Roma, 28 novembre 2017

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

Donato Matassino Già professore ordinario di Miglioramento genetico degli animali in produzione zootecnica

Presidente ConSDABI , già National Focal Point Italiano – FAO G.S. – AnGR

Vincitore del Premio Invernizzi (cosiddetto «Nobel italiano») (1998) per le Scienze Alimentari

Presidente Emerito dell’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali (ASPA)

Accademico emerito dei Georgofili

Socio onorario dell’ Accademia delle Scienze della Biodiversità Mediterranea (ASBM)

“Tipi genetici equini autoctoni della Campania e del Lazio ”

CONVEGNO

“LA TUTELA DELLE RAZZE EQUINE AUTOCTONE E

IL RUOLO DEI CARABINIERI FORESTALI”

1

L’ESPRESSIONE

«TIPO GENETICO AUTOCTONO (TGA)»

SI RIFERISCE A

UNA POPOLAZIONE PRESENTE IN UN DETERMINATO

BIOTERRITORIO DA ALMENO 50 ANNI;

IN PARTICOLARE, SE LA SUDDETTA PRESENZA RISALE

A PERIODI SUPERIORI AI 50 ANNI SI PARLA DI

«TIPO GENETICO AUTOCTONO ANTICO (TGAA)»

2 Donato Matassino

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IL CONCETTO DI TGA E’ IMPRESCINDIBILE DA

QUELLO DI

REGISTRO ANAGRAFICO

DA ME AUSPICATO, NEL 1979, IN FOLIGNO, IN

OCCASIONE DEL CONVEGNO CNR «SALVAGUARDIA

GENETICA E PROSPETTIVE PER IL RECUPERO

ZOOTECNICO DI RAZZE POPOLAZIONI AUTOCTONE

ITALIANE»

PER LE POPOLAZIONI ANIMALI DI INTERESSE

ZOOTECNICO NON ISCRIVIBILI AL LIBRO

GENEALOGICO (QUINDI NON SOTTOPOSTE A UN PIANO

NAZIONALE DI SELEZIONE) AI FINI DI UNA LORO MIGLIORE

UTILIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE SPAZIO -

TEMPORALE. 3 Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

IL REGISTRO ANAGRAFICO

VIENE PIENAMENTE CONVALIDATO NELLA SUA

FUNZIONE DALLA LEGGE 15 GENNAIO 1991, N 30 E

SUCCESSIVE MODIFICHE, LA QUALE DISCIPLINA

LA RIPRODUZIONE ANIMALE

DETIENE LE INFORMAZIONI GENEALOGICHE DEI

SOGGETTI ISCRITTI AL FINE DELLA

CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI, CON

PARTICOLARE ATTENZIONE AL MANTENIMENTO

DELLA LORO VARIABILITÀ GENETICA

PER GLI EQUIDI IL REGISTRO ANAGRAFICO VIENE ISTITUITO NEL 2003

4

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

CIASCUN TGA O TGAA

È IDENTIFICABILE CON UN ECOTIPO O «RAZZA ECOLOGICA»

CARATTERIZZATO DA UNA ELEVATA

«IDONEITÀ BIOLOGICA» (OGGI «CAPACITÀ AL COSTRUTTIVISMO»)

NEL RISPETTIVO BIOTERRITORIO DI ALLEVAMENTO

NEL SENSO CHE

CIASCUN TGA/TGAA È IL FRUTTO DI UN LUNGO PROCESSO DI

TRASFORMAZIONE O MEGLIO DI UN VERO E PROPRIO

«EQUILIBRIO STORICO-BIOLOGICO»

NEL QUALE L’INDIVIDUO, PIUTTOSTO CHE ADATTARSI

SEMPLICEMENTE AL MICROAMBIENTE IN CUI VIVE, PARTECIPA

ATTIVAMENTE ALLA COSTRUZIONE DELLO STESSO

CIASCUN TGA, SPECIALMENTE TGAA, È ARMONICAMENTE

INTEGRATO CON LE CARATTERISTICHE «ANTROPO-BIO-GEO-

PEDO-CLIMATICHE» DELLA «MICROBIOSFERA» DEL

BIOTERRITORIO DI ALLEVAMENTO

PERTANTO

5

(FONTE: D. MATASSINO, 1989; 2012 )

FIGURA I. ESEMPLIFICAZIONE DI UN ‘MANDALA’ RAPPRESENTATIVO DI UN ‘BIOTERRITORIO INTELLIGENTE’ (D. MATASSINO, 1992, 2005, 2016 ).

