CONFRONTO AGOSTO SETTEMBRE
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Corre quindi l’obbligo di
fare chiarezza sulla vicenda
per almeno due motivi. Il
primo perché le afferma-
zioni del sindaco sono del
tutto inesatte
(pro domo sua).
Il secondo per-
ché la decisione
di tenere la III
Festa Nazionale
venne assunta
dai comuni di
Bergolo, Levice e Cortemi-
lia quando io ero Sindaco
in carica (parliamo
(Continua a pagina 4)
di cui in parola, il Presidente dei
Borghi Autentici
delle Langhe, Sindaco di Levice
Ernesto Taretto, ha ritenuto di
spostare tale manifestazione a
Levice.”
In seguito le affermazioni
del sindaco sono state ri-
prese dalla stampa locale.
Nel corso del consiglio
comunale del 6 luglio u.s., il
sindaco di Cortemilia ha
sollevato polemica riguardo
alla III Festa Nazionale dei
Borghi Autentici
d’Italia, affermando:
”Nei giorni 25-26-27
Giugno si è svolta la
Festa dei Borghi Au-
tentici d’Italia. La festa
in un primo momento
doveva svolgersi a Cor-
temilia. Dopo un incontro a
Torino con l’Assessore Cirio ove
è stato programmato l’iter dello
svolgimento della manifestazione
Festa dei Borghi Autentici a Levice
Perché non a Cortemilia? Ecco i motivi di Aldo Bruna
A cura del Partito
Democratico Circolo di
Cortemilia e Valli
e.mail: [email protected]
Via Cavour n. 7 - Cortemilia
Anno X- n. 2 - agosto/settembre 2010
Che bella è stata la Festa
dell’Unità di Cortemilia!
Quattro serate divertenti e di
impegno che hanno portato
un incasso di quasi 10mila
euro, con un utile da record
(oltre il 20%)! Far politica
costa e, poiché nessuno di noi
ha (né tantomeno cerca o
vuole) un padrone/finan-
ziatore, siamo sempre più
determinati a lavorare per
poter continuare ad esprime-
re il nostro punto di vista.
Liberamente, senza rendere
conto al potente di turno.
Questo - secondo noi - è un
importante aspetto della Li-
bertà.
Grazie a tutti coloro che han-
no lavorato o che hanno so-
stenuto in vario modo la no-
stra bella festa. Quest’anno
abbiamo assaporato la bellez-
za di condividere musica,
idee, cibo, sport, tifo… Sono
occasioni come queste che ci
danno la certezza di poter
vivere in un paese diverso da
quello che abbiamo. Perché
non è vero che tutti sono
disonesti, che tutti rubano alla
stessa maniera (scusa, De
Gregori!). Noi abbiamo cuo-
re, testa, tenacia e morale… e
siamo qui per dimostrarlo,
anche con il ritrovato
CONFRONTO.
Intervista a Stefano Garelli
di Bruno Bruna pag. 2
Largo ai giovani
di Ginetto Pellerino pag. 3
Festa dei Borghi Autentici:
Perché non a Cortemilia? pag. 4
Il convento francescano
di Giovanni Destefanis pag. 8
Regione Piemonte:
SI TORNA A VOTARE? pag. 10
Cronaca del Torneo dei
Borghi - di Lalo Bruna pag. 11
CUI PRODEST? pag. 12
Sommario:
lavoratori dipendenti.
Evidentemente, non bastano
le competenze del suo leader
Pier Luigi Bersani, l’unico
ad aver davvero iniziato un
percorso riformista in cam-
po economico-fiscale con le
sue “lenzuolate”, liberalizza-
zioni a vantaggio soprattutto
dei ceti più deboli introdotte
quattro anni fa, quando era
ministro dell’Economia del
governo Prodi.
E neanche le false promesse (Continua a pagina 3)
na da quel 34% a cui l’aveva
portato nel 2008 il suo fon-
datore, Walter Veltroni.
Insomma, nonostante
l’evidente crisi politica di una
coalizione di governo che
può contare su cento depu-
tati in più a Montecitorio e
cinquanta senatori a palazzo
Madama, il Pd non scalda i
cuori degli italiani, non sa
ancora incidere sulle sue
scelte, non coalizza contro
l’impopolare legge finanzia-
ria le categorie sociali più
colpite: giovani, pensionati,
Nei giorni scorsi i principali
quotidiani nazionali hanno
pubblicato le tabelle relative
alle intenzioni di voto degli
i t a l i a n i i n q u e s t a
“caldissima” estate 2010.
L’esito dei sondaggi, nono-
stante il difficile momento
del governo di centro-destra,
alle prese con le forti divisio-
n i i n t e r n e s u
“intercettazioni”, “questione
morale” e perfino sulla fi-
nanziaria, anche questa volta
non premia la maggiore for-
za di opposizione, il partito
democratico.
Ad un vistoso calo del Pdl fa
riscontro un recupero dei
partiti più battaglieri come
Idv o la Lega ma il Pd non
riesce a schiodarsi dal 26-
27%, percentuale ben lonta-
Largo ai giovani di Ginetto Pellerino
Matteo Renzi
CONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTO
CONFRONTO Pagina 2
Un anno in Provincia Intervista a Stefano Garelli - di Bruno Bruna
da apparati non sufficientemente
strutturati. Ad esempio, per quanto
riguarda il settore agricolo ci sono
poche persone che analizzano le
richieste di finanziamento, per cui
spesso si hanno pratiche inevase o
comunque in ritardo a causa del
personale sottodimensionato.
Eppure l’opinione comune è
che le Province siano dei
carrozzoni…
Nel nostro caso c’è una precisa re-
sponsabilità della precedente Ammi-
nistrazione, che ha voluto risparmia-
re sul personale, rischiando di para-
lizzare l’ente. Occorre poi anche dire
che la Provincia non ha comunque
molte competenze (se togliamo le
strade, l’edilizia scolastica e poco
altro).
Possiamo allora dire
che la Provincia è un
ente inutile?
Per come è strutturata adesso,
direi proprio di sì. Parteci-
pando ai lavori del Consiglio,
noto inoltre come non si parli
quasi mai dei problemi delle
zone periferiche e marginali.
La Provincia è piuttosto
cuneocentrica, nonostante la
presenza di assessori impor-
tanti provenienti da altre zone. La
difficoltà di operare della Provincia è
causata inoltre da un bilancio che ha
poche risorse, anche perché la prece-
dente amministrazione ha fatto
scelte non sempre condivisibili, come
ad esempio i grossi investimenti
sull’Aereoporto di Levaldigi. Oggi
la Finanziaria dà un altro bel taglio
ai trasferimenti, per cui sarà sempre
più difficile operare.
