Committente VITERITTI FAUSTO (P.IVA 01563130788)...di Variante in Corso d’Opera n. 2460 del...

STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

(Art. 6 del Regolamento Regionale del 4 agosto 2008, n°3 e ss.mm.ii.)

(Attività z.a dell'Allegato IV alla Parte 2 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.)

Rev. Descrizione Data Visto

Doc. n°

Descrizione

LP009-18-11

Rif. Tecnico:

Dr. Ing. Luca Paturzo, Ph.D.

Cell.: (+39) 333 6777962

Studio Tecnico Dr. Ing. Luca Paturzo, Ph.D.

Energy Manager, Environment, Applied Research, ADR Consultant

Via Firenze, 155 - 88900 Crotone (KR)

Iscrizione all'Albo dei C.T.U. presso il Tribunale di Crotone

Consulente ADR per il trasporto su strada delle merci pericolose

Iscrizione Ordine Prov.le Ingegneri di Crotone n°516 del 14.12.2005

Iscrizione Elenchi Min. dell'Interno Art. 6 D.M. 5 Agosto 2011 (ex L. 818/84)

Esperto Protocollo ITACA - Livello base e Livello avanzato - Regione Calabria

Coordinatore per la sicurezza nei cantieri (Art. 98 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

E-mail: [email protected]; P.E.C.: [email protected]

Cell.: (+39) 333.6777962 - 339.2710040

Committente

VITERITTI FAUSTO (P.IVA 01563130788)

Indirizzo

CONTRADA CALAMIA

CAP Comune (Provincia)

87041 ACRI (CS)

Descrizione

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE E LA

GESTIONE DI UN'ATTIVITA' DI

AUTODEMOLIZIONE

UBICATA IN CONTRADA CALAMIA

NEL COMUNE DI ACRI (PROV. CS)

00Emissione

06/11/2018

01Revisione

05/09/2019

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DI

UN'ATTIVITA' DI AUTODEMOLIZIONE

UBICATA IN CONTRADA CALAMIA

NEL COMUNE DI ACRI (PROV. CS)

Committente

Studio Tecnico Dr. Ing. Luca Paturzo, Ph.D. – Via Firenze, 155 – 88900 Crotone (KR) - Energy Manager, Environment, Applied Research, ADR Consultant -

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DI UN'ATTIVITA' DI AUTODEMOLIZIONE UBICATA IN CONTRADA CALAMIA NEL COMUNE DI ACRI (PROV. CS)


Iscrizione all’Albo dei C.T.U. presso il Tribunale di Crotone Consulente ADR per il trasporto su strada delle merci pericolose

Iscrizione Ordine Prov.le Ingegneri di Crotone n°516 del 14.12.2005 Iscrizione Elenchi Min. dell’Interno Art. 6 D.M. 5 Agosto 2011 (ex L. 818/84) Esperto Protocollo ITACA – Livello base e Livello avanzato – Regione Calabria Coordinatore per la sicurezza nei cantieri (Art. 98 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

E-mail: [email protected]; P.E.C.: [email protected] Cell.: (+39) 333.6777962 – 339.2710040

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INDICE PREMESSA 2

1. PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO 3

2. SOGGETTO PROPONENTE E ATTIVITÀ IN PROGETTO 4

3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL SITO OGGETTO DELL’ATTIVITÀ 6

4. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 8

4.1. Dimensioni del progetto 8

4.2. Cumulo con altri progetti 8

4.3. Utilizzazione di risorse naturali 8

4.4. Produzione di rifiuti 9

4.5. Inquinamento e disturbi alimentari 9

4.6. Rischio di incidenti, per quanto riguarda, in particolare, le sostanze o le tecnologie utilizzate 10

5. LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO 10

5.1. Utilizzazione attuale del territorio 10

5.2. Qualità e capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona 11

5.3. Capacità di carico dell’ambiente naturale 14

5.3.1. Aspetti ambientali e vincolistici 14

5.3.2. Densità demografica 15

5.3.3. Produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all’art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 15

6. CARATTERISTICHE DELL’IMPATTO POTENZIALE 17

6.1. Portata dell’impatto (area geografica e densità di popolazione interessata) 17

6.1.1. Impatto sulla qualità dell’aria 17

6.1.2. Impatto sul suolo e sottosuolo 24

6.1.3. Impatto sulle acque superficiali/sotterranee 25

6.1.4. Previsione di impatto acustico 26

6.1.5. Impatto su popolazione, flora e fauna 31

6.1.6. Impatto visivo 31

6.1.7. Disturbi alimentari 32

6.2. Natura transfrontaliera dell’impatto 32

6.3. Probabilità, durata, frequenza e reversibilità dell’impatto 32

7. ELABORATI GRAFICI E ALLEGATI 33







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PREMESSA

Il sottoscritto Ing. Luca Paturzo, iscritto all’Ordine Provinciale degli Ingegneri di Crotone al

n°516 del 14.12.2005, con studio a Crotone (Prov. KR) in Via Firenze n°155, CAP 88900,

redige il presente elaborato su incarico del Sig. Viteritti Fausto, nella sua qualità di Titolare

Firmatario della Ditta Individuale VITERITTI FAUSTO avente sede legale ad Acri (Prov. CS)

in Contrada Calamia snc, CAP 87041, C.F. VTRFST65D08A053C, P.IVA 01563130788, per la

richiesta di Autorizzazione Unica per un impianto di recupero dei rifiuti ai sensi dell’Art. 208

del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.

In particolare, l’istanza è relativa ad una attività di autodemolizione, da esercitarsi nel

Comune di Acri (Prov. CS) in Contrada Calamia snc. Il sito risulta realizzato a seguito di

apposito Permesso di Costruire n. 2246 del 29.07.2009 e successivo Permesso di Costruire

di Variante in Corso d’Opera n. 2460 del 04.08.2011, rilasciati dal Comune di Acri.

L’impianto eserciterà le attività di “recupero” per come definito all’Art. 183, comma 1,

lettera t) del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., e, con riferimento all’Allegato C alla Parte Quarta

del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., in particolare le seguenti:

- R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da

R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono

prodotti);

- R3 Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese

le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche)1;

- R4 Riciclaggio/recupero dei metalli e dei composti metallici;

- R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche2;

- R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R113;

oltre ovviamente al deposito temporaneo per come definito all’Art. 183, comma 1, lettera

bb) del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. per i rifiuti prodotti dall’attività e destinati ad essere

trattati e/o smaltiti presso impianti all’uopo autorizzati.

1 Sono comprese la gassificazione e la pirolisi che utilizzano i componenti come sostanze chimiche. 2 È compresa la pulizia risultante in un recupero del suolo e il riciclaggio dei materiali da costruzione inorganici. 3 In mancanza di un altro codice R appropriato, può comprendere le operazioni preliminari precedenti al recupero, incluso il pretrattamento come, tra l'altro, la cernita, la frammentazione, la compattazione, la pellettizzazione, l'essiccazione, la triturazione, il condizionamento, il ricondizionamento, la separazione, il raggruppamento prima di una delle operazioni indicate da R 1 a R 11.







