CONFRONTO AGOSTO SETTEMBRE

12
Corre quindi l’obbligo di fare chiarezza sulla vicenda per almeno due motivi. Il primo perché le afferma- zioni del sindaco sono del tutto inesatte (pro domo sua). Il secondo per- ché la decisione di tenere la III Festa Nazionale venne assunta dai comuni di Bergolo, Levice e Cortemi- lia quando io ero Sindaco in carica (parliamo (Continua a pagina 4) di cui in parola, il Presidente dei Borghi Autentici delle Langhe, Sindaco di Levice Ernesto Taretto, ha ritenuto di spostare tale manifestazione a Levice.” In seguito le affermazioni del sindaco sono state ri- prese dalla stampa locale. Nel corso del consiglio comunale del 6 luglio u.s., il sindaco di Cortemilia ha sollevato polemica riguardo alla III Festa Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia, affermando: Nei giorni 25-26-27 Giugno si è svolta la Festa dei Borghi Au- tentici d’Italia. La festa in un primo momento doveva svolgersi a Cor- temilia. Dopo un incontro a Torino con l’Assessore Cirio ove è stato programmato l’iter dello svolgimento della manifestazione Festa dei Borghi Autentici a Levice Perché non a Cortemilia? Ecco i motivi di Aldo Bruna A cura del Partito Democratico Circolo di Cortemilia e Valli e.mail: [email protected] Via Cavour n. 7 - Cortemilia Anno X- n. 2 - agosto/settembre 2010 Che bella è stata la Festa dell’Unità di Cortemilia! Quattro serate divertenti e di impegno che hanno portato un incasso di quasi 10mila euro, con un utile da record (oltre il 20%)! Far politica costa e, poiché nessuno di noi ha (né tantomeno cerca o vuole) un padrone/finan- ziatore, siamo sempre più determinati a lavorare per poter continuare ad esprime- re il nostro punto di vista. Liberamente, senza rendere conto al potente di turno. Questo - secondo noi - è un importante aspetto della Li- bertà. Grazie a tutti coloro che han- no lavorato o che hanno so- stenuto in vario modo la no- stra bella festa. Quest’anno abbiamo assaporato la bellez- za di condividere musica, idee, cibo, sport, tifo… Sono occasioni come queste che ci danno la certezza di poter vivere in un paese diverso da quello che abbiamo. Perché non è vero che tutti sono disonesti, che tutti rubano alla stessa maniera (scusa, De Gregori!). Noi abbiamo cuo- re, testa, tenacia e morale… e siamo qui per dimostrarlo, anche con il ritrovato CONFRONTO. Intervista a Stefano Garelli di Bruno Bruna pag. 2 Largo ai giovani di Ginetto Pellerino pag. 3 Festa dei Borghi Autentici: Perché non a Cortemilia? pag. 4 Il convento francescano di Giovanni Destefanis pag. 8 Regione Piemonte: SI TORNA A VOTARE? pag. 10 Cronaca del Torneo dei Borghi - di Lalo Bruna pag. 11 CUI PRODEST? pag. 12 Sommario: lavoratori dipendenti. Evidentemente, non bastano le competenze del suo leader Pier Luigi Bersani, l’unico ad aver davvero iniziato un percorso riformista in cam- po economico-fiscale con le sue “lenzuolate”, liberalizza- zioni a vantaggio soprattutto dei ceti più deboli introdotte quattro anni fa, quando era ministro dell’Economia del governo Prodi. E neanche le false promesse (Continua a pagina 3) na da quel 34% a cui l’aveva portato nel 2008 il suo fon- datore, Walter Veltroni. Insomma, nonostante l’evidente crisi politica di una coalizione di governo che può contare su cento depu- tati in più a Montecitorio e cinquanta senatori a palazzo Madama, il Pd non scalda i cuori degli italiani, non sa ancora incidere sulle sue scelte, non coalizza contro l’impopolare legge finanzia- ria le categorie sociali più colpite: giovani, pensionati, Nei giorni scorsi i principali quotidiani nazionali hanno pubblicato le tabelle relative alle intenzioni di voto degli italiani in questa “caldissima” estate 2010. L’esito dei sondaggi, nono- stante il difficile momento del governo di centro-destra, alle prese con le forti divisio- ni interne su “intercettazioni”, “questione morale” e perfino sulla fi- nanziaria, anche questa volta non premia la maggiore for- za di opposizione, il partito democratico. Ad un vistoso calo del Pdl fa riscontro un recupero dei partiti più battaglieri come Idv o la Lega ma il Pd non riesce a schiodarsi dal 26- 27%, percentuale ben lonta- Largo ai giovani di Ginetto Pellerino Matteo Renzi CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO

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A CURA DEL PARTITO DEMOCRATICO DI CORTEMILIA-CN-ITALY

Transcript of CONFRONTO AGOSTO SETTEMBRE

Corre quindi l’obbligo di

fare chiarezza sulla vicenda

per almeno due motivi. Il

primo perché le afferma-

zioni del sindaco sono del

tutto inesatte

(pro domo sua).

Il secondo per-

ché la decisione

di tenere la III

Festa Nazionale

venne assunta

dai comuni di

Bergolo, Levice e Cortemi-

lia quando io ero Sindaco

in carica (parliamo

(Continua a pagina 4)

di cui in parola, il Presidente dei

Borghi Autentici

delle Langhe, Sindaco di Levice

Ernesto Taretto, ha ritenuto di

spostare tale manifestazione a

Levice.”

In seguito le affermazioni

del sindaco sono state ri-

prese dalla stampa locale.

Nel corso del consiglio

comunale del 6 luglio u.s., il

sindaco di Cortemilia ha

sollevato polemica riguardo

alla III Festa Nazionale dei

Borghi Autentici

d’Italia, affermando:

”Nei giorni 25-26-27

Giugno si è svolta la

Festa dei Borghi Au-

tentici d’Italia. La festa

in un primo momento

doveva svolgersi a Cor-

temilia. Dopo un incontro a

Torino con l’Assessore Cirio ove

è stato programmato l’iter dello

svolgimento della manifestazione

Festa dei Borghi Autentici a Levice

Perché non a Cortemilia? Ecco i motivi di Aldo Bruna

A cura del Partito

Democratico Circolo di

Cortemilia e Valli

e.mail: [email protected]

Via Cavour n. 7 - Cortemilia

Anno X- n. 2 - agosto/settembre 2010

Che bella è stata la Festa

dell’Unità di Cortemilia!

Quattro serate divertenti e di

impegno che hanno portato

un incasso di quasi 10mila

euro, con un utile da record

(oltre il 20%)! Far politica

costa e, poiché nessuno di noi

ha (né tantomeno cerca o

vuole) un padrone/finan-

ziatore, siamo sempre più

determinati a lavorare per

poter continuare ad esprime-

re il nostro punto di vista.

Liberamente, senza rendere

conto al potente di turno.

Questo - secondo noi - è un

importante aspetto della Li-

bertà.