* L’ESSERE UMANO PUO’ ESSERE CONSIDERATO UN’UNITA’ “OLOBIONTE” COME COMPLESSO COMPRENDENTE ANCHE VARI ORGANISMI SIMBIONTI QUALI: VIROMA, MICROBIOMA , MACROBIOMA .

1

3

4

5

6

RISORSA ‘GENETICA’ (ANIMALE, FUNGINA, MICROBICA, VEGETALE, ECC.)

RISORSA ‘ACQUA’

RISORSA ‘SUOLO’

RISORSA ‘ENERGIA’

OROGRAFIA

PAESAGGIO (ANTROPIZZAZIONE,

CONSERVAZIONE,

TUTELA, ECC.)

CLIMA

ANTROPIZZAZIONE (URBANA, RURALE,

STRUTTURA DEMOGRAFICA UMANA, ECC.) STORIA (CULTURA, GASTRONOMIA, ECC.) SERVIZI (SCUOLA DI OGNI ORDINE E GRADO,

SANITÀ, CONSULENZA, ECC.), INFRASTRUTTURE (ENERGIA, TRASPORTI,

ECC.), SERVIZI ECOSISTEMICI , ECC.

IMPRESE (ARTIGIANATO, INDUSTRIA,

AGRICOLTURA, COMMERCIO, ECC.)

PRODOTTO LOCALE TIPIZZATO ETICHETTATO [CARATTERISTICHE “NUTRACEUTICHE”, “GEOGRAFIA DELLA SALUTE”, MEDICINA “4 P“ (PREVENTIVA, PREDITTIVA, PERSONALIZZATA, PARTECIPATIVA), BENESSERE FISICO PSICHICO SOCIALE DELL’UOMO (“OLOBIONTE”*), ECC.]

RICERCA, CONOSCENZA, INNOVAZIONE, INFORMATIZ- ZAZIONE

BIOETICA

BIOECONOMIA

ISTITUZIONI (LEGISLAZIONE, REGOLAMENTAZIONE, ECC.)

BIOTERRITORIO

“INTELLIGENTE”

16

15

14

13

12

11

10 9

8

7

2

6

7

IL MANDALA, ALLA LUCE DELLA SCOPERTA DELLA

CIBERNETICA DA PARTE DI N. WIENER NEL 1948, PUÒ ESSERE

CONSIDERATO UN’IMPOSTAZIONE SISTEMICA

UN SISTEMA PUÒ ESSERE DEFINITO COME

“UN COMPLESSO DI EVENTI O DI FENOMENI DI VITA REALE

CONTRASSEGNATI DA SCAMBIEVOLI LEGAMI FUNZIONALI”

(FONTE: D. MATASSINO, 1978; 1984)

8

IN UN SISTEMA IL RISULTATO FINALE NON È LA SEMPLICE SOMMA

DEI SINGOLI FATTORI CHE LO INFLUENZANO, MA DIPENDE ANCHE

DALLE INTERAZIONI FRA ESSI.

NELLA FATTISPECIE DELLA «GESTIONE INTELLIGENTE» DI UN

BIOTERRITORIO, QUESTA MUTUALITÀ PUÒ CONCRETIZZARSI IN

UNA VERA E PROPRIA GENERATIVITÀ .

IL CONCETTO DI GENERATIVITÀ, APPLICATO SOPRATTUTTO

ALL’AMBITO SOCIALE, NASCE NEGLI ANNI CINQUANTA A OPERA

DI E. ERIKSON, IL QUALE FORNISCE LA SEGUENTE DEFINIZIONE:

“LA GENERATIVITÀ È ANZITUTTO LA PREOCCUPAZIONE DI CREARE E

DIRIGERE UNA NUOVA GENERAZIONE”.

D. P. MCADAMS NEGLI ANNI ‘90 DEFINISCE LA GENERATIVITÀ COME

“LA TRASMISSIONE GENERAZIONALE DI CIÒ CHE HA VALORE”.

