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Gioca & vinci per l'ambiente consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci con ARRIVA A TORINO CHE COMODITÀ, LA SPESA CHE NON PESA A PAGINA 4 ALLA COOP ANCHE QUEST'ANNO VINCE LA SOLIDARIETÀ A PAGINA 6 Scopri cosa pensano gli italiani su inquinamento & co. E partecipa al nostro concorso. In palio tante bici NOVA COOp | n°5 giugno 2019

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Gioca & vinciper l'ambiente

consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci

con

ARRIVA A TORINO CHE COMODITÀ,LA SPESA CHE NON PESAA PAGINA 4

ALLA COOP ANCHE QUEST'ANNOVINCE LA SOLIDARIETÀA PAGINA 6

Scopri cosa pensano gli italiani su inquinamento & co. E partecipa al nostro concorso. In palio tante bici

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L’offerta “ChiamaTutti ENJOY” è valida per chi attiva CoopVoce tra il 30 Maggio e il 3 Luglio 2019 e prevede, ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, 10 GIGA di traffico internet in 4G, 1000 minuti e 1000 SMS verso numeri fissi e mobili. I minuti sono tariffati sugli effettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione ha un costo di 7,50 € al mese e si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è sufficiente, l’offerta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il traffico voce e SMS è tariffato secondo le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione nello stesso periodo è attivabile anche dai già clienti a 9€, che verranno scalati dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO. Per maggiori dettagli sull’offerta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, condizioni generali di contratto, visita il sito www.coopvoce.it.

Promozione valida dal 30 Maggio al 3 Luglio 2019

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8 Facciamo vincere l'ambiente

10 L'ambiente ci

spaventa, ma... DARIO GUIDI 16 Stop ai pesticidi CLAUDIO STRANO

22 Eccellenze dai territoriSILVIA FABBRI

26 Per cani & gatti la risposta è qui

28 Il monopattino va in cittàCLAUDIO STRANO

30 Coop, impegni per ridurre la plastica

CHIARA FAENZA

31 Password e sicurezza dei datiALESSANDRA FARABEGOLI

32 Questo è... un polpo di fulmine

38 I mille volti della Spagna del nordPAOLA MINOLITI

40 Le mostre: Leonardo e...

41 I libri del mese

43 Intervista a Cristiano Godano

PIERFRANCESCOPACODA

15 Serve un salto di qualità

LUCA MERCALLI

21 Vegetali, la dieta non è una moda

MICHELE SCULATI

25 I giovani e la banalità del male

SIMONA VINCI

33 A che serve la biodiversità?

MASSIMO MONTANARI

40 Per mangiare meglioMASSIMO CIRRI FILIPPO SOLIBELLO

4 A Torino arrivala spesa che non pesa

MONICA DI MARTINO

6 Alla Coop vince la solidarietà RICCARDO LIGUORI

44 Nova Coop per l'ambiente CLARA MACHADO

47 Antiossidanti a tavola INFO.FOOD

Nova Coop

Numero verde800 238 380

sommario consumatori 5 | giugno 2019

Mensile della Cooperazione di Consumatori

Viale Aldo Moro 16,40127 Bologna Tel. 051.6316911Fax [email protected]

Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10

Direttore responsabileDario Guidi

RedazioneMonica Di Martino, Silvia Fabbri, Alice Munerato, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Lina Sini, Claudio Strano

Progetto grafi coKitchen

Impaginazione e grafi caIlde Ianigro

Responsabile della pubblicitàPaolo Ortolani

StampaRotopress International srl (Loreto- Bologna)

Coop Editrice Consumatori

40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296

Consiglio di amministrazionePresidente Andrea MascheriniVice Presidente Silvio AmbrogioEnzo Bertolino, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Andrea Pertegato, Enrico Quarello

Il numero di maggio è stato stampato in 1.765.465 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italianaQuesto prodotto è stampato su carta certifi cata Fsc®

www.consumatori.e-coop.it

Primo piano Consumare

informati

Vivere bene Rubriche Nova Coop

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L’offerta “ChiamaTutti ENJOY” è valida per chi attiva CoopVoce tra il 30 Maggio e il 3 Luglio 2019 e prevede, ogni mese, in territorio nazionale e in territorio UE, 10 GIGA di traffico internet in 4G, 1000 minuti e 1000 SMS verso numeri fissi e mobili. I minuti sono tariffati sugli effettivi secondi di conversazione, senza scatto alla risposta e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento dei minuti e SMS compresi nel mese si applicano le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione ha un costo di 7,50 € al mese e si rinnova automaticamente ogni mese. Se il credito residuo non è sufficiente, l’offerta è sospesa per 30 giorni. Per riattivarla è necessario ricaricare entro 30 giorni, altrimenti verrà disattivata. In caso di sospensione il traffico voce e SMS è tariffato secondo le condizioni del piano tariffario, mentre il traffico internet è inibito. La promozione nello stesso periodo è attivabile anche dai già clienti a 9€, che verranno scalati dal credito residuo della SIM insieme al canone del primo mese. L’Uso del servizio è personale, secondo quanto previsto dall’art.4 delle CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO. Per maggiori dettagli sull’offerta, policy di corretto utilizzo e limitazioni, condizioni generali di contratto, visita il sito www.coopvoce.it.

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4 Consumatori giugno 2019

NUOVE POSSIBILITÀ DI FARE GLI ACQUISTI ALLA COOP IN MODO FACILE E RAPIDO

A Torino arrivala spesa che non pesa — Monica Di Martino

Coop a Casa, la prima iniziativa di consegna della spesa a domicilio, è disponibile nell’intera città di Torino e nei comuni di Collegno, Grugliasco e Rivoli. Inoltre, dopo Beinasco, aperto nel capoluogo regionale il secondo punto di ritiro in automobile degli acquisti ordinati online

Fare la spesa alla Coop da oggi è più facile, rapido e accessibile in ogni momento grazie al nuovo servizio www.laspesachenonpesa.it che sperimenta sull’intera città di

Torino e sui comuni di Collegno, Grugliasco e Rivoli “Coop a Casa”, la prima iniziativa a marchio Coop di consegna della spesa a domicilio in tutto il Nord Ovest. Inoltre il servizio Coop Drive, già attivo a Beinasco in strada Torino, apre un nuovo punto di ritiro a Torino.

Coop Drive è il servizio che consente in qualunque momento di ordinare la spesa online e andarla a riti-rare comodamente in automobile presso un apposi-to punto di ritiro. Dopo il successo dell’esperienza di Beinasco, avviata nel 2017, Nova Coop introduce ora un secondo punto di ritiro con un nuovo magaz-zino a Torino, in corso Rosselli 181/a.

La stessa struttura, che non è aperta al pubblico, funge anche da piattaforma logistica di Coop a Casa, il primo servizio di consegna a domicilio della spesa ordinata online.

Indipendentemente dalla modalità scelta per il ritiro della merce, il cliente può ritrovare nel servizio di e-commerce – fruibile da pc, tablet o cellulare – tutta la qualità e la convenienza di un punto vendita Nova Coop. Il negozio digitale propone infatti oltre 9.000 referenze dei reparti grocery, freschi e freschissimi preconfezionati dell’offerta del canale ipermercati. I prodotti in assortimento ne seguiran-no le promozioni.

Dopo aver registrato le proprie credenziali, il clien-te deve munirsi del carrello virtuale in cui caricare la spesa, cercando i prodotti attraverso la selezione delle diverse categorie merceologiche, filtrando per linea di prodotto o digitandone il nome o la marca. In qualunque fase, prima di aver completato l’ordine o anche successivamente se la spesa non è ancora stata composta, il sistema permette di modificarla e di completarne una interrotta.

I due servizi sono attivi tutti i giorni, dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 21.00, e la domenica dalle 9.00 alle 19.00. La disponibilità presso il punto di ri-tiro della spesa prenotata con Coop Drive è garantita a partire da due ore dopo la conclusione dell’ordine mentre la consegna della spesa a domicilio attraver-so Coop a Casa avviene mediante prenotazione della fascia oraria, da scegliere al momento della conclu-sione dell’ordine, a partire dal giorno successivo.

Il ritiro della spesa prenotata con Coop Drive è gratuito. La consegna tramite Coop a Casa preve-de un contributo di euro 4,90 per i Soci Nova Coop

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Consumatori giugno 2019 5

e di euro 7,90 per i clienti, che comprende la sua preparazione, il trasporto su furgoni a temperatura diff erenziata e la consegna al piano, ma è gratuita fi no al 16 giugno se lo scontrino supera 50 Euro.

Un’attenzione particolare viene garantita alle persone diversamente abili, per le quali è riconosciuto il servizio di consegna gratuito di una spesa a settimana.

La spesa può essere pagata online al momento del completamento dell’ordine tramite carta di credito, carta di credito prepagata (Postepay) o carta SocioCoop Valore. Verrà richiesta una preauto-rizzazione, ma l’addebito sulla carta sarà eff ettuato conclusa la preparazione della spesa tenendo conto dei prodotti inseriti. Con Coop a Casa è possibile anche decidere di pagare l’ordine al momento della consegna, ma sempre utilizzando esclusivamente sistemi di pagamento elettronici: carta di credi-to, carta Bancomat e carta Socio Coop Valore.

Secondo il rapporto Italiani Coop 2018, il commer-cio elettronico rappresenta il comparto più dinamico del dettaglio, con un fatturato che conferma una crescita a doppia cifra per il tredicesimo anno conse-cutivo (+11%).

Nonostante i 30,5 miliardi di giro d’aff ari raggiunti alla fi ne dello scorso anno, le dimensioni dell’e-com-merce tricolore sono ancora più contenute rispetto a

quelle di altri Paesi europei per la minore alfabetiz-zazione informatica delle classi di età più anziane e per il ritardo nello sviluppo delle reti a banda larga su ampie zone del territorio.

«In una grande città convivono molti stili di vita a cui rispondere – spiega Ernesto Dalle Rive, Pre-sidente di Nova Coop – e la nostra nuova proposta di Coop a Casa vuole intercettare il consumatore evo-luto, abbattendo le barriere fi siche, per off rire anche a lui, direttamente a domicilio, la qualità e i valori distintivi del prodotto a marchio Coop. Si tratta di una via diversa per innovare le politiche dell’of-ferta, rispetto alla strada delle aperture no-stop, per adattarsi ai tempi orari mutevoli delle città. In questa scelta però si rispecchia la ricerca originale di Nova Coop di provare ad integrare negozio fi sico ed off erta online, coniugando la necessità di effi cienza del retailer con la soddisfazione per l’ampiezza di of-ferta a scaff ale del consumatore. Gli ottimi risultati ottenuti a Beinasco con il primo Drive ci dicono che la via dell’innovazione è l’unica strada da percor-rere nella grande distribuzione per non rassegnarsi a giocare un ruolo residuale».

Presso la nuova struttura di corso Rosselli è presente un punto informazioni per accedere ai servizi di supporto al cliente e dove è possibile diventare Socio della Cooperativa.

Il servizio di e-commerce è fruibile da pc,

tablet e cellulare e off re tutta

la qualità e la convenienza dei punti vendita

fi sici di Nova Coop, proponendo oltre novemila articoli

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6 Consumatori giugno 2019

Gli ottimi risultati raggiunti con l’edizione 2019 della colletta alimentare “Dona la Spesa” di Coop sono un esempio concreto di attività solidali che vanno a

vantaggio delle realtà locali. La felice riuscita di questa iniziativa è dovuta ad un vero e proprio sistema di attivismo sociale, sostenuto dalla Coop in tutte le sue declinazioni, che continua grazie all’impegno costante di una squadra composta da volontari, soci, dipendenti della cooperativa e donatori.

Nel solo Piemonte sono oltre 500mila i soci Coop che s’impegnano ogni anno nel sostenere iniziative come questa.

Sono stati 59 i punti vendita di Nova Coop che a inizio maggio si sono dati appuntamento per la raccolta alimentare straordinaria.

Dona la spesa è solo uno dei numerosi progetti promossi nell’arco dell’anno da Nova Coop per generare “valore condiviso” sul territorio, con particolare attenzione al mondo della scuola, alle azioni sociali e alle persone in condizioni di difficoltà. Questo non sarebbe possibile senza la mediazione di Onlus radicate sul territorio.

Maurizio Fornaciari, che collabora per importanti strutture solidali come il Cottolengo, supporta presso la sua parrocchia “Risurrezio-ne” circa 600 persone, 180 famiglie in totale. “Ringraziamo di essere stati scelti da Nova Coop tramite il Banco Alimentare. L’Ipercoop di via Livorno fa cose eccezionali, riuscendo ad agevo-larci la raccolta e la distribuzione delle risorse.

Ci sono supermercati che fanno raccolta ogni mese, ma credo non sia utile perché stanca il cliente. La Coop è invece molta oculata nello scrivere il calendario di iniziative come queste. Le sostiene a maggio e poi in autunno. Queste sono belle collaborazioni, che fanno la differenza”.

Anche per i Lions Club Pinerolese la collabo-razione con la Coop è molto positiva. “Dona la Spesa - spiega Giampiero Monetti, Presidente del Lions Club Pinerolese - è una grande opera, la più capillare per solidarietà e avvicinamento alle persone bisognose. Noi chiediamo di essere protagonisti verso un progetto che s’indirizza proprio a quelle persone. Il fatto di poter proporre eventi con continuità all’interno della Coop aiuta una familiarità che si fonda sul riconoscimento delle persone”.

IN 59 PUNTI VENDITA LA RACCOLTA ALIMENTARE STRAORDINARIA

Anche quest’anno alla Coop vince la solidarietà— Riccardo Liguori

La colletta alimentare Dona la Spesa è un esempio concreto di solidarietà sociale che va a vantaggio dei territori dove opera la Cooperativa. Il successo di questa iniziativa è stato raggiunto con il coinvolgimento e la partecipazione di soci e volontari che conoscono la destinazione degli aiuti, per cosa servono e da chi sono distribuiti

* In collaborazione con

L’articolo è scritto dal Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Universitàdi Torino, direttoda Anna Masera, nato per iniziativa dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, di quello nazionale e dell’Università nel 2004.La collaborazione di Nova Coop con il Master si inserisce in un percorso di valorizzazione dei talenti giovanili.

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Consumatori giugno 2019 7

La Caritas di Cuneo, tramite il suo respon-sabile Claudio Mezzavilla conferma questa posizione: “Ai soci e direttori Coop ci unisce un rapporto molto prezioso, non formale, di amici-zia e stima. Ho percepito da parte loro la volontà di essere generatori di aiuto verso i bisognosi, non semplice vetrina di prodotti. Ciò che ci lega non è dunque solo la colletta alimentare ma anche una visione sociale del territorio.

Coop ci permette di sostenere le famiglie sia a settembre, grazie alla raccolta di prodotti scola-stici, sia a maggio con gli alimenti. Come Caritas, la nostra mission è essere collettori e mediatori. Cerchiamo ciò che unisce, non ciò che divide. Con la Coop ci siamo sempre trovati in sintonia: si tratta di una felice contaminazione”.

Un altro esempio virtuoso di contrasto alla povertà e allo spreco alimentare è l’Emporio Le-gàmi. Uno spazio di social market, inaugurato lo scorso 16 febbraio a Verbania e che nasce dalla collaborazione di molte realtà associative.

L’Emporio è una rete solidale, un welfare di nuova generazione, un modo di rafforzare lo spi-rito d’appartenenza alla comunità contrastando lo spreco alimentare grazie alla raccolta dell’in-venduto ricavato dalla grande distribuzione.

“Tutti i giorni passiamo a raccogliere, grazie alla disponibilità di Nova Coop, i prodotti altrimenti non smaltibili nei canali di vendita. Una collaborazione - commenta Chiara Forna-ra, direttrice del Consorzio servizi sociali del Verbano - all’insegna della sostenibilità anche ecologica. Vogliamo educare al consumo consapevole proponendo non solo il paniere essenziale. Questo è il salto di qualità che i centri d’ascolto Caritas rilevano: grazie alla collaborazione con Nova Coop, le persone possono scegliere”.

Dona la Spesa Un esempio concreto di solidarietà territorialeAnche quest’anno si è messo in moto il progetto di attivismo solidale che ha visto coinvolti Soci, clienti, volontari e dipendenti di Nova Coop che si sono impegnati a raccogliere generi alimentari da donare alle famiglie bisognose attraverso le asso-ciazioni onlus a livello locale. Enrico Nada, Capo servizio Politiche sociali e Relazioni istituzionali di Nova Coop, spiega le caratteristiche e gli obiettivi di Dona la Spesa.Qual è l’impegno della Coop nella catena solidale con le Onlus del territorio? Tutti i giorni la grande distribuzione genera volumi ingenti di prodotti alimentari che vengono ritirati dagli scaffali ancora perfettamente integri e commestibili, ma che per scadenza ravvicinata o confezione esterna ammaccata, non possono essere riproposti alla vendita. Progetti come Dona la Spesa e Buon Fine donano questi prodotti ad associazioni no profit che operano sul territorio. Nel 2018 abbiamo reso fruibili prodotti per un valore di cinque milioni di euro: un milione di pasti sono stati distribuiti nel solo Piemonte. Questo è l’esito di una filiera virtuosa a km zero, contro lo spreco alimentare. Andiamo a sostenere direttamente le realtà associative, le cooperative sociali, le parrocchie e gli enti caritatevoli presenti nel territorio. Ciò su cui investiamo è la solidarietà, senza dimenticare l’ambiente: infatti, grazie a questa catena, si riducono anche i rifiuti da smaltire.Qual è il punto forza di questo impegno?L’incontro con soci e associazioni, che permette l’organizzazione delle raccolte e l’attivazione di risorse territoriali. Coop percepisce l’attuale disagio economico e le Onlus scelgono le persone da sostenere, perché conoscono le loro necessità. A quali bisogni risponde l’impegno del mondo Coop?Senza i soci non ci sarebbero le raccolte alimentari. E questo perché sono loro ad essere presenti nei punti vendita e a donare. E le Onlus, in sinergia, garantiscono il buon fine di questo progetto. La Coop si impegna a sostenere la credibilità di questo impegno, investendo sul tema della responsabilità sociale, che riguarda tutti noi. Quanto è importante investire in comunicazione e nelle relazioni con il territorio?Per portare avanti le sue iniziative solidali, la Coop cura con costanza una rete di re-lazioni sociali con il territorio. E queste relazioni non si improvvisano: ogni luogo ha una sua storia e richiede attenzioni specifiche. Per questo sosteniamo l’investimento in risorse umane, per mantenere vivi e attenti i rapporti con le varie realtà locali, grazie alla presenza dei nostri soci in quei luoghi.

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8 Consumatori giugno 2019

DAL 1° GIUGNO AL 31 AGOSTO PARTECIPA AL CONCORSO “GO GREEN” RISERVATO AI SOCI COOP

Facciamo vincere chi sostiene l’ambientePer partecipare basta andare sul sito internet www.consumatori.e-coop.it e sottoscrivere un simbolico impegno. Così si partecipa all’estrazione che mette in palio 15 bici elettriche e 30 city bike. E rispondendo ad alcune domande relative ai risultati del nostro sondaggio le possibilità di vincere aumentano

Se siete sensibili ai problemi dell’am-biente e del cambiamento climatico, e volete un mondo più sostenibile allora vi invitiamo a giocare con noi. Quelli citati sono temi dei quali su

questa rivista ci occupiamo spesso (vedi il sondaggio esclusivo che pubblichiamo nelle pagine seguenti). Proprio per questo abbiamo pensato di fare un passo avanti, e cioè non solo di limitarci a raccontarvi delle cose, ma di provare a fare qualcosa insieme. Farlo in modo divertente e simpatico, aggiungendoci come stimolo la possibilità di vincere dei premi. In palio ci sono infatti 15 bici elettriche e 30 city bike.

Ma vediamo con calma come funziona il nostro concorso “Go green”.

