CONVITTO CITTA€¦ · Per la nostra scuola rappresenta un passo avanti significativo nel processo...

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C ONVITTO C ITTA Anno VI - N.16 - Periodico del Convitto Nazionale Amedeo di Savoia di Tivoli Una terrazza su Villa d’Este e Villa Adriana U.N.E.S.C.O. ASSOCIATED SCHOOLS Residenzialità completa a partire dall’a.s. 2015-2016 Aperte le iscrizioni per i Convittori che frequentano la Scuola Secondaria di I° Apertura Aula Confucio Avviato l’insegnamento della lingua Cinese a partire dalle classi III e della Scuola Primaria Il Rettore Emilio Fatovic saluta il Convitto di Tivoli e la Città. Il Rettore Paolo Maria Reale ne continua l’azione innovativa.

Transcript of CONVITTO CITTA€¦ · Per la nostra scuola rappresenta un passo avanti significativo nel processo...

CONVITTO CITTA’

Anno VI - N.16 - Periodico del Convitto Nazionale Amedeo di Savoia di Tivoli

Una terrazza su Villa d’Este e Villa AdrianaU.N.E.S.C.O. ASSOCIATED SCHOOLS

Residenzialità completa a partiredall’a.s. 2015-2016

Aperte le iscrizioni per i Convittori che frequentano la Scuola Secondaria di I°

Apertura Aula ConfucioAvviato l’insegnamento della lingua Cinese a partire dalle classi IIIe della Scuola Primaria

Il Rettore Emilio Fatovic saluta il Convitto di Tivoli e la Città. Il Rettore Paolo Maria Reale ne continua l’azione innovativa.

3 EDITORIALE

Il Rettore Paolo Maria Reale

4 INTERNAZIONALIZZAZIONE

Angelo Moreschini: La nuova frontiera e Tivoli chiama ...Joi e Lily: Il saluto delle insegnantiMario Cambise e Gerardo Russo: Cara scuolaAnna Fradiacono: Young Learners e Do you speak...Ariano-Pietrocini-Paglioni-Scamolla: Paese che vai...Luana Lori: Rappresenta la pace

12 CULTURA EVENTI E SOCIETA’Angelo Moreschini: Passaggio indelebile e Valori al futuroPaola Morgese: Cerimonia di accoglienza e Formazione...Michela Ruggiero: Il punto di vista dei bambiniFradiacono-Pandiscia-Bruno: AIRC Ubibanca e ConvittoPaola Morgese: Intervista, in mensa con il giusto gusto

20 LABORATORI LETTERARI E SCIENTIFICI

Mirella Iannaccone: IndipendenceMara Salvati: Dal chicco all’uvaDaniela Ronci: Dall’arancia all’aranciataElisabetta Giocondi: L’olivoRita Procaccianti: Sulle ali della fantasiaMaria Antonia Carlucci: Giochiamo con le fiabeRosaria Battisti: Piccoli scrittoriM.A.Ippolito e Maria Ziantoni: Quadro autunnaleFalchi-Ippolito-Santolamazza-Ziantoni: Pane olio e ... Donatella Pradisi: La poesia è come un seme...Anna Fradiacono: Riflessioni sul libro, Dacci oggi...Anna Fradiacono e Nicoletta Pandiscia: ...Villa d’Este

30 LABORATORIO DI STORIA E TRADIZIONI LOCALI

Onorio Picardi: La tomba della Vestale Cossinia

SOMMARIO CONVITTO CITTÀN.16 DICEMBRE 2014

FINITO DI STAMPARE IL9 DICEMBRE 2014 DA:

Direttore editorialeProf. Rettore Paolo Maria Reale

Direttore responsabileProf. Francesco Alario

Direttore di redazioneProf. Angelo Moreschini

Comitato di redazioneAniello AmbrosinoMario CambiseMara FalchiAnna FradiaconoMirella IannacconeFrancesco LeonardiPaola MorgeseNicoletta PandisciaOnorio Picardi

Grafica e impaginazioneAngelo Moreschini

FotografiaMario CambiseVittorio DesideriAngelo MoreschiniPaola MorgeseAntonio NovelliSoft Vision Villa Adriana

Hanno collaboratoMarica ArianoPatrizia BrunoRosaria BattistiChiara BelluzM. Antonia CarlucciElisabetta GiocondiM. Antonietta IppolitoLuana LoriNadia PaglioniEmanuela PietrociniCristiana PisanelliAlessandra PizzarelliDonatella PradisiRita ProcacciantiDaniela RonciMichela RuggieroGerardo RussoNovella SantolamazzaMara SalvatiFranca SbordoniMiryana ScamollaMaria Ziantoni

Divise scolastiche

4

8

23

25

18

13

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La redazione di Convitto Città e gli amici sponsor auguranoa tutti gli studenti e alle loro famiglie

un sereno Natale e un felice anno nuovo!

Il Rettore Paolo Maria Reale

Il Prof. Paolo Maria Reale, 57 anni, ex Dirigente Scola-stico dell’ISISS Magarotto con sedi a Roma, Padova eTorino e rettore dello stesso Convitto, dal 1 settembre2014 è il nuovo Rettore reggente del nostro Convitto.Reggente perché l’ha ereditato dal passato rettore Dott.Emilio Fatovic insieme al Convitto Nazionale VittorioEmanuele II di Roma, sua prima sede.Compito non semplice ma al quale il nuovo Rettore sista dedicando con gioia e passione. “La mia intenzione,nel mio piccolo, per quello che so e che posso, è conti-nuare l’opera già iniziata da chi mi ha preceduto, con-solidando l’azione di internalizzazione e portandola,per quanto possibile, a regime”.L’attenzione ai processi formativi del nuovo rettore èben nota e ha contraddistinto il percorso che lo ha por-tato a dirigere Istituti prestigiosi. “Non credo esistanulla di più importante del dedicarsi al rendere mi-gliori le istituzioni scolastiche ed educative, garantendoai cittadini di domani possibilità di crescita intellet-tuale e culturale. So bene che non possono essere parolevuote: di questo non se ne sente proprio il bisogno. Eallora, accanto ai buoni propositi, retaggio di troppi e,mai come oggi, epigono di fallimenti più o meno an-nunciati, mi piace anche parlare di studio, sacrificio, solidarietà. I nostri alunni devono studiare:certo, è sacrificio, ma è indispensabile per crescere, acquistare una vera coscienza critica, quell’autonomiadi giudizio alla base del vivere civile. E insieme a tuttoquesto il senso etico, pregiudiziale indispensabile peragire con rettitudine in ogni momento e in ogni conte-sto”.Su questo aspetto il Prof. Reale sembra insistere. “E’giusto battersi con estrema passione per ogni obiettivoche ci si prefigge ma, una volta raggiunto, è anche benedistaccarsene in fretta e ripartire per un sogno nuovo.

E’ lo stile cristiano di chi sulla terra sa di essere di pas-saggio: essere, impegnarsi, lavorare per poi distaccar-sene: forse sta proprio in questo la felicità, quella vera, così difficile da raggiungere”. E speriamo non passeranno mai i sogni dei nostrialunni: anzi, si realizzeranno, se c’è ancora qualcunoche sia insieme capace di passione e di distacco.

La carica dei novanta! Cresce la popolazione del Convitto. Due classi in più quest’anno nella scuola primaria. Quattro sezioni, una in più, per le classi Ie, qui in foto tutte insieme in Aula Magna.

p. 4 CONVITTO CITTÀ N. 16 Internazionalizzazione: Il Cinese terza lingua straniera

L’avvenimento costi-tuisce il risultato di unlavoro iniziato il 27

novembre 2013 con l’in-contro diplomatico tenutoin Convitto tra il RettoreFatovic con il suo staff, ilConsigliere per l’istruzionedell’Ambasciata della Re-pubblica Popolare CineseZhang Liny e i direttori del-l’Istituto Confucio di RomaZhang Hong e Paolo DeTroia (vedi Convitto Cittàn.13 pp.4 e 5).Il giorno della cerimoniadell’alzabandiera, sabato 4ottobre 2014, c’è stato ilsugello della partnershipculturale tra l’Istituto Con-fucio di Roma e il nostroConvitto. Presenti alla ceri-monia, infatti, e profonda-mente colpite dal caloredell’evento e della nostraaccoglienza, la direttricedell’istituto prof.ssa ZhangHong accompagnata dalladirettrice dell’Aula Confu-cio del Convitto Nazionaledi Roma prof.ssa Rui Wange dal collega prof. France-sco Alario. Insieme a lorole nostre guide e compa-gne di viaggio in questaesperienza formativa, le in-segnanti Qiao He e HanJiaojiao.Mettere in rete l’esperienzadel C.N. di Roma con Ti-voli, al di là dell’esperienzadel Liceo Internazionale ci-nese che è giunto al sestoanno di attività ed ha giàcompiuto il primo ciclocon i diplomati nell’ a.s.2013/2014, offre un’esten-sione dell’offerta formativaeccezionale e nello stessotempo applicata in modoleggero, giocando, con pia-cere e senza alcun tipo diimposizione per gli alunni.Si tratterà di imparare gio-

La nuova frontieraEd. Angelo Moreschini

Lunedì 6 ottobre dell’anno scolastico 2014-2015 sono iniziate per gli alunnidel Convitto Nazionale di Tivoli le lezioni di lingua e cultura cinese. Per lanostra scuola rappresenta un passo avanti significativo nel processo d’inter-nazionalizzazione avviato e un ulteriore speciale contributo all’amplia-mento di un’offerta formativa già veramente ricca.

Sopra da sinistra, la prof.ssa Rui Wang direttrice dell’Aula Confucio del Convitto di Roma e la prof.ssa ZhangHong direttrice dell’Istituto Confucio di Roma. Il Rettore Paolo Maria reale saluta la delegazione cinese a

margine della Cerimonia dell’Alzabandiera.

cando, un Learning by doingcon repertorio musicale,danze e canzoni, libri e fil-mati. Per ottimizzare e ren-dere fruibili sia i materialiculturali che l’Istituto Confu-cio metterà a nostra disposi-zione che ladocumentazione in foto evideo delle esperienze cheverranno svolte, è prontauna sala del Convitto da adi-bire a centro interculturale.Del resto, accanto all’inse-gnamento della lingua sa-ranno molto importanti leattività culturali, a partiredalla giornata dedicata al-l’accoglienza dei “piccoliambasciatori” appunta-mento già collaudato e con-solidato, che le nostreinsegnanti Lily e Joy propor-ranno, perché la compren-

乔赫

Joy

e L

ily韩娇娇

Le due insegnanti in forzaal Convitto, Qiao He e Han

Jiaojiao. A fianco la prof. Joy a le-zione, sopra nella IIIB e

sotto nella IIA.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 5Istituzione dell’Aula Confucio: Tivoli una porta per l’oriente

sione delle lingue orientali inparticolare di quella cinesepassa necessariamente per laconoscenza e la compren-sione della loro cultura po-polare. Un taglio culturaleche potrebbe avere la mas-sima evidenza nel periododel Capodanno cinese, il 13gennaio, un’occasione spe-ciale che ben si adatta per ilfatto che al C.N. di Roma laricorrenza viene festeggiataorganizzando un evento si-gnificativo, al quale po-tremmo agganciare la nostraattività nell’ottica di un pro-ficuo e continuo scambio di

esperienze.L’insegnamento della linguacinese al Convitto è svoltoin orario extracurricolaredalle prof. Qiao He (Joy) eHan Jiaojiao (Lily): giovani,determinate ed entusiaste,messe a disposizione delConvitto di Tivoli e senzacosto alcuno per le famiglie,dall’Istituto Confucio diRoma – nell’ambito del pro-gramma nazionale di diffu-sione della lingua e dellacultura cinese – grazie al-l’estensione dell’esperienzadell’Aula Confucio del LiceoInternazionale cinese del

CN. di Roma.Le lezioni hanno la fre-quenza di un’ora settima-nale e coinvolgono 17 classi,tutte quelle della scuola Pri-maria - tranne le classi primee seconde - e tutte le classidella scuola secondaria di I°.Se la sperimentazione darà

esiti positivi, in prospettiva,l’insegnamento del cinesepotrebbe diventare currico-lare ed essere inserito nelpiano degli studi dellascuola primaria, secondariadi I° e nella secondaria supe-riore, in seguito all’even-tuale apertura del LiceoInternazionale Unesco.L’inserimento della disciplinaseppur in via sperimentale econ importanti note ludichecontribuirà, inoltre, ad am-pliare la multidisciplinaritàdell’esame di stato di terzamedia in un’ottica di inter-nazionalizzazione.Il progetto di Internaziona-lizzazione, lo ricordiamo,già contempla per la scuolaprimaria e secondaria di I°l’insegnamento dell’inglese edel francese con docenti ma-drelingua in orario currico-lare e i corsi annualiCambridge e Delf svolti inConvitto.

从来到Tivoli的第一天,学校的老师和学生们就对我们表示了最真挚的欢迎。校长和各位老师为我们的汉语教学给予了重要的支持和帮助,可爱的

学生们更是积极主动的参与汉语课堂中的每一个环节,他们上课认真听讲

、积极练习,课后还经常与我们用汉语聊天,班级里的老师们也会和学生

们一起学习汉语。我们非常开心能看到每一个人都如此喜爱汉语。在今后

的汉语教学中,我们还会开展许多丰富多彩的汉语文化活动,使Tivoli的汉语教学更加完善,让学生们更了解中国,学习更多的汉语文化知识。在此,

对每一位Tivoli的老师和学生表示最诚挚的感谢!From the first day we arrived in Tivoli, the teachers and students expressed their most enthu-

siasm to us. The headmaster and the teachers give us their best support for our Chinese tea-ching. The students here like Chinese lessons so much that they study and practice seriouslyduring the class, and after class they always talk with us in Chinese happily. What impressed memost is that their teachers are also study Chinese actively, we are moved by their great efforts.We will launch many different kinds of Chinese cultural activities for the students to gain kno-

wledge about Chinese and to know more about China. Thanks to everyone here ! 乔赫 Joy

Il saluto delle insegnanti

在蒂沃利教汉语真是一件快乐的事情。蒂沃利的

学生们对中国、汉语和中国文化充满好奇,每一

次走进教室他们都会热情地对我说“你好”。在汉语课上,他们认真地学习,经过几周的学习他们已

经会说“我们是意大利人”、“圣诞节快乐”、“我爱我的爸爸和妈妈”等。希望蒂沃利的孩子们长大后能到中国去,为意大利和中国的友好贡献力量。

Teaching Chinese in Tivoli is really a happy thing. The Stu-

dents are very curious to China, Chinese language and culture.Every time I walked into the classroom, they always say"Nihao" to me enthusiastically. When learning Chinese, theystudy hard. After several weeks, they can speak "We are Ita-lian,” “Merry Christmas”, “I love my father and mother” and soon. I hope the children can go to China to have a look whengrow up, and Strengthen the friendly relations between Italy

and China. 韩娇娇 Lily

p. 6 CONVITTO CITTÀ N. 16 Aula Confucio: Accordo da siglare alla Sapienza di Roma

Tivoli chiama... L’accordo tra l’Istituto Confucio presso La Sapienza diRoma e il Convitto Nazionale di Tivoli istituisce l’AulaConfucio all’Amedeo di Savoia. L’importante passo av-

viene dopo le consultazioni amichevoli e gli incontri prelimi-nari avviati nell’ottobre 2013 ericordati in questo numero di Con-vitto Città nel precedente articoloche hanno portato all’approvazionedell’atto istitutivo da parte dellasede centrale degli istituti Confuciodi Pechino, denominata Haban.

