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Coniugare la conservazione della biodiversità e l’agricoltura: buone pratiche di gestione Daniela Zaghi, Comunità Ambiente Perugia, 14 luglio 2014 Workshop per pubbliche amministrazioni Regione Umbria

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Coniugare la conservazione della biodiversità e l’agricoltura: buone pratiche di gestione Daniela Zaghi, Comunità Ambiente

Perugia, 14 luglio 2014

Workshop per pubbliche amministrazioni Regione Umbria

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PSR e Natura 2000: ostacoli per l’attuazione

Mancanza d’informazione riguardo ai benefici agricoltura↔biodiversità e sulle opportunità

per gli agricoltori in N2000 (es. scarso utilizzo indennità Misura 213 dove attivata) Implicazioni negative (valutazione d’incidenza, vincoli, ecc.) Scarsa conoscenza dei requisiti ecologici delle specie e degli habitat N2000 utili per definire

le misure necessarie per la loro tutela Scarsa integrazione tra le amministrazioni dei settori biodiversità e agricoltura, ai vari

livelli. Marginalità politica, scarsa rappresentatività delle aree N2000 (sia a livello amministrativo

che imprenditoriale) Scarsa comunicazione o poco efficace, scarsi incentivi economici, molte difficoltà per

agricoltori e allevatori (anche se indipendenti da N2000)

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Farming for Natura 2000

• A chi è indirizzata la guida? Alle amministrazioni pubbliche responsabili della PAC e del PSR e

agli enti gestori dei siti Natura 2000

• Quale è l’obiettivo che si prefigge la CE? Aiutare le amministrazioni pubbliche e i gruppi di interesse nello

sviluppo e nella promozione di sistemi di produzione agricola all'interno di aree Natura 2000 che aiutino a mantenere e migliorare lo stato di conservazione di specie e habitat di importanza comunitaria

http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/management/guidance_en.htm

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Buone pratiche per la definizione delle misure di conservazione per aree agricole in Natura 2000 (da gdl UE)

Identificare e valutare lo stato di conservazione degli habitat e specie dipendenti dall’agricoltura, comprese le minacce, e stabilire i target di conservazione per ciascuno di loro

Stabilire gli obiettivi di conservazione sito-specifici che tengano in considerazione lo stato di conservazione che si intende raggiungere per ogni habitat e specie per cui il sito è stato designato

Stabilire le misure di conservazione ed il relativo costo per ciascun sito Natura 2000, necessarie al fine di realizzare gli obiettivi di conservazione, negoziate con le parti coinvolte

Integrare gli obiettivi di conservazione nelle politiche e nei programmi strategici per garantire finanziamenti adeguati (PSR, LIFE e altri fondi UE)

Prevedere misure di conservazione attuabili dalle le aziende agricole dentro Natura 2000 e AAPP coerenti con le Misure del PSR

Monitorare l’efficacia delle misure di conservazione, rispetto agli obiettivi prefissati e rivedere il sistema nel caso in cui non siano stati raggiunti

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….altre buone pratiche dall'Europa

è essenziale un impegno di fondi a lungo termine per assicurare il successo

delle azioni di conservazione;

gli agricoltori devono essere coinvolti dall’inizio in tutte le attività di

pianificazione del sito Natura 2000;

i piani di gestione devono essere semplici, pratici e con chiari obiettivi;

è necessario far comprendere che un uso efficace e produttivo dei terreni

agricoli, che permetta di garantire un reddito sufficiente agli agricoltori, può

essere effettuato nel rispetto degli obiettivi di conservazione della natura;

è essenziale organizzare corsi di formazione/informazione tra pari

è necessaria una maggiore informazione sulle migliori pratiche agricole

rispettose dell’ambiente

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Un pacchetto integrato di fondi per Natura 2000

E’ essenziale:

1. garantire la sostenibilità economica del sistema agricolo per evitare l’abbandono del territorio

2. supportare le pratiche di gestione necessarie per la conservazione degli habitat e delle specie chiave

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Buone pratiche a livello nazionale

Lombardia: definizione delle misure del PSR coerenti con le misure di conservazione dei siti Natura 2000

Marche: Accordi agro-ambientali d’area

Parco fluviale del Po tratto Vercellese/Alessandrino e Riserva - Naturale del Torrente Orba: realizzazione del marchio “Fornitore di qualità ambientale”

Comunità montana/consorzio bonifica Valle del Serchio: progetto “custodia del territorio”