Per partecipare a questa attività basta andare sul nostro sito www.consumatori.e-coop.it cliccare sull’immagine che rimanda al nostro concorso. Per farlo ci sarà tempo dal 1° giugno al 31 agosto.Per maturare il diritto a partecipare all’estra-zione finale dei premi (oltre agli adempimenti formali legati alle autorizzazioni legate alla privacy) basta sottoscrivere il nostro decalo-go con cui vi impegnate a sostenere nella vita di tutti i giorni alcuni buoni principi.

Fatto questo avete già diritto a partecipare al concorso. Se però volete maturare sino a 10 altri gettoni di partecipazione basterà rispondere ad alcune semplici domande legate ai contenuti del già citato sondaggio che presen-tiamo nelle pagine seguenti. Per ogni risposta corretta si acquisisce una possibilità in più di partecipare all’estrazione dei premi. I risultati del

primo piano attualità

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sondaggio, oltre che sulla rivista cartacea, saran-no ovviamente disponibili anche sul nostro sito e dunque, se anche qualcuno dovesse distrarsi, c’è sempre la possibilità di recuperare le informazio-ni necessarie. L’estrazione finale dei premi avverrà entro il 15 settembre e l'elenco dei fortunati vincitori verrà pubblicato sulla rivista di ottobre.

Buon ambiente a tutti!

primo piano attualità

Un invito a pedalare nella direzione giusta

Care socie e cari soci, sulla nostra rivista ci siamo occupati con crescente intensità dei temi ambientali e dell’urgente necessità di promuovere uno sviluppo sostenibile. Siamo convinti che siano questioni cruciali e non più rinviabili per garantire un futuro al nostro pianeta. Per questo, nelle

pagine successive, troverete gli esiti di un sondaggio esclusivo che abbiamo promosso e che confermano come la preoccupazione stia crescendo, ma ci sia ancora tanto da fare per invertire la rotta, sia a livello complessivo che di comportamenti dei singoli.

In questi mesi, sulle nostre pagine abbiamo anche raccontato il costante impegno di Coop su questo versante. Un impegno che ha sempre anticipato gli obblighi che poi la legge avrebbe imposto, da quando nel 1987 iniziò la battaglia per ridurre i fosfati nei detersivi ed eliminare i prodotti con i CFC (i clorofluorocarburi responsabili del buco nell’ozono), sino alle ultime campa-gne di questi mesi per limitare l’impiego della plastica o per ridurre l’uso dei pesticidi in agricoltura (ne parliamo in questo stesso numero).

Ancora tanto rimane da fare e sicuramente, a livello politico e istituzionale, servono leggi e norme più stringenti e incisive, a livello nazionale e sovrana-zionale.

Ma fondamentali sono i comportamenti di ognuno, la coerenza con cui, nella vita di tutti i giorni l’impegno per ridurre inquinamento e sprechi sono un pensiero che ci accompagna costantemente.

Per questo, come rivista rivolta ai soci Coop, abbiamo pensato di proporre un’iniziativa che aiuti a fare tutti assieme un passo avanti. A nessuno si chiede di “essere perfetto” rispetto alle necessità di una realtà quotidiana complicata, in cui si incrociano le tante esigenze e problematiche (economi-che e organizzative) della vita familiare. Ma sicuramente dobbiamo provare a far meglio.

Quel che vi proponiamo è di giocare con noi andando sul nostro sito inter-net (www.consumatori.e-coop.it). Per farlo basta sottoscrivere un simbo-lico patto, una sorta di decalogo (riportato qui a fianco) di cose cui prestare attenzione ogni giorno e di garantire che vi impegnerete, per quanto possi-bile, a essere coerenti con queste indicazioni, sperando che per tanti queste indicazioni siano già una realtà acquisita.

L’idea è di dare uno stimolo positivo, per cui tra tutti quelli che aderiranno saranno estratti a sorte dei premi. E rispondendo ad alcune domande legate a ciò che è emerso dal nostro sondaggio le possibilità di vincere aumentano.

Non sono premi milionari, parliamo semplicemente di biciclette (15 elettri-che e 30 city bike), cioè oggetti che sono legati a un comportamento semplice e sostenibile: pedalare, non usare l’auto, non inquinare.

È un incentivo a muoversi insieme, perché se si vuole difendere il nostro pianeta bisogna pedalare tutti nella direzione giusta!

editoriale

Dario Guididirettore

di consumatori

1. Ridurre il più possibile l’uso dell’auto e privilegiare gli spostamenti in bicicletta e a piedi o utilizzando i mezzi pubblici

2. Acquistare elettrodomestici e automobili privilegiando scelte che riducano i consumi energetici e l’impatto ambientale che ne consegue

3. Non sprecare acqua in tutte le situazioni: quando ci si lavano i denti, mentre si fa la doccia o innaffiando il giardino

4. Privilegiare il consumo di acqua di rubinetto

5. Ridurre l’uso della plastica il più possibile e privilegiare l’utilizzo di plastica riciclata

6. Fare la spesa con attenzione, evitando gli sprechi di cibo e imparando a riciclare gli avanzi

7. Effettuare la raccolta differenziata, sud-dividendo con cura umido, carta, vetro, metalli e plastica. Ricordare di portare negli appositi luoghi di raccolta lampadine, prodotti elettronici e ogni altro materiale che può essere recuperato

8. Avere attenzione all’alimentazione con una dieta varia, non eccedere nel consumo di carne e privilegiare i prodotti stagionali

9. Stimolare le persone che conoscete ad avere le stesse attenzioni quotidiane che sono qui elencate

10. Nelle vostre scelte d’acquisto sollecitare aziende e produttori ad avere attenzione a questi temi e fate sentire la vostra voce. Anche ai rappresentanti politici e istituzionali chiedete coerenza e impegni concreti su questi temi

Un decalogo per la vita di tutti i giorni

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L'ESCLUSIVA DELLA NOSTRA RIVISTA

L'ambiente ci spaventa,ma tra il diree il fare...— Dario Guidi

Inquinamento e riscaldamento climatico sono la prima preoccupazione degli italiani. Il 68,1% ha cambiato i suoi comportamenti per questo. Ma c'è ancora tanto da fare...

primo piano il sondaggio

L'indaginedi MetricaL’indagine che presentia-mo è stata svolta dalla società Metrica Ricerche attraverso interviste telefoniche (Cati) svolte nell’ultima settimana di aprile e nella prima di maggio. Le interviste sono state svolte dalla sede Metrica di Milano e dirette su tutto il terri-torio nazionale (circa 80 punti di campionamento). Complessivamente sono state realizzate 1.000 interviste mirate su un target di persone tra i 18 e i 75 anni, stratificato sulla base della reale popola-zione italiana per area geografica e ampiezza dei centri di residenza. Le donne costituivano il 54,7% e gli uomini il 45,3% del campione. Gli intervi-stati per il 24,8% avevano un'età tra i 18 e i 30 anni, per il 26,1% tra i 31 e i 45 anni, per il 25,2% tra i 46 e i 69 anni, mentre il 23,9% aveva superato i 60 anni.

Percezione di peggioramento rispetto a due-tre anni fa

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Principali preoccupazioni per la qualità della vita

10 Consumatori giugno 2019

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In un paese che appare preoccupato e sfiduciato e che non percepisce certo una situazione generale in migliora-mento sui diversi fronti che toccano la vita quotidiana delle famiglie,

sono proprio l’ambiente e l’inquinamento le principali preoccupazioni per l’impatto sulla qualità della vita. I temi ambientali (con un indice di 8,54 in una scala da 1 a 10) superano le questioni legate a economia e occupazione (8,41), quelle dell’ordine pubblico e della criminalità (8,36), l’immigrazione (8,24) e la tenuta sei servizi sociali e del sistema di welfare (8,25).

E proprio la preoccupazione per i problemi am-bientali ha portato un 68,1% a modificare i pro-pri comportamenti di vita quotidiani. Segno, dunque, di una preoccupazione che parte da una dimensione generale ma poi si incrocia con la vita di tutti i giorni delle persone.

Sono questi alcuni degli aspetti salienti di un’indagine esclusiva, realizzata dalla società Metrica Ricerche per la nostra rivista, volta proprio a monitorare l’opinione degli italiani sulle tema-tiche ambientali che, dal riscaldamento climatico all’inquinamento, dal problema plastica nei mari alla raccolta dei rifiuti, sono sempre più spesso al centro delle cronache quotidiane.

Si diceva che l’ambiente è la prima preoccu-pazione in termini assoluti, con una valutazione sostanzialmente omogena tra le diverse fasce di età e zone del paese. Ed è sempre l’ambiente il tema su cui, rispetto a 2-3 anni fa, gli intervistati percepiscono in maniera più massiccia (67,9%) un

peggioramento. Sia chiaro, il peggioramento, a dimostrazione di un clima-paese orientato al pessimismo, si registra su quasi tutti i fronti (60% situazione economica, 57,7% ordine pubblico, 53,3% immigrazione).

I comportamenti cambiano ma…Come già accennato, alla preoccupazione generale fa seguito anche una modifica dei comportamenti quotidiani. Il 68,1% degli intervistati dice, infatti, che qualcosa è cambiato nelle cose di tutti i giorni, proprio per l’attenzione in più dedicata all’ecologia.

«Si tratta sicuramente di un fatto di grande rilievo – spiega il direttore di ricerca di Metrica, Marco Simoncini – che indica almeno l’avvio di un percorso virtuoso. Percorso che però è ancora ben lungi dall’essere concluso e che ha invece bisogno di essere sostenuto e rinforzato. Se infatti si va a vedere quali sono i gesti quotidiani che sono stati modificati, si scopre che a prevalere è la maggiore attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti (66,7%), che è comunque diventata anche un obbli-go ormai in tutti i comuni».

A seguire, tra i gesti concreti, viene l’adozione di precauzioni per ridurre il consumo di acqua (45,4%). Più lontano (21,3%) c'è l’acquisto di appa-recchiature a ridotto consumo energetico, seguito (18,6%) dall’acquisto di prodotti con minore imballo o fatti con materiali riciclati. Ancor più lontani (13,8%) l’andare di più in bici, usare meno l’auto (12,8%), comprare un auto non inquinante (10%) e, da ultimo, prendere di più i mezzi pubblici (9,3%).

Dunque sono percentuali che indicano come

primo piano il sondaggio

continua a pagina 12

Coop la catenapiù attentaNella nostra indagine abbiamo anche cercato di indagare, rispetto al ruolo che le catene della grande distribu-zione svolgono sui temi ambientali, quali siano le percezioni che emer-gono tra gli intervistati. Come catena che viene ricordata (quindi con citazioni spontanee da parte delle persone) come più attenta a questi problemi Coop svetta nettamente con un 34,5% di indicazio-ni, superando Conad (21,3%) e a seguire le altre catene tutte sotto al 10%. Coop ottiene il punteggio più alto (6,95 in una scala da 1 a 10) come riconosci-mento del suo impegno concreto in particolare per la sua battaglia per la riduzione della pla-stica e per l’offerta di prodotti ecosostenibili. Tra le cose su cui viene comunque chiesto a Coop di sviluppare an-cor più l’impegno c’è la riduzione degli imballi e l’uso di materiali ricicla-ti (38,8%), l’incentivare la raccolta differenziata (36,1%) e ridurre i consumi energetici dei negozi (31,4%).

La preoccupazione per i problemi ambientali ha portato a modifiche comportamentali di vita?

31,9% No

Principali modifiche Totale campionePiù attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti 66,7%

Precauzioni per ridurre il consumo d’acqua 45,4%

Acquisto di apparecchiaturea ridotto consumo energetico 21,3%

Acquisto di prodotti con minore imballo o ricavati da materiali riciclati 18,6%

68,1% Si

Giusta considerazione

Sottovalutate

Qual è la considerazione verso le problematiche ambientali?

Nel mondo

In Italia

0 20 40 60 80 100

38,1% 61,9%

26,5% 73,5%

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sul piano della concretezza ci sia ampio margine di miglioramento e di estensione delle buone pratiche. Per ora, quello che esce dall’indagine è che gli “ambientalisti praticanti” sono una mino-ranza consistente e significativa, tuttavia ancora lontana dal diventare maggioranza. Sicuramente, come vedremo anche da altri dati messi in luce dalla nostra indagine, pesano ancora problemi economici e l’attenzione al costo di ciò che si acquista.

Informati, ma non tropppoAltro aspetto che conferma come sul piano di una crescita di una cultura ambientale matura e con-sapevole, nel nostro paese, ci sia ancora strada da compiere, è quello dei livelli di conoscenza sulla ma-teria. Alla domanda se ritiene di avere un’adeguata informazione sulle tematiche ambientali, il 54,8% risponde di sì, contro un 45,2% di no. Dunque sostanzialmente il campione è spaccato a metà, anche qui senza che tra giovani e anziani ci siano differenze significative. Se anche di ambiente si par-la molto, per tanti le idee non sono ancora chiare. In una visione più ottimistica si può senz’altro vedere il bicchiere mezzo pieno, ma… ne resta da riempiere ancora un po’.

Se il quesito si sposta poi al giudizio sui media, le cose vanno appena un po’ meglio: infatti, un 60,3% dice di ricevere mediamente dagli organi di

informazione notizie attendibili contro un 39,7% che risponde di no. Molto interessante è vedere quali sono gli organi di informazione ritenuti più affi-dabili. Tra questi trionfa ancora la Tv col 67,3%, distanziando abbondantemente il Web e i siti inter-net, secondi col 39,1%, A seguire vengono i giornali col 28,5%, i social network col 24%, le associazioni ambientaliste col 19,3% e le radio con l’11%.

Se anche qualche differenza tra le fasce di età sussiste (tra gli over 60 la Tv sale fino al 78%), è bene sottolineare che la Tv vince anche tra gli under 30 col 58,9%, superando anche in questa fascia di età il Web, che arriva al 50,2%. Da notare che rispet-to ai dilaganti social network (Facebook, Twitter, Instagram & c.), anche se frequentatissimi, eviden-temente, dopo tutte le polemiche sulle fake news e altro, c’è un atteggiamento prudente e non ci si fida più di tanto di quel che appare sulle varie bacheche.

Situazione grave, ma che fare? Tornando a un giudizio d’insieme sullo stato dell’ambiente in Italia e nel mondo, l’opinione degli intervistati risulta netta. La situazione mondiale è molto grave per un 50,4% e problematica per un 36,4%. Del tutto simile il giudizio sull’Italia, dove a ritenere molto grave la situazione è un 48,5% delle persone più un 41,9% che la definisce problematica. Rispetto a 10 anni fa, il numero di chi considera la

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primo piano il sondaggio

Qualità dell’informazione sulle problematiche ambientali

54,8%Ho unainformazione adeguata

45,2%Non ho una

informazione adeguata

Principali fonti di informazione ritenute attendibili sulle problematiche ambientali

67,3%

39,1%28,5% 24%

19,3%11%

Tv SitiInternet

Stampa Socialnetwork

Associazioni ambientaliste

Radio

17,2%

ha partecipato negli ultimi due

anni a campagne e iniziative

pro ambiente

67,8%

ha modificato i propri comportamenti

di acquisto in funzione

dell'attenzione all'ambiente

Definizione della situazione ambientale oggi e dieci anni fa

Molto grave

Problematica

Non grave

Non sa

Nel mondo oggi

Nel mondo dieci anni fa

In Italia oggi

In Italia dieci anni fa

0 20 40 60 80 100

50,4% 36,4% 4,3% 6,7%

22% 48,4% 17,8% 9,5%

48,5% 41,3% 7,5% 1,9%

17,3% 49,2% 25% 5,2%

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situazione molto grave è più che raddoppiato.Se invece si chiede se oggi nella politica italiana

ci sia una giusta attenzione e considerazione per i problemi ambientali, il 73,5% degli intervistati ritiene ci sia una sottovalutazione (mentre a livello mondiale il giudizio è meno negativo, 61,9%).

Su quale sia la prima emergenza da affrontare, probabilmente in sintonia con le cronache degli ultimi mesi, è l’inquinamento dell’acqua e la plastica nei mari a prevalere (35,5%), seguita dal riscaldamento climatico (23,8%)e dallo smaltimen-to e riciclo dei rifiuti (14,5%). Poco più indietro la distruzione delle foreste con il 12,9%.

Quando invece si parla del che fare e di quali azioni intraprendere, stante una situazione perce-pita come così grave, le cose si complicano un po’. Le leve su cui agire sono sicuramente diverse e a tutte occorre fare riferimento. Ad esempio davanti all'interrogativo se preferire un atteggiamento di maggiore impegno nelle aziende, nelle scelte politiche dei governi o nel comportamento dei sin-goli, gli intervistati spingono di più verso le aziende (8,66), rispetto al governo (8,28) e ai singoli (8,17).

Estremamente significativo è quanto emerge dalle risposte alla domanda su come la politica do-vrebbe muoversi riguardo alle politiche ambien-tali. A dire che occorrerebbe comunque ispirarsi a un criterio di cautela e precauzione (quindi con

politiche più rigorose) è un 42,4%, contro un 16,4% che dice non bisogna bloccare l’economia. Spicca però un 41,2% di italiani che sceglie un non saprei, percentuale del tutto simile a quanti (nelle doman-de precedenti) si erano definiti non adeguatamente informati. Sono persone che dunque sembrano non sapere ben che cosa chiedere alla politica e ai partiti, forse anche frastornati da vicende italiane (citiamo per tutte l’Ilva di Taranto) che si trascinano da anni senza una soluzione, tra rinvii e promesse non mantenute.

Provvedimenti utili. O fastidiosi? Del resto, come dimostra il giudizio sui provvedi-menti di limitazione del traffico, che ormai da anni accompagnano la vita di tante città italiane, anche il passaggio dalla teoria (l’aria è inquinata) alla realtà (le auto vanno fermate) si conferma com-plicato. A giudicare questi provvedimenti come utili ed efficaci è infatti appena un 15,6%, mentre per un 15,4% hanno solo una funzione educativa. Per un 20,5% sarebbero utili, ma se abbinati a un poten-ziamento del trasporto pubblico. C’è poi un nucleo, sostanzialmente critico, che arriva quasi al 50%, composto da un 34,2% che li giudica un palliativo inutile, cui si somma un 14,35 che ritiene impensa-bile bloccare il traffico nonostante l’inquinamento.

Del resto, in coerenza con questo scenario

primo piano il sondaggio

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Atteggiamento verso l'influenza sul prezzo dei prodotti per tutelare l’ambiente

40,6%

13,5%

40,5%

5,4%

Acquisterei a prescindere dal prezzo

Acquisterei fino a un 10% in più

Acquisterei fino a un 20% in più

Acquisterei solo se il prezzo non aumenta

Giudizio su provvedimenti che modificanoil nostro stile di vita per tutelare l'ambiente

48,9%Fastidio

necessario

13,1%Peggiorano la qualità della vita

38%Utili e fanno vivere in modo diverso

Come dovrebbe muoversi la politica riguardoalle problematiche ambientali?

16,4%Nel dubbio

non bloccare l’economia

42,4%Cautela

e precauzione

41,2%Non saprei

Problematiche ambientali pù urgenti da affrontare

Plastica nei mari

Riscaldamento climatico

Smaltimento e riciclo dei rifiuti

Riduzione produzione rifiuti

Distruzione delle foreste

35,5%

23,8%

14,5%

13,3%

12,9%

Il giudizio su GretaPERSONAGGIO

POSITIVO70,9%

PERSONAGGIO CON IDEE VALIDE

MA AMBIGUO22,1%

PERSONAGGIO NEGATIVO

7%

Greta okper il 70%

Nei giorni in cui si stava svolgendo il nostro son-daggio Greta Thunberg, la giovanissima ragazza svedese diventata il simbo-lo mondiale della battaglia contro il riscaldamento climatico, era presente in Italia, accolta da tantissi-ma attenzione, ma anche accompagnata da qualche pretestuosa polemica. Abbiamo così chiesto agli intervistati se conoscessero Greta: il 74% ci ha detto di sì, con percentuali che sot-to i 30 anni superano l’83%. Nel merito, Greta è ritenuta un personaggio positivo dal 70,9%, ma non manca un 22,1% che la ritiene ambi-gua e un 7% che la giudica negativamente.