L’Aula Confucio del Convitto Nazio-nale di Tivoli ha i caratteri di un entesenza scopo di lucro, con lo scopo dimigliorare la comprensione e l'amici-zia tra i giovani di Cina e Italia, sponsorizzando l'insegnamentoe l'apprendimento della lingua e della cultura cinese. Sulla basedella realtà locale l’Aula Confucio del Convitto di Tivoli potràsvolgere attività legate alla lingua e la cultura cinese, potrà orga-nizzare scambi tra gli studenti delle scuole primarie e secondariedi Tivoli e quelle cinesi e nel giro di massimo due anni potrà con-durre a favore dei studenti del Convitto HSK Test e YCT Test,prove di esame che forniscono certificazioni valide per l’ingressonelle università e nel mondo del lavoro. E’ inoltre prevista lapubblicazione annuale di una borsa di studio dell'Istituto Confu-cio. La nostra Aula potrà aspirare, infine, a curare la formazionedi istruttori locali di lingua cinese.

Il quartier generale degli istituti Confucio, casa madre dell’isti-tuzione culturale cinese, è a Pechino e si chiama Haban. Questaassiste con un fondo annuale le attività delle Aule Confuciooperative nel mondo e quindi anche quella istituita nel nostroConvitto. Haban oltre a mettere a disposizione esclusiva i do-centi madrelingua, come avviene già in via sperimentale dal-l’ottobre scorso, favorisce l’utilizzo di corsi di lingua on-line -ottimo per una scuola come il Convitto dotata già di una avan-zata infrastruttura multimediale – invia forniture di materialiper la didattica e per le attività culturali, che andranno anche acostituire la nostra “biblioteca di lingua e cultura cinese”. Daparte sua il Convitto di Tivoli offrirà la dovuta accoglienza eospitalità ai docenti cinesi, organizzando nel modo più funzio-nale possibile gli spazi e le attività culturali, curando l’assistenzadegli uffici amministrativi e del personale scolastico.

Si tratta di un’esperienza tutt’altro che usuale e altamente in-novativa rispetto all’offerta formativa presente sul territorio,specie se guardata nella opportuna prospettiva di una crescitain verticale dell’offerta scolastica annessa al Convitto di Tivoli:la residenzialità completa e una scuola secondaria superiore.

Con la maestra di cinese mi sono divertita tantissimo perché ci faceva vederealla lavagna le immagini della Cina. Mi piaceva scrivere i disegni e le immagini.Mi piaceva quando parlava, è molto bello il suono della lingua cinese. Abbiamocostruito anche maschere con il cartoncino. Abbiamo fatto un gioco, la maestraci ha dato dei cartellini dove c’era disegnato un animale e li dava a quattro per-sone e quando la maestra diceva il verso di un animale loro lo dovevavo alzare.Poi, sulla lavagna ci scriveva delle parole in italiano e noi le dovevamo indovi-nare. Caterina Arnaudo 4aC

Io sono Alessio, il cinese mi ha sorpreso, non pensavo che avremmo fatto questamateria. Quando è arrivata la maestra, che si chiama Joe, eravamo tutti emo-zionati, ci ha insegnato i numeri da 1 a 10 e le lettere. E’ stato bellissimo. Alessio Cascioli 4aC

Ni hao, mi chiamo Gabriele e sono molto felice di frequentare il corso di cineseperché quando sarò grande mi servirà se vorrò andare in Cina!Poi perché mipiace la loro scrittura e... la maestra! Gabriele Sforza 4aC

CARA SCUOLA

Il 16 dicembre 2014 al Dipartimento di lingue orientali del-l’Università degli studi di Roma La Sapienza, la firmadell’Accordo di Programma tra l’Istituto Confucio di Romae il Convitto Nazionale di Tivoli, rappresentato dal Rettoreprof. Paolo Maria Reale e dall’Educatore prof. Angelo Mo-reschini responsabile del processo di internazionalizzazionedell’Amedeo di Savoia.

La nuova avventura raccontata dai bambini

A cura degli Ed. Mario Cambise e Gerardo Russo

A fianco il Vicerettore prof. Maschietti con l’ed. Paola Morgese e ledue insegnanti Joy e Lily. A destra l’ed. Carlo Bernardini con Lily inIaB. Sopra le classi 4e della Primaria con gli Ed. Cambise e Russo.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 7Terza lingua straniera senza costi per le famiglie

Le lezioni di cinese sono molto belle: è come stare in un sen-tiero pieno di ostacoli. Il cinese è una lingua davvero strana…da adulti potremo insegnarla ai nostri bambini. Francesco Franzone 4aB

Io penso che il cinese è molto divertente ed interessante, è pure un modo per co-municare attraverso una lingua in tutto il mondo. I miei compagni sono semprefelici quando c’è il cinese e per questo lo sono anche io. Beatrice Maria Valenza 4aB

Per me il cinese è molto bello e divertente e la maestra Joy è molto brava. Lamaestra ci insegna molte parole nuove e ci ha fatto fare anche una maschera.Con i miei compagni di classe ripetiamo le parole che la maestra ci insegna ognimercoledì e…..ci divertiamo tanto. Eleonora De Santis4aB

Io adoro la maestra di cinese e so che anche lei ci adora, lo capisco dal suo visosorridente e anche se lei non ci capisce perché parliamo in italiano, so che lei,nella sua mente, pensa che noi le vogliamo regalarle un sacco di felicità. DaPaolo, il bambino sempre felice. Paolo Ciacci 4aB

Le lezioni di cinese sono magnifiche; Forse quando saremo adulti potremo par-lare questa lingua straniera. Il cinese è una lingua strana ma io so che nascondeun piccolo tesoro. Spero che da grande potrò fare l’esploratore per visitare le me-raviglie della Cina. Alessandro Colella 4aB

Le lezioni di cinese mi piacciono perché la maestra Joy spiega molto bene, ci fafare cose molto divertenti e creative. La lingua cinese è molto interessante per ibambini della nostra età, perché “giocando” impariamo qualcosa di nuovo e di-vertente. Elisabetta Mannarino 4aB

Con la maestra di cinese mi sono divertita perché faceva ridere la pronunciadelle parole. E’ una lingua divertente. E’ il mio primo anno di scuola qui alConvitto e fino ad ora è anche il più bello che sto trascorrendo. La maestra ciracconta com’è la Cina e ci fa vedere immagini dalla lavagna elettronica, ci faprendere appunti e ci mostra come si scrivono. Joe ci mostra le immagini per aiu-tarci ad imparare le parole, che pronuncia in cinese e a turno noi dobbiamo ca-pire di quale immagine parla. Abbiamo fatto anche la maschera di un panda: ètutto bello! Federica Resciniti 4aC

Ni hao, io sono Vania e voglio dirvi cosa ne penso della lingua cinese: è meravi-gliosa e non pensavo che la scuola ci insegnasse questa lingua, ma, quando ilmaestro Gerardo Russo ci ha comunicato che iniziava il corso di cinese io sonostata super contenta! Vania Conta 4aC

La maestra di cinese è simpatica, ci ha fatto fare cose molto divertenti, ungiorno ci ha fatto fare una maschera bellissima. Quando parlava tutti ridevano,non per prenderla in giro ma perché non capivamo niente. Per fortuna lei parlaanche inglese! La maestra Joy è simpatica perché ride insieme a noi. Valentina Larini 4aB

A me piace il cinese perché impariamo una nuova lingua e magari, quando sarògrande e andrò a visitare la Cina, capirò e parlerò quella lingua! Alice Sari 4aB

A me piace il cinese perché è una lingua particolare. Forse potremo andare inCina. Grazie alla maestra. Jacopo De Renzis 4aB

Le lezioni di cinese sono molto simpatiche e interessanti perché i lavori che fac-ciamo ci insegnano e ci fanno capire in modo divertente la lingua cinese e questoè tutto merito della maestra Joy. Sara Pagnotta 4aB

Il corso di cinese è molto interessante, la nostra maestra è brava: spiega bene, separli non ti sgrida e non mette note. E’ soprattutto una maestra divertente e ciporta allegria quando siamo tristi! E’ anche bella: capelli neri, occhi marroni, siveste bene e ha un bel carattere. Il Cinese è una bella lingua e non pensavo chece la insegnassero a scuola quest’anno, spero che continui anche in quinta! Ginevra Bighini 4aC

Quest’anno abbiamo cominciato il corso di lingua cinese; per me saperlo è stataveramente una sorpresa! Il primo giorno la maestra Joy ci ha insegnato le paroleprincipali: “ni hao”, che significa “ciao”; “ni hao ma?” che significa “come va?”.E’ stata veramente un’avventura! Questa lingua per me è un’opportunità chealtre scuole non hanno. Per questo ringraziamo il Rettore e il vicerettore. Lavinia Brocchi 4aC

La lingua cinese è una lingua che quest’anno non credevo di studiare. All’inizionon ero d’accordo perché con tutte le cose da fare non credevo di avere tempoper farlo, poi il maestro ha detto che lo facevamo il mercoledì dalle 15.30 alle16.30 allora per me non c’è stato problema perché io il mercoledì non ho da fareniente. Dopo la seconda lezione il cinese per me è diventato più interessante!Ludovica Camilli 4aC

Quest’anno abbiamo iniziato un corso di cinese e la maestra si chiama Joe, inse-gna cinese molto bene e sono molto contenta di fare cineseogni mercoledì e noibambini della 4C siamo felici di fare questa materia che non ci aspettavamo.Alessia Pugliesi 4aC

Pechino risponde

Potenziamento linguistico: Cambridge Certificatesp. 8 CONVITTO CITTÀ N. 16

Young learners,Ins. Anna FradiaconoIl 23 maggio 2014 i nostri

piccoli studenti delleclassi terze, quarte e

quinte si sono cimentatinella prova d'esame fina-lizzata al conseguimentodella certificazione Cam-bridge per i livelli starters,movers e flyers. Un'espe-rienza formativa notevoleper gli alunni i quali hannoaffrontato con successo unaprova complessa, sia per lecompetenze da testare, siaper il coinvolgimento emo-tivo che un esame com-porta (il primo esame dellaloro vita). Certamente l'ot-timo risultato dell'esame,per la prima volta soste-nuto al Convitto, ripagal'impegno profuso dalladocente madrelinga DuskaSliepcevic e naturalmentetutte le docenti di linguainglese della Scuola Prima-ria. Finalmente nel mese disettembre sono pervenuti ascuola gli esiti dell'esameCambridge-young learnersed il giorno 7 ottobre 2014si è tenuta la Cerimonia diconsegna degli attestati. Inostri piccoli studenti, in di-visa ufficiale, in fila perdue, sono entrati nell'aulamagna del Convitto sulle

Risultati ottimi per i 103alunni della Scuola Primaria e 67 della ScuolaSecondaria che hanno sostenuto la prova del li-vello starters-young learners, livello iniziale macomplesso del Cambridge perché testa le quattroabilità fondamentali: listening, speaking, readinge writing.

note dell'inno "God savethe Queen". L'emozionetraspariva dai loro visinimentre silenziosi hannoascoltato il discorso del ViceRettore, il Prof. Maschietti,il quale ha sottolineatol'importanza di appren-dere la lingua inglese ed inparticolare dell'esperienzadi un esame Cambridge.Le insegnanti Falchi, Fra-diacono e Arcangeli hannoespresso i loro complimentiagli studenti e dopo hannochiamato ogni alunno perricevere dal Vice Rettore ilsudato e meritato atte-stato. E’ stata una giornata gra-tificante ed emozionante.Noi docenti speriamo chegli alunni conservino que-sto momento di vita scola-stica tra i ricordi più dolcidell'infanzia.

In questa pagina gli alunniche quest’anno frequentanole classi 4a della primaria.Nella pagina accanto le at-

tuali 5e della scuola primaria.

tutti promossi!

Gli allievi che quest’anno frequentano la Ia media.

4aA

4aB 4aC

Periodico del C.N. di Tivoli p. 9

5aB 5aA

Do you speak english? Yes, i do…mais je parle aussi en français

Anche quest’anno ilConvitto Nazionaledi Tivoli ha ripropo-

sto il progetto linguisticoalle classi della scuola pri-maria e secondaria diprimo grado. Un team diquattro esperti, due ma-drelingua francesi e duemadrelingua inglesi, coor-dinerà i corsi di potenzia-mento di un’orasettimanale per classe;per quanto riguarda lascuola primaria, il corsocurricolare di inglese saràesteso alle classi II, III, IV eV, mentre il corso di fran-cese sarà destinato alleclassi III, IV, e V e si svol-gerà di pomeriggio. Nelleclassi della scuola secon-daria di primo grado in-vece, tali corsi di linguastraniera si svolgerannosempre al mattino. I do-centi esterni affianche-ranno i docenti curricularilavorando pertanto incompresenza, ad ecce-zione dell’insegnante di

Francese della Scuola Pri-maria la quale sarà incompresenza dell’educa-tore di classe.Il Convitto, ancora unavolta, si è chiesto in chemodo avrebbe potuto aiu-tare gli studenti, sin dallapiù tenera età, nella loro

istruzione e nello sviluppodella loro persona; indi-spensabile al giorno d’oggirisulta la padronanza di al-meno una lingua stra-niera, che permettal’inserimento della per-sona in un futuro lavora-tivo dal carattere sempre

più internazionale, e pro-prio per questo si è insi-stito ancora una voltanell’aiutare i piccoli stu-denti a superare le bar-riere linguistiche. Capacitàdi comprensione, dimesti-chezza nell’esprimersi inuna lingua diversa dallapropria rappresentano gliobiettivi di questi corsi.Per raggiungere questiobiettivi, è fondamentaleabituare sin da piccoli glistudenti ad ascoltare unalingua straniera ed indurliad esprimersi, anche consemplici frasi, in inglese efrancese. Da qui, il ruolofondamentale degliesperti, che accompagne-ranno gli alunni in un viag-gio a prima vistadifficoltoso, ma che prestosi rivelerà gratificante, pro-duttivo e anche divertente! Ai nostri docenti madre-lingua, Catie Fafara, Ar-naut Villette, IrenBoyarkina e Michelle Coxl'augurio di un brillanteanno scolastico ricco disoddisfazioni.

