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I DISTURBI SPECIFICI I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DI APPRENDIMENTO DSA DSA Maria Carmela Borsini

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I DISTURBI SPECIFICI DI I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO

DSADSA

Maria Carmela Borsini

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SEZIONE DI FIRENZE

CORSO DI FORMAZIONE SUI D.S.A.RIVOLTO AI DOCENTI DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

E SECONDO GRADO

ISTITUTO ”GIOTTO ULIVI” BORGO SAN LORENZO APRILE 2009

DR.SSA M. CARMELA BORSINI PSICOPEDAGOGISTA SPECIALIZZATA IN PSICOPATOLOGIA

DELL’APPRENDIMENTO E DEL COMPORTAMENTO

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L’anomalia italiana

la conoscenza del fenomeno dislessia è stata a lungo limitata ad una ristretta cerchia di specialisti.

La consapevolezza del problema è assente dal bagaglio culturale medio delle persone che svolgono professioni intellettuali, e il fatto più grave è la carenza di informazione e conoscenza specifica nella scuola , che è il teatro di tutti i drammi e le sofferenze generate dal disturbo.

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LE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTOLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO

1 studente su 5 incontra nella sua carriera scolastica momenti di particolare difficoltà tali da richiedere l’aiuto da parte di un esperto

Le difficoltà scolastiche sono di tanti tipi diversi e spesso non sono la conseguenza di una singola causa, ma sono dovute al concorso di molti fattori che riguardano sia lo studente sia il conteso in cui egli viene a trovarsi.

Relativamente al contesto, è stato ampiamente dimostrato come l’ambiente socioculturale, il clima familiare e la qualità dell’istituzione scolastica influiscano sugli esiti scolastici.

(Cornoldi C., 1999)

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L’influenza della famiglia e dell’ambiente L’influenza della famiglia e dell’ambiente socialesociale

A un basso livello socioculturale – situazione economica della famiglia, istruzione dei genitori, zona di residenza, appartenenza a minoranze culturali e/o linguistiche - corrispondono maggiori difficoltà scolastiche (interrompono più precocemente gli studi e, se frequentano scuole superiori, l’indirizzo di studi è solitamente di minor prestigio)

I fattori di tipo socioculturale interagiscono con i fattori legati alle caratteristiche della famiglia. I valori proposti, il clima in essa presente, l’attenzione rivolta dai genitori al processo di apprendimento del figlio possono contribuire o meno ad attenuare le difficoltà scolastiche.

(Cornoldi C., 1999)

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L’influenza individualeL’influenza individuale

Fattori emotivo-motivazionali (disagi particolarmente forti in relazione al distacco dalla famiglia o in rapporto con il contesto scolastico…)

Bassa autostima Problemi di socializzazione con coetanei e adulti

Generalmente tutte queste difficoltà hanno un carattere più transitorio e temporaneo rispetto al “disturbo” e possono essere risolte se vengono rimosse le condizioni che le ostacolano

(Cornoldi C., 1999)

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Disturbi specifici di apprendimentoDisturbi specifici di apprendimento learning disabilitieslearning disabilities

[…] learning disabilities è un termine generale che si riferisce a un gruppo eterogeneo di disordini manifestati da significative difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità di ascolto, espressione orale, lettura, scrittura, ragionamento e matematica. Questi disordini sono intrinseci all’individuo, presumibilmente sono dovuti ad una disfunzione del sistema nervoso centrale, e possono verificarsi lungo l’arco della vita. Problemi nei comportamenti di autoregolazione, nella percezione sociale e nella interazione sociale possono coesistere con le learning disabilities. Anche se le disabilità di apprendimento possono verificarsi in concomitanza con altri fattori di disabilità (per es: disturbo sensoriale, ritardo mentale, serio problema emotivo) o con influenze estrinseche (come differenze culturali, istruzione insufficiente o inappropriata), esse non sono il risultato di quelle condizioni o influenze. (Hammaill,1990)

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Che cosa significa il termine Che cosa significa il termine disturbodisturbo??

È l’alterazione del funzionamento di un organo e più in generale è l’alterazione di uno o più processi all’interno di un sistema

Un’alterazione del“normale”funzionamento del sistema cognitivo è alla base del DSA

Questa alterazione deve essere abbastanza importante da rendere impossibile usare una funzione in modo efficiente, vale a dire che la dislessia non deve essere considerata come l’incapacità di leggere, ma come l’incapacità di farlo in modo fluente Dislessia, Vol. 1, n. 1,marzo 2004 (pp. 99-101)

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Perché questi disturbi sono considerati Perché questi disturbi sono considerati specificispecifici??