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d’insieme che le risposte al questionario tracciano, alla domanda su eventuali provvedimenti che dovessero imporre una modifi ca del nostro stile di vita per tutelare l’ambiente, un 38% li saluta positivamente anche perché farebbero scoprire modi di vita diversi, un 48,9% li riterrebbe un fastidio necessario e un 13,1% li boccia perché peggiorerebbero la qualità della vita.

Siamo dunque ancora ben lontani dall’essere un paese in cui la visione delle politiche ambientali come possibile leva di sviluppo complessivo che mi-gliora la qualità della vita e produce occupazione si è aff ermata. Anche per colpa di una politica disatten-ta e spesso latitante, a prevalere, quando va bene, è l'idea che si tratta di un “fastidio necessario”.

Che l’ambientalismo made in Italy abbia ampi margini per crescere lo conferma anche un altro dato. Solo il 17,2% degli intervistati ha partecipato negli ultimi due anni a campagne o iniziative per l’ambiente (anche se tra gli under 30 siamo al 23,4%). Se pensiamo al mare di iniziative e attività che si svolgono e vengono annunciate, sarebbe lecito attendersi una percentuale maggiore.

Cosa cambia Quando vado a fare la spesaGuardando nello specifi co ai comportamenti di acquisto, un 62,8% di intervistati dice di averli modifi cati proprio in funzione dell’attenzione all’ambiente, con percentuali fortunatamente più alte nelle fasce di età più giovani. Cosa si è fatto in concreto? Un 63,9% ha scelto prodotti con caratte-ristiche specifi che (biologici, senza Ogm, senza olio di palma, ecc.), un 50,5% prodotti con un imballo ridotto, un 18,2% cerca prodotti con materiali riciclati e un 15,8% invece rifi uta i prodotti di alcune multinazionali.

Molto signifi cativo è, infi ne, capire che relazione c’è tra il tema del prezzo di ciò che si acquista e la tutela dell’ambiente. In che misura si è, infatti, disponibili a spendere qualcosa di più per avere prodotti che abbiano un minore impatto sull’ecosi-stema? A dire che acquisterebbe a prescindere dal prezzo è un 13,5% del nostro campione, più un 5,4% che fi ssa invece in un 20% in più il limite massimo di disponibilità. Ma i due gruppi più consistenti sono un 40,4% che acquisterebbe solo entro un margine di aumento del 10% e un 40,5% (tra gli over 60% siamo al 55%) che acquisterebbe solo se il prezzo non aumenta. Come già ricordato in precedenza, questo dato conferma come le ferite della lunga crisi economica siano ancora ben presenti nel corpo sociale del nostro paese e dunque le famiglie pongano ancora una forte attenzione al far quadrare i conti a fi ne mese. E dunque se anche l’ambiente preoccupa, le soluzioni devono essere compatibili con il portafoglio di ciascuno.

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Terra, uomini e clima

Luca Mercallipresidente societÀ meteorologica italiana

Passi avanti, ma serve un salto di qualità

C resce la preoccupazione ambientale dei cittadini italiani e la voglia di informarsi sul futuro. Lo dicono i sondaggi, lo rilevo io stesso con la quantità di richieste per lezioni e conferenze che ricevo da associazioni,

scuole e aziende. È un fenomeno che lentamente conquista una fetta più ampia della popolazione rispetto alla nicchia dell’ambientalismo tradizionale. Secondo il sondag-gio Metrica-Consumatori,raccontato in queste pagine la situazione ambientale, sia in Italia sia nel mondo, è giudicata problematica (per il 50% del campione molto gra-ve) e si ha la percezione di un netto peggioramento negli ultimi anni. Questa visione mi sembra omogenea con gli allarmi della comunità scientifi ca, basti pensare che i recenti rapporti delle Nazioni Unite sul clima e sulla biodiversità usano termini forti come “danni senza precedenti” e necessità di interventi rapidi e incisivi per evitare il collasso dei sistemi biogeochimici e ovviamente dell’umanità che su di essi si fonda.

Tuttavia l’informazione non appare all’altezza della situazione, visto che per il 45% degli intervistati i dati disponibili sulle problematiche ambientali o non sono suffi cienti o sono poco attendibili; la Tv è la principale fonte di notizie, seguita da internet. E anche questo è vero, considerata la poca off erta di approfondimento su giornali, Tv e social media, quando non addirittura la diff usione di notizie false, negazionismo climatico e sottovalutazione dei problemi. Pur percependo la poca considerazione di chi governa verso l’ambiente, gli intervistati non sono convinti di cosa si debba fare: meglio per ora cautela e attenzione. Risultato che rifl ette la scarsa e confusa informazione ed educazione sul tema ambientale, che è molto complesso, va esplorato con continuità da parte dei vari esperti di settore, e negoziato con i cittadini.

La soluzione del problema ecologico richiede una profonda riforma del sistema economico, che veda non solo provvedimenti isolati e talora poco compresi, come il divieto verso la plastica usa e getta o le zone a traffi co limitato nelle città, ma un progetto trasversale che includa uso effi ciente dell’energia e maggior penetrazione delle fonti rinnovabili, sobrietà nei consumi, economia circolare e riduzione dei rifi uti, agricoltura ecologica e abbandono del Pil come indicatore di benessere. Invece, anche se il 60% del campione dichiara di aver modifi cato negli ultimi tempi i propri comportamenti, tuttavia la maggior parte di loro si è limitata a una maggiore attenzione alla raccolta diff erenziata dei rifi uti, un po’ poco, se si pensa che ancora meno (il 17%) sono attivi in iniziative comuni a favore dell’ambiente e ben il 40% non sarebbero disposti a spendere di più per prodotti sostenibili.

Da questi dati emerge dunque un elevato potenziale di reazione dei cittadini italiani ai problemi ambientali che tuttavia in mancanza di un chiaro indirizzo politico del Paese, si disperde in tanti rivoli producendo aspettative deluse e pochi e modesti eff etti pratici nella vita individuale, una netta asimmetria tra il dire e il fare. L’impressione è che, pur consci dei problemi, si stia tutti in attesa di qualcuno che faccia il primo passo, rischiando che i fatti ci travolgano prima dell’arrivo delle nostre soluzioni.

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La nuova campagna Coop è partita con le ciliegie, ma la "torta" è molto più grossa e ha due nomi: si chiama riduzione progressiva dei pesticidi dai campi e dalle nostre tavole; e si

chiama agricoltura di precisione (vedi box), un tipo di agricoltura più moderna e sostenibile – il cui simbolo è il drone o il trattore a guida autonoma – che rappresenta la strada del futuro per mettere una decisa barriera ai pesticidi, eliminare gli sprechi, aumentare le rese e risparmiare su più versanti. Coop ha deciso di promuoverla (esiste dagli anni Novanta ma da noi è ancora una rarità) come parte integrante del suo impegno per l'am-biente, ma anche per la sicurezza alimentare e la salubrità e qualità dei prodotti. L'agricoltura ad alta

sostenibilità è, infatti, a detta di esperti e addetti ai lavori, uno dei terreni ideali in cui si può realizzare l'incrocio virtuoso tra sostenibilità ambientale, economica e sociale, con risparmi di acqua, di energie, di tempo, di costi e... di chimica sparsa nei campi. «Con questa campagna poniamo un deciso freno ai pesticidi – ha detto il presidente di Coop Italia Marco Pedroni – alzando l'asticella e chiedendo a tutti un salto di qualità».

Da maggio, intanto, le ciliegie Coop che vediamo sugli scaffali sono già quelle cresciute al riparo non solo dal maltempo, ma anche da altre quattro molecole chimiche (leggi erbicidi) i cui effetti sono controversi per quanto riguarda il rischio diretto che comportano, se correttamente usate, per la salute dell'uomo, ma che di certo non giovano alla qualità

COOP LANCIA UNA NUOVA CAMPAGNA SU TUTTA L'ORTOFRUTA A MARCHIO

Stop ai pesticidi con più precisione— Claudio Strano

primo piano ambiente e salute

Ciliegie Coop

DA MAGGIO NIENTE GLIfOSATO E ALTRI

ERBICIDI NELLA LORO COLTIVAzIONE.

SEGUIRANNO I MELONI, L'UVA,

E LE CLEMENTINE

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Consumatori giugno 2019 17

Una sfida per un'agricoltura diversa, di precisione, che è ad alta sostenibilità e garantisce più tutela all'ambiente. E per avere prodotti al riparo dall'uso massiccio di pesticidi. Entro tre anni tutta la frutta e verdura Coop sarà coltivata così: via dai terreni quattro nuovi erbicidi tra cui il famoso glifosato; 7.000 le aziende agricole coinvolte. Entro la fine dell'anno già le prime 15 filiere "free from"

dell'ambiente e alla biodiversità degli ecosistemi. Tra queste c'è il famoso glifosato, il diserbante più impiegato al mondo, al centro di accese diatribe sul-la sua tossicità e nocività per gli orgamismi viventi. Coop, anche in questo caso, adottando il principio di precauzione – come già per gli Ogm, l'olio di palma e l'uso sistematico di antibiotici negli alleva-menti – dice "no" al glifosato e ad altri tre erbicidi dai nomi ostici, che vanno così ad aggiungersi alla de-cina di sostanze eliminate dal 1993, da quando cioè con 1 milione di firme Coop avviò la prima grande campagna per la riduzione dei pesticidi in Italia.

Come si sviluppa la campagnaEntro la fine di quest'anno saranno 15 le filiere di or-tofrutta a marchio Coop già "free from", cioè senza il glifosato e i tre nuovi pesticidi a cui si è posto un freno. Tra queste, oltre alle ciliegie, ci sono i meloni, l'uva e le clementine. Entro tre anni, tutta l'ortofrut-ta Coop (35 filiere) proverrà da coltivazioni protette dall'utilizzo indiscriminato della chimica. Già oggi, lo ricordiamo, i residui dei trattamenti nei campi sono ridotti a quantità inferiori del 70% rispetto ai limiti di legge, grazie alla lotta integrata lanciata negli anni Novanta. Se il mondo scientifico è diviso sui danni arrecati all'uomo, nessun consumatore, questo è certo, vorrebbe averli nel piatto.

La campagna – lanciata in maggio a MacFrut di Rimini, la fiera più importante del settore orto-frutticolo in Italia – interesserà tutti i 1.100 punti vendita della rete nazionale Coop. In totale sono 116 i fornitori di un settore importante per le scelte d'acquisto dei consumatori e per la difesa dell'ita-lianità: quasi il 90% della frutta e verdura Coop è di origine italiana. Si contano, nel progetto, oltre 7.000 aziende agricole che vengono ora indiriz-zate ad adottare le buone pratiche – cioè stop ai pe-sticidi e transizione a un'agricoltura di precisione e digitale 4.0 – che saranno estese, a regime, a tutte le famiglie di prodotti ortofrutticoli, per un volume

Marco Pedroni«Un nuovo capitolo del nostro impegno»

Davanti sempre un nuovo traguardo: se ieri era la lotta integrata, oggi è l'agricoltura di precisione che rapprenta una sorta di evoluzione di quei principi che, in anni passati, coinvolsero i fornitori dei pro-dotti Coop i quali, fin dal 1988,

su richiesta di Coop stessa, applicano alle colture i metodi della lotta integrata che utilizza insetti “buo-ni” per contrastare quelli dannosi. «Quando avviamo una nuova campagna, che per noi significa un impe-gno nel tempo, ci consideriamo un po’ dei pionieri», ha spiegato Marco Pedroni, presidente Coop Italia, a MacFrut di Rimini, di fronte a una folta platea di fornitori. «Lo siamo stati sicuramente nel ’93 quando l’Italia aveva una legge sui pesticidi vecchia di 30 anni e si spargeva nei nostri terreni una media di 3,4 chilogrammi a persona di pesticidi. Oggi grazie all’at-tenzione di tutti, delle istituzioni, dei cittadini, delle imprese non siamo più quel Paese; a fine febbraio i parlamentari di tutte le forze politiche hanno firmato una mozione approvata alla Camera che chiede un de-ciso freno all’uso di pesticidi, ma rimane ancora molto da fare. Ridurre l’uso di altre molecole controverse dopo quelle che abbiamo già eliminato significa alzare l’asticella, produrre un salto di qualità. E chiediamo anche agli altri di farlo». Pedroni ha poi sottolineato che il «grande tema ambientale ci accompagnerà nei prossimi anni, e che i ragazzi che oggi vanno in piazza non chiedono solidarietà astratta a chi ha potere effettivo sulle cose, ma di fare le cose giuste. E noi pensiamo di farle mettendo l'ambiente al centro dell'attività di Coop per i prossimi anni».

continua a pagina 21

GlossarioAgricoltura di precisione (Adp, o in inglese "preci-sion farming"): sistema di gestione dei processi produttivi che impiega strumenti e tecnologie avanzate nell'ottica di una maggiore sostenibilità economica, produttiva, ambientale, climatica e sociale. Si interviene solo dove e quando è necessa-rio e sulla base delle effet-tive esigenze della coltura o del capo allevato. Agricoltura 4.0 (o agricoltura digitale): è un upgrade, cioè una evoluzione dell'Adp in chiave digitale mediante big data, sensori e altre tecnologie digitali che permettono la raccolta, lo scambio e l'analisi di dati a supporto delle decisioni aziendali. Agricoltura 5.0 (o agricoltura robotica): è il futuro verso cui andiamo, che prevede un largo uso di macchine intelligenti e dell'Internet of things (Internet delle cose) come risposta alle sfide poste alla produzione alimen-tare dall’incremento della popolazione e dal riscaldamento globale.

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18 Consumatori giugno 2019

L'INTERVISTA

«Grandi vantaggi anche per l'italianità dei prodotti»

Il passaggio all'agricoltura di precisione porterà grandi vantaggi anche per l'italianità dei prodotti, sulla cui origine non potranno esserci più dubbi. Il consumatore con

uno smartphone in mano potrà togliersi la soddisfazione, se lo vorrà, di avere ogni genere di informazione su quello che compra. E con certezza assoluta. Un po' l'equivalente che passare, nei sistemi di pagamento, dall'assegno al bonifi co bancario». Il professore Angelo Frascarelli, tra i massimi esperti d'Italia in materia, non ha diffi col-tà a sottolineare i molteplici vantaggi dell’agricol-tura di precisione e dell’agricoltura digitale. E parte proprio dalla difesa della italianità «attraverso la perfetta tracciabilità dei prodotti, dall'origine alla tavola, comprese le tecniche di produzione», per toccare poi la qualità dei prodotti stessi, il rispetto dell'ambiente e delle condizioni di lavoro, i risparmi economici e sociali. In una parola, la maggiore sostenibilità dell'agricoltura digitale.

Ma quando, professore, questi eff etti saranno realmente apprezzabili? Siamo all'1% o poco più della superfi cie coltivata in Italia.Un dato più preciso lo avremo solo nel 2020 con il censimento dell'agricoltura (che ha cadenza decennale, ndr.). Quello che possiamo dire oggi è che l'agricoltura di precisione è un progetto che sta crescendo anche qui in Italia, di pari passo con un sistema di servizi e di consulenza, e che come tutte le cose che hanno a che fare con l'informatica, l'inizio è un po' lento. Pensi a quanto ci ha messo WhatsApp ad aff ermarsi. Fra dieci o quindici anni tutta l'agricoltura sarà fatta in questo modo.

C0n benefi ci sia per la comunità sia per gli agricoltori? Vede, la contrapposizione che in genere si fa è tra agricoltura industrializzata e contadina. Nessuna delle due va bene: la prima produce un impatto negativo sull'ambiente, la seconda ci riporterebbe a condizioni di lavoro non più accettabili e con costi più elevati. La nuova agricoltura, al confronto, consentirà di produrre nel rispetto dell'ambiente, della qualità dei prodotti e del lavoro. Per questo anche l'Unione europea ha investito e investirà

ancora di più, nella Pac 2021-2027, sull'agricoltura smart, incentivando l'uso di tecnologie avanzate. Agricoltura di precisione signifi ca fare la cose giuste al momento giusto, cioè senza sprechi e senza eccessi. Signifi ca irrigare nella quantità giusta, concimare nella quantità giusta, comprendere il reale stato vegetativo delle piante tramite sistemi adeguati, per capire quando è il momento della difesa o della raccolta. I vantaggi sono ambientali, cioè riguardano tutti, ma anche economici per le aziende, nonché di qualità del prodotto che cresce e si sviluppa meglio, di condizioni migliori per i lavoratori: pensiamo solo a un trattorista che oggi è costretto a 8 o 10 ore di lavoro faticoso, mentre la precision farming richiede un operatore sul trattore a controllare un monitor.

Quali sono i maggiori ostacoli che rallenta-no la diff usione dell'agricoltura digitale? L'Italia, si dice, ha piccoli appezzamenti di terreno...Gira in eff etti la credenza che questo tipo di agricol-tura che fa impiego di droni, sistemi gps e macchi-ne a guida automatica si addica alle grandi aziende americane, argentine o rumene, non alla nostra. In realtà i vantaggi sono nettamente superiori nelle agricolture frammentate come quella italiana, contraddistinte da campi irregolari, dove bisogna seguire traiettorie diffi cili ed evitare sovrappo-sizioni nelle operazioni colturali. Funziona come sulle strade: sulle autostrade, dritte e piane, sanno guidare tutti, sulle stradine di montagna è più utile avere una guida assistita. Il maggiore ostacolo che vedo riguarda piuttosto la formazione del perso-nale: sono infatti tecniche che richiedono un certo tempo di apprendimento e gli agricoltori oggi sono molto impegnati e faticano a trovarlo.

Non c'è anche il problema dell'enorme par-co trattori (1,75 milioni di mezzi) che è tra i più vetusti d'Europa e dei costi di aggior-namento?In Italia praticamente tutti i nuovi trattori nascono già a guida automatica e le altre macchine agricole escono di fabbrica dotate di sistemi avanzati. È importante sottolineare che le tecnologie infor-matiche e digitali non hanno, come si pensa, costi elevati, per cui ammodernare vecchie macchine

ambiente e salute

ANGELO FRASCARELLI

DOCENTE DI ECONOMIA E POLITICA AGRICOLA

UNIVERSITÀ DI PERUGIA

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è possibile spendendo da un minimo di 3.000 a 15.000 euro per un trattore che ne vale molti più, 70 o 80mila, o per una mietitrebbia che arriva a costare 350mila euro.

E dove si pratica oggi l'agricoltura di preci-sione?Moltissimo in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, ma anche nel resto del paese, penso alle esperienze nelle serre dell’orticoltura di Battipaglia in Campa-nia e Metaponto in Basilicata. Se guardiamo alla colture, l'80-90% è nel riso: questo perché nelle colture sommerse orientare un mezzo è molto più difficile per l'uomo che per la macchina. La si applica anche nella viticoltura, mentre siamo un po' indietro, ma stiamo recuperando, grazie anche al progetto Coop, nell'ortofrutticoltura. In un futuro prossimo le macchine raccoglieranno le fragole a una a una, scegliendo solo quelle col giusto grado di maturazione; soprattutto in serra potremo raggiungere la quasi totale robotizzazione. Nella lavorazione del terreno, grazie alla geolocalizzazio-ne e ai sensori, riusciamo già ad arrivare a due centimetri dalla pianta e a fare una lotta meccanica e non chimica alle infestanti. In Trentino stanno sperimentando sistemi anti-brina, associati alla difesa delle malattie, come in Israele. Le esperienze, insomma, non mancano e seppur lentamente si stanno moltiplicando.

ambiente e salute

L'identikit del coltivatore 4.0

L'identikit del coltivatore 4.0 è presto fatto. È un millennials

(18-35 anni), agronomo o perito agrario, del Nord Italia, con oltre 50mila euro di fatturato, e lavora cereali su estensioni

superiori ai 20 ettari dove l'a-gricoltura digitale si fa economi-

camente più sostenibile al pari delle lavorazioni in serra. Un giovane pioniere dell'innovazione, insomma. A fargli compagnia è il 18% dei coltivatori italiani. Lo rivela una indagine di Nomisma agroalimentare, diretta da Denis Pantini, realizzata all'inizio di quest'anno e tarata sull'agricoltura del futuro. Un altro 13% degli intervistati è composto dagli sperimentatori (i pianificatori senza fretta) mentre sull'altro fronte troviamo un 70% circa di coltivatori italiani fermi ai metodi tradizionali. Di questi, il 42% sono realisti dell'innovazione (vorrei ma non posso) e un 27% scettici (contrari al cambiamento). A investire in strumenti di agricoltura 4.o sono state, negli ultimi tre anni, il 22% delle aziende agricole italiane.

