CollanadirettadaMarioMorcellinieSergioZavoli 6 · 1.1. Il Movimento 5 Stelle tra web e...

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professione comunicatore Collana diretta da Mario Morcellini e Sergio Zavoli 6

Transcript of CollanadirettadaMarioMorcellinieSergioZavoli 6 · 1.1. Il Movimento 5 Stelle tra web e...

professione comunicatore

Collana diretta da Mario Morcellini e Sergio Zavoli

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Direttori

Mario MorcelliniSapienza Università di Roma

Sergio ZavoliSenato della Repubblica

Comitato scientifico

Antonio BettaniniSapienza Università di Roma

Maria Gómez y PatiñoUniversidad de Zaragoza

Giampiero GramagliaEurActiv.it

Felipe Julián Hernández LorcaUniversidad de Murcia

Pasquale MallozziCorriere dello Sport

Gaia PeruzziSapienza Università di Roma

Sandro PetroneRai

Francesca RizzutoUniversità di Palermo

Christian RuggieroSapienza Università di Roma

Elena ValentiniSapienza Università di Roma

Fabien WilleUniversité Lille 2

professione comunicatore

Collana diretta da Mario Morcellini e Sergio Zavoli

Partendo dalla natura pervasiva della comunicazione, chiave di let-tura dei fenomeni della modernità ma al tempo stesso dimensioneinscindibile della vita di ognuno, la Collana si propone di affiancarecontributi di riflessione teorica a volumi esplicitamente dedicati allacomunicazione “professata”.

Nel mondo dell’informazione come in quello delle tecnologiedell’audiovisivo, nel settore della comunicazione pubblica e politicacome in quello della divulgazione scientifica, i cambiamenti si susse-guono con una velocità che spesso solo gli “addetti ai lavori” sonoin grado di cogliere. D’altronde, solo un adeguato collegamento conla conoscenza teorica sviluppata nei decenni nell’ambito dei mediastudies garantisce quella distanza che sola genera un autentico spiritocritico.

Unire proficuamente teoria e tecniche della comunicazione è dun-que una formula vincente per comprendere a fondo i processi cheattraversano la società contemporanea.

Ogni volume della Collana è sottoposto alla valutazione preventiva di refereesanonimi.

La politica partecipata

Il M5S di Roma e il suo blog

a cura di

Maria Paola FaggianoStefano Nobile

Prefazione diMaria Stella Agnoli

Contributi diVincenza Del Marco

Angelo DiarioLoris Di Giammaria

Maria Paola FaggianoIsabella MingoStefano Nobile

Copyright © MMXVIAracne editrice int.le S.r.l.

[email protected]

via Quarto Negroni, 1500040 Ariccia (RM)

(06) 93781065

isbn 978-88-548-9415-0

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: luglio 2016

Ai ricercatori d’Italia, soprattutto se precari

Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani

delle persone intelligenti.

Umberto Eco, 1986

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Indice

13 Prefazione La comunicazione politica dalla Rete alla Città

19 Capitolo I “Ti invito a partecipare”: portavoce-cittadini A/R

1.1. Il Movimento 5 Stelle tra web e partecipazione, 19 – 1.2. Fare ricerca sul blog: metodi e strumenti, 27

41 Capitolo II

Roma e il suo blog a 5 stelle. Dall’idea originaria alla sua realizzazione

2.1. Architettura del blog, 41 – 2.2. Gli autori dei post, 43 – 2.2.1. I consiglieri M5S di Roma: ruoli, genere, età, percorso formativo e professionale, 43 – 2.2.2. I consiglieri M5S di Roma e gli altri social network: un confronto con profili Facebook, account Twitter, blog non istituzionali, 46 – 2.2.3. I consiglieri M5S di Roma e i co-autori dei post: chi ha contribuito ai contenuti degli articoli pub-blicati sul blog, 47 – 2.3. Presentazione della base dati, 48 – 2.3.1. Il numero di post per periodo, 49 – 2.3.2. Il numero di post per articolazione territoriale, 50 – 2.4. Una prima analisi del contenuto dei post, 52 – 2.4.1. Classificazione dei post per macro-funzioni e argomenti, 52 – 2.4.2. Positività e negatività dei contenuti, evoluzione della comunicazione, 62 – 2.5. Limiti della piattaforma, 64 – 2.5.1. Impossibilità di valutare impatto, visibilità e rilevanza del singolo post da parte dei lettori, 64 – 2.5.2. Impossibilità di valutare entità e tipo di dialogo tra autori dei post e cittadini/visitatori del blog, 65

