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Il Vescovo propone come segni evangelici di ‘profezia dell’amore’: • una vicinanza più attenta nei confronti degli anzia- ni, degli ammalati, delle persone colpite da disabilità e delle loro famiglie; favorire il dibattito a sostegno della cultura della vita; • un interessamento sollecito per le situazioni di po- vertà là dove è venuta meno la sicurezza del posto di lavoro, con forme concrete di so- stegno. Infine il Vescovo incoraggia le co- munità a promuovere presenze di volontariato, da sostenere quanti, uomini, donne e giovani che già dedicano tempo ed energie ac- canto a chi soffre, nel silenzio e spesso senza alcun riconosci- mento, testimoni della gratuità dell’amore. La profezia espressa nell’acco- glienza amorosa dei più deboli do- vrebbe sempre più esprimersi anche nell’impegno educativo, soprattutto delle nuove gene- razioni. Novità e profezia: si tratta di due realtà non facili, ma una volta comprese e vissute danno un sa- pore diverso alla vita d’ogni persona, del- le nostre famiglie e delle comunità. E’ questo il percorso che deve vedere uniti tutti per rea- lizzare nella fede questi obiettivi. don Basilio BOLLETTINO PARROCCHIALE DI CASTIONS PIANO PASTORALE DIOCESANO 2009/2010 (Don Basilio Danelon, vicario generale) BOLLETTINO PARROCCHIALE - Castions di Zoppola - Dir. resp. Mons. Bruno Cescon - New Print Fossalta di Portogruaro (VE) Sped. in a.p. art. 2 / 20/c legge 662/96 - Udine - Mittente PARROCO 33080 CASTIONS di Z. (PN) - Telef. (0434) 97241 ANNO XXXVII - 2 (127) NOVEMBRE 2009 VITA NUOVA E PROFEZIA CRISTIANA Domenica 27 settembre si è inaugurato il nuovo anno pastorale diocesano con lo slogan: “Vita nuova e profe- zia cristiana”. Nei progetti e negli impegni della nostra Chiesa di Concordia-Pordenone costante è il richiamo alla novità. Nuove relazioni, nuovi stili di vita, nuove presenze. La novità da cui scaturiscono queste forme di vita, per noi è Gesù, il Risorto. Ci basti ricordare la testimonianza stupenda dell’apostolo Paolo: “Se uno è in Cristo è una nuova creatura: le cose vec- chie sono passate, ecco, ne sono ante di nuove… Togliete via il lievito vecchio per essere pasta nuova”. E’ questo l’impegno di ogni cristiano, di ogni famiglia, di ogni comunità, intraprendere un cammino di con- versione, purificazione da forme di vita non evangeliche, c’è bisogno di autenticità per ritrovare le radici di una fede adulta, credibile, efficace. Viviamo in un mondo malato, con- fuso, in un conflitto continuo, senza punti di riferimento. Un mondo che invoca novità, perché rag- grinzito in una pasta vecchia di egoismi, disuguaglianze, violenze, paure, avvilimenti. C’è bisogno di ripartire da Cristo nostra speranza. Non dimen- ticare il suo ammonimento: “Senza di me non potete far nulla”. Con Lui siamo in buona compagnia in questo nostro tempo. Con lui camminare in novità di vita. Il tema della vita nuova nel Signore richiama l’esercizio della Profezia. Impegna di esse- re fiaccole viventi, cristiani testimoni, credibili e coerenti - attenti alle situa- zioni di povertà con generosa disponibilità. Tesoro riscoperto: S. Lucia Chiesa di s. Marco dopo il restauro

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Comunità Viva è il Bollettino parrocchiale di Castions di Zoppola

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Il Vescovo propone come segni evangelici di ‘profezia dell’amore’:

• una vicinanza più attenta nei confronti degli anzia-ni, degli ammalati, delle persone colpite da disabilità e delle loro famiglie; favorire il dibattito a sostegno della cultura della vita;• un interessamento sollecito per le situazioni di po-

vertà là dove è venuta meno la sicurezza del posto di lavoro, con forme concrete di so-

stegno.

Infine il Vescovo incoraggia le co-munità a promuovere presenze di volontariato, da sostenere quanti, uomini, donne e giovani che già dedicano tempo ed energie ac-canto a chi soffre, nel silenzio e spesso senza alcun riconosci-mento, testimoni della gratuità dell’amore.

La profezia espressa nell’acco-glienza amorosa dei più deboli do-

vrebbe sempre più esprimersi anche nell’impegno educativo,

soprattutto delle nuove gene-razioni.

Novità e profezia: si tratta di due realtà non facili,

ma una volta comprese e vissute danno un sa-

pore diverso alla vita d’ogni persona, del-le nostre famiglie e delle comunità. E’ questo il percorso che deve vedere uniti tutti per rea-lizzare nella fede questi obiettivi.

don Basilio

Comunità Vivabollettino parrocchiale di castions

Piano Pastorale Diocesano 2009/2010(Don Basilio Danelon, vicario generale)

BOLLETTINO PARROCCHIALE - Castions di Zoppola - Dir. resp. Mons. Bruno Cescon - New Print Fossalta di Portogruaro (VE) Sped. in a.p. art. 2 / 20/c legge 662/96 - Udine - Mittente PARROCO 33080 CASTIONS di Z. (PN) - Telef. (0434) 97241

ANNO XXXVII - 2 (127)NOVEMBRE 2009

vita nuova e profezia cristiana

Domenica 27 settembre si è inaugurato il nuovo anno pastorale diocesano con lo slogan: “Vita nuova e profe-zia cristiana”. Nei progetti e negli impegni della nostra Chiesa di Concordia-Pordenone costante è il richiamo alla novità. Nuove relazioni, nuovi stili di vita, nuove presenze. La novità da cui scaturiscono queste forme di vita, per noi è Gesù, il Risorto. Ci basti ricordare la testimonianza stupenda dell’apostolo Paolo: “Se uno è in Cristo è una nuova creatura: le cose vec-chie sono passate, ecco, ne sono ante di nuove… Togliete via il lievito vecchio per essere pasta nuova”.E’ questo l’impegno di ogni cristiano, di ogni famiglia, di ogni comunità, intraprendere un cammino di con-versione, purificazione da forme di vita non evangeliche, c’è bisogno di autenticità per ritrovare le radici di una fede adulta, credibile, efficace.

Viviamo in un mondo malato, con-fuso, in un conflitto continuo, senza punti di riferimento. Un mondo che invoca novità, perché rag-grinzito in una pasta vecchia di egoismi, disuguaglianze, violenze, paure, avvilimenti.C’è bisogno di ripartire da Cristo nostra speranza. Non dimen-ticare il suo ammonimento: “Senza di me non potete far nulla”. Con Lui siamo in buona compagnia in questo nostro tempo. Con lui camminare in novità di vita. Il tema della vita nuova nel Signore richiama l’esercizio della Profezia. Impegna di esse-re fiaccole viventi, cristiani testimoni, credibili e coerenti - attenti alle situa-zioni di povertà con generosa disponibilità.

Tesoro riscoperto: S. Lucia

Chiesa di s. Marco dopo il restauro

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comunuità vivasoMMario

Piano Pastorale 2009/2010 pag. 1

soMMario pag. 2

nuovo cPP pag. 3-4

anno sacerDotale pag. 5

costantini: oltre la MeMoria pag.5-6

la soliDarietà è il futuro Dell’euroPa pag. 6-7

il fonDo Di soliDarietà e Prestito Della sPeranza pag. 7-8

fiesta Di s. Marc pag. 8-9-10

lettere: suor luciana e suor Pierangela pag. 11-12

a castions... pag. 12

festeggiaMenti al Parco pag. 12-13

una giornata bellissiMa pag. 13-14

news Dalla casa Di riPoso pag. 14

castions PeDala pag. 14

il Ponte al Parco burgos pag. 14-15

agricoltura pag. 15-16

assisi 2009 pag. 16

lourDes Maggio 2009 pag. 17

caMPeggi: PineDo - fusine - val Di non pag. 17-18-19

gruPPo gioia pag. 19

DaviDe: un futuro tinto D’azzurro? pag. 19-20

congratulazioni fabio! pag. 20

cronaca in briciole pag. 21-22-23

offerte pag. 23

anagrafe Parrocchiale pag.24

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il nuovo consiglio Pastorale Parrocchiale La scorsa primavera c’è stato un lungo lavoro preparatorio per sensibilizzare la comunità ad una maggior consapevolezza dell’importanza di questo organismo , essenziale per la vita della parrocchia. Celebrazioni, incontri, bollettini e fogli settimanali: ci sembra di aver fatto una buona opera di informazione. Brevemente ecco qui di seguito alcune note per capire meglio cos’è il CPP e come funziona. E quali persone hanno offerto la propria disponibilità a farne parte.

Consiglio Pastorale Parrocchiale

Cos’è il CPP?

E’ il principale organismo di comunione e di corresponsabilità, a servizio della comunità parrocchiale, per la crescita della Chie-sa e la sua missione nel mondo.E’ formato da cristiani che si impegnano a vivere l’adesione di fede a Gesù Cristo, ad ispirare le loro scelte al Vangelo e a par-tecipare alla vita ecclesiale. (Art. 1 dello Statuto)

I compiti

• Conoscere e analizzare la realtà della Parrocchia e del ter-ritorio;

• promuovere, sostenere, coordinare e verificare tutta l’azione pastorale della Parrocchia, in armonia con il piano pastora-le diocesano e le indicazioni della Forania, tenendo conto dell’Unità Pastorale di appartenenza;

• indicare al Consiglio per gli Affari Economici le esigenze pastorali che comportano un impegno economico. (Art. 3)

In pratica

Il cristiano in una parrocchia si rende disponibile (oppure indi-ca alcuni soggetti che secondo lui possono far parte di questo organismo) in quel settore in cui gli sembra di avere una certa competenza e si sente di poter dare il proprio contributo.

Quali attività del CPP in concreto? E’ un lavoro che si svolge soprattutto nelle Commissioni: Catechesi-Liturgia-Carità-Fami-glia-Giovani.

1° esempio: àmbito famiglia.Analisi della situazione in parrocchia riguardo la Famiglia. Situa-zioni di crisi di coppia, convivenze, situazioni di disagio genitori-figli, situazione economica difficile… Allora nel CPP ci si interro-ga come venire incontro, quale strategia, quali mezzi da usare… Da questo si capisce come sia necessaria la presenza di laici sensibili e disponibili.

2° esempio: Commissione Catechesi. Sono quei cristiani che si prendono a cuore la formazione cri-stiana specialmente delle nuove generazioni ma anche quella propria, sempre bisognosa di aggiornamento e approfondimento della fede e della cultura religiosa.Vengono proposti luoghi e momenti di incontro, di riflessione, di confronto, di testimonianza, sia per i ragazzi/giovani che per gli adulti.

3° esempio: Commissione Liturgia.Il sogno di ogni parroco (e di ogni cristiano?) è quello di vedere la chiesa affollata, la presenza di adulti, di tanti giovani e ragaz-zi, e la musica e i canti, i lettori preparati, la predica corta ma fatta bene, la partecipazione attiva di tutti… Compiti della Commissione: predisporre ciò che serve per ani-

mare e per rendere più parte-cipe la gente alle varie celebra-zioni (non solo Messa, anche Novene, Via Crucis, Adorazio-ne, Rosario, Processioni, ecc. ecc). Sollecitare per le letture, preparare introduzione alle celebrazioni nei tempi forti, invogliare i ragazzi al servizio-chierichetti, suggerire i canti e sostenerli, collaborare con i catechisti che animano la li-turgia in particolare nei tempi forti dell’anno… Insomma, un impegno non fa-cile ma bello: se i partecipanti alle Messe ritornassero nelle loro case con più pace nel cuo-re e con il desiderio di tornarci perché “senza la Messa non è festa”… sarebbe già un ottimo risultato!

4° esempio: Commissione ca-rità.Senza la Carità, non c’è fede, non c’è speranza; la vita della comunità piano piano illangui-disce e muore.Il lavoro della commissione in questi anni: analisi dei bisogni nel territorio con attenzione ai malati, anziani, famiglie in dif-ficoltà, immigrazione. A Zop-pola è stato aperto con la col-laborazione delle caritas par-rocchiali un ‘punto di incontro’ per l’aiuto immediato ai poveri (raccolta di indumenti, ali-mentari, il Banco Alimentare e Farmaceutico...).Appuntamenti fissi: la visita ai malati per Natale e Pasqua con un presente come dono della comunità; festa degli An-ziani (in maggio); raccolte va-rie (come sopra). Questa opera è utilissima. Sa-rebbe anzi da aumentare, so-prattutto le visite ai malati e alle persone sole. Ci sarebbe bisogno di altri ‘volontari’…

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Mercoledi 24 giugno ore 20.45 prima assemblea del nuovo Consiglio Pastorale Par-rocchiale.