Agricoltura di precisione, il buono della tecnologiaTattori a guida automatica, droni che riconoscono le malattie delle piante, sensori di umidità del terreno e...

L'agricoltura di precisione può essere applicata a tutte le operazio-ni agronomiche (lavorazioni del terreno, semina, concimazione, irrigazione, difesa delle colture), e i suoi principi sono validi anche per gli allevamenti, l’acquacoltura e la silvicoltura. Produrre di più con meno risorse – che è la sfida globale del

futuro, dato che la Fao prevede un aumento del 70% della domanda alimentare entro il 2050, dovendo al contempo contenere il cambiamento climatico – in agricoltura significa gestire la variabilità attraverso i dati raccolti in campo. Due le tecnologie fondamentali, cui se ne stanno aggiungendo molte altre, e cioè la guida semi-automatica o automatica dei trattori e il dosaggio variabile.

La prima prevede l'installazione di sistemi di guida assistiti dal gps sui trattori che si muovono senza la presenza dell'uomo, o con una presenza limitata al controllo a monitor. In questo modo si eliminano o quasi le sovrappo-sizioni, perché i percorsi sono teleguidati. Ma affinché i mezzi possano marciare senza problemi è necessaria la banda ultralarga (connessione 5G) e l'Italia – in cui il 23% delle famiglie rurali non ha accesso a Internet e ancora più bassa è la copertura sui terreni – sconta qui un notevole ritardo. Le altre criticità riguardano la frammentazione aziendale (aziende agricole poco strutturate), l'età media avanzata degli agricoltori e il basso grado di formazione. Oltre ai grandi trattori intelligenti, che da noi operano sui seminativi in pianura padana e nell'agro romano, la robotica ne mette in campo di più piccoli, sempre guidati da gps, che intervengono tra i filari di viti e nelle coltivazioni intensive.

Restando alle attività nei campi, il dosaggio variabile si ottiene con le mappature (ad opera dei droni che scattano foto dall'alto) che consentono di-stribuzioni non a pioggia, ma tenendo conto delle reali necessità, differenziate all’interno di una stessa coltivazione. Viene fatta ad esempio una mappa delle produzioni (per ogni colore un livello diverso di resa), una mappa di lavorazio-ne (con la scelta delle metodiche più corrette), una mappa di distribuzione (di acqua, fertilizzanti e fitofarmaci).

La precisione sta nell'erogazione mirata là dove c'è bisogno, e nelle quantità necessarie, nonché nella "collimazione" che significa che una stessa area non viene trattata più volte. Inoltre il monitoraggio in tempo reale dei fabbisogni consente un ulteriore risparmio di sostanze chimiche nell'ambiente e di acqua (fino al 25% in meno), eliminando gli sprechi e riducendo i costi. Per i fertilizzanti il risparmio stimato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura può essere del 10-15%, mentre i pesticidi arrivano a ridursi della metà. Per i vantaggi sui tempi e sulle condizioni di lavoro, basti pensare che un drone può lavorare anche di notte per rilevare la vigoria delle piante e lo stress idrico, e c'è pure quello che impollina se mancano gli insetti. A terra invece agiscono i sensori di umidità in stazioni meteo integrate. L'agricoltura di precisione è una risposta anche ai cambiamenti climatici, coerente con gli accordi di Parigi sul "climate change", e viene finanziata dalla Ue, che ha investito maggiori risorse per un'agricoltura smart attraverso i suoi programmi di ricerca e altre ne metterà all'interno della Politica agricola comunitaria 2021-2027.

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Consumatori giugno 2019 21

primo piano ambiente

di oltre 100mila tonnellate e un valore di circa 325 milioni di euro.

L'uso dei pesticidi in ItaliaL'Italia aveva bisogno di questa svolta. È infatti tra i primi paesi in Europa per il consumo di pesticidi (prima per unità di superfi cie coltivata, terza per le quantità complessivamente utilizzate, preceduta da Francia e Spagna) con una tendenza tuttavia in calo: - 22,2% nei fi tofarmaci nel periodo 1990-2015, dimezzamento degli insetticidi negli ultimi quindici anni. L'agricoltura di precisione, che è più chirurgica e meno massiva di quella tradizionale, rispondendo al principio "fare le cose giuste al mo-mento giusto" – cioè dare i trattamenti (avvalendosi delle tecnologie informatiche e digitali) solo quando e là dove servono, e nelle quantità necessarie – è la risposta a questa domanda di "più ambiente" che è in testa alle preoccupazioni degli italiani e non solo.

Per dare un'idea degli attuali sprechi, parlando di fertilizzanti solo la metà dell'azoto distribuito in un anno nell'Unione europea va a buon fi ne. In alcuni casi appena il 15%. A riportarlo è il professor Luigi Sartori, docente dell’Università di Padova, esperto di meccanica agraria e strumentazioni applicate alle macchine. A lui chiediamo quali fattori rallentano lo sviluppo di un'agricoltura di precisione oggi in Italia. Le linee guida, infatti, ci sono, fi rmate nel dicembre 2017 dall'ex ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, e fi ssano in nome della sostenibilità e della lotta ai cambiamenti climatici, l'obiettivo del 10% entro il 2021 della superfi cie agricola nazionale gestita con un approccio smart. Ma fatichiamo a muoverci dall'1% contro il 20% ad esempio di Francia e Gran Bretagna.

«Le barriere principali – risponde Sartori – sono rappresentate dagli elevati investimenti iniziali, dal-la scarsa informazione e informatizzazione del mon-do agricolo, dalla diffi coltà di aggiornamento sulle nuove tecnologie da parte dei venditori o dell’assi-stenza tecnica, dal tempo richiesto per elaborare i dati e dai poco chiari o poco evidenti benefi ci economici che si possono ottenere. Questi problemi vanno risolti con un’adeguata formazione di chi utilizza queste tecnologie, con la condivisione delle informazioni, con un’informatizzazione adeguata e va garantito un sostegno economico agli impren-ditori agricoli. Perciò ben venga una campagna come quella di Coop per indirizzare i propri fornitori di frutta e verdura verso l’agricoltura di precisione. Un’iniziativa che va promossa e alimentata nel tempo, perché può dare un notevole contributo al suo sviluppo in Italia».

Il mercato dell’agricoltura di precisione in Italia, secondo le stime di Coldiretti,vale già 400 milioni di euro, con una crescita annua del 270%.

continua da pagina 17

Vegetali, la dieta non è una moda

N el mercato anglosassone sono disponibili un centinaio di libri che parlano del “paradosso dei vegetali”, ovvero di come il loro consu-mo possa essere dannoso in quanto contengono sostanze chiamate

anti-nutrienti, tra cui la lectina. La lectina sarebbe responsabile, secondo tali fonti, di varie problematiche quali infiammazione cronica, malattie au-toimmuni e obesità; la notizia si è diffusa su media e sul web, mentre in Italia pochi ne hanno parlato. La lectina è una proteina contenuta in generale in tutte le piante, principalmente nei cereali integrali e nei legumi. Il frumento integrale ne è la fonte principale. Diverse ricerche scientifiche mostrano che, quando consumate crude, alcune tipologie di lectine possano dare problemi di coagulazione, nausea, vomito e meteorismo, possano interferire con l’as-sorbimento di minerali e causare alterazioni al microbiota (la flora batterica intestinale).

Queste informazioni sono state utilizzate da un movimento “anti-lecti-ne” che ha sfruttato commercialmente la paura di molte persone nei confronti di cibi con reali o presunti effetti negativi sulla salute, vendendo loro libri ed integratori di enzimi per prevenire l’attività delle lectine nel corpo umano.

È importante ricordare che è raro consumare alimenti con un elevato contenuto di lectine nella nostra alimentazione per un semplice motivo: il calore le inattiva, e i cibi che ne sono particolarmente ricchi vengono consumati dopo essere stati cotti. Per tale ragione le situazioni più proble-matiche si osservano nei paesi del terzo mondo, dove per esigenze contin-genti può capitare di consumare legumi crudi, e avere gli spiacevoli effetti collaterali.

Mentre la letteratura scientifica ci ricorda che le lectine riducono l’indi-ce glicemico di alimenti ricchi di carboidrati, possono agire da antiossidan-te e sono oggetto di studo in quanto sembrano riuscire ad eliminare alcune tipologie di cellule cancerose.

A questo si aggiungono gli studi basati sui “big data”, ovvero su una popolazione numerosa, dove si osserva come una dieta ricca di prodotti contenenti lectine, come i cereali integrali, i legumi, le noci e altri vegetali sia associata a una riduzione delle malattie cardiache, di diabete di tipo 2 e alla perdita di peso. Il fatto che alcuni autori dei libri più popolari sul tema del paradosso dei vegetali siano medici o professionisti con un titolo non deve trarre in inganno: tutti sono liberi di scrivere le proprie opinioni su un libro, se si è dei buoni comunicatori è possibile costruire fortune su questo.

Vi è un termine inglese che descrive questo fenomeno come “fad-diets”: sono libri sull’alimentazione che diventano popolari promettendo cali di peso o altri vantaggi per la salute; la loro diffusione si deve a fenomeni simili a quelli che condizionano il mondo della moda. Ma la dieta non può essere vissuta come una moda: è in gioco la nostra salute.

Nutrizione e salute

Michele Sculatimedico, specialista in scienzadell'alimentazione, dottore di ricerca in sanitÀ puBBlica

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22 Consumatori giugno 2019

Con i prodotti Fior fi ore Coop si arriva al cuore dell’eccellenza italiana. Nel caso di questi speciali prodotti Fior fi ore, quelli ortofrutticoli, parliamo in particolare di vere e

proprie bandiere di un territorio: come i limoni di Amalfi , il radicchio di Treviso, il pomodoro di Pachino o la cipolla di Tropea. Prodotti che sono l’emblema della biodiversità italiana, ovvero della straordinarietà varietà agroalimentare del nostro paese.

Ora Coop intende promuovere ancora di più e con nuovi strumenti la conoscenza di questa frutta e verdura nonché delle modalità con cui vengono prodotti, quasi forgiando il territorio, sfruttandone intelligentemente le caratteristiche. «Si tratta – spiega Germano Fabiani di Coop – di prodotti che rappresentano la tradizione, la storia e i territori italiani». Storia e territori, ma anche facce e nomi delle persone che li lavorano. Ecco perché Coop associerà a molte di queste

eccellenze dei video grazie ai quali i consumatori potranno conoscere chi ci lavora, disponibili, stagione dopo stagione, su www.e-coop.it/fi orfi ore. In questa sezione dei sito Coop trove-remo anche suggerimenti e ricette per gustare al meglio questi prodotti.

Come il caso dei limoni di Amalfi , ad esempio, che proprio in questo periodo sono sugli scaff ali Coop. Un prodotto eccezionale coltivato in piccoli terrazzamenti, veri e propri giardini aff acciati sul mare, seguiti con cura e passione dai produt-tori. La crescita dei limoni viene accompagnata rivolgendo i rami carichi del frutto verso il suolo, in modo da concentrarne gli oli essenziali. Ma le caratteristiche del terreno fanno sì che la raccolta debba avvenire completamente a mano così come il trasporto delle ceste contenenti l’ “oro” di Amalfi fi no ai primi camioncini che li porteranno fi no a noi. «Condizioni così diffi cili e impervie che fi no a poco tempo fa la coltivazione era quasi caduta in abbandono – spiega Fabiani – mentre ora, anche

Eccellenze dai territoriÈ l’ortofrutta Fior fi oreRispetto dei tempi della natura, stagionalità, selezione, valorizzazione del lavoro dei produttori e del territorio italiano. Ecco perchè Coop ha deciso di raccontare i suoi prodotti migliori, facendoli conoscere attraverso fi lmati, video, storie. E attraverso e le facce (ma anche la fatica) di chi li coltiva

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Consumatori giugno 2019 23

grazie a Coop, il prodotto è stato rilanciato e i produttori possono investire per nuovi pergolati e coperture contro il maltempo e il freddo che possono danneggiare i limoni e compromettere il raccolto. Un’esigenza molto sentita dai coltiva-tori». E ora ci possiamo godere questo frutto che assomiglia a un sole, ricco di vitamina C e disinfet-tante a tal punto che in passato veniva usato come dentifricio. Spremuto in acqua e bevuto a colazio-ne contribuisce al benessere intestinale.

Ogni mese ci saranno uno o più promozioni legate a questi prodotti, seguendo il ritmo della stagionalità. In questo mese di giugno, ad esem-pio, oltre agli ultimi limoni di Amalfi , si potranno trovare i pomodori Pachino, siciliani, il melone man-tovano, ciliegie e duroni dalla Puglia, pesche piatte delle Marche, albicocche dell’Emilia-Romagna… Ma come non raccontare lo straordinario lavoro che c’è dietro alle mele annurche, dalla Campania, che troveremo a ottobre? «Davvero una tradizione

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GIUGNO Limoni Amalfi Igp Campania

LUGLIO Susine Metis Emilia-Romagna

AGOSTO Pomodoro Datterino Sicilia

SETTEMBRE Uve (Pizzutella e senza semi) Puglia

OTTOBRE Mela Annurca Campania

NOVEMBRE Radicchi Veneto

DICEMBRE Patate (rosse e bianche) Friuli

*Ogni mese usciranno ancora più prodotti di quelli qui ricordaticontinua a pagina 25

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primo piano brevi

Il presidente Mattarella «Cooperazione importante per il paese»

Intervenendo alla cerimonia per celebrare i 100 anni di vita di Confcooperative, il presidente della Repubbli-ca, Sergio Mattarella ha sottolineato e ribadito il ruolo positivo che la cooperazione ha svolto e svolge nella storia del nostro paese, ricordando il riferimento alla coopera-zione contenuto nella nostra Costituzione: «Il movimen-to cooperativo – ha detto Mattarella - ha costituito, sin dall’inizio, un tessuto di protagonismo e partecipazio-ne. Per questo l’Assemblea costituente ha preso atto e ha fatto proprio il valore della cooperazione con l’artico-lo 45 che evoca e sviluppa l’articolo 2 della Costituzione. L’articolo 2 riconosce i diritti delle formazioni sociali, ed evoca esplicitamente il valore della solidarietà, parola chia-ve del movimento coope-rativo. E l’articolo 45, non soltanto riconosce la funzio-ne sociale della coopera-zione, ma dà mandato alla Repubblica di sorreggerla, di promuoverla, di svilupparla, cioè di sostenerla».Mattarella ha poi aggiunto: «Quanto avete fatto in questi decenni, quanto fa il movi-mento cooperativo nel nostro

Paese sottolinea ancora una volta il ruolo fondamentale delle formazioni sociali e dei corpi intermedi - che, non a caso, la Costituzione espri-me come pilastro portante della vita della Repubblica - e sottolinea il ruolo decisivo del terzo settore e l’esigenza di tutelarlo, sottolinea il grande rilievo dell’economia civile. Si tratta di realtà capaci di penetrare in maniera più efficace e più puntuale nel tessuto sociale, più rassicu-ranti per i nostri concitta-dini. Per questo ciò che fa il movimento cooperativo nel nostro Paese è decisamente importante».

Ministero della SaluteEccessi nel consumo di alcol, più di 8 milioni a rischio

Sono otto milioni e 600mila consumatori di alcol a rischio. A essi si sommano 68mila persone alcoldipendenti prese in carico dai servizi alcologici. I dati vengono dalla relazione al Parlamen-to sul consumo di alcol nel nostro Paese, presentata dal Ministero della Salute. L’analisi per classi di età mo-stra che le fasce di popolazio-ne più a rischio, per entrambi i generi, sono quelle dei 16-17enni (Maschi=47,0%, Femmine=34,5%), che non dovrebbero consumare be-vande alcoliche e dei “giovani anziani” (65-75 anni).La causa principale del consumo di alcol al di sopra dei limiti sarebbe da ricer-care in una scarsa consa-pevolezza dei rischi che l’alcol causa alla salute. Sono infatti circa 700mila mino-renni e 2,7 milioni di ultra

sessantacinquenni i consu-matori a rischio per patologie e problematiche alcol-corre-late.Nel corso del 2017 si sono verificati complessivamente 39.182 accessi in Pronto Soccorso caratterizzati da una diagnosi principale o secondaria attribuibile all’alcol. Di questi il 70% si riferisce ad accessi di maschi e il restante 30% ad accessi di femmine. Tra le conse-guenze dell’abuso di alcol non vanno dimenticati gli incidenti stradali. Dai dati di Carabinieri e Polizia Stradale risulta che sono stati 4.575 gli incidenti stradali per i quali almeno uno dei condu-centi dei veicoli coinvolti era in stato di ebbrezza.

La vendite di libri Nella prima parte del 2019 mercato in chiaroscuro

L’industria del libro non perde terreno e registra nei primi quattro mesi del 2019 un +0,6% nel fatturato tra librerie, online, grande distri-buzione organizzata (a cui è stata aggiunta la stima di Amazon). Dopo una chiusura negativa (-0,4% sull’intero anno scorso), il 2019 regi-stra una lieve inversione di tendenza, con un fatturato di

393,2milioni di euro rispetto ai 390,5milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Diminuiscono però del -2,2% le copie ven-dute, che si assestano sui 22,071milioni (494mila in meno dello scorso anno).Sono i principali dati illustrati al recente Salone Internazio-nale del Libro di Torino.«Siamo un’industria solida, la prima industria culturale del Paese, ma continuiamo a camminare su una sottile lastra di ghiaccio, in un’Italia, come dimostrano i dati sulla lettura e sulle competenze linguistiche degli italiani, che ha un disperato bisogno di una vera e potente politica per la lettura», ha detto il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi.Più dei 2/3 dei libri acquistati in Italia sono venduti nelle librerie: il 43,5% nelle librerie di catena e il 24% nelle libre-rie a conduzione familiare. Le vendite negli store online sono arrivate al 25,9% sul totale: in altre parole, ormai più di un libro su 4 si vende in e-commerce, meno di un libro su 4 nelle librerie indipen-denti. La narrativa, italiana (in crescita del +1,7%) e stranie-ra (in diminuzione dell’1,4%) sono il traino delle vendite di libri. Il 35,9% dei libri venduti attengono a questo genere.

24 Consumatori giugno 2019

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Consumatori giugno 20199 25

secolare, quella della lavorazione di questo frutto – racconta Fabiani – che consiste nell’adagiare le mele appena raccolte, di colore verde-giallo, sulla paglia e poi di girarle a mano quando cambiano colore virando al rosso…». Davvero un metodo “slow” di maturazione che grazie a Coop ha ricevuto nuovo impulso. È il caso anche delle mele renette, dal Trentino, una coltivazione più che secolare, che vengono conservate in gallerie scavate nella roccia.

