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Comunicazione Istituzionale
Comunicare la Pubblica Amministrazione sul web e sui social:
il caso del comune di Roma
Valentina Fazio
Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale
Master in Comunicazione e Media nelle Relazioni Internazionali
Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale
Master in Comunicazione e Media nelle Relazioni Internazionali
La comunicazione istituzionale
Comunicare la Pubblica Amministrazione sul web e sui social:
il caso del Comune di Roma
Valentina Fazio
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Indice
1. La comunicazione istituzionale online p. 4
1.1 Dalla presenza delle PA sul web alla digitalizzazione dei servizi p. 4
1.2 Il quadro normativo p. 6
1.3 Obiettivi e piano di comunicazione p. 7
1.4 Gli strumenti p. 14
1.4.1 Il portale web istituzionale p. 15
1.4.2 I social network p. 19
1.5 Il monitoraggio p. 23
2. Comunicare la Pubblica Amministrazione: il portale di Roma Capitale p. 25
2.1 I servizi e la gestione della comunicazione p. 28
3. Il comune è social: l’uso di strumenti di relazione sul web al servizio dell’Amministrazione
3.1 Gli strumenti e la gestione delle piattaforme p.32
3.2 Analisi dei profili p. 36
3.3 Analisi di campagne di comunicazione p. 43
3.4 La comunicazione di crisi p. 48
4. Intervista a Roberto D’Alessio, Responsabile dell’ufficio social network p. 52
5. Bibliografia p. 60
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1. La Comunicazione Istituzionale online.
1.1 Dalla presenza delle PA sul web alla digitalizzazione dei servizi
La comunicazione istituzionale ha sempre avuto un ruolo importante tra le attività della
Pubblica Amministrazione. Le attività di informazione e contatto con il pubblico si sono
evolute nel corso degli anni diventando sempre più centrali grazie soprattutto all’innovazione
tecnologica che apre potenziali scenari di servizi e interazione, volti a migliorare e
semplificare la relazione tra cittadino e Amministrazione. Grazie all’evoluzione del web 2.0 la
rete è diventata uno strumento utile a disposizione delle Amministrazioni a un costo molto
basso e con potenzialità molto ampie per all’approccio interattivo e dinamico che il web 1.0
non permetteva. I primi siti delle Pubbliche Amministrazioni erano infatti delle pagine
statiche di informazioni non sempre aggiornate e con un basso livello di usabilità.
Inizialmente erano poche le Istituzioni dotate di siti web e non essendoci una
regolamentazione sul tema la scelta di essere presenti sulla rete era deputata ai singoli
dirigenti. Questo produceva effetti anche sulla qualità dei siti stessi che mostravano layout
differenti e una diversa logica di presentazione e archiviazione dei contenuti che rendeva
l’accesso all’informazione più complesso per il cittadino, riducendo le potenzialità del web
all’amplificazione della comunicazione istituzionale tradizionale. Il web 2.0 permette invece
una serie di interazioni più immediate e semplici sfruttando servizi che facilitano l’accesso del
cittadino all’informazione e permettono la sua partecipazione alla vita pubblica attraverso i
processi decisionali dell’e-democracy. La posta elettronica, la possibilità di segnalazioni via
internet, un layout uniforme e un sito aggiornato con le ultime informazioni sono tutti
strumenti utili a rendere la rete un canale di scambio proficuo tra i cittadini e
un’amministrazione attenta ai loro bisogni. Oltre ai miglioramenti tecnici dovuti
all’evoluzione costante della tecnologia, le Pubbliche Amministrazioni negli anni hanno
cercato di tenersi al passo con il mercato offrendo sulla rete una serie di servizi che prima
venivano erogati fisicamente nelle sedi istituzionali. Gli Uffici per le Relazioni con il
Pubblico che rappresentano il punto tradizionale di contatto tra amministrazione e cittadino,
sono sempre più orientati a essere sportelli virtuali per la gestione e la promozione della
5
comunicazione online, ma servono anche al coordinamento con le modalità di erogazione
tradizionale di alcuni dei servizi offerti (modulistica, certificati ecc.). Le potenzialità dell’uso
della rete da parte delle Istituzioni vengono arricchite quindi anche dalla digitalizzazione che
permette l’erogazione di alcuni servizi direttamente online, dimezzando costi e tempi per
cittadino e Amministrazione, oltre ad essere un ottimo canale per dialogare e offrire servizi
anche alle imprese e ai mercati, altro target di utenza delle istituzioni. Questo processo è in
continuo sviluppo e finora ha portato all’introduzione di strumenti e servizi utili come l’albo
pretorio online, la posta certificata o la firma digitale, che permettono di ricevere e inviare
informazioni e documenti senza recarsi presso gli uffici, e garantiscono piena validità legale
oltre che l’integrità del documento trasmesso. Tra i servizi in fase di sviluppo la fatturazione
online è uno dei più importanti in quanto porterebbe alla completa informatizzazione del
sistema degli appalti pubblici, uniformandosi anche ai parametri di trasparenza e rispetto dei
tempi di pagamento nei termini della normativa europea di 60 giorni1. Dal 6 giugno 2014
Ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza non potranno più accettare fatture
emesse o trasmesse in forma cartacea. La stessa disposizione si applicherà, dal 31 marzo 2015,
ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali. Inoltre, a partire dai tre mesi successivi
a queste date, le PA non potranno procedere al pagamento, neppure parziale, fino all’invio del
documento in forma elettronica. L’invio di fatture è possibile tramite EDI (Electronic Data
Interchange), con firma digitale o in formato elettronico e taglierebbe i costi di gestione
velocizzando l’iter burocratico. L’ultimo strumento con capacità comunicative funzionali alle
esigenze della Pubblica Amministrazione è costituito dai social network. L’informazione oggi
passa attraverso il filtro della relazione e il corretto utilizzo dei social da parte delle
Amministrazioni permette di sviluppare al meglio la comunicazione a due vie coinvolgendo
l’interlocutore, non solo colpendolo con messaggi unidirezionali come accadeva prima.
Inserito nel piano di comunicazione l’uso dei social network si può rivelare uno strumento
utile per indagare la soddisfazione, i bisogni e la valutazione degli utenti su determinati temi e
servizi. La scelta della piattaforma, del linguaggio e dei contenuti adatti a veicolare al meglio
l’operato dell’Amministrazione può riuscire a innalzare il rapporto di efficienza ed efficacia
delle prestazioni erogate, migliorando l’immagine e la percezione della qualità e della
vicinanza delle Istituzioni agli occhi dell’opinione pubblica. Essere presenti sul web quindi è
1 Fatturazione elettronica, Decreto Ministeriale n.55 del 3 aprile 2013, Agenzia delle Entrate, http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Documentazione/Fatturazione+elettronica+PA+-+Regole+generali/ .
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una scelta che va ragionata per tutte le variabili che coinvolge a livello tecnico, gestionale e in
termini di risorse umane ed economiche. Bisogna operare sulla base di strategie e obiettivi,
coinvolgendo tutti i settori interessati direttamente o indirettamente nei processi di
comunicazione.
1.2 Il quadro normativo
L’evoluzione dei processi comunicativi all’interno della Pubblica Amministrazione ha portato
necessariamente a dei cambiamenti che hanno sollevato una necessità di regolamentazione in
un primo momento assente e che successivamente si è sviluppata, cercando di essere sempre
più aderente alle realtà e
alle necessità specifiche
che si sono presentate
nel corso degli anni. La
figura 1 riassume i
principali interventi
normativi che hanno
portato anche ad una
modifica dell’assetto
degli uffici e
dipartimenti che gestivano la comunicazione istituzionale. La legge n. 150 del 2000, che
disciplina le attività di comunicazione e informazione delle Pubbliche Amministrazioni, ha
introdotto una serie di strumenti con l’obiettivo di trasformare, attraverso l’uso della
tecnologia, le relazioni interne ed esterne e migliorare l’erogazione dei servizi. In questo
scenario il sito web, le newsletter, l’ufficio stampa e gli URP assumono un ruolo sempre più
di primo piano. Negli anni successivi seguono una serie di provvedimenti su alcune tematiche
specifiche come la privacy (D.Lgs. n. 196 del 2003) o l’accessibilità (legge n. 4 2004), ma il
documento che riunisce i principi base del processo di rinnovamento delle Amministrazioni
Pubbliche è il Codice dell’Amministrazione Digitale, pubblicato in prima versione nel 2005 e
poi nella versione integrata nel 2010 (Decreto legislativo n. 235 del 30 dicembre 2010). Il
CAD agisce su varie tematiche come la validità dei documenti informatici, la comunicazione
tra impresa e amministrazioni o la trasmissione delle informazioni via web. A questi
Fig. 1 principali provvedimenti normativi che regolano la comunicazione istituzionale
7
provvedimenti vanno affiancati anche i documenti prodotti dal Ministero della
Semplificazione come le Linee guida e i Vademecum per i siti web delle PA, che forniscono
un supporto pratico alle Amministrazioni nell’adempimento alle norme di legge. La riforma
delle PA, tra i principali obiettivi dell’attuale governo, potrebbe portare all’introduzione di
una nuova figura: il capo digitale. Il 10 marzo è stato presentato un emendamento alla delega
PA che prevede l’introduzione di questa figura che porterebbe a ridefinire le competenze
dell’ufficio dirigenziale previsto dal CAD per la riorganizzazione dei processi comunicativi
digitali finalizzati a maggior efficienza e produttività.
1.3 Obiettivi e piano di comunicazione
Dopo aver stabilito le linee guida previste dalla legge per la presenza sul web non è
sufficiente decidere di aprire o migliorare un sito come semplice presidio delle istituzioni
sulla rete. È fondamentale infatti stabilire degli obiettivi che permettano di inquadrare
l’utilizzo della rete e dei sistemi informatici in un processo di scambio e libero accesso
all’informazione. A livello istituzionale gli obiettivi possono essere riuniti in una macro
categoria che si riferisce all’informazione al cittadino e che si può dettagliare nei numerosi
aspetti pratici e operativi gestiti dalle Amministrazioni con riferimento al canale web. Tra gli
obiettivi principali descritti dalle Linee Guida2 per i siti web diramate dal Ministero per la
Pubblica Amministrazione ci sono la gestione e lo sviluppo dei servizi online, il
miglioramento dei siti obsoleti, la comunicazione sull’operato dell’amministrazione rispetto a
temi specifici e aspetti tecnico-normativi, il coinvolgimento e la partecipazione attiva della
cittadinanza e il miglioramento di servizi e comunicazione su segnalazione di criticità da parte
dell’utenza. All’individuazione degli obiettivi strategici generali deve seguire uno studio di
fattibilità che valuta una serie di elementi centrali: la raccolta delle informazioni, la
valutazione preliminare di intervento e l’individuazione di scenario e target di riferimento. Lo
sviluppo di internet e degli applicativi online ha trasformato la rete in un luogo di
aggregazione e interscambio. Le Istituzioni hanno la possibilità di indagare nei luoghi di
aggregazione virtuale dove si parla della PA e raccogliere informazioni molto utili riguardo la
percezione degli utenti, le criticità incontrate nell’approccio ai servizi e il tipo di utenti che si
2 Le linee guida per i siti web sono previste dall’art. 4 della Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione del 26 novembre 2009 n. 8.
8
rivolgono all’Istituzione. Tutti questi dati vanno analizzati e usati come base di intervento per
la creazione di strumenti utili per le esigenze della collettività. Nel caso in cui
l’Amministrazione possieda già un presidio su internet precedente all’emanazione della legge
Bassanini è comunque necessaria una revisione dei contenuti e una ridefinizione
dell’architettura del sito eliminando alcune pagine, spostando in un archivio i contenuti
obsoleti e fornendo una serie di contenuti minimi3, oltre ad operare un restyling grafico che
permetta di identificare immediatamente la natura istituzionale del sito. Nella tabella sono
illustrati nel dettaglio una serie di interventi da realizzare per migliorare e rendere efficiente la
presenza sul web delle PA.
Tab. 1 Checklist di base per l'individuazione della tipologia di intervento da realizzare
Gli elementi individuati finora sono utili a circoscrivere l’area di azione a livello Istituzionale
e l’approccio standard che la PA deve avere sulla rete, a cui va aggiunto un piano di
comunicazione necessario per stabilire in maniera più capillare e personalizzata gli elementi
su cui lavorare, concretizzare e coordinare le azioni di comunicazione. La realizzazione di
un piano di comunicazione prevede due fasi di lavoro: una di pianificazione strategica,
finalizzata alla raccolta di dati e alla produzione di un quadro di azione a livello teorico e una
3 AA.VV., Linee guida per i siti web delle PA, DigitPA, FormezPA, Dipartimento per la Funzione Pubblica, Dipartimento per l’innovazione tecnologica, 2011, pp. 27,28 in pdf http://www.funzionepubblica.gov.it/media/835828/linee_guida_siti_web_delle_pa_2011.pdf.
9
di pianificazione operativa, che riguarda gli aspetti tecnici e tattici di resa pratica della
strategia messa a punto4.
La pianificazione strategica
I dati raccolti precedentemente
nella fase di definizione degli
obiettivi strategici rientrano in
questa area di definizione del piano
della comunicazione e
rappresentano la base di intervento,
a cui vanno affiancati elementi
caratterizzanti di ogni singola
Amministrazione in termini di bisogni e priorità di azione per utenza e Istituzioni. Ad
esempio vanno inseriti tra gli obiettivi specifici particolari azioni di tutela per le fasce deboli,
la promozione di particolari eventi sul territorio locale o interventi da realizzare a seguito di
criticità. Altro elemento chiave è l’identificazione del pubblico reale e potenziale che si
rivolge alla Pubblica Amministrazione, che può essere diviso in categorie: istituzioni, mercato,
stakeholder, media e comunità locale. Attualmente la maggior parte delle risorse dedicate alla
comunicazione istituzionale web non raggiunge in modo omogeneo tutte le categorie. Le
attività di comunicazione istituzionale in alcuni casi non sembrano seguire una logica di
divisione di contenuti sulla base dei bacini di utenza differenti, possibile ad esempio grazie
all’utilizzo di tag di identificazione, ma rispondono unicamente alla necessità di informazione
che a livello quantitativo si concentra soprattutto verso la comunità locale. Ultimamente si
nota un’apertura verso le altre categorie, grazie ad esempio a strumenti che si stanno
sviluppando di recente come la fattura elettronica o portali dedicati al dialogo istituzione-
aziende come impresa.gov.it. Successivamente va indagato lo scenario di riferimento,
4 AA.VV., Vademecum Pubblica Amministrazione e social media, FormezPA, 2011, p.35 e 38 in pdf http://www.funzionepubblica.gov.it/media/982042/vademecum_pubblica_amministrazione_e_social_media.pdf.
de9inizione canali
tempi e budget
obiettivi
Pianificazione
Strategica scelta strategia
analisi scenario
pubblico di
riferimento
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prendendo in esame il contesto interno ed esterno all’Amministrazione secondo diversi
indicatori come il contesto di settore in cui l’Amministrazione opera (scenario normativo,
formazione competenze del personale, ecc.), il contesto organizzativo (ripartizione delle
competenze, gestione del processo informativo ecc.) e il contesto geografico e socio-
economico. Si passa poi a stabilire la strategia da utilizzare nella comunicazione istituzionale
verso l’esterno, ovvero la scelta delle modalità, della strutturazione e del processo a cui le
informazioni vengono sottoposte prima di essere veicolate. È consigliabile operare queste
scelte tenendo sempre presente il pubblico di riferimento per ottimizzare il flusso informativo.
