La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un...

68

Transcript of La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un...

Page 1: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi
Page 2: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

2

APRILE 2019

Canonica di Malo 0445 602035 - Canonica di Molina 0445 637016Canonica S.Tomio 0445 602294

don Giuseppe 339 699 1727 - don Roberto 347 769 4334don Luca 349 354 4917 - don Emilio 335 701 1714

diacono d. Alessandro 392 284 4134Danilo Panizzon (coordinat.S.Gaetano) 371 115 9245

Suore di Malo 0445 580659 - Suor Marina 338 441 3538Suor Idelma 349 099 9357

e-mail [email protected] - www.unitapastoralemalo.it

Page 3: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

3

APRILE 2019

SERVIZIO

Quando dunque ebbe lavato i loro piedi e, riprese le sue vesti, si fu adagiato di nuovo a mensa, disse loro:«Comprendete ciò che vi bo fatto? Voi mi chiamate il maestro ed il Signore e dite bene, lo sono infatti. Se, dunque, io il Signore ed il maestro vi bo lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.(Gv. 13,12-16)

E’ il vangelo che ha segnato la Liturgia del Gio-vedì Santo. La lavanda dei piedi. Il segno/sacramento che Gesù ci ha lasciato quale testimo-nianza del Suo Amore e dell’impegno per i suoi discepoli a fare altrettanto.E’ un esempio che scende in profondità del cuore di ogni persona che sceglie di praticarlo nella vita vissuta come missione e servizio verso il prossimo.Lo meditavo pensando alle nostre Sorelle Suore, Figlie dei Sacri Cuori che per lunghi anni hanno condiviso vita, preoccupazioni, speranze e gioie di questa Comunità di Malo. Solchi tracciati nel cuore e vita di tante persone, nelle famiglie, negli ammalati, nella scuola, con il catechismo, la Caritas, in RSA, nel Movimento Eucaristico, preghiera, consolazioni, sorrisi.Veramente Malo ha ricevuto molto. Presenze che sono state una Benedizione, ricchezza di testimonianza.

Il Figlio di Dio, non è venuto per essere servito ma per servire. (Mt 20,28)Servire è un compito nobile: è prendere il proprio posto gioiosamente in un’opera che è piú grande di noi. Servire è renderci utili, è rispondere a reali bisogni dei nostri fratelli, è dare ascolto all’appello che sale da una folla immensa di uomini ai quali manca qualcosa che noi possiamo dare. Servire è passare accanto agli uomini senza chiudere il cuore. Chi serve non è uno stolto. Stolto è l’egoista che rimane solo nel grande concerto umano, con una vita resa inutile e sterile dalla sua grettezza.

Abbiamo visto le nostre suore in Chiesa, a scuola, in campeg-gio, a Tonezza, in S.Gaetano o a Mani Abili… disponibili al primo colpo di telefono.Servire è far di più dello stretto dovere, è soprattutto fare me-glio; non basta lavorare se il tuo lavoro è solo fatica interessata, avidità di denaro, sete di benessere, successo personale; non basta occupare la giornata se la fatica è tutta per te, se il tuo affanno è soltanto rivolto a costruire la tua fortuna. Ogni volta che escludi gli altri dalla tua vita, che godi e soffri senza di loro, la tua vita si atrofizza. Tu ti difendi dagli altri, ma dovre-sti piuttosto difenderti da te, dal tuo egoismo, che ti darà solo frutti di morte e di tristezza.

Page 4: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

4

APRILE 2019

Quattro suore per 25 anni sempre a ser-vizio non solo di questa Comunità, ma anche disponibilità dove era richiesta la loro presenza. Sarei curioso conoscere quanti Km ha fatto la “seicento” di Suor Idelma avanti e indietro tra le parrocchie della Diocesi. Così pure Suor Marina per la visita agli ammalati di tutto il Com-prensorio Ulss di Malo per medicazioni, prelievi, iniezioni, consigli… E quanti gradini fatti su e giù in RSA e Casa Ripo-so da Suor Bartolomea e Suor Cesarina per un conforto, una preghiera, una parola di consolazione, per l’animazione della Messa !Fatica calcolare il valore e la preziosità di questo servizio. Ci vuole la misura del Signore. Di fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”.

Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza.Protestare, lamentarsi per i malandati tempi attuali, non ser-ve. Possiamo conservane esempi e testimonianze delle nostre suore. Allora se ti viene chiesto un aiuto, una disponibilità, un volontariato… non negarti. Se servi scoprirai la gioia d’una vita che per tuo mezzo cresce; d’una speranza che rinasce nell’angoscia del vicino, d’un sor-riso che può dare vigore al sofferente, della gioia dell’annun-cio nella catechesi... Quando la tua vita serve a qualcosa, non accresci solo la gioia degli altri, ma anche la gioia tua, infatti, senti che la tua vita cammina, che il tuo tempo si riempie, che

la tua misura trabocca. Con questa certezza conserviamo le Suore nel nostro cuore.

don Giuseppe

Page 5: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

5

APRILE 2019

DECRETO SUORE DOROTEE

Page 6: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

6

APRILE 2019

CHIESA SENZA SUOREE CON POCHE DONNE

Nel 1957 in Italia operavano 143.959 religiose distribuite in 15.146 comunità e 532 monasteri. Sessant’anni dopo, nel 2016, le religiose erano scese a 58.317 dislocate in 6.811 comunità e 481 monasteri.Questi dati dicono, in estrema sintesi, la molteplicità delle trasformazioni in pochi decenni. Anche la nostra parrocchia di Malo, da luglio di quest’anno entra in questa profonda trasfor-mazione.L’indicatore più immediato è la disaffezione vocazionale. Se nel 1957 vi erano 8.247 novizie, nel 2016 si è scesi a 405 novizie. Numeri che rendono evidente l’impossibilità di garantire un ade-guato ricambio generazionale e la presenza sul territorio.

Per un approfondimento sulla presenza delle Suore in Malo, vi rimando all’articolo di Mariano Zaccaria riportato nelle prossime pagine.Mi limito a far notare che le attuali suore presenti in “casa Betania”, sono state accolte con la do-manda del parroco di Don Luigi Schiavo inoltrata al Vescovo Mons. Pietro Nonis e alla Madre Generale Sr. Biancarosa Zocche in data 1 settembre 1993 con indicazione di servizio religioso in “attività pastorale, di testimonianza di vita religiosa e della carità evangelica”.25 anni della loro presenza; 25 anni di testimonianza e carità evangelica. Però 25 anni che il grembo della parrocchia di Malo è sterile, nessuna vocazione religiosa femminile s’è fatta avanti per continuare l’opera di queste sorelle.

Una decrescita della presenza religiosa in parte frenata dall’allungarsi della vita, ma con una crescita di suore anziane, bisognose di assistenza.

Una flessione delle vocazioni così persistente, e anzi in via di ulteriore accentuazione, è specchio fedele di come sia cambiato il rapporto tra società italiana e cattolicesimo.

A partire dagli anni sessanta/settanta l’appartenenza reli-giosa inizia a essere sempre più scelta individuale e meno orientamento sociale ampiamente condiviso.

Chi dedicherebbe oggi la propria vita a fare l’infermiera come suor Marina? 40 anni di servizio con responsabilità quale capo-sala negli ospedali di Montecchio, Arzignano e poi assistenza domiciliare nell’Ulss 6 di Malo con uno stipendio e pensione mai visti in quanto, per il voto di povertà professato, tutto è versato in Casa Madre dell’I-stituto?

E così per suor Idelma: una vita dedicata all’insegnamen-to alla scuola primaria e alla catechesi il cui unico rico-noscimento è la gioia, l’affetto, il bene condiviso con tanti ragazzi (ormai adulti) e famiglie nelle quali ha seminato il buon seme della Parola, del Vangelo, delle celebrazioni liturgiche.

Page 7: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

7

APRILE 2019

Per non dimenticare suor Bartolomea, la Superiora di questa piccola Comunità di casa Betania. La sua vita spesa nel fondare, su richiesta del desiderio di Papa Paolo VI, la coraggiosa presen-za in terra di Palestina dell’Istituto EFFETA’ per bambini sordomuti e gli straordinari effetti

positivi ottenuti tanto da testimoniare i progressi ottenuti in una speciale udienza pontificia quando uno dei tre bambini accompagnati da suor Bartolomea sgusciando in mezzo al personale di sorveglianza pontificia corre incontro al Papa e gli salta letteralmente in braccio pronunciando la parola “papà”. Gioia e meraviglia per il Papa e per tutti i presenti. Un bambino sordo-muto che pronuncia una parola: “papà”. Gioia grande per suor Bartolomea (e per tutta la sua Con-gregazione) che ha testimoniato l’efficienza dell’impegno e i

risultati dell’istituto da lei sostenuto e seguito. Unica ricompensa: l’Amore del Signore.

E non dimentichiamo suor Cesarina: umile, semplice, con il carrello della spesa, in giro per i negozi per approfittare delle occasioni di mercato per la buona gestione economico/alimentare e poi con il servizio in RSA, ai malati, ai “piccoli” per il dono di un sorriso, una parola, un aiuto.

Oggi, dal punto di vista vocazionale, una vita così, comporta scarso interesse. E ciò a prescindere dal fatto che abbia carattere di defini-tività o sia temporaneo, richieda l’obbligo del celibato o possa essere realizzato da sposati. Oggi ci sono fior fiore di donne professioniste, laureate, competenti in scienze dell’educazione, nutrizioniste, esperte di tabelle e diete alimentari per le scuole materne, di vaccini, di co-ordinamento, di psicologia… e della scelta esistenziale delle giovani ventenni, anche di quelle “vicine” e partecipi dell’ambiente ecclesiale, c’è poco spazio per un’ipotesi di vocazione religiosa.

Infine, bisogna prendere atto che la vita religiosa muove da presupposti antropologici che le nuove generazioni faticano a condividere.Termini quali “sacrificio”, “rinuncia”, “appartenenza totale”, “definitività”, “obbedienza”... non fanno parte del vocabolario e dello spazio mentale dei giovani credenti, anche di quelli che si av-vicinano alla vita religiosa. Per loro altre sono le parole significative: “radicalità”, “testimonianza evangelica”, “giustizia e pace”, “dialogo”, ma anche “realizzazione di sé”, “autenticità”, “ben-essere”, “difesa del creato” ecc.

Nella disaffezione vocazionale possiamo leggere anche il disagio delle nuove generazioni a identificare, nell’attuale fisionomia della vita religiosa, un progetto esistenziale affascinante, in sintonia con la propria esperienza di vita.

Ma noi abbiamo un Asso nella manica, è lo Spirito San-to. Se come comunità cristiana lo sappiamo invocare e abbiamo fiducia nella sua presenza, vedremo cose me-ravigliose, come dal Tronco di Jesse spuntò un Virgulto che fu motivo di salvezza per tutto il popolo di Israele e

Page 8: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

8

APRILE 2019

annuncio di novità per la nostra vita cristiana, così da questa assenza religiosa il Signore saprà far sorgere una testimonianza che è fonte di grazia e luminoso futuro per tutta la zona pastorale di Malo. Abbiamo fiducia. Il Signore saprà ricompensare quanto queste nostre donne religiose hanno seminato nel cuore di Malo.

Don Giuseppe

PELLEGRINE PER SCELTA E PER VOCAZIONE

Nel foglietto settimanale parrocchiale è stata recen-temente comunicata la notizia che le “Suore Maestre di s. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori” partiranno dal nostro paese entro il mese di luglio e non vi faranno ritorno. Nello stesso foglietto viene riportata parte della lettera- indirizzata al parroco e a tutta la comu-nità maladense- con la quale la superiora provinciale esprime la sofferta decisione motivandola con queste poche e chiare parole: “…per il venir meno dei membri della Congregazione e per i bisogni emergenti dovuti all’età delle suore…”.

La crisi di vocazioni religiose nella società attuale è un dato incontrovertibile e vi è purtroppo, anche tra coloro che si professano cristiani, chi vede in questa scelta di vita un retaggio d’altri tempi, un reperto del passato. In realtà la presenza delle suore nella Chiesa è uno dei doni più grandi che il Signore possa fare e i credenti ne dovrebbero essere più consapevoli e rico-noscenti. Dobbiamo chiederci, ancor prima di espri-mere il nostro parere in proposito al loro ritiro, come

mai a Malo da più di cinquant’anni non si registra una vocazione religiosa al femminile. Mi rendo conto che cercare consolazione in tempi in cui le “chiamate” abbondavano non risolve il problema, eppure in momenti come questi solo i ricordi riescono a lenire l’ama-rezza della cruda realtà.

Non si possono facilmente dimenticare i 140 anni della loro presenza nel nostro paese. Era nel marzo del 1877 quando il vescovo di Vicenza, mons. G. A. Farina, il santo fondatore della congregazione, inviava a Malo le prime due perché prestassero assistenza nell’ospedale da poco inaugurato e costruito con il lascito di Gioacchino De Marchi ed altri benefattori. Con l’aumentare nel tempo dei posti letto della struttura e della Casa di Riposo annessa, aumentò anche il numero delle suore addette ai vari servizi, arrivando a superare la decina di unità. Dalla cucina alla lavanderia e stiro, dalla sala operatoria ai reparti, non vi era luogo

Page 9: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

9

APRILE 2019

ove non ci fosse la presenza di almeno una di loro. Abitavano in locali ricavati all’interno delle due strutture ed avevano una propria cappella. Quotidianamente, allo spuntar del giorno, don Emanuele Berlato vi celebrava la S. Messa e mio fratello gli faceva da chierichetto in cambio di una sco-della di caffellatte. Mio nonno le conosceva una ad una, in quanto si rivolgevano a lui quando era necessario sostituire la tela o l’imbottitura dei materassi. Mia mamma mi parlava della bontà e generosità di suor Eustacchia. Suor Olga invece era conosciuta da tutti come assistente in sala operatoria dei primari Agostinelli e Andriolo. A lei la gente si rivolgeva per chiedere notizie e consigli dei propri cari ammalati.

Successivamente, nel 1939, quando l’asilo infantile “Rossato” passò a far parte delle “Opere Pie”, la comunità maladense ne accolse altre tre. Ai miei tempi l’asilo era strutturato in: piccoli, medi e grandi. Le suore si chiamava-no: Antonietta, Mariella e l’inamovibile Malvina. Era rarissimo vederle tutte insieme, se non nelle processioni o alle “ funzio-ni” della domenica pomeriggio. Allora passavano per via Mano con le vesti svolazzanti; ora bianche, ora nere, ora bianco-nere, felici come i soldati in libera uscita. Negli anni ’60, quando il servizio in queste strutture cominciò ad essere regolamentato da rigidi orari e contratti sindacali, incompatibili con i tempi scanditi dalla loro Regola di vita spirituale e comunitaria, il numero andò sempre più assottigliandosi, arrivando nel 1992 a scomparire del tutto.

Nel 1993, dopo circa un anno di assenza, tornarono a Malo per volontà del vescovo di Vicenza Pietro Nonis, in comune accordo con la superiora provinciale suor Michela Sartori e il parroco don Luigi Schiavo. Di quella piccola comunità, composta da quattro suore, chiamata “Casa Betania”, le sole a non essere mai state trasferi-te sono state suor Marina e suor Idelma. Nei paesi che le accolgono esse sono, per scelta e per vocazione, di passaggio come i pellegrini. La loro permanenza in un determinato luogo non corrisponde a parametri sola-mente umani. Su questi aspetti, che coinvolgono in modo particolare coloro che intendono consacrarsi a Dio, un anonimo russo ci ha lasciato questa illuminante riflessione: “Per gra-zia di Dio sono uomo e cristiano, per azioni grande peccatore, per vocazione pellegrino della specie più misera, errando di luogo in luogo. I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso con un po’ di pane secco e nella tasca interna del camiciotto la Sacra Bibbia. Null’altro”. Nel momento del distacco vogliamo anzitutto ringraziarle e ricordarle tutte per il bene profuso nella nostra comunità, nella consapevolezza che il vuoto da loro lasciato toccherà a noi ora riempirlo.

Mariano Zaccaria

Page 10: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

10

APRILE 2019

MARIA, IMMAGINE DELLA CHIESA

Dice Gesù:

“IO SONO VENUTO PERCHÉ ABBIANO LA VITA E L’ABBIANO IN ABBONDANZA”. É la vita nuova e misteriosa, comunicata a quanti nascono dall’acqua e dallo Spirito. A contare per la salvezza è la vita in Cristo e nel-lo Spirito per essere figli del Padre, con tutto quello che comporta, in particolare nel suo itinerario del Battesimo alla gloria, quando il nostro corpo mortale sarà rivestito di gloria e di immortalità.

Maria figlia di Sion è immagine della Chiesa, ha vissuto nella sua carne il passaggio dalla prima alla seconda Alleanza, cioè quel lungo e profondo processo per cui l’Ebreo si trasfor-ma in Cristiano. Pur mantenendo i contatti con la spiritualità Ebraica, il Cristianesimo è radicalmente diver-so dall’Ebraismo, sia nella concezione di Dio in cui si passa dal Dio dei padri al Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo, quindi al Dio Uni-trino, sia nella concezione dell’uomo non più regolato dalla Legge, ma vivificato DAL CUORE NUOVO DELLO SPIRITO.

