Commercio elettrico aprile 2011

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ANNO 1, N. 4 - NOVEMBRE 2010 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano ECONOMIA Tracciabilità dei movimenti finanziari Luce, tra tecnologia e bellezza Stop al fotovoltaico Nuove regionali per il Triveneto e la Sardegna Nuova classificazione degli impianti elettrici Impegno per un mondo sostenibile Fotovoltaico, delizia e croce Soluzioni per illuminare l’arte Organo Ufficiale FME DOSSIER FEDERAZIONE FEDERAZIONE NORMATIVA IMPRESE SPECIALE PUGLIA IMPRESE COMMERCIO ELETTRICO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO ANNO 2, N. 3 - APRILE 2011 Il futuro dell’illuminazione è già qui: lo Yas Hotel di Abu Dhabi è il più grande progetto al mondo basato sui LED. Il complesso è equipaggiato con un Light Management System realizzato da e:cue lighting control, azienda consociata di OSRAM, in grado di controllare individualmente ognuno dei 5.000 LED. I componenti LED consumano fino al 70% di energia in meno, i sistemi LED offrono infinite opzioni di lighting design e i Lighting Management Systems controllano tutti i colori dell’arcobaleno. E siamo noi a pensare a tutto, dall’idea iniziale all’installazione delle soluzioni di illuminazione LED. Con OSRAM al tuo fianco, anche tu puoi essere in pole position nella tecnologia LED. Ispirati su www.osram.com/led-lms La luce fa passi da gigante: OSRAM Light Management System per LED. OSRAM spa - Viale dell’Innovazione, 3 - 20126 Milano www.osram.com/led-lms 3 Aprile 2011 www.commercioelettrico.com

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il business magazine dei distributori e grossisti di materiale elettrico

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano

ECONOMIATracciabilità dei movimentifinanziari

Luce, tra tecnologia e bellezza

Stop al fotovoltaico

Nuove regionali per il Triveneto e la Sardegna

Nuova classificazionedegli impianti elettrici

Impegno per un mondosostenibile

Fotovoltaico, delizia e croce

Soluzioni per illuminarel’arte

Organo Ufficiale FME

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Il futuro dell’illuminazione è già qui: lo Yas Hotel di Abu Dhabi è il più grande progetto al mondo basato sui LED. Il complesso è equipaggiato con un Light Management System realizzato da e:cue lighting control, azienda consociata di OSRAM, in grado di controllare individualmente ognuno dei 5.000 LED. I componenti LED consumano fi no al 70% di energia in meno, i sistemi LED offrono infi nite opzioni di lighting design e i Lighting Management Systems controllano tutti i colori dell’arcobaleno. E siamo noi a pensare a tutto, dall’idea iniziale all’installazione delle soluzioni di illuminazione LED. Con OSRAM al tuo fi anco, anche tu puoi essere in pole position nella tecnologia LED. Ispirati su www.osram.com/led-lms

La luce fa passi da gigante: OSRAM Light Management System per LED.

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Nel mondo della distribuzione elettrica, reduce dal grave sconquasso della crisi del 2009, una novità sostanziale, una cura insperata, era stata portata dal fotovoltaico, che aveva rialzato i fat-turati massacrati, grazie soprattutto al sostegno degli incentivi statali.Un “aiuto” che poteva (e lo è stato) essere deci-sivo in attesa che il momento nero passasse e il mercato si riassestasse su nuovi equilibri che, in ogni caso, non potevano avere il fotovoltaico come unico sostegno, come già aveva ammonito il Presidente Giampaolo Ferrari nell’incontro con i fornitori dello scorso 31 gennaio.Non a caso dunque, il discutibilissimo stop agli in-centivi è giunto sgradito a tutta la filiera dell’elet-trico ed ha provocato una comune levata di scudi, che ha visto unite le Associazioni dei produttori, dei distributori e degli installatori.Come spesso accade con le decisioni politiche, magari determinate dalla spinta di qualche po-tente lobby, il Governo, investito dalle proteste, ha fatto un mezzo passo indietro ed ha promesso che il tutto sarebbe stato rimesso in discussione e che gli incentivi, anche se in misura minore, sarebbe-ro stati ripristinati.Attendiamo fiduciosi!Forse, una maggiore riflessione sulle conseguen-ze di certe mosse poteva evitare tante preoccu-pazioni a chi ha molto investito in questo settore.A questo punto si spera, dopo aver tirato il fiato per lo spavento preso, che quanto accaduto sia di lezione e non debba ripetersi con l’altro provve-dimento che potrebbe dare un’ulteriore spinta al settore, il “Piano Casa”, più volte fatto balenare da chi governa, ma che mai ha trovato spazio reale nelle discussioni, vuoi per la prolungata assenza del Ministro, vuoi perché probabilmente il Parla-mento ha altri argomenti cui dedicarsi.

Antonio Bernardi

Anno 2, N.3www.commercioelettrico.com

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COMMERCIOELETTRICO

è una pubblicazioneEdizione Speciale S.r.l.Via Ariberto 8, 20123 MilanoTel 02 581404 – Fax 02 58140444E-mail: [email protected] 1686261 – P.I. 03580420960Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 2 N° 3 – Aprile 2011

Direttore ResponsabileAntonio Bernardi

Direttore EditorialeMaurizio [email protected]

[email protected]

Comitato di RedazioneAntonio Bernardi, Giancarlo Profeti

Hanno collaboratoLuca Bernardi, Susanna Bernardi, Paola Cipollini, Roberto Corti, Giancarlo Emanuel, Elisa Pastorino, Mauro Zola

Grafica e DTPDavide Candiani, Andrea Piomboni

Coordinamento EditorialeGabriele Brocca Romanin

Segreteria AmministrativaPaola Pasqualini

Ufficio Vendite e Pubblicitàtel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444mail: [email protected]

AGENTi:Lombardia, Piemonte, LiguriaFrancesco Senamail: [email protected]: +39 335 8152626, tel/fax: +39 011 710292Emilia Romagna, Lombardia (BS, LO, CR, PV, MN)Alessandro Martinenghimail: [email protected]: +39 335 5258146TrivenetoPaolo Simeonimail: [email protected]: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967fax: +39 0422 460066

Ufficio abbonamentiEdizione Speciale Srl Tel: 02 [email protected]

Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140Estero zona 3 annuale: euro 200

StampaCPM - Casarile (MI)

Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479

IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

Il settore fotovoltaico, ostaggio della politicaTutto il settore invoca regole chiare, perché il clima d’incertezza

che si è instaurato scoraggia gli investitori e crea confusione tra i

potenziali committenti

Cresce la Federazione: arrivano Sardegna e TrivenetoFormate altre due Associazioni regionali. Susanna Micconi,

Presidente sull’Isola, Gianfranco Nicolè, leader del Triveneto

Tracciabilità dei movimenti finanziariPrevenire eventuali infiltrazioni mafiose nei lavori pubblici: questo

lo scopo della Legge 136/2010, entrata in vigore nel settembre

dello scorso anno

Le “armature” illuminano i comuni molisaniIl prodotto della Scarabeo diventa il simbolo del legame tra l’a-

zienda e il territorio. È un’altra eccellenza molisana destinata a

varcare i confini nazionali

FEDERAZiONE

DiSTRiBUZiONE

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Quando un prodotto, con i suoi colori, diventa uno standardGiovenzana International, ovvero il compiacimento di essere

imitati. Non solo nei colori, ma persino nelle forme. Un simbolo

del Made in Italy che vuole conquistare il mondo mantenendo la

propria peculiarità tricolore

Impegno per un mondo più sostenibilePhilips conferma la sua politica per l’ambiente e la ricerca di

soluzioni innovative per la salute ed il benessere di sempre più

persone

Luci nuove per ogni ambienteRecentemente acquisita da BPT Group, Domino LED oggi si rivolge

al mercato dell’illuminazione a LED in termini di innovazione,

tecnologia, design minimalista e risparmio energetico

iMPRESE

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www.commercioelettrico.com

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RUBRiCHE

Osram S.p.A.Viale dell’Innovazione, 320126 Milanowww.osram.it

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SOM

MAR

IO

Nuova classificazione per gli impianti elettrici negli ambienti residenzialiUn’evoluzione culturale che modifica il concetto di impianto elet-

trico, ampliando la portata degli obiettivi classici della protezione

e dell’affidabilità

Fotovoltaico, delizia e croce: la Puglia è già oltreSeconda puntata della nostra inchiesta sulle Associazioni regio-

nali. Quasi esaurita la spinta data dall’energia solare, si cerca

nella specializzazione il modo per essere più interessanti per il

cliente, ma anche per il fornitore

Su e giù per 500 chilometri, nella California d’ItaliaNella regione che più di tutte ha saputo caratterizzarsi con il foto-

voltaico, gli agenti sono stati capaci di trovare, dopo l’ondata d’in-

vasione straniera, i loro spazi e di chiudere il 2010 in modo positivo

LA COPERTiNAUn gioco di squadraIncastonato nelle morbide campagne della Romagna, un picco-

lo “gioiello” architettonico accoglie visitatori e operatori vinicoli,

ospiti della tenuta Masselina dove vengono prodotti vini italiani di

grande qualità

Soluzioni per illuminare l’arteUn viaggio alla scoperta dell’eccellenza “Made in Italy” per l’illu-

minazione museale, dalla sede produttiva alle installazioni nella

tomba di Kha, presso il Museo Egizio

Nuove funzionalità per gli apparecchi d’illuminazioneGrazie ad un accordo esclusivo, le creazioni di FDV Group uni-

scono il fascino della luce a quello del suono, per rispondere alle

nuove tendenze del mercato

NORMATiVA

SPECiALE PUGLiA

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NEWS

DOSSiER iLLUMiNAZiONE

STAMPA TECNiCA

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NEW

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Promuovere e favorire un positivo dibattito, che coinvolga tecnici e consu-matori, su efficienza, risparmio energetico e sostenibilità ambientale in tut-te le fasi del ciclo, dalla produzione all’utilizzo dell’energia. Ma anche richia-mare l’attenzione dei policy maker sull’opportunità e i vantaggi per l’intera collettività di un uso responsabile dell’energia e dell’installazione di un’im-piantistica moderna, efficiente e sicura. Questo l’obiettivo di “Rottamiamo gli impianti elettrici”, progetto nato dalla collaborazione tra Fiera Milano, Fondazione Opificium, Politecnico di Milano - Dipartimento B.E.S.T. e FME (Federazione grossisti e distributori di materiale elettrico). Rottamiamo gli impianti elettrici si svilupperà attraverso un tour che, nei prossimi sette mesi, toccherà le principali città italiane, culminando in E.TECH Experience (16-19 novembre 2011), la nuova manifestazione di Fiera Milano dedicata a energia, impiantistica elettrica e illuminazione, dove si tireranno le fila del lavoro fatto sul territorio e si valuterà come meglio formalizzare sollecita-zioni e istanze che ne saranno emerse. Il primo appuntamento è fissato a Bologna, dove martedì 10 maggio, presso il Palazzo dei Congressi (Sala Europa), si svolgerà il convegno “Energia Elettrica: sicurezza e risparmio”. Una giornata di approfondimento e confronto con gli specialisti dell’energia, per fissare lo stato dell’arte dal punto di vista tecnico e normativo e appro-fondire gli importanti ritorni in termini di efficienza, risparmio, sicurezza che derivano dall’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare dall’applicazione delle smart grid, le reti cosiddette “intelligenti”, anche alla bassa tensione. Con questa iniziativa, i professionisti del settore si cimentano nella creazio-ne di una sorta di “circuito delle idee”, che si avvarrà del contributo di tutti gli attori della filiera – dal ricercatore al consumatore finale, dal produttore al distributore, dal progettista all’installatore – rappresentati dagli oltre 20 soggetti (Politecnici, Associazioni e Federazioni) che con entusiasmo hanno già dichiarato il proprio sostegno all’iniziativa, uniti dalla comune volontà di “fare cultura” dell’energia. Si tratta di una rete che, con oltre 500.000 contatti fra professionisti e utenti, è altamente rappresentativa dell’intera filiera, e si fa portavoce dell’urgenza di un dibattito che potrebbe portare ad un confronto diretto con la politica e alla richiesta di un progetto di rot-tamazione degli impianti elettrici, dando così vita ad una sorta di “opera infrastrutturale diffusa”, necessaria al rilancio dell’economia.

E.TECH ExpEriEnCE: “Rottamiamo gli impianti elettRici”

Dopo le recenti acquisizioni nei Paesi emergenti di Indo Asian Switchgear e di Inform, e successivamente di MetaSystem Energy e di Electrorack in nuovi segmenti di mercato, Legrand prosegue nella sua strategia di acquisizioni mirate ed autofinanziate e annuncia quella di Intervox Systèmes, azienda che opera nel settore dei sistemi di teleassistenza in Francia.Grazie a questa operazione, Legrand si posiziona al vertice in Francia nei sistemi elettrici dedicati all’assistenza all’autonomia, un mercato in piena espansione, sostenuto da una domanda crescente da parte delle persone anziane che desiderano continuare a vivere in casa propria mantenendo l’in-dipendenza, ma anche dalle Istituzioni Pubbliche, che incoraggiano un simi-le approccio per rispondere al forte incremento demografico di tale fascia di età. Secondo Eurostat, gli over 65 in Europa dovrebbero, infatti, aumentare di oltre il 40% tra il 2010 e il 2030. Legrand vanta già un buon posizionamento su tale promettente mercato ed ha sviluppato una gamma di prodotti speci-fici, quali, fra gli altri, le prese di facile manipolazione, i citofoni con circuito magnetico che migliorano la percezione delle suonerie e degli interfoni e la segnalazione luminosa dei percorsi con luci che si accendono automatica-mente per prevenire le cadute. Questa offerta, che facilita la qualità della vita delle persone anziane, verrà idealmente completata dai terminali per teleassistenza commercializzati da Intervox Systèmes, che, nel 2010, ha realizzato un fatturato di 12 milioni di euro con un buon livello di redditività.

LEgrand: pRosegue la stRategia delle acquisizioni

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06 www.commercioelettrico.comAnno 2, N.3

Il Consiglio di Amministrazione di Gewiss ha approvato lo scorso 16 marzo il progetto di bilancio di Gewiss S.p.A. e il bilancio consolidato del Gruppo Gewiss al 31 dicembre 2010.Il fatturato consolidato si attesta a quota 322 milioni di euro (+11% rispetto al 2009 e -10% rispetto al 2008). Il margine operativo lordo (EBITDA) raggiunge i 57 milioni di euro (50 milioni di euro nel 2009), con un’incidenza percentuale sul fatturato pari al 18%, in lieve miglioramento rispetto al 17% registrato lo scorso esercizio.L’utile netto è stato pari a 25 milioni di euro (8% sul fatturato), rispetto ai 18 milioni di euro dell’esercizio precedente.La posizione finanziaria netta evidenzia una liquidità di 148 milioni di euro, in miglioramento di 55 milioni di euro (+59%) rispetto all’esercizio precedente, grazie principalmente al cash flow consolidato di 43 milioni di euro, nonché alla diminuzione del capitale circolante ope-rativo netto per 33 milioni di euro, parzialmente assorbiti dagli investimenti netti di 9 milioni di euro e dalla distribuzione di dividendi per 12 milioni di euro.Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea (convocata in sede ordinaria per il giorno 10 maggio 2011, in prima convocazione, e per il giorno 11 maggio 2011, in seconda) la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,10 euro per azione. Nel 2011 il Gruppo Gewiss proseguirà l’attività di sviluppo e lancio di nuovi prodotti, il recupero dei volumi di vendita, il potenziamento della rete di vendita, l’imple-mentazione della struttura di marketing internazionale, lo stretto monitoraggio dei costi, la ricerca di opportunità di business strategici ed i piani di investimento/disinvestimento.

gEwiss: nel 2010 cResce l’utile netto

In una fredda mattina dell’ultima domenica di novembre cessa di vivere improvvisamente Bruno Vitale, lasciando nella più profonda disperazione e solitudine la moglie Simona ed i due piccoli figli, Anna ed Alessandro.L’intera comunità piange, attonita, sgomenta, e si stringe attorno alla sua famiglia, non facendole mancare il proprio affetto e sostegno, condividendo con il fratello maggiore Gio-vanni e le sorelle Guendalina, Sandra, Tiziana e Antonella, il dolore, lo strazio e la pena per la perdita del loro amato congiunto.Bruno Vitale, pur giovanissimo, all’età di trentaquattro anni era, da qualche mese, diventato Presidente della Vitale Sud, persona intelligente, cordiale, onesta, l’uomo del sorriso, come definito da chi lo conosceva, amava le sfide ed i progetti ambiziosi.Nei pochi mesi della sua presidenza aveva già raggiunto risultati lusinghieri ed aveva ora-mai delineato linee programmatiche snelle, efficienti e dinamiche per lo sviluppo dell’a-zienda, ampiamente condivise con entusiasmo e determinazione dai fratelli, tutti membri effettivi del Consiglio di amministrazione della società. Il cognome Vitale, nel panorama calabrese, è sinonimo di successo e continuità, una delle pochissime solide realtà aziendali gestite per più di un lustro dai membri della stessa famiglia. La Vitale Sud, infatti è il frutto di sacrifici e di una geniale intuizione partorita dalla mente del fondatore, l’indimenticato Salvatore Vitale che, sin dal lontano 1958, crea una piccola impresa d’installazione, per poi aprire un negozio per la commercializzazione di materiale elettrico nel 1962, al centro di Nicastro, ora Lamezia Terme. Il grande salto nel 1981, con la nascita della Vitale Sud ed il successivo ingresso, come Amministratore unico, di Giovanni Vitale che, nella tradizione e continuità, guida e gestisce l’azienda anche dopo l’inaspettata e prematura scomparsa del padre, nel 1999. L’azienda cresce in modo esponenziale, armonioso ed organico, con incre-mento di fatturato ed aperture di nuove filiali dislocate su tutto il territorio calabrese, sino al recente avvicendamento alla presidenza con il fratello Bruno, il cui ricordo sarà per sempre indelebile ed incancellabile e, assieme a quello del padre, segneranno ed influenzeranno le iniziative e le idee che le generazioni prossime continueranno, decideranno e vorranno portare avanti.

ViTaLE sud: ciao BRuno

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Si amplia l’offerta Osram di sistemi ed apparecchi ad alta efficienza energetica: la società sta, infatti, acquisendo, da Barclays Private Equity, l’azienda tedesca Siteco Lighting, un’importante realtà euro-pea del settore dell’illuminazione, situata a Traunreut, in Germania, con 1.250 addetti e ricavi pari a circa 220 milioni di euro nell’esercizio 2010. L’azienda fornisce apparecchi e sistemi di illuminazione per infrastrutture urbane, come edifici pubblici e commerciali, strade, gallerie, aeroporti e stadi.Siteco produce apparecchi di illuminazione in Germania e in Cina, e possiede oltre 15 società di vendita in Europa, oltre ad una rete commerciale mondiale. Con questa acquisizione, Osram avrà am-pio accesso al mercato delle soluzioni per l’illuminazione e ad una vasta gamma di prodotti nel settore dell’illuminazione per interni ed esterni; il portafoglio di Siteco completa idealmente l’offerta della joint venture costituita da Osram e Traxon Technologies nel 2008.L’azienda, inoltre, tramite la collaborazione con clienti finali, archi-tetti, lighting designer e installatori, potrà mettere a frutto il patri-monio di esperienza di Siteco attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti.La domanda di soluzioni di illuminazione innovative ed efficienti continua a crescere a ritmi sostenuti. Secondo gli analisti il mer-cato mondiale dei componenti, degli apparecchi e dei sistemi di il-luminazione ha un valore complessivo ad oggi di circa 45 miliardi di euro, di cui oltre due terzi è rappresentato da apparecchi e sistemi di illuminazione. Tale mercato, guidato dalle tecnologie basate sui semiconduttori, come i LED e gli OLED (diodi organici ad emissione luminosa), è probabilmente destinato a raggiungere i 65 miliardi di euro entro il 2016.

Il 2010 è stato un anno record per il mercato fotovoltaico in Italia, ormai al 2° posto a livello mondiale dopo la solida Germania, e un anno straordinario per Enerpoint, che ha messo a segno un incremento di fatturato consolidato stima-to superiore ai 250 milioni di euro complessivi (+200% rispetto al 2009), di cui 39 milioni registrati dalla filiale tedesca, al suo secondo anno di attività.Lo scorso anno, l’azienda ha messo a segno importanti risultati su entrambe le linee di business: distribuzione di componentistica fotovoltaica per operatori e realizzazione di grandi impianti per investitori. Il gruppo ha totalizzato 105 MWp di moduli fotovoltaici distribuiti nell’ultimo anno e, con la divisione EPC, ha portato a termine la realizzazione di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni, per una potenza complessiva pari a circa 15 MWp.Forte di questi numeri, Enerpoint mette a segno, inoltre, un altro importante risultato nell’ambito della sua strategia di internazionalizzazione, con l’apertura a Tel Aviv di Enerpoint Israel, nuova filiale dell’azienda italiana, nata dalla joint venture con l’israeliana Friendly Energy.«Negli ultimi 18 mesi», ha affermato Paolo Rocco Viscontini, Presidente e Am-ministratore Delegato di Enerpoint, «abbiamo analizzato il mercato israeliano come un target strategico e abbiamo visto che presenta notevoli potenzialità. Vediamo Friendly Energy come un’opportunità per unire le forze per diventare un operatore di primo piano in Israele. Abbiamo le capacità, i contatti, la squa-dra e il desiderio di riuscire in questa impresa».Enerpoint Israel potrà beneficiare, da un lato, dell’esperienza decennale di Enerpoint, dei suoi rapporti privilegiati con i maggiori produttori di fotovoltaico e del suo know how come EPC Contractor e, dall’altro, si posizionerà da subito sul mercato grazie a Friendly Energy, azienda dinamica che ha realizzato in soli 2 anni oltre 1,5 MWp di impianti di piccola e media taglia in Israele.

Osram: acquisita siteco lighting

EnErpOinT: un 2010 oltRe ogni aspettativaPaolo Rocco Viscontini, Presidente e Amministratore Delegato di Enerpoint

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La nuova serie Exiway di Schneider Electric nasce per offrire al settore illuminazione di emergenza il meglio in termini di qualità e funzionalità.

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Due giorni di corsi alla Bocconi di Milano per 22 soci Arame, divisi tra titolari e collaboratori di agenzia. È successo a fine febbraio e il corso di formazione “Advanced Selling Skills” era focalizzato sui processi commerciali nelle filiere lunghe, quale appunto quella del materiale elettrico.Il professor Andrea Lanza, ordinario di Marketing presso l’Università della Ca-labria, ha coordinato e tenuto personalmente le due giornate del corso, durante le quali sono stati approfonditi alcuni temi di interesse cruciale per il mondo Arame. Tra questi, le dinamiche e il processo di acquisto nelle filiere lunghe, il ruolo critico rivestito dalle diverse “audience“, quali i prescrittori, i tecnici, i distributori, i designer e gli installatori; gli aspetti legati alla vendita creativa e l’analisi “benefici/sacrifici”. La partecipazione è stata molto attiva e scandita da frequenti esempi, oltre che da numerose contestualizzazioni alle realtà ter-ritoriali del materiale elettrico. Di notevole interesse sono state poi le esercita-zioni personalizzate svolte durante il corso, attraverso le quali i partecipanti, in gruppo, hanno potuto analizzare le dinamiche di diffusione di alcuni prodotti e servizi innovativi (illuminazione, LED, domotica, ecc.). Nell’insieme, il corso ha rappresentato un’esperienza molto positiva, oltre che l’occasione per rinnovare la fruttuosa collaborazione tra il mondo Arame e SDA Bocconi.

Il 19 marzo 2011, dopo quattro anni di ristrutturazione, è stato inaugurato il rinnovato Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, il cui aspetto contemporaneo e avveniristico è stato progettato e ideato dall’architetto Cino Zucchi, accogliendo l’innovativo allesti-mento dello scenografo François Confino. La nuova “veste” dell’edificio torinese è, infat-ti, una sintesi tra esigenze scientifiche e interventi di spettacolarizzazione. Il movimento, introdotto ricorrendo ad espedienti museografici e scenografici di notevole effetto, fa sì che il Museo racconti al visitatore la “leggenda” dell’automobile e che non rimanga una mera e immobile esposizione di veicoli. Industry Solutions, divisione di Siemens, ha contribuito al rinnovamento dell’edificio occupandosi della fornitura, messa in opera e collaudo di tutti gli impianti elettrici e speciali, oltre che dello spettacolare sistema di illuminazione interno ed esterno. I lavori affidati alla divisione di Siemens hanno incluso tutti gli impianti elettrici – tra cui la cabina elettrica di Media e Bassa tensione, i qua-dri elettrici di distribuzione secondaria, il gruppo di continuità, le blindosbarre, la forza motrice, l’impianto di terra e la gabbia di Faraday – e tutti gli impianti speciali, tra cui il sistema di rilevazione incendio, di allarme intrusione, TVCC e trasmissione dati, oltre che quello per l’evacuazione dell’edificio. Ma è sicuramente il sistema d’illuminazione relativo all’edificio che colpisce, soprattutto per il suo aspetto scenografico. Il controsof-fitto dell’atrio d’ingresso prevede vari “alloggiamenti” in cui s’integrano elementi diversi, come gli apparecchi d’illuminazione, i diffusori lineari di mandata dell’aria di ricambio e i rilevatori degli impianti speciali. La parte finale di questi scomparti, vicino alla vetrata curva, presenta un apparecchio con lampada ad alogenuri metallici, così da creare un fascio di luce per l’evidenziazione notturna della zona. L’illuminazione funzionale è, in-vece, realizzata con dispositivi equipaggiati con lampade a fluorescenza di tipo lineare e completi di schermo diffusore in materiale plastico e con reattori di tipo elettronico. All’esterno, l’edificio è caratterizzato da un involucro costituito da un rivestimento in vetro sistemato su superfici rettangolari di dimensioni 2,5 m x 5 m, poste ad una di-stanza di circa 2 m dall’edificio. Questa cosiddetta “pelle vetrata” viene retroilluminata per mezzo di apparecchi stagni equipaggiati con lampade a fluorescenza di tipo lineare e reattori elettronici dimmerabili DALI. La gestione differenziata del flusso luminoso consente di ottenere spettacolari effetti di luce, sia statici, sia dinamici, quali sfumature o dissolvenze. All’interno delle “vetrine” sono visibili automobili e scocche di auto e per questo sono da intendersi quali spazi espositivi veri e propri. Sono previsti inoltre diversi altri tipi di soluzioni, come l’illuminazione del camminamento intorno al Museo, della facciata principale, del terrazzo o quello perimetrale della vetrata. L’illuminazione dei portici, di ottimo livello qualitativo, consente, infine, l’utilizzo espositivo di questi spazi coperti, analogamente a quelli interni.

aramE: agenti all’univeRsità

siEmEns: nuova “veste” peR il museo dell’automoBile di toRino

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» L’energia solare è il petrolio del 21esimosecolo – però pulito. Io produco la mia energia con SolarWorld.*«

Larry Hagman, conosciuto come barone del petrolio dalla serie televisiva “Dallas”, ha sempre avuto intuito per buoni investimenti. Lui punta sulla corrente pulita come energia del futuro ottenuta dal Sole e dalla sabbia con moduli fotovoltaici più volte premiati.

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Dopo aver firmato la regia illuminotecnica di alcuni dei tesori più importanti del patrimonio artistico mondiale (come il Da-vid di Michelangelo e l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci), Tar-getti ha realizzato un intervento destinato a rendere fruibile, sotto una nuova luce, uno dei luoghi più preziosi della città di Firenze, la mirabile Cappella di Eleonora, a Palazzo Vecchio.Frutto di un lavoro congiunto tra l’azienda, il Comune di Fi-renze e i curatori del Museo di Palazzo Vecchio, il nuovo al-lestimento illuminotecnico ha voluto rendere percepibile, in una pienezza finora impensabile, la straordinaria ricchezza cromatica di uno dei capolavori indiscussi dell’arte cinque-centesca: gli affreschi di Agnolo Bronzino, che rivestono in-teramente la Cappella fatta costruire nel 1540 da Cosimo I de’ Medici per il culto privato della moglie Eleonora di Toledo.Grazie a questo intervento, l’opera viene restituita al pubblico nella sua piena leggibilità, gravemente compromessa dall’il-luminazione preesistente, del tutto inadeguata.La sorprendente efficacia del risultato si deve all’impiego del sistema di luce modulata Optagon, una sofisticata tecnologia recentemente messa a punto dal Dipartimento Ricerca e Svi-luppo di Targetti che, grazie all’impiego combinato di LED di ultima generazione, di ottiche dall’innovativa conformazione ottagonale e di un complesso dispositivo di gestione digitaliz-zata del flusso luminoso, assicura e certifica un’ottima resa del colore delle superfici illuminate.

