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febbraio 2009 - n. 261 confederata in Direzione: Torino - via San Francesco da Paola, 20 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Torino - N. 2/2009 - Torino - febbraio 2009 - n. 261 - Anno XXXI - Abbonamento annuale 20 - (contiene I.P.) Primavera in fiore. Al Castello di Pralormo Festa del Tulipano. La natura si risveglia. Ma l’economia dormiente chi la riporta in vita? “Manifesto” “Manifesto” dei dirigenti COP DIRI 261:Layout 1 4-03-2009 10:09 Pagina 1

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febbraio 2009 - n. 261

confederata in

Direzione: Torino - via San Francesco da Paola, 20 - Sped. in abb. post. 45% - art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Torino - N. 2/2009 - Torino - febbraio 2009 - n. 261 - Anno XXXI - Abbonamento annuale € 20 - (contiene I.P.)

Primavera in fiore. Al Castello di Pralormo Festa del Tulipano. La natura si risveglia.

Ma l’economia dormiente chi la riporta in vita?

“Manifesto”“Manifesto”dei dirigenti

COP DIRI 261:Layout 1 4-03-2009 10:09 Pagina 1

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3febbraio 2009

febbraio 2009 n. 261

Sommario

Si allarga il dibattitosull’inglese e si

propone un nuovolinguaggioveicolare.

20

Il distacco dall’aziendain attesa o imposto, èsempre drammatico e

irreversibile.

11

I prodigi dellascienza con lamedicina al serviziodell’umanità.

19

COPERTINA4 Messer Tulipano

EDITORIALE5-6 La teoria e la prassi. Un nuovo

“Manifesto” per i dirigenti negli anni dellaglobalizzazione ■ Sintesi del programmadel presidente Ambrogioni

VITA ASSOCIATIVA7-9 Consiglio Nazionale, Milano 30-31 gennaio 2009 ■ Risultati elezioni

Giunta esecutiva ■ Commissione Welfare e lavoro ■ Delegazionefederale per il contratto ■ Coordinamento gruppi dirigenti pensionati ■FEDERMANAGER Alessandria-Asti: programmi attività in linea conl’indirizzo “Cambiare per crescere” ■ Qualità della vita ad Alessandria(inchiesta sul Sole 24 Ore)

SINDACALE10-16 Incentivi all’esodo ■ Aliquote gestione separata ■ Abolizione limiti al

cumulo ■ Dimissioni e licenziamento. Norme e tipologie delle risoluzionidel rapporto di lavoro Roberto Granatelli ■ CAF. Assistenza fiscale2008. Norme e documenti necessari per la compilazione dei moduli730 - 740 2009. Presso la sede dell’APDAI-Torino è disponibile un servizio di assistenza CAF a partire dal 1° marzo al 29 maggio2009 (prenotazione telefonica 011-5625588)

CIDA REGIONE PIEMONTE17 Ricollocazione dirigenti Legge N. 266 del 7 agosto 1997 Edoardo Benedicenti

PREVIDENZA18 Quanto rende il riscatto laurea Arturo Bertolotti

ATTUALITÀ19-25 Come la mente comanda i movimenti del corpo prof. Roberto Merletti ■

L’Italiano e l’inglese Emilio Cornagliotti ■ Premio Odisseo per i Manager ■ Colf e badanti. Ricerca e collocamento Lelio Casale

OPINIONI26-28 Le malefatte degli italiani (crisi, Alitalia, clandestini ecc.) Gianni Silvestri

■ Ho vissuto una esperienza paranormale Mario Benedetti ■Comunicare in modo efficace (E. Truzzi-A. Luvison)

VARIE29-31 Trilogia dell’automobile. I tre eventi: Novecento, Velocità, Dream

Pier Giorgio Prato ■ Six-Sigma Arturo Bertolotti ■ Età della plasticaGianni Formagnana

CULTURA32 Un pittore piemontese: Lorenzo Delleani - Libri. Gobba a ponente

di Federico Cavalleri

LETTERE33-34 Cure termali (F. Oderio): Previndai (A. Valente); Assidai (G. Polignieri)

■ Ricerca lavoro (2) ■ DIRCLUB. Marzo 2009. Cioccolato a Torino Lina Del Core, G. A.

6Il Manifesto è ilsogno che siconcretizza con ilcoinvolgimento dei dirigenti.

Questo numero è disponibile sul sito: www.ildirigente.it

In copertina: Pralormo, festa dei tulipani. Nel riquadro il presidente G. Ambrogioni (v. pag. 4).

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 26 febbraio 2009.

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4 febbraio 2009

Copertina

DIRIGENTE D’AZIENDAwww.ildirigente.it

Periodico di Federmanager Piemontein collaborazione con:Federmanager Aosta

CIDA e Federazioni aderentiFondato da

Antonio ColettiDirettore responsabile

Carlo BarzanCondirettori

Andrea Rossi, Roberto GranatelliSegretaria di Redazione

Daniela ParisiImpaginazione e iconografia

Enza GonellaRassegna stampa

Augusto BotComitato di redazione

Mario Benedetti, Arturo Bertolotti (Collaboratore),Edoardo Benedicenti, Marcello Carucci,

Claudio Cavone, Sergio Favero, Andrea Freni,Gianfranco Guazzone, Antonino Lo Biondo,

Stefano Moscarelli, Pier Giorgio Prato,Ezechiele Saccone, Giuseppe Scoffone

Corrispondenti dalle ProvinceLuigi Caprioglio (Alessandria),

Ezio Mosso (Asti), Sandro Becchia (Biella), Gianni Formagnana (Cuneo), Giovanni Silvestri (Novara),

Pierluigi Lanza de Cristoforis (VCO),Renzo Michelini (Vercelli)

Dirigente d’azienda viene inviato agli iscritti,in abbonamento compreso nella quota as-sociativa. Anche a: Parlamentari, SegreteriePartiti Politici, Autorità regionali e locali, Uffi-ci Stampa, Ministeri, Istituzioni varie,Finanziarie, Camere di Commercio, Univer-sità, Aziende a PP.SS. e Private, Rappresen-tanti Enti e Associazioni, Stampa ordinaria especializzata e TV locali, Organizzazioni Sin-dacali dei Lavoratori e degli Imprenditori,Consiglieri Federmanager, Unioni RegionaliCIDA, Presidenti CIDA - FASI - Consed

Pubblicitàc/o Federmanager Piemonte [email protected]

tel. 011.562.55.88Direzione, redazione e amministrazione

c/o Federmanager TorinoVia S. Francesco da Paola, 20 - 10123 Torino

Tel. 011.562.55.88 - Fax [email protected]

[email protected]@federpiemonte.it

EDITOREFEDERMANAGER PIEMONTE

Presidente Angelo LuvisonVice Presidente Andrea FreniTesoriere Vittorio Ambrosioc/o Federmanager Torino

[email protected] e Stampa

G. Canale & C. S.p.A. - Borgaro T.se (TO)Spediz. in abb. post. Pubblicità 45% art. 2 c. 20/bLegge 662/96 filiale di Torino. Autorizzazione delTribunale di Torino N. 2894 del 13 settembre 1979- Iscrizione al ROC. numero 15699

Associato all’USPI(Unione Stampa Periodica Italiana)

Lettere e articoli firmati impegnano tuttae solo la responsabilità degli autori.

La tiratura di questo numero è stata di 9.500 copie

Castello di Pralormo, Torino

MESSER TULIPANODal 28 marzo al 3 maggio 2009 il decennale e… il parco goloso

Dal 2000 nel parco del castellomedioevale di Pralormo, in pro-vincia di Torino in prossimità dei

confini con la provincia di Cuneo, lastraordinaria fioritura di 75.000 tulipanie narcisi olandesi ad annunziare la pri-mavera.

Il parco del Castello di Pralormo è digrande interesse storico e paesaggistico,progettato dall’architetto di corte XavierKurten, artefice dei più importanti giardi-ni delle residenze sabaude.

Ma l’importanza della manifestazioneè legato alla sua eccezionalità: si trattadell’unico parco in Italia dedicato ai tuli-pani, consacrato ogni anno della visita dioltre 50.000 visitatori provenienti dall’I-talia, ma anche dalla Francia e dalla Sviz-zera: numerosi i gruppi di “fedelissimi”che programmano la visita ad ogni pri-mavera e ne approfittano per scoprire ilPiemonte.

Nel viale antico che costeggia il parco,ciuffi di tulipani dedicati alle specialitàpiù “golose” di cui i visitatori potrannoscoprire le ricette accanto alle aiuole;alcune specie fra tutte, la Albert Heijn,

dedicata al fondatore di una catena dinegozi gourmet; Caffè Noir, nero comeun espresso; Candy Prince, rosa comeuna caramella.

Il teatro di VerzuraNel prato quadrato di fronte alla fac-

ciata sud del castello, l’antico “Teatro diVerzura” dove quinte meravigliose divegetazione, circondano il prato dove ipadroni di casa offrivano semplici rappre-sentazioni agli ospiti.

E poi ancora, da non perdere, la Serrafrancese, l’uliveto, il frutteto didattico, lericette dei monasteri.

Infine, imperdibile il castello di Pralor-mo, di origini medioevali, restaurato eampliato dal 2002 sino ai nostri giorni.

VisiteSono stati stipulati accordi particolari

con la Direzione dell’esposizione perfavorire l’ingresso dei dirigenti e dei lorofamiliari, concordando un costo di 5 Europer ciascun biglietto di ingresso.

Per ottenere lo sconto i dirigenti e levedove iscritte dovranno qualificarsi conla presentazione del tesserino di iscrizio-ne all’APDAI.

Per gli accompagnatori (1 per dirigen-te) sarà sufficiente presentare la copia diquesto numero del periodico, contenen-te il coupon rosso di “MESSER TULIPA-NO” presente in questa pagina. ❑

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5febbraio 2009

Editoriale

Come non condividere le parole, iprogetti e l’entusiasmo che traspareanche tra le righe di questo Manife-

sto che è ben più di un programma di lavo-ro, ma una vera e propria dichiarazione diguerra, se è lecito usare anche le parole forti,visto che più di una volta Ambrogioni haparlato di sfida.

La sfida è uno scontro fra le parti, qualeche sia l’avversario, purtroppo la nostracategoria è ancora sottovalutata, se non svi-lita nel silenzio di un colloquio che vedeprotagonisti due soli attori: il capitale e ilsindacato.

Noi non c’entriamo nel sindacato. Se èvero che esiste una pubblica opinione chesi ritrova e si esprime attraverso la grandestampa ora la proliferazione dei media, cheinclina alla semplificazione, colloca di quii buoni e là i cattivi. In soprappiù c’è un set-tore mediano, i politici, con i loro eroi e iloro portaborse.

I dirigenti sono troppo in alto per far partedei lavoratori, troppo in basso per essere indi-cati come delegati autorevoli al comando.

Che fare? Pensiamo che tutti sappiano, eil manifesto firmato Ambrogioni lo dice trale righe, che la risposta non è univoca e tas-

sativa. Tutti debbono sentirsi impegnati inquesta scalata per la pianificazione degliintenti, il primo traguardo a quota 1100giorni: dal vertice alla base, in un avvicen-darsi e groviglio di iniziative individuali ocollettive, ma costanti nel tempo, con unaregia avveduta che le convoglia in unità perfarne un emblema, una corona e lo stru-mento capace di sfondare l’indifferenza diuna politica miope ed egocentrica e unaopinione pubblica prevenuta e male infor-mata.

Il programma è pronto, non c’è una paro-la di troppo nella conclusione dove la cate-goria, allunga il passo nell’ingresso sul piùampio scenario della vita, cioè vita sociale,vita con gli altri.

Tocca al vice Presidente passare alla pras-si, così si è espresso nella allocuzione iltoscano vice Presidente Bigazzi.

Si potrebbe cominciare dalla CEC; chepotrebbe diventare un faro di richiamo, conuna costituzione mirata e intelligibile a tutti,un punto di riferimento per le schiere deimilitanti, coloro che costruiscono l’econo-mia reale, come ricorda Ambrogioni.

E poi la base, che sono i sindacati pro-vinciali che si muovono in autonomia condelle azioni che avrebbero migliore effettose fossero concordate a livello nazionale,sincronizzate per settori: auto, tessili, chi-mici, ecc.

Infine i singoli dirigenti, che ad uno aduno si trovano periodicamente in gruppi dilavoro o di svago e possono cogliere l’atti-mo favorevole per intervenire con la pre-senza, una lettera, una mozione di protestao di concorde appoggio.

C’è ancora una parziale omissione chevogliamo segnalare, sperando di esseresmentiti perché implicita nell’enunciato eriguarda il quantum degli obbiettivi di voltain volta conseguiti o più semplicemente invia di lavorazione: ci riferiamo alla politicae al sociale. Tralasciamo il primo che è con-testuale con la vita parlamentare e occupia-moci del secondo, partendo dal welfare che

Nuovo Manifesto per i dirigenti italiani

La teoria e la prassiNon senza il timore di scomodare il più celebre dei “manifesti”, invitiamo i colleghi a leggere il

discorso di investitura del neo Presidente Ambrogioni e del Vice Presidente Giovanni Bigazzi cheinsieme tracciano le linee di programma per nuovi obiettivi allo scopo di riscattare la categoria

dalla stasi obbligata di una impostazione ormai vecchia che risale al 1945 e propongono un nuovocorso che – fermi i valori fondanti – cerchi un rapporto diretto con il mondo socio economico

industriale del paese. Questo progetto può a buon diritto essere chiamato Manifesto dei dirigenti negli anni della globalizzazione

MAGNA CARTAÈ la carta delle libertà che il re ingleseGiovanni Senzaterra fu, costretto dai baroni, aconcedere il 15 giugno 1215.Essa rappresenta il primo documentofondamentale per la concessione dei diritti deicittadini.

Comme l’a très bien souligné le PrésidentNicolas Sarkozy en exercise du Conseil, “ la crisea offert une opportunité pour ne plus appliquerles pratiques détestables du passé et pourconstruire le capitalisme de l’avenir (…) Lemonde ne peut continuer à envisager l’économiedu 21ème siècle avec les instruments del’économie du 20ème siècle ”.

M. Georges LiarokapisPrésidentda CEC-BIMESTREL Sept.-Oct. 2008

fa parte del nostro programma limitatamen-te al rapporto con la categoria ma senza irisvolti esterni. Quale sarà la direzione?banalmente ci limiteremo alla adesione aprogetti umanitari o sanitari a favore dipopolazioni a rischio dal problema ancoraaperto dagli immigrati? oppure ci faremopromotori di codici etici, diffondendo la for-mazione continua e l’educazione perma-nente – anche se è stato il cavallo di batta-glia dell’Unesco nel primo dopoguerra, tor-nato di moda in questi ultimi anni – senzarinunciare alla difesa, soffiando il posto aiprogrammi del terzo settore.

Ci fermiamo qui, abbiamo aperto unaparentesi, è ancora presto per parlarne. ❑

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6 febbraio 2009

Editoriale

MANIFESTOdei dirigenti industriali nell’era della globalizzazione

● Premessa: nelle crisi precedenti,l’ultima nel biennio 1992-1993, cheha visto la perdita di lavoro di oltre10.000 posti di lavoro dirigenziali, ilsistema associativo e di welfare cate-goriale ha retto.

● Crisi attuale: siamo di fronte aduna crisi profondamente diversa, glo-bale, frutto di assestamenti “tellurici”.

● Come reagire: imprese e manage-ment debbono reinvestire al megliociò che si hanno saputo raggiungeree fare negli anni passati. È una gran-de sfida.

● I nostri valori: Coraggio, merito,creatività, solidarietà intergenerazio-nale della categoria.

● Un nuovo patto sociale: alleanze,anche inedite, tra lavoratori, impresee istituzioni.

● CIDA: ruolo imprescindibile diuna Cida capace di accogliere in unità

di intenti e di rappresentanza tutte lecategorie simili o affini, senza dimen-ticare la CEC.

● Contratto: sarà un negoziatocomplesso che risentirà della crisi;occorre sopperire alla mancata appli-cazione della parte variabile.

● Formazione: di tipo continuocapace di dare risposte concrete alriorientamento professionale.Riprendere l’esame del progetto“Federmanager Academy”.

● Quadri: quadri apicali e manageratipici da accogliere in un più grandeambito categoriale.

● Donne: non abbastanza numero-se. Presenti nel territorio ma non inte-ressate alla politica federale.

● FASI: miglioramento delle presta-zioni attraverso il contratto: interveni-re a favore delle prestazioni a più altafrequenza oppure orientare le risorsesulle voci più critiche e costose?

● Previdenza: tutela del potered’acquisto delle pensioni. Dare unarisposta chiara e definitiva ai pensio-nati ante ‘88 e ai casi non isolati diimporti al limite della povertà.

● Pensionati: serbatoio di cono-scenze da promuovere e valorizzarenel territorio.

● Presenza sul territorio: tutelare efavorire la “rete” della nostra presenza.Assicurare crescita e autonomia. ❑

Da Progetto Manager 23 febbraio 2009

Nel discorso tenuto inapertura della riunionedi insediamento del

nuovo Consiglio Nazionale, ilpresidente – richiamatosiall’ambizioso programma diinvestitura – ha voluto sottoli-neare alcuni punti che metteconto ricordare.

Innanzitutto conferma l’inte-resse per la categoria da parte diEnti e Istituti del mondo politicoe imprenditoriale. In particolareè stato chiesto alla Confindustriaun ruolo di bipolarità che vadaoltre il contratto, oltre la previ-

denza, oltre l’assistenza, oltre letutele e cominciare da questipunti fermi:

1) aiuto ai disoccupati; raffor-zamento del Fasi sotto tutti gliaspetti; accelerazione dei tempicercando un diretto rapportocon la politica;

2) richiesta di immediatorilancio della Legge 266/97 perincentivare l’ingresso di mana-ger particolarmente preparatinelle piccole imprese;

3) aumento del tetto di incenti-vazione contributiva per la partevariabile delle nostre retribuzioni.

Infine l’accettazione obtortocollo del Contratto CollettivoNazionale, esprimendo con lafirma di fronte al sottosegretariodel Consiglio dei Ministri On.leLetta la nostra insoddisfazioneper il modo in cui siamo stati trat-tati dal Governo.

Si fa cenno nel discorso, senzaentrare nei dettagli, di un collo-quio con il dott. Zeme, com’ènoto coordinatore nazionale deipensionati.

Anche su questo fronte il 50%della categoria aspetta un segna-le positivo. ❑

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Vita associativa

7febbraio 2009

Risultati delle elezioni

Ad esito della riunione di insediamento del Con-siglio nazionale, svoltasi a Milano nei giorni 30-31gennaio 2009, si comunicano, di seguito, i risultatidelle elezioni previste all’ordine del giorno per iltriennio 2008-2011.

❑ GIUNTA ESECUTIVA (n. 8 componenti: n. 5 inservizio – di cui 1 componente su proposta del Coor-dinamento Nazionale Giovani Dirigenti - e n. 3 inpensione)

■ Votanti n. 64 – Voti validi espressi n. 63Schede bianche n. 0 – Schede nulle n. 1

Candidati in servizio:

Bressani Maurizio (Friuli V.G.) n. 40 voti

Carbonaro Salvatore (Roma) n. 28 voti

Gazzoli Sauro (Liguria) n. 30 voti

Poledrini Carlo (Sardegna) n. 53 voti

Savino Angela (Salerno) n. 36 voti

Torreggiani Tiziano (Milano) n. 24 voti

Candidati in pensione:

Giambone Mario (Bergamo) n. 30 voti

Menapace Silvana (Milano) n. 25 voti

Rusconi Massimo (Torino) n. 13 voti

Pertanto, risultano eletti componenti in serviziodella Giunta Esecutiva:

1. Poledrini Carlo (Sardegna) n. 53 voti

2. Bressani Maurizio (Friuli V.G.) n. 40 voti

3. Savino Angela (Salerno) n. 36 voti

4. Gazzoli Sauro (Liguria) n. 30 voti

5. Carbonaro Salvatore (Roma) n. 28 voti

e componenti in pensione:

1. Giambone Mario (Bergamo) n. 30 voti

2. Menapace Silvana (Milano) n. 25 voti

3. Rusconi Massimo (Torino) n. 13 voti

❑ COMMISSIONE LAVORO E WELFARE

COORDINATORE (che assume anche la carica diCapo Delegazione)

■ Votanti n. 66 - Voti validi espressi n. 64

Schede bianche n. 2 – Schede nulle n. 0

(Maggioranza qualificata al 1° scrutinio: n. 36 votipari alla metà più uno dei componenti del Consi-glio)

Candidati:

Ambrogi Romano (Milano) n. 37 voti

Covallero Roberto (Verona) n. 27 voti

Pertanto, risulta eletto Coordinatore della Com-missione Lavoro e Welfare, nonché Capo della Dele-gazione federale, AMBROGI ROMANO.

