Progetto Di Controlli Automatici
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PROGETTO DI CONTROLLI AUTOMATICI
Andrea Francesconi 0000668942
Luca Nanni 0000652344
Giorgio Rambelli 0000653534
ANALISI DEL PROBLEMA
L’uscita del sistema con in ingresso un gradino di ampiezza 2 si presenta come sotto
I diagrammi di Bode del plant da controllare sono i seguenti
Uscita y(t) del sistema senza controllore
2
Diagramma di Bode del plant
Notiamo un margine di ampiezza di 8.48 dB e un margine di fase di 12.8 dB
Il sistema da controllare presenta un guadagno statico di 1.0417, nessuno zero e tre poli, di cui
uno reale in 0 80s = − e due complessi coniugati di valori rispettivi 1 21 59 1 59s i s i= − − , = − + .
Il primo constraint inserito riguarda la specifica statica per l’inseguimento del riferimento con un
errore nullo a regime. E’ sufficiente introdurre un polo nell’origine.
Non è necessario introdurre un lower bound su ( )dB
L jω alle basse frequenze in quanto la
specifica indica un disturbo sull’uscita costante (frequenza nulla).
Il secondo constraint è dato dalla massima sovraelongazione, che nel nostro caso deve essere
% 5% 0 7S δ≤ ⇒ ≥ . che si traduce in un margine di fase desiderato di 100 70f fM Mδ≥ ⇒ ≥ °.
Il terzo constraint è dato dal tempo di assestamento, che nel nostro caso deve essere 1% 0 8aT , ≤ .
secondi: esso corrisponde ad imporre un lower bound su cω tale che
1%
4608 21
secc cf a
rad
M Tω ω
,
≥ ⇒ ≥ . .
In base alle specifiche fornite possiamo delimitare il nostro grafico nel dominio della frequenza
come nell’immagine sotto:
3
Constraints nel dominio della frequenza
ERRORE A REGIME
Essendo la nostra G(s) di tipo 0, decidiamo di soddisfare la specifica di errore a regime nullo
introducendo un polo nell’origine del regolatore statico. Ciò equivale ad introdurre un regolatore
statico RS1 tale che ( )1
1RS s
s= .
Schema di controllo: polo nell'origine (RS1)
Otteniamo nel sistema in retroazione la seguente uscita in cui si nota l’aggiustamento del valore a
regime a 2.
Inseguimento a regime
8 21cω ≥ .
70fM ≥
Disturbo di misura definito spettralmente
Fisica realizzabilità
Uscita y(t) del sistema con polo nell'origine (RS1)
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I diagrammi di Bode diventano
Diagrammi di Bode del sistema in anello aperto con il polo nell'origine (RS1)
Margine di fase = 87.2°, Margine di ampiezza = 5.53 dB.
TENTATIVO FALLIMENTARE: due reti anticipatrici
Il primo approccio è quello di cercare di alzare la fase, la quale, a causa dei poli complessi coniugati
proprio in prossimità delle possibili cω di attraversamento desiderabili, si trova a essere minore di
- 270°. Per raggiungere il margine di fase di 70° desiderato abbiamo bisogno di un guadagno di
fase molto elevato (nell’ordine dei 150 °- 160°).
Dopo diversi tentativi con due reti anticipatrici portate ai limiti costruttivi (al massimo una rete
anticipatrice può alzare la fase di 75°), ci rendiamo conto che la soddisfazione del vicolo sul
margine di fase non può essere soddisfatta unicamente tramite il loro utilizzo.
TENTATIVO FALLIMENTARE: due reti anticipatrici e un pre-filtraggio
Si è tentato poi di trascurare la specifica sulla sovraelongazione introducendo un prefitro. In
questo modo possiamo limitarci ad alzare il margine di fase a 40° (come richiesto da specifica).
Il prefiltro ha fdt pari a ( )2
1
0 1Rpf
s=
.1 +.
Le due reti anticipatrici usate sono coincidenti e hanno fdt pari a 0 25 1
1 20 0025 1
sRa Ra
s
. += =. +
.