OdG:1. un momento di preghiera e

riflessione 2. breve presentazione dei

compiti del CPP

3. adesione alle Commissioni

4. nomina di un vice presi-dente, segretario, modera-tore

5. suggerimenti per le vacan-ze e dopo

6. varie ed eventuali

Partenza con impegno e se-rietà.

Cariche:

Vice presidente: BARABAS ENZO

Segretaria: ZAMUNER ROBERTA

Moderatore: CUCIT SERGIO

Adesione alle varie Commis-sioni con il proprio coordina-tore.

Difficoltà per la Commissione giovani: non si è giunti ad una decisione sul coordinatore.

Auguri di buon lavoro!!

Siamo grati anche alle suore di M. Immacolata, che volentieri si mettono a servizio e vengono ben accolte e ospitate.

5° esempio: Commissione Giovani.La chiamano ‘emergenza educativa’: sembra che il mondo gio-vanile stia cambiando vorticosamente e velocemente. Sembra che non reggano molto i valori e i princìpi che hanno tenuto fino a non molto tempo fa. Sembra che trionfino fenomeni di trasgressione e bullismo, con fatti di cronaca nera devastanti… Con tanta sofferenza di genitori, educatori, insegnanti, catechi-sti, preti… Eppure si sa che sui giovani si basa il futuro: non vogliamo esser vinti dal pessimismo, perché siamo convinti che Dio ha messo anche nei giovani tanti bei talenti e tanti doni che, con l’aiuto e l’esempio degli adulti, sapranno (faticosamente) fruttificare…

Nel CPP uscente, la Commissione Giovani è stata la Com-missione più ‘faticosa’. ACR e AGESCI hanno vissuto (anche tuttora) anni difficili: da periodi positivi e floridi si è passati ad un periodo di sofferenza. Sta emergendo però il desiderio da parte di un gruppo di giovani di dare la propria disponibilità per alcune iniziative: campeggi, incontri formativi, incontri di preghiera, via Crucis… Vanno incoraggiati.

Ecco i nominativi di coloro che dato l’adesione al CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE P. P. (all’assemblea del 6 maggio 2009) e alle COMMISSIONI.

In ordine alfabetico:

1. Barabas Enzo2. Benedet Graziella3. Bertolo Ivana4. Bortolussi Giuseppe5. Brun Luigina6. Cucit Sergio7. De Rovere Ada8. Furlanetto Carla9. Galvanin Michela10. Ius Massimo11. Ius Roberto12. Nardin Ivana13. Nonis Renato14. Ornella Sergio15. Pagura Marco16. Pagurut Angela17. Pegorer Rosetta18. Pighin Mirella19. Vendramini Donatella20. Vendrame Lucia21. Zamuner Roberta

Da aggiungere il presidente dell’Azione Cattolica.Siamo certi che altri si aggregheranno volentieri.

PER LE COMMISSIONI

1. Borean M.Rosa

2. Cavalsi Giuseppe

3. Colautti Martina

4. Cozzarini Luigino

5. Fabbro Romano

6. Galvanin Diego

7. Ius Franco

8. Ius Miriam

9. Mariutti Bruna

10. Michieli Marco

11. Nardin Daniela

12. Pagnucco Battista

13. Pagura Luana

14. Tonizzo Loretta

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anno 2009-2010 anno sacerDotale Papa Benedetto XVI ha indetto, per i 150 anni dalla morte del curato d’Ars, un anno sacerdotale, con due desideri: avvicina-re la gente al sacerdote e suscitare nei giovani la disponibilità a vivere una tale missione. Il santo curato d’Ars nasceva nel 1786, tre anni prima della rivoluzione francese. Ammirava i sa-cerdoti non allineati, che correvano grossi rischi pur di permet-tere alla gente di incontrare Dio nei suoi Sacramenti. Diventa prete perchè vuole stare vicino alla gente, più che mai in quel tempo confusa e disorientata. Ad Ars, dove è parroco, arriva-vano decine di migliaia di persone per confessarsi. Viveva con poco, dedito al bene dei peccatori e dei poveri. Il suo segreto sta nell’aver capito che la vita degli uomini trova “ai piedi della croce” significato e pienezza e che il sacerdote è l’espressione concreta de “L’amore del cuore di Gesù”. Ci vorrebbero oggi tanti curati d’Ars, immersi nell’amore misericordioso di Dio Pa-dre e, con Gesù e come Gesù, spesi per la gente. Scrive Bene-detto XVI: “Il Curato d’Ars nel suo tempo ha saputo trasfor-mare il cuore e la vita di tante persone, perché è riuscito a far loro percepire l’amore misericordioso del Signore”. Quando la chiesa come istituzione gode di poca accoglienza, contano infatti le testimonianze personali, dei sacerdoti innanzitutto. Il “centro” attorno a cui muoversi è l’amore che proviene dalla croce: “La croce è la scala verso il cielo”, amava dire il curato d’Ars. Gli uomini sotto la croce diventano creature nuove: entra-no nel cuore di Gesù per diventare il cuore di Gesù. Per tante persone gli avvenimenti della grande storia contano poco, conta misurarsi ogni giorno con le proprie difficoltà, i propri sentimen-ti, le proprie responsabilità, sapendo che ci sono delle domande che non possono essere né sottovalutate né eluse. “Nella chiesa della compagnia”, come dovrebbe presentarsi la chiesa oggi, ognuno si sente a casa sua, in pace con se stesso, con gli altri e con il futuro, disposto ad assumersi le proprie responsabilità personali, famigliari e sociali. E’ sorprendente come ci si rivolga ad Ars, attraverso un passa parola che percorre tutta la Francia, mentre la vita sociale e politica indicava Parigi come la luce del futuro. Il cuore porta là dove si può davvero trovare un auten-tico benessere: uno stare al mondo con l’animo in pace e con la consapevolezza di fare qualche cosa di buono per sé e per gli altri, che corrisponda al senso profondo della vita e dia la

sensazione di non far passare il tempo invano, nella tristezza e nella malinconia. La chiesa è un sostegno fondamentale ed originario a questa attesa, fatta di persone che si aspet-tano, si ascoltano, cammina-no insieme. Il sacerdote è più che altri “preso dentro” a tutte queste cose, in mezzo ad in-tercedere, per sé e per gli altri. Accompagnando ad Ars con gli studenti del nostro Semi-nario (20 - 24 settembre), ab-biamo incontrato da vicino la figura del curato d’Ars mentre incoraggiava me ad essere un sacerdote secondo il cuore del Signore e loro ad andare avan-ti sulla strada intrapresa. La sua grande fiducia nel Signore li ha impressionati come pure la sua dedizione per una chie-sa capace di accogliere tutti e lasciare ad ognuno una paro-la di perdono e di speranza.

costantini: oltre la MeMoria Ho assunto due anni fa la direzione degli eventi in onore del Cardinale Cel-so Costantini a 50 anni dalla sua morte e oggi, con grande soddisfazio-ne, devo riconoscere che allora non mi sarei aspet-tato l’enorme interesse suscitato dalla splendida figura del Porporato nato a Castions di Zoppola. Le celebrazioni furono aper-te nella cattedrale di Con-cordia il 17 ottobre 2008, presiedute dal Cardinale di Hong Kong, Zen Ze-Kiun, con la commovente par-tecipazione di sei religiosi venuti dalla Cina, di cinque Vescovi, di oltre cento sa-cerdoti, di numerose auto-rità e di una folla di fedeli. Il giorno seguente, 18 otto-bre 2009, ci fu l’abbraccio spirituale al Cardinale Co-stantini da parte dei suoi compaesani di Castions, dove fu presentato un pre-gevole volume su di lui, edi-to dal Comune di Zoppola.

Comportandosi così, il santo curato d’Ars metteva in atto concretamente quanto diceva a quel piccolo pastore che gli indicava la via più breve per Ars mentre giungeva nei pressi di Ars con il fagotto delle sue poche cose sulle spalle: “Tu mi hai indicato la strada per arrivare ad Ars, io ti indicherò la strada per arrivare al cie-lo”. Il card. Marco Cè, in un intervento in vista dell’anno sacerdotale, parla così di sé: “Mi piace pensare il mio mi-nistero nel segno dell’annun-cio del volto del Padre rivela-toci da Gesù, che è l’amore misericordioso. Questo infatti è l’evangelo, la bella notizia che salva il mondo. Pensarmi, come Gesù, testimone della verità di Dio e del suo amore, è veramente l’interpretazione più bella della mia vita. Essa mi è stata data in dono gra-tuito, per cui voglio benedire e ringraziare” (Venezia, 4 giu-gno 2009).

don Giosuè TosoniRettore del Seminario

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Sorvolo su altre manife-stazioni realizzate secondo un ricco programma, quali conferenze ed esposizioni fotografiche, per soffermar-mi sull’omaggio più grande a lui tributato in Pordenone. Mi riferisco all’imponente mostra storico-artistica in-titolata “Il Cardinale Cel-so Costantini e la Cina”, che ebbe visitatori da tutta l’Italia, dall’estero e persino dall’Estremo Oriente, e al convegno del 15 novembre 2008 che ha visto interve-nire celebri relatori “Sulla scia creata dal Cardinale Celso Costantini”, cioè con occhio rivolto al presente e al futuro.L’ultima visita della mostra fu quella del Cardinale Ivan Dias, il quale solennizzò la sua venuta a Pordeno-ne con una concelebrazione in San Marco, con l’intito-lazione a Celso Costantini dell’auditorium dell’Istituto Vendramini e con un celebre intervento al ricevimento offerto nel palazzo comunale della città sul Noncello. Nel febbraio 2009 vennero consegnati a Papa Benedet-to XVI lo splendido catalogo della mostra e una meda-glia commemorativa degli eventi in onore del Cardinale Celso. Il Santo Padre ebbe la bontà di far scrivere dalla sua Segreteria di Stato che aveva molto gradito i doni e che (sono parole testuali) “esortava ad onorare la me-moria dell’illustre concittadino e dell’insigne uomo di Chiesa, accogliendone il prezioso insegnamento di vita”.Sulla strada indicata da Benedetto XVI si sono posti il grande convegno promosso in onore del nostro Porpo-rato a Venezia, il 7-8 maggio scorso, dalla Facoltà di Diritto Canonico San Pio X e la solenne manifestazio-ne del 29 maggio scorso a Roma, nel palazzo di Pro-paganda Fide, fu inaugurato un busto in omaggio al Cardinale Costantini nel sito in cui aveva operato come protagonista nella Chiesa e nel mondo del secolo XX. L’anno celebrativo ormai passato resterà memorabile nella storia, ma, più che rivolto al passato, è proiettata al fu-turo. Infatti il 7 novembre 2009 lo Studio Teologico del Seminario in Pordenone è stato intitolato a Celso Costan-tini, in modo che i futuri sacerdoti diocesani tengano viva la sua memoria. Nella stessa data è sorta la Fondazione che porta il suo nome e che nasce certamente valorizzerà il ricco patrimonio culturale e spirituale da lui lasciatoci. Di essa fanno parte, oltre alla nostra Diocesi, la Provincia di Pordenone, i Comuni di Pordenone e quello di Zoppo-la, la Congregazione cinese CDD, costituita dal Costanti-ni, i familiari del Porporato e il Seminario in Pordenone. A questo progetto darà un notevole contributo l’edizione critica del Diario inedito del Cardinale Celso Costantini: Ai margini della guerra (1938-1947), che verrà alla luce tra qualche mese. L’opera è stata da me curata scientifica-mente, quale professore ordinario nella Facoltà veneziana sopra citata, che si è assunta l’onere della pubblicazione. L’iniziativa editoriale permetterà di comprendere nella sua interezza la grande figura del Principe della Chiesa nostro conterraneo e colmerà considerevoli lacune storiche sulla fase dominata dal tremendo conflitto. Vista l’importanza del volume, ci siamo proposti presentarlo a Pordenone, lunedì 1 marzo 2010, e a Roma nel mese di maggio suc-cessivo, in modo che possiamo continuare a sentire vicino a noi il Cardinale Celso, mediante la sua opera postuma che non mancherà di sorprendere per il suo alto valore storico e insieme profetico.

