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Titolo: COMUNE DI SESTO SAN GIOVANNI OTTOBRE 2014 Codice elaborato: Tavola: Nome file: Fase del processo: VARIANTE PII Livello Progettazione: - CENNI SULLA STRUTTURA GENERALE DEL PROGETTO RENZO PIANO BUILDING WORKSHOP RPBW AREE EX FALCK E SCALO FERROVIARIO PROPOSTA VARIANTE AL PII (APPROVATO CON DELIBERA N.142 DEL 30/04/2012) Sede legale: Piazza E. Duse, 2 - 20122 Milano Sede legale: Piazza E. Duse, 2 - 20122 Milano 8QLWj ORFDOH 9OH ,WDOLD 6HVWR 6DQ *LRYDQQL 0, 8QLWj ORFDOH 9OH ,WDOLD 6HVWR 6DQ *LRYDQQL 0, Bizzi Partners Engineering & VA1-SSGX-BWP-MM-R-001-3 7.02 7.02_VA1-SSGX-BWP-MM-R-001-3 Revisione : 3 Redazione: BWP

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Titolo:

COMUNE DI

SESTO SAN GIOVANNI

OTTOBRE 2014

Codice elaborato:

Tavola:

Nome file:

Fase del processo: VARIANTE PII

Livello Progettazione: -

CENNI SULLA STRUTTURA GENERALE DEL

PROGETTO

RENZO PIANO BUILDING WORKSHOPRPBW

AREE EX FALCK E SCALO FERROVIARIO

PROPOSTA VARIANTE AL PII

(APPROVATO CON DELIBERA N.142 DEL 30/04/2012)

Sede legale: Piazza E. Duse, 2 - 20122 Milano

Sede legale: Piazza E. Duse, 2 - 20122 Milano

Unità locale: V.le Italia, 572 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)

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Bizzi PartnersEngineering

&

VA1-SSGX-BWP-MM-R-001-3

7.02

7.02_VA1-SSGX-BWP-MM-R-001-3

Revisione : 3

Redazione: BWP

 

 

 

1. Premessa  

L’obbiettivo che si è posto alla base del progetto di riqualificazione delle aree Ex Falck e Scalo Ferroviario è ambizioso: costruire una nuova città dove ne esistevano due.

Esistevano due Sesto San Giovanni, parallele e divise, separate tra loro da recinzioni, abitate in momenti diversi e legate tra loro dal vissuto dei suoi abitanti.

La Sesto San Giovanni storica, consolidata, luogo di riposo dalla fatica delle fabbriche, alla ricerca di un suo centro mai trovato e, semmai, disperso nel vivere sociale assolto dalle associazioni operaie; la Sesto San Giovanni senza simboli o monumenti, città anomala, che riconosceva se stessa nell’immateriale orgoglio del proprio lavoro, piuttosto che nello scenario urbano come teatro dello scambio collettivo.

Esisteva poi la Sesto San Giovanni delle vere fabbriche (Falck, Marelli, Breda), questa sì, città di veri monumenti, di cattedrali del lavoro, di immensi spazi, e grandiosi spettacoli di produzione, luoghi veri dell’immaginario collettivo per tante generazioni .

Le due città unite nella coscienza dei suoi abitanti, vissute a turni alterni da tutti, sono esistite, sempre fisicamente vicine, ma in realtà divise tra loro.

Quando poi la città del lavoro si è allontanata definitivamente, si è svuotata dei suoi abitanti e si sono spente le sue attività, divenute obsolete, la prima, ormai unica Sesto San Giovanni ha continuato la sua esistenza, mutilata della propria identità più vera.

Oggi l’elaborazione di questo ambizioso progetto persegue un’idea di città in cui i riti ed i ritmi della vita quotidiana si armonizzano con quelli del lavoro; una città senza barriere il cui cuore, il nuovo centro, risiede nel grande parco urbano come un palcoscenico in cui i protagonisti del passato, le grandi fabbriche, trasmettono i valori condivisi dell’operosità e dell’innovazione non solo come silenziosi testimoni, ma anche nell’uso recuperato dei loro immensi spazi.

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Il recuperare, il riconnettere, il riqualificare

Il recupero alla città delle grandi aree della ex Falck è una sfida che non può essere mancata. Significa recuperare la propria memoria collettiva attraverso la conservazione ed il rilancio di un patrimonio di manufatti ex industriali che dovranno essere ancora riconoscibili nella loro unità attraverso un’operazione di ricomposizione di frammenti. Il tema del recuperare i grandi “vuoti urbani” è trasversale in tutte le grandi città europee e consegue alla recente destrutturazione delle grandi industrie come conseguenza della profonda trasformazione del sistema produttivo e industriale in particolare: la città smette di espandersi verso l’esterno consumando risorse e territorio nella creazione di nuove periferie e recupera invece al proprio interno, come per implosione, nuovi spazi urbani e nuove centralità. L’idea e il senso di “urbanità”, ossia quella miscela contaminata di attività e funzioni diverse tra loro che si attestano sugli elementi delle strade e delle piazze come elementi vivificanti, è stato l’indirizzo costante nel disegno e nelle scelte urbanistiche del Masterplan.

