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Avvenire 09/13/2014 Page : A19 Copyright © Avvenire September 13, 2014 9:52 am / Powered by TECNAVIA Copy Reduced to 85% from original to fit letter page e spa (più del 30%), ma c’è pure una quota di realtà della cooperazione e dell’economia so- ciale (6,64% le cooperative). È il caso di Consor- zio Sol.Co. Rete di imprese sociali siciliane: «Stia- mo stimolando anche le singole cooperative a- derenti – dice Sergio Mondello, consigliere de- tenga conto – conclude – che solo dal 7 agosto P.a. e banche hanno messo a punto i regolamenti per adeguarsi alla disciplina del rating di legalità, che in autunno quindi potrebbe decollare». Andrea Di Turi © RIPRODUZIONE RISERVATA (Consorzio Sol.Co.): «Strumento di sinergia per le cooperative» ccorre ridare un’anima al- l’Europa lasciandosi gui- dare dalla Dottrina Socia- le della Chiesa. Questa u- na delle proposte emerse a Eszter- gom, in Ungheria, dove si è svolto il seminario "Sussidiarietà e solidarietà per rilanciare e salvaguardare la coe- sione europea", promossa dall’Ente Formazione Addestramento Lavora- tori (Efal), l’associazione Rurale Cat- tolica Internazionale (Icra) in colla- borazione con il Centro europeo per le questioni dei lavoratori (Eza). In apertura dei lavori l’arcivescovo Mario Toso, segretario del Pontificio consiglio Giustizia e Pace ha posto l’attenzione sul tema dell’etica e del diritto all’alimentazione «da cui di- pende il futuro del pianeta: non è so- lo questione di nutrire il mondo, ma di proteggere, di sviluppare simulta- neamente la terra e le sue potenzia- lità per le prossime generazioni». Per far questo, ha sottolineato Toso, il si- stema alimentare deve affrontare tre sfide epocali, collegate fra loro: «ga- rantire un’alimentazione adeguata ai sette miliardi di persone che attual- mente vivono sul pianeta, raddop- piare la produzione alimentare nel- l’arco dei prossimi quarant’anni e rag- giungere entrambi gli obiettivi in mo- do sostenibile dal punto di vista am- bientale». Per il rappresentante pon- tificio dopo il diritto alla vita, «diritto primario e originario, fra i principali diritti vi è il diritto al cibo o all’ali- mentazione». Durante i lavori è stato affrontato an- che il tema del dialogo sociale, attra- verso un excursus storico affidato ad Albino Gorini, presidente Fisba-Fat e un’analisi della situazione attuale nei vari Paesi europei e non, attraverso le testimonianze dei rappresentanti del- le associazioni dei vari Paesi che han- no preso parte al seminario. Sono se- guite, fra le altre, relazioni di Csaba Török, docente di Teologia presso l’U- niversità Cattolica Péter Pázmány, Franco Appi, docente di Morale so- ciale, di due rappresentanti della Fao Stjepan Tanic e Eleonora Dupouy che hanno sottolineato come oggi si pro- duca «abbastanza cibo per tutti i 7 mi- liardi di abitanti della terra, eppure 842 milioni di persone soffrono la fa- me perché non hanno accesso al ci- bo»; di Vincenzo Buonomo Capo Uf- ficio Missione Permanente della San- ta Sede presso Fao, Ifad, Pam che ha voluto porre l’accento su un aspetto cruciale e cioè quello della mancan- za della categoria di «affamato come soggetto di diritto» evidenziando che «va a papa Francesco il merito di aver iniziato a parlare di un problema de- gli affamati e non solo della fame». «La vera crisi europea - ha detto con- cludendo i lavori Vincenzo Conso, se- gretario generale dell’Icra - è scaturi- ta da un impoverimento dei valori di carattere antropologico, ripartiamo, quindi, dalla centralità del bene co- mune, solo così potremo superare an- che la crisi economica». © RIPRODUZIONE RISERVATA O Le tre sfide epocali del sistema alimentare RAFFAELE IARIA zione di forme di responsabilità sociale (c- sr) o codici etici. Il rating dura due anni ed è rinnovabile su richiesta. Può essere ri- dotto, sospeso o revocato dall’Authority al venir meno dei requisiti. (A.D.T.)