Mons. Bruno Fabio Pighin

“la soliDarie-tà è il futuro Dell’euroPa”Danzica, città sul Baltico, un nome che da solo richiama gli orrori della guerra ma anche ci parla di speranza fondata sulla voglia di tanti uomini e donne che hanno lottato per un mon-do migliore. Il 1 settembre 1939, i colpi di cannone sulla Westerplatte diedero inizio al più sanguinoso conflitto mon-diale, con oltre 60 milioni di morti. Sempre a Danzica nel 1979, nacque il movimento di Solidarnosc, fatto di uo-mini e donne del lavoro che insieme con gli intellettuali, intendevano restituire al lavo-ro umano la sua piena dimen-sione umana e sociale. La loro lotta ha aperto la strada alla caduta della cortina di ferro e alla riunificazione dell’Europa. Settanta anni dopo, delegazio-ni provenienti da 29 paesi eu-ropei si sono riunite a Danzica per le prime Giornate sociali cattoliche per l’Europa, erava-mo qui a riflettere e pregare. Per quale scopo? Il messaggio finale lo ha riassunto così: “ri-uniti a Danzica, con l’intenzio-ne che questo sia il primo di molti altri incontri di questo tipo, abbiamo riflettuto sul si-gnificato della solidarietà e sul suo futuro in Europa. Alla luce del Vangelo e del Magistero sociale della Chiesa cattolica, intendiamo così offrire il nostro contributo per la promozione del bene comune in Europa.” Il momento che stiamo attra-versando è ricco di preoccu-pazioni ma anche di speranze. Di preoccupazioni, per la crisi che stiamo attraversando, non solo economica, ma anche morale. Sembra venir meno quello slancio che ci faceva guardare all’Europa con entu-siasmo. Il futuro ci angoscia. E invece l’incontro dei rappre-sentanti dei cattolici dell’Unio-ne Europea ha voluto essere un segno di speranza. Come dice il documento conclusivo, “non dobbiamo avere paura: la solidarietà è il nostro futu-ro comune. L’unità dell’Euro-pa era il sogno di alcuni. E’ divenuta una speranza per molti. Oggi è nostro dovere far

Angelo Toppazzini, l’autore del busto del Cardinale

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sì che continui a servire l’obiettivo di una solidarietà globale. Dobbiamo evitare di cedere allo scoraggiamento o ad un nuovo nichilismo. Dobbiamo avere più fiducia nella capacità di ogni persona di contribuire a dare forma ad una Europa basata sui valori.”Certo, nella città di Solidarnosc non potevamo non parla-re di solidarietà. Ma soprattutto non potevamo non dare concretezza alla parola solidarietà. Per noi, la solidarie-tà significa un impegno personale e collettivo in tre direzioni:

Solidarietà tra le generazioni:

• Promuovere e proteggere la famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna.

• Implementare una politica comune europea per l’immigra-zione e l’asilo, riconoscendo la dignità umana di ogni mi-grante, con diritti e doveri conseguenti, che sono la base della loro integrazione.

• Riorientare i nostri stili di vita e la crescita economica per ridurre la nostra impronta ecologica e il consumo di risorse naturali non rinnovabili, e assicurare così un pianeta ancora abitabile alle future generazioni.

Solidarietà tra i cittadini europei:

• Mettere l’economia a servizio di tutti, riconoscendo il valore del lavoro umano, in tutte le sue forme, remunerato o volon-tario.

• Proteggere i più vulnerabili, accrescere la giustizia sociale e le pari opportunità per ciascuno in seno alle nostre socie-tà, assumendo misure più efficaci per ridurre la povertà e l’esclusione sociale.

• Promuovere una politica di regolazione dei mercati finanziari a livello dell’Unione europea e sostenere le strutture di go-vernance a livello internazionale.

Solidarietà tra l’Europa e il resto del mondo:

• Rispettare la parola data nei confronti dei paesi in via di sviluppo e promuovere il co-sviluppo con i paesi più poveri, in particolare con l’Africa.

• Sviluppare ulteriormente le pratiche del commercio equo, sia a livello nazionale che europeo.

• Promuovere la pace e la giustizia, basata sul rispetto della dignità dell’uomo, dei diritti umani e in modo particolare della libertà religiosa.

Tutti i cittadini europei che condividono queste prospettive si im-

il fonDo stra-orDinario Di soliDarietà e il “Prestito Della sPeran-za”: Due segni Della chiesa Per fronteg-giare la crisi Quando ci si è resi conto che la Crisi Economica che stava interessando le varie parti del pianeta avrebbe avuto effetti sull’economia reale, mettendo a rischio redditi e posti di la-voro per le nostre famiglie, la Chiesa si è interrogata in che modo aiutare le persone che si sarebbero trovate in difficoltà.Da un lato si è cercato di te-nere alta l’attenzione sulle cause della crisi, dall’altra si è cercato di mettere in piedi strumenti concreti di aiuto e di prossimità.A livello Diocesano si è così pensato a un fondo straordi-nario di solidarietà, mentre a livello Nazionale si è cercato di mettere in risalto l’aspetto del microcredito.

Il fondo straordinario diocesano di solidarie-tà: l’importanza delle parroc-chie

Il fondo è stato costituito at-traverso risorse proprie del-la Diocesi e, per la maggior parte, attraverso un contri-buto volontario richiesto dal nostro Vescovo ai sacerdoti diocesani pari a una mensi-lità dello stipendio. Il tutto è confluito in un fondo che al momento della costituzione era di € 226.000.

pegnino personalmente per la loro realizzazione ed assuma-no anche le necessarie respon-sabilità politiche ai rispettivi livelli. Il futuro dell’Europa è il nostro futuro. Anche i cristiani sono impegnati a dare anima a questo progetto.

Don Livio Corazza

Nella foto,Don Livio a Danzica Da sinistra: don Stefano Nastasi, parroco di LampedusaMons. G. Merisi, vesco-vo di Lodi e presidente Caritas ItalianaFrancesca Romana De Gasperi (figlia di Alcide)Il vescovo di Rotterdam, presidente dei vescovi europeiMons. A. Miglio, vescovo di Ivrea, presid. Comm. Europea dei problemi socialiDon LivioAvv. Paolo Gamba di Bergamo

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tutto era finito. A conclusione dell’opera, come si era usi fare in altri tempi, quando si pone-va la frasca sulla sommità del-la casa appena coperta, era il caso di festeggiarne la chiusu-ra (il lecouf). Il Comitato per il restauro della chiesa di San Marco e il Consiglio Pasto-rale Affari Economici (CPAE) decisero, che per racimolare qualche soldino e chiudere in gloria, fosse il caso d’invitare i castionesi ad una giornata festaiolo/celebrativa e s’orga-nizzarono. Facciamo ora un passo indie-tro e risaliamo alla genesi del movimento che ha portato allo splendido risultato. Era forse primavera 2003 quando una ventina di contradaioli di San Marco, e non solo, si trovarono da Muzzo e lanciarono l’idea del restauro. L’idea iniziale era: poiché la manualità non manca facciamo il più possi-bile con il volontariato, usando le professionalità che ancora esistono. Era la convinzione che si potesse operare come molti anni prima, quando era-vamo meno ricchi, ma: mura-tori, carpentieri, piastrellisti, falegnami, idraulici ad affini erano molti e disponibili. Soprattutto non correvano il rischio che la gratuità potesse essere chiacchierata, e scam-biata per una qualche forma di pagamento occulto. Ora invece, prima forse con minor determinazione, bisogna fare i conti con: richieste, autoriz-zazioni, timbri, carte bollate. Perché se sgarri, qualche cen-sore che di suo non ha prodot-to mai alcunché, ma conosce alla perfezione il percorso bu-rocratico, che chi fa deve se-

La richiesta di accesso al fon-do deve avvenire attraverso il Parroco, oppure attraverso i Centri di Ascolto parrocchiali o foraniali, che provvederan-no a segnalare la famiglia al gruppo di lavoro costituito presso al Caritas Diocesana. Non ci sono particolari re-quisiti per accedere al fondo, oltre ovviamente allo stato di necessità, se non la respon-sabilità di chi segnala di indi-

viduare un volontario che faccia da riferimento e che si pren-da a cuore il caso. Il gruppo di lavoro, dopo aver contattato il volontario e istruito il caso, lo presenta a una commissione nominata dal Vescovo che delibera sui casi. La somma massima erogabile arriva a € 2.500 che può essere data a fondo perduto oppure nella forma di un prestito senza interessi.La presenza del volontario e pochi vincoli all’accesso ha il significato di voler dare centralità alla relazione di ascolto dei bisogni e della costruzione di un progetto che veda coinvolto principalmente chi ha bisogno.

Il prestito della speranza

L’iniziativa promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana è uno strumento pensato per un target specifico che vede coinvolte (at-traverso l’ABI) le Banche Italiane. Si tratta di un prestito dell’im-porto di 6000 euro erogato dalle banche aderenti e restituibile in 5 anni a un tasso di interesse che non deve superare la metà del tasso medio per i prestiti al consumo.A differenza del fondo straordinario diocesano di solidarietà, i requisiti sono necessariamente più stringenti anche perché, a fronte di un impegno della CEI di 30 milioni di euro (raccolti attraverso la colletta della speranza), la somma che potrà essere prestata arriverà sino a 180 milioni di euro; infatti le banche moltiplicheranno per 6 l’importo messo a diposizione dalla CEI che fungerà da garanzia.I beneficiari saranno le famiglie con almeno tre figli senza reddi-to o gravate da situazioni di malattia o disabilità che, a causa della crisi economica, abbiano perso la fonte di reddito.Per ottenere il prestito ci si potrà rivolgere presso la Caritas Dio-cesana, che tuttavia non sarà la sola a valutare la pratica essen-do necessario anche un parere positivo da parte della banca che poi erogherà il prestito.Per ottenere il prestito è necessario predisporre un progetto per il reinserimento lavorativo o per l’avvio di un’attività autonoma.

Andrea Barachino, vicedirettore della Caritas Diocesana

la fiesta Di san Marc A San Marco il 25 aprile, seguendo una tradizione che viene da lontano, si è usi festeggiare unendo la celebrazione della messa ad un convivio che riunisce i borgaioli attorno al desco, per con-sumare in allegra compagnia il pranzo. La chiesetta è, infatti, dedicata a San Marco Apostolo ed Evangelista e il borgo ha finito con l’assumerne il nome.Quest’anno però, l’avvenimento veniva a chiudere un ciclo di lavori, che avevano ridato stabilità ed una nuova veste alla chiesetta, che gli eventi atmosferici ed il tempo avevano offeso. L’inaugurazione, alla presenza del vescovo, del responsabile dei lavori e dell’impresa si era fatta il 19 ottobre 2008. Restava-no da restaurare i ritrovati affreschi della parete destra. Ora

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gnata dai canti della corale, ore 12.30 pranzo nel capiente capannone allestito nei pressi (ciamp di Gigeto), ore 16 nel-la chiesetta la dott.sa Elisabet-ta Borean, che a San Marco ha passato tanta parte della sua giovane esistenza, ha spiegato la storia della chiesetta e quel che rappresentano gli affreschi ritrovati. A seguire, un breve concerto di musica barocca, eseguito da un duo femminile, violon-cello e flauto traverso. Era-vamo in quattrocento, più o meno, molti gli ospiti che a vario titolo avevano prestato la loro opera, che Enzo Barabas, in nome del comitato e del-la parrocchia, ha ringraziato: l’impresa, l’architetto Girardi, l’amministrazione comunale, la regione Friuli Venezia Giu-lia, i parroci intervenuti, le as-sociazioni castionesi, e quanti spontaneamente hanno messo a disposizione il proprio tem-po, ed in conclusione, a tutti gli altri trecentocinquanta che come me hanno partecipato e che, con la nostra presenza abbiamo dato prova di condi-visione e attaccamento. Le giornate ormai s’allungano, ma tutto ciò che ha inizio ten-de inevitabilmente a declina-re. Il sole che ci ha regalato una chiara splendida giornata, cala di vigore, come la vitalità dei partecipanti che a piccoli gruppi abbandonano la festa. Non resta che smontare lo smontabile prima che il buio si mangi l’ultimo lembo di gior-nata. Veloci... veloci, perché domani altre occupazioni at-tendono.E stata una bella festa. I con-vivi, spesso, sono liquidati frettolosamente solo come mo-tivo di “mangià e bevi”. Sono molto di più. Sono occasioni d’incontro fra persone che ma-

guire. Ti rammenta che sei nell’illegalità o quantomeno non hai diritto a certi benefici. Della ventina della prima ora, alcuni, che poi saranno il nu-cleo operativo e organizzativo, evidenziarono al C.P.A.E. la loro intenzione e si resero disponibili a coordinare i lavori, per quanto era nelle loro competenze e capacità. Tanto per ricordare que-sti furono: Benedet Luigino, Borean Elio, Cigolotti Santino e Giuseppe, Lombardo Luciano, Ornella Battista, Pagurut Celso. Il C.P.A.E. è intervenuto assumendosene la gestione, quando al-cune iniziative erano già state avviate. Se non è agevole salire su un veicolo in movimento, immagino che non sarà stato facile prendersi carico di una gestione avviata. Poiché dice il saggio: “E’ tutto bene quel che finisce bene”. I lavori partirono e ce ne rallegriamo. Dell’andamento dei lavori, del ritrovamenti, degli inconvenienti in corso d’opera, già ne diede conto in un precedente articolo Enzo Barabas. Per un anno forse, durante il restauro ed il con-solidamento della torre, le campane restarono come i venerdì della settimana santa, mute, e non accompagnarono con i loro rintocchi tristi, i castionesi alla loro ultima dimora. Si sciolsero il 7 settembre 2007 per Giulia Marigo, (la Giulia di Boscat) una casuale coincidenza per una del borgo. Se le grosse opere edili furono eseguite dall’impresa, quelle più contenute e le manuten-zioni si fecero con l’opera di volontari specialisti, che il comitato promotore coinvolse senza pressioni, ma solo evidenziando le necessità. Ci fu una vera e propria gara per gli arredi, non con contributi economici, ma con l’acquisto dei beni. Così arriva-rono: l’orologio della torre campanaria, il lampadario dell’aula, l’altare, le poltroncine per il celebrante, l’armadio della sacre-stia, il calice, le ampolle, i candelabri, una veste, la tovaglia, il restauro di banchi, porte e lampioni, il rivestimento in ciottoli di fiume del muro di contenimento esterno. Dopo tanto lavoro non poteva finire che in gloria, come detto in precedenza, per ringraziare, ringraziandoci per essere quel che siamo. Così per San Marco, il co-mitato coinvolse nell’organiz-zazione della festa, le associa-zioni castionesi, che al solito, finirono con il mobilitarsi e dare il loro contributo senza riserve. Caratteristica questa, che ci rende orgogliosi di ap-partenere a questa comunità. La giornata è stata così con-cepita: ore 11 S. Messa solen-ne, presieduta dal Vicario del Vescovo, don Basilio Danelon e concelebrata da alcuni par-roci del comune, accompa-