Perchè non interessano il sistema cognitivo nella sua globalità, ma sono circoscritti a una porzione circoscritta e identificabile del suo funzionamento

Per capire meglio bisogna immaginare un’architettura del sistema cognitivo, non unitario e inscindibile, ma “frazionabile” in vari “sottoinsiemi funzionali specilizzati”

Ad es: pazienti che in seguito ad un incidente perdevano selettivamente la capacità di leggere ma non di scrivere. Difficilmente spiegabile senza ammettere che queste diverse abilità sono sostenute da processi distinti e isolabili.

(Savelli E., 2004)

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I DSAI DSA

I sistemi nazionali di classificazione clinica (DSM e ICD) individuano tre principali categorie di DSA:

I disturbi evolutivi specifici del linguaggio I disturbi evolutivi specifici delle abilità

scolastiche: dislessia, disortografia e discalculia evolutive

I disturbi evolutivi specifici della funzione motoria

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La dislessia evolutivaLa dislessia evolutiva

La dislessia evolutiva è oggi il disturbo più conosciuto dell’intera sottocategoria, anche se questi tre tipi di disturbi tendono spesso ad associarsi

La dislessia è un disturbo che ostacola il normale processo di interpretazione dei segni grafici con cui si rappresentano per iscritto le parole. In breve viene definito un disturbo della capacità di leggere (Stella G.,2004)

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La dislessia è una disabilità specifica

dell’apprendimento.Dislessia circa 80% dei DA

DisortografiaDisgrafiaDiscalculiaDeficit attentivoDisturbo specifico del linguaggio

comorbidità

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Dislessia acquisita /Disslesia evolutivaDislessia acquisita /Disslesia evolutiva

Nel caso della Dislessia acquisita un soggetto che è in grado di leggere normalmente, comincia a compiere errori oppure non riesce più a riconoscere le parole con la stessa facilità. Di solito,queste difficoltà di transcodifica sono la conseguenza di qualche evento patologico che ha determinato lesioni nelle aree corticali coinvolte nel processo di transcodifica (Stella G.,2004)

In questi casi l’attività di recupero si chiama: rieducazione perché si tratta di reintegrare la funzione persa o danneggiata

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La Dislessia evolutiva si manifesta invece all’inizio del processo di apprendimento della lettura. Il bambino mostra subito difficoltà a riconoscere le lettere dell’alfabeto, a fissare la corrispondenza fra segni grafici e suoni, e ad automatizzarle, cioè a compierle in modo rapido e senza sforzo.

Il primo segno riconoscibile della DE è il lento e faticoso apprendimento della lettura ad alta voce

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Dislessia evolutivaDislessia evolutiva

Nel caso del DE il soggetto deve acquisire una funzione che ancora non possiede avvalendosi di un sistema neurobiologico che ha delle peculiarità che ne ostacolano l’apprendimento, per cui non c’è nulla da reintegrare…., ma piuttosto si tratta di mettere in atto misure per aiutare l’acquisizione del processo di transcodifica e la sua automatizzazione (abilitazione)

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La DE si differenzia dal ritardo di apprendimento per il fatto che il processo di transcodifica dei segni grafici in suoni rimane un processo molto lento e faticoso per molto tempo (per alcuni anni, e a volte per sempre), con la presenza di errori frequenti e con la conseguente difficoltà a riconoscere le parole presentate in forma scritta (Stella G.,2004)

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Processo diagnostico fasi

Definizione del problema

– Chi segnala il problema (pediatra, genitori, insegnanti…)

– Chi ha il problema (genitore, bambino)

– Chi è più preoccupato? E cosa preoccupa di più?