Tre sono le principali modalità di relazione5 con il pubblico:
ü indifferenziata: non declina il messaggio in funzione delle differenze specifiche di
ogni fascia.
ü differenziata: tiene in considerazione le diverse fasce di utenza
ü concentrata: si rivolge solo ad un segmento del pubblico
L’identificazione dei canali da presidiare per la comunicazione digitale e la relazione con gli
utenti non è banale; non va considerato infatti internet nel suo insieme come canale di
relazione che si aggiunge a quelli tradizionali della comunicazione e al lavoro dell’Ufficio
Stampa; vanno invece considerate le potenzialità della rete, scorporandole singolarmente e
individuando applicativi o canali di interesse in cui inserirsi per implementare il dialogo con
la comunità. Per tutti gli strumenti che vengono identificati come adatti agli obiettivi
dell’Amministrazione (PEC, portale, siti tematici, social network, chat ecc.) vanno studiati il
linguaggio, l’utenza e le modalità di interazione per potersi relazionare in maniera corretta.
Questi strumenti rappresentano l’Amministrazione sulla rete, quindi un comportamento poco
istituzionale o la mancanza di disponibilità al dialogo stimolato dagli utenti, soprattutto
quando riguarda criticità o segnalazioni, delude il pubblico e influisce sulla reputazione
dell’Istituzione. Il linguaggio è un elemento centrale in questo tipo di comunicazione su
internet dominata dalla rapidità e dalla sovrabbondanza di informazioni, La presenza di una
determinata informazione sulle pagine della PA non è sufficiente, va affiancata alla
riformulazione del messaggio che per questo tipo di canali è vitale per riuscire a convogliare
gli utenti verso le pagine istituzionali. Inserire ad esempio la versione digitale di un atto
5 AA.VV., Vademecum Pubblica Amministrazione e social media, FormezPA, 2011, p. 39 in pdf http://www.funzionepubblica.gov.it/media/982042/vademecum_pubblica_amministrazione_e_social_media.pdf.
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amministrativo di delibera di decisioni che influiscono concretamente sulla collettività, senza
nessun tipo di modifica o di adattamento ai canali digitali è poco produttivo. Generalmente
questo tipo di documenti è composto da numerose pagine, redatto con un linguaggio
burocratico adatto alla comunicazione interna ma non alla fruizione al pubblico; di
conseguenza sarebbe poco consultato e genererebbe una serie di incomprensioni. La
riformulazione in un linguaggio più semplice, evidenziando i passaggi chiave con
l’inserimento di supporti visivi e di link al documento completo per un approfondimento,
genera un impatto diverso rendendo il testo fruibile in maniera trasversale. L’ultimo elemento
di pianificazione strategica riguarda la definizione dei tempi e dei costi. Una stima dei tempi
necessari per la definizione, il lancio o la promozione di attività singole è necessario per
tracciare lo scenario su cui va ad operare la pianificazione operativa. La tempistica delle
singole attività va inserita nella più generale definizione dei tempi del progetto nel suo
insieme; per costruire una relazione con l’utente è necessaria una prospettiva a lungo e medio
termine su cui lavorare con valutazioni periodiche e modifiche volte ad aumentare l’efficacia
ed efficienza della comunicazione digitale. La definizione del budget preventiva i costi sulla
base di analisi e obiettivi, oltre a tener conto delle risorse esterne, dell’acquisto di servizi e
applicativi software e dei costi interni e di gestione della comunicazione. L’entità degli
investimenti è variabile e in alcuni casi si possono operare attività di comunicazione volte al
crowdfunding per la realizzazione di particolari progetti.
La pianificazione operativa
In questa fase di organizzazione e programmazione si traducono in pratica gli obiettivi e le
decisioni definite nella fase di pianificazione strategica del piano di comunicazione della PA.
Il primo elemento da considerare è la definizione dei ruoli nella gestione pratica della
componente digitale della comunicazione, individuando i soggetti preposti ai singoli compiti e
il loro ruolo nelle fasi di creazione delle attività di comunicazione. Le Amministrazioni sono
coinvolte in molteplici attività che spesso convogliano su uno stesso progetto diversi attori
con ruoli differenti, che devono aver ben chiaro il tipo di contributo richiesto e le modalità di
coinvolgimento per poter operare al meglio. Può risultare utile la creazione di un documento
che riassuma questi elementi insieme alle tempistiche di realizzazione delle singole azioni e al
livello di priorità di intervento. Oltre alla definizione dei ruoli e delle attività delle risorse
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umane la pianificazione operativa interviene su altre tre aree tematiche: i contenuti, le
relazioni esterne delle Amministrazioni e la valutazione del risultato. I contenuti
rappresentano il nucleo centrale della comunicazione e vanno definiti in base allo stile che si
vuole dare al messaggio; questi due elementi sono strettamente legati tra loro, e dipendono
anche dalle finalità dell’Amministrazione e dalle esigenze dei cittadini, che sono riassunte nel
piano editoriale. Come per le modalità di interazione anche in questo caso non è consigliabile
adottare una divulgazione dei contenuti unidirezionale e monotematica ma vanno alternati
messaggi caldi, nati da esigenze estemporanee, con messaggi freddi, pensati per mantenere
vivo e attivo il canale di comunicazione. Il piano editoriale serve anche per garantire una
continuità nell’informazione,
fondamentale per stabilire una
relazione con l’utenza che difronte
a un sito web inattivo da tempo non
torna a visitarlo perché non lo
riconosce come fonte attendibile.
L’aggiornamento costante e
l’attenzione al tipo di contenuti
pubblicati è ancora più centrale nel
caso dei social dove le
informazioni scorrono rapide, immediate e spesso tramite condivisione da parte degli utenti.
Per sfruttare al meglio le potenzialità dei social l’utilizzo di questi strumenti deve essere
coordinato con il portale web, a cui si rimanda tramite un link che deve far parte del
messaggio ma non come unico elemento che viene rilanciato. Bisogna cercare di attirare
l’attenzione e l’interesse del pubblico attraverso messaggi brevi, con domande che stimolino
l’interazione e supporti visivi o indagini e sondaggi. Una volta pianificati i contenuti è
necessario stabilire lo stile da scegliere nella redazione dei singoli messaggi. Sono tre le
principali modalità di comunicazione in ambito istituzionale che determinano il taglio che si
vuole dare al messaggio: la scelta di uno stile informativo va operata per tutte le
comunicazioni puramente istituzionali, mentre uno stile educativo o di intrattenimento è la
scelta più adatta per la comunicazione di tutte quelle attività collaterali e temi non prettamente
istituzionali in cui l’Amministrazione si trova ad operare. In particolare nel caso dei social
network va tenuto presente che sono strumenti caratterizzati da un linguaggio e uno stile
scelta dei ruoli
de9inizionedei
contenuti
Pianificazione Operativa
de9inizione stili di comunicaz
ione
analisi risultato
social media policy
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informale a cui le Amministrazioni si devono avvicinare senza perdere la loro identità
istituzionale. Una fase fondamentale che precede la messa online dei contenuti riguarda le
modalità di relazione con il pubblico, che vanno chiarite attraverso la stesura di una social
media policy di tipo interno che regoli la condotta e le scelte operate dai dipendenti nel
dialogo con il pubblico sul sito e sui presidi social e una social media policy esterna che
spieghi agli utenti il comportamento da seguire negli spazi istituzionali online. Questo tipo di
documenti è molto importante per evitare fraintendimenti e rendere più semplice e trasparente
la gestione degli spazi di interazione, guidando l’utente verso una serie di comportamenti e
scoraggiandone altri meno consoni al contesto istituzionale. Le linee guida del ministero
suggeriscono una serie di elementi di base che è utile inserire in modo chiaro6:
ü ente o ufficio che gestisce lo spazio
ü finalità perseguite dall’Amministrazione
ü comportamenti consentiti
ü gestione dei commenti e provvedimenti per off topic e spam e insulti
ü privacy policy (informativa riservatezza dati personali)
ü contatti (posta elettronica, telefono, indirizzo, sito e presidi social)
ü tipo di contenuti (argomenti, temi e tipo contributo utenti)
La social media policy esterna può essere redatta ad hoc per ogni tipo di strumento utilizzato
dall’Ente o può essere unica, rendendo più semplice e immediata l’interazione in questi spazi.
Questi documenti vanno promossi e resi ben visibili su tutti i canali presidiati dall’Ente per
garantirne la visione da parte di un numero maggiore di utenti e ridurre al minimo le attività
di moderazione e reindirizzamento dell’utente che interagisce in modo scorretto.
A chiudere la fase di pianificazione operativa c’è il monitoraggio che l’Amministrazione deve
predisporre per la rilevazione dei dati statistici che riguardano aree come l’utilizzo, la ricerca
dei contenuti e la soddisfazione degli utenti, che vanno valutati e tradotti in pratica per il
continuo miglioramento e la fidelizzazione dell’utente. Le modalità pratiche di indagine
verranno illustrate nella parte dedicata agli strumenti della comunicazione istituzionale online.
6 AA.VV., Vademecum Pubblica Amministrazione e social media, FormezPA, 2011, p.26 in pdf http://www.funzionepubblica.gov.it/media/982042/vademecum_pubblica_amministrazione_e_social_media.pdf.
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1.4 Gli strumenti
Nella definizione delle aree e degli elementi necessari per comunicare sul web sono emersi
con chiarezza quelli che sono gli strumenti che attualmente utilizza la Pubblica
Amministrazione per presidiare la rete ed entrare in contatto con la cittadinanza; tra questi il
sito web occupa un posto centrale in quanto a semplicità e possibilità estesa di accesso alle
informazioni istituzionali. Nel corso degli anni i siti web, che prima erano un contenitore di
informazioni costituito da diverse pagine aggiornate manualmente, iniziano a fornire una serie
di servizi che li trasforma in portali, ovvero siti strutturati che contengono una quantità molto
più elevata di informazioni organizzate in pagine tematiche e generalmente gestite attraverso
software di gestione dei contenuti, i Content Management System che se ben organizzati sono
molto utili. I CMS Generalmente risiedono su un server web e utilizzano un database per
memorizzare i contenuti da diffondere, oltre a permettere all’operatore di gestire una serie di
operazioni di back end in modo abbastanza semplice. La presenza di questi nuovi portali su
internet è quasi sempre affiancata dall’apertura di almeno un profilo social, che dimostra la
presa di coscienza del valore delle relazioni tra utenti
generate da questo tipo di media conversazionali.
Fig. 2 Alcuni siti tematici del Ministero per la Semplificazione
15
1.4.1. Il portale web istituzionale
La legge 150/2000 che disciplina le attività di comunicazione delle PA prevede una serie di
strumenti tra cui il sito web istituzionale definito, l’elemento di base su cui puntare nell’ottica
di semplificazione dei processi amministrativi; tutte le Pubbliche Amministrazioni si sono
quindi dotate di un presidio sul web. Questo tipo di scelta presenta una serie di vantaggi in
termini di efficacia, costo, monitoraggio, ascolto e partecipazione, ma solo se lo strumento
viene gestito sulla base di uno scambio a due vie. Analizzando le principali attività di front e
back office da mettere in pratica, il primo ambito di intervento riguarda il tipo di sito da
realizzare che è direttamente relazionato al tipo di attività dell’Istituzione. L’obiettivo
primario del sito istituzionale è quello di presentare l’Amministrazione Pubblica e
promuovere immagine e informazioni ad un’utenza generalizzata; questo strumento è adatto
nel caso di comuni o piccole Amministrazioni che tramite un sito riescono a gestire tutti gli
ambiti della loro comunicazione. I siti tematici invece sono realizzati per una specifica finalità
(progetto, evento o servizio), talvolta anche in collaborazione tra più Amministrazioni. La
necessità di attivare una serie di siti tematici può verificarsi nel caso di Amministrazioni di
grandi città come Roma o Milano o nel caso di organi governativi come Ministeri. Il
Ministero della Semplificazione e la Pubblica Amministrazione fornisce sul suo portale7 un
elenco dei suoi siti tematici con una descrizione e l’indirizzo web di riferimento. Il tipo di
interattività di questi strumenti dipende dalle finalità stabilite nelle fasi di progettazione, ma in
ambito istituzionale deve sicuramente puntare a raggiungere i livelli più alti nella scala
dell’interazione attraverso il perseguimento della personalizzazione del messaggio e dello
scambio a due vie per favorire il processo di informazione. La gestione di siti e portali web
richiede un impiego di risorse notevole già nelle fasi di realizzazione, l’approccio alla
costruzione di un sito o al restyling di quello precedente necessita di un processo che
coinvolge attori diversi, non solo interni e deve essere collaudato nei particolari per costituire
un’evoluzione rispetto ai siti precedenti. Come si vede nell’infografica a pagina 16 il processo
può essere riassunto in sei fasi principali che determinano il ciclo di vita di un sito web8. La
7 Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, elenco siti tematici http://www.funzionepubblica.gov.it/link/elenco-siti-tematici.aspx. 8 AA.VV., Vademecum Indicazioni operative per la costruzione, lo sviluppo e la gestione dei sito web delle PA (versione 1), DigitPA, FormezPA, Dipartimento per la Funzione Pubblica, Dipartimento per l’innovazione tecnologica, 2010, pp.4-7 in pdf http://www.funzionepubblica.gov.it/media/668413/linee%20guida%20siti%20web%20pa_2010.pdf .
