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Titolo: COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI OTTOBRE 2014 Codice elaborato: VA1-SSGX-SPI-SO-R-010-3 Tavola: 5a.10 Nome file: 5a.10_VA1-SSGX-SPI-SO-R-010-3 Fase del processo: VARIANTE PII Livello Progettazione: - Revisione : 3 Redazione: SPI RELAZIONE TECNICA - SOTTOSERVIZI TECNOLOGICI PROGETTO URBANISTICO GENERALE RENZO PIANO BUILDING WORKSHOP RPBW IN COLLABORAZIONE CON AREE EX FALCK E SCALO FERROVIARIO PROPOSTA VARIANTE AL PII (APPROVATO CON DELIBERA N.142 DEL 30/04/2012) CONSULENTI PROPONENTE Sede legale: Piazza E. Duse, 2 - 20122 Milano MANAGEMENT COMPANY Sede legale: Piazza E. Duse, 2 - 20122 Milano Unità locale: V.le Italia, 572 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) Unità locale: V.le Italia, 572 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) TRM ENGINEERING S.r.l. Via della Birona 30 - 20900 Monza - MB DEERNS ITALIA S.p.A. Via Guglielmo Silva, 36 - 20149 Milano SIMONA e FRANCO GIORGETTA Via Fiori Chiari 8 - 20121 Milano Geom. EMANUELE MORELLI C.so di Porta Nuova 46 - 20121 Milano MONTANA S.r.l. Via A. Fumagalli, 6 - 20143 Milano ATELIER MICHEL CORAJOUD Rue Sébastien Mercier 23 - Paris 75015 MOBILITA': PAESAGGIO: ENERGIA: AMBIENTE: RILIEVI: SPIT ENGINEERING S.r.l. Via M. Buonarroti 15 - 20149 Milano SOTTOSERVIZI:

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Titolo:

COMUNE DISESTO SAN GIOVANNI

OTTOBRE 2014

Codice elaborato: VA1-SSGX-SPI-SO-R-010-3Tavola: 5a.10Nome file: 5a.10_VA1-SSGX-SPI-SO-R-010-3

Fase del processo: VARIANTE PIILivello Progettazione: - Revisione : 3

Redazione: SPI

RELAZIONE TECNICA - SOTTOSERVIZI TECNOLOGICI

PROGETTO URBANISTICO GENERALE

RENZO PIANO BUILDING WORKSHOP

RPBW

IN COLLABORAZIONE CON

AREE EX FALCK E SCALO FERROVIARIOPROPOSTA VARIANTE AL PII(APPROVATO CON DELIBERA N.142 DEL 30/04/2012)

CONSULENTI

PROPONENTE

Sede legale: Piazza E. Duse, 2 - 20122 Milano

MANAGEMENT COMPANY

Sede legale: Piazza E. Duse, 2 - 20122 Milano

Unità locale: V.le Italia, 572 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)

Unità locale: V.le Italia, 572 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)

TRM ENGINEERING S.r.l.Via della Birona 30 - 20900 Monza - MB

DEERNS ITALIA S.p.A.Via Guglielmo Silva, 36 - 20149 Milano

SIMONA e FRANCO GIORGETTAVia Fiori Chiari 8 - 20121 Milano

Geom. EMANUELE MORELLIC.so di Porta Nuova 46 - 20121 Milano

MONTANA S.r.l.Via A. Fumagalli, 6 - 20143 Milano

ATELIER MICHEL CORAJOUDRue Sébastien Mercier 23 - Paris 75015

MOBILITA':

PAESAGGIO: ENERGIA:

AMBIENTE:

RILIEVI:

SPIT ENGINEERING S.r.l.Via M. Buonarroti 15 - 20149 Milano

SOTTOSERVIZI:

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INDICE 1.0.0 PREMESSA PAG. 3 2.0.0 IL SISTEMA DEI SOTTOSERVIZI IN GENERALE PAG. 4 3.0.0 LE RETI DEI SOTTOSERVIZI PAG. 4 3.1.0 LE RETI FOGNARIE IN GENERALE PAG. 4 3.1.1 LA RETE FOGNATURA BIANCA PAG. 6 3.1.2 LA RETE FOGNATURA NERA PAG. 9 3.2.0 LA RETE ACQUEDOTTO POTABILE PAG. 10 3.3.0 LA RETE ACQUEDOTTO NON POTABILE PAG. 10 3.4.0 LA RETE ENERGIA ELETTRICA PAG. 11 3.5.0 LA RETE TELECOMUNICAZIONI PAG. 11 3.6.0 LA RETE GAS PAG. 12 3.7.0 LA RETE DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA STRADALE PAG. 12 4.0.0 DATI TECNICI PRINCIPALI PAG. 13 4.1.0 RETE FOGNATURA BIANCA PAG. 13 4.2.0 RETE FOGNATURA NERA PAG. 13 4.3.0 RETE ACQUEDOTTO NON POTABILE PAG. 15

ALLEGATO A PAG. 17

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1.0.0 PREMESSA

Il sistema dei sottoservizi individuato nella presente Relazione, che accompagna la proposta di variante al vigente Programma Integrato di Intervento "Aree ex Falck e Scalo Ferroviario" (definitivamente approvato con deliberazione G.C. n. 142 del 30/04/2012), deve essere considerato, allo stato, e con specifico riferimento all'urbanizzazione del compendio, esclusivamente come elaborato di "linea guida", finalizzato: • ad evidenziare, nel modo più esaustivo possibile, a tutti i Soggetti ed Enti interessati, i principi

informatori che saranno adottati nelle successive fasi di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva degli interventi;

• a consentire di effettuare una macrostima indicativa dei costi delle opere urbanizzative, che peraltro non rappresentano, così come oggi calcolati, l’esatto ammontare in ordine al quale avverrà lo scomputo, atteso che la quantificazione e la computazione di dettaglio dei correlati costi emergerà dalla Progettazione Definitiva (sulla base del Progetto Architettonico ed Urbanistico Definitivo) che dovrà essere accettata ed asseverata dall’Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni, fermi restando gli oneri economici ad oggi previsti a carico del soggetto attuatore;