9

LA GENERATIVITÀ SOCIALE IMPLICA:

QUATTRO AZIONI IMPRESCINDIBILI L’UNA DALL’ALTRA:

DESIDERARE (SPINTA VITALE SENZA LA QUALE NULLA È POSSIBILE)

METTERE AL MONDO (FAR NASCERE, DARE INIZIO A QUALCOSA CHE

NON C’ERA)

PRENDERSI CURA (AZIONE SENZA LA QUALE NULLA PUÒ DURARE)

LASCIAR ANDARE (“AUTORIZZARE”, OVVERO PASSARE IL TESTIMONE PER

METTERE VERAMENTE AL MONDO)

TRE DIMENSIONI COSTITUTIVE TRA LORO SEMPRE DIALOGANTI:

LA LINEA DELLA PERSONA (AZIONE PERSONALE, LIBERA E CREATIVA

DEL SOGGETTO)

LA LINEA DEL SENSO (SGUARDO FIDUCIOSO E COSTRUTTIVO VERSO LE

FUTURE GENERAZIONI; ESSA IMPLICA UNA TRASCENDENZA DEL SÉ, DELLA

PROPRIA AUTOREFENZIALITÀ, UN “NOI” LIBERANTE E PLURALE CHE

SOPRAVVIVE ALL’IO E UN LEGAME AL PASSATO NEL SENSO DI CUSTODIRE CIÒ

CHE DI BELLO, BUONO E GIUSTO È STATO PRODOTTO, ELEVARLO ATTRAVERSO

IL PROPRIO UNICO E INIMITABILE CONTRIBUTO E TRASMETTERLO ALLE

GENERAZIONI A VENIRE)

LA LINEA DELLA FORMA (IL “COME” DELL’AZIONE GENERATIVA)

L’ ESISTENZA DI UN NUMERO ELEVATO DI TGA O TGAA È IL PRODROMO

DELLA BIODIVERSITA’

DEFINITA COME

" LA VARIABILITA’ DELLA VITA E DEI SUOI PROCESSI INCLUDENTE TUTTE LE FORME DI VITA, DALLA SINGOLA CELLULA AGLI ORGANISMI PIÙ COMPLESSI, A TUTTI I PROCESSI, AI PERCORSI E AI CICLI CHE COLLEGANO GLI ORGANISMI VIVENTI, ALLE POPOLAZIONI, AGLI ECOSISTEMI E AI PAESAGGI” (DG AGRI, 1999)

DA RITENERE

VERA E PROPRIA“ROCCIA DI SAPIENZA SU CUI COSTRUIRE UN FUTURO SEMPRE PIÚ TESO A ELEVARE LA VITA DELL’UOMO E DEGLI ALTRI ESSERI VIVENTI E, IN SENSO LATO, LA VITA DEL PIANETA ‘TERRA’ ” (D. MATASSINO, 2010)

UN VERO E PROPRIO «PATRIMONIO BIOLOGICO-CULTURALE» CHE RAPPRESENTA UN «ANELLO DI CONGIUNZIONE» TRA PASSATO E PRESENTE CHE PUÒ PERMETTERE, DOMANI, DI DISPORRE DI «INFORMAZIONI GENETICHE» ATTE A FAVORIRE LA «CAPACITÀ AL COSTRUTTIVISMO» DEGLI ESSERI VIVENTI IN OCCASIONE DI CAMBIAMENTI, OGGI IMPREVEDIBILI, DELLE

CONDIZIONI AMBIENTALI (A ESEMPIO CAMBIAMENTI CLIMATICI)

ESIGENZE NUTRIZIONALI DI UOMO E DI ANIMALE (D. MATASSINO, 1992)

UN VERO E PROPRIO «CAPITALE NATURALE» IN CHIAVE DI «SERVIZIO ECOSISTEMICO»; CONCETTO, QUEST’ULTIMO, MESSO A PUNTO DA P.R. EHRLICH E A. EHRLICH NEL 1970 E RIPRESO DAGLI STESSI AUTORI NEL 1981 (D. MATASSINO, 2008) 10

Donato Matassino

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STRS O MICROSATELLITI (SHORT TANDEM REPEATS SEQUENCES = BREVI SEQUENZE NUCLEOTIDICHE RIPETUTE IN TANDEM)

SNPS

(SINGLE NUCLEOTIDE POLYMORPHISMS = POLIMORFISMI DEL SINGOLO NUCLEOTIDE)