COMPONENTI (N. 3 posti)

■ Votanti n. 66 – Voti validi espressi n. 65

Schede bianche n. 1 – Schede nulle n. 0

Candidati:

Ambrosio Vittorio (Torino) n. 36 voti

Lombardo Emanuele (Livorno) n. 23 voti

Macario Diego (Bergamo) n. 7 voti

Parrilla Paolo (Roma) n. 38 voti

Penzo Gianpietro (Padova) n. 26 voti

Vincenzi Paolo (Varese) n. 27 voti

Pertanto, risultano eletti componenti della Com-missione Lavoro e Welfare:

1. Parrilla Paolo (Roma) n. 38 voti

2. Ambrosio Vittorio (Torino) n. 36 voti

3. Vincenzi Paolo (Varese) n. 27 voti

❑ DELEGAZIONE FEDERALE PER LE CONTRAT-TAZIONI COLLETTIVE DI RILEVANZA NAZIO-NALE

COMPONENTI (N. 5 posti)

■ Votanti n. 66 – Voti validi espressi n. 65

Schede bianche n. 0 – Schede nulle n. 1

Candidati:

Andronaco Eros (Milano) n. 36 voti

Chieffo Carmine (Napoli) n. 15 voti

Cucciatti Valter (Torino) n. 38 voti

Franceschi Giorgio (Pisa) n. 21 voti

Molza Andrea (Bologna) n. 28 voti

Noviello Giuseppe (Roma) n. 37 voti

Rovelli Ruggero (Lecco) n. 25 voti

Sacconi Marco (Roma) n. 13 voti

Saina Guerrino (Friuli V.G.) n. 13 voti

Pertanto, risultano eletti componenti della Dele-gazione federale:

1. Cucciatti Valter (Torino) n. 38 voti

2. Noviello Giuseppe (Roma) n. 37 voti

3. Andronaco Eros (Milano) n. 36 voti

4. Molza Andrea (Bologna) n. 28 voti

5. Rovelli Ruggero (Lecco) n. 25 voti

❑ COMITATO NAZIONALE DI COORDINAMEN-TO DEI GRUPPI DIRIGENTI PENSIONATI

PRESIDENTE

■ Votanti n. 66 – Voti validi espressi n. 62

Schede bianche n. 3 – Schede nulle n. 1

Candidato:

Zeme Sergio (Milano) n. 62 voti

Pertanto, risulta eletto Presidente del ComitatoNazionale di Coordinamento dei Gruppi DirigentiPensionati, Zeme Sergio.

COMPONENTI (N. 5 posti)

■ Votanti n. 66 – Voti validi espressi n. 64

Schede bianche n. 0 – Schede nulle n. 2

Candidati :

Bertolotti Arturo (Torino) n. 33 voti

Biondi Giancarlo (Bologna) n. 26 voti

Cappelletti Celestino (Arezzo) n. 21 voti

Di Martino Michele (Napoli) n. 6 voti

Melodia Stefano (Milano) n. 38 voti

Pesante Antonio (Friuli V.G.) n. 33 voti

Schiavoni Raffaele Puglia) n. 26 voti

Troili Giosuè (Roma) n. 20 voti

Pertanto, risultano eletti componenti del Comi-tato Nazionale di Coordinamento dei Gruppi Diri-genti Pensionati :

1. Melodia Stefano (Milano) n. 38 voti

2. Bertolotti Arturo (Torino) n. 33 voti

3. Pesante Antonio (Friuli V.G.) n. 33 voti

4. Biondi Giancarlo (Bologna) n. 26 voti

5. Schiavoni Raffaele (Puglia) n. 26 voti ❑

Milano 30-31 gennaio 2009

Consiglio Nazionale

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febbraio 2009

1 – Generali

Nel dicembre 2008 il quotidiano eco-nomico “Il Sole-24 Ore” ha pubblicato irisultati della consueta indagine sulla“qualità della vita” nelle province italia-ne per l’anno 2008.

L’attuale fase di costruzione di un PianoStrategico di Sviluppo della città di Ales-sandria non può, a nostro avviso, prescin-dere da riflessioni di fondo sui punti diforza e di debolezza che possono avereun impatto sulla qualità della vita di chiabita il territorio provinciale. In questosenso un approfondimento dell’analisipuò rivelarsi utile, nonostante le diversitàdi perimetro, la soggettività dei parame-tri scelti e la dubbia affidabilità nei rilie-vi dei dati di partenza. Un esame dei risul-tati in termini di confronto può, in ognicaso, fornire indicazioni e stimoli utili almiglioramento.

Le presenti note si propongono dimostrare i dati dell’inchiesta in forme piùidonee all’approfondimento ed al con-fronto, in modo da rendere meno gene-riche le osservazioni e le riflessioni chepossono accompagnare la lettura. Pursenza l’ambizione di fornire giudizi divalore, può costituire uno strumento dipartenza per una ricerca meno superfi-ciale.

Com’è noto, l’analisi confronta le 103province italiane aggregando i dati rela-tivi a sei aree:

– tenore di vita– affari e lavoro– ordine pubblico– popolazione– servizi e ambiente– tempo liberoPer ognuna delle aree vengono presi in

esame sei aspetti, il che porta a 36 ilnumero di parametri che concorrono adefinire la qualità della vita. Il valore di

ognuno di questi indicatori è ponderatoe fornisce un punteggio che va a sommar-si con gli altri e viene considerato propor-zionale alla qualità della vita. La gradua-toria corrispondente vede ai primi postile province col punteggio più alto.

2 – I risultati

Aosta risulta, nel complesso, la provin-cia italiana con la più alta qualità dellavita per il 2008 (nel 2007 era al 2° posto).Alessandria si situa al 69° posto (era 71a

nel 2007).

Può mostrare un certo interesse l’esa-me delle variazioni in graduatoria rispet-to all’anno precedente anche se questodato risente probabilmente di diversemodalità nella raccolta dei dati di unanno rispetto all’altro.

Si può osservare una certa mobilitàall’interno delle graduatorie (vedremoche non è così per Alessandria) con quasila metà delle province che ha perso/gua-dagnato più di dieci posizioni.

I casi di variazione più elevata (53 posi-zioni guadagnate da Oristano e 38 daAsti, 50 perdute da Prato e 40 da Ascoli)sembrano poco plausibili e meriterebbe-ro un complemento di indagine.

3 – La provincia di Alessandria

Nel grafico di pagina 17 osserviamol’evoluzione (negli ultimi cinque anni)delle graduatorie e dei punteggi della pro-vincia di Alessandria: viene confermata

Vita associativa

L’inchiesta de “Il Sole-24 Ore” (ediz. 2008)

Qualità della vitaNella provincia di Alessandria e dintorni

Modalità di calcolo dell’indice di “qualità della vita” e confronto con lealtre province piemontesi

Bartolomeo Bertelloresponsabile Gruppo di Studio

Federmanager Alessandria

FEDERMANAGER-Alessandria

N° di posizioni perdutein graduatoria

-50 Prato -9 Palermo

-40 Bergamo -8 Cagliari

-34 Lecco -7 Udine

-32 Brescia -7 Savona

-26 Lucca -7 Teramo

-25 Modena -7 Caltanissetta

-22 Rimini -5 Genova

-20 Roma -5 Latina

-20 Matera -5 Lecce

-17 Padova -4 Treviso

-16 Pordenone -4 Viterbo

-14 Milano -4 Brindisi

-14 Siracusa -3 Trento

-13 Torino -3 Forlì

-13 Massa Carrara -3 Frosinone

-12 Lodi -3 Salerno

-12 Pistoia -2 Bologna

-11 Napoli -2 Grosseto

-10 Vicenza -2 Caserta

-10 Como -1 Bolzano

-10 Sassari -1 Firenze

-10 Trapani -1 Messina

-9 Verona -1 Bari

-9 Perugia 0 Sondrio

-9 Ragusa 0 Siena

N° di posizioni guadagnatein graduatoria

53 Oristano 6 Cuneo

38 Asti 6 Verb-Cusio-Oss

36 Ascoli P. 6 Rovigo

30 Cremona 5 Nuoro

24 Isernia 5 Cosenza

21 Piacenza 5 Reggio Calabria

21 Benevento 4 Macerata

19 Vercelli 4 Mantova

18 Novara 4 Terni

15 Parma 4 Rieti

14 Gorizia 4 Avellino

14 Ferrara 4 Catania

14 Biella 3 Trieste

13 Varese 3 Venezia

13 Campobasso 3 Pavia

13 Catanzaro 3 Pescara

12 Pesaro Urbino 3 Crotone

10 Imperia 3 Taranto

10 L’Aquila 2 Aosta

9 Potenza 2 Belluno

8 Livorno 2 Ravenna

8 Enna 2 Arezzo

8 Vibo Valentia 2 La Spezia

7 Reggio E. 2 Alessandria

7 Ancona 2 Foggia

7 Chieti 2 Agrigento

1 Pisa

Posizioni in graduatoria

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Vita associativa

febbraio 2009

Attività 2009Federmanager Alessandria e Asti hanno

definito attraverso i Gruppi di Studio il pro-gramma delle attività 2009 ponendo concre-tamente le basi per il percorso comune (cheinteressa oltre 800 iscritti) che i due Presiden-ti Favero e Masoero hanno deciso di intrapren-dere.

Proprio il percorso comune permetterà dirazionalizzare servizi e attività, iniziative delledue associazioni, recuperando sinergie perimplementare marketing associativo e l’assi-stenza in generale.

“È un programma di ampio respiro (è parteintegrante del programma triennale “Cambia-re per crescere”) – sottolinea il PresidenteFavero – molto articolato, ma soprattutto atten-to alle diverse esigenze degli iscritti e ai muta-menti sociali del territorio.”

In febbraio è prevista in Alessandria una riu-nione sul tema dell’assistenza fornita dal FASI(Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa deidirigenti) che inviterà i propri iscritti delle dueprovince (circa 1400).

Per quanto riguarda gli eventi istituzionali,l’Assemblea dell’Associazione di Asti che siterrà il 14 marzo p.v. sarà centrata sull’ap-profondimento della conoscenza e dell’usodegli enti preposti all’assistenza, con partico-lare attenzione ai programmi di formazionepredisposti per una dirigenza competitiva,innovativa e sempre più professionale.

Nel convegno assembleare di Federmana-ger Alessandria del 9 maggio p.v. imprendito-

una scarsa variabilità dei dati (sui punteg-gi si osserva un miglioramento, mapotrebbe essere dovuto all’utilizzo di cri-teri diversi nel corso degli anni).

Abbiamo ritenuto interessante metterea confronto i risultati della provincia diAlessandria con quelli delle provincelimitrofe entro un raggio di circa 100 km(escludendo i capoluoghi). Le diversearee dovrebbero presentare problemati-che simili, rendendo così maggiormentericco di stimoli un esame delle differen-ze.

Passandole in rassegna, possiamoosservare:

– tenore di vita: tranne Asti, tutte lealtre province sono vicine tra loro e supe-riori alla media nazionale (VC o NO sonoquelle che stanno meglio);

– affari e lavoro: tre province stannosulla media italiana, VC è situata meglioe soprattutto AT mostra un livello di eccel-lenza;

– ordine pubblico: è nettamente infe-riore alla media per tutte le province, inparticolar modo per AL e PV, vicine agliultimi posti;

– popolazione: PV è sulla medianazionale mentre AL e VC sono su livellipiù bassi e NO è ancora più indietro; incontrotendenza AT si situa ai primissimiposti (?) a livello nazionale;

– servizi e ambiente: bene NO e PV,maluccio AT e VC, male AL;

– tempo libero: abbastanza bene NO,discretamente piazzata VC, nella medianazionale AL e AT, sotto la media PV. ❑

Graduatoria e punteggio della provincia di Alessandria

ri e dirigenti si confronteranno sul tema moltoattuale “Il Paese che lavora e che produce: trapanico, metamorfosi, creatività e competenzeper arrestare il declino”.

Saranno quattro gli incontri preserali (chegià l’anno passato hanno riscosso un lusin-ghiero successo); i temi saranno come sempredi varia attualità (la riforma degli assetti con-trattuali, ecologia del territorio, decidere sottostress), tre saranno organizzati in Alessandriae uno ad Asti.

Riprenderà il Forum dei Direttori delle risor-se umane (definito da Favero “il gioiello dellenostre iniziative”) che offre opportunità discambio di esperienze e di riflessione tra gliesperti della gestione del personale. Sono pre-visti quattro incontri pomeridiani che si terran-no tra Alessandria e Asti presso primarie azien-de del territorio.

Prenderà il via nel primo semestre 2009anche il Forum dei Direttori di stabilimentocon un incontro nel quale si tratterà dellaresponsabilità civile e penale connessa alruolo.

Particolare attenzione sarà riservata allaformazione di quei colleghi che sono allaricerca di una ricollocazione attraverso ini-ziative mirate finanziate da Fondirigenti(l’ente bilaterale per la formazione dirigen-ziale).

Federmanager Asti nella tradizione dellapropria terra organizzerà a Pollenzo (sede del-l’Università del Gusto) un importante conve-gno sulla piccola imprenditoria vinicola e isuoi problemi, evidenziati nelle aree dell’asti-giano, alessandrino e albese. ❑

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febbraio 2009

Recentemente l’Agenzia delle Entra-te è ritornata sull’argomento, ema-nando la Circolare n. 62/E del 29

dicembre 2008, per recepire l’orienta-mento espresso dalla Corte di Giustiziaeuropea relativamente all’applicazionedei principi di parità di trattamento trauomini e donne nella composizione deicontenziosi ancora in corso con riferi-mento al periodo antecedente all’entratain vigore della suddetta normativa.

La Corte di Giustizia CE, con ordinan-za del 16 gennaio 2008, ha chiarito che:“Qualora sia stata accertata una discrimi-nazione incompatibile con il dirittocomunitario, finché non siano adottatemisure volte a ripristinare la parità di trat-tamento, il giudice nazionale è tenuto adisapplicare qualsiasi disposizionediscriminatoria,……, e deve applicare aicomponenti della categoria sfavorita lostesso regime che viene riservato alle per-sone dell’altra categoria”.

Ciò posto, con la citata Circolare n.62/E, l’Agenzia delle Entrate ha preso attodi quanto statuito dalla Corte di Giusti-zia, riconoscendo che nei rapporti nonancora esauriti relativamente al tratta-mento fiscale applicabile sulle sommeerogate dal datore di lavoro come incen-tivo all’esodo, vada applicata anche agliuomini (categoria sfavorita) la disciplinache era prevista per le donne (categoriafavorita), non risultando più sostenibile ilprecedente contrario orientamento.

In esecuzione di ciò, la Direzione Cen-trale dell’Agenzia delle Entrate ha inoltreinvitato i propri Uffici periferici a riesa-minare il contenzioso pendente nellamateria in esame, secondo i criteri sopraesposti, e, se ne ricorrono i presupposti,a provvedere al relativo abbandono nellemodalità di rito, se del caso previa ese-cuzione del rimborso richiesto.

Gli interessati possono rivolgersi allerispettive Segreterie provinciali per ulte-riori chiarimenti. ❑

Apartire dall’1.1.2009, le aliquotecontributive della Gestione sepa-rata INPS sono incrementate di un

punto percentuale per tutti gli iscritti adetta gestione. E’ confermata l’innovazio-ne introdotta dalla Legge finanziaria2007 per cui restano in vigore due ali-quote contributive di cui una valida per ilavoratori non assicurati presso altreforme pensionistiche obbligatorie (pari al25,72% fino al massimale di reddito pari,per l’anno 2009, ad € 91.507,00) e l’al-tra valida sia per i titolari di pensione(diretta e indiretta) che per i soggetti prov-visti di altra forma pensionistica obbliga-toria (pari al 17,00% fino al massimale direddito pari, per l’anno 2009, ad €

91.507,00).Nulla cambia in merito alla ripartizio-

ne dell’onere contributivo tra collabora-tore e committente che, pertanto, rimanestabilita nella misura rispettivamente di1/3 e 2/3 dell’aliquota complessiva. ❑

Nella Circolare Inps, in oggetto,confermandosi la disciplina chesancisce la generale possibilità di

cumulo tra pensione e redditi di lavoro adecorrere dal 1° gennaio 2009, vieneapprofondita l’analisi di taluni casi resi-duali di esclusione da tale normativa, atti-nenti alle pensioni liquidate interamentecon il sistema contributivo, come peraltroanticipato anche nella nostra precedentecomunicazione, alla quale si fa rinvio.

È opportuno evidenziare, inoltre, chenulla è innovato per quanto riguarda ilrequisito della cessazione del rapporto dilavoro dipendente, richiesto dalla legge,in via generale, per ottenere il diritto allapensione di anzianità o di vecchiaia. Inaltri termini, per poter conseguire la pen-sione continua ad essere sempre neces-sario che i lavoratori dipendenti risolva-no il proprio rapporto di lavoro.

Come accennato, l’abolizione deldivieto di cumulo vale solo per i pensio-ni a carico dell’assicurazione generaleobbligatoria e delle forme sostitutive edesclusive della medesima. Per gli iscrittialla casse professionali di previdenza oad enti privatizzati si applicano le regolepreviste dai rispettivi ordinamenti.

Restano, infine, escluse dalla pienacumulabilità le pensioni di invalidità e lepensioni ai superstiti, indirette e di rever-sibilità.

Cordiali saluti.

Il Vice Direttore GeneraleMario Cardoni

Sindacale

Disciplina fiscale. Ordinanzadella Corte di Giustizia CE sullaparità uomo-donna

Incentivi all’esodo

Aliquote contributive per gli iscritti allagestione separatavalide per l’anno 2009(Circolare INPS n.13 del 28/01/2009)

Circolare INPS n. 108 del 9/12/2008

Abolizione deilimiti al cumulotra pensione eredditi di lavoro

MarioCardoni

La nomina di Mario Cardoni a DirettoreGenerale di Federmanager, ancorchéattesa, è stata accolta dal corpo redazio-

nale del periodico con viva soddisfazione.Fra tutti coloro che ricevono i comunicati

Federali, l’esiguo gruppo di Colleghi delegatia seguire le pubblicazioni territoriali, conosceed apprezza, la mole di lavoro che quasi quo-tidianamente affluisce alle redazioni.

Questa poderosa informazione reca quasisempre la sua firma, di cui ammiriamo la com-petenza e la tempestività di un servizio il qualecrea una fitta e comune rete di collegamentofra tutte le organizzazioni territoriali.

Cardoni succede a Giorgio Ambrogioniarrivato alla più alta carica Federale, insiemecostituiscono una coppia vincente alla qualepossiamo affidare fiduciosi le nostre aspirazio-ni e speranze. ❑

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Sindacale

febbraio 2009

Con sempre maggiore frequenza gliuffici dell’Associazione di Torinosono impegnati a dirimere questio-

ni di diritto del lavoro, soprattutto risolu-zioni di rapporto , che a causa di errori for-mali o di errato nomen juris, cioè di defi-nizione giuridica tecnica, portano a con-seguenze difformi dalla volontà delle parti(si pensi a tutte le volte che il Contratto col-lettivo definisce il trattamento economicospettante al dirigente “trattamento pariall’indennità sostitutiva di preavviso…”cheper molti viene inteso comprensivo deicontributi ed invece non lo è).

Orbene, al fine di poter fornire la casi-stica più completa possibile, pur nonentrando nel dettaglio giuridico che èmateria degli esperti e dei legali dell’As-sociazione di Torino ai quali vi invitiamoa rivolgersi tutte le volte in cui vi prospet-ta un caso concreto (che va valutato indi-vidualmente volta per volta, per tutte leconseguenze collaterali fiscali previden-ziali e assistenziali), elenchiamo qui diseguito le principali cause di estinzionedel rapporto di lavoro, sperando di farecosa gradita ai soci per avere un primoapproccio, rassicurante , sui diritti e sullepossibilità, anche di impugnazione, deiprovvedimenti risolutivi di rapporti dilavoro, sia che provengano dal lavorato-re che dall’azienda.

Iniziamo da quelli che il dirigente puòeffettuare.

1) DIMISSIONIAtto scritto diretto al datore di lavoro,

con il quale il dirigente risolve uniteral-mente il rapporto di lavoro.

Tipologie:

A) Dimissioni per giusta causa (art. 2119cod.civ.)

Trattasi di una risoluzione del rappor-to di lavoro ad iniziativa del dirigente,senza obbligo di preavviso, qualora siverifichi una causa che non consenta laprosecuzione anche provvisoria del rap-porto di lavoro.

Se il contratto è a tempo indetermina-to, al dirigente che recede per giustacausa compete l’indennità sostitutiva delpreavviso, spettante al caso di licenzia-mento.

Tra le figure di giusta causa elaboratedalla Giurisprudenza, si riscontrano, atitolo esemplificativo:

– inadempienza all’obbligo di paga-mento della retribuzione;

– inadempienza all’obbligo di regola-rizzazione della posizione contributiva;

– mancato accoglimento delle richie-ste di regolarizzazione del rapporto didisponibilità dell’azienda a trattare laquestione

– comportamento ingiurioso ed offen-sivo del superiore gerarchico nei confron-ti del lavoratore;

– dequalificazione professionale econseguenze demansionamento;

– ogni altra eventuale azione azienda-le, che composti la violazione dei dirittisoggettivi della persona, sia come lavora-tore che come libero cittadino, anche conviolazione grave di norme poste a tuteladel lavoratore o dell’essere umano inquanto tale.

B) Dimissione per apertura di procedi-mento penale a carico del dirigente (art15 CCNL D.A.I. vigente)

Trattasi di dimissioni rassegnate qualo-ra il dirigente, aprendosi procedimentopenale per fatti che siano direttamenteconnessi con l’esercizio delle sue funzio-

ni aziendali, ritenga di non poter più pro-seguire nel rapporto di lavoro con il pro-prio datore di lavoro.

È comunque richiesto che questedimissioni siano motivate e che il dirigen-te presti un periodo di preavviso di 15 gg.