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I rifiuti in ingresso saranno costituiti da “veicoli fuori uso”, ossia rifiuti speciali pericolosi

caratterizzati dal codice (ex C.E.R.) E.E.R.4 16 01 04*.

Il presente elaborato è redatto al fine di descrivere e illustrare l’attività che l’impresa

intende svolgere e a fornire lo studio preliminare ambientale di cui all’Art. 6 del

Regolamento Regionale del 4 agosto 2008, n. 3 e ss.mm.ii. per la verifica di assoggettabilità

a V.I.A. regionale, dal momento che tale attività è annoverata all’Art. 7-bis, comma 3, del

D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. nonché nel citato Regolamento Regionale al punto:

- z.a) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui

all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della

parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

I contenuti del presente elaborato sono quelli di cui all’Allegato C – Allegato 3 – del

Regolamento Regionale del 4 agosto 2008, n. 3 della Regione Calabria, “Regolamento

Regionale delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, di Valutazione Ambientale

Strategica e delle procedure di rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali”.5

1. PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO

� D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. “Norme in materia ambientale”.

� Regolamento Regionale del 4 agosto 2008, n. 3 e ss.mm.ii. “Regolamento

Regionale delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, di Valutazione

Ambientale Strategica e delle procedure di rilascio delle Autorizzazioni Integrate

Ambientali”.

� DECISIONE 2014/955/UE “DECISIONE COMMISSIONE del 18 dicembre 2014 che

modifica la decisione 2000/532/CE relativa all'elenco dei rifiuti ai sensi della direttiva

2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio”.

4 DECISIONE 2014/955/UE DELLA COMMISSIONE del 18 dicembre 2014 che modifica la decisione 2000/532/CE relativa all'elenco dei rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio. 5 Testo coordinato con le modifiche ed integrazioni di cui ai regolamenti regionali n. 5 del 14/05/2009, n. 16 del 06/11/2009, n. 17 dell’08/11/2010, n. 10 del 05/11/2013 e n. 1 del 09/02/2016.







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� Decreto Legislativo 24 giugno 2003, n. 209 e ss.mm.ii. “Attuazione della direttiva

2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso”.

2. SOGGETTO PROPONENTE E ATTIVITÀ IN PROGETTO Impresa proponente

Ragione Sociale: VITERITTI FAUSTO Sede legale: Contrada Calamia snc – 87041 Acri (Prov. CS) Codice Fiscale: VTRFST65D08A053C Partita IVA: 01563130788 N° REA: CS-247904 Titolare Firmatario: VITERITTI FAUSTO Forma Giuridica: Impresa Individuale Recapiti: Tel.: +39 0984 956482 - 338 9404310

E-mail: [email protected] PEC: [email protected]

Attività in progetto:

Descrizione: Attività di autodemolizione Tipologia di rifiuto in ingresso: Veicoli fuori uso Codice E.E.R. rifiuto in ingresso: 16 01 04*, 16 01 06 Attività di recupero: R13, R3, R4, R5, R12 Quantità annua da trattare: 500 veicoli/anno Fasi dell’attività di recupero: Raccolta/Rottamazione

Trattamento Reimpiego/recupero (metalli, vetri, ecc.) Avvio a smaltimento delle parti non recuperabili

Oltre ai codici di cui sopra saranno ritirati componenti di veicoli a motore corrispondenti ai seguenti EER: 16.01.21*, 16.01.22, 16.01.99 (limitatamente a parti di veicoli a motore). Rifiuti potenzialmente producibili dall’attività di autodemolizione: Descrizione Codice E.E.R. Veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose (carcassa del veicolo messa in sicurezza)

16 01 066

Pneumatici fuori uso 16 01 03 Filtri dell’olio 16 01 07* (continua)

6 Le carcasse di autoveicoli messe in sicurezza, al fine di facilitarne il trasporto verso le destinazioni successive, tipicamente gli impianti di frantumazione, verranno sottoposte ad operazioni di riduzione volumetrica mediante pressatura. Valutando che la riduzione volumetrica delle carcasse di veicoli già sottoposti ad operazioni di messa in sicurezza non modifica la natura del rifiuto né le sue caratteristiche chimico fisiche, il rifiuto stesso dovrà continuare ad essere identificato con il codice 16 01 06.







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Descrizione Codice E.E.R. Componenti contenenti mercurio 16 01 08* Componenti contenenti PCB 16 01 09* Componenti esplosivi (ad esempio “air bag”)

16 01 10*

Pastiglie per freni 16.01.11* se contenenti amianto oppure 16.01.12 se prive di amianto

Liquido per freni 16 01 13* Liquido antigelo 16 01 14* se contenenti sostanze pericolose

16.01.15 se non contenenti sostanze pericolose Serbatoi per gas liquefatto 16 01 16 Metalli ferrosi 16 01 17 Metalli non ferrosi 16 01 18 Plastica 16 01 19 Vetro 16 01 20 Componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 160107 a 160111, 160113 e 160114

16 01 21*

Componenti non specificati altrimenti 16 01 22 Rifiuti non specificati altrimenti 16 01 99 Trasformatori e condensatori contenenti PCB 16 02 09* Batterie al piombo 16 06 01* Batterie al nichel-cadmio 16 06 02* Batterie alcaline (tranne 16 06 03) 16 06 04 Altre batterie e accumulatori 16 06 05 Catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne 16 08 07)

16 08 01

Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione 13 02 08* Altri oli per circuiti idraulici 13 01 13* Olio combustibile e carburante diesel 13 07 01* Benzina 13 07 02* Clorofluorocarburi, HCFC, HFC 14 06 01*

Altri rifiuti potenzialmente producibili dall’attività:7 Descrizione Codice E.E.R. assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose (es. materiali da pulizia ecc.)

15 02 02*

Acque oleose prodotte da separatori olio/acqua (dal disoleatore)

13 05 07*

Fanghi delle fosse settiche (dai servizi igienici) 20 03 04

7 Tale elenco è da ritenersi non esaustivo, poiché nell’ambito dell’attività potranno essere prodotte anche altre tipologie di rifiuti soggetti alle norme sul deposito temporaneo per come definito all’Art. 183, comma 1, lettera bb) del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. per i rifiuti prodotti dall’attività e destinati ad essere trattati e/o smaltiti presso impianti all’uopo autorizzati (es. rifiuti da operazioni di manutenzione, ecc.).