10 Indice

67 Capitolo III Le parole del blog. Un’analisi lessicometrica

3.1. L’approccio lessicometrico e le caratteristiche del corpus, 67 – 3.2. Le parolepiù ricorrenti, 68 – 3.3. Il linguaggio peculiare, 71 – 3.4. Il tono emotivo, 78 –3.5. I titoli, 83 – 3.5.1. Una mappa semantica, 83 – 3.5.2. Le peculiarità dei Mu-nicipi, 85

93 Capitolo IV

Un corpus testuale speciale. Temi e tempo nella comuni-cazione del M5S

4.1. Non solo automatismi: operazioni di pre-trattamento della base empirica, 93– 4.2. Parole ed espressioni-chiave nei post, 99 – 4.3. La variabile tempo nelbiennio considerato: associazioni tra parole e studio delle specificità, 119 – 4.4.Uno zoom sulla Commissione per la Razionalizzazione della spesa, 122 – 4.5.L’analisi fattoriale applicata al blog: gli assi del discorso e una tipologia dei post,126 – 4.6. Note conclusive: mezzi, fini e destinatari, 132

137 Capitolo V

Municipî e territorio. La seconda stella del Movimento

5.1. Roma: un problema di gestione atavico, 137 – 5.2. La comunicazione deimunicipi, 139 – 5.3. Un focus sulle parole del territorio, 158

163 Capitolo VI

Il M5S dal blog ai social network. Analisi etnografica ditemi e conversazioni online

6.1. M5S e social network in un’indagine etnografica, 163 – 6.2. Gli esponenti5stelle su Facebook: alcune conversazioni su temi di interesse pubblico, 168 –6.2.1. Decidere in consiglio comunale: polemiche e confronto su una questionedi rilevanza cittadina, 168 – 6.2.2. Decidere interventi di rilevanza legale: il ca-so delle mense scolastiche, 174 – 6.2.3. Costituire un fronte civico:l’organizzazione della protesta su temi di difesa dell’ambiente e della legalità,178 – 6.3. Conclusioni, 182

11Indice

189 Nota sulle immagini dei post Degrado e forme di attivazione

203 Bibliografia 209 Note sugli autori

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Prefazione

La comunicazione politica dalla Rete alla Città di MARIA STELLA AGNOLI

La ricerca della quale questo volume illustra procedure e risul-tati muove dall’analisi “dei contenuti” del blog istituzionale at-tivato e gestito dai portavoce del Movimento 5 Stelle, prima in qualità di candidati nella lista civica e successivamente in quali-tà di consiglieri comunali o municipali eletti nell’ammi-nistrazione capitolina1. L’indagine è stata altresì estesa a Fa-cebook e Twitter, social network attraverso i quali gli stessi consiglieri hanno ampliato l’arena della propria attività di co-municazione e informazione con i cittadini romani con l’obiettivo di comunicare, condividere, discutere e progettare iniziative connesse all’attività istituzionale svolta.

Lo studio realizzato caratterizza le modalità secondo le quali i portavoce del Movimento abbiano realizzato quest’attività; esplora se, come e in quale misura la strategia di comunicazio-ne attraverso il blog – considerata “un’evoluzione dei modelli e degli stili della comunicazione politica” – realizzi gli obiettivi di informazione e di dialogo tra i portavoce del movimento e la cittadinanza locale di riferimento, obiettivi che sono centrali nella prospettiva del M5S; indaga in merito all’effettività di tale strategia nel promuovere la partecipazione e la mobilitazione di specifiche “comunità concrete a base territoriale”, incentivando

1 Il periodo di copertura dell’indagine va dalla primavera del 2013, data di avvio della campagna elettorale amministrativa per il Comune di Roma, all’agosto del 2015, conclusione della consiliatura a seguito delle caduta della Giunta e delle dimissioni del sindaco Ignazio Marino.

La politica partecipata. Il M5S di Roma e il suo blogISBN 978-88-548-9415-0DOI 10.4399/97888548941501pp. 13-17 (luglio 2016)

14 Prefazione

e rafforzando forme tradizionali di partecipazione politica, sti-molandone di nuove.

