TABULA CLINICA ® Finalmente una cartella clinica elettronica in corsia!
Finalmente Lavoro!
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Transcript of Finalmente Lavoro!
FINALMENTE LAVORO!
Il Sistema di Attivazione
al Lavoro
Parte Motivazionale (breve ma necessaria)
Non saranno mai gli altri a darci nuove possibilità professionali:
o ce le creiamo noi, o rimaniamo dove siamo, in attesa della pioggia.
«Smettila di essere una vittima (della crisi) divenendo
Responsabile, facendoti carico dei tuoi errori, dei tuoi
fallimenti e dei tuoi trionfi».
Siamo i soli responsabili del nostro status.
Non riporre il tuo futuro nella speranza che prima o poi
qualcosa accada: agisci nel presente.
“INVECE CHE SCAVARE PER TROVARE L’ORO, VENDI BADILI”.Esamina le cose dalla prospettiva del datore di lavoro.
Inizia ad avere la mentalità del datore di lavoro (di te stesso), liberandoti da quella del lavoratore dipendente.
“La tua vita è il risultato delle scelte che compi, sia consce che inconsce.
Puoi trovare la libertà che deriva dall’essere il capo di te stesso”. Mj De Marco
Diffida dei guru che predicano consigli che non mettono in pratica.
Non aspettiamo che siano gli altri a prendere il controllo della nostra vita, facciamolo noi!
Diventa «intraprenditore»!
Non cadere nella trappola del «guadagnare con le tue passioni».
Devi soddisfare i bisogni delle persone, non le tue soddisfazioni personali.
Io ho iniziato facendo NON quello che mi piaceva fare, ma quello che
SAPEVO FARE MEGLIO e che IL MERCATO RICHIEDEVA.
La vita non offre garanzie.
Tantomeno un contratto a tempo indeterminato.
Inizia a considerare il lavoro da dipendenti come una schiavitù.
Fine della Parte Motivazionale
Il non saper fare qualcosa è solo una scusa.
NO ALLA RICERCA DEL LAVORO,
SI’ ALLA COSTRUZIONE DI UN PROPRIO MARCHIO PERSONALE DI VALORE
1) - L’idea di un’occupazione stabile NON è la meta da raggiungere; l’unica
cosa certa nella vita, dopo la morte, è il CAMBIAMENTO. Se sei una
persona intelligente, gli alti e i bassi della vita ti devono stimolare
all’apprendimento continuo, e questo ti permette di non affondare mai.
1) – Quando scoprirai la tua vera meta non dovrai assolutamente
concentrarti su quella, bensì sul viaggio e sugli strumenti che ti serviranno
per raggiungerla.
1) - A nulla serve la teoria se non accompagnata dalla pratica. Studia come
fare il primo passo e FALLO SUBITO! Poi passa al secondo!
Se offri nel mercato le stesse cose che offrono
mille altre persone, non sarai mai competitivo
e non potrai mai posizionarti diversamente e
più in alto degli altri.
PERCHÉ SEI QUI OGGI?
«Perché voglio salire la scala del mio successo professionale!»
E come?
«Un gradino alla volta!»
Sarà l’azienda a cercare TE e non il contrario!
Non sei qui per imparare a ricercare un lavoro, ma per lavorare già!
«E su cosa?»
Sul tuo
PERSONAL BRAND!
IL SUCCESSO È UN PERCORSO, NON UN EVENTO!
Inizia o continua ad acquisire delle
competenze che ti rendano
appetibile nel mercato del lavoro.
SI e NO!
No a “Ricerca del Lavoro”. Sì a “Lavoro Ricercato”.
No a “Selezione del Personale”.
Sì a “Selezione Personale” delle competenze, capacità ed abilità che intendi
mettere a disposizione di una tipologia d’azienda per risolverle uno o più
problemi!
Ricordati che tutto si muove sulla necessità di risolvere un problema!
Nuovi bisogni delle imprese portano alla creazione di nuove figure che
possono risultare necessarie per la crescita dell’impresa o per aumentarne i
benefici.
Ciò non vuol dire improvvisarsi, ma studiare e applicare fin da subito!
SEI IL VENDITORE DELLE LE TUE COMPETENZE!
Tutto si basa sulla vendita di qualcosa.
Il datore di lavoro «acquista» solamente
competenze di cui ha bisogno.
Perché dovrebbe pagare te per le stesse competenze
che più persone gli possono offrire anche a meno €?
DATORE DI LAVORO VS LAVORATOREIl lavoratore esige la paga al 10 del mese.
Il datore di lavoro esige che le sue fatture vengano pagate alle scadenze prestabilite. (magari!)
Il Lavoratore esige garanzie di continuità lavorativa.
Il datore di lavoro esige garanzie che i clienti continuino ad acquistare da lui.
Il lavoratore esige ferie, permessi, malattie retribuite.
Il datore di lavoro esige di essere sempre in ottima salute o se sta a casa si ferma l’azienda.
Chi è messo meglio?
Il Lavoratore offre moltissime ore della sua vita in cambio di denaro.
Il Datore di lavoro offre denaro in cambio di moltissime ore della sua vita.
Il TEMPO è la moneta più preziosa.
Spendila al meglio!
FASE 1 – CORREGGERE IL TIRO
Elabora un tuo Progetto Professionale Definito.
Non puoi permetterti di essere professionalmente generico e indefinito.
Trova il tuo ruolo andando a scavare tra le tue capacità ed esperienze passate
Un datore di lavoro non cerca un dipendente per una “mansione qualsiasi” ma una figura con determinate caratteristiche, sia come profilo professionale sia come competenze.