Il tema del riconnettere è stato il secondo obbiettivo. Le due Sesto San Giovanni dovranno essere ricongiunte, trovare a posteriori una nuova sintesi e una nuova centralità mai realmente esistita, rimuovendo ciò che le divide e ridefinendone il margine. La proposta progettuale di realizzare una nuova stazione ferroviaria a scavalco segue appunto questa necessità evidente di collegare, al di là della barriera dei binari – il fiume della ferrovia -, le due parti di città: la Sesto San Giovanni storica e consolidata e quella nuova che verrà; come pure quella di realizzare un nuovo sottopasso viario per rendere più agevole e naturale la connessione tra le due città. Ma anche, una volta abbattuti i “muri della Falck”, tracciare le nuove strade prolungando assi viari esistenti, creando nuove piazze, nuovi slarghi, luoghi di incontro e di scambio, vie alberate per riunire quello che fino ad oggi è stato separato.

Il nuovo progetto, infine, dovrà riqualificare e il disegno di un grande parco urbano renderà definitivo tale processo: la natura tornerà in possesso delle aree industriali e si farà elemento di raccordo con i volumi di nuova edificazione, ridarà qualità e nuova definizione all’impianto urbano esistente. Il tema del riqualificare è il terzo elemento fondativo e progettuale dell’intero Masterplan. Il nuovo parco urbano, la costante presenza del verde e delle alberature ad insinuarsi e rilegare i nuovi spazi urbani, ma anche la riqualificazione negli arredi urbani, nei marciapiedi e nel verde del tessuto viario anche esterno all’ambito della proprietà sono i materiali progettuali utilizzati per rendere forte e percepibile il senso di questo riqualificare. In senso più generale, appartiene a questo tema anche la proposta di ripensare gli edifici storici tutelati come memoria delle fabbriche: non tanto - e non solo - come monumenti archeologici ma, riportati ad una dignità di edifici, come contenitori a servizio della comunità sestese.

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2. La Forma Urbana 

 

 

 

Il progetto contenuto nella proposta di variante al vigente PII è concepito come uno schema urbano aperto articolato in Unità di Coordinamento Progettuale (UCP). Queste a loro volta si aggregano tra loro a costituire i nuovi quartieri legati dalla trama del verde e da una struttura viaria che a volte riprende assi già esistenti, mentre altre volte segue un nuovo disegno di completamento dell’esistente o di nuova impostazione coerente con gli assi generatori dell’intero progetto.

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3. Assi principali e ordinatori del progetto

La diagonale di connessione Est-Ovest

Si tratta di un nuovo asse viario che, partendo dall’attuale stazione ferroviaria di Sesto F.S. (oggetto di una nuova previsione progettuale con tipologia a scavalco) unirà trasversalmente le parti di città oggi separate dalla infrastruttura ferroviaria e dalle ex aree industriali.

L’andamento in diagonale ha origine da ragioni di disegno urbano complessivo: la “traversa diagonale”, infatti, traguarda visivamente il volume del T5 a partire dall’asse della nuova piazza della Stazione attraverso il canale visivo tra la testa dell’Omec e lo spigolo del confine del PII attestato su un polo artigianale esistente.

In questo modo questa grande “cattedrale” industriale (costituita dal T5), analogamente al T3, diventa l’elemento riconoscibile e di forte orientamento nel paesaggio urbano della nuova parte di città.

La “diagonale” è quindi l’elemento d’ordine su cui incardinare la trama dei nuovi volumi edificati della nuova città. Per scelta progettuale questa si configura come un asse rettore che definisce il luogo della relazione, dell’osmosi tra il parco ed il disegno della trama urbana, tra i volumi di nuova costruzione e il verde.

Il parco urbano, la cui morfologia e natura sarà illustrata in specifica relazione descrittiva, sarà dunque visivamente percepibile ed accessibile in tutta la sua estensione e per tutta la lunghezza della diagonale senza ostacoli o filtri edificati. L’accesso al parco, di conseguenza, non verrà “privatizzato”, ma sarà sempre agevole e diretto attraverso la rete dei percorsi ciclopedonali previsti, non essendo prevista alcuna recinzione perimetrale di chiusura.

I blocchi edificati si aprono in regolare successione sull’estensione del parco urbano che a sua volta penetra nelle corti private superando la diagonale - una semplice viabilità vicinale di accesso locale e possibile sede per una linea di TPL innovativa - sino a contaminare le facciate interne degli edifici. Viste dal parco le nuove edificazioni si presenteranno come una articolata successione di pattern regolari sui quali sarà

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eventualmente possibile immaginare una forte presenza di elementi vegetali in facciata e sulle coperture.

