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Controlli Automatici LB Parte 3 – Problemi di controllo più complessi
Schemi di controllo avanzati Controllo in anello aperto
Controllo con Predittore di Smith Controllo in cascata
Prof. Carlo Rossi DEIS-Università di Bologna
Tel. 051 2093020 Email: [email protected]
URL: www-lar.deis.unibo.it/~crossi
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 2
Indice 1. Introduzione 2. Controllo in anello aperto 3. Controllo in cascata 4. Controllo con Predittore di Smith 5. Riferimenti bibliografici
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 3
Introduzione Motivazioni per l'uso di schemi di controllo avanzati uno schema di controllo in retroazione (anello chiuso)
può lasciare irrisolti alcuni problemi può essere di difficile realizzazione in diverse situazioni
individuate nel capitolo precedente lo schema di controllo in retroazione può essere
"arricchito" per la risoluzione di problemi specifici con regolatore in anello aperto (ad azione diretta)
per migliorare le prestazioni complessive predittore di Smith
per sistemi con ritardo architettura di controllo in cascata
in congiunzione con le precedenti soluzioni per problemi cmplessi e con disturbi che non entrano sull'uscita
Rfb(s) G(s) e yspf u y
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Introduzione Situazioni problematiche dovute a
dinamiche parassite in bassa frequenza (code) dovute a poli di G o R attirati dagli zeri in bassa frequenza di R (o G) azioni per compensare un disturbo non sull'uscita
vincoli incoerenti sulle specifiche dinamiche ωc scelta > ωc di specifica (per il set-point) a causa di
Tad al disturbo < Tas-p al set-point poli complessi coniugati poco smorzati nell'impianto ωdmax (del disturbo) troppo vicina ad ωc di specifica
ωc scelta < ωc di specifica (per il set-point) a causa di ritardo nel sistema, o dinamiche in alta frequenza incerte
vincoli tecnologici derivanti da saturazione del sistema di attuazione
si integra il Controllo in retroazione con un Controllo in anello aperto
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Introduzione Situazioni problematiche dovute a
disturbi che non agiscono sull'uscita applicati all'interno della dinamica dell'impianto
in presenza di impianto di ordine elevato con ritardo
si utilizza lo schema di Controllo in Cascata anche "arricchito" con il controllo in catena aperta
Situazioni problematiche dovute a specifiche dinamiche spinte in presenza di
impianto con ritardo
si integra il Controllo in retroazione con un Predittore di Smith
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Schemi di controllo in retroazione integrato con un regolatore in anello aperto (azione in avanti)
Precompensazione del segnale di riferimento
Compensazione in avanti del segnale di riferimento
Compensazione in avanti di un disturbo misurabile
Rfb(s) G(s) e yspf u y
Controllo in anello aperto
C(s) ysp
Rff(s)
Rfb(s) G(s) e yspf u y
M(s)
H(s)
d
Rfb(s) G(s) e yspf u y
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
gli zeri ed i poli del precompensatore si aggiungono a quelli del sistema in retroazione
mappa poli/zeri di F(s)
poli del sistema in retroazione
ysp + -
yspf y u
zeri del sistema in retroazione
Re
Im parassiti
(par) fuori banda
(fbanda) dominanti
(dom) in cancellazione
(canc)
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
poli e zeri fuori banda si possono trascurare attenzione a poli c.c. poco smorzati
poli e zeri parassiti sono sempre a coppie i poli sono attirati dagli zeri
le coppie polo/zero parassite, talora inevitabili, alterano la risposta rispetto a quella della sola dinamica dominante code di assestamento
ysp + -
yspf y u
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica presenza di dinamiche parassite in bassa frequenza
coppie polo/zero a frequenza inferiore ad ωc code di assestamento
utilizzo del Precompensatore per eliminazione delle code di assestamento
la soluzione è discretamente robusta la posizione delle zero è nota con precisione (regolatore) la posizione del polo parassita è abbastanza costante al variare
dei parametri dell'impianto
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Precompensazione del segnale di riferimento 1a situazione problematica - esempio
supponiamo che il progetto del controllo in retroazione abbia portato alla seguente funzione d'anello
Controllo in anello aperto
-40
-20
0
20
10 -2 10 -1 10 0 10 1 -180 -135
-90 -45
0
L
-4 -3 -2 -1 0 -2
-1
0
1
2
4 3.5 3 2.5 2 1.5 1 0.5
0.985
0.94 0.87 0.78 0.66 0.52 0.36 0.18
0.985
0.94 0.87 0.78 0.66 0.52 0.36 0.18
dinamica dominante
c.l.
