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4 novembre-dicembre 2009 Copertina DIRIGENTE D’AZIENDA www.ildirigente.it Periodico di Federmanager Piemonte in collaborazione con: Federmanager Aosta CIDA e Federazioni aderenti Fondato da Antonio Coletti Direttore responsabile Carlo Barzan Condirettori Andrea Rossi, Roberto Granatelli Segretaria di Redazione Daniela Parisi Impaginazione e iconografia Enza Gonella Rassegna stampa Augusto Bot Comitato di redazione Mario Benedetti, Arturo Bertolotti ( Collaboratore), Edoardo Benedicenti, Marcello Carucci, Claudio Cavone, Sergio Favero, Andrea Freni, Gianfranco Guazzone, Antonino Lo Biondo, Stefano Moscarelli, Pier Giorgio Prato, Ezechiele Saccone, Giuseppe Scoffone Corrispondenti dalle Province Ezio Mosso (Asti), Sandro Becchia (Biella), Gianni Formagnana (Cuneo), Giovanni Silvestri (Novara), Renzo Michelini (Vercelli) Dirigente d’azienda viene inviato agli iscritti, in abbonamento compreso nella quota as- sociativa. Anche a: Parlamentari, Segreterie Partiti Politici, Autorità regionali e locali, Uffi- ci Stampa, Ministeri, Istituzioni varie, Finanziarie, Camere di Commercio, Univer- sità, Aziende a PP.SS. e Private, Rappresen- tanti Enti e Associazioni, Stampa ordinaria e specializzata e TV locali, Organizzazioni Sin- dacali dei Lavoratori e degli Imprenditori, Consiglieri Federmanager, Unioni Regionali CIDA, Presidenti CIDA - FASI - Consed Pubblicità c/o Federmanager Piemonte [email protected] tel. 011.562.55.88 Direzione, redazione e amministrazione c/o Federmanager Torino Via S. Francesco da Paola, 20 - 10123 Torino Tel. 011.562.55.88 - Fax 011.562.57.03 [email protected] [email protected] [email protected] EDITORE FEDERMANAGER PIEMONTE Presidente Angelo Luvison Vice Presidente Andrea Freni Tesoriere Vittorio Ambrosio c/o Federmanager Torino [email protected] Fotocomposizione e Stampa G. Canale & C. S.p.A. - Borgaro T.se (TO) Spediz. in abb. post. Pubblicità 45% art. 2 c. 20/b Legge 662/96 filiale di Torino. Autorizzazione del Tribunale di Torino N. 2894 del 13 settembre 1979 - Iscrizione al ROC. numero 15699 Associato all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) Lettere e articoli firmati impegnano tutta e solo la responsabilità degli autori. La tiratura di questo numero è stata di 9.500 copie Copertina Le immagini smaglianti delle “Luci d’artista” costellano anche quest’an- no il centro storico di Torino e le peri- ferie rispondono con le strade princi- pali in assetto di guerra per vincere le difficoltà molteplici in questo anno dove sembra che la crisi non finisca mai. Ma dalle province emergono i primi segni di ripresa documentati da un fiorire di iniziative economiche e culturali che hanno riscosso unanimi consensi. Su queste basi sono create le attese per l’anno che verrà come sempre Luci d’artista Dodicesima edizione di Luci d’Artista, la prima esperienza italiana capace di mettere in scena l’interazione tra arte e paesaggio urbano attraver- so l’impiego della luce. La manifestazione è uno degli appuntamenti principali all’interno di Con- temporary Art Torino Piemonte. Quindici instal- lazioni, realizzate da altrettanti artisti, sono col- locate per l’occasione in punti diversi della città, dando vita a una vera e propria mostra open-air. L’evento, che è riconosciuto in Italia e all’este- ro come il simbolo di una Torino in costante fer- mento artistico, ha dimostrato nel tempo di avere la capacità e le potenzialità per portare l’arte con- temporanea alla gente comune, promovendo il dialogo fra questi due soggetti. Quest’anno l’allestimento di Luci d’Artista prevede l’esposizione di due nuove opere: la prima dal titolo L’energia che unisce si espande nel blu, realizzata da Marco Gastini e la secon- da, giunta dalla città di Salerno, intitolata Mosai- co e realizzata da Enrica Borghi. La Galleria Subalpina è il luogo prescelto da Marco Gastini per la sua opera caratterizzata da una visione aerea di segni luminosi come un grandioso stellato di cui l’energia è parte deter- minante. Il progetto Mosaico, situato in via Lagrange, nasce invece a Salerno, città mediterranea il cui Duomo conserva antichi mosaici. L’opera richia- ma le luci del Mediterraneo, cromaticamente intense, e gli intarsi dei tappeti che sono un’evo- cazione della memoria, dello scambio della merce, dei profumi e del brusio della gente; ma anche una scacchiera, il gioco del domino, le insegne puntiformi degli anni ’60 e le textire di Giò Ponti. Alle due nuove opere si affiancano quelle di Mario Airò con Cosmometrie in piazza Carigna- no; quella di Daniel Buren, Tappeto Volante, in piazza Palazzo di Città; in via Roma ritorna Vola su… di Francesco Casorati, un filo luminoso rosso con sagome di uccelli favolosi; Nicola De Maria in piazza San Carlo con Regno dei Fiori: nido cosmico di tutte le anime; Rebecca Horn con i cerchi di luce capaci di donare un aspetto sur- reale al Monte dei Cappuccini Piccoli spiriti blu; improntato dagli auguri di rito. La sto- ria si ripete nonostante le brusche cadute e le smentite illusioni come è giusto che sia. La storia, tutte le storie di ogni gene- re e specie, private e pubbliche, segnano i tempi di un innegabile pro- gresso in nome del quale l’Umanità si confronta registrando sconfitte e ripromettendosi obiettivi di audaci riforme. Il giudizio sui risultati non è mai equanime. Tocca a ciascuno di noi singolarmente fare un bilancio ed impegnarsi nella misura delle proprie forze per il miglioramento della vita sociale. le due frasi al neon di Joseph Kosuth, Doppio Pas- saggio (Torino), esposte ai Murazzi del Po; Qingyun Ma con Neongraphy alla Fondazione Sandretto Re Rebaudendo; Il volo dei numeri di Mario Merz, che caratterizza il simbolo di Tori- no, la Mole Antonelliana, con la sequenza nume- rica di Fibonacci; L’Amore non fa rumore; Palo- mar di Giulio Paolini, opera concepita come un atlante astronomico, che illumina il Po; Miche- langelo Pistoletto con Amare le differenze che sull’Antica Tettoia dell’Orologio di Porta Palaz- zo, propone questa frase in 39 lingue differenti. Illuminare Torino è un progetto che risale al 1997 quando Fiorenzo Alfieri all’ora assessore al commercio della città propose all’artista geno- vese E. Luzzati di realizzare l’illuminazione dei giardini di Porta Nuova.

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4 novembre-dicembre 2009

Copertina

DIRIGENTE D’AZIENDAwww.ildirigente.it

Periodico di Federmanager Piemontein collaborazione con:Federmanager Aosta

CIDA e Federazioni aderentiFondato da

Antonio ColettiDirettore responsabile

Carlo BarzanCondirettori

Andrea Rossi, Roberto GranatelliSegretaria di Redazione

Daniela ParisiImpaginazione e iconografia

Enza GonellaRassegna stampa

Augusto BotComitato di redazione

Mario Benedetti, Arturo Bertolotti (Collaboratore),Edoardo Benedicenti, Marcello Carucci,

Claudio Cavone, Sergio Favero, Andrea Freni,Gianfranco Guazzone, Antonino Lo Biondo,

Stefano Moscarelli, Pier Giorgio Prato,Ezechiele Saccone, Giuseppe Scoffone

Corrispondenti dalle ProvinceEzio Mosso (Asti), Sandro Becchia (Biella),

Gianni Formagnana (Cuneo), Giovanni Silvestri (Novara), Renzo Michelini (Vercelli)

Dirigente d’azienda viene inviato agli iscritti,in abbonamento compreso nella quota as-sociativa. Anche a: Parlamentari, SegreteriePartiti Politici, Autorità regionali e locali, Uffi-ci Stampa, Ministeri, Istituzioni varie,Finanziarie, Camere di Commercio, Univer-sità, Aziende a PP.SS. e Private, Rappresen-tanti Enti e Associazioni, Stampa ordinaria especializzata e TV locali, Organizzazioni Sin-dacali dei Lavoratori e degli Imprenditori,Consiglieri Federmanager, Unioni RegionaliCIDA, Presidenti CIDA - FASI - Consed

Pubblicitàc/o Federmanager Piemonte [email protected]

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EDITOREFEDERMANAGER PIEMONTE

Presidente Angelo LuvisonVice Presidente Andrea FreniTesoriere Vittorio Ambrosioc/o Federmanager Torino

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Fotocomposizione e StampaG. Canale & C. S.p.A. - Borgaro T.se (TO)

Spediz. in abb. post. Pubblicità 45% art. 2 c. 20/bLegge 662/96 filiale di Torino. Autorizzazione delTribunale di Torino N. 2894 del 13 settembre 1979- Iscrizione al ROC. numero 15699

Associato all’USPI(Unione Stampa Periodica Italiana)

Lettere e articoli firmati impegnano tuttae solo la responsabilità degli autori.

La tiratura di questo numero è stata di 9.500 copie

CopertinaLe immagini smaglianti delle “Luci

d’artista” costellano anche quest’an-no il centro storico di Torino e le peri-ferie rispondono con le strade princi-pali in assetto di guerra per vincere ledifficoltà molteplici in questo annodove sembra che la crisi non finiscamai.

Ma dalle province emergono iprimi segni di ripresa documentati daun fiorire di iniziative economiche eculturali che hanno riscosso unanimiconsensi.

Su queste basi sono create le atteseper l’anno che verrà come sempre

Luci d’artistaDodicesima edizione di Luci d’Artista, la prima

esperienza italiana capace di mettere in scenal’interazione tra arte e paesaggio urbano attraver-so l’impiego della luce. La manifestazione è unodegli appuntamenti principali all’interno di Con-temporary Art Torino Piemonte. Quindici instal-lazioni, realizzate da altrettanti artisti, sono col-locate per l’occasione in punti diversi della città,dando vita a una vera e propria mostra open-air.

L’evento, che è riconosciuto in Italia e all’este-ro come il simbolo di una Torino in costante fer-mento artistico, ha dimostrato nel tempo di averela capacità e le potenzialità per portare l’arte con-temporanea alla gente comune, promovendo ildialogo fra questi due soggetti.

Quest’anno l’allestimento di Luci d’Artistaprevede l’esposizione di due nuove opere: laprima dal titolo L’energia che unisce si espandenel blu, realizzata da Marco Gastini e la secon-da, giunta dalla città di Salerno, intitolata Mosai-co e realizzata da Enrica Borghi.

La Galleria Subalpina è il luogo prescelto daMarco Gastini per la sua opera caratterizzata dauna visione aerea di segni luminosi come ungrandioso stellato di cui l’energia è parte deter-minante.

Il progetto Mosaico, situato in via Lagrange,nasce invece a Salerno, città mediterranea il cuiDuomo conserva antichi mosaici. L’opera richia-ma le luci del Mediterraneo, cromaticamenteintense, e gli intarsi dei tappeti che sono un’evo-cazione della memoria, dello scambio dellamerce, dei profumi e del brusio della gente; maanche una scacchiera, il gioco del domino, leinsegne puntiformi degli anni ’60 e le textire diGiò Ponti.