Ad un mese esatto dal via del Mondiale di Formula Uno, la Ceria-ni Elettroforniture ha voluto vivere una giornata all’insegna delle Rosse di Maranello. È accaduto il 5 marzo scorso quando l’azien-da distributrice lombarda ha portato i propri fornitori partner in visita al santuario della velocità.In 180 sono partiti alla volta della provincia di Modena e, dopo il saluto portato da Stefano Ceriani nei locali del Maranello Palace, il leader del gruppo di distribuzione ha anche spiegato i pro-grammi di marketing della propria azienda per il 2011.Si è trattato di un semplice aperitivo della giornata, perché subito dopo il gruppo si è addentrato nel favoloso Museo Ferrari.A questo significativo appuntamento, la Ceriani si è presentata con i propri funzionari che operano sul territorio ed hanno voluto incontrare, più che i dirigenti delle aziende fornitrici, gli agenti che operano ogni giorno sul mercato. Insomma, è stato un chia-ro tentativo, ben riuscito, di fare squadra tra la forza vendita del distributore e quella del fornitore. L’idea di favorire questo affia-tamento all’ombra del mitico Cavallino Rampante è stata ottima, perché nessuna azienda più della Scuderia Ferrari può essere presa ad esempio per il lavoro di gruppo.

TargETTi: nuova luce peR la cappella di eleonoRa a FiRenze

CEriani ELETTrOfOrniTurE: scintille vincenti

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14 www.commercioelettrico.comAnno 2, N.3

Assegnati ad ABB ordini per 33 milioni di dollari da Emmeesseenne, una società di scopo finanziata da un fondo di investimento specializzato nelle energie rinnovabili, per la fornitura di tre impianti fotovoltaici chiavi in mano ad alta efficienza vicino a Foggia. Gli ordini sono stati firmati nell’ultimo trimestre del 2010 e gli impianti en-treranno in funzione nel terzo trimestre del 2011. I tre impianti, denominati De Nittis 1, 2 e 3, saranno realizzati in siti adiacenti, con una potenza totale di 39 MW. Sosti-tuendo la generazione a combustibile fossile, gli impianti eviteranno la produzione di 33.000 tonnellate di anidride carbonica, l’equivalente delle emissioni annuali di circa 13.000 automobili europee.Gli impianti forniti da ABB saranno completi di una soluzione per il controllo e l’elettrificazione, che prevede, inoltre, l’allacciamento alla rete nazionale. La solu-zione ABB per impianti “fast track” è basata su un consolidato concetto modulare che prevede l’assemblaggio in strutture prefabbricate dei singoli componenti dei sistemi dell’impianto e il relativo collaudo. Sistemi di controllo avanzato e tecniche di ottimizzazione consentiranno a questi impianti di operare ad altissimi livelli di efficienza. Tutte le apparecchiature elettriche e di controllo saranno progettate per aumentare la produttività e ridurre le perdite di potenza. La soluzione comprende, inoltre, tecnologie sviluppate per un’accurata supervisione e controllo da remoto degli impianti.ABB, operando come EPC, sta attualmente completando un progetto simile per lo stesso cliente. I quattro impianti fotovoltaici, denominati Macchia Rotonda, sono anch’essi situati nel foggiano e hanno una potenza totale di 15 MW.

Seppur ad un livello inferiore alle aspettative, nell’arco dell’ultimo anno la nuova potenza eolica installata è stata pari a 950 MW, per quasi due miliardi di euro di investimenti: una crescita importante, eppure di circa il 15% inferiore rispetto al 2009, una flessione che rappresenta per APER (Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili) un segnale da non ignorare.Le cause di tale rallentamento sono certamente ascrivibili alle alterne vicende che hanno caratterizzato lo sviluppo dell’eolico nel 2010: la crescente difficoltà nel fi-nanziamento di nuovi progetti e la confusione normativa hanno senza dubbio gioca-to un ruolo fondamentale.Gli effetti persistenti della crisi economica internazionale, combinati alle numerose incertezze in materia di Certificati Verdi, hanno provocato una crescente difficoltà nell’accesso al credito, creando un clima di sfiducia negli Istituti bancari, sempre meno propensi a finanziare progetti in Italia, sempre più interessati ad altri Paesi Europei con economie più stabili.In questo quadro, anche a livello regionale emergono alcune ambiguità. Se da un lato sono state finalmente approvate le Linee Guida Nazionali, attese da sette anni, APER ha constatato da parte di alcune Amministrazioni ancora scarsa volontà ad impegnarsi nel definire discipline regionali autorizzative omogenee e in coerenza con le Linee Guida stesse e con i target del Piano di Azione Nazionale al 2020. A tutto ciò si aggiunge, inoltre, la mancata definizione del Burden Sharing.Attualmente, la potenza eolica complessiva risulta di 5.797 MW; il cammino è an-cora lungo, ma percorribile. Per raggiungere l’obiettivo di 12.680 MW previsto dal PAN al 2020, è necessario che il Governo e le altre Istituzioni, sia centrali, sia locali, infondano maggior certezza e coerenza al settore, cogliendo l’occasione del recepi-mento della Direttiva europea 28/2009/CE per rafforzare gli strumenti in mano agli operatori e rilanciare realmente tutto il settore della produzione da fonti rinnovabili, comparto eolico incluso. Al momento, infatti, l’Italia è l’unico dei grandi Paesi a non apparire in grado di conseguire gli obiettivi assunti in sede europea.

aBB: soluzioni peR tRe impianti Fotovoltaici ad alta eFFicienza

apEr: Rallenta lo sviluppo dell’eolico italiano

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Si terrà a Roma il 20 aprile, presso il Ministero dell’Interno – Dipartimen-to dei Vigili del Fuoco, il terzo appuntamento dei Convegni di formazione CEI sul tema: “Evoluzione degli impianti elettrici, di allarme intrusione e fotovoltaici e dei sistemi di ricarica per veicoli elettrici”.Il primo appuntamento di quest’anno, che si è tenuto a Milano l’8 marzo, ha avuto un grande apprezzamento da parte del pubblico, con 500 pre-senze e una ricca serie di quesiti posti dagli operatori, a testimonianza di quanto il CEI sia vicino alle reali esigenze del settore.Saranno illustrati gli aggiornamenti in corso alla Norma CEI 64-8, di cui è appena stata pubblicata la nuova Variante 3. Una relazione sarà poi de-dicata alle Norme del CT 79, con l’obiettivo di fornire una sintesi organica dello stato dell’arte delle Norme relative ai sistemi ed agli impianti di allarme intrusione ed agli sviluppi futuri.Ampio spazio sarà dedicato agli impianti fotovoltaici; saranno illustrate le principali novità del Conto Energia 2011, le modifiche introdotte nella terza edizione della Guida CEI 82-25 e saranno analizzati alcuni aspetti salienti del progetto dei sistemi di generazione fotovoltaica. Infine, un intervento sarà dedicato all’informazione sullo stato normativo, attual-mente in fase di elaborazione, dei sistemi di ricarica per veicoli elettrici (auto e motocicli) in ambito domestico e in spazi accessibili al pubblico.Nel pomeriggio gli interventi saranno di particolare interesse per RSPP e professionisti iscritti negli elenchi del Ministero dell’Interno ex Legge 818/84. Due esperti, tra cui un rappresentante del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, tratteranno della progettazione antincendi nelle attività a rischio di esplosione (ATEX) e della relativa normativa CEI per la verifica e manutenzione degli impianti elettrici in tali ambienti.In base al Regolamento per la Formazione Continua del Perito Industria-le e del Perito Industriale Laureato, l’adesione al convegno permetterà l’acquisizione di crediti formativi.La partecipazione è gratuita, con obbligo d’iscrizione entro il 15 aprile, fino ad esaurimento posti. È possibile iscriversi on line compilando la scheda dal sito CEI www.ceiweb.it, alla voce Convegni e Seminari, oppure inviandola via email a [email protected].

CEi: convegno di FoRmazione

Il primo appuntamento dei Convegni di formazione si è tenuto quest’anno a Milano, lo scorso 8 marzo, con un’ampia partecipazione di pubblico

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TROPPA GENTE SULLE SCALE

BAMBINI, VI HO DETTO MILLE VOLTE DI SPEGNERE LE LUCI DELLA SCALA...

SCUSA MAMMA!

... SA, A VOLTE VORREI

CHE QUESTE LUCI...

PERMESSO? BUONGIORNO! GRAZIE PER L’INVITO

SALVE RAGAZZI, BENVENUTI!

E CHI SPEGNE LE LUCI??

ECCO VEDE, QUESTA SCALA HAMOLTI PUNTI LUCE

E IL CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA...

SIGNORA, IO HO FINITO LE SCALE, POSSO INIZIARE LA CUCINA?

GIÀ FINITO?

SI SIGNORA, NON HO DIMENTICATO NIENTE...

PERÒ HAI DIMENTICATO LE LUCI ACCESE!

ALLORA... STAVO DICENDO

NON AGGIUNGA ALTRO!

HO GIÀ CAPITO PERCHÉ MI HA

FATTO CHIAMARE

... MA SE NON GLIEL’HO ANCORA DETTO!

POCO DOPO...

ECCO FATTO!

QUANDO HA FINITO SI RICORDI

DI...

... SPEGNERE LE LUCI?

NON SI PREOCCUPI SIGNORA! D’ORA IN POI NON DOVRÀ PIÙ TENERE SOTTO CONTROLLO QUESTE LUCI...

... E NEMMENO LA BOLLETTA DELL’ENERGIA ELETTRICA

HO APPENA INSTALLATO IL RELÈ 13.91 FINDER, COSÌ LE LUCI SI SPEGNERANNO DA SOLE...

... AL TERMINE DEL TEMPO IMPOSTATO

...VISTO?

FANTASTICO!

AH, CIAO CARO, BENTORNATO!

INDOVINA UN PO’? NON C’È PIÙ BISOGNO CHE TU SPENGA LE LUCI!

IL RELÈ 13.91 FINDER PUÒ ESSERE PROGRAMMATO SIA COME PASSO-PASSO CHE COME PASSO-PASSO TEMPORIZZATO...

...MA PER AVERE UN ULTERIORE RISPARMIO POTETE SPEGNERE LE LUCI ANCHE PRIMA DEL TERMINE IMPOSTATO.

DAVVERO?

PENSA CARO: LO HA INSTALLATO IN UN ATTIMO, SENZA QUADRO ELETTRICO!

E COME?!

QUESTO RELÈ È COSÌ PICCOLO CHE VIENE MONTATO COME FALSO POLO NELLA SCATOLA 503...

COM’È POSSIBILE?? NON HO SENTITO NESSUN RUMORE!

QUESTO PERCHÉ IL 13.91 FINDER È UN RELÈELETTRONICO SILENZIOSO!

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HO DECISO: LO VORREI ANCHE IN CANTINA E IN GARAGE!!

QUELLA SERA...

FINALMENTE! COM’È ANDATO IL LAVORO?

BENE...

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SI, L’AVEVO CAPITO...

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È STATO INSTALLATO ANCHE IN QUELLA VILLA D’EPOCA, ESSENDO UN RELÈ COMPATIBILECON IMPIANTI SIA A TRE CHE A QUATTRO FILI...

... INOLTRE È UN PRODOTTO OMOLOGATO, CHE RISPETTA LE NORME AMBIENTALI E DI SICUREZZA... DEVO CONTINUARE?

ECCEZIONALE!! E COME SI CHIAMA?

ORA TE LO MOSTRO ...

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NON DIRMI CHE L’HAI PERSO...

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FINE DELLA PRIMA PUNTATA...

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Tutto il settore invoca regole chiare, perché il clima d’incertezza che si è instaurato scoraggia gli investitori e crea confusione tra i potenziali committenti

Il settore fotovoltaIco, ostaggIo della polItIca

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Il futuro del fotovoltaico è appeso ad un Decreto, anzi alla bozza attuativa del Decreto Romani, quella che in effetti ridefinirà il quadro degli incentivi per le fonti di energia rinnovabili, dando il via al quarto Conto Energia.Al momento in cui leggerete queste righe molto probabilmente la bozza sarà stata ufficializzata, anzi, forse no, dato che dopo un inizio “a razzo”, con l’approvazione in tempi ragionevoli del Decreto e un muro di fermezza opposto a chi lamentava che con il taglio degli incentivi si sarebbe messo in ginoc-chio l’ennesimo settore produttivo, il Governo ha parecchio rallentato sulla questione.Un po’ perché il disastro giapponese ha sgretolato qualche certezza sul nucle-are, ridando forza al partito del no, un po’ perché è normale, dovremmo ormai esserci abituati, che al momento del dunque spuntino dubbi e precisazioni. Per ora, è praticamente certo che i nuo-vi incentivi, o almeno quel che ne resta, non entreranno in vigore che a giugno, invece che ad aprile, come inizialmente previsto.Vale a questo punto ricordare che cosa ipotizzava la prima bozza di Decreto, che ha di fatto annullato il terzo Conto Energia, sulla carta destinato a restare in vigore per tre anni e che, invece, viene azzerato dopo pochi mesi, con ovvie ri-percussioni per chi su quella base ave-

va programmato i propri investimenti.In primo luogo era prevista la riduzione progressiva degli incentivi, con un meno 2 per cento già nel primo quadrimestre di quest’anno, seguita da un ulteriore 8÷10 per cento nel secondo quadrime-stre.Il passo successivo è, invece, fissato per il 2012, anno in cui il contributo subirà una nuova decurtazione del 10 per cen-to, cui seguirà un 15÷20 per cento nel 2013.Ancora più preoccupante, dal punto di vista delle imprese, è poi il tetto mas-

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Esimo di 8 GW di potenza totale instal-labile, con due terzi che devono essere prodotti da impianti che non superano i 200 kW. Il tutto, inoltre, sembrava do-vesse contenere una serie di clausole con valenza retroattiva.Le ultime dichiarazioni del Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo sono più rassicuranti e, pure se confer-mano il calo dei contributi, sembrano escludere l’introduzione del tetto mas-simo di potenza installabile, inserendo, invece, un massimale di spesa riferito ai contributi, togliendo, inoltre, ogni for-mula retroattiva.In pratica, una riproposizione in chia-ve tricolore del modello tedesco, con l’intento dichiarato di evitare eventuali speculazioni sul fotovoltaico.Il primo effetto pratico all’annuncio del provvedimento è arrivato dal sistema bancario, che, in attesa di vedere i pos-sibili sviluppi, ha bloccato la maggior parte dei finanziamenti. Se si tratti di un provvedimento cautelativo o di una linea programmatica è troppo presto per dir-lo. Dai piani alti delle maggiori banche le bocche sono cucite e alla base indi-cazioni precise non ne sono arrivate, se non un generico: estrema prudenza coi finanziamenti per il fotovoltaico.La situazione, infatti, viene se possibi-le peggiorata dal clima d’incertezza, come fa notare Marco Gehring, Am-ministratore Delegato di Solarday, uno dei maggiori produttori italiani di mo-duli per il fotovoltaico: «Rimandare la discussione vorrebbe dire tenere tutto il settore ostaggio di un clima di conti-nua incertezza, con gravi ripercussioni sulle vendite. Chiediamo idee chiare e

certezza del diritto poiché le continue polemiche di questi giorni scoraggiano gli investitori e creano confusione nei consumatori».E il malumore è piuttosto diffuso tra le aziende che si occupano di fotovoltaico, come ribadisce Paolo Rocco Viscontini, Presidente e Amministratore Delegato di Enerpoint, un’azienda di 100 perso-ne, motivate, entusiaste e giovani, che stava pianificando di consolidare la propria presenza in Italia e di esportare il proprio modello di business all’este-ro, proprio in forza di sistemi di rego-lamentazione stabili, con tariffe certe, garantite per un periodo di tempo ade-guato: «Ancora pochi anni e il fotovol-taico avrebbe potuto diffondersi senza contributi. Il Decreto legge sulle Rin-novabili ha cambiato unilateralmente le regole del gioco, sottraendosi ad un confronto costruttivo con gli operatori di settore e con le Associazioni che li rappresentano».Ancora più duri i commenti da parte di APER, Assosolare, Asso Energie Future e GIFI, Associazioni che insieme rap-presentano la maggior parte del settore e che in un comunicato arrivano ad ipo-tizzare «profili di incostituzionalità per il Decreto. Il Parlamento ha delegato il Governo a recepire la Direttiva europea a favore delle rinnovabili, ma il Governo non ha in nessun modo recepito i pareri espressi dalle commissioni parlamen-tari, cioè dall’istituzione delegante. Questo, inoltre, è un atto arbitrario del Governo, senza l’intesa delle Regioni. In altre parole, il Governo ha adottato un testo con finalità opposte a quelle fissa-te dal Legislatore».

Anno 2, N.3www.commercioelettrico.com

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1020 www.commercioelettrico.comAnno 2, N.3

A conferma, le Giunte di Toscana ed Emilia Romagna hanno richiesto il mantenimento degli incentivi, almeno fino a fine anno.«Bisogna assicurare sino al 31 dicem-bre gli attuali incentivi», ha affermato l’Assessore emiliano alle attività pro-duttive, Gian Carlo Muzzarelli, «assicu-randone poi la continuità nel modo più opportuno, diversificando il sostegno pubblico, fissando priorità, e attivando il prima possibile un Tavolo nazionale per l’Energia, che dia risposte concrete». «Il costo in bolletta non giustifica un simile colpo di mano, «scende nel dettaglio Gianni Chianetta, Presidente di Asso-solare, «che non ha tenuto conto del parere delle camere. Gli italiani pagano l’1,6 per cento per il fotovoltaico, contro l’8 per cento dei tedeschi».«Tra gli effetti negativi immediati», prosegue Valerio Natalizia, Presidente di G, «il ricorso immediato alla casa integrazione straordinaria, stimabile in 10.000 unità direttamente impegnate nel settore, il blocco degli investimen-ti di oltre 40 miliardi di euro, oltre al blocco di ordinativi già in corso per un valore di circa 8 miliardi di euro e di contratti già stipulati per circa 20 mi-liardi di euro».Soltanto la probabile revisione del Decreto ha fatto spuntare qualche lieve ottimismo, come quello di Nicola Scotti, Presidente di Assistal: «In un

“Stabilizzare e rilanciare subito gli in-centivi per le rinnovabili”: questo l’ap-pello rivolto al Governo da parte di due delle Associazioni nazionali di categoria più rappresentative nel settore dell’edi-lizia, FME (Federazione Nazionale Ma-teriale Elettrico), che rappresenta 158 imprese distributrici con 1.150 punti vendita e 15.000 addetti, per un fattu-rato di 6,3 miliardi di euro ed ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitaria Climatizzazione Pavimenti Rivestimenti ed Arredoba-gno), che rappresenta 280 imprese con 850 punti vendita e 18.930 addetti, per un fatturato di 5,04 miliardi di euro.ANGAISA e FME, entrambe aderenti a Confcommercio-Imprese per l’Italia, sollecitano l’adozione di immedia-ti correttivi al Decreto sulle energie rinnovabili, che prevede fra l’altro un nuovo regime di incentivazione per il fotovoltaico a partire dal 1° giugno, ed

auspicano l’immediata attivazione di un “tavolo di confronto” del Governo con l’intera filiera delle imprese che opera-no nel settore.Le forti preoccupazioni espresse da Giampaolo Ferrari, Presidente di FME, e dal Presidente ANGAISA, Mauro Odorisio, riguardano innanzi tutto l’in-certezza derivata dal fatto che il nuovo valore degli incentivi dovrà essere sta-bilito da un apposito Decreto attuativo, da emanare entro il prossimo 30 aprile.Di fatto, il provvedimento sta causan-do gravi effetti distorsivi: una corsa ad allacciare gli impianti entro il 31 mag-gio, al fine di usufruire degli incentivi previsti dal Decreto legge n. 197 del 24 agosto 2010 e impianti in corso di progettazione la cui realizzazione è stata annullata o rinviata, in attesa di poter conoscere il nuovo quadro nor-mativo di riferimento. Il risultato è che il mercato delle energie rinnovabili

sta registrando una brusca frenata. FME ed ANGAISA sottolineano che la mancanza di programmazione e l’at-tuale fase di incertezza bloccheranno non solo i progetti futuri, ma anche quelli già avviati e finanziati, mettendo a rischio aziende che finora erano ri-uscite a “gestire” questa difficilissima congiuntura economica proprio grazie al fotovoltaico ed alle energie rinnova-bili. Infine, FME ed ANGAISA ricordano che gli investimenti già effettuati dal-le aziende associate per assicurare la reperibilità dei materiali presso i propri magazzini e per gli ordini già confermati ai propri fornitori sono stati programmati da tempo: uno “stop” improvviso e di queste proporzioni avrà notevoli ripercussioni su tutta la filiera delle imprese, in un momento già estremamente critico per il settore dell’edilizia nel suo complesso, con ri-flessi devastanti sull’occupazione.

momento storico in cui l’economia del nostro Paese porta ancora i profondi segni della crisi e le imprese hanno a fatica evitato il tracollo, approvare il Decreto sulle rinnovabili così come era stato proposto sarebbe una manovra antieconomica ed estremamente dan-nosa per il mercato».

Mauro Zola

ANGAISA e FMe: “CoSì SI uCCIdoNo le rINNovAbIlI”

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Formate altre due Associazioni regionali. Susanna Micconi, Presidente sull’Isola, Gianfranco Nicolè, leader del Triveneto

CresCe la Federazione: arrivano sardegna e TriveneTo

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Due bandierine in più per Giampaolo Ferra-ri. Anzi, una bandierina e una bandierona.Dall’inizio dell’anno sono due, infatti, le nuove Associazioni regionali che, grazie al paziente e prezioso lavoro del Presidente, si sono unite al panorama nazionale. Ci ri-feriamo alla Sardegna, che l’ingegnere pre-sentò come nuova nata in occasione della convention di fine gennaio, e del più recente Triveneto, che invece è sbocciato a marzo.Con queste due novità, FME fa un decisivo passo avanti verso il completamento del quadro nazionale: l’assenza di un’Asso-

ciazione del Triveneto, cioè del Nord Est, era una spina nel fianco gravissima per la Federazione, sia per l’importanza che la macro regione riveste nell’ambito dell’eco-nomia nazionale, sia per il nome e il potere delle aziende distributrici che servono l’a-rea: di primaria importanza.A questo punto, delle grandi regioni manca solo l’Emilia Romagna, mentre tra le meno grandi è ancora da chiarire il destino del-la costiera adriatica (che, però, potrebbe accorparsi ad altre regioni) e manca la Calabria.

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Riunione AMET

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Torniamo alla Sardegna. Qui c’è l’unico Presidente donna di Associazione regiona-le ed è Susanna Micconi, della Micconi-Vi-tale di Cagliari. Il Vicepresidente è France-sco Moi (Elettrica Industriale), i Consiglieri sono Andrea Racca (Sonepar), Ciriaco Setzi (Setzi) e Stefania Stangoni (Elcom).Le aziende che aderiscono all’Associazione sarda, che si chiama AMES (Asso Materia-le Elettrico Sardegna), sono GDT2 (Gruppo Comoli Ferrari), Elettrica Industriale QSE, Sonepar, Setzi, Elcom, V. Micconi.In Triveneto, invece, il Presidente della AMET (Asso Materiale Elettrico Triveneto) è Gianfranco Nicolè, della Matel di Verona. Al suo fianco lavoreranno i consiglieri Antonio Piva (Cime, di Vicenza) e Alfredo Marchiol, titolare dell’omonima azienda con sede a Treviso.«L’Associazione del Triveneto», spiega Gianfranco Nicolè, «è sorta dopo lunghi ragionamenti tra i componenti: volevamo, infatti, essere certi che aggregarsi avesse un senso. Alla fine abbiamo deciso favo-revolmente e la mission per quest’anno è proprio quella di verificare la volontà di la-vorare insieme. Fino a qualche anno fa, la

Federazione era semplicemente una strut-tura politica, che non aveva alcun senso sul territorio».Anche se la nascita è recentissima, in realtà i rapporti di buon vicinato e collaborazione sono fattivi da tempo: «Non abbiamo mai smesso di parlare tra di noi, per capirci e analizzare insieme il mercato. Se fin ad ora non ci eravamo associati era perché non si riteneva di poter avere sul territorio quell’impatto che è invece fondamentale. Siamo tutti degli imprenditori che cercano di ottimizzare il proprio lavoro: se ci si dà uno strumento associativo è per poterlo fare ancora meglio. Naturalmente voglia-mo avere rapporti eticamente corretti tra di noi ed anche questo risultato può arri-vare unicamente con l’impegno di tutti. La Federazione può essere il comune deno-minatore che fornisce un senso a questa attività».

L’Associazione del Triveneto rappresenta il 75÷80 per cento del commercio elettrico della zona, dunque una percentuale altis-sima. Le aziende che la compongono sono quindici. Tra queste tutti i big, a cominciare da Sonepar, Marchiol, Elettroveneta, Meb, Cime, Giovannini.I primi obiettivi saranno l’accettazione del listino comune delle spese accessorie (ta-glio cavi, trasporti) e fissare un percorso sugli imballaggi: «Traguardi minimi, ma tangibili», spiega il Presidente Nicolè. «E poi cercare di ridurre in maniera equilibra-ta le esposizioni finanziarie. In ogni caso, si tratta di arrivarci entro l’anno: se ci riu-sciremo, avrà senso continuare. La politica fine a se stessa non ci interessa».

Giancarlo Emanuel

Anno 2, N.3www.commercioelettrico.com

Gianfranco Nicolè, leader del Triveneto

Susanna Micconi, Presidente dell’Associazione Regionale Sardegna

Antonio Piva, Consigliere Cime di Vicenza

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Prevenire eventuali infiltrazioni mafiose nei lavori pubblici: questo lo scopo della Legge 136/2010, entrata in vigore nel settembre dello scorso anno

TracciabiliTà dei movimenTi finanziari

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Nell’ambito della Legge, due articoli, il 3 e il 6, definiscono i criteri di tracciabilità dei movimenti finanziari collegati agli appalti pubblici, sia questi comprendano i lavori veri e propri oppure servizi o forniture di materiali.Una norma da subito messa in discussione dalle imprese che, pur condividendo i con-tenuti, hanno messo in dubbio le tempisti-che di approvazione, che non prevedono un periodo di transizione, necessario secondo il mondo imprenditoriale per adeguarsi a quanto richiesto dalla normativa, e che, invece, hanno provocato ennesimi ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni.Per prevenire infiltrazioni criminali nell’ambito dei grandi appalti pubblici, tutti i soggetti interessati quali appaltatori,

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese devono utilizzare, per il tran-sito dei pagamenti, uno o più conti correnti accesi o presso banche o presso la società Poste Italiane; questi devono essere dedi-cati, anche non in via esclusiva, alle com-messe pubbliche.Una successiva modifica alla Legge ha introdotto anche l’utilizzo di altri strumenti di pagamento, oltre al bonifico, a condi-zione che si tratti comunque di operazioni pienamente tracciabili. Mentre permane la necessità che tutti i movimenti finanziari, sia che si tratti di entrate o di uscite, che riguardano i lavori o le necessarie forniture vengano registrati sui conti correnti dedi-cati.Nel caso queste condizioni non vengano ri-spettate, scattano le sanzioni, che possono

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variare dal 5 al 20 per cento del valore del-la fornitura. Mentre un’ulteriore sanzione, pari al 10 per cento, applicata nel caso non si utilizzi la formula del bonifico, è stata annullata.Appaltatori o subappaltatori devono co-municare all’Ente appaltatore, entro sette giorni dall’apertura dei conti correnti de-dicati, gli estremi identificativi forniti dalla banca, oltre alle generalità, complete di codice fiscale delle persone delegate ad operare su questi.Nel caso ciò non venga fatto, o comunque i dati vengano consegnati in ritardo, è previ-sta l’applicazione di una sanzione ammini-strativa variabile dai 500 ai 3.000 euro.Ai fini della tracciabilità dei flussi finanzia-ri, il bonifico bancario o postale deve ripor-tare, in relazione a ciascuna transazione, il codice unico di progetto (CUP) relativo all’investimento pubblico sottostante. Il CUP, ove non noto, deve essere richiesto alla stazione appaltante, la quale richie-de il CUP alla struttura di supporto CUP, operativa presso il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.Nel caso in cui nel bonifico bancario o postale venga omessa l’indicazione del CUP, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria dal 2 al 10 per cento del valore della transazione stessa.I pagamenti destinati a dipendenti, consu-lenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le spese generali, nonché quelli desti-nati all’acquisto di immobilizzazioni tecni-che, devono essere eseguiti tramite conto corrente dedicato, per il totale dovuto, anche se non riferibile in via esclusiva alla realizzazione di lavori, servizi e forniture pubblici.Fermo restando l’obbligo di documenta-zione della spesa, possono essere eseguiti anche con strumenti diversi dal bonifico bancario o postale i pagamenti:- in favore di Enti previdenziali, assicurativi e istituzionali;- in favore di gestori e fornitori di pubblici servizi;- riguardanti tributi.