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3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL SITO OGGETTO DELL’ATTIVITÀ Il sito nel quale ricade l’intervento in progetto è ubicato nel Comune di Acri (Prov. CS), in

Contrada Calamia snc, ed è identificato al N.C.E.U. di Acri al Foglio 30, Particella 415 (ex

242), Sub. 2, 3, 4, 5, 6. Il sito è di proprietà del soggetto proponente, il Sig. Viteritti Fausto,

e risulta realizzato a seguito di apposito Permesso di Costruire n. 2246 del 29.07.2009 e

successivo Permesso di Costruire di Variante in Corso d’Opera n. 2460 del 04.08.2011,

rilasciati dal Comune di Acri. Per le strutture realizzate risulta essere stato effettuato, a

seguito della variante autorizzata dal Comune di Acri, il deposito presso l’Assessorato ai

Lavori Pubblici della Regione Calabria del progetto relativo alla richiesta di autorizzazione di

cui all’allora D.P.R. 380/2001 artt. 93-94, L.R. 7/98 art. 5, nel rispetto del D.M. 14/09/2005

(Rif. Pratica n. 09/2136 – Prot. N. 21012 del 10/02/2011), a firma dei tecnici Arch. Angelo

Salvatore Trematerra e Ing. Carmine Giuseppe Algieri.

I lavori strutturali risultano ultimati in data 26/02/2014, come indicato nella relazione a

strutture ultimate depositata all’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Calabria con

Prot. n. 155390 del 14/05/2014. L’Ufficio citato ha rilasciato la relazione vistata con Prot. n.

161838 del 14/05/2014.

I lavori complessivi risultano altresì ultimati in data 16/06/2014, come da comunicazione di

fine lavori acquisita dal Comune di Acri con Prot. n. 0010083 del 16/06/2014.

Il collaudo statico risulta depositato all’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Calabria

al Prot. n. 246347 del 25/11/2014 e restituito debitamente vistato con Prot. n. 370763 del

25/11/2014.

Risulta disponibile la certificazione emessa dal Comune di Acri con Prot. n. 11402 del

10.08.2018 attestante che il sito è adibito ad impianto di autodemolizione e stoccaggio di

materiali metallici di cui al Permesso di Costruire in variante in Corso d’Opera n. 2460 del

04.08.2011 (Allegato 1).

Il sito dista circa 6 km in linea d’aria dal centro cittadino ed è ubicato a circa 800 metri di

altitudine sul livello del mare; si presenta pressoché pianeggiante ovvero lievemente

inclinato verso Nord-Ovest con pendenze che non superano l’8%. Fa parte della porzione

centro-settentrionale del Massiccio Silano che geologicamente rappresenta la porzione nord-

orientale dell’arco Calabro-Peloritano. Il Massiccio è costituito da una sezione continua della







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crosta continentale, strutturatasi nel Paleozoico, con relativa copertura sedimentaria del

Mesozoico (affiorante nei pressi di Longobucco), sormontata da terreni cenozoici e

quaternari. Più in particolare le rocce plutoniche e metamorfiche silane appartengono

all’Unità della Sila che rappresenta il più alto elemento tettonico nel settore settentrionale

dell’Arco Calabro-Peloritano.

Il accordo al P.R.G. del Comune di Acri, redatto sulla base della Legge Urbanistica 17 agosto

1942 n. 1150 della Provincia di Cosenza, alla Tavola Z1 – Zonizzazione del Territorio

Comunale – l’area di intervento risulta compresa in “Zone per attrezzature turistiche”, a sua

volta confinante con le “Zone agricole E3”. Di seguito uno stralcio della citata Tavola.

Risulta inoltre disponibile la certificazione emessa dal Comune di Acri con Prot. n. 21394 del

05.02.2019 attestante che gli immobili non sono ubicati in area vincolata (Allegato 2).

Area di intervento

(ZONE PER ATTREZZATURE TURISTICHE)

(ZONE AGRICOLE E3)







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4. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

4.1. Dimensioni del progetto

L’insediamento dell’attività dell’impresa VITERITTI FAUSTO occupa una superficie di

circa 900 mq. Una ulteriore superficie (attigua) di circa 700 mq risulta non utilizzata. La

superficie utilizzata risulta costituita da un piazzale pavimentato in calcestruzzo armato,

impermeabilizzato durante i lavori di realizzazione. In particolare, risultano disponibili le

seguenti superfici:

- Locale uffici + spogliatoio e servizi igienici: 27 mq;

- Area stoccaggio e trattamento VFU: 45 mq (tettoia aperta);

- Area stoccaggio materiali recuperati: 195 mq (tettoia aperta);

- Piazzale scoperto per ulteriore stoccaggio: ca. 612 mq;

- Magazzino seminterrato: 21 mq.

Trattasi di un’attività di dimensioni piuttosto contenute, per il trattamento di 500

veicoli/anno e una capacità di lavorazione di 2 (due) veicoli/giorno.

4.2. Cumulo con altri progetti L’area oggetto di intervento non risulta confinare con attività della medesima tipologia o

con altre attività riguardanti la gestione dei rifiuti, né il titolare svolge altre attività

relative alla gestione dei rifiuti oltre a quella del presente progetto. Pertanto non vi è

cumulo con altri progetti nell’area interessata dall’intervento.

4.3. Utilizzazione di risorse naturali

Relativamente all’utilizzo di risorse naturali si considera l’approvvigionamento idrico per

l’utilizzo nell’ambito dei servizi igienico-sanitari, dal momento che le lavorazioni non

richiederanno utilizzo di acqua.

Facendo riferimento alla presenza di 2 (due) lavoratori giornalieri, si stima un consumo

medio giornaliero di circa 100 litri di acqua potabile.

Non è previsto utilizzo di altre risorse naturali (consumo di suolo, riduzione di habitat

naturali) in quanto la struttura è stata già realizzata.







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4.4. Produzione di rifiuti

Le attività svolte e i rifiuti prodotti sono quelli elencati e descritti nella precedente

Sezione 2 della presente relazione.

I rifiuti prodotti saranno classificati ed etichettati in accordo alle prescrizioni della

normativa vigente, e saranno accumulati in apposite aree di stoccaggio in attesa

dell’avvio a recupero o smaltimento presso impianti autorizzati.

La Sezione 2 elenca sia le tipologie di rifiuti prodotti dall’attività di autodemolizione sia

le tipologie di rifiuti prodotti da attività proprie dell’impresa (pulizia, manutenzione).

Con riferimento ai rifiuti prodotti dall’attività di autodemolizione, sarà ovviamente

privilegiato il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero per come definiti dall’Art. 183 del

D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., riducendo il più possibile la quantità di rifiuti da avviare

allo smaltimento.

4.5. Inquinamento e disturbi alimentari

Di seguito vengono presi in esame gli aspetti di inquinamento legati all’esercizio

dell’attività di autodemolizione, considerando tuttavia che tale attività non sarà

suscettibile di alterazione dell’ambiente naturale circostante.

Relativamente alle risorse naturali si è già indicato il solo utilizzo di acqua potabile per i

servizi igienico-sanitari. Tale utilizzo è monitorabile attraverso la consultazione del

contatore presente all’ingresso dell’attività.

Riguardo ai reflui provenienti dai servizi igienici, è stata appositamente realizzata, per il

loro smaltimento, una fossa settica tipo Imhoff da svuotare periodicamente con

autospurgo, in quanto l’area non è servita da rete fognaria comunale.

