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CATALOGO DELLA MOSTRA “IL RITRATTO” IN SALA MANZÙ DAL 11.01.2019 AL 27.01.2019 AGG.05.01.2019
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L’ASSOCIAZIONE AMICI DELLE MURA DI BERGAMO con la collaborazione dell’Associazione Circolo Greppi
invita alla Mostra d’Arte e Poesia
IL RITRATTO
presso la Sala Manzù della Provincia, Passaggio Sora a Bergamo
inaugurazione venerdì 11 gennaio 2019 alle ore 17:00
visitabile fino a domenica 27.01.2019
con orario 15:30 - 18:30
presenta Elisabetta Calcaterra
Artisti partecipanti: Agliardi Fabio, Ajelli Pietro, Arienti Romano, Balduzzi Angelo, Baronchelli Dante, Bonacina Patrizia, Bracchi
Silvana, Brandolisio Giulia, Carantani Maurizia, Corbetta Marcello, Cremaschi Zaccaria, Dossena Daniele,
Fiordalisi Luigi, Garrone Ada, Ghilardi Italo, Giliberto Luigi, Girella Alessio, Goggia Ezio, Guerinoni
Claudio, Manfredini Silvia, Mapelli Aldo, Marra Mino, Masserini Patrizia, Morandi Ornella, Previtali Carlo,
Salvoni Maria Antonietta, Soldini Mary, Testa Silvana, Travi Franco, Volpini Pierantonio, Giampaolo Zanchi.
Poeti partecipanti: Pierrette Antoine, Silvio Bordoni, Simone Boscali, Stefania Burnelli, Arianna Iezzi, Anna Lorandi, Franco
Meani, Nadia Tornabene,
con il Patrocinio di: con la collaborazione di
Per informazioni Associazione Amici delle Mura di Bergamo [email protected]
co presidente ing. arch. Franco Meani via dei Partigiani 8, 24121 Bergamo tel. 035.270512
FARMACIA MORTARI ALBANO S.ALESSANDRO
RISTORANTE PIZZERIA
LA PARANZA - Bg
CSA-RAL e media partner
CATALOGO DELLA MOSTRA “IL RITRATTO” IN SALA MANZÙ DAL 11.01.2019 AL 27.01.2019 AGG.05.01.2019
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INDICE
1) Copertina con ritratto di donna del pittore Franco Travi
2) --
3) Indice
4) introduzione alla Mostra “il ritratto” del Presidente Franco Meani
5) presentazione critica di Elisabetta Calcaterra
6) Fabio Agliardi intimità e umana fragilità,
7) Pietro Ajelli Luis Amstrong e Moana
8) Romano Arienti ritratto di donna nella vigna
9) Angelo Balduzzi Nina tra le corde dell’altalena e ogni riccio un capriccio
10) Dante Baronchelli autoritratto e volto di cristo
11) Patrizia Bonacina volto di uomo e busto di uomo
12) Silvana Bracchi in cucina e ricordo d’estate
13) Giulia Brandolisio Franco e Francesco mascherati a Venezia
14) Maurizia Carantani profilo di donna e ritratto di donna
15) Marcello Corbetta ritratto uomo in camice, ritratto uomo con basco
16) Zaccaria Cremaschi ritratto e autoritratto
17) Daniele Dossena ritratto
18) Luigi Fiordalisi volto e figura nudo
19) Ada Garrone ritratto di donna e busto di donna
20) Italo Ghilardi specchio segreto e scultura bicefala
21) Luigi Giliberto autoritratto e Serena
22) Alessio Girella Papagena e Sakura
23) Ezio Goggia Le due età: la madre e la figlia
24) Claudio Guerinoni visioni notturne
25) Silvia Manfredini il grido e bimba samoana
26) Aldo Mapelli non abbiate paura e intensità dei ricordi
27) Mino Marra seduto in poltrona e autoritratto giovanile
28) Franco Meani scultura in filo zincato busto di Umberto Zanetti
29) Patrizia Masserini due nudi di donna
30) Ornella Morandi ritratto
31) Carlo Previtali sculture ritratto di Hermann e ritratto di Giorgio
32) Maria Antonietta Salvoni Simonetta ed esodo
33) Mary Soldini sguardo e nudo femminile
34) Silvana Testa autoritratto, autoritratto
35) Franco Travi busto di donna, autoritratto e donna con bambino
36) Pierantonio Volpini bronzo paternità
37) Gianpaolo Zanchi nudo femminile e volto di Cristo
38) Pierret Antoine poesia il quadro di Cristo, Dante Baronchelli poesia autoritratto
39) Silvio Bordoni poesia il padre contadino
40) Stefania Burnelli
41) Simone Boscali poesia il cammino di Lilith
42) Simone Boscali poesia Maddalena
43) Arianna Iezzi poesia a Wlod
44) Anna Lorandi poesia sul colle di San Vigilio
45) Franco Meani poesia Umberto Zanetti
46) Franco Meani poesia Edward Snowden
47) Nadia Tornabene poesia riflesso
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INTRODUZIONE ALLA MOSTRA
La Mostra di Pittura e Poesia “il ritratto” vuole completare il ciclo di manifestazioni
dedicate dalla nostra Associazione Amici delle Mura di Bergamo alla Bergamasca,
cercando di presentare soprattutto l’anima dei suoi abitanti che hanno plasmato il
territorio.
