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Dagli Alimenti all’Alimentazione Come misurare e conservare la biodiversità marina della Calabria

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Dagli Alimenti all’Alimentazione

Come misurare e conservare la biodiversità marina

della Calabria

Progetto POF 2013/2014 Numero n° 1, Anno 2014

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EDITORIALE

Di Mollica Laura

Cari lettori,

gli alunni del primo e secondo biennio sono lieti di presentarvi il giornalino rappresentante i pro-getti POF attuati nel nostro Istituto nel corrente anno scolastico che ci ha reso protagonisti du-rante gli incontri pomeridiani nei mesi di marzo-aprile-maggio.

Ci presentiamo! Siamo i ragazzi dell’ITAS B.Chimirri di Catanzaro, scuola che offre un piano for-mativo a 360°, dalla formazione didattica in aula, alle attività di laboratorio, ai progetti di migliora-mento quali i progetti P.O.F. e i progetti del piano integrato PON, alternanza scuola-lavoro, viag-gi d’istruzione. È una scuola inclusiva impegnata nel realizzare il successo scolastico per ogni alunno sostenendolo, e valorizzandolo nella sua individualità. Al termine del nostro percorso for-mativo scolastico acquisiremo conoscenze, abilità e competenze nelll’ambito scientifico sanitario e ambientale. L’Istituto offre un’ampia offerta che ci permetterà l’inserimento nel mondo del la-voro, dell’Università e dell’istruzione tecnica superiore.

In questo numero parleremo dell’importanza della sana alimentazione, delle preziose proprietà del bergamotto, della nutraceutica, dell’influenza del messaggio pubblicitario concludendo con l’esito del sondaggio svolto sul territorio riguardante la “Lettura dell’etichetta” nell’ambito del pro-getto POF “ Dagli alimenti all’alimentazione” che ha visto impegnati gli alunni del secondo bien-nio dell’Istituto.

L’ITAS “B. Chimirri” ha inoltre, ormai da molti anni, riservato un ruolo fondamentale all’educazio-ne ambientale in quanto modello privilegiato di sperimentazione di percorsi formativi e innovativi, in cui si integrano conoscenze, azioni e comportamenti; in questo ambito si orienta il progetto “Come misurare e conservare la biodiversità marina della Calabria” che ha visto impegnati gli alunni del primo biennio dell’istituto.

Buona lettura!

L’alimentazione: tra qualità e inganno 3

Lettura dell’etichetta 4

La versatilità del bergamotto 7

Il cibo come medicina: la Nutraceutica 8

Le tartarughe marine 9

Tutela della Biodiversità 10

Le nidificazioni in Provincia di Catanzaro 11

IN QUESTO NUMERO

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L’alimentazione consiste nell’assunzio-

ne da parte dell’organismo di alimenti

indispensabili al suo metabolismo e alle

sue funzioni vitali quotidiane. Conven-

zionalmente si tende ad associare il

significato di alimentazione a quello di

nutrizione. C’è però una bella differenza

tra cibarsi per soddisfare la fame ed

assumere principi nutritivi indispensabili

per la nostra salute.

Si definisce alimento ogni sostanza as-similata dall’organismo vivente per la propria nutrizione. Nell’acquisto di un alimento si tende ad essere influenzati da diversi fattori esterni, quali ad esem-pio il passaparola, la provenienza, l’a-spetto della confezione e il messaggio pubblicitario. È proprio quest’ultimo il fattore più ingannevole che porta nella maggior parte dei casi all’acquisto di prodotti privi di ottimi valori nutritivi ma simpatici e divertenti, capaci di soddi-sfare il gusto del piacere.

La pubblicità mette inoltre in risalto la

competizione di prodotti di uguale

genere evidenziandone le loro diver-

se proprietà nutrizionali. Ponendo a

confronto lo yogurt Yomo e Parmalat

per esempio, la competizione è alta.

Sulla confezione vengono infatti

messi in evidenza le proprietà nutri-

zionali che esaltano le qualità del

prodotto aumentandone la vendita.

Essere consumatori critici e consape-

voli attraverso un’attenta lettura

dell’etichetta nutrizionale può essere

un aiuto per codificare i messaggi

pubblicitari.

