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COMUNE DI BOLOGNA EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna SERVIZIO SANITARIO REGIONALE Dipartimento Tecnico Patrimoniale Istituto delle Scienze Neurologiche Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico CONSEGNA VERIFICA/VALIDAZIONE/APPROVAZIONE DATA E PROT. DATA E PROT. TIMBRI E FIRME DI ATTESTAZIONE DELLA VERIFICA/VALIDAZIONE SPAZIO RISERVATO PER APPROVAZIONE TITOLO EDILIZIO PROGETTO IMPIANTI ELETTRICI COORDINATORE SICUREZZA FASE PROGETTAZIONE PROGETTO IMPIANTI MECCANICI COORDINATORE SICUREZZA FASE ESECUZIONE PROGETTO ARCHITETTONICO PROGETTO STRUTTURALE PRESIDIO: EDIFICIO: PIANO: ELABORATO: ARCHIVIO USL N.: DATA: SCALA: REFERENTE AMMINISTRATIVO: ARCHIVIO N.: MOD01 PsqB01 ADT Rev. 5.1 del 26/10/2016 AGGIORNAMENTI SOSTITUISCE IL N. SOSTITUITO DAL N. 1 2 3 4 CODICE PROG. ELAB. N. DIREZIONE LAVORI CODICE EDIFICIO AZIENDA USL TECNICO PATRIMONIALE N. 275 del 26/10/2016 (Ing. Francesco Rainaldi) IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DI BOLOGNA DELEGATO CON DELIBERA DIRETTORE GENERALE Dott. ssa Chiara Gibertoni RESPONSABILE PROPRIETA': UO Servizi Progettazione Edile Ing. Franco Emiliani RESPONSABILE PROCEDIMENTO N° PROGR. FILE: REALIZZAZIONE DEL POLO PSICHIATRICO INTEGRATO PROGETTO ESECUTIVO Ing. Lucio Vitobello Ing. Fabio Penacchioni PRESSO IL COMPLESSO RONCATI DI BOLOGNA 56C PALAZZINA "Portineria" COMPLESSO RONCATI DI BOLOGNA Ottobre 2017 PE Arch. Valeria Mignani DIRETTORE DEI LAVORI Ing. Lucio Vitobello - Seconda Fase - Ing. Friedrich Drollmann Ing. Fabio Penacchioni Ing. Fabio Penacchioni ST.GE PROGETTO STRUTTURE RELAZIONE GEOLOGICO-SISMICA

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COMUNE DI BOLOGNA

EMILIA-ROMAGNA

Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

Dipartimento Tecnico Patrimoniale

Istituto delle Scienze Neurologiche

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico

CONSEGNA VERIFICA/VALIDAZIONE/APPROVAZIONE

DATA E PROT. DATA E PROT.

TIMBRI E FIRME DI ATTESTAZIONE DELLA VERIFICA/VALIDAZIONE

SPAZIO RISERVATO PER APPROVAZIONE TITOLO EDILIZIO

PROGETTO IMPIANTI ELETTRICI

COORDINATORE SICUREZZA FASE PROGETTAZIONE

PROGETTO IMPIANTI MECCANICI

COORDINATORE SICUREZZA FASE ESECUZIONE

PROGETTO ARCHITETTONICO PROGETTO STRUTTURALE

PRESIDIO:

EDIFICIO:

PIANO:

ELABORATO:

ARCHIVIO USL N.: DATA: SCALA: REFERENTE AMMINISTRATIVO:

ARCHIVIO N.:MOD01 PsqB01 ADT

Rev. 5.1 del 26/10/2016

AGGIORNAMENTI

SOSTITUISCE IL N.

SOSTITUITO DAL N.

1

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4

CODICE PROG. ELAB. N.

DIREZIONE LAVORI

CODICE EDIFICIO

AZIENDA USL

TECNICO PATRIMONIALE

N. 275 del 26/10/2016

(Ing. Francesco Rainaldi)

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

DI BOLOGNA

DELEGATO CON DELIBERA

DIRETTORE GENERALE

Dott. ssa Chiara Gibertoni

RESPONSABILE

PROPRIETA':

UO Servizi Progettazione Edile

Ing. Franco Emiliani

RESPONSABILE PROCEDIMENTO

N° PROGR.

