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COMUNE DI NUORO ____________ CONSIGLIO COMUNALE DEL 25 NOVEMBRE 2010 I.D.N . S.n.c. Istituto Dattilografico Nuorese di Uscidda Agostina & Co. Sede legale: Via Mannironi, 125 /FAX 0784/203726 Sede operativa: Via Nonnis, 41 0784/264048 – FAX 0784/260636 08100 – N U O R O E-MAIL: [email protected] Servizi di resocontazione stenotipica in simultanea

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COMUNE DI NUORO ____________

CONSIGLIO COMUNALE

DEL

25 NOVEMBRE 2010

I . D . N . S.n.c. Istituto Dattilografico Nuorese

di Uscidda Agostina & Co. Sede legale: Via Mannironi, 125

����/FAX 0784/203726 Sede operativa: Via Nonnis, 41

���� 0784/264048 – FAX 0784/260636 08100 – N U O R O

E-MAIL: [email protected]

Servizi di resocontazione stenotipica in simultanea

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INDICE DEGLI INTERVENTI

• PRESIDENTE 7 • CONS. DEIARA 7 • PRESIDENTE 8 • ASS. DEMURO 8 • PRESIDENTE 9 • CONS. DEIARA 10 • PRESIDENTE 11 • CONS. CARRONI 11 • PRESIDENTE 13 • CONS. MANCA (CIC) 13 • PRESIDENTE 13 • CONS. MANCA (CIC) 13 • PRESIDENTE 14 • CONS. MANCA (CIC) 14 • PRESIDENTE 14 • CONS. PORCU 15 • PRESIDENTE 15 • CONS. PORCU 15 • PRESIDENTE 15 • CONS. MANCA (CIC) 15 • PRESIDENTE 16

PUNTO UNO O.D.G.: ORDINE DEL GIORNO IN MERITO ALLA CUSTODIA DI DETENUTI NELLA CASA CIRCONDARIALE DI BADU 'E CARROS IN REGIME DI SORVEGLIANZA SPECIALE AI SENSI DELL'ART. 41 BIS DELLA LEGGE 354/75. 16

• CONS. SARRIA 16 • PRESIDENTE 19 • CONS. SAIU 19 • PRESIDENTE 21 • CONS. MANNIRONI 21 • PRESIDENTE 22

• CONS. MANNIRONI 22 • PRESIDENTE 23 • CONS. COTTU 23 • PRESIDENTE 23 • CONS. DEIARA 23 • PRESIDENTE 25 • CONS. MONTESU 25 • PRESIDENTE 27 • CONS. MONTESU 27 • PRESIDENTE 27 • CONS. MONTESU 27 • PRESIDENTE 27 • CONS. MONTESU 27 • PRESIDENTE 28 • CONS. PINTORI 28 • PRESIDENTE 29 • CONS. CARBONI 29 • PRESIDENTE 30 • CONS. CARBONI 30 • PRESIDENTE 31 • CONS. USULA 31 • PRESIDENTE 32 • CONS. SEDDONE 32 • PRESIDENTE 34 • CONS. SODDU 34 • PRESIDENTE 35 • CONS. SODDU 35 • PRESIDENTE 36 • CONS. PIRISI 36 • PRESIDENTE 37 • CONS. FENU 37 • PRESIDENTE 38 • CONS. FENU 38 • PRESIDENTE 38 • CONS. FENU 38 • PRESIDENTE 39

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• CONS. FENU 39 • PRESIDENTE 39 • SINDACO 39 • PRESIDENTE 43

PUNTO DUE O.D.G.: RATIFICA PRIMA VARIAZIONE AL BILAN-CIO DI PREVISIONE ANNO 2010, AL BILANCIO PLURIENNALE 2010/2012 E ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAM-MATICA. 43

• ASS. DAGA 44 • PRESIDENTE 45 • CONS. MANCA (CIC) 45 • PRESIDENTE 46 • CONS. MANCA (CIC) 46 • PRESIDENTE 46 • CONS. MANCA (CIC) 46 • PRESIDENTE 46 • CONS. MANCA (CIC) 46 • PRESIDENTE 46 • CONS. MANCA (CIC) 46 • PRESIDENTE 46 • CONS. MANCA (CIC) 46 • PRESIDENTE 46 • CONS. MANCA (CIC) 47 • PRESIDENTE 47 • CONS. MANCA (CIC) 47 • PRESIDENTE 47 • CONS. MANCA (CIC) 47 • PRESIDENTE 47 • CONS. MANCA (CIC) 47 • PRESIDENTE 47 • CONS. MANNIRONI 47 • PRESIDENTE 48 • CONS. MONTESU 48 • PRESIDENTE 48 • ASS. DAGA 48 • PRESIDENTE 49 • CONS. MANCA (CIC) 49 • PRESIDENTE 49

• CONS. MANCA (CIC) 49 • PRESIDENTE 51 • ASS. DAGA 51 • PRESIDENTE 51 • ASS. SULAS 51 • PRESIDENTE 51 • CONS. MONTESU 51 • PRESIDENTE 52

PUNTO TRE O.D.G.: SECONDA VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE ANNO 2010, AL BILANCIO PLURIENNALE 2010/2012 E ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAM-MATICA. 52

• ASS. DAGA 52 • ASS. SERUSI 54 • PRESIDENTE 54 • CONS. MONTESU 54 • PRESIDENTE 55 • ASS. SERUSI 55 • PRESIDENTE 55 • ASS. DAGA 55 • PRESIDENTE 56 • CONS. MANCA (CIC) 56 • PRESIDENTE 56 • ASS. DAGA 56 • PRESIDENTE 56 • CONS. MONTESU 56 • PRESIDENTE 57

PUNTO QUATTRO O.D.G.: ISTI-TUZIONE COMMISSIONI CONSI-LIARI PERMANENTI. 57

PUNTO UNO O.D.G.: PARERE EX ART. 32 LEGGE 47/85 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI E INTEGRAZIONI SU ISTANZA DI CONDONO PRESENTATA DAL-LA DITTA FRATELLI VARGIU

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PER N. 2 FABBRICATI NEL PIANO DI ZONA C8. 58

• ASS. CARBONI 58 • PRESIDENTE 62 • CONS. CONTU 62 • PRESIDENTE 63 • CONS. TICCA 63 • PRESIDENTE 63 • ASS. CARBONI 63 • PRESIDENTE 64 • CONS. SARRIA 64 • PRESIDENTE 66 • CONS. PIRISI 66 • PRESIDENTE 66

PUNTO DUE O.D.G.: PRESA D'ATTO MANCATA PRESENTA-ZIONE OSSERVAZIONI E AP-PROVAZIONE DEFINITIVA VA-RIANTE AL PRG PER LA REALIZZAZIONE DELL'ECO-CENTRO COMUNALE. 66

• ASS. CARBONI 66 • PRESIDENTE 67 • CONS. SAIU 67 • PRESIDENTE 69 • CONS. COTTU 69 • PRESIDENTE 71 • CONS. MANCA (CIC) 71 • PRESIDENTE 73 • CONS. MONTESU 73 • PRESIDENTE 74 • CONS. PIRISI 74 • PRESIDENTE 74 • ASS. CARBONI 74 • PRESIDENTE 76 • ASS. CARBONI 76 • PRESIDENTE 76 • ASS. CARBONI 76 • PRESIDENTE 76 • ASS. CARBONI 76

• PRESIDENTE 79 • CONS. SODDU 79 • PRESIDENTE 81 • CONS. COTTU 82 • PRESIDENTE 82 • CONS. MANNIRONI 82 • PRESIDENTE 82 • CONS. MANCA (CIC) 82 • PRESIDENTE 82 • CONS. BARBAGLI 82 • PRESIDENTE 83 • CONS. SAIU 83 • PRESIDENTE 84 • CONS. SAIU 84 • PRESIDENTE 85 • CONS. SAIU 86 • PRESIDENTE 86 • ASS. CARBONI 86 • PRESIDENTE 86 • ASS. CARBONI 86 • PRESIDENTE 86 • ASS. CARBONI 86 • PRESIDENTE 86 • CONS. PINTORI 87 • PRESIDENTE 87 • CONS. TUPPONI 87 • PRESIDENTE 88 • CONS. MANNIRONI 88 • PRESIDENTE 88 • CONS. MANNIRONI 88 • PRESIDENTE 89 • CONS. MANNIRONI 89 • PRESIDENTE 89 • CONS. PORCU 89 • PRESIDENTE 89 • CONS. PORCU 89 • ING. MOSSONE 89 • PRESIDENTE 91 • CONS. PIRISI 91 • CONS. MANCA. (CIC) 91 • PRESIDENTE 92 • CONS. MANCA (CIC) 92

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• PRESIDENTE 92 • CONS. MANCA (CIC) 92 • PRESIDENTE 92 • CONS. MANCA (CIC) 92 • PRESIDENTE 92 • CONS. MANCA CIC) 92 • PRESIDENTE 93 • CONS. USULA 93 • PRESIDENTE 94 • CONS. COTTU 94 • PRESIDENTE 94 • CONS. SODDU 94 • CONS. COTTU 95 • PRESIDENTE 95 • CONS. DEIARA 95 • PRESIDENTE 95

PUNTO TRE O.D.G.: APPROVA-ZIONE IN DEROGA ALLE NORME DI PRG RIGUARDO LA VOLUMETRIA E LA SUPERFICIE COPERTA MASSIME CONSEN-TITE RELATIVE ALLA COSTRU-ZIONE DI UN BOX PER IL RICOVERO DI UNO SCOOTER ELETTRICO, FINALIZZATO ALL'ABBATTIMENTO DI BAR-RIERE ARCHITETTONICHE NEL-L'AREA IACP ANTISTANTE L'ABITAZIONE IN VIA PIEMON-TE 30 ZONA B1 PRG - B1/1 PUC. 96

• ASS. CARBONI 96 • PRESIDENTE 96 • CONS. MURGIA A. 96 • PRESIDENTE 96

PUNTO DUE O.D.G. - SECONDA CONVOCAZIONE - MOZIONE SULLA UNIVERSITÀ A NUORO. 97

• CONS. MANCA (CIC) 97 • PRESIDENTE 97 • CONS. COTTU 98

• PRESIDENTE 101 • CONS. DEIARA 101 • PRESIDENTE 101 • CONS. DEIARA 102 • PRESIDENTE 105 • CONS. TUPPONI 105 • PRESIDENTE 106 • CONS. MURGIA A. 106 • PRESIDENTE 108 • CONS. SAIU 108 • PRESIDENTE 111 • CONS. SAIU 111 • PRESIDENTE 113 • CONS. CARRONI 113 • PRESIDENTE 116 • CONS. CARRONI 116 • PRESIDENTE 118 • CONS. SIOTTO 118 • VICE PRESIDENTE 120 • CONS. MANCA (CIC) 120 • VICE PRESIDENTE 125 • ASS. DEMURO 125 • VICE PRESIDENTE 125 • CONS. MANNIRONI 125 • PRESIDENTE 129 • ASS. DEMURO 129 • PRESIDENTE 133 • CONS. COTTU 134 • SINDACO 134 • CONS. COTTU 134 • PRESIDENTE 134 • CONS. MANCA (CIC) 134 • PRESIDENTE 135 • CONS. MANCA (CIC) 135 • PRESIDENTE 135 • CONS. SAIU 136 • PRESIDENTE 137

PUNTO SEI O.D.G.: APPROVA-ZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 21/09/2010. 137

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PUNTO SETTE O.D.G.: APPRO-VAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28/09/2010. 137

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PRESIDENTE

Saluto il Consigliere Deiara, l'assessore Demuro e il Consigliere Montesu che

sono presenti in aula, oltre il pubblico.

Abbiamo due interrogazioni e interpellanze, però la prima del Consigliere

Manca non verrà discussa in quanto ha chiesto una risposta scritta, per cui passiamo

direttamente all'interrogazione del Consigliere Deiara sulla mancata attivazione del

tempo pieno nelle scuole primarie cittadine.

CONSIGLIERE DEIARA

E' triste fare le interrogazioni in tre, Presidente, comunque ci adeguiamo.

L'argomento mense è una questione che si protrae dalla legislatura scorsa,

dove purtroppo abbiamo assistito ad alcune dichiarazioni di fine legislatura che

avevano dato quasi l'impressione di risoluzione del problema e poi il problema è

stato traslato alla responsabilità dell'Amministrazione successiva.

Un problema, quello delle mense, che spesso è stato in qualche maniera

portato all'attenzione sia dell'opinione pubblica che dell'aula e con il quale si misura,

per un'Amministrazione che si dice sensibile a determinate questioni, quale quella

per esempio dell'istruzione, il livello di efficacia in merito e quanto

un'Amministrazione tenga un settore strategico come appunto quello dell'istruzione

primaria.

In questo caso l'efficacia dell'azione amministrativa non è stata quantificabile o

determinabile come positiva.

Abbiamo avuto la possibilità di trattare il problema anche grazie all'iniziativa di

alcuni genitori, che non trovando risposta - purtroppo - nell'azione amministrativa

pubblica si sono ingegnati e hanno deciso di attivarsi - come le scuole Podda, come

ad esempio Istiritta - autoquotandosi e cercando di sopperire a una mancanza

dell'ente comunale.

Ente comunale per il quale la mancanza a mio avviso è da evidenziare in

maniera più seria, considerato che nei Comuni periferici molto piccoli il servizio è già

attivo da tempo e il Comune capoluogo, il Comune di Nuoro non riesce a trovare

risorse necessarie a che questo avvenga.

Leggo nel giornale de La Nuova Sardegna di sabato 20 novembre che

l'Assessore pare abbia avuto rassicurazioni in merito ai fondi necessari per attivare il

servizio del tempo pieno.

Quindi prendo per buono questo, altrimenti sarebbero delle azioni che servono

esclusivamente, se così non fosse, a creare false aspettative e poi a deludere

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ulteriormente le famiglie che si aspettano delle risposte.

Chiedo allora a quanto ammontano le risorse finanziarie fino adesso trovate,

quanti sono i bambini o le famiglie alle quali abbiamo deciso di poter garantire tale

servizio e per quali scuole questo servizio si attiverà da qui al prossimo anno.

PRESIDENTE

La parola all'Assessore Demuro.

ASSESSORE DEMURO

Grazie al Consigliere Deiara che mi dà l'opportunità, anche se in quattro

adesso, anzi in cinque, possiamo parlare di questo problema.

Quando si parla di scuola spesso siamo in pochi.

Il problema della mensa. Ad un osservatore attento quale lei è non sarà certo

sfuggito il fatto che già da due anni fa il tempo pieno è stato introdotto con la riforma

Gelmini, con il ritorno al maestro unico; infatti quest'anno stanno andando a regime le

classi seconde, l'anno prossimo andranno a regime le classi terze.

In quell'occasione due anni fa probabilmente sarebbe stato anche possibile

avere non tutto il tempo pieno che i genitori si aspettavano, ma sicuramente un buon

numero di classi, perché c'erano proprio le condizioni in questo territorio - che era

stato già svantaggiato con la riduzione e con il dimensionamento - di sopperire a

quelle carenze.

Così non è stato fatto, pazienza. Ora noi sappiamo che quest'anno nel capitolo

per le mense erano allocati 33.000 euro, chiaramente del tutto insufficienti.

C'è un altro discorso da fare. Qualora l'Amministrazione Comunale avesse

voluto attivare per questo anno scolastico la mensa, quindi il tempo pieno, ciò non

sarebbe potuto avvenire perché la procedura è quella che i genitori nel mese di

gennaio fanno le pre-iscrizioni con l'opzione tempo pieno o tempo normale.

Il tempo pieno sono 40 ore di lezione settimanali, contro le 30 ore del tempo

normale.

Dopo di che il Ministero designa l'organico e, sulla base delle classi scelte si

può attivare la mensa.

Io intanto rispondo della mia azione politica da questo momento.

Perché l'altro giorno mi sono permessa di uscire con quella dichiarazione? Non

perché siano adesso necessari i fondi. La dirigente dell'ufficio scolastico provinciale

ha chiesto una delibera di indirizzo della Giunta in cui la Giunta deve dare la

disponibilità ad attivare il servizio mensa, tra dicembre e gennaio: questo è utile

perché i genitori vanno a fare le prescrizioni.

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Dopo di che a marzo si saprà quante classi a tempo pieno il ministero darà.

Le classi a tempo pieno che il ministero darà saranno semplicemente classi

prime e sicuramente saranno in misura decisamente inferiore a quelle che i genitori

si aspettano.

Questo purtroppo non dipende da noi. Noi dichiariamo che siamo disponibili ad

attivare il tempo mensa, questa è la proposta che la Giunta farà perché il bilancio è

un compito del Consiglio, ma io spero nella sensibilità in questo senso.

Per il prossimo anno quindi noi conteremo di attivare il servizio mensa.

Proprio con i genitori che mi ha fatto incontrare, con questi genitori ho avuto

uno scambio di idee, anche perché se attiviamo un servizio mensa vogliamo attivare

un servizio di qualità.

Ci sono mense i cui pasti sono di 4 euro, 3 euro a pasto; ma io non credo che

nessuno di noi voglia dare a dei bambini una mensa di quel tipo.

Ho avuto anche un contatto con il Consigliere Seddone, il quale proprio in modo

produttivo mi ha mandato degli elementi che riguardano le mense scolastiche con

l'introduzione della filiera corta e quindi la possibilità che la Regione incentivi, però

questo è tutto un aspetto da studiare e verificare.

Di sicuro c'è la disponibilità della Giunta e quindi dell'Assessore a dare questo

servizio per il prossimo anno.

Oltretutto è un servizio a richiesta, quindi i genitori oltre a fare la pre-iscrizione

dovranno fare anche richiesta al Comune.

Verrà fatto un regolamento perché il contributo non è interamente a carico del

Comune, è una parte a carico del Comune e una parte a carico delle famiglie.

La parte a carico delle famiglie dovrà essere definita. Intanto si definiranno le

quote in base ai redditi ISEE, per esempio compensare laddove ci sono anche

famiglie con due o più bambini che sono a scuola.

Sono tutti aspetti che intanto potrà vedere la commissione competente, però è

importante dare questo segnale ed iniziare. Io credo che quest'anno si potrà iniziare

solo con alcune prime elementari.

Questo è quello che possiamo fare, poi vedremo il Ministero. So che quest'anno

ci saranno dei tagli anche per quanto riguarda il dimensionamento delle scuole,

saranno estremamente rigorosi.

Questo non interessa le scuole di Nuoro, però non è che ci faccia ben sperare

da questo punto di vista.

PRESIDENTE

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La parola al Consigliere Deiara, se vuole replicare.

CONSIGLIERE DEIARA

Assolutamente chiarissima la risposta. Infatti io facevo riferimento a ciò che non

è successo prima di oggi ed essendo questo un inizio di legislatura, chiedevo si

prendessero a cuore tematiche che dovevano avere soluzione precedente e che non

hanno avuto soluzione.

In questo senso infatti va il plauso dell'Assessore che si è impegnata

immediatamente con il Sindaco anche ad incontrare i genitori, perché il fatto che a

oggi non siano pervenute le richieste necessarie al fine di sensibilizzare il

Provveditorato a mettere in moto la macchina, è dovuto al sentimento - chiamiamolo

così - di rassegnazione di molti genitori che non avendo avuto risposta in merito negli

anni precedenti, hanno deciso volontariamente di rinunciare anche a chiedere che il

servizio potesse essere attivato.

Con questa risposta io credo che invece i genitori oggi possano nuovamente

riprendere fiducia nell'azione amministrativa e possano seguire l'iter che l'Assessore

ha annunciato prima.

Per essere produttivo e propositivo almeno quanto il Consigliere Seddone, le do

giusto un'ipotesi: ci sono a Nuoro alcune scuole elementari che si trovano ad essere

adiacenti a scuole materne.

Le scuole materne per legge hanno comunque attivo il servizio mensa.

Allora io pongo alla sua attenzione questa possibilità di soluzione, qualora vi

fosse, cioè che almeno per le scuole dove sono presenti le materne con il servizio di

mensa attiva, si decida ad esempio di trovare un punto di incontro utilizzando le

stesse mense dove sono presenti delle cuoche e forniscono sicuramente

un'alimentazione di qualità più alta rispetto al catering.

Qualora non vi fossero altre alternative, si chiede sempre una contribuzione da

parte dei genitori, che ad oggi per le materne contribuiscono con un buono comunale

di 2,75.

Qualora il buono potesse essere anche di 5 euro, io credo che una soluzione

bonaria di questo tipo possa trovare soluzione dal punto di vista finanziario, perché

non avrebbe degli aggravi di costi ulteriori quali quelli previsti, dando così

ossigenazione e risposte immediate non solo alle prime ma probabilmente

estendendo il servizio anche alle altre classi, facendo in questa maniera cosa gradita

alle famiglie e dimostrando che la sensibilità scritta sui programmi talvolta abbia

anche un'interpretazione pratica di fatto con l'attivazione dei servizi.

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PRESIDENTE

Riprendiamo alle 16 con l'appello.

Il PRESIDENTE, constatata la presenza del numero legale dei Consiglieri,

dichiara valida e aperta la seduta.

PRESIDENTE

I Consiglieri Meloni, Guccini e Satta sono assenti giustificati.

Prima di procedere con l'esame dell'ordine del giorno di convocazione del

Consiglio, è arrivata una richiesta di ordine del giorno di Città in Comune con

oggetto: "scuola primaria, attivazione tempo pieno anno scolastico 2011/2012".

Credo che ci siano delle comunicazioni perché ho visto delle prenotazioni.

La parola al Consigliere Carroni.

CONSIGLIERE CARRONI

Signor Sindaco, signor Presidente del Consiglio, colleghi Consiglieri, signori

della Giunta, una breve comunicazione.

Oggi si celebra la giornata internazionale contro la violenza alle donne,

un'importante manifestazione è stata promossa anche dal Ministro Carfagna e dalla

vice Presidente del senato Emma Bonino contro la pratica delle mutilazioni ai genitali

femminili.

Pratica che colpisce - come si sa - migliaia di donne nel mondo, che è presente

anche nel nostro paese e che vede a rischio 35.000 persone tra donne adulte e

bambine.

Parlare di tali problemi può apparire a taluno inopportuno poiché sembra essere

troppo lontano da noi. A me preme tuttavia sottolineare questi ed altri problemi

connessi al tema in questione.

I maltrattamenti, lo stalking, l'abuso, la sopraffazione, la sudditanza, la violenza

psicologa e fisica nelle varie forme in cui si presenta è una violenza di genere, questo

va sottolineato perché spesso lo si dimentica.

Violenza di genere significa che è posta in essere da amici, fidanzati,

conviventi, mariti o ex mariti ai danni delle donne.

L'uomo nero, l'orco delle favole non è lontano; è spesso a casa dentro le mura

domestiche, nei posti di lavoro, in ufficio, in Parlamento.

Ma la violenza contro le donne è spesso violenza nei confronti dei bambini e

delle bambine figli di queste donne, delle ragazze e dei ragazzi.

Allora quando un Consiglio Comunale come il nostro decide giustamente di

sottoscrivere le carte internazionali dei diritti delle bambine e dei bambini, deve

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sapere che il diritto alla salute, al benessere, all'istruzione e alla crescita passa

anche attraverso la tutela della loro sicurezza ed incolumità fisica.

Come è noto il centro antiviolenza Onda Rosa opera in città dal lontano 97, il

primo centro antiviolenza in tutta la Sardegna, esempio per moltissime altre realtà

che ancora oggi stentano a decollare.

E fondamentale è stato anche il contributo del centro antiviolenza Onda Rosa di

Nuoro per arrivare alla legge che ha istituito i centri in Sardegna.

I dati più recenti in mio possesso relativi al 2009 evidenziano un numero di

chiamate al telefono - questo è l'accesso principale - di circa 120 donne in quell'anno

e il coinvolgimento di 143 minori. Significa che a volte, che molto spesso dentro la

casa d'accoglienza sono presenti le mamme con i loro bambini.

La fascia di età interessata va dai 26 ai 55 anni d'età, con tipologie di forme di

violenza che vedono al primo posto la violenza domestica.

Quest'anno in un solo mese, dal primo ottobre 2010 al 22 novembre 2010 sono

state uccise 15 donne dai loro mariti, conviventi, fidanzati, amici. In tutto quest'anno

119.

Mi sembrano dati davvero preoccupanti.

Non voglio farla lunga, che cosa dovrebbe a mio avviso fare l'Amministrazione

Comunale?

Io credo che debba necessariamente contribuire a diffondere la cultura della

non violenza e del dialogo, credo che debba investire nella prevenzione dei

comportamenti a rischio e per la presa in carico delle donne e dei bambini vittime di

violenza.

Questo ovviamente significa anche risorse, posto che anche se esiste una

legge nazionale appena finanziata con 18 milioni di euro, nei giorni scorsi abbiamo

sentito le rappresentanti dei centri antiviolenza in tutta l'Italia che lamentavano

preoccupate il rischio di chiusura di molti centri antiviolenza.

Un'ultima sottolineatura. Credo che uno strumento importante - ma non solo

questo evidentemente - per lavorare in difesa dei valori della non violenza, per

promuovere la cultura del dialogo e della collaborazione possa essere costituita dalla

commissione pari opportunità.

Questa commissione nel recente passato è esistita, spesso con compiti

residuali, ma per quel che mi risulta non ha avuto grande peso all'interno del lavoro

dell'Amministrazione Comunale.

Io credo che la commissione pari opportunità non sia certamente la panacea di

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tutti i mali, ma possa essere un utile strumento di lavoro affinché le culture femminili -

e non - si possano confrontare.

Quindi chiedo formalmente che venga costituita la commissione pari

opportunità naturalmente con delle risorse adeguate all'uopo, per avviare attività e

iniziative che andranno di volta in volta concordate con il Consiglio Comunale, con la

Giunta e ovviamente, signor Sindaco, con lei.

Poiché la volta scorsa o due volte fa per ragioni di opportunità sono stata

impossibilitata a fare gli auguri al neo Assessore, unica Assessore donna di questa

Amministrazione, glieli ho già fatti privatamente ma glieli rivolgo pubblicamente

poiché ritengo che la presenza delle donne non debba essere nei luoghi decisionali

semplicemente un fiore all'occhiello - come ancora qualcuno osa pensare - ma

invece una risorsa straordinaria che a mio avviso purtroppo in Italia e anche a Nuoro

è ancora sottovalutata e sottoconsiderata.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manca.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Per doverosa precisazione abbiamo ripresentato l'ordine del giorno in aula

nonostante lo abbiamo portato all'attenzione con un fax tre giorni fa; lo faccio e lo

dico solo per doverosa precisazione.

PRESIDENTE

Per doverosa precisazione alla Presidenza non è ancora arrivato, sempre per

doverosa precisazione.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Io le ho dato anche la ricevuta dell'ok come ricevuto.

PRESIDENTE

Lei l'ha inviato al Sindaco e al Presidente non è ancora arrivato.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Abbiamo fatto prima a consegnarlo a mani.

Abbiamo fatto come gruppo consiliare de La Città in Comune una richiesta di

atti per conoscere quali erano i debiti fuori bilancio a luglio; dopo tre solleciti abbiamo

sempre avuto delle risposte parziali, l'ultima non ha completamente evaso la

risposta.

Chiedo gentilmente a chi di competenza se riesce a completare l'opera.

Ad agosto, in questo caso ad agosto, abbiamo chiesto degli atti in 4 punti e

abbiamo avuto risposta soltanto per tre, manca ancora la risposta al quarto punto.

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Sono passati più di tre mesi.

Abbiamo chiesto un documento che riguarda il patto di stabilità a sei mesi, il

monitoraggio; lo abbiamo chiesto a settembre, grazie per non avercelo ancora dato!

Fateci lavorare in maniera più serena.

Abbiamo chiesto la relazione degli uffici del controllo di gestione, io credo che ci

voglia un clic sul file, un invio e poi chi lo vuole leggere, se lo può leggere lo legge, se

no lo cestina, però almeno un clic su quel file per mandarlo credo non ci voglia

tantissimo.

Ancora un'interrogazione con risposta scritta presentata il 26 ottobre: ancora

non abbiamo risposta.

Ancora una richiesta con risposta scritta relativamente al mercato civico;

abbiamo avuto una risposta dall'Assessore competente per quanto di sua

competenza; c'erano altri punti che andavano sviluppati da altre competenze, dal

26/10 è passato esatto un mese.

Ringrazio l'Assessore che mi ha dato almeno la parziale di risposta di sua

competenza.

Ancora un'interrogazione con risposta scritta sulle caldaie presentata l'8

novembre: dieci giorni sono il 18 novembre, siamo ancora in netto ritardo su

qualunque richiesta facciamo.

Spero di non dovermi spendere ancora molto su questo aspetto, preferirei

sempre discutere sui contenuti.

Anche noi possiamo stasera, per non averlo potuto fare personalmente la volta

scorsa essendo assente alla riunione di Consiglio, esprimere le nostre

congratulazioni per l'incarico ricevuto alla nuova Assessore Demuro, con gli auguri di

un buono e proficuo lavoro.

PRESIDENTE

Naturalmente invito tutti gli Assessori di competenza a dare le risposte

tempestivamente a tutti i Consiglieri.

Per quanto mi riguarda, la richiesta fatta dal Consigliere Manca su degli atti è

stata evasa in 24 ore.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Se posso permettermi questo lo confermo, la ringrazio per avere fatto

semplicemente il suo dovere, che è una cosa assolutamente normale.

PRESIDENTE

Ogni tanto mi capita, grazie. La parola al Consigliere Porcu.

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CONSIGLIERE PORCU

In merito all'ordine dei lavori, Presidente, il nostro regolamento disciplina che

l'ordine del giorno venga prima degli altri argomenti all'ordine del giorno, quindi

chiedo se dopo l'ordine del giorno che andremo ad affrontare, vi sia la disponibilità

all'inversione degli altri argomenti che andremo a trattare, considerata l'urgenza per

quanto riguarda le due delibere sul bilancio.

Quindi le chiedo se si mette in votazione l'inversione all'ordine del giorno con il

seguente calendario: dopo l'ordine del giorno sulle carceri...

PRESIDENTE

Se non sento, non posso mettere all'ordine del giorno l'inversione, per cui per

cortesia vi chiedo un attimo di silenzio se no non capisco cosa devo mettere in

votazione.

CONSIGLIERE PORCU

Chiedo quindi che venga trattato al terzo punto le due variazioni di bilancio; al

quinto punto le commissioni; a seguire le tre delibere dell'urbanistica; quindi la

mozione sull'università, comitati di quartiere e via a chiudere.

PRESIDENTE

C'è una richiesta di inversione dell'ordine del giorno; vorrei aver capito bene

perché poi la devo mettere in votazione.

Vediamo se ho capito bene: l'ordine del giorno per regolamento va messo

prima; poi le due variazioni di bilancio dell'aggiuntivo; dopo di che le commissioni e

poi le tre delibere dell'urbanistica, le due mozioni e poi l'approvazione.

Mettiamo in votazione?

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Ho grande rispetto per la proposta fatta dal collega Consigliere e trovo che

siano tutte accettabili le sue considerazioni di richiesta, ma credo che dovremo

trovare stasera uno spazio per parlare di un tema che riguarda la città, il territorio e io

credo anche i valori dell'intera Sardegna.

E' un tema che noi ci stiamo trascinando da un po' di tempo perché questa

mozione è all'attenzione dei Capigruppo e all'attenzione del Presidente e del

Consiglio da oltre due mesi e mezzo.

Io credo che un tema sull'università che ha in scadenza al 31 dicembre un

punto fermo, non possa essere ulteriormente trascinato.

Per questa ragione chiedo che questo tema, con grande rispetto, rimanga in

calendario esattamente così com'è, accettando personalmente di far seguire tutte le

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proposte del Consigliere Porcu esattamente subito dopo, dandogli tutto il rispetto

della richiesta e tutto il valore della richiesta.

PRESIDENTE

Ci sono due proposte, la prima è quella del Consigliere Porcu che dà un certo

ordine; la seconda è quella del Consigliere Manca che dice: prima la mozione

università e poi quello che ha detto Porcu.

Pongo in votazione la proposta del Consigliere Porcu.

Esito della votazione: favorevoli 19; contrari 6; astenuti 4.

Votazione: approvata a maggioranza.

PUNTO UNO ALL'ORDINE DEL GIORNO: ORDINE DEL GIORNO IN

MERITO ALLA CUSTODIA DI DETENUTI NELLA CASA CIRCOND ARIALE DI

BADU 'E CARROS IN REGIME DI SORVEGLIANZA SPECIALE A I SENSI

DELL'ART. 41 BIS DELLA LEGGE 354/75.

Comunico che l'Assessore Mura è assente giustificato per un incontro in

Provincia.

E' arrivato anche un emendamento aggiuntivo a questo ordine del giorno; prima

naturalmente passiamo con l'ordine del giorno e poi verrà esposto anche

l'emendamento.

CONSIGLIERE SARRIA

Signor Presidente, Signor Sindaco, Assessori della Giunta, colleghe e colleghi

Consiglieri, distinti concittadine e concittadini, in questi giorni la nostra comunità è

testimone di eventi che speravamo appartenessero a una memoria oramai lontana.

Eventi che ognuno di noi si augurava fossero parte di un passato triste e amaro

ma confinato definitivamente negli spazi temporali del secolo scorso.

Questo passato invece irrompe violentemente nel nostro presente come un

doloroso incubo, che a distanza di anni continua a perseguitarci.

La decisione del dipartimento di amministrazione penitenziaria di assegnare alla

casa circondariale di Nuoro il triste primato di essere il primo istituto penitenziario

sardo ad ospitare un detenuto in regime di sorveglianza speciale ai sensi dell'Art. 41

bis della Legge 354 del 1975, non rappresenta esattamente la risposta che

speravamo arrivasse dal Governo Nazionale per il nostro territorio.

Non si tratta esattamente del tipo di eccellenza che questa città e questo

territorio ambivano con speranza.

Si tratta invece di una pietanza oggi servita frettolosamente, della quale questo

territorio ha già assaggiato il sapore e ancora ne conserva il retrogusto velenoso.

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Colleghi Consiglieri, purtroppo oggi dobbiamo dare atto alla lungimiranza del

Sindaco Bianchi e alla sua Amministrazione, quando nel mese di agosto chiedeva la

solidarietà dei parlamentari sardi per manifestare la disapprovazione

dell'Amministrazione Comunale alla possibilità che nel carcere nuorese venissero

trasferiti detenuti in regime di sorveglianza speciale.

Si trattava purtroppo di una previsione veritiera, perché questa Amministrazione

aveva colto i segni di un atteggiamento diverso da parte del Governo; aveva

percepito i segni dell'interruzione di quel percorso virtuoso intrapreso da anni

dall'intera comunità nuorese, unita nel tentativo di affrancare Badu 'e Carros dal

marchio di carcere di massima sicurezza a quello invece di luogo detentivo teso non

solo all'espiazione della pena ma anche all'accoglienza e al reinserimento sociale e

lavorativo dei detenuti, così come previsto dall'Art. 27 della nostra Costituzione.

Colleghi Consiglieri, noi oggi non stiamo mettendo in discussione il sistema

penitenziario o l'autonomia dell'amministrazione penitenziaria che, ripetiamolo, resta

sovrana delle sue scelte; non è questo il punto all'ordine del giorno.

Noi riconosciamo pienamente la complessità del sistema penitenziario, le

legittime esigenze delle istituzioni di garantire la sicurezza e la sorveglianza dei

carcerati detenuti e anche la difficoltà delle decisioni che sono alla base del suo

funzionamento.

Nello specifico valutiamo anche l'importanza strategica e l'efficacia che il regime

detentivo speciale previsto dal comma secondo dell'Art. 41 bis riveste ormai da 18

anni nel panorama degli strumenti di contrasto alla criminalità mafiosa.

Ma proprio la consapevolezza di tale complessità ci ricorda drammaticamente

come l'esperienza del carcere speciale durante il periodo degli anni 70 e 80 abbia

funzionato come potente catalizzatore di destabilizzanti fenomeni sociali e tragici

eventi delinquenziali e sia stato un influente fattore accelerante di tensioni e nefaste

contaminazioni.

A conferma delle nostre analisi, colleghi Consiglieri, vengono in soccorso

proprio le dichiarazioni rese recentemente alla Commissione Parlamentare Antimafia

presieduta dall'Onorevole Beppe Pisanu nell'audizione del 25 maggio 2010, resa dal

capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria dottor Franco Ionta, che

peraltro ha iniziato la sua carriera proprio presso la Procura di Nuoro nel 1976.

Dice il dottor Ionta: "l'inserimento di persone sottoposte al 41 bis in strutture

normali potrebbe richiedere un particolare controllo interno, posto che abbiamo

diversi segnali della possibilità di coinvolgimento di detenuti comuni, che farebbero

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così da sponda verso l'esterno".

Ed aggiunge che il dottor Vincenzo Macrì, procuratore aggiunto della Direzione

Nazionale Antimafia, nella seduta della commissione parlamentare antimafia dell'11

maggio 2010: "accanto alle carceri nelle quali sono allocati i detenuti sottoposti al

regime del 41 bis, si sono creati insediamenti stabili di familiari dei detenuti sottoposti

a tale regime, che comprano casa o comunque si stabiliscono vicino al carcere per

stare più vicini ai detenuti e creano piccole isole con possibili ripercussioni sull'ordine

pubblico e sui rapporti con la criminalità locale".

Colleghi Consiglieri, se queste sono le prudenti ammissioni dei funzionari dello

Stato, allora dobbiamo dire che la situazione è già più grave di quello che appare e

questo Consiglio Comunale non può più tacere, perché questo sarebbe il colpo di

grazia per il nostro già fragilissimo tessuto economico e sociale sottoposto ai

durissimi effetti della crisi economica.

L'allarme nel nostro territorio, rilanciato da tutte le organizzazioni di categoria,

mostra che negli ultimi 24 mesi si sono persi 5.000 posti di lavoro, mentre altri 10.000

sono a rischio con la cassa integrazione a livelli record, e circa 30.500 persone sono

iscritte al centro servizi per il lavoro.

Colleghi Consiglieri, il Consiglio Comunale di Nuoro non può e non deve

assistere passivamente a scelte sperimentali del Governo Nazionale, che minano

conquiste faticosamente raggiunte non solo grazie all'unità di intenti delle forze

politiche, ma anche al concorso dell'intera società civile nuorese, con la Chiesa

nuorese e il mondo del volontariato sempre in prima fila.

La nostra città non può e non vuole abdicare ai doveri che le derivano dalla

presenza del carcere di Badu 'e Carros, che peraltro ospita già da tempo una

sezione di alta sicurezza nella quale grazie alla professionalità e all'attaccamento al

dovere degli operatori vengono garantite tutte le condizioni minime di sicurezza.

Il problema della custodia e della sorveglianza di pericolosi soggetti condannati

perché facenti parte di consorterie criminali particolarmente crudeli, non può essere

risolto con soluzioni grossolane ed improvvisate, che incidono pesantemente su un

intero tessuto sociale, ma va invece risolto secondo quanto già deciso dal legislatore

nazionale e disciplinato nel Decreto Legge 733/2009 dove si prevede la custodia di

detenuti in regime di 41 bis preferibilmente in aree insulari isolate.