Chiara Procopio

Ylenia Esposito

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L'etichetta è la carta d'identità dell'alimento: riporta informazioni sul contenuto nutrizionale del prodotto e fornisce una serie di indicazioni per comprendere come i diversi alimenti concorrono ad una dieta cor-retta ed equilibrata.

Saper leggere correttamente le etichette rappresenta un atto di responsabilità per il nostro benessere e la nostra famiglia. Ci aiuta, infatti, ad inserire i vari alimenti nella nostra alimentazione quotidiana ren-dendola sana e sicura. L’etichetta garantisce una rigorosa descrizione del prodotto, dei suoi componenti e delle sue funzioni. Tali informazioni consentono al consumatore di fare una scelta consapevole e re-sponsabile.

In etichetta sono indicati:

- denominazione vendita;

- elenco ingredienti;

- quantitativo netto;

- termine minimo di conservazione;

- marchio depositato;

- marca fabbricante;

- sede di fabbricazione e di confezionamento.

Il nostro progetto POF "Dagli alimenti all'alimentazione" ha previsto la somministrazione di un questio-nario alla popolazione su questo argomento.

Di seguito il questionario sottoposto a circa 40 persone e i relativi risultati, dalla cui analisi è emerso che la maggior parte delle persone legge l’etichetta, non si fa influenzare dai costi del prodotto, controlla le tabelle nutrizionali, la data di scadenza prima dell’acquisto e si lascia influenzare dalla pubblicità.

Davide Considerato

Barbara Lia

Sara Nisticò

Fig. 1 Grafico rappresentante gli individui della popolazione intervi-stata che leggono l’etichetta prima di acquistare un prodotto.

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Fig. 2 Grafico rappresentante gli individui della popola-zione intervistata in grado di codificare le informazioni contenute in etichetta.

Fig. 3 Grafico rappresentante gli individui della popolazio-ne intervistata in grado di confrontare prodotti di uguale genere.

Fig. 4 Grafico rappresentante l’influenza di pubblicità, passapa-rola, provenienza del prodotto e aspetto della confezione sull’acquisto.

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Fig. 5 Grafico raffigurante la conoscenza dei marchi che certificano la qualità dei prodotti. La maggior parte delle persone intervistate riconosce i marchi

Fig. 6 Grafico raffigurante il numero degli intervistati in grado di riconoscere i prodotti DOP e DOC

Fig. 7 Grafico raffigurante il numero degli intervistati sulla conoscenza degli alimenti OGM

Fig. 8 Grafico raffigurante il numero degli intervistati che leggono le tabelle nutrizionali prima dell’acquisto.

Fig. 9 Grafico raffigurante il numero degli intervistati consapevoli delle differenze tra grassi saturi e insaturi

Fig. 10 Grafico raffigurante il numero degli intervistati che sceglie il prodotto senza essere influenzata dal prezzo

Fig. 11 Grafico raffigurante il numero degli intervistati che controlla la data di scaden-za prima dell’acquisto.

Fig. 12 Grafico raffigurante il numero degli intervistati che controlla il peso netto del prodotto dichiarato in etichetta.

Fig. 13 Grafico raffigurante il numero degli intervistati che in base al codice presente sulle uova è capace di risalire al tipo di allevamento.

Fig. 14 Grafico raffigurante il numero degli intervistati che controlla l’integrità della confezione al momento dell’acquisto.