Questa scelta di “fronte aperto” amplifica la permeabilità dell’edificato esistente verso il parco, ad esempio nell’ambito a sud di via Mazzini, attraverso cannocchiali visivi e di percorsi. La particolare configurazione dei piani terra degli edifici, costantemente “sollevati” da terra e la previsione a livello strada di attività commerciali, di servizio e di relazione amplificherà l’effetto di catturare flussi pedonali di attraversamento dalla città esistente verso il parco urbano.

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L’asse Nord-Sud, attuale Viale Italia Viale Italia si configura come la “spina dorsale” del progetto, sia pure con il declassamento del carico viabilistico rispetto al ruolo attuale di asse di attraversamento veicolare in direzione nord-sud. Diventerà una strada fortemente alberata e riqualificata nei materiali delle pavimentazioni e negli arredi urbani, con la presenza di un nuovo asse di trasporto pubblico in sede propria al centro della carreggiata e un volume di traffico veicolare modesto in quanto al servizio delle sole funzioni attestate sui bordi.

Questa riduzione del carico di traffico su Viale Italia sarà la conseguenza della trasformazione di Viale Edison, una volta allargato e connesso allo snodo potenziato con la tangenziale est, nel c.d. “ring esterno” per sostenere la viabilità di attraversamento del territorio comunale in coerente attuazione alle previsioni di pianificazione comunale vigenti.

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Tale orditura di assi principali connette e struttura ambiti differenti, costituiti dalle diverse aree di proprietà che “galleggiano” all’interno di un tessuto edilizio esistente di disegno a volte disordinato e incoerente.

Di qui la scelta, per le aree a sud di Viale Italia, di ricostruire un disegno urbano ad “isolati” ricreando rapporti spaziali, fili e allineamenti coerenti con l’edificato esistente.

Per questa suddivisione in ambiti, in un certo senso autonomi e riconoscibili, il progetto prevede una miscela di funzioni che cerca di mantenere la qualità diffusa delle nostre città stratificate, dove convivano e interagiscano funzioni, servizi e attrezzature tra loro diverse senza la rigidità artificiosa delle destinazioni monofunzionali.

Tale criterio di rigorosa “contaminazione” tra le attività insediate è declinato come una costante in tutto il progetto.

La natura funzionale del piano terra è ospitare principalmente tutte quelle attività di relazione e di contatto con la “street life”, la vita e la vivacità della strada: e, quindi, le funzioni commerciali nelle sue molteplici varietà e offerte, da quello minuto dei negozi di vicinato a quello più organizzato ed esteso, ma anche servizi alla persona, esercizi pubblici, le lobbies di ingresso alle attività soprastanti – in genere residenze e uffici -, spazi per artigiani e studi professionali, attrezzature di servizio, etc., in una miscela di offerta complessiva che ne possa garantire la sostenibilità economica e la vivacità sociale.

A livello macro, gli ambiti individuati posseggono vocazioni e caratteri diversi e complementari: da quelli più residenziali, commerciali, terziari e ricettivi dei quartieri posti tra la Stazione e il T5, a quello di natura più simile ad un campus posto attorno alla struttura del Bliss riconvertito a biblioteca pubblica.

Quest’ultimo plesso sarà strutturato planimetricamente in modo da rendere il Bliss, forse il più elegante tra i beni storici e documentali dell’intera area, il vero fulcro centrale del campus.

Qui potranno convivere sinergicamente, funzioni formative, ricettive, terziarie e residenze sociali, in un unico ambito omogeneo e coerente.

Le cinque “case alte”, esclusivamente residenziali, sono collocate in un cluster aggregato lungo l’asse di Viale Italia, in posizione di bordo rispetto al parco urbano e nell’area posta all’incrocio con la diagonale.

Le “case alte”, fortemente ridotte nel numero rispetto alla previsione del PII vigente, rappresentano l’idea di abitare “in alto” come elemento innovativo del progetto: edifici alti, sottili per la dimensione ridotta in pianta che quasi non toccano terra se non con il loro nucleo centrale e il cui primo piano è posto all’altezza della chioma degli alberi piantumati alla base in modo da non interromperne la trama del loro impalcato verde.

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Questa tipologia consente il minimo consumo di superficie di territorio e bene si adatta in un contesto di grandi spazi aperti come quello del grande parco urbano.

L’asse che attraversa la nuova “Città della Salute e della Ricerca - CdSR”

Successivamente all’approvazione del vigente PII, è stata individuata dagli Enti e valutata come idonea la collocazione della nuova struttura della “Città della Salute e della Ricerca” (CdSR) all’interno delle aree ex-Falck (ed, in particolare, a valere su quota parte delle aree originariamente destinate a parco urbano, già peraltro oggetto di intervenuta cessione gratuita all'Amministrazione comunale). I caratteri volumetrici e le ragioni progettuali ed ambientali della CdSR non sono l’oggetto specifico della presente relazione, ma certamente la necessità di renderne coerente, coordinato e armonico il disegno all’interno dell’intero Masterplan ha reso indispensabile l’elaborazione della attuale proposta di variante al PII vigente.

