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1 N N O O V V E E M M B B R R E E www.dentroefuori.net GRUPPO REDAZIONALE IN PROPRIO L’INFORMAZIONE CERNUSCHESE A 360 GRADI IoCernusco D&F - 26 NOVEMBRE 2011 N°67 Info:[email protected] S S S S S S e e e e e e p p p p p p e e e e e e r r r r r r S S S S S S o o o o o o n n n n n n t t t t t t A A A A A A n n n n n n d d d d d d r r r r r r e e e e e e a a a a a a n n n n n n u u u u u u n n n n n n g g g g g g h h h h h h e e e e e e s s s s s s a a a a a a r r r r r r ö ö , , , , , , p p p p p p è è è è è è r r r r r r S S S S S S o o o o o o n n n n n n t t t t t t A A A A A A m m m m m m b b b b b b r r r r r r ë ë ë ë ë ë s s s s s s n n n n n n u u u u u u n n n n n n s s s s s s b b b b b b a a a a a a g g g g g g l l l l l l i i i i i i a a a a a a r r r r r r ö ö ( ( ( ( ( ( S S S S S S e e e e e e n n n n n n o o o o o o n n n n n n c c c c c c è è è è è è n n n n n n e e e e e e v v v v v v e e e e e e i i i i i i l l l l l l 3 3 3 3 3 3 0 0 0 0 0 0 n n n n n n o o o o o o v v v v v v e e e e e e m m m m m m b b b b b b r r r r r r e e e e e e , , , , , , c c c c c c i i i i i i s s s s s s a a a a a a r r r r r r à à à à à à i i i i i i l l l l l l 7 7 7 7 7 7 d d d d d d i i i i i i c c c c c c e e e e e e m m m m m m b b b b b b r r r r r r e e e e e e ) ) ) ) ) )

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NNNNNNNNOOOOOOOOVVVVVVVVEEEEEEEEMMMMMMMMBBBBBBBBRRRRRRRREEEEEEEE www.dentroefuori.net

GRUPPO REDAZIONALE IN PROPRIO

LL’’ II NNFFOORRMMAAZZII OONNEE CCEERRNNUUSSCCHHEESSEE AA 336600 GGRRAADDII Io ����Cernusco

D&F - 26 NOVEMBRE 2011 N°67 Info:[email protected]

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ppppppppèèèèèèèèrrrrrrrr SSSSSSSSoooooooonnnnnnnntttttttt’’’’’’’’AAAAAAAAmmmmmmmmbbbbbbbbrrrrrrrrëëëëëëëëssssssss nnnnnnnnuuuuuuuunnnnnnnn ssssssssbbbbbbbbaaaaaaaagggggggglllllllliiiiiiiiaaaaaaaarrrrrrrröö ((((((((SSSSSSSSeeeeeeee nnnnnnnnoooooooonnnnnnnn cccccccc’’’’’’’’èèèèèèèè nnnnnnnneeeeeeeevvvvvvvveeeeeeee iiiiiiiillllllll 3333333300000000 nnnnnnnnoooooooovvvvvvvveeeeeeeemmmmmmmmbbbbbbbbrrrrrrrreeeeeeee,,,,,,,, cccccccciiiiiiii ssssssssaaaaaaaarrrrrrrràààààààà iiiiiiiillllllll 77777777 ddddddddiiiiiiiicccccccceeeeeeeemmmmmmmmbbbbbbbbrrrrrrrreeeeeeee))))))))

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MENSILE D’INFORMAZIONE CERNUSCHESE D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

TRE DOMANDE A…TRE DOMANDE A…TRE DOMANDE A…TRE DOMANDE A…ALESSANDRO LENZINIALESSANDRO LENZINIALESSANDRO LENZINIALESSANDRO LENZINI 3333

OMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDO----DENTRO DENTRO DENTRO DENTRO 4 4 4 4

OMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDO----FUORIFUORIFUORIFUORI 6 6 6 6

OMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDOOMBELICO DEL MONDO----DIDIDIDINNNNTORNITORNITORNITORNI 8 8 8 8 SOS SCUOLA – RIFORMA GELMINI 9 BOLIVIA: VIAGGIO DI CUORE ED EMOZIONI 10 IL VALORE DEL TEMPO 12 IL RICORDO DI ALBERTO PANZERI 14 NONNA OLGA LAVELLI FESTEGGIA 90 ANNI 15 FACCIA A FACCIA CON GIOVANNI ZARDONI 16 CALCIO CSI 18 VOLLEY CSI 21

LLEE RRUUBBRRII CCHHEE DDII DD&&FF

TERZA ETA’ 23

CUCINA 24

TEATRO AMATORIALE 26

A TUTTA MUSICA 27

MODA&COSTUME 28

TV&SPETTACOLO 29

GIOCHI 30

ABBONAMENTO 2012 31

CERNUSCO E I CERNUSCHESI 32

����PROSSIMA USCITA SABATO 31 DICEMBRE

Foto-copertina di Dario Vanoli - Gruppo redazionale indipendente Vendita a scopo benefico – STAMPATO IN PROPRIO

Il sito: aggiornato ogni giorno www.dentroefuori.net - Mail: [email protected]

Cercaci su twitter o richiedici come amici: DentroeFuori Cernusco L

DD&&FF NN°°6677

(dva) Piccole gocce, ma quanto valore dentro. E’ così che sento e vedo quanto possiamo fare con la nostra esperienza, i nostri doni che abbiamo dentro di noi. Sfruttiamoli, diamo frutto, coltiviamo quanto siamo in grado di fare, in un clima il più sereno possibile. Condivido con voi un po’ del vissuto in questo ultimo mese in una realtà total-mente diversa da quella in cui noi vivia-mo. Condividere, dividere con tante per-sone… ciò che dovremmo fare sempre in tante altre situazioni. Eppure non è così, cari cernuschesi, lo sappiamo troppo be-ne… Quindi rinnovo un’altra volta attra-verso queste pagine, attraverso questa realtà “mediatica”, l’invito ad abbattere certe barriere e a lasciarci un po’ avvol-gere dal calore dell’amore, per tutto quel-lo che abbiamo, facciamo e siamo stati.

Siamo ormai a fine novembre; chiedo a voi lettori di rinnovare per il 2012 l’abbonamento alla nostra rivista nelle modalità che troverete su un volantino in distribuzione. E fate girare la voce, affin-ché D&F arrivi sempre in più case: per stare informati, ma anche per allargare i nostri orizzonti. Grazie! E buon Natale!

Domenica 30 nella chiesa parrocchiale, il piccolo Ni-colò Michele Galvagno, di Monica Orma e Gior-gio membri della Comuni-tà papa Giovanni XXIII, ha ricevuto il battesimo dal parroco don Alfredo. La famiglia ha poi fatto ritor-no a Nonantola, dove ri-siede da qualche anno, dopo il ritorno dal Vene-zuela. Monica sta stu-diando per esame all'am-missione alla scuola di specializzazione in psico-terapia a Firenze

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D&Fnews- Cernusco D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

“TRE DOMANDE A…” ALESSANDRO LENZINI Nato a Milano nella prima metà degli anni ’80, resi dente a Merate, si accosta alle arti Marziali ancora giovanissimo, avv icinandosi poi al Kung-fu shaolin e scegliendo i migliori maestri ita liani e partecipan-do a tutti gli stage. Poi le prime gare e le prime vittorie, ma poi un grave infortunio lo porta a lasciare la sua carrier a. Ma Alessandro non demorde e in soli due anni ottiene la laurea in wushu in Cina ed ora insegna nel nostro territorio la nobile arte wu shu con corsi per grandi e piccoli, per ogni età. E’ vincitore dei ca mpionati del mondo per ben due volte a Budapest nel 2005 e in Korea n el 2009.

1) Quanto tempo dedi-chi agli alle-namenti? Quando ero in Cina e mi pre-paravo per i mondiali e le altre gare, mi allenavo 8 ore al giorno, in-cluso il saba-to. Ora invece insegno per più di 6-7 ore al giorno kung-fu e 2 ore Tai Ji Quan, quindi sono sempre in movimento anche se non posso concentrarmi su di me, per-ché devo far crescere i miei allievi

2) Quanto per te lo sport è un valore? Lo sport è tutto. ti insegna ad affrontare la vita. E' con le ga-re e le prime sconfitte e vittorie che impari a misu-rarti con gli altri, a reagire e rialzarti quando cadi.

E soprattutto fa bene alla salute come dicevano i lati " mens sa-na in corpore sano" quindi è necessario e dovremmo de-dicarvi molto più tempo, in ogni fascia di età!

3) Quali pro-getti - sogni hai per il futu-ro? Il mio pro-getto sarebbe

quello di creare un centro di élite per le arti marzia-li, un palestra di vita, punto di riferimento per gio-vani e meno giovani. Ma ad oggi è ancora un so-gno, e quindi aspetto che qualcuno mi doni un ca-pannone dismesso, dove poter creare il nostro tempio Shaolin in Brianza!

Eventi e appuntamenti

MERCOLEDI’ 30 ore 21 Consiglio comunale Domenica 4 ore 16 Maga Martina 2 ore 21 Post mortem Sabato 10 dalle 8.30 alle 18 mercatino di Natale in via Lecco e piazza della Vittoria, sa-ranno presenti diverse associazioni tra cui la banda e la nostra redazione! Domenica 11 ore 16 Le avventure di Tin tin ore 21 Il villaggio di cartone Martedì 13 raccolta carta del gruppo ecologico Mercoledì 14 raccolta ferro e rottami

Venerdì 16 dalle 17.30 alle 20.30. sala del Cine-Teatro S. Luigi recita scuola materna An-carani Domenica 18 ore 16.30 spettacolo dei bam-bini in oratorio Dirottate su Betlemme - alla scuola elementare, festa del CCCC ore 21 Tomboy mercoledì 23 ore 21 Concerto di Natale del corpo musicale A Pirovano presso la scuola primaria Sabato 24 dalle 22 vin brulè piazza della Vit-toria-Caffè del Centro

RICORDATI QUESTO MESE DI RINNOVARE IL TUO ABBONAMENTOA D&F

VEDI PAG 31: COME, DOVE, QUANTO, QUANDO E PERCHE’….

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D&Fnews- Cernusco D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

News CIVICAMENTE SULLA CASETTA DELL’ACQUA Presentata al sindaco un’interrogazione sulla strut-tura in piazza della Vittoria. «Premesso che la pre-cedente Amministrazione comunale ha installato presso Piazza della Vittoria una delle cosiddette casa dell’acqua, gestita da Lario RetiHolding e che l’erogazione dell’acqua avviene al prezzo di 0,05 euro ogni litro e mezzo, incassati dal gestore; che è altresì possibile ottenere l’erogazione gratuita di un bicchiere di acqua ogni circa venti secondi; che alcuni utenti abusano del servizio riempiendo le bottiglie attraverso l’erogatore gratuito; che altri u-tenti utilizzano l’erogazione gratuita come una fon-tanella per lavarsi le mani; interroghiamo il sindaco affinché dia risposta ai seguenti quesiti: 1) quali sono i quantitativi di acqua erogata dall’apertura della Casetta, sia gratuiti che a pagamento? 2) co-sa intende fare l’Amministrazione Comunale per porre fine agli utilizzi impropri segnalati nelle pre-messe? 3) intende l’Amministrazione dotare la Casetta di un impianto di videosorveglianza? Se sì, con quale tempistica?».

EFFEOTTO L'idea di proporre come fotogruppo Effeotto, quale associazione sul territorio di Cer-nusco, la commemorazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia con fotografie che riguardassero il nostro Paese, in tute le sue forme, ha riscontrato il gra-dimento di molte persone e soprattutto dell'Ammi-nistrazione comunale; la partecipazione nei due week end proposti per la mostra espositiva, è stata alta, non solo per quanto riguarda la parte fotogra-fica, ma anche perchè il fotogruppo ha concluso un lavoro durato due anni di raccolta di materiale fotografico dal 1900 al 2000, che riguarda Cernu-sco e i cernuschesi, proposto durante la mostra fo-tografica, che sarà presto in vendita e l'allestimen-to, all'interno dei locali che erano stati luogo di scuola, delle fotografie raffiguranti le classi che sono state in quella scuola elementare. E’ stato inoltre rilanciato il 2° concorso letterario Mario Ferrario "Immagini da leggere", immagini da leggere: è una sfida aperta a tutti quelli che vo-gliono esprimersi con la letteratura (poesie o rac-conti), ispirandosi alle fotografie che hanno fatto

capolino alla mostra fotografica, fotografie che si possono visionare collegandosi al nostro sito internet: www.effeotto.org, cliccando sulla locan-dina presente in home page o nei menù a tendina dove si troverà anche il regolamento e il modulo di iscrizione. «Posso solo dire che una settimana dopo aver a-perto la mostra ed aver lanciato il concorso,- spie-ga Emanuele Pirovano - abbiamo ricevuto le i-scrizioni da chi l'anno scorso ha trovato l'iniziativa molto bella ed interessante. Quindi invito chi si è perso la mostra fotografica a visitare il nostro sito per gustarsi delle fotografie belle e particolari ed al tempo stesso accettare la sfida di tirar fuori lo scrittore presente in ognuno di noi, partecipando al concorso letterario». CONSULTE CITTADINE – E’ iniziato il periodo di accoglimento delle adesioni. Da segnalare la nuo-va Consulta Giovani dedicata in particolare a citta-dini dai 15 ai 30 anni di età. Sarebbe bello vedere un’ampia partecipazione alle Consulte che saran-

no poi l’organismo privilegiato per l’avvio del bilancio partecipativo. In ogni famiglia è stato recapitato un volantino con tutte le in-dicazioni necessarie. I nominativi dei citta-dini disponibili a farne parte vengono rac-colti presso gli Uffici comunali dal 21 no-vembre al 10 dicembre. È stata predisposta una pagina speciale del sito istituzionale del Comune dove ora si trovano la comuni-cazione del Sindaco, un foglio informativo su quali sono le Consulte, i loro compiti, le modalità per dichiarare la propria disponibi-lità, il modulo per l’adesione in segui-

to saranno riportate tutte le informazioni sull'attivi-tà delle Consulte. Per informazioni: tel. 039 9902314 (ufficio Segreteria) VIABILITA’ Verso le due rotonde e il sottopasso. «Siamo ancora in attesa di un incontro con la Pro-vincia per gli sviluppi successivi del progetto pro-posto. L’Amministrazione comunale ha dato pare-re favorevole alla soluzione n.8, bis presentata dalla Provincia che prevede la desemaforizzazione dell’incrocio con la creazione di due rotonde com-pleto di sottopasso ciclopedonale, progetto inte-ramente finanziato – spiega il sindaco Giovanna De Capitani - Adesso inizierà una fase di valuta-zione specifica sui progetti e studi di fattibilità da parte delle Istituzioni e della cittadinanza attraver-so forme di partecipazione pubblica, quali assem-blee/incontri, forum/blog, anche suddivisi per sin-goli territori. E’ stato raggiunto anche un accordo di riqualificazione della rotonda di viale Verdi con il Comune di Merate che prevede tempi di realizza-zione contestuali alla eventuale desemaforizzazio-ne».