Con costi a carico delle famiglie pressoché simbolicie inferiori a quelli dello scorso a.s.: 35 euro l’annoper ciascun corso di lingua, Il Convitto mette a di-sposizione dei suoi alunni un team di quattro do-centi madrelingua, due per il francese e due perl’inglese. In compresenza con i docenti del Convittoil team coordinerà i corsi di potenziamento curri-colare di un’ora settimanale per classe, più i corsiCambridge e Delf. L’inglese sarà insegnato con glis p e c i a l i s t imadrelinguadalle 2e classidella Prima-ria fino alle3e della Sec.di I°;il francesedalle 3e classidella Prima-ria fino alle3e della Sec.di I°.

Ins. Anna Fradiacono

Potenziamento linguistico: docenti madrelingua già in cattedra

p. 10 CONVITTO CITTÀ N. 16 Qualità ...internazionale nello spettacolo di fine anno

Paese che vai…Anche nel praticare insieme ai ragazzi le arti figurative e musicali, predicate nelcurricolo e innalzate a linguaggio universale dai progetti Unesco, il Convittoesprime il concetto europeo di pace e amore legato alla conoscenza e alla valoriz-zazione delle differenze, di lingua e di costume, che ci rendono tutti speciali e, tuttiinsieme, ...un po’ migliori. I complimenti per la qualità dell’evento qui illustrato sono tutti per le nostre prof.

Come di consuetoanche lo scorso annoscolastico 2013/14 ha

avuto una conclusione “spet-tacolare”: un musical in cuigli alunni delle classi terzehanno calcato il palcoscenicodel Teatro Giuseppetti conl’entusiasmo e la perizia diveri professionisti.“Paese che vai…Europa chetrovi” è un testo teatrale ori-ginale, elaborato dalle inse-gnanti coinvolte nel progettosulla base dei contenuti edegli obiettivi didattico-edu-cativi, al centro del percorsoannuale, con particolare rife-rimento all’atto di indirizzodell’internazionalizzazione.La narrazione è ambientata inun piccolo bar tiburtino si-tuato nella piazza antistantela Villa D’Este, da sempreluogo di transito e di incon-tro per cittadini e turisti pro-venienti da ogni parte delmondo: il palcoscenico idealeper l’intreccio delle storiedelle lingue e delle tradizionidi persone e paesi diversi.E proprio in questo bar sisnoda la storia dei due an-ziani proprietari, gente sem-plice e poco istruita e delpersonale che lavora nel lorolocale: un cameriere moltocolto e informato che paral-lelamente frequenta l’Univer-sità e un altro, straniero, unpo’ più ironico e surreale.Si alternano in questo scena-rio turisti provenienti da ogniparte d’Europa, ognuno deiquali porta testimonianza diusi e costumi del propriopaese attraverso battute iro-niche, notizie e informazionia carattere sociale e politico,balli, canti e musiche caratte-ristiche.Così, tra una battuta e l’altrasi delinea la nascita e la storiadell’Unione Europea e dellasua valenza di tutela del ri-spetto dei diritti umani e digaranzia di unione tra popolidiversi.

L’alternanza di balli, canti, re-citazione e musica suonatadal vivo è stata ancora unavolta la formula migliore pertrasmettere temi sociali e po-litici con la leggerezza neces-saria, sia per i ragazzi che sisono cimentati, sia per le fa-miglie che hanno assistito allospettacolo.L’esperienza è stata molto po-sitiva in quanto si è instauratoun clima collaborativo tra glialunni e i docenti che ha per-messo di andare ben oltre ilsemplice rapporto allievo -

insegnante.Inoltre molti ragazzihanno trovato nella parte-cipazione a tale spettacolouna loro dimensione, sco-prendo qualità e predisposi-zioni che non pensavano diavere. Hanno capito che l’im-pegno e la costanza non sononecessari soltanto per ciò checoncerne la didattica in sensostretto, ma in ogni attività incui si devono cimentare equesto è stato un ulteriore ar-ricchimento che tale espe-rienza ha apportato in loro.

Infine vorremmo ringraziaretutto il personale che ha col-laborato, dalle sarte del Con-vitto agli educatori e, nonultimo, alle famiglie che sisono attivate perché la riu-scita fosse perfetta in tutti idettagli.

...Europa che trovi

Prof.sse Marica ArianoNadia PaglioniEmanuela PietrociniMiryana Scamolla

Il servizio fotografico dell’eventoè stato curato da Antonio Novelli,

che ringraziamo.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 11Il Pladge to Peace of the Unesco’s Associated school

Èstato proprio in nome di questo slogan che, durantel’anno scolastico appena trascorso, tutte le classi dellascuola primaria e secondaria del Convitto sono state

coinvolte nella realizzazione del progetto “Pledge to peace”o Dichiarazione di Bruxelles. Si tratta di un progetto nato al-l’interno del Parlamento Europeo per sensibilizzare gli stu-denti ad acquisire e diffondere una cultura di pace, non acaso viene anche definito “impegno per la pace”. Il percorsoseguito dagli alunni è stato strutturato all’interno del pro-getto UNESCO “C’ENTRO ANCH’IO” ed ha puntato l’atten-zione sui personaggi storici che sono stati grandi precursoridella pace: San Francesco, papa Francesco, Madre Teresa diCalcutta, Martin Luther King, Gandhi e Nelson Mandela.Inoltre, anche attraverso il canale mediatico, è stato datovalore allo studio di termini come uguaglianza, rispetto, li-bertà, giustizia, dignità umana, solidarietà e non violenza.Sono stati realizzati da tutte le classi cartelloni e manufattiche hanno rappresentato, attraverso una consapevole ca-pacità critica, il potente messaggio dell’educazione alla pace.Il percorso finale del progetto è culminato nella realizzazionedi disegni per la scuola primaria ed elaborati scritti per la se-condaria. Una commissione composta da ex convittori ha poidecretato i lavori migliori, che sono stati premiati presso ilteatro Giuseppetti di Tivoli, in occasione del consueto spet-tacolo di fine anno rappresentato dalle classi terze medie.Tra forti emozioni ed altrettanta gioia gli alunni premiatisono saliti sul palco, ricevendo gli elogi del Rettore Emilio Fa-tovic, che ha augurato loro ancora futuri successi scolastici.Per la scuola primaria i disegni migliori sono risultati quellirealizzati da Patrizi Filippo (I B), Chiara Badia (II C), GiadaTarei (III B) Alice D’Agostino (IV B)e Stefano Di Lorenzo (VB); mentre per la secondaria gli elaborati scritti premiati sonostati realizzati da Tindara Mastroieni (I B ), Sara Agliocchi (IIC) e Ludovica Brocchi (III A). Si è tenuto inoltre in considera-zione il lavoro svolto dalle classi nel loro insieme, pertanto èstata considerata “la miglior realizzazione” (classe I A secon-daria), “l’idea più originale” (classi V A e B primaria), “il mi-glior prodotto secondaria” (classe III C) ed infine “il migliorprodotto primaria” (classi IV A e B).

Prof.ssa Luana Lori

Disegna la pace Scrivi la pace Rappresenta la pace

p. 12 CONVITTO CITTÀ N. 16 Cerimonia Celebrativa della Ristrutturazione

Ed. Angelo Moreschini

Ripercorsa il 29 agosto scorso la vita del Convitto negliultimi due anni scolastici, quelli del Rettore Emilio Fato-vic, che ha colto l’occasione, in vista del collocamentoa riposo, per ringraziare gli operatori del Convitto delgrande lavoro svolto e rivolgere un messaggio al Sin-daco di Tivoli, affinché sostenga il progetto del LiceoInternazionale Unesco, utile anche alla Città.

Passaggio indelebile

Un evento specialesotto diversi aspetti,quello che raccon-

tiamo in queste pagine,anche per la preziosa pre-senza del Sindaco di TivoliGiuseppe Proietti, a testimo-nianza dell’attenzione che laCittà di Tivoli ha nei con-fronti della storica realtà edu-cativa.Relatori del convegno, mo-derato dall’Ed. Angelo More-schini, oltre al SindacoProietti ed al Rettore Fatovicgli Ingegneri Mauro Calzecchi– Responsabile unico del Pro-cedimento dei lavori di ri-strutturazione - e FrancescoDe Matteis, Coordinatoredella sicurezza degli inter-venti stessi,.Il pubblico in sala, compostoda studenti, familiari e perso-nale scolastico, intervenutonumeroso nonostante l’ap-puntamento agostano ascuole ancora chiuse, ha po-tuto seguire la visione di al-cuni filmati introduttivi,prodotti dagli educatori in oc-casione degli eventi più signi-ficativi celebrati in Convittonegli ultimi due anni (tutti vi-sibili su www.convittotivoli.itdal canale streaming e YouTube). In effetti gli avveni-menti da raccontare sareb-bero stati molti, troppe parolee troppo tempo sarebbe statonecessario per dare a tutti illoro giusto rilievo, così primadi lasciare la parola al RettoreFatovic è andato in onda unulteriore filmato, che ha rias-sunto gli avvenimenti princi-pali: “Il Convitto negli ultimidue anni”.

Al termine del filmato, pro-dotto dagli educatori AngeloMoreschini, Francesco Leo-nardi e Desideri Vittorio, c’èstato l’intervento di uno stu-dente con la lettura di un sa-luto scritto a più mani rivoltoal Rettore Fatovic (scheda afianco). Al termine della let-tura il Rettore ha ricevuto indono una targa ricordo eduna medaglia del Convitto.Poi l’atteso discorso del Ret-tore, che ripercorre con unpizzico di orgoglio i passaggisalienti caratterizzanti il suooperato: la ristrutturazione emessa in sicurezza della strut-tura, la riqualificazione degliimpianti e dell’ala ex Segré,delle segreterie amministra-tive e delle 25 camerettepronte oggi ad ospitare con-vittori. Un lavoro enorme,effettuato utilizzando le ri-sorse economiche proprie delConvitto e completato in solidue anni, grazie alla sinergiadi competenze ed all’accordodi rete con il C.N. di Roma,grazie alla condivisione e ap-provazione delle scelte e deiprogetti da parte del C.d.A,

Le immagini qui presenti e il filmato dell’evento, visibile sul canalestreaming nel sito www.convittotivoli.it, sono dell’Ed. Vittorio Desideri,del C.N. di Roma, che ringraziamo vivamente per il prezioso lavoro.

Il Rettore al centro, con il Sindaco Proietti e la prof.ssa Rettighieri

Sopra il Sindaco nel suo intervento. Sotto il Rettore riceve i doni daibambini accompagnati dalle sue collaboratrici Salvati e Palombi.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 13e della Nuova Offerta Formativa

CArISSIMo reTTore

Quando è arrivato a Tivoli, due estati fa, è stato un fulmine a ciel serenoper tutti noi studenti, ma anche per educatori maestre e professori. Tuttici aspettavamo il classico temporale e invece sono stati due anni di beltempo!Possiamo proprio dire che è stata una nuova alba per il nostro Convitto:abbiamo potuto vedere con i nostri occhi la scuola rifarsi il look e diventarepiù sicura, specie per noi studenti negli spazi ricreativi; abbiamo imparatoad usare il computer come strumento per crescere e grazie alle LIM ed aicollegamenti in streaming abbiamo comunicato con altre scuole e conaltri studenti lontani; abbiamo potuto respirare insieme ai nostri inse-gnanti un’atmosfera diversa: i viaggi a Bruxelles e le lezioni di inglese efrancese con insegnanti madrelingua al fianco dei nostri docenti; abbiamoincontrato e conosciuto studenti del convitto di roma e di altre scuole ita-liane e straniere, abbiamo fatto anche la conoscenza della cultura cinesee stretto amicizia con i bambini piccoli ambasciatori di quel grande paese;siamo diventati anche brave guide per i turisti di Villa d’este impegnandocinel Pledge to Peace per un anno intero, e grazie a questo la nostra scuolaoggi è associata alla rete delle Scuole Unesco.Insomma, studiando meglio la nostra città e conoscendola nei suoi aspettipiù gloriosi, l’abbiamo potuta raccontare ai nostri ospiti e allo stessotempo, in un certo senso, ne siamo usciti fuori, “varcando la porta delcolle” preparandoci a vivere il nostro futuro di studenti con una visionepiù adeguata ai tempi che viviamo.Molti di noi, e altri come me che hanno appena ottenuto il diploma discuola media, non avrebbero voluto lasciare il Convitto perché si aspettaval’arrivo del Liceo Internazionale e quindi la possibilità di continuare a viverequesta esperienza.Ma oggi purtroppo siamo qui per salutarla e questo ci dispiace molto. Éla vita, si sa, ma a nome dei nostri colleghi più piccoli che stanno per ter-minare la scuola media, Le chiediamo di continuare a stare vicino al Con-vitto di Tivoli, di aiutarlo a raggiungere il traguardo del Liceo Internazionaleche proprio lei, con la sua capacità e le sua passione, ha portato tutti noia vedere così vicino.Questa Targa è un omaggio modesto ma ricco di significato che tutto ilConvitto le porge a testimonianza dell’affetto e della stima che ha saputoconquistarsi in questi due anni.

grazie all’efficienza degli inge-gneri presenti in sala e al pre-zioso continuo monitoraggiodei lavori svolto dal prof.Maschietti.Sul piano dell’innovazionedell’offerta formativa il Ret-tore si sofferma sull’inaugura-zione dell’ambiente diapprendimento AdA, del la-voro svolto con l’Universitàdi Venezia e la Soprinten-denza del Lazio per la realiz-zazione del Seminario sullaVilla di Adriano. E poi l’Euro-desk, il Pledge to Peace, la vi-sita al Convittodell’Ambasciata cinese diRoma, con la quale si è intra-preso il dialogo che sta por-tando all’apertura dell’AulaConfucio e all’insegnamentodella lingua cinese al Con-vitto. Percorsi che hanno ele-vato l’istituzione tiburtina adun profilo culturale consonoalla Città d’Arte che lo ospita,legandolo ai progetti chel’Unione Europea e l’Unescoattivano per i giovani stu-denti. E tali innovazioni, pre-cisa Fatovic, sono statepensate sempre con la mas-

sima attenzione al sociale enel solco delle tradizioni cul-turali. Per questi risultati uncaloroso riconoscimento ilRettore lo rivolge a tutti glioperatori del Convitto: edu-catori, docenti e personale disegreteria, che hanno contri-buito con un esemplaresforzo collettivo all’opera diimplementazione dell’offertaformativa.Poi il Rettore si rivolge al Sin-daco, uomo di profonda cul-tura ed esperienza, affinché ilsogno non rimanga incom-pleto, affinché il territoriosappia cogliere le opportunitàofferte dal Convitto, attrez-zato e organizzato per l’aper-tura del Liceo internazionaleUnesco, tipologia unica a li-vello europeo, che se autoriz-zato porterebbe al Convittostudenti da tutte le parti d’Ita-lia, in linea con la vocazioneinternazionale della Città.E’ innegabile che il Convittoabbia assunto valenza di isti-tuto scolastico di avanguar-dia, fa eco il Sindaco, sia perle ristrutturazioni e la messain sicurezza sia per la grande

“Gli interventi realizzati costituiscono un nuovo capitolo nellibro della storia del Convitto, essendo di entità e qualità talida poter essere considerati i più consistenti lavori compiutidai tempi della ricostruzione post bellica”.

visione strategica che anima icontenuti dell’offerta forma-tiva, che va ben al di là delnostro territorio. Per questonon si può correre il rischio divedere il progetto incom-pleto e per quanto è nellepossibilità dell’Amministra-zione nulla rimarrà di inten-tato per dare certezza a taleprospettiva. La città, con-

clude il Sindaco, non può cheraccogliersi intorno a questogioiello, parte integrantedell’antica storia delle scuoledi Tivoli.Con la speranza dell’ottimi-smo si procede a liberare latarga dal vello e si brinda inonore del Rettore Fatovic.Comunque vada, grazie per ilsogno Emilio, da tutti noi!