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Professionalità coinvolte Neuropsichiatra infantile o neurologo per la visita

neurologica Neuropsichiatra infantile, psicologo o neuropsicologo

per la valutazione dell’efficienza intellettiva Psicologo per l’approfondimento psicodiagnostico e la

valutazione della personalità Psicologo, Neuropsicologo con Logopedista e

Psicopedagogista per gli approfondimenti specifici

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Procedura Diagnostica

Prima visita di accoglienza, raccolta anamnesi e

valutazione delle problematiche presentateVisita Neurologica e valutazione psicologica Applicazione del protocollo standard parte A Stesura della diagnosi di inclusione/esclusione

della sindrome dislessica Applicazione del protocollo parte B per la

stesura del profilo e del progetto riabilitativo

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Protocollo diagnostico eLinee Guida per gli operatori

Parte A

Valutazione della presenza o assenza di patologie neurologiche

Valutazione della presenza o assenza di psicopatologie primarie

Valutazione della presenza o assenza di deficit uditivi o della visione

Valutazione neuropsicologica con prove standardizzate

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Protocollo diagnostico eLinee Guida per gli operatori

Parte A

Efficienza intellettiva Lettura nelle componenti di Correttezza e Rapidità di

un brano Correttezza e Rapidità nella lettura di liste di parole e

non parole Scrittura nella componente di dettato ortografico Calcolo nella componente del calcolo scritto e del

calcolo a mente, lettura di numeri e scrittura di numeri

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Esami suggeriti per la stesura del profilo individuale

Parte B

Colloquio psicodiagnostico per la valutazione del profilo di Personalità

Analisi dettagliata del profilo intellettivo nelle sue varie componenti

Valutazione delle competenze linguisticheValutazione delle competenze metafonologicheValutazione dell’efficienza della via ad accesso

diretto alla lettura

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Esami suggeriti per la stesura del profilo individuale

Parte B

Valutazione della comprensione del testoValutazione della memoria verbale e visuo-

spazialeValutazione delle competenze prassicheValutazione dell’attenzioneValutazione delle strategie metacognitiveValutazione delle abilità di calcoloValutazione delle abilità di soluzione dei

problemi matematici

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L’insegnante è nella posizione più adatta per L’insegnante è nella posizione più adatta per accorgersi di avere di fronte un possibile accorgersi di avere di fronte un possibile

bambino dislessicobambino dislessico

Già dalla scuola dell’infanzia, ci sono dati predittivi che evidenziano bambini con difficoltà fonologiche, problemi di linguaggio e altri aspetti significativi che possono far fare ipotesi di evoluzione in dislessia

All’ingresso della scuola elementare, poi, il bambino ha già un suo patrimonio linguistico e fonologico e l’incontro con la scrittura evidenzia subito eventuali problemi. Bisogna imparare ad osservare ed ascoltare.

Associazione Italiana Dislessia (a cura di) La dislessia raccontata agli insegnanti 1 Come riconoscerla Cosa fare in classe

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Periodo della scuola dell’infanziaPeriodo della scuola dell’infanzia

Intorno ai 4 anni difficoltà di linguaggio:

- confusione di suoni

- frasi incomplete

- sintassi inadeguataInadeguata padronanza fonologica:

- sostituzione di lettere s/z – r/l – p-b

- omissioni di lettere e parti di parola

- parole usate in modo inadeguato al contesto

- parole sostitutive

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- scarsa abilità nell’utilizzo delle parole

- mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati

- inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime, nell’isolare il primo suono delle parole o l’ultimo

Difficoltà a compiere esercizi metafonologici (per es. “Ottobre”: se tolgo “bre”, cosa rimane? Se da “lana” tolgo “la”, cosa rimane?…)

Difficolà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio

Periodo della scuola dell’infanziaPeriodo della scuola dell’infanzia

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Periodo della scuola dell’infanziaPeriodo della scuola dell’infanzia

Disturbo della memoria a breve termineDifficoltà ad imparare filastroccheDifficoltà di attenzioneManualità fine difficoltosaGoffaggine accentuata nel vestirsi, allacciarsi le

scarpe, riordinareRiconoscimento destra/sinistra inadeguatiDifficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a

mantenere il tempo

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Periodo della scuola elementare, media e Periodo della scuola elementare, media e superioresuperiore

Difficoltà evidenti di copia dalla lavagnaDistanza dal testo e postura particolare per

leggerePerdita della riga e salto della parola in letturaDifficoltà ad utilizzare armoniosamente lo

spazio del foglioDisgrafia: macroscrittura e/o microscritturaOmissione delle lettere maiuscoleDifficoltà a riconoscere i diversi caratteri

tipografici

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Periodo della scuola elementare, media e Periodo della scuola elementare, media e superioresuperiore

Confusione e sostituzione di lettere in particolare con l’uso dello stampato minuscolo