Sono presenti due punti di immissione di acque sul suolo (scarichi), identificati nella

planimetria generale allegata con i simboli S1 e S2. In particolare, il punto di scarico S1

è relativo ad acque meteoriche che vengono captate dalla griglia posta all’ingresso

dell’attività, che evita che tali acque invadano l’area di lavorazione. Il punto di scarico

S2 invece è relativo allo scarico in uscita dal disoleatore, ossia un sistema (interrato) di

separazione olio/acqua utilizzato per trattare le acque di dilavamento del piazzale di

lavorazione: tali acque vengono captate da apposite griglie e convogliate al citato

disoleatore per la separazione delle sostanze oleose dall’acqua.







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Il piazzale di lavorazione e di stoccaggio risulta completamente impermeabilizzato, in

modo da evitare che eventuali sversamenti possano raggiungere il terreno sottostante

ed essere fonte di inquinamento. In occasione di eventuali sversamenti sul piazzale di

lavorazione potranno essere utilizzati materiali assorbenti (quali sabbia, stracci ecc.), da

smaltire successivamente in accordo alla normativa vigente.

Non è previsto inquinamento luminoso, in quanto l’attività si svolgerà nelle ore diurne.

Risulta trascurabile inoltre la rumorosità dell’attività, circoscritta all’utilizzo dei mezzi

d’opera e degli utensili per due veicoli/giorno e mitigata dal fatto che l’attività viene

condotta nello spazio interno della tettoia di lavorazione.

Anche le emissioni in atmosfera risultano trascurabili, non essendovi emissioni

convogliate né diffuse; nella eventuale produzione di polveri durante la lavorazione,

l’impresa si riserva di utilizzare apposite misure di mitigazione quali, ad esempio, un

abbattitore di polveri che utilizzi acqua nebulizzata.

Non si prevedono, infine, disturbi alla fauna, essendo la zona circostante in parte

antropizzata e in parte agricola, né disturbi alla vegetazione, in quanto la struttura (di

modeste dimensioni) è già realizzata e non sarà necessario ulteriore consumo del suolo.

4.6. Rischio di incidenti, per quanto riguarda, in particolare, le sostanze o le tecnologie utilizzate

Non si prevedono rischi di gravi incidenti per il personale operante all’interno

dell’attività. Tutte le apparecchiature e i dispositivi utilizzati dovranno essere sempre

mantenuti in perfetto stato di efficienza, con regolare manutenzione, e conformi alle

normative vigenti in materia di antinfortunistica. Sarà inoltre cura e onere del Titolare

dell’impresa ottemperare alle norme vigenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di

lavoro.

5. LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO

5.1. Utilizzazione attuale del territorio L’attività è localizzata nel Comune di Acri (Prov. CS), in Contrada Calamia snc,

identificata al N.C.E.U. di Acri al Foglio 30, Particella 415 (ex 242), Sub. 2, 3, 4, 5, 6.







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Il sito ha due tettoie aperte, un locale/ufficio con annesso spogliatoio e servizi igienici,

un magazzino seminterrato e un’area adibita a piazzale utilizzato per lo stoccaggio dei

materiali recuperati.

Si riportano le coordinate planimetriche UTM (Zona 33S) e geografiche WGS84 del sito.

SISTEMA DI RIFERIMENTO Long/E Lat/N

UTM 618088.07 m E 4377757.03 m N

WGS84 16° 22' 27,27" E 39° 32' 28,92" N

16,374242°E 39,541366°N

Tabella 1. Coordinate planimetriche UTM e geografiche WGS84 del sito.

L’area è immediatamente adiacente alla S.P. (Strada Provinciale) n. 177, che agevola

l’immediato accesso dei mezzi. Per i dettagli urbanistici e territoriali si rimanda alla

precedente Sezione 3.

5.2. Qualità e capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona Relativamente al comparto suolo/sottosuolo si precisa che non è previsto intervento e/o

consumo dello stesso, in quanto la struttura in grado di esercire l’attività di

autodemolizione è stata già realizzata in forza dei provvedimenti citati nella precedente

Sezione 3. Si ricorda che il sito è ubicato in zona immediatamente alla S.P. 177.

Con riferimento al comparto aria/acqua, si riportano di seguito i dati storici di piovosità

rilevati dalla stazione di Acri (cod. 1120) espressi in mm di pioggia e disponibili sul

Portale nazionale ARPACAL – Centro Funzionale Multirischi (http://www.cfd.calabria.it/).

REGIONE CALABRIA - BANCA DATI METEOIDROLOGICI

Stazione di Acri (cod. 1120) - Piogge mensili (1129 mesi disponibili / 99 anni disponibili)

Valori medi mensili ed annuale (dal 1921 al giugno 2019)

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Tot

140.6 122.0 103.9 72.6 54.8 24.2 16.2 24.7 57.6 107.3 131.4 158.8 1,014.1

Tabella 2. Dati pluviometrici storici della stazione di Acri (Prov. CS), cod. 1120.







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Di seguito invece si riporta l’andamento grafico dei dati pluviometrici.

Figura 1. Dati pluviometrici medi (storici) della stazione di Acri (Prov. CS), cod. 1120

in formato grafico

Utilizzando il medesimo Portale ARPACAL è possibile individuare anche i dati storici delle

temperature medie della zona, sia in forma tabellare sia grafica.

REGIONE CALABRIA - BANCA DATI METEOIDROLOGICI

Stazione di Acri (cod. 1120) – Temperature medie mensili (359 mesi / 33 anni disp.)

Valori medi mensili ed annuale

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Med

4.9 5.0 7.8 10.6 15.1 20.0 22.8 22.9 18.2 14.2 9.5 5.6 13.8

Tabella 3. Temperature medie mensili - stazione di Acri (Prov. CS), cod. 1120.







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Figura 2. Dati di temperatura minima, media e massima (storici) della stazione di Acri (Prov. CS), cod. 1120 in formato grafico

Il rilievo Cozzo S. Angelo, che ospita il sito oggetto si intervento, costituisce per le

acque superficiali uno spartiacque naturale tra due settori: uno settentrionale, nel quale

vi è l’incisione del Vallone Cupo, affluente di sinistra del T. Mizòfato; uno meridionale,

nel quale vi sono i Valloni Mangia e Bevi, Concarelle e il Vallone Pezzente, affluenti di

destra del Fiumara Duglia.

La zona di Calamia, sotto l’aspetto meteorologico, si inquadra nel contesto delle

piovosità delle aree mediterranee, caratterizzate da intense precipitazioni invernali e da

lunghi periodi di siccità estiva. L’inverno è piuttosto rigido, caratterizzato anche da forti

nevicate.