Ad una concezione del Messia guerriero, sacerdote o trionfatore, succede quella del Servo sofferente che salva e riconcilia il mondo per mezzo della morte di Gesù in croce. IL PRIMATO È IL REGNO DI DIO E LA VITA ETERNA.Alla presentazione di Gesù al Tempio Maria riceve un secondo annuncio...non da un Ange-lo ma dal vecchio Simeone che era in attesa del Messia consolatore.Il futuro del bambino non sarà solo quello “glorioso del Regno senza fine” ma si profila denso di opposizioni e di contrasti.Maria sta dalla parte di Gesù come colei che parteciperà intimamente alla sua tragica sorte.Ecco tua Madre, ecco tuo figlio. Maria per volontà divina è Madre mia...tua...e di tutta l’umanità .Quando le forze mancano corri con il cuore e prega Maria aiuto dei cristiani.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio Santa Madre di Dio...

continua...Mary Ruaro

Page 11: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

11

APRILE 2019

PALIO DEI CAPITELLI

Nel 2005 , l’allora vescovo mons. Cesare Nosiglia, elevò la chiesa di Santa Libera a “Santua-rio diocesano della divina maternità”.,Di sicuro, per i maladensi questo è un luogo di grazia. Custodisce un affresco del 1300 che rappresenta la Madonna incinta. Particolare questo, piuttosto raro nell’iconografia di Ma-ria, che ne esalta l’umanità.Maria è l’esempio da seguire, è la mamma da imitare, è una generatrice di grazia, è colei che ha accettato di essere mezzo, attraverso il quale Dio salva l’umanità.Ma noi , come possiamo imitare Maria? Seguendo il suo esempio e predisponendo il nostro cuore alla grazia salvifica di Cristo.Anche noi come Maria possiamo essere generatori di salvezza per coloro che ci stanno ac-canto, basta credere e lasciarsi plasmare dalla grazia di Dio.E il palio dei capitelli cosa centra in tutto questo?Beh! Il palio è nato come supporto coreografico della festa ma ha anche lui i suoi valori.Il giocare genera aggregazione, divertimento, amicizia, anche rivalità ma fondamentalmen-te gioia di stare insieme.Tutti valori che portano il nostro vivere quotidiano ad essere una famiglia, in cui ci si cono-sce, ci si stima , ci si rispetta e ci si aiuta uscendo dal consueto egoismo che ci lega ai bisogni e agli interessi personali.Il palio spinge ad uscire, aggregandosi e andando incontro all’altro.Vi confesso che preparare il palio è sempre un compito molto stressante ma la soddisfazio-ne di quel giorno ripaga ogni fatica fatta.Intanto, piano piano, siamo arrivati alla dodicesima edizione del palio.Siete tutti invitati a venire e partecipare, ma se non volete giocare almeno venite a tifare per il vostro capitello.Buon palio a tutti.

Gianni

Page 12: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

12

APRILE 2019

Programma della manifestazione

Domenica 5 Maggio:

ore 8:30 Partendo dal Centro giovanile “Camminata dei capitelli”ore 16:00 Al Centro giovanile “Con Luca nel cuore” Partita di calcetto amichevole con la squadra del “Vicenza calcio amputati” in ricordo di Luca Dircetti

Lunedì 6 Maggio:

ore 20:30 In duomo: recita del santo rosario animato dai ragazzi delle medie

Mercoledì 8 Maggio

ore 20:30 Al cinema, entrata gratis Proiezione del film: “Non ci resta che vincere”

Giovedì 9 Maggio

ore 20:30 In duomo: recita del santo rosario animato dai ragazzi delle medie

Sabato 11 Maggio

ore 14:00 Al centro giovanile: I giochi del palioore 20:00 Serata musicale a Santa Libera con il coro Amicanto, voci bianche e il coro giovanile città di Schio

Domenica 12 Maggio

ore 8:30 Partendo dal centro giovanile: “Caccia al tesoro” ore 12:00 Pranzo comunitario in palestra con estrazione dei premi della lotteriaore 16:00 In Santa Libera, in occasione della “festa della Maternità di Maria” santa messa di ringraziamento e chiusura del palio

PALIO DEI CAPITELLI 2019

Page 13: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

13

APRILE 2019

CON LUCA NEL CUORE

Se avete dato un’occhiata al programma della settimana del palio avrete visto che domenica 5 maggio, al pomeriggio, alle ore 16:00 c’è , al centro giovanile, una partita di calcetto.Non è una partita come le altre è un’amichevole, dimostrativa che vuol far conoscere una realtà che forse molti ignorano. Verrà a giocare con noi una rappresentativa di ragazzi disabili che fanno parte della società sportiva “Vicenza calcio amputati”Abbiamo avuto l’occasione di conoscere il presidente della società ed alcuni giocatori e ci è parsa subito una bella idea condividere questa nostra esperienza .Questi ragazzi sono davvero unici, vanno guardati e apprezzati per la loro grinta, determinazione, voglia di vivere, allegria e normalità. Loro hanno capito che con il carattere ed il sacrificio si possono

raggiungere livelli di bravura insperati e ce la stanno mettendo tutta, non per sembrare normali ma per divertirsi e alimentare quella passione: il calcio, che credevano di aver perso per sempre.

Voi pensate che una persona senza una gamba faccia fatica a camminare?Beh! Guardateli mentre giocano a calcio e ve-drete quanto bravi sono.Per noi, che ci consideriamo normali, sarà senz’altro una lezione di vita.Quante volte anche noi ci siamo lasciati vince-re dallo sconforto, dalla delusione per la vita, dall’impossibilità di ricominciare, dalla vergo-gna.Guardando questi ragazzi non possiamo che stimarli e ringraziarli per quello che ci stanno insegnando.Cogliamo poi l’occasione di dedicare questa partita amichevole a un nostro amico che ci ha lasciato quasi due anni fa: Luca Dircetti, che il 16 maggio di quest’anno avrebbe compiuto 21 anni.Vogliamo continuare a ricordare il suo sorriso e lo facciamo in amicizia , in allegria e in nome della vita che tante volte ci sembra dura, e que-

sta squadra di calcetto ne è l’esempio, ma che va affrontata e vissuta comunque .A tutti i giovani diciamo: “Abbiate il coraggio di prendere la vita nelle vostre mani, qualun-que cosa accada, voi ne siete i registi .Non compatitevi, non piangetevi addosso, cercate invece un nuovo scopo, un nuovo tra-guardo e non mettetevi limiti. Se lo desiderate veramente potrete arrivare dove volete”.

Page 14: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

14

AMBITO ANNUNCIO

GIOVANINON SIATE SORDI ALLA CHIAMATA DEL SIGNORE E FIDATEVI DI LUI11 Marzo 2019 “Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio”: il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.

“La chiamata del Signore […] non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una gabbia o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amo-revole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci parte-cipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante. […] Il Signore non vuole che ci rassegniamo a vivere alla giornata pensando che,

in fondo, non c’è nulla per cui valga la pena di im-pegnarsi con passione e spegnendo l’inquietudine interiore di cercare nuove rotte per il nostro navi-gare. Se qualche volta ci fa sperimentare una pesca miracolosa, è perché vuole farci scoprire che ognuno di noi è chiamato – in modi diversi – a qualcosa di grande, e che la vita non deve restare impigliata nelle reti del non-senso e di ciò che anestetizza il cuore. La vocazione, insomma, è un invito a non fermarci sulla riva con le reti in mano, ma a seguire Gesù lungo la strada che ha pensato per noi, per la nostra felicità e per il bene di coloro che ci stanno accanto.”Papa Francesco rievoca l’episodio della chiamata dei primi discepoli presso il lago di Galilea nel messaggio per la 56ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, intitolato Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio. Le due coppie di fratelli – Simone e Andrea insieme a Giacomo e Giovanni – incontrano Gesù che vuole renderli pescatori di uomini e vivono la sorpresa di un incontro che spezza la normalità delle loro vite. Ecco la promessa e il rischio.“Abbracciare questa promessa richiede il coraggio di rischiare una scelta. […] Per accogliere la chiamata del Signore occorre mettersi in gioco con tutto sé stessi e correre il rischio di affronta-

re una sfida inedita; bisogna lasciare tutto ciò che vorrebbe tenerci legati alla nostra piccola barca, impedendoci di fare una scelta definitiva; ci viene chiesta quell’audacia che ci sospinge con forza alla scoperta del progetto che Dio ha sulla nostra vita. In sostanza, quando siamo posti dinanzi al vasto mare della vocazione, non possiamo restare a ripa-rare le nostre reti, sulla barca che ci dà sicurezza, ma dobbiamo fidarci della promessa del Signore.”La chiamata alla vita consacrata o al sacerdozio ordinato è una scoperta che entusiasma e al tempo stesso spaventa, perché dà la grande gioia di una vita per il Signore e, allo stesso tempo, c’è il timore

Page 15: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

15

AMBITO ANNUNCIO

UNA GIORNATA SPECIALEIN PREPARAZIONE DELLA FESTA DEL PERDONO

Da alcuni anni nella comunità di Molina si sperimenta la ca-techesi familiare, che vede coinvolti non solo il bambino-che si avvicina alla fede cristiana-ma anche i suoi genitori, con i quali viene effettuato un incontro a cadenza mensile verso un cammino di riflessione. Per l’anno in corso il tema per gli adulti è il “Credo”, analizzato con forme e modalità differenti come, per esempio, testimonianze, lavori di gruppo, questionari, ecc.Per i bambini di 3 elementare quest’anno il percorso è stato ancora più avventuroso: infatti, in preparazione al Sacramento della Riconciliazione, si è andati alla ricerca di un tesoro per scoprire le 5 perle-dono per abbracciare Gesù. Tutti insieme i bambini hanno trovato le perle del Bene, della Gioia, dell’A-more, della Vita e, per finire, della Riconciliazione!

Proprio in preparazione alla “Festa del Perdono” del 24 marzo 2019, noi catechiste abbia-mo organizzato un’uscita per passare un’intera giornata insieme, nella riflessione e nella condivisione.Sabato 2 marzo, la giornata è iniziato con una canzone, grazie alla quale abbiamo imparato una parola magica: “GRAZIE”! per poi dividerci in gruppetti e riflettere su ciò che ci sen-tiamo di ringraziare e per cosa riteniamo di essere fortunati.L’attività del “deserto” ci ha permesso di scrivere i ”grazie” e i “scusa” che ci sentiamo di dire a Gesù; perché prendendo coscienza del bene che riceviamo, è più facile capire le proprie debolezze.Il momento del pranzo è sempre il più ambito, ricco di gioia, genuinità e condivisione…proprio come ci ha insegato Don Bosco!Nel pomeriggio tutti in Chiesa per visitare la Cap-pellina e la Sindone; con le spiegazioni del nostro diacono siamo andati alla scoperta dei segni di Gesù, che ci hanno riportato alla mente il Sacra-

di un’offerta totale di sé stessi al servizio fedele del Van-gelo.“A voi, giovani, vorrei dire: non siate sordi alla chiamata del Signore! Se Egli vi chiama per questa via, non tirate i remi in barca e fidatevi di Lui. Non fatevi contagiare dalla paura, che ci paralizza davanti alle alte vette che il Signore ci propone. Ricordate sempre che, a coloro che lasciano le reti e la barca per seguirlo, il Signore promette la gioia di una vita nuova, che ricolma il cuore e anima il cammino.”

Page 16: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

16

AMBITO ANNUNCIO

mento del Battesimo. Una vera gita vuole anche una camminata e quindi tutti pronti in direzione S. Rocco per portare in Chiesa i 5 palloncini colorati come simbolo delle nostre perle-dono.In ritorno al centro giovanile, stanchi ma fe-lici, ci sentivamo più tranquilli e pronti, per-ché cercare il perdono di Gesù è come trovare un tesoro, ricco di valori tutti da scoprire che possono colorare e dar sapore alla nostra vita!

Le catechiste di terza elementare di Molina

GIORNATA PER PADRE GIUSEPPE BATTISTELLA

C’è un filo conduttore che dal 2015 ad oggi sta collegando sempre di più le Comunità di Molina di Malo con la Co-munità di Oristano e la Congregazione dei Figli di S. Ma-ria Immacolata a Porto di Fiumicino in Roma. Questo filo conduttore si chiama PADRE GIUSEPPE BATTISTELLA, nato a Molina il 17-01-1905. Noi siamo i pronipoti di Pa-dre Giuseppe Battistella e fino a poco tempo fa sapevamo di aver avuto un prozio sacerdote morto ormai 53 anni fa, ma quello che stiamo scoprendo ora con grande stupore e me-raviglia è che il suo ricordo è rimasto vivo ed impresso nel Cuore di quanti lo hanno conosciuto tanto da considerarlo un SANTO e che i Padri della sua Congregazione i Figli di S. Maria Immacolata, hanno voluto iniziare per lui una causa di Beatificazione.

Non pensavano che Padre Giuseppe Battistella avesse ancora dei parenti vivi nel suo luogo natale in Molina di Malo perché erano stati male Informati, ma un caso che sa di “straor-dinario/provvidenziale” ha voluto che nel 2015 Francesco Battistella (pronipote) andasse in ferie proprio in Sardegna ad Oristano. Mentre camminava per la città vide manifesti e striscioni di festeggiamenti con la foto in grande di PADRE GIUSEPPE BATTISTELLA. Stavano infatti organizzando per lui una grande commemorazione del 50° dalla sua morte. Incuriosito decise allora di voler saperne di più. Si ricordò infatti che il nostro prozio aveva prestato servizio proprio ad Oristano. Si mise allora alla ricerca della Parrocchia e trovò una casa con una grande scritta: “CASA BATTISTELLA”. Era la Casa della Congregazione delle Suore Figlie di S. Maria Imma-colata alla cui fondazione Padre Giuseppe Battistella diede impulso e che originariamente era stata anche una Scuola Materna. Quando egli si presentò come Francesco Battistella pronipote di Padre Giuseppe Battistella la Congregazione ne fu entusiasta e parlarono a

Page 17: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

17

AMBITO ANNUNCIO

lungo del prozio. Invitarono poi tutti i nipoti ancora in vita di cui 4 Suore e tutti i pronipoti alla commemorazione del 50° dalla sua morte che si è svolta a novembre 2015 ed alla quale abbiamo partecipato. Da lì è iniziata una bella amicizia. Le suore di Oristano a loro volta sono venute a Molina a vedere la casa natale di Padre Giu-seppe Battistella nella Corte Grande Colleoni ed hanno parteci-pato anche ad un momento di preghiera nella nostra comunità. Poi l’amicizia si è allargata anche con i Padri FSMI di Fiumicino in Roma dove il nostro prozio ha svolto servizio prima di morire e siamo stati invitati tutti alla Cerimonia di inizio della Causa di Beatificazione svoltasi a Fiumicino in Roma a cui abbiamo

partecipato e per la quale abbiamo organizzato un pulmino. Siamo poi tornati in Sardegna ad Oristano l’11 novembre 2018 dove si è tenuta un’altra commemorazione in onore di Padre Giuseppe Battistella e che è stato illustrato nel pre-cedente numero della Voce di Santa Libera. Noi pronipoti siamo stati anche coinvolti nel raccogliere interviste e testimonianze su di lui di persone e conoscenti per la causa di beatificazione richieste da Roma. Nuovamente siamo stati invitati noi parenti ed anche quanti lo desiderano il 24.4.2019 a Roma per una giornata Battistelliana organizzata per far conoscere la figura di Padre Giu-seppe Battistella a quante più persone possibili. É un invito che ci fa onore e che rende onore anche alla nostra Comunità.Quanti sono interessati a partecipare a questa Giornata Battistelliana in Roma utile per il proseguo della causa di Beatificazione del nostro parrocchiano Padre Giuseppe Battistella possono contattare il seguente n° telefonico:

Argentina e Ferruccio Meneguzzo 0445 580776

Pronipoti di Padre Giuseppe Battistella

Page 18: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

18

AMBITO ANNUNCIO

C’È UN TEMPO PER...

C’è un tempo per pensare, riflettere sulle nostre relazioni con le persone,c’è un tempo per ragionare su ciò che veramente ci porta a vivere bene la nostra quotidianità.C’è un tempo per aprire gli occhi, su quello che sta accadendo intorno a noi, aprire gli occhi ed andare oltre gli slogan ed informarci sulle noti-zie di cui veniamo bombardati cercando di veri-ficare se siano vere o meno.

L’esperienza di missione ci invita ad aprirci alla mondialità, per allenarci a vivere le relazioni con le persone che incontriamo quotidianamente.

C’è l’urgenza di seminare parole BUONE , partendo dal nostro vicino di casa, dalle persone che incrociamo facendo la spesa o andando al lavoro.La Mondialità è importante perchè ci facilita ad aprire gli occhi all’altro, lontano o vicino.

L’uomo è tale perché è relazione,l’uomo nasce e vive perché è alla ricerca della felicità,L’uomo è felice quando scopre qualcosa di nuovo e di interessantel’uomo è felice quando ha l’entusiasmo e la passione nel fare le cosel’uomo è felice quando dopo un torto fatto o ricevuto riesce a fare Pace.Buona Pasqua a tutti.

Animazione missionaria di Malo Molina Santomio

Page 19: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

19

AMBITO ANNUNCIO

Domenica 13 gennaio di buon ora, rallegrati da un sole propizio, ci incamminiamo genitori e bambini, lungo la strada per vivere una speciale insolita avventura. Dove si va ‘? Al santuario di Santa Giuseppina Bakhita a Schio! Dopo aver camminato per circa un’ ora e mezza veniamo accolti presso l’urna della Santa. Una suora racconta la toccante storia di “MADRE MORETTA”.Le vicende drammatiche ed edificanti vissute da questa nostra sorella , sicuramente ci ha fatti riflettere e capire il significato di PERDONARE e di AMARE IL PROSSIMO.L’esperienza di ascolto e preghiera al Santuario ha nutrito la nostra fede.