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D&Fnews- Cernusco D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67 NOZZE Ancora auguri a Carlo e Mariella (nella foto) per il lieto evento celebrato nella parrocchia di Merate lunedì 24 ottobre scorso. (foto di Ales-sandro Calcagnile) LUMINARIE E MERCATINO DI NATALE – Anche quest’anno, grazie alla preziosa collabora-zione di alcuni commercianti ed aziende sul territorio, è stato possibile confermare l’alle-stimento delle luminarie natali-zie per le vie del paese. Inoltre il 10 dicembre (sabato) è previsto il tradizionale mercatino di Nata-le con la collaborazione dell’associazione. Hobby è Arte. Le associazioni di volontariato cittadine, se desiderano, possono partecipare con propri banchetti espositivi. Per informazioni rivol-gersi agli uffici della Polizia: ([email protected]) oppure alla Segreteria del Comune ([email protected]).

IGOR CERRI Torna a scrivere dall’Argentina Igor Cerri dopo Nato a Buenos Aires. Cernuschese acquisito per alcuni anni da alcuni anni vive in Ar-

gentina per lavoro. Mi chiamo Argentina. Laggiù sempre qualcuno mi aspetta è il titolo della nuova opera. Giorno dopo giorno Buenos Aires gli sussurra storie, suggerisce personaggi, irrompe vigorosa e contraddittoria: erotismo, morte, cartoneros, “ricchi porteños”, cieli tersi, strade sporche senza pace. Buenos Aires è “città superstite”, “fat-ta di coscienze perdute”, “di suicidi”, perché “c’è vita in eccesso, vita da spartire”. Come la scena d’un teatro, uno spettacolo continuo… Al lettore sembra di percorrere

trafficate avenidas, caotici barrios, di sentirne odo-ri, rumori, voci d’abitanti, protagonisti dei cuenti – barboni, prostitute, artisti…– che raccontano di sé. Attraverso una scrittura che “buca”, una prosa liri-ca malinconica, sensuale, famelica d’emozioni che sviscera con ricercata incisività. In occasione del Salone della Piccola e Media Editoria Indipenden-te di Milano, negli spazi di SuperstudioPiù (via Tor-tona, 27), Cerri presenta il libro nella sua città, domenica 27 novembre alle 17 con Elena Moc-chio (curatrice). In apertura un’esibizione di tango a cura di Lino Pujia e Francesca Cortesi.

LEVE DEL ‘71 E ‘52 IN FESTA A fine ottobre la leva del ‘71 ha festeggiato al Toscano di Paderno i primi 40 anni. Ricco Buffet come aperitivo nella suggestiva cantina e poi cena e torta finale realizzata dallo chef cernuschese Davide Pozzoni. La serata è proseguita a Calusco per una lunga chiacchierata.

Venerdì scorso è stata la volta della leva del ‘52, pronta per la cena del sessantesimo dell’anno prossi-mo. Cena alla Cava e reunion con 28 membri, che si ritrovati dopo l’ultimo incontro della leva nel 1982.

���� Segnalaci anche tu eventi, inviaci foto di gruppo, di leva e… sarai pubblicato!

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Nel mondo A cura di Claudia Mauri D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

CIÒ CHE SUCCEDE NEL MONDO E NON SEMPRE VIENE DETTO (notizie tratte da Misna.org)

EGITTO Un nuovo governo, elezioni presidenziali entro luglio 2012, un eventuale e immediato refe-rendum, sul ruolo dell’esercito, quindi i generali consegneranno le chiavi del potere. Questa la sin-tesi dell’atteso discorso pronunciato martedì 22 novembre al Cairo dal generale Mohammed Ho-seyn Tantawi, il capo del Supremo Consiglio delle forze armate che di fatto gestisce la transizione seguita alla caduta di Hosni Mubarak. Nel suo di-scorso, trasmesso in diretta televisiva, Tantawi ha detto di aver accettato le dimissioni dell’esecutivo guidato da Essam Sharaf che resterà in carica fi-no all’insediamento di un nuovo governo di transi-zione. L’unica concreta novità riguarda la data del-le presidenziali e un eventuale referendum sul mantenimento dell’esercito alla guida della transi-zione, «nel caso in cui lo voglia il popolo». Con-cessioni che sono sembrate insufficienti alla folla di centinaia di migliaia di persone radunate a piaz-za Tahrir e in tutte le principali città d’Egitto. «Pen-so che i manifestanti resteranno nella piazza sem-plicemente perché il discorso di Tantawi non abbia corrisposto alle aspettative», dice Dalia Abdel Sa-lam, giornalista del settimanale Al Ahram Hebdo. «I militari hanno avuto otto mesi per rispondere al-le esigenze della popolazione – prosegue la gior-nalista – ma per tutto questo tempo non hanno co-struito nulla che potesse aprire le porte a un paese nuovo. I manifestanti hanno chiesto e stanno con-tinuando a chiedere un governo di salvezza nazio-nale senza i militari, questi ultimi hanno invece ap-pena detto di non voler lasciare la guida del paese se non dopo le presidenziali. Ma non sembrano godere del sostegno dei partiti politici i cui leader, uno dopo l’altro, si stanno rifiutando in queste ore di guidare un nuovo governo di transizione». La tensione nel paese continua. TAILANDIA Ha lasciato dietro di sé migliaia di sfollati l’alluvione che si è abbattuta sul Sud Est asiatico nelle scorse settimane. E, a distanza di giorni, la situazione continua a essere drammatica e la popolazione esasperata. «L’acqua sta defluendo con molta lentezza e nei quartieri alluvionati da ormai più di un mese salgono fru-strazione, malcontento e tensione. Alcuni gruppi di residenti hanno ma-nifestato, perché diverse aree perife-riche sono state sacrificate per pro-teggere il centro di Bangkok, rimasto asciutto». C’è chi vorrebbe aprire di-

ghe e canali per far defluire l’acqua, ma ciò provo-cherebbe altri danni a fare punto della situazione delle alluvioni nella capitale tailandese è padre Raffaele Manenti, del Pontificio istituto missioni estere (Pime). «L’acqua circonda completamente il centro della capitale. Il perdurare della situazione rende il quotidiano molto pesante nei quartieri al-luvionati - sottolinea il missionario italiano - Chi ha ancora un lavoro se lo deve tenere stretto, ma gli spostamenti sono difficili, bisogna uscire con la barca o approfittare di un passaggio su mezzi mili-tari adeguati, i tempi di percorrenza sono lunghi. Alcuni hanno traslocato prendendo in affitto came-re o monolocali nelle zone asciutte, altri sono tor-nati nei villaggi di origine, altri si sono trasferiti in case di villeggiatura, altri sono tuttora nei centri sfollati». Le scuole, che ad ottobre erano chiuse per le vacanze, nelle aree inondate non hanno an-cora riaperto e dopo vari rinvii è stato annunciato un possibile rientro per il 6 dicembre. Secondo la Banca Mondiale, le alluvioni potrebbero ridurre di oltre un punto percentuale la crescita economica prevista per l’ultimo trimestre dell’anno, dal 3,7% al 2,4%. Le alluvioni che hanno colpito i due terzi del paese da fine luglio hanno causato oltre 600 morti, secondo l’ultimo bilancio ufficiale nazionale. LIBIA Designato il nuovo governo. Gli ex coman-danti ribelli Oussama Jouili, originario di Zenten – i suoi uomini hanno catturato il figlio di Muammar Gheddafi, Saïf al-Islam – alla Difesa, e Faouzi Abdelal, originario di Misurata, agli Interni; A-chour Ben Khayal, diplomatico originario dell’est, agli Esteri; Abdelrahmane Ben Yazza, ex dirigen-te dell’italiana Eni al Petrolio e Gas; Hassan Zi-glam alle Finanze. Il primo ministro libico Abdel Rahim al-Kib ha annunciato martedì la formazio-ne del governo che guiderà il paese in attesa delle elezioni previste entro otto mesi. «Posso rassicu-rare tutti, tutta la Libia è rappresentata», ha detto in una conferenza stampa a Tripoli. L’avvocato Fa-thi Terbel, membro del Consiglio nazionale di

transizione, il cui arresto, il 15 feb-braio, aveva sollevato un’insurrezione a Bengasi, è stato nominato ministro della Gioventù e dello Sport. Sempre stasera, dal ministro della Giustizia, Mohammed Allagui, è giunto anche il ‘no’ alla consegna di Saïf al-Islam alla Corte penale internazionale, detenuto da sabato scorso a Zenten.

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Nel mondo A cura di Claudia Mauri D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

YEMEN «Vai via, vai via!» hanno scandito martedì centinaia di donne, che indossavano niqab nero e cappellini colorati, durante una manifestazione an-tigovernativa a Dhamar, nel sud-ovest dello Ye-men. Da mesi le donne partecipano attivamente alle marce di protesta quasi quotidiane organizza-te dal fronte della cosiddetta rivoluzione contro il presidente Ali Abdullah Saleh, (nella foto), un al-leato degli Stati Uniti nella regione, al potere da 33 anni.

Le manifestanti hanno anche protestato contro l’iniziativa di uscita dalla crisi proposta dalle mo-narchie del Golfo, che prevede l’immunità per Sa-leh in cambio delle sue dimissioni. Nelle ultime ore l’inviato dell’Onu per lo Yemen, Jamal Benomar, ha confermato che il partito al potere e la coalizio-ne dell’opposizione hanno raggiunto un compro-messo in vista della firma del piano di uscita di cri-si stilato dal Consiglio di cooperazione del Golfo e delle modalità della sua applicazione. ETIOPIA Si dà fuori contro le discriminazioni del governo e la conclamata corruzione delle istituzio-ni. «La morte è preferibile ad una vita senza digni-tà né giustizia», sarebbero queste le ultime parole pronunciate da Yenesew Gebre, giovane inse-gnante e attivista etiope, prima di darsi fuoco in un estremo gesto di protesta durante una contesta-zione nella città meridionale di Waka. I fatti risal-gono allo scorso 11 novembre, ma la serrata cen-sura in atto nel paese non ha consentito la diffu-sione della notizia se non con qualche giorno di ri-tardo, attraverso i network della diaspora etiopica. Secondo i familiari dell’insegnante il giovane è morto pochi giorni dopo, il 14 novembre, in seguito alle ustioni riportate. Manifestava assieme ad altri esponenti dell’opposizione attivisti per i diritti uma-ni contro la repressione, corruzione e discrimina-zione del governo di Meles Zenawi, al potere dal 1991, e del suo Fronte popolare per la liberazione del Tigray. In un comunicato congiunto, diffuso dalla tv etiopica satellitare (di opposizione) Esat, i rappresentanti delle associazioni della diaspora e-tiopica negli Stati Uniti affermano che la morte di

Gebre, già ribattezzato «il Mohammed Bouazizi d’Etiopia» – dal nome del giovane tunisino che immolandosi ha dato il via alle rivoluzioni in atto nel Mediterraneo – «non sarà stata invana» e invi-tato la popolazione etiopica a sollevarsi per la sua primavera. Attivisti e membri dell’opposizione in esilio hanno inoltre denunciato il sostegno incondi-zionato fornito da numerose potenze occidentali e in primo luogo dagli Stati Uniti nei confronti del go-verno etiopico, «senza sapere, o fingendo di igno-rare – sottolinea una nota dell’Ethiopian-american Council – che gli aiuti internazionali che vengono consegnati ad Addis Abeba finiscono nelle sole mani dei complici del’entourage del primo ministro e degli iscritti al Tplf». Nelle ultime settimane, as-sociazioni locali e internazionali per la libertà di stampa hanno denunciato un giro di vite da parte del governo nei confronti dei giornalisti, segnalan-do i nomi di numerosi operatori dell’informazione e oppositori detenuti in carcere. BRASILE Il colosso petrolifero Chevron multata per disastro ambientale. Peccato però che la san-zione è inferiore a quello che l’azienda guadagna in un’ora.. Così fonti missionarie a Rio de Janeiro commentano l’ammenda di 50 milioni di reais (pari a circa 20,7 milioni di euro) inflitta dall’Istituto bra-siliano dell’ambiente e delle risorse naturali rinno-vabili alla Chevron per lo sversamento di greggio a 370 km al largo delle coste dello stato di Rio pro-vocato da un incidente avvenuto durante un’operazione di perforazione nel pozzo di Frade, nel Bacino di Santos. Il colosso petrolifero ameri-cano rischia però sanzioni aggiuntive, fino a un to-tale di 260 milioni di reais dal momento che, come ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Izabella Tei-xeira, ha omesso di fornire informazioni sull’incidente e non era preparata per affrontarlo. «In ogni caso -.proseguono i missionari - non sono certo cifre che fanno impressione a colossi come questo e resta la percezione diffusa nell’opinione pubblica che gli Stati Uniti continuano a trattare l’America Latina come il loro cortile di casa. La po-lizia federale sta peraltro indagando su un’ipotesi che ha cominciato a circolare fin da subito: esiste infatti il sospetto che la Chevron stesse perforando in aree ‘proibite’, ovvero oltre i limiti previsti dalla sua licenza di sfruttamento nella famosa area pre-sale, così chiamata perché conterrebbe risorse di petrolio coperte da uno strato di sale spesso circa due km a una profondità stimata di 7000 metri». Secondo l’Anp in totale 416.000 litri di greggio so-no stati sversati nell’Atlantico dal 7 novembre, giorno dell’incidente (fino a ieri la stampa brasilia-na parlava del 9 novembre). Lima ha riferito che i 28 punti di fuga individuati nel pozzo sarebbero ormai sotto controllo, con l’eccezione di uno che presenta ancora una minima fuoriuscita di greggio.