Dal punto di vista del disegno urbano, il nuovo complesso ospedaliero si articolerà in padiglioni modulari aggregati sull’asse pedonale che conduce dalla nuova Stazione a ponte fino al T3-Pagoda e si prolunga oltre, verso le strutture del “Treno Laminatoio”, confermando la giacitura e l’orientamento delle vecchie fabbriche ancora oggi ben leggibili.

La struttura ospedaliera, articolata in blocchi di degenza, ricerca e servizi, sarà attraversata longitudinalmente da una strada interna, una main street, con un porticato affacciato verso sud e gli spazi verdi; percorrendola a piedi si potranno raggiungere la grande struttura del T3-Pagoda e le attrezzature didattiche e di servizio collocate sotto alla copertura del “Treno Laminatoio”.

 

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Lo schema urbano proposto evidenzia struttura e continuità nella successione degli spazi pubblici, da ovest verso est, a partire dalla piazza Primo Maggio.

Si concretizza, nel progetto, l’idea di una maglia di strade e percorsi a forte valenza pedonale e grande qualità urbana connesse tra loro da piazze, slarghi e luoghi di incontro, la cui identità sarà rinforzata dalla presenza dei più significativi manufatti industriali.

Il patrimonio di testimonianze che appartengono al parco industriale dell’area ex Falck, sia pure con distribuzione discreta e diffusa, costituirà l'elemento di continuità e di emergenza architettonica nella ordinata successione di blocchi urbani dalla Piazza della Stazione al grande capannone del T5.

Le strade porticate avranno un carattere specificamente urbano con marciapiedi ampi ed alberati,allargati per ricevere la migliore esposizione e assicurare adeguata protezione alla pioggia e all’eccessivo soleggiamento estivo. La presenza di attività e di vetrine commerciali al piede degli edifici sarà continua e miscelata ad altre funzioni di servizio e di connessione a quelle previste ai piani superiori degli edifici.

In particolare, gli assi centrali dei due nuovi quartieri Unione e Concordia costituiranno isole pedonali nel cuore stesso dei nuovi quartieri, come in un centro storico consolidato, e nel loro procedere verso il T5, dove (in coerenza con quanto disposto dal Documento di Piano del vigente PGT comunale) si prevede la localizzazione di strutture commerciali in forma organizzata, diventeranno spazi dinamici fortemente pedonalizzati a legare in un percorso unitario i due diversi ambiti Unione e Concordia.

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4. I “frammenti” della fabbrica  

Gli edifici industriali più significativi, come prescritto dal PGT (cfr. art. 22.7 delle NTA del Pian delle Regole), saranno mantenuti per conservare la memoria di un luogo che ha fatto la storia industriale e sociale d’Italia.

Tra questi il T3-Pagoda, il T5, il Treno Laminatoio, il Bliss, il Vittoria e l’Omec, vere e proprie creature “fantasmagoriche” che oggi emergono, visibili anche da molto lontano, come memoria del passato.

In particolare, sono previsti recuperi degli edifici mirati, rispettosi nelle modalità tecniche di esecuzione in un ventaglio di interventi che spaziano da una messa in sicurezza del bene fino al un suo completo recupero funzionale, con criteri contemporanei e sostenibili. Quindi, non solo “rovine” di archeologia industriale, ma spazi recuperati a nuova vita, utilizzando concetti costruttivi e sistemi strutturali adeguati al valore documentale degli edifici.

Nel parco e nelle aree recuperate, tali "frammenti" saranno valorizzati come elementi del paesaggio o come contenitori per funzioni particolari, e ciò anche relativamente a porzioni di elementi ipogei (le due c.d. “Pompei” Unione e Concordia), cioè le fondazioni su cui poggiavano un tempo i macchinari delle acciaierie. Questi spazi potranno avere, in accordo a suggestioni legate agli sviluppi successivi del progetto, un ruolo importante nella memoria della città delle Fabbriche.

L’area diventerà così un vero e proprio “Parco archeologico industriale” rivitalizzato dalle nuove attività e dai nuovi servizi insediati negli edifici storici; l’intera area dovrà quindi essere percepita, al di là della rifunzionalizzazione dei singoli edifici, come un unicum ricostruito per elementi discreti, frammenti della memoria collettiva.

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5. Assetto delle funzioni  

Uno degli elementi chiave del progetto è l’assetto funzionale, inteso come mix di funzioni capace di dare intensità urbana, equilibrio ma anche vitalità per l’intero arco della giornata. Tali obiettivi sono stati perseguiti ricercando da una parte, la corretta dislocazione delle funzioni pubbliche e di interesse pubblico e generale, e, dall’altra, prevedendo una proposta coerente tra funzioni pubbliche e le diverse destinazioni private. Di seguito verranno sommariamente descritte le diverse aree del progetto, accorpandole secondo la suddivisione in aree geografiche delle Unità di Coordinamento Progettuale (UCP), evidenziandone per ciascuna le particolarità principali e i contenuti.