Ulteriore condizione sostanziale,richiesta dal Contratto Collettivo per lavalidità di queste dimissioni, è che il diri-gente abbia provveduto a comunicareformalmente e tempestivamente al pro-prio datore di lavoro la notifica, a lui fatta,dell’avviso di reato, a seguito del qualesia stato successivamente rinviato a giu-dizio e semprechè non sussistano dolo ocolpa grave del dirigente, accertati consentenza passata in giudicato.

Al dirigente che abbia correttamenterassegnato le dimissioni consegue di dirit-to a percepire, oltre il trattamento di finerapporto, un trattamento pari all’inden-nità sostitutiva del preavviso spettante incorso di licenziamento e una indennitàsupplementare pari al corrispettivo delcorrispettivo individuale maturato.

C) Dimissioni per trasferimento di pro-prietà dell’azienda (art 14 CCNL DAI)

In caso di trasferimento di proprietàdell’azienda, ivi compresi i casi di con-centrazioni, fusioni, scorpori, il dirigenteche, entro 180 gg, dalla data legale del-l’avvenuto cambiamento, rassegni ledimissioni ai sensi del predetto art. 13 delContratto Collettivo, è tenuto ad un obbli-go di preavviso di 15gg. E consegue ildiritto a percepire, oltre il trattamento difine rapporto, un trattamento pari ad unterzo dell’indennità sostitutiva di preav-viso spettante in caso di licenziamento.

D) Dimissioni per superamento deilimiti di conservazione del posto in con-seguenza di malattia (art. 11 CCNL D.A.I.)

Dimissioni e licenziamento

In questo ampio articolo vengono esaminate le varie forme della risoluzione del rapporto di lavoro,sia per effetto delle dimissioni del dirigente, sia per causa di licenziamento.Sono, rispettivamente, sei diverse tipologie per dimissioni e otto a causa di licenziamento: perciascuna di esse vengono elencate le caratteristiche contrattuali e le specificazioni elaborate dallaGiurisprudenza con le principali complicanze e difese giuridiche, per le quali è opportuno il pareredegli esperti dell’Associazione Dirigenti.In queste gravi circostanze si rende necessario un tempestivo intervento di rispetto ai terminitemporali delle scadenze, per cui le segnalazioni debbono essere fatte con la massima urgenza

Roberto Granatelli

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12 febbraio 2009

Superati i limiti di conservazione delposto (cioè i 12 mesi, più eventuali altri6 mesi di aspettativa non retributiva,richiesti dai dirigenti) il dirigente puòrisolvere il rapporto di lavoro conseguen-do il diritto di percepire, oltre al TFR., l’in-dennità sostitutiva preavviso spettante nelcaso di licenziamento.

E) Dimissioni per il trasferimento deldirigente (art. 14 CCNL D.A.I.)

Il dirigente, entro 60 gg dalla comuni-cazione scritta di trasferimento, può ras-segnare le dimissioni (motivando le stes-se con la mancata accettazione del tra-sferimento) effettuando 15gg di preavvi-so e conseguendo il diritto oltre al TFR adun trattamento pari all’indennità sostitu-tiva del preavviso spettante in caso dilicenziamento e ad un’indennità supple-mentare al trattamento di fine rapporto,pari ad un terzo del corrispettivo delpreavviso individuale maturato.

F) Dimissioni per mutamento di posizio-ne (art 16 CCNL D.A.I.)

Il dirigente, a seguito di un mutamen-to della propria attività (mutamento inpeius o in melius, anche nel rispetto del-l’equivalenza) sostanzialmente incidentesulla sua posizione (professionale), puòrassegnare le dimissioni, entro 60giornidal mutamento stesso e con prestazionein servizio del preavviso pari a 15 gg, con-seguendo il diritto, oltre al TFR, ad un trat-tamento pari all’indennità sostitutiva dipreavviso spettante in caso di licenzia-mento.

Un esempio di applicazione di questafattispecie è il caso in cui un dirigentevenga fatto passare nell’azienda come“unico responsabile” della sua funzionea “corresponsabile” della medesima.

Possiamo ora agli atti risolutivi da partedel datore di lavoro.

2) LICENZIAMENTO

Atto scritto al dirigente, con il quale ildatore di lavoro risolve uniteralmente ilrapporto di lavoro, con obbligo di moti-vazione scritta.

I dirigenti d’azienda sono esclusi dallatutela legale contro i licenziamenti e taleesclusione si ricava dall’art. 10 dellalegge 15 luglio 1966, n.604.

Il regime legale (recesso ad nutum oincondizionato) del licenziamento deldirigente, fin dagli anni 70 è stato affian-cato da un regime convenzionale (con-

trattuale), definito “recesso casuale”,fondato sulla necessità della giustifica-tezza del licenziamento e di una previ-sione penale (indennità supplementare)risarcitoria nei casi di “non giustifica-tezza”.

Tipologie

G) Lic. Per giusta causa (art 2119cod.civ.)

Trattasi di risoluzione del rapporto dilavoro , che viene intimata dal datore dilavoro qualora si verifichi una causa chenon consenta la prosecuzione, ancheprovvisoria, del rapporto di lavoro.

Essa è consentita quando qualsiasi altrasanzione risulti insufficiente a tutelarel’interesse del datore di lavoro.

Per definizione, l’esistenza di una giu-sta causa di recesso esclude in diritto deldirigente al periodo di preavviso spettan-te in caso di licenziamento (chiamasilicenziamento in tronco) conservandocomunque la titolarità del TFR.

Tra le figure di giusta causa elaboratedalla giurisprudenza, si riscontrano a tito-lo esemplificativo:

– comportamento illecito del lavora-tore, che abbia determinato il venir menodel requisito della fiducia, creando unasituazione di rilevante pericolo di dannoindipendentemente dalla circostanza cheil danno si sia concretamente realizzato;

– lavoro presso terzi durante la malat-tia

– fatti di insubordinazione– comportamenti violenti– assenze arbitrarie– comportamento del dirigente che

esorbitando dai limiti del legittimo eser-cizio del diritto di critica, integri una dif-famazione nei confronti dell’azienda.

– Comportamenti del dirigente cheviolano l’obbligo di fedeltà previsto dalcodice civile, quali la notizie aziendaleriservate e di atti attinenti all’organizza-zione e ai metodi di produzione dell’im-presa o, comunque, il farne uso in mododa arrecare pregiudizio al datore di lavo-ro. Costituisce violazione dell’obbligo difedeltà anche il trattare affari, per contoproprio o di terzi, in concorrenza dell’im-prenditore.

H) Lic. per motivo oggettivoTrattasi di risoluzione del rapporto di

lavoro per ragioni tecnico produttive.In questa ipotesi, il datore di lavoro

deve riconoscere al dirigente licenziato ilpreavviso contrattuale (art.23 CCNLDAI.) oltre il TFR

Alcuni esempi di licenziamento deldirigente per motivazione oggettiva:

– liquidazione dell’azienda per effet-to di concordato preventivo, fallimento,liquidazione coatta amministrava o altraprocedura concorsuale. Spetta il preavvi-so contrattuale, oltre il TFR;

– cessazione dell’attività aziendale. Inquesto caso, se alla cessazione dell’atti-vità aziendale segue una liquidazionedella Società dei casi previsti dal CodiceCivile (ad eccezione delle ipotesi di con-cordato preventivo, fallimento, liquida-zione coatta amministrativa e di altre pro-cedure consursuali), il dirigente, oltre alpreavviso spettante, consegue il diritto dipercepire l’indennità supplementare solocon riferimento al 1 comma dell’accordosulla risoluzione del rapporto di lavoronei casi di crisi aziendale, allegato alCCNL DAI oltre al TFR.

– Ristrutturazione, riconversione e/oriorganizzazione delle funzioni azienda-li, che comportino alla soppressione delposto di lavoro, al di fuori dell’ipotesi dicrisi aziendale previsti dalla legge n°223/1991 e dalla 836/1984.

In queste ipotesi, qualora effettivamen-te si verifichi una soppressione del postodi lavoro per cause sopra elencate, il diri-gente consegue il diritto al preavviso con-trattuale e al TFR ma non all’indennitàsupplementare.

Qualora invece il datore di lavoro nonproceda ad alcuna ristrutturazione,riconversione e/o riorganizzazioneaziendale, ma licenzi il dirigenti perragioni diverse, non esplicitate nellamotivazione del licenziamento medesi-mo- oppure qualora il processo di crisiaziendale non riguardi direttamente lafunzione ricoperta dal dirigente- occor-rerà valutare con un esperto dell’Associa-zione Dirigenti un eventuale impugna-zione di licenziamento per ingiustificata

Sindacale

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Sindacale

13febbraio 2009

motivazione, onde richiedere, oltre ilpreavviso contrattuale e il TFR, l’inden-nità supplementare ex art 19 CCNL DAI;

– Ristrutturazione riconversione e/onriorganizzazione delle funzioni azienda-li nelle ipotesi di cui al l.n. 223/1991 ealla l.n 836/1984

In queste ipotesi il dirigente licenziato aseguito delle situazioni sopra elencare con-segue il diritto a percepire oltre alle spet-tanze di fine lavoro (preavviso TFR) unaindennità supplementare pari al corrispet-tivo del preavviso individuale maturatoeventualmente incrementa di un certonumero di mensilità aggiuntive graduate inrelazione dell’età anagrafica del dirigente.Si precisa inoltre che questa disciplinatrova applicazione anche nella ipotesi diamministrazione straordinaria semprechèl’azienda motivi il recesso con riferimentoalle situazioni di cui alle leggi sopra citate.

Il dirigente licenziato che sia in posses-so di requisiti di legge per la pensione dianzianità o di vecchiaia o che abbiacomunque superato i 65 anni di età (60se donna) non ha diritto di percepire l’in-dennità supplementare di cui sopra;

– riassetto organizzativo attuato per lapiù economica gestione dell’impresa. Nelcaso in cui il licenziamento non sia sor-retto da una effettiva necessità di ridurre icosti (fatto che il giudice può e deve accet-tare) ma esclusivamente per incrementa-re i profitti si può configurare l’ingiustifi-catezza del recesso con la conseguentepossibilità di adire il Collegio Arbitrale perrichiedere l’indennità supplementare(preavviso TFR sono dovuti in ogni caso).

I) Lic. per motivazione soggettiva (disci-plinare)

Trattasi di licenziamento che viene inti-mato per cause attinenti ai profili sogget-tivi del dirigente, nell’ambito della capa-cità professionali dimostrate nel corso delrapporto di lavoro. Un caso tipico dilicenziamento per motivo soggettivo èquello del dirigente che secondo l’ap-prezzamento del datore di lavoro, non haconseguito i risultati prefissati.

A meno che siano presenti elementi talida far presumere gravi inadempienze daparte del dirigente (vedi sopra il puntorelativo al licenziamento per giustacausa) il licenziamento per motivazionesoggettiva comporta il risarcimento delpreavviso contrattuale e del TFR.

In questa tipologia rientra a pieno dirit-to il cd “licenziamento disciplinare” checonfigura allorquando il datore di lavorodopo aver contestato determinati addebi-ti dell’operato aziendale del dirigente

procede ad una valutazione della respon-sabilità del datore circa i fatti contestatiprovvedendo di conserva ad irrogare illicenziamento in quanto si ritiene venu-to meno il rapporto fiduciario.

Non ci dilunghiamo sulla vexata quae-stio del Dirigente apicale o meno in quan-to gli operatori del diritto dopo le alter-nanze giurisprudenziali consigliano diprocedere sempre precauzionalmentealla contestazione degli addebiti prima diirrogare sanzioni disciplinari.

Il licenziamento disciplinare può esse-re per giusta causa e quindi senza rico-noscimento del preavviso contrattualeoppure per la previsione di regolarepreavviso; la scelta dipenderà dal datoredi lavoro in ordine alla maggiore o mino-re gravità dei fatti contestati.

L) Lic per impossibilità sopravvenutaTale ipotesi si configura quando il dato-

re di lavoro ritiene che per effetto di even-ti quali infortunio o una malattia soprav-venga inidoneità del dirigente a svolgerela mansione per il quale è stato assuntoo che ha svolto successivamente all’as-sunzione.

A proposito si ricorda che, se il dirigen-te è in malattia o in infortunio, il licen-ziamento non potrà esser intimato giusti-ficatamene se non dopo che sia scadutoil relativo periodo di comporto (cioè ilperiodo nel quale il lavoratore è protettocontro il licenziamento dalle norme delContratto collettivo).

In tali casi spetta di diritto a percepireil preavviso e il TFR.

M) Lic per mancata accettazione deltrasferimento (art.14 CCNL DAI)

Il dirigente licenziato per mancataaccettazione del trasferimento ha dirittoall’indennità sostitutiva del preavvisooltre al TFR. Un eventuale impugnazionedi licenziamento dovrà valutarsi qualoranon sussistano le comprovati ragioniorganizzative, tecniche e produttive chedevono reggere qualsivoglia trasferimen-to oppure qualora il trasferimento siastato comunicato al dirigente con età pario superiore ai 55 anni (se uomo) o 50 anni(se donna).

N) Lic. Per rinvio a giudizio del dirigen-te

Il procedimento penale che si apre neiconfronti del dirigente per i fatti diretta-mente connessi con la funzione attribui-tegli non costituisce giustificato motivo dilicenziamento e pertanto da diritto al diri-gente oltre al preavviso contrattuale e ilTFR, anche l’indennità supplementare.Questa tutela non si applica se, successi-vamente, il dirigente dovesse essere con-dannato, per fatti di cui sopra, per colpagrave o dolo, accertati con sentenza pas-sata in giudicato.

O) Lic. per motivi sindacaliTale recesso rappresenta una figura

tipica dei cd “licenziamenti discrimina-tori” e si verifica allorquando il licenzia-mento costituisce ritorsione nei confron-ti del dirigente per attività sindacale svol-ta. In tal caso il licenziamento è radical-mente nullo.

Spetta comunque al dirigente la provarigorosa dell’intento discriminatorio deldatore di lavoro, oltre alla sussistenza diun nesso causale tra l’attività sindacale el’asserito intento ritorsivo. ❑

IDI Istituto Dirigenti ItalianiQui di seguito pubblichiamo i titoli dei comparti con il numero dei corsi e il nome

dei relatori e la data di svolgimento.– Comportamento Manageriale (7 relazioni dal 13 marzo a 2 luglio)Relatori: dr.ssa Emanuela Truzzi e Avv. Michela Degiovanni, Dr. Gian Paolo Arma-

na, Dr.ssa Helga Ogliari, Dr. Alberto Andreotti– Percorso formativo modulare (3 relazioni dal 26 febbraio a 9 aprile)Relatore: Dr.ssa Maria Cristina Paselli– Contesti competitivi e management (5 relazioni dal 3 marzo al 23 giugno): Dr.

Gian Paolo Armana, Ing. Eugenio Marchello, Ing. Francesco Carraro– Gestione d’Impresa (3 corsi dal 4/5 maggio al 9 giugno)Relatori: Dr. Andrea Mancinelli, Avv. Carlo Cavallo, Avv. Carlo Russo, Avv. Andrea

Stanchi, Dr. Gian Paolo Armana– Percorso formativo modulare (10 corsi dal 5 marzo al 29 giugno)Relatori: Dr. Paolo Santini, Dr. Daniele Rimini, Dr. Roberto Ferrario.

(vedi art. pag. 28)

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15febbraio 2009

Sindacale

Anche nel 2009, presso la sede dell’associazione, saràpossibile usufruire del servizio di assistenza fiscale perle dichiarazioni reddituali 730/2009. Ricordiamo che il

servizio è disponibile per tutti gli associati previa prenotazio-ne al n. 011/5625588 a partire dal mese di marzo e che termi-nerà in data 29/05/2009.

Il vantaggio di usufruire dell’assistenza fiscale consistenella possibilità, per il dipendente o pensionato, di ottenereil rimborso dell’eventuale imposta a credito direttamentenella propria busta paga o accredito di pensione ovvero dipagare l’imposta dovuta direttamente con trattenuta in bustao calcolo di pensione. Il rimborso viene eseguito dal datoredi lavoro od ente pensionistico che scala l’importo dell’im-posta rimborsata al dipendente, dal totale delle ritenute fisca-li mensilmente dovute sulle retribuzioni complessivamenteerogate; nel caso in cui la dichiarazione Mod. 730 evidenziun debito d’imposta del dipendente, tale imposta verrà trat-tenuta dal datore di lavoro direttamente dalla busta paga eversata all’erario.

Tutti i lavoratori dipendenti e pensionati possono avvalersi

ASSISTENZA FISCALE 2008dell’assistenza fiscale, a condizione che non debbano dichia-rare anche:

– redditi d’impresa e di partecipazione;– redditi derivanti dall’esercizio di arti e professioni abitua-

li, anche in forma associata, per i quali è richiesta la Partita Iva;– altri redditi di capitale, di lavoro autonomo e "diversi".

Non possono, inoltre, utilizzare il Mod. 730, i contribuenti:– che devono presentare anche una delle seguenti dichiara-

zioni: Iva, Irap, Sostituto d’Imposta;– non residenti in Italia nel 2008 e/o nel 2009;– che devono presentare la dichiarazione per conto dei con-

tribuenti deceduti;– che nel 2009 percepiscono redditi di lavoro dipendente

erogati esclusivamente da datori di lavoro non obbligati adeffettuare le ritenute d’acconto (ad es. collaboratori domesti-ci e altri addetti alla casa);

Tutti i soggetti non in possesso dei requisiti per poter utiliz-zare il modello 730 possono usufruire dell’assistenza fiscaleper il modello UNICO/2008 fino al 30/06/2009. ❑

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16 febbraio 2009

Sindacale

❑ Modello CUD (pensione o lavoro dipendente)anno 2008;

❑ Altri redditi;

❑ Spese mediche sostenute nell’anno 2008 (dal2008 l’acquisto di farmaci è detraibile al 19% solo sedocumentato da fattura o scontrino parlante in cuidevono essere indicati la natura, qualità e quantitàdel farmaco, nonché il codice fiscale del contribuen-te. La detrazione non spetta per l’acquisto di “para-farmaci”. Non saranno pertanto presi in considera-zione documenti che non rispettino tutti i requisiti.);

❑ Spese mediche e di assistenza specifica a favo-re di portatori di handicap sostenute nel 2008;

❑ Spese di assistenza specifica sostenute per:

– Assistenza infermieristica riabilitativa;

– Personale addetto all’assistenza di base o ope-ratore tecnico esclusivamente dedicato all’assi-stenza diretta della persona;

– Personale di coordinamento delle attività assi-stenziali di nucleo;

– Personale in possesso della qualifica di educa-tore professionale;

– Personale qualificato addetto ad attività di ani-mazione e/o terapia occupazionale;

❑ Spese sostenute nel 2008 per l’assistenza per-sonale dei soggetti non autosufficienti, ricevuta fir-mata rilasciata dall’addetto all’assistenza, contene-te estremi anagrafici e C.F. del soggetto che effet-tua il pagamento e di quello che presta l’assistenza;

❑ Spese sostenute nel 2008 per il mantenimentodi cani guida;

❑ Spese veterinarie sostenute nel 2008 per ani-mali domestici;

❑ Spese per attività sportive praticate da ragazzidi età compresa tra 5-18 anni sostenute nel 2008,con relativa ricevuta e quietanza di pagamento obollettino postale, contenente i dati anagrafici delpraticante l’attività sportiva e il C.F. del soggettoche effettua il pagamento;

❑ Spese di intermediazione immobiliare sostenu-te nel 2008 per acquisto dell’unità immobiliare adi-bita ad abitazione principale;

❑ Spese per canoni di locazione sostenute nel2008 da studenti universitari fuori sede, documen-tate da ricevuta;

❑ Atto di mutuo ipotecario, attestazione di paga-mento degli interessi passivi su mutui ipotecaripagati nel 2008;

❑ Quietanze di pagamento di premi per polizzevita, infortuni, rischio di morte e invalidità perma-nente anno 2008;

❑ Quietanze di pagamento contributi per la pre-videnza complementare e contributi volontari rela-tivi all’anno 2008;

❑ Spese sostenute da parte dei docenti per l’au-toaggiornamento e per la formazione;

❑ Spese sostenute nel 2008 per l’acquisto degliabbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale,

DOCUMENTI NECESSARI PER LA COMPILAZIONE DEL MOD.730/2009 O DEL MOD. 740/2009scontrino parlante recante i propri dati anagrafici,data di acquisto e la classe energetica non inferio-re ad A+, autodichiarazione da cui risulti la sostitu-zione dell’apparecchio ed eventuali costi di traspor-to per smaltimento dell’elettrodomestico dimesso;

– spese per acquisto di motori ad elevata efficien-za di potenza elettrica compresa tra 5 e 90 kw conrelativa fattura e compilazione di apposita schedaraccolta dati trasmessa entro il 28 febbraio 2009all’ENEA (www.acs.enea.it);

– spese per acquisto variatori velocità sostenutenel 2008, con relativa fattura e compilazione diapposita scheda raccolta dati trasmessa entro il28 febbraio 2009 all’ENEA (www.acs.enea.it);

❑ Oneri per i quali è riconosciuta una detrazioned’imposta del 55%:

- riqualificazione energetica di edifici esistenti;

- interventi sull’involucro degli edifici esistenti;

- installazione di pannelli solari;

- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.