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Regione Lombardia

• Studio: “Supporto all’individuazione di criteri di attuazione di azioni /interventi

nelle aree a tutela delle biodiversità” - Piano Operativo ERSAF-ADG “Attività di supporto all’autorità di gestione per l’attuazione del PSR 2007-2013, anno 2012”

• 1) analizzare tutte le azioni (misure di conservazione) contenute nei piani di gestione approvati di SIC e ZPS;

• 2) raggrupparle in categorie di impegno; IA (interventi attivi), IN (incentivazioni), MR (monitoraggio) , PD (programmi didattici) , RE (regolamentazioni)

• 3) identificare quali impegni più frequentemente gravano sugli agricoltori che operano all’interno della Rete Natura 2000 in Lombardia.

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Regione Lombardia: Stato pianificazione

• I piani di gestione dei Siti Natura 2000 lombardi, attualmente approvati sono 120 (tot. 242 – dato rif. dic 2012)

• Le azioni che interessano l’ambito agricolo sono il 47% del totale:

• - Interventi attivi: 44%

• - Incentivazioni: 18%

• - Attività di monitoraggio e ricerca: 4%

• - Programmi didattici: 6%

• - Strumenti di regolamentazione/divieti: 28% sul totale delle azioni

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Regione Lombardia: misure di Conservazione e prossima programmazione

Tipologie

Il 72% delle azioni di conservazione rientrano nel campo della volontarietà;

Il 26% delle azioni di gestione risultano cogenti, ma non rientrano in condizionalità, quindi rappresentano degli impegni aggiuntivi per gli agricoltori che operano in Natura 2000.

Solo il 2% delle azioni di gestione sono di tipo cogente che però rientrano pienamente nella condizionalità, quindi non comportano oneri aggiuntivi da parte degli agricoltori.

Le azioni appartenenti alle categorie “volontarie” e “cogenti esterne alla condizionalità” sono valutate e considerate dall’AdG del PSR quali indennità o misure, da attivare nella prossima programmazione del PSR 2014-2020.

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Regione Lombardia: Misure di conservazione individuate

Ripristino prati /gestione conservativa dei prati (Parco del Mincio, Parco dell’Adamello e Parco Monte Barro)

Ripristino pascoli /gestione conservativa dei pascoli (Parco del Campo dei Fiori)

Monitoraggio e gestione zone umide (Parco del Mincio e Parco Lambro)

Rinuncia pascolo in torbiera (Parco dell’Adamello)

Realizzazione/ manutenzione pozze d'abbeverata (Parco Orobie Bergamasche)

Indennità N 2000 (in corso di valutazione)

Per info: Referenti Regione Lombardia [email protected]

[email protected]

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Marche: Accordi Agroambientali in aree protette, Siti Natura 2000

Rete N2000 regionale: 80 SIC - 29 ZPS, Supf. 136.900 ha ~ 14%

territorio reg.

Accordi Agroambientali d’Area: insieme di impegni sottoscritti da imprenditori agricoli di un limitato territorio a fronte di compensazioni effettuate a valere sulle misure agroambientali del PSR 2007-2013

L’accordo coinvolge ed aggrega intorno alla specifica criticità, un insieme di soggetti pubblici e privati nell’ambito di un progetto condiviso, in grado di attivare una serie di interventi coordinati, volti al superamento o alla mitigazione della criticità stessa

Per la costituzione di un A.A. d’Area è fondamentale il “Soggetto promotore” (riferimento per AdG) che presenta il progetto e, in caso di approvazione, coordina la presentazione dei progetti definitivi da parte dei singoli beneficiari

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Marche: Accordi Agroambientali d’Area

Alcuni elementi utili per la riuscita di un accordo

Le scelte degli agricoltori non basate solo su incentivi economici, ma anche da altri fattori, ad es. la percezione effettiva degli effetti delle pratiche agricole sull’ambiente.

E’ essenziale il coinvolgimento e la partecipazione alle decisioni di coloro che più direttamente sono interessati dalle misure ambientali.

Ogni intervento per ridurre l'impatto ambientale delle pratiche agricole, può determinare risultati significativi se adottato su una superficie adeguata e contigua dandone valenza territoriale.

Le misure di conservazione per essere efficaci devono essere adeguate agli obiettivi ambientali, tenendo conto del contesto socio-economico

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Marche: Accordi Agroambientali d’Area

Obiettivi ambientali

difesa del suolo

tutela delle acque superficiali e profonde

mantenimento e recupero del paesaggio

preservazione delle aree di tutela e biodiversità.