Il momento della targa ricordo

Il Rettore con il Sindaco il Vice e l’Ing. Calzecchi attorniati dai ragazzi

p. 14 CONVITTO CITTÀ N. 16 Al via il nuovo anno scolastico 2014/2015

Ed. Paola Morgese

Prima campanella delnuovo anno scolastico2014/2015 questa mat-

tina in tutte le scuole e istituticittadini. emozionante, comesempre, il primo giorno di scuolaper gli alunni di prima media,anche se più emozionati sem-bravano i loro genitori che lihanno accompagnati in aulaMagna per iniziare la loro avven-tura scolastica.La cerimonia d’accoglienza perl’ingresso degli alunni dellascuola secondaria di I grado èstata guidata dal VicerettoreMaurizio Maschietti, a partiredalle ore 8:30, presso il portonecentrale dell’edificio scolastico.L’ingresso a scuola è presentatocome un evento particolare pertutta la famiglia. dove emergonoansie, preoccupazioni, domande,indecisioni,ma, al contempo, at-tese, speranze, aspettative siaprono per il futuro.La Scuola tutta –ha evidenziatoil vicerettore portavoce nel suodiscorso a genitori e alunni- siassocia al benvenuto che il Con-vitto offre al nuovo rettorePaolo reale, attento e sensibilealle esigenze della scuola. Lastruttura scolastica è cambiata,con impianti ancora più effi-cienti e in linea con le nuovenormative di sicurezza, al fine dioffrire spazi che possano garan-tire le migliori condizioni di vivi-bilità all’interno del plessoscolastico. Quindi, ha augurato a tutti unbuon anno scolastico, da viverecon passione ed entusiasmo, especialmente con il desiderio diprogettare quotidianamente, dicrescere, ciascuno con le re-sponsabilità che gli competono.La parola è poi passata alla Co-ordinatrice della scuola secon-daria di I grado, la prof.ssaPalombi. Nel suo saluto l’inse-gnante portavoce ha anche illu-strato, presentandole ai genitoridegli alunni, le tematiche più sa-lienti che caratterizzano ilmondo della scuola, a comin-ciare dall’emergenza educativa –in cui, Scuola, Famiglia, Territoriosono tutti chiamati a mettere in

Ins. Nicoletta Pandiscia

Il 15 settembre, i cancelli del Convitto si sono aperti per accogliere gli alunni “vecchi” e “nuovi”.Alle 9.00 comincia il percorso formativo degli alunni delle classi prime della scuola primaria, i qualiquest’anno sono diventati più numerosi e per tale motivo si sono formate quattro sezioni.I bambini vengono accolti nell’aula Magna dal Vice Rettore prof. Maschietti e dalla coordinatricedella Scuola Primaria Mara Salvati, la quale presenta le insegnanti e gli educatori delle classi prime:Chiara Belluz e Daniela Russiano per la sez. A, Franca Sbordoni e Gustavo Desideri per la sez. B, Mi-chela Ruggiero e Aura Capogna per la sez. C, Alessandra Pizzarelli e Santina Capogna per la sez. C.I bambini ed i loro genitori sono tutti emozionatissimi. Dopo aver ascoltato tutti in silenzio il discorso del vicerettore e della maestra Mara Salvati i bambini, guar-dandosi, comprendono che ormai sono nella scuoladei grandi ed è cominciato il lungo cammino che li faràdiventare gli uomini del domani, i cittadini del mondo.

atto le sinergie possibili per aiu-tare i nostri ragazzi a crescereaprendosi agli altri, non discrimi-nando ma collaborando sinergi-camente al fine di concretizzareun progetto di scuola globale.Per realizzare ciò, il Convitto hapredisposto una serie di attivitàche si snoderanno nel corso ditutto l’anno scolastico, favo-rendo percorsi di continuità di-dattico-educativa tra i vari ordinidi scuola dell’istituto, mirati so-prattutto a consolidare il sensodi appartenenza allo stesso nu-cleo scolastico.La parola è poi passata agli edu-catori delle classi prime, il prof.Leonardi e la prof.ssa Morgeseche hanno presentato a grandilinee le modalità di svolgimentodelle attività pomeridiane, in cuile ore di studio, a cui necessaria-

mente è dedicato maggiortempo ed energia, si intersecanocon svariate attività che il Con-vitto offre a tutti gli alunni.In primis quest’anno il corso dicinese pone la scuola in un pro-getto globale di internazionaliz-zazione e integrazione.Il via poi al momento effettivodell’accoglienza delle classiprime, con il coro dei bambini

delle elementari e l’ingresso deiragazzi in aula, accompagnatidai relativi docenti ed educatori.La manifestazione di inizio annocontinuerà il 4 ottobre con la ce-rimonia dell’Alzabandiera evedrà coinvolti tutti gli alunni delConvitto, il Dirigente scolastico,i professori, gli educatori e leforze dell’ordine operanti sul ter-ritorio.

Cerimonia di accoglienza delle classi prime

Le immagini di queste pagine ri-guardano la cerimonia dell’alzaban-diera. Sono a cura dell’Ed. Mario

Cambise e dello Studio Soft Vision diVilla Adriana.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 15La cerimonia dell’alzabandiera

Il gran giorno è arrivato e noi siamo tutti emozionatissimi . Ci tro-viamo fuori nella piazza e la nostra scuola, il Convitto, da qui sem-bra un immenso gigante addormentato su un fianco.ora si sente una voce che chiama per nome e cognome noi bam-bini. Tutti ci avviciniamo e finalmente si entra.All’inizio delle scale,ci sono delle persone sorridenti che ci ac-compagnano in un salone grandissimo, tutto illuminato, sembrail salone delle feste di un castello.In fondo, sedute su delle sedie, si vedono delle signore, sarannosicuramente le nostre maestre, sono tutte sorridenti e i guardanocon occhi pieni di curiosità, così come le guardiamo noi.Il Vice rettore, il professor Maschietti, ci saluta e ci augura unbuon anno scolastico, la maestra Mara Salvati, ci presenta quellesignore …sono proprio le nostre maestre!Ci accompagnano nelle nostre aule, arrivati vediamo una lavagnastrana, sembra di stare al cinema. La maestra ci dice che sichiama LIM, che strana ci si può scrivere con un dito, su di essac’è un disegno con delle lettere, ma non sappiamo leggere …lofa lei e dice che c’è scritto:BeNVeNUTI IN PrIMA. ormai facciamoparte del Convitto, che ci accompagnerà per parecchi anni.

Il punto di vista di un piccolo alunnoa cura dell’Ins. Michela Ruggiero

gente, il prof. Paolo Maria Reale, ilquale nel suo saluto di fronte alclassico semicerchio compostoda famiglie studenti e insegnantiha soolineato la grande sensa-zione di calore percepita tu’in-torno e l’aualità dei valori che lacerimonia esalta, valori che lungidall’essere vetusti come po-trebbe sembrare creano invecesolidarietà, vicinanza e dunque fu-turo: “i vostri figli, i nostri stu-denti, sono invece il presente equesto che viviamo oggi è unpunto di partenza oimale perl’anno scolastico che affronto conil massimo impegno, meendo-

cela tua per proseguire il cam-mino che questo Convio ha in-trapreso negli anni precedenti”. Il sindaco Giuseppe Proiei hasalutato il pubblico non facendomistero della sorpresa rappre-sentata per lui dalla sentita e no-tevole partecipazione all’evento,immerso in una cornice di colore edi vitalità tale cui “non è fre-quente assistere”, sicuramente“uno dei non molti momenti nei

quali ci si sente orgogliosi di viverein questa Cià… che in questianni è cresciuta molto ed è cam-biata soo l’aspeo sociale”.Quasi ereo a bastione di frontea certi mutamenti regressivi nelrespiro sociale della comunità ti-burtina, “il Convio Nazionalerappresenta oggi a Tivoli uno deipunti di aggregazione intorno aivalori dell’educazione e della cia-dinanza aiva… e rimane un ca-posaldo per questa storicacomunità. Ciò che questa Ammi-nistrazione comunale potrà fare,affinché il Convio Nazionale con-tinui a rappresentare per Tivoli ilsimbolo della formazione conti-nua, sarà fao”.Non appena il tricolore è issatodai ragazzi della secondaria diprimo grado e mentre l’inno d’Ita-lia eseguito dal Coro celebra lesue ultime note, una pioggia di co-riandoli bianchi rossi e verdi vieneesplosa dai piani alti del Convio,una prassi aesa per molti, un’ul-teriore sorpresa ed emozione peri tanti familiari bambini docentiospiti, Sindaco incluso, presentiper la prima volta alla cerimoniadell’alzabandiera del Convio.

Sabato 4 oobre in PiazzaGaribaldi, di nuovo in unoscenario pubblico dopo

due edizioni realizzate nel cortileinterno alla scuola. Una cerimoniadai tempi ben scanditi e non tra-scinata in lunghi discorsi dai rela-tori, un evento asciuo ma degnoportatore dei principi e dei valoriche in quel momento esso dovevarappresentare. Moderatrice ecome sempre oima interpretedella particolare atmosfera gene-rata dall’alzabandiera la maestraMara Salvati, accompagnata dalcoro dei bambini guidato dai mae-stri Monia e Alessio Salvati, cheaprono la manifestazione ese-guendo l’inno del Convio.Presenti i massimi rappresen-tanti delle istituzioni civili, a co-minciare dal sindaco GiuseppeProiei, le massime cariche deicomandi locali della polizia muni-cipale, della polizia di stato, deicarabinieri e della guardia di fi-nanza. Insomma la cià, rappre-sentata dalle istituzioni e dallascuola si sono ritrovate per unappuntamento che ormai sembrairrinunciabile al Convio, pur sesvolto in una forma piuosto chein un'altra a seconda dei tempi. L’occasione era del resto doppia-mente importante per il Conviodato che faceva la sua prima ap-parizione al pubblico degli utenticiadini il nuovo Reore Reg-

Valori al futuro

Ed. M.A.

p. 16 CONVITTO CITTÀ N. 16 La formazione in servizio - professionalità e competenza

Assicurare qualità al percorso formativo degli studenti signi-fica assicurare qualità all’agire educativo e didattico degliinsegnanti e degli educatori operanti nella scuola, in quantosono proprio i docenti a fare la qualità di un istituto.

Ed. Paola Morgese

Convitto in...formazione La consapevolezza che l’ag-giornamento e la forma-zione in servizio siano da

ritenersi fondamentali per lascuola traspare anche dai prov-vedimenti legislativi e normativivigenti. Il contratto di lavoro delpersonale della scuola (art. 61)afferma infatti che la forma-zione costituisce una leva stra-tegica fondamentale per losviluppo professionale del per-sonale e quindi per il sostegnoai processi di innovazione inatto e al potenziamento dell’of-ferta formativa con particolareriguardo alla prevenzione del-l’insuccesso scolastico e al recu-pero degli abbandoni.Per attività di formazione si in-tendono quelle iniziative orga-nizzate per i docenti che hannolo scopo di arricchire la loroprofessionalità, in relazione al-l’approfondimento delle tema-tiche connesse all’autonomiascolastica e all’uso, ormai con-solidato, di nuovi strumenti diinformazione. Le iniziative di for-mazione e di aggiornamento delpersonale docente, in una scuolacome il nostro Convitto, attentaalle trasformazioni e pronta adaffrontare le problematiche delnostro tempo nella valorizza-zione dei contenuti della tradi-zione, sono state concepite conl’obiettivo di migliorare la qualitàdegli interventi didattici ed edu-cativi a tutti i livelli.Le attività di formazione e di ag-giornamento proposte da que-sto istituto, svolte da tutto ilpersonale docente ed educa-tivo nei primi quindici giorni disettembre, sono state: “tutelasicurezza e salute sul lavoro”,“corso primo soccorso”, “ra-gazzi diabetici a scuola”, “regi-stro elettronico”.I corsi sono stati organizzati suiseguenti criteri:

-garantire agli alunni del Con-vitto un contesto scolastico ac-cogliente, confacente allenormative e alle norme di sicu-rezza vigenti;

-assicurare un servizio prontoa fronteggiare casi a rischio e diemergenza -arricchire la professionalità in

relazione alle modifiche previ-ste dalla riforma scolastica.

Il corso di “Primo Soc-corso” ha fornito un'ade-guata formazione sulleattività di emergenza alpersonale docente interes-sato della scuola primaria esecondaria di primo grado,al fine di acquisire cono-scenze e capacità tecnicheadeguate che consentanodi riconoscere in modotempestivo le situazioni diemergenza sanitaria. Ilcorso è stato articolato in12 ore, suddivise in 3 mo-duli, che hanno avuto cometema la trattazione dellenorme di primo soccorso incaso di urgenza o emer-genza sanitaria e quellesulla prevenzione e sicu-rezza. Hanno previsto, inparticolare, l'organizza-zione di lezioni frontali edesercitazioni pratiche.

La “Sicurezza sul Lavoro” è ormai una tematica fondamen-tale di ogni contesto lavorativo, considerato che con il ter-mine sicurezza si indica quella condizione necessaria pergarantire la giusta interazione tra le persone operanti in unsistema e la migliore gestione di pericoli ed eventi acciden-tali. Il corso articolato in 12 ore, suddiviso in 3 moduli, haposto come obiettivo la formazione di un personale prontoa garantire all’alunno le condizioni di completa assistenza,sostegno e soccorso, valutando i rischi nelle specifiche atti-vità e situazioni, e organizzando una struttura pronta perun’ottimale gestione della sicurezza, con dovuto pro-gramma di prevenzione e protezione.

Il corso “Ragazzi diabetici a scuola” ha fornito alcune in-formazioni di carattere generale utili per il personale sco-lastico delle scuole che accolgono un bambino o unadolescente affetto da diabete tipo 1.È opportuno che tutto il personale scolastico, docente enon docente, venga adeguatamente informato della pre-senza di un bambino con diabete nella scuola, e delle sueesigenze. Il corso ha fornito informazioni teoriche circa lapatologia, sulle modalità di monitoraggio del livello di glu-cosio nel sangue e sui criteri di somministrazione dell’insu-lina. Importante è stata anche la fornitura di informazionicirca la gestione di momenti di ipoglicemia, sui sintomi esulle modalità di trattamento. Parallelamente sono statefornite anche informazioni necessarie relative all’alimenta-zione corretta per un alunno diabetico.

