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Egregi consiglieri ed egregio Commissario del Comune di San Filippo del Mela. Il 2 aprile del 2015 questo Consiglio comunale votava all'unanimità una “delibera di indirizzo” in cui si esprimeva l'assoluta contrarietà a qualsiasi impianto di incenerimento o comunque basato sulla combustione dei rifiuti sul territorio del comune di San Filippo del Mela. A questa delibera si è arrivati grazie alla consapevolezza di alcune fondamentali verità: 1. l’incenerimento dei rifiuti comporta seri rischi ambientali e sanitari, documentati da molteplici ed autorevoli studi scientifici 1 ; 2. la specificità del nostro comprensorio, dichiarato Area ad Elevato rischio di crisi ambientale e SIN per le criticità ambientali e sanitarie legate a decenni di “industria pesante”, rende intollerabile ogni ulteriore impianto altamente inquinante come un inceneritore; 3. l’incenerimento rappresenta la soluzione meno conveniente in termini di impatto sulle finanze pubbliche ed atrofizzazione del tessuto socio-economico nel quale insiste; inoltre confligge inevitabilmente con lo sviluppo di sistemi efficienti di raccolta differenziata e recupero di materia. 4. un inceneritore realizzato in una comunità dove le regole vengono rispettate è già di per sé nocivo, ma se lo immaginiamo realizzato nella nostra provincia (che di certo non “brilla” per i controlli ambientali) quasi certamente diventerebbe un' " arma di distruzione" che porterebbe tra l'altro all' ulteriore abbandono del territorio da parte dei giovani; 1 https://cittadinicontroinceneritore.org/evidenze-scientifiche- inceneritori/

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Egregi consiglieri ed egregio Commissario del Comune di San Filippo del Mela. Il 2 aprile del 2015 questo Consiglio comunale votava all'unanimità una “delibera di indirizzo” in cui si esprimeva l'assoluta contrarietà a qualsiasi impianto di incenerimento o comunque basato sulla combustione dei rifiuti sul territorio del comune di San Filippo del Mela.

A questa delibera si è arrivati grazie alla consapevolezza di alcune fondamentali verità:

1. l’incenerimento dei rifiuti comporta seri rischi ambientali e sanitari, documentati da molteplici ed autorevoli studi scientifici1;

2. la specificità del nostro comprensorio, dichiarato Area ad Elevato rischio di crisi ambientale e SIN  per le criticità ambientali e sanitarie legate a decenni di “industria pesante”, rende intollerabile ogni ulteriore impianto altamente inquinante come un inceneritore;

3. l’incenerimento rappresenta la soluzione meno conveniente in termini di impatto sulle finanze pubbliche ed atrofizzazione del tessuto socio-economico nel quale insiste; inoltre confligge inevitabilmente con lo sviluppo di sistemi efficienti di raccolta differenziata e recupero di materia.

4. un inceneritore realizzato in una comunità dove le regole vengono rispettate è già di per sé nocivo, ma se lo immaginiamo realizzato nella nostra provincia (che di certo non “brilla” per i controlli ambientali) quasi certamente diventerebbe un' " arma di distruzione" che porterebbe tra l'altro all' ulteriore abbandono del territorio da parte dei giovani;

Dopo pochi mesi la società Edipower, oggi A2A, decide di presentare ugualmente il progetto del famigerato “mega-inceneritore del Mela” e parte la procedura VIA-AIA tutt’ora in corso che dovrà decidere delle sorti della Valle del Mela.

Passa qualche altro mese e viene indetto un Referendum consultivo in tre comuni della Valle del Mela per far scegliere ai cittadini se dire SI o NO al progetto di A2A.

Il risultato complessivo di questo Referendum è stato chiarissimo: globalmente i NO hanno superato il 98% dei voti, ed in particolare a San Filippo del Mela sono arrivati oltre il 96%.

1 https://cittadinicontroinceneritore.org/evidenze-scientifiche-inceneritori/

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I pochi tifosi dell’inceneritore ancora tentano di sminuire (o addirittura ribaltare) il chiaro e strabiliante risultato di quel Referendum, sottolineando il mancato raggiungimento del quorum a San Filippo del Mela che peraltro computava anche i cittadini residenti all’estero, la cui affluenza alle urne filippesi era alquanto improbabile.