• a consentire la successiva precisa definizione dei componenti e la loro ubicazione. Conseguentemente, si precisa che le opzioni assunte in questa fase (di variante a vigente strumento di pianificazione attuativa), ancorchè già ampiamente illustrate e discusse con l’Amministrazione Comunale, non sono da considerarsi definitive e conclusive, sostanziandosi, allo stato, in opzioni propositive, da verificare, discutere ed eventualmente modificare prima di renderle operative nelle successive fasi di Progettazione (UCP). Il sistema dei sottoservizi proposto è finalizzato a servire le aree all’interno del perimetro dell'ambito di intervento, fatti salvi i necessari ed indispensabili interventi all’esterno del PII funzionali alle opere da realizzarsi negli Ambiti di Trasformazione. I principi informatori che hanno condotto alle soluzioni proposte sono sostanzialmente i seguenti: la flessibilità e la agevole fruibilità dei sottoservizi da parte di tutti gli utenti, nonché l'accessibilità in rapporto alle operazioni di gestione e manutenzione e la sicurezza di cose e persone. Si rammenta, così come sopra già evidenziato, che la presente Relazione ha una valenza prevalentemente descrittiva, essendo finalizzata ad individuare i principi informatori assunti a base della presente proposta di intervento, che troveranno poi, declinazione, nel dettaglio, nelle successive fasi di progettazione. Analogamente, anche i calcoli ed i predimensionamenti dei sottoservizi, effettuati già in questa fase per consentire l’elaborazione dell’intera proposta di variante al vigente PII, sono da intendersi del tutto preliminari. Ciò posto, è possibile sin da ora attestare che i progetti Preliminari, Definitivi ed Esecutivi saranno ispirati all’utilizzo della prassi consolidata, nonché conformati alle tecniche di calcolo ed alle tecnologie in uso al momento della redazione dei progetti. I progetti rispetteranno altresì le prescrizioni, la cui osservanza è richiesta già in sede di variante al vigente PII, contenute nell'Allegato 1 del Provvedimento Motivato finale della VAS dell'Accordo di Programma per la realizzazione della "Città della Salute e della Ricerca" (di cui al Decreto della Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo n° 7008 del 23/07/2013), con particolare riferimento al punto E del paragrafo 5.5 in merito alla matrice ACQUA (pag. 30 del citato Allegato 1), nonché quelle rese in seno al Decreto regionale n. 9695 del 20.12.2014, che ha attestato - ad esito di espletamento di procedura di VIA - la compatibilità ambientale della proposta di variante al vigente PII cui il presente elaborato accede. Si fa altresì presente, come anche confermato dall’Amministrazione Comunale, che la proposta di intervento contemplata nella variante al PII vigente è stata esaminata dagli estensori dello Studio di Fattibilità della "Città della Salute e della Ricerca", che non hanno evidenziato criticità riguardanti allacciamenti o recapiti del nuovo complesso ospedaliero ai sottoservizi previsti nel PII vigente.

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Peraltro, sulla base della previsione emersa da detto Studio di Fattibilità di recapitare nella rete fognaria nera della “diagonale” una portata di punta pari a 120 mc/h,, nella proposta di variante al vigente PII è stato verificato il collettore fognatura nera lato nord della “diagonale”, adeguandolo a tale esigenza. In ogni caso, lo sviluppo temporale di tutte le reti sarà tale da rispettare il corretto funzionamento degli edifici a supporto della "Città della Salute e della Ricerca" e, quindi, anche dell’ospedale stesso.

2.0.0 IL SISTEMA DEI SOTTOSERVIZI IN GENERALE

I sistemi di sottoservizi proposti all’interno del perimetro di intervento si suddividono, dal punto di vista tipologico, in due classi ben distinte: • i sottoservizi che avranno vita autonoma all’interno del perimetro: fanno parte di questa tipologia la

Rete Fognatura Bianca, la Rete Acquedotto non Potabile e la Rete Illuminazione Pubblica Stradale; • i sottoservizi che saranno collegati (vuoi per necessità di alimentazioni o di recapito, vuoi per continuità

delle reti con quelle dell’adiacente contesto urbano) ai sottoservizi omologhi presenti al contorno: fanno parte di questa tipologia la Rete Fognatura Nera, la Rete Acquedotto Potabile, la Rete Polifore Energia Elettrica, la Rete Polifore Telecomunicazioni e la Rete Gas Metano.

Atteso che il compendio di intervento è, nella sua totalità, discontinuo (in buona sostanza il collegamento tra tutta la zona a Sud-Ovest e tutta la zona a Nord-Est è esterno al perimetro), e poiché il tessuto urbano esistente al relativo contorno (densamente abitato e servito) si presenta, per l’intrinseca conformazione dello stesso, a “macchie di leopardo” che, in certi casi, si incuneano all’interno del perimetro d’intervento, anche tutte le reti dei sottoservizi non possono essere omogeneamente collegate tra loro, ma si presentano anch’esse, ovviamente, come complessi di reti parzialmente a sé stanti.

Il sistema dei sottoservizi sarà realizzato in modo tradizionale (sostanzialmente sottoservizi interrati inferiormente alle strade), ma saranno perseguiti elevati livelli di qualità progettuali.

Precisato quanto sopra, è opportuno peraltro evidenziare che, alcune strade o assi di collegamento perpendicolari a Viale Italia, da realizzarsi nelle aree di Fase 1 e 2, presentano nel relativo sottosuolo diversi livelli di parcheggi interrati.

Conseguentemente, il coordinamento di posa tra i vari sottoservizi (in special modo le fognature che devono prevedere ovviamente le pendenze) determinerà anche la quota di “franco” tra il piano finito e l’estradosso dei manufatti interrati (quota che peraltro è già stata individuata, in questa fase, a livello preliminare e indicata nelle sezioni).

Data la complessità e l’estensione delle reti, i sottoservizi, in alcuni casi, dovranno obbligatoriamente essere posati inferiormente al Parco Urbano o comunque nel sottosuolo delle aree verdi; a tal riguardo, si precisa che, in questi casi, i sottoservizi saranno ubicati ove possibile inferiormente ai percorsi all’interno delle aree verdi, dovendosi, conseguentemente, considerare la loro rappresentazione sulle tavole grafiche meramente schematica.

Da ultimo, si segnala che alcune strade/rotonde esterne al perimetro di intervento saranno oggetto di sistemazione superficiale: dal punto di vista dei sottoservizi questo comporta il rifacimento dell’illuminazione pubblica e dei pozzetti di raccolta acque stradali che recapiteranno nei sistemi di raccolta (fognature/tombinature) già presenti, atteso che, per l'appunto, le suddette opere infrastrutturali sono già esistenti.

Data la complessità e l'estensione dell'ambito di PII e degli interventi previsti nelle varie fasi in cui si articola la relativa attuazione, potrebbe in alcuni casi rendersi necessaria la posa di alcuni sottoservizi c.d. “in bianco”, al fine di consentire le finiture di strade propedeutiche ad una determinata fase evitando, in questo modo, ulteriori interventi stradali in fasi successive.