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 Figura 1 Planimetria Funzioni prevalenti Piano Terra 

 Figura 2 Planimetria Funzioni prevalenti Piano Tipo

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6. Asse Sud-Nord - Viale Italia

- UCP 10A-10B Nell’area del c.d. satellite “Vittoria A” è prevista la localizzazione di alcune funzioni di interesse pubblico e generale, quali una struttura RSA all’interno della Rettifica Filiere e uno spazio per Poliambulatorio. I volumi esistenti della Portineria dello Stabilimento Vittoria A sono previsti destinati ad attività di terziario direzionale, mentre in posizione retrostante rispetto a Viale Italia e in fregio a via XXIV Maggio, sono individuati nuovi volumi per residenze libere e convenzionate, i cui piani terra ospitano funzioni compatibili e adeguate al loro ruolo di filtro e connessione con le attività a livello strada. Come costante morfologica dell’intero Masterplan, si cerca di riproporre, quando possibile, fili e allineamenti esistenti e leggibili nella trama urbana esistente.

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- UCP 10C-10D Procedendo verso nord, si trova il c.d. satellite “Vittoria B”, in cui è localizzato il Bliss , caratterizzato da una sequenza di attività e attrezzature pubbliche o di interesse pubblico o generale, integrate a funzioni residenziali e terziarie. In configurazione simile ad un “campus” generosamente aperto verso Viale Italia e attorno alla presenza del Bliss si prevede la compresenza di spazi per Università e una dotazione di Edilizia Residenziale Sociale, oltre a funzioni terziarie e ricettive. Per il Bliss risulta evidente come la sua collocazione al centro di un grande spazio verde nel cuore del nuovo quartiere renda adeguata ed auspicabile la sua trasformazione in biblioteca civica, attrezzata con spazi di relazione e incontro in modo da divenirne motore e centro vitale di attività culturali e didattiche. Sul sedime posto al di là della nuova viabilità di collegamento e in prosecuzione della Via Carlo Marx sono previsti due edifici residenziali a corte, dimensionati in modo da mantenere, per quanto possibile, intatta la fascia a verde del c.d. “Boschetto”, in adiacenza alla via General Cantore, che dovrà comunque essere completamente ripiantumata successivamente alla necessaria bonifica dell’area.

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- UCP 1D-2E-2G

Nella parte centrale a nord dell’intersezione con la diagonale sono previste cinque “case alte”, edifici residenziali posti a cluster nelle fasce a verde laterali a Viale Italia. L’altezza libera tra la quota a terra e il primo impalcato permetterà un ingombro visivo a terra degli edifici minimale e alla natura e al verde degli alberi di potere invadere liberamente lo spazio di pertinenza. L’effetto ricercato è quello di ottenere dei volumi generosamente sospesi da terra. Sono previste tre altezze: 82.50, 92.50 e 102.5 mt e la destinazione d’uso è unicamente residenziale; la ridotta dimensione in pianta permetterà di ottenere edifici particolarmente snelli e sottili. La scelta di una tale tipologia è frutto di un approccio che intende minimizzare l’impatto degli edifici al suolo, con un evidente “risparmio” di detta risorsa da destinarsi a verde; dall’altra, rappresenta l’ambizione di salire in alto a cercare la luce, l’aria e una vista che domina il parco nonché l’arco alpino verso Nord.

La previsione di mantenere un adeguato spessore di terreno al di sopra dei volumi interrati destinati ai parcheggi pertinenziali renderà possibile la sistemazione paesaggistica prevista.

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- UCP 3A-4A-5A Nella parte terminale a nord di Viale Italia sono individuate due aree con destinazioni prevalentemente residenziale (libera, convenzionata e sociale) con adeguata dotazione di servizi a piano terra (commercio ed altri di generica compatibilità con la residenza, spazi per associazioni, Centro anziani). In particolare, il progetto dedotto nella proposta di variante al vigente PII individua un’area, il c.d. satellite “Triangolo”, situata dietro l’esistente villaggio Falck, strutturata in una configurazione più compatta rispetto alla soluzione del PII vigente, in modo da contenere le altezze degli edifici a parità di superficie sviluppata; non lontano, affacciata sul parco, è stata localizzata l’area per i servizi religiosi a sua volta contigua ai volumi destinati alla Edilizia Residenziale Sociale.