Alle due nuove opere si affiancano quelle diMario Airò con Cosmometrie in piazza Carigna-no; quella di Daniel Buren, Tappeto Volante, inpiazza Palazzo di Città; in via Roma ritorna Volasu… di Francesco Casorati, un filo luminoso rossocon sagome di uccelli favolosi; Nicola De Mariain piazza San Carlo con Regno dei Fiori: nidocosmico di tutte le anime; Rebecca Horn con icerchi di luce capaci di donare un aspetto sur-reale al Monte dei Cappuccini Piccoli spiriti blu;

improntato dagli auguri di rito. La sto-ria si ripete nonostante le bruschecadute e le smentite illusioni come ègiusto che sia.

La storia, tutte le storie di ogni gene-re e specie, private e pubbliche,segnano i tempi di un innegabile pro-gresso in nome del quale l’Umanitàsi confronta registrando sconfitte eripromettendosi obiettivi di audaciriforme.

Il giudizio sui risultati non è maiequanime. Tocca a ciascuno di noisingolarmente fare un bilancio edimpegnarsi nella misura delle proprieforze per il miglioramento della vitasociale. ❑

le due frasi al neon di Joseph Kosuth, Doppio Pas-saggio (Torino), esposte ai Murazzi del Po;Qingyun Ma con Neongraphy alla FondazioneSandretto Re Rebaudendo; Il volo dei numeri diMario Merz, che caratterizza il simbolo di Tori-no, la Mole Antonelliana, con la sequenza nume-rica di Fibonacci; L’Amore non fa rumore; Palo-mar di Giulio Paolini, opera concepita come unatlante astronomico, che illumina il Po; Miche-langelo Pistoletto con Amare le differenze chesull’Antica Tettoia dell’Orologio di Porta Palaz-zo, propone questa frase in 39 lingue differenti.

Illuminare Torino è un progetto che risale al1997 quando Fiorenzo Alfieri all’ora assessoreal commercio della città propose all’artista geno-vese E. Luzzati di realizzare l’illuminazione deigiardini di Porta Nuova. ❑

5novembre-dicembre 2009

Èstato sottoscritto il 25 novembre 2009, dal Presiden-te federale, Giorgio Ambrogioni, e dal Vice Presi-dente per le Relazioni Industriali di Confindustria,

Alberto Bombassei, l’accordo di rinnovo del c.c.n.l. per idirigenti di aziende produttrici di beni e servizi.

L’accordo riproduce i contenuti del rinnovo contrattua-le approvati dal Consiglio Nazionale riunitosi a Milano il20/21 novembre 2009, riportato nelle pagine successiveconfermando la struttura del modello contrattuale intro-dotto con il c.c.n.l. 24/11/2004.

L’intesa raggiunta, come noto, è il risultato di un com-plesso negoziato tra Federmanager e Confindustria che,nonostante si sia svolto in un contesto di grave crisi delsistema economico, con inevitabili ricadute per le impre-se e larga parte della categoria, raggiunge un equilibrioapprezzabile tra le aspettative della dirigenza e le difficoltàdelle imprese, enfatizzando il ruolo della bilateralità e diun moderno sistema di relazioni industriali.

In questo quadro, l’accordo in esame si caratterizza perle importanti innovazioni introdotte sul piano previden-ziale, assistenziale e dello sviluppo della funzione mana-geriale, specialmente con l’introduzione dell’istituto del“Bilancio delle competenze”, rivolto sia ai dirigenti attiviche temporaneamente inoccupati, ma soprattutto per lerisposte fornite in termini di tutele alla parte più deboledella dirigenza, particolarmente colpita dalla crisi occu-pazionale, con un adeguamento del sistema di sostegnoal reddito, sia attraverso un potenziamento delle presta-zioni in termini di importo e di durata sia per l’amplia-mento ai casi di risoluzione consensuale e per l’introdu-zione di un servizio di placement che completa la gammadi iniziative nuove per favorire una concreta e più rapidaricollocazione.

Inoltre, viene confermato un nuovo e più forte impegnocomune alla diffusione dei sistemi di retribuzione variabileche leghino quote della retribuzione dei dirigenti ai risulta-ti aziendali, attraverso l’adozione di 3 modelli esemplifica-tivi di MBO, concepiti in modo da essere facilmente appli-cabili soprattutto dalle piccole e medie imprese e recepiticon un apposito nuovo articolo del testo contrattuale, oltreche con un coinvolgimento delle RSA attraverso una infor-mativa, di norma annualmente, circa i criteri e le modalitàdi attuazione dei sistemi incentivanti e premianti adottati.

Nell’ambito di una maggiore evidenza riconosciuta alruolo delle RSA, in attuazione degli obblighi di informa-zione e consultazione dei dirigenti sull’attività e sullasituazione economica dell’impresa, introdotti ai sensi delD. Lgs. n. 25/2007, si prevede che in occasione degliincontri periodici, almeno 2 all’anno, tra azienda e RSA,formeranno oggetto di informazione anche le politichesulla dirigenza, con particolare riferimento ai criteri edalle modalità attuative delle politiche retributive e ai siste-mi di retribuzione variabile.

Si rilancia, inoltre, il ruolo dell’Osservatorio bilateralepermanente, al fine di verificare il grado di diffusione delleforme di retribuzione variabile e promuovere iniziativeformative e culturali congiunte, soprattutto attraverso ini-ziative sul territorio rivolte prevalentemente al sistemadelle PMI. Con tale spirito, le parti si incontrerannoannualmente, in una riunione di delegazioni plenarie, perriferire circa i risultati dell’Osservatorio con particolareriguardo agli esiti delle iniziative promosse onde assume-re ogni conseguente determinazione per il raggiungimen-to degli obiettivi condivisi.

Il Direttore GeneraleMario Cardoni

Editoriale

Per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi

Rinnovo del CCNLAccordo 25 novembre 2009 stipulato tra Federmanager e Confindustria

Bilancio Sociale 2008

Nel prossimo numero del Dirigentedaremo ampia diffusione del BilancioSociale 2008 che vuole essere non

solo una comunicazione chiara e trasparentesulle attività dell’anno, ma si pone anche lefinalità di sottolineare e rendere esplicite lelinee strategiche messe a punto nel program-ma 2009-2011.

Si vuole in particolare comunicare in modo

chiaro agli “stakeholder”: la missione di Federma-nager, le azioni, i risultati conseguiti, gli obiettivi.

“Stakeholder” sono coloro che, come indi-vidui o come rappresentanti di gruppi, sonoportatori di interesse in specifici processi deci-sionali. Essi includono sia le persone cheinfluenzano o possono influenzare le decisio-ni, sia coloro che dalle decisioni sono influen-zati. ❑

6 novembre-dicembre 2009

L’ipotesi di accordo per il rinno-vo del contratto collettivo 24novembre 2004 per i dirigenti

delle aziende produttrici di beni e ser-vizi, scaduto il 31 dicembre 2008, èstato approvato dal Consiglio Nazio-nale nella riunione del 20/21 novem-bre a Milano.

I contenuti dell’ipotesi di rinnovo delc.c.n.l. 24/11/2004 sono i seguenti:

FASI– Miglioramento delle prestazioni:

Incremento delle risorse per presta-zioni riferite all’area odontoiatrica edall’area degli interventi chirurgici conparticolare attenzione ai grandi even-ti, per 12 milioni di Euro a partire dal-l’anno 2010 ed ulteriori 12 milioni diEuro a partire dall’anno 2011; incre-mento delle risorse per la polizza diassistenza socio-sanitaria per 2 milio-ni di Euro all’anno a partire dal 2010;introduzione di un tariffario migliora-tivo in convenzione diretta per l’areaodontoiatrica con l’intento di favori-re il ricorso a tale tipo di convenzio-namento;

– Adeguamento della contribuzio-ne: è previsto un corrispondente ade-guamento, ripartito in tre anni, degliattuali importi contributivi a caricodelle imprese e a carico dei dirigen-ti, in servizio o pensionati, mantenen-do la stessa proporzionalità, pari al9,5% a partire dal 2010, al 5,5% dal2011 e al 4,5% dal 2012. Nessunulteriore contributo, rispetto a quellisopra indicati, sarà disposto a caricodei dirigenti in pensione per il riequi-librio della gestione;

– Verifica entro il 30 giugno 2012sugli equilibri di bilancio per defini-re gli interventi necessari a salvaguar-dare l’equilibrio economico-finan-ziario del Fondo nel 2013.

GSR –FASI– Conferma del contributo a carico

delle imprese di 100 euro l’anno perciascun dirigente in servizio;

– Riduzione, dall’1/1/2010, delrequisito di anzianità nella qualificaper l’accesso alla prestazione (da 24a 18 mesi);

– Ampliamento (con effetto retroat-tivo dall’1/1/2009 e per la vigenza delnuovo contratto) delle causali diaccesso al GSR-FASI, ammettendoanche le ipotesi di disoccupazione aseguito di risoluzione consensualedel rapporto di lavoro a condizioneche: a) il reddito risultante dall’ultimo

CUD non sia superiore a 110.000Euro per i dirigenti con anzianitàfino a 6 anni ed a 130.000 Europer i dirigenti con anzianità supe-riore ai 6 anni;

b) l’importo complessivamente ero-gato oltre al TFR e risultante dalverbale di accordo redatto in sedesindacale o giudiziaria, non siasuperiore a 120.000 Euro, eleva-ti a 180.000 Euro in caso di anzia-nità superiore ai 6 anni;

– Prolungamento, a decorreredall’1/1/2010, della durata da 12 a 18mesi del trattamento di sostegno alreddito solo per i dirigenti “over 50”in situazione di disoccupazione;

– Aumento, dall’1/1/2010, dellamisura della prestazione da 1.500Euro a 2.000 Euro al mese.

Il dirigente con diritto alla presta-zione può usufruire, in alternativaall’incremento di 500 Euro/mese, diun servizio di placement utilizzabilepresso società specializzate chesaranno individuate dalle parti.

