Commemorazione piazzaleloreto2010lug copia
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Commemorazione
dei martir i di Piazzale LoretoMilano,10 agosto 2010
di Fabio Saldini
Delegato per la promozione della moda, del design e per la tutela dei consumatori
Su delega diRoberto Formigoni
Presidente della Regione Lombardia
Saluto a nome del Presidente Formigoni e della Regione Lombardia tutti i
partecipanti e ringrazio sentitamente l’Anpi per il gradito invito alla cerimonia
in Memoria dei 15 Martiri di Piazzale Loreto.
La celebrazione del 66° anniversario della strage, infatti, costituisce la
possibilità per tutta la comunità civile di rafforzare il legame con un passato
fatto di uomini coraggiosi che hanno dato la vita per il proprio Paese e per
il proprio popolo. Coraggiosi non perché scelsero di morire – sappiamo bene
che, anzi, furono condotti sul luogo del martirio con l’inganno –, bensì perché
le vittime del 10 agosto 1944 rifiutarono in vita di militare nelle file nazifasciste,
preferendo la clandestinità del movimento di liberazione. La scelta di vivere
senza menzogna oltrepassa le differenze nazionali e unisce idealmente i
martiri di piazzale Loreto a quanti anche in Germania e nel resto d’Europa si
opposero ai totalitarismi. Così come la scelta di quegli uomini oltrepassa i
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confini temporali e ci unisce idealmente nei valori civili e umani che
fondano la nostra Repubblica e la nostra vita in comunità.
In cosa consiste quel patrimonio che ci rende così consanguinei a chi ha
vissuto 66 anni fa quei tragici fatti? I 15 martiri di Piazzale Loreto, scelti a
caso tra i reclusi di San Vittore, furono fucilati per vendicare un attentato ad un
autocarro della Wermacht, avvenuto in viale Abruzzi l’8 agosto precedente. I
corpi straziati dei fucilati furono lasciati accatastati sul piazzale, come per
ammonire e terrorizzare i passanti, secondo la tremenda pedagogia punitiva di
Teodor Emil Saevecke, all’epoca Comandante a Milano della polizia di
sicurezza nazista e già autore di efferati delitti. Tuttavia quella “malvagità
gratuita” fu vinta dalla “riconoscenza gratuita” della popolazione milanese.
Su quei cadaveri, infatti, furono trovate fotografie di figli e di mogli e
messaggi che inneggiavano alla libertà al grido di: “Viva l’Italia!”.
La commemorazione dei martiri di Piazzale Loreto, dunque, è un’occasione
educativa per noi tutti e per le giovani generazioni: i valori di libertà e di
democrazia non sono conquiste fatte una volta per tutte, ma sorgono sempre dal
sacrificio e dalla dedizione di chi offre la propria vita con generosità e altruismo.
Rinnovando l’apprezzamento all’Anpi per il suo impegno, porgo a nome del
Presidente Formigoni il saluto a tutti i convenuti, con la certezza che questo
momento rafforzerà ulteriormente il senso di cittadinanza e di comune
appartenenza alla Nazione.
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