Confidiamo ed operiamo affinché torni in auge la concezione umanistica
dell’esistenza, che sia di contrasto al falso nuovo significato di “economia”, rivolto
allo spreco e allo sfruttamento dell’uomo a cui viene nega anche la speranza.
Dedichiamo perciò la Mostra “il ritratto” ai nostri soci onorari, il compianto
Umberto Zanetti e l’esule Edward Snowden che si sono impegnati fattivamente per
un nuovo umanesimo.
Il Presidente dell’Associazione Amici delle Mura di Bergamo
Ing. Arch. Franco Meani
PRESENTAZIONE CRITICA DELLA MOSTRA DI ELISABETTA CALCATERRA
Passeggiando lungo un corridoio di ritratti bergamaschi Elisabetta Calcaterra
Una mostra collettiva è un po’ come un concerto di musica lirica con coro e orchestra. La partitura
sembra la stessa, le note possono essere ormai note, la tecnica può essere ormai virtuosa e i mezzi
non cambiano la sostanza, ma tale è la concomitanza di variabili uniche - soprattutto il modo di
“concepire” l’arte e l’uomo e quello di “sentire” con una “sincerità” tutta artistica - che l’esito è
sempre una “prima”. Come nella vita quotidiana.
Quest’esposizione de «Il ritratto» come le precedenti su Città Alta con la sua cinta muraria e sul
nostrano Paesaggio anche rurale - curate dall’associazione culturale Amici delle Mura grazie alla
tenace e proficua dedizione del presidente Meani - è innanzitutto un’ulteriore occasione di liberi
testimonianza, confronto e collaborazione tra molteplici artisti bergamaschi nel solco di una
tradizione. Non tanto una tradizione di “genere” (in questo caso la ritrattistica), che poco o nulla
conta in arte, quanto quella di un inestinguibile spirito d’iniziativa: un esempio soltanto, il
«Premio dell’Autoritratto» organizzato nell’immediato dopoguerra, nel 1948, dalla Galleria
Permanente di Bergamo. Un precedente che si avverte effettivo soprattutto in taluni autoritratti di
questa mostra, che per certi aspetti richiamano quelli di Scarpanti e Raffaello Locatelli allora
vincitori ex-aequo, in alcune presenze scultoree che seppur a distanza ricordano il terzo posto che
si meritò Stefano Locatelli, in vari volti che rivelano la loro anima fatta essenzialmente di colore
ed emergono da terse o pastose campiture di materia rammentando il riconoscimento a una
esigente e coltivata padronanza del mestiere pittorico come lo storico secondo premio a Cornali.
