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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Verbale n. 2 Adunanza del giorno 27 Febbraio 2015 Presso la sede del Rettorato in Via Duomo 6, in Vercelli, nell’adunanza del giorno 27 Febbraio 2015, si è riunito il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, con l’intervento dei componenti di seguito indicati: Prof. Cesare EMANUEL Rettore-Presidente Presente Prof. Claudio CIANCIO Dipartimento di Studi Umanistici Presente Prof. Francesco DELLA CORTE Dipartimento di Medicina Traslazionale Presente Dott.ssa Mariella ENOC Assente giustificata Dott.ssa Anna Chiara INVERNIZZI Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa Presente Dott. Fabrizio PALENZONA Presente Comm. Giovanni Carlo VERRI Presente Prof. Aldo VIARENGO Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica Presente Sig. Alessandro BELLORA Rappresentante degli Studenti Presente Partecipa alla seduta il Pro-rettore, Prof. Fabio GASTALDI. Partecipa alla seduta con funzioni di Segretario verbalizzante il Direttore Generale, Prof. Giorgio DONNA, assistito dalla Dott.ssa Roberta Bosi, cat. D.

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Verbale n. 2 Adunanza del giorno 27 Febbraio 2015

Presso la sede del Rettorato in Via Duomo 6, in Vercelli, nell’adunanza del giorno 27 Febbraio 2015, si è riunito il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, con l’intervento dei componenti di seguito indicati: Prof. Cesare EMANUEL Rettore-Presidente Presente

Prof. Claudio CIANCIO Dipartimento di Studi Umanistici Presente

Prof. Francesco DELLA CORTE Dipartimento di Medicina Traslazionale Presente

Dott.ssa Mariella ENOC Assente giustificata

Dott.ssa Anna Chiara INVERNIZZI Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa Presente

Dott. Fabrizio PALENZONA Presente

Comm. Giovanni Carlo VERRI Presente

Prof. Aldo VIARENGO Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica Presente

Sig. Alessandro BELLORA Rappresentante degli Studenti Presente

Partecipa alla seduta il Pro-rettore, Prof. Fabio GASTALDI. Partecipa alla seduta con funzioni di Segretario verbalizzante il Direttore Generale, Prof.

Giorgio DONNA, assistito dalla Dott.ssa Roberta Bosi, cat. D.

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Partecipano alla seduta il Prof. Andrea TUROLLA, Dirigente della Divisione Prodotti, e il Dott. Paolo PASQUINI, Dirigente della Divisione Risorse.

Constatata la presenza del numero legale alle ore 14.40 il Presidente dichiara aperta la

seduta.

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INDICE

1. Comunicazioni del Rettore-Presidente pag. 6

2. Approvazione del verbale della seduta precedente pag. 6

3. Ratifica Decreti Rettorali d’urgenza 3.1 D.R.U. n. 3 del 02.02.2015 pag. 7 3.2 D.R.U. n. 5 del 11.02.2015 pag. 17 3.3 D.R.U. n. 7 del 12.02.2015 pag. 22 3.4 D.R.U. n. 9 del 19.02.2015 pag. 32 3.5 D.R.U. n. 10 del 20.02.2015 pag. 36

4. Aggiornamento Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 pag. 57

5. Mappatura processi amministrativi pag. 86

6. Regolamenti

6.1 Parere sul “Regolamento per la costituzione e ripartizione del fondo per la progettazione e l’innovazione di cui agli art. 92 e 93 della legge 12.04.2006, n.163 e successive modificazioni e integrazioni" pag. 88

6.2 Parere sulla modifica al regolamento per le attività culturali e ricreative degli studenti pag. 99

6.3 Parere relativo al Regolamento per l'istituzione e la copertura di posti di Professore Straordinario a tempo determinato pag. 108

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7. Ragioneria

7.1 Atto n. 5: Variazioni al bilancio di previsione dell’esercizio 2015 pag. 113 7.2 Atto n. 6: Variazione al bilancio di previsione dell’esercizio 2015 - Riporto sul bilancio 2015 - ex

Art. 43 del Regolamento di Contabilità pag. 120 ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

8. Accordi e Convenzioni di interesse generale ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

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9. Questioni relative al Personale

9.1 Approvazione proposta di attivazione selezione per il conferimento di un contratto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel Settore Concorsuale 06/D6 Neurologia, Settore Scientifico Disciplinare MED/26 Neurologia pag. 129

9.2 Approvazione accordo per l’erogazione di un acconto sul salario accessorio 2014 pag. 131

9.3 Approvazione testo della Convenzione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria- “Maggiore della Carità” di Novara, finalizzata alla copertura di un posto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel Settore Concorsuale 06/C1 (Chirurgia Generale) e profilo S.S.D. MED/18 ( Chirurgia Generale) pag. 138

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10. Studenti e Diritto allo studio

10.1 Sottoscrizione degli accordi territoriali del Comune di Vercelli, in attuazione della legge 9 dicembre 1998 n. 431 e del D.M. 30.12.2002 – (contratti transitori di locazione per studenti universitari) pag. 143

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11. Didattica e Alta Formazione

11.1 Modifica agli ordinamenti didattici dei corsi di studio - anno accademico 2015/2016 pag. 145

11.2 Istituzione e attivazione del corso di perfezionamento in “Low Dose Medicine in Pediatria”, presso il Dipartimento di Scienze della Salute, per l’A.A. 2014/2015 pag. 147

11.3 Approvazione del Corso di Formazione “Il Management dell’Impresa Digitale”, da realizzarsi per FORAZ (Consorzio Interaziendale per la Formazione Professionale) pag. 154

11.4 Istituzione e attivazione del Corso in “Governance e sviluppo delle città medie” pag. 158

11.5 Approvazione del Corso di Formazione in “Gestione del Rischio da Amianto in Matrice Minerale” (IV ciclo), del Corso “Addetti alle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Operativo, II ed.) e del Corso “Responsabili delle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Gestionale, II ed.), da realizzarsi per COCIV (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci). Approvazione della relativa integrazione contrattuale pag. 169

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12. Ricerca Scientifica e Internazionalizzazione

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12.1 Convenzione tra l'Università e l'Istituto Nazionale di Alta Matematica – INDAM pag. 180

12.2 Convenzione tra l'Università e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati –SISSA pag. 188

12.3 Approvazione attivazione dello spin-off accademico iXtal Srls pag. 197 ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

13. Edilizia e Patrimonio

13.1 Modifica contratto di comodato per l’utilizzo di palazzo Borsalino pag. 199 ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

14. Forniture e Servizi ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

15. Centri e Consorzi

15.1 Approvazione della costituzione del Centro Interdipartimentale di Diritto e Storia Costituzionale DISCO e parere sul Regolamento pag. 203

15.2 Atto aggiuntivo alla convenzione tra Università e Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica – CINI pag. 213

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16. Servizio Prevenzione e Protezione ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

17. Varie ed eventuali pag. 216

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Il PRESIDENTE rivolge il saluto ai Consiglieri e apre la seduta illustrando le seguenti comunicazioni.

1. Comunicazioni del Rettore-Presidente

1. Notizie CRUI. Il PRESIDENTE richiama la lettera “Per una Università più giovane e più europea” che il Presidente della CRUI ha inviato al Ministro Giannini e che è stata trasmessa per posta elettronica ai Consiglieri e risulta allegata al presente verbale. Ricorda in particolare il tema della limitazione del turn-over, sottolineando che l’Ateneo dal prossimo anno potrebbe riscontrare alcune criticità dovute in particolare alle cessazioni future per raggiunti limiti di età.

2. Convenzione CRT. Il Prof. Aldo VIARENGO ribadisce la necessità di un piano di aggiornamento delle strumentazioni dell’Ateneo. Il PRESIDENTE riferisce in merito alla possibilità di stipulare una Convenzione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

3. Corso di Laurea in Lettere. Il PRESIDENTE informa che la proposta di sdoppiamento del corso di laurea in Lettere ad Alessandria sta procedendo e sarà inserita nell’Offerta formativa del prossimo anno accademico.

4. Città della Salute. Il PRESIDENTE informa che durante la conferenza dei servizi è stato riapprovato il progetto della Città della Salute di Novara, attualmente in fase di verifica da parte del Ministero della Sanità. Il superamento di tale verifica è una condizione necessaria per ottenere le risorse ministeriali per la realizzazione del nuovo ospedale. Parallelamente la Regione Piemonte ha in previsione una riorganizzazione sanitaria che porrebbe l'ospedale di Novara e la futura Città della Salute in una posizione preminente.

Terminate le comunicazioni, il Presidente prosegue con i punti all’ordine del giorno.

****************** 2. Approvazione del verbale della seduta precedente 2/2015/2.

Il PRESIDENTE sottopone all’approvazione il verbale della seduta del 30 gennaio 2015

domandando al Consiglio di formulare eventuali osservazioni o richieste di correzione. Il verbale è approvato, senza osservazioni, all’unanimità dai presenti alla seduta del 30

gennaio 2015.

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3. Ratifica Decreti Rettorali d’urgenza 2/2015/3.1

OMISSIS

Decreto Rettorale di Urgenza Repertorio nr 3/2015 Prot. n 1054 del 02/02/2015 Tit. III cl. 13 Oggetto: approvazione sottoscrizione dell’atto costitutivo di Associazione Temporanea di Scopo (ATS) per l’attuazione del progetto “TissueActive2” (Bando Accesso alle agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” – Bando Studi di fattibilità 2014)

IL RETTORE

PREMESSO che, nell’ambito del Programma Operativo Regionale “Competitività

regionale e occupazione” FESR 2007/2013, Asse I “Innovazione e transizione produttiva” Attività I.1.3 “Innovazione e PMI”, la Regione Piemonte ha pubblicato il “Bando Accesso alle agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” – Bando Studi di fattibilità 2014” (D.D. 712 del 23/10/2014);

CONSIDERATO che obiettivo del bando è finanziare le attività legate a studi di fattibilità

tecnica preliminari ad attività di ricerca industriale e/o di sviluppo sperimentale realizzate da soggetti aggregati ai Poli di Innovazione piemontesi;

CONSIDERATO che il Dipartimento di Scienze del Farmaco partecipa – tramite il Polo di

Innovazione Tessile - alla presentazione del progetto “TissueActive2” in collaborazione con Pantex s.p.a (capofila), Associazione Tessile e Salute (partner) e Treccificio Borri (partner);

CONSIDERATO che tra i documenti obbligatori da consegnare, al suddetto Polo di

Innovazione Tessile entro il 3 febbraio 2015, per la validità della domanda di finanziamento, vi è l’atto costitutivo del raggruppamento tra i partner del progetto (Associazione Temporanea di Scopo);

CONSIDERATO che le Parti intendono, con la stipula dell’atto, regolare nel dettaglio alcuni

aspetti della reciproca collaborazione e tutelare il pieno raggiungimento degli obiettivi del progetto, conferendo a Pantex s.p.a mandato collettivo speciale con rappresentanza;

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CONSIDERATO che il costo totale delle attività previste per il progetto dal Dipartimento di

Scienze del Farmaco è di euro 8.000,00, il contributo regionale ammonta a euro 4.000,00, e che il suddetto contributo verrà erogato al Dipartimento e da questo rendicontato;

PRESO ATTO che il cofinanziamento previsto ammonta a euro 4.000,00, di cui euro

3.500,00 per la valorizzazione del tempo dedicato al progetto dal personale strutturato dell’Ateneo ed € 500,00 per l’acquisto di materiale di consumo;

CONSIDERATA l’urgenza di approvare la sottoscrizione dell’accordo per la realizzazione del

progetto per completare la trasmissione alla Regione, tramite Finpiemonte, della documentazione obbligatoria;

VISTA l'impossibilità di procedere in tempo utile all'approvazione dell'accordo da

parte dei competenti Organi accademici;

VISTA la legge n. 240 del 30/12/2010;

VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” emanato con D.R. Rep. n. 444 del 14/11/2011 e, in particolare, l’art. 11, che conferisce al Rettore, nelle ipotesi di necessità e indifferibile urgenza, il potere di sostituirsi temporaneamente agli organi accademici collegiali da lui presieduti;

VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità

in vigore

DECRETA

1) di approvare l’allegato atto costitutivo di Associazione Temporanea di Scopo per l’attuazione del progetto “TissueActive2”;

2) di autorizzare il Rettore alla sottoscrizione dell’atto e di tutti i documenti eventualmente

conseguenti; 3) il presente Decreto sarà sottoposto a ratifica nella prossima seduta dei competenti Organi

accademici.

Il Rettore Prof. Cesare Emanuel

Accesso alle agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca

industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” (Bando studi di fattibilità 2014)

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Atto costitutivo di Associazione Temporanea di Scopo per la realizzazione del Studio di ricerca dal titolo: “TISSUE ACTIVE2” - P.O.R. – F.E.S.R. 2007/2013 – Asse 1 Innovazione e transizione

produttiva - Attivita’ I.1.3 Innovazione e PMI – Azione “Aiuti ai soggetti aggregati ai Poli di innovazione”.

I sottoscritti in rappresentanza di: a. Capofila: Pantex s.p.a. con sede in Mongrando, P.IVA 00191480029, rappresentata da Bena Pier Carlo, nato a Biella il 15/05/1930, in qualità di Legale Rappresentante,(di seguito denominato “Capofila”) b. partner: Treccificio Borri con sede in Gaglianico, P.IVA 01496310028, rappresentata da Borri Giorgio, nato a Ponderano il 18/04/1954, in qualità di Legale Rappresentante,(di seguito denominato “Partner”) c. partner: Università degli Studi del Piemonte Orientale – Dipartimento di Scienze del Farmaco, con sede in Novara, P.IVA 01943490027, rappresentata da Emanuel Cesare, nato a Cocconato il 01/11/1952, in qualità di Legale Rappresentante,(di seguito denominato “Partner”) d. partner: Associazione Tessile e Salute con sede in Biella, P.IVA 002224810024, rappresentata da Piunti Franco, nato a Grottammare il 18/10/1950, in qualità di Legale Rappresentante,(di seguito denominato “Partner”) Capofila e partner in seguito denominati collettivamente le «Parti»

PREMESSO - che la Regione Piemonte, con D.D. n. 712 del 23/10/2014, ha pubblicato il Bando “Accesso alle

agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” (Bando studi di fattibilità 2014);

- che nel suddetto Bando è previsto che possono beneficiare delle agevolazioni previste esclusivamente i soggetti aggregati ai Poli di Innovazione, siano essi in veste singola o in raggruppamento;

- che le Parti sono soggetti aderenti ai Poli TESSILE; - che le Parti rappresentano i soggetti attuatori dello Studio di fattibilità “TISSUE ACTIVE2” (in

seguito lo Studio) presentato nell’ambito del suddetto bando; - che, ai sensi dell’art. 9.2.5 punto i) del Bando, le domande di ammissione al finanziamento

devono essere corredate da copia dell’atto di costituzione del ATI/ATS stipulato tra i partner e firmato da tutti i legali rappresentanti dei soggetti coinvolti nello studio;

- che le Parti intendono, con il presente atto, regolare i propri rapporti nell’ambito dell’Associazione predetta, nonché conferire a Pantex s.p.a mandato collettivo speciale con rappresentanza quale soggetto mandatario (“c.d. “Capofila”);

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tutto ciò premesso, con valore integrante e sostanziale delle pattuizioni che seguono, le Parti

DICHIARANO di volersi riunire in Associazione Temporanea di Scopo (di seguito «ATS»), denominata H.L.TEX. – Human Ligament Textile, per lo svolgimento delle attività di cui allo Studio sopra richiamato. I sottoscritti legali rappresentanti dei partner:

• Borri Giorgio, in rappresentanza di Treccificio Borri; • Emanuel Cesare, in rappresentanza di Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di

Scienze del Farmaco; • Piunti Franco , in rappresentanza di Associazione Tessile e salute;

conferiscono a Pantex s.p.a. rappresentata dal Sig. Bena Pier Carlo, suo Legale Rappresentante, mandato collettivo speciale gratuito e irrevocabile e con rappresentanza esclusiva e processuale e con procura per: - stipulare, in nome e per conto delle Parti, con ogni più ampio potere e con promessa di rato e

valido fin da ora, tutti gli atti posti in essere in conformità al Studio e connessi alla realizzazione dello stesso;

- rappresentare le Parti, anche in sede processuale, nei rapporti con l’ente finanziatore, per tutte le operazioni e gli atti di qualsiasi natura previsti e connessi dal Studio, fino all’estinzione di ogni rapporto.

L’ATS è disciplinata da quanto disposto dai successivi articoli.

Art. 1 (Oggetto)

Il presente accordo ha lo scopo di regolare i rapporti reciproci relativamente alla realizzazione dello Studio. Le premesse di cui sopra formano parte integrante dell’accordo.

Art. 2 (Impegni delle Parti)

1. Ciascuna delle Parti, nel rispetto delle disposizioni previste dal Bando “Accesso alle agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” – Bando Studi di fattibilità 2014 e dalla Guida alla rendicontazione dei costi connessa al Terzo Programma Annuale dei Poli di Innovazione - realizza le attività di propria competenza previste dallo Studio e/o successivamente unanimemente concordate in totale autonomia gestionale, fiscale ed operativa, con personale responsabilità esclusiva in ordine alla perfetta esecuzione dei compiti a ciascuno affidati.

2. Le Parti rispondono finanziariamente nei limiti della propria quota di budget. 3. Le Parti si impegnano inoltre sin da ora a fornire la più ampia reciproca collaborazione per la

realizzazione dello Studio. 4. Le parti, per quanto di propria competenza, procedono autonomamente ad attivare le risorse,

procurarsi i mezzi e le forniture necessarie all’esecuzione dello studio per quanto di loro

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spettanza. 5. Le parti confermano che esse sono e restano indipendenti e conservano la propria autonomia

nell’esecuzione, gestione ed amministrazione delle attività di propria competenza e responsabilità, e per tali attività assumono tutti i rischi di carattere giuridico, economico, tecnico e finanziario.

6. Le Parti si impegnano a tenere a disposizione, per tutta la durata dello Studio e fino al termine indicato dall’ente finanziatore, la documentazione necessaria alla dimostrazione dello svolgimento dello Studio, per consentire all’ente finanziatore la verifica della conformità degli interventi realizzati rispetto allo Studio finanziato.

Art. 3 (Doveri del Capofila)

1. Il Capofila si impegna a svolgere qualsiasi attività occorrente per la migliore redazione di tutti

gli atti necessari al perfezionamento della concessione del finanziamento con l’ente finanziatore ed assume la responsabilità del coordinamento delle attività connesse allo studio e dei rapporti con l’ente finanziatore anche a nome dei partner.

2. Il Capofila assume nei confronti dell’ente finanziatore la responsabilità per il corretto e tempestivo svolgimento dei compiti di cui al precedente comma 1, sempre che i partner adempiano alle attività preordinate allo svolgimento di tali compiti nei termini indicati dal Capofila.

Art. 4 (Doveri dei partner )

1. I partner assumono nei confronti dell’ente finanziatore, la responsabilità per la corretta e

tempestiva esecuzione dei compiti previsti dallo Studio a loro carico: le modalità circa la realizzazione dello Studio sono affidate ai partner secondo quanto indicato nello Studio e/o in base a quanto successivamente unanimemente concordato tra le parti secondo quanto riportato all’art. 2 comma 1.

2. Le parti sono tenute al rispetto delle tempistiche riportate nello Studio ed i singoli partner si impegnano a partecipare alle riunioni plenarie e agli incontri che saranno programmati dal Capofila al fine di condividere i risultati raggiunti, valutare tecnicamente quanto ottenuto, il rispetto dei tempi e definire successive azioni.

3. I partner sono tenuti inoltre alla elaborazione della rendicontazione di tutti i costi relativi alle attività ad essi affidati nel rispetto della normativa vigente, delle procedure stabilite dall’ente finanziatore, nonché alla predisposizione, relativamente alle proprie attività, della documentazione necessaria alla dimostrazione dello svolgimento dello Studio, nei termini e secondo le modalità stabilite dallo Studio stesso. Si impegnano inoltre a rispettare le tempistiche definite nello Studio per gli stati di avanzamento tecnico.

4. I partner si impegnano a tenere a disposizione, per tutta la durata dello Studio e fino al termine indicato dall’ente finanziatore, la documentazione necessaria alla dimostrazione dello svolgimento dello Studio, per consentire all’ente finanziatore la verifica della conformità degli interventi realizzati rispetto allo Studio finanziato.

Art. 5 (Coordinamento e responsabilità scientifica)

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1. Il coordinamento e la responsabilità scientifica dello Studio sono affidati alla società Capofila. Il Capofila individuerà entro la data di avvio dello Studio il Coordinatore dello Studio che ha

compiti di coordinamento generale quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: - monitorare lo sviluppo delle diverse attività dello Studio e il conseguimento degli obiettivi

previsti; - approvare i contenuti di eventuali Relazioni da inviare all’ente finanziatore; - approvare la relazione finale;

- garantire le comunicazioni tra le Parti e tra le Parti e l’esterno; - notificare all’ente finanziatore ogni imprevisto che eventualmente si manifestasse nel

corso dell’esecuzione dello Studio. 2. Il capofila ed ognuno dei partner indicheranno entro la data di avvio dello Studio un soggetto

responsabile - nel proprio ambito; tali soggetti faranno parte del Comitato di Gestione che sarà così costituito:

- un rappresentante di Tessile e Salute; - un rappresentante di Università degli Studi del Piemonte Orientale – Dipartimento di Scienze del Farmaco ; - un rappresentante di Treccificio Borri; - il coordinatore dello Studio, ai sensi del precedente comma 1, se diverso dai rappresentanti.

Art. 6 (Ripartizione del finanziamento)

1. Il costo dello Studio è ripartito tra le Parti in relazione agli importi approvati dall’ente

finanziatore in rapporto alle attività di rispettiva competenza.

Art. 7 (Flussi finanziari) 1. Ogni partner gestirà e sarà responsabile in modo autonomo dei flussi finanziari di propria

spettanza. 2. Le parti si impegnano ad osservare le disposizioni della legge 13 agosto 2010, n. 136, in

materia di tracciabilità dei flussi finanziari.

Art. 8 (Controllo e ripartizione delle spese) 1. Le Parti sono tenute al rispetto delle procedure definite dall’ente finanziatore per quanto

riguarda l'effettuazione ed il controllo delle spese sostenute nell'ambito dello Studio, così come comunicato dal Capofila, nonché delle indicazioni organizzative fornite dal medesimo Capofila.

2. Ciascuna delle Parti è responsabile delle proprie spese effettuate per l'esecuzione dello Studio, con riferimento alla loro eleggibilità.

Art. 9 (Inadempienza della Parte)

1. In caso di violazione di quanto disposto agli artt. 2, 3 e 4 e, più in generale, nel caso di mancata

attuazione delle attività richieste dallo Studio (ivi inclusa la modifica non autorizzata alle

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attività oggetto dello Studio) il Capofila invita per iscritto la Parte inadempiente a porvi rimedio. Qualora la Parte inadempiente non vi ponga definitivo rimedio entro 60 giorni di calendario dall’invio della richiesta scritta, le Parti, per il tramite del Capofila, informano l’ente finanziatore ai fini dell’adozione degli opportuni provvedimenti.

2. In caso l’inadempimento di cui al precedente comma 1 sia imputabile al Capofila l’altra Parte invita per iscritto la Parte inadempiente a porvi rimedio. Qualora la Parte inadempiente non vi ponga definitivo rimedio entro 60 giorni di calendario dall’invio della richiesta scritta, l’altra Parte informa l’ente finanziatore ai fini dell’adozione degli opportuni provvedimenti.

3. Le attività in carico alla Parte Inadempiente potranno essere assegnate ad una o più delle restanti Parti secondo le indicazioni fornite dall’ente finanziatore secondo quanto prevede il bando all’art. 12.

4. La Parte Inadempiente dovrà farsi carico di tutti i costi aggiuntivi (ove sussistenti) risultanti dalla ridistribuzione degli incarichi e, nel caso in cui il comportamento della Parte Inadempiente abbia determinato la revoca delle agevolazioni, le altre Parti avranno diritto al risarcimento dei danni sofferti.

5. Ciascuna parte si impegna a tenere indenne da ogni responsabilità verso l’ente finanziatore le altre parti, qualora tale parte si renda inadempiente agli obblighi ad essa incombenti.

6. Resta comunque inteso che le parti, nell’ambito di una fattiva collaborazione, faranno quanto in loro potere al fine di assumere atteggiamenti univoci nei confronti dell’ente finanziatore nel caso in cui esso elevi delle contestazioni all’operato dell’Associazione Temporanea di Scopo.

Art. 10 (Riduzione del finanziamento)

Le Parti concordano le seguenti modalità di gestione dei casi di riduzione del contributo:

1. Riduzione percentuale del contributo da parte dell’ente finanziatore: in questo caso ciascuna delle Parti dovrà accollarsi la riduzione proporzionalmente al quadro economico dello Studio;

2. Revoca del contributo: in questo caso ciascuna delle Parti dovrà accollarsi le spese sostenute fino alla comunicazione di revoca.

3. Non eleggibilità delle singole voci di spesa: in questo caso la spesa è posta a carico della parte che ha presentato il singolo giustificativo.

Art. 11 (Variazioni, proroga e revoca)

1. Le proposte di variazione della composizione della partnership per cause di natura societaria e

per altre cause, nonché le variazioni o modifiche della proposta progettuale sono valutate dalla Regione e Finpiemonte eventualmente anche con l’assistenza degli esperti tecnici nei termini e con le modalità previste nell’art 12 del bando.

2. Le eventuali proroghe della durata di realizzazione dello studio di fattibilità ammesso a finanziamento sono soggette ad espressa autorizzazione da parte della Regione e di Finpiemonte S.p.A. nei termini previsti dall’art. 12 punto d).

3. Il verificarsi delle cause di revoca in capo ai singoli beneficiari, di cui all’art. 13 del Bando, non comporta necessariamente la revoca totale o parziale in capo agli altri partner beneficiari qualora permangano i requisiti prescritti dal presente Bando e non sia inficiata la validità complessiva dello studio e dei sui risultati. Qualora venga disposta la revoca totale

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dell’agevolazione, il beneficiario sarà tenuto alla restituzione dell’intero ammontare del contributo erogato. Qualora venga disposta la revoca parziale dell’agevolazione, il beneficiario sarà tenuto alla restituzione della parte di contributo revocato.

4. Le disposizioni del presente articolo possono essere modificate in accordo con l’ente finanziatore

Art. 12 (Proprietà brevettuale intellettuale e diritti di privativa)

1. Le Parti si danno reciprocamente atto che la titolarità dei risultati della ricerca sarà definita in

futuro qualora, a seguito dell’approvazione da parte dell’Ente finanziatore dello Studio e la sua positiva conclusione, ne discenderà la presentazione di un vero Studio di ricerca.

Art. 13 (Riservatezza)

1. Per “Informazione/i Confidenziale/i” si intende qualsiasi informazione, dato, conoscenza,

trovato, brevettabile o non brevettabile, registrabile o non registrabile, know-how e, in genere, qualsivoglia notizia di natura tecnica (ossia riguardante sia l’attività di ricerca e progettazione, che quella industriale), amministrativa, aziendale o commerciale che sia segreta, trattata come tale dal detentore ed avente valore economico e che venga comunicata all’altra Parte in forma orale, scritta, grafica oppure su supporto magnetico o elettronico e in qualsiasi altra forma, ivi inclusi campioni di materiale o di prodotto, in relazione allo Studio.

2. Le Informazioni Confidenziali vengono comunicate solo ed esclusivamente allo scopo di consentire una valutazione circa la realizzazione dello Studio, pertanto non possono essere rivelate a terzi, né in tutto né in parte, né direttamente né indirettamente, in qualsivoglia forma. Esse non possono essere utilizzate, né in tutto né in parte, per scopi diversi da quelli per i quali sono state fornite, senza una preventiva autorizzazione scritta della Parte che le ha fornite.

3. Le Parti s’impegnano a conservare e custodire in maniera adeguata, con tutti i mezzi ragionevolmente ritenuti opportuni, le Informazioni Confidenziali delle altre Parti di cui siano eventualmente entrate in possesso.

4. In nessun caso potranno essere considerate Informazioni Confidenziali le informazioni per le quali possa essere fornita prova che: - al momento della comunicazione siano già di dominio pubblico e siano facilmente

accessibili agli esperti e agli operatori del settore e o lo diventino successivamente per scelta della Parte, senza che la parte ricevente abbia violato gli obblighi di cui al presente accordo.

- la divulgazione delle stesse sia stata preventivamente ed espressamente autorizzata per iscritto dalla Parte.

- sono oggetto di richieste e/o indagini da parte dell’Autorità Giudiziaria.

Art. 14 (Efficacia)

1. Il presente atto entra in vigore alla data della sua firma e cessa ogni effetto alla data di estinzione di tutte le obbligazioni assunte dalle Parti per la realizzazione dello Studio.

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2. In ogni caso, il presente atto ha effetto sin tanto che sussistano rapporti giuridici tra le Parti, e fra le Parti e l’ente finanziatore in relazione allo Studio

3. Il presente atto non avrà effetti in caso di mancata approvazione dello Studio da parte dell’ente finanziatore.

Art. 15 (Modifiche al presente atto)

1. Il presente atto può essere modificato solo per atto scritto e firmato da tutte le Parti. 2. Il Capofila notifica agli organi competenti dell’ente finanziatore ogni modifica del presente

atto.

Art. 16 (Arbitrato)

1. Qualsiasi controversia non definita amichevolmente tra le parti, concernente il presente contratto o comunque connessa allo stesso - comprese quelle relative alla sua interpretazione, validità, esecuzione e risoluzione - sarà sottoposta ad arbitrato rituale secondo la procedura di arbitrato ordinario, in conformità al Regolamento della Camera Arbitrale del Piemonte.

2. La controversia sarà decisa da un arbitro unico e deciderà in via rituale secondo diritto, indipendentemente dal valore della controversia.

Art. 17 (Foro competente)

1. Qualora non sia possibile giungere ad una definizione conciliativa, sarà competente il Foro di

Biella.

Art. 18 (Disposizioni finali)

1. Le Parti danno atto che il presente accordo è stato discusso ed autonomamente approvato in ogni sua parte da ogni singolo interessato, debitamente assistito.

2. Al presente accordo si applica la legge italiana.

Art. 19 (Allegati)

1. Costituiscono parte integrante del presente accordo i seguenti allegati: Allegato 1

Studio di Fattibilità dal titolo “Tissue Active2” - P.O.R. – F.E.S.R. 2007/2013 – Asse 1 Innovazione e transizione produttiva - Attività I.1.3 Innovazione e PMI – Azione “Aiuti ai soggetti aggregati ai Poli di innovazione”. Biella,

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Bando Accesso alle agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca

industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” (Bando

studi di fattibilità 2014)

Studio “TISSUE ACTIVE2”

Partner 1 - Capofila Bena Pier Carlo in rappresentanza di Pantex s.p.a. _________________________________________ LUOGO e DATA

Bando Accesso alle agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca

industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” (Bando

studi di fattibilità 2014)

Studio “TISSUE ACTIVE2”

Partner 4 Piunti Franco in rappresentanza di Associazione Tessile e Salute __________________________________________ LUOGO e DATA Bando Accesso alle agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca

industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” (Bando

studi di fattibilità 2014)

Studio “TISSUE ACTIVE2”

Partner 3 Emanuel Cesare in rappresentanza di Università degli studi del Piemonte Orientale – Dipartimento di Scienza del Farmaco ___________________________________________ LUOGO e DATA

Bando Accesso alle agevolazioni per studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca

industriale e sviluppo sperimentale riservate ai soggetti aggregati ai Poli di Innovazione” (Bando

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studi di fattibilità 2014)

Studio “TISSUE ACTIVE2”

Partner 2 Borri Giorgio in rappresentanza di Treccificio Borri ____________________________________________ LUOGO e DATA

Il Consiglio di Amministrazione all’unanimità ratifica il suddetto decreto.

***************** 2/2015/3.2

OMISSIS

Decreto del Rettore d’Urgenza Repertorio Nr. 5/2015 Prot. n. 1508 del 11/2/2015 Titolo IX Classe 1 Oggetto: Protocollo d’intesa tra Università, Comune di Alessandria e la Borsalino Giuseppe e

Fratello SpA per regolare i rapporti tra i tre diversi Soggetti per la realizzazione degli interventi nel Palazzo Borsalino in Alessandria.

IL RETTORE

Considerato che, con l’apertura dei corsi di Economia Aziendale nella Città di Alessandria, frequentati da un numero elevato di studenti, è stata ravvisata la rilevante ed urgente esigenza di incrementare gli spazi didattici all’interno del Palazzo Borsalino.

Considerato che la soluzione più appropriata per l’Università è offerta dall’impiego dei locali del primo piano attualmente occupati dal Museo del Cappello.

Preso atto che l’Ateneo dispone al piano terra di uno spazio non pienamente utilizzabile, in forza della esclusione dalla cessione in uso dell’ingresso dal passo carraio compreso tra Via Cavour e Corso Cento Cannoni e del vano scala di accesso al suddetto Museo, esclusioni previste nell’atto stipulato il 31/10/1992 all’art. 3;

Considerato che l’Ateneo è interessato e disponibile a concedere tale spazio per un eventuale trasferimento del Museo del Cappello al piano terra, in cambio della possibilità di utilizzare il primo piano dove è attualmente allocato il suddetto Museo e dove potranno essere allestite due aule didattiche da 200 posti ciascuna.

Preso atto che la soluzione sopra prospettata risulta rispondere a requisiti di adeguatezza per l’Università per le seguenti motivazioni:

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• migliore scorrimento, separazione e controllo dei flussi di utenza attraverso l’ingresso di Via Cavour;

• miglioramento nella gestione degli impianti; • maggiore e ottimale separazione delle attività ai sensi della normativa

antincendio. Preso atto che la suddetta soluzione garantisce inoltre

• adeguata accessibilità al Museo direttamente dalle vie urbane di accesso; • maggiore fruibilità temporale del museo, con possibilità di apertura di 7 giorni

su 7, contrariamente all’attuale garantita per il solo fine settimana. Considerato che il Consiglio di Amministrazione dell’Università ha approvato in data 19/12/2014

lo studio di fattibilità per la realizzazione all’interno dell’edifico denominato “Palazzo Borsalino” i seguenti interventi: a) lotto 1 – Nuova sede del Museo del cappello al piano terra; b) lotto 2 – aula 150/160 posti e aula 340 posti al piano secondo; c) lotto 3 – sala lauree e aula 200 posti al primo piano; d) lotto 4 – segreteria studenti, aula 70 posti e aula 44 posti al piano terra e al

secondo piano Preso atto che la realizzazione del Museo del Cappello è posta a carico del Comune di

Alessandria e della Borsalino Giuseppe e Fratello SpA, mentre gli interventi per la realizzazione delle aule sono a carico dell’Università e sono già stati inseriti nel programma triennale dell’edilizia.

Considerato che le Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria si sono dichiarate disponibili ad assegnare all’Università un contributo di € 100.000,00 ciascuna per il finanziamento della realizzazione delle opere relative al lotto 1 (Museo del Cappello al piano terra).

Preso atto che il Consiglio di Amministrazione, sempre in data 19/12/2014, ha approvato una bozza di convenzione con il Comune di Alessandria per la cessione in comodato d’uso del primo piano dell’immobile denominato Palazzo Borsalino con restituzione al Comune di Alessandria di parte del piano terra, già in comodato a questo Ateneo.

Considerato che, nella citata bozza di convenzione, l’Università assume l’obbligo di trasferire al Comune di Alessandria i finanziamenti che verranno erogati dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria.

Considerato che i trasferimenti al Comune di Alessandria dei finanziamenti di cui sopra verranno effettuati a tranche secondo l’avanzamento dei lavori.

Preso atto che il Comune di Alessandria ha chiesto di procedere innanzi tutto alla stipula di un protocollo di intesa tra Università, Comune di Alessandria e Impresa Borsalino SpA per regolare i rapporti tra i tre diversi Soggetti e, successivamente, di procedere alla stipula di due convenzioni, una tra questa Università e il Comune di Alessandria, l’altra tra il Comune di Alessandria e l’Impresa Borsalino SpA.

Vista l’urgenza di provvedere al fine di poter avviare l’iter per la conclusione degli Accordi con il Comune di Alessandria e la Borsalino Giuseppe e Fratello SpA al fine di poter effettuare i lavori per la realizzazione delle aule di lezione, in modo da poterle utilizzare il prima possibile.

Visto il Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità.

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Visto lo Statuto dell’Ateneo.

Decreta

1. Di autorizzare la stipula del Protocollo d’Intesa sotto riportato tra questa Università, il Comune di Alessandria e la Borsalino Giuseppe e Fratello SpA per regolare i rapporti tra i tre diversi Soggetti per la realizzazione degli interventi nel Palazzo Borsalino in Alessandria.

OGGETTO: BOZZA DI PROTOCOLLO D’INTESA PER REALIZZAZIONE NUOVE AULE UNIVERSITARIE E NUOVO “MUSEO DEL CAPPELLO BORSALINO” PRESSO EX ”PALAZZINA UFFICI BORSALINO” IN ALESSANDRIA. L’anno…….... il mese di……………….il giorno…………………in Alessandria, presso il palazzo municipale alle ore…….

tra Il Comune di Alessandria, nella persona del………………….., a ciò autorizzato con la Delibera di Giunta Comunale n. …… del…………, domiciliato per il presente atto presso la sede dell’Ente che rappresenta e denominato per semplicità “COMUNE” L’Università degli Studi del Piemonte Orientale, nella persona del……………..……… …………………………………….. in qualità di…………………………., domiciliato per la carica in………………………. e con i poteri per il presente atto in esecuzione di……………………………….…..e denominata per semplicità “UNIVERSITÀ” la Borsalino Giuseppe e Fratello S.p.a., nella persona del……………………………….…………. in qualità di………….………………………………………. domiciliato per la carica in…………………………. e con i poteri per il presente atto in esecuzione di……………………………….. e denominata per semplicità “BORSALINO”,

PREMESSO CHE • l’UNIVERSITÀ ha rappresentato la stringente necessità di attrezzare due nuove aule di circa

duecento posti ciascuna nella sede della ex “Palazzina Uffici Borsalino” per migliorare il livello qualitativo della propria proposta formativa apportando una più ricca e qualificata offerta di spazi a ciò dedicati;

• per consentire quanto sopra nei tempi costretti di cui necessita l’UNIVERSITÀ (inizio dell’anno accademico 2015-2016), si rende indispensabile mettere a disposizione gli spazi siti al primo piano della ex “Palazzina Uffici Borsalino” attualmente occupati dal “Museo del Cappello Borsalino”;

• conseguentemente a ciò si rende altresì indispensabile procedere con lo spostamento del “Museo del Cappello Borsalino” e per far ciò, valutate alcune ipotesi, quella più confacente all’esigenza di celerità nella sua ricollocazione, nel contesto storico-culturale più consono ed appropriato, è risultata la stessa ex “Palazzina Uffici Borsalino”, negli spazi siti al piano terreno adiacenti, e con accesso, alla “storica entrata” della “Fabbrica Borsalino” dal portone d’angolo tra C.so Cento Cannoni e via Cavour;

• per attuare detto spostamento in tempi congrui (entro maggio 2015 ragionevolmente) per favorire i lavori di approntamento delle succitate due aule da parte dell’UNIVERSITÀ si

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rende necessario agire in modo flessibile ed agevole; • al fine di poter così procedere, la BORSALINO, fabbrica storica del cappello è già a suo

tempo impegnata con proprie risorse nell’allestimento dell’attuale “Museo del Cappello Borsalino” (negli anni 2004/2006), opportunamente coinvolta, si è così resa disponibile a fornire il proprio fattivo contributo in termini organizzativi ed economici, per l’approntamento dei locali al piano terreno per rilocalizzare il “Museo del Cappello Borsalino” in forma più attuale e rinnovata, in accordo con le competenti Soprintendenze ai beni storico-artistici ed ai beni architettonici;

• il COMUNE proprietario della ex “Palazzina Uffici Borsalino” e del “Museo del Cappello Borsalino” intende favorire così il raggiungimento degli obiettivi summenzionati (realizzazione di due nuove aule da parte dell’UNIVERSITÀ e rilocalizzazione del “Museo del Cappello Borsalino”), mettendo a disposizione gli spazi necessari ed attivando tutte le sinergie perciò possibili, anche al fine di migliorare le prestazioni gestionali del “Museo del Cappello Borsalino” che attualmente può essere visitato unicamente con una scarsa offerta di supporti logistici e di “merchandising”, con un’apertura 6 gg su 7 gg in orario pieno della giornata (minimo 4 ore) con nuove attrezzature tecnologico-informatiche e con nuovi beni museali;

• tutto quanto sopra per significare che sia il COMUNE, sia l’UNIVERSITÀ che la BORSALINO si impegnano qui per le rispettive prerogative e competenze a sottoscrivere il presente atto avente carattere di indirizzo programmatico;

• visto la Deliberazione di Giunta Comunale n° … del …; • visto la Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n° … del … dell’Università degli

Studi del Piemonte Orientale; • visto la Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n° … del … della Borsalino Giuseppe

e Fratello S.p.a.; TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO LE AMMINISTRAZIONI ED I SOGGETTI CONVENUTI CONCORDANO QUANTO SEGUE:

1. Le premesse sono qui da intendersi quale parte integrante e sostanziale del presente protocollo d’intesa.

2. Compito del presente protocollo è quello di stabilire le reciproche obbligazioni programmatiche per il conseguimento degli obiettivi di cui alle premesse.

3. In quest’ottica i soggetti come sopra costituiti si impegnano: • Il COMUNE a compiere gli atti necessari:

- per la messa a disposizione dei locali siti al piano terreno, con ingresso dallo “storico portone” sull’angolo di C.so Cento Cannoni e via Cavour, alla BORSALINO conferendole altresì il compito di stazione appaltante per la sistemazione di detti spazi e per la rilocalizzazione del “Museo del Cappello Borsalino” attualmente insediato nei locali siti al primo piano (da mettere poi a disposizione dell’UNIVERSITÀ), e conferendole altresì l’onere della gestione di detto rinnovato “Museo del Cappello Borsalino” per la durata di cinque anni, eventualmente rinnovabili;

- per la messa a disposizione dei locali siti al primo piano della ex “Palazzina Uffici Borsalino” all’UNIVERSITÀ;

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- per la corresponsione delle risorse economico-finanziario messe a disposizione indirettamente dall’UNIVERSITÀ;

- per lo smontaggio e il rimontaggio ove necessario dei mobili originali atti a contenere i “prototipi dei cappelli” del “Museo del Cappello Borsalino” a proprie cure e spese rilocalizzandoli dall’attuale sede alla nuova sede museale (ivi comprese le necessarie assicurazioni);

- per lo spostamento degli originali dei “prototipi dei cappelli” del “Museo del Cappello Borsalino” a proprie cure e spese (ivi comprese le necessarie assicurazioni) dall’attuale alla nuova sede museale;

• L’UNIVERSITÀ a compiere gli atti necessari: - per la realizzazione delle due nuove aule in tempi congrui con l’inizio

dell’anno accademico 2015/2016 ; - per la messa a disposizione del COMUNE delle risorse economiche pari ad

Euro 200.000,00 a titolo di contributo “indiretto” (vista la loro provenienza dalla Fondazione CRT e Fondazione CRAL per detto scopo) per la rilocalizzazione del “Museo del Cappello Borsalino”, in tempi congrui con la fase realizzativa (stati d’avanzamento lavori).

• La BORSALINO a compiere gli atti necessari: - per approntare il progetto (nelle forme necessarie secondo il D.Lgs.

163/2006 e s.m.i. e relativo Regolamento attuativo) della nuova sede del “Museo del Cappello Borsalino”, nonché del rinnovato Museo stesso di concerto con le competenti per territorio Soprintendenze ai beni storico-artistici ed ai beni architettonici e con gli uffici comunali competenti per i vari aspetti;

- per fungere da stazione appaltante per conto del COMUNE per la realizzazione dei lavori di cui al succitato progetto, integrando con proprie risorse economico-finanziarie quelle mancanti a seguito di quelle messe a disposizione da parte del COMUNE sia quale contributo indiretto dell’UNIVERSITÀ, sia quale contributo diretto, fornendo al COMUNE le necessarie garanzie fidejussorie;

- per gestire a proprie cure e spese, per la durata iniziale concordata in cinque anni, del nuovo “Museo del Cappello Borsalino” come venuto a prefigurarsi a seguito del suo avvenuto approntamento;

- per implementare detto museo con nuovi beni (siano essi documenti vari, campioni di cappelli, etc.) i quali ivi incorporati risultano in conseguenza di ciò di fatto donati al COMUNE, proprietario del “Museo del Capello Borsalino” senza alcuna altra formalità e/o esborsi di compensi di qualsivoglia natura;

- per consentire l’uso del nome Borsalino, come integrativo della dicitura di quello del museo, in tutte le sedi di promozione della Città di Alessandria che il COMUNE intende attuare.

4. Gli impegni di cui sopra sono da intendersi obbligazioni spontanee del COMUNE, dell’UNIVERSITÀ e della BORSALINO, nell’interesse generale, per il miglioramento di un servizio pubblico di interesse comune quale risulta essere appunto il “Museo del Cappello Borsalino” della Città di Alessandria e per il miglioramento di un servizio di

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carattere comprensoriale ed urbano quale risulta essere la sede dell’UNIVERSITÀ. 5. Il Foro di Alessandria sarà competente per ogni eventuale controversia relativa agli

effetti del presente Protocollo d’intesa. Vercelli 11 febbraio 2015

IL RETTORE f.to (Prof. Cesare Emanuel)

Il Consiglio di Amministrazione all’unanimità ratifica il suddetto decreto.

***************** 2/2015/3.3

OMISSIS

Decreto Rettorale d’Urgenza Repertorio n. 7/2015 Prot. n. 1527 del 12/02/2015 Titolo III Classe 5 OGGETTO: Istituzione del corso di master di I livello, di durata annuale, in “Management del

Software Libero”, presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino, per l’A.A. 2014/2015. Approvazione parziale del piano amministrativo-finanziario.

IL RETTORE

VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4, relativo tra l’altro alla

formazione universitaria; VISTI gli artt. 3, comma 9, e 7, comma 4, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, relativi ai

corsi di master universitari; VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento di Ateneo per la Realizzazione di Corsi di Master di I e di II Livello,

di Corsi di Perfezionamento e di Corsi di Alta Formazione e di Aggiornamento Professionale;

VISTA la Legge Regionale n. 9 del 26 marzo 2009, pubblicata sul B.U.R. Piemonte n. 13 del 2 aprile 2009, con cui la Regione Piemonte ha voluto favorire il pluralismo informatico e incentivare la diffusione e lo sviluppo del software libero in considerazione delle sue positive ricadute sullo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica;

VISTA la Deliberazione n. 8-12657 del 30 novembre 2009, pubblicata sul B.U.R. Piemonte n. 51 del 24 dicembre 2009, con cui la Giunta Regionale Piemontese ha

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stabilito le norme attuative necessarie alla realizzazione delle misure previste dalla L.R. 9/2009;

CONSIDERATO in particolare che, con la suddetta deliberazione, la Giunta Regionale ha inteso intervenire di concerto con Università e Politecnico per la predisposizione di master e seminari sui temi economici, legali e tecnologici del software libero;

VISTA la Deliberazione n. 25-2885 del 14 novembre 2011, pubblicata sul B.U.R. Piemonte n. 48 del 1° dicembre 2011, con cui è stata approvata la misura per la realizzazione dei master seminari, predisposti dalla Deliberazione n. 8-12657 del 30 novembre 2009, fornendo la relativa descrizione negli allegati A e Sub 1;

VISTA la Deliberazione n. 90-7680 del 21 maggio 2014, pubblicata sul B.U.R. Piemonte n. 25 del 19 giugno 2014, con cui è stata rettificata della Deliberazione precedente, n. 25-2885;

CONSIDERATO che l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino hanno espresso formalmente alla Regione Piemonte la disponibilità a collaborare per la predisposizione di master e seminari sui temi economici, legali e tecnologici del software libero;

CONSIDERATO che i tre Atenei hanno altresì manifestato l’intenzione di predisporre un progetto, finalizzato alla realizzazione dei summenzionati master e seminari, da presentarsi in caso di pubblicazione del relativo bando;

CONSIDERATO che i tre Atenei hanno infine ribadito la piena e totale intenzione a lavorare in sinergia, mettendo a disposizione ciascuno le proprie competenze ed esperienze specifiche;

VISTA la Determina Dirigenziale n. 268 del 12 novembre 2014, pubblicata sul B.U.R. n. 47 del 20 novembre 2014, la Regione Piemonte ha emanato un bando, con i relativi allegati, per la realizzazione di master e seminari sulle tematiche relative al software libero, di cui alla D.G.R. n. 25-2885 del 14 novembre 2011 e successive modifiche;

CONSIDERATO che, ai fini della partecipazione a tale bando, è necessaria l’approvazione del relativo corso;

CONSIDERATO che quest’ultima concerne l’ordinamento didattico e alcuni articoli del piano amministrativo-finanziario;

CONSIDERATO che il termine per la partecipazione al bando è stabilito nel 13 febbraio 2015; CONSIDERATO che tale termine non risulta compatibile con il calendario delle sedute del

Consiglio di Amministrazione; VISTA la richiesta del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, Prot. n. 1219 del

04/02/2015, relativa all’oggetto; VISTO il DRU n. 6/2015, Prot. n. 1526 del 12/02/2015, con cui si è espresso parere

favorevole sull’istituzione del corso; VISTO l’art. 11 dello Statuto di Ateneo, che conferisce al Rettore, in situazioni di

necessità e indifferibile urgenza, il potere di adottare provvedimenti di competenza degli organi di governo da lui presieduti, sottoponendoli per la ratifica all’organo relativo nella seduta immediatamente successiva;

RAVVISATA pertanto la necessità e l’urgenza di istituire il corso; CONSIDERATO che il corso sarà attivato soltanto in caso di ottenimento dell’approvazione e del

finanziamento regionali;

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CONSIDERATO pertanto che l’istituzione del corso e l’approvazione parziale del piano amministrativo-finanziario non comportano oneri a carico del bilancio dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale;

DECRETA

1. Di istituire il corso di master di I livello, di durata annuale, in “Management del Software

Libero”, presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino, per l’A.A. 2014/2015, mediante l’approvazione dell’ordinamento didattico di seguito riportato.

Corso di Master Universitario di I livello

in “Management del Software Libero”

(A.A. 2014/2015)

Tipologia, durata e denominazione del corso Si istituisce, per l’A.A 2014/2015, il master di I livello di durata annuale in “Management

del Software Libero”, presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino.

I moduli del master sono fruibili singolarmente come corsi

d’aggiornamento/qualificazione professionale, secondo le modalità di seguito indicate.

Requisiti di ammissione Possono partecipare al master e ai singoli moduli le tre categorie di soggetti di seguito

descritte. • Funzionari della Pubblica Amministrazione piemontese e manager d’impresa aventi

una sede o almeno un’unità locale ubicata sul territorio piemontese e possessori di una laurea almeno triennale (Tipologia A).

• Funzionari della Pubblica Amministrazione piemontese e manager d’impresa aventi una sede o almeno un’unità locale ubicate sul territorio piemontese possessori del diploma di istruzione superiore, ai quali verrà fornita formazione mediante i moduli fruibili singolarmente (Tipologia B).

• In via residuale, laureati di primo o secondo livello (Tipologia C).

Obiettivi formativi e potenziali sbocchi professionali

Il Master in “Management del Software Libero” è progettato affinché i partecipanti possano comprendere e valutare le opportunità offerte dal software libero, in particolare acquisendo competenze per realizzare e governare la migrazione dei sistemi informativi dal software proprietario a quello libero e partecipare alle community di sviluppo open o

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eventualmente gestire lo sviluppo di un proprio progetto. Al fine di comprendere tali opportunità, è necessario conoscere gli strumenti tecnologici liberi, comprendere gli strumenti giuridici utilizzati per abilitare e preservare la natura libera del software stesso ed essere in grado di apprezzare gli aspetti organizzativi ed economici concernenti l’eventuale migrazione di un’azienda dal software proprietario a quello libero.

L’approccio interdisciplinare permetterà di acquisire le competenze necessarie a

rispondere alle sempre più pressanti esigenze di innovazione da parte delle aziende e delle Pubbliche Amministrazioni.

Piano didattico

L’articolazione dei moduli per settori scientifici disciplinari, per crediti attribuiti, per ore

di impegno, è la seguente:

MODULI SSD CFU STRUTTURA DEL CREDITO ore di

attività didattica

ore di studio individuale

Ambito Tecnologico Elementi di amministrazione di sistema * ING-INF/05 8 48 152 Elementi di programmazione ING-INF/05 12 72 228 Dati aperti ING-INF/05 5 30 95 Ambito Giuridico Le licenze di software * IUS/04 5 30 95 La tutela giuridica del software IUS/04 5 30 95 Software, dati e public sector information IUS/04 5 30 95 Ambito Economico Organizzazione aziendale * SECS-P/10 2 12 38 Project Management – Organizzazione e gestione del cambiamento SECS-P/10 4 24 76

Project Management – Pianificazione e controllo SECS-P/07 4 24 76

Totale 50 300 950

Prova finale ** 10 250

Totale complessivo 60 1500

* Moduli “base”. ** I contenuti della prova finale, coerentemente con il percorso formativo, sono da

ripartirsi fra i tre ambiti contemplati: 50% “Tecnologico” (5 CFU); 30% “Giuridico” (3 CFU); 20% “Economico” (2 CFU).

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Maggiori informazioni sono disponibili nel documento in allegato.

Modalità di svolgimento delle attività didattiche

Le attività didattiche saranno articolate in: lezioni frontali, analisi di casi, esercitazioni

guidate, laboratori sulle applicazioni in software libero. Seminari tenuti da esperti e testimonianze di responsabili di progetti di software libero integreranno gli aspetti teorici proposti.

I project work sono realizzati dagli iscritti con l’assistenza di un esperto loro assegnato (Project Work Assistant, PWA) e costituiranno, con la presentazione e la discussione, la prova finale.

Modalità di attestazione della frequenza

La frequenza di almeno il 75% delle ore dedicate alle attività formative è condizione

necessaria per il conseguimento del titolo/attestato.

Modalità di selezione dei partecipanti Una commissione appositamente nominata (composta da due rappresentanti degli

Atenei e da uno della Regione Piemonte) provvede alla selezione dei candidati sulla base dei rispettivi curriculum vitae e di un eventuale colloquio motivazionale, qualora il numero di domande di ammissione lo richieda (il colloquio potrà svolgersi anche con modalità telematiche). La conoscenza della lingua inglese costituisce titolo preferenziale e, se necessario, è verificata dalla commissione nel corso del colloquio motivazionale.

Verifiche intermedie del profitto

Per ciascun modulo è prevista la verifica delle competenze acquisite dagli studenti

mediante prove scritte. L’esito di ciascuna prova, ponderato in ragione del numero di crediti attribuiti dal completamento del modulo corrispondente, contribuisce alla determinazione del voto finale del master. Il superamento di tutte le prove è condizione necessaria per il rilascio del diploma di master. In caso di mancato superamento, ciascuna prova può essere ripetuta una sola volta.

Contenuti, caratteristiche e numero di crediti della prova finale

La prova finale è costituita dalla redazione (e presentazione) di un project work, da

realizzarsi con l’assistenza di esperti assegnati (PWA) dal Consiglio di Corso.

Titoli erogati

Ai partecipanti (tipologie A e C) che abbiano rispettato l’obbligo di frequenza e superato le prove previste, verrà erogato il titolo di master universitario di I livello in “Management del

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Software Libero”, a firma del Rettore dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Analogamente, ai partecipanti della tipologia B che abbiano rispettato i previsti obblighi,

sarà erogato un attestato di frequenza.

2. Di approvare gli articoli del piano amministrativo-finanziario necessari alla descrizione del corso ai fini della partecipazione al summenzionato bando regionale, secondo il testo di seguito riportato, fermo restando che l’attivazione del corso stesso avverrà soltanto in caso di ottenimento del finanziamento richiesto.

Periodo e sede di svolgimento del corso

Il corso si svolgerà da maggio 2015 a luglio 2016, presso sedi individuate dall’Università

degli Studi del Piemonte Orientale (indicativamente, a Vercelli e Torino).

Numero minimo e massimo di partecipanti Il corso non potrà essere attivato se non sarà raggiunto il numero minimo di 10

partecipanti, mentre il numero massimo è pari a 30 (di cui 2/3 possessori di una laurea almeno triennale e 1/3 possessori del diploma di istruzione superiore).

I posti verranno prioritariamente riservati ai funzionari della Pubblica Amministrazione

piemontese e ai manager d’impresa, ai sensi di quanto stabilito dalla deliberazione della Giunta Regionale Piemontese n. 8-12657 del 2009 che attua la Legge Regionale n. 9 del 2009, ma qualora i posti stessi a disposizione non vengano totalmente coperti dalle tipologie A e B, potranno essere ammessi (rispettando il limite di 30) i partecipanti della tipologia C.

Quota di iscrizione

Agli studenti non è richiesta alcuna quota contributiva. Il master, così come i moduli

fruibili singolarmente, sono pertanto da considerarsi gratuiti.

Finanziamenti esterni Il Master sarà finanziato, se approvato, nell’ambito del Bando emanato dalla Regione

Piemonte con D.D. n. 268 del 12 novembre 2014, e gestito da Finpiemonte S.p.A.

Strutture didattiche e strumentazioni a disposizione Le lezioni, oltreché in aule idonee alla didattica “frontale”, si svolgeranno in un

laboratorio informatico attrezzato per l’utilizzo di software libero. Le sedi del corso sono naturalmente conformi agli obblighi di legge sulla sicurezza e

l’igiene nei luoghi di lavoro.

