COMUNE DI OSIO SOTTO BERGAMO Progetto Impianti...
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COMUNE DI OSIO SOTTO
BERGAMO
Progetto
Impianti elettrici Pubblica Illuminazione
Piano Attuativo AT5 Osio Sotto (BG)
RELAZIONE DESCRITTIVA
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INDICE
1 OGGETTO DELLA RELAZIONE
2 OSSERVANZA DELLE NORME
3 CLASSIFICAZIONE DELLA STRADA
4 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
5 SISTEMA DI PROTEZIONE
6 PRESCRIZIONI
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1.0 OGGETTO DELLA RELAZIONE
La seguente relazione ha per oggetto la descrizione del progetto dell’impianto di pubblica
illuminazione da realizzarsi presso il piano attuativo AT5 a Osio Sotto (BG).
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2.0 OSSERVANZA DELLE NORME
L'impianto elettrico verrà eseguito in osservanza alle normative e leggi vigenti alla data dell'ordine,
comprese eventuali varianti, completamenti o integrazioni alle normative stesse:
• alle prescrizioni dei autorità locali, comprese quelle dei vigili del fuoco;
• alle prescrizioni e indicazioni dell’ENEL o dell’Azienda distributrice dell’energia elettrica;
• alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano);
In particolare si fa riferimento alle disposizioni seguenti:
Legge 186/68 Definizione della regola d’arte
Legge n. 248 del 2/12/2005 e D.M. 37 del 22/01/2008
Norma UNI 111248 Illuminazione stradale “Selezione delle categorie
illuminotecniche”
Norma UNI EN 13201 Road lighting part 1: definizione del tipo di strada
Norma UNI EN 13201 Road lighting part 2: requisiti prestazionali
Norma UNI EN 13201 Road lighting part 3: calcolo delle prestazioni
Norma UNI EN 13201 Road lighting part 4: metodi di misurazione
Legge Regionale Lombarda
n. 17 del 27.03.2000 Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso
illuminazione esterna e di lotta all'inquinamento luminoso";
Legge Regionale Lombarda
n. 38 del 21.12.2004 Modifiche e integrazioni alla legge regionale 27 marzo
2000, n. 17 (Misure urgenti in tema di risparmio energetico
ad uso illuminazioneesterna e di lotta all'inquinamento
luminoso") ed ulteriori disposizioni
Decreto legislativo
n° 285 del 30 aprile 1992 Nuovo codice della strada
DPR 495/92 Regolamento di esecuzione e attuazione del nuovo codice
della strada
Legge n° 10 del 1991 orme di attuazione del nuovo piano energetico nazionale
Delibera n. 2611 del 11 dicembre 2000 della Giunta Regionale Lombarda in merito alle fasce di
protezione degli osservatori astronomici specificate nella L.R. 17/00
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Delibera n. 7/6162 del 20 settembre 2001 della Giunta Regionale Lombarda in merito ai criteri di
applicazione della L.R. n.17/00
D.Lgs 30 Aprile 1992 n. 285 e DPR 495/92 Nuovo Codice della Strada
Decreto legislativo 360/93 Disposizioni correttive ed integrative del Codice della Strada” approvato
con Decreto legislativo n.285 del 30.04.1992
D.M. 12/04/95 Supp. ordinario n.77 alla G.U. n.146 del 24/06/95 Direttive per la redazione, adozione
ed attuazione dei piani Urbani del traffico”.
- Norme CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 Volt. in c.a. e a 1500 Volt in c.c.” .
- Norme CEI 64-8 /7 Impianti di illuminazione situati all’esterno”
- Norma CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche esterne”
- Norma CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia
elettrica.Linee in cavo “
- Norme CEI 17-5 “Interruttori automatici per c.a. a tensione nomina-
le non superiore a 1000 Volt. e per c.c. non superiore a
1.200 Volt” .
- Norme CEI 17-11 “Apparecchiature a bassa tensione: interruttori di manovra,
sezionatori, .... ” .
- Norme CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate d protezione e manovra per
bassa tensione (quadri BT). Parte 1 “.