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Page 1: con il rating di legalità Economia più virtuosa · stellette. Fra queste c è Nexive (ex-Tnt Post), pri-mo operatore postale privato in Italia, l unico fi-nora a potersi fregiare

Avvenire 09/13/2014 Page : A19

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ECONOMIA & LAVORO 19Sabato13 Settembre 2014

Il nuovo assetto,che sarà operativodal prossimo 6 ottobre,prevede la creazione di tre areedi responsabilitàtecnico-assicurative L’AD. Philippe Donnet

Assicurazioni. Generali riorganizza le attività in ItaliaMILANO

enerali vara un nuovo assetto or-ganizzativo per l’Italia, raffor-

zando la squadra dei manager e cen-trando il focus su clienti e reti. Ver-ranno così integrate le attività diMarketing e Distribuzione e create trenuove aree, a riporto dell’ammini-stratore delegato Philippe Donnet, de-dicate al business Vita, Danni e Liqui-dazione sinistri. La nuova organizza-

zione, approvata dal Consiglio di am-ministrazione Generali Italia ieri, saràoperativa dal prossimo 6 ottobre. Ilnuovo assetto prevede appunto le trenuove aree di responsabilità: in parti-colare Andrea Mencattini, in prece-denza Ad di Alleanza Assicurazioni, a-vrà la responsabilità del Life&Em-ployee Benefits; a Mauro Montagnini,in precedenza responsabile area li-quidativa di G.B.S. è affidata la Pro-perty&Casualty; infine l’area Claims è

affidata a Massimo Monacelli, che fail suo ingresso nel gruppo. Il Cda ha i-noltre deciso di proporre ai consigli diAmministrazione di Alleanza Assicu-razioni e Genertel/Genertellife la no-mina di Davide Passero ad Ad di Al-leanza Assicurazioni e di Manlio Lo-stuzzi come Ad di Genertel/Genertel-life. Bruno Scaroni, infine, è statocooptato nel Cda di Europ AssistanceItalia (gruppo Generali) e nominatoAd e direttore generale.

G

Economia più virtuosa con il rating di legalitàBoom di richieste dalle aziende in 5 mesi Filippo Arena dell’Agcom

Jobs Act

Tutele crescentiper i giovani?Bonanni: avantiPAOLO VIANAINVIATO A SENIGALLIA (AN)

anovra a tenagliasul governo. Ieripomeriggio al se-

minario Mcl di Senigallia i"gemelli" del laburismo cat-tolico hanno smontato pez-zo per pezzo la politica so-ciale di Renzi. Carlo Costalli,presidente del movimentocristiano lavoratori, ha mes-so in discussione la volontàdi dialogo («ma a qualcunointeressa davvero tenere a-perto il cantiere con il Terzosettore?»), e ha posto il pro-blema dellatenuta demo-cratica del si-stema («la go-vernabilitàimpone costielevati in ter-mini di rap-presentan-za») ricordan-do che «il ve-ro riformistanon è mai unuomo solo alcomando».Ancor più duro il segretariodella Cisl Raffaele Bonanni:«Nessuno sa cosa sia il JobsAct, benché se ne parli da set-te mesi». Con un’aperturasull’articolo 18 – «se voglia-mo fare il contratto a tutelecrescenti per i giovani fac-ciamolo» – e subito una pa-letto: «Ma si deve dare un col-po secco alle false partite Ivae ai Co.co.co. della pubblicaamministrazione che nonhanno un salario definito nécontributi previdenziali, unmilione di persone che han-no un rapporto di lavoro-truffa, diversamente si livel-la tutto verso il basso».Da anni, Bonanni e Costallicombattono insieme questebattaglie; ieri si sono fattiportavoce del maldipanciache sta crescendo nel Terzosettore, provocato dal nonvedere emergere dall’azionedi governo quella concezio-ne personalistica che in mat-tinata aveva tratteggiatomonsignor Mario Toso in-quadrando il tema del semi-

Mnario (Per uno sviluppo fon-dato sul lavoro). Il segretariodel pontificio Consiglio del-la giustizia e della pace ha ri-cordato che «per restituire di-gnità al lavoro occorre ri-mettere al centro dell’econo-mia e della finanza la perso-na che lavora» e che papaFrancesco «non dissente contutti i neoliberisti ma conquelli più radicali, perchénon tengono conto che losviluppo di un Paese nondev’essere solo economico eottenuto in qualsiasi manie-ra». Il magistero ha delle ri-cadute politiche, in quanto

