacon prese da 16A, di 6 mm2 per prese da 32A, e di 16 mm2 per prese da63A

∆V≤ 2%

Distanze da linee aeree

Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche odi impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari sidebbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ailimiti di cui alla tabella 1 dell’ALLEGATO IX, salvo che vengano adottatedisposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratoridai conseguenti rischi.

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Luoghi conduttori ristretti - LCR

Un luogo conduttore ristretto è un luogo, essenzialmente delimitato da superficimetalliche o altre parti conduttrici (non isolanti: es. il terreno) circostanti nelquale è probabile che una persona possa venire in contatto con tali superficiattraverso un’ampia parte del suo corpo, ed è limitata la possibilità di interrompere

ltale contatto.

piccole cisterne metalliche, interno di tubazionimetalliche, cunicoli umidi, scavi ristretti nel terreno etralicci

Utensili portatili e di apparecchi Utensili portatili e di apparecchi di misura trasportabili o mobili di misura trasportabili o mobili SELV (24V) oppure separazione

elettrica

Lampade portatili Lampade portatili ((CEI EN 60598-2-8)SELV (24V)

Componenti elettrici fissiComponenti elettrici fissiComponenti elettrici fissi Componenti elettrici fissi Interr. Aut. Alim.+ EQS per il LCR

oppure SELV (24V)oppure Separazione elettrica

oppure Classe II + differenziale 30mA

Trasformatore di isolamento per Separazione elettrica fuori da LCR

Manutenzione

Art. 80 D.Lgs 81/08.c. 3 - A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta lemisure tecniche ed organizzative necessarie ……a predisporre le proceduredi i i l l d ldi uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza dellivello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di tutela.

c. 3-bis - Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché leprocedure di uso e manutenzione di cui al comma 3 siano predisposte ed attuatetenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute neimanuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttivespecifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche.22

Nel DM 37/08 art. 8 si specifica l’obbligo del proprietario dell’impianto di adottarele misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dallanormativa vigente in materia.

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Scariche atmosferiche

Art. 84 c. 1 D.Lgs 81/08 – PROTEZIONE DAI FULMINIIl datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, leattrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme

htecniche.

Scariche atmosferiche

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Scariche atmosferiche

Scariche atmosferiche

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PONTEGGI

Non servono

EQS con masse estranee al contorno

Calate ogni 20 metri (almeno 2) in corda di rame

da 50mm2 o

Non servono ponticelli su elementi del ponteggio

da 50mm2 o tondino acciaio

zincato diametro 10 mm

Almeno due dispersori

picchetto 2,5 m o conduttore

orizzontale 5 m

GRU

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BRESCIA 25/01/2014BRESCIA 25/01/2014

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

Ricerca, Certificazione e Verifica

Dipartimento di Milano

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI PERSONE E COSE IN CANTIERE

PIATTAFORME DI LAVORO ELEVABILI e

Dott. Ing. Dott. Ing. IuriIuri MazzarelliMazzarelliResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAILResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL

Dipartimento di MILANODipartimento di [email protected]

02.62586378 02.62586378 -- 333.7705978333.7705978

PIATTAFORME DI LAVORO ELEVABILI e PLAC (PIATTAFORME DI LAVORO AUTOSOLLEVANTI SU COLONNE)

PIATTAFORME ELEVABILI

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PIATTAFORME ELEVABILI

PIATTAFORME ELEVABILI

UNI EN 14502‐1

EN 280

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PIATTAFORME ELEVABILI

PIATTAFORME ELEVABILI

UNI EN 14502‐1

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PIATTAFORME ELEVABILI

PIATTAFORME ELEVABILI

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PIATTAFORME ELEVABILI

PIATTAFORME ELEVABILI

Limitazione carico e/o momentoLimitazione carico e/o momento

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PIATTAFORME ELEVABILI

PIATTAFORME ELEVABILI

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PIATTAFORME ELEVABILI

LE MANOVRE

PIATTAFORME ELEVABILI

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PIATTAFORME ELEVABILI

PIATTAFORME ELEVABILI

ISPEZIONI QUOTIDIANE

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PIATTAFORME ELEVABILI

ISPEZIONI QUOTIDIANE

PIATTAFORME ELEVABILI

ISPEZIONE ACCURATA STRUTTURALE

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PIATTAFORME ELEVABILI

ISPEZIONE ACCURATA STRUTTURALE

PLAC

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PLAC

1999 2005 2009 EC:2010EN 1495

PLAC

guide

diagramma di caricoEstensioni piatt.