Per le spese giornaliere, di importo in-feriore o uguale a 500,00 euro, relative a lavori, servizi e forniture pubblici, possono essere utilizzati sistemi diversi dal bonifico bancario o postale, fermi restando il divieto di impiego del contante e l’obbligo di docu-mentazione della spesa.Ove per il pagamento di spese “estranee” ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici

sia necessario il ricorso a somme prove-nienti da conti correnti dedicati, questi ultimi possono essere successivamente reintegrati mediante bonifico bancario o postale.Il reintegro dei conti correnti effettuato con modalità diverse dal bonifico bancario o postale comporta, a carico del soggetto inadempiente, l’applicazione di una sanzio-ne amministrativa pecuniaria dal 2 al 5 per cento del valore di ciascun accredito.La stazione appaltante:- nei contratti sottoscritti con gli appalta-tori relativi ai lavori, ai servizi e alle forni-ture pubblici, “inserisce”, a pena di nullità assoluta, un’apposita clausola con la quale essi assumono gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari;- nei contratti sottoscritti con i subappalta-tori e i subcontraenti della filiera delle im-prese a qualsiasi titolo interessate ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici, “verifica” che sia inserita, a pena di nullità assoluta, un’apposita clausola con la quale ciascuno di essi assume gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari.

I contratti devono essere muniti, altresì, di una clausola risolutiva espressa, da atti-varsi in tutti i casi in cui le transazioni sono state eseguite senza avvalersi di banche o della società Poste Italiane.L’appaltatore, il subappaltatore o il subcon-traente che ha notizia dell’inadempimento della propria controparte agli obblighi di tracciabilità finanziaria, procede all’imme-diata risoluzione del rapporto contrattuale, informandone contestualmente la stazione appaltante e la Prefettura/Ufficio territo-riale del Governo competente.

Mauro Zola

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Seconda puntata della nostra inchiesta sulle Associazioni regionali. Quasi esaurita la spinta data dall’energia solare, si cerca nella specializzazione il modo per essere più interessanti per il cliente, ma anche per il fornitore

Fotovoltaico, delizia e croce: la Puglia è già oltre

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Come recita la cartella stampa, l’Agmel nasce il 30 luglio 1987. Si precisa che ha uno scopo: moralizzare il commer-cio. Siamo di fronte ad una delle più antiche, se non la più vecchia, tra le Associazioni regionali.Entriamo nella macchina del tempo ed atterriamo nel 2011: ora il Presidente è Nicola Logallo, l’unico lucano della pattuglia, il suo vice è Paolo Centaro, i consiglieri Filippo Puliafico, Carmelo Belviso, Piero Convertino.Tocca, dunque, al Presidente prende-re la parola per introdurre il discorso sul commercio elettrico in Puglia (e in Basilicata), una delle zone più ricche del Meridione: «Come Associazione, tra alti e bassi, tiriamo avanti da mol-to tempo, ma da qualche anno siamo nuovamente molto attivi, forse a causa del clima di crisi che ha consigliato alla categoria di essere unita. È quindi utile aumentare il dialogo tra noi, soprattutto cercando di focalizzare la discussione su argomenti al di fuori del commer-ciale. Parlare, ad esempio, dei servizi. A spronarci è stato il listino servizi (il primo è del 2003); da lì in poi abbiamo messo a fuoco altre criticità e trovato intese che, comunque, non devono far pensare ad un cartello di distributori».Dunque, in Agmel si parla di trasporti, di gestione dei resi, di riconoscimento del lavoro di segreteria per le pratiche legate alle insolvenze (anche queste in crescita). «Su questi argomenti», pro-segue il Presidente, «troviamo intese

abbastanza proficue, che ci permet-tono di ottenere recuperi altrimenti impossibili. Il commerciale, dunque, è un’altra cosa: la nostra mission è fare i distributori del mercato elettrico e non i finanziatori».Paolo Centaro (Edif), Vicepresidente, ci spiega che cosa è Agmel in Puglia e Basilicata: «Dell’Associazione fanno parte le principali aziende, ma anche alcune più piccole: accomunate dal la-voro e sparse in tutta la Puglia e nella provincia di Matera, in Basilicata. Nel circondario di Bari ci sono le aziende più grandi, quelle che poi hanno filiali nel resto della regione. La nostra Associa-

Da sinistra a destra: In alto: Luigi Toma, Paolo Centaro, Antonio Mileti, Filippo Puliafico, Gianleo Mileti, Massimo Roncone, Nino Liconso.In basso: Piero Convertino, Carmelo Belviso, Antonio Di Martino, Nicola Logallo, Filippo D’Aquino

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zione ha bandierine in tutta la regione; in totale attualmente sono iscritte 13 aziende. Per fare parte dell’Associazio-ne è richiesto un minimo di fatturato».L’intero fatturato delle aziende pugliesi si aggira intorno ai 350 milioni. L’Asso-ciazione ne rappresenta una buona fet-ta, almeno i tre quarti, e fornisce lavoro a più di 600 persone. I punti vendita sono una cinquantina. I consorzi pre-senti sono Findea, Elex, Fegime, Gewa, MC Elettrici, oltre a Sonepar e Edif.Nicola Logallo è, come detto, il Presi-dente attuale: il suo mandato è in sca-denza, tra poco sarà rinnovato.Il personaggio più carismatico del commercio elettrico in Puglia è, invece, l’effervescente Domenico Tavarilli, che è anche il boss dell’azienda più grande, l’Acmei. Tavarilli è anche delegato re-gionale nel Consiglio di FMEAlle spalle dei leader del commercio pugliese crescono poi i giovani, figli dei titolari, oppure nuovi manager emer-genti. Come ci racconta Paolo Centaro, sono molto attivi: «Hanno costituito un comitato che esprime idee che poi vengono trasmesse all’Associazione. Si tratta di una commissione che parla di progetti: il listino servizi è stato, ad esempio, da loro rivisto, con proposte diverse. Attualmente al centro dei loro discorsi è la maniera di ridurre la criti-cità degli incassi: un problema più im-portante della vendita e del margine».La panacea del mercato elettrico ita-liano, nel 2010, è stato, come noto, il fotovoltaico. In Puglia ci troviamo nella zona che più di tutte ha saputo farsi coinvolgere da questa “nouvelle vague”: anche grazie al clima, che è il più adatto, per via del sole e dell’aria, a questa tecnologia innovativa e remu-nerativa.Carmelo Belviso (Forel) spiega il feno-meno, sottolineando pro e contro: «Per i distributori che hanno avuto l’occhio lungo sul fotovoltaico, il ritorno è stato significativo. La Puglia, in principio, non aveva un piano energetico pronto a re-cepire questa novità e quindi anche i di-stributori hanno subito l’ondata dell’e-vento stesso. La Regione, inizialmente, non è stata chiara; poi ha cercato il recupero e lo sta facendo soltanto ora, dopo che c’è stata un’invasione selvag-gia da parte delle multinazionali. Persi-no i cinesi sono venuti ad investire qui. Il grosso sbaglio dell’Amministrazione Pubblica è stato quello di non tutelare il territorio. Ora stanno provando a farlo,

ma è una partenza in ritardo. Dire che si è rovinato parte del territorio (uliveti e vigneti rasi al suolo) è vero. Adesso, per provare a rimediare il danno fatto, si cerca di diversificare, pensando non solo al fotovoltaico, ma anche all’eolico: ed è certamente meglio una torre eoli-ca che un campo fotovoltaico».Insomma, si discute tra quel che è stato l’inizio di questa storia e quello che può essere il futuro: «La Puglia», prosegue Belviso, «era stata individuata come l’area più consona, per il clima, al foto-voltaico. Abbiamo una potenzialità che altre regioni non hanno. Il business era molto appetibile e proprio per questo è diventato interessante per chi aveva grosse possibilità finanziarie: non pos-so certo pensare che i cinesi siano arri-vati qui perché conoscevano l’esistenza della Puglia. Avevano i soldi ed hanno indagato su dove investire proficua-mente. A questo punto, a noi distribu-tori non è restato che stare al gioco. Ed al nostro ingresso sul mercato, invece che discorsi innovativi, ci siamo sentiti rivolgere le solite domande: a quanto mi vendi il pannello?».La vicenda del fotovoltaico anima i toni della discussione tra i distributori pu-gliesi. Nella loro bocca è rimasto un sa-pore amaro, che non è facile rimuovere.Dice Filippo Puliafico (Meci): «Se uno va a lavorare in Spagna ha l’obbligo che l’80 per cento del materiale e del personale sia locale. In Italia, invece, succede che i materiali arrivino dalla Cina. Posso raccontare un’esperienza personale, per un contratto comples-sivo (quindi non solo mio) da 9,5 mi-liardi, per 150 megawatt tra Brindisi e Lecce. Tutto il materiale principale è stato fatto arrivare dalla Cina; i quadri di media tensione da San Marino. Noi installiamo e facciamo forniture per la sicurezza e forniremo il lavoro chiavi in mano. Morale della favola: è mancato il filtro. La Regione o il Governo dovevano imporsi. In Sicilia, con la Regione au-tonoma non è così: ad un mio collega hanno imposto una percentuale di ma-nodopera e materiale del luogo».Carmelo Belviso torna sul danno, anche a livello ambientale: «Non si sa quale vantaggio abbia la comunità regionale da tutto questo. Mi chiedo se si possa legittimare questo depauperamento del territorio. Perché alla fine, l’energia non costerà meno. Speriamo di avere un ritorno rispetto a quelle regioni che non hanno aderito al protocollo del fo-

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Nicola Logallo, Presidente Agmel

Paolo Centaro, Vicepresidente

Agmel

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tovoltaico. Attualmente, però, i vantaggi sono solo per gli stranieri che vengono qui, come su una terra di conquista, con tutti i favori».Non si vive di solo fotovoltaico, però. Già si parla di indebolimento dell’onda ano-mala che, per altro, ha salvato il mer-cato nel 2010. Non bisogna, dunque, trascurare le tematiche che da sempre costituiscono il tessuto del mercato elettrico. Meglio tener d’occhio tutte le realtà, ovviamente adeguandosi ai tempi.L’analisi di Domenico Tavarilli è, come sempre, molto pragmatica: «L’industria per noi conta poco; il nostro piatto forte è il terziario, siamo vincolati all’edilizia. Tra le grandi opere in prospettiva c’è il nuovo palazzo della Regione, poi il Po-liclinico, cioè una città della salute cui farà riferimento l’intera regione. Tutto è sulla carta, ma sarebbe una grossa opportunità per tutti. E poi c’è l’Alta Velocità della Napoli/Bari. Però sono tutte, al momento, promesse da cam-pagna elettorale. E che dire del Piano Casa? Ci avrebbe dato grandi vantaggi, se non fosse ostacolato dalla burocra-zia. Mi auguro parta in fretta, sarebbe ossigeno. Parliamo, infine, del turismo: per noi l’estate è una stagione d’oro. La Puglia dovrebbe puntare molto di più su agricoltura e turismo: saremmo una delle regioni più ricche d’Italia».Ancora a Domenico Tavarilli, che di avere idee chiare lo ha dimostrato sia alla recente convention di Elex, il suo consorzio, sia dopo l’evento della FME del 31 gennaio, chiediamo di parlare dei rapporti tra la distribuzione puglie-se e i distributori.La sua filosofia è in linea con quella più volte espressa da Giampaolo Ferrari: «La produzione deve produrre e non fare altro, tranne che promuovere con le agenzie. Noi dobbiamo fare i distributo-ri. Insomma, ognuno faccia quel che sa fare bene. I fornitori sprecano risorse: arrivando sugli installatori prima di noi e cominciando a fare offerte. È assurdo, perché poi finisce che ci trasferiscono l’ordine, perché loro non lo servono; e le condizioni sono ovviamente le loro e la marginalità resta all’oscuro delle no-stre esigenze. Se si confrontassero di più con noi, sarebbero benefici per tutti, loro compresi. Siamo noi che dobbiamo trattare con il cliente. C’è di peggio: si permettono di dare ai clienti degli ex-tra che noi ci sogniamo; ma la cosa più squallida è che poi il cliente viene

da noi e chiede ancora sconto. Così, si diventa tutti più poveri».Il nodo, dunque, è il ruolo degli agenti. Che ovviamente sono in mezzo tra pro-duttori e distributori. Piero Convertino spiega: «Con le agenzie non ci sono grossi problemi, se non la battaglia già annosa sulla definizione dei ruoli. Fino-ra noi non siamo riusciti ad indirizzare le agenzie. Le aziende vogliono sempre di più fare i grossi numeri e noi siamo penalizzati».Il dialogo però, come conferma nell’al-tro articolo Vito Colasanto, esiste. «Con Arame abbiamo fatto alcuni incontri, stiamo portando avanti una politica, speriamo di riuscirci. Il rispetto dei ruoli resta il nodo centrale: noi voglia-mo che gli agenti facciano promozione tecnica e non commerciale, spieghino i prodotti: non la vendita in concorrenza con noi. Altrimenti diventa una batta-glia tra poveri».Interviene Tavarilli e aggiunge: «Il grado di organizzazione delle agenzie ci sod-disfa, però la riqualificazione del ruolo di promotore tecnico è irrimandabile. E bisogna, inoltre, rimodulare l’entità degli extra-sconto in mano alle agen-zie, che a tutti gli effetti condizionano la maggior parte delle vendite, rendendo esasperata ogni trattativa».una posizione diversa da quella di Ta-varilli, ce la spiega Filippo Puliafico. «Il mercato in questi anni è cambiato e non possiamo pensare che quel che si faceva prima rimanga tale e quale. Par-lando con Arame, ma anche con alcuni grandi produttori, un nodo è venuto fuori: bisogna che ognuno aiuti a risol-vere i problemi dell’altro. Non si può, quindi, dare tutta la colpa della situa-zione attuale ai fornitori, pensando che noi siamo le vittime. Loro hanno am-messo la colpa, ma dicono anche che se tutto rimanesse solo in mano nostra li penalizzeremmo: perché si cerche-rebbe di prendere l’ordine con l’azien-da che ci permette di aggiudicarcelo. Dunque, pure loro devono difendersi da noi. Ci chiedono di fare delle scelte sui fornitori, averne al massimo uno o due. Ecco perché sinora sono inamovibili. Nel mio consorzio, da otto mesi c’è una commissione che analizza il futuro del commercio. È difficile che il produttore ci riconosca il ruolo classico di un tem-po. Dobbiamo mettere in campo altre qualità. Anche l’Agmel deve individuare le variabili su cui poter fare un discorso comune con i produttori».

Filippo Puliafico, Consigliere Agmel

Piero Convertino, Consigliere Agmel

Carmelo Belviso, Consigliere

Agmel

Domenico Tavarilli, Delegato

regionale Agmel nel Consiglio

di FME

Logo Agmel

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Carmelo Belviso, anche lui facente capo al consorzio Gewa, offre un argomento per provare a trovare una soluzione: «Dobbiamo dare un servizio diverso. Se ora siamo organizzati sul fotovoltai-co, dobbiamo esserlo anche sul resto. Bisogna, quindi, pensarci prima, avere una proiezione futura, giocare d’antici-po: non si può solo inseguire, facendo la battaglia al ribasso del prezzo. La tecnologia viaggia ad una velocità folle, per seguirla occorre essere strutturati. Così si è in grado di affrontare profes-sionalmente ogni discorso. I fornitori, d’altronde, per vicende specialistiche non vogliono passare attraverso i di-stributori, ma attraverso aziende spe-cializzate. Presumo che si andrà verso una selezione e chi non si sa specializ-zare rischia di contare sempre meno, se non di sparire».Insomma, idee sulla possibile soluzio-ne del nodo più grosso tra produttori e distributori qui in Puglia ce ne sono. E Domenico Tavarilli spiega come la sua azienda si batta per restare all’avan-guardia: «Tecnologia: questo è il segre-to. Chi c’investe ha un futuro, chi non lo fa resta indietro e in difficoltà. Allora diciamo che i produttori ci devono pro-teggere, dandoci la giusta marginalità, perché noi si possa fare i doverosi in-vestimenti. Vorrei citare, ad esempio, una fornitura che era stata da noi pre-ventivata per 720.000 euro. Poi sono intervenute varie concorrenze. Alla fine si è chiuso a 265.000. Ma credete che in questo modo ci abbiamo rimesso solo noi? Ci hanno risposto che era neces-sario farlo per l’immagine dell’azienda.

Credo, comunque, che neppure in que-sto caso il produttore abbia rinunciato al proprio margine. Ed a questo punto mi chiedo davvero: ma che margini hanno i produttori, se possono permet-tersi operazioni di questo tipo?».Specializzarsi, dunque. Questo il mes-saggio che abbiamo colto ascoltando i bravi distributori di Puglia e Lucania.Carmelo Belviso chiude questa chiac-chierata dando una dimostrazione del suo concetto di specializzazione: «Al cliente non dobbiamo proporre una lampadina ad un prezzo inferiore del nostro concorrente, per fregargli la vendita. Dobbiamo, invece, proporre una lampadina magari più cara, ma anche con maggiori prestazioni di quel-la del concorrente. E se sei veramente bravo spieghi che ora ci sono i LED, che offrono una tecnologia ancora più avanzata. La specializzazione è anche nel quotidiano, non solo nella vendita: questo è il nostro cambiamento vincen-te. Nei nostri magazzini ci va personale qualificato, anche se ha un costo. Il nostro consorzio ci sta offrendo questa qualificazione con Gewa Lighting, ma anche Agmel dovrebbe proporre for-mazione».

Giancarlo Emanuel

Riunione Agmel

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Nella regione che più di tutte ha saputo caratterizzarsi con il fotovoltaico, gli agenti sono stati capaci di trovare, dopo l’ondata d’invasione straniera, i loro spazi e di chiudere il 2010 in modo positivo

Su e giù per 500 chilometri, nella california d’italia

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Le agenzie di rappresentanza presenti in Puglia, associate ad Arame, sono venti-quattro e raccolgono una sessantina di protagonisti della battaglia quotidiana del commercio. La sezione Arame Puglia porta il nome di Sario Laperchia, il suo fondatore. L’attuale Presidente, sulla mas-sima poltrona già da due mandati, è Vito Colasanto, 45 anni, barese.La situazione abbastanza felice del com-mercio elettrico in Puglia è testimonia-ta anche dagli agenti, che raccolgono, nell’ambito del loro club, anche colleghi che operano all’interno dei distributori. Al di fuori di Arame resta poco, ma va detto che il mercato è coperto anche da filiali

dirette di aziende, in genere di quelle più grandi. Quel che il Presidente FME Ferrari vede come il fumo negli occhi.«Anche con loro», racconta Colasanto, «cerchiamo di parlare per provare ad avere un atteggiamento comune sul mercato. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo organizzato un incontro con i distributori pugliesi e le tre aziende produttrici più rap-presentative per provare a stabilire linee di condotta comuni: sia chiaro, non per fare cartello, ma per parlarci. Per non vederci come concorrenti o nemici, ma come gen-te che fa lo stesso lavoro».Il fatturato degli uomini di Arame in Puglia è valutato dal Presidente intorno ai 180 mi-lioni di euro. I problemi, grosso modo, sono gli stessi delle altre regioni, anche se la conformazione del territorio (una striscia lunga 500 chilometri, con al centro Bari), pone delle condizioni. I big ovviamente guardano al capoluogo con cupidigia. Lì loro sono tutti presenti e questa è un’op-portunità, ma anche un problema. «Questi cosiddetti grandi cercano di fare acquisti centralizzati. Però, non fanno molte scelte, sono sempre più generalisti».La vita degli agenti pugliesi si svolge lungo l’autostrada e le provinciali che vanno dal Gargano a Leuca, con qualche puntata in Lucania. Di fronte a questa connotazione, l’organizzazione è obbligatoria: «I nostri agenti devono per forza avere una struttu-ra. Cerchiamo anche di aggregarci tra noi per distribuire i compiti, coprire meglio il territorio: siamo convinti che l’organizza-zione porti risultati».

Vito Colasanto, Presidente di Arame Puglia

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Sappiamo che il 2010 è stato sponsorizzato dal fotovoltaico. Ma in questo caso ci trovia-mo di fronte alla regione che Madrenatura ha fatto più consona al fotovoltaico: con tanto sole e l’aria che lo impreziosisce. «Il mercato pugliese», prosegue Colasanto, «al 50 per centro è trainato dal fotovoltai-co; noi siamo la regione che ha fatto più di tutte lo scorso anno, installando 850 me-gawatt. Qui c’è un buon connubio tra sole e ventilazione. Meno male: perché poco pos-siamo dire delle grandi opere. Dopo i centri commerciali, dopo il Petruzzelli e qualche albergo, altro non c’è stato».Sentendone parlare fuori dalla Puglia, si dice addirittura che in questa terra con il fotovoltaico si sia esagerato. A scapito del paesaggio. Almeno questa la polemica del centrodestra, contro il centrosinistra che, con Vendola, guida la regione. Colasanto riconosce che qualche eccesso c’è stato. Però, in quella coperta corta che è l’eco-nomia italiana, occorrerebbe sempre chie-dersi cosa è peggio.Guardiamola dal punto di vista commer-ciale. «Il fotovoltaico ha comportato una invasione degli stranieri e devo dire che, infine, le nostre agenzie si sono inserite bene nelle forniture. Inizialmente, per i campi fotovoltaici gli stranieri portavano tutto da casa, lasciando a noi le briciole. Però poi i colleghi che rappresentavano componenti già presenti sul territorio, hanno saputo sfruttare bene l’opportunità. E così, da un business che sembrava non appartenerci, siamo rientrati in gioco con il crescere della coscienza ecologica tra la gente. Le strutture dei privati sono state realizzate da installatori locali».Prima o poi anche il fotovoltaico esaurirà la propria onda ed è giusto continuare a tenere alta la guardia. Secondo Colasanto, dipenderà dagli investimenti privati e pub-blici in certi settori: «Questa è una regione votata al turismo e c’è molto da fare e non solo nel fotovoltaico, ma anche nell’illumi-nazione, per esempio».Molto, dunque, è orientato al turismo, la prima industria della regione. «Nel conte-sto meridionale, la Puglia può dirsi ricca ed evoluta. Lo spirito levantino ci appartiene.

Intanto la regione pensa a spingere ancora di più sul turismo che sull’industria e al re-cente Bit di Milano ci siamo presentati con un incremento molto elevato».Torniamo a temi più di categoria. Ad esem-pio, il recente accordo tra Arame, ANIE ed FME. Si avvertono già i benefici? «Ognuno di noi si sente più tutelato, ma l’accordo va presentato e ricordato alle aziende. In veri-tà, molto si faceva già prima, però si perde-vano certi dati. Tra l’altro, Arame Puglia è anche presente nella FNARC (Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappre-sentanti di Commercio) locale, per portare una cultura di tipo sindacale: sappiamo quali sono i diritti, oltre ai doveri».Altro tema scottante, qui come altrove, quello degli insoluti. Riguardano anche gli agenti? «Sì, anche se i nuovi contratti collettivi parlano chiaro. Non tutte le azien-de reagiscono allo stesso modo, c’è chi precisa ancora il “salvo buon fine”. Tra di noi, chi lavora con la distribuzione non ne risente tanto, perché in Puglia c’è un am-biente sano. Però, quando le aziende vanno direttamente sul cliente, qualche cosa può succedere: pagamenti più lunghi, pericoli di fallimento, eccetera».Ora parliamo dei rapporti con Agmel: «Con Logallo si parla del mercato e prima di tutto cerchiamo di non piangerci addosso. Cerchiamo di capire che cosa le due Asso-ciazioni possono fare insieme. Gli incontri sono periodici, il confronto aiuta a cresce-re. Ultimamente coinvolgiamo anche la seconda generazione dei titolari di aziende, perché il confronto e la conoscenza conti-nui. E poi i giovani portano aspetti diversi delle problematiche, hanno capacità visive differenti. Tra noi e Agmel attualmente non ci sono problemi conflittuali; in passato è succes-so, ma il parlarsi è stato importante».E invece, all’interno di Arame, quali sono i temi più frequenti? «Il confronto e la crescita dei singoli associati. Bisogna far crescere i piccoli, risolvere problemi tra as-sociati. Il Consiglio si vede ogni settimana, anche in maniera non ufficiale».

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ConfErmata la diriGEnza

Si è riunita il 28 febbraio la sezione pugliese di Arame, intitolata al suo fondatore Sario Laperchia. Erano in programma le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo e della Presidenza. Non ci sono state sorprese, né novità.Vito Colasanto resta Presidente, per il terzo mandato consecutivo. Confermata con lui anche tutta la squadra, che è composta dai consiglieri Franco Grimaldi, Nicola Traversa, Nino Abbinante e Paolo Verdebello.

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GUARDANDO AL FUTURO

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Un’evoluzione culturale che modifica il concetto di impianto elettrico, ampliando la portata degli obiettivi classici della protezione e dell’affidabilità

Nuova classificazioNe per gli impiaNti elettrici

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No

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ativ

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- un numero minimo di circuiti in funzione della metratura dell’appartamento;- almeno 2 interruttori differenziali, al fine di garantire una sufficiente continuità di servizio.il livello 2, rispetto al livello 1, prevede un aumento della dotazione e dei componen-ti, oltre che alcuni servizi ausiliari quali il videocitofono, l’impianto di allarme intru-sione e il dispositivo di controllo carichi.il livello 3, oltre ad un ulteriore aumento delle dotazioni, introduce la domotica, che va anche a beneficio del risparmio energe-tico all’interno dell’abitazione. L’impianto, per essere considerato domotico, deve gestire almeno, ad esempio, quattro del-le seguenti funzioni: allarme intrusione, controllo carichi, gestione comando luci, gestione temperatura, gestione scenari, controllo remoto, sistema diffusione sono-ra, rilevazione incendio, sistema antialla-gamento e/o rilevazione gas.i livelli non sono collegati alle categorie ca-tastali e alle classi di prestazioni energeti-che degli immobili, ma da oggi, alla qualità di un’unità immobiliare concorrono anche le prestazioni dell’impianto elettrico.L’introduzione di questa classificazione è il frutto di una crescente sensibilità nei confronti di una cultura della sicurezza delle persone che deve contribuire a con-trastare e ridurre il numero degli incidenti domestici (sono oltre 45.000 all’anno), an-che mortali, dovuti a problemi all’impianto elettrico, con danni sociali quantificati in milioni di euro.Sono, infatti, 12 milioni (2/3 del totale di quelle costruite prima del 1990) le abita-zioni con impianti elettrici non a norma che, oltre a essere pericolosi per le perso-ne, lo sono anche per i vari dispositivi col-legati all’impianto elettrico che potrebbero mal funzionare o essere danneggiati da un impianto non conforme alla normativa.

a cura della Redazione

È stata recentemente pubblicata la varian-te 3 alla Norma CEi 64-8, che contiene il nuovo allegato a: “ambienti residenziali – Prestazioni dell’impianto” e le modifiche conseguenti in alcuni articoli della Parte 3 e della Parte 5 della Norma CEi 64-8.ad integrazione delle prescrizioni ripor-tate nella Norma, che hanno lo scopo di garantire la sicurezza delle persone e dei beni, l’allegato a adotta una classificazio-ne degli impianti elettrici in tre livelli, con regole da utilizzare nelle unità immobiliari ad uso residenziale situate all’interno dei condomini o nelle unità abitative mono o plurifamiliari.Questa classificazione descrive ciò che gli utenti potranno scegliere nel momento in cui, rivolgendosi ad un installatore elettri-co, decidano di installare un nuovo impian-to oppure di rinnovarlo completamente.L’allegato a è un’aggiunta “Normativa” alla Norma e, quindi, sarà necessario applicarlo per rilasciare la Dichiarazione di Conformità secondo la Norma impianti 64-8. Premesso che il dimensionamento dell’impianto elettrico è oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impian-to ed il committente, in funzione delle esi-genze impiantistiche di quest’ultimo e del livello qualitativo dell’unità immobiliare, l’utente finale potrà d’ora in poi richiedere che la realizzazione dell’impianto elettrico sia di livello 1, 2 o 3, dove il livello 1 indi-vidua la configurazione minima che dovrà avere un impianto perché possa essere considerato a norma. i livelli superiori 2 e 3 aumentano le prestazioni dell’impianto e, quindi, la sua fruibilità, che si adegua alle necessità degli utenti e alla morfolo-gia dell’habitat.