Per alcuni suoi aspetti, questo studio rientra nell’alveo diuna tradizione consolidata di ricerca sociale sulla comunicazio-ne politica, che ha posto nell’interazione fra sistema politico,sistema dei media e cittadino-elettore il nucleo tematico deipropri interessi e temi di indagine. Ciò in cui se ne discosta, si-gnificativamente, sta nel fatto che il suo oggetto di ricerca cor-risponde pienamente alle attese della vigilia della rivoluzionedigitale, quando già si prefigurava l’impatto che essa avrebbeesercitato sulle strategie della comunicazione e dunque anchedella comunicazione politica, con dirette e significative conse-guenze sul modo stesso di studiarla (cfr. Mazzoleni, 1998). Untale impatto è stato puntualmente testimoniato dalla “corsaall’oro” della comunicazione via web che sarebbe esplosa alla fine del decennio successivo (cfr. Bentivegna, 2012).

La Rete costituisce infatti “l’infrastruttura di un nuovo mo-dello organizzativo” di azione e di comunicazione politica, incui il sistema di interazione tra gli attori tradizionali cambia ra-dicalmente configurazione, sicché male si presta ad una tratta-zione orientata a scomporne e indagarne analiticamente glielementi costitutivi, e invece richiede una nuova modalità diapproccio, di tipo olistico, capace di cogliere i nuovi e diversiflussi a più vie della comunicazione entro il sistema degli attoricoinvolti. Inoltre, come ancora si preannunciava alla vigilia del-la suddetta rivoluzione digitale, l’oggetto di questa indaginenon solo concerne un nuovo modello di comunicazione politica,ma anche ciò che se ne prefigurava come un possibile sviluppo,vale a dire la potenziale transizione verso una forma di “demo-crazia elettronica”. Il soggetto politico attore della strategia qui indagata, il M5S, ne parla in termini di democrazia diretta, odeliberativa.

Relativamente a questo elemento di connotazione si coglieun primo aspetto della nuova fenomenologia della comunica-zione politica ben esemplificata dal caso di studio approfonditoin questo volume: gli attori sono sempre gli stessi, ma hanno cambiato identità. Il cittadino-elettore, secondo la notazione più

15Prefazione

frequente con la quale tradizionalmente ci si è riferiti a questo dei tre attori del sistema di interazione, è stato sempre designato come il destinatario dei messaggi prodotti dal sistema politico e dal sistema dei media, ovvero output dell’interazione tra i due sistemi (Mazzoleni, 1998, p. 251). Quando considerato a sua volta emittente di messaggi, questi sono stati per lo più intesi come reazione di feedback agli stimoli attivati dagli altri attori dell’arena politica, finalizzati a sollecitare ed orientare la sua partecipazione nell’espressione – considerata massima – dell’adesione a un progetto politico, sancita dalla scelta eletto-rale: da cui la notazione specifica della democrazia rappresenta-tiva. Nella nuova fenomenologia qui indagata, il destinatario della comunicazione è assunto come interlocutore cui si rico-nosce a sua volta il ruolo di comunicatore politico, in uno scambio interattivo con quello che la tradizione ha designato come tale – il rappresentante, l’esponente del sistema politico. Con esso il cittadino è chiamato ora a condividere la possibilità di contribuire alla costruzione di un processo decisionale, “con ruolo di indirizzo e di governo”, ben diverso dal mero corri-spondere all’esercizio di una delega.

D’altro canto, nello scenario della “democrazia elettronica”, lo stesso attore politico ha cambiato identità, cambiando finalità e funzioni: come ancora esemplificato in questo caso di studio, attraverso il blog istituzionale, strumento principale della nuova strategia di azione e comunicazione, il politico si sottopone a un continuo controllo da parte dei cittadini – non più, non tanto e comunque non solo elettori e, men che mai, propri elettori – rendicontando costantemente l’attività svolta. Attraverso l’uso a più vie dei nuovi strumenti di comunicazione – di cui il blog è quello principale – gli attori coinvolti intendono realizzare le caratteristiche precipue della nuova politica, cioè la trasparenza e la partecipazione.

Venendo infine al terzo elemento dell’interazione, il sistema dei media, la nuova fenomenologia della comunicazione politi-ca si caratterizza per il protagonismo assunto nel suo ambito dal “Web unificato”, vale a dire per i collegamenti che realizza fra diverse piattaforme di Rete.

