PICCHIO DICEMBRE 2013 · 2019-07-18 · la questione. Il popolo però ha continuato a protestare e...

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N° 52 DICEMBRE 2013 ISTITUTO COMPRENSIVO “GIANNI RODARI” SANTA GIUSTINA (BL) Approfondimenti p. 2 Notizi e dall’Istituto p. 8 Santa Gi ustina e dintorni p. 15 Picchio s cientifico p. 20 Picchio s portivo p. 28 Gli enigmi di Mr. Segugio p. 31 Picchio in musica p. 27 Picchio s tatistico p. 23 Sommario Editoriale Cari lettori, è iniziato un nuovo an- no scolastico ed è nata una nuova redazione del mitico Picchio. Nuovi redattori e soprattutto nuovi scoop! Alla guida di noi giovani giornalisti si è aggiunta la prof. Bonora, che si occupa di interessanti indagini stati- stiche e ha fatto nascere la sezione Picchio scientifico! In questi mesi la nostra attenzione è stata attirata dai grandi fatti di cronaca: la guerra in Siria, la tragedia di Lampedusa, l’anniversario del Vajont e molto altro ancora. Se siete dei fanatici di giochi matematici e linguistici, di- vertitevi a risolvere gli enigmi con Mr. Segugio! Se siete degli sportivi, state tranquilli c’è anche una sezio- ne dedicata a voi! Insomma, sappia- mo soddisfare ogni lettore. Ah di- menticavo … occhio al concorso STOP AL BULLO presentato a pag. 32. Dovete assolutamente partecipa- re!!! In più da quest’anno potete ri- cevere via posta elettronica l’edizione de “Il Picchio”, per leg- gerlo quante volte volete!! E’ sem- plice, basta inviare una richiesta alla nostra e-mail ilpic- [email protected]. Fantastico vero?! Buona lettura … La vostra Martina Direttrice: Martina Bacchetti Redattori: Maria Bristot, Cassol Abay, Nicola Ebone, Elisa Lucchetta, Giulio Piccolin, Massimiliano Sbardella, Zaccaria Scot, Nour Zaidan Docenti responsabili: Rossella Bonora e Sabrina Iotti La guerra in Siria Nel 2010 il popolo siriano ha iniziato a manifestare chiedendo cambia- menti e libertà. Il presidente Bashar al-Assad ha risposto in modo negati- vo, usando le armi contro la sua gente e credendo così di poter chiudere la questione. Il popolo però ha continuato a protestare e al - Assad non ha cambiato la sua politica. Segue a pag. 2 Alla ricerca della libertà Cosa sta succedendo nelle acque del Mediterraneo? Il mare che ha fatto incontrare e fiorire antiche civiltà è diventato un cimitero a cielo aperto per coloro che fuggono dalla guerra e dalla povertà. La giornalista Marti- na Bacchetti ha immaginato di essere una giovane immigrata eritrea vit- tima di un naufragio al largo delle coste di Lampedusa. Segue a pag. 4 NOTIZIE SOTTO L’ALBERO Tappi su tappi In molti avranno letto sulla stampa locale che l’Associazione “Giovanni Conz” di Sedico sta realizzando un progetto importante: l’apertura di una casa-famiglia, dove vengono ospitati e aiutati attraverso varie iniziative giovani e bambini che vivono in qualche disagio. Segue a pag. 10

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N° 52 DICEMBRE 2013

ISTITUTO COMPRENSIVO “GIANNI RODARI” SANTA GIUSTINA (BL)

Approfondimenti p. 2 Notizie dall’ Istituto p. 8 Santa Giustina e dintorni p. 15 Picchio scientifico

p. 20

Picchio sportivo p. 28 Gli enigmi di Mr. Segugio p. 31

Picchio in musica p. 27

Picchio statistico p. 23

Sommario

Editoriale

Cari lettori, è iniziato un nuovo an-no scolastico ed è nata una nuova redazione del mitico Picchio. Nuovi redattori e soprattutto nuovi scoop! Alla guida di noi giovani giornalisti si è aggiunta la prof. Bonora, che si occupa di interessanti indagini stati-stiche e ha fatto nascere la sezione Picchio scientifico! In questi mesi la nostra attenzione è stata attirata dai grandi fatti di cronaca: la guerra in Siria, la tragedia di Lampedusa, l’anniversario del Vajont e molto altro ancora. Se siete dei fanatici di giochi matematici e linguistici, di-vertitevi a risolvere gli enigmi con Mr. Segugio! Se siete degli sportivi, state tranquilli c’è anche una sezio-ne dedicata a voi! Insomma, sappia-mo soddisfare ogni lettore. Ah di-menticavo … occhio al concorso STOP AL BULLO presentato a pag. 32. Dovete assolutamente partecipa-re!!! In più da quest’anno potete ri-cevere via posta elettronica l’edizione de “Il Picchio”, per leg-gerlo quante volte volete!! E’ sem-plice, basta inviare una richiesta a l l a n o s t r a e -ma i l i l p i c [email protected]. Fantastico vero?! Buona lettura …

La vostra Martina

Direttrice : Martina Bacchetti

Redattori: Maria Bristot, Cassol Abay, Nicola Ebone, Elisa Lucchetta,

Giulio Piccolin, Massimiliano Sbardella, Zaccaria Scot, Nour Zaidan

Docenti responsabili: Rossella Bonora e Sabrina Iotti

La guerra in Siria

Nel 2010 il popolo siriano ha iniziato a manifestare chiedendo cambia-menti e libertà. Il presidente Bashar al-Assad ha risposto in modo negati-vo, usando le armi contro la sua gente e credendo così di poter chiudere la questione. Il popolo però ha continuato a protestare e al - Assad non ha cambiato la sua politica. Segue a pag. 2

Alla ricerca della libertà

Cosa sta succedendo nelle acque del Mediterraneo? Il mare che ha fatto incontrare e fiorire antiche civiltà è diventato un cimitero a cielo aperto per coloro che fuggono dalla guerra e dalla povertà. La giornalista Marti-na Bacchetti ha immaginato di essere una giovane immigrata eritrea vit-tima di un naufragio al largo delle coste di Lampedusa. Segue a pag. 4

NOTIZIE SOTTO L’ALBERO

Tappi su tappi

In molti avranno letto sulla stampa locale che l’Associazione “Giovanni Conz” di Sedico sta realizzando un progetto importante: l’apertura di una casa-famiglia, dove vengono ospitati e aiutati attraverso varie iniziative giovani e bambini che vivono in qualche disagio. Segue a pag. 10

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La guerra in Siria

In poco tempo è scoppiata una guerra tra il popolo e

il presidente, che ha avuto un grande appoggio da

una piccola parte del popolo, i musulmani sciti.