δ = .8
ωn = 2.8
dinamica parassita
τp = 1.7
τz = 1.4
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica – esempio continua
nella F(s) ci sono dinamiche parassite in bassa frequenza a causa dello zero non in cancellazione
nella risposta al gradino c'è una coda con undershoot
-40
-20
0
20
10 -2 10 -1 10 0 10 1 -180 -135
-90 -45
0
L
0 1 2 3 4 5 6 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
in retroazione c.l.
solo dinamica dominante
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Precompensazione del segnale di riferimento 1a situazione problematica - esempio continua
la corrispondente Funzione di Sensitività Complementare è
nella F(s), oltre alla dinamica dominante del 2° ordine c'è una coppia polo/zero parassita in bassa frequenza
possiamo introdurre un Precompensatore per cancellare la dinamica parassita
Controllo in anello aperto
F(0) = .9
parassita
dominante
guadagno statico = 1
guadagno statico = .9
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica – esempio continua precompensatore in cancellazione della coppia polo/zero parassita
0 1 2 3 4 5 6 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
in retroazione
con precompensatore
-40
-20
0
20
10 -2 10 -1 10 0 10 1 -180 -135
-90 -45
0
c.l. C
solo dinamica dominante
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica – esempio continua verifica di robustezza alla variazione del guadagno
|L(0)| = 10 dominanti ⇒ δ = .78; ωn = 2.75; parassita Re = - .58
|L(0)| = 12 (+20%) dominanti ⇒ δ = .82; ωn = 2.95; parassita Re = - .6
|L(0)| = 8 (-20%) dominanti ⇒ δ = .9; ωn = 2.55; parassita Re = - .55
-2.5 -2 -1.5 -1 -0.5 -2
-1
0
1
2
2 1.75 1.5 1.25
1 0.75
2 1.75 1.5 1.25
1 0.75
0.97
0.89 0.8 0.68 0.58 0.48 0.39 0.31
0.97
0.89 0.8 0.68 0.58 0.48 0.39 0.31
-0.75 -0.7 -0.65 -0.6 -0.55 -0.5 -0.2
-0.1
0
0.1
0.2
0.55
0.55
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95 0.932 0.914
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95
0.932 0.914
precompensatore
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica – esempio continua verifica di robustezza alla variazione del guadagno
|L(0)| = 12 (+20%)
con compensatore
-0.75 -0.7 -0.65 -0.6 -0.55 -0.5 -0.2
-0.1
0
0.1
0.2
0.55
0.55
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95 0.932 0.914
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95
0.932 0.914
0 1 2 3 4 5 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
poli dominanti con L(0) = 10
senza compensatore
poli dominanti con L(0) = 12
senza compensatore
con compensatore
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica – esempio continua verifica di robustezza alla variazione del guadagno
|L(0)| = 8 (-20%)
0 1 2 3 4 5 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1 con compensatore poli dominanti con L(0) = 8
poli dominanti con L(0) = 10
senza compensatore
-0.75 -0.7 -0.65 -0.6 -0.55 -0.5 -0.2
-0.1
0
0.1
0.2
0.55
0.55
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95 0.932 0.914
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95
0.932 0.914
senza compensatore
con compensatore
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica – esempio continua nuova taratura del compensatore
zero in -.6 verifica di robustezza alla variazione del guadagno
|L(0)| = 12 (+20%)
-0.75 -0.7 -0.65 -0.6 -0.55 -0.5 -0.2
-0.1
0
0.1
0.2
0.55
0.55
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95 0.932 0.914
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95
0.932 0.914
0 1 2 3 4 5 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1 con compensatore
poli dominanti con L(0) = 10
senza compensatore
poli dominanti con L(0) = 12
senza compensatore
con compensatore
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica – esempio continua nuova taratura del compensatore
zero in -.6 verifica di robustezza alla variazione del guadagno
|L(0)| = 10 (nominale)
-0.75 -0.7 -0.65 -0.6 -0.55 -0.5 -0.2
-0.1
0
0.1
0.2
0.55
0.55
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95 0.932 0.914
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95
0.932 0.914
0 1 2 3 4 5 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1 con compensatore
poli dominanti con L(0) = 10
senza compensatore
senza compensatore
con compensatore
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
1a situazione problematica – esempio continua nuova taratura del compensatore
zero in -.6 verifica di robustezza alla variazione del guadagno