“Sto cercando qualsiasi tipo di lavoro…” “Sono disponibile a svolgere qualsiasi mansione…»
PIOVONO CURRICULA!«Ad essere generici si rischia di dare l’impressione di non conoscere o la
realtà lavorativa.
In un periodo di grave crisi lavorativa è facile scoraggiarsi di fronte alle
difficoltà che si riscontrano nel candidarsi; questo purtroppo porta a ridurre
il tempo e le energie investite nella ricerca, con l’effetto boomerang di
cercare lavoro con modalità sempre più superficiali e affrettate.
In particolare è frequente l’invio “a pioggia” di curricula, mandati
indistintamente a una serie di contatti, senza alcuna selezione, soprattutto in
caso di autocandidatura.
Chi ti seleziona non identifica nel tuo curriculum un profilo interessante e
non dimostri di aver investito energie nella ricerca e nella conoscenza
dell’azienda per cui vorresti lavorare».
COSA SAI FARE VERAMENTE VS COSA VORRESTI FARE
Definisci il tuo Progetto Professionale
Devi avere anzitutto un’idea chiara di che cosa sai fare veramente e di
come le tue capacità possano essere messe a disposizione di un’azienda
in ambito lavorativo.
L’obiettivo di chi cerca un lavoro, è esclusivamente quello di essere convocati per un colloquio di lavoro.
L’obiettivo di chi si attiva al Lavoro, invece, è quello di lavorare per un’azienda.
Metti in evidenza le tue differenze e specifiche qualità rispetto agli altri
lavoratori dello stesso settore nell’ottica di come
POSSONO ESSERE UTILI PER L’AZIENDA!
COSA NON VORRESTI FARE
E’ bene definire con se stessi anche quali caratteristiche dovrebbe avere il lavoro: attività manuale o meno, orario fisso o flessibile, all’aperto o al chiuso, a contatto con le
persone o in autonomia.
Esempi:- trasferirmi in un’altra città- Fare l’operatore ecologico
- Fare lavori non adeguati alle mie aspettative
FOCALIZZATI!Riduci l’ambito di riferimento!
Acquisisci informazioni sul mondo del lavoro, individua e definisci quali sono le competenze che puoi veramente mettere al servizio del tuo progetto.
«Se hai difficoltà a capire cosa vorresti fare nella vita, prova a rileggere il tuo percorso personale, sia scolastico sia professionale, chiedendoti che cosa hai imparato, cosa ti è
piaciuto di più e quali competenze hai acquisito o sviluppato.
Cerca di distinguere tra le tue capacità personali (ciò che puoi fare) le tue abilità (ciò che sai fare) e i tuoi interessi; puoi mettere a fuoco certi aspetti di te che forse non avevi osservato
prima e capire in quale ambito e per quali attività potresti aver più successo».
DOMANDE E RISPOSTE 1Quali sono le tue:
- Qualifiche
- Esperienze Lavorative
- Conoscenze
- Capacità
- Caratteristiche attitudinali
- Abilità numeriche
- Caratteristiche fisiche
- Caratteristiche motivazionali
- Aspirazioni/aspettative
- Conoscenze particolari (ad esempio la conoscenza di lingue straniere)
DOMANDE E RISPOSTE 2Qual è il tuo livello di:
- Responsabilità
- Autonomia
- Coscienziosità e riservatezza
- Precisione, ordine, accuratezza
- Gestione dello stress/equilibrio emotivo
- Cooperatività/individualismo
- Abilità di coordinamento e supervisione
- Creatività, originalità
- Leadership
- Cordialità, gentilezza, empatia
- Abilità verbale
- Efficienza mentale
- Impegno professionale
- Disponibilità/flessibilità
DOMANDE E RISPOSTE 3 Elenca 3 cose che ritieni di saper fare meglio di chiunque altro e
perché.
Elenca 3 cose che ritieni di non saper assolutamente fare.
Elenca 3 cose che odi fare.
Elenca 3 cose che ami fare.
Elenca 3 problemi che hai affrontato e che hai potuto risolvere
solamente tu.
DIFFERENZIATI DAGLI ALTRI!
Quali sono i tuoi punti di forza? Elencali
Quali i tuoi punti di debolezza? Elencali
Cosa sai fare bene che gli altri non sanno fare?
Qual è il tuo fattore differenziante?
COSA VUOI FARE DA GRANDE?
Avere mille strade aperte vuol dire “esser tutto per tutti”,
ergo «niente per nessuno”.
In cosa sei bravo/hai già esperienza? (Bada bene, non ti sto chiedendo “Qual è la tua passione.”)
In cosa sei o intendi specializzarti?
Prendi una strada e seguila!
IL LAVORO IDEALE, IL LAVORO REALE
ED IL LAVORO REALMENTE IDEALE
Qual è il tuo lavoro ideale, quello che se potessi lo faresti subito?
Qual è il tuo lavoro reale, ovvero quello che sai fare già adesso considerando le
caratteristiche sopra elencate?
Quali elementi ti impediscono di svolgere il tuo lavoro realmente ideale?
(Es. Una qualifica o un titolo di studio, condizioni fisiche, capacità manuali ed
intellettuali di un certo genere)?
COMPETENZE Competenze relazionali: sai comunicare, sai interagire, sai lavorare in gruppo, sai confrontarti?
Competenze diagnostiche: sai analizzare, sai controllare più variabili, sai reperire e trattare
informazioni, sai valutare una situazione in corso d’opera?
Competenze decisionali: sai risolvere problemi, sai valutare, sai decidere, sai scegliere?