Per queste spese non è necessario inviare alcu-na comunicazione preventiva di inizio lavori al Cen-tro Operativo di Pescara ma è necessaria la fattu-ra in cui sia indicato il costo della manodopera uti-lizzata per la realizzazione dell’intervento, acqui-sire l’asseverazione di un tecnico abilitato alla pro-gettazione di edifici e impianti, acquisire al termi-ne dei lavori, dal tecnico abilitato un attestato dicertificazione energetica, redigere una schedainformativa sugli interventi realizzati, che insiemealla copia dell’attestato di certificazione deveessere inviato all’ENEA non oltre il 28 febbraio2008, ricevute del bonifico di pagamento, e qua-lora gli interventi riguardino parti comuni di edificiconservare copia della delibera assembleare contabella millesimale per ripartizione delle spese;

❑ Atti di acquisto/cessione di immobili e terreni;

❑ Visure catastali di tutti gli immobili e terreni pos-seduti;

❑ Destinazione degli immobili e relative variazio-ni effettuate durante l’anno;

❑ Documenti che attestino l’esistenza di dirittireali di godimento su beni immobili (diritto di abi-tazione, usufrutto, ecc.)

❑ Contratti di affitto e/o canoni di affitto annuispecificati per immobile locato;

❑ Codice fiscale del coniuge, dei figli e di even-tuali familiari a carico;

❑ Eventuale variazione dei familiari a carico, avve-nuta nel corso del 2008;

❑ Variazioni di residenza;

❑ Copia dichiarazione Unico 2008 o 730/2008;

❑ Attestazioni dei versamenti di acconti IRPEF

❑ Attestazioni di versamento ICI effettuate nel 2008;

❑ Numero di telefono;

❑ Copia del documento di identità in corso di vali-dità. ❑

regionale e interregionale resi da enti pubblici ovve-ro da soggetti privati autorizzati al servizio pubblico;

❑ Contributi versati nel 2008 per il riscatto delcorso di laurea dei familiari fiscalmente a carico;

❑ Spese sostenute nel 2008 per il pagamento dirette relative alla frequenza di asili nido per ognifiglio;

❑ Ricevute per tasse scolastiche dei familiari acarico sostenute nel 2008;

❑ Spese per erogazioni liberali a favore di Istitutiscolastici;

❑ Erogazioni liberali sostenute nel 2008 a favore di:

– Movimenti e partiti politici;

– Onlus;

– Società sportive dilettantistiche;

– Istituzioni religiose;

❑ Contributi associativi versati nel 2008 allesocietà di mutuo soccorso;

❑ Spese funebri sostenute nel corso del 2008 perfamiliari;

❑ Ricevute versamento contributi previdenziali e assi-stenziali obbligatori, effettuati nel 2008 a favore di INPS,ENASARCO, ENPAM, CASSE DI PREVIDENZA.

❑ Quietanze di pagamento assicurazione RCA;

❑ Spese sostenute nel 2008 per l’adozione diminori stranieri;

❑ Contributi versati nel 2008 per i paesi in via disviluppo;

❑ Assegni periodici corrisposti nel 2008 al coniu-ge legalmente separato (come da sentenza da pro-durre) e codice fiscale del coniuge;

❑ Affitti pagati nel 2008 su contratti per abitazio-ne principale stipulati in base alla Legge 431/98art. 2 comma 3 e art. 4 commi 2 e 3;

❑ Affitti pagati nel 2008 per coloro che hanno sti-pulato contratti di locazione di immobile utilizzaticome abitazione principale;

❑ Affitti pagati nel 2008 da lavoratori dipendentiche trasferiscono la residenza per motivi di lavoro;

❑ Affitti pagati nel 2008 da giovani di età compre-sa tra i 20 e i 30 anni che hanno stipulato un con-tratto di locazione ai sensi della Legge 431/98, perl’unità immobiliare adibita ad abitazione principale;

❑ Contributi pagati per Colf, Baby Sitter e Badan-ti nel corso del 2008;

❑ Documenti per agevolazione 36% negli interventi diristrutturazione avvenuti nel 2008 o in anni precedenti;

❑ Altri oneri detraibili o deducibili;

❑ Oneri per i quali è riconosciuta la detrazione diimposta del 20%:

– spese sostenute nel 2008 per sostituzione di fri-goriferi, congelatori e combinazioni con apparecchidi classe energetica non inferiore ad A+, fattura o

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Cronache CIDA

17febbraio 2009

L’Articolo 20 delle legge 266/97 prevede agevolazioni per leimprese di tutti i settori con meno di 250 dipendenti che assu-mono dirigenti disoccupati. Riteniamo questo strumento

molto importante non solo per i molti dirigenti che ognianno possono essere ricollocarti ma anche per le impre-se che, grazie all’immissione di managerialità, riesconoad essere più competitive ed affrontare le sfide che gior-nalmente incombono sulle aziende.

Questa legge però è regolata da procedure previstedalle varie leggi finanziarie che implicano il parere delleCommissioni Parlamentari competenti e i decreti deiMinisteri dell’Economia e del Lavoro. Ovviamente ciòha provocato a volte, nel corso degli anni, dei ritardi chehanno depotenziato lo strumento rendendo più difficilel’applicazione degli incentivi da parte degli operatori.

Per questi motivi la Cida Nazionale è intervenuta pres-so gli enti preposti per sveltire i vari passaggi al fine di renderedisponibili al più presto le risorse previste dalle finanziarie. L’Unio-ne Regionale del Piemonte si è più volte unita ai suddetti interven-ti inviando ad esempio nell’aprile 2007, lettera di sollecito al viceministro dell’Economia e delle Finanze unendo la sua voce a quel-la della Cida Nazionale e nel mese di giugno 2007 ha inviato let-tera al Ministero del Lavoro, sottoscritta dall’Unione Regionale Cidadel Piemonte, da Manageritalia, e dall’ Agenzia Piemonte Lavoro,alla quale hanno dato la loro adesione le Unioni Industriali del Pie-monte, le Api e Federapi del Piemonte, le Confindustrie di Cuneo,Vercelli e del Canavese, la Confetra e la Confcommercio del Pie-monte chiedendo la revisione della somma assegnata alla regionePiemonte al fine di poter coprire l’andamento.

La nostra esperienza derivante dall’operare sul territorio piemon-tese ci ha insegnato che ogni qual volta la procedura di sblocco deifinanziamenti è rapida e certa, tanto più l’incentivo viene utilizzato.

Possono richiedere gli sgravi contributivi le piccole e medie impre-se di qualsiasi settore fino a249 dipendenti secondo ladefinizione contenuta neldecreto del Ministero dell’In-dustria 18 settembre 1997 cheha recepito la raccomanda-zione del 3 aprile 1996 dellaCommissione Comunitaria.Ricordiamo che per piccolaimpresa si intende l’aziendacon un numero di dipendentifino a 49 e con fatturato annuonon superiore a 7 milioni dieuro, per media impresa s’in-tende l’azienda con un nume-ro di dipendenti fino a 249 econ un fatturato annuo nonsuperiore a 49 milioni di euro.

Lo sgravio contributivo èpari al 50 % del montante chele imprese debbono versareagli Istituti di Previdenza perun periodo di 12 mesi.

Poiché il finanziamento inquesti anni è passato dagli ini-ziali 5 milioni di euro a 3,4milioni e nell’anno in corso a

poco più di 2 milioni, il Presidente della Commissione della Came-ra on. Saglia unitamente agli onorevoli Cazzola, Della Vedova, DiBiagio, Fontana, Foti, Lorenzin, Nizzi e Polidori, ha presentato unaraccomandazione impegnando il Governo a ridiscutere l’impian-to dell’art. 20 della legge 266/97 per favorire un suo potenziamen-to finalizzato a garantire, tramite l’impiego di risorse adeguate,

un’immissione di managerialità anche nelle piccole emedie imprese al fine di una loro ulteriore qualificazio-ne. Raccomandazione che è stata approvata dall’Assem-blea della Camera in data 14 gennaio 2009.

Attività svolta dall’Unione Regionale CIDA del Pie-monte in collaborazione con l’agenzia Piemonte Lavoro,l’Unione Industriale di Torino e Manageritalia Piemonte.L’attività è riepilogata nella tabella di fondo pagina.

Le assunzioni di dirigenti avvenute negli anni prece-denti il 2000 sono state circa 63.

Si osserva qindi che su un totale di circa 1200 dirigen-ti ben 300 circa, pari al 25%, sono stati ricollocati dallanostra Unione Regionale a fronte di un’assegnazione

dello stanziamento totale dell’8% circa. Pertanto, abbiamo più voltesollecitato una migliore ripartizione per ridistribuire diversamentele varie assegnazioni in proporzione anche all’utilizzo operato dalleRegioni in questi anni.

Nell’ultima audizione effettuata in data 12/11/2008 presso laRegione Piemonte – 1’ Commissione competente per la programma-zione, bilancio, patrimonio, ecc.. circa il “Documento di program-mazione economico-finanziaria regionale DPEFR 2009-2011” alpunto relativo “La previsione di misure urgenti a favore delle impre-se”, la CIDA regionale ha effettuato la seguente dichiarazione:

❐ Il Piemonte è una regione che ha una forte vocazione industria-le, integrata con un’alta concentrazione di terziario avanzato. Non sipuò dunque prescindere da una politica di sviluppo fondata chiara-mente sulla centralità dell’industria e del terziario; tale politica devecomprendere anche una strategia per il rafforzamento e la qualifica-zione del tessuto di piccole e medie imprese che rivestono un ruolo

importante per la solidità delsistema. In questo ambito, si èrivelato molto positivo perl’immissione di managerialitànelle PMI, lo strumento costi-tuito dall’art. 20 della legge266 del 1997 che prevedeincentivi al reimpiego di per-sonale con qualifica dirigen-ziale. Il Piemonte rientra traquelle regioni che hanno com-pletamente utilizzato i finan-ziamenti della legge naziona-le, per cui si renderebbe neces-sario un sollecito al Ministerodel Lavoro, per il tempestivoaccredito dei fondi 2007 anda-ti finora in economia per ragio-ni procedurali. Sarebbe ancorpiù necessario definire, poi,una legge regionale che integrie potenzi le previsioni dellalegge nazionale garantendo,sulla falsariga di quest’ultima,sgravi contributivi per l’assun-zione di dirigenti alle PMI delPiemonte. ❑

RICOLLOCAZIONE DIRIGENTI LEGGE DEL 07 AGOSTO 1997 N. 266

Edoardo Benedicenti

Riepilogo attività svolta dall’Unione Regionale Cida delPiemonte in collaborazione con l’agenzia Piemonte lavoro.

L’Unione Industriale di Torino e Manageritalia Piemonte

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18 febbraio 2009

Osserva il Sole-24 ore del 24 ottobre2008 : “il riscatto della laurea trovalo sprint: da gennaio a settembre l’IN-

PS ha lavorato35.000 pratiche, il 150% in piùrispetto al 2007 che nello stesso periodo haconsuntivato 14.000 pratiche.”

Tra i motori di questo incremento nello stes-so articolo vengono sottolineati la convenien-za economica (possibilità di detrazione fisca-le dei contributi) e la possibilità di andare inpensione qualche anno prima, ma –diciamonoi- le novità introdotte in materia dalla nuovalegge sul welfare (legge 247/07). Due essen-zialmente: la prima consiste nella possibilitàdi rateizzare il riscatto sino a 120 rate mensi-li senza interesse. Quindi la possibilità per ineo laureati di effettuare il riscatto anche inattesa di occupazione; nella legge sono stateovviamente confermate le regole del periodoriscattabile pari alla durata normale del corsodi laurea, escludendo quindi i periodi fuoricorso.

Per i neo laureati privi di occupazione e chenon abbiano nel contempo anzianità contri-butive pre-acquisite (collaborazioni continuee coordinate, lavoro dipendente part-time,ecc.) il corso del riscatto si ricava moltiplican-do l’aliquota di accantonamento dei lavorato-ri dipendenti (33%) per l’imponibile conven-zionale INPS della categoria artigiani e com-mercianti, pari a 13.819 euro l’anno per gli

anni da riscattare. Ne consegue, ad esempio,che il costo totale del riscatto per un corso dilaurea di 4 anni è pari a 18.240 euro (13.819X4 X33%), oppure che il costo di riscatto perun corso di laurea di 5 anni è pari a 22.800euro (13.819 x 5 x 33%). Nell’ipotesi di rateiz-zazione massima (120 rate mensili), nel primocaso il costo è di 152 euro e di 190 nel secon-do caso.

Con la normativa precedente il riscattopoteva essere richiesto soltanto da laureati cherisultassero occupati al momento della richie-sta di riscatto, mentre con la nuova normativapuò essere richiesto anche nell’attesa dell’oc-cupazione. E’ opportuno evidenziare il casoparticolare del laureato che, pur essendodisoccupato al momento della richiesta diriscatto, ha comunque acquisito in preceden-za oneri previdenziali in qualsiasi modo gene-rati (CO.CO.CO, PART-TIME, Contratti a ter-mine, ecc.). In questo caso la retribuzione per-cepita rientra nel calcolo del costo del riscat-to e l’importo potrebbe anche essere sensibil-mente superiore ai valori calcolati.

Nel caso di riscatto per laureati disoccupa-ti, il riscatto può essere pagato dai genitori chepossono esporlo nella dichiarazione dei red-diti con detrazione fiscale del 19%; per con-tro il costo del riscatto è totalmente deducibi-le dal reddito tassabile del diretto interessatose questo, al momento della domanda, risul-

ta iscritto ad una forma di previdenza obbli-gatoria (INPS, INPDAP, ecc).

Oltre ai benefici di tipo economico dellarateazione senza interessi e della detraibilitàfiscale, va messa in evidenza la doppia ope-ratività previdenziale del riscatto che agiscesia ai fini dell’anzianità contributiva che del-l’incremento del montante contributivo equindi dell’importo della pensione erogata.Sono riscattabili, oltre agli anni regolari delcorso di laurea, anche quelli relativi al dotto-rato di ricerca e ai diplomi universitari di spe-cializzazione. Non lo sono quelli relativi allafrequenza di master o di corsi universitari nonriconosciuti.

Qualche considerazione sulla convenien-za del riscatto: lo Stato non ha onorato, anzinegli ultimi due decenni ha appesantito inmodo marcato le attese e i diritti previdenzia-li. Si veda il passaggio obbligatorio dal siste-ma retributivo a quello contributivo, oppurel’elevazione reiterata dell’età di accesso allapensione oppure il blocco della perequazio-ne. Ma a onor del vero in tutti questi passag-gi ha sempre rispettato la rivalutazione mone-taria della base di calcolo delle pensioni(applicazione dei coefficienti ufficiali di infla-zione ai contributi versati) e analogamente hasempre mantenuto e riconosciuto i periodiaggiuntivi alla contribuzione effettiva, adesempio il riscatto del periodo di servizio mili-tare e del periodo di maternità). Incide inoltrenella scelta la possibile propensione al rispar-mio familiare con una accresciuta diffidenzanei confronti delle destinazioni naturali,obbligazioni, azioni, fondi.

Consigliamo agli interessati, prima di intra-prendere l’avventura del riscatto laurea, dieffettuare una verifica delle loro condizioniindividuali, presso le strutture di consulenzadelle sedi Federmanager. Chiudiamo ricor-dando che la domanda di riscatto va presen-tata all’INPS con l’utilizzo del modulo dispo-nibile al sito:

www.inps.it

nella sezione:Modulistica on-line.

Arturo Bertolotti

Previdenza

Sommario previdenziale (4)

Il riscatto della laureaSecondo le recenti norme di legge in materia

Ma quanto rende il riscatto della laurea?

A) Laureato non occupato.Il riscatto di una “laurea breve” della durata di tre

anni, costa complessivamente 13.860 euro (senzatenere conto di facilitazioni fiscali) e genera un incre-mento di pensione di 2028 euro annui lordi, nell’ipo-tesi di accedere alla pensione all’età di 65 anni.

Il riscatto di un corso di laurea di 5 anni costa22.800 euro e genera un incremento di pensione di3.308 euro annui lordi, sempre nell’ipotesi di acce-dere alla pensione a 65 anni.

B) Laureato dipendente con 25.000 euroannui lordi di retribuzione.

Per un corso di laurea di tre anni, il riscatto costa24.750 euro e genera un incremento di pensione di3.669 euro, a 65 anni.

Per un corso di laurea di 5 anni, il costo del riscat-to ammonta a 41.250 euro e la pensione cresce, a 65anni, di 6115 euro. ❑

CONSIDERAZIONI.

Nell’effettuare i conteggi di convenienza occorre considerare che la durata della vita media si attesta oggi a 79 anni per gli uomini 84 per ledonne. Poiché negli esempi esposti sono sufficienti circa 7 anni di pensione per ricupere il costo del riscatto (interessi a parte), almeno dalpunto di vista strettamente attuariale, l’investimento è positivo.

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Attualità

19febbraio 2009

I l Laboratorio di Ingegneria del SistemaNeuromuscolare (LISiN) del Poli-tecnico di Torino e del COREP

(www.lisin.polito.it) si occupa di studia-re i meccanismi inerenti i muscoli e ilcontrollo, da parte del cervello, delle lorocontrazioni e quindi del movimento.Nella sede, sita in Via Cavalli 22H a Tori-no, lavorano una decina di ingegneri efisici la cui attività è sostenuta da istitu-zioni nazionali ed internazionali (Comu-nità Europea, Agenzia Spaziale Europea,Compagnia di San Paolo, FondazioneCRT, Regione Piemonte ed altri) ed è rea-lizzata in collaborazione con altri gruppiaccademici di tutto il mondo.

La missione del LISiN è l’indagine noninvasiva dei meccanismi di controllo, deicambiamenti di prestazione e di faticamuscolare attraverso l’analisi della forza,del movimento e dei segnali elettromio-grafici (EMG) generati dai muscoli inrisposta ai comandi centrali provenientidal cervello. Questo è un tema fortemen-te interdisciplinare e impegnativo nel-l’ambito dell’ingegneria biomedica edella neurofisiologia che viene affronta-to attraverso lo studio di contrazionimuscolari volontarie ed elettricamentestimolate, tramite l’uso di schiere di elet-trodi applicate sulla cute per il prelievo el’analisi dei segnali EMG.

Le applicazioni riguardano l’ergono-mia, la riabilitazione, lo sport, la medici-na del lavoro e delo spazio e persino laginecologia Esse implicano a) lo svilup-po di metodi, strumentazione e tecnichedi elaborazione del segnale che consen-tano di rilevare, elaborare e comprende-re le informazioni raccolte e b) la diffu-sione e il trasferimento dei risultati alsistema sanitario e alle piccole imprese,c) la formazione di specialisti nel setto-re.. Le applicazioni dei risultati non sono“curative” e sono solo moderatamentediagnostiche. Esse riguardano il “monito-raggio” cioè di valutazione di efficacia difarmaci, trattamenti o di allenamentisportivi o di contromisure per ridurre l’a-trofia muscolare in chi ha mobilità ridot-ta o vive a lungo, senza peso e senza sfor-zi muscolari, nella stazione spaziale.

Le patologie da lavoro sono sempre piùdiffuse, in particolare tra le donne, eriguardano anche attività non affaticanti,ma ripetitive e con posture fisse, comel’uso di videoterminali. Il LISiN ha svilup-pato elettrodi e sistemi indossabili per stu-diare e migliorare le postazioni di lavoro.Sei progetti europei sono stati finanziati(due coordinati dal LISiN) e svolti insie-me con partners svedesi, danesi, olande-si, tedeschi e svizzeri.

La qualità della nostra vita dipende lar-gamente dal corretto funzionamento deglisfinteri anale e uretrale. Chi soffre diincontinenza sa bene di che si tratta. Que-sta patologia è molto più diffusa tra ledonne che tra gli uomini a causa dellelacerazioni o lesioni chirurgiche conse-guenti al parto. È importante conoscerecome sono disposte le fibre di questimuscoli e, sopratutto, dove sono le deli-cate connessioni delle fibre nervose chetrasmettono i comandi volontari. Il siste-ma sviluppato e brevettato dal LISiN con-siste di una sonda intra-anale delle dimen-sioni di un dito che legge, con una matri-ce cilindrica di elettrodi, i segnali prodot-ti dalle fibre muscolari e ne estrae questeinformazioni. Un test di pochi minutiprima del parto potrà in futuro fornire alginecologo o al chirurgo indicazioni sui

Miracoli della tecnica

Come la mente comanda i movimenti del corpo

prof. Roberto Merletti

rischi di un intervento di episiotomia e sucome eseguirlo con il minimo danno perla paziente, riducendo di molto gli 80.000casi/anno di incontinenza fecale femmi-nile che si verificano in Europa.

Questi argomenti sono affascinanti nonsolo per gli studenti dei corsi di Ingegne-ria del sistema neuromuscolare e della ria-bilitazione motoria, offerti dal Politecnicodi Torino, ma anche per gli esperti di scien-ze motorie e per molti ricercatori stranie-ri che chiedono di trascorrere al LISiNperiodi di ricerca. Per un ingegnere nonc’e macchina più meravigliosa ed affasci-nante del corpo umano. ❑

Attualmente il LISiN cerca Inge-gneri Elettronici, Biomedici, Infor-matici o persone con cultura equiva-lente e con esperienza nella proget-tazione di circuiti analogici e digita-li, trasmissione wireless, elaborazio-ne dei segnali biomedici, sviluppo disoftware, firmware e/o elaborazionedistribuita.