Grazie a tutti coloro che han-

no lavorato o che hanno so-

stenuto in vario modo la no-

stra bella festa. Quest’anno

abbiamo assaporato la bellez-

za di condividere musica,

idee, cibo, sport, tifo… Sono

occasioni come queste che ci

danno la certezza di poter

vivere in un paese diverso da

quello che abbiamo. Perché

non è vero che tutti sono

disonesti, che tutti rubano alla

stessa maniera (scusa, De

Gregori!). Noi abbiamo cuo-

re, testa, tenacia e morale… e

siamo qui per dimostrarlo,

anche con il ritrovato

CONFRONTO.

Intervista a Stefano Garelli

di Bruno Bruna pag. 2

Largo ai giovani

di Ginetto Pellerino pag. 3

Festa dei Borghi Autentici:

Perché non a Cortemilia? pag. 4

Il convento francescano

di Giovanni Destefanis pag. 8

Regione Piemonte:

SI TORNA A VOTARE? pag. 10

Cronaca del Torneo dei

Borghi - di Lalo Bruna pag. 11

CUI PRODEST? pag. 12

Sommario:

lavoratori dipendenti.

Evidentemente, non bastano

le competenze del suo leader

Pier Luigi Bersani, l’unico

ad aver davvero iniziato un

percorso riformista in cam-

po economico-fiscale con le

sue “lenzuolate”, liberalizza-

zioni a vantaggio soprattutto

dei ceti più deboli introdotte

quattro anni fa, quando era

ministro dell’Economia del

governo Prodi.

E neanche le false promesse (Continua a pagina 3)

na da quel 34% a cui l’aveva

portato nel 2008 il suo fon-

datore, Walter Veltroni.

Insomma, nonostante

l’evidente crisi politica di una

coalizione di governo che

può contare su cento depu-

tati in più a Montecitorio e

cinquanta senatori a palazzo

Madama, il Pd non scalda i

cuori degli italiani, non sa

ancora incidere sulle sue

scelte, non coalizza contro

l’impopolare legge finanzia-

ria le categorie sociali più

colpite: giovani, pensionati,

Nei giorni scorsi i principali

quotidiani nazionali hanno

pubblicato le tabelle relative

alle intenzioni di voto degli

i t a l i a n i i n q u e s t a

“caldissima” estate 2010.

L’esito dei sondaggi, nono-

stante il difficile momento

del governo di centro-destra,

alle prese con le forti divisio-

n i i n t e r n e s u

“intercettazioni”, “questione

morale” e perfino sulla fi-

nanziaria, anche questa volta

non premia la maggiore for-

za di opposizione, il partito

democratico.

Ad un vistoso calo del Pdl fa

riscontro un recupero dei

partiti più battaglieri come

Idv o la Lega ma il Pd non

riesce a schiodarsi dal 26-

27%, percentuale ben lonta-

Largo ai giovani di Ginetto Pellerino

Matteo Renzi

CONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTO

CONFRONTO Pagina 2

Un anno in Provincia Intervista a Stefano Garelli - di Bruno Bruna

da apparati non sufficientemente

strutturati. Ad esempio, per quanto

riguarda il settore agricolo ci sono

poche persone che analizzano le

richieste di finanziamento, per cui

spesso si hanno pratiche inevase o

comunque in ritardo a causa del

personale sottodimensionato.

Eppure l’opinione comune è

che le Province siano dei

carrozzoni…

Nel nostro caso c’è una precisa re-

sponsabilità della precedente Ammi-

nistrazione, che ha voluto risparmia-

re sul personale, rischiando di para-

lizzare l’ente. Occorre poi anche dire

che la Provincia non ha comunque

molte competenze (se togliamo le

strade, l’edilizia scolastica e poco

altro).

Possiamo allora dire

che la Provincia è un

ente inutile?

Per come è strutturata adesso,

direi proprio di sì. Parteci-

pando ai lavori del Consiglio,

noto inoltre come non si parli

quasi mai dei problemi delle

zone periferiche e marginali.

La Provincia è piuttosto

cuneocentrica, nonostante la

presenza di assessori impor-

tanti provenienti da altre zone. La

difficoltà di operare della Provincia è

causata inoltre da un bilancio che ha

poche risorse, anche perché la prece-

dente amministrazione ha fatto

scelte non sempre condivisibili, come

ad esempio i grossi investimenti

sull’Aereoporto di Levaldigi. Oggi

la Finanziaria dà un altro bel taglio

ai trasferimenti, per cui sarà sempre

più difficile operare.

Quali sono le cose di cui ti

sei occupato tu personal-

mente?

Faccio parte delle Commissioni

Istruzione, Ambiente, Agricoltura e

Lavoro. Ho seguito in modo partico-

lare tutta la vicenda relativa ai

finanziamenti per la Valle Bormida

del dopo ACNA. Ho cercato di far

conoscere a fondo la problematica a

tutti gli amministratori, anche invi-

tando esperti locali e sto cercando di

impegnarmi perché i fondi stanziati

siano investiti nel modo migliore e

perché si cerchi di ottenere

dall’Enichem il risarcimento per il

danno ambientale.

In questi giorni si è parlato

nuovamente del ponte di

Cortemilia, che, pare, non si

costruirà più.

Le ultime riunioni fatte sul proble-

ma hanno evidenziato

l’impossibilità, per ragioni economi-

che, di procedere alla costruzione del

nuovo ponte, per cui si procederà ad

un rinforzo e ad una sistemazione di

quello esistente. Ciò di cui mi farò

carico è che la Provincia, prima di

procedere ai lavori, coinvolga non

solo l’ente locale, ma l’intera cittadi-

nanza nella scelta della soluzione

migliore e più praticabile.

Tu sei anche Coordinatore

del circolo del Partito De-

mocratico Cortemilia e Val-

li. Qual è lo stato di salute

del partito a livello locale?

Bisognerebbe lavorare di più per fare

più gruppo, sarebbero necessarie più

iniziative, anche se è difficile quando

si hanno tesserati che vanno da

Perletto a San Benedetto Belbo.

Non si può nascondere poi un po’ di

delusione per la situazione del parti-

to ai livelli superiori, dove continua-

no a contare persone “vecchie”, men-

tre si ha l’impressione che siano

veramente poche le persone che han-

no a cuore le sorti del PD e del

Centrosinistra. E’ anche per questo

che, nonostante l’Italia abbia attual-

mente il peggior Governo di sempre,

non riusciamo ad essere visti come

un’alternativa di qualità. Forse sarò

un po’ drastico, ma occorrerebbe un

azzeramento della classe dirigente.

“ per come è

strutturata

adesso, la

Provincia è un

ente del tutto

inutile…

Sul Partito

Democratico?

Occorrerebbe un

azzeramento

della classe

dirigente

Stefano Garelli è stato eletto

Consigliere provinciale per il

Partito Democratico il 7 giu-

gno 2009, con 2137 preferenze

nel collegio di Cortemilia, un

risultato molto brillante, tanto

più se si tiene conto che il no-

stro collegio è politicamente

orientato a destra. Erano de-

cenni che Cortemilia non e-

sprimeva più un proprio rap-

presentante all’interno del

Consiglio Provinciale, per cui

l’elezione di Stefano è stato un

risultato importante sia per la

nostra cittadina che per il cen-

trosinistra locale.

A Stefano, a poco più di un

anno dall’elezione, abbiamo

rivolto qualche domanda sulla

sua prima esperienza di Consi-

gliere provinciale.