Superficie utile piatt. Rullo di contrasto

Parapetti 1.1m

Quadro elettrico con comandi vert. ed emergenza

ancoraggio

g

Colonna a lungh. variabilefreno

paracadute

Regolatore velocità

Piattaforma di lavoro

Fissaggi alla t tt

Ammortizzatori e paracadute*

* motoriduttori ridondanti e

stabilizzatori

trave stabilizz.

(chassis) basamento

colonna

ammortizzatore

Protezione colonna ed anti-intrappolamento

Dispositivo di frenatura

struttura

Livellamento, arresto stabilizzatori e valvole non ritorno

limitatore velocità

Comandi or.

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PLAC

Movimenti - Comandi

Non deve essere possibile azionare simultaneamente i comandi di trasferimentoper il movimento verticale ed il movimento orizzontale.

Il dispositivo di comando del movimento verticale normale deve essere postosoltanto sulla piattaforma di lavoro, mentre quello del movimentoorizzontale dello chassis della PLAC non deve essere posto sullapiattaforma.

Se il movimento può essere comandato da postazioni diverse, i comandidevono essere asserviti cosicché il comando sia possibile da una solapostazione pre-selezionata.

Le piattaforme devono essere dotate di comandi manuali (comando uomopresente e azione mantenuta) cosicché tutti i movimenti della piattaformasiano possibili soltanto mentre il comando viene azionato.

I comandi di arresto di emergenza devono essere montati sullapiattaforma

PLAC

Protezione di eventuali punti di intrappolamento EN 953‐EN 349 e/o avvisatore acustico che si attiva a meno di 2.5 m da chassis

CHASSIS

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PLAC

Protezione verso muri – parapetti PLAC

PLAC

azionato automaticamente:a) nel caso di interruzione dell'alimentazione elettrica di rete;b) nel caso di interruzione dell'alimentazione ai circuiti di comando

Sistema frenante e di emergenza

b) nel caso di interruzione dell alimentazione ai circuiti di comando.Se vengono usate due o più colonne, si deve prevedere una funzione frenante perciascuna colonna.I sistemi frenanti devono essere costituiti almeno da un freno elettro-meccanico(del tipo a frizione) o da un freno idro-meccanico;

I freni devono essere in grado da soli di arrestare la piattaforma, che si muove allavelocità nominale e con 1,25 volte il carico nominale con una decelerazionecompresa tra 0 2 g e 1 0 g I freni devono essere in grado di arrestare la macchinacompresa tra 0,2 g e 1,0 g. I freni devono essere in grado di arrestare la macchinacon il carico nominale, che si muove alla velocità di intervento del regolatoreautomatico di eccesso di velocità.

Dispositivo ad azione mantenuta di elevazione e abbassamento diemergenza (l’abbassamento deve essere manuale ed esclude temporaneamenteil sistema frenante, ma non il paracadute e il limitatore di velocità)

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PLAC

In caso di mancanza di alimentazione di energia, non si deve verificarealcun movimento involontario.

Movimenti e stabilità

alcun movimento involontario.

Si devono prevedere mezzi per prevenire l'instabilità della PLAC in caso di guasto di uno qualsiasi dei pneumatici e per guasto di un rullo di guida.

