Controlli Automatici T Sistemi Dinamici a Tempo Continuo · Prof. L. Marconi Controlli Automatici T...
Transcript of Controlli Automatici T Sistemi Dinamici a Tempo Continuo · Prof. L. Marconi Controlli Automatici T...
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 1
Controlli Automatici T
Sistemi Dinamici a Tempo Continuo
Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: [email protected] URL: www-lar.deis.unibo.it/~lmarconi
Parte 2 Aggiornamento: Settembre 2010
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 2
Sistema dinamico
Modello Matematico di un oggetto fisico che interagisce con il mondo circostante tramite due vettori di variabili dipendenti dal tempo t
Sistema Dinamico
Variabili di ingresso
Variabili di uscita
Variabili di ingresso: azioni compiute sul sistema da agenti esterni che ne influenzano il comportamento
Variabili di uscita: grandezze del sistema in esame che, per qualche ragione, sono di interesse
Rapporto causa-effetto tra le variabili
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 3
Normalmente il valore dell’ingresso (causa) ad un certo istante temporale non e’ sufficiente per determinare il valore assunto dall’uscita (effetto) allo stesso istante
Variabili di stato: variabili che descrivono la “situazione interna” del sistema (determinata dalla storia passata) necessarie per determinare l’uscita
Ingressi stato uscita
Descritti dal modello matematico
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 4
Circuito RC
Uscita: Tensione ai capi della resistenza
Stato: Tensione ai capi del condensatore
Ingresso: tensione ai morsetti del generatore
Esempi
Sistema meccanico
Ingresso: forza motrice
Uscita: posizione del carrello
Stato: posizione e velocita’ del carrello
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 5
Modello Matematico: rappresentazione di stato
• Dipendenza dell’uscita dall’ingresso e dallo stato:
Vettore ingresso Vettore uscita Vettore stato
• Evoluzione dello stato in funzione dell’ingresso e dello stato:
Derivata dello stato all’instante t
Equazione di stato
Dato (valore dello stato all’istante iniziale) e dato , sotto certe proprietà di regolarità di , allora l’equazione di stato definisce l’andamento di
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 6 …… Modello Matematico: rappresentazione di stato
n = ordine del modello m = numero di ingressi r = numero di uscite
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 7
Esempio Circuito RC
Dalla legge delle tensioni
e sapendo che
si ottiene
Avendo posto
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 8
Esempio sistema meccanico
Dalla legge di Newton si ha che
Quindi definendo
Si ottiene il modello matematico
dove
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 9
Classificazione sistemi dinamici
• Un sistema dinamico si dice “SISO” (Single Input-Single Output) se r=m=1 “MIMO” (Multi Input-Multi Output) altrimenti
• Un sistema dinamico si dice “strettamente proprio” o “puramente dinamico” nel caso
“proprio” in caso contrario
N.B. L’uscita dipende dall’ingresso solo attraverso lo stato
• Un sistema dinamico si dice “Stazionario” se le funzioni f e h non dipendono esplicitamente dal tempo, ovvero
“Tempo variante” in caso contrario
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 10
….. Classificazione sistemi dinamici
• Un sistema dinamico si dice “lineare” se le funzioni f e h dipendono linearmente dalle variabili di stato e di ingresso, ovvero
dove
“non lineare” in caso contrario
Nota: Se il sistema e’ lineare e stazionario allora
Se il sistema e’ strettamente proprio,
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 11 Principi di modellistica
Problema: Determinare un modello matematico che approssimi il comportamento di un sistema dinamico
Diversi approcci al problema (da seguire a seconda della complessità del problema, del livello di dettaglio richiesto al modello, ecc.):
• Indagine diretta: Il sistema viene suddiviso in sottosistemi elementari il cui modello matematico e’ facilmente identificabile e il modello complessivo viene dedotto componendo i modelli dei sottosistemi elementari e applicando leggi base della fisica. Applicabile a casi semplici in cui, sotto certe ipotesi, l’introspezione fisica del sistema permette la modellazione.