Lettere e numeri scambiati: 31/13 – p/b – sc/cs – a/e – u/n

Sostituzione di suoni simili: p/b – d/t – m/n – r/l – s/z

Difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che – ghi/ghe – gn/gl

Inadeguata padronanza fonologica generaledoppie

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Periodo della scuola elementare, media e Periodo della scuola elementare, media e superioresuperiore

Punteggiatura ignorata o inadeguata Difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico e ad usare il

vocabolario Difficoltà ad imparare le tabelline Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni

aritmetiche Difficoltà ad imparare termini specifici delle discipline Difficoltà a ricordare gli elementi geografici, le epoche

storiche, le date degli eventi Difficoltà a memorizzare lo spazio geografico e i nomi

nelle carte Difficoltà di attenzione

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Il tempoIl tempoDifficoltà ad organizzare il tempo in anticipoDifficoltà a sapere che ore sono all’interno della

giornataDifficoltà a leggere l’orologioDifficoltà a memorizzare i giorni della

settimana, i mesi, l’ordine alfabeticoDifficoltà a sapere quand’è Natale, a ricordare il

giorno della propria nascita, quella dei propri familiari, i compleanni

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Un ragazzino che presenta molti di questi sintomi potrebbe essere

dislessico

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Dislessia e disturbi psicologici

La prognosi di un disturbo neuropsicologico in età evolutiva non è legata solo all’evoluzione di quel disturbo ma alla sua frequente comorbidità con altre disabilità neuropsicologiche, alle interazioni sociali, ai risvolti emotivi che il disturbo sollecita ed all’eventuale associazione con problemi psicopatologici (Levi, 1995)

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i bambini con disturbo specifico di lettura mostrano più frequentemente difficoltà emotive e comportamentali rispetto a bambini senza disturbo di lettura (Beitchman & Young, 1997; Hinshaw, 1992; Willcutt & Pennington, 2000; Frick et al, 1991)

sono più esposti all’insorgenza di problemi emotivi come risultato delle ricorrenti difficoltà scolastiche che precedono le turbe emotive ( Academic difficulties hypothesis:Roeser et al, 1998)

rispetto a studenti senza disturbi di apprendimento (DA) sono maggiormente esposti ad isolamento sociale e a rifiuto da parte dei pari (Arthur, 2003; Mishna, 1996; Kuhne & Wiener, 2000)

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adolescenti con DA appaiono socialmente più immaturi rispetto ai coetanei senza problemi di apprendimento presentano difficoltà di adattamento scolastico, sintomi di sofferenza emotiva ed in particolare depressione

i disturbi di apprendimento possono essere considerati pertanto un fattore di rischio per lo sviluppo di difficoltà psicosociali

(Martinez & Semrud-Clikeman, 2004)

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“tra i fattori eziologici associati allo sviluppo del disturbo borderline di personalità, il trauma infantile sembrerebbe il più significativo” (Perry e Herman, 1993)

trauma socialetrauma relazionalemicrotrauma : i microtraumi ripetuti di

ordine sociale e relazionale (disagio scolastico e familiare) cui spesso sono esposti i dislessici potrebbero incidere sullo sviluppo della personalità

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l’acquisizione della capacità di leggere rappresenta un elemento critico nell’affermazione sociale del bambino ed, una volta emerso, il sentimento di bassa autostima può rappresentare un fattore di vulnerabilità per l’abbassamento del tono dell’umore

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in classe, come a casa nell’eseguire le attività accademiche pomeridiane, il bambino è esposto alla frustrazione di sentirsi intelligente e nello stesso tempo incapace di fare una cosa che risulta così semplice ad altri, come leggere

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le difficoltà di apprendimento possono rendere il bambino più sensibile e più fragile, esponendolo a stati depressivi, influendo sui suoi comportamenti e

diminuendone l’autostima

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in psicologia dell’età evolutiva un’autostima positiva è considerata il fattore centrale di un buon adattamento socio-emozionale

un’autostima sana è considerata fondamentale nei bambini, perché è in età infantile che si gettano le basi delle percezioni che si avranno di sé nel corso della vita

