Considerazioni in libertà (finalmente!) sul 3+2 Dino Mandrioli.

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Considerazioni in libertà (finalmente!) sul 3+2 Dino Mandrioli

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Considerazioni in libertà (finalmente!) sul 3+2

Dino Mandrioli

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Premesse1. Grazie a Nicola!

2. Atto d’accusa

3. Speranza/Proposta (vana?!)

• Cercherò di stare all’essenziale …• Più sui contenuti che sugli aspetti organizzativi

minori (appelli, corsi di recupero …)

• “Ricchi” dettagli in:

• http://www.elet.polimi.it/upload/mandriol/SitoItaliano/consdidattica.html

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L’accusa

1 Nel metodo

2 Nel merito

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1. Nel metodo• Approccio “numerico- politico”:

• (mi ricorda le statistiche sull’inflazione …)

• Decisamente non ingegneritico:– Bagarre su % di abbandoni, tempi medi di

laurea … nel VO– Però i numeri vanno interpretati e le cause

esaminate a fondo, soprattutto nel caso di– Numerose concause:

• Non risposte a contro-osservazioni su selezione all’ingresso; correzioni nei confronti con altre sedi; …

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• Al contrario, nella valutazione dei numeri del NO … tanta benevolenza:– Un piccolo estratto dal discorso rettorale e … dai miei commenti: 

– a.a 1997-98– a.a 2000-01– abbandoni nel 1°anno

– 20,2%– 16,6%

– abbandoni nel 2°anno– 8,4%– 5,1%

– ottobre 3° anno laureati/17 esami: – 9,1%

– 35,6%– ottobre 3° anno:>150 crediti / 14 esami

– 23,6%– 20,6%

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• Ammesso e non concesso che questi numeri siano esaltanti (non mi sembra proprio, dopo rapido esame dei nuovi dati fornitici – v. anche questionario docenti-):– “Per raggiungere questi obbiettivi senza costi

aggiuntivi è sufficiente promuovere tutti agli esami” (Giulio Ballio)

• Differenze spesso enormi tra diverse sezioni degli stessi corsi

– Lo studente VO era spinto a privilegiare la media rispetto ai tempi (rifiutavano i 27)

– Lo studente NO al contrario (spesso costretto burocraticamente)

– Rapporto iscritti II livello/ laureati I livello 1

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• Però di fronte a numeri “sgraditi” le giustificazioni (per il NO), spesso valide, fioccano– (corretta contro-osservazione al rapporto iscritti I/II

livello: fattore “militare”)

– …

– “Diamo tempo al tempo”, “Tenendo conto delle difficoltà connesse all’avvio …”

• Giusto! Ma perché non si è dato al parallelo neanche il tempo di finire il primo ciclo e se ne è dichiarato subito il fallimento??

• Brutta roba quando i numeri vengono letti in termini politici …

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• A chi è rivolta l’accusa?• Non solo ai “rivoluzionari” fautori del NO• Anche ai “conservatori” a oltranza, altrettanto

“politicizzati”• Soprattutto agli

– “Inerti”, e agli – “Estemporanei”– (la grande maggioranza)

• L’oratore (narcisista …) non è escluso• A tutti noi!

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2. L’accusa, nel merito• Invece di accapigliarsi sui numeri (guai se

un modello quantitativo non è sottoposto a verifica di coerenza delle, e con le, assunzioni qualitative su cui si fonda)

• E’ mancato quasi completamente un discorso culturale:

• Non si è mai andati al di là delle frasi di circostanza e slogan dei nostri politici (“saper fare contrapposto al sapere” -raccapriccio!-, …) e dei nostri manifesti

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• In estrema sintesi (per non dilungarmi troppo su una vecchia ma sempre valida cantilena):

• Non si è mai risolta la sindrome da “botte piena e moglie ubriaca”. Risultato:– Programmi supercompressi (sia nei curricula dei CS

che nei singoli corsi):• Guardate il I anno di Ing. Automaz. (Mat, Fis, Elettrotecnica,

Fisica tecnica, Ric. Op., Inf.)• Paradosso: meno Mat. di Ing. Inf.

– Esami quiz a “corsa a ostacoli” (tendenza già presente nel VO, molto aumentata ora)

– Studenti che magari hanno finito gli esami a giugno ma …

– Iperspecializzazione che non viene compensata ma anzi esacerbata dalle LS (vedi le recenti “invenzioni”)

• Ridondanze e sovrapposizioni (poca attenzione a sinergie e integrazioni)

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2.1. Le risorse

• Stendiamo un velo pietoso …

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Solo critiche distruttive?

• Certo che no, ma …

• Timore che:

• Speranza/Proposta/Sogno =

• Utopia

• !