L’aver affrontato il cammino assieme, ha fatto crescere la fraternità e la gioia fra tutti noi. Bellissimo anche il momento di convivialità e i commenti scherzosi e fraterni durante il rientro.

Enrico per i Catechisti di 3° elementare

IN PELLEGRINAGGIO DA SANTA BAKHITA

Page 20: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

20

AMBITO ANNUNCIO

Il programma catechistico in preparazione alla festa del perdono prevede la comprensione del significato della parola amare. Il nostro percorso ha toccato i valori, dell’accoglienza, del godere dei prezio-si talenti che Dio ha donato, dell’essere generosi verso chi ha meno di noi.I bambini hanno iniziato ad interiorizzare il nuovo grande comandamento proposto da Gesù che va oltre le 10 delle tavole di Mosé: il COMANDAMENTO DELL’AMORE.

Durante la Celebrazione Eucaristica del 24 febbraio, i bambini di terza elementare hanno ascol-tato con attenzione le parole dell’evangelista Luca che narrava la Parabola del Padre Misericordioso. All’Offertorio, uno scrigno contenente due rotoli di pergamena è stato collocato presso l’altare.I bambini hanno aperto i due preziosi striscioni indicanti il rivoluzionario comandamento:

AMA DIO CON TUTTO IL CUOREAMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO

La Celebrazione si è conclusa con il segno scelto dai catechisti per ricordare questo prezioso dono di Gesù: un braccialetto di perle colorate con la targhetta dorata impreziosita dalla scritta AMA.

Elena per i catechisti di 3° elementare

IL COMANDAMENTO DELL’AMORE

…IN CAMMINO…VERSO LA PRIMA COMUNIONE

A maggio i bambini dell’anno 2009 vivranno la loro Prima Comunione. Durante il cammino che li porterà a questo giorno speciale, stiamo vivendo delle tappe importanti per arrivare con il cuore pieno di gioia all’incontro con Gesù. Domenica 27 gennaio i bambini sono stati presentati alla nostra Comunità e, assieme ai loro

Page 21: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

21

AMBITO ANNUNCIO

I ragazzi e le ragazze della quinta catechismo hanno scoperto una realtà bellissima nella loro città: si sono resi conto che esistono più di cento associazioni di volontariato sia cultu-rale che sociale. Queste associazioni sono come 1000 luci che risplendono nel cielo di Malo e, sebbene possano essere poco conosciute nel territorio, qui nel nostro paese, regalano innumerevoli momenti di felicità, solidarietà e serenità.Durante il periodo dell’Avvento, suddivisi in gruppi di lavoro, i ragazzi e le ragazze in data 8 dicembre, durante il mercatino del volontariato, hanno intervistato i responsabili delle as-sociazioni con domande ben mirate per conoscere la loro realtà d’intervento e gli obbiettivi che si propongono di raggiungere.

genitori, si sono impegnati a percorrere con entusiasmo que-sto viaggio verso Gesù Eucaristia. Il 17 febbraio è stato consegnato loro il Vangelo: Gesù è Parola e Pane.Anche nelle nostre famiglie non deve mai mancare il dialogo e il pane condiviso nei momenti insieme. Sabato 2 marzo è la consegna del Tau.I cresimandi, sempre alla ricerca di una fede che si conferma e si rinnova, hanno preso per mano i nostri bambini ed hanno messo al collo il Tau.Per San Francesco il Tau (il simbolo della Croce) rappresenta-va la sua profonda amicizia con Gesù. Ed è bello che il Tau sia proprio vicino al cuore dei nostri bambini.

Questi tre momenti sono stati pieni di gioia ed emozione, la stessa che auguriamo di speri-mentare ai bambini, alle loro famiglie e alla Comunità nel giorno della Prima Comunione. Continuiamo con entusiasmo questo viaggio vicini a Gesù!

Silvia per i catechisti di 1° Comunione

1000 LUCI PER MALO

Page 22: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

22

AMBITO ANNUNCIO

Tra i gruppi che hanno svolto tali interviste, uno, per poter poi animare la prima domenica d’avvento, si è recato di sera nelle varie associazioni: A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini), C.A.I. (Club Alpino Italiano), Proloco Malo, CEOD (Centro Diurno), la Caneva Berica.

Da tutto questo intenso lavoro sono state poi realizzate delle bellissime carte d’identità, poi appese sull’albero di Natale esposto in Duomo a Malo, nel corso della funzioni. L’albero è stato ulteriormente abbellito con le foto delle interviste incorniciate in stelle, fiocchi di neve e cuori. Nonostante le situazioni di disagio e precarietà che si vedono troppe volte nel mondo, qui, nella nostra piccola comunità, vi sono molte stelle che brillano di solidarietà e sostegno reciproco. Mai perdere la speranza.

ALICE ed EMANUELA per tutti i gruppi di 5°

Page 23: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

23

AMBITO ANNUNCIO

Un silenzio mai percepito durante un “normale” incontro di catechismo….Circondati dalla natura più di venti ragazzi con alcuni genitori, seduti in cerchio, sono stati am-maliati dai racconti di Maria e Luciano, genitori della Casa Famiglia della Comunità Giovanni XXIII° di S. Vito.Attenzione, ascolto e curiosità: questi gli ingre-dienti che hanno dato un sapore speciale al no-stro incontro. Abbiamo percepito e respirato da Luciano e Ma-ria il loro valore più grande: non solo “fare” una famiglia ma ESSERE una grande famiglia con i loro figli “di pancia” e con i figli che hanno accol-to durante gli anni.I bambini e i ragazzi che arrivano nella loro co-munità provengono da situazioni (familiari e non) veramente difficili.Il compito di Maria e Luciano è davvero una missione, qualcosa che nasce dal cuore, perché probabilmente ”Qualcuno” ha trovato il terreno fertile in cui piantare il seme dell’Amore.E’ stata senza dubbio un’esperienza speciale, un dono ricevuto, un’occasione per riflettere e per essere grati di ciò che abbiamo e di cui non sem-pre riconosciamo il valore. Un grazie speciale a Maria e Luciano per aver condiviso la loro esperienza e tutte le loro emo-zioni.

Le catechiste di 5° del sabato mattina

UN’ESPERIENZA SPECIALE

Page 24: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

24

AMBITO ANNUNCIO

RACCONTARE LA VITA…E LA FEDE

“ Narrare è l’eco della risata di Dio sulla terra “( B. Salvarani )

Nelle ruvide pareti di una solida casa di montagna in un piccolo paese dell’Altopiano di Asiago ci sono foto e foto di un giovane artigliere a cavallo.Un incanto per noi bambini …un cavaliere…. come nelle fiabe.Le prime storie me le ha raccontate il papà ,questo mitico cava-liere.Era militare a Tolmezzo e nelle montagne del Friuli. A lui, alpi-no di artiglieria montagna , avevano affidato un cavallo.ERA IL SUO CAVALLO !E noi i suoi primi due figli sulle sue ginocchia, come sulla sella di un cavallo, pronto per la cavalcata.Schioccava la lingua per ritmare il galoppo. Poi con slancio im-petuoso e schioccare intenso il cavallo arrivava al paese: sbuffa-va, era stanco, ma lo sguardo sprizzava fierezza. Aveva toccato il traguardo. Ora si doveva farlo riposare .Giù dalle ginocchia del favoloso cavaliere per cogliere qualche fiore campestre da offrire al nostro “PRINCIPE AZZURRO”“Una storia non è compiuta se non si racconta e non si canta” scrive Maria Zambrano. Ci sono poeti professionisti e ci sono narratori professionisti.Certo non tutti siamo narratori e poeti come Alda Merini che invocava la poesia di non venirle addosso.“Sei una montagna pesante, mi schiacci come un moscerino”.Come Campedelli ”Tocco leggero e profumato, come le mani del-la nutrice, che fa partorire la terra”Come Ermens Ronchi ”Un mondo riempito del respiro di Dio, che porta ovunque pollini di primavera” o Il famoso “Mi illumino di immenso” di Ungaretti.In ciascuno di noi c’è davvero un piccolo narratore, c’è un petalo di poesia. Vanno risvegliati !Questo è l’obiettivo della mia riflessione; del resto ciascuno di noi quando racconta ,risveglia la sua storia. Le prime storie scri-ve Marco Campedelli nel suo “Racconti per la vita” nascono in

pancia, quando il bambino è sommerso nell’acqua a 20 mila leghe sotto i mari.Sono parole ovattate, filtrate di luce che hanno il ritmo del battito del cuore.Le madri sono come tante matriosche una dentro l’altra, il cordone ombelicale viene taglia-to ,ma il filo del racconto rimaneUn a madre dentro l’altra, una storia dentro l’altra. La nostra storia è storia di…storie.Il racconto fa parte della nostra vita. Senza saperlo noi continuiamo a raccontare. Non co-

Page 25: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

25

AMBITO ANNUNCIO

minciamo con “C’era una volta ,ma…Sai ero a San Gaetano e stavo preparando il mate-riale per i catechisti che devono raccontare ai bam-bini il Padre nostro. Entrano Manuela e Cristina; “In che modo possiamo far capire ai bambini quan-to sia bella e importante la preghiera del Padre No-stro ?”Raccontandola…ecco qua.. e… poi farlo con tutta la carica espressiva che voi tirate fuori quando rac-contate qualcosa di bello dei vostri figli. Ieri, per esempio, tu Manuela, ci hai raccontato le coccole per Massimiliano…il tuo volto era radioso

e parlavano i tuoi occhi non solo le tue parole .Ti ascoltavo incantata.Narrare così anche la fede…Il nostro raccontare passa attraverso i sensi. E’ il percorso di Quaresima di quest’anno “ Rac-contiamo Gesù risvegliando i nostri sensi “: Profumo, sapore, colore, musica, sensazioni.Quante cose possono raccontare i nostri occhi, le nostre orecchie, le nostre mani e il nostro odorato.Il Dio della Bibbia che noi raccontiamo ,è un Dio che vede, che sente ,che si commuove Il primo credo narrato dalla Bibbia è narrativo “Mio padre era un arameo errante “…(Dt.26,5 )E’ la storia di un uomo che per incontrare Dio ha bisogno di parole ,di volti ,di racconti e di legami.Sequeri scrive “Dio non è un dogma che ci tiene nelle chiese ,ma una relazione che ci tiene in vita”Gesù nel suo rivelare Il Padre riapre i sensi.I ciechi vedono, i sordi odono, la parola fiorisce sulle labbra dei muti.Questo Gesù Umanissimo e Sensibile ci guida nel nostro impegno di narratori nella cate-chesi.Oltre a raccontare Gesù, dovrò raccontare anche di me . Sarò uno splendido catechista quando racconterò chi è Gesù e che cosa il fascino della Sua persona e delle Sue Parole producono in me In una parola dovrò semplicemente raccontare anche la storia della mia fede, dentro agli spezzoni sorprendenti della mia vita..Come raccontare ?Nel libro di Gillini Zattoni “DIO FA BENE AI BAMBINI” gli autori pongono questa do-manda “Perché ai bambini piace tanto sentir narrare le storie ?

Molti genitori sanno che non c’è regalo più bello per il piccolo che incontra la notte che stargli vicino con una storia. Le prime storie sono brevi, fatte di gesti, di toni di voce ,di modulazioni espressive marcate o dolcissime. I bambini sono attentissimi quando si narra qualche brandello della loro storia ,o della nostra storia “ Sai come facevi le prime volte che mangiavi la pappa ?Il bimbo spalanca gli occhi, ride divertito se gli raccontiamo che prendeva il cucchiaio della pappa e se lo infilava in un orecchio. Già nei primi anni delle elementari le storie me-ravigliose della Bibbia diventano un incantamento :il profeta che finisce nella pancia della balena, Gesù che cammina tranquillo e solenne sull’acqua.

Page 26: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

26

AMBITO ANNUNCIO

Ci vorrebbe un’intera enciclopedia per en-trare nella miniera di diamanti che è la vita dei nostri nonni .In questo preziosissimo scrigno troviamo: saggezza, generosità ,pazienza ,riserva in-calcolabile di amore . La nostra ricerca nella più quotata “ Trecca-ni “ della nostra editoria ci ha regalato que-ste pagine preziose definendoli: Proprietari del miglior ristorante del mondo.Maestri di giochi senza tempo.Complici insostituibili.Custodi della storia.Difensori senza paura.I Cantastorie più fantasiosi.Insieme ai nipotini nel tempo del catechismo li abbiamo festeggiati in tre pomeriggi diversi. Abbiamo organizzato la Festa con tutti i gruppi di seconda elementare.È stato molto emozionante sentire quanto i bambini siano innamorati dei loro nonni.Li hanno coccolati con delle frasi e delle canzoni che arrivavano dritte al cuore.Momento importante anche quando alcuni nonni hanno raccontato degli aneddoti della loro vita.

E poi ai più grandi raccontare come è arrivata a noi la fede per regalare il fascino della ricer-ca e la sorpresa della scoperta ,sottraendola ai moralismi e alle prediche.Nasce nei ragazzi una modulazione emotiva profonda quando raccontiamo i vissuti che toccano il cuore: si rompe l’isolamento e, anche a distanza di anni, i racconti di guerra del nonno, o le audaci imprese dello zio missionario nella foresta Amazzonica sono lì ,vivi, indimenticabili; sono come un preziosissimo anello tra le generazioni che ravviva gli affetti ,ferma il ricordo e fa nascere la gratitudine.Il nonno che vede il nipote arrancare annoiato sui libri di storia interviene:“Adesso la storia te la racconto io: allora l’interesse tocca le stelle e le imprese ardite fanno tremare il cuore ,le gelide notti in trincea commuovono fino alle lacrime. Ah sì nonno è proprio così?! E non importa il lessico limitato, o sgrammaticato: i ragazzi lo accettano in toto non perché sono di “bocca buona”, ma perché fanno parte dei semplici e dei piccoli, i cui angeli vedono la faccia di Dio e si affidano.Lasciar passare il tempo della crescita dei figli, o il tempo prezioso e limitato della catechesi, senza regalare sussulti narrativi e fermare dentro la dolce armonia di una storia, è un vero peccato.

Suor Idelma

I NONNI? MAGNIFICI! STUPENDI! FAVOLOSI!

Page 27: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

27

AMBITO ANNUNCIO

Commovente il lancio dei palloncini per ricordare i nonni che sono in Cielo.E’ piacevole ascoltare le espressioni dei bambini per capire quale sintonia profonda e quale montagna di affetto passa tra i nonni e i loro fantastici nipotini . Eccone alcune:Nonna ti voglio un sacco di bene; Ti voglio benissimo; Sei simpatica scherzi e ridi con me / Mi fate sempre le coccole /Nonno tu mi costruisci di tutto.Nonna mi fai tante frittelle con la nutella / A casa dai nonni facciamo tutto insieme / Nonna tu mi fai preparare la tavola con te / Nonno quando mi metti sulle tue spalle mi sembra di essere un re in trono / Nonno sei un esploratore straordinario: tu non hai paura di niente .Siete super … siete un amore … siete mitici ! Sei nel mio cuore nonna e non ti perderò mai/ Nonno tu sei speciale perché mi porti a lavorare con te e mi dai il permesso di aiutarti. Ti adoro nonno.Un nonno come te non lo troverò mai perché a 5 anni mi portavi a prendere i pomodori con te nell’orto.Nonna il mangiare che fai è sempre buonissimo, quello della mamma cosi così .Mi piace tantissimo quando tu nonno mi mostri le medaglie che vincevi a calcio: ho pro-prio un nonno Campione.Nonno Antonio io non volevo che tu andassi in cielo, ma ti sento sempre nel mio cuore:Voi nonni mi insegnate a pregare e certe preghiere sembrano delle poesie scritte dagli angeli.GRAZIE NONNI E NONNE VOI CI CHIAMATE I VOSTRI TESORI, MA I TESORI PIU PREZIOSI PER NOI SIETE VOI EVVIVA I NOSTRI NONNI SUPEREROI!

Il Gruppo di Catechisti di 2° elementare

Page 28: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

28

AMBITO ANNUNCIO

“TUTTO CIO’ CHE E’ AMATO CRESCE” (V.SORGE)

Gli Italiani? I Maladensi ? hanno ancora il CUORE IN MANO. E’ vero siamo diventati più chiusi ed individualisti, abbiamo più paura e meno fiducia negli altri. Non bisogna però essere troppo pessimisti, perché restiamo pur sempre un popolo ed un paese di generosi.A dirlo è una contro ricerca realizzata dal Censis, una società specializzata nello studiare cosa cambia nel nostro Paese, Individualisti? Macché!

Oltre due terzi dei nostri connazionali aiutano il prossimo in difficoltà.

Qui a Malo a prestare servizio di volontariato a vari livelli ,sia civile che parrocchiale, sono circa 1000 persone ed è questo che …. CI FA DAVVERO GRANDIGRANDIOSO . Non è frequente che Papa Francesco ricorra ad aggettivi forti ed a super-lativi assoluti per dare forma ed incisività ai suoi pensieri. “Vorrei dirvi una cosa” ha detto il Santo Padre di slancio interrompendo la lettura del suo discorso per dare più enfasi a qualcosa che gli urgeva dentro. “Una delle cose che più mi ha toccato quando , 6 anni fa sono arrivato a Roma, è il Volon-tariato Italiano. Chi diventa “ Figlio “ di questa terra impara in breve a stupirsi di una presenza operosa e discreta, ma onnipresente, instancabile, come se attingesse da una sorgente di energia smisurata. Voi, ha continuato il Papa, avete TRE COSE GRANDI: IL VOLONTARIATO, IL COOPERATIVISMO E GLI ORATORI (O CENTRI PARROCCHIALI).Tre cose grandi: che chi non è nato e cresciuto qui, vede spiccare come un TESORO DIF-FUSO, INDISCUTIBILE PREZIOSO. GRAZIE DI QUESTO. “Questo splendido ritratto che ci è stato regalato con tre pennellate da pittore impressionista sono un PATRIMONIO STRAORDINARIO, che come educatori e genitori vogliamo tra-smettere ai nostri figli ed ai nostri giovani. Per questo mi permetto, di esprimere a voce alta ciò che da tempo mi scalda il cuore, ascoltando i catechisti e vivendo accanto ai bambini e ai ragazzi.