I temi di ricerca includono l’ac-quisizione, elaborazione ed inter-pretazione del segnale EMG disuperficie, lo sviluppo di strumenta-zione hardware, l’implementazionedi modelli e algoritmi di signal pro-cessing con l’uso di reti di calcolato-ri (GRID).

I candidati interessati sono invita-ti a visitare il sito web del LISiN e adinviare il loro curriculum al Prof. R.Merletti ([email protected]).

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20 febbraio 2009

Oggi è tassativo ( peremptory ) co-noscere perfettamente l’inglese,lo sappiamo tutti. E chi scrive lo

ha parlato tutta la vita in tutti gli angolidel mondo. Eppure dietro questa peren-torietà apodittica, secondo autorevolistudiosi ci sta qualcosa che non convin-ce,e che vale la pena di sviscerare. Vedre-mo di farlo con ordine e con la maggio-re obiettività possibile.

La grande maggioranza delle paroleinglesi sono nate a Roma. Il latino nonfornisce solo l’ 85% circa dei vocaboli aitaliano, francese, spagnolo, portoghese,romeno, catalano, romancio etc., maanche il 65% all’inglese moderno, perragioni che si sono sommate nel corsodella storia: la cristianizzazione degliAnglosassoni, l’introduzione del france-se da parte dei Normanni, la diffusionedell’italiano durante il Rinascimento, el’assorbimento di migliaia di vocabolineolatini nei secoli seguenti. Diciamodunque che il debito dell’inglese versolatino e lingue neolatine è grandementesuperiore a quello dell’italiano verso l’in-glese d’oggi, e anche se questo crescecontinuamente, pure la penetrazione dilatino e neolatino nell’inglese aumenta,soprattutto nella scienza, nella tecnolo-gia e nell’informatica, ma anche nelcostume e nella vita quotidiana

Certo la diffusione geografica dell’ita-liano è limitata. Mezza dozzina di pro-vince cinesi sono più popolose del paesedove il sì suona. Con il trattato di Torde-sillas (1493-94) Alessandro VI (papaBorja, italianizzato Borgia ) assegnò paci-ficamente immense fette dell’orbe a Spa-gna e Portogallo, mentre l’Italia sarebbedovuta permanere debole e divisa finoall’alba del secolo scorso. Intanto lapotenza marinara inglese, approfittandodelle lotte continentali europee, si trasfor-

mava in un impero oceanico espanso aiquattro punti cardinali. Mentre l’odiernoimpero dei popoli di lingua inglese, gui-dato dall’America ( e che forse intesemutarsi nell’impero romano dei tempimoderni, avendone alcuni ma non tutti iconnotati, e comunque non riuscendovi), conduce per ora, ma forsanche in futu-ro, la cosiddetta globalizzazione. Essa hamolte caratteristiche, su cui ferve ladiscussione degli studiosi, ma certo traesse vi è il complessivo processo di omo-geneizzazione e omologazione, e dun-que l’intensificarsi dell’imposizione distandard infiniti , con cui si domina ilmondo, tra i quali, più importante persi-no di quelli tecnologici, – signoreggia eprevale quello linguistico.

Qualcuno afferma che le lingue si sonosviluppate liberamente nella storia, quasiarmoniosi fenomeni della natura, fiumipacifici e fertili che scorrono tra gli uomi-ni. Quale sciocchezza! La metà del piane-ta parla lingue imposte dai dominatorieuropei. Dove sta la libertà? Che ci fu dispontaneo e gioioso in tutto ciò? Tutte legrandi lingue del mondo, anche l’inglese,anche le non europee, furono imposte conforza brutale. Ma se la forza presiedeanche a questi fenomeni, una forza ugua-le e contraria, se ne vale la pena, può resi-stere, o contrastarli, mentre la supinaacquiescenza è soltanto incoscienteopportunismo. Nell’antichità il greco resi-stette splendidamente al latino, e il france-se, ridotto mezzo secolo fa’da una mino-ranza anglofoba a Montréal a poco più diun dialetto, è oggi parlato da tutti a ognilivello, e in tutto il Canada, mentre in Israe-le si decise di risuscitare l’ebraico dellaBibbia, lingua morta da millenni, e non giàdi adottare l’yiddish del centro Europa.

La propria lingua si difende, perché lalingua è la propria cultura, cioè noi stes-si. Diceva Altiero Spinelli, padre dell’eu-ropeismo, che non sarà buon europeo chinon è buon italiano, francese, inglese e

Attualità

Di fronte allo strapotere della lingua anglosassone

L’italiano e l’ingleseEmilio Cornagliotti

Prima che pubblicassimo l’articolo diMarcello Carucci sulla gloria edeccellenza della lingua latina, in

risposta alla nostra provocatoria propostaripresa da una documentata iniziativa deiPaesi del Nord Europa sull’uso commer-ciale del latino parlato (dirigenti d’Azien-da n. 260 - pag. 26-27) il collega EmilioCornagliotti ci aveva già promesso un arti-colo sui problemi linguistici in generale.

Lo studio che ci propone ora va al di làdi una presentazione formale della que-stione, ma con ricchezza di dati analizzala diaspora linguistica mondiale implici-tamente chiamando gli studiosi ad unaverifica degli argomenti da lui posti per ladifesa delle lingue patrie di ciascun Paeseeuropeo come indispensabile compo-nente dell’identità nazionale.

Questa coincidenza d’interesse per lalingua – problema che affiora di frequen-te e che viene denunciato dai mass mediasullo strapotere della lingua anglosasso-ne – significa che siamo arrivati al puntodi rottura sulla acquiescenza generaliz-zata nei confronti dell’inglese, in speciequando esistono dei termini equivalentio peggio quando l’italiano o il latino oqualsivoglia altra lingua vengono pro-nunciati all’americana.

Forse una guerra dagli esiti scontati? maè nostro dovere difendersi, come ammo-nisce Cornagliotti, prima che si finisca dicorrompere con la lingua anche la nostraidentità. ❑

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Attualità

21febbraio 2009

via dicendo. Ora, se ci soffermiamo sul-l’Italia, vediamo che essa ha solo tre puntidi forza nel mondo: una buona presenzaeconomica, 60 milioni di oriundi, esoprattutto un’immensa eredità culturale.Il giudizio che il mondo dà dell’Italia ègeneralmente positivo,contrariamente aciò che molti di noi pensano, è un mistodi passato e di presente, e soprattutto èfunzione del grado di cultura di chi lo pro-nunzia. Dunque, a livello più basso,pizza, spaghetti, mafia, sole, e qualcheevento sportivo. Per le masse mediamen-te acculturate, arte,musica, moda, bellez-za della natura, e poi Vaticano e imperoromano, ma generalmente negli aspettideteriori, diffusi da film scadenti. Per igruppi sociali colti e avvertiti, stratifica-zione di civiltà, spiritualità cristiana,umanizzazione della natura, rivoluzionescientifica e del pensiero creata dal Rina-scimento, dinamismo e coraggio impren-ditoriali moderni. Per gli specialisti, uni-versalità e unicità del diritto romano, e leprodigiose invenzioni economiche, mer-cantili e finanziarie, decisive nella storiadel mondo, tutte italiane.

Questi tre baluardi, e soprattutto ilterzo, sono abbastanza resistenti, se man-tenuti e presidiati, anche se non abbiamogli immensi spazi delle aree linguisticherussa, cinese e araba, e gli strumenti spe-cifici impegnati dalla hispanidad, dallafrancofonia, e dalla lusofonia. Personal-mente, inoltre, ho maturato la convinzio-ne che solo nell’ambito di istituzionieuropee forti e ordinate lingua e culturaitaliane saranno salvaguardate (con lanostra azione costante, si intende), men-tre un’Italia isolata tra le grandi agglome-razioni del futuro conterebbe sempremeno.

Ma il mondo deve comunicare. Qualela lingua? Ma l’inglese, certo, non sidiscute!

Eppure, nella misura in cui l’inglese siespande aumentano le perplessità, seriee fondate, di studiosi( l’elenco compren-

de nomi celeberrimi in tutti i campi ),governi, e opinione pubblica cosciente eavvertita, sulla sua assunzione definitivacome lingua del mondo. Lingua e pensie-ro nascono ad un medesimo parto. Sipensa profondamente e ci si esprime cor-rettamente in una lingua sola; e gli scien-ziati europei e i letterati indiani che scri-vono direttamente in inglese lavorano pertrasformare le loro lingue illustri in dialet-ti, in quanto cominciano a privarle dellaconnotazione tecnica, poi della connota-zione letteraria, e alla lunga, e in cerchiesempre più allargate, della connotazionedell’uso. Ciò avverrà sicuramente pertutte le lingue del mondo, e per molte giàavviene. La più attuale e consolidata lineadi pensiero sembrerebbe propendereverso le seguenti conclusioni.

A) Il mondo necessita di una linguaveicolare.

B) L’inglese si sta imponendo silenzio-samente, non perché sia la lingua più dif-fusa (non lo è), ma perché è la lingua dellanazione più potente della terra, e nessu-no vi si oppone, perché non sono chiarele conseguenze, o sono mascherate.

C) Le conseguenze sono la glottofagia,cioè il massiccio depotenziamento, e neltempo la distruzione, delle altre lingue. Esuccessivamente l’etnolisi, cioè la distru-zione delle altre culture,sia nel sensoattuale, sia nel senso del peso passato.

D) La lingua veicolare non può esse-re l’inglese, e nessuna altra lingua parla-ta, ma una lingua neutrale artificiale cheassicuri la sopravvivenza delle altre lin-gue. Il tema è questo, e soltanto questo.

E) Quale debba essere questa linguaveicolare non è certo, dal momentoche,oltre l’Esperanto, altre lingue, piùavanzate si stanno studiando. A pareresommesso di chi scrive la lingua artificia-le di gran lunga più geniale è il latino sineflexione , detta anche Interlingua, dal piùgrande matematico dell’Italia moderna,Giuseppe Peano, gloria dell’Università diTorino, il grande creatore della assioma-tizzazione dell’aritmetica, dell’algebra, edella geometria, il risolutore dell’integra-zione per approssimazioni successivedelle equazioni differenziali, e l’ autoredella migliore notazione matematicaforse esistente.

F) A parte gli enormi interessi collega-ti all’uso dell’inglese, con cui occorreràfare i conti, di per sé l’introduzione mon-diale della lingua artificiale non sarebbeaffatto un’impresa impossibile se a unadecisione politica delle grandi nazionidel mondo (che nella grande maggioran-za non sono affatto anglofone ) si accom-

In un articolo di Michel Erard su NewScientist (Gran Bretagna) riprese dallaRivista Internazionale (p. 48 del n. 781del 12 febbraio 2009), l’autore sostieneche l’inglese del futuro saràcompletamente cambiato. E un giornoanche i britannici lo studieranno comeuna lingua straniera.

pagnasse una campagna pianificata deimedia, e si cominciassero a dedicare,nelle televisioni di tutto il mondo, tra-smissioni quotidiane, a scrivere i discor-si o le deliberazioni delle varie assiseinternazionali, le istruzioni delle scatoledi prodotti, gran parte del software, lecomunicazioni tra piloti e controllori divolo, e così via.

G) Il vero processo inarrestabile non èla diffusione dell’inglese, ma la frammen-tazione linguistica locale intesa comestrumento di identità etnica e diritto poli-tico. Decine ormai sono gli esempi attua-li in Europa. Ma se questo già avviene alivello infranazionale, è molto probabileche avvenga nei prossimi decenni neirapporti tra lingue nazionali e imperiodell’inglese. E’ ben vero che i governi nonsi sono mai distinti nell’individuare ciòche è buono per la società umana nel suocomplesso. Ma (e qui concludiamo conUmberto Eco ), “ una forza dirompentepotrebbe essere proprio il sentimentodella dignità nazionale: di fronte alrischio che in una futura federazioneeuropea possa prevalere la lingua di unasola nazione, gli stati che hanno pochepossibilità di imporre la propria lingua, eche temono il predominio di quella altrui( e dunque tutti meno uno) potrebbero ini-ziare a sostenere l’ adozione di una lin-gua veicolare neutrale”. Il fenomenopotrebbe riprodursi e moltiplicarsi nelmondo.E in questo modo si risolverebbepiù facilmente anche il problema dirom-pente delle particolarità linguisticheall’interno delle nazioni stesse. ❑

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23febbraio 2009

DIAGNOSI PRECOCE DEL CANCRO MAMMARIO

Le più recenti statistiche affermano che nell’intera Europa ogni due minuti viene diagnosticato ad unadonna il cancro mammario ed ogni sei minuti avviene un decesso per la stessa malattia: ciò significa chenella stessa Europa si fanno circa 275.000 diagnosi di tale malattia all’anno la quale causa circa 88.000decessi, per anno.

Si tratta, per le donne, della più frequente causa di cancro e della principale causa di morte nella fasciadi età compresa fra i 35 ed i 59 anni (Aslund e Coll., Med. Phys.32,3367, 2005).

È ormai noto che la mammografia è la sola indagine che permette una diagnosi precoce e che puòridurre la mortalità di oltre il 30%; se il tumore diagnosticato è di dimensioni inferiori a 1 cm, la guarigioneavviene nel 95% delle pazienti. La mammografia è un esame radiologico che provoca un modesto dolore(legato alla compressione del seno necessaria per l’assoluta immobilità della parte e per ridurre ancora ladose di radiazioni) e che permette di visualizzare attraverso i ben noti segni (opacità nodulare, distorsioneparenchimale, microcalcificazioni) il tumore mammario quando ancora di piccolissime dimensioni e nonancora palpabile.

La sensibilità della mammografia nelle donne fra i 49 ed i 69 anni è di circa il 90% ed è alquanto minorein quelle più giovani ed in quelle con seno cosidetto “denso” e pertanto di difficile interpretazioneradiologica (American Cancer Society, 2004).

La mammografia digitale, di recente introduzione in Italia, offre nei confronti di quella tradizionale,analogica, alcuni evidenti vantaggi (Charta Senologica, Rad. Med.108, 569, 2004, Pisano, Radiology 246,376, 2008): anzitutto la sensibile riduzione della dose di radiazioni e poi la migliore qualitàdell’immagine con possibilità della sua elaborazione a monitor (ingrandimenti, studio di particolari,inversione bianco-nero per una migliore visualizzazione delle microcalcificazioni).

Il problema di migliorare ancora la sensibilità della mammografia e di ridurre le pur modeste percentualidi errore si è posto da molti anni, specie da quando si sono estesi in Italia i programmi di screening delcancro mammario promossi dal Servizio Sanitario Nazionale. In tali programmi si è anzitutto introdotta ladoppia lettura delle mammografie da parte di due diversi radiologi, con possibilità quindi di una doppiapercezione delle eventuali lesioni e di una differente interpretazione delle stesse(Dinnes, The Breast 5,195, 2001).

Più recentemente, si è presa in considerazione lo sviluppo di sistemi computerizzati che fungano dasecondo lettore con i sistemi CAD (Computer-Aided Detection) che elaborano algoritmi in grado dievidenziare anomalie mammografiche allo scopo di automatizzarne l’interpretazione o, piùrealisticamente, di fornire uno strumento che potenzi l’accuratezza umana di lettura dell’immagine. Il realebeneficio di tali sistemi, certamente sensibile, è in via di definizione (Bazzocchi, Rad. Med. 112, 329,2007).

In questi ultimi anni si è diffusa in America come in Europa l’associazione dell’ecografia allamammografia, specie nelle donne di età inferiore a 40 anni e nei seni “densi”. L’esame, che richiede l’usodi sonde ad alta frequenza (circa 10MHz), lineari o anulari e comunque focalizzate sui piani superficiali,non è privo di difficoltà (specie nelle mammelle adipose, ma è comunque in grado di apportare sensibilibenefici diagnostici specie se associato alla mammografia.

Quest’ultima infatti permette una preziosa visione d’insieme ed è in grado di evidenziare le zone“dubbie” sulle quali andrà approfondita l’indagine ecotomografica (Crystal,Amer.J.Roentgenol.181,177,2003; Kaplan, Radiology 221,641, 2003) e successivamente, se del caso,praticata l’ago-biopsia guidata.

Oggi, l’associazione dell’ecotomografia alla mammografia fa comunque parte dell’ormai collaudato iterdiagnostico nei più autorevoli Centri italiani (Ciatto, Rad.Med.11, 440, 2006; Londero, Rad.Med. 112, 863,2007).

L’elastosonografia, recente tecnica ultrasonografica utile nel valutare le proprietà meccaniche deitessuti in vivo, porterà forse ulteriori contributi diagnostici nella caratterizzazione delle lesioni mammarie(Giuseppetti, Rad:Med.110, 69, 2005;Burnside, Radiology 245, 401, 2007).

Prof. E. Comino

Sanità

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24 febbraio 2009

I l premio Odisseo che intende riconoscerei dirigenti che si sono distinti nel corso del2008 per creatività, eccellenza e innova-

zione, il 31 gennaio 2009, con una cerimoniaal Centro Congressi L’Agorà presso l’UnioneIndustriale di Torino, ha celebrato la sua quar-ta edizione.

Sala affollata dipubblico, a occhiooltre 400 persone,o r g a n i z z a z i o n eimpeccabile, apertadal Presidente delpremio, dott. Gianlui-gi Montresor, e con-dotta da una efficacepresentatrice. Comefunziona la gestionedel premio?

I manager dei ClubDirigenti Vendite eMarketing (CVDM) e Comunicazione (CCI)dell’Unione Industriale di Torino (sono i dueclub che hanno dato vita all’iniziativa), affian-cati dal Club dei Direttori Amministrativi eFinanziari (CDAF), dal Club dei Dirigenti Tec-nici (CDT), da quello dei Dirigenti di Infor-matica e dalle Associazioni di Managementdegli Approvvigionamenti (ADACI) e da quel-la dei Laureati in Economia (ATLEC), hannoraccolto le segnalazioni dei manager merite-voli espresse dai Club stessi, pervenendoattraverso la selezione operata da una appo-sita giuria, composta da importanti personag-gi provenienti dal mondo delle associazioniimprenditoriali, del giornalismo e del mondoaccademico, ad una prima short list di 19 ele-menti. Successivamente, attraverso una ulte-riore e combattuta selezione della giuria si è

giunti a 10 manager da premiare. Da notareche il comitato di organizzazione del premio,attraverso una adeguata campagna di comu-nicazione, ha provveduto a contattare più ditremila aziende del territorio piemontese.

Nel corso della cerimonia, condotta conritmo serrato e senza dispersioni, di parole inu-tili o encomiastiche ne sono state dette poche;ci piace tuttavia indicare i temi sviluppati dalPresidente del premio, Gianluigi Montresor:“Quest’anno l’accento posto sui managertrova ampia giustificazione nel momentodrammatico della crisi mondiale. Mai come inquesti momenti si è capito che la manageria-lità e la capacità creativa dei dirigenti può farela differenza; se imprevidenza, malafede escarsa professionalità da parte di qualcunohanno contribuito alla crisi economica, èancora più vero che la stragrande maggioran-za di manager preparati, umili ma determina-ti, entusiasti del proprio lavoro, innovativi ecreativi, può tirarci fuori dai guai…”.

Ancora una connotazione particolare del pre-mio. Ai vincitori è statoconsegnato, oltreall’attestato di ricono-scimento del merito,anche un’opera d’arteesclusiva, messa adisposizione da setteartisti torinesi, coordi-nati da “Non Perma-nent Gallery”, quasi arealizzare il connub-bio tra creatività artisti-ca e innovazionemanageriale.

Attualità

Proclamati i vincitori del 2008

Il premio Odisseo alla quarta edizioneCerimonia affollata con partecipazione di pubblico e di dirigentimeritevoli

Perché “Odisseo”Odisseo è il nome greco di Ulisse: è un eroema anche un uomo con tutte le sue debolezze.Odisseo è un individualista, gioca per sé maha anche rispetto e attaccamento per icompagni d’avventura e per la “squadra”.Odisseo è un uomo con i piedi per terra, ma sa anche sognare e gettare il cuore oltrel’ostacolo.

... Mai come in questi momenti si è capito che la managerialità e la capacità creativa dei dirigenti può fare la differenza. Se imprevidenza, malafede e scarsaprofessionalità da parte di qualcuno hannocontribuito alla crisi economica, è ancor piùvero che la stragrande maggioranza dimanager preparati, determinati, entusiasti del proprio lavoro può tirarci fuori dai guai.

Francesco ArditoTra i premiati il nostro iscritto Francesco

Ardito, titolare dell’azienda vieweb.it bennota nel settore Information & Communi-cation Tecnology. Di lui vogliamo ricorda-re, oltre alla rilevante preparazione tecno-logica e al tratto entusiasta e partecipativodella persona, la collaborazione e il sup-porto tecnologico prestati all’Associazio-ne di Torino in occasione delle ultimeassemblee annuali degli iscritti; nonché ilpremio START CUP nel 2007 all’aziendaviewweb.it (prima classificata su 161aziende partecipanti). Il premio è assegna-to alle imprese cha hanno realizzato leidee più innovative.

Sono risultati vincitori del premio Odisseo2008.

– vincitore ADACI: Ferrari Bruno (Soc. MEMCELECTRONICS MATERIALS);– vincitore CDT: Stramandinoli Giovanni(Edilizia);– vincitore CDVM: Capello Fabrizio (Iveco);– vincitore CDAF: Genesi Barbara (VodafoneOmnitel);– vincitore CDI: Ardito Francesco (Vieweb-it);– vincitore CCI: Rava Alberto (Varian).