Preavviso e indennità supplementa-re

– Riduzione della misura massimadelle mensilità spettanti ai sensi del-l’art. 19 del contratto, da 22 a 21 adecorrere dal 2010 e da 21 a 20 adecorrere dal 2011;

– Revisione della tabella di cuiall’art. 19 (aumento automatico dellemensilità aggiuntive dell’indennitàsupplementare per età) per cinque

Sindacale

Approvato dal Consiglio Nazionale del 20-21 novembre 2009

Contratto collettivo di lavoroDopo un anno di trattative e confrontitra la rappresentanza della Categoria equella di Confindustria, le parti hannomesso a punto i contenuti essenziali evariati per il rinnovo del CCNL vigenteper “i dirigenti delle aziende produttricidi beni e servizi” scaduto il 31dicembre 2008.È stato un anno denso di trattative trale due delegazioni e tra queste e isoggetti rappresentati(complessivamente le due delegazionisi sono incontrate… 21 volte); leipotesi di variazione sono stateillustrate, discusse e approvate daparte del Consiglio Nazionale diFedermanager nelle sedute del 20 e21 novembre scorso. Il Contrattodecorre dal 1° gennaio 2010 e di essoverrà informazione integrale in epocasuccessiva.Come già detto l’esame da parte delConsiglio Nazionale è stato accurato eapprofondito e il giudizio positivo; cipreme invece in questa sede metterein particolare evidenza le variazioni dimaggior risalto:– Rafforzamento delle tutelea) FASI: incremento delle tariffe dirimborso in alcune aree e per grandiinterventi con adeguamentoconseguente e scaglionato dellacontribuzione.b) CRISI OCCUPAZIONALE:diminuzione del requisito di accessoalla prestazione e aumentodell’indennità a favore dei dirigenti nonoccupati (da 1500 a 2000 Euro almese). Aumento del periodo dierogazione per i dirigenti over 50 (da12 a 18 mesi).c) SVILUPPO MANAGERIALE:incremento delle tutele coperte daFondirigenti con apertura all’uso distrumenti di placement a favore deidirigenti non occupati.– Variazioni della parte economicaa) Adeguamento del TrattamentoMinimo Complessivo di Garanzia;b) Conferma della disciplina transitoriaper gli scatti di anzianità.Inutile sottolineare che il “focus” delrinnovo è stato incentrato sulla messaa punto delle tutele a favore deidirigenti non occupati e dei possibilistrumenti di “placement”.

Sindacale

7novembre-dicembre 2009

gruppi di età (54-55; 53-56; 52-57;51-58; 50-59 anni) cui corrispondo-no un numero di mensilità aggiuntivepari, rispettivamente, a 7, 6, 5, 4, 3.

PREVINDAI– Massimale contributivo unico a

150.000 Euro/anno e nuovo minima-le (a partire dal 2010 e con riferimen-to ai soli dirigenti con oltre 6 anni dianzianità di servizio nell’azienda conqualifica di dirigente) pari a 4.000Euro al 31/12/2010; 4.500 Euro al31/12/2012; 4.800 Euro al31/12/2013;

– Conferma della possibilità per lesingole aziende di versare quoteaggiuntive rispetto a quanto stabilitodal contratto (4%);

– Impegno ad affidare ad un Grup-po di lavoro uno studio di fattibilitàrelativamente ad una specifica gestio-ne per la copertura delle garanzie pre-viste dall’art. 12 del c.c.n.l..

Coperture assicurativeAumento della somma assicurata in

caso di morte o di invalidità perma-nente per malattia non professionale(ex art. 12, comma 5) da 129.144,22Euro a 150.000,00 Euro e da180.759,91 Euro a 220.000,00 Euroin presenza di nucleo familiare.

Sviluppo della funzione managerialeBilancio delle competenze: Il servi-

zio sarà curato da Fondirigenti che lofinanzierà con i residui del conto for-mazione non utilizzati dalle aziendee quindi destinati a solidarietà(0,30%). A tal fine, Fondirigenti sidoterà di apposita piattaforma infor-matica, in esecuzione di un pianoannuale condiviso a livello di Parti ,suddiviso in 3 lotti quadrimestrali.

L’istituto sarà rivolto sia ai dirigentiattivi che temporaneamente inoccu-pati.

– Per i dirigenti in servizio: il bilan-cio delle competenze potrà essererichiesto una volta ogni 5 anni daidirigenti con almeno 3 anni di anzia-nità nella qualifica. Il dirigente inte-ressato procederà con una prima fasesulla base di un questionario on-line.Per la seconda fase, quella che pre-

vede colloqui diretti, il dirigente potràrivolgersi ad una delle società specia-lizzate che opereranno sulla base diuna convenzione;

– Per i dirigenti temporaneamenteinoccupati: oltre alla valutazionedelle competenze messa a disposi-zione da Fondirigenti, il dirigenteavrà la facoltà di richiedere il servi-zio di placement ad una delle societàspecializzate in convenzione e que-sto servizio aggiuntivo sarà compen-sato direttamente dal GSR-FASI utiliz-zando la “capitalizzazione” dell’in-cremento previsto del trattamento diintegrazione al reddito (500,00 euromensili per il totale dei mesi spettan-ti di trattamento integrativo).

Agenzia del lavoro di FONDIRIGENTICome detto, verrà attivato un servi-

zio di placement finanziato dallaGSR-FASI, con le modalità già indi-cate.

Retribuzione variabile– Viene rivista la Nota di intenti

posta nel contratto del 2004 per con-fermare l’importanza di adottaremodelli gestionali e retributivi cheleghino quote di retribuzione del diri-gente ai risultati aziendali;

– Nel nuovo contratto, attraverso unapposito accordo, saranno inseriti 3modelli applicativi di MBO che leimprese potranno adottare qualoranon avessero predisposto propri pianiaziendali.

Diritti di informazione e consultazione delle RSA

In attuazione della disciplina suldiritto di informazione e consulta-zione del le RSA (D. Lgs. n.25/2007), viene integrato il testodell’art. 20 del c.c.n.l.. In particola-re, le imprese e le RSA si incontre-ranno per discutere sull’andamentodell’impresa e, nelle stesse occasio-ne, formeranno oggetto di informa-tiva anche le politiche per la dirigen-za con particolare riferimento aquelle retributive ed ai criteri emodalità attuative dei sistemi diretribuzione variabile.

Adeguamento del TMCGIl Trattamento Minimo Complessi-

vo di Garanzia (Tmcg) viene aggior-nato, rispettivamente per i dirigenticon anzianità di servizio infe-riore/superiore ai 6 anni, secondo latabella seguente:

2009 2010 2012 2013

TMCGfino a 6 55.000 57.000 61.000 63.000anni €

TMCG oltre 6 70.000 72.000 76.000 80.000anni €

Aumenti di anzianitàConferma anche per la prossima

vigenza contrattuale della disciplinatransitoria fino al compimento delnumero massimo di aumenti di anzia-nità per i dirigenti già in servizio alladata del 24 novembre 2004 e in ser-vizio alla data di stipulazione dell’ac-cordo di rinnovo, senza soluzione dicontinuità.

Indennità per rimborso spese non documentabili

L’importo dell’indennità sarà ade-guato da €75,00 a €80,00 a decor-rere dall’1.1.2010 e a €85,00 adecorrere dall’1.1.2012.

Decorrenza e durataIl contratto decorre dall’1/1/2010,

salvo quanto previsto relativamentealla disciplina di GSR-FASI e aumen-ti di anzianità, la cui decorrenza scat-ta dall’1/1/2009, ed avrà scadenza il31/12/2013. ❑

8 novembre-dicembre 2009

Nel mese di agosto del 1979 usci-va il primo numero del periodicoDIRIGENTE PIEMONTE che suc-

cessivamente avrebbe variato la testata inDIRIGENTE d’AZIENDA: il periodicovedeva la luce in qualità di giornale del-l’UNIONE REGIONALE PIEMONTESE enella seconda di copertina l’allora presi-dente dell’Unione Regionale, MarioBOCCHIERI, dava il benvenuto alla pub-blicazione: “Su proposta del ConsiglioDirettivo dell’APDAI, il Consiglio dell’U-nione Regionale Piemontese ha deciso diiniziare la pubblicazione di un periodicosu scala regionale, che vedete qui propo-sto alla vostra attenzione nella sua primaedizione. Sul perché dell’iniziativarimando i colleghi alla lettura dell’artico-lo di fondo a firma del direttore respon-sabile. Al Comitato Stampa (antesignanodell’attuale Comitato di Redazione)auguro che l’impegno assunto, notevolein verità, trovi corrispondenza in unafavorevole accoglienza del periodico trai dirigenti”.

Ed è proprio nell’articolo di fondo, afirma del Direttore Responsabile, Anto-nio Coletti, che rileviamo le ragioni dellanascita della pubblicazione; l’articolo siintitola “Perché e come è nato questoperiodico” e già nel sommario se ne rive-lano le motivazioni”. Promuovere lo spi-rito associativo dei dirigenti: questo l’o-biettivo più alto di DIRIGENTE PIEMON-TE, insieme con la speranza di poter recu-perare le residue frange assenteiste deinon iscritti”. Più avanti, nel corpo dell’ar-ticolo vengono riprese le stesse istanze: “

“Sul perché,non è fuoriluogo citareq u a l c h ecarenza diinformazio-ne diretta,che raggiun-ga capillar-mente tuttigli associati,che li tenga

aggiornati periodicamente sui problemidella categoria…”. Il notiziario potràinoltre includere notizie di origine loca-le, sulla vita delle associazioni, sull’atti-vità dei loro organi associativi, sui pro-grammi delle riunioni, dibattiti o assem-blee, in modo che ciascuno possa sentir-si più partecipe dell’organizzazione…”.

Uno sguardo d’assieme ai contenutidel giornale: emblematiche e tuttora vali-de le considerazioni che Andrea Rossi(condirettore del periodico) dà a propo-sito dell’Assemblea della FederazioneNazionale: …” È mancato il dibattito sulruolo del dirigente….manca il parere deldirigente ignoto, di quell’illustre scono-sciuto dirigente italiano senza voce e conmolte responsabilità, e, salvo le debiteeccezioni, senza neanche troppi soldi…Quel dirigente che, quando lascia il ser-vizio, se s’imbatte in qualche difficoltà,non c’è nessuno che muove un dito perdifenderlo. Se quel dirigente vuole parla-re, parli. Questo giornale nasce proprioper ridargli la parola”.

Più avanti, alle pagine 8 e 9, Alessan-dro Volante, altro dirigente di tempera-mento, constata con rammarico, a com-mento del progetto di legge Scotti di suc-cessiva emissione, la paventata fine del-l’INPDAI senza indicazioni o prospettivedi confluenza dell’Ente nell’INPS, né dimantenimento degli impegni di pensio-ne in essere. Più avanti sempre sulle stes-sa tematica previdenziale, la cronaca del-l’Assemblea Dirigenti Pensionati ove sirileva “la mancata difesa del potere d’ac-quisto delle pensioni, insidiato dallerecenti leggi sulla perequazione automa-tica”.

I temi ed i problemi di oggi ci sono tutti;ciò da un lato conferma la validità del gior-nale di oggi ove si possono leggere le stes-se istanze e battaglie; dall’altra induce aconsiderazioni realistiche, forse un pocodisperanti sul destino delle umane cose;ci è di conforto l’impegno immutato dellacategoria e quello di pochi suoi rappre-sentanti nel raccogliere e portare avanti iltestimone della lotta e della speranza.

Il lettore del tempo percepisce comun-que che il focus dei redattori, in questonumero preliminare di presentazionedella lunga serie che seguirà, è volto prin-cipalmente all’aggregazione dei dirigen-ti piemontesi dell’epoca, al ricupero deidistratti e dei non iscritti, alla messa adisposizione di una base comune di infor-mazioni sindacali, piuttosto che all’ana-lisi o al dibattito dei problemi essenzialiper la categoria.