E’ più che mai urgente:EDUCARE ALLA GRATITUDINE E ALLA GRATUITA’.

Noi tutti, genitori ed educatori, desideriamo vedere crescere i nostri ragazzi belli, bravi, sani e FELICI. Il senso dell’educare è certamente molto più grande della lista dei pericoli da evitare. Il

NOI ITALIANI, INGUARIBILI GENEROSI

Page 29: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

29

AMBITO ANNUNCIO

desiderio che i figli sia accorgano di essere amati , e diventino capaci di voler bene è un obiettivo straordinario ,magnifico.. Sarà possibile far crescere dei figli felici se li aiutiamo a GUARDARE LA VITA CON GLI OCCHI DELLLA GRATITUDINE. NO ALLA PRETESA!! /SI ALLA GRATITUDINE!!Il figlio che pretende non riceve ma prende ( tempo, soldi , ecc. ) ; egli ha DIRITTO. In real-tà non esiste nessun diritto se non è reso tale dalla disponibilità del genitore che trasforma il suo bisogno in diritto. Il diritto può facilmente diventare pretesa. Chi pretende non coglie la benevolenza di chi dà, ma afferma ” E’ un mio diritto!”, quindi l’altro diventa obbligato a dare. Non si vede ì la benevolenza e l’amore, ma la riscossione automatica di ciò che ci spetta. Chi pretende difficilmente sa guardare la vita con gratitudine; per lui non sarà naturale mettersi nei panni degli altri ed essere toccato e commosso dal bisogno altrui.La gratitudine è un sentimento che viene seminato nell’infanzia e cresce fino alla maturità della persona.; più è viva la coscienza del bene ricevuto, più forte e profonda si fa la gratitu-dine nei confronti della vita e delle persone che ci hanno amato.La gioia della gratitudine e la consapevolezza dell’amore ricevuto alimentano la felicità, la gratuità e predispongono a RESTITUIRE VOLENTIERI.

Qualche esempio: E’ bello avere un fratello con cui giocare, parlare, avere un aiuto. Quel tuo amico è stato molto generoso, ti ha prestato un gioco e ti ha telefonato per i compiti. Tuo papà ha giocato con te, anche se era molto stanco.Il papà, di fronte alle assurde lamentele dei figli nei confronti della mamma ,afferma: “Ades-so basta, vi ricordo che la mamma si è alzata un’ora prima di voi e vi ha preparato tutto e prima di sera…Una persona mi ha ascoltato con sorridente affetto. “E’ stata proprio gentile con me .-Quel tuo insegnante ti sta facendo appassionare a ciò che insegna, deve essere molto bravoGuardate in alto : come si fa ad essere tristi con un cielo così bello ?Abitiamo a Malo,...ci sono tante case ospitali, intrecci gioiosi di amicizia, iniziative e tanta musica nel cuore. Vi pare poco ?Leggere la vita, il creato gli incontri così è una magnifica conquista, fa crescere la mera-viglia, la gioia e crea la capacità di apprezzare perché … NULLA E’ PIU’ DISPERANTE DI NON AVER NULLA PER CUI RINGRAZIARE, mentre l’emozione della gratitudine è qualcosa di veramente GRANDIOSO. L’ostacolo più grande nella conquista di questi valori è il dare tutto per scontato. I genitori non cercano particolari riconoscimenti dicendo “Con tutto quello che ho fatto per te”, ma sanno che i figli saranno felici solo se diventeranno delle BELLE PERSONE, capaci di FAR FELICE QUALCUNO. I valori della riconoscenza, della gratuità e della reciprocità sono anche la base psicologica necessaria per aprire alla fede ed educare alla preghiera di lode.La gratitudine è un valore fondamentale per intuire il Mistero dell’Eucaristia ed entrarvi con l’anima e la vita perché EUCARISTIA=RENDERE GRAZIE.

Mi pare molto bello concludere questa mia chiacchierata educativa con dei simpatici GRA-ZIE che un’amica mi ha regalato.

Page 30: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

30

AMBITO LITURGICO

RINGRAZIO DIO…Per il disordine che regna dopo una festa, perché significa che ero circondato da tanti amici. Per le pareti, che devono essere pitturate e per le lampade da cambiare, perché significa che ho una casa. Per tutte le critiche che faccio a ciò che non mi soddisfa, perché significa che ho la libertà di par-lare.Per l’unico posto libero che trovo proprio in fon-do al parcheggio, perché significa che ho la gioia

di poter camminare e la fortuna di possedere un mezzo di trasporto.Per la stanchezza e i dolori muscolari che sento alla fine di ogni giornata, perché significa che ho abbastanza salute per lavorare.Per la sveglia che suona alle prime ore del mattino, perché mi dice che sono VIVO.Per tutto questo dico con cuore grato : GRAZIE, O SIGNORE!

Suor Idelma

SOGNI E CAMMINI DI QUARESIMA

“Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto”, ha scritto nel suo monologo “Novecento” Alessandro Baricco … come a dire che sono i sogni, i de-sideri, i progetti che rendono luminosi i nostri occhi e il nostro volto, che rendono vivo il nostro cuore, che ci fanno restare giovani, che non ci consegnano anzitempo alla morte. Vorrei che questa Quaresima fosse un cammino, di sogni notturni e sogni diurni, di Bibbia,

EOLON

Page 31: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

31

AMBITO LITURGICO

di arte, di Chiesa. La Quaresima è un cammino, la vita è un cammino. E quando si cammina si sogna. Ogni passo è segnato da un sogno, ogni passo è sognato. La speranza nel cammi-no, la forza di continuare, di cambiare, di rinascere, di alzarci e rialzarci, di ricominciare nonostante tutto sono scritte nella nostra capacità di guardare oltre, di sognare oltre. I sogni più belli dicono la verità più profonda di noi, dicono il nostro essere a immagine di Dio, dicono il nostro essere creature fatte per amare e per essere amate, fatte per una vita che non può morire, come ci è stato promesso dalla Pasqua di Gesù.Mi chiedo spesso, leggendo i Vangeli, quali saranno stati i sogni di Gesù. Nel suo cammino ha incontrato molte persone forse questi incontri sono stati scambi di sogni, una consegna reciproca di sogni. Chi lo ha incontrato ha sognato di guarire, di essere perdonato, di essere salvato dal peccato e dalla morte, di essere accolto e amato, di diventare più felice, di tro-vare il vino della gioia, di trovare una fonte d’acqua che disseta per sempre, di ritrovare un senso e una forza per la vita di ogni giorno. Quanti sguardi ha incontrato Gesù! Sguardi che nascondevano il mistero di una vita, di una sete più grande, di straordinari desideri. Quanti sguardi ricambiati! Sguardi intensi, straricchi di amore, tanto che Marco nel suo Vangelo scrive così di uno di questi sguardi: “Allora Gesù, fissatolo, lo amò” (10,21). E in questi sguardi Gesù ri-consegnava all’altro, in un bellissimo e fecondo scambio, il suo sogno, un sogno rivelatore e portatore di felicità, un sogno possibile.Forse è proprio questo che ci dobbiamo chiedere, anche in questo nuovo cammino quare-simale: qual è il sogno di Gesù su di me, su di noi, sulla comunità pastorale, sulla nostra Malo, sulla Chiesa? I suoi sogni sono regalati anche a noi oggi. Sono sogni evangelici. Di tenerezza, misericordia, beatitudine, perdono, giustizia, accoglienza, vita eterna. Non sono sogni impossibili o anacronistici, così come non è impossibile o anacronistico il Vangelo. Ce lo ridice sempre splendidamente il nostro papa Francesco:Il mondo cammina grazie allo sguardo di tanti uomini che hanno aper-to brecce, che hanno costruito ponti, che hanno sognato e creduto; anche quan-do intorno a sé sentivano parole di derisione. Opera la pace in mezzo agli uomi-ni, e non ascoltare la voce di chi sparge odio e divisioni. Non ascoltare queste voci. Gli esseri umani, per quanto siano diversi gli uni dagli altri, sono stati creati per vivere insieme. E soprattutto, sogna! Non avere paura di sognare. Sogna! Sogna un mondo che anco-ra non si vede, ma che di certo arriverà. La speranza ci porta a credere all’esistenza di una creazione che si estende fino al suo compimento definitivo, quando Dio sarà tutto in tutti.  Gli uomini capaci di immaginazione hanno regalato all’uomo scoperte scientifiche e tec-nologiche. Hanno solcato gli oceani, hanno calcato terre che nessuno aveva calpesta-to mai. Gli uomini che hanno coltivato speranze sono anche quelli che hanno vinto la schiavitù, e portato migliori condizioni di vita su questa terra. Pensate a questi uomini. Sii responsabile di questo mondo e della vita di ogni uomo. Pensa che ogni in-giustizia contro un povero è una ferita aperta, e sminuisce la tua stessa dignità. E coltiva ideali. Vivi per qualcosa che supera l’uomo. Frequenta le persone che hanno custodito il cuore come quello di un bambino. Impara dalla meraviglia, coltiva lo stupore. Vivi, ama, sogna, credi. E, con la grazia Dio, non disperare mai. (Udienza Generale 20.09.2017 - Educare alla speranza)

Mi sembra di risentire tutta la forza delle parole del profeta Isaia (40,31): “Quanti sperano

Page 32: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

32

AMBITO LITURGICO

nel signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.” Chissà, forse è proprio un’aquila quella che troviamo sulla testa dell’uomo disegnato dall’illustratore belga Jean-Michel Folon .

Quest’anno la Quaresima inizia una decina di giorni prima della primavera …

Abbiamo dimenticato che le stagioni si coniugano come un verbo, e che per questo la prima-vera non è unicamente un fenomeno esteriore, un sostantivo che anno dopo anno descrive la natura attorno a noi, ma è una realtà che posso dire di me: “Io primavero”, “Io (ri)comincio a primaverare”. (José Tolentino Mendonça)

Capiti così per ognuno di noi in questa Quaresima: sia una nuova primavera! Mons. Tonino Bello, vescovo poeta e profeta, cantore di speranza, giustizia e pace diceva spesso che bi-sogna abituarsi di più a sognare, a sognare ad occhi aperti perché i sogni diurni si rea-lizzano sempre. Ha spesso richiamato preti e laici a non essere notai dello status quo, ma piuttosto i profeti dell’aurora che irrompe, della primavera che irrompe:

Il difficile non è creare primavera. Ma è mantenerla viva, questa incredibile stagione dello spirito.

Perché non si riduca a memoria. Perché non rimanga solo nel ricordo.

Perché, dopo aver fatto divampare per troppo rapido tempo incendi sovrumani, non resti a vegliare su ceneri intrise di nostalgie.

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni. Vi auguro bellissimi sogni e cammini indimenticabili.

Buon cammino di sogni autentici.

Vittorio

Page 33: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

33

AMBITO LITURGICO

Nel corso del 2019 celebreremo il 30°  Anniversa-rio  della Comunità Abramo in cui desideriamo ringraziare il Signore per le meraviglie che da lui compiute lungo questo cammino, sempre pronti a lasciarci sorprendere dalle novità dello Spirito San-to. Sulla Parola di Genesi 12, “Il Signore disse ad Abram:“Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò”, da cui la Comunità trae il nome e la vocazione, desi-deriamo ribadire il nostro impegno ecclesiale nella dinamica di uscita missionaria ed in particolare nei progetti di evangelizzazione in Europa, come Papa Francesco ci ha ricordato all’Angelus del 1° maggio 2016. Cercheremo,quindi, di rispondere all’invito del Santo Padre di ascoltare la voce dello Spirito per contribuire a “costruire insieme l’Europa” come “comunità solidale”, facendo sì che l’Amore mi-sericordioso di Dio, che scaturisce dal cenacolo di Pentecoste, raggiunga le periferie esistenziali e guarisca le ferite impresse nella carne di tanti che non hanno più voce. Rifletteremo inoltre sui frutti delle esperienze di missione giovanile, attraverso i progetti rea-lizzati con diverse Chiese locali ed europee, che trovano un’autorevole conferma nei punti n. 160 e 161 del documento finale del Sinodo dei vescovi “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.Questo cammino di memoria grata, è iniziato il 7 Marzo 2019 con la Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza, presso la Pieve di Chiampo e culminerà con l’udienza privata di tutta la Comunità con il Santo Padre il 14 Settembre 2019. Il programma delle altre iniziative è consultabile sul sito www.youhope.it.La Comunità Abramo si ritrova regolarmente nella chiesa Parrocchiale di Molina, tutti i mar-tedì dalle ore 20.00. Gli incontri di Preghiera, Adorazione e riflessione sulla Parola di Dio, sono aperti a tutti e vi attendiamo volentieri e numerosi. Veniteci a trovare!

Gli amici della Comunità Abramo

30° ANNIVERSARIO DELLA COMUNITÀ ABRAMO (1989-2019)

Page 34: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

34

AMBITO LITURGICO

IL PADRE NOSTROE LE ABITUDINI DIFFICILI DA CAMBIARE

Non abbandonarci alla tentazione» e «pace agli uomini, amati dal Signore». Così cambiano (se la Santa Sede ap-proverà quanto deciso dall’ Assemblea dei vescovi lo scor-so 15 novembre) le traduzioni rispettivamente del Padre nostro e del Gloria anche nel Messale. E già si profila la polemica: come, si cambia il Padre nostro? E quello che abbiamo pregato fino a oggi non andava bene?

Tutte ragioni comprensibili, trattandosi della preghiera più diffusa sulle labbra dei cristiani, ma che dimenticano due cose essenziali: la nuova traduzione (Bibbia Cei del 2008) è di sicuro un miglioramento rispetto a prima, e tale traduzione è frutto di un ampio consenso di biblisti.

Ne ha dato conto monsignor Giuseppe Betori in un’intervista ad Av-venire (10 dicembre 2017). La nuova traduzione ha trovato d’accordo personalità ecclesiali diverse come il Card. Martini e il Card. Biffi. Insomma, un «vero lavoro di squadra». Tutto autorizza a parlare non solo di consenso, ma di vero discernimento ecclesiale.

Insomma, il cambiamento non è frutto del “pallino” di qualcuno, ne-anche del Papa, che nel segnalare questa frase “difficile” del Padre nostro non ha inventato nulla, ha solo posto all’attenzione generale il nodo teologico che sta dietro a tutto: cioè, quale visione abbiamo di Dio (Dio “spinge” al male?). E’ proprio questo il punto, anche per la coscienza di tanti fedeli. E fa pensare che già copisti antichi pensarono di “correggere” la traduzione letterale della Vulgata «non indurci in tentazione» con «non permettere che noi siamo indotti».

Era necessaria una nuova traduzione? Come ha ricordato Enzo Bianchi (Repubblica, 16 novembre 2018), le lingue si evolvono e occorre assumersi il rischio di nuove traduzioni, «per facilitare una comprensione più aderente al testo del Vangelo». Ecco l’altro nodo della questione: il destinatario, cioè i fedeli. La nuova traduzione, anche se è una delle scelte possibili, ha molte e valide ragioni dalla sua parte. Sarà difficile cambiare le

abitudini? Come tutte le abitudini ra-dicate, richiederà fatica. Ma possiamo fidarci del miglioramento che è stato apportato. Non si tratta di scardina-re una “sacra” tradizione ma di essere più fedeli - per quello che è possibile - alle intenzioni di chi ci ha consegnato quella preghiera.

Page 35: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

35

AMBITO LITURGICO

...È NATO UN SOGNO...

Nel dicembre del 2014 è nato un desiderio da parte di alcune “sorelle” del RnS ( Rinnovamento nello Spirito Santo ), di incon-trarsi per la recita del Santo Rosario.Come mamme, abbiamo sentito l’esigenza di affidare i nostri figli a Maria, che è stata la prima carismatica. Lei che ha dato la possibilità allo Spirito Santo di compiere la Volontà di Dio, accogliendo nel suo grembo Gesù. Tutto è iniziato nelle nostre case, che diventavano un piccolo ce-nacolo dove, oltre alla preghiera, ci ascoltavamo e ci prendevamo cura l’una dell’altra. Piano, piano si sono aggiunte persone che conoscevamo. Abbiamo pensato allora di trasferirci a S. Gaetano, per dare la possibilità ad altri di aderire. Arrivavano e arrivano tutt’ ora richieste di preghiere da ogni parte, soprattutto comunitarie, che vengono trascritte ogni volta e poste davanti all’immagine di Maria.Accogliendo la voce della Chiesa, che chiede di spalancare le porte, abbiamo sentito il desi-derio nel nostro cuore di rendere noto alla comunità il nostro incontro, il mercoledì matti-na alle ore 9:00 nella biblioteca del S. Gaetano( piano terra).Dopo la preghiera continua il nostro “ stare insieme” ascoltandoci e accogliendoci ( per chi vuole)  davanti ad un cafè.

L’ invito è aperto a tutti. Gruppo rosario. 

