Come fare il check up della propria U.O. -...
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Management della Responsabilità
Sanitaria Milano novembre 2013
Come fare il check – up della
propria U.O.
L’analisi sistemica
dell’organizzazione
PROGEA S.r.l. - Via Pietrasanta 12, 20141 MILANO - 02 58.30.29.94
Mario Faini
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Sistema
Un’organizzazione può essere “letta” come un sistema,
comunicante con l’ambiente esterno, costituito da un
insieme di parti e di relazioni tra parti (interdipendenza),
che tende al raggiungimento di un fine
La vostra U.O. è un sotto-sistema del più ampio sistema
organizzativo d’azienda: per comprenderla e governarla
occorre riconoscere tutte le sue parti e i legami che ci
sono tra di esse e con il resto dell’organizzazione
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L’approccio sistemico
L’insieme delle parti: presenza di più componenti
materiali e immateriali
Le relazioni: interdipendenza e comunicazione
tra le parti
Il fine: attivazione di relazioni organizzative
finalizzate agli obiettivi del sistema
Per “leggere” quindi la vostra U.O. bisogna considerare:
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• Il concetto di sistema: l'organizzazione è un sistema in cui un cambiamento in una qualsiasi parte produce cambiamenti in tutte le altre
se introduco un sistema di accettazione elettronica del paziente in PS devo decidere
chi dovrà occuparsene (attribuire ruoli), dovrò chiedere all’UO Risorse Umane di
programmare la formazione necessaria, le informazioni si dovranno integrare con il
sistema informativo aziendale, etc.
Seiler propone (1967) un modello concettuale per rappresentare un
sistema organizzativo che sarà ripreso in seguito da Rugiadini
(1979), che si basa su:
Il sistema organizzativo
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• Il concetto di gerarchia di sistemi: un sistema è formato da sistemi via via minori che è possibile studiare con schemi più semplici, per poi tornare ad una visione globale
voglio analizzare il comportamento organizzativo tutti i membri del mio
Dipartimento: le unità elementari sono il comportamento di ciascun
individuo. Prima considero le relazioni tra il comportamento di tale individuo
con quello degli altri del suo stesso gruppo di lavoro. Poi quello di tale
gruppo con gli altri gruppi con cui è più vicino nella stessa UO. Poi con
quello delle altre UO del Dipartimento, fino ad arrivare all’intera struttura
dipartimentale
Il sistema organizzativo
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• L’idea di equilibrio dinamico del sistema: l’organizzazione opera in un
ambiente dinamico che con i suoi mutamenti sollecita il sistema a
ricercare nuovi equilibri
La Regione (ambiente) promuove un progetto di valutazione del rischio. Il
sistema organizzativo (Ospedale) ricerca nuovi equilibri definendo specifiche
procedure, conferendo maggiore potere organizzativo all’UO Rischio,
formando il personale, prevedendo meccanismi di integrazione tra le varie
UO, monitorando e sistematizzando le informazioni sul rischio clinico, etc.
Il sistema organizzativo
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• L’idea di un meccanismo input-output: Il comportamento organizzativo
può essere considerato un processo di trasformazione di determinati
fattori di entrata (input) in certi risultati (output)
La combinazione e trasformazione di strategia, risorse umane, idee, valori,
tecnologie, risorse economiche, processi, strutture consentono di ottenere
risultati (cura e assistenza ai pazienti)
Il sistema organizzativo
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• Il concetto di feed back: i risultati effettivamente prodotti diventano a
loro volta input del sistema grazie al meccanismo del feedback
è il mezzo mediante il quale il sistema raggiunge l’equilibrio: se si verifica
una forte mobilità passiva per via dell’abbassamento della qualità delle
prestazioni fornite dalla mia UO, il meccanismo di feed-back mi avverte
della necessità di un urgente cambiamento organizzativo
Il sistema organizzativo
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vincoli
scelte
feed back
ambiente input outputcomportamento
Il modello di Seiler
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Sulla base del modello di Seiler, Rugiadini ha proposto un modello
generale di sistema organizzativo che evidenzia i seguenti aspetti:
• distinzione fra variabili ambientali e variabili interne al sistema
organizzativo
• distinzione fra variabili interne del tipo input e variabili risultanti di
tipo output
• la distinzione delle variabili interne in: variabili istituzionali, variabili
individuali, variabili tecniche, variabili sociali e variabili organizzative
• richiamo a processi di retroazione e di dinamismo del sistema
Il modello di Rugiadini
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Individuali
Variabili
Organiz-
zative
Istituzionali
Sociali
Tecniche
Variabili interne (input)
Sistema Organizzativo
Co
mp
orta
men
to
org
an
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o
Varia
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mb