Per ogni tipologia di Accordo è previsto un “pacchetto” di

Misure del PSR per rendere l’azione più efficace.

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Nell’ambito degli accordi per la Tutela della Biodiversità il “pacchetto” di misure PSR è costituito da:

Misura 111 “Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione”

Misura 125 “Infrastrutture connesse allo sviluppo e adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura”

Misura 211 “Indennità per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane”

Misura 213 “Indennità Natura 2000 ed indennità connessa alla Direttiva 2000/60/CE”

Misura 214 “Pagamenti agroambientali” Misura 216 “Sostegno agli investimenti non produttivi”

Marche: Accordi Agroambientali d’Area – PSR 2007-2013

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Marche: Accordi Agroambientali d’Area “Tutela della Biodiversità”

Soggetti promotori:

Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Parco Regionale del Conero

Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi

Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello

Riserva Naturale Statale Montagna di Torricchio

Monte Catria, Monte Acuto e Monte della Strega

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Marche: Accordi Agroambientali d’Area “Tutela della Biodiversità”

15 progetti di massima presentati 11 progetti di massima approvati progetti 6 progetti esecutivi presentati e approvati

----------------------------------------------------------------- Fondi PSR riservati agli Accordi Biodiversità

10.460.000 Euro dei quali 4.550.000 Euro per la Misura 213

----------------------------------------------------------------- 100 domande di agricoltori sulla Misura 213

Per info: [email protected]

http://www.agri.marche.it/

http://psr2.agri.marche.it/

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Parco Fluviale del Po e Orba

Il Marchio di Fornitore di Qualità Ambientale: • Aziende che operano nei 48 Comuni dell’Area Turistica del Parco Fluviale del Po e nei 3 Comuni della

Riserva Naturale del Torrente Orba, che impostano processi produttivi nel rispetto dell’ambiente naturale.

• Tipologia aziende: strutture ricettive e i ristoranti, aziende agricole e accompagnatori turistici e naturalistici

• Attribuito sulla base di specifici disciplinari che individuano, per ogni categoria di attività, le azioni richieste per il miglioramento continuo della qualità ambientale del territorio.

• Gli impegni che ciascuna azienda sottoscrive volontariamente sono inseriti in un Progetto di azione valido per cinque anni concordato con il Parco

• La concessione del Marchio avviene tramite un’apposita determinazione dirigenziale e il suo uso è regolato tramite specifica Convenzione tra l'Ente-Parco e il beneficiario.

• Il controllo del rispetto dei disciplinari è garantito dall’Ente-Parco, che si avvale di tecnici specializzati nelle materie di interesse.

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Parco Po-Orba: i requisiti per le aziende agricole

Tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale (biologiche, biodinamiche e/o integrate)

Conservazione e miglioramento della biodiversità

Riduzione degli impatti sulla fauna durante le operazioni colturali

Riduzione dei consumi irrigui

Miglioramento della qualità delle acque di rilascio

Recupero dei fabbricati con attenzione alle caratteristiche locali

Riduzione dei consumi energetici

Impegno a collaborare attivamente al progetto di lotta contro le zanzare

L’Ente Parco verifica i requisiti presso ciascuna azienda, fornisce indicazioni riguardo le misure del PSR per sostenerne i costi e promuove i prodotti di qualità

Info: www.parcodelpoalessandriavercelli.it

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Progetto “Custodia del territorio” Media Valle del Serchio (2007-20097)

Obiettivi del progetto: • Aumentare l’efficacia delle attività di bonifica da parte della CM MV Serchio minimizzando i costi • garantire una corretta gestione di prevenzione e primo intervento anche nelle aree di minore “accessibilità” attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione di chi “vive” quei luoghi • incentivare gli operatori agricoli a rimanere sul territorio riconoscendogli la funzione di custode del territorio Gli attori del progetto: • Ente Gestore • Imprenditori Agricoli Professionali • Società Cooperative locali del settore Agricolo Forestale

Comprensorio di Bonifica n. 4 Valle del Serchio: 115.000 ha – 1.500 km reticolo idrogr. - 2 prov (lucca e Pistoia), 5 Comunità montane, 35 comuni

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Progetto custodia del territorio: schema e procedure per attivazione

Bando pubblico Espressione della manifestazione di interesse da parte dell’azienda Selezione dei soggetti in base ai criteri espressi dalla legge della

Montagna, primo fra tutti la vicinanza dell’azienda agricola alla zona di intervento