Ci piace chiudere la spazzolata pano-ramica sui contenuti di questo primonumero con un estratto dell’articolo“L’antiassociativo” a firma Mario Bene-detti: “Avete incontrato il dirigente antias-sociativo o antisindacato? Gli avete maiparlato? Generalmente vestito di abitismorti, gli occhi severi e intensi, con unvelo di malizia, vi dice con il tono leg-germente ironico dell’uomo navigato:”Ma a chi serve questa associazione? Soloa danneggiare i migliori…Ci vuole benaltro per sistemare in modo adeguato lamia situazione…” Vi obbietterà che il solorapporto valido è quello tra lui e l’azien-da. Comportamento anacronistico, in unmondo in cui tutti si associano per farvalere i loro diritti…”. Non sappiamoquanti siano ancora i dirigenti di questo

Vita associativa

Trent’anni

Il numero zero di “Dirigente Piemonte”Nasceva nel 1979 il giornale che ha preceduto il presente periodico: a distanza di trent’anni è rassicurantericonfermare la validità e vitalità della pubblicazione. Restano ancora oggi presenti e irrisolti, se nonpeggiorati, alcuni problemi vitali per la categoria, gli stessi di trent’anni fa: il rinnovo del Contratto di lavoro,la difesa dell’occupazione e quello del potere d’acquisto delle pensioni

Vita associativa

9novembre-dicembre 2009

tipo, considerato che negli ultimi tempi ilrapporto d’amore tra azienda e sindaca-to è finito troppe volte sul tavolo della trat-tativa per la definizione delle indennitàspettanti in caso di licenziamento.

Poi pochi numeri più avanti,sarebbeapparsa la notizia, accompagnata da unforte e nobile commento della redazio-ne, dell’assassinio di un collega dirigen-te, dell’ing. Carlo Ghiglieno e ancora inuno dei numeri successivi, il riscontro unpoco incredulo della prima “cacciata”consistente di dirigenti dalla Fiat: le duenotizie avrebbero rotto quell’atmosferanobile, un pochino impersonale e perbe-nista che aveva connotato i primi nume-ri del periodico. L’impegno sindacaleresta immutato, l’assassinio dell’ing. Ghi-glieno fa parte di un’altra storia e di un’al-tra epoca della storia italiana che ritenia-mo ricuperata e giudicata.

Infine, di dovere, qualche considera-zione sulla veste tipografica di questoprimo numero.

Il fascicolo del primo numero è seve-ramente editato in bianco e nero, con unaattenta scelta dei caratteri; da rilevare cheil processo di stampa implicava la com-posizione dell’articolo con linotype, larilettura e la successiva correzione delcomposto con sostituzione manuale deicaratteri errati, l’eventuale rifacimentodella pagina a fronte delle modifiche piùpesanti.

La tecnica di stampa si è certamenteevoluta e progredita: due presupposti delgiornale sono rimasti, la consistenza e lagravità dei problemi della categoria e lagratuità e l’entusiasmo di quanti parteci-pano tuttora alla stesura del giornale:comitato di redazione, direzione, artico-listi, collaboratori, amministrazione etipografia. ❑

La Fondazione IDI è nata a Milano nel1971, per iniziativa dell' Aldai, l’ Asso-ciazione Lombarda Dirigenti Aziende

Industriali, per adeguare e sviluppare pro-grammaticamente l'evoluzione professionaledei dirigenti, nonché per ampliare la culturaimprenditoriale nelle piccole e medie impre-se. Per la rilevanza della sua attività ricevenello stesso anno il riconoscimento di Fonda-zione, con decreto del Presidente della Repub-blica. Nel 1995 diviene ente paritetico traConfapi e Federmanager ed assume un ruolocentrale nell' aggiornamento degli standardprofessionali dei dirigenti e dei quadri supe-riori delle PMI.

Presso la Fondazione opera anche l' Osser-vatorio sulla Dirigenza con la funzione dimonitorare i trend organizzativi delle impre-se e favorire la crescita della cultura manage-riale nelle aziende stesse.

La principale missione strategica della Fon-dazione è dunque la formazione, a vantaggiodei suoi associati di diritto, e di qualunque diri-gente desideri sostenerla in qualità di socio.

L'iscrizione alla Fondazione, obbligatoriain virtù dell’ art. 9 del Contratto CollettivoNazionale Confapi e Federmanager, specificoper i dirigenti delle PMI, prevede un contribu-to annuale per il finanziamento delle attivitàformative svolte dalla Fondazione stessa.

L’ obbligatorietà della formazione per i diri-genti, sancita a livello contrattuale, rappresen-ta un segnale molto forte circa l’ esigenza dellePMI di aumentare costantemente il livello cul-turale dei suoi vertici, per poter fronteggiarecon maggiore efficacia la crescente competi-zione internazionale.

È sempre in quest’ ottica che da quest’ anno,in via promozionale, anche i Quadri delleaziende associate potranno iscriversi e parte-cipare a qualunque iniziativa formativa orga-nizzata dalla Fondazione.

Mentre si avvia al compimento dei suoiprimi 40 anni la Fondazione IDI si rinnova, siain virtù dell’ espansione delle attività su tuttoil territorio nazionale, grazie a nuove conven-zioni con le associazioni territoriali Confapi eFedermanager, sia per effetto della nascita delFondo Sviluppo Sicurezza.

Tale Fondo, istituito con l’ accordo siglatoil 20 luglio scorso tra Confapi e Federmanagerin materia di sicurezza nei luoghi di lavoro eottimizzazione dei processi aziendali, verràalimentato da risorse pubbliche e private, saràgestito dalla Fondazione IDI e avrà il compi-

to di finanziare ogni tipo di attività su questematerie.

Presso la Fondazione IDI saranno operatividue Comitati Paritetici:

• Il Comitato Paritetico Nazionale, compo-sto da 4 membri effettivi e 2 supplenti nomina-ti dalle Parti Sociali, con il compito di elaborarele linee guida di indirizzo politico e gestionaledel Fondo e di monitorarne il corretto utilizzo.

• Il Comitato Tecnico Scientifico, compo-sto da soggetti dotati di comprovata competen-za ed esperienza nelle materie oggetto dell’attività, con il ruolo di validare i modelli orga-nizzativi previsti dal D.lgs 231/01 in materia diresponsabilità amministrativa delle imprese.

In pratica quest’ ultimo, su richiesta delleaziende, fornirà attestazione dell’adozionedei modelli di organizzazione e gestione evigilerà sulla loro effettiva efficace attuazione.

La Fondazione inoltre, in base all’ Accordo,ha il compito di organizzare un servizio diassistenza tecnica finalizzato alla realizzazio-ne di una cinquantina di modelli organizzati-vi standard tarati sulle diverse tipologie diimprese di piccole e medie dimensioni ope-ranti nei differenti comparti produttivi. Unlavoro che coinvolgerà direttamente i vari ter-ritori e l’ INAIL.

Per conseguire questa finalità il Consigliodi Amministrazione IDI ha deliberato di isti-tuire cinque articolazioni regionali della Fon-dazione per le aree della Lombardia, Piemon-te, Veneto, Emilia Romagna e Lazio, regioniche vedono una significativa presenza di diri-genti del sistema Confapi.

Le Articolazioni Regionali, gestite tramiteun Comitato Paritetico locale e due coordina-tori, si avvalgono delle strutture tecniche eoperative di Confapi e Federmanager già pre-senti a livello territoriale.

Una struttura così articolata e decentratafaciliterà la stesura di buone prassi organizza-tive e l’ adeguata formazione ed informazionedel personale delle PMI sulla importantissimatematica della sicurezza, favorendo una signi-ficativa riduzione degli incidenti sul lavoro.

Chi è interessato a ricevere informazioni sucome partecipare ai corsi della FondazioneIDI potrà scrivere all’ indirizzo E-Mail: [email protected] o consultare il sito:www.fondazioneidi.it ❑

*Presidente Fondazione IDI - Istituto Dirigenti Italiani

Fondazione IDI: nuova mission per la Sicurezza sul Lavoro e la Responsabilità Amministrativa (D.Lgs 231/01) a favore dei Dirigenti delle PMI

I quarant’anni della Fondazione IDI

Eliana Grossi*

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12 novembre-dicembre 2009

Vita associativa

Risultato elezioni Federmanager APDAI Torino

Rinnovo Consiglio Direttivo, Collegio Revisori dei Conti e Probiviritriennio 2010/2012

In relazione all’oggetto ho il piacere di comunicare la composizione del rinnovato Consiglio Direttivo, Collegio Revisori dei Conti e CollegioProbiviri (allegato) a seguito della proclamazione, da parte dei Probiviri, avvenuta in data 23 novembre u.s. Si allega altresì il risultato analiticodelle votazioni. Cordiali saluti.

Il Presidente dei ProbiviriIng. Roberto Sciandra

Elezioni Consiglio Direttivo per il triennio 2010 - 2012

CONSIGLIERI NON ELETTITOT

Cognome e NomeBRUSCHETTI Franco P 38BOVALINO Carmelo P 34GENNARO Enrico P 33CALDI Massimo S 30BOSCHI Giuseppe P 29CASETTA Roberto S 28FERRARO Filippo S 28BENAGLIA Carlo Alberto P 26FERRO Antonio S 26MONTERIN Umberto S 26GRELLA Roberto S 25ABATE Gerardo S 24VIANO Pier Paolo S 24

COLLEGIO DEI PROBIVIRITOTCognome e Nome

SCIANDRA Roberto P 322ALICE Franco P 242BIGOGNO Giorgio S 136TORTI Aldo P 87BADONI Angelo P 74

BELTRAMO Franco S 23FORTUNATO Roberto S 23ORLANDI Andreino P 23PIGNATO Paolo S 23GHIRINGHELLI Luigi P 21NOVARIO Giorgio P 21PLATINI Luigi P 21TORRE Stefano P 21GHIGLIA Alberto S 20PRATO Pier Giorgio P 20TURCO Mauro P 19ALFANO Maurizio S 17MASCELLANI Marco S 17MOZZETTI MONTERUMICI Daniele S 17CAMURATI Marco S 16

Elezioni collegio dei revisori dei conti per il triennio 2010 - 2012 Elezioni collegio dei probiviri per il triennio 2010 - 2012

CONSIGLIERI ELETTITOT

FERRARA Lucio S 16TOSI Saverio S 16FUMAGALLI Stefano S 15MAUTINO Gianfranco S 14MOSSO Roberto S 14DE MARCO Giuseppe P 13CIRAVEGNA Paolo S 12BORSOTTI Guido S 11LASPINA Salvatore P 11BONETTA Sergio S 10SICILIANO Rocco S 10MUNNA Giuseppe Giulio P 9VELLA Rocco S 9SALMIN Riccardo S 8GORTAN Luigi S 7SPRIANO Vittorio P 7

COLLEGIO REVISORI CONTITOTCognome e Nome

FERRARI Tito P 219FANTINO Giovanna S 209BOCCHI Gianfranco S 116VANNONE Angelo P 97BIGOTTI Bruno P 94DI PRIMA Oriella S 94PALADINI Manuela P 86ANELLI Augusto P 80QUARESIMA Franco P 32FRANZINA Luigi P 31

eletto-effettivo

non elettanon elettanon elettonon elettonon eletto

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Cognome e NomeCUSELLI Renato P 314AMOROSO Donato S 146STRAZZARINO Rinaldo P 124BERTOLOTTI Arturo P 121MOSCARELLI Stefano P 113CIMA Anita Marina S 111CAVONE Claudio P 110BESSONE Enzo P 109SACCONE Ezechiele P 105RUSCONI Massimo P 99FRESIA Giuliana P 85GIOLITTI Riccardo S 76

PIGNATELLI Luigi S 75ROSSI Roberto P 75SILVI Daniela S 75CASTELLA Adriano P 73PANNO Anna Maria S 72SORLI Gabriele S 72BERTOLINA Marco S 71MANZO Mario S 70LUVISON Angelo P 67SCREMIN Elena S 67BENEDICENTI Edoardo P 65DEL CORE Lina P 62ARDITO Francesco S 60CORNIL Daniele S 60

SARTORIO Antonio P 60PASCHERO Silvano P 56FANTACCHIOTTI Massimo P 53MANDIROLA Franco P 51CERRUTI Alessandra S 50GIUDICI Romeo P 45GALLO Giancarlo S 43LESCA Claudio Roberto S 43BESENZON Claudio S 41VALENTINI Renato Oscar S 41LO BIONDO Antonino S 40

CAPRIOGLIO Luigi S 37

AMBROSIO Vittorio S 35

CUCCIATTI Valter S 34

13novembre-dicembre 2009

Cari Amici e Colleghi,voglio innanzi tutto porgere il mio più cor-

diale ed affettuoso benvenuto a GiorgioAmbrogioni, amico di una vita, che viene nellanostra Provincia per la prima volta nella suaveste di Presidente Nazionale Federmanager.