|L(0)| = 8 (-20%)
-0.75 -0.7 -0.65 -0.6 -0.55 -0.5 -0.2
-0.1
0
0.1
0.2
0.55
0.55
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95 0.932 0.914
0.999 0.994 0.986 0.976 0.964 0.95
0.932 0.914
0 1 2 3 4 5 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1 con compensatore poli dominanti con L(0) = 8
poli dominanti con L(0) = 10
senza compensatore
senza compensatore
con compensatore
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
2a situazione problematica la ωc scelta è > ωcsp (quella di specifica per il set-point)
aumento della sensitività del controllo in alta frequenza utilizzo del prefiltraggio per
rallentamento della risposta (poli per imporre ωc = Dlenta)
la soluzione è discretamente robusta valgono le stesse argomentazioni della 1a situazione
fuori banda se ci sono
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
2a situazione problematica specifiche
Ta5 = 15s con risposta aperiodica ⇒ ωcset-point = .2 rad/s c'è un disturbo sull'uscita d = sin(.2t) da attenuare 10 volte
⎢L(j0.2)⎢>20dB ωcd > 2 rad/s
0 5 10 15 20 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
-20
0
20
10 -2 10 -1 10 0 10 1 -180
-90 0
90
G R
L molto più veloce del necessario
cs-p
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
2a situazione problematica Ta5 = 15s; risposta aperiodica
ωcset-point = .2 per ripristinare la dinamica di specifica
il precompensatore va progettato come un filtro passa-basso τc = 5s
-20
0
20
10 -2 10 -1 10 0 10 1 -180
-90 0
90
0 5 10 15 20 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
F FC
con precompensatore
dinamica dominante
cs-p
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Controllo in anello aperto Precompensazione del segnale di riferimento
3a situazione problematica la ωc scelta è < ωcsp (quella di specifica per il set-point)
occorre allargare la banda utilizzo del prefiltraggio per
velocizzazione della risposta (poli per imporre ωc = Dveloce)
la robustezza della soluzione non è elevata la natura e la posizione dei poli dominanti può variare a causa
delle incertezze sui parametri del sistema attenzione alla funzione di sensitività del controllo attenzione alle dinamiche fuori dalla banda della retroazione
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio specifiche
errore a regime nullo Ta5 =.3s; risposta aperiodica ⇒ ωcset-point = 10 rad/s
scenario B ⇒ PID scelgo un progetto
per cancellazione
-60
-30 0
30
10 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 -180
-90 0
90 G R L F
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
F
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua errore a regime nullo Ta5 =.3s; risposta aperiodica ⇒ ωcset-point = 10 rad/s
rumore di misura n = .02sin(10t)
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
risposta con rumore di
misura -60
-30 0
30
10 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 -180
-90 0
90 G R L F
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua errore a regime nullo Ta5 =.3s; risposta aperiodica ⇒ ωcset-point = 10 rad/s
rumore di misura n = .02sin(10t) scelgo una frequenza di attraversamento inferiore ⇒ ωcn = 2 rad/s
scenario A PI ⇒ progetto per cancellazione
-60 -40 -20
0 20
10 -1 10 0 10 1 10 2 -180
-90 0
90
G R L
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua errore a regime nullo Ta5 =.3s; risposta aperiodica ⇒ ωcset-point = 10 rad/s rumore di misura n = .02sin(10t)
ωcn = 2 rad/s scenario A
PI ⇒ progetto per cancellazione
-60 -40 -20
0 20
10 -1 10 0 10 1 10 2 -180
-90 0
90 L G
R
-10 -8 -6 -4 -2 0 -3
-2
-1
0
1
2
3
10 8 6 4 2
0.996
0.984 0.96 0.92 0.86 0.76 0.58 0.35
0.996
0.984 0.96 0.92 0.86 0.76 0.58 0.35
dinamica dominante
pcl1=pcl2=-5
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua errore a regime nullo Ta5 =.3s; risposta aperiodica ⇒ ωcset-point = 10 rad/s rumore di misura n = .02sin(10t)
ωcn = 2 rad/s scenario A
PI ⇒ progetto per cancellazione
-60 -40 -20
0 20
10 -1 10 0 10 1 10 2 -180
-90 0
90 L G R
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
F FPID FPI
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua errore a regime nullo Ta5 =.3s; risposta aperiodica ⇒ ωcset-point = 10 rad/s rumore di misura n = .02sin(10t)
ωcn = 2 rad/s aggiungo un precompensatore
-60 -40 -20
0 20
10 -1 10 0 10 1 10 2 -180
-90 0
90
CF L
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
C F F
CF
dinamica imposta
dinamica dominante c.l.