Il pittore Agliardi invita a visitare questa lunga teoria di figure con le sue benefiche Grazie che
ornano, allietano e fanno prosperare l’inconfondibile città sullo sfondo, con i suoi ritratti di
rapporti degli uomini con se stessi e con il loro contesto umano. In un altro senso si ripresentano
familiari le icone novecentesche di Ajelli, rievocando le note già ottocentesche di un dibattito alla
ricerca dell’anima e dell’attimo per sempre, tra virtuosistiche iper-realtà introspettive della pittura
e facili utopie di una immediata fotografia. Questi omaggi dialogano con il non finito di gesti e
sguardi a olio su tela di Bonacina, con i toni valoriali di bianco e nero oltre le lievi maschere
acquarellate da Brandolisio, con la personificazione di luminose e dinamiche riflessioni d’aria e
d’acqua meditate sulla tela da Dossena; convivono con le fantasmagorie evanescenti venute alla
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luce mediante smalto sulle lastre radiografiche di Girella e con il complesso procedimento dei
ritratti modellati da Previtali, quasi “fossilizzati” e dormienti nelle loro vesti di ceramica raku.
Infine si confrontano con l’eloquenza degli occhi che indagano lo spettatore dalle tavole di
Soldini.
Intanto prendono vita quasi con la leggerezza dell’illustratore, in punta di pennello e nell’ironia
dei titoli, le figure di Balduzzi; si compongono e si scompongono i piani nel ritratto quasi
allegorico della «Vendemmia» di Arienti; i tratti si fanno pregnanti e i profili solcano le tele in una
pittura fondata sul segno come quelle di Carantani e Bracchi; crescendo d’intensità emergono di
tono in tono dal colore, mentre s’approfondiscono, i volti di una pittura colorista come quella di
Cremaschi. Se quelli di Testa sono autoritratti dei moti di tono dell’anima che traducono altrimenti
le lezioni simboliste e impressioniste, anche quelli di Corbetta si affermano e confermano, ma
ancorate a una matericità cromatica. Invece Salvoni si sofferma a ritrarre una maternità - sospesa
in un participio presente che non esiste neanche in natura - quale icona di un contesto attuale e
problematico della realtà, mentre la semplice verità della madre con bambino dipinta da Travi, il
cui «Brindisi» (forse all’anno nuovo) è icona della mostra, dialoga con l’estrosa consistenza della
paternità scolpita da Volpini.
Tra le righe dei testi con corredo iconografico s’intreccia e si dipana quasi un filo tematico sulla
peculiarità del ritratto. Si raccontano gli omaggi a persone care, come le radici intime delle
memorie del «padre contadino» di Bordoni, il riflesso materno nello specchio di Tornabene e la
finestra interiore spalancata dal colle di San Vigilio dalla figlia Lorandi; si distinguono la
riconoscente ammirazione nel vivo ritratto in versi del pittore polacco Vladimiro colto da Iezzi, la
semplicità di un saluto molto sentito (e condiviso) all’amico poeta e studioso poliedrico Zanetti e
l’attestato di stima a Snowden da parte di Meani. Particolari sono le visioni dell’uomo tra essere e
non essere e tra sacro e profano, nel dittico poetico di Boscali, dove un omaggio alla Maddalena
evangelica segue a una rivisitazione tardoottocentesca del demone naturale Lilith delle antiche
religioni mesopotamiche, e in quello pittorico di Zanchi, quando una eco scapigliata e decadente
risuona nel ritratto di una concezione di vita effimera come fiore e fumo, di una femme fatale a
olio, e si accende uno sguardo a carboncino dell’Ecce Homo. Si aggiunge il colloquio onirico dai
toni freddi di Guerinoni, in cui compare il millenario simbolo del serpente: dalle insidie del male e
del tempo che si morde la coda al peccato originale della superbia umana riscattato dalla Vergine
fino - forse - a un sotteso rimando a vizi come quelli dipinti da Botticelli.