- Norme CEI 17-13/2 “Apparecchiature assiemate d protezione e manovra per
bassa tensione (quadri BT). Parte 2 “.
- Norme CEI 17-13/3 “Apparecchiature assiemate d protezione e manovra per
bassa tensione (quadri BT). Parte 3 “.
- Norme CEI 17-43 “Metodi per la determinazione delle sovratemperature”.
- Norme CEI 20-19 “Cavi isolati in gomma con tensione nominale VO/V non
superiore a 450/750V “ e varianti .
- Norme CEI 20-20 “Cavi isolati con PVC con tensione nominale VO/V non
superiore a 450/750V “ e varianti .
- Norme CEI 20-21 “Portata dei cavi elettrici in regime” .
- Norme CEI 20-22 “Prove d’incendio sui cavi elettrici” e varianti.
- Norme CEI 20-35 “Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco”.
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- Norme CEI 20-38 “Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio a basso
sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi”.
- Norme CEI 23-8 “Tubi protettivi rigidi PVC”.
- Norme CEI 23-14 “Tubi protettivi flessibili in PVC” .
- Norme CEI 23-18 “Interruttori differenziali per usi domestici e similari e interruttori…” .
- Norme CEI 23-26 “Tubi per installazioni elettriche…. “ .
- Norme CEI 23-31 Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e porta
apparecchi”.
- Norme CEI 23-32 Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso
portacavi e porta apparecchi per soffitto e parete” .
- Norme CEI 23-39 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche” .
- Norme CEI 23-44 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati”
- Norme CEI 23-46 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche” .
-Norma CEI 34 “Norme relative a lampade, apparecchiature di alimentazione
-Norma CEI 34-33 “Apparecchi di illuminazione. Parte 2/3: Prescrizioni particolari.
Apparecchi per l’illuminazione stradale”
- Norme CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri”.
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3.0 CLASSIFICAZIONE DELLA STRADA
Il Nuovo Codice della Strada (decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni),
nonché il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5 novembre 2001 (Norme
funzionali e geometriche per la costruzione delle strade) dettano le condizioni e i requisiti per
classificare i diversi tipi di strade. Stralci del Codice della Strada e del Decreto Ministeriale sono
riportati in appendice.
La classificazione delle strade risulta fondamentale per pianificare al meglio l’illuminazione in
quanto le caratteristiche che gli impianti dovranno soddisfare dipendono strettamente dal tipo di
strada che si intende illuminare.
Il Codice della Strada divide le strade in sei grandi categorie:
• Autostrade (extraurbane ed urbane)
• Extraurbane principali
• Extraurbane secondarie
• Urbane di scorrimento
• Urbane di quartiere
• Locali (extraurbane ed urbane)
La norma UNI 11248 permette di fare una classificazione ai fini illuminotecnici.
L’approvazione della norma europea EN 13201, introduce finalmente la possibilità di classificare
anche la restante parte del territorio permettendo una migliore e più graduale gestione della luce in
tutti gli ambiti cittadini per una migliore fruizione degli spazi ed un corretto uso dei flussi luminosi.
In tale norma vengono definite le seguenti categorie:
- Categoria illuminotecnica di riferimento: Tale categoria deriva direttamente dalle leggi e norme di
settore, la classificazione non è normalmente di competenza del progettista
- Categoria illuminotecnica di progetto: dipende dall’applicazione dei parametri di influenza e
specifica i requisiti illuminotecnici da considerare nel progetto dell’impianto;
- Categorie illuminotecniche di esercizio: in relazione all’analisi dei parametri di influenza (analisi dei
rischi) e ad aspetti di contenimento dei consumi energetici, sono quelle categorie che tengono
conto del variare nel tempo dei parametri di influenza, come in ambito stradale, il variare dei flussi
di traffico durante la giornata.
L’analisi dei rischi consiste nella valutazione dei parametri di influenza per garantire la massima
efficacia del contributo degli impianti di illuminazione alla sicurezza degli utenti della strada,
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minimizzando al contempo i consumi energetici, i costi di installazione e di gestione e l’impatto
ambientale.