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Donazioni e donatori

• altare - Daniele Lecinni• lampadario - Luciano Lombardo• orologio - Sante, Giuseppe e Rina Cigolotti, in memoria della

madre Luigia Borean• armadio - Ivan Mior• poltroncine - Marisa e Elio Borean• candelabri e veste - Nipoti in memoria di Anna Borean• calice - Comitato convivio di borgata Cevraia• ampolle - Anna e Amedeo Brusutti• tovaglia - Elia e Gino Borean• fiori - Luigina e Giacomo Borean• restauro porte e banchi - Giuseppe Cigolotti & Bruno Cavalsi• restauro lampioni astili e cassetta elemosine - Eddi Grillo• restauro statue dei Santi Giuseppe e Antonio - Sergio Co-

lautti• montaggio grondaie - Claudio Ius• rivestimento muro di contenimento - Gruppi Alpini Castions

e Valvasone• materiali - Falegnameria Pellegrini• direzione lavori - Arch. Girardi (Salvo errori ed omissioni)

Alla benedizione delle Famiglie di quest’anno è stato offerto (ed anche ben gradito) il quadretto raffigurante la madonna col Bambino e s. Marco: si trova nella chiesetta di s. Marco. Per capire meglio da dove è stata ricavata la copia dell’originale del Padovanino - a Pordenone - abbiamo pensato di fare il raffronto: un bel lavoro con alcuni elementi diversi.

Alessandro Varotari detto il Padovanino, (Padova 1588 - Venezia 1649)

Madonna col Bambino tra la Giustizia e San Marco, Pordenone, Pinacoteca Civica

gari ti abitano vicino, ma la fretta, che è la caratteristica del nostro tempo, ti consente al massimo un fugace saluto. La chiesetta ora è là e fa bel-la mostra di sé. Mi piace ri-cordare quanto ebbe a dire l’arch. Girardi in occasione dell’inaugurazione:“Ora è so-lida e potrete dire un giorno ai vostri nipoti che voi, con uno di Casarsa, avete fatto in modo che si conservasse, perché fosse anche per loro, una testimonianza visibile del nostro passato”. A me, che sono contempora-neo, da’ piacere sentire i Mu-linarùs, scandire le ore, quasi che, con il suono si rinnovi il sentimento della generosità nostrana. Il 2 ottobre il comitato e al-cuni del C.P.A.E. si sono tro-vati per chiudere il cerchio. Ciò che era iniziato da Muzzo (Mus) ha trovato conclusione mangiando il mus da Giaco-mino.

Francesco Pagura

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srivicien (thailanDia) 21/8/09 M.Rev.Don Pino, è da tempo che desideravo prepara-re una bella lettera per far conoscere la mia nuova missione, invece qui le attivi-tà aumentano ed il tempo diminuisce. In

breve, provo ad esporre il motivo per cui le scrivo. Il posto è magnifico, siamo qui in sei suore, collaboriamo in quest’opera iniziata dai Padri Camilliani, per i bambini poveri della zona. Non abbiamo la scuola perciò i 300 bambini vengono accom-pagnati alla scuola statale. Ora i padri hanno aperto anche una casa per andicappati dove i piccoli vengono curati ed assisti-ti da personale locale. È un posto veramente da sogno tanto che, dalle diocesi vicine alla nostra, arrivano piccoli gruppi di giovani, o persone singole, per un’esperienza umanitaria, come volontari. Vi è un fratello Camilliano che li segue ed of-fre anche la possibilità di visitare le meraviglie del nord fino ai confini del Laos e Myanmar. Forse anche da Castions c’è qualcuno che desidera fare un’esperienza simile? Dovrebbe iscriversi. In attesa invio a lei il mio nuovo indirizzo: Camillian Social Centre P.O.Box 2 57100 BANDÙ (Chiang Rai) Thailand. Ed ora una nuova novità; qui accluso trova il biglietto d’invito alla festa del mio 60° di Professione Religiosa che festeggerò assieme ad una mia Consorella. Se la distanza non permette di presenziare, c’è una possibilità di partecipazione speciale “LA PREGHIERA” per cui già da ora ringrazio di vero cuore. Con grande riconoscenza anche verso i sempre cari castionesi invio cordiali saluti.

Con fraterno affetto obbl Sr. Lucina

La parola ad un’altra suoraSuor Pierangela D’AndreaMissionarie dell’Immacolata - MILANO

1^ Lettera (fine marzo 2009)

Carissimo don Giuseppe,chiedo scusa se non mi sono mai fatta viva prima, ma spero nel-la comprensione. Sono già quasi 54 anni che sono venuta via da Castions e da allora ci sono stata là per l’assistenza a mia mam-ma da settembre 1982 a fine dicembre 1983; tempo per me sempre indimenticabile per la autentica solidarietà veramentefamiliare trovata da parte di tutti, in una mia esperienza vera-mente particolare.A Castions mi conoscono come la “Maria dai vedui”; sono cugi-na di Creminio De Anna, di Riccardo Pagura, molto amica delle signore Adriana Pagura e Rita Tesolat (Cevraia).Ho sentito veramente l’esigenza di scriverle per avermi sempre mandato il Bollettino Parrocchiale, graditissimo, anche se tante persone non le conosco più.Io sono entrata nell’Istituto delle Missionarie dell’Immacolata (PIME) nel settembre 1961. Purtroppo, per vari imprevedibili motivi, sono stata all’estero solo in India-Etipia-Londra, ma per poco tempo (Il Signore: “E’ Signore e guida le cose e le creature che gli appartengono, come lui vuole”). Ho sempre fatto l’infer-miera. Ora, per motivi di salute, ho dovuto ‘tirare i remi in barca’ riguardo questo lavoro, pertanto ora sono qui a Milano in Casa Provinciale, dove però ho modo di ‘riempire la vita’ in modo piùadeguato alla mia salute, però riesco ancora a fare molto, in attività diverse e più leggere.Tuttavia la mia residenza è sempre a Monza (è vicino, ed andia-mo avanti e indietro tutti i giorni). lascio però anche l’indirizzo attuale di Milano.Colgo l’occasione di porgere a lei, alle suore indiane (alle quali do’ il mio caloroso “Benearrivate”! e a tutti i castionesi i più

vivi auguri di Buona Pasqua!. Ricolma di ogni bene per cia-scuno! Cordialità

suor Pierangela D’Andrea (Maria D’Andrea, nata a

Castions, via s. Marco 32, l’1.1.1939)

2^ Lettera (primi di giugno; in risposta alla lettera del par-roco).

Carissimo don Giuseppeè veramente con grande piace-re che ho ricevuto la sua lette-ra. La ringrazio per avermi in-vitata per un eventuale ritorno a Castions per una qualsiasi motivazione. Tuttavia anche se, come detto in precedenza,Castions mi resterà sempre nel cuore, ora devo fare i conti con la mia realtà di salute. Il mio Istituto è il ‘ramo femminile (se così si può dire) del PIME, e se per caso venisse da quel-le parti Padre Claudio Pighin (di Orcenico I.) potrebbe dirle qualcosa di me, perché un po’ mi conosce. Come già accen-navo nella mia precedente let-tera, non sono mai riuscita ad andare e restare in missione, sempre per imprevisti che ca-pitavano all’ultimo momento, mandando all’aria tutto.Credo però di poter dire che “il dono della mia vita” since-ramente ho cercato di viverlo così: non possedendomi più, dando ogni mia disponibilità, senza assoluta misura, ad ogni circostanza come risposta alla

Foto da depliant sulle missioni

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“a castions, …” Se c’è una realtà che a Castions non manca è il volontariato!E lo si vede, lo si percepisce dai numerosi gruppi e associazioni presenti sul nostro terri-torio! Quanti sono? Tanti!E’ nel sangue dei castionesi la voglia di fare, di aiutare, di agire e anche chi non è nato qui, prima o poi ne viene contagiato.

Gli scopi e i campi di attività sono tra i più svariati: dal can-to alla sagra, agli anziani, al calcio, alla parrocchia ecc., ecc.. Una cosa sicuramente hanno in comune: l’amore per il proprio paese e la sua gente.Ed è proprio grazie a questo legame che è nata “A.Castions” (Associazioni Castions): un organo che riunisce questi gruppi, pur lasciandoli indipendenti.“A.Castions” è nata ufficialmente il 2 marzo 2009 con la firma dell’atto costitutivo da parte delle associazioni aderenti. L’intento è quello di riunire le varie associazioni castionesi dando loro la possibilità di conoscersi, collaborare, confrontarsi e perché no, promuoversi. Inoltre, siccome l’unione fa la forza... “A.Castions”

proposta di Dio, lasciandomi guidare così da Lui, cercando di vivere la mia missionarietà universale sulla Sua Parola: “Sarete miei testimoni fino agli estremi confini della terra”. Ecco, que-sto aspetto di universalità missionaria io l’ho inteso così: “fino; comprende che il missionario deve testimoniare Lui, senza scelta di luogo o di come; proprio lasciandosi guidare da Lui per dare ragione della nostra fede e per condividere questa ricchezza con ogni persona che avviciniamo in tutto il mondo”.Certo, anch’io avevo sognato l’estero, e il non riuscire mai a re-alizzarlo mi aveva umanamente fatto soffrire, fino a quando ho capito questo aspetto di missionarietà universale. E le assicuro (e Dio lo sa quanto è vero ciò che le dico), che non mi sono mai sentita delusa, fallita o meno missionaria. Anzi, posso conferma-re che dopo 48 anni di entrata in Istituto, mi sento entusiasta come se fossi entrata oggi; mi sono sempre sentita al mio vero posto nella vita. Ho sempre fatto felicemente l’infermiera. (…). Mi trovo qui a Milano in Casa Madre dove posso ridimensionare la mia attività, però posso esplicare in mille modi il dono di me, in modo meno pesante. (…).Per ora mi sembra di non aver altro da comunicare. Grazie per tutto, anche per il Bollettino.Porgo sentitissimi saluti ed auguri di ogni bene. Dio ci benedica e possa sempre usarci come vuole.

