Concorso Docenti 2016, D.D.G. n. 106 del 23 febbraio 2016 ... · Rachele Barresi •Certificazione...
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Concorso Docenti 2016, D.D.G. n. 106 del 23 febbraio 2016
Ambito disciplinare AD07, Classe di Concorso A020
Traccia estratta per la prova orale:
Caratteristiche della forza gravitazionale
alla luce delle leggi di Keplero
Candidata: Rachele Barresi
Istituto
• Liceo scientifico
Classi destinatarie
• Secondo biennio, terzo anno
Periodo di riferimento
• Aprile
Indicazioni Nazionali Licei (D.M. 211/2010)
Istituto, Classi destinatarie e Collocazione curriculare
Rachele Barresi
Contesto della classe
Rachele Barresi
Numero studenti
• 24, 15 maschi e 9 femmine
Presenza di alunni con bisogni educativi speciali
• Alunno con disturbo specifico dell’apprendimento: dislessia e discalculia in comorbilità
Tipologia
• Gruppo eterogeneo con diversi livelli di competenze
Contesto classe: la dislessia e la discalculia
Rachele Barresi
• Certificazione di DSA (Servizio Sanitario Nazionale L. 170/2010)
Piano Didattico Personalizzato (L. 170/2010 e Linee Guida D.M. 5669/2011)
Valutazione (DPR 122/2009 art.10)
Piano Annuale per l’Inclusività (Nota 1551/2013)
Education and Training 2020: crescita inclusiva
Dislessia (ICD: F81.0)
Difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare
nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella
correttezza e nella rapidità della lettura
• Errori di lessico: risulta compromessa laprocessazione lessicale preposta alla selezione eal recupero dei singoli elementi lessicali
• Errori di sintassi: risulta compromessa la capacitàdi stabilire i rapporti tra le cifre all'interno dellastessa struttura sintattica
Discalculia per le procedure (ICD: F81.2)Difficoltà negli automatismi del calcolo e
dell’elaborazione dei numeri
• Errori nell’applicazione delle procedure: difficoltànell'acquisizione e applicazione delle procedure edegli algoritmi implicati nel sistema del calcolo (es.incolonnamento)
Obiettivi specifici di apprendimento (Ind Naz. Licei D.M.211/2010)
Rachele Barresi
Abilità
• Descrivere i moti dei corpi celesti e individuare la causa dei loro comportamenti
• Calcolare l’interazione gravitazionale di due corpi
• Calcolare il valore della costante di gravitazione universale
• Interpretare le leggi di Keplero a partire dalla legge di gravitazione universale
• Determinare la velocità di fuga da un pianeta
• Mettere in relazione
Conoscenze
• Formulare le tre leggi di Keplero• Conoscere i principali momenti
del dibattito sui sistemi cosmologici
• Formulare la legge di gravitazione universale
• Descrivere l’azione delle forze a distanza in funzione del concetto di campo gravitazionale
• Determinare l’energia potenziale gravitazionale
• Conoscere la relazione intercorrente tra massa inerziale e massa gravitazionale
• Riconoscere le diverse orbite di un satellite
Competenze
• Osservare e identificare fenomeni
• Mettere in relazione fenomeni osservati e leggi fisiche
• Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche
Risultati di apprendimento (D.P.R.89/2010)
Rachele Barresi
Comuni ai Licei (Area scientifica, matematica e tecnologica)
- Possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche
- Padroneggiandone le procedure e i metodi di indagine propri, anche per potersi orientare nel campo delle scienze applicate.