Tre livelli di presTazioneL’impianto minimo (livello 1) prevede:- un numero minimo di punti/prese e pun-ti/luce in funzione della metratura o della tipologia di ogni locale dell’appartamento;

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Giovenzana International, ovvero il compiacimento di essere imitati. Non solo nei colori, ma persino nelle forme. Un simbolo del Made in Italy che vuole conquistare il mondo mantenendo la propria peculiarità tricolore

Quando un prodotto, con i suoi colori, diventa uno standard

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che ci permetteranno di guardare oltre, nelle aree di riferimento di due nuove realtà economiche. L’obiettivo lo viviamo giorno per giorno e consiste nel diversificare, espandere, crescere, collaborare, costruire il futuro».Pur con questa vocazione globale, Gio-venzana resta profondamente un’azienda tricolore, orgogliosa di propagandare all’e-stero i valori del Made in Italy.«Attualmente, possiamo dire», prosegue il General manager, «che metà del nostro fatturato proviene dall’Italia. Mi piacerebbe che ogni Paese straniero nel quale operia-

Nella placida campagna della provincia di Lecco, tra un mercatino di paese e un cam-panile che ancora batte le ore senza creare fastidio, c’è un punto eccellente del Made in Italy che ha trovato il proprio habitat na-turale.Oggi al comando della Giovenzana Interna-tional, azienda assolutamente familiare, il manager è Massimo (il figlio del fondatore), tra l’altro raffinato collezionista di dipinti. Tra i campi e le viuzze strette di Santa Ma-ria Hoè, i tre edifici dai quali parte la sfida al mercato nazionale e internazionale non creano dissidio architettonico.In compenso, qui si respira la sensazione di una serena razionalità. Milano è vicina, ma anche lontana; e per fortuna di mezzo c’è ancora qualche prato.L’anno di nascita dell’azienda è il 1952, il luogo Milano. Nel 1961 il trasferimento in provincia di Lecco e dal 1999, accanto al cognome di famiglia, è apparsa la scritta International.Saltiamo quindi il passato, come il suo pragmatismo suggerisce, e chiediamo a Massimo Giovenzana che cosa è la sua so-cietà oggi.«Siamo un’azienda affermata a livello in-ternazionale, che si dà un gran da fare per entrare in quei mercati dove può rivestire un ruolo pionieristico. Siamo un punto di riferimento per tutti, in alcuni settori. Negli ultimi anni abbiamo aperto due filiali com-poste da magazzino e ufficio commerciale, in Dubai ed in Russia. Sono “bandierine”

Sede della Giovenzana International

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mo valesse quanto l’Italia. Questo è il de-siderio. Però, come detto, guardiamo con interesse ad Est, dove abbiamo individuato mercati importanti. Tutti sanno che nel Middle East ci sono lavoro e ricchezza. Io però penso anche alla Russia, che ha vissu-to in tranquillità il 2009, non avendo sentito la crisi».Crescere. Questo è l’imperativo. Il che si-gnifica andare a conquistare quote di mer-cato sia con la bontà del prodotto, sia con le strategie di vendita.«Investiamo molto nella ricerca tecnologi-ca, ma anche nel supporto alla clientela. Più che fornitori vogliamo essere part-ner dei nostri clienti, abbandonando così vecchie figure. Vogliamo che il servizio sia sempre più veloce e qualitativamente garantito. La nostra azienda è, al tempo stesso, fornitrice e acquirente; e dunque dialogare con i nostri riferimenti è fonda-mentale. Per questo cerchiamo situazioni costruttive e continuative».Girare per gli uffici della Giovenzana Inter-national è un po’ come visitare una galle-ria d’arte moderna. I bei dipinti alle pareti creano un contesto davvero piacevole, ma soprattutto lasciano intendere la propen-sione di Massimo Giovenzana per il colore. Vengono in mente il giallo e il nero (anzi, il “giallonero”) che ormai è diventato il colore ufficiale delle pulsantiere. Giovenzana li ha scelti, tutta la concorrenza li ha adottati. O forse sarebbe più giusto dire “copiati”.«È vero», ammette compiaciuto, «il “gial-lonero” ormai è uno standard, per noi che lo abbiamo creato, ma anche per chi lo ha copiato. Chi vuole servire bene il mercato è costretto a copiare, senza magari nep-pure conoscere le situazioni che stanno alle spalle di una scelta. Fanno persino lo stesso numero di finestre. E se chiedete agli agenti perché l’hanno fatto uguale al nostro, all’oscuro della verità rispondono che si tratta della Normativa. Ma non è vero: è che hanno copiato totalmente. Di conseguenza, il nostro originale è diventato la Normativa, abbiamo creato gli standard. Per noi è fonte di orgoglio citare le aziende che ci copiano».Il primo nome dell’azienda creata da Giulio Giovenzana era GGT: ovvero “Giulio Gioven-zana Trasformazioni”.«Esatto: noi trasformiamo quello che com-missioniamo e sviluppiamo, ed alimentia-mo quanto richiesto, producendo. In ricerca investiamo oltre il dieci per cento del fat-turato. Lo facciamo in giro, sul mercato, ovunque venga richiesto un nostro sup-porto proprio per questa voglia di essere partner. Lo sviluppo tecnico, invece, è fatto

L’automazione è alla base della produzione di Giovenzana International

Da sinistra:Massimo Giovenzana, Luca Giovenzana

esclusivamente in Italia».Ed è proprio sul mercato domestico che le più recenti ambizioni di Giovenzana si stan-no indirizzando. Proprio questo affacciarsi in Italia con maggiori ambizioni, obbliga allo studio del soggetto. Ed è dunque in-teressante sapere, prima di tutto, che ne pensa Giovenzana del mercato nazionale.“Va al rallentatore», spiega il manager, «anche se dobbiamo riconoscere che si sta muovendo. Purtroppo gli Istituti di credito non aiutano l’“Azienda Italia”, per cui gli investitori sono restii a fare quel che invece dovrebbe essere un passo decisivo per il mantenimento della crescita. È vero che chi ha operato con istituti e banche negli anni passati, magari non in maniera corretta, sotto capitalizzando la propria azienda, cer-cando le solite scappatoie, ha sicuramente risentito del fenomeno. Le banche, se oggi chiedi dieci, rivogliono cento: dire che poi si soffre è ovvio. Gli ultimi dati dicono, però, che un certo numero di aziende italiane è cresciuto già nel 2010. Dunque, non c’è stato lo stop».Facciamo un passo indietro, per capire cosa ha fatto Giovenzana nel momento più hard della crisi: «Non siamo rimasti fermi. Le proiezioni ci hanno fatto capire che presto o tardi avremmo dovuto far fronte ad una crisi galoppante, ben diversa dai discorsi fatti dai media. Il 2008 è stato un anno maestoso. Poi si è dovuto fare appello alle forze della distribuzione e cercare di studiare, architet-tare, correggere e attivare un’azione com-merciale continuativa; evitando di rilassarsi o stare alla finestra».I risultati parlano chiaro: «Per qualcuno il 2009 è stato disastroso», ammette Massi-mo Giovenzana, «e noi, nel nostro piccolo,

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Nuovo impulso dunque per le strategie nazionali della Giovenzana International. L’uomo che le guida e le sovrintende è un giovane manager. Si chiama Giuseppe Sito, ha 35 anni, è il responsabile vendite per l’Italia. «Fino a ieri», spiega, «la di-stribuzione dava poco spazio ad aziende come la nostra perché le multinazionali avevano un forte potere nei loro confronti: che fossero consorzi o distributori. Il mo-tivo? Semplice: proponevano un ampio pacchetto di prodotti e, di conseguenza, dei premi fatturati molto alti, che spes-so i distributori sfruttavano nella vendita. Noi piccoli produttori locali non avevamo le possibilità di incentivare alla stessa maniera i grossisti e, di conseguenza, non eravamo appetibili. Con l’inizio della crisi, la modalità d’azione delle multina-zionali è cambiata. Hanno ridotto drasti-camente i premi e noi, tirando un po’ la cinghia, li abbiamo aumentati, oltre ad accrescere la gamma dei prodotti. Così riusciamo a chiudere più accordi».

Dopo di che, va detto che vendere il prodotto italiano (e non solo per motivi patriottici) non è poi così disdicevole. In fondo la qualità è indiscussa ed inimita-bile. Questo è il credo anche in Casa Gio-venzana.«L’appello è di dare maggiore risalto al Made in Italy. Anche perché sappiamo che la qualità è superiore rispetto a chi produce prevalentemente in Cina. Noi lo facciamo al 50 per cento in Italia e, per il resto, esclusivamente in Ungheria. Par-lando, invece, in termini economici, il prodotto in Italia ci permette di realizzare il 70 per cento dei fatturati, grazie a que-sta equazione: meno mano d’opera per manufatti di maggior valore».

Giusto per non dare adito a dubbi, è bene chiarire che cosa fa Giovenzana in Italia e cosa fuori.«All’estero essenzialmente tre prodotti: i commutatori a camme, la pulsanteria diametro 22 e i sezionatori. Queste sono le famiglie di prodotti che montiamo in Ungheria, ma la materia prima, la par-te ferrosa e quella plastica, viene fatta in Italia. Stampata e tranciata e poi manda-ta in Ungheria, dove viene montata e col-laudata al 100 per cento con macchinari automatizzati; al rientro in Italia viene ricollaudata secondo piani di campiona-

mento e spedita in tutto il mondo. Insom-ma, là c’è solo mano d’opera ed auto-mazione. La vera tradizione Giovenzana, cioè ascensoristica e carropontistica, era e resta in Italia».

Parliamo ora di rapporti con la distribu-zione italiana.«Attualmente agiamo principalmente sui distributori diretti, non ancora sui con-sorzi, coi quali bisogna creare il rappor-to. Abbiamo clienti storici come Marchiol, Sacchi, Telmotor, Elettroveneta, Cime, Biesse, Mef, Majorano, ecc.; muoviamo i primi passi con Comet. Nel prossimo futuro c’è Comoli Ferrari. Con Sonepar c’è una storicità legata a Elettroingross, in Veneto. Con Rexel ci sono rapporti con vecchie filiali da loro acquistate».

Rapportarsi con i grossisti significa an-che affrontare problematiche diverse. Come agite?«Loro chiedono, in prima battuta, di crea-re la domanda. Tocca a noi, con la nostra forza vendita, accontentarli. Facciamo riunioni con la loro forza vendita interna ed esterna per promuovere il catalogo e illustrarne le novità».

Poi ci sarebbero i consorzi: grande pe-sca con una sola esca...«Passare al rapporto con i consorzi di-venta interessante perché vogliamo raggiungere quello che consideriamo il mercato sommerso del piccolo utilizza-tore. Che fino ad oggi non abbiamo toc-cato, perché non avevamo una struttura che agisse in maniera capillare. Il cliente che ha bisogno della singola pulsantiera, va dal distributore e compra quel che c’è. A noi serve colpire quel cliente e per farlo bisogna che il grossista abbia a scaffale il nostro prodotto».

Quando li contatterete?«Se possibile entro l’anno. Essere già in rapporto con alcuni loro associati di grande nome è fondamentale, utile come passaggio, è qualche cosa già sul piatto della bilancia».

Come siete organizzati?«La forza vendita è costituita da agenzie di rappresentanza su tutto il territorio nazionale, oltre a due Area manager in-terni, il tutto sotto la mia supervisione.

L’Italia è interamente coperta, con agen-zie più o meno storiche nel rapporto con la nostra azienda. Si pensi che con la Sir-met di Roma lavoriamo da 35 anni».

Qual è la mission di questa task force?«Nei prossimi mesi saremo ancora più aggressivi; finora questa è stata la no-stra forza e fortuna. Nel recente passa-to abbiamo recuperato un 25 per cento di fatturato su clienti nuovi. All’interno di questo dato ci sta la distribuzione. Gli agenti sul territorio hanno creduto in noi e ci hanno permesso di acquisire quote di mercato. Così vogliamo proseguire. Nel frattempo, l’azienda continua a sfornare prodotti nuovi e dunque c’è sempre moti-vo per contattare i nostri riferimenti».

I bei dipinti alle pareti creano un contesto davvero piacevole, ma soprattutto lasciano intendere la propensione di Massimo Giovenzana per il colore

Giuseppe Sito

DoPo I PRInCIPalI DIstRIbutoRI, faRe massa CRItICa Con I ConsoRzI

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abbiamo lasciato sul terreno uno splash del 25 per cento. Nel 2010 siamo riusciti a recuperare il 19 per cento e addirittura, nell’ultimo trimestre, ci siamo scoperti in crescita sul 2008. Insomma, è andata quasi liscia; perché, oltre a fare previsioni, abbiamo chiesto incontri alla forza vendita nazionale e verificato cosa c’era da attivare, quali correzioni commerciali o quali ope-razioni dissuasive mettere in piedi. E così siamo riusciti nell’intento di arginare certe tensioni».Oggi Giovenzana guarda con grande inte-resse alla distribuzione, dopo aver avuto una diversa politica di vendita in passato: privilegiando il cliente rispetto al grossista. Ora c’è una diversa maniera di pensare che, comunque, non significa rinnegare il passato: «Il cliente è fedele, il distributore è una ...farfalla che vola di fiore in fiore. Noi abbiamo sempre lavorato con l’OEM perché ci attivava nel creare prodotti personalizza-ti, precisi per le applicazioni delle aziende. La distribuzione per tanti anni ha conside-rato la nostra azienda solo per alcune tipo-logie di prodotto. Insomma, forza vendita e distributori erano due entità ben separate. Non avevamo spazi, né considerazione. Oggi tutto è diverso. I distributori iniziano ad essere interessanti per la nostra azien-da; per cui la Forza Vendita Italia opera sul territorio partendo dal presupposto che la concorrenza non è più forte. È chiaro, però, che l’utilizzatore finale, ancora oggi, in al-cuni settori non va dal distributore, se non per la minuteria. È evidente che il rapporto diretto funziona, perché tra il mercato, la concorrenza, il prezzo, le agevolazioni, di-venta naturale privilegiare un rapporto più rapido».In Italia, secondo Massimo Giovenzana, l’approccio con la distribuzione è certa-mente più complicato che all’estero: «C’è molta diversificazione. Il nostro sistema, fatto di grossisti e consorzi, è destinato pri-ma o poi a funzionare meglio perché la crisi ha fatto evolvere non solo le industrie, ma anche chi gestisce il prodotto. È vero, con la crisi qualcuno ci ha rimesso le piume, ma è la vita! Bisogna sapere che professionalità è sinonimo di responsabilità: non faccio di tutte le aziende un fascio, ma quando, precedentemente, parlavo di aziende sotto capitalizzate, spiegavo perché presto o tardi finiscono male. E dunque non mi stupisco del fenomeno ciclico degli accorpamenti, che anche recentemente è vissuto di pa-recchi episodi».Giovenzana International si presenta ora alla distribuzione italiana con un discorso chiaro: «Diciamo ai consorzi che l’azienda

Gli edifici dello stabilimento s’inseriscono con armonia nell’ambiente circostante

non è più quella che magari conoscevano in tempi passati. Non rappresentiamo più soltanto certi segmenti di mercato, ma reggiamo il confronto con aziende multi-nazionali. Nessuna paura dei loro cataloghi e neppure di quelli dei distributori, dove un tempo saremmo stati ospitati in posizioni di retroguardia. Oggi siamo un punto di riferimento, perché presentiamo la nostra volontà di crescere».Ora, per Giovenzana, la partita Italia si gio-ca a tutto campo: «Ovunque ci siano riferi-menti di mercato, proviamo a proporci. Na-turalmente il Nord è basilare. Soprattutto Lombardia, Triveneto ed Emilia. Ma anche la Toscana ha aziende per noi interessanti. Non disdegniamo nulla, ogni regione con capacità industriali interessa la nostra vo-cazione a vendere».

Giancarlo emanuel

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Il prodotto della Scarabeo diventa il simbolo del legame tra l’azienda e il territorio. È un’altra eccellenza molisana destinata a varcare i confini nazionali

Le “armature” iLLuminano i comuni moLisani

È stato Gabriele Scarabeo, general ma-nager del Gruppo Scarabeo, a conse-gnare, attraverso il braccio commerciale Elcom Elettrocommerciale, personal-mente le “armature”, corpi illuminanti di ultima generazione, nelle mani dei sindaci di Scapoli e Castel del Giudice: Renato Sparacino e Giuseppe Cavaliere.Il manager ha ribadito la volontà della propria famiglia di essere di stimolo, nonché partner, delle Amministrazioni locali che fanno del rispetto dell’ambien-te un veicolo di promozione e di politica di sviluppo territoriale: «Realizziamo le armature nel nostro stabilimento di Se-sto Campano. Sono corpi illuminanti di

ultima generazione, che rispettano tutti gli standard in materia di lotta all’inqui-namento luminoso, per assicurare un risparmio nei costi di esercizio per le Amministrazioni locali che li utilizzano. Siamo in procinto di perfezionare un’im-portante fornitura ai mercati della Tur-chia e della Serbia e per questo abbiamo voluto destinare una parte di questi profitti attesi nel promuovere l’utilizzo di tecnologie di questo genere nei Comuni del nostro territorio». Nelle intenzioni future del Gruppo Scarabeo c’è, infatti, la consegna delle armature ad altre Am-ministrazioni comunali.Il primo cittadino del comune di Scapoli, “Bandiera Arancione” del Touring Club, Renato Sparacino, ha voluto sottolineare come l’ambiente sia una risorsa chiave su cui far leva in un’efficace politica di sviluppo territoriale: «Abbiamo intenzio-ne di utilizzare questa tecnologia in una piccola zona del nostro vasto territorio comunale, per poi dar seguito ad una progettazione finalizzata all’adegua-mento dell’intera rete comunale. L’o-biettivo è, quindi, quello della riduzione dell’impatto ambientale ed anche dei co-sti energetici, che con le risorse sempre più scarse che vengono trasferite ai pic-coli Comuni, è importante perseguire. Il Gruppo Scarabeo è uno dei pochi pro-duttori in Italia a fornire al mercato una tecnologia con queste caratteristiche, per cui ci complimentiamo con loro, per rappresentare un vanto per il nostro Mo-

Gabriele Scarabeo consegna i corpi illuminanti al sindaco di Scapoli, Renato Sparacino

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lise. Per questo credo che, quando c’è un’azienda locale che produce prodotti di eccellenza, bisogna sostenerla nella maniera giusta. Per cui mi sento di dire ai colleghi amministratori che è inutile andare a ricercare altrove una tecnolo-gia che abbiamo in casa, che possiamo avere a costi ridotti, dando lavoro ai no-stri giovani. E questo vale naturalmente per tutti i settori e tutte le altre aziende di eccellenza della nostra Regione».Gabriele Scarabeo ha chiarito al sindaco di Castel del Giudice, Giuseppe Cavaliere, quali sono le possibili riduzioni nei costi energetici, sottolineando come questo tipo di armature stradali siano già predi-sposte per poter operare in telegestione e telecontrollo, in maniera tale da poter impostare l’intensità luminosa del sin-golo corpo illuminante in funzione della fascia oraria di riferimento e del singolo periodo dell’anno, oltre ad avere l’indub-bio vantaggio del rilevamento istantaneo in casi di malfunzionamento.Il Sindaco ha, infine, dichiarato: «L’at-tenzione di Castel del Giudice per la sostenibilità ambientale è massima, e non è un caso che già dal 2005 abbiamo raggiunto la certificazione ambientale ISO 14000. Per cui cerchiamo sempre di utilizzare le nuove tecnologie per poter

Giuseppe Cavaliere, sindaco di Castel de Giudice,

con il general manager del Gruppo Scarabeo

alla cerimonia di consegna dei corpi illuminanti DIS

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migliorare la qualità della vita dei no-stri cittadini e ridurre il nostro impatto ambientale. In tal caso l’adozione gene-ralizzata di questa tecnologia potrebbe indurre un risparmio nei costi energetici e ciò sarebbe un grande risultato, visto che questa voce di costo è una delle più importanti nel nostro bilancio».

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La Luce, tra tecnoLogia e beLLezza

La saLute deLLa LuceIl mercato illuminotecnico risente ancora pe-santemente della crisi economica generale, che ha congelato gli investimenti e ridotto la capacità di spesa delle aziende e del consu-matore privato. Le Associazioni di categoria registrano un ulteriore calo del giro d’affari, seppur contenuto, rispetto al 2009, che era stata un’annata già fortemente negativa in confronto al 2008, considerato “anno d’oro” del settore luce. Ma i punti di vista sono mol-to variegati.Secondo l’Amministratore Delegato di Ar-temide Italia, Demetrio Porfiri: «Inutile dire che la diminuita capacità di spesa del con-sumatore ha influito pesantemente sugli ac-quisti dei beni durevoli per la casa, tra i quali l’illuminazione. In questo difficile panorama,

Soluzioni per l’illuminazione efficienti, a basso consumo e, soprattutto, riciclabili. E se il futuro dell’illuminazione si basa appunto sull’efficienza energetica, sulle prestazioni e sulla funzionalità, non bisogna dimenticare né il design, né la semplicità d’installazione. Così, l’innovazione tecnologica incontra quella formale, in una perfetta sintesi tra funzione e design.Ecco allora apparecchi tecnologicamente avanzati ad elevato contenuto di ricerca, che si propongono con forme classiche oppure con le linee essenziali di un design attua-le, capace d’inserirsi in qualsiasi contesto architettonico o abitativo. Il parere di alcuni operatori del settore può accompagnare il rivenditore nel suo cammino.

La sede di Simes a Corte Franca, in provincia di Brescia

42 www.commercioelettrico.comAnno 2, N.3

Page 44: Commercio elettrico aprile 2011

però, Artemide ha un comportamento in controtendenza. Dopo un 2009 caratterizzato da una contenuta flessione rispetto all’anno precedente, il 2010 si è chiuso con un risul-tato di esercizio d’eccezione, superando il giro d’affari del 2008. Ciò grazie ad un gran numero di nuovi prodotti di successo del ca-talogo Design».Carlo Guerrera, Direttore Tecnico di Domino LED, brand del Gruppo Bpt per la business unit Home Lighting, sostiene che, per quan-to riguarda le sorgenti di luce tradizionali, le vendite sono in progressiva diminuzione e non sussistono ragioni per pensare ad una futura inversione di tendenza. Per contro, l’illuminazione a LED vive un periodo positivo e la tendenza è quella di una crescita desti-nata a durare.Afferma Nino Piredda, Amministratore De-legato di GE Lighting Italia: «Il 2010 ha visto una leggera ripresa, trainato dalla compo-nentistica delle sorgenti luminose più che da nuove installazioni. La parte impiantistica (gli OEM), infatti, ha avuto ancora un anno difficile. Il 2011 sembra partito abbastanza bene e le lampade a stato solido stanno co-minciando a vedere numeri rilevanti».Per Matteo Iuliani, Area Manager Italia Per-formance in Lighting, i segnali d’indeboli-mento emersi nel corso del 2008 e la crisi fi-nanziaria internazionale di fine anno si sono tradotti, nel 2009 e nel 2010, in un marcato arretramento del volume d’affari complessi-vo (-19 per cento ai prezzi correnti) del mer-cato italiano dell’illuminotecnica. Precisa, inoltre, Iuliani: «La repentina e notevole ridu-zione dei consumi e degli investimenti nelle opere pubbliche e nelle costruzioni (-30 per cento) ha fortemente depresso e limitato le prestazioni del comparto nei segmenti rivolti al mercato consumer e dell’illuminazione pubblica. Tuttora, le indicazioni provenienti dal portafoglio ordini mostrano quanto sia difficile imprimere una vigorosa svolta con-giunturale. La difficoltà occupazionale con-tinua a riflettersi negativamente sui consumi privati, penalizzando la domanda nazionale di apparecchi d’illuminazione».Aggiunge, però: «Grazie all’evoluzione tec-nologica, indotta dalla crescente domanda di risparmio energetico, è in atto una progressi-va inversione di tendenza. L’impiego del LED come sorgente luminosa, al posto delle tra-dizionali ad alogeni ed a scarica, è l’elemento trainante per lo sviluppo del comparto, an-che perché sta inducendo un aggiornamento dell’offerta in termini di efficienza energetica e sostenibilità ambientale».Anche secondo Simes, il mercato degli ap-parecchi di illuminazione attraversa ancora un periodo di sofferenza, in piena linea con

Demetrio Porfiri, Amministratore Delegato di Artemide Italia

molti altri settori industriali che ruotano at-torno al comparto dell’edilizia.Infine, c’è chi, come Fabio Ugazio, Marketing Manager Disano, non esprime un parere de-finitivo, ma resta nel dubbio: «Il mercato è stabile o in regressione».

daL risparmio energetico aL coLoreTanto sotto il profilo estetico e qualitativo dei prodotti, quanto sotto l’aspetto tecnologico, il settore sta facendo passi da gigante. Un esempio: solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile prevedere l’utilizzo di lampade fluorescenti per creare un’atmosfera acco-gliente e gradevole con un’illuminazione a basso consumo e, contemporaneamente, un’ottima resa di colore.«Molto prima dell’avvento dei LED, Artemide ha introdotto nella grande maggioranza dei suoi apparecchi domestici la possibilità di utilizzare lampadine a risparmio energetico: basti pensare che nel 2007 già il 33 per cento dei prodotti erano offerti con lampade a con-sumi ridotti. Nel 2010 questa quota, grazie all’introduzione dei LED nella serie Tolomeo, è salita al 46 per cento. Tutti i nuovi modelli presentati a Euroluce 2011 sono equipaggia-ti con corpi illuminanti a basso consumo e LED», afferma Demetrio Porfidi.Il risparmio energetico è essenziale. Oggi l’utilizzo della tecnologia LED permette di riportare la luce al suo ruolo di protagonista, esaltandola e dando spazio anche alla crea-tività cromatica. Verde, rosso, blu, ambra e, naturalmente, il bianco, declinato in caldo, freddo o neutro, si possono alternare in un unico lume, ma non solo.I colori possono essere amalgamati fino ad ottenere un vero e proprio arcobaleno di luce, capace di caratterizzare l’ambiente. In più, le dimensioni ridotte dei diodi LED ispirano le matite dei designer, portandoli a creare lampade sinuose, snelle se non addirittura, talvolta, quasi invisibili.

design: itaLia unitaLa luce non solo è disegnata dalle forme e dai colori, ma a sua volta disegna la perce-zione delle cose.La lampada è, quindi, un oggetto di grande interesse per il design: minimali, barocche o rococò, a sospensione, da terra o applique, sono un complemento d’arredo che incurio-sisce, attrae e affascina.Ma come è la situazione nel nostro Paese? Ci sono aree in cui la clientela è più attenta all’aspetto dei prodotti? I pareri sono tendenzialmente concordi, da quello di Osram a quello di Domino LED, da quello di Artemide a quello di GE Lighting.Secondo Artemide, sostenuta dal parere di

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Simes, l’apprezzamento verso i prodotti di design non pone in evidenza disomogeneità regionali. Quello che spesso cambia tra Nord e Sud è, invece, il budget che il committente mette a disposizione, decisamente più criti-co per le aree meridionali.Anche per Domino LED non si riscontrano significative differenze e specifiche esigenze per area geografica; Carlo Guerrera ritiene, però, che la clientela sia particolarmente attenta al design dei prodotti soprattutto in base alla specifica estrazione culturale e tecnica e secondo la sensibilità estetica dei singoli attori.C’è una voce fuori dal coro, quella di Disano: la clientela del Nord è più attenta all’aspetto degli apparecchi.

che cosa si chiede aLLa “nuova” Luce?Vi sono esigenze vecchie e nuove non ancora del tutto risolte e per le quali è necessario focalizzare l’attenzione. Tra quelle vecchie, forse non ancora del tutto soddisfatte in ragione della rapida evoluzione tecnologica che il settore dell’illuminazione ha vissuto negli ultimi anni, vi è la semplicità impianti-stica e d’installazione; infatti, la necessità di fornire un’alimentazione elettrica in corrente continua o di utilizzare alimentatori e driver sono fattori che richiedono una maggiore attenzione nella realizzazione dell’impianto.Tra le nuove esigenze troviamo la necessità di garantire l’uniformità delle caratteristiche della luce, sia nell’ambito della fornitura relativa ad uno specifico impianto, sia col passare del tempo.A questo proposito, Carlo Guerrera (Domino LED) afferma: «È particolarmente importan-te monitorare e tracciare l’esatta tipologia di LED utilizzati, così da poter garantire costan-za della temperatura di colore e dei valori di emissione luminosa».Non dimenticando l’esigenza di ridurre i co-sti totali di esercizio e di manutenzione degli impianti.L’illuminazione è, dunque, una materia sem-pre più complessa e specialistica. Guardando alle dinamiche del settore, sicuramente stia-mo assistendo a rapidi cambiamenti dettati da quattro fattori fondamentali. Ce li indica Nino Piredda, di GE Lighting: «Oggi abbia-mo nuove e stringenti regolamentazioni e di messa al bando dei prodotti ad alti consumi energetici che fino a ieri erano utilizzati da tutti. Di contro mancano ancora standard globali che consentano di avere una stabi-lizzazione del mercato. Inoltre, agli opera-tori tradizionali si sono affiancate numerose realtà, complici anche le nuove tecnologie a stato solido. Ci sono, poi, i consumatori pubblici, privati, industriali e commerciali

che richiedono fonti d’illuminazione con consumi sempre minori, ma qualità e durata di vita sempre maggiori. Queste domande si sposano particolarmente bene con le tecno-logie a LED, che, infatti, stanno vedendo una rapida espansione».Anche secondo Roberto Barbieri, CEO & General Manager Osram, la tendenza è volta alla ricerca di soluzioni innovative che favori-scano il risparmio energetico e che riducano i costi di gestione degli impianti: «Le soluzio-ni a LED integrate con i sistemi di controllo DALI sono una risposta a queste esigenze».Afferma l’Amministratore Delegato di Arte-mide: «L’introduzione dei LED in campo pro-fessionale e, ora, anche in campo domestico ha disorientato molti operatori di “prima linea”. A questo si sono aggiunte discutibili, secondo noi, normative europee che hanno di fatto decretato la fine della semplice ed economica lampadina ad incandescenza, creando molte difficoltà ai produttori di apparecchi, ai distributori e, soprattutto, ai consumatori finali».Un ultimo appunto: si potrebbe aggiungere che sono i produttori stessi, con le nuove tec-nologie, a stimolare nuove esigenze e nuove applicazioni, anticipando le richieste degli operatori.