3.0.0 LE RETI DEI SOTTOSERVIZI

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3.1.0 LE RETI FOGNARIE IN GENERALE L’area ricompresa all’interno del perimetro del PII "Aree ex Falck e Scalo Ferroviario" è attualmente servita, per quanto riguarda gli scarichi di acque reflue e meteoriche, da una rete mista non Comunale che, sino a qualche tempo fa, convogliava tutte le acque di drenaggio nere e meteoriche dell’area all’impianto di depurazione Falck denominato TRAI dove, attraverso manufatti ripartitori, le medesime venivano in parte trattate e poi scaricate nel Fiume Lambro attraverso la Roggia Parpagliona ed in parte (quanto all'eccedenza rispetto alla portata sottoposta a trattamento), scaricate direttamente nel Fiume Lambro. I collettori principali di tale sistema, denominati “Collettore Falck Nord” e “Collettore Falck Sud”, hanno un andamento NO-SE verso, per l'appunto, la zona del TRAI. Successivamente, ad esito dell'approvazione del progetto denominato “Progetto di Variante Finale alla C.E. del 19/07/02, prot. Gen. 48949, prot. Sez. 1220” Progetto Edilizio n° 88/02, variante del 11/12/0 3, esaminato ed approvato dalla Commissione Edilizia nella seduta del 21/01/04, risultano essere stati realizzati due manufatti sfioratori (scolmatore Nord e scolmatore Sud), posti all’interno del perimetro dell'ambito di intervento, che intercettano i due collettori principali e provvedono, in tempo di pioggia, a inviare le portate nere diluite (portate nere più l’aliquota ammessa delle portate meteoriche) attraverso il nuovo collettore di Viale Edison alla fognatura comunale di Via G. Cantore. Il collettore di Via G. Cantore recapita quindi all’impianto di depurazione comunale (tra l’altro, recentemente potenziato). Ciò posto, si precisa che il nuovo progetto planivolumetrico annesso all'odierna proposta di variante al vigente PII prevede la realizzazione di un edificio che interferisce totalmente con il manufatto scolmatore Nord; questo manufatto ed i relativi collegamenti e recapiti (portata di tempo asciutto nell’attuale fognatura di Viale Edison, portata di piena nella roggia) dovranno quindi essere demoliti e ricostruiti, a completa cura e carico dell'Operatore, in posizione opportuna non interferente con gli edifici. Si precisa, inoltre, che le opere relative ai manufatti sfioratori ed al collettore di Viale Edison sono state realizzate da precedenti Proprietari delle aree come anticipo sugli oneri dovuti. Le portate di piena vengono sostanzialmente ancora inviate al Fiume Lambro. Negli intendimenti progettuali precedenti (superati dall’attuale proposta di variante al vigente PII), era previsto di considerare, in fase realizzativa, il controllo delle portate di piena generate dal bacino stesso e la loro laminazione all’interno del TRAI, al fine di poter scaricare nel Fiume Lambro portate compatibili con il Piano Regionale di Risanamento delle Acque. Tale sistema fognario non comunale, già a servizio degli ex stabilimenti Falck interni al perimetro di intervento, sarà, con ogni probabilità, in tutto o in parte demolito o dismesso, a causa delle attività di bonifica del sito, nonché in considerazione del fatto che il medesimo non rispetta i livelli progettuali che il Programma Integrato di Intervento si prefigge di assicurare. Le attuali fognature di piccole aree di terzi esterne al perimetro dell'ambito di PII (Edison e Villaggio Falck), che attualmente recapitano in tale sistema, dovranno conseguentemente essere oggetto di modifica, previo l'espletamento dei necessari approfondimenti da effettuarsi, in fase realizzativa(allo stato si ipotizza l'apprestamento, nell’ambito dell’intervento, di un nuovo collettore di tipo misto che, partendo dalla zona Edison e Villaggio Falck raggiungerà il manufatto scolmatore Nord). Piccole parti dell’area ex Falck scaricano invece, e continueranno a scaricare, nella fognatura Comunale esistente al contorno. Le fognature Comunali esistenti al contorno sono di tipo misto. Giova ricordare che esiste uno studio (datato novembre 1999), commissionato dal Comune di Sesto San Giovanni alla Società ETATEC s.r.l. (Prof. Paoletti) che, oltre ad evidenziare lo stato di parziale insufficienza di alcuni collettori misti esistenti nel territorio Comunale, individua, come limite massimo ancora recepibile dal collettore misto Comunale di Via G. Cantore da parte delle aree Falck interne al perimetro di intervento e attualmente servite dai collettori Falck Nord e Sud, una portata pari a 550 l/s (vedi Allegato A).

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Giusta questa doverosa premessa, le reti fognarie che saranno realizzate all’interno del perimetro dell'ambito di intervento, su indicazione ed in accordo con Amministrazione Comunale e CAP Holding, saranno di tipo duale (rete nera e rete bianca).

3.1.1 LA RETE FOGNATURA BIANCA All’interno dell’area oggetto di PII sarà realizzata una rete fognaria bianca, da apprestarsi con tubazioni in

CLS armato. A prescindere dalla risultanza dei calcoli idraulici, il diametro minimo dei collettori sarà pari a 400 mm. La rete sarà dotata delle opportune camerette ad anelli prefabbricati con il fondo opportunamente rivestito. Le camerette saranno ovviamente previste in tutti gli incroci e cambi di direzione; inoltre saranno previste

ogni circa 50 m per condotti Ø ≤ 400 mm; ogni circa 60 m per condotti 400 mm < Ø ≤ 700 mm; ogni circa 80 m per condotti 700 mm < Ø ≤ 1100 mm; ogni circa 120 m per condotti 1100 mm < Ø ≤ 1600 mm; ogni circa 200 m per condotti Ø > 1600 mm.

Nel caso in cui alcuni tratti della nuova rete dovessero essere interessati da zone di rispetto di pozzi di emungimento acqua potabile, la tenuta, sia dei collettori sia delle camerette, sarà assicurata - in conformità a quanto disposto dalla D.G.R. n° VII/12693 del 10/ 04/03 - mediante l’impiego di manufatti in materiale idoneo, previa valutazione delle correlate prestazioni nelle condizioni peggiori di esercizio, riferite ad un livello di riempimento pari al livello dell’intradosso dei chiusini camerette.

In buona sostanza, sarà garantito il rispetto della norma UNI EN 1610/99 per quanto riguarda le prove di verifica alla tenuta.