La tabella seguente riassume i prospetti 1-2-3-A della norma UNI11248 (fare riferimento alla
medesima per approfondimenti), e la classificazione secondo le leggi dello stato. La stessa
permette di risalire alla classificazione illuminotecnica (riferimento/progetto/esercizio) del tracciato
viario in funzione dei relativi parametri fondamentali di influenza.
Tabella 1: Classificazione illuminotecnica di progetto e esercizio in funzione della categoria della strada (tabella 1) e dei fondamentali parametri di influenza secondo la norma UNI11248 (fare sempre riferimento al documento UNI originale).La
Lr. 17/00 prescrive questi valori di luminanza come quelli minimi di progetto. La tolleranza è quella specificata dalle norme in termini di incertezze di misura anche in base a quanto indicato nella UNI EN ISO 14253
(+/-10-15%). La norma UNI11248 introduce e propone nei prospetti 2 e 3, alcuni possibili parametri di influenza
ovviamente non tutti applicabili in ciascun ambito illuminotecnico. Nello specifico il prospetto 2
identifica quelli fondamentali applicabili in ambito stradale e per piste ciclabili (direttamente riportati
nelle tabelle 1, 2, 3, 4) che possono essere integrati previa adeguata analisi dei possibili rischi, in
ambiti stradali, o pedonali/misti con alcuni dei parametri di influenza del prospetto 3 al fine di
declassare ulteriormente l’ambito da illuminare e quindi di favorire, come appunto promuove la
norma UNI11248 il risparmio energetico.
N.B. Nel prospetto 3 della UNI11248 si introducono diversi parametri utili per ridurre/incrementare
la classificazione del territorio ai fini del risparmio energetico, ed in particolare i seguiti applicabili a
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seconda dell’ambito specifico (i valori sono inseriti esclusivamente a titolo indicativo e possono
anche essere aumentati/diminuiti dal progettista in quanto se le condizioni lo permettono è
necessario favorire il risparmio
Tabella 2: Esempi di parametri di influenza ed individuazione del loro peso sul territorio comunale
La classificazione illuminotecnica degli altri ambiti del territorio (vedi tabella 3 e 4) definisce i valori
progettuali in termini di illuminamento.
Le norme di riferimento sono le seguenti:
UNI EN 13201 e UNI 11248 – parcheggi e piazze, incroci e rotatorie, ciclabili, parchi, pedonali, etc..
UNI EN12193 – impianto sportivi
EN 12462 – Aree industriali di lavoro con utilizzo anche notturno.
La categoria illuminotecnica EV, integra le categorie CE ed S, per zone sottoposte a
videosorveglianza
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Tabella 3: Classificazione illuminotecnica di strade e aree a traffico misto in funzione dei fondamentali parametri di
influenza secondo la norma UNI11248 (fare riferimento al documento UNI originale). La L.r. 17/00 prescrive questi valori di luminanza come quelli minimi di progetto. La tolleranza è quella specificata dalle norme in termini di incertezze di
misura anche in base a quanto indicato nella UNI EN ISO 14253-1 (+/-10-15%).
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Tabella 4: Classificazione illuminotecnica delle piste ciclabili in funzione dei parametri fondamentali di influenza secondo la norma UNI11248 (fare riferimento al documento UNI originale). La Lr. 17/00 prescrive questi valori di luminanza come quelli minimi di progetto. La tolleranza è quella specificata dalle norme in termini di incertezze di
misura anche in base a quanto indicato nella UNI EN ISO 14253-1 (+/-10-15%).
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Parametri illuminotecnici progettuali
Definiti i requisiti illuminotecnici di progetto per la conformità alla L.r.17/00 della progettazione
illuminotecnica, si devono minimizzare (a meno della tolleranza di misura indicata nelle norme):
- la luminanza media mantenuta in ambiti stradali (tabelle 6),
- gli illuminamenti orizzontali medi mantenuti negli altri ambiti (tabelle 7 ).
I parametri di progetto da minimizzare sono riportati in tabella 5.
Tabella 5: Definizione dei parametri illuminotecnici di progetto da ottimizzare e minimizzare.