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua Ta5 =.25s; risposta aperiodica ⇒ ωcset-point = 20 rad/s rumore di misura n = .02sin(10t)
ωcn = 2 rad/s confronto tra le due soluzioni
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
PI+C PID
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua verifica di robustezza alla variazione del guadagno
G(0) = 10± 20% la curva rossa è la risposta in condizioni nominali
la soluzione non è tanto robusta alle variazioni di guadagno i poli dominanti imposti dal PI sono sensibili al guadagno
-10 -8 -6 -4 -2 0 -3
-2
-1
0
1
2
3
10 8 6 4 2
0.996
0.984 0.96 0.92 0.86 0.76 0.58 0.35
0.996
0.984 0.96 0.92 0.86 0.76 0.58 0.35
nominale
+20%
-20%
0 0.5 1 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1 +20%
-20%
zero di C
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua analisi di robustezza alla variazione del guadagno
G(0) = 10± 20% la curva rossa è la risposta in condizioni nominali
controllo con PID senza compensatore la soluzione è più robusta, perchè i poli reali variano meno con
il guadagno, ma è affetta dal rumore di misura
-100 -80 -60 -40 -20 0 -10
-5
0
5
10
100 80 60 40 20
1
0.998 0.995 0.989 0.978 0.955 0.89 0.7
1
0.998 0.995 0.989 0.978 0.955 0.89 0.7
0 0.5 1 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1 +20%
-20%
+20%
-20%
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Controllo in anello aperto Esempi di precompensazione del riferimento
3a situazione problematica - esempio continua G(0) = 10± 20% controllo con PI + compensatore
nuova taratura del PI a poli reali la soluzione è ancora poco robusta
se G(0) è non noto ma costante si può ri-tarare C(s)
-10 -8 -6 -4 -2 0 -3
-2
-1
0
1
2
3
10 8 6 4 2
0.994
0.976 0.945 0.9 0.81 0.7 0.52 0.3
0.994
0.976 0.945 0.9 0.81 0.7 0.52 0.3
0 1 2 3 4 5 6 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
-20%
+20%
zero di C
solo c.l.
con compensatore
+20%
-20%
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Controllo in anello aperto Altri utilizzi del Precompensatore
compensazione del guadagno statico usata per correggere ad 1 il guadagno
C(s)|F(0)| = 1 da cui C = cost. = 1/|F(0) | generazione diretta del set-point
tipico delle applicazioni robotiche e di controllo del moto algoritmi per generare traiettorie di movimento che passano per un
set di punti dato continuità delle derivate fino ad un certo ordine
smoothness (dolcezza) della traiettoria vincoli sulle caratteristiche spettrali
limitazione della banda del segnale vincoli sui valori massimi del segnale e delle sue prime derivate
limitazioni fisiche dell'attuatore o dell'impianto vincoli dipendenti dal task
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Controllo in anello aperto Compensazione in avanti (feedforward) del
riferimento
la Funzione di Sensitività Complementare dello schema combinato ff/fb è
Rfb(s) G(s) e ysp u y
Rff(s)
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Controllo in anello aperto Effetto della compensazione in avanti (feedforward)
Rfb(s) G(s) e ysp u y
Rff(s)
se
difficile da ottenere
si può approssimare almeno all'interno della banda (ω < ωc) ricordandosi di aggiungere poli di realizzabilità
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Controllo in anello aperto Effetto della compensazione in avanti (feedforward) analisi delle caratteristiche della funzione di sensitività
complementare
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Controllo in anello aperto Confronto con lo schema solo in retroazione
nella Fff(s) dello schema combinato fb/ff ci sono poli aggiuntivi dovuti a Rff
Rff può servire per operare un filtraggio sul set-point ci sono zeri aggiuntivi rispetto a quelli di Rfb che sono comunque
spostati in altra posizione Rff può servire per riposizionare gli zeri di F(s)
e ysp u y
e ysp u y
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Controllo in anello aperto Confronto con lo schema con precompensatore
si possono ottenere gli stessi risultati con entrambe le soluzioni la dimostrazione esula dagli scopi del corso
e yspf u y ysp e ysp u y
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Controllo in anello aperto Confronto con lo schema con precompensatore
equivalenza delle soluzioni
eguagliando le due funzioni
da cui
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Controllo in anello aperto Equivalenza delle soluzioni
Caso A – dal compensatore in avanti al precompensatore NRff e DRff sono noti
Caso B – dal precompensatore al compensatore in avanti NC e DC sono noti
1 Rff Rfb-1
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Controllo in anello aperto Caso particolare di compensazione in avanti
interessa il numeratore per valutare gli zeri aggiuntivi a prescindere da NG