Regolatori di eccesso di velocità attivato dal pignone del paracadute e dispositivo di sicurezza elettrico che interrompe l’alimentazione al circuito di comando

Rile ato e e indicato e del so acca ico e del momento con isolamentoRilevatore e indicatore del sovraccarico e del momento, con isolamentodei comandi (1.1 valore nominale) e segnale ottico/acustico; in alternativasi può fare il calcolo per stabilità rinforzata

PLAC

Movimenti – Fine corsa a sicurezza positiva e comandi indipendenti

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BRESCIA 25/01/2014BRESCIA 25/01/2014

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

Ricerca, Certificazione e Verifica

Dipartimento di Milano

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI PERSONE E COSE IN CANTIERE

GRU EDILI

Dott. Ing. Dott. Ing. IuriIuri MazzarelliMazzarelliResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAILResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL

Dipartimento di MILANODipartimento di [email protected]

02.62586378 02.62586378 -- 333.7705978333.7705978

GRU EDILI

MACCHINE DA CANTIERE

GRU EDILI – EN 14439

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GRU EDILI

GRU EDILI

bracciobracciocuspidecuspide

PARTI COSTRUTTIVE PRINCIPALI

torretorre

Gruppo di rotazione ed Gruppo di rotazione ed eventuale cabina ISO 8566eventuale cabina ISO 8566--33

Controbraccio e Controbraccio e contrappesocontrappeso

ganciogancio

Carro di baseCarro di base

Quadro Quadro elettrelettr..Motori Motori

rotazionerotazione

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GRU EDILI

DISPOSITIVI DI SICUREZZA

GRU EDILI

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GRU EDILI

GRU EDILI

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GRU EDILI

GRU EDILI

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GRU EDILI

Limitatore di momento massimoLimitatore di momento massimo

Questo limitatore (due microinterruttori uno sul sollevamentoed uno sulla traslazione) impedisce al gruista, operando consbracci compresi tra A e D il sollevamento di carichi superiorisbracci compresi tra A e D, il sollevamento di carichi superioria quelli indicati dal tratto di iperbole (AD).

Il suo funzionamentoconsiste nel fatto che,quando il momento del

A DB C

quando il momento delcarico rispetto all’assedella torre supera ilvalore ammesso lo sforzodi trazione dei tirantiimplica un deformazionedi una lamina che,attraverso delle viti diregolazione agisce su deimicro-interruttoriaprendo il circuito dicomando.

GRU EDILI

UNI ISO 7752-3

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GRU EDILI

MODALITA’ DI INSTALLAZIONE

Scelta preliminare del luogo e Scelta preliminare del luogo e definizione dell’area di manovra della grudefinizione dell’area di manovra della gru

E’ effettuata in considerazione di:E’ effettuata in considerazione di:Struttura da realizzareStruttura da realizzareDefinizione delle aree di lavoro e delle vie di circolazioneDefinizione delle aree di lavoro e delle vie di circolazioneInterferenzeInterferenze concon strutturestrutture esistenti,esistenti, altrealtre macchinemacchine ooimpiantiimpiantiLuoghi di stoccaggio di materialeLuoghi di stoccaggio di materialeNatura del terreno dove va posizionata la gru e gli Natura del terreno dove va posizionata la gru e gli stabilizzatoristabilizzatori

-- Resistenza specifica del terreno di almeno 2 kg/cmResistenza specifica del terreno di almeno 2 kg/cm22

-- presenza di canalizzazioni, fognature, condutture, tubazionipresenza di canalizzazioni, fognature, condutture, tubazioni-- Aumentare superfici di appoggio con elementi ripartitori (basette) Aumentare superfici di appoggio con elementi ripartitori (basette)

GRU EDILI

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GRU EDILI

(2:1 per terreni meno compatti)(2:1 per terreni meno compatti)

GARANTIRE L’ORIZZONTALITA’

GRU EDILI

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GRU EDILI

DISTANZE PER PASSAGGIDISTANZE PER PASSAGGI

Passaggio del braccio su Passaggio del braccio su aree pubblichearee pubbliche

evitare di passare col carico su tali areeQuando comunque il passaggio è inevitabile, la zona interessata

deve essere transennata e chiusa al traffico veicolare e pedonale.

GRU EDILI

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GRU EDILI

GRU EDILI

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GRU EDILI

GRU EDILI

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GRU EDILI

GRU EDILI

EN 9927-1 RITIRATA NEL 2013UNI ISO 23814:2012

Requisiti relativi alle competenze per ispettori di gru

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GRU EDILI

Campo di applicazione

a) macchine;b) attrezzature intercambiabili;

D.Lgs 17/2010

c) componenti di sicurezza;d) accessori di sollevamento;e) catene, funi e cinghie;f) dispositivi amovibili di trasmissione meccanica;g) quasi-macchine.