«una demo-crazia ad altaintensità chevuole scon-figgere la po-vertà non de-ve puntare auno smantel-lamento delloStato socialedi diritto,semmai a u-na sua esten-sione in sen-so societa-

rio». Nel pomeriggio, Costal-li e Bonanni hanno insistitosull’inadeguatezza delle ri-sposte del governo Renzi suquesti stessi temi: «Il lavoronon si crea per decreto nécon una riforma del merca-to del lavoro, come sapevabene Enrico Letta, l’unico anon averla fatta perché è unautentico riformista». Quin-di, il processo al Jobs Act, che«non si sa cosa sia. Ammes-so che sia un contratto a tu-tele crescenti per i giovani,possiamo essere d’accordo –ha spiegato il segretario del-la Cisl – perché c’è un maredi disoccupati e di precari,ma c’è una bella differenzatra la tutela crescente e la re-gressione salariale a tuttocampo». Se infatti il modelloè il mini-job tedesco, un’au-tomatica applicazione nelloscenario italiano provoche-rebbe sconquassi sociali: «IlSud andrebbe tutto a 400 eu-ro», ha commentato il leaderdella Cisl.

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ANDREA DI TURIMILANO

romuovere principi etici neicomportamenti aziendali:con questo obiettivo priori-

tario a inizio 2012 il governo Mon-ti inserì nel decreto "Cresci Italia"il rating di legalità. Uno strumen-to che, come dice il nome, volevastimolare gli operatori economicia comportamenti più virtuosi,puntando sul fatto che il ratingprevede dei vantaggi per chi lo ot-tiene: ad esempio nelle procedu-re per avere accesso a finanzia-menti pubblici o al credito ban-cario. E magari intendeva ancheridurre quello "spread" di legalitàche penalizza l’Italia e non ac-cenna a diminuire, con un’eco-nomia criminale (secondo i dati

della Cgia di Mestre) che vale 170miliardi di euro l’anno.Fino a pochi mesi fa, però, il ratingdi legalità era dato quasi per di-sperso, complice un iter di elabo-razione di regolamenti e norme at-tuative andato per le lunghe. Macon l’entrata in vigore del decreton. 57/2014 dei ministeri Economiae Sviluppo economico dell’8 apri-le scorso, e la delibera dell’Antitru-st del 5 giugno, la strumentazionenecessaria a renderlo pienamenteoperativo si è finalmente comple-tata. E ciò sembra aver finalmentedato al rating di legalità lo slancioche si auspicava fin dall’inizio.«Dall’entrata in vigore del decretofino al 31 agosto, le domande per-venute sono raddoppiate - spiegainfatti il capo di gabinetto dell’An-titrust, l’avvocato Filippo Arena -:

108 richieste di attribuzione del ra-ting in poco più di quattro mesi,circa 20 al mese in media, controle 160 pervenute dal primo gen-naio 2013 al 7 aprile 2014. Nel com-plesso le imprese che hanno chie-sto il rating sono state quasi 260:145 l’hanno ottenuto, 9 se lo sonovisto negare, per le altre è in corsol’istruttoria».Il maggior numero di richieste pro-viene dalla Sicilia (22%) e non stu-pisce se si considera che il primo aproporre l’idea del rating di legalitàfu Antonello Montante, presiden-te di Confindustria Sicilia e dele-gato nazionale di Confindustriaper la legalità. A seguire il Lazio(13,28%), la Lombardia (11,72%),l’Emilia-Romagna (8,59%), il Ve-neto (8,20%) e il Piemonte (7,03%).Quanto ai settori d’attività più in-

teressati, in testa troviamo i servi-zi (24% circa, dal trasporto valorialla vigilanza, ai servizi alle impre-se), l’edilizia (16%) e l’igiene am-bientale (11%), forse anche in ra-gione del fatto che alcuni di questisettori sono fra i più esposti al ri-schio di infiltrazione criminale.Che l’interesse stia crescendo in-torno al rating di legalità si vede an-che dal fatto che l’Authority delmercato e della concorrenza è sta-ta contattata da Prefetture e Ca-mere di Commercio per organiz-zare incontri informativi sul temacon amministrazioni locali e a-ziende. E continuerà a dialogarecon le associazioni di categoria, lacui azione presso gli aderenti po-trebbe rivelarsi decisiva.Sviluppi sono inoltre attesi su altridue fronti. Da una parte, alcune

imprese di grandi dimensioni stan-no ipotizzando di adottare il ratingdi legalità quale requisito per la se-lezione dei propri fornitori. Dal-l’altra, il governo potrebbe ricono-scere al rating un’ulteriore valenzapremiale negli appalti pubblici.«Parrebbe muoversi in tale dire-zione - spiega Arena - un’ipotesicircolata nelle settimane scorse inmerito al decreto Sblocca Italia, an-che se occorre ovviamente atten-dere la pubblicazione del testo inGazzetta Ufficiale: sarebbe previ-sto che, per gli appalti di importotra 200mila e un milione di euro ein caso di parità fra concorrenti,l’aggiudicazione sia da effettuarsiin favore dell’impresa col rating dilegalità più alto». La rivoluzionedella legalità, forse, è alle porte.