Quali sono le cose di cui ti
sei occupato tu personal-
mente?
Faccio parte delle Commissioni
Istruzione, Ambiente, Agricoltura e
Lavoro. Ho seguito in modo partico-
lare tutta la vicenda relativa ai
finanziamenti per la Valle Bormida
del dopo ACNA. Ho cercato di far
conoscere a fondo la problematica a
tutti gli amministratori, anche invi-
tando esperti locali e sto cercando di
impegnarmi perché i fondi stanziati
siano investiti nel modo migliore e
perché si cerchi di ottenere
dall’Enichem il risarcimento per il
danno ambientale.
In questi giorni si è parlato
nuovamente del ponte di
Cortemilia, che, pare, non si
costruirà più.
Le ultime riunioni fatte sul proble-
ma hanno evidenziato
l’impossibilità, per ragioni economi-
che, di procedere alla costruzione del
nuovo ponte, per cui si procederà ad
un rinforzo e ad una sistemazione di
quello esistente. Ciò di cui mi farò
carico è che la Provincia, prima di
procedere ai lavori, coinvolga non
solo l’ente locale, ma l’intera cittadi-
nanza nella scelta della soluzione
migliore e più praticabile.
Tu sei anche Coordinatore
del circolo del Partito De-
mocratico Cortemilia e Val-
li. Qual è lo stato di salute
del partito a livello locale?
Bisognerebbe lavorare di più per fare
più gruppo, sarebbero necessarie più
iniziative, anche se è difficile quando
si hanno tesserati che vanno da
Perletto a San Benedetto Belbo.
Non si può nascondere poi un po’ di
delusione per la situazione del parti-
to ai livelli superiori, dove continua-
no a contare persone “vecchie”, men-
tre si ha l’impressione che siano
veramente poche le persone che han-
no a cuore le sorti del PD e del
Centrosinistra. E’ anche per questo
che, nonostante l’Italia abbia attual-
mente il peggior Governo di sempre,
non riusciamo ad essere visti come
un’alternativa di qualità. Forse sarò
un po’ drastico, ma occorrerebbe un
azzeramento della classe dirigente.
“ per come è
strutturata
adesso, la
Provincia è un
ente del tutto
inutile…
Sul Partito
Democratico?
Occorrerebbe un
azzeramento
della classe
dirigente
”
Stefano Garelli è stato eletto
Consigliere provinciale per il
Partito Democratico il 7 giu-
gno 2009, con 2137 preferenze
nel collegio di Cortemilia, un
risultato molto brillante, tanto
più se si tiene conto che il no-
stro collegio è politicamente
orientato a destra. Erano de-
cenni che Cortemilia non e-
sprimeva più un proprio rap-
presentante all’interno del
Consiglio Provinciale, per cui
l’elezione di Stefano è stato un
risultato importante sia per la
nostra cittadina che per il cen-
trosinistra locale.
A Stefano, a poco più di un
anno dall’elezione, abbiamo
rivolto qualche domanda sulla
sua prima esperienza di Consi-
gliere provinciale.
Com’è stato l’impatto con i
lavori del Consiglio provin-
ciale?
Devo innanzitutto dire che sono
state molto belle le prime ore dopo la
mia elezione, quando mi sono reso
conto di aver raggiunto un risultato
voluto dalle tante persone che mi
hanno votato; poi, però, gradual-
mente l’entusiasmo si è spento.
Per quali motivi?
Prima di tutto in minoranza si
conta poco, non si riesce ad incidere
sulle scelte politiche della Provincia.
Devo anche dire che è difficile per
chiunque costruire qualcosa in Pro-
vincia. La Provincia dispone infatti
di poche competenze portate avanti
CONFRONTO Pagina 3
Il Pd ha bisogno del nuovo,
a tutti i livelli, partendo dagli
enti locali, fino al Parlamen-
to.
Un buon modo per iniziare
potrebbe essere quello di
inserire nello statuto del
partito una regola che limiti a
tre i mandati elettorali per
tutti i livelli istituzionali, op-
pure, più semplicemente, di
procedere a un progressivo
“svecchiamento” dei rappre-
sentanti politici.
Si stanno facendo conoscere
giovani interessanti come il
sindaco di Firenze Matteo
Renzi, che ha sbaragliato la
concorrenza alle primarie del
capoluogo toscano, la simpa-
tica e combattiva Debora
Serracchiani, salita agli onori
della cronaca per aver chie-
sto ricambio e ringiovani-
mento dei vertici del partito,
il lombardo Giuseppe Civati,
altro protagonista della nuo-
va generazione Pd.
E ancora, il presidente della
provincia di Roma Nicola
Zingaretti, meno giovane,
classe 1965, ma certamente
una figura nuova, moderna,
innovativa.
Il rinnovamento non deve
fermarsi ai vertici nazionali.
Anzi, per il nostro territorio,
trovare giovani con la voglia
di mettersi in gioco in un
partito che stenta a mantene-
re rapporti costanti con la
gente e ad affrontare i suoi
problemi, è una necessità.
Le esperienze vincenti di
Stefano Garelli a Cortemilia,
eletto consigliere provinciale
con oltre duemila voti, di
Alberto Gatto ad Alba, il più
giovane consigliere comunale
della Granda, del sindaco
ventiquattrenne di Dogliani
Nicola Chionetti sono da
tenere in grande considera-
zione e, possibilmente, ripe-
terle.
Per questo, nell’ultima as-
semblea Pd ad
Alba abbiamo
lanciato una nuo-
va iniziativa ri-
volta a portare
un po’ di novità
n e l l ’ a u t u n n o
“democratico” di
Langhe e Roero:
dare vita a un
coordinamento
degli amministra-
tori dell’area Pd
del territorio e a
una grande assise dei giovani
democratici, per favorire
confronti e discussioni sui
loro problemi (lavoro, scuo-
la, università, tempo libero) e
affrontare i temi politici che
più li interessano.
Due importanti proposte da
realizzarsi nei prossimi mesi,
in concomitanza al congres-
so provinciale, a quelli citta-
dini ed ai rinnovi dei rispetti-
vi vertici.
“ ….una grande
assise dei
giovani
democratici,
per favorire
confronti e
discussioni sui
loro problemi
(lavoro, scuola,
università,
tempo libero) e
affrontare i temi
politici che più
li interessano
”
del governo in carica che dal
2001 a oggi avrebbe dovuto
riformare il fisco (ricordate le
due aliquote al 23 e al 33%
con l’esenzione totale dei red-
diti più bassi), diminuire la
pressione fiscale, aumentare
l’occupazione, realizzare nuove
grandi infrastrutture, dare il via
al federalismo e molto altro
ancora, sembrano convincere i
delusi elettori italiani a sostene-
re maggiormente il principale
partito di opposizione.