ALCUNI STRUMENTI SEMANTICI PER UNA IDONEA

TIPIZZAZIONE «GENETICA E PRODUTTIVA» SONO IDENTIFICABILI IN

UTILI PER UNA CONOSCENZA CHE È

«CONDITIO SINE QUA NON»

BASE PER LA PROMOZIONE DELLA STESSA AL

REGISTRO ANAGRAFICO

PER L’ INDIVIDUAZIONE DELL’ ‘UNICITÀ’ O ‘AUTONOMIA GENETICA’

DI UNA POPOLAZIONE ISCRITTA, PER ESEMPIO, AL

REGISTRO VOLONTARIO REGIONALE

11 Donato Matassino

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12

SI RICORDA CHE

LA DOMESTICAZIONE DEL CAVALLO (CIRCA 3.500 ANNI

a.C.), SUCCESSIVA A QUELLA

DEL CANE (15.000 a.C.) E DEL BOVINO (8.000 a.C.),

SVOLGE IMMEDIATAMENTE UN RUOLO FONDAMENTALE

NELL’EVOLUZIONE SOCIO-ECONOMICA

DELL’UMANITÀ

(FONTE: D. MATASSINO, 2013 ) Donato Matassino

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13

VICTOR HUGO IN “NOTRE DAME DE PARIS”

COSÍ SI ESPRIME

SUL VALORE CHE IL CAVALLO RAPPRESENTA PER

L’UMANITÀ:

“NIENTE CAVALLO, NIENTE UOMO”

Donato Matassino

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TGA CAVALLO APPENNINICO:

2

TGA CAVALLO ROMANO

DELLA MAREMMA

LAZIALE: 309

TGA PONY ESPERIA: 1338

TGA CAVALLO TOLFETANO:

1376

GRAFICO 1. CONSISTENZA REGIONE LAZIO (ANNO 2017).

TIPI GENETICI AUTOCTONI LAZIALI

CONSISTENZA

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Donato Matassino

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TGA

(1)

CONSISTENZA

NAZIONALE, N

CONSISTENZA REGIONE LAZIO

(2)

N

(3)

% SU 2

(4)

CAVALLO

APPENNINICO

676 2 0,3

PONY ESPERIA 1411 1338 95

CAVALLO

TOLFETANO

1513 1376 91

CAVALLO

ROMANO DELLA

MAREMMA

LAZIALE

341 309 91

TABELLA 1. CONSISTENZA TGA LAZIALI. 15

TIPI GENETICI AUTOCTONI LAZIALI

Donato Matassino

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16

DERIVA DALL’ANTICO ECOTIPO “CAVALLO MONTANARO”

DI DIMENSIONI MEDIO-PICCOLE, TARCHIATO, SOBRIO,

ROBUSTO, OTTIMO PER LA SOMA, DIFFUSO NEI SECOLI

PASSATI NELLE REGIONI MONTUOSE DELL’APPENNINO

SETTENTRIONALE (EMILIA-ROMAGNA) E CENTRALE

(MARCHE, UMBRIA, LAZIO E ABRUZZO).

NELLA PRIMA METÀ DEL 1800 DAL SUDDETTO CAVALLO

SI AFFERMA, NEL LAZIO, LA PRESENZA DI

UNAPOPOLAZIONE EQUINA MESO-BRACHIMORFA

APPENNINICA SELEZIONATA PER LA SOMA E PER LA

PRODUZIONE MULINA; POPOLAZIONE CHE, UN SECOLO

CAVALLO APPENNINICO

DOPO, SI MANTIENE ANCORA TENDENZIALMENTE OMOGENEA ED È CARATTERIZZATA DA

FRUGALITA’, DA RESISTENZA ALLA FATICA, ALLE AVVERSITÀ AMBIENTALI E ALLE

PARASSITOSI.

NELLA SECONDA METÀ DEL XX SECOLO, AL FINE DI SVILUPPARE L’ATTITUDINE ALLA

PRODUZIONE DI CARNE, VIENE OPERATO UN METICCIAMENTO CON STALLONI

AVELIGNESI, CROATI, BRETONI, TIRO PESANTE RAPIDO E, DAGLI ANNI ‘60, FRANCHES

MONTAGNES; QUESTI ULTIMI BEN SI ARMONIZZAVANO CON LE CARATTERISTICHE

DELLA POPOLAZIONE LOCALE.