La guerra in Siria è diventata una guerra civile fra

musulmani sciiti e musulmani sunniti. I sostenitori

del dittatore hanno procurato e continuano a procura-

re molta sofferenza al resto della popolazione: chi è

catturato, è trattato in maniera disumana e picchiato

fino alla morte. Se una persona viene rapita, la sua

famiglia non sa più niente di lei, non sa più se è so-

pravissuta o morta. Chi ha la fortuna di tornare a ca-

sa, non è più in grado di ragionare a causa delle tor-

ture e, anche se si trattava di una persona forte e sana

al momento della cattura, torna magrissima e la sua

pelle porta i segni della prigionia: ferite e bruciature.

Questa guerra è diventava sempre più complicata e

difficile da risolvere: si è creato un bagno di sangue,

una spirale di violenza causata dalla vendetta e dalla

voglia di imporre le proprie idee. Come far tacere le

armi e tornare alla pace? Secondo me gli Stati Uniti e

le altre nazioni non devono intervenire con le armi,

perché distruggerebbero edifici e ucciderebbero per-

sone che non hanno colpe.

Forse l’unica soluzione possibile è che gli sciiti

smettano di uccidere la povera gente, che il presiden-

te venga giudicato e poi condannato, che al-Assad

lasci tutti i suoi soldi al popolo. Solo così i siriani

potranno ricostruire tutto quello che ha distrutto la

dittatura in soli tre anni e mezzo.

Nour Zaidan

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Lontano dalla Siria ...

intervista a Nour

Che cosa significa vivere in un paese in guerra? Cosa significa vivere nella paura? Per cercare di rispondere a queste domande, la redazione de Il Picchio ha deciso di dare voce a una delle sue giornaliste, Nour Zaidan, che ha dovuto lasciare la Siria, un paese colpito da una terribile guerra civile.

Dove abitavi? A Damasco, la capitale della Siria. Com’è cambiata la tua città? È quasi tutta distrutta. Avevi paura quando andavi a scuola? Sì, perché non sapevi se tornavi a casa, potevi tornare morta o ferita. Quando uscivi di casa come ti sentivi? Mi sentivo sempre osservata anche se non vedevo nessuno. Dormivi tranquilla? No, perché quando andavo a dormire sentivo i rumori degli spari, don-ne che piangevano, bambini che correvano e urlavano, uomini che scappavano. È stata distrutta la casa di qualche tuo famigliare o amico? Sì, è stata distrutta la mia casa e quella di 14 dei miei 24 zii. Avevi paura che i tuoi famigliari non tornassero a casa? Sì, temevo di perdere qualcuno, ma mi sono sempre affidata a Dio. Hai perso qualche amico o qualche famigliare per colpa della guerra? Sì, ho perso la mia migliore amica che conoscevo dalla nascita. E’ co-me aver perso l’anima. Cosa pensi di un possibile intervento militare nel tuo Paese? Non vorrei interventi perché la Siria non è la nuova Iraq da conquista-re per la sua ricchezza. Per il mio paese non voglio un nuovo presiden-te imposto dagli altri stati, magari peggiore di quello attuale. Sei rimasta in contatto con qualche amico? No, non ho avuto più contatti con nessuno. Da quando sei venuta in Italia, la situazione in Siria è cambiata? La situazione è peggiorata perché adesso oltre alla guerra c’è la fame, l’assenza di medicine, l’assenza di acqua potabile. Hai lasciato qualcosa di importante in Siria? Sì, il mio diario personale che avevo dall’età di 4 anni. Torneresti in Siria? No, perché non potrei mangiare, bere, uscire tranquilla, neppure vede-re i miei vicini, i miei parenti, i miei amici, non potrei andare a scuola. Nicola Ebone, Thomas Dal Molin, Giulio Piccolin

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Alla ricerca della libertà

Lampedusa, 2 dicembre 2013

Cara Danuwa,

come va la vita in Eritrea senza di me? Io sto bene, nonostante la grande tristezza che sento dentro di me per la terribile avventura che ho vissuto. Voglio raccontarti tutto quello che mi è successo nel lungo viaggio che mi ha condotto qui in Italia.

Prima che ci lasciassimo, una parte del mio cuore era contenta, non potevo crederci: sarei scappata dalla mia terra, l’Eritrea, un luogo diventato così crudele. D’altro canto ero e sono tuttora tri-ste perché non posso più vedere i nonni, i miei amici e soprattutto Samer e te.

Quando siamo arrivati al temuto confine, sentivo già la vostra no-stalgia. Da lontano i soldati sembravano piccoli omini verdi, im-mobili come alberi, innocui all’apparenza, ma terribili e spietati appena ci si avvicina, perché hanno l’ordine di sparare a vista, contro chiunque abbia l’intenzione di superare il confine. Non sa-pevamo come fare. All’improvviso, come temevo, è capitato qual-cosa di inaspettato e crudele che mi ha lasciato spiazzata: ho visto mio padre e mia madre cadere a terra. Non ho detto nulla, ma, pur avendo solo 10 anni, ho capito … i miei genitori erano morti. Mia sorella mi ha detto di correre più veloce che potevo, approfittando della confusione che era cominciata alle mie spalle. Correre sui poveri corpi inermi dei miei genitori? Come avrei potuto? Piange-vo in continuazione e, mentre mi addentravo oltre il confine, le lacrime scivolavano lungo le guance. Quando siamo partiti erava-mo, come tu sai, io, mia sorella Bathul, mio padre Abduallah, e mia madre. Dopo quel terribile episodio invece io e Bathul siamo rimaste sole, sole nell’immensità del deserto. Per fortuna eravamo noi due a custodivare il cibo, se si può chiamare cibo un po’ ac-qua e un po’ di pane.