Vista la
situazio-
ne di
stallo ci
s emb r a
g i u s t o
pensare
che a
scarseg-
g i a r e
non sia-
no le
compe-
tenze o
la serietà dei dirigenti politici
democratici e neanche la buo-
na volontà di chi fa opposizio-
ne con coscienza, tenendo
conto di come gli italiani si
sono espressi in tutti gli ap-
puntamenti elettorali degli ulti-
mi due anni.
Può capitare che una coalizio-
ne politica, un partito, entrino
in crisi anche per lungo tempo.
Basti pensare ai conservatori in
Gran Bretagna (ora di nuovo
al governo dopo il lungo do-
minio “laburista”) o ai demo-
cratici negli Stati Uniti, risolle-
v a t i dopo o t to ann i
dall’incredibile ascesa dello
sconosciuto Barack Obama, o
ancora al “limbo” in cui vivo-
no da anni i socialisti in Fran-
cia.
Il problema più difficile è usci-
re dalla crisi e per farlo non
basta vincere ma bisogna con-
vincere.
(Continua da pagina 1)
Largo ai giovani di Ginetto Pellerino
Nella foto,
Debora Serracchiani
CONFRONTO Pagina 4
Festa dei borghi a Levice. Perché non a
Cortemi l ia? Ecco i motivi - d i A l d o B r u n a
nedetto Belbo, Cossano Bel-
bo, Santo Stefano Belbo).
Erano altresì presenti alcune
aziende locali e alcune aziende
albesi.
I pernottamenti assicurati
dall’organizzazione
(Associazione Nazionale Bor-
ghi Autentici d’Italia) sono
stati 139 per un minimo di
due giorni e un massimo di
quattro giorni, così suddivisi
sul territorio: Levice (19 pre-
senze), Bergolo (30), Perletto
(7), Gorzegno (6), Cravanzana
(17), Cortemilia (39), Torre
Bormida (18), Prunetto (3). A
queste occorre aggiungere altri
pernottamenti non passati
attraverso l’associazio-ne e
che, naturalmente, non siamo
in grado di quantificare.
Il ristorante Sardegna, operati-
vo a Levice, nei tre giorni di
festa ha somministrato centi-
naia di pasti.
L’inaugurazione della festa è
avvenuta alla presenza del
Presidente della Regione Pie-
monte On.le Cota, della Presi-
dente della Provincia di Cune-
o Gianna Gancia, dell’On.le
Giovanna Melandri del Partito
Democratico e già Ministro
della Repubblica, del rappre-
sentante dell’ANCI
(Associazione Nazionale Co-
muni Italiani) Mauro Guerra,
del Presidente Nazionale
dell’Associazione Borghi Au-
tentici d’Italia Stefano Luc-
chini e del Sindaco di Levice
Ernesto Taretto.
I convegni organizzati nei tre
giorni della Festa sono stati: il
25/26 giugno a Cortemilia 1°
meeting Internazionale del
Progetto “European
Network of Communities for
Energy Change” con la parte-
cipazione di partner italiani,
maltesi e polacchi; domenica
27 giugno a Cortemilia incon-
tro dibattito “Comunità loca-
le, coesione e … felicità”;
domenica 27 giugno a Bergo-
lo progetto “Giovani Bor-
ghi”, si sono intervallati gli
interventi dei giovani e dei
loro tutor locali dei comuni
di Levice, Fara San Martino,
Galtellì, Melpignano, Tresi-
gallo, Casalbuono, Giffoni
Sei Casali.
Sin qui il resoconto della Fe-
sta che dimostra, senza alcun
tema di smentita, il buon
successo della stessa. Né si
può assumere a pretesto,
l’incidente (seppur deplore-
vole) avvenuto per il mancato (Continua a pagina 5)
dell’autunno del 2009).
E’ opportuno però iniziare dai
risultati della Festa (scusandomi
della necessaria lungaggine della
mia esposizione). Il 25/26/27
giugno sono stati presenti, a
Levice per la Festa e nei vari
convegni organizzati, i Sindaci
dei seguenti comuni: Melpigna-
no (Lecce), Tresigallo (Ferrara),
Berceto (Parma) Fara San Mar-
tino (Chieti), Sauris (Udine),
Sutrio (Udine), Sant’Angelo in
Vado (Pesaro), Guardavalle
(Catanzaro), Cervara di Roma
(Roma), Galtellì (Nuoro), Sila-
nus (Nuoro), Sorradile
(Oristano), Melissa (Crotone),
Pereto (Aquila), Castelvecchio
Calvisio (Aquila), Castelvecchio
Subequo (Aquila), oltre a sei
Sindaci provenienti dall’Isola di
Malta e alcune rappresentanze
provenienti dalla Polonia. Le
Regioni italiane rappresentate
erano ben 7 (oltre naturalmente
al Piemonte). Tutti i Comuni
sopra citati hanno allestito un
proprio stand espositivo con
prodotti tipici e pubblicazioni
locali. Altri stand erano presenti
in rappresentanza di alcuni co-
muni delle Langhe (cito a me-
moria Torre Bormida, Levice,
Bergolo, Cravanzana, San Be-
(Continua da pagina 1)
“ Tutto era
predisposto.
Occorreva
solamente
condividere
l’iniziativa
”
Un momento dell’incontro pubblico di Levice: da sinistra Lucchini, Guerra, Melandri, Cota, Gancia, Taretto
CONFRONTO Pagina 5
stiche previste dal bando
regionale, venne concordato
che la richiesta venisse avan-
zata da “Borghi Autentici
delle Langhe srl” società co-
stituita dai Comuni di Bergo-
lo, Cortemilia e Levice.
All’epoca il programma di
massima della Festa, stilato
dall’Associazione Nazionale
in stretta collaborazione con
Stefano Boido, sindaco di
Bergolo, Ernesto Taretto,
sindaco di Levice e il sotto-
scritto all’epoca sindaco di
Cortemilia prevedeva gli
stand espositivi, la cerimonia
di inaugurazione e il ristoran-
te Sarde-
gna a Cor-
temilia,
alcuni
spettacoli
e conve-
gni suddi-
visi tra
Levice e
Bergolo.
Tutto era
predispo-
sto. Oc-
correva
solamente
condivide-
re
l’iniziativa.