FILE:

REALIZZAZIONE DEL POLO PSICHIATRICO INTEGRATO

PROGETTO ESECUTIVO

Ing. Lucio Vitobello

Ing. Fabio Penacchioni

PRESSO IL COMPLESSO RONCATI DI BOLOGNA

56CPALAZZINA "Portineria"

COMPLESSO RONCATI DI BOLOGNA

Ottobre 2017

PE

Arch. Valeria Mignani

DIRETTORE DEI LAVORI

Ing. Lucio Vitobello

- Seconda Fase -

Ing. Friedrich Drollmann

Ing. Fabio Penacchioni Ing. Fabio Penacchioni

ST.GE

PROGETTO STRUTTURERELAZIONE GEOLOGICO-SISMICA

Dott. Ing. Friedrich Drollmann Via Ghiselli n. 6 - 40134 Bologna

mail: [email protected] - tel: 051 399542 - fax: 051 399512

Polo Psichiatrico Integrato Roncati - Palazzina Portineria - Viale Pepoli n. 5, Bologna

- Relazione geologica e sismica sui terreni -

COMUNE DI BOLOGNA

REALIZZAZIONE DEL POLO PSICHIATRICO INTEGRATO PRESSO IL COMPLESSO RONCATI

VIALE PEPOLI N. 5 - BOLOGNA PALAZZINA PORTINERIA

REL03

RELAZIONE GEOLOGICA SISMICA SUL TERRENO SU CUI SORGE L'EDIFICIO

Il Committente: Azienda USL Bologna Via Castiglione n. 29 - Bologna Direttore Dipartimento Tecnico Patrimoniale dott. ing. Francesco Rainaldi Il tecnico incaricato: Dott. Ing. Friedrich Drollmann Via Ghiselli n. 6 – 40134 Bologna I collaboratori: Dott. Ing. Giada Gasparini Bologna, 18 novembre 2014

Dott. Ing. Friedrich Drollmann Via Ghiselli n. 6 - 40134 Bologna

mail: [email protected] - tel: 051 399542 - fax: 051 399512

Polo Psichiatrico Integrato Roncati - Palazzina Portineria - Viale Pepoli n. 5, Bologna

- Relazione geologica e sismica sui terreni - 1

RELAZIONE GEOLOGICA E SISMICA

Relazione geologica e sismica per la valutazione della vulnerabilità sismica del complesso

Ospedaliero F. Roncati - Ottonello, a firma dott. geol. Riccardo Degli Esposti, iscritto all'Ordine dei

Geologi della Regione Emilia Romagna al n. 566, redatta in data ottobre 2014.

COMUNE DI BOLOGNA

RELAZIONE GEOLOGICA E SISMICA PER LA

VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA

DEL“COMPLESSO OSPEDALIERO F. RONCATI –

OTTONELLO”, UBICATO IN VIA SANT’ISAIA N. 90

Committente Il Professionista incaricato

AZIENDA UNITÀ SANITARIA Dott. R. DEGLI ESPOSTI LOCALE DI BOLOGNA

Bologna, ottobre 2014

Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

1. INTRODUZIONE

In accordo con quanto stabilito dal Decreto Ministeriale 14/01/’08 (G.U. n° 29

del 04/02/’08, suppl. ord. n° 30) e dalla Delibera di Giunta Regionale 02/11/’09 n°

1661, viene redatta la presente relazione tecnica al fine di valutare la vulnerabilità

sismica del “Complesso Ospedaliero F. Roncati – Ottonello”.

La presente relazione analizza la situazione geologica, geomorfologica,

idrogeologica e sismica dell’area in esame.

2. UBICAZIONE DELL’AREA

Il “Complesso Ospedaliero F. Roncati – Ottonello” è ubicato nel centro storico

della città Bologna, in Via Sant’Isaia n° 90 (si veda l’all. 1).

Esso è compreso all'interno della sezione n° 221090 "Bologna sud" della

Carta Tecnica della Regione Emilia Romagna in scala 1:10.000 (si veda l'all. 2).