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7. Asse Est-Ovest

- UCP SA-SB -1E

È un’area di fondamentale importanza non solo per il nuovo insediamento, ma per tutta la città di Sesto San Giovanni. Infatti, è proprio qui che si realizza fisicamente quella ricucitura urbana tra i due lembi di città: per il pedone con la nuova stazione ferroviaria a ponte, e per i mezzi del trasporto pubblico attraverso la realizzazione del nuovo sottopasso in continuità con Via Mazzini. Emerge la delicatezza di questo ambito, in quanto l’insieme dei sistemi di scambio intermodale e di accessibilità alla stazione ed alla metropolitana, potranno dare vita ad una vera e propria porta della nuova città per chi viene da Monza e, in genere, dalla Brianza. Sul fronte consolidato della città di Sesto San Giovanni, lungo Via Gramsci, a monte della stazione, si prevede la realizzazione di un nuovo terminal per autobus urbani ed extra urbani, di un parcheggio ad uso pubblico temporizzato, di un drop off per taxi e di servizi di bici stazione. La presenza di generose sistemazioni a verde su tutto il fronte di Via Gramsci anticipa visivamente l’estensione del grande parco dell’area ex Falck, che si estenderà al di là dei binari. La realizzazione della nuova stazione a ponte renderà necessaria la riorganizzazione funzionale della piazza attuale, assicurando una generale riqualificazione dello spazio urbano esistente. La stazione stessa si configura come una grande piazza sospesa sopra ai binari, protetta dalla pioggia da una copertura semitrasparente, dotata di servizi per i viaggiatori, di spazi di ristoro e collegata alle due piazze della Stazione, quella attuale e quella nuova, mediante scale mobili e ascensori. Da qui la vista sul parco sarà completamente aperta, e costituirà il nuovo e qualificante percorso pedonale tra la città esistente e quella nuova, riducendo il senso di separazione che le due parti oggi soffrono in modo evidente. Nelle aree adiacenti la nuova recinzione prossime al fascio dei binari che rimarranno in esercizio (UCP1E) è prevista la collocazione di volumi di terziario/produttivo per dare

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adeguata collocazione anche alle eventuali attività generate dal nuovo polo ospedaliero e di ricerca della CdSR.

 Figura 3 Vista renderizzata da Piazza 1° Maggio 

 Figura 4 Vista renderizzata della sezione trasversale

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- UCP 1A E’ il quartiere posto ad immediato ridosso della nuova stazione a ponte e all’interno delle aree di nuova urbanizzazione. Si struttura come un insieme di edifici a corte aperta i cui piani terra hanno funzione prevalentemente commerciale e di servizio. Nei volumi al di sopra di questo strato di relazione con la strada pubblica sono comunque previste residenze libere, residenze convenzionate, volumi di terziario direzionale e ricettivo; questa miscela di usi e di funzioni diverse ne riconferma la valenza tipicamente e profondamente urbana tipica delle nostre città storiche. Profondi porticati renderanno questo spazio simile al tessuto di matrice cittadina. L’immagine della Galleria Vittorio Emanuele a Milano, posta nella stessa scala di rappresentazione, conferma l’equilibrio dell’impostazione. Dunque servizi e negozi di varia dimensione e tipologia (esercizi di vicinato e medie strutture di vendita), ma prospicienti strade e piazze pubbliche aperte, in un quartiere fortemente pedonalizzato anche sul lato in affaccio sul parco. Una piazza pedonale prospiciente l’Omec include questo edificio nella miscela di funzioni previste: un mercato coperto specializzato come pure ristoranti, bar, luoghi di ritrovo a servizio del parco potranno essere ospitati al suo interno. L’Omec potrà così trasformarsi in una sorta di percorso/galleria di accesso al parco coperto, protetto e attrezzato soprattutto nei mesi invernali o nelle giornate piovose.

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- UCP 9A-9B-9C-9D In questo comparto destinato a residenza libera, terziario direzionale e funzioni commerciali, la maglia degli edifici si uniforma alla griglia regolare ed alla dimensione degli isolati come individuati nella UCP1A. Il sistema pedonale è analogo, e si sviluppa da ovest verso est a partire dall’intersezione di Viale Italia in direzione del T5. Generose alberature a filare lungo le strade e spazi verdi interni alle corti contribuiscono ad arricchire la percezione di uno spazio ordinato; anche in questa configurazione gli edifici non toccano terra, ma mantengono al piano terra altre

funzioni di  servizio o di commercio e sempre con la presenza di porticati di uso pubblico arretrati rispetto al filo di facciata. Si tratta di edifici a corte che, per le giaciture a ridosso della diagonale, accolgono generosi spazi verdi di connessione e legatura con il parco adiacente. Il plesso scolastico Concordia, comprendente scuola materna e primaria, si dispone sull’isolato adiacente al confine sud del PII in continuità ad aree già destinate a verde pubblico e con le quali è possibile immaginare usi sinergici e coordinati. UCP 7B-7C-9D La variante al Documento di Piano del vigente PGT comunale annessa all'Accordo di Programma per la realizzazione della "Città della Salute e della Ricerca" (definitivamente approvato con DPGR n. 7819 del 21.8.2013), ha disposto la rilocalizzazione dell'insediamento commerciale già autorizzato (nel corso della procedura di approvazione del PII vigente) a valere preferibilmente sull'edificio storico - documentale denominato T5 e sulle aree ad esso direttamente contermini.