AGLI INIZI DEL 2000, NELL’AREA DEL CICOLANO, DAGLI ZOOTECNICI DELL’ ARSIAL,

VIENE EVIDENZIATA UNA POPOLAZIONE BEN ADATTATA ALL’AMBIENTE MONTANO,

CHE CONSERVA LE CARATTERISTICHE DI UN EQUILIBRATO METICCIAMENTO FRA

“CAVALLO MONTANARO” E “FRANCHES MONTAGNES” IN CORSO DI TIPIZZAZIONE AI FINI

DELL’ISCRIZIONE ALL’RA.

CAVALLO APPENNINICO DEL CICOLANO, STALLONE

STANDARD - MANTELLO BAIO E SAURO CON SEGNI PARTICOLARI ALLA TESTA E BALZANE AGLI ARTI O ANCHE ZAINO;

ALTEZZA MINIMA AL GARRESE: MASCHIO 150 CM; FEMMINA 140 CM.

PONY DI ESPERIA

E’ ORIGINARIO DEL LAZIO (MONTI AUSONI E MONTI

AURUNCI A CAVALLO TRA LE PROVINCE DI FROSINONE E

LATINA).

IL PICCOLO CAVALLO DEI MONTI DELLA CIOCIARIA HA

ORIGINI MOLTO ANTICHE E HA SEMPRE VISSUTO ALLO

STATO BRADO. FU CHIAMATO "DI ESPERIA" GRAZIE AL

BARONE AMBROGIO ROSELLI DI ESPERIA CHE LO ALLEVÒ

E LO SELEZIONÒ («INSANGUAMENTO» CON ALCUNI

CAVALLI ARABI AGLI INIZI DELL'OTTOCENTO),

CONNOTANDOLO IN MANIERA PRECISA E

INEQUIVOCABILE.

IN PASSATO VENIVA UTILIZZATO PER TRASPORTI LEGGERI

E PER LAPRODUZIONE DI CARNE. SOLO NEL 1962 È STATO

RICONOSCIUTO UFFICIALMENTE COME TGA E ISCRITTO

AL REGISTRO ANAGRAFICO DELLE RAZZE EQUINE E

ASININE A LIMITATA DIFFUSIONE.

STANDARD: MANTELLO UNIFORMEMENTE MORELLO, È AMMESSA LA PRESENZA DI

TRACCE DI BALZANE E TRACCE DI STELLA; CRINIERA E CODA CON CRINI ABBONDANTI;

ALTEZZA MINIMA AL GARRESE: MASCHIO 138 CM E FEMMINA132 CM.

RECENTEMENTE È STATA AVVIATA UNA SELEZIONE DI SOGGETTI PER L'IMPIEGO COME

CAVALCATURA PER RAGAZZI E PER LA PET THERAPY DALL'ASSOCIAZIONE ALLEVATORI

PONY DI ESPERIA.

17

Donato Matassino

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È ORIGINARIO DELL'ITALIA CENTRALE,

IN PARTICOLARE DEI MONTI DELLA

TOLFA, ZONA COMPRESA TRA ROMA E

VITERBO (UN TEMPO ETRUSCA).

CONOSCIUTO GIÀ ALL'EPOCA DEGLI

ETRUSCHI, È UN CAVALLO MOLTO

FRUGALE, ALLEVATO ALLO STATO

BRADO, SOLIDO, ROBUSTO E

RESISTENTE.

STANDARD: MANTELLO BAIO, MORELLO, GRIGIO E SAURO; TESTA

PROPORZIONATA, ANCHE CON PROFILO LEGGERMENTE MONTONINO; COLLO

BEN ATTACCATO, ABBASTANZA CORTO, A BASE LARGA, CON CRINIERA

FOLTA; ALTEZZA MINIMA AL GARRESE: TIPO MESOMORFO, MASCHIO 150 CM E

FEMMINA147 CM.

E’ UTILIZZATO PER IL GOVERNO DEL BESTIAME, DA SELLA (EQUITAZIONE DA

CAMPAGNA) E PER LA PRODUZIONE DI CARNE.

CAVALLO TOLFETANO

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NEL 2010 È STATO ISCRITTO AL

REGISTRO ANAGRAFICO DELLE

RAZZE EQUINE E ASININE A

LIMITATA DIFFUSIONE. E’

ORIGINARIO DELLA MAREMMA

LAZIALE.

