Consulente neandertaliano

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CONOSCETE IL CONSULENTE NEANDERTALIANO? Ne parliamo noi di Oltre le Frontiere. L’evoluzione della specie ha lasciato fuori qualcuno.

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CONOSCETE IL CONSULENTE NEANDERTALIANO?

Ne parliamo noi di Oltre le Frontiere. L’evoluzione della specie ha lasciato fuori

qualcuno.

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I modelli di investimento utilizzati in questi ultimi 14 anni sono stati più volte rivisti, e proprio da quei soggetti che li hanno ampiamente diffusi nel mercato.

Il mensile, parlando di guida avanzata alla gestione multimanager, presentò tutte le combinazioni di asset class che rispondevano meglio alla durata ipotetica di un investimento oppure a precisi livelli di rischio (deviazione standard). Senza considerarle tutte e solo a titolo di esempio, in un orizzonte temporale di 5 anni, l’asset class più coerente era rappresentata dal 100% dell’indice Msci World.

FEBBRAIO 2001

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La storia dice che i clienti che hanno seguito quelle indicazioni hanno ottenuto in questi anni performance notevolmente diverse tra loro e dipendenti dal momento iniziale dell’investimento. Se invece di chiamarsi “ Portafogli su misura” si fossero chiamati “ Portafogli a lotteria” quantomeno ci sarebbe stato l’elemento dell’onestà intellettuale in queste proposte!

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La credibilità di un modello di investimento risiede nella sua capacità di essere riproposto con successo nel tempo e dopo esattamente 7 anni, nell’inserto “Patrimoni” di Milano Finanza (febbraio 2008, pag.42) tale modello è stato rivisto nei suoi contenuti: ad hoc è stata creata una nuova mappa dell’investimento capace di descrivere meglio secondo i loro ideatori, la relazione statistica tra il tempo, il rischio e il rendimento.

FEBBRAIO 2008

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Uno dei contenuti sfatati da questa mappa riguardò la relazione lineare tra rischio e rendimento: si è scoperto (molti clienti lo hanno scoperto prima di questi studiosi ed a loro spese) che non è sempre vero che all’aumentare del rischio corrisponde un incremento del rendimento: ciò dipende dal grado di efficienza che presenta l’allocazione del portafoglio e dalle modalità con le quali esso è stato costruito.

Ma quello che più conta è che a 5 anni come orizzonte temporale di investimento il portafoglio consigliato risultava essere nel 2008 non più quello proposto 7 anni prima (100% azionario), ma un portafoglio con un drawdown massimo non superiore al 20% ovvero con una componente azionaria non superiore al 40%.

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La formazione professionale che mi ha reso promotore finanziario nel 2000, si fondava su istruzioni che oggi, dopo 16 anni, mi lascia a dir poco perplesso:

● Investire nel mercato

● Investire nel mercato efficiente

● Investire con modalità efficienti

● Investire in una prospettiva temporale

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Senza entrare nello specifico, si riteneva più razionale investire sul mercato piuttosto che nei singoli gestori, garantendosi così almeno la media del mercato in termini di performance piuttosto che il rischio di avere gestori meno performanti del mercato.

Entrando invece più nello specifico, si riteneva il mercato azionario americano efficiente rispetto al mercato azionario indonesiano perché più remunerativo negli ultimi 10 anni.

Studi dimostravano che i mercati efficienti erano sistematicamente remunerativi.

Coerentemente si consigliava di non investire nel mercato indonesiano.

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Le modalità efficienti riguardavano il fatto che con una diversificazione efficiente, a parità di rendimento atteso si potevano ottenere portafogli con minori rischi, oppure a parità di rischio atteso si potevano ottenere portafogli più remunerativi.

Con questi stessi criteri a fine 2012 osservo che il miglior mercato è stato l’azionario indonesiano, e il mercato azionario americano ha performato meno dell’obbligazionario.

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I mercati efficienti non esistono, e quando esistono non lo sono per

sempre.

La diversificazione esiste per chi non sa fare di meglio

Esistono solo portafogli efficienti che si formano nel durante: la storia insegna che

hanno fallito le regole per la determinazione della giusta politica di investimento con asset class

statiche.

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L’indice sopra esposto ha avuto una performance annua composta dal 1969 ad oggi del 6,2421% con una deviazione standard di 14,82%.L’orizzonte temporale congruo mediamente è di 12,5 anni; questo dato però non è attendibile perché esso può variare da 7 a 32,5 anni. Il mercato azionario, in quanto tale, non può proporre un protocollo disciplinare che prevede un orizzonte temporale statico: se la volatilità media cambia poco, non altrettanto si può dire per il rendimento medio; esso varia in un periodo di 12,5 anni dal 3% circa al 11% circa.

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Non si può offrire al cliente un orizzonte preciso sull’asset azionario: chi propone di abbinare il mercato azionario ad un appuntamento temporale fisso

(ad esempio 10 anni 100% azionario), propone scenari inattendibili basati su un azzardato termine “mediamente” (non adatto all’azionario!) e su taciute

dispersioni delle performances medie. La norma Mifid che pretende dal cliente una dichiarazione di orizzonte temporale, sembra ignorare tutto questo.

Voler rischiare con l’azionario deve necessariamente offrire al cliente un plus che dev’essere pari o uguale al risk free.

Nel passato, quando i tassi delle obbligazioni erano più attraenti (diciamo con un 3% di risk free), il mercato azionario si sarebbe potuto approcciare con un

orizzonte medio di 33 anni e non 12,5 anni con possibili oscillazioni da 8 (e non 7) ad oltre 100 anni e non 32,5 anni….ma qui entriamo nei protocolli alieni e per

probabili Matusalemme.

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E allora, chi è il consulente neandertaliano?

Un consulente che lavora con protocolli statici in contesti dinamici?

Un consulente che addossa le colpe di risultati scarsi al cliente ed al mercato… invece di assumersi le sue colpe in un servizio scadente e antiquato, poco incline alla tutela del cliente?

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...In tutte le scienze l'evoluzione della specie ha portato a migliorare le cose, eppure in finanza c'è ancora il consulente neandertaliano che vive atavicamente sui propri errori…

Un consulente che, attaccato al passato, fa dello specchietto retrovisore suo grande merito e sua unica guida… con lo sfacciato rischio di non vedere a cosa va incontro nel presente?