Requisiti illuminotecnici di progetto in ambito stradale:
Tabella 6: Parametri illuminotecnici di progetto in ambito stradale. *SR: Questo criterio può essere applicato solo
quando non vi sono aree di traffico con requisiti propri adiacenti alla carreggiata.
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Requisiti illuminotecnici di progetto in altri ambiti:
Classe CE : Definisce gli illuminamenti orizzontali di aree di conflitto come strade commerciali,
incroci principali, rotatorie, sottopassi pedonali ecc
Classe S : Definiscono gli illuminamenti orizzontali per strade e piazze pedonali, piste ciclabili,
parcheggi ecc.
Classe ES : Favorisce la percezione della sicurezza e la riduzione della propensione al crimine.
Classe EV : Favorisce la percezione di piani verticali in passaggi pedonali, caselli, svincoli o zone di
interscambio) o in zone con rischio di azioni criminose, ecc.
Tabella 8: Parametri illuminotecnici di progetto delle classi S-CE-EV-Es.
Categorie illuminotecniche comparabili tra zone contigue e tra zone adiacenti:
Quando zone adiacenti o contigue prevedono categorie illuminotecniche diverse è necessario
individuare le categorie illuminotecniche che presentano un livello luminoso comparabile (tabella 9 i
gruppi di categorie illuminotecniche comparabile sono riportate nella stessa colonna).
Tabella 9: Tavola di correlazioni illuminotecnica per zone progettuali contigue.
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Sulla base delle considerazioni sopra esposte e di quanto indicato nella norma UNI 11248 e
EN 13201 la strada oggetto di verifica ha la seguen te classificazione:
ZONA CLASSIFICAZIONE CLASSE ILLUMINOTECNICA
IN BASE ALLA STRADA
PROGETTO ESERCIZIO
Strada ME5 ME5 ME5 Pista ciclabile S3 S3 S3 ME5 Lm (cd/m2) Uo % Ul % Ti SR 0.5 0.35 0.4 15 0.5 S3 E. Medio (lux) E. Min (lux) 7.5 1.5
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4.0 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
L’impianto di pubblica illuminazione prenderà origine dalla linea alimentante via Osio Sopra.
Gli apparecchi illuminanti utilizzati per l’illuminazione della pista ciclabile saranno tipo AEC ITALO a
doppio isolamento con un modulo Led da 27.5 W 700 mA, posti su pali verniciati di altezza 4 mt
fuori terra e alimentati da linea a doppio isolamento tipo FG7OR 2x6mmq posta in tubazione
interrata. L’interdistanza di tali pali risulta essere di 20 metri.
Gli apparecchi illuminanti utilizzati per l’illuminazione della strada saranno tipo AEC ITALO a
doppio isolamento con due moduli Led da 41,5 W 700 mA, posti su pali verniciati di altezza 5 mt
fuori terra e alimentati da linea a doppio isolamento tipo FG7OR 2x6mmq posta in tubazione
interrata. L’interdistanza di tali pali risulta essere di 20 metri.
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5.0 SISTEMA DI PROTEZIONE
Protezione contro le sovracorrenti
La protezione contro le sovracorrenti è realizzata utilizzando interruttori automatici
magnetotermici in ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64-8.
In particolare, i conduttori sono stati scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o
almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della
massima potenza da trasmettere in regime permanente).
Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione hanno una
corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (I
b) e la sua
portata nominale (Iz) e una corrente in funzionamento (I
f) minore o uguale a 1,45 volte la
portata (Iz).
In tutti i casi come risulta dalle tabelle allegate risultano soddisfatte le seguenti relazioni:
Ib ≤ I
n ≤ Iz I
f ≤ 1,45 I
z
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate risulta automaticamente soddisfatta
nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.
Gli interruttori automatici magnetotermici sono stati scelti in modo da interrompere le
correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto per garantire che nel
conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione I2t ≤
k2s
2 (artt. 434.3, 434.3.1, 434.3.2 e 434.2 delle norme CEI 64-8).
Essi hanno un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta
nel punto di installazione.