I risultati sono stati inequivocabili: non solo i NO hanno prevalso, ma li hanno marcatamente surclassati: 2610 NO contro soli 104 SI nella sola San Filippo del Mela rappresentano uno scarto veramente impressionante, che non si è registrato a San Filippo del Mela in nessun’altra delle recenti consultazioni elettorali.

Anche la partecipazione è stata sorprendente: nonostante il periodo poco propizio e nonostante una campagna referendaria condotta in poche settimane con scarsi mezzi, si è recata alle urne, tra gli aventi diritto al voto, la maggioranza dei residenti nei tre comuni.

Una ulteriore e incontestabile evidenza della ferma contrarietà popolare al progetto è stata la partecipazione di migliaia di donne e uomini della valle del Mela, ben consci che i veleni immessi dall’inceneritore e dagli impianti già esistenti nel polo industriale non rispettano i confini amministrativi dei comuni nei quali ricadono, ma producono i loro effetti nefasti sulla vita di tutti i 150 mila abitanti del comprensorio, sulle finanze pubbliche (in termini di aumento della spesa sanitaria e maggiori costi dell’incenerimento rispetto al recupero di materia) nonché sul tessuto socio-economico locale (svalutazione immobiliare, danni al settore turistico ed agroalimentare, ecc…).

Alla volontà popolare si è affiancata anche quella di numerosi enti locali: ben 23 comuni della fascia tirrenica da Messina a Furnari hanno deliberato la netta contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore presso la CTE di Archi, con atti consiliari e di Giunta.

Dopo il referendum consultivo sull’inceneritore l'amministrazione comunale ha più volte dichiarato l’intenzione di seguire la volontà popolare e consiliare, ma di fatto atti concreti non ne abbiamo visti, fino allo scorso 19 Giugno, quando alla Conferenza dei servizi conclusiva dell’istruttoria AIA hanno partecipato il Commissario insediatosi da appena 5 giorni ed il Presidente di questo Consiglio.

Bisogna sottolineare che quest’istruttoria è avvenuta nella più assoluta segretezza, senza alcun coinvolgimento di cittadini o associazioni e senza

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alcuna informazione sulle scelte o pareri che sono stati espressi nell’istruttoria da parte del Comune.

Considerato che si tratta di un progetto da cui dipende il futuro di tutto il comprensorio e su cui si sono espressi migliaia di cittadini filippesi e non, questo ci è sembrato il peggior modo possibile di condurre l’istruttoria, e i risultati purtroppo si sono visti.

L'esito dell'istruttoria è stato molto favorevole per A2A, a cui sono stati regalati risultati quasi insperati.

Per capire questo, dobbiamo chiarire quali sono i principali ostacoli che ha davanti il progetto dell’inceneritore di A2A.

A parte le centinaia e centinaia di pagine di contestazione prodotte nelle osservazioni di comitati, cittadini, associazioni, enti locali, nonché dell'Ordine dei Medici della provincia di Messina, due grossi ostacoli provengono dalla pianificazione regionale. Uno di questi ostacoli è rappresentato dal Piano Paesaggistico, che vieta categoricamente la realizzazione di altri impianti industriali nell’area interessata dal progetto. Ricordiamo che il Piano Paesaggistico è stato definitivamente approvato dall’Assessore Regionale Carlo Vermiglio dopo intensi solleciti di Comitati, Associazioni ed Amministrazioni Comunali. Proprio in virtù del Piano Paesaggistico, il Ministero dei Beni Culturali ha emesso un parere negativo vincolante sull’inceneritore. Il Commissario del Comune di San Filippo del Mela ne deve assolutamente prendere atto.

L'altro ostacolo è rappresentato dal Piano regionale dei rifiuti, che avrebbe dovuto produrre effetti proprio sull'istruttoria AIA.

La legge stabilisce che qualora uno strumento di pianificazione preveda delle misure più rigide rispetto alle migliori tecnologie disponibili, tali previsioni devono essere recepite nelle prescrizioni AIA.

Invece il “Parere Istruttorio Conclusivo” (P.I.C.) approvato nella Conferenza dei servizi del 19 Giugno ha omesso di prescrivere le disposizioni più rigide del Piano dei rifiuti, graziando A2A da questo ulteriore ostacolo.