Abbiamo camminato tutta la notte, il freddo penetrava nella pelle nuda fino alle ossa, ma la sofferenza fisica non era il mio pensiero più grande; la temperatura bassissima non era nulla rispetto al gelo che sentivo dentro per aver perso i miei genitori. Durante il viaggio mia sorella non ha spiccicato una sola parola, si è limitata solo a chiedermi se avevo fame o volevo che ci fermassimo. Io ri-spondevo sempre di no muovendo la testa. Finalmente, dopo setti-mane di viaggio siamo arrivate di fronte al mare della libertà, il Mediterraneo. Non riuscivamo a crederci, ce l’avevamo fatta!

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Abbiamo aspettato che arrivasse la barca tra una folla di per-sone provenienti da tutta l’Africa; c’erano anziani, donne, bam-bini, uomini, la maggior parte dei quali aveva un’aria malata o malnutrita e di sicuro non ce l’avrebbe fatta ad affrontare il viaggio. Il giorno seguente è arrivata una barca vecchia, sudi-cia e soprattutto piccola. Io e mia sorella ci siamo affrettate a salire. Eravamo ammassate come sardine sconosciute e quella sensazione non mi piaceva. L’ultima parte del viaggio verso la libertà è iniziata: molte persone muoiono e i loro cadaveri ven-gono gettati in mare per far spazio ai sopravvissuti. Tutto que-sto però non mi fa paura, ormai, dopo quello che ho passato, nulla mi fa paura. Ad un certo punto alcuni hanno cercato di accendere un fuoco per difendersi dal freddo della notte, ma la nave si è incendiata e in breve tempo capovolta. Tutti siamo finiti in mare, tra urla disperate, suppliche e invocazioni di aiu-to. L’inferno è scoppiato in cinque minuti che però mi sono sembrati un’eternità ... L’ultimo pensiero è stato per Bathul che non era più accanto a me.

Quando mi sono svegliata, mi girava la testa, vedevo intorno a me bianco, bianco e più lontano due macchie confuse. Ho capi-to solo dopo un po’di essere in un ospedale e che le macchie erano il dottore, un uomo canuto, basso e cicciottello che reg-geva in mano una cartella clinica, forse la mia, e una giovane infermiera bionda di capelli. Allora ho ricordato e gridato: “Bathul!!” Sono guarita e mi hanno portato in una casa, La casa dell’accoglienza, dove ho trovato con mia grande sorpresa alcune persone conosciute nel mio misterioso e terribile viag-gio. Gli altri sopravvissuti mi hanno raccontato cosa era suc-cesso e le speranze di ritrovare mia sorella sono svanite. Bathul è morta, sono morti tutti. Adesso vivo qui, in questa casa e ogni domenica vado al cimitero che si trova alcuni isolati più lonta-no. Lungo la strada mi fermo ad acquistare un fiorellino per metterlo sulla tomba di mia sorella, l’unica persona che mi era rimasta, che mi conosceva a fondo e con la quale condividevo il mio passato. Guardo il mare e penso all’Eritrea, alla mia fami-glia e alla mia vita. Chissà cosa mi attende, chissà cosa mi ri-serverà l’Italia in futuro.

un grande abbraccio, la tua Zena

Martina Bacchetti

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Il Vajont: a cinquant’anni

da una tragedia annunciata

Vajont, 9 ottobre ... questo luogo e que-sta data fanno correre veloce la memoria ad una notte di tanti anni fa.

Molte persone non sanno che cosa è ac-caduto realmente, perciò noi ragazzi de Il Picchio vogliamo ricordare ancora una volta quella terribile notte, raccon-tandovi la vera storia di una tragedia an-nunciata.

Nell’ottobre del 1963 una grave cata-strofe colpisce i comuni di Longarone, Erto e Casso: 1910 persone vengono tra-volte da una grandissima massa d’acqua, circa 25 milioni di metri cubi che hanno letteralmente scavalcato la grande diga del Vajont, costruita tra il 1957 e il 1960 su progetto dell’ingegner Carlo Semenza per conto della SADE. La sera del 9 ottobre, mentre molti si trovavano al bar per vede-re una partita di calcio e altri erano già sotto le coperte, il monte Toc si fa sentire: una frana lunga 2 km di oltre 270 milioni di metri cubi di roccia e terra precipita nel bacino artificiale creando un’onda d’acqua altissima. La mattina del 10 ottobre, il fan-tastico paesaggio di Longarone e i suoi abitanti ... diventano solo un ricordo. Per-ché tutto ciò è successo?

La colpa di quello che è accaduto è da at-tribuire a tutte quelle persone che, dopo i tanti avvertimenti sul rischio di frane, han-no continuato con il loro progetto iniziale, cioè creare un grande bacino-idroelettrico ai piedi di un monte toc, guasto, sfatto .... Infatti prima che accadesse la terribile tra-gedia si erano verificate sul monte Toc altre frane, visibili ad occhio nudo: gli al-beri si erano inclinati, grandi fessure e av-vallamenti erano comparsi sul terreno. Le popolazioni di Erto, Casso e Longarone,

che conoscevano la natura della loro terra, avevano più volte protestato e manifestato la loro preoccupazione, ma i responsabili dei lavori non hanno ceduto, continuando ad alzare il livello dell’acqua senza alcun timore. Perché gli uomini della SADE non sono stati fermati? I soldi e la politica so-no più importanti della vita di migliaia di persone?

Nel mese di ottobre di quest’anno sono state organizzate molte iniziative per ri-cordare. Una di queste è stata la mostra fotografica allestita a Feltre, che io ho visitato. Attraverso le immagini ho potuto vedere Longarone prima e dopo la trage-dia; quelle immagini hanno suscitato in me non solo molta tristezza, ma anche

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stupore di fronte a ciò che la mente umana può progettare e causare. A Longaro-ne sono state organizzate diverse cerimonie molto importanti, a cui hanno parte-cipato il presidente del Senato Pietro Grasso, il Capo del Governo Enrico Letta e il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, la quale ha proposto di inse-rire la tragedia del Vajont nei libri di storia.

Cosa resta dopo le celebrazioni a cinquant’anni dal disastro? Il vuoto causato dalla mor-te e dalla distruzione. Il dolore dei sopravvissuti. La memoria di tutti noi.

Martina Bacchetti

C’è qualcuno che ha avuto il coraggio di ascoltare gli uomini e le donne del Vajont e di denunciare ciò che stava accadendo. Sto parlando di Tina Merlin, una giornalista dell’Unità, una scrittrice e una partigiana nata il 19 agosto 1926 a Trichiana.