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Consiglio di Corso

Il Consiglio di Corso è composto da tre membri, uno per ciascun Ateneo partecipante. Il Direttore del Corso, membro del Consiglio e chiamato a presiederlo, è individuato nel

Prof. Roberto Candiotto, dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

Afferenza amministrativo-contabile Il corso afferisce al Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli

Studi del Piemonte Orientale.

3. Il presente provvedimento sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione, per quanto di competenza, nella prossima seduta utile.

IL RETTORE

(Cesare Emanuel) ALLEGATO AMBITO TECNOLOGICO Elementi di amministrazione di sistema Obiettivi Il corso si propone di fornire le conoscenze necessarie per comprendere gli elementi che

caratterizzano un sistema informatico inteso sia come singolo calcolatore, sia come interconnessione di più calcolatori. Agli allievi verranno forniti gli strumenti per orientarsi nella installazione, gestione e amministrazione di un sistema operativo, nella installazione e configurazione di vari servizi informatici e nella progettazione e amministrazione di reti aziendali, con particolare sicurezza agli aspetti di interoperabilità e sicurezza.

Contenuti • I sistemi informatici: architetture, reti di calcolatori e servizi. • Il sistema operativo per la gestione del calcolatore. • Caratteristiche principali e ruolo del sistema operativo, tipologie server/client,

panoramica dei sistemi operativi disponibili sul mercato. • I sistemi operativi multiutente: installazione, configurazione, amministrazione e

gestione degli utenti. • Gestione e sicurezza dei sistemi distribuiti. • Autenticazione e sicurezza delle comunicazioni, protezione delle informazioni,

debolezze dei sistemi. • Amministrazione dei servizi di rete.

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• Presentazione di alcuni servizi significativi quali hosting web, gestione dell’email, condivisione dei dati, accesso remoto.

Elementi di programmazione Obiettivi Il corso si propone di fornire gli elementi per comprendere da una parte il

funzionamento dei calcolatori e dall’altra la programmazione degli stessi. In particolare i contesti e le modalità in cui la programmazione al calcolatore possa essere utilizzata come strumento per l’elaborazione delle informazioni e la gestione dei sistemi informatici. Vengono quindi presentati gli elementi alla base del funzionamento dei calcolatori, gli ambienti di programmazione, le caratteristiche dei linguaggi di sviluppo e alcune tecniche di programmazione applicate in contesti pratici.

Contenuti • Fondamenti di teoria dell’elaborazione delle informazioni. • L’hardware: architettura del calcolatore, elementi funzionali, logica booleana,

interconnessioni, interfacciamento con i periferici esterni, rappresentazione dei dati.

• Il software: il concetto di programma, software di base (operativo), software applicativo.

• I linguaggi di programmazione. • I vari livelli di astrazione, linguaggi compilati e interpretati, la modularità (le

librerie), la portabilità del software. • Gli ambienti di sviluppo del software. • L’interprete, il compilatore e linker, gli ambienti di debug, deploy delle applicazioni,

controllo di versione e sviluppo distribuito. • Tecniche di programmazione. • Definizione di algoritmo, traduzione di algoritmi in programmi, esempi dalla

letteratura, la gestione della complessità. • Contesti applicativi e casi d’uso. • Sviluppo di programmi per la gestione di sistema, per gli ambienti web, per

l’elaborazione del testo, per il calcolo numerico, per l’analisi e la visualizzazione dei dati, per le interfacce grafiche.

Dati aperti Obiettivi Il corso intende fornire ai partecipanti le conoscenze e competenze richieste per gestire

il patrimonio informativo di una organizzazione (con riferimento particolare, ma non esclusivo, ad un ente pubblico), tenendo in considerazione le opportunità ed i rischi relativi alla messa a disposizione ed al riutilizzo dei dati pubblici, che rappresentano l’infrastruttura informativa complementare rispetto all'infrastruttura logica open source. Si illustreranno dunque le caratteristiche e potenzialità dei dati aperti e si approfondiranno i paradigmi tecnologici per la messa a disposizione dei dati.

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Contenuti • Caratteristiche e potenzialità dei dati aperti: user generated content, informazione

del settore pubblico, corporate data (ossia dati generati e gestiti da imprese). • Aspetti economici dei dati aperti: tariffazione, concorrenza, modelli di business nel

riutilizzo. • Piattaforme software (open source) per l’esposizione di dati e data services. • Valutazione della qualità dei dati (aperti). • Il paradigma tecnologico Linked Open Data: formalismo RDF e modellizzazione di

una base di dati, query SPARQL. Linked data platforms e versioning dei dati (cenni).

AMBITO GIURIDICO

Obiettivi Il corso si propone di far acquisire ai partecipanti le nozioni giuridiche essenziali per

comprendere il funzionamento delle licenze open source ed open data, sia come potenziali utenti del software e dei dati aperti, sia come possibili contributori alla creazione e condivisione di nuovi programmi ed informazioni. In questa prospettiva, il corso mira inoltre a rendere i partecipanti consapevoli delle norme comunitarie e nazionali che disciplinano l’acquisizione, la produzione e la condivisione dei programmi per elaboratore e delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.

Contenuti • Introduzione. Hardware, software e dati: definizione ed individuazione dei profili

giuridici rilevanti di diritto privato e pubblico. Le licenze libere: profili storici ed etici. • La tutela giuridica del software: diritto d’autore; brevetti; segreto industriale. Altre

possibili interferenze col diritto dei beni immateriali: modelli e marchi. • Le licenze di software: aspetti generali e profili specifici dell’open source. • Progetti di software libero: modelli istituzionali, accordi di contribuzione, riuso e

scelta della licenza. • L’interconnessione con la disciplina dei dati. • Software e dati tra diritto privato e pubblico: acquisizione, produzione, condivisione

del software e dei dati da parte delle pubbliche amministrazioni. AMBITO ECONOMICO Organizzazione Aziendale Obiettivi Il corso si propone di fornire gli strumenti per individuare le caratteristiche del sistema

organizzativo, comprendere come agire sugli elementi chiave di progettazione organizzativa per creare organizzazioni efficaci.

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Contenuti • Il sistema organizzativo aziendale. • I caratteri essenziali della struttura organizzativa. • I sistemi operativi. Project management – Organizzazione e gestione del cambiamento Obiettivi Il corso si propone di fornire gli strumenti per: organizzare adeguatamente un progetto

nelle diverse fasi; individuare gli aspetti cardine del cambiamento organizzativo; focalizzare l’attenzione sugli elementi che favoriscono (o che rallentano) l’intero processo; gestire in modo proattivo le aspettative del gruppo coinvolto.

Saranno valutate le dimensioni individuali e organizzative dei processi di cambiamento, i

fattori di spinta e di resistenza (aspetti culturali, leadership, gestione dello stress), le tecniche di analisi e la gestione di tali processi.

Contenuti • Gli aspetti organizzativi del project management. • La gestione del cambiamento: una definizione di change management e le

motivazioni ad esso sottostanti. • Modelli di Change Management a confronto. • I fattori chiave da monitorare: l’inerzia e la resistenza al cambiamento, gli agenti del

cambiamento, i fattori esterni. • Implementare il cambiamento: le fasi del processo, le risorse principali, le capacità

necessarie, le sfide. • Change leadership: visione e valori. • Comunicare il cambiamento. Project management – Pianificazione e controllo Obiettivi Il corso intende fornire ai partecipanti le conoscenze e competenze richieste per gestire

adeguatamente un progetto dalla fase di pianificazione e valutazione ex ante alla fase di valutazione dei risultati effettivi.

Vengono presentate le metodologie di analisi e pianificazione dei progetti

(pianificazione operativa, valutazione finanziaria e reddituale, analisi strategica) e di misurazione e controllo dei risultati effettivi (misurazione integrata e controllo dei costi, dello stato di avanzamento e della qualità).

Contenuti • La definizione di progetto. • La valutazione ex ante del progetto: criteri di analisi finanziaria e strategica (cenni). • La pianificazione operativa e la previsione dei costi del progetto.

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• La misurazione dei costi del progetto: costi diretti e costi indiretti. • Il controllo di progetto: costi, tempi e qualità.

Il Consiglio di Amministrazione all’unanimità ratifica il suddetto decreto.

***************** 2/2015/3.4

OMISSIS

Decreto Rettorale d’Urgenza Repertorio n. 9-2015 Prot. n. 1876 del 19.02.2015 Tit. VII Cl. 1 OGGETTO: Parere in merito al Regolamento di Ateneo per il trasferimento dei Ricercatori a

tempo indeterminato ai sensi dell’art. 3 della Legge 210/1998 e dell’art. 29 comma 10 della L. 240/2010.

IL RETTORE

VISTO lo Statuto dell’Università del Piemonte Orientale; VISTA la Legge 09.05.1989 n. 168 recante “Istituzione del Ministero dell'università e della ricerca

scientifica e tecnologica” e, in particolare, l’art. 6; VISTA la Legge 3 luglio 1998 n. 210 recante “Norme per il reclutamento dei ricercatori e dei

professori universitari di ruolo” e in particolare l’art. 3 “trasferimenti”; VISTO altresì il D.Lgs 164/2006 recante “Riordino della disciplina del reclutamento dei professori

universitari, a norma dell'articolo 1, comma 5 della legge 4 novembre 2005, n. 230” e in particolare l’art. 13 recante “Procedure per la chiamata dei professori universitari”

VISTA la Legge 30.12.2010 n. 240 recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario” e, in particolare l’art 29 comma 10 il quale dispone che “La disciplina dei trasferimenti di cui all'art. 3 L. 03.07.1998, n. 210, si applica esclusivamente ai ricercatori a tempo indeterminato”

CONSIDERATO che con il Decreto Rettorale Rep. n. 469 del 13.07.2013, recante il “Regolamento per la disciplina delle afferenze e della mobilità interna” è stato abrogato in toto il “Regolamento di Ateneo recante le procedure di trasferimento e mobilità interna di Ateneo” emanato con Decreto Rettorale Rep. n. 818-2006 del 22.12.2006;

ACCERTATA altresì la necessità e l’urgenza di provvedere a disciplinare con apposito Regolamento di Ateneo, le procedura di trasferimento dei Ricercatori a tempo indeterminato;

CONSIDERATO che lo Statuto di Ateneo dispone che il Rettore possa adottare, in situazioni di necessità e indifferibile urgenza, provvedimenti di competenza degli Organi da lui presieduti, sottoponendoli per la ratifica all’Organo relativo nella seduta immediatamente

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successiva; ESAMINATO ogni opportuno elemento;

DECRETA Art. 1 - Di esprimere parere favorevole al testo del ”Regolamento di Ateneo per il trasferimento dei Ricercatori a tempo indeterminato ai sensi dell’art. 3 della Legge 210/98 e dell’art. 29 comma 10 della Legge 240/2010 “ nel testo allegato al presente provvedimento; Art. 2- Di sottoporre il presente Decreto Rettorale d’Urgenza a ratifica nella prossima seduta utile del Consiglio di Amministrazione.

F.to IL RETTORE (Prof. Cesare EMANUEL)

REGOLAMENTO DI ATENEO PER IL TRASFERIMENTO DEI RICERCATORI A TEMPO INDETERMINATO AI SENSI DELL’ART. 3 DELLA LEGGE 210/98 E DELL’ART. 29 COMMA 10 DELLA LEGGE 240/2010

ART. 1 PROPOSTA DI ATTIVAZIONE DELLE PROCEDURE DI TRASFERIMENTO

1. Ciascun Dipartimento propone con deliberazione motivata da esigenze di carattere scientifico

e didattico l’attivazione di procedure di trasferimento di Ricercatori universitari a tempo indeterminato, ai sensi dell’art. 3 della L. 210/98 e dell’art. 29 comma 10 della L. 240/2010;

2. La deliberazione è assunta a maggioranza assoluta dei professori di ruolo di I, II fascia e dei Ricercatori a tempo indeterminato, e deve contenere le seguenti indicazioni:

A. Il Settore Concorsuale e l’eventuale profilo mediante indicazione di uno o più Settori Scientifico Disciplinari. B. La tipologia di impegno scientifico e didattico nonché, per i settori interessati, l’eventuale impegno clinico e assistenziale previsto. C. Eventuale numero massimo di pubblicazioni che i candidati possono presentare ai fini della selezione, comunque non inferiore a n. 12.

3. La proposta di attivazione delle procedure di trasferimento è sottoposta all’approvazione del Consiglio d’Amministrazione, previo positivo accertamento delle disponibilità di bilancio e del rispetto dei limiti della programmazione triennale del fabbisogno di personale.

ART. 2

BANDO DI TRASFERIMENTO E TERMINI DEL PROCEDIMENTO

1. La procedura di trasferimento è indetta con apposito bando emanato con Decreto del Rettore. Il bando è affisso all’Albo Ufficiale dell’Università e all’Albo del Dipartimento interessato. Il bando è inoltre pubblicato, per avviso, nella Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale “Concorsi”;

2. Il bando stabilisce le modalità e i termini di presentazione delle istanze di partecipazione, con

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allegati titoli e pubblicazioni, anche mediante strumenti telematici; i termini di presentazione delle istanze di partecipazione, non sono inferiori a venti giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso di selezione sulla Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale “Concorsi”

3. Il bando inoltre indica: A. Il Settore Concorsuale e l’eventuale profilo, mediante indicazione di uno o più Settori Scientifico Disciplinari; B. la tipologia di impegno scientifico e didattico nonché per i settori interessati, l’eventuale impegno clinico e assistenziale previsto. C. il Dipartimento e la sede di servizio; D. l’eventuale numero massimo di pubblicazioni che i candidati possono presentare ai fini della selezione, comunque non inferiore a n. 12; E. i termini di conclusione del procedimento, comunque non superiori ai cinque mesi dalla scadenza del bando, prorogabili per una sola volta e per un massimo di trenta giorni, per eccezionali e comprovati motivi segnalati dal Dipartimento.

ART. 3

REQUISITI 1. Possono partecipare all’espletamento delle procedure per la copertura dei posti vacanti di

Ricercatore a tempo indeterminato, i Ricercatori a tempo indeterminato, appartenenti sia ad università statali sia ad Università ed istituti liberi riconosciuti dallo Stato, i quali abbiano prestato servizio presso la sede universitaria di provenienza per almeno tre anni accademici, anche se in aspettativa ai sensi dell’art. 12 e dell’art. 13, primo comma, numeri da 1) a 9), del D. P. R. 11.07.1980, n. 382.

2. Sono ammessi alla procedura i Ricercatori universitari a tempo indeterminato appartenenti al settore concorsuale oggetto della procedura.

3. La domanda di trasferimento può essere presentata dall’interessato anche nel corso del terzo anno accademico di permanenza nella sede universitaria di appartenenza.

ARTICOLO 4

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

1. Le domande di partecipazione alle selezioni di cui al presente regolamento, redatte in carta libera, dovranno pervenire al Direttore di Dipartimento, a mezzo posta Raccomandata o Posta Elettronica Certificata, entro il termine di scadenza stabilito nell’avviso di bando.

2. Alle domande, nelle quali dovrà essere dichiarato espressamente di essere in regola rispetto all’obbligo del triennio di permanenza di cui all’art. 4 comma 3, del presente regolamento dovranno essere allegati: a) Duplice copia della carta di identità e codice fiscale; b) Duplice copia del curriculum, datato e firmato, dell’attività scientifica e didattica, nonché, per i settori in cui è previsto, dell’attività clinica e assistenziale, recante apposita autocertificazione attestante la veridicità dei dati in esso contenuti, ex artt. 46-47 D.P.R. 445/2000; c) Duplice copia dell’elenco delle pubblicazioni, datato e firmato; d) Le pubblicazioni che i candidati intendono far valere per la valutazione comparativa, nel numero massimo richiesto, in formato cartaceo o in formato elettronico.

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ARTICOLO 5

PROCEDURA DI VALUTAZIONE

1. Il Consiglio di Dipartimento valuta la personalità scientifica del candidato con riferimento al curriculum e alle pubblicazioni presentate.

2. Il Consiglio di Dipartimento effettua la valutazione del curriculum dei candidati tenuto conto: A. Dell’attività didattica a livello universitario in Italia o all'estero; B. dell’attività di formazione o di ricerca presso qualificati istituti italiani o stranieri; C. dell’attività in campo clinico, relativamente ai settori nei quali sono richieste tali specifiche

competenze; D. dell’organizzazione direzione e coordinamento di gruppi di ricerca nazionali e

internazionali, o partecipazione agli stessi; E. del conseguimento di premi e riconoscimenti nazionali e internazionali per attività di

ricerca; F. del possesso del dottorato di ricerca di ricerca o equipollenti, ovvero per i settori

interessati, del possesso del diploma di specializzazione medica o equivalente, conseguito in Italia o all'estero.

3. Il Consiglio di Dipartimento, per la valutazione comparativa delle pubblicazioni scientifiche tiene in considerazione i seguenti criteri:

A. originalità, innovatività, rigore metodologico e rilevanza di ciascuna pubblicazione scientifica;

B. congruenza di ciascuna pubblicazione con il settore concorsuale ed il profilo richiesto ovvero con tematiche interdisciplinari ad esso correlate;

C. rilevanza scientifica della collocazione editoriale di ciascuna pubblicazione e sua diffusione all'interno della comunità scientifica;

D. determinazione analitica, anche sulla base di criteri riconosciuti nella comunità scientifica internazionale di riferimento, dell'apporto individuale del candidato nel caso di partecipazione del medesimo a lavori in collaborazione.

4. Il Consiglio di Dipartimento può inoltre costituire, ove lo ritenga opportuno o le circostanze richiedano l’effettuazione di un esame approfondito, una Commissione istruttoria con il compito di svolgere la valutazione dei candidati. La Commissione è nominata dal Consiglio di Dipartimento ed è formata da TRE componenti, scelti tra i Professori di I, II fascia e i Ricercatori confermati.

5. Al termine della fase istruttoria, la Commissione redige una relazione da sottoporre all’esame del Consiglio di Dipartimento.

6. Il Consiglio di Dipartimento delibera in merito alla chiamata a maggioranza assoluta degli aventi diritto. Il Dipartimento può altresì decidere di non procedere alla chiamata specificando i motivi di difformità rispetto alle proprie esigenze didattiche e scientifiche dei profili professionali dei candidati. In caso di motivazione carente o non adeguata il Rettore può chiedere al Consiglio Dipartimento o alla Commissione, se costituita, un’integrazione della motivazione.

ARTICOLO 7

PROVVEDIMENTO DI TRASFERIMENTO

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1. Il Rettore con proprio decreto, accertata la regolarità della procedura e acquisita

l’approvazione del Consiglio di Amministrazione, dispone il trasferimento, a decorrere dal 1° novembre dell’anno accademico successivo. Il trasferimento può essere disposto sulla base di motivate esigenze didattiche anche in data anteriore, previo accordo tra le Università interessate.

2. La comunicazione relativa al decreto Rettorale di trasferimento è pubblicata sul sito web di Ateneo (www.uniupo.it)

3. È altresì è pubblicata sul sito web di Ateneo l’eventuale deliberazione del Dipartimento di non procedere al trasferimento.

Il Consiglio di Amministrazione all’unanimità ratifica il suddetto decreto.

***************** 2/2015/3.5

OMISSIS

Decreto Rettorale d’Urgenza Repertorio n. 10/2015 Prot. n. 1891 del 20.2.2015 Tit. VIII cl. 3

Atto n. 4: Variazioni al bilancio di previsione dell’esercizio 2015 Maggiori entrate per:

- Investimenti in ricerca; - Attività commerciale; - Attività didattica; - Assegnazione contributo da ASSOUNI per borse di studio Erasmus 2014/2015 (Disei); - Versamento dall’organo straordinario di liquidazione del Comune di Alessandria (Digspes); - Assegnazione fondi MIUR per la programmazione triennale 2013-2015 (Quota 2015);

Storni tra capitoli di spesa per:

- Destinazione della quota overheads all’acquisto di beni di consumo e servizi (Disei); - Rinnovo contratto per Ricercatore a tempo determinato (Dimet); - Spese per ricerca - Scuola di specializzazione in radioterapia (Dimet); - Corresponsione del compenso per l’attività di direzione del Master “Fundraising nel settore

socio sanitario”(Digpes); - Finanziamento di assegni e di borse di addestramento alla ricerca; - Corresponsione dell’indennità De Maria a favore del personale docente e ricercatore a

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tempo determinato;

Utilizzo fondo di riserva per:

- Adeguamento dei laboratori del Disit utilizzati dal Centro universitario per gli studi sull’amianto;

IL RETTORE

Visto il Bilancio di Previsione per l’Anno Finanziario 2015 approvato con delibera del

Consiglio di Amministrazione del 19/12/2014; MAGGIORI ENTRATE -Investimenti in ricerca Preso atto che sono stati stipulati accordi e convenzioni con enti esterni per il finanziamento di

attività di ricerca;

Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Medicina Traslazionale, nella seduta del 10.12.2013, ha deliberato l’accettazione del contributo del Comune di Trino Vercellese, assegnato per il finanziamento del II^ anno di una borsa di addestramento e perfezionamento alla ricerca di durata quadriennale dal titolo “Osservatorio Socio-Ambientale Trinese” (R.S. Prof. Lucio Antonio Palin);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020203

Trasferimenti in conto capitale da altre Amministrazioni locali Comune di Trino V.se € 12.000,00

020101 Investimenti in ricerca

Borsa di Studio "Osservatorio socio-ambientale trinese" 2014/17 - Palin _II^ ANNO € 12.000,00

Totale € 12.000,00 € 12.000,00

Considerato che al Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa è stato attribuito, da parte della ditta Armi e Brio Srl, un contributo destinato a cofinanziare un assegno di ricerca annuale dal titolo “Partnership strategica pubblico – privato e modelli innovativi di finanziamento nel settore dell’arte e della cultura in Italia” – Lettera di assegnazione del 9.1.2015;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

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Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Armi e Brio srl € 11.667,50

020101 Investimenti in ricerca Finanziamento assegno di ricerca € 11.667,50

Totale € 11.667,50 € 11.667,50

Considerato che al Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali è stato attribuito un contributo da privati, a titolo di liberalità, destinato a cofinanziare il rinnovo di un assegno di ricerca dal titolo “Politiche di contenimento della spesa pubblica e tutela dei diritti fondamentali dei migranti in Italia” – Lettera di assegnazione del 16.1.2015;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

20207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) ZANINI Maria Clelia € 10.669,00

20101 Investimenti in ricerca

Cofinanziamento rinnovo ass. ric. "Politiche di contenimento della spesa pubblica…" € 10.669,00

Totale € 10.669,00 € 10.669,00

Considerato che al Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali è stato attribuito, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, un contributo destinato a finanziare il progetto “Crisi economica, disoccupazione giovanile: proposte di esperimenti sociali” – Lettera Prot. n. 2014.3503 del 23.12.2014;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

20207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati)

Fondazione Cassa Risparmio di Alessandria € 20.000,00

20101 Investimenti in ricerca Spese per il progetto € 20.000,00 Totale € 20.000,00 € 20.000,00

Considerato che al Dipartimento di Studi Umanistici è stato attribuito, dal Centro di Studi

Filosofico-Religiosi “Luigi Pareyson” di Torino, un contributo destinato cofinanziare il rinnovo dell’assegno di ricerca dal titolo “Intersoggettività e assoluto nel pensiero di Michel Henry” (R.S. Prof. Claudio Ciancio), approvato con Delibera CdD del 21.1.2015;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

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Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati)

Centro di Studi Filosofico-Religiosi “Luigi Pareyson” € 9.800,00

020101 Investimenti in ricerca Maggiore spesa € 9.800,00 Totale € 9.800,00 € 9.800,00

Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015,

ha deliberato l’accettazione del contributo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, assegnato per lo svolgimento della ricerca finalizzata dal titolo "Taking a step forwards the preparedness for preventig crises: improving the molecular detection of emerging pathogens in food" (R.S. Prof. Marco Arlorio);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020206

Trasferimenti in conto capitale da altri enti pubblici

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta € 105.510,00

010301 Beni di consumo e servizi 6% quota DIP € 6.330,60 020101 Investimenti in ricerca Spese per ricerca € 99.179,40 Totale € 105.510,00 € 105.510,00

Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015,

ha deliberato l’accettazione del contributo della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (FIRC), assegnato per l’adeguamento economico per l’anno 2015 della borsa di studio triennial fellowships “Helga Baden” assegnata alla Dott.ssa Sabrina Pinato (R.S. Prof. Penengo);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) FIRC € 833,34

020101 Investimenti in ricerca Adeguamento 2015 borsa € 833,34 Totale € 833,34 € 833,34

Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015,

ha deliberato l’accettazione del contributo liberale della Acarpia LDA di Madeira (Portogallo), assegnato per lo svolgimento di ricerche e studi sulle opportune forme farmaceutiche per la veicolazione di principi attivi inerenti gli aspetti analitici, formulativi e di stabilità dei farmaci (R.S. Prof. Giorgio Grosa);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

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Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Acarpia LDA € 45.000,00

020101 Investimenti in ricerca Spese per ricerca € 42.300,00

020201 Acquisizione di beni durevoli 6% quota overheads € 2.700,00

Totale € 45.000,00 € 45.000,00

Considerato che al Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica è stato assegnato, da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la II^ tranche del contributo finalizzato allo svolgimento del progetto di ricerca "Utilizzo dei dati SAR per l’identificazione dell’inquinamento marino da idrocarburi in aree costiere" (R.S. Prof. Trivero);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020206

Trasferimenti in conto capitale da altri enti pubblici ASI € 57.616,00

020101 Investimenti in ricerca Spese per ricerca scientifica € 57.616,00 Totale € 57.616,00 € 57.616,00

-Attività commerciale: Preso atto che sono stati stipulati accordi e convenzioni con enti esterni per il finanziamento di

attività commerciali; Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, nella seduta

del 17.12.2014, ha deliberato l’accettazione dell’incarico da parte della ditta Cesi S.p.A., consistente nella collaborazione finalizzata all’applicazione modellistica di dispersione atmosferica (R.S. Dott. Ferrero);

Considerato che si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) CESI S.p.A. € 7.500,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 900,00

010301 Beni di consumo e servizi 13% Dipartimento (overheads) € 975,00 020101 Investimenti in ricerca Spese vive € 5.625,00

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Totale € 7.500,00 € 7.500,00 Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, nella seduta

del 17.12.2014, ha deliberato l’accettazione della collaborazione con la ditta THALES ALENIA SPACE Italia S.P.A., nell’ambito del progetto “Contribution to SCALISS 2015” (R.S. Prof.ssa Sampò) – Contratto di ricerca n. 1520048538;

Considerato che si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati)

THALES ALENIA SPACE Italia S.P.A. € 8.000,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 960,00

010301 Beni di consumo e servizi 13% Dipartimento (overheads) € 1.040,00 020101 Investimenti in ricerca Spese vive € 6.000,00 Totale € 8.000,00 € 8.000,00 Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, nella seduta

del 21.01.2015, ha deliberato l’accettazione dell’incarico da parte della ditta Sicurbau s.n.c., consistente nell'attività di analisi IR e di assorbimento di acqua nel tempo su n. 2 campioni (R.S. Prof. Laus);

Considerato che si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) SICURBAU s.n.c. € 1.200,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 144,00

010301 Beni di consumo e servizi 13% Dipartimento (overheads) € 156,00

020101 Investimenti in ricerca Spese vive € 900,00 Totale € 1.200,00 € 1.200,00 Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, nella seduta

del 21.01.2015, ha deliberato l’accettazione dell’incarico conferito dalla Provincia di Cuneo, consistente nella realizzazione di un database relativo al monitoraggio dell’ittiofauna (R.S. Dott. Fenoglio);

Considerato che si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

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Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020203

Trasferimenti in conto capitale da altre Amministrazioni locali PROVINCIA DI CUNEO € 1.229,51

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 147,54

010301 Beni di consumo e servizi 13% Dipartimento (overheads) € 159,84

020101 Investimenti in ricerca Spese vive € 922,13 Totale € 1.229,51 € 1.229,51 Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica ha deliberato

l’accettazione dell’incarico conferito da Cervellati S.r.l., consistente nell’analisi comparativa, morfologica e strutturale da effettuare su 2 campioni (R.S. Prof. Laus);

Considerato che si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) CERVELLATI € 2.000,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 240,00

010301 Beni di consumo e servizi 13% Dipartimento (overheads) € 260,00

020101 Investimenti in ricerca Spese vive € 1.500,00 Totale € 2.000,00 € 2.000,00 Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, nella seduta

del 4.2.2015, ha deliberato l’accettazione dell’incarico conferito da SOL S.p.A, consistente nella conduzione di uno studio sui materiali adsorbenti per lo stoccaggio dei gas (R.S. Prof. Marchese);

Considerato che si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) SOL S.p.A. € 40.000,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 4.800,00

010301 Beni di consumo e servizi 13% Dipartimento (overheads) € 5.200,00

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020101 Investimenti in ricerca Spese vive € 30.000,00 Totale € 40.000,00 € 40.000,00

Considerato che il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015, ha

deliberato l’accettazione dell’incarico, da parte della ditta Indena S.p.A., consistente nell’attività di supporto della Direzione Scientifica e della Direzione Commerciale di Indena nelle seguenti attività: valutazione di proposte extramurali di progetti di ricerca farmaceutici e salutistici; aggiornamento della documentazione scientifica sui più importanti prodotti aziendali; supervisione alla stesura e valutazione di articoli scientifici inerenti i prodotti del portfolio aziendale (R.S. Prof. Appendino);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Indena € 65.000,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 7.800,00

010301 Beni di consumo e servizi

6% quota overheads (attività svolta senza l'utilizzo di laboratori) € 3.900,00

020101 Investimenti in ricerca Spese vive ricerca € 53.300,00 Totale € 65.000,00 € 65.000,00

Preso atto che il Dipartimento di Scienze Chimiche, Alimentari, Farmaceutiche e

Farmacologiche (ora Dipartimento di Scienze del Farmaco), nella seduta del Consiglio di Dipartimento del 09/06/2010 (Delibera punto 5.3), aveva stipulato un contratto per attività di consulenza scientifica con la Società Abbott S.r.l. con decorrenza 24/05/2012-31/12/2014;

Preso atto che in data 1^ agosto 2012 la Abbott S.r.l. ha ceduto le specifiche attività di ricerca e

commercializzazione di farmaci innovativi a favore di AbbVie S.r.l. con tutti i contratti, i diritti e gli obblighi di legge e che pertanto, in virtù del nuovo scenario, viene chiesto al Dipartimento di Scienze del Farmaco di adeguare il contratto originario;

Considerato che il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015, ha

deliberato l’approvazione di un apposito accordo integrativo, denominato addendum, che prevede l’effettuazione di ulteriori analisi dei dati dello studio IRIDE, senza utilizzo di laboratori e attrezzature del Dipartimento (R.S. Prof. Jommi);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

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20207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) AbbVie S.r.l. € 4.000,00

10102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 480,00

10301 Beni di consumo e servizi

6% quota overheads (attività svolta senza l'utilizzo di laboratori) € 240,00

20101 Investimenti in ricerca Spese vive € 3.280,00 Totale € 4.000,00 € 4.000,00 Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del

20/01/2015, ha deliberato la prosecuzione per il 2015 del progetto di ricerca dal titolo “Investigation of the chemistry of EBC-46 and its analogues” (R.S. Prof. Appendino) approvando il rinnovo del contratto con la ditta QBiotics Limited di Yungaburra di Queensland (Australia);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Qbiotics € 40.000,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 4.800,00

010301 Beni di consumo e servizi

6% quota overheads (attività svolta senza l'utilizzo di laboratori) € 2.400,00

020101 Investimenti in ricerca Spese vive per ricerca € 32.800,00 Totale € 40.000,00 € 40.000,00 Considerato che il Consiglio del Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del

20/01/2015, ha deliberato la prosecuzione per il 2015 del progetto di ricerca dal titolo “General chemical support for biodiscovery from the tropical rainforests of Australia” (R.S. Prof. Appendino) approvando il rinnovo del contratto con la ditta EcoBiotics Limited di Yungaburra, Queensland (Australia);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Ecobiotics € 25.000,00

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010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 3.000,00

010301 Beni di consumo e servizi

6% quota overheads (attività svolta senza l'utilizzo di laboratori) € 1.500,00

020201 Acquisizione di beni durevoli Spese vive per ricerca € 20.500,00

Totale € 25.000,00 € 25.000,00 Considerato che il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20/01/2015, ha

deliberato l’accettazione dell’incarico, da parte della ditta Versalis S.p.A., avente per oggetto la valutazione dei possibili impieghi di composti a base terpenica derivati dalla pianta gommifera chiamata guayule come “fine-chemicals” (R.S. Prof. Appendino);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Versalis S.p.A. € 85.000,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 10.200,00

010301 Beni di consumo e servizi

13% quota overheads (attività svolta con utilizzo di laboratori) € 11.050,00

020101 Investimenti in ricerca Spese vive per ricerca € 63.750,00 Totale € 85.000,00 € 85.000,00 Considerato che il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20/01/2015, ha

deliberato l’accettazione dell’incarico, da parte della ditta Phytoplant Research SL di Cordoba (Spagna), finalizzato allo svolgimento del progetto di ricerca dal titolo “Compound screening services of New Chemical Entities (“NCEs”) for research and develop strategies based on targeted and untargeted metabolomics analysis for identification and qualitative analysis of metabolites present in different kind of extract from cannabis sativa”(R.S. Prof. Minassi);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Phytoplant Research SL € 10.000,00

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010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 1.200,00

010301 Beni di consumo e servizi

13% quota overheads (attività svolta con utilizzo di laboratori) € 1.300,00

020101 Investimenti in ricerca Spese vive per ricerca € 7.500,00 Totale € 10.000,00 € 10.000,00

Considerato che il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015, ha

deliberato l’accettazione dell’incarico, da parte della ditta Industriale Chimica S.r.l., consistente nell’esecuzione di una serie di pacchetti analisi NMR (R.S. Prof. Giovenzana);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Industriale chimica S.r.l. € 2.475,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 297,00

010301 Beni di consumo e servizi

13% quota overheads (attività svolta con utilizzo di laboratori) € 321,75

020101 Investimenti in ricerca Spese vive per ricerca € 1.856,25 Totale € 2.475,00 € 2.475,00

Considerato che il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015, ha

deliberato l’accettazione dell’incarico, da parte della ditta Igor S.r.l., consistente nell’ esecuzione di analisi con metodo Kjeldhal/ELISA su 50 campioni di latte (R.S. Dott. Jean Daniel Coisson);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) IGOR S.r.l. € 2.112,50

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 253,50

010301 Beni di consumo e servizi

13% quota overheads (attività svolta con utilizzo di laboratori) € 274,55

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020101 Investimenti in ricerca Spese vive per ricerca € 1.584,45 Totale € 2.112,50 € 2.112,50

Considerato che il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015, ha

deliberato l’accettazione dell’incarico, da parte della ditta Isagro S.p.A., consistente nello studio di sintesi di composti organici di interesse fitoiatrico (R.S. Prof. Giovanni Giovenzana);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Isagro S.p.A. € 8.000,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 960,00

010301 Beni di consumo e servizi

6% quota overheads (attività svolta senza l'utilizzo di laboratori) € 480,00

020101 Investimenti in ricerca Spese vive per ricerca € 6.560,00 Totale € 8.000,00 € 8.000,00

Considerato che il Dipartimento di Scienze del Farmaco, nella seduta del 20.1.2015, ha

deliberato l’accettazione dell’incarico, da parte della ditta Humanitas Mirasole S.p.A., consistente nello studio delle basi molecolari dell’infiammazione associata a tumori e ruolo nella progressione tumorale (R.S. Prof. Antonio Sica);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) Humanitas Mirasole S.p.A. € 20.000,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 2.400,00

010301 Beni di consumo e servizi

6% quota overheads (attività svolta senza l'utilizzo di laboratori) € 1.200,00

020101 Investimenti in ricerca Spese vive per ricerca € 16.400,00 Totale € 20.000,00 € 20.000,00

Considerato che il Dipartimento di Studi Umanistici ha attivato un contratto con Federmanager -

Vercelli per la sponsorizzazione di un evento legato al progetto "English Presentation Project" (R.S. Prof. Formentelli);

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Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa 010301 Altre entrate Federmanager € 409,84 020101 Investimenti in ricerca Investimenti in ricerca € 409,84 Totale € 409,84 € 409,84

-Attività didattica Preso atto che sono stati stipulati accordi e convenzioni con enti esterni per il finanziamento di

attività didattiche; Considerato che il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali ha

ricevuto un contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, finalizzato alla realizzazione del progetto “Cattedra Alessandro Galante Garrone” – Lettera Prot. n. 2014.2777 del 10.10.2014;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

010207 Trasferimenti correnti da altri (privati)

Fondazione Cassa Risparmio di Alessandria € 2.000,00

010201 Interventi a favore degli studenti

Spese per lezioni Cattedra Galante Garrone € 2.000,00

Totale € 2.000,00 € 2.000,00

Preso atto che il Comitato Tecnico-Consultivo del Centro di Simulazione SIMNOVA dell’Università del Piemonte Orientale, con delibera del 13.1.2015, ha approvato offerta formativa 2015;

Considerato che tra le attività previste figurano anche i Moduli base e avanzato del Corso

formativo "Le emergenze nel paziente odontoiatrico e la rianimazione cardiopolmonare di base" e che il Centro deve provvedere ad introitare le quote di iscrizione versate dagli studenti che saranno destinate alle spese determinate dal budget del corso;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa 010101 Entrate contributive Maggiore entrata € 7.560,00

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010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 5% FCA € 378,00

010301 Beni di consumo e servizi 5% quota Bilancio di Ateneo € 378,00

010301 Beni di consumo e servizi Compensi coll. occas. - Attività seminariale € 1.560,00

010301 Beni di consumo e servizi Consumo € 1.500,00 010302 Altre spese Altre spese (bolli, rimborsi..) € 1.744,00

020201 Acquisizione di beni durevoli Acquisto di beni durevoli € 2.000,00

Totale € 7.560,00 € 7.560,00 Preso atto che il Comitato Tecnico-Consultivo del Centro di Simulazione SIMNOVA

dell’Università del Piemonte Orientale, con delibera del 13.1.2015, ha approvato offerta formativa 2015;

Considerato che tra le attività previste figurano anche i Corsi accreditati ECM e “American Heart

Association” e che il Centro deve provvedere ad introitare le quote di iscrizione versate dagli studenti che saranno destinate alle spese determinate dal budget del corso;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa 010101 Entrate contributive Quote di iscrizione corsi € 11.280,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 5% quota FCA € 564,00

010301 Beni di consumo e servizi 5% Bilancio di Ateneo € 564,00

010301 Beni di consumo e servizi

Spese per consumo (cancelleria, materiale didattico...) € 5.000,00

010301 Beni di consumo e servizi Coll. occasionali (attività seminariale) € 4.000,00

010302 Altre spese Altre spese (bolli...) € 1.152,00 Totale € 11.280,00 € 11.280,00

-Assegnazione contributo da ASSOUNI per borse di studio Erasmus 2014/2015 (Disei) Preso atto che l’Associazione per lo Sviluppo dell'Università nel Territorio Novarese (ASSOUNI)

ha erogato un contributo per l’assegnazione di borse di studio a studenti del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa partecipanti al progetto Erasmus a.a. 2014/2015;

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Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

010207 Trasferimenti correnti da altri (privati)

Associazione per lo Sviluppo dell'Università nel Territorio Novarese € 13.500,00

010201 Interventi a favore degli studenti Contributi Erasmus € 13.500,00

Totale € 13.500,00 € 13.500,00

-Versamento dall’organo straordinario di liquidazione del Comune di Alessandria (Digspes) Preso atto che, a seguito del dissesto del Comune di Alessandria, l’organismo straordinario di

liquidazione nominato per l’estinzione dei debiti dell’ente ha avviato le proposte di transazione ai creditori ammessi alla massa passiva;

Considerato che il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali ha espresso l’intenzione di accettare il contributo di € 1.650,00 di cui alla delibera O.S.L. n. 216 del 30.10.2014, a saldo e tacitazione di ogni diritto e pretesa nei confronti del Comune di Alessandria;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

010203

Trasferimenti correnti da altre Amministrazioni locali

Ammissione di credito alla massa passiva- Comune di Alessandria - CIVIS € 1.650,00

020101 Investimenti in ricerca

Ammissione di credito alla massa passiva- Comune di Alessandria - CIVIS € 1.650,00

Totale € 1.650,00 € 1.650,00

-Assegnazione fondi MIUR per la programmazione triennale 2013-2015_(Quota 2015) Preso atto che il MIUR ha disposto il riparto del finanziamento per la programmazione triennale

di ateneo attribuendo all’Università degli Studi del Piemonte Orientale la quota 2015 pari a € 348.473,00 (Tabella allegata al D.M. 4 dicembre 2014 n. 889), da destinare alle attività sotto indicate;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

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Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

010201

Trasferimenti correnti da Miur e altre Amministrazioni Centrali MIUR € 348.473,00

010201 Interventi a favore degli studenti

Dematerializzazione processi amministrativi per servizi agli studenti € 58.052,00

010201 Interventi a favore degli studenti

Obiettivi congiunti tra Università ed enti di ricerca € 24.188,00

010201 Interventi a favore degli studenti

Attrazione di studenti stranieri € 32.251,00

010201 Interventi a favore degli studenti

Potenziamento offerta formativa corsi di lingua straniera € 20.157,00

010201 Interventi a favore degli studenti

Potenziamento della mobilità studenti € 100.946,00

010401

Trasferimenti correnti a MIUR e altre Amministrazioni centrali

Azione 1C - Trasferimento a Miur € 112.879,00

Totale € 348.473,00 € 348.473,00 STORNI CAPITOLI SPESA Preso atto che si rende opportuno un adeguamento delle previsioni di bilancio 2015, al fine di

una corretta imputazione delle spese ai relativi capitoli; Considerato che il Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa ha deliberato di destinare

parte della quota di overheads all’acquisto di beni di consumo e servizi e che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

010302 Altre spese Storno per utilizzo quota overheads Disei -€ 15.430,00

010301 Beni di consumo e servizi Beni di consumo e servizi € 15.430,00 Totale € 0,00 Considerato che il Dipartimento di Medicina Traslazionale deve provvedere al rinnovo del

contratto del dott. Ingrassia, ricercatore a tempo determinato presso il Dipartimento e che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

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020101 Investimenti in ricerca Storno per corretta imputazione del capitolo di spesa -€ 60.000,00

010103

Personale docente e ricercatore a tempo determinato

Personale docente e ricercatore a tempo determinato € 36.000,00

010105 Contributi a carico ente Contributi a carico ente € 24.000,00 Totale € 0,00 Considerato che il Dipartimento di Medicina Traslazionale, nell’ambito della Scuola di

specializzazione in radioterapia, deve sostenere spese per ricerca e che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

010301 Beni di consumo e servizi Storno per corretta imputazione del capitolo di spesa -€ 7.000,00

020101 Investimenti in ricerca Investimenti in ricerca € 7.000,00 Totale € 0,00

Considerato che il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali deve

provvedere alla corresponsione del compenso per l’attività di direzione del Master “Fundraising nel settore socio sanitario”, previsto dal piano finanziario del Master approvato con Delibera del CDA del 18.3.2013;

Considerato che, a seguito dell’insufficiente disponibilità, si deve integrare la previsione e che

pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

010105 Contributi a carico ente Storno per corretta imputazione del capitolo di spesa -€ 30,00

010101

Personale docente e ricercatore a tempo indeterminato

Corresponsione compenso per attività di direzione prof. Cassone € 30,00

Totale € 0,00 Considerato che l’Ateneo deve provvedere al finanziamento di assegni e di borse di

addestramento alla ricerca e che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

010106 Altro personale e relativi oneri carico ente

Storno per corretta imputazione capitolo di spesa -€ 37.202,00

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020101 Investimenti in ricerca Cofinanziamento assegno e borsa di addestramento CEIMS € 37.202,00

Totale € 0,00 Considerato che l’Ateneo deve provvedere alla corresponsione dell’indennità De Maria a favore

del personale docente e ricercatore a tempo determinato e che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

010101

Personale docente e ricercatore a tempo indeterminato

Storno per corretta imputazione del capitolo di spesa -€ 500,00

010103

Personale docente e ricercatore a tempo determinato

Storno per corretta imputazione del capitolo di spesa € 500,00

Totale € 0,00 UTILIZZO FONDO DI RISERVA Preso atto che si deve far fronte all’esigenza eccezionale di provvedere all’adeguamento dei

laboratori del Disit utilizzabili dal Centro universitario per gli studi sull’amianto; Considerato che tale spesa non è stata stanziata in sede di predisposizione del bilancio 2015 e

che pertanto si intende attingere al fondo di riserva con la conseguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

010303 Fondo di riserva

Utilizzo fondo di riserva per adeguamento laboratori amianto del DISIT utilizzati dal CUSA -€ 33.650,00

010301 Beni di consumo e servizi Standard amianto € 5.500,00

010302 Altre spese Missione formazione personale docente € 3.196,00

020201 Acquisizione di beni durevoli

Adeguamento laboratori amianto del DISIT utilizzati dal CUSA € 24.954,00

Totale € 0,00

DECRETA 1. Di autorizzare la seguente variazione al bilancio di previsione 2015: MAGGIORI ENTRATE:

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Capitolo di

Bilancio Denominazione bilancio Importo 010101 Entrate contributive € 18.840,00

010201 Trasferimenti correnti da Miur e alre Amministrazioni Centrali € 348.473,00

010203 Trasferimenti correnti da altre Amministrazioni locali € 1.650,00 010207 Trasferimenti correnti da altri (privati) € 15.500,00 010301 Altre entrate € 409,84

020203 Trasferimenti in conto capitale da altr Amministrazioni locali € 13.229,51

020206 Trasferimenti in conto capitale da altri enti pubblici € 163.126,00 020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) € 418.257,34 Totale € 979.485,69

MAGGIORI SPESE:

Capitolo di Bilancio Denominaione bilancio Importo

010102 Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato € 39.524,04

010201 Interventi a favore degli studenti € 251.094,00 010301 Beni di consumo e servizi € 49.789,74 010302 Altre spese € 2.896,00

010401 Trasferimenti corenti a MIUR e altre Amministrazioni centrali € 112.879,00

020101 Investimenti in ricerca € 498.102,91 020201 Acquisizione di beni durevoli € 25.200,00 Totale € 979.485,69

2. Di autorizzare il seguente storno tra capitoli di spesa al bilancio di previsione 2015:

MINORI SPESE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Importo

010101 Personale docente e ricercatore a tempo indeterminato -€ 500,00

010105 Contributi a carico ente -€ 30,00 010106 Altro personale e relativi oneri carico ente -€ 37.02,00 010301 Beni di consumo e servizi -€ 7.000,00 010302 Altre spese -€ 15.430,00 010303 Fondo di riserva -€ 33.650,00 020101 Investimenti in ricerca -€ 60.000,00

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Totale -€ 153.812,00

MAGGIORI SPESE:

Capitolo di Bilancio Denominazionebilancio Importo

010101 Personale docente e ricercatore a tempo indeterminato € 30,00

010103 Personale docente e ricercatore a tempo determinato € 36.500,00 010105 Contributi a carico ente € 24.000,00 010301 Beni di consumo e servizi € 20.930,00 01032 Altre spese € 3.196,00 020101 Investimenti in ricerca € 44.202,00 020201 Acquisizione di beni durevoli € 24.954,00 Totale € 153.812,00

RIEPILOGO PREVISIONI FINALI BILANCIO 2015:

PARTE ENTRATE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Previsioni Attuali Variazioni Previsioni finali 010101 Entrate contributive € 9.784.940,00 € 18.840,00 € 9.803.780,00

010201

Trasferimenti correnti da Miur e altre Amministrazioni Centrali € 49.699.195,00 € 348.473,00 € 50.047.668,00

010203

Trasferimenti correnti da altre Amministrazioni locali € 105.000,00 € 1.650,00 € 106.650,00

010207 Trasferimenti correnti da altri (privati) € 1.160.400,00 € 15.500,00 € 1.175.900,00

010301 Altre entrate € 1.151.260,00 € 409,84 € 1.151.669,84

020203

Trasferimenti in conto capitale da altre Amministrazioni locali € 0,00 € 13.229,51 € 13.229,51

020206

Trasferimenti in conto capitale da altri enti pubblici € 453.064,00 € 163.126,00 € 616.190,00

020207 Trasferimenti in conto capitale da altri (privati) € 918.700,00 € 418.257,34 € 1.336.957,34

Totale € 63.272.559,00 € 979.485,69 € 64.252.044,69 PARTE SPESE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Previsioni Attuali Variazioni Previsioni finali

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010101

Personale docente e ricercatore a tempo indeterminato € 28.806.864,76 -€ 470,00 € 28.806.394,76

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato € 9.637.238,30 € 39.524,04 € 9.676.762,34

010103

Personale docente e ricercatore a tempo determinato € 1.961.932,39 € 36.500,00 € 1.998.432,39

010105 Contributi a carico ente € 15.240.850,67 € 23.970,00 € 15.264.820,67

010106 Altro personale e relativi oneri carico ente € 405.941,27 -€ 37.202,00 € 368.739,27

010201 Interventi a favore degli studenti € 9.783.128,85 € 251.094,00 € 10.034.222,85

010301 Beni di consumo e servizi € 13.191.411,31 € 63.719,74 € 13.255.131,05 010302 Altre spese € 3.307.873,35 -€ 9.338,00 € 3.298.535,35 010303 Fondo di riserva € 400.000,00 -€ 33.650,00 € 366.350,00

010401

Trasferimenti correnti a MIUR e altre Amministrazioni centrali € 0,00 € 112.879,00 € 112.879,00

020101 Investimenti in ricerca € 25.748.602,25 € 482.304,91 € 26.230.907,16

020201 Acquisizione di beni durevoli € 14.736.688,37 € 50.154,00 € 14.786.842,37

Totale € 123.220.531,52 € 979.485,69 € 124.200.017,21

Vercelli, 10.2.2015 IL RETTORE

(Prof. Cesare Emanuel) Visto: IL DIRETTORE GENERALE (Giorgio Donna) Visto: IL DIRIGENTE (Dott. Paolo Pasquini) Visto: IL RESPONSABILE DEL SETTORE FINANZA (Dott.ssa Elisabetta Zemignani) Visto: IL RESPONSABILE BILANCIO (Dott. Dionisio Muccioli)

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Il Consiglio di Amministrazione all’unanimità ratifica il suddetto decreto.

***************** 4. Aggiornamento Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 2/2015/4 Divisione Risorse – Il Dirigente

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Con l’approvazione della legge n. 190/2012, l’ordinamento italiano si è orientato, nel

contrasto alla corruzione, verso un sistema a due livelli: quello nazionale, con il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.), predisposto dal Dipartimento della Funzione pubblica (art. 1, comma 4, lettera c) sulla base delle linee di indirizzo del Comitato interministeriale, istituito e disciplinato con D.P.C.M. 16/1/2013, e approvato dalla CIVIT (art. 1, comma 2, lettera b) e quello locale con l’approvazione, da parte delle singole Amministrazioni, dei loro Piani triennali di prevenzione della corruzione sulla base delle previsioni legislative (art. 1, commi 5, 8 e 9) e delle indicazioni contenute nel P.N.A (art. 1, comma 6).

Nonostante l’art. 1 comma 5 della Legge 190/2012 faccia riferimento alle sole

amministrazioni centrali, il successivo comma 59 specifica che “le disposizioni di prevenzione della corruzione di cui ai commi da 1 a 57, di diretta attuazione del principio di imparzialità di cui all’articolo 97 della Costituzione, sono applicate in tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni”. Anche le Università sono quindi tenute ad elaborare il Piano triennale di prevenzione della corruzione, come sottolineato anche dal Dipartimento della Funzione pubblica nella circolare n. 1 del 25/01/2013 (“tutte le pubbliche amministrazioni previste dall’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165”) e dalla CIVIT (“ivi compresi gli enti pubblici non economici nazionali, le agenzie, le università e le altre amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001”) con la nota 7/1/2013 n. 25.

Il Piano Anticorruzione delle singole Amministrazioni deve discendere dal Piano Nazionale

Anticorruzione approvato dalla Commissione nazionale per la valutazione, l'integrità e la trasparenza della pubblica amministrazione ed essere conforme alle linee guida contenute nello stesso.

Occorre però considerare che le Università, in ordine ai profili di cui trattasi, hanno una

forte peculiarità rispetto alle altre Pubbliche Amministrazioni: in primo luogo una parte del personale non è contrattualizzato per cui non si trova in un rapporto di gerarchia con il personale dirigenziale, in secondo luogo una consistente parte dell’attività, le attività didattica (esami universitari, rilascio titoli di studio, ecc.) sfugge, nella sostanza, al controllo dirigenziale.

Nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 20.09.2013, oltre ad essere stato

nominato quale Responsabile della prevenzione della corruzione il Direttore Generale, Prof. Giorgio Donna, e quale Responsabile della Trasparenza il dott. Paolo Pasquini, è stato approvato il

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Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2013-2015. Tale Piano, però, non teneva conto di quanto indicato dal Piano Nazionale Anticorruzione, approvato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche una decina di giorni prima della data della delibera.

Successivamente, in data 11/4/2014 il Consiglio di Amministrazione ha adottato il Piano

Triennale della Prevenzione 2014/2016. Il nuovo Piano tiene conto delle specifiche del Piano Nazionale Anticorruzione, come stabilito dalla Legge 190/2012. All’interno del Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione sono contenuti gli obblighi di trasparenza dell’Università.

Ai sensi dell’art. 1 comma 8 della Legge 6/11/2012 n. 190 il Consiglio di Amministrazione

deve adottare ogni anno il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, da trasmettere al Dipartimento della Funzione Pubblica.

Si sottopone, pertanto, a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione la bozza di Piano

Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Preso atto che, con l’approvazione della legge n. 190/2012, l’ordinamento italiano si è orientato, nel contrasto alla corruzione, verso un sistema a due livelli: quello nazionale, con il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.), predisposto dal Dipartimento della Funzione pubblica (art. 1, comma 4, lettera c) sulla base delle linee di indirizzo del Comitato interministeriale, istituito e disciplinato con D.P.C.M. 16/1/2013, e approvato dalla CIVIT (art. 1, comma 2, lettera b) e quello locale con l’approvazione, da parte delle singole Amministrazioni, dei loro Piani triennali di prevenzione della corruzione sulla base delle previsioni legislative (art. 1, commi 5, 8 e 9) e delle indicazioni contenute nel P.N.A (art. 1, comma 6).

Preso atto che, nonostante l’art. 1 comma 5 della Legge 190/2012 faccia riferimento alle sole amministrazioni centrali, il successivo comma 59 specifica che “le disposizioni di prevenzione della corruzione di cui ai commi da 1 a 57, di diretta attuazione del principio di imparzialità di cui all’articolo 97 della Costituzione, sono applicate in tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni”. Preso atto che anche le Università sono quindi tenute ad elaborare il Piano triennale di prevenzione della corruzione, come sottolineato anche dal Dipartimento della Funzione pubblica nella circolare n. 1 del 25/01/2013 (“tutte le pubbliche amministrazioni previste dall’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165”) e dalla CIVIT (“ivi compresi gli enti pubblici non economici nazionali, le agenzie, le università e le altre amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001”) con la nota 7/1/2013 n. 25.

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Considerato che il Piano Anticorruzione delle singole Amministrazioni deve discendere dal Piano Nazionale Anticorruzione, approvato dalla Commissione nazionale per la valutazione, l'integrità e la trasparenza della pubblica amministrazione, ed essere conforme alle linee guida contenute nello stesso.

Considerato che le Università, in ordine ai profili di cui trattasi, hanno una forte peculiarità rispetto alle altre Pubbliche Amministrazioni: in primo luogo una parte del personale non è contrattualizzato per cui non si trova in un rapporto di gerarchia con il personale dirigenziale, in secondo luogo una parte dell’attività, in particolare l’attività didattica (esami universitari, rilascio titoli di studio, ecc.) sfugge, nella sostanza, al controllo dirigenziale.

Preso atto che, nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 20.09.2013, il Direttore Generale Prof. Giorgio Donna, è stato nominato quale Responsabile della prevenzione della corruzione e il dott. Paolo Pasquini è stato nominato quale Responsabile della Trasparenza. Preso atto che, sempre nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 20.09.2013, è stato approvato il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2013-2015. Considerato che tale Piano, però, non teneva conto di quanto indicato dal Piano Nazionale Anticorruzione, approvato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche una decina di giorni prima della data della stessa delibera. Considerato che l'attività di elaborazione del Piano non può essere affidata a soggetti estranei all'amministrazione ai sensi dell’art. 1 comma 8 Legge 6/11/2012 n. 190. Preso atto che il Consiglio di Amministrazione in data 11/4/2014 ha adottato il Piano Triennale della Prevenzione 2014/2016. Considerato che il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione, ai sensi dell’art. 1 comma 8 della Legge 6/11/2012 n. 190, deve adottare ogni anno il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, da trasmettere al Dipartimento della Funzione Pubblica. Considerato che è stato pertanto predisposto un nuovo schema di Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione 2015-2017 che tiene conto delle specifiche del Piano Nazionale Anticorruzione, come stabilito dalla Legge 190/2012. Preso atto che, all’interno del nuovo Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione sono contenuti gli obblighi di trasparenza dell’Università. Visto lo Statuto dell’Ateneo. con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

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DELIBERA

1. Di adottare il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione 2015-2017 allegato alla presente.

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015-2017 1. OGGETTO E FINALITA’ A prescindere dalla forma in cui si manifesta, la corruzione danneggia la prestazione del servizio pubblico e riduce il senso di soddisfazione degli utenti: diventa pertanto imprescindibile attuare una forma efficace di prevenzione e contrasto, azione cui la legge n. 190/2012 attende prevedendo che tutte le amministrazioni pubbliche definiscano e trasmettano al Dipartimento della Funzione Pubblica il proprio piano di prevenzione della corruzione. Il presente Piano Triennale di prevenzione della corruzione, ai sensi della Legge 6/11/2012 n. 190, ha la funzione di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e stabilire gli interventi di competenza dell’Università volti a prevenire il medesimo rischio.