Come sappiamo, alla Conferenza del 19 Giugno hanno partecipato il Commissario Alfredo Biancuzzo ed il presidente del Consiglio Comunale Gavino Paulesu. Di questa Conferenza esiste un verbale, che ci dice che erano in tre gli aventi diritto al voto presenti: il rappresentante del Comune, un rappresentante del Ministero dell'ambiente ed un altro di

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Ispra. Per la cronaca erano presenti fisicamente anche ben cinque rappresentanti di A2A. Dal verbale si evince che  la Conferenza ha deliberato di approvare il Parere Istruttorio Conclusivo, senza che nessuno si sia opposto, altrimenti il verbale avrebbe dovuto dirlo.  

Dunque la posizione espressa dal comune di San Filippo del Mela , dopo aver proposto inutilmente alcune prescrizioni poco incisive, è stata quella di dare il proprio assenso al Parere Istruttorio Conclusivo.

Ciò appare paradossale anche perché questo Parere non è stato condiviso dal rappresentante del Comune, dott. Eugenio Cottone, in seno al Gruppo Istruttore.

Come se non bastasse, dopo una decina di giorni sono apparsi sulla stampa le famose dichiarazioni del Commissario, secondo cui “non c’è un’avversità a priori all’impianto, ma va rispettata una serie di condizioni per poter dare il via definitivo alla realizzazione dell’opera che ha una forte valenza metropolitana”.

Quale sarebbe questa valenza metropolitana, Commissario? Una cinquantina di posti di lavoro? Le facciamo notare che sono ben poca cosa rispetto a quelli che potrebbero essere creati con una riconversione della centrale basata su energie rinnovabili e riciclaggio dei rifiuti. Oppure l’opportunità di bruciare i rifiuti della provincia? Le facciamo notare che in Sicilia non esistono impianti che producono CSS e che quest’ultimo “non ha vincolo di bacino”, come ribadito nel P.I.C.

Significa che a San Filippo del Mela si brucerebbero rifiuti provenienti da tutta Italia.

Vogliamo sperare che si sia trattato di una leggerezza dovuta a cattiva informazione, a pochi giorni dall’insediamento del Commissario.

Per fortuna la procedura complessiva, come sappiamo, non è affatto conclusa ed il provvedimento finale verrà predisposto dalla Commissione VIA.

Quindi, se si volesse, non sarebbe troppo tardi per rimediare al pasticcio dell’istruttoria AIA.

Dal canto nostro, abbiamo inviata un’istanza dettagliata e ben motivata per chiedere una revisione del P.I.C., inoltrandola per conoscenza a tutte le amministrazioni potenzialmente interessate.

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Se, come auspichiamo, il Comune di San Filippo del Mela vorrà riprendere la linea del NO all’inceneritore dettata dalla delibera del Consiglio comunale e suffragata dalla volontà popolare ed istituzionale del territorio, adesso non dovrebbe far altro che fare propria l’ istanza di revisione del P.I.C., inviandone una analoga al Ministero.

Oltre alla questione del P.I.C. c’è anche quella del parere nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Quest’ultima, lo ricordiamo, rappresenta in definitiva la vera procedura autorizzativa.

Finora, ogni qualvolta abbiamo sollecitato un parere negativo nell'ambito VIA, c'è sempre stato risposto informalmente che questo parere verrà rilasciato in un'apposita conferenza di servizi.  Ciò è avvenuto sia da parte del Comune che della Regione, mentre per fortuna la Città Metropolitana ha inviato un parere negativo pochi mesi fa.

Ebbene, noi adesso abbiamo la certezza che la conferenza di servizi sulla Valutazione Impatto Ambientale non avverrà MAI.

Questo perchè la disciplina sulla VIA è stata da poco riformata. Mentre prima l’indizione della conferenza era una facoltà del Ministero, sebbene non obbligatoria, la nuova disciplina non prevede alcuna possibilità di indire una conferenza di servizi nell'ambito della VIA.

Quindi adesso Comune e Regione non hanno più scuse: i pareri sulla VIA potranno essere rilasciati solo a mezzo PEC.

Il Comune di San Filippo del Mela deve scegliere una volte per tutte: o stare dalla parte dei cittadini o dalla parte dell’inceneritore. In quest’ultimo caso però se la dovrebbe vedere con decine di cittadini, filippesi e non, nei quali la rabbia sta montando in maniera crescente.