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

1

Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO GENERALE

L’area in esame è situata nella pianura bolognese, circa 700 m a nord dei

primi rilievi collinari. In corrispondenza della fascia collinare avviene la transizione

tra due domini morfologici aventi un diverso comportamento tettonico: in quello

appenninico prevale una tendenza al sollevamento mentre quello di pianura è

caratterizzato da fenomeni di subsidenza. Il comparto di pianura è legato, dal punto

di vista tettonico-sedimentario, al Bacino Padano, di cui rappresenta il margine

meridionale. La pianura bolognese viene considerata come l'effetto del colmamento

di un bacino marino poco profondo, separato dal mare aperto da soglie. Il

riempimento del bacino è dovuto principalmente all'azione deposizionale dei corsi

d'acqua appenninici che hanno depositato i clasti trasportati dalla corrente in un

ambiente dapprima marino poi, attraverso una fase transizionale palustre,

francamente continentale. Lo spessore dei sedimenti transizionali e continentali si

aggira intorno ai 400 m in corrispondenza dello sbocco vallivo del Fiume Reno.

Questo schema evolutivo può essere esteso a tutta la pianura bolognese,

anche se gli spessori dei depositi non coincidono ovunque; simultaneamente

all'azione sedimentaria dei corsi d'acqua agiva infatti, lungo tutto il bacino

bolognese, un'intensa attività tettonica che ha svolto una funzione di controllo e

condizionamento della potenzialità deposizionale dei singoli corsi d'acqua.

Sulla base dei dati ricavati da prospezioni geofisiche e sondaggi profondi

effettuati dall’ENI nell'ambito di ricerche di idrocarburi, è stato possibile individuare

strutture plicative e disgiuntive sia superficiali che profonde, legate alla tettonica di

embricazione che ha caratterizzato l'evoluzione strutturale dell'Appennino. Questa

intensa attività tettonica si è sviluppata in un lasso di tempo compreso tra il Miocene

superiore ed il Pleistocene, dando origine ad una serie di linee tettoniche principali,

tra loro sub-parallele, allineate in direzione NO-SE con vergenza N/NE. Queste

pieghe asimmetriche sono a loro volta interessate da faglie perpendicolari

(direzione NE-SO), in corrispondenza delle quali si sono impostati gli assi dei

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

principali corsi d'acqua dell'area bolognese.

Sulla base delle differenti caratteristiche sedimentologiche, morfologiche e

tessiturali è possibile suddividere la pianura bolognese in tre fasce (alta, media e

bassa), procedendo da sud verso nord.

L'area in oggetto è compresa nell'alta pianura, caratterizzata dalla presenza

delle conoidi alluvionali pedecollinari.

La brusca variazione dei parametri idrodinamici, al passaggio tra la fascia

collinare e quella di pianura, costringeva i corsi d'acqua ad adattarsi a nuove

condizioni di equilibrio; queste venivano raggiunte mediante il rilascio dei clasti

determinato dalla minor capacità di trasporto della corrente.

Le modalità di questo processo si riflettono sulla distribuzione granulometrica

dei sedimenti depositati: i primi a venire rilasciati erano i più grossolani mentre quelli

a tessitura fine venivano trasportati in zone più a valle.

Nelle aree immediatamente a ridosso degli sbocchi vallivi in pianura avveniva

quindi l'accumulo di materiali detritici grossolani (sabbie e ghiaie), sotto forma di

corpi lenticolari, sovrapposti e giustapposti, costituenti le conoidi alluvionali. Le

intercalazioni di depositi argillosi e limosi sono riconducibili a riempimenti delle aree

di interconoide da parte di correnti fluviali a bassa energia di trasporto.

Le modalità deposizionali potevano essere complicate da migrazioni laterali

del corso d'acqua che determinavano lo spostamento della porzione attiva della

conoide; in altri casi un aumento della capacità erosiva poteva provocare

l'asportazione di materiale già deposto con conseguente formazione di incisioni

all'interno della conoide.