Sono inoltre state assegnate tre menzionispeciali del Comitato di Presidenza del Pre-mio rispettivamente a Antonio Cacciatori,Omar Gavinelli e Mauro Gola. Un premio spe-ciale è stato assegnato dallo stesso Comitatoal sig. Emilio Gallocchio, Vice President Ope-rations di ALSTOM, motivato anche dalla rile-vanza strategica del settore.

In conclusione di cerimonia è stato procla-mato supervincitore il sig. Danilo Ragona, diri-gente di ABLE, società di progettazione e pro-duzione di ausili per disabili: ha progettato erealizzato una poltrona a rotelle per disabilifortemente innovativa.

Non ci resta che complimentarci con ilComitato organizzatore, con i manager parte-cipanti e gli artisti che hanno creato i premi edare un arrivederci al premio del 2009.

A.B.

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Attualità

25febbraio 2009

I l tema colf e “badanti”, ossia lavorato-ri deputati ai servizi domestici e allaassistenza alle persone, sempre nel-

l’ambito e all’interno della famiglia, pro-prio perché ricorrente, necessita di tantoin tanto di alcune riflessioni anche perarginare le tante voci che circolano inmateria, non tutte appropriate quandonon veritiere, sovente fuorvianti nel-l’informazione anche se riportate datestate illustri e blasonate.

La figura del domestico è, e resta tale,anche se deve svolgere assistenza e aiutoalle attività fisiche della persona dellaquale è al servizio e oggi con una certaenfasi definito “badante”, quando, nellessico passato, badante era colui chebadava agli animali domestici, da cortilee da stalla. Il badante ha da molto tempoacquisito veste giuridica che lo equiparaa qualsiasi altra figura di lavoratore, e lesue mansioni, con i relativi obblighi,doveri e diritti, inquadrate in un comples-so Contratto Collettivo Nazionale diLavoro frutto di trattative, non semprefacili, tra le parti datoriali FIDALDO -ASSINDATCOLF e le quattro principaliorganizzazioni dei lavoratori del settore.Nella fattispecie: Federcolf, Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, UILTUCS-UIL, orga-nizzazioni alle quali i singoli interessatidovrebbero rivolgersi per certezza e com-petenza di informazioni, sia i datori dilavoro alla prima, che i lavoratori alleseconde.

Ma ancestrale consuetudine fa si, spe-cie tra i datori di lavoro che sovente nelcaso del personale domestico non si rico-noscano tali, cioè datori, che regni moltaconfusione e il fai da te imperi sovranocon conseguenza sovente spiacevoli,sempre e comunque onerose per il dato-re di lavoro.

Ciò premesso vediamo di entrare nelmerito del discorso. Come in tutte le atti-vità di lavoro dipendente, e quindi anchenel caso dei collaboratori domestici efamiliari, si distinguono due fasi:

1) ricerca e collocamento2) gestione contrattuale in ottempe-

ranza al C.C.N.L.D.La ricerca si sa è libera, salvo rivolger-

si a organizzazione specializzata del set-tore, una per tutte l’APIcolf; ma il punto

di riferimento base è pur sempre il collo-camento che deve verificare e garantirela professionalità del lavoratore idoneealla richiesta. Sappiamo purtroppo comesi svolgono le cose; con l’invasione poidi comunitari, extracomunitari e irrego-lari non c’è limite alla confusione.

Più semplice sarebbe l’aspetto relativoalla gestione contrattuale se ogni datoresi riconoscesse tale e si avvalesse delleAssociazioni che lo rappresentano, unaper tutte la Assindatcolf.

Anche in questo caso ogni considera-zione è superflua; tutti sanno tutto, tuttivogliono fare tutto, così si confondono iruoli e nascono le crisi, motivo sempre dirichieste operative e salariali improprie.Così si presenta il quadro nel campo dellavoro domestico oggi.

La campagna che entrambe le Orga-nizzazioni Sindacali rappresentanti delSettore intendono svolgere congiunta-mente è, se vogliamo dirla grossa, mora-lizzare il sistema, nel senso che ogni inte-ressato al problema non deve sentirsi soloma abbia sempre una sponda di riferi-mento, specie nei momenti di emergen-za, quando serve aiuto e subito e non saicome muoverti e a chi rivolgerti; così cisi affida al caso sbagliando sempre.

E con la presenza crescente di anzianie malati il problema si fa sempre più serioe grave. Quando si parla di “sostegno allafamiglia” il fine non può essere solamen-te economico, occorre offrire Assistenzae Servizi che solo organizzazioni speci-ficatamente preposte e ufficialmentericonosciute al livello Ministeriale diGoverno possono garantire.

A questo fine le Sezioni di Torino delledue Organizzazioni Sindacali Naziona-li: APIcolf, per la ricerca del lavoratoree il regolare collocamento, e la Assin-datcolf per la gestione dello stesso,hanno stipulato e sottoscritto un Proto-collo d’Intesa il cui fine risponde pro-prio alle problematiche di cui sopraesemplificato.

Va ricordato che entrambe le Associa-zioni, Assindatcolf attraverso Fidaldo dicui fa parte, e l’APIcolf, attraverso Feder-colf di cui è componente, sono estenso-ri e firmatari del contratto di lavoro nonsolo per la competenza giuridica in temadi lavoro, ma soprattutto per la conoscen-za vissuta dei problemi e quindi delle esi-genze che la materia esige. Conoscenza

sul campo, sovente di battaglia, e nonsolo burocratico-salariale.

La Assindatcolf Sezione di Torino, – giàaltre volte è comparsa in tema sulla rivi-sta “Dirigenti d’Azienda”, per cui già notaai colleghi.

Due parole, ma approfondite, merita laAPIcolf che trova le sue radici nelle ACLI,nate queste nel lontano 1944, Associa-zioni Cristiane Lavoratori Italiani, comeespressione organizzata della correntesindacale cristiana.

Presente quindi da sempre nel settoredel lavoro domestico, sarà nel 1971 chela APIcolf darà vita a una sua organizza-zione autonoma ed esclusivamente dedi-ta alla formazione e qualificazione dellavoro domestico sino a fare dei lavora-tori del settore dei veri professionisti chia-mati oggi collaboratori familiari e assi-stenti alla persona; colf appunto o peg-gio, “badanti”.

L’attività del sodalizio teste intrappre-so tra i due sindacati non può che essereuna garanzia per chi della colf, assisten-te alla persona o “badante” che sia, habisogno.

Riferimenti per gli interessati:– APIcolf: via San Pio V, 7/C - Tel.

011/6507883 - Fax. 011/6694332 - E-Mail: [email protected]

– Assindatcolf: via A.Nota, 3 - Tel.011/5214218 – Fax. 011/5214450 - E-Mail: [email protected]

Da leggersi non come Pubblicità Pro-gresso, ma come un Servizio alla Collet-tività. ❑

Riflessioni a portata di mano

Colf e “Badanti”Lelio Casale*

* Vice presidente AP/Colf.

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26 febbraio 2009

La prima è la tremenda crisi finanziariache stiamo vivendo. Credevo che lanostra “casta’ politica fosse una delle

più privilegiate e poco preparate dei paesipiù industrializzati, ma di fronte a quanto èsuccesso il fenomeno è di carattere mondia-le. Come è stato possibile permettere cheinternazionalmente si scambiasse “cartastraccia” a garanzia tra importanti istituzionifinanziarie? Come è stato possibile che ban-che ed assicurazioni tra le prime nel mondovenissero certificate con AAA, quindi più chesicure, fino a pochi mesi prima del loro“crack”? Come è stato possibile alimentareper anni, con mutui bancari ad alto rischio,la bolla speculativa immobiliare senza pre-vedere e di conseguenza prevenire le cata-strofiche conseguenze al suo scoppio?

L’Europa, culla da molti secoli di unsistema finanziario propagatosi in tutto ilmondo, ha lasciato quasi con indifferen-za fallire la Lehman Brothers, la terzabanca d’affari nel mondo. Ma i nostri“soloni” della finanza europea non sape-vano che titoli di vario tipo della LehmanBrothers erano sparsi in tutta Europa oltreche nei portafogli dei poveri risparmia-tori anche in quelli di banche, fondi, assi-curazioni, enti statali ecc.?

Se gli Americani insensatamente nonvolevano salvare la Lehman Brothers,doveva farlo l’Europa per non essere tra-scinata assieme nel precipizio. Da que-sto madornale errore americano edeuropeo si scatena l’uragano sulla finan-za oggi e sulla economia reale domani.

Il crollo delle Borse ha quasi dimez-zato il valore della ricchezza mondialee quindi siamo diventati tutti molto piùpoveri con conseguente riduzione deiconsumi, ridimensionamento e chiusu-re di imprese, crescente disoccupazio-ne, instabilità sociale e così via. E allo-ra? Come dopo una catastrofe tutti deb-bono rimboccarsi le maniche e comin-ciare a lavorare sul serio. Basta coi faci-li guadagni in più o meno spericolateoperazioni finanziarie, ma la nuova ric-chezza deve nascere principalmentedalla produzione di beni e servizi.

Ancor di più nelle attuali condizioni tuttisono d’accordo di eliminare gli sprechi, ma

se uno viene toccato subito grida al sopruso,invoca la solidarietà, scende in piazza, creaintralci burocratici. Facciamo qualche esem-pio. La Sanità è un pozzo senza fondo in cuitra le altre misure è stato deciso di ridurre odeliminare i piccoli ospedali periferici. D’al-tronde con il rapido progresso della medici-na solo in grandi strutture ospedaliere è pos-sibile installare le moderne e costose appa-recchiature che permettono di dare la piùefficace e rapida assistenza ai malati. Si crea-no cortei, manifestazioni, interpellanze par-lamentari, scioperi per mantenere questi pic-coli centri, magari comodi, ma che spesso timandano in altri centri più attrezzati peraccertamenti più approfonditi. Non dobbia-mo poi dimenticare che abbiamo un valido118 che nel più breve tempo possibile, conl’assistenza necessaria, ti porta nel centro piùvicino ed idoneo.

Tanti di noi hanno visto piccoli comuni,ognuno con i suoi servizi e strutture, che

distano tra di loro qualche chilometro. Par-lano da anni di accorparsi ma per svariati

motivi non lo fanno. Bisogna obbligarli.Credo che il nostro sia l’unico paese del-l’UE con ancora 2 macchinisti per trenononostante che il nostro sistema di sicu-rezza a bordo sia stato adottato da moltipaesi come il più sicuro tra quelli esisten-ti. I sindacati da anni si oppongono altreno con un solo macchinista.

Anche l’Alitalia è stato uno spreco, contutto quanto è stato concesso per arriva-re ad un accordo.

Potrei dilungarmi molto su questo argo-mento, ma puntualizzo solo che i respon-sabili del governo prima di prendere delledecisioni che gravano sulle spalle degli ita-liani dovrebbero porre prima agli stessi unreferendum “virtuale”. Nel caso dell’Ali-talia, primo, suggerirei questo: “Sietedisposti dopo dieci anni di sperperi a sal-vare l’Alitalia caricandovi sul gropponeulteriori miliardi in nome dell’italianitàdella Compagnia di bandiera?”. La rispo-sta non avrebbe lasciato dubbi, facendocontenti quelli che con gli striscioni prefe-rivano fallire che cadere in mano ai ban-diti. A proposito di italianità ricordo chel’Alitalia copre solo il 20% del trafficoaereo nazionale e a chi vola interessanosolo i risparmi di tempo e di denaro. Primache la ruota si fermi balzano alla miamemoria alcuni ‘flash’.

Nelle sedi del Parlamento non viene fattala raccolta differenziata dell’immondizia.Bell’esempio da chi legifera in materia.

Dopo tutto quando già spendiamo percombattere la clandestinità, a Lampedusaè stato eretto un imponente monumentoad imperitura memoria del clandestino.

In alcune piccole città o grossi paesi ilSegretario Comunale, accorpando altrecariche tra cui quella di Direttore Gene-rale, arriva a guadagnare quasi 250.000Euro all’anno. Così riporta una nota rivi-sta settimanale. Un’altra casta alla ribalta.

Caso forse unico in UE, vicino a Mestresono iniziati i lavori a carico del contribuen-te di un moderno centro residenziale conpiscina e campi da tennis per i nomadi.

A Capodichino finalmente sarà abbat-tuta la casa che dal 1993 interrompeval’avanzamento di una importante tan-genziale sopraelevata di Napoli i cuilavori erano iniziati nel 1973.

Sempre in Campania a Pianura, dovesorgerà presto una discarica, tra i mani-festanti più accesi che non la vogliono,uno dichiara che la sua casa perderà cosìla metà del suo valore, tralasciando il fattoche la costruzione è abusiva. ❑

Opinioni

Gianni Silvestri

A ruota libera… N.3

Le malefatte degli italiani

Il neo-presidente dell’Associazione di Novara,Gianni Silvestri, esibisce copia del verbale difondazione della locale organizzazione, redattoin data 2 luglio 1945, cioè immediatamente altermine della II guerra mondiale.

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27febbraio 2009

Nella notte del 10 dicembre 1943 ero diguardia, a prora dell’incrociatore“Cadorna” che navigava verso Tripoli,

dove avrebbe preso a bordo truppe inglesi datrasportare a Taranto.

Mentre mi trovavo in quella specie didormi-veglia, che inevitabilmente assale, chiè costretto a stare sveglio e attento tutta unanotte, nel quale i sensi pur essendo parzial-mente assopiti, rimangano tuttavia in grado dipercepire con prontezza eventi anomali, talida provocare allarme; in questa situazione miapparve la figura di mio padre, che mi disse“guarda che sono morto” e subito scomparve.

Quando, nei primi giorni del maggio 1945,riuscii a tornare a casa, senza aver avuto noti-zie della mia famiglia, al primo incontro, miamadre mi disse: “Il papà è morto!” io le rispo-si “Nella notte del 10 dicembre 1943?” “Non

nel 1943, ma nella notte del 10 dicembre1944”. Rispose mia madre. Questo eventoparanormale da me vissuto, sul quale ho fino-ra istintivamente evitato ogni meditazione, miinduce oggi ad alcune inquietanti considera-zioni.

La vita di ogni uomo è già scritta, è già trac-ciata, anche nei suoi dettagli, prima dellanascita?

Forse esiste, al di là dello spazio e del tem-po, in una dimensione senza tempo e quindiin uno stato di immobilità assoluta, la rappre-sentazione dell’universo e della terra, sullaquale sono tracciati anche i segmenti della vitadi ogni uomo?

San Paolo è crudelmente esplicito sulla vitae sul destino degli uomini (salvezza o perdi-zione) già prestabilito prima della nascita; inalcune argomentazioni nella Lettera ai Roma-ni, argomentazioni accuratamente evitatenelle letture domenicali della Chiesa, scrive:“Rebecca, avendo concepito due figli a Isac-

co nostro padre, non essendo quelli ancoranati, non avendo fatto quindi né bene, némale, affinché restasse fermo il proponimen-to di Dio, che è secondo l’elezione, senza averriguardo alle opere… fu detto a lei: “Ho amatoGiacobbe ed ho odiato Esaù”. Che diremo noidunque? Dio è ingiusto? Non può essere!

Infatti egli dice a Mosè: “Avrò misericordiadi colui del quale ho misericordia e farò mise-ricordia a colui, di cui avrò misericordia.

Non è dunque la salvezza né di chi vuole,né di chi corre, ma di Dio che fà misericor-dia.

Queste considerazioni, questa rilettura miinducono nell’animo un senso di malessere,di inquietudine…

Tu credi di aver costruito la tua vita, di averlottato e sofferto per raggiungere certemete…, di avere scelto la compagna della tuavita…

Tutto falso! Tutto era già scritto e prestabili-to! Tu percorri come un automa il segmentodella tua vita, già tracciato dall’inizio deitempi… ora l’inquietudine degrada in una sen-sazione di angoscia esistenziale, tenebra…ma improvviso un raggio di luce la spazza via;è un pensiero con il ricordo di due versi di unpoeta, a me caro:

“Appena là venir tra i crisantemivedo la rossa veste di Gesù”. ❑

Opinioni

Morte e destino

Ho vissuto una esperienzaparanormale

Mario Benedetti

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28 febbraio 2009

Apresentare Emanuela Truzzi, è toc-cato al Presidente di Federmana-ger Piemonte, Ing. Angelo Luvison

che è anche vice presidente dell’Idi, un isti-tuto cardine per la formazione del dirigen-te. A questo riguardo Luvison ha spiegatoche la Fondazione Idi si divide in due parti:il sistema associativo Confapi delle PMI eil sistema associativo Federmanager di diri-genti quadri superiori ed alte professiona-lità. Al primo sono iscritti quasi 900 diri-genti e circa 1800 a Federmanager.

Missione/core business per i dirigentidelle PMI è la formazione, confermata erafforzata dall’intesa Confapi Federmana-ger del luglio 2008, mentre il pilastro fon-damentale di Federmanager per la compe-titività delle imprese è una formazione cherisulta dall’insieme di qualità e innovazio-ne. Citando Erasmo da Rotterdam che ilvalore di un paese sta nell’educazione deigiovani, Luvison la distingue tra educatione training: “education is what, when, andwhy to do things”, il “training”, is now doit”, in altre parole, l’apprendere il fare.

Attualmente i corsi dell’Idi si tengonoin Milano, nella nuova sede di Viale Bren-ta, ma l’intendimento della Fondazione èdi aprirsi sul territorio confrontandosi inambiente internazionale tramite CEC el’omologo di Confapi. Tre sono le grandiaree di intervento: comportamentomanageriale, contesti competitivi emanagement, gestione d’imprese.

Come esempio di meta-comunicazio-ne Luvison cita Will Smith il quale sostie-ne che il 60% di tutte le comunicazioniumane è non verbale (linguaggio delcorpo) il 30% è il nostro tono. Vale a direche il 90% di ciò che stiamo dicendo nonproviene dalla nostra bocca.

La stessa Emanuela Truzzi in “Crederein sé stessi” del giugno scorso ha preci-sato che il linguaggio del corpo incide peril 55% della nostra comunicazione. Delresto un immagine vale 1000 parole, e-mail, sms, anche a livello fisico e ancoradice Kahil Gibran: ascolta la donna quan-do ti guarda, non quando ti parla”.

Prima di dare la parola, Luvison haricordato che la dott.ssa Truzzi è stataospite gradita e apprezzata insegnante innumerosi seminari organizzati dall’Ap-dai di Torino.

Conosciamo di Emanuela Truzzi la suacapacità affabulatoria, anzi se è valido ildetto che la miglior scuola è l’esempio,non vi è dubbio che la maestra ai suoiallievi suscita un’attenta ammirazionepresentandosi con una impeccabile miseche prima di essere un vestito è un abitomentale acquisito nel tempo, dove con ladottrina impartita se n’è ricavata unamaschera che alla fine si identifica con lastessa persona che parla.

L’indottrinamento della dottoressaTruzzi non risparmia nessun trucco delmestiere. Dapprima c’è la serie dellebuone raccomandazioni, quella dellebelle maniere che abbiamo appreso infamiglia o in società poi a scuotere l’udi-torio arriva la novità con il compito,modulo da compilare, apertura del dia-logo, le schede illustrative.

Alla base della comunicazione ricordala dott.ssa, sono le capacità del nostrocervello: poiché la comunicazione è adoppio senso si deve tenere conto dientrambi i flussi dei messaggi, in uscita ein ricezione. Il cervello ha la capacità dielaborare le informazioni a una velocitàquattro volte quella necessaria per udirele parole e quindi c’è tempo sufficienteper preparare le risposte. Ma “come mit-tenti potete capire soltanto dalla reazio-ne del ricevente se il messaggio è statorecepito correttamente, sia dal punto divista fonico che interpretativo”.

Parliamo ancora dell’“ascolto”, sup-porto essenziale della comunicazione: ilcorretto ascolto è un atteggiamento atti-vo e non finto o formale. È utile incorag-giare le persone a parlare di sé stesse,dimostrare un sincero interesse, usare ilcognome e, possibilmente, il nome dellapersona. Ciò permette di dare un toccopersonale alla comunicazione.

Torniamo alla comunicazione. Avver-

te la dott. Truzzi, anche la scelta delleparole procura suggestioni, positive in uncaso, negative nell’altro: esistono parolemagiche che predispongono benevol-mente lo stato d’animo di chi ascolta inquanto suscitano a livello inconscio im-magini mentali positive, quali i termini“nuovo, sviluppo, crescita, soluzione,opportunità…”. Al contrario altre formesuscitano suggestioni negative: “Le ruboun minuto”, “Non vorrei disturbare”,“Potrebbe dedicarmi un attimo”, “Ci sfor-zeremo”. E peggio che peggio, l’uso ricor-rente del pronome “lo”…

Anche gli atteggiamenti o le posizionidel corpo e del viso hanno la loro impor-tanza: occorre essere coerenti tra ciò chesi dice verbalmente e il modo in cui lo siesprime; occorre evitare il gesticolareeccessivo, guardare la persona cui siparla, utilizzare sapientemente il silenzioper rinforzare ciò che si dice.

Anche le posture hanno la loro impor-tanza: lo sbadiglio e la postura scompo-sta sulla sedia denotano noia e poco inte-resse. Le mani o le braccia conserte sonoun atteggiamento di difesa o peggio dichiusura e denotano poca propensionead una relazione propositiva.