16
prima fase è quella di avvio del progetto e prevede il coinvolgimento di tutti gli attori, dai
responsabili della comunicazione e dell’Ufficio Stampa a quelli degli strumenti tecnologici e
degli Uffici di Relazione con il Pubblico (URP), oltre ai fornitori e ai responsabili
dell’architettura del sito. L’analisi dei requisiti è finalizzata a formalizzare i risultati che
derivano dalle indagini, consolidare la strategia e descrivere i requisiti che dovrà avere il sito.
Il disegno e la progettazione tecnica riguardano nel dettaglio la progettazione grafica e
logistica oltre che logica di tutte quelle attività di back office che consentono all’utente di
fruire del prodotto finale. In questa fase possono essere eseguiti dei test di usabilità su
versioni beta e dei focus group per aumentare l’efficienza ed l’efficacia. La fase di sviluppo e
migrazione riguarda invece la costruzione della pagina ex-novo e lo spostamento dalla pagina
che precedentemente possedeva l’Amministrazione. Nel caso di una pagina di nuova
costituzione caricare una buona quantità di contenuti prima della messa online garantisce una
serie di servizi immediati all’utente che avrà un’impressione sicuramente più positiva rispetto
ad una pagina web sfornita perché appena aperta. Per il restyling di un sito verranno svolte
invece tutte quelle attività di selezione dei contenuti utili e la migrazione sul nuovo supporto.
La fase di collaudo e messa in esercizio è una fase meramente tecnica che rappresenta
l’ultima verifica prima della messa online. L’ultimo passaggio è rappresentato dalla gestione
del sito, che chiude il processo di realizzazione e apre il servizio al pubblico con la messa in
atto del piano editoriale e un’analisi puntuale di sondaggi, test e analisi di report periodici.
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Il rispetto di tutte le fasi di progettazione fin qui elencate dovrebbe portare a ottenere un sito o
portale che presenti quattro requisiti fondamentali per potersi assicurare lo sviluppo di tutto il
suo ciclo di vita e risultare utile alla cittadinanza, ai mercati e alle imprese:
ü Aggiornamento: attraverso la gestione e la pubblicazione costante dei contenuti si
assicura il riconoscimento come fonte attendibile, elemento che assicura la
fidelizzazione dell’utenza che ritorna sul sito perché vede soddisfatto il bisogno di
informazione. Ad ogni contenuto deve poi essere attribuita una validità al momento
della pubblicazione e un collegamento in automatico agli archivi dove le informazioni
vengono reindirizzate dopo un certo periodo di tempo.
ü Visibilità: l’esistenza del sito o portale va segnalata chiaramente in tutte le occasioni
di comunicazione (carta intestata, contatti, documenti, comunicati stampa ecc.) per
garantire l’accesso a una percentuale maggiore di potenziali utenti. Per salire nel
posizionamento è importante inserire una serie di link che puntano al sito, parole
chiave e metadati che indicizzati correttamente dai motori di ricerca ottimizzano i
risultati e consentono agli utenti di raggiungere direttamente i contenuti a cui sono
interessati. Nel caso di utilizzo di altri strumenti sul web come i siti di social
networking, il rimando reciproco alle varie piattaforme e l’inserimento del sito
istituzionale nelle informazioni di profilo garantiscono un’ulteriore opportunità di
avvicinare diversi target.
ü Accessibilità: consiste nell’abbattimento delle barriere digitali che impediscono
l’accesso alle informazioni. Questo tema riguarda uno degli obiettivi principali del
processo di digitalizzazione istituzionale che si sta sviluppano attualmente sul
territorio nazionale: il progetto Open Data, finalizzato alla promozione e alla
diffusione di basi dati in formato aperto e digitale. Questi servizi sono già disponibili
per molte città e permettono l’accesso a una serie di documenti su diverse aree
tematiche utili alla cittadinanza. Il sito dell’agenzia per l’Italia Digitale 9 della
Presidenza del Consiglio dei Ministri presenta anche il catalogo delle basi dati, creato
per facilitare la diffusione e la conoscenza dei dati della PA e favorire la condivisione
dei documenti tra Pubbliche Amministrazioni e il riutilizzo degli stessi secondo i
principi dell’open data. L’accessibilità riguarda anche la facilitazione all’accesso per
9 Agenzia per l’Italia Digitale, basi dati della PA http://www.agid.gov.it/agenda-digitale/open-data/basi-dati-pa.
18
gli utenti disabili, a cui va garantito un supporto testuale per tutti i documenti visuali e
multimediali presenti sul sito.
ü Usabilità: fa riferimento all’interazione tra l’utente e il sito web e riguarda tutte le
informazioni e i servizi che i siti della PA devono contenere. L’Amministrazione deve
quindi progettare il sito considerando esigenze e competenze informatiche di tutti e
deve anche puntare ad un miglioramento costante della user experience,
standardizzando e semplificando la logica di organizzazione dell’informazione
attraverso un piano di usabilità basato sull’ascolto e sull’utilizzo dei sondaggi a cui
vengono sottoposti gli utenti. La tabella 2 10 suggerisce una serie di variabili per
valutare l’usabilità proposti dal Ministero per la Semplificazione e la Pubblica
Amministrazione.
La gestione dei contenuti dei siti web è già stata affrontata nella parte di pianificazione
strategica e operativa e va messa in pratica concretamente nella fase di gestione del sito. È
quindi più opportuno soffermarsi sulla gestione dell’interattività che l’amministrazione decide
di mettere in pratica. Il sito o portale offre oltre alle informazioni anche una serie di servizi
interattivi che aiutano il dialogo e snelliscono
le procedure, tra i più utilizzati ci sono i forum,
i blog dedicati i servizi di Instant Messaging, i
commenti, le segnalazioni via posta e le
Emoticon11 . Questi strumenti permettono un
contatto molto più rapido o in alcuni casi in
tempo reale, ed è opportuno attivarli in quanto
oltre ad essere utili al cittadino forniscono dati
preziosi e a costo zero per la valutazione ed il
monitoraggio di attività specifiche di
comunicazione e a livello più generale
riferiscono dati sull’usabilità del sito. Non
usufruirne potrebbe influire negativamente sulla reputazione dell’Amministrazione da parte
10 AA.VV., Linee guida per i siti web delle PA, DigitPA, FormezPA, Dipartimento per la Funzione Pubblica, Dipartimento per l’innovazione tecnologica, 2011, p. 26 in pdf http://www.funzionepubblica.gov.it/media/835828/linee_guida_siti_web_delle_pa_2011.pdf. 11 È un servizio che permette la valutazione della qualità percepita basato su interfacce emozionali.
Tab. 2 Principi di usabilità dei siti istituzionali
19
degli utenti, che trovano un presidio sul web gestito in maniera unidirezionale e chiusa, con
cui è difficile comunicare; non verrebbero rispettati inoltre due degli obiettivi primari della
presenza sul web delle Istituzioni: miglioramento dei servizi e coinvolgimento del cittadino.
Per garantire una corretta gestione delle relazioni con un Ente istituzionale è fondamentale per
l’Amministrazione dotarsi di una media policy che regolamenta ambiti e modalità di
interazione. Le grandi potenzialità che mostrano questi strumenti devono però essere unite
alla professionalità di chi li gestisce, che deve conoscere a fondo i sistemi di relazione e deve
riuscire a garantire una risposta in tempi rapidi che presuppone una conoscenza approfondita
della struttura Amministrativa. È infatti irrealistico immaginare che chi gestisce i servizi
relazionali sul web abbia una conoscenza a tutto campo delle informazioni che gli utenti
possono richiedere, ma sapere come reperirle, dove indirizzarli e come gestire la
comunicazione e il linguaggio sulle diverse piattaforme è di vitale importanza. Per queste
ragioni la gestione da parte di società esterne di questi servizi è poco opportuna, mentre è
possibile, in alcuni casi particolari, per i profili social.
1.4.2 I social network
I social sono una modalità abbastanza recente di comunicazione in ambienti relazionali
digitali che più dei siti sono strumento di partecipazione e non solo di informazione. Negli
ultimi anni in Italia si è assistito a un aumento progressivo del numero di utenti registrati e
attivi sui social network che comunicano e trovano informazioni tramite questi strumenti.
Anche dopo l’esplosione dei primi anni continua ad esserci un incremento che in Italia si
attesta all’8% rispetto all’anno precedente. Il report 2015 di WeAreSocial 12 mostra
chiaramente come i social media facciano parte della quotidianità di gran parte degli italiani:
il 46% della popolazione possiede almeno un profilo social e il 36% accede da dispositivi
mobili. Le caratteristiche e i servizi offerti da questi nuovi strumenti relazionali sono adatti
anche ad alcune delle esigenze della Pubblica Amministrazione che progressivamente ha
iniziato ad avvicinarsi a questo canale di dialogo del web sociale. Attualmente non esistono
procedimenti normativi che regolino l’uso del social da parte delle Amministrazioni, l’unico
12 WeAreSocial http://wearesocial.sg/blog/2015/01/digital-social-mobile-2015/.
20
intervento risale al 2011 ed è un Vademecum13 redatto dal Ministero per la Pubblica
Amministrazione che ha l’obiettivo di sistematizzare e consigliare delle buone pratiche
nell’uso dei social. Malgrado questo primo tentativo, la presenza delle Amministrazioni sui
social network presenta ancora percentuali contenute, senza differenze geografiche sostanziali.
A livello di alte istituzioni governative la situazione è in parte migliore rispetto alle
Amministrazioni locali, che in alcuni casi mancano totalmente di un presidio sulle piattaforme
sociali più utilizzate. L’assenza dai social talvolta rappresenta una vera e propria scelta da
parte degli organi direttivi, in quanto vengono considerati questi strumenti come poco adatti e
dispersivi per attenzione e produttività dei dipendenti. A livello generale una chiusura totale
non rappresenta sicuramente una scelta risolutiva in quanto priva l’Amministrazione di un
contatto importante con i cittadini. Il tipo di utilizzo dei canali di relazione sociale e la
formazione del personale per svolgere questo compito rappresentano una gestione più oculata
e migliorano anche la percezione di apertura e trasparenza. L’apertura di un profilo social
sottende poi a una serie di decisioni sul tipo di piattaforma e sul processo di creazione di un
profilo simili a quelle messe in atto per il sito web; la scelta della tipologia va fatta
conoscendo innanzitutto le piattaforme e le potenzialità singole che vanno correlate
all’utilizzo degli utenti target dell’Amministrazione. Per quanto riguarda il panorama
nazionale Facebook è sicuramente il più diffuso, seguito da Twitter e da tutti gli altri social di
comunicazione visuale che si stanno sviluppando sempre più come Instagram e Pinterest.
Tutti questi dati influiscono sulla scelta; la maggior parte delle Amministrazioni presenti sui
social sceglie infatti Facebook come presidio attivo, aggiungendo Twitter successivamente. A
livello statistico non esistono indagini dell’Amministrazione centrale che analizzano la
situazione d’insieme delle Amministrazioni locali, questo tipo di attività ha finora interessato
addetti ai lavori nel campo dei media e in rari casi realtà locali circoscritte. Un documento
interessante è l’indagine quali-quantitativa realizzata dal sito di blogging www.vincos.it14
sulle performance dei comuni capoluogo e delle regioni sui due principali social. Sebbene
risalga al maggio 2013 fornisce notizie importanti per una visone complessiva del fenomeno
che ha continuato a svilupparsi a livello quantitativo ma meno a livello di buona gestione dei
mezzi in questione.
13 AA.VV., Vademecum Pubblica Amministrazione e social media, FormezPA, 2011 (pdf) http://www.funzionepubblica.gov.it/media/982042/vademecum_pubblica_amministrazione_e_social_media.pdf. 14 http://vincos.it/2013/05/29/comuni-e-regioni-arrancano-su-facebook-e-twitter/.
21
I due grafici mostrano chiaramente che malgrado la presenza circoscritta di comuni Twitter
presenta una percentuale di follower superiori, mentre su Facebook il livello di engagement è
più alto anche per realtà più piccole. In entrambi i casi i comuni di Milano e Torino spiccano
per livello di interattività il primo e per numero di follower il secondo. L’attenzione al dialogo
con il cittadino invece risulta un elemento critico su Facebook, non tutte le pagine prevedono
la possibilità di scrivere sulla bacheca e anche i tassi di velocità di risposta non sono molto
alti. Dal maggio del 2013 il panorama è migliorato a livello quantitativo, attraverso l’apertura
di numerosi profili di un gran numero di comuni italiani, ma a livello qualitativo la gestione
dei contenuti e soprattutto dell’interattività mostra ancora alcune criticità e ampi margini di
miglioramento per potersi rivelare pienamente efficace. Il panorama di insieme rappresenta
un dato prezioso per l’Amministrazione che può rivedere il suo posizionamento nelle indagini
di valutazione dell’operato sui social. Come nel caso dei siti internet anche per i social è
necessario un processo di costruzione della messa online del profilo istituzionale, che parte
dall’ascolto e dalla raccolta di informazioni
passando per il presidio e l’interazione fino ad
arrivare alla partecipazione, che porta a
meccanismi e dinamiche di e-participation del
cittadino. Le valutazioni fatte in merito ad un
uso corretto dei profili social sono riassunte
dal vademecum sulla PA e i social media15
citato precedentemente, che suggerisce anche
una serie di accorgimenti da seguire per la
costruzione di una strategia di comunicazione
efficiente ed efficace:
15 AA.VV., Vademecum Pubblica Amministrazione e social media, FormezPA, 2011, pp.41,42 in pdf http://www.funzionepubblica.gov.it/media/982042/vademecum_pubblica_amministrazione_e_social_media.pdf.