E’ tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione
inferiore a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di
interruzione (artt. 434.3, 434.3.1., 434.3.2 delle norme CEI 64-8).
In questo caso le caratteristiche dei 2 dispositivi dovranno essere coordinate in modo che
l'energia specifica passante, I2t, lasciata passare dal dispositivo a monte, non risulti
superiore a quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle
condutture protette.
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Protezione contro i contatti diretti
La protezione contro i contatti diretti avviene con l’utilizzo di apparecchiature e
componenti dell’impianto le cui parti in tensione siano adeguatamente isolate o
raggiungibili solo con l’asportazione, con apposito attrezzo, delle barriere aventi grado di
protezione minimo IPXXB, operazione consentita al solo personale autorizzato. Inoltre,
sui circuiti terminanti con prese, le protezioni differenziali con soglia di intervento da 30
mA costituiscono protezione addizionale.
5.3 Protezione contro i contatti indiretti
Per la protezione contro i contatti indiretti si deve considerare che l’alimentazione dall’ente
distributore è in bassa tensione con sistema di distribuzione TT
Grazie all’utilizzo di apparecchi con isolamento doppio o rinforzato, cavi di alimentazione
di classe II, morsettiere a doppio isolamento (se presenti) la protezione contro i contatti
indiretti risulta garantita.
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6 PRESCRIZIONI
DIMENSIONE E TIPOLOGIA DELLE CONDUTTURE
Cavi
• Isolamento dei cavi:
i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale
verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione
07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni
nominali non inferiori a 300/500 V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati
nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori,
devono essere adatti alla tensione nominale maggiore; se utilizzati per posa interrata, il
livello di isolamento minimo richiesto è 0.6 / 1 kV
• Colori distintivi dei cavi:
i conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle
colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In
particolare, i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti
rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde.
Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco
per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio (cenere) e marrone;
• Sezioni minime e cadute di tensioni massime ammesse
Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza
dei circuiti (affinché la caduta di tensioni non superi il valore del 4% della tensione a
vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati
i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di
unificazione CEI-UNEL.
Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime
ammesse per i conduttori di rame sono:
• 1 mm2 per i circuiti di segnalazione e telecomando;
• 1,5 mm2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di
illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW;
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• 2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria
superiore a 2,2 kW e inferiore o uguale a 3,6 kW;
• 4 mm2 per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con
potenza nominale superiore a 3,6 kW;
• Sezione minima dei conduttori neutri
la sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti
conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la
sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase,
con il minimo tuttavia di 16 mm2 (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le
condizioni degli artt. 522, 524.1, 524.2, 524.3, 543.1.4. delle norme CEI 64-8;
Canalizzazioni
• Condutture in aria libera o sotto intonaco
I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono essere sempre protetti
e salvaguardati meccanicamente.
Dove non specificato diversamente, valgono le seguenti regole generali:
- le condutture saranno realizzate con tubi PVC autoestinguenti tipo pesante se per posa
a pavimento o esterna e leggeri per posa incassata a parete.
- diametro dei tubi PVC pari ad almeno 1.3 volte il diametro complessivo del fascio di cavi
contenuto , e comunque tale da consentire facile sfilabilita' senza danneggiamento dei
cavi con minimo 20 mm di diametro
Sezioni delle canaline pari a due volte quella occupata dai cavi contenuti.
- scatole di derivazione di dimensioni tali che cavi e connessioni interne non superino
più' del 50 % dello spazio interno disponibile.
Condutture interrate
Le condutture interrate andranno realizzate secondo il tipo di canalizzazione utilizzata.
Il cavo utilizzato dovrà essere a doppio isolamento con classe d’isolamento 0.6/1kV tipo
FG7 unipolari o multipolari.
Non è richiesta una profondità minima di posa se il cavo è posto entro un tubo protettivo
idoneo per resistere agli attrezzi manuali di scavo, ad esempio tubo metallico oppure se il
cavo è posato entro un condotto o cunicolo
Occorre invece una protezione meccanica con lastra o tegolo se il tubo protettivo è
inesistente o non idoneo alla protezione meccanica.