Appare inoltre impellente l'applicazione del protocollo d'intesa sottoscritto nel

febbraio 2006 tra il Sottosegretario alla Giustizia Onorevole Luigi Vitali e la Regione

Sardegna, che prevedeva fra i vari punti l'attuazione del principio generale di

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territorializzazione della pena.

Ricordiamo, colleghi Consiglieri, che secondo dati forniti dalle associazioni su

circa 2.206 sardi custoditi in Italia, solo 1.165 risultano essere detenuti nelle carceri

sarde.

E' per questo che oggi chiedo al Consiglio Comunale di Nuoro un corale sforzo

di condivisione di intenti politici e di iniziative concrete.

Chiedo quindi che si approvi quest'ordine del giorno e si impegni il Consiglio

Comunale intero, insieme al Sindaco e alla Giunta, a farsi promotori di urgenti e

pressanti sollecitazioni verso l'amministrazione penitenziaria e verso il Governo

Nazionale, di ogni iniziativa tesa a scongiurare la custodia di detenuti in regime di

sorveglianza speciale ai sensi dell'Art. 41 bis della legge 26 luglio 1975 n. 354 nella

casa circondariale di Badu 'e Carros, e a rivedere al più presto la decisione di

destinare i boss della malavita organizzata al carcere di Nuoro.

PRESIDENTE

Consigliere Saiu lei vuole illustrare brevemente l'emendamento?

CONSIGLIERE SAIU

Sì, chiedo di intervenire per poter illustrare brevemente l'emendamento che

viene proposto a nome dell'intero gruppo del Popolo della Libertà.

Riprendo dalle parole del Consigliere Sarria che, insieme al Consigliere Fenu, è

promotore dell'iniziativa di cui dibattiamo.

Credo che vi siano temi sui quali il colore politico non debba essere una

discriminante, e che ciò che prima di tutto conta è essere rappresentanti di questa

città.

Quindi l'iniziativa che noi proponiamo travalica, va oltre i confini

dell'appartenenza politica.

Riteniamo che il nostro contributo su questo tema sia quello di Consiglieri

Comunali della città di Nuoro e di rappresentanti di questa comunità e di questo

territorio.

Posso dire da nuorese certamente di non essere contento che nel carcere di

Badu 'e Carros venga ospitato Antonio Iovine.

In questo senso ricordo anche le parole del Presidente della Regione Ugo

Cappellacci che ha espresso forti perplessità in ordine alla scelta di tradurre Iovine a

Nuoro.

Devo peraltro ricordare però che Badu 'e Carros è un carcere e non possiamo

tralasciare questo dettaglio, quindi non possiamo pensare che in un carcere, peraltro

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ancora a norma di legge di massima sicurezza, vengano ospitati frati francescani.

Nel nostro emendamento noi chiediamo di intervenire su alcuni punti dell'ordine

del giorno, si tratta di un emendamento aggiuntivo.

Noi chiediamo intanto che si faccia riferimento al fatto che già adesso circa

l'80% dei detenuti del carcere di Badu 'e Carros appartenga alla cosiddetta alta

sicurezza. La fonte è la C.G.I.L..

Cito un comunicato del 15 settembre 2010 in cui il sindacato che fa riferimento

alla C.G.I.L. indica nell'80% la percentuale dei detenuti cosiddetti ad alta sicurezza.

E cito proprio la C.G.I.L. non a caso, appunto perché secondo me questo è un

dibattito che non ha carattere ideologico, non deve averlo e soprattutto non vuole

averlo.

Sempre in quella nota - ecco perché riteniamo di dover riprendere anche quel

passaggio - si fa altresì riferimento alla professionalità e all'attaccamento al dovere

degli operatori.

Ne parlava anche il Consigliere Sarria nel suo intervento.

Credo che questo sia un altro aspetto che va sottolineato, preso in

considerazione e dunque inserito nell'ordine del giorno che ci apprestiamo ad

approvare, perché se le condizioni di efficienza e di sicurezza delle carceri di Badu 'e

Carros sono a questi livelli, lo dobbiamo anche e soprattutto agli agenti della polizia

penitenziaria.

Alla riga 47 chiediamo di aggiungere le parole: "non sardi" al sostantivo

"detenuti".

Cioè noi chiediamo che se devono essere portati a Badu 'e Carros dei detenuti

in regime di 41 bis, che siano detenuti sardi, che poi in verità non ce ne sono; però se

proprio dobbiamo ospitare dei detenuti sottoposti al regime del 41 bis, che siano

detenuti sardi.

Infine l'ultimo passaggio è relativo al fatto che nell'ordine del giorno si chiede al

Sindaco e alla Giunta di: "farsi promotori di urgenti e pressanti sollecitazioni verso le

amministrazioni penitenziarie e verso il Governo Nazionale, di ogni iniziativa tesa a

scongiurare la custodia dei detenuti non sardi in regime di sorveglianza speciale ai

sensi dell'Art. 41 bis".

Noi chiediamo che a questo impegno venga aggiunto anche quello, sempre in

capo alla Giunta e al Sindaco, di farsi promotori, per quanto possibile e

compatibilmente con le norme del nostro ordinamento, di un'azione politica volta a far

rientrare in Sardegna, e quindi anche nel carcere di Badu 'e Carros, quei detenuti

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sardi che oggi sono invece reclusi in strutture carcerarie della penisola.

Ritengo che appunto perché - e ne devo atto ai proponenti dell'ordine del giorno

- non si è scivolati semplicemente nella battaglia ideologica o nel conflitto politico fine

a se stesso, il nostro contributo rispetto a questa battaglia, che ritengo debba essere

di tutto il Consiglio Comunale, vada non solo nel senso di esprimere contrarietà

rispetto alla scelta che riguarda il detenuto Antonio Iovine, ma un impegno più

generale che è quello che riguarda l'interesse dei detenuti sardi e soprattutto delle

famiglie dei detenuti sardi, che sono costrette a viaggi della speranza, certamente

non agevoli, nelle strutture carcerarie della penisola.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mannironi.

CONSIGLIERE MANNIRONI

Saluto il Presidente del Consiglio, il Sindaco, i membri della Giunta e tutto il

pubblico, condivido quanto è stato fino ad adesso riferito dai Consiglieri che mi hanno

preceduto, però volevo fare un paio di precisazioni visto e considerato che, per il

mestiere che faccio, ho anche il polso di quella che è la situazione che non da oggi si

è venuta a creare all'interno della struttura penitenziaria di Nuoro.

E' vero che l'80% dei detenuti che sono ristretti presso Badu 'e Carros sono in

regime di alta sorveglianza, ma la cosa grave - di cui probabilmente nessuno o pochi

qui dentro sono a conoscenza - è rappresentata dal fatto che all'esito di una

classificazione che è stata fatta l'anno scorso dal dipartimento dell'amministrazione

penitenziaria, sono stati suddivisi i detenuti che si trovano in regime di alta

sorveglianza o di elevato indice di vigilanza in tre categoria diverse, che sono la 1, la

2, la 3.

Nella 1, che è quella che riguarda la struttura penitenziaria di Nuoro, sono

ricompresi pressoché solo ed esclusivamente coloro i quali fanno parte delle

associazioni di tipo mafioso.

Quindi Nuoro ormai è diventato il deposito di tutti i mafiosi, camorristi, membri

della 'ndrangheta e chi più ne ha più ne metta, che ormai comandano all'interno della

struttura penitenziaria.

Questo vi dico perché si è creata una situazione che ha dell'allucinante a mio

avviso, perché un mio assistito, che era un detenuto in alta sorveglianza ma comune,

che non aveva niente a che vedere con questo tipo di famiglie e modi di ragionare,

solo perché era in cella con due camorristi gli era di fatto inibito di poter uscire all'ora

d'aria perché quelli della fazione opposta pensavano che fosse di quel clan, per cui

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rischiava di prenderle di santa ragione ogni volta.

La seconda cosa è che quando queste persone non si conoscono, in questa

maniera la struttura penitenziaria gli dà la possibilità di conoscersi e di creare dei

legami ancora più forti di quelli che magari in precedenza non esistevano o che prima

magari non erano così forti.

Paradossalmente l'adozione di questo tipo di classificazione ha fortificato, a mio

avviso, quelli che sono i clan e i legami che si vengono a creare all'interno della

struttura penitenziaria, con tutto ciò che comporta anche in termini di sicurezza per il

personale che opera all'interno della struttura stessa.

Se andate il sabato mattina a vedere chi va ai colloqui della struttura

penitenziaria del carcere, l'80% di persone vengono da fuori, dal sud Italia,

comunque persone che sono legate a questo tipo di malavitosi.

L'arrivo a Nuoro di Iovine quindi non è altro che la ciliegina sulla torta su una

situazione che, a mio avviso, era già di per se stessa potenzialmente pronta a

deflagrare da un momento all'altro, perché la presenza di tutti questi malavitosi

concentrati in un unico carcere ha fatto sì che ovviamente questo tipo di

trasferimento di famiglie, parenti etc., nell'abitato di Nuoro o comunque nella zona, si

è verificato già da tempo.

Stiamo quindi parlando di un fenomeno che è già in stato avanzato.

Detto questo io condivido quello che è stato già detto, però credo che si debba,

anche per il futuro, cercare di evitare una concentrazione in questi termini di una

popolazione carceraria di questo tipo.

Non so quali possano essere le azioni politiche, però il Consiglio Comunale e la

Giunta secondo me devono far sentire la loro voce anche in questo senso.

E la devono secondo me far sentire anche presso il Ministero competente

perché faccia in maniera tale che la struttura penitenziaria abbia quel supporto in

termini di strutture, soprattutto di personale che attualmente non ha, perché una

situazione di questo genere, quand'anche non dovesse essere applicato il 41 bis e

quindi non dovessero rimanere persone sottoposte al 41 bis a Nuoro, richiede

comunque un adeguamento delle strutture, sia sotto il profilo del personale che delle

risorse, proprio per le ragioni di cui accennavo in precedenza.

PRESIDENTE

Concluda Consigliere.

CONSIGLIERE MANNIRONI

Esprimo parere favorevole all'ordine del giorno, nella speranza che il Consiglio,

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comunque la Giunta, si muovano anche in questo senso.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cottu.

CONSIGLIERE COTTU

Concordo completamente con i Consiglieri Sarria, Saiu e Mannironi per quanto

hanno detto, ma in particolare in riferimento al fatto che i detenuti sardi, con ergastoli

o meno, sono principalmente detenuti in carceri fuori dall'isola.

Vorrei ricordare al Consiglio che c'è un'apposita legge, che è la n. 354 del 1975,

che proprio si riferisce alla territorialità della pena.

C'è inoltre un protocollo d'intesa tra la Regione Autonoma della Sardegna e il

Ministero della Giustizia che è stata siglato nel febbraio 2006, che riguarda appunto

la territorialità della pena.

Potremmo quindi dire che con la territorialità della pena Iovine non dovrebbe

essere a Nuoro e già questo si avvantaggerebbe non poco.

E' però fondamentale e sostanziale anche il fatto che i detenuti sardi possano

rientrare quanto meno nella loro Regione.

Vorrei a questo proposito chiedere che eventualmente il Consiglio Comunale si

esprima con forza, che esprima con forza il principio della territorialità.

Pensiamo per esempio a quello che diceva il Consigliere Mannironi pochi minuti

fa, cosa debbono sopportare i parenti dei detenuti che devono andare nei carceri più

lontani, in Sicilia o non so dove.

Non dappertutto ci sono strutture come quelle che per esempio noi abbiamo e

che don Pietro Borrotzu ha realizzato proprio nelle vicinanze del carcere, che

potrebbero essere addirittura vanificate dalla presenza di detenuti del 41 bis perché

ci sarebbe una - passatemi il termine - sorta di contaminazione.

Per cui chiedo che venga da parte del Consiglio Comunale chiesta l'immediata

applicazione della legge 354/75, ma soprattutto del contenuto del protocollo d'intesa

tra la Regione Autonoma della Sardegna e il Ministero della Giustizia.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deiara.

CONSIGLIERE DEIARA

Presidente, signor Sindaco, signori della Giunta e colleghi Consiglieri, ringrazio i

proponenti l'ordine del giorno e i Consiglieri - in questo caso Saiu e altri - che

propongono un'integrazione al documento.

Ritengo che questo sia un atto dovuto, cioè che il Consiglio Comunale di Nuoro

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si interroghi su una questione che sta diventando seria e lo è diventata di colpo

proprio a ridosso dei festeggiamenti della nostra santa patrona, della Madonna de Le

Grazie.

In quell'occasione io che sono intimamente cattolico ma profondamente laico

nella mia funzione politica e amministrativa, non concordo minimamente con quanto

affermato durante l'omelia dal vescovo don Pietro Meloni.

Il vescovo Meloni credo che con quell'affermazione abbia in qualche maniera

per un frangente messo da parte i valori cristiani, perché dal virgolettato sui giornali

la frase "i ladroni li mandano sempre qui da noi", non può trovare in nessun modo il

mio plauso, il mio assenso.

Invece purtroppo come tutti nel leggere i giornali mi sono interrogato e sono

rimasto preoccupato e meravigliato da quello che tutti i quotidiani hanno definito

come un blitz avvenuto nel nostro territorio con la traduzione di un detenuto in regime

di 41 bis.

Sono rimasto colpito in maniera molto sentita e negativa anche perché avevo

ancora in mente le parole dell'attuale Ministro Alfano non più tardi di 12 mesi prima,

dove ad un'interpellanza in Parlamento escludeva categoricamente la possibilità che

venissero tradotti presso il carcere di Badu 'e Carros detenuti in regime di 41 bis.

La valutazione politica che io propongo a quest'aula su questa vicenda sulla

quale ci interroghiamo è questa: mi chiedo come sia possibile che lo Stato in

generale si ricordi di Nuoro solo per esiliare o relegare soggetti che hanno necessità

di scontare pene per le quali meritino l'esilio e invece ci si dimentichi totalmente di noi

quando da decenni solleviamo questioni relative al rispetto della dignità del nostro

territorio.

Quando ad esempio solleviamo barriere, facciamo manifestazioni civili sul

problema del lavoro che non c'è, su una crisi economica che da noi è arrivata cinque

anni prima di altri e ancora non si decide a lasciarci, su un territorio ridotto in

condizioni devastanti anche per il progressivo abbandono dello Stato e delle

istituzioni dalla città capoluogo.

Progressivo abbandono per il quale spesso signor Sindaco ci siamo interrogati

nella scorsa legislatura e ci interroghiamo oggi, che non trova risposta se non

quando dobbiamo in qualche modo sacrificarci ulteriormente per ospitare, con senso

di responsabilità visto che abbiamo una struttura che allora era stata progettata per

quello, e risolvere i problemi che riguardano l'interesse generale.

Su questo io mi interrogo allora signor Sindaco.

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Non ho nulla in contrario contro un carcere di massima sicurezza, non ho nulla

in contrario nel venire incontro alle esigenze dello Stato, alle esigenze del Ministero

di Grazia e Giustizia o al Ministero degli Interni ma a due condizioni.

Le condizioni sono: primo che vengano garantite le condizioni di sicurezza

perché tale funzione il carcere possa svolgere, con ad esempio il completamento

della pianta organica, che oggi risulta inadeguata, con il completamento della

struttura, che non è più idonea a detta di tecnici, a detta di illustri commissioni che si

sono formate, ad ospitare detenuti del genere.

E la butto così in politica, il Ministro Bossi di recente ha fatto una proposta che

guarda al federalismo fiscale e con il federalismo fiscale al riordino dello Stato.

Ha proposto che ad esempio alcuni ministeri vengano a staccarsi da Roma e

vengano allocati presso altre regioni.

Se noi siamo utili a che i detenuti possano essere esiliati presso il nostro

carcere, se in qualche maniera questo ci vede come parte caratterizzata e

caratterizzante per lo Stato, dateci il Ministero di Grazia e Giustizia, portatelo a Nuoro

e noi saremo pronti ad ospitarvi e capaci di prestare un servizio allo Stato, tenendo

conto che anche lo Stato ha il dovere di ascoltare un territorio che soffre, un territorio

la cui dignità è sistematicamente vessata.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montesu.

CONSIGLIERE MONTESU

Signor Presidente, signor Sindaco, signori Consiglieri, (...) le vere ragioni che

hanno spinto i colleghi Consiglieri Sarria e Fenu a presentare una mozione

trasformata in corso d'opera in ordine del giorno e sapendo benissimo che

l'assegnazione dei carcerati per qualsiasi tipo di reato è competenza del Giudice,

senza comunque togliere niente alla loro competenza, non mi sottraggo ad una

considerazione politica sull'argomento.

Anche se la giustizia in generale è una competenza dello Stato, non v'è dubbio

che l'applicazione di queste competenze può collidere con le competenze tipiche

degli enti territoriali e che la modifica del titolo V della Costituzione ha messo sullo

stesso piano dello Stato le Regioni, le Province e i Comuni.

Voglio dire in breve che questi enti parificati devono, a mio avviso, avere la

possibilità di interloquire con le decisioni anche giudiziarie per aspetti che riguardano

le loro competenze.

Nel caso specifico deve essere assicurata la sicurezza e l'adeguatezza della

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struttura, la competenza, la professionalità e corrispondenza della pianta organica

del personale addetto alla sorveglianza.

Deve essere garantita la professionalità dei giudici e degli organici, dei tribunali

preposti alla sorveglianza.

Deve essere certo l'esercizio dei diritti dei detenuti e degli internati.

Il nostro garante serve anche per questo.

Questa nostra città però a ben guardare è strana, qui si ha la sensazione di

vivere in un'enclave dove le regole, il buon senso e il buon gusto siano applicati alla

rovescia.

A Nuoro sembra di stare in un mondo esotico e sconosciuto, dove le categorie

del pensiero e della morale comune rispondono a logiche diverse e gli ideali ad un

sogno rivoluzionario e incompiuto, ad un trauma della società civile o ad un riflesso

culturale.

Ne abbiamo avuto conferma la settimana scorsa con la mozione Cossiga.

Il nostro sembra essere un mondo di ciechi che vedono un'altra realtà, di

intelligenti che spiegano senza capire, di politici che agiscono senza sapere, di

parole che hanno un altro significato, di bugie così radicate e convinte da sembrare

perfino verità.

Si inseguono spauracchi da agitare per fare operazioni di immagine, che

interessano apolitici privi di idee, di senso pratico anche del senso delle istituzioni.

Un tempo si diceva: "dietro di lui si sono chiuse le porte del carcere", oggi i

politici in cerca di consenso a basso costo e insensibili alle vere esigenze della

comunità, sfruttando norme di umanizzazione della detenzione più che mai giuste,

queste porte cercano di aprirle oltre il lecito e il consentito, per dimostrare che sono

più umani degli umani, più realisti del re.

La nostra è una società votata al perdono, forse perché fa tendenza e in cuor

nostro ci rende mediaticamente buoni anche se non lo siamo.

Le colpe sono sempre della società crudele e ingiusta che devia dalla retta via

la persona, costringendola a delinquere suo malgrado.

Le responsabilità del singolo sono subito rimosse o subito perdonate.

Qui anziché investire la Giunta e il Consiglio per accelerare le costruzioni dei

penitenziari previsti dal Decreto Legge 733 o discutere seriamente sulla

territorializzazione della pena per i detenuti isolani, si fanno gli ordini del giorno per

sindacare se è giusto o no custodire un camorrista sottoposto al 41 bis.

Problema con la funzione pubblica della C.G.I.L. in un suo comunicato stampa

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del 21 settembre 2010 aveva positivamente risolto affermando che il problema non

esisteva poiché da anni a Badu 'e Carros sono rinchiusi i peggiori criminali della

malavita organizzata italiana, oltre l'80% dei detenuti presenti appartengono all'alta

sicurezza, e per i quali nessuno ha mai nulla da ridire e nessun problema aveva

creato la loro presenza.

Anzi, per questi vostri compagni servivano a fare economia.

Il nome Iovine e la pressione mediatica fatta sul suo nome, diventano per

questa maggioranza un'occasione formidabile per recuperare le brutte figure

collezionate sui debiti, sugli sprechi dell'undicesimo Assessore...

PRESIDENTE

Si avvii alle conclusioni Consigliere.

CONSIGLIERE MONTESU

... dove l'Assessore competente è minacciato di dimissionamento dal Sindaco.

Per quel che mi è dato sapere a Nuoro nel carcere di Badu 'e Carros operano

fior fiore di operatori che custodiscono da anni con assoluta professionalità più di

cento detenuti dell'alta sicurezza.

Mafiosi, camorristi ed islamici sono presenti nel nostro carcere e non mi sembra

che a Nuoro siamo contagiati dei mali che qualcuno preconizza.

L'unico contagio che vedo in giro deriva dalla mancanza della politica, della

buona amministrazione, dai debiti fuori bilancio, dall'indebitamento irresponsabile.

Nuoro è contagiata dalle incompiute dei residui di bilancio, dalle previsioni

gonfiate, dai trucchi contabili, dalle buche e dalle idiozie...

PRESIDENTE

Si attenga all'ordine del giorno e concluda per cortesia.

CONSIGLIERE MONTESU

A questo Consiglio pieno di propaganda e deficitario di politica, distratto alla

città e attento alle pagine dei giornali, non gliene frega niente delle condizioni degli

operatori, gli importa piuttosto coprire e riempire il voto assoluto che lo circonda.

I cittadini nuoresi, loro malgrado, non hanno attenzioni che questi educatori

della domenica dedicano a questi illustri carcerati solo per stare qualche giorno sui

giornali.

PRESIDENTE

Concluda.

CONSIGLIERE MONTESU

Il P.D.L. con l'emendamento proposto intende sfuggire alla logica del voto e

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strumentale allarmismo della maggioranza.

Mettiamo sul piatto della bilancia la discussione dei meccanismi decisionali tra

lo Stato centrale e le autonomie locali, dicendo chiaramente con forza che le

decisioni sul territorio le deve prendere il territorio, consapevoli che il territorio dovrà

gestire anche detenuti sottoposti a particolari regimi di sorveglianza, ma con i dovuti

contrappesi e le dovute garanzie.

Non siamo la pattumiera di nessuno, ma non vogliamo sottrarci agli oneri che ci

derivano dall'appartenere ad una comunità nazionale.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pintori.

CONSIGLIERE PINTORI

Signor Presidente, signor Sindaco, Assessori, colleghi Consiglieri e gentile

pubblico che ci ascolta, se lo spirito dell'emendamento presentato dal P.D.L. è quello

illustrato dal Consigliere Montesu, Sinistra Ecologia e Libertà voterà contro questo

emendamento.

Il giornalista Piero Mannironi ha paragonato il nostro carcere al ventre della

bestia in cui crescono e prolificano conflitti e solidarietà e in cui questa convivenza

crea una contaminazione reciproca ed è il lievito del carcere dove si incontrano il

ghota delle organizzazioni mafiose e la tradizionale criminalità barbaricina, il cui

risultato è la contaminazione, la professionalizzazione della delinquenza locale e

altre pratiche delinquenziali.

E comunque nulla resta di benefico al nostro territorio.

Oggi, a distanza di 30 e anche di 40 anni, ci ritroviamo a ripetere quello che già

si è detto, che hanno detto i sindacati, che hanno detto i partiti politici, che hanno

detto i Comuni, la Chiesa e tante altre associazioni.

Allora si diceva e si scriveva che la Sardegna era una colonia, "Sardinia

colonia", come a dire che lo Stato utilizzava la nostra terra come un protettorato da

utilizzare per carceri speciali, da utilizzare per le occupazioni militari e per gli stessi

militari per le loro esercitazioni.

Esercitazioni in cui è stato utilizzato l'uranio impoverito e oggi ne paghiamo le

nefaste conseguenze.

Tutto questo avveniva allora ma avviene anche oggi, allora la nostra società

veniva definita quella del malessere, oggi non è definita così ma la geografia non

cambia, il risultato è lo stesso.

C'è il deserto del sistema industriale fallito, c'è il sistema agro-pastorale ormai

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strangolato dagli industriali caseari e la disoccupazione galoppante dove purtroppo le

statistiche indicano la disoccupazione giovanile in Sardegna la prima in assoluto.

E l'università? Pare che sia fuori gioco da tutto questo contesto.

Dal mio punto di vista quindi non bisogna ripetere quello che si è detto e quello

che si è ripetuto mille volte sui giornali, nei dibattiti e quant'altro.

Secondo me sarebbe l'ora anche di farci promotori di uno sciopero generale del

territorio perché realmente ed effettivamente venga richiamata l'attenzione dello

Stato verso questa terra che non può essere definita solo come un protettorato, che

non può essere utilizzata e riutilizzata solo per fini che hanno alla base la violenza.

Quindi contrapponendoci a tutto questo, propongo che da questo Consiglio

possa emergere la volontà e la richiesta di uno sciopero generale, come già si è fatto

negli anni recenti, chiamando a raccolta tutti i Sindaci e i Comuni del territorio.

E siccome i detenuti sono anche portatori di diritti - e questo non lo dobbiamo

dimenticare, perché piaccia o non piaccia hanno diritto agli affetti, hanno diritto allo

studio e soprattutto hanno diritto alla sanità - quindi che questa commissione

paritetica Stato e Regioni faccia veramente il passo dovuto perché le competenze

sanitarie passino dall'amministrazione penitenziaria all'Amministrazione Regionale.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carboni.

CONSIGLIERE CARBONI

Vorrei essere rispettato come ho rispettato oggi gli altri.

Abbiamo già votato l'anno scorso un ordine del giorno sulla territorialità della

pena, per portare i sardi in Sardegna.

Esiste un'esigenza dello Stato di tutelarsi isolando pericolosissimi criminali fuori

dal loro territorio. Questa esigenza, se noi non la rispettiamo, cadiamo in una forma

semplificata di paraleghismo e in una vocazione demagogica che non credo ci possa

appartenere.

Esistono due teorie circa l'insediamento dei mafiosi e dei camorristi in un

territorio, quella espressa da Ionta è una tesi marginale e minoritaria.

Esiste una tesi diversa, che ad esempio è di un importante pubblico ministero

ancora attivo e non dedicatosi al DAP - con il rispetto che ho per Ionta che conosco e

stimo - che la camorra e la mafia arrivano nei territori grazie ai soldi e non con gli

insediamenti di questo o quel mafioso o camorrista in carcere.

Il meccanismo è: prima arrivano gli affari e i rapporti d'affari e poi arrivano le

strutture di controllo del territorio dei mafiosi e dei camorristi.

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Affrontare questo tema in modo serio significa chiedersi se in Sardegna questo

si sia già verificato.

Questo sarebbe un dibattito molto importante, molto serio, proprio perché

discutere dell'arrivo nel carcere di Antonio Iovine essendo protagonisti dell'arrivo dei

soldi della camorra e della mafia in Sardegna, non è cosa seria.

E' serio l'intento che muove i promotori della mozione, che io quindi voterò

come attestato di stima e di buona fede individuale, sia chiaro; ma il problema politico

è molto diverso e molto serio.

Dicevo: la camorra è arrivata in Sardegna con gli affari, è già arrivata, c'è già e

fa affari sul mercato del lavoro.

Fa affari approfittando dell'ignavia della classe imprenditoriale e della nostra

classe politica.

E' arrivata attraverso la formazione e l'intrusione nel mercato del lavoro di

società che hanno in appalto alcune attività lavorative.

E la nostra classe politica e sindacale non è stata in grado di verificarlo e

impedirlo non assolutamente in mala fede, non con la consapevolezza, ma con la

mancanza di elementi e di capacità di critica, di attenzione e al contempo di

salvaguardia degli interessi dei lavoratori.

Società apparentemente limpide e apparentemente trasparenti che fanno

riferimento ad ambienti malavitosi sono arrivate qui attraverso le grandi multinazionali

e le grandi imprese che operano in Lombardia.

Sono arrivate a cavallo e in associazione con i capitali milanesi, come

strumento e forma di controllo del mercato del lavoro.

Sono anche arrivate...

PRESIDENTE

Concluda.

CONSIGLIERE CARBONI

Sì. Sono anche arrivate nel mercato e nelle politiche dei rifiuti, dove società

trasparenti oggi appaiono tali, si associano ad altre società, sempre trasparenti, e

però guarda caso qualche anno prima soci e amministratori erano latitanti, erano stati

arrestati nell'ambito di operazioni contro la mafia.

La Sardegna forse sarà una colonia, ma è innanzitutto una colonia se non

riesce a impedire queste intrusioni.

Voterò quindi la mozione, ma tra qualche mese chiederò a tutti se avranno fatto

finta di non sapere come entrano i capitali mafiosi e le imprese mafiose

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nell'economia della Sardegna.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Usula.

CONSIGLIERE USULA

Certo è inquietante dover intervenire per poter dare il sostegno e il consenso a

una mozione che ho visto puntuale, la mozione dei Consiglieri Fenu e Sarria, dopo le

cose che ho sentito dal Consigliere Carboni.

Però poi, a pensarci bene, il Consigliere Carboni non ha tolto validità nessuna a

quella mozione, anzi forse ha aggiunto valore a una mozione di denuncia.

Devo dare anche un plauso alla posizione che puntualmente il nostro Sindaco

aveva preso, e anche in tempi quasi non sospetti, quando chiedeva che il carcere di

Badu 'e Carros non venisse individuato come possibile destinazione di detenuti di

questa portata.

C'è da dire che anche recentemente il Ministro Alfano aveva negato questa

idoneità strutturale al carcere di Badu 'e Carros; come spesso però capita ai nostri

governanti nazionali, si afferma una cosa e poi si agisce assolutamente in contrasto

con affermazioni anche recenti.

Io ho sentito dire - è chiaro che non sono cose che conosco perfettamente e mi

scuso anche per questa blanda conoscenza - che il carcere di Badu 'e Carros, e in

particolare l'ala destinata a ospitare detenuti in regime di 41 bis, non è in condizioni

strutturali né igienico sanitarie tali da poter accogliere detenuti per lunghi periodi.

E neanche è dotata degli elementi minimi di sicurezza per assolvere a questo

compito.

Noi Rosso Mori non esprimiamo naturalmente alcuna indulgenza per chi è

responsabile di delitti atroci, siamo per la certezza e l'adeguatezza della pena; siamo

però anche contrari a qualsiasi forma di detenzione disumana, per chiunque sia e

chiunque venga tradotto in carcere.

Ma come Rosso Mori siamo anche contrari a un utilizzo della Sardegna e di

Nuoro in particolare come sede di carceri speciali. Siamo di fatto contrari a una

"guantanamizzazione" della Sardegna.

La Sardegna, il nostro territorio, la nostra città versano in condizioni di crisi che

tutti conosciamo e che puntualmente benissimo ha fatto il Consigliere Sarria nella

sua mozione a ricordare.

Ci vogliono risposte concrete, condivise da noi sardi. Non possiamo permetterci

di sopportare ancora di essere individuati come terra di smaltimento di rifiuti speciali

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che nessuno vuole.

Non possiamo permetterci di essere considerati idonei ad accogliere centrali

nucleari che nessuno vuole.

Non possiamo permetterci di accettare presenze, con relativo indotto - come

ben ricordava chi presentava la mozione - di supercriminali che nessuno vuole.

Non ci possiamo permettere e non dobbiamo accettare di essere ridotti infine

come l'ultima periferia - mi dispiace usare ancora un termine che sembra non debba

essere usato - o colonia dell'impero a una nuova Guantanamo del Mediterraneo, lo

ribadisco.

Per questo sollecitiamo e siamo pronti a sostenere fin d'ora tutte le iniziative

che il Sindaco, la Giunta, il Consiglio e le forze sociali intendono mettere in atto per

contrastare questa visione e questa presunta libertà del Governo centrale di poter

utilizzare e disporre della nostra terra a suo piacimento, a prescindere da noi sardi.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Seddone.

CONSIGLIERE SEDDONE

Dico subito che voterò a favore della proposta fatta dai colleghi Sarria e Fenu.

Lo esprimo anche come un voto di fiducia ad personam al Consigliere Sarria, con cui

sono più le cose che mi uniscono che quelle che mi dividono.

Senza dimenticare certo il rammarico dovuto al comportamento del Ministro

Alfano: un giorno dice che a Badu 'e Carros non ospiterà detenuti in regime di

massima sicurezza e poi avviene l'esatto contrario portandoci Iovine.

Detto questo però qualche riflessione però su Badu 'e Carros e sul tema della

territorializzazione della pena dobbiamo farla, magari per sgombrare il campo da

alcune discrasie.

Come ha ricordato il Consigliere Cottu, a Nuoro è stata realizzata con soldi

pubblici la più grande struttura sarda per l'accoglienza dei parenti del detenuti,

inserita in un Piano Integrato d'Area del 2006, se non ricordo male del costo di circa

1,7 milioni di euro.

Credo che una struttura del genere non sia stata fatta per i parenti del detenuto

di Orgosolo o di Ghilarza e probabilmente neanche per quelli del detenuto di Pirri.

Accettando un progetto del genere, il Comune metteva in conto che dovessero

arrivare i parenti del carcerato continentale, magari anche campano.

Non credo che nel PIA fosse prevista l'ospitalità per tutti, tranne che per i

parenti del detenuto in regime di 41 bis.

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Noi non possiamo chiedere soldi per fare questa struttura, per dare un servizio

e poi dire: a questi il servizio lo diamo e a questi altri no, questi li vogliamo e questi

no.

E' legittimo che si vogliano solo detenuti sardi, però si dica anche chi, a livello

politico, ha permesso che si facesse quella struttura totalmente inutile se a Badu 'e

Carros si decide di accettare solo detenuti sardi.

Seconda questione: entro l'anno dovrebbero chiudere gli OPG, gli Ospedali

Psichiatrici Giudiziari, se preferite le carceri per i malati di mente.

Ogni Regione dovrà provvedere ai suoi detenuti di questo tempo e approntare

le strutture, che non potranno essere ricavate all'interno dei penitenziari esistenti,

tanto è vero che le competenze ricadranno sull'Assessorato regionale alla Sanità.

I detenuti sardi in questa condizione sono una quarantina, al momento tutti in

continente. Visto che i detenuti con il 41 bis ce li hanno sempre mandati - come

lealmente ha detto il cappellano di Badu 'e Carros don Muresu - non sarebbe saggio

chiedere che queste nuove strutture vengano realizzate a Nuoro?

Si risponderebbe a un bisogno, si creerebbero posti di lavoro e si

sperimenterebbe anche la forma alternativa di carcerazione per quei soggetti in

regime di bassa sorveglianza, tra l'altro con un forte coinvolgimento lavorativo della

cooperazione sociale.

Se Iovine è il prezzo da pagare, paghiamolo, mettiamolo sulla bilancia anche

per dire che lo Stato faccia la caserma di Prato Sardo.

Visto che lo Stato e la Regione stanno scappando dalle zone interne, per non

diventare una dependance penitenziaria senza vantaggio alcuno cerchiamo di

trattare, è proprio per sollecitare la trattativa che voterò sì all'ordine del giorno.

Per quanto riguarda la presenza di mafiosi e camorristi nel carcere di Badu 'e

Carros, credo che sia più giusto concentrarsi su come vive chi sta all'interno di quelle

mura, non chi ci vive.

Noi dobbiamo preoccuparci di favorire le misure di riabilitazione e di cosa fare

per ridare una possibilità ai detenuti e agli ex detenuti.

Il caso Iovine deve servire per riaffermare la nostra sovranità nei confronti dello

Stato.

Abbiamo intelligenze e risorse umane per fronteggiare le commistioni o se

preferite il meticciato tra criminalità locale e criminalità organizzata. L'esperienza

passata non è stata inutile.

Mettiamo in conto i rischi che si corrono. Poi però lo Stato deve pagare il suo

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prezzo.

Detto più cinicamente: questa è un'occasione per pretendere che lo Stato, a cui

per fortuna o purtroppo apparteniamo, di fronte a una così gravosa imposizione

renda più sopportabile la vita degli altri detenuti, più agevole l'attività degli operatori

del mondo carcerario e veda il carcere dentro il contesto di una cittadina che ha

bisogno di ben altre strutture.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Soddu.

CONSIGLIERE SODDU

Presidente, saluto il Sindaco, gli Assessori, i colleghi Consiglieri, tutti i presenti

in aula, anche quelli in platea.

Intanto ringrazio i Consiglieri che hanno presentato questo ordine del giorno,

puntuale, che condivido. Condivido non solo l'ordine del giorno, comprendo anche le

preoccupazioni che sono legate all'ordine del giorno.

Quell'ordine del giorno non parla solo di 41 bis, ma di un problema ben più

esteso, quello che ha richiamato il Consigliere Sarria quando l'ha presentato, quando

ha parlato degli amici e degli amici degli amici del 41 bis, quelli che verranno a

frequentare la nostra città, quelli che potranno e saranno capaci o tenteranno di

influenzare i nostri cittadini con formule a me sconosciute onestamente.

Però in televisione, quando sentiamo parlare di camorra, la sentiamo lontana

ma è una cosa che non ci piace, una cosa alla quale noi facciamo resistenza, una

cosa che non conoscendola cerchiamo di respingerla.

Con forza lo Stato ci ha fatto adottare questo 41 bis con tutti i rischi correlati.

Infatti i familiari, i congiunti del 41 bis per legami di affetto, probabilmente con

una vista miope agli orrori commessi dal 41 bis, magari portati dall'amore e dal

rispetto nei confronti del congiunto o del parente, si trasferiranno qui e legati dalla

formula dell'amore o del rispetto o del livello di parentela o di amicizia cercheranno di

trovare i sistemi e le leve per far arrivare al loro parente o congiunto o amico dei

segnali.

Formule che sottoporranno a rischi di contaminazione, oltre che i detenuti,

anche i nostri cittadini.

Sentire di appesantimento delle carceri è una cosa che bisogna scongiurare, è

vero: Iovine non è arrivato da solo, è arrivato con 12 uomini della scorta, 12 uomini

che si occuperanno di lui e verranno suddivisi 4 per turno, quindi in rapporto 4 a 1.

La sua detenzione non graverà sulla polizia penitenziaria che puntualmente

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lavora nella casa circondariale di Nuoro.

Però questa non è una ricchezza per noi, non è la paga che noi vogliamo.

Lo Stato che si sta rattrappendo per altri servizi, che chiude il Banco d'Italia, che

tenta di chiudere e di limitare altri servizi, che non sovvenziona la scuola come

dovrebbe, che non vuole investire sull'università nuorese, non si deve permettere di

portare da noi qualcosa che ci offende.

Qualcuno ha detto: dobbiamo mettere nella bilancia questa offesa. Non so se

questo si possa fare, se questa è la beffa, è il danno, se c'è qualcosa che noi

possiamo chiedere in cambio chiediamola, perché non ci possono portare i detenuti

di questo calibro in un periodo di estrema povertà, in un periodo laddove gli amici

degli amici con delle formule o degli ingredienti che si chiamano anche danaro, in un

periodo in cui legato alla povertà il denaro fa gola a tutti, è possibile che questa

contaminazione diventi efficace.

Quindi dobbiamo limitare il rischio e il rischio si limita anche facendo funzionare,

creando delle ricchezze, ricchezze che ci deve dare lo Stato.

Se lo Stato ci vuole impoverire di queste cose, che ci crei quanto meno le

condizioni per creare altri investimenti.

Cosa posso dire per quanto riguarda le carceri? E' un argomento nuovo per me,

un argomento però molto interessante di cui questo Consiglio si deve impossessare.

E' vero che nella precedente legislatura è stato votato un ordine del giorno

finalizzato a riportare i sardi detenuti in altre carceri in Sardegna...