Liceo Scientifico
- Aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche […] e, anche attraverso l’uso sistematico del laboratorio, una padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali
- Essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo […] e saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica
- Saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana
Mediazione didattica
Rachele Barresi
Metodi
• Brainstorming
• Lezione partecipata
• Mappa concettuale
• Cooperative learning
• Didattica laboratoriale
• Role Play (interdisciplinare)
Strategia didattica
• Euristica e di ricerca
• Costruttiva, per la realizzazione di prodotti cooperativi
D.P.R. 89/2010 e Ind. Naz. D.M.211/2010: Individuare e risolvere problemi, uso del laboratorio Racc. 18/12/2006 Competenze chiave per l’apprendimento permanente
Mediazione didattica
Rachele Barresi
Strumenti
• LIM
• Lavagna
• Laboratorio multimediale
• Software didattici: Simulatore di Astronomia sulle leggi di Keplero, Geogebra (attività interdisciplinare)
Materiale didattico
• Libro di testo misto adottato
• Schede riassuntive e schemi cartacei
• Risorse digitali prodotte dal docente: mappa concettuale, slides
• Blog del docente
• Sitografia per approfondimenti e-learning
L. 107/2015 commi 56-62: PNSD, Innovazione digitale e didattica laboratorialeET 2020: crescita intelligente, promozione della società digitaleRacc. 18/12/2006 Competenze chiave per l’apprendimento permanente: competenza digitale
Dislessia/Discalculia: Misure educative e didattiche di supporto
Rachele Barresi
Metodi e Strategie• Didattica laboratoriale
• Cooperative learning
• Scrivere in stampatello maiuscolo alla lavagna
• Utilizzare mappe concettuali e materiale schematico
Strumenti compensativi
• Fornire mappe concettuali, schemi, formulari, tabelle e materiale schematico e sintetico per lo studio autonomo
• Calcolatrice a sintesi vocale
• Testi chiari con spaziature adeguate e carattere Arial 12
• Software per sintesi vocale e altri software didattici specifici (Microsoft Mathematics, Physics Formulas)
• Registratore vocale e risorse audio e video
• Programma di videoscrittura con correttore ortografico
• Audiolibro
Misure dispensative
• Modulare quantità di esercizi e materiale di studio
• Lettura ad alta voce
• Prendere appunti e copiare dalla lavagna
Prerequisiti e analisi diagnostico-predittiva
Rachele Barresi
PREREQUISITI:Forze a distanza
Principi della dinamica
Moto circolare uniforme
Energia meccanica e sua conservazione
ANALISI DIAGNOSTICO-PREDITTIVA:o Forze di contatto VS azione a distanza
o Concetto di campo vettoriale
o Massa inerziale e massa gravitazionale
?
Conservazione del momento angolare
Momento meccanico e coppia di forze
Coniche
Utilizzo del software didattico GeoGebra
Rachele Barresi
Collegamenti interdisciplinari - Trasversalità
Collegamenti interdisciplinari Matematica:
• Le coniche: laboratorio GeoGebra sulle orbite ellittiche applicate alle leggi di Keplero
Filosofia:
• Il dibattito del XVI e XVII secolo sui sistemi cosmologici in relazione alla Chiesa (Galileo Galilei, Giordano Bruno): Role Play
Trasversalità orizzontale e verticaleOrizzontale:
• Campo di velocità (fluidi)
• Conservazione dell’energia meccanica
• Massa inerziale
Verticale:
• Relatività generale
• Campo elettrostatico e Forza di Coulomb
• Buchi neri
Fasi dell’intervento didattico
Rachele Barresi
FASI ATTIVITA’/METODI STRUMENTI CONTENUTI N.ORE6h
0 Verifica requisiti in ingresso Argomento a metà percorso, Il docente conosce già i livelli di apprendimento raggiunti dai discenti, non è necessario l’accertamento
Prerequisiti 0h
1 - Lezione partecipata- Cooperative learning
Mappa concettualeSlidesLIM Blog del docente
OSA 2h
2 Attività di laboratorio simulato LIMLaboratorio multimedialeSimulatore SWF
Simulazione di orbite planetarie 1h
3 Verifica (sommativa) Scheda cartacea OSA 1h30’
4 - Recupero: Peer tutoring - Potenziamento: Project work
Recupero: Schede di lavoro cartaceaPotenziamento: Risorse digitali (blog del docente)
Recupero: OSAPotenziamento: Approfondimentosull’epicicloide
1h30’
Rachele Barresi
Fase 1 : Chi? Quando? Perché? Come? Un po’ di storia
• Tolomeo, Copernico, Giordano Bruno, Galilei, Tycho Brahe, Keplero, Newton
Chi?