UNO, DUE, TRE, QUATTRO…

Serata meravigliosa dove i circa 50 componenti del gruppo corale che ani-ma la S.Messa alla domenica sera in Duomo, diretto da Luca Cosaro si è riunito per una pizza insieme.50 elementi che offrono il meglio di se stessi per cantare “struccandosi” nel contenuto spazio dell’altare S.Gaetano, modulare la voce soffiando uno sul collo dell’altra, rispettarsi nei tempi delle crome e semibiscrome, ponen-

do uomini dietro e donne davanti, e viceversa la volta successiva; nella fantasia di lasciare “spazio” ai solisti, rispettando contralti e bassi, tenori (chi sono?) e soprani (siamo in tan-te) in armonia con il flauto traverso e diritto, del violino, degli arpeggi delle chitarre, le introduzio-ni e sostegno dell’organo, percussioni, nacchere, maracas, bastone della pioggia… eppure… beh !, sono state 50 pizze una diversa dall’altra. Magari

Page 36: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

36

AMBITO LITURGICO

con o senza salamino, con o senza olive, con o senza funghi ma … ognu-no la “propria” pizza.Pensavo tra me quale strana alchimia di sorrisi, parole, spiegazioni deve usare il maestro Luca nelle due prove settimanali fissate per il coro per armonizzare 50 gusti diversi e ottenere quella meravigliosa armonia che gustiamo alla domenica sera quando ci accompagnano durante la cele-brazione.Ma forse il merito della direzione spetta alla moglie Michela, al suo movi-mento di mani, al ritmo espressivo che con il suo sguardo che “fulmina” la indecisione degli attacchi e con il suo udito ( anche a costo di mettersi a metà Chiesa) riesce a cogliere le voci “calanti”.Credo che l’allenamento base i nostri maestri, lo pratichino tutti i giorni in famiglia. La loro famiglia è come un pentagramma dove le note van su e giù incontrando respiri e sincopate per creare l’armonia espressiva. Ecco allora Matteo uscito dal conservatorio diplomato in organo e trom-ba (invidiato e assunto anche dalla Banda cittadina) alla sua giovane età sta regolando con pa-zienza il metronomo cardiaco per stare “a tempo” nel suo spartito; Noemi quale maggiorenne

in famiglia, impegnata nei virtuosismi delle scale di semi-biscrome del violino che le richiede una agilità manuale incredibile e quindi una applicazione costante e giornalie-ra rischiando di avere le note a fior di pelle tese come la corda dello Stradivari di Paganini; e poi Simone, anche lui con la sua parte nell’area musicale con le percussioni, so-stenendo quel ritmo che ha assorbito con il latte materno e gli permette di “battere il tempo” in casa; per ultimo Elia: la parte critica della musica, il silenzio e lo sguardo che vede, considera, valuta … la sua occhiata è sintesi. Originalità di ogni persona, la bellezza dell’unità, la pazienza del ripro-

vare porta a una armonia e capacità di mettere insieme con una certa dimestichezza 50 coristi “originali e speciali”.Infatti, nella fantasia del maestro Luca è nata anche una speciale idea che coinvolge tutta la nostra comunità e i ragazzi per vivacizzare il mese di Maggio e la preghiera alla Madonna. 4 Serate dove i ragazzi di 2°, 3°, 4° e 5° elementare in Chiesa, animano i misteri del Rosario con le rappresentazioni del proprio mistero da pregare e il coro accompagna ogni scena con un canto che ne sottolinea coralmente il valore. Mega!! Se questa iniziativa trova la collaborazione delle catechiste, sarà un boom di novità per la pre-ghiera in preparazione del Palio e della festa della divina Maternità di Maria in S.Libera.In ogni modo, comunque vada, bella serata quella della pizza. Bella unità e condivisione anche con 50 gusti diversi. Forse hanno discusso un po’ ma sono riusciti a trovare un accordo unico

per un “grazie” al maestro Luca e alla moglie Mi-chela, con un fiore simbolico per lei e un astuc-cio portachitarra per lui.Cose semplici, non spese eccessive, ma la bellezza di una unità e costanza nel servizio alla liturgia e un impegno che fa lodare e ringraziare il Signore per i canti e l’animazione delle Messe da oltre 20 anni in Duomo, senza contare le celebrazioni in RSA, a Montepian per il CAI e al corso fidanzati.Un grazie di cuore per il bene che Luca e Michela operate per la comunità con tutto il vostro coro.

Page 37: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

37

AMBITO LITURGICO

CURSILLO…E FESTA DEI CAMERIERI

Il Movimento dei Cursillos di Cristianità è un movimen-to di Chiesa che, mediante un metodo proprio, rende pos-sibile la “vivenza” e la “convivenza” del Fondamentale Cri-stiano, aiuta la singola persona a scoprire e a rispondere alla propria vocazione personale e promuove la creazione di gruppi di cristiani che fermentino di Vangelo gli ambienti. È un Movimento, ossia una realtà agile che, pur avendo una sua organizzazione interna, vive in modo dinamico la missione stessa della Chiesa. È un Movimento di Chiesa ossia appartengono pienamente alla Chiesa e vivono secondo tutti i criteri indicati dal Magistero per dirsi Movimento ecclesiale (cfr. Christifideles Laici, n. 34). Ha un metodo proprio che consiste in un “piccolo corso” (Cursillo) di tre giorni, durante i quali viene presentato ciò che è fondamentale nel cristianesimo, e cioè Cristo, la Chiesa, la vita di grazia. Tale presentazione viene fatta non soltanto in modo dottrinale, ma soprattutto attraverso la narrazione di “esperienze di vita” (vivenze) che vogliono stimolare la co-noscenza di un Cristo “vivo” e condurre ad una vita cristiana autentica, condotta dalla singola persona (vivenza) in un con-testo comunitario (convivenza).

Queste “esperienze di vita” vengono proposte da persone chia-mate “camerieri” appunto per il servizio di testimonianza per-sonale che offrono.

Le immagini testimoniano l’incarico di “cameriere” affidato a una coppia di amici alla loro prima esperienza. Un convivo per incoraggiare il loro impegno.

Infatti, la prima finalità che i Cursillos perseguono è la scoperta della propria vocazione personale.In altri termini è la scoperta o la ri-scoperta del proprio battesimo, nel quale si radica ogni singola vocazione personale. La seconda finalità è la creazione di gruppi di cristiani che fermentino di Vangelo gli ambienti Ciò significa che il Movimento dei Cursillos, dal punto di vista pastorale, si considera essenzial-mente un Movimento di evangelizzazione. Esso si colloca infatti nell’ambito della pastorale profetica della Chiesa, ed in particolare della pastorale “kerygmatica” o del “primo annuncio”.

Page 38: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

38

AMBITO CARITAS

Il progetto “Davide e Golia” si propone di creare spazi di incontro e ascolto per chi vive un disagio psichico o una diffi-coltà relazionale, puntando soprattutto a valorizzare il tempo libero e lo scambio di interessi, passioni. Seguendo i princi-pi dell’auto-mutuo aiuto, annullando le distanze e basandoci su una relazione alla pari, mettiamo al centro le persone. Facendo leva sulle loro risorse, miriamo a svilupparne le potenzialità, responsabi-lizzandole sulla propria salute e incorag-giandone il reinserimento sociale. Cer-chiamo inoltre di sostenere i familiari non lasciandoli soli di fronte alla sofferenza e al pregiudizio sociale anche grazie alla sensibilizzazione della comunità.Il Davide e Golia ha festeggiato nel 2018 i dieci anni di attività nella comunità di Malo, ma ancora troppe persone non co-

noscono la nostra realtà. Le porte della nostra sede sono aperte a tutti coloro che vogliono conoscere il nostro gruppo perché per noi è fondamentale combattere lo stigma e il pre-giudizio nei confronti delle persone che vivono un momento di fragilità.Vi raccontiamo un po’ di noi attraverso le parole e le esperienze dei nostri soci. Fe-derica

Affrontare i ricordi Io ringrazio questo gruppo, Davide e Golia, che più volte mi ha con pazienza ascoltato e dato fiducia nella mia poca frequenza, perché avevo tante scuse.A ottobre, Federica, ci ha proposto degli incontri il giovedì pomeriggio con Ales-sandra, dal titolo: “Movimento, musica e teatro”.Io ho cominciato superficialmente il tea-tro, ma solo dopo il terzo giovedì ho sen-tito nel cuore che diventava un’esperienza gratificante perché ho tirato fuori gesti, frasi e pensieri che mi assillavano da anni.

COMPLEANNO DEL DAVIDE & GOLIA

Page 39: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

39

AMBITO CARITAS

Grazie a esercizi positivi, anche di respirazione che ho imparato, mi sono comprata una mia macchina senza che alla notte non dormissi perché mi assalivano le domande: ...se…ma...forse...e i miei figli cosa diranno...?Ero sicura della mia decisione!E’ vero! Bisogna vivere con il nostro cervello e no, con la nebbia che ci circonda.Grazie Alessandra e a tutto il gruppo.

LauraMercoledì sportivoAl mercoledì pomeriggio con un bel gruppetto di persone ci troviamo in palestra per l’at-tività di ginnastica. Silvia la nostra insegnante ha il suo bel da fare a tenerci in forma, se dipendesse da noi, dopo ogni esercizio chiederemmo qualche minuto di pausa, infatti met-tiamo in movimento soprattutto la bocca… Ridiamo e chiacchieriamo alla grande, ma lei sa tenerci in riga, nonostante la nostra pigrizia gli esercizi che ci fa fare sono ottimi per il nostro benessere e lo sappiamo bene!Grazie Silvia per la tua pazienza.

Tutto il gruppo di ginnastica

Fiera dell’Oriente arriviamo !!!

Sembrava una missione impossibile, ma con l’aiuto del nostro caro Renato ce l’abbiamo fat-ta (Semo troppo forti assieme!). Ci siamo ritrovati un sabato mattina, per andare alla fiera dell’Oriente a Padova, eravamo emozionati, perché non si va tanto spesso in corriera e poi in treno, ma è andato tutto liscio. Quando siamo entrati in fiera ci si è spalancato un mondo fatto di profumi, di stoffe co-lorate e spezie di ogni genere. Abbiamo visitato tanti stand di vari paesi. Carla, Daniela M., Giusy e Clara hanno provato l’ebrezza di un massaggio gratis molto rilassante. Pier incuriosito, si soffermava in qualche chiosco, così spariva ma eravamo sempre in contatto telefonico e ogni tanto ci ritrovavamo assieme. Dopo tanto girare ci siamo seduti davanti ad un palco dove c’erano ballerini che a tempo di musica ci hanno fatto rimanere a bocca aperta. E’ stata una giornata particolare e anche prendere la corriera e poi il treno è stato bello, sicuramente adesso che abbiamo rotto il ghiaccio organizzeremo ancora altre gite (Renato permettendo!).

Luigina

Page 40: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

40

AMBITO CARITAS

Nella settimana del FridaysforFuture, che ha mobili-tato migliaia di giovani a manifestare perché il piane-ta e l’ambiente tornino ad essere una priorità, un altro evento climatico disastroso sembra ricordarci che non abbiamo un pianeta B e che la questione ambientale ci riguarda tutti. Mozambico, provincia di Sofala, città di Beira: per molti di noi questi luoghi significavano poco, fino a qualche tempo fa, ma ora sono diventati più vicini e ci parlano: Beira è diventata la casa di don Maurizio Bolzon, che da due anni è presente nella unità pastorale Santissima Trinità dell’Aeroporto della diocesi di Beira, con la quale le diocesi di Vicenza e Adria-Rovigo hanno iniziato una collaborazione. Da ben 20 anni Beira è la casa anche delle suore Orsoline di Breganze: proprio suor Margherita, lo scorso ottobre, è venuta a raccontarci della vita della loro comunità e della gente mozambicana a Beira e a Dondo, dove sono presenti e svolgono la loro missione.

Il ciclone Idai si è abbattuto sull’Africa con violenza: Mo-zambico, Zimbabwe e Malawi sono stravolti, i morti accerta-ti sono 150 (in data 16/03), ma si teme siano migliaia. Con le sue piogge intense e venti fino a 170km/h, il ciclone ha tocca-to terra nella città di Beira, una delle più grandi città del Mo-zambico, nella giornata di giovedì 14 marzo. I suoi 500.000 abitanti sono rimasti senza elettricità, le comunicazioni sono state danneggiate è la città è isolata. Il ciclone è arrivato dopo una settimana di tempeste e forti piogge. Nelle aree rurali più povere in decine di migliaia sono rimasti isolati a causa delle strade fuori uso e di black-out telefonico. Sono in complesso

più di un milione e mezzo le persone colpite dal Ciclone Idai nei tre Paesi dell’Africa Au-strale, secondo dati Onu. La più colpita è proprio la città portuale mozambicana di Beira, dove è stato chiuso l’aeroporto, non c’è elettricità e molte case sono distrutte. I venti e le precipitazioni hanno causato il crollo di parte dello stadio municipale di Munhava, appena inaugurato, e lasciato senza tetto un ospedale e 7 scuole. Gli alberi abbattuti hanno reso le strade impraticabili, anche nel centro città.Il peggio della tempesta, con mari mossi e onde alte, era atteso nella giornata di venerdì 15 marzo, proprio mentre si manifestava per il clima in molte città in Europa. Le autorità hanno esortato la popolazione a restare al ripa-ro poiché l’Istituto Nazionale di Meteorologia del Mozambico prevedeva venti fino a 200km/h, ac-compagnati da forti piogge, violenti temporali e onde fino a 10 metri di altezza. Sostanziali anche i danni previsti dall’esondazione dei fiumi. Il Mozambico è considerato il 3° paese più a ri-schio in Africa per quanto riguarda gli eventi me-

NON ABBIAMO UN PIANETA B

Page 41: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

41

AMBITO CARITAS

teo estremi, con la siccità al sud e le alluvioni al centro e al nord. La città di Beira riceve spesso gli effetti peggiori delle tempeste e sta lavoran-do per limitare gli effetti dell’aumento del livel-lo del mare causato dai cambiamenti climatici attraverso una serie di infrastrutture.Non possiamo fare l’abitudine a queste notizie: con Beira e il Mozambico si è creato un ponte di relazione grazie a don Maurizio e alle suore Orsoline, e tutto ci riguarda più da vicino, ma

in questo stesso momento le piogge torrenziali e le frane hanno già causato 50 morti nei villaggi di montagna dell’Indonesia. Tutto il pianeta ci deve riguardare da vicino. Manuela Cicchelero

Parrocchia di Macuti, BeiraPer approfondire: www.meteoweb.eu; www.ansa.it

Page 42: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

42

AMBITO SOCIALE

Al tempo dei nostri nonni nelle case si aspettava la Befa-na appendendo al camino una calza di lana fatta a mano con i ferri dalle mamme o dalle nonne. Essi, da picco-li, credevano molto alla Befana; le scrivevano una let-tera esprimendo i loro desideri che, per lo più, non ve-nivano esauditi perché c’era molta povertà. Quando arrivavano i doni della Befana, tutti i bambini erano molto contenti perché era l’unica festa in cui ricevevano dolciumi. Nella calza i bambini trovavano poca roba:qualche mandarino, caramelle di orzo fatte in casa, fichi sec-chi, polvere di castagne, noci, carrube;essi sapevano che dovevano essere buoni almeno due mesi prima della festività,

altrimenti avrebbero ricevuto carbone e carote.Nella calza non si trovavano giocattoli, se non bamboline di stoffa cucite dalle mamme o dalle nonne. Non si preparavano piatti particolari in quel giorno, ma in alcune famiglie ci si

riuniva per mangiare qualche frittella. Ecco, deve essere rimasta questa dolce nostal-gia nel cuore dei nostri amici della Proa per desiderare, attendere e festeggiare questo avve-nimento. Ce l’hanno messa tutta per preparare cioccolata, frittelle, dolci fatti in casa, brulè, ecc. per far provare ai più piccoli la gioia per l’arrivo della Befana. E la Befana è arrivata. Anzitutto portando un incenso ricco di balsamo greco che riempiva l’aria fresca della sera di una dolce fragranza in onore del Gesù Bambino e poi con una cesta zeppa di doni per tutti i bambini presenti.Con gli occhi dei bambini grandi così per i doni ricevuti dalla Befana, i sorrisi e le foto fatte in-sieme, la festa è stata festa grande. Ma soprat-tutto per gli adulti che tra una fritola e un brulè esprimevano la soddisfazione perché alla Proa ci sono ancora le Befane doc che sanno rendere solenne la conclusione delle festività natalizie.

In occasione di questa festa, in alcuni paesi venivano dati dei buoni alle famiglie più biso-gnose per prendere le cose più necessarie, come pane, pasta, zucchero,...

RICORDANDO LA… BEFANA

Page 43: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

43

AMBITO SOCIALE

È attraverso la politica sociale che si realizza l’inclusione e si creano le pari opportunità. Altresì la collaborazione fra cooperazione sociale e comunità laica e cristiana permette di realizzare importanti obiettivi. E il progetto residenziale della cooperativa sociale L’Orsa Maggiore è uno di que-sti.

L’orsa Maggiore, che è un punto di forza nel nostro paese nel privato sociale, si occupa quadi 30 anni di inserimenti lavorativi di persone svantaggiate e dal 2013, con la realiz-zazione della struttura “La Casa dell’Orsa” sita in via Ver-

gan 12/A, offre ad alcune persone svantaggiate, giovani e adulti, di sperimentare un percorso di autonomia abitativa. La casa accoglie oggi più di 10 persone in 3 appartamenti.

Il modello è piaciuto e l’esigenza abitativa è cresciuta, per questo nel 2017 è stato aperto il 4° appartamento occupato da 3 ragazzi e nello scorso febbraio 2019 è stato avviato il 5° sito che accoglie altri 3 giovani.