Il momento economico e sociale in cui èstato eletto a questa carica è uno dei più dif-ficili per il nostro Paese ed ovviamente per lanostra Categoria.

Anche la nostra Provincia, forte di una gran-de diversificazione produttiva, di grandi capacitàimprenditoriali e manageriali e di un rapportodialogante e costruttivo fra capitale e lavoro, stasubendo in modo pesante la crisi generale.

Esistono ancora nella nostra Provincia alcu-ne isole felici che stanno ben superando que-ste difficoltà, ma la realtà di fondo in questiprimi dieci mesi dell’anno è stata molto grave.

Le richieste di C.I.G. ordinaria e straordina-ria hanno raggiunto livelli incredibili per lanostra realtà provinciale.

Parimenti la disoccupazione, sino allo scor-so anno sostanzialmente inesistente, si èimpennata.

Sino ad oggi gli ammortizzatori socialihanno tamponato questa situazione. Ma ilfuturo è molto incerto.

Il prof. Giuseppe Tardivo, nella secondaparte di questa riunione, farà una esaurientepanoramica nell’ottica e nella speranza chenoi condividiamo che ci sia una luce alla finedel tunnel.

È evidente che anche i Dirigenti sono staticolpiti. Mai come quest’anno la nostra Associa-zione ha dovuto assistere dirigenti licenziati.

Per dare il maggior spazio possibile alnostro Presidente ed a tutti gli altri ospiti, soloalcuni rapidi cenni su problemi che maggior-mente sentiamo.

La mission di Federmanager - Ilcontratto nazionale di lavoro

La vera fondamentale mission di Federma-nager è quella di tutelare a 360 gradi gli inte-ressi dei Dirigenti con il solito ovvio limite chegli stessi non siano in contrasto con gli inte-ressi generali del Paese.

Se così non fosse, difficilmente la nostra Asso-ciazione avrebbe ragione d’essere e non si capi-rebbe perché i Dirigenti dovrebbero iscriversi.

Sarebbero infatti costretti a tutelarsi da solisia con trattative individuali per quanto riguar-da il rapporto di lavoro, sia con il voto politi-co - sempre individuale - per quanto riguardai problemi più generali.

Ma se certamente si possono, anzi si debbo-

no, trovare individualmente soluzioni neimomenti normali, non così avviene nei momen-ti di singola debolezza e di crisi generale.

Il mezzo fondamentale per difendere inconcreto gli interessi dei Dirigenti è il Contrat-to Nazionale di Lavoro e le intese collegateche da questo contratto su formazione, previ-denza ed assistenza derivano.

Ma su un punto determinante vogliamorichiamare la Vostra attenzione.

I Dirigenti, nelle situazioni di crisi persona-li e generali, sono disarmati.

Siamo una categoria senza ammortizzatorisociali. Da anni chiediamo che vengano este-si anche ai Dirigenti.

I Governi di tutte le tendenze hanno sistema-ticamente ignorato questa richiesta legittima.

Non esiste, almeno per i prossimi anni, unareale possibilità di ottenerli.

Nel libro bianco sul futuro del modellosociale “La vita buona nella società attiva”recentemente presentata dal Ministro del Wel-fare Maurizio Sacconi, questa via per il futu-ro viene chiaramente indicata.

“Accanto ad un pilastro pubblico modellatosull’attuale indennità di disoccupazione, si pro-spetta l’introduzione di un secondo pilastro “pri-vato” e fiscalmente incentivato che dovrebbesvilupparsi attraverso la diffusione degli organi-smi bilaterali promossi dalle parti sociali”.

Ne deriva pertanto una logica conseguen-za: solo attraverso intese contrattuali è possi-bile ottenere quello che la politica ci nega oggie non ci darà in futuro.

Il Fasi e l’AssidaiLa lettura del bilancio FASI 2008 presenta

molti aspetti interessanti.260 milioni di euro di contributi, 235 milio-

ni di prestazioni, un avanzo di gestione di 18milioni, un patrimonio netto di 157 milioni,disponibilità liquide oltre i 200 milioni. Daticertamente molto positivi. Però ….

Su altri dati richiamiamo la Vostra attenzione:1. L’indice ISTAT dei prezzi al consumo per

periodo 2003/2008 è aumentato di oltre il 15%.2. L’andamento delle erogazioni delle pre-

stazioni è stato il seguente (Tav. statistica n. 10bilancio FASI)

o 2003 liquidato su richiesto 61,99%o 2008 liquidato su richiesto 57,86%o diminuzione dei rimborsi su valore asso-

luto – 4,13%o diminuzione dei rimborsi su valore per-

centuale – 6,66%3. L’andamento dei contributi a carico di

un dirigente pensionato è stato il seguente:

o 2003: € 610,40o 2008: € 876,00o Variazione + ? 265,56 pari a + 43,52%Analoghe variazioni anche se lievemente

inferiori per i Dirigenti in servizio.Il FASI è un ente assolutamente insostitui-

bile per la nostra categoria e non cesseremomai di combattere per la sua esistenza ed ilsuo miglioramento.

Non possiamo però ignorare che nelle ulti-me due gestioni certi risultati sono stati fattisulla pelle o meglio sul portafoglio dei dirigen-ti, aumentando in maniera sproporzionatarispetto all’inflazione i contributi e al tempostesso riducendo le prestazioni già penalizza-te dall’inflazione stessa.

Ci auguriamo che la nostra Federazione edil nuovo Consiglio di Amministrazione inter-vengano per invertire questa tendenza.

Non è superfluo riportare dal sito FASI qualeè la missione dell’istituto.

“La missione Fasi è quella di erogare servizidi assistenza sanitaria integrativa di qualità aidirigenti, ai loro familiari e ai dirigenti in pen-sione di aziende produttrici di beni e servizi.

Parte centrale di questa missione, nell’am-bito di un sistema di mutualità, è quella digarantire un modello gestionale equilibrato frale risorse disponibili e le uscite per prestazio-ni e spese di gestione, in modo da assicurarenel tempo la massima efficacia del servizio ele migliori prestazioni assistenziali”.

Ci sembra pertanto evidente che se si vuolerispettare la mission del FASI, come minimo l’en-tità delle prestazioni deve essere riportata ai livel-li più decorosi ancorché non sufficienti del 2003.

Anche per l’ASSIDAI vale lo stesso discor-so: aumento dei contributi in modo fortissimo,riduzione delle prestazioni.

Anche qui è necessario un intervento ade-guato.

La previdenza complementareL’andamento del Previndai è stato nel 2008

e continua ad essere nel 2009 positivo in tuttele sue gestioni assicurative e finanziarie.

Il Previndai ha superato indenne - non solonon avendo perdite, ma sempre registrandoutili - le crisi finanziarie che hanno colpito l’e-conomia mondiale.

E ciò grazie ad una gestione prudente edoculata che ha sempre avuto ben chiara la fina-lità del fondo, che è quella di garantire unapensione integrativa.

Questa missione diventerà sempre piùimportante alla luce del fatto che il pilastro di

Vita associativa

Cuneo. Assemblea dei soci - Relazione del presidente Pierfranco Sibilla all’assemblea 2009

La luce in fondo al tunnelIn attesa del contratto e della fine della crisi, in ordinata sequenza si succedono il presidente di Cuneo Pierfranco Sibilla, il presidente Federmanager Giorgio Ambrogioni, il presidente FASIStefano Cuzzilla, il presidente FONDIRIGENTI Renato Cuselli

14 novembre-dicembre 2009

base del sistema previdenziale - la pensio-ne INPS - è purtroppo destinata sempre più acontrarsi negli anni futuri.

La formazioneCitiamo ancora il libro bianco del nuovo

Welfare.“Nel Welfare delle opportunità l’effettivo

accesso all’apprendimento assume una rile-vanza strategica per lo sviluppo e l’autosuffi-cienza delle persone.

Il continuo aggiornamento in tutti gli stadidella vita è indispensabile per rimanere alpasso con i mutamenti dell’economia, in unmercato del lavoro ove la materia delle occu-pazioni cambia velocemente, alcune scom-paiono, altre si creano”.

Tutto ciò ci trova completamente d’accor-do, come siamo sicuri trova d’accordo tutte leforze politiche e sindacali.

Fondirigenti gestita congiuntamente daFedermanager e Confindustria è lo strumentoche i Dirigenti possono usare per questo scopo.

Un miglioramento si rende necessariosoprattutto nell’ottica di una integrazione conil mercato del lavoro e con una mirata atten-zione ai bisogni individuali.

La nostra associazioneFedermanager Cuneo ha svolto nel corso di

quest’anno i suoi compiti istituzionali a livel-lo locale, regionale e nazionale.

L’attività è stata soprattutto indirizzata adassistere Dirigenti in controversie/licenzia-menti.

In merito desideriamo ringraziare l’APDAIdi Torino per il supporto datoci.

Dobbiamo qui introdurre ancora una voltaun problema.

L’attuale struttura periferica basata sulvolontariato sta mostrando le corde.

Se si vuole dare futuro certo alla nostraOrganizzazione bisogna cercare di creare inPiemonte un soggetto nuovo che sappiaconiugare un accentramento di funzioni alivello regionale, gestito professionalmente,con un diffuso radicamento sul territorio.

È un compito difficile che comporta supe-ramento di modelli consolidati e rinuncia aprerogative, ma non vediamo quale altra stra-da per andare lontano possiamo imboccare.

GlasnostGlasnost è un termine russo che significa

letteralmente pubblicità nel senso di “domi-nio pubblico” tradotto più spesso con traspa-renza (Wikipedia).

La nostra Associazione si sta battendo datempo per avere una glasnost totale sui bilan-ci Federmanager/Enti collegati.

Bisogna riconoscere che un passo avan-ti è già stato fatto ma alcuni aspetti nonmarginali non sono sufficientemente “illu-minati”.

Vita associativa

Intervento del presidente del FASI Stefano Cuzzilla

I l Presidente del Fasi, Stefano Cuzzilla, nelmanifestare la sua consapevolezza circauna non perfetta aderenza delle prestazio-

ni del Fondo rispetto alle attese degli iscritti,annuncia che è sua intenzione accertare dipersona quali siano le dimensioni del fenome-no, attraverso incontri decentrati con la base,da pianificare coinvolgendo tutte le struttureterritoriali di Federmanager.