22
1. Osservare i termini di servizio
2. Creare account facilmente individuabili come appartenenti all’Amministrazione
3. Ascoltare le richieste dei cittadini
4. Definire un piano editoriale
5. Formulare un patto chiaro con i cittadini (social media policy)
6. Dare continuità nel tempo alla propria presenza sui social
7. Agire secondo una logica di beta permanente (i processi comunicativi vanno
sottoposti periodicamente a valutazioni e modifiche sulla base delle innovazioni
che si presentano)
8. Organizzare le informazioni ottenute dai cittadini
9. Integrare i social nel piano di comunicazione
10. Creare una relazione fiduciaria con la comunità.
Gestire e saper comprendere al meglio la potenzialità di tutti questi strumenti permette anche
di integrarne di nuovi e gestirli in maniera parallela ed efficiente. Una delle nuove frontiere
della comunicazione digitale nella Pubblica Amministrazione è costituita dal servizio di
messaggistica istantanea Whatsapp che già in precedenza era sempre più presente nelle pagine
istituzionali insieme agli opengraph dei principali social per permettere la condivisione diretta
delle informazioni. Questa tendenza è confermata dalle analisi 2015 dell’agenzia
WeAreSocial, dove il servizio di messaggistica istantanea risulta il mezzo più utilizzato dagli
utenti italiani per comunicare (25%). Alcune Amministrazioni hanno deciso di sfruttare
questo canale per raggiungere un target ancora più ampio di cittadinanza in maniera più
immediata. Non è infatti necessario gestire una pagina, pubblicare contenuti e suscitare
interesse negli utenti, Whatsapp è un canale diretto di comunicazione che in questo ambito
funziona per lo scambio di informazioni. Dal mese di marzo 2015 il comune di Rimini16 e
l’Atac17, il servizio di trasporti del comune di Roma, sono stati tra i primi ad attivare questo
tipo di contatto immediato con l’utenza particolarmente utile nella comunicazione di
emergenze e messaggi di rilevanza pubblica che raggiungeranno così l’utenza in maniera più
capillare e personalizzata. Interessante soprattutto il servizio offerto dal comune di Rimini che 16 Il comune di Rimini sposa Whatsapp http://www.comune.rimini.it/eventi/pagina9953.html. 17 Atac, a Roma via al contatto diretto con i cittadini via Whatsapp http://www.cittadiniditwitter.it/news/atac-a-roma-via-al-contatto-diretto-con-i-cittadini-via-whatsapp/.
23
permette la registrazione a due liste che riguardano le emergenze o i messaggi di pubblica
utilità a cui il cittadino può scegliere di aderire personalizzando la comunicazione con
l’Amministrazione in base agli interessi.
1.5 Il monitoraggio
Come è stato più volte ripetuto, le funzionalità di questi strumenti devono essere adattate alle
esigenze e ai bisogni dell’ Amministrazione e soprattutto dei cittadini e non utilizzate in
maniera standardizzata. Il monitoraggio periodico e costante è quindi centrale e va operato
reperendo alcuni dati indicativi su aspetti e aree tematiche precise. Si possono effettuare
indagini di tipo quantitativo analizzando il livello di diffusione del sito misurato in base al
numero di visitatori unici, analizzare il livello di utilizzo sulla base del numero di sessioni per
utente o valutare il livello di interesse dei contenuti attraverso il numero di pagine visualizzate.
Un’indagine di tipo qualitativo considera invece gli indici di benchmarking sulla qualità
percepita, composti da una serie di elementi che le linee guida dei siti web delle PA18
definiscono con l’obiettivo di standardizzarli per poter ottenere dei valori omogenei e
comparabili nella valutazione di questi strumenti istituzionali:
ü Requisiti minimi (tecnici e legali)
ü Indici di accessibilità e usabilità
ü Valore dei contenuti
ü Qualità servizi
ü Trasparenza e dati pubblici
ü Livello di digitalizzazione dell’Amministrazione
Nelle analisi delle variabili che misurano la qualità non vanno trascurate le valutazioni degli
utenti, rese possibili grazie a strumenti come i sondaggi che denotano la customer satisfaction
coinvolgendo direttamente l’utente. Anche per i social è importante impostare un processo di
monitoraggio che può essere condotto con software di social analytics che raccolgono
informazioni di diverso tipo come il numero di follower, la reputation di cui gode l’istituzione,
18 AA.VV., Linee guida per i siti web delle PA, DigitPA, FormezPA, Dipartimento per la Funzione Pubblica, Dipartimento per l’innovazione tecnologica, 2011, pp. 64, 65 in pdf http://www.funzionepubblica.gov.it/media/835828/linee_guida_siti_web_delle_pa_2011.pdf.
24
le menzioni ricevute o il livello di interattività. Questi dati se analizzati e incrociati tra loro
rivelano i punti di forza e le criticità su cui si deve intervenire nell’ottica di un miglioramento
costante dei servizi digitali erogati.
25
2. Comunicare la Pubblica Amministrazione: il portale di Roma
Capitale.
Il comune di Roma con una popolazione di oltre due milioni e mezzo di persone, sede di
importanti organi governativi e meta di un flusso alto e costante di turisti costituisce un
esempio di grande Amministrazione che ha deciso di puntare già da tempo sui canali digitali
per attività di comunicazione istituzionale. L’organizzazione della comunicazione del
Comune è molto complessa come numero di informazioni, dipartimenti e aree chiamate in
causa e necessita di strumenti comunicativi online che riescano a coprire tutte le aree di
lavoro e di interesse per i cittadini. Il mezzo principale utilizzato dall’Amministrazione è il
portale istituzionale. Digitando il sito www.comunediroma.it si viene indirizzati ad una
pagina di recente costruzione dallo stile semplice e minimale che presenta in alto quattro
sezioni dedicate all’amministrazione e un archivio news; in basso si trovano il collegamento
al sito istituzionale e a tre siti tematici che
riguardano le aree di maggior interesse: mobilità,
turismo e cultura. Nella parte centrale vengono
visualizzate
notizie di
interesse
prediligendo
l’uso delle
immagini
nella
presentazione. Tutte le sezioni convogliano l’utente a una
parte precisa del sito istituzionale preesistente.
Probabilmente dietro questa scelta di inserire una vetrina
più chiara e accattivante si cela l’inizio di un processo di
restyling del portale che, sebbene contenga un gran
numero di documenti e informazioni costantemente
aggiornate, provoca nell’utente non familiarizzato con il
sito una prima impressione di disorientamento e
Fig. 4 Nuova homepage portale di Roma
Fig. 5 Sito istituzionale tradizionale
26
difficoltà nel reperire l’informazione desiderata. Entrando nel sito istituzionale si percepisce
immediatamente la differenza di organizzazione e gestione della pagina che presenta un
layout diverso e degli elementi fissi che si ritrovano in tutte le pagine di navigazione: i menu
laterali e una parte centrale dove vengono visualizzate le informazioni selezionate dall’utente.
La zona centrale dell’homepage la zona centrale è suddivisa in aree tematiche, la parte
iniziale è dedicata alle notizie di primo piano e scorrendo verso il basso si incontrano una
serie di notizie divise per tema come attualità, cultura, tempo libero, bandi e concorsi, avvisi e
municipi, con le notizie più recenti e il link di rimando all’archivio di riferimento. Il menu di
navigazione di sinistra è suddiviso in tre categorie generali che riguardano i servizi, le
informazioni relative al Campidoglio e alle sezioni del portale. I servizi forniti
online necessitano di un accesso mediante identificazione dell’utente con
username e password. La sezione contiene le informazioni preliminari, la guida
alla registrazione e all’accesso area riservata. Per ottenere un nome utente e una
password è necessaria un’identificazione attraverso una delle tre modalità
messe a disposizione: la Carta Nazionale dei Servizi, l’invio via fax o mail di un
documento di identità o il riconoscimento presso uno sportello municipale. Il
procedimento è più complesso rispetto ad una normale registrazione ad un sito
in quanto si tratta di un presidio online di un’Amministrazione che offre una
serie di servizi e informazioni personali come l’acceso agli atti o all’anagrafe,
che devono accertare con estrema sicurezza l’identità di chi le richiede. L’area
relativa alle sezioni del portale è organizzata in maniera soddisfacente, ma
navigando all’interno delle varie aree tematiche emerge subito una criticità che
riguarda l’organizzazione delle sottosezioni. La scelta del font e dei colori non
risulta sufficientemente chiara, rendendo difficile la navigazione ad un utente
poco esperto. La differenza cromatica tra le sezioni blu dedicate al cittadino e il
resto delle voci del menu che sono invece in nero è poco netta e sfugge ad un
primo scorrimento rapido del menu. Più in basso sono poi presentati una serie di
siti tematici e informazioni ritenute importanti, dall’ufficio del sindaco per i
rapporti con i cittadini al servizio 060606 Chiama Roma, al portale del turismo o il servizio
LuceVerde della mobilità. In questo caso i servizi non sono presentati sotto forma di elenco
ma tramite l’ausilio di immagini che riescono a veicolare immediatamente il tipo di servizio
offerto. Questi supporti visuali sono dotati di link attivi che cliccando reindirizzano l’utente
Fig. 6 Siti tematici e servizi accessori comune di Roma
27
direttamente alla pagina interessata. La parte destra presenta in alto il link della newsletter che
rimanda al login di identificazione e contiene anche gli archivi delle newsletter da dicembre
2013 ad oggi. Più in basso ci sono invece le attività e gli eventi legati al comune di Roma
oltre ad alcune campagne di informazione; chiudono i contatti dell’amministrazione e quelli
dei media digitali. L’utilizzo di due barre di navigazione laterali è sicuramente una buona
scelta quando si devono gestire e organizzare una gran quantità di informazioni anche se,
soprattutto nella barra laterale di destra, non è ben chiara la logica che sta dietro la scelta di
inserimento di alcuni elementi in una posizione di primo piano. Oltre alla newsletter e il link
per seguire le Assemblee in streaming, sono inserite una serie di attività, campagne e
informazioni alcune delle quali non sempre risultano di primaria utilità; l’utente è infatti più
portato a consultare i menu di navigazione di sinistra per reperire le informazioni nella
sezione dedicata in quanto l’organizzazione logica dei contenuti è sicuramente più familiare
ad un maggior numero di utenti. Entrando nel dettaglio delle varie sezioni e aprendo le pagine
relative a informazioni e notizie si nota che non sono sempre presenti i pulsanti per la
condivisione delle informazioni sui principali social, mentre è quasi sempre presente il link
per l’invio della notizia via posta elettronica. Solo le notizie in primo piano hanno questa
possibilità e per un tempo limitato; quando vengono migrate negli archivi non presentano più
i pulsanti di condivisione sui social. L’utilizzo dei protocolli opengraph andrebbe in questo
caso implementato per garantire un livello più alto di condivisione dell’informazione ed
aumentare il livello di visibilità della pagina tramite il reindirizzamento attraverso i canali
social. L’usabilità complessiva aumenta proporzionalmente con il grado di familiarità che
l’utente acquisisce nel tempo ma andrebbe comunque migliorata a favore di tutti quegli utenti
che si rivolgono al sito in maniera sporadica e che devono vedere soddisfatta la loro necessità
di informazione. Un altro elemento di criticità è rappresentato dall’identità visiva, più
precisamente dalla scelta dei loghi che identificano l’Amministrazione. Attualmente nella
nuova home è riportato il logo relazionale, Rome and you presentato lo scorso febbraio dal
Sindaco Marino, mentre sulla pagina istituzionale è ancora presente il precedente logo
istituzionale con lo scudo tradizionale e la dicitura Roma Capitale, parzialmente modificata in
favore della più immediata Roma. La situazione dei siti tematici è ancora diversa: alcuni
presentano il nuovo logo relazionale, mentre altri quello istituzionale tradizionale e altri
ancora quello tradizionale modificato recentemente. Questo panorama disomogeneo
disorienta gli utenti, e impedisce di identificare l’Amministrazione in maniera univoca,
28
inducendoli a pensare di trovarsi di fronte a un sito non ufficiale. Di questi elementi va tenuto
conto nelle fasi di valutazione dei siti da parte dell’Amministrazione descritte nel capitolo 1.
L’impressione complessiva è quella di un sito costantemente aggiornato ma molto denso di
informazioni a disposizione del cittadino che potrebbero essere organizzate meglio; un utente
non esperto se impiega troppo tempo a reperire un’informazione rinuncia all’utilizzo di questo
canale e di tutti i vantaggi che comporta. Mantenere una pagina istituzionale con le
informazioni di base che reindirizzi verso una serie di siti e portali tematici creati ad hoc su
una determinata area o argomento aumenterebbe l’indice di usabilità e accessibilità. Il
sovraccarico di informazioni a cui giornalmente si è esposti porta gli utenti a volere notizie
rapide e facilmente reperibili; tramite il reindirizzamento alle pagine specifiche attraverso i
motori di ricerca il portale del comune è sicuramente utile e funzionale per tutte le
informazioni indicizzate che contiene, ma cercare un’informazione partendo dalla homepage
risulta più complesso. La semplificazione andrebbe condotta mantenendo lo stesso layout e la
stessa architettura nell’organizzazione logica delle informazioni sia sul sito istituzionale che
su quelli tematici, come anche gli elementi di identificazione dell’istituzione di cui si è parlato
precedentemente. In questo senso la nuova home potrebbe essere un buon tentativo di
muoversi in questa direzione, ma è ancora un intervento parziale che se portato a termine
correttamente costituirà un passo importante verso la digitalizzazione dell’Amministrazione,
sempre più orientata verso il cittadino.
2.1 I servizi e la gestione della comunicazione
Soddisfare il bisogno di informazione dell’utenza è sicuramente uno degli obiettivi principali
dell’Amministrazione ma nel tempo la presenza sul web ha aperto anche una serie di
opportunità per l’erogazione di servizi e modulistica che snelliscono le procedure
burocratiche. Come menzionato nell’analisi generale del portale, nella parte relativa alle
sezioni ci sono i link in blu che riguardano i servizi rivolti all’utenza; cliccando su servizi al
cittadino nel menu di navigazione laterale di sinistra si accede a un’interfaccia molto semplice
che permette di selezionare tre variabili: area tematica, struttura e moduli di interesse. Le aree
tematiche sono molteplici e possono essere dettagliate ulteriormente tramite la selezione della
struttura, sia dal punto di vista territoriale (municipi) che dal punto di vista delle competenze
29
(dipartimenti dell’Amministrazione). La ricerca permette di selezionare una serie di
documenti in versione pdf scaricabili, con informazioni dettagliate su delibere, informative e
requisiti tecnici specifici dei vari settori, compresa la modulistica necessaria e l’ufficio di
riferimento con tutti i dati su orari, contatti del personale e indirizzi. L’utilizzo di un menu
semplice e facilmente gestibile anche da utenti inesperti è un ottimo modo per indicizzare una
quantità di informazioni estremamente elevata, che ruota su quarantatré aree tematiche
ulteriormente sottodettagliate che pongono l’utente di fronte alla selezione ristretta e
personalizzata di una decina di documenti, rendendo la ricerca molto più gestibile e
immediata. Tra le varie sezioni del portale c’è anche quella dedicata agli Uffici Relazioni con
il Pubblico URP, che operano in collegamento con il contact center Chiama Roma 060606. La
sezione presenta le principali mansioni degli URP insieme a una serie di documenti utili come
quello sul riassetto territoriale che ha portato a un accorpamento di alcuni municipi e alla loro
nuova numerazione; particolarmente utile la mappa interattiva con la suddivisone attuale che
riporta alle sezioni specifiche per ogni municipio. Gli altri link presenti nella pagina
rimandano ad un elenco dettagliato dei contatti e degli indirizzi di tutti i municipi e l’iter per
l’autocertificazione, l’accesso agli atti e le segnalazioni, spiegati attraverso schede
informative brevi e dotate di link alla modulistica. Alcuni di questi servizi, come le
segnalazioni, possono essere gestiti totalmente via web, mentre in altri casi la digitalizzazione
risulta parziale sebbene ottimizzi una parte dell’iter per il cittadino. La sezione dell’Albo
pretorio online, previsto per legge entro il 1 gennaio 201119, come nel caso dei servizi per il
cittadino è costruito attraverso una semplice interfaccia, che richiede l’inserimento di una
serie di coordinate temporali e termini chiave e permette di accedere e scaricare in versione
pdf delibere, bandi e documenti relativi ad atti e provvedimenti che devono essere resi fruibili
potenzialmente a tutti. È uno strumento di facile utilizzo e come specificato nella descrizione
è realizzato in modo da rispettare i principi di accessibilità, elevata usabilità, reperibilità e
chiarezza. Lo stesso tipo di sistema è utilizzato per i documenti di delibera degli atti e di
pubblicazione di matrimonio.