PRESIDENTE

Concluda Consigliere.

CONSIGLIERE SODDU

Sì, faccio solo quest'ultima considerazione.

Noi dobbiamo investire e su questo io vorrei che l'Assessore ai Servizi Sociali

mi ascoltasse, la mia proposta è proprio rivolta a lei, Assessore, non trascurando

naturalmente il Sindaco.

Io vorrei che lei, Assessore, attivasse dei protocolli o facesse il possibile per

attivare dei protocolli interistituzionali finalizzati a reperire somme di tipo europeo o

comunque nazionale, finalizzate a creare una filiera per l'inclusione.

Noi avevamo iniziato un percorso per l'apertura della casa circondariale di

Nuoro facendoci dei concerti, creando quella cultura propedeutica a far capire al

detenuto che la vita non è quella dell'essere fuori legge, c'è una vita legata alla

cultura e ad altre cose.

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Noi abbiamo la possibilità legandoci alla Provincia, alla Regione, ad

associazioni, all'azienda sanitaria: creiamo questa filiera per l'inclusione perché

secondo me se ci fossero stati a Nuoro più magistrati di sorveglianza che

rilasciassero quei permessini che fanno tanto sorridere i detenuti in fase di

riabilitazione, se ci fossero meno difficoltà per i detenuti nell'ottenere un permesso,

secondo me il 41 avrebbe stonato di più.

Noi dobbiamo fare di più, noi Amministrazione dobbiamo occuparci della casa

circondariale.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pirisi.

CONSIGLIERE PIRISI

Intanto per precisare all'Assessore Cottu (...) per prepararsi il PUC, ma l'ordine

del giorno sulla territorialità della pena questo Consiglio lo votò all'unanimità.

Comunque lo ringrazio perché l'ha ricordato.

Partirei dall'articolo de La Nuova Sardegna: "Il Vescovo di Nuoro si oppone a

ladroni - li mandano sempre da noi" In chiesa?

Dico questo - che è una battuta comunque - perché oggi sull'Unione Sarda c'è

un articolo di una donna, nella rubrica Parola ai Lettori, che è intitolato: "Proteste

incomprensibili".

Lo stesso sull'Unione Sarda oggi c'è un articolo: "mio figlio detenuto rifiuta il

cibo".

Questo riguarda la territorialità della pena, questo detenuto chiede di essere

trasferito nelle carceri del proprio territorio.

Per quanto riguarda l'ordine del giorno ricordo ai proponenti che tale legge è

stata superata dalla legge del 7 agosto 1992, ed oggi è la 356, 41 bis, resa ancora

più pesante; per cui chiederei ai proponenti di correggerla perché si va a eliminare la

1975 mentre questa è ancora più pesante per i detenuti.

Quindi da quando nel 1992 è entrato in vigore il regime del 41 bis, molti detenuti

hanno fatto sentire la loro voce per protestare contro le condizioni di vita in carcere

stabilite dalla norma restrittiva.

Il Consiglio d'Europa ha espresso una formale condanna per il regime detentivo

del 41 bis previsto dalla legge italiana, a ragione una forma sofisticata di tortura, e

ricordo che in quella data il partito della Rifondazione Comunista votò contro il

carcere duro.

Mi preme ricordare le ultime tre righe che riportai nell'intervento che feci quando

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approvammo l'ordine del giorno sulla territorialità della pena.

Già allora denunciammo, per quanto riguarda Badu 'e Carros, la vivibilità

interna che andava sempre peggiorando.

Ricordo e leggo le ultime tre righe del mio intervento: "la scritta che campeggia

in molti tribunali, 'la legge è uguale per tutti', è un pio desiderio, va rettificata, 'uguale

per quasi tutti', per tutti i poveri, per tutti i miserabili, per tutti i senza santi, per tutti

quelli che un tempo si chiamavano dannati della terra".

Detto questo, Presidente e cari Consiglieri, siccome noi siamo contrari al 41 bis

e naturalmente al carcere duro, noi non ci saremo durante i lavori di voto.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Fenu che immagino parli per il PD.

CONSIGLIERE FENU

Signor Presidente, signor Sindaco, Assessori, colleghi Consiglieri, io non voglio

aggiungere nulla all'ordine del giorno presentato insieme al collega Sarria, che ha

oltre modo sviluppato e completato il pensiero dei problemi che volevamo porre

all'attenzione del Sindaco e dell'intero Consiglio.

Vorrei semplicemente fare due precisazioni. Io personalmente - ma credo che

nel frattempo gli ordini del giorno aggiuntivi presentati dal collega Saiu,

l'emendamento, credo che il gruppo abbia avuto nel frattempo possibilità di vederlo -

possano essere inseriti e quindi possa trovare una correzione l'ordine del giorno da

noi presentato.

L'intervento che ha fatto con molta serenità e anche con efficacia il Consigliere

Saiu, credo sia apprezzabile.

Sono meno apprezzabili le considerazioni del Consigliere Montesu, noi

possiamo parlare di tutto il sistema mondiale dell'economia, dei bilanci e così via; io

chiedo che queste cose vengano un po' ritirate e l'atteggiamento debba essere

modificato.

Quello sì, il suo è un discorso ideologico, prescinde, a prescindere dice. Noi

stiamo parlando di questo tema per non parlare di debiti fuori bilancio, per non

parlare di urbanistica. Non è così.

Noi avremo modo di approfondire tutti gli altri temi e possibilità di farlo

singolarmente o per gruppi.

Io credo invece che questa consapevolezza di ciò che volevamo oggi

rappresentare sia stata recepita unanimemente dal Consiglio Comunale e questo

conta e in qualche modo c'era anche in lei questa preoccupazione.

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Pertanto veramente cerchiamo di stare al merito, che di ideologico non ha nulla.

Noi siamo intervenuti nel merito di una situazione particolare che si sta

verificando nella nostra realtà e nella nostra città.

Io non lo so se ci siano già degli episodi di mafia e di camorra presenti in attività

economiche della città, può anche essere.

Oggi noi non stiamo affrontando questo tema, io credo che questo sia un tema

molto delicato, molto importante.

Noi sappiamo che a Nuoro esiste un comitato per la sicurezza di cui il nostro

Sindaco fa parte e che volta per volta partecipa e che in questi comitati presieduti dal

Prefetto si affrontano questi e altri temi.

Forse - io non ho mai partecipato proprio perché è un comitato particolare -

penso che qualche volta si vada nello specifico del problema e dell'allarme che si

può creare e quindi bisogna stare ulteriormente attenti.

In un tessuto economico come quello nostro, estremamente fragile, ha più

possibilità di affermazione un fenomeno di questo genere.

E se è vero che la camorra, la mafia, la 'ndrangheta e così via...

PRESIDENTE

Si avvii alle conclusioni.

CONSIGLIERE FENU

... predilige le grandi città dove ci sono le grandi economie, dove c'è da far soldi,

da controllare grandi appalti, è anche vero che però molte volte parte invece dalle

economie fragili.

Storicamente è stato così.

Dovremmo allora cercare di portare una posizione decisa di questo Consiglio,

come è stato chiesto al Sindaco, alla Giunta e a tutto il Consiglio e che oggi non sia

semplicemente una passerella dove "vediamo cosa ci risponde", sul tema bisognerà

pure tornarci per capire.

A me risulta che a Badu 'e Carros c'erano dei progetti di recupero di

rieducazione del detenuto.

PRESIDENTE

Concluda Consigliere.

CONSIGLIERE FENU

Vorrei capire quale effetto produrranno su quei progetti su quel tipo di detenuti.

Questo sarà ancora più inaccettabile.

A me risulta che qualche donna nuorese o della nostra Provincia era fuori da

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Nuoro, dal carcere di Badu 'e Carros perché non c'era una sezione femminile che

potesse far fronte alla detenzione in questo carcere.

Allora la territorialità che noi rivendichiamo deve essere rivista e occorre anche

insistere perché questo avvenga e che ci siano delle risposte concrete; il Governo

non si può ricordare della Sardegna solo in alcuni periodi.

Noi abbiamo bisogno di altre risposte, il Governo deve sentirci, vogliamo riaprire

una vertenza a 360 gradi e speriamo che su questo ci sia anche il nostro Presidente

della Giunta Regionale, come ci è sembrato abbia detto in questi giorni scorsi.

Avrei voluto fare riferimento - qualcuno l'ha fatto prima di me - a cosa avvenne

negli anni 70/80.

PRESIDENTE

Ma il tempo è scaduto, non si può regalare altro tempo.

CONSIGLIERE FENU

Anche queste cose vanno ricordate.

Il Sindaco naturalmente conoscerà a fondo questi temi e certamente li farà

presenti nelle sedi opportune.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi dei gruppi, la parola al Sindaco.

SINDACO

Presidente, signori Consiglieri, intanto per rispondere con un auspicio, di cui

però penso di essere abbastanza sicuro.

Si augurava il Consigliere Fenu del sostegno a questa lotta del Presidente

Cappellacci, sostegno di cui io non dubito, essendo stata una delle prime voci che si

è levata in dissenso rispetto alla posizione assunta dal Governo nazionale.

Direi con uno spirito bipartisan con cui questa battaglia viene condotta sin dal

mese di agosto, periodo in cui denunciammo il rischio, concreto a nostro giudizio già

allora, sul fatto che il nuovo braccio in costruzione potesse essere destinato ad

ospitare i 41 bis.

Fu in quell'occasione che da parte del nostro ufficio partiva una sollecitazione

non ai deputati e ai senatori del Partito Democratico piuttosto del Centrosinistra, ma

a tutti i parlamentari eletti in Sardegna, proprio perché ritenevamo assolutamente

fondato che questo tema, che questo argomento venisse trattato senza distinzioni

politiche, senza colore politico.

E' tra l'altro positivamente che in questo senso sono state da me colte le parole

pronunciate dal Consigliere Saiu nella presentazione dell'emendamento aggiuntivo.

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Mentre non posso evitare di dire che assolutamente stonate invece, rispetto alle

parole pronunciate dal Consigliere Saiu, mi sono sembrate quelle del Consigliere

Montesu, perché se si reclamava nelle parole del Consigliere Saiu l'esigenza di

affrontare questo tema al di fuori dell'appartenenza politica, dalle parole successive

invece questo auspicio non lo si coglieva sicuramente.

Non voglio entrare nel merito delle questioni che sono state affrontate in

maniera molto puntuale, molto precisa, molto documentata nell'illustrazione fatta dal

Consigliere Sarria, dalle parole poi del Consigliere Mannironi, anche dalle cose

interessanti dette dal Consigliere Francesco Carboni e ovviamente in tutti gli

interventi che si sono succeduti.

Non voglio tornarci perché sono assolutamente d'accordo con quanto avete

detto sulla territorialità della pena, che era peraltro un punto pregnante

dell'interrogazione parlamentare fatta ad agosto dai deputati del Partito Democratico

su nostra sollecitazione, alle quali il Ministro Alfano aveva risposto con messaggi

assolutamente tranquillizzanti rispetto alla possibilità che a Badu 'e Carros

arrivassero i 41 bis.

In maniera assolutamente categorica se andate a vedere la risposta a

quell'interrogazione.

Per carità, assolutamente d'accordo anche su quanto si diceva sul personale

della struttura che in questi anni ha raggiunto livelli di professionalità assolutamente

importanti.

Voglio dire invece un'altra cosa che peraltro - senza voler fare polemica - veniva

richiamata dal cappellano del carcere, credo si chiami Muresu e veniva ripresa anche

da Marcello Seddone.

Una maniera assolutamente limitata con cui si può affrontare questo problema,

perché nessuno mette in discussione che dei detenuti assai pericolosi debbano

essere custoditi in carceri sicure dove vi sia il personale formato e adeguato a quelle

esigenze di custodia.

Il problema è un altro, è uno Stato che guarda a questo territorio soltanto

quando bisogna mandare i 41 bis, non dà le risposte che chiediamo invece su altri

terreni e poi si evita di affrontare uno degli aspetti importanti della problematica

carcere a Nuoro, carcere negli anni di piombo e carcere oggi.

Brevemente do lettura del rapporto della associazione Antigone sui 208 istituti

di pena italiani, bastano due minuti per leggervi quello che si scrive di Badu 'e

Carros.

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E' una cosa che risale a quattro anni fa, di Badu 'e Carros si dice: "il carcere

divenuto negli anni sinonimo di invivibilità, tanto sono frequenti le denunce e le

proteste dei detenuti che sottolineano le difficili condizioni di convivenza e lo stato di

abbandono.

Non è previsto nessun progetto di reinserimento esterno - questo a proposito

delle cose che si dicevano sul favorire la riabilitazione - segnalata la drammatica

situazione dei detenuti in regime di sorveglianza speciale.

La struttura appare in generale degradata e non sono state finora avviate

radicali procedure di risanamento, anche se la sezione femminile è in via di

ristrutturazione e quindi chiusa".

Ecco il motivo per cui, tra l'altro, anche le detenute sarde non erano "custodite"

- se mi passate l'espressione - a Nuoro.

"Le celle, circa 20 metri quadri con 2/3 letti, sono anguste per il numero di

detenuti in condizioni igienico-sanitarie molto precarie.

I servizi igienici sono all'interno delle celle e i reclusi devono espletare i loro

bisogni corporali sotto gli occhi dei compagni.

Le docce sono in ambiente malsano, gli spazi comuni sia interni che esterni

sono praticamente inutilizzati.

Le strutture e le attrezzature sanitarie sono insufficienti.

Il settore istruzione e formazione prevede corsi di alfabetizzazione, scuola etc.

che in realtà vengono poco o niente utilizzati".

Rispetto a questa situazione il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria in

realtà in questi ultimi anni ha fatto molto, perché ad esempio la situazione che viene

descritta per i servizi igienici è stata sanata in quasi tutti gli ambienti.

I servizi igienici sono isolati dal resto della cella oggi, la sezione femminile è tata

ristrutturata, anche la sezione S2, quella di alta sicurezza, ha subito importanti lavori

di ristrutturazione, mentre quella di alta sicurezza è ancora in queste condizioni.

Rispetto a quanto viene riportato in questo rapporto anche l'Amministrazione

Comunale e il mondo dell'associazionismo di questo territorio hanno fatto molto.

Il Comune di Nuoro è stato il primo Comune della Sardegna a nominare un

garante, seguito soltanto da Sassari poi negli anni successivi.

Un garante dei detenuti che è figura istituita a sostegno dell'umanizzazione

della carcerizzazione.

In quegli anni passati, negli anni di piombo, la vertenza e la protesta intensa

messa in atto dall'allora vescovo di Nuoro Melis e dal cappellano del carcere don

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Bussu, credo che sia stata una risposta efficace a quanto sostenuto recentemente

invece da don Muresu.

Il garante a sostegno dell'umanizzazione della carcerazione per la difesa dei

diritti dei carcerati, che comunque i loro diritti ce li hanno, e soprattutto per la

conoscenza dei propri diritti.

Poi c'è tutta quell'azione virtuosa importante fatta dal mondo

dell'associazionismo nei più svariati campi che in questi anni hanno caratterizzato le

attività dentro il carcere.

Iniziative di tipo teatrale, presentazione di iniziative editoriali, concerti.

Ricordo quella che è una tappa fissa durante l'estate dei seminari estivi di jazz;

l'apertura all'esterno delle strutture sportive.

Tutta una serie di cose che in questi anni tendevano ad abbattere i muri e le

recinzioni del carcere rispetto alla città, a tagliare il filo spinato che negli anni ha

separato il penitenziario dalla città.

Domenica sera alle 17 e 15 con l'arrivo di Iovine il muro è stato nuovamente

eretto, si è riposta la prima pietra per ricreare quelle barriere che faticosamente in

tutti questi anni erano state abbattute e si fa sostanzialmente in modo che il

penitenziario torni ad essere un corpo estraneo rispetto a questa città, qualcosa che

noi non vogliamo e che faremo di tutto perché questo non avvenga.

Questi sono anche i motivi di sostanza per opporsi, non perché non si abbia

tutti la consapevolezza che i 41 bis da qualche parte debbano andare.

Però ci sono delle ragioni che sono sociali.

Capisco che possa essere messo in discussione il fatto dell'attecchimento del

contagio, del fatto che qui si costituiscano delle enclave che possano essere a

sostegno di fiancheggiamento ad attività della criminalità organizzata, però ci sono

delle azioni sociali che ad esempio non sono state assolutamente colte nelle

obiezioni fatte dal cappellano del carcere.

Ed è tutta quell'azione di integrazione che in questi anni si è faticosamente

cercato di portare avanti, attraverso il garante dei detenuti, attraverso le associazioni

che operano in questo territorio e anche attraverso le azioni responsabili della nuova

direttrice del penitenziario di Badu 'e Carros, che rispetto alla situazione anche di

instabilità gestionale degli anni precedenti, adesso ha dato un certo livello di stabilità,

di apertura e di sensibilità a tutte quelle azioni di umanizzazione della detenzione.

Noi abbiamo anche il dovere di difendere tutte queste azioni e queste politiche

inclusive che da domenica saranno molto più difficili e che da domenica rischiano di

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avere un pesante arretramento.

Questa è la maniera tale per cui io credo che ci dovremmo disporre, anche

seguendo le indicazioni che sono emerse dal dibattito consiliare, per chiedere che vi

sia un ripensamento, una revisione della decisione e soprattutto perché si dia corso

alla sollecitazione che tutti avete fatto sulla territorializzazione della pena.

Mi consenta di dirglielo Consigliere Seddone: io credo che quella struttura, se

riuscissimo a dare sostanza alla territorialità della pena, avrebbe di che lavorare, stia

tranquillo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento aggiuntivo presentato dal Consigliere Saiu,

in modo tale che poi si possano fare delle dichiarazioni di voto su un testo unificato

oppure sul testo presentato dal Consigliere Sarria.

Avete avuto tutti il testo, quindi non credo ci sia bisogno di leggerlo e lo pongo

direttamente in votazione.

Pongo in votazione l'emendamento aggiuntivo presentato dal Consigliere Saiu.

Esito della votazione: favorevoli 24; contrari 3; nessun astenuto.

Votazione: approvato a maggioranza.

Pongo in votazione il punto uno all'ordine del giorno così come emendato

poc'anzi.

Esito della votazione: favorevoli 25; contrari 2; nessun astenuto.

Votazione: approvato a maggioranza.

Siccome il tempo di un'ora è passato il secondo ordine del giorno non può

essere discusso in questa seduta e viene rimandato alla successiva.

Vi illustro quello che è successo: il Consigliere Montesu ha posto una questione

pregiudiziale qualora mancasse un parere oppure, se questo parere ci fosse, venisse

consegnato.

Il parere c'è e verrà consegnato, stiamo facendo le fotocopie per tutti i

Consiglieri in maniera tale che si possa proseguire con la trattazione dell'ordine del

giorno.

Il parere c'è già, era arrivato 24 prima ma non è stato materialmente

consegnato, cioè non è stato messo nel sito web.

Se l'Assessore è d'accordo nel frattempo possiamo illustrare il secondo punto

all'ordine del giorno, intanto distribuiamo il parere che era agli atti nel documento

ufficiale.

PUNTO DUE ALL'ORDINE DEL GIORNO: RATIFICA PRIMA VAR IAZIONE

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AL BILANCIO DI PREVISIONE ANNO 2010, AL BILANCIO PL URIENNALE

2010/2012 E ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMA TICA.

La parola all'Assessore Daga per l'illustrazione.

ASSESSORE DAGA

Signor Presidente, signor Sindaco, signori della Giunta, colleghi Consiglieri,

"PREMESSO con deliberazione n. 65 del 28 settembre 2010, esecutiva ai sensi

di legge, il Consiglio Comunale ha proceduto all'approvazione del bilancio di

previsione per l'esercizio finanziario 2010, corredato dalla relazione previsionale e

programmatica e dal bilancio pluriennale 2010/2012;

CHE con deliberazione di Giunta Comunale n. 128 del 18/10/2010 si è

proceduto all'approvazione dell'esercizio finanziario 2010;

CONSIDERATA la deliberazione di Giunta Comunale n. 74 del 16 luglio 2010,

avente ad oggetto 'indirizzi e disposizioni in ordine al patto di stabilità';

VISTO l'Art. 175 del Decreto Legislativo 267 del 18/08/2000, che al comma 4

prevede che ai sensi dell'Art. 42 le variazioni al bilancio possano essere adottate in

via d'urgenza dalla Giunta Comunale salvo ratifica, a pena di decadenza da parte del

Consiglio Comunale, entro i successivi 60 giorni e comunque entro il 31 dicembre

dell'esercizio in corso;

LETTA la deliberazione di Giunta Comunale n. 152 dell'11/11/2010, con la

quale in via d'urgenza ai sensi del citato Art. 175 del TUEL è stata approvata la prima

variazione al bilancio di previsione annuale esercizio 2010 e al bilancio pluriennale

2010/2012;

VALUTATO che gran parte delle variazioni contenute nei singoli interventi di

spesa e risorse di entrata sono relative a maggiori o minori trasferimenti pubblici;

RITENUTO di dover procedere con la ratifica della suddetta variazione anche al

fine di non pregiudicare eventuali rapporti sorti sulla base della deliberazione

sopraccitata;

VALUTATA la necessità di apportare le conseguenti modifiche al bilancio di

previsione 2010 e al pluriennale 2010/2012, così come indicato nei prospetti allegati

alla presente per farne parte integrante e sostanziale;

PRESO ATTO del permanere degli equilibri di bilancio;

VERIFICATO il permanere della congruità degli stanziamenti rispetto agli

obiettivi programmatici di competenza relativi al patto di stabilità interno;

VISTO il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e in ordine alla

regolarità contabile, espressi dal responsabile del servizio finanziario ai sensi dell'Art.

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49, comma 1°, del decreto legislativo 18/08/2000 n. 267;

D E L I B E R A

- di ratificare la deliberazione di Giunta Comunale n. 152 dell'11/11/2010 di

approvazione della prima variazione al bilancio di previsione esercizio 2010 e al

bilancio pluriennale 2010/2012, indicata nei tabulati allegati e che formano parte

integrante e sostanziale del presente atto;

- di dare atto che pertanto, secondo le valutazioni e le risultanze dei documenti

contabili allegati, il nuovo totale a pareggio, entrate e spese, del bilancio annuale

2010 è pari a 89.648.027 euro, determinato come da tabella riportata nella delibera;

- di dare atto che il nuovo totale a pareggio entrata e spesa nel bilancio

pluriennale 2010/2012 e quindi per il triennale, è pari a 229.824.389 euro;

- di dare atto che le operazioni contabili adottate assicurano il mantenimento

degli equilibri di parte corrente e di parte in conto capitale e del pareggio di bilancio ai

sensi dell'Art. 175, comma 8, del Decreto Legislativo 18/08/2000 n. 267;

- di dare atto del permanere della congruità degli stanziamenti di bilancio

rispetto agli obiettivi programmatici di competenza relativi al patto di stabilità interno;

- di dare alla presente, stante l'urgenza, con separata unanime votazione,

immediata eseguibilità".

Queste variazioni riguardano innanzitutto trasferimenti da parte della Regione

per un passaggio di competenze dalla Provincia alla Regione, pari a 143.241 euro,

mentre la Provincia si riprende - diciamo così volgarmente - 104.222 euro.

La differenza, pari a circa 39.000 euro finanzia spese relative alla cultura per

33.000 euro e 6.000 euro per attività relative all'acquisto di attrezzature per la scuola

civica.

Poi abbiamo maggiori entrate relative ad un censimento ISTAT pari a 30.963

euro e 1.300.000 euro così rimodulati:

- 400.000 euro relative al risparmio energetico;

- 900.000 euro che dovevano essere riconosciute nel 2011 da parte della

Regione per il palazzetto dello sport vengono anticipate all'esercizio 2010.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manca.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Intervengo semplicemente per una domanda, una richiesta.

Considerato che ho avuto modo di leggere il verbale del collegio dei revisori dei

conti, che è datato 11 novembre, che è in contemporanea con la delibera della

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Giunta Comunale dell'11 novembre di cui stiamo parlando; considerato che io non ho

in mano nessun parere... quello dei revisori parla di una cifra di 700.000 euro, io non

ne ho altri.

PRESIDENTE

La prima c'è, non so perché non sia stata data anche la prima.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Mi ponevo il parere che non avendo il parere dei revisori, e considerato che i

revisori nelle loro osservazioni per quanto riguarda il bilancio fanno delle affermazioni

sicuramente importanti e queste si riferiscono al bilancio previsionale e anche agli

equilibri di bilancio, io immagino che ci sia stata tutta una rimodulazione.

I revisori dicono che praticamente il discorso che si faceva in aula, quello del

titolo II e del titolo I, va rivisitato e quindi mi immaginavo una modifica sostanziale

degli equilibri di bilancio.

Siccome ci sono modifiche molto importanti che suggeriscono nella loro

relazione i revisori dei conti, parliamo di cifre di 2.173.000, parliamo anche di oltre

100.000 euro per quanto riguarda il debito fuori bilancio del fallimento dell'Impresar...

PRESIDENTE

Consigliere Manca questo è un intervento o una domanda?

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

E' una domanda.

PRESIDENTE

E' una domanda di due minuti!

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Se non la spiego la domanda chissà se la capiscono!

PRESIDENTE

La capiscono, stia tranquillo che tutti quanti la capiscono.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Se non faccio i preliminari credo non sia possibile arrivare al dunque.

PRESIDENTE

Le domande sono ammesse, ma non domande che durano quanto un

intervento.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Me lo dica lei quanto devono durare le domande.

PRESIDENTE

Basta un minuto per fare una domanda, altrimenti articola la domanda

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nell'intervento.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Cercherò di farne una che duri un minuto, se poi lei non capisce non mi chieda

di ripetere.

PRESIDENTE

Non si preoccupi di quello che capisco io e cerchi di essere un po' più cortese.

Le sto rivelando quello che il regolamento dice.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Sono cortese. Se lei mi fa leggere dove c'è scritto che una domanda la devo

fare in un minuto...

PRESIDENTE

Le dico semplicemente che non si possono fare interventi due o tre volte.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Non voglio polemizzare con lei Presidente, sto cercando di toccare un punto su

una questione che è particolarmente delicata e su una materia che è particolarmente,

per me, difficile.

Per cui anche articolare una domanda diventa, per me, una cosa un po' più

complessa, abbia pazienza.

PRESIDENTE

Le chiedo di farlo nell'ambito dell'intervento.

Consigliere Manca continui e la prego se è una domanda di fare la domanda,

se è un intervento di fare l'intervento.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Mi sento un po' oppresso da questa situazione, lo lascio perdere così andiamo

avanti.

Siccome non ho avuto questo dato del parere, che mi avrebbe anche evitato la

domanda, mi chiedevo se tutti questi elementi che sono stati suggeriti, di particolare

attenzione da parte dei revisori dei conti, toccano in qualche modo qualcuna delle

variazioni di bilancio che sono state proposte oggi dall'Assessore.

Questo è il dunque.

PRESIDENTE

Evitate il dialogo. La parola al Consigliere Mannironi, se deve fare una

domanda valgono le stesse regole.

CONSIGLIERE MANNIRONI

Volevo chiedere all'Assessore, siccome ha appena detto che 400.000 euro

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sarebbero destinati per risparmio energetico, se è già previsto e come dovranno

essere utilizzati.

Identica sorte per quanto riguarda i 900.000 euro per il palazzetto dello sport,

salvo errore dovrebbe essere tutto bloccato il lavoro del palazzetto.

PRESIDENTE

Avete fatto le domande adesso regoliamo con gli interventi, altrimenti

trasformiamo il punto all'ordine del giorno in un question time.

Invito per l'ennesima volta ad iscriversi su questo punto all'ordine del giorno

altrimenti proseguiamo con i lavori.

La parola al Consigliere Montesu.

CONSIGLIERE MONTESU

Signor Presidente, io credo che stiamo parlando della prima variazione di

bilancio di previsione anno 2010, dove siamo chiamati a deliberare e a ratificare la

deliberazione di Giunta n. 152 che prevedeva per il finanziamento del palazzetto

dello sport - 900.000 euro ce li ha assegnati la Regione - un cofinanziamento del

Comune di 108.343,27.

Nella deliberazione n. 152 dell'11 novembre 2010 dice a un certo punto:

considerato che il cofinanziamento dell'Ente per euro 108.343,27 anche al fine di

salvaguardare gli equilibri di bilancio e il rispetto del patto di stabilità interno, è

garantito con residui passivi dell'anno 2008 al capitolo di spesa 17002 impegno

2008/1095 sub2.

Stiamo quindi dicendo che i 108 mila euro di cofinanziamento stiamo andando a

recuperarli dai residui passivi.

Mi sembra che, per quello che mi è dato sapere, sia un'operazione che non è

possibile fare.

Cioè prendere i residui passivi per finanziare questo tipo di intervento.

Quindi i soldi andrebbero tirati fuori da qualche altro capitolo e tirati fuori

veramente da altre voci.

Questa è la mia osservazione, perché se questo scenario di poter accedere ai

residui passivi è una pratica che si può fare, avremmo da ridire anche qualcosa per

quanto riguarda la seconda variazione.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, chiedo all'Assessore se vuole rispondere alle due

domande fatte.

ASSESSORE DAGA

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Rispondo leggendo testualmente il parere dei Revisori al Consigliere Manca

che in calce dicono: constatato che le variazioni in oggetto non comportano il

trasporto di fondi da parte capitale per incrementare fondi di parte corrente; verificato

che le maggiori e le minori spese eguagliano le maggiori e minori entrate e rispettano

l'equilibrio di bilancio; le previsioni di spesa risultano attendibili e congrue secondo

quanto indicato dal responsabile del servizio finanziario; il collegio ne rileva

l'attendibilità delle entrate e delle spese previste, la loro congruità e il rispetto degli

equilibri di bilancio; esprime parere favorevole alla proposta di variazione del bilancio

di previsione 2010 e pluriennale 2010/2012.

E' un parere che mi conforta.

Per quanto attiene l'osservazione del Consigliere Montesu, quelli erano fondi

con destinazione specifica per il progetto che io ho citato poc'anzi.

Ha ragione che non dobbiamo attingere dai residui, ma erano fondi, quelli già

destinati a quel progetto, per forza di cose dovevano essere destinati anche in

questo caso come cofinanziamento.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manca.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Intanto preciso che io questo parere non l'avevo, me n'è stato dato un altro che

non era in discussione, su un tema che non era in discussione in questo momento,

tra un po' l'avremo e quindi ringrazio per la tempestività, però di fatto la domanda era

legata al fatto che io non avevo il parere.

Questo mi conforta e non poco, perché leggendo quello che affermano in quel

verbale i Revisori dei conti, e non voglio fare un passo indietro ma lo faremo in

occasione dell'assestamento di bilancio, posto che verrà in aula in discussione e

posto che ci sia un assestamento, a quel punto parleremo anche di questo.

Però nello specifico e per non allontanarci dall'argomento oggi in discussione,

mi ponevo anche il problema e il quesito dei 900.000 euro.

PRESIDENTE

C'è troppo brusio, non si sente niente.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

La mia forte preoccupazione è che intanto stiamo prelevando danari destinati

alle opere pubbliche, io so che si può fare, che tecnicamente è una cosa che si può

fare.

E' stata fatta in passato a più riprese, salvo poi dover ricorrere a recuperare i

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finanziamenti che allora non erano addirittura neanche stati chiesti.

Ma, così è stato detto in Consiglio Comunale, è evidente che la mia

preoccupazione nasce non dal fatto che noi spostiamo i 900.000 euro e li attingiamo

dai finanziamenti del prossimo anno...

Va bene, è un problema politico quello che voglio sollevare, non è un problema

tecnico, perché il problema tecnico per me non esiste, perché ci sono i tecnici e c'è il

parere confortante dei Revisori, per cui va bene.

Il problema è un altro: noi abbiamo in anticipo 900.000 euro e li destiniamo però

non al palazzetto dello sport.

Questo è il problema politico. Noi gli diamo per il momento immagino un'altra

destinazione, per cui noi del palazzetto dello sport, quando ne parleremo e quando

ne parleremo ovviamente ci dovremo porre il problema di doverli rimettere a

disposizione per il palazzetto dello sport.

O li dovranno mettere a disposizione.

Detto questo, qual è la preoccupazione? Io la esterno perché è una

preoccupazione che anche in questi punti parrebbero così superabili, tecnicamente

superabili, dopo di che per fare il palazzetto dello sport bisogna rimetterli questi

denari e li rimetteremo noi.

La mia preoccupazione è: perché dobbiamo strategicamente individuare queste

forme di finanziamento che palesano una seria difficoltà?

E le dobbiamo vedere come una difficoltà nella gestione del bilancio e io la

vedo così.

Dopo di che se difficoltà non ce ne sono, pazienza, meglio così anzi, per certi

versi è auspicabile, però se stiamo utilizzando fondi destinati ad opere pubbliche per

finanziare altre situazioni e altri capitoli di bilancio, questa per me rappresenta una

preoccupazione e un campanello d'allarme assolutamente da tenere nella debita

considerazione.

Di fatto purtroppo questo rappresenta ancora quel trend negativo di seria

difficoltà nell'affrontare il nostro bilancio.

Io mi auguro che invece siamo in una condizione diversa e che presto faremo la

virata e ci metteremo francamente in ordine dal punto di vista formale senz'altro, ma

dal punto di vista sostanziale le nostre preoccupazioni non siano assolutamente

veritiere, ma che invece si possa arrivare ad avere una condizione che invertendo la

tendenza riporti a questi allarmismi come meri allarmismi di chiacchiera e soltanto di

vedute diverse di alcune condizioni e invece la realtà per questa città possa essere

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completamente diversa.

Questo è l'auspicio, ma io prego ancora chi deve occuparsi di questo settore di

prestare particolare attenzione, come già sta facendo e mi auguro davvero questa

inversione di tendenza e di uscire presto a dover lasciare i fondi dovuti da dove sono,

servono per quello che sono destinati, anche se temporaneamente ovviamente

anche questo genera preoccupazione, ma soltanto piccola preoccupazione.

PRESIDENTE

La parola all'Assessore Daga.

ASSESSORE DAGA

Glielo dico bonariamente, lei ha preso un abbaglio.

La Regione ci sta anticipando dei soldi, anziché darceli del 2011 sta decidendo

di darceli nel 2010, la destinazione di quelle risorse è vincolata, rimangono per il

palazzetto dello sport, non li stiamo destinando ad altro.

Non ho parlato di destinare queste risorse ad altri progetti, quello rimane al

palazzetto dello sport. Chiariamo subito: la regione ci sta anticipando dei soldi, delle

risorse che bontà sua ci doveva dare nel 2011, ce li sta anticipando per l'esercizio

2010, la destinazione è vincolata, non le stiamo destinando ad altri progetti queste

risorse, per chiarimento.

PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sulas.

ASSESSORE SULAS

Quei 400.000 euro a cui lei si riferisce, Consigliere Mannironi, prendono in

considerazione circa 280/300 punti luce della città che vanno a ricoprire le zone di

viale Repubblica se non erro, la zona di Sa Terra Mala.

Insomma tutta la zona della periferia. Servono per efficientare i nuovi punti luce.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montesu come secondo intervento.

CONSIGLIERE MONTESU

Volevo assicurarmi che il capitolo di spesa 17002, se il dirigente finanziario è

così gentile da chiarirmelo, corrisponda effettivamente a quello del palazzetto dello

sport.

Anche perché credo che lo spirito del bando delle assegnazioni dei 900.000

euro da parte della Regione, richieda una partecipazione da parte del Comune con

risorse fresche.

Non si possono usare le risorse che già c'erano per finanziare sempre lo stesso

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progetto.

Lo spirito del bando è che quelle 108.000 dovevano essere tirate fuori da

qualche altra parte non da residui passivi.

PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.

Se non ci sono dichiarazioni di voto pongo in votazione il punto due all'ordine

del giorno.

Esito della votazione: favorevoli 20; astenuti 5.

Votazione: approvato a maggioranza.

Pongo in votazione l'immediata esecutività della delibera.

Esito della votazione: favorevoli 20; astenuti 5.

Votazione: approvata a maggioranza.

PUNTO TRE ALL'ORDINE DEL GIORNO: SECONDA VARIAZIONE AL

BILANCIO DI PREVISIONE ANNO 2010, AL BILANCIO PLURI ENNALE 2010/2012

E ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA.

La parola all'Assessore Daga.

ASSESSORE DAGA

Qui c'è il parere dei Revisori che ha lei Consigliere Manca.

"Premesso che con deliberazione n. 65 del 28 settembre 2010, esecutiva ai

sensi di legge, il Consiglio Comunale ha proceduto all'approvazione del bilancio di

previsione per l'esercizio finanziario 2010, corredato dalla relazione previsionale e

programmatica e dal bilancio pluriennale 2010/2012, dando atto tra l'altro della

capacità di indebitamento residuo dell'Ente;

- che con deliberazione di Giunta Comunale n. 128 del 18/10/2010 si è

proceduto all'approvazione del PEG finanziario esercizio 2010;

- considerata la deliberazione di Giunta Comunale n. 74 del 16/07/2010, avente

ad oggetto indirizzi e disposizioni in ordine al patto di stabilità;

- visto l'Art. 175 del decreto legislativo 267/00, che al comma 4 prevede che ai

sensi dell'Art. 42 le variazioni al bilancio possono essere adottate in via d'urgenza

dalla Giunta Comunale, salvo ratifica - a pena di decadenza - da parte del Consiglio

Comunale entro i 60 giorni e comunque entro il 31 dicembre dell'esercizio in corso;

- visto l'Art. 204, comma primo del Decreto Legislativo 267/00;

- considerata la propria deliberazione di ratifica alla prima variazione di bilancio,

al bilancio di previsione 2010, al bilancio pluriennale 2010/2012 e alla relazione

previsionale e programmatica 2010/2012, adottata in via d'urgenza con deliberazione

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di Giunta Comunale n. 152 dell'11/11/2010;

- vista la nota del 18/11/2010, protocollo 54005, proveniente dal settore

manutenzioni e ambiente nella quale viene richiesta una variazione urgente al

bilancio di previsione 2010, giustificata dal fatto che in seguito all'alluvione verificatasi

in data 12/10/2010 si rendono necessari lavori di somma urgenza per un importo

totale di 700.000 euro;

- considerato che i danni conseguenti all'alluvione riguardano interventi relativi

alla viabilità cittadina per euro 280.000 e interventi relativi alle scuole cittadine per

euro 420.000;

- ritenuto necessario finanziare detta somma con la contrazione di un mutuo

presso la Cassa Depositi e Prestiti di pari ammontare, con apposita variazione sul

bilancio di previsione 2010 al titolo quinto di entrata e al titolo secondo di spesa,

interventi 2040201 e 2080101;

- tenuto conto al fine di assicurare il regolare andamento dell'attività dell'Ente

che è indifferibile e indispensabile procedere alle suddette variazioni al bilancio di

previsione 2010;

- valutata la necessità di apportare le conseguenti modifiche al bilancio di

previsione 2010 e al pluriennale 2010/2012 così come indicato nei prospetti allegati

alla presente per farne parte integrante e sostanziale;

- accertato che con le rettifiche apportate vengono rispettati gli equilibri generali

di bilancio;

- verificato il permanere della congruità degli stanziamenti rispetto agli obiettivi

programmatici di competenza relativi al patto di stabilità interno;

- visto il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e in ordine alla

regolarità contabile espressi dal responsabile del servizio finanziario ai sensi dell'Art.