16 Prefazione

Possiamo dunque considerare quest’indagine uno studio dicaso, a carattere eminentemente descrittivo, contraddistintodall’adozione di un approccio olistico. Ciò significa, sul pianometodologico, “studiare un fenomeno contemporaneo nel suo contesto di vita reale”, “avvalersi di molteplici fonti di prova,con la necessaria triangolazione di dati” e “studiare deliberata-mente le condizioni contestuali considerate pertinenti al feno-meno oggetto di studio” (Yin, 2003; tr. it. 2005, pp. 44-45).

In questa circostanza, il fenomeno oggetto di studio è costi-tuito dal complesso sistema di comunicazione e informazione risultante dalle interazioni intervenute tra i candidati, poi consi-glieri del M5S, e i loro interlocutori territoriali; il contesto delleinterazioni è la Rete, ed è rappresentato dal blog istituzionaledel M5S, che ne è il perno, nonché da una miriade di strumenti,sia personali che impersonali, che lo affiancano. Infatti:

Ogni gruppo municipale ha una propria pagina pubblica su Facebook e un proprio account su Twitter, ai quali vanno aggiunti le pagine e gli account dei consiglieri e uno sterminato universo di meetup e di grup-pi aperti, chiusi e segreti, utilizzati a vario titolo per condividere le in-formazioni legate al Movimento.

Il sistema di interazione comunicativa e informativa che si rea-lizza entro questo contesto è assai complesso per la pluralitàdegli attori interagenti: i firmatari dei post, gli autori dei conte-nuti che vengono pubblicati e che affiancano i portavocenell’attività informativa, gli attivisti e i simpatizzanti del M5S,ma anche componenti di comitati e associazioni non schieratipoliticamente, nonché “comuni” cittadini. L’ulteriore connota-zione del contesto di analisi è di tipo territoriale ed è la città diRoma, di cui lo studio richiama costantemente le specificitàstoriche, culturali e sub-territoriali.

Questo complesso sistema di interazione comunicati-va/informativa è stato indagato utilizzando diverse chiavi di let-tura, avvalendosi di vari approcci e strumenti: l’analisi del con-tenuto come inchiesta; lo studio del lessico, dei toni della co-municazione e della sua titolazione; l’analisi delle parole-

17Prefazione

chiave e dei temi del blog e, infine, l’analisi etnografica di temi e conversazioni online attraverso il collegamento tra blog e altri social network. A ciò si aggiunga un repertorio fotografico, esi-to dell’analisi e della tipizzazione delle immagini collegate ai post.

Le trattazioni che seguono illustrano i risultati dell’analisi svolta relativamente alle varie componenti integrate del pro-blema di indagine, con l’obiettivo di giungere ad una visione d’insieme del discorso istituzionale in esame. Esse danno anche analiticamente conto della metodologia della ricerca realizzata e ne segnalano le potenzialità investigative, ma evidenziano al-tresì i limiti con i quali gli obiettivi di indagine e la strumenta-zione teorica, procedurale e tecnico-operativa progettata per conseguirli hanno dovuto scontrarsi per via di una serie di vin-coli tecnici inerenti le caratteristiche della piattaforma e le sue modalità di funzionamento. Si tratta di limiti e di criticità ri-spetto ai quali gli autori del volume prospettano i potenziali svi-luppi di questa nuova e promettente linea di indagine, nella di-rezione di una più stretta e migliore integrazione tra diversi li-velli e strategie di ricerca, tra big e small data.

Riferimenti bibliografici

BENTIVEGNA S. (a cura di) (2012), Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in internet, Franco Angeli, Milano.

MAZZOLENI G. (1998), La comunicazione politica, il Mulino, Bologna.

YIN R.K. (2003), Case Study Research. Design and Methods, Third Edition, Sage Publications, London; tr. it., Lo studio di caso nella ricerca scientifica, Roma, Armando, 2005.