Le fasce di media e bassa pianura sono caratterizzate dalla presenza dei

dossi fluviali: strutture sviluppate longitudinalmente anche per distanze di parecchi

chilometri che si dipartivano dalle conoidi ed all'interno delle quali scorrevano i corsi

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

d'acqua. I dossi corrispondono a momenti della vita del fiume caratterizzati da

condizioni di energia di trasporto elevata e sono generalmente costituiti da materiali

a tessitura sabbiosa o sabbioso-limosa.

4. GEOMORFOLOGIA LOCALE

Dal punto di vista geomorfologico l'area in esame si trova all’interno di in una

zona di interconoide posta fra la conoide alluvionale del Torrente Ravone (ad ovest)

e la conoide del Torrente Aposa (ad est); sopra quest’ultima è stato edificato tutto il

centro storico della città di Bologna. Il lotto in esame risulta sub-pianeggiante con

debole inclinazione verso nord; altri caratteri non sono visibili essendo stati obliterati

dalle opere di urbanizzazione.

Fonti storiche documentate testimoniano come il corso dell’Aposa, in età

romana, abbia subito un primo intervento di canalizzazione completamente

artificiale che ne spostò lo scorrimento lungo le Vie Val d’Aposa, Galliera ed

Avesella. Nel 1070 fu realizzata una seconda deviazione portando il corso d’acqua

nella porzione orientale del centro storico della città. Il successivo intervento

antropico risale al 1250, quando il corso fu riportato sul tracciato originale naturale

preromano.

Attualmente il T. Aposa confluisce nel Canale Navile (opera artificiale d’età

medievale che scorre a nord dell’area) oltre l’abitato di Corticella; il T. Ravone,

invece, scorre tombinato verso nord a partire dalla via omonima fin quasi a Via A.

Saffi – Via Emilia Ponente poi, oltre l’Ospedale Maggiore, procede a cielo aperto

verso ovest confluendo nel Fiume Reno, 250 m circa a nord del ponte della linea

ferroviaria Bologna – Milano.

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

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5. IDROGEOLOGIA

5.1. INQUADRAMENTO GENERALE

All'interno della pianura bolognese, come in tutta la fascia di pianura padana

antistante la catena appenninica, è possibile riconoscere la presenza di due

differenti tipologie di acquiferi in relazione alle diverse caratteristiche geologiche e

litostratigrafiche del sottosuolo.

L'alta pianura bolognese, come accennato al paragrafo 3., è caratterizzata

dalla presenza della fascia delle conoidi alluvionali, al cui interno sono segnalati

orizzonti acquiferi che fino alla profondità di 200 m dal p.c. possono essere

considerati come un unico sistema avente comportamento idraulico tale da poter

essere assimilato ad un acquifero monostrato.

Avanzando all'interno della pianura la situazione si evolve: si ha il passaggio

ad un acquifero multistrato nel quale i corpi grossolani sono sempre meno numerosi

e più isolati all'interno di depositi più fini e meno permeabili (acquitardi), che

determinano un frazionamento del deflusso idrico.

L'alimentazione delle falde meno profonde è costituita principalmente dalle

dispersioni di subalveo dei fiumi, dall'infiltrazione delle precipitazioni (indici di

infiltrazione del 35% nella fascia di alta pianura, 25% a nord e nord-est di Bologna e

5% nel resto del territorio) e dal fronte freatico.

In particolare nella fascia di alta pianura è prevalente il meccanismo di ricarica

attraverso l'infiltrazione delle acque meteoriche nella zona pedecollinare delle

conoidi ed il flusso di subalveo dei principali corsi d'acqua. Nella media e bassa

pianura gli apporti alle falde acquifere sono limitati principalmente a quelle più

superficiali, per infiltrazione delle precipitazioni e perdite di fondo dei corsi d'acqua.

5.2. IDROGEOLOGIA LOCALE

Analizzando le informazioni riportate nella relazione geologica ed

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

5

Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

idrogeologica del vigente Piano delle attività estrattive del Comune di Bologna,

relative alle falde acquifere della zona in esame, si deduce che:

la falda profonda, misurata all’interno dei pozzi della rete regionale di controllo, è

posta ad una quota (piezometria) di circa 5 m s.l.m., corrispondente a profondità

(soggiacenze) dell’ordine di 53 m dal livello medio del piano di campagna;

la falda più superficiale (ipodermica) ha una piezometria media pari a circa 56 m

s.l.m., corrispondente ad un valore di soggiacenza di circa 2÷3 m dal p.c..