Suor Pierangela D’AndreaSaluti ai castionesi che mi ricordano.

si propone come organo di rappresentanza dei propri ade-renti nei confronti delle istitu-zioni, enti pubblici e privati. Tante le iniziative, tanto l’entu-siasmo. Un piccolo progetto è stato realizzato: sul nostro sito www.acastions.it è possibile consultare il calendario ag-giornato sulle attività che sa-ranno svolte dalle associazioni castionesi durante il 2009. E’ uno strumento utile per es-sere informati su ciò che ci succede attorno e per evitare, in fase di programmazione di un evento di accavallare nella stessa giornata più iniziative. Le associazioni/gruppi che attualmente ne fanno parte sono i seguenti: Ass. Le Sor-give; Ass. Castellana; A.S.D. Real Castellana; Gruppo Alpi-ni Castions; C.C.R.C; Ass. Il Cordon; Cooperativa di Consu-mo; Corale S.Andrea; Ass. La Piazza; Parrocchia S.Andrea; Ass. Combattenti e Reduci. Ci auguriamo di poter allun-gare l’attuale lista con sempre nuove adesioni, e per questo, vi aspettiamo a braccia aper-te alle nostre riunioni che si tengono il 1° lunedì di ogni mese presso la Sala Consiglia-re delle Cooperative Agricole. Per chi volesse saperne di più, può già visitare il nostro sito www.acastions.it o scriverci all’e-mail [email protected] o contattare Flavio Pagura al 349 222 30 82.A presto!

per l’Associazione “A.Castions” Stefano Borean

festeggiaMen-ti al Parco 2009

Ed eccoci qui, come ogni anno, per un momento di ri-flessione dopo tanto lavoro. Lavoro di squadra, lavoro di gruppo, lavoro di facciata… Mettere in piedi una sagra come quella al Parco Burgos si sa, è un’impresa titanica, ma a volte lo è ancor più mantene-re un gruppo unito e lavorare

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così assiduamente per portare a casa un bel risultato! Ora come ora, potremmo dire che è stata dura, ma c’è l’abbiamo fatta. Il 2009, anno di crisi economica, è stato per tutto il consiglio de La Piazza molto significativo ed impegnativo. La nostra mis-sione principale, ovvero quella di non far spegnere tradizioni, passioni e aggregazione sociale, si è rivelata ancor più spinosa, delicata. I risultati però si sono visti ed hanno avuto un riscon-tro positivo che è andato ben oltre le nostre aspettative. L’in-tento di migliorarci, imparare dai nostri errori e offrire al paese una festa sempre più bella è andato a segno. Ricordiamo con piacere gli interventi di abbellimento effettuati al parco, la nuo-va struttura proposta dai più giovani, i dolci della “sbecoteca”, l’ottima costa della cucina e l’imperdibile fiorentina. Ma, chiuso un anno positivo non possiamo permetterci il lusso di fermarci, anzi! Da poco vi è stata la cena aperta a tutti i collaboratori e simpatizzanti, come ringraziamento per il contributo dato. Da qui bisogna ripartire per cominciare un nuovo percorso. Sì perché, come è sempre stato e speriamo sempre lo sarà, l’associazione “La Piazza” vuole essere promotrice di momenti di incontro tra giovani e meno giovani per cercare di costruire, sì una festa, ma anche un momento di scambio, di crescita per poter maturare insieme. Per farlo abbiamo bisogno di tutti indistintamente. Dai giovani camerieri che ogni anno animano i tavoli della sagra ai veterani che con i loro consigli ci guidano in un percorso sempre tortuoso. Abbiamo la fortuna di avere a disposizione una risorsa bellissima come il Parco Burgos che ci da sempre molte soddisfazioni ma richiede anche moltissime attenzioni. Il nostro lavoro non si ferma con i festeggiamenti, l’impegno è di 365 giorni l’anno e non permette rallentamenti. Proprio da pochi mesi, infatti, in accordo con il Comune, è stata siglata una convenzione nella quale “La Piazza” si im-pegna alla cura del parco durante tutto l’anno. Sarebbe per noi una cosa straordinaria poter avere il supporto di qualche pensionato per la gestione di questa bellissima area verde. Vorremmo sempre poter dare il massimo e fare meglio ma oltre ai buoni propositi abbia-mo bisogno di aiuti concreti. La risposta della nostra gente è sempre stata ottima e per questo ringraziamo di cuore tutti coloro che, anche per un solo giorno o qualche ora de-dicataci, hanno contribuito al nostro progetto. Progetto che è di tutti e che speriamo pos-sa proseguire per molti e mol-ti anni avvenire.. perché come diciamo sempre “Ciasteons mai dismintiasi!”

per La Piazza, Elisa P.

una giornata bellissiMa

Una giorna-ta bellissima! Dopo la gran festa dell’ot-tantesimo an-niversario dalla

Fondazione dell’asilo Favetti, si è risvegliata in noi la vo-glia di dare il nostro tempo per promuovere le attività di questo Ente, nato e cresciu-to per la volontà e tenacia di illustri nostri concittadini. Pur avendo rispetto per il glo-rioso passato del Favetti, non avrebbe senso costituire un’as-sociazione avente puro scopo commemorativo, piuttosto ha senso riunire le persone che credono nel suo futuro, spin-te dalla certezza dei metodi educativi e dai valori che esso promuove. Cercavamo un’oc-casione per mettere alla prova le nostrei ntenzioni. Nella riu-nione di luglio dell’associazio-ne “A.Castions” (un comitato interassociativo che riunisce 11 associazioni di Castions), abbiamo espresso la nostra volontà di costituire un’asso-ciazione pro-Favetti. La nuova associazione si chiama “Fa-vettilandia” ed è formata da volontari che si propongono di promuovere e rendere visibili le attività svolte alla Scuola materna e nido integrato Vin-cenzo Favetti.L’associazione “La Piazza” ha raccolto il nostro appello ed ha deciso di dare il ricavato dell’ormai tradizionale PRAN-ZO PAESANO alla fondazione Micoli Toscano, che gestisce l’Asilo Favetti, chiedendo il

Ecco gli amici de “LA PIAZZA” e collaboratori

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nostro supporto per la riuscita della giornata. Per molti aspetti il 23 Agosto al parco Burgos è stata una giornata fantastica! Si era preparato un angolo commemorativo-promozionale dove si po-tevano visionare i registri originali dal 1928 ad oggi, una mostra fotografica delle attività svolte ed il progetto della nuova struttu-ra che è in costruzione. Una volta finita permetterà lo sviluppo di nuove attività, rispondendo così, alle esigenze delle famiglie. L’organizzazione dell’associazione “La Piazza”, come sempre è stata impeccabile e, per noi, l’occasione di presentarci al pa-ese attraverso il LAVORO e il SERVIZIO gratuito, che sono il motore delle associazioni di volontariato presenti nel nostro pa-ese. Ci è piaciuto molto confonderci con i volontari della Piazza nel servire ai tavoli e nel promuovere il nostro asilo, sapendo benissimo che queste occasioni conviviali non sono solo man-giare e bere , ma piuttosto sono, FARE INSIEME delle cose. Confrontarsi all’interno di un gruppo, contribuendo a formare un paese del quale siamo fieri di appartenere. Presto sarà in-detta una riunione pubblica per illustrare le finalità e raccogliere nuovi soci che abbiano le stesse positive visioni rispetto alla struttura educativa, che intendiamo promuovere e sostenere. In fine vogliamo ringraziare”La piazza” per averci accolto all’in-terno della sagra, lo sponsor per le magliette e Stefano Jus che ci ha fatto dono del logo, l’Edil Castionese per le attrezzature della mostra e tutte le persone che in modo diretto ed indiretto ci hanno sostenuto e ci sosterranno in futuro. Grazie a tutti!

Flavio per “FAVETTILANDIA”

news Dalla casa Di riPosoÈ arrivato l’autunno ed è così iniziato il lavoro con la 5ª A della scuola elementare. Quest’anno i nonni della casa di riposo sa-ranno intervistati dai bambini per raccontare le loro esperienze di emigrazione; inoltre verranno intervistati anche alcuni ope-ratori e volontari emigrati, ed altri immigrati nel nostro paese. Il tutto verrà inserito nel progetto “intercultura” della scuola, al termine del quale ci sarà una pubblicazione che verrà inserita nei “Quaderni zoppolani”.I nonni della casa di riposo lavorano a questo progetto già da settembre; il gruppo di “laboratorio di scrittura” è formato da alcuni ospiti che oltre a raccontare le storie passate, scrivono con le loro mani i racconti. Questo “progetto” ha fatto nascere un gruppo che ascolta, che parla attraverso le parole e la scrittura, che trasmette ricordi e tante emozioni.II progetto terminerà con la pubblicazione verso Natale.Nel frattempo aspettiamo l’arrivo del “pursit ta la brea”!Quest’anno la festa di Sant’Andrea, in Casa di riposo, sarà ve-nerdì 27 novembre a partire dalle 9.30 con la Santa Messa e continuerà verso le 10.30 con la festa e l’apertura del mercatino.

Monica

castions PeDala 2009Domenica 30 agosto, nell’am-bito delle varie manifestazioni dei Festeggiamenti al Parco, si è corsa la 16ª edizione della CASTIONS PEDALA. La ciclo-turistica, nella ormai collauda-ta formula “non competitiva”, ha richiamato quest’anno, ben 340 partecipanti di tutte le età e provenienza. Con que-sta manifestazione, che ha lo scopo primario di far conosce-re ed apprezzare luoghi inte-ressanti del nostro territorio, è stato possibile raccogliere anche una discreta somma di denaro che sarà devoluta, come sempre, in beneficien-za. Al Comitato organizzatore, ai motociclisti, alla Croce ros-sa, agli “sponsor” ed a quanti hanno contribuito in qualsiasi modo, và un grosso ringrazia-mento per aver dato vita ad una delle tante cose belle che si svolgono a Castions.

R.N.

il Ponte al Parco burgos In occasione dei festeggia-menti al “Par-co Burgos” a Castions, la collaborazione del Gruppo degli Alpini ha lasciato anche quest ’anno, un tangibile segno di solidarietà e parteci-pazione. La realizzazione del ponte in legno, chiamato su-bito “ponte degli Alpini”, che unisce il parco con il campetto a fianco della chiesa, ha avuto bella mostra e pratica utilità. I volontari guidati dal sempre giovane Battista Ornella, hanno sostituito la vecchia passerella

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con un bello e solido manufatto in travi ed assi, un vero capola-voro di ingegno e praticità. Dopo la realizzazione non potevano mancare le inaugurazioni e le cerimonie di presentazione; così per tutta la durata dei festeggiamenti è stato un susseguirsi di brindi-si. A nessuno dei partecipanti, però sono venute le vertigini poi-ché, aggrappati al solido corrimano, trasbordavano da una sponda all’altra senza alcun pericolo.I segni degli Alpini al parco sono la testimonianza sempre più evidente, della presenza e dell’affetto verso la Contessa che lo ha donato. Non sarebbe quindi antipatico incominciare a chiamare il luogo: “Parco Burgos degli Alpini”.Oltre alla costruzione del ponte, gli Alpini hanno seguito l’orga-nizzazione delle due mostre di pittura: Ex tempore (al parco) e l’esposizione nel campanile. Nel campanile, dopo accurata puli-zia, sono state allestite, su quattro piani, altrettante sale espositive con le opere degli artisti: Giorgio Altìo, Stefano Jus, Roberto da Cevraia e Luciano Bellet .A detta di chi ha potuto visitare la torre e ammirare le opere espo-ste, la mostra è stata una felice idea meritevole di plauso.Il comitato festeggiamenti ha voluto con questa iniziativa valoriz-zare la bellezza del parco e far scoprire luoghi paesani insoliti con mirato e sensibile gusto per la cultura.

per il Gruppo, Roberto da Cevraia

agricoltura 2009. altalena Di risultati: incertezze e qualche nota Positiva L’annata 2009 è giunta al termine e ora si può parlare di bilanci alla luce di quanto accaduto durante tutto l’anno. Per quanto riguarda l’aspetto pedoclimatico il 2009 può essere suddiviso in due macrosegmenti: la prima parte, che ha compreso i mesi dedicati alle semine di cereali, leguminose, orticole oltre che alla fine del ciclo produttivo di frumento ed orzo, è stata contrassegnata da una forte piovosità alternata a cambi repentini di temperatura e ad eventi grandigeni di forte inten-sità durante il mese di maggio: i chicchi di grandine di notevole diametro hanno sicuramente compromesso le produzioni fino all’80-90%. La seconda parte della stagione calda e assolata ha invece contribuito a compensare anche se solo in parte quanto di negativo successo nella prima. Di seguito ne parliamo nello specifico per ogni singola coltura.Frumento ed orzo che già dal momento della semina a fine 2008 denotavano pro-blematiche di investimento di impianto e a anche di limitazione di superficie viste le cattive condizioni climatiche, hanno portato a produzioni medio basse senza precedenti (da 20 a 40 quintali/ettaro nei casi migliori). Le motivazioni di questi risultati sono da attribuirsi certamente alla forte piovosità sia durante la semina che durante la fioritura (primavera 2009) ed un successivo periodo caldo nel mo-mento del riempimento dei semi. Commercialmente le quotazioni medie per l’orzo sono state di € 11,50 al quintale e € 14,50 per il frumento tenero seguendo il trend negativo già partito da agosto 2008. Tale risultato è stato tuttavia bilanciato anche dal fatto che il frumento era di qualità panificabile superiore. Il forte ri-