Immedia-
tamente
dopo le
elezioni comunali di Cortemi-
lia, si sono avviati contatti
con il sindaco subentrante
per mettere a punto il detta-
glio delle iniziative e il pro-
gramma della Festa. Ci sono
contatti telefonici e comun-
que in data 13 aprile 2010 il
sindaco di Levice trasmette al
sindaco di Cortemilia formale
richiesta di incontro allegan-
do alla stessa il programma
PROVVISORIO (in maiu-
scolo e sottolineato
nell’originale) e il budget
provvisorio (sottolineato
nell’originale). Il 24 aprile si
tiene un primo incontro al
quale il sindaco di Cortemilia
non partecipa ( e non sarà
l’unica assenza) delegando un
consigliere comunale. Sono
presenti anche rappresentanti
dell’Associazione Nazionale. E
qui sono emersi problemi di
difficile soluzione. Cortemilia
ha subito avanzato richieste
irricevibili. La prima quella di
voler essere l’unico Comune a
gestire l’intero finanziamento
regionale in quanto abbisogna-
va di risorse per realizzare la
nuova cucina per la Sagra della
Nocciola e serviva acquistare
dei totem per l’inaugurazione
del Shop’n centro (prevista per
il 4 luglio). Va da sé che Bergo-
lo e Levice non potevano esse-
re d’accordo. Con molta fatica
e con tanto buon senso si sono
continuati a cercare punti
d’intesa con Cortemilia. In
data 26 aprile l’Associazione
Nazionale inviava una lettera ai
sindaci di Bergolo, Cortemilia
e Levice “con la presente siamo a
confermarvi l’intendimento di questa
Associazione circa l’effettuazione
della Festa Nazionale dei Borghi
Autentici a Bergolo, Cortemilia e
Levice..” aggiungendo “Allo
scopo di assicurare efficacia organiz-
zativa e quindi un concreto successo
dell’evento, risulta indispensabile
una proficua collaborazione fra
l’Associazione, i Comuni di Bergo-
lo, Cortemilia e Levice e la Srl
Borghi Autentici delle Langhe”
assicurando inoltre “Nei prossi-
mi giorni, infatti, sarà nostra cura
dettagliare gamma di attività, sup-
porti logistici e servizi che, per meglio
consentire una buona operatività,
potrebbero essere gestiti e curati dalla
Srl BAI delle Langhe, mentre
l’Associazione si occuperà delle altre
attività quali, ad esempio, eventi nel
programma della Festa, ospitalità,
piano di comunicazione ecc.”
In data 28 aprile 2010 Corte-
milia scrive al presidente na-
zionale dell’Associazione Ste-
fano Lucchini richiedendo:
1) il budget consuntivo di spese, a
carico dei Borghi Autentici delle
(Continua a pagina 6)
concerto di Cortemilia (frutto
di un clima surreale che andrò
a spiegare e, forse, di un ca-
priccio di un artista) per mette-
re in dubbio i risultati ottenuti.
Tutto è migliorabile. Altri a-
vrebbero, forse, potuto far
meglio. Questo, però, non
sminuisce il successo ottenuto.
Allora perché il comune di
Cortemilia lamenta la sua
(presunta) esclusione? Anche
qui mi corre l’obbligo di dilun-
garmi, sperando di riuscire a
spiegarmi per il meglio.
Il Consiglio Nazionale
dell’Associazione Borghi Au-
tentici d’Italia (il cui Vice-
Presidente è il Sindaco di Levi-
ce Ernesto Taretto, teniamolo
a mente) decise di organizzare
la Festa in Piemonte durante lo
svolgimento della Seconda
Festa Nazionale a Melpignano
(autunno 2009). In pieno ac-
cordo con alcuni funzionari
della Regione Piemonte che
essendo presenti a Melpignano
poterono constatare la validità
dell’iniziativa. Ebbe così inizio
l’iter che portò all’inoltro della
richiesta di sponsorizzazione e
finanziamento alla Regione
Piemonte ed in seguito
all’erogazione del contributo
pari ad Euro 56.000,00. Per
meglio rientrare nelle caratteri-
...un
consigliere
comunale di
Cortemilia
disse:
“più il tempo
passa, più loro
sono in
difficoltà ad
organizzare
l’evento”
CONFRONTO Pagina 6
chiesto al comune di Cortemi-
lia di formalizzare per scritto i
servizi che l’Ente poteva offrire
e il relativo importo richiesto.
In data 12 maggio 2010 final-
mente il Comune di Cortemilia
scrive al Presidente Taretto
Ernesto.
“facendo seguito ai recenti colloqui
formalizziamo qui di seguito la di-
sponibilità del Comune di Cortemilia
a fornire il seguente materiale utiliz-
zabile per l’organizzazione della
manifestazione in oggetto:
-15 stand/gazebo in materiale pla-
stico da mt. 3 x 2
-15 tavoli in materiale plastico
-30 sedie
-Palco per musica presso i locali della
sagra
-Pista da ballo presso i locali della
sagra
-Possibilità di allacciamento al siste-
ma di energia elettrica nelle vie ove si
svolge la festa
-Possibilità di usufruire dei servizi
igienici convenzionati con gli esercenti
locali
-Servizio di pulizia plateatico e rac-
colta rifiuti
-Ambulanza/pronto intervento
-Cucine attrezzate per ristorante
“Sardegna” comprensive di attrezza-
ture di cucina attualmente in dota-
zione, tavoli e sedie o panche per 100
posti, piatti e posateria
Il costo complessivo della fornitura di
detti servizi e materiali è quantificato
in Euro 15.000,00 (quindicimila)
+ IVA”
La cifra parve troppo alta, ma
soprattutto i servizi erogati
pochi. Ciò nonostante, armati
di buon senso, si continuò la
trattativa. Con enorme difficol-
tà e con una diffidenza da parte
di Cortemilia nei confronti di
Bergolo e Levice del tutto in-
giustificata.
Cortemilia paventava
l’insufficienza del contributo
regionale con la preoccupazio-
ne di dover coprire eventuali
scoperti. Più volte il presidente
Nazionale Stefano Lucchini ha
affermato che l’Associazione
Nazionale avrebbe coperto
eventuali oneri aggiuntivi. Lo
ha anche scritto nero su bianco.
Intanto il tempo stringeva e gli
organizzatori si ponevano an-
che la domanda se non fosse il
caso di rinviare tutto
all’autunno anche in considera-
zione di una non felice affer-
mazione di un consigliere co-
munale di Cortemilia che disse :
“più il tempo passa, più loro sono in
difficoltà ad organizzare l’evento”,
lasciando intendere che tutta la
manfrina fosse in qualche mo-
do legata ad una non manife-
stata volontà di mandare tutto a
gambe all’aria. (Continua a pagina 7)
“L’atteggia-
mento assunto è
stato di vero
ostracismo con
l’evidente
intenzione di
buttare tutto
all’aria”
Langhe, relative alla manifestazione,
non dovrà eccedere i fondi ad oggi
disponibili che ammontano a E.