• Black box: il sistema si considera come una “scatola nera” di cui occorre identificarne il comportamento mediante l’analisi dei segnali di ingresso (opportunamente variati) e delle rispettive uscite (analisi armonica). Utile in quei casi dove la fisica del sistema e’ cosi’ complessa da non permettere una introspezione
• Gray box: Approccio misto: Sistema complessivo scomposto in diversi sottosistemi interagenti, di cui alcuni modellati mediante introspezione fisica e altri mediante l’analisi ingresso/uscita
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 12
Derivazione del modello mediante indagine diretta L’analisi energetica del sistema risulta uno strumento utile per la derivazione del modello matematico
La potenza (istantanea) fornita al sistema può: • essere dissipata nel sistema • variare il livello di energia accumulata nel sistema • essere trasferita all'esterno, magari in un altro sistema fisico
Incremento/decremento infinitesimale di energia interna
Potenza istantanea
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 13 ….. Derivazione del modello mediante indagine diretta
• Dalla definizione di stato (grandezza che sintetizza la storia passata del sistema utile al fine di calcolare l’uscita corrente) sembra ragionevole scegliere, come variabili di stato, grandezze che determinano quantità di energia accumulate nel sistema (Variabili Energetiche)
• In ogni dominio energetico (tranne quello termico) ci sono due variabili energetiche e due meccanismi di accumulo dell’energia che dipendono, ciascuno, da una sola delle due variabili energetiche. Il prodotto delle due variabili energetiche rappresenta la potenza in quel particolare dominio energetico
• In ogni dominio energetico esiste un parametro che lega le due variabili energetiche e che caratterizza il meccanismo di dissipazione dell’energia in quel dominio
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 14
Dominio Potenza Variabili Energetiche
Elettrico tensione ai capi di un conduttore
corrente attraverso un conduttore
Meccanico traslazionale
velocità traslazionale di un corpo
forza applicata ad un corpo
Meccanico rotazionale
velocità rotazionale di un corpo
coppia applicata ad un corpo
Fluidico pressione ai capi di una condotta
portata di una condotta
Termico flusso di calore
Considerazioni energetiche
Definizione delle variabili energetiche nei diversi domini fisici
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 15
Dominio Elettrico
…..Considerazioni energetiche
Tensione ai capi di conduttore (il quadrato e’ proporzionale alla energia elettrica accumulata)
(accumulo capacitivo)
capacità
Corrente attraverso un conduttore (il quadrato e’ proporzionale alla energia magnetica accumulata)
(accumulo induttivo)
induttanza
Parametro di dissipazione:
Resistenza elettrica
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 16
Dominio Meccanico
Velocità (translazionale-rotazionale) di un corpo (il quadrato e’ proporzionale alla energia cinetica accumulata)
(accumulo capacitivo)
massa momento di inerzia
Forza-Coppia applicata ad un corpo (il quadrato e’ proporzionale alla energia potenziale accumulata)
(accumulo induttivo)
Rigidità torsionale Rigidità longitudinale
Parametro di dissipazione:
Coeff. attrito viscoso
…..Considerazioni energetiche
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 17
Dominio fluidico (Idraulico-Pneumatico)
Differenza di pressione ai capi di una condotta (il quadrato e’ proporzionale alla energia cinetica accumulata)
(accumulo capacitivo) Capacità fluidica
Portata di una condotta (il quadrato e’ proporzionale alla energia potenziale accumulata)
(accumulo induttivo)
Induttanza fluidica
Parametro di dissipazione:
Resistenza fluidica
…..Considerazioni energetiche
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 18
Dominio Termico
Differenza di temperatura ai capi di un mezzo
(accumulo capacitivo) Capacità termica
Parametro di dissipazione:
Resistenza termica
…..Considerazioni energetiche
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 19
Tabella riassuntiva
Dominio Accumulo capacitivo
Accumulo induttivo
Dissipazione
Elettrico
Meccanico traslazionale
Meccanico rotazionale
Fluidico
Termico assente
L’energia accumulata dipende da:
variabili ai morsetti
Variabili passanti
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 20 Derivazione modelli matematici di sistemi fisici con considerazioni energetiche – scelta variabili di stato
Dalla definizione di stato (grandezza che sintetizza la storia passata del sistema utile al fine di calcolare l’uscita corrente) sembra ragionevole scegliere, come variabili di stato, grandezze che determinano quantità di energia accumulate nel sistema (Variabili Energetiche)
La potenza (istantanea) fornita al sistema può: • essere dissipata nel sistema • variare il livello di energia accumulata nel sistema secondo le due modalità viste • essere trasferita all'esterno, magari in un altro sistema fisico
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 21 Derivazione modelli matematici di sistemi fisici con considerazioni energetiche – calcolo equazioni differenziali
1) Scomposizione sistema complessivo in sottosistemi elementari il cui modello matematico sia facilmente derivabile (sotto opportune ipotesi)
Sistema elementare Elementi di accumulo dell’energia
Problema: ricavare il modello di un sistema elementare (vedi dopo)
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 22
2) Composizione dei modelli matematici elementari mediante principi base della fisica (conservazione dell’energia) per derivare il modello complessivo:
Sistemi elettrici: leggi di Kirchoff per le tensioni e per le correnti Sistemi meccanici: Bilanciamento di Forze/Coppie Sistemi idraulici: Equazioni di Bernoulli
….calcolo equazioni differenziali
La complessità dinamica di un sistema (numero di variabili di stato) è legata al numero di elementi di accumulo presenti
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 23
Calcolo equazioni differenziali: Derivazione modelli elementari
Definendo un generico parametro di accumulo (capacitivo o induttivo) e con due generiche variabili energetiche del medesimo dominio energetico si ha che
Potenza fornita all’istante
Energia accumulata all’istante
Dalla relazione si ottiene
ovvero
da cui
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 24
….. Derivazione modelli matematici di sistemi fisici con considerazioni energetiche – calcolo equazioni differenziali
La relazione rappresenta il modello generalizzato del meccanismo di accumulo di energia per un accumulatore elementare non dissipativo
Considerazioni:
• equazione differenziale che lega le variabili energetiche
• relazione generale indipendente dal dominio energetico
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 25
Modelli componenti elementari: accumulatori capacitivi
Condensatore
Ipotesi: assenza di resistenza e induttanza
Variabili energetiche:
corrente
tensione
Modello matematico:
Accumulo di energia:
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 26
….. Modelli componenti elementari: accumulatori capacitivi
Massa/inerzia
Ipotesi: assenza di attrito ed elasticità
Variabili energetiche:
forza/coppia
Velocità tras./rot.