Il Presidente cita i dati economici più rile-vanti dell’andamento del Fondo, già moltopositivi, e destinati a migliorare ancora conl’incremento della contribuzione previsto dalCCNL ancora in corso di discussione, ma sulquale le parti hanno già trovato l’intesa; chiu-so il contratto e consolidato tale incremento,poiché lo scopo del Fondo non è accumulareriserve, verrà il momento di rivedere al rialzoil livello delle prestazioni, pur con la cautelanecessaria ad evitare che le nuove risorsevadano al alimentare i ricavi del mercato sani-tario privato, invece di andare a diminuire ladifferenza fra costi sostenuti dagli iscritti e rim-borsi del Fondo.

Oltre agli incrementi quantitativi, Cuzzillaesprime la convinzione che il tariffario vadamigliorato anche qualitativamente, attraversola continua “manutenzione” delle voci in essocontenute, sia modificandole, sia aumentan-dole o eliminando quelle obsolete, in modo

tale da seguire con maggiore tempestività leinnovazioni che la ricerca applicata in camposanitario rende via via disponibili.

Il Presidente del FASI conclude il suo inter-vento sottolineando, come criticità di nonminore importanza cui porre rimedio, il buro-cratismo al quale sono spesso ispirati i rappor-ti fra Fondo e iscritti e indica, come esempionegativo al riguardo, la procedura per i rim-borsi odontoiatrici, ricevendo l’unanime con-senso dei presenti.

Intervento del presidente di FedermanagerGiorgio Ambrogioni

Chiamato in causa da Sibilla, che lo invitaa comunicare all’Assemblea il motivo per cui,contrariamente alle attese, il CCNL non èancora stato firmato, il Presidente NazionaleGiorgio Ambrogioni manifesta il suo disap-punto al riguardo, anche se continua a dichia-rarsi ottimista sulla possibilità di chiudere ilcontratto in tempi brevi.

Prima di approfondire lo stato delle trattati-ve contrattuali, Ambrogioni, riferendosi ai tito-li dei quotidiani del giorno che riportano levalutazioni positive dell’OCSE circa le capa-cità di reazione dell’Italia alla crisi mondiale,dichiara che se è vero che la reazione è posi-tiva, è altrettanto vero che l’uscita dalla crisi èancora lontana: la ricchezza bruciata nella

crisi è stata tanto grande che ci vorranno cin-que anni per ricostituirla. Non solo, ma ripre-sa della produzione e ripresa dell’occupazio-ne non sono fenomeni sincronizzati: si stimache a fine 2009 si conteranno circa 10.000colleghi disoccupati, in una situazione in cuiil mercato non offre opportunità di reimpiego.

Ciò accade in un momento in cui mai comeprima il ruolo manageriale è colpito da accu-se che hanno fatto breccia nell’opinione pub-blica, per ribaltare le quali non basta replica-re mettendone in luce la strumentalità, maoccorre lavorare in profondità per rendere visi-bili i comportamenti concreti delle decine dimigliaia di colleghi impegnati a gestire ilmomento difficile delle loro aziende; un gran-de sforzo di comunicazione, capace di ridarecredibilità e prestigio al ruolo sociale dellacategoria, legittimandola come risorsa delpaese attenta ai valori.

Per quanto riguarda il contratto, il Presiden-te Nazionale riassume la situazione in quattropunti

Tutela dei colleghi che perdono il lavoro.

È la priorità assoluta del rinnovo contrattua-le. Dal 2004 il sistema degli Enti bilaterali for-nisce alcune risposte, ma è molto articolato,non ha dato i frutti attesi e in sostanza occor-re renderlo più efficace. Per questo il contri-buto economico sarà portato da 1.500 a 2.000Euro mensili e la sua durata sarà elevata da 12

Continueremo ad insistere in merito con lanostra notoria cocciutaggine piemontese.

Cari Amici e Colleghi,

molto probabilmente questa relazione Vi sem-brerà riduttiva.

Non Vi nascondiamo che siamo stati tentati diaffrontare i grandi problemi proponendo soluzio-ni intelligenti ed ardite.

Con buon senso provinciale abbiamo peròritenuto più concreto ed utile focalizzare l’atten-zione sui problemi su cui i nostri Iscritti e non cirichiamano quasi giornalmente: contratto, tutelanella perdita del posto di lavoro, previdenza, assi-stenza, formazione.

Sono gli argomenti si cui si gioca la nostra cre-dibilità ed in fin dei conti la ragion d’essere dellanostra Associazione.

La nostra Provincia è fatta di gente solida ecapace. Il tessuto industriale è composto daimprese ed imprenditori notevolmente capaci elungimiranti.

I Dirigenti e con loro tutte le altre forze lavo-rative sono profondamente integrati nel sistemaproduttivo.

Questo non vuol dire che usciremo indennidalla crisi, né vuol dire che non ci sarannoprofondi cambiamenti.

Vuol però dire che tutte le doti, tutte le capa-cità, tutta la volontà verrà utilizzata per far sì chela nostra Provincia continui ad essere un luogodi positiva convivenza e di equilibrato sviluppoeconomico. ❑

Vita associativa

15novembre-dicembre 2009

a 18 mesi per gli over 50, ma soprattutto la pos-sibilità di fruirne sarà estesa anche ai colleghiche lasciano l’azienda in regime di risoluzio-ne consensuale del rapporto. Per interveniretempestivamente ed evitare l’obsolescenzaprofessionale, spesso invocata dalla contro-parte quale causa di risoluzione, il dirigentepotrà periodicamente sottoporsi ad un check-up delle sue competenze professionali, mira-to a valutarne lo stato ed eventualmente adindividuare le sue esigenze di formazione.

FASI

Aumento della contribuzione per un tota-le di circa 26 milioni di Euro finalizzato amigliorare le prestazioni su tre macro aree:grandi interventi, odontoiatria e assistenzainfermieristica domiciliare. Non va tuttaviasottaciuto il grande problema anagrafico delFondo, nel quale il rapporto fra iscritti in ser-vizio e iscritti pensionati è ormai sceso sottoil valore di 0,9

PREVINDAI

Il tetto contributivo sarà elevato anche peri dirigenti di nuova nomina.

Retribuzione

È il punto sul quale l’accordo non c’è anco-ra. Noi chiediamo una manutenzione reale epercepibile di tutte le retribuzioni, mirata aportare a 80.000 Euro il TMCG in tre/quattroanni e a costringere le aziende a corrisponde-re secondo parametri oggettivi la parte varia-bile. Manca tuttavia in larghissima parte delleimprese la percezione del rapporto corretto fraimprenditore e dirigente, non si pratica il con-trollo di gestione e di conseguenza la partevariabile delle retribuzioni del dirigente oviene utilizzata come strumento di condizio-namento o non viene erogata del tutto. Perquesto motivo abbiamo richiesto che, ove essanon sia corrisposta, ovvero non abbia di fattoavuto incrementi da molti anni, al dirigentevenga comunque riconosciuto un incremen-to retributivo a questo titolo, ma Confindustriarifiuta meccanismi automatici e coercitivi.

Per quanto riguarda i colleghi in quiescen-za, per i quali il CCNL non può prevedere nulladirettamente, è stato fatto valere il principioche l’incremento del contributo FASI non saràa loro richiesto, nonostante le prestazionisiano erogate in cifra per circa il 60% ad essie per il 40% ai colleghi in servizio.

Relativamente alla manutenzione dei tratta-menti pensionistici, Ambrogioni, dichiara chenon sarà possibile ottenere nulla finché nonsarà cancellata dal Bilancio INPS l’evidenzacontabile dell’effetto dovuto alla confluenzadell’INPDAI, obiettivo che si spera di ottene-re con l’inserimento di una norma nella Legge

Intervento del presidente di Fondirigenti Renato Cuselli

Fondirigenti, nato nel 1998 come Fonda-zione intitolata a Giuseppe Taliercio e nel2002 trasformato per accordo tra Confin-

dustria e Federmanager in Fondo interprofes-sionale per la formazione continua, oggi inter-preta il suo ruolo in una chiave più ampia edadeguata alle sfide che la congiuntura presen-te pone a tutti i soggetti economici: è infattiun’Agenzia integrata di servizi per lo svilup-po della cultura d’impresa, la crescita e l’in-novazione.

Fondirigenti vanta ad oggi l’adesione dicirca 15.300 imprese con 84.000 dirigenti,appartenenti a tutti i settori produttivi e dei ser-vizi. Per le sue attività il Fondo, fino al 2008,ha stanziato 36,5 milioni euro, mentre l’impe-gno per il 2009 prevede uno stanziamento abudget di 28 milioni di euro.

“Fondirigenti intende svolgere un ruolo atti-vo in una congiuntura particolarmente diffici-le, facendo leva sullo spirito solidaristico cheè alla base di ogni iniziativa associativa; gliambiti di azione in cui ci stiamo muovendosono molteplici e tra loro interconnessi”.

In primo luogo l’attività di finanziamento deiPiani formativi condivisi: ad oggi sono statieffettuati 1.500 interventi, che hanno riguar-dato un totale di circa 25 mila dirigenti; ma,fatto ancora più significativo, in questi ultimimesi l’attività di finanziamento ha registratouna crescita esponenziale, che è necessariorinforzare attraverso una maggiore attenzionealle ricadute qualitative degli interventi anchesul fronte della tutela occupazionale.”

All’attività prevalente di finanziamento dipiani formativi condivisi, attraverso le risorsedel conto formazione, Fondirigenti affianca lapromozione di bandi pubblici di finanziamen-to, strumento che mira a promuovere interven-ti con finalità solidaristiche; l’Avviso 1/2009,con uno stanziamento pari a 7,5 milioni dieuro, prevalentemente rivolto alle PMI, ha pre-visto anche l’apertura a dirigenti disoccupatifino al 30%, rispetto al totale dei dirigenti coin-volti.

Un altro significativo ambito dove forte èl’impegno del Fondo, dichiara ancora il Presi-dente Cuselli, riguarda i cosiddetti “progettisperimentali”. È questo il caso del progetto ITurismi - giunto alla sua seconda annualità eche, tra l’altro, ha ottenuto il patrocinio del-l’Unesco - in cui per la prima volta sei territo-ri e 70 tra manager, imprenditori, quadri e rap-

presentanti delle PA locali lavorano insieme.Rilevante infine è l’azione di promozione e

diffusione culturale nell’ambito della sicurez-za rappresentata dal progetto “SIS-SviluppoImprese in Sicurezza”, attuato in partnershipcon Confindustria, Inail e Federmanager. Ilprogetto è concepito come un vero e proprio“giro d’Italia”: dei 20 seminari in programmase ne sono svolti finora 7, con una partecipa-zione complessiva, fra manager e imprendito-ri soprattutto delle PMI, di circa 800 persone.