56.000…
2) secondo il budget provvisorio, il
totale di spese da Voi stimato e
presentato ammonta a Euro
77.800.00
Preso atto di queste cifre, riteniamo
opportuno che il Vs. budget provviso-
rio preventivo debba essere riformula-
to stando nel tetto massimo della
cifra ad oggi disponibile”
Il 30 aprile 2010 il Presidente
Lucchini risponde che le even-
tuali somme oltre i 56.000 Euro
sarebbero state coperte
dall’Associazione Nazionale e
non sarebbero pertanto gravate
sui tre Comuni.
Sono seguiti altri contatti senza
risultati apprezzabili. Il 10 mag-
gio 2010 il comune di Cortemi-
lia indirizza all’Associazione
Nazionale Borghi Autentici
d’Italia e p.c. alla Srl Borghi
Autentici delle Langhe e alla
Dott.ssa Paola Casagrande della
Regione Piemonte una lettera
del seguente tenore:”a seguito
degli incontri e dei colloqui intercorsi
nelle ultime settimane con i vari
soggetti coinvolti nell’organizzazione
della 3^ Festa dei Borghi Autentici
d’Italia e stanti le divergenti opinioni
tra le parti in merito alle competenze
organizzative, gestionali, operative e,
soprattutto, economico-finanziarie
relative alla manifestazione, comuni-
chiamo che l’amministrazione comu-
nale di Cortemilia non intende assu-
mersi, ad oggi e finchè le stesse non
saranno chiarite, né in proprio e né
per la propria quota parte nei Borghi
Autentici delle Langhe, alcuna re-
sponsabilità in merito a qualsiasi
iniziativa intrapresa senza
l’approvazione per l’organizzazione
della stessa.”
Nonostante tutto ancora conti-
nuano i contatti. Da parte degli
organizzatori la Festa la si vuol
fare a Cortemilia. Si è quindi
(Continua da pagina 5)
Festa dei borghi a Levice.Perché non a
Cortemi l ia? Ecco i motivi - d i A l d o B r u n a
CONFRONTO Pagina 7
Il costo complessivo della fornitura di
detti servizi e materiali è quantificato
in Euro 10.000,00 (diecimila) +
IVA, da rendicontare secondo accor-
di”
La differenza tra questa ultima
lettera e la precedente del 12
maggio è evidente. Il Comune
di Cortemilia non parla più di
stand/gazebo. E’ del tutto evi-
dente, quindi, che ha rinunciato
agli stands espositivi. Senza
quelli vengono a cadere il risto-
rante Sardegna che funziona
anche per gli espositori e gli
spettacoli che è bene vengano
effettuati in prossimità dello
stand gastronomico. A questo
punto si accetta la richiesta del
Comune di Cortemilia e si con-
corda il pagamento delle spet-
tanze richieste. I convegni ven-
gono normalmente effettuati
mentre il concerto inaugurale
salta, vuoi per carenze organiz-
zative, vuoi per il clima creatosi
tra gli organizzatori e il Comu-
ne di Cortemilia, vuoi per alcu-
ne incomprensioni con l’artista.
Ed è l’unica pecca di tutta la
festa. Per il resto Cortemilia ha
avuto quanto chiesto sia dal
punto di vista economico sia
dal punto di vista degli eventi
organizzati.
Questi sono i fatti nel lento
dipanarsi della loro cronologia.
Queste sono le mie conclusio-
ni. Il Comune di Cortemilia
non ha mai manifestato interes-
se concreto (al di là della frasi
di circostanza) alla Festa.
L’atteggiamento assunto, anzi,
è stato di vero ostracismo con
l’evidente intenzione di buttare
tutto all’aria. Tale atteggiamen-
to meglio sarebbe stato se fosse
sfociato nel disinteresse. Invece
l’inten-to (peraltro riuscito) era
solo quello di
incamerare
poche risorse
da destinare ad
iniziative
quanto meno
dubbie.
Il perché Cor-
temilia abbia
rinunciato ad
un importante
momento di
confronto con
altre realtà,
abbia rinuncia-
to ad essere
per un giorno
capitale della
provincia di Cuneo (non di-
mentichiamo l’inaugurazione
con la presenza del Presidente
della Regione Piemonte e della
Provincia di Cuneo) non mi è
chiaro. Un certo galateo istitu-
zionale prevede che quanto
messo in cantiere dalla prece-
dente amministrazione, coperto
da adeguati finanziamenti e non
pregiudizievole agli interessi del
Comune venga fatto proprio
dalla nuova amministrazione.
Così non è stato forse con
l’unico obiettivo di mettere in
cattiva luce i precedenti ammi-
nistratori. Visione miope e di
poco respiro destinata a scema-
re nel breve volgere di una sta-
gione.
“Il perché
Cortemilia
abbia
rinunciato
ad un
importante
momento di
confronto
con altre
realtà
non mi è
chiaro”
In un clima così difficile, du-
rante una riunione in Regione
Piemonte, si arrivò ad un’intesa
di massima formalizzata dal
Comune di Cortemilia in una
nuova lettera del 3 giugno indi-
rizzata a Taretto Ernesto, presi-
dente della Srl Borghi Autentici
delle Langhe il cui contenuto
riportiamo: “facendo seguito
all’incontro odierno, ad integrazione
della precedente missiva del 12 mag-
gio, riformalizziamo qui di seguito la
disponibilità del Comune di Cortemi-
lia a fornire il seguente materiale
utilizzabile per l’organizzazione
della manifestazione in oggetto:
-palco per musica presso i locali della
Sagra
-pista da ballo presso i locali della
Sagra
-possibilità di allacciamento al siste-
ma di energia elettrica per la manife-
stazione
-servizio di pulizia plateatico e rac-
colta rifiuti
-Ambulanza/pronto
intervento/Protezione Civile
(qualora richiesto)
-Sale per organizzazione dei tre
convegni previsti dalla manifestazione
-Chiesa di San Francesco per
l’organizzazione del concerto inaugu-
rale di venerdì 25
-Cucine attrezzate per “Ristorante
Sardegna” comprensive di attrezza-
ture di cucina attualmente in dota-
zione, tavoli e sedie o panche per 100
posti, piatti e posateria.