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5.3. Capacità di carico dell’ambiente naturale

5.3.1. Aspetti ambientali e vincolistici

La certificazione emessa dal Comune di Acri con Prot. n. 21394 del 05.02.2019

attestante che gli immobili non sono ubicati in area vincolata (Allegato 2) attesta,

nello specifico, che gli immobili da utilizzare per l’attività non sono ubicati in area

vincolata come appresso specificato:

� Non sono compresi nella perimetrazione del Parco Nazionale;

� Non sono compresi nella perimetrazione di Parchi Regionali;

� Non sono compresi in Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) o in Zone di

Protezione Speciale (Z.P.S.), ai sensi della Direttiva Comunitaria n. 92/43/CEE

“Habitat”;

� Non sono compresi nelle aree interessate alla Rete Natura 2000, ovvero non

interessa Siti di Importanza Nazionale (S.L.N.) e Siti di Importanza Regionale

(S.L.R.);

� Non sono compresi in zone sottoposte a vincoli inibitori, ai sensi del D.Lgs. n.

490/1999 e della Legge Regionale n. 23/1990;

� Non sono compresi in zone a Vincolo Archeologico Monumentale (Codice

Urbani);

� Non sono compresi tra quelle non idonee di cui al Piano Di Assetto

Idrogeologico della Regione Calabria (P.A.I.), approvato con Delibera del

Consiglio regionale n. 115 del 28.12.2001;

� Non sono compresi nelle zone umide-individuate, ai sensi della Convenzione

Internazionale di Ramsar, né in zone di Riserva Statale, Regionale o Oasi

Naturalistica compresa la fascia di rispetto di 500 mt. da esse;

� Non sono compresi nelle aree interessate dalla presenza di Monumenti

Naturali, regionali, ai sensi della L.R. n. 10/2003 per un raggio di km 2,00

(due);

� Non sono compresi nelle aree tra quelle di cui alla Legge 11.12.2000 n. 365 di

Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-Legge 12.10.2000 n.

279, recante gli interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto







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elevato ed in materia di protezione civile, nonché a favore delle zone della

Regione Calabria danneggiate dalle calamità idrogeologiche di settembre ed

ottobre 2000 (Decreto “Soverato”);

� Non sono compresi in zone con Vincolo ai sensi del D.Lgs. 22.01.2004 n. 42,

Codice dei beni Culturali e del Paesaggio;

� Non sono compresi in perimetrazione da parte del Corpo Forestale dello Stato

nelle aree percorse da incendi boschivi, ai sensi della Legge n. 353 del

12.11.2000.

A conferma di quanto sopra indicato si riportano gli elaborati grafici indicanti la

Mappa dei Geositi I.S.P.R.A. (Tav. LP-009-18-05), le cartografie del P.A.I. (Tav.

LP-009-18-06-1 e Tav. LP-009-18-06-2) e la mappa dell’Inventario dell’Uso delle

Terre d’Italia (I.U.T.I.) disponibile sul Portale del Ministero dell’Ambiente (fonte

http://www.pcn.minambiente.it/viewer/index.php?services=IUTI, Tav. LP-009-18-

07)

Si consideri inoltre che, per l’attività in questione, è stato rilasciato in passato

apposito Decreto Regionale di compatibilità a V.I.A. Prot. n. 1271 del 12.12.2006,

REG. DEC. N. 17914 del 12.12.2006, poi scaduto (Allegato 3).

5.3.2. Densità demografica

La popolazione del Comune di Acri è di 20225 residenti al 31.12.2018 (fonte

https://www.tuttitalia.it/calabria/19-acri/statistiche/popolazione-andamento-

demografico/), per un territorio la cui estensione è di circa 200 km2, con una

densità demografica di 101 ab/km2. Pertanto è possibile affermare che l’area di

intervento non costituisce area a forte densità demografica.

5.3.3. Produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228

Il territorio del Comune di Acri è caratterizzato da produzioni agricole individuate

nella Tavola QC24 - Prodotti Agroalimentari Tipici – del PIANO TERRITORIALE DI







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COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) della Provincia di Cosenza (fonte

http://servizi.provincia.cs.it/provincia/websi.nsf/0/795D8CC3D0D0A472C1257355

004972BA), Quadro Conoscitivo – Cartografia � Sistema Ambientale.

In particolare, tale documento individua nel territorio comunale di Acri la

produzione di caciocavallo silano ( ) e la produzione della patata silana ( );

inoltre, il territorio è interessato da produzione vinicola di qualità di tipo IGT. Di

seguito si propone la citata Tavola QC24, con indicazione dell’area di intervento.

Figura 3. Tavola QC24 - Prodotti Agroalimentari Tipici – del PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) della Provincia di Cosenza con indicazione dell’area di intervento (sito Viteritti).

Area di intervento







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6. CARATTERISTICHE DELL’IMPATTO POTENZIALE Gli impatti potenzialmente significativi del progetto vengono di seguito considerati tenendo

conto, in particolare:

- della portata dell’impatto (area geografica e densità di popolazione interessata);

- della natura transfrontaliera dell’impatto;

- dell’ordine di grandezza e della complessità dell'impatto;

- della probabilità dell’impatto;

- della durata, frequenza e reversibilità dell’impatto.

6.1. Portata dell’impatto (area geografica e densità di popolazione interessata)

L’area geografica direttamente interessata dall’impatto è circoscritta al perimetro

dell’attività, che si sviluppa in un’area di circa 900 m2 adiacenti alla S.P. 177, nella zona

Nord dell’area comunale. Il sito di intervento dista circa 6 km dal Centro Storico

cittadino, ed è ubicato in una zona relativamente a bassa densità abitativa. L’entità

dell’impatto, pertanto, sarà ascrivibile un ambito definito e abbastanza ristretto.

6.1.1. Impatto sulla qualità dell’aria La qualità dell’aria del territorio di Acri viene monitorata da una Stazione attiva dal

15.12.2014, Codice europeo IT2110A, Località: Viale Beato Angelo presso

Belvedere di Acri, Comune di Acri (CS), Coordinate: 39,48963° N - 16,38680° E

(fonte ARPACAL, http://2.228.94.230/web/guest/stazione_5_5). Le caratteristiche

indicate sono le seguenti:

� Tipo di zona: C - montana (senza specifici fattori di pressione).

� Classificazione area: Urbana (edificato continuo non frammentato da aree non

urbanizzate, con la sola eccezione dei parchi cittadini).

� Classificazione punto di campionamento: Background (usato per il rilevamento

dell’inquinamento atmosferico determinato dall'insieme delle sorgenti di emissione non

localizzate nelle vicinanze del punto stesso).

� Parametri misurati: SO2 (Biossido di zolfo), CO (Monossido di carbonio), NO2 (Biossido

di azoto), O3 (Ozono), PM2,5 (Particolato con diametro inferiore di 2,5 micron), PM10

(Particolato con diametro inferiore di 10 micron), C6H6 (Benzene).







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Figura 4. Stazione di misura della qualità dell’aria del Comune di Acri

Dal medesimo Portale ARPACAL sono reperibili le misurazioni degli inquinanti. Alla

pagina seguente si riportano le misurazioni di IPA (Benzo(a)pirene) su PM10 per

l’anno 2019: si riscontra, per l’area di Acri, un valore medio di 0,77 ng/m3, il che

classifica la qualità accettabile dell’aria (entro i limiti). Di seguito i dettagli.







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Figura 5. Misurazioni di IPA (Benzo(a)pirene) su PM10 per l’anno 2019 – Stazione di Acri.