G(s) e ysp u y
µ
lo zero introdotto in F dal regolatore cambia di posizione in funzione di µ
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Controllo in anello aperto Caso particolare di compensazione in avanti
lo zero introdotto in F(s) dal regolatore PI può essere spostato agendo su µ
riorganizzando i termini e tralasciando NG
la costante di tempo dello zero è
definiti Kp e Ti, agendo su µ si può collocare liberamente questo zero
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 44 -8 -6 -4 -2 0
-3
-2
-1
0
1
2
3
8 7 6 5 4 3 2 1
0.988
0.95 0.89 0.8 0.7 0.54 0.38 0.2
0.988
0.95 0.89 0.8 0.7 0.54 0.38 0.2
Controllo in anello aperto Compensazione di dinamiche parassite con l'azione
in avanti (feedforward) Esempio di controllo con regolatore PI
la taratura del PI è stata fatta non in cancellazione per la presenza di un disturbo in ingresso lo zero in bassa frequenza determina una coda di assestamento
nella risposta al set-point
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
al disturbo
al set-point DRfb
Dcl
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Controllo in anello aperto Miglioramento della soluzione
introduzione dell'azione in avanti (feedforward) i problemi sulla risposta al set-point dipendono dal polo in bassa
frequenza non cancellato dal regolatore si può usare un regolatore Rff = µ per spostare, in F(s), lo zero
del regolatore fino a cancellare il polo in bassa frequenza
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
al disturbo
al set-point
-8 -6 -4 -2 0 -3
-2
-1
0
1
2
3
8 7 6 5 4 3 2 1
0.988
0.95 0.89 0.8 0.7 0.54 0.38 0.2
0.988
0.95 0.89 0.8 0.7 0.54 0.38 0.2
DR
Dcl
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Controllo in anello aperto Miglioramento della soluzione
Soluzione
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 s 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
al disturbo
al set-point
-8 -6 -4 -2 0 -3
-2
-1
0
1
2
3
8 7 6 5 4 3 2 1
0.988
0.95 0.89 0.8 0.7 0.54 0.38 0.2
0.988
0.95 0.89 0.8 0.7 0.54 0.38 0.2
DR
Dcl
notare il valore negativo !!
risposte fb/ff
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Stesso risultato con Precompensatore
Il compensatore in avanti Rff = µ sposta lo zero sul polo parassita del sistema in retroazione
Il Precompensatore "equivalente" cancella sia lo zero del PI che il polo parassita del sistema in retroazione il precompensatore "equivalente" è dinamico
Controllo in anello aperto
polo sullo zero del PI
zero come Rff
con
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Controllo in anello aperto Confronto tra le soluzioni
-120 -90 -60 -30
0
10 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 -270 -180 -90
0 -120 -90 -60 -30
0
10 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 -270 -180 -90
0
-120 -90 -60 -30
0
10 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 -270 -180 -90
0
F(jω) progetto per cancellazione
F(jω) progetto con compensazione in avanti
dinamica imposta dinamica imposta
dinamica imposta
F(jω) progetto senza cancellazione
F(jω) progetto con precompensazione
-120 -90 -60 -30
0
10 -1 10 0 10 1 10 2 10 3 -270 -180 -90
0
dinamica imposta
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Controllo in anello aperto Compensazione in avanti di un disturbo misurabile schema generale
affinché SC(s) sia nulla occorre che
ovvero
M(s) deve ovviamente essere asintoticamente stabile e realizzabile
Rfb(s) G(s) e yspf u y
M(s)
H(s)
d
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Controllo in anello aperto Compensazione in avanti di un disturbo misurabile il compensatore
non è realizzabile per sistemi con zeri a parte reale positiva o con ritardo
in generale non è proprio si può approssimarla con una fdt propria nell'intervallo di
frequenze di azione del disturbo
per disturbi costanti
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Controllo in anello aperto Compensazione in avanti di un disturbo misurabile Esempio
Rfb(s) G(s) e ysp u y
H(s)
d
-40
-20
0
20
10 -2 10 -1 10 0 10 1 10 2 -180 -135
-90 -45
0
+15dB
il disturbo a .3 rad/s sarà attenuato di 15 dB pari a 5.6 volte l'ampiezza passerà da .3 a .05
L*
L R
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Controllo in anello aperto Compensazione in avanti di un disturbo misurabile Esempio
Rfb(s) G(s) e ysp u y
H(s)
d
-40
-20
0
20
10 -2 10 -1 10 0 10 1 10 2 -180 -135
-90 -45
0
0 5 10 15 20 25 30 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 .05
L*
L R
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Controllo in anello aperto Compensazione in avanti di un disturbo misurabile Esempio
Rfb(s) G(s) e yspf u y
M(s)
H(s)
d
0 5 10 15 20 25 30 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
-40
-20
0
20