Destinatario del presente Piano è tutto il personale docente e tecnico-amministrativo dell’Ateneo. La violazione, da parte dei dipendenti dell’Università, delle misure di prevenzione previste dal presente Piano, costituisce illecito disciplinare, ai sensi di quanto previsto dall’art. 1 comma 14 della Legge 6/11/2012 n. 190. Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione dell’Università costituisce un imprescindibile documento programmatico quale compendio delle finalità, degli istituti e delle linee di indirizzo che il Responsabile della prevenzione della corruzione ha condiviso con gli organi politici e di governo. 2. DEFINIZIONE DI CORRUZIONE La Legge 190/2012 non contiene una definizione specifica del termine “corruzione”, data invece per presupposta. Il concetto di corruzione deve essere inteso in senso lato, come comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un Soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono più ampie della fattispecie penalistica (artt. 318, 319 e 319-ter codice penale) e sono tali da comprendere, non solo l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione, ma anche le situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite (Circolare Dipartimento della Funzione Pubblica 25/1/2013 n. 1). In termini generali, la corruzione può essere definita come una forma di comportamento che viola i principi etici del servizio pubblico, senza escludere le violazioni di precetti penali, e che si discosta dai compiti formali del ruolo pubblico a causa di interessi privati (personali, di un parente, di un gruppo organizzato, ecc.) che comportano profitti monetari o di status. Essa ha un costo per la collettività, non solo diretto (come, ad esempio, nel caso di pagamenti illeciti), ma anche indiretto, connesso ai ritardi nella conclusione dei procedimenti amministrativi, al cattivo funzionamento degli apparati pubblici, alla sfiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni, arrivando a minare i valori fondamentali sanciti dalla Costituzione: uguaglianza, trasparenza dei processi decisionali,

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pari opportunità dei cittadini. 3. Il CONTESTO INTERNO L’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” è un’istituzione pubblica di alta cultura, dotata di personalità giuridica, che non persegue fini di lucro, istituita con D.M. M.I.U.R. in data 30/7/1998. Essa è sede primaria di libera ricerca e di libera formazione ed è luogo di apprendimento ed elaborazione critica delle conoscenze. La denominazione "Piemonte Orientale" fa riferimento ad un territorio e non ad un centro urbano e rispecchia la pari dignità riconosciuta alle tre sedi in cui l'Ateneo si articola, con una struttura tripolare unica in Italia. L'intitolazione all'illustre scienziato di Quaregna fu dovuta, oltre che alla sua fama in tutto il mondo, alla necessità di aggiungere una caratterizzazione unificante anche nel nome, ad un Ateneo che nasceva su tre province diverse. Le attività di ricerca e di didattica si svolgono pertanto su un territorio molto ampio data la struttura tripolare dell’Ateneo - tre sono le sedi istituzionali site in Vercelli, Alessandria e Novara – e la presenza di sedi formative anche in altre città della Regione. Il Rettorato, che si trova a Vercelli è sede degli uffici del Rettore, del Direttore Generale e dell'Amministrazione Centrale. L’Ateneo si compone di una Scuola e di 7 Dipartimenti:

Strutture scientifiche e didattiche Scuola di Medicina Novara Dipartimento di Scienze della Salute Novara Dipartimento di Medicina Traslazionale Novara Dipartimento di Scienze del Farmaco Novara Dipartimento di Studi per l'Economia e l'Impresa Novara Dipartimento di Studi Umanistici Vercelli Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica Alessandria

Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali Alessandria Dipendenti a tempo indeterminato Dato rilevato Data di riferimento Personale docente 370

31/12/2014

1. Ordinari 108 2. Associati 107 3. Ricercatori 155

Personale tecnico amministrativo 319 4. Direttore Generale 1 5. Dirigenti 3 (di cui 1 in

aspettativa) 6. Categoria EP 17 7. Categoria D 119 8. Categoria C 150

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Dipendenti a tempo indeterminato Dato rilevato Data di riferimento 9. Categoria B 21

10.Collaboratori esperti linguistici 8 3.1 L’ANALISI DEL CONTENZIOSO L’Ateneo è dotato di un ufficio legale interno (Ufficio Affari Generali e Servizi Legali) il quale provvede anche alla difesa in giudizio davanti al Giudice Ordinario in funzione di giudice del lavoro. Il contenzioso la cui competenza è individuata nel Giudice Amministrativo è, invece, seguito dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, che comunque riceve dal suddetto ufficio le relazioni, sia in punto di fatto che di diritto, dei casi da trattare. Il contenzioso relativo al rapporto di impiego, che costituisce l’ambito numericamente più rilevante, verte in buona parte sulle procedure di valutazione comparativa per il reclutamento del personale docente e ricercatore, e ricade nella giurisdizione del Giudice Amministrativo. Il contenzioso sulle istanze di trasferimento degli studenti o sui test di ammissione ai corsi di laurea è numericamente contenuto, mentre sono residuali le vertenze relative al recupero dei crediti vantati dall’Ateneo e dalle sue strutture nei confronti di terzi, così come quelle relativo agli appalti e ai contratti. Di seguito l’elenco del contenzioso giurisdizionale in corso dal 1/1/2010 al 31/1272014. L’elenco ricomprende tutte le vertenze dinanzi al Giudice Ordinario o al Giudice Amministrativo

e i ricorsi straordinari al Capo dello Stato a partire dal 01.01.2010. Tipologia del contenzioso Numero cause Stato della controversia

Professori e Ricercatori universitari 15 10 pendenti/5 concluse Personale tecnico-amministrativo 0 -

Studenti* 19 15 pendenti/3concluse Contratti 4 3 pendenti/1 conclusa

Altro 9 7 pendenti/2 concluse

*Nota: Nel periodo dal 1/11/2013 al 31/12/2014 sono stati notificati all’Università: 11 ricorsi relativi alle graduatorie formate dal MIUR per l’accesso ai corsi di Laurea a numero programmato in Medicina e Chirurgia e n. 17 ricorsi relativi alle graduatorie formate dal MIUR per l’accesso Dall’esame dello stato del contenzioso in atto nell’Ateneo appare evidente come l’incidenza complessiva numerica non rappresenti particolari criticità. Ciò è dovuto anche all’attività di verifica della legittimità svolto dalle singole strutture amministrative. 3.2 L’ANALISI DEI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI Sono passibili di procedimento disciplinare, secondo differenti modalità, i professori e i ricercatori universitari, il personale tecnico ed amministrativo, compresi i dirigenti, e gli studenti:

• i professori e ricercatori universitari sono passibili delle sanzioni disciplinari previste dall’art. 87 del R.D. 31 agosto 1933, n. 1592 (censura, sospensione dall’ufficio e dallo stipendio fino ad un anno, revocazione, destituzione senza o con perdita del diritto a pensione o ad assegni, secondo la gravità delle mancanze) previa istruzione del relativo procedimento da parte del Collegio di disciplina, introdotto dall’art. 10 della legge 30 dicembre 2010, n. 240;

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• il personale tecnico-amministrativo è passibile di procedimento disciplinare secondo quanto previsto dal Titolo IV del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165, e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale tecnico ed amministrativo del comparto delle Università (rimprovero verbale o scritto, censura, multa di importo variabile da una ad un massimo di quattro ore di retribuzione, sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a dieci giorni o da undici giorni fino ad un massimo di sei mesi, licenziamento con preavviso, licenziamento senza preavviso), previa contestazione dell’addebito, osservanza del principio del contraddittorio ed audizione dell’interessato, e previa istruzione dal parte dell’Ufficio competente per i procedimenti disciplinari, secondo la gravità del comportamento contestato;

• gli studenti sono passibili delle sanzioni disciplinari previste dall’art. 16 del R.D.L. n. 1071/1935 (ammonizione, interdizione temporanea da uno o più corsi, sospensione da uno o più esami di profitto per una delle due sessioni, esclusione temporanea dall’università con conseguente perdita delle sessioni di esami), previa contestazione dell’addebito, possibilità di presentare difese scritte e richiesta di essere ascoltati.

Si riportano di seguito l’elenco delle contestazioni disciplinari avviate e concluse nell’ultimo triennio, distinte secondo la tipologia di personale: Personale Tecnico-amministrativo: nessun procedimento disciplinare avviato dal 01.01.2010 al 31/12/2014. Personale docente: n. 2 procedimenti disciplinari avviati dal 01.01.2010 al 31/12/2014. Anno di contestazione dell’illecito

Oggetto della contestazione Sanzione

2012 Violazione delle norme di comportamento

1 (di cui con sanzione: 1)

2013 Assenze ingiustificate alle sedute del Consiglio di Dipartimento

1 (di cui con sanzione: 1)

2014 Violazione delle norme di comportamento

1 (in itinere)

Studenti: n. 20 procedimenti disciplinari avviati dal 01.01.2010 al 31/12/2014. Anno di contestazione dell’illecito

Oggetto della contestazione Sanzione

2010 Violazione delle norme di comportamento

7 (di cui con sanzione: 7)

2011 Violazione delle norme di comportamento

3 (di cui con sanzione: 3)

2012 Violazione delle norme di comportamento

1 (di cui con sanzione: 1)

2013 Violazione delle norme di comportamento

1 (di cui con sanzione: 1)

2014 Violazione delle norme di comportamento/False attestazioni

8 (di cui con sanzione: 8)

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Dall’analisi dei dati sopra riportati non si evincono fenomeni significativi, visto il numero limitato di procedimenti disciplinari attivati e di sanzioni disciplinari irrogate rispetto al numero di personale docente e tecnico-amministrativo in servizio presso l’Ateneo. 4. OBIETTIVI Riprendendo gli obiettivi strategici previsti nel Piano Nazionale Anticorruzione il presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione persegue seguenti obiettivi:

• ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione; • aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; • creare un contesto sfavorevole alla corruzione.

E il suo contenuto risponde alle seguenti finalità: a) fornire una valutazione del diverso livello di esposizione degli Uffici al rischio di corruzione; b) indicare gli interventi organizzativi volti a prevenire il rischio di corruzione; c) individuare, tra le attività di competenza dell’amministrazione, quelle più esposte al rischio

di corruzione, a partire dalle seguenti attività che la Legge n. 190/2012, all’art. 1, comma 16, già considera come tali (art. 1 comma 9 lett. a): • autorizzazione o concessione; • scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con

riferimento alla modalità di selezione prescelta secondo le modalità previste dal Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163;

• concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;

• concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni in carriera; d) prevedere per le attività più esposte al rischio di corruzione meccanismi di formazione,

attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire tale rischio (art. 1 comma 9 lett. b);

e) prevedere, con particolare riguardo alle attività più esposte al rischio di corruzione, obblighi di informazione nei confronti del Responsabile di prevenzione della corruzione chiamato a vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Piano (art. 1 comma 9 lett. c);

f) monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti (art. 1 comma 9 lett. d);

g) monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione (art. 1 comma 9 lett. e);

h) individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge (art. 1 comma 9 lett. f).

5. SOGGETTI, RUOLI E RESPONSABILITA’ NELLA GESTIONE DELLA PREVENZIONE DELLA

CORRUZIONE Il presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione nasce dalla collaborazione tra il

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Responsabile della Prevenzione della Corruzione e il Responsabile della Trasparenza. La partecipazione dei componenti della struttura organizzativa si è concretizzata nel supporto in merito all’analisi informativa dei processi gestionali che costituiscono le aree di rischio individuate dal legislatore. 5.1 L’AUTORITA’ DI INDIRIZZO POLITICO Secondo l’art. 13 del vigente Statuto ed ai sensi della delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione n. 144 del 7/10/2014, l’organo di indirizzo strategico dell’Ateneo è il Consiglio di Amministrazione. In tale veste esercita la vigilanza sulla sostenibilità finanziaria delle attività ed approva il documento di programmazione triennale; adotta tra l’altro il piano triennale per la prevenzione della corruzione e i suoi aggiornamenti, nonché tutti gli atti di indirizzo di carattere generale che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione. 5.2 RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE L’Università ha nominato, con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 6/2013/5 in data 20/9/2013, il Direttore Generale, Prof. Giorgio Donna, Responsabile della prevenzione della corruzione dell’Ateneo. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, coadiuvato dai Dirigenti e dalle diverse Strutture dell'Ateneo, predispone:

• il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, che sottopone al Consiglio di Amministrazione per la sua adozione;

• l’aggiornamento del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione annuale entro il 31 gennaio di ciascun anno ovvero ogni qualvolta emergano rilevanti mutamenti dell’amministrazione.

Il Piano viene trasmesso al Dipartimento della Funzione Pubblica ed è pubblicato sul sito internet dell’Università nella sezione Amministrazione Trasparente. Al Responsabile della Prevenzione della Corruzione sono affidate le seguenti funzioni ed i compiti previsti dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190:

a) definire, entro il 31 gennaio di ogni anno, procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, anche avvalendosi dei percorsi di formazione predisposti dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (SSPA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri (artt. 1 commi 5 lettera b), 8 e 11);

b) vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del Piano di Prevenzione della Corruzione (art. 1 comma 12 lett. b);

c) verificare l'efficace attuazione del Piano e la sua idoneità, nonché proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione (art. 1 comma 10 lett. a);

d) verificare, d’intesa con i Dirigenti, l'effettiva rotazione, ove possibile, degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10 lett. b);

e) individuare il personale da inserire nei programmi di formazione predisposti dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione (SSPA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri sui temi dell’etica e della legalità (art. 1 commi 8, 10, lett. c) ed 11);

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f) trasmettere all'organo di indirizzo politico dell'amministrazione, e pubblicare nel sito web dell'amministrazione, una relazione recante i risultati dell'attività svolta entro il 15 dicembre di ogni anno. Nei casi in cui l’organo di indirizzo politico lo richieda o qualora il dirigente responsabile lo ritenga opportuno, quest’ultimo riferisce sull’attività (art. 1 comma 14);

g) riferire al Consiglio di Amministrazione sulla propria attività. Per l’adempimento dei compiti previsti dalla Legge 190/2012 sopra elencati, il Responsabile può in ogni momento:

a) verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare anche solo potenzialmente corruzione e illegalità;

b) richiedere ai dipendenti che hanno istruito un procedimento di fornire motivazioni per iscritto circa le circostanze di fatto e di diritto che sottendono all’adozione del provvedimento finale;

c) effettuare, tramite l’ausilio di soggetti interni competenti per settore, ispezioni e verifiche presso ciascun ufficio dell’Ateneo al fine di procedere al controllo del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità dei procedimenti in corso o già conclusi.

Nel caso in cui, nello svolgimento della sua attività, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione riscontri dei fatti che possono presentare una rilevanza disciplinare deve darne tempestiva informazione all'ufficio competente per i procedimenti disciplinari affinché possa essere avviata con tempestività l'azione disciplinare. Ove riscontri dei fatti suscettibili di dare luogo a responsabilità amministrativa, deve presentare tempestiva denuncia alla competente procura della Corte dei Conti per le eventuali iniziative in ordine all'accertamento del danno erariale (art. 20 del D.P.R. n. 3/1957 – art. 1 comma 3 della legge n. 20/1994). Ove riscontri poi dei fatti che rappresentano notizia di reato, deve presentare denuncia alla Procura della Repubblica o ad un Ufficiale di polizia giudiziaria con le modalità previste dalla legge (art. 331 c.p.p.) e deve darne tempestiva informazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il Responsabile della prevenzione della corruzione inoltre:

a) è chiamato a rispondere ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. n. 30/3/2001 n. 165 (responsabilità dirigenziale) in caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano di Prevenzione della Corruzione (art. 1, comma 14);

b) è responsabile sul piano disciplinare per omesso controllo (art. 1 comma 14); c) incorre nella responsabilità dirigenziale, disciplinare, amministrativa oltre che rispondere

per danno erariale e per danno all’immagine della pubblica amministrazione in caso di commissione, all’interno dell’Ateneo, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato (art. 1 comma 12), salvo che provi: • di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il Piano triennale di

prevenzione della corruzione e di aver osservato le prescrizioni di cui ai commi 9 e 10 dell’art. 1 Legge 6/11/2012 n. 190;

• di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del piano. Ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. 8 aprile 2013, n. 39, recante “Disposizioni in materia di inconferibilità

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e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190”, il Responsabile della prevenzione della corruzione cura, anche attraverso le disposizioni del Piano di Prevenzione della Corruzione, che siano rispettate le disposizioni del suddetto decreto sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi.. A tale fine il Responsabile contesta all'interessato l'esistenza o l'insorgere delle situazioni di inconferibilità o incompatibilità di cui al D.Lgs. 8 aprile 2013, n. 39. Il Responsabile della prevenzione e della corruzione segnala i casi di possibile violazione delle disposizioni del presente decreto all'Autorità nazionale anticorruzione, all'Autorità garante della concorrenza e del mercato ai fini dell'esercizio delle funzioni di cui alla legge 20 luglio 2004 n. 215, nonché alla Corte dei conti, per l'accertamento di eventuali responsabilità amministrative. 5.3 I DIRIGENTI PER L’AREA DI RISPETTIVA COMPETENZA Con specifico riferimento alle misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi, i dirigenti: - svolgono attività informativa nei confronti del responsabile della prevenzione e dell’autorità giudiziaria; - partecipano al processo di gestione del rischio; - propongono le misure di prevenzione; - assicurano l’osservanza del codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione; - adottano le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e la rotazione del personale; - osservano le misure contenute nel piano triennale per la prevenzione della corruzione. 5.4 IL NUCLEO DI VALUTAZIONE Secondo quanto previsto dalla delibera n. 9 dell’11 marzo 2010 della Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche, ora Autorità Nazionale Anticorruzione, nelle Università i compiti dell’Organismo indipendente di valutazione di cui all’art. 14 del D.Lgs. 27/10/2009 n. 150 sono svolti dal Nucleo di Valutazione Principali compiti del Nucleo di valutazione in materia di prevenzione della corruzione sono: - partecipare al processo di gestione del rischio; - svolgere compiti propri connessi con l’attività dell’anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (cfr. artt. 43 e 44 del D.Lgs. 33/2013); - esprimere parere obbligatorio sul codice di comportamento adottato. 5.5 IL PERSONALE DIPENDENTE DELL’UNIVERSITA’ I dipendenti dell’Università (professori, ricercatori e personale tecnico ed amministrativo) sono tenuti a:

• partecipare al processo di gestione del rischio; • osservare le misure contenute nel piano triennale della prevenzione della corruzione; • segnalare situazioni di illecito al proprio dirigente o al responsabile della prevenzione della

corruzione; • segnalare casi di personale conflitto di interessi.

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6. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE A PIU’ ELEVATA PROBABILITA’ DI RISCHIO DI CORRUZIONE Il Piano Nazionale Anticorruzione definisce il rischio come “l’effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento dell’interesse pubblico, e quindi sull’obiettivo istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un determinato evento”. Sempre il piano definisce l’evento come “il verificarsi o il modificarsi di un insieme di circostanze che si frappongono o si oppongono al perseguimento dell’obiettivo istituzionale dell’ente”. In altri termini, la mancanza della previsione del rischio di corruzione e la sua quantificazione in termini di probabilità e impatto, con la connessa progettazione delle misure atte a ridurle entrambe, potrebbe consentire a soggetti interni all’amministrazione il favorire interessi privati, con distrazione delle risorse dal perseguimento del pubblico interesse. Le aree oggetto di analisi sono state individuate dal legislatore all’art. 1, comma 16, della Legge 190/2012:

a) autorizzazione o concessione; b) scelta del contraente per l’affidamento di lavori, servizi e forniture, anche con riferimento

alle modalità di selezione di cui al D.lgs. 163/2006; c) concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché

attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone, ed enti pubblici e privati;

d) concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera. È opportuno sottolineare che si tratta di settori già disciplinati da specifiche normative di settore che “a monte” prevedono una serie di adempimenti in capo all’amministrazione finalizzati a garantire la trasparenza (si pensi agli obblighi di trasmissione dati all’Autorità di vigilanza per gli appalti pubblici, incluse le acquisizioni in economia per i lavori) e la correttezza delle procedure (ad esempio, le verifiche post-aggiudicazione nel campo degli appalti o le procedure concorsuali), ponendo in capo al dirigente o al funzionario preposto sanzioni amministrative e individuando correlati profili di responsabilità di natura amministrativo-contabile nel caso di mancato o inesatto adempimento. Tali adempimenti sono espressamente preordinati a consentire l’attivazione nei confronti delle singole pubbliche amministrazioni di un sistema di monitoraggio e di controllo sulla legittimità delle attività in esame da parte degli organismi di controllo preposti (ad esempio, il Dipartimento della Funzione Pubblica o l’A.V.C.P.) che dovrebbe di per sé già assolvere ad una funzione di prevenzione di episodi di corruzione, fermo restando che il principale deterrente alla corruzione è rappresentato dalla piena ed integrale applicazione delle disposizioni di Legge che disciplinano i relativi settori. Relativamente alle aree sopra indicate, individuate nel citato art. 1, comma 16 della Legge 190/2012, le stesse, seguendo le indicazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione sono state scomposte in processi e, successivamente, per ciascun processo sono stati individuati i potenziali rischi al fine di costruire il catalogo dei rischi. In coerenza col Piano Nazionale Anticorruzione, per processo si è assunta la definizione di “insieme di attività che creano un valore trasformando risorse (input) in un prodotto (output)”. Il risultato di tale analisi, condotta con il contributo dei soggetti indicati al precedente paragrafo 2.3, è riportato nel documento “Analisi, Valutazione e Gestione dei rischi”, allegato n. 1 al presente Piano.

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Ai processi e ai rischi individuati è stata applicata la metodologia derivante dalla norma UNI ISO 31000, come dettagliata negli allegati 5 e 6 del P.N.A., giungendo per ogni processo alla fotografia delle aree di rischio. Dall’analisi emergono prevalentemente, per le aree di rischio considerate, eventi classificabili con un livello di rischio medio: valore di impatto 2 (“minore”) e probabilità di accadimento 2 (poco probabile) e 3 (probabile); il rischio complessivamente derivante (valore probabilità media x valore impatto medio MP X MI) è pari a 13,75 su una scala massima di 25. 7. MISURE DI PREVENZIONE In coerenza col modello adottato dal P.N.A., nei paragrafi seguenti sono indicate le misure di prevenzione utili per ridurre la probabilità di rischio, con riferimento ai risultati di cui al precedente paragrafo. Le misure di prevenzione considerate sono quelle introdotte, o rafforzate, dalla Legge 190/2012 e dai decreti attuativi, nonché da quelle ulteriori introdotte dal P.N.A.. A parte la predisposizione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, la principale misura di prevenzione, a carattere trasversale, è costituita dall’adozione del Programma Triennale della Trasparenza e dell’Integrità (P.T.T.I.) con i connessi adempimenti in materia di trasparenza, relativo allo stesso arco temporale del presente P.T.P.C. Sono successivamente indicate le restanti misure:

• codici di comportamento – diffusione di buone pratiche e valori e formazione; • rotazione del personale; • obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse; • svolgimento di incarichi d'ufficio - attività ed incarichi extra-istituzionali; • conferimento di incarichi dirigenziali in caso di particolari attività o incarichi precedenti; • incompatibilità specifiche per posizioni dirigenziali; • attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro; • formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici e conferimento di incarichi in caso di

condanna penale per delitti contro la pubblica amministrazione; • tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illecito;

Le suddette misure sono approvate contestualmente al presente Piano e dovranno costituire obiettivi del Piano della performance. Il Piano delle Performance dovrà essere adeguato al presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione. 8. TRASPARENZA La trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Da questo punto di vista essa, infatti, consente:

• la conoscenza del responsabile per ciascun procedimento amministrativo e, più in generale, per ciascuna area di attività dell’amministrazione e, per tal via, la responsabilizzazione dei funzionari;

• la conoscenza dei presupposti per l’avvio e lo svolgimento del procedimento e, per tal via, se ci sono dei “blocchi” anomali del procedimento stesso;

• la conoscenza del modo in cui le risorse pubbliche sono impiegate e, per tal via, se l’utilizzo

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di risorse pubbliche è deviato verso finalità improprie; • la conoscenza della situazione patrimoniale dei politici e dei dirigenti e, per tal via, il

controllo circa arricchimenti anomali verificatisi durante lo svolgimento del mandato. Per questi motivi la Legge n. 190 è intervenuta a rafforzare gli strumenti già vigenti, pretendendo un’attuazione ancora più spinta della trasparenza, che, come noto, già era stata largamente valorizzata a partire dall’attuazione della Legge n. 241 del 1990 e, successivamente, con l’approvazione del D.Lgs. n. 150 del 2009. La Legge n. 190 ha previsto che la trasparenza dell'attività amministrativa, “che costituisce livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, secondo quanto previsto all'articolo 11 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, è assicurata mediante la pubblicazione” sui siti web istituzionali delle pubbliche amministrazioni delle informazioni rilevanti stabilite dalla legge. Le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1 comma 2 del D.Lgs. 165 del 2001, tra cui rientrano anche le Università devono adempiere agli obblighi di trasparenza senza ritardo. Gli adempimenti di trasparenza tengono conto delle prescrizioni contenute nel D.Lgs. n. 33 del 2013, nella Legge n. 190 e nelle altre fonti normative vigenti. Il Programma Triennale della Trasparenza e dell’Integrità (P.T.T.I.), relativo allo stesso arco temporale del presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.), è riportato nell’allegato n. 2. 9. CODICE DI COMPORTAMENTO – DIFFUSIONE DI BUONE PRATICHE E VALORI Con il D.P.R. 16 aprile 2013 n. 62 è stato approvato il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, il quale contiene i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare. Tale codice è stato pubblicato sul sito istituzionale dell’Università, alla sezione “Amministrazione Trasparente”, adempiendo così a quanto disposto dall’art. 55 comma 2 del D.lgs. 165/2001. L’Università, ai sensi dell’art. 54 comma 5 del D.Lgs. 30/3/2001, deve provvedere all’adozione di un proprio Codice di comportamento, tenendo presenti gli indirizzi o linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e curando le procedure di partecipazione previste dalla legge. Lo strumento dei codici di comportamento è una misura di prevenzione fondamentale in quanto le norme in essi contenute regolano, in senso legale ed eticamente corretto, il comportamento dei dipendenti e, per tale via, indirizzano l’azione amministrativa. Il Codice si applica ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1 comma 2 del D.Lgs. n. 165 del 2001, il cui rapporto di lavoro è disciplinato contrattualmente, ai sensi dell’articolo 2 commi 2 e 3 del medesimo decreto. Per il personale in regime di diritto pubblico le disposizioni del codice assumono la valenza “di principi di comportamento” in quanto compatibili con le disposizioni speciali. In maniera del tutto innovativa, l’art. 2 comma 3 del Codice prevede l’estensione degli obblighi di condotta anche nei confronti di tutti i collaboratori dell’amministrazione, dei titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità, nonché nei confronti di collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi o che realizzano opere in favore dell’amministrazione. Il Codice di comportamento deve contenere:

a) il limite-soglia orientativa per i regali non consentiti che in ogni caso non possono superare il valore di 150 euro;

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b) l’obbligo di rispettare le misure di prevenzione; c) una specifica disciplina per i dirigenti, compresi quelli “a contratto” e il personale che

svolge una funzione equiparata a quella dirigenziale nell’ambito degli uffici di diretta collaborazione;

d) la natura legale del Codice di comportamento e la sua valenza disciplinare; e) l’incoraggiamento dell’emersione di valori positivi all’interno e all’esterno

dell’amministrazione. 9.1 LA NATURA LEGALE DEL CODICE E LA SUA VALENZA DISCIPLINARE La Legge n. 190 del 2012 prevede all’art. 44, nel sostituire l’art. 54 del D.Lgs. 165/2001, che la violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento, compresi quelli relativi all’attuazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, è fonte di responsabilità disciplinare. I codici di comportamento non prevedono nuove sanzioni disciplinari né dettano regole per lo svolgimento di procedimenti disciplinari, però prevedono regole di comportamento e doveri ed obblighi che i dipendenti devono osservare e la cui violazione integra un comportamento contrario ai doveri d’ufficio, fonte di responsabilità disciplinare, ferme restando le eventuali responsabilità civile, amministrativa, contabile e penale. Le disposizioni inserite nei codici di comportamento integrano gli obblighi del dipendente contenuti nell’art. 44 del CCNL 2006/2009 del personale tecnico ed amministrativo del comparto Università. Violazioni gravi e reiterate dei codici di comportamento comportano l’applicazione della sanzione disciplinare del licenziamento ai sensi degli artt. 54 e 55 del D.Lgs. 165/2001. 9.2 ADEMPIMENTI DELL’UNIVERSITA’ L’Università deve:

• predisporre o modificare gli schemi tipo di incarico, contratto, bando, inserendo la condizione dell’osservanza dei Codici di comportamento per i collaboratori esterni a qualsiasi titolo, per i componenti e i titolari degli organi, per il personale impiegato negli uffici di diretta collaborazione dell’autorità politica, per i collaboratori delle ditte fornitrici di beni o servizi od opere a favore dell’amministrazione, nonché prevedendo la risoluzione o la decadenza dal rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dai Codici di comportamento;

• programmare adeguate iniziative di formazione sui Codici di comportamento; • informare tutti i soggetti a cui si applica il Codice di comportamento:

a) che le competenze relative ai procedimenti disciplinari sono attribuite all’Ufficio Affari Generali e Servizi Legali;

b) in merito alla definizione delle autorità competenti allo svolgimento del procedimento e all’irrogazione delle sanzioni disciplinari anche nei confronti dei dirigenti;

c) in merito alle linee essenziali dei relativi procedimenti; d) consegnare al dipendente, che li sottoscrive al momento dell’assunzione, il Codice di

comportamento nazionale approvato con D.P.R. 16 aprile 2013 n. 62 e il Codice di comportamento adottato dall’Università.

10. LA FORMAZIONE

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Le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165 del 2001 debbono programmare adeguati percorsi di formazione, tenendo presente una strutturazione su due livelli:

• un livello generale, rivolto a tutti i dipendenti: riguarda l’aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e le tematiche dell’etica e della legalità (approccio valoriale);

• un livello specifico rivolto al Responsabile della Prevenzione della corruzione, al Responsabile della Trasparenza, ai referenti, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio: riguarda le politiche, i programmi e i vari strumenti utilizzati per la prevenzione e tematiche settoriali, in relazione al ruolo svolto da ciascun soggetto nell’amministrazione.

L’Università deve avviare apposite iniziative formative sui temi dell’etica e della legalità, sul contenuto dei codici di comportamento, sulla normativa in materia di trasparenza e anticorruzione. Tali iniziative devono coinvolgere il maggior numero possibile di dipendenti e devono coinvolgere in particolare modo i dipendenti che prestano attività nelle aree a rischio. L’obiettivo principale che si intende raggiungere attraverso una formazione adeguata consiste nello svolgimento, da parte di soggetti consapevoli, dell’attività amministrativa, per cui la discrezionalità è esercitata sulla base di valutazioni fondate sulla conoscenza e le decisioni sono assunte “con cognizione di causa”, in modo tale da ridurre il rischio che l’azione illecita sia compiuta inconsapevolmente. 11. ROTAZIONE DEL PERSONALE La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione rappresenta una misura di importanza cruciale tra gli strumenti di prevenzione della corruzione e l’esigenza del ricorso a questo sistema è stata sottolineata anche a livello internazionale (P.N.A. All. 1 paragrafo B5). L’alternanza tra più professionisti nell’assunzione delle decisioni e nella gestione delle procedure, infatti, riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a collusione. La presenza all’interno dell’Università, al momento, di solo n. 2 dirigenti di ruolo, l’impossibilità di attribuire incarichi dirigenziali a tempo determinato e l’impossibilità di ampliare la dotazione organica dell’Ateneo rende estremamente difficile dare piena e completa attuazione alla regola della rotazione del personale. In ogni caso nel 2013 è stata effettuata, nell’ambito del processo di riorganizzazione che ha interessato le attività amministrative e tecniche dell’Università, la rotazione di un certo numero di dipendenti con incarichi di responsabilità. In merito alla rotazione del personale va, inoltre, evidenziato che lo Statuto dell’Università già detta precise disposizioni in merito alla rinnovabilità di alcuni incarichi e dei componenti degli organi dell’Ateneo secondo la tabella sotto riportata.

Durata mandati e rinnovabilità

Organo Durata Rinnovabilità Normativa

Rettore 6 anni No L. 240/10 art. 2 co. 1 lett. d) + Art. 11 co. 9 Statuto

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Senato Accademico 4 anni 2 anni gli studenti

Una sola volta

L. 240/10 art. 2 co. 1 lett. g) e co. 2 lett. h) + Art. 12 co. 4 Statuto

Consiglio di Amministrazione

4 anni 2 anni gli studenti

Una sola volta

L. 240/10 art. 2 co. 1 lett. m) + Art. 13 co. 13 Statuto

Collegio dei Revisori dei Conti 4 anni Una sola volta

L. 240/10 art. 2 co. 1 lett. p) + Art. 14 co. 4 Statuto

Nucleo di Valutazione 3 anni studente 2 anni Una sola volta

L. 240/10 art. 2 co. 2 lett. h) + Art. 15 co. 5 e 6 lett. c) Statuto

Direttore di Dipartimento 4 anni Una sola volta Art. 26 co. 1 Statuto

Presidente Scuola 3 anni Una sola volta

L. 240/10 art. 2 co. 2 lett. f) + Reg. Scuola di Medicina (DR rep. n. 608/12) art. 4 co. 2

La regola della rotazione del personale deve essere applicata per la composizione delle Commissioni istituite all’interno dell’Università, in particolare per la composizione delle seguenti Commissioni:

a) commissioni per l’affidamento di commesse; b) commissioni concorsi per il reclutamento di personale docente; c) commissioni concorsi e per il reclutamento di personale tecnico ed amministrativo e

dirigente; d) commissioni per l’individuazione di assegnisti di ricerca e di dottorandi di ricerca; e) commissioni per l’attribuzione di borse di studio comunque denominate (borse part time,

borse di addestramento alla ricerca, ecc.); f) commissioni per l’individuazione di collaboratori coordinati e continuativi/occasionali e

consulenti; g) commissioni per l’attribuzione di benefici al personale (sovvenzioni, telelavoro, ecc.); h) commissioni di gara; i) commissioni per l’attribuzione di incarichi didattici e di supporto alla didattica.

Nei regolamenti che le prevedono e le disciplinano deve essere previsto che i componenti sono individuati, oltre che secondo criteri di competenza e professionalità, anche secondo il criterio della rotazione del personale. In caso di avvio di procedimento penale a carico di un dipendente per un reato connesso con l’esercizio della sua funzione nell’Università e in caso di avvio di procedimento disciplinare per fatti

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di natura corruttiva, l’Amministrazione valuterà l’opportunità di assegnare il dipendente ad altro incarico, fermo restando quanto indicato al paragrafo 17 “FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONE AGLI UFFICI E CONFERIMENTO DI INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”. 12. OBBLIGO DI ASTENSIONE IN CASO DI CONFLITTO DI INTERESSI L’art. 1 comma 41 della Legge n. 190 ha introdotto l’art. 6 bis nella Legge. n. 241 del 1990, rubricato “Conflitto di interessi”. La disposizione stabilisce che “Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale.”. La norma contiene due prescrizioni:

• è stabilito un obbligo di astensione per il responsabile del procedimento, del titolare dell’ufficio competente ad adottare il provvedimento finale e dei titolari degli uffici competenti ad adottare atti endoprocedimentali nel caso di conflitto di interesse anche solo potenziale;

• è previsto un dovere di segnalazione a carico dei medesimi soggetti. La norma persegue una finalità di prevenzione che si realizza mediante l’astensione dalla partecipazione alla decisione (sia essa endoprocedimentale o meno) del titolare dell’interesse, che potrebbe porsi in conflitto con l’interesse perseguito mediante l’esercizio della funzione e/o con l’interesse di cui sono portatori il destinatario del provvedimento, gli altri interessati e contro interessati. La norma va letta in maniera coordinata con la disposizione inserita nel Codice di comportamento nazionale approvato con D.P.R. 16/4/2013 n. 62. L’art. 6 di questo D.P.R. infatti prevede che “Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui egli sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull'astensione decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza.”. Tale disposizione contiene una tipizzazione delle relazioni personali o professionali sintomatiche del possibile conflitto di interesse. Essa contiene anche una clausola di carattere generale in riferimento a tutte le ipotesi in cui si manifestino “gravi ragioni di convenienza”. La segnalazione del conflitto deve essere indirizzata al dirigente, il quale, esaminate le circostanze, valuta se la situazione realizza un conflitto di interesse idoneo a ledere l’imparzialità dell’agire amministrativo:

• il dirigente destinatario della segnalazione deve valutare espressamente la situazione sottoposta alla sua attenzione e deve rispondere per iscritto al dipendente medesimo sollevandolo dall’incarico oppure motivando espressamente le ragioni che consentono comunque l’espletamento dell’attività da parte di quel dipendente;

• nel caso in cui sia necessario sollevare il dipendente dall’incarico esso dovrà essere affidato dal dirigente ad altro dipendente ovvero, in carenza di dipendenti professionalmente

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idonei, il dirigente dovrà avocare a sé ogni compito relativo a quel procedimento; • qualora il conflitto riguardi il dirigente a valutare le iniziative da assumere sarà il

Responsabile per la Prevenzione della Corruzione. La violazione sostanziale della norma, dà luogo a responsabilità disciplinare del dipendente suscettibile di essere sanzionata con l’irrogazione di sanzioni disciplinari. A parte la responsabilità disciplinare del dipendente, la situazione di conflitto di interesse può costituire fonte di illegittimità del relativo procedimento e del provvedimento conclusivo dello stesso, per violazione di legge e per eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento della funzione tipica dell’azione amministrativa. L’Università deve dare conoscenza al personale, attraverso apposita comunicazione, dell’obbligo di astensione, delle conseguenze scaturenti dalla sua violazione e dei comportamenti da seguire in caso di conflitto di interesse:

• l’attività informativa deve essere prevista nell’ambito delle iniziative di formazione contemplate nel Piano di formazione;

• sul sito web dell’Università deve essere data adeguata pubblicità all’obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi e alle possibili conseguenze in caso di mancato rispetto di tale obbligo.

13. SVOLGIMENTO DI INCARICHI D’UFFICIO – ATTIVITA’ ED INCARICHI EXTRA ISTITUZIONALI Il cumulo in capo ad un medesimo dirigente o funzionario di incarichi conferiti dall’Università può comportare il rischio di un’eccessiva concentrazione di potere su un unico centro decisionale. La concentrazione del potere decisionale aumenta il rischio che l’attività amministrativa possa essere indirizzata verso fini privati o impropri, determinati dalla volontà del dirigente stesso. Inoltre, lo svolgimento di incarichi, soprattutto se extra-istituzionali, da parte del dirigente o del funzionario, può realizzare situazioni di conflitto di interesse che possono compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa, ponendosi altresì come sintomo dell’evenienza di fatti corruttivi. Per questi motivi la Legge n. 190 del 2012 è intervenuta a modificare anche il regime dello svolgimento degli incarichi da parte dei dipendenti pubblici contenuto nell’art. 53 del D.Lgs. n. 165 del 2001, in particolare prevedendo che:

• degli appositi regolamenti (adottati su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con i Ministri interessati, ai sensi dell’art. 17 comma 2 della Legge n. 400 del 1988) debbono individuare, secondo criteri differenziati in rapporto alle diverse qualifiche e ruoli professionali, gli incarichi vietati ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1 comma 2 del D.Lgs. n. 165 del 2001;

• l’Università deve adottare dei criteri generali per disciplinare i criteri di conferimento e i criteri di autorizzazione degli incarichi extra istituzionali; infatti, l’art. 53 comma 5 del D.Lgs. n. 165 del 2001, come modificato dalla Legge n. 190 del 2012, prevede che “In ogni caso, il conferimento operato direttamente dall'amministrazione, nonché l'autorizzazione all'esercizio di incarichi che provengano da amministrazione pubblica diversa da quella di appartenenza, ovvero da società o persone fisiche, che svolgono attività d'impresa o commerciale, sono disposti dai rispettivi organi competenti secondo criteri oggettivi e predeterminati, che tengano conto della specifica professionalità, tali da escludere casi di incompatibilità, sia di diritto che di fatto, nell'interesse del buon andamento della pubblica amministrazione o situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi, che pregiudichino l'esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente”.

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• in sede di autorizzazione allo svolgimento di incarichi extra-istituzionali, secondo quanto previsto dall’art. 53 comma 7 del D.Lgs. n 165 del 2001, l’Università deve valutare tutti i profili di conflitto di interesse, anche quelli potenziali;

• il dipendente è tenuto a comunicare formalmente all’amministrazione anche l’attribuzione di incarichi gratuiti (comma 12); in questi casi, l’amministrazione - pur non essendo necessario il rilascio di una formale autorizzazione - deve comunque valutare tempestivamente l’eventuale sussistenza di situazioni di conflitto di interesse anche potenziale e, se del caso, comunicare al dipendente il diniego allo svolgimento dell’incarico; gli incarichi a titolo gratuito da comunicare all’amministrazione sono solo quelli che il dipendente è chiamato a svolgere in considerazione della professionalità che lo caratterizza all’interno dell’amministrazione di appartenenza (quindi, a titolo di esempio, non deve essere oggetto di comunicazione all’amministrazione lo svolgimento di un incarico gratuito di docenza in una scuola di danza da parte di un funzionario amministrativo, poiché tale attività è svolta nel tempo libero e non è connessa in nessun modo con la sua professionalità di funzionario);

• il regime delle comunicazioni al Dipartimento della Funzione Pubblica avente ad oggetto gli incarichi si estende anche agli incarichi gratuiti, con le precisazioni sopra indicate; secondo quanto previsto dal comma 12 del predetto art. 53 gli incarichi autorizzati e quelli conferiti, anche a titolo gratuito, dalle pubbliche amministrazioni devono essere comunicati al Dipartimento della Funzione Pubblica in via telematica entro 15 giorni; per le modalità di comunicazione dei dati sono fornite apposite indicazioni sul sito www.perlapa.gov.it nella sezione relativa all’anagrafe delle prestazioni;

• è disciplinata esplicitamente, ai sensi dell’art. 53 comma 7-bis del D.Lgs. 30/3/2001 n. 165, un’ipotesi di responsabilità erariale per il caso di omesso versamento del compenso da parte del dipendente pubblico indebito percettore, con espressa indicazione della competenza giurisdizionale della Corte dei conti.

L’amministrazione deve accertare che lo svolgimento di incarichi extra istituzionali da parte del dipendente non ponga il dipendente stesso in situazione di conflitto, anche potenziale, di interesse con l’attività universitaria. L’accertamento può avvenire con l’acquisizione di dichiarazione sostitutiva di certificazione resa, dai dipendenti che richiedono l’autorizzazione allo svolgimento di incarichi extra istituzionali o che comunicano lo svolgimento di incarichi gratuiti, nei termini e alle condizioni previste dall’art. 46 del D.P.R. n. 445 del 2000 da pubblicare sul sito web dell’Università (art. 20 D.Lgs. n. 39 del 2013). 14. CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI IN CASO DI PARTICOLARI ATTIVITA’ O

INCARICHI PRECEDENTI Il D.Lgs. n. 39 del 2013, recante disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, ha disciplinato:

• delle particolari ipotesi di inconferibilità di incarichi dirigenziali o assimilati in relazione all’attività svolta dall’interessato in precedenza;

• delle situazioni di incompatibilità specifiche per i titolari di incarichi dirigenziali e assimilati; • delle ipotesi di inconferibilità di incarichi dirigenziali o assimilati per i soggetti che siano

stati destinatari di sentenze di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione. L’obiettivo del complesso intervento normativo è tutto in ottica di prevenzione. Infatti, la Legge ha

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valutato ex ante e in via generale che: • lo svolgimento di certe attività/funzioni può agevolare la precostituzione di situazioni

favorevoli per essere successivamente destinatari di incarichi dirigenziali e assimilati e, quindi, può comportare il rischio di un accordo corruttivo per conseguire il vantaggio in maniera illecita;

• il contemporaneo svolgimento di alcune attività di regola inquina l’azione imparziale della pubblica amministrazione costituendo un humus favorevole ad illeciti scambi di favori;

• in caso di condanna penale, anche se ancora non definitiva, la pericolosità del soggetto consiglia in via precauzionale di evitare l’affidamento di incarichi dirigenziali che comportano responsabilità su aree a rischio di corruzione.

In particolare, i Capi III e IV del decreto stabiliscono le ipotesi di inconferibilità per l’attribuzione degli incarichi amministrativi di vertice e per gli incarichi dirigenziali in riferimento a due diverse situazioni:

• incarichi a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati dalle pubbliche amministrazioni;

• incarichi a soggetti che sono stati componenti di organi di indirizzo politico di livello nazionale, regionale o locale.

Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni previste dalle disposizioni di cui sopra sono nulli ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 8/4/2013 n. 39. A carico dei componenti di organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono applicate le specifiche sanzioni previste dall’art. 18 del citato D.Lgs. La situazione di inconferibilità non può essere sanata. Per il caso in cui le cause di inconferibilità, sebbene esistenti ab origine, non fossero note all’amministrazione e si appalesassero nel corso del rapporto, il Responsabile della prevenzione è tenuto ad effettuare la contestazione all’interessato, il quale, previo contraddittorio, deve essere rimosso dall’incarico. L’Università, all’atto del conferimento degli incarichi amministrativi di vertice e degli altri incarichi dirigenziali e annualmente nel corso del rapporto, deve verificare la sussistenza di eventuali condizioni ostative in capo ai dipendenti e/o soggetti ai quali l’organo di indirizzo politico intende conferire incarico. La verifica avviene mediante acquisizione di dichiarazione sostitutiva di certificazione, resa dall’interessato nei termini e alle condizioni previste dall’art. 46 del D.P.R. n. 445 del 2000 e pubblicata sul sito web dell’Università (art. 20 D.Lgs. n. 39 del 2013). Se all’esito della verifica risulta la sussistenza di una o più condizioni ostative, l’Università si astiene dal conferire l’incarico e provvede a conferire l’incarico ad altro soggetto. In caso di violazione delle previsioni di inconferibilità, ai sensi dell’art. 17 D.Lgs. n. 39/2013, l’incarico è nullo e si applicano le sanzioni di cui all’art. 18 del medesimo decreto. L’Università deve:

• impartire direttive interne affinché negli interpelli per l’attribuzione degli incarichi siano inserite espressamente le condizioni ostative al conferimento;

• impartire direttive affinché i soggetti interessati rendano la dichiarazione , nei termini e alle condizioni previste dall’art. 46 del D.P.R. n. 445 del 2000 da pubblicare sul sito web dell’Università, di insussistenza, delle cause di inconferibilità all’atto del conferimento dell’incarico.

15. INCOMPATIBILITA’ SPECIFICHE PER POSIZIONI DIRIGENZIALI

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Per “incompatibilità” si intende “l’obbligo per il soggetto cui viene conferito l’incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il termine perentorio di 15 giorni, tra la permanenza nell’incarico e l’assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l’incarico, lo svolgimento di attività professionali ovvero l’assunzione della carica di componente di organi di indirizzo politico” (art. 1 D.Lgs. n. 39). Le situazioni di incompatibilità sono previste nel Capi V e VI del D.Lgs. n. 39/2013:

• tra incarichi nelle Pubbliche Amministrazioni e cariche in Enti di diritto privato regolati o finanziati dall’Amministrazione che conferisce l’incarico;

• tra incarichi dirigenziali comunque denominati nelle Pubbliche Amministrazioni e lo svolgimento di un’attività professionale finanziata/retribuita dalla Pubblica Amministrazione che conferisce l’incarico.

A differenza che nel caso di inconferibilità, la causa di incompatibilità può essere rimossa mediante rinuncia dell’interessato ad uno degli incarichi che la legge ha considerato incompatibili tra di loro. Se si riscontra nel corso del rapporto una situazione di incompatibilità, il Responsabile della prevenzione della corruzione deve effettuare una contestazione all’interessato e la causa deve essere rimossa entro 15 giorni; in caso contrario, la legge prevede la decadenza dall’incarico e la risoluzione del contratto di lavoro autonomo o subordinato (art. 19 D.Lgs. n. 39/2013). L’Università deve verificare la sussistenza di eventuali situazioni di incompatibilità nei confronti dei titolari di incarichi amministrativi di vertice e di incarichi dirigenziali comunque denominati per le situazioni contemplate nei Capi V e VI del D.Lgs. n. 39 del 2013. Il controllo deve essere effettuato:

• all’atto del conferimento dell’incarico; • annualmente nel corso del rapporto.

Se la situazione di incompatibilità emerge al momento del conferimento dell’incarico, la stessa deve essere rimossa prima del conferimento. Se la situazione di incompatibilità emerge nel corso del rapporto, il Responsabile della prevenzione della corruzione contesta la circostanza all’interessato ai sensi degli artt. 15 e 19 del D.Lgs. n. 39 del 2013 e vigila affinché siano prese le misure conseguenti. L’Università deve:

• impartire direttive interne affinché negli interpelli per l’attribuzione degli incarichi siano inserite espressamente le cause di incompatibilità;

• impartire direttive affinché i soggetti interessati rendano la dichiarazione , nei termini e alle condizioni previste dall’art. 46 del D.P.R. n. 445 del 2000 da pubblicare sul sito web dell’Università, di insussistenza delle cause di incompatibilità all’atto del conferimento dell’incarico e, annualmente, nel corso del rapporto.

16. ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO La Legge n. 190/2012 ha introdotto, all’art. 53 del D.Lgs. n. 165 del 2001, un nuovo comma volto a contenere il rischio di situazioni di corruzione connesse all’impiego del dipendente successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Il rischio valutato dalla norma è che durante il periodo di servizio il dipendente possa artatamente precostituirsi delle situazioni lavorative vantaggiose e così sfruttare a proprio fine la sua posizione e il suo potere all’interno dell’Università per ottenere un lavoro per lui attraente presso l’impresa o il soggetto privato con cui entra in contatto. La norma prevede quindi una limitazione della libertà negoziale del dipendente per un determinato periodo successivo alla cessazione del rapporto per eliminare la “convenienza” di accordi

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fraudolenti. La disposizione stabilisce che “I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1 comma 2 del D.Lgs. 30/3/2001 n. 165, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell'attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal presente comma sono nulli ed è fatto divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti.” L’ambito della norma è riferito a quei dipendenti che nel corso degli ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’Amministrazione con riferimento allo svolgimento di attività presso i soggetti privati che sono stati destinatari di provvedimenti, contratti o accordi. I “dipendenti” interessati sono coloro che per il ruolo e la posizione ricoperti nell’Amministrazione hanno avuto il potere di incidere in maniera determinante sulla decisione oggetto dell’atto e, quindi, coloro che hanno esercitato la potestà o il potere negoziale con riguardo allo specifico procedimento o procedura (dirigenti, funzionari titolari di funzioni dirigenziali, responsabile del procedimento nel caso previsto dall’art. 125 commi 8 e 11 del D.Lgs. n. 163 del 2006). I predetti soggetti nel triennio successivo alla cessazione del rapporto con l’Amministrazione, qualunque sia la causa di cessazione (e quindi anche in caso di collocamento in quiescenza per raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione), non possono avere alcun rapporto di lavoro autonomo o subordinato con i soggetti privati che sono stati destinatari di provvedimenti, contratti o accordi. La norma prevede delle sanzioni per il caso di violazione del divieto, che consistono in sanzioni sull’atto e sanzioni sui soggetti:

• sanzioni sull’atto: i contratti di lavoro conclusi e gli incarichi conferiti in violazione del divieto sono nulli;

• sanzioni sui soggetti: i soggetti privati che hanno concluso contratti o conferito incarichi in violazione del divieto non possono contrattare con la pubblica amministrazione di provenienza dell’ex dipendente per i successivi tre anni ed hanno l’obbligo di restituire eventuali compensi eventualmente percepiti ed accertati in esecuzione dell’affidamento illegittimo; pertanto, la sanzione opera come requisito soggettivo legale per la partecipazione a procedure di affidamento con la conseguente illegittimità dell’affidamento stesso per il caso di violazione.

L’Università deve dare conoscenza al personale, attraverso apposita informativa pubblicata sul sito web dell’Università, in ordine al fatto che i dipendenti che negli ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’Università, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell'attività della Pubblica Amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. 17. FORMAZIONE DI COMMISSIONI, ASSEGNAZIONE AGLI UFFICI E CONFERIMENTO DI

INCARICHI IN CASO DI CONDANNA PENALE PER DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

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Con la nuova normativa sono state introdotte anche delle misure di prevenzione di carattere soggettivo, con le quali la tutela è anticipata al momento di individuazione degli organi che sono deputati a prendere decisioni e ad esercitare il potere nelle amministrazioni. Tra queste, il nuovo art. 35 bis, inserito nell’ambito del D.Lgs. n. 165 del 2001, pone delle condizioni ostative per la partecipazione a commissioni di concorso o di gara e per lo svolgimento di funzioni direttive in riferimento agli uffici considerati a più elevato rischio di corruzione. La norma in particolare prevede: “1. Coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del titolo II del libro secondo del codice penale:

a) non possono fare parte, anche con compiti di segreteria, di commissioni per l'accesso o la selezione a pubblici impieghi;

b) non possono essere assegnati, anche con funzioni direttive, agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici e privati;

c) non possono fare parte delle commissioni per la scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, per la concessione o l'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché per l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere.

2. La disposizione prevista al comma 1 integra le leggi e regolamenti che disciplinano la formazione di commissioni e la nomina dei relativi segretari.”. Il D.Lgs. n. 39 del 2013 ha previsto inoltre un’apposita disciplina riferita alle inconferibilità di incarichi dirigenziali e assimilati (art. 3). Gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle limitazioni sono nulli ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 39 del 2013. A carico dei componenti di organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono applicate le specifiche sanzioni previste dall’art. 18 del citato Decreto Legislativo. Per l’applicazione delle disposizioni di cui sopra è necessario tenere presente i seguenti aspetti rilevanti:

• in generale, la preclusione opera in presenza di una sentenza, ivi compresi i casi di applicazione della pena su richiesta delle parti, per i delitti contro la pubblica amministrazione anche se la decisione non è ancora irrevocabile ossia non è ancora passata in giudicato (quindi anche in caso di condanna da parte del Tribunale);

• la specifica preclusione di cui alla lett. b) del citato art. 35 bis riguarda sia l’attribuzione di incarico o l’esercizio delle funzioni dirigenziali sia lo svolgimento di funzioni direttive, pertanto, l’ambito soggettivo della norma riguarda i dirigenti, i funzionari ed i collaboratori (questi ultimi nel caso in cui siano titolari di posizioni organizzative);

• in base a quanto previsto dal comma 2 del suddetto articolo, la disposizione riguarda i requisiti per la formazione di commissioni e la nomina dei segretari e pertanto la sua violazione si traduce nell’illegittimità del provvedimento conclusivo del procedimento;

• la situazione impeditiva viene meno ove venga pronunciata per il medesimo reato una sentenza di assoluzione anche non definitiva.

Se la situazione di inconferibilità si appalesa nel corso del rapporto, il Responsabile della prevenzione della corruzione deve effettuare la contestazione nei confronti dell’interessato e lo stesso deve essere rimosso dall’incarico e/o assegnato ad altro ufficio. Ai fini dell’applicazione degli artt. 35 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001 e dell’art. 3 del D.Lgs. n. 39 del

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2013, l’Università deve verificare la sussistenza di eventuali precedenti penali a carico dei dipendenti e/o dei soggetti ai quali si intende conferire incarichi nelle seguenti circostanze:

• all’atto della formazione delle seguenti commissioni: a) commissioni per l’affidamento di commesse; b) commissioni concorsi per il reclutamento di personale docente; c) commissioni concorsi per il reclutamento di personale tecnico ed amministrativo e

dirigente; d) commissioni per l’individuazione di assegnisti di ricerca e di dottorandi di ricerca; e) commissioni per l’attribuzione di borse di studio comunque denominate (borse part

time, borse di addestramento alla ricerca, ecc.); f) commissioni per l’individuazione di collaboratori coordinati e continuativi/occasionali

e consulenti; g) commissioni per l’attribuzione di benefici al personale (sovvenzioni, telelavoro, ecc.); h) commissioni di gara; i) commissioni per l’attribuzione di incarichi didattici e di supporto alla didattica.

• all’atto del conferimento degli incarichi dirigenziali e degli altri incarichi previsti dall’art. 3 del D.Lgs. n. 39 del 2013;

• all’atto dell’assegnazione di dipendenti dell’area direttiva agli uffici che presentano le caratteristiche indicate dall’art. 35 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001;

• con periodicità annuale con riferimento agli incarichi già conferiti e al personale già assegnato.

L’accertamento sui precedenti penali avviene mediante acquisizione d’ufficio del certificato del casellario giudiziale del soggetto di cui trattasi ovvero mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei termini e alle condizioni previste dall’art. 46 del D.P.R. n. 445 del 2000 (art. 20 D.Lgs. n. 39 del 2013). Se all’esito della verifica risultano a carico del personale interessato dei precedenti penali per delitti contro la pubblica amministrazione, l’Università:

• si astiene dal conferire l’incarico o dall’effettuare l’assegnazione; • applica le misure previste dall’art. 3 del D.Lgs. n. 39 del 2013; • conferisce l’incarico ad altro soggetto; • rimuove l’interessato dall’incarico e/o lo assegna ad altro ufficio.

In caso di violazione delle previsioni di inconferibilità, secondo l’art. 17 del D.Lgs. n. 39, l’incarico è nullo e si applicano le sanzioni di cui all’art. 18 del medesimo decreto. L’Università, relativamente al personale assegnato con funzioni dirigenziali e direttive agli uffici preposti alla gestione delle risorse finanziarie, all'acquisizione di beni, servizi e forniture, nonché alla concessione o all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o attribuzioni di vantaggi economici a soggetti pubblici/privati e al personale dipendente, deve:

• disporre l’effettuazione dei controlli sui precedenti penali e assumere le conseguenti determinazioni in caso di esito positivo del controllo;

• disporre l’espresso inserimento delle condizioni ostative al conferimento dell’incarico negli interpelli per l’attribuzione degli stessi;

• adottare gli atti necessari per adeguare i propri regolamenti sulla formazione delle commissioni di cui sopra.