Spostandoci a sud andiamo a scoprire la sin-golarità delle arance Tarocco della Sicilia, che crescono nella piana di Catania, sino alle pendici dell’Etna, spesso innevato, che con i suoi 3.300 metri di altezza genera una forte escursione ter-mica e la conseguente pigmentazione rossa della polpa. «Siamo anche molto orgogliosi – prosegue Fabiani – dell’innovazione che siamo riusciti a mettere in campo per la coltivazione di un’uva senza semi che abbiamo selezionato tra i migliori vivaisti del mondo. L’uva italiana è un’eccellenza dell’agroalimentare si sa, non a caso la varietà da tavola più rinomata si chiama proprio uva Italia, ma ora, grazie a sforzi fatti in campo e ovviamen-te senza alcuna modifi cazione genetica, i nostri fornitori sono riusciti a produrre quest’uva, in Italia, che può venire incontro a una particolare fascia di consumatori come bambini o anziani. Ha un equilibrio ideale tra zuccheri e acidi, un sapore aromatico che non stanca e buccia di colore giallo paglierino sottile, che si confonde con la polpa». Viene dalla Puglia, si chiama Pristine e la potremo gustare tra settembre e ottobre.

Infi ne, un’anticipazione delle feste natalizie con un altro nuovo prodotto d’eccellenza Fior fi ore Coop: la melagrana, simbolo di ricchezza e abbondanza. Proprio perché ricchissima di an-tiossidanti e di fl avonoidi, è stata riscoperta negli ultimi anni sia dalla cucina che dalle scienze della nutrizione, tanto da farne un “superfood”. Oggi si coltiva anche in Italia, e in particolare quella Fior fi ore viene dalla Sicilia e dall’Emilia-Romagna. “E si tratta di una qualità davvero eccellente, perché ha molti arilli e di dimensioni maggiori”, conclude Fabiani. Insomma, perfetta per essere spremuta e per ottenere succhi profumati e carichi di vitami-na, provitamina A, e vitamina C.

Ma vogliamo citare anche alcuni dei prodotti che potremo trovare tutto l’anno. Come i pinoli del Tirreno, che hanno un’area di produzione che spazia dalla Toscana , al Lazio, alla Campa-nia; e le mitiche nocciole di Giff oni, in Campa-nia, una delle varietà di nocciola più pregiate. Sono molto utilizzate dall’industria dolciaria, ma sono perfette per uno snack salutare: proteggono dall’arterosclerosi e dalle malattie cardiovascola-ri, grazie a una concentrazione di sostanze grasse monoinsaturi, come l’acido oleico.

primo piano consumi Le parole per dirlo

Simona Vinciscrittrice

Manduria, i giovani e la banalità del male

Se non hai a che fare quotidianamente con fi gli in età scolare – elementari e/o superiori – può benissimo essere che tu non te ne accorga mai, se non quando eventi particolarmente incresciosi o addirittura eff erati raggiungono l’onore –

l’orrore - delle cronache e allora il tema ti viene sbattuto in faccia con tutta la sua forza scandalosa e dirompente: parlo della violenza giovanile. Atti feroci e gratuiti di bullismo perpetrati da maschi contro femmine, da femmine contro maschi; il genere non è infatti, come si potrebbe credere, la discriminante (anche se le femmine sono più spesso vittime che carnefi ci): ragazzine e ragazzini, talvolta ancora bambini che, in gruppo, si fanno forti contro altri più deboli: quelli considerati “diversi”. Colore della pel-le, provenienza geografi ca, classe sociale, genere, caratteristiche somatiche, compor-tamenti, gusti. Qualunque pretesto possa scatenare una violenza di gruppo che passa dalle velate minacce, al cyberbullisimo, fi no ad arrivare a concrete aggressioni fi siche.

Tra tante vicende di cronaca, ne ricordo una per l’atroce “banalità del male”: a Manduria, Taranto, un pensionato di mezza età è stato bullizzato – deriso, umiliato, aggredito in casa e picchiato (oltre che fi lmato per un osceno pubblico ludibrio da condividere sui social) per anni da una gang di giovanissimi che lo chiamavano “il pazzo” e lo avevano eletto a capro espiatorio per non si sa quale colpa. Colpa che aveva più a che fare, evidentemente, con i loro fantasmi interni, puttosto che con lui. Le scene riprese con i cellulari dei ragazzini sono agghiaccianti e riportano alla mente il fi lm capolavoro del 1971 di Stanley Kubrick “Arancia meccanica”. Quell’opera scan-dalosa poneva domande ontologiche che a distanza di decenni sono ancora attualis-sime: cos’è il Male? Perché la violenza? E poi, è giusto che lo Stato, qualunque esso sia, attraverso le sue Istituzioni repressive decida cosa è lecito o cosa illecito? Siamo obbligati a seguire una legge etica e morale o abbiamo la possibilità di libera scelta?

“Arancia meccanica” non è opera paternalistica, dunque non off re risposte, ma mo-stra un gruppo di giovani per i quali il Male è una scelta, l’esercizio dell’intelligenza e qualcosa che ha a che vedere con l’estetica. Già: la violenza ha un suo fascino estetico, ma la capacità di discrimine tra fascinazione estetica e pratica della violenza nella realtà c’è una bella diff erenza. Per questo, sono rimasta un po’ perplessa quando ho visto le immagini di una scolaresca delle scuole primarie di Cremona in visita alla sede del Comando provinciale dei Carabinieri nell’ambito di un’inziativa dell’Arma volta a promuovere la “cultura della legalità”. Bambini tra i sette e i dieci anni in tenuta antisommossa con caschi e scudi antiproiettile.

Ora, conoscere quali siano le attività delle forze dell’ordine in sé non ha nulla di male, e i bambini con scudo e casco si saranno anche divertiti, però la domanda è: quale scenario vuole evocare una simile messa in scena? Uno scenario di contrasto sociale spinto all’estremo, di scontri di piazza e di guerriglia urbana.

Certo, la violenza è tra noi, la agiamo e ne siamo agiti, e forse proprio per questo però, l’educazione dei più piccoli, lungi dal dover essere un mascheramento edulco-rato della realtà, forse farebbe bene a puntare sull’esercizio dell’intelligenza emotiva, sulla capacità di far fronte ai confl itti, interni ed esterni utilizzando un modello diverso dalla linea attacco > aggressione > difesa > repressione.

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26 Consumatori giugno 2019

La passione e l’amore degli italiani per gli animali da compagnia e soprattut-to per cani e gatti, non accennano a diminuire. E con questo non cala anche la loro disponibilità a spendere

cifre sempre più importanti per nutrire e accudire i loro animali. Secondo le stime più aggiornate (contenute nel rapporto di Assalco, l’Associazione delle imprese del settore, presentato a maggio alla fi era Zoomark di Bologna) nelle case della penisola ci sono 7 milioni e 300mila gatti e poco più di 7 milioni di cani. Se ci aggiungiamo pesci, roditori, uccelli e altro si arriva a un totale che supera i 60 milioni di bestiole che fanno parte della vita di grandi e piccini.

A far la parte del leone, sia per livello di intera-zione con gli umani, ma ancor più per la spesa loro dedicata sono appunto cani e gatti. Il giro d’aff ari per queste due categorie, nel 2018, ha raggiunto i 2 miliardi e 82 milioni di euro, con una crescita

di fatturato dell’1,5% (dopo che era già salito del 2,9% nel 2016, del 3,8% nel 2017). L’alimentazione la fa ovviamente da padrona, ma qualche decina di milioni di euro (71 solo nelle vendite della grande distribuzione), va anche in spese per giochi, per l’igiene, in antiparassitari e altri accessori di varia natura. Solo per l’acquisto di lettiere per gatti gli italiani spendono più di 72 milioni di euro.

Dunque un settore in forte sviluppo nel quale, già da diversi anni anche Coop è presente con la linea di prodotti Amici Speciali che è arrivata a compren-dere 90 referenze (tra alimenti e accessori), in grado di dare risposte a esigenze che sono sempre più articolate e diversifi cate, ma tenendo fermi i punti di forza della qualità e della convenienza.

Tra i tratti di fondo che la linea Amici Speciali Coop propone spicca il fatto che tutti i prodotti sono senza coloranti e senza conservanti e in più sono cruelty free (cioè senza test invasivi sugli animali). La linea si avvale della collaborazione con

consumare informati prodotto coop

PARLIAMO DI AMICI SPECIALI COOP

Per cani & gattila risposta è qui— a cura della redazione

Con ben 90 referenze la linea Coop pensata per i nostri amici a quattro zampe off re soluzioni per le più diverse esigenze, con due segmenti di prodotti, quello basico e quello Premium

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Consumatori giugno 2019 27

il Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare dell’Università di Milano, che costituisce un sup-porto scientifico indipendente e autorevole per la valutazione delle ricette.

Amici Speciali è articolata in due segmenti: uno è quello dei prodotti basici (riconoscibile per il packaging color verde brillante per il cane e arancio per il gatto); poi c’è Amici Speciali premium (con packaging su sfondo nero per tutti), con prodot-ti che puntano a soddisfare le diverse esigenze dell’animale, in funzione di età, taglia, stili di vita e specifici bisogni nutrizionali.

Impossibile dar conto dell’insieme di questa of-ferta Coop, ma vale sicuramente la pena segnalare alcune novità. Nel segmento basico, sono da poche settimane disponibili le salviette detergenti (in due diversi tipi e formati), tutte prive di alcol e parabeni. Pensando sempre agli accessori abbiamo lettiere per gatti (un tipo al profumo di lavanda) e tappetini assorbenti in due formati.

Molte novità si concentrano poi nel segmento Pre-mium della linea Amici Speciali. Sul versante rivolto ai gatti (cibo umido), è in arrivo in questi giorni un nuovo alimento gourmet per gatti golosi, un prodotto naturale con sfilaccetti di carne in confe-

zioni da 85 grammi con ben sei varianti di gusto (salmone con gamberetti, con carote o con tonno e pollo con tonno, con riso o con carote). Altra segnalazione la meritano gli alimenti per gatti

sterilizzati e quelli per gatti “sensitive” (cioè animali adulti con digestione sensibile o problemi della pelle i del pelo).

Spostandoci sugli alimenti secchi, sempre per gatti, abbiamo crocchette Premium pensate in funzione degli stili di vita (pigri o attivi), dell’età (in crescita o adulti) e per esigenze specifiche (steriliz-zati, “sensitive” o con appetito difficile).

Se invece guardiamo ai cani, sempre nel seg-mento Premium, tra i cibi umidi troviamo un patè

monoproteico (gusti agnello e tacchino) per cani golosi, oppure un patè in diversi gusti pensato secondo il variare delle età dell’animale. Negli alimenti secchi, anche qui abbiamo diver-

si tipi di crocchette segmentate secondo le esigenze delle diverse età o secondo le taglie di peso. Sempre tra le crocchette ci sono quelle per cani “sensitive” (secondo la taglia) e quelle in versione light per cani di tutte le taglie.

Per saperne di più è possibile visitare il sito www.catalogoprodotti.coop.it e cliccare sul logo di Amici Speciali.

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Dallo scaffale Coopquesto mese vi segnaliamo

Deodoranti per la persona IO CoopLa linea dei deodoranti per la persona Coop è stata totalmente rivista e ampliata ed è entrata a far parte del mondo IO. Le nuove formulazioni sono state migliorate sia in termini di prestazione che di tollerabilità cutanea. Tre le tipologie previste: la Linea Invisibvile (spray e roll on), con una formula specifica perridurre macchie e aloni sui vestiti. La versione spray è senza Sali di alluminio e senza alcol. La versione roll on contiene antitra-spiranti ed è senza alcol; la Linea Fresh (spray e vapo), con formula specifica per garantire un effetto asciutto, fragranza piacevolmente fresca, sono senza sali di alluminio; la Linea Soft (vapo e roll on), con formula specifica, ricca di agenti emollienti e idratanti, che li rende adatti per pelli delicate e anche dopo la depilazione. Senza sali di alluminio e senza alcol.

Hamburger di carne bovina Origine CoopLa linea di prodotti Origine Coop, forte dei suoi controlli rigorosi su tutta la filiera produttiva, in aggiunta a quelli di legge, continua a sfornare nuove proposte per garantire una cucina semplice e di ottima qualità. Come gli hamburger di bovino (4 fette da 100 grammi), tutti da tagli interi di carne da animali allevati in Italia e alimentati con mangimi privi di Ogm e allevati senza uso di antibiotici negli ultimi 4 mesi.

Riso soffiato al cioccolato Solidal CoopIl buon riso 100% italiano sposa l’ottimo cioccolato fondente che viene da Para-guay, Costa d’Avorio, Repubblica Domini-cana o Ghana. Nasce da qui il riso soffiato al cioccolato della linea Solidal Coop: dunque un prodotto di sicura bontà, adat-to per colazione ma anche come gustosa merenda, che ha in sè anche i valori legati alla certificazioni Fairtrade che garantisce il rispetto degli standard internazionali del Commercio equo e solidale.

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28 Consumatori giugno 2019

Il monopattino va in città— Claudio Strano

Dei quattro dispositivi di cui parla il decreto per la micromobilità elettrica urbana (vedi box), uno solo è di tipo non-autobilanciato: il monopattino

elettrico. È anche il più facile da guidare, e si sta diffondendo anche qui in Italia, sulla scia di paesi come la Spagna o di città nord europee in cui è entrato nell’uso, soprattutto tra i più giovani.

Il monopattino elettrico – che ai sensi del D.lgs 285/1992, lo ricordiamo, non può circolare su aree pubbliche ma che è oggetto di una sperimenta-zione non lontana a partire – è meno ingombrante, ma anche meno comodo di una bicicletta, alla quale contende il beneficio della leggerezza, della ripie-gabilità in tempi rapidi (pochissimi secondi) e della trasportabilità (su autobus, treni, metropolitana, ecc.). Per questo è perfetto per i pendolari o per chi compie tragitti misti casa-lavoro superiori ai 5 chilometri, tutti i giorni e con regolarità. Al pari delle biciclette, non tutti lo sanno, è dotato di cavalletto e parafanghi.

Sulla base delle tabelle contenute nel decreto sperimentazione, il monopattino elettrico potrà in futuro scorrazzare libero sulle piste ciclabili, anche promiscue, cioè condivise con i pedoni: un privilegio che lo accomuna al segway, purché entrambi i “di-spositivi” (così vengono chiamati, non più semplici “acceleratori di andatura”) siano guidati con pruden-za e senza salti e acrobazie.

Uno dei criteri di scelta di un monopattino per adulti (che in quanto tale non è importante abbia il manubrio regolabile) è appunto l’attenzione al peso. I monopattini elettrici, come quelli tradizio-nali, possono avere un peso variabile a seconda del materiale con cui sono costruiti e delle loro carat-teristiche. In generale sono in alluminio o in lega e pesano una decina di chili o poco più.

Ancora più importante è valutare, prima dell’ac-quisto, la potenza della ruota motore e la capacità della batteria. Serve infatti una potenza della ruota di 250 watt per raggiungere i 23 Km orari e rimanere così entro i limiti della sperimentazione urbana (20 Km/h). Punte di 40 Km orari vengono raggiunte da mezzi che si possono definire “ibridi”, più simili a scooter, con 800 watt di potenza nel motore e tanto di sella.

Quanto alla batteria, deve generare almeno 4 ampére all’ora per riuscire a spostare una persona fino a un quintale di peso. Maggiore sarà la capacità della batteria, da 6 ampére in su, maggiore sarà l’autonomia di marcia, che per la gran parte dei monopattini è compresa fra i 20 e i 30 chilometri. Servono da 4 a 8 ore per ricaricare la batteria.

Indispensabile, infine, è avere il bottone che commuta la marcia in “modalità pedone”, ovvero un regolatore di velocità che consente di scendere sotto i 6 chilometri orari e poter circolare nelle aree interdette al traffico. Le doppie sospensioni sono

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Mano al portafoglioMonopattino elettrico sotto i 500 watt di potenza, autonomia fino a 20 Km, velocità di 25 km orari da 200 a 500 € circa

Monopattino elettrico “ibrido” con la sella, 800 watt di potenza,40 Km orari di velocità a partire da 600 €

I prezzi sono indicativie soggetti alle variazionidel mercato

DISPOSITIVI PER LA MICROMOBILITÀ ELETTRICA

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Un anno di sperimentazione Monopattini, monowheel, segway e hoverboard: le regole per usarli in cittàSono quattro i dispositivi per la micromobilità elettrica presi in considerazione: monopat-tini, monowheel, segway e hoverboard. Degli altri rimane vietata la circolazione in città. Le regole per i “fantastici quattro” non sono poche, ma per la prima volta ci sono e sono contenute nello schema di decreto con cui il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avvierà di fatto l’attesa sperimentazione per i nuovi veicoli ecologici da tempo in circola-zione, pur se invisibili al Codice della strada. Il decreto, assai dettagliato, di cui si attende ora, dopo i rilievi delle istituzioni, la pubblicazione in Gazzetta uffi ciale, autorizzerà il via alla sperimentaazione che durerà un anno. Il testo prescrive che monopattini, monowheel, segway e hoverboard, per circolare eslusivamente in area urbana, debbano riportare tutti il relativo marchio di conformità Ce, avere una potenza massima di 500 watt ed essere dotati di clacson (il segway). Vanno utilizzati in piedi, non potendo avere la seduta, e se privi di illuminazione non possono circolare da mezz’ora prima del tramonto e allorquando le condizioni di visibilità richiedano l’illuminazione. Si parla a tale proposito di luce bianca o gialla fi ssa, e posteriormente di catarifrangenti rossi o di luce rossa fi ssa. Di sera e di notte sarà obbligatorio circolare su strada o su pista ciclabile, per segway e monopattini, indossando un giubbotto o le bretelle retro-rifl ettenti ad alta visibilità. Ma dove si potranno usare? Il decreto parla di aree pedonali purché a velocità ridotta, inferiore ai 6 km/h (i dispositivi che superano i 20 km/h dovranno integrare un regolatore di velocità), e di piste ciclabili (in corsia riservata o promiscua con i pedoni) aperte soltanto a monopattini e segway con velocità tra i 6 e i 20 Km/h; gli stessi mezzi potranno circolare nelle zone 30. Saranno poi i Comuni, con un’ordinanza ad hoc, a indicare con precisione dove si può circolare e a segnalarlo con appositi cartelli. E chi li potrà guidare e come? Semaforo verde solo per maggiorenni o minorenni con il “patenti-no”, cioè la patente di categoria AM richiesta dai 14 anni in su per guidare i ciclomotori con cilindrata inferiore ai 50 cm cubi. Il decreto stabilisce pure lo stile di guida: bisognerà “man-tenere un andamento regolare ed evitare manovre brusche e acrobazie”. In caso di noleggio del dispositivo, dovrà essere stipulata una copertura assicurativa. E non sarà consentito trasportare passeggeri o cose, neanche le buste della spesa, né ogni forma di traino.

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Occhio a...Non disturbare troppo i pedoniNovità in vista anche per i pattini a rotelle, gli skateboard e i monopattini a spinta: tutti mezzi non elettrici che potranno circolare anch’essi su piste ciclabili, aree pedonali e negli spazi riservati ai pedoni. Lo prevede il testo base con le modifi che al Codice della strada, che aggiunge questi nuovi mezzi, mai contemplati prima, tra quelli ammessi sugli itinerari ciclopedonali e nelle aree pedonali. Il testo, al netto degli emendamenti ancora possibili, renderebbe vivaci e aff ollate queste zone per il transito a piedi, in bici o con dispositivi elettrici. Occhio però a non disturbare troppo chi preferisce camminare con tutta calma.

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“ECOBIKE20” è un codice sconto esclusivo per i lettori di Consumatori valido per l’acquisto di una bici elettrica a pedalata assistita, anche in promozione, su www.cooponline.it. Lo sconto di 20 euro è valido per tutto il mese di giugno 2019. Ordinare è facile: basta andare su www.cooponline.it, aggiungere una bici elettrica nel carrello e inserire nello spazio “Codice Promozione” il codice ECOBIKE20 e automaticamente sarà applicato lo sconto di 20€.