Responsabilità personale: sei capace di saper rispondere, rendere ragione ed essere consapevole delle
conseguenze derivanti dalla tua condotta?
Gestione dei conflitti: sei capace di affrontare le problematiche che sorgono nelle relazioni all'interno di una organizzazione?
Gestione dello stress: sei capace di affrontare e tollerare le situazioni di forte stress o fattori
stressogeni più specifici, che si possono venire a creare durante lo svolgimento dell’attività lavorativa all'interno di una organizzazione e a contatto con altre persone?
Gestione dei cambiamenti: sei capace di renderti flessibili rispetto a dinamiche esterne, di relazionarti
in modo curioso ed attivo nei confronti dei cambiamenti che interessano la tua sfera d’azione?
COMPETENZE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI
Quello che ti insegnano è di dire:
Ad esempio: “Sono capace di organizzare autonomamente manifestazioni di tipo gastronomico”.
Quello che invece devi dire è:
«Nel momento in cui ci siamo trovati senza patatine fritte allo stand e tutti i negozi
erano chiusi sono riuscito a mettermi in contatto con il mio amico Antonio che
commercia surgelati per farmi dare una decina di kg di patatine fritte surgelate pronte
da friggere.
Il giorno dopo, quando ad Antonio abbiamo dato quanto gli spettava, abbiamo
concordato insieme la fornitura di patatine per la prossima Sagra della Patata».
COMPETENZE PROFESSIONALI
Quello che ti insegnano è di dire:
Ad esempio: “Sono in grado di utilizzare strumenti fotografici
perché collaboro con uno studio in occasione di cerimonie”.
Quello che il datore di lavoro può pensare:
“Sì, collabori con uno studio, ma per quello che ne so io puoi
anche essere quello che porta il cavalletto.”
Così anche per le conoscenze informatiche, linguistiche ed altre
competenze.
E’ inutile che scrivi
“Sono bravo a fare questo… a fare quello”.
Devi chiederti: “che contenuti posso dare alla persona che mi
legge per dimostrarle il mio valore in termini di competenze e di
risoluzione dei problemi”?
Usa i dettagli per far capire le tue competenze in quel
determinato settore.
ELEMENTI LAVORO IDEALE LAVORO REALE LAVORO REALMENTE IDEALE
(Il giusto compromesso)
Ruolo Insegnante di Bambini delle
elementari
Maestra di bambini del Nido Insegnante di scuola materna
Compiti e Mansioni Insegnare a scrivere e le
tabelline
Assistenza e gioco Insegnare giocando
Caratteristiche richieste (come:
la qualifica, le esperienze, le
conoscenze, le capacità, i tratti
caratteriali)
Pazienza, capacità
organizzative, conoscenze dei
processi di crescita
Pazienza, manualità capacità organizzative,
conoscenze dei processi di
crescita, manualità
Luogo di lavoro Vicino a casa Lontano da casa A metà strada
Possibilità e modalità di carriera Sì No No
Retribuzione Alta Bassa Media
Requisiti scolastici (titoli di
studio e certificazioni necessarie
per coprire specifiche posizioni,
ad esempio iscrizioni ad albi
professionali, abilitazioni, ecc.)
Laurea quinquennale Diploma magistrale Integrazione diploma
universitario
IL TUO LAVORO REALMENTE IDEALE
Chi sono e cosa voglio diventare?
E’ richiesta una figura professionale come la mia
nel mercato?
E’ opportuna una ricerca sulla domanda di tale
ruolo lavorativo.
DEVI:
imparare ad imparare;progettare, darsi degli obiettivi significativi e realistici, definire strategie di azione,
fare progetti, verificare i risultati;
comunicare in modo efficace, utilizzando i molteplici linguaggi;
collaborare e partecipare: saper interagire con gli altri comprendendone i diversi
punti di vista;
agire in modo autonomo e responsabile;
risolvere problemi;
individuare collegamenti e relazioni;
acquisire e interpretare l’informazione criticamente valutandone l’attendibilità e
l’utilità, distinguendo i fatti dalle opinioni.
UN PROCESSO DI AUTOANALISI Cosa voglio fare nel futuro?
Quale può essere la posizione lavorativa giusta per me?
Quali sono le mie preferenze, le mie priorità, le mie motivazioni?
Quali attività, compiti, responsabilità o mete mi piacerebbe raggiungere?
Dove voglio arrivare e quali impegni sono disposto ad accettare per raggiungere il mio obiettivo?
Cosa dovrei sapere di me, della mia persona per arrivare a quella meta?
Quali competenze tecnico-professionali e trasversali mi mancano?
Qual è il mio settore d’interesse?
Miro ad un lavoro individuale o di gruppo?
Quali sono le caratteristiche personali richieste dal mercato del lavoro per ricoprire il ruolo individuato.
Le possiedo?
•Quali sono le caratteristiche tecniche richieste?
Le possiedo?
Quali sono i miei punti di forza e di debolezza in riferimento a tale ruolo?
“Nessuno può essere
padrone di sé se prima non
si conosce”
- Baltasar Graciàn -
Una volta che ti sei «conosciuto» devi conoscere e capire le esigenze
del mercato del lavoro, la strada migliore per accedervi e definire una
strategia.