Il corso relativo alla “Ge-stione del registro elettro-nico” ha messo in risalto illegame esistente tra qua-lità dei docenti e innova-zioni educative e didattichee su come contemporanea-mente la Dirigenza si stiaimpegnando a innovare ilservizio offerto attraversola sperimentazione e l’in-novazione.

L’insegnante che sperimenta edinnova è un insegnante che cre-sce nella professionalità, chemigliora il rendimento deglialunni percorrendo nuovestrade di insegnamento, chepubblicizzando gli esiti della suaricerca, favorisce la formazionedei suoi colleghi e la crescitadell’intera comunità scolastica.

Sopra, l’Ing. Francesco De Matteis, Coordinatore della sicurezzanel progetto di ristrutturazione del Convitto nonché docente delCorso “Sicurezza sul lavoro” svolto a settembre in Convitto.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 17

La mia classe ed io cisiamo recati alla UBI

Banca che si trova a Tivoli.La banca ha presentato unprogetto per finanziarel’associazione italiana perla ricerca sul cancro. L’at-tività dell’associazione ri-guarda la ricerca scientificanecessaria a trovare unacura per la malattia delcancro che sta causando lamorte di molte persone. Labanca ha offerto i cioccola-tini “della ricerca” per rin-graziare noi bambini cheabbiamo donato dei soldiper finanziare la ricerca eper trovare una cura chepermetterà di salvare moltevite. Il direttore con i suoicollaboratori ci ha spiegatoche è necessario fare moltaattenzione a quello chemangiamo, perché il tipo dialimentazione è fondamen-tale per prevenire questamalattia. Infatti ci sono cibicome la frutta e la verdurache riducono il rischio,mentre altri come le pata-tine fritte lo aumentano. Inbanca ci hanno offerto unatavolata di frutta, dolci emozzarelle. Alla fine,prima di andare via, cisiamo fatti la foto digruppo. D’ora in poi cureròla mia alimentazione e miimpegnerò a fare moltosport. Spero che un giornoanch’io possa dare il miocontributo.

Il giorno 15 novembrenoi bambini delle classiquinte, accompagnati dallemaestre, ci siamo recatipresso UBI Banca. Appenasiamo arrivati ci hannofatto accomodare in unastanza dove abbiamo po-tuto conoscere alcune per-sone dell’A.I.R.C.(Associazione Italiana Ri-cerca Cancro).I signori che ci hanno ac-colto, almeno tre voltel’anno, si recano nellepiazze italiane per venderealimenti genuini e salutariper aiutare la ricerca. Isoldi ricavati vengono uti-lizzati sia per aiutare gliscienziati a proseguire laricerca, sia per compraremacchinari e aiutare così lepersone malate a curarsi.Dopo aver sceso una scali-nata ci siamo trovati in unastanza dove abbiamo tro-vato un buffet delizioso abase di frutta, alimenti na-turali e biscotti fatti in casa.Era tutto buonissimo! Hopotuto capire da questaesperienza che mangiarebene aiuta la nostra salute,la colazione non si devemai saltare e, se è possi-bile, è meglio rinunciarealle patatine fritte che sonopiene di grassi.Prima di tornare in classeci hanno regalato una tova-glietta e due libretti congiochi e istruzioni per l’ali-mentazione.Da quel giorno, ogni mat-tina porto a scuola duemandarini perché la fruttaè molto importante per lanostra salute.

A.I.R.C. Ubi Banca e Convitto insieme per combattere il cancro

a cura delle insegnanti Nicolina Pandiscia, Anna Fradiacono e Patrizia Bruno

Sabato 15 novembre 2014, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, leclassi VA e VB del Convitto, accompagnate dalle insegnantiAnna Fradiacono, Nicolina Pandiscia, Patrizia Bruno e dal-l'educatore Gianluca Carlucci, hanno partecipato all'eventofinalizzato all'informazione degli studenti.Promosso dall’AIRC in collaborazione con UBI bancal’evento è stato rivolto in particolar modo alle classi dellascuola primaria e ha avuto come scopo il fornire ai piccolipartecipanti nozioni tanto basilari quanto fondamentalisull'educazione alimentare. La manifestazione si è conclusa con la donazione da partedelle due classi di 100€ all'AIRC per la ricerca contro il can-cro, una piccola ma significativa donazione, "una goccia nelmare”, un piccolo contributo donato con il cuore e contanta speranza.Lodevole il comportamento dei due gruppi classe per lamaturità dimostrata e la consapevolezza verso tematichecosì importanti; per questo gli alunni hanno ricevuto i com-plimenti di tutti gli adulti presenti. L'esperienza è stata re-lazionata nei bellissimi temi proposti in classe, di cui siriportano due esempi. Inoltre l'iniziativa AIRC-UBI BANCAè stata documentata nell'articolo del 20 novembre 2014 delgiornale locale XL.Si porgono i più sentiti ringraziamenti per la riuscita del-l'evento all'intera Associazione AIRC e alla Direzione di UBIBanca, filiale di Tivoli, i quali hanno organizzato un eventoassolutamente interessante e formativo sulla nostra alimen-tazione, che ci ha ricordato come noi in effetti "siamo ciòche mangiamo".

Lorenzo Bitocchi 5aA Alessandro Spanu 5aB Alunne della 5aA

p. 18 CONVITTO CITTÀ N. 16 Intervista alla nuova responsabile del refettorio

Un'alimentazione variaed equilibrata in-fluenza fortemente

lo sviluppo e la capacità delnostro rendimento. La qua-lità dei cibi serviti nellescuole ci aiuta ad assumerecomportamenti alimentaricorretti. Nella mensa diquesto Convitto quale tipodi modello alimentare vieneproposto?Il modello alimentare pro-posto dal Convitto si basasulla dieta mediterraneache sicuramente, più di ognialtra, è costituita da un re-gime alimentare bilanciatoe in grado di fornire a voiragazzi tutto il fabbisognoenergetico giornaliero ne-cessario per crescere. Ognipasto infatti fornisce il giu-sto rapporto di carboidrati,proteine e vitamine che ilvostro fisico richiede peraffrontare un pomeriggiointenso, di sport e studio.I primi piatti sono ripropo-sti nei modi più vari: caldeminestre, primi piatti tradi-zionali (es. carbonara otonno). Anche una semplicepasta in bianco viene arric-chita con del buon olio ex-travergine e del ParmigianoReggiano, che d'altra partesulle nostre tavole nonmanca mai. Per il sugo vieneusato del pomodoro fresco,capace di rendere gustosoanche un piatto semplice eveloce.Per i secondi piatti sonopreferiti prodotti freschiche vengono preparati quo-tidianamente dai nostricuochi e qualora fosse ne-cessario ricorrere ai surge-lati si sceglie sempre lamarca migliore e di rino-mata qualità.Le carni che prepariamosono varie e di ottimo taglioperché le ordiniamo diret-

tamente al macellaio di fi-ducia: pollo, maiale e manzosono cucinati al forno e in-saporiti con sughi e salse daesaltarne il sapore e la ge-nuinità. Il menù si presenta,inoltre, ricco di verdura efrutta di stagione.

La ristorazione scolasticarappresenta un settore

della ristorazione collet-tiva in cui occorre forniregaranzie di tipo igienico-sanitario e di sicurezza.In che modo il Convitto siè attivato al fine di for-nire personale specializ-zato in tal senso?Il personale ATA impe-gnato in mensa segue in ma-niera pedissequa le

istruzioni impartite daicuochi impegnati in cucina, iquali sono specializzatianche nella gestione dellediete speciali. Sono loro adesempio che fornisconoistruzioni sulle modalità dicomportamento da assu-mere nel somministrare ipasti ai bambini affetti daceliachia.Per quanto riguarda, invece,le modalità con le quali il no-stro personale di sala si re-laziona con voi ragazzi,queste sono improntate,come tradizione del Con-vitto vuole, sulla dedizionee la pazienza, sulla genti-lezza e la premura propriedella madre di famiglia.Ogni giorno il lavoro dedi-cato al benessere di voialunni è quindi frutto del-l'esperienza oltre che dellanaturale attitudine allebuone maniere.

La variabilità dei pasti èimportante per una dietaequilibrata perché per-mette di assumere tutti inutrienti necessari per unabuona salute. Il menù delConvitto, organizzato su 4settimane tiene conto dellavariazione stagionale difrutta e verdura e dellaprovenienza dei cibi (privi-legiando i prodotti a km 0)?L'obiettivo è di privilegiareil consumo di generi alimen-tari lavorati direttamentesul territorio o reperiti inbase al principio del minornumero di passaggi tra pro-duttore e consumatore, conmigliori garanzia di mante-nimento delle caratteristi-che organolettiche, grazieal breve tempo di tra-sporto. Provengono in parti-colare dalla nostraprovincia le carni bovine esuine, il pane, gran partedei latticini, frutta e ver-dura tipiche in base alla di-sponibilità stagionale.

In mensa ...conil gusto giusto

Gli alunni della IA -scuola secondaria di I grado– Tango Lorenzo, Profeta Miriam, Ciocci Rebecca,Di Lorenzo Stefano, hanno rivolto un’intervistaalla sig.ra Cesaretta Terenzi nuova responsabileper il Convitto dell’approvvigionamento degli ali-menti, della gestione della dispensa e dei rapporticon le ditte fornitrici.

a cura dell’Ed. Paola Morgese

La sig.ra Terenzi durante l’intervista dei ragazzi.Sotto una parte delpersonale di sala. Nella pagina a fianco, cucina e sala da pranzo.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 19Qualità superiore e servizio al tavolo a costi invariati

Specialmente la frutta e gliortaggi provengono da for-nitori della provincia e sonofreschi e genuini propriocome si percepisce gustan-doli sulla nostra tavola.Laddove siano serviti pro-dotti confezionati massimaè l'attenzione nella sceltadi marchi rinomati e di ec-cellenza.

Dalle ricerche svolte inambito nazionale sulleproblematiche alimentari èemerso che il 40% dellescuole ha studenti intolle-ranti al glutine, il 30% allattosio e il restante 30%con altre forme di intolle-ranze. In che modo ilConvitto viene incontro aqueste esigenze personalidi noi ragazzi? É presenteuno spazio separato dellocale mensa per la lavo-razione di diete speciali?I menù che vengono offertiai ragazzi sono redatti sullabase delle linee guida pre-disposte dall' A.S.L. che lisottopone al controllo e neappone il nulla-osta.E' prevista la possibilità dirichiedere una dieta spe-ciale per gli alunni affettida patologie, allergie o af-fezioni temporanee o permotivi religiosi, compilandoun apposito modulo disponi-bile all'Ufficio Servizi Sco-lastici e presentandoobbligatoriamente certifi-cato medico nel caso di ri-chiesta per motivi di salute.La richiesta di dieta spe-ciale può essere effet-tuata, sulla base dicertificazione medica, dachiunque ne abbia bisogno edeve essere richiesta primadell'inizio dell'anno scola-stico o appena si evidenzi lanecessità ed è soggetta arinnovo/conferma a caricodei genitori adinizio di anno.Queste modalità di lavoropermettono di aprire la re-

altà convittuale anche a chiprima avrebbe avuto pro-blemi d'integrazione so-ciale e conviviale.Massima attenzione vienededicata ai casi celiachia,cui personale specializzatocon premura e devozioneprepara piatti selezionati inspazi della cucina idonei eattrezzati.Scrupolosamente sonoanche preparati piatti perragazzi con intolleranze piùgeneriche al fine di garan-tire a tutti voi il massimobenessere, proprio come acasa vostra.

Nell’ambito di una sanaalimentazione assumegrande importanza lospuntino pomeridiano, chefornisce energia a rapidoconsumo, prevenendo calidi attenzione e appor-tando un discreto quanti-

tativo calorico. Per il no-stro break quali alimentisono privilegiati?Per quanto concerne il vo-stro spuntino si è cercatodi trovare il sano compro-messo tra gusto e salute.Sappiamo quanto vi sianogradite merendine e cioc-colata ma sappiamo anchequanto facciano male al no-stro organismo, perchétroppo ricche di grassi econservanti. Siamo peròconsapevoli anche del fattoche siete ragazzi, e che co-munque sporadicamentequalche merendina confe-zionata, ben selezionata,può essere di vostro gradi-mento.Sicuramente nella nostrascelta abbiamo privilegiatola frutta, lo yogurt e il buonpanino con prosciutto, deci-samente più sano rispetto aquanto di confezionato pro-

pone il mercato.

Dal momento che noi ra-gazzi ci troviamo in un’etàin cui le abitudini alimen-tari sono ancora in fase diacquisizione, la mensascolastica può e deve di-ventare un primo passoper migliorare progressi-vamente le nostre sceltealimentari, come pensatedi potenziare e migliorarein futuro il servizio of-ferto?Molte volte i ritmi freneticidi ogni giorno ci induconoanche a casa nelle nostre cu-cine alla preparazione dipiatti pronti, surgelati o pre-cotti, che sebbene siano gu-stosi al palato, lo sono un po'meno per la nostra salute.La nostra filosofia è chel’esperienza in Convittofaccia apprezzare i sani au-tentici piaceri della nostratavola, la cosiddetta "cu-cina della nonna", fatta disapori gustosi e genuini.Sembra troppo ambiziosocome obiettivo ma siccomefacciamo il nostro lavorocon molto piacere, il miosogno e quello dei cuochi èdi apportare alla cucina delConvitto un continuo miglio-ramento affinché sia per-cepibile la sensazione diessere in una mensa scola-stica che somigli felice-mente ad un ristorante. Delresto l’eccellenza che ilConvitto si prefigge nelcampo dell’istruzione edella formazione intellet-tuale di voi studenti nonpuò prescindere dall’eccel-lenza alimentare e nutritivafornita agli studenti stessi.Se è vero che siamo ciò chemangiamo …per una mentesana serve un corpo sano.In effetti possiamo direche quest’anno si mangiasempre meglio!Grazie Cesaretta, conti-nuate così e buon lavoro.

p. 20 CONVITTO CITTÀ N. 16 Laboratorio di Cittadinanza della Scuola Secondaria di I grado

Prof. Mirella Iannaccone

Indipendence Mentre Edimburgo pronuncia il suo storico “No” alla secessione, in Spagna si con-tinua a sognare l’indipendenza da Madrid. La crisi economica accentua le stori-che difficoltà alla convivenza comune e civile tra etnie e nazionalità diverse. Neipaesi civili e avanzati il confronto per ora si svolge in modo democratico, con il ri-corso al voto. In altre parti del mondo invece troppo spesso si ricorre alle armi.