basso di prezzo è dovuto indubbiamente alle produzioni dell’Est-Europa (Ungheria e Romania) che non hanno grandi consumi e possibilità di stoccaggi e di conse-guenza riversano sul mercato italiano ingenti quantità di cereali anche di scarsa quantità. È consigliabile per le semine attuali scegliere varietà di frumento tenero di tipo panificabile superiore in quanto richiesto maggior-mente dall’industria molitoria con la possibilità di dare una tracciabilità sicura al pane di Castions in quanto nel 2009 si sta già adoperando una quota di farine di deri-vazione locale. Su questa scia per l’anno 2009/2010 si è deciso di provare a produrre grano duro con alto tenore di giallo particolarmente adatto alla produzione di pane. Sicuramente il panificio di Castions ne trarrà vantaggio e si apriranno nuove possibilità per una panificazione con sicura tracciabilità. A seguire la patata. Il tubero ha incontrato notevoli pro-blemi. Prima con le continue piogge poi con l’abbassa-mento improvviso della temperatura che hanno causato danni al germogliamento pari al 70-80% delle superfici seminate. In varie zone della nostra provincia si è do-vuto quindi ricorrere ad una risemina nelle fasi iniziali della coltura al fine di limitare le perdite ma purtroppo le aziende locali si trovano a fare i conti con risultati eco-nomici non lusinghieri. A seguire problematiche fitosani-tarie: attacchi di peronospora alternaria, vari attacchi di elateridi mal controllati per il ritiro da parte del Ministero della Sanità di principi attivi chimici efficaci e per ulti-ma la fortissima grandinata di maggio con perdita della maggior parte della vegetazione. La crisi economica ha portato ad una riduzione dei consumi anche di questo prodotto in contemporanea con l’arrivo di molte partite da altri paesi emergenti, tutti elementi che hanno provo-cato una stagnazione dei prezzi a scapito della margina-lità di guadagno delle aziende. Il mais cereale principe dei nostri areali per il secon-do anno consecutivo deve fare i conti con le leggi del mercato: prezzi alla vendita molto bassi rispetto ai no-tevoli costi di produzione di questa stagione. Il mais è stato venduto dalle aziende a partire da € 9,00 fino a raggiungere € 9,80 a fine raccolta per quintale per quanto riguarda il prodotto verde. Nonostante questo il mais ha dato ottimi risultati produttivi: nel fuori irriguo circa 120 quintali per ettaro, mentre in irriguo 150-160 quintali per ettaro. Dal punto di vista agronomico il mais ha beneficiato delle fresche temperature di primavera inoltrata e di disponibilità idrica che l’hanno accompa-gnato fino alla spigatura per poi finire il ciclo produt-tivo beneficiando dei mesi estivi particolarmente caldi. La raccolta appena ultimata è stata concentrata come non mai: circa 25 giorni con consegne di prodotto sano, mercantile e con umidità medio basse. Sebbene per il primo anno non sia stato utilizzato seme conciato contro diabrotica, elateridi e afidi, si è comunque avuta una buona produzione e anche per il 2010 varrà lo stesso criterio imposto dal Ministero per le Politiche Agricole dovuto alla questione dell’apicoltura.La soia leguminosa da granella di primaria importanza

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assisi 2009 Lo scorso luglio noi Cresimandi, accompagnati da Don Pino e dai nostri animatori Paolo e Luana, ab-biamo trascorso quattro fantastici giorni ad Assisi, la città in cui vis-sero ed operarono San Francesco e Santa Chiara.Mercoledì 1° luglio siamo partiti alle 6.30 di mattina col pulmino guidato da Paolo; davanti, Don

proteinica nella produzione mangimistica ha trovato molto più spazio nei nostri areali che nel passato per il semplice motivo che ha bisogno di minori interventi economici ed agronomici di produzione (irrigazione e fertilizzazione in primis). È sostenuta da un ottimo prezzo mercantile pari a € 30-31,00 per quintale verde con rese davvero interessanti (40-45 quintali per ettaro). Si adatta molto bene nelle rotazioni colturali interrompendo la monocoltura del mais a discapito quindi di un’eventuale proliferazione della diabrotica che come ben conosciamo erode le radici del mais provocandone l’allettamento in modo drammatico.Per ultimo parliamo della coltura arborea principale della nostra zona: la vite. Enormi cambiamenti di mercato come la crisi economica e di conseguenza consumi minori legati anche a problematiche di sicurezza stradale e consumi sempre maggiori di vini bianchi nel mondo hanno contribuito ad un radicale cambio di vitigni tanto che da un 85% della superficie impiantata a vitigno rosso si è passati ad un 85% di superficie impiantata a vitigno bianco quasi esclusivamente pinot grigio ora affiancato dall’allargamento del prosecco DOC nel Friuli. L’introduzione di quest’ultimo vitigno è una grande opportunità legata a parametri di produzione DOC interessanti (180 quintali + 20% ettaro) teoricamente pagabili a € 50-55,00 al quintale. Si tratta inoltre di una pianta vigorosa senza grossi punti deboli, adatta ad una maggiore distanza tra pianta e pianta nel sesto di impianto a differenza del Pinot grigio. Rimane comunque elevato l’interesse per quest’ultimo dovuto al fatto che solamen-te in certi areali del nord Italia è possibile produrlo con una certa qualità. Per i vitigni rossi si sta aprendo un piccolo dramma, che ne lascia quasi supporre la scomparsa (per esempio il Merlot viene pagato solamente €15-17,00 al quintale). Purtroppo su questo influisce negativamente la maggiore ingerenza delle cantine del Veneto in grado di avere costi di gestione minori e possibilità da parte dei produttori di produzioni molto elevate (180 quintali ettaro + 20% igt). Tutto questo fa sì che le uve rosse siano per i produttori veneti ancora remunerative. Così accade anche in altre parti del mondo (dal Cile all’Argentina, dal Sudafrica alla Spagna) dove la produzione di uve rosse è pari al 70% con costi di gestione decisamente inferiori. Nei nostri areali abbiamo avuto perdite di produzione in par-ticolar modo sui vitigni bianchi dovuta ad una minore formazione di grappoli per pianta e anche per una non buona allegagione al momento della fioritura e per ultimo non ci dimentichiamo dei danni provocati dalla grandinata del maggio scorso. Nella seconda parte della stagione (luglio e agosto), le condizioni ottimali di umidità e temperature hanno contribuito a mantenere parametri di raccolta a livelli abbastanza alti per colore, zucchero e sanità del chicco.Incertezza purtroppo è la parola che più spesso compare nel lessico degli imprenditori agricoli lega-ta a questo nuovo modo di muoversi nel mondo che è data dal commercio globale. La difficoltà a razionalizzare i costi, gli aumenti dei fertilizzanti, dei carburanti, dei prodotti chimici per la difesa, la speculazione di borsa sulle derrate alimentari, la concorrenza sleale da parte dei paesi emergenti, la grande distribuzione con i suoi ricatti sono tutti elementi che tendono a creare confusione nel comparto agricolo rallentando nuovi investimenti e sminuendo la volontà di coltivare e di mettere a repentaglio lo stesso capitale aziendale. Anche le quotazioni basse del dollaro americano hanno fatto sì che, nonostante le distanze, fosse maggiormente conveniente importare i prodotti dal Nord America a discapito delle produzioni locali.Tuttavia ci sono anche un paio di buone notizie: i prezzi per i prodotti chimici per la difesa e i ferti-lizzanti si stanno allineando verso il basso riavvicinandosi alle quotazioni abituali di qualche anno fa e lasciando intendere la possibilità per il 2010 di tagliare i costi di produzione almeno per quanto ri-guarda questo aspetto. La Comunità Europea inoltre sta cercando di proteggere le proprie produzioni imponendo dazi commerciali e barriere all’importazione di prodotti da paesi stranieri, favorendo così un graduale aumento dei prezzi al commercio delle derrate alimentari. Sempre a livello europeo la Comunità prevede di lasciare inalterate le percentuali di aiuti comunitari alle aziende agricole, oltre a dare la possibilità di richiedere anticipi sugli aiuti stessi e a farsi carico degli stock invenduti dei prodotti alimentari. La crisi che inoltre investe anche i paesi dell’est europeo provoca difficoltà negli investimenti per la semina e il raccolto anche in questi paesi: questo fa sì che si preannunci un’an-nata con minori produzioni e quindi anche con minori scambi mercantili, favorendo così un ulteriore aumento dei prezzi soprattutto delle colture cerealicole. Tale tendenza provocherà anche una dimi-nuzione delle scorte alimentari dei singoli paesi e salvo speculazioni di borsa verificatesi nel passato, questo dovrebbe essere un ulteriore step verso l’aumento dei prezzi.

Luciano Borean

Pino con la sua macchina, gli face-va da navigatore satellitare.Siamo stati ospitati in una casa gestita da alcune suore, alloggio di coloro che vogliono visitare i luoghi di culto nei pressi di Assisi.La prima tappa è stata al monu-mentale Santuario francescano si-tuato a Chiusi di La Verna, famoso perché è il luogo in cui San Fran-cesco ricevette le stigmate. In que-sto santuario si trovano numerose cappelle e altri luoghi di preghiera.Poi ci siamo diretti verso Assisi dove abbiamo visitato la Basilica di Santa Chiara, che contiene la tomba della Santa, e la Basilica di San Francesco, che è stata di-chiarata “patrimonio dell’umani-tà”, importante perché custodisce le spoglie del Santo e perché fu la sede dell’Ordine francescano. La Basilica si erge sulla collina inferio-re della città, dove un tempo veni-vano tumulati i condannati “senza legge”, ed è proprio in questo luogo che Francesco volle essere sepel-lito!Siamo stati alla Basilica di Santa Maria degli Angeli a circa 4 km da Assisi, in provincia di Perugia.Don Pino ha celebrato una messa nella Porziuncola, una chiesetta antica, famosa per molte ragioni: in quel posto San Francesco si fer-mava spesso a pregare e capì che doveva vivere “secondo il vange-lo”, ed è proprio lì che anche San-ta Chiara rinunciò al suo mondo e decise di vivere in povertà.L’Eremo delle carceri, chiamato in questo modo perché San Fran-cesco e i frati si ritiravano in pre-ghiera e nel “carcere” della medi-tazione, è situato sulle pendici del Monte Subasio: la Chiesa di San-ta Maria delle Carceri è immersa nei boschi di Lecci, circondata da grotte e da piccole cappelle in cui ancora oggi i pellegrini si ritirano in contemplazione. Abbiamo assistito ai Vespri, le messe cantate dai frati francescani.Abbiamo anche conosciuto una fa-miglia composta da padre, madre e i loro 4 figli adottati e purtroppo malati. I genitori ci hanno portato la propria testimonianza della loro difficile vita, ma hanno dato prova di una forte Fede grazie alla quale riescono a superare i vari ostacoli.Questi giorni sono stati preziosi per proseguire il nostro cammino ver-so la Cresima; rafforzando la no-stra amicizia in modo spontaneo, lontano da televisioni, cellulari e playstation, siamo cresciuti spiri-tualmente.

I cresimandiIn posa davanti a s. Maria degli Angeli

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Signora di averci dato la grazia di essere lì.Ed infine vorrei fare un ringra-ziamento particolare ad un ra-gazzo speciale, con una fede profonda.Il primo giorno che ti ho cono-sciuto mi hai fatto piangere, mami hai dato anche la forza di affrontare la vita diversamente e ti ringrazio di aver accompa-gnato mio fratello a Lourdes perché sicuramente lui ti ha aiutato fisicamente ma il la-voro più grande l’hai fatto te, trasmettendogli una fede im-mensa.

Grazie a tutti.Miriam

caMPeggio Parrocchiale PineDo luglio 2009

30 luglio- 2 agosto: di certo molti ragazzi della parrocchia ricorderanno questa data; pur-troppo, però, solo 4 giorni per la prima esperienza del cam-peggio parrocchiale.Su iniziativa delle catechiste e di Don Pino, noi, alcuni ragaz-zi per lo più ex-scout, abbiamo deciso di accettare questa pro-posta, un po’ per gioco e un po’ per metterci in gioco: d’al-tra parte era la nostra prima esperienza da “animatori”!Fortunatamente siamo stati aiutati a concretizzare le no-stre idee e ad organizzare il campeggio da Marco Pagura, che ringraziamo di cuore!Nonostante il poco tempo (an-che a causa degli esami di ma-turità) in breve, siamo riusciti ad organizzare un campeggio che i ragazzi sembra abbiano molto apprezzato.Siamo stati felici del successo fin dall’inizio: mai ci saremmo aspettati più di 20 iscrizioni!Così, i 22 ragazzi, dalla 4° ele-

lourDes Maggio 2009: la Mia PriMa volta, un Privilegio Particolare.Quando mio fratello mi ha chiesto se volevo partecipare con lui e la mamma ad un pellegrinaggio a Lourdes, non ho esitato a dire di sì, avevo bisogno di ricaricarmi e di rafforzare la mia fede so-prattutto in questo periodo specifico, così ho colto l’occasione di unirmi con la mia famiglia ed un gruppo di Castions al fantastico gruppo, e non solo, de “La Nostra Famiglia”.Non è facile raccontare Lourdes, penso che ogni pellegrinaggio susciti emozioni sempre diverse, sempre sorprendenti.E’ la prima volta che ho l’opportunità di poterlo fare.La mia personale “avventura” è iniziata parecchi giorni prima della partenza con le richieste di preghiere, con l’invio di portare offerte, ad accendere ceri e candele, di chi aveva saputo direttamente o indirettamente che avrei fatto parte di questo pellegrinaggio pro-grammato da “La Nostra Famiglia” e non vi poteva partecipare personalmente. Mi sono stupita quando, non solo i conoscenti e gli amici mi hanno chiesto questo favore, ma anche persone con cui non ho avuto modo di relazionarmi ma che il vociare da paese ha portato a loro la notizia. E allora mi sono sentita orgogliosa di poter essere “l’umile tramite” tra loro e la Vergine di Massabielle e questo per me è stato un “miracolo” di Lourdes che non si limita a questi luoghi ma come un abbraccio materno si estende in ogni parte della terra, toccando i cuori di tutti, anche di quelli che sem-brano più aridi.Non vedevo quindi l’ora di arrivare per ottemperare a tutte le ri-chieste fattemi. Il giorno della partenza, in aeroporto, mi sono subito accorta di avere un privilegio particolare: di essere accom-pagnata da bambini, ragazzi, genitori e nonni meravigliosi, i loro occhi esprimevano una gioia indescrivibile, una forza ed una fede particolare, quasi mi sentivo fuori luogo! Cosa vado a fare io a Lourdes! Oramai ero in viaggio, non potevo tornare indietro.Il primo giorno, quando ho oltrepassato il cancello e mi sono por-tata davanti alla Grotta, ero un po’ spaesata, soprattutto alla vista di una moltitudine di persone e, con l’animo pieno di gioia, ho guardato la Vergine che da lassù sembrava sorriderti; pregando, mi sono chiesta se in quel momento la Bella Signora stava ascol-tando proprio me, perché guardandomi intorno, ho visto persone sedute in carrozzina, persone in barella spinte da angeli mera-vigliosi che svolgevano l’assistenza gratuitamente con il sorriso tra le labbra, e allora non ho potuto esentarmi dal chiedere alla Madonna di ascoltare prima le loro preghiere. Non ho potuto fare a meno di osservare ognuna di queste persone quasi come a vo-lerle toccare una ad una con la mia preghiera. E poco importa se le giornate Lourdiane sono state, per la loro velocità, ricche di appuntamenti, si vorrebbe tutto, quasi a voler ringraziare la Bella