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Tale ipotesi rilocalizzativa è stata ritenuta idonea in sede di Valutazione di Impatto Ambientale della proposta di variante al vigente PII (di cui al Decreto regionale n. 9695 del 20.12.2014). Nel merito, l'ipotesi progettuale dedotta nella variante al vigente PII prevede di articolare la SLP commerciale di grande struttura di vendita (nei limiti dimensionali stabiliti dal vigente PGT), nonché quella da destinarsi a funzioni complementari e connesse (somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, attività ricreative, di svago, di intrattenimento, ecc.) nella tipologia distributiva del "Centro commerciale multifunzionale"1; l'allocazione di detto insediamento è prevista in progetto a valere sulle UCP 7B, 7C e 9D, contestualmente assicurando, a cardine di detto sistema, la rifunzionalizzazione dell'edifico storico - documentale T5, nonché la valorizzazione delle Vasche "Pompei” Concordia, onde assicurarne la visibilità e la fruzione, anche parziale. Quanto alle aree che si snodano a nord dell'UCP 7B (ricomprese nelle UCP 6A e 6B), l'odierna proposta di pianificazione attuativa ne prevede la preservazione a verde pubblico (con possibilità per l'Amministrazione comunale di assentire la realizzazione di strutture per la somministrazione di alimenti e bevande e di attività commerciali e ricreative), assicurando, in tal modo, la continuità e la connessione del sistema delle aree a verde in progetto. Oltre a ciò, ed al fine di assicurare la caratterizzazione urbana dell'insediamento commerciale, in sede di progettazione di dettaglio saranno assunti tutti gli accorgimenti necessari a garantire la corretta integrazione e la permeabilità con la città consolidata, e ciò mediante un sistema continuo di spazi pubblici e/o asserviti all'uso pubblico idonei a mettere in relazione le diverse attività insediate con il contesto urbano esistente al contorno e le aree del Parco Urbano. A tale ultima finalità, il progetto di dettaglio avrà cura di assicurare l'assunzione di idonei accorgimenti, onde garantire lo scambio tra la componente biotica del nuovo Parco Urbano e quella dell'ecosistema del Fiume Lambro, garantendo, in particolare, la realizzazione di percorsi e di spazi di fruizione e di aggregazione, preordinati anche ad assicurare la continuità tra il sistema delle connessioni del Parco Urbano, la rete delle strutture ciclo-pedonali e le aree del PLIS della Media Valle del Lambro.

                                                            1 Tipologia distributiva prevista dal paragrafo 2, lettera f), della DGRL n. X/1193 del 20.12.2013 e s.m.i., che ha sostituito la previgente DGRL n. 5054 del 4.7.2007 e s.m.i..

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- UCP 11A-11B Quest’area, comunemente indicata come c.d. satellite “Transider”, è caratterizzata da una forte presenza di attività produttive concentrate nel cosiddetto “Hotel Industriel”, modello di insediamento produttivo capace di ospitare attività produttive e artigianali compatibili con il tessuto urbano. Nella stessa area sono localizzate funzioni di terziario direzionale e più modeste quantità di residenza convenzionata, residenza sociale e attività ricettive legate al polo produttivo. Attività commerciali e quelle abitualmente compatibili con la funzione residenziale sono previste alla base degli edifici.

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- UCP 8A-8B

Denominato anche “Satellite Trai”, si sostanzia in un’area destinata a residenza libera, e residenza convenzionata. Attività commerciali e compatibili con la residenza sono previste al piano terra degli edifici. Nel disegno dei volumi edificati si è mantenuta una direzionalità aperta verso il parco e l’asse principale risulta allineato a quello trasversale delle UCP 9.

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8. Le dotazioni per l’istruzione nella proposta di Variante al vigente PII La necessità di riconsiderare la posizione del plesso scolastico Concordia da dove oggi è individuato nel PII vigente, l’indisponibilità della Casa del Direttore quale collocazione per la Scuola dell’Infanzia per la sopraggiunta incompatibilità con la localizzazione della CdSR e una più generale riflessione da parte dell’Amministrazione Comunale sulla distribuzione dei servizi per l’istruzione, ha portato ad una generale revisione nella proposta scolastica all’interno del Masterplan.

a. Scuola Secondaria 1° grado nel Treno laminatoio

La destinazione a plesso scolastico per il Treno Laminatoio viene confermata, come Scuola secondaria di 1° grado di 15 sezioni. E’ dotata dei necessari servizi di palestra ed eventuali altri spazi di incontro, aule musicali, spazi espositivi che possono tuttavia mantenere autonomia rispetto alla funzione didattica principale in modo da poter costituire presidio per il parco e servizio per il pubblico durante l’intera giornata. Si ritiene auspicabile che i nuovi volumi non si sovrappongano a quelli della struttura industriale ma che ne siano contenuti all’interno come edifici indipendenti e autonomi. E’ anche fondamentale il ricercare ampie permeabilità trasversali in modo da mantenere continuità percettiva tra i due versanti ed evitare qualsiasi effetto barriera. Eventuali specchi d’acqua, come elementi del paesaggio, potranno essere utilizzati per individuare e salvaguardare le necessarie aree di pertinenza. Nella testa terminale del Treno Laminatoio è auspicabile mantenere la previsione di uno spazio pubblico, come una piazza coperta, cerniera vivace e attrezzata di accesso al parco urbano.