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Le voci. «È un biglietto da visita»«Anche per l’impresa sociale»

rime della classe: sono le imprese, oltreuna ventina, che hanno ricevuto il ratingdi legalità col punteggio massimo, tre

stellette. Fra queste c’è Nexive (ex-Tnt Post), pri-mo operatore postale privato in Italia, l’unico fi-nora a potersi fregiare del rating. «Non avrei maipotuto accettare un punteggio inferiore alle trestellette – dichiara simpaticamente MaurizioRaffaini, responsabile Affari legali e societari diNexive, società che ha promosso il rating di le-galità anche al suo interno, con effetti positivisul clima aziendale – perché da sempre siamomolto attenti ai temi di governance: per noi eraun passo naturale. Il rating di legalità è un bi-glietto da visita, nel momento in cui ci presen-tiamo a un cliente privato è un aspetto che col-pisce, perché s’inizia a conoscerlo. Per Nexive èstato un elemento differenziante in termini dicomunicazione ma anche commerciali».Fra le imprese che hanno richiesto il rating al-l’Authority, la maggioranza sono srl (55% circa)e spa (più del 30%), ma c’è pure una quota direaltà della cooperazione e dell’economia so-ciale (6,64% le cooperative). È il caso di Consor-zio Sol.Co. Rete di imprese sociali siciliane: «Stia-mo stimolando anche le singole cooperative a-derenti – dice Sergio Mondello, consigliere de-

P legato del consorzio – a procedere nella stessa di-rezione. Non sono dell’idea che debba diventa-re obbligatorio, ma che sia considerato nel mo-mento in cui si valuta un’impresa. L’attenzione,però, è ancora scarsa». Fra i requisiti del ratingdi legalità si citano espressamente codici etici eforme di responsabilità sociale (csr) e forse è pro-prio sulla connessione con la csr, in cui molte im-prese sono già impegnate e da tempo, che lostrumento del rating potrebbe puntare perdiffondersi. «Ritengo che un successo possibiledel rating sarà quello di valorizzare le gestionisocialmente responsabili e le procedure anti-ri-schio previste dal d.lgs. 231/2001 (sulla respon-sabilità amministrativa degli enti, ndr) anche nelrating bancario di Basilea», afferma GiovanniLombardo, docente di csr all’Università di Ge-nova e curatore della piattaforma interregiona-le-interministeriale sulla csr promossa da M. B.Francesconi, referente del Mise per il Piano d’a-zione nazionale sulla responsabilità sociale. «Sitenga conto – conclude – che solo dal 7 agostoP.a. e banche hanno messo a punto i regolamentiper adeguarsi alla disciplina del rating di legalità,che in autunno quindi potrebbe decollare».

Andrea Di Turi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Rafaini (Nexive): «I clientiscelgono sempre più la qualità». Modello(Consorzio Sol.Co.):«Strumento di sinergia per le cooperative»

ccorre ridare un’anima al-l’Europa lasciandosi gui-dare dalla Dottrina Socia-le della Chiesa. Questa u-

na delle proposte emerse a Eszter-gom, in Ungheria, dove si è svolto ilseminario "Sussidiarietà e solidarietàper rilanciare e salvaguardare la coe-sione europea", promossa dall’EnteFormazione Addestramento Lavora-tori (Efal), l’associazione Rurale Cat-tolica Internazionale (Icra) in colla-borazione con il Centro europeo perle questioni dei lavoratori (Eza).In apertura dei lavori l’arcivescovoMario Toso, segretario del Pontificioconsiglio Giustizia e Pace ha postol’attenzione sul tema dell’etica e deldiritto all’alimentazione «da cui di-pende il futuro del pianeta: non è so-lo questione di nutrire il mondo, madi proteggere, di sviluppare simulta-

neamente la terra e le sue potenzia-lità per le prossime generazioni». Perfar questo, ha sottolineato Toso, il si-stema alimentare deve affrontare tresfide epocali, collegate fra loro: «ga-rantire un’alimentazione adeguata aisette miliardi di persone che attual-mente vivono sul pianeta, raddop-piare la produzione alimentare nel-l’arco dei prossimi quarant’anni e rag-giungere entrambi gli obiettivi in mo-do sostenibile dal punto di vista am-bientale». Per il rappresentante pon-tificio dopo il diritto alla vita, «dirittoprimario e originario, fra i principalidiritti vi è il diritto al cibo o all’ali-mentazione».