49, comma 1 del decreto legislativo 267/00;

Delibera

- di approvare i documenti contabili allegati alla presente deliberazione che ne

fanno parte integrante e sostanziale;

- di dare atto che pertanto secondo le valutazioni e le risultanze dei documenti

contabili allegati, il nuovo totale a pareggio entrate e spesa del bilancio annuale del

2010 è pari a 90.000.348,027 euro determinato dalla tabella allegata;

- di dare atto che il nuovo totale a pareggio entrate e spesa del bilancio

pluriennale 2010/2012 è pari a 230.524.389 euro;

- di dare atto che le operazioni contabili adottate assicurano il mantenimento

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degli equilibri di parte corrente e di parte in conto capitale e del pareggio di bilancio ai

sensi dell'Art. 175, comma 8 del decreto legislativo 18/08/00 n. 267;

- di dare atto del permanere della congruità degli stanziamenti di bilancio

rispetto agli obiettivi programmatici di competenza relativi al patto di stabilità interno;

- di dare alla presente, stante l'urgenza, con separata e unanime votazione

immediata eseguibilità".

Trattasi di un'accensione di un mutuo per un totale di 700.000 euro con la

Cassa Depositi e Prestiti, di cui 420.000 euro sono destinati per i lavori di somma

urgenza scuole cittadine, ma qui l'Assessore Serusi potrà delucidarci in merito, e

280.000 destinati alla viabilità.

ASSESSORE SERUSI

Come anticipato dal collega Daga, abbiamo predisposto una variazione di

bilancio con la richiesta di un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per 700.000 euro

derivanti da esigenze collegate agli eventi chiamiamoli calamitosi del 12 do ottobre e

destinati al Corso Garibaldi, lavori che sono attualmente in corso, per 280.000

appunto; 420.000 euro invece per interventi urgenti e indifferibili su alcune scuole

cittadine, interventi di carattere edile, impermeabilizzazioni varie, insomma messa in

sicurezza in generale dei plessi scolastici di via fiume, via Iglesias e della n. 4, un

intervento non più differibile nel tempo evidentemente, con tante segnalazioni da

parte dei dirigenti scolastici, per cui questa è stata l'occasione per richiedere un

prestito alla Cassa Depositi e Prestiti.

PRESIDENTE

Consigliere Montesu, prego, ha la parola.

CONSIGLIERE MONTESU

Credo che a questo tipo di interventi dovesse andare applicata la stessa logica

che è stata applicata sul primo intervento, sulla variazione di bilancio, cioè cercare di

indebitare il meno possibile il Comune, perché sui debiti si pagano anche gli

interessi, e cercare di trovare le risorse all'interno del nostro bilancio.

A che cosa mi riferisco?

Noi abbiamo un fondo di riserva al cui interno ci sono 341.000 euro, e abbiamo

tutta una serie di residui, assimilabili agli interventi citati dall'Assessore Serusi, che

sono 10.686 per spese di pronto intervento per le manutenzioni del capitolo 10240,

nel capitolo 10200 ci sono per manutenzione ordinaria altri 8.310, spese di viabilità

cittadina nel capitolo 10250 per 43.834 euro, manutenzione straordinaria viabilità altri

324.000 e così via.

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Ci sono tutta una serie di voci sia sulle scuole, sia sulla viabilità, che aggiunte al

fondo di riserva potrebbero se non eliminare del tutto il prestito, sicuramente ridurlo al

minimo possibile.

Questo decreto d'urgenza fatto così, senza andare ad attingere tra le nostre

pieghe di bilancio e voler per forza ricorrere a un debito mi dà l'impressione di

qualcuno che vuole mettere del fieno in cascina in previsione di altri fatti, perché se si

esce fuori dal patto di stabilità è chiaro che quella strada ci è preclusa.

Per cui io credo che questo mutuo si poteva benissimo evitare e cercare di

utilizzare le somme che noi avevamo e abbiamo all'interno del nostro bilancio.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi la parola all'Assessore Serusi.

ASSESSORE SERUSI

Intervengo per chiarire al Consigliere Montesu che gli interventi che ha citato,

che giustamente sono in variazione, sono frutto di storni di bilancio, proprio per la

poca capacità in questo momento del bilancio di offrire disponibilità finanziaria,

abbiamo voluto stornare da capitoli sui quali evidentemente il servizio finanziario ha

ritenuto non ci fossero impellenti esigenze.

Il servizio finanziario competente ha reperito somme che servono per le

manutenzioni ordinarie considerato il fatto che alcuni capitoli di spesa da qui alla fine

dell'anno non verranno movimentati.

Resta il fatto che i 700.000.000 di euro, una cifra importante può essere reperita

esclusivamente con un mutuo in questo momento.

PRESIDENTE

La parola all'Assessore Daga.

ASSESSORE DAGA

Dei chiarimenti al Consigliere Montesu sono dovuti.

Intanto il fondo di riserva lei ha citato un importo che si aggira intorno ai

300.000 euro, è del tutto insufficiente a soddisfare le esigenze di manutenzione

straordinaria dovute agli eventi che ha citato l'Assessore Serusi intervenuti a ottobre.

Sono insufficienti quelli del fondo di riserva.

Il fondo di riserva andrebbe utilizzato per casi del tutto eccezionali e straordinari

nel momento in cui si verificano nel mese di dicembre.

Quella è una ruota di scorta, se entro il mese di dicembre succede qualcosa

quella ruota di scorta l'Ente la utilizza.

Giustamente poi l'Amministrazione si è posta una domanda: a noi interessa che

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le scuole vengano ristrutturate, che ci siano interventi di straordinaria manutenzione?

Noi abbiamo ritenuto di sì responsabilmente.

Riteniamo che responsabilmente la viabilità debba essere ripristinata perché

necessita di interventi di straordinaria manutenzione? Abbiamo ritenuto di sì.

Terzo punto è la capacità di indebitamento.

Badi non c'entra niente con il patto di stabilità, perché noi siamo al di sotto della

soglia, cioè noi abbiamo buoni margini che ci permettono di indebitarci.

Le dirò di più, questo confortato da organismi sovraordinati, non lo dice il

bolscevico Assessore Daga, ma lo dicono organismi sovraordinati.

I nostri bilanci hanno un rating pari a I6 che è la fascia alta, noi siamo in grado

con le nostre risorse di poter accendere ulteriori debiti e pagare le rate.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manca.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Posto che l'indebitamento che stiamo conseguendo alla nostra decisione sia un

fatto meritorio, non l'indebitamento, ma il fatto meritorio di quello che si sta andando

a finanziare, mi chiedevo se è possibile conoscere quanto spendiamo per pagare i

debiti per mutui e se davvero siamo confortati dai dati della bontà della nostra

capacità di indebitamento, avevo necessità di capire esattamente qual è il

complessivo ammontare per anno del nostro debito.

PRESIDENTE

Assessore Daga naturalmente siamo ai margini dell'ordine del giorno, perché il

punto è un altro, le ha fatto una richiesta generica.

Noi stiamo trattando di un punto specifico all'ordine del giorno, se lei ritiene di

rispondere brevissimamente lo faccia altrimenti andiamo avanti.

ASSESSORE DAGA

Noi paghiamo una rata di circa 3.200.000 euro di cui 1.800 sono in quota

interessi e il resto è quota capitale.

Questo è il nostro attuale indebitamento.

Questo è da aggiungere ma non inficia la capacità di indebitamento.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montesu.

CONSIGLIERE MONTESU

La motivazione per cui questi soldi vengono utilizzati, cioè la manutenzione

delle strade e delle scuole è un nostro comune obiettivo, credo l'obiettivo di tutti, tutti

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vogliamo strane percorribili, tutti vogliamo scuole sicure.

Ma non stiamo discutendo di questo, stiamo discutendo dell'aspetto finanziario,

come andare a finanziare una cosa che è sacrosanta.

La Giunta ha scelto la strada del debito, io sto semplicemente dicendo che la

strada del debito può essere evitata, perché abbiamo fondo di riserva, abbiamo tutta

una voce sui residui passivi assimilabili che ci permettono di non andare in banca a

fare un debito.

Se l'Assessore Daga mi dice: quello è per le emergenze è come dire che quel

fondo non deve uscire mai.

Siamo di fronte a un'emergenza, quei fondi devono uscire, quel metodo che è

stato usato nella prima variazione di bilancio va esteso e poi, se ci sono ancora soldi,

allora andiamo in banca.

Se arrivano altre emergenze c'è sempre tempo per andare in banca.

PRESIDENTE

Chiedo se ci sono interventi per dichiarazioni di voto.

Non ci sono interventi, pongo in votazione il punto tre all'ordine del giorno.

Esito della votazione: favorevoli 25; astenuti 3.

Votazione: approvato a maggioranza.

Pongo in votazione l'immediata esecutività della deliberazione.

Esito della votazione: favorevoli 25; astenuti 3.

Votazione: approvata a maggioranza.

PUNTO QUATTRO ALL'ORDINE DEL GIORNO: ISTITUZIONE

COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI.

Ricordo che nella seduta precedente è stato sottoscritto un accordo con la

Conferenza dei Capigruppo e sono già stati eletti i commissari, io mi limito a rileggere

i commissari nella delibera.

Si delibera di istituire n. 11 commissioni consiliari permanenti secondo la

composizione riportata nel prospetto allegato alla presente deliberazione per farne

parte integrante e sostanziale e di rendere il presente provvedimento, stante

l'urgenza, immediatamente eseguibile.

Do lettura delle commissioni:

- cultura sport, turismo e spettacolo: Consiglieri Contu, Fenu, Guccini, Manca

Città in Comune, Manca U.D.C., Saiu, Siotto, Ticca, Usula, Zoppi;

- affari generali risorse umane: Consiglieri Arghittu, Carboni, Contu Deiana,

Deiara, Floris, Manca U.D.C., Montesu, Murgia Idea Comune, Selloni;

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- bilancio e patrimonio: Consiglieri Carroni, Deiana, Manca, Meloni, Pintori,

Pirisi, Satta, Seddone, Soddu, Spanu;

- attività produttive e mobilità: Consiglieri Bagiella, Casula, Murgia Idea

Comune, Murgia PD, Patteri, Saiu, Satta, Selloni, Siotto, Soddu;

- servizi sociali e diritti di cittadinanza: Consiglieri Bagiella, Barbagli, Canu,

Deiara, Mannironi, Pintori, Saiu, Seddone, Soddu, Zoppi;

- politiche del lavoro e agro: Consiglieri Arghittu, Casula, Fenu, Guccini,

Mannironi, Montesu, Patteri, Spanu, Ticca, Tupponi;

- programmazione energia, reti tecnologiche e sviluppo: Consiglieri Arghittu,

Canu, Deiara, Floris, Porcu, Sarria, Montesu, Cottu, Soddu, Saiu;

- ambiente e igiene urbana: Consiglieri Carboni, Casula, Fenu, Manca U.D.C.,

Mercurio, Murgia PD, Pirisi, Sanna, Siotto Tupponi;

- commissione lavori pubblici e manutenzioni; i Consiglieri sono: Bagiella,

Barbagli, Deiana, Manca, Meloni, Porcu, Sanna, Sarria, Selloni, Soddu;

- commissione urbanistica; i Consiglieri sono: Barbagli, Canu, Cottu, Floris,

Mannironi, Pirisi, Porcu, Sanna, Tupponi, Zoppi;

- commissione università, politiche giovanili, istruzione e pari opportunità; i

Consiglieri sono: Bagiella, Carroni, Casula, Contu, Guccini, Mercurio, Montesu,,

Murgia Idea Comune, Ticca, Usula.

Se non ci sono interventi, neanche per dichiarazioni di voto, pongo in votazione

il punto quattro all'ordine del giorno.

Votazione: approvato all'unanimità.

Pongo in votazione l'immediata esecutività della delibera.

Votazione: approvata all'unanimità.

Nella Conferenza dei Capigruppo che si svolgerà domani mattina alle 11,

magari a margine dell'incontro tratteremo anche le date per quanto riguarda l'avvio

delle commissioni con la votazione dei Presidenti.

PUNTO UNO ALL'ORDINE DEL GIORNO: PARERE EX ART. 32 LEGGE

47/85 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI E INTEGRAZIONI SU ISTANZA DI

CONDONO PRESENTATA DALLA DITTA FRATELLI VARGIU PER N. 2

FABBRICATI NEL PIANO DI ZONA C8.

La parola all'Assessore Carboni per l'esposizione del punto.

ASSESSORE CARBONI

Signor Presidente, signori Consiglieri, questa delibera per i contenuti, che sono

peraltro ben riflessi nella relazione, si può definire un esempio di scuola - parlo di

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scuola giuridica e tecnica - perché è la rappresentazione plastica di quando

all'interno di una struttura si è inefficienti e spesso anche volutamente inefficienti.

Io leggo la delibera. La relazione immagino che i Consigliere l'abbiano letta,

altrimenti sarà interessante magari rileggerla, perché essendo un esempio di scuola

è utile a tutti noi.

La delibera depositata da molto tempo e io ho avuto occasione di parlare con

diversi Consiglieri che si ponevano un problema, che è bene disciplinare all'origine o

comunque decidere in origine; i Consiglieri dicevano: se c'è un parere su una

questione che appare di tipo tecnico, perché il Consiglio è chiamato ad esprimersi?

Il Consiglio è chiamato a esprimersi per due motivi, uno, perché potrebbe

disattendere il parere degli uffici; quindi già questo lo pone nella condizione di potersi

e anche doversi esprimere.

Due, perché la decisione del Consiglio Comunale modifica anche

sostanzialmente quelle aree dal punto di vista della zonizzazione e quindi questa è

competenza tipica consiliare.

Questo a chiarimento sulle richieste che diversi Consiglieri mi hanno fatto.

Leggiamo la delibera:

"VISTA la legge 47/85 e successive modificazioni, avente ad oggetto norme in

materia di controllo dell'attività urbanistica edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria

delle opere abusive;

VISTA l'autorizzazione edilizia n. 252 in data 24/11/78 per la recinzione di

un'area, sistemazione della medesima e montaggio di n. 2 capannoni prefabbricati

per uso cantiere in località Lugurulei, come da progetto approvato dalla commissione

edilizia nella seduta n. 799/3 del 2/5/78, con la condizione che venisse sottoscritto un

impegno formale per la rimozione e la rimessa in pristino di tutte le opere a semplice

richiesta dell'Amministrazione Comunale;

VISTA la domanda di condono edilizio ai sensi dell'Art. 35 legge 47/85

presentata in data 28/03/1986 con protocollo 534 dalla ditta Fratelli Vargiu SNC, per

aver realizzato in viale Funtana Buddia, comparto C8, in area destinata al piano di

zona di iniziativa pubblica, due fabbricati adibiti a uffici, officine, falegnameria, alloggi

e mensa per gli operai per l'attività di impresa;

VISTO il provvedimento in data 28/05/92, protocollo n. 3982, ufficio tecnico, a

firma dell'Assessore all'Urbanistica, con il quale la ditta Fratelli Vargiu venne invitata

a rimuovere le opere edilizie realizzate entro sei mesi;

VISTO il ricorso n. 1257/92 presentato dalla ditta Fratelli Vargiu al TAR

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Sardegna contro detto provvedimento, che a seguito di due ordinanze di

sospensione del provvedimento impugnato venne poi dichiarato estinto con decreto

del TAR n. 2631/06;

VISTO il piano di zona C8 riapprovato definitivamente in data 16 maggio 1996,

pubblicato sul B.U.R.A.S. il 17/07 dello stesso anno, e che la validità di un piano di

zona è di anni 18 a far data dalla sua riapprovazione, per cui il piano di zona C8 è

tutt'ora vigente ed è valido all'11/07/2014;

VERIFICATO che l'area in contestazione è destinata parte a verde pubblico e

parte è area edificabile - lotti 12 e 13 - e che nella tavola n. 4 degli allegati del piano

di zona vi è anche l'elenco delle aree da espropriare di cui al Decreto Assessoriale n.

152 del 4 marzo 86, tra le quali è ricompresa anche quella di cui trattasi, distinta al

catasto al foglio 32, mappali 35, 605, della superficie catastale di metri quadri 10.000;

CONSIDERATO che il condono dei due fabbricati di che trattasi

pregiudicherebbe la possibilità di attuazione del piano di zona così come previsto

VISTO l'Art. 32 della legge 47/85 e successive modificazioni, che tra le altre

cose stabilisce che il rilascio di concessioni in sanatoria per opere eseguite su aree

sottoposte a vincolo sia subordinato al parere favorevole delle amministrazioni

preposte alla tutela del vincolo stesso;

VISTA la relazione tecnica d'ufficio che si allega alla presente per farne parte

integrante e sostanziale;

VISTO il parere del dirigente del settore lavori urbanistica, reso ai sensi dell'Art.

49 Decreto Legislativo 267/00;

D E L I B E R A

- di esprimere parere contrario relativamente alla richiesta di condono

presentata dalla ditta Fratelli Vargiu nel anno 1986 per aver realizzato in via Funtana

Buddia, comparto C8, in area destinata ai piani di zona di iniziativa pubblica due

fabbricati adibiti a ufficio, officine, falegnameria, alloggi e mensa per gli operai".

Questa è la delibera. I contenuti della delibera e anche le traversie che poi

determinano quella scuola di cui parlavo prima, sono invece contenuti nella

relazione.

Se il Consiglio è d'accordo, magari perché i Consiglieri non hanno letto la

relazione, io sono anche disponibile a leggerla, la possiamo anche dare per letta.

Se la diamo per letta ovviamente il Consiglio deve anche - questo può venire

anche dal dibattito - già preventivamente comprendere.

L'esempio di scuola ognuno se lo fa leggendo un giornale o un testo e si vede

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di che si tratta.

Cioè l'Amministrazione Comunale autorizza e si esprime la commissione

edilizia per allocare in un piano di zona dei capannoni in forma provvisoria.

Sennonché gli uffici di questo ente si dimenticano di scrivere in forma

provvisoria e non indicano neanche il tempo entro il quale i capannoni devono essere

rimossi.

Questo porta l'Amministrazione Comunale in una situazione di debolezza

giuridica - usiamo questo eufemismo - e invece coloro che avevano ottenuto - per

motivazioni spero almeno giustificate - di allocare in forma provvisoria due

capannoni, hanno avuto a momenti un diritto riconosciuto.

E' una mostruosità! Dal punto di vista amministrativo o si è in mala fede o si è

inadeguati.

Qui si potrebbe perfino aprire un dibattito, io propendo per la prima ipotesi,

comunque diciamo che l'Amministrazione poi in un tempo che è lunghissimo se l'è

cavata; nel mentre peraltro è cambiato anche l'assetto proprietario.

Quindi oggi a margine, sulle questioni che poneva il Consigliere Sarria noi

abbiamo che un voto in un senso ha un esito e definisce un percorso possibile - parlo

di percorso possibile non di percorso imposto - e orientarsi per un voto diverso ne

definisce un altro.

In un caso, se noi accettiamo il condono abbiamo due capannoni che

modificano per quella parte del territorio la destinazione, quindi stiamo perdendo

l'opportunità di mettere in essere quello che è il piano di zona.

In questo senso accettare il condono significa modificare la destinazione anche

dal punto di vista urbanistico.

Nell'altro caso invece abbiamo una situazione che ci vedrebbe in questa

posizione, in questa condizione: i soggetti proprietari sono obbligati alla demolizione

e hanno due strade - anche il Comune avrebbe due strade - le strade sono queste: i

proprietari restano inerti, demoliscono, restano inerti in quanto loro sono proprietari

dell'area ma quell'area ha un vincolo che scade, come abbiamo detto nella delibera,

nel 2014.

Quando scade o prima che scada, il Comune - manca l'Assessore Daga,

avremmo potuto chiedere cosa potesse fare a quella data il Comune - dovrebbe

espropriare ed è una possibilità.

Può darsi che le finanze lo consentano anche a quella data.

L'altra soluzione è che invece gli attuali proprietari obblighino se stessi a

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realizzare i contenuti del piano di zona in quell'area; realizzino loro il piano di zona, e

lo possono fare, e il piano di zona definisce una certa volumetria, che mi pare se non

ricordo male essere sui 16.000 o 18.000 metri cubi, così configurata: al piano terra

abbiamo locali commerciali, i piani superiori sono edilizia di fatto agevolata.

Quindi viene realizzata edilizia di tipo diciamo economico popolare da

un'impresa privata che la vende alle condizioni e ai soggetti che vengono indicati

dall'amministrazione pubblica.

Noi l'attuazione del piano di zona non possiamo obbligarla, non possiamo

imporla, però il privato ha una possibilità: risulta che ci siano imprese che hanno

margini, diciamo così, di redditività; la situazione peraltro è quella che è nel contesto

non solo nuorese ma direi sardo e forse neanche sardo, anche italiano.

Per cui, come avviene in altre città, può darsi che il privato abbia un interesse a

capitalizzare in tempi rapidi una redditività calmierata - usiamo questo termine - e

non dover aspettare ad avere una redditività che è maggiore, probabilmente anche

una volumetria maggiore, perché nel 2014 se l'Amministrazione Comunale non

espropria si torna a una condizione pre-vincolo, quindi quella è un'area che ritorna in

zona C1, quindi ha un indice, è evidente che entra nel mercato libero.

Quindi le strade sono ben chiare, in un caso e nell'altro, sia per quanto riguarda

chi detiene l'area seppur vincolata, sia nel caso in cui, quindi, sia inerte o piuttosto

intervenga.

PRESIDENTE

La parola alla Consigliere Contu.

CONSIGLIERE CONTU

Signor Presidente, signor Sindaco, vorrei chiedere all'Assessore e portare

all'attenzione di questa assemblea la richiesta volta alla conoscenza o meno

dell'esistenza in quell'area - non sono in grado di dire in quale punto esatto dell'area -

di un bene culturale sicuramente, archeologico senz'altro, del quale non è possibile

in questa fase né io posso dirlo, ma neppure la sovrintendenza presso la quale mi

sono informata può farlo, si tratta di un pozzo.

A Nuoro molte persone sanno dell'esistenza di questa emergenza

architettonica, molti erroneamente lo definiscono un pozzo nuragico, in realtà si tratta

di un pozzo sicuramente di età storica, re-impiantato, ristrutturato più volte - non è da

escludere - su un preesistente pozzo sacro.

Il monumento non fu sottoposto a vincolo per quello che è allo stato delle mie

conoscenze, proprio perché non era possibile in quella fase, se non con uno scavo

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apposito, riconoscere la cronologia del bene e quindi vincolarlo secondo quanto la

normativa prevede.

Ciò non toglie però che la sovrintendenza - sto parlando degli anni all'incirca

78/79 - aveva imposto agli allora proprietari, i Vargiu, di recintare l'area, di

salvaguardare il bene, non so dire se ricoprendolo e comunque mettendolo

sicuramente in salvo.

Io lo vidi tra il 78 e il 79, poi ovviamente mai più, anche perché al di là della

curiosità personale del momento non avevo ragioni per interessarmi degli affari dei

Vargiu.

D'altra parte ho re-interessato nuovamente la sovrintendenza; voglio ricordare

che negli anni 80 io lavoravo presso questa amministrazione e mi occupavo del

censimento dei beni archeologici del territorio, per cui veder sparita ora, non dico il

vincolo, ma l'attenzione verso questo bene sicuramente mi stupisce.

Ora se questo bene ricade nell'area a verde pubblico penso che non siano

problemi. Non è uno scavo quello che io sto auspicando, ma assolutamente

un'attenzione a un bene culturale.

Se invece dovesse ricadere in aree edificabili, le cose si fanno molto diverse,

più serie, e quindi l'attenzione alla quale richiamo gli uffici, l'Assessore e i Consiglieri

tutti mi pare evidente.

PRESIDENTE

Grazie Consigliere Contu, il Consigliere Ticca ha la parola.

CONSIGLIERE TICCA

Io volevo fare una domanda: i capannoni di cui stiamo parlando, sono quelli

dove alcuni mesi fa c'è stato un incendio? con i tetti in eternit?

Perfetto.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi?

Se non ci sono altri interventi, la parola all'Assessore Carboni per la risposta.

ASSESSORE CARBONI

Consigliera Contu, abbiamo parlato di esempio di scuola, non penserà che uffici

che si dimenticano di fare contratti secondo le direttive dell'Amministrazione si siano

occupati, nel caso che siano stati destinatari di un vincolo, magari di farlo sparire?!

Non lo so, lo dico con ironia.

Il problema però è molto semplice, seppur la domanda è invece molto seria.

Noi lì abbiamo una zona destinata già nel piano di zona a verde e abbiamo

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un'altra parte destinata a edilizia economica popolare. Si tratterà di armonizzare.

Gli uffici su questo possono fare da un lato una ricerca, magari congiuntamente

all'ente sovrintendenza, e armonizzare quello che è l'elemento di tutela, di

valorizzazione - e perché no? non sta male all'interno di un piano di zona che ci sia

un'area verde che contenga anche emergenze di carattere archeologico o similari - e

però consentire anche che quell'area possa avere una destinazione, sulla quale

vorrei aggiungere qualcosa.

Questa città ha una caratteristica: non ha aree per l'edilizia economica

popolare, e questa non è una caratteristica, questo io lo definisco un dramma perché

questo Consiglio ha fatto risoluzioni su risoluzioni impegnando la Giunta su un tema

sul quale non c'è soluzione.

E' inutile che io dico "impegnare la Giunta e il Sindaco a trovare finanziamenti

che sono da utilizzare nel campo dell'edilizia sovvenzionata" quando noi non

abbiamo un metro quadro!

Stiamo esaurendo gli ultimi lotti, lotti per fasce sociali peraltro che rischiano di

non essere le più deboli, e non abbiamo quindi soluzione a un problema che invece

ha dei numeri: ci sono 700 richieste in questa città per avere o case o lotti per

costruire case, e noi non abbiamo né l'una né l'altra, ad oggi.

L'armonizzazione consente o comunque ci dà una possibilità di avere parecchie

migliaia di metri cubi destinate a edilizia economica popolare.

L'armonizzazione ci consente di salvare una cosa e l'altra.

Io propenderei su questo, nel mentre gli uffici sono cambiati - parlo nel mentre

rispetto a quel periodo rispetto al quale ci stiamo riferendo e sono individuati come

periodi sia dalla delibera che dalla relazione - per cui io sono sicuro che coglieremo

appieno l'obiettivo che è sotteso all'osservazione del Consigliere Contu.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sarria.

CONSIGLIERE SARRIA

In merito alla delibera chiaramente sono d'accordo con l'Assessore, nel senso

che il caso scuola va chiuso con un esito positivo per la collettività e per

l'Amministrazione, che non può permettersi di alterare gli standard di quel piano di

zona.

Avremmo una dotazione di verde pubblico per gli abitanti di quella zona

inferiore a quella che era la previsione urbanistica. Quindi diciamo che su questo

concordo assolutamente con l'Assessore.

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Di questi casi scuola ne troveremo ma spero veramente che come questo non

se ne verifichino più, me lo auguro.

Ringrazio il Consigliere Contu per la segnalazione che in realtà però,

Assessore, mi permetta di dirlo, non va a collimare sulla norma del 78 ma va a

collimare sulla Valutazione Ambientale Strategica abbastanza recente.

E' vero che questo bene - mi sembra di capire - non è censito e forse non risulta

negli elenchi di cui alla legge del 39, mi rendo conto che l'ufficio probabilmente non

ne ha tenuto conto - e immagino che la dirigente risponderà - in quanto non

catalogato ai sensi della legge del 39 sui beni culturali e artistici.

Però, colleghi Consiglieri, io penso che questa Amministrazione deve fare

anche un passo supplementare, anche nel recepire tutti gli studi che sono stati fatti

dalla Sovrintendenza, ma mi sembra di capire da questo stesso Comune, nella

catalogazione delle testimonianze storiche che a vario titolo noi possediamo nel

nostro territorio comunale.

E se addirittura in quel lotto abbiamo il pozzo dal quale deriva il toponimo

dell'area, cioè il pozzo di acqua calda, mi sembra che forse una riflessione

supplementare possiamo dedicarla, noi come Amministrazione, demandando agli

uffici il compito di raccogliere tutti gli elementi, di raccordarci con la Sovrintendenza.

Vado anche oltre: reperire forse fondi, rivedere forse lo stesso piano di zona in

modo che l'area di verde pubblico non sia destinata a due panchine e un

lampioncino, ma possa essere il contorno e la valorizzazione necessaria per un sito

di questo tipo.

Sto andando oltre chiaramente, ma è impossibile che questo possa accadere.

Noi ormai a Nuoro siamo costretti a ricreare fonti che in realtà sono dei falsi

storici perché abbiamo buttato giù i segni della nostra storia e cultura; forse in questo

momento possiamo a costo zero riaverne una della quale addirittura si era persa

testimonianza.

Ringraziamo ancora il Consigliere Contu di questa sollecitazione.

La Valutazione Ambientale Strategica è recentissima, questo forse potrebbe

essere un tema per i prossimi adeguamenti dei quali io non entro in merito, ma dei

quali la commissione e questo Consiglio si occuperanno.

E' evidente che sarà opportuno magari integrare con un archeologo anche il

team che si occuperà delle prossime valutazioni, visto che nell'equipe che ha redatto

la valutazione ambientale strategica non avevamo una figura di questo tipo.

E questa mancanza si sente se si pensa che nei documenti dell'elenco dei beni

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identitari non c'è la foto di un nuraghe; o meglio forse ce ne sono due, Tanca Manca

e Ugolio, però di tutti gli altri setto od otto nuraghi censiti non c'è una foto che non sia

presa da Sardegna 3D o da Google earth.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pirisi.

CONSIGLIERE PIRISI

Intervengo per sostenere ciò che ha riportato il Consigliere Contu e ciò che

sosteneva il Consigliere Sarria in difesa di questo sito.

Sarebbe bene verificarlo a fondo prima eventualmente di realizzare qualche

altra struttura o quant'altro.

Comunque in quella zona, come ricordava e chiedeva lumi su quel sito il

Consigliere Ticca, quell'incendio ha causato molte preoccupazioni, per cui sarebbe

bene verificare cosa c'è ancora lì dentro, dopo di che quello che dice il Consigliere

Contu va verificato a 360 gradi.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi quindi passiamo alle dichiarazioni di voto.

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione il punto uno all'ordine del

giorno.

Chiedo chi è favorevole al parere contrario relativamente alla richiesta di

condono presentata dalla ditta Fratelli Vargiu nell'anno 1986, per aver realizzato in

viale Funtana Buddia, comparto C8, in area destinata al piano di zona di iniziativa

pubblica, due fabbricati adibiti a uffici, officina e falegnameria, alloggi e mensa per gli

operai.

Esito della votazione: favorevoli 21; astenuti 2.

Votazione: approvato a maggioranza.

Pongo in votazione l'immediata esecutività della delibera.

Esito della votazione:

Votazione: favorevoli 21; astenuti 2.

Votazione: approvata a maggioranza.

PUNTO DUE ALL'ORDINE DEL GIORNO: PRESA D'ATTO MANCA TA

PRESENTAZIONE OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE DEFINITIV A VARIANTE

AL PRG PER LA REALIZZAZIONE DELL'ECOCENTRO COMUNALE .

La parola al Consigliere Carboni.

ASSESSORE CARBONI

Signor Presidente, signori Consiglieri, questa delibera riguarda, come è detto

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nel titolo, una presa d'atto di mancate osservazioni e approvazione definitiva della

variante al PRG per la realizzazione dell'ecocentro comunale.

Do lettura della delibera:

"VISTA la propria deliberazione n. 82 del 21.12.2009 con la quale è stato

approvato il progetto esecutivo per la realizzazione dell'ecocentro comunale in

località Funtana Buddia e la relativa variante al PRG;

VISTI gli atti d'ufficio da cui risulta l'avvenuta pubblicazione all'albo pretorio,

sulla stampa e con i manifesti murari della succitata deliberazione;

VISTA la certificazione rilasciata dalla segreteria generale che attesta che

durante i 15 giorni successivi all'ultimo giorno di pubblicazione non sono pervenute

osservazioni alla pubblicazione di cui trattasi;

VISTO l'Art. 20 della Legge Regionale n. 45 del 22/12/89;

VISTO il parere di regolarità tecnico allegato reso ai sensi dell'art. 49 del

Decreto Legislativo 267/00

D E L I B E R A

- di prendere atto che nei 15 giorni decorrenti dall'ultimo giorno di pubblicazione

della propria deliberazione n. 82 del 21/12/2009 non sono state presentate

osservazioni;

- di approvare in via definitiva la variante al PRG per la realizzazione

dell'ecocentro comunale;

- di dare atto che la variante urbanistica di che trattasi entrerà in vigore a

seguito della verifica di coerenza ai sensi dell'Art. 31, quinto comma, della Legge

Regionale n. 7/02 e alla successiva pubblicazione del relativo avviso sul B.U.R.A.S.;

- di dare al presente provvedimento immediata esecutività".

Ironizzavamo col dirigente: questa delibera ha avuto tre firme di tre

amministratori diversi, c'era la firma dell'ex Assessore all'Urbanistica, c'è stato un

periodo di vacatio per cui reggeva il Sindaco la delega, e poi la mia firma che è

definitiva.

La storia dell'ecocentro l'avete già trattata, a me il compito solo di portare una

delibera sulle mancate osservazioni.

PRESIDENTE

Apriamo la discussione su questo punto all'ordine del giorno.

La parola al Consigliere Saiu.

CONSIGLIERE SAIU

Assessore Carboni, lei ha detto che su questo documento ci sono tre firme:

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l'ultima è la sua per un pelo perché leggendo la stampa di questi giorni la sua delega

sembra in pericolo.

Dopo questa battuta - me lo consentirete - ritengo che noi oggi prendiamo atto

formalmente della mancata presenza di osservazioni sulla variante urbanistica

relativamente a un terreno sul quale è in costruzione un ecocentro.

Cioè noi prendiamo atto che non ci sono state osservazioni. Francamente mi

sembra una cosa surreale.

In questa città c'è stata una vera e propria sollevazione di popolo contro la

realizzazione di quell'opera e questo Consiglio Comunale, come se non fosse

successo nulla - certo qualcuno mi dirà: la legge... la forma... arriveranno queste

osservazioni... - questo Consiglio Comunale sembra quasi dimenticandosi di tutto

quello che è successo non più tardi di qualche mese fa, mi riferisco a luglio in

particolare, prende atto che non ci sono osservazioni.

Più osservazioni di quelle che sono state fatte, mi chiedo e mi domando,

francamente è paradossale!

Centinaia, migliaia di cittadini sono venuti a manifestare anche qui, sotto il

Comune di Nuoro, qui dentro l'aula qualcuno ha parlato addirittura - ricordo - di

squadracce e noi oggi prendiamo atto che non ci sono state osservazioni!

Mi sembra quanto meno curioso.

Così come mi sembra quanto meno curioso che noi oggi, cioè 25 novembre,

discutiamo delle mancate osservazioni su una variazione urbanistica sulla quale già

c'è, è in atto la realizzazione dell'opera.

Questo a dire che quando è stato fatto il progetto esecutivo vuol dire che questa

variazione non esisteva, mi corregga se sbaglio, Assessore.

Cioè quando l'Amministrazione Comunale ha mandato in appalto l'opera e

l'opera ha iniziato a venire in essere, non c'era la variazione.

Mi sembra che noi oggi qui riproponiamo un dibattito - e lo dico di fronte a

un'aula con poco pubblico e quello che c'è non è quello che c'era certamente a luglio

- mi sembra che in quest'aula noi vogliamo prendere in giro due volte i nuoresi, e in

particolare gli abitanti di Funtana Buddia.

Primo, gli diciamo che prendiamo atto che non ci sono osservazioni; secondo,

gli diciamo: nessuno comunque vi ha detto di fare osservazioni, meglio così perché

sapete, dopo tutto quello che avete combinato magari qualche cittadino un po' più

sveglio l'osservazione la presentava.

Così che noi aggiustiamo una cosa che in verità presenta profili di dubbia

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legittimità anche sotto questo aspetto.

Cioè noi oggi discutiamo la mancata presentazione di osservazioni, però

comunque avevamo già iniziato a lavorare, avevamo già iniziato a realizzarlo

quell'ecocentro.

Ecco perché questo punto all'ordine del giorno secondo me non può passare

semplicemente come una presa d'atto formale di mancate osservazioni di cittadini su

una variazione urbanistica.

Questo dibattito tradisce, secondo me, intanto la lontananza della pubblica

Amministrazione dalla realtà dei cittadini e poi - non ne abbia male il mio collega di

opposizione Paolo Cottu, che all'epoca era Assessore all'Urbanistica - francamente

una scelta di procedimento amministrativo che definisco discutibile solo perché oggi il

clima del Consiglio Comunale è da "volemose bene", perché abbiamo parlato di

Iovine, siamo tutti tranquilli...

Però definirla così come l'ho definita io, quanto meno discutibile, è proprio un

eufemismo.

Io chiedo anche a lei, Assessore Carboni, che adesso ha la delega

all'urbanistica e che è anche un tecnico essendo lei un ingegnere, come è possibile

che l'Amministrazione Comunale abbia dato in appalto un'opera e quest'opera si sia

iniziata a realizzarla su una zona della città con una destinazione urbanistica che noi

vogliamo definitivamente oggi.

Se lei potesse spiegarmelo, ve ne sarei grato.

Più inerzia di così, non si poteva! Più inerzia di questa, forse solo l'esempio di

prima relativo alla ditta dei Fratelli Vargiu!

E non dico mala fede solo perché conosco le qualità umane di Paolo Cottu, che

so essere persona di specchiata moralità, però francamente qualche dubbio a me

viene.

Mi riservo magari di intervenire successivamente, però su questo aspetto vorrei

che ci fossero dei chiarimenti.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cottu.

CONSIGLIERE COTTU

Intervengo visto che sono stato tirato per la giacchetta, però purtroppo ero

distratto e non ho sentito esattamente le parole all'Assessore Carboni, ma ho capito il

significato.

L'Assessore all'Urbanistica - e poi se ne accorgerà - porta in Giunta quelle che

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sono le richieste dei vari Assessori: dell'Assessore ai Lavori Pubblici quando chiede

una variante ai lavori pubblici, dell'Assessore alle manutenzioni, dell'Assessore al

traffico e tutte fanno capo, quando ci sono varianti urbanistiche, all'Assessore

all'Urbanistica, che magari poco ne sa.

La Giunta è Giunta per cui deve sapere tutto, ma a prescindere da questo io ero

già intervenuto su questa vicenda la volta precedente, nel Consiglio che poi -

ricordate tutti quanti - era pieno di contestazioni anche all'esterno.

Il mio intervento era riferito esclusivamente al fatto che si dovessero

sospendere i lavori, in quell'occasione di quel Consiglio, cosa invece che

evidentemente non è stata consentita nel senso che i lavori comunque sono andati

avanti, a parer mio in maniera molto imprudente e lo ripeto ancora oggi.

In maniera molto imprudente perché ancora allora non c'era da parte della

Regione - se non ricordo male - la verifica di coerenza o qualcosa del genere.

In buona sostanza quando c'è una variante urbanistica, prima di iniziare i lavori

si deve attendere la verifica di coerenza, si deve attendere la variante stessa.