Com’è stato l’impatto con i

lavori del Consiglio provin-

ciale?

Devo innanzitutto dire che sono

state molto belle le prime ore dopo la

mia elezione, quando mi sono reso

conto di aver raggiunto un risultato

voluto dalle tante persone che mi

hanno votato; poi, però, gradual-

mente l’entusiasmo si è spento.

Per quali motivi?

Prima di tutto in minoranza si

conta poco, non si riesce ad incidere

sulle scelte politiche della Provincia.

Devo anche dire che è difficile per

chiunque costruire qualcosa in Pro-

vincia. La Provincia dispone infatti

di poche competenze portate avanti

CONFRONTO Pagina 3

Il Pd ha bisogno del nuovo,

a tutti i livelli, partendo dagli

enti locali, fino al Parlamen-

to.

Un buon modo per iniziare

potrebbe essere quello di

inserire nello statuto del

partito una regola che limiti a

tre i mandati elettorali per

tutti i livelli istituzionali, op-

pure, più semplicemente, di

procedere a un progressivo

“svecchiamento” dei rappre-

sentanti politici.

Si stanno facendo conoscere

giovani interessanti come il

sindaco di Firenze Matteo

Renzi, che ha sbaragliato la

concorrenza alle primarie del

capoluogo toscano, la simpa-

tica e combattiva Debora

Serracchiani, salita agli onori

della cronaca per aver chie-

sto ricambio e ringiovani-

mento dei vertici del partito,

il lombardo Giuseppe Civati,

altro protagonista della nuo-

va generazione Pd.

E ancora, il presidente della

provincia di Roma Nicola

Zingaretti, meno giovane,

classe 1965, ma certamente

una figura nuova, moderna,

innovativa.

Il rinnovamento non deve

fermarsi ai vertici nazionali.

Anzi, per il nostro territorio,

trovare giovani con la voglia

di mettersi in gioco in un

partito che stenta a mantene-

re rapporti costanti con la

gente e ad affrontare i suoi

problemi, è una necessità.

Le esperienze vincenti di

Stefano Garelli a Cortemilia,

eletto consigliere provinciale

con oltre duemila voti, di

Alberto Gatto ad Alba, il più

giovane consigliere comunale

della Granda, del sindaco

ventiquattrenne di Dogliani

Nicola Chionetti sono da

tenere in grande considera-

zione e, possibilmente, ripe-

terle.

Per questo, nell’ultima as-

semblea Pd ad

Alba abbiamo

lanciato una nuo-

va iniziativa ri-

volta a portare

un po’ di novità

n e l l ’ a u t u n n o

“democratico” di

Langhe e Roero:

dare vita a un

coordinamento

degli amministra-

tori dell’area Pd

del territorio e a

una grande assise dei giovani

democratici, per favorire

confronti e discussioni sui

loro problemi (lavoro, scuo-

la, università, tempo libero) e

affrontare i temi politici che

più li interessano.

Due importanti proposte da

realizzarsi nei prossimi mesi,

in concomitanza al congres-

so provinciale, a quelli citta-

dini ed ai rinnovi dei rispetti-

vi vertici.

“ ….una grande

assise dei

giovani

democratici,

per favorire

confronti e

discussioni sui

loro problemi

(lavoro, scuola,

università,

tempo libero) e

affrontare i temi

politici che più

li interessano

del governo in carica che dal

2001 a oggi avrebbe dovuto

riformare il fisco (ricordate le

due aliquote al 23 e al 33%

con l’esenzione totale dei red-

diti più bassi), diminuire la

pressione fiscale, aumentare

l’occupazione, realizzare nuove

grandi infrastrutture, dare il via

al federalismo e molto altro

ancora, sembrano convincere i

delusi elettori italiani a sostene-

re maggiormente il principale

partito di opposizione.

Vista la

situazio-

ne di

stallo ci

s emb r a

g i u s t o

pensare

che a

scarseg-

g i a r e

non sia-

no le

compe-

tenze o

la serietà dei dirigenti politici

democratici e neanche la buo-

na volontà di chi fa opposizio-

ne con coscienza, tenendo

conto di come gli italiani si

sono espressi in tutti gli ap-

puntamenti elettorali degli ulti-

mi due anni.

Può capitare che una coalizio-

ne politica, un partito, entrino

in crisi anche per lungo tempo.

Basti pensare ai conservatori in

Gran Bretagna (ora di nuovo

al governo dopo il lungo do-

minio “laburista”) o ai demo-

cratici negli Stati Uniti, risolle-

v a t i dopo o t to ann i

dall’incredibile ascesa dello

sconosciuto Barack Obama, o

ancora al “limbo” in cui vivo-

no da anni i socialisti in Fran-

cia.

Il problema più difficile è usci-

re dalla crisi e per farlo non

basta vincere ma bisogna con-

vincere.

(Continua da pagina 1)

Largo ai giovani di Ginetto Pellerino

Nella foto,

Debora Serracchiani

CONFRONTO Pagina 4

Festa dei borghi a Levice. Perché non a

Cortemi l ia? Ecco i motivi - d i A l d o B r u n a

nedetto Belbo, Cossano Bel-

bo, Santo Stefano Belbo).

Erano altresì presenti alcune

aziende locali e alcune aziende

albesi.

I pernottamenti assicurati

dall’organizzazione

(Associazione Nazionale Bor-

ghi Autentici d’Italia) sono

stati 139 per un minimo di

due giorni e un massimo di

quattro giorni, così suddivisi

sul territorio: Levice (19 pre-

senze), Bergolo (30), Perletto

(7), Gorzegno (6), Cravanzana

(17), Cortemilia (39), Torre

Bormida (18), Prunetto (3). A

queste occorre aggiungere altri

pernottamenti non passati

attraverso l’associazio-ne e

che, naturalmente, non siamo

in grado di quantificare.

Il ristorante Sardegna, operati-

vo a Levice, nei tre giorni di

festa ha somministrato centi-

naia di pasti.

L’inaugurazione della festa è

avvenuta alla presenza del

Presidente della Regione Pie-

monte On.le Cota, della Presi-

dente della Provincia di Cune-

o Gianna Gancia, dell’On.le

Giovanna Melandri del Partito

Democratico e già Ministro

della Repubblica, del rappre-

sentante dell’ANCI

(Associazione Nazionale Co-

muni Italiani) Mauro Guerra,

del Presidente Nazionale

dell’Associazione Borghi Au-

tentici d’Italia Stefano Luc-

chini e del Sindaco di Levice

Ernesto Taretto.

I convegni organizzati nei tre

giorni della Festa sono stati: il

25/26 giugno a Cortemilia 1°

meeting Internazionale del

Progetto “European

Network of Communities for

Energy Change” con la parte-

cipazione di partner italiani,

maltesi e polacchi; domenica

27 giugno a Cortemilia incon-

tro dibattito “Comunità loca-

le, coesione e … felicità”;

domenica 27 giugno a Bergo-

lo progetto “Giovani Bor-

ghi”, si sono intervallati gli

interventi dei giovani e dei

loro tutor locali dei comuni

di Levice, Fara San Martino,

Galtellì, Melpignano, Tresi-

gallo, Casalbuono, Giffoni

Sei Casali.