DEFINIZIONE - Art.2 ........si intende per: “macchina”“macchina” uno dei prodottielencati all’articolo 1, comma 1, lettere da a) ad f).

a) macchine;b) attrezzature intercambiabilic) componenti di sicurezza;

DIR. 98/37/CEE

elencati all articolo 1, comma 1, lettere da a) ad f).

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GRU EDILI

UNI ISO 4308-1:1987 – funi - scelta

UNI ISO 4309:2011 – funi: Verifica e scarto

UNI EN 818-1 :2008 – catene accettazione

GRU EDILI

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GRU EDILI

GRU EDILI

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BRESCIA 25/01/2014BRESCIA 25/01/2014

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

Ricerca, Certificazione e Verifica

Dipartimento di Milano

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI PERSONE E COSE IN CANTIERE

ESCAVATORI

Dott. Ing. Dott. Ing. IuriIuri MazzarelliMazzarelliResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAILResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL

Dipartimento di MILANODipartimento di [email protected]

02.62586378 02.62586378 -- 333.7705978333.7705978

ESCAVATORI

MACCHINE DA CANTIERE

ESCAVATORI ----- 11/1997 – 02/2007 SOLLEVAMENTO TERRA

MOVIMENTAZIONE CARICHI (AUTOGRU)

4.1.7.3 Prospetto portate disponibile presso postooperatore4.1.7.4 DISPOSITIVO AGGANCIAMENTO DEL CARICO con

Il manuale d’uso deve riportare una descrizione dellaconfigurazione dell’escavatore richiesta per leoperazioni di movimentazione dei carichi eammetterne questo uso

4.1.7.4 DISPOSITIVO AGGANCIAMENTO DEL CARICO conportata doppia rispetto alla capacità di sollevamento4.1.7.5 per quelli con portata maggiore o uguale a 1000 Kg omomento ribaltante maggiore di 40000 Nm AVVISATOREACUSTICO O VISIVO per raggiungimento del limite di carico omomento (È disattivabile in funzione escavatore ma conpulsante in zona conforto)Un dispositivo di controllo dell’abbassamento del braccioconforme a ISO 8643

Circolare del Ministero del lavoro n. 50 del 18.4.1994

SONO APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO SOGGETTI A

VERIFICA

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ESCAVATORI ----- 11/1997 – 02/2007

AMMESSI ALLA MOVIMENTAZIONE DAL FABBRICANTE E COMMERCIALIZZATI SENZA DISPOSITIVO DI AGGANCIAMENTO DEL CARICO E/O DISP. SICUREZZA

CIRCOLARE ISPESL n° 1088 del 05/02/2003CIRCOLARE ISPESL n 1088 del 05/02/2003

Dichiarazione dell’installatore che attesti:a) di aver proceduto all’installazione deidispositivi di agganciamento del carico(p.to 4.1.7.4 EN 474-5) e/o dei dispositivi disicurezza del carico (p.to 4.1.7.5 EN 474-5)secondo le istruzioni fornite dal costruttore aisensi dell’art. 2 comma 6 del DPR 459/96;b) di avere effettuato, all’atto della primamessa in servizio le prove prescritte dalmessa in servizio, le prove prescritte dalcostruttore per verificare l’idoneitàall’impiego secondo quanto previsto al punto4.2.4 dell’Allegato I allo stesso DPR 459/96;c) di aver utilizzato i dispositivi diagganciamento del carico e i dispositivi disicurezza del carico forniti (previsti) dalcostruttore.