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Un modo giovane ed ecologico per spostarsi all’interno dell’area urbana. Ecco a cosa fare attenzione nell’acquisto di un monopattino elettrico, che sarà ammesso in via sperimentale in aree pedonali e piste ciclabili

utili sui fondi stradali irregolari, e un buon sistema frenante è necessario per garantire un arresto effi cace. Alcuni modelli hanno l’Abs e la frenata rigenerativa che, convertendo l’energia cinetica in elettrica, allunga la durata della batteria.

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30 Consumatori giugno 2019

RiSpondE

CHIARA FAENZAResponsabile sostenibilità

e innovazione valori di Coop Italia

Ainizio 2018 la Commissione europea ha pubblicato il documento

“Strategia europea per la plastica nell'economia circolare” con l’obiettivo di fi nalizzare una strategia condivisa tra gli Stati membri sull’uso della plastica, tale da ridurre l’inquinamento che generano i suoi rifi uti, in particolare di quelli che fi niscono mei mari, e promuo-vere al contempo crescita e innovazione in un’ottica di economia circolare. Questa strategia, che propone la Commissione europea verso le plastiche, prevede che entro il 2030, almeno il 50% dei rifi uti in plastica generati in Europa

dovrà essere riciclato, che, sempre entro il 2030, tutti gli imballaggi in plastica nel mercato Ue dovranno essere riciclabili o riutilizzabili e che per la produzione delle plastiche saranno sviluppate soluzioni da fonte rinnovabile.Per raggiungere questi impor-tanti obiettivi, la Commissione europea ha lanciato conte-stualmente una campagna su base volontaria (la “Pledging Campaign”), rivolta al mondo dell’industria e a tutti gli altri interlocutori interes-sati: l'obiettivo è aumentare l’utilizzo nel mercato delle plastiche riciclate, attraverso l’implementazione di azioni puntuali, così da raggiunge-re nel 2025 l’obiettivo di 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata che dovranno trovare una seconda vita in nuovi pro-dotti sul mercato europeo.Coop, da sempre attenta alle tematiche ambientali e in coerenza ai valori fondanti della propria mission, ha deciso

di aderire a questa campagna, ed è stata l’unica catena dela Grande distribuzio-ne italiana ad averlo fatto, impegnandosi in una serie di azioni progressive che pro-muoveranno un maggior uso di plastica riciclata al posto di quella vergine negli imballaggi, per raggiungere, con passag-gi in successione, nel 2025, l’utilizzo di 6.400 tonnellate annue di plastica riciclata, corrispondenti al volume di circa 60 Tir (circa una fi la di 1 km di Tir in autostrada), con un relativo risparmio annuo stimato di 9.000 tonnellate di CO₂ equivalente. Per questo motivo Coop è stata invitata come speaker alla «Circular Economy stakehol-der conference" a Bruxelles, venendo considerata tra i migliori esempi e quindi come testimone per sensibilizzare al-tri soggetti su questa tematica.Gli impegni assunti da Coop sono stati recentemente resi pubblici nel loro dettaglio sul sito della commissione (https://ec.europa.eu/growth/content/european-strate-gy-plastics-voluntary-ple-dges_en). In concreto gli interventi riguarderanno tutti i fl aconi per la detergenza della

casa e i tessuti a marchio Coop, tutte le referenze di acqua a marchio Coop, tutte le refe-renze di acqua non a marchio Coop, le cassette riutilizza-bili del sistema CPR System utilizzate per l'ortofrutta e gli imballaggi per l'ortofrutta. A Coop, proprio in riferimento a queste ultime, è stato conferito l’Oscar dell’imballaggio per la vaschetta con coperchio per ortofrutta, iscritta al contest Besta Packaging 2019, che nello specifi co ha vinto il pre-mio Ambiente. Ricordiamo però che questo forte impegno Coop si inserisce all’interno della campagna "Coop per l’Ambiente - Diamo all’ambiente una nuova im-pronta", che punta a rilanciare lo storico impegno Coop sui temi della sostenibilità ambien-tale e dell’economia circolare. Oltre all'adesione alla Pledging Campaing europea, sono stati defi niti ulteriori obiettivi quali la riduzione della plastica da tutti i prodotti a marchio (in assoluto e attraverso l’uso di riciclato), il non uso di micro-plastiche aggiunte in cosme-tici e detergenti a marchio, la riprogettazione degli imbal-laggi affi nché siano riciclabili, compostabili o riutilizzabili.

consumare informati la posta

Coop, impegni concreti per ridurre la plastica Volevo saperne di più sugli impegni Coop per la riduzione delle plastiche rispetto alle norme e alle tempistiche fi ssate dall'Unione europea.— Susanna Diletti (Chieti)

gli indirizzi per scrivere a Questa ruBrica: [email protected]

viale aldo moro 16, 40127 BolognafaX 051 6316908 | WWW.consumatori.e-coop.it

tWitter.com/consumatoricoop | WWW.faceBook.com/consumatoricoop

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Consumatori giugno 2019 31

consumare informati web & social

Password, impariamoa mettere in sicurezza i nostri datiL'insuffi ciente protezione informatica sta diventando uno dei maggiori fattori di rischio sia in campo economico che in campo geopolitico, eppure siamo ancora troppo distratti

Amaggio il collettivo di hacker Anonymus, per evidenziare le falle di sicurezza di alcuni importanti archivi, ha diff uso online i dati sottratti al sito Visura.it e ad alcuni Ordini degli Avvocati, fra cui quello di Roma: decine di migliaia di nomi, cognomi, username e password.

Questa azione purtroppo certifica due cose:• anche enti che dovrebbero essere estremamente sensibilizzati a que-

stioni di privacy e sicurezza non hanno ancora adottato suffi cienti misu-re di protezione dei propri database e, fatto molto grave, memorizzano le password dei propri utenti in chiaro, cioè senza cifratura;

• gran parte delle password usate dagli avvocati sono di una banalità sconcertante: parliamo di password come avvocato o 1234567; e anche qui, si tratta di professionisti che dovrebbero conoscere e applicare per fi lo e per segno il GDPR e le buone pratiche per mantenere riservati e sicuri i propri dati e, di conseguenza, quelli dei loro clienti;

• le password, lo so, sembrano un fastidio complicato, ma dobbiamo abi-tuarci a gestirle bene perché da loro dipende la nostra sicurezza: dovremmo dedicare alle password la stessa attenzione che riserviamo alle chiavi di casa, da cui dipende la sicurezza nostra e dei nostri cari.Ripassiamo insieme le regole da seguire:• usa password lunghe, che NON contengano il tuo nome né quello dei

tuoi cari, né semplici sequenze o dati collegati alla tua vita;• usa password diverse per ciascun servizio, così da tutelarti nel caso

in cui qualcuno dei servizi che usi venga bucato dagli hacker e questi riescano ad accedere a password salvate in chiaro (di recente, perfi no Facebook e Instagram hanno avvisato alcuni loro utenti che le loro password erano state salvate in chiaro, pur negando che ci siano state perdite di dati);

• per gestire tante password diverse e “non banali”, usa un portachiavi criptato: ce ne sono tanti, disponibili sia per desktop che su smartpho-ne, i più diff usi sono LastPass e KeePass.

Per saperne di piùLa tua chiave è stata rubata? Sul sito Have I Been Pwned c’è un archivio di tutte le principali violazioni di archivi compiute negli ultimi anni da parte degli hacker: puoi inserire il tuo indirizzo email e vedere se l’hai usato in qualche sito bucato. In questo caso, corri subito a cambiare la password e controlla di non avere usato la stessa password da altre parti.https://haveibeenpwned.com/

Guerre di rete, una newsletter per saperne davvero di piùCarola Frediani, giornalista esperta di cybersecurity, scrive ogni domenica una lunga newsletter in cui fa una rassegna approfondita delle ultime notizie in fatto di furti di dati, hacking, sorveglianza digitale, fake news. Per leggere l’archivio dei numeri già inviati e iscriversi qui:https://tinyletter.com/carolafrediani

Alessandra Farabegolidocente ed esperta

di comunicazione WeB

Alessandra Farabegolidocente ed esperta

di comunicazione WeB

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32 Consumatori giugno 2019

vivere bene cucina

Farfalle polpo, ceci e pistacchi

serve 4 peRsonepreparazione 30 min.cottura 45 min.280 g di farfalle di Gragnano Igp Fior fi ore Coop500 g di polpo surgelato Coop150 g di ceci in scatola Coop1 cipollotto2 cucchiaini di paprika50 g di pistacchicoriandolo frescoolio d’oliva extraverginesale e pepe

Mettete il polpo in una pen-tola, copritelo d’acqua fredda e cuocetelo per 30 minuti. Spegnete il fuoco e lasciatelo raff reddare nella sua acqua. Cuocete la pasta in abbon-dante acqua bollente salata, scolatela al dente e raff red-datela sotto l’acqua corrente.

Scolate il polpo e tagliatelo a pezzetti. Fate soff riggere il cipollotto in padella con 2 cucchiai d’olio, aggiungete la paprika, 2 cucchiai d’acqua calda e mescolate. Versate i ceci scolati e il polpo e fate saltare per pochi minuti. Ag-giustate di sale e pepe. Unite la pasta, mescolate e servite con pistacchi e coriandolo tritati.

vino VeRmentino di SaRdegna DoC FioR FioRe

GIUGNO CON SAPORI DI MARE

Questo è un... polpodi fulmine Per festeggiare l’inizio dell’estate vi proponiamo una serie di sfi ziose varianti tutte incentrate su questo delicato ingrediente: con diversi tipi di pasta, in insalata o alla griglia— a cura di Fior fi ore in cucina

Il prodotto Coop indicato per questa ricetta: Ceci Coop

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Consumatori giugno 2019 33

vivere bene cucina

Polpo grigliato con crema di melanzane al rafano

serve 4 peRsonepreparazione 35 min.cottura 40 min.500 g di polpo 2 melanzane tonde1 spicchio d’aglio3-4 cm di radice di rafanoolio d’oliva extravergine origano

Pulite le melanzane, dividete-le in due parti nel senso della lunghezza e praticate dei taglietti sulla polpa. Tagliate l’aglio a fettine e inseritelo nei taglietti delle melanzane.Cospargete il tutto di origano e olio e cuocete in forno a 200°C per circa 25 minuti, fi nché le melanzane saranno tenere. Lavate il polpo, bat-

tetelo con un batticarne per ammorbidirlo, dividetelo in due parti e cuocetelo su una piastra bollente e legger-mente unta d’olio per circa 15 minuti. Togliete la buccia alle melanzane e frullatele con il rafano grattugiato e 1 cuc-chiaio d’olio fi no a ottenere una salsa omogenea. Servite il polpo caldissimo con la salsa. vino Fiano di Avellino DoCg

FioR FioRe

Massimo Montanari docente di storia medievalee storia dell’alimentazioneuniversitÀ di Bologna

A che serve la biodiversità?

Oggi la chiamiamo biodiversità e le riconosciamo un valore soprattutto ecologico e culturale, da un lato perché la varietà delle specie coltivate, o allevate, o rispettate

nella loro naturale molteplicità, aiuta l’ambiente a mantenersi più integro e dinamico; dall’altro perché questa varietà, interagendo con i bisogni e con le abilità degli uomini, ha fi nito per costituire uno straordinario patrimonio di saperi e di pratiche, che merita di essere conservato. Altre considerazioni si potrebbero aggiungere, per esempio la rilevanza giuridica della biodiversità, dato che la riduzione delle specie rischia di concentrare nelle mani di pochi il controllo delle fi liere agroalimentari. La prospettiva storica fa invece emergere il valore della biodiversità come fondamentale strategia economica, sistematicamente perseguita – con fi nalità diverse – sia dalla società contadina, sia dai ceti dominanti.

Diversifi care le risorse è sempre stato uno dei modi più effi caci per combattere la fame e lottare contro gli imprevedibili capricci del tempo. Coltivare piante con ritmi di crescita diversi era una misura di prudenza per proteggersi dalle avversità climatiche, distribuendo i cicli produttivi su diversi periodi dell’anno. Ciò consentiva di allargare, anche di molto, i limiti stagionali della produzione. L’obiettivo era produrre magari poco, ma il più a lungo possibile nel corso dell’anno. Un esempio: nel Medioevo si seminavano cereali di molti tipi (frumen-to, segale, avena, miglio, spelta, farro, orzo, ecc.) per diversifi care i tempi di raccolto e, per così dire, “tirare il tempo”. Lo stesso avveniva negli orti, mentre l’uso del bosco aggiungeva ulteriori dimensioni alla biodiversità alimentare.

Queste pratiche, sviluppate dalla società contadina per difendersi dalla fame, erano anche raccomandate nei manuali di agricoltura (de-stinati ai proprietari terrieri) e perseguite anche a fi ni di prestigio e di lusso gastronomico: principi e signori ricercavano ortolani che sapes-sero rifornire la loro tavola di prodotti sempre nuovi e sempre freschi. Nel Seicento ebbe grande rinomanza Jean de la Quintinye, giardiniere del re di Francia Luigi XIV che si vantava di avere selezionato ben 500 tipi diversi di pere, garantendo la presenza sulla tavola del re di una specie diversa – e di un gusto diverso – tutti i giorni dell’anno.

Virtuosismi alla corte di Francia, abilità e lavoro nei poderi contadi-ni. In ogni caso la biodiversità è stata per secoli una scelta di primaria utilità, sul duplice binario del bisogno e del piacere, esigenze che non appartengono a storie diverse ma, nonostante le apparenze, spesso procedono parallele. Quando le ottuse ragioni del profi tto fanno optare per soluzioni diverse, a soff rirne sono, contemporaneamente, il gusto e la sicurezza alimentare.

Massimo Montanaridocente di storia medievalee storia dell’alimentazioneuniversitÀ di Bologna

Cibo è cultura

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Trofi e con patate, polpo, pesto di fagiolini e basilico

serve 4 peRsonepreparazione 25 min.cottura 30 min.500 g di trofi e di semola fresche Coop2 patate100 g di fagiolini 25 g di basilico50 g di mandorleolio d’oliva extravergine FIor fi ore Coop500 g di polpo fresco già pulito1 limonesale e pepe

Disponete il polpo in una pentola piena d’acqua fredda e portate a ebollizione per 5 minuti, poi spegnete il fuoco e lasciatelo raff reddare nella sua acqua di cottura. Taglia-telo a pezzetti e conditelo con poco sale, pepe macinato al momento, 2 cucchiai di succo di limone e 3 cucchiai d’olio. Lasciate marinare in frigorifero. Lavate e monda-te i fagiolini e sbollentateli per 1 minuto in abbondante acqua salata. Scolateli e passateli in acqua e ghiaccio, poi asciugateli. Frullate in un robot da cucina i fagiolini, le mandorle, il basilico e 50 g di olio, aggiungete poco sale e continuate a frullare fi no a ottenere un pesto gros-solano. Aggiustate di sale e olio. Riportate il polpo con la sua marinata a temperatura ambiente. Lessate le patate a pezzetti per 5 minuti, poi

versate anche le trofi e e cuocetele al dente. Nel piatto da portata, diluite il pesto con 2 cucchiai d’acqua di cottura e aggiungete il polpo con la marinata. Scolate pasta e patate e trasferitele nel piatto. Decorate a piacere con basilico e mandorle tostate.

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Insalata di polpo con patate novelle e pomodorini

serve 4 peRsonepreparazione 30 min.

+ 1 oRa di Riposocottura 20 min.1 kg di polpo già cotto500 g di patate novelle piccole450 g di pomodori mistiprezzemolo1/2 limone1 spicchio d’aglio2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate sott’olio Fior fi ore Coop1/2 cucchiaino di peperoncino secco tritatoolio d’oliva extraverginesale e pepe

Lavate le patate novelle lasciando la buccia. Mettetele in una pentola con acqua fredda e una presa di sale grosso e fatele cuocere per 20 minuti. Scolatele e fatele intiepidire. Lavate i pomodori, asciugateli e tagliateli a spic-chi. Riducete il polpo ancora tiepido a trancetti e mette-telo in una ciotola. A parte, tritate lo spicchio d’aglio con un ciuff etto di prezzemolo e cospargetevi il polpo. Unite le patate novelle (dividete a metà quelle più grandi), i po-modori, le olive ben sgoccio-late, e condite con il peperon-cino, il succo di limone, sale,

pepe e olio. Mescolate bene e fate insaporire per almeno 1 ora. Prima di servire, unite altro prezzemolo tritato.

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Consumatori giugno 2019 37

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38 Consumatori giugno 2019

San SebastianLa capitale dell’alta cucina in miniaturaSan Sebastian varrebbe una visita anche solo per la sua gastronomia: la città è stata definita la capitale mondiale del gusto. La sua è una cucina straordinariamente creativa e raffinata che mescola influenze spagnole e francesi, da assag-giare nei ristoranti ma anche nell’ “alta cucina in miniatura” dei pintxos, gli stuzzichini locali. Queste “tapas” in versione basca uniscono baccalà, polipo, ostriche, gamberi, uova, pro-sciutto, foie gras o formaggio in squisite ricette. Si gustano facendo brevi tappe nei tanti locali del centro storico e innaffiate con lo chacolì, il fresco vino locale bianco e beverino.All’origine delle meraviglie gastronomiche della cucina donostiana ci sono le Società gastro-nomiche, Txokos (buchetti) in lingua euskadi: associazioni ricreative popolari nate alla fine dell’800 dove i soli uomini si riunivano in piccole taverne private con tavoli, dispensa e fornelli, per incontrarsi, cucinare, mangiare, giocare a carte e sottrarsi al controllo del regime politico. Ancora oggi sono attive ed è possibile farsi invitare a degustare piatti spettacolari.