Lo schema della rete diventa
Schema di controllo: tentativo fallimentare con due reti anticipatrici e un pre-filtraggio
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L’uscita del sistema è
Uscita y(t) del sistema nel tentativo fallimentare di due reti anticipatrici e il pre-filtraggio
Notiamo che la specifica sul tempo di assestamento non è soddisfatta.
Decidiamo di attuare un’altra soluzione.
PROCEDURA RISOLUTIVA
Introduzione di uno zero – regolatore PID
Vogliamo alzare la fase.
Questo ci porta all’introduzione di uno zero, struttura la quale ci permette di avere un anticipo di
fase di ben + 90°.
Decidiamo di collocare lo zero alla frequenza di 15 rad / s in quanto abbiamo come obiettivo un
attraversamento a c
rad
sω = 35 (tempo di assestamento soddisfatto e sforzo di controllo limitato)
e quindi dobbiamo alzare la fase prima di esso.
Questa scelta è anche dettata dal fatto che dobbiamo stare attenti a non introdurre zeri troppo
vicini all’asse immaginario o a qualche altro polo, in modo da evitare indesiderate code di
assestamento.
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Luogo delle radici del sistema esteso con aggiunto lo zero in 15 rad/sec
Notiamo che la distanza relativa fra i poli e lo zero non crea particolari code di assestamento.
Inglobiamo lo zero dentro a ( )1RS s che diventa ( )1
11 1 015
s sRS s
s s
+ + .06667⋅= = la quale è la
struttura tipica di un regolatore PID.
Diagrammi di bode dello zero in 15 rad/sec (Verde), del sistema esteso (Rosso)
e del sistema con il regolatore PID (Blu)
Notiamo un innalzamento della fase del sistema di +90°.
Decidiamo di trascurare la specifica sulla sovraelongazione, che ci imponeva un margine di fase di
70°, e ci limitiamo a garantire la specifica di robustezza data dal problema e cioè 40fM ≥ °.
Introduzione di un’unica rete anticipatrice (FALLIMENTARE)
Come primo approccio decidiamo di usare un’unica rete anticipatrice.
Decidiamo di modificare la nostra c
rad
sω = 60 in quanto a 60 rad/s si ha la massima frequenza di
taglio in cui la fase è recuperabile con un’unica rete anticipatrice.
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Abbiamo scelto la frequenza più alta possibile in modo da rispettare il tempo di assestamento
(vedi sopra la modifica del margine di fase a 40°).
Ci rendiamo conto che il massimo tempo di assestamento raggiungibile è di circa 1.1 secondi, a
causa del fatto che lo zero della rete anticipatrice è troppo vicino all’asse immaginario e questo
causa una coda di assestamento.
Proviamo adesso con due reti anticipatrici.
Introduzione di due reti anticipatrici
Adesso vogliamo portare il margine di fase a più di 40° alla pulsazione di attraversamento scelta
( c
rad
sω = 35 ).
Decidiamo di impostare un fM ∗ = 43 °. La fase in corrispondenza di cω è -223.39°.
Lo sfasamento positivo che dobbiamo ottenere è (in gradi) 180 223 39 43 86 38ϕ∗ = − + . + = . °.
Utilizziamo due reti anticipatrici (coincidenti per semplicità).
Decidiamo di dividere il compito a metà: calcoliamo quindi la metà dello sfasamento positivo
desiderato 43 192ant
ϕϕ∗
∗ = = . ° (pienamente ottenibile da una rete anticipatrice).
Dalla formula 1
arcsin1ant
αϕα
∗ − = + ricaviamo
( )( )
1 sin0 1873
1 sin
ant
ant
ϕα
ϕ
∗
∗
−= = .
+.
Ricaviamo τ di conseguenza con 1
0 066c
τω α
= = . .
Quindi le nostre reti anticipatrici avranno fdt pari a 0 066 1
1 20 0124 1
sRa Ra
s
. += =. +
.
Per raggiungere la pulsazione di attraversamento desiderata dobbiamo aggiungere un guadagno di
34.43 dB quindi 52 64µ = . .