«Secondo le attuali tendenze, le caratteristiche che deve possedere l’aspirante
lavoratore richieste dal mercato del lavoro sono:
• mobilità: intesa come la disponibilità a viaggiare e ad andare là dove il lavoro si
trova. L’idea di poter svolgere lo stesso lavoro nella stessa sede fisica per tutta la vita
appartiene al passato. I giovani devono adeguarsi accettando la prospettiva di
muoversi molto nel corso della loro vita lavorativa;
• trasversalità: vuol dire che saranno sempre più richiesti quei candidati
disponibili ad accrescere sempre di più nel tempo la propria formazione per far fronte
alla continua evoluzione del sistema produttivo;
• imprenditorialità: la capacità di mettere a frutto le proprie esperienze e
competenze in un attività imprenditoriale, in un periodo in cui l’idea del posto fisso
per tutta la vita è definitivamente tramontata».
PAUSA
MARKETING DEL
PERSONAL BRAND
o
SELF MARKETING
FASE 2 - E’ TUTTA UNA QUESTIONE DI MARKETING
Puoi essere bravissimo in quello che fai, ma se non sai vendere le tue
competenze, di tutta la tua bravura non te ne fai niente.
No CV e lettera di presentazione con destinatari generici.
Sì «Manifesto Pubblicitario» personale.
Sì Sito web personale.
Sì Lettera di Vendita delle proprie competenze e dei risultati
ottenuti che possono ESSERE UTILI E D’INTERESSE A CHI CI LEGGE!
SELF-MARKETING
Vendi te stesso!
E’ importante saper attivare delle buone tecniche di marketing, al
pari di “quando si vende un prodotto”.
All’azienda si offrono competenze, non si chiede l’elemosina.
Mai fermarsi al primo ostacolo ma perseverare nell’attivazione al
lavoro.
L’attivazione al lavoro non si concluderà MAI!
Nemmeno quando avrete trovato una vostra collocazione nel
mercato.
Chi non si forma si ferma. E chi si ferma è perduto!
«Ci aspettiamo, in modo più o meno dichiarato, che sia il mercato a ricercarci e addossiamo la colpa al mondo del lavoro o alle istituzioni se non otteniamo un risultato positivo».
IN REALTA’ E’ COME CI PRESENTIAMO CHE FA SCHIFO E NEMMENO LA MAMMA CI ASSUMEREBBE
«Inoltre, ne deriva che si finisce con l’assumere un atteggiamento persecutorio e, in tal caso, le colpe
sono imputate alla società, all’Università che non prepara adeguatamente le risorse umane etc. In altri
casi, si assumono atteggiamenti di auto-demolizione, cioè, ci si colpevolizza: “non sono capace di fare
nulla, non valgo niente, non ce la potrò mai fare!”.
È necessario, invece, sviluppare una sana capacità critica disponendoci alla messa in discussione delle
proprie convinzioni.
Infatti, nessuna azienda perderebbe il tempo a lamentarsi del fatto che il mercato rifiuta un suo
prodotto ma, si attiverebbe per comprendere il motivo del flop per correggere il tiro, per evitare il
rischio di fallimento».
«Di fronte a un risultato non soddisfacente la risposta giusta può essere riprovare, imparando dagli errori, facendo tutto quello che è nelle proprie possibilità per raggiungere l’obiettivo prefissato. In altre parole, la
strategia migliore per risolvere un problema è mantenere l’attenzione sulla soluzione e non sul problema,
accettare la propria responsabilità di scelta e la possibilità di modificare un programma, rivedendo il proprio obiettivo, imparando dagli errori e ritentando fino a che si concretizzi l’esito positivo.
Nella ricerca del lavoro, l’errore più frequente che si commette è quello di non preoccuparsi di conoscere le richieste del mercato.
Se la ricerca di un lavoro è agli inizi, bisogna che si programmino le azioni da mettere in atto; se, invece, sono
stati già effettuati vari tentativi, è opportuno attuare un check, cioè, verificare cosa si è fatto sino a quel
momento al fine di individuare eventuali errori commessi, al fine di apportare le necessarie modifiche alla
modalità di ricerca del lavoro.
Le aziende cercano competenze, potenzialità, flessibilità, voglia di imparare, ma sono importanti anche
l’entusiasmo, la motivazione, l’energia, la determinazione e, soprattutto, un atteggiamento attivo e
propositivo.
In particolare, la creatività e l’intraprendenza sono tra le chiavi del successo nella ricerca del lavoro».
Cambia il tuo punto di vista. E Subito!
Chiediti:
- Se fossi io a leggere le informazioni che una determinata persona mi sta dando, cosa vorrei sapere?
- Di cosa, invece, non me ne fregherebbe niente?
- Descrivi esempi di come hai risolto delle difficoltà legate alla tua posizione lavorativa.
- Elenca problemi che hai avuto nel tuo lavoro precedente o che conosci del ruolo che vuoi ricoprire, e relative soluzioni che hai attuato o che potresti attuare (Fai esempi di problem solving).
Devi «incuriosire» chi ti legge, spingerlo a conoscerti, a conoscere ciò che sai
fare e che potrebbe esser utile per la sua attività.
Nel leggerti, costruisci un rapporto con lui.
Devi appassionarlo, devi invogliarlo a continuare a leggere.
Non devi scrivere un romanzo, devi scrivere quello che lui vuole sapere da te
sulle tue competenze, esperienze e sulla tua formazione in maniera semplice,
diretta e che soprattutto sia UTILE per lui sapere.
Scrivere per vendersi
CREA IL TUO MANIFESTO PUBBLICITARIO
No Lettera di Presentazione.
1 - Sì Manifesto Pubblicitario
2 - Sì Lettera di Vendita
QUEI MALEDETTI 7 SECONDI
E’ il tempo che dedico a capire se
una persona mi piacerà o meno.