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L’origine del bergamotto è incerta. La maggior parte delle persone pensano che esso derivi da un in-nesco o da una mutazione genetica dell’arancio amaro con il limone. Reggio Calabria è l’unico luogo do-ve cresce la pianta del bergamotto essa è infatti anche il simbolo dell’intera zona e della città. Ultima-mente con la costruzione del nuovo aeroporto e di nuove strade i berga-motteti si sono ridotti. Il bergamotto è un albero che appartiene alla fa-miglia degli agrumi e come l’arancio e il limone appartiene alla famiglia delle Rutacee . La prima piantagio-ne di alberi di bergamotto fu fatta da Nicola Parisi nel 1750, questa piantagione si trovava vicino la co-sta reggia nei pressi di Reggio Ca-labria dove si trova tuttora. Il nome bergamotto deriva dal turco “beg armudi” cioè pero del signore. È un agrume del genere citrus. L’albero del bergamotto è alto dai 3 ai 4 me-tri, i suoi fiori sono bianchi con 5 petali e sono molto profumati; è un frutto simile all’arancia di colore va-riabile dal verde al giallo in base alla sua maturazione con una buc-cia sottile e liscia e il suo peso varia dagli 80 ai 200 grammi, il frutto è grande poco più di un’arancia e me-no di un pompelmo, le foglie sono lucide e carnose come quelle delle arance e non cadono mai nemme-no in inverno. La fioritura e le nuove foglie nascono appena finisce la stagione delle piogge agli inizi di marzo mentre la maturazione avvie-ne da novembre a febbraio. La buccia è molto ricca di oli essenzia-li, la polpa è suddivisa in dodici o quindici spicchi e fornisce un succo molto acido e amarognolo. Il berga-motto ha una vita di 25 anni, la sua produttività è molto influenzata dalla temperatura e dalle piogge mentre sopporta bene il caldo.

Le peculiarità del bergamotto ven-gono adottate sia in campo indu-striale, ad esempio come fragranza nei cosmetici, sia in campo medico poiché è stato dimostrato da studi recenti la sua efficacia nel ridurre i livelli di colesterolo cattivo LDL grazie alla presenza di flavonoidi (naringina, neoeriocitrina, neoe-speridina).

Inoltre ha effetti di modulazione della glicemia plasmatica, antin-fiammatori, disinfettanti e cicatriz-zanti. Viene anche utilizzato in pa-tologie quali il glaucoma, l’asma bronchiale e nei soggetti bradicar-dici.

Giada Romano

Chiara Procopio

Maria Cristina Lanzo

Ylenia Esposito

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La Nutraceutica è una giovane scienza che utilizza alimenti convenzionali che, oltre al valore nutrizionale di base, contengono sostanze in grado di regolare alcune funzioni per recare benefici alla salute dell’uo-mo.

“Nutraceutica” deriva dalla fusione di due termini: nutrizione e farmaceutica. Questo termine è stato conia-to dal Dr. Stephen De Felice nel 1989 anche se l’utilizzo del cibo come medicina risale ai tempi di Ippo-crate. Le sostanze nutraceutiche derivano dalle piante e dagli alimenti difatti esempi sono la soia, i broc-coli, l’uva rossa, l’aglio, i semi di lino, le bacche, il latte, il riso rosso e il bergamotto. I nutraceutici possono essere assunti inserendo nella dieta gli alimenti funzionali come il latte arricchito di vitamina D e omega 3, yogurt oppure sotto forma di integratori alimentari, in compresse o in capsule.

Lo yogurt è un nutraceutico naturale in cui sono presenti batteri lattici, organismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, comportano diversi benefici alla salute, allo stesso modo i probiotici sono nutraceutici contenenti batteri lattici consigliati durante o dopo una terapia a base di antibiotici per riequilibrare la flora intestinale, recando inoltre numerosi benefici anche al cavo orale. Tra i batteri più importanti vi sono i lat-tobacilli e i bifidobatteri. Oltre ai probiotici, in commercio sono presenti i prebiotici derivanti soprattutto dal-le fibre vegetali come l’inulina o i FOS (frutto-oligosaccaridi). Il loro meccanismo di azione è quello di favo-rire la crescita dei microrganismi probiotici e contribuiscono al mantenimento del benessere generale dell’organismo, migliorando l’assorbimento dei sali minerali e dell’utilizzo di vitamine, promuovendo l’attivi-tà del sistema immunitario. Essi sono presenti negli alimenti vegetali ricchi di fibre come asparagi, legumi, frutta secca e avena che risultano essere nutraceutici naturali.