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18. TUTELA DEL DIPENDENTE CHE EFFETTUA SEGNALAZIONI DI ILLECITO L’art. 1 comma 51 della Legge 6/11/2012 n. 190 ha introdotto un nuovo articolo nell’ambito del D.Lgs. n. 165 del 2001, l’art. 54 bis, rubricato “Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti”. Si tratta di una disciplina che introduce una misura di tutela già in uso presso altri ordinamenti, finalizzata a consentire l’emersione di fattispecie di illecito. Il nuovo art. 54 bis prevede che: “1. Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. 2. Nell'ambito del procedimento disciplinare, l'identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l'identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato. 3. L'adozione di misure discriminatorie è segnalata al Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di competenza, dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell'amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere. 4. La denuncia è sottratta all'accesso previsto dagli articoli 22 e seguenti della Legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni.”. La disposizione pone tre regole:

• la tutela dell’anonimato; • il divieto di discriminazione nei confronti del soggetto che segnala condotte illecite; • la previsione della sottrazione della denuncia al diritto di accesso, fatta esclusione delle

ipotesi eccezionali descritte nel comma 2 del nuovo art. 54 bis D.Lgs. n. 165 del 2001 in caso di necessità di rendere nota l’identità del denunciante.

18.1 L’ANONIMATO La ratio della norma è quella di evitare che il dipendente ometta di effettuare segnalazioni di illecito per il timore di subire conseguenze pregiudizievoli. La norma tutela l’anonimato facendo specifico riferimento al procedimento disciplinare. Tuttavia, l’identità del segnalante deve essere protetta in ogni contesto successivo alla segnalazione. Per quanto riguarda lo specifico contesto del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante può essere rivelata all’autorità disciplinare e all’incolpato nei seguenti casi:

• consenso del segnalante; • la contestazione dell'addebito disciplinare è fondata su accertamenti distinti e ulteriori

rispetto alla segnalazione: si tratta dei casi in cui la segnalazione è solo uno degli elementi che hanno fatto emergere l’illecito, ma la contestazione avviene sulla base di altri fatti da soli sufficienti a far scattare l’apertura del procedimento disciplinare;

• la contestazione è fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell'identità è assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato: tale circostanza può emergere solo a seguito dell’audizione dell’incolpato ovvero dalle memorie difensive che lo stesso produce nel procedimento.

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La tutela dell’anonimato prevista dalla norma non è sinonimo di accettazione della segnalazione anonima. La misura di tutela introdotta dalla disposizione si riferisce al caso della segnalazione proveniente da dipendenti individuabili e riconoscibili. Resta fermo il fatto che l’Amministrazione deve prendere in considerazione anche segnalazioni anonime, ove queste si presentino adeguatamente circostanziate e rese con dovizia di particolari, siano tali cioè da far emergere fatti e situazioni relazionandoli a contesti determinati (es.: indicazione di nominativi o qualifiche particolari, menzione di uffici specifici, procedimenti o eventi particolari, ecc.). Le disposizioni a tutela dell’anonimato e di esclusione dell’accesso documentale non possono comunque essere riferibili a casi in cui, in seguito a disposizioni di legge speciale, l’anonimato non può essere opposto, ad esempio indagini penali, tributarie o amministrative, ispezioni, ecc. 18.2 IL DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE Per misure discriminatorie si intendono le azioni disciplinari ingiustificate, le molestie sul luogo di lavoro ed ogni altra forma di ritorsione che determini condizioni di lavoro intollerabili. La tutela prevista dalla norma è circoscritta all’ambito della pubblica amministrazione; infatti, il segnalante e il denunciato sono entrambi pubblici dipendenti. La norma riguarda le segnalazioni effettuate all'Autorità giudiziaria, alla Corte dei Conti o al proprio superiore gerarchico. Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione per il fatto di aver effettuato una segnalazione di illecito deve dare notizia circostanziata dell’avvenuta discriminazione al Responsabile della Prevenzione della Corruzione. Questi valuta la sussistenza degli elementi per effettuare la segnalazione di quanto accaduto:

• al dirigente sovraordinato del dipendente che ha operato la discriminazione, il quale valuta tempestivamente l’opportunità/necessità di adottare atti o provvedimenti per ripristinare la situazione e/o per rimediare agli effetti negativi della discriminazione in via amministrativa e la sussistenza degli estremi per avviare il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione;

• all’Ufficio Affari Generali e Servizi Legali per i procedimenti di propria competenza, il quale istruisce la pratica per la valutazione della sussistenza degli estremi per avviare il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione;

• all’Ufficio Affari Generali e Servizi Legali il quale istruisce la pratica per la valutazione della sussistenza degli estremi per esercitare in giudizio l’azione di risarcimento per lesione dell’immagine della Pubblica Amministrazione;

• all’Ispettorato della Funzione Pubblica il quale valuta la necessità di avviare un’ispezione al fine di acquisire ulteriori elementi per le successive determinazioni;

Può dare inoltre notizia dell’avvenuta discriminazione: • all’Organizzazione Sindacale alla quale aderisce o ad una delle Organizzazioni Sindacali

rappresentative nel comparto relativo al personale universitario; • al Comitato Unico di Garanzia (C.U.G.).

Può promuovere l’azione in giudizio nei confronti del dipendente che ha operato la discriminazione e dell’amministrazione al fine di ottenere:

• un provvedimento giudiziale d’urgenza finalizzato alla cessazione della misura discriminatoria e/o al ripristino immediato della situazione precedente;

• l’annullamento davanti al T.A.R. dell’eventuale provvedimento amministrativo illegittimo e/o, se del caso, la sua disapplicazione da parte del Giudice del lavoro e la condanna nel merito per le controversie in cui è parte il personale c.d. contrattualizzato;

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• il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale conseguente alla discriminazione.

18.3 SOTTRAZIONE AL DIRITTO DI ACCESSO La segnalazione/denuncia non può essere oggetto di visione né di estrazione di copia da parte di richiedenti, ricadendo nell’ambito delle ipotesi di esclusione di cui all’art. 24 comma 1 lett. a) della Legge n. 241 del 1990. Il Regolamento di Ateneo per la disciplina del diritto di accesso ai documenti amministrativi deve essere integrato con la suddetta previsione di esclusione, in assenza di integrazione espressa del Regolamento, quest’ultimo deve comunque intendersi eterointegrato dalla disposizione contenuta nella Legge n. 190/2013. L’Università è tenuta ad adottare i necessari accorgimenti tecnici affinché trovi attuazione la tutela del dipendente che effettua segnalazioni di cui all’art. 54 bis del D.Lgs. n. 165 del 2001, in particolare deve dare disposizione affinché la segnalazione venga protocollata in via riservata, prevedendo codici sostitutivi dei dati identificativi del denunciante e predisponendo modelli per ricevere le informazioni ritenute utili per individuare gli autori della condotta illecita e le circostanze del fatto ovvero deve adottare altra soluzione idonea allo scopo. L’Università deve inoltre supportare la tutela dei denuncianti con un’efficace attività di sensibilizzazione, comunicazione e formazione sui diritti e gli obblighi relativi alla divulgazione delle azioni illecite e informazione ai dipendenti in merito all’obbligo di riservatezza a carico di tutti coloro che ricevono o vengono a conoscenza della segnalazione e di coloro che successivamente venissero coinvolti nel processo di gestione della segnalazione, salve le comunicazioni che per legge o in base al Piano Nazionale Anticorruzione devono essere effettuate. La violazione delle norme contenute nel P.T.P.C. comporta responsabilità disciplinare, per cui la violazione della riservatezza potrà comportare l’irrogazione di sanzioni disciplinari, salva l’eventuale responsabilità civile e penale dell’agente. La tutela deve essere idonea a proteggere anche i dipendenti che segnalano casi sospetti di corruzione internazionale (art. 322 bis c.p.). A tale fine ciascuna amministrazione deve postare sul portale del proprio sito web degli avvisi che informano i dipendenti sull’importanza dello strumento e sul loro diritto ad essere tutelati nel caso di segnalazione di azioni illecite. 19. PIANIFICAZIONE TRIENNALE DELLE MISURE DI PREVENZIONE Anno 2015

- Diffusione tra i dipendenti del piano di prevenzione della corruzione, attraverso la sua pubblicazione sul portale dell’Ente e appositi avvisi via mail personali a ciascun dipendente.

- Aggiornamento del codice di comportamento (eventuale). - Informazione/formazione sul codice di comportamento. - Formazione sulla prevenzione della corruzione. - Adozione di un regolamento per lo svolgimento di incarichi istituzionali ed extra-

istituzionali per il personale. - Predisposizione di un regolamento per l’acquisizione in economia di lavori. - Predisposizione di un regolamento per l’acquisizione in economia di beni, servizi e

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forniture. - Modifica del regolamento sul diritto di accesso ai documenti amministrativi per la tutela

del dipendente che effettua segnalazioni di illecito. - Inserimento nei regolamenti che disciplinano le commissioni di cui al paragrafo 11

“Rotazione del personale” che i componenti sono individuati anche secondo il criterio della rotazione del personale.

- Predisposizioni di note o circolari chiare e sintetiche per dare conoscenza al personale dall’obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi e delle altre azioni da intraprendere, nonché delle conseguenze scaturenti dalla violazione di tali disposizioni.

- Elaborazione di un modello di autodichiarazione sull’assenza di precedenti penali per delitti contro la pubblica amministrazione per coloro che intendono prendere parte alle commissioni di gara e di concorso e che saranno titolari di uffici individuati nell’art 35 bis del d.lgs. 165/2001 e direttive per effettuare controlli sulle dette autodichiarazioni.

- Inserimento nei contratti di assunzione del personale dirigenziale e del personale tecnico ed amministrativo di cat. EP della clausola che prevede il divieto di prestare attività lavorativa (a titolo di lavoro subordinato o di lavoro autonomo) per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto nei confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti conclusi con l’apporto decisionale del dipendente.

- Mappatura e aggiornamento dei procedimenti amministrativi con l’individuazione puntuale della tempistica per la loro conclusione.

- Monitoraggio sull’applicazione delle misure di prevenzione, con particolare riferimento alle procedure per l’individuazione del mancato rispetto delle tempistiche dei procedimenti.

- Monitoraggio sulla pubblicazione dei dati sul sito web dell’Ateneo sezione “Amministrazione Trasparente”.

- Presentazione al Consiglio di Amministrazione, entro il 15 dicembre, della relazione sui

risultati dell’attività di prevenzione della corruzione da parte del “Responsabile della Prevenzione della Corruzione”, avvalendosi del modello diffuso dall’ANAC.

Anno 2016

- Aggiornamento del piano triennale di prevenzione della corruzione. - Aggiornamento del programma triennale della trasparenza e dell’integrità. - Formazione del personale sul codice di comportamento. - Formazione del personale sulla prevenzione della corruzione. - Monitoraggio sull’applicazione delle misure di prevenzione con particolare riferimento al

rispetto delle tempistiche dei procedimenti. - Monitoraggio sulla pubblicazione dei dati sul sito web dell’Ateneo sezione

“Amministrazione Trasparente”. - Presentazione al Consiglio di Amministrazione entro il 15 dicembre della relazione sui

risultati dell’attività di prevenzione della corruzione da parte del “Responsabile della Prevenzione della Corruzione”, avvalendosi del modello predisposto dall’ANAC.

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Anno 2017

- Aggiornamento del piano triennale di prevenzione della corruzione. - Aggiornamento del programma triennale della trasparenza e dell’integrità. - Formazione del personale sul codice di comportamento. - Formazione del personale sulla prevenzione della corruzione. - Monitoraggio sull’applicazione delle misure di prevenzione con particolare riferimento al

rispetto delle tempistiche dei procedimenti. - Monitoraggio sulla pubblicazione dei dati sul sito web dell’Ateneo sezione

“Amministrazione Trasparente”. - Presentazione al Consiglio di Amministrazione entro il 15 dicembre della relazione sui

risultati dell’attività di prevenzione della corruzione da parte del “Responsabile della Prevenzione della Corruzione”, avvalendosi del modello predisposto dall’ANAC.

***************** 5. Mappatura processi amministrativi 2/2015/5 Divisione Risorse – Il Dirigente

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Nella prospettiva di completare l’attuazione del nuovo modello organizzativo e al fine di identificare e valutare l’opportunità di eventuali sue ritarature che possano consentire di migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività amministrative, si ritiene necessario e urgente procedere ad una mappatura dei processi amministrativi, attraverso la quale:

- mettere in luce le intersezioni e i collegamenti che si determinano tra le diverse unità organizzative nell’espletamento dei diversi procedimenti amministrativi;

- pervenire a meglio precisarne e ottimizzarne i ruoli e le responsabilità.

L’importanza del progetto trae origine anche dalla circostanza che allo stato attuale i processi amministrativi non sono adeguatamente tracciati, in quanto tale lavoro non è mai stato affrontato in passato in modo organico nell’Ateneo, con la conseguenza che l’organizzazione del lavoro e la distribuzione dei compiti si sono determinate attraverso progressivi adattamenti alle esigenze emergenti, piuttosto che sulla base di un articolato disegno complessivo.

Il problema assume particolare rilievo per i procedimenti sui quali insistono sia l’amministrazione centrale che i Dipartimenti, nei quali intervengono talvolta disfunzioni, disomogeneità e dispersione di energie.

Il lavoro trarrà beneficio anche dal progetto di ridisegno dei sistemi informatici dell’Ateneo

attualmente in corso, che ha permesso tra l’altro di tracciare una mappatura dei sistemi informatici dell’Ateneo con lo scopo di fornire una visione complessiva dell’architettura

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informatica dell’Università (vedi delibera del Consiglio di Amministrazione del 28/1/2013). La mappatura sarà effettuata prevalentemente con lavoro interno all’Ateneo, ma è necessario un servizio di supporto esterno qualificato che agevoli il lavoro del personale dell’Ateneo, orientandolo e integrandolo opportunamente.

A tale scopo è stata contattata la Società Persone e Organizzazioni Sas, la quale ha maturato un’esperienza specifica sul tema in oggetto presso diverse altre Università.

Per questa attività di servizio tale Società ha richiesto l’importo di € 15.200,00 oltre Iva di

legge, come da preventivo allegato alla presente. L’importo richiesto, considerata la dimensione e la complessità dell’Ateneo, appare

congruo. Si invita pertanto codesto Consiglio di Amministrazione a deliberare in merito.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Considerato che, nella prospettiva di completare l’attuazione del nuovo modello organizzativo e al fine di identificare e valutare l’opportunità di eventuali sue ritarature che possano consentire di migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività amministrative, si ritiene necessario e urgente procedere ad una mappatura dei processi amministrativi, attraverso la quale:

- mettere in luce le intersezioni e i collegamenti che si determinano tra le diverse unità organizzative nell’espletamento dei diversi procedimenti amministrativi;

- pervenire a meglio precisarne e ottimizzarne i ruoli e le responsabilità.

Considerato che l’assoluta importanza del progetto assume particolare trae origine anche dalla circostanza che allo stato attuale i processi amministrativi non sono adeguatamente tracciati, in quanto tale lavoro non è mai stato affrontato in passato in modo organico nell’Ateneo, con la conseguenza che l’organizzazione del lavoro e la distribuzione dei compiti si sono determinate attraverso progressivi adattamenti alle esigenze emergenti, piuttosto che sulla base di un articolato disegno complessivo. Considerato che il problema assume particolare rilievo per i procedimenti sui quali insistono sia l’amministrazione centrale che i Dipartimenti, nei quali intervengono talvolta disfunzioni, disomogeneità e dispersione di energie. Preso atto che il lavoro trarrà beneficio anche dal progetto di ridisegno dei sistemi informatici dell’Ateneo attualmente in corso, che ha permesso tra l’altro di tracciare una mappatura dei sistemi informatici dell’Ateneo con lo scopo di fornire una visione complessiva dell’architettura

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informatica dell’Università (vedi delibera del Consiglio di Amministrazione del 28/1/2013). Considerato che la mappatura sarà effettuata prevalentemente con lavoro interno all’Ateneo, ma è necessario un servizio di supporto esterno qualificato che agevoli il lavoro del personale dell’Ateneo, orientandolo e integrandolo opportunamente. Preso atto che è stata contattata la Società Persone e Organizzazioni Sas, la quale ha maturato un’esperienza specifica presso altre Università. Preso atto che tale Società ha richiesto per tale attività l’importo di € 15.200,00 oltre Iva di legge, come da preventivo allegato alla presente. Considerato che l’importo richiesto, data la dimensione e la complessità dell’Ateneo, appare congruo. Visto il Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità. Visto lo Statuto dell’Ateneo con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di affidare alla Società Persone e Organizzazioni Sas il servizio di supporto esterno alla “mappatura dei processi amministrativi” dell’Ateneo con una spesa di € 15.200,00 oltre Iva di legge.

2. La spesa di € 18.544 è da imputare sui fondi del bilancio 2015 Tit. 01 Cat. 03 Cap 01 “Beni di consumo e servizi”.

*****************

6. Regolamenti

6.1 Parere sul “Regolamento per la costituzione e ripartizione del fondo per la progettazione e l’innovazione di cui agli art. 92 e 93 della legge 12.04.2006, n.163 e successive modificazioni e integrazioni

2/2015/6.1 Settore Risorse Patrimoniali

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

A seguito della modifica degli art. 92 e 93 del Codice dei Contratti n. 163 del 24.04.2006 avvenuta con il Decreto Legge 24.06.2014 n. 90 convertito in Legge 11.08.2014 n. 114 si è reso

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necessaria la modifica e integrazione del Regolamento per la ripartizione dei compensi per la progettazione interna di lavori ed opere pubbliche approvato con D.R. nr. 290-2005 del 07.07.2005.

Con l’art. 13-bis della legge 114/2014 vengono introdotti dall’art. 93 del Codice dei contratti i commi 7-bis, 7-ter, 7-quater e 7-quinquies con i quali viene definita una nuova disciplina degli incentivi alla progettazione.

Le risorse per la costituzione del fondo sono state riconfermate pari al 2% degli importi posti a base d’asta, e denominate “fondo per la progettazione e l’innovazione”. Nel particolare, a differenza della normativa precedente, il 2% che costituisce il fondo stesso è destinato per l'80% a remunerare l'attività di controllo dell’opera, progettazione, direzione lavori e collaudo e per il restante 20% all'acquisto, da parte dell'ente, di beni, strumentazioni e tecnologie funzionali a progetti di innovazione, banche dati per il controllo ed il miglioramento della capacità di spesa, ammodernamento/efficientamento dell'ente e dei servizi ai cittadini.

L'80% del 2% del fondo, pertanto, è destinato e ripartito, per ciascuna opera o lavoro, tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della verifica e redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonché tra i loro collaboratori; gli importi sono comprensivi anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell'amministrazione.

Differentemente dalla disciplina normativa abrogata, l’attuale regolamento, inoltre, disciplina:

• l’inapplicabilità della ripartizione del fondo per lavori di manutenzione ordinaria per i quali non è prevista un’attività di progettazione escludendoli, pertanto, dalla ripartizione;

• la riduzione delle risorse finanziarie del fondo in caso di aumento dei tempi (fatti salvi i tempi di sospensione lavori) e dei costi dell’opera (in entrambi i casi se non giustificati da comprovati motivi);

• che le somme percepite a titolo di compenso per le attività oggetto di ripartizione del fondo facciano riferimento al periodo di competenza in cui matura il diritto e non al periodo in cui vengono effettivamente percepite le predette somme. Con riferimento a ciascun anno di competenza, gli incentivi complessivamente corrisposti al singolo dipendente, anche da diverse amministrazioni, non possono superare l’importo del 50 per cento del trattamento economico complessivo annuo lordo.

In data 16.02.2015 si è svolta la seduta di contrattazione integrativa, in cui sono state discusse e approvate le clausole contenute nella bozza di regolamento in delibera come copia del verbale allegato.

Si prega, pertanto, codesto Consiglio di Amministrazione di deliberare parere in merito.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTO il D.R. nr. 290-2005 del 07.07.2005 di emanazione del Regolamento per la

ripartizione dei compensi per la progettazione interna di lavori ed opere pubbliche;

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DATO ATTO che a seguito dell’entrata in vigore del D. Lgs. 163/2006 e s.m.i. “Codice dei

Contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” che ha abrogato la Legge 11.02.1994 n. 109 “Legge quadro in materia di lavori pubblici”, è necessario provvedere all’adeguamento del regolamento del fondo per la progettazione;

DATO ATTO che con il Decreto Legge 24.06.2014 n. 90 convertito in Legge 11.08.2014 n. 114

sono stati modificati gli art. 92 e 93 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.; DATO ATTO che il regolamento di cui al D.R. n. 290-2005 prevede procedure, ripartizioni e

calcoli dei compensi non pienamente corrispondente alle attuali indicazioni di legge e con particolare riferimento all’art. 93 comma 7-bis, 7-ter, 7-quater e 7-quinquies del D.Lgs. 162/2006 e s.m.i.;

VISTA la bozza del Regolamento modificato ed adeguato secondo le indicazioni previste

dall’art. 93 comma 7-bis, 7-ter, 7-quater e 7-quinquies del D.Lgs. 162/2006 e s.m.i.; VISTO l’art.4 del CCNL, comparto Università, del 16/10/2008 e successive modificazioni; RILEVATO che ai sensi dell’art.4 del CCNL citato la materia di cui è caso costituisce oggetto

della contrattazione collettiva integrativa con i soggetti sindacali di cui all’art.10 del CCNL stesso;

VISTO il verbale del 16.02.2015 relativo alla seduta di contrattazione integrativa, in cui

sono state discusse e approvate le clausole contenute nella bozza di regolamento citato allegato alla presente;

VISTO il D.Lgs. 12.04.2006, n.163 e successive modificazioni e integrazioni, in particolare

gli art. 92 e 93; VISTO il D. Lgs. 30.03.2001 n.165; VISTO lo Statuto dell’Università, come modificato con D.R. n.300 del 27.05.2014 e in

particolare l’art. 13 comma 2 lettera t; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità

dell’Università, emanato con Decreto Rettorale n.166, in data 26.03.2009; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA 1. di esprimere parere favorevole alla bozza del regolamento per la costituzione e ripartizione del

fondo per la progettazione e l’innovazione di cui agli art. 92 e 93 della legge 12.04.2006, n.163

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e successive modificazioni e integrazioni, di cui al testo sotto riportato:

BOZZA DEL REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E RIPARTIZIONE

DEL FONDO PER LA PROGETTAZIONE E L’INNOVAZIONE AI SENSI DEGLI ART.92 E 93 DEL D. LGS. 12.04.2006 N. 163 E S.M.I.

Art. 1

Oggetto, definizioni ed ambito di applicazione

Il presente regolamento, adottato ai sensi dell’art. 92 del D.Lgs. 12.04.2006 n. 163 e successive modificazioni e integrazioni, regola la formazione e la ripartizione del fondo incentivante destinato a compensare i dipendenti dell’amministrazione di cui all'art. 6.

Ai fini del presente regolamento si intende: a) per Decreto Legislativo, il D.Lgs. 12.04.2006 n. 163 e successive modificazioni e

integrazioni; b) per Regolamento, il DPR 05 ottobre 2010 n. 207 e successive modificazioni e

integrazioni; c) per Responsabile del Procedimento, il Responsabile unico del Procedimento di cui

all'art. 10 del Decreto Legislativo; d) per DPP, il documento preliminare alla progettazione predisposto dal Responsabile del

Procedimento, ai sensi dell'art. 93 del Decreto Legislativo e dall’art.15 comma 5 del Regolamento generale;

e) per lavoro e/o opera pubblica, gli interventi che richiedono attività di progettazione, soggetti alla disciplina del Decreto Legislativo e del DPR 06.06.2001, n.380 e s.m.i. (nuova costruzione, demolizione, recupero, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione, manutenzione straordinaria, lavori in economia supportati da progettazione, comprese le eventuali connesse progettazioni di campagne diagnostiche, le eventuali redazioni di perizie di variante e suppletive, nei casi previsti dall’art. 132, comma 1, del codice, ad eccezione della lettera e), nonché tutti gli interventi impiantistici sugli immobili ivi compresi gli apparati di rete, di trasmissione dati, di fonia e apparati multimediali (audio video). - La disciplina dell'attività di progettazione dei lavori pubblici, la specificazione dei

livelli di progettazione e degli elaborati che ne fanno parte, sono quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge e, in particolare, dagli art. 93 e 94 del Decreto Legislativo e dagli articoli del Regolamento.

Art. 2

Svolgimento dell’attività, spese di funzionamento degli uffici, oneri

I. Le attività di cui all’art.1, vengono espletate dai dipendenti nell’ambito del rapporto di lavoro.

II. Le spese necessarie per la produzione e l’esecuzione degli elaborati rientrano nelle normali spese di funzionamento degli uffici, sia per quanto riguarda il consumo dei materiali, le utenze, le riproduzioni e l’utilizzo delle attrezzature, sia per quanto riguarda

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l’effettuazione delle missioni utili e necessarie per lo svolgimento dell’incarico. III. Le spese di cui al comma precedente, assorbono i rimborsi spese di qualunque genere

previsti nelle tariffe professionali applicabili ai sensi del presente regolamento. IV. L’Amministrazione provvederà a liquidare al personale avente diritto le somme maturate

per ogni singola opera o lavoro. L’importo previsto massimo del 2% (oltre IRAP 8,5%) ai sensi dell’art. 92 comma 5 del Decreto Legislativo è comprensiva anche degli oneri previdenziali e assistenziali.

V. L’amministrazione dovrà provvedere alla copertura delle polizze assicurative inerenti la copertura di rischi di natura professionale, ai sensi dell’art. 90 e dell’art. 92 comma 7-bis del Decreto Legislativo e dall’art. 270 del Regolamento.

Art. 3 Affidamento di incarichi di progettazione a tecnici dipendenti dell’Università

I. Gli incarichi di progettazione di opere pubbliche e gli altri servizi connessi ed accessori,

sono affidati ai dipendenti dell'Università sulla base delle verifiche del Responsabile del procedimento, dell’effettiva possibilità di svolgere, all’interno dell’amministrazione, le diverse fasi della progettazione e direzione lavori ai sensi dell'art. 90, comma 6, del Decreto Legislativo e dell’art. 10 comma 1 lettera d.

II. II. I progetti redatti da dipendenti dell'Università, sono firmati dagli stessi in possesso dei requisiti di legge.

Art. 4 Attività esterne nell’ambito della progettazione svolta dai dipendenti

I. Le attività progettuali specialistiche esterne e quelle previste dal comma 6 dell’art. 90,

comma 3 dell’art. 91 del Decreto Legislativo e dall’art.252 del Regolamento, nell’ambito della progettazione svolta dai dipendenti dell’Ateneo, verranno in genere regolate esclusivamente con rapporti contrattuali. In questi casi il progettista esterno firmerà gli elaborati progettuali con la qualifica relativa al proprio progetto specialistico ben evidenziata sugli elaborati progettuali.

II. Nel caso di progettazioni di particolare importanza, il progettista esterno può co-firmare come progettista gli elaborati, il compenso del progettista non potrà essere superiore al 50% dell’onorario professionale, escludendo qualsiasi tipo di maggiorazione per spese o incarico professionale.

III. In presenza di progettazione esterna, nell’ambito della progettazione svolta dai dipendenti, l’incentivazione per il personale tecnico del Settore Risorse Patrimoniali verrà ridotta di una quota proporzionale.

IV. Le relative quote parti dell’incentivo non corrisposte costituiscono economie.

Art.5 Progettazioni ed altre attività esterne

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I. Qualora la complessità dell’intervento o le carenze di organico del Settore Tecnico Edilizia

Patrimonio dell’Università richiedano il ricorso a specifiche competenze professionali, il progettista viene individuato all’esterno, secondo le ordinarie procedure. Nel caso di progettazioni affidate a professionisti esterni le somme corrispondenti all’attività di progettazione verranno portate in economia, allo stesso modo verranno portate in economia le somme corrispondenti ad attività svolte all’esterno.

Art. 6 Soggetti che hanno diritto alla ripartizione del fondo

I. Hanno diritto alla ripartizione del fondo, in relazione ad ogni lavoro e secondo

modalità e criteri di cui alla Legge ed al presente Regolamento:

a) il Responsabile del Settore Risorse Patrimoniali; b) il Responsabile unico del Procedimento; c) il Responsabile dei Lavori; d) i soggetti incaricati della progettazione; e) il_coordinatore per la progettazione e coordinatore per l’esecuzione dei lavori

(D.Lgs. 09.04.2008 n. 81 e successive modificazioni ed integrazioni); f) verificatore interno per i livelli progettuali fino a €. 1.000.000,00; g) il direttore dei lavori, i direttori operativi e ispettori di cantiere; h) i collaudatori; i) i collaboratori tecnici dei soggetti innanzi elencati: j) i collaboratori amministrativi dei soggetti innanzi elencati. L’attività di collaborazione consiste - attività tecnica: interventi nella predisposizione degli elaborati tecnici, senza

firma del progetto o del piano della sicurezza, (studi, relazioni, elaborati grafici, rilievi, tabelle,prospetti ecc..), nella partecipazione alla definizione delle scelte progettuali, nelle rilevazioni, indagini, analisi e ricerche nell’ambito delle proprie competenze professionali;

- attività amministrativa: interventi nella redazione dei progetti, dei bandi di gara e dei relativi provvedimenti, nell’espletamento del procedimento mediante l’attività amministrativa e la predisposizione dei relativi atti istruttori endo-procedimentali, compresi quelli connessi ai rapporti con gli organismi competenti in materia di lavori pubblici, nonché quelli inerenti tutte le attività di supporto al Responsabile del Procedimento.

- attività indiretta: intervento in specifici atti con assunzione di responsabilità limitata.

II. Il personale dirigente è escluso dalla ripartizione del Fondo incentivante del presente

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Regolamento.

Art. 7 Conferimento degli incarichi all’interno dell’Amministrazione

I. La ripartizione del fondo di cui al presente regolamento, è effettuata con il

provvedimento di conferimento dell’incarico, in relazione al grado di contributo individuale prestato per il raggiungimento del risultato.

II. Il conferimento degli incarichi, per opere e lavori, di cui all’art. 1 lettera e) del

presente regolamento, ai soggetti di cui all'art. 6, I comma, lettere a), b), c), d), e), f), g) e h) spetta al Direttore Generale ovvero al Dirigente competente ovvero, per importi non superiori a €. 200.000,00, al Responsabile del Settore Risorse Patrimoniali.

III. Il conferimento dell’incarico dei soggetti di cui all’art. 6, I comma, lettera i) e j) spetta

al Responsabile del Settore Risorse Patrimoniali sentiti i Responsabili di Settore e il Responsabile del Procedimento.

IV. Il conferimento dell'incarico presuppone l'accertamento dei requisiti necessari, sul

piano formale e sostanziale. Nell’individuazione delle persone da incaricare si dovrà tener conto dei carichi di lavoro e delle priorità degli interventi, conformemente al programma triennale e all’elenco annuale dei lavori.

Art. 8

Coperture assicurative

I. L’Università stipula idonee polizze assicurative per la copertura dei rischi di natura professionale a favore dei propri dipendenti incaricati della progettazione ai sensi dell’art. 92 comma 7-bis del Decreto legislativo e degli incaricati alla verifica della progettazione ai sensi dell’art. 57 del Regolamento. La copertura della relativa spesa sarà prevista nel quadro economico dell’opera o lavoro.

Art. 9 Costituzione e ammontare del fondo per la progettazione e l’innovazione

I. Il fondo per la progettazione e l’innovazione e il relativo compenso dei soggetti di cui all’art.

6 è fissato nella misura del 2 % dell’importo posto a base di gara di un opera o lavoro di cui all’art. 1 lettera e) e art. 2 comma IV, al netto dell’IVA.

II. In ragione dell’entità dell’intervento saranno applicate le seguenti percentuali sull’importo a base di gara di un’opera o di un lavoro di cui all’art. 2 lettera e) del presente regolamento:

• 2,00% per progetti il cui importo posto a base di gara non ecceda €.10.000.000,00;

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• 1,5% per progetti il cui importo posto a base di gara ecceda €. 10.000.000,00.

Art. 10

Determinazione delle risorse finanziarie per la progettazione

I. Il 20% del fondo, di cui all’art. 9 punto I del presente regolamento e ai sensi dell’art. 93 comma 7-quater del Decreto Legislativo, all’acquisto da parte dell’Università all’acquisto di beni , strumentazioni e tecnologie funzionali a progetti di innovazione, di implementazione delle banche dati per il controllo e il miglioramento della capacità di spesa per centri di costo nonché all’ammodernamento e all’accrescimento dell’efficienza dell’Ateneo.

II. L’80% del fondo (oltre IRAP 8,5%), di cui all’art. 9 punto I del presente regolamento e ai sensi dell’art. 93 comma 7-ter del Decreto Legislativo, è ripartito ed erogato ai soggetti di cui all’art. 6 e secondo i criteri previsti dal presente regolamento.

III. L’importo dell’incentivo, di cui al punto II, non è soggetto ad alcuna rettifica qualora

in sede di appalto si verifichino dei ribassi.

IV. Nel caso di eventuali redazioni di perizie di variante e suppletive, nei casi previsti dall’art. 132, comma 1, del codice, ad eccezione della lettera e), si procederà alla determinazione del fondo aggiuntivo calcolato sull’importo di perizia al lordo del ribasso di gara. I relativi oneri fanno carico agli stanziamenti previsti per la realizzazione dei singoli lavori nelle somme a disposizione del quadro economico.

V. Se il progetto è costituito da più sottoprogetti specialistici e impiantistici o la progettazione avviene per stralci funzionali, l’aliquota percentuale è applicata nella misura prevista dall’art. 9 del presente regolamento.

Art.11

Modalità e criteri di erogazione dei compensi

I. I compensi saranno erogati secondo le seguenti percentuali:

a) 8% al Responsabile Unico del Procedimento individuato ai sensi dell’art. 10 del Decreto Legislativo;

b) 2% al Responsabile dei Lavori individuato ai sensi dell’art. 89 comma 1 lettera c del D.Lgs. 09.04.2008 n. 81;

c) 6 % ai collaboratori tecnici del Responsabile Unico del Procedimento. Ai singoli

collaboratori tecnici verrà corrisposto l’importo massimo del 2% correlato al grado di impegno e ai risultati raggiunti

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d) 40% per la progettazione, da ripartire secondo i seguenti coefficienti:

1) DPP: 4% secondo la seguente ripartizione: - 3% al progettista incaricato della redazione dell’atto, che

sottoscrivendo il documento se ne assume la responsabilità; - 1% ai collaboratori tecnici che redigono gli atti progettuali

nell’ambito delle competenze della propria categoria di inquadramento senza tuttavia sottoscriverne i documenti.

2) Progetto preliminare - 8% secondo la seguente ripartizione:

- 6% al progettista incaricato della stesura del progetto, che sottoscrivendone i documenti se ne assume la responsabilità;

- 1% ai collaboratori tecnici che redigono gli atti progettuali nell’ambito delle competenze della propria categoria di inquadramento senza tuttavia sottoscriverne i documenti.

- 1% verificatore interno per opere fino a €. 1.000.000,00

3) Progetto definitivo - 15% secondo la seguente ripartizione: - 8% al progettista incaricato della stesura del progetto, che

sottoscrivendone i documenti se ne assume la responsabilità; - 2% al coordinatore della sicurezza in progettazione;

- 2% ai collaboratori tecnici che redigono gli atti progettuali nell’ambito delle competenze della propria categoria di inquadramento senza tuttavia sottoscriverne i documenti;

- 1% al progettista incaricato della progettazione della prevenzione incendi;

- 2% verificatore interno per opere fino a €. 1.000.000,00

4) Progetto esecutivo - 13% secondo la seguente ripartizione: - 10% al progettista incaricato della stesura del progetto, che

sottoscrivendone i documenti se ne assume la responsabilità; - 2% ai collaboratori tecnici che redigono gli atti progettuali

nell’ambito delle competenze della propria categoria di inquadramento senza tuttavia sottoscriverne i documenti;

- 1% verificatore interno per opere fino a €. 1.000.000,00;

Nelle progettazioni di opere di lavori in economia con progetto, il compenso di cui alla lettera d) si applicherà nella misura intera del 40% secondo la seguente ripartizione:

- 30% al progettista incaricato della stesura del progetto, che sottoscrivendone i documenti se ne assume la responsabilità;

- 4% ai collaboratori tecnici che redigono gli atti progettuali

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nell’ambito delle competenze della propria categoria di inquadramento senza tuttavia sottoscriverne i documenti.

- 2% verificatore interno - 4% al coordinatore della sicurezza in progettazione

e) 8% al coordinatore della sicurezza in esecuzione;

f) 19% per l’attività di direzione lavori secondo la seguente ripartizione:

1) 12% al Direttore dei Lavori; 2) 4% ai Direttori Operativi; 3) 3% agli Ispettori di Cantiere.

g) 10% per il collaudo secondo la seguente ripartizione: - 5% per il collaudo tecnico/amministrativo o certificato di

regolare esecuzione; - 3% per il collaudo statico; - 2% per le attività per le attività previste dalla legge 818/84

h) 4% al Responsabile del Settore Risorse Patrimoniali; i) 3% ai collaboratori amministrativi del Responsabile del Procedimento. Ai

singoli collaboratori amministrativi verrà corrisposto l’importo massimo del 1% correlato al grado di impegno e ai risultati raggiunti.

II. Trattandosi di attività distinte i compensi indicati sono cumulabili.

III. Le percentuali indicate sono da intendersi come importo massimo e sono correlate all’impegno di ogni singola figura.

IV. Le somme non attribuite costituiscono economie di spesa.

Art. 12 Corresponsione dei compensi

I. I compensi possono essere corrisposti nelle percentuali sotto indicate:

a) 30% dell’importo dovuto all’approvazione della progettazione esecutiva; b) 30% dell’importo dovuto al raggiungimento del 50% dei lavori; c) 30% dell’importo dovuto all’emissione del certificato di ultimazione dei lavori; d) 10% dell’importo dovuto all’emissione del certificato di collaudo ovvero del

certificato di regolare esecuzione.

II. Per le opere in economia l’intero compenso viene corrisposto all’emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione.

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III. Le somme percepite a titolo di compenso per le attività oggetto del presente regolamento fanno riferimento al periodo di competenza in cui matura il diritto e non al periodo in cui vengono effettivamente percepite le predette somme. Con riferimento a ciascun anno di competenza, gli incentivi complessivamente corrisposti al singolo dipendente, anche da diverse amministrazioni, non possono superare l’importo del 50 per cento del trattamento economico complessivo annuo lordo.

IV. La mancata realizzazione dell'opera o del lavoro, qualora non imputabile ai soggetti di cui all'art. 6, non inficia l’erogazione dell’incentivo limitatamente alle attività eseguite indicate all’art. 11.

Art.13

Particolari disposizioni

I. La contrattazione collettiva integrativa potrà prevedere specifici istituti per coloro che accedono alla ripartizione del fondo.

Art.14 Casi di riduzione del compenso per incremento dei costi o dei tempi

I. La redazione dei progetti dovrà avvenire secondo priorità, modalità e scadenze indicate dall’Amministrazione negli obiettivi di programmazione.

II. Nel caso in cui vengano fissati i termini di conclusione del procedimento il mancato rispetto dei tempi, non giustificato da comprovati motivi, comporterà una decurtazione delle percentuali dovute a titolo di incentivo nella misura del 5% della quota spettante per ogni mese di ritardo.

III. Il mancato rispetto dei costi, non giustificato da comprovati motivi, previsti nel quadro economico del progetto esecutivo, comporterà una decurtazione delle percentuali dovute a titolo di incentivo proporzionale all’incremento del costo.

Art.15 Pagamenti e compensi

I. Il pagamento dei compensi è disposto con provvedimento del Dirigente competente.

II. Limitatamente alle attività di progettazione, l’incentivo corrisposto al singolo dipendente non può superare l’importo del rispettivo trattamento economico complessivo annuo lordo.

III. Il Responsabile del Settore Risorse Patrimoniali è tenuto a redigere:

A) una relazione preliminare in cui vengono indicati:

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1) la descrizione dell'opera o del lavoro e i tempi previsti per lo svolgimento degli incarichi professionali e per la realizzazione dell’opera o del lavoro;

2) il Responsabile unico del Procedimento, gli eventuali collaboratori, e tutti gli altri soggetti di cui all’art. 6, con esatta indicazione dei compiti a ciascuno attribuiti;

3) uno schema preventivo di calcolo del compenso, in cui sono evidenziate le percentuali massime di riparto del fondo tra i soggetti di cui all’art. 6, con riferimento a ciascuna funzione attribuita ai diversi soggetti;

B) una relazione finale, che evidenzi le percentuali di riparto del fondo operate in via definitiva correlate alla valutazione circa il raggiungimento o meno degli obiettivi assegnati a ciascun soggetto;

IV. Le percentuali di ripartizione e gli importi relativi, assegnati al medesimo soggetto che assuma diverse responsabilità, sono cumulabili.

V. L’esclusione o la riduzione dei compensi è disposta dal Direttore Generale con atto motivato su proposta del Dirigente competente e in ogni caso, sentito il Responsabile Settore Risorse Patrimoniali.

Art. 16 Norma transitoria

I. Le disposizioni del presente regolamento si applicano anche a lavori e/o opere

pubbliche non collaudati al momento della sua entrata in vigore.

II. Il presente regolamento sostituisce il precedente e si applica a tutti i lavori e/o opere che abbiano ottenuto l’approvazione del livello progettuale a base di gara.

Allegati:

Fac-simile relazione preliminare – allegato A

Fac-simile relazione finale – allegato B

Fac-simile scheda di ripartizione incentivo – allegato C

***************** 6.2 Parere sulla modifica al regolamento per le attività culturali e ricreative degli studenti 2/2015/6.2 Settore Didattica e Servizi agli Studenti

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Con D.R. 219 del 16/05/2008 è stato emanato il “Regolamento per le attività culturali e

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ricreative” che, anche in seguito all’entrata in vigore del D.L. 29 marzo 2012, n. 68 “Revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti, in attuazione della delega prevista dall’articolo 5, comma 1, lettere a), secondo periodo, e d), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti al comma 3, lettera f), e al comma 6”, in vigore dal 15/06/2012 in sostituzione della Legge 2 dicembre 1991, n. 390, necessita di modifiche.

Dette modifiche riguardano, in via prevalente, la composizione della Commissione e le modalità e i criteri di assegnazione. In particolare, la composizione della Commissione si rende necessaria poiché, a seguito dell’entrata in vigore della Legge 30 dicembre 2010, n. 240, è stata modificata la composizione dei membri negli Organi accademici collegiali, in particolare per quanto riguarda il Consiglio di Amministrazione: un solo rappresentante degli studenti.

A scopo informativo, si comunica che siamo ancora in attesa dell’emanazione del decreto attuativo, come previsto dall’art. 7 comma 7 del sopra citato D.L. 29 marzo 2012, n. 68. E fino all’adozione del suddetto decreto, restano in vigore le disposizioni del D.P.C.M. 9 aprile 2001, come indicato all’art.8 comma 5 del D.L. 29 marzo 2012, n. 68, titolato “Requisiti di eleggibilità per l’accesso ai LEP”.

Si chiede, pertanto, a codesto Spettabile Consiglio di Amministrazione di deliberare in merito.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTO il nuovo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

adottato ai sensi dei commi 5 e 7 dell’articolo 2 della Legge n. 240 del 30/12/2010, emanato con D.R. 444 del 14/11/2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19/11/2011, entrato in vigore il 21/11/2011 e successive modificazione e integrazioni;

VISTO il D.Lgs. 29 marzo 2012, n. 68 “Revisione della normativa di principio in materia di diritto

allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti, in attuazione della delega prevista dall’articolo 5, comma 1, lettere a), secondo periodo, e d), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti al comma 3, lettera f), e al comma 6”, in vigore dal 15/06/2012 in sostituzione della Legge 2 dicembre 1991, n. 390;

VISTO l’art. 3 “Attribuzioni e compiti dello Stato, delle regioni e delle province autonome di

Trento e di Bolzano, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica” del sopra citato D.Lgs. 29 marzo 2012, n. 68;

VISTO il D.P.C.M. 09.04.2001 che stabilisce il principio dell’uniformità di trattamento sul diritto

agli studi universitari; VISTA la Legge 3 agosto 1985, n. 429 “Norme per la gestione dei contributi di cui all’art.11 della

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Legge 18 dicembre 1951, n.1551, versati dagli studenti delle Università e degli Istituti superiori”;

VISTO il D.M. 15 ottobre 1986 “Regolamento di esecuzione della Legge 3 agosto 1985, n.429”; VISTO il testo del “Regolamento per le attività culturali e ricreative”, emanato con D.R. n. 219 del

16/05/2008; DATO ATTO che le modifiche che occorre apportare al suddetto regolamento riguardano, in via

prioritaria, la composizione della Commissione e le modalità e i criteri di assegnazione; RITENUTO opportuno definire l’entrata in vigore del presente Regolamento dal giorno successivo

alla pubblicazione all’Albo del Rettorato dell’Università; RILEVATO che occorre procedere alla pubblicazione del presente Regolamento sul sito web di

Ateneo, al fine di adempiere agli obblighi di pubblicità e trasparenza; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità; VALUTATO ogni opportuno elemento; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA Di esprimere parere favorevole in merito alle modifiche al “Regolamento per le attività culturali e ricreative”, come sotto indicato. (Testo vigente) REGOLAMENTO PER LE ATTIVITA’ CULTURALI E RICREATIVE Art.1 – Oggetto Il presente Regolamento disciplina l’attribuzione di contributi per la realizzazione di attività culturali e ricreative attinenti alla realtà universitaria. Queste attività sono indirizzate agli studenti dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale e non devono avere scopo di lucro. Art.2 - Soggetti richiedenti Le richieste di utilizzazione dei contributi di cui al precedente articolo 1 possono essere

(Modifiche proposte) REGOLAMENTO PER LE ATTIVITA’ CULTURALI E RICREATIVE DEGLI STUDENTI Art. 1 – Oggetto Il presente Regolamento disciplina l’attribuzione di contributi per la realizzazione di attività culturali e ricreative attinenti alla realtà universitaria. Queste attività sono indirizzate agli studenti dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale e non devono avere scopo di lucro. Art. 2 - Soggetti richiedenti Le richieste di utilizzazione dei contributi di cui al precedente articolo 1 possono essere

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presentate da: • associazioni studentesche che hanno

rappresentanze nei Consigli di Facoltà, Consiglio di Amministrazione, Senato Accademico, Consiglio del Corso di Laurea, Comitato per le Pari Opportunità e Comitato per le Attività Sportive;

• altre associazioni studentesche universitarie regolarmente costituite da almeno 1 (uno) anno dall’emanazione del bando, composte da almeno 50 (cinquanta) studenti in corso o fuori corso da non più di un anno;

• gruppo di studenti universitari composti da almeno 50 (cinquanta) studenti in corso o fuori corso da non più di un anno.

Ogni studente può far parte di un solo gruppo o di una sola associazione studentesca richiedente il contributo. Ogni soggetto (gruppo o associazione studentesca) può presentare una sola richiesta. I gruppi e le associazioni individuano un responsabile per la regolare esecuzione dell’iniziativa. Art.3 – Procedura per la richiesta di finanziamento Le richieste di ammissione al contributo, redatte in carta semplice, utilizzando un modulo appositamente predisposto, dovranno essere indirizzate al Magnifico Rettore e dovranno essere presentate nei termini e secondo le modalità previste dal bando. Non saranno prese in considerazione le richieste presentate oltre il termine stabilito e/o che risultino incomplete rispetto ai dati richiesti ed alla documentazione prevista. Si considerano prodotte in tempo utile le richieste spedite a mezzo raccomandata, con avviso di ricevimento, entro il termine fissato dal bando. A tal fine fanno fede il timbro e la data dell’ufficio postale accettante.

presentate da: a) associazioni studentesche che hanno

rappresentanze negli Organi accademici e/o Comitati e Commissioni;

b) altre associazioni studentesche universitarie regolarmente costituite da almeno 1 (uno) anno alla data di emanazione del bando, composte da almeno 50 (cinquanta) studenti in corso o fuori corso da non più di un anno;

c) gruppo di studenti universitari composti da almeno 50 (cinquanta) studenti in corso o fuori corso da non più di un anno.

Ogni studente può far parte di un solo gruppo o di una sola associazione studentesca richiedente il contributo. Ogni soggetto (gruppo o associazione studentesca) può presentare una sola richiesta. I gruppi e le associazioni individuano un responsabile per la regolare esecuzione dell’iniziativa. Art. 3 – Procedura per la richiesta di finanziamento Le richieste di ammissione al contributo, redatte in carta semplice, utilizzando un modulo appositamente predisposto, dovranno essere indirizzate al Direttore Generale e dovranno essere presentate nei termini e secondo le modalità previste dal bando. Non saranno prese in considerazione le richieste presentate oltre il termine stabilito e/o che risultino incomplete rispetto ai dati richiesti ed alla documentazione prevista. Si considerano prodotte in tempo utile le richieste spedite a mezzo raccomandata, con avviso di ricevimento, entro il termine fissato dal bando. A tal fine fanno fede il timbro e la data dell’ufficio postale accettante.

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Le richieste devono contenere le seguenti indicazioni:

• denominazione, indirizzo, codice fiscale, telefono, fax ed eventuale e-mail del rappresentante legale o del referente responsabile;

• per le associazioni copia dell’atto costitutivo regolarmente registrato;

• facoltà, corso di studio, numero di matricola del rappresentante legale o del referente responsabile;

• oggetto, finalità e illustrazione del percorso organizzativo;

• periodo di svolgimento dell’iniziativa; • modalità di pubblicizzazione

dell’iniziativa; • preventivo dettagliato della spesa

complessiva, suddiviso per tipologia di costi e indicazione di altri finanziamenti ottenuti o richiesti per la stessa iniziativa;

• coordinate bancarie, comprensive di codice IBAN, dell’associazione o gruppo, ovvero del rappresentante legale o del referente responsabile del soggetto richiedente.

Art.4 - Commissione per la valutazione delle richieste Con delibera del Consiglio di Amministrazione l’Università provvede alla nomina della Commissione preposta all’esame e alla valutazione delle richieste presentate, nonché all’assegnazione dei fondi. Tale Commissione risulta composta dai rappresentanti degli studenti eletti nel

Le richieste devono contenere le seguenti indicazioni:

• denominazione, indirizzo, codice fiscale, telefono, fax ed eventuale e-mail del rappresentante legale o del referente responsabile;

• per le associazioni copia dell’atto costitutivo regolarmente registrato;

• dipartimento, corso di studio, numero di matricola del rappresentante legale o del referente responsabile;

• oggetto, finalità e illustrazione del percorso organizzativo;

• periodo di svolgimento dell’iniziativa;

• modalità di pubblicizzazione dell’iniziativa;

• preventivo dettagliato della spesa complessiva, suddiviso per tipologia di costi e indicazione di altri finanziamenti ottenuti o richiesti per la stessa iniziativa;

• coordinate bancarie, comprensive di codice IBAN, dell’associazione o gruppo, ovvero del rappresentante legale o del referente responsabile del soggetto richiedente.

Non sono ammesse a finanziamento le iniziative a carattere politico, sportive, di ricerca scientifica, editoriali, di viaggi di studio e le iniziative collegate o inserite in manifestazioni promosse e organizzate da soggetti diversi da quelli indicati nel precedente articolo 2. Art. 4 - Commissione per la valutazione delle richieste Con delibera del Consiglio di Amministrazione l’Università provvede alla nomina della Commissione preposta all’esame e alla valutazione delle richieste presentate, nonché all’assegnazione dei fondi. Tale Commissione risulta composta:

• dal rappresentante degli studenti in

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Consiglio di Amministrazione e da pari numero di rappresentanti dei docenti eletti nel Consiglio di Amministrazione. La Commissione verrà integrata da un dipendente di ruolo (personale tecnico-amministrativo) designato dal Dirigente della struttura competente, con funzioni di segretario verbalizzante. Il presidente è eletto nel proprio seno dalla Commissione fra i rappresentanti dei professori universitari. La Commissione resta in carica per tutta la durata del Consiglio di Amministrazione. I componenti della commissione decadono qualora perdano la qualità di componenti del consiglio stesso. La commissione è convocata dal presidente in misura ordinaria, almeno una volta all’anno, e in modo straordinario all’occorrenza o su richiesta di almeno la metà dei suoi componenti. Per la validità delle sedute è richiesta la presenza di almeno 4 componenti. Le deliberazioni della Commissione sono assunte con la maggioranza assoluta dei presenti. La Commissione redige apposita graduatoria dei progetti presentati, che verrà approvata con decreto del Rettore, e sarà resa pubblica mediante l’affissione all’Albo Ufficiale dell’Università oltre che pubblicata nel sito Web di Ateneo. Avverso le decisioni della Commissione è possibile esperire ricorso da inoltrare, entro 15 (quindici) giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria, al Rettore dell’Università. Eventuali ricorsi pervenuti oltre tale termine non saranno presi in considerazione. Art.5 - Modalità e criteri di assegnazione La Commissione, nell’esaminare le richieste di finanziamento presentate nei termini indicati

Consiglio di Amministrazione • da due rappresentanti degli studenti

in Senato Accademico • da tre docenti scelti dal Consiglio di

Amministrazione fra i propri componenti.

La Commissione verrà integrata da un dipendente di ruolo (personale tecnico-amministrativo) designato dal Dirigente della struttura competente, con funzioni di segretario verbalizzante. Il Presidente è eletto nel proprio seno dalla Commissione fra i rappresentanti dei professori universitari. La Commissione resta in carica per tutta la durata del Consiglio di Amministrazione. I componenti della commissione decadono qualora perdano la qualità di componenti del consiglio stesso. La commissione è convocata dal presidente in misura ordinaria, almeno una volta all’anno, e in modo straordinario all’occorrenza o su richiesta di almeno la metà dei suoi componenti. Per la validità delle sedute è richiesta la presenza di almeno 4 componenti. Le deliberazioni della Commissione sono assunte con la maggioranza assoluta dei presenti. La Commissione redige apposita graduatoria dei progetti presentati, che verrà approvata con decreto del Direttore Generale, e sarà resa pubblica mediante l’affissione all’Albo Ufficiale dell’Università oltre che pubblicata nel sito web di Ateneo. Avverso le decisioni della Commissione è possibile esperire ricorso da inoltrare, entro 15 (quindici) giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria, al Rettore dell’Università. Eventuali ricorsi pervenuti oltre tale termine non saranno presi in considerazione.

Art. 5 - Modalità e criteri di assegnazione Le regole generali per la programmazione delle attività autogestite dagli studenti e i criteri per la ripartizione dei fondi sono definiti dagli

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dal bando, privilegerà quelle attività che: • vedano partecipare gli studenti in

maniera attiva; • siano in grado di coinvolgere il maggior

numero di studenti; • vengano svolte nell’ambito delle città in

cui ha sede l’Università degli Studi del Piemonte Orientale;

• promuovano la realizzazione di servizi rivolti agli studenti dell’Ateneo.

La Commissione, a suo giudizio insindacabile, si riserva di non approvare proposte i cui costi siano eccessivi rispetto alla fruibilità da parte degli studenti e alle finalità del presente Regolamento. Le iniziative ed attività culturali e ricreative, definite nell’anno cui fa riferimento il relativo bando, vengono finanziate sulla base delle somme iscritte nell’apposito capitolo di bilancio. Concorrono alla formazione delle disponibilità finanziarie i versamenti liberali e le sponsorizzazioni effettuate da Enti pubblici o da privati, a condizione che detti contributi siano previamente approvati dal Consiglio di Amministrazione. Ai gruppi o associazioni studentesche, di cui ai punti a) e b) dell’articolo 2 che abbiano svolto per un periodo di due anni e in modo continuativo attività culturali e ricreative, e che presentino progetti coerenti con i criteri sopraenunciati, l’Università assegnerà una quota pari ad almeno il 25% dei finanziamenti disponibili, privilegiando le associazioni richiedenti che operino in almeno due sedi geografiche. La restante quota verrà ripartita tra tutti i gruppi o associazioni ammesse. L’erogazione dei contributi avverrà in due soluzioni. La prima pari al 70% del finanziamento, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di approvazione del progetto; la seconda a saldo, pari al 30%, entro 90 (sessanta) giorni dalla data del termine del progetto, a seguito di approvazione della rendicontazione, contenente la documentazione giustificativa della spesa sostenuta e delle relazioni relative

Organi accademici competenti. Art.6 – Aspetti finanziari Le iniziative ed attività culturali e ricreative, definite nell’anno cui fa riferimento il relativo bando, vengono finanziate sulla base delle somme iscritte nell’apposito capitolo di bilancio. Concorrono alla formazione delle disponibilità finanziarie i versamenti liberali e le sponsorizzazioni effettuate da Enti pubblici o da privati, a condizione che detti contributi siano previamente approvati dal Consiglio di Amministrazione. L’erogazione dei contributi avverrà in due soluzioni. La prima pari al 70% del finanziamento, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di approvazione del progetto; la seconda a saldo, pari al 30%, entro 90 (novanta) giorni dalla data del termine del progetto, a seguito di approvazione della rendicontazione, contenente la documentazione giustificativa della spesa sostenuta e delle relazioni relative al progetto effettuato. Tutte le iniziative ed attività finanziate inerenti a ciascun anno accademico devono essere espletate e completate entro l’anno accademico di riferimento; detto termine verrà ulteriormente esplicitato nel bando. Nel caso in cui il/i progetto/i finanziato/i non venga/no realizzati, nei termini indicati dal bando, gli stanziamenti saranno automaticamente recuperati dall’Ateneo e destinati all’apposito capitolo di bilancio, per essere fruiti nell’esercizio successivo. Se lo stanziamento risultasse insufficiente a sostenere in modo adeguato la realizzazione di tutte le iniziative ammissibili ai sensi dei precedenti articoli, la Commissione procede al riparto, dando priorità alle richieste che, a suo insindacabile giudizio, saranno ritenute maggiormente rilevanti per interesse culturale e che favoriscano la socializzazione tra gli studenti. Nel caso in cui lo stanziamento non venisse interamente assegnato, l’Amministrazione si

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al progetto effettuato. Tutte le iniziative ed attività finanziate inerenti a ciascun anno accademico, devono essere espletate e completate entro l’anno accademico di riferimento; detto termine verrà ulteriormente esplicitato nel bando. Nel caso in cui il/i progetto/i finanziato/i non venga/no realizzati, nei termini indicati dal bando, gli stanziamenti saranno automaticamente recuperati dall’Ateneo e destinati all’apposito capitolo di bilancio, per essere fruiti nell’esercizio successivo. Se lo stanziamento risultasse insufficiente a sostenere in modo adeguato la realizzazione di tutte le iniziative ammissibili ai sensi dei precedenti articoli, la Commissione procede al riparto, dando priorità alle richieste che, a suo insindacabile giudizio, saranno ritenute maggiormente rilevanti per interesse culturale e che favoriscano la socializzazione tra gli studenti. Nel caso in cui lo stanziamento non venisse interamente assegnato, l’Amministrazione si riserva la possibilità di riaprire, nel corso dell’anno a cui si riferisce il bando, i termini per la presentazione di nuove domande. Art.6 – Soggetti esclusi Sono esclusi dal finanziamento:

• i gruppi o le associazioni che non si attengano agli obblighi previsti dal presente Regolamento;

• i gruppi o le associazioni che non abbiano realizzato l’iniziativa precedentemente approvata e finanziata.