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autostima e funzionamento scolastico

il funzionamento scolastico rappresenta uno dei fattori più importanti in grado di condizionare l’autostima

la scuola è ambiente di appartenenza e di confronto centrale in età evolutiva

performance scolastica e autostima si trovano quindi in un rapporto interattivo

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immagine del sé cognitivo :

la rappresentazione che si possiede circa la propria capacità di comprendere e controllare il mondo esterno ed il mondo interno con i propri strumenti di pensiero

un’esperienza Scolastica traumatica può indebolire il sé Cognitivo (Masi et al, 1998)

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Soggetti con DA

evitamento del compito, ansia, noia

pessimismo sulle proprie capacità

distraibilità e tendenza a divagare

incapacità di fronteggiare le difficoltà

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Disturbo d’ansiaalcuni bambini con dislessia

reagiscono manifestando disturbi d’ansia che è frequentemente associata alla depressione (Willcut e Pennington 2000)

difficoltà a concentrarsiansia da prestazionedifficoltà di memoriadisturbi del sonno e sintomi somaticifobie specifichesintomi ossessivi

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Problematiche psicopatologiche:differenze di genere

i disturbi internalizzanti (ansia, depressione, somatizzazioni) sono più comuni nelle femmine (Willcutt & Pennington, 2000; Hankin & Abramson; Martinez & Semrud-Clikeman, 2004)

i maschi presentano più comunemente disturbi esternalizzanti (Willcutt & Pennington, 2000)

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L’importanza della L’importanza della diagnosi nel Disturbo diagnosi nel Disturbo

Specifico di Specifico di ApprendimentoApprendimento

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La diagnosi nei disturbi specifici di apprendimento assume un ruolo di primaria importanza, in considerazione del fatto che è il primo passo necessario a bloccare un circolo vizioso in cui il bambino rischia di rimanere intrappolato

dare un nome, riconoscere e descrivere un problema è la prima tappa per affrontarlo

in tal modo si restituirà al soggetto dislessico una corretta percezione di sé, rassicurandolo sulla sua intelligenza e sottraendolo al senso di frustrazione

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Cosa può accadere se un Disturbo Specifico di Apprendimento non viene riconosciuto?

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Non riesce a leggere come gli altri compagni

Inizia a demotivarsi e a disinvestire energie in ambito scolastico

Sperimenta nuovi insuccessi che confermeranno il senso di inadeguatezza

Si percepisce inadeguato (inizia a costruirsi una visione di sé negativa in ambito scolastico

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gli insegnanti sono preda del dubbio, aumentano gli stimoli, confermano l’insuccesso

la famiglia è in allarme, subisce la ferita narcisistica conseguente al messaggio di avere un figlio diverso dalla proprie rappresentazioni e aspettative

il bambino si accorge che non sa fare come gli altri ed elabora un’immagine di sé improntata sulla sfiducia

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Possibili reazioni alla frustrazione:

intensificazione dello sforzo per superare l’ostacolo: ma tale reazione è adeguata solo se permette di raggiungere l’obiettivo

comportamento aggressivo il “teppista”: distruzione, allontanamento, tendenza a mettere in cattiva luce l’oggetto che è avvertito come causa della frustrazione (bambino che parla male della scuola, degli insegnanti ..)

reazione di spostamento: l’impulso aggressivo si scarica su altre persone o altri oggetti; possibile autoaggressività

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Strumenti dispensativi Strumenti dispensativi

dispensa da alcune prestazioni quali: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline;

dispensa dallo studio delle lingue straniere almeno in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia

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Strumenti dispensativiStrumenti dispensativi

tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un adeguato e flessibile raccordo tra gli insegnanti

organizzazione, almeno per i dislessici di Interrogazioni programmate

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Strumenti compensativiStrumenti compensativitabella dei mesi tabella dell'alfabeto e dei vari caratteritavola pitagorica tabella delle misuretabella delle formule calcolatriceregistratore cartine geografiche e storiche, tabelle

della memoria di ogni tipo

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Strumenti compensativiStrumenti compensativi

Uso di strumenti informatici :

videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale,

Programmi adeguati e commisurati alla compensazione delle difficoltà nel singolo caso

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Strumenti compensativiStrumenti compensativi

Assegnazione di compiti a casa in misura sicuramente ridotta

Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna nella quale esiste lo stesso testo ampio oppure ridotto per i dislessici

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Strumenti compensativiStrumenti compensativi

Predisposizione di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione , ed altri testi culturalmente significativi, (possibilità di collaborazione col Centro del "Libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi)

Utilizzo, per lo studio, di cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi)

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Strumenti compensativiStrumenti compensativi

Valutazione formativa che non tenga conto dell'errore ortografico, ma del contenuto e che sia in grado di rinforzare ed aumentare l’autostima evitando la puntualizzazione delle difficoltà

Possibilità di usare tutti gli strumenti necessari (ingrandimenti di consegne, computer o altro) durante le prove di verifica e gli esami finali e di avere adeguamenti, riduzioni e/o tempi più lunghi per lo svolgimento degli stessi

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Perché il computer per i DSA?Perché il computer per i DSA?