MANIFESTO PUBBLICITARIO
Immagina di incontrare casualmente il tuo ideale datore di
lavoro e di avere solo 7 secondi a disposizione per
convincerlo ad assumerci.
Rappresenta il primo approccio tra chi cerca le nostre
competenze e noi.
Crea il tuo banner pubblicitario (i primi 7 secondi).
REFERENZE E TESTIMONIAL
Se non le hai, fattele dare.
Nome e Cognome – Possibilità di contatto.
Scrivere sempre dal punto di vista di chi ti legge,
quello che vuoi che lui si senta dire da te.
VIDEO PRESENTAZIONE1) - Elenca le capacità professionali sulla base dei problemi che hai
risolto ai tuoi fornitori di lavoro o clienti;
2) - Seleziona le informazioni: pianifica e decidi quali informazioni,
oggetti, documenti scritti, fotografie o altri strumenti portare sul set,
da includere nelle sequenze del Video;
3) – Presentazione: scrivi lo storyboard/sceneggiatura.
E’ fondamentale che ti concentri sui punti chiave del Video, in modo
da comunicare il messaggio che effettivamente desideri dare, nel
poco tempo che hai a disposizione (generalmente 2/4 minuti).
I FONDAMENTALI• non sorridere troppo;
• apparire naturali ed evitare di leggere;
• controllare il linguaggio del corpo e non atteggiarsi in strane posture. Le mani possono
essere importanti nel sottolineare punti chiave di un discorso, ma esse non devono
comunicare nervosismo attraverso movimenti inappropriati;
abbigliamento normale
Parlata sicura, non troppo lenta, non troppo rapida;
Guarda l'obiettivo immaginando di parlare con una persona, evitando di concentrarti
su altri punti o abbassare lo sguardo troppo frequentemente;
Non troppo corto né troppo lungo (tra uno e tre minuti).
E’ assolutamente necessario evitare di dare la sensazione di leggere la
sceneggiatura: devi al contrario comprenderne ed impararne la struttura e
provare più volte prima della registrazione finale.
L’attenzione principale deve essere data al “linguaggio del corpo”, tenuto
conto che il 70-80% della comunicazione attivata è non-verbale.
In altri termini, devi apparire a tuo agio, sicuro di te e convincente.
Cosa so fare e meglio degli altri? Descrivilo.
Perché ho scelto di mostrare proprio quella specifica abilità, perché è ciò che
so fare meglio?
I PRINCIPALI VANTAGGI DERIVANTI DA UNA VIDEO PRESENTAZIONE
• uscire dall’anonimato di curricula apparentemente tutti uguali: la
video presentazione consente di far emergere la propria personalità
attraverso la capacità di porsi in maniera convincente, rassicurante e
comunicativa, esprimendo determinazione, consapevolezza e dominio di
sé, oppure altre qualità personali utili in relazione al tipo di lavoro;
• dimostrare competenze tecniche o linguistiche: dando spazio alla
dimostrazione pratica dello svolgimento di un’attività, alla presentazione
di lavori già realizzati o reali capacità espressive in lingua straniera;
• servirsene anche come strumento di autoanalisi e autovalutazione:
rivedersi in anteprima aiuta a verificare i difetti del proprio modo di
presentarsi.
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Utilizza parole semplici e chiare con un linguaggio non ambiguo.
Evita il gergo ed i luoghi comuni.
Stile succinto, diretto e scorrevole.
Scrivi al Tu
ORDINA LE IDEE1) - Individua i settori di attività per i quali vuoi essere ricercato.
2) - Seleziona le parole chiave. Individua le parole chiave attraverso le quali sarà possibile
ricercarti con i diversi strumenti online a disposizione.
3) - Crea l’architettura del sito. Quante e quali pagine dovranno essere inserite nel sito e con
quale gerarchia devono essere collegate fra loro?
4) – Dominio gratis (tumblr, blogger ed altri)
5) – Inserimento dei contenuti (Esperienze professionali, Percorso formativo, difficoltà
incontrate, problemi risolti)
6) – Video Presentazione con dimostrazione, se possibile, delle proprie competenze.
7) - La pagina dei contatti.
8) – La fotogallery e/o videogallery.
9) - Blog, a condizione però che venga costantemente aggiornato.
COSA SCRIVERE
Rispondendo a domande come le seguenti, puoi, nella tua Pagina CHI SONO dare già una forte immagine di te:
Parla di te (nei termini sempre di quello che può interessare a chi legge) La tua attuale (o ultima) occupazione, le responsabilità e le mansioni che hai (o avevi)?Perché ti è iscritto all’Università, o perché non ti sei iscritto? Perché ha scelto la Facoltà di ___________? Se tornassi indietro che corso di studi sceglieresti? Cosa miglioreresti del percorso di studi fatto?Cosa cambieresti del tuo percorso di vita? Hai mai lavorato mentre studiavi? Preferisci il lavoro di gruppo oppure lavorare da solo?
I tuoi punti di forza e di debolezza? Dove ti vedi tra 3 anni? Come hai scelto il corso di studi? Le tue esperienze professionali
Qual è la cosa più importante nel lavoro?
Perché dovrebbero assumerti nel tuo settore?
Con quali realtà non lavoreresti mai e per quale motivo?Fai sport? Se sì, preferisci gli sport individuali o di squadra? Quali sono i tuoi hobby? Quali quotidiani leggi? Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Pausa
VENDITA DELLE COMPETENZE
PUBBLICIZZA IL TUO MANIFESTO!Come?