Affidamento convenzionato dei lavori Convenzione: Obblighi del custode del territorio: Monitoraggio e

controllo del reticolo idraulico ed opere assegnate; Reporting all’Ente Gestore (settimanale); Eventuali interventi manutentori di piccola entità; Impiego di lavoro proprio e/o dei familiari; Utilizzazione di macchine ed attrezzature di proprietà o possesso; Impiego di materiali e mezzi a basso impatto ambientale

Compensi per il custode del territorio: parte fissa (monitoraggio e controllo dello stato dei luoghi) fino ad un massimo di 6.000,00 €/anno; parte variabile dipende da interventi concordati tra le parti

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Progetto custodia del territorio: alcuni risultati

64 manifestazioni di interesse • Appennino Pistoiese: 23 • Garfagnana: 30 • Media Valle del Serchio: 11 20 convenzioni: • Appennino Pistoiese: 9 custodi • Garfagnana: 8 custodi • Media Valle del Serchio: 3 custodi • circa 354 km di reticolo e 49.000 ha di territorio

Primo anno: circa 200 segnalazioni di interventi che hanno portato all’esecuzione di lavori per oltre € 250.000 Secondo anno : solo ai custodi che avevano dimostrato efficienza e capacità di collaborazione con i tecnici

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Progetto custodia del territorio: alcuni risultati

Punti di forza: diversificazione del reddito; reddito fisso minimo garantito; ottimizzazione nell’uso delle risorse aziendali (lavoro e/o macchine); trasferimento di conoscenze locali all’interno dell’Amministrazione Pubblica; aumento della conoscenza del territorio, dei luoghi e loro peculiarità; maggiore visibilità e reputazione sul territorio; creazione di “reti” con altre aziende Punti di debolezza: difficoltà nell’uso degli strumenti tecnologici ed informatici; mancanza di una formazione specifica Info: www.bonificavalleserchio.it/2010/05/20/ecco-il-progetto-custodia-del-

territorio/

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Buone pratiche a livello europeo

Lussembuergo: programma ‘Naturschutz durch

Nutzung ’Conservazione attraverso l’uso

Operation Pollinator

Svezia: agricoltori e birdwatcher

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Il Programma ‘Naturschutz durch Nutzung’

Il Ministero dell’Ambiente ha varato il Programma ‘Naturschutz durch Nutzung’ - Conservazione attraverso l’uso

L’obiettivo del Programma è incoraggiare gli allevatori all’interno delle aree protette, compresi i siti Natura 2000, a

convertire la propria attività verso pratiche di pascolo a basso costo e a basse intensità con razze bovine locali come

Galloway, Angus, Limousine e bovini Highland

Rendere l’attività di allevamento economicamente ed ecologicamente sostenibile

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Lussemburgo: Il programma ‘Naturschutz durch Nutzung’ (2)

Analisi economica dell’azienda agricola

Adesione al programma: stipula di un accordo

Cosa prevede il programma:

Assistenza marketing e vendita delle carni

Il programma è gestito dal Ministero dell’Ambiente (responsabile per l’assistenza tecnica e gli aspetti promozionali), in stretta

collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole (responsabile per i

pagamenti e le ispezioni)

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Gratuita

Non impegno ad aderire al programma

Attuata da un agronomo dipendente dal Ministero dell’Ambiente appositamente assunto

L’analisi economica dell’azienda (1)

Esaminare la fattibilità della conversione per ciascuna fattoria

Calcolare il risparmio e i margini di profitto

Valutare le modalità ottimali di conversione

Chiara visione da parte dell’agricoltore delle conseguenze economiche della sua

decisione

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I vantaggi della conversione per l’allevatore

Riduzione sostanziale dei costi di investimento e dei costi di

gestione della fattoria, perché le razze locali sono ben adattate

all’ambiente naturale e possono rimanere nei campi tutto l’anno,

hanno bisogno di poche cure d’allevamento e una scarsa

alimentazione integrativa

Aumento della redditività,

perché, a fronte della minore

densità di animali per ha, la carne

di bovini rustici spesso si vende a

sei volte il valore del manzo

convenzionale

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L’accordo con il Ministero dell’Ambiente

Durata : 5 anni

Stabilisce le condizioni a cui il pascolo deve essere effettuato: numero

di animali per unità di superficie, nessun uso di fertilizzanti o pesticidi,

divieto di aratura, taglio del fieno solo se specificato, ecc..