• Dibattito del XVI e XVII secolo
Quando?
• Osservazione dei pianeti, ‘ansia di unificazione’ e il rapporto dell’uomo con l’universo e con Dio
Perché?
• Osservazioni, gran numero di misurazioni (anche senza il telescopio!)
Come?
BRAINSTORMING in assetto classe
Molti fenomeni relativi al moto dei pianeti e dei satelliti possono essere spiegati per mezzo delle leggi di Keplero e della legge di gravitazione universale di Newton.
Rachele Barresi
Fase 1: Brainstorming
Perché nell’emisfero boreale l’estate dura di
più dell’inverno?
La superluna
I satelliti meteorologici e per
le comunicazioni
Fase 1: Lezione partecipata
Rachele Barresi
Sono leggi empiriche valide per il moto dei pianeti attorno al Sole, ma anche per i satelliti, naturali e artificiali.
1. Legge delle orbite: Tutti i pianeti si muovono su orbite ellittiche, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi.
2. Legge delle aree: Il segmento che collega la Terra al Sole (raggio vettore) descrive aree uguali in tempi uguali.
L’eccentricità dell’orbita ellittica della Terra attorno al sole è 0.0167.
Un pianeta si muove più lentamente quando è più lontano dal Sole (AB).
La posizione in cui un pianeta è più vicino al Sole (CD) si chiama perielio, mentre quella di massimo allontanamento (AB) si chiama afelio.
Fase 1: Lezione partecipata
Rachele Barresi
Conseguenza: Nel nostro emisfero (boreale) la primavera e l’estate (quando il Sole è più lontano) sono più lunghe dell’autunno e dell’inverno.
3. Legge dei periodi: Il quadrato del periodo di un pianeta è proporzionale al cubo del semiasse maggiore della sua orbita.
Indicato con T il periodo di rivoluzione del pianeta e con a il semiasse maggiore della sua orbita ellittica, si ottiene:𝑎3
𝑇2= 𝐾
𝑚3
𝑠2
Il valore di tale costante dipende dalla massa del corpo celeste attorno a cui avviene l’orbita.Il periodo di rivoluzione aumenta al crescere del semiasse maggiore: più un pianeta è lontano dal Sole, più tempo
impiega a circumnavigarlo.
Fase 1: Lezione partecipata
Rachele Barresi
Dalle leggi di Keplero alla legge di gravitazione universale di Newton
Denotiamo con m la massa della Terra e con M quella del Sole. Prendiamo in considerazione l’attrazione gravitazionale sulla Terra ad opera del Sole e ipotizziamo che l’orbita sia circolare con raggio r.
Per il secondo principio della dinamica, denotando con F la forza centripeta, abbiamo: 𝐹 = 𝑚𝑎𝑐 = 𝑚𝑟ω2 = 𝑚𝑟4𝜋2
𝑇2.
Per la terza legge di Keplero 𝑇2 = 𝐾𝑟3, da cui 𝐹 = 𝑚4𝜋2
𝐾𝑟2.
Cambiamo ora punto di vista e ipotizziamo che sia la Terra ad essere immobile e che sia il Sole a orbitarle attorno.
Denotiamo quindi con F’ la forza di attrazione gravitazionale agente sul Sole ad opera della Terra: 𝐹′ = 𝑀4𝜋2
𝐾0 𝑟2, ove la
costante di gravitazione è cambiata in quanto il centro attrattore gravitazionale è cambiato.Per il terzo principio della dinamica F=F’, cui segue 𝐾𝑀 = 𝐾0𝑚 (1).