Alla pagina seguente viene invece riportata la misura dei metalli su PM10, sempre

per l’anno 2019: si riscontrano, per l’area di Acri, dei valori medi che classificano

una qualità buona dell’aria.







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Figura 6.1. Misurazioni di Metalli (Cd, Ni) su PM10 per l’anno 2019 – Stazione di Acri.







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Figura 6.2. Misurazioni di Metalli (Pb, As) su PM10 per l’anno 2019 – Stazione di Acri.

Con riferimento inoltre al Bollettino regionale per la Qualità dell’Aria, selezionando

“Zona C – Montana” si riscontrano i valori medi degli altri inquinanti monitorati

dalla Stazione di Acri e riportati alle due pagine seguenti.







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Figura 7.1. Misurazioni di altri inquinanti del 05.09.2019 – Stazione di Acri.







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Figura 7.2. Misurazioni di altri inquinanti del 05.09.2019 – Stazione di Acri.







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Con riferimento all’attività di autodemolizione in progetto, le emissioni da essa

prodotte sono ascrivibili essenzialmente alle emissioni dei mezzi di

movimentazione dotati di motore diesel: trattasi di muletto (carrello elevatore) e

ragno meccanico, le cui emissioni sono quelle tipiche dei motori diesel (CO, CO2,

H2O, NOx, PM) regolamentate in base alla data di omologazione dei mezzi.

Considerato che, per la tipologia di utilizzo, si stima una durata di funzionamento

mediamente non superiore a 2-3 ore/giorno, è possibile affermare che le emissioni

prodotte dall’attività di autodemolizione non possano contribuire in maniera

significativa al peggioramento della qualità dell’aria. In altre parole, si ritiene

l’apporto di inquinanti irrilevante ai fini della qualità dell’aria, tenendo altresì

presente che il sito è immediatamente adiacente alla S.P. 177, che costituisce una

importante arteria di transito veicolare e che, di conseguenza, comporta anch’essa

un contributo alla immissione di inquinanti nell’aria stessa.

Si consideri infine che i parametri degli inquinanti sopra riportati sono stati rilevati

dalla Stazione di Acri, ubicata nel centro cittadino, quindi una zona ben

antropizzata e conseguentemente più soggetta ad immissioni di inquinanti in

atmosfera.

6.1.2. Impatto sul suolo e sottosuolo L’utilizzo delle infrastrutture da utilizzare per l’attività, esistenti in quanto già

realizzate, non prevedono consumo di suolo o alterazione dello stato dei luoghi

esistente. Sono presenti due punti di immissione di acque sul suolo (scarichi),

identificati nella planimetria generale allegata con i simboli S1 e S2. In particolare,

il punto di scarico S1 è relativo ad acque meteoriche che vengono captate dalla

griglia posta all’ingresso dell’attività, che evita che tali acque invadano l’area di

lavorazione. Il punto di scarico S2 invece è relativo allo scarico in uscita dal

disoleatore, ossia un sistema (interrato) di separazione olio/acqua utilizzato per

trattare le acque di dilavamento del piazzale di lavorazione: tali acque vengono

captate da apposite griglie e convogliate al citato disoleatore per la separazione

delle sostanze oleose dall’acqua; quest’ultima verrà poi scaricata sul suolo.

Inoltre, il piazzale di lavorazione e di stoccaggio risulta completamente







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impermeabilizzato, in modo da evitare che eventuali sversamenti possano

raggiungere il terreno sottostante ed essere fonte di inquinamento. In occasione

di eventuali sversamenti sul piazzale di lavorazione potranno essere utilizzati

materiali assorbenti (quali sabbia, stracci ecc.), da smaltire successivamente in

accordo alla normativa vigente. Pertanto non si riscontrano impatti significativi sul

suolo o il sottosuolo.

6.1.3. Impatto sulle acque superficiali/sotterranee Dai dati disponibili dalla Carta dei suoli ARSSA (fonte:

http://93.51.147.138:900/tn_project/pedologica.html) risulta che la zona di

Calamia è classificata nel Sottosistema Pedologico 12.1, la cui pedogenesi indica

che i suoli di tale area (complessivamente di 55000 ha) presentano un buon

drenaggio ed una moderata riserva idrica; il regime di umidità "udico" di questi

suoli indica una buona disponibilità di acqua per le piante durante l’anno. I suoli

COZ 2, pur presentando un elevato rischio di erosione potenziale, risultano

attualmente ben protetti dalla copertura vegetale che annulla quasi

completamente lo scorrimento superficiale delle acque.

Figura 8. Carta dei suoli – Acri.

In occasione di fenomeni di precipitazione atmosferica le acque di dilavamento del

piazzale vengono captate da griglie e convogliate al disoleatore, alla cui uscita

l’acqua sarà priva di eventuali sostanze oleose che saranno trattenute, appunto,

Calamia







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nel medesimo disoleatore. Inoltre, i veicoli e i rifiuti pericolosi saranno posizionati

in aree coperte (tettoie e/o container chiusi), pertanto saranno protetti dagli

agenti atmosferici. L’impresa proponente dovrà effettuare, ameno una volta

l’anno, l’analisi della qualità dell’acqua in uscita dal disoleatore.

6.1.4. Previsione di impatto acustico La legge quadro n. 447 del 26/10/1995 definisce l’inquinamento acustico come

l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno. All’art. 4

tale legge stabilisce che le Regioni debbano provvedere, tramite leggi, alla

definizione dei criteri in base ai quali i Comuni possano provvedere alla

classificazione acustica del proprio territorio (art. 6).

I valori limite di emissione, i valori limite assoluti di immissione, i valori di

attenzione e di qualità validi per l’ambiente esterno dipendono dalla classificazione

acustica del territorio che è di competenza dei comuni e che prevede l’istituzione

di 6 zone, da quelle particolarmente protette (parchi, scuole, aree di interesse

urbanistico) fino a quelle esclusivamente industriali, con livelli di rumore ammessi

via via crescenti; tali limiti sono riportati nel DPCM del 14/11/1997.

In particolare, il DPCM 14/11/1997 individua in Tabella A classificazione del

territorio comunale:

CLASSE I - aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete

rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al

riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree

urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con

limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali

CLASSE III - aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico

veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività

commerciali, uffici con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree

rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici

CLASSE IV - aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da

intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e

uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di

linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.

CLASSE V - aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da

insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

CLASSE VI - aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente

interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.







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Il medesimo DPCM indica i valori limite di emissione (Tabella B), i valori limite

assoluti di emissione (Tabella C), i valori di attenzione e di qualità validi per

l’ambiente esterno (Tabella D):







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Con l’entrata in vigore di tale Decreto, i limiti stabiliti dal DPCM 01/03/1991,

vengono sostituiti da quelli riportati nella tabella a seguire; restano in vigore i

limiti stabiliti all’art. 6 del DPCM 01/03/1991. Di seguito una tabella riepilogativa.