Infine le raccomandazioni: la bolla d’a-ria per misurare la distanza dell’intelocu-tore, le astuzie gestuali, le varianti sullagesticolazione e infine segnali concretida tenere a mente sino ai rivelatori gestiinvolontari che ad un occhio attento dico-no di più di ogni discorso.

Successo garantito. ❑

Opinioni

Il corso tenuto a Torino dalla dott. Emanuela Truzzi

Comunicare in modo efficaceComunicare significa “mettere in comune” un’idea, una esperienza,un’informazione

Si suppone che la platea, conscia-mente o no abbia rilevato – in unasera dedicata alla comunicazione –che i due conferenzieri si muoveva-no su opposte sponde.

Angelo Luvison ingegnere, pernaturale vocazione logico-matema-tica ha condotto la sua introduzio-ne sulla base dei fatti e dei numeri;Emanuela Truzzi, psicologa, appog-giata sulle acque instabili della psi-cologia, si è affidata alla fantasia deisentimenti seppur in funzione degliobiettivi. Il confronto è stato inevi-tabile e prevedibile il verdetto.Parità.

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Varie

29febbraio 2009

Non poteva mancare nell’anno di“Torino capitale mondiale dei desi-gn” una rassegna storica e comple-

ta sull’automobile. Così è stato con l’alle-stimento, nel palazzo di Torino Esposizio-ni, della “Trilogia dell’automobile”.

Un evento che ancora una volta hadimostrato la vocazione della città a pre-sentare e ad esprimere nel modo più com-pleto ciò che è diventata l’automobile nellanostra società. E non potrebbe essere diver-samente poiché essa è parte del tessutoconnettivo torinese.

I tre eventi espositivi “Novecento”,“Velocità” e “Dream” che si sono sussegui-ti nel tempo a partire del novembre 2007al dicembre 2008, sono riusciti ad illustra-re e rendere piacevole un argomento cosìvasto come quello dell’automobile.

La sezione “Novecento” è stata una ras-segna che partiva dagli albori dell’auto perfinire ai tempi nostri. Di grande interesse lafase pionieristica con l’esposizione dimodelli di diverse marche, molte dellequali italiane. Alcuni di questi modelli, giàvisti al Museo dell’Automobile, sono statiesposti seguendo un percorso storico,descritto da una intelligente brochure e benpresentati da pannelli esplicativi.

La PANHARD e LEVASSOR società fon-data a Parigi nel 1886 con il modello “B1presentato nel 1899. La 5HP dei fratelli tori-nesi CEIRANO, pionieri dell’automobile inItalia.

La ZERO, modello capostipite delle vet-ture utilitarie, prodotta dalla FIAT dal 1912al 1915. La TEMPERINO 8/10 HP, vetturaa due posti sportiva, prodotta dalla fabbri-ca fondata nel 1919 dai fratelli Temperino.La storica ITALA 35/45 HP che, guidata dalprincipe Scipione Borghese, vinse la Pechi-no-Parigi nel 1907.

Il famoso modello T della FORD, laprima auto per tutti; famoso anche per leinnovative linee di montaggio sulle qualine furono prodotti, dal 1908 al 1925, ben15 milioni. E che dire della “Balilla” e dellamitica “Topolino”, nata nel 1936, proget-tata dall’ing. Dante Giacosa. I due capola-vori di Vincenzo LANCIA: la LAMDA e l’A-PRILIA, vettura quest’ultima nata nel 1936

e prodotta fino al 1950. La bellissimaROLLS-ROICE e la non meno lussuosaISOTTA FRASCHINI.

Impossibile citarle tutte; uno spettacolonon soltanto per gli amatori di auto d’epo-ca, ma anche per i comuni automobilisti.Ma non si può dimenticare la Giulietta“Sprint” dell’ALFA ROMEO e la sportivis-sima JAGUAR-E.

Nella sezione “Velocità” le automobilisportive, veloci, da corsa e da record eranoaltrettanto ben esposte e ben descritte.

La FIAT 16/20 HP del 1903, prima delleitaliane in ordine di tempo. La BUGATTI35B del 1929 e l’ALFA ROMEO P2 del1930, guidata da Antonio Ascari e da Achil-le Varzi. La filante e veloce MASERATI.

La più innovativa, per l’epoca, delleauto di Formula 1, la Mercedes Benz RW196 del 1954 che, pilotata da ManuelFangio, vinse due titoli mondiali. Ed infi-ne le FERRARI F2 (1952), 312 T5 (1980)e F 2005 (2005), pilotata da MichaelSchumacher.

Facevano parte di questa sezione “Velo-cità” automobili da record come la FIATMefistofele (1923), la FIAT-ABARTHMonoposto da Record (1960), la DRAG-STER (Usa 1965) per partenze da fermo echiedo scusa se non posso citarle tutte. Manon potrei non citare la BERTONE ZER conmotore elettrico nota per il suo ridottissimoCX di 0,11 che nel 1994 raggiunse quasi i200 km all’ora e sette mesi dopo superò ilmuro dei 300 km/h.

E nemmeno la vettura ad energia solarePHOENIX II progettata nel 1987 dall’ing.Pesaresi.

Nella sezione “Dream” l’automobile, sipuò dire, diventa un’opera d’arte. Modelliproprio da sogno, frutto della creativitàgeniale dei nostri designers. A partire daglianni 50, dove ci si poneva l’obiettivo del-

l’auto per tutti, non si è mai dimenticatociò che significava lo stile, l’auto fuoriserieed il modello unico.

Così GHIA crea nel 1955 la “Gildastreamline X coupé” modello unico conmotore a turbina ispirato a Rita Hayworth.La FERRARI “Mythos” spider a due posti,costruito in tre modelli da Pininfarina nel1989. La FIAT 8V “Vetroresina” del 1954.E così altri modelli unici disegnati da Giu-giaro.

Per giungere infine alla “concept car” aenergia solare ispirata ai cristalli Swaroscki.

Concomitante a “Dream” è sorta un’e-sposizione dei modelli ABARTH per laricorrenza del centenario della nascita diKarl Abarth, valido costruttore austriacoche operò in Torino. Non si possono dimen-ticare le vetture FIAT, anche di bassa cilin-drata, elaborate nel suo stabilimento perrenderle più sportive. La sua leggenda,come dice la presentazione,è stata quelladi “offrire a tutti la possibilità di vivere quo-tidianamente la passione rendendo straor-dinari prodotti che nascevano normali “.

Ed un’altra esposizione, che a mio avvi-so meritava maggior pubblicità, è stataquella intitolata “Il Designer Segreto”Mario Revelli di Beaumont, effettuata al“Parco Culturale Le Serre” di Grugliasco(To) dal 19 aprile all’11 maggio 2008, dovevenivano esposte 15 automobili disegnateda quel geniale “designer”.

Bellissime automobili che hanno fattoepoca come le FIAT: 514 “Coppa delleAlpi” (1931), 508 CS Balilla sport (1934),1500 berlina (1936); le LANCIA Astura tor-pedo sport (1933); la ISOTTA FRASCHINItipo ABC (1934); la ITALA 65 Sport coupéroyal (1932) per arrivare all’ ALFA ROMEO6C 2500 Sport Speciale carozzata da Pinin-farina.

Mario Revelli di Beaumont (1907-1985)collaborò intensamente con la FIAT (lodimostrano le vetture esposte) e anche consocietà straniere. Ebbe idee avveniristichecome l’auto monovolume.

Quanto descritto, seppur sinteticamen-te in questo articolo era, come si suol dire,da non perdere. Ed è proprio la bellezza diqueste esposizioni ed il fascino che conti-nua ad avere l’automobile e la sua storiache è stato colto dagli organizzatori di que-sti eventi.

Nel bellissimo padiglione di TorinoEsposizioni, ove si sono succeduti i più pre-stigiosi Saloni dell’Automobile, abbiamopotuto apprezzare la creatività e l’intelli-genza dei managers, dei tecnici e degli sti-listi di casa nostra. Tutto questo sarà di buonauspicio anche in questo periodo diprofonda crisi? ❑

Novecento, Velocità, Dream: in tre tappe la storia dell’auto

Trilogia dell’automobileIn varie sedi sono state presentate le macchine che hanno segnatol’irresistibile percorso delle auto nel tempo e sullo stile

Pier Giorgio Prato

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30 febbraio 2009

Acondurre l’incontro del 23 ottobre2008, l’ing. Pier Giorgio DELLA ROLE,dell’organizzazione COCCO INGE-

GNERIA, che vanta un’esperienza decennalein materia acquisita presso aziende multina-zionali e società di consulenza; dal 1997 operacon la metodologia Six SIGMA ed è stato cert-ficato come Master Black Belt. Il metodo SixSIGMA, nato in Motorola nella metà degli anni’80, non è passato di moda né è stato supera-to: le sue applicazioni sono in continua cresci-ta ed esistono ormai esempi numerosi di diffu-sione sia presso industrie manifatturiere a pro-cesso discreto, che presso industrie di proces-so o di servizio e pure presso aziende dellagrande distribuzione.

Che cosa significa “Six Sigma”? Sigma è unalettera dell’alfabeto greco: in statistica Sigmao “deviazione standard”è una misura delladispersione attorno al valore medio di un feno-meno. La denominazione “Six Sigma” – daltermine statistico Sei Sigma – indica un pro-gramma di gestione della qualità basata sulcontrollo della varianza che ha lo scopo diportare la qualità di un prodotto oppure di unservizio ad un determinato livello, definitocome obiettivo. La teoria statistica afferma chela qualità di un fenomeno – sia esso un pro-dotto oppure un processo – è raggiunta quan-do ci sono sei deviazioni standard tra il limi-te superiore della specifica e il “centro” delfenomeno controllato e altrettanto tra questoe il limite inferiore.

Ma soprattutto dal punto di vista operativoil Sei Sigma implica un’applicazione rigorosadi tecniche statistiche e principi di qualità; SixSigma è soprattutto una misura della capacitàdi un processo di produrre “output”privi didifetti. È quindi capace di ottenere migliora-menti sostanziali sin dalla prima applicazionee di mantenere alta nel tempo la sua qualità.Introdotto per la prima volta nella Motorola daBob Galvin e Bill Smith, il metodo si diffuserapidamente presso altre grandi aziende, nonesclusivamente americane. Ricordiamo Toyo-ta, Honeywell, Microsoft e General Electric.

L’obiettivo della metodologia è di raggiun-gere un controllo tale del processo da averesoltanto 3,4 difetti per milione; inizialmenteera opinione comune che una strategia “tresigma” potesse essere accettabile; poi la meto-dologia “Sei Sigma” si è dimostrata attuabilee raggiungibile attraverso la eliminazione con-

tinua e vigilata delle anomalie e dei difetti piut-tosto che il miglioramento della prestazionemedia.

Ma noi, utenti medi di servizi e acquirentidi beni, che idea abbiamo della perfezione?Se nel corso di un processo produttivo oppu-re di un servizio, otteniamo – su cento esem-plari acquisiti – 99 oggetti buoni e 1 di scar-to, giudichiamo accettabile il risultato. Quelprocesso è buono al 99%!

Ma attenzione, ciò in realtà significhereb-be, ad esempio:

– 20.000 lettere perse ogni ora dalle poste,– Erogazione dell’acqua potabile inquina-

ta per quasi 15 minuti al giorno,– 200.000 prescrizioni mediche sbagliate

ogni anno.La variabilità dei processi è il nemico N.1

poiché genera difetti ed è quindi la causaprima di insoddisfazione dei clienti o degliutenti. Causa della variabilità del prodotto odel processo è la variabilità degli stessi stru-menti di misura o dell’input, o anche dei fat-tori di disturno (noise): ebbene è possibile indi-viduare e introdurre strumenti statistici – nelseminario si parla di “tools”in grado di copri-re tutte le possibili combinazioni tra input eoutput di un processo.

Nel corso dell’incontro, il relatore passa quindiad esaminare possibili applicazioni in aziendadella metodologia Six Sigma riferibili, sia pure conmodalità diverse di applicazione, a “processi esi-stenti”, a “nuovi processi” e a “nuovi prodotti”: perciascuna di queste alternative vengono illustrate le

metodologie appropriate di implementazione:– DMAIC per processi esistenti,– DFSS per nuovi processi o prodotti,

ciascuna di queste alternative con corsi spe-cifici di formazione e relative modalità di fre-quenza.

Vengono messi in evidenza ulteriori carat-teristiche positive della metodologia:

– usabilità del metodo estesa ai processi ditutti i tipi; ma attenzione, il Six SIGMA è unostrumento molto potente ma non è applicabi-le “tout court” a tutti i problemi;

– applicazione con metodologia “problemsolving” strutturata con fasi e “deliverables”distinti,

– decisioni supportate da dati,– benefici economici quantizzabili, con

ROI elevato (ritorno degli investimenti),– esecuzione delle procedure con persone

dedicate (Black Belt e Green Belt),– Top Management Commitments, nel

senso che in una situazione con elevato gradodi coinvolgimento della direzione nel proget-to, i risultati sono chiari, la comunicazione èforte, la motivazione è visibile: la formazioneal metodo non deve partire dal basso!

L’argomento è stato presentato nel semina-rio attraverso le slides del relatore e una sinte-si del materiale usato è stato consegnato ai par-tecipanti al termine dell’incontro. È ovvio cheulteriori approfondimenti e conoscenze delmetodo, nonché l’esame delle possibilitàapplicative nel contesto aziendale di ciascundirigente, dovranno essere rivolte direttamen-te al relatore dell’incontro o all’azienda chene ha curato la gestione.

Le indicazioni sono:

ing. Pier Giorgio DELLA ROLLE della“COCCO INGEGNERIA – Servizi integrati diingegneria

(Sito: WWW.coccoingegneria.it)

Ci piace chiudere queste note riportando ilmotto di Seneca, espresso alla home page delSito: “Non è perché le cose sono difficili chenon si osa. È perché non si osa che esse sonodifficili”.

Arturo Bertolotti

Varie

Un metodo per identificare e ridurre la variabilità nei processi

La metodologia Six SigmaSi è tenuto a Torino, con l’organizzazione di FedermanagerAPDAI, un seminario dedicato alla metodologia Six Sigma.Obiettivo dell’incontro illustrare le caratteristiche e le modalità applicative del noto metodo matematico-statisticorivolto al miglioramento dei prodotti e dei processi aziendali

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Varie

31febbraio 2009

Ha cambiato le nostre vite e, nel futu-ro, promette ancora di più, compre-so risolvere il paradosso che lo

rende uno dei materiali più indispensabili epiù inquinanti del secolo. Chi non si è maiimbattuto nella sua faccia meno presentabi-le? Sacchetti che ricoprono il sottobosco,bottiglie vuote ai bordi delle strade o culla-te dalle onde del mare…? ma prima di pen-sare ad una rapida scomparsa della plasticaè bene pensare a cosa sarebbe la nostra vitasenza il materiale che compone, tanto perfare un esempio, metà delle confezioni delnostro cibo,oltre il 60% degli abitacoli dellenostre auto, con cui vengono costruiti i tubidelle nostre case ed i cuori artificiali, i com-pact disc e gli impianti di irrigazione delleverdure che mangiamo. La sostanza , insom-ma, senza la quale gran parte dei progressidegli ultimi cent’anni, dai computer aglielettrodomestici, fino ai viaggi spaziali, nonsarebbe avvenuta.

I moderni polimeri sono prodotti conprocessi sempre più efficienti e sono più leg-geri che mai; si prestano ad un numero cre-scente di usi “virtuosi”, come la protezionedi beni deperibili o l’isolamento termico. Inaltre parole, permettono di risparmiare ener-gia, tanto che già oggi l’uso intensivo dellaplastica in Europa occidentale, contribuiscea ridurre le emissioni di gas responsabili del-l’effetto serra, con uno “sconto” di 105milioni di tonnellate di anidride carbonica,un terzo dell’obiettivo sancito dal protocol-lo di Kyoto.

Allo stesso modo il sempre più diffusoimpiego di contenitori sterili e presidi medi-ci usa-e-getta – significa, in molti paesi invia di sviluppo, migliorare le condizioni diuna sanità esposta ai rischi igienici precari edi farmaci mal conservati e deteriorati dalclima tropicale. Inevitabilmente però, dob-biamo costringerci a fare i conti con i pro-blemi collaterali degli effetti inquinanti, ilprezzo da pagare per un materiale che impie-ga fino a mille anni a dissolversi nell’am-biente. Se non vogliamo essere letteralmen-te sommersi da flaconi e sacchetti, riciclarela plastica non è più un vezzo, ma neppure,purtroppo, una impresa esente da controin-

dicazioni. Il trattamento di molti tipi di pla-stica è complesso e dispendioso, anche per-ché deve essere preceduto da una minuzio-sa selezione dei diversi tipi di materiale sesi vuole ottenere un prodotto finale di buonaqualità. Ma l’ambiente, con le nuove tecno-logie ci guadagna: pensiamo che con qual-che decina di vecchie bottiglie in PVC, oggisi può fare un maglione; 45 vaschette per ali-menti si trasformano in una panchina, dieciflaconi recuperati fanno una sedia nuova dizecca. Finalmente nel nostro Paese la rac-colta differenziata comincia ad avvicinarsiagli standard europei.

Per dare un degno futuro alle 400 mila ton-nellate di plastica raccolte ogni anno, il rici-clo non è l’unica via. Una strada alternativaè la termovalorizzazione, cioè la trasforma-zione dei rifiuti plastici in energia, brucian-doli in speciali inceneritori.

Si tratta comunque di un processo conqualche punto debole in termini di compati-bilità ambientale, soprattutto per le emissio-ni di diossina e polveri sottili, inquinanti chesarebbero comunque prodotti se la plasticavenisse incenerita fra gli altri rifiuti.

La questione rimane dibattuta; in Italia,dove i termovalorizzatori sono una quaran-

tina, la tecnologia non è ancora pienamentesfruttata, spesso per le resistenze della popo-lazione delle aree coinvolte, mentre in altriPaesi nordeuropei, come Olanda, Svezia,Germania ecc. questi impianti soddisfano ifabbisogni energetici di intere aree urbane.Per rendere meno travagliata la convivenzadi plastica e ambiente ci sono oggi le bio-plastiche, materiali di nuova generazionericavati da sostanze vegetali come il mais, lacanapa, la soia.

La drastica riduzione dei tempi di smalti-mento è solo il primo dei vantaggi. Gli altrisono la riduzione dei gas nocivi durante iprocessi di fabbricazione e la possibilità dilimitare, in prospettiva, la dipendenza dalpetrolio, che della plastica “tradizionale” èl’ingrediente di base. Quello delle bioplasti-che è ancora un fenomeno di nicchia, ma inrapida evoluzione

Accanto a produzioni ormai consolidate,come quella dei sacchi per la raccolta diffe-renziata dei rifiuti organici, si stanno affer-mando utilizzi inediti, come la fabbricazio-ne di posate “usa e getta” o la mescola perpneumatici delle auto.

La mater.Bi, una bioplastica ricavata daamido non geneticamente modificato, è frale più estese d’Europa e potrebbe crescereulteriormente se il nostro legislatore seguis-se l’esempio della Francia, che dal 2010 met-terà al bando i sacchetti per la spesa non bio-degradabili.

Intanto, non dimentichiamolo, la palla è inmano a noi consumatori, perché, quando siparla di ambiente, sono i piccoli gesti, quel-li di ogni giorno, a fare le rivoluzioni. ❑

Gianni Formagnana

La polimerizzazione, il procedimento chimico alla base dellaplastica ha ormai 80 anni. Questi straordinari materiali, più chemai orientati al futuro, potrebbero avere un ruolo decisivo nelleprossime sfide globali

E sulla terra fu l’età della plastica

Ritratti fotografici di Enzo Isaia

Crescere a UsseglioTorino, Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” 15 febbraio-17 maggio 2009

Posare lo sguardo sui più giovani chevivono in un paese delle nostre Alpi,per capire cosa vuol dire essere ragaz-

zi in una comunità alpina oggi.Crescere a Usseglio è un progetto di

ricerca che ha analizzato il fenomeno da piùaspetti: storico, demografico, antropologi-co, linguistico, economico. Il risultato è lamostra fotografica allestita al MuseoNazionale della Montagna e un volume,ricco di autorevoli saggi, curati dallaSocietà Storica delle Valli di Lanzo trami-te il suo presidente Bruno Guglielmotto-Ravet. Usseglio, in alta Valle di Viù (Tori-no), si sviluppa su più borgate situate tra illungo pianoro posto a 1300 metri e la pic-

cola stazione sciistica di Pian Benot a 1600metri; conta circa 250 residenti, quattroalberghi e due bar-trattoria, tre esercizicommerciali (due alimentari e una panette-ria con forno), la centrale dell’Enel che dàlavoro a parecchi abitanti, la scuola ele-mentare tuttora attiva ma a forte rischio disoppressione, l’ufficio postale.

L’attenzione è rivolta al presente, fer-mando con uno scatto fotografico un sor-riso, uno sguardo. I protagonisti di questoscenario alpino sono gli adolescenti delpaese, una trentina di bambini e ragazzi,tra i 6 e i 16 anni, che qui ancora vivono ofrequentano assiduamente queste monta-gne. ❑

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32 febbraio 2009

Lorenzo Delleani nasce a Pollone inprovincia di Biella il 17 gennaio del1840. Sin da piccolo manifesta incli-

nazione naturale per le arti suonando il vio-lino e cimentandosi con il disegno, sua verapassione. La madre e lo zio sostengono que-sto suo interesse e ottengono che il ragazzosi iscriva all’Accademia Albertina di Tori-no: ed ecco, a soli 15 anni di età il nome delgiovane compare per la prima volta nel cata-logo della “Promotrice delle Belle Arti”,esposizione annuale torinese.