La nuova rete fognaria bianca avrà pendenze indicativamente non minori del 1‰. Laddove dovessero essere presenti incroci complanari non evitabili tra fognatura bianca e fognatura nera,

la fognatura bianca sarà sifonata. Il regime delle acque bianche sarà sostanzialmente il seguente:

• Strade pubbliche o asservite all'uso pubblico, parc heggi impermeabili pubblici o asserviti all'uso

pubblico, piazze ed in generale tutte le aree impe rmeabili pubbliche o assimilabili: Raccolta delle acque bianche, desoleazione immediatamente a valle dei parcheggi delle sole acque raccolte negli stessi (ovviamente non nei parcheggi a pettine o in linea facenti parte delle strade), collettamento alla pubblica rete fognaria bianca che recapiterà in zone pubbliche, ove saranno realizzati sistemi disperdenti che saranno dimensionati in funzione delle caratteristiche di permeabilità del terreno e della loro capacità di volanizzazione (vedi nota 1).

(nota 1) Nelle successive fasi di progettazione sarà esplorata la possibilità di ridurre le dimensioni dei sistemi disperdenti (o di alcuni di essi), sostituendoli con “vasche volano a fondo disperdente”, con scarico “regolato” (in ragione di una portata da stabilirsi proporzionale alle superfici raccolte), in un collettore recapitante nel fiume Lambro. Questa possibilità potrà però essere presa in considerazione solo dopo una serie di verifiche puntuali e di dettaglio quali: o la fattibilità realizzativa in funzione delle quote altimetriche all’origine ed al recapito (fiume

Lambro), in funzione dei possibili percorsi del collettore e della verifica di eventuali impedimenti o ostacoli;

o la possibilità di scarico nel fiume Lambro da verificare con l’autorità competente in termini di portata, di quota di resa, ecc;

o la verifica globale tecnico/economica.

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Per quanto riguarda i parcheggi, sono stati considerati tutti impermeabili, anche quelli inerbiti, in quanto inferiormente al "pacchetto" superficiale è previsto un massetto in CLS. Per quanto riguarda gli alberi, sono considerate alla base dei fusti aree inerbite (e quindi drenanti), in ragione di: o m 2 x 5 nelle strade parallele a Viale Italia da realizzarsi nelle Fasi 1 e 2 e nei parcheggi. La

fattibilità realizzativa in funzione delle quote altimetriche all’origine ed al recapito (fiume Lambro), in funzione dei possibili percorsi del collettore e della verifica di eventuali impedimenti o ostacoli;

o diametro m 2 in tutte le altre strade. Nelle strade dotate inferiormente di manufatti interrati (tipicamente quelle da realizzarsi in Fase 1 e 2 perpendicolari a Viale Italia), le acque meteoriche che giungeranno sull'estradosso di tali manufatti, siano esse provenienti da aree in superficie inerbite (es. alberi) o dalla percolazione, saranno condotte mediante opportune pendenze dell'estradosso sino alle strade parallele a Viale Italia che presentano una fascia centrale completamente drenante. Laddove nell'intorno di edifici sono presenti manufatti interrati esterni all'impronta dei medesimi, le acque meteoriche che raggiungeranno l'estradosso di tali manufatti saranno condotte, mediante pendenze, al limite del manufatto, disperdendosi quindi in modo naturale nel terreno.

• Edifici privati e pubblici e relative pertinenze: - raccolta delle acque bianche, separazione della prima pioggia e sua restituzione alla fognatura nera ove previsto dalla vigente normativa; - dispersione autonoma nel sottosuolo nella misura consentita dall’effettiva area drenante disponibile mediante l'utilizzo di sistemi disperdenti che, per ragioni tecniche cautelative, ove possibile, non saranno realizzati inferiormente ai piani interrati; - laddove il dimensionamento dei manufatti interrati in correlazione all’estensione delle superfici fondiarie non consentisse (o consentisse solo parzialmente) la realizzazione dei sistemi disperdenti all’interno delle superfici fondiarie medesime, i sistemi disperdenti saranno realizzati in idonee aree pubbliche adiacenti alle superfici fondiarie; - tutte le acque bianche che, per qualsivoglia ragione, non potranno essere disperse localmente all’interno delle aree fondiarie o nelle aree pubbliche poste nelle immediate vicinanze, saranno volanizzate in vasche, da apprestarsi all’interno delle aree fondiarie (ma non inferiormente a manufatti interrati), o in idonee aree pubbliche adiacenti, e restituite alla pubblica rete fognaria bianca in ragione di 20 l/s ha impermeabile. Sarà valutata l’opportunità di realizzare vasche volano disperdenti per minimizzare l’accumulo effettivo da restituire alla pubblica rete fognaria bianca; - comunque ed in ogni caso, anche laddove tutte le acque bianche potessero essere disperse localmente o nelle immediate vicinanze, sarà previsto un collegamento di “troppo pieno” d’emergenza alla pubblica rete fognaria bianca, previa valutazione ed eventuale regolamentazione concordemente con i Tecnici dell’Amministrazione Comunale e con il Gestore del Sistema Idrico integrato, da acquisirsi durante le successive fasi di progettazione, nel rispetto del quadro economico previsto e condiviso.

• Aree interne al perimetro di intervento, ma attualm ente servite da collettori misti comunali: verranno previste, ove necessario, nuove reti miste recapitanti nei medesimi collettori comunali al contorno. Più specificatamente, saranno assoggettate a tale regime: l’area Vittoria A (peraltro già attualmente edificata) delimitata da Viale Italia, Via Rimembranze e Via XXIV Maggio, l’area ove attualmente sorge l’asilo Montessori che recapita le fognature bianche e nere in Viale Italia e che continuerà ad utilizzare tale recapito, e l’area ove attualmente sorge l’Esedra che recapita e continuerà a recapitare nelle fognature miste di Viale Italia.

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La raccolta delle acque di strade, parcheggi, piazze ecc. sarà effettuata mediante pozzetti da carreggiata a caditoia o da pozzetti da marciapiede a bocca di lupo, sifonati e collegati alle reti fognarie bianche con tubazioni in PVC Ø160 mm o previa la realizzazione di tratti di tombinatura.

L’area massima di competenza di ogni pozzetto varierà anche in funzione delle esigenze dovute alle dimensioni in pianta delle varie aree (se molto allungate o tendenzialmente quadrate), indicativamente da circa 150 ÷ 200 m2, a circa 400 m2 con un’interdistanza massima pari a 20 m.

La desoleazione delle acque dei parcheggi è prevista con sistemi prefabbricati dotati di una sezione di sedimentazione per la separazione fanghi e di una sezione di separazione oli.

Ciò nei seguenti termini. Nel comparto di sedimentazione avviene la separazione dei solidi e, in generale, del materiale inerte

avente densità maggiore dell’acqua. Nel settore di desoleazione si separano gli oli dall’acqua. Periodicamente, si renderà necessario l’intervento di Ditta Specializzata per la rimozione e lo smaltimento

delle sostanze oleose accumulate. I sistemi disperdenti saranno modulari, nonché realizzati con elementi “a gabbia” in materiale plastico a

forma di parallelepipedo da assemblare e interrare con rivestimento in fogli di materiale geosintetico per consentire la dispersione dell’acqua evitando l’intasamento delle maglie plastiche.