Ad oggi, il comune di Acri non risulta avere adottato il piano di zonizzazione

acustica per il proprio territorio. Pertanto, in ossequio a quanto previsto dal DPCM

01/03/1991, e dal DPCM 14/11/1997 si applicano i limiti validi per tutto il

territorio nazionale per le aree di tipo III aree di tipo misto (50dB(A) notturni –

60dB(A) diurni).

In definitiva, ai fini della compatibilità acustica si è tenuto conto dei seguenti

limiti:

- limiti di immissione (pari a 50dB(A) notturni – 60dB(A) diurni).

La verifica è stata effettuata considerando il caso reale di lavorazione diurna

(60dB(A) verifica ai limiti di immissione).

Analisi dell’impatto acustico

Per una completa analisi dell’impatto acustico e per adempiere appieno alla legge

quadro sull’inquinamento acustico, la L. 447/95, è necessario valutare la

rumorosità prodotta in fase di lavorazione e valutare in tale circostanza il rispetto

Emissione Immissione Qualità

Classi di destinazione d’uso del territorio

Diurno (06:00-22:00)

Notturno (22:00-06:00)

Diurno (06:00-22:00)

Notturno (22:00-06:00)

Diurno (06:00-22:00)

Notturno (22:00-06:00)

I Aree particolarmente protette

45 35 50 40 47 37

II Aree prevalentemente residenziali

50 40 55 45 52 42

III Aree di tipo misto 55 45 60 50 57 47

IV Aree ad intensa attività umana

60 50 65 55 62 52

V Aree prevalentemente industriali

65 55 70 60 67 57

VI Aree esclusivamente industriali

65 65 70 70 70 70

Valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa. Valori limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori. Valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla presente legge.







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dei valori limite. Nella presente analisi del rumore in fase di lavorazione, che

risulta attiva solamente durante le normali ore lavorative diurne, si sono

considerate le condizioni maggiormente critiche relative alla fase di utilizzo dei

mezzi di movimentazione e delle attrezzature di lavoro. I livelli di emissione

sonora prodotti da ogni singolo macchinario durante le diverse fasi lavorative,

nell’ambito delle simulazioni prodotte, sono stati derivati dalla letteratura di

settore (fonte https://www.portaleagentifisici.it/fo_rumore_list_macchinari.php?lg=IT) e

sono esposti nella seguente tabella:

ATTREZZATURA Livello di pressione

dB[A]

Ragno gommato 77*

Carrello elevatore (sollevatore) gommato

81

Compressore 95

Smerigliatrice 87

Avvitatore elettrico 75

Pressa (a noleggio) 107

* Dato ricavato per similitudine da pala gommata con benna.

L’impatto acustico dell’attività sull’ambiente circostante è stato valutato

ipotizzando una distribuzione spaziale ed uniforme, senza schermature. Con tali

valori di sorgente, a titolo esemplificativo sono stati calcolati i livelli sonori a

distanze predefinite di 40, 100, 200 e 300 metri dalle sorgenti ipotetiche sopra

indicate. L’analisi dell’impatto acustico è stata eseguita distribuendo

omogeneamente le sorgenti sonore (che sono per la maggior parte mobili) nelle

aree in cui si troveranno ad operare per la maggior parte del tempo di

funzionamento. I risultati delle simulazioni effettuate alla distanza di 40 metri

(pari alla distanza dalla S.P. 177), e alle altre distanze (100, 200 e 300 metri) con

la configurazione proposta per le sole sorgenti sonore dell’attività, sono presentati

nelle seguenti tabelle:







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Calcoli

ATTREZZATURA

Pala gommata (con benna) [ragno]

Carrello sollevatore gommato

Compressore

Smerigliatrice

Avvitatore elettrico

Pressa (a noleggio)107,0 40,0 1,0 40,0 67,0

75,0 40,0 1,0 40,0 35,0

87,0 40,0 1,0 40,0 47,0

95,0 40,0 1,0 40,0 55,0

40,081,0 1,0 40,0 41,0

Potenza (dBA)

Distanza in

pianta dal

ricevitore (m)

Altezza della

sorgente da terra

(m)

Distanza reale

(m)

Livello di

pressione

sonora (dBA)

77,0 40,0 1,0 37,040,0

Calcoli

ATTREZZATURA



Compressore

Smerigliatrice



75,0 100,0 1,0 100,0 27,0

87,0 100,0 1,0 100,0 39,0

95,0 100,0 1,0 100,0 47,0

100,081,0 1,0 100,0 33,0

Potenza (dBA)

Distanza in

pianta dal

ricevitore (m)

Altezza della

sorgente da terra

(m)

Distanza reale

(m)

Livello di

pressione

sonora (dBA)

77,0 100,0 1,0 29,0100,0

Calcoli

ATTREZZATURA



Compressore

Smerigliatrice



75,0 200,0 1,0 200,0 21,0

87,0 200,0 1,0 200,0 33,0

95,0 200,0 1,0 200,0 41,0

200,081,0 1,0 200,0 27,0

Potenza (dBA)

Distanza in

pianta dal

ricevitore (m)

Altezza della

sorgente da terra

(m)

Distanza reale

(m)

Livello di

pressione

sonora (dBA)

77,0 200,0 1,0 23,0200,0

Calcoli

ATTREZZATURA



Compressore

Smerigliatrice



75,0 300,0 1,0 300,0 17,5

87,0 300,0 1,0 300,0 29,5

95,0 300,0 1,0 300,0 37,5

300,081,0 1,0 300,0 23,5

Potenza (dBA)

Distanza in

pianta dal

ricevitore (m)

Altezza della

sorgente da terra

(m)

Distanza reale

(m)

Livello di

pressione

sonora (dBA)

77,0 300,0 1,0 19,5300,0

Se da una parte non si esclude che in alcuni periodi della giornata possano

comunque essere effettuate lavorazioni ed operazioni che possono comportare

momentanei superamenti dei valori limite di zona (come l’utilizzo del compressore

e della pressa a noleggio per la riduzione volumetrica delle carcasse), dall’altra si

garantisce che non si dovrebbero comunque verificare superamenti dei valori

limite relativi all’intero periodo di riferimento diurno, se non per le aree poste nelle

immediate vicinanze dell’attività stessa. Per mitigare tali impatti si adotteranno







31/36

essenzialmente accorgimenti di tipo “passivo” nel senso che non si cercherà di

attenuare e/o ridurre le emissioni (interventi “attivi”) ma si cercherà di evitare che

le stesse possano arrecare particolari disturbi. Preme sottolineare che il disturbo

indotto è di natura transitoria. All’occorrenza dovranno prevedersi interventi

“passivi” con l’impiego di barriere fonoassorbenti da sistemare, provvisoriamente,

in prossimità dei recettori sensibili o delle sorgenti sonore (ad esempio durante

l’utilizzo del compressore, che comunque è collocato in un ambiente già

schermato, e della pressa a noleggio allorquando sarà presente nel sito per la

riduzione volumetrica delle carcasse).