MACCHINE DA CANTIERE

ESCAVATORI ----- POST 02/2007 SOLLEVAMENTO TERRA

MOVIMENTAZIONE CARICHI

5.6.4.3 Prospetto portate disponibile presso postooperatore5.6.4.4 per quelli con portata maggiore o uguale a 1000 Kg o

Il manuale d’uso deve riportare una descrizione dellaconfigurazione dell’escavatore richiesta per leoperazioni di movimentazione dei carichi eammetterne questo uso

5.6.4.4 per quelli con portata maggiore o uguale a 1000 Kg omomento ribaltante maggiore di 40000 Nm AVVISATOREACUSTICO O VISIVO per raggiungimento del limite di carico omomento (È disattivabile in funzione escavatore ma conpulsante in zona conforto)5.6.4.4 Un dispositivo di BLOCCO dell’abbassamento delbraccio conforme a ISO 8643

Circolare del Ministero del lavoro n. 50 del 18.4.1994

SONO APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO SOGGETTI A

VERIFICA

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BRESCIA 25/01/2014BRESCIA 25/01/2014

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

Ricerca, Certificazione e Verifica

Dipartimento di Milano

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI PERSONE E COSE IN CANTIERE

CARRELLI SEMOVENTI A BRACCIO TELESCOPICO

Dott. Ing. Dott. Ing. IuriIuri MazzarelliMazzarelliResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAILResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL

Dipartimento di MILANODipartimento di [email protected]

02.62586378 02.62586378 -- 333.7705978333.7705978

AUTOGRU SEMOVENTI – PLE DERIVATE

CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO

EN 4306-1

EN 12999

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CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO

FISSO (EN 1459-1) rot. Max 5° ROTATIVO rot. Max > 5°

Poiché i carrelli semoventi a braccio telescopico non rientravano in precedenti regimidi verifica, l’articolo 5.1.2 dell’allegato I al D.M. 11 aprile 2011 prescrive che,qualora tali attrezzature alla data di entrata in vigore del suddetto D M risultasseroqualora tali attrezzature alla data di entrata in vigore del suddetto D.M. risultasserogià messe in servizio, la richiesta di prima verifica periodica costituisce per il datoredi lavoro adempimento anche all’obbligo di comunicazione di messa in servizio;pertanto il datore di lavoro che possiede un carrello semovente a braccio telescopicomesso in servizio almeno 10 mesi prima del 23 maggio 2012 dovrà provvedereimmediatamente alla richiesta di prima verifica periodica al Dipartimento INAILcompetente per territorio.

CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO FISSO O ROTATIVO

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CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO FISSO (EN 1459)

La EN 1459 NON tratta il sollevamento persone con alcun tipo di accessorio,in particolare piattaforme di lavoro e non tratta i macchinari con elementi disospensione del carico a lunghezza variabile (catene, corde, ecc.) dai quali ilcarico può oscillare liberamente in tutte le direzionicarico può oscillare liberamente in tutte le direzioni

Sono carrelli elevatori, con e senza stabilizzatori, a contrappeso dotati diuno o più bracci snodati, telescopici o meno, non girevoli, secondo quantodefinito al punto 4.13.2.2.2 della ISO 5053:1987, utilizzati per impilare carichi.

ACCESSORI: ACCESSORI: FORCHE ED ESTENSIONI, SPREADER, PINZE, BENNE

CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO FISSO

si percorrono le salite/discese con il caricorivolto a valle;si inclina in avanti il gruppo di sollevamento conil carico sollevato;si percorrono pavimenti irregolari (superficidisuniformi o in pendenza o terreno morbido);

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CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO FISSO (EN 1459)

Velocità massima di discesa del caricoLa massima velocità di discesa del carico ammissibile deve essere tale che persinocon un carico massimo la stabilità del carrello non deve essere compromessa in casodi movimenti involontari o di un improvviso arresto del sistema di discesa

CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO FISSO (EN 1459)

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CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO FISSO (EN 1459)

si sovraccarica il carrello

CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO

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CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO FISSO (EN 1459)

dispositivo per impedire l'oscillazione dell'assale posteriore e migliorare la stabilitàdel carrello durante le operazioni di impilamento e prelievo dalla catasta;

sostegni meccanici estensibili utilizzati per migliorare la stabilità del carrello nelfunzionamento da fermo;

dispositivo per il livellamento laterale avente lo scopo solitamente di regolareil telaio rispetto alla linea orizzontale, quando il carrello si trova su una rampainclinata e di assicurare che il braccio operi in un piano verticale;

dispositivo limitatore delle prestazioni oltre le posizioni prescritte per latraslazione;

dispositivo limitatore delle prestazioni e/o impedimento alla marcia se i sistemipassivi non sono correttamente in posizione;

dispositivi di blocco del sollevamento a determinate quote del braccio.