(Continua da pagina 6)
CONFRONTO Pagina 8
Un po’ di storia: IL CONVENTO FRANCESCANO Di Giovanni Destefanis
se non proprio urbanistica-mente, “attorno” al Conven-
to, che possedeva numerosi beni immobili, promuo-veva iniziative edi-lizie e sostenendo, per regola, le classi svantaggiate, ne favoriva almeno in parte l'affermazio-ne economica, ad esempio combat-tendo contro l'usu-ra e certi invisi privilegi feudali. Nel XVII secolo, che fu almeno per
la prima metà un secolo tragi-co per le lunghe ed estenuanti
guerre che imperversarono in tutta Europa portan-do con sé pestilenze, carestie, fame e mi-seria, i francescani di Cortemilia sovveni-vano addirittura con prestiti cospicui alle finanze pubbliche e pare gestissero non poca parte delle ri-sorse agricole della zona. Documenti della fine del Sette-cento attestano che il Convento possedeva, oltre a diversi immobili urbani, alme-no 5 grandi cascine con reddi-ti non indifferenti. Per tale ragione si può comprendere come sia stato possibile arri-vare all'edificazione di un
complesso di tale imponenza, la cui struttura così come la vediamo oggi dovrebbe esse-re stata definita nel 1740 circa (secondo l'iscrizione su cartiglio barocco posto sull'arco sovrastante l'ingres-so della chiesa, dalla parte interna). Nel lungo periodo successivo all'uscita dell'Ordi-ne e il passaggio – non imme-diato né lineare- in proprietà pubblica, compreso il venten-nio dal 1833 al 1855, in cui per iniziativa comunale, il Convento fu affidato ai bene-dettini cistercensi, ci furono diversi utilizzi, di tutti i gene-ri, istituzionali e non, dalle carceri, al collegio convitto, alla sede dei Carabinieri ed infine alle scuole, dalla fine dell'Ottocento. E' ben vero che ai primi del ‘900 si dibat-té a Cortemilia la necessità di dotarsi di un moderno e fun-zionale edificio scolastico, ma nonostante autorevoli prese di posizione, finì per prevale-re il “partito” di chi, sottova-lutando l'importanza della funzionalità degli spazi, della luce, dell'aria, dell'igiene nell'educazione dei bambini, guardava solo ad una presun-ta maggior convenienza eco-nomica nel mantenere le col-locazioni esistenti, con buona pace della progressiva ed
illuminata pedagogia dell'epo-ca! L'uso come edificio scola-stico comportò nel tempo, come era prevedibile, nume-rosi e talora devastanti inter-venti di “ristrutturazione”
(Continua a pagina 9)
Il Convento Francescano di Cortemilia è uno dei più vasti
complessi di questo tipo edifi-cati dall'Ordine nella sua storia plurisecolare e nel basso Pie-monte e nella vicina Liguria è senza dubbio uno dei maggiori, tenendo conto che, dall'inizio dell'800, con la soppressione degli ordini religiosi operata dal governo napoleonico e l'uscita definitiva dei Minori Conven-tuali da Cortemilia, non ci sono stati ulteriori interventi di am-pliamento. La storia del Con-vento (e sarebbe bene continu-are a chiamarlo così, come più volte ribadito, non ex-convento come si legge spesso in giro: i cortemiliesi lo chiamano da secoli “'r Cunvènt”, e l'aggiunta dell'ex é solo un'inutile ed ana-cronistica clausola burocratica che si trascina per consuetudi-naria pigrizia!) risale all'inizio del XIII secolo e le biografie di Francesco d'Assisi, peraltro redatte con intenti agiografici, gliene attribuiscono la fonda-zione, come di quelli di Geno-va, di Cairo, di Alba, di Asti, di Chieri, di Torino, di Susa e di diversi altri. Sicuramente co-munque nel primo ventennio del 1200. L'ordine, nonostante l'originaria prescrizione di po-vertà, divenne nei secoli invece ricco ed anche influente sul territorio, contribuendo per parte sua in modo sostanziale alla formazione e alla crescita dell'urbanizzazione locale, per cui si può dire che Cortemilia medioevale si sviluppò, anche
“ lo chiamano da
secoli
“'r Cunvènt”,
e l'aggiunta
dell'ex é solo
un'inutile ed
anacronistica
clausola
burocratica
”
IL CONVENTO FRANCESCANO
INTERNO:
Vergine con Sant’Antonio e San Bernardo
INTERNO: Sez. Gotica, Crociera
CONFRONTO Pagina 9
mento, anche su sollecitazione di lettori ed amici, ma c'è sicu-ramente da considerare che un progetto di ripristino/recupero condotto con criteri
rigorosi, almeno delle parti più interessanti e significative del complesso settecentesco, ossia dell'area claustrale, con i locali che vi si affacciano sa-rebbe un'operazione di rilievo e di grande significato cultura-le, con buone ricadute sul piano della qualità degli am-bienti e delle strutture di pro-prietà pubblica e accrescimen-to consistente dell'offerta di attrattori turistici sul territorio. Vediamo invece compiersi un'operazione assai discutibile come quella relativa alla nuo-va cucina per le iniziative gastronomiche dell manifesta-zioni, Sagra ed altro. Forse negli anni 60, per le già citate necessità scolastiche l'ampio “salone” barocco del lato nord-ovest del chiostro, ario-so e luminoso, con grande volta a stucchi - forse una sala capitolare, oppure il refettorio dei frati, oppure ancora un salone d'uso collettivo - ven-ne “tramezzato” al solito fret-tolosamente, e neppure diviso a metà, ma in modo asimme-trico, lasciando da una parte il vecchio pavimento in legno e piastrellando in modo sbriga-tivo e con materiali diversi l'altra parte. La quale ultima, quando cessò di essere usata come aula dall'Istituto Profes-sionale, divenne ripostiglio e poi magazzino per i prodotti in uso alla Pro Loco e altri soggetti. Recentemente si é deciso di trasformarla diretta-mente in cucina, con diversi
interventi per scarichi, aera-zione etc etc... Senza dilun-garmi ulteriormente sul pro-getto esistente in Comune relativo alla trasformazione -
unitaria e r a z i o n a l e - della vecchia palestra in magaz z ino , cucine, aree di servizio e altro per fina-lità legate alle feste e alle manifestazio-ni, molto me-glio sarebbe stato, anche come primo
atto del recupero di cui parla-vo prima, togliendo il brutto tramezzo riottenere l'ampio spazio di prima e dopo op-portuni interventi di ripristi-no, evidenziando la struttura originaria, destinarlo come sede definitiva della Bibliote-ca Civica, attualmente co-stretta a convivere, malissimo e senza la minima funzionali-tà, con l'Ecomuseo nel palaz-zo della Pretura. Una Biblio-teca degna di questo nome, con molta luce naturale, spa-zio sufficiente per eventuali impianti di servizio, per i libri tutti esposti nei loro scaffali, per i lettori che po-trebbero agevolmente cercare i testi, sedersi, leggere, pren-dere appunti, nella quiete e nella suggestione di un bell'ambiente storicamente significativo, per di più acces-sibile senza difficoltà ai disa-bili. E di lì, pian piano po-trebbe andare avanti il discor-so di un vero restauro, quand'anche, ed a maggior ragione se, come tutti auspi-chiamo, vi rimanesse l'Istitu-to Superiore, oggettivamente forse il più sacrificato dalla presente situazione.