I mille volti della Spagna del nord

Negli ultimi anni è stata riscoperta soprattutto per il Cammino di Santiago de Compo-stela, gli 800 chilome-

tri di stradine e sentieri che conduco-no dalla Francia fino a uno dei punti più occidentali dell’Europa. Un itinerario antico e meraviglioso, percorso dai pellegrini fin dal Medioe-vo e che ancora oggi si attraversa a piedi in circa un mese. Ma anche per chi non ha voglia di camminare la Spagna del Nord è una meta splendida in ogni stagione. Per un viaggio nell’anima iberica che racchiude le antiche cattedrali del Nord e le meraviglie gastronomiche dei Paesi Baschi, la modernità luminosa di Bilbao e le architetture medioevali delle Asturie, i sentieri dei pellegrini e

i colori dell’Oceano Atlantico. A meno di cento chilometri da Madrid si trova Segovia, città di origine medioevale dalle caratteristiche case ornate di arabeschi a rilievo; il centro antico e l’imponente acquedotto romano all’ingresso della città vecchia sono stati proclamati Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, come molte delle mete di questo itinerario. Merita una tappa anche la vicina Burgos, dove visitare il borgo medio-evale circondato dalle antiche mura e la celebre cattedrale, considerata un capolavoro dell’architettura gotica. Virando verso ovest si prosegue fino a San Sebastian, nei Paesi Baschi. Donostia (è questo il suo nome basco) è stata nella Belle Époque la capitale del turismo spagnolo al nord e la “Parigi del sud”, come testimoniano

vivere bene viaggi a cura di Paola Minoliti in collaborazione con

Il Cammino di Santiago ma non solo: nelle regioni che da Madrid guardano all’Atlantico si susseguono cattedrali gotiche e la modernità di Bilbao, i panorami delle Asturie e la gastronomia unica di San Sebastian

Bilbao, Guggenheim Museum

San Sebastian

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Consumatori giugno 2019 39

l’antica residenza estiva della famiglia reale spagnola, i ponti monumentali sul fiume, i vicoli dalle architetture liberty, lo splendido lungomare sulla spiaggia della Baia della Conchal. A caccia di architetture moderne la meta più famosa è la vicina Bilbao, un centinaio di chilometri più a ovest, una delle più importanti città industriali spagnole ridisegnata intorno ai nuovi quartieri nati dallo spostamento del porto ed all’edificio del celebre Guggenheim Museum. Il museo di arte contemporanea progettato dall’architetto canadese Frank O. Gehry, in titanio e pietra calcarea, sembra una nave, un pesce, un fiore a seconda dell’angolazione da cui si guarda, e ospita esposizioni temporanee e un ricca collezione permanente. Spostandosi a ovest lungo la costa dell’Oceano si incontra Santander, centro animato e colto, sede ogni estate dell’omonimo festival musicale. Anche questa era una delle raffinate mete estive dell’aristocrazia di inizio XX secolo. Vale una sosta per alcuni notevoli monumenti e palazzi storici, i giardini, le fontane, le spiagge, i caffè, il faro e i “paseo”, i viali lungomare, oltre ad alcuni piccoli ma preziosi musei. Nei dintorni, a Santillana del Mar, si può visitare uno dei più famosi siti dell’arte preistorica, la grotta di Altamira, anch’essa patrimonio dell’u-manità Unesco. Proseguendo verso ovest si arriva a Oviedo: la città cristiana più antica della Spagna, storica capitale del Regno delle Asturie e della nobiltà del Paese, dove lasciarsi incantare da chiese neoromaniche e cattedrali goti-che, portoni bizantini, edifici barocchi, palazzi e fontane medioevali, teatri, mercati. Durante la visita concedetevi una passeggiata nei vicoli del centro medioevale sostando in una tipica siderias, per assaggiare il sidro di mele, bevanda locale per eccellenza, e i piatti a base di pesce e selvaggina. A circa 300 chilometri si approda poi a Santiago de Compostela, il capo-luogo della Galizia. La sua cattedrale dell’XI secolo custodisce le spoglie dell’apostolo Giacomo il Maggiore ed

è la meta finale del celebre Cammino. Da non perdere la vista che si ammira salendo sul tetto e il chiostro cinque-centesco. Santiago racchiude miriadi di leggende e le testimonianze di secoli di pellegrinaggi, offrendo un’at-mosfera suggestiva e cosmopolita, oltre a uno splendido centro storico di impianto medioevale. Da qui si può scendere per qualche giornata di mare nelle belle località marine della costa al confine con il Portogallo, come la deliziosa El Grove, o tornare verso Madrid con qualche ulteriore sosta nelle città dell’interno, come Leon, città d’arte ricchissima di monumenti, Salaman-ca, “la piccola Roma” sede della più antica università spagnola, e Avila, con le spettacolari mura difensive ornate da torrioni.

Santiago de Compostela, Cattedrale

In viaggio con Robintur Per chi vuole vivere le bellezze della Spagna del nord le agenzie di viaggi Robintur e Viaggi Coop offrono due itinerari principali. Se pre-diligete gli spostamenti “in autonomia” fa per voi “Spagna - Tour del nord”, itinerario con partenze garantite per un minimo di due per-sone e soggiorno in hotel quattro stelle a mezza pensione. Il tour è di 8 giorni (7 notti), e volendo si può prolungare a piacimento, in modo flessibi-le. Il gruppo si costituisce in loco ed è coordinato da un accompagnatore locale parlante italiano, prendendo il via da Madrid, Bilbao o Santiago de Compostela, con tappe a Madrid, Burgos, Bilbao (San Sebastian), Santander, Santillana del Mar, Oviedo, Santiago de Compostela e Astorga. Sono previste partenze da fine giugno a fine agosto, con prezzi da 715 a 745 euro a persona ai quali aggiungere la quota del volo prescelto ed even-tuali giorni o servizi aggiuntivi.Per chi preferisce un itinerario più strutturato, a inizio settembre nei Viaggi Firmati c’è “Spa-gna - Le cattedrali del nord”, viaggio di gruppo dall’Italia con l’accompagnatore per tutta la durata della vacanza. Si parte da Bologna o altri aeroporti italiani verso Madrid e in 10 giorni e 9 notti si toccano Avila, Salamanca, Leon, Santiago de Com-postela, Oviedo, Santillana del Mar, Santander, San Sebastian, Bilbao e Segovia. La quota di partecipa-zione è di 1.815 euro, completa di tasse e quota di iscrizione e di tutti i biglietti di ingresso ai siti, parchi e monumenti previsti dal programma.

vivere bene viaggi a cura di Paola Minoliti in collaborazione con

Grotta di Altamira, pittura rupestre

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40 Consumatori giugno 2019

vivere bene mostre a cura della redazione

Leonardo, scienza e umanesimo

Tra le tante esposizioni dedicate ai 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci segnaliamo quella alle Scuderie del Quirinale a Roma. Dalla formazione toscana, al soggiorno mila-nese, fi no al tardo periodo romano, la mostra esplora i grandi temi aff rontati da Leonardo sul versante del pensiero tecnico e umani-stico, al centro del dibattito degli artisti e tecnologi rinascimentali: lo sviluppo di macchine per i grandi cantieri di costruzione, l’utilizzo del disegno e della prospettiva come strumenti di conoscenza e rappresentazione, l’arte della guerra tra tradizione e innova-zione, il vagheggiamento di macchine fantastiche come quelle per il volo, la passione per la rappresentazione dell’elemento macchina in quanto tale, l’ideazione di soluzioni negli ambiti del lavoro e della produzione, la rifl essione sulla città ideale e lo studio delle vie d’acqua, la riscoperta del mondo classico e una rifl essione su come, nel tempo, sia nato e si sia sviluppato il mito di Leonardo.

Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienzaRoma, sCudeRie del QuiRinalefino al 30 giugno 2019ingresso: 15 euroinfo: tel. 02-92897722, WWW.scuderieQuirinale.it

Una «spinta gentile» per mangiare meglio

«Per favore non spinga!». Lo abbia-mo detto stizziti a qualcuno che cercava di salire su un autobus

già strapieno, violando le leggi della fi sica sulla compressione dei corpi a colpi di zainetto sulle nostre costole. O ce lo siamo siamo sentito dire quando a spingere eravamo noi, disposti a tutto pur di conquistare la prima fi la di uno spettacolo. Abbiamo spinto la macchina per provare a farla partire quando la batteria

era giù - rischiando di farci male - e abbiamo spinto qualcuno nelle braccia di qualcun altro, convinti di fare il bene di entrambi. Abbiamo visto, preoccupati, che la spinta propulsiva di un partito si stava esaurendo. Conosciamo la spinta del vento quando si va in bicicletta e lo abbiamo a favore. I più dotti sanno della spinta di Archimede, quella esercitata da un fl uido in stato di quiete su un corpo in esso immerso. Poi c’è la spintarella, una raccomandazione, pratica

Italiani brava gente

Massimo CirriFilippo Solibello

conduttori radiofoniciconduttori radiofonici

Liu Bolin, il fotografo “invisibile”

Liu Bolin è un artista cinese di fama internazionale cono-sciuto al grande pubblico per le sue performance mimeti-che, in cui, grazie a un accura-to body painting, il suo corpo risulta pienamente integrato con lo sfondo. E proprio una performance è al centro della mostra che propone a Milano il Mudec Photo che si unisce alle immagini di Bolin. Luoghi emblematici, proble-matiche sociali, identità cul-turali note e segrete: l’artista cinese fa sua la poetica del nascondersi per diventare cosa tra le cose, per denunciare che tutti i luoghi, tutti gli oggetti, anche i più piccoli, hanno un’anima che li caratterizza e in cui mimetizzarsi, svanire, identifi carsi nel Tutto: una fi loso-fi a fi glia dell’Oriente, ma che ha conquistato anche il mondo occidentale.Quello che viene proposta al visitatore è una lettura opposta e complementare della natura delle cose, documentata dalle immagini. Dietro lo scatto fotografi co c’è lo studio, l’installa-zione, la pittura, la performance dell’artista: un processo di realizzazione che dura anche giorni, a dimostrazione di come un’immagine fotografi ca artistica non sia mai frutto di un caso, ma la sintesi di un processo creativo complesso.

Liu Bolin. Visible invisiblemilano, mudeC - museo delle CultuRefino al 15 settemBre 2019ingresso: 10 euro - ridotto soci coop 8 euro info: tel. 02-54917, WWW.mudec.it

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Consumatori giugno 2019 41

vivere bene libri a cura di librerie.coop

purtroppo diff usa.All’Università Bicocca di Milano la spinta

è entrata in mensa per far mangiare meglio studenti e docenti. Si chiama spinta gentile e lavora sul percorso. Quello da fare dopo che si è prelevato il vassoio e si comincia a sceglie-re cosa metterci sopra. I primi piatti che si incontrano – quelli su cui si posano gli occhi aff amati degli studenti dopo una mattinata di lezioni - sono verdura e frutta. Perché, spinti dall’impulso primordiale della fame, è meglio riempire il vassoio di insalate piuttosto che di pasta al sugo. Andando avanti con il vassoio, quasi non ce ne accorgiamo, tutti i cibi più salutari sono in evidenza e quelli più pesanti sono un po’ più diffi cili da raggiungere. Non sono nascosti – ci mancherebbe – ma quelli

sani vengono presentati meglio: danno spet-tacolo, c’è anche il bollino verde “So Good”. Le bevande gassate ci sono, ma riposizionate per dare maggiore visibilità all’acqua.

Con tanto di spiegazione dei vantaggi di berne almeno otto bicchieri al giorno. La spin-tarella gentile lavora anche sulla quantità: davanti alla pasta lo studente può scegliere tra “Porzione giusta” e “Super fame”. Serve a far capire qual è la quantità corretta. Poi, se vuoi mangiarne di più, fai tu. Ma il compito dell’Università è educare, ricordano quelli della Bicocca, e lo si deve fare anche in mensa. Alla fi ne del percorso, davanti alla cassa, una microcamera fotografa il carrello e quello che c’è sopra.

Serve a capire come cambiano le scelte dei

cibi e se la spinta gentile della mensa dell’Uni-versità Bicocca funziona. Dietro c’è il pensiero che noi umani siamo un po’ ripetitivi e un po’ irrazionali, che facciamo scelte dettate da tante variabili. Per esempio, davanti al cibo, ci scatta l’eco della vecchia paura di morire di fame che avevano i nostri antenati e allora mettiamo sul vassoio troppa roba e troppo grassa. Uno dei principali studiosi della spinta gentile, il professor Richard Th aler, ha vinto il Premio Nobel per l’economia nel 2017. Gli scettici dicono che la spinta gentile rischia di annullare coscienza e libertà. Il professor Th aler parla di “convincimento amichevole e intelligente”, ha insegnato nelle università statunitensi più prestigiose – Stanford, Prin-ceton, Chicago – e mangiava in mensa.

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Nel silenzio delle nostre parole dea planeta ed., 284 pagine, 18 € (soci coop € 15.30)

Non c’è morte che non presupponga una rinascita. Imparare a decifrarla può dare un senso a tutto ciò che resta. Persino alla cenere. Con una straor-dinaria sensibilità e una scrittura che diventa più intensa a ogni pagina, Simona Sparaco indaga i momenti terribili in cui la vita e la morte si sfi orano diventando quasi la stessa cosa, e in cui le distan-ze che ci separano dagli altri vengono abbattute dall’amore più assoluto, quello che non conosce condizioni. Il libro è il vincitore della prima edizione del Premio DeA Planeta assegnato lo scorso aprile 2019, per il quale sono stati selezionate oltre 1.100 opere inedite di autori esordienti e scrittori.

Il consiglio del libraioRobeRto saviano

In mare non esistono taxicontrasto editore, 176 pagine, 21,90 €

L’autore dialoga con la fotografi a come testimonian-za della realtà: Saviano commenta le immagini e in-tervista quattro grandi fotografi che hanno lavorato sul tema dell’immigrazione. «In mare aperto basta lo schiaff o di un’onda per ribaltare un’imbarcazio-ne. – scrive Saviano - In mare aperto non c’è nessun taxi da chiamare. Raccontare tutto questo è diffi cile, smontare le menzogne è diffi cile, ma contro la bugia non c’è altra pratica che la testimonianza».

Novità sullo scaff ale

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42 Consumatori giugno 2019

vivere bene musica a cura di Pierfrancesco Pacoda

Kate Tempest, tra poesia e jazzKate Tempest è uno dei talenti più originali della giovane poesia britannica, che utilizza le rime come fossero parole di una improvvisazione rap. Racconti, storie generazionali, suggestioni prese dalla strada, tutto scorre fluido su un sofistica-to intreccio di fraseggi jazz che diventano piccole sinfonie, avvolgono l’ascoltato-re, sino a farlo perdere in un mondo, quello delle diversità culturali, delle tensio-ni urbane, che la poetessa conosce bene. E che attraversa con fare sentimentale,

notturno, ricco di speranza. Acclamata come una rockstar, fa riscoprire i piaceri della po-esia alle nuove generazioni, circondandoli di jazz elettronico.kate tempest

The Book of Traps and Lessonscarolineil nostro giudizio: ● ● ● ●se ti piace ascolta: erykah Badu, lauryn hill

Massimo Riva, una vita tra Vasco e il rock

Questo libro racconta l’av-ventura artistica e umana di Massimo Riva, il chitarrista che per Vasco Rossi, nella Zocca degli anni 70, formò la Steve Rogers

Band. Una storia di amicizia e rock, di passoni brucianti e di sogni inseguiti sino al successo e poi alla fine tragica. Al di là della rievocazione dell’ascesa di un musicista di grande talento e del suo rapporto con la più importante rockstar italiana, “Massimo Riva vive” è una affascinante ricostruzione di come si possa fare del rock un linguaggio capace di trasformare anche un dimenticato paesino di montagna in una metropoli abbagliante, vissuta e “inventata” inseguendo miti lontani che, all’improvviso, si concretizzano. E, naturalmente, è una occasione unica per entrare, da protagonisti, dietro le quinte della vita di una celebrità pop.Claudia Riva Con massimo poggini, Massimo Riva vive!Ed. Baldini + Castoldi

Alle origini del rap di Frankie Hi-Nrg

«Dal quel momento in poi il rap italiano era la cosa che mi interessava, non pensavo ad altri, volevo imparare a fare le rime come quel ragazzo in tv

che sembrava arrivato dal futuro e che mi aveva cambiato la vita con un paio di strofe»: Fabri Fibra racconta così la volta che vide in televisio-ne Frankie Hi-Nrg Mc cantare “Fight da Faida”. “Faccio la mia cosa” inizia da qui, dalla necessità creativa di un ragazzo che utilizza il rap, nei primi anni 90, come forma di comunicazione immediata, un ritmo che fa ballare e che affron-ta temi profondi. Il libro è una buona occasione per conoscere le origini, le speranze, le tensioni creative e i sogni che portarono a una rilettura locale di una musica lontana, che nasceva nei ghetti neri delle grandi città americane e che in Italia diede voce a tanti ragazzi che ne assimila-rono gli scenari e le possibilità.FRankie hi-nRg mCFaccio la mia cosaEd. Mondadori

Da sentire Da leggere

Il punk visto dalla provincia

Il punk visto dalla pro-vincia. La rabbia che si fa melodia, la ribellione che riesce a parlare d’amore. I Fast Animals and Slow Kids sono uno dei gruppi della nuova scena italiana di maggior successo, per-ché scrivono canzoni che appartengono alle giovani generazioni, un linguaggio comune fatto di riflessioni sociali e di liberazione.Fast animals and slow kids

Animali notturniwarnerIl nostro gIudIzIo: ● ● ●se tI pIace ascolta: zen cIrcus, edda

Le suggestioni di Skinny

Nel suono di questo artista, nato a Johnne-sburg, confluiscono una molteplicità di frammenti sonori diversi. Come dichiara la copertina che cita i lavori di Alice Coltrane e White Stripes. Un album di straordinaria sensibilità, tra sugge-stioni africane e melodie british pop avvolta da una partitura elettronicaskinny pelembRe

Dreaming is Dead NowBrowswoodIl nostro gIudIzIo: ● ● ● se tI pIace ascolta: gIlles petersonconvenIence

Il funk dei Flying Lotus

Elettronica che incontra i riti tribali. Funk moderno, ritmi incalzanti, la pista da ballo e una visione selvaggia della metro-poli, Flying Lotus è uno sperimentatore. Nel disco ci sono artisti che hanno fatto del funk un suono spaziale e i protagonisti della nuova scena hip hop come Anderson Paak. Da-vid Lynch dirige il video.Flying lotus

FlamagrawarpIl nostro gIudIzIo: ● ● ● ●se tI pIace ascolta: aphextwIn, Boards of canada

● da dimenticare - ● ● sufficiente - ● ● ● Buono - ● ● ● ● ottimo - ● ● ● ● ● capolavoro

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Consumatori giugno 2019 43

vivere bene musica a cura di Pierfrancesco Pacoda

Cristiano GodanoCristiano Godano è la voce dei Marlene Kuntz, una delle band protagoniste dell’ondata rock che negli anni ‘90 ha portato la “musica elettrica” al pubblico del pop, coniugando la lingua ita-liana con il rumore delle chitarre distorte. Il gruppo sarà in tour in luglio (11 Parma, 12 Roma, 14 Firenze, 18 Milano, 22 Bologna).Cristiano, quali sono i tuoi ascolti più recenti?Le ceneri di Heliodoro di Rome. Rome è il diminutivo di Jerome Reuter, musicista lussemburghese. Scoperto semplicemente tramite il web e incuriosito dai suoi idoli: Tom Waits, Nick Cave, Leonard Cohen, Jacques Brel. Un disco con atmosfere cupe e intriganti.68 di Ernia. È un giovane rapper milanese. Me lo ha consigliato mio figlio, che ascolta la trap, mi è piaciuto molto, anche se, come quasi tutti i dischi rap italiani, alla lunga mi risulta un po’ ridondante.Croatian Amor di Isa. Si tratta di un giovane olandese. È musica elettronica destrutturata e scomposta, di difficile assimilazio-ne ma affascinante, con spesso richiami al mondo del pop alla Portishead. E i libri? Cosa hai letto negli ultimi mesi?Perché scrivere di Philip Roth. Libro che raccoglie molte inter-viste e saggi del fantastico Roth, morto poco tempo fa. Adoro leggere di scrittori che parlano di letteratura. e qui tale materia abbonda fastosamente.Necropoli di Vladislav Chodasevic. È un libro di memorie scrit-to da questo poeta russo, morto a Parigi un anno prima della in-vasione nazista. Sono racconti biografici di suoi amici scrittori, noti e meno (fra i noti Belyj, Block e Gorky). Nonostante il tema in sottotraccia (le vessazioni del regime), i ritratti sono estre-mamente poetici e non indulgono al dramma.

Un uomo di fascino di David Lodge. Anche questa è una biografia, del tutto romanzata. Si tratta della vita di H.G.Wells, autore del primo Novecento, quello di “La macchina del tempo”, “L’uomo invisibile”, “I primi uomini sulla luna”. Lodge è un autore inglese raffinato e elegante, e questo romanzo è scritto con grazia. Chiudiamo con i film più belli visti di recente...Dogman di Matteo Garrone. È il vincitore del David di Donatel-lo, ed è un film bellissimo con recitazioni strepitose, su tutte, inevitabilmente, quella di Marcello Fonte.La favorita di Yorgos Lanthimos. È una storia ambientata nell’Inghilterra del 1700, e racconta del tentativo di riconqui-stare la dignità sociale da parte di una giovane donna. Film sontuoso e magnifico.La donna elettrica di Benedikt Erlingsson. Ambientato in Islanda, è il ritratto di una donna che lotta contro il capitalismo per la salvaguardia della natura. Divertente, ironico, a volte quasi surreale. E allo stesso tempo permette di stare molto seri intorno a un problema serissimo e forse non più risolvibi-le: il riscaldamento climatico.