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D&Fnews- Dintorni di Claudia Mauri D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

DENTRO&FUORI-DINTORNI: CRONACA, NEWS E APPUNTAMENTI

MERATE Pagnano ha dato l’addio a don Enrico Mellera, (nella foto) ex parroco della frazione, spirato nella notte tra lu-nedì 21 e martedì 22 no-vembre all’ospedale di Merate, dove era ricove-rato da alcuni giorni. Gio-vedì pomeriggio nella parrocchia che lo ospita-va dal 1976 si sono svolti i funerali solenni. Forma-to alla scuola del cardinal Schuster, era stato ordinato sacerdote il 26 giugno del 1955 e inviato come viceparroco a Mont'Introz-zo; era poi stato accolto dalla comunità di Sirone e infine di Pagnano, alla cui guida è rimasto fino al suo pensionamento, nel 1995. Insignito dell’Ambrogino d’oro l’anno scorso. Sono stati conferiti gli Ambrogini: ad essere insi-gniti della civica benemerenza sono stati Cristian Marasco, pizzaiolo della Grotta Azzurra, distintosi in diverse competizioni italiane, europee e anche mondiali, Silvio Cogliati, storico volontario dell'o-ratorio, l'avvocato Spinelli, sempre disponibile ad assister persone indigenti in difficoltà economiche, al Cav (centro per l'aiuto alla vita) di Novate, intito-lato alla memoria di Don Angelo Cazzaniga, punto di riferimento per le madri bisognose d’aiuto, la società operaia di mutuo soccorso e la sede mera-tese dell’osservatorio astronomico di Brera. L’altra metà del Cielo scende (ancora) in campo contro la violenza sulle donne. Si tratta della con-ferenza Dal conflitto alla mediazione familiare. All’incontro, che si terrà venerdì 2 dicembre alle 21 in sala civica di viale Lombardia, interverranno la psicologa Virginia Scaccabarozzi e l’avvocato Alessandra Colombo. Ingresso libe-ro. La veggente di Medjou-gorie a Pagnano. Jelena Vasilj (nella foto) e padre Pietro Zorza saranno domenica 27 novembre a Merate per portare la loro

testimonianza di fede e raccontare la loro espe-rienza delle apparizioni della Madonna di Medju-gorje. L’incontro, organizzato dal dottor Salvatore Caci, medico di famiglia residente in città molto conosciuto per la sua partecipazione a diversi gruppi di preghiera, e da don Marino Rossi, am-ministratore parrocchiale di Novate, si svolgerà al-le 17, nella chiesa Madonna della Pace. MONTEVECCHIA Sabato scorso a Napoli si è te-nuta la cerimonia di investitura dei nuovi Cavalieri Templari, dove era presente il 47° Gran Maestro dell’ordine internazionale Alberto Zampolli di Montevecchia. Un’opera grandiosa di beneficenza operata dall’Ordine è stata la realizzazione di una scuola di cucina e di un ristorante per i ragazzi dell’Istituto Nisida di Napoli, aperto al pubblico per dare, oltre a una chance ai ragazzi, anche una possibilità di guadagno e lavoro. OSNAGO Il Comune aderisce alla campagna L'I-talia sono anch'io per il diritto di cittadinanza italia-na a tutte le persone nate in Italia e il diritto di voto degli immigrati residenti nel nostro Paese nelle e-lezioni amministrative. Presso l’anagrafe sono di-sponibili i moduli per firmare le proposte di legge di iniziativa popolare. Si può firmare sino al 3 marzo 2012. Spazio Prevenzione onlus organizza Il borgo dei balocchi, un villaggio di Natale solidale, per sabato 3 dicembre dalle 10 alle 18, presso lo Spazio Ope-ra De Andrè di Osnago. L’iniziativa, dedicata a bambini e famiglie, sarà finalizzata alla promozio-ne di corretti stili di vita e alla raccolta fondi a so-stegno del progetto Dalla parte dei bambini. Ci sa-rà un laboratorio di cucina per la preparazione di

una sana merenda, una gara per la torta di Natale più originale, i giochi del vecchio luna park e un mercatino. L’ingresso è gratuito. Domenica 4 vendita di stelle di Natale sul piazzale della chiesa a sostegno dei pro-getti benefici di Uno sguardo su Osnago. ROBBIATE Si terrà domenica 4 dicembre il tradizionale appuntamento organizzato dalla Pro loco nella piazza antistante la chiesa parrocchiale: la Domenica delle Stelle e il mercatino artigianale danno ap-puntamento a tutti i visitatori per l’intera giornata.

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L’opinione di Giovanna Ferrando D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

LA SCUOLA… THE DAY AFTER

(gfr) L’anno scolastico è in pieno svolgimento, il governo Berlu-sconi non c’è più. E’ giunto così il momento di fare un bilancio sullo stato della scuola nell’era immediatamente post-Gelmini. Diciamolo subito: la scuola non gode di buona salute, come del resto, si può obiettare, tanta par-te delle istituzioni e dei servizi pubblici a causa della ben nota crisi. Per quanto riguarda la situazio-ne della scuola, però, la crisi è stata marginale: si è trattato, piuttosto, di pessima gestione, incredibile ignoranza dei pro-blemi, superficialità, incoerenza, decisioni prese all’ultimo mo-mento, e poi revocate perché i-nattuabili o poco chiare, insom-ma nel campo dell’ istruzione, - da notare il paradosso, hanno regnato insipienza e scarsa pro-fessionalità. E la riforma delle scuole superio-ri con il cosiddetto riordino degli indirizzi non ha sortito finora grandi risultati, se non una gran-de confusione nella presenta-zione dei vari corsi, l’illusione della creazione di nuovi licei (co-reutico e musicale, vi ricordate?) e la sparizione di corsi che fun-zionavano bene (per tutti il liceo scientifico bilingue). Fatta questa premessa, ecco la realtà di chi vive la scuola tutti i giorni. Le classi sono, magari poche, ma numerosissime – effetto dei tagli voluti dai dicasteri econo-mici – in locali inadeguati, con alunni molto problematici e pro-venienti da svariati angoli del mondo. Il risibile tetto del 10% di alunni stranieri per classe - grande battuta ad effetto dell’ex- ministro Gelmini - è regolarmen-te disatteso e non potrebbe es-sere diversamente viste le ri-strettezze economiche. Gli alun-ni con disabilità, un tempo ormai

lontano distribuiti uno per classe con non più di 20 alunni e con un’insegnante di sostegno, ven-gono inseriti nelle classi affollate con l’insegnante di sostegno spesso in condivisione con altri compagni in difficoltà. Il tempo pieno o prolungato, grande conquista fine anni ’80 e 90, sta lentamente morendo, soprattutto alle scuole medie, poiché mancano le risorse per attivare laboratori e, molto più prosaicamente, perché in alcune scuole mancano gli assistenti per il servizio mensa. Si stenta a trovare fondi per aiu-tare le famiglie degli alunni in dif-ficoltà economiche, ma anche per le fotocopie, la carta igieni-ca, per pagare le ore extra dei docenti o i supplenti. Quanto ai contenuti, mi soffermo su quelli delle scuole medie che ben conosco. Noto che le due lingue straniere (inglese e un’altra), inserite dalla Moratti nel precedente governo Berlu-sconi, preludevano a un prose-guimento del bilinguismo alle superiori, in qualsiasi indirizzo, per ovvia coerenza! Naturalmen-te non è così. Un’altra perla gelminiana è stata quella dell’inglese potenziato, opzionale alla seconda lingua comunitaria, a scelta delle fami-glie: ancora una volta, un prov-vedimento disatteso per vari mo-tivi, non ultimo la destabilizza-

zione dell’organico. Ma, si sa, il-ludere le famiglie di poter sce-gliere può essere una mossa per accrescere il consenso: se poi non se ne fa nulla, pazienza. Lo spessore culturale della pas-sata gestione si è notato anche nei famosi temi di maturità, con-troversi se non errati, nei pastic-ci delle prove Invalsi con corre-zioni affidate ai docenti delle classi stesse, nell’incredibile af-fermazione del tunnel dei neutri-ni. Last but not least, il corpo do-cente: agli insegnanti si affidano i figli per buona parte della gior-nata. Ci si augura che siano ben preparati, stipendiati il giusto e soprattutto stabili nella scuola. Inutile dire che gli ultimi due re-quisiti vengono raramente rispet-tati. Con la riduzione del numero delle classi e il compattarsi del carico orario dei docenti si è as-sistito a un’ incredibile contra-zione di posti e scadimento di professionalità. E a proposito di professionalità: come andremo avanti? Ovvero, come si reclute-ranno i futuri insegnanti? Se si recluteranno, perché, sic stanti-bus rebus, noi prof. di lungo cor-so resteremo nelle nostre scuole ancora a lungo, alla faccia del gap generazionale inevitabile. Ho un sogno: a conclusione dell’impegno ministeriale della signora Gelmini, mi piacerebbe vederla alle prese con la “sua” scuola. Ad esempio, una bella classe di 30 alunni, magari in un professionale, metà stranieri con poca o nessuna conoscenza dell’italiano, un paio di ragazzi con disabilità, l’insegnante di so-stegno non fissa, in una classe piccola in una scuola fatiscente. Naturalmente con funzioni di co-ordinatrice o tutor, segretaria di consiglio e in un paio di com-missioni didattiche… natural-mente non pagate extra.

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Dal mondo di Silvana Ferrario D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

VIAGGIO DI NOZZE TRA BOLIVIA E PERU’ CON DARIO E NADIA

Il folklore dell’America la-tina tra suoni, colori e il calore della sua gente. Dario Vanoli e Nadia Cogliati hanno scelto la Bolivia e il Perù per il loro “tardivo” viaggio di nozze, avvenuto a due mesi dal-le loro nozze. Dario era già stato in Bo-livia da solo anni prima e ci era rimasto alcuni me-si, giusto il tempo di ama-re il Paese, entrando in contatto con la popola-zione locale. E’ ritornato con Nadia per farglielo conoscere. Perché? Chiediamo, - «Perché era scritto nel mio cuore, come una promessa da mantenere e questa era l’occasione giusta per tornarci dopo sei anni. Una duplice questione di cuore, da condividere». «Dario mi ha sempre parlato di questa terra – ci dice Nadia – dove ha lasciato un pezzo di cuore; sapevo che il suo sogno era tornarci e l’idea di fare un viaggio di nozze “alternativo” mi piaceva». Già ma è stato poi un viaggio di nozze o una missione, secondo lo spirito che anima i due neo sposini? «Abbiamo unito le due cose e siamo riusciti a portare più di 40kg di abbigliamento, cibo, gio-chi, medicinali che abbiamo la-sciato alla casa di accoglienza dove Dario aveva svolto il servi-zio civile». E’ un intervista particolare que-sta, in cui le due voci si alterna-no o si sovrappongono, in una condivisione totale di valori. Siamo curiosi sull’itinerario e chiediamo delucidazioni. «Siamo stati per la maggior par-te del tempo a La Paz - dice Dario – e abbiamo visitato Co-roico(*), altra cittadina della Boli-via e poi ci siamo spostati una

settimana in Perù. Prima a Cu-sco per due giorni con visita al Pachu Picchu; poi siamo andati a Puno sulle rive del lago Titica-ca (*) e poi ci siamo concessi due giorni di relax sull’oceano Pacifico a Mollendo, piccola cit-tadina molto tranquilla. Dopodi-ché siamo tornati a la Paz». Dario è rimasto molto sorpreso nel ritrovare a la Paz molti ra-gazzi della strada che si ricorda-vano di lui. «Mi hanno colpito i loro sorrisi, le loro lacrime nel ri-vedermi… che emozione! - ripe-te. Per Nadia invece, era tutto nuo-vo: l’ambiente, l’altitudine (La Paz, in realtà Nuestra Señora de la Paz, si trova a circa 3700 m. sul livello del mare) e soprattutto la gente del posto ed è rimasta sconvolta dalla povertà presente nelle strade, ad ogni angolo. «I lucidatori di scarpe – dice – portano un passamontagna per nascondere il viso perché si ver-gognano del lavoro che fanno. Mi hanno colpito soprattutto i bambini con quei visini sporchi, gli occhietti curiosi a cui basta solo un po’ di attenzione, un ab-braccio, un bacio per essere fe-lici. In quanto all’altitudine arriva-re dopo 24 ore di viaggio con tre scali direttamente a quote così alte, non è stato semplice e an-che dopo tre settimane occorre-

va suddividere be-ne il fiato e le forze anche perché la Paz è una città con una forte penden-za». Le emozioni sono state forti per en-trambi, ma certa-mente Nadia ha vissuto più inten-samente tutto il viaggio perché era la prima volta in una realtà così di-

versa e lontana dalla nostra. «Per quanto mi riguarda – ci di-ce – è stata un’esperienza moo-ooolto emozionante. Non sape-vo cosa mi aspettava e forse non ero pronta ad affrontare cer-te realtà. Spesso le lacrime scendevano da sole». Dario invece già conosceva i posti, ma sicuramente anche per lui le emozioni sono state molto forti, soprattutto quando ha rivi-sto i ragazzi conosciuti anni ad-dietro. E a proposito di viaggio chie-diamo come l’hanno affrontato e con quali mezzi. «In città ci si muove con dei pulmini o in taxi (per i più fortu-nati). A la Paz abbiamo dormito presso la comunità dove Dario aveva svolto il servizio civile. La prima settimana fuori città siamo stati ospiti in una fattoria che funge da centro di recupero per ragazzi, poi ci siamo spostati nella Casa de la Fraternidad che accoglie le persone di strada. Con loro ci siamo trovati benis-simo e anche se materialmente non posseggono niente, loro sanno darti tanto». Nadia è sincera e lascia intuire ancora il sentimento provato al-lora, ma che si porta dentro co-me ricordo di quei luoghi.

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Dal mondo di Silvana Ferrario D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

Quando chiediamo se hanno intenzione di tornare, la rispo-sta è unanime «Il prima possibile» ri-spondono perché là hanno lasciato una parte di loro. C’è qualcosa che trasferireste anche qui da noi di quel mondo? Nadia non ha dubbi e risponde che trasferirebbe lo stile di vita sempli-ce, con poche pre-tese mentre Dario si addentra più a fondo in un argomento che sente molto. «La capacità di fare le “rivoluzioni”, le proteste. Lo stile che noi italiani non abbia-mo, vedi G8 e Roma un mese fa. Ogni volta che sono stato là situazione governativa ha attra-versato diverse difficoltà. Proprio i giorni in cui siamo arrivati, nu-merosi campesinos avevano in-vaso la piazza principale della città dove ha sede il governo (secondo la Costituzione della Bolivia La Paz è sede di Gover-no, mentre la capitale è Sucre, n.d.r.) a 50 metri dalla Casa de

Fraternidad. Motivo? Non vole-vano che il governo realizzasse una strada che attraversa un parco storico. In molti si sono mobilitati e alla fine hanno otte-nuto lo scopo. Con ordine ma decisione, senza alcuna violen-za. La città è organizzata, se ci sono proteste non ci sono atti di violenza o risse. E poi l’essenzialità, ogni volta che tor-no capisci ciò che è essenziale e quanto è bello aiutare concreta-mente queste realtà. Vedi l’iniziativa Un angelo per Natale” con cui stiamo raccogliendo pa-recchi euro, coinvolgendo amici

e parenti e so-prattutto dando ai ragazzi di strada

un’occupazione. Siamo in contatto ogni giorno con la referente di que-sta realtà e chiunque voglia aiutarci lo può fa-re. Bambini, ra-gazzi, hanno bi-sogno di tutti e si saprà e vedrà che tutto ciò che ci viene dato an-

drà direttamente nelle mani giu-ste. Grazie a tutti i cernuschesi (e non) che ci hanno sostenuto, scritto ed aiutato. Questo è lo spirito missionario giusto!».

(*) Coroico è una città a 100km circa da la Paz e da lì prende il via la strada degli Yungas con-siderata la strada più pericolosa del mondo.