Sin dalla sorpresa poetica di Burnelli, immancabile torna e ritorna l’omaggio a modelli, dagli
eterni femminini che incarnano le concezioni stesse dell’arte e dell’uomo dei ritrattisti ai profili,
sguardi e nudi che provano a indagare dal particolare all’universale la natura, la ragione e l’anima
umane, fino alle personalità individuali che si rivelano insondabili universi mondi e si lasciano
leggere per qualche riga mentre sfuggono a ogni lettura, persino alla propria. Di qui la ricerca di
verità colta con umiltà e cura oltre la superficie pittorica di ritratti “riconoscibili” come quelli di
Goggia e Manfredini o quelli di Mapelli e Giliberto. Di qui, forse, la lievità con cui Fiordalisi
sfiora sulla carta l’idea di uomo, la concezione della vita che continua a scorrere sulle tele ariose e
iperrealiste di Masserini senza incagliarsi nella vanità di dettagli, nei paradossi della vita e nei
capricci dell’arte. Di qui, fors’anche, i ritratti significativamente «Senza Titolo» armonizzati dalla
“regia” di Garrone, lo «Specchio segreto» composto a tecnica mista da Ghilardi (nel solco di
Fontana?), la sintetica astrazione che Morandi affida a tonalità primarie sul non colore che
comprende tutti i colori in una cornice di garza. E quasi metartistica risulta l’esigenza di un
autoritratto poetico di un autoritratto pittorico di Baronchelli, il cui «quadro di Cristo»,
riscontrabile in ogni essere umano, sembra proprio risvegliare la lirica di ricerca di Antoine.
Una conclusione lontana dall’abituale recensione o disamina giornalistica: se questa mostra
potesse rievocare lo storico premio dell’autoritratto, chi scrive renderebbe omaggio al colto e
raffinato «Autoritratto» presentato in due opere complementari a olio su cartone da Marra: tanto
personale nel restituire l’idea di sé, dell’uomo, della vita e dell’arte quanto bello nel senso inteso
da Diderot, ossia ricco di lezioni e di particolari rimandi appresi, coltivati, rivisitati con gli occhi e
le gambe della propria pittura.
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6
FABIO AGLIARDI “intimità” 2015 olio su tela 80x80
FABIO AGLIARDI “umana fragilità” 2018 olio su tela 100x80
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7
PIETRO AJELLI “Luis Amstrong” olio su tela 48x72
PIETRO AJELLI “Moana” olio su tela 42x30
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8
ROMANO ARIENTI “Vendemmia” olio su tela 70x50
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9
ANGELO BALDUZZI “Nina tra le corde dell’altalena” acrilico su tela 30x30
ANGELO BALDUZZI “ogni riccio è un capriccio” acrilico su tela 70x60
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10
DANTE BARONCHELLI
“Autoritratto” olio su tela 100x60 “Cristo” olio su tela 100x60
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11
PATRIZIA BONACINA “S.T.” olio su tela 70x50
PATRIZIA BONACINA “S.T.” olio su tela 80x60
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12
SILVANA BRACCHI “in cucina” olio su tavola 75x50
SILVANA BRACCHI “ricordi d’estate” olio su tela 80x80
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13
GIULIA BRANDOLISIO “Franco e Francesco mascherati a Venezia” acquerello 35x50
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14
MAURIZIA CARANTANI “Profilo femminile” olio su tela 40x30
MAURIZIA CARANTANI “Ritratto femminile” olio su tela 40x30
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15
MARCELLO CORBETTA “Autoritratto” olio su tela 35x30
MARCELLO CORBETTA “Ritratto con basco blu” olio su cartone telato 25x20
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16
ZACCARIA CREMASCHI “L’amico” olio su tela 35x25 “Autoritratto” olio su tela 24X18
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17
DANIELE DOSSENA “Riflessioni” olio su tela 1\00x80
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18
LUIGI FIORDALISI “Ritratto maschile” acquerello su carta 27x11
LUIGI FIORDALISI “nudo maschile” acquerello su cartoncino 30x22,5
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19
ADA GARRONE “S.T.” olio su tela 60x40
ADA GARRONE “ S.T.” olio su faesite 51x31
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20
ITALO GHILARDI “specchio segreto” tecnica mista 40x40
ITALO GHILARDI “Scultura bicefala” tecnica mista 25x40x10
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21
LUIGI GILIBERTO “Autoritratto ricordando Granada” olio su compensato 75x50