6. CARATTERISTICHE LITOSTRATIGRAFICHE

La valutazione delle caratteristiche litostratigrafiche dei terreni facenti parte

del lotto in esame è stata svolta sulla base dei risultati di indagini geognostiche

eseguite in prossimità di esso (sia tratte da letteratura autorevole, disponibili nella

banca dati del sito internet della “Cartografia Geologica della Regione Emilia -

Romagna”, sia in possesso dello scrivente).

Sono presenti limi da argillosi a sabbiosi prevalenti con intercalati livelli di

sabbie limose e sabbie fini.

A partire dalla profondità di circa 15÷16 m dal p.c., è segnalato il tetto dei

primi strati di terreni a granulometria grossolana (ghiaie con sabbie).

7. PERICOLOSITÀ SISMICA DEL SITO INDAGATO

Il territorio del Comune di Bologna è catalogato in “Zona 3” nella

“Classificazione sismica dei Comuni della Regione Emilia – Romagna”.

Per la determinazione della categoria di sottosuolo ai sensi del D.M.

14/01/’08, in data 30/09/’14 è stata eseguita, all’interno del complesso ospedaliero,

una misura del rumore sismico ambientale tramite tromografo digitale con il metodo

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

HVSR (“Horizontal to Vertical Spectral Ratio”), basato sull’analisi dei rapporti di

ampiezza spettrale (si veda l’all. 3).

Sulla base dei risultati di tale indagine geognostica è possibile assegnare ai

terreni indagati la categoria di sottosuolo “C” (Vs30 = 325 m/s).

Ai sensi del suddetto D.M. ed in accordo con le indicazioni fornite dagli

ingegneri strutturisti, di seguito vengono forniti i parametri ed i coefficienti sismici

relativi al complesso in oggetto ed al sito in corrispondenza del quale tale opera è

ubicata.

Si segnala che, nelle carte relative al “Rischio Sismico” allegate ai vigenti

“Piano Strutturale” del Comune di Bologna e “Piano Territoriale di Coordinamento

Provinciale” della Provincia di Bologna, il lotto in esame non è ricompreso all’interno

delle aree soggette a potenziale liquefazione.

Infine, si precisa che, per poter fornire una valutazione attendibile del

potenziale di liquefazione dei livelli di terreni aventi una significativa componente di

materiale granulare (in particolare sabbie e sabbie limose sature), rilevati nel corso

dell’esecuzione delle indagini geognostiche citate è necessario, su alcuni campioni

di tali terreni, eseguire prove di laboratorio geotecnico quali: analisi granulometriche

e prove dinamiche e cicliche.

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

Sito in esame: Via Sant’Isaia

Latitudine: 44,494710 Longitudine: 11,331473 Classe: 3 Vita nominale: 50

Siti di riferimento Sito 1: ID: 16953 Lat: 44,46627 Lon: 11,38930 Distanza: 5572,1 Sito 2: ID: 16952 Lat: 44,46500 Lon: 11,31929 Distanza: 3442,1 Sito 3: ID: 16730 Lat: 44,51500 Lon: 11,31746 Distanza: 2515,0 Sito 4: ID: 16731 Lat: 44,51625 Lon: 11,38754 Distanza: 5050,3 Parametri sismici Categoria sottosuolo: C Categoria topografica: T1 Periodo di riferimento: 75 anni Coefficiente cu: 1,5 Operatività (SLO): Prob. di superamento: 81% Tr: 45 [anni] ag: 0,064 g Fo: 2,479 Tc*: 0,269 [s] Danno (SLD): Prob. di superamento: 63% Tr: 75 [anni] ag: 0,079 g Fo: 2,481 Tc*: 0,278 [s] Salvaguardia della vita (SLV): Prob. di superamento: 10% Tr: 712[anni] ag: 0,191 g Fo: 2,413 Tc*: 0,313 [s]