Fine corsa per movimenti limitati dal fabbricante

CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO

Allarme acustico udibile durante l’utilizzo Dispositivo che impedisce l’avviamento del motore a marcia inserita Dispositivi per impedire il movimento motorizzato del carrello quandol’ t l i il t di id (fi 2012 è tt t l’ d i d l

MOVIMENTI

l’operatore lascia il posto di guida (fino a marzo 2012 è accettata l’adozione delfreno di stazionamento ISO 6292; dopo tale data lo stato dell’arte prevede undispositivo di rilevazione dell’operatore al posto di guida) Cinture di sicurezza

Dispositivo di allarme di sicurezza della stabilitàlongitudinale (allarme acustico e/o visivo) daOTTOBRE 2010 deve essere un dispositivo

RIBALTAMENTO

Dispositivi per impedire lospostamento laterale dei bracci di forcasulla piastra portante (arresti

CADUTA DEL CARICO

limitatore di blocco del carico e/o momentoStruttura contro il ribaltamento ROPSStruttura contro caduta di oggetti FOPSStruttura contro rovesciamento laterale TOPSLivella a bollaValvole di blocco dei martinettiTetto di protezione

meccanici)Tetto di protezione/cabinaTenuta del carico (perdita idraulica)Velocità massima di discesa delcaricoValvole limitatrici della pressioneInterruzione dell'energia motrice oguasto nel circuito idraulico

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ATTREZZATURE INTERCAMBIABILI

Art. c. 2 lettera b) D.Lgs 17/2010 «attrezzatura intercambiabile»: dispositivo che, dopo la messa in servizio di unamacchina, è assemblato alla macchina dall'operatore stesso al fine dimodificarne la funzione o apportare una nuova funzione, nella misura in

Sollevamento cose Sollevamento persone

modificarne la funzione o apportare una nuova funzione, nella misura incui tale attrezzatura non è un utensile;

AUTOGRU (gru mobile e/o caricatrice)

PIATTAFORMAELEVABILE

ALLEGATO IV DELLA DIRETTIVA

CARRELLO SEMOVENTE A BRACCIO TELESCOPICO

CIRCOLARE M.L. 30 DEL 24/12/2012IL FABBRICANTE DELL’INTERCAMBIABILE (PUO’ ESSERE ANCHEL’UTILIZZATORE) DEVE EFFETTUARE UNA PROCEDURA DI VALUTAZIONEDELLA CONFORMITA’ RISPETTANDO TUTTI I RES PERTINENTI IL TIPO DIDELLA CONFORMITA RISPETTANDO TUTTI I RES PERTINENTI IL TIPO DIMACCHINA IN ESAME

CIO’ NON SI APPLICA QUALORA L’INTERCAMBIABILE E’ STATO GIA’ INSERITO DAL FABBRICANTE ORIGINARIO NELLA

DICHIARAZIONE CE DEL TELESCOPICO IN ESAME

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RES – ALLEGATO I

3. REQUISITI ESSENZIALI SUPPLEMENTARI SUPPLEMENTARI DISICUREZZA E DI TUTELA DELLA SALUTE PER OVVIARE AI PERICOLI DOVUTI ALLA MOBILITÀ MOBILITÀ

DELLE MACCHINEDELLE MACCHINE

4. REQUISITI ESSENZIALI SUPPLEMENTARISUPPLEMENTARI DI SICUREZZA E DI TUTELA DELLA SALUTE PER PREVENIRE I PERICOLI

DOVUTI AD OPERAZIONI OPERAZIONI DIDI SOLLEVAMENTOSOLLEVAMENTO

6. REQUISITI ESSENZIALI SUPPLEMENTARISUPPLEMENTARI DI SICUREZZA E DI TUTELA DELLA SALUTE PER LE MACCHINE CHE PER LE MACCHINE CHE