Modello matematico:
Accumulo di energia:
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 27
Condotta Idraulica
Ipotesi: assenza di attrito ed inerzia nulla del fluido
Variabili energetiche:
portata
pressione
Modello matematico:
Accumulo di energia:
….. Modelli componenti elementari: accumulatori capacitivi
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 28
Parete
Ipotesi: assenza di dissipazione
variabile energetica:
= temperatura
Modello matematico:
Accumulo di energia:
….. Modelli componenti elementari: accumulatori capacitivi
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 30
Modelli componenti elementari: accumulatori induttivi
Induttore
Ipotesi: assenza di resistenza e capacità
Variabili energetiche:
corrente
tensione
Modello matematico:
Accumulo di energia:
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 31
……Modelli componenti elementari: accumulatori induttivi
Molla lineare/torsionale
Ipotesi: assenza di massa e attrito
Modello matematico:
Accumulo di energia:
Variabili energetiche:
forza/coppia
velocità tras./rot.
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 32
Condotta idraulica
Ipotesi: assenza di attrito e capacità
Variabili energetiche:
portata
pressione
Modello matematico:
Accumulo di energia:
……Modelli componenti elementari: accumulatori induttivi
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 34
Modelli componenti elementari: dissipazione potenza
Ammortizzatore
Ipotesi: massa nulla, corpi rigidi
Variabili energetiche:
forza
velocità
Modello matematico:
Potenza istantanea dissipata:
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 35
….Modelli componenti elementari: dissipazione potenza
Resistore
Ipotesi: capacità e induttanze nulle
Variabili energetiche:
corrente
tensione
Modello matematico:
Potenza istantanea dissipata:
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 36
Condotta idraulica
Ipotesi: condotta piena e inerzia del fluido nulla
Variabili energetiche:
portata
pressione
Modello matematico:
Potenza istantanea dissipata:
….Modelli componenti elementari: dissipazione potenza
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 37
Parete
Ipotesi: assenza di accumulo di calore interno
variabile energetica:
= temperatura
Modello matematico:
Potenza istantanea dissipata:
….Modelli componenti elementari: dissipazione potenza
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 39
Alcune considerazioni
– analogie tra modelli di sistemi fisici diversi e modelli di sistemi elettrici
• utilizzate per trasferire esperienze tra settori disciplinari • per studiare e simulare sistemi qualunque mediante circuiti
elettrici – molto usato nel passato – oggi sostituito da simulazione numerica
– allo stesso sistema fisico sono associabili diversi modelli matematici • importanza delle specifiche e degli obiettivi di modellazione
– equazioni algebriche • modelli statici
– equazioni differenziali • modelli dinamici
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 40
Costruzione di modelli per sistemi complessi
– sistemi elettrici • leggi di Kirchoff in corrente (ai nodi) • leggi di Kirchoff in tensione (alle maglie)
– sistemi meccanici • diagramma di corpo libero
– si tengono solo le masse – gli elementi di collegamento sono sostituiti dalle relative
azioni – un modo per risolvere problemi complessi è quello che sfrutta le
analogie tra domini fisici • si riporta per analogia il sistema in esame ad uno equivalente
nel dominio nel quale l'analisi risulta più semplice o più vicina alla cultura del progettista
– es. dominio elettrico per gli ingegneri della informazione
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 41 ….. Costruzione di modelli per sistemi complessi
– la complessità dinamica di un sistema è legata al numero di elementi di accumulo presenti • la complessità dinamica si traduce nell'ordine di derivazione
massimo della variabile di uscita – Attenzione
• due elementi di accumulo dello stesso tipo (capacitivo o induttivo) non separati da elemento dissipativi o di accumulo di tipo diverso vanno considerati come un unico elemento di accumulo
– due condensatori in parallelo fanno un unico condensatore di capacità somma delle due
– due masse collegate direttamente in modo rigido sono da considerarsi equivalenti ad una sola massa di valore pari alla somma delle due
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 43
Esempio VTOL
Dalla legge di Newton per le forze:
Dalla legge di Newton per i momenti:
Momento d’inerzia rispetto al centro di gravita’
Massa dell’aereo
Lunghezza ali
con
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 44
Esempio pendolo
Massa del pendolo
Momento d’inerzia rispetto al centro di rotazione
Coefficiente attrito viscoso
ovvero
avendo posto
Dalla legge di Newton per i momenti:
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 45
Modelli di sistemi elettromeccanici
Derivabili mediante le leggi base dell’elettromagnetismo. Queste sono riconducibili a tre leggi fondamentali:
1. Una carica elettrica che fluisce entro un conduttore, ovvero una corrente, genera un campo magnetico proporzionale alla corrente stessa.
