Coldiretti pistoia informa 18-2014 speciale olio

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______________________________________________________________________________________ Coldiretti Pistoia Informa è inviato alle imprese agricole, a cura dei tecnici agronomi e forestali, fiscalisti, esperti economico-finanziari ed altri professionisti di Impresa Verde, società di servizi della rete Coldiretti. Un gruppo di lavoro presente sull’intero territorio provinciale a cui rivolgersi per approfondimenti, consulenze, incontri e per tutte le altre esigenze dell'azienda agricola. Redazione a cura dell'ufficio comunicazione di Coldiretti Pistoia. INDICE DEL NUMERO 18-2014 LA GUIDA SPECIALE RESIDUI DEI FRANTOI OLEARI MODALITA’ DI IMPIEGO AI FINI AGRONOMICI ED ENERGETICI DELLE ACQUE DI VEGETAZIONE E DELLE SANSE LA CAMPAGNA OLEARIA ATTUALE, MOLTO PARTICOLARE, RICHIEDE DI PRESTARE ANCORA PIU' ATTENZIONE ALLA GESTIONE DI SCARTI E SOTTOPRODOTTI DELL'ATTIVITÀ PRODUTTIVA. COLDIRETTI PISTOIA HA SCHEMATIZZATO LE DISPOSIZIONI IN VIGORE SULL'IMPIEGO ENERGETICO E SULL'UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DELLE ACQUE DI VEGETAZIONE E DELLE SANSE, AL FINE DI ASSICURARE LA CORRETTA APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA DI RIFERIMENTO, ANCHE IN RELAZIONE ALLA QUALIFICA DEI RESIDUI NEL CONTESTO DELLA DISCIPLINA IN MATERIA DI RIFIUTI. (info e chiarimenti [email protected]) LE NOTIZIE E' invasione di olio straniero, +45% in un anno Obbligo tappo anti rabbocco nei pubblici esercizi Regole più semplici per diventare assaggiatore

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Un nuovo numero di Coldiretti Pistoia Informa, dedicato all'olio ed in particolare al trattamento dei residui da frantoio. Una guida a cura del servizio tecnico di Coldiretti utile per avere sotto mano tutte le norme, i parametri e le modalità di impiego di acque di vegetazione e delle sanse per fini agronomici ed energetici

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Coldiretti Pistoia Informa è inviato alle imprese agricole, a cura dei tecnici agronomi e forestali, fiscalisti, esperti economico-finanziari

ed altri professionisti di Impresa Verde, società di servizi della rete Coldiretti. Un gruppo di lavoro presente sull’intero territorio

provinciale a cui rivolgersi per approfondimenti, consulenze, incontri e per tutte le altre esigenze dell'azienda agricola. Redazione a

cura dell'ufficio comunicazione di Coldiretti Pistoia.

INDICE DEL NUMERO 18-2014

LA GUIDASPECIALE RESIDUI DEI FRANTOI OLEARI

MODALITA’ DI IMPIEGO AI FINI AGRONOMICI ED ENERGETICIDELLE ACQUE DI VEGETAZIONE E DELLE SANSE

LA CAMPAGNA OLEARIA ATTUALE, MOLTO PARTICOLARE, RICHIEDE DI PRESTARE

ANCORA PIU' ATTENZIONE ALLA GESTIONE DI SCARTI E SOTTOPRODOTTI

DELL'ATTIVITÀ PRODUTTIVA.

COLDIRETTI PISTOIA HA SCHEMATIZZATO LE DISPOSIZIONI IN VIGORE

SULL'IMPIEGO ENERGETICO E SULL'UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DELLE ACQUE

DI VEGETAZIONE E DELLE SANSE, AL FINE DI ASSICURARE LA CORRETTA

APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA DI RIFERIMENTO, ANCHE IN RELAZIONE ALLA

QUALIFICA DEI RESIDUI NEL CONTESTO DELLA DISCIPLINA IN MATERIA DI RIFIUTI.