(**) Il lago Titicaca, che appar-tiene per il 60% al Perù e il 40% alla Bolivia, è lungo 204km di lunghezza e 65km di larghezza e con i suoi 3860msl è il lago più alto

SUCCESSO PER UN ANGELO PER NATALE Un’iniziativa lanciata da La Paz per aiutare i ra-gazzi di strada, che realizzano, su richiesta, dei piccoli lavoretti, degli splendidi angioletti ( i 7 ar-cangeli, ciascuno con un significato, nella foto) in forma di orecchini, braccialetti, portafortuna da appendere e ciondoli. Un modo per dare loro di-gnità: facendoli lavorare, non stanno in strada e con il guadagno della vendita la responsabile po-

trà anche organizzare il Natale di strada il prossi-mo mese dicembre. Raccolti (grazie a vendite e qualche donazione) circa 1200 euro, ma dopo l’esaurimento dei tutti i monili arrivati e vista l’alta richiesta, è stato fatto un nuovo ordine, che spe-riamo possa arrivare in occasione del mercatino del 10 dicembre,, dove insieme al mensile avre-mo uno spazio. Puoi ancora sostenere questo

progetto con dei graziosi e significativi pensieri per Natale per le tue amiche! Grazie ancora a chi ha prontamente ha risposto al nostro appello, creando un lungo ponte indis-solubile, tra Cernusco e La Paz.

Due ragazze realizzano con grande manualità monili con gli

arcangeli – A destra alcuni modelli in vendita

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Riflessioni di Carlo Airoldi D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

…EDUCARSI A TROVARE IL TEMPO

(cai) In un’epoca in cui il tempo sembra che ci sfugga dalle mani, che non basti mai per realizzare i nostri programmi, vi proponiamo un interessante articolo di Paolo e Barbara Fanti pubblicato sulla rivista “Vo-ce della Madonnina” del Centro di spiritualità padre Enrico Mauri.

“E Dio chiamò la luce giorno e il buio notte” Dare un nome è far emergere la ragione d’essere profonda della vita. Nel racconto della creazio-ne Dio ci insegna a fare ordine, dando ad ogni cosa un nome e un ruolo. Cosi l’uomo ha dato, fin dai tempi antichi, un nome a quella cosa invisibile, che però si vede chiaramente nei suoi effetti sulla natura e le persone: i suoi segni sono nel mutare delle stagioni, nel volto di un bambino che diventa grande, nell’aspetto di un uomo oggi anziano che qualche anno pri-ma era un fanciullo. Lo chia-miamo tempo. E’ misurato nel suo scorrere regolare da orologi atomici ed è criterio di organiz-zazione e di collegamento delle attività nelle nostre case, al la-voro, nelle stazioni, nelle scuo-le. Eppure non è mai uguale. Certe ore sembrano scorrere ad alta velocità, e ci ritroviamo a sera in un baleno. Certi minuti sembrano non passare mai: quando si soffre o si ha paura per esempio, oppure quando i nostri affetti sono come rapiti da qualcosa di bello. Gli antichi avevano colto molto bene questa ambivalenza del tempo, questo doppio volto. Nel pensiero greco il tempo viene definito con due nomi: Kronos E’ il tempo misurabile, che scor-re nelle ore, nei giorni e nelle stagioni. Lo percepiamo guar-dando l’orologio o il calendario. Lo programmiamo nelle nostre agende. E’ l’essenza dello scambio del nostro lavoro: rita-gliamo una grossa fetta del no-stro tempo personale e lo met-

tiamo a disposizione di una per-sona o di un' azienda che ce lo ripaga in cambio di un' attività professionale. Potremmo dire che è il tempo “visto da fuori” o anche il tempo che scorre indi-stintamente. Kairos Il tempo “visto da dentro” e il tempo “giusto”. Quando coglia-mo il senso delle cose, quando i colori delle emozioni che vivia-mo donano una tonalità diversa agli eventi, quando la soddisfa-zione o il rimorso ci fanno dare un giudizio su quella che ab-biamo fatto nel passato, quando sogniamo il futuro. E’ un tempo di grazia che lo distingue da tut-ti gli altri. E’ percezione di esse-re vivi e protagonisti, anche nel-la difficoltà, come quando di-ciamo “ora basta: voglio cam-biare”. I nostri giorni devono per forza fare i conti con le regole di Kro-nos, con i suoi ritmi che sin-cronizzano le attività e ci per-

mettono di vivere insieme e di fare per noi e per gli altri tante cose. Quando non riusciamo però a trovare l’energia dentro di noi e il senso di quello che facciamo sentiamo questo ritmo inesorabile come un peso, una schiavitù. Con l’agenda o il ca-lendario in mano, con la lista delle cose da fare o del pro-gramma di lavoro, di studio o di vacanza ben chiaro, Kronos lo vediamo come alleato. Ma quando comincia a ingarbu-gliarsi la matassa della nostra giornata con tutte le sue ina-spettate difficoltà, allora il tem-po che scandisce in modo neu-trale il nostro agire lo percepia-mo come nemico, un giudice inesorabile delle cose che “non siamo riusciti a fare” o che dob-biamo fare per altri. Ecco per-ché spesso diciamo che il tem-po è tiranno. Il problema è che, spesso in-consapevolmente, tendiamo a identificare il tempo che scorre, con i risultati che vorremmo ot-tenere. Il tempo che passa si colora allora del nostro deside-rio di possedere, di trattenere per noi, di avere. La tirannia di Kronos si realizza allora nella lotta per raggiungere risultati, nella consapevolezza che se non siamo noi a possedere qualcosa saremo noi ad essere schiavi. Vogliamo possedere il tempo oppure il tempo nostro sarà proprietà di qualcun altro. Ciò che ci fa soffrire in fondo non è tanto il tempo in sé quan-to la logica in cui siamo caduti: la lotta per possedere produce dentro di noi tossine che avve-lenano il nostro modo di vedere

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Riflessioni di Carlo Airoldi D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67 le cose e termina spesso con la consapevolezza che a possede-re il nostro tempo è qualcun al-tro, di cui in fondo siamo schiavi. La liberazione da questa logica fallimentare che ci porta a tratte-nere come sabbia tra le dita lo scorrere del tempo è rappresen-tato dal Kairos: è il tempo accol-to, vissuto nella logica del dono, il tempo di Dio. Il passato non genere più malinconia o depres-sione ma è concepito come ric-chezza di esperienza che rende più forti oggi. Il futuro non è più una minaccia che genera ansia e paralizza ma è lo scrigno che racchiude il realizzarsi di una promessa, l’attesa di tanti regali da scoprire. Certo è progetto in cui occorre anche il nostro “fa-re”: ma non è un agitarsi privo di senso. L’azione principale è quella delle disponibilità, dell’accoglienza. Perché la vita è dono. Il passato diventa allora fonte di gratitudine, il futuro si colora di attesa di speranza e tutto ciò che realmente esiste è il presente che è dono da acco-gliere. Kairos è allora tempo di grazia: la porta del nostro cuore si apre a ricevere l’intervento di Dio che è presente alla nostra vita, che vuole farci più ricchi dentro. E accoglienza di Dio, dell’altro, della vita. Ma come passare dalla tirannia di Kronos alla fecondità di Kai-ros? (continua sul prossimo numero)

���� Quante volte rin-corriamo il tempo, nell’affanno di poter concentrare il tutto in poco tempo. Spesso siamo fuori tempo massimo e viviamo in un tempo nostalgico e amaro. Ci sono due Tempi che possiamo co-gliere o subire. Kai-ròs e Kronos: l’eterno dualismo. Kairòs, ultimo figlio di Zeus,nella mito-logia greca era rap-presentato da un

giovanetto con le ali ai piedi; con un ciuffo di capelli sulla fronte e la nuca rasata: a figurare la diffi-coltà ad afferrarlo. Rappresenta l’Occasione, cioè il momento opportuno. Il tema è da intendersi secondo il suo significato escatologico e filosofico. In particolare, secondo la concezione filosofica di Anti-stene e della scuola dei Cinici, il Kairòs esprimeva l’ideale di una condotta di vita che, attraverso l’impegno costante, portava al distacco dalle meschinità. Kronos, invece, secondo una leggenda, è il più giovane dei Ti-tani, figlio di Urano e di Gea. Si narra che evirò il padre - che te-neva prigionieri i figli per paura di perdere la signoria dell’universo – e si sostituì a lui nel dominio del mondo. Kronos, per timore di essere detronizzato da un figlio, come aveva predetto la madre,divorò la sua prole appena nata, avuta dal matrimonio con Rea. Così inghiottì uno dopo l’altro Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone. Non riuscì a ingoiare Zeus, il se-sto figlio, giacché Rea ebbe l’astuzia di darlo alla luce segre-tamente in una grotta del Monte Ida, a Creta, e di sostituirlo con una pietra avvolta in fasce (l’Abadìr) che Kronos – debole di vista – trangugiò senza sospet-tare nulla. Divenuto adulto, con l’aiuto dell’Oceànide Métide, Zeus fece

bere al padre una bevanda che lo costrinse a rigettare i cinque figli ingozzati e l’Abadìr. Scoppiò allora una terribile guer-ra fra i sei fratelli da una parte e i Titani (con alla testa Kronos) dall’altra; tuttavia dopo dieci an-ni, grazie anche al valido contri-buto degli esseri che il vecchio sovrano teneva incatenati, la Ti-tanomachia si concluse con la netta vittoria di Zeus e dei suoi alleati, che imprigionarono gli avversari nel Tàrtaro, sotto la sorveglianza degli Ecatonchiri. Al di là della mitologia greca si coglie la necessità di passare da un’era arcaica, in cui la divinità era rappresentata da un princi-pio elementare, il Cielo stellato, Urano, ad un’era intermedia, che matura la consapevolezza psico-logica di Kronos, principio so-stanziale, ad un’altra era ancora in cui Zeus non è più riconduci-bile a nessun principio singolo. Per i suoi innumerevoli vizi è più simile all’Uomo. Il Cielo, il Tempo, Zeus sono i tre elementi presenti nella vita terrena. Il Tempo uccide il Cielo e le sue gocce cadono nell’Oceano (fra-tello di Zeus) e, generata dalla spuma delle onde, na-sce Afrodite. L’amore sensuale, la pulsione sessuale nasce da un gesto di odio e di potere del Tempo. Dal Cielo ucciso dal Tempo nasce la Bellezza che rapisce gli esseri umani, esteti

fragili figli di Afrodite e Adone. Zeus uccide il Tempo. Ma il Cielo resta a guardare il Tempo che passa. Il Tempo divora i suoi figli, gli dei, gli at-timi, ma non conquista il potere assoluto. Pas-sa inesorabilmente come la vita che sfug-ge improvvisamente. C’è qualcosa di atro-cemente bello e irripetibile nella mito-logia Greca. Anche a migliaia di anni di di-stanza.

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Personaggi di Silvana Ferrario D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

UNA VITA DA COLLEZIONISTA TRA MINERALI E FOSSILI RICORDANDO ALBERTO PANZERI

(sfr) Zio Albert se né an-dato. La mattina di ve-nerdì 4 novembre, in pa-ese, la voce si è sparsa in un battibaleno e subito è stata riportata anche dai giornali locali. Alberto Panzeri classe 1944, da tutti chiamato zio Albert, è morto a Villa Cedri do-ve era ricoverato da al-cune settimane. Lo chiamavano così a Cer-nusco, condividendo con i veri nipoti quel sopran-nome famigliare affibbia-togli per via del suo carat-tere particolarmente so-cievole. Lo chiamavano così anche gli amici del Cai di Montevecchia di cui faceva parte e quelli del Gruppo Mineralogico Panteologico di Bernareggio che lo aveva visto Fondatore e Pre-sidente dal 2000 fino al 2010. Noi gli avevamo promesso un’intervista, perché era un per-sonaggio vero, con molteplici in-teressi che lo tenevano sempre legato alla vita. Purtroppo la morte ha tempi diversi, ma man-teniamo l’impegno con questo ricordo postumo. Nato a Monte-vecchia da una famiglia di sei fi-gli legata alla terra, Alberto ha sempre amato l’ambiente natu-rale che lo circondava e anche quando la famiglia si è trasferita a Cernusco in via Roma, ha col-tivato un piccolo orto dietro casa per continuare il suo legame con la terra. La passione per i mine-rali è nata piano piano nell’adolescenza, parallelamente alla montagna e alle camminate nei boschi. In Val Curone, così come in altri boschi della zona, andava a cercar funghi – era un esperto conoscitore – ma anche per conoscere meglio la flora locale. Tutto della natura gli in-

teressava e nulla ai suoi occhi passava inosservato. Di fiori e piante conosceva nomi e specie, persino quelli latini che memo-rizzava senza alcuna fatica. “Mio fratello aveva tantissimi libri su fiori, minerali e fossili - dice la sorella Giovanna - e oltre alle mostre in varie zone della Lom-bardia, era andato anche in al-cune scuole elementari tra i bambini che gli facevano tante domande”. Spirito libero, Alberto non amava essere condizionato da persone e orari e appena po-teva, se ne andava in montagna, in particolar modo sul Monte Bianco per cui aveva una prefe-renza e dove aveva trovato al-cuni quarzi particolarmente belli. Anche la Valmalenco era tra le sue mete, perché ricca di mine-rali diversi. Proprio in quegli spazi aperti e sovrastanti, tra cielo e roccia, nel silenzio e nella bellezza incon-taminata, lui si sentiva veramen-te libero, legato solo al variare del tempo. Con l’occhio attento e il passo sicuro, Alberto era in perfetta sintonia con l’ambiente e la montagna era da riscoprire

ogni volta. In tanti anni di escursioni programmate, la ricerca di minerali e fossili è divenuta una passione che implicava buona cono-scenza sia quella geografi-ca del territorio che quella scientifica sulla conforma-zione delle rocce. Per Al-berto queste uscite erano vere e proprie “spedizioni” che gli regalavano duplici soddisfazioni: il contatto con l’ambiente e la scoper-ta di un nuovo pezzo da aggiungere alla sua ormai numerosa collezione. Così nel tempo, zio Albert ha raccolto selezionato e ca-

talogato numerosissimi minerali e fossili, un lavoro questo che ha richiesto tempo, pazienza e so-prattutto competenza specifica. Nonostante i suoi problemi di sa-lute, Alberto è sempre stato se-reno, mantenendo fino all’ultimo un carattere tanto socievole quanto riservato sul suo privato, continuando a frequentare gli amici del bar Biella di Cernusco. Ogni mattina lo si vedeva lì, at-torniato da un gruppo di perso-ne, intento a parlare di fatti quo-tidiani, tra un caffè e sempre con la sigaretta in bocca. “Glielo dicevamo sempre tutti – sottoli-nea Giovanna – che il fumo fa male, ma lui non dava retta a nessuno, in linea con il suo spiri-to indipendente”. Il paese intero si è stretto attorno ai famigliari nel giorno del suo funerale, affidando a uno dei ni-poti le ultime parole di saluto. Oggi la vecchia scritta “Miniera” sulla porticina nell’abitazione di via Roma, dove Alberto ha rac-colto e custodito i suoi primi pezzi da collezione, rimane il ri-cordo più tangibile per chi l’ha conosciuto.