PRESENTANO PARTICOLARI PERICOLI DOVUTI AL PRESENTANO PARTICOLARI PERICOLI DOVUTI AL SOLLEVAMENTO SOLLEVAMENTO DIDI PERSONEPERSONE

GRU CARICATRICI, AUTOGRU E GRU MOBILI

USO SOLO STABILIZZATO

EN 12999

(GRU CARICATRICI)

USO SU GOMME E/O

EN 13000

USO SU GOMME E/O STABILIZZATORI

(GRU MOBILI) EX 4306-2

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AUTOGRU E GRU MOBILI

MacchinaMacchina semoventesemovente aa cingolicingoli oo ruoteruote aventeavente unauna strutturastruttura superioresuperiore capacecapace didiunauna rotazionerotazione nonnon inferioreinferiore aa 360360°° cheche solleva,solleva, ruotaruota ee scaricascarica ilil materialemateriale perpermezzomezzo didi unun organoorgano didi presapresa (normalmente(normalmente polipopolipo oo pinzapinza idraulica)idraulica) montatamontata susuunun cinematismocinematismo aa bracciobraccio articolatoarticolato oo susu unun bracciobraccio telescopicotelescopico senzasenza cheche ililtelaiotelaio odod ilil carrocarro sisi spostisposti durantedurante ilil ciclociclo operativooperativo delladella macchinamacchina

SonoSono grugru tuttetutte lele macchinemacchine destinatedestinate alal sollevamentosollevamento ciclicociclico ededallaalla manovramanovra didi carichicarichi sospesisospesi tramitetramite ganciganci eded altrialtri dispositividispositivi diditrattenutatrattenuta deldel caricocarico costruiticostruiti oo inin unun esemplareesemplare unicounico oo inin serieserieovveroovvero mediantemediante componenticomponenti prefabbricatiprefabbricati

(CEN/TC 147(CEN/TC 147--1988)1988)

GRU MOBILI

Girofaro arancione posto sul tettodella cabina per una maggiorevisibilità della macchina in fase divisibilità della macchina in fase dilavoro (è obbligatorio per questotipo di macchine)

Sono di tipo oleodinamico, lacui stabilità è garantita dallavalvola di blocco applicatadirettamente su ciascun cilindrodi azionamento dellostabilizzatore.

Sulla ralla è installato anche un

dispositivo di blocco della

rotazione (fasi di fasi di trasporto)trasporto)

Accumulatori a carica di azotoAccumulatori a carica di azotoVengono installati peraumentare la fluidità deimovimenti ed il comfort perl’operatore.

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GRU MOBILI

GRU MOBILI

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GRU MOBILI

GRU MOBILI

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GRU MOBILI

GRU MOBILI

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GRU MOBILI

GRU MOBILI

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GRU MOBILI

Limitatore di momentoLimitatore di momento

Data la variabilità dei diagrammi di carico ilData la variabilità dei diagrammi di carico illimitatore è costituito da un vero e proprioelaboratore elettronico che può essere:

manuale,manuale, nelnel qualqual casocaso l’operatorel’operatore primaprima didiiniziareiniziare ilil lavorolavoro devedeve inserireinserire ilil programmaprogrammarelativorelativo alal tipotipo didi sollevamentosollevamento dada effettuareeffettuare (ad(adeses.. sollsoll.. lateralelaterale oo posteriore,posteriore, susu stabilizzatoristabilizzatori oo susueses.. sollsoll.. lateralelaterale oo posteriore,posteriore, susu stabilizzatoristabilizzatori oo susupneumatici)pneumatici);;semiautomatico,semiautomatico, cheche dannodanno all’operatoreall’operatore precisepreciseindicazioniindicazioni susu qualequale programmaprogramma utilizzareutilizzare;;automaticiautomatici ee autoauto programmatiprogrammati..