iL servizio aL distributoreServizio: non si tratta di una semplice parola, bensì di un insieme complesso che integra, completa e qualifica l’offerta presso i grossi-sti di materiale elettrico.Si va dalle consulenze sul corretto utilizzo delle lampade, di cui viene assicurata nel tempo l’eventuale manutenzione o ripara-zione, alla proposta di modelli esteticamente validi e ben costruiti. Ma non basta: occorre anche una serie di servizi addizionali che consiglino la scelta e il miglior posiziona-mento nell’ambiente.Per questo, in genere, una buona rete vendi-ta è composta da professionisti che hanno il compito di offrire la consulenza illuminotec-nica di supporto al progetto, anche mediante sofisticati software.Valutazioni di carattere prettamente tecnico s’integrano poi con altre di natura estetica e normativa.Occorre, dunque, assicurare al rivenditore, e quindi al cliente finale, l’adeguatezza del prodotto rispetto ad un insieme di requisi-ti: design e funzionalità; sicurezza, come rispondenza piena alle normative; confor-mità a quanto dichiarato nell’impiego della componentistica, nei materiali e nei modi di assemblaggio.Tradizionalmente, la strategia dei grandi produttori è strutturata per ben gestire il sell

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Carlo Guerrera, Direttore Tecnico di Domino LED

Nino Piredda, Amministratore Delegato di GE Lighting Italia

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Matteo Iuliani, Area Manager Italia Performance in Lighting

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in presso il distributore. Viceversa, «GE ha deciso di espandere la propria struttura fo-calizzandosi sul sell out e sulla copertura del territorio dove opera il grossista», afferma Nino Piredda, «supportandolo e stimolando le vendite direttamente sul mercato locale. Una cosa vogliamo fare con attenzione; ac-corciare la rotazione dei magazzini con una serie di azioni proattive che migliorino la gestione di magazzino dei grossisti».Aggiunge Roberto Barbieri: «La distribuzio-ne e i grossisti di materiale elettrico rappre-sentano da sempre i partner preferenziali nella strategia di Osram. La nostra offerta di prodotti si è sempre più ampliata in questi anni e si è rafforzata anche attraverso joint venture e acquisizioni, proprio per offrire la più completa collaborazione alla distribuzio-ne, sia in termini di prodotti e soluzioni in-tegrate per l’illuminazione, sia come servizi di comarketing, di training qualificato per la forza di vendita dei grossisti e dei loro clienti, di progettazione e di energy audit».Basilare e comune a tutti i nostri interlocu-tori è una serie di caratteristiche che vanno dalla qualità garantita del prodotto alla velocità nell’evasione degli ordini, al fine di agevolare le tante richieste di fornitura “last minute”; dalla massima professionalità nell’erogazione di servizi pre e post vendita, alla consulenza e progettazione gratuita.

iL grossista: quaLe impegno?Il consumatore è, innegabilmente, il protago-nista del mercato e la propensione all’acqui-sto appare sempre più legata al diffondersi di una cultura del servizio che ci si aspetta di trovare nei prodotti e nei luoghi deputati alla vendita.Da questo deriva un processo di trasforma-zione della catena distributiva, che si orienta al cliente e si va progressivamente dotando di una struttura organizzativa capace di comprenderne le esigenze e soddisfarne le aspettative.Rispetto ad alcuni anni fa, quando si conta-vano sulle dita di una mano le aziende di di-stribuzione che si occupavano veramente di illuminazione di qualità, sono stati fatti passi da gigante nel canale della distribuzione elettrica, superando oggi le 100 realtà orga-nizzate e qualificate a proporre un prodotto di alto livello.«Siamo ancora lontani dal vero potenziale di settore», dice Demetrio Porfiri, che prose-gue «è altrettanto vero, però, che per qualifi-carsi occorre investire fortemente sugli spazi espositivi e, soprattutto, sul personale spe-cializzato rivolto ai professionisti progettisti. Ma in questo difficile momento di mercato noto alcuni preoccupanti segnali di disim-

pegno sul personale dedicato al lighting consulting ai professionisti. Questo potrebbe comportare il rischio di tornare alle posizioni del passato».Secondo GE Lighting Italia, il grossista apprezza sicuramente l’impegno del pro-duttore, la qualità dei prodotti e l’approccio strategico al mercato. Tuttavia, ritiene che il distributore sia spesso vittima di logiche meccaniche di mercato, che ne rallentano evoluzioni, cambiamenti e velocità nel co-gliere nuove opportunità.Resta comunque il fatto di base, secondo i pareri di Osram e di Simes, che nella distri-buzione qualificata troviamo oggi sempre più interlocutori attenti e propositivi nel pro-muovere la “luce di qualità” (spesso anche estremamente esigenti e competenti) e so-luzioni innovative per l’illuminazione. E fanno ciò proponendosi come specialisti della luce, mutando le scelte e modificando, quindi, il livello del servizio che essi, per primi, sono in grado di assicurare al cliente.

deLLa tecnoLogia e deL designLa lampada è un oggetto di grande interesse per la creazione di nuove forme e per l’utilizzo di materiali particolari.L’illuminazione, più di altre tipologie di prodot-to gestite dal grossista di materiale elettrico, è un insieme di tecnologia e design. Entrambe queste componenti vanno gestite corretta-mente e congiuntamente. Un apparecchio o una struttura d’illuminazione che abbia ben curato una sola delle due caratteristiche po-trebbe risultare non concorrenziale.Il design della luce ha scoperto – anzi, risco-perto – elementi nobili come l’oro e gli argenti, ma anche materiali più “poveri”, come la carta, oppure ricercati, come, ad esempio, le resine. Ma ha dovuto combattere con i vincoli dati dalle forme delle varie sorgenti luminose. Questo limite oggi è superato con la tecnolo-gia LED, che sposa la sensibilità ecologica con il senso estetico.Nuove sorgenti, basate su nuove tecnologie o su notevoli miglioramenti delle tecnologie “classiche”, e nuovi e sofisticati apparecchi d’illuminazione, consentono oggi una libertà creativa senza precedenti.È il LED, ormai, il prodotto ideale per illumi-nazione decorativa in soluzioni dall’elevato impatto estetico; può essere utilizzato per evidenziare bordi, per illuminazione d’accento e retroilluminazione. Mantiene ottime presta-zioni anche in presenza di elevate escursioni termiche (-20 °C/+40 °C). Garantisce, poi, alti rendimenti con consumi ridotti, durata e sta-bilità nel tempo degli apparecchi.E si conferma il suo successo non solo come sorgente luminosa alternativa alle fonti più

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tradizionali, ma anche come elemento di de-sign, per creare suggestivi spazi luminosi.Afferma il CEO & General Manager di Osram: «Da sempre l’innovazione è uno dei principali driver della nostra strategia, e sempre di più il binomio “design e comfort” sta diventando pa-rola chiave nel vocabolario dei nostri prodotti e in quello dei nostri partner distributori».Artemide, in particolare, ha da sempre co-niugato il design con l’eccellenza tecnica e ha fatto di questo binomio la propria identità. E la distribuzione specializzata ha saputo cogliere questa opportunità, permettendo di avvicinare una clientela esigente, quella che sino a qual-che tempo fa era di esclusiva competenza del negozio specializzato in illuminazione.Per Performance in Lighting, sistemi che coniugano le caratteristiche energetiche e il-luminotecniche del LED con il design studiato per risaltare la funzionalità trovano nel grossi-sta di materiale elettrico il partner ideale.Secondo il Direttore Tecnico di Domino LED, però, tecnologia e design non sono necessa-riamente e indissolubilmente legati tra loro, anche se talvolta una nuova tecnologia richie-de, o quantomeno consente, anche la speri-mentazione di nuovi canoni estetici.Per Simes, infine, il mondo del materiale elet-trico è molto attento e sensibile agli aspetti tecnici e prestazionali più che al design dei prodotti. Pertanto, anche la strategia di comu-nicazione nei confronti di questo target distri-butivo si focalizza su temi quali l’efficienza, la resistenza ed i materiali.

sviLuppo, innovazione e ambienteInnovazione e sostenibilità ambientale non possono, ormai, essere considerate due ca-ratteristiche distinte.Tutti gli investimenti effettuati negli ultimi anni hanno come unico comune denominatore un maggiore risparmio energetico, impianti con maggiori prestazioni e non inquinanti, strumenti e tecnologie al servizio di concreti miglioramenti nelle prestazioni. Come già ac-cennato, per tutti i nostri interlocutori il design della luce incontra il risparmio energetico,

primo elemento della ecosostenibilità.«L’innovazione del prodotto è strettamente legata all’attenzione per l’ambiente, in parti-colar modo in un settore relativamente nuovo e molto promettente come quello dell’illu-minazione a LED. Le caratteristiche tipiche del LED di potenza (efficienza e durata molto elevata) ci conducono automaticamente ad un’idea di rispetto per l’ambiente e di tutela delle risorse energetiche del pianeta; infatti, la realizzazione di prodotti con il più alto grado di ecosostenibilità è uno dei principali obiet-tivi del nostro reparto di Ricerca & Sviluppo. Inoltre, il futuro smaltimento di questi prodotti non presenterà i problemi che dobbiamo già oggi affrontare per le lampade a basso consu-mo che si stanno diffondendo sul mercato». È questo il parere di Carlo Guerrera, il Direttore Tecnico di Domino LED. Su questo tema Ro-berto Barbieri precisa: «Ogni nuovo prodotto Osram viene pensato, progettato, sviluppato e costruito in modo che abbia durante la sua esistenza il minor impatto possibile sull’am-biente, partendo dalla sua fase produttiva, continuando nel suo funzionamento in eser-cizio, fino a giungere al suo riciclo a fine vita».

Roberto Corti

Il pRogetto lSlA fine gennaio CELMA (Federazione europea delle Associazioni nazionali dei produt-tori di apparecchi e componenti d’illuminazione, cui aderisce ANIE/ASSIL) - ed ELC (European Lamp Companies Federation) hanno presentato al Parlamento europeo il progetto legislativo LSL (Lighting System Legislation) sui sistemi illuminanti, ac-colto con favore perché rappresenta un consistente contributo per il raggiungimento dell’obiettivo della Direttiva UE di risparmio energetico del 20 per cento entro l’anno 2020. Il progetto LSL vede coinvolti tutti gli attori del settore illuminazione, i produt-tori di apparecchi e di lampade, i lighting designer, i progettisti dell’impianto elettri-co, gli installatori ed i manutentori. In particolare, si riferisce al settore pubblico e terziario, come illuminazione di strade, ambienti urbani, fabbriche, uffici ed esercizi commerciali.

Roberto Barbieri, CEO & General Manager Osram

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THUNDER L175 x H250 x P65 mm L220 x H310 x P70 mm L300 x H412 x P80 mm L360 x H485 x P80 mm

Qualità, Prestazioni, Design. Ancora una volta il meglio da Reer

THUNDER è un nuovo proiettore a Led dalle altissime prestazioni, semplice da installare e facilmente regolabile secondo varie

angolazioni per offrire in qualsiasi situazione la luce ideale. Disponibile nelle versioni con 12 Led (25Watt), 27 Led (48Watt),

48 Led (83Watt) o 75 Led (120Watt), si dimostra perfetto per applicazioni interne ed esterne. Il suo design sobrio e raffinato,

lo rende adatto ai contesti industriali e professionali, come anche alle strutture commerciali o pubbliche della più varia tipologia.

Con THUNDER, ReeR è pronta ancora una volta ad offrirvi un prodotto

che guarda al futuro, grazie alle sue prestazioni e soluzioni innovative.

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Si chiama “Infinite Innovation” l’istal-lazione realizzata interamente con le tecnologie innovative ed ecosostenibili prodotte da 3M per l’Ambient Culture nell’architettura e nel design: un viaggio nel mondo delle finiture e della luce, na-turale e artificiale, dove l’illuminazione diviene parte integrante del progetto e della creazione dell’ambiente.L’istallazione “Infinite Innovation” è rea-lizzata dall’architetto e designer Martino Berghinz sulle visioni e le idee sviluppate dal 3M Design Lab Team, in collaborazio-ne con Design Group Italia, Huub Ubbens e D’Alesio&Santoro.Farà vivere ai visitatori l’esperienza della

luce naturale in un ambiente oscurato, addentrandoli in uno spazio dagli infiniti colori e dalle innumerevoli sfaccettature, dominato dalla presenza di un Led-Hoop di grandi dimensioni, e facendo loro sco-prire il mondo delle finiture decorative per l’architettura e le pellicole per la retroproiezione con un’istallazione mul-tiscreen. I visitatori potranno ammirare il fascino e la bellezza di pareti rivestite con moduli luminosi e decorativi e di su-perfici animate da tagli fluidi e luminosi, esplorando il mondo 3M attraverso la proiezione di animazioni presentate da innovativi miniproiettori.

Sfruttando l’energia e l’efficienza dei LED più moderni, la lampada da terra R-Cycle genera un flusso luminoso pari a quello di una lampada ad alogeni di 160 W, a fronte di un consumo reale di soli 40 W.Il nome non si riferisce esclusivamente all’energia che consente di risparmiare, ma anche ai materiali con cui è realizza-ta e al concetto che la contraddistingue, “rubato” al mondo professionale e qui utilizzato per il settore del decorativo domestico. La testa illuminante della lampada è costituita da un radiatore del diametro 20 cm in fusione di alluminio (riciclabile al 100%); la forma’ deriva dal riutilizzo di un apparecchio pensato e prodotto per l’illuminazione industriale. Al suo interno troviamo installati 18 LED di potenza di ultima generazione: super

efficienti e di grande resa cromatica.Disponibile anche nella versione On/Off, è con la versione “Dimmer” che la lampada presenta funzionalità di rilievo. Rispetto ai normali strumenti che dimi-nuiscono la potenza del flusso luminoso lasciando invariato il colore della luce, questo particolare dimmer regola in proporzione anche la temperatura di colore, seguendo la curva espressa dal diagramma di Kruithof, fisico olandese che scoprì sperimentalmente la relazio-ne tra illuminamento e temperature di colore. Bilumen realizza questo effetto utilizzando 18 LED bianchi a bassissima temperatura di colore, anziché LED color ambra, che sono ad oggi l’escamotage tecnologico utilizzato per “scaldare” la luce bianca dei LED.

Presentata da Clay Paky, Sharpy è una testa mobile Beam da 190 W, con un’e-missione luminosa che fino ad ora era possibile solo con lampade nove volte più potenti. Il suo fascio è tanto concentrato e alli-neato da sembrare un raggio laser. Si tratta di un prodotto innovativo per la purezza cromatica, per la nitidezza e per l’uniformità del fascio senza aloni.

Con 14 colori e 17 gobo offre la possi-bilità di cambiare la forma del fascio e di ottenere effetti a mezz’aria di grande effetto: questo perché i gobo sono sulla stessa ruota. Sharpy è estremamente piccolo e legge-ro (50 cm per 16 kg) e può essere posi-zionato ovunque, su truss per eventi live e televisivi, sul palco, in show room o in sale per conferenze.

3M: tecnologia ed emozione

BiluMen: potenza e risparmio energetico

Clay Paky: raggi di luce parallela

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Tra le varie proposte di Fabbian ci sono Angle (Pamio Design) e Pulse. Il primo è un appa-recchio d’illuminazione da terra per interno. La sua struttura è realizzata in carbonio strut-turale, verniciata bianca lucida e nera lucida. Per entrambe le varianti la base zavorrata è in acciaio verniciato nero opaco. Nella testa ba-sculante di forma circolare alloggia un anello con 180 micro LED ad alta efficienza, che ge-nerano un flusso luminoso superiore ai 1.000 lumen, con una temperatura colore di 3.000 K. La potenza assorbita è inferiore ai 20 W.

Pulse è, invece, una sospensione disegnata da Alberto Saggia e Valerio Sommella. Consiste in una lastra piana di vetro dello spessore di 8 mm, sostenuta da 4 cavi regolabili in acciaio. Il circuito elettrico è serigrafato sulla parte supe-riore del vetro.È disponibile in due dimensioni: mm 1.100 x 300 e mm 1.100 x 500. Nella versione più pic-cola sono installati 24 LED da 1,5 W, mentre in quella più grande 32 LED da 1,5 W. È stata scel-ta una temperatura colore standard di 3.000 K per una visione confortevole.

Numerose le nuove proposte progettate e crea-te da Forma Lighting per soddisfare le esigenze di illuminazione del retail. Tra le tante ricordia-mo, per l’elevata versatilità e originalità, Toro, la famiglia Punto Square & Round, Piazza Led.Lo spot light Toro è nato dalla collaborazione tra l’azienda e l’architetto Franco Mirenzi. Ver-satilità e tecnologia sono le due caratteristiche principali di questo apparecchio, che mira a diventare parte integrante dell’architettura, illuminando dettagli e particolari e integran-dosi perfettamente nel contesto in cui viene inserito. Si rivela, quindi, un faretto adatto per tutti i tipi di ambienti e per tutte le necessità di illuminazione. Toro è stato studiato nelle ver-sioni a plafone, a parete e per binario; inoltre, è disponibile nella versione a LED e con sorgenti alogene o a lampade a ioduri.Abbiamo poi la linea Punto Round & Square, che mira a illuminare e dare importanza ai

dettagli dell’ambiente in cui è inserito. Gli ap-parecchi di questa linea vengono posizionati in “profondità”, offrendo un alto grado di antiab-bagliamento. È una linea composta da lampa-de che rispondono alle più svariate esigenze di illuminazione del settore retail: Punto, sia nella proposta Square, sia in quella Round, è disponibile nelle versioni simmetrica, asimme-trica e wall washer. Inoltre, anche questa linea si compone di apparecchi studiati per lampade a ioduri, alogene e a LED.Altro prodotto interessante di Forma Lighting è Piazza LED, disponibile sia nella versione a incasso, sia in quella a binario. Il prodotto, inol-tre, è proposto nella versione con luce bianca o nella versione RGB. È un apparecchio a in-casso, completamente estraibile, che si adatta alle funzioni di wall washer ed è indicato per illuminare gli spazi ricettivi.

Presentate da Fanton le ultime novità della serie Country Collection. La gamma di pro-dotti in ceramica si allarga e ora comprende una ricca serie di prodotti per l’illuminazio-ne. Una linea completa di lampadari, appli-que, spot in ceramica finemente decorati a mano da maestri ceramisti. Tutta la serie si contraddistingue per un’eleganza senza tempo, un sapiente mix tra gusto retrò e l’uso di tecnologie moderne. La nuova linea completa la gamma di prodotti Country Collection in ceramica “tecnica” e di cavi in treccia di seta dedicati all’impiantistica civile. La realizzazione dei prodotti è affida-ta a raffinate maestranze, esperte dell’arte ornamentale, che con sapiente esperienza reinventano una tradizione di gusto delicato espressa nei disegni e nei decori di questa linea. Tecnologia e maestria si fondono in un progetto esclusivo, che garantisce alti

standard di qualità e di sicurezza, velocità d’installazione, flessibilità e praticità d’u-so, espressione del più autentico “Made in Italy”. La nuova linea si articola su una gamma completa: lampadari a sospensio-ne, lampadari saliscendi, spot da parete e applique. I prodotti Country Ceramics Col-lection presentano caratteristiche uniche e originali. I prodotti di questa linea adottano un esclusivo sistema denominato Country System. Il sistema è composto da un “frut-to presa” e dalla cover di ceramica. In fase d’installazione, va montato prima il frutto presa, realizzato in materiale termoplasti-co, e poi la cover di ceramica. Il frutto presa è la vera “anima tecnologica” dei prodotti Country. Questa soluzione garantisce molti vantaggi, in fase sia d’esecuzione dell’im-pianto, sia di utilizzo, tra cui flessibilità e sicurezza.

FaBBian: costruire con la luce

ForMa lighting: una vasta scelta

Fanton: prodotti per l’illuminazione in ceramica decorata

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Wing Sun è il componente base per realizzare il lampione fotovoltaico, un sistema moder-no costituito da un modulo fotovoltaico che converte la radiazione luminosa diurna in energia elettrica, accumulata in una batteria durante il giorno e restituita durante la notte per alimentare una sorgente di luce, grazie all’azione intelligente di una centralina di controllo a microprocessore.Il lampione fotovoltaico rappresenta la rispo-sta ottimale alle esigenze di illuminazione nei luoghi in cui non sia già presente la rete elettrica nelle vicinanze.È costituito dai seguenti componenti:- moduli fotovoltaici realizzati con celle solari in silicio monocristallino, con potenza com-plessiva fino a 180 Wp;- regolatore di carica con le seguenti carat-teristiche: modalità di carica PWM; controllo digitale con microprocessore; regolazione sullo stato di carica; riconoscimento fascia

oraria giorno/notte; protezioni elettroniche contro sovraccarico, cortocircuito, inversione di polarità, sovratensioni sui pannelli e sul carico; doppio timer che permette la regola-zione programmata del flusso luminoso nelle ore notturne, per un’ottimizzazione dell’auto-nomia; corrente massima di carica 10 A;- batterie AGM Long life, con capacità basate sull’autonomia necessaria/richiesta.Sulla base delle informazioni raccolte dalla centralina a microprocessore, e legate al pro-filo di accensione e spegnimento impostabile dall’utente, il lampione fotovoltaico lavora in completa autonomia, garantendo cicli di lavo-ro compatibili con il periodo dell’anno (circa 12 ore di funzionamento in inverno e circa 8 ore in estate). In particolare, la progettazione del sistema “pannello/batterie/corpo LED” permette, nel 90% dei casi, di garantire il funzionamento per almeno 24 ore (3 x 8 h) in assenza di sole per due giorni.

L’apparecchio per illuminazione stradale proposto da Grechi si presenta con tec-nologia LED integrata.Il gruppo ottico indipendente è realizzato in pressofusione di alluminio, anodizza-to, per prevenire il processo di ossidazio-ne e corrosione.La superficie di dissipazione integrata, grazie al disegno aerodinamico, garan-tisce una veloce dispersione del calore.Il corpo strutturale portante, in presso-fusione di alluminio, dopo il processo di fosfatizzazione, è verniciato con pol-veri poliestere, polimerizzate in forno a

200 °C, con spessore del film protettivo 60÷80 micron; il suo design è studiato per garantire la schermatura del vetro ed evitare la dispersione della luce pa-rassita.Il vano accessori è indipendente, con apertura a portella, di grandi dimensioni e in grado di garantire basse temperatu-re ambiente, per una lunga durata dell’a-limentatore. La piastra porta accessori elettrici è asportabile ed è realizzata in materiale plastico con elevate caratteristiche ter-momeccaniche.

GE Energy Smart da 9 watt si presenta con un design assolutamente diverso da quello della classica lampadina a LED, sostitutiva delle lampade a incandescen-za. La forma di questa lampada a LED di GE Lighting, con le particolari alette, permette di distribuire la luce come una lampadina tradizionale a incandescenza, intorno a tutto il bulbo, offrendo un’ot-tima potenza luminosa durante tutta la sua vita, stimata in 25.000 ore (con un utilizzo di 4 ore al giorno, durerà circa 17 anni). Certificata Energy Star come lampada LED omnidirezionale sostitu-tiva, la nuova lampadina a LED produce 470 lumen (come le incandescenti da 40

W) di luce calda (3.000 K), prevede il 77 per cento di risparmio energetico e dura oltre 25 volte più a lungo di una incande-scente standard.Le alette che racchiudono LED Energy Smart svolgono una funzione di raf-freddamento: estraggono il calore per disperderlo all’esterno, mantenendo i LED freddi, per una vita più lunga e una maggiore efficienza.Utilizzando la tecnologia LED , la nuova lampadina fornisce forma e funzionalità insieme: è migliore esteticamente, au-menta la rimozione del calore in modo efficiente e distribuisce la luce in modo uniforme in tutte le direzioni.

g. C. illuMination: luce dal sole

greChi: illuminazione stradale a led

ge lighting: forma e funzionalità insieme

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Evita, lampada nata dalla collaborazione tra Kundalini e lo studio AquiliAlberg, si presenta come un lavoro sartoriale, nel quale il metallo avvolge il corpo luminoso in un abito cucito su misura, caratterizza-to da linee e superfici curve, leggerezza e dinamismo.La forma inconfondibile di Evita susci-ta immediata attrazione grazie anche ai sofisticati colori proposti, in armonia o in contrasto con il sinuoso schermo in poli-carbonato.Grazie alla sua torsione, diffonde la luce in funzione di come viene orientata, sempre

in sintonia con qualunque ambiente, ge-nerando atmosfere costantemente diverse all’interno di ogni spazio, con versatilità, originalità e complessità geometrica.La lampada è disponibile sia nella versio-ne da terra, sia in quella applique. I colori sono il bianco, il beige, il tortora e il rosso; la struttura è in metallo tagliato al laser e il diffusore è opalino termoformato.Le dimensioni della lampada da terra sono: diametro cm 33, altezza cm 190; quelle della lampada da parete sono: dia-metro cm 11, altezza cm 38.

Proiettore per illuminazione di grandi impianti sportivi, Tolone è stato pensato e realizzato per offrire ottime prestazioni, sicurezza e per rendere il più semplice possibile la manutenzione.Per esempio, la sostituzione della lam-pada avviene con accesso dal coperchio posteriore; il sezionatore standard garan-tisce l’isolamento elettrico all’apertura del coperchio, apertura realizzata con 3 clip a pressione. Il vetro di tipo fisso è provvisto di telaio con chiusura a vite.Corpo, telaio vetro, coperchio posteriore e scatola cablaggio sono costruiti in allumi-nio pressofuso con lega leggera UNI 5076.La scatola di cablaggio è posizionata sulla staffa in cui vengono alloggiati morset-to elettrico e, a richiesta, accenditore. In questo modo si ha la possibilità d’in-

stallare reattore e condensatore distanti dall’apparecchio. Ulteriori caratteristiche sono: vetro tem-prato trasparente sodico calcico spessore 5 mm; riflettore concentrante a tronco di cono ricavato con lavorazione di tornitura da una lastra in alluminio purissimo di spessore 1,2 mm; superficie di tipo spe-culare per la versione 3°x2 e superficie martellata per la versione 9°x2; rifrattore per recupero flusso luminoso; cassette d’alimentazione (peso max 19 kg) con grado di protezione IP 65, classe d’isola-mento I; valvola di sfiato per stabilizzare la pressione all’interno del faro al variare del regime termico e ridurre notevolmente le sollecitazioni su vetro e guarnizioni; guar-nizioni in silicone. Infine, il proiettore è in classe d’isolamento I.

kundalini: forma inconfondibile

lanzini: proiettore per esterno

Ad un anno dalla sua introduzione sui mercati mondiali, Galileo Optical System si presenta oggi nella nuova versione Plus, in grado di rispondere alle domande più esigenti che provengono dal mondo del wide area lighting: street lighting; tunnel lighting; outdoor lighting; indoor lighting; industrial lighting.La serie Plus rappresenta la sintesi di un percorso evolutivo che deriva dalla conti-nua ricerca e sperimentazione scientifica svolta dal settore R & D di Khatod.Il sistema consente un livello di prestazio-ni molto elevato, con LED da 100 lm/W a 300 lm/W.