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Fin
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Istitu
zio
nali
Variabili
risultanti
(output)
Efficacia
organiz-
zativa
Soddisfa-
zione
individuale
vincoli
opportunità
Il modello di Rugiadini
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Insieme di fenomeni esterni all’organizzazione che hanno su di essa
un’influenza rilevante
• situazione generale dei settori economici in cui l’impresa opera
• situazione generale dei mercati
• regolamentazioni pubbliche
• fenomeni demografici, culturali, del territorio
• mercato del lavoro
• cultura diffusa in una società
• progresso tecnologico
Le variabili ambientali
normativa regionale, invecchiamento della popolazione, aumento di utenza
proveniente da altri Paesi, modifica dei sistemi di finanziamento,
cambiamento delle tariffe, aumento della cultura della qualità, nuove
tecnologie, nuove modalità di inserimento di risorse (es. cooperative di
infermieri)
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• modalità operative e applicative di cui si avvale il lavoro nello
svolgimento dei processi produttivi
• attrezzature, apparecchiature, strumenti impiegati che possono
influenzare l’attività di lavoro
• know-how e conoscenze applicate agli strumenti e ai processi
• cambiamenti in queste variabili influenzano spesso gli assetti di
fondo dell’organizzazione
Le variabili interne
Tecniche
Apparecchiature mediche, attrezzature sanitarie, strumentario chirurgico,
strumenti diagnostici e per immagini, apparecchiature informatiche,
conoscenze e competenze del personale per utilizzarle
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• fanno riferimento all’assetto dell’istituto cui il sistema organizzativo
appartiene
• strutturano i poteri e le prerogative di organi e ruoli fondamentali
• determinano le modalità con cui vengono prese le decisioni
strategiche
• assetto di governance
Istituzionali
Le variabili interne
modalità con cui il Direttore di UO prende le decisioni (ad es. coinvolge i suoi
collaboratori?), come queste sono influenzate da altre parti
dell’organizzazione (es. Direzione Generale, altre UO.
Se e come il Dir. della UO rende consapevoli i suoi collaboratori degli
obiettivi da raggiungere
Se e come riconosce i loro risultati
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caratteristiche delle persone che operano nel sistema organizzativo
rilevanti per il funzionamento dell’organizzazione
Individuali
• età
• sesso
• istruzione
• esperienza
• know-how
ESTERNE
• valori
• atteggiamenti
• bisogni
• abilità
• motivazioni
INTERNE
l’influenza dei fattori individuali è rilevante e rappresenta una delle ragioni
per cui ogni assetto organizzativo è unico
Le variabili interne
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Individuali
• età
• sesso
• istruzione
• esperienza
• know-how
ESTERNE
Le variabili interne
Come si compone il personale della mia UO per numero, età, sesso?
Che titolo di studio hanno ? (es. gli infermieri hanno fatto il master, i medici
che esperienza professionale hanno maturato, etc.)
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Individuali
- valori - atteggiamenti
- bisogni - abilità
- motivazioni
INTERNE
Le variabili interne
Chi dei miei collaboratori è interessato a fare carriera? - Bisogni
Se delego e attribuisco responsabilità i miei collaboratori sono motivati o
qualcuno ne è spaventato? - Atteggiamenti
Chi è più bravo ad eseguire un certo tipo di intervento chirurgico? – Abilità
I miei collaboratori sono tutti disponibili a trattenersi oltre l’orario di lavoro o
ad essere reperibili? – Motivazioni
Il mio continuo orientamento all’efficienza è condiviso ? - Valori
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• Valori: significato etico che l’individuo attribuisce a cose, persone,
gruppi, situazioni, etc.
• Atteggiamenti: modo di porsi (positivo o negativo) della persona
rispetto ad una certa classe di oggetti, attività, situazioni, etc.
• Bisogni: necessità per soddisfare le quali si agisce un certo
comportamento
• Abilità: capacità personali di identificare un problema, elaborare le
alternative di soluzione, scegliere e realizzare la linea di azione
prescelta
• Motivazione: spinta all’azione (moto ad azione) tramite cui l’individuo
è stimolato ad attivare energie operative
Individuali (interne)
Le variabili interne
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• relazioni sociali di tipo non gerarchico che si stabiliscono nell’ambito
dell’unità organizzativa di appartenenza, in altre unità, con persone
esterne all’impresa (clienti, fornitori, ecc.)
• si collocano tipicamente all’interno di gruppi e sono rilevanti per il
comportamento organizzativo
• le persone non operano come individui isolati sensibili soltanto alle
loro motivazioni, ma sono influenzati dalle relazioni che si stabiliscono
nel gruppo
Sociali
Le variabili interne
All’interno della mia UO, il personale tende a dividersi in gruppi ?
Che tipo di rapporto c’è tra questi gruppi, è collaborativo, competitivo o conflittuale?
Al di là del ruolo organizzativo formale di ciascuno, c’è qualcuno che ha una certa
autorevolezza ed è particolarmente ascoltato?