Sin qui il resoconto della Fe-

sta che dimostra, senza alcun

tema di smentita, il buon

successo della stessa. Né si

può assumere a pretesto,

l’incidente (seppur deplore-

vole) avvenuto per il mancato (Continua a pagina 5)

dell’autunno del 2009).

E’ opportuno però iniziare dai

risultati della Festa (scusandomi

della necessaria lungaggine della

mia esposizione). Il 25/26/27

giugno sono stati presenti, a

Levice per la Festa e nei vari

convegni organizzati, i Sindaci

dei seguenti comuni: Melpigna-

no (Lecce), Tresigallo (Ferrara),

Berceto (Parma) Fara San Mar-

tino (Chieti), Sauris (Udine),

Sutrio (Udine), Sant’Angelo in

Vado (Pesaro), Guardavalle

(Catanzaro), Cervara di Roma

(Roma), Galtellì (Nuoro), Sila-

nus (Nuoro), Sorradile

(Oristano), Melissa (Crotone),

Pereto (Aquila), Castelvecchio

Calvisio (Aquila), Castelvecchio

Subequo (Aquila), oltre a sei

Sindaci provenienti dall’Isola di

Malta e alcune rappresentanze

provenienti dalla Polonia. Le

Regioni italiane rappresentate

erano ben 7 (oltre naturalmente

al Piemonte). Tutti i Comuni

sopra citati hanno allestito un

proprio stand espositivo con

prodotti tipici e pubblicazioni

locali. Altri stand erano presenti

in rappresentanza di alcuni co-

muni delle Langhe (cito a me-

moria Torre Bormida, Levice,

Bergolo, Cravanzana, San Be-

(Continua da pagina 1)

“ Tutto era

predisposto.

Occorreva

solamente

condividere

l’iniziativa

Un momento dell’incontro pubblico di Levice: da sinistra Lucchini, Guerra, Melandri, Cota, Gancia, Taretto

CONFRONTO Pagina 5

stiche previste dal bando

regionale, venne concordato

che la richiesta venisse avan-

zata da “Borghi Autentici

delle Langhe srl” società co-

stituita dai Comuni di Bergo-

lo, Cortemilia e Levice.

All’epoca il programma di

massima della Festa, stilato

dall’Associazione Nazionale

in stretta collaborazione con

Stefano Boido, sindaco di

Bergolo, Ernesto Taretto,

sindaco di Levice e il sotto-

scritto all’epoca sindaco di

Cortemilia prevedeva gli

stand espositivi, la cerimonia

di inaugurazione e il ristoran-

te Sarde-

gna a Cor-

temilia,

alcuni

spettacoli

e conve-

gni suddi-

visi tra

Levice e

Bergolo.

Tutto era

predispo-

sto. Oc-

correva

solamente

condivide-

re

l’iniziativa.

Immedia-

tamente

dopo le

elezioni comunali di Cortemi-

lia, si sono avviati contatti

con il sindaco subentrante

per mettere a punto il detta-

glio delle iniziative e il pro-

gramma della Festa. Ci sono

contatti telefonici e comun-

que in data 13 aprile 2010 il

sindaco di Levice trasmette al

sindaco di Cortemilia formale

richiesta di incontro allegan-

do alla stessa il programma

PROVVISORIO (in maiu-

scolo e sottolineato

nell’originale) e il budget

provvisorio (sottolineato

nell’originale). Il 24 aprile si

tiene un primo incontro al

quale il sindaco di Cortemilia

non partecipa ( e non sarà

l’unica assenza) delegando un

consigliere comunale. Sono

presenti anche rappresentanti

dell’Associazione Nazionale. E

qui sono emersi problemi di

difficile soluzione. Cortemilia

ha subito avanzato richieste

irricevibili. La prima quella di

voler essere l’unico Comune a

gestire l’intero finanziamento

regionale in quanto abbisogna-

va di risorse per realizzare la

nuova cucina per la Sagra della

Nocciola e serviva acquistare

dei totem per l’inaugurazione

del Shop’n centro (prevista per

il 4 luglio). Va da sé che Bergo-

lo e Levice non potevano esse-

re d’accordo. Con molta fatica

e con tanto buon senso si sono

continuati a cercare punti

d’intesa con Cortemilia. In

data 26 aprile l’Associazione

Nazionale inviava una lettera ai

sindaci di Bergolo, Cortemilia

e Levice “con la presente siamo a

confermarvi l’intendimento di questa

Associazione circa l’effettuazione

della Festa Nazionale dei Borghi

Autentici a Bergolo, Cortemilia e

Levice..” aggiungendo “Allo

scopo di assicurare efficacia organiz-

zativa e quindi un concreto successo

dell’evento, risulta indispensabile

una proficua collaborazione fra

l’Associazione, i Comuni di Bergo-

lo, Cortemilia e Levice e la Srl

Borghi Autentici delle Langhe”

assicurando inoltre “Nei prossi-

mi giorni, infatti, sarà nostra cura

dettagliare gamma di attività, sup-

porti logistici e servizi che, per meglio

consentire una buona operatività,

potrebbero essere gestiti e curati dalla

Srl BAI delle Langhe, mentre

l’Associazione si occuperà delle altre

attività quali, ad esempio, eventi nel

programma della Festa, ospitalità,

piano di comunicazione ecc.”

In data 28 aprile 2010 Corte-

milia scrive al presidente na-

zionale dell’Associazione Ste-

fano Lucchini richiedendo:

1) il budget consuntivo di spese, a

carico dei Borghi Autentici delle

(Continua a pagina 6)

concerto di Cortemilia (frutto

di un clima surreale che andrò

a spiegare e, forse, di un ca-

priccio di un artista) per mette-

re in dubbio i risultati ottenuti.

Tutto è migliorabile. Altri a-

vrebbero, forse, potuto far

meglio. Questo, però, non

sminuisce il successo ottenuto.

Allora perché il comune di

Cortemilia lamenta la sua

(presunta) esclusione? Anche

qui mi corre l’obbligo di dilun-

garmi, sperando di riuscire a

spiegarmi per il meglio.

Il Consiglio Nazionale

dell’Associazione Borghi Au-

tentici d’Italia (il cui Vice-

Presidente è il Sindaco di Levi-

ce Ernesto Taretto, teniamolo

a mente) decise di organizzare

la Festa in Piemonte durante lo

svolgimento della Seconda

Festa Nazionale a Melpignano

(autunno 2009). In pieno ac-

cordo con alcuni funzionari

della Regione Piemonte che

essendo presenti a Melpignano

poterono constatare la validità

dell’iniziativa. Ebbe così inizio

l’iter che portò all’inoltro della

richiesta di sponsorizzazione e

finanziamento alla Regione

Piemonte ed in seguito

all’erogazione del contributo

pari ad Euro 56.000,00. Per

meglio rientrare nelle caratteri-

...un

consigliere

comunale di

Cortemilia

disse:

“più il tempo

passa, più loro

sono in

difficoltà ad

organizzare

l’evento”

CONFRONTO Pagina 6

chiesto al comune di Cortemi-

lia di formalizzare per scritto i

servizi che l’Ente poteva offrire

e il relativo importo richiesto.