Le caratteristiche ottiche, meccaniche e dimensionali delle lenti che compongono il sistema Galileo sono state studiate pro-prio tenendo conto dell’applicazione con questi potenti LED di ultima generazione (dai 90÷100 lm/W a fine 2009, ai recenti 200÷300 lm/W di recente uscita sul mer-cato).Galileo Optical System Plus è un sistema ottico di nuova concezione, pronto all’uso: una base con ottiche già montate e orien-tate; un unico modulo che, grazie alla grande flessibilità di applicazione, con-sente la realizzazione di pattern diversi in infinite configurazioni.

khatod: sistema ottico flessibile

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Proposto da Metal Spot, TouchMe è un apparecchio di illuminazione dal design ultra minimale (opera di Marco Bosisio), molto leggero, ma, nello stesso tempo, solido.Le sue dimensioni sono ridotte al mini-mo: 6 millimetri di spessore e 4 cm di larghezza sono grandezze assolutamen-te ridotte nell’ambito degli apparecchi a sospensione. Eppure, grazie alla tec-nologia LED, Marco Bosisio ha potuto

operare per sottrazione, riducendo al minimo le parti in alluminio.Dotato di cavi di sospensione trasparenti regolabili, può essere utilizzato sia in ambienti contract, sia in quelli domestici. I 72 LED di colore bianco neutro offrono una morbida luce d’ambiente.La struttura è realizzata in alluminio anodizzato, il diffusore è in policarbonato satinato.

Atollo (design Paolo Grasselli) è un pro-gramma composto da corpi illuminanti, da sedute e da tavolini in polietilene a forma di cerchio e semicerchio, per in-terni e spazi outdoor di giardini e terrazzi.Il sistema modulare nasce da uno studio approfondito, che risponde alle esigenze di illuminotecnica di locali, ristoranti, lounge bar, ma si inserisce perfettamen-

te anche nei contesti domestici.La serie Atollo è declinata in più dimen-sioni e in più varianti: a sospensione, a plafoniera o arredi luminosi.La plafoniera, per esempio, è disponibile nelle versione media, maxi, mega. Il dif-fusore è in polietilene nei colori bianco, vinaccia e antracite, con particolari me-tallici cromati.

La sospensione Giò è un oggetto di de-sign puro ed essenziale: un supporto in alluminio cromato o verniciato di bianco opaco liscio che sostiene la fonte lumi-nosa racchiusa in un cerchio. La lampa-da appare sintetica, fredda e caratteriz-zata da un design minimale, ma in realtà il disegno è ricercato e curato; la linea parte con una andatura rettilinea, netta, per poi curvarsi prima del supporto della fonte luminosa, punto in cui la linearità lascia spazio alla forma del cerchio.Una soluzione di grande impatto visivo consiste nell’inserimento dell’innesco

del cavo elettrico direttamente all’inter-no della struttura, con la duplice funzio-ne di alimentazione e di supporto.Disegnata da Angeletti Ruzza Design, Giò ha il corpo in alluminio, abbinato ad un diffusore in policarbonato che cela il sistema di luci LED.La ricca proposta di Nemo-Cassina Lighting comprende, inoltre, lampade da terra, da tavolo, da parete ed a so-spensione, unite fra loro dal linguaggio di design avanzato, dalla ricercatezza dei materiali e delle tecnologie, dalla cura per il dettaglio.

Metal SPot: leggero, ma forte

ModoluCe: versatili elementi luminosi

neMo CaSSina lighting: amore per il dettaglio

Il marchio Lucitalia, noto per la realiz-zazione di lampade d’arredo con conte-nuto tecnico, propone una vasta gamma di prodotti: lampade da parete, da soffit-to, da tavolo, da terra, per esterni.Ne sono un esempio le lampade da so-spensione Mono, ideate e progettate dal duo Serge & Robert Cornelissen, quelle a sospensione e a plafone Montenapo-leone, disegnate dal designer novarese Gabi Peretto, oltre alla lampada Queen.La prima è realizzata in vetro soffiato trasparente. La struttura è nel colore bianco lucido e utilizza una lampada globo fluorescente E 27.

Montenapoleone ha un paralume dia-metro cm 55 in stoffa bianco o nero opa-co. Utilizza una lampada fluorescente compatta ed è proposta con diffusore in vetro opale satinato. La sospensione esiste anche con diametro da cm 20, per l’utilizzo di lampada alogena.Infine, la serie Queen, by Serge & Ro-bert Cornelissen: lampade a sospen-sione o plafone in poliuretano rigido (Baydur), a luce diretta. Sono disponibili in due versioni: con reattore elettronico incorporato, per l’utilizzo di lampade fluorescenti compatte, o per fluorescen-ti elettroniche.

luCitalia: per spazi eleganti

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I LED da incasso Ledvance Downlight, con un’efficienza di oltre 50 lm/W, si basano non solo su efficienza energe-tica e prestazioni, ma anche su design moderno e semplicità di installazione. Grazie alla loro elevata efficienza, al basso consumo energetico, alla durata particolarmente lunga, fino a 50.000 ore, e alle elevate proprietà tecniche di illu-minazione, offrono soluzioni dedicate ed economicamente vantaggiose per l’illu-minazione generale.

Dimensioni compatte e semplicità di installazione aumentano la gamma di possibilità creative dell’illuminazione professionale da incasso, offrendo alter-native di varie dimensioni e prestazioni.I Ledvance Downlight sono disponibili in diverse versioni, per soddisfare ogni tipo di esigenza. La versione S è l’ideale per l’integrazione in sottopensili, mentre per l’illuminazione generale sono disponibili le versioni M, L e XL.

oSraM: design ed efficienza

Si chiama Ogun, il nome della divinità afro brasiliana del ferro e della forgiatura, la nuova interpretazione dei classici appa-recchi per spazi industriali nei quali il pro-getto è guidato dall’attenzione rivolta alla qualità della luce.È una macchina ottica calcolata per ot-tenere la migliore distribuzione delle emissioni senza abbagliare. La sorgente è interamente schermata, tranne che in una piccola porzione alla sua estremità infe-riore. Tutta la luce emessa segue un per-corso di riflessioni che la distribuiscono, bilanciando le percentuali di luce diretta, indiretta e laterale, senza però compro-metterne in modo rilevante il rendimento,

che resta comunque pari al 75 per cento. È progettata per inserirsi in spazi indu-striali o grandi spazi pubblici, ma, grazie alla predisposizione per una sorgente fluorescente, si adatta anche ad ambienti lavorativi o domestici, dove le altezze d’in-stallazione sono meno elevate. La sempli-cità dell’apparecchio contribuisce, inoltre, a farne un prodotto ecosostenibile: è rea-lizzato solo attraverso il taglio e la piega di lamiere di alluminio riciclato e riciclabile, è praticamente monomateria, subisce pochi passaggi produttivi ed ha un’ottima resistenza nel tempo; infine, le sorgenti utilizzate sono scelte privilegiando quelle a maggiore efficienza.

Nuove decorazioni impreziosiscono il pa-ralume di un classico del design, la lam-pada da terra Fortuny di Pallucco: sono quelle dei leggendari tessuti Fortuny, pro-dotti dalla omonima azienda, preparati sui telai originali e stampati secondo esclusivi sistemi e tecniche che ancora oggi si tra-mandano di generazione in generazione.Disegnata da Mariano Fortuny y Madrazo nel 1907, quest’anno è stata oggetto di restiling. Sono nate così inedite interpre-tazioni, nel segno della tradizione, con tre

rivestimenti del diffusore, scelti in base all’abbinamento con il cavalletto a fotogra-fo della lampada: Fortuny Papiro Ebony & White, per la struttura laccata nera; Fiori Caramel & White, per la struttura bianca; Onde Ivory & Gold, per la struttura in color titanio.Queste sono solo le prime tre combina-zioni; innumerevoli, e sempre suggestive, sono le personalizzazioni che si possono ottenere, attingendo all’archivio e alle reinvenzioni delle stoffe Fortuny.

huuB uBBenS: nuova interpretazione

PalluCCo: intramontabile design

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Envios è un versatile proiettore orienta-bile da binario, proposto in tre dimensio-ni, per la versione da interno, e in due dimensioni, per quella da esterno.Questo apparecchio separa il gruppo elettrico dal gruppo ottico, ottimizzando sia l’equilibrio estetico, sia la dissipa-zione termica, e consentendo la tempe-ratura d’esercizio ottimale, a garanzia della massima efficienza e durata della sorgente luminosa.Per la dissipazione ottimale dell’energia termica, il corpo è realizzato in alluminio pressofuso con struttura a vani separati.L’orientamento è manuale: orizzontale 356°, verticale ±135°.

Un altro proiettore lineare e compatto proposto da Reggiani si chiama Cubios, è disegnato da Fabio Reggiani ed è l’unio-ne di parallelepipedi di varie dimensioni.Questo apparecchio è pronto a trasfor-marsi, per indirizzare i puntuali fasci luminosi. La sua flessibilità permette di adattarlo a nuove esigenze, così che risulta utile in ambienti dove gli allesti-menti sono rinnovati frequentemente.Cubios alloggia le tecnologie di alimen-tazione nella base compatta, che lo ren-de solidale al binario.L’orientamento di ogni singolo vano ot-tico è indipendente: 356° sull’asse oriz-zontale, 60°/80° sull’asse verticale.

Nanoled Quadrato è l’ultimo nato della famiglia Nanoled di Simes, i piccoli ap-parecchi a LED in bassa tensione e dim-merabili presentati con successo nella versione tonda.È un apparecchio dalle dimensioni estremamente ridotte, soli 43 mm di lato, disponibile con soft e accent LED e alimentato a 24 V. È ingegnerizzato su connettore rapido e prevede l’inversione di polarità, oltre alla connessione in pa-rallelo.Come per la versione tonda, anche quella quadrata è proposta in 3 varianti di appli-cazione: calpestabile, con diffusore opale o trasparente, indicato come luce segna-passo per migliorare la visibilità di gradi-ni e percorsi; incasso a parete, dotato di diffusore trasparente con distribuzione asimmetrica della luce; downlight, per

creare suggestivi punti luminosi a soffit-to grazie al diffusore opalino che emette luce diffusa.Tutti i prodotti Nanoled sono sviluppati sulle dimensioni del connettore rapido su cui sono montati ed equipaggiati con convertitore 24 V/230 mA, che permette il collegamento in parallelo, renden-do facilmente individuabile l’eventuale apparecchio non funzionante qualora si verificasse un guasto. Il circuito elet-tronico consente la dimmerabilità con tecnologia PWM (Pulse With Modulation) con alimentatore remoto.Tutta la gamma è caratterizzata da un anello in acciaio inox senza viti in vista costampato con il policarbonato, for-mando così un corpo unico che impedi-sce qualunque genere di infiltrazione.

reggiani: orientabili e compatti

SiMeS: piccoli led per grandi atmosfere

La serie QLamp di Qualitron si arricchi-sce di un nuovo esemplare: la QLamp H2, che funziona a tensione di rete ed è proposta con tradizionale attacco GU10.Compatibile con la maggior parte dei faretti per lampadina dicroica diametro 50 mm, ha un corpo ceramico metal-lizzato idoneo a garantire la sufficiente dissipazione termica ed è equipaggiata con 4 LED Rebel ed un’elettronica di alimentazione integrata che la rende dimmerabile.Con un consumo di soli 7 W, vanta pre-

stazioni illuminotecniche di spessore, differenti a seconda della classificazio-ne di colore ANSI nelle quali è possi-bile scegliere questa lampadina: 2.700 K/295 lumen; 3.000 K/30 lumen; 3.500 K/32 lumen; 4.000 K/420 lumen; 5.000 K/420 lumen.Due ottiche speciali, da 25° o da 50°, completano il prodotto, rendendolo ideale per sostituire le lampade dicroi-che con attacco GU10 con più moderne lampadine a LED.

Qualitron: a tensione di rete

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Creato per rispondere alle esigenze specifiche del mondo del retail, Ledò è un proiettore professionale disegnato intorno ai LED, per ottimizzarne le pre-stazioni.Corpo estremamente compatto, design caratterizzato da linee arrotondate, ta-gli asimmetrici e assenza di spigoli vivi permettono a questo apparecchio di in-serirsi in qualsiasi contesto espositivo. La mancanza di invasività è assicurata anche dalla particolare conformazione della basetta, dove si trova l’alimentato-re, che rimane sempre fissa in parallelo al binario. A favorire l’integrazione di Ledò c’è anche la possibilità di sceglie-re tra tre diverse finiture (grigio titanio, bianco gesso o nero profondo).Dal punto di vista delle prestazioni, l’im-

piego di LED di potenza di ultima gene-razione è ottimizzato dalla combinazione con innovative ottiche di precisione in alluminio purissimo e con un vetro reti-nato; due tipologie di fasci luminosi (Spot e Flood) permettono di realizzare artico-late regie illuminotecniche.Quanto alla resa cromatica, Ledò offre la possibilità di scegliere tra due tempera-ture di colore (3.000 K e 4.000 K): un’ul-teriore garanzia di versatilità applicativa.Completano i vantaggi la possibilità di orientare l’apparecchio su due assi (da 0° a -90°, sul piano verticale, e 355°, su quello orizzontale), il sistema di doppio bloccaggio, che assicura nel tempo l’e-sattezza dei puntamenti, la facile acces-sibilità dei selettori e lo scarso impegno manutentivo richiesto.

targetti: professionale a led

Grazie all’utilizzo del nuovo materiale len-ticolare denominato “Prisma Lentiflex”, Slamp presenta “Goccia di luce”, lampada a sospensione disegnata dal giovane desi-gner Stefano Papi e progettata apposita-mente per l’utilizzo di corpi illuminanti a risparmio energetico. L’utilizzo del Lenti-flex, infatti, valorizza l’estetica delle lam-padine fluorescenti compatte e ottimizza l’efficienza luminosa del prodotto.Tra le caratteristiche della lampada ricor-diamo che il nuovo materiale crea affasci-nanti effetti di rifrazione e riflessione della luce e che, grazie alla sovrapposizione di due strati di materiale con un’inclinazione

inversa di 12°, cambia aspetto e colore in base ai diversi punti d’osservazione;La “rigatura” del materiale permette di ottenere un effetto “fresnel” che lascia passare la luce, ma, allo stesso tempo, la scompone, permettendo di massimizzare l’effetto luminoso della lampadina, evi-tando l’abbagliamento e generando effetti cromatici cangianti.Tutte le lavorazioni del materiale avven-gono nel rispetto delle norme ecologiche, con lavorazioni a freddo che non produco-no fumi o vapori. Gli scarti di lavorazione vengono riciclati al 100 per cento.

Si chiama Shadow (design Ferrara Palladino) la famiglia estremamente versatile di appa-recchi a luce fluorescente, nata dall’esigenza di realizzare elevati livelli di prestazione visiva in ambienti di lavoro. Caratterizzati dall’innova-tivo schermo per il controllo della luminanza, che garantisce un elevato comfort visivo, questi prodotti costituiscono una valida alternativa ai più classici apparecchi lamellari dark-light.Sviluppata per fornire nuove risposte all’am-biente ufficio, Shadow trova applicazione anche in ambiti diversi. La gamma, che comprende apparecchi a sospensione, a plafone e ad in-casso, fino ad una lunghezza di tre metri, può essere infatti impiegata in qualsiasi contesto commerciale, ufficio o retail. La tecnologia Tril-li – che si avvale di una serie di piccoli riflettori in grado di correggere e direzionare gli angoli

di uscita della luce, contenendola al di sotto dei parametri previsti dalla normativa – permette di gestire in maniera ottimale le intensità lumi-nose uscenti, garantendo ottime prestazioni vi-sive, elevati rendimenti ed effetti ottici insoliti.Shadow è scaturita dalla necessità di elevare il comfort visivo negli ambienti di lavoro con videoterminali di classe I e II (ISO 9241-7). La luminanza limite è definita dalla normativa per l’illuminazione degli interni EN 12464-1: per angoli uguali o superiori a 65°, sui piani C la luminanza non deve superare 1.000 cd/m2. La componente diretta della luce che fuoriesce privilegia l’illuminamento dei piani orizzontali, evitando valori di luminanza eccessivi in quelle angolazioni che possono diventare fastidiose per gli utenti, garantendo così un comfort ele-vato da ogni punto di osservazione.

SlaMP: una carica di bagliori

tre Ci luCe: famiglia a luce fluorescente

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Philips conferma la sua politica per l’ambiente e la ricerca di soluzioni innovative per la salute ed il benessere di sempre più persone

Impegno per un mondo pIù sostenIbIle

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investirà 2 miliardi di euro in innovazioni verdi per un continuo miglioramento dei processi produttivi, ma ha già raggiunto un’incidenza del 38 percento dei “green product” sul fatturato globale (rispetto ad un’incidenza del 31 per cento nel 2009).Inoltre, con il piano EcoVision per il 2015, ha stabilito ulteriori ambiziosi target in termini di sostenibilità:- dedicarsi al benessere di oltre 500 milio-ni di persone;- migliorare il rendimento energetico di tutti i prodotti in portafoglio del 50 per cento;- raddoppiare la raccolta e il riciclo dei prodotti e la quantità di materiali riciclabili utilizzati nei propri prodotti.

Da sempre impegnata nel proporre inno-vazioni sostenibili nei tre settori strategici dell’Healthcare, del Lighting e del Con-sumer Lifestyle, Philips ha fatto dell’illu-minazione ecocompatibile e dei prodotti Green un obiettivo strategico del proprio modo di fare business. L’ampia gamma di prodotti con cui l’azienda olandese entra in contatto quotidiano con milioni di individui è pensata e progettata sempre più in ottica “green” con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale e offrire soluzioni ad elevate prestazioni, ma anche più sostenibili: ad esempio, nella grande rivoluzione che sta coinvolgendo il settore dell’illuminazione, grazie al passaggio alle soluzioni LED.Philips ha annunciato che, entro il 2015,

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Illuminazione Philips Replay Store

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Commercio Elettrico ha incontrato Ales-sandro Tonoli, Cluster Marketing Mana-ger, Professional Lighting Solutions Italy & Greece.

Qual è, attualmente, l’andamento del mercato del settore illuminotecnico? Quali le previsioni future?«La nostra valutazione del mercato, sia delle lampade, sia degli apparecchi d’illu-minazione, quest’anno rileva una modesta crescita a volume, con valori certamente inferiori rispetto a quelli degli anni pre-cedenti la crisi, ma comunque in crescita. Questo è legato non solo all’aumento dei prezzi delle materie prime ed ai costi in-ternazionali della manodopera, ma anche all’effetto sempre più importante del mix dei prodotti generato dall’innovazione e dall’utilizzo di tecnologie ad elevata effi-cienza energetica (in conformità ai bandi di soluzioni inefficienti e in presenza dell’in-troduzione delle sorgenti LED).Gli ultimi anni prima della crisi sono sta-ti sicuramente estremamente positivi, con importanti crescite delle vendite dei nostri prodotti tramite la distribuzione, grazie ad una nostra politica commercia-le e di marketing mirate al canale. Fon-damentale, a questo riguardo, è stata la sempre più elevata importanza attribuita dai distributori di materiale elettrico al settore dell’ illuminazione e alle opportu-nità di sviluppo che può generare; da qui investimenti dedicati, con la realizzazione di strutture specializzate in illuminotecni-ca con personale specializzato. Oggi, con la crescente evoluzione della tecnologia LED, l’attenzione alla formazione e l’in-vestimento in iniziative di sell out sono fondamentali nel garantire un corretto passaggio in un’epoca di cambiamento, anche nel modo di fare business».

Quali sono le evoluzioni tecnologiche più significative nel settore?«Oggi, la maggior parte degli esperti dell’illuminazione sostiene che l’arrivo di una nuova sorgente, il LED, avrà un effet-to rivoluzionario sull’industria del settore e sulle modalità d’illuminazione. Questa rivoluzione è già in atto e non si assisteva ad un evento di tale portata dalla scoperta della luce elettrica, 126 anni fa.L’illuminazione LED rivoluzionerà il modo in cui si illuminano le case, le auto, i negozi e le città, creando non solo un nuovo modo di provare l’esperienza della luce, ma an-che impattando sulla catena del valore e sulle modalità stesse di gestione della categoria».

Come s’inserisce in questa evoluzione la vostra offerta?«Philips dispone di una gamma completa di sistemi di illuminazione a LED, non solo quindi LED retrofit, ma anche e soprattutto soluzioni integrate. Inoltre, vanta una soli-da presenza in tutti gli aspetti della catena del valore, compresa tecnologia, applica-zioni e illuminazione professionale. Oggi disponiamo della più completa gamma di lampade LED retrofit e presentiamo ap-parecchi LED ad elevate prestazioni, adatti ad ogni applicazione. Sviluppo e tecnologia rendono la nostra azienda un riferimento per lo studio ed il miglioramento della sostenibilità, offrendo qualità crescente a costi sempre più accessibili».

Efficienza e risparmio energetico sono due temi molto attuali. Come vengono affrontati da Philips?«Se consideriamo le preoccupazioni per le conseguenze dei mutamenti climatici do-vuti alle emissioni di CO2 per la produzione di energia elettrica, è naturale l’evoluzione verso un’illuminazione a risparmio ener-getico. Ma l’etica ambientale non è l’unica leva che sta spingendo verso le nuove so-luzioni: un’analisi attenta dei costi dell’im-pianto di illuminazione – non solo, quindi, di acquisto, ma anche e soprattutto di gestione e manutenzione – può facilmente aprire le porte a forti risparmi. Negli ultimi 30 anni, Philips ha considerato i migliora-menti ecosostenibili come un’opportunità di innovazione di business e di prodotto e la tematica del risparmio energetico rientra pienamente nella strategia di ecososteni-bilità dell’azienda. Questo ha portato spes-so l’azienda ad anticipare, con le proprie soluzioni, quelli che oggi sono requisiti legislativi minimi obbligatori indicati dalla Direttiva europea EuP (Energy using Pro-ducts). Inoltre, Philips sta guidando il cam-biamento dell’industria dell’illuminazione per aumentare l’efficienza energetica. È

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Alessandro Tonoli, Cluster Marketing Manager, Professional Lighting Solutions Italy & Greece

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attiva un’azione congiunta tra i produttori, le Associazioni non governative, i fornitori di energia ed i Governi per accelerare la sostituzione delle sorgenti tradizionali con alternative ad alta efficienza. Anche in questo campo il LED offre la massima opportunità in termini di efficienza e ri-sparmio».

Il design è una componente fondamentale degli apparecchi d’illuminazione. Quali sono le attuali tendenze? Quali le vostre proposte?«Philips fa del proprio design la prima risposta alla promessa di brand “sense & semplicity”. La relazione uomo/tecnologia negli ambienti applicativi (domestico e professionale) e la sua evoluzione mostra-no come la nostra promessa non sia uni-camente uno slogan pubblicitario, ma un valore riconosciuto dall’azienda ed insito nelle novità costantemente presentate sul mercato. Il design per Philips è la fusione di tecnologia con l’insieme degli elementi composti da dinamica, ecosostenibilità e, non ultima per importanza, emozione, oggi prerequisiti fondamentali. La funzio-nalità completa il tutto, dal momento che i prodotti sono pensati perché l’utente finale possa provare la massima esperienza nel loro utilizzo».

Come giudica i rapporti tra produttori e mondo della distribuzione?«Per avere successo con l’illuminazione occorre strutturare un’organizzazione dedicata alla vendita e all’assistenza progettuale con persone estremamen-te competenti, capaci di trasmettere ai clienti il valore di un’illuminazione non solo prestazionale, ma anche emozionale. La competenza specifica e la conoscenza dei requisiti dei diversi settori applicativi, come per esempio il negozio, l’ufficio,

l’impianto sportivo, l’hotel, il ristorante, ecc… deve essere coniugata con l’esigen-za dello specifico cliente, per poter offrire davvero la soluzione vincente. Con questi presupposti, il prezzo risulterà essere solo una componente di una decisione finale che darà il giusto valore tra tutti gli altri importanti elementi. In questo modo è possibile dare concretezza e valore ad un rapporto che non deve essere quello di semplice distributore di materiale, ma di attore fondamentale nella creazione di business».

Qual è l’importanza del canale della distribuzione per Philips?«Certamente l’illuminazione rappresenta una grande opportunità per la distribu-zione, perché già oggi il settore ha buoni trend di crescita, uniti ad una marginalità superiore alla media dei prodotti trattati dai distributori. Siamo convinti che la ten-denza di mercato nei prossimi anni sarà estremamente favorevole, in quanto la forte innovazione tecnologica, dove i LED rappresentano una significativa parte, e gli aspetti sempre più urgenti di tutela ambientale, cui l’illuminazione può dare delle risposte concrete, costituiranno una grande opportunità per tutto il settore, ma soprattutto per coloro che avranno fatto gli investimenti adeguati e sapranno essere propositivi nell’offerta dei sistemi di illuminazione più avanzati. Molti nostri importanti distributori partner hanno in-dividuato tale opportunità e sono oggi in grado di dare risposte adeguate al mer-cato dell’illuminazione, giocando un ruolo da protagonista nel veicolare il messaggio della grossa rivoluzione tecnologica in atto.

Quali servizi integrano, completano e qualificano la vostra offerta presso i grossisti di materiale elettrico?«La risposta si può riassumere in due parole: sinergie e competenze. Questi due elementi, che devono fungere da spinta per il mercato professionale, si fondano sulla collaborazione stretta tra la forza vendita ed il marketing Philips con le rispettive unità di riferimento dei propri partner. Una forza vendita altamente qua-lificata, un’accademia della formazione (Philips Lighting Accademy), unitamente alla competenza dei servizi di supporto tradizionali, ruotano attorno al concetto di “people centricity”, ponendo come centro di attenzione i bisogni reali delle persone, i nostri clienti in primis ed i clienti ultimi (installatori ed utilizzatori finali)».

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Lampada a LED Philips LivingColors

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La formazione è un elemento importante nel settore elettrico. Quali sono le vostre proposte, in particolare per gli operatori della distribuzione?«Philips propone formazione e aggiorna-mento continui nel mondo dell’illumina-zione a tutti coloro che sentono l’esigenza di adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato. Philips Lighting Academy ed i nostri STC dedicano molta attenzione alla diffusione della conoscen-za delle nuove tecnologie, fornendo tutte le competenze necessarie per scegliere le soluzioni adatte alle proprie esigenze e realmente affidabili, sapendo riconosce-re i limiti tecnologici di alcune proposte. Importante è distinguere tra formazione e promozione di prodotti e soluzioni, es-sendo la prima il focus di Philips Lighting Accademy, restando, invece, la seconda tipica attività del personale di vendita e marketing. Unendo le competenze tecno-logiche, scientifiche e di marketing dell’a-zienda a quelle commerciali e di interfaccia con gli utilizzatori finali dei propri partner, in distribuzione si possono raggiungere insieme grandi risultati».

Ecosostenibilità: sviluppo e innovazione devono andare di pari passo con l’attenzione per l’ambiente. Quale il vostro impegno in questo campo?«La Sostenibilità è nel cuore della nostra strategia e dei nostri valori. L’applichiamo attraverso un focus preciso sull’efficienza energetica e sullo studio dei materiali uti-lizzati per la nostra produzione – da quelli tradizionali, ormai maturi, ai nuovi prodotti con tecnologia LED. Con un forte focus

sulle sfide del futuro, Philips considera la Sostenibilità molto più di una semplice performance economica e sociale, ma soprattutto una grande opportunità di business. Identificare i bisogni delle per-sone, sia nei mercati avanzati, sia in quelli emergenti, sicuramente può fornire signi-ficativi potenziali business. La crescita de-mografica mondiale e la continua richiesta di miglioramento della qualità della vita, a fronte di una limitata disponibilità di risorse, richiedono una forte innovazio-ne tecnologica e la capacità di esplorare nuovi modelli di business. La sfida globale sull’energia è un’altra significativa oppor-tunità per migliorare la qualità della vita e creare valore. Sappiamo che, nei prossimi 50 anni, la popolazione mondiale cresce-rà fino a 9÷11 miliardi di individui. Questo fenomeno, associato alla rapida crescita di nuove economie emergenti, si tradur-rà in un rapido aumento dei consumi di energia e materie prime, creando ulteriori problemi al nostro ecosistema. Oggi la do-manda di energia sta crescendo, creando preoccupazione intorno ai cambiamenti climatici: la direzione nella quale ci siamo mossi ormai da tempo è proprio la rispo-sta ecosostenibile a questi temi caldi».

Luca Bernardi

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Illuminazione Philips Roma Eur

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Recentemente acquisita da BPT Group, Domino LED oggi si rivolge al mercato dell’illuminazione a LED in termini di innovazione, tecnologia, design minimalistae risparmio energetico

Luci innovative per ogni ambiente

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inesauribilità dei sistemi d’illuminazione: tutti i prodotti sono interamente realizzati in allumi-nio anodizzato, per garantire il migliore smal-timento termico. Test di lunga durata hanno evidenziato una capacità di funzionamento dei LED per oltre 50.000 ore ed una riduzione del consumo energetico fino al 70 per cento. Tutto questo si traduce in un abbattimento drastico dei costi legati alla manutenzione ed ai con-sumi nella bolletta energetica, garantendo una durata del prodotto nell’ambito domestico sostanzialmente illimitata.Negli apparecchi viene inserito, direttamente nella piastra di supporto dei LED, il comples-so di dispositivi elettronici denominato “Sim-plex”, che permette all’apparecchio di essere alimentato da fonti di corrente continua a 12÷24 Vcc mediante connessioni in parallelo e di ricevere direttamente il segnale di dimme-razione in ingresso.La componente elettronica, garantita dalla lunga esperienza BPT nel settore, offre un’ul-teriore garanzia di protezione e di longevità dei prodotti. Questi dispositivi permettono anche la gestione singola o collettiva dell’intensità luminosa, garantendo la massima flessibilità, e s’integrano così nella gamma di sistemi e prodotti offerti dalle altre realtà del Gruppo: BPT (domotica, videocitofonia e termoregola-zione), Brahms e Pinkerton (elettronica appli-cata alla sicurezza antintrusione).Si chiude così un cerchio ideale per l’offerta nell’ambito dell’automazione domestica.