Il rapporto tra i vari gruppi informali genera problemi di coordinamento nella UO?
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Organizzazione formale/ informale
Organizzazione
formale
• posizione
• regole
• potere
• team
Organizzazione
informale
• ruolo
• norme
• influenza
• gruppi informali
Le variabili interne
Sociali
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L’analisi delle variabili viste finora (istituzionali, tecniche, individuali,
sociali) fornisce una “mappatura” della realtà organizzativa osservata (es. la
vostra U.O.)
Esse sono le “forze” principali che alimentano il funzionamento del sistema
Per poterle ricondurre al conseguimento degli scopi aziendali bisogna agire
sulle
Variabili organizzative
Le variabili interne
ossia gli strumenti a disposizione del management per
cambiare il comportamento organizzativo ed orientarlo al
raggiungimento degli obiettivi aziendali
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Sono classificabili in tre grandi categorie:
• Struttura organizzativa: criteri con cui viene effettuata la divisione
del lavoro e il coordinamento delle attività
• Sistemi o meccanismi operativi: insieme dei processi che
esplicitano gli obiettivi di gestione e ne verificano il raggiungimento,
garantiscono i flussi di informazioni, valutano/responsabilizzano i
soggetti che operano nell’organizzazione
• Stili di direzione: modalità attraverso cui si esercita il comando
Variabili organizzative
Le variabili interne
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Rappresenta “l’ossatura dell’azienda” e riguarda principalmente due
aspetti:
1. divisione del lavoro tra i vari soggetti
2. coordinamento
La struttura organizzativa
Le variabili interne - Organizzative
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Divisione del lavoro (es. di organigramma di UO)
Le variabili interne - Organizzative
Responsabile di
struttura
complessa
Responsabile di
struttura Semplice
A
Responsabile di
struttura Semplice
B
Incarico di
Alta
specializza
zione Alfa
Medico 1
Medico 2
Medico 3 Incarico di
Alta
specializza
zione Beta
Medico 2
Medico 4
Medico 4
Medico 1
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GERARCHIA
CONTROLLO
ATTRAVERSO
MANAGER
REGOLE E
PROCEDURE
SUI RISULTATI
E
SUGLI
OBIETTIVI
SELEZIONE
DELLE
CAPACITÀ DEI
PROFESSIONIS
TI
COORDINAMENT
O
RECIPROCO
TRAMITE LE
COMUNICAZIONI
INFORMALI
Supervisione
diretta
STD
processi
di lavoro
STD
OUTPUT
STD
CAPACITA’
Adattamento
reciproco
Sono stati individuati 5 meccanismi (Mintzberg) per spiegare le principali modalità
di coordinamento in un’organizzazione:
Coordinamento
Le variabili interne - Organizzative
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1. sistemi di pianificazione strategica e di controllo
di gestione
2. sistemi informativi aziendali
3. sistemi di gestione e di sviluppo del personale
I meccanismi operativi
aspetti di carattere dinamico che permettono il funzionamento del
sistema organizzativo
Le variabili interne - Organizzative
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modello di comportamento del management nei confronti dei propri
collaboratori, colleghi e interlocutori esterni
Sono fortemente legati alle idee, principi, valori che determinano la
“cultura aziendale”:
• insieme di valori, opinioni, conoscenze e modi di pensare che
sono condivisi dai membri di un’organizzazione
• è la parte non scritta dell’organizzazione
Gli stili di direzione
Le variabili interne - Organizzative
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• attività: qualunque azione di tipo esecutivo o di tipo decisionale
• interazioni: qualunque contatto, formale ed informale, tra i diversi
membri dell’organizzazione
• sentimenti: qualunque sentimento che le persone sviluppano nello
svolgimento delle attività e delle interazioni (amicizia, ostilità, fiducia,
timore, etc.)
Il comportamento organizzativo
Ciò che una persona “fa”, ma anche i modi in cui essa “è” in relazione
agli altri e a se stessa nel sistema organizzativo
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Variabili risultanti
Efficacia
organizzativa
all’intero
sistema organizzativo
Soddisfazione
individuale
alle singole persone
che vi operano
Variabili output che possono riferirsi
adeguatezza del
contributo fornito dal
lavoro al conseguimento
delle finalità istituzionali
grado di
soddisfacimento dei
bisogni che le persone
ritengono rilevanti nella
situazione di lavoro
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Finalità: ragione dell’esistenza o scopo permanente di
un’organizzazione
Obiettivi e mete: risultati specifici attesi, con riferimento ad un
determinato periodo di tempo, dall’intera organizzazione,
dalle sue diverse componenti e da ogni singolo operatore
Premesse di valore: presupposti di carattere religioso, culturale,
filosofico o politico determinati per la definizione delle
finalità e degli obiettivi delle organizzazioni
Nelle scelte dell’organizzazione si possono individuare:
Finalità istituzionali
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Domande
?