Durante i lavori è stato affrontato an-che il tema del dialogo sociale, attra-verso un excursus storico affidato adAlbino Gorini, presidente Fisba-Fat eun’analisi della situazione attuale neivari Paesi europei e non, attraverso letestimonianze dei rappresentanti del-le associazioni dei vari Paesi che han-no preso parte al seminario. Sono se-guite, fra le altre, relazioni di CsabaTörök, docente di Teologia presso l’U-niversità Cattolica Péter Pázmány,Franco Appi, docente di Morale so-ciale, di due rappresentanti della FaoStjepan Tanic e Eleonora Dupouy chehanno sottolineato come oggi si pro-duca «abbastanza cibo per tutti i 7 mi-

liardi di abitanti della terra, eppure842 milioni di persone soffrono la fa-me perché non hanno accesso al ci-bo»; di Vincenzo Buonomo Capo Uf-ficio Missione Permanente della San-ta Sede presso Fao, Ifad, Pam che havoluto porre l’accento su un aspettocruciale e cioè quello della mancan-za della categoria di «affamato comesoggetto di diritto» evidenziando che«va a papa Francesco il merito di averiniziato a parlare di un problema de-gli affamati e non solo della fame».«La vera crisi europea - ha detto con-cludendo i lavori Vincenzo Conso, se-gretario generale dell’Icra - è scaturi-ta da un impoverimento dei valori dicarattere antropologico, ripartiamo,quindi, dalla centralità del bene co-mune, solo così potremo superare an-che la crisi economica».

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OLe tre sfide epocali

del sistema alimentareRAFFAELE IARIA

Al seminario Mcl il leader Cisl

e il presidente delMovimento Costalliattaccano la politicasociale del governo

Il rating di legalità è attribuito dall’Auto-rità garante della Concorrenza e del Mer-cato su richiesta delle imprese. Possonochiederlo (per via telematica) quelle ope-ranti in Italia, con fatturato di almeno duemilioni di euro (anche a livello di gruppo)e iscritte al registro delle imprese da al-meno due anni. Prevede da una a tre stel-lette, attribuite in base alle dichiarazionidelle aziende, verificate dall’Authority in-crociando i dati di cui la P.a. dispone. Perottenere 1 stelletta, l’azienda deve ad e-sempio dimostrare che l’imprenditore nonè destinatario di misure di prevenzionee/o cautelari, che non ci sono azioni pe-nali in corso per reati di mafia, né con-danne per mancato rispetto di norme susalute e sicurezza sul lavoro. Sono poiprevisti sei requisiti ulteriori, per ognunodei quali il rating assegna un "più": l’a-zienda ottiene 2 stellette se ne soddisfala metà, 3 se li soddisfa tutti. Riguardanoad esempio il rispetto di protocolli di le-galità, la tracciabilità dei pagamenti perimporti inferiori a quelli di legge, l’ado-zione di forme di responsabilità sociale (c-sr) o codici etici. Il rating dura due anni edè rinnovabile su richiesta. Può essere ri-dotto, sospeso o revocato dall’Authorityal venir meno dei requisiti. (A.D.T.)

da sapereDa una a tre stelle

«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti dall’avvio delnuovo piano di raccolta differenziata nel Comune di Co-senza». Lo ha dichiarato Roberto De Santis, presidente Co-nai (Consorzio nazionale imballaggi), alla presentazionedei risultati del protocollo di intesa siglato dal Conai e dalComune calabrese per l’avvio di un nuovo sistema di ge-stione dei rifiuti urbani nel territorio comunale. La raccol-ta differenziata a Cosenza è arrivata al 52,5 %, ben al disopra della media nazionale (42,3%) e dello stesso Sud I-talia, dove tocca il 28,9 % secondo il rapporto Ispra 2014.

L’INIZIATIVA

Raccolta differenziata da record:a Cosenza è arrivata al 52,5%

Maurizio Raffaini di Nexive