Moltiplicando e dividendo F per la massa del Sole ed F’ per la massa della Terra:
𝐹 =4𝜋2
𝐾𝑀
𝑚𝑀
𝑟2, F’=
4𝜋2
𝐾0 𝑚
𝑚𝑀
𝑟2,
Cui segue dalla (1) : 4𝜋2
𝐾𝑀=
4𝜋2
𝐾0 𝑚=G .
E’ dunque possibile scrivere la forza nella sua espressione: 𝐹 = 𝐺𝑚𝑀
𝑟2LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE
Rachele Barresi
Fase 1 : Lezione partecipata
1.Legge di gravitazione universale: Una particella di massa m1 attira una particella di massam2 posta a distanza r da essa con una forza la cui intensità è espressa da:
𝐹 = 𝐺𝑚1𝑚2
𝑟2
ove 𝐺 = 6.67 ∙ 10−11𝑁 ∙𝑚2
𝑘𝑔2è detta costante di gravitazione universale.
Newton e la mela: la forza che trattiene la Luna sulla sua orbita è la stessa forza che fa cadere una mela sulla sua testa!Ogni corpo dell’Universo attira ogni altro corpo: gravitazione.Come mai osserviamo l’attrazione della Terra per i corpi terrestri e non quella tra due mele?
Osservazioni: Azione a distanza (non più forza di contatto) Coppia di forze (azione-reazione) La direzione lungo cui agisce la forza è quella della retta congiungente i centri di massa. La forza gravitazionale è sempre attrattiva. Cosa accade se raddoppiamo le masse? E se raddoppiamo la distanza fra le particelle? Principio di sovrapposizione Si può estendere a oggetti reali? Come si risolve tra mela e Terra?
Rachele Barresi
Fase 1 : Lezione partecipata
Cavendish e la misura del valore di G e della densità della Terra con la bilanciaa torsione.
Teorema: Un guscio sferico uniforme di materia attira una particella che si trova all’esterno come se tutta la massa dello strato sferico fosse concentrata nel suo centro.
La forza peso di un corpo di massa m è la forza di gravità con cui la Terra attrae tale massa quando è posta vicino alla superficie terrestre.
𝐺 =𝐹𝑃𝑅𝑇
2
𝑚𝑀𝑇
Ove 𝑅𝑇 ed 𝑚𝑇 sono rispettivamente il raggio e la massa della Terra.
Accelerazione di gravità in prossimità della superficie terrestreL’intensità della forza gravitazionale agente su una particella di massa m posta all’esternodella superficie terrestre è data dalla formula precedente. Lasciando la particella libera, la forza di gravità la fa cadere verso il centro della Terra con un’accelerazione ag gravitazionale. Applicando la seconda legge di Newton si ottiene:
G𝑀𝑇𝑚
𝑅𝑇2 = 𝑚𝑎𝑔
Ed esplicitando ag si ottiene
𝑎𝑔 =𝐺𝑀𝑇
𝑅𝑇2 =9.81m/s2
Rachele Barresi
Fase 1 : Lezione partecipata
Massa inerzialeE’ definita dal carrello delle masse,che misura la difficoltà che si ha ad accelerarlo.
Osservazioni: La Terra non è omogenea: la sua massa volumica varia radialmente nonché nelle diverse aree della superficie terrestre. La Terra non è sferica: la sua forma è ellissoidale con appiattimento ai poli, quindi l’accelerazione di gravità g va
aumentando se ci si sposta, a livello del mare, dall’equatore ai poli. La Terra compie un moto di rotazione attorno al suo asse: si deve tener conto della forza centripeta diretta verso il
centro del circolo su cui viaggia un oggetto situato ad una qualsiasi latitudine. Conseguenza: L’accelerazione di gravità g differisce da quella appena calcolata e, similmente, la forza di gravitazione terrestre teorica che si esercita su una particella differisce dalla sua forza peso:
𝑔 = 𝑎𝑔 − 𝑅𝑇𝝎2
Massa inerziale e massa gravitazionale sono direttamente proporzionali. (ma bisognerà avere pazienza)
Massa gravitazionaleSi misura con un dinamometro, chedetermina l’intensità della forza concui la Terra lo attira.