- Sito online
- Passaparola (è il più potente mezzo)
- Lettere Cartacee
- Open day
- Altre situazioni nelle quali puoi incontrare il pubblico di tuo interesse
- Social Network . I social network che possono essere utilizzati in questo campo sono:
LinkedIn,
Facebook,
Twitter,
XING,
Viadeo,
FaceCV.
I principali vantaggi nell'utilizzo dei social media per l'E-recruitment riguardano un risparmio di tempo e denaro, la
possibilità di conoscere meglio i candidati e una pubblicità costante. Gli svantaggi principali riguardano l'utilizzo scorretto
di Facebook e Twitter da parte degli utenti (potrebbero inserire informazioni e contenuti sconvenienti) e i conseguenti
pregiudizi che potrebbero formarsi nel selezionatore.
E-RECRUITING – PRENDIAMO QUEL CHE SERVE
«Negli ultimi anni, l'e-recruitment ha conosciuto una forte
espansione in tutto il mondo. Con l’uso di database, tecnologie,
bacheche per annunci lavorativi e motori di ricerca, i datori di
lavoro possono ora inserire inserzioni con una tempestività prima
impossibile.
In termini di Human Resources Management, Internet ha
radicalmente cambiato la funzione del reclutamento dal punto di
vista organizzativo e di chi ricerca un impiego.
I metodi convenzionali per il processo di reclutamento sono
riconosciuti per essere “consumatori di tempo”, con alti costi e una
ricerca limitata dal punto di vista geografico.
GLI SVANTAGGI DELL’E-RECRUITING
viene meno la professionalità umana
grande e forse troppa quantità di curriculum acquisita
possibilità di trovare annunci poco seri
banche dati con profili di bassa esperienza perché il web è usato prevalentemente dai
giovani
SOPRATTUTTO NON SI COSTRUISCE ALCUN RAPPORTO CON QUALCUNO CHE PUO’
REALMENTE ESSERE INTERESSATO ALLE NOSTRE COMPETENZE.
ALCUNI WEB SITE DI RECRUITINGwww.linkedin.it - www.xing.com
www.face4job.com - www.lavoro.corriere.it
www.bollettinodellavoro.it - http://miojob.repubblica.it
www.monster.it - www.lavoratorio.it
www.subito.it - www.kijiji.it
http://www.lavorononprofit.it/ - www.handimpresa.it
www.jobyourlife.com - www.joblet.it
www.cambiolavoro.com - www.experteer.it
www.motorelavoro.it - www.infojobs.it
www.profiliecarriere.it - www.catapulta.it
www.assioma.org - www.careerjet.it
www.isfol.it/orientaonline - www.jobisjob.it
www.trovareillavorochepiace.it - www.jobcrawler.it
www.jobrapido.com - www.bicego.it
http://lavoro.trovit.it -www.bachecalavoro.it
SITI WEB ISTITUZIONALI
www.lavoro.gov.it
www.cliclavoro.gov.it
www.garanziagiovani.gov.it
www.regione.veneto.it
www.padovanet.it
www.italialavoro.it
Un’indagine di Gidp/Hrda, l’associazione dei direttori risorse
umane, ha rilevato che il 71,42% delle aziende usa internet
per avere maggiori informazioni riguardo ai nuovi e
potenziali collaboratori
Il profilo Facebook viene cercato nel 21,65% dei casi,
mentre il profilo Linkedin per ben il 65%.
QUINDI INIZIA A CREARTI
UNA TUA REPUTAZIONE ON LINE!
L’IMMAGINE PROFESSIONALEOltre all’immagine fisica è importante curare anche la propria immagine online, ovvero
quella che è la propria “reputazione” online, verificando così se i risultati corrispondono
all’immagine che si vuole dare di sé, intervenendo, se necessario, per rimediare ad alcuni
errori e per apportare i dovuti accorgimenti, in modo da favorire una promozione più
“professional” di sé, evitando di far comparire informazioni, foto o video personali che non
dovrebbero essere diffusi indistintamente.
Ecco perché è opportuno essere presente sul web e avere la consapevolezza di curare il
modo di presentarsi, a seconda del canale utilizzato, per moltiplicare le opportunità di
contatto professionale.
«Per costruire un personal brand efficace è opportuno trasmettere all’utente le
competenze necessarie a promuovere il proprio profilo professionale online, attingendo da
strategie di marketing e comunicazione, proprio come si farebbe per promuovere un
marchio».
LINKEDIN «E’ il social network professionale più conosciuto, principalmente utilizzato in America del
Nord, Asia ed Europa.
È un social network, esattamente come Facebook, ma professionale. Creare un profilo è
molto semplice, bisogna avere cura di completare ogni sua parte.
Accanto alle informazioni propriamente curriculari, come l’istruzione e le esperienze
lavorative, si possono aggiungere altre informazioni più personali: gli interessi, le
competenze specifiche, i link al proprio sito o blog e il collegamento ad altri profili social.
Dalla homepage sarà possibile pubblicare aggiornamenti di stato e condividere contenuti.
Dal punto di vista professionale, si consiglia di postare solo contenuti interessanti per il
proprio ambito lavorativo.
LinkedIn non è solo una vetrina per i candidati, ma anche per le aziende che possono creare
un proprio profilo e pubblicare annunci di ricerca di personale»
VIADEO
È il corrispettivo europeo di LinkedIn (nato negli Stati Uniti).
E’ utilizzato per incrementare le opportunità di business (trovare nuovi
clienti, collaboratori e partner commerciali), aumentare la visibilità e la
reputazione online dell’azienda, per gestire e sviluppare la rete di contatti
professionali. (www.viadeo.com/it).