Il 18 settembre il sogno indipen-dentista della Scozia ha avutola sua conclusione. Malgrado labrillante campagna per il Sì, laScozia, che da tre anni aspet-tava il referendum per l’indi-pendenza, ha votato No:meglio insieme. La campagnaper il referendum ha rappre-sentato una rivoluzione, che haportato ancora una volta al-l’attenzione dei media e deigoverni non solo l’idea di indi-pendenza, ma anche un mododi fare politica pacifico su ar-gomenti scottanti. La campa-gna per il Sì sembrava lontanadal successo. A marzo 2014 lacausa indipendentista era dataintorno al 31-32% dei consensi.La scalata è poi rallentata ecresciuta di nuovo tra la fine diagosto e i primi di settembre2014 quando il Sì è stato per laprima volta in vantaggio.Anche dopo la ripresa del No,non era affatto sicuro che laScozia rimanesse nel RegnoUnito. Per ottenere maggioreconsenso, è stato esteso il votoanche ai giovani dai 16 anni insu; i votanti tra i 16 e i 17 anni,infatti, si sono espressi per il 71%a favore del Sì. Anche gli immi-grati sono stati inclusi nel voto.Il buon risultato della campa-gna per il Sì sta anche nellemancanze degli unionisti e deiloro leader. Il Better Together,la principale campagna delNO scozzese, ha sottolineatopiù i pericoli di una vittoria delSì che i vantaggi dell’Unione.Gli argomenti usati eranospesso di questo tipo: l’indipen-denza sarebbe costata troppo,le imprese sarebbero fuggitedalla Scozia che così nonavrebbe avuto le risorse per es-sere indipendente. L’indipen-denza, in effetti, avrebbeavuto forse delle ripercussioni

economiche negative superioriai benefici. Il pericolo di fuga dicapitali sarebbe stato reale. Inconclusione, perché la Scozianon ha scelto l’indipendenza?Difficile da spiegare, sebbene ilrisultato non fosse del tuttoinatteso. Il Sì partiva svantag-giato: gli indipendentisti dove-vano vincere le resistenze diuna nazione storicamenteunionista a sostenere un’alter-nativa molto rischiosa. In più si

è aggiunto l’intervento dellaregina, che poco prima del re-ferendum invitò gli scozzesi apensare molto bene al loro fu-turo. Ad oggi l’Europa non an-novera un paese in più, maquesto non vuol dire che le ri-percussioni di quanto accadutoin Scozia non si avvertano al-trove. Ci saranno conseguenzea breve e lungo termine che néla Scozia, né il Regno Unito nél'Europa possono evitare di Irene Curcio, IIB

LA QUESTIONESCOZZESE

I Paesi Baschi dividono il loroterritorio a cavallo dei Pireneitra stato francese e stato spa-gnolo. Le province del nord am-ministrate da Parigi, comequelle del sud soggette a Ma-drid, godono di un'autonomiaassai limitata. Ma i Baschihanno un'identità tutta propriadovuta a una lingua, l'euskara,diversissima, non appartenenteneppure al ceppo indoeuropeo,e a una storia e a una culturadel tutto originali. Avvertono dinon avere aspetti in comune nécon gli spagnoli né con i francesie tale diversità nonché la man-

LA QUESTIONE BASCA

considerare. Il fattoche il Sì sia arrivatocosì vicino alla vitto-ria e che l’attenzionedei media sia statacosì elevata ha peròriportato alla ribaltale esigenze degli indi-pendentisti di tuttaEuropa. Su moltetensioni internazio-nali soffia il ventodell'indipendenza: in

Crimea, in Belgio, in Corsica, inCatalogna. La vittoria del Sìavrebbe alimentato il fuoco in-dipendentista, la sua sconfitta,però, di certo non lo ha spento.Il referendum, inoltre, ha dimo-strato che anche argomentipolitici controversi, come na-zionalismo e l’indipendenza,possono essere affrontati nellapiena tranquillità. Il confrontotra i contendenti è stato civile.

canza di sovranità ha generatoin essi forti sentimenti indipen-dentisti di cui l'eTA è statal'espressione più nota ma alcontempo più violenta. L'eTA, organizzazione terrori-stica che lotta per l'indipen-

denza basca, ha operato fino al2011. Numerosi sono stati gliattacchi prima di questa data.La scelta da parte dell'eTA dicessare gli attentati per aprireun dialogo diretto con i capi di

Periodico del C.N. di Tivoli p. 21Scozia, Spagna e movimenti indipendentisti

LA QUESTIONE CATALANA

I catalani chiedono esplicitamente l'indipendenzadalla Spagna, le mille manifestazioni sarannoutili o sono solo un modo per farsi notare? Le di-versità risalgono fin dalle origini di questi popolie riguardano lingua, storia, cultura. In poche pa-role siamo dinanzi a identità etniche ben diffe-renti. La Catalogna rivendicava la sua autonomiagià durante la seconda repubblica. Siamo agliinizi degli anni '30. In seguito il regime di Francosi adoperò per cancellare l'identità tradizionalecatalana, sopprimendone la bandiera e vietan-done la lingua. Nel 1978 fu approvato e avviato

Ilaria Cristofari, Tindara Mastroieni IIB

Federica Napoleoni IIB

un processo che diede vita allo 'Stato delle autonomie'. Nonpossiamo negare che la Catalogna ebbe subito competenzeimportanti quali istruzione e sanità. Ma non era sufficiente. Icatalani continuarono a gridare il loro desiderio di indipen-denza, facendolo sempre in modo civile e pacifico. Tra il 2009

stato per il distacco dei PaesiBaschi dalla Spagna e dallaFrancia ė dovuta soprattutto alfatto che le forze della poliziaspagnola hanno ormai cattu-rato alcuni dei maggiori espo-nenti e capi di essa. ora ladomanda è: perché si è formatal'eta, questa organizzazione cheopera in modo violento? Nonessendo "ascoltati", dei citta-dini mossi da un forte senti-mento indipendentistafondarono l'eTA il cui primo at-tentato fu registrato nel 1968fino ad arrivare al 20 ottobre2011, quando annunciaronopubblicamente che non avreb-bero più operato terroristica-mente. Il più famoso e

drammatico attentato è senzadubbio quello del 20 dicembre1973 contro il possibile succes-sore di Francisco Franco, l’am-miraglio Carrero Blanco, manon è di certo l'unico della sto-ria dell'eTA nel corso dei suoi 43anni di vita e dei suoi 850 morti.Difficilmente potranno esseredimenticati questi momenti diterrore. Io penso che la Spagnadebba concedere l'indipen-denza sia ai Baschi che ai Cata-lani a patto di chiederlapacificamente perché credo siadifficile dover sottostare alleleggi di uno stato in cui non ci siriconosce e il cui governo siconsidera illegittimo.

e 2011, ad esempio, vennero organizzati dei referendum nonufficiali per chiedere l'indipendenza dei comuni cata-lani: l'opzione indipendentista ottenne una vastamaggioranza. L'organizzazione di tali consultazioni fua carico delle iniziative cittadine di ogni comune, trai quali quello di Barcellona che tenne il referendum il10 aprile 2011, con un totale di 257.645 voti dei re-sidenti, ottenendo risposta positiva all'indipendenzadella Catalogna in 9 su 10 voti. L'undici settembrescorso, sull'onda del referendum scozzese, a Barcel-lona 1 milione e 800mila abitanti hanno dato luogoa una spettacolare e coloratissima manifestazione inmemoria della Diada, giorno della sconfitta contro letruppe borboniche del 1714, giorno simbolo per i ca-talani della perdita dell'identità. Le manifestazionicontinuano come continua l'opposizione a Madrid

che di fatto ha bloccato il referendum fissato per il 9 novembrecon il quale la Generalitat chiamava alle urne i suoi cittadiniper votare l'indipendenza dalla Spagna. Bocciata la consulta-zione a livello ufficiale poiché ritenuta incostituzionale, rimanela protesta civile e tenace.

p. 22 CONVITTO CITTÀ N. 16 Laboratorio scientifico della Scuola Primaria

L'UVA NELL'ARTESin dai tempi antichi l'uva è molto usata come elementodecorativo in sculture, medaglioni, gioielli. Anche sullestampe antiche l'immagine del grappolo dell'uva è moltousata e spesso è associata ad altri simboli. Nel corsodei secoli l'uva si trova riprodotta su ceramiche e maio-liche. Nella pittura degli antichi romani troviamo giàmolti affreschi dove è raffigurata l'uva insieme al panee al vino. Con la nascita della botanica (la scienza chestudia le piante) ci furono grandi disegnatori che raffi-gurarono tutte le varietà di uve italiane.

LA VENDEMMIAQuesta mattina in classe abbiamo fatto la vendemmia.Ogni bambino ha portato un grappolo d'uva e un conte-nitore. Poi la maestra ha messo la canzone "L'uva Foga-rina" e abbiamo iniziato a pigiare l'uva con le mani e acantare.Dopo un po' si è formato un liquido molto dolce: ilmosto. La maestra ha versato il mosto nelle bottigliedove rimarrà a fermentare per trasformarsi in vino.Quando avremo il vino lo metteremo nelle bottiglie e looffriremo ai nostri genitori.

Gli alunni della classe II B della scuola primaria delConvitto, all'inizio dell'autunno, hanno svolto un la-voro interdisciplinare sulla vite e sull'uva.Partendo dalla storia e dalle tradizioni popolari di Tivoli,hanno trovato informazioni sulla sagra dell'uva "Pizzu-tello" che si svolge nel nostro paese ogni anno nel mesedi Settembre dal 1845.Hanno poi studiato questo frutto da tutti i punti di vista:scientifico, letterario, artistico, musicale. Per l'aspetto scientifico hanno approfondito le parti del-l'uva e le caratteristiche della pianta della vite, hannovisto come l'uva è stata rappresentata nell'arte e nellaletteratura sin dall'antichità, hanno imparato proverbi,detti popolari, poesie e canzoni su questo argomento.Grazie alla L.I.M., presente in classe, i bambini hanno poivisionato immagini di quadri famosi riproducenti l'uva, fil-mati di contadini intenti a vendemmiare, cantine con bottiper la fermentazione del vino, ricette di dolci, colline convigneti e grappoli d'uva di diverse qualità. Insieme alla loro insegnante Mara Salvati e all'educatriceSara Di Micco hanno, infine, fatto il vino (lasciato a fer-

mentare nell'armadio dellaclasse...) controllando di tanto intanto la trasformazione del mosto.Il vino è stato poi travasato in pic-cole bottiglie personalizzate daglialunni e portato a casa. I genitorihanno così potuto sorseggiare unVINO RISERVA "REALE" D.O.C.del 2014 (il nome è un gentile omag-gio al nostro nuovo Rettore Prof.Paolo Maria Reale).

L’UVA Ogni anno, nel mese di Set-tembre, l'uva pizzutello diventaprotagonista di una festa popolareche si svolge nella nostra città: Ti-voli. La prima sagra del pizzutello

si tenne il 2 Ottobre 1845 in occasione della visita di PapaGregorio XVI che venne a vedere i lavori per la costru-zione dei cunicoli della grande cascata. In questa occa-sione i Tiburtini abbellirono la città con grandi cesti diuva pizzutello.

UVA: CITAZIONI E PROVERBIPer San Michele, l'uva è come il miele"•"La pioggia di Settembre è veleno per l'uva"•"Guarda il calor del sol che si fa vino, giunto dal-•l'umor che da la vite cola" (Dante Alighieri)"Una vera volpe chiama acerba non solo l'uva che•non può raggiungere, ma anche quella che ha colto eportata via gli altri""Agosto matura e settembre vendemmia"•"Di settembre, l'uva rende e il fico pende"•"Chi mangia l'uva il primo dell'anno, tocca soldi•tutto l'anno""Dolce come l'uva passa"•"Se piove a Pasqua, più uva che frasca"•

DAL CHICCO AL VINO

a cura dell'ins. Mara Salvati 2aB

Periodico del C.N. di Tivoli p. 23Laboratorio scientifico della Scuola Primaria

L'ARANCIAL'arancia è di forma rotonda e di colore arancione.Se la tocco, la buccia è dura e ruvida all'esterno; all'in-terno è bianca, liscia, divisa in tanti spicchi.Se l'annuso, sento un odore aspro.Se la gusto, il suo sapore è dolce.

LA SPREMUTAIl racconto dei bambiniQuesta mattina la maestra Daniela ci ha fatto unabella sorpresa: ha portato tutto l'occorrente per pre-parare una buonissima spremuta di arancia.Prima ha tagliato le arance a metà.Poi ha premuto con forza, aiutata da noi, sullo spremia-grumi.Dopo ha versato il succo nei bicchieri e ha messo lo zucchero.Infine ci ha offerto il succo da bere: era buonissimo enutriente!!!

DALL'ARANCIA ALL'ARANCIATAa cura dell'ins. Daniela Ronci 2aA

Ciao, io sono l’olivo.Sono una pianta sempreverde, di altezza variabile dai 4agli 8 metri,Le mie radici sono molto estese e sviluppate e posso vi-vere più di mille anni.Il mio tronco è marrone ma quando sono giovane è grigio.I miei rami sono flessuosi.Le mie foglie sono piccole, verdi e a forma di lancia.Fiorisco da Aprile a Giugno. I miei fiori si trasformanoin frutto entro la fine di Giugno.Il mio frutto si chiama Oliva.Durante l’estate, le olive si colorano di verde e diven-tano sempre più grandi.A poco a poco, l’acqua che è contenuta nelle olive si tra-sforma in olio.Questa trasformazione si chiama Inoliazione e finisce aNovembre. In questo mese inizia la raccolta.

Dopo la raccolta, le olive vengono portate al frantoio,dove vengono trasformate in olio.L’olio è un alimento di origine vegetale. E’ un liquidochiaro e limpido, ha un buon odore e soprattutto un buonsapore. L’olio contiene molte vitamine che servono a farcrescere il corpo a sviluppare i muscoli, a difendere con-tro le infezioni.Per questo motivo è importante usarlo nella nostra ali-mentazione.

IL FRANTOIOIl frantoio è il luogo dove le olive vengono macinate etrasformate in olio. Le olive vengono sistemate dentro lecassette e pesate su una bilancia.Poi vengono messe dentro una specie di imbuto dal qualepassano sul nastro trasportatore. Questo nastro gettale olive nella vasca di lavaggio e qui le oliva vengono pu-

lite dalle terra, daisassi e dalle foglie.Dopo le olive vengonotrasportate dentrouna macchina che leschiaccia e le tra-sforma in una pasta. Lapasta di olive vienespremuta, da unaparte esce olio mistoad acqua, dall’altra siforma la sansa. Nel se-paratore l’olio è divisodall’acqua e finalmentesi arriva al prodottofinale. Possiamo cosìgustare pane ed olioche a noi bambini piacetanto.

a cura dell'ins. Elisabetta Giocondi 2aC

L’OLIVO

p. 24 CONVITTO CITTÀ N. 16 Laboratorio letterario della Scuola Primaria

Sulle ali della ...fantasia“Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia legalo con l’intelli-genza del cuore. Vedrai sorgere giardini incantati e tua madre diven-terà una pianta che ti coprirà con le sue foglie”. Alda Merini

C’era una volta ….Cappuccetto …grossoIl Ratto con gli stivali

Alice nel paese delle meringheLa belva addormentata.