In data 12 maggio 2010 final-

mente il Comune di Cortemilia

scrive al Presidente Taretto

Ernesto.

“facendo seguito ai recenti colloqui

formalizziamo qui di seguito la di-

sponibilità del Comune di Cortemilia

a fornire il seguente materiale utiliz-

zabile per l’organizzazione della

manifestazione in oggetto:

-15 stand/gazebo in materiale pla-

stico da mt. 3 x 2

-15 tavoli in materiale plastico

-30 sedie

-Palco per musica presso i locali della

sagra

-Pista da ballo presso i locali della

sagra

-Possibilità di allacciamento al siste-

ma di energia elettrica nelle vie ove si

svolge la festa

-Possibilità di usufruire dei servizi

igienici convenzionati con gli esercenti

locali

-Servizio di pulizia plateatico e rac-

colta rifiuti

-Ambulanza/pronto intervento

-Cucine attrezzate per ristorante

“Sardegna” comprensive di attrezza-

ture di cucina attualmente in dota-

zione, tavoli e sedie o panche per 100

posti, piatti e posateria

Il costo complessivo della fornitura di

detti servizi e materiali è quantificato

in Euro 15.000,00 (quindicimila)

+ IVA”

La cifra parve troppo alta, ma

soprattutto i servizi erogati

pochi. Ciò nonostante, armati

di buon senso, si continuò la

trattativa. Con enorme difficol-

tà e con una diffidenza da parte

di Cortemilia nei confronti di

Bergolo e Levice del tutto in-

giustificata.

Cortemilia paventava

l’insufficienza del contributo

regionale con la preoccupazio-

ne di dover coprire eventuali

scoperti. Più volte il presidente

Nazionale Stefano Lucchini ha

affermato che l’Associazione

Nazionale avrebbe coperto

eventuali oneri aggiuntivi. Lo

ha anche scritto nero su bianco.

Intanto il tempo stringeva e gli

organizzatori si ponevano an-

che la domanda se non fosse il

caso di rinviare tutto

all’autunno anche in considera-

zione di una non felice affer-

mazione di un consigliere co-

munale di Cortemilia che disse :

“più il tempo passa, più loro sono in

difficoltà ad organizzare l’evento”,

lasciando intendere che tutta la

manfrina fosse in qualche mo-

do legata ad una non manife-

stata volontà di mandare tutto a

gambe all’aria. (Continua a pagina 7)

“L’atteggia-

mento assunto è

stato di vero

ostracismo con

l’evidente

intenzione di

buttare tutto

all’aria”

Langhe, relative alla manifestazione,

non dovrà eccedere i fondi ad oggi

disponibili che ammontano a E.

56.000…

2) secondo il budget provvisorio, il

totale di spese da Voi stimato e

presentato ammonta a Euro

77.800.00

Preso atto di queste cifre, riteniamo

opportuno che il Vs. budget provviso-

rio preventivo debba essere riformula-

to stando nel tetto massimo della

cifra ad oggi disponibile”

Il 30 aprile 2010 il Presidente

Lucchini risponde che le even-

tuali somme oltre i 56.000 Euro

sarebbero state coperte

dall’Associazione Nazionale e

non sarebbero pertanto gravate

sui tre Comuni.

Sono seguiti altri contatti senza

risultati apprezzabili. Il 10 mag-

gio 2010 il comune di Cortemi-

lia indirizza all’Associazione

Nazionale Borghi Autentici

d’Italia e p.c. alla Srl Borghi

Autentici delle Langhe e alla

Dott.ssa Paola Casagrande della

Regione Piemonte una lettera

del seguente tenore:”a seguito

degli incontri e dei colloqui intercorsi

nelle ultime settimane con i vari

soggetti coinvolti nell’organizzazione

della 3^ Festa dei Borghi Autentici

d’Italia e stanti le divergenti opinioni

tra le parti in merito alle competenze

organizzative, gestionali, operative e,

soprattutto, economico-finanziarie

relative alla manifestazione, comuni-

chiamo che l’amministrazione comu-

nale di Cortemilia non intende assu-

mersi, ad oggi e finchè le stesse non

saranno chiarite, né in proprio e né

per la propria quota parte nei Borghi

Autentici delle Langhe, alcuna re-

sponsabilità in merito a qualsiasi

iniziativa intrapresa senza

l’approvazione per l’organizzazione

della stessa.”

Nonostante tutto ancora conti-

nuano i contatti. Da parte degli

organizzatori la Festa la si vuol

fare a Cortemilia. Si è quindi

(Continua da pagina 5)

Festa dei borghi a Levice.Perché non a

Cortemi l ia? Ecco i motivi - d i A l d o B r u n a

CONFRONTO Pagina 7

Il costo complessivo della fornitura di

detti servizi e materiali è quantificato

in Euro 10.000,00 (diecimila) +

IVA, da rendicontare secondo accor-

di”

La differenza tra questa ultima

lettera e la precedente del 12

maggio è evidente. Il Comune

di Cortemilia non parla più di

stand/gazebo. E’ del tutto evi-

dente, quindi, che ha rinunciato

agli stands espositivi. Senza

quelli vengono a cadere il risto-

rante Sardegna che funziona

anche per gli espositori e gli

spettacoli che è bene vengano

effettuati in prossimità dello

stand gastronomico. A questo

punto si accetta la richiesta del

Comune di Cortemilia e si con-

corda il pagamento delle spet-

tanze richieste. I convegni ven-

gono normalmente effettuati

mentre il concerto inaugurale

salta, vuoi per carenze organiz-

zative, vuoi per il clima creatosi

tra gli organizzatori e il Comu-

ne di Cortemilia, vuoi per alcu-

ne incomprensioni con l’artista.

Ed è l’unica pecca di tutta la

festa. Per il resto Cortemilia ha

avuto quanto chiesto sia dal

punto di vista economico sia

dal punto di vista degli eventi

organizzati.

Questi sono i fatti nel lento

dipanarsi della loro cronologia.

Queste sono le mie conclusio-

ni. Il Comune di Cortemilia

non ha mai manifestato interes-

se concreto (al di là della frasi

di circostanza) alla Festa.

L’atteggiamento assunto, anzi,

è stato di vero ostracismo con

l’evidente intenzione di buttare

tutto all’aria. Tale atteggiamen-

to meglio sarebbe stato se fosse

sfociato nel disinteresse. Invece

l’inten-to (peraltro riuscito) era

solo quello di

incamerare

poche risorse

da destinare ad

iniziative

quanto meno

dubbie.

Il perché Cor-

temilia abbia

rinunciato ad

un importante

momento di

confronto con

altre realtà,

abbia rinuncia-

to ad essere

per un giorno

capitale della

provincia di Cuneo (non di-

mentichiamo l’inaugurazione

con la presenza del Presidente

della Regione Piemonte e della

Provincia di Cuneo) non mi è

chiaro. Un certo galateo istitu-

zionale prevede che quanto

messo in cantiere dalla prece-

dente amministrazione, coperto

da adeguati finanziamenti e non

pregiudizievole agli interessi del

Comune venga fatto proprio

dalla nuova amministrazione.

Così non è stato forse con

l’unico obiettivo di mettere in

cattiva luce i precedenti ammi-

nistratori. Visione miope e di

poco respiro destinata a scema-

re nel breve volgere di una sta-

gione.