Un altro componente importante del portale riguarda la parte relativa alla struttura
organizzativa che si trova sempre nella parte dedicata alle sezioni del portale.
19 Legge 18 giugno 2009, n. 69: Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile.
30
L’organigramma20 è utile per avere una visione di insieme schematica di tutte le aree di
intervento del comune e dei dipartimenti preposti a gestire servizi e attività, mentre il link
relativo alla struttura organizzativa riporta all’elenco di tutti i dipartimenti con direttore e
contatti principali. Nel dettaglio può essere utile analizzare come è strutturato il dipartimento
di comunicazione per comprendere la gestione del processo comunicativo e come viene
differenziato il flusso informativo per i diversi canali di diffusione. La descrizione delle
mansioni del dipartimento collocata nella parte centrale è chiara e sintetica e elenca le aree di
intervento di competenza e gestione nel dettaglio. Il sottomenu che si apre elencando le
sezioni nel dettaglio è visibile solo scorrendo in basso la pagina e presenta colori e layout
differenti rispetto alla suddivisione di altre sezioni, generando ulteriore confusione. Le otto
sezioni in cui è diviso coprono una serie di informazioni utili, alcune delle quali presentano
margini di miglioramento. Le sezioni relative all’ubicazione degli uffici, l’organigramma e
l’accesso civico alle informazioni risulta ben strutturato; la sezione dei progetti invece è in
allestimento e la parte dedicata ai sondaggi relativi al portale riporta un solo documento di un
sondaggio effettuato nel 2008. Tra le pubblicazioni si può trovare il documento delle linee
guida di comunicazione interna finalizzata a standardizzare l’approccio a strumenti relazionali,
tecnologici, scritti e visivi rivolto al personale amministrativo. La parte più interessante è
quella dedicata alla struttura organizzativa che descrive nel dettaglio ogni ufficio e il suo
operato, rimandando ai link delle attività portate a termine. La schematizzazione riportata a
pagina 30 di questa sezione e di quella dell’ufficio stampa, altra area della struttura
organizzativa deputata alla comunicazione, è utile per avere un panorama di insieme e riuscire
a visualizzare tutti i reparti che collaborano alla gestione della comunicazione del portale e dei
suoi strumenti accessori.
20 http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jppagecode=sez_portale_organ.wp.
31
32
3. Il comune è social: l’uso di strumenti di relazione sul web al servizio
dell’Amministrazione.
3.1 Gli strumenti e la gestione delle piattaforme
L’amministrazione comunale della città di Roma si è dotata già da alcuni anni di diverse
piattaforme gestite dall’Ufficio Social Network del dipartimento di comunicazione, istituito
per aprire un nuovo tipo di contatto con la potenziale utenza di riferimento costituita dalla
cittadinanza e da tutte le persone che per motivi diversi si trovano a doversi relazionare con il
Comune di Roma. La creazione di una redazione interna che collabora con gli organi delle
redazioni decentrate nei diversi municipi e con l’ufficio stampa, presenta vantaggi sia per il
cittadino, a cui l’informazione arriva semplificata e con un alto grado di personalizzazione,
sia per l’amministrazione che può conoscere una serie di informazioni tecniche preziose. La
scelta delle piattaforme è ricaduta sui tre principali strumenti social diffusi e conosciuti su
scala mondiale: Facebook, Twitter e Youtube.
NotizieRoma
Il sito di condivisione dei video è stato il primo a essere scelto come presidio nell’ottobre
2011 per veicolare soprattutto le informazioni nel notiziario di Radio Roma Capitale
realizzato dai dipendenti. Analizzando l’archivio che contiene i video caricati si può notare
che negli ultimi anni si è adottata una strategia diversa, aprendo anche alla diffusione di
campagne autoprodotte su tematiche sociali realizzate attraverso brevi video, o contest rivolti
al pubblico in cui i contenuti prodotti dagli utenti (UGC) venivano pubblicati sul profilo
dell’Amministrazione per la promozione dell’immagine della città. Lo scopo principale
dell’apertura della piattaforma rimane la diffusione delle informazioni del servizio di Radio
Roma Capitale che rappresenta la maggioranza dei contenuti caricati con cadenza costante; la
loro breve durata, un minuto circa, li rende uno strumento veloce e diretto per tenere
informata la cittadinanza sulle questioni di particolare rilevanza, prima fra tutte la mobilità.
Nell’ultimo anno si è osservato un progressivo aumento dei servizi realizzati su tematiche di
interesse per l’utenza, come il prolungamento dell’orario degli sportelli degli uffici pubblici,
la pedonalizzazione di alcune zone della città o altri eventi di rilievo. Questa attitudine
33
all’apertura è confermata anche dalla playlist “Volentieri condividiamo” raccolta di video non
prodotti dal profilo di Notizie Roma. Per quanto riguarda l’identità visuale, anche sui social
sono stati effettuati recentemente dei cambiamenti in linea con la presentazione del nuovo
logo referenziale. Oltre all’aggiornamento dell’immagine anche lo stesso nome Notizie Roma
Capitale ha subito una modifica attraverso l’eliminazione della parola Capitale, come per il
sito istituzionale.
Roma Capitale (organizzazione governativa)
L’apertura del profilo Facebook di Roma Capitale risale invece al settembre 2012 e risponde
probabilmente a una scelta dettata dalle molteplici funzionalità che questa piattaforma offre. È
la più utilizzata in Italia secondo le ultime statistiche21 e riesce ad attrarre utenti in maniera
trasversale, a differenza di Twitter che è tarato per un tipo di pubblico più circoscritto. La
gestione della comunicazione attraverso Facebook permette di integrare vari strumenti come
testo, immagini, video e link in uno stesso messaggio, arricchendo l’informazione e
rendendola più completa; i post sono quasi sempre dotati di link di rimando al portale
istituzionale per le informazioni che riguardano l’Amministrazione. L’apertura al rilancio di
informazioni che non riguardano direttamente l’Istituzione è una scelta che come nel caso
precedente e si è sviluppata recentemente, come viene spiegato nel capitolo 4 dal direttore
dell’ufficio social network. Lo strumento dell’interazione con l’utenza inizialmente non era
molto sfruttato, ma prendendo in analisi l’ultimo anno di attività gli indici di interazione
registrano un aumento sostanziale degli scambi; anche la tempistica delle risposte è
generalmente gestita in maniera abbastanza rapida. La tipologia e i contenuti dei post
mostrano un sistema ben congegnato di strategie di azione attuate attraverso la diffusione di
una serie di post fissi come quelli sulle previsioni meteo, sulle notizie di interesse o sulla
viabilità che si alternano a campagne, iniziative o focus sulla cultura, tra i più apprezzati dagli
utenti. Lo stile comunicativo scelto è equilibrato e mostra un giusto bilanciamento di
autorevolezza e informalità, cercando di snellire ed attualizzare il linguaggio burocratico e
stimolando l’interesse e il coinvolgimento dell’utenza tramite proposte o domande nei post. 21 WeAreSocial http://wearesocial.sg/blog/2015/01/digital-social-mobile-2015/.
34
@roma
Il profilo ufficiale sul sito di micro blogging è stato creato nel gennaio 2012 e almeno
inizialmente era dedicato ad una fetta ridotta e specifica dell’utenza potenziale, che
generalmente ruotava professionalmente intorno al mondo della comunicazione. L’aumento
progressivo di utenti che ha riguardato anche Twitter, ha trasformato la piattaforma nel mezzo
principale per reperire informazioni in tempo reale che una parte crescente della popolazione
digitalizzata in Italia usa giornalmente; non c’è bisogno infatti di essere utenti attivi per poter
consultare il profilo e le informazioni postate. La scelta dei contenuti è condotta
parallelamente a Facebook, anche se la strutturazione dell’informazione è differente. Questo
strumento, che ha come prerogativa di base la sintesi (140 caratteri), necessita di una diversa
organizzazione delle informazioni rispetto a Facebook, strutturate in maniera breve, con il
supporto di un link e l’uso del sistema di hashtag che indicizza le informazioni su una
determinata parola chiave. I contenuti non direttamente riferiti all’Amministrazione trovano
recentemente sempre più spazio anche qui, ma vengono per lo più riformulati e rilanciati
attraverso il profilo del comune invece di utilizzare lo strumento del retweet che risulta poco
sfruttato. La gestione dell’interazione su Twitter risponde a principi e possibilità tecniche
differenti rispetto a Facebook; non è possibile ad esempio cancellare i commenti offtopic
sotto un post, ma le regole della social media policy che gli utenti devono rispettare e la
tempistica che l’Amministrazione cerca di garantire sono uniche per tutte le piattaforme social.
A livello generale, malgrado i profili risultano aggiornati e inseriti in un processo di
comunicazione globale, possono essere individuate alcune criticità riscontrate anche da buona
parte degli utenti, che andrebbero migliorate adottando soluzioni alternative.
L’impossibilità di utilizzare i canali social per fare segnalazioni è forse la critica principale
sollevata dagli utenti che si approcciano ai siti social nella gran parte dei casi proprio con
l’intenzione di effettuare qualche tipo di segnalazione, possibile invece solo sul portale
istituzionale previa registrazione. Questa criticità è emersa già nelle primissime fasi di
35
apertura dei profili social, ma non sono stati mai presi provvedimenti a riguardo. Sebbene
questo tipo di servizio richieda un grande impegno dell’Amministrazione nel gestire e
soprattutto nel verificare tutte le informazioni che riceverebbe dagli utenti, questo sistema è
utilizzato già da altri organi istituzionali come ad esempio la Polizia Locale di Roma.
Il secondo elemento problematico riguarda l’identificazione dei profili social in maniera
univoca e immediata. Mentre l’identità visuale sulle piattaforme è gestita in maniera
omogenea attraverso alla scelta del nuovo logo referenziale su tutti i profili, i nomi scelti non
sempre risultano di immediato riconoscimento. Soprattutto nel caso di Youtube la scelta di
Notizie Roma e precedentemente Notizie Roma Capitale confonde l’utente invece di
tematizzare. La scelta di Roma Capitale per la pagina Facebook è più adatta, genera meno
confusione e ha più possibilità di essere ricordata anche da un utente non familiarizzato con la
piattaforma dell’Amministrazione. Il caso di Twitter costituisce invece il tipo di intervento
auspicabile da parte di un’Amministrazione. Grazie ala possibilità per le PA di richiedere a
Twitter la riassegnazione di un account inutilizzato, dai primi di marzo il nome dell’account
dell’Amministrazione è @roma, più immediato e breve rispetto al precedente
@romacapitaleTW.
Riguardo la gestione degli account social va segnalato infine che le notizie e gli
aggiornamenti non sottendono forzatamente agli orari di ufficio ma soprattutto in caso di
emergenze o eventi straordinari cercano di coprire il periodo di criticità per fornire un servizio
di informazione al cittadino che si avvicini il più possibile a un flusso ininterrotto. Non è
infatti raro visualizzare nella Timeline di Twitter o nella bacheca di Facebook messaggi del
comune anche di domenica o fuori dall’orario di ufficio, grazie ai dipendenti che si mettono a
disposizione della cittadinanza anche fuori dall’orario di ufficio.
36
3.2 Analisi dei profili
Il progressivo miglioramento del servizio offerto sulle piattaforme è realizzabile attraverso
indagini e monitoraggi sul breve e lungo termine, suggeriti anche nel Vademecum PA e social
che raccomanda di agire secondo una logica di beta permanente, sottoponendo i processi
comunicativi a valutazioni e modifiche. L’Amministrazione di Roma si è dimostrata sensibile
a questo tema e ha realizzato due indagini22che sono disponibili sul portale del comune, una
delle quali con focus specifico sui social. Lo scopo principale era verificare il livello di
conoscenza di questi nuovi canali attraverso un sondaggio realizzato via mail e rivolto agli
utenti iscritti al portale tra il dicembre 2012 e il gennaio 2013. I risultati hanno dimostrato una
conoscenza maggiore del profilo di Facebook (45,3% degli utenti registrati) rispetto a quello
di Twitter, sconosciuto alla maggioranza degli utenti (61,5%). Le altre aree di analisi
riguardavano la scelta dell’interazione e la possibilità di condividere le news, ritenuta
apprezzabile nella maggioranza dei casi, anche se ancora poco sfruttata (solo dal 13%).
L’indagine realizzata conferma l’intuizione positiva dell’Amministrazione nell’apertura di
questi canali e presenta delle priorità di azione per il miglioramento del servizio, ma rischia di
rimanere un tentativo isolato se non verrà ripetuto nel tempo e inserito in un processo che
permetta di verificare se le criticità sono state risolte e consenta di rilevarne di nuove. Per
realizzare delle analisi accurate sono necessari degli strumenti tecnici di social analysis,
software specifici che monitorano determinati indici per un periodo di tempo circoscritto
restituendo i risultati attraverso grafici, tabelle e report. Per ogni tipo di profilo del comune
sono stati analizzati una serie di indici riassunti nelle infografiche realizzate per ogni
piattaforma.