Tina Merlin viene ricordata per la sua ricca produzione letteraria, ma soprattutto per aver avuto il coraggio di scrivere una serie di articoli mettendo in luce i rischi legati alla costruzione della diga del Vajont. Pur-troppo non fu ascoltata dalle istituzioni, an-zi fu addirittura denunciata e processata con l’accusa di diffondere notizie false e di cau-sare disturbo dell’ordine pubblico; questa vicenda giudiziaria si concluse con l’assoluzione da parte del tribunale di Mila-no. Dopo la tragedia del Vajont, la Merlin cercò di pubblicare il libro Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso Vajont, che trovò un editore solo molti anni dopo, nel 1983, perché la verità faceva pa-ura ed era scomoda. Nel 1991, all’età di 65 anni, Tina morì dopo un anno di malattia, ma di lei ancora oggi resta un grande esem-pio: i suoi articoli e il suo impegno non so-no stati dimenticati. Nel 1992 è stata fonda-ta un’organizzazione a lei intitolata e una scuola materna ha preso il suo nome.

Perché può essere considerata un esempio per noi giovani giornalisti? È evidente, Tina Merlin è riuscita a dar voce al popolo di Er-to e Casso raccontando la verità del Vajont. Ciò che muoveva il suo interesse e la sua penna era la volontà di informare e denun-

ciare, prima e dopo la tragedia. Il giornali-smo piccolo e grande dovrebbe seguire le sue orme e lottare per la libertà di parola e di informazione.

Martina Bacchetti

La voce coraggiosa di Tina Merlin

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Finale d’anno in festa!

Il giorno 6 Giugno 2012 nella palestra di Santa Giustina si è svolta la festa di fine anno alla quale hanno parteci-pato ragazzi, insegnanti, bidelli e segretari della scuola media. La festa è stata organizzata dalla prof. Lucia Fon-tana e dagli alunni della 3^ C. La palestra era stata ad-dobbata con festoni colorati, luci e scritte. Tutti si sono scatenati con la musica dei dj Danny Sanvido e Alessan-dro Tommasi e si sono fatti coinvolgere nei balli di grup-po e nei trenini. Dopo aver ballato tanto, ragazzi e adulti si sono affollati intorno al buffet ricco di cibo e bibite ... e poi di nuovo in pista!!! Ogni alunno si è preparato al meglio cercando il vestito adatto, le scarpe giuste, il truc-co più colorato. Io e le mie amiche ad esempio, quando abbiamo ricevuto il biglietto d’invito, abbiamo subito fatto progetti sull’abito da indossare. Chi era di prima come me, si sentiva agitato all’idea di provare un’esperienza di questo tipo. A mio parere è stata una bella iniziativa per concludere in festa e in compagnia l’anno scolastico e, visto che tutti si sono divertiti, spero che venga riproposta. Per il prossimo anno noi picchiatori abbiamo alcune proposte ... sarebbe bello aggiungere gare di ballo e di canto oppure giochi di gruppo. A molti piacerebbe che la festa fosse più lunga, che la palestra fosse addobbata con palloncini colorati e con un’enorme palla da discoteca!

Mentre la redazione de Il Picchio continua a sognare e a sperare che tutto ciò si realizzi, l’appuntamento è fissato per giugno 2014!

Elisa Lucchetta

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Facciamo la differenza!

Sabato 5 Ottobre, nell’ambito della Mostra Mercato che ogni anno viene organizzata nel centro di Santa Giustina, si è svolto lo spettacolo “FACCIAMO LA DIFFEREN-ZA”. L’iniziativa è stata promossa dal co-mune e realizzata dai ragazzi del Laborato-rio di Teatro dell’Istituto comprensivo Gianni Rodari di Santa Giustina, in collabo-razione con l’Associazione Dolomiti Doma-ni e l’ENAIP di Feltre. Il Laboratorio di Te-atro è stato curato dalle prof.sse Lucia Fon-tana e Claudia Curto, che hanno guidato noi ragazzi nella realizzazione dello spettacolo: abbiamo immaginato le scene, abbiamo rea-lizzato le scenografie, imparato le battute e provato vestiti.

Quattro amici si ritrovano al parco e, dopo aver mangiato in abbondanza cibi spazza-tura, buttano a terra cartacce e rifiuti senza nessun rispetto per l’ambiente che li circon-da. Successivamente vengono raggiunti da altri ragazzi più responsabili che propongo-no di fare una ricerca per la scuola . I ragaz-zi accettano, senza però dimostrare un gran-de interesse. Il gruppo, tra un compito e l’altro, guarda su internet un episodio de L’angelo verde. La protagonista è Laura, una ragazza tutta moda, trucchi e apparen-za, che si preoccupa solo di piacere ai ra-gazzi e non certo dell’ambiente. Grazie ad un viaggio nel passato Laura ha l’occasione di incontrare due signore anziane che le mo-strano come tanto tempo fa si viveva con pochi oggetti prestando il necessario, riuti-lizzando e riparando ciò che si rompeva. In seguito Laura compie un nuovo viaggio questa volta nel futuro, dove incontra due ragazze con dei vestiti che cambiano colore a seconda della luce, e che non devono es-sere stirati. A Laura piace la Santa Giustina del futuro, che è sopravvissuta nonostante l’ingente quantità di rifiuti dispersi nell’ambiente dagli uomini nel corso del tempo. La ragazza decide così di rimanere nel futuro. Lo spettacolo, messo in scena nell’anfiteatro parrocchiale di Santa Giusti-

na, è stato arricchito dalla sfilata delle mo-delle dell’ENAIP di Feltre, che hanno in-dossato “abiti riciclati” fatti di lattine, carta, bicchieri e piatti di plastica, fili elettrici, lampadine, rami e noci!

Il messaggio che noi ragazzi volevamo tra-smettere è molto importante: fare la raccolta differenziata, riciclare piuttosto che accu-mulare oggetti inutili e rispettare l’ambiente ci permetterà di avere un mondo più pulito e sano in cui persone e animali vivranno in armonia.

Lo spettacolo ha avuto un grande successo e io spero che in futuro altre iniziative come questa vengano riproposte perché il teatro è un modo per esprimersi tra gesti e parole, per legare a sé le persone, per superare la timidezza e trasmettere messaggi importan-ti.

Per noi ragazzi è stata un’esperienza bellis-sima!