Rachele Barresi
Fase 1 : Lezione partecipata
La forza a distanza e il vuoto cosmico: come si trasmette l’interazione?La presenza di un corpo modifica in qualche modo lo spazio che lo circonda. Se lo spazio non contiene masse, questa modifica non ha alcun effetto. Ma se le contiene,lo spazio modificato è in grado di esercitare una forza su un altro corpo che si trova in unsuo punto: il campo gravitazionale.
Vettore campo gravitazionale:
La massa di prova è una massa così piccola da non modificare, con la sua attrazione gravitazionale, il sistema fisico oggetto di studio. La forza gravitazionale non è adatta a descrivere il campo gravitazionale perché
dipende dalla massa di prova!
Ԧ𝑔 =Ԧ𝐹
𝑚(𝑚/𝑠2)
Campo gravitazionale di una massa puntiforme:
• 𝑔 = 𝐺𝑀
𝑟2
• Radiale• Attrattivo• Più debole quando ci si allontana dalla massa puntiforme che lo genera
Rachele Barresi
Fase 1 : Lezione partecipata
Generalizziamo il concetto di energia potenziale gravitazionale di una particella in presenza della Terra al caso di due particelle di masse rispettivamente m ed M poste a distanza r. Configurazione di riferimento: U=0 quando le due particelle sono a distanza infinita. L’energia potenziale diminuisce (come prima) al diminuire della distanza, dunque deve essere negativa per ogni
distanza finita.Lavoro per portare la massa m dalla posizione A alla posizione B sotto l’azione della forza gravitazionale dovuta alla massa M:
𝑈𝐵 − 𝑈𝐴 = −𝑊𝐴՜𝐵 = 𝐺𝑚𝑀
𝑟𝐴− 𝐺
𝑚𝑀
𝑟𝐵
Più in generale: 𝑈 𝑟 = −𝐺𝑚𝑀
𝑟.
Osservazioni: • Se il sistema contiene più particelle, bisogna calcolare l’energia di ogni coppia di particelle ignorando le altre e
sommare poi tutti i valori determinati• Indipendenza dal cammino• Forza di gravità e conservazione dell’energia meccanica e seconda legge di Keplero: Alla luce della definizione di energia potenziale gravitazionale, per la conservazione dell’energia totale (non c’è attrito perché siamo nel vuoto!) occorre che l’energia cinetica sia maggiore quando un pianeta è più vicino al Sole (la seconda legge di Keplero!). Cosa succede ad un corpo che non orbita?• Velocità di fuga: la minima velocità che deve possedere un proiettile posto sulla superficie di un pianeta per
allontanarsi per sempre da esso 𝑣𝑓 =2𝐺𝑀
𝑅. La traiettoria descritta sarà parabolica.
Rachele Barresi
Fase 1 : Lezione partecipata
Supponiamo di sparare in orizzontale un proiettile orizzontalmente da un cannone posto sulla cima di una montagna. Aumentando via via la sua potenza di fuoco, in modo da aumentare la velocità iniziale del proiettile, dove atterrerà? Raggiunto l’incurvamento della superficie terrestre, il proiettile entra in orbita. Per lanciare in orbita un satellite, lo si sistema su un razzo che, mentre sale, si inclina imprimendo al satellite la velocità iniziale necessaria per farlo rimanere in orbita.Cosa accade se aumentiamo ulteriormente la velocità iniziale? Cosa accade all’energia totale?