NotizieRoma:
Le peculiarità di Youtube, piattaforma di condivisione video, permettono un tipo di indagine
leggermente diversa rispetto a quella realizzata su Facebook e Twitter, dove si è cercato di
indagare gli stessi indici per ottenere dati comparabili. L’infografica a pagina 38 mostra i
22 Roma Capitale e i social network. Indagine di customer sull’utilizzo dei social network di Roma Capitale https://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Dip_com_indagine_social_network.pdf
37
campi di analisi e i dati ottenuti monitorando il profilo a livello generale ma anche specifico,
prendendo in esame determinati periodi di tempo utili a ottenere dati sull’andamento recente
del canale dell’Amministrazione. Per quanto riguarda i dati relativi alle cifre23, NotizieRoma
è stato aperto quattro anni fa e mostra un’attività altalenante nel corso del tempo, in cui si
alternano periodi di inattività a periodi di pubblicazione costante dei contenuti; il numero
totale di video caricati si aggira infatti intorno ai 270, una cifra abbastanza bassa. Questo tipo
di gestione influisce sulla percezione dell’utente che di fronte a un servizio che funziona a
singhiozzo fa fatica a fidelizzarsi, come dimostra il numero di iscritti al canale che non supera
i 500 utenti.
23 dati aggiornati al 23/03/15.
38
Infine le visualizzazioni, benché si attestino a 1. 212. 721, collocano il canale in una fascia
medio bassa della classifica dei profili delle Amministrazioni presenti sulla piattaforma se
confrontati con le prime posizioni della classifica di Social Bakers24, occupate dal comune di
Torino e di Livigno, con rispettivamente 1287 iscritti e 826 558 video caricati e 1096 iscritti e
679704 video caricati. I due grafici si riferiscono invece a delle analisi effettuate su periodi di
tempo circoscritti, relativi in entrambi i casi agli ultimi 6 mesi. Il primo è relativo alle
iscrizioni ricevute, mentre il secondo riguarda le visualizzazioni dei video caricati
dall’Istituzione; in entrambi i casi si rileva una crescita lieve ma costante che può essere
spiegata dall’attività crescente del canale nell’ultimo periodo a livello di incremento
nell’offerta proposta. Indicizzando i contenuti proposti dall’Amministrazione dall’apertura del
canale fino ad oggi è stato possibile individuare quattro macro categorie di video, dove gli
aggiornamenti di RadioRomaCapitale rappresentano la maggioranza. Il dato interessante
riguarda invece le altre tre categorie, come detto precedentemente, che hanno subito un
incremento rilevante nell’ultimo anno e mezzo, riscuotendo in alcuni casi grande riscontro a
livello di visualizzazioni. Tra i più visualizzati ci sono quelli relativi a informazioni utili come
le elezioni amministrative o a eventi, come nel caso del contest su Roma Capitale o per il
capodanno 2015. La situazione è invece diversa per le notizie di RadioRomaCapitale che in
media registrano una ventina di visualizzazioni per video. In questo caso andrebbe fatta
un’indagine sul servizio sicuramente molto utile in quanto riesce a condensare in un minuto le
notizie principali della giornata, ma non riesce ad aumentare il livello di copertura degli utenti
potenziali che sfruttano internet per reperire informazioni. Rilevare l’opinione degli utenti del
portale che utilizzano e che non utilizzano il servizio porterebbe ad aumentarne la conoscenza
e migliorare sulla base delle criticità mostrate nell’utilizzo. La scelta del formato video ad
esempio potrebbe risultare meno accessibile per alcuni utenti; proporre lo stesso servizio con
un formato diverso come il podcast audio potrebbe risultare una scelta più adeguata,
mantenendo il canale per tutti gli altri servizi, le campagne pubblicitarie e la promozione degli
eventi e dell’immagine dell’Amministrazione. Ultimo elemento ad essere stato analizzato è
l’indice di rating relativo ai feedback lasciati dagli utenti tramite i pulsanti di gradimento e i
commenti. Ad eccezione di pochi casi di video particolarmente riusciti o controversi, non si
24 YouTube Channel Stats in Italy http://www.socialbakers.com/statistics/youtube/channels/italy/place/city/.
39
registra una tendenza degli utenti a lasciare commenti sul canale, e in quei pochi casi
l’interazione con l’Amministrazione è pressoché nulla. Il sistema dei feedback risulta invece
leggermente più utilizzato data la sua immediatezza, anche se rivolto solo agli utenti registrati
su Youtube, fornendo quindi un risultato parziale. In conclusione l’analisi ha dimostrato una
serie di elementi interessanti che inseriti all’interno di un piano di comunicazione e sviluppati
sulla base di un processo di costruzione dell’informazione digitale porterebbero il canale ad
aumentare la sua efficacia ed efficienza. Rispetto alle criticità invece, il canale andrebbe
implementato con contenuti rivolti a quello che l’utente più ha apprezzato, continuando a
fornire informazioni ma anche focus su tematiche specifiche, attraverso la realizzazione di
servizi, interviste e contributi multimediali di interesse collettivo. La condivisone sul sito web
e sulle altre piattaforme social è un accorgimento molto utile al reindirizzamento reciproco
degli utenti e, come ribadito precedentemente, aumenta il potenziale bacino di utenza.
Roma Capitale25:
Il profilo Facebook dell’Amministrazione è stato aperto un anno dopo rispetto al canale di
Youtube ma gode di maggior notorietà, attestata dai più di 35. 500 fan26. Questo dato colloca
sicuramente l’account in una posizione molto alta nella classifica27 delle pagine Facebook
degli enti governativi italiani, arrivando a raggiungere il quarto posto per numero di fan.
Analizzando nel dettaglio il grafico della crescita dei fan negli ultimi sei mesi, si nota la
tendenza a un aumento costante degli utenti che decidono di seguire la pagina, spiegabile
anche dalla grande attività dell’Amministrazione su questa piattaforma che mediamente si
attesta intorno alla decina di post al giorno. Agli alti indici di attività della pagina corrisponde
anche un livello di interattività importante, dimostrazione che gli utenti riconoscono la pagina
Facebook come un buon canale per entrare in contatto con l’Amministrazione. Il grafico
sull’interazione mostra un andamento altalenante ma presente, che in alcuni casi raggiunge
anche dei picchi molto alti spiegabili incrociando i dati con gli avvenimenti principali
dell’agenda amministrativa che hanno influito sul traffico e l’interazione della pagina. La
25 In data 27/03 è stato modificato il nome della pagina in “Roma Capitale Istituzionale” ed è stato aggiunto anche il simbolo dell’account verificato, strumento importante di recente introduzione anche su Facebook. 26 dato aggiornato al 23/03/15. 27 Governmental Facebook Pages Stats in Italy http://www.socialbakers.com/statistics/facebook/pages/total/italy/society/governmental/..
40
distribuzione dell’interazione mostra nel dettaglio una maggior propensione all’utilizzo del
like rispetto alle condivisioni e ai commenti che, sebbene non registrino medie molto elevante,
stanno progressivamente crescendo grazie anche a un lieve miglioramento nell’approccio
della cittadinanza a queste piattaforme, che devono essere trattate alla stregua dei presidi sul
territorio e non utilizzati come un contenitore di commenti offtopic, lamentele o insulti rivolti
all’Amministrazione. A livello di contenuti, le tematiche che aggiungono un engagement più
alto da parte degli utenti sono legate a principalmente quattro settori: la mobilità, la cultura, il
turismo e gli eventi.
41
Analizzando nel dettaglio i commenti si nota come nel primo caso l’engagement faccia
riferimento a una criticità del settore dei trasporti della città, e raccolga quindi un ampio
bacino utenti con necessità di informazioni; negli altri casi invece si nota una tendenza alla
condivisione più alta rispetto alla media generale, che mostra apprezzamento e volontà di
sostenere la diffusione di quel tipo di informazioni. Complessivamente la pagina mostra un
funzionamento migliore rispetto a quella di Youtube, riconosciuto anche dal numero di utenti
che hanno deciso di seguirla e possibile grazie alle diverse peculiarità di questa piattaforma,
che prevedono la possibilità di condividere contenuti in diversi formati attirando una quantità
di pubblico superiore a quella di un presidio concentrato unicamente su una modalità di
diffusione video.
@Roma
La brevità e l’estrema velocità che caratterizza l’informazione su Twitter si riflette anche sul
tipo di impostazione e contenuti proposti da parte dell’Amministrazione. A livello generale, il
profilo registra un’attività molto intensa, con 21 mila tweet in tre anni, ed è inoltre il più
seguito tra le piattaforme social dell’Amministrazione con 102.264 follower28 costantemente
in crescita come mostra il grafico relativo agli ultimi sei mesi ma che riassume una tendenza
generale e costante. Nel tempo, rispetto ai contenuti la scelta di indicizzazione attraverso gli
hashtag risulta molto utile e dimostra una conoscenza delle specificità del mezzo, oltre a
collegarsi agli argomenti principali che vengono trattati. Queste sono anche le aree tematiche
che registrano un interesse maggiore dell’utenza come nel caso di Facebook (eventi culturali,
sportivi e temi relativi alla mobilità). L’interazione tra Amministrazione e utenti è un ambito
che si sta sviluppando maggiormente nell’ultimo periodo, con risultati incoraggianti,
soprattutto per quanto riguarda la tempistica di risposta che generalmente è abbastanza rapida
su Twitter come anche su Facebook. È stata condotta anche un’analisi di tipo quantitativo,
prendendo in esame un campione di 100 tweet e andando a indagare l’indice di utilizzo di tutti
gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma, per avere una panoramica del tipo di
attività dell’ente. Per ogni tweet preso in esame è stata considerata la sua struttura sulla base
della presenza o meno di cinque elementi: le menzioni, gli hashtag, i link , i contenuti media e
28 dato aggiornato al 23/03/15.
42
l’uso del retweet. I primi due elementi sono presenti nella metà dei tweet analizzati mentre i
link rappresentano quasi una costante, dovuta anche alla necessità di integrare l’informazione
fornita in maniera sintetica in 140 caratteri. Tra i siti più linkati ci sono soprattutto il portale e
tutti i siti tematici dell’Amministrazione, ma anche le menzioni generalmente riguardano una
serie di profili e utenti che ruotano intorno all’Amministrazione in maniera più o meno diretta.
L’uso di contenuti media registra invece un livello più basso, incrementato nell’ultimo
periodo grazie alla condivisione di una serie di video anche non prodotti direttamente
dall’Amministrazione, o frutto di iniziative rivolte ai cittadini come i contest.
Interessante invece il dato relativo all’uso dello strumento del retweet che risulta poco
sfruttato, sostituito dalla tendenza dell’Amministrazione a rilanciare informazioni tramite il
43
proprio profilo con status ad hoc che richiamano l’evento e menzionano il profilo interessato.
Anche in questo caso nell’ultimo periodo si è notato un maggiore utilizzo dello strumento per
rilanciare eventi o l’immagine della città tramite contenuti generati da altri utenti, come ad
esempio l’iniziativa lanciata in questi giorni che prevede la pubblicazione sulle piattaforme
Facebook e Twitter di foto di Roma indicizzate sotto l’hashtag #igersroma su Instagram, che
potrebbe portare anche all’apertura verso un nuovo canale di comunicazione visuale29
immediato e molto utilizzato dagli utenti, che ha dato buoni risultati nel caso di altri comuni
come quello di Rimini, di Modena o di Ferrara. Per quanto riguarda l’identità
dell’Amministrazione va infine menzionato il recentissimo cambio di nome dell’account in
favore del più immediato @roma, che rappresenta una scelta positiva a livello di
immediatezza nella ricerca e nell’utilizzo di un numero maggiore di utenti che va però
osservato più avanti, su un periodo di medio-lungo termine che riesce a dare un valore più
obiettivo e affidabile.
3.3 Analisi di campagne di comunicazione
Tra gli strumenti principali di cui dispone l’Amministrazione per informare sull’operato i
cittadini ci sono le campagne di comunicazione, già presenti tra gli elementi tradizionali che
compongono la comunicazione esterna dell’Istituzione con affissioni, pubblicità e
organizzazione di eventi pubblici. La digitalizzazione del settore della comunicazione non si
sostituisce ai mezzi presenti ma li affianca, costituendo un’ulteriore possibilità di diffusione
del messaggio che generalmente è volto alla promozione di iniziative o eventi, alla diffusione
di informazioni di pubblica utilità o a far conoscere l’operato dell’Ente. La legge 150/2000
prevede la separazione dell’Ufficio Stampa dal Dipartimento o Ufficio che si occupa della
Comunicazione, ma concretamente queste due aree collaborano a stretto contatto soprattutto
nella gestione delle campagne di comunicazione. Una collaborazione ben coordinata può
portare a sfruttare il potere dei mezzi di comunicazione online non solo per il rilancio, ma
soprattutto attraverso la creazione di contenuti personalizzati, in formati che gli utenti dei
social apprezzano e condividono sulle proprie pagine, contenuti caratterizzati da
immediatezza e sintesi del messaggio. Osservando l’operato del Comune di Roma si nota un
29 L’Amministrazione ha anche un profilo su Pinterest, social che permette di creare delle librerie di immagini, foto e video, che non risulta attivo da tempo e presenta solo poche gallerie di contenuti.
44
grande utilizzo delle campagne in tutte le sue modalità, da quelle tradizionali a quelle di
nuova introduzione, dimostrando anche una apertura verso il coinvolgimento dei cittadini
tramite gli User Generated Content per la promozione di eventi o più in generale
dell’immagine della città. L’individuazione delle campagne da realizzare e il loro processo di
sviluppo va inserito nel piano di comunicazione che prevede due macro categorie di
campagne: quelle fisse che riguardano una serie di ricorrenze e commemorazioni che
coinvolgono l’Amministrazione della città e si presentano ogni anno, come l’Estate Romana o
il Natale di Roma, e quelle che invece vanno realizzate per un singolo evento o per la
diffusione di informazioni utili deliberate dall’Istituzione e che riguardano la collettività,
come ad esempio le disposizioni dei vari municipi sulla raccolta differenziata o
l’allungamento degli orari degli uffici amministrativi. Sia per le campagne create ad hoc per il
web, sia per quelle tradizionali rilanciate sulla rete e sulle piattaforme social è previsto un
processo di diffusione che si articola attraverso varie fasi che seguono la realizzazione tecnica.
L’impegno, la durata e le modalità della campagna variano e vengono concordate ogni volta,
mentre l’organizzazione nel caso di campagne su eventi ruota intorno a due momenti
principali: il lancio con anticipo della campagna, ripresa a cadenza crescente in rapporto alla
vicinanza dell’evento e una promozione più marcata nel giorno o periodo dell’evento, in
alcuni casi integrata da un resoconto attraverso documenti o testimonianze video o
fotografiche dell’evento. Nel caso invece di campagne realizzate per la promozione di
informazioni di pubblica utilità i due nuclei principali sono il lancio, che prevede una fase di
promozione più forte e la ripetizione nel tempo. In questo ambito un esempio riuscito è
quello della raccolta differenziata, campagna che si ripete da diversi anni integrando ogni
volta le nuove disposizioni. Il contributo degli strumenti web e social è dato anche dai formati
che vengono scelti per proporre
l’informazione. Come detto più volte la rete
punta sulla rapidità e la sintesi, quindi per
funzionare al meglio l’Amministrazione deve
scegliere dei formati che agevolino la
trasmissione di contenuti densi di
informazioni, presentati generalmente sotto
l’aspetto tecnico e con un linguaggio
burocratico. La traduzione in messaggi diretti al cittadino che sottolineano le implicazioni
45
pratiche delle decisioni è alla base della costruzione e del successo delle campagne sulla rete.