compiuti come d'abitudine (non ancora del tutto abbando-nata), “in economia”, spesso in fretta e comunque senza rispet-to delle strutture originarie, senza gusto, senza attenzione neppure alla minima funzionali-tà scolastica. Tramezzi improv-visati, improbabili e assurdi “mezzanini”, porte e finestre rifatte in modo raffazzonato tamponando malamente le ele-ganti aperture barocche, con spifferi siberiani, e quando fu la volta del riscaldamento centra-lizzato, enormi tubazioni ser-pentiformi che passano ovun-que sforacchiando malamente muri secolari, persino sotto il pavimento selciato (almeno quello rimasto più o meno com'era) del chiostro riscaldan-do l'aria esterna prima di fare il loro servizio nelle aule, pavi-menti di tutti i generi e tipi, dal cotto, all graniglia, al gres...
Risultato ultimo, il Convento pesantemente sfigurato, aule spesso piccole buie, coi soffitti troppo bassi, asfittiche e maleo-doranti, con porte e finestre malconce e rappezzate cento volte, accanto a locali enormi e dispersivi, gelidi, di difficilissi-ma manutenzione, senza alcun elemento di unitarietà. Ulterio-re attentato alle non ancora abbastanza brutalizzata ed umi-liate maestà ed eleganza del chiostro, la “cementificazione” dei pilastri, vera coltellata in stile anni '70 al senso estetico anche degli animi più pragmati-ci!!! Potremo tornare sull'argo-
(Continua da pagina 8)
“ Vediamo
invece
compiersi
un'operazione
assai
discutibile come
quella relativa
alla nuova
cucina per le
iniziative
gastronomiche
delle
manifestazioni
”
INTERNO: Cripta Ecce Homo
INTERNO: Frammento_di_affresco_sec._XIV_
CONFRONTO Pagina 10
Roberto Cota è diventato
Presidente della Regione
Piemonte con 9 mila voti in
più di Mercedes Bresso su un
totale di oltre 2.200.000 elet-
tori: un’inezia. Oggi si scopre
che almeno tre delle liste che
avevano appoggiato Cota
non erano liste regolari, ov-
vero erano liste che non a-
vrebbero dovuto partecipare
alle elezioni, per cui il risulta-
to finale è frutto di un ingan-
no. Dopo la vittoria di Prodi
nel 2006, per 18 mesi Berlu-
sconi, Bossi ed i loro compa-
ri l’hanno menata che una
vittoria per 23000 voti non
era una vittoria; oggi, di fron-
te al pronunciamento del
TAR, gli stessi urlano che si
vuole sovvertire il voto po-
polare. Noi crediamo che si
debbano fare le cose giuste e
che presentare liste false sia
ingannare i cittadini, per cui il
riconteggio dei voti ci pare
una decisione equilibrata, in
attesa di un ulteriore pronun-
ciamento della Magistratura
sulla lista “Pensionati per
Cota”, per la quale ci sarebbe
stata una falsificazione delle
firme degli stessi candidati,
un atto di gravità inaudita.
Comunque vada, accettere-
mo serenamente le decisioni
che saranno prese e se, come
ci auguriamo, si ritornerà alle
urne, dovremo essere in gra-
do di dimostrare che con il
centrosinistra si ha maggiore
giustizia sociale, che vuole
anche dire più sicurezza, si
ha uno sviluppo più equili-
brato, che vuol anche dire
maggiori opportunità per
tutti e non solo per i più ric-
chi.
Sulla questione dei ricorsi
elettorali l’ex Consigliere
Regionale Mariano Rabino,
attuale Vice Segretario Regio-
nale del PD, ci ha rilasciato
la seguente dichiarazione:
“Sui ricorsi elettorali il PD
del Piemonte ha sin
dall’inizio assunto un atteg-
giamento equilibrato e re-
sponsabile. Siamo stati i pri-
mi, all’indomani del voto, a
riconoscere il risultato e la
vittoria di Cota, maturata per
un soffio e sul filo di lana per
poche migliaia di voti. Abbia-
mo anche da subito ricono-
sciuto il diritto sacrosanto di
ricorrere e contestare la vali-
dità del voto… In ogni caso
non abbiamo mai cavalcato
l’evolversi degli eventi e ci
siamo rimessi al sereno giudi-
zio dei giudici amministrativi
e penali. Vogliamo, tuttavia,
che sia chiara la nostra posi-
zione: ci sono numerosi e
circostanziati elementi che ci
portano a ritenere che il ri-
sultato delle elezioni regionali
sia stato il frutto di una truf-
fa. Le obiezioni giuridiche
sostenute dai legali di Rober-
to Cota, che insistono princi-
palmente sulla ‘tardività’ dei
ricorsi sono deboli e infonda-
te. Probabilmente proprio
per coprire l’inconsistenza
delle motivazioni giuridiche
Cota e gli esponenti di Lega e
PdL hanno scelto una strate-
gia tesa ad alimentare una
polemica continua, arrivando
a parlare di “golpe giudizia-
ri” e ad ipotizzare “manovre
politiche” dietro ai ricorsi, il
tutto con l’evidente obiettivo
di far crescere la tensione
intorno al Tar e condizionar-
ne l’operato attraverso un
clima di intimidazione.
Adesso noi diciamo basta!
Basta con un Cota che ha
vinto per 9372 su 2.204.000
voti validi e fa l’arrogante e
l’insolente manco avesse
vinto a mani basse (anzi! tra
le coalizioni a primeggiare,
come non tutti sanno, è stato
il centrosinistra, seppure an-
che qui per pochi voti:
10.621). Adesso diciamo
basta alla teoria del complot-
to!
Ma che complotto? Se la
dicono e se la cantano tutta
da soli! Sono loro che truffa-
no i piemontesi due vol-
te…prima non controllano a
dovere cosa fanno i loro so-
stenitori e i loro alleati, poi li
scaricano dicendo che adesso
non bisogna danneggiare i
piemontesi…ma se torniamo
al voto e si sprecheranno una
barca di soldi la colpa è solo
loro…sono loro che hanno
ingannato i piemontesi e
adesso fanno le vittime…ma
sono lacrime da coccodril-
lo!!!!!