10 -2 10 -1 10 0 10 1 10 2 -180
-90 0
90
realiz-zabilità
con compensazione M banda di
approssimazione
G
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Situazioni problematiche di riferimento quando nell'impianto è presente un disturbo non
misurabile in ingresso o in mezzo lo schema in retroazione classico non consente di garantire
specifiche dinamiche coerenti tra set-point e disturbo un solo regolatore non riesce a soddisfare sia le specifiche sul set-
point che quelle sul disturbo quando l'andamento temporale di una variabile intermedia
è di interesse l'architettura di Controllo in Cascata è particolarmente
utile quando le situazioni precedenti sono presenti in un impianto di ordine elevato con ritardo con dinamiche parassite non modellate in alta frequenza
Controllo in cascata
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Razionale del metodo Il controllo in cascata è basato sulla separazione dei due
problemi di controllo a) dinamica dell'uscita rispetto al set-point b) attenuazione e dinamiche dell'uscita rispetto a un disturbo in
mezzo o in ingresso
immaginiamo di avere solo il problema del disturbo consideriamo una grandezza intermedia v a valle del disturbo
il disturbo (d) agisce su (y) attraverso (v) e G2 se si attenua l'effetto del disturbo su v lo si attenua anche su y
se la grandezza intermedia v è misurabile si può progettare un regolatore in retroazione da v che si
occupi dell'attenuazione del disturbo
y G2 G1
u
Controllo in cascata
d d v
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Razionale del metodo Passo 1
attenuazione del disturbo il controllo dell'uscita è temporaneamente tralasciato
consideriamo il solo sottosistema G1 sulla cui uscita v agisce il disturbo d progettiamo un regolatore R1 per attenuare il disturbo d l'ordine di G1 è sicuramente inferiore all'ordine di G1G2
spesso la dinamica di G1 è più veloce di quella di G2 è più semplice progettare R1 a larga banda
dinamica di attenuazione di disturbi a gradino più veloce maggiore capacità di attenuare disturbi caratterizzati spettralmente
con massima armonica utile elevata
Controllo in cascata
v +
d + y G2 G1
u vsp
- R1
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Razionale del metodo Passo 1
attenuazione del disturbo il controllo dell'uscita è temporaneamente tralasciato
dopo aver chiuso la retroazione il sottosistema interno può essere modellato come
F1 è la Funzione di Sensitività complementare del loop S1 è la Funzione di Sensitività del loop
Controllo in cascata
v +
d + y G2 G1
u vsp
- R1
F1 v vsp
vsp
- R1
v +
d + G1
u S1
d
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Razionale del metodo Passo 2
controllo dell'uscita
il sistema da considerare in questa fase è costituito dalla cascata di F1 e di G2, con il disturbo che entra filtrato dalla S1 imposta con l'anello interno F1 rappresenta la funzione di Sensitività Complementare del
sottosistema R1 G1 chiuso in retroazione il disturbo d risulta già attenuato da R1
la Funzione di Sensitività S1 è molto piccola alle frequenze di d si progetta un regolatore R2 per soddisfare le specifiche
dinamiche sul set-point
Controllo in cascata
y G2 R2
+ -
ysp F1 v vsp
S1 d
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Controllo in cascata Esempio
Passo 1 - attenuazione del disturbo per la cancellazione a
regime del disturbo serve una azione integrale
lo scenario è certamente A visto che la fase è al più -90° basta un PI
+ - R1
d v + y
G2 G1
-90
-60
-30
0
10 -1 10 0 10 1 10 2 -270 -180
-90 0
G1 G2
G
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Controllo in cascata Esempio
Passo 1 - attenuazione del disturbo PI in cancellazione il guadagno è stato scelto
per imporre una dinamica in retroazione come quella di G1
⇒ Kp = 1
+ - R1
d v + y
G2 G1
-20 -10
0 10 20 30
10 0 10 1 10 2 -135
-90 -45
0 G1 R1 L1
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 61 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
senza controllo
Controllo in cascata Esempio
Passo 1 - attenuazione del disturbo risposte al gradino
unitario di disturbo + - R1
d v + y
G2 G1
v
y
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
con controllo R1
v
y
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Controllo in cascata Esempio
Passo 1 - risultato consideriamo il
sistema R1G1 chiuso in retroazione
v = F1 vsp
+ - R1
d v + y
G2 G1 vsp
-20
-10
0
10 0 10 1 10 2 -90
-45
0
come G1 (per scelta di progetto in questo esempio)
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Controllo in cascata Esempio
Passo 2 - regolazione dell'uscita nuovo problema di controllo
sostituisco al sistema R1 + G1+ retroazione il sistema equivalente si noti che la F1 coincide con la G1 solo per scelta di progetto