I bambini della classe III B vogliono rallegrarVi con le loro fiabe e le loro fi-lastrocche un po’ “particolari”. Giocando con la nostra creatività e la nostra“fantasia” abbiamo trasformato Cappuccetto Rosso in “CappuccettoGrosso”, il Gatto con gli Stivali in “Ratto con gli stivali”, Alice nel paesedelle Meraviglie in “Alice nel paese delle Meringhe” e per finire la Bella Ad-dormentata in la “Belva Addormentata”.

CAPPUCCETTO GROSSO

Cappuccetto grosso grossosaltellando a più non possopasseggia nel bosco balzando

su un dosso.

La frittella nel cestelloinsieme ad un buon panello.

Va a trovare la nonninaMa il lupo s’avvicina

“Guarda guarda, che carinaUn buon pasto la bambina!”

Cappuccetto impauritaScappa via scolorita,corre su per la salita

con la frittella saporita:“Nonna, nonna aiuto aiuto!Mi insegue il lupo brutto e

barbuto!”

Entra in casa e il lupo astutoLa ingoia in un minuto.Cappuccetto grosso grossoGonfia il lupo a più non

posso.

Poi arriva il cacciatoreE lo estrae con gran sudore.

Cappuccetto grosso grossoSe la ride a più non posso.

IL RATTO CON GLI STIVALI

Tanto, tanto tempo faIn una bella città

C’era un ratto grosso, grossoVestito sempre di rosso.

Era un topo timido e giocherelloneGiocava molto bene a pallone.

Incontrò un gattoneGrande, grande e marrone.

Il gattone gli regalòUn bel paio di stivaliChe avevano le ali

Ed il ratto lo ringraziò.

Svolazzò, svolazzòEd il mondo lui girò.

La Cina, la Turchia,l’Inghilterra, l’Albania,pieno di cultura diventò

e disse: “Un maestro sempresarò!”.

Questa è la storia di un rattoneTimido e giocherellone.

ALICE NEL PAESEDELLE MERINGHE

C’era una volta una bambinadi nome Alice.

Desiderava abitare in un ca-stello, e fare la regina.

Un bel giorno decise di par-tire per quell’avventura.

Arrivò ma vide che la reginaera sua sorella di nome Me-dusa e aveva dei poteri perfarla diventare una meringaquando la faceva arrabbiare.

La mattina seguente lei vo-leva uscire ma la sorella Me-dusa mise un rospo a fare il

guardiano.

Un giorno Alice decise di af-frontare la sorella Medusa.Quel giorno arrivò : Alice la

affrontò e vinse.

Il posto della regina con isuoi poteri andò ad Alice.

Alice realizzò così il sogno, lasorella morì ed Alice visse persempre felice e contenta.

LA BELVA ADDORMENTATA

In bosco viveva un animalesconosciuto con il pelo aran-cione, due denti aguzzi e unocchio dietro la schiena.

Un esploratore prese coraggio e siavventurò verso la sua tana.

Appena trovato l’animale, sinascose dietro un cespugliol’addormentò e lo portò con sé.

A tarda sera il cacciatore siaccorse di aver usato undardo avvelenato e di aver

ucciso l’animale.

Il cacciatore afflitto dal do-lore ripeteva: “Non dovevoprendermela con quel povero

animale”.

E come per magia l’animale sirisvegliò.

L’animale fece capire al cac-ciatore che erano state le suelacrime a risvegliarlo e final-mente vissero rispettandosi.

Il cacciatore quel giorno im-parò due cose :

• Bisogna sempre rispettaregli animali

• Gli animali possono parlare.

Cari lettori, speriamo proprio che vi siano piaciute le nostre favole e le nostre filastrocche!Un saluto dai bambini della classe III B e dalla nostra maestra Rita.

Arrivederci al prossimo numero del giornale.

a cura dell'insegnanteRita Procaccianti 3aB

Disegno diAlessiaCarosi 3B

Periodico del C.N. di Tivoli p. 25Giochiamo con le fiabe

a cura dell’ Ins. Maria Atonia Carlucci 3

a ADal fumetto alla fiaba“Il vaso di mentuccia”C’era una volta un re che viveva in un grande castello con le sue tre figlieche si chiamavano :una Verdolina, che era sempre felice dei suoi regali,Vanitosa, a cui piaceva andare alle feste e l’ultima si chiamava Rosolina,che era sempre triste.Un giorno il re decise di fare dei regali alle sue tre figlie: a Verdolina regalòun grazioso cappellino, a Vanitosa regalò un bellissimo vestito e a Rosolinaregalò solo una pianta di mentuccia.Allora Rosolina, delusa, corse triste nella sua stanza e strappò una fogliadi mentuccia e per ripicca la bruciò.All’improvviso apparve sulla pianta la faccia di un principe che ledisse:“Sono un principe prigioniero nel vaso. Quando una foglia di mentabrucia io compaio”.La ragazza promise al principe che ogni sera avrebbe bruciato una fogliaper vederlo. Però il principe le disse che non doveva bruciarne più di unaaltrimenti sarebbe morto.Un brutto giorno le sorelle di Rosolina per dispetto le bruciarono la pianta.Rosolina, disperata corse da una vecchina che era una fata buona.Rosolina disse alla vecchietta “Le mie sorelle hanno bruciato la pianta!Il principe sta morendo! Cosa posso fare?”.La vecchina le diede un barattolino con dentro un po’ di grasso d’orco e ledisse di spalmarlo sulla pelle della piantina che così sarebbe guarita.Rosolina tornò al castello e spalmò subito il grasso d’orco sulla piantina eapparve davanti a sé il principe. Allora Rosolina le disse “Sono felice, orasei guarito!”. Il principe le rispose “ Sposami!” Dal quel giorno in poi vis-sero innamorati, felici e contenti nel loro castello.

“Pollicino”Pollicino era diventato ricco perché era diventato il corriere del re econ i soldi che gli aveva dato il re, comprò un palazzo per i suoi ge-nitori e i suoi fratelli Pollicino era diventato ricco perché aveva ru-bato gli stivali magici dell’orco ed era diventato il corriere del re.L’orco che lo aveva inseguito. Pollicino si ritrovò nella casa dell’orcoperché si era perso nel bosco.

Fiabe al contrario

“Biancaneve”Biancaneve, ragazza bellissima, viveva con una matrigna cattivissima.Lo specchio la matrigna guardava alla mattinaper sentire se era lei la più carinama lo specchio diceva che era elegante e snellama Biancaneve era la più bella.Così la matrigna chiamò il suo servitoreche di mestiere faceva il cacciatoreDoveva uccidere la poveretta così la matrigna avrebbe avuto la sua vendetta Rapì Biancaneve ma…,non ebbe il coraggio e uccise un cerbiattoe portò il suo cuore alla matrigna su un bel piatto.Biancaneve corse tanto tanto, la poverettafinché arrivò in mezzo alla forestadove trovò una graziosa casetta.Sette ciotole e sette lettini trovò“Forse vivono sette bambini”, pensò.La casa era invece di sette nanetti carini, lavoratori e tanto piccoletti.Visse con i nani felice, contenta e amata,fino a quando la matrigna l’ha trovata.Una mela avvelenata preparò e la bellissima Biancaneve avvelenò.Subito Biancaneve cadde a terra smortae i nani pensarono che fosse morta.I nani misero Biancaneve in una bara di cristallo nella foresta.Povera Biancaneve, proprio non si ridesta!Un bel giorno un principe passòe con un bacio la risvegliòBiancaneve si rialzòe il morso di mela avvelenata fuori andò.“Sposami” disse il principe“ vieni con me al castello”,“e il mio regno sarà più bello”.Biancaneve disse di sie al castello il principe seguì.Il principe e Biancaneve unirono i loro cuorie il popolo li ricopri di fiori.Tutti felici e contenti in una grande festacon i sette nanetti amici della foresta.

Fiabe in rima

Pollicino e i suoi fratelli la seconda volta non riuscirono a tornare acasa perché invece dei sassolini, aveva seminato delle briciole e gliuccellini se le erano mangiate. Pollicino la prima volta c’era riuscitoperché aveva seminato i sassolini. I genitori avevano abbandonatoPollicino e i suoi fratelli perché non avevano di che sfamarli.

i disegni sono dei bambini della 3a A

p. 26 CONVITTO CITTÀ N. 16 Laboratorio letterario della Scuola Primaria

a cura delle insegnanti M. Antonietta Ippolito e Maria Ziantoni

Amare e conoscere la Poesia dei Grandi Poeti Cardarellie Carducci per i nostri alunni delle classi IVB e IVC si-gnifica entrare con il cuore dentro le PAROLE, coglierneil significato più profondo, per poi “trasportarlo” con “in-nocenza infantile” con immagini che si accendono di caldicolori e con musicalità dove i “rumori” echeggiano suonidolci e semplici di un Mondo Antico.Un mondo “lontano”, una Toscana bellissima nella sta-gione autunnale, una Maremma profumata dai funghi,“dall’odor aspro dei tini e …dall’odor pungente dellospiedo”, dove l’allegria si espande con il vento e il ri-chiamo del mare...dove si cerca di far allontanare pensieri tristi guardandole “rossastre nuvole”!Che trionfo di colori! Che armonia d’immagini con i poggiricamati e il mare orlato di un merletto bianco …spuma!Ma le “Emozioni Poetiche” dei nostri alunni si vestono,anche, di “Modernità” e così la Poesia Carducciana “S.Martino” incontra il “Presente” e diventa MUSICA RAP…Ed ecco che anche il cacciatore triste si rallegrerà nelsentire che questa “Lirica” diventi un TESTO MUSI-CALE RAP che con il suo ritmo e con le voci di Fiorello edei ragazzi delle nostre classi, riuscirà a far sentire“L’emozione di una meravigliosa giornata agreste” in Ma-remma! Così tra un sorso di vino novello e una bru-schetta all’olio… tutto diventa Poesia… Poesia che nasce dal cuore e che nella tradizione liricatrova la sua APOTEOSI!

Quadro Autunnaletra la Poetica del Cardarelli, del Carducci e il rap di Fiorello

Alice Sari 4aB

Piccoli scrittori

Simone Sebastiani 3aC

La natura indossa, in questi giorni autunnali,la veste più bella!

È arrivato l'autunno con i suoi caldi colori: il rosso, il giallo,l'arancione ed il marrone che tingono le chiome degli alberi. Al-cuni alberi stanno diventando nudi, ma qualche fogliolina an-cora resiste. Il verde smeraldo dellefoglie ha lasciato il posto al giallo, sem-bra che sul viale siano cadute moneted'oro. La mattina, mentre cammino perandare a scuola, vedo un trionfo di co-lori e sento il crepitio delle foglie seccheportate via dal vento d'autunno. In-fatti la nonna tutte le mattine si sve-glia presto per spazzare via le fogliesecche cadute durante la notte. Le giornate in autunno si accorcianosempre di più... Il bosco si punteggia dirosso: sono i funghi! In questo periododell'anno ne crescono veramente tanti esono stupendi; ma attenzione... piùsono colorati, più sono velenosi, quindinon toccarli!Io adoro l'autunno, è bellissimo!Elena Sofia Bruno 3aC Alessia Pugliesi 4aC

a cura dell'ins. Rosaria Battisti 3aC

Periodico del C.N. di Tivoli p. 27Laboratorio letterario della Scuola Primaria

La Natura ci sor-prende per la suaBellezza e per la sua

Maestosità, non sempreperò entriamo in “Empatia”con la stessa poiché tuttociò che ci viene donato,spesso, non lo conside-riamo un dono prezioso.Per sensibilizzare i nostriragazzi a tutto ciò e afarli vivere in “Armonia”con la natura e il territoriocircostante, noi insegnantidelle classi IV A, IV B eIV C abbiamo realizzato unPercorso didattico che civede:osservare, analizzare estudiare, con attività cur-riculari interdisciplinari,“l'albero patriarca per an-tonomasia”: l'ulivo!Il Progetto nasce sempli-cemente dal desiderio difar conoscere questapianta nella veste, non solonaturale, ma come memo-ria antica del nostro Paesee dei nostri avi e comesimbolo culturale delmondo classico. E così ènato il Percorso “ Pane, olioe ...fantasia: parola magica... indispensabile per en-trare in “Sinergia” con ilmondo dei Bambini!Si narra che Zeus abbialodato Atena per averglidonato un regalo bello eutile: la piantadell'ulivo...quando stavagareggiando con Poseidoneper la conquista dell'At-tica. La pianta avrebbedato frutti e quindi benes-sere e pace! Zeus così pro-clamò vincitrice Atena echiamò il luogo, dove nac-que “la nuova pianta”,Atene, in suo onore! .. di-ventando così la città piùimportante della Grecia!

La glorificazione continuacon Omero che entra nel-l'animo dell'ulivo e neicuori di Ulisse e Peneloperecitando le gesta di Odis-seo che per amore “ce-sellò” il letto nuziale conun tronco vivo di ulivo. L'ulivo ha sempre affasci-nato e ispirato anche lacultura e la civiltà conta-dina! Pascoli e Garcia Lorcaci “decantano” la bellezzaestetica dell'ulivo, la forzae la vitalità scultorea deltronco e la generosità deisuoi rami nell'accoglierepasseri birichini che comescolari cinguettano e rin-graziano per l'ospitalità! Epoi il grande D'Annunzio,sempre aulico, ci porge conla sua lirica, un grande in-vito: “Laudato sia l'ulivonel mattino! Una ghirlandasemplice, una bianca tu-nica, una preghiera armo-niosa a noi son festa.Potevamo noi, con i nostrialunni esimerci da questoaulico invito?E festa sia! Una festa alle-gorica, che sa di campagna,di cose buone per i nostri

alunni delle classi IV. Ecosì il Refettorio per ungiorno si trasforma in unPaesaggio Bucolico che siveste di colori autunnalidiventando lo specchio delpaesaggio naturale tibur-tino. I bambini allegri efelici abbondano di sorrisi.Chi parla, chi grida, chi insilenzio osserva, chi comin-cia ad avere l'acquolina inbocca! Certo è propriocosì: stiamo per prepararepane e olio! Quante voltel'abbiamo mangiato, maoggi è un pane diverso.Oggi lo ricamiamo congocce d'olio portato dai

nostri ragazzi! Olio ingen-tilito dal loro Sapere e im-preziosito nell'amoreperché è il frutto dellaloro campagna, del lavoro edei ricordi dei loro nonni.Le emozioni continuano edecco …che... mentre legocce di olio scendono sulpane...sorpresaaa: arriva ilSignor Rettore PaoloMaria Reale! La festa di-venta ancora più impor-tante e nobile...come ilnostro olio. Il Signor Ret-tore saluta i nostri alunni...e parla con loro dell'impor-tanza del cibo genuino edell'intensità delle cosesemplici. Evviva si mangia... I piccolie i grandi assaporano e gu-stano con delicati morsi epian piano le risate allegrediventano sguardi elo-quenti, occhi gioiosi di chista riscoprendo un Saporesemplice, un Sapore dicose buone. Il pane è tuttofinito, l'olio anche! Ma ri-mane nei nostri alunni lafierezza di appartenere adun territorio che trova lesue radici antiche nellaforte e robusta piantadell'ulivo!