In pochi anni ben 17 persone sono state inserite, indice della crescita costante del bisogno di sperimentare l’auto-nomia dell’abitare.

Questi esperienza concreata è un sostegno importante anche per le famiglie, dove i genitori ormai anziani trova-

no una risposta all’amara domanda: “A chi affido mio figlio quando non ci sarò più?”

Un lavoro, una casa, una famiglia, l’autonomia, sono valori che rendono adulti e sono l’aspira-zione anche di chi, più debole, da solo non ce la può fare, ma con l’ausilio di amici, collaborato-ri, della cooperazione sociale e di una politica sociale attenta, si.

Questa la peculiarità e la forza del progetto: insegnare a persone adulte spesso molto giovani a sperimentarsi in una abitazione senza il supporto della famiglia per verificare e mettere alla prova le proprie abilità al fine di costruire un futuro il più possibile simile a quello di coetanei normodotati.

Ma gli spazi non bastano, le esigenze sono in crescita e per questo stiamo cercando altri ap-partamenti nelle vicinanze da prendere in affitto. Avrete la certezza di aver dato a chi vi abiterà un’opportunità meravigliosa e che di certo lo saprà mantenere con cura.Venite e vedete, ascoltate e conoscerete. Anche qui a Malo si può essere missionari verso i più “piccoli”. Riferimenti e contatti:L’Orsa MaggioreSocietà Cooperativa SocialeVia Vergan 16Malo - Tel 0445/588008

PROGETTO RESIDENZIALE PER PERSONE SVANTAGGIATE:SI CERCANO APPARTAMENTI IN AFFITTO.

Page 44: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

44

AMBITO SOCIALE

«Per amore del mio popolo non tacerò», scrisse don Diana. Grido che la camorra non ha spento

L’ hanno ammazzato subìto prima della messa, don Peppe Diana, non per caso. Hanno voluto spegnere la sua voce prima che potesse alzarsi di nuovo, quel mattino, a denun-ciare la distanza incolmabile tra il Vangelo e i dettami dei signori di Casal di Principe, tra la volontà del Padre e quella di chi si pretendeva padrone della città, tanto da usurparne il nome: il clan dei Casalesi. L’hanno ammazzato prima della messa, quasi a voler dire: «Basta, non una parola in più!». Era ormai chiaro che ogni singola parola di quel sacerdote era una parola profetica, ca-pace di toccare le coscienze, schiarire le menti, infondere coraggio, innescare cambiamenti.Gli hanno negato quell’ultima omelia, senza capire che, cosi

facendo, il suo messaggio sarebbe risuonato ancora più forte, amplificato dal martirio. Era stato un altro profeta della Chiesa di oggi, Tonino Bello, a usare questa definizione infuocata: martirio. L’aveva fatto parlan-do del cambiamento che stava investendo le diocesi, dopo un pe-riodo troppo lungo di disattenzione, quando non di aperta tolleranza, verso il fenome-no mafioso. «E’ una Chiesa che, pentita dei troppo prudenti silenzi, passa il guado. Si schiera. Si colloca dall’altra parte del potere. Rischia la pelle. E, forse, non è lontano il tempo in cui sperimenterà il martirio».Quello di don Giuseppe Diana si è compiuto una mattina di 25 anni fa, il 19 marzo, giorno del suo onomastico, dentro la chiesa di cui era parroco.Dopo 25 anni il suo ricordo vive nei cuori e, soprattutto, nell’agire

quotidiano di tante persone. Recita la scritta sulla sua tomba, nel cimitero di Casale: «Dal seme che muore nasce una messe nuova di giustizia e di pace». Nel suo caso è più che mai vero. Dalla sua morte è germogliato un ricchissimo raccolto spirituale simboleggiato da un altro, reale: i prodotti coltivati da una cooperativa che non a caso porta il suo nome, “Le Terre di Don Peppe Diana”.

E stato un percorso lungo e non semplice, segnato anche da vicende squallide, come il tentativo di infangare la sua memoria. Insieme ad altri, io stesso ho vissuto sulla mia pelle quei tentativi. All’indomani dell’inizio del processo per l’omicidio, un quotidiano locale provò a insinuare che dietro ci fosse non la camorra, ma una storia di donne. Con i genitori e altri amici denunciam-mo quelle falsità, col risultato di venire denunciati a nostra volta. Per fortuna la giustizia, oltre ad avere prosciolto noi da quelle ridicole accuse, ha messo in luce

LA VOCE DI DON PEPPE

Page 45: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

45

AMBITO SOCIALE

la contiguità di alcuni responsabili di quel giornale con interessi criminali. C’è stato anche chi si è inventato un ruolo di don Diana nel cu-stodire l’arsenale dei clan. Altre bugie subito smentite dagli in-quirenti.

Tutto questo, paradossalmente, ha dimostrato che la voce scomo-da di quel giovane sacerdote non era stata spenta dai proiettili, ma continuava a dare fastidio ai boss. La forza delle parole, e della Parola, era stata del resto la chiave di tutta la sua vita. «Per amore del mio popolo non tacerò, recitava la “lettera” elaborata insieme ad altri parroci della Forania di Casal di Principe nel Natale del 1991, riprendendo una frase del Profeta Isaia e, soprattutto, un documento della Chiesa Campana (1982), che per la prima volta prendeva nettamente le distanze dal potere informale della ca-morra. E compito di un sacerdote «parlare chiaro nelle omelie e in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa», scriveva in un’altra circostanza. E ancora quell’invito a «risalire sui tetti».Quest’ultima frase l’ho vista accendere di passione e speranza i volti delle migliaia di giovani giunti a Casale da tutta Italia, il 19 marzo di 10 anni fa, per onorare la memoria di don Peppe e sfidare apertamente i camorristi ancora asserragliati nei loro bunker a pochi chilometri di distanza. Fu in quell’occasione che, insieme ai suoi genitori e a tante associazioni, firmammo il protocollo di intesa per la gestione dei terreni confiscati ai clan. Ci sono state intimidazioni e sabotaggi. Ma oggi nelle “Terre di Don Peppe Diana” si produce un’ottima mozzarella di bufala, simbolo di un territorio che non vuole più essere inquinato dai rifiuti tossici né dal malaffare. Un altro momento importante è stato nel marzo 2014, a vent’anni dall’omicidio. Durante la veglia che Papa Francesco volle condividere a Roma coi familiari delle vittime innocenti delle mafie, gli proposi di dare la benedizione ponendogli sulle spalle la stola di don Peppe Diana. Il Papa ne fu molto emozionato. E il suo gesto ha dato un segnale forte alla Chiesa, non sempre fino allora unanime e incisiva nell’accompagnare la battaglia della famiglia Diana per la giusti-zia, al di là dell’immediato sostegno espresso da figure come i vescovi Nogaro e Riboldi. Ricca di significato è stata, poi, la scelta di monsignor Spinillo che, come primo atto da vescovo della diocesi di Aversa, s’è recato a pregare sulla tomba di don Peppe. Un ulteriore passaggio di questa storia è l’elezione a sindaco di Casal di Principe di Renato Na-tale, medico, vicinissimo a don Peppe prima e alla sua famiglia poi, sempre in prima linea nella difesa dei diritti degli ultimi, della salute dei suoi concittadini e dell’integrità delle istituzioni democratiche. A lui e ai tanti che in 25 anni hanno profuso un impegno coraggioso e caparbio, ma anche a noi tutti, don Peppe chiede oggi in prestito la voce. Quell’ultima omelia negata, sta a noi pronunciarla e farla vivere ogni giorno.

A LATO: don Luigi Ciotti pone sulle spalle di Francesco la stola di don Peppe Diana, nel giorno della memoriadelle vittime di mafia, celebrata a Roma (21 marzo 2014).

Page 46: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

46

AMBITO SOCIALE

5 gennaio 2019 una data particolare: la partenza di mio marito Alberino Cocco, assieme ad altri 4 componenti del CAI di Malo, per un’esperienza per loro entusiasmante, ma per me invece un po’ meno.

Da anni appassionati di montagna decidono di scalare il KILIMANJARO 5895 mt !!!, io penso sono matti dove vogliono andare per fare cosa ! (Il Kilimangiaro (in inglese e in swahili Kilimanja-ro), con i suoi tre coni vulcanici Kibo, Mawenzi e Shira, è uno stratovulcano in fase di quiescenza, situato nella Tanzania nordorientale. Con i suoi 5895 metri s.l.m. è il monte più alto del continente africano, la montagna singola più alta del mondo e uno dei vulcani più alti del pianeta oltre ad essere una delle Sette cime del pianeta - Wikipedia) Dopo litigate e discussioni arriva il giorno della partenza. Loro carichi di entusiasmo… io di pau-re, anche forse esagerando, di non rivederlo più. Sono stati 13 giorni molto lunghi; le giornate con il lavoro e i nipotini passavano, ma le not-ti mi ritrovavo a pregare e mandare messaggi su Whatsapp anche sapendo che non poteva leggerli , perché di certo non avevano nè rete nè tanto-meno connessione, ma facendo così mi sentivo meno sola . Ho pregato tanto affidandoli nelle mani della nostra Madonna di Santa Libera perché li tenes-se d’occhio e li proteggesse. Il giorno del rientro

sono andata a Venezia per riportarlo a casa e quando l’ho visto appena sceso dall’aereo con il viso stanco ma felice ho pensato: grazie a Dio è tornato sano e salvo, pronto per nuove sfide. Chissà, intanto questa per fortuna è passata e alla prossima non ci voglio neanche pensare.

Milena

SULLA VETTA DEL KILIMANJARO

TREKKING SUL KILIMANJARO

L’idea di intraprendere questa avventura nasce nella primavera del 2018 con 2 amici , con i quali condivido alcune passioni sempre inerenti alla montagna , in particolare lo scialpinismo .Nel mese di settembre decidiamo di passare dalle parole ai fatti , eravamo in tre. Alla fine arri-viamo a un gruppo di undici persone: 5 del Cai di Malo e gli altri 6 da varie parti d’Italia. Con quest’ultimi ci vediamo per la prima volta all’aeroporto di Doha , e da lì partenza tutti assieme per Arusha in Tanzania .Arrivati ad Arusha passiamo la prima notte in albergo. Sveglia all’alba carico bagagli e partenza per la Machame Gate, lì incontriamo le nostre guide locali e i portatori con le varie attrezzature per allestire i vari campi. Zaini in spalla e si comincia a camminare.

Page 47: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

47

AMBITO SOCIALE

Primi 1000 metri di dislivello e arrivo al Machame Camp cena e pernottamento in tende di fortuna, praticamente si dorme per terra, così anche nei campi successivi, con il meteo che non ci fa man-care niente , pioggia, neve e vento, con il proble-ma che quello che si bagnava non si poteva asciu-gare. Nonostante il maltempo tra una schiarita e l’altra si potevano ammirare panorami veramente unici. La sveglia al 3° campo alle 6,30, una veloce colazione e prepariamo gli zaini e i borsoni. Alle 7,30 partenza per il campo base con un lungo percorso di saliscendi tra una valle e l’altra con qualche tratto su rocce impervie, qualche piccola sosta per ristorarci e riposarci. Arrivati alle 16,30 circa al campo base con la possibilità di riposarci per 2 orette prima di cena e dopo cena ci prepa-

riamo gli zaini con qualcosa di caldo e lo stretto necessario per la salita alla vetta.Dopo un breve riposino di altre 2 orette sveglia e partenza con solo quello che serve. Alle 23,30 circa si parte con pile frontali e ben vestiti. Per un paio d’ore tutto relativamente tranquillo , ma a un certo punto inizia a tirare vento misto a nevischio ghiacciato e , fino a quasi l’alba non ci ha dato tregua.Prima dei 5000 metri qualcuno ha incomin-ciato a soffrire problemi di altitudine, respi-razione e di stanchezza; alla fine dopo l’enne-simo malore uno dei nostri è dovuto tornare indietro. Arriviamo a Stella Point quota 5756 la bufera ci da tregua e si dirada ma il freddo rimane; i bagliori dell’alba iniziano a rischia-rare e di fronte a noi e tutto intorno, ammi-riamo un paesaggio polare con il ghiaccio che ricopriva tutto… anche noi! Mi sembrava di essere un ghiacciolo. Ad ogni movimento sentivo scricchiolare, il freddo comunque passa in secondo piano per l’emo-zione talmente vicina è la vetta. Con i primi chiarori tentiamo di spegnere le pile ma dob-biamo aiutarci l’un l’altro perché anche le pile erano ricoperte di ghiaccio . Camminando sempre con passi lenti e rego-lari per non andare in debito di respirazione vediamo sullo sfondo la palizzata che indica il punto più alto del Kilimanjaro .La foto che riportiamo davanti alla palizzata che segna la vetta del Kilimanjaro esprime tutto il nostro entusiasmo, la gioia e la fatica trasformata in ghiaccioli di sudore . La piccola bandiera italiana, un segno di onore per tutti e orgoglio per il nostro CAI di Malo.

Alberino

Page 48: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

48

AMBITO SOCIALE

Come ormai da diversi anni, anche sabato 02 mar-zo, le famiglie di Molina si sono trovate per festeg-giare il carnevale.Tutto è inizio alle ore 20.00 in sala polivalente del centro parrocchiale. Le famiglie si apprestano alla festa con maschere di ogni tipo e dimensione: dai dinosauri agli indiani, da Alice nel Paese delle Me-raviglie agli Egizi, da fantastiche farfalle colorate a

supereroi da ogni parte del mondo!!! La musica è la sovrana della fasta, stimola ed entusiasma tutti a ballare, sor-ridere e cantare a più non posso cosicchè le melo-die che escono dallo spirito del DJ allietano la festa in un divenire gioioso del trascorrere del tempo. I bambini si rincorrono con gioia per il salone fanta-sticando di essere: chi in una foresta, chi nel salone di ricevimento delle feste del castello incantato della terra della

immaginazione dei fanciulli...e si lanciano corian-doli stelle filanti in quantità industriali (soprattutto alle persone che sedute osservano il svolgersi della festa). Non possono mancare delle lunghe tavola-te piene di dolciumi tipici di carnevale, tavole che lungo il corso della festa venivano assalite da bam-bini e genitori affamati. La festa continua con balli di gruppo che rivelano talenti inaspettati. La gioia e la felicità continua a risplendere nei volti di tutti i partecipanti per tutta la durata della festosa serata trascorsa assieme.In conclusione, un ringraziamento alle persone della nostra comunità che con grande di-sponibilità, si adoperano per organizzare queste bellissime occasioni di incontro, festa e svago per le famiglie: il carnevale, ma anche il cinema all’aperto durante l’estate, la festa di S.Giovanni Bosco ed altri eventi che rendono unita la nostra comunità.Grazie ed arrivederci per la festa di carnevale del prossimo anno...

Elisa Martina Chetta

CARNEVALE CON LE FAMIGLIE MOLINA 2019

Page 49: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

49

AMBITO SOCIALE

GOCCIA DOPO GOCCIA…AMICHE DELLA TERRA

Pensando alla nostra scuola come ad un polo per l’infanzia che ha intrapreso un percorso educativo 0/6, quest’anno insegnanti ed educatrici hanno elaborato una progettazione co-mune per Nido e Scuola dell’Infanzia. Tale progettazione permetterà ai bambini di osser-vare, giocare e imparare dall’esperienza diretta con due elementi naturali: la Terra e l’Acqua. Pertanto ad accompagnare i bambini in questo percorso di conoscenza ci saranno due per-sonaggi guida: una Talpa e una Goccia.

Inoltre per garantire la continuità tra il segmento di età 0-3 e 3-6 sono stati programmati incontri, scambi di visite, reciproche documentazioni e riflessioni. Tali incontri rappresentano un valido momento di crescita e di sviluppo sia per i bambini del Nido che per i bambini della Scuola dell’Infanzia. Infatti i più piccoli diventano più competenti imitando i più grandi nell’uso di materiale di gioco e nell’orientamento spaziale arricchendo le competenze relazionali; mentre i più grandi adottano comportamenti di “presa in cura” dei più piccoli guidandoli nella nuova esperienza.Insieme ai bambini, insegnanti ed educatrici svolgono percorsi di avvicinamento alle fe-stività. Dapprima durante il periodo dell’Avvento e ora con la Quaresima si permetterà ai bambini di conoscere, attraverso alcuni racconti, la vita di Gesù e i suoi insegnamenti. Per questi momenti di attesa e di scoperta è stata coinvolta l’insegnante Stefania Lanaro che proporrà ai bambini un laboratorio musicale e assieme a Don Giuseppe faranno vivere loro alcuni momenti di drammatizzazione. Con l’avvicinarsi della bella stagione i bambini avranno la possibilità di accedere più fre-quentemente al Parco Primo Sport 0246, all’interno del quale avranno la possibilità di

Page 50: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

50

AMBITO SOCIALE

mettersi alla prova nelle varie strutture gioco.

L’anno scolastico si conclu-derà con le feste di fine anno, durante le quali si trascorre-ranno dei momenti di con-vivialità con le famiglie e si saluterà i bambini che termi-neranno il percorso alla Scuo-la dell’Infanzia e inizieranno la nuova avventura alla scuola primaria. In questa occasione verranno ringraziati tutti co-

loro che hanno collaborato alla buona riuscita dell’anno scolastico in corso.Infine siamo soddisfatte e felici di aver raccolto un numero di nuove iscrizioni tali da con-fermare le attuali 5 sezioni della Scuola dell’Infanzia e di vantare un Asilo Nido Integrato quasi al completo. Questo ci rende orgogliose di quanto fatto finora e pronte a pensare al nuovo anno scolastico con entusiasmo.

Cogliamo l’occasione per augurarvi un sereno cammino di Quaresima e una Felice Pasqua da parte di tutti i bambini e del personale della Scuola.