E' come se fosse una lottizzazione, è come se fosse un piano urbanistico, si

deve attendere quella prassi di esposizione e poi, se ci sono da parte dei cittadini le

osservazioni, si vedono le osservazioni; se non ce ne sono si rimanda in Regione,

che recepisce quello che oggi si chiede, che non ci sono state osservazioni, e allora

da quel giorno si può iniziare il percorso.

Il giorno di quel Consiglio dissi all'ingegnere dirigente dei lavori pubblici in

quell'occasione - l'ingegner Manca - anche allora era dirigente dei lavori pubblici, lei

allora era facente funzioni di dirigente dei lavori pubblici.

Non solo: l'ingegner Manca era e credo è direttore dei lavori, per cui la persona

più adatta e idonea a rispondere alla domanda.

La mia domanda era: caro ingegner Manca faccia la sospensione dei lavori, che

è la cosa migliore da fare. Niente.

Oggi prendere atto - perché dovrebbe essere una presa d'atto - come diceva il

Consigliere Saiu è veramente difficile.

Io chiederei all'ingegner Mossone, visto che l'ingegner Manca non c'è:

veramente, come ci è stato detto, la Regione in questa occasione ha detto che non

c'era bisogno della verifica di coerenza?!

Se l'ha solo detto e non l'ha scritto noi ci siamo fidati di questo?

Siamo all'interno di una vicenda molto macchinosa.

Io sono preoccupato, devo essere molto sincero e mi dispiace che stasera non

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ci sia l'ingegner Manca, sono preoccupato per lei se lei è dirigente e direttore dei

lavori e sulla vicenda delle osservazioni invece oggi si evidenzia che c'è stato

l'errore, richiedendo appunto al Consiglio Comunale di adottare questo progetto che

però ha avuto inizio prima della seduta di oggi.

Cioè sostanzialmente l'inizio dei lavori, almeno per come la vedo io, doveva

essere dopo la seduta di oggi che prendeva atto delle non osservazioni da parte dei

cittadini.

Adesso ho fatto qualche domanda, vediamo dopo se si può riprendere... perché

il discorso è questo: oggi come oggi continuare quei lavori, io avevo espresso anche

un altro pensiero che era il fatto dal punto di vista finanziario.

Cioè se noi spendiamo o adoperiamo circa la metà del finanziamento solo per

fare gli scavi, perché non erano previsti in questa maniera, perché ci sono scavi su

roccia da mina senza l'uso della mina quindi costosissimi, rischiamo un'altra

incompiuta.

Avevo fatto riferimento, guarda caso, al famoso palazzetto dello sport.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manca.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

La mediocre tempestività di portare in aula oggi una delibera di questo tipo

inizia a porre problemi seri per questa Amministrazione; io pensavo che le

osservazioni questa Amministrazione le avesse già recepite da parte dei cittadini.

Infatti faccio mio anche l'intervento del Consigliere Saiu, preciso e puntuale. La

cosa che posso aggiungere è che io pensavo che questa Amministrazione, che si è

dichiarata sempre aperta alla gente, lo avesse già mostrato, che avesse generato da

subito l'apertura nei confronti della gente.

Dico questo perché le osservazioni questa Amministrazione le ha colte, ha colto

la protesta della gente, ha colto l'intervento della gente, ha colto l'interesse della

gente a non condividere questo progetto, tant'è che i lavori sono stati fermati, sono

sospesi.

Non so, cosa è successo? io ho pensato ad un atto di grande sensibilità da

parte di questa Amministrazione, una presa di posizione diversa al di là di quelli che

sono i tecnicismi.

Tant'è che mi pare di non vedere più polvere - posto che adesso sta piovendo -

da un bel po' di tempo lì e immaginavo che un'Amministrazione sensibile stesse

rivalutando il tutto, cosa che immagino stia facendo altrimenti dovrei rivedere un po'

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di cose.

Era già inspiegabile allora la solerzia con la quale è stato iniziato tutto il lavoro,

in maniera molto precipitosa, lavoro che andava avanti in maniera incredibile e già

forse si potevano individuare i primi passi di un'Amministrazione nuova e solerte.

Sono iniziati prima i lavori però hanno continuato con grande intensità.

Banalmente avevo pensato alle ferie estive, l'impresa che blocca i lavori per

fare giustamente le ferie estive dopo tanta fatica e così sono rimasto convinto.

Invece forse oggi posso pensare meglio per questa Amministrazione che forse

ha colto queste osservazioni.

Dal mese di agosto, da quando io pensavo non ci fossero più i lavori per ragioni

di ferie degli operai e comunque della ditta, mi devo rendere conto che invece

l'Amministrazione ha colto davvero queste osservazioni, che oggi per noi parrebbero

quasi inutili.

Se poi entro nel tecnicismo ricordo bene che a più riprese il dirigente ci diceva

che non c'era bisogno di fare varianti, che la variante non era indispensabile, che la

variante poteva essere bypassata.

Potrà mai questo Consiglio non dico fidarsi, che è già comunque una parola

molto forte, recepire tutte le volte tecnicamente anche condizioni che non gli sono

proprie?

Certo che in qualche misura ci siamo fidati, in qualche misura quel messaggio è

arrivato, però poi uno potrebbe anche immaginare che un'assunzione di

responsabilità dell'attuale Amministrazione potesse non portare in aula questa

delibera.

Far passare una delibera come presa d'atto e metterci ancora dentro le varianti

urbanistiche mi sembra davvero godere di troppa libertà e forse pensare che creare

queste condizioni di eccesso e comunque perseguire allo stesso modo lo stesso

obiettivo di allora mi sembra davvero improponibile.

La tempistica ce l'ha detta il Consigliere Cottu, ci ha spiegato una tempistica

che non so quanto possa condivisa dall'attuale Amministrazione, certamente non era

oggi che dovevamo fare le osservazioni, comunque i lavori non dovevano iniziare

prima di aver fatto le osservazioni.

Ma questi sono tecnicismi di cui ognuno si assumerà la responsabilità.

Immagino che finalmente il passo nuovo di questa Amministrazione sia quello di

creare una condizione perché ognuno di noi, nella sua responsabilità possa

assumersi delle responsabilità.

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Io non sono qua per condannare nessuno, sono qua per chiedere

responsabilità, e responsabilmente chiedere anche di fermare qualcosa, di ragionare

e di portare in Consiglio cose davvero condivisibili, cose proponibili.

Il fatto stesso che questa delibera arriva in aula in questo momento, significa

che stiamo seguendo la stessa linea di comportamento.

Era meglio fermarsi prima, non portarla neanche, discuterne all'interno di

questa Amministrazione e portare in aula una delibera che potesse avere almeno la

parvenza di una delibera da discutere e non da ritirare.

Per questa ragione chiedo che chi di dovere ritiri la delibera per pensare a

questo argomento in maniera un pochino più seria.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Montesu, ne ha facoltà.

CONSIGLIERE MONTESU

L'unica presa d'atto che possiamo fare oggi è che abbiamo sbagliato.

Abbiamo sbagliato a procedere senza aver adempiuto a tutte le fasi del

procedimento; cioè in poche parole abbiamo iniziato dei lavori che non eravamo

autorizzati a fare, avevano ragioni quelli che suonavano le pentole sotto.

Le assicurazioni che avete fatto durante il dibattito delle pentole erano

assicurazioni false, perché ci avete assicurato che era tutto a posto, da un punto di

vista procedurale era tutto a posto, avevamo tutte le carte in regola per poter fare i

lavori.

Non le avevamo, ci mancavano le osservazioni.

Mi domando qual era la fretta che ci ha spinto ad iniziare i lavori senza avere

acquisito i pareri; mi domando qual era la fretta anche in considerazione del fatto

che, secondo le dichiarazioni di qualcuno all'assemblea degli abitanti di Funtana

Buddia, questa variante è stata fatta in una notte tarda dove tutti non capivano

niente, qualcuno si è cosparso anche la testa di sale o di cenere, non so di cosa, per

aver votato questa delibera.

Poi vengo a sapere che c'è un procedimento, che l'Assessore porta quello che

gli portano gli altri Assessori, non guarda, la porta in Giunta, viene votata senza

guardare.

Ma in che mondo viviamo?!

Siamo qui per valutare delle cose, per argomentare, oppure votiamo a scatola

chiusa tutto quello che ci arriva?

Tra l'altro c'è anche il sospetto che questi lavori sono stati iniziati nel mese di

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aprile, se non sbaglio si votava a maggio, vuoi vedere che tutta quella serie di lavori,

quel brulicare di lavori che c'era in Nuoro, c'entra qualcosa con il voto vicino, che

quindi anche quello dell'ecocentro...?

Onestamente qualche riflessione su questo lo dobbiamo fare.

Va bene iniziare i lavori, almeno quelli che sono corretti, ma quelli dove non

abbiamo neanche le osservazioni credo che qualche riflessione tutti quanti la

dobbiamo fare.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pirisi.

CONSIGLIERE PIRISI

Devo porre dei quesiti all'Assessore, alla struttura e al Segretario generale

facenti funzioni.

Chiedo perché adesso stiamo approvando definitivamente la variante al PRG,

precedentemente cosa è stato approvato?

Al terzo capoverso chiediamo se possiamo vedere che cosa riportava la

pubblicazione precedente della delibera certificata dalla segreteria generale che

dichiara: "non sono pervenute osservazioni".

Questo per capire se l'area era correttamente specificata.

Al terzo punto chiedo che la variante deve essere sottoposta a verifica e non si

vede se è stata fatta in via preliminare la verifica.

Chiedo se si sta variando di fatto la destinazione d'uso di un'area senza

dimostrare dove all'interno del comparto edificatorio siano state trovate e giustificate

le aree a verde attrezzato o servizi.

PRESIDENTE

La parola all'Assessore Carboni.

ASSESSORE CARBONI

Avendo vissuto tutte le fasi che sono state richiamate, dove peraltro

sovrapponendo parzialmente gli interventi si capisce anche che c'è un filo conduttore

organico nel ragionamento, sovrapponendoli però, perché alcune osservazioni sono

più domande che osservazioni.

Io l'intervento del Consigliere Saiu lo considero una serie di domande pertinenti,

con poi qualche osservazioni finale.

L'intervento del Consigliere Cottu entra nel merito della procedura e in parte

anche il Consigliere Manca.

Faccio una proposta al Consiglio: che non si usi più il termine "la gente"; la

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gente non esiste, è un pessimo termine, non esiste cultura politica che lo possa

giustificare.

La gente ricorda quasi la plebe, definita in senso negativo però.

Esistono i cittadini, che hanno diritti, che si fanno rappresentare e che chiedono

agli organi di governo di governare.

Agli organi di governo spetta di fare meno errori possibili, ai cittadini spetta

sempre il diritto-dovere di critica, anche nelle forme che possono apparire eccessive.

Veniamo alla sostanza. Questa è una delibera che va trattata intanto - e io l'ho

detto all'inizio - dal punto di vista urbanistico, "mancate osservazioni" e quindi si

prende atto di ciò.

Si è discusso invece su elementi procedurali sui quali ovviamente nessuno

individua responsabilità del settore urbanistica, neanche allora, perché si trattava di

approvazione di un progetto, approvato in Consiglio Comunale se non ricordo male.

Almeno come destinazione per l'ecocentro, tanto che questo diede seguito ad

un'autocritica che io ricordo benissimo del Consigliere Manca, che si scusò con i

cittadini che protestavano per aver dato il suo voto favorevole.

Voto favorevole lo ricordiamo - perché è meglio ricordarlo, va contestualizzato

bene - perché la commissione qualità urbana, alle quale io non sono mancato in dieci

anni un giorno, discusse molto sulla materia.

Gli ecocentri fanno parte - e lo sappiamo tutti - di un obbligo contrattuale che

riguarda l'Amministrazione Comunale verso la società che gestisce i rifiuti.

L'Amministrazione Comunale quindi ha il compito di individuare aree e qui

vengo al punto che secondo me è più importante tra tutti dal punto di vista della

gestione politica-amministrativa di questi procedimenti.

Ricordo le lettere allora scambiate tra il settore manutenzione ambiente e il

settore urbanistica.

Il settore manutenzione ambiente chiede aree per la realizzazione di un

ecocentro.

Da poco ho visto note, io le ricevo per conoscenza, vengono richieste altre aree

per la realizzazione di una stazione di travaso.

Questa volta ho detto agli uffici dell'urbanistica di interfacciarsi meglio con il

settore ambiente e manutenzione per un problema, intanto di tipo tecnico o quasi

solo tecnico.

L'urbanistica deve sapere che cos'è una stazione di travaso; il settore ambiente

e manutenzioni non può dire: "fammi l'elenco delle S3 per una stazione di travaso",

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senza indicare per esempio un livello dimensionale minimo per affinare e velocizzare

il processo di ricerca delle aree.

E veniamo al processo di ricerca delle aree contestualizzandolo in quella fase.

Le aree le ha individuate ed identificate il settore urbanistico, le "S" possibili;

non le "S" alcune nascondendone altre, le "S" possibili.

E siccome noi dovevamo realizzare un ecocentro sapete qual era la "S"

possibile? Una S2 dove era prevista una scuola.

Cosa mi suggerisce, a me amministratore del territorio? che bisogna magari

accelerare i procedimenti per avere maggiore disponibilità; avere subito una

classificazione, un'identificazione immediata di tutto quello che è possibile, di tutto

quello che si ha; discutere, magari all'interno di questo Consiglio Comunale, se in

quell'area è meglio un impianto sportivo o una zona verde piuttosto che un

ecocentro.

In una situazione come la nostra si va anche qui per approssimazioni

successive: se io non ne ho o ne ho due uso una delle due; se una non è del tutto

pronta non la possa utilizzare; se ne ho solo una magari... e qui veniamo all'ingegner

Manca che non è presente ma io ricordo benissimo perfino i suoi movimenti degli

occhi e delle mani.

L'ingegner Manca dà la rappresentazione plastica di un uccellino che sta per

essere ghermito da gatto Silvestro.

PRESIDENTE

Magari se evitiamo.

ASSESSORE CARBONI

L'ingegner Manca parlò di un incontro a Cagliari, ve lo ricordate l'incontro a

Cagliari? A quell'incontro a Cagliari c'ero anch'io.

PRESIDENTE

Evitiamo questi commenti sia da parte dei Consiglieri che dell'Assessore.

ASSESSORE CARBONI

Il mio era bonario.

PRESIDENTE

Si può prestare a diverse interpretazioni.

ASSESSORE CARBONI

Io sono un puma americano va bene.

Il problema è che la Regione con me presente, cioè nella figura dell'ingegner

Melis, che è il direttore generale dell'urbanistica, disse quello che qui l'ingegner

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Manca riportò: trattasi di variante non sostanziale, per cui potete evitare le procedure

che invece richiamava opportunamente il Consigliere Cottu. Lo disse.

Io l'ingegner Melis lo conobbi in quel giorno, era la prima volta che vedevo

l'ingegner Melis. Aveva sostituito Asunis non so da quanto.

L'ingegner Melis l'ho rivisto da poco, è lo stesso direttore generale

dell'urbanistica, con il quale ho parlato e il quale a parole mi ha detto tutta una serie

di cose che sono anche apparse sui quotidiani.

All'ingegner Melis per evitare che ci siano discussioni tipo questa o magari

peggiori, ho chiesto e ho ottenuto che d'ora in avanti - infatti ne abbiamo avuto un

primo esempio - quando lui si incontra con i tecnici del Comune di Nuoro bisogna

verbalizzare gli incontri, in modo da evitare che ci possano essere livelli di confusione

per cui magari l'Assessore dice una cosa: "e no ma dice l'Assessore...".

Ho chiesto che gli incontri vengano verbalizzati e che la Regione, oltre che

rispettarci, non ci dica, non ci suggerisca, ma ci trasmetta.

E' chiaro quello che sto dicendo?

All'ingegner Melis ho detto che tutte le cose che ha detto a me, che poi si sono

dette anche con i tecnici in parte, vengano trascritte e trasmesse al Comune.

Torniamo al Comune. Il Comune deve velocizzare, deve anche magari

discutere, perché il settore urbanistica per esempio da poco ha ricevuto una nota da

parte dell'Assessore allo Sport che chiedeva aree per eventuali localizzazioni.

Quale occasione migliore quella di discutere su quello che si ha e su che cosa

si può fare, su come localizzare?

Torniamo all'ecocentro. L'ecocentro non è una discarica, chi legge la letteratura

capisce che l'ecocentro è una cosa che non assomiglia neanche ad una discarica.

Giusta la preoccupazione dei cittadini, che possono anche immaginare che un

ecocentro mal gestito possa diventare anche peggio di una discarica.

Io ho visitato molte strutture in ambito ambientale. In Friuli sui termovalorizzatori

si può andare sul camino di fabbriche friulane dove bruciano formaldeide, che dopo

l'energia nucleare è la cosa più pericolosa che si può inalare, dove si respira sul

camino.

Ci sono controlli della A.S.L. ogni 15 giorni, è un esempio, ci sono situazioni in

cui invece devi stare molto lontano.

Gli ecocentri a Firenze sono in un certo modo piuttosto che a Milano o a

Bologna; ci sono ecocentri mal gestiti, mal localizzati e ci sono ecocentri ben gestiti e

localizzati come è possibile.

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Non sono mai del tutto periferici, altrimenti si perde il significato dell'ecocentro.

L'ecocentro serve ad agevolare il rapporto tra un luogo dove si depositano

materiali già valorizzabili, quindi escludendo umido ed indifferenziato, la Regione

Sardegna non da molto ha dato disposizioni su come costruirle ed è molto rigida la

normativa regionale, quindi diciamo che ci sono tutti i presupposti perché un

ecocentro possa essere localizzato in un luogo a urbanizzazione media.

Sapete qual era l'altra area possibile? è un'area che però è stata destinata -

dico anche opportunamente - a realizzare una pista ciclabile.

Dovevamo competere per vedere quali cittadini ci venivano addosso? Erano

queste le due aree: una già utilizzata dal settore lavori pubblici per la costruzione di

una pista ciclabile e l'altra - questa - che era residuale.

Non è un luogo ottimo, io convengo, ma è l'unico luogo possibile e le scelte si

fanno anche scegliendo tra quelle possibili, non tra le non scelte, tra quelle possibili.

Ovviamente l'Amministrazione deve lavorare in modo tale che non ci si trovi più

in una situazione del genere.

Vengo alle domande invece del Consigliere Saiu. L'approvazione in Consiglio

Comunale di un'opera pubblica costituisce variante, poi le procedure sono quelle

indicate, ma le procedure è la Regione che ci ha detto di saltarle.

I lavori sono stati iniziati con una procedura sospetta, cioè un'Amministrazione

Comunale sapendo che se c'è un'opera pubblica che genera dissenso... ed è

comprensibile, un'opera pubblica in ambito ambientale genera dissenso, che sia un

termovalorizzatore, che sia un ecocentro, che sia una stazione ecologica, che sia

una stazione di travaso, tutto genera dissenso, perché il cittadino associa la

spazzatura ad un luogo e immagina che quel luogo debba avere una destinazione

diversa.

Certo, comprensibilissimo.

I lavori quindi sono stati iniziati e sui lavori consentite di dire agli Assessori che

non sono loro che fanno né le gare né gli appalti - almeno nel mio caso - né

condizionamenti di altro tipo.

L'Amministrazione è intervenuta invece ad ottimizzare il progetto, anche

considerando e valutando correttamente quella che era, oltre che le proteste, anche

la giusta preoccupazione.

Ottimizzare un progetto è sempre possibile, in questo caso è stato possibile.

Quindi non c'è niente di sospetto, non è che si iniziano i lavori perché uno si

mette la medaglietta.

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Si iniziano i lavori addirittura rischiando che ci sia avversione dal punto di vista

sociale.

Ricordo che perfino molti Consiglieri Comunali allora andavano a condividere

livelli di protesta; candidati non Consigliere Comunali, che è diverso, molti sono stati

eletti e molti no, molti hanno vinto e alcuni hanno perso.

Però erano tutti uniti in quella fase - non tutti noi ma molti - a cavalcare una

protesta.

Cavalcare una protesta è sempre la cosa più facile, però se non si ha ragione,

se non si ha del tutto ragione, magari non diventa coerente con le aspettative che si

hanno e secondo me in questo caso è successo questo.

La protesta la possono fare i cittadini, chi ha l'ambizione di governare non deve

solo cavalcare protesta, deve fare proposta.

Sembra una banalità, un giochino di parole, ma se ci pensiamo un attimo è

meglio che sia così. E' un consiglio per tutti, maggioranze e opposizioni.

Io sono Assessore, Consigliere Saiu e, al di là delle battute, siccome i giornali ci

mettono del loro, però io penso che bisogna anche evitare di aggiungerci del nostro e

sono convinto che le questioni si debbano risolvere.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Soddu.

CONSIGLIERE SODDU

Ho scongiurato di non parlare, non volevo parlare e forse adesso parlando

creerò qualche incidente di percorso, diplomatico chiamerei.

Vorrei adesso fare un paragone, voglio raccontare una storiella, che non è

quella che è successa in questo Comune.

C'era una volta un ingegnere che si assomigliava a Titti e l'Assessore che si

assomigliava a Gatto Silvestro e siccome Titti aveva paura di venire mangiato o

mangiata non conosciamo il sesso, può essere anche maschietto così depistiamo,

non è il Comune di Nuoro, allora Titti ha fatto la gara.

Volendo essere cattivo un Assessore un giorno viene in questo Consiglio e

dice: "io ho solo il compito di portare qui la delibera per mancata osservazione",

questa era la prima fase del racconto di questo Assessore.

Che poi in corsa si corregge, nel secondo suo intervento e dice: "no, c'ero

anche nelle altre fasi, però avevo un'altra veste, io ho portato in Giunta una delibera,

ho chiesto un'indagine delle aree, mi hanno indicato quali potessero essere le aree

da utilizzare e alla fine, per non sacrificare i poveri bambini ciclisti e un'eventuale

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scuola nascente, abbiamo dovuto scegliere su quell'area".

Premetto che io sono assolutamente a favore dell'ecocentro, sono sereno e

rasserenato dal fatto che il TAR ci ha dato ragione, quindi su questo siamo fortunati

perché posso votare a favore, se no oggi avrei voluto serie difficoltà.

Io non ho interrotto nessuno, quando mi interrompono o mi annoio o mi

infastidisco, in questo caso forse mi infastidisco, quindi vi pregherei di non

infastidirmi.

Ripeterò il mio voto con una premessa però: qualche volta sono ingenuo, faccio

finta di esserlo e sembro anche scemo, però diciamocela tutta cari Assessori e cari

Consiglieri, qua non stiamo giocando allo schiaffo del soldato o a fregarci.

Siamo nelle condizioni - siccome siamo adulti - di dircele tutte le cose, perché

non si può arrivare ad una presa d'atto oggi sapendo che il lavoro è iniziato con una

procedura zoppa, è iniziato a fine legislatura, è iniziato per mano di colui che oggi

siede su una poltrona ma che, quando sedeva nell'altra, ha acceso la miccia.

Il filo conduttore che l'Assessore oggi raccontava è lui, io lo so che c'è un filo

conduttore, si chiama Assessore Carboni, che prima era Assessore alla Qualità

Urbana ed oggi è Assessore all'Urbanistica e siccome qua non siamo ingenui ce la

dobbiamo dire tutta.

La fortuna del caso vuole che siccome il TAR ci ha dato ragione, siccome

l'ecocentro lo dobbiamo costruire perché se no la Nuoro Ambiente ci sanziona, un

sacco di condizioni ci hanno portato a volere l'ecocentro, a votarlo, a difenderlo in

una certa fase - quella fase dei coperchi.

Posso anche dire che la scelta dell'area è obbligatoria, perché io concordo sul

fatto che il Comune non dovesse contrarre debiti, quell'area era un'area "S" e io su

queste cose la legittimità ce la vedo alla fine.

Però sapere in corsa che avevamo un cerino in mano e che questo cerino si

poteva spegnere a me Consigliere, caro Assessore, quando un Assessore dice: "io,

sia chiaro, non faccio le gare", vuole dire anche l'Assessore: "sia chiaro io non voto

perché sono Assessore".

Queste posizioni comode, caro Assessore, io non le tollero.

Non sono più disposto ad ascoltare l'Assessore che dice: io non c'ero nelle gare

perché faccio l'Assessore, le gare le fa il dirigente e non c'ero in Consiglio perché

non voto.

Allora, caro Assessore, il cerino o ce lo teniamo in due oppure glielo restituisco

a lei!.

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Io questo giro voto e faccio finta ancora di essere ingenuo, il prossimo giro farò

lo scemo ma non perché sono ingenuo.

Questo glielo dico, glielo scritto, glielo sottoscrivo, non le voglio più queste cose

né da lei né da nessun altro Assessore, sono stanco.

Di rincorrere le macchine che camminano guidate da altri, non mi va più bene

questo giochetto. Sono d'accordo sul fatto che l'ecocentro ci vuole e ci darà un

risultato.

Dovevamo utilizzare oggi dei termini e mi avrebbe fatto più piacere - e non sarei

intervenuto - sentire oggi dei termini, non: "l'ingegnere ha fatto lui", poi magari i

cittadini - chi è che li ha chiamati plebe? io li chiamo cittadini - io non voglio che quei

cittadini dicano: "l'Assessore mi ha detto che l'ha votato il Consiglio", perché

l'Assessore che dice in Consiglio che quella cosa l'ha fatta l'ingegnere, ai cittadini

secondo me dice che quella cosa l'ha votata il Consiglio.

Allora siccome siamo una macchina sola, io pregherei Assessori e Consiglieri

tutti a dire la stessa cosa.

Nel momento in cui noi dobbiamo difendere in quest'aula alcune posizioni,

vorrei essere difeso anche quando non ci sono e siccome qua qualcuno oggi non

c'era e qualcun altro forse ha voluto attribuirgli un nomignolo, siccome abbiamo le

prove di queste cose e queste cose succedono, vorrei - e glielo chiedo davvero -

sosterrò questa delibera perché l'ho già fatta mia precedentemente e coerenza vuole

che io continui questo travaglio fino a che diventi parto, però quello che le chiedo,

Assessore, e qui chiudo, è coerenza tutti quanti.

Stiamo giocando, giochiamo tutti, tutti quanti sì, tutti quanti sì.

Non vorrei più sentire "l'Assessore l'ha solo proposta e l'ha votata il Consiglio",

oppure "l'Assessore non fa le gare, le fa il dirigente".

Qua la politica è una, gli indirizzi li diamo noi, la Giunta esegue alcune cose e i

dirigenti, siccome non è che sono di un'altra azienda o di un'altra Amministrazione,

lavorano qui.

E' vero che lo fanno nella legittimità delle cose, però se questi dirigenti poi sono

Titti e dietro c'è l'Assessore Gatto Silvestro, forse c'è qualche dirigente che ha

qualche ragione.

Anticipo il voto a favore ma è l'ultimo voto a favore che darò a queste

condizioni.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cottu.

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CONSIGLIERE COTTU

Non è un intervento, è solo per sapere se è possibile avere la risposta: io avevo

chiesto all'ingegner Mossone per il Consiglio esattamente di specificare qual è la

procedura, in maniera che quando dobbiamo votare tutti siamo edotti della procedura

che una variante urbanistica deve avere e deve ottenere.

Poi magari intervengo dopo sull'ingegner Melis di cui parlava l'Assessore.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mannironi.

CONSIGLIERE MANNIRONI

Siccome l'Assessore ha parlato di ottimizzazione del progetto e non sono a

conoscenza se è stato modificato qualcosa rispetto al progetto originario, e nel caso

in cui ciò sia avvenuto in che termini, chiederei se ci potesse dare dei chiarimenti in

questo senso e mi riservo di fare un intervento eventuale successivamente.

PRESIDENTE

Invito tutti i partecipanti ad attenersi all'ordine del giorno, a non trasformare

questo punto all'ordine del giorno in qualcos'altro.

Lo dico a tutti quanti, sia ai Consiglieri sia i chi deve rispondere alle domande

etc. perché è mio dovere farlo, semplicemente per questo.

La parola al Consigliere Manca.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Intervengo in merito all'ordine dei lavori e per una domanda. In merito all'ordine

dei lavori chiedo se sia possibile andare avanti con i lavori oltre l'orario di chiusura.

La domanda è se è possibile sapere quale delle due aree: una era quella che è

stata individuata e l'altra ho sentito dire che era quella di un'area con ipotetica

destinazione di pista ciclabile, quindi se è possibile sapere qual era quest'area.

PRESIDENTE

Intanto vedo che la mia richiesta è stata subito non presa in considerazione.

Io invece prendo la sua richiesta in considerazione e pongo in votazione il

proseguimento della seduta fino ad esaurimento dei punti all'ordine del giorno.

Votazione: approvato.

La parola al Consigliere Barbagli.

CONSIGLIERE BARBAGLI

I dibattiti animati mi sono sempre piaciuti, però gradirei che lei, Presidente,

portasse all'attenzione... noi oggi portiamo a votare una presa d'atto, invece si sta

sviluppando un dibattito che è già stato sviscerato.

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Cioè arriviamo al termine, altrimenti qui non ne facciamo fine.

PRESIDENTE

Grazie al Consigliere che ripete il suggerimento che ho dato poc'anzi anch'io.

Se non ci sono altri interventi e se si vogliono dare ulteriori risposte, fermo

restando che dobbiamo attenerci, a questo punto direi anche abbastanza

rigidamente, all'ordine del giorno e non fare un dibattito su un argomento in generale

ma soltanto su ciò che dobbiamo approvare o meno in questo punto all'ordine del

giorno.

La parola al Consigliere Saiu, che parla come Capogruppo.

CONSIGLIERE SAIU

Declino subito l'invito del Consigliere Barbagli e invece mi attengo

rigorosamente a quelle che sono le prerogative che lo statuto e il regolamento del

Consiglio Comunale riconoscono ai Consiglieri comunali, per intervenire rispetto a

quello che è stato detto sia dall'Assessore, sia da alcuni colleghi del Consiglio.

Partirei proprio da questo, lo diceva lei prima Assessore e l'ha detto bene anche

il Presidente, il punto all'ordine del giorno è relativo a una presa d'atto di mancate

osservazioni su una variazione urbanistica.

La discussione non è sull'ecocentro, la discussione sull'ecocentro l'abbiamo già

fatta, a dire la verità ne abbiamo fatto due, perché l'abbiamo fatto - non c'ero io, c'era

un mio stretto familiare all'epoca - nel 2009 con la delibera con la quale è stato

approvato sia il progetto esecutivo, sia quella variazione urbanistica che trasformava

l'area su cui andrà a sorgere forse l'ecocentro, in zona S2.

Quella di oggi è una discussione relativa alla presa d'atto di mancate

osservazioni; ciò che penso sull'ecocentro l'ho già detto, prima l'Assessore Carboni

diceva: c'è modo e modo di fare un ecocentro.

Certo, se quello che abbiamo letto nel progetto esecutivo sarà l'opera finita,

qualche perplessità - l'ho detto prima, lo ribadisco oggi - c'è perché manca il doppio

filare di piantumazione, mancano le coperture.

Adesso lei ha fatto cenno a una modifica del progetto di cui anche io in verità ho

sentito parlare ma, come il Consigliere Mannironi, non ho ancora avuto modo di

vedere.

C'è però un punto che è non solo tecnico, ma secondo me soprattutto un punto

politico, che è quello che sottolineava prima il Consigliere Cottu.

Cioè: i lavori di realizzazione dell'ecocentro dovevamo attendere ad iniziarli,

avremmo potuto iniziare ad attuarli da domani.

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Questo è il punto sul quale noi oggi dobbiamo discutere, e con la consueta

fermezza secondo me l'ha sottolineato bene anche il Consigliere Montesu, quando

ha detto che noi tutti in un certo qual modo abbiamo preso in giro la città.

Certo non sono stato io a dire in quest'aula in quell'animata sessione di luglio

che tutto era a posto, che tutto era in ordine; oggi scopriamo che non è così.

Cioè oggi scopriamo invece che questa Amministrazione è due volte colpevole

perché lei, Assessore Carboni, secondo me lo diceva con una certa ironia quasi

perfida, quando...

Anche io, io però non le darò del gatto Silvestro...

PRESIDENTE

Di zoologia ne parliamo un'altra volta, andiamo avanti.

CONSIGLIERE SAIU

Secondo me con una certa ironia lei diceva: "ma com'è che un'Amministrazione

di fronte a una situazione del genere non coglie la palla al balzo e non fa un passo

indietro?"

A fronte di questa osservazione, osservazione che fece anche il Consigliere

Cottu, è vero, in quel dibattito di luglio, mancano le osservazioni, cioè il passaggio da

zona S1-S3 in S2 non è completo, non è definitivo.

Me lo domando anch'io: perché un amministratore di buon senso non coglie la

palla al balzo e sospende i lavori? Anche in considerazione del fatto che c'erano vive

proteste da parte dei cittadini.

Infatti oggi qualche tensione secondo me anche nelle parole di esponenti della

maggioranza l'abbiamo percepita.

Forse quella decisione è vero che è stata dolorosa e lacerante per la città, oggi

riconosciamo che è stata dolorosa e lacerante anche per almeno una parte della

maggioranza.

Lei diceva che c'erano due strade, sostanzialmente si potevano scegliere due

strade: o adempiere al contratto con la Nuoro Ambiente e quindi farlo, questo

benedetto ecocentro. Io, le ripeto, sono contrario.

La possibilità era non adempiere al contratto ed esporsi al pagamento di una

penale, oppure invece farlo così come questa Amministrazione ha deciso di fare.

Se fossi stato da quella parte e non escludo un giorno di arrivarci, forse avrei

scelto quella strada e cioè di rinunciare, di venire meno a quell'impegno contrattuale,

anche perché da un punto di vista economico non credo che il risparmio per le casse

comunali sarà migliore, cioè sarà più significativo.

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Primo perché - lo cito ancora per la terza volta e è un record - il Consigliere

Cottu ci ricordava come le spese per la realizzazione dell'ecocentro forse saranno

superiori in ragione dei lavori di sbancamento non previsti.

E poi perché su quella scelta dell'Amministrazione è pendente un giudizio da

parte del Tribunale amministrativo.

Dico pendente un giudizio sul merito, non sulla sospensiva, Consigliere Soddu,

che è una cosa molto diversa.

Cioè il giudice amministrativo ha detto semplicemente ai ricorrenti che non vi

erano motivi validi per sospendere. Non ha giudicato il merito del ricorso, quindi non

si è espresso sul merito di quanto i cittadini di Funtana Buddia chiedono di far valere

in giudizio.

Tornando però al punto centrale, secondo me, della questione, questa

Amministrazione ha provveduto a iniziare i lavori - e poi boh! chissà se li

concluderemo, anche questo è un mistero, in genere quando si parla di lavori

pubblici a Nuoro si sa quando si inizia e non si sa quando si finisce né soprattutto se

si finisce.

Il punto centrale è questo, cioè noi abbiamo fatto bene...

Signor Presidente, però io ho una certa difficoltà à parlare con questo brusio.

Magari dai banchi della Giunta se ci fosse più cortesia e educazione non sarebbe

male.

Il punto essenziale è questo, e secondo me lo diceva in termini migliori di quelli

che sono capace di usare io non essendo un tecnico, il Consigliere Cottu.

Cioè: noi abbiamo fatto bene a iniziare i lavori allora o no? E questo espone il

Comune al pericolo di azioni illegali oltre quelle che sono già state proposte dai

cittadini?

Io sono certo che questo elemento nel dibattito della discussione di luglio non è

venuto fuori con la dovuta attenzione.

Responsabilità - lo riconosco - certamente anche mia che sono un profano della

materia.

Però oggi, visto che ne parliamo, dobbiamo dire ai cittadini nuoresi se li

abbiamo presi in giro oppure no, se quando abbiamo detto loro che andava tutto

bene eravamo nel giusto o se invece, come dice il Consigliere Cottu, e per certi

aspetti anche lei ha confermato, Assessore Carboni, forse noi abbiamo commesso....

PRESIDENTE

Concluda per cortesia.

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CONSIGLIERE SAIU

... una leggerezza, se non un'imprudenza, nel decidere di iniziare i lavori in

quella maniera e decidere di dare una prova di forza inutile, improduttiva e oggi

scopriamo una volta di più forse illegittima.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, chiedo all'Assessore se vuole intervenire

nuovamente.

ASSESSORE CARBONI

Dobbiamo accordarci su un fatto, se i Consiglieri hanno esigenza di ridiscutere

le questioni abbiamo due strade: o lei dice ai Consiglieri che sono fuori oggetto di

discussione, oppure io sono costretto a rispondere.

PRESIDENTE

Come ha sentito anche lei, io l'ho già detto e l'ho ripetuto più volte. Purtroppo

qualche volta...

Io però invito sia i Consiglieri sia gli Assessori a non parlare su un argomento

che non è all'ordine del giorno.

ASSESSORE CARBONI

I Consiglieri hanno posto questioni che vanno oltre la delibera.

PRESIDENTE

Allora non risponda, risponda in un'altra occasione. Se è così non risponda e

andiamo avanti.

ASSESSORE CARBONI

Illegittimo... bene... sono tutte categorie purtroppo che sono quelle che sono.

Partiamo da un dato: di illegittimo non c'è niente, a presidio della scelta ci sono

le dichiarazioni che sia io che l'ingegner Manca siamo astemi e abbiamo sentito che

trattasi di variante non sostanziale, che va in deroga alle procedure. Le procedure

sono quelle di cui parlava il Consigliere Cottu.

Oggi noi cosa stiamo facendo però? Stiamo dicendo: benissimo, la Regione ci

ha detto che era una variante non sostanziale e noi abbiamo proceduto; però la

stiamo concludendo come se la Regione non ci abbia detto quelle cose lì.

Ma ce le ha dette!

PRESIDENTE

Non siamo in un'assemblea condominiale, non si può intervenire ogni cinque

minuti per dire "voglio questo, voglio quest'altro".

Io ho invitato tutti quanti a restare all'ordine del giorno. L'ho invitato all'inizio e

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alla fine.

La parola al Consigliere Pintori.

CONSIGLIERE PINTORI

A me sembra che qui ci danno una delibera sulla quale dobbiamo fare le nostre

valutazioni e quindi procedere sulla base di quello che noi leggiamo.

Nel momento in cui un Assessore mi presenta un ordine del giorno in questo

Consiglio, mi presenta quest'ordine del giorno su questo punto all'ordine del giorno,

evidentemente tutta quella che è la procedura, l'iter amministrativo, tecnico ma anche

politico, evidentemente è arrivato a una conclusione, a una maturazione, è così?

Per riprendere un po' l'argomento, io non avevo nessuna intenzione di

intervenire su questo argomento perché si tratterebbe di ripetere cose già dette,

ridette e anche trite e ritrite e quindi direi di procedere secondo quello che è il punto

posto all'ordine del giorno.

Signor Assessore, io le chiedo, appunto per essere chiari fino all'estremo, se

questo punto all'ordine del giorno da lei è stato visionato in modo sufficiente, se lo

condivide e intendo dire questo se questo punto all'ordine del giorno è legittimato ad

essere deliberato da quest'aula.

Dopo di che possiamo procedere con più tranquillità perché si può prestare a

tante interpretazioni, evidentemente le cose non sono chiare a sufficienza, ci dia

almeno questo conforto e noi procediamo con più tranquillità.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tupponi.