Nel corso degli anni il tema della differenziata è stato trattato sotto diversi aspetti e la
promozione delle informazioni si è sviluppato in maniera diversa a seconda della piattaforma,
come mostrano le immagini selezionate di seguito. Il post di Facebook a pagina 44 risale al
2012 e mostra la scelta dell’Amministrazione di inserire il tema del riciclo nell’ambito della
rubrica “come fare per”, iniziativa interessante volta proprio alla semplificazione delle
procedure amministrative e all’informazione diretta e semplice per il cittadino. Il tema è
infatti riassunto in un post abbastanza breve dove sono indicate le direttive principali da
seguire, riformulate, riassunte e diffuse direttamente nei luoghi virtuali dove il cittadino si
ritrova e reperisce le informazioni. Sempre sulla pagina di Facebook sono presenti altre
modalità di sensibilizzazione tra cui i contributi fotografici relativi agli eventi realizzati in
relazione al tema, come ad esempio l’inaugurazione del nuovo centro di raccolta di
Mostacciano, su cui è stato creato un album fotografico. Una delle foto mostra la
cartellonistica informativa del centro, con tutte le informazioni relative ai materiali e al tipo di
smaltimento, e costituisce un ottimo elemento per rilanciare la campagna. Può infatti essere
affiancata a una parte testuale efficace per un duplice scopo: la promozione dell’evento e la
risposta a una questione di interesse collettivo su cui spesso si hanno dubbi.
Fig. 8 Infografica raccolta differenziata postata su Facebook
46
Anche la presentazione dei risultati ottenuti con la raccolta differenziata fino ad oggi possono
funzionare da stimolo al miglioramento di un servizio che basa buona parte della sua riuscita
sul contributo del cittadino nella gestione personale e locale dei rifiuti prima di arrivare al
livello centralizzato di gestione delle Istituzioni. Come mostra la Fig. 8, l’infografica in
questo caso è la scelta più giusta per sintetizzare dati statistici utilizzando una veste grafica
accattivante e semplice, che con una rapida occhiata sintetizza il messaggio all’utente che la
incontra scorrendo la propria home.
Una modalità diversa di rilanciare la
tematica è stata proposta recentemente
sulla pagina Twitter, attraverso
messaggi con immagini di materiali e
oggetti che giornalmente ci troviamo a
dover smaltire senza sapere bene come
comportarsi. All’immagine veniva
aggiunta una domanda che stimolava l’utente a soffermarsi e un link che rimandava alla guida
con tutte le informazioni dettagliate. L’uso delle immagini, ma soprattutto della domanda è
una buona tecnica per cercare di stimolare l’engagement dell’utente che tutti i giorni si trova a
confrontarsi con queste semplici domande e può conoscere le risposte con un semplice click
del mouse. L’apprezzamento degli utenti si può registrare già analizzando il buon livello
d’interazione testimoniato dai retweet e i preferiti.
Sul portale infine il tema viene rilanciato spesso in occasione dell’adeguamento dei vari
municipi al nuovo piano
territoriale tramite
articoli più lunghi e
informazioni più
puntuali rispetto alle
forme di diffusione
tipiche dei social, ma
più limitato dal punto
di vista della possibilità
Fig. 9 Tweet della campagna sulla raccolta differenziata
Fig. 10 Esempio di notizia pubblicata sul portale inerente alla raccolta differenziata
47
di interazione. La Fig. 10 si riferisce a un articolo recente sulla raccolta porta a porta che sta
attualmente interessando sempre più municipi e che rappresenta un cambio rispetto alle
modalità precedenti. Va quindi approfondito indicando tutta una serie di informazioni che
spaziano dagli aspetti gestionali a quelli amministrativi e coinvolgono il cittadino in maniera
più diretta e controllabile.
Il focus sui diversi modi di veicolare una campagna è stato integrato dall’indagine sulle
modalità di gestione tecnica del lavoro di cui si è parlato all’inizio del paragrafo. Sono state
osservate due campagne diverse in un arco di tempo definito per rilevare la periodicità e la
logica di rilancio dell’informazione. La prima campagna riguarda la donazione di organi
mentre la seconda fa riferimento all’iniziativa #ideefuoridalcentro che promuove l’incontro e
la discussione diretta sul territorio tramite una serie di incontri nei vari municipi. Le due
campagne riguardano aree tematiche differenti e hanno uno sviluppo diverso; nel primo caso
la diffusione si attesta ad una fase iniziale che prevede il lancio e un passaggio forte nel
periodo immediatamente successivo. La fase di rilancio verrà affrontata a distanza di un certo
periodo di tempo, per mantenere acceso l’interesse e riuscire a raggiungere anche utenti che
frequentano meno assiduamente i canali social. L’iniziativa #ideefuoridalcentro mostra
invece una presenza molto più assidua sui presidi digitali dell’Amministrazione, in quanto il
processo comunicativo alla base della promozione di eventi multipli segue il calendario
dell’iniziativa itinerante, riservando i passaggi più forti a ridosso dell’evento corredato in
alcuni casi da una cronaca in presa diretta su Twitter o da documenti fotografici che
forniscono contenuti extra che possono attirare l’interesse dell’utente e spingerlo poi ad
andarsi a documentare sull’iniziativa. L’uso dell’hashtag per indicizzare l’iniziativa permette
anche di monitorare i contenuti degli utenti su quella tematica precisa, riuscendo anche a
rilevare il livello di gradimento del progetto. A livello generale l’analisi ha mostrato che
malgrado le differenze, si può osservare una tendenza alla gestione congiunta delle
piattaforme che veicolano nella stessa giornata i contenuti su tutti social e il portale secondo
modalità personalizzate e seguendo un piano editoriale predefinito.
48
49
3.4 La comunicazione di crisi
La comunicazione di crisi rappresenta un ambito molto delicato in quanto interviene in
situazioni di emergenza o pericolo e deve quindi riuscire ad essere più chiara ed efficace
possibile per attivare tutti i meccanismi necessari alla gestione e al monitoraggio costante del
problema e comunicarli al cittadino fino a che l’emergenza non si considera rientrata. Alla
base di questo processo c’è la pianificazione preventiva, da realizzare e inserire all’interno del
piano di comunicazione per affrontare l’emergenza secondo un iter e una strategia
prestabilita, non approcciandosi per la prima volta nel momento in cui la crisi si verifica. Una
cattiva gestione della situazione può portare a una crisi anche di tipo informativo che aggrava
e scredita l’immagine dell’Amministrazione attraverso gestioni impulsive e scoordinate. Il
web in questo ambito può essere estremamente di aiuto per le sue caratteristiche di rapidità
nel veicolare l’informazione e per la possibilità di raggiungere un audience molto esteso in
maniera capillare. Alla raccolta delle informazioni sulla situazione segue una identificazione
delle piattaforme su cui diffondere le informazioni e l’elaborazione del messaggio, oltre alla
gestione delle risposte e della richiesta di informazioni degli utenti che in questi casi
raggiunge picchi di interazione e traffico sui portali istituzionali e deve essere gestita
correttamente sia per quel che riguarda la precisione dell’informazione che per la rapidità
nella risposta. Analizzando i profili del comune emergono due aree principali intorno a cui si
sviluppano generalmente le comunicazioni di crisi: la mobilità e le condizioni
meteorologiche. La strategia alla base della gestione dei casi di crisi della mobilità sono stati
affrontati nell’intervista al Direttore dell’Ufficio social network del comune proposta nel
capitolo 4, mentre nel caso di allerta meteo si può osservare una gestione che prevede
generalmente la diffusione dell’informazione in stretta correlazione con i bollettini meteo che
vengono pubblicati insieme ai recapiti utili per comunicare situazioni di emergenza o
sollecitare interventi di competenza dell’Amministrazione. Le tre immagini selezionate e
presentate nella pagina seguente mostrano l’uso coordinato degli strumenti online a
disposizione del comune; in particolare su Twitter l’informazione viene sintetizzata ai
massimi livelli, come un lancio di agenzia, corredato però dal link che rimanda al portale,
mentre nel caso di Facebook sono presenti i principali contatti e le modalità attivate per
entrare in contatto con l’Amministrazione (Contact center 060606). L’aggiornamento costante
50
delle informazioni è possibile grazie al coordinamento con gli organi nazionali che gestiscono
l’emergenza a livello locale come la Protezione civile e con tutte le aree interessate
dell’Amministrazione, e permette al comune di trasformarsi in fonte delle informazioni per
l’opinione pubblica, influendo indirettamente anche sull’immagine complessiva percepita.
Nel caso in cui questo tipo di avvenimenti straordinari si verificasse fuori dall’orario di ufficio
la macchina organizzativa del comune cerca di attivarsi, fornendo le informazioni principali
sulla base di un intervento dettato dalla disponibilità dei dipendenti anche fuori dall’orario
lavorativo, per fornire notizie e dati importanti alla cittadinanza. Questa scelta di gestione è
apprezzabile in quanto non rientra nelle mansioni “ufficiali” dei funzionari ma è
probabilmente dettata dalla conoscenza dalle peculiarità delle piattaforme che funzionano
sulla base di un flusso di informazioni costante e ininterrotto, e dimostra di essere in linea
con l’obiettivo più generale di trasparenza e accessibilità che l’Amministrazione è chiamata
a gestire utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione.
Fig. 11 Esempi di comunicazione di crisi
L’analisi generale degli strumenti di relazione sul web dell’Amministrazione di Roma ha
mostrato una buona organizzazione della comunicazione online e del coordinamento delle
varie aree che contribuiscono alla gestione dell’informazione verso il cittadino. Non si tratta
51
infatti solo della promozione dell’immagine e dell’operato, ma della conoscenza delle logiche
che stanno alla base della presenza delle Istituzioni su queste piattaforme e che decretano il
successo del progetto digitale del comune. La valutazione complessiva è quindi positiva
sebbene vadano migliorati degli aspetti a livello gestionale e di investimenti per poter
aumentare le potenzialità degli strumenti sul web che non implementano solo e le possibilità
di accesso all’informazione ma collegano le persone e le istituzioni. Nel capitolo successivo
viene proposta l’intervista realizzata al Direttore dell’ufficio social network del comune in cui
sono stati approfonditi alcuni aspetti riguardanti scelte e casi di analisi concreta che
permettono di entrare nel dettaglio del lavoro che quotidianamente viene svolto nel
dipartimento di comunicazione di un’Istituzione.
52
4. Intervista a Roberto D’Alessio, responsabile ufficio social network
del comune di Roma fino a febbraio 2015.
Il dottor Roberto D’Alessio è un comunicatore esperto nell’ambito della Pubblica
Amministrazione. Dal 2007 si è occupato delle Relazioni con il Pubblico prima
per il Municipio Roma IX, poi per l’Ufficio del Difensore civico di Roma e
attualmente è incaricato della gestione della comunicazione esterna di Roma e
dell’Ufficio Social network della capitale.
Negli ultimi anni lo spostamento online degli utenti sul social ha imposto una
ridefinizione dei modelli di comunicazione. Qual è l’approccio scelto in termini
contenuti proposti?
Noi siamo partiti nel 2012 con una sorta di vetrina. All’inizio i social erano gestiti da una
società esterna che prendeva e rilanciava i contenuti dai nostri siti, non solo dal portale di
Roma Capitale ma anche da quello dei musei, della mobilità dell’ama ecc. perché
l’Amministrazione ha molte facce. Poi sono riuscito a convincere l’Istituzione della necessità
di una redazione interna perché i social sono uno strumento interattivo, quindi non possono
essere gestiti solo da chi è fuori, che sarà sicuramente più bravo a livello tecnico ma non
conosce a fondo le dinamiche dell’Amministrazione. Per un po’ abbiamo avuto per un po’
una gestione mista, in cui la società esterna continuava a fare delle proposte e noi le
validavamo, abbiamo inserito l’interazione, cioè abbiamo rafforzato la comunicazione
interattiva prima molto scarsa sulla gestione dei commenti, delle risposte ai tweet e ai i
messaggi diretti. Proseguendo, negli ultimi mesi abbiamo voluto allargare gli strumenti di
popolamento degli account inizialmente organizzati solo intorno a iniziative centrali di
interesse collettivo, abbiamo costruito una cosiddetta redazione decentrata con alcuni
municipi e molti dipartimenti in cui alcune persone di quegli uffici sono referenti presso di
noi; qualcuno particolarmente bravo scrive direttamente i tweet o i post e questa cosa sta
crescendo di più. Un ulteriore passaggio che vogliamo realizzare è quello di aprirci alle
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attività non necessariamente nostre, cioè trasformare gli account da profili
dell’Amministrazione di Roma Capitale, ad account della città. Abbiamo cominciato a
pubblicare contenuti non gestiti da noi ma che ci sentiamo di rilanciare come ad esempio le
attività di o il comitati di quartiere. Stiamo cercando anche di diffondere contenuti non
sponsorizzate da noi, elemento inizialmente vincolante con la passata che seguiva una linea
esclusivamente autoreferenziale.
Attualmente quindi è previsto un lavoro di collaborazione con diversi organi interni
dell’Amministrazione come l’ Ufficio stampa per la gestione delle informazioni da
proporre. Ma vengono creati anche contenuti ad hoc per le piattaforme social adattando
l’informazione iniziale ai canali di informazione digitale?
Si, certo. Abbiamo realizzato delle iniziative specifiche come i contest su varie tematiche,
abbiamo girato anche dei video autoprodotti che sono andati molto bene, come ad esempio un
video su una tema abbastanza banale che però ha avuto molto successo e riguardava lo
spostamento della fermata della metro.
Il bacino di utenza di una città come Roma è molto vasto, anche i turisti possono
rappresentare un target interessante. Come viene conciliata questa doppia funzione?
Avete pensato all’accesso a informazioni in lingua inglese o all’apertura di un profilo
dedicato ?