Nicola Ebone

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Tappi su tappi

I fondi per questo progetto sono, in piccola parte, arrivati e arrivano dalla raccolta di tap-pi in plastica.

A questa iniziativa partecipano già varie scuole del Bellunese e, da quest’anno, anche la scuola media di Santa Giustina.

Lunedì 28 Ottobre le signore Piera e Madda-lena, volontarie dell’associazione, sono venu-te a scuole, invitate dalla nostra prof.ssa Schenal, per illustrarci gli scopi della ON-LUS di cui fanno parte e le corrette modalità di raccolta. Quella mattina c’eravamo solo noi delle classi prime ad ascoltare e a porre domande. Infatti a noi è stato affidato il com-pito di diffondere all’interno della nostra scuola il progetto di raccolta, compito che manterremo per i prossimi tre anni.

Piera e Maddalena ci hanno spiegato che, nel laboratorio di Sedico, controllano, assieme ad altri volontari, tutti i tappi, perché è importante che non vi siano tappi o oggetti di altro materiale. Infatti la ditta che acquista da loro non rinnoverebbe più il rapporto commercia-le, se giungesse nella fabbrica di riciclaggio materiale diverso da quello concordato.

Ci hanno poi spiegato che, quando selezionano i tappi nel laboratorio, il rumore è molto forte ed il lavoro diventa più impegnativo del previsto, perché bisogna mantenere comun-que la concentrazione; ma questo è un piccolo prezzo da pagare per il risultato che otter-ranno.

I tappi raccolti e selezionati vengono poi venduti alla ditta di riciclaggio Ercoplast di Pra-damano, vicino ad Udine, che li fonde per poi ricavarne un’ottima plastica destinata alla realizzazione di altri oggetti di uso quotidiano. In sette anni l’Associazione ha raccolto quasi 80 tonnellate di tappi, ricavandole circa 11.000 euro. Capite bene quindi che in que-sta raccolta è importante la quantità e quindi la collaborazione di tante persone.

Questa iniziativa ci è piaciuta fin da subito perché con essa possiamo contribuire di perso-na a fare del bene a qualcuno, inoltre impariamo a riciclare in modo corretto e consapevo-le. Abbiamo imparato che attraverso un oggetto così banale come un tappo di plastica si possono raggiungere grandi obbiettivi di solidarietà.

Nell’atrio della scuola media è stato posizionato in bella vista prima un raccoglitore prov-visorio e poi quello definitivo, una fantastica casetta in legno realizzata in collaborazione con il laboratorio di manualità della prof.ssa Fajeti.

RACCOGLI IL TAPPO ……. E STAPPI LA SOLIDARIETA’

Sofia Graziotto (I^B)

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Il Vacca day Una lezione di scienze molto speciale ...

Noi ragazzi della 2^ A sabato 23 no-vembre siamo andati in aula LIM con il prof. Masini e abbiamo osservato e toc-cato le ossa di una mucca grazie alla collaborazione del padre di Samuel, Marco Dal Pan. Una settimana prima, quando Samuel ci ha detto che avrebbe portato a scuola le ossa di una mucca, non ci credevamo, pensavamo fosse uno scherzo! Samuel ha mantenuto la pro-messa e a noi non è rimasto che dare inizio a questa lezione di scienze vera-mente speciale. Ci siamo passati le ossa viscide e scivolose, poi le abbiamo mes-se su un cartone e abbiamo provato ad unirle. E’ stato un modo un po’ bizzarro e divertente per imparare i nomi delle ossa!

Gli alunni della II A

Giovani artisti crescono

Gli alunni delle scuole medie, guidati dalla prof. Remedi, hanno prodotto dei piccoli ca-polavori dando sfogo alla loro fantasia!!! Dopo un’attenta osservazione del mondo mari-no, i ragazzi di prima media hanno creato una loro personale interpretazione del tema. La tecnica utilizzata è stata quella dei pennarelli e della stesura a piccoli tratti per mettere in evidenza il movimento.

Ecco a voi alcuni disegni di alunne di I^A ...

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Giovani artisti crescono

Elisa

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Giovani artisti crescono

Jasmine

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Giovani artisti crescono

Marianna

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Mostra Mercato di Santa Giustina

Anche quest’anno, dal 5 al 6 ottobre, nella Piazza Maggiore di Santa Giusti-na, si è svolta la Mostra Mercato, giunta alla sua 31a edizione. Grazie all’impegno dell’amministrazione co-munale e dei commercianti, questa iniziativa ha saputo attrarre numerosi cittadini santagiustinesi e dei comuni circostanti. L’assessore delle Attività Produttive e Lavori Pubblici Vieceli Stefano, insieme a tutta la giunta e al sindaco Vigne Ennio, ha voluto arric-chire la manifestazione coinvolgendo moltissimi espositori anche da fuori provincia. Purtroppo la fiera non ha potuto contare sul bel tempo, ma la pioggia non ha scoraggiato i numerosi visitatori, oltre 2500. L’atmosfera che si respirava tra i 200 stand era molto piacevole. La manifestazione è stata caratterizzata da eventi speciali e labo-ratori: l’apertura del mulino di Santa Libera, la visita guidata alle chiese del territorio e l’esposizione dei giardini. Questa iniziativa è nata come occasio-ne d’incontro per far conoscere e valo-rizzare i prodotti e le usanze paesane legate al commercio, all’artigianato e all’agricoltura. Ma come è cambiata la fiera da trent’anni a questa parte? Lo abbiamo chiesto all’assessore Vieceli: “ In passato c’erano meno stand rispetto ad oggi, inoltre le usanze sono cambiate e la fiera lascia spazio alla tecnologia che com-pie continuamente passi avanti. Ogni anno facciamo piccoli cambiamenti, ma la mag-gior parte degli stand resta la stessa.” E’ difficile organizzare questa iniziativa? “Per organizzare la fiera serve molta pazienza, soprattutto perché non è semplice coinvolge-

re sempre più espositori” Come risponde la cittadinanza a questa iniziativa comunale? “Positivamente perché i visitatori continua-no ad aumentare ogni anno.”