Jazz:Re:FoundIl jazz come territorio di ricerca, la cultura sonora afroamericana che si racconta, in un viaggio che passa per gli ultimi decenni di sperimen-tazione, abbandonando ogni criterio formale e seguendo invece le tracce degli incontri possibili. Jazz:Re:Found è un festival che gravita intorno alle possibilità infinite che il senso dell’im-provvisazione (il cuore stesso del jazz) offre alla musica contemporanea. Ci sono gli artisti che hanno definito i confini labili della techno di Detroit, come Teo Parrish, ma ci sono an-che dj come David Rodigan, che ha

L’intervista

Il festival fatto scoprire all’Inghilterra (e poi al resto del mondo) gli echi e i river-beri del dub che nasceva per le vie di Kingston, Giamaica. E poi Gilles Peterson, che ha “inventato” l’acid jazz, portando sulla pista da ballo il be bop e gli Area che nella eccitante (e molto politicizzata) scena della musica giovane italiana degli anni 70, face-vano entrare in relazione le partiture contemporanee e il rock e molto altro.

le date di apRile20-23 giugno AlessandriainFo www.jazzrefound.it

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44 Consumatori giugno 2019

Avete mai sentito parlare del plogging? Questa attività abbina il movimento, lo sport e il tempo libero alla cura dell’ambiente. Come? Per scoprirlo vi aspettiamo

al Parco delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore per 4 appuntamenti dislocati ma contemporanei. L’obiettivo è quello di regalarsi del tempo all’aria aperta conoscendo il luogo, poter camminare tenendosi in forma e prendersi cura dell’ambiente raccogliendo i rifiuti che troviamo sul percorso!

Con la cooperativa Erica e Keep Clean and Run ci prepareremo alla camminata con esercizi sulla respirazione e sul movimento, impareremo di più sul littering (cattiva pratica che prevede il rilascio di piccole quantità di rifiuti in spazi pubblici senza utilizzare gli appositi cestini), sul percorso dei rifiuti e sul loro smaltimento. In coerenza con l’interesse per la salute e il benes-sere dei propri Soci, l’attenzione al tema della prevenzione e l’impegno di Coop per l’ambiente, questa iniziativa permette ai partecipanti di vivere il proprio senso di appartenenza verso un bene comune così prezioso come il Parco delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, prendendo consapevolezza delle conseguenze dell’abbandono dei rifiuti e dell’importanza del contrasto a questo fenomeno.

Dedicarsi del tempo per agire, misurare e raccontare azioni organizzate come questa rende evidenti l’impatto dei rifiuti sull’ambiente, ma an-

che l’importanza delle nostre azioni quotidiane: ecco perché al termine della camminata tutto ciò che sarà stato raccolto, suddiviso per materiale, sarà pesato da un tecnico della cooperativa Erica che restituirà il significato del dato in termini di valore dei materiali, impatto ambientale ed emissioni evitate.

Ogni gruppo sarà accompagnato anche da un guardia parco grazie al quale potrà sapere di più sul posto e a cui fare domande sulle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore: splendido scenario tutto da conoscere dando all’ambiente una nuova impronta! Dove puoi partecipare?Scegli l’appuntamento più vicino a te o il posto in cui non sei mai stato e che vuoi conoscere!I 4 punti di ritrovo saranno:• Bessa• Mulino Vecchio di Bellinzago Novarese• Lagoni di Mercurago• Lame dal SesiaCosa portare?La voglia di stare insieme facendo movimento e dando una nuova impronta all’ambiente.Il tuo cane, con il guinzaglio, è il benvenuto!E se piove?Porta l’ombrello! O forse una mantellina è più comoda…

Tieniti aggiornato su www.vivicoop.it o metti “parteciperò” all’evento facebook per ricevere le notifiche.

Ti aspettiamo!

Nova Coop per l'ambiente con "Keep Clean and Run"— Clara Machado

Corri e pulisci per la salute e la natura. L’iniziativa di mobilitazione contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti si svolgerà sabato 8 giugno presso 4 siti del Parco delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore

vita di cooperativa nova coop

Per conoscere tutti i dettagli sull’evento:

Metti “parteciperò” sull’evento facebook per ricevere notizie e aggiornamenti.

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Consumatori giugno 2019 45

Dopo il progetto realizzato con i meloni del Senegal e con i datteri provenienti da Gerico, adesso Coop lancia il terzo progetto: "Le insalati-ne Vivi Verde fanno formazione in

Sicilia" sempre con l’intento di aiutare concreta-mente chi si occupa in Sicilia dei giovani in diffi coltà, italiani o extracomunitari.

Un’azione coordinata tra il Consorzio BIA, che le produce e Nova Coop, Coop Lombardia, Coop vicinato Lombardia e Coop Liguria che le com-mercializzano sarà possibile aiutare concreta-mente alcuni giovani a imparare la lingua italiana e contemporaneamente il mestiere di contadino, tramite il supporto di partner territoriali come la Fondazione Giovanni Paolo II, il Centro Padre Nostro di Palermo (che ricorda la fi gura di padre Pino Puglisi ucciso dalla mafi a) e la Missione di fratel Biagio Conte.

Il progetto è semplice e trasparente, come si fa in Coop: per ogni insalatina Vivi Verde venduta saranno devoluti 2 centesimi alla Fondazione Giovanni Paolo II.

Grazie a questo contributo verranno aiutati due giovani che si trovano in Sicilia, a Palermo, pres-so il centro Padre Nostro e la Missione di fratel Biagio Conte, ai quali verrà insegnato l’italiano

e verranno proposti corsi di agricoltura presso aziende palermitane del consorzio BIA.Questo permetterà a questi giovani di imparare il lavoro della campagna, di inserirsi in un per-corso lavorativo regolare, di essere inseriti in una azienda che produce biologico e che rispetta tutte le regole del lavoro.

È previsto un primo stage di 4 mesi, dove ac-canto all’impegno teorico per apprendere lingua italiana e tecniche agricole, si vivrà in campagna sul luogo di lavoro e di raccolta.È’ questo un piccolo segno di una condivisione e di una accoglienza di chi si trova in diffi coltà e che ha bisogno di un sostegno per poter ripartire e sentirsi parte di una comunità. Un percorso concreto, fatto di tappe precise, ritmate da studio e lavoro.

Il Centro Padre Nostro porta avanti oggi quegli ideai di onestà e di condivisione con chi è povero, emarginato e in diffi coltà nell’assoluto rispetto della legalità. Gli stessi ideali che il mondo Coop ha voluto porre al centro della sua campagna "Il lavoro in nero dà pessimi frutti".

"Scopri i frutti della legalità", questo lo slogan che accompagna la campagna "Buoni e Giusti di Coop" dedicata proprio al controllo costante delle fi liere ortofrutticole.

NUOVO PROGETTO COOP DI SOLIDARIETÀ

Formazione per due giovani con l’insalatina Vivi Verde CoopPer ogni confezione acquistata saranno devoluti 2 centesimi per aiutare in Sicilia due ragazzi cui verrà insegnato l’italiano e proposti corsi di formazione in agricoltura

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46 Consumatori giugno 2019

D ue bambini, mille chilometri di strada, otto ore chiusi in auto, un genitore alla guida, un genitore al fianco. L’assetto può variare (un bambino e un genitore, tre bambi-

ni, un adolescente in mezzo) ma il risultato è sempre lo stesso: pipì che scappano nei momenti sbagliati, urla, caldo, snack, briciole di biscotti. Cosa ci può aiutare nel lungo viaggio che ci porterà in vacanza?

1 - le leccorniePercorrere lunghe distanze in auto con i bambini senza un pacchetto di caramelle è come passeg-giare per un cimitero infestato da vampiri dopo mezzanotte senza un paletto di legno. Ok, potre-sti sopravvivere, ma perché rischiare?

2 - giocare sporcoC’è poco da vedere in autostrada, tranne la stra-da, le macchine e la parte posteriore della testa di mamma e papà. Invece di giocare a “Vedo vedo” proponi “Non vedo, non vedo”. I bambini devo-no indovinare un oggetto con la “A”, dove la A è qualsiasi cosa nell’universo conosciuto. Possono passare diverse ore (non piacevoli, ma tollerabili) prima che salti fuori la parola armadillo.

3 - Il Dvd Un lettore Dvd portatile si compra per meno di trenta euro, ma scegliere il modello più economi-co è l’equivalente di partire per un safari con una cerbottana. Il lettore si scollegherà dall’accen-disigari e costringerà a riavviare “Alla ricerca di Nemo” quindici volte in un’ora. Troppo, anche per il nostro amore.

4 - Non fidarti del tabletSì, è diseducativo mettere in mano ai bambini un tablet per farli stare buoni. Ma funziona. Ricor-dati che non basta caricare il dispositivo prima di partire, bisogna controllare che i film siano visibili, uno per uno. I capricci del buffering non sono meno fastidiosi di quelli dei bambini.

5 - L’egoPreparati a raccontare un sacco di favole. Adatta le storie sostituendo il nome del protagonista con quello dei bambini. Mattia e i Tre Orsi (“E poi Mattia ha provato ad assaggiare la ciotola di minestra…”) oppure Hansel e Margherita (“E la malvagia strega disse a Margherita: mangerò tuo fratello, che sia grasso o magro”). Il brivido di coinvolgimento di un bambino egocentrico regala minuti preziosi.

6 - Le bugieCome regola generale, sotto i cinquanta chilometri siamo arrivati “tra poco”. Oltre i cinquanta chilo-metri, si divide per quattro il tempo necessario e se il risultato rimane deludente, si divide ancora, finché la risposta torna a essere “tra poco”.

7 - Pronti a tuttoPrepara una borsa con dentro un rotolone di carta assorbente, un cambio di vestiti, acqua, una copertina (anche d’estate per l’aria condizio-nata), salviette umidificate, snack, cavetti usb di tutte le lunghezze, dvd, libri morbidi, peluche, cuscini, giornalini, pennarelli, albi da colorare, sticker, panini, cd, succhi e bibite. Con tutto questo e un po’ di spirito di avventura, il viaggio diventa sopportabile.

Buone vacanze!.

Il viaggio in auto con i bambini— Luisa Tatoni

Nulla ci salverà dal lungo viaggio che ci attende quest’estate. Nulla. Tranne questi consigli, tanto efficaci quanto onesti. Prepararsi in anticipo per partire sereni

vita di cooperativa nova coop

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I radicali liberi sono molecole che si formano naturalmente nel nostro organismo e che in grandi quantità possono danneggiarlo; la loro produzione viene stimolata sia da

fattori ambientali come: inquinamento, sigarette o raggi UV che da un’alimentazione squilibrata o povera di frutta e verdura. I nemici dei radicali liberi sono gli antiossidanti che, oltre a contrastare l’invecchiamento cellulare (sia cutaneo che viscera-le), svolgono anche una funzione di protezione nei confronti della vista, della pelle, della circolazione e delle difese immunitarie in genere.

Ecco perché è importante introdurne giornalmen-te la giusta quantità! Gli antiossidanti si trovano principalmente nel mondo vegetale ed in minor misura in quello animale. I più comuni si differenzia-no per i loro colori e sono:● bianco (Quercitina) : cavolfiore, finocchio, ravanel-lo, aglio, cipolla, pera.● rosso (Licopene ed Antocianine) pomodoro, fra-gole, ciliegie, melagrana.● giallo-arancione (Betacarotene) carote, pe-peroni, zucca, limoni, arancia, albicocche, pesche, melone, mandarini, curcuma, zenzero.● blu-viola (Antocianine) barbabietola, melanzane, radicchio, mirtilli, more, uva, fichi, prugne .● verde (Clorofilla e Carotenoidi) lattuga, broccoli, zucchine, asparagi, carciofo, cavolo, cetriolo, cicoria, spinaci, kiwi.

Altri alimenti antiossidanti importanti da consu-mare sono:● il cioccolato con almeno il 70% di cacao, ricco anche di sostanze come la Fenilalanina e Triptofano che aiutano il buon umore!● il pesce, l’olio extravergine d’oliva e le noci conten-gono anche Omega3 che svolge un'azione cardiopro-tettiva.

Per la bella stagione consigliamo il “piatto antios-sidante per eccellenza”: mix di insalate con aggiunta di pomodori, peperoni e ravanelli, condito con olio

extravergine d’oliva, 4 noci (sminuzzate) e 3 fette di salmone affumicato Origine Coop. Con l’inserimento di due fette di pane integrale e frutti di bosco come frutta può essere ottimo come pasto completo, equilibrato e veloce da preparare. Per soddisfare il fabbisogno di antiossidanti, l’Organizzazione Mon-diale della Sanità (OMS) raccomanda di assumere quotidianamente 2 porzioni di frutta e almeno 3 di verdura di colori diversi e di stagione, preferibilmen-te cruda e dove possibile con buccia.

In commercio esistono dei supplementi alimentari soprattutto di betacarotene, curcuma, papaya ed altri che per le loro proprietà sono in grado di integrare gli apporti sia di antiossidanti che di vitamine (chiedete sempre consiglio al vostro farmacista), l’importanza principale va sempre data ad una alimentazione varia e colorata, soprattutto in questo periodo primaverile ne porterà beneficio sia il fisico che l’umore.

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Antiossidanti a tavolascudo contro i radicali liberi— Paola Villata e Paola Stavolone

Come curare lo stress ossidativo a tavola. Gli alimenti da inserire nel menù giornaliero per combattere con gusto le sostanze “di scarto” prodotte all’interno delle cellule che sono tra le principali responsabili dell’invecchiamento precoce e delle malattie cardiovascolari e degenerative

Basta un pizzico di fantasia e una nota di colore per avere cura della nostra salute a tavola. Una vita sana e un’alimentazione ricca di antiossidanti naturali fanno

da barriera contro i nemici i del nostro benessere. Gli alimenti più preziosi si possono riconoscere anche dai colori

Scopri come alimentarti in modo corretto con i consigli di Paola Villata, dietista del servizio Info.food di Nova Coop

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Per i SOCI COOP sconto di 3 euro sul biglietto di ingresso giornaliero a tariffa intera* *sconto non cumulabile con altre promozioni

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vita di cooperativa nova coop

Consumatori giugno 2019 49

Le convenzioni per i Soci Nova Coop

A TUTTO BEACH VOLLEY Dal 17 Giugno al 30 GiugnoNell’area esterna del centro commerciale arriva uno scenografi co campo da beach volley dove verrà organizzato un torneo per atleti e amatori oltre alla presentazione di due nuove discipline sportive: il Beach tennis e il Beach soccer. L’ingresso al campo verrà gestito da Domodo Sporting Center e dal CSI Verbania. A tutti i partecipanti sarà consegnato un pacco gara e «ricchi premi» per i vincitori!Per maggiori informazioni consultare il sito: www.ossolaoutdoorcenter.it doveCentrO COMMerCIALe "OSSOLA OUtdOOr Center" dI CreVOLAdOSSOLA

QUINTO ANNIVERSARIO!Domenica 23 Giugno dalle ore 16,30A festeggiare il compleanno del centro commerciale vi saranno: Dario Ballantini con Savi e Montieri di Radio Italia Solo Musica Italiana. L’evento si svolgerà al primo piano e si concluderà con il "Taglio della Torta" di produzione Ipercoop. A tutti i partecipanti saranno off erte una fetta di dolce e una bevanda.Per maggiori informazioni consultare il sito: www.piazzaparadiso.it dove CentrO COMMerCIALe “PIAZZA PArAdISO” dI COLLegnO

Eventi nei centri commerciali

Stresa Festival, festa internazionale della musica

Per i SOCI COOP sconto di 3 euro sul biglietto di ingresso giornaliero a tariffa intera* *sconto non cumulabile con altre promozioni

È una delle manifestazioni dimaggior rilievo nel panoramadei festival europei di musicaclassica e jazz e presentaartisti e complessi sinfonicidi fama internazionale. Nel2019 il festival giunge alla58ª edizione e si svolge, comedi consueto, durante l’estate:il primo periodo dal 14 al 23luglio con 9 appuntamenti eil secondo, dal 23 agosto all’8settembre, comprende 17serate. È diretto dal maestroGianandrea Noseda che,confermando la linea delleultime edizioni, presenta unprogramma che abbraccia piùforme d’arte.InFOrMAZIOnIASSOCIAZIOne SettIMAne MUSICALI dI StreSAVIA CArdUCCI, 38 - StreSA (VB)teL.0323.31095 - [email protected] vantaggio per i sociCon la presentazione della

Carta SocioCoop o SocioCoop Valore sconto del 10% sui biglietti singoli (ad esclusione del 14/07, 19/07 ore 18, 21/07, 26/08, 2/09, 7/09).Sconto del 20% sui biglietti singoli dei concerti del 17/07, 19/07, 23/07, 28/08.

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vita di cooperativa nova coop

Consumatori giugno 2019 51

Petto di pollo alla birra,zenzero e zucchinedi Gianni Spegis, Chef di Fiorfood

IngredIentI:500 g. di petto di pollo ViviVerde CoopDue bottiglie di birra Fiorfiore Coop100 g. di salsa di soia50 g. di zenzero ViviVerde Coop400 g. di zucchine ViviVerde CoopOlio extravergine 100% Italia CoopTimoSale e pepePrOCedIMentO preparazione 15 minutiLavare le zucchine privarle delle estremità e tagliarle a fette di circa mezzo centimetro. Disporle in una teglia da forno preceden-temente oleata a scalare una sopra a l’altra. Cospargerle nuovamente d’olio, sale, pepe e timo sfogliato e cuocere in forno ventilato per circa 15 minuti a 180°.Pelare e tritare finemente lo zenzero. Mettere il pollo in un conte-nitore con la birra, lo zenzero tritato, la salsa di soia, sale e pepe e far marinare in frigorifero. Togliere il pollo dalla marinatura e asciugarlo, mettere sul fuoco la marinatura rimasta e ridurla in salsa. Con il pollo creare 4 involtini, cospargerli di salsa, un filo d’olio e un po’ di sale e pepe. Cuocerlo in forno ventilato a 200° per circa 20 minuti. Impiattare con le zucchine come base, sopra la rosellina di pollo e la salsa rimasta.

IngredIentI:1 confezione Preparato d’Osa Coop Torta allo yogurt50 g. di burro Coop250 ml. di latte intero Coop250 g. di yogurt intero Coop alla vaniglia o altro gusto preferitoConfettura extra di albicocca Coop q.b.Albicocche fresche q.b.PrOCedIMentO preparazione 20 minutiIn un pentolino sciogliere 50 g. di burro a fuoco lento, toglie-re dal fuoco e aggiungere la busta di preparato per fondo, mescolando bene. Versare il composto in pirottini carta sistemati in una teglia da muffin per maggiore sostegno. Livellare il composto fino ad ottenere un fondo compatto e mettere in frigorifero. Versare 250 ml. di latte ben freddo in un contenitore dai bordi alti, aggiungere il preparato per crema, mescolare con lo sbattitore elettrico bassa velocità. Poi montare per 4 mi-nuti alla massima velocità. Aggiungere 250 ml. di yogurt e mescolare a bassa velocità. Distribuire la crema nei pirottini, livellandola con un cucchiaio e mettere in frigo per almeno due ore. Estrarre le mini cake dai pirottini e decorare con marmellata e albicocche a piacere.

Mini cake allo yogurt

Arriva la bella stagione Anche con due piatti facili e gustosi!Con l’approssimarsi del clima più caldo ecco due ricette saporite e semplici da preparare. Il pollo alla birra è un secondo piatto di carne bianca molto apprezzato, soprattutto tra i più giovani,per il suo particolare gusto. I mini cake allo yogurt rappresentano invece la nota dolce per una sana colazione o merenda, leggera e genuina.E ora, oltre che divertenti da provare, diventano anche convenienti grazie alle offerte speciali sulla birra Coop e le albicocche a mar-chio riservate ai soci Nova Coop che troverete illustrate nelle due pagine seguenti.

Inquadra il QR Code con il tuo smartphone o tablet per il "Tocco dello Chef" nella ricetta del pollo alla birra, zenzero e zucchine

Inquadra il QR Code per visualizzare il tutorial della preparazione dei mini cake allo yogurt

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