Non sono ammesse a finanziamento le iniziative a carattere politico, sportive, di ricerca scientifica, editoriali, di viaggi di studio e le iniziative collegate o inserite in manifestazioni promosse e organizzate da soggetti diversi da quelli indicati nel precedente articolo 2.

riserva la possibilità di riaprire, nel corso dell’anno cui il bando fa riferimento, i termini per la presentazione di nuove domande.

Art. 7 – Soggetti esclusi Sono esclusi dal finanziamento:

• i gruppi o le associazioni che non si attengano agli obblighi previsti dal presente Regolamento;

• i gruppi o le associazioni che non abbiano realizzato l’iniziativa precedentemente approvata e finanziata.

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Art.7 – Pubblicità delle iniziative finanziate Le manifestazioni e le attività finanziate con i contributi concessi ai sensi del presente Regolamento, dovranno essere adeguatamente pubblicizzate al fine di promuovere la partecipazione degli studenti nei confronti dei quali sono promosse. Il materiale pubblicitario relativo alle iniziative dovrà riportare in evidenza menzione del contributo ricevuto dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. Art.8 – Trattamento dei dati personali Ai sensi dell’art. 13, comma 1, del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, i dati personali inseriti nelle richieste di ammissione al contributo, sul modulo di partecipazione, allegato al bando, saranno trattati da questa Università, per le finalità di gestione della presente procedura e saranno trattati presso una banca dati automatizzata. Il conferimento di tali dati è obbligatorio ai fini della valutazione dei requisiti di partecipazione. Art.9 – Entrata in vigore Il presente regolamento è emanato con decreto rettorale che ne indica la data di entrata in vigore. 2) Detto Regolamento entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione all’Albo del Rettorato dell’Università. 3) Il testo del Regolamento sarà pubblicato nel sito Web di Ateneo all’indirizzo: www.rettorato.unipmn.it/regolamenti.

Il Rettore (Prof. Paolo GARBARINO)

Art. 8 – Pubblicità delle iniziative finanziate Le manifestazioni e le attività finanziate con i contributi concessi ai sensi del presente Regolamento, dovranno essere adeguatamente pubblicizzate al fine di promuovere la partecipazione degli studenti nei confronti dei quali sono promosse. Il materiale pubblicitario relativo alle iniziative dovrà riportare in evidenza menzione del contributo ricevuto dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. Art. 9 – Trattamento dei dati personali Ai sensi dell’art. 13, comma 1, del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, i dati personali inseriti nelle richieste di ammissione al contributo, sul modulo di partecipazione allegato al bando, saranno trattati da questa Università per le finalità di gestione della presente procedura e saranno trattati presso una banca dati automatizzata. Il conferimento di tali dati è obbligatorio ai fini della valutazione dei requisiti di partecipazione.

Art. 10 – Entrata in vigore Il presente regolamento è emanato con decreto del Rettore ed entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione all’Albo dell’Ateneo. Il regolamento è disponibile sul sito web dell’Università.

Il Rettore (Prof. Cesare EMANUEL)

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6.3 Parere relativo al Regolamento per l'istituzione e la copertura di posti di Professore Straordinario a tempo determinato

2/2015/6.3 Settore Risorse Umane

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

L’art. 1 comma 12 della Legge 04.11.2005, n. 230 prevede che: “Le università possono realizzare specifici programmi di ricerca sulla base di convenzioni

con imprese o fondazioni, o con altri soggetti pubblici o privati, che prevedano anche l'istituzione temporanea, per periodi non superiori a sei anni, con oneri finanziari a carico dei medesimi soggetti, di posti di professore straordinario da coprire mediante conferimento di incarichi della durata massima di tre anni, rinnovabili sulla base di una nuova convenzione, a coloro che hanno conseguito l'idoneità per la fascia dei professori ordinari, ovvero a soggetti in possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale. Ai titolari degli incarichi è riconosciuto, per il periodo di durata del rapporto, il trattamento giuridico ed economico dei professori ordinari con eventuali integrazioni economiche, ove previste dalla convenzione. I soggetti non possessori dell'idoneità nazionale non possono partecipare al processo di formazione delle commissioni di cui al comma 5, lettera a), numero 3), né farne parte, e sono esclusi dall'elettorato attivo e passivo per l'accesso alle cariche di preside di facoltà e di rettore. Le convenzioni definiscono il programma di ricerca, le relative risorse e la destinazione degli eventuali utili netti anche a titolo di compenso dei soggetti che hanno partecipato al programma”.

Il comma disciplina l’istituzione temporanea, per periodi non superiori a sei anni, di posti di professore straordinario a tempo determinato, finanziati con risorse di soggetti terzi nell’ambito di convenzioni stipulate per la realizzazione di programmi di ricerca. Tali soggetti possono essere imprese o fondazioni nonché qualunque soggetto pubblico o privato.

I posti sono coperti mediante conferimento di incarichi della durata massima di tre anni e rinnovabili una sola volta e comunque per un periodo complessivo non superiore a sei anni.

I possibili destinatari sono: · Soggetti che abbiano conseguito l’idoneità, di cui alla Legge 210/98, per la fascia dei professori ordinari in settori scientifico disciplinari coerenti con il progetto di ricerca; · soggetti che siano in possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale attinente al progetto di ricerca oggetto della convenzione.

Si ritiene che tra i possibili destinatari rientrino anche i soggetti in possesso dell’abilitazione nazionale per il ruolo dei Professori Ordinari, conseguita a seguito delle procedure di cui all’art. 16 della L. 240/2010, per i settori concorsuali coerenti con il progetto di ricerca.

La legge non disciplina il procedimento per il conferimento dell’incarico di Professore Straordinario a tempo determinato.

Tra l’altro l’espressione “Professore Straordinario a tempo determinato” indica una qualifica all’interno di un rapporto di lavoro subordinato, anche se a tempo determinato.

Da una ricerca effettuata sui regolamenti di altri Atenei è emerso che n. 3 Atenei (Milano Bicocca, Pavia e Brescia) hanno previsto la possibilità di conferire i suddetti incarichi tramite “conferimento diretto”, in cui l’Ente finanziatore formula al Dipartimento la proposta corredata

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del progetto di ricerca indicando il soggetto in possesso dei requisiti richiesti. La generalità degli altri Atenei che hanno adottato un regolamento in materia hanno invece

previsto che l’individuazione del soggetto cui conferire l’incarico di Professore Straordinario a tempo determinato venga effettuata attraverso procedure selettive pubbliche,

Alla luce di ciò, verificata l’esigenza di emanare un Regolamento in materia al fine di adottare criteri e regole idonee a disciplinare l’istituto del Professore Straordinario a tempo determinato, si richiede a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione di esprimere parere in merito al “REGOLAMENTO PER L’ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO” sotto riportato.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTO il DPR 10 gennaio 1957, n.3 VISTO il D.P.R. 11.07.1980, n. 382 e successive modificazioni; VISTA la Legge 09.05.1989 n. 168; VISTA la Legge 04.11.2005, n. 230 e in particolare l’art. 1 comma 12; VISTO la Legge 30.12.2010 n. 240; VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro”; VISTA la relazione a firma del Dirigente della Divisione Risorse; CONSIDERATA l’opportunità di definire con proprio regolamento l’istituto del Professore

Straordinario a tempo determinato VALUTATO ogni opportuno elemento. con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1) Di esprimere parere favorevole al testo del “REGOLAMENTO PER L’ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO” sotto riportato.

REGOLAMENTO PER L’ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI

PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO

ART. 1 - ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento disciplina le procedure di istituzione e copertura di posti di professore straordinario a tempo determinato, ai sensi dell’art. 1, comma 12, della Legge 230/2005.

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Art. 2 – Istituzione di posti – convenzioni 1. L’Università del Piemonte Orientale può stipulare convenzioni con imprese o fondazioni, o con altri soggetti pubblici o privati, al fine di realizzare specifici programmi di ricerca che prevedano l’istituzione temporanea di posti di professore straordinario con oneri finanziari interamente a carico di enti esterni. 2. Le convenzioni, di cui al precedente articolo dovranno espressamente definire: · il programma di ricerca; · le risorse messe a disposizione; · la durata. 3. Il Dipartimento interessato alla ricerca formulerà, con propria delibera, la proposta di istituzione del posto di cui al presente regolamento, nel settore scientifico disciplinare individuato sulla base del programma di ricerca indicato nella proposta di convenzione. 4. La proposta di convenzione e la delibera del Dipartimento saranno sottoposte all’approvazione del Consiglio di Amministrazione. 5. La convenzione sarà stipulata dal Rettore dopo l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione. 6. I soggetti, pubblici o privati, interessati a finanziare posti di professore straordinario a tempo determinato, possono versare il costo relativo in un’unica soluzione o in quote da corrispondere in date concordate dalle parti. 7. Nel caso in cui il finanziatore, se privato, scelga di corrispondere l’importo in più rate dovrà consegnare all’Ateneo idonea fideiussione bancaria o assicurativa corrispondente all’intero finanziamento, ovvero alla quota di finanziamento non ancora corrisposta.

Art. 3 – Modalità di copertura dell’incarico

1. La copertura del posto di professore straordinario a tempo determinato avverrà tramite conferimento di appositi incarichi a: · Soggetti che abbiano conseguito l’idoneità, di cui alla Legge 210/98, per la fascia dei professori ordinari in settori scientifico disciplinari coerenti con il progetto di ricerca; . Soggetti in possesso dell’abilitazione nazionale per il ruolo dei Professori Ordinari, conseguita a seguito delle procedure di cui all’art. 16 della L. 240/2010, per i settori concorsuali coerenti con il progetto di ricerca; · soggetti che siano in possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale attinente al progetto di ricerca oggetto della convenzione. In tale caso è richiesto il possesso congiunto dei seguenti requisiti:

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- Laurea magistrale ovvero titolo di studio equipollente nelle discipline oggetto del

programma di ricerca, con adeguata valorizzazione di eventuale ulteriore specializzazione post-lauream;

- Svolgimento di documentata attività di ricerca, ovvero di attività imprenditoriale o professionale particolarmente significativa nelle discipline oggetto del programma per almeno sette anni continuativi, ovvero tre anni continuativi se congiunti al titolo di Dottore di ricerca;

Art. 4 – Individuazione del soggetto

1. L’individuazione del soggetto cui conferire l’incarico, sentita la Scuola ove presente, verrà

effettuata direttamente dal Consiglio di Dipartimento interessato e verrà approvata dal Consiglio di Amministrazione.

Art. 5 – Conferimento dell’incarico

1. Il conferimento dell’incarico avverrà tramite stipula del relativo contratto individuale di

lavoro subordinato.

2. L’Amministrazione, all’atto della stipula del contratto individuale di lavoro subordinato a tempo determinato, invita l’interessato a presentare la documentazione prevista dal bando.

3. Il contratto di diritto privato, che si instaura con il professore straordinario, è sottoscritto

dal Rettore e deve contenere tra l’altro le seguenti indicazioni:

· la data d’inizio e di conclusione del rapporto di lavoro; · il trattamento economico complessivo; · il trattamento previdenziale e assicurativo; · la struttura di afferenza; . la sede di lavoro; · il settore concorsuale di riferimento; · il regime di impegno orario.

4. Gli incarichi hanno una durata massima di tre anni rinnovabili per un ulteriore periodo

massimo di tre anni.

5. Gli incarichi di cui al presente regolamento non danno luogo a diritti in ordine all’accesso nei ruoli dell’Ateneo.

Art. 6 – Trattamento giuridico ed economico

1. E’ riconosciuto, al soggetto titolare dell’incarico, per tutta la durata del rapporto, lo status giuridico dei professori ordinari ed il trattamento economico pari a quello del professore ordinario

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di ruolo, classe iniziale, con regime di impegno a tempo pieno ovvero a tempo definito, nonché eventuali integrazioni economiche laddove espressamente previste nell’atto convenzionale sottoscritto con l’Ente proponente. 2. Qualora il titolare dell’incarico svolga attività assistenziale, la stessa verrà espletata nel rispetto degli accordi esistenti tra Ente convenzionato ed Università.

Art. 7 – Incompatibilità 1. Non possono partecipare alla selezione coloro che abbiano un grado di parentela o affinità, fino al quarto grado compreso, con un professore appartenente al Dipartimento che richiede l’attivazione del posto ovvero con il Rettore, con il Direttore Generale o con un componente del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. 2. I titolari dei predetti incarichi non possono essere dipendenti dell’Università del Piemonte Orientale né di altra istituzione universitaria italiana. 3. Per il regime autorizzativo si applica quanto previsto dall’art. 53 del D.Lgs. 30.3.2001, n. 165 e dall’art. 6 della L. 30.12.2010, n. 240, nonché dal regolamento di Ateneo in materia.

Art. 8 – Attribuzione compiti didattici

1. Il Dipartimento presso il quale è istituito il posto di professore straordinario a tempo determinato provvederà, d’intesa con la Scuola ove prevista, alla definizione delle attività didattiche da assegnare ai titolari degli incarichi ed al periodo di svolgimento delle stesse, tenuto conto del regime di impegno a tempo pieno o a tempo definito.

Art. 9 – Valutazione finale – rinnovo

1. Al termine dell’incarico, anche ai fini di un eventuale rinnovo, è prevista una valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte dal professore straordinario: tale valutazione verrà effettuata sia dal Dipartimento sia dal soggetto finanziatore.

Art. 10 - Decadenza e risoluzione del rapporto

1. Decadono dal diritto allo svolgimento dell’incarico coloro che entro il termine appositamente fissato dall’Amministrazione dell’Università non si presentino per la presa di servizio, salvi i giustificati e documentati motivi. 2. In caso di dimissioni volontarie del titolare dell’incarico il rapporto si intende risolto previa comunicazione all’Università almeno 90 giorni prima della data di dimissione.

Art. 11 – Norme transitorie e finali – Entrata in vigore

1. Per tutto quanto non esplicitamente disciplinato nel presente Regolamento trovano

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applicazione le vigenti disposizioni di legge. 2. Il presente regolamento è emanato con decreto del Rettore ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione all’Albo Ufficiale dell’Ateneo.

***************** 7. Ragioneria

7.1 Atto n. 5: Variazioni al bilancio di previsione dell’esercizio 2015 2/2015/7.1 Settore Risorse Finanziarie

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione La presente variazione riguarda: Maggiori entrate per:

- Attività didattica; - Attività commerciale; - Adeguamento previsioni su partite di giro per introduzione “split payment” (ex art.1, c.

629, L. n. 190/2014); Storni tra capitoli di spesa per:

- Destinazione della quota overheads all’acquisto di beni di consumo e servizi (Dimet); - Spese per ricerca - Scuola di specializzazione in Dermatologia (Dimet); - Corresponsione compensi a personale docente e destinazione economie di spesa ad

attività di ricerca (Prof. Faggiano) – European Masters in Drug and Alcohol Studies (Dimet); - Rimodulazione budget di spesa - Scuola di Specializzazione in Psichiatria (Dimet);

Utilizzo fondo di riserva per:

- Utilizzo del fondo di riserva per la mappatura dei processi amministrativi di ateneo; Si chiede a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione di esprimere parere in merito alle seguenti variazioni al bilancio dell’esercizio 2015.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

MAGGIORI ENTRATE

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-Attività didattica Preso atto che sono stati stipulati accordi e convenzioni con enti esterni per il finanziamento di

attività didattiche; Considerato che il Centro Interateneo di interesse regionale per la formazione degli insegnanti

secondari (CIFIS) ha stanziato i contributi per l’attivazione di contratti di docenza a.a. 2014/2015 relativamente agli insegnamenti dei TFA per le classi di abilitazione A048 e A059 presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica (Lett. prot. n. 9 del 2.2.2015);

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

010205 Trasferimenti correnti da Università CIFIS € 24.480,00

010103

Personale docente e ricercatore a tempo determinato

Compensi docenti - Tirocinio Formativo Attivo (TFA) a.a. 2014/2015 € 18.765,68

010105 Contributi a carico ente c/e - Tirocinio Formativo Attivo (TFA) a.a. 2014/2015 € 5.714,32

Totale € 24.480,00 € 24.480,00

Preso atto l’Università degli Studi del Piemonte Orientale ha istituito ed attivato la VI^ Edizione del Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare (R.D. Dott. Rubino);

Considerato che il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali deve

provvedere ad introitare le tasse di iscrizione al Corso per l’importo di € 19.300,00 da destinare alle spese determinate dal piano finanziario;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

010101 Entrate contributive Quote d'iscrizione € 19.300,00

010101

Personale docente e ricercatore a tempo indeterminato Lordo compenso Direzione € 800,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 5% FCA € 965,00

010105 Contributi a carico ente Carico Ente compenso direzione € 367,50 010301 Beni di consumo e servizi Compensi relatori € 10.000,00 010301 Beni di consumo e servizi 5% Bilancio € 965,00

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010301 Beni di consumo e servizi Progettazione € 3.000,00 010302 Altre spese Altre spese € 1.658,50 020101 Investimenti in ricerca 8% Dipartimento € 1.544,00 Totale € 19.300,00 € 19.300,00

-Attività commerciale

Preso atto che il Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare (R.D. Dott. Rubino) prevede la possibilità, per gli studenti non frequentanti, di seguire le lezioni in streaming;

Considerato che il costo per la fruizione del servizio di streaming sarà pari a € 150,00 + IVA a

richiedente e sarà fatturato dal Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali;

Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

010301 Altre entrate

Entrate derivanti dalla fornitura del servizio streaming (n. 27 versanti) € 4.050,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato 12% FCA € 486,00

010102

Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato Lordo compenso PTA € 1.500,00

010105 Contributi a carico ente Carico Ente compenso PTA € 500,00 010302 Altre spese Spese per il corso € 1.037,50 020101 Investimenti in ricerca 13% al Dipartimento € 526,50 Totale € 4.050,00 € 4.050,00

- Adeguamento previsioni su partite di giro per l’introduzione “split payment” (ex art.1, c. 629, L. n. 190/2014) Preso atto che la legge n. 190/2014 all’art. 1, c. 629, lett. b) ha introdotto il c.d. split payment

in base al quale l’IVA a debito deve essere versata direttamente all’Erario dall’Ente pubblico destinatario della fattura;

Considerato che, al fine di gestire contabilmente il suddetto split payment e di garantire il

corretto adempimento dell’obbligo di compilazione della piattaforma di certificazione dei crediti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, si procederà

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trattenendo l’iva sulla fattura in pagamento utilizzando le partite di giro per il successivo versamento;

Considerato che si ritiene necessaria la creazione di appositi capitoli di entrata e di uscita delle

partite di giro dotati di apposita previsione; Considerato che pertanto si rende necessaria la seguente variazione di bilancio: Voce bil. Denom. bil. Descrizione Entrata Spesa

060102 Partite di giro Split Payment Istituzionale Partite di giro Split Payment € 2.000.000,00

060103 Partite di giro Split Payment Commerciale Partite di giro Split Payment € 1.000.000,00

060102 Partite di giro Split Payment Istituzionale Partite di giro Split Payment € 2.000.000,00

060103 Partite di giro Split Payment Commerciale Partite di giro Split Payment € 1.000.000,00

Totale € 3.000.000,00 € 3.000.000,00 STORNI CAPITOLI SPESA: Preso atto che si rende opportuno un adeguamento delle previsioni di bilancio 2015, al fine di

una corretta imputazione delle spese ai relativi capitoli; Considerato che il Dipartimento di Medicina Traslazionale ha deliberato di destinare parte della

quota di overheads all’acquisto di beni di consumo e servizi e che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

020101 Investimenti in ricerca Storno per corretta imputazione capitolo di spesa -€ 1.359,00

010301 Beni di consumo e servizi Beni di consumo e servizi € 1.359,00 Totale € 0,00 Considerato che il Dipartimento di Medicina Traslazionale, nell’ambito della Scuola di

specializzazione in Dermatologia, deve sostenere spese attinenti alla ricerca e che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

010302 Altre spese Storno per corretta imputazione capitolo di spesa -€ 1.373,00

020101 Investimenti in ricerca Spese per ricerca € 1.373,00 Totale € 0,00

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Considerato che il Dipartimento di Medicina Traslazionale, a seguito della conclusione Master

Emdas a.a. 2012/13 - 2013/14, deve provvedere alla corresponsione dei compensi al personale docente ed alla destinazione delle economie di spesa realizzate a fondi di ricerca del responsabile didattico (Prof. Faggiano) che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

010106 Altro personale e relativi oneri carico ente

Storno per corretta imputazione capitolo di spesa -€ 2.212,66

010301 Beni di consumo e servizi Storno per corretta imputazione capitolo di spesa -€ 458,03

010302 Altre spese Storno per corretta imputazione capitolo di spesa -€ 3.608,03

010103

Personale docente e ricercatore a tempo determinato Compensi a personale docente € 196,98

010105 Contributi a carico ente Contributi a carico ente € 1.472,05

020101 Investimenti in ricerca

Investimenti in ricerca (destinazione economie di spesa all'attività di ricerca del Prof. Faggiano) € 4.609,69

Totale € 0,00

Considerato che il Dipartimento di Medicina Traslazionale, nell’ambito della Scuola di specializzazione in Psichiatria, deve provvedere alla rimodulazione del budget di spesa e che pertanto si rende necessario lo storno tra i seguenti capitoli:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo

020101 Investimenti in ricerca Storno per rimodulazione budget di spesa -€ 1.800,00

010301 Beni di consumo e servizi Storno per rimodulazione budget di spesa € 1.500,00

010302 Altre spese Storno per rimodulazione budget di spesa € 300,00

Totale € 0,00 UTILIZZO FONDO DI RISERVA Preso atto che nell’ambito della riorganizzazione delle attività amministrative dell’ Ateneo è

emersa la necessità di effettuare, con affidamento all’esterno, la mappatura dei processi amministrativi per un importo complessivo pari ad € 15.200,00 + IVA;

Considerato che tale spesa non è stata stanziata in sede di predisposizione del bilancio 2015 e

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che pertanto si intende attingere al fondo di riserva con la conseguente variazione di bilancio:

Voce bil. Denom. bil. Descrizione Importo 010303 Fondo di riserva Utilizzo fondo di riserva -€ 18.544,00 010301 Beni di consumo e servizi Mappatura dei processi organizzativi € 18.544,00 Totale € 0,00

Visto il Bilancio di Previsione per l’Anno Finanziario 2015 approvato con delibera del Consiglio di

Amministrazione del 19/12/2014; Viste le motivazioni per cui si rende necessario effettuare le opportune variazioni di bilancio e gli

opportuni storni tra uscite al bilancio di previsione dell’esercizio 2015; Visto il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità emanato con

Decreto Rettorale Repertorio n. 166 del 28.03.2009; Visto lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” emanato

con Decreto Rettorale n. 328 del 4.09.2012; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA 1. Di autorizzare la seguente variazione al bilancio di previsione 2015: MAGGIORI ENTRATE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Importo 010101 Entrate contributive € 19.300,00 010205 Trasferimenti correnti da Università € 24.480,00 010301 Altre entrate € 4.050,00 060102 Partite di giro Split Payment Istituzionale € 2.000.000,00 060103 Partite di giro Split Payment Commerciale € 1.000.000,00 Totale € 3.047.830,00

MAGGIORI SPESE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Importo 010101 Personale docente e ricercatore a tempo indeterminato € 800,00 010102 Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato € 2.951,00 010103 Personale docente e ricercatore a tempo determinato € 18.765,68 010105 Contributi a carico ente € 6.581,82

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010301 Beni di consumo e servizi € 13.965,00 010302 Altre spese € 2.696,00 020101 Investimenti in ricerca € 2.070,50 060102 Partite di giro Split Payment Istituzionale € 2.000.000,00 060103 Partite di giro Split Payment Commerciale € 1.000.000,00 Totale € 3.047.830,00

2. Di autorizzare il seguente storno al bilancio di previsione 2015: MINORI SPESE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Importo 010106 Altro personale e relativi oneri carico ente -€ 2.212,66 010301 Beni di consumo e servizi -€ 458,03 010302 Altre spese -€ 4.981,03 010303 Fondo di riserva -€ 18.544,00 020101 Investimenti in ricerca -€ 3.159,00 Totale -€ 29.354,72

MAGGIORI SPESE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Importo 010103 Personale docente e ricercatore a tempo determinato € 196,98 010105 Contributi a carico ente € 1.472,05 010301 Beni di consumo e servizi € 21.403,00 010302 Altre spese € 300,00 020101 Investimenti in ricerca € 5.982,69 Totale € 29.354,72

RIEPILOGO PREVISIONI FINALI BILANCIO 2015: PARTE ENTRATE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Previsioni Attuali Variazioni Previsioni finali

010101 Entrate contributive € 9.803.780,00 € 19.300,00 € 9.823.080,00 010205 Trasferimenti correnti da Università € 32.656,00 € 24.480,00 € 57.136,00 010301 Altre entrate € 1.151.669,84 € 4.050,00 € 1.155.719,84

060102 Partite di giro Split Payment Istituzionale € 0,00 € 2.000.000,00 € 2.000.000,00

060103 Partite di giro Split Payment Commerciale € 0,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00

Totale € 10.988.105,84 € 3.047.830,00 € 14.035.935,84

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PARTE SPESE:

Capitolo di Bilancio Denominazione bilancio Previsioni Attuali Variazioni Previsioni finali

010101 Personale docente e ricercatore a tempo indeterminato € 28.806.394,76 € 800,00 € 28.807.194,76

010102 Personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato € 9.676.762,34 € 2.951,00 € 9.679.713,34

010103 Personale docente e ricercatore a tempo determinato € 1.998.432,39 € 18.962,66 € 2.017.395,05

010105 Contributi a carico ente € 15.264.820,67 € 8.053,87 € 15.272.874,54

010106 Altro personale e relativi oneri carico ente € 368.739,27 -€ 2.212,66 € 366.526,61

010301 Beni di consumo e servizi € 13.255.131,05 € 34.909,97 € 13.290.041,02 010302 Altre spese € 3.298.535,35 -€ 1.985,03 € 3.296.550,32 010303 Fondo di riserva € 366.350,00 -€ 18.544,00 € 347.806,00 020101 Investimenti in ricerca € 26.230.907,16 € 4.894,19 € 26.235.801,35

060102 Partite di giro Split Payment Istituzionale € 0,00 € 2.000.000,00 € 2.000.000,00

060103 Partite di giro Split Payment Commerciale € 0,00 € 1.000.000,00 € 1.000.000,00

Totale € 99.266.072,99 € 3.047.830,00 € 102.313.902,99

***************** 7.2 Atto n. 6: Variazione al bilancio di previsione dell’esercizio 2015 - Riporto sul bilancio 2015 -

ex Art. 43 del Regolamento di Contabilità 2/2015/7.2 Settore Risorse Finanziarie

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Visto il Bilancio di Previsione per l’Anno Finanziario 2015 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 19/12/2014;

Considerato che l’Avanzo di Amministrazione presunto è stato stimato in € 43.206.530,40

vincolato per la parte di € 36.627.122,73 e libero per la parte di € 6.579.407,67; Preso atto che con Decreto Rettorale D’Urgenza n. 571 del 20/01/2015 è stato deliberato il

riporto di economie derivanti da somme stanziate con vincolo di destinazione e non impegnate al 31/12/2014 per € 6.755.900,53;

Preso atto che con Delibera del Consiglio di Amministrazione 1/2015/7.1 del 30/01/2015 è

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stato deliberato il riporto di economie derivanti da somme stanziate con vincolo di destinazione e non impegnate al 31/12/2014 per € 2.875.525,80;

Preso atto che con Delibera del Consiglio di Amministrazione 1/2015/7.1 del 30/01/2015 è

stato deliberato il riporto di economie derivanti da somme stanziate con vincolo di destinazione e non impegnate al 31/12/2014 per l’acquisizione di microscopi e altre attrezzature scientifiche per i laboratori del Polo Scientifico Universitario di Vercelli per un importo complessivo pari ad € 1.170.000,00;

Preso atto che con la chiusura dell’esercizio finanziario 2014 sono state determinate in modo

certo ulteriori economie derivanti da somme stanziate con vincolo di destinazione e non impegnate al 31/12/2014 per un importo complessivo pari ad € 2.115.654.74;

Considerato che i suddetti riporti si riferiscono a:

• Attività commerciale: € 101.253,44; • Biblioteca : € 224.039,61; • Progetti di Didattica su fondi esterni: € 101.085,93; • Funzionamento: € 864.182,37; • Fondi programmazione triennali 2013-2015: € 515.927,00; • Ricerca: € 186.386,39; • CUS-casa: € 122.780,00

Considerato che si rende necessario disporre di tali somme al fine di poter proseguire l’attività

didattica; Visto l’art. 43 comma 7 del Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la

Contabilità emanato con Decreto Rettorale Repertorio n. 166 del 28.03.2009; Visto lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

emanato con Decreto Rettorale n. 328 del 4.09.2012;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di autorizzare la seguente variazione di Bilancio dell’esercizio 2015 per il seguente riporto con utilizzo di entrate ed economie con destinazione vincolata dell’esercizio finanziario 2014 come descritto dalla seguente tabella:

Centro di

Responsabilità Unità Previsionale di Base Voce bil. Importo

Amministrazione Azione 1B Piano Triennale 2013-2015 - Dematerializzazione

processi amministrativi per servizi agli studenti 010201 € 85.948,00

Azione 2A Piano Triennale 2013-2015 - Obbiettivi congiunti 010201 € 35.812,00

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tra Università ed enti di ricerca

Azione 2C Piano Triennale 2013-2015 - Attrazione di studenti stranieri 010201

€ 47.749,00 Azione 2d Piano Triennale 2013-2015 - Potenziamento offerta

formativa corsi di lingua straniera 010201 € 29.843,00

Azione 2E Piano Triennale 2013-2015 - Potenziamento della mobilità studenti 010201 € 149.454,00

Budget CEIMS

010106 -€ 12.798,00 010301 € 2.920,00 010302 € 2.039,18 020101 € 39.391,38

Centro Linguistico di Ateneo dell'Università del Piemonte Orientale

010103 € 8.000,00 010105 € 2.000,00

Comitato per le Attività Sportive di Ateneo 010407 € 122.780,00 Diritto allo Studio 010201 € 3.350,00

Fondi non destinati 010401 € 167.121,00

Mobilità Socrates 2014-2015 010201 € 16.560,00 020101 € 3.952,80

Progetto ANCI 010301 € 96,00 Servizi per l'inserimento lavorativo degli studenti 010201 € 49.609,00

Amministrazione Totale € 753.827,36

Dipartimento di Giurisprudenza,

Scienze Politiche,

Economiche e Sociali

Assegnazione budget laboratorio informatico 010301 € 1.495,43 020201 € 2.102,18

Attività commerciale dipartimento Digsp 010201 € 2.224,57 010301 € 2.035,07 010302 € 828,47

Biblioteca Digsp 010301 € 4.540,76 010302 € 12,43 020201 € 5.883,20

Ciclo di conferenze a carattere divulgativo per la valorizzazione e la diffusione delle attività di ricerca del

DiGSPES

010101 € 20,13

010105 € 688,97 DISGE - Diritti d'autore Prof. Balduzzi il MULINO 010301 € 143,27

IV Edizione del Corso di Alta Formazione in Legislazione alimentare

010101 € 400,00 010105 € 66,03 010302 € 77,28

Iva Dipartimento Digsp 010302 € 17.658,09 N. 4 lezioni sull'Unione Europea di due ore

ciascuna+correzione verifica conclusiva del ciclo di lezioni (totale 10 ore) 010301

€ 747,00 Overheads a favore del Dipartimento Digsp 010301 € 6.128,34

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020201 € 3.200,00 RSrubinovFONDI_VARI 020101 -€ 14,83

Servizi Generali Digsp

010301 € 65.882,47 010302 € 1.927,02 010304 € 17.581,75 020201 € 7.306,17

V Edizione del Corso di Alta Formazione in Legislazione alimentare

010102 € 2.000,00 010302 € 32,00

Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali Totale € 142.965,80

Dipartimento di Medicina

Traslazionale

Acquisto arredi tecnici per laboratori e nuovi spazi didattica 020201 € 1.604,68

Affitto sale dipartimento 2014 Dimet 010102 € 1.516,83 010105 € 130,75 010301 € 1.718,61

AffittosaleCONV2013 010105 € 0,04 Analisi high-throughput dell’infezione/riattivazione da

Papillomavirus umani appartenenti al genere beta in pazienti immunodepressi....

020101 € 0,02

Attività commerciale dipartimento Dimet 010102 € 90,00 010301 € 910,00

Biblioteca Dimet

010103 € 5.800,00 010106 € 2.900,00 010301 € 72.244,05 010302 € 21.916,00 020201 € 1.432,86

Bolli Dipartimento Dimet 010302 € 110,00 Borsa di studio alla memoria "prof. F. Monaco" 010302 € 300,00

Convenzione Asl TO3 (CONSULENZA) anno 2012/13- Faggiano 020101 € 40,16

Convenzione az. Ospedaliera Bologna attività di ricerca e formazione

010103 € 0,01 010301 € 0,02 010302 € 294,40

Convenzione c.to terzi Percorso Formativo "Salute Global-E.COP"

010301 € 1.007,44 010302 € 973,20

Convenzione Consorzio Mutue Prof. Avanzi periodo 4/8/2013 - 3/8/2014 010105 € 0,03

Convenzione Consulenza Consorzio Mutue Prof. Avanzi periodo 4/8/2014 - 3/8/2015 010101

€ 11.405,53 Convenzione E-Semble/CRIMEDIM medicina di emergenza

Abu-Dhabi - Della Corte 010102 € 2.763,35 010105 € 234,90

Corsi preparazione Test di Accesso 3°edizione 2013 010102 € 1,12 010105 € 0,94

Corsi preparazione Test di Accesso 4°edizione 2014 010103 € 0,01 010105 € 0,09

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010301 € 5,13

Corso di formazione IRCCS San Giovanni Rotondo "DisasterMedic. Principi generali…" - Ingrassia

010102 € 234,03 010103 € 479,26 010105 € 60,63 010301 € 459,47 010302 € 1.094,79

Corso di formazione UNI Foggia “DisasterMedic. Principi generali…" - Ingrassia

010105 € 0,10 010301 € 347,68 010302 € 3,29

Corso di formazione UNI Genova "DisasterMedic. Principi generali…" - Ingrassia

010102 € 234,03 010103 € 479,26 010105 € 60,63 010301 € 800,50 010302 € 1.055,25

Corso di Perfezionamento in Counseling - Zeppegno 010301 € 1.656,68 Didattica Dip. Medicina Traslazionale 010301 € 870,00

Esami di laboratorio per Convenzione Ematologia anno 2014 020101 € 16.681,24 Finanziamento CEE SPAN 2012/15 - Faggiano 020101 € 388,00

Finanziamento Ricercatore TD TipoA - LILT/Krengli 010103 € 13.749,06 010105 € 7.013,51

Finanziamento triennale AIRC 2012 IG12850 2°annualità 2013 - Gariglio 020101 € 359,63

Finanziamento triennale AIRC 2012 IG13524 2°annualità 2013 - Graziani 020101 -€ 0,01

Fondi compensi Didattica Ricercatori per ricerca - Baldanzi 020101 € 0,03 Interventi per gli studenti 010201 € 15.190,00 Iva Dipartimento Dimet 010302 € 3.675,00

Master "Management per le Funzioni di Coordinamento delle Organizzazioni Sanitarie" A.A. 2012/13- Panella

010102 € 0,01 010103 € 0,01 010105 € 0,01

Master "Ricerca Clinica per le Professioni Infermieristica ed Ostetrica" - 2011/12 - Alabiso 010105 € 9,92

Master Medicina dei Disastri EMDM 2011/12 - Della Corte 010105 € 0,28

Overheads a favore del Dipartimento Dimet

010103 € 3.300,00 010105 € 1.260,00 010106 € 2.840,00 010301 € 22.631,79 010302 € 11.831,54 020101 € 225,00 020201 € 14.684,43

Overheads a favore dipartimento 010301 € 280,00 Progetto "DITAC" CEE FP7 - Della Corte 010103 € 188,54

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Progetto biennale "Rete organizzativa…" - OncologiaUNITOSanLuigi - Magnani 020101

€ 24.400,00 Progetto CEE TIER – Integrated strategy for CBRN Threat

Identification and Emergency Response - Prof. Della Corte 010106 € 12.960,00

Progetto centro interdipartimentale - Prof.Della Corte 010106 € 4.480,75

Progetto co-finanziamento Master - Cariplo 2011-1446 "ASPP" - Faggiano

010103 € 3.276,93 010105 € 1.999,06 010106 € 2.000,00 010301 € 8.531,95 010302 € 17.968,98 020201 € 1.460,76

Progetto ISS "Studi sull'evoluzione nel tempo del rischio amianto…" 2013/14 - Magnani 020101

-€ 24.400,00 Progetto Ricerca Finalizzata e Giovani Ricercatori GR-2010-

2317594: "NEW GENETIC LESIONS..." 2012/15- Rossi 020101 € 0,08 Ricerca Locale 2012 under 40 - De Luca 020101 -€ 24,40

RScomicFONDI_VARI 020101 € 650,18 RSdellacFONDI_VARI 010106 € 7.233,33

RSmolinaricFONDI_VARI 020101 € 0,01

Servizi Generali Dimet 010301 € 105,41 010302 € 1.422,40

Spese relative all'Offerta didattica 010105 € 0,02 Sponsorizzazione Convegno HPV 2014 - Gariglio 010301 € 3.549,21

Dipartimento di Medicina Traslazionale Totale € 315.158,43

Dipartimento di Scienze del

Farmaco

Affitto sale dipartimento 2014 Dfarm 010301 € 717,02

Amministrazione Dip. Scienze del Farmaco 010301 € 59.960,50 010302 € 59.380,09 020201 € 16.217,03

Attività commeciale Dip. Scienze del Farmaco 010102 € 813,74 010105 € 147,01 010301 € 2.622,49

Attività di ricerca scientifica tra l’IRCCS Fondazione “Istituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino” 010302

€ 6,49

Biblioteca Dfarm 010301 € 1.999,30 020201 € 736,17

Borsa triennial fellowships “Leonino Fontana e Maria Lionello” - FIRC (Dott.ssa Cristina Travelli) 020101 € 25.000,00

Borsa triennial fellowships “Wanda Cantone e Alberto Rigillo” - FIRC (Dott. Gatti Marco) 020101 € 25.000,00

Convenzione Eli Lilly-SIFO - Jommi 010301 € 1.800,00 Iva Dipartimento Dfarm 010302 € 34.096,43

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Overheads a favore del Dipartimento Dfarm 010301 € 138.286,50 010302 € 4.727,25 020201 € 38.912,49

Overheads a favore del Dipartimento Dfarm _ Attività Commerciale (Quota %_Docenti) 010301

€ 6.119,75 Overheads a favore del Dipartimento Dfarm _ Attività

Commerciale (Quota Dip) 010301 € 43.064,37

020201 € 28.852,39 Ricerca Dip. Scienze del Farmaco 020201 € 1.225,00

RSgenazzaniaFONDI_VARI 020101 -€ 1.500,00

Servizi Generali Dfarm 010301 € 42.824,92 010302 € 1.271,38 020201 € 380,83

Dipartimento di Scienze del Farmaco Totale € 532.661,15

Dipartimento di Scienze della

Salute

1°anno Progetto AIRC IG2013-14430 Prof. Dianzani U. 020101 € 8,01 Bolli Dipartimento Dipss 010302 € 26,00

Convenzione di Consulenza Avis anno 2012/13 - Cannas 010102 € 0,01 020101 € 0,01

Esami di laboratorio per Convenzione AOU prof.ssa GIORDANO anno 2013/14 020101 -€ 2,14

Finanziamento SigmaTau per ricerca - Prof. Cannas 020101 -€ 300,05 Iva Dipartimento Dipss 010302 € 330,00

Overheads a favore del Dipartimento Dipss 010301 € 28.874,08 010302 € 2.849,00

Overheads fondi ricerca e reintegro spese comuni 010301 € 150,00 Progetto CEE/Marie Curie – TRANSPATH - Sblattero 020101 € 162,83 Progetto ERC "CGT hemophilia A-Cell..." - Follenzi 020101 € 387,92

RSbrunelleschisFONDI_VARI 020101 -€ 0,40

Scuola di Specializzazione in pediatria 010106 -€ 1.789,35 010301 -€ 364,78 010302 -€ 2,00

Servizi Generali Dipss 010301 € 7.846,59 010302 € 1.518,08 020201 € 10.646,86

Servizi per la Ricerca Dipss 020101 € 12.000,00 Spese Stabulario DIPSS 020101 -€ 0,01

Dipartimento di Scienze della Salute Totale € 62.340,66

Dipartimento di Scienze ed

Innovazione Tecnologica

Acquisto apparecchiature per l'allestimento dei laboratori di Biologia di Vercelli 020201 € 30.000,00

Affitto sale dipartimento 2014 Disit 010102 € 326,80 010105 € 27,80 010301 € 1.065,12

Amministrazione Dip. Scienze e Innovazione Tecnologica 010101 € 362,49

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010105 € 1.137,51 Attività commerciale - Locazione spazi Dipartimento Disit

(aule, aula magna) con servizi informatici, tecnici, antincendio, accoglienza

010105 € 0,03

010301 € 1.237,10 Biblioteca Dip. Scienze e Innovazioen Tecnologica 020201 € 4,50

Biblioteca Disit 010301 € 45.536,64 010302 € 1.702,99 020201 € 15.424,62

Contributo resti Convegno Site 2012 010301 € 1.419,63 Disponibilità finanziarie al 31 dic. 2011dell'ex dipartimento di

Informatica 010301 € 1.219,76 020201 € 2.546,09

Disponibilità finanziarie al 31 dic. 2011dell'ex dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Vita 010301 € 60,78

Disponibilità finanziarie al 31 dic. 2011dell'ex dipartimento di Scienze e Tecnologie Avanzate 010301 € 144,49

Iva Dipartimento Disit 010302 € 297,00 Notte dei Ricercatori 2014 010301 € 693,08

Overheads a favore del Dipartimento Disit 010301 € 7.856,03

Overheads a favore del Disit per attività commerciale 010301 € 1.900,00 020201 € 1.384,33

Progetto European Commission FP7-ENERGY-2012-1 Grant Agreement n° 309194 Acronym: GLOBASOL 020101 -€ 878,85

Servizi Generali Disit

010201 € 176,67 010301 € 44.341,97 010302 € 1.030,51 010304 € 9.941,09 020201 € 4.025,95

Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica Totale € 172.984,13

Dipartimento Studi per

l'Economia e l'impresa

Affitto sale dipartimento 2014 Disei 010102 € 660,65 010105 € 56,13 010301 € 15,10

Amministrazione Dip. Per l'Economia e l'Impresa 010102 € 40,00 010105 € 146,68 010302 € 1.687,08

Assegnazione Associazione per lo Sviluppo dell'Università nel Territorio Novarese per il progetto "Aula computer a libero

accesso presso il Dipartimen 010301

€ 31,77

Attività commeciale Dip. Studi per l'Economia e l'Impresa

010102 € 2.022,78 010105 € 868,36 010301 € 938,13 010302 € 1.365,90

Attività commerciale dipartimento Disei 010301 € 26.211,58

Biblioteca Disei 010201 € 1.390,33 010301 € 16.704,91

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010302 € 797,30 020201 € 4.090,00

Convenzione con la Provincia di novara per la realizzazione di attività di alta formazione (ex Facoltà) 010301 € 553,00

Convenzione per l'esecuzione di un programma di ricerca dal titolo "Compliance normativa e analisi ontologico-

comparatistica" 010301

€ 300,00 Iva Dipartimento Disei 010302 € 3.010,30

Overheads a favore del Dipartimento Disei 010301 € 18.953,13 Progetto "Interpretazioni e interpreti della Costituzione: la

Repubblica dopo il 1993" 020101 € 10.000,00

Sede formativa di Casale Monferrato a.a. 2012/2013 010103 -€ 35.000,00

Servizi Generali Disei

010102 € 95,08 010105 € 8,08 010301 € 4.940,20 010302 € 2.182,89 010407 € 1.200,00 020201 € 941,89

Dipartimento Studi per l'Economia e l'impresa Totale € 64.211,27

Dipartimento Studi Umanistici

Affitto locali Disum anno 2013 010301 € 1.523,53 010302 € 446,84

Assegnazione dall'Ateneo per funzionamento in aggiunta al budget 2012 (Lett. p. n. 13312 del 24.07.2012)

010302 € 1.911,67 020201 € 0,50

Assegnazione finanziamento ex art. 2 DM 198/2003 assegni di incentivazione att.tà tutorato e didattica e att.tà integrative -

anno 2011 (sc.30.06.2012) 010301

€ 179,11 BANDO 2012: Digital Atlas With Geographical Ontology For

Classical Texts (DAGOClaT) 020101 € 4,00

BANDO CSP2012: Reinstating Europe In American History In A Global Context (REINSTEURUSA) 020101

-€ 516,18

Biblioteca Disum 010301 € 16.059,71 020201 € 5.661,14

Centro interateneo di Studi per la pace (trasferimento dal Dip.to di Giurisprudenza e di Scienze Politiche, Economiche e

Sociali) 020101

€ 0,04 Contributo da Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli per

borse di studio, assegni di ricerca, internazionalizzazione, biblioteca Disum anno 2013

020101 -€ 0,01

Corso IFTS Assegnazione Prot.n. 20954 del 28/08/2008 010301 € 2.500,00 Finanziamento Corso "Intensive Course on management and

preservation of artistic cultural heritage of the near east"(Conv. del 6/7/2011con Hope onlus)

010301 € 4.950,00

Fondi Accantonati Disum 010301 € 11.800,00

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IFTS "IN" Piemonte Sistema Territorio (lett.p.10423 -27.04.10 euro 801,53); IFTS per i Beni e le Attività Culturali

(lett.p.10408 -27.04.10 euro 400) 010301

€ 876,27 Impl. aule e lab.per didattica e alta formazione -3^anno

(Convenz.quadro UPO e C.di San Paolo -Lett.p.3778 -27.2.2012 - sc.21.11.12)

020201 € 85,37

Incasso corrispettivo fitto locali DIp.to S.U. anno 2012 010102 € 12,56 010105 € 6,74 010301 € 1.465,44

Iva Dipartimento Disum 010302 € 119,24 Marazzini_Prog. Int. 2012 - CdD del 20.6.2012 (FONDI FCRV) 020101 -€ 290,42

Progetto TILLIT (Ateneo lett. prot. 13011 del 5.06.09) 010301 € 48,00 Quota al Dip.to per certificazioni di lingua tedesca da parte di

g.a.s.t. TestDaF Institut Bochum 010301 € 50,00 RSbarberoaRICERCA_ATENEO 020101 -€ 280,00 RSravettomRICERCA_ATENEO 020101 -€ 140,70

RSscarduellipRICERCA_ATENEO 020101 € 0,30 RSsilvestrinigRICERCA_ATENEO 020101 -€ 110,00

Servizi Generali Disum 010301 € 19.625,67 010302 € 1.667,66 020201 € 3.849,46

Dipartimento Studi Umanistici Totale € 71.505,94 Totale complessivo € 2.115.654,74

***************** 8. Accordi e Convenzioni di interesse generale

Il PRESIDENTE informa i Consiglieri che non vi sono argomenti da discutere al presente

punto.

***************** 9. Questioni relative al Personale

9.1 Approvazione proposta di attivazione selezione per il conferimento di un contratto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel Settore Concorsuale 06/D6 Neurologia, Settore Scientifico Disciplinare MED/26 Neurologia

2/2015/9.1 Settore Risorse Umane

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Il Dipartimento di Medicina Traslazionale in data 20.01.2015 ha approvato con apposita

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delibera, la proposta di attivazione di una selezione per il conferimento di un contratto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel Settore Scientifico Disciplinare, MED/26 Neurologia.

Il predetto posto è finanziato dal Nuovo Accordo ex Art. 1230 C.C. tra l’Università del Piemonte Orientale e l’Associazione Onlus “Silenziosi Operai Della Croce”, così come è stato modificato dall’Appendice approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 07.11.2014 e sottoscritta tra le parti.

Si rammenta che la succitata “Appendice” ha modificato l’art. 3.2 del Nuovo Accordo ex art. 1230 C.C. prevedendo un secondo progetto nel Settore Concorsuale 06/D6 Neurologia e Settore Scientifico Disciplinare MED/26 NEUROLOGIA e non più nel settore scientifico disciplinare MED/34 – MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA.

Si rammenta inoltre che ai sensi dell’art. 4 del Nuovo Accordo succitato, l’Associazione “Silenziosi Operai della Croce” si impegna:

1) a versare per il finanziamento del suddetto posto, la somma prevista, pari a 150.000 €, in rate semestrali, con conguaglio finale sulla base della spesa sostenuta; 2) a prestare idonea fideiussione bancaria a garanzia delle obbligazioni assunte; 3) a riconoscere il trattamento economico aggiuntivo per lo svolgimento delle attività assistenziali da svolgersi presso la casa di cura “Monsignor Luigi Novarese” di Moncrivello (VC).

Si sottopone, quindi, a codesto Consiglio di Amministrazione, la proposta di attivazione della procedura selettiva per il conferimento di un contratto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010, nel Settore Concorsuale 06/D6 NEUROLOGIA e Settore Scientifico Disciplinare MED/26 NEUROLOGIA.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTA la L. 30.12.2010 n. 240 recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario” in particolare l’art. 24;

VISTO il Regolamento di Ateneo per la disciplina dei Ricercatori a tempo determinato ai sensi e per gli effetti dell’art. 24 L. 240/2010, di cui al D.R.U. Rep. n. 50/2011 del 17.10.2011;

VISTO il Nuovo Accordo ex art. 1230 c.c. stipulato tra l’Università del Piemonte Orientale e l’Associazione Onlus “Silenziosi Operai della Croce” in data 22.11.2011;

VISTA la Appendice al predetto Nuovo accordo con il quale è stato modificato l’art. 3.2 del Nuovo Accordo medesimo, con la previsione di un nuovo progetto didattico e di collaborazione scientifico assistenziale nel Settore Concorsuale 06/D6 NEUROLOGIA e Settore Scientifico Disciplinare MED/26 - NEUROLOGIA.

VISTA la delibera del Consiglio di Dipartimento di Medicina Traslazionale del 20.01.2015 con la quale è stata approvata la proposta di attivazione di un posto di Ricercatore a Tempo Determinato, con regime di impegno a tempo pieno, per il Settore Concorsuale 06/D6 - NEUROLOGIA e S.S.D. MED/26- NEUROLOGIA;

CONSIDERATO che il posto è finanziato dal succitato Nuovo Accordo ex Art. 1230 C.C. tra

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l’Università del Piemonte Orientale e l’Associazione Onlus “Silenziosi Operai Della Croce”, così come modificato dall’Appendice approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 07.11.2014 e sottoscritta tra le parti.

CONSIDERATO altresì che l’Associazione, con il suddetto l’Accordo, si è impegnata a riconoscere il trattamento economico aggiuntivo per lo svolgimento delle attività assistenziali da svolgersi presso la casa di cura “Monsignor L. Novarese” di Moncrivello (VC).

CONSIDERATO infine che l'Associazione, con il Nuovo Accordo, (art 5) si è impegnata a sottoscrivere e trasmettere all’Università fideiussione bancaria a garanzia delle obbligazioni assunte di durata pari a quella del contratto;

CONSIDERATO che il posto in questione grava integralmente su risorse esterne; ESAMINATO ogni opportuno elemento con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di approvare la proposta di attivazione di una procedura selettiva per il conferimento di un contratto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ai sensi dell’art. 24 comma 3 lettera a) della L. n. 240 del 30.12.2010, nel Settore Concorsuale 06/D6 –NEUROLOGIA – e Settore Scientifico Disciplinare MED/26 – NEUROLOGIA.

***************** 9.2 Approvazione accordo per l’erogazione di un acconto sul salario accessorio 2014 2/2015/9.2 Divisione Risorse – Il Dirigente

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione, con deliberazione n. 2/2014/10.1 del 07/02/2014, ha quantificato in € 516.017,03 il Fondo per il salario accessorio di cui agli artt. 87 e 90 del CCNL 2006/2009 per l’anno 2014 ed ha determinato in complessivi € 35.000,00 l’importo da destinare all’istituto del lavoro straordinario per l’anno 2014.

Il suddetto Fondo è stato certificato dal Collegio dei Revisori dei Conti nel verbale n. 8 del 07/02/2014.

Nel corso del 2014 si è attuato il processo di riorganizzazione di tutte le Strutture in seguito alla definizione del Nuovo Modello Organizzativo dell’Ateneo volto a garantire continuità, efficacia ed efficienza alle attività e ai servizi erogati e da sviluppare, nonché adeguatezza professionale, per conseguire le priorità e gli obiettivi generali programmatici definiti dagli Organi di governo dell’Università.

Il processo di pesatura delle posizioni organizzative per l’anno 2014, per definire l’Indennità di Responsabilità da attribuire ai singoli Incaricati, è tuttora in corso, anche se in fase di

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ultimazione.

In attesa della conclusione del processo di valutazione delle posizioni, non è ancora stato stipulato il Contratto Collettivo Integrativo per l’anno 2014.

Nella riunione di trattativa svoltasi in data 16/12/2014, in attesa della stipula del CCI per l’anno 2014, è stato richiesto dalla parte sindacale di addivenire ad un Accordo per l’erogazione di un acconto dell’Indennità Progetto di Ateneo e dell’Indennità di Responsabilità Categorie C e D.

L’art. 41 del CCNL 2002/2005 prevede l’istituzione di un’indennità accessoria mensile erogabile per 12 mensilità. La suddetta indennità è stata confermata dall’art. 88 comma 2 lett. f) del CCNL 2006/2009.

Nei Contratti Collettivi Integrativi precedenti (dal 2011 al 2013) tale indennità è stata denominata Indennità Progetto di Ateneo ed è stata ripartita in una quota di acconto pari a 50,00 € mensili per dipendente, ad esclusione del personale con Incarico di Responsabilità, ed a saldo in una quota variabile di risultato previa verifica delle performance individuali.

Nell’incontro di trattativa del giorno 19/1/2015 è stata sottoscritta l’ipotesi di Accordo per l’erogazione di un acconto sul salario accessorio 2014 contenente le seguenti clausole:

1. di rinominare l’Indennità Progetto di Ateneo in Indennità Accessoria Mensile; 2. di erogare un acconto dell’Indennità Accessoria Mensile pari ad euro 50,00 mensili

comprensive di quote a carico ente, a tutto il personale di cat. B – C – D, ad esclusione del personale a cui è stato attribuito un incarico di responsabilità;

3. la quota relativa alla parte dei salario accessorio, che dovrà essere distribuita secondo criteri di performance, sarà quantificata in sede di approvazione del Contratto Collettivo Integrativo 2014 e sarà distribuita secondo criteri stabiliti nello stesso Cci 2014;

4. di erogare un acconto dell’Indennità di Responsabilità pari a 50,00 € mensili, comprensivi di quote a carico ente, al personale cui è stato attribuito un incarico di responsabilità;

5. di erogare i compensi per lavoro straordinario nei limiti dell’importo complessivo stabilito per l’anno 2014;

6. sui compensi da erogare verrà applicato l’art. 71 comma 1 del D.L. 25/6/2008 n. 112 conv. Legge 6/8/2008 n. 133 oltre alle vigenti disposizioni di legge in materia;

7. i pagamenti verranno effettuati presumibilmente entro il mese id aprile 2015. Con questa ipotesi di Accordo si vuole solo poter procedere all’erogazione di quella parte

del salario accessorio che, insieme alla quota di retribuzione di posizione minima del personale di cat. EP, compone la cosiddetta parte fissa del salario accessorio, lasciando inalterata la quota che già negli anni precedenti era stata erogata previa valutazione sulla performance individuale del personale.

L’indennità di responsabilità trova la sua legittimazione sia nell’art. 91 del CCNL del 16/10/2008 sia negli artt. 20 comma 1 lett. e) e 25 del D.Lgs. 27/10/2009 n. 150.

Con la corresponsione di un acconto sull’indennità di responsabilità le Parti intendono favorire la crescita professionale e la responsabilizzazione dei dipendenti universitari al fine di stimolare i dipendenti a mettere in campo delle azioni positive tese ad un miglioramento della

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propria prestazione professionale.