Ippocrate: Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo

Alessia Bonofiglio

Noemi Caracciolo

Chiara Lodari

Daria Gallelli

Giada Romano

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La Tartaruga marina (Caretta caretta, LINNEO 1758) è la tartaruga più comune del Mar Mediterraneo. La specie è molto minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e a rischio di estinzione nelle acque territoriali italiane. La Caretta caretta è una tartaruga ancora poco conosciuta come del resto la maggior parte delle tartarughe marine. Sono ani-mali perfettamente adattati alla vita acquatica grazie alla forma allungata del corpo ricoperto da un robusto guscio ed alla presenza di “zampe” trasformate in pinne. Alla nascita misura circa 5 cm. La lunghezza di un esemplare adulto è di 80 – 140 cm, con un peso variabile tra i 100 ed i 160 kg. Le tartarughe, come tutti i rettili, hanno sangue freddo il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h, nuotando agilmente con il caratteri-stico movimento sincrono degli arti anteriori. Sono animali onnivori, si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi, bambole, portachiavi, bottoni, penne, posate e altri oggetti di plastica. Tutte le specie di Tartarughe marine sono animali protetti. Per questo motivo la loro conservazione viene sottolineata sia dalla nor-mativa Comunitaria sia da quella Internazionale (Convenzione di Bonn 1979, Convenzione di Berna 1979, Conven-zione di Washington 1973, Convenzione di Barcellona 1995). La Caretta caretta è inoltre inserita negli Allegati II e IV della Direttiva habitat del 1992 e nell’Allegato I della Direttiva Uccelli. Con il DPGR- Ca n. 104 del 29 Luglio 2013 è stata costituita ufficialmente la Rete minima Spiaggiamento della Regione Calabria con l’intento di tutelare gli anima-li marini spiaggiati e agire concretamente attraverso la salvaguardia ed il recupero di animali in difficoltà.

Dal lontano 1990 il Centro di Brancaleone si occupa di ristabilire gli esemplari catturati accidentalmente dalla piccola pesca costiera, di informare e sensibilizzare il grande pubblico sullo stato di queste tartarughe mostran-done le cause principale che minacciano questa specie.

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L’obiettivo educativo del progetto è stato la formazione di giovani attenti e sensibili ai problemi del territo-rio, al fine della sua tutela e della valorizzazione delle risorse ambientali e naturalistiche legate al mare e alla fascia costiera. I ragazzi hanno riscoperto un universo, quello marino, che malgrado sia onnipresente nella vita e nella storia del nostro territorio, è troppo spesso ignorato e del tutto sconosciuto a chi quotidia-namente ci vive accanto. Il progetto in linea con le Direttive dell'Unione europea che ha adottato una stra-tegia per arrestare la perdita di biodiversità nell'UE entro il 2020 e proteggere, valutare e ripristinare la biodiversità e i servizi ecosistemici nell’UE entro il 2050, ha voluto risvegliare l'attenzione degli studenti, in quanto cittadini responsabili, sull'urgenza di attuare delle misure concrete per arrestare la perdita di biodi-versità.

Il Mediterraneo, una delle principali eco-regioni del pianeta, risulta essere, per la sua ricchezza di biodi-versità, tra i più importanti ecosistemi al mondo. La conoscenza dei popolamenti animali e vegetali, delle condizioni chimico-fisiche e microbiologiche della colonna d’acqua sono indispensabili in una strategia che mira a ridurre le pressioni più forti subite dall’ambiente marino.

Purtroppo i nostri mari e le nostre coste sono un ecosistema fragile e facilmente degradabile la cui altera-zione è, in primo luogo, il risultato tangibile di una scarsa educazione ambientale. Al tempo stesso, la realtà sociale, territoriale e produttiva di oggi è tale da richiedere un uso molto intenso delle risorse am-bientali della fascia costiera, creando una sorta di conflitto fra i livelli di benessere raggiunti e le nuove aspettative culturali legate alla tutela dell’ambiente e della natura. Lo studio e la salvaguardia dell'ambien-te marino costituiscono, quindi, un investimento di estrema importanza per qualsiasi paese svolga attività intimamente legate al mare ed al suo stato di salute, quali la pesca ed il turismo. Imparare a distinguere gli usi legittimi dell’ambiente da quelli nocivi e operare di conseguenza è pertanto un impegno che tocca