I pellegrini davanti alla grotta

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mentare alla 2° media, ci hanno raggiunto a Pinedo, vicino a Claut, impazienti di iniziare le attività e passare qualche giorno lontano da Castions.Si sono ritrovati improvvisamente immersi in un nuovo mondo, del tutto diverso dalla realtà, in cui ognuno aveva una parte atti-va e una missione da compiere: trovare la “pietra dei desideri”.Questa ricerca si è poi rivelata più difficile del previsto; i nostri eroi hanno dovuto affrontare le rapide del torrente a bordo di una zattera, dare prova del loro coraggio camminando in equilibrio suun ponte tibetano e battersi contro il gruppo antagonista che voleva impadronirsi per primo della “pietra” per arricchirsi, do-minare e vivere in eterno. Nonostante tutto, come nelle fiabe più belle, non ci poteva non essere l’happy ‘nding: i cattivi sono stati valorosamente battuti e noi avevamo conquistato la “pietra dei desideri”!Ora vi starete certamente chiedendo come mai siamo ancora delle persone normali e non le più ricche e potenti del pianeta, giusto?!? Beh, è stata senza dubbio una scelta molto difficile ma alla fine abbiamo deciso di distruggere la pietra perché l’EQUILI-BRIO è la chiave per una vita serena: questo è in fatti il significa-to che abbiamo voluto dare alla libellula che i ragazzi hanno rice-vuto in regalo come ringraziamento per il loro aiuto nella ricerca. Siccome l’esperienza è stata positiva in tutti i suoi aspetti, sareb-be davvero un peccato limitarla solo allo scorso campeggio. Dal nostro punto di vista sarebbe carino continuare ad incontrarci, magari anche solo per una volta al mese; in fondo, però, è quello che basta per conoscerci tutti meglio e lavorare insieme per mi-gliorare ulteriormente.Quindi, ragazzi dalla 3° elementare alla 3° media, nuovi e vec-chi, vi aspettiamo numerosi e pieni di voglia di divertirvi al pros-simo incontro previsto per Domenica 22 Novembre!

Gli Animatori

Tante parole non sempre ren-dono interessanti i discorsi....a volte una sola parola rac-chiude un profondo significa-to: GRAZIE!In campeggio ci avete insegna-to a lavorare insieme, a prega-re, a ridere, a giocare, cantare ma soprattutto ad aiutarci a vicenda. La Vostra attenzione nei nostri riguardi è risultata per noi veramente importante. Grazie per essere! stati al biso-gno, di averci strappato il sor-riso nei momenti di sconforto e di averci caricati con la Vostra allegria, siete stati a dir poco fenomenali.Ogni giorno abbiamo buoni motivi per ringraziare. Do-vremmo imparare a dire più spesso GRAZIE e non dare sempre tutto per scontato ..... se ci pensiamo bene, “RICE-VIAMO” spesso .... ma non ci facciamo caso, o meglio crediamo che ci sia tutto do-vuto. Non vogliamo dilungarci troppo, quindi ancora GRAZIE per essere stati con noi e aver organizzato così bene questo primo (e speriamo non ultimo) campeggio e aver condiviso con noi tanti momenti speciali.

GRAZIE CON AFFETTO

I RAGAZZI DEL CAMPEGGIO - Pinedo 2009

caMPo acrEccoli gli acierrini sprizzanti di gioia in posa davanti al bellis-simo lago di Fusine. Proprio a Fusine si è svolto il campo scuola dal 12 al 18 luglio. I nostri assieme a quelli di Ma-niago, Pradipozzo e Cordenons.Già dal primo giorno i ragaz-zi si sono ambientati al tema del campo, trovare lo “scien-ziato” che si era perso in uno dei tanti mondi che si ritrovava viaggiando con lo “star gate”. Infatti i ragazzi venivano pro-iettati ogni giorno in un mondo diverso, e grazie ad alcuni in-

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dizi dovevano risolvere il problema del giorno. Grande è stata la partecipazione dei ragazzi a tutte le attività e possiamo dire che questo campo rimarrà un bel ricordo di condivisione e allegria. La domenica ha visto la presenza dei genitori, anche loro coinvolti dalla gioia dei ragazzi, sia nella s. Messa animata da loro che nel resto della giornata.

caMPo in val Di non

Tra questi allegri ragazzi e animatori del gruppo di Orcenico di Sotto, ci sono anche alcuni di Castions.La Val di Non è semplicemente un pezzo di paradiso. Un campo riuscito, con belle attività, escursioni, momenti di lavoro di grup-po, di preghiera e di animazione.Grazie a tutti!.

gruPPo gioia

E’ un gruppo formato da alunni ed ex-alunni de “LA NOSTRA FAMIGLIA” che si incontrano periodicamente per fare amicizia, ri-flettere, divertirsi, conoscere luoghi e tradizioni. Fanno riferimento al Centro di s. Vito ed è guidato da alcune signorine de La Nostra Famiglia, operatori e volontari.Qui il gruppo si trova a Collevalenza (PG) per un tour in Umbria.Si intravvedono il parroco, don Italo (ex cappellano dell’ospedale di s. Vito) e i nostri due compaesani Massimo ed Elia.Se qualcuno volesse fare una bella esperienza in questo gruppo è sempre benvenuto!

con la nazionale under 20, al centro d’importanti trattative di mercato regionale e nazionale dell’“estate calda 2009”, c’è stato il nostro compaesano Da-vide BOZZETTO, classe 1989, ala-pivot di 209 centimetri, confermato per la quarta sta-gione consecutiva al Pordenone Basket, dopo il cammino nelle giovanili del vivaio dellaPolisportiva Sigma Zoppola, con istruttori quali Daniele Cec-co ed i fratelli Gri. Molte voci estive di mercato, infatti, ve-devano il “Boz”, lontano dalla provincia, alla corte di qualche formazione di categoria supe-riore, ma alla fine il nostro gio-vane atleta è rimasto alla corte di coach Janez Drvaric, allena-tore sloveno di grande carisma del Pordenone.Caro Davide, com’è stato que-sto inizio di stagione in cui molti ti indicano come uno de-gli assoluti protagonisti?Siamo partiti con il piede giu-sto, vinto tutte e quattro le prime partite, non abbiamo alcuna intenzione di rallentare la nostra marcia. Io mi impe-gnerò al massimo tutto l’anno e spero di far bene, poi si vedrà. Quest’anno sono molto motiva-to a far bene per migliorare e portare un contributo sempre maggiore alla squadra: vince-re il campionato, sfuggitoci per un nonnulla la scorsa stagione sportiva.L’ultimo acquisto in casac-ca biancorossa è Claudio Pol Bodetto, Fossaltese, giocatore che non ha bisogno di presen-tazioni per il suo passato in se-rie A. La sua presenza è una ri-sorsa da sfruttare per carpirne i segreti o un ostacolo alla tua consacrazione?Certamente una risorsa impor-tantissima, ha un’esperienza decennale in serie A ed un ba-

DaviDe: un futuro tinto D’azzurro? Il campionato nazionale di serie C di pallacanestro è partito. Leformazioni provinciali (Pordenone e Spilimbergo) sono tra le squa-dre più competitive per il salto nella categoria superiore (Serie B Dilettanti Nazionale). Infatti hanno già raccolto vittorie importanti in chiave promozione, soprattutto il Pordenone. Dopo l’inaspetta-ta chiamata primaverile al raduno azzurro di Domegge di Cadore

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gaglio tecnico inestimabile per tutti noi giovani.Un tuo idolo nel mondo della palla a spicchi?Non sono cresciuto con un idolo in particolare, ma ho sempre cercato di prendere il meglio da tutti quelli che vedevo giocare.Se ti dicessero: «Bozzetto, hai la possibilità di accasarti in una società italiana di tuo gradimento, di qualsiasi categoria», dove andresti?L’importante non è tanto il luogo quanto la società, l’allenatore, la squadra e l’ambiente in generale che ti danno la possibilità di crescere, di conseguenza poi verrebbe il resto.Negli anni sei stato allenato tra gli altri da Cecco, Gri, Fantin, Starnoni e Drvaric. Cosa conservi di ognuno di loro?Di tutti loro mantengo buoni ricordi, in particolare modo quelli che ho avuto a Zoppola che sono stati importantissimi per la mia crescita sia morale che cestistica. Uno su tutti comunque Daniele Cecco.Degli inizi a Zoppola cosa ricordi e cosa ti è rimasto?Ho fatto gran parte delle giovanili a Zoppola e ciò che più ricordo è una visione del gioco del basket molto diversa. Oggi ad esempio nelle grandi società si tende di più a valorizzare i singoli e il concetto di vittoria, mentre lo spirito di Zoppola è rivolto più a far crescere e far maturare i ragazzi in una spe-cie di famiglia, cosa a parer mio molto più importante per la vita futura di tutti i giovani.Grazie al lavoro svolto da questi tecnici è arrivata anche la convocazione per la Nazionale Italiana Under20. Cosa hai provato alla notizia?È stata una sensazione indescrivibile e all’inizio non ci volevo credere. Notizie così ti arrivano poche volte nella vita, a volte mai, ma quando arrivano si può dire di essere la persona più felice al mondo.Raccontaci un po’ di questa tua esperienza in maglia azzurra.Ho passato uno stupendo mese in vari luoghi d’Italia ad allenarmi con i migliori giocatori della mia età e con i più preparati allenatori di serie A. Ho conosciuto un mondo completamente nuovo, a me fino a quel momento totalmente sconosciuto, fatto di soddisfazioni indimenticabili ma anche di duro lavoro; è stata comunque un’esperienza che non dimenticherò mai.Su tutto però mi rimarrà sicuramente il ricordo di un periodo fantastico vissuto con addosso una maglia che tutti i giocatori di qualsiasi sport, di qualsiasi età, sognano da sempre di indossare.Concludiamo con un po’ di colore.Per la serie “forse non tutti sanno che”, tu sportivamente nasci come pallavolista come la mamma ne è stata una grande interprete. Cosa ti ha fatto prediligere il basket, se il padre è stato un gigante portiere ed il fratello maggiore è tutt’ora un’ottima mezzala di calcio?Molto probabilmente era destino, l’unico sport importante che mancava nella nostra famiglia, la mia scelta possiamo dire sia stata abbastanza semplice.Qualche rimpianto?Nessuno se tornassi indietro farei tutto uguale da capo. In fondo in fondo, almeno per adesso, non mi sembra stia andando poi così male!Non c’è che dire, ……. una vera famiglia polisportiva….!!!Auguri Davide

Massimo

Ecco un bel primo piano per gli amici delle elementari all’inizio dell’Anno Catechistico

Congratulazioni, Fabio!In occasione del 23° incontro della Società Europea di Chirurgia Cardiotoracica tenutosi a Vienna il 19 Ottobre 2009, il DOttOr FABIO IUS ha presentato il suo studio sulle dissezioni aortiche di tipo A ed è stato premiato ricevendo il “Fontan Prize 2009” che riconosce il miglior specializzando in Cardiochirurgia a livel-lo internazionale (qui accanto un momento della premiazione).