GRU MOBILI

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BRESCIA 25/01/2014BRESCIA 25/01/2014

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

Ricerca, Certificazione e Verifica

Dipartimento di Milano

DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA

MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO DI PERSONE E COSE IN CANTIERE

GRU SU AUTOCARRO (GRU CARICATRICI)

Dott. Ing. Dott. Ing. IuriIuri MazzarelliMazzarelliResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAILResponsabile Impianti elettrici e membro GLAT Macchine INAIL

Dipartimento di MILANODipartimento di [email protected]

02.62586378 02.62586378 -- 333.7705978333.7705978

( )

GRU SU AUTOCARROEN 12999

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GRU SU AUTOCARRO

StabilitàLa stabilità della gru per autocarro installata su un veicolo deve essere taleche l'unità operativa non ribalti alle condizioni di lavoro previste. La verificadella stabilità deve essere effettuata mediante carico di prova CONFORME AD

EN 12999

della stabilità deve essere effettuata mediante carico di prova CONFORME ADEN 12999

ANTE DIR. 2006/42/CE

- DICHIARAZIONE CE GRU IIA

- DICHIARAZIONE ALLESTIMENTO E

POST DIR. 2006/42/CE

- DICHIARAZIONE CE “GRU SU AUTOCARRO”DICHIARAZIONE ALLESTIMENTO E

PROVE (ALL. I 4.2.4 DPR 459/96)

- DICHIARAZIONE CE GRU IIB

- DICHIARAZIONE CE “GRU SU AUTOCARRO” IIA

ATTENZIONE AI TRASBORDI

GRU SU AUTOCARROEN 12999

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Stabilizzatori EN 12999:5.4.1

Indicatore di livellamento

GRU SU AUTOCARRO

Rischio meccanico

EN 12999

Per caduta dei carichi, collisioni, ribaltamento macchina causati da:Mancanza di stabilitàCarico incontrollato sovraccarico superamento della soglia di rovesciamento

Perdita di stabilità/ribaltamento della macchina

Carico incontrollato, sovraccarico, superamento della soglia di rovesciamento

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GRU SU AUTOCARRO

Perdita di stabilità - Valvole di massimaTutti i circuiti di sostegno del carico devono essere attrezzati con mezziautomatici (per esempio valvole massima) che limitano la pressione ad unautomatici (per esempio valvole massima) che limitano la pressione ad unvalore massimo corrispondente al 25% sopra la pressione massima dilavoro o devono essere progettati in modo da resistere alla pressione massimache può verificarsi alle condizioni operative previste.Il valore minimo di taratura sulle valvole limitatrici di pressione, ad eccezione digru per la movimentazione di legname (vedere 5.6.2.1 e 5.6.2.2) deve esseretale da impedire qualsiasi movimento incontrollato con carichi fino a 1,3volte × il carico nominale.

Valvola di massima generaleTutte le gru per autocarro devono essere provviste di una o più valvole di massimagenerali.La valvola di massima generale deve operare tra il 100% e il 110% delcarico nominale con la gru che si muove entro le accelerazioni di lavoro diprogetto.

GRU SU AUTOCARRO

Capacità nominale ≥ 1000 kgoppureMomento di sollevamento

Capacità nominale < 1000 kgoppureMomento di sollevamento

massimo netto dovuto al carico≥40 000 Nm

Limitatore di carico o momento

(rientri ammessi)

massimo netto dovuto al carico<40 000 Nm

Limitatore carico o momento

o valvola di massima e di massima

lgenerale (rientri ammessi)

e indicatore a doppio suono (90% avvicinamento – 100+∆%

sovraccarico )

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GRU SU AUTOCARROEN 12999

Limitatori di movimentoI limiti per i movimenti di rotazione,lit /di fil t l i d

Limitatori di velocitàNel movimento di rotazione,lit /di fil t l i

Limitatori di prestazione

salita/discesa e sfilo telescopico devonoessere determinati dalla corsa del cilindroo da arresti idonei.

salita/discesa e sfilo telescopicodevono essere inseriti limitatori divelocità

Ri C tifi i V ifi

Dott. Ing. Dott. Ing. IuriIuri MazzarelliMazzarelli

Dipartimento di MILANODipartimento di MILANO

[email protected]

Ricerca, Certificazione e Verifica

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