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E’ bello sottolineare come anche i più gio-vani abbiano potuto partecipare attivamente alla fiera! Nella giornata di domenica si è svolto dalle ore 09.00 alle ore 18.00 il di-vertentissimo mercatino dei ragazzi e anche in questa edizione l’adesione è stata nume-rosa. Tantissimi ragazzi hanno esposto e venduto vari oggetti e giocattoli non più utilizzati. L’amministrazione comunale ha dato spazio anche allo spettacolo teatrale Facciamo la differenza, messo in scena dai ragazzi della scuola media. Molte persone

hanno assistito alla rappresentazione e ap-plaudito i giovani attori. La fiera è stata una bellissima manifestazione per tutti! Speria-mo che anche il prossimo anno sia organiz-zata con nuove iniziative e che riesca ad attirare molti visitatori.

Marco Vieceli

Il mercatino dei ragazzi

Il mercatino dei ragazzi è un evento che vie-ne organizzato ogni anno in piazza a Santa Giustina. Si tratta di un modo simpatico per riunire i ragazzi del comune e renderli prota-gonisti della Mostra Mercato.

Molti partecipano per guadagnare un po’di soldi, altri solo per trascorrere una giornata con gli amici. Le bancarelle vengono allesti-te sotto un tendone nel cortile dell’oratorio. Quest’anno ho deciso di partecipare anch’io con alcune amiche. Volete sapere cosa ho messo in vendita? Alcuni peluches, bambo-le, gioielli, qualche fumetto e, per rendere tutto più divertente e per attirare l’attenzione dei possibili compratori, ho organizzato una piccola pesca.

Secondo me il mercatino dei ragazzi è una bella iniziativa perché riunisce gli amici e dà anche la possibilità di mangiare tutti insie-me, infatti, alla fine della mattinata, l’amministrazione comunale offre a tutti i partecipanti un gustoso piatto di pasta.

Maria Bristot

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Le meridiane ... del sol l’ora ti do

Nel mese di settembre il Centro culturale di Santa Giustina ha ospitato la mostra foto-grafica “Del sol l’ora ti do” dedicata alle meridiane raffigurate su case, scuole, ville ed altri edifici del nostro territorio. Questa iniziativa è stata realizzata grazie a France-sca Gris e all’artista Giovanni Sogne. I visi-tatori hanno potuto ammirare le fotografie di più di cento meridiane e leggere alcuni dei famosi motti che nel tempo sono stati scritti su questo strumento.

Ma che origine ha la meridiana? Le prime testimonianze sono antichissime, risalgono addirittura al Neolitico. Gli uomini hanno sempre sentito il bisogno di dividere il tem-po, ad esempio per coltivare i campi. La meridiana è un orologio solare dal funzio-namento molto semplice: un piccolo ba-stoncino chiamato stilo proietta la sua om-bra sul quadrante dove sono disegnate delle righe che rappresentano le ore. Ne esistono di diversi tipi, quelle verticali o da muro e quelle orizzontali o da giardino.

Dopo aver visitato la mostra con il prof. Masini, noi ragazzi della classe II^A abbia-mo disegnato sul nostro quaderno la meri-diana raffigurata sulla facciata della nostra scuola, cercando di capire come funziona.

Questa attività mi è piaciuta e mi ha interessato. È emozionante pensare che l’uomo ha sempre sentito il bisogno di misurare il passare del tempo, ieri osservando le meridiane, oggi guardando lo schermo di un computer o di un cellulare.

Zaccaria Scot

Di seguito pubblichiamo l’attività svolta a scuola con il prof. Masini

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... del sol l’ora ti do

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Allarme Dolomiti: frana il Sorapis

Il giorno 30 settembre attorno alle 23.00 una fra-na si è staccata dalla pare-te Est del Ciadin de Lou-do, nel gruppo del Sorapis (immagine tratte dal sito

www.lettera43.it). Si tratta di circa 1000 metri cubi di materiale precipitati da un’altezza di 3.150. La grande parete di roccia larga 300 metri e lunga 400 che è franata al suolo ha suscitato timore e sor-presa, anche se un primo distacco era già avvenuto il 25 settembre. Il distacco è visi-bile dalla zona di Dogana Vecchia, tra Au-ronzo e Misurina.

Probabilmente le frane, che hanno raggiun-to il territorio di Cortina d’Ampezzo, si so-no staccate per l’escursione termica giorna-liera. Questo fenomeno si chiama termocla-

stismo: le rocce si di-latano e si contraggo-no con il variare della temperatura e così si generano delle frattu-re.

Gli esperti considera-no abbastanza normali questi crolli, inoltre non dobbiamo dimen-ticare che già in passa-to si sono verificati episodi simili se non più gravi: il lago di Alleghe, ad esempio,

è nato da una frana del Piz, l’Antelao è tri-stemente famoso per le sue frane e il territo-rio dell’Alpago presenta centinaia di feno-meni franosi. È assolutamente necessario monitorare le nostre montagne per preveni-re situazioni di pericolo e per preservare le Dolomiti patrimonio dell’umanità.

Giulio Piccolin

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Natale sotto la cometa?

... forse sì, se Ison riuscirà a non disintegrarsi quando arriverà nel punto più vicino al sole.

La cometa è un corpo celeste di dimensioni abbastanza piccole. Essa è composta da bios-sido di carbonio (anidride carbonica), metano (gas naturale) ed acqua ghiacciati. Le co-mete sono “stelle” visibili a occhio nudo solo quando entrano nel sistema interno. Esse sono composte da nucleo, la parte più visibile, che ha una forma sferica, la chioma che è l’insieme dei gas che circonda la cometa, e la coda che è una lunga scia luminosa che se-gue il nucleo composta da gas o polveri. Il nome cometa deriva da un termine greco che significa “dotata di chioma”.

La cometa Ison è una cometa radente cioè che passa vicino al sole. È stata scoperta il 21 settembre 2012 da Vitali Nevski e da Artyom Novichonok. Ison dovrebbe essere la prima cometa ben visibile a occhio nudo dall’emisfero boreale. Questa cometa potrebbe creare una lunga coda luminosa, probabilmente anche più luminosa della Luna. Tenendo presen-te l’estrema luminosità delle comete si potrebbe pensare che sia visibile a occhio nudo da fine ottobre-inizio dicembre fino a gennaio 2014. Il giorno che sarà più visibile è il 26 dicembre. Il telescopio che è riuscito a fotografare la cometa Ison è l’Hubble. Questa co-meta proviene dalla Nube di Oort, e si dirige verso il sole. Essa verrà osservata dal tele-scopio spaziale Soho. Molti astronomi di tutto il mondo aspettano di vedere l’incontro della cometa con il sole. Il suo calore scioglierà il ghiaccio che sta intorno al nucleo così la coda sarà ancora più spettacolare. Intanto il satellite Mars Express, in orbita vicino a Marte è pronto per fare foto alla cometa.