Velocità dei satelliti in orbita circolareApplicando la seconda legge di Newton con F forza gravitazionale che agisce sul satellite e a accelerazione centripeta del satellite, e indicando con v la velocità del satellite e R la distanza dal centro del pianeta di massa M, si ottiene:
𝐺𝑚𝑀
𝑅2= 𝑚
𝑣2
𝑅,
e semplificando si ricava la velocità del satellite in orbita circolare
𝑣 =𝐺𝑀
𝑅.
• Più un satellite è distante dal centro del pianeta e più è lento;• La velocità necessaria per rimanere in orbita è indipendente dalla massa del satellite.
Rachele Barresi
Fase 1: Lezione partecipata
CLIL: • Link al sito del libro di testo e ulteriori approfondimenti nel blog del docente per glossario relativo
all’argomento • Parte degli esercizi per lo studio autonomo e della verifica in classe in inglese
Rachele Barresi
Fase 1 : Cooperative Learning
Seconda legge di KepleroConservazione del momento angolare
L’area dello spicchio nella prima figura è approssimabile all’area di un triangolo di base 𝑟Δ𝜃 e altezza r. Dunque:
Δ𝐴
Δ𝑡=
1
2𝑟2
Δ𝜃
Δ𝑡=
1
2𝑟2𝜔
La seconda figura mostra le componenti della quantità di moto del pianeta. L’intensità del momento angolare sarà data da: 𝐿 = 𝑟𝑝𝐿 = 𝑟𝑝⊥ = 𝑚𝑟2𝜔,
da cui si ricava: 𝛥𝐴
𝛥𝑡=
𝐿
2𝑚.
Se L è costante, anche il primo membro deve essere costante: La seconda legge di Keplero.
Dalla forza gravitazionale alle leggi di Keplero
Rachele Barresi
Fase 1 : Cooperative Learning
Terza legge di KepleroOrbita circolare
Consideriamo un’orbita circolare di raggio r (l’eccentricità dell’orbita terrestre è e=0.0167!). Applicando la seconda legge di Newton al pianeta in orbita, considerando come F la forza centripeta, si ottiene:
𝐺𝑀𝑚
𝑟2= 𝑚𝑟ω 2
E sostituendo alla velocità angolare l’equivalente 2𝜋
𝑇, ove T è il periodo del moto, si trova:
𝑇2 =4𝜋2
𝐺𝑀𝑟3
L’equazione è valida anche per orbite ellittiche, sostituendo ad r il valore del semiasse maggiore.
Dalla forza gravitazionale alle leggi di Keplero
Rachele Barresi
Fase 2 : Laboratorio – Le leggi di Keplero
LABORATORIO
Finalità esplorative
• Applicazione delle tre leggi di Keplero
Esiti dell’attività
• Scheda dell’attività di laboratorio
Fase 2: Valutazione attività di laboratorio
Individuale
Di
gruppo
Indicatori\Livelli 1 2 3 4 Tot
Partecipazione L’alunno non partecipa o partecipa solo dietro continua sollecitazione
L’alunno partecipa spontaneamente ma necessita di richiami per seguire le indicazioni fornite
L’alunno partecipa spontaneamente e con interesse e segue le indicazioni fornite
L’alunno partecipa spontaneamente e con alto interesse ed è in grado di rielaborare le indicazioni fornite in modo creativo
Capacità di lavorare in gruppo
L’alunno rifiuta il lavoro di gruppo, non contribuisce, non si assume responsabilità ed intralcia il lavoro degli altri
L’alunno coopera e contribuisce solo se sollecitatoa farlo, si assume poche responsabilità
L’alunno collabora con i compagni e contribuisce al lavoro, si assume le responsabilità richieste
L’alunno coopera e contribuisce in modo attivo con competenza e si assume responsabilità e ruoli di guida o di aiuto per i compagni
Uso del tempo e delle informazioni ricevute