Prevenzione dal collasso (SLC): Prob. di superamento: 5% Tr: 1462 [anni] ag: 0,239 g Fo: 2,441 Tc*: 0,320 [s] Coefficienti Sismici SLO: Ss: 1,500 Cc: 1,620 St: 1,000 Kh: 0,019 Kv: 0,010 Amax: 0,943 [ms

-2]

Beta: 0,200 SLD: Ss: 1,500 Cc: 1,600 St: 1,000 Kh: 0,024 Kv: 0,012 Amax: 1,162 [ms

-2]

Beta: 0,200 SLV: Ss: 1,420 Cc: 1,540 St: 1,000 Kh: 0,065 Kv: 0,032 Amax: 2,655 [ms

-2]

Beta: 0,240 SLC: Ss: 1,350 Cc: 1,530 St: 1,000 Kh: 0,091 Kv: 0,045 Amax: 3,170 [ms

-2]

Beta: 0,280 (Geostru software-www.geostru.com)

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

Bologna, ottobre 2014 Dott. R. Degli Esposti

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

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Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

All. 1 Corografia

Scala 1: 25.000

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

10

Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

All. 2 Ubicazione dell’area

Scala 1: 10.000

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

11

Relazione geologica e sismica Via Sant’Isaia n° 90 (Bologna)

All. 3 Tabulati della prospezione sismica con Tromografo

Dott. Riccardo Degli Esposti - geologo

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MISURAZIONE DEL RUMORE SISMICO AMBIENTALE

HVSR

FIGURA 1: Ubicazione della prova HVSR

- 1 -

1. STRUMENTAZIONE UTILIZZATA

Le registrazioni del rumore sismico ambientale sono state effettuate tramite tromografo

digitale Tromino della Micromed S.p.A., il quale permette sia l’acquisizione digitale in alta

risoluzione in modo passivo e non intrusivo sia il pre-processing dei dati. È costituito da tre

velocimetri elettrodinamici ortogonali (N-S, E-W e in senso verticale) con autobloccaggio in fase

di non acquisizione e da un GPS interno.

Considerando il suolo come un corpo viscoelastico risulta possibile effettuare la misurazione

delle frequenze proprie di oscillazione, riconosciute come funzioni delle proprietà meccaniche

dei materiali e della morfologia attorno al sito in esame.

Tramite lo strumento utilizzato per questa indagine, oltre alla registrazione del rumore

sismico, è possibile ricavare queste frequenze di risonanza del sottosuolo e anche quelle degli

edifici, conoscendo le quali si creano basi utili in fase di progettazione per evitare la produzione

di fenomeni di amplificazione sismica dovuti all’accoppiamento tra le due vibrazioni nel caso

coincidessero i loro valori in frequenza.

Ciò produrrebbe un notevole aumento della sollecitazione sulle strutture in caso di evento

sismico.

Le principali note tecniche di questo tromografo digitale presentate dalla ditta costruttrice

sono di seguito esposte:

PRINCIPALI NOTE TECNICHE

Alimentazione 2 batterie alcaline x 1.5 VDC AA

Voltaggio interno +3.3 V, +3.6 V per la sezione analogica

Consumi 75 mW (GPS disattivato), 450 mW (GPS attivo)

Durata delle batterie 80 h di misura continua con GPS disattivato

Numero di canali 3+1 analogici

Amplificatori tutti canali con input differenziali

Rumore < 0.5 μV r.m.s. @128 Hz sampling

Impedenza dell'input 106 Ohm

Range di frequenze DC - 360 Hz

Frequenza di campionamento 16384 Hz per canale

Frequenze di sovracampionamento 32x, 64x, 128x

Conversione A/D equivalente a 24 bit

Massimo input analogico 51.2 mV (781 nV/digit)

Display grafico grafico, 128 x 64 pixel, retroilluminato

Tastiera 4 tasti a membrana

- 2 -

Orologio interno, permanente con datario e allarme, può essere

visualizzato anche durante l'acquisizione

GPS 12 canali con time-marker (precisione 1 μs), può

essere visualizzato anche durante l'acquisizione

Livella a bolla d'aria, elevata precisione orizzontale,

sensibilità 5' d'arco (0.083°)

Connessioni porta USB, tipo B

Registrazione dati memoria interna, standard 512 Mb, opzionale fino a 2

Gb

Dimensione e peso 10x14x7.7(altezza)cm

1.1kg

contenitore di alluminio

Accoppiamento col terreno su punte e cuscinetto reologico

Condizioni operative temperatura-10/+70°C; umidità 0-90% senza

condensa

Impermeabilità indice di protezione IP = 65 (resistente alla polvere,

resistente agli spruzzi)

Sensori 3 velocimetri elettrodinamici ortogonali ad alta

risoluzione

autobloccaggio quando non in acquisizione

Tabella 1: Principali note tecniche dello strumento di acquisizione.