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Personaggi di Dario Vanoli D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

NONNA OLGA, NOVANT’ANNI E NON SENTIRLI (dva) Olga Lavelli compi-rà martedì 29 novembre 90 anni. Una del-le poche “su-perstiti” della classe del ’21; per l’occasione i cinque figli Adele, Euge-nio, Marco, Ambrogia e Carlo festeg-geranno l’evento con i sette nipoti Claudio, Sil-via, Oriana, Sonia, Carlo, Pietro e Ma-rina e 4 pro-nipoti Mirta, Nicolas, Mar-tina e Cecilia. Cernuschese doc, nasce a Moscoro e dopo tre anni la sua famiglia si trasferisce in via Monza dove ha avuto se-de il Bonfanti Vini. Nel 1946 le nozze con Pierino Formenti, tornato dalla guerra. Dal ‘47 al ‘54 nascono le csue cinque creature che sono la sua compagnia e spesso si ritrovano da lei. Una vita di sacrifici: ha lavorato prima al catenificio Regina, poi ha fatto la sarta per i militari dal signor Mario in via Lecco, di fronte all’attuale Bar Biella. Il marito, mugnaio, è stato in Grecia per 11 anni., poi ha lavo-rato a Milano co-me magazziniere e come portiere. I figli le sono vicini, soprattutto da quando è rimasta vedova; sono cre-sciuti con le sue storie, le preghie-

re recitate insieme la sera. «Da piccoli quando qualcuno era malato dormivano ugualmente tutti nello stesso lettone – ricor-dano con affetto i figli – E’ un punto di riferimento per tutti noi. Ci ritroviamo volentieri qua da lei, che tutti i giorni vuole sentirci e ci chiama al telefono». Tuttavia quello che più colpisce è la sua mente perfettamente lu-cida; assidua frequentatrice del CCCC, trascina anche le altre

donne. . Otti-ma ricamatri-ce, realizza dei centrini in poco tempo come opere

d’arte. L’estate tra-scorre diverse ore all’aperto nel suo cortile con ago, un-cinetto e filo, qualche volta persino senza occhiali. Ha inoltre il polli-ce verde, tan-to che

quest’estate la sua stella di Natale

dell’inverno scorso, era già fiorita. Ogni martedì vuole leggere

tutto quello che succede attra-verso le pagine del Giornale di Merate e ogni fine mese aspetta di leggere il nostro D&F, che il figlio Carlo le porta. Non le manca mai una battuta di spirito e di conforto. La più ricor-rente? «Problemi? L’importante è la salute» ovviamente in per-fetto dialetto. E come darle tor-to? E così martedì scorso, in occa-

sione dell’intervista a sor-presa, due torte con tanti di 90 sopra, confetti e un brindisi con i suoi figli. Dopo qualche istante di emozione e pudore, la donna si è lasciata andare a qualche sorriso, ricor-dando quanto di bello e buono ha fatto, a partire dai suoi cinque “pilastri”. Auguri nonna Olga e a presto… Siamo curiosi di conoscere attraverso i suoi occhi, il suo vissuto, e i suoi ricordi un po’ di storia del nostro paese.

Olga Lavelli con i suoi figli; sopra tra Ambrogia e Adele

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Politica di Dario Vanoli D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

GIOVANNI ZARDONI, IN POCHI MESI DA VICESINDACO AI B ANCHI DELLA MINORANZA - «EPPURE LA MIA AGENDA E’RIMASTA PIENA»

(dva)Prosegue con successo il nostro viaggio a tu per tu con i politici locali, per conoscere meglio la persona, le sue ide e e l’opinione su fatti di cronaca e attualità.

Giovanni, dopo questo 2011 per te significativo, come stai? E’ stato un anno intenso. Iniziato con una scelta difficile. Ero un papabile successore al sindaco Bagnato nel 2006. Dimettermi non è stata una scelta semplice e mi ha pesato molto. Lo dico subito, più che la sconfitta eletto-rale, rivivo ancora con più ama-rezza l’aver fatto questo passo indietro e ciò che ho provato nei mesi a seguire E così ora al mio posto in Giunta c’è chi voleva quel ruolo già cinque anni fa, con la convinzione personale che il nuovo sindaco è molto di-verso da quello precedente e fa-vorisce un forte gioco di squa-dra. Vale a dire? Bagnato era molto decisionista e autonomo. Diciamo che con l’attuale primo cittadino, nelle vesti di vicesindaco avrei avuto più libertà e possibilità di fare. Anche questo mi lascia un po’ di amaro in bocca. Vorrei tornare a dedicare il mio tempo libero al volontariato, ma ora non riesco. Civicamente Cernusco richiede il giusto impegno: si vedrà in futu-ro. E sulla sconfitta elettorale co-sa mi dici? Ero consapevole che non avrei potuto vincere, ma mi aspettavo un risultato maggiore, tra il 15% ed il 20%, visti gli incoraggia-menti ricevuti. Vado avanti nel mio ruolo soprattutto per le per-sone che mi hanno accompa-gnato in questa avventura, non tanto per i cittadini. Sono deluso perché l’assiduo lavoro svolto in 10 anni, spesso in prima fila più del sindaco stesso (soprattutto

per il raddoppio ferroviario), è come se non fosse stato ricono-sciuto. Civicamente resta co-munque un gruppo che può dare molto al paese e porto con me un altro progetto, quello di fare rete tra le minoranze dei paesi limitrofi per confrontarsi. Hai dei rimpianti per la cam-pagna elettorale? E’ stata una campagna elettora-le corretta, senza colpi bassi uf-ficiali. Però in paese sono state fatte girare alcune dicerie false. Tra queste la voce che la mia candidatura era voluta solo per il mio spasmodico desiderio di di-ventare sindaco, una sorta di mania di protagonismo. Non è stato così. Sicuramente rimpian-go la mancanza del confronto pubblico tra i candidati sindaci che ha tolto spazio ai cittadini per capire e conoscere. Dicia-molo, c’è stata poca partecipa-zione alle campagne elettorali da parte dei cittadini. Vediamo ora con le consulte se ci sarà più partecipazione. Rifaresti la stessa squadra? E’ stato un team spontaneo, formato a fine febbraio. Ho con-tattato 35 persone, di cui 10 so-no entrati lista anziché i dodici previsti con cinque sostenitori. C’è poca disponibilità all’impegno civico, ma va anche detto che chi ha detto sì ha di-mostrato grande impegno e se-rietà. In che rapporti ti sei lasciato con Bagnato? E’ stato un rapporto molto dialet-tico; negli ultimi tempi eravamo due separati in casa, in Giunta, dove mi sentivo escluso e "ba-stian contrario". Da quel momen-to non ci siamo più sentiti, c’è

stato indubbiamente un po’ di gelo. Noti continuità tra le due Am-ministrazioni di Insieme per Cernusco? In Giunta io sollecitavo la colla-borazione alla minoranza, cer-cavo contatti con loro. Ho notato che la nuova Giunta tende ad evitare questo confronto. Non si nega se sollecitata, come nel caso della viabilità, ma siamo stati informati via mail di una im-portante decisione già presa. Ci vuole più coinvolgimento delle persone incaricate. Parliamo un po’ di viabilità al-lora… Non ho partecipato alla riunione che si è tenuta a luglio con i cit-tadini, perché per me era prema-tura e inopportuna. Uno studio di un progetto serio va fatto dal Comune. Questa situazione non sarà risolta se Cernusco non sarà il protagonista. Fac-ciamo un progetto condiviso dai cittadini; sottoponiamolo a refe-rendum, come già ha suggerito il consigliere Ivano Marazzi, Che si realizzi un progetto che unisca il paese prima di tutto, poi velo-cizzi il traffico. L’impianto sema-forico poteva essere migliorato con 50/60 mila euro; bisognava spenderli con coraggio nell’attesa del futuro. Tuttavia la Giunta Bagnato non era d’accordo perché riteneva che doveva pensarci la Provincia e non il Comune. Questo semaforo ha portato or-dine e sicurezza rispetto all’incrocio che c’era prima; la soluzione ideale sarebbe avere nell’ora di punta i semafori e nell’ora di morbida le rotonde, mantenendo la sicurezza per i

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Politica di Dario Vanoli D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67 pedoni e garantendo il passag-gio alle macchine provenienti da via Lecco e via Verdi. Aggiorna-re il semaforo era più veloce perché bastavano sei mesi. Sul sottopasso che s’intende realizzare cosa pensi? Sono dubbioso; ha senso solo se sarà come quello dell’Esselunga, ma non ho idea di come sia stato pen-sato. E sulla politica cosa mi dici? Io sono un moderato di centro con delle simpatie a qualche i-stanza della Lega Nord. Sono solo stato tesserato alla Mar-gherita e ci credevo. Il Pd non mi ha mai convinto; il mio schiera-mento nelle ultime elezioni pro-vinciali era unicamente per ap-poggiare Virginio Brivio, che non meritava quella sconfitta. Anche quella è stata una scelta scatenata dai partiti. Ora sono contrario ai partiti che sono di-staccati dalla Paese e io stesso ne sto lontano. Il mio rapporto è pari a zero con la politica, anche se ho tessuto nel tempo rapporti con persone di tutti i partiti, altri amministratori, e capita ancora oggi di scambiarci delle opinioni. Non saprei quindi in quale parti-to riconoscermi. Ora sto se-guendo con attenzione il movi-mento dei “terzo polisti”. E se bussassero nuovamente alla tua porta, come ti compor-teresti? Oggi non ho spazio, o meglio, tempo da dedicare alla politica. Sto invece valutando altre pro-poste che esulano dalla politica e quindi direi: ripassate. Ma non busseranno perché sono un personaggio scomodo. Di Cernusco cosa ci dici? Di positivo noto il fervore delle associazioni che però tende a chiudersi nel suo orticello. Tutti devono remare nella stessa di-rezione e serve per questo maggior coordinamento. Quindi è bene che molte persone s’impegnano, ma insieme vanno raggiunti gli stessi obiettivi. Sia-

mo poco inclini al cambiamento, basta vedere chi tira le fila delle associazioni: le stesse persone da diversi anni. Nonostante que-sti problemi Cernusco ha la for-tuna che ci sia Il Parco di Mon-tevecchia, nel quale ho fatto al-cuni anni fa una bella esperien-za quale "braccio destro" del Presidente Eugenio Mascheroni,

e diverse aree verdi che for-

tunatamente sono state pro-tette. E del Pgt che hai approvato prima delle dimissioni hai rammarichi?

Sì, è stata fatta una mediazione tra “un’opzione zero” che auspi-cavo e una “opzione due” che voleva qualcun altro. Risultato quindi travagliato; se avessi vin-to le elezioni avrei sicuramen-te rivisto i niet della Giunta pre-cedente. E l’ex Consorzio? E’ stato un’occasione mancata. Mi spiace non essere stato in grado di portarlo a termine. Ora lì chi va a fare determinate ope-razioni immobiliari? L’idea di un teatro di Renata Valagussa? L’idea ci sta, ma poi chi lo gesti-sce? Io lì vedrei meglio un cen-tro del divertimento che vive di notte, quando i parcheggi del centro commerciale sono liberi. Chi ha avuto l’idea dell’albergo? Gli operatori immobiliari proprie-tari, che avrebbero realizzato una esposizione di tende e com-plementi d'arredo al piano terra e poi avrebbero sviluppato la struttura alberghiera ai piani su-periori per darla in gestione ad una catena di hotel. Ora non ve-do novità. Io rifarei tutto quanto fatto. Il ponte sul torrente Molgora? Era un intervento urgente ed ho la percezione chiara del vuoto dopo di me, sul tema; solo il nuovo sindaco ha fatto qualco-sa. Ha dormito sei mesi la giunta Bagnato con un’accelerazione

quest’estate. So cosa significa avere acqua in casa e ci si do-veva muovere più celermente. Piazza Vittoria? Qui va realizzata la residenza protetta per anziani; prima gli e-difici con un progetto serio e poi dei parcheggi e parchi. Per me la sistemazione della piazza non è una priorità, la residenza pro-tetta invece lo è. La scuola nuova? Non ero contrario all’idea, ma al tipo di struttura realizzata.. E’ un costo di manutenzione; andava quindi ragionata in modo diver-so. Così come è stato sbagliato il modo di fare opposizione in Consiglio comunale all’allora maggioranza targata Conrater Parliamo dei giovani… Ormai sono vecchio… Battute a parte, ero il più giovane consi-gliere comunale quando sono entrato dieci anni fa e lo sono tuttora e così è stato per Insieme per Cernusco. I giovani devono bussare con più veemenza. E gli anziani? Frecciata finale? E’ un problema serio che come la piena di un fiume, va affrontato per tempo. Nell’attuale piano delle opere pubbliche triennale non c’è nes-suna idea della casa albergo. Questa maggioranza crede più nello scalo merci alla stazione che negli anziani. La voce pre-sente “risistemazione di piazza della Vittoria” è troppo generica. Pare che per la nuova Giunta sia più necessaria la struttura coper-ta al centro sportivo. E i tuoi hobby? Sono tornato a dedicarmi più a loro. Mi piacerebbe tornare a fa-re la Gev e coltivo con immenso orgoglio la mia vigna a Perego in una zona molto bella del Parco. Con soddisfazione ho recupera-to una zona coperta da un rove-to a vigneto. Produrre il mio vino mi rilassa. E poi ci sono le mie altre passioni: il cielo, il meteo, la storia della Brianza con i pro-dotti enogastronomici del territo-rio e la fotografia con Effeotto. Insomma, la mia agenda, nono-stante non sia più vicesindaco, è rimasta piena.