Nello schema di relazione tecnico finanziaria allegata all’Accordo in oggetto e redatta secondo lo schema predisposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, modulo II sezione IV “Sintesi della definizione delle poste di destinazione del Fondo per la contrattazione integrativa sottoposto a certificazione” è stata prevista la seguente ripartizione delle poste di destinazione del Fondo per la contrattazione integrativa:

a) totale destinazioni non disponibili alla contrattazione collettiva (ad esempio la retribuzione di posizione quota minima del personale di cat. EP già quantificata in sede di CCNL);

b) totale destinazioni specificamente regolate dal contratto collettivo integrativo; c) totale eventuali destinazioni ancora da regolare; d) totale poste di destinazione del Fondo sottoposte a certificazione (a + b + c);

Il fatto che nello schema di relazione tecnico finanziaria predisposta dal Ministero

dell’Economia e delle Finanze ci sia la possibilità di indicare quote del salario accessorio non ancora regolate dalla contrattazione integrativa, porta alla conclusione che, in casi straordinari, è possibile stipulare Accordi per definire l’erogazione di acconti su voci di spesa del salario accessorio.

La spesa prevista ammonta a 170.000,00, di cui 39.000 euro quale acconto per l’indennità di responsabilità e 139.000,00 euro quale acconto per l’indennità accessoria mensile e trova capienza nei seguenti capitoli di bilancio

Tit. 01 Cat. 01 Cap. 02 - Personale Tecnico-Amministrativo a tempo indeterminato; Tit. 01 Cat. 01 Cap. 04 - Personale Tecnico-Amministrativo a tempo determinato; Tit. 01 Cat. 01 Cap. 05 - Contributi a carico ente. Si chiede pertanto a codesto Consiglio di Amministrazione di deliberare in merito.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Preso atto che, con deliberazione n. 2/2014/10.1 del 07/02/2014, è stato quantificato in € 516.017,03 il Fondo per il salario accessorio di cui agli artt. 87 e 90 del CCNL 2006/2009 per l’anno 2014 ed è stato determinato in complessivi € 35.000,00 l’importo da destinare all’istituto del lavoro straordinario sempre per l’anno 2014.

Preso atto che il suddetto Fondo è stato certificato dal Collegio dei Revisori dei Conti nel verbale n. 8 del 07/02/2014.

Preso atto che nel corso del 2014, in seguito alla definizione del Nuovo Modello Organizzativo dell’Ateneo volto a garantire continuità, efficacia ed efficienza alle attività e ai servizi erogati e da sviluppare, nonché adeguatezza professionale, per conseguire le priorità e gli obiettivi generali programmatici definiti dagli Organi di governo dell’Università, si è attuato il processo di

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riorganizzazione di tutte le Strutture.

Preso atto che il processo di pesatura delle posizioni organizzative per l’anno 2014, per definire l’Indennità di Responsabilità da attribuire ai singoli Incaricati, è tuttora in corso, anche se in fase di ultimazione.

Considerato che in attesa della conclusione del processo di valutazione delle posizioni, non è ancora stato stipulato il Contratto Collettivo Integrativo per l’anno 2014.

Preso atto che nella riunione di trattativa svoltasi in data 16/12/2014, in attesa della stipula del CCI per l’anno 2014, è stato richiesto dalla parte sindacale di addivenire ad un Accordo per l’erogazione di un acconto dell’Indennità Progetto di Ateneo e dell’Indennità di Responsabilità Categorie C e D.

Visto l’art. 41 del CCNL 2002/2005 il quale prevede l’istituzione di un’indennità accessoria mensile erogabile per 12 mensilità. Considerato che tale indennità è stata confermata dall’art. 88 comma 2 lett. f) del CCNL 2006/2009. Considerato che nei Contratti Collettivi Integrativi precedenti (dal 2011 al 2013) la suddetta indennità è stata denominata Indennità Progetto di Ateneo ed è stata ripartita in una quota di acconto pari a 50,00 € mensili per dipendente, ad esclusione del personale con Incarico di Responsabilità, ed a saldo in una quota variabile di risultato previa verifica delle performance individuale.

Preso atto che nell’incontro di trattativa svoltosi il giorno 19/1/2014 è stata sottoscritta l’ipotesi di Accordo per l’erogazione di un acconto sul salario accessorio 2014 contenente le seguenti clausole:

1. di rinominare l’Indennità Progetto di Ateneo in Indennità Accessoria Mensile; 2. di erogare un acconto dell’Indennità Accessoria Mensile pari ad euro 50,00 mensili

comprensive di quote a carico ente, a tutto il personale di cat. B – C – D, ad esclusione del personale a cui è stato attribuito un incarico di responsabilità;

3. la quota relativa alla parte dei salario accessorio, che dovrà essere distribuita secondo criteri di performance, sarà quantificata in sede di approvazione del Contratto Collettivo Integrativo 2014 e sarà distribuita secondo criteri stabiliti nello stesso Cci 2014;

4. di erogare un acconto dell’Indennità di Responsabilità pari a 50,00 € mensili, comprensivi di quote a carico ente, al personale cui è stato attribuito un incarico di responsabilità;

5. di erogare i compensi per lavoro straordinario nei limiti dell’importo complessivo stabilito per l’anno 2014;

6. sui compensi da erogare verrà applicato l’art. 71 comma 1 del D.L. 25/6/2008 n. 112 conv. Legge 6/8/2008 n. 133 oltre alle vigenti disposizioni di legge in materia;

7. i pagamenti verranno effettuati presumibilmente entro il mese id aprile 2015.

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Considerato che, con la sottoscrizione di questa ipotesi di Accordo, si vuole solo poter procedere all’erogazione di quella parte del salario accessorio che, insieme alla quota di retribuzione di posizione minima del personale di cat. EP, compone la cosiddetta parte fissa del salario accessorio, lasciando inalterata la quota che già negli anni precedenti era stata erogata previa valutazione sulla performance individuale del personale.

Preso atto che l’indennità di responsabilità trova la sua legittimazione sia nell’art. 91 del CCNL del 16/10/2008 sia negli artt. 20 comma 1 lett. e) e 25 del D.Lgs. 27/10/2009 n. 150.

Considerato che con la corresponsione di un acconto sull’indennità di responsabilità le Parti intendono favorire la crescita professionale e la responsabilizzazione dei dipendenti universitari al fine di stimolare i dipendenti a mettere in campo delle azioni positive tese ad un miglioramento della propria prestazione professionale.

Considerato che nello schema di relazione tecnico finanziaria allegata all’Accordo in oggetto e redatta secondo lo schema predisposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, modulo II sezione IV “Sintesi della definizione delle poste di destinazione del Fondo per la contrattazione integrativa sottoposto a certificazione” è stata prevista la seguente ripartizione delle poste di destinazione del Fondo per la contrattazione integrativa:

e) totale destinazioni non disponibili alla contrattazione collettiva (ad esempio la retribuzione di posizione quota minima del personale di cat. EP già quantificata in sede di CCNL);

f) totale destinazioni specificamente regolate dal contratto collettivo integrativo; g) totale eventuali destinazioni ancora da regolare; h) totale poste di destinazione del Fondo sottoposte a certificazione (a + b + c);

Ritenuto pertanto che, in casi straordinari, è possibile stipulare Accordi per definire l’erogazione di acconti su voci di spesa del salario accessorio. Preso atto che la spesa prevista ammonta a 170.000,00 comprensiva delle quote a carico Ente, di cui 39.000 euro quale acconto per l’indennità di responsabilità e 139.000,00 euro quale acconto per l’indennità accessoria mensile e trova capienza nei seguenti capitoli del bilancio 2015 (UPB Accessorio 2014):

Tit. 01 Cat. 01 Cap. 02 - Personale Tecnico-Amministrativo a tempo indeterminato; Tit. 01 Cat. 01 Cap. 04 - Personale Tecnico-Amministrativo a tempo determinato; Tit. 01 Cat. 01 Cap. 05 - Contributi a carico ente.

Visto il Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità.

Visto lo Statuto dell’Ateneo

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di approvare l’ipotesi di Accordo per l’erogazione di un acconto sul salario accessorio 2014.

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2. Di disporre l’invio dell’ipotesi di accordo di cui al punto 1) al Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla Corte dei Conti, all’A.R.A.N. e al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).

3. L’acconto sul salario accessorio 2014 di cui al punto 1 sarà erogato successivamente all’esperimento dei controlli sulla contrattazione collettiva integrativa previsti dagli artt. 40 e 40-bis del D.Lgs. 30/3/2001 n. 165.

4. La spesa di € 170.000,00 comprensiva delle quote a carico Ente è da imputare sui fondi del bilancio 2015 (UPB Accessorio 2014) capitoli di spesa: Tit. 01 Cat. 01 Cap. 02 - Personale Tecnico-Amministrativo a tempo indeterminato; Tit. 01 Cat. 01 Cap. 04 - Personale Tecnico-Amministrativo a tempo determinato; Tit. 01 Cat. 01 Cap. 05 - Contributi a carico ente.

IPOTESI ACCORDO PER L’EROGAZIONE DI UN ACCONTO SUL SALARIO ACCESSORIO 2014

PREMESSO

Che con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 2/2014/10.1 del 07/02/2014 è stato quantificato in € 516.017,03 il Fondo per il salario accessorio di cui agli artt. 87 e 90 del CCNL 2006/2009 per l’anno 2014;

che con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 2/2014/10.1 del 07/02/2014 è stato stabilito l’importo da destinare complessivamente all’istituto del lavoro straordinario, quantificato in € 35.000,00 complessivi per l’anno 2014;

che il Fondo di cui sopra è stato certificato dal Collegio dei Revisori dei Conti nel verbale n. 8 del 07/02/2014;

che, per l’accertamento della Corte dei Conti sulla spesa derivante dal presente Accordo e per quanto attiene all’obbligo di pubblicazione, si rinvia a quanto stabilito dagli artt. 40 e 40 bis del D.Lgs. 165/2001 così come modificati dal D.Lgs. n. 150/2009;

che nel corso del 2014 si è attuato il processo di riorganizzazione di tutte le Strutture in seguito alla definizione del Nuovo Modello Organizzativo di Ateneo volto a garantire continuità, efficacia ed efficienza alle attività e ai servizi erogati e da sviluppare, nonché adeguatezza professionale, per conseguire gli obiettivi generali programmatici e le priorità definiti dagli Organi di Governo; che il processo di pesatura delle posizioni organizzative per l’anno 2014, per definire l’Indennità di Responsabilità da attribuire ai singoli Incaricati, è tuttora in corso;

che, in attesa che si concluda il processo di pesatura delle posizioni organizzative, non è ancora stato stipulato il CCI per l’anno 2014;

che l’art. 41 del CCNL 2002/2005 prevede l’istituzione di un’Indennità Accessoria Mensile erogabile per 12 mensilità;

che l’erogazione di tale Indennità Accessoria Mensile è stata confermata dall’art. 88 comma 2 lett. f) del CCNL 2006/2009;

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che l’art. 91 del CCNL 2006/2009 prevede l’erogazione dell’indennità di Responsabilità;

che nei precedenti Contratti Collettivi Integrativi tale indennità è stata ripartita in una quota di acconto pari a Euro 50,00 mensili (comprensivi delle quote a carico ente) per dipendente, ad esclusione del personale con Incarico di Responsabilità, e a saldo in una quota variabile di risultato previa verifica della performance individuale, ed è stata denominata Indennità Progetto di Ateneo;

che nella riunione di trattativa svoltasi in data 16/12/2014, in attesa della stipula del CCI per l’anno 2014, è stato richiesto dalla parte sindacale di addivenire ad un Accordo per l’erogazione di un acconto dell’Indennità Accessoria Mensile e dell’Indennità di Responsabilità Categorie C e D;

LE PARTI CONVENGONO

1) di rinominare l’Indennità Progetto di Ateneo in Indennità Accessoria Mensile 2) di erogare un acconto dell’Indennità Accessoria Mensile pari a Euro 50,00 mensili

comprensivi di quote a carico ente, a tutto il personale di categoria B – C – D, ad esclusione del personale a cui è stato attribuito un incarico di Responsabilità;

3) la quota relativa alla parte del salario accessorio, che dovrà essere distribuita secondo criteri di performance, sarà quantificata in sede di approvazione del CCI 2014 e sarà distribuita secondo criteri stabiliti nello stesso CCI 2014;

4) di erogare un acconto dell’Indennità di Responsabilità pari a Euro 50,00 mensili comprensivi di quote a carico ente, al personale a cui è stato attribuito un incarico di Responsabilità;

5) di erogare i compensi per il lavoro straordinario nei limiti dell’importo complessivo stabilito per l’anno 2014;

6) Sui compensi erogati verrà applicato l’art. 71 c. 1 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112 convertito in Legge 6 agosto 2008, n. 133 oltre le vigenti disposizioni di legge in materia;

7) I pagamenti verranno effettuati presumibilmente entro il mese di aprile 2015.

Vercelli, lì

Per la Parte pubblica

Il Rettore: Prof. Cesare Emanuel

Il Direttore Generale: Prof. Giorgio Donna

Per la Parte sindacale

RSU:

Dott. Gianluca Croce

Dott.ssa Chiara Gabellieri

Sig. Salvatore Panarello

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Dott.ssa Alessandra Rossi

Sig.ra Daniela Rossin

Sig.ra Filomena Sacchitelli

OO.SS.:

Dott. Antonio Grassedonio (FLC-CIGL)

Dott. Enrico Gastaldi (FLC-CIGL)

Sig.ra Laura Secchi (CISL Università)

Sig. Paolo Barisone (USB P.I.)

***************** 9.3 Approvazione testo della Convenzione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria- “Maggiore

della Carità” di Novara, finalizzata alla copertura di un posto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel Settore Concorsuale 06/C1 (Chirurgia Generale) e profilo S.S.D. MED/18 ( Chirurgia Generale)

2/2015/9.3 Settore Risorse Umane

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Il Dipartimento di Scienze della Salute in data 21 gennaio 2015 ha deliberato di approvare il

testo di una Convenzione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria- “Maggiore della Carità” di Novara, finalizzata alla copertura di un posto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel Settore Concorsuale 06/C1 (Chirurgia Generale) e profilo S.S.D. MED/18 (Chirurgia Generale), in ordine alle esigenze relative allo svolgimento delle attività di ricerca nell’ambito della Chirurgia epato – bilio pancreatica.

L’Azienda si impegna a versare la somma necessaria, pari ad € 145.200,00, comprensiva di oneri fiscali e previdenziali a carico ente, di € 145.200,00 in n. 3 rate da € 48.400,00 ciascuna da versare alle seguenti scadenze:

1) € 48.400,00 alla presa di servizio del ricercatore; 2) € 48.400,00 al termine del primo anno di attività; 3) € 48.400,00 al termine del secondo anno di attività. L’Azienda Ospedaliero Universitaria “Maggiore della Carità” Novara si impegna altresì a coprire,

entro trenta giorni dalla relative richieste, i maggiori oneri derivanti da sopravvenuti incrementi dell’importo del contratto derivanti da miglioramenti economici stabiliti per legge o per contratto o da modifiche della disciplina fiscale e previdenziale in materia.

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Si sottopone, quindi, a codesto Consiglio di Amministrazione, il testo della Convenzione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria- “Maggiore della Carità” di Novara, finalizzata alla copertura di un posto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel Settore Concorsuale 06/C1 (Chirurgia Generale) e profilo S.S.D. MED/18 (Chirurgia Generale), per la necessaria approvazione

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTA la L. 30.12.2010 n. 240 recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario” in particolare l’art. 24;

VISTO il Regolamento di Ateneo per la disciplina dei Ricercatori a tempo determinato ai sensi e per gli effetti dell’art. 24 L. 240/2010, di cui al D.R.U. Rep. n. 50/2011 del 17.10.2011;

VISTO il D.Lgs 49/2012 e in particolare l’art 5 comma 5; VISTA la nota MIUR 21381 del 17 ottobre 2013 relativa ai Punti organico 2013 e alla

programmazione 2013-2015; VISTA la delibera del Consiglio di Dipartimento di Scienze della Salute del 21.01.2014 con la

quale è stato approvato il testo della Convenzione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria- “Maggiore della Carità” di Novara, finalizzata alla copertura di un posto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel Settore Concorsuale 06/C1 (Chirurgia Generale) e profilo S.S.D. MED/18 (Chirurgia Generale)

CONSIDERATO che l’Azienda suddetta si impegna a versare la somma necessaria, pari ad € 145.200,00, comprensiva di oneri fiscali e previdenziali a carico ente, di € 145.200,00 in n. 3 rate da € 48.400,00 ciascuna;

CONSIDERATO che ai sensi dell’art. 18 comma 3 della L. 240/2010 “gli oneri derivanti dalla OMISSIS .. attribuzione dei contratti di cui all'articolo 24 possono essere a carico totale di altri soggetti pubblici e di soggetti privati, previa stipula di convenzioni OMISSIS …di durata almeno pari a quella del contratto per i ricercatori di cui all’art. 24 comma 3 lettera A)” della legge 240/2010

CONSIDERATO infine che le assunzioni che gravano specificamente e interamente su fondi esterni non comportano l’impegno di Punti organico ;

ESAMINATO ogni opportuno elemento

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di approvare il testo della Convenzione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria- “Maggiore della Carità” di Novara, finalizzata alla copertura di un posto di Ricercatore a tempo determinato, con regime di impegno a tempo pieno, ex art. 24 comma 3 lettera A) L. n. 240 del 30.12.2010 nel

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Settore Concorsuale 06/C1 (Chirurgia Generale) e profilo S.S.D. MED/18 (Chirurgia Generale) 2. Di autorizzare il Rettore alla sottoscrizione della Convenzione con l’Azienda Ospedaliero

Universitaria- “Maggiore della Carità” di Novara, descritta al punto 1.

CONVENZIONE TRA L’AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA “MAGGIORE DELLA CARITA’”

NOVARA E L’UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE PER IL FINANZIAMENTO DI UN

CONTRATTO DI RICERCATORE A TEMPO DETERMINATO, AI SENSI DELL’ART. 24 COMMA 3

LETTERA A) DELLA LEGGE 30.12.2010, N. 240

TRA

L’AZIENDA OSPEDALIERO – UNIVERSITARIA “MAGGIORE DELLA CARITA’” NOVARA (C.F/P.IVA

01521330033), nel prosieguo denominata “AOU” rappresentata dal Direttore Generale dott.

Mario Minola domiciliato per la carica presso la sede legale in Novara Corso Mazzini 18

E

L’Università del Piemonte Orientale C.F. 94021400026, con sede in Vercelli Via Duomo, 6 in

prosieguo denominata “Università”, nella persona del Rettore pro-tempore, Prof. Cesare

EMANUEL, nato a Cocconato (AT) l’01.11.1952, domiciliato ai fini della presente Convenzione a

Vercelli, Via Duomo n. 6

PREMESSO

1. che la Legge n. 240/2010 all’art. 18 comma 3 prevede che gli oneri derivanti dall’attribuzione

dei contratti di cui all'art. 24 comma 3 lettera a) possano essere a carico totale di soggetti pubblici

o privati, previa stipula di convenzioni di importo e durata non inferiore a quella del contratto;

2. Che l’Università del Piemonte Orientale ha emanato un Regolamento per la disciplina dei

ricercatori a tempo determinato ai sensi e per gli effetti dell’art. 24 della Legge 30.12.2010 n.

240”;

3. Che il Dipartimento di Scienze della Salute in ordine alle esigenze di ricerca e didattica della

chirurgia generale intende proporre l’attivazione, ai sensi dell’art. 24 comma 3 lettera a) L.

240/2010, di una selezione a n. 1 posto di Ricercatore con contratto a tempo determinato, di

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durata triennale prorogabile per soli due anni, con regime di impegno a tempo pieno, nel Settore

Concorsuale 06/C1 e settore scientifico disciplinare MED 18 Chirurgia Generale;

1) che la l’AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA “MAGGIORE DELLA CARITA’” DI NOVARA ha

manifestato interesse alle attività di ricerca e di didattica nell’ambito della attività assistenziale in

chirurgia generale nel settore scientifico disciplinare 06/C1 e Settore Scientifico disciplinare MED

18 e che quindi ha intenzione di finanziare gli oneri derivanti dal contratto in questione;

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE

Art. 1

Le premesse costituiscono parte integrante del presente accordo.

Art. 2

1. Oggetto della presente convenzione è il finanziamento da parte dell’Azienda Ospedaliero

Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara di n. 1 contratto di Ricercatore a tempo

determinato ex art 24 comma 3 lettera a) della L. 240/2010, in possesso del diploma di

specializzazione in chirurgia generale , di durata triennale prorogabile per soli due anni, con

regime di impegno a tempo pieno, nel Settore Concorsuale 06/C1 e settore scientifico disciplinare

MED/18 (Chirurgia generale) in ordine alle esigenze relative allo svolgimento delle attività di

ricerca nell’ambito della Chirurgia epato – bilio pancreatica che presuppone lo svolgimento di

attività assistenziale nell’ambito del reparto clinicizzato di Chirurgia Generale dell’AOU nonché

attività didattica dei Corsi di Laurea, al fine del trasferimento dei risultati dell’attività di ricerca

nelle attività assistenziali rese dall’AOU.

Art. 3

1. L’AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA “MAGGIORE DELLA CARITA’” DI NOVARA come

sopra rappresentata si impegna ad erogare all’Università del Piemonte Orientale, la somma

complessiva di oneri fiscali e previdenziali a carico ente di € 145.200,00 con il pagamento

di numero 3 rate da € 48.400,00 ciascuna da versare alle seguenti scadenze:

1) € 48.400,00 alla presa di servizio del ricercatore;

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2) € 48.400,00 al termine del primo anno di attività;

3) € 48.400,00 al termine del secondo anno di attività.

2. L’Azienda Ospedaliero Universitaria “Maggiore della Carità” Novara si impegna altresì a

coprire, entro trenta giorni dalla relative richieste, i maggiori oneri derivanti da

sopravvenuti incrementi dell’importo del contratto derivanti da miglioramenti economici

stabiliti per legge o per contratto o da modifiche della disciplina fiscale e previdenziale in

materia.

Art. 4

1. La presente Convenzione ha durata di anni tre con decorrenza dalla data di presa di servizio

del ricercatore.

Art. 5

1. Il trasferimento dei fondi di cui alla presente convenzione, nella misura indicata in

precedenza, deve essere effettuato mediante versamento sul conto di tesoreria n. 158384

intestato a Università del Piemonte Orientale casuale: AMMCE_RIC_MED_18.

Art. 6

1. Le parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi vertenza che possa nascere dalla

interpretazione o esecuzione della presente convenzione. In caso contrario, le parti indicano come

competente, per qualunque controversia inerente la validità, l'interpretazione, l'esecuzione o la

risoluzione della presente convenzione, in via esclusiva il Foro erariale di Torino.

Art. 7

1. La presente convenzione è soggetta a registrazione in caso d'uso, (Tariffa Parte II - Atti

soggetti a registrazione solo in caso d'uso - art. 4 del D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131); le spese di

registrazione sono a carico della parte richiedente; è altresì soggetta all'imposta di bollo fin

dall'origine.

Art. 8

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1. Per tutto quanto non espressamente indicato nella presente convenzione, restano ferme le

disposizioni previste dalle norme vigenti in materia, in quanto compatibili.

Vercelli,

Per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità

Il Direttore Generale ____________________________

Per l’Università del Piemonte Orientale

Il Rettore ____________________

***************** 10. Studenti e Diritto allo studio

10.1 Sottoscrizione degli accordi territoriali del Comune di Vercelli, in attuazione della legge 9 dicembre 1998 n. 431 e del D.M. 30.12.2002 – (contratti transitori di locazione per studenti universitari)

2/2015/10.1 Settore Didattica e Servizi agli Studenti

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

L’accordo territoriale per i contratti transitori di locazione, a favore di studenti universitari, sottoscritto in data 31/05/2000, tra le Associazioni della Proprietà Edilizia, il Sindacato degli Inquilini, il Comune di Vercelli, l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale A. Avogadro, è oggetto di revisione, aggiornamento e integrazione. Con successivi incontri tra le parti nei giorni 5, 11 e 12 febbraio 2015 sono state ampiamente discusse le bozze di testo, raggiungendo – nell’ultimo incontro - l’accordo per la sottoscrizione definitiva, che è stata fissata al 4 marzo 2015.

Per gli studenti universitari, rispetto all’accordo del 2000, sono stati modificati i parametri di dotazione dell’alloggio, di cui allegato 3, che caratterizzano la qualità dell’immobile; in particolare è stata inserita la presenza di rete telefonica con collegamento internet, stanza singola per ogni studente, impianto di condizionamento, infissi con doppi vetri, impianto di riscaldamento autonomo o con contabilizzatore di calore, doppi servizi.

Per la determinazione delle tabelle delle fasce di oscillazione del canone, espresse in euro annuali al metro quadro utile, si è fatto riferimento al Listino immobiliare della Camera di Commercio di Vercelli.

Si chiede, a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione, di deliberare in merito.

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OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTA la Legge 431/1998, in particolare l’art.5, commi 2 e 3; VISTO il DM 30/12/2002, in particolare l’art.3; CONSIDERATO che l’Accordo Territoriale per il territorio del Comune di Vercelli, sottoscritto in

data 31/05/2000, tra le Associazioni della Proprietà Edilizia, il Sindacato degli Inquilini, il Comune di Vercelli, l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale A. Avogadro, è oggetto di revisione, aggiornamento e integrazione, totale o parziale, sia per effetto di modifiche normative ministeriali, anche di natura fiscale, sia per ragioni di opportunità determinate da variazioni nelle aliquote ICI/IMU;

DATO ATTO che è stata ridefinita la cartografia del Comune di Vercelli, con individuazione delle

aree omogenee meglio descritta nell’allegato 1, che forma parte integrante dell’accordo;

VISTO il testo dell’Accordo Territoriale e relativi allegati; CONSIDERATO che per gli studenti universitari, rispetto all’accordo del 2000, sono stati modificati i

parametri di dotazione dell’alloggio, di cui allegato 3, che caratterizzano la qualità dell’immobile; in particolare è stata inserita la presenza di rete telefonica con collegamento internet, stanza singola per ogni studente, impianto di condizionamento, infissi con doppi vetri, impianto di riscaldamento autonomo o con contabilizzatore di calore, doppi servizi;

DATO ATTO che per la determinazione delle tabelle delle fasce di oscillazione del canone, espresse

in euro annuali al metro quadro utile, si è fatto riferimento al Listino immobiliare della Camera di Commercio di Vercelli;

VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità vigente;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. di approvare, nel testo allegato, l’Accordo territoriale per la città di Vercelli e relativi allegati;

2. il Rettore procederà alla stipula dell’Accordo territoriale per i contratti transitori a favore

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degli studenti universitari, ex art. 5, commi 2 e 3, L. 431/98, e art. 3 D. M. 30.12.2002 Ministero Infrastrutture e Trasporti, presso il Comune di Vercelli, in data 4 marzo 2015.

***************** 11. Didattica e Alta Formazione

11.1 Modifica agli ordinamenti didattici dei corsi di studio - anno accademico 2015/2016 2/2015/11.1 Settore Didattica e Servizi agli Studenti

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Si sottopone all’attenzione di Codesto Spettabile Consiglio di Amministrazione, la richiesta di

deliberare, ai sensi dell’art. 12 comma 2, lett. c), relativamente alle proposte pervenute dalle

strutture didattiche di modifica dell’ordinamento dei corsi di studio per l’anno 2015, e

precisamente:

• Scuola di Medicina: modifica del corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in “Medicina e

Chirurgia” (classe LM-41)

• Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche Economiche e Sociali: modifica del

corso di Laurea Magistrale interclasse in “Economia e Politiche pubbliche, ambiente e

Cultura” (classe LM-56 & LM-76);

• Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica: modifica dell’elenco professioni ISTAT

del corso di Laurea in “Scienze Biologiche”, “Chimica”, “Informatica” e Laurea Magistrale in

“Informatica”;

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTA la Legge 19 novembre 1990, n. 341 – “Riforma degli ordinamenti didattici universitari”;

VISTA la Legge 2 agosto 1999, n. 264 recante “Norme in materia di accessi ai corsi universitari”;

VISTA la Legge 30 dicembre 2010, n. 240 – “Norme in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”;

VISTO il D.M. 4 ottobre 2000 (pubblicato nella G.U. n. 249 del 24 ottobre 2000 – S.O. n.

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175) inerente i “Settori Scientifico-Disciplinari”, e successive modifiche e integrazioni;

ESAMINATO il D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 – “Modifiche al Regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli Atenei, approvato con Decreto del Ministro dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;

ESAMINATO il D.M. 16 marzo 2007 (pubblicato nel S.O. alla G.U. n. 157 del 9 luglio 2007) recante la disciplina delle nuove Classi dei Corsi di Laurea Magistrale;

ESAMINATO il D.M. 26 luglio 2007, n. 386 di “Definizione delle Linee guida per l’istituzione e l’attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio (in attuazione dei predetti DD.MM. 16 marzo 2007)”;

ESAMINATO il D.M. 22 settembre 2010 n. 17 di “Requisiti necessari dei corsi di studio”; VISTO il D.M. 15 ottobre 2013 n. 827, - Decreto ministeriale di definizione delle linee

generali d’indirizzo della programmazione universitaria per il triennio 2013/2015; ESAMINATO il D.M. 30 gennaio 2013 n. 47 “Decreto autovalutazione, accreditamento iniziale e

periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica”; VISTO il D.M. 23 dicembre 2013 n. 1059 “Autovalutazione, accreditamento iniziale e

periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica. Adeguamenti e integrazioni al D.M. 30 gennaio 2013, n. 47 ”;

VISTA la nota ministeriale del 15 dicembre 2014 di Indicazioni operative per le banche dati RAD e SUA 2015/2016;

VISTO lo Statuto dell' Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro"; ESAMINATO il Regolamento Didattico di Ateneo dell' Università del Piemonte Orientale "Amedeo

Avogadro”; VISTA la Delibera del Senato Accademico n. 9/2010/8.2 del 24 ottobre 2011 relative al

numero minimo di CFU da attribuire alla attività di base e caratterizzanti; PRESO ATTO del parere favorevole espresso dal Senato Accademico nella seduta del 23 febbraio; VISTE la delibera n. 5.2.1 del 20 gennaio 2015 di modifica del corso di Laurea Magistrale in

“Medicina e Chirurgia” (classe LM-41 Medicina e chirurgia); VISTA la delibera n. 6/1/2015 del 21 gennaio 2011 del Consiglio di Dipartimento di

Giurisprudenza e Scienze Politiche Economiche e Sociali di modifica del corso di Laurea Magistrale interclasse in “Economia e Politiche pubbliche, ambiente e Cultura” (classe LM-56 Scienze dell'economia & LM-76 Scienze economiche per l'ambiente e la cultura);

CONSIDERATO il documento del CUN del 31 gennaio 2012 sulla realizzazione del sistema informativo sulle professioni

PRESO ATTO della comunicazione del Presidio di Qualità di Ateneo Prot. 6094 del 16 maggio 2014;

VISTO il Decreto del Direttore di Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica rep. 49/2015 prot. 516 del 27 febbraio 2015;

PRESO ATTO del Decreto Rettorale urgente Rep. n. 12/2015, protocollo n. 2248 del 27 febbraio 2015 che sostituisce il parere favorevole del Senato Accademico;

VALUTATO ogni opportuno elemento; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

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DELIBERA

la modifica di Ordinamento Didattico dei seguenti corsi di studio:

1. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Medicina e Chirurgia” (classe LM-41 Medicina e chirurgia), afferente al Dipartimento di Medicina Traslazionale della Scuola di Medicina, nella revisione degli obiettivi formativi specifici;

2. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale interclasse in “Economia e Politiche pubbliche, ambiente e Cultura” (classe LM-56 Scienze dell'economia & LM-76 Scienze economiche per l'ambiente e la cultura) afferente al Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche Economiche e Sociali con nuova denominazione in “Economia, Management e Istituzioni” e una sostanziale revisione dei percorsi didattici;

3. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Scienze Biologiche” con l’integrazione dell’elenco delle Professioni ISTAT;

4. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Chimica” con l’integrazione dell’elenco delle Professioni ISTAT;

5. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea in “Informatica” con l’integrazione dell’elenco delle Professioni ISTAT;

6. modifica dell’ordinamento del corso di Laurea Magistrale in “Informatica” con l’integrazione dell’elenco delle Professioni ISTAT;

7. Gli ordinamenti dei corsi sono ridefiniti, secondo quanto richiesto nella Banca Dati SUA 2015, e successivamente generato dalla banca dati Cineca RAD 270 alla data prevista per la chiusura.

***************** 11.2 Istituzione e attivazione del corso di perfezionamento in “Low Dose Medicine in Pediatria”,

presso il Dipartimento di Scienze della Salute, per l’A.A. 2014/2015 2/2015/11.2 Settore Alta Formazione

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione Si chiede di sottoporre all’attenzione del Consiglio di Amministrazione, per

l’approvazione, la proposta di istituzione e attivazione del corso di perfezionamento in “Low Dose Medicine”, presso il Dipartimento di Scienze della Salute, per l’A.A. 2014/2015.

Il corso si propone di fornire conoscenze e competenze per la gestione “biologica” della

salute del bambino. Il termine “biologico” attiene alle due caratteristiche salienti del corso stesso: lo studio di farmaci di origine naturale e l’approfondimento della farmacologia dei bassi dosaggi di molecole biologiche, le cui evidenze sperimentali sull’efficacia e sulle possibilità di utilizzo in ambito terapeutico stanno disegnando nuovi scenari in campo medico e aprendo nuove strade per una terapia sempre più scevra da effetti collaterali.

Gli obiettivi formativi attengono a tre orbite principali:

147

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• fornire agli allievi una chiave di lettura della malattia e del malato che consideri

quest’ultimo nella sua individualità e imprescindibilità psiche-soma; • fornire agli allievi gli strumenti cognitivi per la comprensione dei meccanismi neuro-

immuno-endocrini che sottendono l’evoluzione etio-patogenetica delle diverse patologie illustrate nel Corso;

• fornire agli allievi le basi cognitive per la comprensione del meccanismo d’azione dei bassi dosaggi prima, e le loro possibilità di applicazione terapeutica nel piccolo paziente dopo.

L’istituzione e l’attivazione del corso non comportano alcun onere a carico del bilancio

dell’Ateneo.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4, relativo tra l’altro alla formazione universitaria;

VISTI gli artt. 3, comma 9, e 7, comma 4, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, relativi ai corsi di master universitari;

VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento di Ateneo per la Realizzazione di Corsi di Master di I e di II Livello,

di Corsi di Perfezionamento e di Corsi di Alta Formazione e di Aggiornamento Professionale;

VISTE la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze della Salute n. 5.4.2 del 21/01/2015, Prot. n. 1565 del 12/02/2015, e la relativa integrazione, con cui si richiede l’istituzione e l’attivazione del corso in oggetto;

VISTA la delibera del Senato Accademico n. 2/2015/8.1 del 23/02/2015, con cui si esprime parere favorevole circa l’istituzione del corso stesso;

CONSIDERATO il valore formativo di quest’ultimo; ACCERTATO che le sue istituzione e attivazione non comportano alcun onere a carico del

bilancio dell’Ateneo;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA 1. Di istituire e attivare il corso di perfezionamento in “Low Dose Medicine”, presso il

Dipartimento di Scienze della Salute, per l’A.A. 2014/2015, mediante l’approvazione dell’ordinamento didattico e del piano amministrativo-finanziario di seguito riportati.

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Corso di Perfezionamento in

“Low Dose Medicine in Pediatria” (A.A. 2014/2015)

Ordinamento didattico

Tipologia, durata e denominazione del corso È istituita, per l’A.A. 2014/2015, ai sensi del Regolamento di Ateneo per la realizzazione

dei corsi di master di I e di II livello, di corsi di perfezionamento e di corsi di alta formazione e aggiornamento professionale (DR n. 401 Prot. 8186 del 01/07/2014) la Ia edizione del Corso Universitario di Perfezionamento in “LOW DOSE MEDICINE IN PEDIATRIA” presso il Dipartimento Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale.

Requisiti di ammissione al Corso

Possono presentare domanda di ammissione al Corso coloro che sono in possesso del

Diploma di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. Possono presentare domanda di ammissione al corso anche i laureandi, purché abbiano

già espletato tutte le attività previste dal proprio corso di laurea, fuorché la prova finale. I candidati di cui al comma precedente, nell’ipotesi in cui risultino in posizione utile nella

graduatoria degli aventi diritto, potranno perfezionare l’immatricolazione al corso di perfezionamento esclusivamente a condizione che conseguano il diploma di laurea entro il termine previsto per l’immatricolazione stessa.

In ogni caso, ai fini della graduatoria degli ammessi e a parità di condizione di merito,

costituirà requisito preferenziale l’avvenuto conseguimento del diploma di laurea. La Commissione selezionatrice determinerà, in sede di valutazione delle domande,

l’attinenza del titolo presentato a quello richiesto. La Commissione si riserva, inoltre, di valutare eventuali domande presentate da

candidati in possesso di altri titoli accademici, anche in base ai Decreti ministeriali di equipollenza.

Obiettivi formativi e potenziali sbocchi professionali

Il Corso di Perfezionamento in “LOW DOSE MEDICINE IN PEDIATRIA” si propone di

fornire ai Pediatri conoscenze e competenze per la gestione “biologica” della salute del bambino. Il termine “biologico” attiene alle due caratteristiche salienti e caratterizzanti il Corso: lo studio di farmaci di origine naturale e l’approfondimento della farmacologia dei bassi dosaggi

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di molecole biologiche, le cui evidenze sperimentali sull’efficacia e sulle possibilità di utilizzo in ambito terapeutico stanno disegnando nuovi scenari in campo medico e aprendo nuove strade per una terapia sempre più scevra da effetti collaterali.

Core del Corso di Perfezionamento è La Medicina Fisiologica di Regolazione (PRM –

Physiological Regulating Medicine), un’innovativa branca della Medicina, che rappresenta la più moderna integrazione tra Medicina Classica e Medicina Naturale e si basa sulle più moderne conoscenze nel campo della Biologia Molecolare e in particolare della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI).

La PRM nasce dall’idea di riportare un organismo ammalato alle proprie condizioni

fisiologiche di partenza attraverso l’uso di medicinali contenenti, oltre a rimedi di origine naturale (minerali, vegetali ed animali), anche e soprattutto molecole biologiche, denominate messengers molecules (neuropeptidi, ormoni, interleuchine e fattori di crescita) che, in condizioni di salute, controllano e regolano le funzioni organiche. Di particolare valore innovativo è l’utilizzo in terapia di queste messengers molecules a bassissimi dosaggi, denominati physiological low-doses e, soprattutto, attivati secondo uno specifico metodo di preparazione farmaceutica denominato SKA (Sequential Kinetic Activation), in grado di rendere i bassi dosaggi attivi nella cura delle più diverse patologie tanto quanto le alte concentrazioni normalmente utilizzate in farmacologia clinica, ma senza gli effetti collaterali di quest’ultime.

Il Corso di Perfezionamento ”Low Dose Medicine in Pediatria” fornisce tutte le basi

teoriche e, soprattutto, il metodo clinico della più affascinante e moderna delle Low Dose Medicines.

Nel piano didattico del Corso di Perfezionamento particolare attenzione è riservata

all’interpretazione fisiopatologica delle diverse malattie a carico di sistemi e apparati secondo le più recenti acquisizioni in ambito neuro-immuno-endocrino.

Gli obiettivi formativi che il Corso di Perfezionamento si prefigge attengono a 3 orbite

principali: • fornire agli allievi una chiave di lettura della malattia e del malato che consideri

quest’ultimo nella sua individualità ed imprescindibilità psiche-soma; • fornire agli allievi gli strumenti cognitivi per la comprensione dei meccanismi neuro-

immuno-endocrini che sottendono l’evoluzione etio-patogenetica delle diverse patologie illustrate nel Corso;

• fornire agli allievi la basi cognitive per la comprensione del meccanismo d’azione dei bassi dosaggi prima e le loro possibilità di applicazione terapeutica nel piccolo paziente dopo.

Le competenze acquisite durante questo corso potranno essere utilizzate dai

partecipanti nello svolgimento delle proprie attività professionali.

Piano didattico

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Il Corso di Perfezionamento in “LOW DOSE MEDICINE IN PEDIARIA” è di durata annuale

e prevede 250 ore suddivise tra attività didattica, attività pratica e studio individuale e comporta il conseguimento di 10 crediti formativi.

Il Corso di Perfezionamento si sviluppa su n. 9 insegnamenti, come mostrato nella

seguente tabella. L’articolazione degli insegnamenti si caratterizza per crediti attribuiti, per ore di

impegno ed è così strutturata:

Insegnamento SSD CFU Struttura del credito (ore)

Attività Didattica Studio Individuale Tipologia corso

PRINCIPI E FONDAMENTI DELLA LOW DOSE

MEDICINE

MED/38 1 6 19 Teorico

FISIOPATOLOGIA PNEI: IL SISTEMA ENDOCRINO

MED/38 1 6 19 Teorico

FISIOPATOLOGIA PNEI: IL SISTEMA IMMUNITARIO

MED/38 1 6 19 Teorico

GASTROENTEROLOGIA MED/38 1 6 19 Teorico

OTORINOLARINGOIATRIA, PNEUMOLOGIA,

MALATTIE INFETTIVE

MED/31

1 6 19 Teorico

ENDOCRINOLOGIA ED AUXOLOGIA

MED/38 1 6 19 Teorico

NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

MED/38 1 6 19 Teorico

ALLERGOLOGIA E DERMATOLOGIA

MED/38 1 6 19 Teorico

CORSO DI PBLS-D Pediatric Basic Life

Support-Defibrillation

MED/38 1 8 17 Teorico/pratico

Consegna di un elaborato scritto (prova finale)

1 0 25

(tali ore sono relative alla redazione di un

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Insegnamento SSD CFU Struttura del credito (ore)

Attività Didattica Studio Individuale Tipologia corso

elaborato scritto)

Totale 10 56 194 250

Modalità di selezione dei partecipanti

I partecipanti saranno selezionati sulla base della valutazione del curriculum vitae et

studiorum. A parità di punteggio si terrà conto della data di presentazione della domanda di

ammissione.

Modalità di svolgimento delle attività didattiche Gli insegnamenti istituzionali hanno l’obiettivo di fornire le conoscenze teoriche e

metodologiche di base e constano di lezioni frontali, discussioni plenarie e lavori di gruppo.

Modalità di attestazione della frequenza La frequenza al corso è organizzata con modello block-system indicativamente a

cadenza mensile, impegnando il fine-settimana. La frequenza alle lezioni teoriche deve essere di almeno il 75% delle ore di ciascun

modulo. Le firme di frequenza verranno raccolte attraverso apposito registro giornaliero, tenuto presso la sede didattica.

Contenuti e caratteristiche della prova finale

Al termine di tutto il percorso formativo il candidato dovrà consegnare un elaborato

scritto, basato sugli argomenti trattati durante il percorso formativo, che costituirà la prova finale del corso. Alla prova finale viene attribuito 1 CFU.

Titolo di studio rilasciato

Allo studente che abbia conseguito i 9 CFU attestanti la frequenza dei singoli moduli, e

che abbia superato la prova finale, verrà rilasciato l’Attestato di frequenza al “Corso Universitario di Perfezionamento in “LOW DOSE MEDICINE IN PEDIATRIA”, a firma del Direttore del Corso di Perfezionamento.

Piano amministrativo-finanziario

Periodo e sede di svolgimento del corso

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Il Corso Universitario di Perfezionamento in “LOW DOSE MEDICINE IN PEDIATRIA” avrà

inizio nel mese di aprile 2015 e si concluderà entro il 30 gennaio 2016.

Numero massimo e minimo di studenti Il numero massimo di studenti che potrà iscriversi al corso è fissato in 25 unità. Il Corso Universitario di Perfezionamento in “LOW DOSE MEDICINE IN PEDIATRIA” non

potrà essere attivato se, alla scadenza del termine per la presentazione delle domande di iscrizione, non sarà raggiunto il numero minimo di 10 studenti.

Ammontare quota di iscrizione e Termini di versamento

La quota di iscrizione al Corso di Perfezionamento è di € 1.500,00, da versare entro il

termine per le immatricolazioni.

Strutture didattiche a disposizione Gli insegnamenti istituzionali verranno svolti presso l’Aula Clinica Pediatrica – AOU

Maggiore della Carità – Corso Mazzini 18 – 28100 Novara e le altre strutture a disposizione. Il corso teorico/pratico PBLS-D Pediatric Basic Life Support-Defibrillation sarà svolto presso il Centro di Simulazione SIMNOVA dell’Università del Piemonte Orientale, Via Lanino 1 – 28100 Novara.

Consiglio di Corso di Perfezionamento

Il Consiglio di Corso di Perfezionamento è formato dalle seguenti figure: • il Direttore del Corso di Perfezionamento: Prof. Gianni Bona; • il Coordinatore Didattico, scelto dal Direttore tra esperti degli argomenti trattati nel

Corso di Perfezionamento; • un ulteriore membro scelto dal Direttore tra esperti degli argomenti trattati nel Corso

di Perfezionamento. Il Consiglio di Corso è l’organo individuato per esaminare le proposte degli incarichi di

insegnamento e trattare tutti gli argomenti inerenti la didattica e gli aspetti gestionali-amministrativi.

Afferenza amministrativo-contabile

Il Corso Universitario di Perfezionamento in “LOW DOSE MEDICINE IN PEDIATRIA”

afferirà al Dipartimento di Scienze della Salute – Università del Piemonte Orientale, Via Solaroli 17 – 28100 – Novara.

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Preventivo finanziario del Corso di Studio

ENTRATE IMPORTO SPESE IMPORTO

Tasse e contributi n. 10 quote ad € 1.500,00 cad. € 15.000,00

Compenso docenti (n. 56 ore € 70,00/h compreso c.e.) € 3.920,00

Spese correnti (materiale didattico, cancelleria, etc.) € 1.000,00

Introito a favore del Bilancio di Ateneo (10% delle entrate previste) € 1.500,00

Introito a favore del Bilancio del Dipartimento (8% delle entrate previste) (*) € 1.200,00

Totale entrate € 15.000,00 Totale spese € 7.620,00 Avanzo di gestione € 7.380,00 Totale a pareggio € 15.000,00 Totale a pareggio € 15.000,00

(*) La quota dell’8% è destinata al Dipartimento di Scienze della Salute.

***************** 11.3 Approvazione del Corso di Formazione “Il Management dell’Impresa Digitale”, da

realizzarsi per FORAZ (Consorzio Interaziendale per la Formazione Professionale) 2/2015/11.3 Settore Alta Formazione

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Si chiede di sottoporre al Consiglio di Amministrazione la proposta di approvazione del Corso di Formazione “Il Management dell’Impresa Digitale”, da realizzarsi per FORAZ (Consorzio Interaziendale per la Formazione Professionale).

FORAZ (di cui è membro e promotrice AIN, Associazione Industriali di Novara) ha

richiesto la realizzazione di tale corso, impegnandosi a finanziarlo per un importo pari a € 7.500,00. La durata è stabilita in 48 ore, mentre i partecipanti sono principalmente individuati nel personale di aziende iscritte al Sistema Confindustriale.

L’attività si configura come “conto terzi” e la sua realizzazione non comporterà oneri a

carico del bilancio dell’Ateneo, essendo il finanziamento esterno sufficiente all’integrale copertura delle spese.

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OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE VISTA la L. 19 novembre 1990 n. 341, relativa tra l’altro ai corsi di aggiornamento

professionale; VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento di Ateneo per la gestione delle prestazioni in conto terzi e

delle attività assimilate; VISTO il Regolamento di Ateneo per la Realizzazione di Corsi di Master di I e di II

Livello, di Corsi di Perfezionamento e di Corsi di Alta Formazione e di Aggiornamento Professionale;

VISTA la richiesta di FORAZ (Consorzio Interaziendale per la Formazione Professionale) del 18/02/2015, per la realizzazione del corso in oggetto, di cui s’impegna al finanziamento integrale;

CONSIDERATO che FORAZ è membro e promotrice AIN (Associazione Industriali di Novara) e che il corso è appunto rivolto al personale di aziende iscritte al Sistema Confindustriale;

SENTITO il Responsabile Scientifico nonché della prestazione; ACCERATO che la realizzazione del corso, configurato come “conto terzi”, non

comporterà oneri a carico del bilancio dell’Ateneo;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA 1. Di approvare il Corso di Formazione “Il Management dell’Impresa Digitale”, da realizzarsi per

FORAZ (Consorzio Interaziendale per la Formazione Professionale), secondo il testo di seguito riportato.

Titolo

“Il Management dell’Impresa Digitale”.

Periodo di svolgimento Da aprile 2015 a luglio 2015.

Sede di svolgimento Associazione Industriali di Novara (AIN).

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Responsabile Scientifico e della Prestazione

Prof. Roberto Candiotto.

Destinatari Il corso è principalmente rivolto ad aziende iscritte al Sistema Confindustriale. La

partecipazione è aperta a figure aziendali con livelli di responsabilità differenti (tecnici, manager, incaricati, etc.) che si confrontano quotidianamente con le opportunità offerte ICT.

Non sono richieste competenze/conoscenze base.

Obiettivi Formativi Il corso si propone di fornire metodi e modelli per: • individuare le variabili organizzative determinanti l’efficacia delle unità

organizzative e del sistema aziendale; • conoscere e utilizzare gli strumenti di analisi dei costi (sistemi manageriali di

programmazione e controllo – budgeting e reporting); • individuare e utilizzare indicatori finanziari e di redditività; • analizzare le esigenze aziendali; • sviluppare capacità propositive; • definire progetti a medio-lungo termine; • gestire le complessità e le discontinuità. In particolare, gli argomenti trattati saranno: • le variabili organizzative nel sistema aziendale; • caratteristiche delle strutture organizzative (con attenzione a strutture flessibili,

piatte, snelle); • analisi dei processi aziendali (la reingegnerizzazione dei processi di business,

condizione di efficacia e efficienza dei processi operativi, etc.) e presentazione di casi pratici;

• soluzioni gestionali per le aziende (ERP, CRM, BI, etc. – Metodologie di analisi e implementazione);

• modelli gestione qualità e processi, accenni ai modelli e presentazione di casi pratici (ad es. Six Sigma, Lean Management, altri modelli);

• l’analisi e la gestione dei costi per le decisioni aziendali; • il controllo di gestione: dal budgeting al controllo dei risultati; • analisi dei costi di applicazioni e strutture, e scelte di realizzazione (ad es. Project

Management di applicazioni informatiche, Application Portfolio Management); • verifica del raggiungimento degli obiettivi di efficacia e efficienza attraverso il

bilancio d’esercizio;

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• verifica del raggiungimento degli obiettivi di equilibrio economico-finanziario; • esternalizzazione dei Sistemi Informativi (Outsourcing, Virtualizzazione, Cloud); • sicurezza dati, disaster recovery e modelli di business continuity.

Metodologia didattica

Impostazione delle tematiche proposte nel quadro del sistema organizzativo e

presentazione dei concetti teorici basilari, analisi di casi, applicazioni pratiche, modelli, esercitazioni/elaboratori.

Durata

48 ore di corso totale, indicativamente suddivise in 12 giornate di 4 ore la settimana

(giovedì pomeriggio).

Iscrizione e partecipazione Numero minimo partecipanti: 10. Numero massimo partecipanti: 20. Le domande di partecipazione al corso vengono presentate a FORAZ, Corso Felice

Cavallotti, 23 – 28100 Novara (NO). FORAZ valuta le candidature e procede all’eventuale selezione delle stesse.

Ai partecipanti non è richiesto il versamento di alcuna quota.

Non sono previste prove finali. A tutti i partecipanti verrà rilasciato un attestato (se presenti almeno all’80% del totale

delle ore).

Budget

Entrate 7.500,00 €*

Spese

Importo

lordo oneri ente inclusi

N. ore Totale

Docenza senior** 120,00 € 34 4.080,00 € Docenza** 77,00 € 14 1.078,00 € Direzione

(Responsabile Scientifico) 125,00 € 3 375,00 €

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Spese correnti 92,00 €

Fondo Comune di Ateneo (12% entrate) 900,00 €

Quota di Ateneo (13% entrate) 975,00 €

Totale 7.500,00 € * Vedere il documento in allegato, il quale illustra la committenza di FORAZ e contiene

l’impegno di quest’ultimo al finanziamento. ** La diversa remunerazione delle docenze riflette quanto indicato da FORAZ nel

documento in allegato (almeno il 70% del corso sarà svolto da docenti “senior”). I nominativi dei docenti saranno noti soltanto dopo la loro formale individuazione, che avverrà secondo le normali procedure.

***************** 11.4 Istituzione e attivazione del Corso in “Governance e sviluppo delle città medie” 2/2015/11.4 Settore Alta Formazione

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione Si chiede di sottoporre all’attenzione del Consiglio di Amministrazione, per

l’approvazione, la proposta di istituzione e attivazione del corso in “Governance e sviluppo delle città medie”.

Il corso in oggetto è stato predisposto e presentato in risposta all’avviso pubblicato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e dall’Unione delle Province d’Italia (UPI) per l’individuazione di Università e Istituti di ricerca interessati all’organizzazione di corsi, seminari di studio ed attività strumentali per l’alta formazione.

Il corso, che prevede il coinvolgimento del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali, si rivolge ad amministratori locali, segretari comunali e provinciali e dirigenti degli enti locali.

Obiettivo del progetto è quello di promuovere l’accrescimento professionale e l’approfondimento critico su temi di particolare rilevanza per l’amministrazione locale.

Il 4 febbraio scorso, Anci ha comunicato di aver accolto la proposta progettuale presentata dal nostro Ateneo relativa al corso in “Governance e sviluppo delle città medie”.

Il corso, interamente finanziato da ANCI e UPI, prevede lo svolgimento dell’attività didattica in quattro giornate consecutive, da svolgersi dal 21 al 24 aprile 2015.

OMISSIS

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IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

VISTA la L. 19 novembre 1990 n. 341, relativa tra l’altro ai corsi di aggiornamento

professionale; VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il “Regolamento per la realizzazione di Corsi di Master di I e di II livello, di

Corsi di Perfezionamento e di Corsi di Alta Formazione e di Aggiornamento Professionale”;

VISTO l’“Avviso pubblico per l’individuazione di Università e Istituti di ricerca interessati all’organizzazione di corsi, seminari di studio ed attività strumentali per l’alta formazione”, pubblicato da ANCI e UPI in data 23/12/2014;

CONSIDERATO che la partecipazione all’avviso sopra citato è consentita solo agli enti che entro la data del 31/12/2014 abbiano provveduto ad accreditarsi sul portale www.accademiautonomia.it;

PRESO ATTO che l’Ateneo si è accreditato entro la data prevista; CONSIDERATO che l’Ateneo ha presentato una proposta progettuale denominata

“Governance e sviluppo delle città medie”; VISTA la pubblicazione, avvenuta in data 29 gennaio 2015 sul sito

www.accademiatonomia.it, delle proposte progettuali accolte; VISTA la comunicazione di accoglimento della proposta, assunta a prot. n. 1342 del

9 febbraio 2015; PRESO ATTO che il progetto rientra nell’elenco delle proposte progettuali accolte; CONSIDERATO che il corso è interamente finanziato da ANCI e UPI;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA 1. Di istituire e attivare il corso “Governance e sviluppo delle città medie”, secondo il testo di

seguito riportato.

Enti promotori dell’iniziativa Università degli Studi del Piemonte Orientale, Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Associazione dei Comuni Italiani – ANCI, Unione delle Province d’Italia – UPI. Coordinamento organizzativo Università degli Studi del Piemonte Orientale, Settore Alta Formazione. Destinatari

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Amministratori locali, segretari comunali e provinciali e dirigenti degli enti locali selezionati da ANCI e UPI. Struttura del corso Il Corso non ha un carattere esclusivamente accademico, ma si presenta come un momento di alta formazione intensiva caratterizzato dal costante richiamo reciproco tra momento analitico e attuazione progettuale: una vetrina delle migliori pratiche di sviluppo territoriale e un laboratorio di approfondimento su dinamiche e forme organizzative dello sviluppo delle città medie, che si rivolge agli operatori degli Enti Locali e delle agenzie che operano nei territori.

Insegnamento Ore Lo sviluppo locale delle città medie 2 Città medie nelle reti trans-territoriali: i sistemi di corridoio emergenti e la loro governance

2

Gli aspetti economici delle città medie 2 Gli aspetti territoriali-urbanistici delle città medie 2 Gli aspetti geografici delle città medie 2 Gli aspetti sociali delle città medie 2 Gli aspetti giuridico-istituzionali delle città medie 2 Le public utilities nelle città medie (con studio di caso) 2 L’housing sociale nelle città medie 2 Innovazione e sviluppo dei servizi del terziario avanzato nelle città medie

2

Reti, agenzie e strumenti per lo sviluppo locale delle città medie 2 Laboratorio finale di pianificazione strategica nelle città medie 2 Totale 24

Contenuti Le politiche per le città medie sono al centro della riflessione che il corso intende proporre. Questo approfondimento assume rilevanza alla luce delle attuali politiche urbane proposte dal Governo nazionale, che con il programma Smart Cities ha sostenuto la diversificazione delle offerte urbane (anche dei centri medio-piccoli), e che nel prossimo periodo di programmazione dedicherà alle città una parte dei finanziamenti europei FESR, definendo per il Sistema Paese un modello di sviluppo locale policentrico e non limitato alla gravitazione sui centri metropolitani maggiori. Obiettivo del corso è quello di fornire un quadro interpretativo inter-disciplinare (con elementi di economia, diritto, sociologia, urbanistica, scienze del territorio, etc.) che permetta di inquadrare i processi socio-economici in atto nelle città medie italiane e di individuare strumenti e pratiche adatti a progettare e implementare interventi di sviluppo locale efficaci e place-based. Modalità di svolgimento

I moduli didattici utilizzeranno le usuali tecnologie della lezione frontale e attività di laboratorio, e ogni insegnamento comprenderà un momento di interazione e dibattito che coinvolgerà i discenti.