LUIGI GILIBERTO “Serena” olio su tela 80x70
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22
ALESSIO GIRELLA “Papagena” smalto su lastra radiografica 100x100
ALESSIO GIRELLA “Sakura” smalto su lastra radiografica 100x100
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23
EZIO GOGGIA "le due età: la mamma" gessetto secco su carta spolvero 50x70
EZIO GOGGIA "le due età: la figlia" gessetto secco su carta spolvero, 50x70
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24
CLAUDIO GUERINONI “visioni notturne” olio su tela 60x40+40
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25
SILVIA MANFREDINI “il grido” olio su tela 40x30
SILVIA MANFREDINI “bimba samoana” olio su tela 43x32
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26
ALDO MAPELLI, “non abbiate paura” olio su tela 80x60
ALDO MAPELLI “Intensità dei ricordi” olio su tela 60x80
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27
MINO MARRA “S.T.” olio su cartone 80x60
MINO MARRA “Autoritratto giovanile” olio su cartone 40x30
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28
FRANCO MEANI “Umberto” filo zincato 40x40
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29
PATRIZIA MASSERINI tempo, olio su tela, cm 60x60
PATRIZIA MASSERINI il treno non passa due volte, olio su tela 70x100
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30
ORNELLA MORANDI “Ritratto” acrilico su carta 37x32
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31
PREVITALI CARLO “Ritratto di Hermann”2008 ceramica raku cm 41x20x18
PREVITALI CARLO “Ritratto di Giorgio” 2012 ceramica raku cm 32x20x22
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32
MARIA ANTONIETTA SALVONI “Simonetta” acquerello 24x34
MARIA ANTONIETTA SALVONI “Verso la luce” acrilico su tela 60x70
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33
MARY SOLDINI “sguardo” carboncino su tavola 60x91
MARY SOLDINI “Nudo femminile” olio su tavola 130x87
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34
SILVANA TESTA autoritratto, olio su tela 70x50
SILVANA TESTA autoritratto, olio su tela 70x50
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35
“Brindisi” olio su compensato70x50 “Autoritratto” pastello su cartone 70x50
FRANCO TRAVI
“Maternità” olio su tela 120x70
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36
PIERANTONIO VOLPINI “paternità” bronzo 50X50X25
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37
GIAMPAOLO ZANCHI olio su tela 80x70
GIAMPAOLO ZANCHI cristo carboncino su carta 130x70
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Il quadro di Cristo
Pierrette Antoine
Luce misteriosa su un dipinto
di un volto divino
e dagli occhi sacri
assopisce il mio pensiero
che era alla ricerca di me
un umile inchino
di fronte all'altare
culla il mio pensiero
risvegliando il mio credo.
Autoritratto di Dante Baronchelli
Dante Baronchelli
Sono un Pittore
amico del colore
ma nessuno
sa del mio dolore.
Il giorno se ne va
per lasciare il posto
ad un cielo stellato
che fa da sfondo
a due occhi
che brillano di malinconia
nel guardare
la più grande,
la più grande
opera incompiuta
la Vita.
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AL PADRE CONTADINO
Silvio Bordoni
Questa lampada che tiene acceso
il mondo
- che ancora reclama tutta
la mia gratitudine -
mi fu data da mio padre.
Sì, io l’ebbi da te in una sera d’autunno.
Perfetta l’aratura dei campi
in cielo alta l’allodola cantava
un desiderio.
Per poco ancora il seme
covava in disparte l’ebbrezza mite
di un trapasso.
Più tardi sarebbero maturati i chicchi
sotto le zolle
in silenzio.
Di loro ognuno aveva un volto
e tu ce lo rammentavi
poiché quella era la vera conoscenza
dicevi:
il chicco di grano che s’apre
come s’apre un bimbo alla vita.
Corrono le generazioni sull’autostrada
a una velocità che non diresti
e l’amore stesso scivola tra gli anelli,
e le dita stentano a trattenere
il senso
- quella nebbia che a volte
avvolgeva
il mistero che ci innamorava
della luce
quasi lasciandoci senza parole
come fosse quel silenzio
un incontro
una pausa a cui concederci
indistruttibili.
Il modo più concreto
di far comprendere a noi figli
il perché fossimo usciti da nido
dell’albero della vita
era il tuo scrutare il cielo e le sue
mutazioni
- quelle nubi dal colore diverso
che diversamente avanzavano
o si ritraevano
come a smarrirsi in un universo
dal volto umano.