Caratteristiche “generali” del PC: 1.Velocità 2.Memoria 3.Estetica 4.Riproducibilità 5.Rielaborabilità 6.Reperibilità 7.Scambio Per far ciò applica regole

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Le caratteristiche positive del PC Le caratteristiche positive del PC “corrispondono” ai punti deboli dei soggetti con “corrispondono” ai punti deboli dei soggetti con

DSADSA

1.Lenti 2.Difficile accesso alla memoria 3.Disordine nel foglio, disgrafia 4.Testi non riproducibili o rielaborabili 5.Difficoltà di recupero dei materiali per

disordine, mancata catalogazione, etc 6.Nessuno scambio

Per incapacità di applicare le regole che governano queste operazioni

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Quindi si usa il PC per:Quindi si usa il PC per:1.I programmi (di uso comune e

specifici)2.Scanner, stampante, etc.3.Multimedialità e interattività4.La tastiera5.Ruolo attivo dell’utente6.È uno strumento per giocare7.È uno strumento “da grandi” quindi

motivante e socialmente accettato

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PROGRAMMI COME CARLO II, UNITO A STRUMENTI DI USO COMUNE QUALI SCANNER, OCR, ETC., PERMETTONO AI SOGGETTI CON DSA DI ESSERE:

AUTONOMI NELLA LETTURA

“FACILITATI” NELLA SCRITTURA E NELL’AMBITO DEL CALCOLO

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Perché l’uso del computer diventi una prassi bisogna dissipare alcuni assunti..

La biro non ha mai insegnato a scrivere a nessuno!

Se non si muore di fatica si impara lo stesso!

.. e affrontare nuove concezioni:

con il computer non si disimpara a leggere e a scrivere, anzi..

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Ordini del Giorno sulla dislessiaaccolti dal Governo

(Camera, 18 febbraio 2003)

…impegna il Governo a prevedere, nei decreti attuativi di disciplina del primo ciclo, forme di dispensa da alcune prestazioni (lettura ad alta voce, verifica scritta, eccetera) e l'uso di alcuni strumenti (calcolatrice, tavola pitagorica, registratore, eccetera) per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) 9/3387/27. Ercole, Bianchi Clerici

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Ordini del Giorno sulla dislessiaaccolti dal Governo

(Camera, 18 febbraio 2003)

…impegna il Governo a:riconoscere l'esistenza nella scuola, di persone con disturbi specifici d'apprendimento (DSA), promuovendo azioni finalizzate al raggiungimento del successo formativo delle persone con DSA; prevedere la formazione degli insegnanti, sulle difficoltà specifiche d'apprendimento DSA. 9/3387/49. Fratta Pasini, Zanettin, Alberto Giorgetti.

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Ordini del Giorno sulla dislessiaaccolti dal Governo

(Camera, 18 febbraio 2003)

impegna il Governoa prevedere, nella fase attuativa, accordi fra il sistema scolastico e il sistema sanitario locale per indagini specialistiche volte ad individuare l'entità del disturbo nella popolazione scolastica, al fine di provvedere alla necessaria rieducazione. 9/3387/40. Spina Diana, Parodi.

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Le note del MIUR

Prot. n 4099/A/4 del 05.10.2004:Invita le scuole ad applicare gli strumenti

compensativi e dispensativiProt. N. del 05.01.2005:Precisa che tali strumenti devono essere

applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione finale, a favore di tutti gli alunni che siano in possesso di una diagnosi specialistica di DSA o dislessia

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Le note del MIUR 3

Prot. N. del 01.03.2005:riguarda gli esami di Stato, e invita i commissari

ad adottare, in particolare per la terza prova, ogni opportuna iniziativa idonea a ridurre le possibili difficoltà degli studenti, a riservare alle prove tempi più lunghi di quelli ordinari e a tenere conto nella valutazione dei problemi specifici causati dalla dislessia.