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Capitolo I

“Ti invito a partecipare”: portavoce-cittadini A/R di MARIA PAOLA FAGGIANO e STEFANO NOBILE

1.1. Il Movimento 5 Stelle tra web e partecipazione Dal 2009, anno della sua fondazione, il Movimento 5 Stelle (M5S) si è sempre identificato nella rete. Internet è stato il trampolino di lancio di un progetto politico fortissimamente vo-luto da Beppe Grillo, in embrione già negli spettacoli dei primi anni Zero e successivamente maturati con i Meetup (il primo ri-sale ormai al 2005), una sorta di social network ante litteram progettati con il preciso scopo di condividere idee e proposte finalizzate soprattutto al miglioramento delle singole realtà lo-cali. La svolta in una direzione partecipativa, che avrebbe in seguito trasformato il movimento di Grillo in un quasi-partito1, arrivò con il discusso V-Day del 2007, in occasione di una giornata (quella del 14 giugno) con la quale Grillo e i suoi so-stenitori intendevano promuovere, tra le altre cose, una raccolta di firme per reintrodurre le preferenze elettorali2. I due gangli

1 Per una discussione critica sull’opportunità o meno di assimilare il Movimento 5

Stelle a un partito politico, alla quale si farà in parte riferimento più avanti, si veda Corbetta, Gualmini (2013).

2 La questione relativa al voto di preferenza è invero assai controversa. Nel 1991 il democristiano Mario Segni, dopo alcuni anni di battaglie, riuscì a ottenere il voto refe-rendario per ottenere l’abolizione delle preferenze plurime. In questo il “colonnello” DC confidava di arginare il fenomeno, largamente diffuso soprattutto nel Sud Italia, del voto clientelare. La spuntò, a dispetto dell’ostruzionismo dell’allora leader socialista Bettino Craxi con l’invito mediatico ad “andare al mare” (era il 9 giugno), con uno schiacciante 95,6% di voti favorevoli all’abrogazione della legge. L’effetto durò po-chissimo: appena due anni più tardi gli italiani, con un altro referendum, si pronuncia-rono a favore dell’abrogazione del sistema elettorale proporzionale e la scelta si tradus-

La politica partecipata. Il M5S di Roma e il suo blogISBN 978-88-548-9415-0DOI 10.4399/97888548941502pp. 19-39 (luglio 2016)

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* Stefano Nobile ha redatto il primo paragrafo, Maria Paola Faggiano il secondo.

20 Faggiano, Nobile

dell’allora neonata formazione politica – l’uso del web el’attenzione nei confronti del territorio – furono evidentiall’opinione pubblica fin da subito.

Se è vero, come scrivono Coleman e Blumler (2009, p. 69)che «vi è la sensazione diffusa che i politici e le persone da lororappresentate abitino in mondi diversi, parlino linguaggi mu-tuamente incomprensibili e si manchino di rispetto l’un l’altro»,è d’altro canto vero che negli intenti programmatici del M5Squesto connubio tra cittadini e politica, “dal basso” (come han-no insistentemente ribadito i promotori del movimento stesso),sembra riaccendersi in un’agorà virtuale rappresentata dal blogistituzionale, che i consiglieri di questa neo-formazione politicautilizzano per comunicare, condividere, discutere, progettarecon i cittadini dei Comuni nei quali sono stati eletti.

Il contributo che viene presentato in queste pagine fa pernosul blog della lista civica formata per le elezioni amministrativedi Roma del 2013. Esso esplora ed analizza proprio questoaspetto – la triangolazione con la cittadinanza – della relazionetra politica e cittadini; discute e approfondisce le molte faccedella politica partecipata, che attiva le spinte propulsive prove-nienti dalle segnalazioni stesse dell’elettorato e non; scandagliail rapporto dialettico dei consiglieri con la realtà del territorio.In questo senso, l’uso della rete operato dai pentastellati non ri-calca il solco dell’ormai lunga storia della personalizzazionedella politica, storia databile intorno alla metà degli anni Ottan-ta e passata, in Italia, attraverso i nomi di Pannella, Craxi, Ber-lusconi e moltissimi altri (Statera, 1986; Marletti, 2010). Alcontrario, esso sembra voler assolvere una funzione riconcilia-toria tra politica e gente comune in uno spirito di ispirazionepericlea. Se infatti, come fa notare Bentivegna (2012), l’uso del

se in una lettura del risultato referendario come una svolta verso il sistema maggiorita-rio. Il famigerato Porcellum, sottoscritto dal leghista Calderoli, assestò il colpo di gra-zia al sistema di preferenze, introducendo sostanzialmente le liste bloccate con le quali ileader dei partiti hanno facoltà di scegliere l’ordine di accesso in parlamento dei lorocolleghi di partito. Tutto ciò, naturalmente, in barba al principio di fondamentale ispira-zione democratica del one man, one vote (per una discussione critica, cfr. Canfora,2013).