(info e chiarimenti [email protected])

LE NOTIZIEE' invasione di olio straniero, +45% in un anno

Obbligo tappo anti rabbocco nei pubblici esercizi

Regole più semplici per diventare assaggiatore

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E' invasione di olio straniero, +45% in un anno

Le importazioni di olio di oliva dall’estero sono aumentate del 45 per cento rispetto allo scorso anno con unPaese come la Spagna che ha addirittura quasi quadruplicato le spedizioni verso la Penisola (273 percento), ma sul mercato è praticamente impossibile riconoscere il prodotto straniero per la mancanza ditrasparenza in etichetta. E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme sull’invasione di olio di oliva dall’estero, sullabase dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2014.Se il trend sarà mantenuto l’arrivo in Italia di olio di oliva straniero raggiungerà nel 2014, il massimo storicocon un valore pari al doppio di quello nazionale che registra un produzione attorno alle 300mila tonnellate.“In altre parole due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero ed occorre adottaretutte le misure necessarie per garantire trasparenza negli scambi, combattere i rischi di frodi e assicurare lapossibilità di fare una scelta di acquisto consapevole ai consumatori italiani”, ha affermato il presidente dellaColdiretti Roberto Moncalvo nel chiedere di mettere a punto “una task force coordinata di controllo perl’immediata attuazione delle norme contenute nella legge “salva olio” approvata dal Parlamento”.Il richiamo in particolare, è alle norme sul funzionamento del mercato e della concorrenza: dalla previaautorizzazione del Ministero delle Politiche agricole all’ammissione al regime di perfezionamento attivo nelcaso di acquisto dai Paesi extra Ue di miscele di olio fino alla disciplina contro il segreto, che contemplal’accesso ai documenti degli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera delle informazioni detenuteattraverso collegamenti a banche dati elettroniche.L’Italia è il primo importatore mondiale di oli di oliva che vengono spesso mescolati con quelli nazionali peracquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, unaparvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. Sotto accusa è la mancanza di trasparenzanonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamentocomunitario n.182 del 6 marzo 2009.Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile,nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli dioliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelleetichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi,in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile.Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani eriportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. Iconsumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente. Inattesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato ilconsiglio di Coldiretti è quello di guardare con piu' attenzione le etichette ed acquistare extravergini adenominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 daolive italiane o di acquistare direttamente dai produttori mentre in caso di dubbio verificare attentamentel'origine in etichetta.L’attacco all’olio italiano mette a rischio un patrimonio ambientale con oltre 250 milioni di piante sul territorionazionale che garantiscono un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative all’anno e unfatturato di 2 miliardi di euro.

In vigore obbligo tappo antitruffa per l'extravergine servito nei pubblici eserciziContro le truffe, entra in vigore l'obbligo del tappo antirabbocco per tutti i contenitori di olio extra vergine dioliva serviti nei pubblici esercizi, secondo quanto previsto dalla legge europea 2013 bis approvata dalParlamento e pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261. Lo rende noto la Coldiretti. “Sitratta di una misura di trasparenza per evitare che le vecchie oliere in bar, mense, ristoranti e pizzerievengano riempite o allungate con prodotti stranieri spacciati per italiani -spiega Vincenzo Tropiano,

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direttore di Coldiretti Pistoia-, come purtroppo spesso avviene in una situazione in cui sono aumentate del45% le importazioni nei primi sette mesi del 2014. Anche l'olivicoltura pistoiese sta vivendo l'anno difficile che caratterizza l'intero paese. A Pistoia la raccolta hasubìto un calo stimato nel 50%, come in tutta la Toscana, e anche l'occupazione ne ha fortemente risentito”.L'impiego di manodopera temporanea impegnata nella raccolta è calato di circa la metà. Da valutare anche ilcalo del lavoro nei frantoi, con minori straordinari e minor numero di persone coinvolte. “Il leggero aumento dei prezzi non compensa le perdite del calo produttivo -prosegue Tropiano-, ma iproduttori pistoiesi sono intenzionati ad andare avanti. Il provvedimento entrato in vigore aiuterà il settoreagricolo e anche quello della ristorazione, perché un consumatore che mangia pietanze con olio più genuinoritorna più facilmente in quel locale”. Secondo il provvedimento, gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi dicucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente allanormativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa esseremodificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non nepermetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta. La legge prevedeanche sanzioni per chi non userà oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8 mila euro e laconfisca del prodotto. Le novità per il prodotto simbolo della dieta mediterranea non si fermano, però, al tappo antirabbocco, inquanto è prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura degli oli che sianoprodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversaqualità e composizione merceologica del prodotto.