Il notevole volume di acqua accumulabile nei sistemi disperdenti ne consente un dimensionamento che tenga conto anche del quantitativo invasato.

I moduli saranno realizzati in modo tale da formare dei tunnel all’interno dei sistemi disperdenti accessibili per videoispezione e, se necessario, per effettuare la pulizia con lancia a pressione onde minimizzare costi e tempi di manutenzione.

La rete fognatura bianca recapiterà nei sistemi disperdenti (previo il passaggio attraverso sistemi di sedimentazione) mediante appositi pozzetti abbinabili al sistema modulare di dispersione.

Immediatamente a monte dei sistemi disperdenti saranno previsti pozzetti per consentire il prelievo di campioni di acqua.

Relativamente al dimensionamento dei sistemi disperdenti, le scelte progettuali adottate nella proposta di variante al vigente PII sono emerse sostanzialmente dalle prove in campo, effettuata - su incarico del Soggetto Attuatore da parte di Società Specializzata - per determinare la permeabilità del terreno: essendo risultati valori di permeabilità del terreno più favorevoli rispetto a quelli considerati nei predimensionamenti relativi al PII vigente, i nuovi predimensionamenti hanno dato luogo a sistemi disperdenti di dimensione, e quindi di costo, inferiore rispetto a quelli previsti nel PII vigente.

La seguente tabella riassume indicativamente le differenze tra il PII vigente e la proposta di variante al PII vigente in termini di occupazione di suolo pubblico dei sistemi disperdenti delle aree pubbliche (strade, piazze, parcheggi e assimilabili) e in termini del loro costo totale parametrico comprensivo di scavo, manto in geotessuto, moduli disperdenti, reinterri e conferimenti in discarica del materiale eccedente.

SUPERFICIE DI OCCUPAZIONE COSTO TOTALE PARAMETRICO DI SUOLO PUBBLICO [m2] [migliaia di €] PII VIGENTE circa 44.000 circa 20.000 PROPOSTA DI VARIANTE AL circa 14.000 circa 6.500 PII VIGENTE Ancorché, come detto, le dimensioni dei sistemi disperdenti (individuati nelle tavole grafiche) conseguano

da predimensionamenti effettuati sulla base di prove per la determinazione del coefficiente di permeabilità

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del terreno eseguite in alcuni punti significativi dell’area, nelle successive fasi di progettazione verranno effettuate prove mirate, nei punti ed alle profondità appropriate in funzione dei vari sistemi in previsione.

Ulteriormente, essendo i sistemi disperdenti individuati costituiti da vasche volano con fondo disperdente, nelle successive fasi di progettazione si valuterà, in ottica di ottimizzazione, anche, in rapporto a criteri di sostenibilità tecnica ed economica, l’opportunità di considerare anche il volume invasato dai collettori come incremento della volanizzazione dei vari sistemi, anche eventualmente incrementando il diametro dei collettori stessi.

3.1.2 LA RETE FOGNATURA NERA All’interno dell’ambito di PII sarà prevista una rete fognaria nera, che sarà apprestata con tubazioni in gres

o in CLS armato internamente rivestito con resine o con materiali plastici (es. liner polipropilenico). A prescindere dalle risultanze dei calcoli idraulici, il diametro minimo dei collettori sarà pari a 300 mm. La rete sarà dotata delle opportune camerette ad anelli prefabbricati con il fondo opportunamente rivestito. Le camerette saranno ovviamente previste in tutti gli incroci e nei cambi di direzione; inoltre saranno

previste ogni circa 50 m per condotti Ø ≤ 400 mm; ogni circa 60 m per condotti 400 mm < Ø ≤ 700 mm; ogni circa 80 m per condotti 700 mm < Ø ≤ 1100 mm; ogni circa 120 m per condotti 1100 mm < Ø ≤ 1600 mm; ogni circa 200 m per condotti Ø > 1600 mm.

In questa fase (di pianificazione attuativa), è stato cautelativamente previsto - al di sotto della “diagonale - il raddoppio del collettore fognatura nera (un collettore lato sud ed un collettore lato nord) per evitare possibili sifoni negli allacciamenti provenienti da nord che sarebbero necessari per bypassare il collettore della fognatura bianca, allo stato previsto tra i due collettori della fognatura nera.

Nel caso in cui alcuni tratti della nuova rete dovessero essere interessati da zone di rispetto di pozzi di emungimento acqua potabile, la tenuta sia dei collettori che delle camerette sarà assicurata - in conformità a quanto disposto dalla D.G.R. n° VII/12693 del 10/ 04/03 - mediante l’impiego di manufatti in materiale idoneo, previa valutazione delle correlate prestazioni nelle condizioni peggiori di esercizio, riferite ad un livello di riempimento pari al livello dell’intradosso dei chiusini camerette.

In buona sostanza, sarà garantito il rispetto della norma UNI EN 1610/99 per quanto riguarda le prove di verifica alla tenuta.

La nuova rete fognaria nera recapiterà nella rete mista comunale esistente al contorno dell'ambito di intervento, privilegiando, ove possibile, quale recapito, i collettori principali esistenti (e non quelli secondari).

Compatibilmente con le quote di recapito, le pendenze saranno indicativamente non minori del 4‰. Sempre compatibilmente con le quote di recapito dei collettori esistenti, sarà previsto, ove possibile, un

salto di quota tra collettore affluente e collettore recettore. I principi sopra descritti sono già stati illustrati e concordati nel corso di specifici tavoli tecnici tenutisi con

l’Amministrazione Comunale e con gli Enti Preposti. Se necessario, saranno previsti manufatti di lavaggio (mediante l'utilizzo di sistemi con elettrovalvole

temporizzate) che invieranno, per una durata ed ad intervalli liberamente programmabili, acqua attinta dall’acquedotto nei collettori neri.

Si evidenzia che, così come già previsto dal PII vigente definitivamente approvato con deliberazione G.C. n° 142 del 30/04/2012, anche nell'odierna proposta di variante, alcune aree (essenzialmente “Vittoria A” e fascia a Nord-Ovest della ferrovia nei pressi della stazione) interne al perimetro dell'ambito di intervento, ma attualmente servite da collettori misti comunali, non saranno dotate di fognature duali, ma verranno previste, ove necessario, nuove reti miste recapitanti nei medesimi collettori comunali presenti al contorno dell'ambito di PII.