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Le lezioni saranno interamente registrate (registrazione audio-video). Il download delle registrazioni sarà disponibile agli iscritti a ai soggetti committenti il corso, ANCI e UPI. I materiali didattici e di approfondimento saranno pubblicati sul portale www.accademiautonomia.it e sarà attivo un sistema di FAQ sui principali nodi tematici affrontati. Periodo e sede di svolgimento del corso Le lezioni, della durata di 6 ore ciascuna, saranno tenute in 4 giornate consecutive dal 21 al 24 aprile 2015. La sede del corso è individuata ad Asti, Piazzale Fabrizio De Andrè presso le strutture del Consorzio Asti Studi Superiori - ASTISS. Docenti Docenti universitari e Professionisti del settore pubblico e privato. Direzione Scientifica Direttore del Corso sarà il Prof. Paolo Perulli, affiancato da un comitato di indirizzo composto dai componenti accademici e tecnici del Corpo Docente del Corso. Costo di iscrizione Non è prevista alcuna quota di iscrizione al corso. Preventivo del corso Il corso viene interamente finanziato da ANCI e UPI per un importo complessivo pari a € 20.000,00.

SPESE N. ore

Importo lordo orario

(€)

Totale lordo dipendente

(€)

Totale oneri carico ente

inclusi (€)

Docenza “di chiara fama”* 2 500,00 1.000,00 1.289,80 Docenza* 22 400,00 8.800,00 11.901,10 Costi tecnici logistici 1.000,00 Quota Ateneo (10% entrate) ** 2.000,00 Quota Struttura (8% entrate) 1.600,00 Quota per utilizzo strutture ASTISS 1.600,00 Direzione 6 76,50 459,00 609,10 TOTALE 20.000,00 ENTRATE Contributo ANCI UPI come da convenzione € 20.000,00 TOTALE € 20.000,00

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* Per i docenti interni all’Ateneo, la remunerazione avverrà nella forma di “compenso accessorio”. Per i

docenti esterni, sarà invece stipulata una “collaborazione occasionale”. ** Di cui la metà (5%) destinata all’integrazione del Fondo Comune di Ateneo.

2. Di approvare la convenzione, di seguito riportata, tra l’Università degli Studi del Piemonte Orientale, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI e l’Unione delle Province d’Italia – UPI.

CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEL CORSO DI FORMAZIONE “GOVERNANCE E SVILUPPO

DELLE CITTÀ MEDIE” CIG …………

TRA

L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI, con sede in Roma alla Via dei Prefetti 46 -

(d’ora in avanti denominata “ANCI”) rappresentata dalla dott.ssa Veronica Nicotra, nella qualità di

Segretario Generale e rappresentante legale p.t., e l’Unione delle Province d’Italia - UPI, con sede

in Piazza Cardelli 4 – (d’ora in avanti denominata “UPI”) rappresentata dal dott. Piero Antonelli,

nella qualità di Direttore Generale (d’ora in avanti denominate congiuntamente le “Committenti”);

E

L’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” (di seguito denominata solo

“l’Università”), con sede in Vercelli, C.F. 94021400026 e P.IVA 01943490027, rappresentata dal

Prof. Cesare Emanuel nella qualità di Rettore;

d’ora in avanti denominate congiuntamente le “Parti”

PREMESSO CHE

• le Committenti con Convenzione del 12 dicembre 2013, stipulata con il Ministero

dell’Interno, hanno avviato il Progetto “Piano annuale per la formazione territoriale dei

segretari comunali e provinciali, del personale degli Enti Locali e degli amministratori

locali” (d’ora in avanti denominato anche il “Piano formativo”);

• ai sensi dell’art. 4 della citata Convenzione per l’attuazione del Piano formativo è stato

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istituito un Nucleo di coordinamento e raccordo con il Consiglio Direttivo per l’Albo

Nazionale dei segretari comunali e provinciali cui è affidato il compito di definire gli

obiettivi in materia di gestione e di attuazione delle attività formative;

• nell’ambito del Piano formativo sono previsti corsi, su una molteplicità di temi di interesse

delle amministrazioni locali, nonché l’organizzazione di alcuni seminari di studio e di

attività strumentali per l’alta formazione (osservatori e ricerche) la cui gestione sarà

affidata alle Università/Istituti di ricerca in diverse aree del territorio nazionale;

• il punto 3.6 del Piano formativo prevede che le Università/Istituti di ricerca interessati

debbano previamente dichiarare la propria disponibilità seguendo la procedura di

accreditamento nell’apposita sezione del portale www.accademiautonomia.it;

• le Committenti, acquisiti gli orientamenti generali del Comitato scientifico e informato il

Nucleo di coordinamento, al fine individuare le Università/Istituti di ricerca cui affidare le

suddette attività, hanno invitato, mediante Avviso pubblicato, in data 23.12.2014, sul

portale www.accademiautonomia.it, le Università/Istituti di Ricerca già accreditati, a

presentare una o più proposte progettuali (d’ora in avanti anche solo “l’Avviso”);

• le Committenti, all’esito della valutazione della Commissione di cui al punto 4 dell’Avviso e

acquisito il parere favorevole del Nucleo di coordinamento, hanno selezionato l’ Università

degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”;

TUTTO CIÒ PREMESSO SI CONVIENE QUANTO SEGUE

Art. 1 - Premesse

1. Le premesse e gli allegati costituiscono parte integrante e sostanziale della presente

Convenzione.

Art. 2 – Oggetto

1. Oggetto della presente Convenzione è la gestione, da parte dell’ Università, del corso di

formazione sul tema ”Governance e sviluppo delle città medie”, come indicato nella

proposta scientifico-didattica allegata sub 1).

2. Il corso rivolto in modo particolare, così come statuito dal Piano formativo, ad

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Amministratori locali, Segretari comunali e provinciali, Direttori generali, e Dirigenti,

prevede un numero di partecipanti pari a circa n. 50 corsisti.

3. La sala, destinata ad ospitare l’evento formativo, deve essere tale da consentire l’accesso ai

tutti i corsisti delle Committenti; in caso contrario la precedenza sarà determinata

dall’ordine di iscrizione, con priorità per i soggetti di cui al precedente punto 2.

4. Le iscrizioni al corso dovranno essere effettuate obbligatoriamente sul sito web

www.accademiaautonomia.it.

5. L’Università si impegna a pubblicizzare il corso dandone adeguata notizia sul proprio sito

web istituzionale.

Art. 3 – Decorrenza e durata

1. La presente Convenzione entra in vigore dalla data dell’ultima sottoscrizione ed ha durata

fino al 30/04/2015.

Art. 4 - Programma di lavoro

1. Le date di effettuazione del corso sono riportate nell’allegata proposta scientifico-didattica.

La didattica si svolgerà nella sede dell’Università degli studi del Piemonte Orientale presso i

locali del Consorzio – Asti Studi Superiori- ASTISS, Piazzale De Andrè – Corso Alfieri, Asti dal

21/04/2015 al 24/04/2015 per la durata di quattro giorni-tre notti.

2. E’ onere del Responsabile dell'attività didattica, di cui al successivo art. 6 della presente

Convenzione, comunicare al Responsabile generale del Piano formativo, il foglio presenze

dei partecipanti al corso di formazione, da allegare obbligatoriamente all’atto della

presentazione della fattura/nota debito.

3. Qualsiasi modifica relativa alle date di effettuazione del corso di cui alla presente

convenzione, dovrà essere comunicata al Responsabile generale del Piano formativo, dott.

Pietro Barrera, entro e non oltre il termine del 10 aprile 2015.

4. Le Committenti si riservano di modificare la programmazione dei corsi in accordo con

l’Università a seconda delle necessità.

Art. 5 – Metodologia Didattica

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1. La metodologia didattica è di tipo prevalentemente attivo, per questo l’analisi teorica degli

argomenti non può essere disgiunta da un concreto approccio operativo, anche con

l’esame di buone pratiche sperimentate in Italia e in Europa, nonché con il coinvolgimento

e la testimonianza di esperti. Sarà garantita un’adeguata interattività con i partecipanti,

sollecitando un approccio consapevolmente critico e favorendo lo scambio di esperienze

tra gli stessi partecipanti.

Art. 6 - Nomina dei responsabili della Convenzione

1. Il Responsabile dell'attività didattica per l’Università è il Prof. Paolo Perulli.

2. Il Responsabile della Convenzione per le Committenti è il dott. Pietro Barrera, Responsabile

generale del Piano formativo .

Art. 7- Aree Tematiche e Moduli

1. Il corso relativo all'Area Tematica “Gli strumenti del governo del territorio – pianificazione

di area vasta e delle infrastrutture strategiche”, dal titolo “Governance e sviluppo delle

città medie”, è articolato secondo il programma descritto nell'allegato sub. 1). Le Parti si

riservano di concordare eventuali modifiche al programma e ai contenuti, ferma restando

la durata del corso/seminario.

Art. 8 – Materiale didattico e divulgativo

1. L’Università provvede a definire il materiale didattico a supporto della formazione,

specificando la bibliografia e sitografia, nonché predisponendo – se possibile – un sistema

di FAQ sui principali nodi tematici affrontati. Il materiale sarà consegnato tempestivamente

dall’Università al Responsabile generale del Piano formativo, in formato digitale, affinché si

possa procedere alla pubblicazione sul portale www.accademiautonomia.it.

2. Il materiale divulgativo predisposto dall’Università rimane di esclusiva proprietà del

Ministero dell’Interno. Per il materiale divulgativo, e comunque per ogni documento

pubblico, oltre al logo Anci, UPI e dall’Università, dovrà essere riportato anche il logo del

Ministero dell’Interno.

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Art. 9 - Certificato di formazione

1. Al termine del periodo di formazione potrà essere prevista una prova conclusiva di

autovalutazione, in forma di test a risposta multipla o di prova pratica, che i docenti

provvederanno a correggere insieme ai partecipanti. Dopo l’espletamento della prova

finale, sarà cura dell’Università rilasciare formale attestazione della partecipazione, da

trasmettere al Responsabile generale del Piano formativo che provvederà alla relativa

consegna agli aventi diritto, previo inserimento sull’attestato di tutti i loghi indicati al

precedente art. 8.2.

Art. 10 – Compenso

1. A titolo di corrispettivo, per l’espletamento delle attività descritte al precedente art. 2,

nonché per la cessione dei diritti sugli eventuali elaborati predisposti, le Committenti

verseranno all’Università la somma di € 20.000,00 - ( ventimila/00) oltre IVA (se dovuta).

2. Il suddetto compenso comprende anche le eventuali spese sostenute per l’individuazione e

l’ospitalità dei docenti, degli esperti e dei tutor, per la produzione del materiale didattico e

per la logistica.

3. Rimangono a carico delle Committenti gli oneri per l’ospitalità dei partecipanti.

4. L’importo di cui al precedente comma 1 sarà corrisposto in un’unica soluzione previa

presentazione di fattura/nota debito, da intestare e trasmettere ad ANCI -Area

Amministrazione e Personale. La fattura/nota debito dovrà essere obbligatoriamente

corredata da una relazione attestante l’avvenuta esecuzione dell’evento formativo

(corso/seminario), dal foglio presenze dei partecipanti e delle attestazioni di cui al

precedente art. 9, previamente approvate dal Responsabile generale del Piano formativo.

5. Il pagamento sarà effettuato, con indicazione del CIG __________, mediante accredito sul

conto corrente bancario dedicato, ai sensi dell’art. 3 della Legge 13 agosto 2010 n. 136 e

ss.mm.ii., all’uopo comunicato dall’Università e di seguito riportato:

conto di tesoreria n. 158384 intestato a Università degli Studi del Piemonte Orientale

(All’inizio della causale del pagamento si chiede di indicare il codice identificativo AMMCE)

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Art. 11 - Obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari

1. Le Parti dichiarano di essere informate in ordine alle disposizioni di cui all’art. 3 della Legge

13 agosto 2010 n. 136 e ss.mm.ii. e di impegnarsi a rispettare gli obblighi di tracciabilità dei

flussi finanziari previsti.

2. In caso di inosservanza degli obblighi di tracciabilità di cui sopra, le Committenti

intenderanno risolta di diritto la presente Convenzione, fermo restando che l’Università

sarà tenuta a risarcire tutti i danni che dovessero derivare alle Committenti stesse.

Art. 12 – Osservanza della normativa nazionale e comunitaria

1. In tutti gli affidamenti a soggetti esterni l’Università resta impegnata all’osservanza delle

norme nazionali e comunitarie in materia di appalti di servizi e procedure ad evidenza

pubblica.

Art. 13 - Osservanza di norme previdenziali, assistenziali ed a tutela della manodopera

1. L’Università è l'unica responsabile nei confronti del personale impiegato e dei terzi

nell'espletamento delle attività ed è obbligata ad osservare la normativa vigente a tutela

dei lavoratori, sotto ogni profilo, anche quello previdenziale e della sicurezza.

2. L’Università ha l'obbligo di garantire i lavoratori per le ipotesi di infortunio di qualsiasi

genere che possano verificarsi nello svolgimento delle attività dagli stessi prestata,

manlevando le Committenti da ogni eventuale richiesta di risarcimento. L’Università ha

l'obbligo di osservare, oltre quanto prescritto nel presente atto, ogni altra norma di legge,

decreto e regolamento, vigenti od emanati in corso d'opera in tema di assicurazioni sociali

del personale addetto ed alla corresponsione dei relativi contributi, esonerando di

conseguenza le Committenti da ogni e qualsiasi responsabilità civile.

3. L’Università è obbligata ad applicare a tutto il personale addetto all’esecuzione delle

attività, oggetto della presente Convenzione, condizioni normative e retributive non

inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro vigenti nella località e nei tempi

in cui le stesse si svolgono.

Art. 14 – Clausola risolutiva espressa ed esonero di responsabilità

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1. In caso di mancato rispetto dei termini previsti al precedente art. 4.2, le Committenti

potranno risolvere unilateralmente la presente Convenzione, con effetto immediato, ai

sensi dell’art. 1456 del Codice Civile, mediante comunicazione a mezzo posta elettronica

certificata con cui dichiarino di volersi avvalere della presente clausola risolutiva espressa.

2. La Convenzione, inoltre, è soggetta a risoluzione di diritto qualora le transazioni finanziarie

non siano eseguite secondo le modalità previste dall’art.3 della L. 14 Agosto 2010 n. 136.

3. L’Università si impegna a svolgere le attività ad essa affidate sotto la propria esclusiva

responsabilità, obbligandosi a tenere indenne le Committenti da qualsivoglia onere che

possa derivare da eventuali contestazioni, riserve e pretese, azioni di risarcimento di

imprese, fornitori e terzi, in qualsiasi modo legati all’Università, ivi comprese le

responsabilità derivanti da rapporto di lavoro, in ordine a quanto abbia diretto o indiretto

riferimento all’attuazione della presente Convenzione.

4. Nessun ulteriore onere o responsabilità potrà derivare a carico delle Committenti oltre al

pagamento di quanto stabilito a fronte delle attività effettivamente realizzate.

Art. 15 – Spese contrattuali

1. La registrazione della presente Convenzione, nonché le spese di bollo, saranno a carico

della Parte che intenderà utilizzarlo, ai sensi dell’art.5 del D.P.R n. 131/1986 sulle

disposizioni concernenti l’imposta di registro.

Art. 16 – Foro competente

1. Per ogni controversia derivante tra le Parti in ordine alla presente Convenzione sarà

competente il Foro di Roma.

Art. 17 - Trattamento dei dati

1. Le Parti si impegnano a trattare i dati personali, eventualmente acquisiti durante lo

svolgimento delle attività dedotte nella presente Convenzione, unicamente per le finalità

ad essa connesse, nell’osservanza delle norme e dei principi fissati nel D.lgs. n. 196/2003 e

s.m.i.

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La presente Convenzione, redatta in duplice originale, viene approvata e sottoscritta dalle Parti.

Roma, lì ……………… __________, lì ………….

Per ANCI Per l’Università

Il Segretario Generale Il Rettore ______________________ ____________________________

Per UPI

Il Direttore Generale ______________________

***************** 11.5 Approvazione del Corso di Formazione in “Gestione del Rischio da Amianto in Matrice

Minerale” (IV ciclo), del Corso “Addetti alle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Operativo, II ed.) e del Corso “Responsabili delle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Gestionale, II ed.), da realizzarsi per COCIV (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci). Approvazione della relativa integrazione contrattuale

2/2015/11.5 Settore Alta Formazione

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione Si chiede di sottoporre al Consiglio di Amministrazione la proposta di approvazione del

Corso di Formazione in “Gestione del Rischio da Amianto in Matrice Minerale” (IV ciclo), del Corso “Addetti alle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Operativo, II ed.) e del Corso “Responsabili delle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Gestionale, II ed.), da realizzarsi per COCIV (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci).

In riferimento alla tematica in oggetto, l’Ateneo, il Comune di Casale Monferrato, l’ASL

AL e il Centro Sanitario Amianto hanno formalizzato una collaborazione sottoscrivendo un apposito protocollo d’intesa il 14 giugno 2013. In tale cornice, sono state realizzate numerose iniziative formative, e altre ancora sono attualmente in fase di realizzazione.

Nella fattispecie, COCIV richiede l’erogazione dei seguenti corsi: • Corso “Gestione del Rischio da Amianto in Matrice Minerale”, n. 9 edizioni (45 ore

complessive, per € 27.000,00); • Corso “Addetti alle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso

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Operativo) e Corso “Responsabili delle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Gestionale), n. 2 edizioni (160 ore complessive, per € 52.000,00).

Si tratta di approvare, oltre ai corsi indicati, la relativa integrazione del contratto in

essere con COCIV: all’importo precedente (€ 65.000,00), si assommano gli importi relativi ai corsi ulteriori (€ 27.000,00 + € 52.000,00 = € 79.000,00), determinando il nuovo importo complessivo spettante all’Ateneo (€ 144.000,00).

Tutto ciò non comporta pertanto alcun onere a carico del bilancio dell’Ateneo stesso,

garantendo anzi a quest’ultimo entrate proprie (l’attività si configura come “conto terzi”).

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE VISTA la L. 19 novembre 1990 n. 341, relativa tra l’altro ai corsi di aggiornamento

professionale; VISTO lo Statuto di Ateneo; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il Regolamento di Ateneo per la gestione delle prestazioni in conto terzi e

delle attività assimilate; VISTO il Regolamento di Ateneo per la Realizzazione di Corsi di Master di I e di II

Livello, di Corsi di Perfezionamento e di Corsi di Alta Formazione e di Aggiornamento Professionale;

CONSIDERATO che l’Ateneo, il Comune di Casale Monferrato, l’ASL AL e il Centro Sanitario Amianto hanno formalizzato una collaborazione sottoscrivendo un apposito protocollo d’intesa il 14/06/2013, relativo in particolare ad attività in tema di amianto;

VISTO il DRU n. 42/2014 del 12/06/2014, con cui è stato approvato il primo ciclo del Corso di Formazione sulla “Gestione del Rischio da Amianto in Matrice Minerale”, organizzato per il personale di COCIV (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci), nonché il relativo contratto;

VISTO il DRU n. 66/2014 del 28/08/2014, con cui è stato approvato il secondo ciclo del medesimo corso, nonché la relativa integrazione contrattuale;

VISTA la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 8/2014/10.6 del 10/10/2014, di approvazione del terzo ciclo del corso; delle prime edizioni di “Addetti alle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Operativo) e “Responsabili delle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto” (Corso Gestionale); nonché della seconda integrazione contrattuale;

CONSIDERATA la richiesta di COCIV di ulteriore formazione per il proprio personale, e in particolare di: n. 9 edizioni del corso “Gestione del Rischio da Amianto in Matrice Minerale” (45 ore complessive, per € 27.000,00); n. 2 edizioni del “Corso Operativo” e di quello “Gestionale” (160 ore complessive, per € 52.000,00);

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CONSIDERATA la necessità d’integrare il contratto attualmente in essere con COCIV: all’importo precedente (€ 65.000,00), si assommano gli importi relativi ai corsi ulteriori (€ 27.000,00 + € 52.000,00 = € 79.000,00), determinando il nuovo importo complessivo spettante all’Ateneo (€ 144.000,00);

CONSIDERATO pertanto che la realizzazione dei nuovi corsi non comporta alcun onere a carico del bilancio dell’Ateneo, garantendo anzi a quest’ultimo entrate proprie (l’attività si configura come “conto terzi”);

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di approvare il Corso di Formazione sulla “Gestione del Rischio da Amianto in Matrice Minerale” (IV ciclo), organizzato per COCIV (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci), secondo il testo di seguito riportato.

Obiettivi Formativi

L’amianto in matrice minerale può costituire un concreto rischio di esposizione per i lavoratori che intervengono in aree in cui siano presenti litologie amiantifere. La mancata informazione e formazione di tali lavoratori, e la conseguente mancata adozione di misure preventive e protettive costituiscono un elemento di criticità, in quanto espongono i lavoratori stessi alle fibre di amianto e alle ricadute sanitarie conseguenti. È inoltre possibile l’esposizione della popolazione, sempre a causa di errate procedure operative, le quali rappresentano appunto l’elemento fondamentale per la minimizzazione del rischio di cessione di fibre dalle litologie amiantifere.

L’elemento fondamentale per i lavoratori che intervengano in aree in cui vi sia la

possibilità di riscontrare la presenza di rocce e terreni amiantiferi durante le opere di scavo, è quindi costituito dall’idonea formazione e sensibilizzazione rispetto al rischio di esposizione. I lavoratori stessi devono essere responsabilizzati relativamente alle azioni da porsi in essere per ridurre il rischio.

Il corso si propone infatti di sviluppare conoscenze sui rischi per la salute causati

dall’esposizione a fibre di amianto in matrice minerale, sui sistemi di prevenzione da attuarsi e sulle corrette procedure nelle opere in cui si possa riscontrare la presenza di litologie amiantifere.

Programma

• L’amianto in matrice minerale: concetti generali e rilievi analitici. • Amianto e patologie correlate: misure per la gestione del rischio da amianto in

matrice minerale. • La verifica dei cantieri con amianto in matrice minerale.

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Al termine del corso sarà rilasciato ai partecipanti un attestato di frequenza.

Sede

Le attività formative si svolgeranno presso idonee strutture individuate da COCIV,

l’utilizzo delle quali non comporterà oneri per l’Ateneo.

Durata

Ciclo di nove corsi da 5 ore ciascuno, da svolgersi indicativamente nell’anno 2015.

Modalità di svolgimento delle lezioni

Didattica frontale.

Docenti

Docenti universitari, professionisti, personale delle Aziende Sanitarie Locali e dell’ARPA.

Responsabilità

Il Responsabile Scientifico è individuato nel Direttore del Centro Sanitario Amianto, Dott. Massimo D’Angelo.

Il Responsabile Organizzativo (e quindi della prestazione) è invece individuato nel

Dirigente della Divisione Prodotti dell’Ateneo, Prof. Andrea Turolla.

Preventivo

SPESE N. ore Costo orario oneri ente inclusi (€)

Costo totale (€)

Docenza “senior” (a) 18 372,50 6.705,00 Docenza “junior” (a) 27 312,00 8.424,00

Direzione (Responsabile Scientifico) (a) 10 135,00 1.350,00

Spese correnti di progettazione e gestione 3.771,00

Fondo Comune di Ateneo (12% delle entrate)

3.240,00

Quota di Ateneo (13% delle entrate)

3.510,00

TOTALE 27.000,00

ENTRATE Importo

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(€) Contributo COCIV (b) 27.000,00

TOTALE 27.000,00

(a) Per i docenti interni all’Ateneo, la remunerazione avverrà nella forma di “compenso accessorio”. Per i docenti esterni, sarà invece stipulata una “collaborazione autonoma”.

(b) L’importo sarà corrisposto da COCIV sulla base dell’integrazione contrattuale di cui al punto 4 della presente delibera.

2. Di approvare il Corso “Addetti alle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento Amianto”

(Corso Operativo, II ed.), secondo il testo di seguito riportato.

Premessa Il Corso Operativo costituisce, secondo quanto previsto dall’art. 10 del DPR 8/8/94,

l’evento formativo rivolto ai lavoratori che operano intervenendo sui materiali contenenti amianto, compresi gli addetti ad attività di scavo eseguite in contesti ambientali con litologie amiantifere.

Il Corso garantisce, dopo il superamento di specifico esame di abilitazione, l’acquisizione,

da parte del discente, della sensibilizzazione alla sicurezza e della consapevolezza del rischio, nonché del corretto utilizzo dei sistemi di protezione e del rispetto delle procedure operative finalizzate ad assicurare l’abbattimento del rischio di esposizione alle fibre di amianto.

La specificità delle attività previste per l’esecuzione delle opere di scavo in aree con

possibile riscontro di litologie amiantifere presupporrà un programma formativo che, oltre a trattare argomenti inerenti l’amianto in matrice compatta e friabile, svilupperà tematiche concernenti le caratteristiche dell’amianto in matrice minerale e le relative misure preventive e protettive finalizzate alla gestione del rischio di operatori, ambiente e popolazione generale.

Compiti lavorativi dell’addetto alle attività di rimozione, smaltimento, bonifica nonché le

operazioni di scavo in aree caratterizzate da litologie amiantifere COMPITI CENTRALI • È consapevole del rischio per la salute derivante dalla esposizione a fibre di amianto

e di infortuni che le attività (comprese le operazioni di scavo) possono comportare. • Utilizza i dispositivi di protezione individuale (DPI) messi a disposizione. • Utilizza i dispositivi di protezione collettivi messi a disposizione. COMPETENZE TECNICHE • Individuare i mezzi più appropriati per eseguire le operazioni richieste nel rispetto

delle procedure operative previste dal piano di lavoro. • Rispettare le procedure operative previste per minimizzare sia l’esposizione

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personale a fibre che la dispersione di queste nell’ambiente di lavoro e/o esterno. COMPETENZE COGNITIVE • Riconoscere l’efficacia dei diversi dispositivi di protezione individuale (DPI) e

collettiva in relazione alle situazioni di pericolo.

Durata corso 2 edizioni da 30 ore ciascuna (in conformità all’art. 10, comma 6, del DPR 8 agosto

1994).

Obiettivi formativi Favorire, attraverso l’analisi dei rischi per la salute causati dall’esposizione alle fibre,

l’adozione di comportamenti lavorativi orientati all’uso corretto di sistemi di protezione personali e collettivi e l’adozione delle procedure operative previste allo scopo di minimizzare l’esposizione personale a fibre di amianto e la dispersione di queste nell’ambiente di lavoro e/o esterno.

Programma

Argomenti Ore

Gli asbesti-caratteristiche chimico-fisiche 2

Aspetti sanitari e epidemiologici sull’amianto 2 Concetti di pericolosità, rischio da amianto nelle diverse matrici (compatto,

friabile, minerale) e misure preventive da adottarsi 2

Quadro normativo generale Ambientale e Amministrativo 3

Normativa tecnica sull’amianto 4

Il cantiere: opere provvisionali e infortunistica nei cantieri 3

Il cantiere: DPI e misure di protezione 3

I monitoraggi ambientali 1

Metodologia di intervento-bonifica compatto e friabile 2

Metodologie di gestione del rischio da amianto in matrice minerale 3

Le attività di verifica nei cantieri 3

Gestione dell’amianto come rifiuto 2

Rilascio Attestato di abilitazione – Patentino Amianto

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Al termine del corso sarà rilasciato, a coloro che avranno superato la prova finale, un ATTESTATO DI ABILITAZIONE – PATENTINO AMIANTO, da parte del Centro Sanitario Amianto.

Docenti

Personale di ASL (SpreSAL), Centro Sanitario Amianto del Piemonte, ARPA (Polo

Amianto), docenti universitari.

Responsabilità

Il Responsabile Scientifico è individuato nel Direttore del Centro Sanitario Amianto, Dott. Massimo D’Angelo.

Il Responsabile Organizzativo (e quindi della prestazione) è invece individuato nel

Dirigente della Divisione Prodotti dell’Ateneo, Prof. Andrea Turolla.

Luogo di svolgimento Le attività formative si svolgeranno presso idonee strutture individuate da COCIV,

l’utilizzo delle quali non comporterà oneri per l’Ateneo.

Preventivo Il preventivo qui riportato, oltreché al Corso Operativo, si riferisce al seguente, Corso

Operativo (per entrambi i corsi, operativo e gestionale, il preventivo è appunto unico).

SPESE N. ore Costo orario

oneri ente inclusi (€)

Costo totale (€)

Docenza “senior” (a) 90 240,00 21.600,00 Docenza “junior” (a) 70 190,00 13.300,00

Commissioni “Patentino” (b) 900,00 Direzione (Responsabile Scientifico)

(a) 26 100,00 2.600,00

Spese correnti di progettazione e gestione 600,00

Fondo Comune di Ateneo (12% delle entrate) 6.240,00

Quota di Ateneo (13% delle entrate) 6.760,00

TOTALE 52.000,00

ENTRATE Totale (€)

Contributo COCIV (c) 52.000,00

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SPESE N. ore Costo orario

oneri ente inclusi (€)

Costo totale (€)

TOTALE 52.000,00 (a) Per i docenti interni all’Ateneo, la remunerazione avverrà nella forma di “compenso

accessorio”. Per i docenti esterni, sarà invece stipulata una “collaborazione autonoma”. (b) La remunerazione delle commissioni per il rilascio del “patentino” avviene

conformemente alle relative disposizioni regionali (DGR n. 31-2441 del 27/07/2011; DD n. 58 del 07/02/2012).

(c) L’importo sarà corrisposto da COCIV sulla base dell’integrazione contrattuale di cui al punto 4 della presente delibera.

3. Di approvare il Corso “Responsabili delle Attività di Rimozione, Bonifica e Smaltimento

Amianto” (Corso Gestionale, II ed.), secondo il testo di seguito riportato.

Premessa Conformemente a quanto disposto all’art. 10 del DPR 8/8/94, il Corso Gestionale

costituisce l'evento formativo caratterizzato dagli aspetti tecnici di maggior livello professionale relativamente alle attività di gestione dell'amianto, in termini di controllo dei materiali e litologie che lo contengono nonché delle procedure di bonifica e delle tecniche di scavo, nei casi in cui si operi in contesti ambientali con litologie amiantifere.

Il Corso garantisce, dopo il superamento di specifico esame di abilitazione, le

competenze tecniche di seguito riportate: • Redigere il piano di lavoro ovvero documenti inerenti la pianificazione delle attività

da porsi in essere nei casi in cui siano effettuate opere in contesti ambientali caratterizzati dalla presenza di amianto in matrice minerale.

• Predisporre le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro e dell’ambiente nel rispetto della normativa vigente.

• Curare l’organizzazione delle attività, i sistemi di controllo e di collaudo. • Misurare e/o valutare l’esposizione ad amianto dei lavoratori. • Gestire il cantiere e/o lo smaltimento dei rifiuti in sicurezza per i lavoratori e

l’ambiente. • Gestire le situazioni di emergenza per i lavoratori e l’ambiente. • Informare i lavoratori sulle modalità per difendersi dai pericoli derivanti

dall’esposizione all’amianto in relazione alla specifica lavorazione in atto. • Elaborare il programma di manutenzione e controllo. • Esercitare la figura di Responsabile Tecnico.

La specificità delle attività previste per l’esecuzione delle opere di scavo in aree con

possibile riscontro di litologie amiantifere presupporrà un programma formativo che, oltre a trattare argomenti inerenti l’amianto in matrice compatta e friabile, svilupperà tematiche

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concernenti le caratteristiche dell’amianto in matrice minerale e le relative misure preventive e protettive finalizzate alla gestione del rischio di operatori, ambiente e popolazione generale.

Compiti lavorativi del Dirigente gestione del rischio amianto

COMPITI CENTRALI • Dirige le attività di cantiere. • Elabora il piano di lavoro o documento equivalente (amianto in matrice minerale). • Gestisce gli strumenti informativi previsti dalle norme vigenti. • Cura l’osservanza delle norme di sicurezza e l’uso dei mezzi di protezione a

disposizione, da parte dei lavoratori. • È responsabile dei sistemi di prevenzione e controllo che devono essere impiegati per

tutelare la salute dei lavoratori e dell’ambiente. • Previene e gestisce le eventuali situazioni di emergenza che le attività di cui sopra

possono provocare. COMPETENZE TECNICHE • Redigere il piano di lavoro. • Predisporre le misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro e

dell’ambiente nel rispetto della normativa vigente. • Curare l’organizzazione delle attività, i sistemi di controllo e di collaudo. • Misurare e/o valutare l’esposizione ad amianto dei lavoratori. • Gestire il cantiere e/o lo smaltimento dei rifiuti in sicurezza per i lavoratori e

l’ambiente. • Gestire le situazioni di emergenza per i lavoratori e l’ambiente. • Informare i lavoratori sulle modalità per difendersi dai pericoli derivanti

dall’esposizione all’amianto in relazione alla specifica lavorazione in atto. COMPETENZE COGNITIVE • Saper valutare i riferimenti normativi in tema di protezione dei lavoratori e tutela

dell’ambiente relativi alle attività di cantiere in cui vi sia esposizione alle fibre di amianto (matrice compatta, friabile, minerale).

• Conoscere obblighi, responsabilità e funzioni dei soggetti interessati alla gestione e controllo del rischio amianto.

• Conoscere criteri e apparecchiature di prevenzione, isolamento e ventilazione da impiegare nell’allestimento dei cantieri.

• Conoscere i criteri e la normativa relativa alla gestione dei rifiuti di amianto. • Conoscere i metodi di prelievo ed analisi. • Conoscere i criteri di restituibilità degli ambienti, impianti, siti e quant’altro previsto

dalla normativa vigente. • Conoscere i rischi derivanti dall’amianto per i lavoratori, l’ambiente e la popolazione.

Durata

2 edizioni da 50 ore ciascuna (in conformità all’art. 10, comma 6, del DPR 8 agosto

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1994).

Obiettivi formativi • Favorire, attraverso l’analisi dei rischi per la salute causati dall’esposizione alle fibre,

l’adozione di sistemi di protezione e procedure operative idonee allo scopo di minimizzare l’esposizione a fibre da parte dei lavoratori e la dispersione di queste nell’ambiente.

• Sviluppare conoscenze rispetto a obblighi, responsabilità e funzioni dei soggetti interessati alla gestione e al controllo del rischio amianto.

• Sviluppare capacità necessarie a: - redigere un piano di lavoro o documenti equivalenti (nei casi di gestione di

amianto in matrice minerale); - adottare le relative procedure operative.

• Fornire conoscenze, in merito ai sistemi di protezione e sicurezza, che consentano

una scelta consapevole di quelli più consoni alle attività lavorative svolte e una loro corretta manutenzione allo scopo di garantire la protezione e la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.

• Favorire l’elaborazione di uno schema concettuale di riferimento utile per: - adottare comportamenti volti a prevenire ed evitare situazioni di pericolo; - fronteggiare e gestire eventuali incidenti e situazioni di emergenza.

Programma corso

Argomenti Ore

Gli asbesti-caratteristiche chimico-fisiche 2

Aspetti sanitari e epidemiologici sull'amianto 2 Concetti di pericolosità, rischio e gestione del rischio da amianto nelle diverse matrici

(compatto, friabile, minerale) 3

La percezione del rischio da amianto nelle diverse matrici (compatto, friabile, minerale) 2 Normativa e legislazione

Quadro normativo Ambientale e Amministrativo 4

Normativa tecnica sull’amianto 4 Il cantiere: la elaborazione del piano di lavoro o di documentazione equivalente (amianto in

matrice minerale) 3

Il cantiere: opere provvisionali e infortunistica nei cantieri 4

Il cantiere: DPI e misure di protezione 3

Il valore economico della prevenzione 2

Metodologia di intervento-bonifica compatto e friabile 3

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Argomenti Ore

Metodologie di gestione del rischio da amianto in matrice minerale 3

Le attività di verifica nei cantieri 3

Tipologie di piani di intervento-programma dei controlli di MCA 4

Gestione dell’amianto come rifiuto 3

Tecniche di campionamento 4

Tecniche analitiche 1

Rilascio Attestato di abilitazione – Patentino Amianto Al termine del corso sarà rilasciato, a coloro che avranno superato la prova finale, un

ATTESTATO DI ABILITAZIONE – PATENTINO AMIANTO, da parte del Centro Sanitario Amianto.

Docenti Personale di ASL (SpreSAL), Centro Sanitario Amianto del Piemonte, ARPA (Polo

Amianto), docenti universitari.

Responsabilità

Il Responsabile Scientifico è individuato nel Direttore del Centro Sanitario Amianto, Dott. Massimo D’Angelo.

Il Responsabile Organizzativo (e quindi della prestazione) è invece individuato nel

Dirigente della Divisione Prodotti dell’Ateneo, Prof. Andrea Turolla.

Luogo di svolgimento Le attività formative si svolgeranno presso idonee strutture individuate da COCIV,

l’utilizzo delle quali non comporterà oneri per l’Ateneo.

Preventivo

Vedere quanto indicato in riferimento al precedente Corso Operativo (il preventivo si riferisce appunto a entrambi i corsi, operativo e gestionale).

4. Di approvare l’integrazione contrattuale tra l’Ateneo e COCIV, per la realizzazione delle

attività sopradescritte, secondo il testo in allegato.

***************** 12. Ricerca Scientifica e Internazionalizzazione

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12.1 Convenzione tra l'Università e l'Istituto Nazionale di Alta Matematica - INDAM 2/2015/12.1 Settore Ricerca

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Su iniziativa del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, si sottopone a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione la proposta di sottoscrizione di una convenzione con l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” - INDAM di Roma.

L’accordo generale, di durata triennale, prevede che l’Università ospiti una Unità di ricerca dell’INdAM localizzata negli spazi del Dipartimenti identificati nella piantina allegata all’accordo. In considerazione dell’utilizzo di tali spazi, l’INdAM potrà corrispondere annualmente all’Ateneo una somma forfetaria a sostegno delle spese di gestione e degli altri eventuali e conseguenti oneri derivati da tale utilizzo.

Nell’Unità di ricerca saranno organizzati: - corsi e seminari di livello avanzato aperti a borsisti dell’INdAM e agli iscritti ai dottorati di

ricerca attivi nell’Ateneo; - programmi di alta formazione e di ricerca da sottoporre all’INdAM. Potranno altresì essere attivate tutte le iniziative scientifiche proprie dell’INdAM ed in

particolare le iniziative dei Gruppi nazionali di ricerca matematica dell’Istituto. Attività di ricerca o alta formazione, di interesse comune all’Università e all’INdAM, potranno essere finanziate da ambo le parti, attingendo ognuna alle proprie risorse, e secondo i propri regolamenti. L’Istituto potrà, infine, finanziare - compatibilmente con le proprie disponibilità e i propri programmi - borse di studio o altre forme di supporto per la frequenza di corsi di Dottorato in discipline matematiche dell’Ateneo.

Si fa presente al Consiglio che analoga convenzione è stata stipulata nel 2012 nell’interesse del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica.

Il Consiglio del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, nella seduta del 12.02.2015,

ha espresso parere favorevole alla sottoscrizione dell’accordo. Il Senato Accademico, nella seduta del 23.02.2015, ha espresso parere favorevole. La sottoscrizione della convenzione non comporta oneri a carico dell’Ateneo. Si chiede a codesto spettabile Consiglio di deliberare in merito.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

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PREMESSO che il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa ha proposto la sottoscrizione di una convenzione con l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” - INDAM;

CONSIDERATO che l’accordo, di durata triennale, prevede che l’Università ospiti una Unità di

ricerca dell’INdAM localizzata in appositi spazi del Dipartimenti e che, in considerazione dell’utilizzo di tali spazi, l’INdAM potrà corrispondere annualmente all’Ateneo una somma forfetaria a sostegno delle spese di gestione e degli altri eventuali e conseguenti oneri derivati da tale utilizzo;

CONSIDERATO che nell’Unità di ricerca saranno organizzati corsi e seminari di livello avanzato

aperti a borsisti dell’INdAM e agli iscritti ai dottorati di ricerca attivi nell’Ateneo nonché programmi di alta formazione e di ricerca da sottoporre all’INdAM e che l’Istituto potrà, infine, finanziare - compatibilmente con le proprie disponibilità e i propri programmi - borse di studio o altre forme di supporto per la frequenza di corsi di Dottorato in discipline matematiche dell’Ateneo.

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa in

data 12.02.2015; VISTA la delibera del Senato Accademico in data 23.02.2015; CONSIDERATO che non sono previsti oneri a carico dell’Ateneo; VISTA la Legge n. 240 del 30.12.2010; VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

vigente; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità

vigente;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. di approvare la stipula dell’allegata convenzione tra l’Università e l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” - INDAM:

CONVENZIONE

TRA

L’ISTITUTO NAZIONALE DI ALTA MATEMATICA

“FRANCESCO SEVERI”

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E

L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE

“AMEDEO AVOGADRO”

- Premesso che l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” (di seguito denominata “Università”) è il centro primario della ricerca scientifica nazionale e che è compito delle Università elaborare e trasmettere criticamente le conoscenze scientifiche promuovendo forme di collaborazione con Istituti extra universitari di ricerca, finanziati in tutto o in parte dallo Stato, ed organi preposti al finanziamento pubblico della ricerca;

- Premesso che, in base all’art. 2 della L. 11/02/92 n.153 e all’art. 1 dello Statuto dell’INdAM, approvato dal Ministro con nota n. 581 dell’11/4/2011 - comunicato MIUR 11A05241 sulla Gazzetta Ufficiale n. 90 del 19/4/2011, l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” (di seguito denominato INdAM) ha il compito:

- di promuovere sul piano nazionale, internazionale e comunitario la formazione ed il perfezionamento di ricercatori di matematica, anche allo scopo di integrare le potenzialità formative esistenti nelle varie università italiane;

- di svolgere e favorire le ricerche di matematica pura ed applicata specialmente nei rami in via di sviluppo, curando anche il trasferimento delle conoscenze alle applicazioni tecnologiche;

- di procurare che la ricerca matematica italiana si mantenga sempre in stretto contatto con quella internazionale, in particolare promuovendo e partecipando ad iniziative e programmi di collaborazione nell’ambito della Comunità Europea;

- Ritenuta di interesse per l’Università l’attività di ricerca svolta e promossa dall’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi”;

- Tenuto conto che l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” ha ravvisato l’opportunità di istituire le “Unità di Ricerca” per rafforzare la propria azione, sul territorio nazionale, mediante una diffusione ed un decentramento in varie sedi di alcune sue attività istituzionali;

- Tenuto conto che l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” intende organizzare periodicamente a Alessandria/Novara/Vercelli e presso altre sedi bimestri e trimestri tematici ed intensivi di ricerca, convegni ed altre attività di studio e ricerca;

- Tenuto conto che docenti e ricercatori delle università italiane partecipano all’INdAM in qualità di aderenti ai gruppi nazionali di ricerca;

- Tenuto conto che l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” intende rafforzare la promozione di attività formative, con particolare riguardo al dottorato di ricerca e contribuire alla preparazione di figure professionali altamente qualificate (eventualmente anche con il sostegno all’istituzione di “master” in matematica applicata) e che tale azione avverrà sia con l’utilizzo di proprie risorse sia con l’acquisizione di risorse su programmi nazionali, internazionali e comunitari;

- Considerato che le attività dell’Università nel campo della matematica sono svolte anche presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, e che a tal fine è auspicabile una collaborazione

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tra le due Istituzioni relativamente allo svolgimento e coordinamento di ricerche ed altre attività scientifiche ed applicative nel settore della Matematica, favorendo collaborazioni e progetti coinvolgenti le risorse di Università e di altri Enti di Ricerca ed Industrie, ed alla formazione e al perfezionamento di ricercatori di matematica.

- Visto l’art. 4 (Dottorato di Ricerca), comma 4, della legge n. 210 del 3 luglio 1998 così come modificato dall’art. 19 della legge 30 dicembre 2010, n. 240 Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario

L’Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", CF 94021400026, rappresentata dal Rettore, Prof. Cesare Emanuel, nato a Cocconato (AT) l’1.11.1952, domiciliato per la carica in Via Duomo 6 – 13100 Vercelli

e

L’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi”, C.F.80126810581, rappresentato dal suo Presidente, Prof. Vincenzo Ancona, nato a Martina Franca il 25/7/1944, domiciliato per la carica in Piazzale Aldo Moro, 5 (città universitaria) - 00185 Roma

convengono e stipulano quanto segue:

ART. 1 - Premesse Le premesse fanno parte integrante della presente convenzione.

ART. 2 -Oggetto L’Università , allo scopo di promuovere la ricerca scientifica e l’alta formazione nelle discipline matematiche, collabora con l’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” e ne ospita una unità di ricerca con le modalità previste dalla presente convenzione; questa unità di ricerca viene localizzata negli spazi delineati nella piantina allegata al presente accordo.

ART. 3 -Responsabili L’esecuzione della presente convenzione è affidata, per quanto riguarda l’Università, al Direttore del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa o ad un suo delegato; per quanto riguarda l’Unità di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi”, al suo Direttore nominato dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi”.

ART. 4 - Unità di ricerca L’Università ospita l’Unità di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” (con un suo laboratorio di calcolo) e per tutta la durata della presente presso la sede del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa. In considerazione dell’utilizzo degli spazi di cui sopra, l’INdAM potrà corrispondere annualmente all’Università una somma forfetaria, a sostegno

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delle spese di gestione, nonché in relazione agli oneri che l’Università sopporta per l’utilizzo degli spazi. Tale somma verrà erogata per lo svolgimento delle attività dell’INdAM preventivamente autorizzate dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto. L’INdAM comunicherà annualmente all’Università l’elenco dei docenti e ricercatori della sede associati all’attività di ricerca promossa dall’INdAM come aderenti ai gruppi nazionali di ricerca. Le Parti si impegnano a rispettare le norme in materia di igiene e sicurezza del lavoro e i Regolamenti interni dell’Università; ogni proposta di modifica alle strutture o alla loro destinazione d’uso deve essere formalmente autorizzata dal Direttore del Dipartimento.

ART. 5 -Attività didattiche e scientifiche Nella Unità di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” sono predisposti corsi e seminari a livello avanzato, aperti non solo ai borsisti dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica, ma anche agli iscritti ai vari dottorati di ricerca attivati presso l’Università ed altre sedi. A tal fine il Direttore della Unità di Ricerca comunica al Rettore dell’Università e al Direttore del Dipartimento il calendario dei corsi e seminari che verranno svolti presso l’Istituto, nonché i programmi di ricerca che l’Unità di Ricerca intende attivare. La locale Unità di Ricerca dell’INdAM predispone i programmi di alta formazione e di ricerca da sottoporre all’INdAM. Il Direttore dell’Unità di Ricerca è responsabile dell’attuazione di detti programmi e, a tale scopo, fissa, di intesa con il Direttore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, le modalità di utilizzo delle attrezzature e stabilisce le norme di funzionamento interno dell’Unità di Ricerca. L’INdAM per favorire lo svolgimento della generale attività di ricerca, consente, compatibilmente con le proprie esigenze di ricerca e formazione, l’uso gratuito delle proprie attrezzature. Nell’ambito dell’Unità di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” potranno altresì essere attivate tutte le iniziative scientifiche proprie dell’Istituto ed in particolare le iniziative dei Gruppi nazionali di ricerca matematica dell’Istituto. Attività di ricerca o alta formazione, di interesse comune all’Università e all’INdAM, potranno essere finanziate da ambo le parti, attingendo ognuna alle proprie risorse, e secondo i propri regolamenti. Il Direttore del Dipartimento potrà anche disporre, sulla base di opportuni accordi suppletivi, di finanziamenti disposti dall’INdAM per attività dell’Unità di Ricerca. Gli accordi stabiliranno le modalità di rendicontazione delle somme così utilizzate.

ART. 6 - Finanziamenti I finanziamenti attribuiti dall’INdAM all’Unità di Ricerca saranno vincolati a particolari

attività esplicitamente comunicate all’Unità di Ricerca da parte dell’Istituto. Qualora per qualunque motivo essi non vengano spesi, in tutto o in parte, per tali attività le somme non spese andranno restituite all’Istituto o conguagliate con altri finanziamenti dell’Istituto.

ART. 7 – Divieto di decurtazione alla fonte Le somme trasferite dall’Istituto all’Unità di Ricerca non potranno in alcun caso subire

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decurtazioni forfetarie e generiche alla fonte.

ART. 8 - Borse di dottorato di ricerca. In applicazione all’art.4, comma 4, della legge 210/1998, e del successivo DM 224 del 30.4.1999, l’INdAM potrà finanziare - compatibilmente con le proprie disponibilità e in coerenza con i propri programmi - borse di studio o altre forme di supporto per la frequenza ai corsi di Dottorato in discipline matematiche dell’Università. .

ART. 9 - Rescissione Gli Enti di cui al presente atto potranno recedere dalla presente Convenzione qualora intervengano fatti o provvedimenti i quali rendano impossibile l’attuazione delle attività previste, fatto salvo l’obbligo, da parte dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi”, di corrispondere all’Università le spese eventualmente sostenute per l’attuazione del presente accordo, nei termini previsti dall’art. 4, fino alla data del recesso.

ART.10 – Attuazione La presente Convenzione, che entra in vigore dalla data della sua sottoscrizione, ha la

durata di tre anni e potrà essere rinnovata previa delibera dei competenti organi se una o entrambe le parti non recedano, dandone comunicazione scritta, almeno sei mesi prima dalla scadenza. E’ ammessa la facoltà di recesso da parte dell’INdAM nel caso in cui non permangano le ragioni per il finanziamento di cui all’art. 6, valutate dallo stesso Istituto in via unilaterale.

ART. 11- Trattamento dati Ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 196/2003, le parti si autorizzano reciprocamente al

trattamento dei dati personali, informatici e/o cartacei, al fine di adempiere a tutti gli obblighi di legge comunque connessi all’esecuzione del rapporto instaurato con il presente atto. I dati saranno resi accessibili solo a coloro i quali, sia all’interno della struttura dell’INdAM e del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, sia all’esterno, ne abbiano necessità esclusivamente per la gestione del rapporto instaurato dal presente atto. E’ diritto delle parti contraenti di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione, l’aggiornamento oppure la rettifica e di opporsi, per motivi legittimi, al loro trattamento. Con la sottoscrizione del presente atto le parti esprimono il proprio consenso al trattamento ed alla comunicazione dei propri dati personali secondo le modalità e per le finalità sopra descritte. Titolari del trattamento sono l’INdAM, ed il Direttore dell’Unità di Ricerca.

ART. 12 - Foro competente In caso di controversie che dovessero sorgere circa l’applicazione del presente atto, le parti provvederanno, inizialmente, a risolverle in via amichevole. In caso contrario il Foro competente è il Foro di Roma.

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ART. 13 - Spese e registrazione La presente convenzione, in unico originale, è firmata digitalmente ex 24, commi 1 e 2, del

Codice dell'Amministrazione digitale (C.A.D.) - Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e sarà registrata in caso d'uso e a tassa fissa ai sensi dell'articolo 4, tariffa parte II - atti soggetti a registrazione solo in caso d'uso - del D.P.R. n. 131/1986. Le eventuali spese di registrazione saranno a carico della parte che ne farà richiesta. L'imposta di bollo (articolo 2 della tariffa, allegato A, parte prima del D.P.R. n. 642/1972) verrà assolta in modo virtuale dall'Università. Vercelli,

Per l’Istituto Nazionale di Alta Matematica Il Presidente Prof. Vincenzo Ancona Per l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “A. Avogadro” Il Rettore Prof. Cesare Emanuel

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ALLEGATO Piantina della sede del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa (via Perrone, 18 – 28100 Novara).

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***************** 12.2 Convenzione tra l'Università e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati -SISSA 2/2015/12.2 Settore Ricerca

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Su iniziativa del Dipartimento di Scienze della Salute, si sottopone a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione la proposta di sottoscrizione di una convenzione con la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati - SISSA. L’accordo generale, della durata di cinque anni, prevede lo svolgimento di progetti di ricerca nell’ambito della genomica funzionale della componente non-codificante del genoma, come descritto nell’allegato 1 alla convenzione. Le parti potranno eventualmente realizzare specifici progetti nell’ambito della reciproca cooperazione con Enti promotori per la ricerca scientifica (es. CNR, Ministero della Salute). Le unità operative dei due enti opereranno sinergicamente e si incontreranno periodicamente al fine di definire la programmazione e l’effettuazione delle attività di ricerca ed acquisire metodiche e modalità valutative comuni. Le Parti, nell’intento di favorire lo svolgimento delle attività oggetto della convenzione, consentono reciprocamente, compatibilmente con le esigenze di ricerca, l’uso gratuito delle proprie attrezzature, dei propri servizi tecnici e dei propri laboratori. Il Consiglio del Dipartimento di Scienze della Salute, nella seduta del 21.01.2015, ha espresso parere favorevole alla sottoscrizione dell’accordo. Il Senato Accademico, nella seduta del 23.02.2015, ha espresso parere favorevole. La sottoscrizione della convenzione non prevede oneri a carico dell’Amministrazione Si chiede a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione di deliberare in merito.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PREMESSO che il Dipartimento di Scienze della Salute ha proposto la sottoscrizione di una convenzione con la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati - SISSA;

CONSIDERATO che l’accordo, della durata di cinque anni, prevede lo svolgimento di progetti di

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ricerca nell’ambito della genomica funzionale della componente non-codificante del genoma ;

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze della Salute in data

21.01.2015; VISTA la delibera del Senato Accademico in data 23.02.2015; CONSIDERATO che non sono previsti oneri a carico dell’Ateneo; VISTA la Legge n. 240 del 30.12.2010; VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

vigente; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità

vigente; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. di approvare la stipula dell’allegata convenzione tra l’Università e la Scuola Internazionale

Superiore di Studi Avanzati - SISSA:

CONVENZIONE

TRA

la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (di seguito denominata SISSA), codice fiscale

n.80035060328, con sede in Trieste, V. Bonomea n. 265, nella persona del Direttore Prof. Guido

Martinelli;

E

l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, (di seguito denominata Università),

codice fiscale n. 94021400026, con sede in Vercelli, Via Duomo n.6, nella persona del Rettore pro-

tempore prof. Cesare Emanuel;

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:

ART. 1 – Oggetto La SISSA attraverso la sua Area di Neuroscienze e l’Università, attraverso il Dipartimento di

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Scienze della Salute, intendono collaborare per lo svolgimento di progetti di ricerca nel campo

della genomica funzionale della componente non-codificante del genoma, come descritto

nell’Allegato 1.

La SISSA e l’Università potranno eventualmente realizzare specifici progetti nell’ambito

della reciproca cooperazione con Enti promotori per la ricerca scientifica (es. CNR, Ministero della

Salute).

Le unità operative dei due Enti opereranno sinergicamente e si incontreranno

periodicamente al fine di definire la programmazione e l’effettuazione delle attività di ricerca ed

acquisire metodiche e modalità valutative comuni.

Le Parti, nell’intento di favorire lo svolgimento del progetto di ricerca, consentono

reciprocamente, compatibilmente con le esigenze di ricerca, l’uso gratuito delle proprie

attrezzature, dei propri servizi tecnici e dei propri laboratori.

Le Parti concordano che le attività di cui al presente articolo potranno - previa delibera dei

competenti organi - essere ampliate e/o modificate coinvolgendo altri Dipartimenti dell’Università

tramite la stipula di apposito atto aggiuntivo alla presente convenzione.

ART. 2 – Responsabili L’esecuzione della presente convenzione è affidata per quanto riguarda la SISSA al Prof.

Stefano Gustincich, Responsabile del Laboratorio di Neurogenomica, e per quanto riguarda

l’Università al Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute o ad un suo Delegato.

ART. 3 - Personale L’elenco del personale docente e dei ricercatori associato allo studio di cui all’art.1

(Allegato 2), potrà essere modificato e/o integrato previa comunicazione scritta tra le Parti.

Gli allievi e i borsisti della SISSA e dell’Università, oltre a quanto indicato all’art. 1, possono

essere associati ai programmi di cui sopra.

ART. 4 - Sicurezza sul Lavoro Le Parti promuovono azioni di coordinamento atte ad assicurare la piena attuazione di

quanto disposto dalla vigente normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

In particolare, il responsabile del laboratorio di Neurogenomica della SISSA e il Direttore

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del Dipartimento, sulla base delle attività svolte nello stesso, effettua la valutazione dei rischi e gli

altri adempimenti previsti dalla vigente normativa, ed in particolare dal D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.

Tale valutazione costituirà la base delle azioni comuni e di coordinamento, da contrattare in sede

locale fra l’Università e la SISSA.

In applicazione delle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, ed

in particolare del D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii., i lavoratori dipendenti di entrambe le Parti o

equiparati ivi inclusi gli studenti, i dottorandi gli assegnisti, i borsisti, ecc., devono attenersi in

materia alle norme e regolamenti dell’ Università.

Ai dipendenti o equiparati di entrambe le Parti vengono forniti da parte dei rispettivi Datori

di lavoro i dispositivi di protezione individuale (DPI) idonei ed adeguati alle lavorazioni ed

esperienze da svolgere ed ai mezzi ed alle attrezzature da utilizzare e per ogni altra incombenza

connessa con l'igiene e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

La sorveglianza sanitaria del personale della SISSA, o equiparato afferente alla stessa,

operante presso l’Università è assicurata dal medico competente e/o autorizzato dalla SISSA. La

sorveglianza sanitaria del personale dell’Università o equiparato afferente all’Università è affidata

al medico competente della stessa.

Art. 5 - Privacy L’Università e la SISSA si impegnano, nello svolgimento delle attività previste dalla presente

convenzione, a garantire la riservatezza delle informazioni e dei dati trattati ed a rispettare tutte le

disposizioni previste dal D.Lgs. 196/03 e s.m.i., in materia di tutela delle persone rispetto al

trattamento dei dati personali, con particolare riferimento ai dati sensibili, in conformità ai principi

di pertinenza, proporzionalità, non eccedenza, ed esclusivamente ai fini dell’attuazione della

presente convenzione.