CAVALLO ROMANO DELLA MAREMMA LAZIALE

STANDARD: MANTELLO BAIO IN TUTTE LE SUE GRADAZIONI, MORELLO, SAURO

E GRIGIO, SONO TOLLERATE LA LISTA E LA STELLA NON TROPPO AMPIE,

BALZANE FINO A METÀ STINCO (GRANDE BALZANA); TESTA BEN ATTACCATA,

LEGGERMENTE PESANTE E ALLUNGATA, CON PROFILO MONTONINO; OCCHI DI

MEDIE DIMENSIONI E ORECCHIE PROPORZIONATE; ALTEZZA MINIMA AL

GARRESE: MASCHIO 155 CM E FEMMINA 150 CM.

SI PRESTA IN MODO ECCELLENTE AL LAVORO E ALLA MONTA: IL BUTTERO E’

UN PERSONAGGIO CHE ESISTE FIN DAI TEMPI PIÙ ANTICHI.

19 Donato Matassino

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Cavallo

Maremmano

ANAM (MANAM)

(n=210)

Cavallo

Murgese

(MU)

(n=50)

Cavallo

Bardigiano

(BA)

(n=114)

Cavallo Romano

della Maremma

Laziale

(RML)

(n=134)

ANALISI GENETICA DEL CAVALLO ROMANO DELLA MAREMMA

LAZIALE MEDIANTE L’UTILIZZO DI MARCATORI MICROSATELLITI

LA TIPIZZAZIONE, A 11 LOCI MICROSATELLITE, È STATA ESEGUITA SU

UN NUMERO DI SOGGETTI COME DI SEGUITO RIPORTATO

20

(FONTE: D. MATASSINO ET AL., 2010 )

Donato Matassino

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L’ANALISI INFORMATICA DEI DATI MEDIANTE IL SOFTWARE

STRUCTURE (PRITCHARD ET AL., 2000), HA CONSENTITO DI

STIMARE LA PERCENTUALE DI GENOMA DI UN INDIVIDUO

ASSEGNABILE A UNA O PIÙ POPOLAZIONI MEDIANTE IL TEST

DI ‘POPULATION ASSIGNMENT’ (ASSEGNAZIONE A UNA

POPOLAZIONE), BASATO SULLA STATISTICA BAYESIANA. SI

OTTIENE UN ISTOGRAMMA IN CUI A CIASCUNO DEGLI

INDIVIDUI CORRISPONDE UNA BARRA VERTICALE,

RIPARTITA, EVENTUALMENTE, IN K COLORI; OGNI COLORE

RAPPRESENTA LA PROBABILITÀ CHE CIASCUN INDIVIDUO

POSSA APPARTENERE A UNA O PIU’ DEI CLUSTER O

POPOLAZIONIPRESE IN ESAME.

21

Donato Matassino

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GRAFICO 2. DISTRIBUZIONE DELLA COMPONENTE GENOMICA MEDIA ASCRIVIBILE AI

VARI TGA ESAMINATI’. LA COLONNA VERDE RAPPRESENTA LA

COMPONENTE «NON ASSEGNATA» DAL SISTEMA ELABORATIVO.

RISULTATI

22

TGA MR TG MA TGA MU TGA BA

CO

MP

ON

EN

TE

GE

NO

MIC

A

ME

DIA

, %

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GRAFICO 3. CONSISTENZA REGIONE CAMPANIA (ANNO 2017).

TIPI GENETICI AUTOCTONI CAMPANI

CONSISTENZA

23 Donato Matassino

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TGA

(1)

CONSISTENZA

NAZIONALE, N

(2)

CONSISTENZA REGIONE

CAMPANIA

N

(3)

% SU (2)

(4)

CAVALLO

PERSANO

94 17 18

CAVALLO

NAPOLETANO

23 23 100

CAVALLO

SALERNITANO

110 104 0,2

TIPI GENETICI AUTOCTONI CAMPANI

TABELLA 2. CONSISTENZA TGA CAMPANI.