raggio
numero di spire
permeabilità magnetica del materiale
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 46
….modelli di sistemi elettromeccanici
Forza entrante
2. Un campo magnetico esercita una forza su qualunque carica elettrica che si muove relativamente al campo magnetico stesso
Forza entrante
3. Ogni volta che un conduttore e’ in moto relativo rispetto ad un campo magnetico si stabilisce una differenza di potenziale agli estremi del conduttore stesso
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 47
Esempio motore elettrico in cc (sistema elettro-meccanico)
Coppia generata
Forza contro elettromotrice
Velocità angolare albero
Coppia di carico
Dinamica elettrica Dinamica meccanica
Inerzia albero motore
Coeff. attrito viscoso
Armatura Accoppiamento elettromeccanico motore
Accoppiamentomeccanoelettrico
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 48 …. Esempio motore elettrico in cc
ovvero con
Definendo
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 49
Esempio altoparlante magnetico
N
N
S Bobina Accoppiamento
elettromeccanico cono
Accoppiamentomeccanoelettrico
Accoppiamento EM:
Cono:
Accoppiamento ME:
Bobina:
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 50
……Altoparlante magnetico
con
Definendo quindi si ottiene
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 51
Movimento ed equilibrio
Per sistemi stazionari pilotati da ingressi costanti e’ di interesse calcolare le eventuali traiettorie dello stato e dell’uscita che risultano costanti
Dato e e’ possibile determinare l’andamento dello stato (integrazione dell’equazione differenziale) e di conseguenza l’andamento dell’uscita
tale che e
e’ detta evoluzione (traiettoria) dello stato
e’ detto stato di equilibrio del sistema
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 52
Linearizzazione di un sistema non lineare
Il comportamento dinamico di un sistema non lineare nell’intorno di un punto di equilibrio e’ ben descritto dal comportamento dinamico del sistema ottenuto calcolando l’approssimazione lineare nell’intorno del punto stesso
Trascurabili se sono piccoli
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 53
Esempio: linearizzazione VTOL
Sistema linearizzato
Punto di equilibrio
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 54
Esempio: linearizzazione pendolo inverso
Punto di equilibrio: con
Sistema linearizzato:
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 55
Sistemi lineari: principio di sovrapposizione degli effetti
Consideriamo un primo moto dato da
E un secondo moto dato da
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 56 ….. Sistemi lineari: principio di sovrapposizione degli effetti
E’ allora immediato verificare che il moto corrispondente a
e’ dato da (principio di sovrapposizione degli effetti)
Come conseguenza di questo risultato si ha che il moto complessivo di un sistema dinamico può essere ottenuto sommando il movimento libero ( ) e quello forzato ( )
Prof. L. Marconi Controlli Automatici T
Parte 2, 57
Alcune considerazioni:
• Il principio di sovrapposizione degli effetti e’ un fenomeno tipicamente lineare che viene a decadere nel momento in cui le dinamiche presentano non linearità
• Essendo numeri arbitrari il principio di sovrapposizioni degli effetti evidenzia come per i sistemi lineari il comportamento ottenuto “per piccole perturbazioni” differisca da quello ottenuto “per grandi perturbazioni” solo per un fattore di scala.
• Il contributo dello stato iniziale e dell’ingresso per sistemi lineari può essere studiato separatamente.
….. Sistemi lineari: principio di sovrapposizione degli effetti