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196/03, l’Università e la SISSA danno atto di essersi

reciprocamente informate, che i titolari del trattamento dei dati sono i Responsabili, individuati

all’art. 2.

ART. 6 - Pubblicazioni e brevetti

Le Parti si impegnano reciprocamente a menzionare l’altra Parte in ogni opera o scritto

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scientifico relativi ai progetti di ricerca oggetto della presente convenzione, svolti in stretta e

continuativa collaborazione tra le due Parti.

Qualora l’attività di ricerca congiunta dia luogo a risultati di rilevanza applicativa, le Parti

definiranno di comune accordo il regime di proprietà di tali risultati e le quote loro spettanti dallo

sfruttamento commerciale dell’invenzione, tenuto conto dei costi effettivamente sostenuti dagli

Enti per la realizzazione della ricerca e fatti salvi i diritti di legge dell’inventore.

ART. 7 - Durata

La presente convenzione ha validità di 5 anni con decorrenza dalla data di sottoscrizione e

potrà essere rinnovata previo accordo scritto tra le Parti.

ART. 8 – Recesso e risoluzione contrattuale

Ciascuna delle Parti ha facoltà di recedere dalla presente convenzione dandone preavviso

all’altra mediante posta elettronica certificata (PEC). In questo caso la Parte non recedente non

avrà comunque diritto ad alcun compenso, rimborso o indennizzo.

Le Parti possono altresì chiedere la risoluzione contrattuale nei casi previsti dal Codice

Civile.

ART. 9 - Controversie

Le Parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere

dalla presente Convenzione. Qualora ogni tentativo di risolvere amichevolmente la controversia

risultasse infruttuoso, per ogni vertenza relativa alla validità, interpretazione od esecuzione della

presente Convenzione, sarà competente il Foro di Trieste.

Allegato 1

Progetto di ricerca

I risultati dei progetti ENCODE e FANTOM5 rappresentano un enorme passo avanti nella comprensione dell’organizzazione funzionale del genoma. La maggior parte di esso viene trascritto, generando un vasto repertorio di molecole che include RNA lunghi non codificanti (lncRNA) e sequenze ripetute, come le SINE (corti elementi nucleari interspersi) e le LINE (lunghi elementi nucleari interspersi). Quasi tutti i geni condividono la propria regione genomica con un altro gene sul filamento opposto, dando origine a coppie Senso/Antisenso (S/AS). L’attività trascrizionale

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antisenso rappresenta una caratteristica generale della cellula dalla Drosophila all’uomo. I lncRNA AS sembrano essere necessari per la corretta regolazione dei geni “senso” codificanti per proteine. In una serie di progetti collaborativi tra l’Università del Piemonte Orientale, dipartimento di Scienze della Salute, di Novara e la SISSA di Trieste si propone di studiare le funzioni e i meccanismi molecolari di lncRNA e di sequenze ripetute SINE e LINE. Tali progetti saranno finalizzati altresì a verificare il ruolo di tali RNA non-codificanti in patologie del sistema nervoso centrale e del sangue. 1) Progetti SINEUP. Proponiamo di studiare una nuova classe funzionale di lncRNA, denominata SINEUP e descritta per la prima volta in Carrieri et al. Nature 2012. Si tratta di trascritti antisenso naturali che attivano la traduzione dei rispettivi geni senso codificanti per proteine. Mentre diversi lncRNA e piccoli RNA inibiscono la traduzione di geni bersaglio, questa classe rappresenta il primo esempio d’induttori specifici e introduce un livello inedito nella regolazione genica post-trascrizionale. In particolare, verrano valutati: - meccanismi molecolari che regolano l’attività SINEUP (domini funzionali, struttura, controllo cellulare e metabolico, vie di trasduzione del segnale, interazioni RNA/proteine, interazioni RNA/ribosomi, e altro) - applicazioni in malattie neurodegenerative (PD, AD, FTD, FA, HD e altre) - applicazioni in malattie del sangue (DBA, talassemia, anemie e altre) 2) Progetti LINE. In questi progetti proponiamo di studiare il ruolo delle sequenze LINE in malattie neurodegenerative e del sangue e nei processi di maturazione e attivazione dei linfociti. Le sequenze LINE sono una classe di elementi retrotrasponibili in grado di muoversi autonomamente all’interno del genoma, attraverso un intermedio ad RNA. La retrotrasposizione delle LINE e’ solitamente bloccata nei tessuti somatici, essendo la loro trascrizione e mobilizzazione associata a mutagenesi inserzionale e sviluppo di tumori. Tuttavia, evidenze recenti provano un loro coinvolgimento nel differenziamento neuronale. Questi risultati suggeriscono di analizzarne la presenza e effetto nelle cellule nervose e del sangue in condizioni normali e patologiche. 3) Progetti lncRNA. In questi progetti proponiamo di utilizzare la collezione di dati del consorzio FANTOM5, dell’Istituto RIKEN, Yokohama, Giappone, di cui sia SISSA sia l’Universita’ sono collaboratori attivi, per l’identificazione di nuovi RNA lunghi non codificanti e valutarne l’impatto in malattie neurodegenerative e del sangue. La collaborazione in essere tra le due istituzioni ha gia’ portato a risultati scientifici importanti come evidenziato dalle seguenti pubblicazioni:

1. Grison A*, Zucchelli S,*, Urzì A, Zamparo I, Pascarella G, Lazarevic D, Plessy C, Carloni P, Ferrer I, Lodovichi C, Carninci P#, Gustincich S#. Mesencephalic dopaminergic neurons express a repertory of olfactory receptors and respond to odorant-like molecules. *These authors equally contributed to the work. #Corresponding authors. BMC Genomics in press

2. Aspesi A, Pavesi E, Robotti E, Crescitelli R, Boria I, Avondo F, Moniz H, Da Costa L, Mohandas N, Roncaglia P, Ramenghi U, Ronchi A, Gustincich S, Merlin S, Marengo E, Ellis SR, Follenzi A, Santoro C, Dianzani I. (2014). Dissecting the transcriptional phenotype of

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ribosomal protein deficiency: implications for Diamond Blackfan Anemia. Gene 545(2):282-9.

3. FANTOM Consortium and the RIKEN PMI and CLST (DGT), Forrest AR, Kawaji H, Rehli M, Baillie JK, de Hoon MJ, Lassmann T, Itoh M, Summers KM, Suzuki H, Daub CO, Kawai J, Heutink P, Hide W, Freeman TC, Lenhard B, Bajic VB, Taylor MS, Makeev VJ, Sandelin A, Hume DA, Carninci P, Hayashizaki Y. (2014). A promoter-level mammalian expression atlas. Nature 507(7493):462-70.

4. Russo R*, Zucchelli S*, Codrich M, Marcuzzi F, Verde C, Gustincich S. (2013). Hemoglobin is present as a canonical α2β2 tetramer in dopaminergic neurons. *These authors equally contributed to the work. BBA Proteins and Proteomics 1834(9):1939-43.

5. Carrieri C*, Cimatti L*, Biagioli M, Beugnet A, Zucchelli S, Fedele S, Pesce E, Ferrer I, Collavin L, Santoro C, Forrest AR, Carninci P, Biffo S, Stupka E, Gustincich S. (2012). Long non-coding antisense RNA controls Uchl1 translation through an embedded SINEB2 repeat. *These authors equally contributed to the work. Nature 491(7424):454-7.

6. Vilotti S, Codrich M, Dal Ferro M, Pinto M, Ferrer I, Collavin L, Gustincich S#, Zucchelli S#. (2012). Parkinson's disease DJ-1 L166P alters rRNA biogenesis by exclusion of TTRAP from the nucleolus and sequestration into cytoplasmic aggregates via TRAF6. #Corresponding authors. PLoS ONE 7(4):e35051.

7. Plessy C*, Pascarella G*, Bertin N*, Akalin A*, Carrieri C, Vassalli A, Lazarevic D, Severin J, Vlachouli C, Simone R, Faulkner GJ, Kawai J, Daub CO, Zucchelli S, Hayashizaki Y, Mombaerts P, Lenhard B#, Gustincich S#, Carninci P#. (2012). Promoter architecture of mouse olfactory receptor genes. *These authors equally contributed to the work. #Corresponding authors. Genome Res 22(3):486-97.

8. Vilotti S, Biagioli M, Foti R, Dal Ferro M, Lavina ZS, Collavin L, Del Sal G, Zucchelli S#, Gustincich S#. (2012). The PML nuclear bodies-associated protein TTRAP regulates ribosome biogenesis in nucleolar cavities upon proteasome inhibition. #Corresponding authors. Cell Death Differ 19(3):488-500.

9. Grison A*, Mantovani F*, Comel A, Agostoni E, Gustincich S, Persichetti F, Del Sal G. (2011). Ser46 phosphorylation and prolyl-isomerase Pin1-mediated isomerization of p53 are key events in p53-dependent apoptosis induced by mutant huntingtin. *These authors equally contributed to the work. Proc Natl Acad Sci USA 108(44):17979-84.

10. Zucchelli S, Marcuzzi F, Codrich M, Agostoni E, Vilotti S, Biagioli M, Pinto M, Carnemolla A, Santoro C, Gustincich S, Persichetti F. (2011). Tumor necrosis factor receptor-associated factor 6 (TRAF6) associates with huntingtin protein and promotes its atypical ubiquitination to enhance aggregate formation. J Biol Chem 286(28):25108-17.

11. Motti D, Le Duigou C, Eugène E, Chemaly N, Wittner L, Lazarevic D, Krmac H, Marstrand T, Valen E, Sanges R, Stupka E, Sandelin A, Cherubini E, Gustincich S#, Miles R#. (2010). Gene expression analysis of the emergence of epileptiform activity after focal injection of kainic acid into mouse hippocampus. #Corresponding authors. Eur J Neurosci 32(8):1364-79.

12. Zucchelli S, Codrich M, Marcuzzi F, Pinto M, Vilotti S, Biagioli M, Ferrer I, Gustincich S. (2010). TRAF6 promotes atypical ubiquitination of mutant DJ-1 and alpha-synuclein and is localized to Lewy bodies in sporadic Parkinson's disease brains. Hum Mol Genet 19(19):3759-70.

13. Biagioli M *, Pinto M *, Cesselli D, Zaninello M, Lazarevic D, Roncaglia P, Simone R, Vlachouli C, Plessy C, Bertin N, Beltrami A, Kobayashi K, Gallo V, Santoro C, Ferrer I, Rivella

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S, Beltrami CA, Carninci P, Raviola E, Gustincich S. (2009). Unexpected expression of alpha- and beta-globin in mesencephalic dopaminergic neurons and glial cells. *These authors equally contributed to the work. Proc Natl Acad Sci USA 106(36):15454-9.

14. Avondo F, Roncaglia P, Crescenzio N, Krmac H, Garelli E, Armiraglio M, Castagnoli C, Campagnoli MF, Ramenghi U, Gustincich S, Santoro C, Dianzani I. (2009). Fibroblasts from patients with Diamond-Blackfan anaemia show abnormal expression of genes involved in protein synthesis, amino acid metabolism and cancer. BMC Genomics 10:442.

Allegato 2 Elenco del personale SISSA associato ai progetti di ricerca:

Laboratorio di Neurogenomica

- Prof. Stefano Gustincich

- Dott. Raffaella Calligaris

- Dott. Elena Agostoni

- Dott. Paolo Vatta

- Dott. Maria Bertuzzi

- Dott. Marta Maurutto

- Dott. Francesca Fasolo

- Dott. Lavinia Floreani

- Dott. Alice Urzi’

- Dott. Aurora Maurizio

- Dott. Carlotta Bon

- Dott. Chiara Santulli

- Dott. Abraham Tettey Matey

- Laboratorio di Biologia dei Prioni

- Prof. Giuseppe Legname

- Laboratorio di Sviluppo Cerebrale

- Prof. Antonello Mallamaci

Elenco del personale dell’Università associato ai progetti di ricerca:

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Laboratorio di Biologia Sperimentale

- Prof. Claudio Santoro

- Dott. Diego Cotella

- Dott. Laura Patrucco

- Dott. Olja Tarasiuk

- Dott. Andrea Chiesa

- Dott. Maria Felicia Soluri

Laboratorio di Neurogenetica

- Prof. Francesca Persichetti

- Dott. Silvia Zucchelli

- Dott. Marta Codrich

Laboratorio di Malattie Autoimmuni

- Prof. Umberto Dianzani

- Dott. Giuseppe Cappellano

- Dott. Elena Boggio

- Dott. Casimiro Luca Gigliotti

- Dott. Nausicaa Clemente

- Dott. Erika Toth

- Dott. Hana Sustova

Laboratorio di Malattie Ereditarie

- Prof. Irma Dianzani

- Dott. Anna Aspesi

- Dott. Marta Betti

- Dott. Serena Macrì

- Dott. Sara Parrella

Laboratorio di Genetica

- Prof. Sandra d'Alfonso

- Dott. Lucia Corrado

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- Prof. Mara Giordano

Laboratorio di Patologia

- Prof. Emanuele Albano

- Dott. Salvatore Sutti

- Dott. Stefania Bruzzì

***************** 12.3 Approvazione attivazione dello spin-off accademico iXtal Srls 2/2015/12.3 Settore Ricerca

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Su proposta della Commissione Tecnica Spin-off, si sottopone a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione l’approvazione dello spin-off accademico iXtal srls.

La richiesta, presentata dal dott. Davide Maria Ferraris (titolare di assegno di ricerca presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco) è stata avanzata ai sensi dell’art. 3 del Regolamento di Ateneo per la costituzione di Spin-off dell’Università e Accademici.

La società ha sede in Novara, via Bovio 6, presso le strutture dell’Incubatore di Impresa del Polo di Innovazione di Novara Enne3, e opera nell’ambito della scienza delle proteine, nella biologia strutturale a raggi X e nel “drug design”.

La società si rivolge ad aziende e centri di ricerca pubblici e privati che hanno la necessità di produrre, caratterizzare o ingegnerizzare proteine di interesse ma che non possiedono le competenze e/o le strumentazioni necessarie per un’adeguata indagine biochimica, biofisica e strutturale.

La Commissione, nella seduta dell’11/2/2015, ha proceduto alla verifica della rispondenza della richiesta a quanto previsto dal Regolamento di Ateneo, in particolare per quanto riguarda:

- soci proponenti e partecipanti; - rispetto della procedura di approvazione: completezza della documentazione

presentata, deliberazione da parte del Consiglio di Dipartimento interessato; - progetto di impresa.

La Commissione ha valutato positivamente le informazioni presentate ed ha espresso

giudizio positivo sul progetto di impresa, che risulta competitivo nel settore di riferimento e coerente con le competenze professionali e le esperienze maturate dai soci proponenti.

Come previsto dal Regolamento, il Consiglio della struttura interessata, il Dipartimento di Scienze del Farmaco, ha approvato l’iniziativa nella seduta del 20/1/2015.

Il Senato Accademico ha espresso parere favorevole nella seduta del 23 febbraio 2015. La Commissione propone a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione di approvare la

concessione del marchio ‘spin-off accademico dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”’ alla società iXtal srls.

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OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PREMESSO che il dott. Davide Maria Ferraris, titolare di assegno di ricerca presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco, ha presentato richiesta di attivazione dello Spin-off accademico iXtal srls;

PRESO ATTO che la società, costituitasi a fine 2014, ha sede in Novara, via Bovio 6, presso le

strutture dell’Incubatore di Impresa del Polo di Innovazione di Novara Enne3; CONSIDERATO che la società opera nell’ambito della scienza delle proteine, nella biologia

strutturale a raggi X e nel “drug design” e si rivolge ad aziende e centri di ricerca pubblici e privati che hanno la necessità di produrre, caratterizzare o ingegnerizzare proteine di interesse ma che non possiedono le competenze e/o le strumentazioni necessarie per un’adeguata indagine biochimica, biofisica e strutturale;

CONSIDERATO che la Commissione tecnica Spin-off, composta dai proff. Eugenio Braja,

Giuseppe Digilio e Marisa Gariglio, nella seduta dell’11/2/2015 ha esaminato la richiesta e ha proceduto alla verifica della rispondenza a quanto previsto dal Regolamento di Ateneo, in particolare per quanto riguarda: soci proponenti e partecipanti; rispetto della procedura di approvazione: completezza della documentazione presentata, deliberazione da parte del Consiglio di Dipartimento interessato;

CONSIDERATO che la Commissione ha valutato positivamente le informazioni presentate ed ha

espresso giudizio positivo sul progetto di impresa, che risulta competitivo nel settore di riferimento e coerente con le competenze professionali e le esperienze maturate dai soci proponenti;

VISTA la deliberazione del Consiglio del Dipartimento di Scienze del Farmaco; VISTA la deliberazione del Senato Accademico del 23/2/2015; CONSIDERATO che l’attivazione dello spin-off non prevede oneri a carico dell’Ateneo; VISTA la Legge n. 240 del 30/12/2010; VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo

Avogadro” vigente; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’approvazione e la costituzione di società di

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capitali o “Spin-off” dell’Università e accademici” vigente; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. di approvare la concessione del marchio “Spin-off accademico dell’Università del Piemonte Orientale” alla società iXtal srls, di cui si allegano Statuto e business plan.

***************** 13. Edilizia e Patrimonio

13.1 Modifica contratto di comodato per l’utilizzo di palazzo Borsalino 2/2015/13.1 Settore Risorse Patrimoniali

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Con l’apertura dei corsi di Economia Aziendale nella Città di Alessandria, frequentati da un numero elevato di studenti, è stata ravvisata la rilevante ed urgente esigenza di incrementare gli spazi didattici all’interno del Palazzo Borsalino;

La soluzione più appropriata per l’Università è offerta dall’impiego dei locali del primo piano attualmente occupati dal Museo del Cappello.

Per contro l’Ateneo dispone al piano terra di uno spazio non pienamente utilizzabile, in forza della esclusione dalla cessione in uso dell’ingresso dal passo carraio compreso tra Via Cavour e Corso Cento Cannoni e del vano scala di accesso al suddetto Museo, esclusioni previste nell’atto stipulato il 31/10/1992 all’art. 3;

In relazione a quanto sopra, l’Ateneo è interessato e disponibile a concedere tale spazio per un eventuale trasferimento del Museo del Cappello al piano terra, in cambio della possibilità di utilizzare il primo piano dove è attualmente allocato il suddetto Museo e dove potranno essere allestite due aule didattiche da 200 posti ciascuna.

La soluzione sopra prospettata risulta rispondere a requisiti di adeguatezza per l’Università per le seguenti motivazioni:

• migliore scorrimento, separazione e controllo dei flussi di utenza attraverso l’ingresso di Via Cavour;

• miglioramento nella gestione degli impianti;

• maggiore e ottimale separazione delle attività ai sensi della normativa antincendio.

La suddetta soluzione garantisce inoltre

• adeguata accessibilità al Museo direttamente dalle vie urbane di accesso;

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• maggiore fruibilità temporale del museo, con possibilità di apertura di 7 giorni su 7, contrariamente all’attuale garantita per il solo fine settimana.

• Il Consiglio di Amministrazione dell’Università ha approvato in data 19/12/2014 lo studio di

fattibilità per la realizzazione all’interno dell’edifico denominato “Palazzo Borsalino” i seguenti interventi:

e) lotto 1 – Nuova sede del Museo del cappello al piano terra; f) lotto 2 – aula 150/160 posti e aula 340 posti al piano secondo; g) lotto 3 – sala lauree e aula 200 posti al primo piano; h) lotto 4 – segreteria studenti, aula 70 posti e aula 44 posti al piano terra e al secondo

piano La realizzazione del Museo del Cappello è posta a carico del Comune di Alessandria e della

Borsalino Giuseppe e Fratello SpA, mentre gli interventi per la realizzazione delle aule sono a carico dell’Università e sono già stati inseriti nel programma triennale dell’edilizia.

Le Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria si sono dichiarate disponibili ad assegnare all’Università un contributo di € 100.000,00 ciascuna per il finanziamento della realizzazione delle opere relative al lotto 1 (Museo del Cappello al piano terra).

Sempre in data 19/12/2014 il Consiglio di Amministrazione ha approvato una bozza di convenzione con il Comune di Alessandria per la cessione in comodato d’uso del primo piano dell’immobile denominato Palazzo Borsalino con restituzione al Comune di Alessandria di parte del piano terra, già in comodato a questo Ateneo.

Nella convenzione l’Università assume l’obbligo di trasferire al Comune di Alessandria i finanziamenti che verranno erogati dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria. I trasferimenti verranno effettuati a tranche secondo l’avanzamento dei lavori.

Il Comune di Alessandria ha chiesto di procedere innanzi tutto alla stipula di un protocollo di intesa tra Università, Comune di Alessandria e Impresa Borsalino SpA per regolare i rapporti tra i tre diversi Soggetti e, successivamente, di procedere alla stipula di due convenzioni, una tra questa Università e il Comune di Alessandria, l’altra tra il Comune di Alessandria e l’Impresa Borsalino SpA.

Il nuovo testo di convenzione proposto dal Comune di Alessandria va a modificare l’atto n° 2106 di Repertorio dell’Università degli Studi di Torino del 31.10.1992, con cui è stato concesso in comodato originariamente alla predetta Università, parte dell’edificio denominato Palazzo Borsalino.

Nel nuovo testo di convenzione è stata mantenuta la previsione, proposta da questa Università, relativa all’effettuazione del trasferimento al Comune di Alessandria dei finanziamenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Fondazione Cassa di Risparmio di

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Torino, a tranche secondo l’avanzamento dei lavori.

Si chiede a codesto Consiglio di Amministrazione a deliberare in merito.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Considerato che, con l’apertura dei corsi di Economia Aziendale nella Città di Alessandria, frequentati da un numero elevato di studenti, è stata ravvisata la rilevante ed urgente esigenza di incrementare gli spazi didattici all’interno del Palazzo Borsalino.

Considerato che la soluzione più appropriata per l’Università è offerta dall’impiego dei locali del primo piano attualmente occupati dal Museo del Cappello.

Preso atto che l’Ateneo dispone al piano terra di uno spazio non pienamente utilizzabile, in forza della esclusione dalla cessione in uso dell’ingresso dal passo carraio compreso tra Via Cavour e Corso Cento Cannoni e del vano scala di accesso al suddetto Museo, esclusioni previste nell’atto stipulato il 31/10/1992 all’art. 3;

Considerato che l’Ateneo è interessato e disponibile a concedere tale spazio per un eventuale trasferimento del Museo del Cappello al piano terra, in cambio della possibilità di utilizzare il primo piano dove è attualmente allocato il suddetto Museo e dove potranno essere allestite due aule didattiche da 200 posti ciascuna.

Preso atto che la soluzione sopra prospettata risulta rispondere a requisiti di adeguatezza per l’Università per le seguenti motivazioni:

• migliore scorrimento, separazione e controllo dei flussi di utenza attraverso l’ingresso di Via Cavour;

• miglioramento nella gestione degli impianti;

• maggiore e ottimale separazione delle attività ai sensi della normativa antincendio.

Preso atto che la suddetta soluzione garantisce inoltre • adeguata accessibilità al Museo direttamente dalle vie urbane di accesso; • maggiore fruibilità temporale del museo, con possibilità di apertura di 7 giorni su 7,

contrariamente all’attuale garantita per il solo fine settimana.

Considerato che il Consiglio di Amministrazione dell’Università ha approvato in data 19/12/2014 lo studio di fattibilità per la realizzazione all’interno dell’edifico denominato “Palazzo Borsalino” i seguenti interventi:

i) lotto 1 – Nuova sede del Museo del cappello al piano terra; j) lotto 2 – aula 150/160 posti e aula 340 posti al piano secondo; k) lotto 3 – sala lauree e aula 200 posti al primo piano; l) lotto 4 – segreteria studenti, aula 70 posti e aula 44 posti al piano terra e al secondo

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piano Preso atto che la realizzazione del Museo del Cappello è posta a carico del Comune di Alessandria e della Borsalino Giuseppe e Fratello SpA, mentre gli interventi per la realizzazione delle aule sono a carico dell’Università e sono già stati inseriti nel programma triennale dell’edilizia.

Considerato che le Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria si sono dichiarate disponibili ad assegnare all’Università un contributo di € 100.000,00 ciascuna per il finanziamento della realizzazione delle opere relative al lotto 1 (Museo del Cappello al piano terra).

Preso atto che il Consiglio di Amministrazione, sempre in data 19/12/2014, ha approvato una bozza di convenzione con il Comune di Alessandria per la cessione in comodato d’uso del primo piano dell’immobile denominato Palazzo Borsalino con restituzione al Comune di Alessandria di parte del piano terra, già in comodato a questo Ateneo.

Considerato che, nella citata bozza di convenzione, l’Università assume l’obbligo di trasferire al Comune di Alessandria i finanziamenti che verranno erogati dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria.

Considerato che i trasferimenti al Comune di Alessandria dei finanziamenti di cui sopra verranno effettuati a tranche secondo l’avanzamento dei lavori.

Preso atto che il Comune di Alessandria ha chiesto di procedere innanzi tutto alla stipula di un protocollo di intesa tra Università, Comune di Alessandria e Impresa Borsalino SpA per regolare i rapporti tra i tre diversi Soggetti e, successivamente, di procedere alla stipula di due convenzioni, una tra questa Università e il Comune di Alessandria, l’altra tra il Comune di Alessandria e l’Impresa Borsalino SpA.

Considerato che il Comune di Alessandria ha proposto una nuova bozza di convenzione che va a modificare l’atto n° 2106 di Repertorio dell’Università degli Studi di Torino del 31.10.1992, con cui è stato concesso in comodato originariamente alla predetta Università, parte dell’edificio denominato Palazzo Borsalino.

Considerato che nel nuovo testo di convenzione proposto dal Comune di Alessandria è stata mantenuta la previsione, proposta da questa Università, relativa al trasferimento al Comune di Alessandria dei finanziamenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, a tranche secondo l’avanzamento dei lavori.

Considerato che il Consiglio di Amministrazione, sempre nell’adunanza del giorno 19/12/2014, aveva dato mandato al rettore ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni alla bozza della convenzione che saranno concordate con il Comune di Alessandria.

Vista l’urgenza di provvedere al fine di poter avviare l’iter per la conclusione degli Accordi con il Comune di Alessandria e la Borsalino Giuseppe e Fratello SpA al fine di poter effettuare i lavori per la realizzazione delle aule di lezione, in modo da poterle utilizzare il prima possibile.

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Visto il Regolamento per l’amministrazione, la finanza e la contabilità.

Visto lo Statuto dell’Ateneo.

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. Di autorizzare la stipula di una convenzione con il Comune di Alessandria, secondo il testo allegato, per la modifica del comodato d’uso dell’edificio denominato Palazzo Borsalino per l’acquisizione in comodato d’uso del primo piano dell’immobile denominato Palazzo Borsalino e restituzione al Comune di Alessandria di parte del piano terra, già in comodato a questo Ateneo.

2. La presente delibera sostituisce la delibera n. 10/2014/13.3 del 19/12/2014.

***************** 14. Forniture e Servizi

Il PRESIDENTE informa i Consiglieri che non vi sono argomenti da discutere al presente

punto.

***************** 15. Centri e Consorzi

15.1 Approvazione della costituzione del Centro Interdipartimentale di Diritto e Storia Costituzionale DISCO e parere sul Regolamento

2/2015/15.1 Settore Ricerca

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

Su proposta dei Dipartimenti di Studi per l’Impresa e il Territorio e Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali, si sottopone a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione la proposta di costituzione del Centro Interdipartimentale di Diritto e Storia Costituzionale - DISCO.

Il Centro ha tra i suoi scopi l’attività di alta formazione, ricerca e servizi nell’ambito del diritto

costituzionale nella prospettiva del diritto positivo, della teoria generale e della storia. In particolare, il coordinamento delle ricerche di docenti dell’Ateneo sulle suddette tematiche permetterebbe di programmare, progettare e realizzare continuativamente, con scadenza annuale, progetti di ricerca strategici di interesse comune nonché la strutturazione di attività di alta formazione.

A norma del Regolamento Generale di Ateneo la proposta di istituzione è approvata dal

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Consiglio di Amministrazione, sentito il Senato Accademico, e il funzionamento del Centro è disciplinato dal suo Regolamento, approvato dal Senato previo parere del Consiglio di Amministrazione.

Si chiede a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione di approvare l’istituzione del

Centro e di esprimere parere sul regolamento del Centro stesso, redatto in conformità allo schema tipo di Regolamento dei Centri Interdipartimentali.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

RILEVATA l’opportunità di coordinare le ricerche di docenti dell’Ateneo in tema di Diritto costituzionale e Storia costituzionale tramite la costituzione del Centro Interdipartimentale di Diritto e Storia Costituzionale - DISCO;

CONSIDERATO che il Centro permetterebbe di programmare, progettare e realizzare

continuativamente, con scadenza annuale, progetti di ricerca strategici di interesse comune nonché la strutturazione di attività di alta formazione;

VISTA la relazione illustrativa del Centro allegata alla presente proposta; VISTO l’art. 13 dello Statuto di Ateneo, il quale prevede che il Consiglio di

Amministrazione deliberi sulla costituzione dei Centri interdipartimentali di ricerca, sentito il Senato Accademico;

VISTA la deliberazione del Consiglio del Dipartimento di Studi per l’Impresa e il

Territorio del 12/2/2015; VISTA la deliberazione del Consiglio del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze

Politiche, Economiche e Sociali del 18/2/2015; PRESO ATTO della deliberazione del 23/02/2015 con la quale il Senato Accademico ha

espresso parere favorevole sulla costituzione del Centro DISCO; CONSIDERATO che, a norma degli artt. 18 e 25 del Regolamento Generale di Ateneo, il

Regolamento di funzionamento dei Centri, redatto in conformità allo schema tipo, è approvato dal Senato Accademico previo parere del Consiglio di Amministrazione;

VISTA la deliberazione n. 6/2014/4.2 del 30/06/2014 con la quale il Senato

Accademico ha approvato lo schema tipo di Regolamento dei Centri Interdipartimentali;

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CONSIDERATO che la costituzione del Centro non comporta oneri per l’Ateneo; VISTA la Legge n. 240 del 30/12/2010; VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo

Avogadro” vigente; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità

vigente; VISTO il Regolamento Generale di Ateneo vigente;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. di approvare la costituzione del Centro Interdipartimentale di Diritto e Storia Costituzionale – DISCO;

2. di esprimere parere favorevole al Regolamento di funzionamento del Centro, secondo il testo di seguito riportato

Regolamento del Centro Interdipartimentale di Diritto e Storia Costituzionale - DiSCo

Articolo 1 Oggetto Il presente Regolamento disciplina le finalità, l’organizzazione e il funzionamento del Centro Interdipartimentale di Diritto e Storia Costituzionale (DiSco). Articolo 2 Finalità e ambiti di intervento

1. Il Centro è istituito allo scopo di svolgere attività di ricerca e alta formazione nell’ambito del diritto costituzionale nella prospettiva del diritto positivo, della teoria generale e della storia.

2. Il Centro assume come elemento qualificante delle proprie attività il concorso e la collaborazione delle diverse discipline rappresentate al suo interno, al fine di meglio utilizzare le comuni esperienze e competenze, con riferimento alla ricerca e alla formazione universitaria e non universitaria.

3. Si considerano ambiti di intervento prioritari per il Centro: - l’attività di ricerca orientata alla riflessione sul diritto e la storia costituzionale, attenta

agli sviluppi del diritto positivo, ma calata in una rigorosa prospettiva teorica e storica,

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che consenta di cogliere gli elementi di regolarità e di discontinuità nei processi giuridici, politici e istituzionali;

- l’alta formazione di studiosi di diritto e storia costituzionale; - la formazione degli studenti universitari attraverso seminari congiunti attivati dai

Dipartimenti che vi partecipano; - l’alta formazione destinata alla scuola, alle istituzioni, alla società.

Articolo 3 Composizione

1. Partecipano al Centro i Dipartimenti dell’Ateneo che ne manifestino l’interesse, previa deliberazione dei rispettivi Consigli di Dipartimento. Possono aderire al Centro enti e centri esterni e studiosi ed esperti delle tematiche di interesse del Centro secondo le modalità previste dall’art. 11.

Articolo 4 Risorse

1. L’attività del Centro è finanziata: a. da contributi di enti pubblici e privati e, in particolare, dal finanziamento di specifici

progetti di formazione e ricerca; b. dai proventi dei servizi resi, comprese le quote d’iscrizione ai corsi erogati; c. da donazioni o contribuzioni liberali specificamente destinate al Centro.

2. Le modalità di gestione amministrativa del Centro sono disciplinate dal regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità.

Articolo 5 Sede Il Centro ha sede presso il …………………. Articolo 6 Organi Sono organi del Centro:

a. il Comitato Tecnico Scientifico; b. il Direttore scientifico; c. il Consiglio Direttivo;

Articolo 7 Comitato Tecnico Scientifico

1. Il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) del Centro è organo di indirizzo del Centro e garantisce l’elevata qualificazione delle attività dello stesso.

2. Il CTS è così composto: a. di diritto dal Direttore del Centro e dai membri del Consiglio direttivo; b. da 3 rappresentanti designati da ciascun Dipartimento aderente al Centro; c. da un rappresentante di ogni ente e/o centro esterno aderente al Centro ai sensi

dell’art. 11. Il numero dei rappresentanti degli enti e/o dei centri esterni aderenti non può comunque essere superiore al numero dei membri designati dai

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Dipartimenti dell’Ateneo. 3. I componenti designati dai dipartimenti sono individuati tra i professori di ruolo e fuori

ruolo, i ricercatori, gli assistenti del ruolo ad esaurimento. Ciascun membro è in carica per 4 anni; in caso di sostituzione, il nuovo membro rimane in carica fino al termine del mandato del membro sostituito.

4. Il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico è eletto tra i suoi membri nel corso della prima seduta. La prima seduta è convocata dal responsabile Divisione prodotti, Settore Alta formazione entro 30 giorni dall’entrata in vigore del presente regolamento.

5. Il CTS si riunisce (anche telematicamente) almeno 3 volte l’anno su convocazione del Presidente, il quale invia comunicazione ai componenti, anche telematica, almeno 72 ore prima della seduta.

6. Il CTS è convocato altresì su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti; in tal caso il Presidente fissa la riunione entro 15 giorni dalla richiesta.

7. Il CTS delibera a maggioranza dei presenti; in caso di parità, prevale il voto Presidente. Perché la riunione sia valida occorre la presenza della maggioranza assoluta dei componenti; ai fini del numero legale sono computati anche gli assenti giustificati.

8. Il CTS può invitare a partecipare, senza diritto di voto, alle proprie sedute studiosi ed esperti delle tematiche di interesse del Centro, affiliati o non affiliati.

9. Il CTS: a. approva, su proposta del Direttore del Centro, il piano annuale e pluriennale di

sviluppo delle attività del Centro, le richieste di finanziamento e le iniziative ad essi connesse; rivolge al Direttore del Centro proposte, osservazioni e rilievi allo scopo di indirizzare l’attività del Centro, sulla quale può chiamarlo a riferire; approva la relazione annuale del Direttore del Centro;

b. esprime parere al Rettore sulla nomina del Direttore del Centro; rivolge al Rettore proposte, osservazioni, rilievi sull’attività del Direttore del Centro e del Consiglio Direttivo nonché le conseguenti richieste d’intervento; approva, a maggioranza assoluta dei componenti, le modifiche al presente Regolamento.

c. delibera l’affiliazione al Centro di studiosi che ne facciano richiesta, Articolo 8 Direttore

1. Il Direttore coordina l’attività del Centro, di cui è responsabile. 2. È nominato dal Rettore, su proposta del Consiglio direttivo, tra i membri dello stesso,

sentito il parere del CTS. 3. Il Direttore rimane in carica 4 anni. 4. Il Direttore:

a. Partecipa alle riunioni del CTS con diritto di voto; b. presiede il Consiglio Direttivo e ne convoca le riunioni, partecipandovi con diritto di

voto; c. coordina l’attività del Centro e adotta gli atti di gestione, sulla base delle

deliberazioni del Consiglio Direttivo; d. redige la proposta di piano delle attività annuale, le richieste di finanziamento e le

iniziative ad essi connesse, nonché la relazione consuntiva sulle attività da sottoporre all’approvazione del CTS;

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e. sottopone agli altri Organi del Centro e, successivamente, al Senato e al Consiglio di Amministrazione, una relazione annuale sull’attività svolta del Centro.

5. In casi di necessità e urgenza, il Direttore del Centro può adottare, sotto la propria responsabilità, atti di competenza del Consiglio Direttivo, portandoli a ratifica nella prima seduta utile dello stesso.

Articolo 9 Consiglio Direttivo

1. Il Consiglio Direttivo è l’organo di gestione del Centro. 2. Il Consiglio Direttivo esprime parere in merito alle convenzioni, ai contratti e ai contributi

proposti al Centro verificandone la possibilità di svolgimento e la congruenza con le finalità istituzionali ed ha inoltre competenza per tutti gli atti di gestione non assegnati agli altri organi del Centro.

3. Il Consiglio Direttivo è composto da sei membri, tra i quali il Direttore del Centro. I restanti cinque membri sono individuati dal CTS per un periodo di quattro anni; in caso di sostituzione, i nuovi componenti rimangono in carica fino al termine del mandato del componente sostituito.

4. Il Consiglio Direttivo si riunisce almeno 3 volte l’anno, su convocazione del Direttore scientifico, il quale dà comunicazione ai suoi componenti, anche telematica, almeno 48 ore prima della seduta.

5. Il Consiglio Direttivo delibera a maggioranza dei presenti. Perché le riunioni siano valide devono essere presenti almeno due dei suoi componenti e in caso di parità prevale il voto del Direttore.

Articolo 10 Personale

Il Centro può avvalersi di personale tecnico amministrativo per periodi ed oggetti definiti. Articolo 11 Partecipazione di enti, centri esterni e studiosi

1. Il Centro persegue il più elevato livello di collaborazione con altri enti e centri universitari o extra-universitari, di formazione e di ricerca, in ambiti affini a quello oggetto delle sue attività. In quest’ottica, il CTS può deliberare, su domanda degli interessati, l’adesione di enti e centri esterni, i quali hanno facoltà di esprimere un rappresentante all’interno del CTS salvo quanto previsto all’art. 7 comma 2 lettera c . Al Centro possono altresì essere affiliati studiosi italiani o stranieri, che ne facciano richiesta, che svolgono studi e ricerche sulle tematiche di interesse del Centro,

2. Le afferenze decadono con il Comitato che le ha approvate, eventuali richieste di rinnovo debbono essere espressamente sottoposte al nuovo Comitato.

Articolo 12 Beni inventariabili

1. Il materiale inventariabile concesso in uso al Centro da un Dipartimento afferente rimane inventariato presso la struttura di provenienza ove è riportata l’ubicazione che detto

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materiale ricopre nel Centro, nonché il riferimento al responsabile scientifico del bene. 2. Il materiale inventariabile acquistato dal Centro dopo la sua costituzione è iscritto nel

registro di inventario del Dipartimento di afferenza del responsabile scientifico del bene. 3. Il Centro potrà ricevere in comodato d’uso gratuito dei beni da parte di soggetti terzi nel

rispetto delle normative vigenti. 4. Il Centro potrà redigere un proprio elenco riepilogativo annuale dei beni acquistati e/o

concessi in uso dai Dipartimenti o da terzi al fine di avere una situazione aggiornata dei beni di cui dispone.

Articolo 13 Recesso e scioglimento

1. Qualora un Dipartimento aderente al Centro dovesse decidere di recedere dallo stesso dovrà darne comunicazione agli Organi del Centro entro i tre mesi precedenti la data del recesso. Il Dipartimento recedente rimane obbligato a concludere gli impegni verso terzi già assunti dal Centro.

2. Lo scioglimento del Centro è deliberato dal CTS e comunicato all’Amministrazione centrale per gli adempimenti conseguenti.

3. Lo scioglimento del Centro potrà altresì essere disposto dagli Organi di Governo dell’Ateneo a fronte di un’accertata inattività del Centro stesso ovvero qualora ritengano le attività del Centro non più di interesse per l’Università.

Articolo 14 Destinazione dei beni in seguito a scadenza o a scioglimento anticipato

1. I beni acquistati direttamente dal Centro rimangono assegnati al Dipartimento di afferenza del Responsabile Scientifico dei beni stessi.

2. I beni eventualmente concessi in uso al centro sono riconsegnati alla struttura concedente. Articolo 15 Durata del Centro

1. Il presente regolamento è emanato con Decreto del Rettore ed entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul sito Internet dell’Ateneo. Il Centro ha la durata di quattro anni dall’entrata in vigore del Regolamento.

2. Alla scadenza gli Organi del Centro potranno proporne il rinnovo, con le stesse modalità previste per l’istituzione.

3. Alla proposta di rinnovo dovrà essere allegata una dettagliata relazione sulle attività svolte dal Centro e sulle prospettive di attività future.

Articolo 16 Disposizioni transitorie

1. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del presente Regolamento, i Dipartimenti interessati ad aderire al Centro produrranno la relativa delibera del Consiglio di Dipartimento, che indicherà i nominativi dei membri nel CTS di cui all’art. 7 comma 2.

2. Il Rettore nomina il Direttore del centro entro 10 giorni dall’insediamento del Comitato Tecnico Scientifico, secondo quanto previsto dall’art. 8 comma 2.

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Articolo 17 Rinvio

Per quanto non previsto dal presente Regolamento, valgono le norme legislative, statutarie e regolamentari vigenti in materia.

Centro interdipartimentale di Diritto e Storia Costituzionale

(DiSCo) Ab maioribus disco

Presentazione L’esigenza di creare un luogo istituzionale dedicato allo studio del diritto e della storia costituzionali, che unisca e coordini la ricerca di diverse anime presenti nell’Università del Piemonte Orientale (UPO) – in particolare nei dipartimenti di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali, di Studi per l’Economia e per l’Impresa, di Studi umanistici –, rendendola immediatamente riconoscibile all’esterno, sia a livello locale, che nazionale, che internazionale, è ciò che induce a proporre la costituzione di un Centro interdipartimentale di Diritto e Storia costituzionale all’interno dell’UPO (Acronimo: DiSco, Motto: Ab maioribus disco). Nel contesto nazionale, europeo e internazionale della ricerca, mancano, infatti, finora strutture capaci di integrare ricerche interdisciplinari e specialistiche e in grado di fare dialogare tra loro il diritto e la storia costituzionali. Si tratta, in particolare, di affrontare lo studio della costituzione non solo in una prospettiva strettamente giuridico-positivista, ma anche e sempre storico-filosofica, in modo da approfondire la storia costituzionale comparata e la storia del costituzionalismo e dei suoi fondamenti filosofici; riflettere criticamente sul problema dei rapporti fra costituzionalismo e democrazia e sulle questioni di giustizia costituzionale; collegare la ricerca della storia delle idee e delle istituzioni politiche con l’interpretazione delle costituzioni; scoprire nel diritto e nella storia nuovi aspetti teorici e pratici del costituzionalismo; misurare il peso degli argomenti storici nell’interpretazione politica e giudiziaria della costituzione; studiare le metodologie della cronaca costituzionale e di una storia del presente della costituzione; ricostruire le teorie economiche, sociologiche e politiche della costituzione e delle istituzioni; analizzare le forme comunicative della cultura costituzionale diffusa e la didattica relativa; esaminare lo statuto costituzionale della ricerca storica; riflettere sulla memoria della costituzione e sulla costituzione della memoria… Il Piemonte è una regione densa di luoghi e persone significative per la storia costituzionale italiana, presentandosi come cornice particolarmente evocativa per un tale centro di ricerca e cultura universitaria. Si tratterebbe di raccordare le attività e di rafforzare le ricerche già esistenti all’interno dell’Università del Piemonte Orientale e di istituirne nuove, creando un polo di attrazione in grado di realizzare dialoghi e sinergie tra discipline che gravitano intorno alla costituzione, tanto nella sua versione moderna di carta fondamentale di diritto positivo, che nelle sua declinazione storica, filosofica e politica. Attività, prodotti e fini del Centro DiSCO I) Ricerca Il Centro DiSCo mira primariamente a far convergere e coordinare l’attività di

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ricercatori/professori dell’Ateneo (giuristi, storici, filosofi, politologi, economisti…) in un filone di ricerche d’eccellenza come collante trasversale di diverse discipline. Ciò al fine di costituire una struttura di ricerca consolidata e un gruppo di lavoro affiatato, in grado di programmare, progettare e costruire continuativamente, con scadenza annuale, progetti strategici di ricerca. Tali progetti dovrebbero essere tali da poter partecipare in modo competitivo a bandi di ricerca di livello locale, nazionale, europeo e internazionale. A titolo meramente esemplificativo: nell’ambito del Documento di economia e finanza 2014, deliberato dal Consiglio dei Ministri l’8 aprile 2014, con il quale l’Italia si impegna a realizzare la Strategia Europa 2020, la sezione III è dedicata al Programma nazionale di riforma. Il Governo italiano (pag. 44 del documento) dichiara che la riforma e la semplificazione delle istituzioni «costituiscono un pilastro strategico su cui fondare il rilancio della competitività, condizione necessaria per superare la recessione in atto e il suo gravoso impatto in termini sociali ed economici». In tale prospettiva, il Centro DiSCo potrebbe assumere come progetto di ricerca lo studio dei processi di trasformazione delle istituzioni, a partire da una ricostruzione storica dei diversi progetti e delle esperienze di riforma, coordinando e promuovendo le differenti competenze presenti nell’ateneo, e offrendo loro uno strumento di internazionalizzazione della ricerca. Un altro esempio di progetto con simili prospettive si ritrova negli obiettivi del programma Horizon (2014-2020), in base ai quali il diritto e la storia costituzionale offrono un’ottica di studio comparato delle costituzioni e del costituzionalismo sociale, sia come strumenti di promozione di «società inclusive, innovative e riflessive», sia come esperienze funzionali a «incrementare il livello di sicurezza e protezione dei cittadini europei e della società» e di supporto concreto alle politiche estere della UE (inclusi prevenzione dei conflitti e peace-building). Un terzo esempio è l’esigenza della Regione Piemonte di avviare nel 2015 una riflessione sulle basi della riforma territoriale del regionalismo, che richiede una ricerca scientifica dei nessi tra storia e diritto dei confini e delle identità non solo provinciali. Sulla base delle considerazioni che precedono l’attività di ricerca e di alta formazione dovrebbe essere orientata ai seguenti settori ERC: SH2 Institutions, values, beliefs and behaviour: sociology, social anthropology, political science, law, communication, social studies of science and technology SH2_7 Transformation of societies, democratization, social movements SH2_8 Political systems, legitimacy of governance SH2_9 Legal systems, constitutions, foundations of law SH2_11 Global and transnational governance, international law, human rights SH6 The study of the human past: archaeology, history and memory SH6_5 Modern and contemporary history SH6_9 History of ideas, intellectual history SH6_10 Social, economic, cultural and political history. Dal punto di vista metodologico, le attività di ricerca si orienteranno a una riflessione costituzionalistica interdisciplinare metodologicamente raffinata, calata in una rigorosa prospettiva teorica e storica, attenta alle questioni d’attualità del diritto positivo, che consenta di cogliere gli elementi di regolarità e di discontinuità nei processi politici e istituzionali.

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II) Alta formazione La programmazione e la progettazione annuale della ricerca del Centro dovrebbe costituire la base - oltre che per la partecipazione ai bandi di ricerca (§ I) – per la realizzazione delle seguenti attività di Alta formazione, nelle quali l’attività di ricerca dovrebbe confluire e dai cui prodotti (lezioni, relazioni) dovrebbe scaturire, in un circolo virtuoso tra ricerca e didattica: 1) Alta formazione accademica per giovani studiosi di diritto e storia costituzionale (dottorandi e assegnisti di ricerca, giovani ricercatori) nella prospettiva del perfezionamento metodologico: Corso di Alta formazione in Diritto costituzionale (questo è già una realtà dell’UPO, a partire dal settembre 2014, presso il Dipartimento di Studi per l’economia e per l’Impresa di Novara); 2) Studium generale per gli studenti dell’UPO: Seminario annuale di Diritto e storia costituzionale (intorno alla data simbolica del 25 Aprile), con il coinvolgimento, oltre che dei docenti dell’Ateneo, di figure eccellenti ed emblematiche del diritto e della storia costituzionale italiana, aperto agli studenti dell’ateneo. Questo consentirebbe di creare un momento didattico unitario tra gli studenti delle diverse sedi (ad oggi mai sperimentato), che potrebbe dare diritto al conseguimento di 3 CFU agli studenti frequentanti (da anni esiste già un Seminario monografico annuale di Diritto costituzionale, presso il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali di Alessandria, ed ora anche nell’ambito del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza di Novara); 2) Alta formazione integrata per la scuola: offerta di corsi destinati all’approfondimento del Diritto e della Storia costituzionale nelle scuole primarie e secondarie, con il coinvolgimento di docenti, ricercatori, dottorandi, e studenti UPO, finalizzati alla elaborazione di strumenti e modelli didattici innovativi (sono, ad esempio, già una realtà il Corso di Storia e Didattica della Shoah, organizzato dai dipartimenti di Studi Umanistici e Giurisprudenza, Scienze politiche, economiche e sociali; nonché altri corsi di formazione in collaborazione con gli istituti storici della resistenza). 4) Alta formazione per le istituzioni e la società: offerta di corsi destinati a soddisfare specifiche esigenze formative di volta in volta segnalate da soggetti istituzionali e operatori sociali, culturali o economici. III) Annuario, Sito, MOOC, Premio

- Il Centro DiSCo mira a diffondere i risultati della sua attività di ricerca e di alta formazione attraverso una pubblicazione annuale (Annuario DiSCo) per i tipi di editori scientifici generalmente riconosciuti dalla comunità scientifica nazionale, europea e internazionale.

- Si immagina anche la creazione di un sito internet a scopo informativo delle attività del centro, collegato con l’Archivio di Diritto e storia costituzionali (www.dircost.unito.it), che già contiene documenti rilevanti per la storia costituzionale italiana e internazionale in lingua italiana, ma la cui ulteriore integrazione (ad es., da fonti storiche di cronaca costituzionale), potrà rappresentare uno dei lavori di ricerca del Centro.

- Particolare attenzione sarà dedicata, inoltre, alla innovazione e alla sperimentazione. In tale prospettiva si prevede, sul piano della didattica, la creazione di una serie di MOOC (Massive Open Online Course) che permettano la più ampia diffusione degli strumenti

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divulgativi elaborati. - Nel contesto delle attività di formazione, si pensa di istituire un Premio per la migliore

tesi di Diritto e storia costituzionale aperto agli studenti dell’Upo, o anche a livello nazionale (il premio potrebbe consistere, ad esempio, nell’accesso di diritto al Corso di Alta formazione di cui al numero II.1).

Collaborazioni con altri Centri di ricerca Il centro è aperto alla collaborazione con altri enti di ricerca sia nazionali che europei e stranieri. Il centro fruisce delle collaborazioni dei promotori, ad esempio, con il Centro Interateneo di Studi per la Pace (cisp.unipmn.it); il Centre de Droit et de Politique Comparés “Jean-Claude Escarras” dell’Università di Toulon; il Centro de Investigación de Derecho Constitucional “Peter Häberle”, dell’Universidad de Granada; l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) del Piemonte; l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (ISTORETO); l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “C. Gilardenghi” (ISRAL); avrà rapporti di collaborazione con l’Archivio di Diritto e storia costituzionali, dell’Università di Torino; il Laboratorio di Storia Costituzionale “Antoine Barnave” dell’Università di Macerata; il Max-Planck-Institut für Europäische Rechtsgeschichte dell’Università di Francoforte. In estrema sintesi In estrema sintesi, il Centro DiSCo vorrebbe nascere per far convergere e coordinare la ricerca di ricercatori/professori dell’UPO, che attualmente

lavorano sui temi del diritto e della storia costituzionale, della storia dei diritti umani e delle teorie del costituzionalismo democratico;

creare una struttura di ricerca consolidata e un gruppo di lavoro affiatato, in grado di programmare, progettare, presentare e realizzare continuativamente, con scadenza annuale, progetti di ricerca strategici di interesse comune.

Tali progetti di ricerca strategici, a loro volta, dovrebbero costituire l’elemento portante per programmare, progettare e realizzare: la partecipazione in modo competitivo a bandi di ricerca di livello locale, nazionale,

europeo, e internazionale; la strutturazione delle attività di Alta formazione, nelle sue diverse declinazioni; la pubblicazione dell’Annuario DiSCo.

***************** 15.2 Atto aggiuntivo alla convenzione tra Università e Consorzio Interuniversitario Nazionale

per l'Informatica - CINI 2/2015/15.2 Divisione Risorse

Al Presidente del Consiglio di Amministrazione

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In data 21.05.2014 è stata sottoscritta una convenzione tra l’Ateneo e il Consorzio

Interuniversitario Nazionale per l'Informatica - CINI avente ad oggetto l’attivazione presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università di una Sede CINI (Nodo del Laboratorio Big Data e Nodo del Laboratorio Info Life), allo scopo di organizzare e svolgere attività di ricerca, anche tramite la partecipazione a bandi, lo scambio di informazioni e di dati, la condivisione di strumenti di elaborazione e la sperimentazione di attività innovative di didattica avanzata presso la Sede.

Il suddetto Dipartimento - con delibera del 21.01.2015 - ha proposto di sottoscrivere un atto

aggiuntivo alla convenzione al fine di attivare un ulteriore Nodo, denominato Nodo del Laboratorio Smart Cities. La collaborazione si espleterà nella partecipazione di membri dell’Unità di Ricerca CINI dell’Ateneo alle attività scientifiche previste presso il Nodo e attraverso la messa a disposizione del Nodo per attività didattiche avanzate connesse alla predisposizione di progetti congiunti. Referente dell’Ateneo per il Nodo sarà la prof.ssa Stefania Montani.

Il Senato Accademico, nella seduta del 23.02.2015, ha espresso parere favorevole alla stipula dell’atto aggiuntivo.

La sottoscrizione dell’atto aggiuntivo non comporta oneri per l’Ateneo.

Si chiede a codesto spettabile Consiglio di Amministrazione di deliberare in merito.

OMISSIS

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE VISTA la convenzione tra l’Università e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per

l'Informatica - CINI stipulata in data 21.05.2014, avente ad oggetto l’attivazione presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università di una Sede CINI (Nodo del Laboratorio Big Data e Nodo del Laboratorio Info Life);

CONSIDERATO che il suddetto Dipartimento ha proposto di sottoscrivere un atto aggiuntivo alla

convenzione al fine di attivare un ulteriore Nodo, denominato Nodo del Laboratorio Smart Cities;

VISTA la delibera del Consiglio del Dipartimento in data 21.01.2015; VISTA la delibera del Senato Accademico in data 23.02.2015; CONSIDERATO che non sono previsti oneri a carico dell’Ateneo; VISTA la Legge n. 240 del 30.12.2010;

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VISTO lo Statuto dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

vigente; VISTO il Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità

vigente; VISTO il Regolamento Generale di Ateneo vigente;

con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. di approvare la stipula dell’allegato atto aggiuntivo alla convenzione sottoscritta tra l’Università e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica - CINI stipulata in data 21.05.2014:

ATTO AGGIUNTIVO ALLA CONVENZIONE TRA UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE “AMEDEO

AVOGADRO” E CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE PER L’INFORMATICA - CINI IN DATA 21.05.2014

Tra

L’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, codice fiscale n. 94021400026, rappresentata dal Rettore Prof. Cesare Emanuel, domiciliato per la carica presso la sede legale dell'Università sita a Vercelli in Via Duomo, 6 nel seguito denominata "Università";

e Il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica, codice fiscale n. 03886031008, con sede legale in Roma, via Salaria n. 113, e sede amministrativa in Roma , via Ariosto, 25, rappresentato dal Presidente Prof. Paolo Prinetto, nel seguito denominato “CINI”; nel seguito entrambi indicati come le "Parti"

Premesso che - in data 21.05.2014 è stata sottoscritta una convenzione tra l’Università e il CINI avente ad oggetto l’attivazione presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università di una Sede CINI (Nodo del Laboratorio Big Data e Nodo del Laboratorio Info Life), allo scopo di organizzare e svolgere attività di ricerca, anche tramite la partecipazione a bandi, lo scambio di informazioni e di dati, la condivisione di strumenti di elaborazione e la sperimentazione di attività innovative di didattica avanzata presso la Sede.; - le parti firmatarie della suddetta convenzione hanno rilevato la necessità di attivare un ulteriore Nodo presso il Dipartimento sopracitato;

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LE PARTI CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE

Art. 1 - Valore delle premesse e delle considerazioni La premessa e le considerazioni costituiscono parte integrante del presente Atto.

Art. 2 - Attivazione Nodo e Referente In aggiunta ai Nodi già attivati con la Convenzione citata in premessa, viene attivato il Nodo del Laboratorio Smart Cities, situato nella stanza 176, lotto B, primo piano, del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica, Viale Teresa Michel, 11, Alessandria. Referente del presente atto per l’Università è la prof.ssa Stefania Montani.

Articolo 3 – Vigenza dell’Atto Il presente Atto ha il medesimo periodo di vigenza della Convenzione citata in premessa.

Articolo 4 – Registrazione e spese Il presente Atto è redatto in duplice copia originale, una per ciascuna Parte. Potrà essere registrata in caso d’uso a cura e spese del richiedente. Vercelli, lì …………………

Per l’Università Per il CINI Il Rettore Il Presidente Prof. Cesare Emanuel Prof. Paolo Prinetto

*****************

6. Servizio Prevenzione e Protezione

Il PRESIDENTE informa i Consiglieri che non vi sono argomenti da discutere al presente

punto.

***************** 17. Varie ed eventuali

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Il Presidente alle ore 16:15 esaurito l’esame degli argomenti all’ordine del giorno, dichiara sciolta la seduta. IL SEGRETARIO VERBALIZZANTE IL RETTORE-PRESIDENTE (Prof. Giorgio DONNA) (Prof. Cesare EMANUEL)

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