Nient’altro ci indicavi
.
se non la presenza di un Dio
Così
riesco a vederti di nuovo.
Così
spiove il tuo sguardo
sui miei passi lungo i viali della città nuova
che non è la tua campagna
ma una bambola dallo sguardo così perfetto
dentro le vetrine
che nulla la disorienta.
Ma c’è qualcosa che incombe
- una rete che avvolge i giardini
e la bellezza eterna delle mura.
Tuttavia quell’antica carezza
non ha confini
- albero, terra,
voce che risale la china dei secoli.
Essa plana su di me
e su coloro che riempiono il marciapiede
- chicchi dai volti diversi
di una stessa umanità che di nuovo deve
ricrescere
poiché cosa può esserci
al di là della tua campagna ferita,
oltre quegli alberi divelti,
se non ancora
la vita.
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40
TRACCE
Stefania Burnelli
Tratto e ritratto
il punto di fuga
la postura sospesa
la parola già scritta
la memoria che cede
al nevischio ai lustrini
del Natale che torna.
Non ti muovere ora
che ti tengo alle labbra
come filo di paglia
che mi tieni su un ciglio
di fogliame e di brina.
Non ti muovere ora
che lo spazio si tende
che la luce restringe
dentro un solco leggero
il barbaglio del tempo.
Sull’arena del mondo
come pagina aperta
il tuo viso nel mio
è la vita che oscilla
nella traccia annerita
di un profilo che resta.
CATALOGO DELLA MOSTRA “IL RITRATTO” IN SALA MANZÙ DAL 11.01.2019 AL 27.01.2019 AGG.05.01.2019
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Il cammino di Lilith Simone Boscali
Nell'oscurità interiore,
carezzata dalla fioca luce del peccato
Lilith giace nell'anima duale
L'uomo si inchina al suo languido sguardo
chiedendo a se stesso come può non amarla
Lucente accoglie desideri sepolti
e ne genera nuovi oscuri e fecondi
L'anima per sedurla devia i suoi passi
Luce e oscurità giran vorticose
e si inverton l'un l'altra
in demoniaco e angelico abbraccio
Un cammino all'inverso è sempre un
cammino
uguali i paesaggi e i passi percorsi
E a metà della via si incontra se stessi
Riflessi negli occhi dell'altro sé
cerchiamo lo sguardo di Lilith,
l'amor di colei per cui la via si è cambiata
Lilith si J.Collier (1887)
Occhi guizzanti che nutron lo spirito
e cercano il gelo perché muti in calore…
lusingano il Buio perché vesta la Luce
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Maddalena Simone Boscali
Han dato il tuo nome alla menzogna
che ha celato il vostro Agape,
costretta dall'invidia ad espiare
ciò che ti era stato perdonato
Amicizia, calore e completezza,
il candore e l'oscuro prima ignari
si sono inseguiti e poi abbracciati
nello Spirito immenso e inesplorato
Finanche il Profeta per guardarsi
ha avuto bisogno di uno specchio
Specchio dell'Anima che rende
l'Infinito
attraverso l'ignoto contrario di sé
Sei il mistero al di là del maestro,
sei il riflesso che chiarisce la Sua
immagine
Di Giovanni Bellini (c.a 1490)
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A WLODZIMIERZ ZAKRZEWSKI 1916-1992
Arianna Iezzi
Il tuo braccio che si muove velocemente
è un invito continuo a guardarti.
Sei lì, davanti alla tua vita di tela tessuta
intrisa di sudori colorati.
Ti guardo, sei serio
e assorto nel tuo lungo lavoro,
alla ricerca di quell’armonia
che chiamano arte.
Ti ammiro, sei dolce
sotto al tuo cappellino bianco,
mentre immortali un altro pezzo
del tuo vissuto.
Chissà a cosa pensi mentre dipingi!
Riproduci solo strade, persone e case…
Oppure
i tuoi pensieri si tramutano in colori
a secondo del tuo umore?
Ma le tue tele
sono sempre perfette,
armoniosamente costruite…
possibile, che sei sempre così,
in perfetta armonia con te stesso?
Dove posso avvertire
il tuo dolore o la tua gioia?
Se usi un colore
più frequente di un altro.