Maria Bristot, Elisa Lucchetta

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L’angolo degli esperimenti

Carta asciutta

Carta asciutta è il nome di un esperimento scientifico molto semplice per dimostrare che l’aria è dappertutto, anche dove non ce l’aspettiamo... anche in un bicchiere immerso nell’acqua!

Cosa serve per fare questo esperi-mento?

Un bicchiere di vetro, una bacinel-la d’acqua e un po’ di carta.

Come procedere?

Appallottola il foglio di carta sul fondo del bicchiere in modo che non si muova.

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Capovolgi il bicchiere e, tenendo-lo verticale, immergilo nella baci-nella.

Estrai il bicchiere dall’acqua

e tocca la carta; cosa osservi?

E’ asciutta!!!!!!!

Non è una magia, sai spiegare per-ché non si è bagnata?

Prova ad immergere di nuovo il bicchiere nell’acqua e poi estrailo tenendolo inclinato. Cosa succe-de?

… l’aria imprigionata nel bicchie-re può uscire producendo delle grosse bolle.

Zaccaria Scot, Marco Vieceli

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La nostra scuola in numeri Un’indagine statistica sul numero degli alunni dell’istituto

nati negli anni 2000, 2001, 2002.

Utilizzando dati presenti nella segreteria del nostro Istituto, abbiamo svolto questa indagine

statistica, seguendo le seguenti fasi:

raccolta dati: la segreteria ci ha fornito gli elenchi degli alunni che frequentano le classi della scuola secondaria di 1° grado, con le date di nascita (275 alunni);

al computer:

• costruzione di tabelle di frequenza: abbiamo trasferito in una tabella il numero degli

alunni nati nei diversi mesi e nei diversi anni;

• con il foglio di calcolo : abbiamo costruito alcuni grafici, per rendere più leggibili i

dati;

• risultati: abbiamo elaborato i dati calcolando medie e dati più frequenti.

numero alunni nati nei diversi mesi nati negli anni 2000/2001/2002

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numero dei nati nel 2002(classi 1e)

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inumero dei nati

numero nati nel 2001(classi 2e)

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numero nati

numero nati nel 2000(classi 3e)

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nati numero nati

Risultati dell’indagine

Negli anni dal 2000 al 2002 il maggior numero di nati si è avuto nel 2002 con 90 nati, ed il minore nel 2001 con 75 nati, nel 2000 i nati sono stati 80.

Nel 2000 la media è stata di 7 ogni mese, nel 2001 in media 6 nati ogni mese e nel 2002 in media 8 bambini ogni mese.

Nel 2000, il mese con il maggior numero di nascite è stato luglio (13); nel 2001 il maggior numero di nascite è stato in marzo ( 10); nel 2002 i mesi con il maggio numero di nascite sono stati tre: gennaio, giugno e settembre (11).

Inoltre i nomi più frequenti sono stati: Alessio o Alessia, Martino o Martina e Fede-rico o Federica.

Abay Cassol

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Cani o gatti?

Nella redazione de IL PICCHIO è nata una discussione tra cani e gatti … o meglio tra chi preferisce i cani e chi preferisce i gatti. Così abbiamo pensato di fare un’inchiesta in tutta la scuola e di pubblicare i risultati.

Noi siamo più autonomi dei cani quindi i nostri padroni possono andare in vacanza senza parti-colari preoccupazioni. Ci adattia-mo facilmente e dimostriamo il nostro affetto facendo le fusa!

Siamo più intelligenti e amichevoli dei gatti. I no-stri padroni possono tra-scorrere il tempo con noi giocando e inoltre sappia-mo renderci utili facendo la guardia!

Ecco le domande che abbiamo posto agli alunni della scuola ...

Ti piacciono di più i cani o i gatti?

Quale di questi due animali hai?

Se ne possiedi, quanti ne hai?

Nella tua casa vivono altri animali domestici?

Quale ti piacerebbe avere?

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Dalla nostra indagine è uscito vincitore il con ben 141 preferenze! C’è da dire che gli intervistati si sono dimostrati molto simpatici. Alla domanda: “Quanti/quali ani-mali hai ?”, hanno voluto specificare alcune strane specie non molto comuni dalle parti di Santa Giustina come il panda, il coccodrillo, l’ippopotamo e addirittura i fratelli e le sorelle!?!

Nicola Ebone, Marco Vieceli e Giulio Piccolin

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DWAYNE MICHAEL CARTER J.R co-nosciuto come LIL WAYNE, nato nel 1982 a New Orleans, è attualmente uno dei rapper statunitensi più famosi.

La sua passione per la musica è nata all’età di 8 anni quando scrive il suo primo pezzo; ben presto si fa notare per il suo grande ta-lento e lascia gli studi per dedicarsi a tempo pieno al rap. Nel 1997 entra nel gruppo Hot Boys e vende 400.000 copie nel sud degli Stati Uniti. Debutta da solista nel 1999 con l'album Tha Block Is Hot. Nel dicembre del 2005 esce un altro album che vende all’inizio 230.000 copie, ma in breve tempo arriva a due milioni. La vita di questo rapper non è fatta solo di luci, ma anche di ombre e problemi con la giustizia: nel luglio del 2007 Lil Wayne viene arrestato a New York perché sorpreso a fumare erba con un amico.

I testi delle sue canzoni sono estremamente volgari, ma a nostro parere interessanti da ascoltare, perché parlano di problemi veri. Ad esempio, la canzone e il video NO LO-VE di Lil Wayne e Eminem sono molto bel-li anche se volgari. Il testo parla di un ra-gazzo vittima del bullismo, che alla fine riesce a ribellarsi. Pensare che esistono per-sone picchiate per strada o a scuola ci dà molto dolore e crediamo che sia giusto par-larne anche attraverso le canzoni. A tutti quelli che si fermano davanti alla volgarità e criticano Lil Wayne vogliamo dire che bisogna conoscere a fondo la sua musica.

Massimiliano Sbardella e Alessandro Giotto

Lil Wayne

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I rodarini corrono veloci !!!

Anche quest’anno si è aperta la stagione sportiva per gli alunni di Santa Giustina con la corsa campestre e la redazione de Il Picchio ha il piacere di comunicarvi i fantastici risul-tati che hanno ottenuto!!!