CONSIGLIERE TUPPONI

La delibera che ci è stata sottoposta oggi a mio modo di vedere è una delibera

di sanatoria, perché sana un percorso amministrativo di una pratica che non è stata

del tutto regolare, anzi direi probabilmente illegittima.

Io credo che ci siano delle gravi, gravissime responsabilità da parte di chi ha

eluso le procedure per accelerare l'iter di un'opera, perché questo si è verificato.

Probabilmente ci sono due Assessorati che non si parlano, due uffici che non

colloquiano e allora uno degli uffici prende un'iniziativa e dice: "senti, io scendo giù a

Cagliari, vado a parlare con Melis, se Melis mi dà l'okay vado avanti con l'opera".

E' quello che si è verificato.

Poi l'altro ufficio, quello che si dice non colloquiava, perché probabilmente

adesso colloquierà, ha proceduto per la sua strada secondo l'iter amministrativo

corretto.

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Tant'è che ci ritroviamo davanti la delibera di questo ufficio che, guarda caso, è

proposta dallo stesso Assessore che prima...

E mi chiedo - perché queste cose poi dovremo dirle anche agli abitanti di

Funtana Buddia e ai cittadini, alla "gentes" che diceva lei - quale sarebbe stato l'esito

di questa vicenda se tutto fosse andato secondo regola? Secondo un percorso di

procedura corretto?

Le osservazioni formali non ci sono state, però ci sono state delle osservazioni

sostanziali, delle proteste, l'abbiamo detto tutti, le abbiamo viste.

Come se non bastasse, chi ha steso la delibera e chi l'ha firmata, quindi anche

lei probabilmente e l'ingegner Mossone che ha steso la delibera, dice che approva in

via definitiva la variante per la realizzazione dell'ecocentro, quindi si può procedere

con la realizzazione.

Però dice anche che la variante urbanistica non entra in vigore

immediatamente, dice che entrerà in vigore a seguito della verifica di coerenza ai

sensi dell'Art. 31 etc., quindi altro tempo necessario perché la delibera possa essere

coerente.

Credo quindi che questo Consiglio debba riflettere a fondo su questa delibera,

perché approvare oggi questa delibera significa anche assecondare un procedimento

che ci vede contro una parte della città e che dalla nostra parte probabilmente ha

poco di legittimo.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mannironi.

CONSIGLIERE MANNIRONI

Nella sostanza qui noi dobbiamo votare una "presa d'atto in ordine alla

mancanza di osservazioni sulla approvazione dell'ecocentro", questo c'è scritto nella

delibera.

In realtà - e mi richiamo a quello che altri hanno già affermato - mi sembra che

soprattutto i cittadini abitanti nell'area dove dovrebbe essere realizzato questo

ecocentro, abbiano presentato più di una osservazione in ordine a questa variante.

Mi sembra anche di ricordare che sono stati ricevuti dal Sindaco...

PRESIDENTE

Nei tempi, qui ci sono dei tempi diversi.

CONSIGLIERE MANNIRONI

Se dobbiamo parlare solo ed esclusivamente sul dato formale, cioè che le

osservazioni dovevano essere fatte....

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PRESIDENTE

Dobbiamo parlare esattamente di questo.

CONSIGLIERE MANNIRONI

Che debbano essere presentate nelle sedi competenti etc., poi l'ingegnere

Mossone ci specificherà quali sono queste osservazioni, ma quello che dico io è che

in ordine a questa variante, io ho letto il documento che era stato dattiloscritto e

presentato dai cittadini abitanti in quella determinata zona e c'erano più di una

considerazione che era contraria al fatto che questa variante, soprattutto che nella

zona S1 e S2 venisse traslata l'area in cui doveva essere realizzato l'ecocentro con

tutto quello che ciò comportava.

A prescindere da questo, esprimo già da adesso quello che è il mio

intendimento di votare contro questa delibera, conformemente a quello che peraltro

era la posizione che la nostra formazione politica aveva assunto fin dall'origine.

Trovo che sorvolare su quelle che possano essere state queste osservazioni,

non formalmente corrette ma che comunque esprimevano ed esprimono un dissenso

sull'approvazione della stessa variante, mi sembra che sia un voler disattendere alla

radice quella che era ed è la volontà della popolazione che abita in quella zona.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Porcu.

CONSIGLIERE PORCU

Io non avevo nessuna intenzione di intervenire né tanto meno di fare domande,

però ora la curiosità mi stuzzica.

Chiedo all'ingegner Mossone: quante osservazioni sono arrivate per il PUC?

Come sono arrivate? Entro quale termine? E in subordine quante osservazioni sono

arrivate per questa variante? Come sono arrivate?

PRESIDENTE

Il PUC non è all'ordine del giorno.

CONSIGLIERE PORCU

Lo so bene, e infatti è una provocazione, signor Presidente. E come sono

arrivate, se nei termini e basta, però che si ponga fine realmente a tutto ciò.

ING. MOSSONE

Dato che ci sono, risponderò a tutto, quindi vi riassumo qual è l'iter di questo

genere di pratiche.

Questa è una variante particolare in quanto il Consiglio l'ha approvata non

come variante pura urbanistica, ma attraverso l'approvazione di un progetto di opera

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pubblica.

Il progetto di opera pubblica è stato proposto in variante dal dirigente

competente e il Consiglio Comunale l'ha approvato dando mandato nel contempo al

settore urbanistica dell'ente ai fini della predisposizione di tutti gli atti conseguenti.

E qui è intervenuto il settore urbanistica, quindi nulla ha a che vedere con tutto

ciò che precede questa parte.

Gli atti conseguenti dell'urbanistica consistevano nella pubblicazione, quindi nel

comunicare alla città attraverso manifesti murari e attraverso la stampa che la pratica

si trovava depositata presso gli uffici per settore per quindici giorni.

Ricordiamoci che stiamo parlando di un'opera pubblica, quindi i tempi di

pubblicazione sono dimezzati.

Dopo questi quindici giorni di pubblicazione, nei quindici giorni successivi i

cittadini potevano formalizzare delle varianti che potevano depositare presso la

segreteria generale del Comune.

Questo non è avvenuto, nel senso che le osservazioni hanno una forma e

vanno depositate in quei giorni, in quella maniera, dopo di che vengono consegnate

agli uffici.

Quello che noi abbiamo fatto è stato semplicemente di chiedere al Segretario

Generale la certificazione attestante la mancata presentazione di osservazioni

ovvero la trasmissione delle osservazioni.

Al che abbiamo avuto la certificazione del Segretario Generale che ha attestato

la mancata presentazione di osservazioni nei termini e per quello che ci risulta anche

dopo, nel senso che osservazioni non ne sono mai arrivate nei termini formali e

anche dopo lo scadere dei termini.

Nel senso che se fossero state depositate al protocollo dopo lo scadere dei

termini, per quanto in ritardo le avremmo avute e avremmo magari dato atto nella

delibera del fatto che non erano arrivate nei termini ma erano arrivate dopo.

Invece non è arrivata nessuna osservazione strutturata come tale.

Detto questo, poi la procedura prosegue nella presa d'atto della mancata

presentazione di osservazioni da parte del Consiglio e nella trasmissione alla

Regione ai fini del completamento della verifica di coerenza.

Sul dibattito variante sostanziale - variante non sostanziale, qui la faccenda è

oggetto di dibattito a livello regionale, a livello nazionale e le tesi sono le più

disparate.

Il discorso è che l'ingegner Manca ha avuto le sue rassicurazioni verbali, certo,

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comunque ha avuto le sue rassicurazioni da parte del direttore generale

dell'Assessorato di Cagliari, della Regione.

E' chiaro che l'ingegner Manca ha fatto qualcosa sotto la sua responsabilità, nel

senso che sa benissimo che cosa significa dar corso a dei lavori senza che questi dal

punto di vista urbanistico siano non regolari.

Quindi l'ha fatto proprio perché le è stato assicurato che invece erano regolari e

si è assunta le sue responsabilità.

Ciò non di meno, siccome io invece in questa vicenda ho un altro ruolo, che è

quello di completare i miei atti burocratici e quindi di avere le mie carte in regola

perché io domani mi troverò a dover certificare sulla destinazione urbanistica di

quest'area, quindi non potevo permettermi di interrompere a metà la procedura della

variante, tanto più che avevo un mandato del Consiglio Comunale che mi diceva:

continua con la procedura della variante.

Per cui devo arrivare alla conclusione di questo iter amministrativo, perché devo

poter scrivere nel piano regolatore che quella non è più una S1, non ci andrà più una

scuola, ma è una S3, ci andrà un ecocentro.

Domani quando mi ci chiederà un certificato di destinazione urbanistica, io

certificherò che quell'area è destinata a ecocentro; se io non portassi a termine la

procedura certificherei che lì c'è una scuola e direi una fesseria.

Per cui io vado avanti per la mia strada, l'ing. Manca va avanti per la sua, ma

non perché io e l'ing. Manca non dialoghiamo, semplicemente perché all'interno di

questo Ente abbiamo due ruoli diversi.

PRESIDENTE

La discussione è stata ampia, passiamo alle dichiarazioni di voto.

La parola al Consigliere Pirisi.

CONSIGLIERE PIRISI

Presidente, Ella la volta scorsa, quando le ho posto un problema ambientale

per quanto riguarda la piazza Satta, mi ha detto di fare un'interrogazione

eventualmente.

Oggi ho posto delle domande alla struttura, al Segretario Generale e

all'Assessore e non mi sono state date.

Siccome è tutto registrato, chi se le vuole leggere se le legga.

Intanto dichiaro il voto contrario a questa presa d'atto.

CONSIGLIERE MANCA. (CIC)

Oramai non mi sorprende più niente, non sorprende che i cittadini non hanno

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fatto osservazioni scritte, ma hanno fatto osservazioni verbali, invece vengono prese

per buone le dichiarazioni verbali di tal responsabile regionale Melis.

Quelle valgono, quelle dei nostri concittadini non valgono.

E' certo che questo è un tema molto dibattuto, tant'è che l'Assessore non è mai

mancato alle riunioni della qualità urbana: bugia, falso.

Probabilmente si è assentato nel periodo in cui stava guardando da lontano la

gara d'appalto per la raccolta dei rifiuti.

PRESIDENTE

Evitiamo questi dialoghi e queste battute.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Era distratto in quel momento, un po' tra l'ecocentro, un po' tra la raccolta, un

po' tra il rispetto del contratto, tant'è che purtroppo adesso inizieremo a vedere

meglio.

Siccome le gare le fanno gli uffici, lui non ha avuto tempo neanche di leggerla e

se l'ha letta, probabilmente si è associato alla compagnia.

Detto questo però valgono le dichiarazioni dei cittadini, valgono quanto quelle di

un responsabile di un ufficio regionale e qua ancora proponiamo una delibera che

parla di una cosa e ne inseriamo anche un'altra così, giusto per scherzare, ma

naturalmente cerchiamo di metterla tra le righe.

Ha detto qualcuno nella passata legislatura, una "carbonata"! E naturalmente

siamo tutti pronti a discutere...

PRESIDENTE

Consigliere Manca, si limiti a fare delle osservazioni politiche.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Certo, questa è una osservazione politica.

PRESIDENTE

Poi c'è una reazione a catena che io non riesco a prevedere. Assessore

Carboni, siamo andati bene finora, continuiamo a mantenere un certo bon ton, fate

come il Consigliere Pirisi che mi ha dato dell'"Ella".

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

C'è chi sa perdere, ma c'è soprattutto chi non sa neanche vincere...

PRESIDENTE

Continuiamo con questo scambio di battute continue?! Io direi di concludere

con le dichiarazioni di voto.

CONSIGLIERE MANCA CIC)

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Su queste osservazioni e queste aggiunte, su queste differenze tra le varie

posizioni, su queste diversità, su questi inserimenti un po' furbeschi, su una serie di

assicurazioni di certezza dateci in passato, su una serie di dichiarazioni che poi non

hanno avuto seguito sul piano della fattibilità, bene il nostro voto sarà sicuramente un

voto contrario.

Contrario a questi atteggiamenti, contrario a questo genere di proposte,

contrario nel merito per quanto riguarda la delibera, contrario anche nel fatto che

preferiamo ascoltare soltanto le voci che ci fanno comodo e questo è davvero un

dato oggettivo di fatto perché altrimenti non posso pensare.

Per questa ragione il gruppo consiliare de La Città in Comune voterà contro.

PRESIDENTE

Il Consigliere Usula ha la parola.

CONSIGLIERE USULA

Anch'io esprimo il mio voto contrario a questo punto dell'ordine del giorno.

Formalmente, tecnicamente, burocraticamente sicuramente ha ragione chi

propone questo punto: non c'è stata nessuna osservazione formale, non c'è stata

nessuna osservazione scritta.

Abbiamo sentito più volte in quest'aula, in quelle giornate caldissime d'estate -

ed era caldo dentro e fuori quest'aula - tantissime osservazioni fatte dai cittadini di

Funtana Buddia.

Cittadini che io ho sentito più volte riuniti in un afosissimo salone parrocchiale e

che io ho ascoltato semplicemente pensando di ascoltare una sorta di comitato di

quartiere - ne parleremo forse più tardi - un comitato di quartiere e niente altro, io non

gli davo nessuna altra valenza ai cittadini di Funtana Buddia riuniti, se non un

comitato di quartiere, qualcosa che politicamente aveva un senso e aveva un peso

alto.

Così come avevano un senso e un peso alto le osservazioni che quel comitato

di quartiere faceva. Quelle osservazioni, quel diniego, quel contrasto, quel chiedere

in qualche modo incontro.

Ricordo anche un giorno che a voce alta qualcuno ha rimproverato anche gli

Amministratori di non essersi presentati in qualità di amministratori a discutere con

loro, con il comitato di quartiere di Funtana Buddia.

Oggi posso dare atto agli amministratori di essere stati molto scaltri e furbi, ma

sicuramente non posso dargli atto di aver ascoltato quel comitato di quartiere e non

aver saputo recepire quelle osservazioni, anche se non formalmente scritte o

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presentate.

Per questo voto contrario.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cottu.

CONSIGLIERE COTTU

Sono convinto, credo con senso di responsabilità, che se oggi prevalesse in

quest'aula il voto contrario alla presa d'atto delle osservazioni, cioè in termini

generali, pur capendo naturalmente le motivazioni del dirigente, dell'ingegner

Mossone, sono convinto che faremmo un favore all'intera comunità.

Quanto meno se abbiamo la pazienza di aspettare il pronunciamento del TAR,

perché il TAR non si è ancora pronunciato, il TAR non ha accettato la sospensione,

solo quello, però non si è ancora pronunciato.

Io credo che non pronunciandoci noi oggi potremmo prendere tempo utile per

una discussione che coinvolga sicuramente meglio i cittadini.

Avevo fatto una proposta che però mi sembra che sia andata nel dimenticatoio,

quella di coinvolgere i cittadini con una sorta di agenda 21 locale. Avremo occasione

di parlarne successivamente.

Esprimo il voto contrario.

PRESIDENTE

Il Consigliere Soddu ha la parola.

CONSIGLIERE SODDU

Ribadisco il voto a favore dell'Italia dei Valori, per coerenza, però il

suggerimento che estendo all'ex Assessore all'Urbanistica è che avrebbe dovuto

chiedere scusa ai cittadini come gliel'ha chiesto Paolo Manca, perché la coerenza mi

fa pensare che quando Paolo Cottu occupava il ruolo di Assessore, era lì che doveva

fare il favore alla comunità, quello di istruire un percorso che secondo lui era l'unico

percorribile, quello legittimo, e allora se voleva bene alla città e a questo Consiglio

doveva suggerirlo allora.

Oggi siamo fuori tempo massimo, peraltro non ci sono state osservazioni, per

cui come ho detto prima votiamo perché quello che non era legittimo è stato

legittimato.

Abbiamo chiuso il cappello, mi posso prendere la libertà di votare a favore,

certo che non farò danni alla comunità.

Farei danni comportandomi diversamente, votando in modo contrario farei dei

danni alla città che ha già iniziato e attivato un cantiere, che ha già speso dei soldi e

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io vorrei che questo cantiere venisse portato a compimento. Non come la Sassari-

Olbia.

Qualcuno in questo Consiglio ha detto che il governo di Centrosinistra non

conclude le opere, le inizia e non conclude; c'è chi invece non le inizia neanche, le

inizia a parole e basta.

Noi le iniziamo con i fatti, con l'augurio e l'auspicio di completarle.

Assessore, le do il benvenuto come Assessore all'Urbanistica, quello che ho

detto stasera lo tengo, la invito davvero a un atteggiamento propedeutico ad un

accordo comune, deve essere bilaterale la questione.

CONSIGLIERE COTTU

Chiedo di intervenire per fatto personale.

PRESIDENTE

Non c'è nessun fatto personale.

La parola al Consigliere Deiara.

CONSIGLIERE DEIARA

Intervengo per dichiarazioni di voto del gruppo socialista. Come la legislatura

scorsa ebbi modo di votare a favore fidandomi della delibera firmata e presentata

dall'allora Assessore Cottu, oggi rinnovo la stessa fiducia a questa nuova

Amministrazione, certo che questa nuova Amministrazione abbia colto l'errore della

precedente.

Cioè errore di mancata comunicazione e di interazione con i quartieri per

interventi importanti, che se non spiegati danno adito ad alcuni di interpretarlo in un

modo, ad altri di strumentalizzare le opere fatte e a noi probabilmente di andare

incontro a scontri o a malumori che probabilmente possono o potevano essere

evitati.

Questi malumori possono essere in qualche maniera secondo me chiariti grazie

al regolamento che sicuramente verrà fatto da questo Comune e che dal momento in

cui si deciderà di attrezzarsi dovrà sopperire agli errori fatti, coinvolgendo in questo

caso il quartiere di Funtana Buddia o altri nei quali tali opere dovranno essere

realizzate.

Voto favorevole.

PRESIDENTE

Chiuse le dichiarazioni di voto andiamo alla votazione.

Pongo in votazione il punto due all'ordine del giorno.

Esito della votazione: favorevoli 16; contrari 10; astenuti 1.

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Votazione: approvato a maggioranza.

PUNTO TRE ALL'ORDINE DEL GIORNO: APPROVAZIONE IN DE ROGA

ALLE NORME DI PRG RIGUARDO LA VOLUMETRIA E LA SUPER FICIE

COPERTA MASSIME CONSENTITE RELATIVE ALLA COSTRUZION E DI UN BOX

PER IL RICOVERO DI UNO SCOOTER ELETTRICO, FINALIZZA TO

ALL'ABBATTIMENTO DI BARRIERE ARCHITETTONICHE NELL'A REA IACP

ANTISTANTE L'ABITAZIONE IN VIA PIEMONTE 30 ZONA B1 PRG - B1/1 PUC.

ASSESSORE CARBONI

Signor Presidente, signori Consiglieri, siamo come Consiglio alla quarta

approvazione di sovrastrutture o strutture in deroga per venire incontro a soggetti

diversamente abili o che comunque utilizzano apparecchiature di tipo meccanico o

meccanico elettrico e hanno necessità.

In questo caso trascuro di farvi tutta la lettura del quadro normativo, dove siamo

perfino bravi immagino, e vado invece al:

"VERIFICATO che ai sensi del Testo Unico dell'edilizia n. 380/2001 il potere di

deroga alle norme urbanistiche non è più soggetto al preventivo nulla osta

dell'Amministrazione Regionale - così rassicuriamo sulla Regione -

D E L I B E R A

- di approvare in deroga alle norme di attuazione al PRG vigente e del PUC

adottato, che riguardano la volumetria e la superficie coperta massima consentita in

zona B1, il progetto presentato dalla signora Congiu Gonaria Angela, relativo alla

realizzazione di un box per il ricovero di uno scooter elettrico al servizio di persona

con ridotte capacità motorie, finalizzato all'abbattimento delle barriere architettoniche,

nel fabbricato sito in Nuoro via Piemonte n. 30, secondo gli elaborati descritti in

premessa e alla relazione d'ufficio allegata alla presente per farne parte integrante e

sostanziale".

Voi tutti avete letto e immagino abbiate verificato anche attraverso la relazione

di che trattasi, quindi chiedo al Consiglio l'approvazione.

PRESIDENTE

Se non ci sono interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto.

La parola al Consigliere Murgia.

CONSIGLIERE MURGIA A.

Dichiaro il voto positivo.

PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione il punto tre

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all'ordine del giorno.

Votazione: approvato all'unanimità.

PUNTO DUE ALL'ORDINE DEL GIORNO - SECONDA CONVOCAZI ONE -

MOZIONE SULLA UNIVERSITÀ A NUORO.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

"VALUTATO che il tema sull'università nuorese è sicuramente fra i più sentiti

per la città e il suo territorio;

VERIFICATO che la normativa nazionale limita fortemente la possibilità di

istituire nuovi corsi, soprattutto nelle sedi gemmate;

CONSIDERATO che è diventato indispensabile promuovere e realizzare una

serie di interventi e di azioni di comune interesse per programmare una proposta

organizzativa con carattere quanto più condiviso possibile;

VALUTATO l'emendamento accolto nella finanziaria regionale, dei Consiglieri

Regionali Cappelli e Dedoni, che favorisce la possibile istituzione di un terzo polo

universitario per la Sardegna Centrale anche attraverso l'unificazione degli enti

gestori di Nuoro e Oristano;

CONSIDERATO i tempi previsti - 31 dicembre 2010 - nel citato emendamento

adottato con la finanziaria regionale per una proposta di un progetto e del suo

percorso attuativo;

RICORDATE le recenti promesse del Sindaco di Nuoro nell'appena conclusa

campagna elettorale;

VALUTATO che alcuni passaggi preliminari sono irrinunciabili per la possibile

realizzazione del terzo polo universitario della Sardegna Centrale

C H I E D I A M O

- che il Consiglio Comunale assuma un preciso e tempestivo impegno per la

costituzione di un tavolo tecnico per proclamare un'azione condivisa sull'università,

visto il nuovo scenario che si propone come fattore di sviluppo funzionale alla

qualificazione del territorio di riferimento, affinché il tutto non diventi l'ennesima

occasione perduta;

- che il Sindaco e la Giunta Comunale attivino tutte le sinergie necessarie per il

raggiungimento degli obiettivi deliberati dal Consiglio Comunale".

Nel frattempo ovviamente devo ritenere che il neo delegato Assessore abbia

avuto impegni seri perché non lo vedo in aula. Pazienza, sarà per un'altra volta.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cottu.

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CONSIGLIERE COTTU

Il tema dell'università a Nuoro è sicuramente uno dei più sentiti, è quello che è

stato maggiormente usato da dieci anni a questa parte in campagna elettorale da

entrambi gli schieramenti, salvo poi non impegnarsi a sufficienza per il

conseguimento degli obiettivi che il Consorzio per la Promozione degli Studi

Universitari per la Sardegna Centrale avrebbe dovuto portare avanti con i due atenei

sardi, Cagliari e Sassari.

Il mancato impegno da parte dell'università di Cagliari che ha portato alla

chiusura dei corsi gemmati - Pubblica Amministrazione e Servizi Sociali - il rincorrere

ogni anno i finanziamenti mai certi del fondo unico non ha consentito uno sviluppo

adeguato di quello che sarebbe potuta diventare l'università nuorese.

Forse non tutti sanno che il consorzio per l'università di Benevento, nato negli

stessi anni di quello nuorese, ha portato nell'arco di soli tre anni alla nascita

dell'ateneo autonomo. Che è cosa diversa dai corsi gemmati.

E' anche vero che a Benevento c'è Mastella!

A tutto questo si aggiunga l'uscita dal Consorzio della Provincia, l'altro socio

fondatore, che ha sancito di fatto il commissariamento del consorzio.

Arriviamo a oggi.

La mozione de La Città in Comune fa riferimento all'emendamento alla

Finanziaria del 28/12/2009 Cappelli - Dedoni, che sicuramente nell'intento dei due

Consiglieri regionali era una delle possibilità di progettazione concreta del terzo polo

Nuoro - Oristano.

Ma di fatto questo emendamento non ha specificato quali eventuali

penalizzazioni subirebbero le sedi gemmate qualora non si ottemperi alla fusione dei

due consorzi entro il 31/12/2010 e non ha definito l'ammontare del finanziamento ma

solo un imprecisato finanziamento adeguato.

Ciò che chiedono i colleghi di Città in Comune, e cioè che il Comune si impegni

urgentemente anche con la Provincia a chiedere alla Regione - e direi anche al

governo - di dirci una volta per tutte se vogliono veramente l'università a Nuoro e che

tipo di università, viene sostanziato con la richiesta di un tavolo tecnico con la

Regione.

La richiesta di un tavolo tecnico può essere condivisibile ma oggi ha il limite di

essere una richiesta fuori tempo massimo.

Non si può pensare in 30 giorni che mancano alla fine dell'anno di trovare le

persone competenti, metterle a studiare, discutere, presentare un progetto, proporlo

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ad Oristano, farlo approvare da Oristano, approvarlo nelle due Giunte Provinciali e

Comunali di Nuoro, attuarlo e presentarlo in Regione.

Non è pensabile che in 30 si possa fare tutto questo.

Si potrebbe chiedere la proroga del termine, ma questa richiesta dovrebbe

essere supportata dalla dimostrazione che si sono avviati i lavori per predisporre il

progetto.

Bisognerebbe quindi chiedere al Sindaco se dietro il superamento del

commissariamento ci sia uno studio avanzato sulla questione, con quale criterio sarà

fatta la nomina di un commissario di fiducia dei due enti, in considerazione del fatto

che al commissario vigente gli è stato chiesto di rinunciare, per non dire che è stato

giubilato.

In fondo la gestione commissariale di Cocco, se ben vogliamo, è stata la più

produttiva di quelle dell'ultimo periodo.

Si può far notare che il 7 ottobre 2010 sono stati formati alcuni gruppi di lavoro

interassessoriali tra Comune e Provincia per vari problemi comuni, tra cui la

soluzione di tutti i nodi irrisolti con in particolare le questioni relative al progetto del

MAN, importante, e la proprietà dei beni dell'ex Comunità Montana, importante, e lo

dico con cognizione di causa.

Ma dico: l'università non rientrava in questi nodi da vedere le due

Amministrazioni? E' stato ritenuto più importante risolvere i problemi relativi a licenze

edilizie e contratti d'uso di beni immobili che non la questione università.

Si può chiedere la costituzione immediata di un gruppo di lavoro tematico

sull'argomento, aperto anche alla minoranza così da essere condiviso fin dall'inizio

da tutti e portato in assemblea in tempi rapidi.

Solo così si potrebbe giustificare alla Regione la richiesta di una proroga del

tempo strettamente necessario per la nascita del terzo polo, che non deve per forza

vedere Oristano e Nuoro sullo stesso piano - e questo a parer mio è molto importante

- anzi era sottinteso nell'emendamento che Nuoro "assorbisse" Oristano, ma

oggettivamente perché la sede di Nuoro è più di sostanza.

Comunque il piano deve essere pronto e proposto alla Regione e alle università

non oltre il 28 febbraio 2011, termine ministeriale per inserire nei piani formativi delle

facoltà i corsi che si intendono attivare nel successivo anno accademico.

Io chiederei direttamente una conferenza di servizi con tutte le figure

istituzionali, sicuramente più immediata ed efficace di un tavolo tecnico, con i tempi

dettati magari dalla stessa Regione.

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"Ora si parla di un nuovo progetto di ridefinizione del futuro dell'università che

debba vedere in prima linea la politica; serve a questo scopo una figura direttamente

nominata dal Sindaco e dal Presidente della Provincia, che possieda però un profilo

di competenza e di cultura di alto livello - Sindaco, questo l'ha detto lei il 26 ottobre

2010 - e si dichiara che tutto il progetto dovrà essere gestito direttamente dalla

politica".

Cosa si intende per gestione politica? finora la politica non sembra abbia

determinato risultati accettabili, in questo caso non ha saputo affrontare l'emergenza

creatasi - e dispiace dirlo - anche grazie al disinteresse e alla non conoscenza di

molti deputati, Consiglieri Regionali, Comunali, Provinciali, soprattutto del Nuorese

chiaramente.

Poca conoscenza sui tempi, sui corsi, sulle normative nazionali, sui

finanziamenti regionali e ripartizioni del fondo unico, che sono i veri problemi tecnico

pratico da affrontare e risolvere.

Non si può che concordare che il Comune si impegna urgentemente con la

Provincia alla risoluzione di questi problemi, affrontando una volta per tutte con la

Regione la questione della Sardegna Centrale con la richiesta del riconoscimento del

terzo polo universitario che faccia da motore dell'intera economia.

Lo stesso Sindaco Zidda in un suo recente intervento sollecita i parlamentari

sardi affinché intervengano con una richiesta di deroga ai decreti Mussi e Gelmini -

poi potremo parlare di quello che scrivono oggi i giornali sulle problematiche

universitarie di tutta la nazione, parlando di Gelmini - rivendicando obiettivi strategici

e specifici per la Sardegna centrale.

Cosa fare dunque perché lo Stato, mantenendo gli impegni assunti con il nostro

territorio, deroghi alla stretta determinata dai decreti Mussi e Gelmini?

A coloro che sostengono la tesi della difficoltà per una tale battaglia, ricorderei

la determinazione vincente che i deputati sardi ebbero in altre circostanze nel

rivendicare e ottenere dallo Stato obiettivi strategici per la Sardegna. Certo non si

sono mossi per il 41 bis per Badu 'e Carros!

Vale la pena ricordare che diversamente da altre sedi decentrate isolane, quella

Nuorese è nata da un decreto ministeriale in esecuzione del piano triennale 1991/93

di sviluppo dell'università e che il consorzio nuorese è l'unico costituito mediante

decreto n. 11 del 23/11/90 del Presidente della Giunta Regionale, con lo scopo di

favorire lo sviluppo delle zone interne e l'attivazione dei corsi fu fatta con

l'autorizzazione parlamentare e ministeriale.

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Con queste premesse è il caso che iniziamo a dire alla Regione, allo Stato e a

noi stessi cosa vogliamo.

A parer mio si chiede:

- di conoscere con quale progetto Comune e Provincia di Nuoro intendano

presentarsi alla Regione e alle due università per il ripristino dei corsi scippati e la

nascita di un primo nucleo universitario;

- la costituzione di una conferenza di servizi che visto i tempi stretti velocizzi la

progettazione e la nascita del nuovo soggetto;

- la richiesta a tutte le forze politiche e sociali, quali per esempio la neonata

ASUS, di un impegno per riconoscimento a livello regionale e nazionale della

peculiarità del nostro territorio che faccia superare i limiti imposti dalla normativa

nazionale, cioè il divieto di istituire nuovi corsi o facoltà nelle sedi gemmate;

- la modifica dell'accordo di programma con la Regione che dovrebbe far parte

del nuovo ente gestore, con richiesta di una autonomia giuridica, cioè la possibilità di

fare accordi anche con atenei non sardi e autonomie economica con finanziamenti

stabiliti e sicuri.

Voglio chiudere su una questione: il riferimento all'ipotesi di un unico consorzio

università di Nuoro - università di Oristano. A parer mio i consorzi dovrebbero

rimanere in maniera specifica indipendenti, soprattutto se andiamo a fare la verifica

anche dei beni immobiliari.

Sempre a parer mio, i due consorzi potrebbero a questo punto fare una

Fondazione e quindi realizzare e concretizzare una forza del Centro Sardegna,

sicuramente di impatto a livello regionale e forse anche nazionale.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deiara.

CONSIGLIERE DEIARA

Presidente, signor Sindaco, colleghi Consiglieri, abbiamo anche accontentato il

Consigliere Manca che chiedeva in aula la presenza dell'Assessore, che è arrivata

subito.

Abbiamo soddisfatto anche l'esigenza primaria del Consigliere Manca che ne

ha fatto...

Il bello è che qui parliamo di università...!

PRESIDENTE

Era un semplice modo di dire che è arrivato l'Assessore, era una presa d'atto

che è arrivato l'Assessore.

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CONSIGLIERE DEIARA

Presidente, poteva farlo prima? Evitava la polemica.

L'ora è tarda, gli argomenti sono stati tanti, mi dispiace trattare un argomento

così importante oggi alle 10 di sera, dopo che ci siamo un po' stressati con punti che

probabilmente potevano essere anche economizzati come tempo.

L'università è un argomento che ci ha da sempre appassionato, che è stato al

centro di tutti i programmi elettorali e per il quale tutti noi, maggioranza e

opposizione, ci siamo spesi tantissimo.

A conferma dell'importanza che l'università e in generale la formazione ha

anche come volano economico, cito quello che è stato stabilito nel Consiglio

Europeo, nelle comunicazioni 2010.

Appunto il Consiglio Europeo parla di Europa 2020 come nuova strategia

europea per la crescita e l'occupazione. Questo ribadisce e conferma come ricerca e

formazione sono obiettivi strategici per sostenere occupazione, favorire ripresa

economica e coesione sociale.

Questo potrebbe essere lo slogan che dovrebbe caratterizzare il cammino che

ci avvicina all'università che non c'è, perché obiettivamente è un obiettivo che ci

siamo posti da anni ma che ad oggi ancora non c'è.

Un territorio con un tasso di disoccupazione come il nostro, con i problemi

economici e sociali che purtroppo affrontiamo quotidianamente, ha effettivamente

necessità di ritrovare un senso, di ritrovare una strategia comune, di ritrovare un

motore che consenta di riattivare quanto meno una funzione di scopo anche per le

Amministrazioni e per chi in questa città vuole vivere e investire.

Noi abbiamo, ripeto, posto anche nel programma elettorale un accento

particolare su questo; abbiamo ricavato anche deleghe in materia, deleghe che io

spero trovino un senso compiuto qualora questo obiettivo venga raggiunto da questa

legislatura.

Ritengo che il percorso attuato fino ad oggi sia un percorso che, se si dovesse

dare una valutazione alla pari di quelle che si danno per le aziende, cioè valutando

efficacia e efficienza, se l'efficacia consiste nel valutare obiettivo previsto e obiettivo

raggiunto, io ritengo che fino ad oggi abbiamo fallito nell'obiettivo che ci siamo posti

di portare l'università a Nuoro.

Abbiamo fallito perché abbiamo istituito prima un consorzio universitario che

non ha portato a termine la funzione per la quale era stato istituito; abbiamo fallito

perché abbiamo provocato, abbiamo stimolato e dato aspettative che oggi sono

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purtroppo a sintesi risultate tradite.

Tradite perché probabilmente - la faccio in battuta - quello che l'ex Presidente

del Consorzio Universitario voleva cavalcare come slogan per una battaglia del

Consorzio, che era quello di portare a Nuoro la Normale di Pisa, credo che si

sarebbe ottenuto un risultato migliore se si fosse puntato a un obiettivo un po' più

modesto, che era quello e spero sia quello di portare a Nuoro un'università normale.

Un obiettivo, quello, che ha distolto l'attenzione, o meglio ci si è concentrati più

sul contenitore che doveva ospitare l'università che sui contenuti e per contenitore

basta un esempio su tutti per capire di cosa stiamo parlando.

L'ex convento delle Carmelitane a Cucullio che doveva ospitare e ospiterà - mi

auguro - l'università, ha avuto un costo di partenza pari a un miliardo e 800 milioni

delle vecchie lire; siamo arrivati oggi a 3 milioni e 600 mila euro e ritroviamo un unico

filo conduttore: chi ha fatto il preliminare e l'esecutivo di progetto era anche lo stesso

Presidente del Consorzio Universitario.

Quello forse è l'emblema che riassumono le strategie, che secondo me sono

risultate ex post strategie sbagliate.

Allora perché cambiare rotta allora? Perché ad oggi esistono a Nuoro dei corsi

attivi che purtroppo hanno creato, come dicevo prima, false aspettative, che non

hanno dato possibilità di avere formazione di qualità e che quindi sono risultati

purtroppo non spendibili nel mercato del lavoro.

E quando si creano false aspettative, allora succede che si creano illusioni e le

illusioni portano sicuramente delusioni e malessere all'interno della realtà economica

nella quale si opera. Delusioni e malessere che dovrebbe in qualche maniera essere

attenuato e risolto.

Credo che qui occorra tenere conto di due cose, la prima che Nuoro deve

ottenere e chiedere con forza una sua specificità, cioè ci deve essere riconosciuto un

qualcosa non di gemmato che poi ci viene chiuso e magari ci viene tolto, ma nel

rispetto della normativa attuale che è il Decreto Gelmini, che non si può scavalcare,

noi dobbiamo partire dall'assunto che la razionalizzazione è in corso e che non

consente l'apertura di nuovi corsi.

La cosiddetta struttura, il terzo polo universitario proposta anche in maniera

lungimirante da Dedoni, forse Cappelli e altri, è un qualcosa che sarà impossibile

realizzare e che però ad oggi noi potremmo pretendere l'istituzione di un qualcosa

che per vocazione naturale probabilmente abbiamo.

Non dimentichiamo che Nuoro ha dato i natali a Premi Nobel, ha prodotto

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cultura con giuristi e artisti; ha una sua vocazione naturale in queste materie.

Mi verrebbe semplice dire che potremmo chiedere che ci vengano date ad

esempio facoltà come lettere classiche o giurisprudenza, ma è una cosa che non è

possibile ottenere.

Non abbiamo purtroppo - non l'abbiamo avuto prima e non l'abbiamo oggi - il

peso politico per poter ottenere riconoscimenti di questo tipo.

C'è un altro settore importante a Nuoro che ci caratterizza ancora, che è la

sanità. Il terzo polo sanitario potrebbe portare a darci un qualcosa che offra davvero

formazione professionale d'eccellenza e che riesca a soddisfare una domanda

importante che le professioni sanitarie a oggi hanno.

Cioè mi riferisco ad esempio a una sorta di polo delle professioni sanitarie,

questo è un qualcosa che secondo me si potrebbe attuare in sinergia con la A.S.L..

E' un qualcosa che troverebbe sicuramente molta domanda da soddisfare e ci

potrebbe in questo caso far dare un'offerta valida e concreta da questo punto di vista.

Ho sentito ipotesi ad esempio sulla costituzione o istituzione di Fondazioni in

merito alla gestione dell'università. In questo caso continuiamo però a pensare al

contenitore prima che ai contenuti.

La Fondazione secondo me ha un problema di impatto in questo territorio che è

legata alla diseconomia che in questo territorio c'è; le fondazioni sono presenti e

gestiscono università dove ci sono grosse aziende, grossi gruppi industriali, grossi

capitali che intervengono e investono e hanno necessità che quelle facoltà

producano intelligenze, che producano classi dirigenti.

Noi purtroppo questo non l'abbiamo, quindi rischiamo di creare degli istituti che

nascono depotenziati e si rischia che questi non abbiano gli effetti desiderati.

Si rischia quindi di perdere ulteriore tempo e sperimentare ulteriori formule che

potrebbero fallire, e questa volta far fallire definitivamente quello che potrebbe essere

un processo di riscatto economico e sociale per questo territorio.

Ritengo allora, signor Sindaco, che una riflessione in merito vada fatta, che

vada fatta in maniera pragmatica, cioè prendendo in esame la situazione esistente.

Non si può, come ho detto prima, far finta che non esista una legislazione

nazionale che abbia dato un imprinting sulla razionalizzazione e quindi sul taglio di

risorse alle università.