Incapacità di terminare il lavoro assegnato nel tempo richiesto e mancato uso delle informazioni ricevute
Necessità di una guida percompletare il lavoro nel tempo stabilito ed uso le informazioni ricevute solo parziale
Capacità di terminare in modo autonomo nel tempo assegnato e utilizzo delle informazioni ricevute
Capacità di completare il lavoro nel tempo assegnato e utilizzo delle informazioni ricevute erielaborazione
Qualità del prodotto realizzato (completezza, correttezza)
Il prodotto non è stato eseguito o è incompleto ed eseguito in modo sommario
Il prodotto è sostanzialmente corretto, pur presentando incompletezzein alcune parti
Il prodotto è correttamente eseguito e completo, rispondente in modosufficiente ai parametri della consegna
Il prodotto è completo in tutte le sue parti, correttamente eseguito epienamente rispondente a tutti i parametri della consegna, con soluzionioriginali
Precisione, funzionalità ed efficacia
Il prodotto presenta scorrettezze esecutive ed imprecisioni che necompromettono la funzionalità
Le soluzioni adottate sono in gran parte corrette e funzionali, purpresentando alcune imprecisioni e debolezze sotto l’aspetto dellaprecisione
Le soluzioni adottate sono precise, corrette e funzionali
Le soluzioni adottate sono precise, pienamente funzionali, efficaci dalpunto di vista pratico ed estetico
Dislessia/Discalculia: Verifiche e Valutazione
Rachele Barresi
Verifiche
- Più verifiche monotematiche, programmate e in tempi ravvicinati
- Verifiche scritte:
• Riduzione numero esercizi
• Segmentazione delle procedure negli esercizi
• Tempi maggiori (30% in più)
• Prove strutturate
• Carattere chiaro, interlinea doppia, stampato maiuscolo
- Verifiche orali:
• Limitazione del linguaggio scritto a favore di quello verbale, iconico o gestuale
• Uso di mappe concettuali e schemi
Valutazione
• PDP (D.P.R. 122/2009)
• Tener conto del contenuto e non della forma
• Non tener conto degli errori ortografici e di calcolo (trascrizione dei numeri)
• Tener conto della progressione di sviluppo
Esempio: The diagram shows the approximate orbit of the dwarf Eris (X) around the Sun (S).
Which of the following statements is false?
a) Eris moves faster at point D
b) Eris moves at the same speed at points A and C
c) Eris moves in an ellipse with the Sun at one focus
d) The potential energy of Eris changes during the orbit
Esempio: La cometa di Halley, che ha un periodo di circa 76 anni, nel 1986 si trovava al perielio della sua orbita alla distanza 8.9 ∙ 1010𝑚 e ciò significa che essa era posizionata (si veda tabella dei semiassi maggiori dei pianeti) fra le orbite di Mercurio e di Venere. Determina la distanza dell’afelio e l’eccentricità della sua orbita.
Rachele Barresi
Fase 3 : Verifica sommativa
Q1 – Q5: Risposta multipla (Punteggio min – max = 0.05 – 0.5)
Q6 – Q10: Esercizi (Punteggio min – max = 0.1 – 1)
P1: Problema (Punteggio min – max = 0.25 – 2.5)Esempio: Determinare a partire dalla seconda legge di Keplero la legge di gravitazione universale di Newton e, viceversa, dedurre le leggi di Keplero dalle osservazioni fatte sulla legge di gravitazione universale.