È un social network finalizzato al business e alla carriera. Consente di
gestire soprattutto contatti, eventi, organizzazioni e gruppi
(www.xing.com/it).
Il web offre anche altri strumenti innovativi di “auto-promozione” che lasciano spazio alla creatività, quali ad esempio:
BRANCHOUTÈ un’app lanciata nel 2011 alla quale si può accedere attraverso il proprio profilo facebook o google+. Il funzionamento è
simile a quello degli altri network professionali con il duplice vantaggio di poter importare direttamente da facebook o
da google+ la propria rete di contatti e di verificare il raggio di persone vicine all’azienda nella quale si ambisce a lavorare
(www.branchout.com).
CVGRAM Un programma che consente, attraverso l’inserimento delle informazioni relative al proprio profilo, la trasformazione del
classico cv in infografica.
La registrazione è gratuita e si collega alle informazioni già inserite nel profilo LinkedIn e ai contatti già presenti su altri
social. (www.cvgram.me).
NAYMZ È un servizio per misurare e gestire la propria social reputation. Ci si può collegare utilizzando il proprio account
LinkedIn, Facebook o Twitter. I servizi base sono gratuiti, ma è anche disponibile una versione premium, a pagamento,
con più funzionalità (www.naymz.com).
SLIDESHAREÈ un sito in cui si possono caricare e condividere le proprie presentazioni con altri utenti. Le slide caricate possono essere
utilizzate per promuovere la propria esperienza in un settore specifico e possono essere incorporate (embed) in blog, siti e
altri social.
E' anche un ottimo strumento di divulgazione e apprendimento (www.slideshare.net).
VIZIFY È uno strumento che permette di trasformare i profili sui social media in infografiche interattive per la valorizzazione delle
skill.
La registrazione è gratuita e il risultato è un mini sito personalizzato (www.vizify.com).
VIZUALIZE È un’applicazione collegata a Linkedin che consente di trasformare il proprio profilo in un’infografica efficace e sintetica
(www.vizualize.me).
«Va ovviamente precisato che per utilizzare i social network per motivi professionali, occorre selezionare i
canali giusti. In atri termini, non è necessario aprire tanti profili quanti più social media si scoprono, ma
bisogna partire dall’analisi di quali sono le proprie aspirazioni e inclinazioni personali e quali gli obiettivi
professionali da raggiungere.
Successivamente è necessario ricercare e scegliere i canali più adatti alle proprie caratteristiche e al settore
nel quale si sta cercando un’occupazione o già si opera.
Costruire un buon profilo, con informazioni aggiornate, chiare, sintetiche e complete, è solo il punto di
partenza. Occorre stringere relazioni, condividere contenuti, confrontarsi partecipando a conversazioni e
iscrivendosi a gruppi mirati, per creare un personal brand efficace in grado di raccontare chi siamo e cosa
sappiamo fare.
Bisogna fare attenzione non solo alla coerenza tra i profili creati e il linguaggio specifico che ciascun canale
adotta, ma anche all’aggiornamento costante e mirato. Inoltre, dimostrare una certa web attitude è
fondamentale se si desidera lavorare nelle aziende più innovative e attente alla comunicazione online».
RETE DI CONTATTI
E’ fondamentale attivare un’ampia rete di contatti, coinvolgendo le persone nel modo
giusto, esplicitando le proprie competenze e dimostrandole.
Cercare lavoro è un compito non delegabile, da espletare in prima persona, perché è
necessario riconoscerci come gli unici responsabili della ricerca e della scelta da operare per
l’inserimento nel mondo del lavoro.
L’obiettivo è di sviluppare i contatti per creare rapporti con le persone giuste.
Più si è informati e meglio ci si può collocare nel proprio ambito professionale.
Sfruttare la rete significa anche utilizzarla per far conoscere le proprie competenze, idee e
progetti.
COSTRUIRE LA RETE DI CONTATTI
Pensa alle tue conoscenze (parenti, amici, ex- colleghi, collaboratori, clienti,
fornitori etc.), al fine di individuare coloro che hanno contatti con il settore di
tuo interesse.
Con questo tipo di informazioni puoi:
- stabilire l’ordine di priorità con il quale contattare le persone;
- definire gli obiettivi per ogni contatto da attivare;
- scegliere le modalità comunicative più adeguate per entrare in contatto
con la rete (lettera, telefono, social media, colloquio).
FASE 3 - L’INCONTROQuando arriviamo a questo punto, l’azienda saprà già molte cose su di noi
(ed anche noi sull’azienda che ci ha contattato, vero?)
Prepara una buona auto presentazione
Ascolta con attenzione le domande che ti vengono poste, non dare risposte precipitose;
Non esitare a fare domande, purché pertinenti al lavoro. Chiedi, ad esempio informazioni dettagliate sulle mansioni
e sulle prospettive professionali offerte;
Controlla la comunicazione corporea;
Comportati in maniera “vincente”: dì quel che hai da dire con semplicità, chiarezze, sincerità e coerenza, senza
distorsioni e senza fraintendimenti: la sincerità è un elemento fondamentale da rispettare. Non è necessario
distorcere o falsificare i fatti per fare colpo ad ogni costo;
E’ importante presentarsi come persone concrete, propositive, attive, semplici, affidabili e conoscere un
vocabolario di termini aziendali essenziali.
PUNTI DEBOLI
E’ molto importante prepararsi sui propri punti deboli per evitare che si finisca per
essere etichettati dagli stessi.