Quindi da queste valutazioni secondo me si deve partire e con uno spirito

diverso, facendo tesoro degli errori del passato si può tentare di dare un motore

economico di sviluppo alla città.

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PRESIDENTE

Ha la parola il Consigliere Tupponi.

CONSIGLIERE TUPPONI

Signor Presidente, signor Assessore, questa mozione che il gruppo de La Città

in Comune ha proposto nasce da una forte preoccupazione: che uno degli obiettivi

più importanti che questa città si pone da oltre vent'anni rischia di fallire.

Dopo innumerevoli forzi per cercare di farla decollare, per darle una dignità, un

ruolo, una peculiarità, delle strutture adeguate, dopo questo grande impegno, norme

nazionali, norme regionali, questioni economiche, questioni finanziarie hanno messo

in serio pericolo questo nostro programma, questo che forse rimane un sogno a oggi.

Abbiamo fatto molto sulle strutture - e questo è stato anche detto - però solo

sulle strutture, le altre soluzioni le si sono cercate però non sono state trovate.

Il nodo cruciale adesso è probabilmente dare una veste giuridica a questa

struttura, a questo nostro programma, che consenta all'università di poter

sopravvivere.

La nostra proposta di un tavolo tecnico ha un senso, che non è esattamente

quello che si potrebbe leggere nella parola "tecnico"; per noi significa accelerare,

affrettare il percorso decisionale, non vogliamo perdere altro tempo, crediamo che

tavoli politici se ne siano stati fatti anche troppi. Adesso occorre essere più operativi.

Occorre voglia di fare, occorre che al tavolo ci sia però competenza e anche

necessariamente titolo per assumere le decisioni, ma ci vuole anche la competenza.

Alcune scelte sono state proposte tempo fa, mi ricordo quella della Fondazione,

però anche questa proposta che è stata fatta poi non è andata avanti, è stata

tralasciata.

Allora vorremmo sapere come intende muoversi questa Amministrazione, quali

le iniziative che intende intraprendere, se è stato fatto già qualcosa e questo

vorremmo saperlo.

Peraltro abbiamo saputo che l'assemblea del Consorzio giorni fa ha tolto

l'incarico al commissario liquidatore, al Dottor Cocco.

Questo fatto nuovo - togliere l'incarico al liquidatore - ci induce a pensare che

forse finalmente il Consorzio non si liquida più, che forse si è già deciso da che parte

andare.

E questo sarebbe per la città un motivo di speranza, un motivo di grande

sollievo.

Ma se il percorso è stato individuato lo vorremmo anche conoscere, perché

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crediamo fermamente che nessuna opportunità debba essere trascurata e mi

riferisco - e l'abbiamo richiamato anche nella nostra mozione - in particolare alla

Finanziaria regionale che intanto dà dignità e finalmente riconosce l'esistenza di un

terzo polo universitario.

Non più solo università di Sassari e Cagliari, ma anche quella della Sardegna

centrale, che potrà disporre dei finanziamenti per il terzo polo universitario.

Poco importa poi se lo dovremo condividere con Oristano, la verità è che è

l'unica proposta in campo.

Finanziaria regionale che recita: "a decorrere dal primo gennaio 2011 il

Consorzio Universitario di Oristano e quello di Nuoro, attraverso la loro fusione

creano il polo universitario della Sardegna centrale di valenza regionale.

La Giunta Regionale provvede a garantire, a valere sul fondo unico per

l'università diffusa in Sardegna, trasferimenti adeguati al sostegno e alla

valorizzazione del polo unico della Sardegna centrale".

Quindi si tratta di procedere nei prossimi mesi per arrivare anche a

un'unificazione - questa è la proposta - dei Consorzi Universitari di Nuoro e di

Oristano, in maniera che la Regione abbia davanti un interlocutore qualificato.

Ma questa è una delle occasioni per procedere e per andare avanti, l'unica in

campo per evitare la chiusura, per mantenere in piedi quello che resta della nostra

università dopo i tagli e dopo gli adeguamenti normativi.

Dopo, con queste basi, solo allora secondo noi si potrà più serenamente

pensare a scelte di qualità, armonizzate con esigenze e peculiarità del nostro

territorio, ma anche scelte diverse; ma questo riguarda un'altra fase.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Murgia.

CONSIGLIERE MURGIA A.

Poco fa si è parlato della richiesta da parte delle Amministrazioni Comunale e

Provinciale della revoca del commissario liquidatore del Consorzio Universitario

Nuorese.

Personalmente trovo tale richiesta intempestiva proprio in questo momento di

transizione dovuta all'imminente scadenza dei termini per poter effettuare

l'unificazione dei Consorzi della Sardegna Centrale secondo il noto emendamento

Cappelli - Dedoni alla legge finanziaria regionale per il 2010.

Si rischia, proprio in un momento delicato di transizione, un vuoto

amministrativo che potevamo sinceramente evitarci.

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Si è parlato dei progetti dell'università, intanto di come la si vuol gestire;

condivido ciò che ha detto il Consigliere Deiara circa le perplessità sulla Fondazione,

non si possono fare le nozze con i fichi secchi, siamo in una situazione finanziaria

che non permette finanziamenti né da parte del Comune né da parte della Provincia

né d'altra parte il tessuto economico del Nuorese fa ipotizzare la partecipazione dei

privati a questa eventuale Fondazione che dovrebbe sborsare milioni di euro.

Per cui sono molto perplesso su questa ipotesi.

Mi piacerebbe sapere qual è il modello amministrativo che si ha in mente e

come si pensa di valorizzare le peculiarità del territorio.

Ci sarebbero varie peculiarità, per esempio abbiamo un settore culturale

museale di eccellenza; potrebbe esserci qualche corso che riguarda sicuramente le

professioni sanitarie, ma anche questo aspetto.

Mi piacerebbe sapere cosa si vuol fare dei corsi esistenti, se sono previsti per

esempio e se non si possano riattivare quelli già in via di estinzione, se non si

possano attivare dei master, delle lauree di secondo livello.

Sarebbe interessante anche sapere qual è il rapporto che questa nuova

università nuorese o nuorese e oristanese intende avere con le organizzazioni

sindacali, gli ordini professionali, le associazioni di categoria, gli stessi Consiglieri

Regionali che hanno dimostrato di avere l'occhio lungo, lungimirante per quanto

riguarda l'università, e anche la neo costituita associazione di sostegno all'università

della Sardegna Centrale di cui sono socio.

Sulla forma amministrativa, sulle prospettive, i giorni scorsi dovrebbe essere

stato presentato ufficialmente uno studio di tipo statistico fatto proprio dal Consorzio

per la promozione dell'università nuorese, dove elaborando i risultati ottenuti in questi

anni - e stiamo parlando comunque di mille studenti per anno, quindi tutto sommato

abbiamo numeri consistenti - sono state fatte anche delle proposte sulle formule

giuridiche più appropriate per il nuovo soggetto unico previsto per la Sardegna

Centrale.

Quindi vorrei sapere se siete a conoscenza dell'esistenza di questo studio, se vi

è stato trasmesso e se volete tenerne conto.

Purtroppo io non sono riuscito ad averlo, altrimenti penso che avrei potuto

leggere anche qualche stralcio concreto, ma se ce l'avete credo che sia una buona

base di partenza per accelerare i tempi della discussione, della meditazione da qui al

31 dicembre. Si potrebbe trarne qualche buono spunto.

Ho fatto più che altro delle domande, attendo delle risposte, dei chiarimenti,

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delle rassicurazioni, vista l'importanza strategica dell'università in questo nostro

territorio dove ci resta ben poco dal punto di vista culturale ed economico.

PRESIDENTE

Devo ricordare che non è un dibattito in generale sull'università, è un dibattito

su una mozione specifica.

Quindi invito tutti coloro che intervengono ad attenersi alla mozione

specificatamente.

La parola al Consigliere Saiu.

CONSIGLIERE SAIU

Volevo rapidamente in premessa tracciare un quadro di quella che è la

situazione nazionale nella quale noi ci muoviamo, perché è vero che parliamo di una

mozione che ha un tema specifico, però relativamente alla costituzione della

università a Nuoro.

E il quadro generale nazionale è quello, A) di una contrazione della spesa; B) di

una razionalizzazione dei corsi.

Questa tendenza portata avanti dal Governo centrale non nasce oggi, in questi

anni, nasce con il cosiddetto Decreto Mussi e quella linea politica non è mai stata

contraddetta.

Tuttavia nel corso degli anni 90 si affermò nel nostro paese l'idea - e mi sembra

di ricordare a partire da una proposta della Confindustria - delle cosiddette università

gemmate e anche Nuoro beneficiò di questa idea.

Sembrò che anche a Nuoro si potesse realizzare quello che era un antico

sogno, che anche l'Atene sarda potesse avere la sua università.

Arriviamo nel 1993, all'accordo di programma a cui hanno partecipato molti

soggetti pubblici, accordo di programma più o meno rispettato, anzi a dire il vero

molto poco rispettato a partire proprio dall'università di Cagliari, che non attiva alcuni

corsi fondamentali che aveva preso l'impegno di attivare, alcuni addirittura in via

esclusiva e che poi ha deciso invece di portarsi a Cagliari.

Avevamo, sempre nel 1993, pensato che la sede del campus universitario

potesse essere l'artiglieria; invece a 17 anni di distanza ancora non sappiamo se lì

l'università la faremo o meno, o meglio è di settembre la rassicurazione del

sottosegretario Cossiga in questo senso, però da allora non mi sembra che siano

stati fatti grossi passi avanti.

Insomma nel corso di questi ultimi 17 anni l'idea di università gemmata è venuta

meno proprio come idea politica nel nostro paese.

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Da questo punto di vista io mi muovo un po' controcorrente anche del mio

partito, perché io sono convinto che l'idea dell'università gemmata sia una di quelle

vie possibili e percorribili per far superare quello che è un vero e proprio problema nel

nostro paese.

Voi sapete che soltanto il 12% della popolazione italiana ha il titolo di laurea.

Non parlo di percentuali disastrose rispetto al numero degli iscritti a quelli di coloro

che concludono realmente il corso di studi, però nel nostro paese c'è un rapporto

atenei - popolazione molto alto.

Pensate in Sardegna: c'è un ateneo in media ogni 800 mila abitanti. Negli Stati

Uniti, dove invece la percentuale dei laureati è molto alta, c'è un rapporto di un

college ogni 247 mila abitanti.

Può essere che io sbagli, può essere che la mia sia una visione politica distorta

e forse anacronistica, però quella delle università gemmate, se pensata bene,

certamente non mettendo un'università in ogni paesino - noi abbiamo avuto

l'università a Sorgono: mi sembra un eccesso; a Elini, credo anche a Scano

Montiferru: c'è un corso a distanza del Politecnico di Torino, se non ricordo male.

Questo però per descrivere qual è il quadro generale nel quale si muove la

nostra discussione.

Noi possiamo decidere di provare ad andare controcorrente, è un'impresa molto

difficile, lo diceva bene prima il Consigliere Cottu: a Benevento sono partiti da un

consorzio e sono arrivati all'università. In Veneto ugualmente c'è un consorzio

universitario molto forte che riesce ad attrarre corsi.

Il presente dell'università nuorese è: c'era un consorzio e adesso invece

abbiamo un consorzio in liquidazione.

Il consorzio composto da Comune e Provincia di Nuoro è messo in liquidazione

per volontà di uno dei due soggetti che ne facevano parte, cioè la Provincia.

Abbiamo un ateneo, l'università di Cagliari, che anno dopo anno fa venire meno

quello che è il suo impegno.

Ricordo addirittura febbraio 2008, se non ricordo male: gli studenti

dell'università di Nuoro che provarono a recarsi in segreteria a Nuoro per sbrigare le

pratiche relative al proprio corso di studi, trovarono le serrande abbassate, trovarono

chiuso.

Quindi il primo problema che secondo me dobbiamo affrontare se vogliamo

realmente parlare in maniera seria dell'università di Nuoro è quello di garantire il

diritto allo studio per gli studenti che già sono iscritti all'università di Nuoro.

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Diritto allo studio che - e mi assumo la responsabilità di quello che dico -

l'università di Cagliari mette a repentaglio ogni anno accademico che passa, perché

un anno viene attivato un corso, l'anno dopo no, poi di nuovo sì; mi sembra il

travaglio di Scienze Infermieristiche: parte un anno, l'anno dopo non parte, poi i

ragazzi devono andare a dare gli ultimi esami a Cagliari, poi forse neanche Cagliari...

Insomma una situazione di grande confusione.

In questo quadro devono intanto garantire il diritto allo studio degli studenti, che

sono diminuiti progressivamente a causa di questa situazione di incertezza nel corso

degli anni.

Poi però dobbiamo, se ci è possibile, garantire una prospettiva all'università di

Nuoro e la prospettiva per l'università di Nuoro non credo che possa essere quella di

gemmare corsi da Cagliari e Sassari.

Certamente Cagliari e Sassari sono due atenei speciali del nostro paese,

perché se tutti gli altri atenei della penisola sono più o meno in competizione tra di

loro - Torino è in competizione con Milano, con Roma, con Parma - Cagliari e Sassari

non sono in competizione con nessuno, sono in competizione tra di loro e dunque

scelgono di non essere in competizione, cioè fanno cartello.

Sostanzialmente si distribuiscono una massa critica di studenti che già c'è e

non hanno bisogno di farsi concorrenza.

Questo si riflette certamente sulla qualità dell'offerta accademica data, e non è

un caso se nella classifica delle università italiane Cagliari e Sassari sono, in termini

di qualità dei servizi proposti, sempre agli ultimi posti e certamente non ci sarà mai -

credo, ma questi 17 anno lo dimostrano - la volontà politica di far nascere veramente

un terzo polo a Nuoro.

Allora il percorso, credo l'unico percorso possibile sia quello di gemmare a

Nuoro corsi da altre università. Questo nel quadro normativo attuale è difficile, ma

non impossibile.

Peraltro credo che una strada di questo tipo garantirebbe meglio anche Cagliari

e Sassari, appunto perché se a Nuoro ci fossero corsi di altre università, anche in

Sardegna magari si creerebbe quella competizione tra atenei che determinerebbe un

miglioramento dell'offerta formativa anche dei due atenei storici, cioè Cagliari e

Sassari.

Quindi se questo dibattito vuole essere sull'università di Nuoro, ma rispetto alle

prospettive e all'azione dell'Amministrazione in ordine all'università nuorese, credo

che dobbiamo prendere in considerazione questi elementi.

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Così come credo dobbiamo prendere atto della disciplina regionale, in

particolare della Finanziaria dello scorso anno a cui si fa riferimento nella mozione e

che contiene il cosiddetto emendamento Cappelli - Dedoni che, per raccogliere

maggiori risorse, unifica i consorzi di Cagliari e Oristano e propone la costituzione di

un terzo polo della Sardegna Centrale.

Anche in questo caso io andrò un po' controcorrente rispetto a quelle che sono

le opinioni nel mio partito: io sono convinto che agganciare i nostri destini per

l'università di Nuoro a Oristano non sia una scelta felice.

Primo, perché l'idea di università a Nuoro è ben più risalente e le condizioni

anche culturali che questo territorio offre e garantisce sono certamente diverse

rispetto a quelle di Oristano - e anche logistiche mi ricorda il collega Cottu, perché noi

qui, è vero, abbiamo tutta una serie di strutture che sono...

PRESIDENTE

Il tempo del Consigliere è finito, se parla come Capogruppo può proseguire.

CONSIGLIERE SAIU

Come Capogruppo ma un altro minuto, non arriverò ai 20 perché ci tengo alla

salute dei miei colleghi.

Dicevo: anche logistiche, perché è vero che non abbiamo ancora il campus,

però è vero che abbiamo tutta una serie di altre strutture che si prestano in maniera

ottimale.

Peraltro anche l'idea di campus universitario era legata - e credo che debba

rimanere legata - all'idea di specialità dell'offerta formativa nuorese.

Cioè se uno studente può scegliere un modo di studiare diverso anche da un

punto di vista materiale come quello che può offrire un campus universitario, allora

l'offerta formativa nuorese diventa concorrenziale.

Questi sono però ragionamenti che vengono tracciati a grandi linee, cioè questo

è quello che il Consigliere Saiu e il Popolo delle Libertà, almeno per una parte,

ritengono che debba essere fatto sull'università nuorese.

Poi però bisogna cercare di calare nel concreto questo progetto, questa idea.

Io devo essere sincero, non voglio fare polemica a tutti i costi però ritengo che

su un tema fondamentale come quello dell'università questa Amministrazione, che è

vero si è insediata da poco, sia però colpevolmente in ritardo, sia in termini

progettuali, cioè di idea di università.

Ho assistito anche in campagna elettorale a molti dibattiti, il Sindaco Bianchi

con Paolo Manca, il Presidente Deriu con Crisponi ed emersa già in campagna

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elettorale una certa confusione, confusione che forse si trascinava da quelli che sono

stati gli ultimi 5 anni di confronto tra Comune e Provincia, che certamente hanno

trovato sull'università terreno di confronto e scontro tutto interno, anche in quel caso,

alla maggioranza di Centrosinistra.

Posto che io ritengo per quanto è possibile di poter offrire il mio contributo in

termini di idee a questa Amministrazione sull'università nuorese, però rilevo una

certa confusione come dicevo prima e un certo ritardo rispetto anche semplicemente

alla presentazione di una alternativa, rispetto a quella che è la situazione che si sta

configurando, che è la seguente.

L'università gemmata il governo centrale non la vuole. La Regione già dai tempi

di Soru - con Cappellacci qualcosa è migliorata - però già dai tempi di Soru al terzo

polo, e in particolare all'università a Nuoro, non ci crede.

A questo abbiamo aggiunto la situazione di conflitto tra Comune e Provincia e

oggi ci troviamo ad avere non un terzo polo - non voglio essere offensivo perché poi

c'è l'impegno di chi ci lavora nell'università e di chi insegna, oltre che evidentemente

di chi va a studiare - però ci troviamo di fronte a un polo di terz'ordine che va avanti

grazie alla buona volontà, ripeto, di chi ancora crede in quel progetto e alla speranza

di quei tanti studenti nuoresi, a dire la verità sempre meno, che invece questa

università delude.

Si legge nelle cronache locali che il Presidente della Provincia e la Provincia

non vogliono più liquidare il consorzio.

In verità già il consorzio così come nasce, nasce zoppo perché nasce tra due

enti pubblici e nasce - anche in questo caso lo diceva il Consigliere Cottu - incapace

di attrarre denaro.

Allora la prima cosa che noi dobbiamo fare è non cedere alla tentazione di

avere un consorzio e magari pure una Fondazione, che altro non sarebbero se non

modo per aumentare le poltrone i distribuirsi i posti di sottogoverno.

Dobbiamo avere invece la capacità di ripensare un consorzio che sia capace di

attrarre risorse.

Mi sembra di ricordare che la prima indicazione o meglio il primo contributo era

di 50 milioni di lire; il Comune e la Provincia davano e danno 50 milioni all'anno.

Mi sembra di ricordare che nei bilanci di quest'anno ci sono circa 25.000 euro

destinati al consorzio. Questo evidentemente non è sufficiente.

Allora, come è stato fatto per esempio in altre esperienze del continente, il

consorzio è stato aperto ad altri soggetti, alla Camera di Commercio per esempio che

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è un ente ricchissimo - lascio stare la polemica sulla settimana del formaggio - a

soggetti privati, banche, fondazioni.

Se noi sapremo essere capaci di presentare un progetto attraente e ci sono

tutte le condizioni secondo me per farlo e penseremo a un consorzio che non sia

semplicemente luogo di disputa politica così come è stato fino a questo momento o

peggio, parcheggio per sistemare qualche amico di partito e di coalizione, e avremo il

coraggio invece di volare oltre, di guardare a un progetto di consorzio che sappia

coinvolgere soggetti anche di tipo privato e attrarre fondi anche di tipo privato, allora

si creeranno secondo me le condizioni perché a Nuoro sia economicamente

sostenibile la presenza di corsi gemmati da facoltà del continente o addirittura

straniere.

Infatti un'altra ipotesi potrebbe essere quella di ospitare corsi di università

straniera: questa è un'offerta formativa originale, non c'è da nessun'altra parte in

Italia.

Se avremo il coraggio di fare questo, di guardare oltre la bottega, di guardare

oltre la coalizione di governo - dico del Centrosinistra perché per ora ci siete voi,

avete governato voi fino a ora - se avremo il coraggio di guardare oltre, se avremo il

coraggio di investire veramente e non solo a parole su un'idea forte, allora anche

Nuoro potrà avere la sua università.

Così come siamo adesso, rispetto a un'azione anche dell'Amministrazione

Comunale piuttosto debole - e mi dispiace doverlo rilevare - l'università di Nuoro non

credo che abbia grande futuro.

A noi è rimessa però la scelta di cambiare rotta, di cambiare strada.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carroni.

CONSIGLIERE CARRONI

Voglio tornare un attimo alla mozione dove si chiede un tavolo tecnico per

programmare un'azione condivisa sull'università e si chiede al Sindaco e alla Giunta

di attivare tutte le sinergie necessarie per il raggiungimento degli obiettivi deliberati

dal Consiglio Comunale.

Il dibattito che si è svolto fin qui inevitabilmente fa i conti con il passato recente

e anche con il passato meno recente.

Quindi mi sento un po' presa per i capelli, nel senso che nonostante l'ora tarda

mi pare necessario e opportuno chiarire qualche aspetto.

Intanto non è vero che l'Amministrazione Comunale non ha fatto niente fino a

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questo momento, ma anzi preciso che nei giorni scorsi si sono tenute già due riunioni

che hanno visto la Giunta Comunale e la Giunta Provinciale incontrarsi per ragionare

in termini molto chiari e specifici sul futuro dell'università.

Quindi la riunione delle due Giunte ha portato, dopo una lunga discussione, alla

necessità di superare il commissariamento; questo non perché non si sia condiviso il

progetto, il lavoro, l'impegno del commissario nominato a suo tempo a causa della

rottura dell'accordo che stava alla base del consorzio, ripeto: non perché non ci sia

condiviso il suo operato, ma perché si è ritenuto che ci fossero oggi le condizioni, non

presenti in precedenza, di un lavoro comune tra le due Amministrazioni.

Quindi si è ritenuto e si ritiene che la partita debba essere gestita a pieno titolo

sul piano politico dalle due Amministrazioni e quindi dal Sindaco e dal Presidente

della Provincia che, ricordo, costituiscono l'assemblea del consorzio, del disciolto

consorzio.

E' questo uno dei punti su cui mi voglio soffermare un attimo.

Il consorzio non esiste più, sta portando avanti una serie di attività, le attività

che sono in essere poiché le vuole mantenere fino a che queste attività siano

traghettate in una situazione nuova, che ancora non si sa esattamente quale debba

essere, questo è allo studio; si è parlato anche di Fondazione, ma nessuno ha detto

che si farà certamente la Fondazione.

Di sicuro invece si è detto che non si farà un nuovo consorzio, perché il vecchio

consorzio, lo ricordo, è stato sciolto poiché l'Amministrazione Provinciale e

precisamente il Consiglio Provinciale, non la Giunta, il Consiglio Provinciale ha

adottato una delibera in cui decideva di continuare a far parte del Consorzio Satta e

di uscire dal consorzio università, poiché i tecnici della Provincia sostenevano e

sostengono che ci fosse una impossibilità a essere presenti nei due consorzi.

Vero, giusto, sbagliato, interpretazioni autentiche, divergenti: questo è

accaduto, questo è un dato di fatto rispetto al quale non mi risulta che ci sia nessuna

volontà o intenzione di recedere. Questo è il dato.

L'altro dato sono gli incontri che sono già avvenuti tra le due amministrazioni, le

due Giunte, per superare il commissariamento, che ripeto non è un'azione di sfiducia

ma anzi è la volontà di riprendere in mano a pieno titolo la situazione e di arrivare nel

più breve tempo possibile alla creazione di un nuovo soggetto gestore - e appunto mi

fermo su questo - un nuovo soggetto gestore che non significa l'offerta didattica.

Cioè spesso anche nel dibattito corrente si perde di vista il fatto che una cosa è

la gestione, consorzio era consorzio per la promozione degli studi universitari che si

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occupava di gestire alcuni servizi attraverso vari strumenti.

Altra cosa è l'offerta didattica che, lo ricordo a tutti, a me stessa prima di tutti, la

fa l'università, la fanno gli atenei.

Non credo che nessuno di noi si possa sognare di dire all'università: tu devi fare

questo perché l'università nella sua autonomia, qualunque essa sia, sarda o non

sarda, ci direbbe: non sono disponibile, io faccio questo, questo ti offro, questo ti

posso offrire.

Ovviamente, questo sì invece è possibile, è doveroso e si sta già facendo, si è

aperta un'interlocuzione con le due università di Cagliari e Sassari, ma questo non

esclude in futuro che si possano aprire altre interlocuzioni con altre università, ma

prima di tutto partiamo dalle nostre realisticamente e concretamente, per andare a

indagare intanto le ragioni per le quali l'università di Cagliari ha abbandonato il

campo progressivamente spostando alcuni corsi che erano nati a Nuoro e che erano

esclusivi della città, per portarli a Cagliari e poi per fare addirittura un corso on-line

etc., con la faccio lunga su questo.

L'università di Cagliari, sebbene sollecitata dal commissario Cocco e dalla

sottoscritta e devo dire anche dall'Assessore Comunale Pintori, ha mostrato un

atteggiamento che definirei ambiguo, perché mentre si sosteneva la volontà di

essere presenti a Nuoro, di mantenere in essere i corsi a Nuoro, contestualmente si

mettevano in atto provvedimenti che andavano nella direzione opposta.

Quindi l'università di Cagliari ha chiuso i due corsi presenti di Amministrazione

del Governo Locale e il corso di Scienze Sociali l'anno scorso e quest'anno è

presente l'università di Cagliari però con un'altra facoltà, la facoltà di Medicina con i

corsi di Infermieristica, dall'anno scorso.

Quest'anno abbiamo un nuovo corso con 60 studenti nel corso di Scienze

Infermieristiche.

L'università di Sassari invece, devo dire mostrando un atteggiamento molto più

disponibile e più aperto alla collaborazione, soprattutto nella persona del Rettore ma

subito dopo del Preside di Facoltà di Scienze Agrarie, testimoniano la volontà di

essere ancora presenti e noi abbiamo avuto quest'anno un incremento delle

domande di partecipazione al test di ingresso che è a numero chiuso, ricordo, e

prevede 50 posti per Scienze Ambientali e Forestali.

Questa è la situazione ad oggi, con tutte le difficoltà, e non la faccio lunga, è la

cronaca di questi giorni, di oggi, delle facoltà, degli studenti in tutta Italia, universitari,

ricercatori, studenti delle scuole medie che combattono contro la riforma Gelmini che

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palesemente - è stato detto anche dai sostenitori del Centrodestra qui dentro - non è

una riforma ma è una controriforma; è una riforma che taglia i fondi alle università,

che mette in ginocchio i corsi; che con l'idea di razionalizzare in realtà cancella, e

quindi gli studenti e i ricercatori giustamente contrastano vivamente per tutto questo,

anche con forme di lotta originali, devo dire.

Il quadro nel quale noi ci muoviamo quindi è questo.

Personalmente mi auguro che la riforma Gelmini venga respinta e si proceda a

ragionare in termini un po' diversi.

Non penso che le sorti di un paese possano essere risolte tagliando i fondi alla

scuola, all'università, alla ricerca, alla cultura. Ricordo anche la protesta dei lavoratori

dello spettacolo.

Questo per dire che il quadro non è sicuramente di facile composizione.

Tanto più per una città piccola, medio piccola come siamo noi che non oggi, ma

tanto tempo fa si è candidata, attraverso un lungo dibattito durato più di 20 anni, ad

avere una presenza universitaria.

Parlare di terzo polo in queste condizioni mi sembra per lo meno velleitario.

Io modestamente mi permetto di riproporre una mia riflessione che è questa: se

avessimo qui una presenza universitaria significativa, costante, sicura, dignitosa,

fatta da onesti lavoratori della formazione e della ricerca, credo che dovremmo

poterci dire soddisfatti.

Credo che dovremmo lavorare in questa direzione con tutti i soggetti - e questo

è l'impegno che è stato preso dalle due Giunte nei due incontri che sono stati fatti fin

qui - lavorare perché questa presenza diventi una presenza sicura e visibile.

Il discorso mi porterebbe molto lontano ma evidentemente non posso abusare

della vostra pazienza.

PRESIDENTE

Siamo a dieci minuti, se parla come Capogruppo può parlare ancora.

CONSIGLIERE CARRONI

Dicevo quindi: superamento del commissariamento, interlocuzione con le due

università, centralità della città di Nuoro nel momento in cui si dovesse individuare un

nuovo contenitore, una nuova forma giuridica che sostituisca il consorzio,

naturalmente avendo ben presente la data del manifesto degli studi che, come è

stato ricordato da qualche Consigliere che mi ha preceduto, è il 28 febbraio 2011.

Sappiamo bene che la sfida è difficile, ma conosciamo bene quali sono le tappe

che dovremo affrontare da qui fino a quella data, momento in cui appunto il manifesto

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degli studi dovrà essere pubblicato o mandato al Ministero, passaggi tecnici che non

sto a ricordare.

Si è parlato in questi incontri delle aree di intervento, dicevo che si deve

interloquire con le università; interloquire non significa proporsi in maniera

supponente, ma appunto dialogante.

Che cosa abbiamo proposto? Abbiamo anche qui ragionato a partire

dall'esistente, abbiamo pensato che si debba ripartire da quelle discipline che hanno

consentito a molti dei nostri giovani, dei giovani del nostro territorio e non solo di

raggiungere la laurea.

Ripartire quindi dall'ambito che riguarda le Scienze dell'Amministrazione,

Governo e Sviluppo Locale, ma aggiungiamo anche la formazione degli adulti.

Pensiamo per esempio - e riprendo qua un tema caro al professor Pietro

Luciano, Preside della Facoltà di Agraria - potremmo pensare alla Scuola Forestale

di cui si è parlato, scuola forestale da far gestire all'università e quindi pensare,

immaginare a una formazione ricorrente degli adulti, in particolar modo a coloro che

lavorano nel campo della forestazione.

Rivolto quindi non soltanto ai nostri utenti ma più in generale ad una platea più

vasta, per esempio delle Regioni che si affacciano sul Mediterraneo, dell'Italia

meridionale e non.

Quindi ancora l'ambito ambientale e forestale, il polo delle professioni sanitarie

è già stato ricordato, polo delle professioni sanitarie che per il momento vede solo la

presenza di Scienze Infermieristiche ma che potrebbe allargarsi fino ad arrivare a 4 o

5 professioni sanitarie.

Anche di questo si era già parlato con l'allora dirigente dell'azienda sanitaria, il

direttore generale Dottor Mulas, e questo è un discorso da riprendere, da

approfondire in altri modi.

Un ultimo aspetto - che per me non è ultimo - è l'ambito degli studi socio-demo-

antropologici che potrebbero essere ben collegati alla presenza dell'ISRE, che è un

istituto di ricerca superiore su questi temi in Sardegna, a valenza regionale.

A tutto questo potrebbero essere aggiunti i master e le summer school,

proposta rispetto alla quale le due università si mostrano molto interessate, anzi direi

disponibili, forse perché sono ad alto costo e riguardano un numero ristretto, molto

contenuto di studenti.

Tutto questo potrebbe comunque, in un quadro più complessivo, essere di

grande interesse perché movimenterebbe un certo numero di persone nel territorio e

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nella città.

Per quanto riguarda i locali non mi soffermo, mentre mi preme dire che non

sono d'accordo su alcune valutazioni che sono state espresse circa la non qualità

degli studi.

Vorrei ricordare che i docenti che insegnano a Nuoro sono gli stessi docenti che

insegnano a Cagliari e a Sassari; quindi non si capisce perché lì avrebbero una

valenza e qui una valenza inferiore.

Ancora: la possibilità Oristano - Nuoro etc., questo è stato ribadito anche a quel

tavolo: si pensi a creare un polo, un ente gestore forte in città che recuperi una sorta

di primogenitura della città di Nuoro rispetto alla presenza universitaria e poi si

proceda successivamente eventualmente a un'aggregazione con Oristano, con pari

dignità certamente, ma senza rinunciare ad un ruolo che la città di Nuoro ha avuto

per prima, prima che venisse confusa a causa della Regione, a causa degli appetiti di

vari amministratori locali che ci hanno confuso e diluito in una sorta di università

diffusa, fino ad arrivare ai corsi on line di cui si parlava prima: Elini, Sorgono, Tempio

e quant'altro.

Spero di essere stata chiara, ho dovuto andare un po' rapidamente, ci sono

ancora moltissimi aspetti che meriterebbero degli approfondimenti. Vorrei dire che

questa Amministrazione di concerto con l'Amministrazione Provinciale è fortemente

impegnata in un'azione di rivisitazione, di riconferma e di rilancio della presenza

universitaria a Nuoro.

Perciò oserei dire che questa mozione la consideriamo superata poiché è nelle

cose, cioè stiamo già procedendo; ringraziamo la minoranza per l'attenzione

mostrata al tema, ma mi pare che possa essere decisamente considerata superata

nelle cose, nel merito.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Siotto.

CONSIGLIERE SIOTTO

Innanzitutto mi spiace per l'ora, perché è un argomento abbastanza ricco che

richiederebbe un Consiglio intero, però data l'ora sarò breve e "circonciso" - mi si

passi la battuta!

Che la conoscenza e ricchezza è risaputo. Quando ero studente che

frequentavo il liceo scientifico a Nuoro, - dato che quasi tutto è stato detto, un piccolo

aneddoto - quando ero studente qua a Nuoro e frequentavo il liceo, mi ricordo che da

tutti i paesi della Provincia di Nuoro si veniva a Nuoro.

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Ciò imponeva ai ragazzi di paese una sorta di viaggio fuori porta che li poneva

a conoscenza l'uno con l'altro. Si adesso discuteva, si parlava, il corso era animato e

c'era ricchezza - le chiamiamo botteghe - l'economia cittadina era ricca perché la

conoscenza porta ricchezza.

Poi a qualcuno venne l'idea di portare le scuole lontane, nei paesi, scuole che

attualmente stanno chiudendo perché con il calo demografico, anche allora c'era un

calo demografico in partenza, non potevano andare avanti.

Piano piano quindi si depredava Nuoro da capoluogo e si è avuta una perdita di

conoscenza, una perdita di incontro, e ne stiamo pagando i prezzi adesso.

Per quanto riguarda l'università attuale diciamo che abbiamo avuto un diamante

che ci è caduto e si è spezzato, perché Nuoro si poteva permettere di tenere

l'università.

Certo un'università che doveva, secondo il mio modesto parere - e in questo

caso parlo da antropologo - sfruttare l'ISRE, perché quando l'ISRE è nato, è nato in

un centro che ha una ricchezza culturale e antropologica infinita, che non è stata

scalfita per niente.

Doveva essere legata all'ISRE per fare ricerca, perché l'ISRE è nato per fare

ricerca, non per essere una biblioteca e per avere dei libri che tra l'altro nessuno

legge, perché non ci sono degli studi e degli studiosi atti a leggere quelle materie.

C'è poi da dire tante altre cose. Certo ha parlato bene il Consigliere Saiu, la

Carroni, hanno parlato bene tutti perché tutti ci teniamo a Nuoro.

Ma io dico: perché non decidiamo di tenere quello che abbiamo? Non ci

possiamo permettere di perdere niente e a Nuoro stiamo perdendo tutto: uffici... lo

Stato ormai si ricorda di noi solo "ad metalla" dicevano i romani, a portare i prigionieri

e magari a provare a portarci il digitale terrestre.

Come prima Regione, per la prima volta, lo Stato si è reso conto che esiste la

Sardegna: "lo proviamo là, tanto sono vicini, e poi vediamo se funziona lo proviamo

nelle regioni ricche...". A Lecco lo stanno facendo adesso!

Concludo dicendo che si può, come diceva l'Alfieri "volli, volli, fortissimamente

volli". Se noi ci crediamo, signor Sindaco, in Provincia ci sono già stato e ho visto che

il lavoro c'è stato, tant'è che abbiamo dato anche dei soldi nella scorsa legislatura per

tenere aperti dei corsi.

Facciamo in modo che quel poco che abbiamo per adesso lo teniamo, poi è

logico che le sedi gemmate Cagliari e Sassari è una guerra tra poveri, siamo la

Regione che ha più studenti fuori corso in assoluto.

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Ma perché? E' brutto dirlo, ma gli studenti fuori corso tengono l'economia delle

città, in questo caso di Sassari e di Cagliari!

E' logico! Se andiamo a vedere nelle altre scuole, ci sarebbe da fare esempi,

prendiamo Enna, Benevento, Urbino, Camerino che sono poli d'eccellenza, sono

cittadine come Nuoro e sinceramente a livello di cultura non ci insegnano niente,

perché il nuorese è preparato culturalmente.

Diamogli adito, dopo che teniamo questi pochi corsi che abbiamo possiamo fare

il collegamento con l'ISRE, possiamo fare il collegamento sanitario, quello che

abbiamo, sviluppiamoci in una cosa - una, non cento - una e portiamola a termine in

modo da eccellere come eravamo un tempo.

VICE PRESIDENTE

Ha la parola il Consigliere Manca.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Abbiamo e ho ascoltato con molto interesse lo sviluppo della discussione, certo

qualche puntualizzazione diventa importante.

Intanto la data di presentazione della mozione: forse un disguido tecnico,

facciamo di minima responsabilità, e ricordo che la mozione è stata presentata il 5

agosto.

L'ho dovuta ripresentare perché evidentemente c'è stato qualche canale di

comunicazione diverso e l'ho dovuta ripresentare ai primi di settembre.

Forse la stessa discussione fatta in quella data avrebbe potuto comunque dare

un contributo forse più importante, però accontentiamoci del 25 di novembre e

decidiamo di andare avanti.

Diciamo che tutto ciò nasce perché spesso spendersi in tante parole comporta

un arrovellarsi e allontanarsi spesso anche dalle decisioni, decisioni che su un tema

così importante devono assolutamente essere prese con una tempistica di grande

valore, ci deve essere un grande impegno.

Sentire stasera che sinora sono state fatte due riunioni a me preoccupa e non

poco. Forse avremmo potuto accettare anche il suggerimento di cui parlava il

Consigliere Cottu quando parlava di conferenza di servizi, non vorrei ricordare che

magari non era la stessa di quella che aveva proposto l'Assessore a Pintori nel luglio

2008.

Ma non voglio soffermarmi a quello che è stato fatto ieri, mi interessa più quello

che faremo oggi.

Mi sarei aspettato e aspetto ancora che il disegno e comunque la fotografia

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dell'università di oggi vista dagli occhi del Sindaco, con grande rispetto degli occhi di

tutti gli altri, non fosse altro perché erano dei temi davvero che sollecitavano

l'attenzione e l'interesse di tutta la città.

Io dico non solo della città, perché Nuoro ha diritto a avere l'università. Nuoro

deve decidere se vuole l'università, ma non può deciderlo da sola, o da sola forse

non è sufficiente.

Nuoro se vuole l'università la deve avere in compartecipazione con il territorio,

importante, non può essere l'università di Nuoro, deve essere l'università di Nuoro e

del suo territorio.