L’elaborazione dei dati prevede i seguenti passaggi ed è stata effettuata tramite software

“Grilla”, in dotazione allo strumento, con cui è possibile effettuare analisi spettrali e analisi

HVSR (in funzione del tempo ed in funzione della direzione):

1. suddivisione della registrazione del rumore sismico nelle sue tre componenti in

intervalli della durata di qualche decina di secondi ciascuno;

2. analisi spettrale del segnale nelle tre componenti;

3. correzione da andamenti anomali (detrend);

4. riduzione della dispersione del segnale (tapering);

5. calcolo della FFT (Fast Fourier Transform) e analisi spettrale PSD (Power Spectral

Density);

6. lisciamento;

7. media degli HVSR calcolati sulla varie finestre.

- 3 -

2. ACQUISIZIONE DATI

Al fine di tarare al meglio gli spessori e le velocità sismiche degli strati, i dati ottenuti dalla

registrazione sono accompagnati dai risultati di un sondaggio eseguito in vicinanza all’area.

Di seguito vengono riportate le informazioni riguardanti l’acquisizione dei dati in campagna:

R1

Inizio registrazione Ore 08:50:27

Data 30/09/14

Fine registrazione Ore 09:04:27

Data 30/09/14

Lunghezza della traccia 14’00”

Frequenza di campionamento 128 Hz

Dimensione della finestra di suddivisione del tracciato 30 sec

Finestra di lisciamento Triangolare

Lisciamento 10%

Tabella 2: Dati riguardanti l’acquisizione e l’elaborazione.

La misura è stata effettuata su terreno soffice ed in parte umido. Le condizioni meteo durante

la registrazione sono state buone. Il vento è stato di debole intensità e dunque tale da non

creare disturbo ai dati.

Non ci sono state altre condizioni sfavorevoli atte a produrre vibrazioni aggiuntive a quelle di

interesse.

3. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI Il grafico 1, indicante gli spettri delle tre componenti ortogonali tra loro, non ha indicato

particolari segni di rumore antropico. Per il resto, l’accoppiamento dello strumento con il terreno

è risultato di buona qualità, dal momento che nessuna delle tre curve tende ad avere un

andamento completamente discordante da quello delle altre due. Pertanto i picchi principali e

secondari presenti nel grafico 2, indicante il diagramma HVSR, sono da considerare naturali.

Grafico 1: Spettri delle tre componenti ortogonali rilevate nella registrazione R1.

- 4 -

Il grafico 2 mostra la presenza di alcuni picchi degni d’interesse stratigrafico. In particolare il

picco a 4Hz è stato interpretato come la presenza del banco di ghiaia che si ha dal sondaggio

eseguito in vicinanza sotto i 15 m di profondità.

Grafico 2: Diagramma HVSR indicante lo spettro del moto del suolo rilevato nella

registrazione R1.

Le velocità estratte per gli spessori dei materiali nel punto di registrazione R1 vengono di

seguito esposte:

Profondità (m) VS (m/sec)

Strato sismico 1 0.0 – 1.4 173

Strato sismico 2 1.4 – 15.7 280

Strato sismico 3 15.7 – 30.0 435

4. VALUTAZIONE DEL PARAMETRO VS30 Sulla base dei risultati illustrati nel precedente paragrafo ed in accordo con l’attuale

normativa, viene calcolato il valore del parametro VS30 tramite la formula:

VS30∑=

=

Ni Vihi

,1

30

Da cui, rispetto al piano campagna, si ottiene:

VS30 (0.0÷30.0)= 325 m/sec

- 5 -