• Ad ogni modo … ecco qua:

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Ripartiamo (top-down) dalla cultura

• La figura e le caratteristiche essenziali dell’ingegnere

• La cultura dell’ingegnere

• La formazione dell’ingegnere• I curricula dell’ingegnere

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La figura, le capacità (e le doti) principali dell’ingegnere (acqua calda??)

1. Capacità di osservare, capire, modellizzare la realtà e applicare i modelli costruiti all’analisi e alla sintesi

2. Capacità di analisi, critica, approfondita e spesso originale

3. Capacità di adattarsi a –classi di- problemi nuovi e cross-disciplinari, non solo in ambito tecnico-ingegneristico (“gli uomini propriamente detti e gli ingegneri” …)

4. Immaginazione e grinta, ovviamente …

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1. La capacità 1 è quella essenziale e comune a ogni tipo di ingegnere.In teoria –e, in parte, in pratica (laboratori)- è fornita dal I livello (però se andiamo a guardare certi “numeri” ricavati dai questionari …)Ma non torniamo al “manuale Colombo” e al regolo, per favore

2. La capacità 2 dovrebbe essere –e, in parte è- fornita dai livelli II e IIIMa soffre delle meno approfondite e curate basi matematiche

3. La capacità 3 è la grande vittima del 3+2: persa nelle basi e mai più recupera-ta (-bile) nel II livello; ulteriormente massacrata dalle facoltà tematiche

4. Le 4 sono doti innate ma … potrebbero essere sviluppate (meglio)

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La proposta (scontata)

• Cercare di recuperare le capacità/doti 2, 3, 4

• Senza dimenticare che anche rispetto alla 1 si può fare di meglio

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Come?

• Non chiedo la controrivoluzione

• Ma …il diritto all’esistenza (di una figura che, vivaddio, aveva i suoi pregi)

• Il I livello deve uscire dalla sindrome della botte e della moglie, anche a costo di sacrificare le doti 2, 3, e 4 per ottimizzare il perseguimento della 1

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• Il II e III livello “normali”, se ben congegnati, possono recuperare, almeno in parte, la capacità 2, evitando di correre troppo dietro alle mode e alla superspecializzazione e puntando a recuperare, sia pur in maniera non ottimizzata, la profondità di analisi

• Lasciamo perdere (please, pretty please!!!) operazioni di pura facciata e costose da n punti di vista del tipo: alte scuole, centri di eccellenza (ormai l’eccellenza è … la norma!) ecc.

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Supplica!

• … e lasciamo, in mezzo alle migliaia di “iniziative politecniche” una piccola fetta di cultura e di risorse (a costo nullo in termini di budget globale) al recupero di una formazione ingegneristica genuinamente generalista (per puntare alla dote 3)

• NB. Questa non è la strada dell’eccellenza né quella di Ing. Mat. e Ing. Fis. …

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Le sempiterne obiezioni

• Un tale curriculum, se ottimizzato per questi scopi è incompatibile con il 3+2 classico– Dopo 3 anni soltanto …– Sarebbe un ritorno al parallelo (= Male assoluto)– Gli studenti non sarebbero capaci di scegliere – ….

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Le, altrettanto sempiterne, contro-obiezioni

• Dopo 3 anni si può comunque dare un titolo• Il caso ultra-raro di chi dovesse smettere questi

studi dopo 3 anni (<1%?) non sarebbe un danno né sociale né individuale

• Piantiamola con la favoletta del “non sanno scegliere”: (confermato da molti studenti intervistati):

• Per loro è molto più facile decidere a priori se fare studi specialistici piuttosto che generalisti, che decidere se preferiscono l’informatica alle TLC, l’automazione all’Ing. Industriale (spesso hanno idee molto poco chiare al riguardo)

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Una piccola chiosa(con scuse per la noiosa ripetizione. Repetita juvant?)

• Sulla dote 4 (Immaginazione, fantasia e grinta):• Genetica a parte …• … scavando nei ricordi (archeologici) da studente:• Credo di aver ricevuto un aiuto non trascurabile

dalla Geometria (soprattutto proiettiva)• La cultura interdisciplinare (trovare analogie tra

problemi di provenienza diversa) non stimola la fantasia?

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Speranza o utopia?• Certamente Speranza < :• Dopo n anni in commissioni di ogni tipo• Dopo gli “esordi” dell’OCD• Dopo che ognuno ha il suo “osso da rosicchiare” e quindi

poca voglia di fare guerre di religione• Dopo l’n-esima constatazione che il tema “la (moderna?)

cultura dell’ingegnere” affascina solo Dino Mandrioli• …• Però, se

– Nicola ci ha convocato qui– mi sono preso la briga di questi lucidi– … e forse anche dalla lettura dei doc dei CCS– e magari anche grazie a qualche colloquio con il rettore:

• Forse ancora:• 0 < Speranza < !