“Il perché

Cortemilia

abbia

rinunciato

ad un

importante

momento di

confronto

con altre

realtà

non mi è

chiaro”

In un clima così difficile, du-

rante una riunione in Regione

Piemonte, si arrivò ad un’intesa

di massima formalizzata dal

Comune di Cortemilia in una

nuova lettera del 3 giugno indi-

rizzata a Taretto Ernesto, presi-

dente della Srl Borghi Autentici

delle Langhe il cui contenuto

riportiamo: “facendo seguito

all’incontro odierno, ad integrazione

della precedente missiva del 12 mag-

gio, riformalizziamo qui di seguito la

disponibilità del Comune di Cortemi-

lia a fornire il seguente materiale

utilizzabile per l’organizzazione

della manifestazione in oggetto:

-palco per musica presso i locali della

Sagra

-pista da ballo presso i locali della

Sagra

-possibilità di allacciamento al siste-

ma di energia elettrica per la manife-

stazione

-servizio di pulizia plateatico e rac-

colta rifiuti

-Ambulanza/pronto

intervento/Protezione Civile

(qualora richiesto)

-Sale per organizzazione dei tre

convegni previsti dalla manifestazione

-Chiesa di San Francesco per

l’organizzazione del concerto inaugu-

rale di venerdì 25

-Cucine attrezzate per “Ristorante

Sardegna” comprensive di attrezza-

ture di cucina attualmente in dota-

zione, tavoli e sedie o panche per 100

posti, piatti e posateria.

(Continua da pagina 6)

CONFRONTO Pagina 8

Un po’ di storia: IL CONVENTO FRANCESCANO Di Giovanni Destefanis

se non proprio urbanistica-mente, “attorno” al Conven-

to, che possedeva numerosi beni immobili, promuo-veva iniziative edi-lizie e sostenendo, per regola, le classi svantaggiate, ne favoriva almeno in parte l'affermazio-ne economica, ad esempio combat-tendo contro l'usu-ra e certi invisi privilegi feudali. Nel XVII secolo, che fu almeno per

la prima metà un secolo tragi-co per le lunghe ed estenuanti

guerre che imperversarono in tutta Europa portan-do con sé pestilenze, carestie, fame e mi-seria, i francescani di Cortemilia sovveni-vano addirittura con prestiti cospicui alle finanze pubbliche e pare gestissero non poca parte delle ri-sorse agricole della zona. Documenti della fine del Sette-cento attestano che il Convento possedeva, oltre a diversi immobili urbani, alme-no 5 grandi cascine con reddi-ti non indifferenti. Per tale ragione si può comprendere come sia stato possibile arri-vare all'edificazione di un

complesso di tale imponenza, la cui struttura così come la vediamo oggi dovrebbe esse-re stata definita nel 1740 circa (secondo l'iscrizione su cartiglio barocco posto sull'arco sovrastante l'ingres-so della chiesa, dalla parte interna). Nel lungo periodo successivo all'uscita dell'Ordi-ne e il passaggio – non imme-diato né lineare- in proprietà pubblica, compreso il venten-nio dal 1833 al 1855, in cui per iniziativa comunale, il Convento fu affidato ai bene-dettini cistercensi, ci furono diversi utilizzi, di tutti i gene-ri, istituzionali e non, dalle carceri, al collegio convitto, alla sede dei Carabinieri ed infine alle scuole, dalla fine dell'Ottocento. E' ben vero che ai primi del ‘900 si dibat-té a Cortemilia la necessità di dotarsi di un moderno e fun-zionale edificio scolastico, ma nonostante autorevoli prese di posizione, finì per prevale-re il “partito” di chi, sottova-lutando l'importanza della funzionalità degli spazi, della luce, dell'aria, dell'igiene nell'educazione dei bambini, guardava solo ad una presun-ta maggior convenienza eco-nomica nel mantenere le col-locazioni esistenti, con buona pace della progressiva ed

illuminata pedagogia dell'epo-ca! L'uso come edificio scola-stico comportò nel tempo, come era prevedibile, nume-rosi e talora devastanti inter-venti di “ristrutturazione”

(Continua a pagina 9)

Il Convento Francescano di Cortemilia è uno dei più vasti

complessi di questo tipo edifi-cati dall'Ordine nella sua storia plurisecolare e nel basso Pie-monte e nella vicina Liguria è senza dubbio uno dei maggiori, tenendo conto che, dall'inizio dell'800, con la soppressione degli ordini religiosi operata dal governo napoleonico e l'uscita definitiva dei Minori Conven-tuali da Cortemilia, non ci sono stati ulteriori interventi di am-pliamento. La storia del Con-vento (e sarebbe bene continu-are a chiamarlo così, come più volte ribadito, non ex-convento come si legge spesso in giro: i cortemiliesi lo chiamano da secoli “'r Cunvènt”, e l'aggiunta dell'ex é solo un'inutile ed ana-cronistica clausola burocratica che si trascina per consuetudi-naria pigrizia!) risale all'inizio del XIII secolo e le biografie di Francesco d'Assisi, peraltro redatte con intenti agiografici, gliene attribuiscono la fonda-zione, come di quelli di Geno-va, di Cairo, di Alba, di Asti, di Chieri, di Torino, di Susa e di diversi altri. Sicuramente co-munque nel primo ventennio del 1200. L'ordine, nonostante l'originaria prescrizione di po-vertà, divenne nei secoli invece ricco ed anche influente sul territorio, contribuendo per parte sua in modo sostanziale alla formazione e alla crescita dell'urbanizzazione locale, per cui si può dire che Cortemilia medioevale si sviluppò, anche

“ lo chiamano da

secoli

“'r Cunvènt”,

e l'aggiunta

dell'ex é solo

un'inutile ed

anacronistica

clausola

burocratica

IL CONVENTO FRANCESCANO

INTERNO:

Vergine con Sant’Antonio e San Bernardo

INTERNO: Sez. Gotica, Crociera

CONFRONTO Pagina 9

mento, anche su sollecitazione di lettori ed amici, ma c'è sicu-ramente da considerare che un progetto di ripristino/recupero condotto con criteri

rigorosi, almeno delle parti più interessanti e significative del complesso settecentesco, ossia dell'area claustrale, con i locali che vi si affacciano sa-rebbe un'operazione di rilievo e di grande significato cultura-le, con buone ricadute sul piano della qualità degli am-bienti e delle strutture di pro-prietà pubblica e accrescimen-to consistente dell'offerta di attrattori turistici sul territorio. Vediamo invece compiersi un'operazione assai discutibile come quella relativa alla nuo-va cucina per le iniziative gastronomiche dell manifesta-zioni, Sagra ed altro. Forse negli anni 60, per le già citate necessità scolastiche l'ampio “salone” barocco del lato nord-ovest del chiostro, ario-so e luminoso, con grande volta a stucchi - forse una sala capitolare, oppure il refettorio dei frati, oppure ancora un salone d'uso collettivo - ven-ne “tramezzato” al solito fret-tolosamente, e neppure diviso a metà, ma in modo asimme-trico, lasciando da una parte il vecchio pavimento in legno e piastrellando in modo sbriga-tivo e con materiali diversi l'altra parte. La quale ultima, quando cessò di essere usata come aula dall'Istituto Profes-sionale, divenne ripostiglio e poi magazzino per i prodotti in uso alla Pro Loco e altri soggetti. Recentemente si é deciso di trasformarla diretta-mente in cucina, con diversi