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b. Plesso scolastico Concordia

La proposta di variante al vigente PII prevede la collocazione del plesso scolastico Concordia (costituito da Scuola per l’infanzia da 9 sezioni e da una Scuola primaria da 20 sezioni) in posizione retrostante l’UCP 9B, all’interno di un autonomo lotto di terreno direttamente adiacente ad un’area esistente a verde pubblico e a maggiore, e adeguata, distanza rispetto alla nuova viabilità di attraversamento di Viale Edison. La proposta progettuale individua una tipologia edilizia monopiano con coperture trattate a verde pensile e con la possibilità di diventare esse stesse estensione degli spazi di pertinenza per le attività all’aperto degli alunni e studenti. La disponibilità di un lotto intero e autonomo, bene servito sui tre lati dalla viabilità di superficie permette una grande flessibilità nelle possibili articolazioni dei volumi costruiti; la contiguità con gli spazi a verde pubblico esistente potranno generare possibilità di ulteriori integrazioni percettive e d’uso coordinato con le aree a verde di esclusiva pertinenza della scuola. Le coperture a giardino pensile sono dotate di generosi aggetti laterali in modo da creare ampi spazi riparati dagli elementi atmosferici; i fili esterni di tali aggetti sono stati individuati sugli allineamenti degli edifici antistanti in modo da preservare la regolarità e continuità dei percorsi pedonali.

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c. Scuola Infanzia ex Montessori

La variante conferma la proposta già contenuta nel PII vigente di un potenziamento e una generale ristrutturazione dell’edificio “Scuola infanzia Ex-Montessori” in modo da aumentarne la capienza con la semplice addizione di volumi didattici monopiano alle estremità dei due bracci esistenti.

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 9. Uso del suolo.

Relativamente al tema del consumo di suolo, nella proposta di variante al vigente PII si rileva una riduzione di circa 10.000 mq. di superficie coperta rispetto alle sagome del PII vigente; tale riduzione è dovuta fondamentalmente allo spostamento della grande struttura di vendita all’interno del T5 e nelle aree ad esso contermini, ed alla riduzione del numero delle “case alte” Analogamente a quanto sopra, la variante cui il presente elaborato accede comporta, altresì, variazioni rispetto agli ingombri totali comprensivi anche dell’impronta dei volumi interrati. In tale confronto la riduzione di superficie è maggiore (circa 42.000 mq di riduzione) e anche in questo caso principalmente dovuta alla concentrazione della dotazione commerciale di grande distribuzione all’interno del T5 e nelle aree ad esso contermini, ed alla riduzione del numero delle “case alte” e della loro necessità di parcheggi pertinenziali interrati. Premesso quanto sopra, è comunque doveroso sottolineare come le aree ex-Falck, oggetto di trasformazione urbanistica, siano un vero e proprio un “brownfield” ossia un sito già antropizzato e non permeabile per la quasi totalità della sua estensione, con la conseguenza che, nel caso in esame, non si può parlare di consumo di suolo libero. Si segnala che le conclusioni di cui sopra hanno trovato conferma anche nel Decreto Regionale VIA n. 9695 del 20.10.2014, laddove, al paragrafo 8.2.6, si attesta che: "In relazione all'effettivo consumo e/o trasformazione di suolo, le aree oggetto di proposta di variante al vigente PII non si caratterizzano quali sedimi liberi da edificazioni, bensì in areali industriali dismessi e contaminati; in tale contesto, l'ambito oggetto di proposta di variante al vigente strumento di pianificazione attuativa si sostanzia in un vero e proprio brownfied, ovverosia in un tessuto già edificato ed antropizzato, con la conseguenza che gli interventi di rigenerazione in progetto - incidendo su aree già urbanizzate - non possono determinare alcun consumo e/o trasformazione del suolo libero, essendo i medesimi preordinati alla complessiva riqualificazione (previa bonifica) del sito". Ulteriormente, ed a conferma si rileva che il succitato Decreto regionale VIA precisa espressamente quanto segue: "(...) con riferimento alla variante di PII, non si può espressamente parlare di utilizzo di suolo libero, visto il livello di dismissione e di obsolescenza che caratterizza il sito (...). D'altro lato, la proposta di variante al PII risulta essere caratterizzata da un'ulteriore ottimizzazione dell'utilizzo del suolo (...), in ottemperanza alle raccomandazioni e prescrizioni contenute nel parere motivato reso sulla VAS dell'Accordo di Programma della Città della Salute e della Ricerca (...) ed in conformità a quanto disposto dal Documento di Piano del vigente PGT del Comune di Sesto San Giovanni (così come variato per effetto dell'intervenuta approvazione dell'Accordo di Programma per la realizzazione della Città della Salute e della Ricerca)".

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10. Modelli planimetrici di rappresentazione