A tal fine risulta utile:
• prevedere che ci venga richiesto di parlarne;
• inquadrarli in un’ottica più vasta;
• ammetterne serenamente la plausibilità;
• dimostrare come, essendone consapevoli, abbiamo noi stessi individuato gli antidoti ai
potenziali rischi che questi handicap rappresentano;
• mai negare l’esistenza di punti deboli, piuttosto dimostrare la possibilità di
compensarli.
EVITA DI… Evita di gesticolare o di assumere una posizione rigida sulla sedia.
Sono sconsigliati atteggiamenti di chiusura (braccia conserte, volto contratto, sguardo corrugato) e tono di voce affannato e precipitoso.
Lo sguardo deve essere rivolto agli occhi del selezionatore, ma non in modo invadente.
Nella stretta di mano è importante che si senta un minimo di energia vitale, non un fremito agonizzante.
Per la voce è meglio essere qualche decibel sopra il tono normale, senza però urlare.
La sintesi è una delle caratteristiche maggiormente apprezzate. Trasmetti le informazioni più rilevanti evitando di essere ridondante e prolisso.
Le domande “cattive”, che mirano a metterti in difficoltà, indicano in linea di massima che l’incontro sta andando bene e denotano da parte del datore un interesse motivato nei tuoi riguardi.
Evita di parlare in modo lamentoso della tua situazione attuale, dei propri problemi personali e professionali. Evita di parlare male dell’azienda in cui si è lavorato, dei capi e dei colleghi. Evita di utilizzare la frase “non sono in grado di….”. Evita di raccontare gli insuccessi non come fallimenti ma come occasioni per il proprio miglioramento. Evita di raccontare tutto, una omissione non è una bugia. Essere disponibili a qualunque tipo di attività è controproducente, fatti spiegare bene il tipo di lavoro che viene
proposto. Evita di chiedere al selezionatore informazioni circa lo stipendio attuale, le ferie che si maturano se non è lui a farlo.
INCONTRO DI GRUPPOL’incontro o dinamiche di gruppo consiste in un’ora circa di discussione in cui i convocati (8-10), agendo come un gruppo,
devono dibattere e affrontare un determinato argomento oppure cercare di risolvere uno specifico problema, sotto l’attenta
osservazione del datore.
Dal lato tuo, la dinamica consiste nell’interagire in gruppo nel modo migliore, più produttivo e più efficace possibile.
Invece, dal lato del datore, si tratta di osservare come i convocati si comportano in gruppo e quale tipo di copione tendono a
instaurare.
In particolare, viene osservato se:
• ti comporti da leader o da gregario.
• tendi a prendere il comando della situazione oppure no
• sei aggressivo o collaborativo
• ti impegni o ti defili
• rimani in tema o vai fuori tema
• sai resistere alle frustrazioni
• susciti invidia o rivalità
NON BUTTARE VIA IL TUO TEMPO!
PRENDI UNA STRADA E SEGUILA.
NON DEVI APRIRE MILLE PORTE
CONTEMPORANEAMENTE,
MA UNA SOLA,
E SEGUIRE QUEL PERCORSO.
L’Attivazione al lavoro dev’essere condotta con determinazione e perseveranza, certi che
solo in tal modo si potrà perseguire con successo l’obiettivo prefissato.
«La scelta della tipologia del lavoro che s’intende perseguire è tanto importante nella
tipologia (cosa fare) quanto nella modalità (come fare).
Scegliere di vendere vestiti è cosa ben diversa dal decidere di lavorare come contabile, ma
scegliere di vendere vestiti come commesso è certamente diverso dal farlo come titolare
del negozio.
La scelta tra lavoro autonomo e lavoro dipendente implica la conoscenza di sé stessi e
delle proprie inclinazioni e potenzialità, la capacità di discernere le proprie capacità dalle
proprie difficoltà.
Analizza le tue caratteristiche e individua la tipologia di lavoro più consona a te».
Parte Bibliografica:
- Autostrada per la Ricchezza (Mj De Marco)- Vendere fa schifo! (se non sai come farlo) (Frank Merenda)
- Efficacia personale (Piernicola de Maria)- Le 22 immutabili leggi del marketing (Al Ries – Jack Tout)- Focus (Al Ries)
- “Linee Guida per la Ricerca Attiva del Lavoro”. Centro Sperimentale di Sviluppo delle Competenze nel Settore Finanziario e Assicurativo.- Italia Lavoro – Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale – Programma FIxO, Linee guida per la ricerca attiva del lavoro, Documento ver. 1.0, Roma,
2007.
- Federico Batini, Moacir Gadotti, Peter Mayo, Piergiorgio Reggio, Alessio Surian, Competenze e Diritto all’apprendimento, Global Print s.r.l. – TranseuropaQuaderni LLL, Milano, 2008.
- Federico Batini, Simone Giusti, L'orientamento narrativo a scuola. Lavorare sulle competenze per l'orientamento dalla scuola dell'infanzia all'educazione
degli adulti, Centro Studi Erickson, 2008. - Alessandro Amadori, Guida del Sole 24 ore al Curriculum Vitae, I edizione, Milano, 2008. - Alessandro Amadori, Guida del Sole 24 ore al Colloquio di lavoro, I edizione, Milano, 2008.
- www.frankmerenda.com- www.corsovenditorevincente.com- www.wikipedia.it
- www.unisob.na.it/placement - www.cliclavoro.gov.it - www.garanziagiovani.gov.it
- www.italialavoro.it - https://ec.europa.eu/eures/page/homepage?lang=en - www.yourfirsteuresjob.eu/it
- www.google.it - http://www.isfol.it/temi/Lavoro_professioni/mercato-del-lavoro/intermediazione-ra-domandae-offerta-di-lavoro
Fine