24 Donato Matassino

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CAVALLO NAPOLITANO

HA ORIGINI REMOTE CHE POSSONO FARSI

RISALIRE A QUELLI UTILIZZATI DALLE

ANTICHE GENTI ITALICHE FIN DAL IV

SECOLO A.C. E LA SUA PRESENZA IN EUROPA

RISULTA MASSIMA TRA IL 1400 E IL 1700. IN

QUESTO LUNGO PERIODO MOLTISSIMI

RIPRODUTTORI FURONO ESPORTATI DAL

REGNO DI NAPOLI COME MIGLIORATORI DI

RAZZE E DI POPOLAZIONI EQUINE VERSO

QUASI TUTTI GLI STATI EUROPEI. NEL 1523 FU

FONDATA LA PRIMA ACCADEMIA EQUESTRE

IN NAPOLI, QUINDI IN EUROPA, DAL

MAESTRO FEDERICO GRISONE.

IL CAVALLO CORSIERO NAPOLITANO (COURSIER

NAPOLITAIN IN FRANCESE, NEAPOLITAN COURSER IN

INGLESE, CORCEL NAPOLITANO IN SPAGNOLO) FU

CONSIDERATO A RAGIONE, TRA I SECOLI XV E XVIII, UNO

DEI MIGLIORI AL MONDO PER LE ESIGENZE DELLA

CAVALLERIA MILITARE. IL CORSIERO NAPOLITANO (E NON

NAPOLETANO), DUNQUE, IN QUANTO CAVALLO STORICO FU

ALLEVATO PRINCIPALMENTE PER LA GUERRA IN TUTTO IL

REGNO DI NAPOLI E DA QUI ESPORTATO. 25

STANDARD

MANTELLO: BAIO, MORELLO, SAURO BRUCIATO, GRIGIO; TESTA ALTERA, QUADRATA,

FRONTE AMPIA, OCCHI GRANDI, PROFILO DIRITTO CONVESSO NEL TRATTO NASALE ED

ACCENTUATO NELL’APPIATTIMENTO DELLE NARICI, ORECCHIE PICCOLE E MOBILI;

ALTEZZA MINIMA GARRESE: MASCHIO 150 CM E FEMMINA 150 CM. Donato Matassino

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CAVALLO PERSANO

IL CAVALLO DELLA RAZZA GOVERNATIVA DI PERSANO O RAZZA DI PERSANO È

UN CAVALLO DA SELLA, DI DERIVAZIONE SQUISITAMENTE ORIENTALE

COME RISULTA DAGLI SCRITTI DI PERSANO.

COSTITUITO A PERSANO NEL 1900 COME

«RAZZA» CON «LIBRO GENEALOGICO DI

RAZZA»; TRAE LA SUA ORIGINE DALLA PIÙ

ANTICA «REAL RAZZA DI PERSANO»

FONDATA DAL RE CARLO DI BORBONE NEL

1741, CON FATTRICI DI DERIVAZIONE

ORIENTALE PRESENTI SUL TERRITORIO.

DISMESSA NEL 1874, FU RICOSTITUITA VENTISEI ANNI PIÙ TARDI COME “ RAZZA

GOVERNATIVA DI PERSANO”, UTILIZZANDO BUONA PARTE DEL PATRIMONIO

GENETICO ORIGINARIO.

27

STANDARD

MANTELLO: GRIGIO, BAIO, SAURO, MORELLO; TESTA LEGGERA

CARATTERIZZATA DA PROFILO LEGGERMENTE CONCAVO TRA LA LINEA

DEGLI OCCHI E IL NASO SEMPRE CONVESSO, CON OCCHIO GRANDE;

ALTEZZA MINIMA AL GARRESE: MASCHIO 150 CM E FEMMINA 150 CM. Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

NASCE COME CAVALLO CARROZZIERE IL QUALE, NEL PERIODO STORICO

DELLA SUA EVOLUZIONE IN SEGUITO AI SUOI CONTINUI INCROCI CON

CAVALLI DI P.S.I., DIVENTA CAVALLO DA SELLA

STANDARD

MANTELLO: GRIGIO, BAIO, SAURO, MORELLO; TESTA PIUTTOSTO LUNGA E A

VOLTE MONTONINA, O DRITTA, INCOLLATURE LUNGHE; ALTEZZA MINIMA AL

GARRESE: MASCHIO 150 CM E FEMMINA 150 CM.