All’epoca sono in voga temi pittorici deri-vati dalla tradizione tardo settecentesca,ispirati in prevalenza da tematiche storiche,confezionati con intento educativo, talvoltapermeati di un generico vedutismo che soloa tratti muta in vero paesaggismo. Valga pertutti la pittura di Massimo d’Azeglio.

Delleani si allinea a queste tendenze esolamente dopo il 1841 ne prende definiti-vamente le distanze ed elabora un suo lin-guaggio luminoso e dinamico. Nell’ultimoventennio della sua esistenza, punteggiatada una fertile produzione pittorica, dipingescorci e figure liguri e piemontesi. I colorivengono stesi velocemente ed evidenziano itratti essenziali del soggetto oppure l’e-spressività del panorama.

Le sue vicende di vita e di arte sono for-temente radicate nel territorio piemontese:Torino, Biella, Pollone e Miradolo sono iluoghi di riferimento della sua ispirazione.Le lunghe soste invernali nella capitale pie-montese danno luogo alla produzione delletele di maggiore dimensione, la primaveratrascorsa in giro per la campagna biellese,l’estate dedicata a Pollone e trascorsa sullaterrazza a dipingere dal vero, alternando iltempo della pittura con intense, amichevoliconversazioni con artisti, letterati e allievi,danno luogo alla produzione delle opere diminore dimensione ma di sicura ispirazionee di sincera esecuzione. Infine i frequentisoggiorni a Miradolo, nei pressi di Pinero-lo, ospite dei conti Cacherano di Brichera-sio, sempre accolto con devota ammirazio-ne dalla contessina Sofia, prediletta tra le

numerose allieve.L’artista muore a Torino nel Novembre

del 1908: uscendo dalle mostre indicate,alcune tele restano impresse nella mente delsottoscritto, in evidenza nel ricordo genera-to dalla copiosa produzione.

In negativo, il dipinto di grande formatodedicato alla “fondazione della Fiat”; inpositivo la freschezza dei giochi di bimbi di“Gingin canarin”, l’incanto fuggevole del“Trenino di Vado”, la dignità del ritratto di“Sofia di Cacherano”, la malinconia della“vista del Po a Torino”, la colonna in transi-to dei partecipanti alla “Processione da Fon-tainemore a Oropa”… Ma queste sono scel-te di carattere personale. ❑

sospirata, la dota di una fontana che orna conuna statua di Giambologna, o almeno acqui-stata come tale.

Gesù sposa una immigrata e svolge la fun-zione di portinaio e custode della villa diCleante. Fortuna incrementa ancora il suopatrimonio attraverso la speculazione di borsae si perde in dissertazioni filosofico-esitenzia-li sul potere del denaro a questo mondo.

Cosa colpisce il lettore in modo particola-re? la prosa piana e gustosa, contenuta eppu-re effervescente; sembra di leggere il testo diqualche opera buffa del settecento o dell’ot-tocento, Cimarosa, Rossini o Donizetti, tantoper capirci. Oppure le avventure paradossalidel signor Veneranda di Manzoni. Oppure,ancora, il mondo dei patetici e simpatici balor-di di provincia di P. Chiara. Sembra tutto ungioco, tutta una burla ma quanta verità c’è die-tro a ciascun personaggio.

L’autore non lo dice espressamente, madentro ciascuno di noi c’è sempre un pocodell’ingenuità e della disponibilità di Cleante,della prepotenza di Gesù, dei sofismi di Finan-za: rivelatrice la confessione di quest’ultimo,di pungente attualità: “Nel gioco della finan-za, oltre alle basilari, tempestive e giuste infor-mazioni, serve l’intelligenza, e, sempre in ognicaso, la fortuna.

La ricerca della fortuna è sempre stata per-seguita dall’uomo sin dall’inizio della sua esi-stenza. Incredibilmente, ancor oggi nellanostra civiltà tecnologica e scientifica, in pale-se contraddizione con la ragione, si inseguela fortuna cercando di prevedere il futuro conriti, preghiere e richieste di intercessione lepiù svariate, indirizzate a Potenze Occulte diqualsivoglia natura…”

Ancora un rilievo sul libro: l’autore, Fede-rico Cavalieri, di Biella,è alla sua opera prima,è attualmente in pensione ma ha lavorato alungo come dirigente industriale. A lui l’augu-rio e l’invito che la sua vena non si sia già dis-seccata… Un cenno di apprezzamento lomerita anche la copertina disegnata dalla pit-trice Anna C.: nel disegno è evidenziata la sim-bologia esoterica in cui si muovono i perso-naggi: le barre del carcere, il “gobbo” muratonel dramma della sua esistenza, la statua diGiambologna. ❑

Cultura

Un pittore piemontese

Lorenzo DelleaniIl 18 gennaio 2009 si sono chiusedopo un rilevante successo di pubblico le mostre dedicate al pittore a Torino, Pollone eMiradolo nel centenario della sua morte

Gobba a Ponentedi Federico CavalleriEdizioni FILO collana TRACCE - RomaEuro 15,00

Il romanzo narra la vita di Cleante Valenti,personaggio di fantasia; ma chi è costui?È un uomo piccolo e gobbo, che vive nella

sua realtà piccola e metodica: la casetta deigenitori, il lavoro di impiegato comunaleall’ufficio anagrafe, la cura del giardinetto e ilsogno di una fontana. Ma la sua vita vienesconvolta da un incidente, la morte involon-taria di un ragazzo che lo deride, che per con-seguenza lo porta in prigione.

Dapprima è disorientato, ma poi avvilito edisorientato; nella vita di cella riesce a trova-re nei colleghi un poco di umana solidarietà;persino degli alleati e successivamente deicomplici per intraprendere delle attività finan-ziarie, forse non completamente illegali masicuramente di discutibile moralità e di altoprofitto.

Chi sono i compagni di cella? NazarenoCodrupi, detto Gesù, colpevole di omicidio:uomo dall’intelligenza mediocre ma di sicuratempra e forza fisica, innocente nella sua mole,incapace di controllare gli scatti di ira; poi Fio-renzo Moneta, detto Finanza, acuto di cultu-ra e di intelligenza, conoscitore di ogni umanamalizia ma forgiato di cinismo e di arte di sapervivere.

Con i proventi delle speculazioni condottein carcere i tre, avvalendosi della perizia diFortuna, riescono ad ottenere legalmente lalibertà e ad intraprendere finalmente la realiz-zazione dei sogni. Cleante, in viaggio di pia-cere a Mosca conosce una giovane dalla bel-lezza ed innocenza luminose, la salva dallaprostituzione, la porta in Italia e la nominaerede delle sue fortune. Si costruisce la casa

Libri

Lorenzo Delleani Primavera agli alti pascoli.

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Lettere

33febbraio 2009

Io sottoscritto Valente Agostino, iscrittoPREVINDAI n. 136347.6 e dirigenteIscritto APDAI dal 1996, con la presen-

te intendo portare a conoscenza quantosuccesso in relazione ad una richiesta dianticipo TFR per spese mediche.

Breve cronistoria:richiesta inoltrata il 30 settembre

2008… come da indicazioni sullo statu-to del Fondo doveva essere liquidataentro 90 giorni.

Telefonata in data 20 dicembre 2008all’80 giorno mi sento rispondere che ladocumentazione non è completa!!

Rispedisco la documentazione al 10gennaio 2009, aspetto una telefonata diconferma che ora la documentazione èregolare, telefonata dall’addetto che nonarriva, chiamo il 19 gennaio e mi sentorispondere che la somma verrà liquidataa metà marzo,… perché nel frattempo blabla…! Quasi sei mesi dalla richiesta.

Questa mia lettera non ha nessuna pre-tesa verso la direzione del PREVINDAIche sicuramente conosce la politicaaziendale e avrà un capiente cestino dovemetterla, ma è uno sfogo rivolto alla miaassociazione perché valutino la realtà deifatti: noi versiamo soldati sudati colnostro lavoro ad enti che non sono dallaparte del dirigente, che vanno bene soloquando si tratta di incassare i contributiobbligatori e quando si tratta di liquida-re somme dovute usano tutti i trucchi delmestiere per ritardare il pagamento(all’80 giorno mi sento dire che stavanoper avvisarmi che la documentazionenon era completa!…, addirittura mi sentomettere in dubbio che la diretta interes-sata alle cure fosse mia moglie e mi sirichiede un certificato attestante il gradodi parentela (oltre allo stato di famigliainviato)– certificato che il comune nonpuò più rilasciare dall’avvento della leggesulla privacy!

Pertanto vi prego di rendere pubblicaquesta mia lettera in modo da avvisaretutti gli iscritti di stare molto attenti perquanto riguarda tutte le pratiche chedevono istruire con il PREVINDAI, di con-trollare la documentazione, di non fidar-si come purtroppo ho fatto io e di telefo-nare continuamente agli uffici di Roma,anche se ci vuole mezz’ora ogni volta,per seguire passo passo il buon esito dellestesse. ❑

Di questi tempi, presumo di nonessere il solo assicurato in attesadi un rimborso non ancora liqui-

dato dopo i 60 gg “garantiti” dall’art. 23dello statuto Assidai.

Poco conforto si ricava dal call-centerProntomanager-Assidai, utile anzitutto aschermare l’ente che rappresenta: sacomunicare che i documenti a suo tempopervenuti risultano corretti, e che la dovu-ta e ritardata liquidazione sarà sollecita-ta. Ma non è in grado di dare l’unica noti-zia che conta, cioè se il pagamentoavverrà tra una settimana o un anno: que-sto dovrebbe dirlo l’assicurazione, cheappunto si rende irragiungibile al riparodal call-center.

Assidai, così ben attrezzata per riscuo-

tere puntualmente il premio annuo, do-vrebbe attrezzarsi anche per comunicareall’assicurato, alla scadenza insoddisfat-ta di un rimborso, la nuova data certa del-la liquidazione; nonché corrispondereuna penale adeguata per questa patenteviolazione contrattuale; e Federmanager,se interessata a tutelare gli associati,dovrebbe premere su Assidai per questeelementari forme di garanzia. O si consi-glia loro di rivolgersi a una associazionedi consumatori?

Mi auguro intanto che Assidai, nellesue consuete paginate su il Dirigente d’A-zienda, spieghi e scusi i ritardi (se il mionon è un caso isolato): dopo le botte diaumento del premio di questi ultimi anni,è il minimo dovuto. ❑

I ritardi del Previndai

Agostino Valente

Assidai: migliorare l’informazione

Rimborso Ticket per cure termali

Fulvio Oderio

Sono un ex dirigente che qualchevolta scrive alla Direzione delFondo – cui sono iscritto da più anni

– per osservare le sue contrarietà in meri-to al fondo che aumenta ogni anno laquota d’iscrizione annuale e personal-mente non dà, in quota parte, il rimbor-so assistenziale agli iscritti oltre a nonconsiderare i modesti rimborsi dei Ticketper prestazioni necessarie a persone chehanno superato i 40/50 anni e necessita-no anche di cure termali.

Anche quest’anno comunque ho prov-veduto al pagamento della quota richie-sta anticipatamente e non rateizzata,come peraltro fa il FASI, in maniera ingiu-stificata, non considerando l’attualesituazione economica che ha toccatoanche la ns. categoria già tartassata nellaperequazione della pensione.

Desidererei, se possibile, che la ns. rivi-sta in indirizzo pubblicizzi quanto sopraper avere eventuali osservazioni in meri-to e ringrazio. Distinti saluti al fondoASSIDAI e ai colleghi. ❑

Giorgio Polignieri

LAVORORicerca lavoroCOMUNICATO N. 1122

Figlio di dirigente: ingegnere 34enne,laureato alla facoltà di IngegneriaMeccanica del Politecnico di Torinoall’età di 24 anni, esperienze di lavoropregresse:– tecnologo di processo con compiti digestione progetti relativi a nuove indu-strializzazioni e coordinamento di atti-vità legate all’ottimizzazione dei proces-si produttivi (azienda produttrice di filtriauto);– responsabile di avanprogetto/gestione di commessa in una societàproduttrice di macchinari ed impiantiindustriali complessi per la lavorazio-ne delle materie plastiche e dellagomma;– responsabile di Ingegneria di Pro-cesso e coordinatore di Manutenzionein un gruppo multinazionale operantenel settore automotive.

Contatti: [email protected] - Tel. 3475338246- 011-9364660.

Offerta lavoroA pag. 19 in calce all’articolo del prof. Mer-letti, è riportata l’offerta lavoro del LISiNche ricerca ingegneri biomedici informa-tici, elettronici.

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34 febbraio 2009

Cibo degli dei è una sostanza magica ingrado di esaltarci e il suo piacere accom-pagna da secoli la vita dell’uomo. Il primo

europeo a venire a contatto col cacao fu Cristofo-ro Colombo nel suo quarto e ultimo viaggio.

I semi di questo albero acquisiscono enormeimportanza sociale, religiosa, terapeutica, econo-mica e gastronomica su entrambe le sponde deimari. Le sue qualità naturali sono salutari e con-tribuiscono ad allungare la vita.

“Oh, divino cioccolato!ti macinano in ginocchioti battono a mani giuntee ti bevono levando gli occhi al cielo;”

g.a.

La Peyrano riserva ai soci Dirclub Piemonteuna piacevole ospitalità nella giornata-evento fis-sata per il 12/3/09 presso le sale del “Circolo” delcircolo in V. Vela 15/A. La giornata si articola:mattino laboratorio di cioccolato per i bambini;al pomeriggio incontri culturali di arte cioccola-teria e pasticceria.

La partecipazione è estesa ai colleghi e bimbidi Federmanager Piemonte. Chiedere il program-ma in segreteria Dirclub nei giorni di martedì mer-coledì giovedì dalle ore 9 alle 12. ❑

PRIMI APPUNTAMENTI 2009

27/2/09 - Innovativa assemblea dei soci: interverràil celebra artista torinese Mario Brusa, attore Rai edi teatro, cabarettista, doppiatore. Fondatore dellacompagnia comica piemontese e direttore dellaScuola di teatro Sergio Tofano. Sono invitati i gen-tili consorti e riservato uno speciale omaggio.

Ritrovo ore 18 venerdì 27/2/09 presso “Il Circolodei Lettori”, Palazzo Graneris, via Bogino 9 Torino.Sarà allestito il tavolo per il rinnovo iscrizione 2009.Svolgimento prima parte ore 18/19,30: assegna-zione contributi solidarietà, premiazione colleghicon 15 anni di ininterrotta appartenenza al Club,relazione e bilancio consuntivo 2008, program-ma e bilancio preventivo 2009, interventi, varieed eventuali.Svolgimento seconda parte ore 19,30-20,30:intrattenimento con Mario Brusa, omaggio spe-ciale, rinfresco offerto. È gradito un cenno di con-ferma di partecipazione anche per assicurare unabella platea al nostro artista.12/3/09 - giovedì ore 20,30 e giovedì 19/3/09 ore20 - “Torneo di Pinnacola 2009”. Ritrovo al CaffèPlatti, Corso Vitt. Emanuele 72 ang. Corso ReUmberto. Consumazione obbligatoria durante iltorneo, da pagare individualmente. Al termine deltorneo (ore 21,30 circa del 19/3) seguirà una cena-buffet aperta a tutti i soci, € 25,00 a persona. Pre-notazione e pagamento, in Segreteria, sia per iscri-zione al torneo e sia per il buffet entro il 26/2/09.Referente per il torneo Sergio Nara, tel.011.311.81.91.28/3/09 - sabato ore 12,30 da “Esterina” di Bal-dissero Torinese, Via Roma 25, tel. 011.943.17.08- il promesso fritto misto, eventualmente segui-to da canti e… Ritrovo direttamente in loco conmezzi propri o di amici € 35,00 a persona. Pre-notazione e pagamento entro il 19/3/09.3/4/09 - venerdì ore 21 - Serata di jazz con il Swingto bop quartet., presso il Teatro Carmes con ingres-so e parcheggio privato in Via Salvini 20. Esibizio-ne anche in onore del nostro indimenticabile Sen-zio Grazi – consigliere-segretario e concertista diclarinetto. €15,00 a persona apertoadamiciecono-scenti. Prenotazione e pagamento entro il 17/3/09per esigenze di sala e dei concertisti.

Varie

DirClub Piemonte

Club Dirigenti e Manager d’aziendaPer valorizzare il tempo liberoPer creare contatti interpersonaliPer produrre amicizia

10128 TORINO - Corso Re Umberto, 138Tel./Fax 011.318.64.42 - Cell. 338.938.71.34

e-mail: [email protected]

Peyrano, l’arte del cioccolato

Marzo 2009, cioccolato a Torino“Prendete il vostro cioccolato, fiore del cacao, bevetelo fino all’ultima goccia”

DIRCLUB PIEMONTE

Orario Segreteria: martedì-mercoledì-giovedì ore 9-12 -tel/fax 011.318.64.42 - cell. 338.938.71.34 attivo solamen-te durante le manifestazioni.

Sito internet: www.dirclubpiemonte.it - e-mail:[email protected].

Per tutti i pagamenti segnaliamo le seguenti possibilità:◗ in contanti o a mezzo bancomat presso Segreteria;◗ a mezzo assegno bancario; se effettuato presso qual-

siasi filiale della Banca Sella è senza addebito.Coordinatore bancarie Dirclub: Banca Sella di Corso De

Gasperi 46 Torino. IBAN: IT90 H 03268 01001052867033670.

Per ragioni di chiarezza contabile si prega di segnalarealle Segreteria di versamento avvenuto a mezzo bonificobancario, telefonicamente o tramite fax. Grazie!

Con i migliori salutiIl Presidente Lina Del Core

■ Legalmente

riconosciuto

dall’Irish

Department of

Education.

■ Corsi durante tutto

l’anno.

■ Programmi estivi

speciali per adulti.

■ Programmi di

attività/studio per i

più giovani (Giugno

- Agosto).

■ Sistemazione presso

famiglia.

■ Sconto ai membri di

Federmanager

Piemonte. (Si prega

di allegare

l’inserzione quando

si effettua

l’iscrizione).

■ Preparazione per

l’esame: FCE, CAE,

CPE.

VIAGGI DEL CLUB

Maggio 2009 - periodo definito 15-21/5 “LaCornovaglia”, 7 giorni, in aereo. Sarà pronto apartire dal 22/1/09 il programma preliminare conle informazioni utili ad elaborare la Vostra con-ferma di partecipazione che dovrà pervenire inSegreteria. ❑

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Via San Francesco da Paola 20 – 10123 TORINO Tel. 011/562.55.88 -- Fax 011/562.57.03 -- E-mail: [email protected]

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concorrono a realizzare il maggior peso politico della categoria e migliorare la considerazione della pubblica opinione nei loro confronti

Le complessità di tutte le normative attinenti la vita professionale del Dirigente, compresi gli eventuali riflessi sui rapporti extra professionali, sono poste sotto esame in un’ottica più moderna orientata – come la crisi attuale ci insegna – al futuro le cui incognite vanno bene al di là delle singole previsioni di ciascuno.

L’ Associazione è sempre presente anche in casi non prevedibili dal contratto, e la nostra Sede è aperta per un consiglio sulla compilazione della domanda di pensione/esplorativa, su pratiche PREVINDAI, pratiche sanitarie FASI/ASSIDAI, verifica busta paga, compilazione dichiarazione redditi, gestione attività di lavoro autonomo, assistenza fiscale CAF, e corsi di Formazione, Tavole Rotonde, Convegni.

Aderire alla nostra Associazione in appoggio alle trattative per il

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I principali capitoli in discussione sono: �

Se hai bisogno di aiuto lo trovi concreto e puntuale in ogni circostanza

I.P.

• Incremento del trattamento minimo complessivo di garanzia con l’introduzione di correttivi per valorizzare il ruolo e la professionalità manageriale

• Estensione a tutti i dirigenti del diritto alla contrattazione individuale e un modello applicativo a supporto delle assunzioni dirigenziali nelle piccole e medie aziende; saranno altresì riesaminate le indennità di trasferta ed i trattamenti di infortunio e malattia

• Un capitolo particolare sarà riservato ai Colleghi senza lavoro attraverso l’implementazione del sostegno economico per la disoccupazione nonchè la predisposizione di servizi integrati che permettano il finanziamento di piani formativi estesi anche ai dirigenti disoccupati.

• Rafforzamento della previdenza a capitalizzazione (PREVINDAI, PREVINDAPI) e dell’ assistenza sanitaria (FASI, ASSIDAI); maggiori tutele su responsabilità civile e penale, sulle risoluzioni del rapporto di lavoro e sui trasferimenti sia d’azienda che del dirigente.�

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����Il contributo associativo per l’anno 2009 può essere versato con una delle seguenti modalità:

• direttamente presso la sede Federmanager Apdai (bancomat, contanti, assegno) orario 9 /12,30

• c/c postale 122101 intestato APDAI – Via San Francesco da Paola 20 – 10123 TORINO

• bonifico bancario FINECO : intestato FEDERMANAGER TORINO - IBAN IT 17 M 03015 03200 000003283599

• pagamento con RID

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