Le insegnanti

Page 51: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

51

AMBITO SOCIALE

Anche per il Natale 2018, nelle vie di Molina si è ripetuta la bella esperienza del canto della Stella, per portare i nostri più sinceri auguri alle Famiglie. Sono state 6 serate intense: Nonni, ge-nitori, zii, bambini si sono ritrovati per rievocare vecchie tradizioni e vivere mo-menti di serena compagnia.Vorremmo ringraziare sentitamente tut-ta la comunità di Molina che ci ha accol-to con calore, anche offrendoci cioccola-ta calda e vin brulè.Quanto raccolto dalle offerte (E. 1690,00)

è stato interamente devoluto per sostenere i lavori di ristrutturazione del tetto esterno della Chiesa Parrocchiale.Grazie di cuore a tutti e un arrivederci, perché ci rincontreremo anche il prossimo Natale.

Il Gruppo del canto della Stella

CHE BELLO IL CANTO DELLA STELLA…

LA NORMALITÀ DEL BENE

A farci fare la cosa giusta spesso possono es-sere il coraggio e la solidarietà….Gli abitanti di Torre Melissa, una piccola frazione marittima della cittadina calabre-se di Crotone, la notte del 10 Gennaio sono stati svegliati dalle grida di cinquantuno curdi – uomini, donne e bambini disperati – il cui barchino a vela, abbandonato dagli scafisti, si era rovesciato nelle onde e rischia-va di farli affogare proprio a poche decine di metri dalla terra dove avevano sperato di trovare salvezza fuggendo dalla propria.I migranti che arrivano sulle nostre coste non sanno quasi mai nuotare, perchè provengono in gran parte da luoghi che non affacciano sul mare e molti di loro lo hanno visto per la prima volta proprio al momento di salire sulla barca della fuga.I cittadini del paese, tremila anime che vivono di turismo estivo e commercio, si sono alzati dai loro letti e si sono precipitati in spiaggia assieme al sindaco.In pochi minuti, oltre alle forze dell’ordine ed alla protezione civile, si sono gettati nell’ac-qua invernale anche semplici cittadini, pescatori o chiunque sapesse nuotare bene, e hanno riportato una per una a riva le persone in pericolo, per fortuna tutte vive.

Page 52: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

52

AMBITO SOCIALE

A terra gli altri cittadini si sono attivati per garantire un minimo di accoglienza e ristoro, portando coperte, asciugamani e bevande calde. Tutti hanno portato quello che avevano: i propri vestiti, i giubbotti, le coperte di casa ed i pigiami dei figli per i naufraghi più piccoli, quei pigiami che tengono caldi i nostri bimbi nel sonno e che sono diventati il simbolo di tutti i sogni che ogni bimbo, calabrese o curdo, dovrebbe potersi tenere addosso il più a lungo possibile.Chi aveva un albergo lo ha aperto, chi un ristorante ha cucinato i primi pasti.Le immagini del salvataggio collettivo di Torre Melissa ha fatto il giro dei telegiornali nei giorni successivi, suscitando commozione ed un plauso che, in un Paese sempre più incaro-gnito dalla paura dello straniero, abbiamo imparato a non dare più per scontato.

Nelle stesse ore altri cinquanta persone di diversa nazionalità stavano da venti giorni sulla barca umanitaria Sea Watch, tratte dai flutti ma senza ancora essere in salvo, stipa-te su uno scafo attrezzato per tirarle su dal mare ma non certo per ospitarle un mese.Senza letti né viveri a sufficienza, i migran-ti terrorizzati dalla minaccia del rimpatrio sono stati tenuti in ostaggio in mare insie-me ai volontari che li avevano salvati, usati

come arma di ricatto nel braccio di ferro tra Europa e Italia, il cui ministro degli interni, che ha fatto dei porti chiusi il suo slogan preferito, rifiutava di farli sbarcare a dispetto degli allarmi sulle condizioni a bordo.

Il paradosso che le due notizie hanno generato è quello rilevato dall’arcivescovo di Bologna monsignor Zuppi: ha fatto di più in una notte la non attrezzata Torre Melissa che i governi Europei in venti giorni.L’inadeguatezza delle risposte che la politica sta dando al fenomeno crescente ed inarresta-bile delle migrazioni è crollata come un castello di sabbia davanti allo slancio delle famiglie calabresi, che hanno risposto d’istinto alla prima regola del mare: chi è in pericolo va sal-vato.

Lo sbaglio sarebbe pensare che quello slancio debba restare l’eccezione che ci assolve come “ brava gente”, lasciando invece che i porti chiusi continuino ad essere la tollerabile normalità.

Le recenti immagini di migranti resi schiavitù umana che ci stanno arrivando come col-tellate al cuore dai centri di “accoglienza” Libici, ci dicono che siamo di fronte ad nuovo olocausto che, a differenza del primo dove nessuno o pochi sapevano, è sotto gli occhi di tutti nella più totale indifferenza politica mondiale.

Meditiamo, concludendo, sul contenuto di un passaggio della canzone di Simone Cristicchi dal titolo “Abbi cura di me”, il cui testo ci dice anche come la “normalità del bene”, prima ancora di una buona azione nei confronti del prossimo in difficoltà, possa essere la via per fare del bene a noi stessi, spesso intrisi di egoismo e chiusura verso l’altro.

Buon cammino a tutti.

Page 53: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

53

AMBITO SOCIALE

Oggi assistiamo all’ostentazione dell’ignoranza. Vorremmo cittadini che provino disagio a non avere cultura

Gli appelli, ormai, si susseguono con sempre più frequen-za. A evidenziare la necessità, ma anche l’urgenza, di un ritorno dei cattolici alla politica. Dal Papa al Presidente della Cei, ai singoli vescovi. Per il cardinale Bassetti va ri-stabilita, dal basso, una grande rete di laici per la ricostru-zione di un’Italia più solidale, europea e attenta al bene comune. Da anni i cattolici sono afoni e ininfluenti sulle vicende che riguardano il Paese. E vero che, in tempi di post cristianità, essi sono minoranza nella società. Ma il loro patrimonio di idee, cultura e valori è ancora grande. E va messo a frutto. Nel nome del Van-gelo e della dottrina sociale della Chiesa. Per una politica “alta”, come diceva Paolo VI, che è «la più alta forma di carità e di servizio». E che, ancora oggi, miri a coniugare i valori evangelici con

Adesso chiudi dolcemente gli occhi E stammi ad ascoltare…..Il tempo ti cambia fuori, l’amore ti cambia dentroBasta mettersi al fianco invece di stare al centroL’amore è l’unica strada, è l’unico motoreÈ la scintilla divina che custodisci nel cuoreTu non cercare la felicità semmai proteggilaÈ solo luce che brilla sull’altra faccia di una lacrimaÈ una manciata di semi che lasci alle spalleCome crisalidi che diventeranno farfalleOgnuno combatte la propria battagliaTu arrenditi a tutto, non giudicare chi sbagliaPerdona chi ti ha ferito, abbraccialo adessoPerché l’impresa più grande è perdonare se’ stessoAttraversa il tuo dolore arrivaci fino in fondoAnche se sarà pesante Come sollevare il mondoE ti accorgerai che il tunnel è soltanto un ponteE ti basta solo un passo per andare oltreAbbi cura di me…

Gruppo sposi “storico” 1991

VALORI EVANGELICI E PRINCÌPI DEMOCRATICI

Page 54: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

54

AMBITO CULTURALE

i princìpi democratici e costituzionali. Preoccupa l’ac-celerazione del degrado politico ed etico, cui assistiamo ogni giorno. A sbriciolarsi non è soltanto il Paese, che si vorrebbe dividere tra regioni ricche e meno ricche. Nel nome dell’autonomia, moderno “cavallo di Troia” per la secessione. Ma a sbriciolarsi sono anche le co-scienze. E il vivere comune, in un clima sempre più ran-coroso e incattivito. L’ubriacatura da populismo acceca

le menti. E genera consensi a politiche estremiste e xenofobe. A contrasto della accoglienza e integrazione degli stranieri in Italia. Come pure l’ostinata avversione, autolesionistica, all’Europa. Che andrebbe, invece, rilanciata con più giustizia, equità e solidarietà. La Chiesa è, tuttora, tra le poche forze capillari presenti nel Paese. Da dove poter trarre energie nuove e una classe dirigente ben formata. Per rinvigorire una po-litica esangue, smarrita e confusa. Oltre che “pericolosa”, quando cerca consensi a ogni costo.

Anche quello di isolare l’Italia dalle naturali alleanze in Europa e nel mondo, contrapponendosi in sterili polemiche, a nazioni al-leate e amiche. Ben venga il ritorno alle scuole di formazione alla politica, da qualche anno in ripresa nelle diocesi italiane. Contro il prevalere dell’improvvisazione al potere, che ignora ideali e cul-tura. «Oggi assistiamo all’ostentazione dell’ignoranza>>, ha detto un noto economista, Pellegrino Capaldo, che tra i suoi allievi ha

avuto Mario Draghi. «Dobbiamo avere cittadini che provino disagio a non avere una cultura, e che abbiano l’ansia di formarsela». Così, però, non è. L’appello diretto al popolo, e al suo consenso, copre insufficienze mentali e di programmi. Po-pulismo che si rafforza annientando il bilanciamento dei poteri, previsto dalla Costituzione. E privando della necessaria autonomia enti quali la Banca d’Italia 0 l’Inps. Per non dire dell’avver-sione ai corpi intermedi, indispensabili alla “democrazia rappresentativa”. Per affermare, invece, una “democrazia diretta”. O, forse, “eterodiretta”, come avviene oggi, ad esempio, con la prin-cipale forza politica al governo in Italia. Che si affida alle strategie di una piattaforma digitale privata, per interpellare il Movimento con un voto in Rete.

«La Chiesa ha il compito di ricordare che la politica è una cosa seria», ha detto monsignor Matteo Zuppi, alla presentazione dell›interessante libro Ricostruiamo la politica del gesuita

Occhetta. «Oggi si costruisce il consenso facendo leva sull›istinto, con la pancia. Si accarezza molto la pancia, ma c›è un livello molto basso in questo modo di- fare politica». E ha aggiunto: «Populismo e sovranismo hanno insoffe-renza per i gruppi intermedi che sono, invece, la garan-zia contro il totalitarismo». Ma se è chiara l’urgenza di un ritorno in campo dei cattolici, il “modo” è oggetto di un vivace dibattito: dal “partito di cattolici” ai “cattolici

nei partiti”. Ovvero, ci si chiede se disperdersi o concentrarsi (prevalentemente) in un’unica for-mazione. E c’è chi invoca gli “Stati generali del cattolicesimo italiano”. O un Sinodo delle Chiese italiane sulla situazione del Paese.

Antonio Sciortino

Page 55: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

55

AMBITO CULTURALE

Te lo trovi sempre presente ad ogni evento in Pa-ese con la sua macchina fotografica, con il suo sorriso, con la sua discrezione.Ha la passione dell’innamorato delle cose del suo Paese e non perde occasione per immortalarle e conservarle per poi farne dono a quanti le ri-chiedono.Semplice, senza pretese, ma preciso come uno storico, un ricercatore, uno che desidera scrive-re la vita sociale, dei gruppi, delle iniziative che rendono nello e ricco il nostro Paese di Malo.La fotografia è un modo, forse il più vero, per rappresentare la realtà e conservarla nel tempo. La luce è come una matita che disegna e dà for-ma agli oggetti nella nostra mente; sarà poi la

fotografia, che non mente mai, a dare corpo e veridicità a quel disegno.Alessandro ha il dono di scegliere cosa raffigurare e in che modo, rendere cioè soggettivo un soggetto. Attraverso una fotografia riesce dare un senso ai ricordi, riportarli immedia-tamente al presente, altrimenti sfuggevoli e spesso sbiaditi dal tempo. Infatti la fotografia è uno dei pochi modi per confrontarsi col passato, uno dei pochi modi per fermare il presen-te, e ancora uno dei pochi che lasceranno una vera traccia di noi nel futuro. Non importa se un tempo l’immagine fotografica si stabilizzava in bagni di acidi e oggi si trasforma in numeri binari: quello che diventa importante è il senso che ne lascia, quello che si è desiderato catturare, l’emozione che si è vissuta in quel particolare momento… Nemmeno la pittura riesce ad esprimere un istante come riesce invece la fotografia; dipin-gere è, infatti, una ipotetica e personale raffigurazione di un pensiero così come di un pae-saggio o come per qualsiasi altra cosa. Fotografare è vita, è adrenalina, è emozione. Grazie ad Alessandro per questa sua passione dedicata a tutti, indistintamente, volontariamente, piace pensare che questa passione non lo abbandoni mai.

ALESSANDRO, FOTOGRAFO

Page 56: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

56

AMBITO CULTURALE

La sezione femminile Kalianthos dell’ Associazione Amicanto ha proposto venerdì 8 marzo la quarta edizione di #Donna e l’altra metà del cielo ha quindi incontrato il sì lungo una vita di suor Maria Rosa Novello. Il successo della serata è dovuto al perfetto connubio fra i brani proposti e la testimonianza ricca di fede, speranza per l’umanità e dignità per il mondo femminile della nostra ospite, vicentina di nascita e imolese di adozione.Ha introdotto il suo intervento spiegando come sia arrivata a capire che, dopo aver fatto voto di castità e obbedienza, quello che ancora le mancava era donare al Signore il suo tempo e quindi da anni non usi più l’orologio.Ci ha raccontato che il suo papà, il giorno della consacrazione, le ha raccomandato di “essere come la grondaia” che è aperta al cielo per raccogliere ma non trattiene niente. Ha sottolineato come la donna sia nata per amare, di come il progetto di Dio sia di uguaglianza tra donne e uo-mini, di come la storia cammini e qualcosa sia cambiato ma ancora ci sia da cambiare.Lei si considera la mamma di molti bambini che ha aiutato a venire al mondo e ha contribuito a crescere: la donna è nata per amare e dare la vita, la maternità è la capacità di amare; si è figli del cuore tanto quanto figli del grembo e quindi suor Maria Rosa non fa caso né al colore né al credo … Dio non fa divisioni e se noi abbiamo il coraggio della fiducia ecco che i miracoli accadono, così come ci ha spassosamente raccontato attraverso i suoi aneddoti.La serata ha avuto un ritmo effervescente, grazie alla straordinaria energia e positività di questa mamma e nonna di moltissimi, che come dice lei ha 80 anni dietro la schiena e 1 davanti. I brani proposti dal coro hanno contribuito a scandire i suoi interventi, introducendo oppure sottoline-ando l’argomentazione. Le esecuzioni hanno attinto sia dal repertorio italiano che internaziona-le, spaziando dalle musiche ritmate alle poesie divenute canto, dalle semplici preghiere ispirate dal cuore alle ricercate riflessioni astratte.Suor Maria Rosa dice di vedere la provvidenza in quello che fa e nelle persone che incontra, dice che noi poveri non possiamo perdere la speranza nel Signore: Dio è padre di tutti, al di là delle diverse culture, perciò ci esorta a volerci bene tra di noi perché siamo un dono all’umanità.“Amiamoci, perdoniamoci. Il mondo non cambia perché i grandi si sanno mettere d’accordo,

cambia perché sappiamo amare”.Grazie Suor Maria Rosa: anche noi povere e tutti i presenti a questa se-rata ci siamo arricchiti “rubando” un pezzetto della tua umanità, che lasci sgorgare con ideali profondi e semplicità di pensiero.

Affettuosamente le tue ladreCoro Kalianthos

LA MUSICA INCONTRA IL CORAGGIO DELLA FIDUCIA

Page 57: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

57

AMBITO CULTURALE

Barbara Bortolotto,per il restauro del Santuario

dedica “Abbraccio”

ABBRACCIO

A te che ci osservi da questo dolce colle,dove il tramonto si infrange nei vetri della cupola,rivolgo il mio sorrisoquando torno a casa.

Perché tu sei casa.

A te che ci proteggi:perché una madre sempre proteggea te che custodisciin grembo il Figlio del mondoaccoccolatodentro infinite speranze di mamma,rivolgo le mie preghiere:perché una madre sempre prega.

Siamo qua ai piedi del tuo santuario:guardiamo a te,al tuo viso dolcee alle tue bracciaattorno al tuo pancione.

Siamo qua ai tuoi piedicon le nostre insicurezze,le nostre paure,le gioie e le battaglie da combattere.

Siamo madri di questo tempoche spesso ci fa paura, ma tu mamma del cielodal tuo dolce colleabbracciaci tutte.

Immagini del restauro/pulitura delle statue sul tetto del Santuario di Santa Libera

Page 58: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

58

AMBITO CULTURALE

Domenica 10 marzo si è svolto a Malo lo squero del MASCI (movimento adulti scout cattolici italiani).Che cos’è uno squero? È un incontro regionale di adulti scout.L’evento prende il nome da un luogo di lavoro, lo squero veneziano che è il tipico cantiere per la costruzione, manutenzione e ricovero delle imbarcazioni a remi, presente in vari quartieri della città di Venezia.Anche questi grandi incontri regionali di adulti scout sono pensati come cantieri o labora-tori finalizzati alla “manutenzione”, alla formazione, all’educazione permanente della per-sona.È con questo spirito che domenica 10 marzo circa 300 adulti scout hanno affrontato il tema “La fraternità per una nuova umanizzazione”, un tema complesso che è stato approfondito in quattro ambiti: società civile, chiesa, econo-mia, politica.Fin dal branco dei lupetti viene trasmessa agli scout l’importanza della buona azione da compiere ogni giorno, come gesto speciale e buono; un’azione che contagia, che si espande generando stupore, meraviglia, gioia, bontà.