3.2.0 LA RETE ACQUEDOTTO POTABILE

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Il progetto di intervento dedotto nell'odierna proposta di variante al vigente PII prevede la realizzazione, su progetto di CAP Holding, di una nuova rete acquedotto potabile a servizio dell’area, alimentata dalle adeguate nuove fonti di approvvigionamento idrico e correttamente interconnessa con la rete al contorno. L'ipotesi planimetrica rappresentata nella planimetria del Progetto di Variante al vigente PII dovrà quindi essere condivisa ed eventualmente modificata su indicazioni di CAP Holding. Le nuove fonti di approvvigionamento idrico (pozzi potabili) interne all’area sono indicate sulle tavole grafiche. Il quantitativo di pozzi a servizio dell’intera area è stato indicato dall’Amministrazione Comunale; a tal riguardo, si rileva che il progetto di intervento recepisce in toto l'indicazione in tal senso pervenuta dall'Ente locale, non essendosi conseguentemente svolta alcuna verifica di dettaglio in merito all'effettivo fabbisogno. Come da accordi intercorsi durante i tavoli tecnici, negli elaborati correlati all'odierna proposta di variante al vigente PII, sono rappresentati solo 3 dei 4 pozzi in previsione, il cui approntamento è previsto (relativamente a due di essi) a scomputo degli oneri urbanizzativi, atteso che il quarto pozzo (di cui il progetto di intervento prevede la conferma realizzativa) non sarà ubicato nelle aree interne al perimetro del PII, bensì esternamente ad esso. Ulteriormente, si segnala che gli elaborati di progetto recano, altresì, la rappresentazione di un quinto pozzo dedicato esclusivamente agli edifici della "Città della Salute e della Ricerca", precisandosi che i correlati oneri realizzativi non risultano essere a carico del soggetto attuatore del PII (bensì a carico del soggetto che sarà individuato, ex art. 153 D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., quale concessionario della suddetta opera pubblica). Da verifiche effettuate presso CAP Holding, la rete dovrà essere realizzata con tubazioni in acciaio con giunti a saldare, rivestite esternamente in PEAD ed internamente con resine epossidiche. Gli idranti stradali sottosuolo, su precisa richiesta di CAP Holding, saranno alimentati dalla rete acquedotto potabile salvo nelle limitate zone servite solo dalla rete non potabile ove ovviamente gli idranti sono alimentati da tale rete. La rete sarà ovviamente provvista di saracinesche di sezionamento, direttamente interrate.

3.3.0 LA RETE ACQUEDOTTO NON POTABILE

La scelta di realizzare una rete acquedotto non potabile alimentata esclusivamente dal sistema di messa in sicurezza della falda realizzata a carico del Comune di Sesto San Giovanni, ancorché non estesa a tutta l’area, ma alla gran parte di essa raggiungibile dalla rete, così come richiesto e condiviso dall’Amministrazione, è motivata dal perseguimento di evidenti obiettivi di sostenibilità ambientale. Tale rete è distribuita principalmente nella zona del Parco Urbano (Unione e Concordia), ove è previsto il massimo consumo di acqua per l’irrigazione. Si precisa, peraltro, che tale opzione dovrà essere analizzata in rapporto anche a preminenti criteri di sostenibilità economica correlati alla realizzazione dell'impianto ed alla relativa fruizione. Inoltre, per gli edifici ubicati in zone non provviste della rete di acquedotto non potabile, nelle successive fasi di progettazione sarà valutata l’opzione, in rapporto a criteri di sostenibilità tecnica ed economica, di accumulo ed utilizzo delle acque piovane per usi non potabili. Trattasi, in ogni caso, di una scelta che assume, a proprio fondamento, la valorizzazione e la preservazione di un bene prezioso in un'ottica di tutela delle risorse ambientali chesono rappresentative del contesto globale. La rete acquedotto non potabile, concepita, in questa fase, come del tutto autonoma all’interno di quasi tutta l’area di intervento, trarrà origine da un accumulo e dalla relativa stazione di pompaggio che attingerà dal sistema dei pozzi di bonifica realizzati dal Comune di Sesto San Giovanni. Sarà indicativamente realizzata con tubazioni in PEAD e sarà provvista di saracinesche di sezionamento, direttamente interrate. La rete, previa verifica tecnico-economica, sarà posta a servizio dei seguenti fabbisogni:

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• utilizzi non potabili degli edifici in progetto (idrantini di lavaggio/innaffiamento, antincendio, irrigazione, ecc.; sarà esaminata e valutata anche la possibilità di alimentare i WC);

• utilizzi non potabili a servizio della collettività (irrigazione verde pubblico, eventuali fontane, ecc.). Ciò posto, si rileva che la variante al vigente PII (del pari che il Programma vigente), oltre a prevedere il mantenimento di alcuni edifici industriali storici rendendoli fruibili, contempla, altresì, la messa in sicurezza di due “torri dell’acqua”. Il rispetto del principio di rifruizione del patrimonio storico, e non solo quello del relativo mantenimento a titolo di memoria documentale, porterà dunque ad esplorare la possibilità di riutilizzare, previa verifica di fattibilità tecnico-economica, anche tali manufatti quali serbatoi di compenso/accumulo/emergenza.

3.4.0 LA RETE ENERGIA ELETTRICA La rete energia elettrica M.T. e B.T. a servizio dell’intero ambito di intervento sarà interfacciata e alimentata dalle reti ENEL esistenti al contorno, nonché dalla nuova cabina di trasformazione primaria che l’Ente realizzerà nella zona Edison o in area ad essa prospiciente; infatti, la cabina di trasformazione primaria prevista e le reti uscenti risultano indicative poiché potrebbero essere collocate in altra sede in linea con quanto previsto anche nello Studio di Fattibilità della "Città della Salute e della Ricerca", nel rispetto del quadro economico previsto e condiviso. Da tale zona, così come richiesto da ENEL, trarranno infatti origine le 4 polifore principali e più precisamente: • N° 2 polifore a 14 fori Ø 160 mm, una verso Viale Italia, l’altra verso Viale Edison; • N° 2 polifore a 10 fori Ø 160 mm, entrambe verso V iale Italia. Le suddette polifore saranno dotate di camerette di ispezione. Tutte le strade dell’area di progetto saranno percorse, su un solo lato (gli allacciamenti di edifici dall’altro lato saranno effettuati mediante traversanti), da una coppia di polifore di distribuzione, a 4 fori Ø 160, l’una ad uso ENEL, (con pozzetti da cm 60 x 60 a carattere provvisorio posti solo nei cambiamenti di direzione, nelle derivazioni e negli incroci), l’altra sarà riservata all'Amministrazione Comunale (con pozzetti da cm 60 x 60 a carattere definitivo posti, oltre che nei cambiamenti di direzione, nelle derivazioni e negli incroci, anche ogni circa 30 / 40 m). A completamento della disanima delle reti energia elettrica, si evidenzia che, in corrispondenza di ogni incrocio, sarà prevista la posa di due tubazioni plastiche corrugate Ø110 mm direttamente interrate in senso trasversale alla carreggiata (predisposizione per installazioni semaforiche, telecamere o quant’altro), mentre in corrispondenza di ogni rotonda saranno posate tubazioni plastiche corrugate Ø110 mm direttamente interrate sull’anello esterno ed alcuni attraversamenti verso la rotonda centrale. Tutte le tratte di tubazioni di cui sopra faranno capo a pozzetti d’ispezione.