Regole più semplici per diventare assaggiatore di olio d'olivaOggi è più semplice diventare assaggiatore d'olio d'oliva. La giunta regionale ha approvato una delibera (n.911 del 27 ottobre 2014) con la quale sono state aggiornate le procedure per la tenuta dell'elenco degliassaggiatori di olio di oliva e per lo svolgimento dei relativi corsi di formazione, alla luce delle novitàintrodotte dal decreto ministeriale del 18 giugno 2014 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della RepubblicaItaliana n. 199 del 28 agosto 2014).Con questa delibera e con la precedente, che era stata approvata in estate (delibera n. 680 del 4 agosto2014) è stato complessivamente semplificato il procedimento amministrativo di iscrizione nell'elenco degliassaggiatori di olio di oliva, attribuendone interamente la responsabilità alle Camere di commercio, mentre inprecedenza vi erano due fasi: l'istruttoria attribuita alle Camere e l'iscrizione che toccava alla Regione.Attualmente in Toscana ci sono 682 assaggiatori iscritti nell'articolazione regionale dell'elenco degliassaggiatori di olio di oliva, mentre sono ben 20 i gruppi panel di assaggiatori professionali, riconosciuti dalMinistero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che operano in Toscana prevalentemente per lacertificazione degli oli a denominazione DOP e IGP.

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LA GUIDA

RESIDUI DEI FRANTOI OLEARIMODALITA’ DI IMPIEGO AI FINI AGRONOMICI ED ENERGETICI

DELLE ACQUE DI VEGETAZIONE E DELLE SANSE(info e chiarimenti [email protected])

Quando le sanse e le acque di vegetazione NON sono considerate rifiutiI residui che derivano dalla lavorazione delle olive non sono considerate rifiuti, in baseall’articolo 185 comma 1 del decreto legislativo 152/06, se sono impiegate a fini energeticio agronomici; le condizioni richieste perché questo possa accadere sono:che si tratti di materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso;che vengano impiegate per la produzione di energia da tale biomassa;che l’impiego sia effettuato mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente,né mettono in pericolo la salute umana.In relazione al primo punto, va sottolineato che se, ad esempio, LA SANSA ESAUSTACONTIENE ESANO, non è possibile definirlo “materiale agricolo naturale non pericoloso”.

Quando le sanse e le acque di vegetazione sono considerate SOTTO PRODOTTISe, come visto nell’esempio precedente, non è possibile dimostrare che il materiale non èun rifiuto, è possibile verificare se sussistono le condizioni per considerarlo unSOTTOPRODOTTO, escludendolo così di nuovo dal campo di applicazione dellanormativa in materia di rifiuti.In particolare, l’articolo 184 bis definisce come sottoprodotto qualsiasi sostanza chesoddisfi TUTTE le seguenti condizioni:a) la sostanza è originata da un processo di produzione di cui costituisce parteintegrante ed il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza;b) è certo che la sostanza o l’oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di unsuccessivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;c) la sostanza può essere utilizzata direttamente senza alcun trattamento diverso dallanormale pratica industriale;d) l’ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza soddisfa, per l’utilizzo specifico, tutti irequisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’ambiente e nonporterà ad impatti complessivi negativi sull’ambiente e sulla salute umana.I trattamenti ammessi possono essere le operazioni di essiccazione, triturazione,separazione solido-liquido ed altre operazioni meccaniche ma NON trattamenti conl’ausilio di sostanze chimiche.

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IMPIEGO ENERGETICO DEI RESIDUI: A FINI COMBUSTIBILI O IN UN IMPIANTO DI BIOGAS

Impiego a fini combustibiliI residui della lavorazione dell’olio possono essere destinati ad uso combustibile solo se ilprodotto è incluso nell’elenco dei combustibili di cui al D. L. 152/06.Con riferimento all’elenco, si evidenzia che per le sanse esauste, a differenza delle sansevergini o dei residui di potatura, sono richieste specifiche caratteristiche tecniche ed ilrispetto dei requisiti indicati; in particolare, la sansa di oliva disoleata ottenuta daltrattamento delle sanse vergini con n-esano, deve avere le caratteristiche riportate nellatabella seguente e i trattamenti devono essere effettuati all’interno del medesimo impianto.