Spazi e oggetti modellati ed esaltati da ac-cattivanti giochi di luci e ombre, la perfetta percezione dei colori e delle forme, atmosfere evocative ed emozionali: questi gli obiettivi sui quali si è concentrata Domino LED attraverso lo studio e la realizzazione dei propri sistemi illuminanti all’avanguardia.Il marchio realizza apparecchi tecnologici dal design minimale, con finiture di pregio e dalle dimensioni ridotte, in grado di proporre soluzioni di illuminazione flessibili, capaci di integrarsi e valorizzare qualsiasi ambiente, sia esso uno spazio commerciale, uno showroom, un hotel, un centro benessere o una residen-za privata. Alta resa cromatica, brillantezza, morbidezza e definizione della luce bianca caratterizzano i prodotti della società, sorgenti luminose che non emettono calore nell’am-biente, grazie all’assenza di raggi IR e UV.Domino LED propone soluzioni in grado di riprodurre diverse tonalità della luce bianca, luce colorata e luce dinamica RGB. Inoltre, la possibilità di realizzare apparecchi con ottiche a fascio stretto, medio o diffuso, permette di creare particolari effetti luminosi, risponden-do a specifiche esigenze architetturali, sceno-grafiche o funzionali.Altro punto di forza dell’azienda è la sua spic-cata attenzione nei confronti dell’ambiente: i LED utilizzati non contengono mercurio, piombo o metalli pesanti difficili da smaltire.La corretta progettazione degli elementi di dissipazione del calore garantisce la quasi

Perpetual 17 Q, incasso orientabile

Multiplo 3Q, incasso fisso a 3 LED

Mercantia 1112, incasso a due sorgenti orientabili a 16 LED

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Una gamma completaLa gamma dei prodotti Domino LED è disponi-bile sia per interni, sia per esterni.

Illuminare gli spazi interniArredare gli ambienti di una casa non signi-fica scegliere solamente i mobili con atten-zione. È indispensabile creare la luce giusta per valorizzare oggetti e ambienti. L’illumi-nazione degli interni riveste un ruolo fon-damentale per creare spazi più accoglienti, belli da vedere e da vivere, dal grande impat-to estetico. La luce è una sorgente infinita di possibilità decorative ed architettoniche: può essere plasmata a piacimento, attraverso apparecchi da incasso, da parete e proietto-ri, seguendo la propria fantasia. All’interno di un’abitazione, di un albergo, di un nego-zio o di un locale notturno allestiti con uno stile minimalista, la luce può diventate essa stessa elemento di arredo. Domino LED, con l’obiettivo di offrire ai suoi clienti tecnologie all’avanguardia, apparecchi intelligenti in grado di dialogare con la domotica, capaci di garantire minore consumo, ridotti costi di esercizio e minimo impatto ambientale, presenta una vasta gamma di apparecchi progettati e realizzati per soddisfare le più svariate esigenze di luce negli spazi interni, dal privato/residenziale al settore contract/arredo d’interni. Alta resa cromatica, stabilità di colore, estrema brillantezza e definizione della luce bianca, assenza di emissioni di raggi UV: la qualità e la quantità della luce contraddistinguono gli spazi illuminati dagli apparecchi Domino LED, disponibili per di-verse modalità installative:- incassi per controsoffitto: Perpetual, Multi-plo, Mercantia;- sospensioni/soffitto: Simposium, Modulo;- parete: Wally;- incassi spot: Ring, Basic;- profili: Stilo;- proiettori: Perpetual.

PerpetualSerie di apparecchi da incasso da controsof-fitto da 7, 12 e 17 LED di potenza, disponibili nella versione orientabile o fissa, adatti per l’illuminazione ambientale diffusa o d’ac-cento. Dotati di sistema di alimentazione Simplex inserito direttamente nella piastra di supporto del LED, sono connessi ad un semplice alimentatore a tensione costante 24 Vcc. I sistemi elettronici di protezione TP e TC permettono il controllo della tempe-ratura interna dell’apparecchio e il funzio-namento della ventola di raffreddamento integrata. Sono disponibili nella versione dimmerabile (DIM-TC) o RGB, con ghiera rotonda o quadrata.

Ring 1/33, incasso orientabile a 1 LED

Stilo/4, sistema di illuminazione lineare con modulo 300 mm

Perpetual 17 binario, proiettore a 17 LED

MultiploApparecchi da incasso da controsoffitto a 3, 4 e 5 LED, disponibili nella versione orientabile o fissa, adatti per illuminazione d’atmosfera e architetturale. Sono dotati di sistema di alimentazione interna Simplex 12÷24 Vcc dimmerabile per la regolazione dell’intensità luminosa, in versione RGB e con ghiera ro-tonda o quadrata.

MercantiaFamiglia di incassi da controsoffitto a più sorgenti orientabili da 4, 8, 12, 16, 24 e 32 LED di potenza. Sono adatti per illuminazio-ne ambientale diffusa o d’accento e dotati di sistema di alimentazione interna Simplex con sistema elettronico TC per il controllo della temperatura interna mediante ventole di raffreddamento integrate. Disponibili, anche, nella versione dimmerabile per la regolazio-ne dell’intensità luminosa.

SimposiumSospensioni a più sorgenti orientabili da 24 e 32 LED di potenza, adatti per illuminazione ambientale diffusa o d’accento, sono dotati di sistemi elettronici di protezione TP e TC che permettono il controllo della temperatura interna dell’apparecchio e il funzionamento delle ventole di raffreddamento integrate.

Modulo 16Famiglia di pannelli luminosi dimmerabili a 16 LED per incasso a controsoffitto, per sof-fitto o a sospensione. Le ampie dimensioni (60 cm x 60 cm) e lo spessore ridottissimo (38 mm) permettono la realizzazione di sistemi modulari a scomparsa per ampie superfici, che creano luce diffusa e d’atmosfera. Mo-dulo 16 è dotato di sistema di alimentazione interna Simplex 24 Vcc ed è disponibile nella versione dimmerabile per la regolazione dell’intensità luminosa e in versione RGB.

Wally 12Applique a 12 LED con emissione di luce radente diretta e indiretta. Disponibile con sistema di alimentazione interna Simplex 24 Vcc dimmerabile. L’eleganza, la linearità delle forme e la finitura in acciaio la rendono adattabile ai più vari contesti architettonici.

RingIncasso spot orientabile a 1 LED, adatto per l’illuminazione e la valorizzazione di piccoli oggetti, disponibile anche in versione RGB.

BasicApparecchi da incasso fisso a 1 LED dagli ingombri minimi, particolarmente adatti per illuminazioni puntuali o per la realizzazione di

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Pilot 1, incasso calpestabile da esterno a 1 LED

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sistemi illuminanti scenografici effetto “cielo stellato”.

StiloSistemi illuminanti lineari e componibili, adatti per l’illuminazione generale di ambien-ti, nicchie espositive e vetrine. Sono provvisti di elementi di finitura e di fissaggio e sono dotati del sistema di alimentazione Simplex 12÷24 Vcc.Il modulo base di Stilo può misurare 125, 150, 250 e 300 mm e può essere equipaggiato da 3 a 12 LED di potenza o decorativi.

Proiettore PerpetualProiettore da binario a 7, 12 e 17 LED, adatto per illuminazioni di ambienti diffuse o d’ac-cento. I sistemi elettronici di protezione TP e TC permettono il controllo della temperatura interna dell’apparecchio e il funzionamento della ventola di raffreddamento integrata.

Valorizzare gli spazi esterniL’illuminazione degli spazi esterni riveste un ruolo fondamentale per creare ambientazioni accoglienti, sicure da vivere, belle da vedere, e per valorizzare i colori e le forme con gran-de impatto estetico. La luce è una sorgente infinita di possibilità decorative ed architet-toniche, può essere plasmata a piacimento attraverso apparecchiature che offrono solu-zioni tecnologiche su misura, diventando ele-mento di progettazione e di arredo. Stili, linee e modelli degli apparecchi d’illuminazione sono progettati per integrarsi nelle diverse situazioni, con forme di tendenza, sempre aggiornate, tecnologicamente all’avanguar-dia ed estremamente efficienti, sempre nel rispetto dell’ambiente e riducendo i consumi energetici.Domino LED offre per gli spazi esterni una gamma di apparecchi dall’alta resa croma-tica, in grado di garantire tutte le diverse tonalità della luce bianca, emissioni di illumi-nazioni colorate (verde, rosso, blu) ed effetti di luce dinamica RGB.La possibilità di realizzare gli apparecchi con ottiche a fascio stretto, medio o diffuso, permette di creare pennellate di luce o un’e-missione diffusa per illuminazioni decorative, di cortesia, scenografiche, ambientali e ar-chitetturali.I prodotti per gli spazi esterni sono disponibili per diverse modalità installative:- incassi calpestabili: Pilot, Splash;- incassi a soffitto: Seal;- ad immersione: Nemo;- apparecchi da parete: Split, Ophelia;- proiettori: Hercules.PilotFamiglia di incassi calpestabili da 1, 2 e 4 LED

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adatta per illuminazioni di cortesia e segna-passo. Pilot è disponibile con monoemissione di luce radente, a 1 LED, con biemissione di luce radente, a 2 LED, e con 4 fasci di luce ra-dente o con emissione circolare sempre a luce radente, a 4 LED. Tutta la gamma è disponibile nella versione con sistema di alimentazione interna Simplex dimmerabile.

SplashFamiglia di incassi calpestabili con grado di protezione IP67, equipaggiati con 1, 3, 6, e 12 LED di potenza, con ottiche fisse o orientabili. Finitura in alluminio anodizzato o acciaio inox con vetro temprato di protezione. Sono adatti per illuminazioni decorative e scenografiche e sono disponibili con sistema di alimentazio-ne interna Simplex 12÷24 Vcc dimmerabile o RGB, con ghiera rotonda e quadrata.

SealApparecchi ad incasso da controsoffitto per esterni a 3 LED, con grado di protezione IP65, adatti per illuminazioni d’atmosfera e archi-tetturali. Disponibili con sistema di alimenta-zione interna Simplex 12÷24 Vcc dimmerabile.

NemoProiettore orientabile subacqueo ad immer-sione a 3 e 8 LED, con grado di protezione IP68, adatto per l’illuminazione decorativa di piscine, vasche e fontane, è dotato di sistema di alimentazione interna Simplex 12 Vcc.

SplitApparecchi illuminanti a parete equipaggiati con 1, 2, 3, 4 o 6 LED, in versione mono e bie-missione, con grado di protezione IP67, adatti per illuminazioni ambientali e scenografiche con emissioni di luce radente. Disponibili con sistema di alimentazione Simplex 12÷24 Vcc dimmerabile.

OpheliaFamiglia di proiettori orientabili da parete a 1, 3 e 6 LED, adatta per illuminazioni archi-tetturali e scenografiche, è disponibile nella versione a 3 e 6 LED, con sistema di alimenta-zione Simplex 12÷24 Vcc dimmerabile o RGB.

HerculesProiettori orientabili da 27, 54 e 108 LED di potenza con grado di protezione IP67, adatti per illuminazioni architetturali e di grandi ambienti, disponibili con sistema di alimenta-zione Simplex 12÷24 Vcc.

Paola Cipollini

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Nemo 3, proiettore orientabile subacqueo a 3 LED

Ophelia 3/70, proiettore orientabile a 3 LED

Hercules 54, proiettore orientabile di potenza a 54 LED

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www.fox-parker.it

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Incastonato nelle morbide campagne della Romagna, un piccolo “gioiello” architettonico accoglie visitatori e operatori vinicoli, ospiti della tenuta Masselina dove vengono prodotti vini italiani di grande qualità

Un gioco di sqUadra

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Sulle colline a ridosso di Castel Bologne-se (nei pressi di Faenza), zona vocata alla produzione vinicola d’eccellenza e luogo paesaggisticamente incantevole, in una piccola ma strategicamente importante tenuta, il Gruppo Cevico è proprietario di un podere deputato alla produzione di vini locali di alta qualità.In quest’area sono collocati tre manufatti edilizi di grande semplicità architettonica, ma logisticamente decisivi per lo sviluppo dell’attività dell’azienda.Una di queste strutture – la più piccola, ma più interessante per la disposizione su due piani, funzionale alle differenti attività da ospitare – è stata oggetto del progetto di riqualificazione affidato allo studio Rava Piersanti, finalizzato alla definizione di un edificio a servizio dell’attività di viticoltura.

Il progetto globaleL’intervento rappresenta una risposta ur-gente alla necessità di uno spazio adibito sia a deposito tecnico per i vini (barricaia), sia a locale per l’accoglienza dei visitatori e per la degustazione.Il risultato qualitativo delle soluzioni strut-turali adottate dai progettisti e la distribu-zione funzionale degli spazi, lo sviluppo del contesto ambientale che dialoga armonio-samente con gli interni hanno contribuito a valorizzare questa realizzazione, facen-done un punto di riferimento stabile e di successo.

l’InterventoNel volume semplice di forma rettango-lare, articolato su due piani di circa 200 metri quadrati ciascuno, trova spazio la

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Progetto Cantina della tenuta Masselina

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barricaia (al piano inferiore, pressoché interrato) e (al piano superiore) il grande locale che ospita le attività di ricevimento e degustazione.I due piani sono collegati da una scala in-terna; un locale di servizio e un soppalco adibito a deposito sono stati posizionati vicino all’entrata.Pochi complementi arredano gli interni, volutamente essenziali: il bancone at-trezzato curvilineo, un camino in cor-ten disegnato ad hoc, ispirato alla forma di un decanter, cornici/contenitori di bottiglie, che inquadrano le aperture sul panorama e, infine, tre tavoli con sedute in legno per gli ospiti. Coerenti sono le pavimentazioni lignee.Strutturalmente, la semplicità architetto-nica è decisa; unico elemento caratteriz-zante è il tetto preesistente a due falde, ricoperto in tegole, che sono state conser-vate.Anche l’esterno è stato oggetto d’interven-to: per esaltare il dialogo con il suggestivo panorama, sono state realizzate nuove aperture che svelano, nell’intimità acco-gliente dell’ambiente, visioni spettacolari della campagna circostante.Superfici in legno arricchiscono i muri perimetrali, una pensilina metallica sotto-linea l’entrata e un piano in legno, a ridos-so della parete più panoramica, funge da sosta e intrattenimento nella bella stagio-ne, prolungando idealmente il dialogo tra interni ed esterni.

Il progetto d’IllumInazIoneCoerente con l’impianto architettonico di estrema semplicità e pulizia minimale, il progetto illuminotecnico si affida a solu-zioni essenziali, che sottolineano il valore funzionale ed emozionale della luce, tra-scurando volutamente il ricorso a corpi illuminanti invasivi.

realizzazione: Studio Rava Piersanti (Faenza - RA)architetti: Rita Rava e Claudio PiersantiCollaboratori: Roberto Bandini, arch. Giovanni Ilari, arch. Stefania Altieristrutture: ing. Angelo Sampieri (Forlì)impianti: ELTEC - (Forlì) DEA Engineering (Ravenna)annodi realizzazione; 2009impresa esecutrice: ITER - cooperativa ravennate interventi sul territorioimpianti: C.I.L.A. (Faenza) Amorino (Faenza)infissi: Ravagli Infissi (Bagnacavallo - RA)arredi su misura: Ramanzin Angelo (Budrio - BO)

«Nell’architettura contemporanea», se-condo il pensiero dell’architetto Claudio Piersanti, «l’illuminazione è uno degli aspetti più critici che il progettista deve af-frontare. In questo specifico caso, avendo realizzato grandi superfici vetrate, quindi importanti aperture sull’esterno, poteva-mo pensare che non occorresse un grosso apporto di luce artificiale. In realtà, abbia-mo dovuto “sostenere” sia l’illuminazione diurna nelle giornate invernali o nuvolose, sia ovviamente quella notturna. La vera sfida è che se la luce naturale è molto bella, anche la luce artificiale dovrà essere all’altezza.Un secondo aspetto, non meno importante è la convinzione che l’apparecchio d’illumi-nazione debba integrarsi nell’architettura, come elemento armonico nella struttura e non debba essere percepito come una presenza invasiva ed eccessivamente disegnata. Perciò il problema è riusci-re ad individuare il prodotto giusto, in un mercato pieno di proposte, ma comunque difficilmente in grado di rispondere alle specifiche esigenze di ogni progetto. Ecco

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perché siamo ricorsi alla collaborazione con Quattrobi, per sviluppare insieme so-luzioni “su misura”, possibili grazie alla personalizzazione dei tanti apparecchi a catalogo».Al piano superiore un binario, sospeso a circa 80 centimetri dal soffitto e realizzato su misura, risolve sia le esigenze dell’illu-minazione indiretta (rivolta verso l’alto), sia di quella diretta (orientata verso il basso).La luce indiretta è affidata a lampade fluo-rescenti lineari T5, quella diretta a faretti orientabili con sorgenti a LED, collocati ad intervalli regolari di 40 centimetri l’uno dall’altro. Questo consente di usufruire in maniera flessibile, indipendente e parziale delle due soluzioni, spegnendo e accen-dendo all’occorrenza sezioni di lampade e faretti, per creare set idonei all’accoglien-za.Più semplice, l’intervento nella barricaia, caratterizzata da soffitti molto bassi: qui sono stati riproposti moduli singoli di Luce al Metro, posizionati in sequenza geome-trica. Una soluzione sobria, che non forza la natura dell’essenziale contesto architet-tonico.Infine, gli esterni, con l’installazione di al-cuni corpi illuminanti della serie Forma 3 con sorgenti fluorescenti. Questi permet-

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sisteMi di illuMinazione

Luce al Metro Quattrobi

installazione: a sospensioneCorpo apparecchio: profilo in alluminio estruso verniciatoschermo di chiusura: in policarbonato opalinogrado di protezione: IP54sorgenti: lampade fluorescenti lineari T5 a luce indiretta LED bianchi a luce fredda con fascio di 30°

tono di risolvere l’illuminazione notturna con effetti wall-washer a doppia emissio-ne (superiore, inferiore o entrambe). An-cora una presenza non condizionante, che predilige al decoro e al gioco delle forme la funzionalità.In estrema sintesi, a dimostrarsi vincente e apprezzabile nello sviluppo dell’intero progetto, in particolare quello illumino-tecnico, appare proprio la collaborazione tra lo studio Rava Piersanti e Quattrobi, disponibile a valutare con i professionisti soluzioni articolate e calibrate su misura degli apparecchi in produzione.«L’architettura», conclude Claudio Pier-santi, «è un gioco di squadra che va fatto a più mani: progettisti, impresa edile e aziende fornitrici. Questa prassi è molto diffusa all’estero, ma in Italia non è sem-pre così. Come architetto, ritengo fonda-mentale entrare in contatto da subito con tutti i professionisti coinvolti nell’interven-to, creando un rapporto di collaborazione che superi le relazioni tradizionali, aperto al confronto su tutte le integrazioni e mi-gliorie possibili. Questo investimento è ri-pagato dal ritorno in immagine, condiviso da tutti».

a cura della redazione

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Un viaggio alla scoperta dell’eccellenza “Made in Italy” per l’illuminazione museale, dalla sede produttiva alle installazioni nella tomba di Kha, presso il Museo Egizio

Soluzioni per illuminare l’arte

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anche a livello internazionale per l’offerta di soluzioni ad alto contenuto tecnologico.Oggi l’azienda, che occupa circa 40 persone, sviluppa un fatturato superiore a 6 milioni di euro e, nel 2010 ha registrato una crescita a doppia cifra ed ottimi risultati di profitta-bilità.Da aprile 2009, la società è parte integrante dell’unità di business Professional Luminai-res, Philips Lighting, con la denominazione di “Ilti Luce by Philips”.La direzione intrapresa porta “l’expertise e il saper fare italiano” al servizio di una gran-de multinazionale come Philips e offre all’a-zienda torinese l’opportunità di affermare

Azienda internazionale con sede a Torino, Ilti Luce nasce alla fine del 1989 per volere di Carlo Albano che, dopo una lunga espe-rienza maturata in campo illuminotecnico e della ricerca di fonti luminose innovative, ha deciso di dar vita ad una realtà imprendito-riale focalizzata sulla produzione di soluzio-ni tecniche e qualitative per l’illuminazione architetturale.Fin dalla sua costituzione, la filosofia pro-duttiva è stata, dunque, improntata sulla ricerca di un’illuminazione in grado di pre-servare i reperti storici, evitandone l’esposi-zione a raggi UV ed IR. Negli anni successivi, la sua specializzazione è stata riconosciuta

Sede della Ilti Luce a Torino

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il proprio valore in modo ancor più incisivo, grazie alle potenzialità dei canali distributivi condivisi con la casa madre olandese.«La nostra filosofia è sempre stata quella di proporre agli architetti soluzioni lumi-nose tecnologicamente avanzate», spiega Carlo Albano, Presidente di Ilti Luce. «Poter utilizzare il grande patrimonio di innovazio-ne di Philips e il suo grande impegno per l’affermazione del LED, non può che incre-mentare la nostra posizione di vertice nel mondo e farci guardare al futuro con grande ottimismo».

La produzione e L’iLti research LabCaratterizzata da un’intensa attività di ricer-ca, innovazione ed esperienza artigianale, oggi Ilti Luce è un importante marchio nella realizzazione di soluzioni illuminotecniche altamente tecnologiche e dal design ricer-cato.La produzione “artigianale” è di qualità tutta italiana: i prodotti vengono progettati e realizzati nella sede di Torino, dove è con-centrata l’intera produzione. Solo alcune lavorazioni vengono effettuate all’esterno dell’azienda, spesso nella città d’origine e talvolta nel territorio del Nord Italia.Da sempre innovazione ed efficienza rap-presentano i punti di forza dell’azienda, che ospita al suo interno un laboratorio tecnico avanzato; cuore artigianale del contesto produttivo altamente tecnologico, l’Ilti Re-search Lab è, infatti, il punto di partenza di ogni nuova proposta e soluzione.Attrezzato per la realizzazione di prototipi, il laboratorio è coadiuvato da partner di set-tore per poter rispondere alle richieste di chi desidera una soluzione personalizzata per le proprie esigenze. Qui si realizzano gli studi di fattibilità e si sperimentano gli ultimi ritrovati tecnologici. La costante del-

Carlo Albano, fondatore, Amministratore Delegato e Responsabile del Settore Tecnico di Ilti Luce

Grazie all’innovativa soluzione d’illuminazione, riprende vita uno dei reperti più importanti della collezione del Museo: l’inestimabile corredo funebre dell’architetto Kha e di sua moglie Merit, preziosa testimonianza di vita quotidiana dell’antico Egitto

la ricerca della società è quella di creare elementi che diano al progettista la libertà di realizzare e di fare propria la soluzione illuminotecnica.Particolare attenzione è stata rivolta alla mi-niaturizzazione dei prodotti, per concentrare la luce, sagomarla e plasmarla secondo le necessità di progetto.L’azienda, lavora fianco a fianco dell’archi-tetto o del lighting designer, inventando di volta in volta strumenti per modellare la luce in funzione delle nuove esigenze che si presentano. La progettazione, e di con-seguenza il processo produttivo, diventano per Ilti Luce un sistema su misura, ove una realizzazione è diversa dalle precedenti e dove la standardizzazione riguarda solo i componenti dei prodotti.Lo sviluppo delle linee di prodotto è legato alla continua ricerca che l’azienda porta avanti da sempre, anche con la partecipa-

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zione attiva alla formazione, attraverso ac-cordi di collaborazione con il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano (Lab. Indaco) e con l’Istituto Europeo di Design di Milano.Un ulteriore aspetto che contraddistingue questa realtà di eccellenza è la costante attenzione all’ambiente. La ricerca in cam-po illuminotecnico ha portato l’azienda a sviluppare, negli anni, una delle gamme più complete di prodotti che utilizzano la sor-gente a LED: LEDS e F.O.M., oltre alle linee di prodotti Innovation e Next.L’utilizzo di apparecchi a LED, infatti, garan-tisce un risparmio energetico considerevole ed una gestione economica ottimale del si-stema di illuminazione, grazie alla riduzione dei costi di manutenzione.L’azienda ha scelto di sostenere e fare pro-pria questa filosofia anche nella ristruttura-zione della propria sede, avvenuta due anni fa. Un ampio spazio di circa ottomila metri quadri di estensione dove tecnologia e de-sign si coniugano perfettamente: pannelli fotovoltaici installati sul tetto dell’edificio forniscono energia solare per la produzione di apparecchi energy saving.

L’iLLuminazione deLLa tomba di KhaLa realizzazione a fibre ottiche del 1991, presso il Museo Egizio di Torino, venne defi-nita “The first in Italy” dalla rivista Museum dell’Unesco.Grazie, infatti, alla messa a punto di un nuovo tipo di vetro ad altissimo rendimento, il sistema di illuminazione a fibre ottiche diventa determinante per la conservazione delle opere d’arte, consentendo, oltre ad effetti di grande suggestione, l’annulla-mento dei danni normalmente causati dai raggi UV e IR, emessi dalle fonti luminose tradizionali. Da queste innovazioni è stata

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sviluppata, così, una vasta gamma di ac-cessori ed illuminatori ed è stato costituito il marchio F.O.M. (Fibre Optic Museum), in grado di soddisfare tutte le esigenze di chi progetta con le fibre ottiche, offrendo a progettisti ed architetti soluzioni spesso “su misura”.Alcune prestigiose realizzazioni in questo settore sono l’illuminazione del Codice Hammer di Leonardo da Vinci, di proprietà di Bill Gates, e della tomba di Kha, presso il Museo Egizio di Torino.Grazie ad Ilti, infatti, riprende vita uno dei reperti più importanti della collezione del Museo: l’inestimabile corredo funebre dell’architetto Kha e di sua moglie Merit, giunto inviolato alla scoperta e preziosa testimonianza di vita quotidiana dell’antico Egitto. I 504 reperti che compongono la tomba sono stati illuminati dalle soluzioni a LED, che ne evidenziano i dettagli e ne esaltano la resa cromatica. L’utilizzo della tecnologia più avanzata garantisce, inoltre, una piena fruibilità e conservazione dell’installazione nel tempo e un’altissima resa di prestazioni in termini di risparmio energetico.Il Direttore del Museo, Eleni Vassilika, ha così commentato il lavoro di Ilti: «L’illumi-nazione realizzata per la Tomba di Kha è un esempio della profonda trasformazione in corso al Museo Egizio: oggi i visitatori, entrando nella prima sala, si trovano in un ambiente che presta la massima attenzio-ne al contenuto come al contenitore. Le vetrine minimaliste, l’illuminazione che valorizza gli oggetti esposti con delicata na-turalezza, l’approccio che mette in risalto l’aspetto artistico oltre a quello archeologi-co, fanno dei reperti il punto di partenza e dello spettatore il punto d’arrivo».

I 504 reperti che compongono la tomba sono stati illuminati dalle soluzioni a LED, che ne evidenziano i dettagli e ne esaltano la resa cromatica

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Museo Nazionale del Cinema di Torino

Palazzo Ducale - Scala D’Oro, Venezia

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non soLo museo egizio...

Museo Nazionale del Cinema, TorinoLa costante ricerca di soluzioni tecnologi-che innovative ha permesso all’azienda di raggiungere mete sempre più ambiziose come, ad esempio, la produzione di una serie di illuminatori a LED per fibre ottiche. Uno di questi è stato recentemente impie-gato per il nuovo allestimento del Museo Nazionale del Cinema di Torino, presso la Mole Antonelliana.La necessità di proporre soluzioni alterna-tive alla lampadina dicroica, nasce dall’esi-genza di ovviare ai problemi di rumorosità e di alloggiamento dell’apparecchio.L’illuminatore è composto da un corpo in alluminio, mentre la luce è fornita da 3 LED, un tipo di sorgente che, rispetto alla lampadina dicroica, garantisce un notevole risparmio energetico e ridotti interventi di manutenzione, grazie anche alla sua dura-ta, che si stima essere di circa 50.000 ore.All’interno del Museo sono stati utilizzati circa 28 illuminatori LED 02, posizionati al di sotto della pavimentazione della rampa che ruota all’interno dell’edificio e che con-duce ai piani superiori della Mole Antonel-liana. Le fibre ottiche hanno così illuminato sia il camminamento, sia il soffitto delle aree nelle quali sono esposte le opere del Museo del Cinema.