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D&FSport a cura di Paolo Crippa D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

DOPO UN MESE DI PARTITE SOLO IL SAN LUIGI “A” È NEI

PRIMI POSTI DEL PROPRIO GIRONE. MALE LE ALTRE SQUAD RE ���� TOP JUNIOR RISULTATI 3a Giornata S. L. Cernusco - Orobia Robbiate 2-3 4a Giornata Olgiate M. - S. L. Cernusco rinviata 5a Giornata S. L. Cernusco - Cibrone 1-3 6a Giornata Bosisio Parini - S. L. Cernusco 6-3 7a Giornata S. L. Cernusco - Castello Brianza 3-5

L’allenatore Emanuele Nava (nella foto) al termine della partita contro l’Orobia Robbiate: «Buona reazione dopo la scoppola col Bernate (8-0 ndr). Abbiamo avuto diverse occasioni da gol, anche se c’è stata qualche sbavatu-ra in fase difensiva. Qualche giocatore nonostante fosse in campo, non è riu-scito ad entrare in partita». Ecco i voti della partita: PORTIERE: Vigna Martino 6,5 DIFENSORI: Aliù Angelo 5,5; Cagliani Simone 7; Spada Riccardo 6 CENTROCAMPISTI: Biffi Simone 6; Brambilla Dario 6,5; Di Stefano Giovanni 5,5; Es Sanany Nadir 5; Mantovani Massimo 5,5; Maggioni Francesco 5,5 ATTACCANTE: Formenti Donovan 5,5 Prossimi impegni casalinghi dei Top Junior: Dom. 4 Dicemre Cernusco - Beverate ore 17.00 Dom. 18 Dicembre Cernusco - Bernate ore 17.00 ���� OPEN “B” – Girone Eccellenza “Brianza” RISULTATI 2a Giornata S. Luigi Cernusco “B” - Casatesport S. Luigi 4-6 (Brivio, Colombo, Fumagalli, Scotti) 3a Giornata Paderno Rugen - San Luigi Cernusco “B” 1-1 (Fumagalli) 4a Giornata San Luigi Cernusco “B” - Orobia Seacet 1-1 (Fumagalli) 5a Giornata Foca Capriano - San Luigi Cernusco “B” 8-2 (Riva, Valsecchi) 6a Giornata S. Luigi Cernusco “B” - Beverate Bar Babele 4-4 (Bottari, Colombo, Fumagalli, Riva)

CLASSIFICA TOP JUNIOR

Squadre Punti Partite giocate

Cibrone 16 7

Airuno 15 6

Castello Brianza 12 6

Bernate 12 7 Orobia Robbiate 11 6

Beverate 8 6 Bosisio Parini 6 6 Olgiate Molgora 1 5

San Luigi Cernusco 0 5

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D&FSport a cura di Paolo Crippa D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

Tabella marcatori a cura di Claudia Pozzoni

Prossimi impegni casalinghi degli Open “B”: Sab. 3 Dicembre San Luigi Cernusco “B” - Ars Rovagnate Digidea ore 18.30 Sab. 17 Dicembre San Luigi Cernusco “B” - AC Pannocchie ore 18.30 ���� OPEN “A” – Girone Promozione “Brianza C”

RISULTATI

2a Giornata San Luigi Cernusco “A” - Orobia Eb Automazione 4-7 3a Giornata Arlate 85 - San Luigi Cernusco “A” 1-1 4a Giornata San Luigi Cernusco “A” - Perego Riazor 2-5 5a Giornata Olgiate Mea Case - San Luigi Cernusco “A” 1-1 6a Giornata San Luigi Cernusco “A” - San Michele Cortenuova “A” 3-0 (Beretta, Brivio, Caglio)

(lss) Dopo l'ottima prestazione della prima partita, i ragazzi del Sanlu sono pronti a dimostrare tutta la loro determinazione e voglia di vincere sul campo amico. Pur-troppo, però, il risultato non è quello sperato, e il primo match casalingo si conclude con una sonora sconfitta dei nostri contro la squadra ospite di Robbiate.

Come se non bastasse, il terre-no di gioco casalingo sembra avere subito una maledizione, e se da una parte i ragazzi di mister Lavelli (nella foto) con-quistano i 3 punti in casa dell'Ar-late e mettono in cascina un prezioso punto ad Olgiate, ven-gono fermati nuovamente in ca-sa dalla squadra ospite del Pe-

rego. Il mister non ci sta, e con un perentorio discorso motivato-re cerca di risollevare il morale dei suoi giocatori ma soprattutto pretende i 3 punti. 3 punti che fi-nalmente arrivano, proprio sul sintetico di casa, nella sesta giornata di campionato: è un 3 a 0 secco quello dei nostri,

CLASSIFICA OPEN “B”

Squadre Punti Partite Giocate

Rogoredo 15 6 Orobia Seacet 13 6 Foca Capriano 12 5 AC Pannocchie 12 6 Casatesport S. Luigi 10 6 Sartirana 9 5 Beverate Bar Babele 7 6

Ars Rovagnate Digidea 6 6

San Marcellino 5 6 Nuova Ronchese “A” 4 6

San Luigi Cernusco “B” 3 6

Paderno Rugen 3 6

CLASSIFICA OPEN “A”

Squadre Punti Partite Giocate

Perego Riazor 13 6 Verderese 13 6 Fisiocosmesi Calcio 12 5

San Luigi Cernusco “A” 10 6

Orobia Eb Automazione 10 5 Arlate 85 9 6 S. Michele Cortenuova “A” 8 6

Rogodero “B” 6 6

Olgiate Mea Case 2 6 Barzanò “B” 0 6

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D&FSport a cura di Paolo Crippa D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

concentrati e, seppur con qual-che sbavatura,padroni del cam-po dal primo all'ultimo minuto. Da sottolineare l'ottima presta-zione di Formenti, portiere fuori ruolo subentrato dopo l'infortunio

del titolare Matteo Scaccaba-rozzi. Il mister, intervistato in un noto locale della zona dopo la partita, si dichiara soddisfatto della prestazione dei ragazzi, ma sa che dovrà svolgere un du-

ro lavoro per mantenere la giu-sta tensione anche nelle prossi-me partite. Per ora il Sanlu è a metà classi-fica, a soli 3 punti dalla vetta.

Linda Sassi

Prossimi impegni casalinghi degli Open “A”: Ven. 25 Novembre San Luigi Cernusco “A” - Verderese ore 20.30 Ven. 9 Dicembre San Luigi Cernusco “A” - Fisiocosmesi Calcio ore 20.30 ���� OPEN “C” – Girone Promozione “Brianza B” RISULTATI 2a Giornata San Giuseppe Olgiate - San Luigi Cernusco “C” 4-2 (Galbusera, Nava) 3a Giornata San Luigi Cernusco “C” - Bernate rinviata 4a Giornata Novate Brianza - San Luigi Cernusco “C” 8-0 5a Giornata Calo “B” - San Luigi Cernusco “C” 5-2 (Maglio, Nava) 6a Giornata San Luigi Cernusco “C” -Perego Drink Team 5-4 (Trecci 3, Formenti, Valagussa-nella foto)

Commento del difensore Andrea Ferrara riguardo alle partite fin qui dispu-tate: «Finora abbiamo sbagliato solo la partita di Novate. Potevamo raccogliere qualche punto sia a Olgiate, dove dopo una brutta partenza eravamo riusciti a pa-reggiare, sia a Calò, dove fino a metà secondo tempo eravamo in vantaggio per 2 a 1. Ottima reazione nella partita contro il Perego: abbiamo chiuso il primo tempo in svantaggio di 3 a 0 e siamo riusciti a ribaltare il risultato grazie alla tripletta del ritrovato Trecci e al primo gol di Valagussa. Per la partita da recuperare a Cernu-sco contro l’Oratorio Bernate, non è ancora sicuro al 100%, ma è molto probabile (sto aspettando conferma dall’altra squadra) che si farà Sabato 17 alle ore 16.00.» Prossimi impegni casalinghi degli Open “C”: Sab. 3 Dicembre San Luigi Cernusco “C” - Nuova Ronchese “B” ore 16.00 Sab. 17 Dicembre San Luigi Cernusco “C” - Bernate ore 16.00

CLASSIFICA OPEN “C”

Squadre Punti Partite Giocate

Nuova Ronchese “B” 16 6

Bernate 13 5

Calò “B” 13 6

Sporting Verderio 10 6

Novate Brianza 8 6

Orat. S. Giuseppe Olgiate M. 7 6 Orobia Luna di Panna 7 6

San Luigi Cernusco “C” 4 5

Paderno “B” 4 6 Perego Drink Team 0 6

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D&FSport di Martina Cereda D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

CSI VOLLEY - VOLA IN ALTO ALLA CLASSIFICA

STENTA A DECOLLARE L’UNDER 12 NON PARTE ANCORA L’UNDER 10

UNDER 10

(mcd) Cinque partite, cinque sconfitte. E’ questo il bilancio del campionato delle piccole gioca-trici a poco meno di un mese dalla conclusione. Partite con due sconfitte di misura con il Pagnano e il Perego, che face-

vano ben sperare, sono poi in-cappate in sonore sconfitte con la Nuova Ronchese, il Rogeno e il Santa Maria Hoe’. Errori nel-le battute e nelle ricezioni non hanno permesso alla squadra di aggiudicarsi qualche set.

Nonostante i risultati allenatrici e bambine non si perdono d’animo e continuano il loro lavoro in un clima di allegria e di fiducia per le prossime partite.

PROSSIMI INCONTRI

26/11 G.S. SAN LUIGI - GSO LOMAGNA 04/12 POL. ORAT BULCIAGO-G.S. SAN LUIGI

10/12G.S. SAN LUIGI GSO S.GIORGIO ANNONE 17/12 G.S. SAN LUIGI OSGB MERATE

22/10 AC PAGNANO G.S. SAN LUIGI 4 - 3 29/10 G.S. SAN LUIGI NUOVA RONCHESE 0 - 7 05/11 POL. ORAT. PEREGO G.S. SAN LUIGI 5 - 2 12/11 G.S. SAN LUIGI GS ROGENO 0 - 7 19/11 G.S. SANTA MARIA HOE’ G.S. SAN LUIGI 7 - 0

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D&FSport di Martina Cereda D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67 UNDER 12 Solo una vittoria con un secco 3 a 0 si porta a casa la squadra di Nicola Ferrario sul campo del Bernate. Serve a dare morale ad una squadra che arrivava da tre sconfitte consecutive di cui due casalinghe con il Calco e il Brivio e una e-sterna con il Casatesport.

Dall’inizio del campionato sono stati fatti molti progressi nelle ri-cezioni e nell’impostazione dei tre passaggi e si è visto

nell’ultima partita con l’Airuno, persa di misura e nella quale si è combattuto fino all’ultimo pun-to.

UNDER 14

22/10 G.S. SAN LUIGI POL. RENATESE 3 - 0 29/10 GS VIRTUS CALCO 98 G.S. SAN LUIGI 1 - 3 05/11 G.S. SAN LUIGI POL. OR. PEREGO 3 - 1 12/11 AS CASATESPORT G.S. SAN LUIGI 1 - 3 19/11 G.S. SAN LUIGI AS MONTEVECCHIA 3 - 1

Esaltante il campio-nato delle ragazze dell’under 14 che hanno battuto tutte le squadre incontra-te con un buon gio-co e un’ottima inte-sa tra loro. Vittoria facile con la Rena-tese, più sofferta con il Calco dove perdono il secondo set e sempre in vantaggio di parec-chi punti si fanno recuperare per poi vincere. Con il Pe-

rego subiscono il primo set per soli due punti e si ren-dono protagoniste di una rimonta in-credibile. Sul pun-teggio di 23 a 10 per le avversarie recuperano i 10 punti di svantaggio e si aggiudicano il set. Avvincenti le partite con il Casa-tesport e il Monte-vecchia dove le squadre

danno spettacolo.

PROSSIMI TURNI 26/11 GS CP OSNAGO - G.S. SAN LUIGI 03/12 G.S. SAN LUIGI GS - VIRTUS CALCO 99

10/12 US SGB SARTIRANA G.S. SAN LUIGI 17/12 G.S. SAN LUIGI AS -PADERNESE

Under 12 - Una sola vittoria per la squadra di Nicola

Ferrario

PROSSIMI INCONTRI

27/11 AC PAGNANO G.S. SAN LUIGI

03/12 G.S. SAN LUIGI -US O-

ROBIA ROBBIATE

10/12 POL RENATESE G.S. SAN LUIGI

17/12 OSGB MERATE - G.S.

SAN LUIGI

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Rubrica di TeSy D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

«SPESSO SI IMPARA DI PIÙ DALLA BATTUTE DI ARRESTO DELLA VITA CHE DAI PERIODI DI TRANQUILLITÀ»

(tfr) Vorrei parlare di qualcosa, ma soprattutto di quello che la vita ti offre: le tue sensazioni, le tue pulsioni, i tuoi sogni, i tuoi obiettivi, quello che farai da grande. Tuttavia “qualcuno” ti ha tolto la rete di protezione e ti ha lasciato la vita sospesa ad un filo; ha in-terrotto tutti i canali di sopravvi-venza che ti avrebbero permes-so di avere una vita decorosa, ti ha tarpato le ali e ti ha messo dentro una tana buia e in un at-timo si sono spenti tutti gli occhi sulla tua esistenza. Sei viva, ma forse non te ne rendi nemmeno conto. Non nutrire la tua anima di astio, ma prega che tutto ciò finisca al più presto. Questi pensieri tratti dal diario di una gentile signora che ha deciso di donarceli per poterne parlare un po-co ed analizzarli; ora che una parte di questa soffe-renza è passata ma non del tutto scomparsa, ha desiderio di interloquire per far conoscere anche ad altri che se ne può uscire

un poco malandate e indolenzi-te, ma pur sempre vive e digni-tose. Noi donne, che ne discutevamo un po’ di mesi addietro, riuscia-mo a fare cose durante i periodi di dolore che normalmente non riusciremmo a fare. Ci prende una forza aggiunta ad una sana rabbia che ci permette di andare avanti nonostante il desiderio sia di mollare tutto e lasciarci anda-re. No. Non lo possiamo e non lo dobbiamo fare, perché coloro che ci danneggiano aspettano solo quello: che noi abbando-niamo il campo per avere e di-chiarare la loro vittoria. Chiunque disprezza la propria vita è padrone della tua. Spesso si impara di più dalla battute di arresto della vita che dai periodi di tranquillità. Non dobbiamo prendere le sconfitte come errori nostri. No. Dietro ogni sconfitta si nasconde qualcosa che poi si realizza a poco a poco, ma che non dipende dal nostro modo di agire, bensì da qualcosa che deve essere messo a punto co-me in un grande disegno. Ogni errore, ogni sconfitta fa parte del gioco e il risultato può cambiare anche all’ultimo minu-

to. Quello che non succede in una vita può accadere in un at-timo. Bisogna solo saper aspet-tare e credere soprattutto nelle nostre capacità. Dentro di noi abbiamo il patri-monio per poter superare le av-versità basta crederci e non mol-lare mai come sentenzia una no-ta presentatrice televisiva. Smettiamo soprattutto di sentirci colpevoli e rafforziamo la nostra autostima ottenendo due effetti quello di migliorare la nostra vita qualitativamente e quello di raf-forzare le nostre difese immuni-tarie patrimonio indispensabile a difesa del nostro organismo, le nostre guardie del corpo, pronte a parare gli attacchi del nemico sempre in agguato. Rafforzare le nostre difese, cura-re il nostro organismo, controlla-re ciò che ingeriamo con l’alimentazione, ma soprattutto quello che espelliamo è impor-tantissimo per la nostra salute Su questo argomento magari ri-torneremo con un discorso più approfondito, perché è basilare per gli anni che ci aspettano controllare la nostra alimenta-zione ed il nostro stile di vita; non ci stancheremo mai di sen-

tircelo ripetere, perché è un patrimonio che abbiamo e che dobbiamo difendere con tutte le nostre energie: la nostra salute fisica e mentale. Vi lascio con queste parole di saggezza indiana: La mia pazienza si è raf-forzata, il mio equilibrio si è incrementato e la mia volontà diventa ogni giorno più forte, da ripe-tere tutte le volte che ci sentiamo particolarmente indifese. Buona sorte a tutte.

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Cucina di Maria Grazia & Marta Perego D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

GNOCCHETTI DI RICOTTA CON POMODORO E MOZZARELLA

Ingredienti per 4 persone: gr 250 salsa di pomodoro n 1 mozzarella sale e pepe q.b. per gli gnocchi: gr 100 farina 0 gr 350 ricotta mista gr 50 parmigiano grattugiato n 1 pizzico di noce moscata sale e pepe q.b. In una ciotola amalgamare la farina, la ricotta, il parmigiano e la noce moscata. Aggiustare di sale e pepe. Spolverare la spianatoia e l’impasto con la farina, quindi stendere la pasta col mattarello come fosse una focaccia, ricavare delle strisce (più o meno larghe, a seconda delle grandezza desiderata degli gnocchi), arrotolare e tagliare a tocchetti. Incavare e rigare gli gnocchi uno ad uno sui rebbi di una forchetta o sull’apposito attrezzo, quindi cuocerli in acqua bollente salata. Scaldare la salsa in una padella, unire gli gnocchi e la mozzarella tagliata a cubetti. Mescolare velocemente e servire.