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cronaca in briciole APRILE

Sabato 18, Prima Confessione per i fanciulli di 3^ elementare. I bambini dopo una intensa prepara-zione hanno celebrato il sacramento della Riconciliazione: l’amore del Signore che perdona è sempre più grande dei nostri peccati. Dopo la celebrazione, si è condivisa una bella cenetta preparata dai genitori: bisognava far festa!

Sabato 25, S: Marco. Grande festa presso la chiesetta omonima (vedi articolo a parte). Grazie a tutti coloro che hanno collaborato in qualsiasi modo!.

MAGGIO

Domenica 3: Santa Messa di Prima Comunione17 i bambini che hanno partecipato alla Messa di 1^ Comunione. Una bella celebrazione e una bella giornata, conclusa con la tradizionale visita agli ospiti della Casa di Riposo: un segno di affetto per dire loro che non sono dimenticati e per far rivivere un po’ di nostalgia…

Mercoledi 6Assemblea pubblica per capire di più, anche attraverso i mezzi audiovisivi, che cos’è il CPP, la sua natura, chi ne fa parte, quanto dura in carica, quante volte si riunisce all’anno… (Vedi pagg. 3-4)Così per le Commissioni: quante sono, cosa fanno, quando si trovano… E’ sempre valido il detto: “E’ meglio il poco di molti che il molto di pochi”.

Domenica 17: FESTA DEGLI ANZIANII nostri anziani sono testimoni di speranza, dispensatori di sapienza, frutto che matura nell’autunno della vita, matura cioè, con l’abitudine a vivere e amare con disinteresse e con animo retto distin-guendo ciò che è bene da ciò che è male. Una bellissima giornata con una larga e gioiosa partecipa-zione di anziani: grazie agli organizzatori bravi e solerti!

COSTANTINI A ROMAVenerdi 29, una delegazione di Castions e della Diocesi (anche il nostro Vescovo e il Sindaco di Zoppola) a Roma per porre un busto del Cardinale presso l’Istituto “Propaganda Fide”.

GIUGNO

Lunedi 1: Veglia annuale allo Spirito Santo per con la parte-cipazione delle parrocchie della Forania.

Venerdi 6: conclusione dell’An-no Catechistico.

Domenica 7: ‘Donne del tem-pio’, ‘postini’ e aggregati in gita-pellegrinaggio al santuario della Madonna del Rosario a Fonta-nellato (PR) e visita alla bella cit-tà di Parma (eccoci qui davanti alla Cattedrale). Spirito, cultura e arte: per dire grazie a questi volontari e per passare una gior-nata nella gioia e fraternità.

Ecco i loro nomi:

ANGELI GIADA, MORAS GIULIA, BOREAN ALIONA, ORNELLA FRANCESCO, BOREAN VA-LENTINA, PAGNUCCO FRANCESCA, CAVALSI ELISABETTA, PAGURA RICCARDO, IUS LEO-NARDO, PAGURA TIZIANA, LENARDON LINDA, PASQUALINI SOPHIA, LOMBARDO ALBERTO, PIZZATO DAVIDE, MODOLO ALESSANDRO, SI-CILIOTTI SIMONE, TONIZZO ANDREA

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Martedi 23: il nostro amico don Cristoforo (il prete polacco che per diversi anni ha presta-to servizio in parrocchia, ami-co di don Juzef), ha discusso la sua tesi di laurea a Roma, con risultati brillanti.Congratulazioni!!

Casa Emmaus -Domenica 28 giugno 2009Il gruppo della Lectio Divina, come ogni anno, alla, fine degli incontri mensili si reca in visita a qualche luogo significativo. Questa volta presso la Casa Emmaus, dove don Galiano, prete di frontiera, da’ ospita-lità a persone che altrimenti potrebbero incontrare grosse difficoltà nella vita.

Festa del Corpus DominiI piccoli della 1^ Comunione a Claut: una giornataall’insegna della gioia e della condivisione.

LUGLIO-AGOSTOI cresimandi ad Assisi (vedi ar-ticolo e foto).Campi e campeggi (vedi artico-li e foto).

SETTEMBRE

Domenica 6 i cresimandi e i genitori (e anche i padrini…) in visita a Concordia.Visita guidata alla Cattedrale che è la Madre delle chiese della Diocesi. Per conoscere la sua storia edanche l’apporto che ha dato il nostro illustre paesano don Celso Costantini, parroco dal 1901 al 1915.A lui è dedicato un bel basso-rilievo nella cappella delle re-liquie dei santi concordiesi ed anche il piazzale antistante la chiesa stessa.

Domenica 13 il Vescovo con-ferisce la Cresima ai seguenti amici:

CAVALSI GIULIA, DE RUVO MARGHERITA, MUZZO ILARIA, TONIZZO SIMONE, PAGNUCCO ANDREA, PAPAIS ARIANNA, PIGHIN FEDERI-CA, MENEGALDO DAVIDE, MENEGALDO MATTEO, ZANCHIN MATTIA.(Sono presenti anche altri giovani extra parrocchia)

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Domenica 20 Festa della Famiglia, anniversari di matrimonio, famiglie nuove, anno catechistico...Bello trovarci in tanti in chiesa: anniversari di matrimonio (preghiera, benedizione anelli, ricordo ‘luminoso’…), ragazzi e genitori e catechisti, abitanti nuovi a Castions... E il revival del Campo… con la notturna ri-esperienza delle tende in una notte di fine estate…Bello trovarci in tanti a pranzo: riconoscenti agli amici che ce l’hanno preparato… E bello anche riflettere su problemi attuali d’oggi (la crisi economica e la famiglia) aiutati dalla competenza e dall’ardore di Paolo Zanet, direttore della Caritas Diocesana.Un grazie grande a tutti coloro che hanno collaborato e partecipato!!!

OTTOBRE

Domenica 3 Festa della Madonna del rosarioFesteggiare significa rendere omaggio, onore alla persona festeggiata.Festeggiare Maria con il titolo di Madonna del Rosario significa onorarla con la preghiera dei semplicie degli umili (il Rosario) e con il desiderio di seguire gli esempi di fede e di vita che Maria ha lasciato.Festa preceduta da un triduo di preghiera e riflessione.Domenica ore 10.00 unica s. Messa al mattino e poi la Processione con l’immagine della Madonna.Buona la presenza della popolazione, in una giornata splendida.

Domenica 18: conclusione dell’ANNO ‘COSTANTINIANO Ore 11.00: S. Messa presieduta da don Bruno Pighin, direttore del Comita-to per le manifestazioni in onore del Cardinale CELSO COSTANTINI nel 50° anniversario della sua morte.Ulteriore occasione per approfondire alcuni aspetti della vita del Cardinale e presentazione di altre iniziative che interessano la Sua persona e la Sua opera in Diocesi e in Italia.La Corale S. Andrea ha sostenuto i canti (purtroppo non ha potuto parte-cipare anche il coro di Orcenico, pure lui invitato, come lo scorso anno, all’inizio delle manifestazioni…).

NOVEMBRE

Domenica 1 e lunedi 2: Festa dei Santi e commemorazione defunti. Uniti in comunione con i santi e con i defunti per non dimenticare quelli che sono i nostri modelli di vita e coloro che non ci sono più.

Sabato 7 cerimonia in Seminario per l’intitolazione dell’Istituto Teologico al Cardinale Costantini e inaugurazione di un suo busto nell’atrio della chiesa dello stesso Istituto (vedi articolo pag. 6).

Domenica 8 gli acierrini delle parrocchie di Zoppola, Cusano-Poincicco hanno fatto festa qui da noi, la bella Festa del Ciao, dal titolo: SIAMO IN ONDA. Gioia, animazione, s. Messa e pranzo in comune.Grazie agli educatori, genitori, e volontari che hanno organizzato la giornata.

invito Coloro che desiderano pubblicare alcuni eventi che possono interessare la vita di comunità (es.: matrimoni fuori parrocchia, lauree. ecc.) lo facciano presente.

offerte Parrocchia (fino a metà ottobre circa) NN 40, Per lampada Santissimo 20, i familiari in memoria Pizzolitto Gianni 200, famiglia Daneluzzo Renato in memoria Buttolo Virginia 300, 25° di matrimonio di Pagura Valerio e Paola 50, NN 20, NN 25, NN 20, NN 40, NN 30, la famiglia in memoria Sopracasa Claudio 100, Papais Tedesco Maria 30, NN 30, NN 50, 50° di matrimonio di Ius Alfio e Domenica 100, NN 50, NN 20, Famiglia Cocchetto 20, per lampada Santissimo 20, Michieli Mattia 100, sorella Caterina in memoria Sartor Dianello 50, 50° di matrimonio di Maritan Antonio e De Anna Elsa 50, Campagna Ivana 50, Borean Benito 100, NN in memoria Ius Gino 100, fam Pizzato Sergio 50, benedizione case 7.932, Con-fraternita Spirito Santo 155, genitori e nonni per il Battesimo di Bortolussi Lisa 120, alla Madonna delle Grazie 20, NN 20, i nipoti in memoria Michieli Lina 100, alla Madonna del Rosario 20, NN 50, sposi Cipriani Dino e Elena 50, NN 150.

Offerte S. MarcoNN 30, NN 50, NN 30, NN 20, NN 20, NN 100, NN 25, NN 50, NN 20, NN 30, NN 50, Spada Sergio 50, De Anna Creminio 100, Ornella Gabriele 20, Mario e Mara in memoria Borean Mario 50.

Offerte BollettinoSartor Adele 20, NN 20, Marchi Marcella (Canada) 18, NN 30, NN 50, NN 20, NN 20, NN 10, NN 20, in chiesa 104, NN 50, NN 25, Cinat PierGiorgio 20, Mattiuzzo Silvano 20, NN 25, Benedet Regina 50, NN 20, NN 15, NN 20, Marcocchio Franco 40.

Page 24: Comunità Viva Nov 2009

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ANAGRAFE PARROCCHIALE

SPOSIPIGHIN MIRKO e ORNELLA MARTA, il 20.6.2009BORTOLUSSI CLAUDIO e LORENZON TIZIANA, il 27.6.2009TREVISAN IVAN e BULAT OXANA, il 18.72009PICCININ STEFANO e MICHIELI SARA, il 5.9.2009CIPRIANI DINO e NUZZO ELENA, il 27.9.2009

BATTESIMI (Da marzo a ottobre 2009)ZANCHIN GIULIA di Michele e Pascutto Alessia, il 29.3.2009DE TONI IRENE di Diego e Disarò Alessia, il 19.4.2009ORNELLA TOMMASO di Fabio e Zanutel Samuela, il 25.4.2009MICHIELI MATTIA di Massimo e Orrù Simona, il 25.4.2009BORTOLUSSI LISA di Enrico e Boschi Elena, il 17.5.2009ZAMUNER GIULIA di Luigi e di Apollonia Patrizia, il 31.5.2009ANDRIULLI MICHAEL di Pietro e Campagna Francesca, il 31.5.2009MORO ANDREA di Nereo e Mezzavilla Belinda, il 28.6.2009DE LORENZI PIETRO di Paolo e Mattiuzzo Monica, il 28.8.2009MICHIELI FRANCESCO di Marco e Ornella Federica, il 4.10.2009CARRARA EMY di Francesco e Infanti Susy, il 4.10.2009

MARTIN EMILIA VED. MICHIELI

di anni 88il 4 agosto 2009

MICHIELI LUCIANOdi anni 84

il 29 settembre 2009

BARABAS LEONIDA (Giovanin) di anni 92il 3 settembre 2009a Toronto (Canada)

fuori parrocchia

BOREAN FAUSTOIl 13 ottobre 1999

anniversario

PAGURA REGINAdi anni 81

il 24 agosto 2009

MARCOCCHIO ROSANNAVED. ZOIAdi anni 69

il 9 ottobre 2009

VIDO RINOil 22 ottobre 2007

anniversario

PERIN ANGELA TERESAVED. VENIR

il 14 0ttobre 2004anniversario

BOREAN VITTORIOdi anni 98

il 12 settembre 2009

ANGELI LUIGIdi anni 81

il 21 ottobre 2009

DE BENEDICTIS MATTEOil 12 ottobre 2005

anniversario

BOREAN MARIA (MARIUCCI)di anni 77

il 21 settembre 2009

BOREAN GIOVANNI BENITO

di anni 86il 2 novembre 2009

MARCHI ARIOil 20 ottobre 2007

anniversario

MICHIELI ELENA LINAdi anni 98

il 23 settembre 2009

MORSON REMIGIOdi anni 74

il 27 luglio 2009a Vancouver (Canada)

fuori parrocchia

PAGURA FIORINOil 2 settembre 1969

anniversario

MORAS CARLOdi anni 99

il 5 giugno 2009

SARTOR VALENTINOdi anni 57

il 16 giugno 2009

CANTARUTTI NICOLAdi anni 38

il 7 luglio 2009

MARTIN ANGELOdi anni 68

il 29 luglio 2009

PIZZATO GIULIOdi anni 82

il 31 luglio 2009

PEREIRA-MARINO MARIA TERESA VED. CARINO

di anni 64il 26 marzo 2009