Palazzo Ducale - Scala D’Oro, VeneziaSituata all’interno dello storico Palazzo Du-cale a Venezia, la Scala d’Oro caratterizza uno dei capolavori dell’architettura italiana, per la sua eleganza e maestosità. Ilti Luce è intervenuta attraverso l’utilizzo di lampade fluorescenti posizionate alla base della vol-ta, consentendo così un’illuminazione omo-genea, diffusa e dall’alta resa cromatica.

Museo dell’Islam, BruxellesLa storia di Ilti Luce ha inizio al Museo Egizio di Torino, quando, per l’illumina-zione della Tomba di Ini, si optò per un sistema a fibre ottiche. L’attenzione alle nuove tecnologie non ha impedito la ricer-ca di soluzioni specifiche di illuminazione che adottano questo sistema. Ne è un esempio l’applicazione illuminotecnica realizzata per il Museo dell’Islam di Bru-xelles, dove parte delle teche sono state illuminate con fibre ottiche inserite in un profilo, creato appositamente per questa applicazione. L’effetto ottenuto è di elevata qualità e, soprattutto, rispetta le esigenze di tutela dei reperti storici.

Maurizio Gambini

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Grazie ad un accordo esclusivo, le creazioni di FDV Group uniscono il fascino della luce a quello del suono, per rispondere alle nuove tendenze del mercato

Nuove fuNzioNalità per gli apparecchi d’illumiNazioNe

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tecnica a LED, FDV Group utilizzerà, in-fatti, l’innovativo “Pacchetto tecnologico Sensai” per il settore dell’illuminazione. Il sistema consentirà di controllare con-temporaneamente luce e suono dallo stesso apparecchio, tramite una scheda elettronica appositamente elaborata, che permetterà di gestire le funzioni del sistema tramite un telecomando. I suoni riprodotti possono provenire da sorgenti esterne quali un file audio op-pure un sintonizzatore FM incorporato.

Da sempre ricerca e innovazione gui-dano le scelte di FDV Group, realtà commerciale tra le più vivaci in Italia e all’estero nel settore dell’illuminazione decorativa di interni e nella progettazio-ne illuminotecnica, che recentemente ha presentato un’importante novità tec-nologica.Grazie all’accordo siglato con Check up, azienda italiana che opera nel set-tore della progettazione e produzione di apparati elettronici per l’illuminazione

Katana fende l’aria con due lame di carbonio in delicato equilibrio

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Katana e Zero, due tra le più rappre-sentative creazioni di design progettate da Valerio Cometti per I Tre, Morse, di Luxit (design P. King e S. Miranda), ed una nuova lampada Wood, prodotta da Check up su progetto Decoma Design e distribuita da I Tre, sono stati i primi ap-parecchi scelti per mostrare l’applica-zione di questa innovazione all’interno di un allestimento dedicato, realizzato a Milano nello scorso mese di febbraio, in cui i visitatori hanno potuto vivere un’e-sperienza polisensoriale avvolti dalla magia di suoni, luci e colori.L’applicazione della tecnologia Sensai, identificata attraverso l’etichetta “Dual Inside Sensai Technology” apposta su tutti i prodotti FDV che la includeran-no, è caratterizzata dalla semplicità di installazione e di utilizzo, grazie al si-stema bluetooth e ad un telecomando dedicato, dall’economicità, utilizzando sorgenti LED, e da una buona resa del suono.La sintesi di illuminotecnica e stile de I Tre, l’emozionalità artistica di Murano Due, la contemporaneità delle linee di Aureliano Toso, l’innovazione della tra-dizione di Gallery Vetri d’Arte, la ricerca sperimentale di Alt Lucialternative, la tecnologia e la funzionalità delle so-luzioni di Luxit e la purezza stilistica di Leucos potranno ora beneficiare dell’applicazione di questo dispositivo che offre nuove funzionalità ai prodotti. Questo a dimostrazione della volontà e della capacità di FDV di guardare con attenzione al futuro e di saper proporre soluzioni sempre creative, che consen-

Lampada dal design elegante, Wood è una delle proposte che si arricchisce della tecnologia Sensai

tano di rinnovare anche la produzione esistente, avendo cura delle richieste rivolte da utenti sempre più evoluti ed attenti alle caratteristiche tecnologiche dei prodotti.

Pacchetto tecnologico SenSaiCheck up ha concepito e sviluppato un’innovativa architettura modulare nella quale la scheda elettronica adotta particolari accorgimenti di ingegne-ria del prodotto atti a soddisfare una molteplicità di applicazioni in sistemi esistenti, per trasformare una lampada tradizionale in un oggetto tecnologico.La scheda elettronica è in grado di pilo-tare LED bianchi e colorati (RGB), oltre ad un sintonizzatore FM 87,5÷108 MHz, un amplificatore audio stereo in classe D ed un modulo wireless bluetooth 2.0 o superiore, che consente la lettura di file musicali da un dispositivo elettronico esterno. È previsto, inoltre, un sensore infrarosso per gestire le funzioni del si-stema da un telecomando esterno.

Elisa Pastorino

Anno 2, N.3www.commercioelettrico.com

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5a edizionemostra e convegno internazionalesu efficienza energetica e architettura sostenibile

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lo showroom dedicato all’eccellenza nel costruire

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Presentati da Riello UPS i nuovi gruppi statici di continuità Vision, evoluzione della famiglia “Dialog Vision” in versione Tower: disponi-bili nelle versioni 800 VA, 1.100 VA, 1.500 VA e 2.000 VA, sono indicati particolarmente per server di piccole e medie dimensioni e reti di PC fino a 10 postazioni, grazie anche alle 3 prese protette da sovratensioni per l’alimentazione di carichi a forte assorbimento impulsivo (come stampanti laser, ecc.).Fra i punti di forza dei nuovi UPS, oltre a un design moderno e compat-to, ci sono: l’inverter a Power Factor 0,8, che garantisce più potenza disponibile verso il carico da proteggere; il pulsante per lo spegni-mento completo, che azzera i consumi; un ampio display LCD, su cui vengono visualizzati stato, misure, allarmi e parametri di ingresso, uscita e batteria. Gli UPS Vision appartengono al top di gamma Riello UPS “Eco Line”, che offre la possibilità di configurazione per incre-mentarne l’efficienza.«La nuova gamma di UPS Vision», ha dichiarato Luca Buscherini, Responsabile Marketing di Riello UPS, «è la capostipite di una nuova generazione di UPS compatti, frutto dell’attività di ricerca continua e dell’attenzione all’innovazione di Riello UPS».Dotata di tecnologia sinusoidale digitale, la serie Vision è la soluzione ideale per l’utenza più esigente, che richiede un’elevata protezione e un’estrema versatilità del sistema di alimentazione, fondamentale in campi delicati come la connettività e la comunicazione evoluta. Questi UPS offrono una protezione ottimale per periferiche di rete, server e sistemi di back up. Garantiscono, inoltre, un elevato livello di protezione contro le perturbazioni presenti in rete, grazie al dispositivo di regola-zione automatica AVR, che elimina picchi, sovra e sottotensioni senza richiedere l’intervento della batteria. Il minor ricorso alle batterie fa sì che queste siano disponibili al 100% in caso di necessità, assicurando così la massima autonomia.I filtri EMI, inoltre, proteggono da picchi di tensione e transitori. In as-senza di alimentazione di rete, il carico sarà alimentato da inverter con onda perfettamente sinusoidale per la massima continuità e affidabilità.Altre caratteristiche di rilievo sono la presa EnergyShare, che consen-te la distribuzione del carico e lo spegnimento delle periferiche meno sensibili, per prolungare l’autonomia dei carichi critici, e le batterie Hot Swappable (sostituibili a caldo) dal pannello frontale, per una facile e sicura manutenzione dell’UPS. Per verificare potenziali deterioramenti delle prestazioni delle batterie è, inoltre, possibile effettuare un Test Batterie. La protezione di fine scarica riduce poi l’invecchiamento ge-nerale della batteria.Completamente configurabili tramite il software UPS Tools, i Vision garantiscono la massima affidabilità nella protezione dei PC, grazie an-che al software di monitoraggio e shutdown PowerShield3, scaricabile gratuitamente dal sito www.riello-ups.com.

Riello UPS: nuova generazione di uPS comPatti

Dal 15 marzo al 15 maggio 2011 è attiva una superpromozione 3x2 sui prodotti antintru-sione a marchio Brahms.Protagonisti sono i kit antintrusione filari con centrale C4, i combinatori GSM dual band e i combinatori telefonici PSTN.Con l’acquisto di 2 dei prodotti in promozione, il terzo è in omaggio.L’offerta è riservata ai clienti installatori, con Partita IVA, dei distributori di materiale elet-trico aderenti all’iniziativa.

BRahmS: laSciaPaSSare Per la convenienza

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L’offerta illuminotecnica di Gewiss si arricchisce con nuove famiglie di prodotto, che vanno a completare settori di applicazione quali il terziario industriale, lo stradale e il residenziale.Fornite di kit di montaggio con un’ampia gamma di accessori, le plafoniere Click 21sono predi-sposte per il montaggio a soffitto, con tiges, a sospensione, su blindosbarra e su tubo. Grazie al particolare design degli schermi, consentono una perfetta integrazione nell’impianto d’il-luminazione, ottimizzandone l’ingombro e garantendo elevati parametri d’illuminamento ed uniformità. Inoltre, ospitano le versioni bilampada nel corpo delle monolampada, assicurando comunque elevate prestazioni in ingombri ridotti. Dotate di clip in materiale plastico, aziona-bile senza l’impiego di attrezzi, consentono un immediato e rapido accesso alla plafoniera. Infine, tutte le plafoniere possono ospitare, oltre ai tradizionali tubi fluorescenti T8, le efficienti lampade fluorescenti lineari T5.Le prestazioni superiori delle plafoniere ZNT permettono d’installare un minor numero di dispositivi rispetto ai prodotti concorrenti, con conseguente risparmio nei costi di gestione dell’impianto. Sulla superficie interna dello schermo in policarbonato trasparente è stata stu-diata una prismatura lenticolare speciale, per ottenere la migliore distribuzione della luce emessa. Si contraddistinguono, inoltre, per la loro robustezza: i materiali utilizzati e gli elevati spessori del corpo e del diffusore garantiscono una resistenza agli urti doppia rispetto ad un normale vetro temprato. Le plafoniere sono in grado di ospitare le nuove sorgenti fluorescenti da 55 e 80 W, che garantiscono un’elevata efficienza luminosa, paragonabile alle lampade a ioduri metallici da 250 W. Inoltre, sono disponibili anche versioni complete di inverter e di batteria, per fornire luce anche in condizioni d’emergenza. L’adozione di riflettori industriali in ambienti terziari (centri commerciali, spazi per la ristorazione, ecc.) è oggi una soluzione particolarmente gradita, specialmente in abbinamento all’impiego di lampade a ioduri metal-lici. Le altezze d’installazione di questi ambienti richiedono, però, apparecchi dalle dimensioni compatte e adatti a medie potenze, esigenze che hanno portato allo sviluppo dei proiettori Mini Halle, disponibili nelle versioni con lampade a scarica o fluorescenti, per potenze rispettiva-mente di 35, 70, 150, 250 W e 26, 32, 42 W, che coprono tutte le esigenze installative di altezza e livello di illuminamento, ponendosi come valida alternativa a soluzioni più tradizionali come gli apparecchi da plafone. Tutti gli apparecchi della gamma sono dotati di vetro di protezione (IP65) e l’installazione a soffitto può essere rifinita con un rosone di fissaggio che completa il design del prodotto e garantisce un migliore risultato estetico. In ambito residenziale, gli incassi calpestabili Luxor 80 per installazioni a terra si rinnovano nelle dimensioni e nelle potenze lampada. Nel restyling delle cornici rotonde e quadrate trova posto anche un nuovo modello con ottica asimmetrica per sorgente LED da 1 W.

GewiSS: novità Per l’illuminazione

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I due nuovi modelli di pulsantiere della divisione Industry Automation di Siemens sono carat-terizzati da 8 tasti di grandi dimensioni, liberamente configurabili e con retroilluminazione regolabile in termini di colore e luminosità. Le pulsantiere Simatic HMI KP8 e KP8F offrono grado di protezione IP65 sulla parte frontale, sono utilizzabili in ambienti industriali estremi e sono concepite per essere subito pronte all’uso. Equipaggiate con 2 interfacce Profinet con switch integrato, sono semplici da utilizzare, perché dotate di pulsanti a feedback tattile. Il modello Simatic HMI KP8F è stato specificatamente progettato per applicazioni industriali sicure e proprio per questo è dotato di due ingressi Fail-Safe dedicati. Nei casi d’impiego a canale singolo, è raggiungibile un Livello di Sicurezza SIL 2, mentre nei casi di utilizzo a canale doppio si raggiunge il livello SIL 3. In funzione del livello di sicurezza raggiunto, possono esse-re connessi uno o due pulsanti di emergenza standard (emergency-off). Grazie al supporto di Profinet Shared Device, possono essere connessi simultaneamente due controllori.Le nuove pulsantiere sono particolarmente adatte per essere utilizzate a corredo delle solu-zioni Simatic HMI fully-enclosure (con grado di protezione IP65 su tutti i lati), in quanto inseri-bili in unità di espansione collegate direttamente al pannello HMI come elementi di comando esterni. L’intensità della retroilluminazione a LED dei nuovi pannelli a tastiera può essere regolata in funzione delle varie esigenze ambientali, ad esempio in caso di poca illuminazione esterna o anche d’illuminazione molto elevata. I colori di background sono pilotabili in rosso, giallo, verde, bianco o blu, al fine di segnalare, ad esempio, i differenti stati della macchina. L’utente può, inoltre, configurare i singoli tasti, ad esempio per avvisare l’operatore, attraverso lampeggiamento, della necessità di effettuare una determinata operazione. Tutti i tasti posso-no essere singolarmente identificabili ad una precisa funzione di impianto attraverso etichette.

SiemenS: PulSantiere induStriali

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Le prese DXN sono utilizzate in tutti i siti a rischio d’esplosione ed in tutte quelle aree dell’industria alimentare dove vengono stoccate o movimentate polveri combustibili (zone attigue a silos, impianti di macinatura, stoccaggio di cereali, nei mulini), che sono state clas-sificate zona 21 oppure zona 22, secondo la normativa ATEX. Sono utilizzabili anche in zone 1 e 2 (gas).Come tutti i prodotti Marechal Electric, anche questa serie offre il vantaggio della modularità, che permette di collegare le apparec-chiature in qualunque configurazione (volante, da pannello o a pa-rete). La gamma è compatibile con quella DSN industriale stagna. Questo consente ad un apparecchio dotato di spina DXN di essere collegato ad una presa industriale stagna serie DSN; per ragioni di sicurezza, ovviamente, non è possibile il contrario!Molto compatto, la presa presenta una tenuta stagna IP66/IP67 automatica; è realizzato in poliestere autoestinguente, caricato di fibra di vetro, altamente resistente agli urti e agli agenti chimici. Il suo involucro è antistatico e non contiene silicone, i suoi contatti, in argento nichelato, resistono in modo ideale alla corrosione ed assi-curano una connessione perfetta, garantendo un lungo ciclo di vita.I decontattori DXN sono conformi:- alla direttiva ATEX 94/9/CE;- alle Norme Internazionali CEI 60079-0 (2006), CEI 60079-1 (2003), CEI 60079-7 (2006), CEI 61241-0 (2004) e CEI 61241-1 (2004);- alle Norme Internazionali ed Europee 60309-1 e 60309-4 delle prese di corrente per uso industriale;- alla Direttiva europea Bassa Tensione 2006/95/CE;- alla “Direttiva Macchine” in materia di dispositivi di sezionamen-to dell’alimentazione;- ai Decreti nazionali relativi alla protezione dei lavoratori.Sono stati certificati anche da diversi laboratori internazionali quali Veritas LCIE, KGS Korea, GOST e CSA, nonché dal Bureau Veritas Marine.

maRechal electRic: PreSe induStriali

Presentata da Ferraz Shawmut, ora Mersen, insieme ad Elettro Italia, la nuova gamma di fusibili serie HP10Mxx, appositamente studiati e proget-tati per proteggere le apparecchiature e gli impianti fotovoltaici a norma secondo la Direttiva comunitaria IEC 60269-6. Prerogativa di questi pro-dotti, e loro unicità, è quella di dare nel tempo continuità e robustezza agli impianti in cui sono soggetti ad un impiego continuo in condizioni ambientali e di temperatura estreme; la dissipazione termica inferiore ai 2 W, come previsto dalla norma, li rende, infatti, più resistenti nel tempo.La tensione di funzionamento di 1.000 Vcc, con una minima capacità d’in-tervento di 1,35 volte la corrente nominale, come previsto dalla norma per tutte le taglie, assicura l’interruzione del circuito e la conseguente prote-zione dei pannelli e dell’inverter dell’impianto in modo preciso e sicuro.I prodotti sono stati progettati secondo la nuova normativa Europea IEC 60269-6, in vigore ed obbligatoria a livello Europeo dal 2011, la quale de-termina in modo chiaro e restringente la tipologia di fusibili da installare negli impianti fotovoltaici, obbligando ad apporre determinate caratteristi-che anche sul fusibile, per dare rintracciabilità negli anni a venire ad im-pianto avviato. Per un utilizzo sugli altri mercati internazionali, il prodotto è anche omologato UL listed secondo lo standard UL2579 (file E333668) e CSA (mercato Canadese) C22.2.Mersen consiglia, insieme con questa tipologia di prodotti, l’impiego del relativo portafusibile US101HEL, adatto a tali tensioni e tipologie di im-pianti, un prodotto anch’esso completo di tutte le certificazioni e installa-bile in tutti i continenti.

elettRo italia: Protezione degli imPianti fotovoltaici

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Proseguendo nel suo impegno teso a porre i distributori, gli installatori e tutti gli operatori del settore in condizione di offrire il miglior servizio possibile ai clienti finali, Palazzoli ha creato un nuovo software tecnico specializzato, denominato “Easy Composer”, studiato proprio per consentire una facile, rapida e completa progettazione e preventivazione di quadri elettrici composti da prese civili, indu-striali e interbloccate.Concepito secondo criteri e tecnologie software tra i più innovativi, Easy Com-poser guida l’utente passo dopo passo, dall’inizio fino al completamento del processo di progettazione e di preventivazione, consentendogli tutte le modi-fiche desiderate e orientandolo in ogni fase sulle possibilità di scelta con cui procedere. Questa sua straordinaria semplicità, sommata alla velocità e alla completezza del risultato, lo rendono uno strumento utilizzabile da chiunque e in qualsiasi situazione, con risultati di grande valenza pratica. Il software è disponi-bile gratuitamente, accedendo al sito www.palazzoli.it. I browser consigliati sono Internet Explorer e Firefox. L’accesso è possibile anche direttamente dall’iPad.Attualmente Easy Composer consente la progettazione di quadri elettrici basati sui prodotti Palazzoli della Serie topTER. Prossimamente ne è prevista l’esten-sione d’impiego anche ai prodotti della Serie TAIS. Relativamente agli aspetti normativi, la versione odierna del software è pensata per la progettazione di quadri che rispondano alla Norma di conformità CEI EN 60439-1 (Apparecchia-ture assemblate di protezione e di manovra per bassa tensione). «L’innovazione di prodotto e la costante evoluzione delle normative e dei processi lavorativi, particolarmente sentiti in un settore come quello dell’elettrotecnica, spingono a utilizzare al meglio tutte le tecnologie più avanzate per aumentare la capacità competitiva e offrire al mercato i servizi di qualità di cui ha bisogno», afferma il Responsabile marketing Marco Romeda.La progettazione di quadri elettrici con il software Easy Composer è articolata in tre fasi principali:- creazione del progetto: una volta assegnato un nome di identificazione al pro-getto, l’utente compie la prima scelta basilare per il suo quadro elettrico, optan-do tra prese interbloccate e prese industriali o civili. Segue la fase d’inserimento nel quadro dei dispositivi desiderati, nella quale il software accompagna l’utente, con il fondamentale aiuto delle immagini, in ogni scelta e fino al completamento del quadro, fornendo tutte le informazioni utili e i criteri di identificazione dei prodotti (codice, amperaggio, grado di protezione, frequenza, tensione, dimen-sioni d’ingombro, polarità e riferimento orario). Viene poi proposta l’aggiunta di articoli complementari, quali modulari, cavi, accessori, anch’essi da scegliere col medesimo criterio. In ogni passo è possibile tornare indietro e modificare quanto scelto in precedenza;- preventivazione e dettagli: ultimata la fase di progettazione, Easy Composer propone la lista dei materiali assemblati, completa di prezzo per singolo pezzo e di importo totale del preventivo. Il software si aggiorna automaticamente ai cambi di listino, garantendo progetti sempre allineati al prezzo di mercato. In ogni momento l’utente può aggiungere all’interno del preventivo ulteriori codi-ci dell’offerta Palazzoli o di altri costruttori, inserendo il codice, la descrizione dell’articolo, la quantità e il prezzo, comprendendo il costo di manodopera e le condizioni di validità dell’offerta;- specifiche tecniche: l’utente può inserire specifiche e indicazioni tecniche quali la matricola del quadro, il tipo d’ingresso, la corrente nominale. Le caratteristi-che di prodotto sono, invece, già integrate dall’azienda costruttrice. L’utente può allegare al suo preventivo la dichiarazione di conformità e i disegni .dxf, con la certezza di proporre, così, un’offerta rigorosa, dettagliata e completa. È possibile salvare on line fino a 10 progetti, senza occupare spazio di memoria sul disco fisso del proprio computer.

Easy Composer è oggi disponibile in lingua italiana. Ne è prevista, a breve, la disponibilità anche nelle principali lingue europee (inglese, spagnolo e tedesco).

Palazzoli: nuovo Software Per un Servizio di alta qualità

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ElEttrocanali: Nuovo listiNo 2011

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Fedele al proprio impegno nel promuovere l’efficienza energetica a livello mondiale, Schneider Electric ha creato Energy University, un sito di e-learning interamente dedi-cato alla formazione ed all’aggiornamento professionale sulle tematiche energetiche. I corsi, patrocinati da FIRE - Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, sono studiati in modo da fornire a tutti coloro che sono coinvolti nei processi di decisione, ge-stione, pianificazione, progettazione e realizzazione di uno spazio che abbia un impatto dal punto di vista energetico, le competenze necessarie per affrontare le problematiche di efficienza e implementare soluzioni sicure, affidabili e convenienti. Grazie alla sem-plicità della struttura della piattaforma on line, il processo di apprendimento è comodo e accessibile da qualsiasi PC collegato ad Internet. Dal momento del lancio, Energy Uni-versity ha registrato ben 13.000 utenti iscritti in tutto il mondo e ha continuato a crescere e ad espandersi, aggiungendo nuovi corsi e nuovi percorsi di apprendimento. «Schneider Electric ritiene che esista un’opportunità significativa per conseguire risparmi energe-tici sostenibili. Attraverso Energy University, ci prefiggiamo di consentire a chiunque di comprendere meglio tali opportunità e agire di conseguenza», ha affermato Saul Fava, Energy Efficiency Business Development Manager. «L’obiettivo di Energy University è quello di semplificare l’approccio e aumentare la consapevolezza intorno a questi temi, permettendo a utenti di tutto il mondo di accedere con semplicità a contenuti formativi pratici su tutti gli aspetti legati alla gestione dell’energia».I corsi in lingua italiana già disponibili sono i seguenti:- aspetti economici dell’efficienza energetica;- efficienza energetica: misurazione e benchmarking delle prestazioni energetiche;- elementi base di efficienza energetica;- impianti HVAC e caratteristiche dell’aria;- rispettare l’ambiente con il sistema LEED.Sul sito, accessibile dalla home page www.schneider-electric.it è, inoltre, possibile usufruire di numerosi strumenti e risorse, come, ad esempio, white paper tecnici e documenti aggiornati.

SchnEidEr ElEctric: gestioNe coNsapevole dell’eNergia

Società produttrice di sistemi di canalizzazione, apparecchiature industriali, quadri di distribuzione, contenitori da incasso e da parete, tubi protettivi, raccordi e fissaggi, Elet-trocanali presenta il nuovo listino prezzi Gennaio 2011, completo di tutta la produzione del gruppo. Il nuovo listino è caratterizzato dal formato illustrato e completo delle informa-zioni tecniche necessarie. Ogni sezione riporta la fotografia rappresentativa del prodotto ed una colonna dedicata alle informazioni tecniche: di volta in volta troviamo le dimensioni dei centralini, oppure la corrente nominale delle prese, il numero e il tipo delle prese industriali dei quadri, i diametri dei raccordi. La possibilità di poter reperire con semplicità e velocità le informazioni, con uno strumento di lavoro agevole e pratico di sole 32 pagine, consente alla clientela di scegliere sempre e velocemente il prodotto giusto.Il listino 2011 raccoglie le 14 sezioni di prodotto delle 4 famiglie, distinte per colore, che compongono l’offerta di 2.500 articoli, dei quali più di 140 rappresentano assolute novità. Ogni sezione del listino, inoltre, fa riferimento ad una precisa pagina del catalogo genera-le, in modo che ambedue gli strumenti siano sinergici. Nel dettaglio, il listino è suddiviso nelle 4 famiglie caratteristiche della produzione Elettrocanali:1) famiglia BLU. Sistemi di canalizzazione che comprendono: canali a battiscopa e cornice, minicanali e canali a pavimento, canali portacavi e porta apparecchi, canali per condizio-namento, canali asolati e accessori per quadristi;2) famiglia ROSSA. Sistemi di apparecchiature industriali: prese e spine EN 60309 fino a 125 A, prese interbloccate orizzontali, verticali e con porta fusibili, quadri di distribuzione ASC/ASD, quadri da cantiere ASC, avvolgicavo civili e industriali;3) famiglia GIALLA. Contenitori da incasso e da parete: centralini da parete IP40, stagni e per emergenza, centralini da incasso tradizionali e d’arredo, cassette di derivazione da parete termoresistenti e autoestinguenti, contenitori da parete per apparecchi civili, cassette di derivazione da incasso tradizionali e per pareti cave, scatole per apparecchi modulari;4) famiglia VERDE. Sistemi di tubi e accessori: tubi protettivi rigidi lisci e bicchierati in esecuzione standard o halogen free, tubi protettivi corrugati in PVC e autorinvenenti in polipropilene, guaine spiralate, sistemi di raccordi IP67/IP65/IP40 per tubi rigidi, corrugati e guaine, sistemi di fissaggio, pressacavi e morsetti unipolari.

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Arteletawww.arteleta.itpagina 39

BPT Italiawww.bpt.itpagina 67

BTicinowww.bticino.itpagina 21

Chint Italiawww.chint.itII copertina

Fantonwww.fanton.compagina 32

Finderwww.findernet.compagina 16 - 17 Fox&Parkerwww.fox-parker.itpagina 63

Osramwww.osram.itI copertina Palazzoliwww.palazzoli.itIV copertina

ReeRwww.reer.compagina 47

Riellowww.riello-ups.compagina 4

Scamewww.scame.compagina 7

Schneiderwww.schneider-electric.itpagina 9

SolarExpowww.solarexpo.compagina 40 - 74 SolarWorldwww.solarworld-italia.compagina 11 Tecnidwww.tecnid.comIII copertina

Vorticewww.vortice.compagina 13 Wagowww.wago.itpagina 41

Weidmullerwww.cnweidmuller.compagina 15

ABB

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Azienda Pagina

3M 48ABB 14Aper 14Arame 10Bilumen 48Brahms 75CEI 15Ceriani Elettroforniture 12Clay Paky 48Domino LED 60E.Tech Experience 05Elcom Elettrocommerciale 38Elettro Italia 77Elettrocanali 79Enerpoint 08Fabbian 49Fanton 49FDV Group 72Forma Lighting 49G.C. Illumination 50GE Lighting 50Gewiss 06-76Giovenzana International 34Grechi 50Huub Ubbens 53Ilti Luce 68Khatod 51Kundalini 51Lanzini 51Legrand 05Lucitalia 52Marechal Electric 77Metal Spot 52Modoluce 52Nemo Cassina Lighting 52Osram 08-53Palazzoli 78Pallucco 53Philips 56Qualitron 54Quattrobi 64Reggiani 54Riello UPS 75Schneider Electric 79Siemens 10-76Simes 54Slamp 55Targetti 12-55Tre Ci Luce 55Vitale Sud 06

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FACILE EIMMEDIATO

PROMOZIONE INSTALLAZIONE 2011

H=18

5mm

1

2

IL SISTEMA

VELOCE EESCLUSIVO

PRONTO ECAPIENTE

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