CAVALLO SALERNITANO

28 Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

29

TIPIZZAZIONE ESEGUITA DAL ConSDABI A 18 LOCI

‘MICROSATELLITE’

DEI 3 TGA EQUINI CAMPANI

TGA CAVALLO NAPOLETANO

TGA CAVALLO

SALERNITANO

TGA CAVALLO PERSANO

Donato Matassino

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30

DALLA FIGURA II EMERGE UNA DIFFERENTE COLLOCAZIONE NELLO

SPAZIO TRIDIMENSIONALE DELLE TRE POPOLAZIONI

FIGURA II. Analisi della Corrispondenza Fattoriale (ACF).

RISULTATI

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

31

ANCHE LA FIGURA III RAPPRESENTANTE I ‘CENTROIDI’ O ‘BARICENTRI’

DI OGNI POPOLAZIONE

EVIDENZIA

UNA TOTALE SEPARAZIONE DEI TRE TG

FIGURA III. Analisi della Corrispondenza Fattoriale (ACF): “centroide” o “baricentro”.

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

PERSANO

SALERNITANO

NAPOLETANO

32

1. GIALLO: FENOTIPO «ARABO DEL DESERTO» (LINEA PERSANO)

2. ROSA: FENOTIPO «ARABO DELLA STEPPA» (LINEA PERSANO)

3. ROSSO: FENOTIPO «BERBERO» (LINEA SALERNITANO)

4. AZZURRO: FENOTIPO «TURCO» (LINEA SALERNITANO)

5. BLU: FENOTIPO «AKHAL – TEKÈ» (LINEA PUROSANGUE INGLESE)

6. VERDE: FENOTIPO NAPOLITANO.

FIGURA IV. DISTRIBUZIONE DELLA

COMPONENTE GENOMICA SECONDO IL

SISTEMA ELABORATIVO «STRUCTURE».

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

ESEMPIO DI RIPARTIZIONE DELLA COMPONENTE GENOMICA IN UN

SOGGETTO «SALERNITANO»

COMPONENTE GENOMICA

%

BERBERO 0,7

TURCO 97,6

ARABO STEPPA 0,5

ARABO DESERTO 0,4

NAPOLETANO 0,4

AKAL-TEKE’ 0,5

33

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

COMPONENTE GENOMICA

%

BERBERO 95,1

TURCO 1

ARABO STEPPA 0,7

ARABO DESERTO

0,4

NAPOLETANO 1,3

AKAL-TEKE’ 1,5

34

ESEMPIO DI RIPARTIZIONE DELLA COMPONENTE GENOMICA IN UN

SOGGETTO «SALERNITANO»

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

35

ESEMPIO DI RIPARTIZIONE DELLA COMPONENTE GENOMICA IN UN

SOGGETTO «PERSANO»

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

COMPONENTE GENOMICA

%

BERBERO 6,4

TURCO 0,9

ARABO STEPPA 1,5

ARABO DESERTO

76,6

NAPOLETANO 0,5

AKAL-TEKE’ 8,1

36

1. LA TIPIZZAZIONE MOLECOLARE DEVE COSTITUIRE UNO

STRUMENTO ‘PRINCIPE’ AI FINI

DELLA ISCRIZIONE DI UNA POPOLAZIONE AL REGISTRO

ANAGRAFICO

DELLA PROGRAMMAZIONE DEGLI ACCOPPIAMENTI

DELLA UTILIZZAZIONE DEL POLIMORFISMO DEL SINGOLO

NUCLEOTIDE (SNP) ASSOCIATO A UNA O PIU’ DETERMINATE

CARATTERISTICA FENOTIPICA, PURCHÉ SI DISPONGA DI

CONTROLLI FUNZIONALI UTILI PER LA

CARATTERIZZAZIONE FENOTIPICA.

2. UN TGA /TGAA, QUALE RISULTATO DEI FATTORI «ANTROPO-BIO-

GEO-PEDO-CLIMATICI» DI UN BIOTERRITORIO DI ALLEVAMENTO,

È DA CONSIDERARE UN INSIEME DI TANTI «OLOBIONTI», NEL

SENSO CHE OGNI INDIVIDUO È UN COMPLESSO ORGANISMO

INCLUDENTE ANCHE I SUOI SIMBIONTI (VIROMA, MICROBIOMA,

MACROBIOMA).

CONCLUSIONI

Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

«IL FUTURO

HA UN

CUORE ANTICO» (CARLO LEVI)

37 Donato Matassino

ROMA, 28.11.17

38 Donato Matassino

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