Schema di controllo: il regolatore comprende il PID e le due reti anticipatrici
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Uscita y(t) del sistema: regolatore con PID e due reti anticipatrici
Diagrammi di bode del sistema con il PID (Verde), delle due reti anticipatrici (Blu) e
del sistema controllato totale (Rosso)
Luogo delle radici del sistema controllato totale
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Pre-filtraggio
La specifica sulla sovraelongazione viene risolta con l’utilizzo di un pre-filtraggio all’ingresso del
sistema di controllo.
Il prefiltro ha fdt pari a ( )2
1
0 1Rpf
s=
.1 +.
L’uscita del sistema è la seguente: notiamo la risoluzione del problema della sovraelongazione.
Uscita del sistema controllato totale con l'aggiunta del pre-filtraggio
Notiamo un rallentamento della risposta a causa dell’introduzione del prefiltro. In ogni caso la
specifica sul tempo di assestamento è soddisfatta.
Schema di controllo del sistema totale con aggiunto il pre-filtraggio
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SFORZO DI CONTROLLO
Adesso osserviamo come è variata la ( )Q s del sistema nel corso del nostro progetto. Cercheremo
poi, nel caso presenti un andamento non desiderato, di modificarla in maniera da limitare lo sforzo
del controllo.
Prima dell’introduzione del pre-filtraggio la funzione di sensitività del controllo si presenta così:
Funzione di sensitività del controllo prima dell'aggiunta del pre-filtraggio
Notiamo un andamento passa-alto, ovviamente non voluto in quanto:
1. Amplifichiamo alle alte frequenze (e quindi abbiamo “controlli nervosi” sui disturbi di
misura);
2. In generale la ( )Q s deve essere “bassa”.
All’introduzione del pre-filtraggio la ( )Q s diventa:
Funzione di sensitività del controllo dopo l'aggiunta del pre-filtraggio
Si ha un notevole miglioramento alle alte frequenze: il prefiltro (in questo caso progettato come
un passa-basso) infatti, attenuando le frequenze “alte”, rallenta il segnale di riferimento (in questo
caso un gradino di ampiezza 2) e quindi il controllo per le frequenze attenuate viene moderato.
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DIMENSIONAMENTO DEL CONTROLLO
Il segnale di controllo ( )u t è il seguente:
Sforzo di controllo della rete a regolazione avvenuta
Notiamo che il controllo è ha un picco in 5≈ e, a regime, si oppone costantemente ai due disturbi
(di misura e sull’uscita).
Vogliamo cercare di limitarlo.
L’idea è quella di inserire un filtro del primo ordine in retroazione in modo da attenuare il disturbo
di misura.
Affinché il filtro attenui il disturbo correttamente e non influisca sulla dinamica a basse frequenze
(ricordiamo che 35c
rad
sω = ) occorre posizionare il polo del filtro almeno una decade dopo cω e
possibilmente una decade prima di 2000 rad/s. Scegliamo quindi il polo in 350 rad/s
Il filtro ha fdt pari a ( ) 1 11 1 0 0028571
350
retRf sss
= =+ .+
.
Schema di controllo del sistema con aggiunto il filtro in retroazione
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Sforzo di controllo dopo l'introduzione del filtro in retroazione
Il segnale di controllo a regime è decisamente attenuato dal filtro.
DIMENSIONAMENTO DEGLI ATTUATORI
Modelliamo l’attuatore come un blocco di saturazione e cerchiamo di capire di quanto possiamo
sottodimensionare gli attuatori senza incorrere a modifiche radicali del comportamento della rete.
Dopo vari tentativi riusciamo a sottodimensionare del 62% (corrispondente a una saturazione
nell’intervallo [- 1.9; + 1.9]).
Per gestire casi di incertezza decidiamo di sovradimensionare del 20% l’attuatore.
Nel modello del blocco di saturazione questo significa un intervallo di [- 2.28; + 2.28].
Sforzo del controllo con l'introduzione della saturazione degli attuatori
Sotto abbiamo la risposta finale del sistema. Sono rispettate tutte le specifiche: errore a regime
nullo, sovraelongazioni inferiori al 5%, attenuazione dei disturbi (sull’uscita e di misura), tempo di
assestamento inferiore a 0.8 secondi. Tutto questo cercando di tenere al minimo lo sforzo di
controllo e dimensionando opportunamente l’attuatore.
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Uscita y(t) del sistema finale