3.5.0 LA RETE TELECOMUNICAZIONI La rete telecomunicazioni a servizio dell’intero ambito di intervento, sarà interfacciata alle reti dei vari Gestori presenti esternamente ad esso. La rete sarà costituita da polifore che percorreranno sostanzialmente tutte le strade (saranno posate dal lato strada privo di polifora Energia Elettrica). Le polifore saranno a 4 fori Ø 160 mm più due tritubo, e saranno utilizzate sia dai Gestori delle Telecomunicazioni sia dall’Amministrazione Comunale. Saranno previsti pozzetti da cm 60 x 120 ogni circa 50 m nonché nei cambiamenti di direzione e in corrispondenza delle derivazioni.

3.6.0 LA RETE GAS All’interno dell'ambito di PII saranno realizzate le necessarie reti gas MP e BP da concordare con l’Ente Erogatore A2A.

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Le reti MP trarranno origine da una zona che è stata indicata da A2A come ubicazione di una cabina di primo salto. Le reti MP alimenteranno (principalmente tramite l’esistente rete MP di Viale Italia) le varie cabine di riduzione pressione MP / BP (la cui esatta ubicazione verrà definita in sede realizzativa), dalle quali trarrà origine la distribuzione BP per tutta l’area. Le reti saranno ovviamente interrate. Quanto ai costi di fornitura e posa delle suddette tubazioni, i medesimi sono previsti a carico di A2A, mentre gli oneri inerenti le opere di scavo e di reinterro sono a carico del soggetto attuatore del PII. Ulteriormente, sono previsti a carico del soggetto attuatore del PII, i costi inerenti le opere morte delle cabine di riduzione MP / BP.

3.7.0 LA RETE DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA STRADALE La rete illuminazione pubblica stradale sarà alimentata dalle reti FM mediante opportuni quadri d’illuminazione pubblica, dai quali saranno alimentati i vari circuiti. Il sistema di gestione dell’illuminazione stradale privilegerà l’efficienza e la qualità. Nelle successive fasi di progettazione sarà esplorata, previo verifica tecnico/economica, la possibilità di perseguire risparmi energetici, e ciò sia mediante l’adozione di fonti luminose non tradizionali, sia mediante l’installazione di sistemi bipotenza o comunque atti a garantire la riduzione notturna dei flussi luminosi, il tutto gestibile da sistema. I circuiti saranno posati in cavidotti plastici direttamente interrati (indicativamente sempre n° 2 Ø1 10, anche se un cavidotto dovesse rimanere vuoto, per riserve o segnali di telecontrollo) ed equipaggiati con n° 4 corde da 16 mmq. In corrispondenza di ogni palo di illuminazione pubblica sarà previsto l'apprestamento di adeguato pozzetto in cui sarà derivata l’alimentazione all’apparecchio illuminante mediante apposito kit di giunzione rapida in gel con connessioni riaccessibili. I montanti pali saranno indicativamente in cavo 2x2,5 mmq (una derivazione in pozzetto e un montante per ogni apparecchio illuminante). Gli apparecchi saranno in classe II. I pali saranno inseriti in tubazioni in PVC (a loro volta annegate nei plinti di fondazione) con intercapedine in sabbia e solo collare in CLS per la facile sostituzione del palo. La base del palo sarà rivestita con guaina termo restringente a protezione dall’urina dei cani. Gli illuminamenti e le luminanze saranno adeguati alla classe delle strade. Gli apparecchi illuminanti rispetteranno ovviamente i disposti di cui alle L R. n° 17 del 27/03/2000, n° 38 del 21/12/2004 e provvedimenti collegati. Indicativamente, ed allo stato, gli apparecchi illuminanti saranno posizionati a circa 4 m/6 m di altezza e l’interasse pali, peraltro coordinato con il passo delle alberature, rispetterà le vigenti normative. In ogni caso, l’illuminotecnica dovrà essere valutata in base all’arredo urbano e le fotometrie degli apparecchi illuminanti dovranno essere tali da rispettare le Leggi Regionali vigenti in materia. Tutto l’impianto d’illuminazione stradale sarà uniformato agli standard A2A Milano, salvo diverse indicazioni da parte dell’Amministrazione Comunale. Anche la restante parte della pubblica illuminazione (parchi, corselli, ecc.) facente parte di altro progetto, trarrà sempre origine da quadri (che potranno essere, in alcuni casi, i medesimi dell’illuminazione stradale) e circuiti dedicati.

4.0.0 DATI TECNICI PRINCIPALI 4.1.0 RETE FOGNATURA BIANCA

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• Tubazioni in CLS armato • Diametro minimo collettori = 400 mm • Camerette ad anelli prefabbricati con il fondo opportunamente rivestito previste in tutti gli incroci e

cambiamenti di direzione e: - ogni circa 50 m per condotti Ø ≤ 400 mm - ogni circa 60 m per condotti 400 mm < Ø ≤ 700 mm - ogni circa 80 m per condotti 700 mm < Ø ≤ 1100 mm - ogni circa 120 m per condotti 1100 mm < Ø ≤ 1600 mm - ogni circa 200 m per condotti Ø > 1600 mm

• Permeabilità del terreno e profondità della falda: il soggetto privato attuatore del PII ha incaricato una Società Specializzata, che ha effettuato una campagna di rilievi (n° 4 a diverse profondità) limitata alla Fase 1 dalla quale è emerso che l'ordine di grandezza della permeabilità del terreno è pari a 10-4 m/s e che il livello piezometrico della falda è variabile tra - 16 e - 17 m. Dalle prove è pure emersa la non idoneità alla dispersione idraulica nel terreno tra il piano campagna e - 5 m, a causa delle caratteristiche granulometriche e del conseguente coefficiente di permeabilità estremamente sfavorevoli. Visto che le prove effettuate sono diffuse sull'intera estensione dell'area di Fase 1 (la distanza tra i due punti di prova più lontani tra loro è pari a circa 1200 m), si è ritenuto ragionevole adottare per tutta l'area di intervento il valore di permeabilità del terreno riscontrato nelle prove.