progetto R2 per le sole specifiche sull'uscita avendo imposto F1 uguale a G1 uso lo stesso regolatore PID
che userei nella soluzione classica con controllo solo dall'uscita Kp = 10, Ti = 2, Td =.5 ⇒ taratura molto spinta
v
d
+ vsp y G2
R2 +
-
ysp ≡ G1
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 64 0 1 2 3 4 5 6 7 8 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
y uscita
0 1 2 3 4 5 6 7 8 -10 0 10 20 30 40 50 60 u
controllo
Controllo in cascata Esempio
Passo 3 - verifica
d = -1 in t = 2 s
+ - R1
d v + y
G2 G1 vsp R2
+ -
ysp
classico
in cascata
taratura molto spinta
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Controllo in cascata Schema di controllo in cascata
Il progetto si sviluppa allora in due fasi 1) si progetta un primo regolatore (R1) per controllare v (plant G1)
cercando di minimizzare la sensitività al disturbo d 2) si progetta un secondo regolatore (R2) per controllare y
sostituendo al sistema entro il tratteggio (anello interno) la sua Funzione di Sensitività Complementare, con uno o più poli dominanti alla frequenza ωc imposta da R1 se è possibile imporre i poli dominanti del sottosistema interno
a frequenza molto più elevata di quelli di G2 il sottosistema interno può essere trascurato nel progetto di R2
facile quando la dinamica di G1 è >> di quella di G2 possibile anche se le dinamiche non sono separate
G1(s) G2(s) u
d v y +
+ R2(s) + -
ysp R1(s) +
-
vo
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Controllo in cascata Schema di controllo in cascata
Vantaggi si risolvono due problemi semplici anziché uno più complesso si cerca effettuare una taratura di R1 (anello interno) in modo da
ottenere la massima banda passante quindi l'immunità ad un disturbo d a spettro maggiore
la taratura dell'anello esterno è solitamente disaccoppiata da quella dell'anello interno
l'implementazione a tempo discreto risulta meglio condizionata numericamente
G1(s) G2(s) u
d v y +
+ R2(s) + -
ysp R1(s) +
-
vo
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Condizioni per l'utilizzo del controllo in cascata
l'impianto sia scomponibile in due (o più) sottosistemi un disturbo entri in ingresso o tra i sottosistemi ci sia una grandezza intermedia (v) misurabile
collocata a valle del disturbo
Situazioni che ne favoriscono l'uso le dinamiche proprie dei sottosistemi siano spettralmente
separate, con G1 più veloce di G2 Es. G1(s) è un attuatore con dinamica veloce, ma non trascurabile
tipico dei motori elettrici
Controllo in cascata
G1(s) G2(s) u y v +
d
+ G(s) u y
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Condizioni per l'utilizzo del controllo in cascata E' conveniente utilizzare il controllo in cascata anche in
situazioni diverse da quella indicata fino ad ora disturbo in ingresso e variabile misurabile intermedia
la soluzione in cascata è comunque conveniente rispetto alla soluzione con controllo
dall'uscita con il controllo in cascata le dinamiche in bassa frequenza di
G2 (eventualmente spostate dagli zeri di R2 non in cancellazione) agiscono sul disturbo già attenuato
è tanto più conveniente quanto più la dinamica di G1 è veloce rispetto a quella di G2
Controllo in cascata
G1(s) G2(s) u y v +
d
+
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 69
Si utilizza per impianti con Ritardo temporale effetti sulla fase di un ritardo temporale Tr
in ω = 1/Tr il ritardo introduce uno sfasamento di -60° serve una rete di anticipo per compensarlo
in ω = 1.5/Tr il ritardo introduce uno sfasamento di -90° servono due reti di anticipo per compensarlo
in ω = 3/Tr il ritardo introduce uno sfasamento di -180° servono tre reti di anticipo per compensarlo
tentare di allargare la banda oltre ω = 1/Tr è velleitario
Controllo con Predittore di Smith
10 -630 -540 -450 -360 -270 -180 -90 0
ωTr .1 1
ϕ ≅ - 180° ϕ ≅ - 60°
ϕ ≅ -90°
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Esempio di controllo di un impianto con Ritardo impianto
1a soluzione regolatore PI in cancellazione
avendo scelto la ωc << 1/Tr soluzione robusta alle
variazioni di G0 (ΔG0=50%) soluzione robusta alle
variazioni di Tr (ΔTr =50%)
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s
10 10 10 10 10
-90 -60 -30
0 30
-2 -1 0 1 2 -720 -540 -360 -180
1/Tr
Tr = 1.5s
G0* = 15
ωc
G0 = 10
L
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Esempio di controllo di un impianto con Ritardo
1a soluzione regolatore PI in cancellazione
risposte
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 s -0.2 0
0.2 0.4 0.6 0.8
1 1.2
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 s 0
0.2 0.4 0.6 0.8
1 1.2
Tr = 1.5s
G0* = 15
Padè Padè
G0 = 10
Tr = 1s
G0 = 10
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Esempio di controllo di un impianto con Ritardo