La conversione energetica delle biomasse può essere effettuata attraverso la combustionediretta, la pirolisi o previa gassificazione

Impiego in un impianto di biogasLa biomassa può essere impiegata in un impianto di biogas se si possono dimostrare le 4condizioni riportate dall’articolo 184 bis precedentemente descritte; la difficoltà principale èla dimostrazione che il prodotto non ha subìto “trasformazioni preliminari”, ma che entranell’impianto “tal quale”.

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IMPIEGO AGRONOMICO DEI RESIDUI

L’utilizzo agronomico delle acque di vegetazione è subordinato ad una comunicazionepreventiva da parte dell’interessato al Sindaco del Comune in cui sono ubicati i terrenioggetto del “sito di spandimento”, da effettuarsi almeno 30 giorni prima della distribuzione,corredata da una relazione redatta da un tecnico abilitato con relativa mappatura edinformazioni sui tempi previsti e sui mezzi utilizzati.Questa comunicazione viene inoltrata ogni anno e il decreto distingue quella per il primospandimento da quelle successive, più semplificate.Possono essere oggetto di spandimento controllato solo le “acque di vegetazioneresiduate dalla lavorazione meccanica delle olive che non abbiano subito alcuntrattamento né ricevuto alcun additivo, né siano state usate per la diluizione delle paste ola lavatura degli impianti”.Il limite di accettabilità fissato per lo spandimento risulta di 50 metri cubi per ettaro in unanno per le acque di vegetazione provenienti da frantoi a ciclo tradizionale e di 80 metricubi per ettaro per le acque di vegetazione provenienti da frantoi a ciclo continuo.Lo spandimento deve essere realizzato assicurando un’idonea distribuzione edincorporazione delle sostanze sui terreni evitando di nuocere all’approvvigionamentoidrico, alle risorse viventi e al sistema ecologico e in modo da evitare fenomeni diruscellamento.Risulta vietata l’utilizzazione agronomica su:- terreni situati a distanza inferiore a 300 metri dalle aree di salvaguardia dellecaptazioni di acque destinate al consumo umano;- terreni destinati a distanza inferiore a 200 metri dai centri abitati;- terreni investiti da colture orticole in atto;- terreni in cui siano localizzate falde che possano venire a contatto con le acque dipercolazione del suolo e comunque i terreni in cui siano localizzate falde site ad unaprofondità inferiore a 10 metri;- terreni gelati, innevati, saturi di acqua e inondati;- distanze inferiori a 10 metri dai corsi d’acqua o dall’inizio dell’arenile marino olacustre;- terreni con pendenza superiore al 15 % privi di sistemazione idraulico-agraria;- terreni boschivi;- giardini ed aree di uso pubblico;- aree di cava.E’ previsto inoltre che le Regioni possano redigere un apposito Piano di spandimento delleacque di vegetazione: per la Toscana.

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Lo stoccaggio delle acque di vegetazione deve essere effettuato per un termine nonsuperiore a trenta giorni in silos, cisterne o vasche interrate o sopraelevate all'interno delfrantoio o in altra località, previa comunicazione al sindaco del luogo ove ricadono. I contenitori devono avere precise caratteristiche, soprattutto per quello che riguardal’impermeabilizzazione del fondo e delle pareti.Il modello di documento di accompagnamento è predisposto dalla Regione.Le sanse umide possono essere utilizzate come ammendanti e lo spandimento su terreniagricoli può avvenire secondo le modalità e le esclusioni previste per le acque divegetazione.Se una o più delle condizioni sopra citate viene meno, i residui dei frantoi oleari nonpossono essere considerati impiegati a fini agronomici od energetici, per cui sono daconsiderarsi RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI.

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Con il contributo di BANCA DI PESCIA e VIBANCA

banche di credito cooperativo dei territori_

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