• Sistemi disperdenti, di desolazione e di sedimentazione: il dimensionamento di tali sistemi, che sarà definito nel dettaglio nelle successive fasi di progettazione, sarà validato dalla Azienda Produttrice dei sistemi stessi previa la fornitura dei necessari calcoli

• Metodo di calcolo per la determinazione delle portate acque bianche e per il conseguente dimensionamento dei sistemi drenanti (il metodo di calcolo adottato è in accordo con il Piano Regionale di Risanamento delle Acque, metodo Razionale Anglosassone) Tempo di ritorno = 10 anni Curva di possibilità pluviometrica (Comune di Milano) h = a x tn

dove: per t < 60 min’ a = 53,47 mm/h n = 0,407 per t > 60 min’ a = 50,06 mm/h n = 0,222

• Tempo di ritorno per il dimensionamento delle volanizzazioni private acque meteoriche = 20 anni • Restituzione dalle volanizzazioni private alla pubblica rete fognaria bianca = 20 l/s ha imp privato

4.2.0 RETE FOGNATURA NERA • Tubazioni in gres o in CLS armato internamente rivestito con resine o con materiali plastici (es. liner

polipropilenico) • Diametro minimo collettori = 300 mm • Camerette ad anelli prefabbricati con il fondo opportunamente rivestito previste in tutti gli incroci e

cambiamenti di direzione e: - ogni circa 50 m per condotti Ø ≤ 400 mm - ogni circa 60 m per condotti 400 mm < Ø ≤ 700 mm - ogni circa 80 m per condotti 700 mm < Ø ≤ 1100 mm

• Metodo di calcolo delle portate acque nere basato sul quantitativo di apparecchi sanitari: Si ipotizza che:

o Per ogni 100 mq di S.L.P. residenziale siano presenti una cucina, un bagno principale e un bagno di servizio, per un totale di n° 10 apparecch i di scarico (n° 2 W.C., n° 2 lavabi, n° 1 bidet, n° 1 vasca, n° 1 doccia, n° 1 lavello, n° 1 lavatrice, n° 1 lavastoviglie), che corrispondono ad una portata di scarico totale pari a circa 6 l/s

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o Per ogni 100 mq di S.L.P. terziario/commerciale siano presenti n° 1 W.C., n° 2 lavabi, n° 0,3 bidet, per un totale di 3,3 apparecchi sanitari, che corrispondono ad una portata di scarico totale pari a circa 3 l/s

o Detta R la S.L.P. residenziale [mq]; T la S.L.P. terziario/commerciale [mq]; la portata di scarico massima contemporanea sarà quindi pari a: Q AS SCARICO MAX CONT. = ((R/100)x6 + (T/100)x3) x (1/ √ ((R/100) x 10 + (T/100) x 3,3))

• Metodo di calcolo delle portate acque nere basato sulle dotazioni idriche: Detto PR il numero di utenti residenziali gravanti sulla zona; PT il numero di utenti fluttuanti (terziario) gravanti sulla zona; d la dotazione idrica media annua per abitante espressa in litri/abitante giorno (assunta pari a 400 per la popolazione residenziale, e a 100 per la popolazione fluttuante, valori già depurati del coefficiente che tiene conto dell’aliquota che non raggiunge la fogna); si definisce la portata media annua di scarico [l/s]) come:

o Q o = dP/86.400 [l/s] o Il coefficiente di portata, definito come rapporto tra la massima portata oraria e la portata

media annua viene considerato (Babbit e Baumann, 1958) pari a: o C p = 5/p 1/5 con p pari al numero di utenti espresso in migliaia o Conseguentemente la portata di scarico massima contemporanea sarà pari a: o Q DI SCARICO MAX CONT. = ((PRx400+PTx100) / 86.400) x (5 / ((PR+PT) / 1000) 1/5)

• Di volta in volta, in funzione della estensione della zona in esame, delle SLP e del numero di utenti, verrà valutato il metodo più opportuno da utilizzare.

4.3.0 RETE ACQUEDOTTO NON POTABILE

• Utilizzi non potabili, valori medi di riferimento dei consumi per ogni utilizzo, numero di utilizzi medi giornalieri ipotizzati.

Con riferimento alle superfici S.L.P. ed alla densità media abitativa pari a: 2 persone / 100 mq S.L.P. residenziale 5 persone / 100 mq S.L.P. terziario Abbiamo:

UTILIZZI IGIENICI E ASSIMILATI

Utilizzo Consumo per ogni utilizzo

[ l ]

Utilizzi giornalieri procapite

[ n° ]

Consumo giornaliero

procapite residenti

[ l ]

Consumo giornaliero procapite fluttuanti.

[ l ]

W.C. 12 10 residenti 7 fluttuanti

120

84

Utilizzi diversi (idrantini lavaggio, ecc.)

60 0.5 residenti 0.2 fluttuanti

30

12

Totale 150 96 Coeff. Di maggiorazione 20% 30 20 Totale consumo giornaliero acqua non potabile escluso servizio antincendio e irrigazione

RESIDENTI

180 l/l/l/l/g FLUTTUANTI

116 l/l/l/l/g

• Utilizzo per irrigazione parchi pubblici (ipotizzato)

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2.000 mc/giorno distribuiti in 12 ore • Utilizzo irrigazione giardini privati (ipotizzato) 500 mc/giorno distribuiti in 6 ore

• Utilizzo antincendio

Trattasi ovviamente un utilizzo particolare, estremamente ridotto come volume, ma molto rilevante come portata istantanea. In questa fase è stata assunta la seguente ipotesi, da verificare comunque successivamente con il locale Comando VV.F., anche in funzione delle strategie antincendio che saranno adottate nei singoli edifici (gli edifici saranno, in tutto o in parte, dotati di accumuli locali, ecc.):

funzionamento contemporaneo di 8 idranti da 400/l1’ cadauno per circa 5 ore, quindi utilizzo antincendio:

960 mc distribuiti in 5 ore L’utilizzo per irrigazione si può supporre sia effettuato nelle ore notturne, e quindi si potrà poi considerare un‘incidenza, sulla portata massima di punta, pari al 50% (stima cautelativa). In ogni caso, trattasi di fabbisogno che, computato su una ipotesi sostenibile di numero di abitanti, non ha una grossa incidenza.

L’utilizzo antincendio è completamente casuale. La portata massima di punta è valutabile, dalla letteratura tecnica, o pari a 3 volte il consumo giornaliero per abitante, rapportato in l/s oppure pari al 10% del consumo giornaliero per abitante, riferito a 1 ora e rapportato in l/s.

La portata antincendio va aggiunta alla portata massima di punta.

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ALLEGATO A

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