MEDAGLIONI DI VITELLO AI FUNGHI PORCINI Ingredienti per 4 persone: gr 400 filetto di vitello n 2 patate grosse n 1 rametto di rosmarino gr 100 funghi porcini n 1 bicchiere di vino bianco n 2 pomodori pelati n 1 rametto di rosmarino fresco per guarnire olio extra vergine di oliva q.b. sale e pepe q.b.

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Cucina di Maria Grazia & Marta Perego D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67 Scottare le patate in una pentola con acqua e sale. Pelarle, tagliarle a spicchi spessi e lunghi con un coltello affilato, quindi sbollentarli in acqua per 5 minuti. Trasferirli su un piatto e tenere da parte. In un padella, scaldare un goccio di olio e rosolarvi il rametto di rosmarino intero, quindi toglierlo e unire e patate a spicchi. Aggiustare di sale e pepe. Fare rosolare le patate girandole più volte. Su un tagliere, pulire il filetto dal grasso e dalle nervature. Ricavare dei medaglioni dello spessore di 3 cm circa e sistemarli su un piatto. Pulire con cura i funghi porcini con un coltellino, strofinarli su un foglio di carta da cucina inumidito per eliminare la terra e affettarli a lamelle. Trasferirli in una ciotola e tenerli da parte. Nel frattempo, in una padella scaldare a fuoco vivo un goccio di olio, quindi unire i medaglioni di vitello e rosolarli bene. Aggiungere i funghi e aggiustare di sale e pepe. Fare rosolare i funghi per qualche minuto. Irrorare con il vino bianco e fare evaporare a fuoco medio. Tagliare i pomodori alla julienne. Versarne una parte nella padella e cuocere per 1 minuto, così che i filetti si mantengano intatti. Levare la padella dal fuoco. Su un piatto da portata disporre le patate a raggiera con al centro i medaglioni e i funghi. Irrorare il piatto con la salsa e guarnire con il rosmarino e i filetti di pomodoro rimasti.

BAVERESE AI CACHI

Ingredienti per 4 persone:

n 2 cachi gr 10 gelatina in fogli gr 200 acqua gr 80 zucchero n 1 limone gr 200 panna liquida gherigli di noce per guarnire Mettere a bagno i fogli di gelatina in acqua fredda. Fare bollire per 2 minuti i 200 gr di acqua con lo zucchero e la scorza di mezzo limone grattugiata. Sciogliere la gelatina nello sciroppo ottenuto. Fare intiepidire, quindi aggiungere i cachi frullati con il succo di mezzo limone. Lasciare raffreddare completamente, quindi incorporarvi la panna montata a neve ben ferma. Versare il composto in uno stampo ad anello, oppure in stampini monodose. Lasciare riposare in frigorifero per almeno 6 ore. Al momento di servire, sformare la bavarese su un piatto da portata e guarnire con ciuffetti di panna e gherigli di noce. È ottima anche servita con salsa alla cioccolata calda.

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Teatro di Marco Bonanomi D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

NOTE SULLA REGIA DI VICENZO LA CAMERA, ATTORE E REGISTA FILODRAMMATICO

(mbn) Il problema del-la regia ha lungamente appassionato critica e pubblico, non solo in Italia. Da quando in Russia scuole e ten-denze si sono affermate con indi-scutibile fortuna, la funzione del regista è stata riconosciuta ne-cessaria se non indispensabile all’interpretazione delle opere e alla creazione dello spettacolo. Si è discusso sul ca-rattere della funzione, sui limiti, sulle competenze, ma, anche per l’eloquenza dei risultati, pressoché tutti hanno finito con l’ammettere che la funzione era ed è necessa-ria. Tanto più, vien da dire, nel te-atro filodrammatico, non di rado influenzato da una certa insuffi-cienza di preparazione tecnica e dall’abbon-danza di spontaneismi che difficilmente tendono di per sé a una felice sintesi. Potremmo dunque definire il regista come co-lui che porta in scena l’opera, nel-la sua unità essenziale e formale, e la penetra battuta per battuta, ponendo nella giusta evidenza ogni frammento del materiale drammaturgico. Il suo compito si esplica nei confronti di tutti coloro che concorrono alla realizzazione dello spettacolo, dagli attori ai vari operatori, in modo che la messa in scena possa costituire un sistema organico, dove ogni elemento si integra coerentemente nel lavoro d’insieme. Ai nostri tempi il regista è chiamato a tradurre efficace-mente l’idea letteraria in azione scenica, innanzitutto avendo pre-sente, attraverso una lettura atten-ta e penetrante del copione, qual è l’idea che l’autore intende co-municare, per poi mostrarla allo spettatore. Dove sta dunque, ri-spetto al passato, la “novità” della moderna scrittura scenica del re-gista? Essa consiste in una più

esatta ed esigente ri-cerca sul “come sono” i testi: cioè a dire in una lettura più critica e approfondita,

più coerente e

consapevole, di quello che la pagina scritta vuol dire, o dice anche senza volerlo, nella sua oggettività. La novità dell’approccio non è dunque in una diversità dell’obiettivo, ma nei diversi criteri di lettura di un testo, nel diverso impegno culturale che questa comporta. Tuttavia, parlare di “oggettività” di un testo non si-gnifica che essa sia raggiungibile e che un allestimento possa offrir-ne una lettura “definitiva”, quasi esso fosse un’equazione da risol-vere; piuttosto significa tendere a dare del testo l’immagine più glo-bale, più onnicomprensiva e più convincente, nel quadro del parti-colare momento storico in cui lo spettacolo viene proposto, e nella perfetta coscienza della sua prov-visorietà. La metodologia di que-sta ricerca consiste in un lucido esame dei dati conosciuti e nella loro armonizzazione in una visio-ne globale: cioè a dire la lettura del testo e la chiarificazione di tut-to ciò che esso comprende ed im-plica. A questo si aggiunge tutto il cammino che comporta la mes-sinscena, dalla scelta degli attori all’ideazione della scena e dei co-stumi, alla loro realizzazione, all’adozione di uno stile di recita-zione, all’illuminazione dello spa-zio scenico. L’idea critica maturata nella lettura deve cioè tradursi in modo esplicito ed efficace, poiché un gesto inesatto o un tono sba-gliato possono anche tradire l’intenzione, come capita nella vita di tutti i giorni quando una frase

detta in un certo modo viene frain-tesa dall’interlocutore. Al di là del-la lettura critica, la scrittura sceni-ca esige dunque un bagaglio tec-nico molto articolato e completo, che è il patrimonio richiesto oggi ad un regista. Il quale cercherà di svolgere il proprio ruolo in manie-ra originale e personale, ricorren-do alla creatività non per reinven-tare a proprio modo il lavoro dell’autore, stravolgendolo, ma piuttosto per servire la concezione dell’autore e per renderla nella sua verità. Chiederà agli attori di dare il loro contributo e, senza forzare nessuno, incoraggerà cia-scuno a essere sé stesso “tra-sformandosi” fino a immedesimar-si con il personaggio che gli avrà assegnato. Osservandone i gesti e i toni spontanei, lo “dirigerà” all’interpretazione più convincen-te. Chi ha compiti di regia dovreb-be avere anche esperienza di re-citazione. E’ il regista che deve mostrare all’attore come recitare, fissando con precisione i tempi e i limiti all’interno dei quali può lavo-rare. Con una raccomandazione: noi registi quasi sempre chiedia-mo moltissimo agli attori, a volte troppo; il minimo che possiamo fa-re è ricambiare la loro generosità con il massimo rispetto della loro persona e della loro arte. Vincenzo La Camera ha debutta-to con il suo spettacolo, nelle se-rate del 11-12 e 13 novembre, presso il Teatro di Via Redi a Mi-lano portando in scena La vita di Pulcinella, commedia dell’arte ge-nere tragicomico, prima interpre-tazione assoluta in Italia, riscuo-tendo un enorme successo e con la presenza in sala, nell’ultima se-rata, del Direttore Artistico del Te-atro S. Babila di Milano. Per le repliche dello spettacolo vi-sionare il sito: www.ilsoccoelamaschera.it.

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Musica D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

SPECIALE CLASSIFICHE, CONCERTI E TESTI

(dva) Come prevedibile all'esordio il nuovo album di Laura Pausini Inedito subito primo posto. Arriva in top ten Eclissi del cuore, nuovo singolo di L'Aura. Bene sempre Adele (sotto al centro nelle foto) sia tra i singoli che il suo album da mesi nella top ten. Prossime uscite album Mina, Celentano, Venditti, Litfiba, Tiziano Ferro e Live dei Modà.

CLASSIFICA ALBUM 1. Laura Pausini - Inedito (new)

2. Adele - 21 3. Coldplay - Mylo Xyloto 4. Pink Floyd - A Foot in the Door. The Best of 5. Marracash - King del rap 6. Michael Buble' - Christmas 7. Biagio Antonacci - Colosseo 8. Negrita - Dannato Vivere 9. Emma - Sarò libera 10. Pink Floyd - Wish You Were Here (remas-tered) (new)

DOWNLOAD SINGOLI 1. Adele - Someone Like You

2. Tiziano Ferro - La differenza tra me e te 3. Jennifer Lopez - Papi 4. Rihanna feat. Calvin Harris - We Found Love 5. David Guetta Ft. Usher - Without You 6. Coldplay - Paradise 7. Maroon 5 feat Christina Aguilera - Moves Like Jagger 8. Laura Pausini - Benvenuto 9. James Morrison - I won't let you go 10. L'Aura Abela - Eclissi del cuore

M

GRIGNANI UN CIAO DENTRO UN ADDIO

Io vado via perché tu sai, a me, quel che sei

non l'hai raccontato mai, ed ora mi è più chiaro che sei tu che giochi con me.

E poi vado via perché per bella come sei

cambierei un'altra volta idea. E poi l'ingenuo sono io,

Con un ciao dentro un addio.

Ma va bene così , me ne vado perché io, io con te, io mi arrendo.

Ma ricorda anche tu, chi ci perde di più, sai sei tu perché io non pretendo.

E soffrirò, ma che vuoi, prima o poi tutti quanti ci passano lo sai,

e quello che rimane dell'oblio è un ciao dentro un addio.

Ma va bene così, me ne vado

perché io, io con te, io mi arrendo ma ricorda anche tu, chi ci perde di più

sai sei tu perché io non pretendo. Ma va bene così, me ne vado

perché io senza te, io risplendo. Non si può stare qui a star male così.

Non si può, anche se sto soffrendo. E anche se, senza te,

sai, è tremendo.

CONCERTI – MILANO ANTONELLO VENDITTI Martedì 29/11 MILANO FNAC GRATIS

JOVANOTTI Sabato 10/12 ASSAGO MEDIOLANUMFORUM N/A

PIERO PELU' Martedì 13/12 MILANO AUDITORIUM DI MILANO N/A

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Moda&Costume di Chiara Sironi D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

Carissimi amici di D&F, bentor-nati al consueto appuntamento mensile. L’inverno è arrivato e lo sfavillare delle luci di Natale sta invadendo le nostre strade. La-sciamoci contagiare! In questo numero SPECIALE FESTE!

Abiti da sera, la moda per le feste .

Se vi starete chiedendo

quali saranno le tendenze per la moda per l'inverno 2010-2011. I colori più 'in' per serate speciali e per i party di Capo-danno ecco a voi alcuni consigli pratici per scegliere

abito da sera e accessori festosi. Cosa scegliete? L'intramontabile nero oppure il rosso classico? O preferite i colori moderni, ispirati dai bagliori intensi delle pietre preziose? Amate lo stile un po' formale o siete disposte a spe-rimentare con il look da sera?. Sono tornati di moda gli abiti da sera lunghi fin per terra, per oc-casioni speciali e non.

Abiti da sera in classico nero e rosso Il nero e il rosso dominano da sempre le feste e non passeran-no mai di moda. Con questi co-lori non potete non potrete sba-gliare.

L'abito nero: ultra-versatile

Il nero è immensamente chic. Ed anche molto versatile. Potete

optare per un look da gran diva indossando l'abito di vostra scel-ta con gioielli piccoli e preziosi e una perfetta clutch da sera. Ma potete anche giocare con i nuovi stili del momento e rendere il vostro look più rock o più punk, indossando l'abito nero con bijou vistosi, accessori borchiati, e smalto e rossetto nero. Gli ac-cessori sono da sempre l’anima del vostro look!

L'abito rosso per un look sensuale

Il rosso è un colore sensuale, un colore per donne che non hanno paura di attirare l'attenzione. Abbinate un abito rosso con lab-bra rosse e accessori rossi. O scegliete per una valanga di strass che coprono bijou appari-scenti e addirittura le vostre scarpe.

Le tonalità ispirate Le collezioni di moda di quest'in-verno lasciano vedere una vasta gamma di colori ispirati da gemme e pietre preziose. Dal rosso rubino al verde smeraldo. Dal blu acquamarina al viola ametista. Vi muoverete tra gli ospiti come una preziosa nuvola colorata!

Paillette Paillette, paillette e ancora paillette per gli abiti da sera. Bel-lissimi gli abiti interamente co-perti dalla testa ai piedi. Evitate invece (ma qui si tratta del no-stro gusto personale) i capi rico-perti soltanto davanti e lisci die-tro. Danno l'impressione che le paillette (e i soldi) siano finite a metà : Meglio allora optare per un abito liscio da indossare con una giacchina o un accessorio arricchito da paillette e pietre

preziose. O cosa pensare dei legging cosparsi di paillette che vanno di moda quest'inverno? Fortissimi!

Mix and match Chi non ama il look classico e (piuttosto) formale da diva di Hollywood, si divertirà sicura-mente con il giovane concetto 'mix and match' che abbiamo vi-sto sulla passerella di Dsqua-red2. Gli stilisti Dean & Dan, co-sì dicono, si sono fatti ispirare dal look 'ribelle' di Paris e Brit-ney e il risultato è davvero sor-prendente. Abbinano abiti da se-ra con giacconi da montagna o giubbotti in pelle. Optano per accessori da giorno come scar-pe in lana, occhiali da sole da pi-lota e cappellini da baseball per completare questo straordinario look da sera. Mischiano anche i colori e giocano con flash forti come un paio di guanti in pelle rossa che a prima vista sembra stonare con il look da sera ma a guardare meglio lo rende soltan-to più... trendy.

Rock chick Siete innamorate dello stile rock/punk così di moda quest'in-verno? Allora prendete come punto di partenza per il vostro look da sera i fuseaux shiny (di pelle finta). Da abbinare con un abitino da sera e un paio di ac-cessori ultra chic ma ovviamente con borchie, ed eccovi pronte! Pronte per la serata dell'anno.