I piemontesi onesti si mobili-
tino e alzino le anten-
n e…o c c o r r e v i g i l a -
re….quanti danni ha fatto il
berlusconismo….anche i
leghisti adesso quando non
sanno come fare fanno le
vittime e gridano al golpe….
che pena!!!!
D’altronde dov’era Cota nel
2000 quando in Molise il
centrodestra per molto meno
ricorse e fece invalidare le
elezioni? E nel 2006 quando
Berlusconi per mesi urlò ai
brogli dopo aver perso le
elezioni politiche?
Come Pd siamo consapevoli
della fondatezza delle nostre
argomentazioni, e attendia-
mo con piena fiducia, sereni-
tà e rispetto le decisioni della
magistratura.
Il PD vuole semplicemente
chiarezza e apprezza le deci-
sioni del Tribunale ammini-
strativo che vanno in questa
direzione.
Auspichiamo tempi rapidi
per la decisione definitiva, e
siamo pronti a dare il nostro
contributo perché l’attività
regionale non si interrompa e
possano essere adottate le
decisioni urgenti per affron-
tare la difficile situazione
economica e sociale del Pie-
monte.
REGIONE P IEMONTE: s i torna a votare?
MENO TASSE PER TUTTI?
dal 2001 ad oggi BERLUSCONI HA GOVERNATO (quasi ininterrotamente)
per OLTRE 7 ANNI, ovvero per 2634 giorni e
LE TASSE SONO SEMPRE AUMENTATE (per voi che state leggendo questo giornale, ma non per condonati
ed evasori che riescono sempre a farla franca)
CONFRONTO Pagina 11
Non vorrei metterla troppo
sul drammatico, ma forse,
parafrasando il grande Tol-
stoj di Anna Karenina, è
proprio vero che ogni perso-
na infelice è infelice a suo
modo, magari anche soltan-
to perché ha perso una par-
tita di pallone. Se, infatti,
d o v e s s i s c e g l i e r e
u n ’ i m m a g i n e d e l
“Quadrangolare dei borghi –
Memorial Michè”, il bel tor-
neo alla pantalera che da
otto anni accompagna la
nostra festa dell’Unità, non
avrei dubbi: il simbolo della
Pantaleo sembra prendere il
volo, 8-4 in breve tempo, a
un passo dalla vittoria (la
partita va ai 9 giochi). A
questo punto, però, La Tor-
re ritrova nuove energie,
lotta su ogni pallone, con-
quista quindici su quindici.
Ogni gioco dura un’eternità,
si va sul quaranta pari
un’infinità di volte. Il tredi-
cesimo gioco è per La Torre,
anche il successivo, è quello
dopo ancora. Ora siamo lì,
Balocco a otto giochi, Cec-
chini a sette.
L’aggancio è possibile, forse
anche il sorpasso, la vittoria.
Chissà cosa prova, in quei
momenti, uno che da otto
anni la desidera, la sogna, la
insegue inutilmente, questa
vittoria? Purtroppo per
Cecchini, anche questa volta
il sogno rimane tale. Con
pieno merito, San Pantaleo
chiude i giochi sul 9-7, terza
vittoria consecutiva, sesta su
otto edizioni disputate.
delusione, della tristezza,
dell’infelicità non potrebbe
essere che la faccia di Carlo
Cecchini, capitano del borgo
della Torre, il quale, ancora
una volta, ha fallito l’assalto
al trono, quel trono su cui
continuano a sedere, ben
saldi, Massimo Balocco e i
suoi compagni (Jacopo Bo-
sio, Vittorio Caffa, Gian-
franco Bosio) di San Panta-
leo.
I due contendenti erano
giunti all’appuntamento de-
cisivo sbarazzandosi, in se-
mifinale, rispettivamente di
San Michele (Patrone, Oloc-
co, Gallina, Vinotto), scon-
fitto per 6-4 da La Torre, e
della Pieve (Moraglio, Cavi-
glia, Bodrito, Cane), battuta
6-2 da San Pantaleo.
In finale, partenza bruciante
di Cecchini e compagni
(Enrico Bar-
tolucci, Ga-
briele Gazza-
no, Silvano
G a z z a n o ) ,
che si porta-
no rapida-
mente sul 3-
1. San Panta-
leo, però,
non si demo-
ralizza: Ba-
locco, prima troppo falloso,
non sbaglia più niente, Caffa
incomincia a lanciare sulla
pantalera da par suo, i Bo-
sio, padre e figlio, conquista-
no quindici importanti. Al
riposo, il risultato si è già
invertito, Balocco conduce
per 5-3. Dopo la sosta, San
Il dottor Nino Piana, di Molare, già medico
sportivo di Massimo Berruti quan-
do il campione di Ca-
nelli scriveva insieme a
Felice Bertola alcune
delle pagine più belle del
pallone elastico, si è mes-
so al lavoro venticinque
anni fa, raccogliendo mi-
gliaia di documenti, notizie,
testimonianze, fotografie. Il
nostro concittadino Lalo Bru-
na, allenatore di atletica e arte-
fice della fucina di talenti pallo-
nistici cortemiliesi (i fratelli Do-
gliotti, Molinari, Dotta, Murato-
re, i Giribaldi, i fratelli Montana-
ro, Leone...), gli ha dato una gros-
sa mano, curando in modo parti-
colare il racconto degli ultimi
trent'anni di storia del balon. E' nata,
così, questa bella e imponente "Storia della pal-
lapugno-pallone elastico", vera e propria Bib-
bia pallonistica in due volumi edita dalle
“Impressioni Grafiche” di Acqui Terme. Il
primo volume (448 pagine, copertina carto-
nata, 35 euro) è uscito nei giorni scorsi, il
secondo vedrà la luce in novembre, al ter-
mine dell'odierno campionato.
Insieme ai due autori principali, hanno
dato il loro prezioso contributo il caire-
se Giorgio Caviglia, storico del pallone,
autore di libri su Bertola, Berruti, Gio-
etti, Ghindo ecc., lo statistico cunee-
se Mario pasquale, miniera di dati e
di numeri del nostro sport, e lo
stesso Massimo Berruti, autore di
centinaia di disegni di pregevole
fattura che, insieme a numerosis-
sime fotografie, molto delle quali ine-
dite, impreziosiscono l'opera di Piana e Bruna.
Torneo de i Borghi 2010: Cecchin i ancora secondo di Lalo Bruna