L’ultima iniziativa ha preso il via il 4 novem-bre a Milano; il progetto “Più Education nellePMI”, realizzata con Confindustria e Federma-nager, intende fornire una originale risposta alladomanda di innovazione del sistema scolasti-co e formativo che non sempre trova risposteadeguate da parte dell’apparato istituzionale.Il progetto si propone di favorire l’instaurarsi diuna collaborazione continuativa e fondatasulla conoscenza reciproca tra professionistidel sistema produttivo e dell’educazione. ❑

Finanziaria 2010 all’esame del Parlamento, e,avviandosi alla conlusione, ricorda i tre suc-cessi ottenuti su questo versante negli annirecenti: eliminazione del divieto di cumulopensione/retribuzione, blocco per ben duevolte del contributo di solidarietà a carico deicolleghi ex-INPDAI e confluenza dell’INPDAInell’INPS con la salvaguardia dei diritti acqui-siti. ❑

Altri interventi

MASINI – PrevindaiA fine anno è possibile avere già delle indi-

cazioni sul bilancio 2009 dell’Ente di previ-denza complementare e da ciò intuire come lacrisi economica e finanziaria abbia colpito ilsettore industriale e la categoria dei dirigenti.

Ad una stabilità delle entrate sul numerodegli iscritti, nel corso dell’anno si è assistitoad un calo di nuove nomine ed ad un incre-mento di richieste di riscatto parziale o totaledella posizione contributiva. Ciò porta a con-siderare che la necessità di far cassa – vuoi perdisoccupazione a seguito di licenziamento,vuoi per uscita anticipata in attesa del pensio-namento rimandata a breve all’apertura dellafinestra di accesso, vuoi per altre cause – hacostretto molti iscritti a richiedere forme dianticipazioni o di riscatto al Previndai.

Per quanto riguarda i rendimenti anche peril 2009, nonostante la forte crisi finanziaria, cisono state performance positive (circa + 3% )che hanno interessato tutti i comparti compre-so quello dinamico legato agli indici azionari.

VILLANI – PraesidiumIl Presidente di Praesidium – nato in comu-

nione con ASSIDAI – ha illustrato brevemen-te l’attività dell’ente, il quale attraverso unasocietà di brokers fornisce assistenza legale incaso di licenziamento al dirigente assicurato.

Dopo un triennio di attività più che soddi-sfacente, si tratta ora di accrescere il numerodegli iscritti e potenziare i servizi a loro desti-nati. La questione è allo studio.

CENSIPartendo dalla lettura di dati economici

legati alla manifestazione SMAU tenutasi nelmese di ottobre a Milano, da cui si desumecome il Paese Italia arranchi economicamen-te e finanziariamente, il consigliere di Cuneonel suo intervento ha auspicato un rafforza-mento del rapporto tra politica e territorio. ❑

16 novembre-dicembre 2009

La relazione del prof. TARDIVO si caratte-rizza per il numero e l’estensione data agliargomenti trattati nonché per la profondità

e la ricchezza di dati a supporto di ciascun argo-mento: qualcuno tra i presenti all’assemblea hacosì sintetizzato in modo positivo e soddisfattoil suo giudizio sulla relazione con la frase “Maquesta è una lezione di università…”

La relazione si è articolata su tre direttriciprincipali: la crisi che ha colpito l’economiamondiale e italiana, le prospettive di evolu-zione della crisi a breve e medio termine (sicomincia davvero a vedere la luce alla fine deltunnel ?), la situazione economica ed occupa-zionale della provincia di Cuneo.

Il primo punto: cosa è successo e sta tutto-ra succedendo nel mondo? La società indu-striale, nata nell’800 e sviluppatasi vorticosa-mente nel corso del secolo passato, si sta tra-sformando in società della comunicazione edell’informazione; si accorcia in modo tangi-bile il ciclo di vita dei prodotti, anche di quel-li che avevano conservato la propria esisten-za e vitalità per oltre un secolo. Tutti i merca-ti mondiali, non più protetti, sono aperti alladisponibilità e allo scambio di ogni genere dibeni (globalizzazione); stanno arrivandopesantemente nuovi concorrenti dal potenzia-le produttivo e quindi successivamente anchedi consumo, dalle dimensioni gigantesche(Brasile, India, Cina). E di tutti questi fattorinon si può prescindere, anche se non tutti sonostati generatori della crisi.

Questa, non occorre ripeterlo, è iniziata conil collasso bancario americano (la improvvisavolatilità dei “ subprime” e dei prodotti finan-ziari “derivati”). Quanto è successo – avverteil prof. Tardivo – non è stato un avvenimentocasuale ma è stato generato dall’avidità di gua-dagno degli operatori e del conseguentedisprezzo delle regole. L’impatto si è riversa-to sul sistema finanziario e questo, a sua voltasul sistema reale: la restrizione del credito alleimprese, l’uscita dal mercato delle aziende

marginali o sottocapitalizzate, la riduzionedella produzione e del personale coinvolto, ilcalo della domanda di beni e servizi, l’impe-gno ridotto – o bloccato – negli investimentiper ricerca….Negli ultimi 12 mesi abbiamoassistito ad una crescita continua del tasso didisoccupazione, alla crescita esponenzialedelle ore di cassa integrazione e di utilizzogeneralizzato degli ammortizzatori sociali.

Ma la risposta delle imprese italiane, parti-colarmente delle PMI è sempre stata di tiponegativo? A giudizio del relatore ci sono statidue tipi di risposta, quelli condotti in otticanegativa dei quali abbiamo parlato, ma anchequelli in ottica positiva. Ad esempio, unarazionalizzazione dei costi di struttura e diincremento della produttività, anche dellaqualità; l’apertura di nuovi mercati e la ricer-ca di nuovi clienti, caratterizzati non solo daivolumi ma anche dalla solvibilità dei debiti.

Questo tipo di filosofia “positiva” viene cosìsintetizzata dal relatore: “Le aziende più vir-tuose asseriscono: Sappiamo che se riuscire-mo a dare alla nostra impresa una strutturaadeguata al futuro, quando l’economia si riav-vierà la nostra posizione recupererà rapida-mente”. Luce dunque, o chiarori indefiniti,alla fine del tunnel, ma unicamente per colo-ro che sono sopravvissuti ed hanno attuatoscelte corrette, ancorchè dolorose, in tempodi crisi. (Il prof. Tardivo evita prudentementedi rilasciare previsioni sulla durata della crisio sul tempo di ricrescita).

Parliamo della provincia di Cuneo, la “Pro-vincia Granda”, non soltanto per antica appel-lazione ma anche per motivi certi e indubita-bili: ha una popolazione residente di 585.900persone, con una densità di 85 abitanti perkmq, anche a riprova della equilibrata riparti-zione delle attività tra agricole e industriali instretto senso. (La confinante provincia di Tori-no, meno bilanciata nell’utilizzo delle risorseprimarie, ha una popolazione di 2.300.000abitanti con una densità di 336 ab. per kmq ).

Circa il Pil e la qualità complessiva di vita, laprovincia di Cuneo occupa il 17^ posto in Ita-lia (indagine ITALIA OGGI) con un prodottolordo di 30.400 Euro pro-capite, la miglioreposizione in Piemonte; punta di dia-mante dell’economia cuneese, l’export: nel2008 a fronte di un import di 3.66 miliardi diEuro si è consuntivato un export di 6,096 Miliar-di. Voci significative dell’export i prodotti ali-mentari e le bevande (leggi vini). Dunque situa-zione di gran lunga migliore rispetto a tante altreregioni o province italiane, piemontesi e non.

Quali le chiavi del successo? Il prof. Tardi-vo ne sottolinea tre:

– Essere locali nel globale (mantenere l’i-dentità anche in ambienti globalizzati)

– Innovare attraverso l’esistente (mantene-re una sinergia virtuosa tra componente agri-cola e componente industriale)

– Capacità di fare sistema (sfruttare a fondole particolarità del territorio e della popolazio-ne, facilitare il trasferimento tecnologico dal-l’Università alle imprese).

Ma, chiude il prof. Tardivo, se finora nella“Provincia Granda” non è andata poi com-plessivamente così male, per mantenere leposizioni e quindi riprendere a crescere“ognuno dovrà fare la sua parte”: il sistemabancario e finanziario deve riprendere le con-dizioni di appoggio finanziario alle imprese; isindacati, oltre ad attuare la difesa dell’occu-pazione, permanere nella affermazione deivalori del lavoro; infine – istituzioni ed enti ter-ritoriali- fare squadra dimenticando particola-rismi o coloriture politiche. Infine, l’Univer-sità, farsi carico dell “R. & D.” ma soprattuttodel successivo trasferimento di brevetti e tec-nologie alle imprese del territorio.

L’ultima slide presentata condensa questodiscorso denso di constatazioni e propositi acarico della realtà cuneese: “La sfida è avvin-cente e dà adito alla speranza. Ci sono le pre-messe per vincerla, ma occorre giocarla daprotagonisti e non limitarsi a subirla”. ❑

Vita associativa

Quale futuro per l’economia cuneese?

Relazione tenuta dal prof. Tardivo nel corso dell’annuale assemblea dei dirigenti di Cuneo

La luce in fondo al tunnel

C’era venuta la tentazione di aggiungere un punto interrogativo altitolo della relazione del prof. Giuseppe Tardivo (ordinario dieconomia e direzione delle imprese, Università di Torino). Traspare

infatti dal testo la legittima speranza o meglio la calcolata previsione diuna imminente schiarita sul fronte economico internazionale.

In rispetto del dovuto ottimismo l’interrogativo non è stato posto.Sorge però il dubbio che non sia del tutto chiaro il fosco fronte

dell’economia.Non possiamo fare delle personali valutazioni su un argomento

così complesso, se non cercando di orientarci sulle ipotesi eprevisioni della stampa internazionale.

In primis ed è l’aspetto per noi determinante rileviamo che lesegreterie dei nostri sindacati sono occupate e preoccupate dallaincessante sequela di colleghi alle prese con il posto di lavoro: o già

licenziato; o in sospetto di mormorii aziendali; o chiedendoaddirittura pareri per eventuali riduzioni dello stipendio.

È vero BenancKe della riserva federale USA ha segnalato unmiglioramento dell’economia:

però il prezzo del barile di petrolio è passato da 44 dollari a 74; siconstata un disagio permanente delle PMI in difficoltà per difetto difinanziamenti; cambiano gli equilibri mondiali, gli USA non sono più iprotagonisti in assoluto, INDIA e CINA sono dei giganti per ora mansuetima, ed ecco il punto, troppi sono gli elementi che creano e condizionanoil mercato da lasciarci prendere dall’entusiasmo per i primi eguali positivi.

Ma ripetiamo la pena più grande è l’emorragia di persone lasciate acasa, di famiglie intere in crisi di sopravvivenza di colleghi dirigenti connessuna prospettiva prossima di collocazione. Restiamo in attesa.

La schiarita è ancora lontana. ❑

20 novembre-dicembre 2009

Con il convegno, tenuto presso il CentroCongressi di Torino il 27 ottobre 2009,le managers hanno dato vita ad un

dibattito interessato a far comprendere le lorogiuste aspirazioni.

Sono intervenuti:

Renato CUSELLIPresidente APDAI

Giorgio AMBROGIONIPresidente Nazionale Federmanager

Marina CIMAReferente Minerva per l’APDAI

Lorena CAPOCCIAMembro del Comitato Esecutivo Minerva

Gianna GANCIAPresidente della Provincia di Cuneo

Laura ECHINOPresidente ADACI

Rossella MAGGIORAPresidente AIDDA Piemonte

Anna MANTINI GRIVAConsigliere di Parità della Provinciadi Cuneo

Moderatore: Augusto GRANDIGiornalista del “Sole 24 Ore”

La partecipazione è stata ampia e gli inter-venti, fatti in modo lucido e miranti alla con-cretezza, hanno suscitato applausi in una pla-tea in prevalenza femminile.