interventi per scarichi, aera-zione etc etc... Senza dilun-garmi ulteriormente sul pro-getto esistente in Comune relativo alla trasformazione -

unitaria e r a z i o n a l e - della vecchia palestra in magaz z ino , cucine, aree di servizio e altro per fina-lità legate alle feste e alle manifestazio-ni, molto me-glio sarebbe stato, anche come primo

atto del recupero di cui parla-vo prima, togliendo il brutto tramezzo riottenere l'ampio spazio di prima e dopo op-portuni interventi di ripristi-no, evidenziando la struttura originaria, destinarlo come sede definitiva della Bibliote-ca Civica, attualmente co-stretta a convivere, malissimo e senza la minima funzionali-tà, con l'Ecomuseo nel palaz-zo della Pretura. Una Biblio-teca degna di questo nome, con molta luce naturale, spa-zio sufficiente per eventuali impianti di servizio, per i libri tutti esposti nei loro scaffali, per i lettori che po-trebbero agevolmente cercare i testi, sedersi, leggere, pren-dere appunti, nella quiete e nella suggestione di un bell'ambiente storicamente significativo, per di più acces-sibile senza difficoltà ai disa-bili. E di lì, pian piano po-trebbe andare avanti il discor-so di un vero restauro, quand'anche, ed a maggior ragione se, come tutti auspi-chiamo, vi rimanesse l'Istitu-to Superiore, oggettivamente forse il più sacrificato dalla presente situazione.

compiuti come d'abitudine (non ancora del tutto abbando-nata), “in economia”, spesso in fretta e comunque senza rispet-to delle strutture originarie, senza gusto, senza attenzione neppure alla minima funzionali-tà scolastica. Tramezzi improv-visati, improbabili e assurdi “mezzanini”, porte e finestre rifatte in modo raffazzonato tamponando malamente le ele-ganti aperture barocche, con spifferi siberiani, e quando fu la volta del riscaldamento centra-lizzato, enormi tubazioni ser-pentiformi che passano ovun-que sforacchiando malamente muri secolari, persino sotto il pavimento selciato (almeno quello rimasto più o meno com'era) del chiostro riscaldan-do l'aria esterna prima di fare il loro servizio nelle aule, pavi-menti di tutti i generi e tipi, dal cotto, all graniglia, al gres...

Risultato ultimo, il Convento pesantemente sfigurato, aule spesso piccole buie, coi soffitti troppo bassi, asfittiche e maleo-doranti, con porte e finestre malconce e rappezzate cento volte, accanto a locali enormi e dispersivi, gelidi, di difficilissi-ma manutenzione, senza alcun elemento di unitarietà. Ulterio-re attentato alle non ancora abbastanza brutalizzata ed umi-liate maestà ed eleganza del chiostro, la “cementificazione” dei pilastri, vera coltellata in stile anni '70 al senso estetico anche degli animi più pragmati-ci!!! Potremo tornare sull'argo-

(Continua da pagina 8)

“ Vediamo

invece

compiersi

un'operazione

assai

discutibile come

quella relativa

alla nuova

cucina per le

iniziative

gastronomiche

delle

manifestazioni

INTERNO: Cripta Ecce Homo

INTERNO: Frammento_di_affresco_sec._XIV_

CONFRONTO Pagina 10

Roberto Cota è diventato

Presidente della Regione

Piemonte con 9 mila voti in

più di Mercedes Bresso su un

totale di oltre 2.200.000 elet-

tori: un’inezia. Oggi si scopre

che almeno tre delle liste che

avevano appoggiato Cota

non erano liste regolari, ov-

vero erano liste che non a-

vrebbero dovuto partecipare

alle elezioni, per cui il risulta-

to finale è frutto di un ingan-

no. Dopo la vittoria di Prodi

nel 2006, per 18 mesi Berlu-

sconi, Bossi ed i loro compa-

ri l’hanno menata che una

vittoria per 23000 voti non

era una vittoria; oggi, di fron-

te al pronunciamento del

TAR, gli stessi urlano che si

vuole sovvertire il voto po-

polare. Noi crediamo che si

debbano fare le cose giuste e

che presentare liste false sia

ingannare i cittadini, per cui il

riconteggio dei voti ci pare

una decisione equilibrata, in

attesa di un ulteriore pronun-

ciamento della Magistratura

sulla lista “Pensionati per

Cota”, per la quale ci sarebbe

stata una falsificazione delle

firme degli stessi candidati,

un atto di gravità inaudita.

Comunque vada, accettere-

mo serenamente le decisioni

che saranno prese e se, come

ci auguriamo, si ritornerà alle

urne, dovremo essere in gra-

do di dimostrare che con il

centrosinistra si ha maggiore

giustizia sociale, che vuole

anche dire più sicurezza, si

ha uno sviluppo più equili-

brato, che vuol anche dire

maggiori opportunità per

tutti e non solo per i più ric-

chi.

Sulla questione dei ricorsi

elettorali l’ex Consigliere

Regionale Mariano Rabino,

attuale Vice Segretario Regio-

nale del PD, ci ha rilasciato

la seguente dichiarazione:

“Sui ricorsi elettorali il PD

del Piemonte ha sin

dall’inizio assunto un atteg-

giamento equilibrato e re-

sponsabile. Siamo stati i pri-

mi, all’indomani del voto, a

riconoscere il risultato e la

vittoria di Cota, maturata per

un soffio e sul filo di lana per

poche migliaia di voti. Abbia-

mo anche da subito ricono-

sciuto il diritto sacrosanto di

ricorrere e contestare la vali-

dità del voto… In ogni caso

non abbiamo mai cavalcato

l’evolversi degli eventi e ci

siamo rimessi al sereno giudi-

zio dei giudici amministrativi

e penali. Vogliamo, tuttavia,

che sia chiara la nostra posi-

zione: ci sono numerosi e

circostanziati elementi che ci

portano a ritenere che il ri-

sultato delle elezioni regionali

sia stato il frutto di una truf-

fa. Le obiezioni giuridiche

sostenute dai legali di Rober-

to Cota, che insistono princi-

palmente sulla ‘tardività’ dei

ricorsi sono deboli e infonda-

te. Probabilmente proprio

per coprire l’inconsistenza

delle motivazioni giuridiche

Cota e gli esponenti di Lega e

PdL hanno scelto una strate-

gia tesa ad alimentare una

polemica continua, arrivando

a parlare di “golpe giudizia-

ri” e ad ipotizzare “manovre

politiche” dietro ai ricorsi, il

tutto con l’evidente obiettivo

di far crescere la tensione

intorno al Tar e condizionar-

ne l’operato attraverso un

clima di intimidazione.

Adesso noi diciamo basta!

Basta con un Cota che ha

vinto per 9372 su 2.204.000

voti validi e fa l’arrogante e

l’insolente manco avesse

vinto a mani basse (anzi! tra

le coalizioni a primeggiare,

come non tutti sanno, è stato

il centrosinistra, seppure an-

che qui per pochi voti:

10.621). Adesso diciamo

basta alla teoria del complot-

to!