6.1.5. Impatto su popolazione, flora e fauna L’area di intervento non risulta sottoposta a vincoli o tutele, in quanto, tra l’altro,

non rientra nella perimetrazione di Parchi Nazionali né Parchi Regionali, non

rientra in S.I.C., Z.P.S., Rete Natura 2000, S.L.N., S.L.R. ecc. Inoltre dista circa 6

km dal centro cittadino, ed è situato in un’area a bassa densità abitativa, oltre che

adiacente alla S.P. 177. Pertanto è ragionevole affermare che l’impatto dell’attività

sulla popolazione risulta estremamente moderato, anche perché lo svolgimento

della stessa avviene durante il periodo feriale e diurno.

Inoltre non risultano evidenze di presenza di particolare vegetazione o particolare

fauna oggetto di pregio e/o tutele nell’area interessata, pertanto si ritiene che

l’attività in progetto non abbia impatti significativi su flora e fauna.

6.1.6. Impatto visivo L’area di intervento, come già indicato nelle sezioni precedenti, risulta adiacente

alla S.P. 177. Inoltre, essa si trova ad una quota altimetrica più bassa rispetto alla

Strada Provinciale, di circa 20 m: di conseguenza la presenza dell’attività non è

visibile dalla strada principale, perché schermata a causa di tale aspetto

orografico.







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6.1.7. Disturbi alimentari Non sono noti casi di disturbi alimentari alle persone dovuti alla presenza di un

impianto come quello di cui al presente elaborato.

6.2. Natura transfrontaliera dell’impatto

L’area geografica direttamente interessata dall’impatto è circoscritta al perimetro

dell’attività, che si sviluppa in un’area di circa 900 m2 adiacenti alla S.P. 177, nella

zona Nord dell’area comunale. Pertanto non si riscontrano aspetti transfrontalieri.

6.3. Probabilità, durata, frequenza e reversibilità dell’impatto

L’avvio dell’attività non potrà ulteriormente alterare la situazione ambientale

esistente, in quanto gli immobili risultano già di fatto realizzati. Inoltre l’attività

lavorativa non prevede l’utilizzazione di risorse naturali, fatta eccezione per

l’acqua potabile per i servizi igienico-sanitari. Per le sue tipiche peculiarità l’attività

comporterà il recupero di risorse già utilizzate (materiale di scarto di natura non

pericolosa) e favorirà prioritariamente il riutilizzo dei materiali, anche attraverso la

commercializzazione di parti di veicoli recuperate integre e non pericolose.

L’emissione di sostanze inquinanti in atmosfera è limitata all’utilizzo dei mezzi a

motore e non sono previste operazioni che possano portare alla produzione di

sostanze nocive. Anche le emissioni sonore saranno piuttosto limitate.

L’obiettivo dell’attività è principalmente garantire il recupero dei materiali,

privilegiando il riutilizzo e rispettando le vigenti normative di settore (D.Lgs.

152/2006 e ss.mm.ii., D.Lgs. 209/2003 e ss.mm.ii.) e le altre normative cogenti.

Nella gestione dell’impianto dovrà essere applicato il principio della prevenzione

dell’inquinamento ambientale e pertanto dovranno essere rispettate le norme

vigenti in materia di gestione dei rifiuti, di scarichi idrici e tutela delle acque, di

emissioni in atmosfera, di rumore, di igiene e salubrità degli ambienti di lavoro, di

sicurezza.







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7. ELABORATI GRAFICI E ALLEGATI

Si allegano i seguenti elaborati:

� N°1 Carta Tecnica Regionale, Scala 1:25000, con ubicazione dell’intervento;

� N°1 Carta Tecnica Regionale, Scala 1:1000, con ubicazione dell’intervento;

� N°1 Mappa Catastale con ubicazione dell’intervento;

� N°2 Elaborati Planimetrici Catastali del sito di intervento;

� N°1 Ortofoto con indicazione del sito di intervento;

� N°1 Mappa dei Geositi I.S.P.R.A. con indicazione del sito di intervento;

� N°1 Mappa del P.A.I. – Rischio Idraulico - Aree Vulnerate ed Elementi a Rischio - Scala 1:25.000-Tav. AV 078003 ACRI-B (IAV078-003_B), con indicazione del sito di intervento;

� N°1 Mappa del P.A.I. – Rischio Idraulico - Aree Vulnerate ed Elementi a Rischio - Scala 1:25.000-Tav. RI 078003 ACRI-B (IRI078-003_B), con indicazione del sito di intervento;

� N°1 Mappa dell’ “Inventario dell’Uso delle Terre d’Italia” (I.U.T.I.) – Ministero dell'Ambiente, con indicazione del sito di intervento;

� N°1 Cartografia I.G.M. con indicazione del sito di intervento;

� N°1 Planimetria Generale del sito di intervento.

Si allegano i seguenti documenti:

- Allegato 1: Certificazione emessa dal Comune di Acri con Prot. n. 11402 del 10.08.2018 attestante che il sito è adibito ad impianto di autodemolizione e stoccaggio di materiali metallici di cui al Permesso di Costruire in variante in Corso d’Opera n. 2460 del 04.08.2011.

- Allegato 2: Certificazione emessa dal Comune di Acri con Prot. n. 21394 del 05.02.2019 attestante che gli immobili non sono ubicati in area vincolata.

- Allegato 3: Decreto Regionale di compatibilità a V.I.A. Prot. n. 1271 del 12.12.2006, REG. DEC. N. 17914 del 12.12.2006.

Crotone, 05 settembre 2019 Il Tecnico Il Committente

Dr. Ing. Luca Paturzo, Ph.D.


PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DI UN'ATTIVITA' DI AUTODEMOLIZIONE

UBICATA IN CONTRADA CALAMIA NEL COMUNE DI ACRI (PROV. CS)


Iscrizione all’Albo dei C.T.U. presso il Tribunale di Crotone



Iscrizione Elenchi Min. dell’Interno Art. 6 D.M. 5 Agosto 2011 (ex L. 818/84)

Esperto Protocollo ITACA – Livello base e Livello avanzato – Regione Calabria



Cell.: (+39) 333.6777962 – 339.2710040

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ALLEGATO 1

Certificazione emessa dal Comune di Acri con Prot. n. 11402 del 10.08.2018 attestante che il sito è adibito ad impianto di autodemolizione e stoccaggio di

materiali metallici di cui al Permesso di Costruire in variante in Corso d’Opera n. 2460 del 04.08.2011.












Cell.: (+39) 333.6777962 – 339.2710040

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ALLEGATO 2

Certificazione emessa dal Comune di Acri con Prot. n. 21394 del 05.02.2019

attestante che gli immobili non sono ubicati in area vincolata.












Cell.: (+39) 333.6777962 – 339.2710040

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ALLEGATO 3

Decreto Regionale di compatibilità a V.I.A. Prot. n. 1271 del 12.12.2006, REG. DEC. N. 17914 del 12.12.2006.

Committente VITERITTI FAUSTO (P.IVA 01563130788)...di Variante in Corso d’Opera n. 2460 del...

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