Pane ...olio e ...fantasia!A cura delle insegnanti delle classi 4aA- 4aB - 4aC

"Dalla terra dei nostri nonni, un dono puro e prezioso comel'olio per il nostro Signor Rettore"

p. 28 CONVITTO CITTÀ N. 16 Laboratorio letterario della Scuola Primaria

Il linguaggio poetico suscita semprenei bambini molta curiosità. Essileggono volentieri un testo poetico

perché ai loro occhi appare strano, in-vitante, divertente e a volte un po’ mi-sterioso, in quanto non d’immediatacomprensione. Questo è quello che è accaduto ai bam-bini della classe IVA, i quali, graziealle molteplici stimolazioni e ad un la-voro interdisciplinare hanno dimo-strato un sempre maggiore interessenei confronti della poesia, dei poeti,della loro biografia e delle loro opere.Già dallo scorso anno scolastico, i bam-bini hanno cominciato a scoprire e a co-noscere la letteratura italiana attraversol’analisi, lo studio mnemonico di variepoesie scritte dai più famosi scrittori ita-liani e stranieri come Pascoli, Carducci, Leopardi, Trilussa,Gabriel Garcia Lorca, Dante ed altri, appassionandosi alle no-tizie sulla loro vita, per molti travagliata, al linguaggio utiliz-zato dai poeti, tanto da arrivare ad imparare poesie in italianovolgare nel “Cantico delle creature”, o del I canto dell’Infernodel sommo poeta Dante Alighieri, fino allo studio di poesiescritte nei dialetti di varie paesi e regioni italiane.I bambini diventano così “poeti per un giorno” con lo scopodi esercitare attraverso questi testi espressivo-poetici la me-moria, i tratti soprasegmentali del Linguaggio, cioè compren-dere e utilizzare la componente sonora dei testi (timbro,intonazione, intensità, accentazione, pause) e le figure delsuono (rime, assonanze, ritmo), diventano “attori” che conun microfono e un leggio declamano le odi più famose. Comepremio, alla fine della loro esibizione, viene consegnato undiplomino e viene posta sulla loro testa la corona di alloro, ilsimbolo del “sommo poeta”.

a cura dell'insegnante Donatella Pradisi

“La poesia è come un seme …dal seme un albero nasce…”

Riflessioni sul libro"DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO"

di Catena Fiorello

a cura di Anna Fradiacono

Durante il pomeriggio, l'insegnante Ada Martino ha presentatouna serie di letture alla classe VB estratte dal libro "DACCI OGGIIL NOSTRO PANE QUOTIDIANO" di Catena Fiorello. Sonostate letture molto stimolanti che hanno portato i bambini a riflet-tere su temi importanti quali la famiglia, il legame che si ha conessa e antiche tradizioni ormai quasi dimenticate. Proprio in me-rito a quest'ultimo argomento, particolarmente significativa è statala lettura "Dai un bacio al pane", sempre tratta dal citato libro.Grazie ad essa, i bambini sono venuti a conoscenza dell'antica enobile abitudine di baciare il pane prima di essere buttato, comea simboleggiare il rispetto che si dovrebbe avere per il frutto delleproprie fatiche. Questo è sicuramente il retaggio di un tempo incui la quantità di cibo non era così abbondante come adesso, diun passato in cui, proprio per tal motivo, si rispettava davvero lafatica del proprio lavoro, un lavoro che rendeva l'uomo realizzato.Non a caso, la stessa autrice Catena Fiorello rimarca in questobreve stralcio del suo librocome il pane sia la dignitàdelle persone. Un messaggioforte e non così scontato chedovrebbe essere trasmessoad ogni bambino. Visto il significato etico chequesto breve e semplicebrano porta con sé, e vistol'importante ruolo educativoche la scuola ha nei confrontidei propri alunni, i bambinisono stati portati a fare delleriflessioni a riguardo, per farsì che messaggi così impor-tanti non vadano completa-mente persi.

IL 20 NOVEMBRE SI CELEBRA OGNI ANNOLA GIORNATA DEI DIRITTI DELL'INFANZIA

le classi quinte realizzano il cartellone che Verrà prima appeso suun muro in piazza Palatina e poi esposto nelle Scuderie estensi

gli alunni colorano un cartellone lunghissimo

sui sanpietrini di via Palatina.

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La 4aA. Sopra una composizione con il disegno dell’alunno MattiaCappuccini.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 29Laboratorio letterario della Scuola Primaria

Alla scoperta di Villa d’EsteIl 17 ottobre le classi quinte della Scuola Primaria del Con-vitto sono andate a visitare il patrimonio dell’umanità dellanostra città, Villa d’Este, un gioiello prezioso da salvaguar-dare e visitare con attenzione. Per tale motivo i bambini sonostati accompagnati per tutta la visita da una guida che ha for-nito ai bambini numerose spiegazioni. Certamente la granparte dei nostri alunni aveva già avuto occasione di visitare lanostra splendida Villa con i genitori, ma questa volta tuttihanno ascoltato esaurienti informazioni, curiosità, aneddotidella famiglia d’Este.Noi insegnanti abbiamo pensato di farla visitare per fargli co-noscere in modo preciso le meraviglie della nostra città. Ibambini infatti, hanno dimostrato interesse per tutta la visitae anche quando arrivati in classe hanno voluto scrivere im-mediatamente le loro sensazione di questa mattina all’insegnadella scoperta delle meraviglie della nostra città.

Il 17 ottobre 2014, glialunni delle classi quinte,si sono recati, per una gita

scolastica, alla famosa Villad’Este, chiamata così dalnome del suo proprietario, ilcardinale Ippolito d’Este. Ar-rivata la guida, la signora Cri-stiana, ci siamo incamminativerso l’entrata. La nostraprima tappa è stato il piazzaleprincipale, dove prima sor-geva l’entrata di un convento.Dopo la spiegazione dellaguida, ci siamo diretti verso ilgiardino, che si poteva ammi-rare dalla ringhiera di una bal-conata. Prima di accedere almaestoso giardino, la guida ciha anticipato la spiegazionedelle cose che avremmo vistoall’interno. La fontana del"bicchierone" raffigura un ca-lice di marmo, pregiatissimo,circondato da una gigantescaconchiglia dai colori arancio-beige. Una delle fontane piùimponenti che abbiamo vistoè quella dell’Ovato, definitala regina delle fontane. Prose-guendo la visita abbiamo per-corso tutto il viale delle CentoFontane, disposte su due filee decorate con aquile e navi.La fontana che mi ha colpitodi più è stata quella dell’Or-gano. E’ molto bella e grande,per me è la più importante. E’una fontana speciale perchéc’è un meccanismo ad acquache fa suonare l’organo postonella fontana. A noi è piaciutaparticolarmente per via dellamelodia che abbiamo avuto ilpiacere di ascoltare. Successi-vamente la guida ci ha portatonel palazzo dove moltospesso si potevano ammirarele aquile, simbolo dellostemma di famiglia. I muri e

Clarissa Cerrata, FrancescoMarchetti 5aB; GiammarcoColella, Nicolò Cappuccini,Lucrezia Felizzola 5aA

a cura delle ins.Nicolina Pandiscia eAnna Fradiacono

…con gli occhi di un bambino

il soffitto erano interamentericoperti di affreschi dai co-lori accesi che rappresenta-vano angeli e leggende: peresempio il re Anio che muorenel fiume Aniene nel tentativodi salvare la figlia, scene dicaccia e tante altre leggendetiburtine. Ci siamo diretti alsecondo piano per vedere lamostra degli abiti del ‘500 e‘600. Gli abiti erano d’ispira-zione spagnola. Quello chemi ha colpito di più è l’abitodel bambino, aveva un giletblu e una camicetta bianca.Erano tutti molto pesanti eavevano un girocollo moltovisibile. C’erano molti vestitiscuri e ci è stato spiegato chein quei tempi era seguita lamoda spagnola. Erano molto“castigati” perché molto ac-collati e poco comodi dato ilpeso delle stoffe utilizzate e lenumerose sottovesti. Uno degli abiti che mi ha col-pito di più è stato l’abito bor-deaux e bianco, privo discollatura che metteva in ri-salto i fianchi. Infine siamoandati nella chiesa adiacentealla Villa a vedere la tomba diIppolito D’Este. La giornata èstata fantastica forse anche ir-ripetibile.

A Villa d’Este ho Incontrato dei turisti CinesiDurante l’uscita a Villa d’Este abbiamo incontrato dei Ci-nesi, ci siamo fatti delle foto con loro e abbiamo parlato incinese perché il Convitto ci permette di studiarlo…. E solodopo due lezioni abbiamo saputo rispondergli. Ringrazio ilConvitto per l'opportunità di parlare queste lingue e sperodi continuare anche alle scuole medie.

Leonardo Efficace 5aB

Clarissa Cerrata

p. 30 CONVITTO CITTÀ N. 16 Laboratorio di Storia e tradizioni locali

La Tomba della Vestale Cossinia è quel che resta,insieme al vicino Ponte dei Sepolcri, di una zonadove era situato un grande sepolcreto romano,usato fino ad epoca tarda e dotato di almeno treaccessi posti lungo la riva destra dell’Aniene.

COSSINIA “La Vestale Tiburtina”

Ed. Onorio Picardi

Era il luglio del 1929 quandouno dei frequenti smotta-menti del terreno sulla rivasinistra dell’Aniene, nelpunto in cui la via Valeria locosteggiava, riportava allaluce una parte di un monu-mento funebre, rimasto persecoli ricoperto dai sedi-menti trasportati dalle conti-nue piene dell’irrequietofiume, la cui iscrizione rive-

lava subito essere la Tombadi una Vergine Vestale: la Ti-burtina Cossinia. Il rinveni-mento aveva una vasta eco enon mancava di suscitare unagrande curiosità, non soloperché era l’unico sepolcrodi una sacerdotessa di Vestasino ad allora conosciuto etrovato, ma anche perchésvelava il nome di un’altraVestale Tiburtina oltre quello

di Sanfeia Alessandra. Neiprimi giorni di ottobre la So-printendenza alle Antichitàdi Roma dava l’avvio ai la-vori di consolidamento delterreno circostante e di sterroper isolare completamente ilmonumento. Si scopriva,così, un’elegante ara marmo-rea poggiante su cinque gra-doni in travertino, che recavasulla parte frontale, all’in-

terno di una corona di fogliedi quercia e di ghiande, unalaconica incisione: V(irgini)V(estali) COSSINIAE L(uci)FI(liae)“Alla Vergine Vestale Cossi-nia, figlia di Lucio”; al disotto il nome del dedicante“L. Cossinio Eletto”, un suofratello, o un cugino o sem-plicemente un liberto. Sulretro un’importante iscri-zione metrica in due esame-tri, con la consueta formulaper l’assegnazione del suolopubblico, da cui si ricavavache la Vergine aveva servitoVesta per ben sessantaseianni:

VNDECIES. SENIS.QVOD. VESTAE. PARVIT.

ANNISHIC. SITA. VIRGO.MANV. POPVLI. DE-LATA. QVIESCIT.

L D S C(locus datus senatus consulto)

Il volto della bambolina.Sotto una sua miniatura.

Nata da nobile famiglia ti-burtina, Cossinia aveva ini-ziato il suo tirocinio divergine Vestale tra i sei ed idieci anni di età e, allo sca-dere dei previsti trent’anni diservizio, non era tornata allasua casa paterna ma avevapreferito rimanere per con-servare perenne il fuoco aVesta e avviare le novizie alloro difficile compito. Gliscavi successivi riservavanoun’altra sorpresa: un com-plesso di tre gradoni di tra-vertino, probabilmentedestinato a sorreggere unastatua della defunta. Propriosotto questo basamento, a

Il sito di scavo con la Tomba della Vestale Cossinia in luce

La tomba della Vestale Cossinia dopo il ritrovamento.

Periodico del C.N. di Tivoli p. 31Curiosità e beni archeologici

Sopra, lavori di scavo organizzati dopo il ritrovamento..

Ripresa dall'alto del cippo fu-nerario della Vestale Cossinia

circa due metri di profondità,si trovava, chiusa da due la-stroni di travertino accostati,una tomba, formata da varielastre marmoree connesse tradi loro, al suo interno unoscheletro di donna, quellodella sacerdotessa tiburtina.Nulla restava dell’abbiglia-mento, né vi erano ornamentipersonali. Vi era, però, unoggetto che contrastava conl’austera severità di una ve-tusta Vestale: una “pupa”,una bambolina in avorio, ar-ticolata alle spalle e ai ginoc-

chi, con i suoi gioielli, unacollanina, dei braccialettid’oro a tortiglione ai polsi eun gambaletto aureo a sem-plice filo intorno a una cavi-glia. Vicino alla mano destraun cofanetto d’ambra. Quella pupattola simbolo diverginità non doveva mai se-pararsi dalla sua compagnadi giochi votata alla castità. Di recente gli studiosi sono,però, giunti alla conclusioneche si tratti di due diversetombe e che quella rinvenutasotto la struttura a tre gradoni

sia di epoca successiva econtenga i resti di una fan-ciulla, come dimostrerebberol’acconciatura della bambolae la dentatura ancora intattae bianca. La struttura a cin-que gradoni sarebbe, invece,anteriore di circa due secoli,come si rica-v e r e b b edall’onoma-stica priva dic o g n o m e ,dalla paleo-grafia delleiscrizioni edallo stiledell’ara. Pro-babilmente,come ancoraera in uso nel1° sec. D. C.,il corpo dellaVestale fucremato el’urna conte-nente le sueceneri fu por-

tata via, lontano, dalle acqueagitate dell’Aniene. A noi piace, però, pensareche quell’urna si trovi an-cora, in un tratto di terra maiscavato, magari in una posi-zione decentrata rispetto al-l’ara, lì dove il devotopopolo l’aveva deposta perrendere nei secoli il suo tri-buto di stima e di affetto aCossinia “la Vestale Tibur-tina”.

Una cerimonia commemorativa al cippo funebre che ricorda laVergine Vestale Cossinia. Tomba della Vestale Cossinia, il degrado, 30 agosto 2013

CITTÀCONVITTO

Il Rione dei PresepiNell’ambito della manifestazione tiburtinail Laboratorio di carta pesta del C.N. di Tivoli

espone il presepe:

“La casa gotica”L’opera d’arte è stata realizzata con materiali di recupero e con minuziosa cura dei particolari dagli

Educatori:Onorio Picardi, Fabrizio Poggi, Carlo Bernardini,Sergio Alfani, Carlo Pierangeli e Mario Medaglia.

Buone FestePer sfogliare Convitto Città clicca su Giornale dal Sito: www.convittotivoli.it