E proprio con un tocco sorprendente di gra-devole femminilità il convegno è iniziato conla presenza della cantante Susy Amerio che hainterpretato una bella canzone. E ad interval-li diversi la stessa cantante ha ancora interpre-tato altre due canzoni.

Le donne sono “brave e capaci” è stato riba-dito e gli uomini se ne devono rendere conto.

Gli uomini di Federmanager ne sono già datempo convinti e lo ha espresso molto bene ilPresidente Giorgio Ambrogioni che ha fortemen-te voluto e sponsorizzato il gruppo Minerva.

Lo ha ricordato Renato Cuselli intervenutoper primo nella serata “Donne per le donne”,lo ha detto citando la nascita del “Women’sLeadership Fund” per volontà della moglie diTony Blair e di due ex premier (del Canada edella Nuova Zelanda). Un fondo che scom-

mette sulle aziende al femminile. Investiredove le donne hanno un ruolo di guida.

Occorre attivarsi nelle imprese che tendo-no e discriminare le donne; incunearsi in unpianeta maschile per rilanciare la presenzafemminile. Un esempio per tutti: i supermer-cati “Carrefour” non puntano sulle donnemanagers pur avendo l’80% di clienti donne.Quindi la nostra idea non è “filantropica” masi basa su ricerche che riconoscano, alle azien-de gestite da donne, delle performances disignificativo rilievo.

Ed ha concluso promettendo che Federma-nager APDAI Torino metterà tra i suoi obietti-vi primari per il 2010 il ruolo delle donne conseminari, tavole rotonde e work shop.

Il Presidente Giorgio Ambrogioni ha dichia-rato la volontà di inquadrare la politica diFedermanager con riferimento alle donne, nonintesa come “quote rosa” ma con valori diver-si. Il nostro Paese è in difficoltà. Rispetto al2008 vi è stato, nel 2009, un calo di produ-zione del 28%. Occorre cambiare “asset” sucui fare affidamento. Uscire dalla politicadegli sprechi. Un esempio: l’incasso annualedell’intera rete museale italiana equivale adun ottavo del solo museo del Louvre. I nostrigiovani e le nostre donne non vengono utiliz-zati. Questo è innanzitutto un problema di cul-tura.

In Italia prevalgono le piccole e le medieimprese ed in questo le donne faticano adaffermarsi. Nel mondo del lavoro le donnehanno dimostrato la loro intelligenza e la lorocapacità.

Se il nostro Paese non farà affidamentoanche sulle donne faticherà ad uscire dallacrisi. Nell’industria italiana le donne managersono l’8% e la media delle retribuzioni è il20% in meno di quelle degli uomini. Si diceche le donne sono costrette a lavorare il dop-pio per essere apprezzate la metà.

In quegli enti che la Federazione ha affida-to alle donne, le cose sono andate meglio.

Dobbiamo legittimare questi nostri intendi-menti con il cambiamento dell’atteggiamen-to; dobbiamo cambiare cultura: noi, gliimprenditori e la politica.

Marina Cima, attuale tesoriera di APDAI erevisore dei conti di Federmanager nazionale,ritiene un privilegio ricoprire l’incarico di refe-

rente di Minerva per la sede Federmanager diTorino.

È giustamente convinta che la valorizzazio-ne delle donne nelle aziende può essere uncontributo essenziale per la crescita di unasocietà moderna. Nella sua esperienza havisto poche donne occupare delle “posizioniapicali in azienda”. Occorre quindi capireperché ciò avviene. Il gruppo Minerva puòdarci la possibilità di partecipare a progetti chediano il giusto spazio al valore delle donne.Le donne, per prime, devono credere nellaloro professionalità.

Per Lorena Capoccia essere oggi donnemanager significa avere l’opportunità di dedi-carsi con professionalità ad una attività com-plessa, spesso sfidante, di grande responsabi-lità e di potere decisionale.

Più del 50% delle donne dirigenti considerail lavoro un’esigenza per la propria autonomia.Esse vogliono dimostrare la loro capacità di rag-giungere gli obiettivi, ma il numero delle donnemanager, nel settore industriale, arriva soltantoal 7%. In Italia ci sono molte persone qualifi-cate, con buona preparazione scolastica edesperienza professionale. Ma le poche posizio-ni di vertice danno vita ad una forte competi-zione. Lo sviluppo delle carriere è così diffici-le sia per gli uomini che per le donne. E per ledonne si aggiunge, a volte, anche l’handicapdella situazione familiare, ed i dati dimostranoretribuzioni superiori delle donne

Vita associativa

L’altra metà del cielo

Che cos’è FedermanagerMinervaIl gruppo Federmanager Minerva è stato costituito in Febbraio2009 dalle colleghe donne dirigenti e quadri

Pier Giorgio PratoMarina Cima.

Vita associativa

21novembre-dicembre 2009

“separate/divoriate” rispetto alle colleghe “con-viventi/coniugate”; e lo stesso si verifica per ledonne senza figli rispetto a quelle con figli.

È scarsa l’attenzione al merito che si dà perla crescita professionale. Ed a questo proposi-to, un’indagine del 2008 di Federmanager su

un campione di 752 soggetti facenti parte dellaclasse dirigente italiana (imprenditori, dirigen-ti, giornalisti, politici, docenti e ricercatori uni-versitari) dei quali il 21% donne, è emerso cheil 40% dei manager ritiene difficile applicarecriteri oggettivi alla valutazione del merito; il50% giudica estesa l’applicazione del princi-pio del merito ed il 69% è favorevole al prin-cipio del merito. Purtroppo, il 62% dei diri-genti ritiene l’importanza dell’appartenenzaad una “cordata” per fare carriera e soltanto il27% ritiene che sia il merito.

Per il futuro occorrerà cercare maggiore pro-duttività, intesa non in senso tayloristico, macome aumento del valore aggiunto del prodot-to. E la leadership dovrà ispirare fiducia allepersone che insieme ai managers dovrannoaffrontare i cambiamenti.

Il gruppo Minerva propone che vi sianomisure di legge che sostengano una maggio-re presenza delle donne nei Consigli di Ammi-nistrazione. Ciò non vuol dire “quote rosa”,

ma soltanto un limitato periodo di tempo, chepermetta di dimostrare la capacità delle donnee di far emergere talenti nascosti.

Aveva 21 anni Gianna Gancia quando,dopo le morte del padre, dovette interrompe-re gli studi universitari ed essere letteralmen-te “catapultata” in azienda. Ha riconosciutoche si trovò in condizioni privilegiate rispettoalle colleghe nel gestire la propria carriera.Molto più difficile fu, invece, in politica. È riu-scita comunque a vincere le reticenze nei con-

fronti delle donne ed essere eletta, nel 2009,Presidente della Provincia di Cuneo nonostan-te fosse in competizione con avversari politi-camente forti.

La provincia di Cuneo, ha detto, è un tessu-to di 80.000 piccolissime aziende. Ne conse-gue una prevalenza maschile nella conduzio-ne. La cultura è ancora maschilista, quindianche lei concorda sulla necessità di un perio-do di “quote rosa”.

Laura Echino ha iniziato, subito dopo la lau-rea, a lavorare nella azienda LAVAZZA. Ora èuna manager responsabile degli approvvigio-namenti. L’ADACI è l’Associazione Italiana diManagement degli Approvvigionamenti fon-data nel 1969 e le donne iscritte sono il 17%.Nella vita associativa si fa squadra ed è que-sto che le donne devono anche fare.

Il fatto di essere donna non ha precluso lasua carriera; è importante, secondo lei, che ledonne abbiano un partner che le sostenga.

Nella sua esperienza ha incontrato molte

donne brave e ben preparate, ma alcune sisono “tirate indietro” non riuscendo a coniu-gare gli impegni di manager con quelli dimamma. Ciò nonostante le donne manager inLavazza Italia sono il 20%, però nessuna diesse è una top manager.

Rossella Maggiora ha ricordato che l’AIDDA(Associazione Imprenditrici e Dirigenti d’Azien-da) è nata nel 1961 da un’idea ed un bisognodi confronto e di unità tra donne imprenditricie dirigenti di azienda, che volevano un ricono-scimento nel mondo del lavoro gestito, allora,in modo assolutamente maschile. Da alloramolta strada è stata fatta, ma se ancora oggi sisente la necessità di fondare un gruppo al fem-minile di dirigenti, significa che siamo ancoralontani dall’ottenere le “pari opportunità”.

I fattori che condizionano la completa integra-zione delle donne nel mondo del lavoro ed osta-colano le loro iniziative, sono dei pregiudizi ata-vici che tuttora fanno parte di una “mentalitàcomune”. Nonostante i cambiamenti avvenuti inquesti ultimi 50 anni, dobbiamo, purtroppo, anco-ra constatare troppe scelte al maschile in posti dipotere o di massima importanza a scapito didonne che valgono e che presentano curricula dieccellenza. Ed anche la diseguaglianza delle retri-buzioni rimane un problema da risolvere.

Per il bene della nostra economia, che inquesto momento ha bisogni di maggior rigo-re e professionalità, è auspicabile il riconosci-mento delle donne di valore e di eccellenza.

Laura Echino.

Rossella Maggiora.

Il presidente Renato Cuselli e Lorena Capoccia.

Anna Mantini Griva.

Gianna Gancia.

Rossella Maggiora, nella sua trentennaleesperienza di imprenditrice nel campo dei tra-sporti, ha constatato che la Qualità, neimomenti di crisi, è stato uno dei fattori capa-ci di farci uscire da situazioni difficili. L’augu-rio è che gli imprenditori e le imprenditricisiano predisposti a scegliere secondo le verecapacità, abbandonando pregiudizi e discri-minazioni di sesso.

AIDDA si propone di stare accanto al grup-po Minerva e, pur mantenendo ognuna le pro-prie caratteristiche di appartenenza, di parte-cipare con gioia alle sue iniziative.

Anna Mantini Griva ha simpaticamente ini-ziato dicendo che nella lingua italiana esistepure il femminile per quelle cariche e professio-ni che normalmente vengono date al maschileanche alle donne. Può sembrare anche questoun fattore discriminatorio. Infatti lei preferiscedefinirsi “consigliera”. Occuparsi delle tutele edelle discriminazioni nel mondo del lavoro, puòessere un aiuto concreto per le aziende.

Le donne che devono affrontare gli ostaco-li prima descritti, sono anche tenute lontanoda un mondo molto maschile e molto compli-cato come quello della politica.

L’associazionismo femminile ricopre, quin-di, un ruolo importare in questo momento dicambiamenti. Ed ha concluso con lo slogan:“Donne sole invisibili, unite invincibili”.

Sono seguite molte domande da parte dei par-tecipanti riguardanti i problemi trattati, alle qualii relatori hanno risposto, penso, esaustivamente.

È spettato a Marina Cima il compito di chiu-dere il Convegno. Ha ricordato che già 85donne manager fanno parte del gruppo Miner-va torinese. Si aspettano idee, proposte ed ini-ziative. Il gruppo si riunirà una volta al mese.

E ringraziando i partecipanti ed i relatori, hainvitato tutti al rinfresco che è seguito. ❑