Ci è stata offerta su un piatto d'argento una possibilità con un minimo di

stabilità, perché è chiaro che è un emendamento che passa in finanziaria e che offre

una possibilità, un'altra possibilità, una possibilità che guarda anche l'aspetto

economico per il sostegno.

Dire che dobbiamo condividerla con Oristano, potremmo essere buoni

collaboratori; dire che lo dovremo fare? Stiamo decidendo di farlo forse, perché oggi

al 25 novembre ci sono delle date che sono impietose.

Una è quella del 31 dicembre che chiama a responsabilità e oggi rappresenta,

sino a oggi perché ancora non ho sentito delle nuove proposte o delle iniziative che

siano delle iniziative di proiezione per la nostra università, non ne ho sentito proprio.

Siamo stati bravissimi a fare analisi, aspettiamo a vedere nelle analisi che cosa

cammina; aspettiamo a vedere se queste analisi camminano di pari passo con le

nostre economie, con le nostre casse comunali, con le nostre casse provinciali.

E allora questa è l'unica proposta in campo e poi c'è un'altra data che è quella

di febbraio, tutte e due determinanti e strategiche.

Noi qua in questi 3/4 mesi dobbiamo decidere e stiamo decidendo qual è la

proiezione che vogliamo dare all'università e quale interesse noi mettiamo e

vogliamo mettere anche sul piano della determinazione, ma con grande rispetto per

le istituzioni universitarie di maggiori valori quali quelle di Cagliari e Sassari, però con

grande esigenza per la città e per il nostro territorio.

Certo che dire che questa proposta è superata, la vedo con un attimino di

faciloneria. E' una proposta che possiamo superare politicamente e non c'è nessun

problema. Se una proposta arriva dopo tre mesi in Consiglio alla discussione, questo

è un problema serio.

Detto questo sono davvero fermamente convinto che anche l'avvento del nuovo

Assessore lancia un messaggio importante, lo lancia il suo partito, lancia un grido

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d'allarme forse, spero di essermi sbagliato, e dice: niente fughe in avanti, niente

fughe solitarie, niente pretese di primogenitura.

Forse è un progetto condiviso, forse è una valutazione condivisa, forse è

un'analisi condivisa, forse è un pensiero che guarda alla cultura, al lavoro, allo

sviluppo e all'attrazione, Assessore.

Dobbiamo davvero prendere delle decisioni forti, e decisioni forti che dicono

davvero che tipo di università vogliamo perché riempirci di grandi parole, di grandi

sensi, l'università del Mediterraneo la vogliamo tutti, ma poi dirci che vogliamo fare

un'università omogenea nelle sue specialità, per esempio, sarebbe una cosa

interessante.

Se noi passiamo all'università dalle linee di condotta sanitarie va benissimo, è

una proposta; sulle linee di condotta che camminano verso la cultura, è una

proposta; che camminano verso l'ambiente, è una proposta: scuola forestale.

Credo che idee ce ne possano essere e ce ne sono tante sul campo.

Avevo immaginato che subito dopo la mozione ci fosse qualcuno che magari

pensasse a un Consiglio monotematico da fare la settimana dopo, il giorno dopo, per

iniziare a decidere se su quella legge della Regione, con soldi a disposizione,

potesse avere un seguito.

Noi abbiamo deciso sinora verosimilmente neanche di affrontare il problema.

Spero di sbagliarmi.

Oggi scopro un'altra bella verità, purtroppo triste ma può essere forse

interessante, scopro che abbiamo liquidato il liquidatore e scopro anche che non c'è

più neanche il consorzio - correggetemi se sbaglio - ho capito male forse.

Allora mi chiedo: il commissario liquidatore ha esaurito il suo compito di

liquidazione? Per ora ho scoperto stasera che abbiamo liquidato il liquidatore.

Va bene anche questo se c'è una proiezione, questa è una scelta politica, se

c'è in questa scelta politica un disegno strategico che serve a dare continuità, perché

io so che il liquidatore, oltre che interessarsi della parte di liquidazione, ci ha

impiegato un anno o forse poco più, ha impiegato forse poco più di un anno per non

liquidare.

Nel frattempo so che lui ha seguito, ma non voglio fare nessuna considerazione

né sulla persona né sulla sua attività, voglio soltanto fare due considerazioni, ma

proprio brevi, per raccontarvi qual è il tipo di preoccupazione che viaggia attraverso il

contenuto forse in ritardo, forse non troppo aiutato, forse un po' accantonato, per

cercare di fare in modo che chi deve governare abbia la possibilità di ragionare e

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valutare e decidere.

Ecco perché noi abbiamo chiesto l'apertura di un tavolo tecnico, perché la

conferenza dei servizi del 2008 non è mai iniziata. Abbiamo detto: proviamo con un

tavolo tecnico che potrebbe avere il sapore di una condivisione, di un percorso di

condivisione.

Sappiamo che ci sono degli studi sul campo, valutiamo se quelli possono

essere utili oppure dismetterli: non sono serviti.

Il liquidatore so che ha demandato a due figure specialistiche del settore per 40

mila euro un lavoro. Benissimo. L'abbiamo preso in considerazione? Non serve,

facciamo che non serva, che non viene valutato positivamente?

Molto bene, pazienza, vuol dire che abbiamo provato una strada e quella strada

non è percorribile.

Però su questo fateci capire, chiedo gentilmente di poter capire perché possa

insieme alla mia comprensione dare un contributo. Per quello che è possibile dare un

contributo su questo tema, per me è una questione di importanza determinante.

Il mio contributo lo voglio dare insieme al mio gruppo, insieme a tutta

l'opposizione, io credo insieme alla maggioranza, lontano dagli schematismi, lontano

dalle risse, lontano dallo scenario che abbiamo vissuto fino all'altro ieri.

E su questo non torno più, ecco perché mi preoccupa, anche se fosse solo un

avvertimento quello del gruppo del Partito Socialista e auspico davvero che

quell'avvertimento, che quella situazione di presagio possa invece essere importante

per capire che questa è una strada da seguire in maniera leggermente diversa sino a

quando abbiamo vissuto il recente passato.

Allora cambiamo qualcosa, cambiamo sulla tempestività, fateci capire! Io non

posso chiedere oggi, davvero lo dico con molta umiltà all'Assessore: se sa qualcosa

ce la dica, se avete già visto qualcosa ce la dica, altrimenti dovrei chiedere al

Sindaco che nell'interim ha avuto la possibilità di occuparsi di questo grande tema e

questo grande tema io credo che per lui sia un tema davvero di vitale importanza per

la città e sia un tema di cui si è potuto occupare oltre quelle grosse difficoltà di

emergenze che tutti i giorni capitano a un'Amministrazione Comunale, che sia Nuoro,

Cagliari o Sassari poco importa, ma abbiamo vissuto una serie di emergenze

importanti.

Se per caso questo tema in qualche misura, per ragioni di necessità sia stato

anche un pochino accantonato, vi prego di poterne invece tenere conto e dargli

anche una grande priorità facendolo camminare insieme a quelle che sono le norme,

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insieme a quelli che sono i danari, insieme a quelle che sono le offerte, insieme a

quella che è l'offerta formativa, insieme a quella che è la tempistica perché questa

città credo davvero, lo dico con grande senso di affetto, questa città sta facendo

fatica ad aspettare.

E aspettare significa forse perdere anche delle grandi opportunità.

Se nel disegno di università che ha questa Amministrazione aspettare significa

anche fare delle scelte molto più appropriate, bene prendiamo tutto il tempo, ma lo

scenario ci dice che abbiamo davvero dei tempi oramai troppo risicati, ma non

perché sono troppo risicati i tempi, ma perché abbiamo forse in qualche misura

abusato noi.

E allora a voglia di cantare i soldi della Gelmini, i soldi dello Stato, i soldi che

vengono tagliati da un'altra parte, tutti i tagli.

Speriamo che questa volta i tagli non li stiamo facendo noi perché decidiamo se

ci sono dei denari a disposizione, se c'è possibilità di sviluppare un progetto

importante, se c'è possibilità di scegliere un'omogeneità di università, perché se

parliamo di università per situazioni sanitarie, allora abbiamo già iniziato questo

percorso?

E' un percorso che ci può portare davvero tanto lontano? E' un percorso che

può essere diversificato nella sua omogeneità? E' un percorso che può essere poi

fatto sposare dalla città in termini di ambiente, in termini di ricezione della gente,

degli studenti universitari che arrivano?

E' un percorso che ci chiede di allargare il raggio di orizzonte e di portarlo su un

disegno strategico politico che deve essere dichiarato però, perché tutti quanti noi

dobbiamo assolutamente accodarci e stare dietro nel ragionamento sì, ma anche

nella condivisione delle scelte e nell'impegno che tutti noi dobbiamo mettere perché

queste scelte possano cadere non più su mia figlia.

Forse su un vicino di casa, un giovane vicino di casa, forse su un giovane di

Orotelli, forse - con un pizzico di ambizione, Assessore - forse su una figura del

bacino del Mediterraneo perché abbiamo tutte le potenzialità, abbiamo tutte le

concezioni giuste, abbiamo forse anche la forza interiore tutti noi, noi abbiamo una

forza interiore per poterlo fare.

Si tratta di scegliere se davvero la vogliamo questa università e se vogliamo

dismetterla perché so che anche quella piccola parte del consorzio che ancora vive e

che paga fino al 31 dicembre - perché fino al 31 dicembre paga - possa continuare la

sua sopravvivenza e mi auguro che sia così e possa continuare su una

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sopravvivenza che non sia quella dell'ultimo respiro, ma sia la sopravvivenza di chi

ha passato un brutto momento, ha smesso di litigare, ha iniziato a ragionare, a

iniziato a mettere insieme tutti, ha iniziato a concentrare su un'unica identità di

università la scelta migliore per questa città.

VICE PRESIDENTE

La parola all'Assessore Demuro.

ASSESSORE DEMURO

Nonostante l'ora tarda mi pare doveroso intervenire, anche perché sarebbe

altrimenti una mancanza di rispetto nei confronti dei Consiglieri che hanno fatto degli

interventi molto interessanti.

Cercherò di essere breve e didascalica, in modo tale...

VICE PRESIDENTE

Ho dato la parola all'Assessore perché non c'era nessuno prenotato.

Forse è più opportuno che parlino i Consiglieri così l'Assessore darà un'unica

risposta.

CONSIGLIERE MANNIRONI

Cercherò di essere sintetico anche perché molte delle cose sono già state

dette.

Innanzitutto vorrei chiarire una cosa su un aspetto che mi è stato chiarito dal

Consigliere Regionale Roberto Cappelli recentemente, in ordine a quello che viene in

maniera non corretta definito un emendamento della Finanziaria quando in realtà -

secondo quello che lui mi ha riferito e secondo quello che ho letto nella legge

finanziaria - si tratta proprio di una norma prevista all'interno della finanziaria stessa.

Cioè è stato fatto un emendamento alla Finanziaria che oggi come oggi è legge,

è stato recepito e votato all'unanimità, tra l'altro da tutti i Consiglieri sia di

maggioranza che di opposizione.

Quindi questo vuol dire che sulla base del testo della finanziaria, a decorre dal

primo gennaio 2011 il Consorzio Universitario Uno di Oristano e il Consorzio

Universitario di Nuoro attraverso la loro fusione creano un Polo Universitario della

Sardegna Centrale di valenza regionale e la Giunta Regionale provvede a garantire,

a valere sul fondo unico per l'università diffusa in Sardegna, trasferimenti adeguati al

sostegno e valorizzazione del polo unico della Sardegna centrale.

Questa è la legge e sulla base di quello che è il dato normativo attualmente

vigente l'auspicio della Regione e soprattutto l'auspicio di quelli che erano i

Consiglieri Regionali proponenti era ed è quello di creare un terzo polo universitario

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che consentisse finalmente l'affrancamento di Nuoro e di Oristano dalle facoltà di

Cagliari e Sassari che, come già stato detto da chi mi ha preceduto, l'hanno fatta e

continuano a farla da padrone perché non hanno nessun interesse a far evolvere e

soprattutto a far decollare l'università a Nuoro.

Partendo da questo presupposto io sono assolutamente contrario a mutuare

l'esperimento delle cosiddette università gemmate perché non ha funzionato, dopo

15 anni noi siamo tutt'oggi dipendenti completamente da Cagliari e da Sassari.

Anche rivolgendoci ad eventuali università in Italia o all'estero, il problema si

porrebbe nella stessa misura perché ovviamente queste università - io almeno la

vedo così - avrebbero solo ed esclusivamente l'interesse a percepire eventuali fondi

messi a disposizione dalla città di Nuoro e dalla sua Provincia, per poi fare il bello e il

cattivo tempo con i fondi stessi.

Da quello che risulta a me ad esempio, Sassari pare che non abbia proferito

parola fino ad oggi semplicemente perché ha incamerato i soldi che gli sono stati dati

dalla Provincia di Nuoro e da quello che a me risulta non sappiamo che cosa sia

stato fatto di questi soldi.

Quindi io credo che l'occasione che ci viene data dall'approvazione della legge

regionale sia un'occasione assolutamente irripetibile.

Qui si tratta di trovare una soluzione che cerchi di mettere da parte i vari

campanilismi, una volta tanto; che i sardi dimostrino di essere non come ci hanno

definito gli spagnoli - pochi e anche male uniti e anche scemi - ma che si voglia

costruire qualche cosa che possa consentire la realizzazione di questo benedetto

polo universitario centrale.

Si è detto che Nuoro avrebbe delle strutture e comunque avrebbe una storia

culturale completamente diversa da quella dell'università di Oristano.

Io conosco abbastanza bene la realtà di Oristano, credo che loro sarebbero

assolutamente - e questo mi è stato riferito anche da persone che ho operato in

quella zona - disposti alla realizzazione di questo polo.

Chiaramente loro hanno determinate caratteristiche che contraddistinguono il

loro territorio e quindi hanno anche indirizzato determinate scelte, che sono

completamente diverse, autonome da quelle che sono state fino ad oggi le scelte

operate dall'università che invece sta operando nel Nuorese.

Quindi io credo che sotto questo profilo il consorzio, cioè l'unione di questi due

consorzi debba essere assolutamente sostenuta perché altrimenti queste risorse che

la Regione ha dichiarato nella legge Finanziaria di voler mettere a disposizione di

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questo polo centrale, sicuramente non ci saranno messe a disposizione.

A quel punto, qualora si dovesse perseguire in un eventuale intento di mutuare

le cosiddette università gemmate, si potrebbe fare ricorso solo ed esclusivamente al

cosiddetto fondo unico, che chiaramente prevede delle risorse che sono limitate

anche nell'entità e nel loro ammontare e che quindi non consentirebbero a mio

avviso uno sviluppo o per lo meno quello sviluppo che tutti quanti mi sembra

vogliamo portare avanti con riferimento all'università nuorese.

Si è parlato della riforma della Gelmini e dei tagli che la Gelmini intende fare e

sta cercando di attuare con questa riforma.

Io ricordo che questo tipo di politica purtroppo ormai non è che risale solo ed

esclusivamente all'attuale governo ma è una politica che di fatto sta andando avanti

da più di dieci anni.

E' una politica che è esclusivamente rivolta al taglio dei finanziamenti

all'istruzione, dei finanziamenti alla sanità perché bisogna far rientrare tutti all'interno

dei parametri della stabilità economica che ci sono imposti dalla Comunità Europea e

via discorrendo.

Per cui se ci fosse stata un'altra persona al posto della Gelmini sicuramente

avrebbe fatto lo stesso tipo di politica perché purtroppo questo è il modo di operare

non solo a livello italiano. Le recenti cronache di quello che sta accadendo in Irlanda

ce ne danno un'ulteriore dimostrazione.

Noi tra l'altro siamo in una situazione ballerina e rischiamo di avere lo stesso

tipo di conseguenze che ora ci sono in Irlanda.

Detto questo quindi, ribadisco la possibilità che ci viene data dalla Legge

Finanziaria che è stata approvata l'anno scorso e che dovrebbe consentire di fare

questo polo universitario entro il 31 dicembre di quest'anno.

Anche se il Consigliere Cappelli mi ha informalmente detto che ove ci fosse una

seria manifestazione di volontà da parte del consorzio nuorese con quello di

Oristano, gli stessi Consiglieri che avevano l'anno scorso presentato l'emendamento

che poi è stato approvato in Finanziaria potrebbero presentare un ulteriore

emendamento affinché questo termine possa essere posticipato quanto meno di un

anno, così rimettendo in corsa il Comune di Nuoro e quello di Oristano per

l'eventuale realizzazione di questo terzo polo universitario.

Ebbene io credo che l'azione che questo Comune dovrebbe portare avanti

dovrebbe essere finalizzata intanto al mantenimento del consorzio attuale - e

spiegherò anche quali sono le ragioni perché ritengo che il consorzio debba essere

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mantenuto - e inoltre a cercare di raggiungere questo accordo con il consorzio

oristanese per creare questo benedetto terzo polo universitario.

Innanzitutto bisogna qui chiarire una cosa, che probabilmente non è chiara a

tutti quanti.

Se è vero che è stato revocato il mandato al commissario liquidatore Dottor

Cocco, il consorzio in realtà non è stato liquidato perché pende davanti al Tribunale

di Nuoro tutt'ora la procedura di liquidazione, e sotto questo profilo a me risulta che il

Tribunale ancora non ha chiuso la liquidazione.

Quindi paradossalmente non c'è un provvedimento, per lo meno fino a ieri non

era stato depositato, non so se è così.

Quindi il rischio che di fatto si corre allo stato è che il commissario liquidatore è

stato esautorato dei poteri che gli erano stati attribuiti dal Comune e dalla Provincia,

però mantiene i poteri che gli sono invece stati dati dal Tribunale.

Il che vuol dire che se non si risolve immediatamente questa situazione, il

commissario liquidatore sarà suo malgrado costretto a liquidare capra e cavoli,

perché comunque lui deve rispondere all'autorità giudiziaria.

Questo dal punto di vista strettamente giuridico. Che poi dal punto di vista

politico il Comune e la Provincia si muovano diversamente, è una cosa diversa, ma

dal punto di vista prettamente del diritto, lui ha avuto un incarico e ovviamente deve

portarlo a termine, salvo che il collegio che gli ha conferito questo incarico non glielo

revochi.

In questo senso però ci deve essere un atto formale del Tribunale che deve,

nella sostanza, portare a un cambiamento della situazione attuale.

Detto questo, non sono assolutamente d'accordo per le ragioni che sono state

dette sulla costituzione di una Fondazione, perché sembrerebbe ancora una volta il

voler costituire dei posti di lavoro per amici etc., con tutto quello che poi

comporterebbe in termini di spese etc..

Il consorzio invece sotto questo profilo dovrebbe essere a mio avviso ampliato,

ove possibile, a quelle strutture e a quegli enti che già operano nel territorio nuorese

e che potrebbero dare un contributo dal punto di vista finanziario - e potrebbe essere

la Camera di Commercio piuttosto che i sindacati, l'ISRE, il MAN.

E' stato fatto giustamente un cenno all'ISRE che è un ente territoriale al quale

secondo me bisognerebbe dare la massima importanza perché è depositario di tutta

una serie di testi, di filmati di cui ciascuno di noi - e non solo - ha la possibilità di

poter usufruire e quindi consultare, però non hanno gli spazi per farlo.

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Insomma ci sono tutta una serie di strutture di eccellenza che potrebbero far

parte del consorzio e in questo senso cercare di costituire un polo nuorese molto

forte che crede in questo progetto.

D'altra parte - e concludo - c'è un aspetto che io trovo veramente assurdo,

perché da un lato il Sindaco e la Giunta in generale si stanno dando parecchio da

fare con il Ministero della Difesa per cercare finalmente di costruire questo campus

universitario e dall'altro in realtà, se guardiamo l'aspetto strettamente riguardante

l'università stessa, siamo con in mano un pugno di mosche perché non sappiamo

cosa farà Nuoro un domani se dovessimo continuare ad essere gemmati

dall'università di Cagliari e Sassari, perché questi ci danno e ci tolgono quello che

vogliono come e quando vogliono.

Sotto questo profilo quindi si arriverebbe quasi all'assurdo che Nuoro costruisce

un campus universitario e poi magari domani non abbiamo nessuno tipo di università.

Quindi credo che i due progetti debbano camminare sugli stessi binari e con

quella celerità e quell'urgenza che una situazione come quella che si è venuta allo

stato a creare richiede.

Per cui sotto questo profilo chiederei che l'azione della Giunta sia finalizzata a

cercare di verificare la possibilità, con il consorzio oristanese, di mettere su questo

terzo polo universitario al fine di non perdere queste risorse che la Regione ha

manifestato di volerci mettere a disposizione.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, la parola all'Assessore Demuro.

ASSESSORE DEMURO

E' doveroso un intervento, anche se il dibattito di oggi è in una giornata in cui

l'università italiana non se la passa troppo bene, speriamo non sia di cattivo auspicio.

Dobbiamo essere convinti che l'università a Nuoro, un terzo polo in Sardegna

può esserci e dobbiamo esserne convinti. La Sardegna ha la più bassa percentuale

in Italia del rapporto tra laureati e popolazione, perché è il 10%, nel resto dell'Italia è

al 12%.

Già poi l'Italia ha una percentuale ancora più bassa rispetto ad altri paesi

europei, dove si va dal 46 al 23%.

A questi dati ne voglio collegare altri. I dati sono quelli, ne accennava il

Consigliere Saiu, del rapporto tra numero di università e abitanti.

In Sardegna c'è uno dei più alti rapporti, sono circa 1.600.000 abitanti con due

università, diviso due fa un'università ogni 800.000 abitanti.

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Nei paesi come la Finlandia, soprattutto i paesi dell'Europa del nord, ma parlo

anche dell'Australia, c'è un'università ogni 210.000 abitanti, addirittura ogni 115.000.

Negli USA, considerando i college e considerando che ci sono le università di

eccellenza e quelle di insegnamento - quelle di eccellenza sono quelle che fanno

ricerca, sono poche e distribuite sul territorio, mentre quelle di insegnamento sono

distribuite in maniera diffusa sul territorio - andiamo addirittura ad un'università ogni

71.000 abitanti.

Se incrocio i due dati vedo che il numero di laureati aumenta laddove ci sono

più università, è un sillogismo, è chiaro ed è logico.

Qual è l'obiettivo in Sardegna? Quale dovrebbe essere l'obiettivo ma non della

classe politica del Nuorese, di tutta la classe politica regionale? Elevare il livello di

conoscenza, aumentare il numero di laureati.

Quindi sarebbe una miopia politica impedire e far morire a Nuoro quel po' che ci

è rimasto e non dare neanche prospettive.

L'esperienza nuorese va incrementata perché è in crisi. Quello che in questi

anni ha rovinato secondo me l'università non è l'aumento del numero delle università,

ma è l'aumento abnorme dei corsi di studio.

Le università per recuperare soldi e finanziamenti hanno costruito corsi di

laurea nelle cose più varie, tutti i rettori, presi con un po' di fantasia, inventavano

corsi di laurea e sono quelli che hanno creato il problema perché è l'università

tradizionale in Sardegna ad essere in crisi, perché abbiamo corsi di laurea che non

rispondono alle esigenze del mondo del lavoro, abbiamo un tasso di abbandono delle

università altissimo.

Studenti che si laureano e la cui età non è certo quella media degli altri stati

europei, dove si laureano molto più giovani; e non è perché siano meno intelligenti o

meno capaci i nostri studenti, ma è perché non è un'università competitiva.

La competitività nasce sul piano dei servizi e sul piano dell'offerta didattica e

diciamo che in Sardegna è carente sia l'uno che l'altro.

L'università perché? L'università è sempre stata uno strumento di mobilità

sociale, chiaramente parliamo di università di qualità perché io credo che nessuno di

noi qui sia d'accordo ad avere università che siano il surrogato di università vere.

Infatti questo tipo di università dequalificate vanno a svantaggio delle classi e

dei giovani più disagiati, meno fortunati.

Quindi non devono prendere il pezzo di carta per poi andare a fare qualunque

altra cosa che magari il padre gli costruisce, i genitori gli costruiscono; hanno bisogno

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di avere qualcosa spendibile nel mondo del lavoro.

La situazione a Nuoro. Qualcuno parlava di situazione, vediamo un po' i dati. A

due anni fa avevamo più di mille studenti; lo scorso anno 732 studenti.

Quest'anno? Quest'anno abbiamo 60 studenti iscritti al corso di Scienze

Infermieristiche, ed è vero che ha avuto un andamento altalenante, penso che il

corso di Scienze Infermieristiche era stato avviato nel 2006/2007 con 30 studenti; per

due anni non c'è stato il corso; hanno ripreso nel 2009/2010, 60 e altri 60 sono

quest'anno.

Scienze Forestale Ambientali ha avuto un incremento, l'anno scorso erano 34,

quest'anno si è dovuta fare anche la selezione e quindi sono 50.

Rimane una laurea magistrale, l'unica che abbiamo, ed è Sistemi Forestali

Ambientali. L'anno scorso erano 10 iscritti, quest'anno l'immatricolazione è ancora in

corso ma dai numeri che ho visto non credo che andremo oltre, eppure quella che

noi chiamiamo università di Nuoro dal 2005 sino allo scorso anno accademico ha

laureato 343 studenti e non sono pochi.

Avevamo dei master, esattamente 4 master; dal 2007/2008 non ci sono più i

master, sono adesso in corso di attivazione altri due master.

I numeri quindi non è che in questa situazione ci rassicurino tanto. Quali sono le

iniziative da prendere?

Si sono dette tante cose, il primo riferimento, quello che è passato un po' con

tutti è questo riferimento alla legge finanziaria regionale dello scorso anno; qualcuno

parlava di emendamento, qualcuno di norma.

E' vero, è una norma, però programmatica e strumentale, quindi non ha

assolutamente carattere imperativo.

Vi prego di prendere questa mia affermazione non come un'affermazione che

dice: "chiudiamola lì, non la prendiamo in considerazione".

No, è giusto per dare un'informazione corretta a tutti, non è una norma che

obbliga a fare quel percorso, però siamo obbligati ad esperire, a vedere quel

percorso perché deve essere vantaggioso anche per Nuoro.

Sì, non parliamo di campanilismi però deve essere vantaggioso, io non voglio

un'università che diventi la gemmazione di un'università gemmata.

Cioè deve essere sempre, perché spesso non è che due miserie messe

insieme fanno una ricchezza, deve esserci una sinergia, Nuoro deve giocarsi il suo

ruolo importante, anche perché ha una storia.

Non voglio richiamare sempre la stessa Commissione Medici, ha fatto il suo

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corso. Ci sono altre argomentazioni forti che ci possono portare all'università.

Qualche altro diceva: "non bisogna parlare di contenitore"; invece no, il

contenitore giuridico è fondamentale per il percorso che si vuole costruire, questa è

la prima cosa da fare, spesso andiamo a parlare delle facoltà che vorremmo, è

importante, anche quello viene, però il percorso va costruito passo per passo, prima

di tutto dobbiamo individuare il contenitore giuridico.

Il Consigliere Murgia parlava poco fa di uno studio condotto; il materiale esiste,

solo che io ne sono venuta in possesso soltanto questo pomeriggio.

Durante la sera ho provato a dare uno sguardo e per esempio ho notato che in

questo studio si esclude la possibilità di fusione diretta dei due consorzi - poi avremo

modo di leggerlo e di commentarlo insieme - perché creerebbe molti problemi anche

per quanto riguarda il passaggio dei beni strumentali; invece auspica una

Fondazione di partecipazione.

Queste sono le uniche cose, non ho approfondito la lettura; gran parte dello

studio comunque è un'indagine di tipo sociologico sugli studenti che hanno

frequentato a Nuoro, sulle aspettative, sui risultati, sul periodo intercorso tra la laurea

e l'ingresso nel mondo del lavoro.

Però sono sicuramente dati molto interessanti su cui dovremo riflettere.

Quindi prima di tutto verificare che il contenitore giuridico sia quello giusto,

dovremmo cercare quello giusto.

Nella scorsa legislatura noi socialisti ci esprimemmo in questo modo, cioè

dicevamo: a noi non interessa che sia Fondazione o Consorzio, a noi interessa un

contenitore che permetta di andare avanti, non abbiamo pregiudizi.

Nessuno di noi ha pregiudizi di sorta, però se Fondazione deve essere,

chiaramente deve essere una Fondazione a prevalente controllo pubblico, perché i

soldi dei privati devono ben venire, però un privato anche con la partecipazione ad

una fondazione fa un investimento - pensate per esempio alle case farmaceutiche

che entrano in una Fondazione e portano dei capitali, però in cambio devono avere

dei risultati, non lo fanno per beneficenza - però potrebbe essere una strada

percorribile.

Secondo me non ci si può liberare dalla gemmazione delle due università, che

in modo miope vedono Nuoro come un pericolo quando devono capire che il periodo

non è Nuoro, perché gli studenti che non si fermano a Nuoro vanno fuori; ci sono gli

studenti che non vanno né a Cagliari né a Sassari, che iniziano ad avere problemi di

massa critica, rispetto al numero di abitanti potrebbero rimanere in Sardegna molti

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più studenti.

Quindi con la gemmazione bisogna continuare a tenere un po' quello che si ha.

Anche io sono d'accordo sul fatto che i filoni sono due, uno è quello delle professioni

sanitarie.

C'è un grandissimo numero di studenti che viene escluso ai testi d'ingresso

nelle facoltà di Scienze Infermieristiche, Fisioterapista, Logopedista; ma pensiamo

davvero che quelli che sono rimasti esclusi non sarebbero disponibili a venire a

Nuoro per seguire un corso?

Questo perché sono facoltà che permettono un ingresso nel mondo del lavoro

sicuramente agevole, e quindi questa è una strada sicuramente da seguire.

C'è poi il discorso delle peculiarità ambientali e anche questo va seguito.

Bisogna muoversi quindi su questi due filoni, però sempre studiando per bene il

contenitore e poi le facoltà e poi piano piano arrivare a un'autonomia. Come?

Qualcuno ha citato esempi di altre università, università di piccoli centri, per

esempio l'università di Enna che non è un grosso centro, con le lotte con l'università

di Catania...

Però hanno 5 facoltà, ogni facoltà ha 4 corsi di laurea, cioè 20 corsi di laurea.

Il Sole 24 ore li ha anche stimati per bene, tant'è che nella graduatoria

nazionale sono bene sistemati, sono partiti da un consorzio, hanno poi fatto la

Fondazione che è proprietaria dell'università.

Sono rimasi per un periodo con facoltà gemmate, poi piano piano si sono

staccate e sono arrivate ad avere un'università pubblica non statale.

Anche di queste cose vogliamo parlare perché poi dobbiamo dire - se vogliamo

superare la gemmazione e se vogliamo andare all'università autonoma - che tipo di

università.

Insomma c'è sicuramente molto da discutere, io penso che il Consiglio verrà

chiamato non una sola volta, più volte perché questo è un percorso che va condiviso

ma non solo qua dentro, va condiviso anche con la città, con le forze politiche e le

forze economiche della città.

Dobbiamo farlo, certo non è una passeggiata, anche perché dire: "vogliamo

l'università a Nuoro" non è che poi ci permetta con la bacchetta magica di averla.

Dobbiamo veramente conquistarcela.

PRESIDENTE

La discussione mi pare che sia terminata. Passiamo alle dichiarazioni di voto.

La parola al Consigliere Cottu.

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CONSIGLIERE COTTU

Innanzitutto una cosa, vorrei chiedere all'Assessore cosa ne pensa della

scadenza del 31 dicembre. Possiamo fare tutte le riunioni che vogliamo fare ma le

scadenze sono imperative.

Vorrei fare una battuta provocatoria, Presidente: se la Giunta Comunale si è

riunita e ha deliberato insieme alla Giunta Provinciale alcune decisioni sull'università

e quant'altro, come ci ha comunicato il Consigliere Carroni - ho premesso che è

provocatoria, una battuta per chiudere la serata - vorrei sapere simpaticamente,

Sindaco, perché ai sensi dell'Art. 125 della 267/00 non è stato comunicato ai

Capigruppo.

Ci viene comunicato tutto e questo non ci viene comunicato.

SINDACO

Non c'è una delibera.

CONSIGLIERE COTTU

Allora non ho capito cosa avete fatto.

A parte gli scherzi - perché era uno scherzo - dichiarando il mio voto favorevole

alla mozione ricordo che la revoca di incarico di liquidatore al Dottor Cocco è datata

26 ottobre - l'uccellino verde me l'ha detto - esattamente un mese fa.

Per cui mi viene difficile credere che solo pochi giorni fa, Consigliere Carroni, le

due Giunte abbiano deliberato o comunque si sono riunite per revocare la funzione di

liquidatore al liquidatore Cocco.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manca.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Nessun dubbio che il percorso per l'università a Nuoro - e io dico anche del suo

territorio e ora aggiungo anche con Oristano, a meno di decisioni che ancora

attendiamo, perché stiamo ancora attendendo le decisioni - credo che sarebbe stato

interessante conoscere che cosa è stato fatto finora.

Ribadisco che abbiamo saputo che non esiste più il consorzio, non so

attraverso quale forma comunque non esiste più.

Quali proposte ci sono sul campo per il nuovo ente gestore, quale la veste

giuridica, quale l'indirizzo formativo dell'università, quale qualità verosimilmente

riusciremo a dare, quale accordo possiamo raggiungere con Oristano, se lo vogliamo

raggiungere, se c'è, se l'abbiamo avviato, se non intendiamo avviarlo, se abbiamo

già deciso di non affrontare neanche il problema?

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Qual è la strategia politica? Siamo a fine novembre: qual è la strategia politica?

Quali coinvolgimenti, con quali enti, con quali situazioni di associazionismo, con

quali Comuni, con quali fornitori di danari e di indirizzi, quali scelte stiamo andando a

ratificare?

Se è vero che abbiamo fatto due riunioni congiunte, io mi auguro che ci sia una

traccia documentale per conoscere i principi di orientamento.

Quali principi di scelte abbiamo iniziato a fare, quale comunicazione possiamo

ricevere, che cosa faremo?

Credo che siamo un pochino in ritardo e molto all'oscuro.

Non ho colto se Oristano o comunque il polo del centro Sardegna possa essere

un obiettivo, se la finanziaria che ha adottato l'emendamento Cappelli sia qualcosa di

raggiungibile oppure qualcosa da trascurare, magari c'è un'altra idea in campo che

sarà anche migliore.

Se decidiamo di non seguire quel percorso, siccome si tratta anche di situazioni

cosiddette attuative, io sono convinto che nell'arco di questo mese ci sia ancora la

possibilità di un percorso attuativo, se quella sarà la scelta.

Ma se in cinque mesi abbiamo fatto due riunioni, io mi auguro e auspico che ne

facciate tante oppure poche ma di qualità oppure poche ma non capisco che con

coinvolgimento, Assessore, ed è per questo che abbiamo voluto portare

all'attenzione non il tema dell'università, perché non lo sentiate come un tema proprio

o un tema importante, però i segnali sono che l'undicesimo Assessore era

all'università.

PRESIDENTE

Concluda Consigliere Manca che stiamo arrivando alla mezzanotte.

CONSIGLIERE MANCA (CIC)

Immagino che non sia stato fatto volutamente, però è anche questo un piccolo

segnale di preoccupazione, lo leggo non come un segnale di difficoltà ma un segnale

di preoccupazione.

Al 25 di novembre, oggi, se avevamo la speranza di conoscere qualcosa un po'

più nel dettaglio non l'abbiamo avuta, se non la conoscenza del fatto che c'è uno

studio sul campo.

Aspettiamo tempi migliori con qualunque proposta che possa essere portata

all'attenzione del Consiglio e portata in discussione.

PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saiu, siamo a ridosso della mezzanotte: se può

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contenere la dichiarazione di voto, così l'ente risparmia qualcosa.

CONSIGLIERE SAIU

Eviterò non tanto di gravare sulle casse del Comune quanto piuttosto

sull'attenzione dei Consiglieri Comunali per rappresentare da un certo punto di vista

apprezzamento per l'impegno e la buona volontà che l'Assessore Demuro ha

dimostrato anche stasera di voler profondere nel suo mandato in Giunta.

Però non posso non rammaricarmi della mancanza di concretezza in quella che

è davvero l'azione dell'Amministrazione Comunale, perché - lo diceva bene Paolo

Manca prima - per cosa le avete fatte due riunioni congiunte di Giunta? per parlare?

E' vero che in chi fa politica la parola è strumento fondamentale, però se dalle

parole riuscissimo a arrivare non dico a dei fatti perché mi sembra chiedervi troppo,

però quanto meno a un progetto, a una proposta, a un'idea concreta di università,

questo sì, questo vi viene richiesto.

Non vi viene richiesto di fare Giunte congiunte per passare il tempo, per parlare,

ma per risolvere i problemi e questo dell'università è un problema serio.

I numeri che ha letto l'Assessore Demuro sull'università nuorese sono

veramente drammatici, addirittura ne sottovalutavo la disastrosità.

Io avevo un'idea diversa, stiamo parlando veramente di numeri che non si

avvicinano neanche a quelli del liceo scientifico di Nuoro. Altro che università!

Questo invece deve essere un campanello d'allarme per fare di più e per farlo

quanto prima, perché poi di passerelle per la politica, soprattutto per chi come voi

governa, non mancano.

Cerchiamo di evitare che Comune e Provincia, magari per avere due righe in

più sul giornale e dire: "abbiamo fatto la Giunta congiunta, che bello, cosa abbiamo

deciso?"

Ecco, questo, perché il merito del dibattito di questa sera e dell'iniziativa del

Consigliere Manca e de La Città in Comune credo sia stato anche questo, riportare al

centro del dibattito del Consiglio Comunale il tema dell'università ma - ahimè -

evidenziare tutta la mancanza di concretezza e anche di proposta, me lo si consenta,

su un tema così importante per la città.

Io mi auguro, al di là delle dichiarazioni di principio, che si arrivi quanto prima

veramente a poter discutere di cose concrete e serie.

Oggi abbiamo discusso dell'importanza dell'università una volta di più, credo

che fosse quasi scontato; quelle che invece non sono scontate sono le misure per

avere veramente l'università a Nuoro, e di questo oggi purtroppo non abbiamo

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parlato.

Io ovviamente a nome del gruppo del Popolo Delle Libertà esprimo voto

favorevole sulla mozione per le ragioni che ho detto prima, perché credo che questo

Consiglio debba impegnarsi; però dopo la dichiarazione di intenti, "vogliamo

l'università a Nuoro... vogliamo impegnarci... patrimonio di tutti...", arriviamo a

qualcosa di concreto, vediamo di discutere su proposte serie, vere sull'università.

Cerchiamo di arrivare quanto prima a proposte operative.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione.

Votazione: respinta.

L'altro punto all'ordine del giorno si deve trasformare in interpellanza e quindi lo

discuteremo come interpellanza.

PUNTO SEI ALL'ORDINE DEL GIORNO: APPROVAZIONE DEL V ERBALE

DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 21/09/2010.

Pongo in votazione il punto sei all'ordine del giorno.

Votazione: approvato a maggioranza.

PUNTO SETTE ALL'ORDINE DEL GIORNO: APPROVAZIONE DEL

VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28/ 09/2010.

Pongo in votazione il verbale della seduta del Consiglio Comunale del

28/09/2010.

Votazione: approvato a maggioranza.

Ricordo ai Capigruppo l'impegno per domani alle 11.

Buonanotte a tutti.

LA SEDUTA È TOLTA