Ma qual è il futuro che vogliamo per la Valle del Mela? Spesso ci accusano di saper solo protestare e dire NO: niente di più lontano dal vero.

Il portale www.cittadinicontroinceneritore.org ospita da un anno e mezzo una nostra articolata proposta di riconversione alternativa della centrale elettrica. Questa proposta si basa sia su energie rinnovabili, come il solare termodinamico, sia su varie proposte impiantistiche volte ad una virtuosa gestione dei rifiuti, come ad esempio impianti di digestione anaerobica dell'umido, di compostaggio, di selezione meccanica e recupero di materia dal residuo indifferenziato dei rifiuti.

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Se qualcuno pensa che sia l’inceneritore di Acerra il modello da seguire noi invece pensiamo che sia Brindisi.

Cosa è avvenuto a Brindisi? E’ avvenuto che A2A, che gestisce la locale centrale a carbone, ha presentato un progetto in cui si voleva introdurre la combustione del CSS negli impianti della centrale.  La procedura VIA-AIA è partita un anno prima rispetto a San Filippo del Mela e si è da poco conclusa negativamente.

Lì Comune, Provincia  e Regione si sono schierati dalla parte dei cittadini: non solo a parole, ma con i fatti, dando battaglia sia in sede AIA che VIA.

L’istruttoria AIA ha prodotto un P.I.C. sfavorevole per A2A ed un parere negativo espresso da Comune, Provincia e Regione. Sia il PIC che il parere negativo espresso in Conferenza dei servizi sono entrati come “parte integrante e sostanziale” del provvedimento finale della VIA sul progetto del CSS brindisino.

Da noi invece c’è il rischio che sia il parere favorevole dello scorso 19 Giugno a fare parte integrante del provvedimento finale!

Per quanto riguarda invece l’istruttoria VIA, Comune, Provincia di Brindisi e Regione Puglia non hanno aspettato alcuna conferenza dei servizi ed hanno emesso direttamente un parere negativo sulla compatibilità ambientale dell’opera: cioè quello che noi andiamo chiedendo da quasi due anni.

La Commissione VIA non ho potuto fare altro che bocciare il progetto confermando le stesse motivazioni espresse nei pareri del Comune, della Provincia e della Regione.

Risultato? Adesso A2A propone la riconversione della centrale di Brindisi basata su solare termodinamico e digestione anaerobica dei rifiuti.

Avete capito? Dire no all’inceneritore significa rendere possibile una riconversione alternativa della Centrale. Significa dare una speranza a questo territorio martoriato.

Concludendo, noi riteniamo indispensabile che la posizione espressa del Commissario da poco insediato debba cambiare per rispettare la volontà popolare e la citata delibera di Consiglio Comunale.

Infatti un aspetto centrale è che, sebbene il Commissario sia legittimato giuridicamente a rappresentare il Comune, il fatto che la sue funzioni siano

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solo transitorie e non siano supportate da alcun suffragio comporta un vulnus sostanziale nel funzionamento della vita democratica della comunità filippese e dell’intero comprensorio. Quella dell’inceneritore è la questione politica locale più importante degli ultimi anni e per ben due volte gli istituti democratici disponibili nel nostro ordinamento hanno dato voce a una netta e inequivocabile contrarietà popolare, sia nella forma indiretta della delibera che diretta del referendum. È evidente, dunque, come sia necessario evitare di ribaltare la volontà popolare con irrituali colpi di mano.

Dal canto nostro, siamo pronti a collaborare con l'Amministrazione, da chiunque sia presieduta, nel caso in cui volesse davvero giocare la partita contro l’inceneritore e non a favore.

Adesso infatti necessario che il Comune invii al più presto al Ministero:

1) un’istanza di revisione del PIC;

2) un parere negativo nell'ambito della Valutazione di Impatto Ambientale dell’inceneritore, che includa tra le motivazioni l’incompatibilità con il Piano Paesaggistico ed il Piano rifiuti, allegando la delibera contraria all’incenerimento votata dal Consiglio Comunale.

Inoltre chiediamo che si possa finalmente instaurare una proficua collaborazione tra l’amministrazione e le associazioni, i comitati ed i cittadini che da due anni si battono contro l'inceneritore.