Ma che complotto? Se la

dicono e se la cantano tutta

da soli! Sono loro che truffa-

no i piemontesi due vol-

te…prima non controllano a

dovere cosa fanno i loro so-

stenitori e i loro alleati, poi li

scaricano dicendo che adesso

non bisogna danneggiare i

piemontesi…ma se torniamo

al voto e si sprecheranno una

barca di soldi la colpa è solo

loro…sono loro che hanno

ingannato i piemontesi e

adesso fanno le vittime…ma

sono lacrime da coccodril-

lo!!!!!

I piemontesi onesti si mobili-

tino e alzino le anten-

n e…o c c o r r e v i g i l a -

re….quanti danni ha fatto il

berlusconismo….anche i

leghisti adesso quando non

sanno come fare fanno le

vittime e gridano al golpe….

che pena!!!!

D’altronde dov’era Cota nel

2000 quando in Molise il

centrodestra per molto meno

ricorse e fece invalidare le

elezioni? E nel 2006 quando

Berlusconi per mesi urlò ai

brogli dopo aver perso le

elezioni politiche?

Come Pd siamo consapevoli

della fondatezza delle nostre

argomentazioni, e attendia-

mo con piena fiducia, sereni-

tà e rispetto le decisioni della

magistratura.

Il PD vuole semplicemente

chiarezza e apprezza le deci-

sioni del Tribunale ammini-

strativo che vanno in questa

direzione.

Auspichiamo tempi rapidi

per la decisione definitiva, e

siamo pronti a dare il nostro

contributo perché l’attività

regionale non si interrompa e

possano essere adottate le

decisioni urgenti per affron-

tare la difficile situazione

economica e sociale del Pie-

monte.

REGIONE P IEMONTE: s i torna a votare?

MENO TASSE PER TUTTI?

dal 2001 ad oggi BERLUSCONI HA GOVERNATO (quasi ininterrotamente)

per OLTRE 7 ANNI, ovvero per 2634 giorni e

LE TASSE SONO SEMPRE AUMENTATE (per voi che state leggendo questo giornale, ma non per condonati

ed evasori che riescono sempre a farla franca)

CONFRONTO Pagina 11

Non vorrei metterla troppo

sul drammatico, ma forse,

parafrasando il grande Tol-

stoj di Anna Karenina, è

proprio vero che ogni perso-

na infelice è infelice a suo

modo, magari anche soltan-

to perché ha perso una par-

tita di pallone. Se, infatti,

d o v e s s i s c e g l i e r e

u n ’ i m m a g i n e d e l

“Quadrangolare dei borghi –

Memorial Michè”, il bel tor-

neo alla pantalera che da

otto anni accompagna la

nostra festa dell’Unità, non

avrei dubbi: il simbolo della

Pantaleo sembra prendere il

volo, 8-4 in breve tempo, a

un passo dalla vittoria (la

partita va ai 9 giochi). A

questo punto, però, La Tor-

re ritrova nuove energie,

lotta su ogni pallone, con-

quista quindici su quindici.

Ogni gioco dura un’eternità,

si va sul quaranta pari

un’infinità di volte. Il tredi-

cesimo gioco è per La Torre,

anche il successivo, è quello

dopo ancora. Ora siamo lì,

Balocco a otto giochi, Cec-

chini a sette.

L’aggancio è possibile, forse

anche il sorpasso, la vittoria.

Chissà cosa prova, in quei

momenti, uno che da otto

anni la desidera, la sogna, la

insegue inutilmente, questa

vittoria? Purtroppo per

Cecchini, anche questa volta

il sogno rimane tale. Con

pieno merito, San Pantaleo

chiude i giochi sul 9-7, terza

vittoria consecutiva, sesta su

otto edizioni disputate.

delusione, della tristezza,

dell’infelicità non potrebbe

essere che la faccia di Carlo

Cecchini, capitano del borgo

della Torre, il quale, ancora

una volta, ha fallito l’assalto

al trono, quel trono su cui

continuano a sedere, ben

saldi, Massimo Balocco e i

suoi compagni (Jacopo Bo-

sio, Vittorio Caffa, Gian-

franco Bosio) di San Panta-

leo.

I due contendenti erano

giunti all’appuntamento de-

cisivo sbarazzandosi, in se-

mifinale, rispettivamente di

San Michele (Patrone, Oloc-

co, Gallina, Vinotto), scon-

fitto per 6-4 da La Torre, e

della Pieve (Moraglio, Cavi-

glia, Bodrito, Cane), battuta

6-2 da San Pantaleo.

In finale, partenza bruciante

di Cecchini e compagni

(Enrico Bar-

tolucci, Ga-

briele Gazza-

no, Silvano

G a z z a n o ) ,

che si porta-

no rapida-

mente sul 3-

1. San Panta-

leo, però,

non si demo-

ralizza: Ba-

locco, prima troppo falloso,

non sbaglia più niente, Caffa

incomincia a lanciare sulla

pantalera da par suo, i Bo-

sio, padre e figlio, conquista-

no quindici importanti. Al

riposo, il risultato si è già

invertito, Balocco conduce

per 5-3. Dopo la sosta, San

Il dottor Nino Piana, di Molare, già medico

sportivo di Massimo Berruti quan-

do il campione di Ca-

nelli scriveva insieme a

Felice Bertola alcune

delle pagine più belle del

pallone elastico, si è mes-

so al lavoro venticinque

anni fa, raccogliendo mi-

gliaia di documenti, notizie,

testimonianze, fotografie. Il

nostro concittadino Lalo Bru-

na, allenatore di atletica e arte-

fice della fucina di talenti pallo-

nistici cortemiliesi (i fratelli Do-

gliotti, Molinari, Dotta, Murato-

re, i Giribaldi, i fratelli Montana-

ro, Leone...), gli ha dato una gros-

sa mano, curando in modo parti-

colare il racconto degli ultimi

trent'anni di storia del balon. E' nata,

così, questa bella e imponente "Storia della pal-

lapugno-pallone elastico", vera e propria Bib-

bia pallonistica in due volumi edita dalle

“Impressioni Grafiche” di Acqui Terme. Il

primo volume (448 pagine, copertina carto-

nata, 35 euro) è uscito nei giorni scorsi, il

secondo vedrà la luce in novembre, al ter-

mine dell'odierno campionato.

Insieme ai due autori principali, hanno

dato il loro prezioso contributo il caire-

se Giorgio Caviglia, storico del pallone,

autore di libri su Bertola, Berruti, Gio-

etti, Ghindo ecc., lo statistico cunee-

se Mario pasquale, miniera di dati e

di numeri del nostro sport, e lo

stesso Massimo Berruti, autore di

centinaia di disegni di pregevole

fattura che, insieme a numerosis-

sime fotografie, molto delle quali ine-

dite, impreziosiscono l'opera di Piana e Bruna.

Torneo de i Borghi 2010: Cecchin i ancora secondo di Lalo Bruna

CONFRONTO Pagina 12

Ecco perché le nuove

luci in strada Salino no

n sono accese!!

CUI PRODEST ?