Ci siamo posti degli interrogativi:Quante volte un nostro fratello, una nostra sorella ci chiede un po’ di tempo da dedica-re loro… ma diciamo di non averne, perché troppo presi da mille impegni…Altre volte un fratello o sorella tende la mano perché ha sete e fame… e noi tiriamo dritti per la nostra strada…E ancora, altre occasioni in cui non abbia-mo il coraggio di difendere i diritti di qual-cuno di fronte a chi glieli sta negando…

E quante altre possibilità perse per essere e sentirci fratelli e sorelle, anche all’interno delle nostre comunità…Come adulti scout, ma anche come cittadini responsabili, dotati di una coscienza critica, pensiamo che il nostro tempo richieda davvero una svolta per porre fine alle tante disugua-glianze odierne, che ci sembravano debellate, ma che invece continuano ad esistere.Dovremmo essere attori di un cambiamento che superi l’individualismo e l’egoismo per creare dinamiche sociali positive, stimolando politiche rispettose della dignità umana, fa-vorendo strutture economiche e produttive indirizzate al bene comune, partendo dai con-testi in cui siamo inseriti.Questo motore del cambiamento si chiama FRATERNITA’, il legame che sta alla base del grande umanesimo al quale ogni donna e ogni uomo di buona volontà, ad ogni latitudine e dentro alle più diverse tradizioni culturali, attinge.Quella fraternità per cui qualsiasi dolore e qualsiasi gioia dei nostri fratelli e sorelle non può lasciarci estranei ed indifferenti; quella fraternità che riconcilia libertà e uguaglianza e

COMUNITÀ MASCI DI MALO

Page 59: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

59

AMBITO CULTURALE

le costruisce qui ed ora. Noi scout abbiamo in questo due grandi riferimenti: san Francesco che superando la con-dizione di monaco (mono, uno) ha introdotto l’idea di frate (fratello, fraternità come grup-po), e lo sviluppo dell’insegnamento di Baden Powell che ha portato alla nascita delle co-munità capi, comunità educanti fondate sulla corresponsabilità e sul confronto.Dallo squero abbiamo colto che ognuno di noi, nel proprio piccolo, partendo dal proprio vissuto, può essere artefice di un cambiamento di rotta verso una maggiore speranza per il futuro; raccogliamo l’invito ad essere più presenti e partecipi nel proprio territorio, ad esse-re più informati, più accoglienti anche con chi non la pensa come noi, a portare contami-nazione di valori, ad essere testimoni, a camminare lungo la nostra route senza scorciatoie.

Nel pomeriggio, dopo aver gustato la pastasciutta preparata dai ragazzi del clan di Malo, siamo saliti con i nostri ospiti al Santuario di S. Libera per una visita, una riflessione sulle formelle di terracotta della Via Crucis e un approfondimento sulla devozione mariana e sull’affresco di S. Maria liberatrice, grazie agli interventi di Damiano e Laura.Una giornata intensa ed arricchente che ci ha lasciato parecchi spunti di riflessione.

Buona strada.Comunità M.A.S.C.I. Primaluna di Malo.

Page 60: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

60

AMBITO CULTURALE

ALCUNE BREVI NOTE SUGLI EMIGRATI ITALIANI NEL MONDO

Un noto pensatore del Novecento, Benedetto Croce, diceva: “Non possiamo non dirci cristia-ni”. Personalmente ritengo che l’importante sia vivere, o almeno sforzarsi di vivere, da cristiani, seguendo gli insegnamenti evangelici nelle varie circostanze della vita.Ad esempio, sul fonte dell’emigrazione, ricordar-ci anzitutto che siamo di fronte a persone prima che a un problema: questo mi sembra essere il modo più cristiano per affrontare una questione non facile.Riandando al passato pensavo a quanti italiani

sono dovuti andare all’estero, a come sono stati accolti (male, inizialmente), a come si sono inseriti e sono poi diventati cittadini dei nuovi Paesi che li hanno ospitati.Molti non sono diventati semplici cittadini, ma hanno ricoperto e ricoprono affermate po-sizioni sociali. Figli, nipoti e pronipoti di italiani sono ad esempio:

- Il Presidente dell’Argentina Mauricio Macrì - Il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro - Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo - La Speaker del Congresso americano Nancy Pelosi - L’ex Sindaco di New York Rudy Giuliani - Il Sindaco di New York Bill De Blasio - Il Governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo

e per ultimo un personaggio piuttosto noto: Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco.Sui testi di storia o su internet ne trovate molti altri, purtroppo anche molti delinquenti.Preferisco però pensare positivo e quindi ho pensato: chissà se tra qualche decennio i mi-granti accolti nella vecchia Europa potranno diventare anch’essi famosi e fare cose egregie. È un pensiero del tutto fuori luogo, o è lecito almeno rifletterci?Vorrei con queste poche note che la Comunità cristiana di Malo potesse riflettere sull’argo-mento, come sto facendo anch’io, perché vedo che non è cosa di poco conto per il nostro futuro.Sento spesso dire che la storia non insegna nulla: non è per caso che non insegna nulla a chi la ignora?

Francesco Zilio

Page 61: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

61

AMBITO CANTIERE

Cari Amici,continua il nostro impregno per il mantenimento dei beni comunitari a Molina.

Realizzato l’intervento di sistemazione in copertura della Chiesa Parrocchiale a breve ini-zieranno i lavori di ripristino delle decorazioni a soffitto.L’intervento di Restauro Conservativo, preventivamente autorizzato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici di Verona e dalla Commissione per i Beni Culturali Ecclesiastici di Vicenza, prevede il ripristino delle decorazioni pittoriche deteriorate nel soffitto ligneo della navata centrale e laterale.

Foto n°1, Decorazioni nel Soffitto ligneo de-teriorate

Come premesso in copertura, in corrispon-denza delle decorazioni a soffitto deteriorate, è stata sostituita precedentemente la guaina impermeabilizzante ed i coppi in laterizio de-gradati.

Foto n°2, , Decorazioni nel Soffitto ligneo de-teriorate

Avviato con successo il nuovo locale Bar del Centro Giovanile Don Bosco continua il no-stro impegno per il rinnovamento degli altri locali.Per il locale Corridoio al Piano Terra è previ-sto l’intervento di sostituzione della pavimen-tazione, con altra dello stesso tipo presente nel locale Bar, e della sostituzione della porte in

legno ad accesso ai locali e la sistemazione dell’illuminazione.

Foto n°3, Il locale Corridoio presso il Centro Giovanile Parrocchiale

Con il prezioso aiuto della squadra di volon-tari “tuttofare”, ci impegniamo a realizzare gli interventi descritti entro la prossima estate. La spesa complessiva preventivata è di circa 23.000,00-25.000,00 €.

RIPRISTINO SOFFITTO CHIESA MOLINAE RINNOVAMENTO LOCALI CENTRO GIOVANILE

Page 62: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

62

AMBITO CANTIERE

Da oltre un anno abbiamo inoltrato domanda alla Soprinten-denza per poter effettuare dei lavori al fine di conservare e proteggere dalle intemperie la parte esterna del nostro San-tuario di Santa Libera con una nuova tinteggiatura e poter intervenire sulle sporgenze delle colonne e decorazioni, per togliere quella muffa o tintura nerastra formatasi negli anni per lo scoloramento e le umidità.

Anche le statue dopo l’ultimo intervento di ormai 15 anni fa iniziavano ad avere qualche problemetto e quindi sono an-siose e necessitano di un consolidamento, pulitura e risana-mento mediante un trattamento anti-pioggia e anti-agenti atmosferici.

Finalmente! … finalmente è arrivata l’Autorizzazione della Soprintendenza. L’Architetto Roberto Munaretto e la restauratrice signora Laura Vajngerl hanno brindato alla conqui-sta!!! Perché, questo documento è costato viaggi a Verona, svariate lettere e rilievi, studi dettagliati e precisazioni doverose sul lavoro che si intende effettuare, sopralluogo della Soprintendente, analisi stratigrafiche delle malte, ricerca dei colori… insomma un calvario!

Abbiamo potuto così montare i ponteggi per i lavori necessari sulla facciata e alle statue. La ditta Panizzon (incaricata dei lavori) ha garantito che per maggio per la Festa del Santuario della Divina Maternità e per il Palio a Lei legato, i lavori saranno ultimati e tutto potrà svol-gersi gustando lo splendore della rinnovata struttura.

Ringraziamo fin d’ora anche quanti desidereranno sostenere con un loro contributo l’impegno di spesa preventivato in circa 50.000 euro circa con donazioni indicate in € 100 per metro quadro di lavori sul Santuario oppure con € 500 per il consolidamento, pulitura e impermeabilizzazione di una statura posta sul tetto del Santuario.

Il tema importante per la nostra comunità di Molina resta comunque l’intervento di Re-stauro della cuspide del Campanile che sarà da considerare nei prossimi anni.In questi giorni abbiamo avviato incontri con la Commissione per i Beni Culturali Ecclesia-stici di Vicenza per condividere ed illustrare le nostre proposte progettuali.L’impegno economico previsto si preannuncia importante per le nostre risorse economi-che, confidiamo sempre nella sensibilità e nel sostegno di tutti.Un sincero grazie a tutti!

Il Consiglio Pastorale ed Economico - don Giuseppe e diac. Alessandro

MAQUILLAGE A SANTA LIBERA

Page 63: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

63

AMBITO TOURS

8 giorni/7notti – AGOSTO 2019 Voli di linea da Venezia

1° Giorno: … - VENEZIA - VILNIUSRitrovo dei partecipanti nei tempi e luoghi prestabiliti; sistemazione nel bus riservato e trasferimento in aeroporto a Venezia. Incontro con nostro assistente incaricato e disbrigo delle operazioni d’imbarco. Partenza con voli di linea (non diretti) per Vilnius. Arrivo e disbrigo delle formalità doganali. Incontro con assistente locale e trasferimento in hotel. Cena e pernottamento in hotel a Vilnius.

2° Giorno: VILNIUS (escursione a Trakai)Prima colazione e pernottamento in hotel. Mattinata dedicata alla visita della città vecchia con il suo antico Municipio, la chiesa di San Pietro, la Vecchia Università, la Cappella della Madonna dell’Aurora e la Cattedrale di San Stanislav. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio escursione al Castello di Trakai (ingresso incluso). Cena in ristorante con spettacolo di folclore. Pernottamento in hotel a Vilnius.

3° Giorno: VILNIUS – COLLINA DELLA CRO-CI – RUNDALE – RIGA Prima colazione hotel. Partenza per Riga. Sosta alla Collina delle Croci, uno dei luoghi sacri del-la Lituania cattolica. Si tratta di una piccola altura frequentata fin dall’antichità dai primi cristiani ed ancora oggi straordinaria meta di culto. Nello slargo antistante la collina è la grande croce di le-gno con Cristo bronzeo, donata da Giovanni Pa-olo II in occasione della sua visita alla collina, il 7 settembre 1993. Pranzo in ristorante. Prosegui-

mento per Rundale e visita del Palazzo Rundale (ingresso incluso), fu la residenza sette-centesca dei Duchi di Curlandia opera del famoso architetto Rastrelli. Al termine partenza per Riga. Arrivo e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

TOUR CAPITALI BALTICHE CON HELSINKI

Page 64: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

64

AMBITO TOURS

4° Giorno: RIGAPrima colazione, pernottamento in hotel. Al mattino visita della città vecchia: il castello, la Chiesa di San Pietro, il monumento alla libertà, l’Opera House, il distretto Art Nouveau e la Cattedrale (ingresso incluso). Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio escursione al Parco nazionale Gauja e visita alle rovine del castello Turaida. Cena e pernottamento in hotel.

5° Giorno: RIGA – PIARNU - TALLIN Prima colazione in hotel. Al mattino partenza per Tallin, un nome musicale che significa “terra dei Danesi” visto il loro regno nei secoli passati, la più antica capitale dell’ Europa settentrionale. Cittadina vivace ed attiva ha archiviato gli anni bui dell’occupazione del regime comunista per rispolverare il suo vero passato, fatto di cavalie-ri, leggende, eroi mitologici. Lungo il percorso breve sosta a Piarnu per il pranzo in ristorante. Proseguimento per Tallin. Arrivo in serata, sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

6° Giorno: TALLINPrima colazione, cena e pernottamento in hotel. Al mattino visita della città vecchia: il Castello di Toompea, il vecchio Municipio, la Cattedra-le (ingresso incluso). Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita al parco di Kadriorg e visi-ta all’omonimo palazzo (ingresso incluso). Il Palazzo e il Parco di Kadriorg furono commis-sionati da Pietro il Grande all’architetto italiano Nicolò Michetti per far dono di una residenza

alla moglie Caterina. Oggi il palazzo è sede di una pinacoteca. Infine visita alle rovine del convento di Santa Brigida. Cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno: TALLIN - HELSINKIPrima colazione in hotel. Trasferimento al porto e partenza con traghetto per Helsinki. Arrivo e pranzo in ristorante, Pomeriggio dedicato alla visita panoramica della città: il municipio, il palazzo del Parlamento, la cattedrale nella roccia. Trasferimento in hotel. Si-stemazione, cena e pernottamento.

8° Giorno: HELSINKI - VENEZIA - … Prima colazione in hotel. Proseguimento della visita della città con bus e guida. Trasferimento in tempo utile in aeroporto e disbrigo delle operazioni d‘imbarco. Partenza con volo di linea per Venezia (non diretto). Arrivo, ritiro bagagli, sistemazione in pullman privato e trasferimento alle localita‘ di provenienza.

PROGRAMMA COMPLETO ED ISCRIZIONI IN CANONICA

Page 65: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

65

AMBITO FUTURO

Volt è un movimento paneuropeo e progressista che pro-pone un modo di fare politica nuovo e più inclusivo. Vo-gliamo portare un cambiamento reale a tutti i cittadini d’Europa. Un nuovo approccio paneuropeo serve a vince-re le sfide presenti e future: cambiamenti climatici, dise-guaglianze economiche, immigrazione, conflitti interna-zionali, terrorismo, l’impatto della rivoluzione tecnologica sul lavoro. Limitati dai confini e dalle divisioni, i partiti nazionali non sono in grado di affrontare queste sfide: è invece necessario che noi Europei iniziamo a lavorare tutti

insieme, come un solo popolo. Essendo un movimento politico transnazionale, Volt vuole allora aiutare gli Europei ad unirsi per creare una visione e un sentire comuni, condividere buone pratiche e sviluppare nuove politiche, insieme.Un nuovo modo di fare politica, per un nuovo millennio.

Storia

Mentre discute con Colombe Cahen-Salvador degli effetti della Brexit sulla loro vita, il 23 Giugno 2016 Andrea Venzon pensa che sia giunto il momento di passare dalle parole all’a-zione. Così, decide di creare una nuova piattaforma politica. Da quel momento in poi, l’idea di Volt inizia a svilupparsi e i due cominciano a lavorare per farla diventare realtà. Insieme al grande entusiasmo di Damian Boeselager, unitosi nel gennaio 2017, il piccolo gruppo inizia davvero a fare sul serio. Il 29 Marzo 2017, giorno in cui la Gran Bretagna ha ufficial-mente stabilito l’attivazione del processo definito dall’Articolo 50 del Trattato di Lisbona, il gruppo crea la prima pagina Facebook di Volt e, con un click, dichiara l’inizio della sua sfida allo status quo. Senza fondi, nomi famosi, o supporto politico, Volt cresce fino a diventare un movimento politico con centinaia di membri in quasi tutti i Paesi europei. Il motivo per cui Volt è nato è che le tendenze reazionarie e populiste stanno minacciando i valori in cui i nostri membri credono, e le fazioni politiche tradizionali non riescono più a fornire risposte concrete alle sfide del presente.

Obiettivi

Volt sta fondando sezioni in diversi Paesi europei per partecipare alle elezioni locali, nazionali ed europee con gli stessi valori, linee guida e obiettivi. Il nostro primo traguardo è quello di presentare alle Elezioni Europee del 2019 i nostri candidati in almeno 7 Stati membri. Perché sette? Perché se il movimento riesce ad eleggere 25 Parlamentari europei in almeno 7 Stati membri, potrà formare il primo gruppo del Parlamento Europeo riferito ad un partito trans-nazionale: qualcosa che nessun altro è mai riuscito a fare! Dopo le Europee, Volt si presenterà anche alle elezioni nazionali e locali in tutto il continente e oltre!

VOLT

Page 66: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi

LA VOCE DI SANTA LIBERA

MAGGIO 2015

LA V

OC

E D

I SA

NTA

LIB

ER

A

66

AMBITO FUTURO

Contattaci

• Domande generiche e commenti [email protected] • Richieste da stampa e media [email protected]

“Vi informiamo che presso l’ufficio anagrafe del Comune di Malo è attivata la raccolta firme per la partecipazione alle prossime elezioni europee del Movimento denominato VOLT.E’ una iniziativa di giovani di tutte le nazioni europee, con un programma sovranazionale, che mira al rafforzamento dell’ideale di Europa. Secondo noi si tratta di una iniziativa molto importante di questi tempi, a maggior ragione perchè parte da giovani che si sentono citta-dini europei prima che nazionali. A prescindere su chi cadrà la scelta di voto di ciascuno ci pare importante che possano raggiungere le firme sufficienti per presentarsi.

Page 67: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi
Page 68: La Voce Aprile 2019 bozza v06...fronte a tanta ricchezza di vita, noi possiamo solo balbettare un “G R A Z I E”. Ora ci lasciano. A luglio cambiano residenza. Protestare, lamentarsi