In cambio, l’agricoltore riceve una sovvenzione annuale ‘biodiversità’

(in aggiunta ai suoi normali pagamenti unici), per compensare il

mancato guadagno conseguente dalla conversione al pascolo a bassa

intensità (crescita lenta degli animali e produttività inferiore)

Può anche pagare per ogni ulteriore attività di gestione orientata alla

conservazione della natura che l’agricoltore potrebbe essere chiamato a

svolgere

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Promozione e vendita della carne di razze locali

Gli allevatori che aderiscono al programma ricevono un sostegno continuo da parte del Ministero dell’Ambiente per promuovere e

commercializzare i prodotti

Crescente interesse della popolazione nelle carni provenienti da razze

locali

Ai ristoranti che accettano di mettere tali carni sul loro menu viene dato un sostegno in forma di pubblicità gratuita: volantini, opuscoli, editoriali periodici e comunicati stampa

Coordina la filiera tra l’agricoltore e i ristoranti per quanto riguarda i trasporti, la macellazione e il sezionamento della carcassa, garantendo all’agricoltore una vendita costante dei suoi animali ad un prezzo corretto, e ai ristoranti una fornitura di carne sempre disponibile

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Risultati (1)

Nel 2012 erano attivi 42 accordi che coinvolgevano circa 50 agricoltori

La superficie totale coperta dai 42 progetti è 1.594 ha

L’80% delle aziende coinvolte sono ora economicamente sostenibili e redditizie. Non sono dipendenti dai sussidi, né oberate da costosi esborsi per gli investimenti

Partecipano al programma 20 ristoranti. Il loro feedback è stato molto positivo

Il Ministero ha già negoziato accordi con una serie di macellai che vendono direttamente la carne ai clienti

La carne ha una reputazione già solida come prodotto di provenienza locale, sano, sostenibile e di alta qualità

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Il Ministero spera di coprire 5.000 ha, attraverso l’integrazione del programma nel prossimo PSR 2014-2020. La stretta collaborazione tra i due Ministeri dovrebbe facilitare la transizione

Sta preparando un’etichetta, un “certificato di origine”, che sarà accompagnata da una campagna commerciale per promuovere il fatto che la carne proviene da aree di conservazione della natura in Lussemburgo

Ha iniziato negoziati con il più grande supermercato del Lussemburgo (catena Cactus), interessato ad avere i diritti esclusivi di vendita della carne

I sondaggi mostrano che i clienti sono molto interessati all’acquisto di prodotti alimentari di provenienza locale, in cui si possa risalire alle origini, e che sono disposti a pagare un extra per questo servizio

Risultati (2)

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Punti di debolezza

Programma applicato solo su 1.600 ha di aree protette. Per avere un maggiore impatto a lungo termine sarà necessario che il programma venga applicato su una zona più ampia

L’applicazione del programma è dispendiosa dal punto di vista della forza lavoro. Questo può aggiungere un onere supplementare ad un Servizio all’interno della Ministero dell’Ambiente già sovraccarico di lavoro

C’è ancora una riluttanza complessiva all’interno del Settore Agricoltura all’inclusione del concetto di agricoltura a basso costo nelle aree protette come elemento integrante della politica agricola, in quanto, secondo il Ministero, si potrebbe ridurre la capacità di produzione complessiva del paese e ridurre gli investimenti ‐ e quindi l’importanza economica ‐ dell’agricoltura nelle zone a valle

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Operation pollinator

“Operation Pollinator”: lanciata nel 2010 per aumentare sui terreni agricoli il

numero di insetti impollinatori locali, cruciali per molti habitat naturali e per

la produttività della maggioranza delle colture alimentari,

ma oggi in forte riduzione.

Il progetto si basa sulla creazione di habitat

idonei a tali insetti in aree poco produttive (es. i

bordi campo), attraverso la semina di essenze

attrative ricche in nettare e polline.

Tali habitat offrono anche rifugio a piccoli

mammiferi e uccelli. http://www.syngenta.com

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Agricoltori e birdwatcher

In Svezia agricoltori e birdwatcher collaborano per la protezione degli uccelli

delle terre agricole. Il progetto ha coinvolto 200 aziende per una superficie

complessiva di 30.000 ha e prevede:

formazione degli agricoltori nel riconoscere le

specie

creazione nei campi di “ambienti di cova” (aree

non coltivate)

evitare prodotti fitosanitari lungo i margini dei

campi

adozione di tempi di sfalcio adeguati

installazione di abbeveratori

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Grazie per l’attenzione !!

Maggiori info su:

www.lamiaterravale.it