Allora, il problema in questo caso è puramente economico. Ai messaggi diretti che ci
mandano in inglese e in spagnolo rispondiamo noi, però non ci sentiamo in grado di gestire
l’account in lingua inglese o in altre lingue. Posso rispondere direttamente in privato, ma se lo
pubblico formalmente sul profilo diventa di maggiore responsabilità. Abbiamo avuto per un
periodo un contratto con una società che ci traduceva i tweet, questa iniziativa attivata solo su
Twitter dava un buon riscontro e prevedeva che una parte dei tweet venisse tradotta in inglese
e rilanciati in contemporanea a quelli in italiano. Poi però i soldi sono finiti e purtroppo per
ora non è previsa una riattivazione di questo servizio.
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La gestione orizzontale delle relazioni è uno dei vantaggi principali dell’uso dei social
network con obiettivi di comunicazione istituzionale soprattutto per la possibilità di
dialogo diretto con il cittadino. Questo aspetto risulta meno sfruttato rispetto a quello
dell’informazione. Come vengono gestite le risposte? devono essere approvate da
responsabili?
Allora questo è il limite che non siamo riusciti a superare. Quando abbiamo costruito questa
redazione mi sono andato a scegliere le persone internamente all’Amministrazione che non
erano abituate a lavorare con questi strumenti; all’inizio ero l’unico che aveva il coraggio di
rispondere, gli altri non se la sentivano. Io sono anziano di Amministrazione quindi ne
conosco molto bene la struttura e il funzionamento e mi posso permettere di rispondere su
cose che gli altri non conoscono. Riguardo ai commenti critici abbiamo fatto una
differenziazione, cancelliamo gli insulti ma non i commenti negativi, cosa che prima non
succedeva, tutto quello che è inerente anche se è negativo rimane. L’altra questione riguarda
le opinioni politiche a cui noi non rispondiamo; ad esempio se ci viene mossa una critica ad
esempio sulla scelta dell’Amministrazione di aumentare il costo dell’asilo nido noi non
rispondiamo. È una legittima valutazione del cittadino, ma dipende da una scelta politica di
sindaci e assessori. Noi interagiamo fornendo un certo tipo di informazioni su dove fare la
domanda, come farla, modifichiamo un’informazione sbagliata e in moltissimi casi
reindirizziamo verso il la sezione esatta del portale dove trovare le informazioni, visto che il
sito è un pochino pesante ma verrà ristrutturato e avremo nei prossimi mesi un sito più
friendly. Per quanto riguarda l’approvazione, con la passata Amministrazione la risposta
doveva essere prima approvata dal Direttore, ora sono io che approvo. È un sistema
abbastanza immediato e che funziona, in un anno e mezzo di attività, su 15 mila tweet
abbiamo fatto 4 errori, statisticamente sta andando abbastanza bene ( Es. liberazione invece
di Repubblica).
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La considerazione che i cittadini hanno in generale dell’apparato burocratico di Roma si
ripercuote sul servizio offerto sui social ? Cosa è cambiato rispetto alle indagini datate
2013, qual è la reputation di cui gode attualmente il comune di Roma?
Il dato fondamentale è questo: in poco più di un anno e mezzo abbiamo ridotto del 70% i costi
e quadruplicato l’audience, siamo passati da 20mila follower su Twitter a 80 mila da 10mila a
quasi 40 mila su Facebook. Recentemente mi è stato contestato che rispetto ad altre città
europee il numero di mi piace era abbastanza basso, ma analizzando i dati ho scoperto che a
livello di interazione la pagina di Roma Capitale risulta più attiva sia dal punto di vista
dell’interazione che della pubblicazione dei contenuti, mai meno di 10-12 post al giorno.
Complessivamente quindi ritengo che l’immagine dell’Amministrazione stia beneficiando di
questo tipo di servizi.
Sempre riguardo all’interazione, la moderazione delle pagine da parte degli stessi utenti
è un elemento che denota il successo della strategia messa in atto; per l’istituzione infatti
non è necessario intervenire direttamente in tutte le risposte, dando così l’impressione di
una gestione democratica aperta delle pagine di un’istituzione. Si è creata intorno ai
profili social del comune una community strutturata che collabora attivamente e
supporta il vostro operato?
Su Twitter succede. Abbiamo avuto spesso sostegno da parte dei cittadini nelle risposte, su
Facebook di meno.
Osservando il portale ci sono molte campagne che vengono lanciate, ad esempio
attualmente quella sul numero taxi. Come organizzate i vari step di lancio di una
campagna di comunicazione sui social?
Alcune cose le facciamo in autonomia, in altri casi i responsabili della comunicazione di una
struttura ci contattano chiedendoci un certo tipo di impegno che va concordato insieme ai
tempi e modi. Ad esempio lanciamo con una settimana di anticipo le cose più significative
andando a crescere e riprendiamo poi i temi a una certa distanza di tempo, come nel caso
dello 060609. Stiamo curando ora la campagna di donazione organi che avrà un passaggio
iniziale forte e poi verrà ripetuta. Alcune campagne sono fisse come l’estate romana il 21
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aprile, i musei gratis la prima domenica del mese o le domeniche ecologiche, mentre altre
vengono concordate e bilanciate all’occorrenza ma in entrambi i casi viene pianificato il
lavoro di diffusione sulle piattaforme parallelamente ai tempi di passaggio.
Nella sezione del portale dedicata ai social network oltre a fornire gli indirizzi degli
attuali canali social del comune di Roma è annunciata anche la scelta di aprire un
account su Pinterest attualmente attivo. Come mai avete scelto di dotare il comune di un
altro account social che punta sulla comunicazione visuale?
L’account è stato creato tanto tempo fa però io non sono mai riuscito ad aprire un tavolo di
discussione costruttiva su come sfruttarlo al meglio. Nella scelta dei social su cui essere
presenti abbiamo sicuramente scartato LinkedIn perché era poco indicato per
l’Amministrazione, abbiamo preparato e aperto Pinterest ma il problema è che in realtà non
abbiamo una struttura organizzativa di raccolta delle immagini che era alla base dell’idea
originaria, ovvero trasportare il nostro archivio fotografico su Pinterest. Non avendo nessun
tipo di assistenza per la gestione di questo tipo di contenuti, per ora non viene utilizzato
attivamente. Altra cosa su cui stiamo ragionando è l’apertura del profilo Instagram che ci
piacerebbe molto, ma stiamo aspettando una risposta dell’amministrazione.
Riguardo alla gestione del profilo Twitter è sicuramente apprezzabile l’attenzione alle
linee guida sulla scrittura e sul linguaggio nei social. Ad esempio la tematizzazione
iniziale dei post nell’ottica della sintesi in 140 caratteri è un’ottima strategia. Tra i post
più apprezzati ci sono quelli sulla mobilità e la cultura. I gusti degli utenti influiscono
sulla scelta dei contenuti proposti?
In realtà non molto, come Amministrazione rilanciamo informazioni utili e rilevanti
appoggiandoci anche alle diverse sezioni dell’Amministrazione; ad esempio sulla cultura
abbiamo molti contenuti mentre sulla mobilità abbiamo informazioni un po’ meno reperibili.
La caratterizzazione con gli hashtag funziona molto bene, inoltre nei tweet abbiamo sempre
un link di appoggio che rimanda sempre alle sezioni della pagina istituzionale.
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Ci sono stati casi in cui è stato necessario attivare una strategia di gestione delle
emergenze o comunicazione di crisi?
La gestione delle emergenze funziona su autogestione. Come ad esempio la notte del diluvio
su Roma c’è stato bisogno di fornire un servizio fino alle 2 di notte. in questo senso la
disponibilità della redazione al superamento delle regole di orario è fondamentale. Se si
dovesse tener conto esclusivamente dell’orario dettato dall’Amministrazione non sarebbero
gestibili i social. Superare un certo tempo nel rispondere a un utente rende la risposta inutile.
La gestione della crisi viene attuata anche in alcuni casi di criticità della mobilità o per il
blocco del traffico. La regola che ci siamo imposti in questi casi è dare l’informazione solo se
siamo in grado di gestire il corso dell’emergenza, altrimenti non la diamo. Se chiude una
fermata della metro dopo le otto di sera lo segnaliamo solo se poi siamo in grado di avvisare
anche della riapertura. L’informazione sul traffico è sempre doppia, mai a senso unico;
comunico la crisi se posso comunicarne la risoluzione. Anche il Sabato e la domenica
funzionano sull’autogestione, tutti i post e le interazioni funzionano grazie disponibilità della
redazione, fuori dall’orario di ufficio.
Su Twitter lo strumento del retweet è spesso abusato, ma potrebbe essere utile in
questo caso per la promozione di campagne in collaborazione con altri e enti per
creare una rete di supporto. Analizzando il profilo si nota uno scarso uso di questo
strumento. Per quale motivo non viene usato molto?
Generalmente facciamo la promozione diretta scrivendo noi il post. Abbiamo invece
sperimentato un’iniziativa che ha funzionato, ovvero il retweet su alcuni contenuti dei
cittadini. Ad esempio il turista che ringrazia Roma per l’accoglienza viene retwittato, cosa che
prima non si faceva in quanto i profili erano dedicati solo alla comunicazione di tipo
istituzionale.
Analizzando i contenuti proposti su Facebook e Twitter non ci sono particolari
discrepanze se non per la questione dell’interazione con gli utenti. Su alcuni post, come
ad esempio quello sulle unioni civili si è riscontrata una scarsa partecipazione su
Facebook (2 like) mentre una forte attività su Twitter. Questo è dovuto solo a una
mancanza di interesse degli utenti di una delle due piattaforme o dipende dalla maggior
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possibilità di intervento che si ha su Facebook ? mi riferisco ad esempio alla possibilità
di eliminare i commenti off topic, possibilità che Twitter non offre.
Le due utenze sono diverse. Su Twitter c’è un livello di aggressività maggiore che su
Facebook, dove il pubblico sembra più responsabile rispetto a Twitter. In qualche caso siamo
riusciti con azioni di moderazione a placare perlomeno i commenti più violenti, ultimamente
abbiamo sperimentato anche un altro tipo di interazione, agiamo correggendo
un’informazione errata, fornendo le esatte informazioni o reindirizzando. Questo a volte
funziona e riusciamo a farci anche rispondere “grazie” alla fine. Noi non verifichiamo tutti gli
account, ma controllando a volte notiamo anche profili palesemente finti con nomi fantasiosi,
un solo follower che risultano fatti apposta per screditare l’Istituzione.
Tra i post più criticati negli ultimi giorni il caso del logo ha sicuramente un primato di
interventi. Vi aspettavate una reazione così critica da parte della rete?
Sinceramente io un po’ me lo aspettavo ma non così tanto, soprattutto ROME scritto in
inglese non è stato digerito bene. Anche l’articolo di F,Mero sulla Repubblica ha sottolineato
questo aspetto che ha raccolto la maggioranza di critiche sulla rete . Sui profili social è già
stato messo il nuovo logo relazionale mentre sul portale per ora è rimasto quello istituzionale,
ma verrà cambiato presto nell’ottica di coerenza dei vari strumenti informativi
dell’Amministrazione.
Dai report delle indagini RomaRadioCapitale risultava un servizio poco conosciuto dai
cittadini. La presenza di materiale sulla piattaforma Youtube ha aiutato a estendere la
conoscenza del servizio? Come vengono trasformate le informazioni in contenuti video
che possono interessare il cittadino?
La radio è una parte della mia attività. Nell’ultimo anno e mezzo l’Amministrazione quasi
voleva chiuderla e io ho cercato di forzare per mantenerla e infatti ora è stato deciso di
rilanciarla. Cercare di imporsi alla fine è servito perché c’è un gruppo di signore molto brave
che fa un bel prodotto, ma ovviamente dobbiamo fare i conti con il fatto che abbiamo poche
risorse e quindi non possiamo più comprare gli spazi per una diffusione più ampia come una
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volta. Su Youtube abbiamo avuto fasi alterne; abbiamo cominciato solo con la radio, poi
abbiamo iniziato a mettere altri video, alcuni dei quali autoprodotti, poi ad un certo punto
sono cominciati ad arrivare video che ci mandava il sindaco, girati da una sua troupe, che però
hanno avuto uno scarsissimo successo. Adesso spero di rilanciare i video autoprodotti; tra
quelli passati che hanno avuto un grande successo ne abbiamo fatto uno sulla procedura per
votare che i cittadini hanno trovato molto utile. Su Youtube paghiamo lo scotto innanzitutto di
non avere una struttura fissa dedicata a questa piattaforma, se avessimo un gruppo di persone
che fa riprese video con attrezzature adatte potremmo fare sicuramente di più. Youtube è stato
il primo progetto social ad essere stato attivato nel 2011, dietro mia proposta.
Avete realizzato varie indagini che sono a disposizione sul potale, utilizzare invece
proprio lo strumento dei sondaggi su Facebook potrebbe essere più diretto e
interessante e coinvolgere ulteriormente gli utenti in alcuni ambiti della gestione?
In questo caso non c’è l’approvazione dell’Amministrazione. Non lo vogliono come non
vogliono neanche la gestione dei reclami sui social. Questo è un limite che ad esempio non
hanno altre istituzioni pubbliche come la Polizia Locale che accetta reclami sui social.
Tecnicamente si potrebbe fare, ma la contestazione sta nel fatto che per accettare un reclamo
devo avere un’identificazione certa della persona che lo sta facendo e questo non è possibile
attraverso i social. È anche vero che in tutto il mondo ormai si fanno reclami e segnalazioni
sui social. Questo non vuol dire che siano vincolanti, ma se arrivano svariate segnalazioni
come succede su un cassonetto non svuotato, non devo avere bisogno di particolari strumenti
di identificazione, potrei comunque accettare la segnalazione. L’altra pecca è quella dei nomi,
da ieri abbiamo recuperato l’account @Roma su Twitter più immediato rispetto al precedente,
@romacapitaleTW. Su Facebook Roma Capitale Official Page è molto lungo e andrebbe
modificato, su Youtube NotizieRomaCapitale è stato scelto perché quando abbiamo aperto gli
account la scelta del semplice Roma era possibile perché il nome era già stato preso. Su
Twitter siamo riusciti a migliorare, ma su Facebook e Youtube in questo senso siamo ancora
deficitari.
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Il comune di Rimini sposa Whatsapp, http://www.comune.rimini.it/eventi/pagina9953.html. Atac, a Roma via al contatto diretto con i cittadini via Whatsapp,
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Twitalyzer, analytics for social business http://www.twitalyzer.com/5/index.asp
Socialbakers, http://www.socialbakers.com/
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Foller.me, Analytics for Twitter http://foller.me/
Quintly, Professional Social Media Analytics, https://www.quintly.com/