la sfera di responsabilità di ogni cittadino. Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 104 del 29 Luglio 2013 recante “Linee guida operative per la costituzione di una rete minima d'intervento tesa alla gestione degli spiaggiamenti di fauna acquatica sulle coste della Regione Calabria. Obietti-vo SVET.”, la Regione Calabria ha istituito la Rete Regionale Spiaggiamenti volta a gestire, secondo le linee guida del MATTM, gli eventi di spiaggiamen-to di animali marini che avvengono lungo le coste calabresi. La costituzione della Rete Regionale Spiaggiamenti rappresenta il riconoscimento ufficiale da parte delle Istituzioni del lavoro di squadra proficuamente svolto, sin dal 2011, dai biologi del CSC in collaborazione con i Servizi Veterinari delle

Aziende Sanitarie Provinciali, le Capitanerie di Porto, le Sezioni Provinciali dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno.

Gli allievi impegnati nel progetto hanno acquisito nel corso dello stesso competenze tali da eseguire: Biometrie su animali vivi e deceduti Tecniche di stabilizzazione animali in difficoltà e/o feriti Determinazione sistematica della specie Determinazione del sesso

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Nel periodo di Maggio le tartarughe femmina si avvicinano a riva per deporre le uova e, dopo aver scavato una buca, vi depongono circa 100 uova che ricoprono con la sabbia. L'incubazione delle uova dura oltre sessanta giorni. Dopo la schiusa, che avviene generalmente di notte, i piccoli riemergono dalla sabbia e si dirigono subito verso il mare.

La nidificazione ed il successo riproduttivo della Caretta Caretta sono minacciati da numerosi fattori am-bientali ed antropici: la pulizia delle spiagge, la predazione da parte dei ratti, dei gabbiani e dei cani randa-gi, l'affollamento della spiaggia e la balneazione, l'erosione costiera, le mareggiate. Nel corso dell’estate 2012, sono stati 6 i nidi di Caretta caretta ritrovati e monitorati nella Provincia di Catanzaro che hanno da-to alla luce circa 500 piccoli. Questi hanno, infatti, un’eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origi-ne, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri.

Alcuni studi hanno dimostrato che le piccole, appena nate, sono capaci di immagazzinare le coordinate terrestri del nido, grazie al magnetismo, ai ferormoni e ad altre caratteristiche ambientali, che permettono loro un imprintig della zona natia. È essenziale che raggiungano il mare da sole, senza contatti umani per non perdere la memoria del nido dove dovrebbero tornare, circa 25 anni dopo, per nidificare.

Nel corso del progetto gli allievi sono stati informati sui comportamenti da adottare in caso di ritrovamento di neonati. Nelle immagini che seguono si osserva la realizzazione di un diorama ovvero la rappresenta-zione tridimensionale del nido. La sabbia utilizzata è quella campionata dagli allievi durante l’uscita didatti-ca, le tartarughine sono state realizzate in cera su stampi di reali dimensioni gentilmente concessi dal

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“Dagli alimenti all’alimentazione” “Come misurare e preservare la

biodiversità marina della Calabria”

Considerato Davide Crispo Roberta

Nisticò Sara Critelli Antonio

Romano Giada Donnemma E. Rose

Battaglia Giorgia Formica Noemi

Cariati Chiara Perri Ylenia

Faragò M. Valentina Garoffalo Doriana

Lia Barbara Guerriero Aurora

Sabato Myriana La Peruta Emanuele

Sculco Roberta Romeo Alessandra

Caracciolo Noemi Romeo Angela

Gallelli Daria Rubino Maria Rita

Bonofiglio Alessia Talotta Giovanna

Lodari Chiara Gigliotti Simone

Esposito Ylenia Trapasso Laura

Lanzo M.Cristina Gugliotta Lucia

Mollica Laura Corrado Manuel

Procopio Chiara Riccio Graziele

Rotella Simone

Amato Alessandro

Bagnato Deborah

Curcio Francesca

Curto Pasquale

Docente Esperto Esterno Docente Esperto Esterno

Dr.ssa Vanessa Costa Dr.ssa Stefania Giglio

Tutor del progetto Tutor del progetto

Prof.ssa Grazia Sestito Prof.ssa Maria Carmela Calvieri

Gli alunni del primo e secondo biennio