Calze o no? Se lo chiedete a me, vi rispondo 'meglio di no'. Anche se optate per il look classico è sempre più sexy mostrare, sotto l'abito lun-go, un piedino nudo (natural-mente perfettamente curato).

����Giochi pag 30 TRAMA CINEMATOGRAFICA: «Chi protegge il testimone» di Ridley Scott. NUMERI E CARBONE: Il padre 36 ed il ragazzo 18. Detto x il numero dei gruppi di 5 ceste scaricate dal padre e dei gruppi di 3 ceste scaricate dal figlio, il problema si risolve con la relazione 6 + 5x = 2×3x da cui x=6. FRASE (8, 7): S in IST rosica RIO = Sinistro sicario. È accettata anche la soluzione «Sinistro delirio» (S in IST: rode lì RIO). LA SERIE LOGICA: Il soggetto numero 7.

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Tv&Spettacolo D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

GRANDE E PICCOLO SCHERMO: EVENTI E SHOW VISTI E DA VEDERE CINEMA (dva) Come da previ-sioni è decisamente positivo an-che in terra italiana il debutto di The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1, prima parte del gran finale della saga vampiresca tratta dai romanzi di Stephenie Meyer. Tra uscita anticipata a mercoledì e week end il film di Bill Condon è già praticamente a quota nove milioni di euro com-plessivi. Alle sue spalle Il re leone 3D e la sorpresa comica I soliti i-dioti, con alcune scene registrate

a Montevecchia alta. Protagonista l'osnaghese Francesco Mandelli. In uscita da ve-nerdì Anche se è amore non si vede è un film a colori di genere comme-dia con Salvatore Ficar-ra, Valentino Pi-

cone. Per Natale, dal 16 di-cembre Finalmente la felicità è un film a co-lori, diretto da Leo-nardo Pieraccioni e Vacanze di Natale a Cortina. Per i più pic-coli escono prima Happy feet 2 e sotto le feste il gatto con gli stivali

. COSA ABBIAMO VISTO IN TV Fiorello è tornato e ha lasciato il segno. Il lunedì sera non c’è Grande fratello che tenga. Lo showman propone il varietà di una volta; nessuna novità in-somma. Il solito studio nero, buio, giacchette luccicanti e qualche capello bianco in più. Tanti ospiti di grande spessore e la ricetta è pronta. Certo, il tutto condito dall’ineguagliabile bravu-ra a tutto tondo del presentatore siciliano. La domanda che mi pongo resta questa: perché spendere ed accentrare tutti quei soldi su un programma per quattro puntate e non invece, of-frire un varietà all’anno di simile portata; sbaglio o stiamo parlan-do del servizio pubblico, pagato con il canone? Chiude C’è posta per te, dieci puntate, ognuna

vincente: tante storie, raccontate con il consueto garbo da Maria De Filippi, che in televisione ci

va e ci lavora tutti i giorni con successo. Chi troppo chi poco. Sono scelte artistiche. E’ ritorna-to X factor su Sky con i giudici di una volta Morgan e Simona Ventura con Elio e Arisa, in onda ogni giovedì sera. Per quanto concerne l’informazione

è Santoro, sempre il giovedì se-ra a far discutere, con la tra-smissione lontana dalla Rai,

Riuscirà a tenere testa alle aspettative? Lo scopriremo in questi mesi con questo nuovo “clima” politico. Bene la domenica sera su Raitre l’accoppiata Che tempo fa e Report. Per quanto concerne le fiction, delude Viso d’angelo con Gabriel Garko mentre viene

premiata Baciati dall’amore con Pietro Tarricone e Un amore e una vendetta con la brava Anna Valle. Bene Tutti pazzi per amo-re su Raiuno e Virna Lisi che rimane regina indiscussa delle fiction di qualità.

TV- COSA VEDREMO Te-niamoci pronti. Arriva su Cana-le 5 venerdì 2 e 9 lo show di Checco Zalone, (nella foto), l’esilarante programma con imitazioni ed ospiti. Gerry Scotti torna al timone del suo genere preferito il quiz, con Money Drop. Gianni Morandi sarà al timone del Festival di Sanremo 2012; si fanno i primi nomi dei cantanti ma è ancora tutto in fase di studio Serena Dandini, a gennaio passa a La7 in prima serata il sabato con Dario Vergassola ed Elio e le

Storie Tese. Martedì 29 e mer-coledì 30 con Sarò sempre tuo padre torna Beppe Fiorello su Raiuno con una fiction dai colori

sociali, legata alla figura del padre separato. Centovetri-ne taglia il traguardo di pun-tate e nel cast ci sono grandi ritorni e nuovi volti, alcuni da Vivere, ma li vedremo man mano nel 2012. Milly Car-lucci forte della vincita mo-rale con il suo Ballando con le stelle, tornerà con il suo show sabato 7 gennaio; tra i primi vip contattati a ballare,

gli sportivi Bobo Vieri e Fisi-chella. Su Canale 5 sarà trasmessa la fiction Il delitto di via Poma.

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Numeri e carbone

Un uomo ha già scaricato sei ceste di carbone, quando il figlio si accinge ad aiutarlo. Il padre ne scarica 5 nel tempo in cui il ragazzo ne scarica 3. A lavoro compiuto, l'uomo ha scaricato il doppio di ceste del ragazzo.

Quante ne ha scaricate ciascuno?

Trama cinematografica

Un poliziotto del 21º Distretto di New York riceve l'incarico di scortare una ricca e raffinata donna dell'alta società, che ha assistito ad un omicidio. L'uomo, però, finisce con l'innamorarsene e rischia di mandare in crisi il proprio matrimonio. Egli riesce infine ad eliminare il pericoloso assassino che perseguita la donna e, compiuto il proprio dovere, torna dalla moglie.

Di quale film si tratta?

La serie logica

Quale degli otto soggetti numerati deve essere inserito nella casella in cui c'è il punto interrogativo, affinché essa continui in modo logico la serie delle tre vignette che la precedono e che, nell'ordine, si diversificano per alcuni precisi particolari?

Frase (8, 7)

Tempo libero di Marta Perego D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

9 7 4

3 6 7 8

3 1

4 2

5 7 8

8 6

2 5

3 4 9 2

2 9 4

7 9 6

8 6 1 7

1 2

3

4

2

2 6

7 4 2 6

8 3 5

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Abbonamento D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

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Storia locale(rubrica a puntate) D&F-26 NOVEMBRE 2011 N°67

(segue da D&F n°66) Era assai inconsueto che ad un neo-nato venisse dato un nome che non corrispondesse a quelli elencati nel ca-lendario o che non facesse parte della schiera di nomi che la Chiesa onora con il titolo di “santo”. Era assai diffusa l’abitudine che un nuovo nato “eredi-tasse” il nome di un familiare defunto o che assumesse lo stesso nome del padrino o della madrina che lo portava al fonte battesimale. Nella parlata cor-rente raramente si faceva ricorso al nome proprio, mentre abitualmente si faceva uso del “soprannome” in dialet-to. Ecco i nomi (antichi e attuali, con esclusione di quelli non corrispondenti a nomi di santi) nella versione italiana

e dialettale: Daniele (Daniêl); Mas-simo (Massimina, Massimen); Aldo (Aldu, Alden); Modesto (Mudêst, Mudesta); Marcello (Marselen, Marselina); Antonio (Toni, Togn, Tugnen, Toniu, Tugnina, Tuniêta); Mario (Mariu, Marianen); Maria (Mariêt, Marieten, Mariëla, Mariu-cia, Mariın, Mariona, Marianela, Marietina, Mariascia, Marianina, Marialen, Marieta, Mariulina); Se-bastiano (Bastion, Sebastion); A-gnese (Gnesa, Gnesina, Gnesen); Gesuina (Gesően); Vincenzo (Vin-cêns, Vincênsina); Raimondo (Mundu); Ignazio (Gnasi, Gnasia); Biagio (Bias, Biasen, Biasina, Bia-si); Andrea (Drea, Dreen, Dreina, Drinêt ); Apollonia (Pulonia); Gu-glielmo (Gliêlmu); Mansueto (Man-suêt); Alessandro (Sondêr, San-dren, Sandrina); Albino (Alben, Al-bina); Marino (Maren); Adriano/a (Adrion, Adriona); Tommaso (Tu-mas, Tumasen, Tumasêt, Tumasi-na); Matilde (Matilda); Luisa (Lőisa, Lőisina, Lőisêta, Lőisota); Abramo (Brom, Bramen, Bramina); Cirillo (Cirel, Cirelêt); Giuseppe (Pêp, Pepen, Pepot, Giusêp, Giusepen, Pen, Pepë, Pinen, Pinot, Pinın, Bêpe, Pêpe, Pepinu, Pinêtu, Pepi-nêt, Pepêtu, Pinu, Zêp, Zepen, Pinpu, Pepinë, Pina, Giusepina, Pinêta, Pepina, Pinıta, Pinina); Emanuele (Manuêl, Manêl, Minêl); Angelo (Angelen, Ongiur, Gelen, Gelot, Giıla, Gelêtu, Ongêl, Angiu-len, Len); Angela (Ongela, Angeli-na, Gelina, Angelıta, Angiulina, Angiulë, Angiulêna); Isodoro (Du-ren, Isidor); Alberto (Bertu, Bêrten, Bêrtulot, Bêrtêl, Bêrtulen, Bêrtinë,

Bêrtın, Bêrtinêt, Bêrta, Bêrtina); Pompeo (Pumpeu, Pumpen, Pum-pina); Ermenegildo (Gildu, Gilda, Gilden, Gildë); Galdino (Galden, Galdinë, Galdinêt); Emma (Ema); Adalgisa (Dalgisa); Anselmo (An-selmu, Selmu, Anselmen, Selmi-na); Giorgio (Giorgg, Giurgen, Giurgêt, Giorgia, Giurgina); Marco (Marcu, Marchen, Marchinë, Mar-chinêt); Caterina (Caterinë, Cate-ren); Vittore (Vitur); Filippo (Filipu, Filipen, Filipë, Filipot, Filep, Filipa, Filipina); Roberto (Rubertu); Pa-squale (Pasqual, Pasqualen, Pa-squalot, Pasquen, Pasquina, Pa-squalina); Bernardo (Bernard, Ber-narden, Bernardë, Bernardinêt, Bernarda, Bernardina); Emilio (Mili, Milêtu, Milot, Milen, Milın, Milia, Milina, Milıta); Ferdinando (Ferdi-nond); Eugenio (Gêni, Gênia); Se-verino (Severen, Severina); Luigi (Lőis, Lőisot, Lőisen, Lőisêt, Lői-sın, Luigia, Luigina); Giovanni (Gi-nu, Ginêto, Ginen, Ginêta, Gen, Giuvon, Giuvanen, Giuvanın, Giuanêto, Giuvona, Giuvanina, Ni-nu, Nina, Giani, Giana); Rodolfo (Dolfo, Dulfen, Rudulfa); Pietro (Peder, Pedren, Pedrêtu, Pedrinë, Pieru, Pieren, Pierinu, Pedrêt, Pe-drinêt, Piera, Pierina); Paolo (Paul, Paulen, Paulêt, Paulot, Paula, Paulina); Filomena (Filumêna, Fi-lumen, Filumêt); Elisabetta (Lisêta, Lisa, Lisina, Lisıta); Felice (Felisi, Felisen, Felisêt, Felisot, Felisa, Fe-lisina, Felisêta, Felisıta); Enrico (Ricu; Richen, Richêtu, Richeta, Richelen, Richelë); Carmelo (Car-melen, Melen, Carmelina); Camillo (Camel, Camilêt, Camelen, Cami-lin, Camilo, Camila); Gerolamo (Gi-rolêm, Girumen, Girumina); Mad-dalena (Madalêna); Giacomo (Gia-cum, Giacumen, Giacumêt, Gia-cumina); Anna (Ona, Nêta); Cele-stino (Celesten, Celestinë, Celesti-na, Ciesten, Ciestina); Alfonso (Funsi, Funsen, Funsina); Domeni-co (Dumênêc, Dumêneghen); Gae-tano (Gaeton, Tanë, Tanen, Tanini, Gaitanêl, Gaitona); Fermo (Fer-men); Lorenzo (Rênzu, Renzen, Renzina); Gioacchino (Giuachen, Giuachina); Rocco (Roc, Ruchen, Ruchina); Elena (Lêna, Lenen, Le-nina); Agostino (Gősten, Gőstinë,

Ghëst, Gőstinêt, Gőstina); Rosa (Rosa, Rusêta, Rusina, Rusinêt, Rusinë); Aristide (Aristi); Egidio (Gidiu, Gidia); Sofia (Sufia); Matteo (Mate, Mateot, Mateu); Maurizio (Risi); Michele (Michel, Michelen, Michelot, Michelet, Michelon); Se-vero (Severu, Severen, Severina, Severinu); Guido (Guidu, Guiden, Guidot); Teresa (Teresen, Teresi-na, Teresë), Francesco (Francêsc, Francêschen, Francu, Franchen, Cêsc, Cêschen, Cêcu, Cechen, Cechinë, Cecot, Francot, Cêscot, Franchë, Francêschina, Francê-sca, Cechina, Fronca, Ceschina); Serafino (Serafen, Serafina); Edo-ardo (Duardu, Duarden, Duardinë); Orsola (Ursula, Ursulina, Ursulë, Ursulêna); Crispino (Crispen, Cri-spi, Crispina); Carlo (Carlu, Carlen, Carlot, Carlêto, Carleten, Carlinêt, Carlın, Carla, Carulina, Carletina, Carulë, Carulen); Ernesto (Ernêst, Ernêsten, Ernêstina); Martino (Marten, Martinêt, Martinë, Marti-not, Martina); Cecilia (Cicilia); Eli-gio (Ligiu); Ambrogio (Ambrogiu, Ambrës, Ambrusen, Ambrusë, Bro-giu, Brugien, Brugië, Ginu, Ginêtu, Gina, Ginêta); Lucia (Lusia); Vitto-ria (Vitoria, Vitori, Vituren, Vituri-na); Adele (Delina, Delen, Delıta); Stefano (Stevên, Stevenen, Steve-në, Stevenêt, Stevenina); Innocen-te (Inucênt, Centen, Centina); Ra-chele (Richelen, Richelë); Gaspare (Gaspêr, Gasparen, Gasparina, Gasparot, Gasparë); Alfredo (Frê-du, Freden); Ermanno (Ermanu, Ermanen); Olimpia (Limpia); Giulio (Giőli, Giőlen, Giőlêt, Giőlot, Giőlia, Giőlina, Giőlıta, Giőliêta); Lino (Li-nu); Augusto (Gustu, Gustın); Emilio (Mili, Milêto, Milen, Milın, Milia, Miliucia); Natale (Talen, Tali-na); Primo (Prem, Primen, Primi-na); Adolfo (Dulfen, Dulfina); Giu-stino (Giősten, Giőstina); Dionigi (Diunis); Gervasio (Gervas); Prota-so (Prutas); Aniceto (Anicetu); A-nastasio (Nastasi); Assunta (Sun-ta, Suntina), Amalia (Malia); Laura (Laurêta).

Venticinquesima parte di Mario Ferrario, da Il Segno (luglio-agosto 1973).