2a soluzione regolatore PID in cancellazione
avendo scelto la ωc ≅ 1/(5Tr) soluzione robusta alle
variazioni di G0
soluzione robusta alle variazioni di Tr
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s
-20 -10
0 10 20
10 -1 10 0 10 1 -270 -180
-90 0
1/Tr ωc
G0* = 15
Tr = 1.5
G0 = 10
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Esempio di controllo di un impianto con Ritardo
2a soluzione regolatore PID in cancellazione
taratura blanda risposte
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s
0 5 10 15 20 s
0
0.5
1
1.5
0 5 10 15 20 s
0
0.5
1
1.5 G0* = 15
Tr = 1.5 Padè
G0 = 10
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Esempio di controllo di un impianto con Ritardo
2a soluzione regolatore PID in cancellazione
taratura più spinta Kp =.04
avendo scelto la ωc ≅ 1/(2.5Tr) soluzione meno robusta
alle variazioni di G0 soluzione poco robusta
alle variazioni di Tr l'anticipo di fase dell'azione
derivativa non serve a molto
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s
-20 -10
0 10 20
10 -1 10 0 10 1 -270 -180
-90 0
1/Tr ωc
G0* = 15
Tr = 1.5
G0* = 20
G0 = 10
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Esempio di controllo di un impianto con Ritardo
2a soluzione regolatore PID in cancellazione
taratura più spinta
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s
0 5 10 15 20 25 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4 G0* = 20
G0* = 15
0 5 10 15 20 25 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
1.2 1.4 1.6 1.8
Tr = 1.5
Tr = 2
G0* = 15 Kp = .04 Kp = .04
G0* = 10
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 76
Controllo con Predittore di Smith Miglioramenti della soluzione
uso di un modello dell'impianto senza ritardo u
G'
R G - ysp y
y' per la sintesi di R
u R G' -
ysp y'
R - ysp yu
La soluzione non è robusta: la retroazione è basata su un modello
nella funzione d'anello non è presente il ritardo
regolatore complessivo
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 77
Controllo con Predittore di Smith Miglioramenti della soluzione
uso di un Predittore di Smith
per la sintesi di R
u R G' -
ysp y'
R - ysp yu
La soluzione è robusta: la retroazione contiene tutte le informazioni presenti sull'uscita, tranne il ritardo
nella funzione d'anello non è presente il ritardo
predittore di Smith regolatore complessivo
+
u
G' +
R G - ysp y
G -
+
y'
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 78
Controllo con Predittore di Smith Regolatore con Predittore di Smith R -
ysp yu
u
P + +
R G - ysp y
y' per la sintesi di R
u R G' -
ysp y'
y' è la predizione di y senza il ritardo
Prof. Carlo Rossi – Controlli Automatici LB Schemi di controllo avanzati 79
Controllo con Predittore di Smith Avvertenze
u
P + +
R G - ysp y
y'
Occorre ricordare che il ritardo continua a permanere nel sistema
Attenzione alla moderazione della variabile di controllo ed alla robustezza !!
Attenzione: il predittore di Smith si può
usare solo con impianti asintoticamente stabili
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Esempio di regolatore con predittore di Smith Esempio - continua
2a soluzione regolatore PID in cancellazione
taratura più spinta Kp =.04
Predittore di Smith sul modello nominale
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s G0 = 10
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Esempio di regolatore con Predittore di Smith
2a soluzione regolatore PID in cancellazione + Predittore di Smith
aumento del guadagno con Predittore
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s
0 5 10 15 20 25 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
0 5 10 15 20 25 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1 Kp = .04; no Predittore
Kp = .06
y' y'
Kp = .04 con predittore
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Esempio di regolatore con Predittore di Smith
2a soluzione regolatore PID in cancellazione + Predittore di Smith
analisi di sensitività
Controllo con Predittore di Smith
Tr = 1s
0 5 10 15 20 25 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4 Kp = .06
0 5 10 15 20 25 0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4 Kp = .06
Tr = 1
la soluzione con predittore è un po' più robusta
Tr = 1
Tr = 1.5
y'
Tr = 2
G0 = 15
y'
y'
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Riferimenti bibliografici Per approfondimenti
Boltzern, Scattolini, Schiavoni "Fondamenti di Controlli Automatici", McGraw-Hill, II edizione Capitolo 15
Controlli Automatici Parte 3 – Problemi di controllo più complessi
Schemi di controllo avanzati Controllo in anello aperto
Controllo con Predittore di Smith Controllo in cascata
FINE
Prof. Carlo Rossi DEIS-Università di Bologna
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