Fase distrettuale, Feltre 6 novembre 2013

Scuola elementare

Scuola media

CATEGORIE ATLETI

RAGAZZI 1. FILIPPO LEVIS 2.FILIPPO APPOCHER 3.MATTIA BRANCHER

RAGAZZE 1. LAURA MORTAGNA 2.ANDREA BOCAN 3.AGNESE PAGANIN

CATEGORIE ATLETI

RAGAZZE INDIVIDUALE 2. CAMILLA CASSOL

CADETTE INDIVIDUALE 1. CARINA RITI

RAGAZZE A SQUADRE 1. SANTA GIUSTINA: CASSOL, STIZ, DE POLO

RAGAZZI A SQUADRE 1. SANTA GIUSTINA: STARMARE, MERAGLIA, PANAIT

CADETTE A SQUADRE 1. SANTA GIUSTINA: RITI, MORTAGNA, RENTO

CADETTI A SQUADRE 3. SANTA GIUSTINA: GIAZZON, GURRIERI, NOTO

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Fase provinciale, Ponte nelle Alpi 15 novembre 2013

CATEGORIE ATLETI

RAGAZZE A SQUADRE 1. SANTA GIUSTINA: CASSOL, STIZ, DE POLO

RAGAZZI A SQUADRE 3. SANTA GIUSTINA: MERAGLIA, PANAIT, CASSOL

INDIVIDUALE CADETTE 2. CARINA RITI

CADETTE A SQUADRE 3. SANTA GIUSTINA: RITI, RENTO, MORTAGNA

IL PRESIDE PREMIA LE VELOCISSIME

RODARINE CASSOL ,STIZ, DE POLO.

IL PRESIDE PREMIA CARINA RITI

IL MITICO PROF. DAL MAS CON LE SUE ATLETE

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Inter: una nuova era

Una delle squadre protagoniste della storia del calcio è sicuramente l’Inter. Il club neroazzurro è nato presso il ristorante milanese “L’Orologio”il 9 marzo 1908, quando un gruppo di 43 tifosi del Milan, decide di fondare un’altra società di calcio. Il nome non è scelto a caso: anche i giocatori non italiani potranno indossare la maglia nerazzura e for-mare così una squadra interna-zionale. Da quel momento è ini-ziata una lunga storia di successi fatta di numero-se vittorie tra campionati, cop-pe nazionali e internazionali.

Nel corso degli anni ha avuto ben 19 presiden-ti. Tra coloro che hanno guidato l’Inter, si-curamente due uomini resteranno impressi nella memoria dei tifosi: Angelo Moratti, presidente del club dal 1955 al 1968 e il fi-glio Massimo al comando della squadra dal 1995. Entrambi i presidenti hanno conqui-stato molti trofei e si sono comportati con gentilezza e simpatia verso i tifosi e la so-cietà. I successi più recenti sono stati con-quistati proprio dall’attuale presidente Mas-simo Moratti grazie all’allenatore di espe-rienza internazionale José Mourinho: Tri-plete con Scudetto, Coppa Italia e Cham-pions League nella stagione 2009/2010, Coppa Italia, Supercoppa italiana, Coppa del mondo per club nella stagione 2010/2011.

La storia di questo grande club sembra arri-vata ad una svolta, infatti il 19 settembre di quest’anno, il presidente ha deciso di ven-dere per una cifra impressionante (si parla di circa 400 milioni di euro solo per far fronte ai debiti) il 70% della società a Erik Thohir, un investitore indonesiano che, ap-pena arrivato in Italia, ha rilasciato una lun-ga intervista sulla società e sulle trattative avviate con Moratti. La firma è arrivata il 15 ottobre scorso. Massimo Moratti resta comunque nel club, anche se solo con il 30% della proprietà. Il contratto prevede che entro 2 anni, Moratti abbia la possibilità di riacquistare l’altra metà della società ne-roazzurra.

Come tifoso dell’Inter, sono un po’ dispia-ciuto, ma anche felice perché Thohir ha ca-pitale da spendere e, investendo di più, po-trà riportare la mia squadra del cuore ai massimi livelli.

Thomas Dal Molin

I 44 soci fondatori, Milano 1908

1909/1910, lnter è campione d’Italia

Thohir e il presidente Moratti

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GGGG

LLLL

IIII

EEEE

NNNN

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GGGG

MMMM

IIII

DDDD

IIII

MMMM

R.R.R.R.

SSSS

EEEE

GGGG

UUUU

GGGG

IIII

OOOO

Sei cuccioli sul sofà

Nel riquadro che segue scrivi sulla riga un numero in lettere in modo che la frase sia vera:

Se sei riuscito a risolvere gli enigmi di Mr. Segugio invia le tue soluzioni alla redazione de Il Picchio, [email protected]

Thomas Dal Molin e Zaccaria Scot

ADESSO TOCCA A TE RISOLVERE L’ENIGMA. MI RACCOMANDO, DIVERTITI!!!!!

Ci sono sei cuccioli sul sofà

il più pesante quale sarà?

io so che cinque sono tutti uguali

(misura e peso sono tali e quali)

Lettere mancanti

La frase scritta

nel mio riquadro ha

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lettere

ORA TOCCA A TE SCOVARE IL NUMERO CHE AIUTERÀ MR. ............. A TROVARE LA SO-LUZIONE ALL’ ENIGMA!!!!!!

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PPPP

IIII

CCCC

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HHHH

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OOOO

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CCCC

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HHHH

IIII

OOOO

PPPP

IIII

CCCC

CCCC

HHHH

IIII

OOOO

Stop al bullo!

Ehi tu!!

Vuoi partecipare ad un concorso per dire STOP al bullismo?

E’ semplice, devi realizzare un disegno e uno slogan contro il bullismo!

LIBERA LA TUA FANTASIA E METTITI ALL’OPERA

Il disegno e lo slogan migliori verranno pubbli-cati sul nostro giornale.

Gli elaborati dovranno essere consegnati alla redazione de Il Picchio entro

MERCOLEDI’ 8 GENNAIO 2014

Maria Bristot, Elisa Lucchetta

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L’indirizzo di posta elettronica resta a vostra dis posizione

Cari lettori, i giornalisti de Il Picchio vi augurano BUONE FESTE e vi danno appuntamento a GENNAIO 2014!