Rachele Barresi
Fase 3 : Valutazione verifica scritta
INDICATORI DESCRITTORI PUNTICONOSCENZE E ABILITA’
SPEFICHE
Conoscenza e utilizzo di principi,
teorie, concetti, termini, regole,
procedure, metodi e tecniche
Approfondite, ampliate e
sistematizzate
3
Pertinenti e corrette 2.5
Adeguate 2
Essenziali 1.5
Superficiali e incerte 1
Scarse, confuse 0.5
Nulle 0.25
SVILUPPO LOGICO E
ORIGINALITA’ DELLA
RISOLUZIONE
Organizzazione e utilizzo delle
conoscenze e delle abilità per
analizzare, scomporre, elaborare e
per la scelta delle procedure
Originale e valida 2
Coerente e lineare 1.5
Essenziale ma con imprecisioni 1
Incompleta e incomprensibile 0.5
Nessuna 0.25
CORRETTEZZA E CHIAREZZA
DEGLI SVOLGIMENTI
Correttezza nei calcoli e
nell’applicazione ed esecuzione di
tecniche, procedure e
rappresentazioni grafiche
Appropriata, precisa, ordinata 2.5
Coerente e precisa 2
Sufficientemente coerente ma
imprecisa
1.5
Imprecisa e/o incoerente 1
Approssimata e sconnessa 0.5
Nessuna 0.25
COMPLETEZZA DELLA
RISOLUZIONE E
ARGOMENTAZIONE
Rispetto della consegna ,
quesito/problema risolto in tutte le
sue parti e formulazione di commenti
e giustificazioni sulle scelte effettuate
Completo e dettagliato 2.5
Completo 2
Quasi completo 1.5
Svolto ma incompleto 1
Ridotto e confuso 0.5
Non svolto 0.25
Q1 – Q5: risposta multipla min – max = 0.05 – 0.5
Q6 – Q10: Esercizimin – max = 0.1 – 1
P1: Problemamin – max = 0.25 – 2.5
Note: Il punteggio associato ai singoli quesiti ed i criteri di valutazione verranno esplicitati contestualmente alla somministrazione della prova.
Fase 3 : Valutazione prove orali
Voto Indicatori
Conoscenze Esposizione Comprensione e applicazione
Analisi e sintesi
1-2 Totalmente assenti Incapace di comunicare i contenuti
Totalmente assente Non coglie l’ordine dei dati né stabilisce gerarchie
3 Contraddistinte lacune diffuse Confusa Scorretta Non ordina i dati e ne confonde gli elementi costitutivi
4 Carenti nei dati essenziali con lacune ampie
Inefficace e priva di elementi di organizzazione
Molto stentata, limitata a qualche singolo aspetto isolato
Confonde i dati essenziali con gli aspetti accessori
5 Incomplete rispetto ai contenuti minimi fissati
Carente sul piano lessicale e/o sintatticamente stentata
Insicura e parziale Ordina i dati in modo confuso e coglie parzialmente i nessi
6 Non sempre complete e prevalentemente di taglio mnemonico
Accettabile sul piano lessicale e sintattico e capace di comunicare i contenuti
Complessivamente corretta la comprensione e lenta e meccanica l’applicazione
Ordina i dati e coglie i nessi in modo elementare
7 Pressoché complete anche se di tipo descrittivo
Corretta, ordinata, anche se non sempre specifica nel lessico
Semplice e lineare Ordina i dati in modo chiaro e stabilisce gerarchie coerenti
8 Complete e puntuali Chiara, scorrevole e con lessico specifico
Corretta e consapevole Ordina i dati con sicurezza e coglie i nuclei problematici e i nessi
9 Approfondite e ampliate Autonoma e ricca sul piano lessicale e sintattico
Autonoma, completa e rigorosa Stabilisce con agilità relazioni e confronti e in autonomia
10 Largamente approfondite e ricche di apporti personali
Elegante e creativa con articolazione dei diversi registri linguistici
Profonda e capace di contributi personali
Stabilisce relazioni complesse, anche interdisciplinari, e opera valutazioni critiche autonome
Rachele Barresi
Fase 4: Interventi di recupero e potenziamento
In itinere
Peer tutoring sulla verifica scritta
Esercitazione a piccoli gruppi eterogenei
Esercizi di difficoltà crescente
Recupero Potenziamento
Laboratorio (GeoGebra) e Presentazione (Prezi) su un argomento di approfondimento: il moto di epicicloide della Luna
Rachele Barresi
«Pieno è il creato di cose magiche, tutte in paziente attesa che il
nostro intelletto si faccia più acuto. »
Eden Phillpotts