Oppure
la scelta del soggetto:
Chiese… meditazione.
Piazze… allegria.
Vicoli… solitudine.
Campagna… pace.
Questo mio viaggio nel tuo mondo
potrebbe continuare…
Però una cosa è certa:
la tua pittura mi trasmette energia,
mi trasmette tranquillità!
Ti abbraccio.
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SUL COLLE DI SAN VIGILIO
(a mia madre)
Anna Lorandi
In questa chiesa
Sul colle di san Vigilio
Io aspetterò
Che sgrani il rosario bisbigliando.
Ma il volo cerco,
-lo sguardo immoto contempla il paradiso-
Ha ormai passato il guado silenziosamente.
L’aria è ferma:
preghiera, canto o saluto
più non risuona.
I ceri sono spenti.
E il Colle di San Vigilio
lambito ad occidente,
splende di luce d’oro
e brucia di rosso porpora.
Sfuma l’indaco cielo nell’eterno profondo.
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UMBERTO ZANETTI Franco Meani
Alto, solenne, di gentile aspetto
con l’immancabile papillon,
sempre pronto allo scontro politico.
Con voce stentorea sostieni
le tue tesi come il tribuno romano.
Dolce amico comprensivo,
sei stato amante del Bello, della Forma, della
Poesia.
Prostrate sul tuo capezzale le Muse a Te suonano
la cetra.
Hai lasciato l’inseparabile compagna nel dolore,
possa ora continuare, con il tuo sprone,
nella pittura consolatrice.
Associazioni, ed Amministrazioni Bergamasche
hanno perso il caposaldo bergamasco
della Cultura, della Lingua e della Poesia.
Grazie per i doni che ci hai lasciato
li custodiamo caramente nelle nostre librerie.
Nostro Socio Onorario
a Te gli Amici delle Mura
con la Mostra “Il Ritratto”
porgono omaggio.
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EDWARD SNOWDEN Franco Meani
Cosa ti ha spinto a rivelare a noi il Governo Ombra?
Cosa ti ha spinto ad uscire dalla tua condizione di privilegio?
Cosa ti ha spinto a rischiare la vita per raccontaci la realtà?
Cosa ti ha spinto a condannare l’omicidio scientifico?
Cosa ti ha spinto ad andartene dall’America?
Cosa ti ha spinto ad andare esule in Russia?
Cosa abbiamo fatto per te? Sei ns. Socio Onorario
Cosa possiamo fare per te?
Cosa dobbiamo fare per te?
Cosa faremo per renderci degni di te?
Cosa dobbiamo capire dalla tua vita?
Cosa dobbiamo chiedere al Governo Americano?
Cosa dobbiamo chiedere al Governo Italiano?
Cosa dobbiamo chiedere al Papa?
Cosa ti manca di più?
- La mia famiglia. Ovviamente. Come è per tutti. Ma sono molto a mio agio con le scelte che ho
fatto. Posso ancora vedere la mia famiglia quando vengono qui per visitare. Posso ancora
comunicare con chiunque ovunque. Parlo regolarmente presso le più prestigiose università degli
Stati Uniti per gli studenti che si interessano veramente di questi argomenti.
- Un tempo, quando le persone venivano esiliate, avrebbero perso le loro connessioni, avrebbero
perso il loro significato, avrebbero perso la loro influenza nel dibattito politico. Ecco perché
esiliare, come strategia di risposta al dissenso politico , è sempre stato così popolare, che sia stata
l'Unione Sovietica a deportare gli autori che non gli piacevano oi dissidenti americani che si
recavano a Cuba. Ma la tecnologia sta cambiando questo. L'esilio, una strategia, sta iniziando a
fallire.
- Questo è qualcosa che è incoraggiante e qualcosa che guida davvero il mio lavoro futuro. Come
posso aiutare attivisti e dissidenti che hanno qualcosa da dire, qualcosa da contribuire alla
direzione delle loro società? Per superare questi muri di opposizione e dire che non importa dove
sono, questa voce sarà ascoltata. E penso che ci sia qualcosa di straordinariamente potente in
questo, che ha davvero iniziato a minacciare i governi.
Edward Snowden
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